Poste Italiane S.p.A. - Spedizione A.P. D.L. 24/12/2003, n. 353, conv. in L. 27/02/2004 n. 46 - Cagliari · · Carbonia Anno XXV numero 676 del 29 Maggio 2014 Euro 1,00 SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DELLA PROVINCIA SULCIS-IGLESIENTE www.gazzettadelsulcis.it · e-mail: [email protected] PROVE TECNICHE DI RIAVVIO IN EURALLUMINA CALASETTA CONFERMA SINDACO ANTONIO VIGO Eurallumina D opo anni di sospensione delle produzioni e proprio quando le voci davano ormai per irrecuperabile il progetto di riapertura dello stabilimento Eurallumina, qualcosa indirizza all’ottimismo, anche se è ancora presto per abbandonarsi all’ottimismo. Ru.Sal. sembra sempre più intenzionata a puntare sull’impianto del Sulcis per immettere sul mercato ossido di alluminio di qualità, di cui il mercato sembra aver necessità. In attesa che la Procura cagliaritana dissequestri il bacino dei fanghi, sequestrati per i noti inquinamenti delle falde sotterranee, la direzione di stabilimento ha proceduto a redigere un progetto di interventi capaci di rimettere in efficienza l’impianto che trasforma la bauxite in ossido di alluminio. Ma c’è di più. Nel frattempo i tecnici presenti in stabilimento, in tutto una cinquantina, hanno provato a trattare la nuova bauxite proveniente dalla Guinea e che, stando ai nuovi indirizzi Ru.Sal. dovrebbe trattarsi di quella che i russi, padroni delle miniere africane, hanno deciso di far trattare a Portovesme. Stando alle indiscrezioni trapelate dalle prove su questa nuova bauxite, pare che i risultati siano stati non solo incoraggianti, ma addirittura “eccezionali” per compatibilità con l’impianto e per la resa FORMUFFICIO.IT Rag. Francesco Manca Concessionario Buffetti Forniture articoli per ufficio Libri giuridici e per corsi Vendita assistenza personal computer Via Gramsci, 31 - Carbonia Tel. 0781.671162 Fax 0781.675299 e qualità del prodotto finale. Proprio questo risultato ottenuto sta incoraggiando l’Amministratore Delegato Vincenzo Rosino ad accelerare la fase di riapertura che però resta ancora condizionata dall’attuale indisponibilità del bacino fanghi, senza del quale qualsiasi discorso appare improponibile. Antonio Vigo ALL’ATTENZIONE DELLA REGIONE I PROBLEMI DI “PORTOVESME SRL” Le tematiche attinenti al futuro occupativo in Portovesme srl sono state oggetto di verifica tra l’Assessore regionale del Lavoro Virginia Mura, l’azienda in questione, Confindustria, i sindacati confederali e le RSU. L’incontro era stato sollecitato dai sindacati per sollecitare l’applicazione del Protocollo d’Intesa del gennaio scorso e nel quale venivano indicate alcune “criticità” da sanare prima che possano diventare pericolose per il proseguo dell’attività dell’azienda, rimasta l’unica grande azienda ancora operante nell’area industriale sulcitana. “L’azienda con le Organizzazioni sindacali, si legge nel comunicato emesso a fine lavori in Regione, hanno illustrato la situazione ed esplicitato le problematiche inerenti il personale e le professionalità aziendali indicate nel citato Protocollo d’Intesa, rappresentando nel contempo la necessità di individuare congiuntamente tutte quelle possibili soluzioni che consentano di evitare gli impatti negativi sui livelli oc- cupazionali. L’Assessore, continua il comunicato, segnalando le attuali criticità finanziarie e normative in corso di definizione a livello nazionale, ha confermato il suo impegno ad approfondire nel dettaglio le tematiche esposte e ad individuare, anche attraverso interlocuzioni con le diverse istituzioni competenti, gli strumenti attualmente disponibili e eventualmente nuovi strumenti da attivare”. La Portovesme srl è interamente partecipata di Glencore International, che nel frattempo si è scrollata dall’intestazione Xstrata, ormai assorbita interamente dalla multinazionale svizzera Glencore International. PORTOVESME AUTORIZZATE DUE PALE EOLICHE A PORT. AL. POTRÀ RIPRENDERE L’ATTIVITÀ EX ILA Sergio Rombi La Regione ha dato il via libera alla realizzazione, nell’area industriale di Portoscuso, del progetto eolico Port.Al. presentato dall’imprenditore Ninetto Deriu. L’intervento, il cui costo complessivo è pari a circa 9.000.000 di euro, è finanziato con capitali privati. Esso consiste nella realizzazione di un impianto eolico nell’area industriale di Portoscuso, che si configura, come dichiarato dalla proponente, in regime di autoproduzione, in quanto l’energia prodotta dall’impianto verrà interamente utilizzata dalla proponente per le attività produttive (lavorazione dell’alluminio e dei suoi derivati e realizzazione di semilavorati in alluminio). I due aerogeneratori saranno di tipo Vestas V112 da 3,3 MW, aventi altezza al mozzo di 94 metri e diametro del rotore di 112 metri, uno (WGT01) verrà allo- Port. Al. cato all’interno dell’ex stabilimento I.L.A. (oggi Port.Al. S.r.l.), il secondo (WGT03) all’interno dell’area Alcoa, in un lotto di proprietà RE.NO. La realizzazione delle necessarie opere civili, preliminari alla installazione degli aerogeneratori, prevedono le fondazione di tipo tradizionale su plinto circolare per l’aerogeneratore WTG03, mentre per quello individuato come WTG01 sarà realizzata una fondazione su pali infissi, in ragione della possibilità di intercettare la falda nel corso della realizzazione degli scavi. La realizzazione delle opere di connessione dell’impianto alla rete esistente si prevede avvenga direttamente alla rete in media tensione con il punto di allaccio in prossimità della sottostazione AT/MT preesistente. Il cavidotto, di lunghezza complessiva pari a circa 3.200 metri, sarà del tipo interrato (profondità media dello scavo pari a 1,2 metri) e verrà posato lungo la viabilità esistente; solo nel raccordo con l’aerogeneratore WGT03 è previsto un breve tratto in aereo. L’Assessore dell’Industria, in sede di ALLARME NEL “PIANO SULCIS” FONDI SOLO PER GLI AMICI AL TERRITORIO SOLO BRICIOLE Qualcuno l’aveva sospettato che i fondi strombazzati all’interno del “Piano Sulcis” per il territorio sarebbero stati virtuali. Perché quelli destinati alle infrastrutturazioni sarebbero finiti in tasca ai soliti imprenditori “pirati”, con l’aiuto di qualche politico addentro nelle segrete stanze. Partiamo per ordine. S’era parlato di 60 milioni da destinare alla centrale di cogenerazione Eurallumina. I restanti 30 milioni erano stati finalizzati per iniziative secondo un preciso bando gestito da Invitalia. Altri ancora dovevano servire per infrastrutture stradali del Medio e Basso Sulcis, nonché per il sistema portuale e il collegamento del Sulcis al sistema idrico Tirso-Flumendosa. Ora però, dato per scontato che Eurallumina stia mettendo ordine per riavviare le produzioni, altri stanno inserendo nelle attese la rigassificazione di Clivati, il quale da Ottana sposterebbe il baricentro dei suoi (ma non solo) interessi verso il Sulcis, pur di mettere mani sul cospicuo finanziamento. Ma sulla scena, con il placet del sottoSegretario Claudio De Vincenti, c’è anche il gruppo Mossi-Ghisolfi per il progetto delle biomasse ricavate dalle canne. Il progetto prevedrebbe la coltivazione di 5 mila ettari di canne per ricavarne biomasse (da approvazione della delibera, ha riferito che il Servizio della sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali (SAVI), tenuto conto che la documentazione depositata risulta sufficiente per consentire la comprensione delle caratteristiche e dimensioni del progetto, della tipologia delle opere previste ed del contesto territoriale e ambientale di riferimento, nonché per l’individuazione di opportune misure di mitigazione e compensazione, visti anche i pareri/contributi istruttori pervenuti, business). Lo stesso gruppo e con gli stessi personaggi hanno tentato di portare avanti un similare progetto in Piemonte (dei cinque programmati in Italia) che avrebbe dovuto interessare un’area coltivata a canne pari a 15 mila ettari. In tutto hanno avuto a disposizione appena 800 ettari. Ora si vorrebbe tentare nel Sulcis impegnando 5 mila ettari di terreni inizialmente definiti “marginali”, ora “improduttivi” e magari successivamente da definire “inutilizzati”. Soldi da emungere: 20 milioni del “Piano Sulcis”, dove nella migliore delle ipotesi potrebbero trovare occupazione (stagionale) appena 70-80 addetti, a fronte di 320 propagandati dagli interessati. Da tener conto che l’ipotesi dei terreni destinati a canne dovrebbero essere irrigui. Ma ciò si scontra con la politica di chi ha finora “rapinato” i soldi del progetto di collegamento del sistema idrico del Sulcis con quello del Tirso-Flumendosa. Tuttavia, tra i pretendenti dei fondi “Piano Sulcis” c’è anche il progetto della bioedilizia proposto dalla Cooperativa San Lorenzo di Iglesias. Tra tutti pretendenti quest’ultimo appare il più debole, anche perché non presenta riscontri concreti sia sulla operatività che sotto l’aspetto occupazionale. ha concluso l’istruttoria con una proposta di giudizio tecnico positivo in merito alla compatibilità ambientale dell’intervento. Del rispetto delle condizioni espresse in delibera sono stati incaricati il Comune di Portoscuso, il Consorzio Industriale Provinciale di Carbonia-Iglesias, la Provincia di Carbonia-Iglesias, il Servizio tutela paesaggistica per le Province di Cagliari e Carbonia-Iglesias, il Servizio Energia, il Servizio territoriale dell’ispettorato ripartimentale del C.F.V.A. di Iglesias, e l’ARPAS. 2 Regione numero 676 del 29 Maggio 2014 DEFINIZIONE RAPPORTO DI LAVORO PER OPERATORI CSL E CESIL Definire in tempi certi le procedure per la stabilizzazione degli oltre trecento operatori dei Csl, Cesil e Consorzio delle due Giare, e valutare l’ipotesi di una proroga della scadenza (30 settembre 2014) dei contratti a tempo determinato per i lavoratori dei servizi per l’impiego: è questo l’invito rivolto dal Presidente della Seconda commissione, Gavino Manca, agli assessori regionali del Lavoro e del Personale, a conclusione delle audizioni dei due componenti l’esecutivo e dei cinque rappresentanti delle organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Sadirs e Fedro). Il “caso” è quello noto e che, nel corso dell’ultimo decennio, ha registrato ben otto interventi legislativi da parte del Consiglio regionale: riguarda il personale assunto con contratto a tempo determinato negli Enti Locali e poi trasferito (nelle more del riordino istituzionale degli enti territoriali e del sistema dei servizi per il lavoro e lo sviluppo) per effetto della legge regionale n.10 del 29 aprile 2013, all’Agenzia regionale per il lavoro. La legge n.38, approvata dal Consiglio regionale il 20 dicembre 2013 ha quindi disposto l’autorizzazione per l’Agenzia regionale del lavoro ad indire i concorsi pubblici per l’assunzione del personale a tempo indeterminato per i servizi per il lavoro, fissando al 31 dicembre 2014 la scadenza delle procedure selettive. Successivamente, il 30 dicembre 2013, il Consiglio ha approvato la legge n.40 che fissa al 30 settembre 2014 la scadenza dei contratti a termine dell’Agenzia regionale del lavoro. Riguardo a tale data, nel corso delle rispettive audizioni, Giampaolo Spano (Uil), Antonio Cois (Cgil) e Davide Paderi (Cisl) hanno espressamente invitato la Giunta, la commissione e il Consiglio regionale a procedere con una proroga dei contratti, evidenziando le lungaggini e la complessità della selezione pubblica. Al contrario, i rappresentanti di Sadirs, Luciano Melis, e Fedro, Antonello Troffa, hanno manifestato perplessità sull’ipotesi di una proroga della scadenza dei contratti a tempo determinato, ribadendo l’opportunità di procedere con i concorsi, pur nelle difficoltà che derivano dai limiti di spesa e di finanza pubblica, ad incominciare dal vincolo del 3% di nuovi assunti sul totale del personale regionale cessato. L’assessore del Lavoro, Virginia Mura, nel suo intervento, ha ribadito l’impegno per un miglioramento dei servizi per l’impiego («devono fare incontrare per davvero domanda e offerta di lavoro») e l’avvio delle attività di formazione rivolte agli operatori dei Csl (sia quelli ex ministeriali che quelli con contratto a tempo determinato). L’assessore ha annunciato la predisposizione della bozza dello statuto dell’Agenzia regionale del lavoro e la definizione della pianta organica, assicurando che entrambi i documenti saranno tempestivamente trasmessi in commissione per il parere di competenza e portati all’attenzione della Giunta per la necessaria approvazione. DELIBERE DELLA GIUNTA REGIONALE La Giunta regionale presieduta da Francesco Pigliaru ha approvato una delibera presentata dall’assessore della Sanità Luigi Arru che, con uno stanziamento di 2.227.500 euro rafforza gli interventi a favore di persone in condizioni di disabilità gravissima. La proposta potenzia ulteriori servizi di supporto a favore delle persone affette da gravi patologie cronico-degenerative non reversibili in ventilazione meccanica assistita continuativamente o in stato vegetativo, beneficiarie dell’assistenza finanziata con il programma Ritornare a casa. Ancora da Luigi Arru è stata presentata l’adesione alla sperimentazione nel territorio regionale del modello di intervento P.I.P.P.I. (Programma di Interventi per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione), come da Protocollo di Intesa tra la Regione Sardegna e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali La Giunta ha poi dato il via libera alla revisione per il 2014 del Piano re- gionale di previsione, prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi 2014-2016. Presentato dall’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, il Piano sarà illustrato nel dettaglio il prossimo giovedì alla stampa. Sempre dall’assessorato dell’Ambiente sono arrivati al tavolo della Giunta due disegni di legge molto attesi dal territorio: l’Istituzione del parco naturale regionale di Gutturu Mannu e di quello di Tepilora. Approvati dalla Giunta, dovranno ora passare in Consiglio. Dall’Assessorato del Lavoro è arrivata una delibera che stabilisce le nuove modalità e i criteri di finanziamento delle attività connesse previste a favore delle cooperative e volte a migliorare il loro accesso al Fondo per lo sviluppo del sistema cooperativistico in Sardegna. Due le delibere presentate dall’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi: la prima è il disegno di legge che definisce le disposizioni in materia di concessioni demaniali ai fini Direttore Responsabile: MASSIMO CARTA e-mail: [email protected] www.gazzettadelsulcis.it Edizioni Sulcis di Salis Rosanna & C. sas Sede legale: Via Dalmazia 135 - Carbonia registrazione Tribunale Cagliari: decreto 15/1990 Iscriz. Registro Nazionale della Stampa n. 5184 del 10 Giugno 1996 ROC 3802 Settimanale del Sulcis - Iglesiente CCIAA Reg. Imprese REA 217220 - P. IVA 02691930925 Abbonamento Annuo (48 numeri) ITALIA: Euro 40 - PAESI CEE: Euro 80 - PAESI EXTRACOMUNITARI: Euro 160 CC. n° 43296169 Edizioni sulcis sas - Via Bandiera, 1 - 09010 CORTOGHIANA Hanno collaborato a questo numero: Gianni Podda, Alessandro Carta, Sergio Rombi, Armando Cusa, Marco Massa, Alfio Gessa, Elena Cossu, Sabrina Carta, Pino Piras, Giovanni Fiabane, Marcello Murru, Claudio Moica. Direzione - Redazione - Pubblicità: Via Gramsci, 199 - Carbonia (CA) Tel. 333.6077645 0781.675289 Fax 178.2282316 Foto e articoli inviati al giornale, anche via e-mail, sono da intendersi a titolo gratuito. La Direzione ne diviene proprietaria e si riserva la facoltà di pubblicarli. Responsabile Pubblicità: ROBERTO CARTA tel. 338.3592915 Grafica, impaginazione, stampa e allestimento: CTE Iglesias Z.Ind. Sa Stoia Tel. e fax 0781.21086 Distribuzione: Agenzia Distribuzione Pintus - Iglesias Fantini - Agenzia di distribuzione stampa s.r.l. Sestu Elmas - Tel. 070.262 699 di pesca e acquacoltura, con modifiche alla legge regionale n. 19/2012. Si tratta di un disegno di legge che mira non solo ad assicurare la coerenza del quadro normativo complessivo, così da evitare ogni disparità di trattamento tra gli operatori della Sardegna e quelli del resto del territorio nazionale, ma soprattutto a consentire un arco temporale e una prospettiva adeguati ad affrontare correttamente in Sardegna le questioni relative al miglior sfruttamento nelle lagune e negli stagni costieri e quelle relative all’acquacoltura. Con la seconda, poi, è stato individuato il Commissario straordinario del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna, con la nomina di Francesco Putzolu. Su proposta dell’Assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda, è stata approvata la proposta di aggiornamento del canone annuale di derivazione d’acqua ad uso idroelettrico. UN OSPEDALE D’ECCELLENZA A OLBIA CON RICADUTE SULL’INTERA ISOLA Siglata pre intesa “Nella nostra proposta di Governo ci siamo impegnati a dare risposte rapide e in tempi certi a investitori importanti. Quindi anche per l’ospedale ex San Raffaele di Olbia stiamo mantenendo quest’impegno, definendo con la Qatar Foundation Endowment e l’Ospedale Bambin Gesù un percorso armonico con il processo di riorganizzazione e razionalizzazione della rete ospedaliera della Sardegna. Lavoriamo per portare all’attenzione del Consiglio regionale, che nei tempi dati prenderà la decisione finale, una proposta soddisfacente per tutto il sistema regionale e di cui siano visibili i vantaggi potenzialmente notevoli per l’intera Sardegna. In questo percorso un ruolo importante è quello del Governo, che ha manifestato molto interesse e dovrà impegnarsi a facilitare l’inserimento armonico del nuovo ospedale nella nostra rete. Si tratta di una grande opportunità, un’importante occasione di crescita anche per il sistema della ricerca e delle Università sarde.” Così il Presidente della Regione Francesco Pigliaru commenta la pre-intesa stipulata tra la Regione Sardegna, la Qatar Foundation Endowment e l’Ospedale Bambin Gesù (I.R.C.C.S.) per la “attivazione percorso ospedale e polo di ricerca nell’area territoriale della Gallura”. Della pre-intesa definita dal Presidente Francesco Pigliaru e dall’assessore della Sanità Luigi Arru con gli investitori, fa parte integrante un cronoprogramma che stabilisce le tempistiche, fissando la data del 24 giugno per la conclusione del processo. È stato attivato un tavolo tecnico sanitario per la specifica definizione dei contenuti dell’offerta e dell’attività dell’ospedale, secondo le necessità e le previsioni di sistema della rete regionale. Parallelamente viene attivato un altro tavolo tecnico che approfondirà gli aspetti relativi alla ricerca. I contenuti L’impegno degli investitori, con l’acquisizione dell’Ospedale, sarà quello di avviarlo e gestirlo come centro di alta specializzazione ed eccellenza clinica con obiettivi di affermazione a livello nazionale ed internazionale per la diagnosi, la cura, la riabilitazione e la ricerca scientifica, da portare avanti in collaborazione con le Università sarde, i centri di ricerca del sistema regionale e con altre istituzioni di ricerca universitaria e specialistica italiane ed estere “correlata all’assistenza socio-sanitaria, nel quadro e nell’ambito delle normative nazionali e regionali”. Le attività assistenziali del nuovo Ospedale, concordate con la Regione, dovranno essere integrate nelle reti delle specialità regionali, con l’intento specifico di privilegiare la realizzazione di un polo di eccellenza nel campo della riabilitazione funzionale. Ancora, si opererà per l’eventuale riconoscimento di IRCCS per l’Ospedale, così come per ?individuare e facilitare il reperimento di risorse finanziare aggiuntive a quelle erogate dal Ministero della Salute e dal MIUR, anche attraverso l’utilizzo delle risorse previste nei finanziamenti comunitari e internazionali, oltre che attivare collaborazioni di eccellenza con centri di ricerca medica già attivi in Qatar come Hamad Medical Corporation, Sidra Hospital for Women and Children, e per la medicina sportiva Aspetar e Aspire Zone. Qatar Foundation Endowment destinerà a queste iniziative appositi fondi. Da parte sua, la Regione va a porre in essere nel minor tempo possibile gli adempimenti necessari, in linea con le normative comunitarie, nazionali e regionali, in base a linee di indirizzo definite. Nello specifico, il budget di remunerazione previsto per l’ospedale sarà definito dagli Enti regionali competenti, secondo le normative, sulla base delle risorse economiche disponibili e secondo un percorso di accreditamento e contrattualizzazione della struttura armonico con il processo di riorganizzazione e razionalizzazione della rete ospedaliera regionale. La remunerazione delle prestazioni assistenziali sarà definita con un apposito provvedimento, secondo le norme regionali, anche in base a ciò che risulterà dal tavolo tecnico. L’adozione di un approccio innovativo gestionale sarà favorito dall’impiego di modelli organizzativi dipartimentali di carattere flessibile, per intensità assistenziale, integrata su percorsi diagnostici e terapeutici condivisi. Lavoro Una luce in fondo al tunnel dell’Eurallumina. Dopo anni di sospensione delle produzioni e proprio quando le voci davano ormai per irrecuperabile il progetto di riapertura dello stabilimento, qualcosa indirizza all’ottimismo, anche se è ancora presto per abbandonarsi alla certezza. Ru.Sal. sembra sempre più intenzionata a puntare sull’impianto del Sulcis per immettere sul mercato ossido di alluminio di qualità, di cui il mercato appare abbisognevole. In attesa che la Procura cagliaritana dissequestri il bacino dei fanghi, sequestrati per i noti inquinamenti delle falde sotterranee, la direzione di stabilimento ha proceduto a redigere un progetto di interventi capaci di rimettere in efficienza l’impianto che trasforma la bauxite in ossido di alluminio. Ma c’è di più. Nel frattempo i tecnici presenti in stabilimento, in tutto una cinquantina, hanno provato a trattare la nuova bauxite proveniente dalla Guinea e che, stando ai nuovi indirizzi Ru.Sal. dovrebbe trattarsi di quella che i russi, padroni delle miniere africane, hanno deciso di far trattare a Portovesme. 3 numero 676 del 29 Maggio 2014 PROVE TECNICHE DI RIAVVIO IN EURALLUMINA OTTIMI RISULTATI DALLA BAUXITE GUINEIANA Sergio Rombi Stando alle indiscrezioni trapelate dalle prove su questa nuova bauxite, pare che i risultati siano stati non solo incoraggianti, ma addirittura “eccezionali” per compatibilità con l’impianto e per la resa e qualità del prodotto finale. Proprio questo risultato ottenuto sta incoraggiando l’Amministratore Delegato Vincenzo Rosino ad accelerare la fase di riapertura che però resta ancora condizionata dall’attuale indisponibilità del bacino fanghi, senza del quale qualsiasi discorso appare improponibile. Su questo versante anche i Ministeri Mise e Ambiente sarebbero pronti al nulla osta alla ripresa produttiva, mentre resta ancora incerta la posizione della Procura di Cagliari che deve emettere il decreto di dissequestro. Tuttavia anche su questo fronte si nutre un cauto ottimismo perché le condizioni ambientali sono decisamente migliorate. Una con- statazione questa sulla quale la Giunta regionale, qualche mese fa, aveva espresso un giudizio positivo relativamente alla compatibilità ambientale per quanto riguardava “Impianto mobile modulare per il trattamento delle acque di falda emunte dal bacino dei fanghi rossi Eurallumina”. A presentare l’istanza era stata la società SIMAM spa che aveva chiesto avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). L’intervento riguardava l’impianto di trattamento delle acque di falda e di quelle della trincea drenante del Bacino dei Fanghi Rossi di proprietà della Società Eurallumina S.p.A., ubicata in località Sa Foxi, nel Comune di Portoscuso. Il bacino era stato posto sotto sequestro perché erano state evidenziate delle infiltrazioni sotterranee di liquidi rossi, presumibilmente provenienti dai bacini, cosiddetti dei “fan- Eurallimina ghi rossi”. Una volta che il Tribunale, dimostrato che la situazione è decisamente migliorata e che occorrerà predisporre maggiori controlli, renderà nuovamente libero il bacino, la vertenza per la ripresa dell’attività potrà assumere un’accelerazione. Dovrà, inoltre, essere valutata, con carattere d’urgenza, l’opportunità di innalzamento delle dighe di contenimento, proprio per dare la possibilità allo stabilimento di abbancare i nuovi scarti di lavorazione della bauxite. Tuttavia, solo previa rimozione del sequestro del bacino fanghi rossi la vertenza Eurallumina potrà entrare in dirittura di ricomposizione. Ogni altro elemento, sia pure positivo, potrà solo concorrere a preparare l’auspicata ripresa produttiva, ma non chiuderà la vertenza, alla quale sono legate le sorti occupative di poco meno di 500 unità lavorative. Collegato alla ripresa produttiva dell’impianto di raffinazione della bauxite, è in programma la costruzione (tempi previsti due anni) di una nuova centrale di cogenerazione (elettricità e vapore) capace di ottimizzare al massimo i costi energetici dell’impianto vista la politica di chiusura finora dimostrata dall’Enel a venire incontro alla fornitura soprattutto del vapore ad un costo ragionevole. PRESSIONE DELLA REGIONE SUL GOVERNO PER ALCOA Bacino Fanghi “Su Nuraghe” ARTIGIANATO SARDO SOUVENIR DELLA SARDEGNA COLLANE - ANELLI IN CORALLO DI SARDEGNA MASCHERE MAMUTHONES OGGETTI IN SUGHERO - FILIGRANA SARDA SPILLE, BOTTONI E COLLANE PER COSTUMI TRADIZIONALI SCONTI DAL 10% AL 70% GIOCATTOLI PER BAMBINI E COLLEZIONISTI AL 50% V.le Gramsci, 195 - 09013 CARBONIA - CI - Tel. 329.8839715 Tel. 0781.674480 SINDACO 0781.887811 (Prov. Carbonia Iglesias) Vice SINDACO 0781.887828 UFFICIO TURISMO SERVIZI SOCIALI SPORT SPETTACOLO 0781.887813 UFFICIO ASSESSORI 0781.887827 CALASETTA - Piazza Belly - Centralino - 0781.88780 www.comune.calasetta.ca.it Pressione congiunta sul Governo perché acceleri l’acquisizione del piano industriale di Klesch, attualmente unico candidato ufficiale all’acquisto degli impianti Alcoa di Portovesme e perché verifichi la concretezza degli intenti della multinazionale; nessuna delega in bianco al Governo né tantomeno ad Alcoa nella ricerca di nuovi imprenditori potenzialmente interessati all’acquisto; realizzazione di tutti i passi necessari per garantire gli ammortizzatori sociali per i dipendenti di Alcoa e soprattutto per i soggetti più deboli, i lavoratori dell’indotto. Sono questi i punti principali emersi dall’incontro tra i sindacati confederali e di categoria e la Giunta regionale, organizzato per fare il punto sullo stato della lunga vertenza relativa alla fabbrica dell’alluminio. Per la Giunta erano presenti il presidente Francesco Pigliaru e gli assessori Maria Grazia Piras (Industria) e Virginia Mura (Lavoro). Folta la delegazione sindacale guidata dai segretari confederali Michele Carrus (Cgil), Fabio Enne (Cisl) e Francesca Ticca (Uil). Nel corso dell’incontro la Giunta ha informato i sindacati sui contenuti dei vertici al Ministero dello Sviluppo economico con il sottosegretario De Vincenti, nel corso dei quali si è cercato di accelerare i processi in corso “per arrivare rapidamente”, ha spiegato il presidente Pigliaru, “a un quadro chiaro delle opportunità reali”. Il presidente ha anche insistito sulla necessità che la Sardegna acceleri il suo processo di cambiamento e si presenti come realtà capace di attrarre investitori stranieri. Piras ha affermato che si può prevedere che il piano di Klesch sarà presentato entro i primi di giugno, mentre Mura ha annunciato un incontro tecnico a breve al Ministero del Lavoro sugli ammortizzatori sociali nell’Isola per affrontare tutte le situazioni difficili. Aperti e disponibili al dialogo i rappresentanti dei sindacati, che hanno fornito alla Giunta informazioni e indicazioni giudicate molto utili all’avanzamento della trattativa e hanno concordato sulla linea d’azione proposta dalla Regione. Via Su Pranu, 12 09010 Santadi (CA) tel. 0781.950127 fax 0781.950012 www.cantinasantadi.it Comune di Domusnovas Provincia di Carbonia Iglesias P.zza Caduti di Nassirya, 1 - Tel. 0781 70771 - Fax 0781 72368 4 Lavoro numero 676 del 29 Maggio 2014 L’attualità del carbone, quale combustibile numero uno nella produzione di energia elettrica nel mondo, l’ha riportata all’attenzione l’autorevole rivista “National Geographic” che con un dettagliato reportage ha cercato di dare risposte all’interrogativo: “Esiste il carbone pulito?” Addirittura la richiamata rivista ha affermato: “Il futuro energetico del nostro Paese passa dal carbone pulito? L’Italia, nel tentativo di limitare la propria dipendenza energetica dall’estero negli ultimi anni ha investito molto in risorse alternative e rinnovabili. Tuttavia gli investimenti nel carbone non sono mai rallentati ed oggi il Paese si trova ad avere a che fare con 13 impianti sottoutilizzati che potrebbero dare un’enorme sollievo al nostro fabbisogno energetico”. Come più volte evidenziato anche da “Gazzetta”, l’Assocarboni (Associazione tra gli importatori e utilizzatori italiani di carbone) ha sempre sostenuto che l’Italia dovrebbe, per alleggerire il peso QUALCUNO “ACCAREZZA”LA GRANDE SCOMMESSA DI SOTACARBO QUELLA DI PRODURRE ENERGIA DA CARBONE A EMISSIONI “ZERO” Gianni Podda d’importazione di energia dall’estero (il più delle volte energia nucleare prodotta dietro i confini nazionali), “incrementare la quota di energia prodotta dal carbone fossile sfruttando le tecnologie che consentono di poter sfruttare un materiale pulito ed a basso costo”. In Italia, secondo i dati forniti durante la recente conferenza promossa da Sotacarbo in ordine alle prospettive delle biomasse, “la produzione di energia elettrica da carbone non supera il 12%, contro il 33% della media europea e del 41% della media mondiale”. Però, stando a quanto asserito dalla rivista National Geographic, «Il carbone pulito non esiste: bisogna dirlo chiaramente. Per un chilowattora di energia elettrica, il carbone emette circa 800 grammi di Co2, contro i 350 grammi del metano e l’assenza di emissioni del fotovoltaico o del nucleare. E vale anche per Civitavecchia, tra le centrali più moderne al mondo». “Il punto è dato dal fatto, aggiunge National Geographic, che il carbone ancora oggi viene identificato come il sistema più economico in assoluto per produrre energia elettrica. E se si pensa di poter risolvere i problemi legati all’inquinamento chimico, resta ancora molto da fare per le concentrazioni di Co2 nell’atmosfera, in quanto al momento qualsiasi progetto destinato a mitigare la produzione di anidride carbonica non è risultato soddisfacente. Tuttavia, secondo Assocarboni, è questa la strada da seguire visti anche gli investimenti pari a sei miliardi di euro nel settore del carbone pulito, settore che vede l’Italia all’avanguardia rispetto ai propri concorrenti”. Sta di fatto che “La Germania ad esempio nel 2012 ha visto un aumento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, passando dal 20,3 al 21,9, mentre in diversi Paesi europei è sensibilmente aumentata la produzione di carbone. Secondo il Presidente di Assocarboni Andrea Clavarino, “Certezza degli approvvigionamenti, basso costo dell’energia, maggiore occupazione, sicurezza nella movimentazione e rispetto dell’ambiente, sono tutti valori che si possono associare al carbone”. Come? SOTACARBO- Nel Sulcis esiste la realtà Sotacarbo (Società Tecnologie Avanzate Carbone) che possiede un Centro Ricerche finalizzato allo studio e la messa a punto di tecnologie per l’utilizzo pulito del carbone. “Sotacarbo, precisa il Vicepreseidente Giuseppe Girardi, è pienamente in linea con questi indirizzi, ponendosi come elemento cruciale di una politica di innovazione dell’industria termoelettrica italiana che, se vorrà competere sul mercato globale, dovrà necessariamente ca- Sotacarbo ratterizzare i futuri impianti con le tecnologie di cattura e stoccaggio della Co2”. Finalità e impegni verso i quali guardano diversi enti e società energetiche mondiali che hanno riconosciuto nel lavoro fin qui portato avanti da Sotacarbo una valida premessa sulla quale potranno svilupparsi ulteriori fasi di affinamento tecnologico. “La società, ha aggiunto dal canto suo il Presidente Sotacarbo Mario Porcu, non si è fatta cogliere impreparata rispetto alla crisi economica e alla diffusione crescente delle rinnovabili e fronte del dimensionamento del ruolo del carbone in Italia, ponendosi come punto di riferimento per la creazione in Sardegna di un Polo Tecnologico per l’Energia pulita di rilievo internazionale”. Il progetto prevede l’analisi, mediante studi teorici e sperimentali (in scala pilota e di la- La Giunta regionale ha confermato, con propria delibera, l’autorizzazione alla Sfirs a Canne E il sospetto, ma è molto più di una sospetto, scaturisce dal fatto che finora, salvo per voti elettorali, nessuno sembra più intenzionato a sporcarsi mani e volto con la polvere del carbone Sulcis, preferendo cimentarsi per petrodollari. Niente carbone, dunque, ma rigassificatore e biomasse da canne, le cui proposte in altre regioni hanno conosciuto il più plateale fallimento (vedi Piemonte). I politici che stanno tirando la volata a questi due progetti, con la complicità degli “amici-compagni” annidati in qualche influente Mini- to Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale), l’Università di Cagliari e di Roma La Sapienza) ha previsto un vasto programma che dovrebbe portare, nel medio termine di tempo, a completare la fase di studio e sperimentazione per avviare una centrale a emissioni zero di Co2. Saranno proprio questi risultati che rivoluzioneranno il mondo del carbone, soprattutto tra gli operatori che si servono di questo combustibile per la produzione di energia elettrica. Ma sarà, in pari tempo, anche la risposta più appropriata a quanto e a quanti sostengono che il carbone pulito non esiste. Gli sperimenti condotti da Sotacarbo finora hanno dimostrato che l’abbattimaneot della Co2 è possibile. Che poi questa risposta arrivi dal Sulcis poco importa. LA REGIONE HA CONFERMATO LA SUA USCITA DAL MORTIFICANTE METANODOTTO “GALSI” TRA RIGASSIFICATORE E BIOMASSE DA CANNE IL SULCIS TENUTO AL GUINZAGLIO POLITICO Superato lo scoglio Galsi, almeno sembra, ora il Sulcis dovrà giocarsi la credibilità sul futuro energetico. Mentre si vanno addensando nuvole cariche di maltempo per il combustibile locale (carbone), i soliti politici, che di disastri ne hanno già fatti tanti, si stanno sfidando a duello: rigassificatore-biomasse (da canne)?. Visto così, il problema sembra quasi una farsa, ma tale non è. Perché intorno a questo duello c’è la posta in palio di 20-30 milioni di euro, se non addirittura 60-80 da sottrarre al progetto Eurallumina, pur avendo quest’ultima una delibera regionale che assicura il sostegno per la centrale di cogenerazione, anch’esso rientrante nel progetto “Piano Sulcis”. Al momento le sorti energetiche del Sulcis se le starebbero giocando o sui litorali del Nord Africa oppure Oltretirreno dove alcuni politici, non paghi di tanti scandali sui finanziamenti illeciti, sembrano poter giocare la loro partita con maggiore agibilità. boratorio), delle tecnologie di combustione, pirolisi, gassificazione e separazione della Co2 da gas combusti e soprattutto da syngas derivante da processi di gassificazione. Gli studi sperimentali vengono svolti con l’ausilio delle apparecchiature già presenti presso il Centro Ricerche Sotacarbo. In particolare viene impiegato l’impianto pilota di gassificazione, trattamento del syngas e rimozione della Co2, opportunamente modificato e adattato alle esigenze del progetto. Indagini svolte da istituti di ricerca italiani e di altri Paesi europei, membri di Co2GeoNet , hanno rilevato la presenza nel Sulcis di formazioni adatte per il confinamento di quantità molto significative di anidride carbonica mediante sistemi particolari di confinanemtno nel sottosuolo o negli acquiferi salini. Sotacarbo, in stretta collaborazione con ENEA, OGS (Istitu- stero, sembrano voler correre i rischi insiti in questa parte del “Piano Sulcis”, non sapendo (o forse fanno finta di non sapere) che le loro mosse sono sotto osservazione e stanno lasciando lungo strada troppe tracce sospette. esercitare il diritto di uscita da Galsi, la società che gestisce il progetto del gasdotto che dovrebbe portare il metano algerino in Sardegna e poi in Toscana. Le difficoltà burocratiche incontrate da Galsi sono note alle cronache. A queste negli ultimi anni si è aggiunta una situazione economica che rende almeno temporaneamente non remunerativo l’investimento nel gasdotto, come dimostrano altri progetti in fase di stallo. Tutto ciò ha portato a un congelamento del progetto che non è chiaro se e quando potrà essere sbloccato. La Sfirs ha fatto presente questa situazione di stallo del progetto Galsi già alla precedente amministrazione con una relazione e con la deliberazione da parte del consiglio di amministrazione, riunito 16 dicembre 2013, “di procedere all’uscita dalla compagine sociale di Galsi Spa”. La risposta è arrivata ora dalla nuova Giunta regionale con la delibera presentata dal presidente Francesco Pigliaru d’intesa con gli assessori Raffaele Paci (Programmazione) e Maria Grazia Piras (Industria), che riconoscono la correttezza di quelle valutazioni e di quella scelta e hanno proceduto al via libera all’uscita da Galsi. Una uscita che, fatta in questo momento, permette di recuperare tutti gli 11 milioni investiti da Sfirs nel progetto. La Regio- ne potrà comunque rientrare in Galsi in qualsiasi momento. La delibera sul metano è anche e soprattutto una delibera di indirizzo. “L’uscita da Galsi”, ha precisato Pigliaru, “non può in alcun modo interrompere il processo di metanizzazione già avviato con la realizzazione, attualmente in corso, delle reti urbane di distribuzione del gas, il cui completamento richiede la costruzione di una dorsale di trasporto e delle relative reti intermedie di collegamento. Anzi usciamo da Galsi proprio per rilanciare la metanizzazione della Sardegna. Non possiamo continuare a stare fermi su un tema strategico per lo sviluppo della nostra regione”. Questo significa che la Giunta ha aperto e rilancia la propria iniziativa su due fronti: - È già stato fissato il tavolo con il governo per definire gli interventi strutturali a carico dello Stato che permettano alla Sardegna di avviare la metanizzazione anche senza il gasdotto dall’Algeria, con l’apertura a tutte le soluzioni tecnologiche, individuando quelle più favorevoli per l’isola; - Un gruppo di lavoro tra i diversi assessorati coinvolti dovrà monitorare e accelerare i progetti di intervento dei privati che devono realizzare le reti di distribuzione del gas. Politica ANCORA POCHI GIORNI DI TEMPO PER RICORRERE IN GIUDIZIO SULLE ACCISE DELLA BENZINA “Pochi giorni di tempo per costituirsi in giudizio contro la decisione del governo di ricorrere contro la Finanziaria regionale che consentirebbe di tagliare il costo della benzina per i sardi: è il tempo che rimane alla Giunta Pigliaru per dimostrare di essere al fianco dei sardi in una battaglia storica: ci aspettiamo che il governo regionale lo faccia subito senza perdere altro tempo”. Lo sottolineano i Riformatori sardi, che chiedono alla Giunta di opporsi al ricorso del governo. “Il 14 maggio – spiegano i Riformatori sardi - la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il ricorso del Governo italiano contro la legge 7/2014 del 5 numero 676 del 29 Maggio 2014 Consiglio Regionale, che stabilisce che spettino ai sardi le tasse sulla benzina prodotta in Sardegna. Il Governo ha deciso di ricorrere contro una legge che venne approvata all’unanimità dal Consiglio, che non risarcisce certo i sardi dei danni ambientali e alla salute umana derivanti dall’inquinamento della lavorazione dei prodotti del petrolio, ma almeno ribadisce il sacrosanto principio che chiunque inquina la Sardegna, quanto meno debba pagare le tasse in Sardegna”. Dal 14 maggio dunque, proseguono i Riformatori, “la Giunta Regionale sarda aveva venti giorni di tempo per costituirsi davanti alla Corte Costituzio- PARTICOLARE PROFESSIONALITA’ DI ATI IFRAS RIQUALIFICANO A OLBIA L’AREA “EX ARTIGLIERIA” nale, per combattere e vincere la battaglia giuridica in difesa dei diritti dei sardi. Sono rimasti pochi giorni. Ci aspettiamo che lo faccia immediatamente, scegliendo gli avvocati migliori, per una sfida che dobbiamo vincere a tutti i costi. L’accordo Prodi-Soru del 2007 ha caricato sul bilancio della Sardegna il costo della sanita’ e della continuita’ territoriale: non e’ tollerabile la beffa che ci vengano negate le risorse. Sui soldi che ci spettano si vada alla guerra sino in fondo: non ci sono “governi amici”, la Giunta deve essere “amica” soltanto dei sardi e dei loro legittimi interessi”. GROSSI PROBLEMI IN GAL-SULCIS Il Presidente Francesco Pigliaru e l’Assessore Regionale all’Agricoltura Elisabetta Falchi intervengano al più presto presso l’AGEA/Agecontrol, responsabile dell’inoperatività del Gal Sulcis e fonte di molteplici problemi sia per i soggetti beneficiari dei bandi messi in campo dal Gal, sia per i dipendenti, da alcuni mesi senza stipendio. Di tutti i bandi portati a termine, infatti, ancora non è stato messo in pagamento alcunché, sebbene i beneficiari abbiano regolarmente rendicontato dopo essere passati per le forche caudine dei precisi protocolli per l’ammissione ai contributi. Nonostante le numerose sollecitazioni, l’ente pagatore (AGEA/Agecontrol) non ha ancora eseguito nessuna liquidazione. Questo sta rischiando di portare al fallimento gli operatori economici che, facendo affidamento sui contributi e sulla regolarità degli iter di pagamento, si sono rivolti al mondo del cre- dito. E come se non bastasse, a soffrire di questa situazione sono anche i dipendenti del Gal Sulcis, che da diversi mesi non ricevono le mensilità. Progetti e contributi che sarebbero dovuti servire per ridare slancio al mondo rurale e avviare la costruzione di un nuovo segmento turistico, ma che si stanno rivelando un incubo per le piccole imprese. Ignazio Locci Consigliere regionale Forza Italia Sardegna SICUREZZA A MARE NELLE COSTE SUD OCCIDENTALI PROTOCOLLO TRA LE DIVERSE ISTITUZIONI Marco Massa Provincia, Uffici Circomare di Carloforte, Sant’Antioco, Portoscuso e Ufficio Guardia Costiera hanno sottoscritto un protocollo secondo il quale, durante la prossima stagione estiva, verrà intensificata l’azione di prevenzione e controllo nei tratti di costa di giurisdizione dei tre Uffici Circondariali Marittimi, allo scopo di garantire la sicurezza della navigazione, controllare le attività del salvamento a mare e di qualunque attività marittima in genere. La Provincia ha predisposto il Programma operativo di soccorso balneare 2014 che verrà realizzato con la Collaborazione delle Amministrazioni comunali, della Provincia e con l’importante contributo dei tre Uffici Circondariali Marittimi di Carloforte, Portoscuso e Sant’Antioco. Secondo il protocollo “la Gestione Commissariale Ex Provincia di Carbonia Iglesias e i tre Uffici Circondariali Marittimi di Giurisdizione intendono riproporre e consolidare una forma di collaborazione, già avviata negli anni passati, che preveda un impiego straordinario di uomini e mezzi della Guardia Costiera, nell’ambito di un programma di intensificazione dei controlli per la salvaguardia della vita umana in mare, sulle attività legate alla balneazione ed all’uso del demanio marittimo in genere, nonché la tutela dell’ambiente marino. L’attività straordinaria verrà compresa tra il 1° maggio e il 31 ottobre 2014. Gli stessi uomini dei Circomare “si impegnano a garantire per il periodo di vigenza dell’Ordinanza Balneare 2014 (1 maggio – 31 ottobre) una maggiore attività di controllo e pattugliamento del litorale di propria competenza con l’utilizzo dei mezzi navali e terrestri a disposizione”. Inoltre, “il controllo dell’attività delle Associazioni di volontariato iscritte nella categoria mare del Registro Regionale del volontariato di protezione civile il cui programma operativo prevede l’utilizzo di mezzi nautici, dovranno attenersi ai disposti e al coordinamento dei tre Uffici Circonda- riali Marittimi firmatari del Protocollo d’intesa”. Sarà ancora cura dei soggetti sottoscrittori del Protocollo “lo scambio di informazioni con il Servizio di Protezione Civile della Provincia di Carbonia Iglesias e la segnalazione da parte dell’Autorità Marittima di eventuali inadempienze, utilizzo dei mezzi a loro assegnati per fini diversi da quelli di protezione civile, comportamenti lesivi delle istituzioni pubbliche ovvero contrari alle finalità ed organizzazione del sistema di protezione civile”. Per le operazioni soprarrichiamate verrà messo a disposizione, per l’approvvigionamento di carburante dei mezzi navali e/o terrestri dei tre Uffici Circondariali Marittimi, un budget per acquisto combustibile pari all’importo totale di euro 4.500,00, ripartendo la somma in parti uguali di euro 1.500,00 in favore di ogni singolo Ufficio Circondariale Marittimo sottoscrittore del protocollo d’intesa. Nella prospettiva di recuperare e restituire alla città di Olbia un’area fino ad oggi inutilizzata, perché ritenuta non sufficientemente bonificata da possibili presenze di residuati bellici, è stato stipulato, nel 2011 un accordo di programma fra Regione, Comune di Olbia e ATI IFRAS per la riqualificazione dei terreni “ex artiglieria”. L’area di intervento, nata e strutturata per esigenze militari, si trova inserita nel tessuto urbano. Il perimetro è urbanisticamente ben definito e delimitato dalla ferrovia e dai canali con sbocco al mare che caratterizzano il Capoluogo gallurese, mentre l’accesso è unico, dalla via Goceano, e avviene grazie ad un ponticello. Il terreno è pressoché pianeggiante e si presenta ricoperto da una folta vegetazione prevalentemente di eucalipti, olmi e mandorli. I percorsi carrabili che servono quanto rimane dei numerosi fabbricati,nati per esigenze militari la pulizia e il decespugliamento per poi passare alla realizzazione delle opere necessarie per permettere la fu- urbano. I lavori, che hanno subito un rallentamento in occasione della devastante alluvione che tura fruibilità, ovvero una rete idrica, un impianto antincendio, la distribuzione dell’energia elettrica, la rete fognaria e la sistemazione della viabilità principale oltre che dei percorsi ciclabili e pedonali. Gli come depositi, magazzini ed alloggi, sono ben definiti e non vi è alcun genere di sovrastruttura. Lo stato di incuria e di abbandono in cui il lotto ha versato sino al 2011 ha causato l’accumulo di rifiuti di ogni genere e ha permesso che la vegetazione spontanea sia cresciuta talmente tanto da impedire ad un visitatore la percezione degli spazi e la loro distribuzione. L’ATI Ifras, in esecuzione dell’accordo di programma, ha iniziato i lavori di riqualificazione nel gennaio 2012. L’intervento, allo stato attuale, si limita alla messa in sicurezza mediante il ripristino della recinzione, la bonifica del terreno da ordigni bellici, interventi in cantiere sono finalizzati alla trasformazione dell’area in un futuro parco ha colpito la città nel novembre del 2013, sono tuttora in corso. Su questi interventi di ATI Ifras vi è da evidenziare che le maestranze ivi impegnate hanno maturato una ulteriore professionalità che và ben oltre il semplice intervento di ripristino dei siti. La presenza di residuati bellici, testimoniato da quanto finora recuperato, ha dimostrato che questo genere di intervento ha avuto necessità di studi particolari, di conoscenza specifica del sito e di particolare perizia negli interventi, tanto più che l’area in argomento si trova a diretto contatto con l’area urbana. Tale professionalità, in futuro, potrebbe essere utile anche per altri interventi di bonifica laddove in tempi di guerra potevano trovarsi depositi di ordigni rimasti inesplosi. E’ un particolare che le pubbliche Amministrazioni dovranno tenere in debita considerazione. L’esperienza di Olbia potrà tornare utile nell’intera Isola. 6 Politica numero 676 del 29 Maggio 2014 CARBONIA PROGETTO “SICURI IN STRADA” Ha preso il via, giovedì 8 maggio 2014, il progetto di educazione alla sicurezza stradale, “Sicuri in strada”, rivolto agli alunni che frequentano la classe 5ª delle scuole primarie (elementari) del Comune di Carbonia. Il progetto è realizzato dall’Associazione AUSER, in collaborazione con il Comando di Polizia Locale del Comune di Carbonia e con l’Amministrazione Comunale. Al corso hanno aderito 12 classi di quattro istituti comprensivi della Città, per un totale di 237 alunni. Il corso si articola in incontri di tre ore per ciascun istituto. L’obiettivo del progetto è formare le gene- Con l’educazione stradale si vuole contribuire al processo di formazione dei bambini, nell’ambito culturale e interdisciplinare dell’educazione alla Convivenza Civile. Il progetto “Sicuri in strada” nasce dalla consapevolezza della necessità di attivare fin dall’infanzia la conoscenza dei principi della sicurezza stradale, soprattutto per le norme di comportamento degli utenti della strada, stimolando la curiosità per le principali regole. Attraverso questo percorso si vogliono preparare i bambini ad affrontare un futuro in cui la circolazione stradale sarà uno degli aspetti del loro vivere quotidiano. Anche per questo è stato realizzato, per i piccoli alunni, il Libretto “Sicuri in strada” che fornisce le regole basilari per la circolazione stradale e cattura l’interesse dei bambini con giochi e quiz, nella logica dell’apprendimento attivo. La giornata conclusiva del progetto è prevista per il 4 giugno, con una manifestazione in una piazza di Carbonia. razioni future, cercando di dare risposta alle problematiche ambientali e proponendo un’educazione alla mobilità sostenibile, responsabile e sicura. Il progetto favorisce: lo sviluppo delle capacità che permettono di muoversi in sicurezza negli spazi urbani e sulle strade, a piedi o in bicicletta; la conoscenza dei comportamenti corretti e delle norme di sicurezza da tenere in automobile e nei mezzi pubblici (come persone trasportate) e in strada (come pedoni o ciclisti); la conoscenza della principale segnaletica stradale, in particolare quella relativa al pedone e al ciclista. COMUNE DI SANT’ANNA ARRESI COMUNE DI CARBONIA AVVISO PUBBLICO Prov. Carbonia Iglesias INDAGINE DI MERCATO PROPEDEUTICA ALL’ESPLETAMENTO DELLA PROCEDURA NEGOZIATA, EX ART. 122, COMMA 7, DEL D.LGS. 163/2006, PER L’AFFIDAMENTO DEI LAVORI DI: “REALIZZAZIONE DI UN CAMPER SERVICE IN LOC. PORTOPINO. ” Importo dei lavori a base di gara - EURO 83.232,31; - Oneri per la sicurezza - EURO 2.275,00. I soggetti interessati alla presente indagine di mercato dovranno far pervenire a mezzo del servizio postale tramite raccomandata o consegnare a mano al seguente indirizzo: Comune di Sant’Anna Arresi (CI), Piazza Aldo Moro 1 – CAP 09010 – entro le ore 13:00 del giorno 29/05/2014 un plico recante all’esterno l’indicazione del mittente e la seguente scritta “NON APRIRE – CONTIENE DOMANDA DI PARTECIPAZIONE all’indagine di mercato avente ad oggetto l’affidamento per la realizzazione dei lavori di “REALIZZAZIONE DI UN CAMPER SERVICE IN LOC. PORTOPINO.” IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Geom. Alessandra Pittau BANDO DI GARA CARBONIA “GIOCO SPORT” PROMOSSO DAL CONI PER STIMOLARE GLI ALUNNI ALLO SPORT Alessandro Carta Gioco - Sport Oltre mille alunni delle elementari dei vari Circoli Comprensivi di Carbonia si sono ritrovati al Palasport cittadino per dar luogo alla manifestazione promossa dal Coni ed avente come titolo “Gioco Sport”. “L’obiettivo, ha spiegato la delegata Coni del Sulcis Luana Pilia, è quello di suscitare l’interesse al movimento dei piccoli, troppo spesso impegnati esclusivamente nei giochi sedentari informatici. Con “Gioco Sport” il Coni vuole trasformare il momento ludico in movimento e quindi in pratica sportiva”. Tutte le scuole primarie di Circoli di Carbonia, comprese le popolose frazioni di Cortoghiana, Bacu Abis, Isa Gannaus, Is Meis e la parificata “Gritti” hanno dedicato una giornata a questa finalità col coordinamento di Liliana Sanna e Luana Pilia, coadiuvate dai tecnici Nicola Cabras, Cristiano Berton, Veronica Puddu, Giulia Zingaro e Laura Rubiu. “Obiettivamente, ha spiegato Liliana Sanna, i bambini delle elementari fanno poco moto, malgrado l’età dovrebbe stimolare genitori e insegnanti a favorire questa attività, a tutto vantaggio delle qualità delle vi- ta dei giovanissimi. Il Coni, con queste iniziative e con l’inserimento gratuito di istruttori Isef, sta incrementando il concetto del moto tra gli alunni, aiutandoli anche a praticare qualche disciplina sportiva così da strapparli dalla sedentarietà. Finora la risposta dei genitori e degli insegnanti è stata lodevole ed interessata. La dimostrazione arriva dal riscontro di iscrizioni di nuovi alunni ad una disciplina sportiva dopo ogni manifestazione “Gioco Sport””. LAVORI DI COMPLETAMENTO, RISTRUTTURAZIONE FUNZIONALE E MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELLA CONDOTTA FOGNARIA DELLA CITTÀ E FRAZIONI ANNUALITÀ 2009. Importo a base di gara: Importo complessivo dei lavori Euro 159.126,47 - di cui Euro 153.639,68 soggetti a ribasso d’asta ed Euro 5.486,79 per oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza non soggetti a ribasso d’asta - oltre IVA di legge. Termine di ricezione delle offerte: ENTRO E NON OLTRE LE ORE 12 DEL GIORNO 16 GIUGNO 2014. Indirizzo a cui inviare le offerte: Comune P.zza Roma, 1 – Ufficio Appalti 09013 Carbonia. Il Dirigente del Servizio Appalti (Dott. Livio Sanna) Gioco - Sport La Provincia di Carbonia Iglesias ha organizzato l’evento “La Sardegna compra verde: come diffondere e sostenere le buone pratiche di produzione e consumo?” che si è tenuto, nel contesto del Simposio delle Identità rurali europee, a Santadi presso il Centro sociale comunale. Il seminario è SANTADI ANCHE IL SULCIS IGLESIENTE ADERISCE A “COMPRA VERDE” stato un tassello del weekend “Compra Verde”, organizzato dalla Provincia di Carbonia Bar Ristorante Pizzeria Argentaria di Cosimo e Giovanni Cui NUOVI LOCALI CON SALA RICEVIMENTI SINO A 300 POSTI (Matrimoni - Sala da Thé - Convegni - Riunioni di vario genere) Tabacchi - Lotto - Totocalcio ARGENTARIA - Via Tasso Goldoni - Tel. 0781.30216 - IGLESIAS (angolo retro Ospedale CTO) Iglesias all’interno del Progetto di promozione degli ecosportelli provinciali GPP e degli acquisti pubblici verdi, promosso dalle otto Province della Sardegna. L’evento organizzato dalla Provincia di Carbonia Iglesias, in collaborazione con il GAL Sulcis Iglesiente, Capoterra e Campidano di Cagliari e il Comune di Santadi, è stato strategico per presentare esperienze e aggiornamenti sui temi della filiera corta, dell’agricoltura e dell’architettura sostenibile e delle produzioni naturali, approfondendo le applicazioni pratiche degli acquisti verdi dal punto di vista delle pubbliche Amministrazioni, delle imprese e dei cittadini. A corollario dell’evento, sono stati organizzati alcuni infostand promozionali della spesa consapevole nei centri commerciali di Carbonia e Iglesias, legati al concorso EcoAcquisti, che ha messo in palio un kit per l’orto verticale per ogni Provincia e un concorso di arte creativa per le scuole primarie di tutta la Sardegna (i dettagli e i regolamenti completi sono disponibili all’indirizzo www.ecosportellisardegna.it). Ad essersi aggiudicato il kit, a seguito dell’estrazione tra i numerosi partecipanti, è Ignazio Spanu. COMUNE DI GIBA Prov. Carbonia Iglesias BANDO DI GARA LAVORI DI “SISTEMAZIONE MARCIAPIEDI DI VIA ROMA” - GIBA L’importo complessivo dei lavori a base d’asta comprensivo degli oneri per la sicurezza è di ? 125.822,51 oltre IVA a norma di Legge, così suddivisi: IMPORTO LAVORI SOGGETTI A RIBASSO: ? 123.322,51 (diconsi euro centoventitremilatrecentoventidue/51) da realizzarsi a misura; ONERI PER L’ATTUAZIONE DEI PIANI DELLA SICUREZZA NON SOGGETTI A RIBASSO: ? 2.500,00 (diconsi euro uemilacinquecento/00). Termine per la presentazione delle offerte ore 12,00 del 13.06.2014 Indirizzo: COMUNE DI GIBA - Via Eleonora D’Arborea, 1 – 09010 GIBA (CI). e-mail: [email protected] Realtà Locale numero 676 del 29 Maggio 2014 SAN GIOVANNI SUERGIU L’ARCHIVIO STORICO DELLA CENTRALE DI SANTA CATERINA DISTRUTTO DA UN CRIMINALE ATTO INCENDIARIO Sabrina Sabiu In un periodo così denso di iniziative culturali, volte alla divulgazione della conoscenza del patrimonio culturale, stride con violenza quanto accaduto nella notte tra il 10 e 11 maggio scorso nel territorio di San Giovanni Suergiu: nella palazzina di pertinenza della Centrale di Santa Caterina è stato appiccato un incendio al solo scopo di mandare in cenere il prezioso archivio storico dell’impianto industriale, memoria dell’intera vita della Centrale risalente al 1939 e funzionale alla miniera di Serbariu sino al 1963. Il complesso della Centrale di Santa Caterina ricalcava un modello industriale ormai consolidato nell’industria mineraria sarda e più in generale nelle grandi imprese industriali della penisola, di insediamento operaio nato intorno o accanto alla fabbrica. Questo modello nasceva da un dialogo fruttuoso tra committenti e architetti ed ha lasciato tracce preziose negli archivi: quelli delle imprese industriali, che accanto ai documenti finanziari, contabili, tecnici e produttivi, conservano disegni e planimetrie che attestano la nascita e lo sviluppo degli insediamenti operai spesso parte di un più ampio programma aziendale. Aldilà di ciò che oggi è rimasto dell’attività della Centrale in argomento, oltre le testimonianze orali, sapientemente raccolte in un bel lavoro fatto da Ornella Cogotti ( Centrale di Santa Caterina, non solo macchine, storie di uomini donne e bambini, edito dall’Ass. Auser di San Giovanni Suergiu), ci sono altri aspetti della Centrale, tecnico, industriale, produttivo e professionale, custoditi nel suo archivio, che devono essere accuratamente indagati. L’archivio di Santa Caterina ha rischiato la totale distruzione per un atteggiamento culturale, da un lato poco incline alla salvaguardia del patrimonio storico, ritenuto non prioritario rispetto ad altre emergenze del territorio; dall’altro per convinzione che il patrimonio storico industriale abbia minor valenza culturale rispetto a quello archeologico. Il grave stato in cui versa da anni la documentazione della Centrale chiama con urgenza al recupero di quel ritardo culturale: la salvaguardia della memoria industriale è ormai fatto consolidato sin dagli anni ottanta, che hanno visto un significativo crescendo di studi e pubblicazioni aventi per oggetto la documentazione del mondo del lavoro, studiata puntual- Distruzione Documenti mente per raccontare la storia dell’industrializzazione, delle aziende, dell’imprenditorialità come capacità d’intrapresa e di rinascita economica nel secondo dopoguerra, delle maestranze e degli opifici per far luce sulla vita nelle fabbriche, sulle lotte operaie, sullo sviluppo tecnologico e la crescita professionale dei lavoratori. In occasione di convegni e presentazioni dei vari studi emerge la problematicità della salvaguardia e della gestione dei singoli archivi, quando questi vengono ceduti o affidati agli enti locali. L’archivio della Centrale era di proprietà dell’ENEL che lo ha ceduto al Comune di San Giovanni Suergiu, lasciando nell’Isola un unicum in quanto tutto il patrimonio archivistico sardo dell’azienda elettrica è stato trasferito presso l’Archivio storico ENEL di Napoli, istituito il 24 settembre 2008. Si ritiene pertanto non giustificabile la riluttanza e l’indifferenza con cui si è guardato sino ad oggi questo importante patrimonio archivistico locale, il cui riordino e valorizzazione possono costituire volano economico e risorsa storico culturale del territorio per inedite ricerche scientifiche. La Sardegna rappresenta, nel patrimonio industriale nazionale, un tassello importante. Il XIX sec. è per l’Isola il secolo dei grandi cambiamenti, il passaggio da una condizione arcaica alla mo- IGLESIAS “LA MIA SCUOLA E’ CARDIOPROTETTA” CONSEGNATI DUE DEFIBRILLATORI “La mia scuola è cardioprotetta” è il titolo del progetto portato avanti dall’Associazione I Colori del Cuore Onlus in collaborazione con gli istituti scolastici cittadini. L’associazione si è fatta promotrice di una campagna volta all’acquisto e alla messa in uso di due Defibrillatori Semi-Automatici (DAE) sul territorio. Valore aggiunto dell’iniziativa è stata la possibilità data a studenti e ai docenti di seguire i corsi per essere abilitati all’utilizzo dello strumento. In questi due anni di attività, l’Associazione I Colori del Cuore Onlus si è impegnata con propri inter- venti economici a sostenere le famiglie disagiate con bambini cardiopatici, e ad acquistare beni strumentali per il Reparto di Cardiologia Pediatrica del Brotzu, apportando un significativo miglioramento in termini di qualità della vita delle persone. Il progetto “La mia scuola è cardioprotetta” prevede la collocazione di un primo Defibrillatore Semi-Automatico presso l’Istituto Magistrale “Baudi di Vesme” e il secondo Defibrillatore ad uso adultopediatrico presso l’Istituto Comprensivo “C.Nivola”, il quale raggruppa più di 740 alunni. dernità: alla società agropastorale e contadina si affianca una nuova classe operaia, subalterna a quella dirigente capitalista e un nuovo stile di vita viene scandito dai turni di lavoro e dal salario. L’industria mineraria ha lasciato un insieme di edifici di grande pregio architettonico ed artistico, come le ville direzionali, le stesse aree minerarie con il complesso delle testimonianze materiali di apparati, macchine e fabbricati, di documenti ed archivi, tutti di grande valore storico e culturale. La tutela di questo patrimonio deve restare un obbiettivo irrinunciabile, ma è altrettanto irrinunciabile esplorare le occasioni di sviluppo che potrebbero scaturire dagli interventi di valorizzazione e riuso del patrimonio industriale. Gli archivi costituiscono un bene prezioso e imprescindibile per conservare e per valorizzare la memoria della comunità e dell’intrapresa industriale del nostro territorio. Questo fragile patrimonio di memoria corre sempre il rischio di andare disperso se non è affidato alle cure di esperti, per questo si assiste, talvolta impotenti, a scempi di distruzione e dispersione del patrimonio culturale per incuria, incapacità o semplice inconsapevolezza del valore di quello stesso patrimonio. Il 21 maggio scorso la Fondazione Dalmine in collaborazione con AAA/Italia (Associazione nazionale Archivi di Architettura contemporanea) e l’AIPAI (Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale), con il patrocinio di Museimpresa (Associazione italiana dei musei e degli archivi d’impresa) e dell’ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana) ha dato inizio a una serie di appuntamenti dedicati ai rapporti fra architettura e industria, con particolare attenzione alla storia, alle fonti e strumenti di ricerca. Il Primo appuntamento è stato appunto il 21 maggio scorso con un seminario che ha passato in rassegna alcuni significativi casi italiani, allo scopo di fornire spunti di ricerca per la storia dell’industria e dell’architettura e dare visibilità alle fonti archivistiche dell’Ottocento e del Novecento. Un’occasione importante sulla quale riflettere! 7 LUCE SULLA DIATRIBA SANT’ANTIOCO-SANT’EFISIO MARCO MASSA SPIEGA CHE TUTTO NACQUE NEL 1851 Elisa Sodde* Con le messe officiate nella catacomba del Santo, martedì 6 maggio scorso, si è chiusa la 655ª “Festa Manna” in onore di Sant’Antioco, Patronus totius Regni Sardiniae. Una sagra durata 6 giorni e ricca di appuntamenti dedicati al Santo, la sua comunità e il suo territorio. Una celebrazione, dunque, all’insegna della grande devozione tributata al Santo Patrono della Sardegna che ha visto uniti i fedeli della Marco Massa Diocesi iglesiente e di tutta la Sardegna. È doveroso, infatti, ricordare che nell’XI secolo S.Antioco era Patrono di ben due sedi cattedrali, Sulci-Sant’Antioco e Bisarcio-Ozieri, oltre che esser sempre stato venerato in numerose chiese di tanti paesi della Sardegna (ma non solo), in cui, ancora oggi, si possono ammirare i simulacri dedicati al Santo. Dalle cronache del XVI e XVII secolo si comprende bene che si trattava di una festa che ha sempre destato notevole partecipazione e grande meraviglia. Serafino Esquirro, frate cappuccino, teologo predicatore e Ministro Provinciale dei Minori Osservanti di Cagliari (che godeva della grande stima dell’Arcivescovo di Cagliari e Vescovo di Iglesias, Francisco De Esquivel), così racconta nel 1624 nella sua opera “Santuario de Caller (…)”: “Una delle cose più insigni, e degne di memoria, non solo nel regno di Sardegna ma della maggior parte della cristianità, è la festa che ogni anno si usa realizzare quindici giorni dopo la santa pasqua della resurrezione di Cristo Nostro Signore nell’isola sulcitana, nella chiesa del beato martire S.Antioco, per quanta gente accorre, non solo dalla città di Cagliari e dalla città di Iglesias o da altri luoghi vicini, ma in grandissimo numero da tutta l’isola, e con grandissima devozione: chi a piedi, chi a cavallo; sopra carri coperti che qui chiamano tracas, altri con carri scoperti; ed è uno spettacolo meraviglioso vedere in un luogo deserto formarsi nell’arco di cinque giorni una così grande e popolosa città, perché sono solite arrivare ogni anno più di ventimila persone, e da moltissimi paesi, perché in molti hanno qui una propria casa e tutti costruiscono moltissime capanne…. Come si può notare, l’enorme affluenza dei fedeli sottolinea l’importanza della festa che travalica l’area circoscritta del Sulcis-Iglesiente e quella regionale e più vasta della stessa Sardegna. Anche il De Esquivel scrive nella sua Relacion che i partecipanti alla festa furono circa trenta mila e che vi accorsero un gran numero di forestieri: castigliani, aragonesi, portoghesi, italiani e francesi. Come a dire che la festa di Sant’Antioco abbatteva non solo le barriere tra paese e paese, o tra regione e regione, ma addirittura quelle tra nazione e nazione, mettendo in comunicazione uomini di diversa cultura, di ceti diversi e di lingue diverse. Dal XVI secolo, alla festa iniziarono a partecipare quasi sempre anche l’arcivescovo di Cagliari a cui si aggiungeva la presenza del vicerè, di comandanti civili e militari, dell’inquisitore con i rispettivi numerosi seguiti di nobili e familiari. In tal modo, durante le feste, l’Isola di Sant’Antioco diventava sovraffollata e, poiché le case scarseggiavano (alla fine del ‘500 se ne contavano un centinaio), venivano occupate le molte grotte che erano abbondanti, o si allestivano effimere capanne di frasche, dove si trovava riparo. [fonte: www.studio87.it] Ancora, il padre Cappuccino Jorge Aleo, nel I vol. del suo “Successos de los Santos de Sardena” nel 1677 scriveva: “Questa isola di Sulcis… è distante dalla Sardegna più o meno tre miglia e si passa da un isolotto all’altro grazie a ponti in muratura molto resistenti, alcuni dei quali molto grandi costruiti al tempo dei romani; in modo che non è necessario passare con la barca, si possono cacciare cervi e cinghiali, e alcuni cacciatori di Iglesias hanno l’abitudine di soggiornare nell’isola per molti giorni nutrendosi con la carne e la selvaggina che tengono e se ne vanno carichi di pellicce e di carne salata: il mare è abbondantissimo di coralli, tonni e altri pesci pregiati; si trovano nell’isola le rovine e gli antichi resti della famosa città di Sulci, e per questo motivo il vescovado si chiamava sulcitano, e l’isola sulcitana, è ancora in piedi buona parte del forte Castello Castro, costruito dai Pisani, quando erano signori di Sardegna, si trovano nell’isola molte fattrici e cavalli, mucche e buoi selvatici…La presenza di san Antioco Martire, che per il suo martirio e i suoi miracoli è fortemente venerato e nominato come patrono della Sardegna, e nello stesso luogo in cui era situata la città di Sulci, si trova una chiesa dedicata allo stesso santo, e qui è consuetudine fare quattro feste l’anno: il primo giorno di agosto per la consacrazione della stessa chiesa, un’altra il 13 di novembre per il martirio dello stesso santo, la terza il 18 di marzo per la scoperta delle sacre reliquie; e a queste tre feste arrivano fedeli dei territori limitrofi e della città di Iglesias. L’ultima festa però, che si celebra il secondo lunedì dalla Pasqua di Resurrezione, arriva con grandissima e infinita devozione, gente da tutto il regno.. Il 2 maggio scorso, in una Basilica gremita di fedeli e turisti, al termine della S. Messa (presieduta dal Can. Mons. Carlo Cani, Arciprete del Capitolo della Cattedrale), si è tenuta la conferenza “Sentieri di fede. L’iconografia di Sant’Antioco fra passato e arte contemporanea”, nell’ambito della quale il Delegato alla Cultura del Comune di Sant’Antioco e Presidente della Cooperativa “Studio 87” che gestisce l’Archivio storico della stessa cittadina, servendosi anche dell’ausilio di cartine ed immagini, ha raccontato lo snodo delle tappe salienti del pellegrinaggio che anticamente affrontavano i tantissimi devoti al Santo sulcitano: “Dal giovedì precedente, il Capitolo della Cattedrale di Iglesias cominciava a preparare tutto il necessario per il lungo viaggio a Sulcis. Il simulacro veniva rivestito con la toga rossa delle occasioni più celebri e, accompagnato dai membri del Capitolo, condotto fuori da Iglesias sino alla chiesa di San Sebastiano. I processionanti erano preceduti e seguiti dalla cavalleria, che li scortava fino al sepolcro del Santo, nell’isola di Sulcis. Dopo aver sostato a Barega, il cocchio giungeva la sera a Barbusi, dove si fermava fino all’alba. La notte, trascorsa a Barbusi illuminata da centinaia di fuochi, era caratterizzata da grandi cene, seguite da balli e da canti. La mattina seguente il corteo processionale si rimetteva in cammino e, attraverso Coederra e San Giovanni Suergiu, raggiungeva il ponte di Santa Caterina che immetteva nell’isola di Sant’Antioco”. Lo studioso Marco Massa tiene anche a precisare che le solenni celebrazioni religiose sono sempre state accompagnate dalla sfilata dei costumi, dai fuochi artificiali e dalla corsa dei cavalli a premi e hanno costituito, sin dai tempi antichi, le maggiori attrazioni della Sagra del Patrono con la partecipazione di fedeli provenienti da tutta la Sardegna. Tutto questo fino all’anno 1851, quando, accaddero due fatti che incrinarono irrimediabilmente i rapporti con la Diocesi di Iglesias: il comune di Sant’Antioco, dopo un’infruttuosa vertenza durata più di 50 anni nella quale la comunità antiochense chiedeva giustamente ad Iglesias di rientrare nel legittimo possesso delle reliquie del santo e dei relativi arredi, decise dapprima di procedere al diroccamento delle botteghe antistanti la chiesa che per tanti anni erano state utilizzate per la vendita delle vettovaglie per la festa del santo (come raccontato dalle cronache prima evidenziate); successivamente, predispose addirittura un piano per riconquistare con astuzia le stesse reliquie: gli antiochensi, con un colpo di mano, ovvero “per fatti concludenti”, al momento della ripartenza per Iglesias, circondarono la statua del Santo nel punto dove sorgeva “sa cruxi de is reliquias” e si ripresero le reliquie al grido di “Su Santu est su nostu e s’Arrelichia puru”. A tal proposito, l’allora comandante militare della Sardegna, Alberto La Marmora, nel suo Itinerario, scrive: “Nel 1851, allorché io avevo il comando militare dell’Isola, gli abitanti di Sant’Antioco si opposero a che le reliquie del Santo ritornassero ad Iglesias. Fecero tumulto, per cui io mandai con tutta fretta il vapore con truppa e con il Giudice istruttore: ma se nella forma avevano torto, turbando l’ordine pubblico, nel fondo avevano ragione, perché nel 1615 allorché furono trovate le reliquie, si specificò che le medesime sarebbero traslocate in Iglesias per timore della profanazione dei Saraceni, fino a che Sant’Antioco resterebbe disabitato, ora poi questo villaggio è molto popolato e può garantire dagli insulti le reliquie e dall’altra parte, dopo la conquista d’Algeri, non vi è più da temere le invasioni barbaresche”. [fonte: www.studio87.it] Fu proprio da tali vicende che ebbe inizio un lungo periodo di incomprensioni e divisioni fra Sant’Antioco ed Iglesias. Tali accadimenti, infatti, non vennero certamente accolti positivamente dal Capitolo della Cattedrale, il quale, oltre ad intentare subito una causa contro il comune di Sant’Antioco per il ri-ottenimento del possesso delle reliquie (in cui le due comunità si affibbiavano vicendevolmente l’appellativo di “fura Santus”), decise che da quel momento non avrebbe più partecipato alla festa in onore del Santo, né in Aprile, né in Agosto. Prosegue, infatti, il Generale La Marmora nel suo resoconto: “Fu intentata una lite, ed al momento che io scrivo è stata decisa in favore dei popolani, di modo che le reliquie del Santo ora riposano colà, né si fa più quello splendido accompagnamento del Capitolo e dal municipio di Iglesias”. Chiarisce, infine, il Delegato alla cultura, Massa: “Dopo che le spoglie del Martire rimasero definitivamente custodite nella sua Chiesa, ad occuparsi dell’organizzazione della Sagra furono le esigue casse del comune alle quali successivamente si affiancarono comitati di cittadini quali l’Obbreria e il Circolo di Lettura. Per cui, con la fine della processione che partiva da Iglesias, col passare del tempo, la festa ha perso sempre più l’importanza che aveva sempre rivestito per il territorio e per l’intera regione, fino quasi a diventare festa della parrocchia. In questo contesto, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, la festa dedicata a Sant’Efisio (santo del capoluogo di regione e dei nobili di Cagliari), è andata a sostituire, per importanza – valutato anche il diverso impegno economico – la festa in onore di Sant’Antioco (protettore di riti e tradizioni legate al mondo agricolo, si pensi che a Aullène, in Corsica, si tiene ancora oggi durante la festa dedicata al Santo Antioco, in agosto, la fiera agricola più importante della regione). Non dimentichiamo che anche nel Santuario della Madonna di Bonaria in Cagliari, per 225 anni, dal 1708 al 1933, erano presenti due simulacri e due cappelle dedicate a Sant’Antioco ed anche lì si svolgevano memorabili feste in onore del Protomartire di Sardegna, Antioco. Sono però convinto che la nostra festa possa trovare nuovo slancio e nuova linfa vitale esclusivamente attraverso la riscoperta delle tradizioni autentiche e nella riproposizione degli avvenimenti più importanti, con grande attenzione al rigore storico e filologico. Inoltre, oggi possiamo dire con grande gioia che quel dialogo interrottosi 163 anni fa si è finalmente riaperto, in occasione della 655ª Sagra del Santo Martire Antioco con la solenne celebrazione presieduta dal Vescovo Sua Ecc.za Mons. Giovanni Paolo Zedda, concelebrata con il Capitolo della Cattedrale e i sacerdoti della Diocesi. Questo grande passato è il miglior futuro possibile per la comunità antiochense che si stringe intorno al suo santo e si prepara ai grandi festeggiamenti del 2015, nella ricorrenza del 400° anniversario del ritrovamento del corpo del santo, avvenuto il 18 marzo 1615”. *Tottus in pari 8 Realtà Locale numero 676 del 29 Maggio 2014 Gli stupendi paesaggi montani del Sulcis offrono molteplici e variegati scenari caratterizzati sia dalla presenza di diverse litologie, caratterizzate da particolari forme morfologiche, che, di svariate specie faunistiche che floristiche. Queste aree sono state interessate in tempi non molto lontani da ricerche minerarie delle quali attualmente rimangono diverse testimonianze molto spesso nascoste dalla rigogliosa vegetazione. Uno degli itinerari più interessanti è sicuramente quello che dalla frazione di Barrancu Mannu conduce alla valle del Rio Baccu Mannu, attraversando parte dei territori comunali di Santadi e di Nuxis. Percorrendo la strada che dal centro abitato di Santadi conduce alla nota località Pantaleo, dopo aver oltrepassato la frazione di Terresoli si giunge in località Barrancu Mannu, piccolo nucleo urbano situato ai piedi dei rilievi granitici dei territori di Santadi e Nuxis, proseguendo lungo una strada sterrata si giunge ad uno spiazzo dove si possono parcheggiare le automobili. Da questo punto si prosegue lungo un sentiero da cui diparte un percorso tracciato da Gian Carlo Sulas, noto speleologo locale ed esperto conoscitore del territorio, che attraversa una vegetazione costituita da bassa macchia mediterranea. Lungo il percorso si possono osservare resti murari che culminano con i ruderi di un villaggio nu- DA BARRANCU MANNU ALLA VALLE DEL RIO BACCU MANNU TRA I COMUNI DI SANTADI E DI NUXIS Roberto Curreli di Giganti di Tuerredda. Tutt’attorno gli fa da cornice un ambiente di eccezionale bellezza nel quale domina l’alveo del Rio Baccu Mannu che si origina dalle cime del complesso di Monti Nieddu-Monte-TiriccuMonte Codina, su cui domina Monte Nieddu con i suoi 1040 metri. Il paesaggio è caratterizzato da rocce di colore rosato (leucograniti) con forme morfologiche tipiche delle litologie ignee intrusive, modellate dagli agenti atmosferici, tra le quali si osservano guglie, torrioni, blocchi alveolari, ma soprattutto i “tafoni”, piccole forme di erosione ottenute dall’azione combinata dell’acqua e del vento, alcune di queste piccole cavità, sono state molto spesso utilizzate dalle popolazioni preistoriche come “riparo sottoroccia” . La vegetazione che circonda il monumento è caratterizzata dalla presenza di lecci, filliree, corbezzoli, olivastri, mirti, ginepri fenici, ginepri rossi, lentischi e diverse specie sia arbustive che erbacee, sulla quale vive una ricca fauna costituita prevalentemente da cervi, cinghiali, volpi, martore e quant’altro; tra le diverse specie avicole spiccano le pernici, i colombacci, le ghiandaie e tantissime specie Escursione tutto con molta fortuna si può osservare l’aquila reale. La tomba di Giganti di Tuerreda, è costituita da una struttura absidata con un corridoio terminante con un’esedra arcuata. Il corpo tombale allungato e asimmetrico è leggermente rastremato verso la parte terminale, misura circa 18 metri di lunghezza e 6 metri di larghezza. Il paramento murario ester- tra loro tramite lastrine di pietra bruta disposte in filari irregolari aggettanti verso l’interno del vano formando una sezione ogivale nel tratto anteriore e trapezoidale nel tratto posteriore, la copertura del vano è integra ed è costituita da grandi e spesse lastre. All’interno nella parte terminale sono presenti due grosse buche aperte da scavatori clandestini che hanno messo in evidenza una lastra piatta da riferire con ogni probabilità al piano pavimentale. La tomba è databile al Bronzo Medio-Bronzo Recente (1600-1100 a.C.). Proseguendo si attraversa la località denominata “Sa Suergera” nella quale è presente una sorgente perenne di ottima acqua. Da questo sito diparte un muro lastricato sulla sommità come descritto da Gian Carlo Sulas, che si sviluppa per diversi chilometri e in alcuni punti raggiunge l’altezza di quasi due metri e con- Rocce granitiche ragico e diversi menhirs capovolti che indicano la presenza di un monumentale edificio funerario,precisamente la Tomba Cascata Bacchixeddu di piccoli uccelli sia stanziali che migratori. Tra i rapaci sono presenti, la poiana, il falco pellegrino, il gheppio, ma soprat- no è costituito da blocchi di granito di grandi dimensioni, sbozzato e sormontato da filari regolari di grossi massi di granito rosa talora giallastro dovuto all’alterazione dei minerali di silicio che compongono la roccia, sormontati da piccoli blocchi poliedrici. La fiancata destra è interessata da un vistoso crollo, in prossimità del punto di raccordo con l’esedra che nel tratto terminale contiguo alla parete dell’abside si presenta notevolmente danneggiato. L’esedra si conserva per un’altezza di 4,70 metri ed è costituita alla base da grandi blocchi posti a coltello a cui si sovrappongono file di pietre di grandi dimensioni sbozzati nella faccia a vista. L’altezza massima del prospetto frontale è di 2,60 metri con l’ingresso 0,55 x 0,55 metri, sormontato da un robusto architrave, sul quale poggiano sei file di grosse pietre. Subito dopo è presente un piccolo vestibolo strombato verso l’interno, dove vi è un secondo architrave più alto di quello esterno. Il corridoio tombale è di pianta leggermente trapezoidale di lunghezza 10,30 metri per una larghezza di 1,80 metri, è costituito da blocchi di grandi dimensioni poco o nulla lavorati connessi Panorama vallata duce in prossimità del Nuraghe “Nuraxi Mannu” . Procedendo si giunge in località “Sedda Is Candiazzus” nel quale è presente un punto panoramico, da dove si può ammirare lo stupendo paesaggio sottostante. Una volta oltrepassata una singolare cresta abbastanza arrotondata denominata “Sedda Is Tasonis” si giunge in località “Bacchixeddu” nel territorio comunale di Nuxis. In questo sito si può osservare il limite tra le litologie granitiche e quelle carbonatiche, nelle quali si aprono interessanti cavità carsiche. A ridosso di questo limite si possono rinvenire filoni mineralizzati a quarzo, tra cui non di rado si possono trovare interessanti cristalli di “quarzo ametista” dal tipico colore violaceo. Le grotte, di piccole dimensioni, riscontrano particolare interesse geologico per via della presenza nel loro interno di ciottoli granitici. Tra queste cavità è da citare la “Grotta dei Quarzi”; essa possiede uno sviluppo spaziale di 48 metri con dislivello negativo 6 metri . L’imboccatura è larga poco più di un metro, e alta circa 80 centimetri; da essa si prosegue per alcuni metri, con dislivello di circa tre, per poi accedere a due ambienti sovrapposti, in quello alto si possono osservare interessanti concrezioni, mentre in quello basso è presente una saletta sulle cui pareti si sono presenti ciottoli e cristalli di quarzo cementati nella parete, che termina con due strettoie inesplorabili. Nell’area sono in corso diverse ricerche e studi da parte dei gruppi speleologici “Speleo Club Nuxis” e “Speleo Club Santadese” che operano nel territorio. Proseguendo lungo il tracciato si giunge alla stupenda “Cascata di Bacchixeddu”, splendida valenza naturale avente l’altezza di oltre venti metri, per poi giungere in località “Corona Arrubia” dove è presente un torrione granitico di eccezionale bellezza. Proseguendo si raggiunge una suggestiva valle molto incassata con pareti verticali, sulla quale nei periodo invernale-primaverile scorre il torrente “Riu Baccu Mannu” il cui corso raggiunge la località “Sa Spindua” nella quale è presente un’altra stupenda cascata. Percorrendo un sentiero che fiancheggia il greto del fiume si raggiunge nuovamente la Tomba di giganti di Tuerredda. “Questo tra quelli che conosco è sicuramente uno dei percorsi più suggestivi presente nelle montagne del Sulcis”, afferma Gian Carlo Sulas, nel quale durante le visite con gli escursionisti osserva le particolarità dei luoghi, e ciò sta a dimostrare la bellezza e il fascino di questi paesaggi molto spesso sconosciuti. Fotografie: Giancarlo Sulas Realtà Locale numero 676 del 29 Maggio 2014 LA CONDIZIONE DI PATRIZIA SAIAS IN MINIERA IN UN FILM DI VALENTINA PEDICINI 9 “DAL PROFONDO” DELLA MINIERA Anita Loriana Ronchi Galleria Carbosulcis Uno spaccato sul lavoro e sulla condizione femminile. Ma anche qualcosa di più, un “oltre”, che scendendo nel sottosuolo si squarcia, assieme ai chilometri e chilometri di gallerie che si aprono in un’oscurità senza fine. “Dal profondo”, film-documentario di Valentina Pedicini, giovane regista pugliese (classe 1978) è rappresentazione di un mestiere duro ed estremo, quello della miniera, ed anche poesia, nei rapporti che a 500 metri sotto il livello del mare si instaurano tra uomini e donne. O meglio, donna al singolare. Sì, perché Patrizia è l’unica minatrice dell’unica miniera di carbone rimasta in Italia, la Carbosulcis della regione Sardegna, costituita nel 1976 per rilevare dall’Enel la proprietà e la gestione carbonifera, ed ormai prossima alla dismissione (lo sarà entro il 2018). E che ne sarà di quei 430 lavoratori con gli elmetti ed il volto annerito da una polvere che sembra non volersene andare mai, nemmeno dopo la doccia più vigorosa? Non si sa. Con una certa amarezza lo rileva Patrizia Saias, la protagonista del film della Pedicini, presentato in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2013, vincitore del Premio Doc It-Prospettive Italia Doc per il migliore documentario italiano e selezionato nella 54ma edizione del Festival dei Popoli di Firenze. Patrizia Saias che, ci tiene a precisarlo, non è un’attrice, ma una lavoratrice, lavora nella miniera da quasi 27 anni, è figlia e nipote di minatori, è stata ospite al Cinema Sereno in occasione della proiezione di “Dal profondo”. Un “capolavoro”, così Tita Bellini ha definito il lungometraggio, il primo della Pedicini, dopo i corti già selezionati in numerosi festival nazionali e internazionali. Patrizia Saias è tecnico ambientale, re- “IL SOTTO E IL SOPRA LE TRE ETA’ IN MINIERA” MOSTRA DI TONI BARRANCA A CARBONIA Toni Barranca (olio) Toni Barranca ha presentato a Carbonia la sua pittura in una mostra dal titolo “Il sotto e il sopra, le tre età della Sardegna in miniera”. La mostra, presso l’Auditorium della Grande Miniera di Serbariu, si è appena conclusa con ampio riscontro di pubblico e di critica. Si è trattato di 21 quadri ad olio su tela, tutte attinenti al mondi mi- nerario. L’artista iglesiente è figlio di un “minatore di superficie” nella miniera di Monteponi e di una casalinga che ha sempre vissuto la miniera di riflesso, con ansia e preoccupazione per il marito, come tutte le mogli di minatori. Il suono lontano e ovattato della sirena che annunciava il cambio turno, la scansione dei pasti e la possibilità della famiglia di stare insieme scandivano le sue giornate da bambino. Oggi medico-psichiatra, Toni Barranca ha ripreso a dipingere nel 2009, dopo 30 anni. L’attività estrattiva delle tante miniere sparse per la Sardegna ha determinato profondi mutamenti nel paesaggio, nel tessuto socioeconomico e in quello culturale. Il loro riverbero tuttora pervade il territorio e la memoria collettiva. Il “sotto“, artificialmente portato in superficie dal lavoro dell’uomo, contamina e modifica il “sopra”. In questa presentazione l’uomo è solo un’apparizione fugace che rimane sullo sfondo dello scenario: la difficile convivenza, spesso conflittuale, tra il suo intervento e la natura. ESIBIZIONI E CONVEGNO COMMEMORATIVO IN RICORDO DEL MUSICISTA PIETRO ALLORI L’Associazione artistico culturale “Pietro Allori” ha organizzato un programma di manifestazioni per celebrare la nascita del sacerdote-musicista iglesiente. Si è partiti con un convegno culturale e musicale dal titolo “L’arte Musicale di don Pietro Allori: eco e risonanza della civiltà iglesiente”. Moderatore è stato Prof. Don Giuseppe Tilocca, docente presso la Facoltà Teologica della Sardegna; relatori Prof. Daniele Vinci, docente presso la Facoltà Teologica della Sardegna e la prof.ssa Grazia Villani, storica e ricercatrice. L’intervento musicale ha visto protagonisti i maestri Marcello Melis e Nicola Demontis. “Queste celebrazioni, commenta Giovanna Chessa, presidente dell’Associazione don Allori, vogliono essere l’inizio di un percorso che valorizzi la figura di don Allori capace di vivere la civiltà iglesiente come spazio spirituale e poetico sapendo cogliere nelle sue fantasie musicali, scorci, luci e colori della città: fantasie che diventano stati d’animo di un paesaggio naturale e umano sempre affettivo e un po’ malinconico, come è la natura dei più autentici paesag- gi di Sardegna”. “Ringrazio l’Associazione Culturale “Pietro Allori”, commenta l’Assessore alla Cultura, Simone Franceschi, per un’iniziativa che spero divenga un appuntamento annuale per celebrare la figura di don Allori, sacerdote-musicista, che è riuscito a compenetrarsi in modo genuino nel tessuto sociale della nostra città”. Gestione Commissariale ex Provincia Carbonia Iglesias BANDO DI GARA Procedura aperta per l’affidamento del servizio di assistenza educativa specialistica a favore degli studenti con disabilità certificata frequentanti gli Istituti di istruzione superiore di secondo grado della provincia di Carbonia Iglesias Servizio di assistenza educativa specialistica. Importo dell’appalto soggetto a ribasso pari a euro 202.000,00 oltre IVA al 4%. Termine perentorio e improrogabile del 09.06.2014 ore 12.00 INDIRIZZO AL QUALE INVIARE LE OFFERTE: Provincia di Carbonia Iglesias Ufficio Protocollo – via Mazzini n. 39 ? 09013 Carbonia. Il Responsabile del procedimento Dott.ssa Cristina Massidda sponsabile della sicurezza mineraria alla Carbosulcis, quindi di tutti gli aspetti relativi ai gas che scaturiscono dalle frane (il famigerato “grisù”) e alle polveri inalanti. Davanti al pubblico del “Sereno” dichiara sorprendentemente di “amare” la sua attività: “Sono felice ed orgogliosa di svolgerla. Ho rifiutato di stare in presidenza o negli uffici, per scendere. Quando non vado per un po’, oppure sono in vacanza, mi manca”. “Dal profondo” evidentemente non è fiction (anche se alcune scene sembrano da “fantascienza”, con i macchinari imponenti e le ambientazioni quasi surreali): riproduce, la regista ha girato “in profondità” per 26 giorni, grazie agli accessi ottenuti dopo due anni di richieste, l’interminabile notte senza alba e senza tramonto, al di fuori del tempo, in cui si calano i minatori, ultimi portavoce di una tradizione secolare, fatta di dignità e di maledizione (colpisce l’attaccamento per l’ambiente che emerge dalle conversazioni tra lavoratori). Patrizia è la sola donna, due occhi chiari in un volto fuligginoso, un fisico minuto ma muscoloso, un dialogo ininterrotto col ricordo del padre, colui che alla miniera l’ha “iniziata”. “Forse questo lavoro ce l’ho nel sangue, osserva. Prima di cominciare a farlo, avevo la passione delle grotte, poi sono diventata tecnico minerario”. “In questo film, aggiunge, non c’era copione; tut- COMUNE DI SANT’ANTIOCO Prov. Carbonia Iglesias AVVISO PUBBLICO PER L’ACQUISIZIONE DI MANIFESTAZIONI DI INTERESSE PER LA CONCESSIONE DELLA GESTIONE DELLA STRUTTURA DENOMINATA DELL’OSTELLO DELLA GIOVENTU’” Attualmente risultano interamente ristrutturati il piano terra, primo e secondo dell’edificio. Il primi due piani dell’edificio necessitano di alcuni marginali interventi di completamento. L’immobile è parzialmente arredato, con mobili nuovi. Non è stato oggetto di interventi di ristrutturazione e recupero l’ultimo piano dell’edificio che rappresenta, probabilmente, la parte di maggior pregio dello stabile, e che è comunque oggetto della presente concessione nello stato in cui si trova. Per partecipare validamente alla manifestazione d’interesse, i proponenti devono far pervenire le loro offerte entro il termine perentorio delle ore 12,00 del 16 giugno 2014. Dell’avvenuto arrivo faranno meramente fede la data e l’ora apposte sui plichi dall’Ufficio Protocollo dell’Ente concedente. A pena di esclusione dalla gara, le offerte dovranno essere recapitate – con qualunque mezzo – all’indirizzo dell’Ente concedente (Corso Vittorio Emanuele n. 115 – 09017 Sant’Antioco). Il DIRIGENTE Dott.ssa Anna Maria Congiu Patrizia Saias Il Cinema del Villaggio Sereno di Brescia era al gran completo per la serata dedicata alla donna ed al lavoro femminile organizzata dal Circolo Culturale Sardo di Brescia con il Gruppo Culturale Video Amici che gestisce la sala cinematografica. In cartello la proiezione del film-documentario " Dal profondo" girato interamente nella miniera Nuraxi Figus della Carbosulcis. Assente la regista, impegnata per contemporanea proiezione in altra città. (che non ha però mancato di inviare un caloroso messaggio di saluto), era ospite la protagonista del film Patrizia Saias, perito minerario ed attualmente unica donna minatrice in Italia. Dopo gli interventi di saluto di Paolo Siddi per il Circolo Sardo di Brescia, di Arrigo Apolli e Tita Bellini per il Gruppo Culturale Video Amici del Sereno, Patrizia Saias si è presentata al pubblico; ha quindi avuto inizio la proiezione. Al termine, in presenza di giornalisti ed operatori di Tv locali, ci sono state le interviste alla protagonista che ha poi risposto a numerose domande dei presenti, soprattutto per quanto concerne il lavoro in miniera oggi, ricevendo, infine, moltissimi complimenti. to quel che vedete veniva da sé”. L’incontro con Valentina Pedicini? Avvenuto per caso. “Un giorno venne in azienda un giornalista con un fotografo per un servizio su Vanity Fair. Dopo la pubblicazione, si è scatenato il mondo, perché nessuno pensava che delle donne potessero lavorare in miniera. Mi hanno invitata diverse volte in televisione, poi è arrivata la telefonata di Valentina. Ho focalizzato di voler realizzare questo film per far scoprire alla gente una realtà che nessuno conosce, nemmeno i nostri vicini di casa”. “Dal profondo” è opera di rara intensità, spaccato di un universo ancora vivo che eppure sta decadendo per ragioni di “antieconomia”. “Non c’è la volontà politica di intraprendere un’altra strada, sottolinea Patrizia. La nostra azienda è sempre stata un serbatoio di voti. E, per noi, il lavoro in miniera non è un’alternativa”. 10 Speciale Parco Geominerario numero 676 del 29 Maggio 2014 LA MINIERA DI MONTE CERBUS Roberto Curreli Nelle stupende montagne di Santadi, in mezzo ad una vegetazione costituita da lecci centenari, stupende filliree e corbezzoli dove regnano i cervi , sono presenti spettacolari monumenti naturali tra i quali la valle del Rio Cerbus che solca l’omonimo rilievo, dove nel versante orientale di fronte ad una carrareccia si trova la miniera di Monte Cerbus. Dalla strada dopo aver superato un fitto bosco si giunge alla grossa discarica della miniera, nelle cui vicinanze sono presenti gli edifici del villaggio ormai ridotti a ruderi, nascosti tra la vegetazione e allineati lungo tutto il sentiero minera- Galleria rio. I primi lavori della minie- Ruderi Miniera ra vennero avviati nel 186263, sotto la direzione dell’imprenditore piemontese Francesco Calvi, futuro titolare del permesso e successivamente della concessione mineraria per piombo e zinco. La coltivazione avveniva mediante lavori in sotterraneo consistenti in alcune gallerie orizzontali scavate nel calcare e tramite la realizzazione di traverse e pozzetti verticali veniva seguito l’andamento del filone. Nello stesso periodo si procedette alla costruzione in prossimità del luogo ove avveniva l’attività estrattiva, di una serie di edifici con diversa destinazio- ne d’uso e della laveria per il trattamento del minerale. Come risulta dai verbali effettuati dal Corpo reale delle Miniere, redatti tra il 1890 e il 1908 nel sito vi erano un “fabbricato d’amministrazione”, comprendente tre vani, adibiti rispettivamente ad ufficio, cucina e forgia, e alcune strutture ado- LA RISORGENTE CARSICA “SU BUDDIDROXIU” Forno Calcinazione Su Buddidroxiu Proseguendo verso Nord lungo la valle di Monte Cerbus, si giunge in una piana in cui sono presenti bellissimi esemplari di leccio, sulla sinistra è presente la risorgente di “Su Buddidroxiu”, il cui nome deriva dal fatto che in periodo invernale fuori esce vapore acqueo dando l’effetto “ebollizione”. Si tratta di una risorgenza carsica, caratterizzata nel suo interno dalla presenza di due sifoni, il cui scorrimento delle acque è collegato con quello presente della miniera di Monte Cerbus. La risorgente fu esplorata per la prima volta nel 1982 da speleologi francesi fino a -42 metri e successivamente dagli speleo sub di Trieste. Nel settembre del 1992, fu esplorata per circa 100 metri dagli speleologi L. Fancello di Dorgali e M. Deschmann di Trieste, coordinati dal punto di vista logistico da Gian Carlo Sulas presidente dello Speleo Club Santadese. A circa trenta metri dall’imboccatura, dopo aver percorso un tratto di grotta costituita da una galleria subaerea di modeste dimensioni con stupende concrezioni, e dopo aver percorso una breve e ripida discenderia si raggiunge il sifone avente una larghezza di 1,60 metri. Dopo circa una ventina di metri si emerge su una campana d’aria: un diaframma roccioso spesso poche decine di centimetri separa i due sifoni. Il secondo è stato esplorato per circa 100 metri, dopo di che non è stato possibile proseguire l’esplorazione a causa del forte intorbidimento dell’acqua. La profondità massima raggiunta durante l’indagine è stata di 14 metri. CONSORZIO DEL PARCO GEOMINERARIO STORICO E AMBIENTALE DELLA SARDEGNA Via Monteverdi, 16 - 09016 Iglesias (CI) Tel. +39 0781 255066 - Fax. +39 0781 255065 www.parcogeominerario.eu - E-mail: [email protected] perate per abitazione degli operai. La laveria, era costituita da un vascone in muratura nel quale confluiva l’acqua e funzionava probabilmente con il sistema dei crivelli sardi. Altri documenti d’archivio attestano inoltre la presenza di un forno per la fusione del minerale. Negli anni 1880-83 la cri- si del comparto piombo-zincifero determino l’interruzione dell’attività che non venne più ripresa ne da J.Hilarion Roux , titolare della concessione dal 1881 al 1892, ne dalla Compagnie des Hauts Fourneaux Forge et Aciéres de la Marine et des Chemies de Fer, alla quale verrà aggiudicata la miniera sottoposta a vendita giudiziaria. Salvo qualche dubbio sulla produzione tra il 1898-99 e 1889-1900, la storia mineraria si concluse nel 1911, anno in cui avvenne la definitiva revoca al Demanio della concessione. Nel 1951-61, durante la vigenza del permesso minerario “Rosmarino”, all’interno della quale ricadeva anche in parte l’area di Monte Cerbus, dalle discariche in loco vennero asportate alcune tonnellate di materiale da sottoporre a trattamento. Fotografie: Morena Bonaccorsi Cultura Tra gli obiettivi di una casa editrice c’è sicuramente quello di partecipare al Salone Internazionale del Libro di Torino. La Pettirosso editore, con sede nel Sulcis, dopo solo due anni di attività ha centrato questo obiettivo, doppiamente gratificante in quanto era tra le uniche due case editrici Sarde partecipanti. Ma poi perché è cosi importante partecipare a questa manifestazione? Non certo per fare cassa perché tra le migliaia di libri esposti, specialmente dalle grosse catene editoriali, difficilmente una piccola casa editrice può competere sulle vendite, ma l’intento era quello del confronto con altre aziende del settore, di stringere accordi con tipografie, di conoscere editor, di valutare altri autori e soprattutto far conoscere la casa editrice a chi ancora non ne aveva sentito parlare. Devo dire che, anche in questo, abbiamo raggiunto il bersaglio e trovato innanzitutto editori giovani e aperti alle novità e alla col- 11 numero 676 del 29 Maggio 2014 TORINO LA PETTIROSSO EDITORE RACCONTA L’ESPERIENZA DEL SALONE DEL LIBRO Claudio Moica laborazione, consapevoli dei loro mezzi e con una qualità di stampa assolutamente in linea con quella dei grandi nomi, sto parlando di carta e copertine, di contenuti e di garbo in generale. La cosa che ci ha colpito è stata la commozione dei nostri emigrati nel vedere la bandiera dei quattro mori sventolare sul nostro stand e questo non ci ha fatto sentire soli, ma anche le visite delle scolaresche, in particolare gli alunni della scuola elementare di Giba, che non hanno dimenticato di comprare libri per i propri genitori e familiari. Di libri ne abbiamo venduti oltre le nostre previsioni, di contatti e mail ne abbiamo avuti tantissimi e, dal no- stro rientro, ancora non riusciamo a rispondere a tutti coloro che hanno inviato progetti editoriali, curricula professionali e aziende che intendono stringere un rapporto collaborativo. L’aver rappresentato, seppur in piccolo, la Sardegna per noi è stato motivo di orgoglio, un valore aggiunto riconosciutoci anche dai tanti rappresentanti dei circoli sardi che ci hanno visitato ma l’aspetto più interessante è sicuramente il rapporto di fiducia che si è consoIl Salone è la più grande libreria della comunità italofona e dell’intera area culturale del Mediterraneo. Una vetrina dove gli editori piccoli e medi hanno la stessa visibilità dei grandi marchi e dove anche l’editoria locale può farsi conoscere oltre i confini del proprio territorio. Un immenso scaffale nel quale il grande pubblico può incontrare il libro in tutte le sue forme. I titoli più belli e curiosi, i volumi introvabili e le ultime novità, e-book, audiolibri, fumetti, multimedia. E accanto, le sezioni tematiche e i progetti speciali. Il Paese Ospite. La Regione Ospite. Dal 2014 Officina, Editoria di Progetto, la sezione curata da Giuseppe Culicchia per valorizzare il lavoro e le proposte degli editori indipendenti. Lingua Madre con gli scrittori della nuova geografia letteraria mondiale. Casa CookBook, dove si incontrano libro e cucina, lidato con gli addetti ai lavori del Salone del libro, tanto da farci lavorare già da subito con nuove idee per la prossima edizione della manifestazione. Permangono, chiaramente, le difficoltà solite che sono quelle della promozione e della valorizzazione della nostra produzione. Considerato che la distribuzione ha costi troppo alti (circa il 50% del prezzo di un libro e molte volte il distributore si tiene i libri in magazzino) stiamo creando una rete che Tentazione e Meditazione che fa incontrare i libri con l’arte dei maîtres chocolatiers torinesi e piemontesi. L’Incubatore, che aiuta i giovani editori presenti sul mercato da meno di due anni a farsi conoscere. Book to the future, dove il libro supera i confini tradizionali per esplorare il mondo dell’eBook, del digitale, dei blog. Il Salone è anche un vivace festival internazionale della cultura, con un palinsesto di circa 1.500 presentazioni editoriali, convegni, appuntamenti, dibattiti, spettacoli e più di 2.000 relatori e ospiti in cinque giorni. Premi Nobel, scrittori, scienziati, filosofi, storici, giornalisti, artisti, architetti e designer, blogger, personalità del mondo dello spettacolo, della politica, della spiritualità. Lucide intelligenze del mondo contemporaneo, grandi interrogativi per compren-dere le sfide della società in cui viviamo. Un confronto improntato sempre allo spirito del rispetto e del dialogo fra le culture e le idee degli altri. Ogni anno un tema conduttore, attraverso cui leggere le infinite declinazioni dell’attualità: dal 1999 a oggi si sono succeduti Passioni: l’intelligenza del cuore (1999); Una Fiera, mille culture (2000); La natura Stand Salone del libro (2001); Il tempo delle scienze, della storia, delle religioni (2002); Il colore tra scienza, arte e letteratura (2003); Ridere è una cosa seria (2004); Il sogno (2005); L’avventura (2006); I confini (2007); Ci salverà la bellezza (2008); Io, gli altri (2009); La memoria, svelata (2010); La memoria, seme del futuro (2011); Primavera digitale (2012); la Creatività: dove osano le idee (2013), Bene in vista (2014) Accanto al palinsesto di eventi, le numerose mostre: nel 2011 L’Italia dei Libri, per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia; nel 2012 La Città Visibile, per il venticinquennale del Salone; nel 2013 L’idea divergente sulla creatività nel pensiero scientifico e Dall’idea al chiodo in 10 musei e 13 gallerie d’arte contemporanea di Torino. Dai 100.000 visitatori e 553 espositori della prima edizione nel 1988, il Salone è cresciuto fino alle 330.000 presenze di pubblico e 1.200 espositori attuali. Nel 2013 i visitatori sono stati 330.000, 26 le sale convegni, 70.000 le persone che hanno assistito ai 1.400 convegni e dibattiti, 2.889 i giornalisti, fotografi e video operatori accreditati, oltre 3.000 gli articoli e servizi giornalistici e radiotelevisivi realizzati. PRESENTATO A FIRENZE “IL FORNO E LA SIRENA” DI GIACOMO MAMELI di Daniele Marseglia Un omaggio a due testimoni viventi dell’apocalisse del Novecento. Il nuovo libro di Giacomo Mameli, “Il Forno e la Sirena” (CUEC editrice), presentato mercoledì 14 maggio dall’Associazione Culturale dei Sardi in Toscana, è incentrato sui terribili racconti di Vittorio Palmas Cazzai di Perdasdefogu, ultracentenario, prigioniero nei lager polacchi e tedeschi e Antonio Brundu di Monserrato, che rievoca la sirena dei bombardamenti del 1943. Presente all’evento la Presidente ACSIT Fiorella Maisto che si dice “onorata di aver presentato ai nostri soci il libro del professor Mameli che ci ricorda un capitolo importante e, ahimè, doloroso della nostra storia, che va tenuto sempre vivo. I nostri più vivi ringraziamenti a Mameli per questa importante opera.” Ad introdurre “Il forno e la Sirena” c’erano la ricercatrice in Antropologia Emanuela Rossi e il docente di Antropologia all’Università di Firenze Pietro Clemente Il libro ha trovato un riscontro positivo anche dal giornalista Goffredo Fofi che nota come sia “bello, commovente e utile riascoltare queste voci senza retorica, nella loro mescolanza di disperazione e speranza, nella loro libertà e vitalità della loro lingua imbevuta di dialetto, e confrontarle con le frastornanti chiacchiere dei nostri giorni.” salti questa procedura affinché la casa editrice possa continuare a sostenere i costi vivi per la sua sussistenza, ma non disperiamo di poterne venire a capo perché la perseveranza non ci manca così come la convinzione di andare avanti nonostante tutto. Dei sardi si potrà dire tutto tranne che manchi loro la fantasia, la tenacia e lo spirito creativo. Il vantaggio di aver condiviso questa esperienza con gli altri due soci, Giovanni L.F. Fiabane e Sergio Onnis, ha sicuramente rafforzato in noi la voglia di continuare nel percorso stabilito e cioè quello di investire soprattutto su autori emergenti senza dimenticare quelli già affermati, infatti è in uscita prossimamente il libro “Nai-no” di Nino Nonnis che arricchirà sicuramente il nostro catalogo che allo stato attuale è composto da circa 13 titoli, pubblicati in soli due anni di attività e se si considera che alcune grandi case editrici sarde lo scorso anno hanno prodotto quattro titoli, la Pettirosso editore può cominciare a collocarsi nella fascia media degli editori. Non vogliamo di certo dimenticare la collaborazione di “Gazzetta del Sulcis Iglesiente” che ci ha supportato non solo moralmente ma sponsorizzando la presentazione dei libri, una sinergia di intenti con il direttore Massimo Carta di cui andiamo fieri e da cui traiamo suggerimenti e indicazioni. Il Salone ci è servito per condividere le esperienze. Le polemiche sterili e le cattedrali lasciamole nel deserto e pensiamo a noi e al mondo che vogliamo costruire e che da sempre è costato fatica, sudore e pazienza ma soprattutto pensiamo alla nostra isola e a come valorizzarne i talenti e gli imprenditori come noi che non hanno mai smesso di credere che uniti si può crescere modificando quello scialbo modo di dire dei sardi, che non amo ripetere, in “Meras, abbistos e unidos!”. SULCIS - IGLESIENTE: TURNI DEL 24 & 25 Maggio 2014 A cura di Franco Airi. FARMACIE: IGLESIAS: MARCHEI, via Baudi di Vesme, tel. 0781.22332 CARBONIA: SORU, via Lubiana, tel. 0781.670284 CARLOFORTE: LODDO, via Garibaldi, tel. 0781.854006 SANT’ANTIOCO: BASCIU, piazza Italia, tel. 0781.83003 DOMUSNOVAS: VARIO, corso Repubblica, tel. 0781.70714 FLUMINIMAGGIORE:CORRIAS, via V. Emanuele, tel. 0781.582034 VILLAPERUCCIO: LACCU, via Nazionale, tel. 0781.950149 BENZINAI: IGLESIAS: SOLO SERVIZIO 24ORE CARBONIA: AGIP-BINDO, piazza Matteotti AGIP-BALIA, località SIRAI Q8-PERDIGHE, via Lubiana VILLAMASSARGIA: Q8-MURGIA, Via Stazione GONNESA: Q8-MAMELI, corso Matteotti SANT’ANTIOCO: AGIP-PINNA, via Nazionale CARLOFORTE: AGIP-REPETTO, via Porticciolo Pescherecci PORTOSCUSO: TAMOIL-PORTAS, via Dante S. GIOVANNI SUERGIU: AGIP-MASSENTI, statale 126 SANTADI: TAMOIL-MELE, strada provinciale n° 1 GIBA: Q8-IBBA, via Principe di Piemonte