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II Comitato economico e sociale europeo, organismo consultivo della Commissione e del
Parlamento, invita Bruxelles a a proseguire la politica di incentivazione delle libere
professioni, nel quadro degli interventi a favore delle piccole e medie imprese. La "direttiva"
arriva in contemporanea con l'approvazione, a livello nazionale, nel Ddl Stabilità di un
emendamento per sancire il diritto dei professionisti a concorrere all'attribuzione dei fondi
strutturali europei (si veda «II Sole 24 Ore» di ieri. L'invito del Cese nasce da un
emendamento proposto da Marina Calderone, presidente dell'Ordine dei consulenti del
lavoro e del Cup, da poco nominata componente dell'organismo consultivo europeo,
nell'ambito delparereobbligatoriosullarelazione della Commissione al Par lamento europeo,
al Consiglio e al Comitato delle regioni sulla politica di concorrenza 2014. Le
rappresentanze delle professioni italiane sono impegnate su più fronti, quasi in una
competizione virtuosa, nel sollecitare politiche di incentivazione del settore, in modo da
favorirne la crescita. Se l'emendamento alla legge di Stabilità è dovuto al pressing di
Confprofessioni, Marina Calderone, all'interno del Cese, ha impegnato la Commissione a
riconoscere il valore delle professioni quale fattore di crescita. Le professioni «assicurano,
L'INIZIATIVA Marina Calderone: riconosciuti il valore e la funzione sociale del settore
Oggi convegno a Roma settore per settore, il contributo indispensabile di conoscenza
necessario per la soluzione di problemi complessi di cittadini ed imprese». Il Cese apprezza
l'apertura nei confronti dei professionisti da parte della Commissione (con l'ex vice
presidente Antonio Tajani gli studi stati riconosciuti tra i destinatari dei fondi comunitari) e «
raccomanda di proseguire e se possibile intensificare gli sforzi in questa dirczione». IlparerespiegaCalderone-è stato votato a grande maggioranza ed è stato definito in collaborazione
con il rappresentante della Commissione. Tra l'altro, oggi a Roma è in programma il
convegno «L'Unione europea e i liberi professionisti» (rappresentanza del Parlamento
europeo, via IV Novembre 149, dalle io alle 13). ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Incentivi. Il parere del Cese alla relazione sulle politiche per la
concorrenza Ue, professioni motore di crescita
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Non solo i fondi strutturali Ue, ma un programma di
interventi a favore delle Pmi per sostenere la crescita
economica dei paesi dell'Unione. Allo Sme Assembly,
l'assemblea annuale delle Pmi che si è aperta ieri in
Lussemburgo, il primo vicepresidente del Ceplis e
presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, sta tenendo
alta la bandiera delle professioni per creare opportunità di
collaborazione tese ad assicurare un supporto alle imprese e
ai professionisti. «L'obiettivo dello Sme Assembly è quello
di costruire un modello di sviluppo per le imprese», ha
commentato Stella. « Stiamo lavorando su più fronti,
partecipando ai numerosi tavoli di lavoro organizzati dalla
Commissione per portare le nostre istanze e i nostri
suggerimenti alla politica comunitaria».
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Accesso ai Fondi Ue
CONFPROFESSIONI Far
crescere le professioni per
far ripartire il paese. Questa
l'obiettivo da perseguire per
Gaetano Stella, presidente di
Confprofessioni,
all'indomani
dell'approvazione in
commissione bilancio al
senato dell'emendamento
alla legge di stabilità per il
2016 che equipara i
professionisti alla pmi per
l'accesso ai Fondi Ue (si
veda ItaliaOggi di ieri).
«Fatta salva la natura
intellettuale dell'attività
professionale, il risultato
raggiunto è una vittoria sn
tutta la linea», ha
commentato Stella, «a
questo punto non ci sono più
alibi per escludere i
professionisti dai Piani
operativi regionali e
nazionali della
programmazione 2014/2020
dei fondi strutturali
europei».
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19 novembre 2015
Ddl Stabilità, Stella (Confprofessioni): «Una vittoria per tutti i
professionisti»
«Una vittoria per tutti i liberi professionisti». Così il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha
commentato l’approvazione in Commissione Bilancio del Senato di un emendamento alla legge di
Stabilità, che estende anche ai professionisti la possibilità di accedere ai fondi strutturali europei. «Si
tratta di un risultato storico che corona anni di sforzi della nostra Confederazione a livello comunitario,
nazionale e regionale, ma soprattutto consentirà a tutti i professionisti, nessuno escluso, di poter
accedere a risorse indispensabili per far crescere un settore economico strategico per lo sviluppo
economico e sociale del Paese. A questo punto – aggiunge Stella – non ci sono più alibi per escludere i
professionisti dai Piani operativi regionali e nazionali della programmazione 2014/2020 dei fondi
strutturali europei».
«Con l’approvazione dell’emendamento alla legge di Stabilità, il Parlamento italiano ha finalmente
riconosciuto quanto già sostenuto dalle istituzioni comunitarie che, attraverso la Raccomandazione
della Commissione europea 2003/361/CE e il Regolamento Ue 1303/2013, avevano già superato la
distinzione giuridica tra Pmi e professionisti considerando “impresa” qualsiasi entità che svolga
un’attività economica» afferma il presidente Stella. «Fatta salva la natura intellettuale dell’attività
professionale, la proposta di Confprofessioni, condivisa da tutte le forze parlamentari, mette sullo
stesso piano i liberi professionisti alle piccole e medie imprese per quanto attiene l’accesso ai fondi
strutturali europei FSE e FESR. Un passaggio obbligato per evitare atteggiamenti ambigui e non
uniformi a livello regionale e cancellare qualsiasi discriminazione ai danni dei liberi professionisti».
«Tale risultato è il frutto di un inteso lavoro corale di Confprofessioni e di quanti hanno sostenuto la
nostra battaglia, a cominciare dal vicepresidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che nel 2014
ha avuto la sensibilità e la lungimiranza di lanciare le Linee d’azione per sostenere l’attività delle
professioni liberali, dove per la prima volta i professionisti vengono riconosciuti a tutti gli effetti
destinatari dei fondi europei», aggiunge Stella. «Desidero ringraziare personalmente e a nome di tutti
i professionisti i referenti istituzionali che hanno contribuito al raggiungimento di questo importante
obiettivo e che hanno sostenuto la proposta emendativa di Confprofessioni nel corso dell’esame della
legge di Stabilità in Commissione Bilancio: le relatrici Federica Chiavaroli e Magda Zanoni per aver
accolto le nostre istanze e aver fatto propria la nostra proposta; il sottosegretario al Mise, Simona
Vicari, convinta sostenitrice della necessità dell’equiparazione dei professionisti alle imprese per
l’accesso ai fondi, tema che abbiamo affrontato nel Tavolo tecnico per la “Competitività delle libere
professioni” di cui Confprofessioni fa parte; il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, per il
parere favorevole alla nostra proposta; Andrea Mandelli, responsabile per le libere professioni di Forza
Italia, che ha profuso il suo impegno in Commissione Bilancio a sostegno di questa iniziativa legislativa;
Cinzia Bonfrisco, presidente del Gruppo Cor, che ha condiviso la necessità di agire nella legge di
Stabilità con una norma primaria che superasse le diverse interpretazioni regionali sulla questione;
Ignazio Abrignani e il Gruppo Ala del Senato per aver supportato con convinzione l’emendamento
all’articolo 40 che è stato approvato».
19 novembre 2015
LEGGE DI STABILITA'
Fondi UE ai professionisti: approvato emendamento di Confprofessioni


Riconosciuto il diritto dei liberi professionisti ad accedere ai fondi
europei. La Commissione Bilancio del Senato ha approvato l'emendamento proposto da Confprofessioni.
Le relatrici della Legge di Stabilità, Federica Chiavaroli eMagda Zanoni, hanno presentato l'emendamento proposto
da Confprofessioni che sancisce, per legge, l'equiparazione dei liberi professionisti alle piccole e medie imprese.
Viene così risolta una incertezza giuridica- tutta nazionale- che metteva in dubbio il diritto delle libere professioni ad
accedere ai fondi strutturali europei.
Con l'approvazione in Commissione Bilancio dell'emendamento, i liberi professionisti vengono riconosciuti come
"esercenti attività economica" e sulla base di questo status non possono essere esclusi da finanziamenti comunitari
per lo sviluppo dei servizi professionali e per rilanciarne la competitività. Il Presidente di Confprofessioni Gaetano
Stella parla di "risultato storico", che "sblocca ingenti risorse a favore degli studi professionali".
Se per il diritto comunitario era già pacifica l'equiparazione giuridica dei liberi professionisti alle piccole medie imprese,
per l'ordinamento nazionale permanevano dei distinguo che- soprattutto a livello regionale- mettevano dei paletti alle
libere professioni o costringevano queste ultime a snaturarsi prevedendo il requisito improprio dell'iscrizione alla
Camera di Commercio.
Solo l'Antitrust nazionale, nell'ambito delle liberalizzazioni e della concorrenza, ascriveva i liberi professionisti alla
categoria delle imprese.
C'è un altro canale legislativo aperto, il Ddl sul lavoro autonomo (Jobs Act degli autonomi), nel quale è già contenuta
una raccomandazione alle Regioni e in generale alle Pubbliche Amministrazioni per favorire la partecipazione dei
liberi professionisti ai bandi di accesso ai fondi europei. Le risorse dei fondi europei, infatti, pur essendo stanziati da
Bruxelles, vengono erogate per il tramite di bandi regionali.
L'emendamento Chiavaroli-Zanoni inserisce nella Legge di Stabilità l'estensione ai liberi professionisti dei Piani
Operativi del Fondi Strutturali 2014-2020.
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ADC-SINDACATO NAZIONALE UNITARIO
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Diversi gli interventi che sono contenuti nella legge di Stabilità Non
Profit, cosa cambia Stabilizzato VArt bonus, ma resta Vlrap
ABG ASSOCIA7IONF DFI
DOTTORI COMMFRCIAI
ISTI F DFGI I FSPFRTI
CONTABI I I SINDACATO
A7IOMAI F UNITARIO DI
BENVENUTO SURIANO
APC BOLOGNA Con
l'approdo in Senato, il testo di
legge di stabilità 2016 inizia a
svelare tutte le novità con le
quali anche gli enti non profit
dovranno confrontarsi. Poche
le norme ad esse indirizzate,
forse perché demandate alla
riforma del terzo settore,
anch'essa in fase parlamentare.
Sotto l'aspetto fiscale si
segnala la stabilizzazione del
credito di imposta «art bonus»
nella misura del 65% delle
erogazioni liberali in denaro a
sostegno della cultura. Si
semplifica la procedura per le
cessioni gratuite alle Onlus di
prodotti freschi e facilmente
deperibili con l'innalzamento a
15.000,00 euro del limite di
costo dei beni oltre il quale
scatta l'obbligo di
comunicazione agli organi
competenti. Per i beni
«facilmente deperibili» la
comunicazione diventa
facoltativa. Manca la
previsione di estendere anche
agli enti non commerciali, che
esercitano esclusivamente
attività commerciale, la nuova
deduzione dal valore della
produzione Irap introdotta
dalla Finanziaria 2015 e che, di
fatto, rende integralmente
deducibile il costo del lavoro a
tempo indeterminato. Il
provvedimento era atteso dal
settore perché non si
comprende il motivo di questa
anomalia fiscale che rende
maggiormente agevolata
l'attività commerciale rispetto a
quella istituzionale. Di grande
interesse, invece, è la
disposizione che anticipa al 1°
gennaio 2016 la decorrenza
della riforma del sistema
sanzionatorio prevista dal D.
Lgs. n. 158/2015. Le
associazioni sportive
dilettantistiche, in
CONFPROFESSIONI
particolare, saranno favorite da
quanto previsto dal D. Lgs. n.
158/2015, che sopprime la
decadenza dal regime fiscale
agevolato ex Legge n.398/1991 in
caso di effettuazione di operazioni
in contanti per importi superiori
ad euro 1.000. LeASD potranno,
quindi, far valere il principio del
favor rei per la definizione dei
contenziosi in corso, ricordando
che la nuova disciplina può essere
applicata, con effetto retroattivo,
anche d'ufficio, in ogni stato e
grado del processo, a condizione
che il provvedimento impugnato
non sia divenuto definitivo. Gli
enti del terzo settore sono anche
interessati alle disposizioni che
riguardano più in generale i
soggetti Ires, quali la riduzione
dell'aliquota d'imposta (al 24,5%
dal 1° gennaio 2016, vincolata al
consenso UE, e al 24% dal 1°
gennaio 2017) e l'aumento del
40% del costo di acquisizione per
gli investimenti, nell'attività
d'impresa, in beni strumentali
nuovi effettuati nel periodo dal
15/10/2015 al 31/12/2016.
Potranno usufru-
disabilità grave, in particolare stato
di degenza e prive di legami
familiari di primo grado («dopo di
noi») con una dotazione di 90
milioni di euro annui ed un Fondo
per le adozioni internazionali con
una dotazione di 15 milioni di euro
In via sperimentale per gli anni
2016,2017 e 2018, è istituito un
Fondo per il contrasto alla povertà
educativa da costituire con
versamenti effettuati dalle
fondazioni bancarie alle quali sarà
riconosciuto un contributo
sotto forma di credito di imposta
pari al 75% dei versamenti
effettuati. Colpisce l'entità del
credito riconosciuto solo a favore
delle fondazioni bancarie.
Agevolazione molto criticabile
se parago
nata a quanto previsto per le
aziende e le persone fisiche, le
quali possono dedurre le liberalità
dal proprio reddit» nel limite del
10% dello stesso. Inoltre, limitare
il rimborso alle fondazioni
bancarie rende ancora
più evidente l'intento di favorire
solo determinati soggetti a danno
ire della riduzione dell'aliquota Ires di altri che, ugualmente,
avrebbero potuto contribuire
anche gli enti che applicano i
regimi forfettari di determinazione economicamente all'istituzione di
del reddit» di impresa ex art.18 del quest» importante fondo. Un
«regalo» ai soliti noti
D.P.R. 600/1973 e Legge
n.398/1991. Il testo al vaglio
parlamentare contiene anche
diverse disposizioni relative alle
politiche sociali, con la
destinazione di risorse finanziarie
significative, rispetto a quelle
disponibili, a sostegno del welfare
e delle associazioni che sempre più
sono chiamate a sostituire il
servizio pubblico. Una buona
iniziativa in termini numerici, con
risorse aggiuntive rispetto al
previsto, ma che in parte sarà
modificata dai numerosi
emendamenti presentati. Sarà
importante verificare quali
interventi saranno poi realizzati
con i Fondi creati. Viene istituito
un Fondo per la lotta alla povertà e
all'esclusione sociale, con risorse
per 600 milioni di euro per l'anno
2016 e per 1.000 milioni di euro
dal 2017, un Fondo destinato al
finanziamento di misure per il
sostegno delle persone con
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Meno imposte sulle Casse di Previdenza IL RECENTE CREDITO D'IMPOSTA NON E ANCORA UNA MISURA SUFFICIENTE Meno imposte sulle Casse di Previdenza
L'Ade da tempo sottolinea come gli investimenti effettuati dalle Casse di Previdenza Obbligatoria nella gestione della loro liquidità possano dare un contributo rilevante allo
sviluppo del Paese ed a tal proposito ha auspicato un cambio di atteggiamento del Governo e del Legislatore nei confronti di tali Enti da attuarsi, nel rispetto della loro autonomia,
sia tramite una semplificazione di procedure ,sia soprattutto, tramite una riduzione di tassazione a carico di tali enti, dal moment» che questi non svolgono un'attività economica a
fini speculativi, ma unicamente l'attività di gestione della previdenza ed assistenza obbligatoria per i liberi professionisti. L'autonomia, la razionalizzazione delle procedure ed una
minore tassazione vengono richieste al solo scopo della massimizzazione dei rendimenti delle gestioni, in modo da poter destinare maggiori risorse ai montanti pensionistici degli
iscritti, cosi da assicurare l'adeguatezza delle pensioni contributive, le quali, attualmente, si prospettano con tassi di sostituzione medi molto bassi, inferiori al 50% ed implementare
l'Assistenza agli iscritti anch'essi colpiti dalla crisi. Più volte si è cercato di sensibilizzare le Istituzioni ma ad oggi non ci sono an Meno imposte sulle Casse di Previdenza L'Ade da
tempo sottolinea come gli investimenti effettuati dalle Casse di Previdenza Obbligatoria nella gestione della loro liquidità possano dare un contributo rilevante allo sviluppo del
Paese ed a tal proposito ha auspicato un cambio di atteggiamento del Governo e del Legislatore nei confronti di tali Enti da attuarsi, nel rispetto della loro autonomia, sia tramite
una semplificazione di procedure ,sia soprattutto, tramite una riduzione di tassazione a carico di tali enti, dal moment» che questi non svolgono un'attività economica a fini
speculativi, ma unicamente l'attività di gestione della previdenza ed assistenza obbligatoria per i liberi professionisti. L'autonomia, la razionalizzazione delle procedure ed una
minore tassazione vengono richieste al solo scopo della massimizzazione dei rendimenti delle gestioni, in modo da poter destinare maggiori risorse ai montanti pensionistici degli
iscritti, cosi da assicurare l'adeguatezza delle pensioni contributive, le quali, attualmente, si prospettano con tassi di sostituzione medi molto bassi, inferiori al 50% ed implementare
l'Assistenza agli iscritti anch'essi colpiti dalla crisi. Più volte si è cercato di sensibilizzare cora risposte in tal senso. Anzi gli Enti di previdenza privati sono stati oggetto di
provvedimenti che continuano a penalizzarli e considerarli alla stregua di Società che perseguono fini speculativi come l'aumento della tassazione dei redditi di natura finanziaria
dal 20% al 26% prevista dalla L. 190/2014. La contemporanea introduzione del credito d'imposta previsto con l'art. 1, comma 91, della stessa legge, è solo un palliativo e non
costituisce la risposta alla legittima richiesta di riduzione strutturale delle imposte a carico degli Enti Previdenziali di primo pilastro, analogamente a quella vigente in Europa, in
cui tali enti non sono tassati in sede di accumulo delle risorse da destinare a pensioni ed assistenza, ma sono solo le pensioni a subire la tassazione al momento della loro
erogazione. La Confprofessioni, audita I'll novembre 2015, dalla Commissione di controllo sulle attività di previdenza degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e
assistenza sociale, ha chiesto ed auspicato Pagina a cura di ADC - Associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili Sindacato Nazionale Unitario e-mail:
[email protected] le Istituzioni ma ad oggi non ci sono an Meno imposte sulle Casse di Previdenza L'Ade da tempo sottolinea come gli investimenti effettuati dalle Casse di
Previdenza Obbligatoria nella gestione della loro liquidità possano dare un contributo rilevante allo sviluppo del Paese ed a tal proposito ha auspicato un cambio di atteggiamento
del Governo e del Legislatore nei confronti di tali Enti da attuarsi, nel rispetto della loro autonomia, sia tramite una semplificazione di procedure ,sia soprattutto, tramite una
riduzione di tassazione a carico di tali enti, dal moment» che questi non svolgono un'attività economica a fini speculativi, ma unicamente l'attività di gestione della previdenza ed
assistenza obbligatoria per i liberi professionisti. L'autonomia, la razionalizzazione delle procedure ed una minore tassazione vengono richieste al solo scopo della massimizzazione
dei rendimenti delle gestioni, in modo da poter destinare maggiori risorse ai montanti pensionistici degli iscritti, cosi da assicurare l'adeguatezza delle pensioni contributive, le
quali, attualmente, si prospettano con tassi di sostituzione medi molto bassi, inferiori al 50% ed implementar che sia possibile «Utilizzare i proventi della doppia tassazione sulle
Casse per accompagnare i giovani e le donne alla professione e supportare la loro capacità reddituale». Tale richiesta è pienamente condivisa da Ade che inoltre sostiene da sempre
che anche gli investimenti diretti delle casse possono raggiungere il duplice scopo di favorire e sostenere i professionisti, in sede di inizio e durante tutta l'attività ed anche al
termine di essa realizzando attività di welfare. Lo stato dell'arte è molto diverso da ciò che si era provato a chiedere. Oggi le Casse di Previdenza devono valutare attentamente se
vi è la possibilità di usufruire dell'unica opportunità di risparmio d'imposta a loro offerta, indirizzare parte dei loro investimenti nelle attività di carattere finanziario a medio e
lungo termine, previste dal Decreto di Ministero dell'Economia e delle Finanze del 19/06/2015, in attuazione a quanto previsto dall'ari, 1, commi 91 e 94 della Legge 190/2014,
senza perdere di vista i criteri di redditività e rischiosità che si è data a garanzia dell'equilibrio di lungo periodo del proprio bilancio. Fausto Bertozzi, Coordinatore Commissione
Previdenza Ade Simonetta Rinaldi, Componente Commissione Previdenza Ade l'Assistenza agli iscritti anch'essi colpiti dalla crisi. Più volte si è cercato di sensibilizzare cora
risposte in tal senso. Anzi gli Enti di previdenza privati sono stati oggetto di provvedimenti che continuano a penalizzarli e considerarli alla stregua di Società che perseguono fini
speculativi come l'aumento della tassazione dei redditi di natura finanziaria dal 20% al 26% prevista dalla L. 190/2014. La contemporanea introduzione del credito d'imposta
previsto con l'art. 1, comma 91, della stessa legge, è solo un palliativo e non costituisce la risposta alla legittima richiesta di riduzione strutturale delle imposte a carico degli Enti
Previdenziali di primo pilastro, analogamente a quella vigente in Europa, in cui tali enti non sono tassati in sede di accumulo delle risorse da destinare a pensioni ed assistenza, ma
sono solo le pensioni a subire la tassazione al momento della loro erogazione. La Confprofessioni, audita I'll novembre 2015, dalla Commissione di controllo sulle attività di
previdenza degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, ha chiesto ed auspicato Pagina a cura di ADC - Associazione dei Dottori Commercialisti e
degli Esperti contabili Sindacato Nazionale Un
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> APC NAPOLI «U Collegio Sindacale alla luce delle nuove norme di comportamento quali obbligo deontologico" - 25
novembre 2015 ore 9,00113,00 Odcec di Napoli, Piazza dei Martiri 30 - Napoli Interverranno: Raffaele lanuario,
Presidente Ade Napoli Vincenzo Moretta, Presidente Odcec Napoli Valeria Valente, Deputato della Repubblica Italiana
Antonio Gai, Dirigente Ufficio XVI° Ispettorato Generale di Finanza Ministero Economia e Finanze Gerardo Longobardi,
Presidente Cndcec Renzo Guffanti, Presidente Cnpadc Giorgio Sganga, Presidente Fondazione Nazionale Commercialisti
Achille Coppola, Consigliere Segretario Cndcec Michele Saggese, Presidente Nazionale Ade Roberto Cicconi,
Amministratore delegato Alta Finance SpA Mario Aletto, Responsabile Centro Sud Italia Dott. A. Giuffrè Editore SpA
Roberto Coscia, Vice Presidente Ade Napoli • AOC ROMA NOTIZIE ED APPUNTAMENTI > APC NAPOLI «U
Collegio Sindacale alla luce delle nuove norme di comportamento quali obbligo deontologico" - 25 novembre 2015 ore
9,00113,00 Odcec di Napoli, Piazza dei Martiri 30 - Napoli Interverranno: Raffaele lanuario, Presidente Ade Napoli
Vincenzo Moretta, Presidente Odcec Napoli Valeria Valente, Deputato della Repubblica Italiana Antonio Gai, Dirigente
Ufficio XVI° Ispettorato Generale di Finanza Ministero Economia e Finanze Gerardo Longobardi, Presidente Cndcec
Renzo Guffanti, Presidente Cnpadc Giorgio Sganga, Presidente Fondazione Nazionale Commercialisti Achille Coppola,
Consigliere Segretario Cndcec Michele Saggese, Presidente Nazionale Ade Roberto Cicconi, Amministratore delegato
Alta Finance SpA Mario Aletto, Responsabile Centro Sud Italia Dott. A. Giuffrè Editore SpA Roberto Coscia, Vice
Presidente Ade Napoli • AOC ROMA "Minimaster Revisione" - 25-26 novembre 2015 ore 9,30118,30 - 9,30113,30
Fondazione Ade Scuola di Formazione, Via Brigida Pastorino 7 - Roma Interverranno Simonetta Rinaldi, Presidente Ade
Roma Valeria Fazi, Dottore Commercialista, > APC NAPOLI «U Collegio Sindacale alla luce delle nuove norme di
comportamento quali obbligo deontologico" - 25 novembre 2015 ore 9,00113,00 Odcec di Napoli, Piazza dei Martiri 30 Napoli Interverranno: Raffaele lanuario, Presid revisore legale Maria Pia Nucera, Dottore Commercialista, revisore legale
Stefano Pizzutelli, Dottore Commercialista, revisore legale "Enti locali: le attività del revisore all'interno degli Enti locali,
novità e riflessioni" - 30 novembre 2015 ore 14,30119,30 Ariccia - Palazzo Ghigi Interverranno: Maurizio Pallotta, Vice
Presidente Ade Roma Luisa Sallustio, Presidente Consiglio Comunale di Ariccia Roberto Mastrofini, Presidente Logos PA
Antonio Meola, Segretario Generale Città metropolitana Napoli Walter Bravetti, Dottore Commercialista, revisore legale
Franco Aschi, Dottore Commercialista, revisore legale "Deontologia e bilateralità negli studi professionali" -10 dicembre
2015 ore 9,30113,30 Teatro San Luigi Giumella, Via Girolamo Savonarola 36 - Roma Interverranno: Simonetta Rinaldi,
Presidente Ade Roma Vilma lana, Presidente emerito Ade Nazionale Francesco Iannuzzi, Dottore Commercialista,
revisore legale Franco Valente, Direttore Fondoprofessioni Francesco Monticelli, Ufficio Studi Confprofessioni nte Ade
Napoli Vincenzo Moretta, Presidente Odcec Napoli Valeria Valente, Deputato della Repubblica Italiana Antonio Gai,
Dirigente Ufficio XVI° Ispettorato Generale di Finanza Ministero Economia e Finanze Gerardo Longobardi, Presidente
Cndcec Renzo Guffanti, Presidente Cnpadc Giorgio Sganga, Presidente Fondazione Nazionale Commercialisti Achille
Coppola, Consigliere Segretario Cndcec Michele Saggese, Presidente Nazionale Ade Roberto Cicconi, Amministratore
delegato Alta Finance SpA Mario Aletto, Responsabile Centro Sud Italia Dott. A. Giuffrè Editore SpA Roberto Coscia,
Vice Presidente Ade Napoli • AOC ROMA "Minimaster Revisione" - 25-26 novembre 2015 ore 9,30118,30 - 9,30113,30
Fondazione Ade Scuola di Formazione, Via Brigida Pastorino 7 - Roma Interverranno Simonetta Rinaldi, Presidente Ade
Roma Valeria Fazi, Dottore Commercialista, > APC NAPOLI «U Collegio Sindacale alla luce delle nuove norme di
comportamento quali obbligo deontologico" - 25 novembre 2015 ore 9,00113,00 Odcec di Napoli, Piazza de
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PROFESSIONISTI Welfare esteso anche ai titolari Maria Carla De Cesari e
Alessandro Rota Porta *• pagina 47 Welfare esteso anche ai titolari Maria Carla De
Cesari e Alessandro Rota Porta *• pagina 47
Guida al contratto degli studi. Assicurata la tutela sanitaria integrativa anche a
titolari e collaboratori Appalti. La novità nel disegno di legge delega LAVORO
Nel Ceni il welfare per i professionisti L'estensione della copertura con il
contributo agli enti bilaterali
Maria Carla De Cesari
Alessandro Rota Porta vii
contratto degli studi
professionali, in vigore dal i
°aprile 2015 fino al 30
marzo 2018, disegna una
serie di tutele dirette non
solo ai lavoratori dipendenti,
ma anche ai collaboratori
esterni e ai professionisti,
compresi i titolari dello
studio. Si tratta di una delle
novità salienti del rinnovo
contrattuale, che può
rappresentare, per il settore,
un nodo della rete di
salvaguardia e di welfare
anche in momenti difficili a
livello economico e di
transizione dal punto di vista
normativo. Il contratto parte
dal dato di fatto che nel
settore le prestazioni rese da
lavoratori subordinati si
intersecano con le attività
esercitate dai lavoratori
autononomi e dai
collaboratori. Disegnare
tutele limitate ai
l'assistenza sanitaria integrativa
dei dipendenti, ed Ebipro, che
riveste - tra l'altro - il ruolo di
"centro studi "condiviso per il
settore, anche con la definizione
di iniziative di formazione e
aggiornamento (che possono
essere "riepilogate" nel libretto
formativo del cittadino) e la
promozione della sicurezza e
della prevenzione. Tra l'altro
Epibro eroga, anche in aggiunta
all'intervento pubblico, misure di
sostegno temporaneo per chi
perde il lavoro o si trova coin-
somme servono sia a coprire le
prestazioni erogate nei confronti
dei lavoratori dipendenti ma
garantiscono, altresì, ai
IL MECCANISMO La quota è
fissata in 22 euro per 12 mensilità
All'interno di Ebipro la gestione
speciale per l'assistenza
datori di lavoro, liberi
professionisti o meno, così
come ai collaboratori esterni,
forme di assistenza sanitaria
integrativa. All'interno di
Ebipro trova posto una
gestione "speciale" per le
prestazioni di assistenza
sanitaria integrativa diretta ai
professionisti. Le prestazioni
sono molteplici e puntano
volto in sospensioni dell'attività. soprattutto sulla prevenzione;
A Ebipro farà capo il
vanno dalle visite
monitoraggio dei contratti di
specialistiche ai trattamenti
settore territoriali. Il "manifesto" riabilitativi a seguito di
del Ceni si ritrova nella
infortunio, dai check up agli
premessa là dove si enuncia
accertamenti diagnostici
l'obiettivo di essere «l'unico testo postprevenzione. L'obiettivo è
contrattuale di riferimento per i
di essere complementari alle
datori di lavoro ed i lavoratori
tutele messe a disposizioni
del settore delle attività
dalle Casse private di
professionali». Il termine
previdenza. Il datore di lavoro
"lavoratori" senza la
che sceglie di non aderire al
qualificazione "subordinati"
significa proprio il superamento sistema della bilateralità deve
comunque corrispondere al
degli steccati tra dipendenti e
autonomi. L'articolo 13 prevede lavoratore un elemento
che nella contribuzione riservata aggiuntivo della retribuzione
tabellare non assorbibile di 32
alla bilateralità di settore sono
ricomprese le forme di assistenza euro (per 14 mensilità) che
a favore di tutti coloro che
rientra nel salario di fatto e
operano all'interno dello studio
costituiscebaseper il calcolo
professionale: datori di lavoro,
del Tfr. ©RIPRODUZIONE
dipendenti significherebbe
committenti e lavoratori. Nella
RISERVATA Guida al
escludere una parte dei lavoratori pratica, questo avviene
contratto degli studi Primo di
dello studio. Per questo, la scelta attraverso il versamento di un
una serie di articoli sui
operata dal contratto è stata di
contributo unico mensile (22
principali istituti del Ceni
organizzare un sistema di welfare
inclusivo, utilizzando il sistema
della bilateralità. In particolare,
due sono gli istituti su cui si
incardina la scelta: Cadiprof, la
cassa per
CADIPROF
euro per 12 mensilità) destinato
agli interventi dell'ente bilaterale
del settore (Ebipro) e
all'assistenza (Cadiprof): le
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Alessandro Mastromatteo Benedetto Santacroce v < Dal 1° dicembre 2015 prende il via il processo tributario telematico (Ptt) presso le
Commissioni tributarie provinciali e regionali di Umbria e Toscana: i ricorsi e gli appelli da depositare presso le commissioni pilota potranno
infatti non solo essere notificati telematicamente a mezzo pec, ma anche depositati informaticamente, unitamente ai relativi allegati, avvalendosi
del Sigit, il sistema di gestione informatica dei documenti. Registrazione e richiesta La prima attività che uno studio deve realizzare consiste nella
registrazione al Sigit. A questo proposito, occorre individuare all'interno della struttura i soggetti che possono interfacciarsi con il portale.
Dovrebbe trattarsi di tutti quei professionisti che, incaricati della difesa in giudizio del contribuente, possono sottoscrivere la procura ricevuta,
procedere alla notifica via pec del ricorso e al suo successivo deposito telematico. Ai fini della registrazione, se si è in possesso di Carta di identità
elettronica (Cie) oppure di Carta nazionale dei servizi (Cns), occorre compilare la richiesta, presente sull'area pubblica del portale e trasmetterla. Il
sistema, ricevuta la richiesta, richiede l'inserimento di Cie o Cns eterificato il certifi cato, trasmette l'esito alla casella pec del richiedente. Se non si
è in possesso di Cie o Cns,la registrazione può avvenire, una volta compilata la richiesta, attraverso il ricevimento di una prima parte della
password di accesso e, una volta completata l'elaborazione, con la ricezione, a mezzo pec, di id e password completi. Negli studi professionali In
uno studio associato sarebbe auspicabile che tutti i professionisti siano registrati al Sigit e possano di conseguenza realizzare, quando in delega,
tutte le attività correlate al ricorso, quali l'iniziale deposito e l'accesso in ogni momento al fascicolo informatico del procedimento predisposto e
gestito dalla commissione tributaria adita. Sotto il profilo tecnologico, un professionista incaricato della difesa deve inoltre essere dotato di una
firma digitale e disporre di una casella di pec. Dal punto di vista operativo, infatti, alla redazione del ricorso, unitamente alla procura alle liti o
all'incarico di assistenza e difesa conferiti al difensore, segue la sottoscrizione digitale e la notifica a mezzo pec all'ente impositore. La procura
Quanto alla procura alle liti, questa può essere conferita congiuntamente al ricorso e sottoscritta elettronicamente dal ricorrente: in questo caso, il
difensore è tenuto ad autenticare la sottoscrizione elettronica apponendovi la propria firma digitale. La procura può essere conferita in alternativa
su supporto cartaceo: la stessa dovrà essere trasmessa, congiuntamentealricorso, come copia per immagine su supporto informatico dell'originale
cartaceo e il professionista dovrà attestarne la conformità mediante sua sottoscrizione elettronica. Sarà in questo secondo caso necessario
provvedere a riformulare il testo della procura facendo esplicito riferimento all'atto impugnato per il quale è conferita. Ciò in quanto la procura
costituisce un allegato da trasmettere a controparte via pec e, costituendo un file separato dal ricorso, deve essere a questo in ogni caso connesso in
maniera inscindibile. Nell'ipotesi di studio associato o di procura conferita contemporaneamente a più professionisti, occorrerà definire, magari
redigendo un manuale interno alla struttura, le modalità operative con cui procedere, individuando per quanto possibile anche dei meccanismi per
identificare il professionista incaricato della sottoscrizione e dell'eventuale notifica a mezzo pec. La ricevuta e il deposito Unitamente al ricorso e
alla procura andrà depositata telematicamente anche la ricevu ta di pec che attesta l'avvenuta notifica: la ricevuta sarà spedita alla casella del
professionista che ha provveduto alla trasmissione, il quale sarà quindi tenuto a provvedere alla sua archiviazione funzionale al successivo
deposito telematico. Nel fascicolo di studio, da formare in modalità elettronica e successivamente conservare con tale modalità, andranno
archiviati in maniera ordinata, utilizzando una nomenclatura univoca, tutti gli allegati così da procedere in maniera più semplice e agevole al
deposito. A tale riguardo, i file costituenti gli allegati non potranno superare 5 megabyte di grandezza e, in questo caso, andranno frazionati. Gli
allegativannoinoltrecaricati, aifini del deposito telematico, singolarmente e firmati digitalmente uno per uno. La comunicazione del Sigit Altra
attività da monitorare è l'avvenuto deposito in maniera corretta del ricorso e degli allegati. Il Sigit è tenuto a comunicare l'esito positivo dei
controlli, tra cui quelli sulle dimensioni dei file trasmessi e la presenza della firma elettronica su ciascuno di essi, entro le 24 ore successive alla
trasmissione. Ciò suggerisce l'opportunità di non attendere il trentesimo giorno successivo alla notifica via pec per depositare ricorso e allegati.
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La procedura. Dalla registrazione alla notifica Svolta organizzativa negli studi
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L'enews Renzi:
addio all'evasione
puntando sulla
telematica
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«Se scommettiamo
sull'innovazione telematica,
Pevasione è morta. Non
sappiamo ancora quando, non
sappiamo nel dettaglio come.
Ma tutti noi sappiamo che la
strada è tracciata per sempre».
È quanto afferma il presidente
del Consiglio dei ministri,
Matteo Renzi, nella sua
enews. «La tempistica della
fine dell'evasione non dipende
da come si organizzano le
burocrazie romane - aggiunge
il premier - ma da quanto
saremo decisi e rapidi nel
proseguire sulla strada
dell'innovazione e della
digitalizzazione. Vi ho fatto
più volte l'esempio dei
224mila che si erano...
scordati di pagare le tasse (e
stiamo aspettando, entro il 31
dicembre, che adesso paghino,
vi terrò informati!)». A detta
del presidente del Consiglio,
questo non è però l'unico
esempio dei vantaggi
derivanti dall'incrocio delle
banche dati. «Mettendo
insieme i dati abbiamo chiesto
alla Guardia di Finanza di
capire come mai un signore di
01 anni di Roma, che risulta
senza alcun reddito, è
intestatario di qualcosa come
833 auto. In queste ore stiamo
andando a trovare lui e i suoi
(non pochi) colleghi che
hanno zero reddito ma
centinaia e centinaia di
macchine». Renzi ha poi
ricordato l'appuntamento che
si svolgerà tutta la giornata di
sabato 21 novembre alla
Reggia di Venaria: P«Italian
digital day» sarà incentrato su
industria 4.0, identità digitale,
servizi al cittadino offerti nel
modo più semplice, lotta
all'evasione. N.T.
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FISCO Legge di Stabilità. L'alternativa ad assegnazione e cessione
L'esempio Per la trasformazione oggetto esclusivo e soci al 30
settembre In prima linea le società che detengono immobili
Paolo Meneghetti Gian Paolo Ranocchi Focus sull'oggetto dell'attività e sulla compagine societaria per le società
che intendono fruire della trasformazione agevolata prevista dal disegno di legge di Stabilità 2016. Se si vuole
accedere a questa operazione in luogo dell'assegnazione o della cessione agevolata devono infatti essere
rispettate due condizioni necessarie. Le condizioni Prima di tutto occorre che la
societàabbiaperoggettoesclusivoo principale la gestione dei beni immobili o dei beni mobili registrati previsti
dalla norma. Questo presupposto è coerente con la finalità della società semplice alla quale è precluso lo
svolgimento di un'attività commerciale. Per la verifica di tale requisito è stato chiarito (circolare n. 112/1999)cne
occorre riferirsi a quanto è previsto dal comma 4, dell'articolo 73 del Tuir ove si stabilisce che per oggetto
principale si intende l'attività essenziale per realizzare direttamente gli scopi primari indicati dalla legge, dall'atto
costitutivo o dallo statuto. Seguendo questa linea, quindi, la verifica va svolta su due fronti. In primis
analizzando l'oggetto sociale previsto nello statuto, che deve prevedere come oggetto esclusivo o principale
quello della gestione dei beni agevolati (come avviene per le società di gestione immobiliare). Ulteriormente
analizzando l'attività effettivamente svolta che deve essere almeno prevalentemente orientataallagestionedei
suddetti beni. La disposizione non precisa in quale momento vada effettuata la verifica e quindi è da ritenere che
per il riscontro si possa procedere all'atto delladelibera di trasformazione. Nel contesto economico in cui si
colloca la nuova disposizione che sdogana lo scioglimento agevolato, occorre tenere conto che sono molti i casi
in cui le società hanno dismesso l'attività commerciale mantenendo la gestione del solo patrimonio immobiliare,
senza però adeguare l'oggetto sociale nello statuto. Onde evitare la "corsa" alla modificastatutariaprima
delladelibera di trasformazione in società semplice, sarebbe auspicabile se ci fosse un via libera alla sola
constatazione nei fatti, dell'oggetto esclusivo o principale della gestione dei beni agevolati da parte delle società
che intendono procedere alla retrocessione in società semplice. La compagine societaria II secondo riscontro va
fatto sulla compagine societaria. L'agevolazione, infatti, compete solo se all'atto della trasformazione, la
compagine è composta dagli stessi soci che erano tali al 30 settembre 2015. È fatta salva solo l'ipotesi che
vengano iscritti nuovi soci entro 30 giorni dalla data di entratain vigore della legge di Stabilità (1° gennaio 2016)
in forza di un titolo di trasferimento avente data certa anteriore al 1° ottobre 2015. La necessità che la compagine
sociale alla data di trasformazione noncomprendanuovisoci,deriva dalla circostanza che gli effetti dell'operazione
agevolata coinvolgono tutti i soci della società trasformata. Non è invece inibitorio all'agevolazione il fatto che
all'interno della compagine sociale esistente, possano variare le quote di partecipazione dopo il 30 settembre
2015 e prima della trasformazione regressiva. I beni non agevola bili Da ultimo si evidenziano due
ulterioriaspetrilnprimoluogoèopportuno tenere presente che nell'ambitodellatrasformazioneincommento, i beni
che non possono godere dell'agevolazione perché non possiedono le necessarie caratteristiche richieste dalla
norma (diversi quindi da immobili e mobili registrati), devono essere assoggettati a tassazione con i criteri
ordinari. In quest'ambito non operano comunque preclusioni all'utilizzo di eventuali perdite pregresse per ridurre
il reddito ordinario di periodo. Infine è utile ricordare che ai fini dell'applicazione della disposizione
contenutanell'articolo 67, comma i, lettera b) del Tuir, che prevede l'imponibilità delle plusvalenze realizzate
mediante cessione a titolo oneroso di beni immobili acquisiti da non più di cinque anni, l'operazione di
trasformazione in società semplicenoninterrompe il termine di decorrenza del quinquennio. Qjiesto è un aspetto
che può rivestire un particolare interesse se l'obiettivo è quello di procedere alla successiva cessione
dell'immobile plusvalente. ©RIPRÛDUZIÛNERISERVATA
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Passivo Totale attivo Conto corrente bancario Immobilizzazioni materiali Attivo LA SITUAZIONE
PATRIMONIALE SINTETICA DELLA SOCIETÀ BETA SRL AL 31 DICEMBRE 2015 È partecipata da due
soci (marito e moglie) al 50% È proprietaria diAimmobiliabitativi acquistati perlOOmila euro cadauno Gli
immobili sono stati rivalutati ex DL 185/2008 a ISOmila euro cadauno La società in sede di rivalutazione ex DI
185/08 ha versato l'imposta sostitutiva dell'1,5% ma non ha affrancatoilsaldo attivo di rivalutazione LA
«FOTOGRAFIA» DI BETA SRL AL 31 DICEMBRE 2015 È partecipata da due soci (marito e moglie) al 50% È
proprietaria diAimmobiliabitativi acquistati perlOOmila euro cadauno Gli immobili sono stati rivalutati ex DL
185/2008 a ISOmila euro cadauno La società in sede di rivalutazione ex DI 185/08 ha versato l'imposta sostitutiva
dell'1,5% ma non ha affrancatoilsaldo attivo di rivalutazione • II valore catastale rivalutato di ciascun immobile è
pari a 170mila euro mentre il valore di mercato è pari a 250mila euro • La società vuole avvalersi della
trasformazione agevolata • Gli immobili sono stati locati a Smila euro annui cadauno. La società non è mai stata
di "comodo" È partecipata da due soci (marito e moglie) al 50% È proprietaria diAimmobiliabitativi acquistati
perlOOmila euro cadauno Gli immobili sono stati rivalutati ex DL 185/2008 a ISOmila euro cadauno La società in
sede di rivalutazione ex DI 185/08 ha versato l'imposta sostitutiva dell'1 LA SITUAZIONE PATRIMONIALE
SINTETICA DELLA SOCIETÀ BETA SRL AL 31 DICEMBRE 2015 Attivo Immobilizzazioni materiali Conto
corrente bancario Totale attivo 600 mila € ,5% ma non 78 mila € ha affran 678 mila € atoilsaldo Passivo IL
COSTO DELLA TRASFORMAZIONE attivo di rivalutazione • II Plusvalenza sull'assegnazione dei due
immobili valore catastale rivalutato di ciascun immobil Si opta per l'adozione del "valore catastale" è pari a
170mila euro mentre il valore di me Costo fiscale degli immobili cato è pari a 250mila euro • Plusvalenza da
assoggettare a sostitutiva La società vuole avvalersi della trasform Tax sostitutiva 8,5% (società non di comodo)
zione agevolata • Gli immobili sono stati lo 680 mila € (170 mila € per immobile) ati a Smila euro annui cadauno.
La s 600 mila € (tenendo conto della rivalutazione) cietà non è mai stata di "comodo" È partecipa 80 mila € a da
due 6.800 € soci (m Tassazione della riserva in sospensione d'imposta rito e moglie) al 50% È proprietaria
diAimmobilia IL RIFLESSO SUL SOCIO itativi acquistati pe Ilcostodella partecipazione Ciascun socio deteneva
una partedpazioneilcui valore fiscaleeraparial75milaeuro(50% della sommatoria di capitale sociale e riserva da
capitale). Il valore viene incrementato degli importi su cui è versata la sostitutiva cioè 277mila(dato da SOmila
maggior valoreimmobili e 197mila riservein sospensione), quindi ciascuna partecipazione a trasformazione
avvenuta avrà il valore lOOmila euro cadauno Gli immobili sono stati rivalutati ex DL 185/2008 a ISOmila euro
cadauno La società in sede di rivalutazione ex DI 185/08 ha versato l'imposta sostitutiva dell'1 LA SITUAZIONE
PATRIMONIALE SINTETICA DELLA SOCIETÀ BETA SRL AL 31 DICEMBRE 2015 Attivo
Immobilizzazioni materiali Conto corrente bancario Totale attivo 600 mila € ,5% ma non 78 mila € ha affran 678
mila € atoilsaldo P fiscale pari a 313.500 (175mila+50% di 277mila) II riflesso sulcosto bene
Gliimmobiliacquisisconoil costo fiscale di 680 mila euro, e in caso di successiva cessione che avvenga oltreil
quinquennio dalla detenizione da parte della Srl sarà priva di effetti sulla fiscalità diretta, anchein presenza di
plusvalenza ssivo IL COSTO DELLA TRASFORMAZIONE attivo di rivalutazione • II Plusvalenza
sull'assegnazione dei due immobili valore catastale rivalutato di ciascun immobil Si opta per l'adozione del
"valore catastale" è pari a 170mila euro mentre il valore di me Costo fiscale degli immobili cato è pari a 250mila
euro • Pl
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Le conseguenze. Cosa cambia per il socio Va
incrementato il costo delle quote
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La trasformazione agevolata da società commerciale a società
semplice, prevista nel disegno di legge di Stabilità,
presentariflessisullafiscalitàdelsocio siasul costo fiscalmente
riconosciuto della partecipazione, sia sulle riserve di utili e/o in
sospensione d'imposta che siano presenti nella società ante
trasformazione. La prima ricaduta è prevista nell'articolo 9,
comma 4del Ddl, ove si prevede che il costo fiscalmente
riconosciuto delle azioni o quote vada incrementato della
differenza assoggettata a imposta sostitutiva. Va segnalato che
l'incremento del costo della partecipazione è importante nel caso
in cui in futuro si volesse cedere la stessa partecipazione, per
limitare il gravame fiscale del capital gain TRATTAMENTI
DIVERSI In caso di riserve di utili la gestione varia a seconda
che si tratti di società di persone o soci età di ca pita li (oltre ad
avere riflessi in caso di assegnazione di somme a seguito della
liquidazione della società semplice o recesso dalla stessa) .
Letteralmente l'incremento sarebbe pari all'imponibile su cui è
versata l'imposta sostitutiva, quindi ipotizzando di una società
che detenga un l'immobile ilcuivalorefiscalesiaioomentre 150 è
il valore catastale con ulteriori 100 di riserve in sospensione
d'imposta, l'incremento della partecipazione parrebbe pari a 50.
Tuttavia bisogna tenere conto dell'esistenza o meno di riserve in
sospensione d'imposta in capo alla società ante trasformazione.
Ove tali riserve fossero presenti, è necessario versare non solo
l'imposta sostitutiva pari all'8% ( o 10,5 per società di comodo)
sulla differenza tra valore degli immobili a bilancio e valore
normale (catastale), ma anche la sostitutiva del 13%
sull'ammontare delle riserve in so spensione. A questo punto va
ripreso un passaggio della circolare 25/E/2OO7 che commentò
una norma (articolo i comma 113 legge 296/2006) assolutamente
uguale a quella dell'attuale Ddl Stabilità 2016: in quel passaggio
si affermò che l'incremento del costo della partecipazione
doveva tenere conto anche dell'importo su cui fosse stata versata
l'imposta sostitutiva sulla riserva in sospensione. Si ritiene,
pertanto, che anche nella presente norma sia applicabile la
medesimaconseguenzailchecomporta che l'incremento del costo
della partecipazione avvenga anche considerando gli importi
delle riserve in sospensione affrancate al 13 per cento. Per
tornare all'esempio, l'incremento non è solo di 50 bensì di 150.
Un secondo elemento da considerare in capo ai soci è valutare
cosa accade se la società presenta riserve di utili prodotti in
esercizi precedenti. Sotto questo profilo bisogna distinguere il
caso delle società di persone da quelle di capitale. Per le prime
non vi sono problemi poiché gli utili sono stati attribuiti per
trasparenza ai soci quindi essi sono già stati tassati
definitivamente. Diverso il discorso per le società di capitali:
queste in caso di trasformazione regressiva applicano le regole
dell'articolo 170, comma4delTuir,percuigliutili si intendono
distribuiti ai soci (con tassazione del dividendo) nel periodo
d'imposta successivo alla trasformazione se le stesse riserve non
compaiono nel bilancio, proprio il caso della trasformazione in
società semplice che non ha un bilancio. Qjii però interviene il
comma 4 del Ddl Stabilità, in cui si afferma che non si applica
l'articolo 47 nella sua interezza. La
disapplicazionetotaledelParticolo47delTuir, che impone la
tassazione dei dividendi, induce a ritenere che tali riserve non
siano tassabili in capo ai soci della ex società di capitali
trasformata in semplice. P.Me. G.P.Ra.
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Marco Bellinazzo MILANO II Consiglio nazionale dei commercialisti ha impugnato al Tar del Lazio il
decreto del Presidente della Repubblica del 7 ottobre che stabilisce i compensi per gli amministratori deibeni
sequestrati e confiscati alle mafie. La decisione arriva dopo che per mesi la categoria aveva chiesto una
sostanziale modifica del Dpr (pubblicato nella «Gazzetta Ufficiale» n. 262 del io novembre scorso) anche
attraverso un documento inviato al ministero della Giustizia. In particolare, i commercialisti - spiega un
comunicato diffuso dal vertice della categoria- avevano chiesto «un cambio radicale nella logica nella
determinazione dei compensi degli amministratori giudiziari rispetto a quella adottata dal decreto, giudi cando
sbagliato l'aver assunto a riferimento le norme relative ai compensi dei curatori fallimentari». Al contrario, la
proposta del Consiglio nazionale era quella di assumere come punto di riferimento la tabella per la
determinazione dei parametri dei compensi per le professioni regolarmente prevista dal Dm 140/2012, adattata
alle specificità della disciplina in materia di gestione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alle
organizzazioni criminali. In alternativa, i commercialisti avevano chiesto l'utilizzo di contributi annuali
forfetizzati in relazione alla singola attività svolta dall'amministratore giudiziario. « IlDprimpugnato-sottolinea
il presidente nazionale del Consiglio, Gerardo Longobardi - presenta poi un'ulteriore criticità, rappresenta ta
dalla irragionevole riduzione delle tariffe rispetto a quelle dei curatori fallimentari. Una riduzione basata
sull'erroneo presupposto di una minore complessità degli adempimenti richiesti agli amministratori giudiziari
rispetto a quelli svolti dal curatore fallimentare nel corso della procedura concorsuale». Il regolamento che
fissa le modalità di calcolo e liquidazione dei compensi degli amministratori giudiziari iscritti nell'albo non
convince il consigliere nazionale dei commercialisti delegato alla materia, Maria Luisa Campise, anche perché
«non tiene conto della estrema complessità di questa attività e dei rischi ad essa connessi. Una sottovalutazione
dalla quale discendono compensi a nostro modo di vedere troppo bassi e che ci ha indotti a ricorrere al Tar».
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Professionisti. Il ricorso dei commercialisti Gestione beni
confiscati, sui compensi parola al Tar
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Amministratori
giudiziari, i compensi
finiscono al Tar
———————————————_t_j»Ljjj;_gi^_gJ^J^J_
—————— // Cndcec ha impugnato il decreto compensi
amministratori giudiziari Compensi, criteri al Tar Longobardi:
calcolo delle tariffe da rivedere Pcr ripartire
determinazione dei compensi degli amministratori giudiziari, in particolare per quanto riguarda l'aver assunto, come riferimento, le norme relative ai compensi dei curatori
fallimentari. La categoria chiede invece di riferirsi alla tabella per la determinazione dei parametri dei compensi per le professioni regolamentate di cui al dm n. 140/2012,
opportunamente adattata in melius alle specificità della disciplina in materia di gestione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alle consorterie criminali. In alternativa, i
commercialisti propongono l'utilizzo di contributi annuali forfetizzati in relazione alla singola attività svolta dall'amministratore giudiziario. «Il dpr impugnato», spiega il
presidente nazionale della categoria, Gerardo Longobardi, DI GABRIELE VENTURA I commercialisti impugnano il decreto compensi degli amministratori dei beni sequestrati
alle mafie. Il Consiglio nazionale ha infatti presentato ricorso dinanzi al Tar Lazio contro il dpr 7 ottobre 2015, n. 177, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 262 del 10 novembre
scorso e che entrerà in vigore il 25 novembre prossimo, che contiene il regolamento recante disposizioni in materia di modalità di calcolo e liquidazione dei compensi degli
amministratori giudiziari iscritti all'albo di cui al digs n. 14/2010 (si veda ItaliaOggi dell'll novembre scorso). Secondo la categoria, che da mesi chiede una sostanziale modifica
del provvedimento, è infatti necessario un cambio radicale nella logica della determinazione dei compensi degli amministratori giudiziari, in particolare per quanto riguarda l'aver
assunto, come riferimento, le norme relative ai compensi dei curatori fallimentari. La categoria chiede invece di riferirsi alla tabella per la determinazione dei parametri dei
compensi per le professioni regolamentate di cui al dm n. 140/2012, opportunamente adattata in melius alle specificità della disciplina in materia di gestione e destinazione dei
beni sequestrati e confiscati alle consorterie criminali. In alternativa, i commercialisti propongono l'utilizzo di contributi annuali forfetizzati in relazione alla singola attività svolta
dall'amministratore giudiziario. «Il dpr impugnato», spiega il presidente nazionale della categoria, Gerardo Longobardi, «presenta poi un'ulteriore criticità rappresentata dalla
irragionevole riduzione delle tariffe rispetto a quelle dei curatori fallimentari basata sull'erroneo presupposto di una minore complessità degli adempimenti richiesti agli
amministratori giudiziari rispetto a quelli svolti dal curatore fallimentare nel corso della procedura concorsuale». «Il dpr», afferma invece il consigliere nazionale dei
commercialisti delegato alla materia, Maria Luisa Campise, «non tiene conto dell'estrema complessità di questa attività e dei rischi a essa connessi. Una sottovalutazione dalla
quale discendono compensi a nostro modo di vedere troppo bassi e che ci indotti a ricorrere al Tar». Ricordiamo che, tra i criteri individuati dal decreto ci sono: per i beni
costituiti in azienda, quan determinazione dei compensi degli amministratori giudiziari, in particolare per quanto riguarda l'aver assunto, come riferimento, le norme relative ai
compensi dei curatori fallimentari. La categoria chiede invece di riferirsi alla tabella per la determinazione dei parametri dei compensi per le professioni regolamentate di cui al
dm n. 140/2012, opportunamente adattata in melius alle specificità della disciplina in materia di gestione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alle consorterie criminali.
In alternativa, i commercialisti propongono l'utilizzo di contributi annuali forfetizzati in relazione alla singola attività svolta dall'amministratore giudiziario. «Il dpr impugnato»,
spiega il presidente nazionale della categoria, Gerardo Longobardi, «presenta do sono oggetto di diretta gestione da parte dell'amministratore giudiziario, i compensi devono
consistere in una percentuale, calcolata sul valore del complesso aziendale, non superiore a una serie di misure che variano a seconda del valore. Si va dal 12 al 14% quando il
valore non supera i 16.227,08 euro, fino un range tra lo 0,45% e lo 0,90% sulle somme che superano i 2.434.061,037 euro. Per i beni costituiti in azienda, quando sono concessi in
godimento a terzi, i compensi devono sempre consistere in una percentuale non superiore alle seguenti misure: dal 4,8% al 5,6% quando il valore non supera 16.227,08 euro; fino
a un valore compreso tra lo 0,2% e lo 0,36% sulle somme che superano 2.434.061,37 euro. ———©Riproduzione riservata——H poi un'ulteriore criticità rappresentata dalla
irragionevole riduzione delle tariffe rispetto a quelle dei curatori fallimentari basata sull'erroneo presupposto di una minore complessità degli adempimenti richiesti agli
amministratori giudiziari rispetto a quelli svolti dal curatore fallimentare nel corso della procedura concorsuale». «Il dpr», afferma invece il consigliere nazionale dei
commercialisti delegato alla materia, Maria Luisa Campise, «non tiene conto dell'estrema complessità di questa attività e dei rischi a essa connessi. Una sottovalutazione dalla
quale discendono compensi a nostro modo di vedere troppo bassi e che ci indotti a ricorrere al Tar». Ricordiamo che, tra i criteri individuati dal decreto ci sono: per i beni co
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Italia Lavoro ha pubblicato sul proprio sito la
graduatoria relativa ai 300 centri di formazione
professionale pubblici e privati selezionati con
l'obiettivo di garantire l'erogazione diretta di servizi di
orientamento di primo livello, orientamento specialistico
e accompagnamento al lavoro finalizzato all'attivazione
di contratti di apprendistato per la qualifica e il diploma
professionale. La graduatoria, frutto di una selezione
operata su circa 600 strutture, fa riferimento all'avviso
pubblicato nell'ambito di FIxO, lo scorso 8 ottobre, che
stanzia 10,5 milioni di euro per la sperimentazione del
cosiddetto sistema di formazione duale che il Jobs act
assegna a Italia Lavoro nell'ottica di costituire el o
rafforzare i servizi di orientamento e placement dei
centri di formazione professionale. È stata pubblicata,
ieri, nella sezione Normativa e prassi del sito internet
dell'Agenzia delle entrate, la risoluzione n. 941E che
istituisce la causale contributo per la riscossione, tramite
modello F24, dei contributi da destinare al
finanziamento dell'Ente nazionale bilaterale per la
formazione «E.N.Bi.Form.» «Il recupero e la
contendibilità delle imprese in crisi» è il titolo del XXII
Convegno nazionale organizzato dall'Associazione
albese di studi di diritto commerciale. All'evento, che si
terrà a partire dalle 9 del 21 novembre presso U Centro
ricerche Ferrero di Alba, interverranno, tra gli altri, il
vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, U
sottosegretario alia Giustizia, Cosimo Ferri, il presidente
del Consiglio nazionale dei commercialisti, Gerardo
Longobardi e l'ex vicepresidente del Csm, Michele
Vietti. Prende il vìa domani nel Castello Svevo di Trani
la rivoluzione digitale di «Dirczione Hackathon 2016»,
la puntata zero di quello che si preannuncia come U
festival globale dell'economia al tempo del digitale che
vedrà la luce il prossimo giugno e diventerà per la Puglia
un appuntamento annuale fisso. Dopo tre anni di
battaglie parlamentari sulla regolamentazione fiscale
dell'economia digitale è Francesco Boccia, presidente
della commissione bilancio della camera, insieme a
Confindustria Bari-Bat, a lanciare questa maratona che il
prossimo anno metterà insieme oltre 200 startuppers,
con le loro idee e i loro progetti valutati dai principali
investitori nazionali e internazionali. Adepp e Ue
insieme per le professioni. «Sono le aziende e i
professionisti che creano occupazione, non le
amministrazioni. Nell'ultimo anno questo sistema ha
creato
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in Europa un milione di posti di lavoro con una crescita
del 2,5% rispetto allo scorso anno», ha sottolineato la
commissaria europea all'industria e l'imprenditoria,
Elzbieta Bienkowska, nel suo intervento atta European
Sme Week. «Le sfide lanciate dalla Commissaria
centrano i terni che da tempo abbiamo fecalizzato come
le vere sfide per la sostenibilità delle professioni, dei
redditi e, in ultima analisi per la previdenza e il
welfare», ha sottolineato il presidente dell'Adepp,
Andrea Camporese, da Lussemburgo, «il mercato si apre
e si avvia sempre più a essere uno spazio unico».
Confermare la norma sulla legittimità dei contratti
privati delle società di ingegneria. È questa la richiesta
che ha avanzato l'Oice, l'Associazione delle società di
ingegneria e di architettura, che è stata audita dalla
commissione attività produttive del senato nell'ambito
del disegno di legge annuale per la concorrenza e il
mercato. Si è riunita ieri, per il suo primo incontro, la
Commissione paritetica, organismo composto da
rappresentanti della Federazione dei collegi Ipasvi e di
Enpapi, che pone maggiore rilevanza alla collaborazione
tra le due istituzioni nel trattare le tematiche legate al
corretto esercizio libero-professionale. La riunione,
presenziata anche dai rispettivi presidenti, Barbara
Mangiacavalli per la Federazione e Maria Schiavon per
Enpapi, ha consolidato U rapporto che finora è stato
caratterizzato da un supporto nelle procedure elettorali e
nell'organizzazione di incontri sul territorio, e ha fatto
un passo in avanti partendo dai principi di corretto
esercizio professionale, tra i quali non può non essere
considerato il corretto assolvimento degli obblighi
previdenziali. Non solo i fondi strutturali Ue, ma un
programma di interventi a favore delle Pmi per sostenere
la crescita economica dei paesi dell'Unione. Allo Sme
Assembly, l'assemblea annuale delle Pmi che si è aperta
ieri in Lussemburgo, il primo vicepresidente del Ceplis e
presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, sta
tenendo alta la bandiera delle professioni per creare
opportunità di collaborazione tese ad assicurare un
supporto alle imprese e ai professionisti. «L'obiettivo
dello Sme Assembly è quello di costruire un modello di
sviluppo per le imprese», ha commentato Stella. «
Stiamo lavorando su più fronti, partecipando ai
numerosi tavoli di lavoro organizzati dalla Commissione
per portare le nostre istanze e i nostri suggerimenti alla
politica comunitaria».
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co^
L'analisi del presidente Ancl sulla riforma del mercato del lavoro
Jobs act, serve fare presto La burocrazia non si trasformi in un
ostacolo
DI FRANCESCO
LONGOBARDI * Non può
esserci dubbio che la
riforma del lavoro attuata
dal governo in carica è
semplicemente epocale,
giusta o sbagliata che sia.
Non vi è aspetto del nostro
mercato del lavoro che non
sia stata investita dal
tornado di rivisitazione
legislativa attuata con il
Jobs act. Si è trattato di
riscrivere regole generali
che sembravano
inamovibili, che tuttavia
rifondano generalmente la
struttura del mercato del
lavoro, dal sistema
pubblico-privato di gestione
dei servizi per l'impiego,
alle regole più specifiche
che toccano da vicino i
singoli rapporti di lavoro.
Le ultime riforme, parlo
della riforma Biagi e della
riforma Fornero, sono gocce
nel mare rispetto a quella
che ci troviamo a vivere
quest'oggi. Noi consulenti
del lavoro, in questo
momento e chissà per
quanto, ci troviamo a vivere
l'attuazione di questo storico
complesso normativo
nuovo, dove ogni regola è
stata cambiata. Siamo
chiamati quindi noi a vivere
il cambiamento e a gestirlo:
anche in questa ripida
occasione, dimostreremo le
nostre competenze
e la nostra centralità. Ma
anche al consulente del
lavoro, anello fondamentale e
irrinunciabile di congiunzione
legge/ impresa, non si
possono chiede miracoli. Le
leggi le abbiamo lette tutti, ne
abbiamo apprezzato taluni
contenuti, siamo dubbiosi su
altri. Nel nostro sistema
amministrativo, purtroppo
non
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basta una o più leggi a dirci
cosa dobbiamo fare: sono
necessari interventi di prassi
amministrativa, chiarimenti,
circolari, e il tempo passa
nell'incertezza. Auspico da
tempo e pubblicamente, che
nel frattempo si stia
scrivendo una legge in
materia di lavoro, si scriva
contemporaneamente la
circolare esplicativa, che
metta in condizioni
l'operatore, il professionista,
l'impresa, il cittadino, di
immedesimarsi
immediatamente nel nuovo
contesto legislativo, dando
ognuno per la propria parte,
impulso determinate e solerte al
nuovo panorama normativo. Ma
anche questa volta, dinnanzi a una
siffatta riforma, ci ritroviamo
soverchiati da una marea di
decreti attuativi che devono
arrivare, e da
chiarimenti amministrativi che
non arrivano. Non deve essere
difficile comprendere quanto sia
diffuso il disagio di imprese e
professionisti che si trovano a
gestire una normativa complessa
e diffusa nuova, senza uno
straccio di istruzioni. Non siamo
qui a elemosinare il supporto
degli enti preposti alla
attuazione della
riforma del mercato
del lavoro, ma quegli
enti preposti sono
chiamati a colmare
lacune legislative,
applicative e
interpretative, delle
quali faremmo
volentieri a meno. E
allora bisogna far
presto. Perché è bene
tenere a mente che i
testi legislativi adottati
non sono solo lo
specchietto per le
allodole da esibire in
ambito Ue per
dimostrare la nostra
capacità di
innovazione, ma sono
soprattutto regole che
disciplinano il nostro
vivere
professionale di tutti i
giorni, nonché la
strategia essenziale delle
Giuliano Poletti
di interventi diffusi a livello
amministrativo circa la corretta
applicazione delle nuove
regole sia un auspicio
essenziale, lungi da rimarcare
gli ennesimi ritardi della
pubblica amministrazione. La
contemporaneità deve
diventare un criterio irri
nunciabile per l'efficienza del
paese. Un esempio su tutti, senza
formulare un elenco inguardabile
di disposizioni rimaste taciute o
perennemente in fase di
attuazione, può riguardare
l'apprendistato, ovvero quel
rapporto di lavoro dal legislatore
stesso definito privilegiato per
l'ingresso dei giovani lavoratori
nel tessuto produttivo. Qualcuno
del lettori ha intravisto
disposizioni di attuazione nei
confronti delle regioni
relativamente all'offerta
formativa di base e trasversa da
attuare entro i 45 giorni
dall'assunzione dell'apprendista?
Ne è rimasta solo carta e teoria,
nonostante il di 34/2014 sia
entrato in vigore il 21/3/2014 (e
dico il 21/3/2014). Nel frattempo
il risultato è che imprese e datori
di lavoro vivono
nell'approssimazione, o le più
scaltre ignorano quel
provvedimento di legge,
semplicemente non assumendo
apprendisti. Un chiaro esempio
di inefficacia pratica, nonostante
un provvedimento di riforma. E
allora, se non si vuole buttare alle
ortiche il mastodontico lavoro
legislativo messo in campo, il
consiglio è solo uno: fare presto,
senza ulteriori esitazioni. *
Presidente nazionale ANC L S.
U
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Esplicita la richiesta di spostare l'imposizione fiscale dal lavoro ad altri
settori come l'immobiliare Legge di Stabilità., dalVUe compiti a casa
~ DI RENZO LA COSTA E notizia di
questi giorni che l'Unione europea,
nell'ambito dello scrutinio della nostra
bozza di legge di Stabilità 2016, non
ritrova gli indirizzi dettati ormai da
tempo e si riserva il diritto di un
riesame a primavera. Il nocciolo della
questione sta nella rieccheggiante
raccomandazione (al momento
inascoltata) dell'Unione di spostare
l'imposizione fiscale dal lavoro su altri
obiettivi, per esempio la proprietà
immobiliare e i consumi. Se l'Ue
insiste, è evidente che ciò non si è
ritrovato ancora nella manovra. Non
v'è dubbio, e ne va dato atto, che la
complessiva manovra finanziaria ma
anche precedenti frammentari
provvedimenti dell'attuale governo
tendono a ridurre la pressione fiscale
generale, come ampiamente
riconosciuto anche dagli osservatori
più titolati. Come è stato rappresentato
nobilmente dal governo in carica,
l'abbattimento della fiscalità non può
essere reputato di destra o di sinistra,
ma è semplicemente giusto. Giusto,
anche in rapporto al livello di
tassazione generale vigente nel nostro
paese, che ha letteralmente e
progressivamente asfissiato i
lavoratori, le imprese, i consumi, e la
generale economia. Il report evidenzia
che la maggioranza dei sistemi fiscali
europei «si basa fortemente su una
tassazione del lavoro che può avere
effetti depressivi sia su domanda che
offerta di lavoro». Per la Commissione
è utile concentrarsi su come spostare il
carico fiscale dal lavoro ad altri tipi di
tassazione meno dannosi per crescita e
occupazione: i consumi, la proprietà e
le tasse ambientali. Già nelle
raccomandazioni del Consiglio
europeo datate 14 luglio 2015 sul
programma nazionale di riforma 2015
dell'Italia si riportava la necessità di
attuare la «legge delega di riforma
fiscale entro settembre 2015». Il
documento parlava di «passi in avanti
per alleggerire l'onere fiscale sul
lavoro, che resta però alto». Si
sottolineavano le necessità di limare le
agevolazioni fiscali, specie le aliquote
ridotte dell'Iva, e la mancanza di
progressi in ambito di imposizione
ambientale. Secondo Bruxelles nel
2014 il cuneo fiscale sul salario medio
italiano era fissato al 48,2% mentre la
media Ue era del 43,3%. Stan-
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do al rapporto, uno stato membro ha la
necessità potenziale di ridurre la
tassazione sul lavoro quando il cuneo
fiscale supera la media europea. E
questo vale per l'Italia ma anche per
paesi come Belgio, Francia,
Repubblica Ceca, Ungheria e
Finlandia. Ora, la posizione Ue, quale
suo indirizzo generale di
armonizzazione dei regimi fiscali, non
appare affatto peregrina, ma invece
ficcante. Se è vero che il lavoro non è
un lusso e non può essere tassato come
un bene di lusso, è altrettanto evidente
che con lo spostamento della
tassazione su proprietà e consumi, si
andrebbe ad incrementare la pressione
fiscale sul maggiore livello di capacità
di spesa, di risparmio, di investimento.
Non ci addentriamo in teorie macro
economiche, ma se un artigiano o un
piccolo-medio esercizio commerciale
deve pagare sul lavoro la stessa
tassazione che paga una industria o
multinazionale stabilita con fatturato
miliardario, il conto è presto fatto. E
duole ancora evidenziare quanto
Pagina a cura DELL'UFFICIO
STAMPA E RELAZIONI
ESTERNE DELL'ANCL,
ASSOCIAZIONE
NAZIONALE CONSULENTI
DEL LAVORO Tel06/5415742 www.anclsu.com
nella traduzione dei provvedimenti
fiscali, non si sia ancora metabolizzato
che il nostro tessuto economico non è
sorretto in toto dal solo sistema
industriale, ma dalle piccole e medie
imprese che tirano la carretta di questo
paese. Non si possono neanche
condividere le doglianze che vengono
dal settore del commercio e dei
consumi in ordine al predetto auspicato
spostamento della tassazione, perché
non reggono e sono solo difesa di parte.
Un lavoratore che viene liberato dalla
pressione fiscale sul proprio lavoro, non
tiene i soldi sotto il mattone: li spende,
li risparmia, li investe. Un'impresa che
viene liberata dalla pressione fiscale sul
lavoro occorrente a fare impresa, non
tiene i soldi sotto il mattone: li spende,
li risparmia, li investe. Il volano
dell'economia sta tutto qui: liberare
risorse disponibili per liberare lo
sviluppo. Del resto, risorse liberate,
significa anche maggiore disponibilità
nei consumi e anche maggiore
risparmio destinato a nuova proprietà
immobiliare. Così il cerchio si
chiuderebbe: ciò che non si prende dal
lavoro, si prende dallo sviluppo
economico. Il concetto non è affatto
difficile, il difficile è il coraggio.
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INTERROGAZIONI/2 I primi dati Per
11,7 milioni 80 € in busta
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DI GIOVANNI GALLI Sono circa 11,7 milioni i soggetti che nel 2014
hanno percepito il bonus 80 euro direttamente in busta paga dal proprio
datore di lavoro. Lo ha detto ieri nel corso del question time in commissione
finanze alla camera il sottosegretario all'economia Enrico Zanetti.
Rispondendo a un'interrogazione a firma Savino e altri, tendente a capire
quanti beneficiari del bonus siano stati costretti a restituirlo a causa della
scarsa attendibilità del 730 precompilato, Zanetti premette innanzitutto che i
dati definitivi si avranno solo l'anno prossimo nella consueta analisi
statistica sulle dichiarazioni fiscali effettuata dal dipartimento delle Finanze.
Per questo motivo al momento non è possibile comunicare i dati su
eventuali casi di restituzione del bonus. Zanetti sottolinea tuttavia che il
bonus Irpef è legato al reddito complessivo del contribuente mentre il datore
o sostituto lo ha riconosciuto in busta paga considerando solo il reddito da
lavoro dipenden te. E così possono essere stati attribuiti bonus in realtà non
spettanti all'esito della liquidazione della dichiarazione. Le eventuali
restituzioni non sono dunque ricollegabili al 730 precompilato ma alla
determinazione del reddito complessivo in sede dichiarazione annuale dei
redditi. Circa un altro problema sollevato, la mancata indicazione in
precompilata del numero di giorni per i quali spetta la detrazione per lavoro
dipendente o di pensione, il sottosegretario evidenzia che i dati sono stati
elaborati dalle Entrate sulla base delle certificazioni uniche (Cu) trasmesse
dai sostituti d'imposta. In alcuni casi di contribuenti per i quali sono
pervenute più Cu, le Entrate non hanno potuto calcolare con esattezza, a
causa degli accavallamenti di periodi di lavoro prestati presso più sostituti,
il numero dei giorni per i quali la detrazione risultava spettante. In tali casi è
stata data ai contribuenti la possibilità di integrare il modello e anche chi
aveva già provveduto all'invio ha potuto rimandare il 730 entro il 29 giugno
scorso. te. E così possono essere stati attribuiti bonus in realtà non spettanti
all'esito della liquidazione della dichiarazione. Le eventuali restituzioni non
sono dunque ricollegabili al 730 precompilato ma alla determinazione del
reddito complessivo in sede dichiarazione annuale dei redditi. Circa un altro
problema sollevato, la mancata indicazione in precompilata del numero di
giorni per i quali spetta la detrazione per lavoro dipendente o di pensione, il
sottosegretario evidenzia che i dati sono stati elaborati dalle Entrate sulla
base delle certificazioni uniche (Cu) trasmesse dai sostituti d'imposta. In
alcuni casi di contribuenti per i quali sono pervenute più Cu, le Entrate non
hanno potuto calcolare con esattezza, a causa degli accavallamenti di
periodi di lavoro prestati presso più sostituti, il numero dei giorni per i quali
la detrazione risultava spettante. In tali casi è stata data ai contribuenti la
possibilità di integrare il modello e anche chi aveva già provveduto all'invio
ha potuto rimandare il 730 entro il 29 giugno scorso.
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Induzione indebita senza interdizione Cassazione/2. Niente pena accessoria se il reato viene riqualificato da concussione Induzione indebita senza interdizione Patrizia Maciocchi ROMA \
< Niente interdizione dai pubblici uffici se la concussione diventa induzione indebita. La Cassazione, con la sentenza 45930/2015, accoglie parzialmente il ricorso di un geometra comunale
che aveva ottenuto soldi da una società alla quale facevano capo alcuni punti vendita, prospettando in alternativa una sanzione più alta. Al professionista Induzione indebita senza
interdizione Patrizia Maciocchi ROMA \ < Niente interdizione dai pubblici uffici se la concussione diventa induzione indebita. La Cassazione, con la sentenza 45930/2015, accoglie
parzialmente il ricorso di un geometra comunale che aveva ottenuto soldi da una società alla quale facevano capo alcuni punti vendita, prospettando in alternativa u era stata applicata la
pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici, nonostante il reato di concussione fosse stato riqualificato come induzione indebita. Mentre non sono passate le altre richieste.
Secondo la sua versione, l'imputato andava considerato in realtà corrotto, ragione per la quale riteneva di aver "diritto" all'applicazione dell'articolo 318 del Codice penale, che punisce la
corru a sanzione più alta. Al professionista Induzione indebita senza interdizione Patrizia Maciocchi ROMA \ < Niente interdizione dai pubblici uffici se la concussione diventa induzione
indebita. La Cassazione, con la sentenza 45930/2015, accoglie parzialmente il ricorso di un geometra comunale che aveva ottenuto soldi da una società alla quale facevano capo alcuni punti
vendita, prospettando in alternativa u era s zione in atto pubblico. Per il professionista, infatti, la forza economica della società offesa, attiva nel campo della moda, era tale da rendere
pocoplausibilel'abuso di potere da parte sua. Per questo l'adesione alla prima richiesta di denaro andava interpretata come del tutto liberada parte dell'imprenditore, che faceva così un
"affare" evitando una multa più salata. Per la Cassazione non c'è dubbio che la società ata applicata la pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici, nonostante il reato di
concussione fosse stato riqualificato come induzione indebita. Mentre non sono passate le altre richieste. Secondo la sua versione, l'imputato andava considerato in realtà corrotto, ragione
per la quale riteneva di aver "diritto" all'applicazione dell'articolo 318 del Codice penale, che punisce la corru a sanzione abbia accettato di dare le somme nondovutespintadallaprospettiva
di un indebito tornaconto, ragione per cui era stata esclusa la concussione, ma certamente il "regalo" non era stato spontaneo come si evinceva chiaramente da una telefonata tra l'imputato e
un intermediario del noto marchio. Esclusa anche l'attenuante per il danno patrimoniale di speciale tenuità: nella valutazione rientra non solo il danno economico, ma anche quello
all'immagine della pubblica amministrazione. più alta. Al professionista Induzione indebita senza interdizione Patrizia Maciocchi ROMA \ < Niente interdizione dai pubblici uffici se la
concussione diventa induzione indebita. La Cassazione, con la sentenza 45930/2015, accoglie parzialmente il ricorso di un geometra comunale che aveva ottenuto soldi da una società alla
quale facevano capo alcuni punti vendita, prospettando in alternativa u era s zione in atto pubblico. Per il professionista, infatti, la forza economica d ©RIPRÛDUZIÛNERISERVATA lla
società offesa, at
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L'appuntamento. Lunedì a Milano II processo civile telematico scopre le carte jj\ 1 processo
civile \\ A telematico dopo il 21 agosto 2015». È il titolo di un convegno organizzato dal Sole 24
Ore che si terrà a Milano, in via Monte Rosa 91, lunedì 23 novembre a partire dalle 14.30. Il
convegno passerà in rassegna tutte le novità sul processo civile telematico anche alla luce delle
ulteriori modifiche introdotte nell'estate scorsa. Si passerà dall'esame delle autentiche
dell'avvocato alle notifiche telematiche, dalla richiesta di esecuzione delle r^ssj, ., -,: ingiunzioni
notificate '"TI"" .77 ' ; telematiche ai casi critici e ErEHZri _ ..,„„, __ ; alle questioni aperte. La
EEEHr,: — """"' — ""' —— ' ' partecipazione al convegno è „ ,. „ „ ,, : gratuita. Per informazioni
'! 348-7313075-novembres ,/ PROCUSSO CIVILI; TELEMATICO DOPO ./ 21 AGOSTO 2015
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L'identikit Le caratteristiche principali del processo tributario telematico
NORMATIVA___________________________ Articolo 39, comma 8 del decreto legge
98/2011_________ Decreto ministeriale 163/2013__________________ Decreto direttoriale 4
agosto 2015________________ DECORRENZA___________________________ Facoltà (non
obbligo) Per ricorsi in primo grado e appelli notificati dali0 dicembre 2015 Commissioni
"pilota"____________________ Commissioni tributarie provinciali e regionali di umbria e
Toscana STRUMENTI____________________________ Firma elettronica qualificata o firma
digitale___________ Casella di pec, posta elettronica certificata____________
SIGIT_______________________________ II Sistema informativo della giustizia tributaria
assicura: -trasmissione atti e documenti informatici - formazione e consultazione del fascicolo
processuale - acquisizione informazioni per giudizi tributari NOTIFICA RICORSO Redatto come
documento informatico, sottoscritto digitalmente e trasmesso a mezzo pec DEPOSITO RICORSO
E ALLEGATI________________ 1. Registrazione a Sigit 2. Deposito del ricorso, ricevuta pec
con notifica, procura alle liti, documentazione per pagamento contributo unificato tributario,
allegati 3. Caricamento documenti singoli e ciascuno firmato digitalmente 4. Dimensioni max
allegato 5. M B (altrimenti frazionamento) RICEVUTA Entro 24 ore dalla trasmissione a Sigit
ATTI PROCESSUALI SUCCESSIVI (compresa costituzione controparte) Informaticamente
tramite Sigit con numero ruolo. Confluiscono nel fascicolo informatico predisposto e gestito dalla
Commissione tributaria
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Giustizia tributaria. Sepe (Amt): restano problemi da risolvere - Pronta una cabina di
regia per valutare la fase sperimentale L'ANALISI Partenza a tappe per le liti online II
1° dicembre avvio in Toscana e Umbria - Estensione ad altre sei regioni entro il 2016
Francesca Milano Giovanni Parente
v Alleportec'èildebuttosperimentale
in due regioni, poi ci sarà
un'estensione ad altre sei aree entro
la fine del 2016 per arrivare
successivamente all'applicazione in
tutto il territorio nazionale. Il
processo telematico tributario si
avvia a partire iil" dicembre in
Toscana e Umbria. Un passaggio
importante per lagiustizia tributaria,
anche se le associazioni di categoria
non mancano di sottolineare i
possibili problemi operativi e
chiedono il rinvio. Il meccanismo II
processo telematico tributario si
svolgerà attraverso un portale che
consentirà l'accesso al sistema della
giustizia tributaria (Sigit) per il
deposito invia telematica degli atti
necessari ad avviare il ricorso. Il sito
prevede una navigazione
differenziata in base agli utenti:
nella sezione pubblica tutti gli utenti
(anche non registrati) potranno
accedere alle informazioni generali
sui servizi disponibili, alle istruzioni
operative per
PROFESSIONISTI
l'accesso ai servizi con
registrazione; alle novità
normative relative al processo
tributario e ai servizi fruibili in
modo anonimo. Gli utenti
registrati potranno invece
accedere anche all'area riservata
(per ora, utilizzabile soltanto dai
giudici tributari) e avere accesso
a ulteriori funzionalità. I timori
«Rispettare la data del 1°
dicembre sarà difficile commenta Ennio Attilio Sepe,
presidente dell'Associazione magistrati
tributari (Amt) - perché ci sono
alcuni problemi di
predisposizione dei programmi».
Oltre ai ritardi tecnici, però, c'è
secondo Sepe anche un problema
organizzativo: «I giudici
dovranno dotarsi a proprie spese
di un computer, mentre per i
magistrati ordinari è stata
l'amministrazione a provvedere».
Sepe è scettico sulla convenienza
del processo telematico perché
sostiene che l'esperienza del
processo civile online non abbia
portato una riduzione dei tempi.
Il coordinamento Mario
Cavallaro, a capo del Cpgt
(Consiglio di presidenza della
giustizia tributaria), esprime la
convinzione che il processo
telematico tributario sarà «più
rapido di quello civile perché si
basa essenzialmente su un cloud
attraverso il portale giustizia
tributaria. Con le password
personali si potrà accedere al
proprio fascicolo del processo».
Nel processo telematico
tributario gli atti non verranno
inviati tramite pec ma collocati
nel portale attraverso un accesso
dedicato e «questo renderà più
friendly l'utilizzo del sistema»,
sottolinea Cavallaro, che
racconta che nei prossimi giorni
sarà costituito « un comitato di
coordinamento composto da
Cpgt, Sogei e dirczione della
Giustizia tributaria del Mef che
dovrà valutare l'andamento della
sperimentazione in atto,
individuare almeno altre sei
regioni (tre grandi e tre medie) a
cui estendere il processo
telematico entro la seconda metà
del 2016, preparare l'estensione a
regime a tutte le altre aree e
definire le modalità per il
deposito digitale della sentenza
ancora non previsto». Le sezioni
specializzate
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Ma non c'è solo la novità del
processo telematico. Dal 1°
gennaio debuttano, infatti, le
modifiche introdotte dal decreto
delegato Sul fronte dell'istituzione
delle sezioni specializzate,
Cavallaro annuncia che il 3
dicembre ci sarà un incontro
ufficiale con il presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella, a
cui seguirà una riunione con i
presidenti di Gtr «per raccogliere i
pareri e arrivare al provvedimento
che dovremmo adottare sulle
sezioni specializzate». Per quanto
riguarda, invece, le sezioni non
operanti, è in preparazione una
risoluzione per chiederne la
razionalizzazione.
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•II Sigit è il sistema della
giustizia tributaria a cui si
accederà via internet per il
deposito telematico degli atti
necessari ad avviare il ricorso
tributario. Per adesso la
sperimentazione, che dovrebbe
prendere il via il 1° dicembre,
riguarderà solo Toscana e
Umbria. Attraverso il portale i
giudici tributari potranno avere
accesso ai fascicoli delle liti
tributarie e depositare gli atti
telematicamente Sigit
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telematica delle procedure del
contenzioso attraverso il
semplice utilizzo della pec e
della firma digitale. Con un
minimo investimento in
tecnologia, considerando
peraltro che tutti i
professionisti iscritti in albi e
registri dovrebbero già
disporre di una casella di pec,
le parti processuali potranno
procedere non solo alla notifica
del ricorso o dell'appello a
controparte, ma anche al loro
deposito telematico presso le
Commissioni tributarie
unitamente agli allegati e agli
altri atti processuali,
assicurandosi in questo modo
l'accesso telematico e la
consultazione del fascicolo
informatico del procedimento
in ogni fase e stato del
giudizio. La riduzione dei
tempi e costi del contenzioso,
nel rispetto dei criteri di
efficienza, efficacia,
economicità e trasparenza
dell'azione amministrativa,
garantisce vantaggi anche ai
difensori dei contribuenti solo
considerando il venir meno di
tutte quelle attività oggi
realizzate di persona con
l'ausilio del personale di
segreteria, come la notifica del
ricorso a mezzo posta o la sua
consegna presso l'ufficio
impositore, il successivo
deposito cartaceo presso la
commissione competente e le
altre incombenze processuali,
da ultimo la richiesta di copia
della sentenza. La
trasformazione non è quindi
tanto di natura tecnologica
considerando che già oggi tutti
gli atti processuali vengono
redatti su supporti informatici
che poi vengono trasferiti su
carta per gli adempimenti di
notifica e deposito. Ciò che
deve mutare è l'organizzazione
del lavoro all'interno degli
studi professionali chiamati a
confrontarsi con il processo
tributario telematico, ma tale
cambiamento non può che
essere portatore di indubbi
vantaggi e benefici.
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Benedetto Santacroce Una
chance da sfrattare
senzaperdite di tempo
II processo telematico parte
come facoltà, e non come
obbligo: se la parte ha tuttavia
utilizzato in primo grado le
modalità telematiche, le stesse
devono essere utilizzate non
solo per tutto il grado di
giudizio ma anche per
l'appello, fatta salva la
sostituzione del difensore. Una
serie di considerazioni di
natura pratica e organizzativa
dovrebbe spingere sin da
subito gli operatori ad
avvalersi delle procedure
telematiche. Innanzitutto
nell'ambito del tributario il
percorso tracciato dal
legislatore è in linea con
quanto già realizzato per il
processo civile,
amministrativo, penale e
contabile nei quali, dopo
un'iniziale fase di
sperimentazione, si è reso o si
sta rendendo obbligatorio
l'utilizzo di strumenti
telematici. Le regole
procedurali per il processo
tributario telematico, contenute
nel decreto ministeriale 163
del 2013, sono infatti il
risultato di una fase
sperimentale avviata nel
2O1O, presso la Commissione
tributaria provinciale e quella
regionale del Lazio, in
attuazione del protocollo di
intesa siglato il 23 dicembre
2009 tra il Dipartimento delle
Finanze del ministero
dell'Economia, il Consiglio di
presidenza della giustizia
tributaria, l'agenzia delle
Entrate e il Consiglio
nazionale dei dottori
commercialisti ed esperti
contabili. Il passaggio dalla
facoltatività all'obbligo
potrebbe essere quindi più
rapido di quanto si possa
pensare. In secondo luogo, il
processo tributario telematico è
in grado di assicurare
l'interazione
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I chiarimenti dell'agenzia delle Entrate 011
PRENOTAZIONE A DEBITO Le Entrate hanno
chiarito che nei procedimenti in cui è parte lo Stato la
possibilità di registrare)' provvedimenti giudiziari senza
contemporaneamente assolvere l'imposta di registro è
ammessa anche se a richiedere la registrazione è il
cancelliere, il quale dovrà liquidare l'imposta tenendo
conto della metà o della quota di compensazione e
dell'imposta di registro a carico della parte privata. 021
VINCOLO SOLIDALE All'interno dello specifico caso
di litisconsorzio facoltativo, l'agenzia ha escluso
l'applicazione del vincolo di solidarietà perché ogni
soggetto agisce per la tutela di un autonomo diritto il cui
rapporto giuridico oggetto della sentenza è distinto e
indipendente rispetto agli altri
Agenzia Entrate. In caso di
litisconsorzio Liti con lo Stato,
registro «pro quota»
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Andrea Taglioni Nei procedimenti giudiziari, instaurati tra una pluralità
di soggetti nei quali è parte l'amministrazione statale e che si concludono
con la compensazione delle spese, l'impostadi registro è prenotata a
debito per la metà o per la quota compensata mentre il residuo deve
essere corrisposto dalle parti processuali private le quali risponderanno
proquota e in relazione alla propria posizione giuridica. È questa
l'interpretazione fornita dall'agenzia delle Entrate con la risoluzione n.
95/E, del 19 novembre 2015. Il
prowedimentoèstatoresoaseguitodell'istanza con la quale veniva richiesto
il parere in merito al corretto trattamento tributario da riservare a due
diverse situazioni. Con il primo quesito veniva chiesto l'esatto
inquadramento fiscale da riservare all'istituto della prenotazione a debito
nei procedimenti conclusi con la compensazione delle spese di giudizio.
A questo proposito, l'agenzia ha chiarito cheneiprocedimentiincuièparte
l'amministrazione statale la possibilità di registrare i provvedimenti
giudiziari senza contemporaneamente assolvere l'imposta di registro è
senz'aitro ammessa anche se a richiedere la registrazione è il cancelliere,
il quale dovrà liquidare l'imposta tenendo conto della metà o della quota
di compensazione e dell'imposta di registro a carico della parte privata.
Quest'ultima sarà destinataria di un apposito atto amministrativo se non
provvederà spontaneamente al pagamento. Con la seconda domanda
sono stati chiesti chiarimenti in ordine alPesistenzadi un eventuale
vincolo di solidarietà passiva ai fini dell'imposta di registro nel caso in
cui, all'interno di un litisconsorzio facoltativo, i diversi attori privati
siano portatrici di interessi autonomi e distinti rispetto alle al tre parti in
causa. Sul punto, l'agenzia ha escluso l'applicazione del vincolo di
solidarietà. Ciò in considerazione del fatto che nell'ambito del
litisconsorzio facoltativo ogni soggetto agisce per la tutela di un
autonomo diritto il cui rapporto giuridico oggetto della sentenza è
distinto e indipendente rispetto agli altri. Pertanto, ai fini dell'imposta di
registro, ogni attore risponderà della propria quota in relazione alle
statuizioni della sentenza allo stesso riferibile. ©RIPRODUZIONE
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II «gruppo» aggrava il reato Per contestare
la transnazionalità serve un'organizzazione
strutturata
L'ALTRA INDICAZIONE II giudice del riesame deveindagaresulla legge estera
per verificare la natura dell'attività oggetto della presunta corruzione Giovanni
Negri MILANO v Per potere contestare l'aggravanteditransanazionalità serve che
il reato sia stato commesso con il contributo di (ingruppo criminale organizzato. E
quest'ultimo è un qualcosa di più e di diver- L'ALTRA INDICAZIONE II giudice
del riesame deveindagaresulla legge estera per verificare la natura dell'attività
oggetto della presunta corruzione so rispetto al semplice concorso di persone e
della più complessa associazione a delinquere. Per questo le motivazioni sul
punto devono essere stringenti e non richiamare semplicemente quanto previsto
dallalegge. Lo sottolinea la Corte di cassazione con la sentenza n. 45935 della
Sesta sezione penale depositata ieri. La pronuncia ha così annullato almeno par
L'ALTRA INDICAZIONE II giudice del riesame deveindagaresulla legge estera
per verificare la natura dell'attività oggetto della presunta corruzione so rispetto al
semplice concorso di persone e della più complessa associazione a delinquere. Per
questo le motivazioni sul punto devono essere stringenti e non richiamare
semplicemente quanto previsto dallalegge. zialmente l'ordinanza con la quale il
Tribunale del riesame di Bologna aveva disposto la misura della custodia
cautelare in carcere nei confronti di un uomo accusato di svariati reati di
associazione a delinquere perla commissione delitti contro la pubblica
amministrazione e fiscali (per costituire una riserva di "fondi neri"), corruzione di
funzionar! esteri, evasione fiscale. Quanto al profuo di internazionalità della
condotta, la Corte ricorda che l'aggravante prevista
daU'articolo4dellaleggen.i46del 2006 riguarda i reati puniti con la pena della
reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni, alla cui commissione ha dato
il suo contributo un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali
in più di uno Stato. L'aumento della pena aumentata da un terzo alla metà.
Tuttavia, per ritenere possibile l'aumento di pena serve una serie di elementi: • la
stabilità dei rapporti tra gli aderenti; Lo sottolinea la Corte di cassazione con la
sentenza n. 45935 della Sesta sezione penale depositata ieri. La pronuncia ha così
annullato almeno par L'ALTRA INDICAZIONE II giudice del riesame
deveindagaresulla legge estera per verificare la natura dell'attività oggetto della
presunta corruzione so rispetto al semplice concorso di persone e della più
complessa associazione a delinquere. Per questo le motivazioni sul punto devono
essere stringenti e non richiamare semplicemente quanto previsto dallalegge.
zialmente l'ordinanza con la quale il Tribunale del riesame di Bologna aveva
disposto la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo
accusato di svariati reati di associazione a delinquere perla commissione delitti
contro la pubblica amministrazione e fiscali (per costituire una riserva di "fondi
neri"), corruzione di funzionar! esteri, evasione fiscale. Quanto al profuo di
internazio
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Patrocinio a spese statali Sì ai distinguo sul penale È
legittimo dal punto di vista costituzionale che solo
nel processo penale il numero dei familiari
conviventi concorra ad elevare la soglia del reddito
ai fini della ammissibilità del patrocinio a spese
dello Stato. Così ha statuito la Corte costituzionale
con la sentenza n. 237 di ieri. Secondo il tribunale
remittente, l'introduzione di soglie reddituali
differenziate a seconda del tipo di processo sarebbe
priva di ragionevole giustificazione, in quanto «la
condizione di non abbienza è un dato economico
oggettivo, che è stato stabilito in via generale dal
legislatore». In effetti ai fini dell'ammissione al
beneficio e per tutti i tipi di procedimento,
concorrono alla determinazione del reddito «limite»,
insieme a quello dell'interessato, anche i redditi
conseguiti nel medesimo periodo da ogni
componente della famiglia. Per il solo processo
penale, i limiti di reddito «sono elevati di euro
1.032,91 per ognuno dei familiari conviventi». La
Consulta osserva come il legislatore abbia sin
dall'inizio differenziato il trattamento del patrocinio
dei non abbienti, mostrando di privilegiare le
esigenze di tutela connesse all'esercizio della
giurisdizione penale. E considera «del tutto coerente
che il legislatore, proprio in considerazione delle
particolari esigenze di difesa di chi "subisce"
l'azione penale, abbia reputato necessario approntare
un sistema di garanzie che ne assicurasse al meglio
la effettività, anche sotto il profilo dei limiti di
reddito per poter fruire del patrocinio a spese dello
Stato per i non abbienti».
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UN PROGETTO PER IL PAESE Ealleanza sGuola-ìmpresa
^.•••••^^^ Se il Paese
chevogliamoèdawerofondatosiill'iririöväziöne, se davvero
l'Italia (con la Germania) vuole diventare la Silicon Valley
dell'Europa, allora la formazione tecnico'scientifica dei giovani
deve essere lapriorità per qualunque Governo. ••-..•••••••• ••• .••••••• •• :.•;;;•••••••••••••••••••••••• ...................................,••••••••••••...Continua •• paginais
Lello Naso L'ANALISI i i i
i i i i i La priorità di dare
unfiituro al Paese
> Continua da paginal I primi passi si
intravedono: l'alternanza scuola-lavoro
ha avviato un'osmosi tra educazione e
formazione che ha portato gli studenti
a completare il loro percorso di
apprendimento nelle imprese; anni di
lavorìo culturale stanno faticosamente
portando fuori da una mortificante
Serie B della formazione gli istituti
tecnici, anche quellidi grande spessore
(e in Italia ce ne sono tanti). A questo
proposito conforta il dato delle
iscrizioni alle scuole superiori, con gli
istituti tecnici in grande ascesa. Ma il
gap dacolmare è ancora amplissimo.
Gli iscritti agli istituti tecnici in Italia
sono 3.929 contro gli 895.701 in
Germania. Non c'è un numero di
troppo, la differenzaè proprio questa:
macroscopica, abissale. Se vogliamo
un nuovo progetto per il Paese, se
vogliamo che l'industria medium-tedi
sia la sua architrave produttiva, è da
qui che dobbiamo partire. Ieri a
Orientagiovani si respirava un'aria
nuova. I ragazzi che gremivano il
Teatro Strehler di Milano non avevano
dubbi. Uno su due pensa di iscriversi a
un istituto tecnico. Senza se e senza
ma. ©RIPRODUZIONERISERVATA
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Fabio Venanzi 1. < Linee guida e istruzioni operative per garantire uniformità dei criteri di erogazione delle
prestazioni pensionistiche ai superstiti degli iscritti alle diverse gestioni dell'Inps sono contenute nella circolare
185 pubblicata mercoledì scorso. Soloametàdegli anni Novanta, con la Legge 335/95 (Riforma Dini), è stata
disposta l'estensione della disciplina vigente nell'Assicurazione generale obbligatoria dell'Inps a tutte le forme
esclusive e sostitutive di detto regime (come ex Inpdap, IposteEnpals), mataluni criteri applicativi erano
rimasti divergenti. Si ricorda che la pensione di reversibilità è quella erogata agli aventi diritto quandoil dante
causa era già titolare di pensione direttaoneavevaincorsolaliquidazione. Negli altri casi si parla di pensione
indiretta e i requisiti contributivi richiesti in capo al deceduto sono 15 anni di assicurazione oppure 5 anni, di
cui 3 nell'ultimo quinquennio. Oltre al coniuge superstite, al quale spetta il 60% del trattamento intero, è
possibile anche che la titolarità spetti al coniuge divorziato - titolare di assegno divorzile - che non sia passato
a nuove nozze. Nell'ipotesi in cui siano presenti entrambe le figure, mancando nella norma previsioni circale
aliquote di pensione spettanti, il coniuge divorziato dovrà adire il Giudice per ottenere il riconoscimento del
proprio diritto, nonché larelativamisura.Inognicasolasomma dei due trattamenti ai superstiti non potrà superare
il 60% dell'assegno intero spettante al de cuius. Per quanto riguarda i figli, sia quelli nati in costanza di
matrimonio, sia quelli nati al di fuori dello stesso hanno pari dignità a ALTREENTRATE Coperti anchegii
universitari con attività che producono un redditoannuoinferiore aitrattamento minimo Ago maggiorato
dei30% condizione che non abbiano superato il diciottesimo anno di età oppure, a prescindere dall'età, siano
riconosciutiinabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso di quest'ultimo. I figli superstiti che
non prestano lavoro retribuito partecipano all'assegno fino al ventunesimo anno di età in caso di frequenza di
scuola media o professionale e a tutta la duratadel corso di laurea, ma non oltre il ventiseiesimo in caso di
frequenza dell'Università. La pensione è riconosciuta quando il decesso del lavoratore è avvenuto nel periodo
di durata del corso scolastico frequentato dal figlio superstite. Per le scuole secondarie o professionali la durata
va dall'i settembre al 31 agosto. Nel caso di ultimo annodicorso, il termine dell'anno scolastico è il 30 giugno
per la scuola secondariadiprimogrado,mentreèil3i luglio per quella di secondo grado. In caso di frequenza di
singoli corsi la durata della pensione coincide con la durata effettiva del corso. In ambito universitario il diritto
è riconosciuto quando il decesso avviene nel periodo di iscrizione del figlio superstite ad uno degli anni
accademici che costituiscono il corso di laurea. Ne deriva che solo se l'anno di iscrizione, durante il quale si è
verificato il decesso del lavoratore, è contenuto nel numero di anni previsto dal corso di studi si può
considerare realizzata la condizione richiesta per laconcessione della pensione. Pertanto, anche l'iscrizione
ritenuta "fuori corso" di uno studente che nonsuperagli esami propedeutici, purché non siano stati superati nel
complesso i limiti di durata del corso legale, nonfaràvenirmenolacorresponsione dell'assegno. Le prestazioni
sono erogate fino al 31 ottobre dell'ultimo anno del corso di studi, fermo restando il limite del ventiseiesimo
anno di età. ©RIPRODUZIONE RISERVA TA
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Previdenza. Le precisazioni della circolare 185 dell'Inps Trattamento ai
superstiti, studenti tutelati fino a 26 anni
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ni. Primo giro di boa dunque per le micro-mi-PREVIDENZA
suredell'ultimaoracomelariduzionea^mi-. « . ./»
lioninehoióeayomilioninehoiydeltaglioaiBOd*lI UltHîlâ
1*1101*1113. Caf e le modifiche al pacchetto casa con gli. .
.\ scontìlmu-TasipergUaffittìacanoneconcor-DCF 1)
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datoeleesenzioniperilcomodatogratuitoafi gliogenitori.
Servizi e analisi» paginelOel2Giovanni Minoli >• pagina 28
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L'INTERVISTA . Sull'invio delle «buste arancioni»: stiamo aspettando l'autorizzazione
del governo «Ultima riforma 3er pensioni più eque» Boeri: la nostra proposta tocca g i
assegni dei 250mila pensionati più ricchi
di Giovanni Minoli Tito Boeri 57anni,
milanese, Phd in economia alla New
York University. Professore alla
Bocconi e all'Lse, dal marzo 2014 è
presidente dell'Inps, nominato da
Renzi che per decidere gli ha dato
un'ora di tempo.
Adessochehaaccettato,lorifarebbe Sì,
perché per cambiare questo Paese
bisogna cambiare la macchina dello
Stato. Presidente Boeri, a quanto
ammonta il rosso dell'Inps Il
disavanzo nel 2015 dovrebbe essere di
circa9miliardi,manonc'
èdapreoccuparsi perché le prestazioni
erogate dall'Inps sono tutelate dalle
leggi dello Stato. Spulciando i bilanci,
però, si vede che i contributi versati
sono 211 miliardi, quelli erogati 431,
cioè il doppio. In che senso non
dobbiamo preoccuparci Non tutte le
prestazioni dell'Inps sono delle
prestazioni di tipo contributivo, molte
sono di tipo assistenziale, a fronte
delle quali non vengono versati dei
contributi. Si può accettare che intere
aree del Paese non paghino i
contributi Certo che no. Abbiamo
stretto accordi con l'Agenzia delle
entrate, abbiamo potenziato la nostra
attività di intelligence usando le
banche dati. Adesso bisogna vedere
cosa succederà con la creazione
dell'ispettorato nazionale del lavoro.
Professor Boeri, lei staprovando a fare
quello che ha sempre scritto su
lavoce.info. Renzi, che adesso la
critica, è possibilechenonsapessecosa
pensava L'accordo era che io avrei
fatto le cose in cui credevo, comprese
queste proposte che abbiamo
presentato al governo nel mese di
giugno. Solo dopo la presentazione
della legge di stabilità e a fronte di un
accordo col governo che ci ha detto di
pubblicarle. Un accordo, però,
insomma, il Il governo può fare quello
che vuole delle nostre proposte; noi
possiamo solo proporre. Qual è il
punto di partenza del suo progetto Il
punto di partenza è che noi vogliamo
rendere il sistema non soltanto
finanziariamente ma anche
socialmente
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sostenibile. Se il patto tra generazioni
non viene percepito come equo questo
patto rischia di non reggere. Inoltre, la
proposta taglierebbe il debito
pensionistico, alleggerendo il fardello
che grava sui giovani. Senta ma con
Poletti i rapporti sono facili o difficili
', I rapporti personali sono ottimi e
lavo: riamo a stretto contatto. i
Leidicechelaveramotivazionedelle !
critiche di molti parlamentari è la pro:
posta dei tagli ai vitalizi dei politici. ,
Diciamo che la pesantezza degli attac:
chi personali è strettamente proporzio •
nale all'entità dei tagli che noi producia
i mo sui loro vitalizi. i L'intervento sui
vitalizi è certamente i un aspetto di
equità importante; devono '.
esseretrattaticomelepensionidituttigli :
altri lavoratori. : II professor Ichino,
dice che il suo ! progetto genera meno
risparmi della fi : ducia che distrugge,
cosa risponde . Rispondo che noi
vogliamo fare l'ulti : ma riforma delle
pensioni, proprio per : questo la nostra
proposta di riforma crea ' fiducia,
mettendo fine ai continui inter ; venti in
materia pensionistica. : Ma il reddito
minimo che ha in mente lei, è come
quello del Movimento 5 Stelle • No, è
diverso. Il nostro è destinato a per! sone
al di sopra dei 55 anni con un reddito i
al di sotto di un certo livello. Persone
che . sono davvero in sta to di bisogno.
E' vero che la sua proposta avrebbe :
tagliato anche pensioni da 2000 euro al
! mese? Chi avrebbe colpito? ! Non è
affatto vero. Sotto i 3.500 euro : lordi la
proposta non prevede nessun in.
fervente. Inoltre una persona soggetta :
interamente al sistema contributivo •
non deve temere nulla. Più alta è la
quota ! del contributivo minore è
l'entità degli , interventi. Tra i 3.500 e i
5.000 euro non . prevediamo tagli, il
peggio che può accadere è che la
pensione non venga indi: cizzata
all'inflazione. Complessiva1 mente, la
parte di proposta che riguarda !
l'aggiustamento delle pensioni interes:
serebbe 25omila persone su una platea .
di 16 milioni di pensionati.
"L'operazione donna", cioè Poppar1
tunitàdipensioneanticipataperledon! ne,
resta un'opzione? i Oggi l'opzione
donna rimane l'unica : possibilità di
uscita anticipata per le
donne. Noi abbiamo proposto un'uscita
flessibile basata su criteri anagrafici e
non 1 contributivi pensando anche alle
donne, ! che hanno carriere più
discontinue riI spetto agli uomini. .
Mastrapasqua, suo predecessore, '
aveva detto che per evitare rivolte, era 1
megliocheigiovaninonsapesseronulla !
delle loro pensioni future. Perché • E'
una forma di ignavia di Stato. Noi :
abbiamo dato questa informazione ai .
giovani e non c'è stata nessuna
rivoluzione e anzi ci hanno ringraziato.
1 Ma i giovani sapranno mai esatta
mente quanti contributi hanno
accumulato Lo possono già sapere.
Abbiamo dato loro questa possibilità
con l'operazione "La mia pensione".
Professor Boeri, chi k criticadice che
lei dovrebbe soprattutto rendere
efficiente un pachiderma immobile
come l'Inps. E' davvero un
pachiderma immobile No,
assolutamente. Io ho trovato delle
persone che sono estremamente
devote al loro lavoro. Abbiamo già
fatto delle cose importanti, "La mia
pensione" ha cambiato il modo di
funzionare
dell'Inps. Abbiamo unificato tutte le
pensioni al primo del mese e la macchina
ha reagito benissimo. Ma vogliamo fare di
più e per fare di più abbiamo bisogno di
flessibilità. Le posso fare un esempio: in
questi giorni vorremmo mandare a casa
degli italiani che non hanno il Pin la busta
arancione con la simulazione delle loro
pensioni future. Non possiamo farlo con le
regole attuali perché abbiamo delle spese
contingentate e non possiamo spostare
risorse fra diversi capitoli di bilancio,
nonostante questo non comporterebbe
alcun costo
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per lo Stato. E' da aprile che abbiamo
richiesto l'autorizzazione al governo,
ma ad oggi non ci è stata data.
Ilmodellodi riforma
dellaMadiaèinteressanteno È
sicuramente interessante, basta che
venga applicato attuando la legge
delega. Noi ci candidiamo a
sperimentare la riforma. Abbiamo
necessità di poter gestire in modo più
efficiente la dirigenza, di spostare le
persone, di poterle gestire nell'insieme
della pubblica amministrazione. Si
parla di molti esuberi all'Inps, sono
numeri reali Non ci sono esuberi. Noi
abbiamo ridotto già fortemente gli
organici, tagliato le spese di gestione
di circa il 20% e siamo al di sotto
della dotazione organica. Vorremmo
anzi avere più flessibilità nelle
assunzioni, abbiamo bisogno di
rinnovare. Vogliamo digitalizzare
però il digital divide c'è, l'età media
all'Inps è di 54 anni, abbiamo bisogno
di ringiovanire. Il welfare è una
conquista destinata a diventare un
ricordo del secolo scorso No, però
bisogna farlo evolvere, per esempio la
povertà è un problema serissimo. In
Italia sono aumentati di 4 milioni i
poveri e il nostro sistema di
protezione sociale non fa abbastanza
per proteggerli. Cosa bisognerebbe
fare Avere una rete di protezione
sociale di base, quella che esiste in
tutti i paesi dell'Unione Europea ad
eccezione dell'Italia e della Grecia.
Esiste anche in America Latinae
inalcuni paesi africani. Noi abbiamo
proposto di introdurla almeno per gli
ultra cinquantacinquenni. Maidiritti
acquisiti nonesistono più I diritti
acquisiti sono una grande ipocrisia,
ogni riforma li intacca. Chi oggi si
erge paladino dei diritti acquisiti
propone una patrimoniale che è una
palese violazione delle regole con cui
una persona ha accumulato i risparmi
di una
vita.'RODUZIONERISERVATA
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RADIO 24 I MIX-24 Dal
lunedì al venerdì alle 9
Dal lunedì al venerdì (ore
9) Giovanni Minoli
conduce Mix24 con i
faccia a faccia con i
personaggi della politica,
dell'economia e della
cultura, le inchieste. In
pagina proponiamo il
colloquio andato in onda
ieri su Radio 24.
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Garanzia giovani, lo
snodo sono i centri per
l'impiego
di Gabriele Fava La mancanza di una forte competenza gestionale dei centri per l'impiego, di
cui fra poco dovrà occuparsi l'Anpal, è la causa dello scarso utilizzo delle risorse messe a
disposizione dalla Garanzia giovani. I dati diffusi il 5 novembre scorso dal ministero del
Lavoro nel 73° Report presente sulla piattaforma Garanzia giovani, dichiarano che il numero
degli utenti complessivamente registrati al Programma "Garanzia giovani" supera le 85imila
unità. Le prese in carico si attestano a 521.394 unità mentre sono 213.847 i giovani ai quali è
stata proposta almeno una misura. Ma il dato più interessante per verificare quanto il piano
di garanzia abbia influito positivamente sull'occupazione, è il numero di istanze presentate
per l'erogazione del bonus: ciò rappresentainfatti il numero di soggetti che sono stati
intermediati e che entrano finalmente nel mondo del lavoro. Ebbene, i dati amministrativi di
fonte Inps-Gagi relativi all'utilizzo del bonus occupazionale per le imprese nell'ambito delle
misure previste dalla Garanzia giovani mostrano che gli importi delle istanze confermate
ammontano a poco più di 42 milioni, pari a solo il 25% delle risorse complessivamente
programmate per la misura, davvero poco rispetto alle risorse disponibili. Si era già detto,
all'epoca dell'introduzione della Youth Guaranted nel nostro Paese, che il sistema di
profilazione utilizzato per l'assegnazione del bonus fosse poco flessibile e che l'esclusione di
alcune categorie di rapporti di lavoro, quale l'apprendistato professionalizzante- incluso in un
secondo tempo - fosse troppo afflittiva e penalizzasse di molto l'effettivo utilizzo
dell'incentivo. Ma oltre ai dubbi sollevati nel merito, avevamo dichiarato che un ulteriore
nervo scoperto era rappresentato dall'organizzazione dei centri per l'impiego, che risultava
poco adatta a svolgere con velocità e capacità l'incontro tra domanda e offerta di lavoro. Di
conseguenza tutte le criticità che si erano preannunciate a suo tempo hanno determinato
conseguenze negative e del tutto contrastanti con lo spirito e gli obiettivi sottesi al progetto
della Garanzia. ILPUNTO DEBOLE La mancanza di una forte competenza gestionale è la
causa dello scarso utilizzo delle risorse La raccomandazione del Consiglio europeo, che ha
dato impulso a varare nel nostro paese il Piano nazionale della Garanzia giovani, attendeva
risultati quali «aumento dell'occupazione dei giovani» declinato nell'obiettivo specifico:
«Aumentare l'occupazione dei giovani neet». Finora, la Garanzia giovani non ha sortito gli
effetti sperati e buona responsabilità è da attribuire ai centri per l'impiego che non hanno
saputo intervenire con efficacia e competenze gestionali adeguate nell'intermediazione: una
procedura troppo lenta, dato che lascia fase di profilazione prevede un'attesa me dia di
almeno due mesi; l'incapacità di gestire le domande attraverso una piattaforma unica a livello
nazionale che favorisca la mobilità dei giovani, i giovani presi in carico in una Regione
diversa sono infatti davvero pochi se rapportati al tasso di mobilità interregionale
complessivo pari al 3,54 % di fonte Isfol. In questo contesto, le criticità su cui si muoverà
l'Anpal non sono tanto da attribuirsi a una mancanza di governance nell'organizzazione dei
Centri per l'impiego, quanto a carenze strutturali e a una mancanza di know-how specifico.
L'impressione è infatti che dentro i centri per l'impiego il giovane in cerca di lavoro entri un
un circuito molto articolato e molto poco moderno che non può essere superato da un
ulteriore struttura che parli ancora troppo il "burocratese". Positivo invece il progetto
"Crescere in Digitale" varato dall'intesa raggiunta fra un colosso del Web quale Google, il
ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e Unioncamere, che ha ottenuto un boom di
iscrizioni. Il progetto consiste in un percorso formativo ed una verifica finale che permetterà
ai giovani selezionati di iniziare preparati al tirocinio in azienda o dare avvio ad una propria
attività. Le imprese potranno ospitare giovani tirocinanti retribuiti da "Garanzia giovani"
usufruendo di incentivi fino a ornila euro in caso di assunzione. Segno che la partita
dell'occupazione giovanile va giocata con strumenti moderni che consentono di rispondere in
tempi rapidi alle necessità del mercato. Fava&Auociati Studio Legale
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PREVIDENZA Pagliuca:
«Cassazione riequilibra il sistema»
La sentenza della Cassazione sulla
decurtazione delle quote di
pensione maturate «è un primo
passo verso un riequlibrio del
sistema previdenziale nostro ma
soprattutto nazionale, una
conquista che pensiamo in qualche
maniera sia un po' anche nostra».
Così ha commentato il presidente
della Cassa previdenziale dei
ragionieri, Luigi Pagliuca durante
il forum della Cassa, spiegando che
«se viene consentito a qualcuno di
andare in pensione versando poco
e prelevando tanto, ci sarà
qualcuno che verserà tanto e non
preleverà niente».
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Mauro Pizzin v In presenza di un'iscrizione ad un'altra gestione previdenziale obbligatoria, ancorché diretta al
conseguimento di un trattamento pensionistico integrativo, è preclusa l'iscrizione a Inarcassa, con conseguente
inefficacia dei contributi eventualmente versati durante il periodo di doppia contribuzione e senza che assuma
rilievo il criterio della prevalenza dell'attività svolta. È questo il principio espresso dalla Cassazione con la
sentenza 23687/15, depositata ieri, con cui la Corte ha messo la parola fine ad una controversia avviata da un
professionista con trattamento Enasarco nei confronti della Cassa nazionale di previdenza e assistenza per gli
ingegneri e architetti liberi professionisti, volta al riconoscimento della pensione di vecchiaia al compimento
del 65° d'età con l'anzianità minima di 20 anni, secondo quanto previsto dall'articolo 25 della legge 6/81 per gli
iscritti a Inarcassa prima dell'entrata in vigore della legge. Nella sentenza i giudici di legittimità hanno
confermato quanto deciso nel merito dalla Corte d'appello, la quale, riformando la decisione del giudice di
primo grado, aveva rigettato la domanda del professionista ritenendo applicabile nel casodi specie quanto
stabilito dall'articolo 2 LA QUESTIONE Respinta la richiesta di u n professionista con pensione Enasarco, che
ha natura obbligatoria a ne he se integrati va della legge 1046/71, secondo cui sono esclusi dall'iscrizione a
Inarcassa gli ingegneri e architetti iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria. Una esclusione che vale
anche con riferimento all'iscrizione a Enasarco, trattandosi di previdenza obbligatoria per tutti gli agenti e
rappresentanti di commercio, e nonostante la natura integrativa e non sostitutiva del relativo trattamento. La
Cassazione ha ricordato, sul punto, che la legittimità costituzionale del divieto stabilito dalla legge 1046 è stata
confermata dalla Consulta con la sentenza 108/89, chiamataa pronunciarsi su un ricorso relativo a una presunta
violazione degli articoli 3 e 38 della Costituzione. Quanto alla natura integrativa della pensione Enasarco, per
la Corte quest'ultima assume rilievo solo rispetto alla pensione Ago commercianti, di ambito Inps, acuì il
ricorrente non risulta iscritto:una«meracircostanzadi fatto», quest'ultima, «inidonea comunque a tradursi in un
vantaggio per chi tale violazione ha commesso». La Cassazione ha respinto, infine, anche un rilievo del
ricorrente relativo al concetto di attività prevalente (che nel caso di specie sarebbe stata quella coperta da
Inarcassa): per igiudici anche in questo caso il tenore letterale della Legge 1046/71 impedisce che si possa fare
in alcun modo riferimento ad esso. ©RIPRODUZIONE RISERVA TA
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Cassazione. Nessun trattamento per gli iscritti ad altra gestione previdenziale
Esclusiva l'iscrizione Inarcassa
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Gian Marco Chiocci
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Patto tra generazioni per
le nuove pensioni Boeri
(Inps) al forum ragionieri
«Vanno toccati i diritti
acquisiti»
Damiano (Pd) «Chi è andato in
pensione col retributive non ha
rubato» «Chi è andato in pensione
col retributive non ha rubato»
Leonardo Ventura • Gli esodati
sono un esempio lampante di
come molte scelte di politica
economica che si fanno in Italia
finiscono per intaccare i diritti
acquisiti». Tito Boeri,
presidente dell'Inps, si è
espresso così nel corso del suo
intervento al Forum
organizzato dalla Cassa di
previdenza dei ragionieri,
presieduta da Luigi Pagliuca,
sul tema «Equilibrio dei sistemi
pensionistici ed equità fra le
generazioni dopo la che si è
svolto ieri all'Hotel Nazionale
di Roma. «Nel nostro Paese ha aggiunto l'economista - i
paladini dei diritti acquisiti
sono i sindacati, ma quando
propongono di fare una tassa
patrimoniale, stanno toccando
un diritto acquisito». Boeri ha
poi aggiunto che «i coefficienti
di trasformazione sono
parametri stabiliti guardando la
speranza di vita. Nelle proposte
bisogna basarsi su questo
anziché delegare il compito alla
politica. L'uscita flessibile dal
lavoro è un punto cruciale della
nostra proposta e coefficienti di
trasformazione permettono di
lavorare in questo senso». «La
sentenza della Cassazione ha
dato un importante segnale
sull'equità generazionale:
crediamo chepossa
rappresentare un punto di
partenza significativo per
interventi che coinvolgano il
quadro pensionistico generale
in Italia»,
TEMI PREVIDENZIALI
ha sottolineato Pagliuca. «In un
contesto di scarse risorse
economiche, infatti, era
impensabile - ha proseguito continuare a sostenere che solo
i giovani dovessero
sopportarne il peso». «La
proposta della Cassa Ragionieri
ha messo fine a una
discussione molto speciosa. Il
fatto che si possa utilizzare il
sistema contributivo è molto
positivo» per il presidente della
commissione di Controllo sull
'attività degli enti gestori di
forme obbligatorie di
previdenza e assistenza sociale
della Camera, Lello Di Gioia.
Sul sistema pensionistico
italiano si è soffermato anche il
presidente della commissione
Lavoro di Montecitorio, Cesare
Damiano: «Ci sono iniquità,
ma rifiuto la tesi che chi è
andato in pensione col
retributive ha rubato»,
sottolineando che «il problema
non è nel metodo di calcolo,
ma nella continuità del lavoro».
La vicepresidente della
commissione Lavoro del
Senato, Maria Spilabotte, ha
invece sollecitato «una riforma
del comparto a partire dal
2016. Bisogna affrontare il
conflitto intergenerazionale».
Cassazione hanno posto fine alla
lunga questione sul trattamento
pensionistico ante e post 2007»,
ha ribadito Paolo Longoni,
presidente della Commissione
previdenza e cda della Cnpr,
segnando una linea di confine fra
pensionati privilegiati da diritti
acquisiti e pensionati che devono
partecipare all'equità fra
generazioni». L'avvocato
Giovanni Beretta ha definito la
salvaguardia delle generazioni
future « criterio della razionalità
costituzionale, che impone un
bilanciamento tra gli interessi
intergenerazionali». Tranchant
invece il giudizio espresso da
Guido Luigi Canavesi, docente
di Diritto del Lavoro e
Previdenza dell 'Università di
Macerata: «Abbiamo un dovere
di solidarietà».
Inps Tito Boeri
Per il professore emerito di
Diritto del Lavoro de «La
Sapienza», Mattia Persiani, «il
pregio della sentenza sta
nell'avere imposto
un'interpretazione della legge che
ne rispetta appieno la ratio,
salvaguardando le aspettative
previdenziali delle generazioni
che stanno lavorando». Marco
Cuchel, presidente
dell'Associazione nazionale
commercialisti, ha evocato la
necessità di «un ricorso alla
Corte di Giustizia Europea»sul
tema. «Le sentenze della
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Enrico Franco
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Regione, 109 milioni per il welfare
In consiglio manca il numero legale
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In Aula di
Tristano
Scarpetta
TRENTO La giunta regionale ha
approvato ieri mattina il bilancio
regionale 2016,
complessivamente 295 milioni
Per quanto riguarda il personale,
si introduce il blocco del turn
over, con la possibilità di
utilizzare al massimo il 20% del
risparmio conseguito in seguito
ai pensionamenti. La maggior
parte delle risorse sono destinate
alle politiche sociali e alla
previdenza, in accordo con le
Province autonome di Trento e
Bolzano. Sono contenute nel
fondo per le funzioni delegate,
che ammonta a circa 109 milioni
di euro e nel quale rientrano, fra
gli altri, gli stanziamenti per
l'assegno regionale al nucleo
familiare, i fondi per la copertura
previdenziale per le persone non
autosufficienti e gli interventi nel
campo della previdenza
complementare. È previsto
inoltre il fondo regionale per il
sostegno della famiglia e
dell'occupazione, alimentato con
i rimborsi sui vitalizi degli ex
consiglieri regionali, 25 milioni,
da dividersi in parti uguali tra le
due Province. La manovra
prevede poi un intervento di sei
milioni, tre per ogni Provincia,
per finanziare il sistema
integrato di trasporto ferrogomma e l'intermodalità. Sempre
ieri, si è tenuto anche il consiglio
regionale. An-
numero legale, si è deciso di
sospendere la seduta, ripresa, con
approvazione nel pomeriggio.
Rodolfo Borga ha stigmatizzato le
assenze in maggio
ranza. I lavori sono proseguiti con
un disegno di legge di Maurizio
Fugatti (Lega) che propone di
istituire un referendum per
l'autodeterminazione del Trentino
Alto Adige, che in caso di esisto
positivo chiederebbe di costituirsi
come stato. I lavori sono finiti
prima del voto. RIPRODUZIONE
RISERVATA
Disertata Sono
stati ben duel
provvedimenti che
ieri il consiglio
non ha potuto
votare per le
troppe assenze tra
i consiglieri
(Pensi)
cora una volta, diversi
consiglieri hanno mostrato di
tenere in scarsa considerazione
l'istituzione che sono chiamati a
rappresentare. Due i
provvedimenti da votare in
mattinata: una variazione di 20
milioni del bilancio 2015 (soldi
non spesi per partecipazioni da
reimpiegare sul 2016) e un
adeguamento delle norme conta
bili. Nel primo caso, non
essendo presenti almeno 18
consiglieri per Provincia, la
variazione è stata rinviata
all'Organo per il riesame. Nel
secondo, essendo mancato il
TEMI PREVIDENZIALI
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TA opogli ultimi correttivi alla legge di Stabi\J
litàapprovatiincommissionealSenato,in serata il governo ha posto la fiducia sul
maxiemendamento che sarà votata oggi dall'Aula e da lunedì approderà alla
Camera, dove sarannoaffrontatinodirimasti in sospeso:
dallasicurezzaalpacchettoSudfinoaprovinceepensio-
La ripresa difficile LA LEGGE DI STABILITÀ IN PARLAMENTO II problema L'esenzione per rimmobile
a figli o genitori è vincolata a requisiti quasi irraggiungibili L'allineamento Per case al coniuge, militari e
alloggi sociali esteso alla Tasi lo stop già previsto per Hmu
Sconto «difficile» sui comodati La casa deve essere stata usata dal
proprietario nel 2015 come abitazione principale
COMODATI Le misure Per i comodati gratuiti concessi a figli e genitori, è prevista l'esenzione da Imu e Tasi
a patto cheil contratto sia registrato, il comodante abbia utilizzato l'immobile come abitazione principale nel
2015 e non abbia altri immobili a uso abitativo di proprietà nel territorio italiano CANONI CONCORDATI •
SALVA-DELIBERE Per le case affittate a canone concordato, cioè gli affitti calmierati possibili nelle città
«ad alta tensione abitativa», è previsto uno sconto del 25% sulla somma di Imu eTasi. In pratica, occorre
calcolare l'imposta secondo le aliquote ordinarie previste perquesto tipo di immobile, e ridurre il risultato di
un quarto Sulle delibere fiscali approvate dai Comuni nel 2015 dopo il termine del 30 luglio, la manovra
prevede una sanatoria ex post che coprirebbe le decisioni adottatefinoal30 settembre. La sanatoria, però,
entrerebbe in vigore il 1° gennaio 2016, quindi dopo il saldo Imu-Tasi che scade il 16 dicembre 2015
AFFITTI IN NERO Chi non registra ilcontrattodi locazione viene «punito» con l'applica zionedelcanone
concordato (spesso inferiore a quello a mercato libero). Se è stato pattuito "a parte" un canone superiore a
quello scritto nel contratto, la somma in più va restituita se richiesta dall'inq uilino entro sei mesi dalla
riconsegna della casa
Gianni Trovati MILANO Nel
passaggio al Senato il capitolo casa
della manovra ha imbarcato
l'estensione alla Tasi dello stop già
scritto per l'Imu su case assegnate al
coniuge, alloggi sociali, abitazioni
delle coop a proprietà indivisa e case
dei dipendenti delle forze armate, lo
sconto sull'Imu degli affitti a canone
concordato e un tentativo non troppo
fortunato di esenzione dei comodati
concessi a figli e genitori. Proprio
quest'ultimo punto è il più
problematico, perché per far scattare
l'esenzione la nuova norma chiede tre
condizioni: il contratto deve essere
registrato, e fin qui nessun problema,
ma la casa deve essere stata usata nel
2015 dal
CONGIUNTURA
comodante (cioè da chi la
concede) come abitazione
principale, e lo stesso comodante
non deve possedere altre abitazioni
in Italia. Per com'è scritta, quindi,
l'esenzione si applicherebbe solo
alle case di chi esce dalla propria
abitazione per darla a figli o
genitori, e va ad abitare in affitto o
comunqueinunimmobilenondisua
proprietà: uno scenario, nei fatti,
che sembra adattarsi quasi solo
agli anziani lungodegenti. I
vincoli, rispetto a prime ipotesi
molto più generose, sono stati
introdotti per evitare un utilizzo
strumentale del comodato, nel
tentativo di far risultare come
abitazioni concesse gratis
aifamigliari quelle che sono in
realtà seconde case, al mare o in
montagna. Per evitare queste
pratiche ci
sarebbero i controlli dei Comuni,
ma l'esperienza insegna che queste
verifiche non bastano certo a
cancellare le pratiche elusive, rilan
ciate anche dalla possibilità di
assimilare all'abitazione principale
la casa acquistata per ragioni di
lavorodaunodeiconiugiinunacittà
diversa da quella di residenza.
Resta il fatto, però, che il tentativo
di contrastare le elusioni sembra
essere andato un po' oltre, fino a
rendere praticamente impossibile
applicare l'esenzione. Non solo: la
manovra cancella la vecchia regola,
che oggi permette di assimilare
all'abitazione principale le case in
comodato a figli o genitori purché
l'Isee del nucleo famigliare del
comodatario non superi i Ornila
euro (oppure per la quota di
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imposta calcolata sulla rendita fino
3500 euro: la scelta sul
parametroèdelComuneXChifinorah
aottenutolosconto,quindi,
nellamaggior parte dei casi rischia
di pagare dal 2016 Imu e Tasi in
formula piena, come su tutte le
seconde case. Per correggere
l'infortunio non sembra sufficiente
sostituire « comodante» con
«comodatario» (cioè chi riceve
l'immobile), applicando a
quest'ultimo i criteri ora chiesti al
proprietario dell'immobile. In
questo modo, infatti, si
concederebbe l'esenzione solo ai
comodati già attivi nel 2015,
impedendo lo stesso trattamento a
situazioni analoghe avviate dopo.
Sempre in fatto di tasse sulla casa,
la Camera dovrà occuparsi
anchedellasanatoriafuoritempodelle
delibere localiapprovate inritardo,
che ritornerebbero in vigore solo
dal 1° gennaio prossimo
mentreipagamentivannoeffettuati
entro il 16 dicembre. Sul punto, il
Governo ha manifestato più volte
la volontà di cancellare la sanatoria
gianni trovati@ilsole24ore com
©R [PRODUZIONE RISERVATA
CONGIUNTURA
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sul maxiemendamento che sarà votata oggi dall'Aula e da lunedì approderà
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La ripresa difficile LA LEGGE DI STABILITÀ IN PARLAMENTO Testo «recepito» dal governo Oggi il via
libera dell'Aula sul maxiemendamento «Salvi» i finanziamenti al Gran premio di Monza I nodi aperti
Arriveranno alla Camera le modifiche su sicurezza, Sud, Province e pensioni
Fiducia sulla manovra al Senato Dopo l'ok della Commissione con
gli ultimi ritocchi su Caf, Iva per cooperative sociali e agricoltura
Marco Rogan ROMA
Lariduzionedaiooa4omi] ioni nel
2016 e a 70 milioni nel 2017 del
taglio ai Caf. L'aumento al 5%
dell'Iva per alcune prestazioni socisanitarie fornite dalle coop sociali
(gettito di circa 34 milioni l'anno).
Esenzione dall'Iva per gli agricoltori
con un volume d'affari inferiore a
7mila euro. Allargamento delle
maglie del Fondo di garanzia per le
Pmi per consentirne l'accesso alle
imprese dell'indotto Ilva.
Destinazione di 160 milioni
all'Emilia Romagna e di 30 milioni
alla Lombardia per la ricostruzione
post terremoto. Sono questi gli
ultimi correttivi alla legge di
stabilità approvati dalla
commissione Bilancio del Senato
nella notte tra mercoledì e ieri e
confluiti nel maxi-emendamento su
cui in serata il Governo, dopo alcuni
ritardi contro i quali si è scagliata
l'opposizione, ha posto la fiducia
che sarà votata oggi dall'Aula di
Palazzo Madama. Con conseguente
primo via libera alla manovra che
da lunedì approderà alla Camera
dove saranno affrontati importanti
nodi rimasti in sospeso: dalla
sicurezza al pacchetto sud fino alle
Province e alle pensioni. Anche le
votazioni finali nell'ultima maratona
notturna in Commissione sono state
all'insegna dell'ok alle micromisure. A cominciare dal
salvataggio del gran premio di
formula uno di Monza(v. Il Sole
24Ore di ieri) con il concorso
diretto dell'Aci, dal recupero di
vecchi binari ferroviari come piste
ciclabili o dallo stanziamento di i
milione per il miglioramento delle
condizioni di sicu
CONGIUNTURA
rezza dei subacquei e degli
incursori della marina militare
(Comsubin). Arrivano anche 2
milioni in più l'anno per i parchi
nazionali (Stelvio, Gran paradiso,
Parco d'Abruzzo). Confermati i
ritocchi principali: oltre al capitolo
casa, il pagamento in io rate del
canone Rai con la bolletta elettrica
bimestrale, il ripristino del tetto
dimille euro nell'uso del contante
per i money transfer e il pacchetto
scuola-ricerca. Con l'assunzione di
ricercatori all'università e negli
enti di ricerca, l'incremento del
Fondo di finanziamento ordinario
degli atenei e la proroga dei
benefici fiscali per il rientro dei
"cervelli". Per la scuola arrivano
25 milioni inpiù per le "paritarie",
io milioni per l'acquisto di libri e
Tra le altre misure, ridotto da 48
a 28 milioni il taglio ai patronati
novità peri farmaci innovativi,
inglobato nella manovra il
cosiddetto decreto "salva
regioni". Approvato dalla
Commissione anche il ritocco che
sul versante della tassazione della
casa "salva" le delibere comunali
adottate tra fine di luglio e fine
settembre (ma con decorrenza
2016) lasciando il
nododelsaldodehódicembreper
Imu e Tasi e non escludendo così
un possibile pagamento della
differenza con un conguaglio il
prossimo anno. Un'eventualità
che non piace però al Governo.
Anche per questo l'ingresso del
ritocco nel maxiemendamento è
rimasto fino alla fine in bilico.
©RIPRODUZIONE RISERVA
materiale didattico e 5 milioni nel TA
2016 agli Istituti superiori di studi
musicali non statali per l'alta
formazione artistica. Sale a 2
giorni il "congedo" per i neo-papa
e viene prorogato il voucher per
le baby sitter. Raddoppia il bonus
mobili (la detrazione si calcola
nonpiù su Smila euro ma su un
massimo di lómila euro). Salvi i
funzionari dell'Agenzia delle
entrate retrocessi a impiegati di
seconda area dopo l'annullamento
da parte del Tar del relativo
concorso. Concessa poi ai
professionisti la stessa possibilità
di accesso ai fondi europei
prevista per le Pmi e confermata
la garanzia di fisco zero tra le
parti per il welfare aziendale per
effetto di un ritocco interpretativo
cofirmato da Maurizio Sacconi
(Ap). Che esprime la sua
soddisfazione: l'emendamento
con cui viene data
«un'interpretazione certa» è stato
« opportunamente approvato».
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Fissatoil nuovo importo in 100 euro, il canone Rai sarà dovuto in dieci rate mensili che si pagheranno
con la fattura bimestrale della bolletta elettrica (ma non prima del luglio2016). Ampliata la platea degli
over75 esenti, alzando a Smila euro il tetto di reddito Oltre alle agevolazioni Imu e Tasi e alla stretta
sugli affitti in nero, al capitolo casa si aggiunge il rafforzamento del bonus mobili: per le giovani
coppie, anche di fatto, filetto della detrazione per le spese sostenute sale da Smila a lómila euro Le
novità Oltre alle agevolazioni Imu e Tasi e alla stretta sugli affitti in nero, al capitolo casa si aggiunge
il rafforzamento del bonus mobili: per le giovani coppie, anche di fatto, filetto della detrazione per le
spese sostenute sale da Smila a lómila euro Fissatoil nuovo importo in 100 euro, il canone Rai sarà
dovuto in dieci rate mensili che si pagheranno con la fattura bimestrale della bolletta elettrica (ma non
prima del luglio2016). Ampliata la platea degli over75 esenti, alzando a Smila euro il tetto di reddito
Ridotte di 40 milioni nel 2016 e di 70 milioni annui a decorrere dal 2017, le risorse per i servizi resi dai
Caf. I tagli ai centri di assistenza fiscale dunque restano ma vengono ridotti rispetto ai 100 milioni
previsti daltesto originario della manovra Oltre alle agevolazioni Imu e Tasi e alla stretta sugli affitti in
nero, al capitolo casa si aggiunge il rafforzamento del bonus mobili: per le giovani coppie, anche di
fatto, filetto della detrazione per le spese sostenute sale da Smila a lómila euro CONTANTE Fissatoi II
limitealla circolazione del contante resta a 1.000 euro solo peril money transfer. Negli altri casi la
soglia è elevata a Bmila euro. Cancellato inoltre l'obbligo di pagare gli affitti con « forme e modalità
che escludano l'uso del contante e ne assicurino la tracciabilità» nuovo importo in 100 euro, il canone
Rai sarà dovuto in dieci rate mensili che si pagheranno con la fattura bimestrale della bolletta elettrica
(ma non prima del luglio2016). Ampliata la platea degli over75 esenti, alzando a Smila euro il tetto di
reddito Ridotte di 40 milion UNIVERSITA nel 2016 Arriva uno stanzia mentoda 25 milioni nel 2016 e
30 dal 2017 da destinare al Ffo per la quota premiale: i fondi saranno usati per gli scatti dei docenti
universitari. Sconti Irpef per le borse di studio Erasmus*. Peri concorsi al Mibact basterà la laurea
triennale in beni culturali e di 70 milioni annui a decorrere dal 2017, le risorse per i servizi resi dai Caf.
I tagli ai centri di assistenza fiscale dunque restano ma vengono ridotti rispetto ai 100 milioni previsti
daltesto originario della manovra Oltre alle agevolazioni Imu e Tasi e alla stretta sugli a WELFARE
fitti i Sale a 2 giorni il "congedo" obbligatorio peri neo-papa previsto come sperimentazione della legge
Fornero (attualmente limitato a un giorno). Rifinanziato anche per il 2016 il voucher per le spese di
baby sitter per cui vengono stanziati 20 milioni nero, al capitolo casa si aggiunge il rafforzamento del
bonus mobili: per le giovani coppie, anche di fatto, filetto della detrazione per le spese sostenute sale
da Smila a lómila euro CONTANTE Fissatoi II limitealla circolazione del contante res
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Rapporto Banca mondiale-Pwc sul total tax rate: è al 137° posto nella graduatoria
internazionale Tasse sulle imprese, Italia maglia nera Nel 2014 prelievo al 64,8%
sui profitti - Ogni anno 269 ore per adempimenti
Cala il carico fiscale complessivo per le imprese
nehok), anche sel'Italia
rimanelapeggiorenellaUeedèali37°postonel
mondo: secondo Banca Mondiale e Pwc, il total
tax rate (tasse e contributì)pesaperil6/|,8%
controlamedia
europea del 40,6%. Dal Mef fanno notare che il
prelievo totale si è ridotto di 12 punti dal 2004. Per
il resto in Italia servono ancora 269 ore
alrannopergliadempimentifiscalicontrolei73di
media in Europa. Giovanni Parente »• pagina 12
Tasse e contribuenti IL RAPPORTO BANCA MONDIALE-PWC Al 137° posto al mondo Nel nostro Paese
una media di 14 pagamenti a cui bisogna dedicare 269 ore all'anno La fotografìa sul 2014 Nell'ultima
rilevazione resta elevato l'impatto di imposte su lavoro e contributi
Fisco sempre pesante sulle imprese Italia al top nella
Ue: total tax rate al 64,8% sui profitti - II Mef:
riduzione di 12 punti dal 2004
Giovanni Parente ROMA La strada
per recuperare competitivita fiscale
è ancora lunga anche se alcune
riforme sono state già attuate e altre
che dovranno entrare in vigore
potranno dare il loro contributo. Per
ora però i numeri dicono che il total
tax rate in Italia resta il più alto in
Europa (se si considerano Unione
europea e gli Stati dell'area di libero
scambio): il carico fiscale
complessivo (imposte sui redditi,
imposte sul lavoro e contributi
obbligatori, imposte sui consumi)
per le imprese misurato sull'anno
d'imposta2Oi4è risultato pari al
64,8% dei profitti commerciali. Il
dato (comunque in leggero
miglioramento rispetto al 654%
dell'anno precedente) fa registrare
una distanza notevole tanto dalla
media comunitaria e dei Paesi Efta
(40,6%) quanto dalla media
mondiale (40,8%). È quanto emerge
dal rapporto «Paying taxes 2016» di
Banca Mondiale e Pwc diffuso ieri a
Varsavia e presentato in Italia al
ministero dell'Economia. Il rapporto
monitora anche il numero di ore
necessario a un'impresa tipo per
completare tutti gli adempimenti
fiscali (in Italia ne servono 269 a
fronte di una media mondiale di 261
e una media europea di 173) e il
numero di pagamenti effettuati nel
corso dei dodici mesi (in Italia sono
14 a fronte dei 25,6 a livello globale
e degli 11,5 europei). Considerando
tutti e tregli indicatori il nostro
Paese si piazza al 137° posto in
graduatoria su 189 Paesi presi in
osservazione. Una serie di
precisazioni sono
CONGIUNTURA
necessarie. «L'Italia ha registrato
in io anni dal 2004 al 2014 un co
stante miglioramento degli
indicatori con il carico fiscale
complessivo per le imprese che è
passato dal 76% al 64,8%, quindisi
è ridotto di circa 12 punti
percentuali» ha fatto notare
Fabrizia Lapecorella, direttore del
dipartimento Finanze del Mef,
durante la presentazione. Lo
sguardo, però, va rivolto anche al
futuro perché l'ultima rilevazione,
come anticipato, si riferisce
all'anno d'imposta2Oi4e quindi
non può tenere ancora conto degli
sforzi di riforma messi in campo
negli ultimi due anni dal governo
Renzi: a incidere in particolare, ha
spiegato Lapecorella, le misure in
arrivo con la legge di Stabilità
2016, dal taglio dell'Ires ai
maxiammortamenti, ma anche
quelle introdotte con la scorsa
manovra, come l'eliminazione
della componente Irap dal costo
del lavoro, il credito d'imposta e il
patent box. Un apporto notevole in
termini di riduzione del total tax
rate potrebbe arrivare anche dalla
decontribuzione per i neoassunti.
Però bisogna anche considerare
che la rilevazione di Banca
mondiale-Pwc è eseguita su un
caso tipo (in modo da poter
procedere a una comparazione tra i
diversi Paesi): una Srl con 60
addetti che produce beni e non
scambia con l'estero, per ricordare
le caratteristiche principali. Quindi
non tutte le modifiche potrebbero
essere "intercettate" negli anni a
venire. Tuttavia, come rimarca
Fabrizio Acerbis, managingpartner
di Pwc tox& legal services (Tls),
«la
pressione fiscale e il costo
dicompliance non esauriscono i
temi intorno alla fiscalità: la
stabilità delle norme, la certezza
interpretativa, i tempi del
contenzioso, influiscono
direttamente sulla competitivita
dei singoli Paesi. Un sistema
fiscale fatto di norme stabilie
chiaramente interpretabili ha
effetti
immediatisullacapacitàcompetiti
va, anche se non catturati nelle
rilevazioni Doing Business».
Infine è utile "spacchettare" il
dato sul total tax rate italiano
perché sul 64,8% la componente
maggiore è quella relativa alle
tasse sul lavoro e i contributi: un
segmento che vale da solo il 43,4
per cento. Anche se alla voce
«contributi» viene considerato
anche l'istituto del Tfr (una
peculiarità del nostro Paese) che
vale «7 punti», come ha
puntualizzato lo stesso Acerbis.
Total tax rate
•Ilrapporto«PayingTaxes»
considera la tassazione su
una Srl tipoin 189
economie. Il totoltoxrate
calcola
l'impattodelcaricofiscale
complessivo sul bilancio
delle società. Comprende
leimposte sui redditi delle
società,) contributi
previdenziali e le tasse sul
lavoro versate dal datore,
leimposte sugli immobili e
sulle transazioni, la tassa
sui dividendi, sul capital
gain, sulle transazioni
finanziarie, sui rifiuti, sulla
circolazione dei veicoli e
altri contributi obbligatori.
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Giappone Tokyo Osaka Cina Shangai Pechino Germania Spagna Francia Italia I Tasse sui profitti (%) I Tasse sul
lavoro e contributi (%) I Altre imposte (%) CARICO FISCALE SUI PROFITTI II total tax rate, il numero di
pagamenti e le ore necessarie in relazione all'anno d'imposta 2014 Il confronto II total tax rate, il numero di
pagamenti e le ore necessarie in relazione all'anno d'imposta 2014 CARICO FISCALE SUI PROFITTI I Tasse sui
profitti (%) I Tasse sul lavoro e contributi (%) I Altre imposte (%) Italia Total tax rate II total tax 64,8 rate Francia
62,7 , il Spagna 50 n Germania 48,8 umer Cina Shangai Pechino 67,8 67,2 68,5 o di pagamenti Giappone Tokyo
Osaka 51,3 51.3 51.4 e le ore nece Stati Uniti New York Los Angeles sarie in relazione all'anno d'im 2 l ost 43,9
45,9 40,9 2014 CARICO Regno Unito FISCALE SUI 32 PR Irlanda FITTI 25,9 I Ta Canada se sui 21,1 prof Russia
Mosca San Pietroburgo tti (%) I Tasse sul lavoro e 47 47,1 46,8 contributi (Brasile San Paolo Rio de Janeiro %) I
Altre imposte (%) Italia T India Mumbai Delhi tal tax rate II t 60,6 60,6 60,6 tal tax 64,8 r Australia te Franci 47,6
62, GLI ADEMPIMENTI , il Spagna 50 Pagamenti Ore annue per anno per gli adempimenti fiscali n Germania
48,8 umer Cina Shangai Pechino 67,8 67,2 68,5 o di pag 14 me 14 14 14 ti Giapp 10,6 11 10 ne Tokyo O 8 a 9,6 10
9 a 51,3 5 33 33 33 .3 51.4 11 e 269 le 137 ore 158 nec 218 St 261 261 261 ti Uniti Ne 330 330 330 York Los A
175 175 175 geles sarie 110 in 82 re 131 azi 168 168 168 ne all'anno 2.600 2.600 2.600 d'im 2 l ost 43,9 243 243
243 45,9 40,9 105 201 87 60 CA 72 IC 132 Re 121 no 53 Un 15 to 47 FI 178 CAL 157 SU 42 3
©RIPRÛDUZIÛNERISERVATA | Fonte Rapporto Paying Taxes 2016 Banca mondiale e Pwc PR Irlanda FITTI
25,9 I Ta Canada se sui 21,1 prof Russia Mosca San Pietroburgo tt
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i fondi. Il nodo delle compatibilita finanziarie
Risorse alla sicurezza, la dote extra in attesa del
via libera europeo
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ROMA L'impegno del Governo a reperire risorse aggiuntive da inserire nella legge di Stabilità
alla Camera per rafforzare i piani antiterrorismo è confermato. Ma nella giornata di ieri a
prevalere è stata la cautela nelle valutazioni della "dote" da mettere in campo, che potrebbe
aggirarsi sui 300 milioni o attestarsi anche su cifre un po' diverse. Il decision making che si è
sviluppato tra palazzo Ghigi e il ministero dell'Economia in giornata riflette le parole d'ordine
del premier: serve «un approccio serio e rigoroso, forte ed equilibrato». Insomma né
sottovalutazione né isterismi, come ha scritto Matteo Renzi nella sua e-news. Sapendo che sul
fronte delle regole di bilancio l'Ue ha aperto la porta a una flessibilità aggiuntiva. Ieri il
capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, insieme con il collega Emanuele Fiano, della
segreteria Dem, ha incontrato una delegazione sindacale delle forze di Polizia. La rassicurazione
è stata netta: ci saranno nuove risorse ma per la quantificazione bisogna pazientare ancora
qualche giorno. Se la nuova dote sarà finanziata sul triennio è già certo che per il 2016 si
sommerà a 119 milioni di euro già previsti nei tendenziali di spesa e destinati al riordino delle
carriere delle forze di Polizia, per la cui attuazione il "veicolo normativo" è offerto dalla delega
di riforma della Pa. L'altra somma su cui si potrà contarenelPannosonopoiÌ2Oomilioni per il
Giubileo straordinario stanziati con il decreto legge varato venerdì scorso, ma che ancora non è
stato pubblicato. Ieri anche il viceministro all'Economia, Enrico Morando, chiudendo la
discussione generale sulla legge di Stabilità in Senato ha confermato il nuovo impegno del
Governo. Ma ha poi aggiunto che per affrontare la «guerra in cui siamo impegnati» è necessario
un intervento europeo che riguardi «non solo le risorse egli spazi finanziari ma anche i progetti».
«Non solo dobbiamo usare l'orientamento del presidente della Commissione europea Juncker
sull'applicazione delle regole europee su questo tema - ha spiegato Morando -, non solo
dobbiamo dire all'Ue che diagli spazi finanziari ai singoli Stati ma dobbiamo fare un salto di
qualità e costruire le condizioni perché la sicurezza abbia una dimensione europea. ALMENO
500 MILIONI Governo e maggioranza confermano l'intenzione di rafforzare la manovra ma
l'ammontare dipenderà anche dalle scelte Ue La dimensione della guerra è tale che implica che
l'Europa la combatta solidalmente». Ieri la Francia ha annunciato una spesa supplementare di
600 milioni per la sicurezza nel 2016 in seguito agli attacchi terroristici dell'Isis e il Belgio ha
sbloccato 400 milioni. Per l'Italia, come detto, all'emergenza terrorismo si potrebbe aggiungere
l'« evento eccezionale» del Giubileo tra le motivazioni per ottenere nuova flessibilità di bilancio.
Come ha ribadito ieri il premier, serve una strategia dilungo periodo, che vada oltre l'emergenza
e che contempli anche investimenti nelle periferie, nella scuola. Quel che è certo è che le
decisioni finali saranno comunque prese in tempi stretti, quelli necessari per gli emendamenti
che il Governo presenterà alla Camera nei prossimi giorni. D.Col. ©RIPRODUZIONE
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II Governatore: effetti sugli investimenti
Visco: il terrorismo pesa su fiducia e ripresa
Gli attentati terroristici di Parigi certamente
aggiungono «il loro peso negativo sulla
fiducia e alzano il livello di incertezza sulla
ripresa». Cosi il Governatore della Banca
d'Italia, Vincenzo Visco, che (parlando in
una conferenza nella capitale, lil 1 • • 1* 1 1
• francese) non ha escluso possibili effetti L
imVattO AA DCZZOOKCZ SUI titoli
tCdCSCÌll anche sul rilancio degli
investimenti. t Rossella Bocciarelli > pagina
7 Morya Longo > pagina 3 +M)7% +0,91%
+0,81% +0,45%
L'attacco alla Francia L'IMPATTO IN ITALIA Unione bancaria II Governatore sottolinea il rischio che gli
attentati possano frenare il rilancio Flessibilità aggiuntiva II viceministro Morando: la Ue dia gli spazi
finanziari agli Stati, costruire un quadro comune
«II terrorismo pesa su fiducia e ripresa» Visco a Parigi: dall'aumento
del livello di incertezza possibili effetti anche sul ritorno degli
investimenti
Rossella Bocciarelli Gli attentati
di Parigi certamente aggiungono
«il loro peso negativo sulla
fiducia e alzano il livello di
incertezza sulla ripresa». La
valutazione è del governatore di
Bankitalia, che ieri è
intervenuto, nella capitale
francese, alla conferenza OcseEuromoney sui finanziamenti di
lungo termine nell'Unione
europea. Le preoccupazioni
esternate da Ignazio Visco che
come tutti i suoi pari dell'area
dell'euro, siede nel board della
Bce, lasciano dunque presagire
che l'onda d'inquietudine
innescata dagli attentati parigini
possa contribuire a spingere
l'Eurotower a romperegli indugi
e a procedere in dicembre a un
potenziamento degli stimoli
monetari all'economia. Tra
l'altro, l'aumento dell'incertezza
dopo gli attentati, evidenziato in
questi giorni anche dal
presidente di Confindustria
Giorgio Squinzi, secondo Visco
«potrebbe rendere più difficile
sostenere la ripresa dell'accumulazione di capitale», che invece
è necessaria. La caduta degli
investimenti sperimentata in
Europa dopo il 2007, diversamente
da quanto accaduto negli Stati
Uniti, è ancora molto lontana dal
ritorno al livello pre-crisi, ha
affermato il Governatore,
chiarendo che, fatto pari a 100 il
formazione di capitale fisso
reale nell'eurozona era
attestata a 85. Inoltre, la
tendenza degli investimenti
nel Continente è eterogenea:
così in Germania il livello
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All'Ocse. Ignazio Visco governatore di Bankitalia Gli effetti • Per Visco
l'aumento del livello di incertezza dopo gli attentati di Parigi «potrebbe
rendere più difficile sostenere la ripresa dell'accumlazione di capitale» che
invece è necessaria. La caduta degli investimenti è ancora lontana dal
ritorno al livello pre-crisi Eurozona in ordine sparso •
Ilgovernatorehachiaritoche, fatto lOOil livello del 2007, nel 2014 la
formazione di capitale fisso reale nell'eurozona era attestata a 85. Con una
tendenza degli investimentieterogenea:dall05 della Germania,
perarrivarefino sotto quota 70in Italia e Spagna
degli investimenti (sempre fatto
100 il 2007) era pari a fine 2014 a
quota 105, in Francia si collocava
rallentamento delle economie
emergenti». Nel suo intervento, il
governatore italiano ha poi
ricordato che «la fase più acuta
a 94 mentre si attestava al di sotto della crisi con le sue conseguenze
di 70 in Italia e in Spagna. Quanto negative è finita ma un numero di
alla dinamica attuale della
fattori pesa ancora sui prestiti
congiuntura, per il numero uno
delle banche». Da un lato, infatti,
della banca centrale italiana «la
la nuova regolamentazione si
ripresa della crescita nei paesi
riflette in « indici più rigorosi per
avanzati, e in particolare nella
capitale, liquidità e
zona euro, è ancora fragile»
indebitamento» mentre i margini
perché si affacciano «i venti
sono erosi da una situazione di
contrari e non trascurabili del
bassi tassi. Dall'altro «la
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domanda di credito è indebolita
dalle aziende non finanziarie a
causa del calo del debito e la
situazione economica difficile».
Quel che è certo, in ogni caso,
secondo Visco, è che il
completamento
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I PRESTITI DELLE BANCHE «La
fase più acuta della crisi con le sue
conseguenze negative è finita ma un
numero di fattori pesa ancora sui
prestiti delle banche» livello del 2007,
nel 2014 la
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dell'Unione bancaria «è una
priorità» eii cammino da compiere
va fatto con cautela ma senza
aspettare una prossima crisi
finanziaria. Il governatore ha
richiamato l'importanza del
completamento di questo processo
muovendosi su tre fronti: un piano
di gioco livellato, affrontando
quindi le discrezionalità nazionali
previste dalla direttiva Brrd, il
backstop pubblico per il Fondo di
risoluzione delle crisibancarie e lo
Schema europeo di garanzia dei
depositi. «Ci dobbiamo muovere in
queste direzioni con la necessaria
cautela, per evitare conseguenze
non volute, ma allo stesso tempo
senza aspettare che arrivi un'altra
crisi finanziaria». Del resto, ha
concluso Visco, la libertà dei
movimenti di capitale è un
obiettivo antico dell'Unione
europea, perché risale al Trattato di
Roma. Ma «la valuta unica,
l'Unione bancaria e l'esigenza di
rilanciare investimenti e
potenzialità di sviluppo sono più
importanti che mai».
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Tasi e canone, c'è il voto di fiducia Dal bonus mobili all'Imu, il
maxi-emendamento con le modifiche alla legge di Stabilità Renzi:
la caccia allevasene con le banche dati, trovato un nullatenente
con 833 auto
ROMA Come previsto saranno
il maxiemendamento del
governo e il voto di fiducia a
chiudere oggi l'esame della
Legge di Stabilità in Senato. Ieri
l'Aula ha concluso la
discussione generale ed il
governo, per accorciare i tempi
del dibattito sui singoli passaggi
della manovra, benché non vi
fosse ostruzionismo, ha
presentato un emendamento che
raccoglie in un solo articolo
tutto il testo della Stabilità
uscito dalla Commissione
Bilancio di Palazzo Madama ed
ha chiesto di legarvi il voto di
fiducia. Rispetto al testo varato
dal governo le modifiche del
Senato sono molto marginali,
anche se molto numerose e di
carattere prevalentemente
micro-settoriale, con una
pioggia di interventi disparati di
finanziamento. Gli
aggiustamenti più importanti
decisi dal Senato, in attesa di
quelli previsti alla Camera sul
Sud, le pensioni e le imprese,
riguardano fondamentalmente la
casa. L'abolizione dell'Imu e
della Tasi sull'abitazione
principale è stata estesa alle case
date in comodato ai figli, ai
genitori o ai parenti disabili, ma
anche ai militari e alle forze
dell'ordine che per ragioni di
servizio non vivono nella casa di
proprietà. Per chi affitta a
canone concordato è previsto
uno sconto del 25% su Imu e
Tasi, mentre arriva un giro di
vite sulle locazioni in nero. I
contratto dovranno essere
registrati entro 30 giorni e sono
nulli gli accordi che prevedono
un canone
superiore a quello registrato. 2f
\Confermato l'aumento a 5 mila Si euro
del tetto all'uso del contante, governo e
maggioranza per cento II hanno
rettificato il tiro sui rapporto deficit
"money transfer", riportando a Pil
(Prodotto mille euro il tetto, mentre il
interno lordo) premier, Matteo Renzi, ha
condella legge di fermato ieri l'impegno
nella Stabilità per il lotta contro
l'evasione. «È mor2015 ta, se
scommettiamo sull'innovazione
telematica» ha detto 5Q Renzi,
raccontando il caso di C} un sessantenne
romano senza redditi che da un incrocio
delle miliardi I tagli banche dati risulta
proprietaalla spesa rio di 833
autovetture, «che previsti dalle stiamo
andando a trovare in misure varate
queste ore»,
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3.000 euro tetto massimo dei pagamenti m contante Importo totale, potrebbe salire a 29,5
miliardi se la Ue permetterà di alzare il deficit dal 2,2 al 2,4% 26,5 La legge di Stabilità 26,5
Importo totale, potrebbe salire a 29,5 miliardi se la Ue permetterà di alzare il deficit dal 2,2 al
2,4% 3.000 euro tetto massimo dei pagamenti m contante 100, 26, euro il canone Rai che si
paghera a rate nella bolletta elettrica Importo totale, potrebbe salire a 29,5 miliardi se la Ue
permet fondi stanziati nel triennio per il contrasto miliardi della povertà, di cui 600 milioni nel
2016 erà di alzare il deficit dal 2,2 al 2,4% 3.000 euro tetto massimo dei pagamenti m contante
100, 26, eu 113.200, o il can euro il contributo dello Stato per scenderà a 1.600 euro nel 2017.
Nel 2015 era di 8.060 € ne Rai che si paghera a rate nella bolletta elettrica Importo totale,
potrebbe salire a 140% 29,5 super ammortamento previsto per chi investe m macchmari,
impianti e altri beni strumenti della propria azienda tfArco miliardi se la Ue permet fondi
stanziati nel triennio per il contrasto miliardi della povertà, di cui 600 milioni nel
nella manovra, Tra le altre novità
della madai ministeri novra la
possibilità di pagare il agli acquisti
canone Rai in dieci rate (ma
nessuno spiega come, visto che le
bollette elettriche che lo
assorbiranno sono bimestrali) e
l'estensione della platea degli
esenti, n limite di reddito lordo per
gli anziani oltre 75 anni passa da
6.700 a 8 mila euro annui. Per i
neo papa scatta invece l'obbligo di
un congedo pa-
rentale di due giorni, mentre è
stato rinnovato il voucher per
le baby sitter, n Fondo
ordinario delle Università sale
di 25 milioni nel 2016 e di 30
nel 2017, e si prevedono
deroghe per l'assunzione di
ricercatori, anche negli enti di
ricerca. Il Senato ha stanziato
più fondi per le scuole
paritarie, 497 milioni nel 2016
contro i 500 dell'anno in corso,
ma anche io milioni per
l'acquisto di libri di testo e
materiale didattico anche
digitale, e 5 milioni per le
scuole musicali non statali. I
tagli ai Caf e ai patronati
vengono sensibilmente ridotti
(da loo a 40 milioni per i primi
e da 48 a 28 milioni per i
secondi), mentre sono stati
stanziati 160 milioni per il
terremoto II canone Rai Tra le
novità della manovra la
possibilità di pagarlo in dieci
rate in bolletta elettrica
Senato alla fine ha deciso
l'aumento dell'aliquota per le
cooperative sociali, che sale dal
4 al 5%. La lunga notte della
Stabilità in Commissione
Bilancio, ha partorito anche
decine e decine di piccolissimi
interventi. Ci sono soldi per il
Gp di Monza, per le olimpiadi
dei disabili, per il recupero delle
vecchie reti ferroviarie da
trasformare in piste ciclabili, per
l'Ente dei sordi e la Biblioteca
dei ciechi, ma anche per la lotta
alla Sla e per i Parchi Nazionali,
per gli Italiani nel mondo, e per
la classica proroga dei
collaboratori scolastici ex Lsu di
Palermo, per la scuola europea
di Parma, il fondo nazionale dei
genomi, ma anche per il settore
bieticolo-saccarifero. Mario
Sensini © RIPRODUZIONE
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L'iter • È
attesa per
oggi la fiducia
in Senato
sulla legge di
Stabilità.
Dopo il via
libera di
Palazzo
Madama la
manovra
economica
arriverà alla
Camera. Deve
essere
approvata
entro il 31
dicembre •
Tra le novità,
oltre alle
minori tasse
sulla casa,
molte «micro
raddoppia il
bonus mobili
da S mila a 16
mila; il
canone Rai
sarà pagato in
dieci rate
mensili da 10
euro pagate
con la fattura
bimestrale
della bolletta
dell'Emilia, 30 per la Lombardia,
3 per la proroga dei contratti della
ricostruzione de L'Aquila.
Rinunciato al tentativo di ridurre
Ilva sul pellet per riscaldamento
dal 22 al 10%, perché troppo
costoso, il
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e di stabilità al voto di
fiducia Entrate, dubbi Ue
Ieri il maxiemendamento
al Senato Tasse record
sulle imprese ma in calo
ROBERTO PETRINI ROMA. Tra oggi e
domani al Senato la fiducia sulla legge di
stabilità. Il maximendamento presentato
ieri sera dal governo, che ha dato il via
libera alla procedura parlamentare, ricalca
sostanzialmente il testo uscito dalla
Commissione Bilancio. Tra le novità il
pacchetto-casa le esenzioni Tasi (figli,
separati, disabili, canoni concordati), il
tetto a 1.000 euro per il contante nei
money transfer, la dilazione in 10 rate del
canone Rai in bolletta elettrica, la
sanatoria delle delibere ai Comuni che
rischia di provocare nuovi aumenti sulla
Tasi di quest'anno in pagamento il 16
dicembre o a gennaio. Interventi anche
sull'Iva: resta al 10 per cento quella sugli
ormeggi brevi, bloccata al 22 per cento
quella sul pellet e sale dal 4 al 5 per cento
l'aliquota sulle cooperative sociali. Molte
micromisure: fondi per terme , gran
premio di Monza, Lsu di Palermo e
parchi. La Camera eredita i nodi più
complessi: interventi per il Sud e
flessibilità pensionistica. Intanto la
Commissione europea, nel documento
tecnico che contiene il parere sulla legge
di stabilità, come ha riferito "II Velino",
esprime valutazioni diverse dal governo
sull'aggiustamento strutturale (inferiore
nel 2015 ) e il
I CONTI II ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan, 65 anni
deficit nominale e strutturale (più
elevato nel 2016).Il documento
attribuisce la differenza nelle
stima ad una «valutazione più
prudente delle entrate previste e
di alcune misure contenute nella
manovra, come le ri
sorse aggiuntive dei giochi».
Torna in primo piano intanto la
questione del fisco delle imprese.
Il carico fiscale complessivo sulle
imprese in Italia
CONGIUNTURA
è il più alto d'Europa: è 64,8 per
cento (la Francia è seconda con
il62,7 per centoe lamedia europea
è del 40,6 per cento ). A pesare
sulle imprese del nostro paese è la
componente lavoro (43,4 punti di
cui 7 attribuibili al Tfr ). Elevato
anche il tempo medio annuale per
gli adempimenti tributari: 269
ore, subito prima del Burkina
Faso e dopo la Tailandia.
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Anche il numero di pagamenti
annuali al fisco ci colloca in
posizioni poco esaltanti: sono 14
e siamo tra la Romania e l'Iraq.
Tirate le somme, secondo il Resta
al 10% l'Iva sugli ormeggi brevi.
Giochi, Bruxelles ridimensiona il
contributo fiscale atteso rapporto
Banca Mondiale-Pwc ( su dati 2
014 ), presentato ieri al Mef,
l'Italia è al 137° posto (dopola
Colombia) per « condizioni
fiscali» ( sintesi dei tre indicatori)
su 189 economie del mondo. Se si
raffrontano i dati di oggi con il
passato emerge che la situazione è
tuttavia migliorata (e migliorerà
con alcune riforme in atto ), ma
non ancora al punto di portarci nel
gruppo «Dal 2004 al 2014 il
carico fiscale è sceso dal 76,8 per
cento al 64,8, cioè di 12 punti, e il
tempo impiegato per gli
adempimenti tributari si è ridotto
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da 340 a 269 ore», ha spiegato,
nel corso della presentazione del
rapporto, Fabrizia Lapecorella,
direttore generale delle Finanze.
Sul fisco ieri è intervento anche il
premier Renzi nella sua «Enews»:
«Se scommettiamo
sull'innovazione telematica,
l'evasione è morta. Abbiamo
chiesto alla GdF di capire come
mai un signore di 61 anni di
Roma, che risulta senza alcun
reddito, è intestatario di qualcosa
come 833 auto». Completa il
quadro della giornata il dato
dell'Istat sulla soddisfazione degli
italiani per la propria situazione
economica: nei primi mesi del
2015, prosegue la tendenza
favorevole già riscontrata nel
2014. La percentuale di persone
«molto o abbastanza soddisfatte»
è del 47,5 per cento, quota che
torna ai livelli del 2011. Non ci
credono i consumatori. «Dati
inverosimili», hanno replicato
Trefiletti e Lannutti di
Federconsumatori e Adusbef.
«Basti pensare - hanno aggiunto che il potere di acquisto delle
famiglie, dal 2008, è diminuito
del 13,4%».
CONGIUNTURA
) SULLA STABILITÀ
Ieri sera al Senato è
arrivato il maxiemendamento del
governo alla legge
finanziaria, che recepisce
i lavori della
commissione Bilancio. Il
testo, su cui il governo ha
posto la fiducia, sarà
votato oggi LE TASSE
SULLE IMPRESE II
peso delle tasse sulle
imprese italiane, costo
del lavoro com preso, è
sceso tra il 2004 e il 2014
dal 76,8 al 64,8%, ha
detto il ministero delle
Finanze. Resta comunque
il livello più alto in
Europa, dove la media è
del 40,6% LE TASSE
SULLE IMPRESE II
peso delle tasse sulle
imprese italiane, costo
del lavoro com preso, è
sceso tra il 2004 e il 2014
dal 76,8 al 64,8%, ha
detto il ministero delle
Finanze. Resta comunque
il livello più alto in
Europa, dove la media è
del 40,6% ITALIANI
PIÙ SODDISFATTI La
quota di italiani
soddisfatti della propria
situazione economica è
cresciuta dal 43,4% del
2014 al 47,5% del 2015,
il dato più alto dal 2011.
Le famiglie con finanze
stabili o in miglioramento
passano dal 52,1 al
57,3% LE TASSE
SULLE IMPRESE II
peso delle tasse sulle
imprese italiane, costo
del lavoro com preso, è
sceso tra il 2004 e il 2014
dal 76,8 al 64,8%, ha
detto il ministero delle
Finanze. Resta comunque
il livello più alto in
Europa, dove la media è
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«Due bandiere: pace e lavoi ÎO»
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«Noi siamo contro il terrorismo ma anche contro la guerra - spiega Landini - Leader importanti come
Blair stanno riconoscendo gli errori delle guerre passate, e non si può non vedere che quello che viviamo
oggi è in parte frutto dei conflitti armati Dobbiamo innanzitutto smettere di vendere armi e di comprare
petrolio daH'Isis E poi dobbiamo superare la guerra con un'azione politica molto forte' mettendo intorno a
un tavolo tutti i paesi» ANTONIO SCIOTTO | PAGINA 2 Ad aprire il corteo della Fiom saranno i
lavoratori immigrati, con la scritta «Contro la guerra io non ho paura» La manifestazione Unions! di
domani a Roma non poteva certo ignorare i fatti di Parigi Anzi, le riflessioni che Maurizio Landini ci
consegna incontrandoci nella nostra redazione, sono in gran parte dedicate ai gravi fatti che accadono in
Europa Ma parliamo anche del contratto dei metalmeccanici, e del contrasto del sindacato alla legge di
Stabilità e al Jobs Act Di Renzi e del Pd, della nuova Sinistra italiana, dei Cinquestelle Landini: «In
coalizione per la pace e il lavoro»
Landini: in piazza contro il
terrorismo e la guerra. Al centro
della protesta il contratto e la
legge di Stabilità targata Renzi
Antonio Sciotto
Ld aprire il corteo saranno i lavoratori
immigrati, con la scritta "Contro la
guerra io non ho paura" Alcuni di loro
parleranno anche dal palco» La
manifestazione Unions! di domani a
Roma, indetta dalla Fiom e
CONGIUNTURA
dalla Coalizione sociale, non poteva
certo ignorare i fatti di Parigi Anzi, le
riflessioni che Maurizio Landini ci
consegna incontrandoci nella nostra
redazione - con noi Norma Rangeri e
Tommaso Di Francesco - sono in gran
parte dedicate ai gravi fatti che
accadono in Europa
Subito dopo, ovviamente, parliamo del
contratto dei metalmeccanici, e del
contrasto del sindacato alla legge di
Stabilità e al Jobs Act Di Renzi e del
Pd, della nuova Sinistra italiana, dei
Cinquestelle È un errore rispondere
con la guerra ai terroristi? Quale altro
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strumento contro gli attentati? Lo
diciamo chiaramente' noi siamo contro
il terrorismo ma anche contro la guerra
Leader importanti come Blair stanno
riconoscendo gli errori delle guerre del
passato, e non si può non vedere che
quello che viviamo oggi è in parte
frutto dei conflitti armati Dobbiamo
muoverci su due terreni' innanzitutto
smettere di vendere armi e di comprare
petrolio dall'Isis E poi dobbiamo
superare la guerra con un'azione
politica molto forte' mettendo intorno a
un tavolo non solo i grandi paesi ma
anche quelli delle zone calde Servono
azioni di intelligence comune per
difenderci, certamente, ma anche e
soprattutto iniziative culturali e sociali
che tolgano il brodo di coltura dove
fioriscono i terroristi Azioni culturali
Penso, con le dovute differenze, a
quello che fecero la sinistra e il
sindacato con il terrorismo degli anni
Settanta' riuscirono a isolarlo, a
prosciugare il brodo di coltura e di
possibile connivenza Allo stesso modo
contro questo nuovo terrorismo serve
una mobilitazione dal basso, tra le
persone, e i musulmani, già divisi tra
loro e in guerra da tempo Per questo
scegliamo di marciare con due
bandiere' del lavoro e della pace Un
dialogo non facile, quello con i
musulmani, in questa fase. È la prima
volta che in Europa delle persone
scelgono di farsi esplodere per
ucciderne altre' non possiamo
sottovalutare questa minaccia, ma nel
contempo dobbiamo evitare le
semplificazioni e le equazioni
"musulmano uguale terrorista" Ho letto
a fondo l'ultima enciclica del papa, e
mi ha colpito l'analisi rispetto
all'attuale modello di sviluppo, la
centralità assoluta della finanza e le
guerre innescate in questa logica L'Isis
si presenta davanti ai suoi possibili
adepti non solo con il volto
dell'integrità morale e ideologica, ma
anche promettendo risposte alle
disuguaglianze della nostra società Se
vogliamo combattere questa
strumentalizzazione non possiamo
chiuderci in casa, ma al contrario
dobbiamo aprirci ancora di più al
dialogo e all'inclusione Verso tutti Al
Nord nelle fabbriche lavorano molti
immigrati. Il modello italiano di
integrazione funziona? La Rom riesce
a coinvolgerli? Circa il 15-20% dei
nostri iscritti, ormai, è di origini non
italiane Ab
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Intervista al segretario Fiom. La mobilitazione non si ferma e la Cgil prepara un
referendum per abrogare ilJobsAct. «Possibili anche su scuola e ambiente»
mila euro per impartire lezioni di
tedesco agli immigrati, e per
introdurre le altre culture ai
lavoratori tedeschi Tutto questo
nelle sedi sindacali' che così
diventano punti di riferimento per
l'integrazione Passiamo al
contratto. Siete riusciti a portare
Federmeccanica su un unico tavolo
Sì, nonostante la presenza di due
diverse piattaforme Si riconosce il
fatto che la Fiom è la sigla più
rappresentativa Poi è intervenuta
una novità: la Uil è disponibile a
sottoporre l'accordo al voto dei
lavoratori Chiediamo che le regole
dell'accordo sulla rappresentanza,
firmato da Confindustria, Cgil, Cisl
e Uil, vengano applicate nel
contratto' così potremmo
estenderne la validità a tutti i
lavoratori, e andare insieme dal
governo per chiedere che i minimi
contrattuali diventino salario
minimo legale Quali sono le
richieste qualificanti della vostra
piattaforma? C'è innanzitutto un
principio nuovo da segnalare' i
diritti da contratto dovranno valere
per tutte le figure, fino alle partite
Iva Quindi minimi salariali,
maternità, ferie, malattia, infortuni,
Tfr La formazione deve essere un
diritto individuale, soggettivo, si
devono ridurre gli orari se c'è un
maggior utilizzo degli impianti,
chiediamo di riformare
l'inquadramento E poi apriamo il
nodo della sanità integrativa, ma
purché sia valida anche questa per
tutte le figure e per i familiari a
carico' non sostitutiva di quella
pubblica, ma di sostegno, per il
rimborso ticket, il dentista, la non
autosufficienza Che aumento
chiedete? Del 3% sulle paghe base
Ma rinnovando il modello
contrattuale' rinnovi ogni anno
come in Germania, e vorremmo poi
che il governo defiscalizzasse il
primo livello Se ci intendiamo su
questi due punti, possiamo
discutere con le imprese anche un
eventuale conglobamento
dell'attuale indennità perequativa,
quella erogata a chi non fa accordi
aziendali Da cosa viene fuori il
3%? Da tre elementi' l'inflazione;
l'andamento del Pil italiano e di
settore; la necessità di redistribuire
reddito dopo anni in cui si è perso
costantemente, indebolito anche
dal fiscal drag Ovviamente dove si
biamo tanti delegati tra i lavoratori
vorrà e si riuscirà, ben venga la
immigrati, che rappresentano sia gli
contrattazione di secondo livello'
italiani che gli stranieri Spesso, 10
devo dire, con intelligenze e
ma siccome nella realtà si riesce a
competenze anche superiori alle nostre, fare solo nel 20-30% delle aziende,
se non altro per il difficile vissuto che
io devo garantire e qualificare il
hanno alle spalle A Padova, qualche
contratto nazionale La
settimana fa, abbiamo tenuto
manifestazione è indetta anche
l'assemblea nazionale dei delegati
contro la legge di Stabilità. Per noi
immigrati' c'era anche la Presidente
deve cambiare È una balla che sia
della Camera Laura Boldrini Sono
espansiva, perché non ci
emerse richieste che dovremmo
all'evasione fiscale e alla corruzione,
ma anzi - con misure come quella sui 3
mila euro- si incoraggiano
comportamenti non certo virtuosi Si
sono ridotti gli ammortizzatori sodali,
rendendoli addirittura più costosi dei
licenziamenti per le imprese Non si
interviene sulle pensioni Insomma, si
prosegue lo schema già adottato per il
Jote Act, per la scuola II premier
"giovane e sveglio" applica le ricette
dell'austerity europea, la lettera della
Bce, come fu per Monti e Letta, senza
metterle
in discussione Però ci pare che il
sindacato faccia fatica a muoversi.
Ma c'è davvero, come dite, tanta
contrarietà a Renzi nel Paese 10
penso che il consenso per Renzi
stia diminuendo, e che tra le
persone che lavorano o che
cercano lavoro non sia
maggioritario È vero, dall'altro
lato, che abbiamo fatto passare un
anno dallo sciopero generale Un
po' dipende dal fatto che 11
premier decide a colpi di fiducia in
Parlamento, nessuno ha mai votato
un suo programma, e lui procede
anche a dispetto delle proteste
Questo scoraggia le persone dalla
partecipazione E poi c'è la crisi,
l'aumento della povertà, il non
credere più nei mezzi tradizionali
di lotta Proprio per questo segnalo
un'importante decisione della Cgil'
la proposta di un referendum per
l'abrogazione del Jobs Act Perché
se le leggi ci vengono imposte,
dobbiamo lottare con tutti i mezzi
legali che abbiamo per cancellarle
In gennaio la Cgil chiamerà al voto
5,5 milioni di iscritti, dopo aver
proposto la sua alternativa, il
nuovo Statuto dei lavoratori Io
credo che si potrebbe lavorare allo
stesso modo anche per la scuola,
l'ambiente E non a caso, nella
consultazione per il contratto,
abbiamo chiesto ai metalmeccanici
se sono d'accordo sul fatto che la
Fiom si impegni su tutti questi
terni E in maggioranza ci stanno
dando l'ok. Sono temi che si
intrecciano con quelli della nuova
Sinistra italiana. Può essere un
partito di riferimento per chi
lavora? Il problema per noi non è
avere una forza politica di
riferimento, un partito unico, ma
riuscire a ottenere che il lavoro
diventi tema trasversale a tutta la
politica Mentre oggi, e grazie a
precise scelte di Renzi, il tema
economico trasversale e dominante
- centrale direi - è al contrario
l'impresa Faccio un esempio' lo
Statuto dei lavoratori è stato votato
negli anni Settanta anche dalla De
e dal Pii, partiti non certo di
sinistra a quei tempi il lavoro era
evidentemente centrale per tutta la
politica Quindi è tramontata del
rivendicare per tutti' l'abrogazione della sono investimenti pubblici e non si
tutto l'epoca del rapporto diretto tra
creano posti di lavoro Si spendono i
Bossi-Fini, la cancellazione
sindacato e partiti. Noi abbiamo
soldi per tagliare la tassa sulla casa,
dell'assurda tassa di soggiorno, un
mentre si interviene pesantemente sulla sempre presentato le nostre
reddito di dignità E 11 sindacato può
sanità. Gli incentivi alle imprese non
fare tanto' in Germania l'Ig Metall
proposte a tutti i partiti, e se le
sono selettivi e vincolati a investimenti condividono, bene, questo ci
investe 700-800
Non c'è una seria lotta
aiuterà. Sulle pensioni vedo che la
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studio sui nostri delegati ha appurato
che il 90% di loro non è iscritto a
nessun partito L'autonomia è
fondamentale per fare bene il nostro
lavoro, nel rispetto di tutte le forze
politiche La Coalizione sociale sta
funzionando? Tracciamo un bilancio.
Io credo di sì, anche se non ho mai
nascosto che fosse una sfida difficile,
mentre la gran parte dei media la
riduceva al problema «Landini fa un
partito» E invece vogliamo ricostruire
quel legame tra le persone, che poi ci
permetterà magari di pensarla allo
stesso modo quando voteremo al
referendum sul Jobs Act Ma partendo
dalla base, dai territori, dai bisogni
reali, da un nuovo mutualisnio Penso
allo sportello anti-usura che abbiamo
aperto a Cuneo, alla vendita scontata
dei libri scolastici, al Fondo di
solidarietà istituito a Pomigliano
//15-20% dei nostri iscritti è di
origine non italiana. Abbiamo tanti
delegati tra gli immigrati, spesso
con competenze superiori alle
nostre
SOTTO, MAURIZIO LANDINI AL MANIFESTO FOTO ANTONIO SCIOTTO SOPRA, FOTO ATTILIO CRISTINI-SINTESI
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Lega la pensa come noi, sul reddito
di dignità i Cinquestelle Io quando
ho cominciato a fare sindacato mi
presentavo nella quota Pci della
Cgil, oggi è l'opposto' un recente
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