TERZO ISTITUTO COMPRENSIVO “FRANCESCO MAIORE” Via Roma s.n, 96017 Noto, Siracusa Tel 0931 835801 Fax 0931-574368 Sito Web: www.maiorenoto.it E-mail [email protected] Codice Fiscale 92011880892 PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA ANNO SCOLASTICO 2014 -2015 Delibera collegio docenti del 27.06.2014 Adottato dal consiglio d’Istituto il 04.12.2014 Aggiornato dal collegio dei docenti in data 19.03.2015 Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Giuseppa Di Blasi INDICE GENERALE 1. Analisi del contesto e diagnosi dei bisogni formativi: contesto interno e contesto esterno 2. Le indicazioni nazionali e la coerenza curricolare di istituto 2.1 Il profilo dello studente 2.2 Le competenze chiave 2.3 Competenza digitale 2.4 Cittadinanza attiva 2.5 Scuola di tutti e di ciascuno 2.6 I traguardi per lo sviluppo delle competenze 2.7 Gli obiettivi di apprendimento 2.8 Il curricolo di Istituto 2.9 La valutazione delle competenze 2.10 La certificazione delle competenze 2.11 Schema di curricolo verticale 3. Le modalità di erogazione del servizio formativo e le scelte di flessibilità 3.1 Tempo scuola secondaria primo grado 3.2 Tempo scuola primaria 3.3 Tempo scuola infanzia 4. Le indicazioni nazionali e il curricolo verticale. La programmazione didattico educativa. Patto educativo 4.1 Verso alunni provenienti da altri paesi 4.2 Verso alunni con Disturbi Specifici d’apprendimento 4.3 DSA: le misure dispensative e gli strumenti compensativi 4.4 Verso gli alunni con Bisogni Educativi Speciali. PDP 4.5 Piano d’intervento 4.6 Modalità di verifica e valutazione 4.7 Il G.L.H. 4.8 Modalità di intervento in relazione alle diversità 4.9 Piano dell’inclusività 4.10 Patto educativo 5. Le modalità di valutazione degli esiti d’apprendimento e del comportamento degli 2 alunni. Documento per la valutazione e certificazione delle competenze 5.1 Premessa 5.2 Valutazione delle verifiche nella scuola primaria 5.3 Valutazioni quadrimestrali 5.4 La valutazione degli alunni diversamente abili (primaria/secondaria) 5.5 Criteri di valutazione nella scuola secondaria 5.6 Valutazione delle verifiche 5.7 Gli strumenti di misurazione delle prove di verifica (valutazione formativa) 5.8 Ammissione alla classe successiva 5.9 Criteri di ammissione/non ammissione alla classe successiva 5.10 Ammissione all’esame conclusivo del primo ciclo 5.11 Criteri di ammissione/non ammissione all’esame di stato conclusivo del primo ciclo 5.12 Criteri di attribuzione del voto finale d’esame 5.13 Candidati esterni 5.14 Criteri di attribuzione della lode 5.15 Certificazione delle competenze 5.16 Esame di stato conclusivo del primo ciclo di studi degli alunni diversamente abili 5.17 Criteri di attribuzione dei voti sulla scheda di valutazione della scuola secondaria di primo grado 5.18 Criteri per l’assegnazione della valutazione numerica alle prove strutturate (misurazione) 5.19 Particolari criteri per l’assegnazione della valutazione numerica alle prove strutturate (misurazione) 5.20 Modelli di certificazione delle competenze 6. Modalità di valutazione del servizio erogato 7. Piano annuale di formazione 8. Organizzazione, funzionigramma. Il personale. 8.1 Personale docente scuola secondaria di primo grado 8.2 Personale docente scuola primaria 8.3 Personale docente scuola dell’infanzia 8.4 Personale ATA 9. Regolamentazione d’Istituto 10. Piano delle attività 11. Progetti POF 11.1 Progetti Area a Rischio 3 11.2 Progetti esterni 11.3 Visite guidate e viaggi d’istruzione 12. Monitoraggio verifica e valutazione del POF 13. Pubblicizzazione del POF 4 Il POF è un contratto, che costituisce l‟identità culturale e professionale delle scuole in autonomia, si propone di analizzare i bisogni dell‟utenza e del territorio, di individuare le priorità formative ed organizzative da rendere pubblici ed evidenti. L‟Istituto amplia la propria offerta formativa proponendo iniziative coerenti con le proprie finalità ( D.P.R. n. 275 dell‟8 marzo 1999 art. 9, comma 1) e con le linee guida vigenti (indici nazionali) in tema di obbiettivi generali e specifici anche attraverso forme di coordinamento con le famiglie degli alunni che sono chiamati a condividere le scelte educative dell‟istituto scolastico anche apportando contributi attraverso gli O.O.C.C. La famiglia si pone infatti come agenzia educativa per eccellenza nel processo formativo degli alunni e nella creazione di un clima affettivo - relazionale che è alla base di ogni successivo apprendimento significativo. 1. Analisi del contesto e diagnosi dei bisogni formativi: contesto interno e contesto esterno La città di Noto è un piccolo gioiello barocco arroccato a 165 metri sul livello del mare, su un altopiano che domina la valle dell‟Asinaro. La “città ingegnosa” dista 32 KM da Siracusa e occupa la parte sud-ovest della provincia ai piedi dei monti Iblei. La sua costa, fra Avola e Pachino, dà il nome all‟omonimo golfo. Il territorio di Noto offre soprattutto bellezze naturalistiche e storiche. Con i suoi 550,86 km² il comune di Noto occupa oltre un quarto della provincia di Siracusa e, pe r estensione, è il più grande comune della Sicilia ed il quarto dʹ Italia nonostante una popolazione di soli 24.000 abitanti. Il territorio circostante è prevalentemente montuoso e collinare, con piattaforme roc ciose che degradano progressivamente verso il mare, dove originano spiagge, porticcioli nat urali e incantevoli insenature. Nell‟ultimo decennio la cittadina è stata inserita nella lista dei siti “Patrimonio dell‟Umanità” unitamente alle città della zona sud-orientale risorte dopo il terremoto del 1693. Questo riconoscimento ha comportato per la cittadina un “risveglio” culturale nell‟apertura all‟accoglienza, nella valorizzazione dell‟artigianato locale e delle tradizioni gastronomiche e dolciarie. La lettura “sociologica” di tali aspetti impone all‟istituzione scolastica di “supportare educativamente” le nuove opportunità di inserimento nel sociale. Noto ha una popolazione di circa 24.000 abitanti, di cui circa 4000 nomadi per la maggior parte di tipo “caminante”. Da una ricognizione della presenza di questo gruppo nomade in Sicilia, effettuata dalla sezione pro vinciale di Opera Nomadi Catania, risulta che la comunità più numerosa si trova a Noto e nei comu ni limitrofi.Alcuni gruppi, tuttavia, effettuano rotte commerciali a lungo raggio (nel periodo che va dalla primavera all‟autunno), spingendosi fino al Nord Italia, per tornare nuovamente a Noto per l a Festa di commemorazione dei defunti il 2 novembre. Sino ad alcuni decenni fa i Caminanti eran o ben inseriti nel tessuto economico siciliano, caratterizzato da un‟economia a forte vocazione a gricola. Praticavano mestieri ambulanti quali l‟arrotino, l‟impagliatore di sedie, il calderaio, lo sta gnino, l‟ombrellaio, e svolgevano spesso l‟attività di fumiraru (raccoglitore dello sterco equino dall e strade di passaggio), quella di capiddharu (raccoglitore “a domicilio” di capelli tagliati, che ve nivano rivenduti per confezionare parrucche o bambole) o quella di piddharu (raccoglitore delle pelli degli animali domestici che venivano uccisi dalle 150 famiglie per il consumo alimentare e che venivano poi conciate e rivendute). La popolazione caminante ha la propria residenza anagrafica nell‟ambito del comune e grazie all‟intervento di mediazione educativa attuata dalla scuola, attraverso le nuove generazioni, tende a 5 modificare in parte le proprie forme di responsabilità e di correggere la percentuale di analfabetismo. L‟ Istituto “F. Maiore” è ubicato in una via che rappresenta lo snodo di uscita dalla città. Attorno alla scuola gravitano quartieri densamente popolati con nuclei familiari monoreddito. E‟ da menzionare il quartiere popolare “la Marunnuzza” i cui nuclei familiari vivono con scarsità di servizi e precarietà economica. L‟extrascuola e‟ spesso affidata all‟attività ludico ricreativa della parrocchia dell‟ECCE HOMO, mentre mancano , o sono scarsamente organizzati e gestiti gli spazi di incontro, come ad esempio il parco Mannarazze, in stato di abbandono. La cittadina , a livello più allargato, offre una biblioteca comunale che organizza incontri per giovani studenti, un campo sportivo ove gravitano le diverse associazioni sportive , varie palestre ad iniziativa privata, una piscina comunale a pagamento, il teatro comunale nel quale in corso d‟ anno scolastico vengono organizzati spettacoli per l‟ utenza in età scolare . Luogo di ritrovo per i minori in età scolare è la Villa comunale in cui una piccola area è riservata ai giochi.” L‟Istituto “F. Maiore” annualmente effettua una ricognizione di quelle che sono le criticità ed i punti di forza al fine di intervenire e rimuovere ciò che di ostacolo è alla piena realizzazione della “mission” della scuola, attraverso la somministrazione di questionari a docenti, genitori e alunni. Gli obiettivi da realizzare nell‟anno scolastico 2013/2014, alla luce di quanto su esposto sono: 1. promuovere percorsi che consentano momenti di raccordo e di confronto tra i docenti ed attività di continuità tra i tre ordini di scuola 2. organizzare l‟accoglienza per gli alunni “caminanti” 3. Incentivare la progettualità per acquisire, tramite fondi strutturali (FSE-FESR), ambienti strutturati per l‟apprendimento 4. coinvolgere le famiglie attraverso l‟aumento di attività informative e per l‟apprendimento 5. interloquire con gli enti locali per aumentare la sicurezza e la migliore agibilità degli spazi 6. sensibilizzare l‟utenza sull‟importanza formativa dell‟extrascuola 7. potenziare attività pomeridiane per prevenire la dispersione ed offrire opportunità formative alternative. I docenti dell‟Istituzione scolastica e gli operatori tutti, sono coinvolti in un‟azione comune, ciascuno secondo le proprie responsabilità, mirante all‟accoglienza, all‟organizzazione, specialmente degli alunni “caminanti” che si presentano in corso d‟anno alla frequenza scolastica. I docenti sono consapevoli della necessità di privilegiare nella pratica didattica quotidiana i principi della Interculturalità che si coniugano all‟accettazione ed alla ”cura” per l‟altro. Nell‟attuale società l‟Istituzione ritiene che i messaggi trasversali della tolleranza, del riconoscimento, del dialogo fondino un vero percorso di crescita e guardino alla formazione intellettuale e morale della Persona. 6 2. Le indicazioni nazionali e la coerenza curricolare Nelle nuove Indicazioni nazionali, che la nostra scuola ha recepito, viene definito un profilo dello studente alla fine del primo ciclo d‟istruzione. Le nuove Indicazioni presentano traguardi per lo sviluppo delle competenze e obiettivi di apprendimento, che vengono fissati per ogni disciplina. I traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze, sono prescrittivi e sono riferimenti ineludibili nella programmazione didattica. Si insiste sull‟importanza della valutazione e certificazione delle competenze. 2.1 Il profilo dello studente Nelle nuove Indicazioni nazionali viene definito un profilo dello studente alla fine del primo ciclo di istruzione composto da traguardi che si ispirano direttamente alle otto competenze chiave europee su menzionate applicandole alla realtà scolastica italiana. Il conseguimento delle competenze delineate nel profilo costituisce l'obiettivo generale del sistema educativo e formativo e dunque anche della nostra scuola. La storia della scuola italiana, caratterizzata da un approccio pedagogico e antropologico che cura la centralità della persona che apprende, assegna alla scuola dell‟infanzia e del primo ciclo d‟istruzione un ruolo preminente in considerazione del rilievo che tale periodo assume nella biografia di ogni alunno. Entro tale ispirazione la scuola attribuisce grande importanza alla relazione educativa e ai metodi didattici capaci di attivare pienamente le energie e le potenzialità di ogni bambino e ragazzo. Al tempo stesso la scuola italiana ha imparato a riconoscere e a valorizzare apprendimenti diffusi che avvengono fuori dalle sue mura, nei molteplici ambienti di vita in cui i bambini e i ragazzi crescono e attraverso nuovi media, in costante evoluzione, ai quali essi pure partecipano in modi diversificati e creativi. La generalizzazione degli istituti comprensivi, che riuniscono scuola d‟infanzia, primaria e secondaria di primo grado, crea le condizioni perché si affermi una scuola unitaria di base che prenda in carico i bambini dall‟età di tre anni e li guidi fino al termine del primo ciclo di istruzione e che sia capace di riportare i molti apprendimenti che il mondo oggi offre entro un unico percorso strutturante. Il profilo che segue descrive, in forma essenziale, le competenze riferite alle discipline di insegnamento e al pieno esercizio della cittadinanza, che un ragazzo deve mostrare di possedere al termine del primo ciclo di istruzione. Il conseguimento delle competenze delineate nel profilo costituisce l‟obiettivo generale del sistema educativo e formativo italiano. Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un‟ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. 7 Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. Nell‟incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. Utilizza la lingua inglese nell‟uso delle tecnologie dell‟informazione e della comunicazione. Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l‟attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche. Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo. Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc. Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti. 2.2 Le competenze chiave Le competenze chiave europee sono otto, costituiscono il bagaglio di abilità e attitudini necessarie per il cittadino europeo e rappresentano il riferimento della nostra scuola per la definizione e la valutazione degli obiettivi curricolari, per ogni disciplina: 1. Comunicazione nella madrelingua 2. Comunicazione nelle lingue straniere 3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia 4. Competenza digitale 5. Imparare ad imparare 6. Competenze sociali e civiche 7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità 8. Consapevolezza ed espressione culturale 8 2.3 Competenza digitale La diffusione delle tecnologie rappresenta la frontiera decisiva per la scuola: è ormai imprescindibile quindi che studenti e docenti sappiano utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell‟informazione per lo studio, il lavoro, il tempo libero e la comunicazione L‟istituzione scolastica ha dotato, grazie ai fondi europei, tutte le aule della scuola di computer e supporti multimediali quali le lavagne interattive. 2.4 Cittadinanza attiva Insegnare le regole del convivere è un compito sempre più importante per la scuola perché in molti casi le famiglie hanno difficoltà a mettere in atto il loro ruolo educativo: rispetto delle regole, legalità e responsabilità sono temi chiave dell'insegnamento fin dalla Scuola primaria. L‟istanza è fortemente sentita dalla nostra scuola che accoglie alunni appartenenti alla comunità caminante che costituisce circa il 30 per cento della popolazione scolastica. Poter sperimentare le regole della convivenza fa scaturire l‟esigenza di un processo educativo che coinvolge l‟intera comunità Dal punto di vista progettuale vengono assicurati percorsi curricolari trasversali di cittadinanza attiva e progetti di ampliamento dell‟offerta formativa (vedi sezione progetti). 2.5 Scuola di tutti e di ciascuno Studenti non madrelingua, con DSA o con BES pongono all'insegnante sfide quotidiane: i principi dell‟inclusione delle persone e dell‟integrazione delle culture sono un valore per la scuola. Il principio costituzionalmente sancito dell‟inclusione e delle pari opportunità è realizzato nell‟ambito dell‟istituzione scolastica a partire dai PDP che costituiscono parte integrante dei progetti didattici (vedi curricolo di istituto) anche attraverso forme di organizzazione flessibile dei gruppi classe e forme di interlocuzione con gli enti preposti al supporto psicopedagogico e sociale. 2.6 I traguardi per lo sviluppo delle competenze Dopo aver definito il profilo dello studente, le Indicazioni introducono le discipline, che hanno come obiettivo il raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, collocati al termine della scuola d‟infanzia, della scuola primaria, della scuola secondaria di primo grado. I traguardi rappresentano dei riferimenti fondamentali per gli insegnanti della nostra scuola, indicano piste culturali e didattiche da percorrere. Nella scuola del primo ciclo costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando così i docenti della scuola affinché ogni alunno possa conseguirli. 9 2.7 Gli obiettivi di apprendimento Le Indicazioni definiscono anche, per ogni disciplina, una serie di obiettivi di apprendimento, che individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze. Gli obiettivi sono utilizzati dalla nostra scuola e dai docenti nell‟ attività di progettazione didattica; sono organizzati in nuclei tematici e definiti in relazione a periodi didattici lunghi: l‟intero triennio della scuola d‟infanzia, l‟intero quinquennio della scuola primaria, l‟intero triennio della scuola secondaria di primo grado. Nella scuola primaria gli obiettivi di italiano, lingua inglese, storia, geografia, matematica e scienze sono indicati anche al termine della terza classe 2.8 Curricolo di istituto Il curricolo di istituto è espressione della libertà di insegnamento e dell‟autonomia scolastica. Le Indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la nostra progettazione curricolare. La nostra scuola predispone il curricolo all‟interno del Piano dell‟offerta formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo d‟istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina. La strutturazione delle progettazioni annuali del nostro istituto accoglie le Indicazioni nazionali e progetta in tal modo la propria offerta formativa: 2.9 La valutazione delle competenze Agli insegnanti competono le responsabilità della valutazione e la cura della documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali sono coerenti con gli obiettivi e traguardi previsti dalle Indicazioni e declinati nel curricolo. La cadenza temporale della valutazione è, per scelta del collegio, quadrimestrale mentre bimestralmente vengono registrati i progressi in itinere, utili a regolare il percorso didattico e le scelte metodologiche. 2.10 La certificazione delle competenze Compito della nostra scuola è quello di organizzare il curricolo sulla base delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo. La promozione, rilevazione e valutazione delle competenze sono demandate all‟ autonomia didattica, e vengono effettuate sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale. La certificazione delle competenze viene effettuata al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado. Le certificazioni nel primo ciclo descrivono e attestano la padronanza delle competenze progressivamente acquisite, sostenendo e orientando gli studenti verso la scuola del secondo ciclo. Le certificazioni che la nostra scuola rilascia sono le seguenti: 10 2.11 Schema di curricolo verticale 11 3. Le modalità di erogazione del servizio formativo. Il Consiglio d‟Istituto ha deliberato anche per quest‟anno l‟orario delle lezioni dal lunedì al venerdì Scuola dell’infanzia Dal lunedì al venerdì 8.15-16.15 Scuola primaria Lunedì mercoledì venerdì Martedì giovedì Dal lunedì al venerdì Dal lunedì al venerdì 8.05- 13.05 8.05-14.05 8.05-16.05 8.00 – 14.00 Classi a tempo pieno Scuola secondaria di i° grado 3.1 Tempo scuola secondaria primo grado Materia Italiano, Storia e Geografia Approfondimento in materie letterarie Matematica e Scienze Tecnologia Inglese Seconda Lingua Comunitaria Arte e Immagine Scienze motorie e sportive Musica Religione cattolica Totale N. ore settimanali 9 1 6 2 3 2 2 2 2 1 30 3.2Tempo scuola primaria Italiano Matematica Scienze Storia Geografia Ed.Musicale Scienze Mot. Immagine Tecnologia Inglese Religione Classi Prime 7 4 2 2 2 2 2 2 1 1 2 Classi a T.N Classi Seconde ClassiTerze 7 7 4 4 2 2 2 2 2 2 1 1 2 2 2 1 1 1 2 3 2 2 Classi Quarte 7 4 2 2 2 1 2 1 1 3 2 Classi Quinte 7 5 2 2 2 1 1 1 1 3 2 Classi a T.P 12 Italiano Matematica Scienze Storia Geografia Ed.Musicale Scienze Mot. Immagine Tecnologia Inglese Religione Classi Prime 8 6 2 2 2 2 2 2 1 1 2 Classi Seconde 7 6 2 2 2 2 2 2 1 2 2 ClassiTerze 7 5 2 2 2 2 2 2 1 3 2 Classi Quarte 7 5 2 2 2 2 2 2 1 3 2 Classi Quinte 7 5 2 2 2 2 1 2 1 3 2 3.3 Tempo scuola infanzia ORARIO 8.15-8.30 8.30-9.00 9.00-9.45 9.45-10.00 10.00-1030 10.30-12.00 12.00-12.15 12.15-13.00 13.00-14.30 14.30-16.00 16.00-16.15 Accoglienza nell‟androne Giochi spontanei e guidati Inizio attività di sezione, intersezione o laboratori Igiene personale Spuntino Attività didattiche Igiene personale Pranzo Giochi spontanei rilassanti e di riposo Attività di sezione e/o intersezione Riordino materiale e preparazione per l‟uscita 4. Le indicazioni nazionali e il curricolo verticale. La programmazione didattico educativa. La nostra scuola sviluppa la propria azione educativa in coerenza con i principi dell‟inclusione delle persone e dell‟integrazione delle culture, considerando l‟accoglienza della diversità un valore irrinunciabile. L‟integrazione impegna docenti, alunni e genitori in un percorso di accettazione della diversità e rappresenta un importante momento di crescita personale e umana per ogni elemento della comunità scolastica. L‟impegno è quello di realizzare un percorso unitario che parte dalle classi dell‟infanzia fino ad arrivare a quelle della scuola secondaria di primo grado, sperimentando i suggerimenti contenuti nelle “Indicazioni Nazionali”, sulle basi delle quali i docenti hanno “costruito” la programmazione didattico-educativa. 13 4.1 Verso alunni provenienti da altri paesi La scuola offre le stesse opportunità senza forme di discriminazione, promuovendone la piena integrazione e al tempo stesso avvicina e sensibilizza i ragazzi ad una visione del mondo che non sia etnocentrica. Promuove l‟acquisizione della lingua italiana e agevola la famiglia nell‟acquisizione di informazioni. 4.2 Verso alunni con disturbi specifici dell’ apprendimento La scuola si impegna a garantire il successo formativo di alunni che presentano Disturbi Specifici di Apprendimento, predisponendo interventi nel rispetto delle norme vigenti. In base alla Legge 170 del 2010 e la Circolare Ministeriale applicativa n 8 del 6 Marzo 2013 gli alunni con DSA (Disturbo specifico dell'apprendimento), sono considerati alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) ed in quanto tali hanno diritto ad una serie di interventi specifici da parte della scuola consistenti in misure dispensative e misure compensative. La legge170/2010 ha infatti riconosciuto come tali la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia (DSA), quando si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate e in assenza di patologie. È una legge di portata rivoluzionaria, in quanto garantisce il diritto allo studio e un futuro lavorativo ad alunni che altrimenti vedrebbero impedito l'accesso ad alcune carriere lavorative che richiedono specifici titoli di studio. Gli insegnanti, si impegnano a migliorare i processi di insegnamento-apprendimento per attuare una didattica individualizzata e personalizzata, individuando le strategie, gli strumenti compensativi e le misure dispensative rispondenti ai bisogni del singolo, esplicitate e formalizzate nel Piano Didattico Personalizzato. 4.3 DSA: le misure dispensative e gli strumenti compensativi L'introduzione di misure dispensative e di strumenti compensativi sono rapportate alle capacità individuali e all'entità del disturbo e possono avere anche carattere temporaneo. (L. 170/2010). Nel PDP il Consiglio di classe individua proposte d'insegnamento che tengano conto delle abilità possedute dallo studente e potenzino anche le funzioni non coinvolte nel disturbo. Periodicamente va rivalutata, in modo condiviso con la famiglia, la necessità e l'efficacia delle strategie e delle misure introdotte adattandole ai bisogni e all'evoluzione dello studente. Questa condivisione è utile dal momento che le strategie e gli strumenti compensativi dovrebbero essere utilizzati sia a scuola che a casa. Misure dispensative L'adozione delle misure dispensative è finalizzata ad evitare situazioni di affaticamento e di disagio, senza peraltro ridurre il livello degli obiettivi di apprendimento previsti nei percorsi didattici personalizzati. 14 Particolare attenzione deve essere prevista durante le lezioni evitando: • lettura ad alta voce o a prima vista; • scrittura veloce sotto dettatura; • memorizzazione di: tabelline, liste di vocaboli, lessico disciplinare specifico...; • lo studio delle lingue straniere per quanto attiene esclusivamente la forma scritta; • l'uso del vocabolario. È invece particolarmente importante permettere tempi più lunghi e modalità differenziate sia per le verifiche scritte e orali, sia per lo studio. Strumenti compensativi Particolare importanza rivestono gli strumenti compensativi quali: • le tabelle di varia natura (regole grammaticali o teoremi matematici..) • la calcolatrice; • le registrazione e il riascolto delle lezioni; • gli audiolibri; • i programmi di videoscrittura con correttore ortografico; • la sintesi vocale; • i testi multimediali; • le mappe concettuali; Periodicamente va rivalutata in modo condiviso la necessità e l'efficacia delle strategie e delle misure programmate. Accanto alle misure dispensative e compensative sembrano importanti anche alcune attenzioni pedagogiche quali: • individuare le attività nelle quali lo studente è più capace creando occasioni ed esperienze in grado di renderle visibili e di valorizzarle; • fissare obiettivi concreti e realistici, in sintonia con le capacità proprie di uno studente con D S A; • decidere con lo studente l'opportunità e le modalità adeguate per condividere con i compagni il suo problema; • dare tempi distesi per le varie attività in modo da poter completare il lavoro senza fretta. 4.4 Verso gli alunni con Bisogni Educativi Speciali. La diffusa percezione della scuola come luogo per progettare un futuro all‟insegna della civiltà, dell‟etica e della ricerca, orienta il nostro istituto all‟adozione di una strategia globale di valorizzazione delle diversità che dà rilievo e spessore all‟impegno di promuovere in tutti l‟emozione di conoscere. Il progetto formativo di ogni alunno viene, pertanto, ad appartenere a tutta la scuola, poiché a tutta la scuola appartiene la volontà di coniugare i valori sottesi ai processi della individualizzazione con quelli 15 sottesi dalla integrazione/inclusione, dalla differenza di genere e dalla valorizzazione delle diversità, nella prospettiva di garantire a tutti pari opportunità. L‟integrazione degli alunni con BES impegna docenti, alunni e genitori nel percorso di collaborazione educativa e rappresenta un importante momento di crescita personale e umana per ogni componente della comunità scolastica. Per ogni alunno con BES, la scuola in collaborazione con la famiglia e gli specialisti del servizio territoriale, predispone un piano educativo che tiene conto dei bisogni degli alunni in relazione alle reali capacità e, in linea generale, mira a: ✴ potenziare l‟integrazione/inclusione di allievi con disagio fisico, scolastico e sociale; ✴ valorizzare le potenzialità, le attitudini e le propensioni di ciascuno; ✴ migliorare il livello di formazione umana e civica; ✴ favorire l‟affiatamento e la consapevolezza della solidarietà del gruppo-classe; ✴ favorire il piacere del sapere fare; ✴ sviluppare le competenze essenziali per sapersi orientare nella complessità dei messaggi e dei linguaggi. Gli studenti con BES richiedono prassi di integrazione e di inclusione ed è compito doveroso ( come recita la C.M n 8 del 6 Marzo 2013 ) dei Consigli di classe o dei teams dei docenti, indicare ove sia opportuna e necessaria l‟adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico gobale ed inclusiva di tutti gli alunni. Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare – secondo un‟elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti. In questa nuova e più ampia ottica, il Piano Didattico Personalizzato non può più essere inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni con DSA; esso è bensì lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico- strumentale. È necessario che l‟attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato per un alunno con Bisogni Educativi Speciali sia deliberata in Consiglio di classe, da tutti i componenti del team docenti dando luogo al PDP, firmato dal Dirigente scolastico (o da un docente da questi specificamente delegato), dai docenti e dalla famiglia. Nel caso in cui sia necessario trattare dati sensibili per finalità istituzionali, si avrà cura di includere nel PDP apposita autorizzazione da parte della famiglia. Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche. 16 4.5 Piano d’intervento. PDP Il ruolo del Consiglio di classe o il Team docenti è determinante. E‟ necessario: • osservare la classe nelle sue dinamiche di funzionamento; • documentarne le caratteristiche; • definire una programmazione didattico pedagogica globale, creativa e propositiva che tenga conto di tutti gli studenti e delle risorse umane, materiali e metodologiche presenti e realisticamente attivabili; • favorire l'apporto delle risorse aggiuntive che verranno pensate come portatrici di nuove competenze, in sinergia con la programmazione didattico pedagogica globale. È importante chiarire il concetto di risorsa che va intesa in senso ampio: • l'organizzazione scolastica generale a partire dagli orari dei docenti fino alla definizione di spazi e setting organizzativi; • l'applicazione di strategie inclusive all'interno della didattica comune anche con l'adozione di metodologie didattiche attive, e con l'utilizzo di misure dispensative e strumenti compensativi adeguati. Di seguito un modello di PDP: Classe: ……………………… Piano di lavoro per gli alunni con bisogni educativi speciali – BES (da allegare al Piano di lavoro del C. Di C.) Alunno/a: …………………………………………….. Ripetente Sì (n° anni…………..) NO Difficoltà riscontrate nel possesso dei minimi strumentali: Lettura: Sillabata Difficoltosa Abbastanza Fluente Scrittura: Solo Stampatello Corsivo poco leggibile Chiara Correttezza ortografica: No In parte Sì Capacità di esposizione scritta : Confusa Elementare 17 Articolata Altro Capacità di espressione orale : Confusa Elementare Articolata Altro Capacità di comprensione dei testi: Nessun tipo di testo Testi semplici Testi complessi Altro ……………………………………………………….................................................................... Capacità di calcolo: Nessun calcolo Addizione e sottrazione Quante cifre?………… Moltiplicazione e divisione Quante cifre?………… Tutti i calcoli agevolmente Altro ................................................................................................................... Capacità logiche: Seriare Ordinare Classificare Mettere in relazione Altro …................................................................................................................. Capacità motorie: Possiede coordinamento dei movimenti globale Possiede coordinamento dei movimenti segmentario Possiede coordinamento della motricità fine Altro ……………………………………………………………………………………………… ……………………………………... Comportamento: Difficoltà a socializzare con coetanei Difficoltà a socializzare con adulti Aggressività Incapacità di autocontrollo non pertinenti Eccessiva timidezza Comportamento complessivamente adeguato alle situazioni Altro 18 Interventi .................................................................................................................... Problemi familiari e/o di salute: ..................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ........................................................................................................................ In possesso di una certificazione SI NO Interventi previsti dal consiglio di classe: Materie non valutate: ........................................................................................................................ Valutazione per obiettivi minimi nelle seguenti materie: …………………………………………………………………………………………………… ………………………….. Interventi didattici individuali nelle seguenti materie (nomi insegnanti coinvolti): .....................................................................................................................................................… …………………………….……………………………………………………………………… … Piccolo gruppo di lavoro con docente di sostegno alla classe Sì NO In quali materie ............................................................................ ………………………………………………………………………………………………... Compilazione PDP con strumenti compensativi e strategie dispensative (vedi allegato) Sì NO Solo per alunni di III classe secondaria: Preparazione agli esami di Stato Sì NO Nelle seguenti materie: …………………………………………………………………………………………………………… ………………………………. Interventi di orientamento individuali Sì NO Noto, … Firma tutti i docenti del Consiglio di Classe Lettere ………………………………………………………………….. Matematica e Scienze ………………………………………….. Inglese ………………………………………………………………….. Francese ……………………………………………………………….. 19 Scienze Motorie ……………………………………………………. Tecnologia ……………………………………………………………. Arte ………………………………………………………………………. Educazione Musicale ………..………………………………….. I.R.C. ………………………………………………………………….… Sostegno ………………………………………………………….….. Allegato PDP alunni BES Strumenti compensativi e dispensativi Selezionare gli strumenti individuati come possibili facilitatori Nome alunno …………………………………………………………… classe ………………… Strumenti compensativi Tabelle della memoria per matematica: tavola pitagorica, formule o linguaggi specifici… Tabelle della memoria per la lingua italiana: schede delle forme verbali; delle parti del discorso; dei complementi; delle proposizioni Tabelle della memoria per le lingue straniere: privilegiare la comunicazione orale Audiolibri Uso del registratore in alternativa al compito in classe Facilitatori per la comunicazione dei propri pensieri Calcolatrice Computer con correttore automatico Uso di mappe strutturate Sintesi e schemi elaborati dai docenti Verifica compilazione diario scolastico Più tempo per lo svolgimento dei lavori e/ riduzione degli stessi …………………………………………………………………………………………………………… ………………….. …………………………………………………………………………………………………………… ………………….. …………………………………………………………………………………………………………… ………………….. …………………………………………………………………………………………………………… ………………….. Strumenti dispensativi No lettura ad alta voce No dettatura e copiatura dalla lavagna No scrittura corsivo e stampato minuscolo No studio mnemonico di tabelle, forme verbali, grammaticali … Compiti a casa ridotti 20 Interrogazioni programmate Non più di un‟interrogazione al giorno Predilezione del linguaggio verbale e iconico a quello scritto Predominanza delle verifiche e della valutazione orale per le lingue straniere No trascrizione compiti e appunti (avvalersi di aiuti esterni da compagni o docenti) …………………………………………………………………………………………………………… ………………….. …………………………………………………………………………………………………………… ………………….. …………………………………………………………………………………………………………… ………………….. Data ………………………………… Firma docente ……………………………………….…. 4.6 Modalità di verifica e valutazione La valutazione degli studenti è effettuata sulla base del PDP in relazione sia alle misure dispensative che agli strumenti compensativi adottati, anche in via temporanea. La strutturazione delle verifiche dovrà consentire allo studente di mostrare il grado di prestazione migliore possibile. È opportuno che ciascun docente, per la propria disciplina, definisca le modalità più facilitanti con le quali le prove, anche scritte, vengono formulate (organizzazione percettiva delle informazioni nello spazio pagina, ripasso pochi minuti prima della verifica, formulazione della stessa domanda con differenti modalità...). È particolarmente importante che le prove di verifica vengano programmate, informando lo studente. Le prove scritte di lingua straniera sono progettate, presentate e valutate secondo modalità compatibili con le difficoltà che presenta lo studente. La prestazione orale va privilegiata e considerata come compensativa della prestazione scritta. È buona prassi applicare, anche nell'ambito delle verifiche, le misure che possono favorire le condizioni ottimali per una miglior prestazione possibile ricorrendo anche all'uso di audiolibri e di sintesi vocali associate, come pure all'uso del PC con correttore automatico e dizionario digitale. 4.7 Il G.L.H. E‟ presente il gruppo di studio e di lavoro per l‟handicap con i compiti relativi al coordinamento delle linee generali e comuni di attuazione dell‟integrazione/inclusione degli alunni diversamente abili o con B.E.S. 4.8 Modalità di intervento in relazione alle diversità Le modalità di intervento in relazione alle “diversità”, sono decise collegialmente e i criteri vengono esplicitati nella programmazione educativa: - per gli alunni con disabilità, i docenti di sostegno, in collaborazione con gli insegnanti di sezione/classe, d‟intesa con le famiglie, definiscono interventi specifici individualizzati; 21 - per tutti i bambini che hanno difficoltà relazionali sono previsti progetti educativi personalizzati. Il PDP deve essere elaborato e condiviso responsabilmente da tutti i docenti della sezione/classe. Tenendo conto della programmazione e privilegiando l‟aspetto affettivo – relazionale, al fine di promuovere nel soggetto l‟autostima e favorire la consapevolezza del proprio processo di crescita in tutti gli aspetti della personalità, il PDP deve avere non solo linee educative generali ma, anche, prassi e modalità di attuazione. All‟interno delle varie classi saranno previsti progetti di recupero degli apprendimenti, di sostegno affettivo – motivazionale, di consolidamento e di estensione dei saperi. La scuola si impegna, inoltre, a mettere in atto, nel processo formativo degli alunni stranieri, interventi che garantiscano: accoglienza adeguata, da realizzare attraverso contatti con la famiglia e con gli enti presenti sul territorio, conoscenza della storia scolastica e linguistica, al fine di favorire l‟inserimento nel contesto scolastico e territoriale in cui il soggetto vive; accertamento di livelli di conoscenza della lingua italiana utili ad elaborare interventi di insegnamento-apprendimento sia della lingua italiana sia della L2; integrazione interculturale che favorisce, attraverso la conoscenza dei rispettivi costumi e tradizioni, l‟arricchimento e lo scambio culturale. 4.9 Piano dell’inclusività A- Rilevazione dei BES presenti 1- Disabilità certificate(l.104/92 art. 3, c.1-2) Minorati vista Minorati udito Psicofisici 2- Disturbi evolutivi specifici Dsa Adhd/dop Bordeline cognitivo Altro 3- Svantaggio (caminanti) Socio economico Linguistico culturale Disagio comportamentale /relazionale Altro totali percentuale N. PEI redatto dai GLHO N. PDP redatti dai consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria N. PDP redatti dai consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria B- risorse professionali specifiche 22 Prevalentemente utilizzate 50 1 0 49 2 2 0 0 270 330 50 2 Si /no in.. Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate Ins. di sostegno Assistente educativo culturale Assistenti alla comunicazione Funzioni strumentali/coordinamento Referenti di istituto(disabilita‟ DSA BES) Psicopedagogisti ed affini interni /esterni Docenti tutor/ mentor Altro Altri docenti D- coinvolgimento personale ATA E- coinvolgimento famiglie 23 Si No No Si No Si Si Si Si No No C- coinvolgimento docenti curriculari Coordinatori di classe e simili Docenti con specifica formazione Si Attraverso.. Partecipazione a GLH Rapporti con le famiglie Tutoraggio alunni progetti a tematica inclusiva Altro Partecipazione a GLI Rapporti con le famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico educativi A tematica inclusiva Partecipazione a GLI Rapporti con le famiglie Tutoraggio alunni Progetti inclusivi Assistenza alunni disabili Progetti di inclusione /laboratori integrati Altro Informazione/formazione su genitorialita‟ e Psicopedagogia dell‟eta‟ evolutiva Coinvolgimento in progetti di inclusione Si/no No Si Si Si No Si Si Si Si No No No Si Si No No Si Si Si F- rapporti con servizi socio sanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza . Rapporti con CTS/CTI Coinvolgimento in attivita‟ di promozione della comunita‟ educante Accordi di programma/protocolli di intesa formalizzati sulle disabilita‟ Accordi di programma /protocolli di intesa formalizzati Si Si Si Si G- rapporti con privato sociale e volontariato H- formazione docenti Procedure condivise di intervento sulla disabilita‟ Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS/CTI Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole Strategie e metodologie educativodidattiche/gestione della classe Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale Psicologia e psicopatologia dell‟età evolutiva Progetti di formazione su specifiche disabilita‟ Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati 0 1 2 Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive X Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all‟interno della scuola X Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all‟esterno della scuola in rapporto ai diversi servizi esistenti X 3 X Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l‟organizzazione delle attività educative Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi 24 X 4 Si No No Si No No No Si Si No Si X Valorizzazione delle risorse esistenti Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabile per la realizzazione dei progetti di inclusione X X Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l „ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Parte seconda- obiettivi di incremento dell’ inclusività per l’ anno in corso Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo I docenti che rilevano un bisogno educativo speciale , fanno riferimento al coordinatore che a sua volta convoca il consiglio di classe. In base alla valutazione espressa in tale sede, il coordinatore contatta la famiglia e se necessario contatta un esperto esterno. Con il supporto dell‟esperto ed il consenso della famiglia , viene stilato il pdp. In merito agli alunni con dsa la scuola si attiverà per promuovere in loro l‟autonomia di lavoro e l‟autoefficacia. Possibilita’di strutturare percorsi specifici di formazione ed aggiornamento degli insegnanti La scuola avendo stipulato un protocollo di intesa con l‟ANPE, intende avvalersi di figure professionali in seno a questa associazione e si impegna ad attivare corsi di formazione sui bisogni educativi speciali . Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive Si prevedono griglie di valutazione calibrate in ordine agli obiettivi di apprendimento progettati in seno ai PDP; utilizzo di strumenti compensativi e di supporto. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Si adotteranno strategie quali cooperative learning, tutoring, peer education. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti Per quanto riguarda le risorse esterne, si prevede il coinvolgimento del CTRH, A.S.L., e dei servizi sociali con l‟utilizzo dell‟A.E.C. (assistente educativo culturale) Progetti area rischio Progetti dispersione scolastica 25 Ruolo delle famiglie e della comunita’ nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative La responsabilità formativa, deve essere condivisa anche con la famiglia, primo titolare del compito relativo alla cura e all‟educazione del ragazzo. Essa inoltra la documentazione alla segreteria didattica dell‟istituto: all‟atto dell‟iscrizione o alla formulazione della diagnosi, coinvolgimento nella stesura del PDP per gli studenti con DSA e con bisogni educativi speciali; Assume la corresponsabilità del progetto educativo-didattico collaborando alla stesura. Si impegna ad avere colloqui mensili con i docenti del consiglio di classe e il coordinatore di classe. Sarà quindi fondamentale promuovere culture politiche e pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le componenti della comunità educante, al fine di favorire l‟acquisizione di un ruolo attivo e consapevole delle famiglie. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi educativi inclusivi Occorrerà incrementare ed utilizzare, laddove presenti, le risorse strumentali, quali attrezzature e ausili informatici specifici che possano rispondere in modo adeguato ai bisogni educativi speciali dei nostri alunni (lavagna interattiva multimediale, postazione con ingranditore, audiobook, ipad..) Valorizzazione delle risorse esistenti L‟istituto ha già una consolidata tradizione nell‟accoglienza di alunni Bes, è però necessario sfruttare tali esperienze per favorire l‟inclusività. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Pc portatili Tablet Sintesi vocali Lavagna interattiva Software didattici e riabilitativi Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo - Per le famiglie che vogliono conoscere l‟offerta formativa dell‟istituto è necessario attivare un servizio di informazione e consulenza. - Formalizzata l‟iscrizione, il referente per le attività di sostegno, o referente dsa, o referente BES, incontra i docenti della scuola di provenienza dell‟alunno ed i suoi genitori per formulare progetti per l‟integrazione e, a seguito della verifica della documentazione pervenuta, procede all‟attivazione di risposte di tipo organizzativo per accogliere l‟alunno stesso (richiesta aec, assistenza di base, strumenti e ausili informatici ecc..) E predispone, all‟inizio dell‟attività scolastica, tutte le attività volte ad accogliere l‟alunno. - Il referente informa il consiglio di classe sulle problematiche relative all‟alunno, incontra i genitori all‟inizio dell‟anno scolastico, prende contatti con gli specialisti della asl, collabora con gli insegnanti curricolari al fine 26 di creare un clima di collaborazione e di inclusione. 4.10 Patto educativo L‟alleanza educativa tra scuola e famiglia mira a dare luogo a un progetto condiviso che coinvolga l‟intero territorio, accogliendo e valorizzando i contributi delle altre agenzie educative e promuovendo con esse processi comuni di dialogo e di confronto. La scuola, in qualità di ente erogatore del servizio scolastico, ha l‟obbligo di: rendere gli alunni consapevoli dei percorso formativo progettato per loro; mettere i genitori al corrente delle linee pedagogico-didattiche e organizzative I docenti presentano la scuola, le attività, il percorso educativo e quello della propria disciplina, gli obiettivi, i tempi, le metodologie per ogni unità didattica, le modalità di verifica periodica e di valutazione; stimolano l‟autovalutazione e promuovono l‟autostima degli alunni; informano i genitori e da loro si informano sull‟evoluzione educativa degli alunni. Si impegnano altresì a promuovere l‟educazione all‟interculturalità, all‟accettazione della diversità chiarendo le forme di integrazione per la comunità dei “caminanti”. Assumono l‟impegno di inserire nei propri curricoli aspetti di educazione alla legalità ed alla cittadinanza finalizzati alla prevenzione e gestione del bullismo e dei connessi fenomeni. Orientano i genitori verso i servizi di assistenza offerti dal comune. Gli alunni secondo le proprie specificità partecipano responsabilmente alle attività scolastiche impegnandosi nello studio, esprimendo liberamente il loro pensiero, discutendo delle situazioni sia interne che esterne alla scuola. Costruiscono e condividono regole di comportamento, seguono la loro crescita assumendo un atteggiamento autonomo ed autogestito nei confronti dei propri impegni scolastici. I genitori partecipano alle riunioni organizzate dalla scuola per conoscere l‟offerta formativa; colloquiano spesso con i docenti, attribuendo loro il ruolo fondamentale nella crescita dei propri figli; contribuiscono attraverso le associazioni scolastiche a dare supporto fattivo alla scuola; riconoscono l‟importanza della scuola come struttura formativa e ne comunicano ai figli il valore ed il ruolo. Si impegnano a favorire continuativamente con l‟istituzione scolastica, atteggiamenti di apertura alla diversità di tolleranza, di autonomia e responsabilità nei propri figli. 5. Le modalità di valutazione degli esiti d’apprendimento e del comportamento degli alunni. Documento di valutazione e certificazione delle competenze 5.1 Premessa La valutazione ha un valore formativo e didattico ed è oggetto di riflessione per i docenti. Valutare è un compito strategico ma delicato attraverso il quale si rilevano il raggiungimento degli obiettivi e gli specifici progressi personali. La valutazione, condivisa con l‟alunno, diviene così uno strumento che gli permette di diventare protagonista del proprio percorso di apprendimento; comunicata ai genitori, fa si che possano partecipare al progetto didattico ed educativo del proprio figlio. La valutazione deve tener conto di criteri di equità e trasparenza, ma anche di punti di partenza diversi, di un diverso 27 impegno profuso per raggiungere un traguardo. Per tale ragione si è ritenuto opportuno distinguere la valutazione delle verifiche (scritte, orali e pratiche) relative alle diverse unità didattiche svolte durante l‟anno, dalla valutazione quadrimestrale intermedia e finale. SCUOLA PRIMARIA La Valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata nella scuola primaria dai docenti contitolari della classe, con deliberazione assunta, ove necessario, a maggioranza. Gli alunni potranno essere non ammessi alla classe successiva solo in casi eccezionali e motivati. SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO La Valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata dal consiglio di classe, presieduto dal Dirigente Scolastico o da suo delegato, con deliberazione assunta, ove necessario, a maggioranza. Il consiglio è chiamato a votare per l‟ammissione alla classe successiva anche qualora sia presente una sola votazione inferiore ai 6/10. Ai fini della validità dell‟anno scolastico è necessario che la frequenza delle lezioni corrisponda ad almeno tre quarti dell‟orario scolastico, fatte salve le motivate deroghe previste dal Collegio dei Docenti che di seguito riportiamo CRITERI DI DEROGA L‟anno scolastico è valido se l‟alunno frequenta almeno 3 /4 delle ore previste dall‟orario personalizzato. La forte presenza di nomadi, costretti a lunghi periodi di itineranza, con inizio nel mese di gennaio e fine nel mese di novembre dell‟anno scolastico successivo, non consente il ricorso ad altri strumenti come ad esempio gli esami di idoneità prima dell‟inizio dell‟anno. Tale opzione creerebbe, altresì, notevoli disagi nella predisposizione dell‟organico. Preso atto di tali difficoltà, e allo scopo di prevenire il fenomeno delle ripetenze e della presenza di alunni fuori età nelle classi della primaria, il Collegio dei Docenti, , delibera, i seguenti criteri in deroga alle disposizioni vigenti (la deroga viene intesa come “abbassamento del minimo obbligatorio”): CAUSA DELLE ASSENZE SALUTE DEROGA 1/3 (nessun limite in presenza di malattie continuative accertate) Frequenza della scuola in ospedale/ istruzione domiciliare Nessun limite Disagio e/o differenze sociali e/o culturali (es: nomadi) Nessun limite (data l‟itineranza delle famiglie) Arrivo tardivo in Italia per alunni stranieri Nessun limite Nella riunione di maggio del Collegio dei Docenti (ultima prima degli scrutini) si prevede un‟ulteriore, eventuale integrazione, per decidere su situazioni particolari che fossero venute a determinarsi e non rientranti nei criteri generali sopra indicati. La Valutazione del comportamento con voto inferiore a sei decimi in sede di scrutinio intermedio o finale è decisa dal Consiglio di Classe nei confronti dell‟alunno cui sia stata precedentemente irrogata una sanzione disciplinare di particolare gravità. 28 DISPOSIZIONI COMUNI La Valutazione, nelle singole discipline, è espressa in voti numerici: è consentito, nelle varie prove, utilizzare anche le frazioni di voto. Nel documento di valutazione, i voti attribuiti sono riportati in numeri interi. La Valutazione dell‟insegnamento della Religione Cattolica resta disciplinata dall‟art. 309 del T.U. n° 297/1994 ed è espressa senza attribuzione del voto numerico (= giudizio). I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni, avendo come oggetto del proprio giudizio, relativamente agli alunni disabili, i criteri a norma dell‟art. 314 del T.U. 297/1994. Qualora un alunno con disabilità sia affidato a più docenti di sostegno, essi si esprimono con un unico voto. Il personale docente esterno e gli esperti di cui si avvale la scuola, che svolgono attività o insegnamenti per l‟ampliamento e il potenziamento dell‟offerta formativa, ivi compresi i docenti incaricati delle “Attività di studio” (alternativa all‟insegnamento della Religione cattolica), forniscono preventivamente ai docenti della classe elementi conoscitivi sull‟interesse manifestato e il profitto raggiunto da ciascun alunno. L‟ammissione o la non ammissione alla classe successiva, in sede di scrutinio conclusivo dell‟anno scolastico, presieduto dal Dirigente Scolastico o da suo delegato, è deliberata secondo le disposizioni relative agli art. 2 e 3 della legge 169/2008 (Valutazione del comportamento e del rendimento). 5.2 Valutazione delle verifiche nella scuola primaria. Alla valutazione delle verifiche si giungerà attraverso un processo di misurazione delle prove oggettive e soggettive somministrate, facendo riferimento alla tabella con le corrispondenze tra il voto, le percentuali e i descrittori. voti % Descrittori 10 97 - 100 Pieno e approfondito raggiungimento dell‟obiettivo 9 90 - 96 Completo e sicuro raggiungimento degli obiettivi 8 80 - 89 Complessivo raggiungimento degli obiettivi 7 70 - 79 Complessivo raggiungimento degli obiettivi, ma con qualche incertezza 6 60 - 69 Raggiungimento degli obiettivi in modo essenziale 5 0 - 59 Parziale o mancato raggiungimento degli obiettivi 5.3 Valutazione quadrimestrale Per la valutazione quadrimestrale si effettuerà una valutazione formativa che terrà conto oltre che dei risultati delle verifiche anche: 29 Le valutazioni partiranno dal 5 (cinque). In caso di insufficienza a fine anno scolastico, il docente dovrà motivare l‟esito documentato: le risorse per effettuarli. 5.4 La valutazione degli alunni diversamente abili (Primaria /secondaria) La Valutazione degli alunni con disabilità certificata è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del Piano Educativo Individualizzato ed è espressa con voto in decimi. In base alla Legge 104 del 5/2/1992 “ Nella valutazione degli alunni con handicap è indicato, sulla base del Piano Educativo individualizzato, per quali discipline siano stati adottati particolari criteri didattici, quali attività integrative e di sostegno siano state svolte, anche in sostituzione parziale dei contenuti programmatici di alcune discipline. Nella scuola dell‟obbligo sono predisposte, sulla base degli elementi conoscitivi di cui sopra, prove d‟esame corrispondenti agli insegnamenti impartiti e idonee a valutare il progresso dell‟allievo in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali”. Nel caso di alunni disabili la cui programmazione educativo didattica sia completamente differenziata rispetto alle discipline del curricolo standard, è necessario rifarsi alle aree indicate nel Profilo Dinamico Funzionale, indicando per ciascuna di esse le fasi significative di miglioramento. VALUTAZIONE ALUNNI CON DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITA’ (ADHD) Oltre alle indicazioni relative alle modalità di programmazione degli interventi didattici e di conduzione della classe riportati nelle Circolari Ministeriali prot. 40899 del 15/6/2010 e prot. 5713 del 9/2010, la valutazione degli alunni con tali deficit deve tener conto delle seguenti indicazioni: organizzare prove scritte in più parti e in più quesiti distinti; valutare gli elaborati scritti in base al contenuto, senza considerare gli errori di distrazione, valorizzando il prodotto e l‟impegno piuttosto che la forma; gratificare gli alunni in forme ravvicinate e frequenti. I docenti dovranno inoltre considerare i fattori presenti nella diagnosi ADHD prima di procedere alla valutazione del comportamento dell‟alunno. VALUTAZIONE ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO La legge n.170 dell‟ 8/10/2010 stabilisce che gli alunni con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari. Le Istituzioni scolastiche devono garantire: a) l‟uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico; b) l‟introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere; c) per l‟insegnamento delle lingue straniere, l‟uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove risulti necessaria, la possibilità dell‟esonero. Si precisa che per la classe terza, l‟esonero dalla prova scritta della seconda lingua straniera, pur previsto, consente il conseguimento della qualifica e non del diploma di esame di stato. 30 Le misure di cui sopra devono essere sottoposte periodicamente a monitoraggio per valutarne l‟efficacia e il raggiungimento degli obiettivi. Allo stesso modo, anche le prove di verifica degli apprendimenti per gli alunni con DSA terranno conto delle scelte metodologiche e didattiche operate dall‟équipe pedagogica e dal Consiglio di classe. In particolare il docente, secondo quanto predisposto nel Piano Didattico Personalizzato e sottoscritto dai genitori, avrà cura di: SCUOLA PRIMARIA Predisporre verifiche scalari SCUOLA SECONDARIA Predisporre verifiche scalari Programmare e concordare con l‟alunno le Programmare e concordare con l‟alunno le verifiche(anche le interrogazioni devono essere verifiche(anche le interrogazioni devono essere programmate) programmate) Prevedere verifiche orali a compensazione di Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera) quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera) Predisporre i testi già scritti e, se utile, ingrandirli Valutare tenendo conto maggiormente contenuto più che della forma Predisporre i testi già scritti e, se utile, ingrandirli del Porre maggior attenzione alla valutazione delle conoscenze e delle competenze di analisi, sintesi e collegamento piuttosto che alla correttezza formale Far usare strumenti e mediatori didattici nelle Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali (schemi e mappe prove sia scritte sia orali (schemi e mappe concettuali) concettuali) Introdurre prove informatizzate Introdurre prove informatizzate Programmare tempi più lunghi per l‟esecuzione Pianificare le prove di valutazione delle prove formativa Sostenere ed incoraggiare dimostrando fiducia e pazienza costantemente, Sostenere ed incoraggiare dimostrando fiducia e pazienza costantemente, Per la valutazione sommativa di fine quadrimestre si dovrà tenere conto delle capacità e delle difficoltà dell‟alunno, considerando i progressi manifestati rispetto alla situazione di partenza. Si dovrà dunque privilegiare la valorizzazione dei progressi individuali rispetto al pieno raggiungimento di un obiettivo e di uno standard previsto per il gruppo classe. Criteri per la valutazione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali (B.E.S) Valgono i criteri generali. In particolare, alla luce delle valutazioni delle competenze e conoscenze di ingresso, che hanno portato all‟individuazione di un piano di studio individualizzato o ad un adattamento degli obiettivi di apprendimento, l‟équipe pedagogica e il consiglio di classe procederà a valutare rispetto agli obiettivi e alle discipline previste per l‟alunno stesso. La valutazione, quindi, 31 potrà essere svincolata dagli standard di riferimento del gruppo di pari età e scolarità. In ogni caso, dovrà essere collegata alla programmazione prevista per l‟alunno 5.5. CRITERI DI VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA 5.6 Valutazione delle verifiche Alla valutazione delle verifiche si giungerà attraverso un processo di misurazione delle prove oggettive e soggettive somministrate, facendo riferimento alle tabelle con le corrispondenze tra il voto, le percentuali e i descrittori (vedasi cfr 2.6). 5.7 Gli strumenti di misurazione delle prove di verifica (valutazione formativa) Gli alunni, per un positivo sviluppo dell‟autonomia e del controllo sul proprio apprendimento, in occasione di prove e di verifiche devono essere preventivamente e chiaramente informati su argomenti, tipologia e obiettivi della prova. Successivamente alla correzione/misurazione (valutazione verifiche), gli stessi devono essere informati: Alla famiglia verranno comunicati gli esiti di verifiche ed interrogazioni tramite il diario. La consegna delle verifiche scritte a casa avverrà solo su richiesta della famiglia stessa. Le prove predisposte dai docenti tengono presente: ; In presenza di esito negativo generalizzato di una verifica, l‟insegnante procede ad un adeguamento dell‟itinerario didattico nei suoi aspetti metodologici, contenutistici e organizzativi e alla riproposizione della prova. 5.8 Ammissione alla classe successiva Premessa Nella scuola secondaria di primo grado la progressione da un anno all‟altro avviene attraverso una valutazione periodica e annuale degli apprendimenti degli alunni. L‟approccio corrente che caratterizza le scelte dei docenti e delle scuole tende a considerare il percorso di tutto il primo ciclo di istruzione come un continuum che consente il rispetto dei tempi di ogni singolo studente l‟attenzione ai processi di crescita. Secondo la norma sono ammessi alla classe successiva, con decisione assunta a maggioranza1 dal consiglio di classe2, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline3, compreso il voto di comportamento4. Il ruolo del consiglio di classe è decisivo perché l‟accertamento del livello di preparazione e il giudizio di ammissione all‟anno successivo siano coerenti. I voti e i giudizi relativi alle singole discipline concorrono a ricostruire l‟itinerario formativo di ogni singolo studente: entrano nella valutazione il riferimento alle tappe già percorse e a quelle attese; vengono considerati i progressi compiuti e le potenzialità da sviluppare. Tuttavia la valutazione non può nascondere o sottovalutare quelle carenze gravi che pregiudicano la prosecuzione lineare del percorso. Ogni studente deve disporre di una informazione appropriata anche per una processuale assunzione di responsabilità rispetto al proprio progetto di progressione negli studi. Non a caso il regolamento sulla valutazione prevede, a fronte di non compiuto raggiungimento degli obiettivi previsti, che la scuola provveda “ad inserire una specifica nota al riguardo nel documento individuale di valutazione e a trasmettere quest‟ultimo alla famiglia”5. Valutazioni superficiali, o comunque inattendibili, possono avere conseguenze rilevanti per il singolo studente e 32 creare difficoltà non sempre risolvibili per l‟azione della scuola negli anni successivi. È ormai convinzione diffusa, sorretta peraltro da evidenze empiriche, che è decisamente più funzionale lavorare intensamente per una buona partenza nella scuola del primo ciclo che non cercare di recuperare nella secondaria di secondo grado lacune di base, soprattutto nelle aree fondamentali quali ad esempio le conoscenze e le competenze in lingua italiana e in matematica. 5.9 Criteri di ammissione / non ammissione alla classe successiva L‟ammissione alla classe successiva degli alunni è disposta, previo accertamento della prescritta frequenza6 ai fini della validità dell‟anno scolastico. Premesso che si concepisce la non ammissione: n tempi più lunghi e più adeguati ai ritmi individuali; evento condiviso dalle famiglie e accuratamente preparato per l‟alunno, anche in riferimento alla classe di futura accoglienza; quando siano stati adottati e documentati interventi di recupero e/o sostegno che non si siano rivelati produttivi; come evento da considerare privilegiatamente (senza limitare l‟autonoma valutazione dei docenti) negli anni di passaggio da segmenti formativi ad altri che richiedono salti cognitivi particolarmente elevati ed esigenti di definiti prerequisiti, mancando i quali potrebbe risultare compromesso il successivo processo (dalla seconda alla terza classe della secondaria primo grado); come evento da non escludere al termine della classe prima della secondaria di primo grado qualora, in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, non sussistano nemmeno criteri e scopi pedagogici idonei all‟ammissione. e premesso che: la norma stabilisce che sono ammessi alla classe successiva gli alunni che abbiano conseguito 6 (sei/decimi) in ciascuna disciplina e nel comportamento; il CdD prevede che l‟ammissione alla classe successiva possa essere deliberata, con criteri e scopi pedagogici, anche in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. l’ipotesi della non ammissione deve essere formulata dal CdC entro il mese di marzo ( o primi due mesi del II quadrimestre) e comunicata per iscritto alla famiglia in modo da consentire la dovuta preventiva condivisione e in modo da poter stilare un eventuale piano di recupero individuale delle competenze per le quali l‟alunno appare carente. Il verbale del CdC dovrà riportare l‟elenco degli alunni ammessi con “sufficienze” non oggettive, ma deliberate a maggioranza dal CdC e, per ciascuno degli alunni, i voti realmente riportati nella singole discipline (quadro/tabella riassuntiva). La decisione presa dal CdC di “sanare” con un voto sufficiente eventuali carenze dello studente deve essere, quindi, formalizzata analiticamente sul registro dei verbali, ma anche notificata alla famiglia. 1 Cfr. legge n. 169/2008 cit., art. 3, comma 3. 33 Partecipano al consiglio di classe il Dirigente scolastico (o suo delegato), i docenti che hanno impartito un insegnamento destinato a tutti gli studenti della classe, compresi i docenti di educazione fisica (per questi ultimi cfr. D.P.R. 122/2009, art. 14, comma 5), i docenti di sostegno, contitolari della classe. I docenti che non hanno impartito un insegnamento destinato a tutti gli allievi (ad esempio i docenti di religione cattolica) partecipano alla valutazione solo per gli alunni che si sono avvalsi dell’insegnamento. “Il personale docente esterno e gli esperti di cui si avvale la scuola, che svolgono attività o insegnamenti per l’ampliamento e il potenziamento dell’offerta formativa, ivi compresi i docenti incaricati delle 1 Cfr. legge n. 169/2008 cit., art. 3, comma 3. 2 Partecipano al consiglio di classe il Dirigente scolastico (o un suo delegato), i docenti che hanno impartito attività alternative all’insegnamento della religione cattolica, forniscono preventivamente ai docenti della classe elementi conoscitivi sull'interesse manifestato e il profitto raggiunto da ciascun alunno” (cfr. D.P.R. 122/2009 cit., art. 2, comma 5). Si ricorda che non è previsto un docente per l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”, poiché questo insegnamento nella scuola secondaria di primo grado “è inserito nell'area disciplinare storico-geografica” (D.P.R. 20 marzo 2009, n. 89 – “Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione” -art. 5, comma 6). 3 Cfr. legge 169/2008 cit., articolo. 3, commi 2 e 3. 4 Cfr. D.P.R. 122/2009 cit., art. 2, comma 8, lettera b). 5 Ivi, art. 2, comma 7 6 Cfr. D.P.R. 122/2009 cit, art. 2, comma 10 e successive circolari. 5.10 Ammissione all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo L‟ammissione all‟esame degli alunni interni7 è disposta, previo accertamento della prescritta frequenza8 ai fini della validità dell‟anno scolastico, con decisione assunta a maggioranza9 dal Consiglio di Classe, nei confronti degli alunni che hanno conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline (valutate queste con un unico voto) e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Il giudizio di idoneità10 è espresso dal CdC in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto dall‟allievo nella scuola secondaria di primo grado. In caso di valutazione negativa, viene espresso un giudizio di non ammissione all‟esame medesimo. La decisione relativa all‟ammissione agli esami appartiene al CdC, presieduto dal Dirigente scolastico (o suo delegato), a garanzia della uniformità dei giudizi sia all‟interno della classe, sia nell‟ambito di tutto l‟Istituto. In tale occasione, anzi, la valutazione collegiale assume una rilevanza ancora più peculiare e delicata, poiché il CdC si trova, di fatto, a fare un bilancio del complessivo livello raggiunto dagli allievi all‟immediata vigilia del compimento dell‟intero primo ciclo di istruzione e nella prospettiva ormai ravvicinata della prosecuzione degli studi nella scuola secondaria di secondo grado 11. L‟esito della valutazione è pubblicato all‟albo dell‟Istituto sede d‟esame, con la sola indicazione “Ammesso” o “Non ammesso” 12. In caso di non ammissione all‟esame, le istituzioni scolastiche adottano idonee modalità di comunicazione preventiva alle famiglie. I voti espressi in decimi assegnati in sede di scrutinio finale a ciascuna disciplina e al comportamento e il giudizio di idoneità, sono riportati nel documento di valutazione e nel registro generale dei voti. 5.11 Criteri di ammissione / non ammissione all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo Premesso che: nonché il grado di maturazione realizzato dallo studente nel corso degli studi; il CdD attribuisce rilevanza non solo agli esiti disciplinari conseguiti nel terzo anno, ma al processo globale relativo al primo ciclo d’istruzione il CdD adotta il seguente criterio di ammissione agli esami di licenza e di formulazione del giudizio d’idoneità: il giudizio di idoneità sarà formulato tenendo conto del processo globale relativo al primo ciclo d’istruzione. 34 Giudizio di idoneità. Il voto decimale rappresentativo del giudizio di idoneità viene determinato come somma di due contributi, arrotondata all'unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5: (denominato “di esito”) espresso dalla media, non arrotondata, dei voti ottenuti dall'alunno in sede di scrutinio finale, incluso il voto di comportamento con esclusione del giudizio di IRC. Collegio dei Docenti, pur applicando le indicazioni contenute nel D.P.R. 122/2009 ed in particolare ritiene che, per evitare possibili appiattimenti che rischierebbero di: rispetto al proseguimento degli studi; ziale, ma adeguato al loro livello di maturazione e al percorso scolastico; Per l’ammissione degli alunni esterni si rinvia alla C.M. n. 35 del 26 marzo 2010. 8 Cfr. D.P.R. 122/2009 cit, art. 2, comma 10.. e successive circolari. 9 Cfr. legge n. 169/2008 cit., art. 3, comma 3. 10 Cfr. D.P.R. 122/2009 cit., art. 3, comma 2. 11 O, comunque, nell’ambito della formazione professionale. 12 In analogia con quanto il D.P.R. 122/2009 all’articolo 6, comma 4 (richiamando il D.L.vo 30 giugno 2003, n. 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali"– art. 96, comma 2.) prevede in merito alla pubblicazione degli esiti finali degli esami. Cfr. anche l’O.M. n. 44 del 5 maggio 2010, art. 2, comma 1 debba tenere in debito conto il curricolo dell‟alunno (contributo “di percorso”) inteso come: capacità e comportamenti; ogetti promossi dalla Scuola. 5.12 Criteri di attribuzione del voto finale d’esame Il voto finale viene determinato secondo quanto specificato al comma 6 dell'art. 3 del DPR 122/2009 e dalla CM n. 49/2010. L'esito dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo “è espresso con valutazione complessiva in decimi e illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall’alunno; conseguono il diploma gli studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi”13. (...)“A coloro che conseguono un punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte della Commissione esaminatrice con decisione assunta all’unanimità”14. All‟esito dell‟esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova nazionale INVALSI e il giudizio di idoneità all‟ammissione 15. Al riguardo è quasi inutile ricordare che tutti gli allievi ammessi all‟esame di Stato hanno già conseguito nello scrutinio finale almeno un voto di sufficienza nelle diverse discipline. Sarà perciò cura precipua della Commissione e delle Sottocommissioni d‟esame, e della professionalità dei loro componenti, far sì che il voto conclusivo sia il frutto meditato di una valutazione collegiale delle diverse prove e del complessivo percorso scolastico dei giovani candidati. Si cercherà così di evitare possibili appiattimenti - che rischierebbero di penalizzare potenziali “eccellenze” - e di evidenziare i punti di forza nella preparazione dei candidati anche in funzione orientativa rispetto al proseguimento degli studi. In base al Regolamento per la valutazione degli alunni (DPR 22 giugno 2009, n. 122 e CM n. 49/2010) all‟esito dell‟esame di Stato conclusivo del primo ciclo concorrono quindi: 35 1. gli esiti delle prove scritte (italiano, matematica, inglese e seconda lingua straniera se prevista o prova scritta di Italiano (L2) per i soli alunni stranieri neo immigrati in applicazione del D.P.R. 89 art. 5 comma 10 per i quali la programmazione individuale svolta abbia previsto la sostituzione della seconda lingua comunitaria con il potenziamento di Italiano come lingua 2 2. l’esito della prova orale; 3. l’esito della prova scritta nazionale; 4. il giudizio di idoneità considerando il percorso scolastico compiuto dall‟alunno nella scuola secondaria di primo grado Il voto finale è costituito dalla media aritmetica dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità arrotondata all‟unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5. a. Criteri per la determinazione del voto da attribuire a ciascun candidato in esito alle prove d’esame. 4, della L. 169/2008; dell'attribuzione del giudizio di idoneità di cui all'art. 11 comma 4 bis del D.L.vo 59/2004, come modificato dall'art. 3, comma 2 del DPR 122/2009 e del voto da attribuire a ciascun candidato in esito alle prove d‟esame ai sensi del comma 4 dell' art. 185 del testo unico di cui al D.L.vo 16/4/1994, n. 297, come sostituito dall'art. 3, comma 3-bis della L. 169/2008; 13 Cfr. Legge 169/2008, art. 3, comma 4. 14 Cfr. D.P.R. 122/2009, art. 3, comma 8. 15 Cfr. ivi, art. 3, comma 6 Vengono stabilite le: agli alunni ammessi all'esame di stato; b. Valutazione delle prove scritte d'esame. Il voto relativo a ciascuna prova scritta d'esame, con esclusione della prova nazionale di cui all'art. 4 della L. 176/2007, è determinato come somma arrotondata all'unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5. c. Valutazione della prova orale d'esame. Premesso che il colloquio interdisciplinare è finalizzato a valutare non solo le conoscenze e le competenze acquisite, ma anche il livello di padronanza di competenze trasversali (capacità di esposizione e argomentazione, di risoluzione dei problemi, di pensiero riflessivo e critico, di valutazione personale ecc.) alla prova orale è attribuito un voto espresso in decimi. d. Valutazione della prova nazionale. Il voto relativo alla prova nazionale di cui all'art. 4 della L. 176/2007, viene determinato sulla base delle eventuali indicazioni fornite dall'I.N.VAL.S.I. per la conversione del punteggio al test conseguito dall'alunno in voto decimale. In mancanza delle predette indicazioni il voto viene determinato come voto decimale unico, arrotondato all'unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5, corrispondente 36 alla percentuale delle risposte esatte fornite dal candidato rispetto al numero totale dei quesiti presenti nella prova medesima. La predetta percentuale, nel caso in cui l'I.N.VAL.S.I. attribuisca punteggi diversificati in ragione del livello di difficoltà dei vari quesiti, viene calcolata sulla base del punteggio conseguito dal candidato rispetto al punteggio massimo conseguibile. 5.13 Candidati esterni. Per i candidati esterni il voto da attribuire in esito alle prove d‟esame viene determinato come media dei voti ottenuti alle prove d'esame con le modalità indicate ai precedenti punti. 5.14 Criteri di attribuzione della lode. La lode viene assegnata da parte della commissione esaminatrice con decisione assunta all'unanimità se: calcolo del voto finale e se il giudizio di idoneità è dieci decimi; che concorrono al calcolo del voto finale (escluso il giudizio di idoneità). 5.15 Certificazione delle competenze Premesso che: • nella scuola secondaria di primo grado “l’esito conclusivo dell’esame, espresso in decimi, è illustrato da una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall’alunno” (C.M. 50/09); considerato che: • l‟autonomia decisionale del CdD consente di adottare un modello per la scuola secondaria di primo grado; il CdD approva i modelli di certificazione delle competenze. 5.16 Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di studi degli alunni diversamente abili Per l‟esame conclusivo del primo ciclo sono predisposte prove di esame differenziate, corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell‟alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono adattate, ove necessario, in relazione al Piano educativo individualizzato, a cura dei docenti componenti la commissione. Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell‟esame e del conseguimento del diploma. Inoltre le suddette prove dell‟esame sono sostenute anche con l‟uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario. Sul diploma è riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove. Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo. Tale attestato è titolo per l‟iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli fini del riconoscimento dei crediti formativi validi anche per l‟accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione. 5.17 Criteri di attribuzione dei voti sulla scheda di Valutazione della Scuola Secondaria di 1° grado CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI VOTI SULLA SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO Voti 37 Descrittori 10 (dieci/decimi) Raggiungimento completo e sicuro di tutti gli obiettivi. Competenze pienamente acquisite . Capacità critiche e rielaborazione personale 9 (nove/decimi) Raggiungimento completo e sicuro di tutti gli obiettivi. Competenze pienamente acquisite 8 (otto/decimi) Completo raggiungimento degli obiettivi. Competenze acquisite 7 (sette/decimi) Raggiungimento adeguato degli obiettivi / Competenze complessivamente acquisite 6 (sei/decimi) Raggiungimento degli obiettivi fondamentali. Competenze minime 5 (cinque/decimi) Mancato raggiungimento degli obiettivi fondamentali. Competenze parzialmente acquisite. Presenza di lacune diffuse 4 (quattro/decimi) Mancato raggiungimento di tutti gli obiettivi. Competenze non acquisite. Presenza di lacune gravi e diffuse CRITERI DI VALUTAZIONE E DI ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA Voti 38 Descrittori del comportamento 10 (dieci/decimi) Si comporta sempre in modo corretto e responsabile, collabora con i compagni e gli insegnanti, partecipa in modo costruttivo e si impegna in modo costante e approfondito. 9 (nove/decimi) Si comporta in modo corretto e responsabile, la socializzazione è positiva, partecipa con interesse alla lezione e si impegna in modo costante. 8 (otto/decimi) Rispetta le regole di comportamento, la socializzazione è positiva, partecipa con interesse alla lezione e si impegna in modo abbastanza costante. 7 (sette/decimi) Vivace ma non sempre corretto, la socializzazione è positiva, talvolta distratto, qualche discontinuità nell‟impegno. 6 (sei/decimi) 5 (cinque/decimi) Se controllato rispetta le regole, la socializzazione è, in genere, positiva, interviene se sollecitato, l‟impegno è superficiale. Spesso non rispetta le regole, i rapporti con i compagni ed insegnanti sono difficoltosi, fa interventi non pertinenti, l‟impegno è inadeguato. 5.18 Criteri per l'assegnazione della valutazione numerica alle prove strutturate (misurazione) VOTO Tabelle di misurazione delle prove oggettive FASCIA DI PUNTEGGIO O PERCENTUALE 10 96 -100 9 86 – 95 8 76 - 85 7 66- 75 6 5 56 – 65 Soglia di accettabilità 46 – 55 4 36 -45 Tabella di misurazione delle prove non oggettive Criteri di misurazione valutazione La prova, il compito o le risposte date ad una interrogazione orale sono corrette, complete articolate e approfondite (elaborate criticamente). 10 La prova, il compito o le risposte date ad una interrogazione orale sono corrette e complete non sempre approfondite 9 La prova, il compito o le risposte date ad una interrogazione orale sono corrette sostanzialmente complete. 8 La prova, il compito o le risposte date ad una interrogazione orale sono corrette ma non complete e con qualche imprecisione. 7 La prova, il compito o le risposte date sono accettabili anche se contengono imprecisioni o lacune non gravi - Soglia di accettabilità - 6 39 La prova, il compito o le risposte date ad una interrogazione orale contengono diversi errori di una certa gravità e le risposte sono superficiali. Si riscontrano difficoltà nel procedere delle applicazioni. La prova, il compito o le risposte date ad una interrogazione orale contengono errori gravi e le risposte sono incomplete o errate inoltre gravi difficoltà nel procedere delle applicazioni. L‟alunno non svolge il compito, la prova o non risponde per incapacità o grave negligenza (non ha studiato). 5 4 3 5.19 Particolari Criteri per l'assegnazione della valutazione numerica alle prove strutturate (misurazione) Criteri di misurazione delle prove scritte di Lingua Italiana TIPOLOGIA A TIPOLOGIA B TIPOLOGIA C - Esposizione in cui il candidato/Alunno possa esprimere esperienze reali o costruzioni di fantasia (sotto forma di cronaca, diario, lettera, racconto o intervista). - Trattazione di un argomento di interesse culturale o sociale che consenta l'esposizione di riflessioni personali. - Relazione su un argomento di studio, attinente a qualsiasi disciplina. ELEMENTI DI VALUTAZIONE Qualità del contenuto PUNTEGGIO 1.Possesso di adeguate conoscenze 1= lacunoso 2=parziale 3=essenziale 4=buono 5=esauriente 6=approfondito relative all'argomento scelto Organizzazione del contenuto PUNTEGGIO 2.Pertinenza 1=deficitaria 2=parziale 3=essenziale 4=aderente 5=completa 6=ampia alla traccia 3. Abilità relativa alla specifica 1=lacunosa 2=modesta 3=accettabile 4=adeguata 5=rispondente 6=evidente tipologia testuale richiesta 4. Attitudine alla 4= 1=deficitaria 2=parziale 3=elementare 5=completa 6=ampia costruzione adeguata di un discors organico, 40 coerente e originale Esposizione / aspetti formali 5.Ortografia, Morfologia, 1= gravi Sintassi errori Lessico deficitario (proprietà espositiva) PUNTEGGIO 2=diffusi errori; limitato 3=sporadici errori; semplice 4=testo corretto; specifico 5=forma chiara e scorrevole; ricco e articolato 6=competenza brillante; eccellente proprietà Misurazione 29 – 30 26 – 28 23 –25 % 96 -100 86 – 95 76-85 Voto 10 9 8 20 – 22 66-75 7 Complessivo raggiungimento degli obiettivi - Adeguato raggiungimento degli obiettivi 17 - 19 56-65 6 Raggiungimento degli obiettivi essenziali 14 – 16 46-55 5 Raggiungimento parziale degli obiettivi Obiettivi essenziali appena raggiunti 11 – 13 < 10 36- 45 4 3 Lacunoso raggiungimento degli obiettivi Mancato raggiungimento degli obiettivi < 36 Descrittori Pieno e lodevole raggiungimento degli obiettivi Pieno e completo raggiungimento degli obiettivi Completo raggiungimento degli obiettivi Criteri di misurazione delle prove di: MATEMATICA VOTO Conosce ed applica in modo preciso ed accurato proprietà, procedimenti e tecniche operative. Formula ipotesi e affronta situazioni problematiche con sicurezza risolvendole in modo chiaro, completo e ordinato. Rivela un‟ottima padronanza dei concetti fondamentali della disciplina e rielabora le diverse informazioni con precisione utilizzando con sicurezza il linguaggio specifico . Conosce ed applica procedimenti, proprietà e tecniche operative in modo preciso. Formula ipotesi e affronta situazioni problematiche con sicurezza risolvendole in modo chiaro e completo. Rivela piena padronanza dei concetti fondamentali della disciplina e gestisce le diverse informazioni utilizzando in modo appropriato e sicuro il linguaggio specifico. 41 10 9 Conosce ed applica proprietà e procedimenti in modo corretto. Formula ipotesi e affronta situazioni problematiche in modo abbastanza sicuro risolvendole in quasi tutte le loro parti in modo sostanzialmente ordinato. Rivela una buona padronanza dei concetti fondamentali della disciplina e gestisce le diverse informazioni utilizzando in modo pertinente il linguaggio specifico. Conosce ed applica proprietà e procedimenti con sicurezza in situazioni note. Formula ipotesi e affronta situazioni problematiche con una certa sicurezza risolvendole in modo non sempre completo e/o ordinato. Rivela padronanza dei concetti fondamentali della disciplina e comunica le diverse informazioni utilizzando in modo adeguato il linguaggio specifico. Conosce ed applica procedimenti, proprietà e tecniche operative in semplici situazioni. Formula ipotesi e affronta situazioni problematiche con qualche incertezza risolvendole in modo sommario. Rivela una conoscenza essenziale dei concetti fondamentali della disciplina e comunica le diverse informazioni utilizzando in modo sostanzialmente corretto il linguaggio specifico. Conosce ed applica procedimenti, proprietà e tecniche operative con qualche incertezza anche in situazioni note. Formula ipotesi e affronta situazioni problematiche con evidente insicurezza risolvendole in modo parziale. Rivela una conoscenza superficiale dei concetti fondamentali della disciplina e comunica in modo essenziale le diverse informazioni utilizzando in modo approssimativo il linguaggio specifico. Conosce in modo lacunoso i concetti fondamentali della disciplina. Formula ipotesi e affronta situazioni problematiche solo se guidato risolvendole in modo settoriale. Applica procedimenti, proprietà e tecniche operative in modo poco corretto e/o frammentario e comunica in modo poco adeguato le diverse informazioni riconoscendo ed utilizzando il linguaggio specifico in modo settoriale e/o parziale. 8 7 6 5 4 INDICATORI e DESCRITTORI per la correzione dell’elaborato di MATEMATICA INDICATORE Conoscenza e comprensione dei contenti 42 DESCRITTORE Completa e approfondita Completa Buona Più che Sufficiente Sufficiente Essenziale Parziale Precisa e accurata Accurata Abbastanza accurata Generalmente corretta VOTO 10 9 8 7 6 5 4 10 9 8 7 Applicazione di proprietà, procedimenti e tecniche Uso del linguaggio specifico Sufficientemente Corretta Parzialmente corretta Incerta 6 5 Consapevole e sicuro Sicuro Nel complesso corretto Adeguato Essenziale Non sempre corretto Inadeguato 10 9 8 7 6 5 4 4 Criteri di misurazione delle prove di Lingue straniere (L. Inglese e L. Francese) Voto Ricezione orale - Descrittori Comprende dettagliatamente e con prontezza il contenuto di un messaggio orale su un 10 argomento noto. Comprende pienamente il contenuto di un messaggio orale su un argomento noto, 9 omettendo piccoli dettagli. Comprende quasi integralmente il contenuto di un messaggio orale su un argomento noto. 8 7 6 5 4 Voto 10 9 8 7 6 5 4 Voto 10 43 Comprende gli elementi essenziali di un messaggio orale su un argomento noto e riconosce alcune informazioni dettagliate Comprende gli elementi essenziali di un messaggio orale su un argomento noto. Comprende solo qualche elemento di un messaggio su un argomento noto, senza capirne il contenuto globale. Non comprende il messaggio. Ricezione scritta Comprende dettagliatamente il contenuto di un testo scritto su un argomento noto. Comprende dettagliatamente il contenuto di un testo scritto su un argomento noto, omettendo piccoli dettagli. Comprende quasi integralmente il contenuto di un messaggio scritto su un argomento noto. Comprende gli elementi essenziali di un messaggio scritto su un argomento noto e riconosce alcune informazioni dettagliate. Comprende globalmente un messaggio scritto su un argomento noto. Comprende solo qualche elemento di un messaggio scritto su un argomento noto, ma non il suo contenuto globale. Non comprende il messaggio. Interazione orale Si esprime con pronuncia e intonazione corrette e in modo scorrevole su un argomento noto. Utilizza lessico e registro appropriati. 9 8 7 6 5 4 Voto 10 9 8 7 6 5 4 Produzione scritta Scrive brevi testi su un argomento noto in modo organico, utilizzando correttamente strutture, lessico e registro linguistico. L'ortografia è sempre appropriata. Scrive brevi testi su un argomento noto in modo organico, utilizzando strutture, lessico e registro linguistico con minime imprecisioni. L'ortografia è sempre appropriata. Scrive brevi testi su un argomento noto in modo chiaro, utilizzando quasi sempre correttamente strutture, lessico e registro linguistico. L'ortografia .è quasi sempre appropriata. Scrive brevi testi su un argomento noto in modo chiaro utilizzando generalmente in modo corretto strutture, lessico e registro linguistico. Commette qualche errore ortografico. Scrive in modo comprensibile su un argomento noto, nonostante errori nell'uso delle strutture e del lessico. Gli errori ortografici non impediscono la comunicazione. A causa dei numerosi errori nell'uso delle strutture e del lessico, nonché degli errori ortografici i messaggi su un argomento noto sono poco comprensibili. A causa dei numerosi errori nell'uso delle strutture e del lessico, nonché degli errori ortografici i messaggi su un argomento noto non sono comprensibili. Voto 10 Conoscenza delle strutture e delle funzioni linguistiche Conosce e usa sempre correttamente le strutture grammaticali note. 9 Conosce e usa sempre correttamente le strutture grammaticali note. 8 Conosce e usa non sempre correttamente le strutture grammaticali note. 7 Conosce e usa generalmente in modo corretto le strutture grammaticali note. 6 Conosce in parte le strutture grammaticali note e le usa in modo sempre corretto. 5 Non conosce gran parte delle strutture grammaticali note e/o non in grado di utilizzarle correttamente. Non conosce le strutture grammaticali e non è in grado di utilizzarle. 4 44 Si esprime con pronuncia e intonazione corrette e in modo scorrevole su un argomento noto. Utilizza lessico e registro quasi sempre appropriati. Si esprime con pronuncia e intonazione corrette e in modo abbastanza scorrevole su un argomento noto. Utilizza lessico e registri non sempre appropriati. Si esprime con pronuncia non sempre corretta, ma comprensibile su un argomento noto e con lessico e registro generalmente appropriati. Si esprime con pronuncia non sempre corretta e con lessico e registro non sempre appropriati su un argomento noto. Le incertezze nell'esposizione orale non compromettono la comprensione del messaggio. Si esprime con pronuncia poco corretta e con errori lessicali e di registro che compromettono la comprensione del messaggio su un argomento noto. Interagisce con difficoltà usando un lessico e una sintassi scorretti. Voto 10 9 8 7 6 5 4 Conoscenza della cultura e della civiltà Conosce dettagliatamente gli elementi di cultura e di civiltà affrontati e sa stabilire confronti. Conosce in modo esauriente gli elementi di cultura e di civiltà affrontati e sa stabilire confronti. Conosce in modo quasi completo gli elementi di cultura e di civiltà affrontati e sa stabilire confronti. Conosce in modo abbastanza dettagliato gli elementi di cultura e di civiltà affrontati e sa stabilire qualche confronto. Conosce gli elementi essenziali di cultura e di civiltà affrontati e sa stabilire qualche confronto. Conosce in modo frammentario pochi elementi di cultura e di civiltà affrontati, che non consentono di stabilire confronti significativi. Non conosce gli elementi di cultura e di civiltà affrontati. Criteri di misurazione delle prove oggettive di Tecnologia Criterio DISEGNO TECNICO Descrittori Applica la tecnica ed usa gli strumenti in modo corretto e sicuro con una rigorosa e ordinata esecuzione grafica Applica la tecnica ed usa gli strumenti in modo corretto e con una esecuzione grafica ordinata Applica la tecnica ed usa gli strumenti in modo corretto con alcune imprecisioni Applica la tecnica ed usa gli strumenti in modo abbastanza corretto con discreta precisione Applica la tecnica ed usa gli strumenti in modo abbastanza corretto con accettabile precisione Applica la tecnica ed usa gli strumenti in modo errato ma graficamente ordinato Applica la tecnica ed usa gli strumenti in modo errato e l‟esecuzione grafica risulta disordinata Elaborato grafico incompleto al 70% Voto 10 9 8 7 6 5 4 3 Criteri di misurazione delle prove oggettive di Musica Criterio Descrittori Corretta, completa, decisa e personale Corretta, completa, decisa ESPRESSIONE VOCALE Corretta e completa ED USO DEI MEZZI STRUMENTALI Globalmente corretta, ma con qualche esitazione Poco precisa, insicura, completa solo se guidata 45 Voto 10 9 8 7 6 Non sempre corretta, frammentaria 5 Scorretta, incompleta 4 L‟alunno risulta impreparato 3 Criterio CAPACITÀ D’ASCOLTO E COMPRENSIONE DEI MESSAGGI MUSICALI Descrittori Adeguata, ragionata, funzionale, completa e personale 10 Adeguata, ragionata, funzionale e completa 9 Adeguata, ragionata e funzionale 8 Accettabile e avviata a diventare funzionale riconoscimento degli elementi costitutivi di un brano 7 Parziale e guidata 6 Limitata a testi musicali semplici 5 Molto limitata 4 L‟alunno risulta impreparato 3 Criterio RIELABORAZIONE PERSONALE DI MATERIALI SONORI Voto Descrittori Voto Corretta, articolata, ricca e personale 10 Completa, articolata e ricca 9 Corretta ed articolata 8 Semplice e corretta 7 Molto semplice, ma accettabile 6 Limitata e imprecisa 5 Scarsa e confusa 4 L‟alunno risulta impreparato 3 Criteri di misurazione delle prove oggettive di Scienze Motorie Criterio CONSOLIDAMENTO DELLE CAPACITA’ COORDINATIVE (coordinazione dinamica generale, orientamento spazio-tempo) 46 Descrittori Combinazione e differenziazione dei movimenti con ottima disinvoltura ed efficacia Realizza e utilizza abilità in modo personale, autonomo e produttivo Utilizza le capacità motorie in modo del tutto sicuro, con sicurezza e buona disinvoltura Utilizza schemi motori modo abbastanza sicuro e con una certa Voto 10 9 8 7 disinvoltura Utilizza gli schemi motori in modo sufficientemente sicuro 6 Utilizza gli scemi motori in modo poco coordinato e con una certa difficoltà Rifiuta le prove Criterio MIGLIORAMENTO E SVILUPPO DELLE CAPACITA’ CONDIZIONALI (resistenza, velocità, forza e mobilità articolare) 5 4-3 Descrittori Affronta in condizioni fisiche ottimali ogni impegno motorio/sportivo Affronta in condizioni fisiche più che buone ogni impegno motorio/sportivo Affronta in condizioni fisiche buone le attività fisiche Voto 10 9 8 Affronta in condizioni fisiche adeguate le attività fisiche 7 Affronta in condizioni fisiche sufficienti le attività fisiche 6 Affronta in condizioni non sempre adeguate alcune attività 5 Rifiuta le prove Criterio 4-3 Descrittori Voto Vive il proprio corpo con assoluta dignità e rispetto MESSA IN ATTO DI COMPORTAMENTI DI PREVENZIONE; IGIENE E TUTELA E' pienamente consapevole dell'importanza dello sviluppo armonico del proprio corpo E' rispettoso e consapevole dell'importanza dello sviluppo del proprio corpo E‟ consapevole dell'importanza dello sviluppo del proprio corpo E' sufficientemente consapevole dell'importanza ma non sempre ne dimostra rispetto Non è sempre consapevole dell'importanza dello sviluppo del proprio corpo Rifiuta le prove Criteri di misurazione di Arte e immagine ha ancora acquisito la capacità di osservazione, non ha ancora superato gli stereotipi fondamentali, non ha ancora acquisito la conoscenza delle principali regole del linguaggio visuale. pplicare le tecniche in relazione alle esigenze espressive. gli elementi della realtà, rielabora i temi proposti in modo elementare e poco personale. 47 10 3-4 9 8 7 6 5 4 -3 uisito la capacità di lettura di un‟opera d‟arte (o di un messaggio visivo), non sa collocare un‟opera d‟arte nel giusto contesto storico e culturale, non conosce i termini specifici relativi alla storia dell‟arte. ce molto superficialmente. modo solo parziale gli stereotipi fondamentali, conosce solo parzialmente le principali regole del linguaggio visuale. rtezze nell‟utilizzo di strumenti e tecniche espressive, incontra difficoltà nell‟uso delle tecniche in relazione alle esigenze espressive. rappresentare elementi della realtà, rielabora i temi proposti in modo poco personale. 5 d‟arte nel giusto contesto, utilizza con difficoltà anche i principali termini specifici relativi alla Storia dell‟arte. - Anche se si impegna produce poco anche se guidato. ha superato in modo accettabile gli stereotipi fondamentali, conosce in modo solo accettabile le principali regole del linguaggio visuale. sa usare in modo accettabile le tecniche in relazione alle esigenze espressive. lche incertezza nel rappresentare elementi della realtà, rielabora i temi proposti senza apporti originali. 6 un‟opera d‟arte nel giusto contesto storico culturale, sa utilizzare solo i principali termini specifici relativi alla storia dell‟arte. - Si impegna e produce se guidato. modo quasi soddisfacente gli stereotipi fondamentali, conosce in modo abbastanza dettagliato le principali regole del linguaggio visuale. tecniche in relazione alle esigenze espressive. bbastanza accurato, rappresenta in modo abbastanza dettagliato elementi della realtà, rielabora i temi proposti in modo personale. 7 nel giusto contesto storico e culturale. - Si impegna e produce in modo autonomo. superato in modo soddisfacente gli stereotipi fondamentali, conosce in modo dettagliato le principali regole del linguaggio visuale. tecniche in relazione alle esigenze espressive. elementi della realtà, rielabora i temi proposti in modo originale. contesto storico e culturale. 48 8 elementi della realtà, ha superato completamente gli stereotipi fondamentali, conosce in modo completo e dettagliato le principali regole del linguaggio visuale. sicurezza le tecniche in relazione alle esigenze espressive. e dettagliato elementi della realtà, rielabora i temi proposti in modo personale e originale. modo completo e dettagliato, sa collocare con sicurezza un‟opera d‟arte nel giusto contesto storico e culturale. - Produce in modo personale motivando le scelte fatte. 9 completamente gli stereotipi fondamentali, conosce in modo completo e consapevole le principali regole del linguaggio visuale. usare con sicurezza le tecniche in relazione alle esigenze espressive. e dettagliato elementi della realtà, rielabora i temi proposti in modo personale e originale. ato, sa collocare con sicurezza un‟opera d‟arte nel giusto contesto storico e culturale, facendo opportuni parallelismi. - Produce in modo personale e consapevole motivando le scelte fatte. 10 Elaborazione del giudizio: L‟elaborato evidenzia una (completa e approfondita (10), completa (9), buona (8), più che sufficiente (7), sufficiente (6), essenziale (5), parziale (4)) conoscenza dei contenuti e una comprensione (organica (10-9), quasi organica (8-7), essenziale (6), parziale (5-4)) . L‟applicazione di proprietà, procedimenti e tecniche risulta (precisa ed accurata (10), accurata (9), abbastanza accurata (8), generalmente corretta (7), sufficientemente corretta (6), parzialmente corretta (5), incerta (4)). L‟uso del linguaggio specifico è (consapevole e sicuro (10), sicuro (9), nel complesso corretto (8), adeguato (7), essenziale (6), non sempre corretto (5), inadeguato (4)). VOTO: ___________/10 Criteri di misurazione RELIGIONE CATTOLICA VOTO Possiede una conoscenza completa ed approfondita dei contenuti che rielabora in modo personale. Legge e comprende testi sacri e documenti religiosi cogliendone pienamente il significato ed interpretandoli correttamente. Identifica prontamente i valori religiosi in un testo o in una situazione esperienziale. Utilizza il lessico specifico, in testi scritti e negli interventi orali, in modo corretto e pertinente. OTTIMO DISTINTO 49 Possiede una conoscenza completa ed approfondita dei contenuti. Legge e comprende testi sacri e documenti religiosi cogliendone pienamente il significato. Identifica i valori religiosi in un testo o in una situazione esperienziale. Utilizza il lessico specifico, in testi scritti e negli interventi orali, in modo globalmente corretto Possiede una conoscenza completa ma non sempre approfondita dei contenuti. Legge e comprende testi sacri e documenti religiosi cogliendo il senso globale del messaggio. Identifica, anche se con qualche incertezza, i valori religiosi in un testo o in una situazione esperienziale. Comprende e utilizza in testi scritti e negli interventi orali singoli termini specifici. Possiede una conoscenza essenziale dei contenuti. Legge testi sacri e documenti religiosi cogliendo il senso globale del messaggio. Identifica, solo se guidato, i valori religiosi in un testo o in una situazione esperienziale. Comprende singoli termini specifici e li utilizza con qualche incertezza Possiede una conoscenza lacunosa dei contenuti. Legge testi sacri e documenti religiosi ma non coglie il significato intrinseco. Anche guidato evidenzia difficoltà ad identificare i valori religiosi in un testo o in una situazione esperienziale. Evidenzia un lessico specifico scarno e/o poco appropriato. 50 BUONO SUFFICIENTE NON SUFFICIENTE 5.20 Modelli di Certificazione delle competenze Istituzione scolastica ……………………………………………..………………………………. SCHEDA DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA Il Dirigente Scolastico Visti gli atti d‟ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti di classe al termine della quinta classe della scuola primaria; tenuto conto del percorso scolastico quinquennale; CERTIFICA che l‟alunn … ………………………………………………...…………………………………......., nat … a ………………………………………………….…………….… il………………..………, ha frequentato nell‟anno scolastico ..…. / …. la classe .… sez. …, con orario settimanale di ….. ore; ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati. 51 Livello Indicatori esplicativi A – Avanzato L‟alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell‟uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli. L‟alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite. L‟alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese. L‟alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note. B– Intermedio C – Base D – Iniziale 1 Profilo delle competenze Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. Competenze chiave Discipline coinvolte Comunicazione Tutte le discipline, con nella madrelingua o particolare riferimento a: lingua di istruzione. ………………………….. 2 È in grado di esprimersi a Comunicazione Tutte le discipline, con livello elementare in lingua nelle lingue particolare riferimento a: inglese e di affrontare una straniere. ………………………….. comunicazione essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana. 3 Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientificotecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali. 4 Usa le tecnologie in contesti Competenze comunicativi concreti per digitali. ricercare dati e informazioni e per interagire con soggetti diversi. 5 Si orienta nello spazio e nel tempo; osserva, descrive e attribuisce significato ad ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. 6 Possiede un patrimonio di Imparare conoscenze e nozioni di base imparare. ed è in grado di ricercare ed 52 Competenza Tutte le discipline, con matematica e particolare riferimento a: competenze di base ………………………….. in scienza e tecnologia. Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ………………………….. Imparare ad Tutte le discipline, con imparare. particolare riferimento a: Consapevolezza ed …………………………... espressione culturale. ad Tutte le discipline, con particolare riferimento a: Livello organizzare informazioni. nuove …………………………... 7 Utilizza gli strumenti di Consapevolezza ed Tutte le discipline, con conoscenza per comprendere espressione particolare riferimento a: se stesso e gli altri, per culturale. …………………………... riconoscere le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un‟ottica di dialogo e di rispetto reciproco. 8 In relazione alle proprie Consapevolezza ed Tutte le discipline, con potenzialità e al proprio talento espressione particolare riferimento a: si esprime negli ambiti motori, culturale. …………………………... artistici e musicali che gli sono congeniali. 9 Dimostra originalità e spirito Spirito di iniziativa Tutte le discipline, con di iniziativa. È in grado di e imprenditorialità. particolare riferimento a: realizzare semplici progetti. …………………………... Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. 10 Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. 11 Imparare ad Tutte le discipline, con imparare. particolare riferimento a: Competenze sociali …………………………... e civiche. Rispetta le regole condivise, Competenze sociali Tutte le discipline, con collabora con gli altri per la e civiche. particolare riferimento a: costruzione del bene comune. …………………………... Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. Ha cura e rispetto di sé, degli Competenze sociali Tutte le discipline, con altri e dell‟ambiente come e civiche. particolare riferimento a: 12 presupposto di un sano e …………………………... corretto stile di vita. L‟alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolastiche, relativamente a: ……………………………………………………………………………………………………… 13 ………………... ……………………………………………………………………………………………………… …………………………….. Il team docente .................................. 53 Il Dirigente Scolastico .................................. Prof.ssa Giuseppa Di Blasi .................................. .................................. .................................. .................................. Istituzione scolastica ……………………………………………..………………………………. SCHEDA PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE Il Dirigente Scolastico Visti gli atti d‟ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti e ai giudizi definiti dal Consiglio di classe in sede di scrutinio finale; tenuto conto del percorso scolastico ed in riferimento al Profilo dello studente; CERTIFICA che l‟alunn … ………………………………………………………………………………………..., nat … a……….…………………………………………………... il ……………………………….., ha frequentato nell‟anno scolastico ..…. / ….. la classe .… sez. …, con orario settimanale di …. ore; ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati. Livello Indicatori esplicativi L‟alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell‟uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli. L‟alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte B– Intermedio consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite. L‟alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di C – Base possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese. D – Iniziale L‟alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note. A– Avanzato 54 Profilo delle competenze 1 2 3 4 5 55 Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. Competenze chiave Discipline coinvolte Comunicazione Tutte le discipline, nella particolare riferimento a: madrelingua o ………………………... lingua di istruzione. Nell‟incontro con persone di diverse Comunicazione lingue nazionalità è in grado di esprimersi nelle straniere. a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. Utilizza la lingua inglese nell‟uso delle tecnologie dell‟informazione e della comunicazione. Le sue conoscenze matematiche e Competenza e scientifico-tecnologiche gli matematica competenze di consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare base in scienza e l‟attendibilità delle analisi tecnologia. quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero logico-scientifico gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche. Usa con consapevolezza le Competenze tecnologie della comunicazione per digitali. ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo. ad Si orienta nello spazio e nel tempo Imparare imparare. dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed Consapevolezza ed espressione Livello con Tutte le discipline, particolare riferimento a: ………………………... con Tutte le discipline, particolare riferimento a: ………………………... con Tutte le discipline, particolare riferimento a: ………………………... con Tutte le discipline, particolare riferimento a: ………………………... con interpreta ambienti, fatti, fenomeni culturale. e produzioni artistiche. ad Possiede un patrimonio organico di Imparare imparare. conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di 6 ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Utilizza gli strumenti di conoscenza Consapevolezza per comprendere se stesso e gli altri, ed espressione per riconoscere ed apprezzare le culturale. diverse identità, le tradizioni 7 culturali e religiose, in un‟ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società. In relazione alle proprie potenzialità Consapevolezza e al proprio talento si esprime in ed espressione 8 ambiti motori, artistici e musicali culturale. che gli sono congeniali. di Dimostra originalità e spirito di Spirito iniziativa e iniziativa. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando imprenditorialità 9 si trova in difficoltà e sa fornire . aiuto a chi lo chiede. È disposto ad Competenze analizzare se stesso e a misurarsi sociali e civiche. con le novità e gli imprevisti. ad Ha consapevolezza delle proprie Imparare potenzialità e dei propri limiti. imparare. Orienta le proprie scelte in modo Competenze 10 consapevole. Si impegna per portare sociali e civiche. a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Rispetta le regole condivise, Competenze collabora con gli altri per la sociali e civiche. 11 costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Ha cura e rispetto di sé, come Competenze presupposto di un sano e corretto sociali e civiche. stile di vita. Assimila il senso e la 12 necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui 56 Tutte le discipline, particolare riferimento a: ………………………... con Tutte le discipline, particolare riferimento a: ………………………... con Tutte le discipline, particolare riferimento a: ………………………... con Tutte le discipline, particolare riferimento a: ………………………... con Tutte le discipline, particolare riferimento a: ………………………... con Tutte le discipline, particolare riferimento a: ………………………... con Tutte le discipline, particolare riferimento a: ………………………... con questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc. L‟alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolastiche, relativamente a: 13 …………………………………………………………………………………………………………… …………………………………. Sulla base dei livelli raggiunti dall‟alunno/a nelle competenze considerate, il Consiglio di Classe propone la prosecuzione degli studi nel/i seguente/i percorso/i: ..…………………………………………………………………………… Data, ……………… Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Giuseppa Di Blasi Il Presidente di Commissione 6. Modalità di valutazione del servizio erogato Il servizio erogato sarà valutato attraverso la somministrazione di questionari di gradimento all‟utenza. Riflettere sul proprio lavoro, e su come procede, è un momento importante che permette di stabilire dei traguardi che si possono realisticamente conseguire. Valutare l‟intero operato della scuola è molto complesso e richiede sia la conoscenza dei fattori che agiscono in maniera favorevole sulla formazione degli alunni sia la capacità di individuare tutti quegli ostacoli che impediscono o rallentano questo processo. Nella consapevolezza che la valutazione d‟istituto sia necessaria per poter migliorare il servizio, si prevedono processi di autovalutazione attraverso due modalità: confronto tra i risultati ottenuti nelle prove nazionali e i risultati conseguiti alla fine dell‟anno scolastico dalle classi corrispondenti attraverso l‟elaborazione di un rapporto che permette di individuare i punti di debolezza e quelli di forza per elaborare delle strategie che consentano agli alunni di migliorare i propri apprendimenti; somministrazione di un questionario rivolto agli studenti, alle famiglie e al personale, i cui risultati sono elaborati in un documento finale che consente di individuare i punti di forza su cui puntare e punti di debolezza da potenziare. 7. Piano annuale di formazione Le attività di formazione previste per l‟anno scolastico 2014-2015 sono le seguenti: a) Formazione “Percorsi di libertà. Per contrastare la violenza sulle donne” b) Formazione CTRH “Tecniche cooperative e gestione dell‟integrazione degli alunni disabili nel gruppo classe” c) Corso di formazione ANPE “Educare alla relazione”(rivolto ai docenti dei tre settori in 57 continuità con quello svoltosi lo scorso a. s.) d) Corso di formazione “LIM”.( rivolto ai docenti dei tre settori) e) Corso formazione Registro e Scrutinio elettronico ( rivolto ai docenti ed al personale amministrativo) 8. Organizzazione. Funzionigramma. Il personale Staff di presidenza: Dirigente Scolastico: Prof.ssa Di Blasi Giuseppa Collaboratore Vicario: Prof. Celestri Alberto Responsabile Infanzia: Ins. Ferlisi Angela Funzioni Strumentali: Area 1: Continuità, Orientamento, Viaggi Di Istruzione: Prof.ssa Caracoglia Lucia Area 2: Pof, Formazione, Autovalutazione, Invalsi “Ins. Squasi Rosa, Ins. Ricupero Santina Area 3: Inclusione, Dispersione, Accoglienza, Tic: Ins. Pelligra Jose‟ Luana. Area Amministrativa: Dsga - Responsabile Privacy: Dott.Essa Ferro Mariella Funzioni Vicarie DSGA e Responsabile Personale : Valvo Viviana Responsabile Alunni Mensa- Iscrizioni.- Invalsi : Di Stefano Piero. Responsabile Personale: Sebastiano Infantino Responsabile Protocollo : Rita Papa CHI Dirigente scolastico: Giuseppa Di Blasi D.S.G.A: Maria Ferro R.L.S.: Alberto Celestri CHE COSA Coordina Rappresenta Valorizza le risorse COME Azioni mirate e concrete volte al raggiungimento di obiettivi manageriali, sentiti gli OO.CC. e le istanze dell'utenza Amministra le finanze della scuola e Rapporti con i fornitori, banca, gestisce il personale A.T.A. EE.LL. ,USR, USP; Piano di lavoro per il personale A.T.A. Elaborazione documenti contabili Collabora con il “datore di lavoro” Confronto col servizio di per garantire la sicurezza dei prevenzione e protezione; lavoratori Segnalazione di fattori di rischio riscontrati; Proposte soluzioni di bonifica Funzioni Strumentali: Luana Pelligra Santina Ricupero Rossella Squasi Lucia Caracoglia Coordinano le attività del P.O.F. e ne Analisi delle situazioni, attenzione garantiscono gli obiettivi ai processi, monitoraggio continuo dell'andamento; Coordinamento aree di lavoro Responsabile Sicurezza strutturale e dei lavoratori 58 Elabora e aggiorna i piani di esodo sicurezza R.S.P.P.: Tommaso Barone Enti locali Associazioni, Cooperative Esamina le situazioni di rischio/pericolo Predispone gli adempimenti previsti dal T.U. 81/2008 , Garantiscono il funzionamento e la Finanziano somme finalizzate; gestione strutturale e socio- Curano la manutenzione della assistenziale della scuola struttura; Erogano servizi necessari all'utenza 8.1 Personale docente. Scuola secondaria di primo grado TERZO ISTITUTO COMPRENSICO “F.MAIORE” - NOTO CLASSE 1^A__________________________________________________________________________ Italiano, Storia, Geografia Prof.ssa Savarino ore 9 Attività di Approfondimento materie letterarie Prof.ssa Mangione ore 1 Matematica, Scienze Prof.ssa Sbezzi ore 6 Tecnologia Prof. Tidona ore 2 Inglese Prof.ssa Scardino ore 3 Seconda Lingua comunitaria Prof.ssa De Santis ore 2 Arte e Immagine Prof.ssa Vindigni ore 2 Scienze motorie e sportive Prof.ssa Amenta ore 2 Musica Prof.ssa Caracoglia ore 2 Religione Cattolica Prof.ssa Carbe‟ ore 1 Sostegno Prof.ssa Cutrufo ore 9 CLASSE 2^A_________________________________________________________________________ Italiano, Storia, Geografia Prof.ssa Savarino ore 9 Attività di Approfondimento materie letterarie Prof.ssa Mangione ore 1 Matematica , Scienze Prof.ssa Sbezzi ore 6 Tecnologia Prof. Tidona ore 2 Inglese Prof.ssa Scardino ore 3 Seconda Lingua comunitaria Prof.ssa De Santis ore 2 Arte e Immagine Prof.ssa Vindigni ore 2 Scienze motorie e sportive Prof.ssa Amenta ore 2 Musica Prof.ssa Caracoglia ore 2 Religione Cattolica Prof.ssa Carbe‟ ore 1 Sostegno Prof. Cutrufo ore 9 CLASSE 3^A______________________________________________________________________ Italiano, Approfondimento Prof.ssa Mangione ore 6 Storia, Geografia Prof. Del Greco ore 4 Matematica, Scienze Prof.ssa Sbezzi ore 6 Tecnologia Prof. Tidona ore 2 Inglese Prof.ssa Scardino ore 3 Seconda Lingua comunitaria Prof.ssa De Santis ore 2 Arte e Immagine Prof.ssa Vindigni ore 2 Scienze motorie e sportive Prof.ssa Amenta ore 2 59 Musica Prof.ssa Caracoglia ore 2 Religione Cattolica Prof.ssa Carbe‟ ore 1 Sostegno Prof. Scapellato ore 18 Sostegno Prof. Celestri ore 4,5 CLASSE 1^B______________________________________________________________________ Italiano, Storia, Geografia Prof.ssa Garofalo ore 9 Attività di Approfondimento materie letterarie Prof.ssa Campisi ore 1 Matematica, Scienze Prof.ssa Santuccio ore 6 Tecnologia Prof. Tidona ore 2 Inglese Prof.ssa Scardino ore 3 Seconda Lingua comunitaria Prof.ssa De Santis ore 2 Arte e Immagine Prof.ssa Vindigni ore 2 Scienze motorie e sportive Prof.ssa Amenta ore 2 Musica Prof.ssa Caracoglia ore 2 Religione Cattolica Prof.ssa Carbe‟ ore 1 Sostegno Prof.ssa Caruso ore 9 CLASSE 2^B_______________________________________________________________________ Italiano, Storia, Geografia Prof.ssa Garofalo ore 9 Attività di Approfondimento materie letterarie Prof.ssa Campisi ore 1 Matematica, Scienze Prof.ssa Santuccio ore 6 Tecnologia Prof. Tidona ore 2 Inglese Prof.ssa Scardino ore 3 Seconda Lingua comunitaria Prof.ssa De Santis ore 2 Arte e Immagine Prof.ssa Vindigni ore 2 Scienze motorie e sportive Prof.ssa Amenta ore 2 Musica Prof.ssa Caracoglia ore 2 Religione Cattolica Prof.ssa Cataudella ore 1 Sostegno Prof.ssa Caruso ore 9 Sostegno Prof. Celestri ore 4,5 CLASSE 3^B______________________________________________________________________ Italiano, Storia, Geografia, Approfondimento Prof.ssa Campisi ore 10 Matematica, Scienze Prof.ssa Mariscalco ore 6 Tecnologia Prof. Tidona ore 2 Inglese Prof.ssa Scardino ore 3 Seconda Lingua comunitaria Prof.ssa De Santis ore 2 Arte e Immagine Prof.ssa Vindigni ore 2 Scienze motorie e sportive Prof.ssa Amenta ore 2 Musica Prof.ssa Caracoglia ore 2 Religione Cattolica Prof. Cataudella ore 1 CLASSE 1^C_______________________________________________________________________ Italiano, Approfondimento Prof.ssa Campisi ore 6 Storia, Geografia Prof.ssa Del Greco ore 4 Matematica, Scienze Prof.ssa Santuccio ore 6 Tecnologia Prof. Tidona ore 2 Inglese Prof.ssa Scifo ore 3 Seconda Lingua comunitaria Prof.ssa De Santis ore 2 60 Arte e Immagine Prof.ssa Vindigni ore 2 Scienze motorie e sportive Prof.ssa Amenta ore 2 Musica Prof.ssa Caracoglia ore 2 Religione Cattolica Prof. Cataudella ore 1 Sostegno Prof.ssa Marchisello ore 9 Sostegno Prof. Celestri ore 4,5 CLASSE 2^C_______________________________________________________________________ Italiano, Storia, Geografia, Approfondimento Prof. Mangione ore 10 Matematica, Scienze Prof.ssa Mariscalco ore 6 Tecnologia Prof. Tidona ore 2 Inglese Prof.ssa Scifo ore 3 Seconda Lingua comunitaria Prof.ssa De Santis ore 2 Arte e Immagine Prof.ssa Vindigni ore 2 Scienze motorie e sportive Prof.ssa Amenta ore 2 Musica Prof.ssa Caracoglia ore 2 Religione Cattolica Prof. . Cataudella ore 1 Sostegno Prof. Celestri ore 4,5 Sostegno Prof.ssa Marchisello ore 9 CLASSE 3^C_______________________________________________________________________ Italiano, Storia, Geografia, Approfondimento Prof. Del Greco ore 10 Matematica, Scienze Prof.ssa Mariscalco ore 6 Tecnologia Prof. Tidona ore 2 Inglese Prof.ssa Scifo ore 3 Seconda Lingua comunitaria Prof.ssa De Santis ore 2 Arte e Immagine Prof.ssa Vindigni ore 2 Scienze motorie e sportive Prof.ssa Amenta ore 2 Musica Prof.ssa Caracoglia ore 2 Religione Cattolica Prof.ssa Cataudella ore 1 8.2 Personale docente scuola primaria Docente 1. Ins. Bellofiore 2. Ins. Beninato 3. Ins. Bertolo 61 Classe Ore Ore A Disposizione 4B – 4D 11+11 0 1A – 3E 19+3 (Ing) 0 Progetto Da Definire 0 22 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. Ins. Biondani Ins. Calvo Ins. Costarella Ins. Dimartina Ins. Ferrara Ins. Gambuzza Ins. Giliberto Ins. Giusto Ins. Grillo Ins. La Rosa Ins. Martellini Ins. Mollica Ins. Scoddo Ins. Pitrolo II I.C. MELODIA 10ore Ins. Ricupero Ins. Santocono Ins. Pelligra Ins. Sibilia Ins. Squasi Ins. Tordonato Ins. Toro A. Ins. Toro C. Ins. Umana Ins. Vinci 1D 22 5A 17 1B 22 2 A – 4D 19+3 (Ing) 5B – 5C 11+11 4B – 4D 11+11 3A 19 4C – 4E 11+11 3C – 3E 11+11 4C – 4E 11+11 5B – 5C 11+11 4A 18 1C 22 1B-2B-5B-1C-2C-1D 2+1+3+3+1+2 0 5 0 0 0 0 3 1A – 3C 5A – 5C 3A – 2B 5D 2C 3B 2B 2 A – 4B 4A 3C – 3E 0 1 0 0 19+3 (Ing) 18+3 20+2 (Ing) 22 22 22 22 19 + 3(Ing.) 17 11 + 11 0 0 0 0 4 0 0 COMPLETA 0 0 0 0 5 0 Docente Lingua Inglese 1. Ins. Buffa 1B–1D–3B–2C–4A–4C–4E–5A–5D 1+1+3+2+3+3+3+3+3 Docenti Religione Cattolica 1. 2. 3. Ins. Marino 0 Ins. Tringali 2 Ins. Magro 0 1A–1B–1C–2A–2B–3A–3B–3C–4A–4B–4C (2 ore per classe) ( 12 ore - partime) 2C–5A–5B–5C–3E (2 ore per classe) 1D –5D–4D–4E (2 ore per classe) Docenti Di Sostegno 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 62 Ins. Alonge Ins. Barone Ins. Montoneri Ins. Greco Ins. Genovesi Ins. Cucuzza Ins. Zirone 4B-4D-4E 5C 4C - 3B – 3E 5A-4A-1B 5D-5B 2A- 3A 2B-5D-1C 0 8. Ins. Battaglia 1D- 1C 8.3 Personale docente scuola dell’infanzia ___Docente 1. Ins. Alota 2. Ins. Bongiorno 3. Ins. Cassibba Buttero 4. Ins. Saccuta 5. Ins. Ferlisi 6. Ins.Raucea 7. Ins. D‟Antoni 8. Ins. Santacroce Sez. A Ore 25 A B B C C D 25 25 25 25 25 25 D 25 Ore a Disposizione 0 0 0 0 0 0 0 0 Docenti Religione Cattolica Infanzia______________________________________ 1. Ins. Lorefice Daniela 2. Ins. Jaworoska Katarzyna 1½ 4½ 8.4 Personale ATA N° 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 63 Cognome Ferro Di Stefano Infantino Papa Valvo Bonomo Di Franco Di Carlo Fronte Liberto Lorefice Magliocco Mammana Mariotti Moscatello Salemi Toro Nome Maria - Dsga Piero - Ass.Teamm.Vo Sebastiano - Ass.Te Amm.Vo Rita - Ass.Te Amm.Vo Viviana - Ass.Te Amm.Vo Giorgio - Coll.Re Scol.Co Corrado - Coll.Re Scol.Co Rosaria - Coll.Re Scol.Co Emanuele - Coll.Re Scol.Co Carmela - Coll.Re Scol.Co Salvatrice - Coll.Re Scol.Co Emanuele - Coll.Re Scol.Co Carmela - Coll.Re Scol.Co Graziella - Coll.Re Scol.Co Carmelo - Coll.Re Scol.Co Giovanna - Coll.Re Scol.Co Corradina - Coll.Re Scol.Co 9. Regolamentazione d’Istituto PREMESSA Vita della comunità scolastica: finalità 1.La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e con i principi generali dell'ordinamento italiano. La vita della comunità scolastica si basa sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, qualunque sia la loro età, condizione, religione e provenienza. 2.La scuola accoglie bambini, preadolescenti e adolescenti ed è consapevole che le sue finalità educative, oltre ad esplicitarsi sul piano delle acquisizioni intellettuali, delle abilità e delle competenze, riguardano l'evoluzione della personalità dei ragazzi verso la condizione adulta, con il compito centrale dell'integrazione, della formazione di una coscienza critica e del proprio ideale (compito che si completerà negli anni successivi). 3.La comunità scolastica, per contribuire allo sviluppo della personalità dei giovani attraverso l'educazione alla consapevolezza, all'identità di genere, al senso di responsabilità e all'autonomia individuale, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità di tutte le componenti. La relazione con gli insegnanti ha un peso affettivo fondamentale e rappresenta, oltre la famiglia, un diverso ma ugualmente essenziale confronto con il mondo degli adulti. Tale relazione è improntata all'incoraggiamento e alla valorizzazione personale del ragazzo secondo le sue caratteristiche, a sostegno del processo di crescita verso una sana autonomia. L'adulto costituisce un riferimento e un "esempio" al bisogno di identificazione del giovane. 4.La scuola dell'obbligo, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, persegue il raggiungimento di obiettivi culturali adeguati all'evoluzione delle conoscenze e all'inserimento nella vita attiva, con particolare riguardo alle caratteristiche, alle aspettative e ai bisogni espressi nel territorio netino. IL CONSIGLIO D'ISTITUTO VISTO l'art. 10, comma 3, lettera a) del T.U. 16/4/94, n. 297; 64 VISTI gli artt. 8 e 9 del DPR 8/3/99, n. 275; VISTO il D.L. 01/02/2001, n. 44; VALUTATA l'opportunità di adottare un regolamento d'istituto in linea e coerente con i principi che connotano l'autonomia di cui sono state dotate le istituzioni scolastiche a decorrere dal 01/09/2000; EMANA Il seguente regolamento CAPO I – ORGANI COLLEGIALI Disposizioni generali sul funzionamento AI fine di realizzare, nel rispetto degli ordinamenti della scuola dello Stato, delle competenze e delle responsabilità proprie del personale in essa operante, la partecipazione alla gestione della scuola, dando ad essa il carattere di una comunità che interagisce con la più vasta comunità sociale e civile, sono stati istituiti gli Organi Collegiali. Art. 1 Convocazione L'iniziativa della convocazione di un Organo Collegiale è esercitata dal Presidente dell'Organo Collegiale stesso o da un terzo dei suoi componenti, nonché dalla Giunta Esecutiva. L'atto di convocazione, emanato dal Presidente, è disposto con almeno cinque giorni di anticipo rispetto alla data prevista per la seduta e con un anticipo di almeno 24 ore nel caso di riunioni d'urgenza. In tale ultimo caso la convocazione potrà essere fatta col mezzo più rapido. La convocazione deve indicare gli argomenti da trattare, il giorno, l'ora, il luogo della riunione e deve essere affissa all'albo. Le riunioni devono avvenire in ore non coincidenti con l'orario delle lezioni. Art. 2 Validità sedute La seduta si apre all'ora indicata nell'avviso di convocazione e diventa valida a tutti gli effetti con la presenza di almeno la metà più uno dei componenti in carica. Nel numero dei componenti in carica non vanno computati i membri decaduti dalla carica e non ancora sostituiti. Il numero legale deve sussistere non solo al principio della seduta, ma anche al momento della votazione. Art. 3 Discussione Ordine del Giorno Il Presidente individua tra i membri dell'Organo Collegiale il segretario della seduta, fatta eccezione per i casi in cui il segretario è individuato per legge. È compito del Presidente porre in discussione tutti gli argomenti dell'O.d.G. nella successione in cui compaiono nell'avviso di convocazione. Gli argomenti indicati nell'OdG sono tassativi. Se l'Organo Collegiale è presente in tutti i suoi componenti, si possono aggiungere altri argomenti con il voto favorevole di tutti i presenti. Costituiscono eccezione al comma precedente le deliberazioni del Consiglio d'Istituto (C.I.S.) che devono essere adottate su proposta della Giunta Esecutiva (G.E.). Sugli argomenti all'OdG tutti gli organismi e tutte le componenti della scuola hanno il diritto di far pervenire, per iscritto, proposte e pareri al Consiglio d'Istituto, che ha l'obbligo di acquisirle agli atti. L'ordine di trattazione degli argomenti può essere modificato su proposta di un componente l'Organo 65 Collegiale, previa approvazione a maggioranza. In caso di aggiornamento della seduta dovrà essere mantenuto lo stesso O.d.G.. Art. 4 Mozione d'ordine Prima della discussione di un argomento all'O.d.G., ogni membro presente alla seduta può presentare una mozione d'ordine per il non svolgimento della predetta discussione ("questione pregiudiziale") oppure perché la discussione dell'argomento stesso sia rinviata ("questione sospensiva"). La questione sospensiva può essere posta anche durante la discussione. Sulla mozione d'ordine possono parlare un membro a favore ed uno contro. Sull'accoglimento della mozione si pronuncia l'Organo Collegiale a maggioranza con votazione palese. L'accoglimento della mozione d'ordine determina la sospensione immediata della discussione dell'argomento all'O.d.G. al quale si riferisce. Art. 5 Diritto di intervento Tutti i membri dell'Organo Collegiale, avuta la parola dal Presidente, hanno diritto di intervenire, secondo l'ordine di iscrizione e per il tempo strettamente necessario, sugli argomenti in discussione. Il Presidente ha la facoltà di replicare agli oratori, quando sia posto in discussione il suo operato quale Presidente e quando si contravvenga alle norme del presente regolamento. Art. 6 Dichiarazione di voto Dopo che il Presidente ha dichiarato chiusa la discussione, possono aver luogo le dichiarazioni di voto, con le quali i votanti possono, brevemente, esporre i motivi per i quali voteranno a favore o contro il deliberando, o i motivi per i quali si asterranno dal voto. La dichiarazione di voto deve essere riportata nel verbale della seduta. Le votazioni sono indette dal Presidente ed al momento delle stesse nessuno può più avere la parola, neppure per proporre mozioni d'ordine. Art. 7 Votazioni Le votazioni si effettuano in modo palese per alzata di mano ovvero per appello nominale ad alta voce, quando lo richiedono il Presidente o uno dei componenti. La votazione è segreta quando riguarda determinate o determinabili persone. Le sole votazioni concernenti persone si prendono a scrutinio segreto, mediante il sistema delle schede segrete. La votazione non può avere validamente luogo, se i consiglieri non si trovano in numero legale. I consiglieri che dichiarano di astenersi dal votare si computano nel numero necessario a rendere legale l'adunanza, ma non nel numero dei votanti. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi, salvo che disposizioni speciali prescrivano diversamente. In caso di parità, ma solo per le votazioni palesi, prevale il voto del Presidente. La votazione, una volta chiusa, non può essere riaperta per il sopraggiungere di altri membri e non può nemmeno essere ripetuta, a meno che non si riscontri che il numero dei voti espressi è diverso da quello dei votanti. Nel caso di approvazione di un provvedimento per parti con votazioni separate, si procederà infine ad una votazione conclusiva sul provvedimento stesso nella sua globalità. Art. 8 Risoluzioni 66 I componenti gli Organi Collegiali possono proporre risoluzioni dirette a manifestare orientamenti o a definire indirizzi dell'Organo su specifici argomenti. Per dette risoluzioni valgono, in quanto applicabili, le norme relative alle mozioni di cui all'art. 4. Art. 9 Processo verbale Nella prima parte del verbale si dà conto della legalità dell'adunanza (data, ora e luogo della riunione, chi presiede, chi svolge la funzione di segretario, l'avvenuta verifica del numero legale dei presenti, i nomi con relativa qualifica dei presenti e degli assenti, questi ultimi se giustificati o no, l'O.d.G.). Per ogni punto all'O.d.G, si indicano molto sinteticamente le considerazioni emerse durante il dibattito, quindi si dà conto dell'esito della votazione (numero dei presenti, numero dei votanti, numero dei voti favorevoli, contrari, astenuti e nulli). Nel verbale sono annotate anche le eventuali dichiarazioni di voto e il tipo di votazione seguito. Un membro dell'Organo Collegiale può chiedere che a verbale risulti la volontà espressa da ogni singolo membro sulla materia oggetto della deliberazione. I membri dell'Organo Collegiale hanno facoltà di produrre il testo di una loro dichiarazione da trascrivere a cura del segretario sul verbale. I verbali delle sedute degli Organi Collegiali sono raccolti su appositi registri a pagine numerate, timbrate e firmate dal Dirigente Scolastico per vidimazione. I verbali sono numerati progressivamente dalla data di insediamento del Consiglio. I verbali delle sedute degli Organi Collegiali possono: essere redatti direttamente sul registro; se prodotti con programmi informatici, essere incollati sulle pagine del registro e quindi timbrati e vidimati dal segretario e Presidente in ogni pagina; se prodotti con programmi informatici, essere rilegati per formare un registro le cui pagine dovranno essere timbrate e vidimate dal Dirigente Scolastico. Copia del processo verbale viene inviata ad ogni singolo membro dell'Organo Collegiale con la convocazione della seduta successiva. Il processo verbale viene letto ed approvato prima dell'inizio della seduta immediatamente successiva. Art. 10 Surroga dei membri cessati Per la sostituzione dei membri elettivi degli Organi Collegiali a durata pluriennale, venuti a cessare per qualsiasi causa, si procede alla nomina di coloro che, in possesso dei requisiti di eleggibilità, risultino i primi fra non eletti delle rispettive liste. In caso di esaurimento delle liste, si procede ad elezioni suppletive. Le eventuali elezioni suppletive si effettueranno, di norma, nello stesso giorno in cui si tengono quelle per il rinnovo degli organi di durata annuale e, comunque, entro il primo trimestre di ogni anno scolastico. In ogni caso, i membri subentranti cessano anch'essi dalla carica allo scadere del periodo di durata del Consiglio. Art. 11 Programmazione Ciascuno degli Organi Collegiali programma le proprie attività nel tempo, in rapporto alle proprie competenze, allo scopo di realizzare, nei limiti del possibile, un ordinato svolgimento delle attività stesse, raggruppando a date, prestabilite in linea di massima, la discussione di argomenti su cui sia possibile prevedere con certezza la necessità di adottare decisioni, proposte o pareri. 67 Art. 12 Decadenza I membri dell'Organo Collegiale sono dichiarati decaduti quando perdono i requisiti per l'eleggibilità o non intervengono per tre sedute consecutive senza giustificati motivi. Spetta all'Organo Collegiale vagliare le giustificazioni addotte dagli interessati. Art. 13 Dimissioni I componenti eletti dell'Organo Collegiale possono dimettersi in qualsiasi momento. Le dimissioni sono date per iscritto. È ammessa la forma orale solo quando le dimissioni vengono date dinanzi all'Organo Collegiale. L'Organo Collegiale prende atto delle dimissioni. In prima istanza, l'Organo Collegiale può invitare il dimissionario a recedere dal suo proposito. Una volta che l'Organo Collegiale abbia preso atto delle dimissioni, queste divengono definitive ed irrevocabili. Il membro dimissionario, fino al momento della presa d'atto delle dimissioni, fa parte a pieno titolo dell'Organo Collegiale e, quindi, va computato nel numero di componenti l'Organo Collegiale medesimo. Art. 14 Consiglio d’Istituto Il Consiglio d'istituto ha come finalità primaria ed essenziale l'organizzazione e la programmazione della vita della scuola. Esso è un Organo Collegiale di governo della scuola ed è costituito ai sensi dell'art. 8 del Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297; ad esso competono tutte le attribuzioni previste dall'art. 10 del suddetto Decreto Legislativo, che qui di seguito si riportano. Il Consiglio di Istituto delibera il bilancio preventivo ed il conto consuntivo e dispone in ordine all'impiego dei mezzi finanziari per quanto concerne il funzionamento amministrativo e didattico dell'Istituto. 1.Il C.d.I, fatte salve le competenze del Collegio dei Docenti e dei Consigli di Intersezione, di Interclasse e di Classe, ha potere deliberante, su proposta della giunta, per quanto concerne l'organizzazione e la programmazione della vita e dell'attività della scuola, nei limiti delle disponibilità di bilancio, nelle seguente materie: b) adozione del Regolamento interno dell'Istituto; c) acquisto, rinnovo e conservazione delle attrezzature tecnico-scientifiche e dei sussidi didattici, compresi quelli audio-televisivi, informatici, le dotazioni librarie e l'acquisto dei materiali di consumo occorrenti; d)adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze; e)criteri generali per la programmazione educativa; f) criteri per la programmazione e l'attuazione delle attività parascolastiche, intrascolastiche, extrascolastiche, con particolare riguardo ai corsi di recupero e di sostegno, alle visite guidate e ai viaggi di istruzione; g) la promozione di contatti con altre scuole o istituti al fine di realizzare scambi di informazioni e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazione; h) partecipazione dell'Istituto ad attività culturali, sportive e ricreative di particolare interesse educativo. 3. Il Consiglio di Istituto indica, altresì, i criteri generali relativi: alla formazione delle sezioni nella Scuola dell'Infanzia e delle classi nella Scuola Primaria e Secondaria di 1 o grado; 68 all'adattamento dell'orario delle attività educative, delle lezioni e delle altre attività scolastiche alle condizioni ambientali; al coordinamento organizzativo dei Consigli di Intersezione, di Interclasse o di Classe. 4.Esprime parere sull'andamento generale, didattico ed amministrativo, dell'Istituto e stabilisce i criteri per l'espletamento dei servizi amministrativi. 5.Esercita funzioni in materia di sperimentazione ed aggiornamento. 6.Si pronuncia su ogni altro argomento attribuito alla sua competenza dal Testo Unico, dalle leggi e dai Regolamenti Art. 15 Norme di funzionamento del Consiglio dell'Istituzione Scolastica 1.La prima convocazione del C.I.S., immediatamente successiva alla nomina dei relativi membri risultati eletti, è disposta dal Dirigente Scolastico. 2.Nella prima seduta, il C.I.S. è presieduto dal Dirigente Scolastico ed elegge, tra i rappresentanti dei genitori membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente. L'elezione ha luogo a scrutinio segreto. Sono candidati tutti i genitori membri del C.I.S. E' considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti rapportata al numero dei componenti del C.I.S. 3.Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti la metà più uno dei componenti in carica. In caso di parità si ripete la votazione finchè non si determini una maggioranza relativa. Se questo non avviene, viene proclamato eletto il consigliere rappresentante della componente genitori più anziano di età. 4.Il C.I.S. può deliberare di eleggere anche un vicepresidente, da votarsi fra i genitori componenti il Consiglio stesso con le stesse modalità previste per l'elezione del Presidente. In caso di impedimento o di assenza del presidente ne assume le funzioni in vicepresidente o, in mancanza anche di questi, il consigliere più anziano di età. 5.Il C.I.S. è convocato dal Presidente con le modalità stabilite dal precedente art.1. 6.Il Presidente del C.I.S. è tenuto a disporre la convocazione del Consiglio su richiesta del Presidente della Giunta Esecutiva. 7.L'ordine del giorno è formulato dal Presidente del C.I.S. su proposta del Presidente della Giunta Esecutiva. 8.A conclusione di ogni seduta del C.I.S. singoli consiglieri possono indicare gli argomenti da inserire nell'ordine del giorno della riunione successiva. 9.Il C.I.S., direttamente o attraverso la Giunta Esecutiva, può invitare a partecipare alle proprie sedute, a titolo consultivo e con diritto di parola e non di voto: genitori; docenti; rappresentanti degli Enti Locali, delle Organizzazioni Sindacali operanti nel territorio; rappresentanti degli altri organi collegiali scolastici; specialisti in materia educativa e psico-pedagogica; persone dotate di particolari competenze in merito agli oggetti posti all'ordine del giorno, al fine di approfondire l'esame di problemi riguardanti la vita e il funzionamento della scuola. 10.Le sedute del C.I.S., ad eccezione di quelle nelle quali si discutono argomenti riguardanti singole persone, sono pubbliche. Possono assistere, compatibilmente con l'idoneità del locale ove si svolgono, gli elettori delle componenti rappresentate e tutti gli altri previsti per legge. 11.Ove il comportamento del pubblico, che comunque non ha diritto di parola, non sia corretto, il Presidente ha il potere di disporre la sospensione della seduta e la sua prosecuzione in forma non pubblica. 12.La pubblicità degli atti del C.I.S., avviene mediante affissione in apposito albo dell'istituto, della copia integrale, sottoscritta dal segretario del consiglio, del testo delle deliberazioni adottate dal 69 consiglio. 13.L'affissione all'albo avviene entro il termine massimo di otto giorni dalla relativa seduta del Consiglio. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo non inferiore a dieci giorni. 14.I verbali e tutti gli atti preparatori delle sedute sono depositati nell'ufficio di segreteria dell'istituto e sono consultabili da chiunque ne abbia titolo, su richiesta da esaudire entro due giorni dalla presentazione. Tale richiesta, indirizzata al Dirigente Scolastico, è orale per docenti, personale AT.A e genitori; è invece scritta e motivata in tutti gli altri casi. 15.Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone, salvo contraria richiesta dell'interessato. 16.Il consigliere assente per tre volte consecutive sarà invitato dalla Presidenza a presentare per iscritto le giustificazioni dell'assenza. Ove risultasse assente alla successiva seduta, sarà dichiarato decaduto dal C.I.S. con votazione a maggioranza relativa. Le giustificazioni presentate saranno esaminate dal Consiglio: ove le assenze siano ritenute ingiustificate dalla maggioranza assoluta del Consiglio, il consigliere decade dalla carica. Ogni consigliere giustifica le sue assenza attraverso la segreteria della scuola, al presidente del C.I.S. Art.16 Giunta esecutiva 1.Il C.I.S. nella prima seduta, dopo l'elezione del Presidente, che assume immediatamente le sue funzioni, elegge nel suo seno una Giunta Esecutiva composta da un docente, un componente degli AT.A e un genitore, secondo modalità stabilite dal Consiglio stesso e con voto segreto. 2.Della Giunta fanno parte di diritto il Dirigente Scolastico che la presiede e ha la rappresentanza dell'istituto e il D.S.G.A, che svolge anche la funzione di segretario della giunta stessa. 3.La Giunta Esecutiva prepara i lavori del C.I.S., predisponendo tutto il materiale necessario ad una corretta informazione dei consiglieri almeno due giorni prima della seduta del Consiglio. La Giunta Esecutiva: a)predispone il bilancio di previsione ed il Conto consuntivo e gli atti ad essi relativi, in particolare, riguardo alle variazioni, ai piani contabili necessari per l'erogazione del fondo dell'Istituzione scolastica; b)prepara i lavori del Consiglio, in particolare, tratta argomenti e problemi di carattere complesso che, a giudizio dei Presidenti del Consiglio e della Giunta, necessitano di lavori istruttori preliminari; c)ha potere decisorio si argomenti delegati dal Consiglio, oppure, per problemi aventi carattere di urgenza, previo assenso contestuale dei Presidenti del Consiglio e della Giunta; tali deliberazioni devono essere ratificate nella seduta del Consiglio di istituto immediatamente successiva alla deliberazione assunta dalla Giunta esecutiva; d)esegue le delibere del Consiglio. Art.17 Collegio dei docenti 1)Il Collegio dei Docenti è composto dal personale docente a tempo indeterminato o determinato in servizio nell'Istituto, ed è presieduto dal Dirigente Scolastico. 2)Fanno altresì parte del Collegio dei Docenti gli insegnanti di sostegno con titolari di classi dell'Istituto. 3)Il Collegio dei Docenti: a)ha potere deliberante in materia di funzionamento dell'Istituto. In particolare cura la programmazione dell'azione educativa anche al fine di adeguare, nell'ambito degli ordinamenti della scuola stabiliti dallo Stato, i programmi di insegnamento alle specifiche esigenze ambientali e di favorire il coordinamento interdisciplinare. Esso esercita tale potere nel rispetto delle libertà di 70 insegnamento garantita a ciascun docente; b)formula proposte al Dirigente Scolastico per la formazione, la composizione delle classi e l'assegnazione ad esse dei docenti, per la formulazione dell'orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal Consiglio di Istituto; c)delibera, ai fini della valutazione degli alunni, la suddivisione dell'anno scolastico; d)valuta periodicamente l'andamento complessivo dell'azione didattica, per verificarne l'efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell'attività scolastica; e)provvede all'adozione dei libri di testo, sentiti i Consigli di Interclasse o di Classe e, nei limiti delle disponibilità finanziarie indicate dal Consiglio di Istituto, alla scelta dei sussidi didattici; f)adotta e promuove, nell'ambito delle proprie competenze, iniziative di sperimentazione; g)promuove iniziative di aggiornamento e autoaggiornamento dei docenti; h)elegge i suoi rappresentanti nel Consiglio di Istituto; i)elegge, nel suo seno, i docenti che fanno parte del Comitato per la Valutazione del servizio del personale docente; j)programma ed attua le iniziative per il sostegno degli alunni diversamente abili; k) programma ed attua iniziative di sostegno ed integrazione per gli alunni stranieri; I)esamina, allo scopo di individuare i mezzi per ogni possibile recupero, i casi di scarso profitto o di irregolare comportamento degli alunni, su iniziativa dei docenti della rispettiva classe e, se necessario, interpella specialisti con compiti medico, socio-psicopedagogici e di orientamento; m)si pronuncia su ogni altro argomento attribuito alla sua competenza dal Testo Unico, dalle leggi e dai regolamenti. 4)Nell'adottare le proprie deliberazioni il Collegio dei docenti tiene conto delle eventuali proposte e pareri dei Consigli di Intersezione, di Interclasse o di Classe. 5)Il CD si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il Piano Annuale delle Riunioni concordato e collegialmente approvato all'inizio dell'anno. 6)Le riunioni sono convocate dal Dirigente Scolastico in seduta ordinaria secondo calendario, in seduta straordinaria ogni qualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità o quando almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta. 7)Le riunioni del Collegio hanno luogo durante l'orario di servizio in ore non coincidenti con l'orario di lezione. Di norma le riunioni del CD non devono superare le due ore di durata. 8)Le funzioni di segretario del Collegio sono attribuite dal Dirigente Scolastico ad uno dei docenti incaricati di collaborare con il Dirigente. 9)Il CD, al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può deliberare le nomine di speciali commissioni di lavoro e/o di studio. 10)Delle commissioni nominate dal CD possono far parte i membri del Collegio stesso, altri rappresentanti delle varie componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati esterni alla scuola. Le commissioni eleggono un coordinatore. Le commissioni possono avanzare proposte relativamente all'oggetto per il quale sono state nominate. Art. 18 Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti 1)Il Comitato per la valutazione del servizio dei docenti è formato, oltre che dal Dirigente Scolastico, che ne è Presidente, da quattro docenti quali membri effettivi e da due docenti quali membri supplenti, in rappresentanza dei diversi ordini di scuola. 2)I membri del Comitato sono eletti dal Collegio dei Docenti. 3)Il Comitato dura in carica un anno scolastico. 4)Le funzioni di segretario del Comitato sono attribuite dal Presidente ad uno dei docenti membri del 71 Comitato stesso. 5)Il Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal DS: in periodi programmati, su richiesta di singoli interessati, per la valutazione del servizio prestato, per un periodo non superiore all'ultimo triennio; nel caso in cui il docente abbia prestato servizio in altra scuola, il Dirigente acquisisce gli opportuni elementi di informazione; alla conclusione dell'anno di formazione, prescritto come periodo di prova, degli insegnanti; ogni qualvolta se ne presenti la necessità. 6)La valutazione è motivata tenendo conto delle qualità intellettuali, della preparazione culturale e professionale, della diligenza, del comportamento nella scuola dell'efficacia dell'azione educativa e didattica, delle eventuali sanzioni disciplinari, dell‟attività di aggiornamento, della collaborazione con altri docenti e con gli organi della scuola, dei rapporti con le famiglie degli alunni e di ogni altro elemento che valga a delineare le caratteristiche e le attitudini personali in relazione alla funzione docente. Essa non si conclude con giudizio complessivo, ne analitico, ne sintetico, e non è traducibile in , punteggio. Art. 19 Consigli di classe, interclasse, intersezione 1.Il Consiglio d'lntersezione nella Scuola dell'Infanzia, il Consiglio d'lnterclasse nelle Scuole Primarie e il Consiglio di Classe nella Scuola secondaria di 10 grado sono rispettivamente composti dai docenti delle sezioni dello stesso plesso nella Scuola dell'Infanzia, dai docenti dei gruppi di classi parallele o dello stesso ciclo o dello stesso plesso nella Scuola Primaria e dai docenti di ogni singola classe nella Scuola Secondaria di 10 grado. Fanno parte del Consiglio di Intersezione, di Interclasse e di Classe anche i docenti di sostegno, che sono a tutti gli effetti contitolari delle classi interessate. 2.Fanno parte, altresì, del Consiglio di Intersezione, di Interclasse e di Classe: a)Nella scuola dell'Infanzia e Primaria, per ciascuna delle sezioni o delle classi interessate un rappresentante eletto dai genitori degli alunni iscritti; b)Nella scuola Secondaria di 10 grado, quattro rappresentanti eletti dai genitori degli alunni iscritti alla classe. 3.Il Consiglio è presieduto dal D.S. o da un docente, suo delegato, membro del Consiglio ed è convocato, a seconda delle materie sulle quali deve deliberare, con la presenza di tutte le componenti ovvero con la sola presenza dei docenti. 4.Le funzioni di segretario del Consiglio sono attribuite dal D.S. a uno dei docenti membro del Consiglio Stesso. 5.Le competenze relative alla realizzazione del coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari spettano al Consiglio di Intersezione, di Interclasse e di classe con la sola presenza dei docenti. 6.Il Consiglio si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il piano delle riunioni concordato e collegialmente approvato. 7.I consigli di Intersezione, di Interclasse e di Classe si riuniscono in ore non coincidenti con l'orario delle lezioni, con i compiti di: a)Formulare al Collegio dei docenti proposte in ordine all'azione educativa e didattica ad iniziative di sperimentazione; b)Agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni; c)Esercitare le competenze in materia di programmazione, valutazione e sperimentazione; d)Deliberare provvedimenti disciplinari a carico degli alunni; e)Pronunciarsi su ogni argomento attribuito alla loro competenza dal Testo Unico, dalle leggi e dai regolamenti. CAPO Il - DOCENTI Art. 1 72 Indicazioni sui diritti dei docenti 1.Ai docenti è garantita la libertà di insegnamento. L'esercizio di tale libertà è volto a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni. Tale azione di promozione è attuata nel rispetto della coscienza morale e civile degli alunni stessi. Il docente è protagonista delle scelte didattiche, nel rispetto comunque del retroterra sociale e culturale degli alunni, che può essere assai differenziato. I docenti: a)Hanno diritto al rispetto e all'ascolto da parte degli alunni e di tutte le altre componenti della comunità scolastica; b)Hanno diritto ad una scuola che funzioni, affinché possano esplicare pienamente il ruolo di insegnanti ed educatori; c)Hanno diritto ad usufruire dei servizi e dei supporti previsti per svolgere adeguatamente il proprio lavoro; d)Hanno il diritto di partecipare ad attività di formazione e aggiornamento, finalizzate: al miglioramento delle competenze professionali e della qualità del servizio. E altresì riconosciuto il diritto all'autoaggiornamento dei docenti. 3.Gli insegnanti di sostegno sono assegnati al plesso scolastico, sono contitolari di classi ed hanno gli stessi diritti-doveri degli altri docenti. Art. 2 Indicazioni sui doveri dei docenti 1.Gli insegnanti sono tenuti al segreto professionale nei casi e nei modi previsti dalle norme vigenti. 2.Gli insegnanti sono tenuti a svolgere le lezioni con professionalità e puntualità. 3.Gli insegnanti sono tenuti a rispettare gli alunni e le altre componenti della comunità scolastica, in particolare a rivolgersi agli alunni con linguaggio corretto, evitando espressioni lesive della dignità individuale. 4.L'insegnante deve evitare di allontanare dall'aula gli alunni. In caso di comportamento scorretto che costituisca grave disturbo al normale procedere della lezione, è possibile l'allontanamento solo se l'alunno può essere affidato ad altri docenti. 5.L'insegnante che richiama o rimprovera un alunno deve evitare di apostrofarlo con termini offensivi, di sfiducia, e definitivi. 6.L'insegnante deve essere trasparente ed imparziale, disponibile a spiegare all'alunno le sue scelte metodologiche e nella valutazione, sia sul piano formativo che didattico. 7.L'assegnazione dei compiti deve tener conto dei rientri pomeridiani. 8.Gli insegnanti hanno il dovere di confrontarsi con i colleghi per la programmazione e la calendarizzazione delle verifiche. 9.La correzione e la valutazione delle verifiche sono compito esclusivo del docente, che potrà tuttavia coinvolgere gli alunni in attività di autovalutazione. 10.La valutazione deve essere tempestiva e adeguatamente motivata, nell'intento di attivare negli alunni processi di autovalutazione che consentono di individuare i propri punti di forza e di debolezza e quindi migliorare il proprio rendimento. 11.L‟insegnante deve essere disponibile al confronto, sia con gli alunni sia con i genitori e, pur nel rispetto della libertà di insegnamento, ad ascoltare le loro proposte. 12.Gli insegnanti devono dare all'alunno la possibilità di recuperare lezioni o verifiche dal risultato negativo, oppure non effettuate per assenza giustificata. 13.L'insegnante deve comunicare alle famiglie le situazioni di difficoltà e sollecitarne la collaborazione. 14.1 docenti che accolgono gli alunni devono trovarsi in classe almeno cinque minuti prima dell'inizio delle lezioni. 73 15." docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe gli alunni assenti, controllare quelli dei giorni precedenti e segnare sul registro di classe l'avvenuta o la mancata giustificazione. Il docente, qualora un alunno dopo tre giorni dal rientro continui ad essere sprovvisto di giustificazione, segnalerà in Presidenza il nominativo. 16.ln caso di ritardo di un alunno occorre segnare l'orario di entrata, la giustificazione o la richiesta di giustificazione e ammetterlo in classe. 17.Se l'alunno richiede, con permesso scritto di un genitore, mediante compilazione di apposito modulo o libretto, di uscire anticipatamente, l'autorizzazione all'uscita deve essere controfirmata dal docente di classe che consegna l'alunno. Dopo l'autorizzazione, il docente è tenuto ad apporre sul registro di classe l'ora in cui l'alunno è uscito. 18.I docenti devono conservare in ogni registro di classe un elenco degli alunni completo di indirizzo e recapito telefonico. 19.I docenti indicano sul registro di classe gli argomenti svolti. 20.I docenti hanno cura di non lasciare mai, per nessun motivo, gli alunni da soli. Durante l'intervallo i docenti vigilano sull'intera classe e, nella Scuola Secondaria di 10 grado, collaborano con i colleghi delle altre classi, secondo il turno prestabilito. 21.Durante le ore di lezione non è consentito far uscire dalla classe più di un alunno per volta, fatta eccezione per i casi seriamente motivati. 22.Se un docente deve per pochi minuti allontanarsi dalla propria classe occorre che avvisi un collaboratore scolastico o un collega affinché vigili sulla classe. 23.24.ln occasione di uscite o per trasferimenti in palestra o nei laboratori, gli alunni devono lasciare in ordine il materiale scolastico chiuso negli zaini. 25.AI termine delle lezioni i docenti accertano che i locali utilizzati vengano lasciati in ordine ed i materiali siano riposti negli appositi spazi. 25.Gli insegnanti accompagnano la classe in fila fino all'uscita dell'edificio scolastico e vigilano affinché gli alunni, soprattutto i più piccoli, che non usufruiscono del trasporto mediante scuolabus, siano affidati ai genitori o agli adulti delegati; i sistematici ritardi di questi ultimi saranno segnalati al D.S. per eventuale richiamo. 27.I docenti devono prendere visione dei piani di evacuazione dei locali della scuola e devono sensibilizzare gli alunni sulle tematiche della sicurezza. 27.È assolutamente vietato ostruire con mobili, arredi, anche solo temporaneamente, le vie di fuga e le uscite di sicurezza. 29.Non è consentito, per ragioni di sicurezza, sistemare mobili bassi accanto a vetrate e finestre, sia in ula che in qualunque altra zona dell'edificio scolastico accessibile agli alunni. 30.I docenti, ove accertino situazioni di pericolo, devono prontamente comunicarlo in Presidenza. 30.Eventuali danni riscontrati devono essere segnalati in Presidenza. I danni riscontrati vengono risarciti dal responsabile. Qualora questi non venga individuato, gli insegnanti della o delle classi interessate ne discuteranno in Consiglio con i genitori ed il risarcimento sarà effettuato in modo collettivo. 32.I docenti hanno facoltà di richiedere colloqui e/o approfondimenti con le famiglie, nell'ottica di un rapporto scuola/famiglia più trasparente e fattivo. 32.Ogni docente apporrà la propria firma per presa visione delle circolari e degli avvisi. In ogni caso tutte le circolari e gli avvisi vanno affissi all'albo della scuola o inseriti nell'apposito registro si intendono regolarmente notificati. 34.I docenti non possono utilizzare i telefoni cellulari durante l'attività didattica, eccetto per i casi di effettiva necessità o urgenza. 35.I docenti non possono utilizzare i telefoni della scuola per motivi personali, eccetto per i casi di effettiva necessità o urgenza. 36.I docenti devono avvisare le famiglie, tramite il diario, circa le attività didattiche, diverse dalle 74 curricolari, che saranno svolte. 37.IL ricorso alla Presidenza per problemi di ordine disciplinare va contenuto, in quanto se da un lato ostacola il lavoro dell'ufficio di Presidenza, dall'altro provoca nell'alunno la convinzione di una certa impotenza educativa da parte dei docenti, che, in certe occasioni, può costituire una azione di rinforzo di condotte errate in situazioni di difficoltà. 38.Gli insegnanti devono adeguare il tono di voce alle necessità. 39.I registri devono essere debitamente compilati in ogni loro parte e rimanere nel assetto personale a disposizione della Presidenza. 40.Gli insegnanti presenti alla mensa abitueranno gli alunni ad una adeguata igiene personale (lavarsi le mani, ... ) e, durante il pranzo, controlleranno gli stessi e li educheranno ad un corretto comportamento. Art. 3 Norme generali in caso di assemblee del personale o di scioperi 1.In base alle adesioni per partecipazioni ad Assemblee del personale, il Dirigente, comunica le variazioni dell'orario di servizio al personale di segreteria, al fine di predisporre in tempo utile il servizio di scuolabus. 2.In caso di sciopero, le variazioni orarie saranno predisposte dal D.S., tramite il personale di segreteria, sulla base dei dati conoscitivi disponibili. 3.Il D.S. comunicherà alle famiglie, tramite gli insegnanti, le modalità di funzionamento o la sospensione del servizio. 4.Gli insegnanti che non aderiscono allo sciopero, nel caso non possano essere garantite le lezioni regolari, si intendono in servizio dall'orario di inizio della giornata proclamata per lo sciopero, per un monte ore totali pari alle ore di servizio di quel giorno. Eventuali modifiche all'orario saranno comunicate preventivamente. 5.Il diritto di sciopero del personale A.T.A. deve conciliarsi con i servizi minimi e le relative prestazioni indispensabili, da garantire secondo l'art. 2 della Legge 146/90. CAPO III Art. 1 Indicazioni sui diritti del personale amministrativo 1. Il personale amministrativo: a)Ha diritto all'ascolto da parte del Direttore dei servizi generali ed amministrativi (D.S.G.A.) e del D.S. (Dirigente scolastico); b)Ha diritto al rispetto e all'ascolto da parte degli alunni e di tutte le altre componenti della comunità scolastica; c)Ha diritto a strumentazioni e materiali efficienti, che gli permettano di eseguire con efficacia il proprio lavoro; d)Ha diritto ad usufruire dei servizi e dei supporti previsti per svolgere adeguatamente il proprio lavoro; e)Ha il diritto-dovere di partecipare ad attività di formazione e aggiornamento, finalizzate al miglioramento delle competenze professionali e della qualità del servizio. 2.Il diritto di sciopero del personale A.T.A. deve conciliarsi con i servizi minimi e le relative prestazioni indispensabili, da garantire secondo l'art. 2 della Legge 146/90. Art. 2 Indicazioni sui doveri del personale amministrativo 1.Il ruolo del personale amministrativo è indispensabile anche come supporto all'azione didattica e la valorizzazione delle competenze degli operatori è decisiva per l'efficienza e l'efficacia del servizio e 75 per il conseguimento delle finalità educative. 2.Il personale amministrativo, al fine di garantire la migliore qualità del servizio, in particolare: a)Esercita con diligenza, equilibrio e professionalità i compiti costituenti esplicazione del profilo professionale di titolarità; b) AI telefono risponde con la denominazione dell'Istituzione Scolastica e precisando il proprio nome; c)Non può utilizzare i telefoni cellulari e/o quelli della scuola per motivi di carattere personale durante l'orario di lavoro senza previa autorizzazione; d)Nei rapporti con l'utenza, fornisce tutte le informazioni di cui abbia titolo, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di accesso alle attività amministrative previste dalla legge, dai regolamenti attuativi della stessa vigenti nell'amministrazione, nonché agevola le procedure in tema di autocertificazione; e)Favorisce ogni forma di informazione e di collaborazione con le famiglie e con gli alunni; f)Rispetta il segreto d'ufficio nei casi e nei modi previsti dalle norme vigenti; g)Vieta l'accesso alla segreteria al personale non autorizzato, nel rispetto della legge sulla privacy; i)Collabora con i docenti; j) Riceve la corrispondenza in entrata rilasciando ricevuta con timbro d'entrata; k) Riceve il personale docente e ATA in orario di servizio come da orari affissi l)Riceve il pubblico come da avvisi al pubblico affissi. La qualità del rapporto col pubblico e col personale è di fondamentale importanza, in quanto esso contribuisce a determinare il clima educativo della scuola e a favorire il processo comunicativo tra le diverse componenti che dentro o attorno alla scuola si muovono. Pertanto, durante l'orario di lavoro deve essere mantenuta nei rapporti interpersonali e con gli utenti condotta uniformata non solo ai principi generali della correttezza, ma, altresì, all'esigenza di coerenza con le specifiche finalità educative dell'intera comunità scolastica, astenendosi da comportamenti lesivi della dignità degli altri dipendenti, degli utenti e degli alunni. 3.Il dipendente è tenuto ad eseguire gli ordini inerenti all'esplicazione delle proprie funzioni o mansioni che gli siano impartiti dai superiori. Se si ritiene che l'ordine sia palesemente illegittimo, deve farne rimostranza a chi l'ha impartito, dichiarandone le ragioni; se l'ordine è rinnovato per iscritto ha il dovere di darvi esecuzione. Il dipendente non deve, comunque, eseguire l'ordine quando l'atto sia vietato dalla legge penale o costituisca illecito amministrativo. Il personale amministrativo è tenuto al rispetto dell'orario di servizio, all'adempimento delle formalità previste per la rilevazione delle presenze e non può assentarsi dal luogo di lavoro senza l'autorizzazione del capo d'istituto. CAPO IV - COLLABORATORI SCOLASTICI Art. 1 Indicazioni sui diritti dei collaboratori scolastici 1. I collaboratori scolastici: a)Hanno diritto all'ascolto da parte del Direttore dei servizi generali ed amministrativi (D.S.G.A) e del D.S. (Dirigente scolastico); b)Hanno diritto al rispetto e all'ascolto da parte degli alunni e di tutte le altre componenti della comunità scolastica; c)Hanno diritto a strumentazioni e materiali efficienti, che permettano loro di eseguire con efficacia il proprio lavoro; d)Hanno il diritto ad usufruire dei servizi e dei supporti previsti per svolgere adeguatamente il proprio lavoro; e)Hanno il diritto-dovere di partecipare ad attività di formazione e aggiornamento, finalizzate al miglioramento delle competenze professionali e della qualità del servizio. 76 2.Il diritto di sciopero del personale AT.A. deve conciliarsi con i servizi minimi e le relative prestazioni indispensabili, da garantire secondo l'art. 2 della Legge 146/90. Art. 2 Norme di comportamento e doveri dei collaboratori scolastici I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nella zona di competenza, secondo le mansioni loro assegnate. Della presenza in servizio fa fede la firma sul registro di presenza del personale e i tabulati del sistema di rilevazione delle presenze elettronico . In ogni turno di lavoro i collaboratori scolastici devono accertare l'efficienza dei dispositivi di sicurezza, individuali e collettivi, e la possibilità di usarli con facilità. I collaboratori scolastici: a)Devono essere presenti all'ingresso e all'uscita degli alunni; b)Sono facilmente reperibili da parte degli insegnanti, per qualsiasi evenienza; c)Collaborano al complessivo funzionamento didattico e formativo; d)Comunicano immediatamente al D.S. o ai suoi collaboratori l'eventuale assenza dell'insegnante dall'aula, per evitare che la classe resti incustodita; e)Possono collaborare con gli insegnanti nella raccolta di buoni mensa e nella predisposizione degli elenchi da parte dei partecipanti al servizio; f)Favoriscono l'integrazione degli alunni portatori di handicap; g)Collaborano con gli insegnanti per l'assistenza all'handicap e per l'igiene dei minori; h)Nella Scuola dell'Infanzia, assistono, in caso di necessità, i bambini bisognosi di interventi per l'igiene personale; i)Vigilano sulla sicurezza e sull'incolumità degli alunni, in particolare durante gli intervalli, all'ingresso e all'uscita dell'edificio scolastico, negli spostamenti e nelle uscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri locali; j)Possono svolgere, su accertata disponibilità, funzione di accompagnatore durante i viaggi e le visite d'istruzione; k)Riaccompagnano nelle loro classi gli alunni che, al di fuori dell'intervallo o senza seri motivi, sostano nei corridoi; I)Sorvegliano gli alunni in caso di uscita dalle classi, di ritardo, assenza o allontanamento momentaneo dell'insegnante; m)Impediscono, con le buone maniere, che alunni di altre possano svolgere azioni di disturbo nel corridoio, riconducendoli alle loro classi; n)Devono essere disponibili con gli alunni, non dimenticando mai che la funzione della scuola è quella di educare specialmente quegli allievi che ne hanno più bisogno; o)Evitano di parlare ad alta voce; p)Tengono i servizi igienici sempre decorosi, puliti ed accessibili; q)Provvedono, al termine delle lezioni, alla quotidiana pulizia con acqua e detersivi disinfettanti dei servizi e degli spazi di pertinenza, nonché delle suppellettili delle aule affidate; r)Non si allontanano dal posto di servizio, tranne che per motivi autorizzati dal DSGA o dal DS; s)Invitano tutte le persone estranee che non siano espressivamente autorizzate dal DS ad uscire dalla scuola. A tale proposito si terranno informati sugli orari di ricevimento dei genitori, collocati sempre in ore libere da insegnamento; t)Prendono visione del calendario delle riunioni dei Consigli di Classe, dei Collegi dei Docenti o dei Consigli di Istituto, tenendosi aggiornati circa l'effettuazione del necessario servizio; u)Sorvegliano l'uscita delle classi dai cancelli esterni, prima di dare inizio alle pulizie. 4.Ove accertino situazioni di disagio, disorganizzazione o di pericolo, devono prontamente comunicarlo in segreteria. Segnalano, sempre in segreteria, l'eventuale rottura di suppellettili, sedie o banchi prima di procedere alla sostituzione. 77 5.Accolgono il genitore dell'alunno che vuoi richiedere l'autorizzazione all'uscita anticipata. Il permesso di uscita, firmato dal DS o da un docente delegato, verrà portato dal collaboratore nella classe dell'alunno, dove il docente dell'ora provvederà all'annotazione dell'autorizzazione sul registro di classe. Dopodiché l'alunno che ha richiesto di uscire anticipatamente potrà lasciare la scuola, accompagnato dall'adulto richiedente. 6.AI termine del servizio tutti i collaboratori scolastici, di qualunque turno e a qualsiasi spazio addetti, dovranno controllare, dopo aver fatto le pulizie, quanto segue: che tutte le luci siano spente; che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi; che siano chiuse le porte delle aule, le finestre e le serrande delle aule e della scuola; che vengano chiuse le porte e i cancelli della scuola; gli ausiliari addetti agli uffici controlleranno che siano chiuse tutte le porte degli uffici. 7.Devono apporre la loro firma, per presa visione, sulle circolari e sugli avvisi loro riguardanti; in ogni caso tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola o inseriti nel registro degli avvisi della scuola si intendono regolarmente notificati al personale tutto. 8.È fatto obbligo ai collaboratori scolastici di prendere visione delle mappe di evacuazione dei locali e di controllare quotidianamente la praticabilità e l'efficienza delle vie di esodo. CAPO V - ALUNNI Art. 1 Indicazioni sui diritti degli studenti 1.La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti. 2.Lo studente: a)Ha diritto ad una formazione culturale che rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola persegue la continuità dell'apprendimento e dell'insegnamento; b)Ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola; c)Ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca ad individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento. La valutazione non va intesa come un giudizio di valore sulla persona, né deve contenere caratteri definitivi; d)Ha diritto alla riservatezza, secondo quanto stabilito dalle disposizioni legislative sulla privacy; e)Ha diritto ad avere una scuola attenta alla sensibilità e alle problematiche dell'età. 3.Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali. Peraltro, iscrivendo i propri figli, le famiglie straniere accettano tacitamente di uniformarsi a norme e consuetudini vigenti nella scuola. Art. 2 Indicazioni sui doveri e sui comportamenti degli studenti 1.Gli alunni sono tenuti ad avere nei confronti del O.S:, dei docenti, di tutto il personale e dei compagni, lo stesso rispetto, anche formale (linguaggio, atteggiamento fisico, abbigliamento, ecc.) che richiedono a se stessi e consono ad una corretta convivenza civile. 2.Gli alunni sono tenuti a frequentare regolarmente le lezioni, le attività didattiche, disciplinari e opzionali scelte, a favorirne lo svolgimento e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio. La presenza a scuola è obbligatoria anche per tutte le attività organizzate e programmate in tempo utile dal Consiglio di Classe, Interclasse, Intersezione. 3.Gli alunni che non usufruiscono del servizio scuolabus, devono presentarsi a scuola all'orario di inizio delle lezioni. In caso contrario la responsabilità ricade sulla famiglia. 78 4.Gli alunni che utilizzano lo scuolabus devono mantenere un comportamento corretto, rispettoso e responsabile delle cose e delle persone presenti nello scuolabus. 5.I ritardi verranno annotati sul registro di classe e dovranno essere giustificati dai genitori il giorno stesso o il successivo tramite il libretto. 6.Il libretto personale serve altresì per le comunicazioni scuola-famiglia: ogni alunno deve esserne sempre in possesso e tenerlo con cura. 7.Gli alunni devono portare quotidianamente il diario scolastico che è il mezzo di comunicazione costante tra scuola e famiglia. I genitori sono invitati a controllare i compiti e le lezioni assegnate, le eventuali annotazioni degli insegnanti, le comunicazioni della scuola e ad apporre la propria firma per presa visione. 8.Le assenze devono essere giustificate dai genitori tramite l'apposito libretto o comunicazione scritta; le giustificazioni devono essere presentate al rientro in classe, all'inizio della prima ora di lezione all'insegnante che provvederà a controfirmare e a prendere nota sul registro. L'alunno che non giustifichi la sua assenza entro tre giorni, dovrà essere accompagnato da uno dei genitori o da chi ne fa le veci. In caso di ripetute assenze, su segnalazione dei docenti della classe, potranno essere inviate tempestive comunicazioni scritte alle famiglie. 9.Non è consentito agli alunni di uscire dall'edificio scolastico prima del termine delle lezioni. In caso di necessità i genitori dovranno preventivamente avvertire la scuola tramite richiesta scritta e prelevare personalmente lo studente (o delegare per iscritto un'altra persona maggiorenne che dovrà essere munita di documento di riconoscimento). 10.Quando le richieste di uscite anticipate o di ingressi ritardati sono numerose, il C.d.C. informerà per iscritto la famiglia. 11.ln caso di astensione collettiva dalle lezioni, gli alunni devono presentare regolare giustificazione, fatte salve le competenze del D.S. e degli Organi Collegiali previste dalla normativa vigente in materia. Gli alunni presenti comunque non devono essere privati del loro diritto a regolari lezioni, né devono in alcun modo risentire della particolare circostanza. 12.AI cambio di insegnante, negli spostamenti da un'aula, all'ingresso e all'uscita gli alunni devono tenere un comportamento corretto ed educato. Non è permesso correre, uscire dalla classe senza autorizzazione, gridare nei corridoi e nelle aule, ... 13.Gli alunni possono recarsi nella sala insegnanti, in biblioteca, in palestra, nei laboratori, solo con l'autorizzazione e sotto il controllo di un insegnante che se ne assuma la responsabilità. 14.Durante gli intervalli sono da evitare tutti i giochi che possono diventare pericolosi (ad esempio spingersi, salire e scendere le scale, ... ); gli alunni dovranno seguire le indicazioni degli insegnanti e dei collaboratori scolastici. 15.I servizi vanno utilizzati in modo corretto e decoroso e devono essere rispettate le più elementari norme di igiene e pulizia. 16.Nelle aule e nel cortile ci sono appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti: è necessario utilizzarli correttamente. 17.Saranno sanzionati tutti gli episodi di violenza che dovessero verificarsi tra gli alunni sia all'interno della scuola che fuori. Tutti devono poter frequentare la scuola con serenità senza dover subire le prepotenze di altri. 18.Gli insegnanti e i collaboratori scolastici segnaleranno in Presidenza i nominativi degli alunni o le classi che non rispettano le regole. 19.Gli alunni sono tenuti a rispettare il lavoro e a seguire le indicazioni dei collaboratori scolastici che assicurano, con i docenti, il buon funzionamento della scuola e, in alcuni momenti, possono essere incaricati della sorveglianza di una classe o di un gruppo di alunni. 20.Gli alunni che, per motivi di salute, non potranno seguire le lezioni di Ed. fisica dovranno presentare al D.S. la domanda di esonero firmata dal genitore, unita a certificato del medico di famiglia su modulo A.S.P. Per la pratica dell'attività sportiva integrativa, per la partecipazione ai Giochi 79 Sportivi Studenteschi , dovrà essere presentato il certificato di stato di buona salute. 21.Gli alunni sono tenuti a portare a scuola solo l'occorrente per i compiti e le lezioni e l'eventuale merenda. Non è consigliabile portare somme di denaro e oggetti di valore. La scuola, in ogni caso, non risponde di eventuali furti. 22.Gli alunni non possono portare a scuola ed utilizzare i telefoni cellulari. 23.Ogni studente è responsabile dell'integrità degli arredi e del materiale didattico che la scuola gli affida: coloro che provocheranno guasti al materiale e/o alle suppellettili della scuola o del Comune saranno invitati a risarcire i danni. 24.È fatto divieto agli alunni invitare estranei ed intrattenersi con loro nella scuola. 25.Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dal regolamento di Istituto. Art. 3 Regolamento di disciplina Il rispetto delle regole, come capacità di autocontrollo e di autogestione, è un'area centrale nella relazione educativa. È un tipico obiettivo trasversale che attraversa le singole materie e richiede abilità cognitive che hanno a che fare con la capacità di prevedere e, nello stesso tempo, fa riferimento agli spetti affettivi del carattere individuale. La maggior autonomia e il maggior autocontrollo del bambino/ragazzo hanno importanti riflessi sull'autonomia di movimento e sul controllo degli impulsi. Pertanto: 1.I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e formativa, non punitiva, tendono al rafforzamento del senso di responsabilità e al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica; 2.La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni; 3.La sanzione deve essere irrogata in modo tempestivo per assicurarne la comprensione e quindi l'efficacia; 4.Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno; 5.Nel caso particolare degli atti di vandalismo è richiesta la rifusione totale del danno. Qualora i colpevoli non venissero individuati, la responsabilità dei danni sarà addebitata al gruppo classe o al gruppo didattico; 6.Allo studente può essere offerta l'opportunità di convertire le sanzioni pecuniarie in attività svolte in favore della comunità scolastica, purché rispettose della sua sicurezza personale; 7.AI di là del ricorso alle sanzioni opportune e tenendo conto dell'importanza per gli adolescenti del legame con i compagni, è opportuno collegare molti episodi della vita di una classe al contesto della relazione docente-studente-gruppo classe; 8.La convocazione dei genitori non deve configurarsi come una sanzione disciplinare, ma come mezzo di informazione e di accordo per una concertata strategia di recupero; tale atto dovrà essere compiuto a livello preventivo, quando possibile, dal singolo docente o dal Team/Consiglio di classe. COMPORTAMENTI 1. Ritardi reiterati 80 SANZIONI A. Richiamo verbale dell‟insegnante B. Richiamo scritto dell‟insegnante C. Richiamo scritto dell‟insegnante con convocazione della famiglia D. Ammonizione verbale del ORGANI COMPETENTI A,B,C – Insegnante D,E – Dirigente scolastico 2. 3. 4. 5. Dirigente scolastico E. Richiamo scritto del Dirigente scolastico con eventuale convocazione della famiglia Negligenza abituale A. Richiamo verbale dell‟insegnante nell‟assolvimento degli B. Richiamo scritto dell‟insegnante e impegni: dimenticanze produzione di elaborati reiterate di materiale, C. Richiamo scritto dell‟insegnante mancato svolgimento dei con convocazione della famiglia compiti e inadempienza D. Ammonizione verbale del rispetto alle consegne Dirigente scolastico E. Richiamo scritto del Dirigente scolastico con eventuale convocazione della famiglia Comportamento inadeguato A. Richiamo verbale dell‟insegnante al regolare svolgimento B. Richiamo scritto dell‟insegnante e delle lezioni: Mancanza di produzione di elaborati attenzione, disturbo della C. Richiamo scritto dell‟insegnante lezione, persistenza con convocazione della famiglia nell‟indossare un D. Ammonizione verbale del abbigliamento non adatto Dirigente scolastico ad un ambiente scolastico E. Richiamo scritto del Dirigente scolastico con eventuale convocazione della famiglia Assenze ingiustificate e/o E) Richiamo scritto del Dirigente reiterate scolastico su segnalazione del docente di classe Falsificazione di firme e/o E) Richiamo scritto del Dirigente valutazioni e falsificazione scolastico con eventuale di verifiche, manomissione convocazione della famiglia intenzionale del libretto F) Richiamo scritto del Dirigente delle comunicazioni, scolastico con convocazione della assenza non giustificata famiglia e allontanamento dalla all‟insaputa dei genitori scuola per un giorno 6. Comportamenti scorretti rispetto ad oggetti di proprietà privata dei compagni e adulti (danneggiamento, furti) 81 A. Richiamo verbale dell‟insegnante B. Richiamo scritto dell‟insegnante C. Richiamo scritto dell‟insegnante con convocazione della famiglia D. Ammonizione verbale del Dirigente scolastico E. Richiamo scritto del Dirigente scolastico con eventuale convocazione della famiglia F. Richiamo scritto del Dirigente scolastico con convocazione della famiglia e allontanamento dalla A,B,C – Insegnante D,E – Dirigente scolastico A,B,C – Insegnante D,E – Dirigente scolastico E- Dirigente Scolastico E- Dirigente Scolastico F- Dirigente Scolastico su richiesta del Consiglio di Classe nella sua componente collegiale, comprensiva di genitori dell‟alunno coinvolto e rappresentanti dei genitori. A,B,C – Insegnante D,E – Dirigente scolastico F- Dirigente Scolastico su richiesta del Consiglio di Classe nella sua componente collegiale, comprensiva di genitori dell‟alunno coinvolto e rappresentanti dei genitori. scuola per un giorno 7. Comportamenti verbali C) Richiamo scritto dell‟insegnante irrispettosi e/o offensivi nei con convocazione della famiglia confronti di compagni ed E) Richiamo scritto del Dirigente adulti (turpiloquio, offese, scolastico con eventuale intimidazioni, calunnie, convocazione della famiglia minacce) F) Richiamo scritto del Dirigente scolastico con convocazione della famiglia e allontanamento dalla scuola per un giorno G) Allontanamento dalla scuola per un periodo non superiore a 5 giorni H) Allontanamento dalla scuola per un periodo superiore a 15 giorni 8. Comportamenti violenti che danneggiano le strutture scolastiche o gli arredi (all‟interno e nelle vicinanze della scuola durante le uscite didattiche) 9. comportamenti violenti lesivi dell‟incolumità dei compagni e adulti, (atti di bullismo, pestaggi, estorsioni, possesso e/o uso di sostanze stupefacenti) 82 E) Richiamo scritto del Dirigente scolastico con eventuale convocazione della famiglia e risarcimento del danno F) Richiamo scritto del Dirigente scolastico con convocazione della famiglia, allontanamento dalla scuola per un giorno e risarcimento del danno G) Allontanamento dalla scuola per un periodo non superiore a 5 giorni e risarcimento del danno H) Allontanamento dalla scuola per un periodo superiore a 15 giorni e risarcimento del danno I) Allontanamento dalla scuola fino al termine delle lezioni, anche con l‟esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all‟esame di stato conclusivo del corso di studi, e risarcimento del danno E) Richiamo scritto del Dirigente scolastico con eventuale convocazione della famiglia F) Richiamo scritto del Dirigente scolastico con convocazione della famiglia e allontanamento dalla scuola per un giorno G) Allontanamento dalla scuola per un periodo non superiore a 5 giorni H) Allontanamento dalla scuola per un periodo superiore a 15 giorni I) Allontanamento dalla scuola fino al termine delle lezioni, anche con C – Insegnante E – Dirigente scolastico F, G- Dirigente Scolastico su richiesta del Consiglio di Classe nella sua componente collegiale, comprensiva di genitori e rappresentanti dei genitori. H - Consiglio di Istituto E – Dirigente scolastico F, G- Dirigente Scolastico su richiesta del Consiglio di Classe nella sua componente collegiale, comprensiva di genitori e rappresentanti dei genitori. H, I- Consiglio di Istituto E – Dirigente scolastico F, G- Dirigente Scolastico su richiesta del Consiglio di Classe nella sua componente collegiale, comprensiva di genitori e rappresentanti dei genitori. H, I- Consiglio di Istituto 10. Possesso e uso, in classe e durante le uscite didattiche di oggetti impropri o usati impropriamente 11. Uso del telefono cellulare durante le ore di lezione, diffusione di immagini e/o video ottenute con l‟uso improprio di telefoni cellulari durante le ore di lezione su social network (facebook, twitter, msn, youtube etc..) l‟esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all‟esame di stato conclusivo del corso di studi C) sequestro immediato dell‟oggetto e richiamo scritto dell‟insegnate con convocazione della famiglia per il ritiro dell‟oggetto stesso. E) richiamo scritto del Dirigente Scolastico con convocazione della famiglia C) sequestro immediato del telefono e richiamo scritto dell‟insegnate con convocazione della famiglia per il ritiro dell‟oggetto stesso. E) in caso di reiterazione, richiamo scritto del Dirigente Scolastico con convocazione della famiglia F) allontanamento dalla scuola per un periodo non superiore a 5 giorni C- insegnante E- Dirigente Scolastico C- Insegnante E- Dirigente Scolastico F- Dirigente Scolastico su richiesta del Consiglio di classe nella sua componente collegiale, comprensiva dei genitori e dei rappresentanti dei genitori. 8.1 Le sanzioni e i provvedimenti che comportino allontanamento dalla Comunità scolastica sono sempre adottati da un Organo Collegiale. 8.2 Per i comportamenti (di cui al punto 6 e 8) che procurano danno materiale e/o morale a cose o persone, la famiglia dell‟alunno o lo stesso alunno, in alternativa o in aggiunta alla sanzione prevista per il caso specifico, saranno chiamati al risarcimento economico della persona o ente danneggiati e/o, laddove possibile, alla riparazione del danno arrecato. In casi specifici potrà essere prevista una riparazione del danno con attività utili alla comunità o al singolo al fine di far riflettere l‟alunno responsabile sulle conseguenze del suo atteggiamento e sulla valenza positiva che le sue azioni potrebbero avere, se ben indirizzate. 8.3 La sanzione disciplinare deve specificare in maniera chiara le motivazioni che hanno reso necessaria l‟irrogazione della stessa. 8.4 La sanzione A, alla quale si dovrebbe sempre ricorrere in prima istanza, ha valore di ammonizione e avvertimento. 8.5 Le sanzioni indicate con le lettere B, C verranno annotate sul quaderno delle comunicazioni dell‟alunno, sul Registro di classe e sul registro dell‟Insegnante. 8.6 Le sanzioni indicate con le lettere D,E,F,G.H.I verranno annotate sul registro di classe e sul Registro Generale delle Sanzioni custodito in Presidenza. 8.7 Le sanzioni indicate con le lettere H, I verranno inserite nel Fascicolo personale dell‟alunno e lo seguiranno in occasione di trasferimento in altra scuola. 8.8 La convocazione della famiglia può avvenire: - tramite quaderno delle comunicazioni; - con avviso recapitato attraverso il personale scolastico autorizzato dal Dirigente scolastico; - con avviso trasmesso attraverso posta a firma del Dirigente scolastico. 9.Impugnazioni Avverso la sanzione di sospensione e ammesso ricorso per iscritto, da parte di chiunque ne abbia interesse, all' Organo di Garanzia ai sensi del successivo articolo entro tre giorni dalla comunicazione 83 del provvedimento disciplinare. L'avvenuta conversione della sanzione comporta la rinuncia all'impugnazione. 10.Organo di garanzia L'Organo di Garanzia è l'organo competente a decidere sui ricorsi contro le sanzioni disciplinari. Detto organo è competente a dirimere, su richiesta dei genitori, i conflitti interpretativi che potrebbero sorgere in relazione al presente regolamento. Esso è organo propositivo in merito ad eventuali modifiche del Regolamento d'Istituto da sottoporsi all'approvazione del Consiglio d'istituto. Sulla proposta di modifica deve essere acquisito il parere del Collegio docenti. L'Organo di Garanzia è composto da cinque membri: il Dirigente scolastico che lo presiede, due docenti e due genitori. I docenti sono individuati dalla componente docenti del Consiglio d'Istituto nella prima riunione dell'anno scolastico. I genitori sono designati annualmente dai propri rappresentanti nel Consiglio d'istituto. La designazione può prevedere anche l'indicazione di un rappresentante supplente nel caso di assenza o incompatibilità del titolare. CAPO VI - GENITORI Art. 1 Indicazioni sui diritti dei genitori 1. I genitori: a)Hanno diritto di essere rispettati come persone e come educatori; b)Hanno diritto a ricevere: • una copia sintetica del Piano dell'Offerta Formativa, • l'estratto del Regolamento, • l'estratto della Carta dei Servizi, , • l'elenco dei libri di testo (se richiesto); • il calendario scolastico; • il libretto delle assenze. c)Hanno il diritto di essere informati, all'inizio dell'anno scolastico sulle attività curricolari e non, programmate per la classe di appartenenza del proprio figlio e di verificare il loro regolare svolgimento tramite i propri rappresentanti; d)Hanno il diritto di conoscere periodicamente l'andamento socio-relazionale e didattico della classe e del proprio figlio/a; e)Attraverso i propri rappresentanti, hanno il diritto di proporre esperienze culturali, attività formative e approfondimenti di tematiche sociali al fine di migliorare l'Offerta formativa della scuola e prevenire comportamenti negativi; f)Hanno il diritto di conoscere tempestivamente comportamenti scorretti, cali di rendimento o altri atteggiamenti che possano risultare poco consoni al normale comportamento del proprio figlio; g)Hanno il diritto di conoscere le valutazioni espresse dagli insegnanti sul proprio figlio, di visionare a casa e verifiche scritte, di essere informati in merito ai provvedimenti disciplinari eventualmente adottati; h)Hanno il diritto di riunione nei locali della scuola per effettuare le assemblee di classe o di istituto, al di fuori dell'orario di lezione, previo accordo con il O.S. e con l'Amministrazione Comunale; i)Hanno diritto, in caso di sciopero del personale, di esserne informati con apposito comunicato e con congruo anticipo. Qualora non fosse possibile garantire il regolare svolgimento delle lezioni e in situazioni di emergenza verranno impartite opportune disposizioni. Art. 2 Indicazioni sui doveri dei genitori 84 1.I genitori sono i responsabili più diretti dell'educazione e dell'istruzione dei propri figli e pertanto hanno il dovere di condividere con la scuola tale importante compito. 2.È dovere dei genitori: a)Trasmettere ai ragazzi che la scuola è di fondamentale importanza per costruire il loro futuro e la loro formazione culturale; b)Stabilire rapporti corretti con gli insegnanti, collaborando a costruire un clima di reciproca fiducia e di fattivo sostegno; c)Controllare, leggere e firmare tempestivamente le comunicazioni sul libretto personale e sul diario; d)Assicurarsi che i propri figli restituiscano, al massimo entro una settimana, le verifiche visionate e firmate; e)Partecipare con regolarità alle riunioni previste; f)Partecipare attivamente alle assemblee di classe, ai colloqui individuali e generali, alle attività di formazione, alle manifestazioni culturali e sportive organizzate dagli Organi Collegiali; g)Favorire la partecipazione dei figli a tutte le attività programmate dalla scuola; h)Assicurare la frequenza degli studenti alle lezioni, anche quando si svolgono fuori dalla scuola (musei, ambienti naturali, aziende .. ); i)Osservare la modalità di giustificazione delle assenze, dei ritardi e delle uscite anticipate; j)Sostenere gli Insegnanti controllando l'esecuzione dei compiti a casa; k) Educare ad un comportamento corretto durante la mensa; I)Collaborare con i docenti perché il presente regolamento sia rispettato, non ostacolando con la propria presenza il regolare svolgimento dell'attività didattica. 3.I genitori hanno il dovere di incontrare gli insegnanti tutte le volte che la situazione lo richieda. In questi casi, si concorda, tramite il diario degli alunni, l'orario di ricevimento. La scuola, in casi urgenti o per segnalare situazioni particolari, invierà alle famiglie degli alunni una lettera di convocazione. Art. 3 Le assemblee 1.I genitori degli alunni hanno diritto di riunirsi in Assemblea nei locali della scuola. 2.Le assemblee si svolgono fuori dall'orario delle lezioni. 3.L'Assemblea dei genitori può essere di Classe, lnterclasse, lntersezione, di Plesso/Scuola, dell' Istituzione Scolastica. Art. 4 Assemblea di classe, sezione 1. L'assemblea di classe è presieduta da un genitore eletto nel Consiglio di Interclasse, intersezione, Classe. 2. È convocata dal Presidente dell'Assemblea con preavviso di almeno cinque giorni. La convocazione può essere richiesta: a) Dagli insegnanti; b) Dai rappresentanti di classe; c) Da un quinto delle famiglie degli alunni della classe. 3. Il Presidente richiede per iscritto l'autorizzazione a tenere l'assemblea e provvede, anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione alle famiglie, contenenti l'ordine del giorno. 4. L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. 5. Dei lavori dell'Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei componenti. 6. Copia del verbale viene inviata alla Presidenza. 7. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il D.S. e gli insegnanti di classe, se 85 viene fatta richiesta da parte dei genitori. Art. 5 Assemblea di plesso, scuola 1. L'Assemblea di plesso/scuola è presieduta da uno dei genitori, componenti il Consiglio di Interclasse, Intersezione, Classe, eletto dall'Assemblea. 2. È convocata dal Presidente dell'Assemblea, con preavviso di almeno cinque giorni. 3. La convocazione può essere richiesta: a) Da un terzo dei genitori componenti i Consigli di Intersezione, di Interclasse, di Classe; b) Dalla metà degli insegnanti di plesso/scuola; c) Da un quinto delle famiglie degli alunni del plesso/scuola. 4. Il Presidente richiede per iscritto l'autorizzazione a tenere l'assemblea e provvede, anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione alle famiglie, contenenti l'ordine del giorno. 5. L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. 6. Dei lavori dell'Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei docenti eventualmente presenti o da un genitore designato dal Presidente dell'Assemblea. 7. Copia del verbale viene inviata alla Scuola. 8. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Capo d'Istituto e gli insegnanti del plesso. Art. 6 Assemblea dell'Istituzione Scolastica 1. L'Assemblea è presieduta da uno dei genitori, componenti il Consiglio dell'Istituzione, interclasse, Intersezione, Classe, eletto dall'Assemblea. 2. È convocata dal Presidente dell'Assemblea con preavviso di almeno sette giorni. 3. La convocazione dell'Assemblea può essere richiesta: a) Da 50 genitori; b) Da un quinto dei genitori eletti nei Consigli di Interclasse, Intersezione, Classe; c) Dal Consiglio di Istituto; d) Dal Dirigente Scolastico. 4. Il Presidente richiede per iscritto l'autorizzazione a tenere l'assemblea e provvede, anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine del giorno, alle famiglie. 5. L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. Dei lavori dell'Assemblea viene redatto il verbale a cura di uno dei partecipanti incaricato dal Presidente. 6. Copia del verbale viene inviata alla Scuola. 7. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e i docenti. Art. 7 Accesso dei genitori nei locali scolastici 1. Non è consentita per nessun motivo la permanenza dei genitori nelle aule o nei corridoi all'inizio delle attività didattiche, fatte salve le esigenze di accoglienza della Scuola dell'Infanzia, che devono comunque limitarsi alla sola consegna dei bimbi all'insegnante, al fine di consentire al docente la dovuta sorveglianza del gruppo-classe. 2. L'ingresso dei genitori nella scuola, durante le attività didattiche, è consentito esclusivamente in caso di uscita anticipata del figlio. 3. I genitori degli alunni possono accedere agli edifici scolastici nelle ore di ricevimento dei docenti. 86 CAPO VII - CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI I SEZIONI Art. 1 Scuola dell’infanzia 1. L'iscrizione dei bambini alla scuola statale dell'infanzia dell'Istituto vengono effettuate secondo i modi ed i tempi indicati nelle disposizioni ministeriali. 2. L'assegnazione dei nuovi iscritti alle sezioni viene effettuata dal Dirigente Scolastico. 3. L'ammissione alla frequenza dei bambini oltre i termini previsti per l'iscrizione è condizionata al numero dei posti disponibili. Art. 2 Scuola primaria 1. La formazione delle classi è compito del D.S. che, coadiuvato dagli insegnanti assegnati alle classi prime, procede sulla base dei successivi criteri, stabiliti da Consiglio di Istituto, e dalle proposte del Collegio dei Docenti. 2. Allo scopo di favorire lo scambio di esperienze culturalmente e socialmente diverse, di facilitare il mantenimento di comuni esperienze sociali extrascolastiche nelle locali realtà territoriali e di formare classi il più possibile equilibrate, si procederà secondo i seguenti criteri: a) Analisi schede-griglie di informazione per il passaggio alla Scuola Primaria, compilate dalle insegnanti della Scuola dell'Infanzia frequentata dal bambino; b) Equilibrio numerico maschi-femmine; c) Eterogeneità dei livelli, della provenienza sociale, culturale ed etnica; d) Considerazione della provenienza, al fine di mantenere nella stessa classe alunni provenienti dal medesimo Comune o frazione entro il limite di 4 unità; e) Nel caso di gemelli, i genitori si esprimeranno sull'opportunità o meno di separarli; f) Richieste particolari e motivate, da parte dei genitori, verranno tenute in considerazione solo se compatibili con i suddetti criteri. g) Non è possibile che i genitori esprimano preferenze sui docenti. 3. L'ipotesi di costruzione delle classi sarà sottoposta all'attenzione delle insegnanti della Scuola dell'Infanzia, per il parere e per le proposte di modifica necessari a formare classi equilibrate dal punto di vista relazionale, degli stili di apprendimento e dei livelli di maturazione. 4. Ultimata la formazione delle classi, il D.S. provvederà all'assegnazione degli insegnanti, sulla base di specifici criteri. 5. In caso di alunni trasferiti da altri plessi, di norma, essi verranno assegnati alla classe con minor numero di alunni. È fatta salva la discrezionalità del D.S. in presenza di alunni diversamente abili o con particolari problemi. Art. 3 Scuola secondaria di 1° grado 1. La formazione delle classi è compito del D.S. che, coadiuvato dagli insegnanti assegnati alle classi prime, procede sulla base dei successivi criteri, stabiliti dal Consiglio di Istituto, e delle proposte del Collegio dei Docenti. 2. Allo scopo di favorire lo scambio di esperienze culturalmente e socialmente diverse, di facilitare il mantenimento di comuni esperienze sociali extrascolastiche nelle locali realtà territoriali e di formare classi il più possibile equilibrate, si procederà secondo i seguenti criteri: a) Analisi schede-griglie di informazione per il passaggio alla Scuola secondaria di 10 grado, compilate dalle insegnanti della Scuola Primaria frequentata dall'alunno; b) Equilibrio numerico maschi-femmine; c) Eterogeneità dei livelli, della provenienza sociale, culturale ed etnica; d) Necessità di abbinamento o separazione di compagni, provenienti dalla stessa classe, ritenuti necessari per motivi affettivo-relazionali; 87 e) Necessità di inserire in ogni classe, gruppi di alunni provenienti dalla stessa scuola entro il limite di 4 alunni per classe; f) Considerazione della provenienza, al fine di mantenere nella stessa classe alunni provenienti dal medesimo Comune o frazione entro il limite di 4 unità; g) Rispetto delle eventuali indicazioni dei Servizi medico-psico-pedagogici di riferimento; h) Nel caso di gemelli, i genitori si esprimeranno sull'opportunità o meno di separarli; i) Richieste particolari e motivate, da parte dei genitori, verranno tenute in considerazione solo se compatibili con i suddetti criteri. 3. Non è possibile che i genitori esprimano preferenze sui docenti. CAPO VIII - INCONTRI GENITORI-INSEGNANTI Art. 1 1. Gli incontri dei genitori degli alunni con i docenti vengono favoriti e sono incoraggiati; essi sono programmati concordemente nell'ambito del Piano annuale dell'attività dell'Istituto. 2. Gli incontri hanno luogo in orario extrascolastico e nei locali della scuola. 3. Gli orari definiti dai docenti per gli incontri devono tenere presenti le esigenze dei genitori. 4. Agli incontri insegnanti-genitori non è prevista, di norma, la presenza degli alunni. 5. Qualora, per particolari esigenze, i genitori fossero costretti a portare con sé i propri figli, essi hanno l'obbligo di curarne strettamente la vigilanza, al fine di evitare che i minori stessi, in qualsiasi modo, arrechino disturbo o danno alle persone che si trovano nell'edificio scolastico. La scuola non si assume la responsabilità per danni a persone o cose causate da minori introdotti nei locali scolastici e lasciati incustoditi dai genitori o dagli affidatari. 6. I genitori impossibilitati a partecipare agli incontri programmati possono conferire, eccezionalmente, con i docenti in momenti successivi e preventivamente concordati con i docenti stessi, purché non coincidenti con gli orari di insegnamento o con attività ad esso funzionali. 7. Per comunicazioni brevi e urgenti viene utilizzata la forma scritta sul diario o su foglio singolo da consegnare. 8. La Scuola Secondaria di 10 grado comunica informazioni, calendari, convocazioni, iniziative e proposte attraverso avvisi e/o lettere, distribuiti agli studenti affinché siano consegnati alle famiglie. Informazioni di carattere personale sono comunicate tramite il libretto scolastico, diario o lettera. 9. Nella Scuola Secondaria di 10 grado, tutti gli insegnanti danno la disponibilità ad incontri con i genitori in giorni prestabiliti e fuori dall'orario di lavoro dietro appuntamento con i genitori. 10. Nella Scuola Secondaria di o grado, di norma, sono fissati due momenti, uno per quadrimestre, dedicati alle udienze generali, in cui i genitori hanno la possibilità di incontrare tutti i docenti della classe. CAPO IX - SERVIZI AGGIUNTIVI Regolamento Mensa PREMESSA L‟ambiente scolastico, in quanto comunità educante, deve essere luogo in cui ciascun alunno/a possa fruire appieno di tutte le opportunità di crescita e di sviluppo personale che gli/le vengono offerte, imparando ad interagire con gli altri in un rapporto positivo e nel pieno rispetto delle regole del vivere civile. La mensa è considerata momento educativo in senso generale e, più specificatamente, opportunità offerta agli alunni/e di avvalersi di una corretta educazione alimentare; pertanto si sottolinea che essa rappresenta un momento di educazione al gusto, possibilità di accostarsi a cibi diversi, occasione per favorire un‟alimentazione più varia. È necessario che gli alunni/e, in ogni attività svolta a scuola, e quindi anche durante la mensa, adeguino il proprio comportamento ad una serie di norme che consentono il rispetto: 88 dei singoli individui del gruppo delle strutture, degli arredi e delle attrezzature di scelte alimentari per ragioni religiose e/o scelte individuali di diete predisposte appositamente per allergie/intolleranze L‟accesso alla mensa è garantito agli alunni i cui genitori fanno richiesta, al momento dell‟iscrizione, di frequenza di classi a tempo normale per la scuola dell‟infanzia e a tempo pieno per la scuola primaria MENSA SCOLASTICA ART 1 – REGOLAMENTO INTERNO – SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA a. In caso di intolleranze o allergie alimentari o diete alimentari il genitore fa pervenire in Direzione relativo certificato rilasciato dal medico con eventuale dieta prescritta (tutto in copia) b. Per motivi religiosi che obbligano a non consumare determinati cibi è necessario presentare alla Direzione della scuola una autocertificazione scritta dai genitori. c. In caso di necessità di dieta in bianco per indisposizione temporanea si consiglia l‟autocertificazione da parte della famiglia, da presentare al docente. d. Per particolari esigenze alimentari l‟insegnante potrà comunicare all‟Ufficio comunale che si occupa della gestione della mensa la variante richiesta. e. In mancanza di consegna del buono da parte del genitore, l‟alunno iscritto usufruisce comunque del servizio mensa. Sarà cura della famiglia presentare il buono il giorno successivo. f. Possono partecipare alla mensa anche i bambini sprovvisti di buono e con pasto alternativo (panino) ART 2 – MODALITA’ DI COMPORTAMENTO Prima di scendere a mensa i bambini dovranno: * Andare in bagno e lavare accuratamente le mani * Mettersi in fila senza spingere e senza urlare * Scendere ordinatamente A tavola i bambini saranno invitati a: * Mantenere un tono di voce moderato * Evitare di alzarsi dal proprio posto durante il pasto (per recarsi ai servizi, ecc.) i bambini possono alzarsi da tavola soltanto dietro autorizzazione dell‟insegnante o del personale di sorveglianza. * Evitare di infastidire o offendere i compagni, gli insegnanti e tutto il personale in servizio * Fare il possibile per non sprecare il cibo: sprecare pane, frutta o qualsiasi altro cibo è segno di inciviltà. * Imparare ad assaggiare tutti i cibi per migliorare la propria dieta * Non giocare né pasticciare con il cibo * Avere cura delle attrezzature e del materiale, utilizzandolo per il solo scopo cui sono destinati * Evitare di sporcare per terra * Alzare la mano e attendere che un responsabile si avvicini per chiedere evitando di urlare in modo incivile i propri bisogni. Al termine del pranzo: * Si uscirà dalla sala mensa in modo ordinato, senza correre né spingere, accompagnati dall‟insegnante di turno, e recarsi negli spazi stabiliti . Art. 3 I TRASPORTI 1. Il servizio scuolabus è garantito e gestito dalle Amministrazioni Comunali e segue i criteri stabiliti dalle stesse. 89 2. L'iscrizione al servizio viene effettuata all'inizio dell'anno scolastico o in data richiesta dalle Amministrazioni Comunali. .. 3. Qualsiasi variazione, anche momentanea, rispetto all'utilizzo dello scuolabus va tassativamente segnalata per iscritto all'insegnante. Non sono prese in considerazione le comunicazioni verbali, né degli alunni né dei genitori o di chi da essi incaricati. 4. L'autista dello scuolabus è tenuto a rispettare i tempi concordati tra Amministrazione Scolastica e Comunale. I collaboratori sono tenuti alla vigilanza degli alunni, quando, al termine delle lezioni, lo scuolabus ritarda. 5. In caso di comportamenti scorretti, irrispettosi e pericolosi continuati da parte degli alunni, segnalati dall'autista, sarà cura dell'Amministrazione Comunale prendere provvedimenti. CAPO X - I LABORATORI E LE AULE SPECIALI Art. 1 1. I laboratori e le aule speciali sono assegnati dal D.S. all'inizio di ogni anno alla responsabilità di un docente che svolge funzioni di sub consegnatario ed ha il compito di mantenere una lista del materiale disponibile, tenere i registri del laboratorio, curare il calendario d'accesso allo stesso, proporre interventi di manutenzione, ripristino, sostituzione di attrezzature. 2. Il responsabile di laboratorio concorda con i docenti interessati i tempi di utilizzo da parte delle classi e con il D.S. le modalità ed i criteri per l'utilizzo del laboratorio in attività extrascolastiche. 3. In caso di danni, manomissioni, furti alle attrezzature o ai locali, il responsabile del laboratorio o il docente di turno, sono tenuti ad interrompere le attività se le condizioni di sicurezza lo richiedono e a segnalare la situazione tempestivamente in Presidenza per l'immediato ripristino delle condizioni di efficienza e al fine di individuare eventuali responsabili. 4. L'orario di utilizzo dei laboratori e aule speciali sarà affisso a cura dei responsabili. 5. Le responsabilità inerenti all'uso dei laboratori e delle aule speciali, sia per quanto riguarda la fase di preparazione delle attività sia per quella di realizzazione delle stesse con gli allievi, competono all'insegnante nei limiti della sua funzione di sorveglianza ed assistenza degli alunni. 6. I laboratori e le aule speciali devono essere lasciati in perfetto ordine. 7. L'insegnante avrà cura, all'inizio e alla fine di ogni lezione, di verificare l'integrità delle attrezzature e dei materiali e, qualora rilevasse danni che non erano presenti all'inizio, è tenuto a darne tempestiva comunicazione al Dirigente Scolastico. Art. 2 Sussidi didattici 1. La scuola è fornita di sussidi per il lavoro educativo-didattico e di materiale, il cui elenco è consultabile presso ogni plesso scolastico. I docenti, i non docenti, gli alunni, sono tenuti a curarne il buon uso, la conservazione e la piena efficienza dei sussidi. 2. In ogni plesso scolastico vengono incaricati uno o più insegnanti che provvedono alla gestione e al controllo di tutto il materiale didattico assegnato. 3. Il materiale viene preso in consegna temporaneamente o per l'intero anno scolastico; per tale periodo gli insegnanti richiedenti ne sono responsabili. Il materiale prestato deve essere annotato su appositi registri. Tutti i sussidi possono essere richiesti e utilizzati nell'ambito della scuola afferenti all'Istituto Comprensivo. La restituzione del materiale deve avvenire comunque entro la fine dell'anno scolastico ai relativi docenti incaricati. 4. Il Collegio dei docenti promuove l'aggiornamento del patrimonio librario, documentario, audiovisivo ed informatico, secondo le esigenze didattiche e culturali dell'Istituzione, reperendo i suggerimenti specifici espressi dai docenti e dalle altre componenti scolastiche per quanto di loro competenza. 90 5. Gli studenti, per il tramite dei docenti, possono proporre l'acquisto di materiale librario, audiovisivo e/o informatico. 6. Non possono essere date in prestito opere di consultazione, quali dizionari, enciclopedie. 7. I libri possono essere dati in prestito per un periodo di 30 giorni, prorogabili di altri 15 se nessun altro ha richiesto lo stesso materiale; il materiale audiovisivo può essere dato in prestito per non più di 2 giorni, compatibilmente con la programmazione dei docenti. 8. Del materiale concesso in prestito viene presa apposita annotazione. 9. I costi relativi ai libri - o altri materiali - smarriti o deteriorati saranno sostenuti da chi ha causato il danno. Art. 3 Diritto d'autore 1. Il materiale cartaceo, audiovisivo ed informatico è sottoposto alla normativa sui diritti d'autore, quindi i docenti si assumono ogni responsabilità sulla riproduzione e/o duplicazione dello stesso. Art. 4 Sala e strutture audiovisive 1. La prenotazione per l'utilizzo delle sale audiovisivi dovrà avvenire solo limitatamente alla settimana successiva. In caso di più richieste relative alla stessa ora di lezione, sarà data la precedenza all'iniziativa deliberata in sede collegiale rispetto a quella attuata dal singolo docente e quindi alla classe che ne ha usufruito un numero inferiore di volte e, in subordine, alla classe che ne ha usufruito in data anteriore. Art. 5 Uso esterno della strumentazione tecnica (macchine fotografiche, telecamere, portatili, sussidi vari, ... ) 1. L'utilizzo esterno della strumentazione tecnica in dotazione alla scuola è autorizzato dal D.S.; va segnalato nell'apposito registro, ove verranno riportati tutti i dati richiesti a cura del responsabile. Alla riconsegna dell'attrezzatura, l'incaricato provvederà alla rapida verifica di funzionalità degli strumenti, prima di deporli. Si riporterà, inoltre, sull'apposito registro la data dell'avvenuta riconsegna e le eventuali sanzioni di danno. Art. 6 Utilizzo delle infrastrutture sportive dell'Istituto 1. La palestra e le sue attrezzature sono riservate, durante le ore di lezione, agli alunni. Per ragioni di tipo igienico in palestra si dovrà entrare solamente con le scarpe da ginnastica. Art. 7 Uso degli strumenti di scrittura e duplicazione 1. Le attrezzature dell'Istituto per la stampa e la riproduzione (macchine da scrivere, fax, fotocopiatrice, computer), oltre al primario uso didattico ed amministrativo, possono essere utilizzate da tutte le componenti scolastiche per attività di esclusivo interesse della scuola. È escluso l'utilizzo degli strumenti della scuola per scopi personali. 2. L'uso delle fotocopiatrici, per motivi di sicurezza e per evitare guasti, è riservato al personale incaricato. 3. I docenti devono consegnare al personale incaricato con anticipo di almeno due giorni il materiale da riprodurre, salvo casi di effettiva necessità e/o urgenza. 4. L'uso della fotocopiatrice è garantito per il materiale didattico utilizzato dagli alunni e dagli insegnanti. 5. Il materiale cartaceo è sottoposto alla normativa sui diritti d'autore, quindi i richiedenti si 91 assumono ogni responsabilità sulla riproduzione e/o duplicazione dello stesso. CAPO XI - LA SICUREZZA Art. 1 NORME DI COMPORTAMENTO 1. Tenere un comportamento corretto astenendosi da qualsiasi genere di scherzo e dal compiere atti che possano distrarre o arrecare danno ai compagni di lavoro. 2. Attenersi scrupolosamente alle disposizioni ricevute dal proprio superiore. 3. Osservare scrupolosamente tutte le prescrizioni in materia di sicurezza ed igiene richiamate da specifici cartelli o indicate dai propri superiori. 4. Non usare macchine, impianti ed attrezzature senza autorizzazione. 5. Non eseguire operazioni o manovre non di propria competenza, o di cui non si è a perfetta conoscenza: in casi dubbi occorre rivolgersi al proprio superiore. 6. Per accedere agli scaffali alti o a strutture sopraelevate, utilizzare le apposite scale. È opportuno per le scale doppie, assicurarsi, prima di salirvi, che i tiranti o le catenelle siano in tensione. Non utilizzare tali scale come scale semplici, appoggiandole a muro, né spostarle quando su di esse vi sono delle persone. 7. Non rimuovere gli estintori dalla posizione segnalata. 8. Depositare i materiali nelle zone prestabilite e comunque in modo da non ingombrare. Ostacolare e/o impedire, anche solo parzialmente l'accesso alle uscite di sicurezza, al transito sulle vie di fuga (corridoi, scale di sicurezza, ... ), in prossimità di mezzi ed impianti atti ad intervenire sugli incendi, ed in generale la normale circolazione. 9. Ogni contenitore deve riportare l'etichetta con l'indicazione ben leggibile del contenuto. 10. Non utilizzare bottiglie di bevande per il contenimento di altri liquidi, né abbandonare quelle vuote sul posto di lavoro. 11. Segnalare tempestivamente al proprio superiore ogni eventuale anomalia o condizione di pericolo rilevata. 12.ln caso di infortunio, riferire al più presto ed esattamente ai propri superiori sulle circostanze dell'evento. 13. Se viene usato il materiale della cassetta di pronto soccorso ripristinare la scorta. 14. Non circolare né sostare nei sottopiani, cavedi, ... , degli edifici salvo giustificato motivo di lavoro e previa autorizzazione dei superiori. Non accedere nelle zone o nei locali in cui vige il divieto di ingresso ai non autorizzati. 15. Mantenere pulito e in ordine il proprio posto di lavoro. 16. Disporre in modo ordinato, stabile e razionale gli attrezzi di uso comune. 17. Adoperare gli attrezzi solamente per l'uso cui sono destinati e nel modo più idoneo, evitando l'uso di mezzi di fortuna o di attrezzi diversi da quelli predisposti o di apportare agli stessi modifiche di qualsiasi genere. 18. Mantenere i videoterminali nella posizione definita secondo i principi dell'ergonomia delle norme di legge e di buona tecnica. Qualsiasi variazione che si rendesse necessaria deve essere concordata con il proprio responsabile. 19.1n caso di movimentazione manuale di materiali (risme di carta, dossier, ... ) mantenere la schiena eretta e le braccia rigide, facendo sopportare lo sforzo principalmente dai muscoli delle gambe. Durante il trasporto a mano, trattenere il carico in modo sicuro nei punti di più facile presa e, se necessario, appoggiarlo al corpo, con il peso ripartito sulle braccia. 20. Manipolare vetri o materiale pungente con guanti. 21. Negli armadi o negli scaffali disporre in basso i materiali più pesanti. 22. Non dare in uso scale, utensili e attrezzi al personale di ditte esterne che si trovino a lavorare nella scuola. 92 23. Riporre le chiavi nelle apposite bacheche, dopo l'uso. Art. 2 SORVEGLIANZA E SICUREZZA DEGLI ALUNNI 1. Il Decreto Legislativo 81/08, nel prescrivere l'attuazione di una serie di direttive CEE sulla sicurezza e igiene del lavoro, rappresenta un contributo fondamentale alla creazione di una vera e propria cultura della sicurezza che non può non essere patrimonio condiviso da tutti coloro che operano nel mondo della scuola. 2. Tutti gli insegnanti devono assumere e favorire comportamenti responsabilmente preventivi e di riduzione dei rischi di incidenti o danni ai minori affidati alla loro tutela. 3. La vigilanza sugli alunni deve essere continua, esercitata in ogni momento della giornata scolastica ed effettuata con la diligenza e l'attenzione richieste dall'età e dallo sviluppo psicofisico dei minori. Nessuna classe o gruppo di alunni dovrà mai risultare incustodita. 4. In caso di assenza di un insegnante, per attesa del supplente o improvvisa e/o imprevedibile necessità, il docente responsabile di plesso, con la collaborazione dei colleghi presenti e del personale ausiliario provvederà ad organizzare la necessaria assistenza. 5. La custodia della classe non può essere affidata al collaboratore scolastico per più di dieci minuti o, comunque, non oltre il tempo necessario a risolvere la situazione di emergenza. 6. In caso di impossibilità di copertura orario, è necessario dare tempestiva comunicazione alla segreteria, la quale provvederà, anche con personale di altri plessi, a sopperire alla situazione di emergenza. 7. Il personale deve attenersi alla più scrupolosa osservanza dell'orario di servizio, perché il ritardo potrebbe causare un'assenza di sorveglianza sui minori. 8. La ricreazione deve avvenire nello scrupoloso rispetto dei tempi ad essa riservati ed evidenziati dal suono del campanello. Tale pausa costituisce una continuazione dell'attività educativa. 9. La vigilanza sugli alunni va esercitata in modo attivo, sollecito e costante, per evitare l'assunzione di comportamenti pericolosi o pregiudizievoli per se stessi, per gli altri, per l'ambiente e le strutture scolastiche. La presenza degli insegnanti tra gli alunni deve garantire a questi ultimi di fruire di una pausa distensiva e rilassante e di accedere ai servizi igienici in modo tranquillo e ordinato. 10. Nella Scuola Secondaria di 1° grado devono essere rigorosamente rispettati i turni di sorveglianza previsti dal piano esposto all'Albo di ogni sede. 11. Deve essere visibile l'assunzione progressiva, da parte degli alunni, di comportamenti sempre più responsabili e autonomi che denotino un'interiorizzazione efficace delle norme che stanno alla base della civica convivenza. 12. Quanto detto a proposito della ricreazione è estensibile al momento del pranzo e dell'intervallo successivo, fino alla ripresa delle lezioni pomeridiane. 13. Per assicurare l'accoglienza e la vigilanza degli alunni, gli insegnanti sono tenuti a trovarsi a scuola cinque minuti prima dell'inizio delle lezioni e ad assistere all'uscita degli alunni medesimi lungo le scale, i corridoi, fino all'ingresso della scuola. Il personale ausiliario collabora nell'accompagnamento sino allo scuolabus. Ogni insegnante dell'ultima ora vigilerà sull'uscita degli alunni dalla propria classe/sezione. 14. Agli alunni trasportati con scuolabus sarà assicurata assistenza nell'intervallo di tempo intercorrente tra l'arrivo alla scuola e l'inizio delle lezioni, tenendo conto delle disposizioni contrattuali vigenti. Sarà cura della Scuola richiedere all'Ente Locale che il trasporto venga effettuato in modo da ridurre il più possibile il tempo di attesa e/o di uscita anticipata. 15. Il mattino e il pomeriggio la porta della Scuola dovrà essere chiusa all'ora fissata per l'inizio delle attività didattiche e nessun estraneo potrà accedere ai locali scolastici senza l'autorizzazione del D.S. o dell'Insegnante Responsabile del plesso. Sono persone estranee quelle che non svolgono compiti 93 educativi ed organizzativi nella scuola. 16. Durante le ore di lezione gli alunni non possono uscire dall'edificio scolastico. In caso di necessità dovrò presentarsi il genitore a prelevare il figlio, richiedendo per iscritto il permesso, nel quale deve specificare l'orario di uscita e/o eventuale ritorno, con l'esplicita dichiarazione che solleva la Scuola da possibili responsabilità derivanti dall'uscita del figlio stesso. In caso il genitore deleghi altre persone, in aggiunta a quanto sopra, deve dichiarare, sempre per iscritto, il nome della persona delegata e il tipo di rapporto esistente con la famiglia del minore. 17. Dovranno essere segnalati al Dirigente, per iscritto o verbalmente, se urgente, eventuali situazioni, elementi strutturali, arredi o altro, potenzialmente pericolosi per l'incolumità degli alunni, con lo scopo di far rimuovere, da parte di chi ne ha competenza, i potenziali fattori di rischio. CAPO XII - COMUNICAZIONI Art. 1 Distribuzione materiale informativo e pubblicitario 1. Nessun tipo di materiale informativo o di pubblicità varia potrà essere distribuito nelle classi, o comunque nell'area scolastica, senza la preventiva autorizzazione deI D.S. 2. È garantita la possibilità di scambio e di circolazione di ogni tipo di materiale utilizzabile nel lavoro scolastico (giornali, .. ) e di quello frutto del lavoro della scuola stessa e delle classi (giornalino, mostre, ricerche). 3. Proposte di eventuali iniziative promosse o patrocinate da Enti, Associazioni, privati, nonché richieste di distribuzione agli alunni di scritti, possono essere accolte, e/o sviluppate con la collaborazione della scuola, solo se compatibili con la preminente funzione educativa propria della scuola pubblica statale. Tali proposte vengono presentate dal Consiglio di Istituto, il quale le esamina ed esprime in proposito la sua motivata decisione di accettazione o rifiuto. Per le iniziative e/o richieste che eccezionalmente prevedono adesioni/autorizzazioni urgenti verranno interpellati i membri della Giunta ed il Presidente del Consiglio di Istituto. 4. La scuola non consentirà la circolazione di informazione pubblicitaria a scopo economico e speculativo. Non si diffonde materiale che non sia frutto di intese, protocolli, accordi di programma e che non riguardi l'attività didattica ed educativa. 5. Il D.S. disciplinerà la circolazione del materiale. 6. Per gli alunni si prevede di: a) distribuire tutto il materiale che riguarda il funzionamento e l'organizzazione della scuola; b) autorizzare la distribuzione del materiale relativo alle attività sul territorio a livello Comunale e Comprensoriale, inviato da Enti istituzionali; c) autorizzare la distribuzione di materiale che si riferisca ad iniziative o attività sul territorio, gestite da Enti, Società, Associazioni private che abbiano stipulato accordi di collaborazione con la Scuola, purché l'iniziativa non persegua fini di lucro. Art. 2 Comunicazioni docenti-genitori 1. Saranno programmati annualmente incontri pomeridiani delle famiglie con gli insegnanti della scuola. Inoltre, qualora se ne ravvisi la necessità, verranno inviate alle famiglie tempestivamente informazioni scritte relative, secondo i casi, alla frequenza, al profitto, al comportamento dell'alunno: in particolare, saranno comunque comunicate alle famiglie le valutazioni quadrimestrali e, su mandato dei docenti, anche quelli interperiodali, accompagnate dalla eventuale segnalazione degli interventi di sostegno e di recupero che l'alunno deve sostenere e l'esito di tali interventi. Art. 3 Informazione sul Piano dell'Offerta Formativa 94 1. All'inizio dell'anno scolastico, il Coordinatore del Consiglio di Classe illustrerà agli studenti ed alle famiglie le opportunità offerte dal Piano dell'Offerta Formativa, comprensivo di tutte le attività e iniziative didattiche e formative facoltative e/o opzionali. 2. Le attività didattiche aggiuntive facoltative saranno organizzate secondo tempi e modalità che tengano conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti. CAPO XIII - ACCESSO DEL PUBBLICO Art. 1 Accesso di estranei ai locali scolastici 1. Qualora i docenti ritengano utile invitare in classe altre persone in funzione di "esperti" a supporto dell'attività didattica, chiederanno, di volta in volta, l'autorizzazione al Dirigente Scolastico. Gli "esperti" permarranno nei locali scolastici per il tempo strettamente necessario all'espletamento delle loro funzioni. In ogni caso la completa responsabilità didattica e di vigilanza della classe resta al docente. 2. Nessun'altra persona estranea e comunque non fornita di autorizzazione rilasciata dal D.S. o suo delegato può entrare nell'edificio scolastico dove si svolgono le attività didattiche. 3. Chiunque ha libero accesso, durante le ore di apertura della scuola, al locale dove si trova l'albo d'istituto per prendere visione degli atti esposti e può accedere all'Ufficio di Presidenza e di Segreteria durante l'orario di apertura dei medesimi. 4. I tecnici che operano alle dipendenze dell'Amministrazione Comunale possono accedere ai locali scolastici per l'espletamento delle loro funzioni. 5. Gli interventi di ordinaria o straordinaria manutenzione devono essere svolti al di fuori dell'orario scolastico, al fine di non pregiudicare il regolare svolgimento delle lezioni o creare situazioni che mettano a rischio l'incolumità degli alunni. 6. I signori rappresentanti ed agenti commerciali devono qualificarsi, comunicando l'azienda di appartenenza, qualora non conosciuti dal personale scolastico. CAPO XIV - CIRCOLAZIONE MEZZI ALL'INTERNO DELL'AREA SCOLASTICA Art. 1 Accesso e sosta 1. È consentito l'accesso con la macchina nel cortile dei plessi scolastici ai genitori o chi ne fa le veci di alunni portatori di handicap per un ingresso e un'uscita più agevoli e lontani dal flusso degli altri alunni. CAPO XV - VIAGGI ED USCITE DI ISTRUZIONE Art. 1 1. La scuola considera i viaggi di istruzione, le visite guidate ai musei, mostre, manifestazioni culturali, di interesse didattico o professionale, lezioni con esperti e visite a enti istituzionali o amministrativi, la partecipazione ad attività teatrali e sportive, i soggiorni presso laboratori ambientali, la partecipazione a concorsi provinciali, regionali, nazionali, a campionati o gare sportive, i gemellaggi con scuole estere parte integrante e qualificante dell'offerta formativa e momento privilegiato di conoscenza, comunicazione e socializzazione. Come tali essi devono essere coerenti con la programmazione educativo-didattica elaborata dai docenti all'inizio dell'anno scolastico e adeguatamente preparati con attività svolte in aula. 2. Le attività sportive costituiscono parte integrante dell'attività didattica e verranno effettuate con la collaborazione di tutti i docenti. 3. L'effettuazione delle visite guidate e dei viaggi di istruzione è autorizzata dal D.S. secondo i criteri dettati dal Consiglio di Istituto e previa presentazione da parte degli insegnanti della documentazione prevista. 95 4. Le proposte di visite guidate e di viaggi di istruzione, espresse dai Consigli di Intersezione, di Interclasse e di Classe, devono essere comunicate ai genitori in sede di Assemblea di sezione, per la Scuola dell'Infanzia, o di classe, per la Scuola Primaria e Secondaria di 10 grado, entro il mese di dicembre. Se l'effettuazione delle visite guidate e dei viaggi di istruzione è prevista per i primi tre mesi dell'anno scolastico, tale procedura deve essere conclusa entro la fine di ottobre di ogni anno. 5. Il Consiglio di Intersezione/lnterclasse/Classe: a) Predisporrà il materiale didattico per consentire agli alunni una adeguata preparazione preliminare che garantisca la produttività educativa dell'iniziativa; b) Fornirà appropriate informazioni durante l'uscita; c) Stimolerà la rielaborazione, da parte degli alunni, delle esperienze vissute. 6. L'uscita o il viaggio costituiscono la vera e propria attività complementare della scuola, quindi valgono le stesse norme che regolano le attività didattiche. Art. 2 Iter di progettazione e di approvazione delle visite guidate e dei viaggi di istruzione: a) Inserimento nella programmazione educativo-didattica della classe; b) Parere favorevole dei genitori nel Coniglio di Classe/Interclasse/lntersezione; c) Parere favorevole del Collegio dei Docenti al piano generale delle uscite; d) Delega al D.S. per l'autorizzazione delle iniziative che si svolgono all'interno dell'orario scolastico (comprese le uscite che richiedono, per ragioni legate ai tempi del trasporto, una partenza anticipata rispetto all'orario di inizio delle lezioni) in assenza di convocazione utile del Consiglio di Istituto; e) Delibera del Consiglio d‟Istituto per l‟autorizzazione delle iniziative che vanno oltre l‟orario scolastico; f) Comunicazione alle famiglie tramite diario; g) Autorizzazione da parte delle famiglie: cumulativa, all‟inizio dell‟anno, per tutte le uscite in orario scolastico senza uso del mezzo di trasporto; singola, di volta in volta, per tutte le altre iniziative. Art.3 Documentazione 1. E‟ necessario: a) Redigere il piano generale delle uscite da sottoporre al Collegio dei docenti e al Consiglio d‟Istituto b) Acquisire gli atti per ogni visita guidata o viaggio d‟istruzione: • Programma analitico della singola uscita con l‟esplicitazione di finalità didattico-culturali, meta, orari di partenza e di rientro, mezzo di trasporto, e/o agenzia, quota individuale a carico delle famiglie; • Elenco delle classi, degli alunni partecipanti e degli accompagnatori; • Dichiarazione di assunzione dell'obbligo di vigilanza da parte dei docenti accompagnatori; • Consenso individuale delle famiglie. 2. Tutti i partecipanti, accompagnatori ed alunni, devono essere forniti di adeguata copertura assicurativa della polizza di R.C. e contro gli infortuni. Art. 4 1. Le visite guidate e i viaggi di istruzione si configurano come attività didattica a tutti gli effetti e quindi si possono svolgere in qualsiasi momento dell'anno scolastico, secondo le esigenze della programmazione didattica. Art. 5 96 1. Le uscite devono coinvolgere tendenzialmente la totalità della classe. Il numero degli allievi partecipanti non deve essere comunque inferiore ai 2/3 degli alunni della classe. acchè possano partecipare alle visite guidate almeno i 2/3 degli alunni della singola classe. Il Consiglio dà mandato, comunque, al dirigente scolastico di prendere decisioni diverse nelle classi ove vi sia un ridotto numero di frequentanti, decisioni comunque che permettano uguali opportunità a tutti gli alunni. I componenti del consiglio confermano e approvano quanto proposto dalla giunta esecutiva all' unanimità. ln ogni caso, eventuali assenze non dovranno essere dettate da problemi economici; per questo motivo, nell'organizzazione delle suddette iniziative, i docenti dovranno tener conto di tale problema, per agevolare al massimo la partecipazione di tutti gli alunni. Non adesioni dovuti ad altri motivi familiari non dovranno impedire lo svolgimento delle iniziative opportunamente deliberate dagli O.O.C.C. 2. Il supporto organizzativo alle visite guidate ed ai viaggi di istruzione è fornito dal personale amministrativo dell'Ufficio di segreteria dell'Istituto, in collaborazione con l'insegnante organizzatore; in particolare, è di sua competenza la richiesta dei preventivi per il noleggio dei mezzi di trasporto. 3. Il personale amministrativo dell'Ufficio di segreteria curerà l'istruttoria del procedimento, nonché la predisposizione degli atti finali necessari al rilascio dell'autorizzazione da parte del D.S. delle autorizzazioni per l'effettuazione di ogni visita guidata e viaggio di istruzione. 4. Le visite guidate con uso dello scuolabus, all'interno del comprensorio scolastico dell'Istituto Comprensivo, sono da considerare preventivamente deliberate, purché siano rispettati i criteri che assicurano sicurezza nella sorveglianza degli alunni. Dopo la verifica da parte dell'assistente amministrativo addetto, l'autorizzazione formale verrà firmata dal D.S. 5. Le quote di partecipazione poste a carico delle famiglie devono essere di entità tale da non costituire ostacolo alla partecipazione per alcuno degli alunni interessati. 6. Gli insegnanti sono autorizzati a consegnare al D.S.G.A. della Scuola le quote di partecipazione per il pagamento dei mezzi di trasporto. Le somme relative ad altre spese (ingressi, compensi, guide, .. ) verranno custodite dagli insegnanti. 7. La scuola garantisce attività alternative/sostitutive per gli alunni non partecipanti alle uscite. 8. Devono essere giustificate le eventuali assenze degli alunni non partecipanti durante i periodi coincidenti con l'effettuazione delle visite guidate e dei viaggi di istruzione. Art. 6 Rapporto docenti accompagnatori-alunni 1. È prevista la presenza di un docente ogni 15 alunni, elevabile fino ad un massimo di 18. 2. Per ogni uscita o viaggio deve essere individuato un docente referente. 3. Per le uscite a piedi, qualora sia proposta la presenza di un solo docente per classe, ci si avvarrà della collaborazione di personale ausiliario della Scuola. 4. La partecipazione degli alunni in situazione di handicap richiede sempre la presenza dell'insegnante di sostegno; qualora questi fosse impossibilitato, l'alunno può essere accompagnato dall'assistente ad personam. 5. I docenti organizzatori possono chiedere la partecipazione del genitore dell'alunno in situazione di handicap. 6. I docenti organizzatori possono chiedere la presenza collaborativa dei genitori rappresentanti di classe o di personale ausiliario della scuola. Nel designare gli accompagnatori, i Consigli di Classe, Interclasse, di Intersezione dovranno indicare sempre un accompagnatore in più per ogni classe, per subentro in caso di imprevisto. 7. Se l'insegnante accompagnatore presta servizio in altri plessi, è tenuto a concordare con la Dirigenza gli eventuali impegni. 8. I docenti accompagnatori, al rientro, devono compilare il modello per l'indennità di missione e 97 consegnarlo in segreteria (allegare le eventuali ricevute nominative dei pasti consumati per i quali si ha diritto al rimborso). CAPO XVI - PROCEDURA DENUNCIA INFORTUNI Art. 1 Infortuni in laboratorio o in palestra Obblighi da parte dell'infortunato Dare immediata notizia di qualsiasi infortunio accada, anche lieve, al D.S. o, in sa assenza, a chi ne fa le veci. Far pervenire, con urgenza, in segreteria il referto medico originale relativo all'infortunio. 1.1.1. In caso di prognosi, se l'alunno volesse riprendere le lezioni, deve farne richiesta al D.S. 1.2.Obblighi da parte del docente 1.2.1 Prestare assistenza all'alunno e avvisare il D.S. o, in sua assenza, chi ne fa le veci. 1.2.2 Fare intervenire l'autoambulanza ove necessario. 1.2.3 Avvisare i familiari. 1.2.4 Accertare la dinamica dell'incidente. 1.2.5 Stilare urgentemente il rapporto sul modulo interno appositamente predisposto e disponibile in segreteria; il personale amministrativo avrà cura di consegnarlo al D.S. 1.3.Obblighi da parte della segreteria 1.3.1. Registrare l'infortunio sull'apposito Registro infortuni (devono essere annotati cronologicamente gli infortuni che comportano un'assenza di almeno un giorno). 1.3.2. Assumere a protocollo la dichiarazione (modello interno) del docente o di chi ha assistito all'infortunio e inviarlo in allegato a I.N.A.I.L., ad autorità di P.S. ed all'assicurazione. 1.3.3. Assumere a protocollo, non appena se ne viene in possesso e facendo compilare il modello interno dal quale è rilevabile l'orario di consegna, la documentazione medica prodotta. 10.Piano delle attivita’ collegiali – a.s. 2014/2015 Inizio anno scolastico Classi prime di ogni ordine e grado - da mercoledì 17/09/ 2014 Sezione 3 anni infanzia – da mercoledì 17/09/ 2014 Classi II – III – IV – V sc. Primaria – da giovedì 18/09/2014 Classi II e III sc. Secondaria 1° grado – da giovedì 18/09/2014 Sospensione attività didattica 31 ottobre 2014 – giusta delibera C.I. del 10 settembre 2014 Dal 22 dicembre al 6 gennaio 2015 Dal 2 aprile al 7 aprile 2015 20 febbraio, giusta delibera C.I. del 10 settembre 2014 18 maggio, giusta delibera C.I. del 10 settembre 2014 Festività 1 novembre 2014 – festa di ognisanti 8 dicembre, immacolata 25-26 dicembre, natale e santo stefano 1-6 gennaio capodanno ed epifania 19 febbraio 2015 – festa del santo patrono 25 aprile 2015 – festa della liberazione 1 maggio, festa dei lavoratori 15 maggio 2015 – festa dell‟autonomia siciliana 2 giugno 2014 – festa della repubblica 98 Elezioni rappresentanti oo.cc Chiusura primo quadrimestre Chiusura anno scolastico Collegio dei docenti Settembre Settembre Ottobre Novembre Dicembre Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno 25 ottobre 2014 31 gennaio 2015 09 giugno 2015 02/09/2014 16/09/2014 09/10/2014 20/11/2014 17/12/2014 26/02/2015 26/03/2015 22/04/2015 13/05/2015 30/06/2015 Consigli di classe e scrutini - secondaria 1° grado Consigli di classe 20 ottobre 2014 21 ottobre 2014 22 ottobre 2014 Consigli di classe + genitori 25 novembre 2014 26 novembre 2014 27 novembre 2014 Consigli di classe + genitori 12 gennaio 2015 13 gennaio 2015 14 gennaio 2015 Scrutini primo quadrimestre 2 febbraio 2015 3 febbraio 2015 Consigli di classe + genitori 16 marzo 2015 17 marzo 2015 18 marzo 2015 Consigli di classe + genitori 4 maggio 2015 5 maggio 2015 6 maggio 2015 Scrutini ii quadrimestre 11 giugno 2015 Dal 9 al 12 giugno 2015 Consigli di interclasse / intersezione e scrutini scuola primaria Consigli di interclasse /intersezione 22 ottobre 2014 Consigli di interclasse /intersezione 26 novembre 2014 Consigli di interclasse /intersezione 15 gennaio 2015 Scrutini primaria i quadrimestre 4 febbraio 2015 Consigli di interclasse /intersezione 18 marzo 2015 99 Consigli di interclasse /intersezione Scrutini primaria ii quadrimestre 6 maggio 2015 Dal 9 al 12 giugno 2015 Incontri scuola –famiglia Sec. 1° grado – primaria - infanzia Sec. 1° grado – primaria - infanzia 10 dicembre 2014 9 aprile 2015 Consegna documento di valutazione Scuola primaria Scuola primaria 12 febbraio 2015 23 giugno 2015 Calendario programmazione mensile settore infanzia Ottobre 01/10/2014 Novembre 03/11/2014 Dicembre 01/12/2014 Gennaio 07/01/2015 Febbraio 02/02/2015 Marzo 02/03/2015 Aprile 01/04/2015 Maggio 04/05/2015 Giugno 01/06/2015 Settembre Settembre Settembre Novembre-dicembre Giugno Formazione docenti 3,4,5, - corso di formazione LIM 9,10- corso di formazione ANPE 15- corso di formazione registro elettronico Corso di formazione ANPE Corso di formazione ANPE 11. Progetti POF: TITOLO DOCENTI CLASSI TEMPI ATTIVITA’ Ed. Ambientale Umana Tutte Le Classi Nov. Visite A 100 Primaria “Ambiente Da A…Mare” Maggio Secondaria Vendicari Plemmirio (Sr) ZafferanaGiornata In Bici Tradizioni Locali Umana(Ref) II-IV Prim. “Scuola In Musica” Dimartina I-II-III Secon. Montoneri IV-V Prim. Mollica I-II-III Secon. “Arte, Colori E Fiori” Nov. Maggio Esibizione “Scuole In Fiore” E Infiorata Nov. Maggio Nativita‟ Dic. Ferlisi “Omaggio Floreale” Febbr. Infiorata Maggio “Crea Con Me” Gemellaggio La Rosa Giliberto Primaria Buffa Primaria Febbraio Maggio Nov. Maggio Mostra Oggetti Realizzati Laboratori LettoScrittura In Inglese Orario Curriculare “Penfriends” Ed. Stradale Ricupero “Sicuramente In Bici” Cam..In..Ante III-IV-V Prim. Nov. I-II-III Maggio Lezioni Teoriche Sul Codice Stradale Secondaria Costarella Tutti Gli Alunni Genitori Docenti Gennaio Laboratori Maggio Letto -Scrittura “Il Mio Maestro Bambino” C.Formazione Docenti Cittadinanza Attiva Campisi Ed. alla Legalita’ Cataudella Mangione V Prim. Nov. Visione Film I-II-III Secon. Maggio Part.Concorsi III Second. Marzo Cd-Rom E Dvd Maggio Uscita Palermo 23 Maggio 101 “Semi di Legalita” Maiore competitions ScapellatoCelestri Tutte Ed. alla salute Cassiba Buttero Tutte Consiglio comunale Baby Celestri V primaria e secondaria 11.1 Progetto Area a rischio annualità 2013/2014 svolta nell’a.s. 2014/2015 Il progetto si pone come obiettivo prioritario la riduzione della dispersione scolastica attraverso attività formative extracurricolari. I laboratori attivati per l‟anno scolastico in corso sono: Laboratorio di recupero per l‟area linguistica e matematica; Laboratorio di arte; Laboratorio per lo sport Laboratorio di L2 Laboratorio musicale. I laboratori coprono un arco temporale che va da novembre a marzo ed impegnano circa 300 alunni. 11.2 Progetti esterni “Il nuoto in cartella” è corso di nuoto che si terrà presso la piscina comunale all‟interno del complesso “Palatucci” di Noto. Il progetto prevede 2 incontri mensili per un totale di 12 ore da svolgere durante le ore pomeridiane. Il progetto è destinato agli alunni delle classi quarte della scuola primaria e delle classi seconde della scuola secondaria di primo grado. 11.3 Visite guidate e viaggi d’istruzione 102 - Le visite guidate e i viaggi d‟istruzione sono organizzati all‟interno della programmazione didattica che coinvolga le attività curricolari, nel rispetto del regolamento d‟Istituto; - Le visite guidate e i viaggi di istruzione possono essere previsti per musei, mostre, manifestazioni culturali, partecipazione a concorsi; - Le uscite degli alunni sono finalizzate alla conoscenza della realtà locale. - Le visite guidate e i viaggi di istruzione hanno la durata di un giorno per le classi prime e seconde primaria e sezioni infanzia; per le classi terze, quarte e quinte della scuola primaria due o tre giorni. Per le classi della scuola secondaria di primo grado la durata sarà di tre, quattro giorni. Le visite e i viaggi di istruzione approvati dagli OO.CC. sono: Scuola Classe Infanzia Primaria Prima Seconda Terza Quarta Quinta 103 Itinerario Periodo Giorni Presepi Bronte Agriturismo Belliscala (Rosolini) O Agriturismo (Palazzolo) Oasi Vendicari Spiaggia Lido Di Noto Oasi Di Vendicari Fattoria Del Tellaro (Noto) Dicembre 1 Aprile 1 Maggio 1 Marzo 1 Maggio Marzo 1\2 1 Maggio 1 Presepi Caltagirone Fabbrica Cioccolata (Modica) Laboratorio Archeologico (Castelluccio) Casa Delle Farfalle Viagrande (Ct) Oasi Vendicari Zafferana Etnea Plemmirio (Sr) Progetto “Icaro” Siracusa Dicembre 1 Marzo 1 Aprile 1 Maggio 1 Marzo Aprile 1 1 Maggio 1 Marzo 1\2 Marzo 1 Aprile 1 Oasi Vendicari Zafferana Etnea “La Sicilia” (Ct) Plemmirio (Sr) Secondaria Prima Seconda Terza E Prima Seconda Terza Terza Maggio 1 Modica E Il Castello Di Donnafugata Castello Di Calatabiano (Ct) Marzo 1 Maggio 1 Mu.La. Etna Museum (Gravina) Il Planetario Zafferana Etnea Dicembre 1 Aprile 5 Gita D‟istruzione A Roma Progetto Legalita‟ Palermo 23 Maggio 12.Monitoraggio verifica e valutazione del POF Le attività di monitoraggio, verifica e valutazione del POF saranno svolte dalle Funzioni Strumentali attraverso la somministrazione di questionari alle diverse componenti della comunità scolastica. 13.Pubblicizzazione del POF Il presente POF è pubblicato sul sito web della scuola e distribuito nella versione ridotta alle famiglie all‟atto dell‟iscrizione e in fase di orientamento. 104