Poste Italiane S.p.A. - Spedizione A.P. D.L. 24/12/2003, n. 353, conv. in L. 27/02/2004 n. 46 - Cagliari
·
·
Carbonia Anno XXV numero 676 del 29 Maggio 2014 Euro 1,00
SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DELLA PROVINCIA SULCIS-IGLESIENTE
www.gazzettadelsulcis.it · e-mail: [email protected]
PROVE TECNICHE DI RIAVVIO IN EURALLUMINA
CALASETTA CONFERMA
SINDACO ANTONIO VIGO
Eurallumina
D
opo anni di sospensione delle produzioni e
proprio quando le voci
davano ormai per irrecuperabile il progetto di riapertura
dello stabilimento Eurallumina, qualcosa indirizza all’ottimismo, anche se è ancora presto per abbandonarsi all’ottimismo. Ru.Sal. sembra sempre più intenzionata a puntare
sull’impianto del Sulcis per
immettere sul mercato ossido
di alluminio di qualità, di cui
il mercato sembra aver necessità. In attesa che la Procura
cagliaritana dissequestri il bacino dei fanghi, sequestrati
per i noti inquinamenti delle
falde sotterranee, la direzione
di stabilimento ha proceduto a
redigere un progetto di interventi capaci di rimettere in efficienza l’impianto che trasforma la bauxite in ossido di
alluminio.
Ma c’è di più. Nel frattempo i
tecnici presenti in stabilimento, in tutto una cinquantina,
hanno provato a trattare la
nuova bauxite proveniente
dalla Guinea e che, stando ai
nuovi indirizzi Ru.Sal. dovrebbe trattarsi di quella che i
russi, padroni delle miniere
africane, hanno deciso di far
trattare a Portovesme.
Stando alle indiscrezioni trapelate dalle prove su questa
nuova bauxite, pare che i risultati siano stati non solo incoraggianti, ma addirittura
“eccezionali” per compatibilità con l’impianto e per la resa
FORMUFFICIO.IT
Rag. Francesco Manca
Concessionario Buffetti
Forniture
articoli per ufficio
Libri giuridici e per corsi
Vendita assistenza
personal computer
Via Gramsci, 31 - Carbonia
Tel. 0781.671162
Fax 0781.675299
e qualità del prodotto finale.
Proprio questo risultato ottenuto sta incoraggiando l’Amministratore Delegato Vincenzo Rosino ad accelerare la fase di riapertura che però resta
ancora condizionata dall’attuale indisponibilità del bacino fanghi, senza del quale
qualsiasi discorso appare improponibile.
Antonio Vigo
ALL’ATTENZIONE DELLA REGIONE
I PROBLEMI DI “PORTOVESME SRL”
Le tematiche attinenti al futuro
occupativo in Portovesme srl
sono state oggetto di verifica
tra l’Assessore regionale del
Lavoro Virginia Mura, l’azienda in questione, Confindustria,
i sindacati confederali e le
RSU. L’incontro era stato sollecitato dai sindacati per sollecitare l’applicazione del Protocollo d’Intesa del gennaio scorso e nel quale venivano indicate alcune “criticità” da sanare
prima che possano diventare
pericolose per il proseguo dell’attività dell’azienda, rimasta
l’unica grande azienda ancora
operante nell’area industriale
sulcitana. “L’azienda con le Organizzazioni sindacali, si legge
nel comunicato emesso a fine
lavori in Regione, hanno illustrato la situazione ed esplicitato le problematiche inerenti il
personale e le professionalità
aziendali indicate nel citato
Protocollo d’Intesa, rappresentando nel contempo la necessità
di individuare congiuntamente
tutte quelle possibili soluzioni
che consentano di evitare gli
impatti negativi sui livelli oc-
cupazionali. L’Assessore, continua il comunicato, segnalando
le attuali criticità finanziarie e
normative in corso di definizione a livello nazionale, ha confermato il suo impegno ad approfondire nel dettaglio le tematiche esposte e ad individuare, anche attraverso interlocuzioni con le diverse istituzioni
competenti, gli strumenti attualmente disponibili e eventualmente nuovi strumenti da
attivare”. La Portovesme srl è
interamente partecipata di
Glencore International, che nel
frattempo si è scrollata dall’intestazione Xstrata, ormai assorbita interamente dalla multinazionale svizzera Glencore International.
PORTOVESME
AUTORIZZATE DUE PALE EOLICHE A PORT. AL.
POTRÀ RIPRENDERE L’ATTIVITÀ EX ILA
Sergio Rombi
La Regione ha dato il via libera
alla realizzazione, nell’area industriale di Portoscuso, del progetto
eolico Port.Al. presentato dall’imprenditore Ninetto Deriu.
L’intervento, il cui costo complessivo è pari a circa 9.000.000
di euro, è finanziato con capitali
privati. Esso consiste nella realizzazione di un impianto eolico
nell’area industriale di Portoscuso, che si configura, come dichiarato dalla proponente, in regime
di autoproduzione, in quanto
l’energia prodotta dall’impianto
verrà interamente utilizzata dalla
proponente per le attività produttive (lavorazione dell’alluminio e
dei suoi derivati e realizzazione
di semilavorati in alluminio). I
due aerogeneratori saranno di tipo Vestas V112 da 3,3 MW,
aventi altezza al mozzo di 94 metri e diametro del rotore di 112
metri, uno (WGT01) verrà allo-
Port. Al.
cato all’interno dell’ex stabilimento I.L.A. (oggi Port.Al.
S.r.l.), il secondo (WGT03) all’interno dell’area Alcoa, in un
lotto di proprietà RE.NO. La realizzazione delle necessarie opere
civili, preliminari alla installazione degli aerogeneratori, prevedono le fondazione di tipo tradizionale su plinto circolare per l’aerogeneratore WTG03, mentre per
quello individuato come WTG01
sarà realizzata una fondazione su
pali infissi, in ragione della possibilità di intercettare la falda nel
corso della realizzazione degli
scavi. La realizzazione delle opere di connessione dell’impianto
alla rete esistente si prevede avvenga direttamente alla rete in
media tensione con il punto di allaccio in prossimità della sottostazione AT/MT preesistente. Il
cavidotto, di lunghezza complessiva pari a circa 3.200 metri, sarà
del tipo interrato (profondità media dello scavo pari a 1,2 metri) e
verrà posato lungo la viabilità
esistente; solo nel raccordo con
l’aerogeneratore WGT03 è previsto un breve tratto in aereo. L’Assessore dell’Industria, in sede di
ALLARME NEL “PIANO SULCIS”
FONDI SOLO PER GLI AMICI
AL TERRITORIO SOLO BRICIOLE
Qualcuno l’aveva sospettato
che i fondi strombazzati all’interno del “Piano Sulcis”
per il territorio sarebbero stati
virtuali. Perché quelli destinati alle infrastrutturazioni sarebbero finiti in tasca ai soliti
imprenditori “pirati”, con
l’aiuto di qualche politico addentro nelle segrete stanze.
Partiamo per ordine. S’era
parlato di 60 milioni da destinare alla centrale di cogenerazione Eurallumina. I restanti
30 milioni erano stati finalizzati per iniziative secondo un
preciso bando gestito da Invitalia. Altri ancora dovevano
servire per infrastrutture stradali del Medio e Basso Sulcis,
nonché per il sistema portuale
e il collegamento del Sulcis al
sistema idrico Tirso-Flumendosa. Ora però, dato per scontato che Eurallumina stia mettendo ordine per riavviare le
produzioni, altri stanno inserendo nelle attese la rigassificazione di Clivati, il quale da
Ottana sposterebbe il baricentro dei suoi (ma non solo) interessi verso il Sulcis, pur di
mettere mani sul cospicuo finanziamento. Ma sulla scena,
con il placet del sottoSegretario Claudio De Vincenti, c’è
anche il gruppo Mossi-Ghisolfi per il progetto delle biomasse ricavate dalle canne. Il
progetto prevedrebbe la coltivazione di 5 mila ettari di canne per ricavarne biomasse (da
approvazione della delibera, ha
riferito che il Servizio della sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi
ambientali (SAVI), tenuto conto
che la documentazione depositata
risulta sufficiente per consentire
la comprensione delle caratteristiche e dimensioni del progetto,
della tipologia delle opere previste ed del contesto territoriale e
ambientale di riferimento, nonché per l’individuazione di opportune misure di mitigazione e
compensazione, visti anche i pareri/contributi istruttori pervenuti,
business). Lo stesso gruppo e
con gli stessi personaggi hanno tentato di portare avanti un
similare progetto in Piemonte
(dei cinque programmati in
Italia) che avrebbe dovuto interessare un’area coltivata a
canne pari a 15 mila ettari. In
tutto hanno avuto a disposizione appena 800 ettari. Ora
si vorrebbe tentare nel Sulcis
impegnando 5 mila ettari di
terreni inizialmente definiti
“marginali”, ora “improduttivi” e magari successivamente
da definire “inutilizzati”. Soldi da emungere: 20 milioni
del “Piano Sulcis”, dove nella
migliore delle ipotesi potrebbero trovare occupazione (stagionale) appena 70-80 addetti,
a fronte di 320 propagandati
dagli interessati. Da tener conto che l’ipotesi dei terreni destinati a canne dovrebbero essere irrigui. Ma ciò si scontra
con la politica di chi ha finora
“rapinato” i soldi del progetto
di collegamento del sistema
idrico del Sulcis con quello
del Tirso-Flumendosa.
Tuttavia, tra i pretendenti dei
fondi “Piano Sulcis” c’è anche il progetto della bioedilizia proposto dalla Cooperativa San Lorenzo di Iglesias.
Tra tutti pretendenti quest’ultimo appare il più debole, anche perché non presenta riscontri concreti sia sulla operatività che sotto l’aspetto occupazionale.
ha concluso l’istruttoria con una
proposta di giudizio tecnico positivo in merito alla compatibilità
ambientale dell’intervento. Del
rispetto delle condizioni espresse
in delibera sono stati incaricati il
Comune di Portoscuso, il Consorzio Industriale Provinciale di
Carbonia-Iglesias, la Provincia di
Carbonia-Iglesias, il Servizio tutela paesaggistica per le Province
di Cagliari e Carbonia-Iglesias, il
Servizio Energia, il Servizio territoriale dell’ispettorato ripartimentale del C.F.V.A. di Iglesias,
e l’ARPAS.
2
Regione
numero 676 del 29 Maggio 2014
DEFINIZIONE RAPPORTO DI LAVORO
PER OPERATORI CSL E CESIL
Definire in tempi certi le procedure per la stabilizzazione
degli oltre trecento operatori
dei Csl, Cesil e Consorzio delle due Giare, e valutare l’ipotesi di una proroga della scadenza (30 settembre 2014) dei
contratti a tempo determinato
per i lavoratori dei servizi per
l’impiego: è questo l’invito
rivolto dal Presidente della Seconda commissione, Gavino
Manca, agli assessori regionali
del Lavoro e del Personale, a
conclusione delle audizioni
dei due componenti l’esecutivo e dei cinque rappresentanti
delle organizzazioni sindacali
(Cgil, Cisl, Uil, Sadirs e Fedro). Il “caso” è quello noto e
che, nel corso dell’ultimo decennio, ha registrato ben otto
interventi legislativi da parte
del Consiglio regionale: riguarda il personale assunto
con contratto a tempo determinato negli Enti Locali e poi
trasferito (nelle more del riordino istituzionale degli enti
territoriali e del sistema dei
servizi per il lavoro e lo sviluppo) per effetto della legge
regionale n.10 del 29 aprile
2013, all’Agenzia regionale
per il lavoro. La legge n.38,
approvata dal Consiglio regionale il 20 dicembre 2013 ha
quindi disposto l’autorizzazione per l’Agenzia regionale del
lavoro ad indire i concorsi
pubblici per l’assunzione del
personale a tempo indeterminato per i servizi per il lavoro,
fissando al 31 dicembre 2014
la scadenza delle procedure
selettive. Successivamente, il
30 dicembre 2013, il Consiglio ha approvato la legge
n.40 che fissa al 30 settembre
2014 la scadenza dei contratti
a termine dell’Agenzia regionale del lavoro. Riguardo a tale data, nel corso delle rispettive audizioni, Giampaolo Spano (Uil), Antonio Cois (Cgil)
e Davide Paderi (Cisl) hanno
espressamente invitato la
Giunta, la commissione e il
Consiglio regionale a procedere con una proroga dei contratti, evidenziando le lungaggini e la complessità della selezione pubblica. Al contrario,
i rappresentanti di Sadirs, Luciano Melis, e Fedro, Antonello Troffa, hanno manifestato
perplessità sull’ipotesi di una
proroga della scadenza dei
contratti a tempo determinato,
ribadendo l’opportunità di
procedere con i concorsi, pur
nelle difficoltà che derivano
dai limiti di spesa e di finanza
pubblica, ad incominciare dal
vincolo del 3% di nuovi assunti sul totale del personale
regionale cessato.
L’assessore del Lavoro, Virginia Mura, nel suo intervento,
ha ribadito l’impegno per un
miglioramento dei servizi per
l’impiego («devono fare incontrare per davvero domanda
e offerta di lavoro») e l’avvio
delle attività di formazione rivolte agli operatori dei Csl
(sia quelli ex ministeriali che
quelli con contratto a tempo
determinato). L’assessore ha
annunciato la predisposizione
della bozza dello statuto dell’Agenzia regionale del lavoro
e la definizione della pianta
organica, assicurando che entrambi i documenti saranno
tempestivamente trasmessi in
commissione per il parere di
competenza e portati all’attenzione della Giunta per la necessaria approvazione.
DELIBERE DELLA GIUNTA REGIONALE
La Giunta regionale presieduta da Francesco Pigliaru ha
approvato una delibera presentata dall’assessore della
Sanità Luigi Arru che, con uno
stanziamento di 2.227.500 euro rafforza gli interventi a favore di persone in condizioni
di disabilità gravissima.
La proposta potenzia ulteriori
servizi di supporto a favore
delle persone affette da gravi
patologie cronico-degenerative non reversibili in ventilazione meccanica assistita continuativamente o in stato vegetativo, beneficiarie dell’assistenza finanziata con il programma Ritornare a casa.
Ancora da Luigi Arru è stata
presentata l’adesione alla sperimentazione nel territorio regionale del modello di intervento P.I.P.P.I. (Programma di
Interventi per la Prevenzione
dell’Istituzionalizzazione), come da Protocollo di Intesa
tra la Regione Sardegna e il
Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali La Giunta ha
poi dato il via libera alla revisione per il 2014 del Piano re-
gionale di previsione, prevenzione e lotta contro gli incendi
boschivi 2014-2016. Presentato dall’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, il Piano
sarà illustrato nel dettaglio il
prossimo giovedì alla stampa.
Sempre dall’assessorato dell’Ambiente sono arrivati al tavolo della Giunta due disegni
di legge molto attesi dal territorio: l’Istituzione del parco
naturale regionale di Gutturu
Mannu e di quello di Tepilora.
Approvati dalla Giunta, dovranno ora passare in Consiglio. Dall’Assessorato del Lavoro è arrivata una delibera
che stabilisce le nuove modalità e i criteri di finanziamento
delle attività connesse previste
a favore delle cooperative e
volte a migliorare il loro accesso al Fondo per lo sviluppo
del sistema cooperativistico in
Sardegna.
Due le delibere presentate dall’assessore dell’Agricoltura
Elisabetta Falchi: la prima è il
disegno di legge che definisce
le disposizioni in materia di
concessioni demaniali ai fini
Direttore Responsabile: MASSIMO CARTA
e-mail: [email protected] www.gazzettadelsulcis.it
Edizioni Sulcis di Salis Rosanna & C. sas
Sede legale: Via Dalmazia 135 - Carbonia
registrazione Tribunale Cagliari: decreto 15/1990
Iscriz. Registro Nazionale della Stampa n. 5184 del 10 Giugno 1996
ROC 3802 Settimanale del Sulcis - Iglesiente
CCIAA Reg. Imprese REA 217220 - P. IVA 02691930925
Abbonamento Annuo (48 numeri)
ITALIA: Euro 40 - PAESI CEE: Euro 80 - PAESI EXTRACOMUNITARI: Euro 160
CC. n° 43296169
Edizioni sulcis sas - Via Bandiera, 1 - 09010 CORTOGHIANA
Hanno collaborato a questo numero:
Gianni Podda, Alessandro Carta, Sergio Rombi, Armando Cusa,
Marco Massa, Alfio Gessa, Elena Cossu, Sabrina Carta, Pino Piras, Giovanni Fiabane,
Marcello Murru, Claudio Moica.
Direzione - Redazione - Pubblicità: Via Gramsci, 199 - Carbonia (CA)
Tel. 333.6077645 0781.675289 Fax 178.2282316
Foto e articoli inviati al giornale, anche via e-mail, sono da intendersi a titolo gratuito.
La Direzione ne diviene proprietaria e si riserva la facoltà di pubblicarli.
Responsabile Pubblicità: ROBERTO CARTA tel. 338.3592915
Grafica, impaginazione, stampa e allestimento:
CTE Iglesias Z.Ind. Sa Stoia Tel. e fax 0781.21086
Distribuzione:
Agenzia Distribuzione Pintus - Iglesias
Fantini - Agenzia di distribuzione stampa s.r.l. Sestu Elmas - Tel. 070.262 699
di pesca e acquacoltura, con
modifiche alla legge regionale
n. 19/2012. Si tratta di un disegno di legge che mira non
solo ad assicurare la coerenza
del quadro normativo complessivo, così da evitare ogni
disparità di trattamento tra gli
operatori della Sardegna e
quelli del resto del territorio
nazionale, ma soprattutto a
consentire un arco temporale e
una prospettiva adeguati ad affrontare correttamente in Sardegna le questioni relative al
miglior sfruttamento nelle lagune e negli stagni costieri e
quelle relative all’acquacoltura. Con la seconda, poi, è stato
individuato il Commissario
straordinario del Consorzio di
Bonifica del Nord Sardegna,
con la nomina di Francesco
Putzolu.
Su proposta dell’Assessore dei
Lavori Pubblici Paolo Maninchedda, è stata approvata la
proposta di aggiornamento del
canone annuale di derivazione
d’acqua ad uso idroelettrico.
UN OSPEDALE D’ECCELLENZA A OLBIA
CON RICADUTE SULL’INTERA ISOLA
Siglata pre intesa
“Nella nostra proposta di Governo ci siamo impegnati a
dare risposte rapide e in tempi
certi a investitori importanti.
Quindi anche per l’ospedale
ex San Raffaele di Olbia stiamo mantenendo quest’impegno, definendo con la Qatar
Foundation Endowment e
l’Ospedale Bambin Gesù un
percorso armonico con il processo di riorganizzazione e razionalizzazione della rete
ospedaliera della Sardegna.
Lavoriamo per portare all’attenzione del Consiglio regionale, che nei tempi dati prenderà la decisione finale, una
proposta soddisfacente per
tutto il sistema regionale e di
cui siano visibili i vantaggi
potenzialmente notevoli per
l’intera Sardegna. In questo
percorso un ruolo importante
è quello del Governo, che ha
manifestato molto interesse e
dovrà impegnarsi a facilitare
l’inserimento armonico del
nuovo ospedale nella nostra
rete. Si tratta di una grande
opportunità, un’importante
occasione di crescita anche
per il sistema della ricerca e
delle Università sarde.”
Così il Presidente della Regione Francesco Pigliaru commenta la pre-intesa stipulata
tra la Regione Sardegna, la
Qatar Foundation Endowment
e l’Ospedale Bambin Gesù
(I.R.C.C.S.) per la “attivazione percorso ospedale e polo di
ricerca nell’area territoriale
della Gallura”.
Della pre-intesa definita dal
Presidente Francesco Pigliaru
e dall’assessore della Sanità
Luigi Arru con gli investitori,
fa parte integrante un cronoprogramma che stabilisce le
tempistiche, fissando la data
del 24 giugno per la conclusione del processo.
È stato attivato un tavolo tecnico sanitario per la specifica
definizione dei contenuti dell’offerta e dell’attività dell’ospedale, secondo le necessità e le previsioni di sistema
della rete regionale. Parallelamente viene attivato un altro
tavolo tecnico che approfondirà gli aspetti relativi alla ricerca.
I
contenuti
L’impegno degli investitori,
con l’acquisizione dell’Ospedale, sarà quello di avviarlo e
gestirlo come centro di alta
specializzazione ed eccellenza
clinica con obiettivi di affermazione a livello nazionale ed
internazionale per la diagnosi,
la cura, la riabilitazione e la
ricerca scientifica, da portare
avanti in collaborazione con
le Università sarde, i centri di
ricerca del sistema regionale e
con altre istituzioni di ricerca
universitaria e specialistica
italiane ed estere “correlata all’assistenza socio-sanitaria,
nel quadro e nell’ambito delle
normative nazionali e regionali”. Le attività assistenziali
del nuovo Ospedale, concordate con la Regione, dovranno
essere integrate nelle reti delle
specialità regionali, con l’intento specifico di privilegiare
la realizzazione di un polo di
eccellenza nel campo della
riabilitazione funzionale.
Ancora, si opererà per l’eventuale riconoscimento di
IRCCS per l’Ospedale, così
come per ?individuare e facilitare il reperimento di risorse
finanziare aggiuntive a quelle
erogate dal Ministero della
Salute e dal MIUR, anche attraverso l’utilizzo delle risorse
previste nei finanziamenti comunitari e internazionali, oltre
che attivare collaborazioni di
eccellenza con centri di ricerca medica già attivi in Qatar
come Hamad Medical Corporation, Sidra Hospital for Women and Children, e per la
medicina sportiva Aspetar e
Aspire Zone. Qatar Foundation Endowment destinerà a
queste iniziative appositi fondi. Da parte sua, la Regione
va a porre in essere nel minor
tempo possibile gli adempimenti necessari, in linea con
le normative comunitarie, nazionali e regionali, in base a
linee di indirizzo definite.
Nello specifico, il budget di
remunerazione previsto per
l’ospedale sarà definito dagli
Enti regionali competenti, secondo le normative, sulla base
delle risorse economiche disponibili e secondo un percorso di accreditamento e contrattualizzazione della struttura armonico con il processo di
riorganizzazione e razionalizzazione della rete ospedaliera
regionale. La remunerazione
delle prestazioni assistenziali
sarà definita con un apposito
provvedimento, secondo le
norme regionali, anche in base a ciò che risulterà dal tavolo tecnico. L’adozione di un
approccio innovativo gestionale sarà favorito dall’impiego di modelli organizzativi dipartimentali di carattere flessibile, per intensità assistenziale, integrata su percorsi
diagnostici e terapeutici condivisi.
Lavoro
Una luce in fondo al tunnel
dell’Eurallumina. Dopo anni
di sospensione delle produzioni e proprio quando le voci davano ormai per irrecuperabile
il progetto di riapertura dello
stabilimento, qualcosa indirizza all’ottimismo, anche se è
ancora presto per abbandonarsi alla certezza. Ru.Sal. sembra sempre più intenzionata a
puntare sull’impianto del Sulcis per immettere sul mercato
ossido di alluminio di qualità,
di cui il mercato appare abbisognevole.
In attesa che la Procura cagliaritana dissequestri il bacino
dei fanghi, sequestrati per i
noti inquinamenti delle falde
sotterranee, la direzione di stabilimento ha proceduto a redigere un progetto di interventi
capaci di rimettere in efficienza l’impianto che trasforma la
bauxite in ossido di alluminio.
Ma c’è di più. Nel frattempo i
tecnici presenti in stabilimento, in tutto una cinquantina,
hanno provato a trattare la
nuova bauxite proveniente
dalla Guinea e che, stando ai
nuovi indirizzi Ru.Sal. dovrebbe trattarsi di quella che i
russi, padroni delle miniere
africane, hanno deciso di far
trattare a Portovesme.
3
numero 676 del 29 Maggio 2014
PROVE TECNICHE DI RIAVVIO IN EURALLUMINA
OTTIMI RISULTATI DALLA BAUXITE GUINEIANA
Sergio Rombi
Stando alle indiscrezioni trapelate dalle prove su questa
nuova bauxite, pare che i risultati siano stati non solo incoraggianti, ma addirittura “eccezionali” per compatibilità
con l’impianto e per la resa e
qualità del prodotto finale.
Proprio questo risultato ottenuto sta incoraggiando l’Amministratore Delegato Vincenzo Rosino ad accelerare la fase
di riapertura che però resta ancora condizionata dall’attuale
indisponibilità del bacino fanghi, senza del quale qualsiasi
discorso appare improponibile. Su questo versante anche i
Ministeri Mise e Ambiente sarebbero pronti al nulla osta alla ripresa produttiva, mentre
resta ancora incerta la posizione della Procura di Cagliari
che deve emettere il decreto di
dissequestro. Tuttavia anche
su questo fronte si nutre un
cauto ottimismo perché le condizioni ambientali sono decisamente migliorate. Una con-
statazione questa sulla quale
la Giunta regionale, qualche
mese fa, aveva espresso un
giudizio positivo relativamente alla compatibilità ambientale per quanto riguardava “Impianto mobile modulare per il
trattamento delle acque di falda emunte dal bacino dei fanghi rossi Eurallumina”. A presentare l’istanza era stata la
società SIMAM spa che aveva
chiesto avvio della procedura
di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). L’intervento
riguardava l’impianto di trattamento delle acque di falda e di
quelle della trincea drenante
del Bacino dei Fanghi Rossi di
proprietà della Società Eurallumina S.p.A., ubicata in località Sa Foxi, nel Comune di
Portoscuso.
Il bacino era stato posto sotto
sequestro perché erano state
evidenziate delle infiltrazioni
sotterranee di liquidi rossi,
presumibilmente provenienti
dai bacini, cosiddetti dei “fan-
Eurallimina
ghi rossi”. Una volta che il
Tribunale, dimostrato che la
situazione è decisamente migliorata e che occorrerà predisporre maggiori controlli, renderà nuovamente libero il bacino, la vertenza per la ripresa
dell’attività potrà assumere
un’accelerazione. Dovrà, inoltre, essere valutata, con carattere d’urgenza, l’opportunità
di innalzamento delle dighe di
contenimento, proprio per dare
la possibilità allo stabilimento
di abbancare i nuovi scarti di
lavorazione della bauxite.
Tuttavia, solo previa rimozione del sequestro del bacino
fanghi rossi la vertenza Eurallumina potrà entrare in dirittura di ricomposizione. Ogni altro elemento, sia pure positivo,
potrà solo concorrere a preparare l’auspicata ripresa produttiva, ma non chiuderà la vertenza, alla quale sono legate le
sorti occupative di poco meno
di 500 unità lavorative.
Collegato alla ripresa produttiva dell’impianto di raffinazione della bauxite, è in programma la costruzione (tempi previsti due anni) di una nuova
centrale di cogenerazione
(elettricità e vapore) capace di
ottimizzare al massimo i costi
energetici dell’impianto vista
la politica di chiusura finora
dimostrata dall’Enel a venire
incontro alla fornitura soprattutto del vapore ad un costo
ragionevole.
PRESSIONE DELLA REGIONE
SUL GOVERNO PER ALCOA
Bacino Fanghi
“Su Nuraghe”
ARTIGIANATO SARDO
SOUVENIR DELLA SARDEGNA
COLLANE - ANELLI IN CORALLO DI SARDEGNA
MASCHERE MAMUTHONES
OGGETTI IN SUGHERO - FILIGRANA SARDA
SPILLE, BOTTONI E COLLANE PER COSTUMI
TRADIZIONALI
SCONTI DAL 10% AL 70%
GIOCATTOLI PER BAMBINI E COLLEZIONISTI AL 50%
V.le Gramsci, 195 - 09013 CARBONIA - CI - Tel. 329.8839715
Tel. 0781.674480
SINDACO
0781.887811
(Prov. Carbonia Iglesias)
Vice SINDACO
0781.887828
UFFICIO TURISMO
SERVIZI SOCIALI
SPORT SPETTACOLO
0781.887813
UFFICIO ASSESSORI
0781.887827
CALASETTA - Piazza Belly - Centralino - 0781.88780 www.comune.calasetta.ca.it
Pressione congiunta sul Governo perché acceleri l’acquisizione del piano industriale di
Klesch, attualmente unico candidato ufficiale all’acquisto
degli impianti Alcoa di Portovesme e perché verifichi la
concretezza degli intenti della
multinazionale; nessuna delega in bianco al Governo né
tantomeno ad Alcoa nella ricerca di nuovi imprenditori
potenzialmente interessati all’acquisto; realizzazione di tutti i passi necessari per garantire gli ammortizzatori sociali
per i dipendenti di Alcoa e soprattutto per i soggetti più deboli, i lavoratori dell’indotto.
Sono questi i punti principali
emersi dall’incontro tra i sindacati confederali e di categoria e la Giunta regionale, organizzato per fare il punto sullo
stato della lunga vertenza relativa alla fabbrica dell’alluminio. Per la Giunta erano presenti il presidente Francesco
Pigliaru e gli assessori Maria
Grazia Piras (Industria) e Virginia Mura (Lavoro). Folta la
delegazione sindacale guidata
dai segretari confederali Michele Carrus (Cgil), Fabio Enne (Cisl) e Francesca Ticca
(Uil). Nel corso dell’incontro
la Giunta ha informato i sindacati sui contenuti dei vertici al
Ministero dello Sviluppo economico con il sottosegretario
De Vincenti, nel corso dei
quali si è cercato di accelerare
i processi in corso “per arrivare rapidamente”, ha spiegato il
presidente Pigliaru, “a un quadro chiaro delle opportunità
reali”. Il presidente ha anche
insistito sulla necessità che la
Sardegna acceleri il suo processo di cambiamento e si presenti come realtà capace di attrarre investitori stranieri. Piras ha affermato che si può
prevedere che il piano di
Klesch sarà presentato entro i
primi di giugno, mentre Mura
ha annunciato un incontro tecnico a breve al Ministero del
Lavoro sugli ammortizzatori
sociali nell’Isola per affrontare
tutte le situazioni difficili.
Aperti e disponibili al dialogo
i rappresentanti dei sindacati,
che hanno fornito alla Giunta
informazioni e indicazioni
giudicate molto utili all’avanzamento della trattativa e hanno concordato sulla linea
d’azione proposta dalla Regione.
Via Su Pranu, 12
09010 Santadi (CA)
tel. 0781.950127
fax 0781.950012
www.cantinasantadi.it
Comune di Domusnovas
Provincia di Carbonia Iglesias
P.zza Caduti di Nassirya, 1 - Tel. 0781 70771 - Fax 0781 72368
4
Lavoro
numero 676 del 29 Maggio 2014
L’attualità del carbone, quale
combustibile numero uno nella produzione di energia elettrica nel mondo, l’ha riportata
all’attenzione l’autorevole rivista “National Geographic”
che con un dettagliato reportage ha cercato di dare risposte
all’interrogativo: “Esiste il
carbone pulito?”
Addirittura la richiamata rivista ha affermato: “Il futuro
energetico del nostro Paese
passa dal carbone pulito?
L’Italia, nel tentativo di limitare la propria dipendenza
energetica dall’estero negli ultimi anni ha investito molto
in risorse alternative e rinnovabili. Tuttavia gli investimenti nel carbone non sono
mai rallentati ed oggi il Paese
si trova ad avere a che fare
con 13 impianti sottoutilizzati
che potrebbero dare un’enorme sollievo al nostro fabbisogno energetico”.
Come più volte evidenziato
anche da “Gazzetta”, l’Assocarboni (Associazione tra gli
importatori e utilizzatori italiani di carbone) ha sempre
sostenuto che l’Italia dovrebbe, per alleggerire il peso
QUALCUNO “ACCAREZZA”LA GRANDE SCOMMESSA DI SOTACARBO
QUELLA DI PRODURRE ENERGIA DA CARBONE A EMISSIONI “ZERO”
Gianni Podda
d’importazione di energia dall’estero (il più delle volte
energia nucleare prodotta dietro i confini nazionali), “incrementare la quota di energia
prodotta dal carbone fossile
sfruttando le tecnologie che
consentono di poter sfruttare
un materiale pulito ed a basso
costo”. In Italia, secondo i dati
forniti durante la recente conferenza promossa da Sotacarbo in ordine alle prospettive
delle biomasse, “la produzione di energia elettrica da carbone non supera il 12%, contro il 33% della media europea
e del 41% della media mondiale”.
Però, stando a quanto asserito
dalla rivista National Geographic, «Il carbone pulito non
esiste: bisogna dirlo chiaramente. Per un chilowattora di
energia elettrica, il carbone
emette circa 800 grammi di
Co2, contro i 350 grammi del
metano e l’assenza di emissioni del fotovoltaico o del nucleare. E vale anche per Civitavecchia, tra le centrali più
moderne al mondo».
“Il punto è dato dal fatto, aggiunge National Geographic,
che il carbone ancora oggi
viene identificato come il sistema più economico in assoluto per produrre energia elettrica. E se si pensa di poter risolvere i problemi legati all’inquinamento chimico, resta
ancora molto da fare per le
concentrazioni di Co2 nell’atmosfera, in quanto al momento qualsiasi progetto destinato
a mitigare la produzione di
anidride carbonica non è risultato soddisfacente. Tuttavia,
secondo Assocarboni, è questa
la strada da seguire visti anche
gli investimenti pari a sei miliardi di euro nel settore del
carbone pulito, settore che vede l’Italia all’avanguardia rispetto ai propri concorrenti”.
Sta di fatto che “La Germania
ad esempio nel 2012 ha visto
un aumento della produzione
di energia elettrica da fonti
rinnovabili, passando dal 20,3
al 21,9, mentre in diversi Paesi europei è sensibilmente aumentata la produzione di carbone.
Secondo il Presidente di Assocarboni Andrea Clavarino,
“Certezza degli approvvigionamenti, basso costo dell’energia, maggiore occupazione, sicurezza nella movimentazione e rispetto dell’ambiente, sono tutti valori che si
possono associare al carbone”.
Come?
SOTACARBO- Nel Sulcis
esiste la realtà Sotacarbo (Società Tecnologie Avanzate
Carbone) che possiede un
Centro Ricerche finalizzato allo studio e la messa a punto di
tecnologie per l’utilizzo pulito
del carbone. “Sotacarbo, precisa il Vicepreseidente Giuseppe Girardi, è pienamente in
linea con questi indirizzi, ponendosi come elemento cruciale di una politica di innovazione dell’industria termoelettrica italiana che, se vorrà
competere sul mercato globale, dovrà necessariamente ca-
Sotacarbo
ratterizzare i futuri impianti
con le tecnologie di cattura e
stoccaggio della Co2”.
Finalità e impegni verso i quali guardano diversi enti e società energetiche mondiali che
hanno riconosciuto nel lavoro
fin qui portato avanti da Sotacarbo una valida premessa
sulla quale potranno svilupparsi ulteriori fasi di affinamento tecnologico.
“La società, ha aggiunto dal
canto suo il Presidente Sotacarbo Mario Porcu, non si è
fatta cogliere impreparata rispetto alla crisi economica e
alla diffusione crescente delle
rinnovabili e fronte del dimensionamento del ruolo del carbone in Italia, ponendosi come
punto di riferimento per la
creazione in Sardegna di un
Polo Tecnologico per l’Energia pulita di rilievo internazionale”.
Il progetto prevede l’analisi,
mediante studi teorici e sperimentali (in scala pilota e di la-
La Giunta regionale ha confermato, con propria delibera,
l’autorizzazione alla Sfirs a
Canne
E il sospetto, ma è molto più
di una sospetto, scaturisce dal
fatto che finora, salvo per voti
elettorali, nessuno sembra più
intenzionato a sporcarsi mani
e volto con la polvere del carbone Sulcis, preferendo cimentarsi per petrodollari.
Niente carbone, dunque, ma
rigassificatore e biomasse da
canne, le cui proposte in altre
regioni hanno conosciuto il
più plateale fallimento (vedi
Piemonte). I politici che stanno tirando la volata a questi
due progetti, con la complicità
degli “amici-compagni” annidati in qualche influente Mini-
to Nazionale di Oceanografia
e Geofisica Sperimentale),
l’Università di Cagliari e di
Roma La Sapienza) ha previsto un vasto programma che
dovrebbe portare, nel medio
termine di tempo, a completare la fase di studio e sperimentazione per avviare una centrale a emissioni zero di Co2.
Saranno proprio questi risultati che rivoluzioneranno il
mondo del carbone, soprattutto tra gli operatori che si servono di questo combustibile
per la produzione di energia
elettrica. Ma sarà, in pari tempo, anche la risposta più appropriata a quanto e a quanti
sostengono che il carbone pulito non esiste. Gli sperimenti
condotti da Sotacarbo finora
hanno dimostrato che l’abbattimaneot della Co2 è possibile. Che poi questa risposta arrivi dal Sulcis poco importa.
LA REGIONE HA CONFERMATO LA SUA USCITA
DAL MORTIFICANTE METANODOTTO “GALSI”
TRA RIGASSIFICATORE E BIOMASSE DA CANNE
IL SULCIS TENUTO AL GUINZAGLIO POLITICO
Superato lo scoglio Galsi, almeno sembra, ora il Sulcis dovrà giocarsi la credibilità sul
futuro energetico. Mentre si
vanno addensando nuvole cariche di maltempo per il combustibile locale (carbone), i
soliti politici, che di disastri
ne hanno già fatti tanti, si
stanno sfidando a duello: rigassificatore-biomasse (da
canne)?. Visto così, il problema sembra quasi una farsa,
ma tale non è. Perché intorno
a questo duello c’è la posta in
palio di 20-30 milioni di euro,
se non addirittura 60-80 da
sottrarre al progetto Eurallumina, pur avendo quest’ultima
una delibera regionale che assicura il sostegno per la centrale di cogenerazione, anch’esso rientrante nel progetto
“Piano Sulcis”.
Al momento le sorti energetiche del Sulcis se le starebbero
giocando o sui litorali del
Nord Africa oppure Oltretirreno dove alcuni politici, non
paghi di tanti scandali sui finanziamenti illeciti, sembrano
poter giocare la loro partita
con maggiore agibilità.
boratorio), delle tecnologie di
combustione, pirolisi, gassificazione e separazione della
Co2 da gas combusti e soprattutto da syngas derivante da
processi di gassificazione. Gli
studi sperimentali vengono
svolti con l’ausilio delle apparecchiature già presenti presso
il Centro Ricerche Sotacarbo.
In particolare viene impiegato
l’impianto pilota di gassificazione, trattamento del syngas
e rimozione della Co2, opportunamente modificato e adattato alle esigenze del progetto.
Indagini svolte da istituti di ricerca italiani e di altri Paesi
europei, membri di Co2GeoNet , hanno rilevato la presenza nel Sulcis di formazioni
adatte per il confinamento di
quantità molto significative di
anidride carbonica mediante
sistemi particolari di confinanemtno nel sottosuolo o negli
acquiferi salini.
Sotacarbo, in stretta collaborazione con ENEA, OGS (Istitu-
stero, sembrano voler correre i
rischi insiti in questa parte del
“Piano Sulcis”, non sapendo
(o forse fanno finta di non sapere) che le loro mosse sono
sotto osservazione e stanno lasciando lungo strada troppe
tracce sospette.
esercitare il diritto di uscita
da Galsi, la società che gestisce il progetto del gasdotto
che dovrebbe portare il metano algerino in Sardegna e poi
in Toscana. Le difficoltà burocratiche incontrate da Galsi
sono note alle cronache. A
queste negli ultimi anni si è
aggiunta una situazione economica che rende almeno
temporaneamente non remunerativo l’investimento nel
gasdotto, come dimostrano
altri progetti in fase di stallo.
Tutto ciò ha portato a un congelamento del progetto che
non è chiaro se e quando potrà
essere
sbloccato.
La Sfirs ha fatto presente
questa situazione di stallo del
progetto Galsi già alla precedente amministrazione con
una relazione e con la deliberazione da parte del consiglio
di amministrazione, riunito
16 dicembre 2013, “di procedere all’uscita dalla compagine sociale di Galsi Spa”. La
risposta è arrivata ora dalla
nuova Giunta regionale con
la delibera presentata dal presidente Francesco Pigliaru
d’intesa con gli assessori Raffaele Paci (Programmazione)
e Maria Grazia Piras (Industria), che riconoscono la
correttezza di quelle valutazioni e di quella scelta e hanno proceduto al via libera all’uscita da Galsi. Una uscita
che, fatta in questo momento,
permette di recuperare tutti
gli 11 milioni investiti da
Sfirs nel progetto. La Regio-
ne potrà comunque rientrare
in Galsi in qualsiasi momento.
La delibera sul metano è anche e soprattutto una delibera
di indirizzo. “L’uscita da Galsi”, ha precisato Pigliaru,
“non può in alcun modo interrompere il processo di metanizzazione già avviato con
la realizzazione, attualmente
in corso, delle reti urbane di
distribuzione del gas, il cui
completamento richiede la
costruzione di una dorsale di
trasporto e delle relative reti
intermedie di collegamento.
Anzi usciamo da Galsi proprio per rilanciare la metanizzazione della Sardegna. Non
possiamo continuare a stare
fermi su un tema strategico
per lo sviluppo della nostra
regione”.
Questo significa che la Giunta ha aperto e rilancia la propria iniziativa su due fronti:
- È già stato fissato il tavolo
con il governo per definire gli
interventi strutturali a carico
dello Stato che permettano alla Sardegna di avviare la metanizzazione anche senza il
gasdotto dall’Algeria, con
l’apertura a tutte le soluzioni
tecnologiche, individuando
quelle più favorevoli per
l’isola;
- Un gruppo di lavoro tra i diversi assessorati coinvolti dovrà monitorare e accelerare i
progetti di intervento dei privati che devono realizzare le
reti di distribuzione del gas.
Politica
ANCORA POCHI GIORNI DI TEMPO
PER RICORRERE IN GIUDIZIO
SULLE ACCISE DELLA BENZINA
“Pochi giorni di tempo per costituirsi in giudizio contro la
decisione del governo di ricorrere contro la Finanziaria regionale che consentirebbe di
tagliare il costo della benzina
per i sardi: è il tempo che rimane alla Giunta Pigliaru per
dimostrare di essere al fianco
dei sardi in una battaglia storica: ci aspettiamo che il governo regionale lo faccia subito
senza perdere altro tempo”. Lo
sottolineano i Riformatori sardi, che chiedono alla Giunta di
opporsi al ricorso del governo.
“Il 14 maggio – spiegano i Riformatori sardi - la Gazzetta
Ufficiale ha pubblicato il ricorso del Governo italiano
contro la legge 7/2014 del
5
numero 676 del 29 Maggio 2014
Consiglio Regionale, che stabilisce che spettino ai sardi le
tasse sulla benzina prodotta in
Sardegna. Il Governo ha deciso di ricorrere contro una legge che venne approvata all’unanimità dal Consiglio, che
non risarcisce certo i sardi dei
danni ambientali e alla salute
umana derivanti dall’inquinamento della lavorazione dei
prodotti del petrolio, ma almeno ribadisce il sacrosanto principio che chiunque inquina la
Sardegna, quanto meno debba
pagare le tasse in Sardegna”.
Dal 14 maggio dunque, proseguono i Riformatori, “la Giunta Regionale sarda aveva venti
giorni di tempo per costituirsi
davanti alla Corte Costituzio-
PARTICOLARE PROFESSIONALITA’ DI ATI IFRAS
RIQUALIFICANO A OLBIA L’AREA “EX ARTIGLIERIA”
nale, per combattere e vincere
la battaglia giuridica in difesa
dei diritti dei sardi. Sono rimasti pochi giorni. Ci aspettiamo
che lo faccia immediatamente,
scegliendo gli avvocati migliori, per una sfida che dobbiamo
vincere a tutti i costi. L’accordo Prodi-Soru del 2007 ha caricato sul bilancio della Sardegna il costo della sanita’ e della continuita’ territoriale: non
e’ tollerabile la beffa che ci
vengano negate le risorse. Sui
soldi che ci spettano si vada
alla guerra sino in fondo: non
ci sono “governi amici”, la
Giunta deve essere “amica”
soltanto dei sardi e dei loro legittimi interessi”.
GROSSI PROBLEMI IN GAL-SULCIS
Il Presidente Francesco Pigliaru e l’Assessore Regionale all’Agricoltura Elisabetta
Falchi intervengano al più
presto presso l’AGEA/Agecontrol, responsabile dell’inoperatività del Gal Sulcis
e fonte di molteplici problemi
sia per i soggetti beneficiari
dei bandi messi in campo dal
Gal, sia per i dipendenti, da
alcuni mesi senza stipendio.
Di tutti i bandi portati a termine, infatti, ancora non è
stato messo in pagamento alcunché, sebbene i beneficiari
abbiano regolarmente rendicontato dopo essere passati
per le forche caudine dei precisi protocolli per l’ammissione ai contributi.
Nonostante le numerose sollecitazioni, l’ente pagatore
(AGEA/Agecontrol) non ha
ancora eseguito nessuna liquidazione. Questo sta rischiando di portare al fallimento gli operatori economici che, facendo affidamento
sui contributi e sulla regolarità degli iter di pagamento, si
sono rivolti al mondo del cre-
dito. E come se non bastasse,
a soffrire di questa situazione
sono anche i dipendenti del
Gal Sulcis, che da diversi mesi non ricevono le mensilità.
Progetti e contributi che sarebbero dovuti servire per ridare slancio al mondo rurale
e avviare la costruzione di un
nuovo segmento turistico, ma
che si stanno rivelando un incubo per le piccole imprese.
Ignazio Locci
Consigliere regionale
Forza Italia Sardegna
SICUREZZA A MARE NELLE COSTE SUD OCCIDENTALI
PROTOCOLLO TRA LE DIVERSE ISTITUZIONI
Marco Massa
Provincia, Uffici Circomare di
Carloforte, Sant’Antioco, Portoscuso e Ufficio Guardia Costiera hanno sottoscritto un
protocollo secondo il quale,
durante la prossima stagione
estiva, verrà intensificata
l’azione di prevenzione e controllo nei tratti di costa di giurisdizione dei tre Uffici Circondariali Marittimi, allo scopo di garantire la sicurezza
della navigazione, controllare
le attività del salvamento a
mare e di qualunque attività
marittima in genere.
La Provincia ha predisposto il
Programma operativo di soccorso balneare 2014 che verrà
realizzato con la Collaborazione delle Amministrazioni
comunali, della Provincia e
con l’importante contributo
dei tre Uffici Circondariali
Marittimi di Carloforte, Portoscuso e Sant’Antioco.
Secondo il protocollo “la Gestione Commissariale Ex Provincia di Carbonia Iglesias e i
tre Uffici Circondariali Marittimi di Giurisdizione intendono riproporre e consolidare
una forma di collaborazione,
già avviata negli anni passati,
che preveda un impiego straordinario di uomini e mezzi
della Guardia Costiera, nell’ambito di un programma di
intensificazione dei controlli
per la salvaguardia della vita
umana in mare, sulle attività
legate alla balneazione ed all’uso del demanio marittimo
in genere, nonché la tutela
dell’ambiente marino.
L’attività straordinaria verrà
compresa tra il 1° maggio e il
31 ottobre 2014.
Gli stessi uomini dei Circomare “si impegnano a garantire
per il periodo di vigenza dell’Ordinanza Balneare 2014 (1
maggio – 31 ottobre) una
maggiore attività di controllo
e pattugliamento del litorale di
propria competenza con l’utilizzo dei mezzi navali e terrestri a disposizione”.
Inoltre, “il controllo dell’attività delle Associazioni di volontariato iscritte nella categoria mare del Registro Regionale del volontariato di protezione civile il cui programma
operativo prevede l’utilizzo di
mezzi nautici, dovranno attenersi ai disposti e al coordinamento dei tre Uffici Circonda-
riali Marittimi firmatari del
Protocollo d’intesa”. Sarà ancora cura dei soggetti sottoscrittori del Protocollo “lo
scambio di informazioni con il
Servizio di Protezione Civile
della Provincia di Carbonia
Iglesias e la segnalazione da
parte dell’Autorità Marittima
di eventuali inadempienze,
utilizzo dei mezzi a loro assegnati per fini diversi da quelli
di protezione civile, comportamenti lesivi delle istituzioni
pubbliche ovvero contrari alle
finalità ed organizzazione del
sistema di protezione civile”.
Per le operazioni soprarrichiamate verrà messo a disposizione, per l’approvvigionamento di carburante dei mezzi
navali e/o terrestri dei tre Uffici Circondariali Marittimi,
un budget per acquisto combustibile pari all’importo totale di euro 4.500,00, ripartendo
la somma in
parti uguali di euro 1.500,00
in favore di ogni singolo Ufficio Circondariale Marittimo
sottoscrittore del protocollo
d’intesa.
Nella prospettiva di recuperare e restituire alla città di Olbia un’area fino ad oggi inutilizzata, perché ritenuta non
sufficientemente bonificata da
possibili presenze di residuati
bellici, è stato stipulato, nel
2011 un accordo di programma fra Regione, Comune di
Olbia e ATI IFRAS per la riqualificazione dei terreni “ex
artiglieria”.
L’area di intervento, nata e
strutturata per esigenze militari, si trova inserita nel tessuto urbano. Il perimetro è urbanisticamente ben definito e
delimitato dalla ferrovia e dai
canali con sbocco al mare che
caratterizzano il Capoluogo
gallurese, mentre l’accesso è
unico, dalla via Goceano, e
avviene grazie ad un ponticello. Il terreno è pressoché pianeggiante e si presenta ricoperto da una folta vegetazione
prevalentemente di eucalipti,
olmi e mandorli. I percorsi
carrabili che servono quanto
rimane dei numerosi fabbricati,nati per esigenze militari
la pulizia e il decespugliamento per poi passare alla
realizzazione delle opere necessarie per permettere la fu-
urbano.
I lavori, che hanno subito un
rallentamento in occasione
della devastante alluvione che
tura fruibilità, ovvero una rete
idrica, un impianto antincendio, la distribuzione dell’energia elettrica, la rete fognaria e
la sistemazione della viabilità
principale oltre che dei percorsi ciclabili e pedonali. Gli
come depositi, magazzini ed
alloggi, sono ben definiti e
non vi è alcun genere di sovrastruttura.
Lo stato di incuria e di abbandono in cui il lotto ha versato
sino al 2011 ha causato l’accumulo di rifiuti di ogni genere e ha permesso che la vegetazione spontanea sia cresciuta talmente tanto da impedire
ad un visitatore la percezione
degli spazi e la loro distribuzione.
L’ATI Ifras, in esecuzione
dell’accordo di programma,
ha iniziato i lavori di riqualificazione nel gennaio 2012.
L’intervento, allo stato attuale, si limita alla messa in sicurezza mediante il ripristino
della recinzione, la bonifica
del terreno da ordigni bellici,
interventi in cantiere sono finalizzati alla trasformazione
dell’area in un futuro parco
ha colpito la città nel novembre del 2013, sono tuttora in
corso. Su questi interventi di
ATI Ifras vi è da evidenziare
che le maestranze ivi impegnate hanno maturato una ulteriore professionalità che và
ben oltre il semplice intervento di ripristino dei siti. La presenza di residuati bellici, testimoniato da quanto finora
recuperato, ha dimostrato che
questo genere di intervento ha
avuto necessità di studi particolari, di conoscenza specifica del sito e di particolare perizia negli interventi, tanto più
che l’area in argomento si trova a diretto contatto con
l’area urbana. Tale professionalità, in futuro, potrebbe essere utile anche per altri interventi di bonifica laddove in
tempi di guerra potevano trovarsi depositi di ordigni rimasti inesplosi. E’ un particolare
che le pubbliche Amministrazioni dovranno tenere in debita considerazione. L’esperienza di Olbia potrà tornare utile
nell’intera Isola.
6
Politica
numero 676 del 29 Maggio 2014
CARBONIA
PROGETTO “SICURI IN STRADA”
Ha preso il via, giovedì 8 maggio 2014, il progetto di educazione alla sicurezza stradale,
“Sicuri in strada”, rivolto agli
alunni che frequentano la classe 5ª delle scuole primarie
(elementari) del Comune di
Carbonia. Il progetto è realizzato dall’Associazione AUSER, in collaborazione con il
Comando di Polizia Locale del
Comune di Carbonia e con
l’Amministrazione Comunale.
Al corso hanno aderito 12
classi di quattro istituti comprensivi della Città, per un totale di 237 alunni. Il corso si
articola in incontri di tre ore
per ciascun istituto. L’obiettivo
del progetto è formare le gene-
Con l’educazione stradale si
vuole contribuire al processo
di formazione dei bambini,
nell’ambito culturale e interdisciplinare dell’educazione alla
Convivenza Civile. Il progetto
“Sicuri in strada” nasce dalla
consapevolezza della necessità
di attivare fin dall’infanzia la
conoscenza dei principi della
sicurezza stradale, soprattutto
per le norme di comportamento degli utenti della strada, stimolando la curiosità per le
principali regole. Attraverso
questo percorso si vogliono
preparare i bambini ad affrontare un futuro in cui la circolazione stradale sarà uno degli
aspetti del loro vivere quotidiano. Anche per questo è stato
realizzato, per i piccoli alunni,
il Libretto “Sicuri in strada”
che fornisce le regole basilari
per la circolazione stradale e
cattura l’interesse dei bambini
con giochi e quiz, nella logica
dell’apprendimento attivo. La
giornata conclusiva del progetto è prevista per il 4 giugno,
con una manifestazione in una
piazza di Carbonia.
razioni future, cercando di dare risposta alle problematiche
ambientali e proponendo
un’educazione alla mobilità
sostenibile, responsabile e sicura. Il progetto favorisce: lo
sviluppo delle capacità che
permettono di muoversi in sicurezza negli spazi urbani e
sulle strade, a piedi o in bicicletta; la conoscenza dei comportamenti corretti e delle norme di sicurezza da tenere in
automobile e nei mezzi pubblici (come persone trasportate) e
in strada (come pedoni o ciclisti); la conoscenza della principale segnaletica stradale, in
particolare quella relativa al
pedone e al ciclista.
COMUNE DI SANT’ANNA ARRESI
COMUNE DI CARBONIA
AVVISO PUBBLICO
Prov. Carbonia Iglesias
INDAGINE DI MERCATO PROPEDEUTICA ALL’ESPLETAMENTO DELLA PROCEDURA NEGOZIATA, EX ART. 122, COMMA 7,
DEL D.LGS. 163/2006, PER L’AFFIDAMENTO DEI LAVORI DI:
“REALIZZAZIONE DI UN CAMPER SERVICE IN LOC. PORTOPINO. ”
Importo dei lavori a base di gara - EURO 83.232,31; - Oneri per la sicurezza - EURO 2.275,00.
I soggetti interessati alla presente indagine di mercato dovranno far
pervenire a mezzo del servizio postale tramite raccomandata o consegnare a mano al seguente indirizzo: Comune di Sant’Anna Arresi
(CI), Piazza Aldo Moro 1 – CAP 09010 – entro le ore 13:00 del giorno 29/05/2014 un plico recante all’esterno
l’indicazione del mittente e la seguente scritta “NON APRIRE –
CONTIENE DOMANDA DI
PARTECIPAZIONE all’indagine di mercato avente ad oggetto l’affidamento per la realizzazione dei lavori
di “REALIZZAZIONE DI UN CAMPER SERVICE IN LOC. PORTOPINO.”
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Geom. Alessandra Pittau
BANDO DI GARA
CARBONIA
“GIOCO SPORT” PROMOSSO DAL CONI
PER STIMOLARE GLI ALUNNI ALLO SPORT
Alessandro Carta
Gioco - Sport
Oltre mille alunni delle elementari dei vari Circoli Comprensivi di Carbonia si sono ritrovati al Palasport cittadino
per dar luogo alla manifestazione promossa dal Coni ed
avente come titolo “Gioco
Sport”. “L’obiettivo, ha spiegato la delegata Coni del Sulcis
Luana Pilia, è quello di suscitare l’interesse al movimento dei
piccoli, troppo spesso impegnati esclusivamente nei giochi
sedentari informatici. Con
“Gioco Sport” il Coni vuole
trasformare il momento ludico
in movimento e quindi in pratica sportiva”. Tutte le scuole
primarie di Circoli di Carbonia,
comprese le popolose frazioni
di Cortoghiana, Bacu Abis, Isa
Gannaus, Is Meis e la parificata
“Gritti” hanno dedicato una
giornata a questa finalità col
coordinamento di Liliana Sanna e Luana Pilia, coadiuvate
dai tecnici Nicola Cabras, Cristiano Berton, Veronica Puddu,
Giulia Zingaro e Laura Rubiu.
“Obiettivamente, ha spiegato
Liliana Sanna, i bambini delle
elementari fanno poco moto,
malgrado l’età dovrebbe stimolare genitori e insegnanti a favorire questa attività, a tutto
vantaggio delle qualità delle vi-
ta dei giovanissimi. Il Coni,
con queste iniziative e con l’inserimento gratuito di istruttori
Isef, sta incrementando il concetto del moto tra gli alunni,
aiutandoli anche a praticare
qualche disciplina sportiva così
da strapparli dalla sedentarietà.
Finora la risposta dei genitori e
degli insegnanti è stata lodevole ed interessata. La dimostrazione arriva dal riscontro di
iscrizioni di nuovi alunni ad
una disciplina sportiva dopo
ogni manifestazione “Gioco
Sport””.
LAVORI DI COMPLETAMENTO, RISTRUTTURAZIONE
FUNZIONALE E MANUTENZIONE STRAORDINARIA
DELLA CONDOTTA FOGNARIA DELLA CITTÀ E FRAZIONI ANNUALITÀ 2009.
Importo a base di gara: Importo complessivo dei lavori Euro
159.126,47 - di cui Euro 153.639,68 soggetti a ribasso d’asta
ed Euro 5.486,79 per oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza non soggetti a ribasso d’asta - oltre IVA di legge.
Termine di ricezione delle offerte: ENTRO E NON OLTRE
LE ORE 12 DEL GIORNO 16 GIUGNO 2014.
Indirizzo a cui inviare le offerte: Comune P.zza Roma, 1 – Ufficio Appalti 09013 Carbonia.
Il Dirigente del Servizio Appalti
(Dott. Livio Sanna)
Gioco - Sport
La Provincia di Carbonia Iglesias ha organizzato l’evento
“La Sardegna compra verde:
come diffondere e sostenere le
buone pratiche di produzione
e consumo?” che si è tenuto,
nel contesto del Simposio delle Identità rurali europee, a
Santadi presso il Centro sociale comunale. Il seminario è
SANTADI
ANCHE IL SULCIS IGLESIENTE
ADERISCE A “COMPRA VERDE”
stato un tassello del weekend
“Compra Verde”, organizzato
dalla Provincia di Carbonia
Bar Ristorante Pizzeria
Argentaria
di Cosimo e Giovanni Cui
NUOVI LOCALI
CON SALA RICEVIMENTI SINO A 300 POSTI
(Matrimoni - Sala da Thé - Convegni - Riunioni di vario genere)
Tabacchi - Lotto - Totocalcio
ARGENTARIA - Via Tasso Goldoni - Tel. 0781.30216 - IGLESIAS
(angolo retro Ospedale CTO)
Iglesias all’interno del Progetto di promozione degli ecosportelli provinciali GPP e degli acquisti pubblici verdi,
promosso dalle otto Province
della Sardegna.
L’evento organizzato dalla
Provincia di Carbonia Iglesias, in collaborazione con il
GAL Sulcis Iglesiente, Capoterra e Campidano di Cagliari
e il Comune di Santadi, è stato
strategico per presentare esperienze e aggiornamenti sui temi della filiera corta, dell’agricoltura e dell’architettura
sostenibile e delle produzioni
naturali, approfondendo le applicazioni pratiche degli acquisti verdi dal punto di vista
delle pubbliche Amministrazioni, delle imprese e dei cittadini.
A corollario dell’evento, sono
stati organizzati alcuni infostand promozionali della spesa
consapevole nei centri commerciali di Carbonia e Iglesias, legati al concorso EcoAcquisti, che ha messo in palio un kit per l’orto verticale
per ogni Provincia e un concorso di arte creativa per le
scuole primarie di tutta la Sardegna (i dettagli e i regolamenti completi sono disponibili all’indirizzo www.ecosportellisardegna.it).
Ad essersi aggiudicato il kit, a
seguito dell’estrazione tra i
numerosi partecipanti, è Ignazio Spanu.
COMUNE DI GIBA
Prov. Carbonia Iglesias
BANDO DI GARA
LAVORI DI “SISTEMAZIONE MARCIAPIEDI DI VIA ROMA” - GIBA
L’importo complessivo dei lavori a base d’asta comprensivo degli oneri per la sicurezza è di ?
125.822,51 oltre IVA a norma di Legge, così suddivisi: IMPORTO LAVORI SOGGETTI A RIBASSO: ?
123.322,51 (diconsi euro centoventitremilatrecentoventidue/51) da realizzarsi a misura; ONERI PER
L’ATTUAZIONE DEI PIANI DELLA SICUREZZA NON SOGGETTI A RIBASSO: ? 2.500,00 (diconsi euro uemilacinquecento/00).
Termine per la presentazione delle offerte ore 12,00 del 13.06.2014
Indirizzo: COMUNE DI GIBA - Via Eleonora D’Arborea, 1 – 09010 GIBA (CI).
e-mail: [email protected]
Realtà Locale
numero 676 del 29 Maggio 2014
SAN GIOVANNI SUERGIU
L’ARCHIVIO STORICO DELLA CENTRALE DI SANTA CATERINA
DISTRUTTO DA UN CRIMINALE ATTO INCENDIARIO
Sabrina Sabiu
In un periodo così denso di iniziative culturali, volte alla divulgazione della conoscenza
del patrimonio culturale, stride
con violenza quanto accaduto
nella notte tra il 10 e 11 maggio
scorso nel territorio di San Giovanni Suergiu: nella palazzina
di pertinenza della Centrale di
Santa Caterina è stato appiccato un incendio al solo scopo di
mandare in cenere il prezioso
archivio storico dell’impianto
industriale, memoria dell’intera
vita della Centrale risalente al
1939 e funzionale alla miniera
di Serbariu sino al 1963. Il
complesso della Centrale di
Santa Caterina ricalcava un
modello industriale ormai consolidato nell’industria mineraria sarda e più in generale nelle
grandi imprese industriali della
penisola, di insediamento operaio nato intorno o accanto alla
fabbrica.
Questo modello nasceva da un
dialogo fruttuoso tra committenti e architetti ed ha lasciato
tracce preziose negli archivi:
quelli delle imprese industriali,
che accanto ai documenti finanziari, contabili, tecnici e
produttivi, conservano disegni
e planimetrie che attestano la
nascita e lo sviluppo degli insediamenti operai spesso parte di
un più ampio programma
aziendale. Aldilà di ciò che oggi è rimasto dell’attività della
Centrale in argomento, oltre le
testimonianze orali, sapientemente raccolte in un bel lavoro
fatto da Ornella Cogotti ( Centrale di Santa Caterina, non solo macchine, storie di uomini
donne e bambini, edito dall’Ass. Auser di San Giovanni
Suergiu), ci sono altri aspetti
della Centrale, tecnico, industriale, produttivo e professionale, custoditi nel suo archivio,
che devono essere accuratamente indagati. L’archivio di
Santa Caterina ha rischiato la
totale distruzione per un atteggiamento culturale, da un lato
poco incline alla salvaguardia
del patrimonio storico, ritenuto
non prioritario rispetto ad altre
emergenze del territorio; dall’altro per convinzione che il
patrimonio storico industriale
abbia minor valenza culturale
rispetto a quello archeologico.
Il grave stato in cui versa da
anni la documentazione della
Centrale chiama con urgenza al
recupero di quel ritardo culturale: la salvaguardia della memoria industriale è ormai fatto
consolidato sin dagli anni ottanta, che hanno visto un significativo crescendo di studi e
pubblicazioni aventi per oggetto la documentazione del mondo del lavoro, studiata puntual-
Distruzione Documenti
mente per raccontare la storia
dell’industrializzazione, delle
aziende, dell’imprenditorialità
come capacità d’intrapresa e di
rinascita economica nel secondo dopoguerra, delle maestranze e degli opifici per far luce
sulla vita nelle fabbriche, sulle
lotte operaie, sullo sviluppo
tecnologico e la crescita professionale dei lavoratori. In occasione di convegni e presentazioni dei vari studi emerge la
problematicità della salvaguardia e della gestione dei singoli
archivi, quando questi vengono
ceduti o affidati agli enti locali.
L’archivio della Centrale era di
proprietà dell’ENEL che lo ha
ceduto al Comune di San Giovanni Suergiu, lasciando nell’Isola un unicum in quanto tutto il patrimonio archivistico
sardo dell’azienda elettrica è
stato trasferito presso l’Archivio storico ENEL di Napoli,
istituito il 24 settembre 2008.
Si ritiene pertanto non giustificabile la riluttanza e l’indifferenza con cui si è guardato sino
ad oggi questo importante patrimonio archivistico locale, il
cui riordino e valorizzazione
possono costituire volano economico e risorsa storico culturale del territorio per inedite ricerche scientifiche. La Sardegna rappresenta, nel patrimonio
industriale nazionale, un tassello importante. Il XIX sec. è
per l’Isola il secolo dei grandi
cambiamenti, il passaggio da
una condizione arcaica alla mo-
IGLESIAS
“LA MIA SCUOLA E’ CARDIOPROTETTA”
CONSEGNATI DUE DEFIBRILLATORI
“La mia scuola è cardioprotetta” è il titolo del progetto portato avanti dall’Associazione I
Colori del Cuore Onlus in collaborazione con gli istituti scolastici cittadini. L’associazione
si è fatta promotrice di una
campagna volta all’acquisto e
alla messa in uso di due Defibrillatori Semi-Automatici
(DAE) sul territorio. Valore
aggiunto dell’iniziativa è stata
la possibilità data a studenti e
ai docenti di seguire i corsi per
essere abilitati all’utilizzo dello strumento. In questi due anni di attività, l’Associazione I
Colori del Cuore Onlus si è
impegnata con propri inter-
venti economici a sostenere le
famiglie disagiate con bambini
cardiopatici, e ad acquistare
beni strumentali per il Reparto
di Cardiologia Pediatrica del
Brotzu, apportando un significativo miglioramento in termini di qualità della vita delle
persone. Il progetto “La mia
scuola è cardioprotetta” prevede la collocazione di un primo
Defibrillatore Semi-Automatico presso l’Istituto Magistrale
“Baudi di Vesme” e il secondo
Defibrillatore ad uso adultopediatrico presso l’Istituto
Comprensivo “C.Nivola”, il
quale raggruppa più di 740
alunni.
dernità: alla società agropastorale e contadina si affianca una
nuova classe operaia, subalterna a quella dirigente capitalista
e un nuovo stile di vita viene
scandito dai turni di lavoro e
dal salario.
L’industria mineraria ha lasciato un insieme di edifici di grande pregio architettonico ed artistico, come le ville direzionali,
le stesse aree minerarie con il
complesso delle testimonianze
materiali di apparati, macchine
e fabbricati, di documenti ed
archivi, tutti di grande valore
storico e culturale.
La tutela di questo patrimonio
deve restare un obbiettivo irrinunciabile, ma è altrettanto irrinunciabile esplorare le occasioni di sviluppo che potrebbero
scaturire dagli interventi di valorizzazione e riuso del patrimonio industriale.
Gli archivi costituiscono un bene prezioso e imprescindibile
per conservare e per valorizzare la memoria della comunità e
dell’intrapresa industriale del
nostro territorio. Questo fragile
patrimonio di memoria corre
sempre il rischio di andare disperso se non è affidato alle cure di esperti, per questo si assiste, talvolta impotenti, a scempi
di distruzione e dispersione del
patrimonio culturale per incuria, incapacità o semplice inconsapevolezza del valore di
quello stesso patrimonio.
Il 21 maggio scorso la Fondazione Dalmine in collaborazione con AAA/Italia (Associazione nazionale Archivi di Architettura contemporanea) e l’AIPAI (Associazione Italiana per
il Patrimonio Archeologico Industriale), con il patrocinio di
Museimpresa (Associazione
italiana dei musei e degli archivi d’impresa) e dell’ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana) ha dato inizio a
una serie di appuntamenti dedicati ai rapporti fra architettura
e industria, con particolare attenzione alla storia, alle fonti e
strumenti di ricerca. Il Primo
appuntamento è stato appunto
il 21 maggio scorso con un seminario che ha passato in rassegna alcuni significativi casi
italiani, allo scopo di fornire
spunti di ricerca per la storia
dell’industria e dell’architettura
e dare visibilità alle fonti archivistiche dell’Ottocento e del
Novecento. Un’occasione importante sulla quale riflettere!
7
LUCE SULLA DIATRIBA SANT’ANTIOCO-SANT’EFISIO
MARCO MASSA SPIEGA CHE TUTTO NACQUE NEL 1851
Elisa Sodde*
Con le messe officiate nella catacomba del Santo, martedì 6 maggio scorso, si è chiusa la 655ª
“Festa Manna” in onore di Sant’Antioco, Patronus totius Regni
Sardiniae. Una sagra durata 6
giorni e ricca di appuntamenti
dedicati al Santo, la sua comunità e il suo territorio. Una celebrazione, dunque, all’insegna della
grande devozione tributata al
Santo Patrono della Sardegna
che ha visto uniti i fedeli della Marco Massa
Diocesi iglesiente e di tutta la
Sardegna. È doveroso, infatti, ricordare che nell’XI secolo S.Antioco era Patrono di ben due sedi cattedrali,
Sulci-Sant’Antioco e Bisarcio-Ozieri, oltre che esser
sempre stato venerato in numerose chiese di tanti paesi
della Sardegna (ma non solo), in cui, ancora oggi, si
possono ammirare i simulacri dedicati al Santo. Dalle
cronache del XVI e XVII secolo si comprende bene
che si trattava di una festa che ha sempre destato notevole partecipazione e grande meraviglia. Serafino
Esquirro, frate cappuccino, teologo predicatore e Ministro Provinciale dei Minori Osservanti di Cagliari
(che godeva della grande stima dell’Arcivescovo di
Cagliari e Vescovo di Iglesias, Francisco De Esquivel),
così racconta nel 1624 nella sua opera “Santuario de
Caller (…)”: “Una delle cose più insigni, e degne di
memoria, non solo nel regno di Sardegna ma della
maggior parte della cristianità, è la festa che ogni anno
si usa realizzare quindici giorni dopo la santa pasqua
della resurrezione di Cristo Nostro Signore nell’isola
sulcitana, nella chiesa del beato martire S.Antioco, per
quanta gente accorre, non solo dalla città di Cagliari e
dalla città di Iglesias o da altri luoghi vicini, ma in
grandissimo numero da tutta l’isola, e con grandissima
devozione: chi a piedi, chi a cavallo; sopra carri coperti che qui chiamano tracas, altri con carri scoperti; ed è
uno spettacolo meraviglioso vedere in un luogo deserto formarsi nell’arco di cinque giorni una così grande e
popolosa città, perché sono solite arrivare ogni anno
più di ventimila persone, e da moltissimi paesi, perché
in molti hanno qui una propria casa e tutti costruiscono
moltissime capanne…. Come si può notare, l’enorme
affluenza dei fedeli sottolinea l’importanza della festa
che travalica l’area circoscritta del Sulcis-Iglesiente e
quella regionale e più vasta della stessa Sardegna. Anche il De Esquivel scrive nella sua Relacion che i partecipanti alla festa furono circa trenta mila e che vi accorsero un gran numero di forestieri: castigliani, aragonesi, portoghesi, italiani e francesi. Come a dire che
la festa di Sant’Antioco abbatteva non solo le barriere
tra paese e paese, o tra regione e regione, ma addirittura quelle tra nazione e nazione, mettendo in comunicazione uomini di diversa cultura, di ceti diversi e di lingue diverse. Dal XVI secolo, alla festa iniziarono a
partecipare quasi sempre anche l’arcivescovo di Cagliari a cui si aggiungeva la presenza del vicerè, di comandanti civili e militari, dell’inquisitore con i rispettivi numerosi seguiti di nobili e familiari. In tal modo,
durante le feste, l’Isola di Sant’Antioco diventava sovraffollata e, poiché le case scarseggiavano (alla fine
del ‘500 se ne contavano un centinaio), venivano occupate le molte grotte che erano abbondanti, o si allestivano effimere capanne di frasche, dove si trovava riparo. [fonte: www.studio87.it] Ancora, il padre Cappuccino Jorge Aleo, nel I vol. del suo “Successos de
los Santos de Sardena” nel 1677 scriveva: “Questa isola di Sulcis… è distante dalla Sardegna più o meno tre
miglia e si passa da un isolotto all’altro grazie a ponti
in muratura molto resistenti, alcuni dei quali molto
grandi costruiti al tempo dei romani; in modo che non
è necessario passare con la barca, si possono cacciare
cervi e cinghiali, e alcuni cacciatori di Iglesias hanno
l’abitudine di soggiornare nell’isola per molti giorni
nutrendosi con la carne e la selvaggina che tengono e
se ne vanno carichi di pellicce e di carne salata: il mare
è abbondantissimo di coralli, tonni e altri pesci pregiati; si trovano nell’isola le rovine e gli antichi resti della
famosa città di Sulci, e per questo motivo il vescovado
si chiamava sulcitano, e l’isola sulcitana, è ancora in
piedi buona parte del forte Castello Castro, costruito
dai Pisani, quando erano signori di Sardegna, si trovano nell’isola molte fattrici e cavalli, mucche e buoi selvatici…La presenza di san Antioco Martire, che per il
suo martirio e i suoi miracoli è fortemente venerato e
nominato come patrono della Sardegna, e nello stesso
luogo in cui era situata la città di Sulci, si trova una
chiesa dedicata allo stesso santo, e qui è consuetudine
fare quattro feste l’anno: il primo giorno di agosto per
la consacrazione della stessa chiesa, un’altra il 13 di
novembre per il martirio dello stesso santo, la terza il
18 di marzo per la scoperta delle sacre reliquie; e a
queste tre feste arrivano fedeli dei territori limitrofi e
della città di Iglesias. L’ultima festa però, che si celebra il secondo lunedì dalla Pasqua di Resurrezione, arriva con grandissima e infinita devozione, gente da tutto il regno.. Il 2 maggio scorso, in una Basilica gremita
di fedeli e turisti, al termine della S. Messa (presieduta
dal Can. Mons. Carlo Cani, Arciprete del Capitolo della Cattedrale), si è tenuta la conferenza “Sentieri di fede. L’iconografia di Sant’Antioco fra passato e arte
contemporanea”, nell’ambito della quale il Delegato
alla Cultura del Comune di Sant’Antioco e Presidente
della Cooperativa “Studio 87” che gestisce l’Archivio
storico della stessa cittadina, servendosi anche dell’ausilio di cartine ed immagini, ha raccontato lo snodo
delle tappe salienti del pellegrinaggio che anticamente
affrontavano i tantissimi devoti al Santo sulcitano:
“Dal giovedì precedente, il Capitolo della Cattedrale di
Iglesias cominciava a preparare tutto il necessario per
il lungo viaggio a Sulcis. Il simulacro veniva rivestito
con la toga rossa delle occasioni più celebri e, accompagnato dai membri del Capitolo, condotto fuori da
Iglesias sino alla chiesa di San
Sebastiano. I processionanti erano preceduti e seguiti dalla cavalleria, che li scortava fino al
sepolcro del Santo, nell’isola di
Sulcis. Dopo aver sostato a Barega, il cocchio giungeva la sera a
Barbusi, dove si fermava fino all’alba. La notte, trascorsa a Barbusi illuminata da centinaia di
fuochi, era caratterizzata da grandi cene, seguite da balli e da canti. La mattina seguente il corteo
processionale si rimetteva in
cammino e, attraverso Coederra e San Giovanni Suergiu, raggiungeva il ponte di Santa Caterina che immetteva nell’isola di Sant’Antioco”. Lo studioso Marco
Massa tiene anche a precisare che le solenni celebrazioni religiose sono sempre state accompagnate dalla
sfilata dei costumi, dai fuochi artificiali e dalla corsa
dei cavalli a premi e hanno costituito, sin dai tempi antichi, le maggiori attrazioni della Sagra del Patrono
con la partecipazione di fedeli provenienti da tutta la
Sardegna. Tutto questo fino all’anno 1851, quando, accaddero due fatti che incrinarono irrimediabilmente i
rapporti con la Diocesi di Iglesias: il comune di Sant’Antioco, dopo un’infruttuosa vertenza durata più di
50 anni nella quale la comunità antiochense chiedeva
giustamente ad Iglesias di rientrare nel legittimo possesso delle reliquie del santo e dei relativi arredi, decise dapprima di procedere al diroccamento delle botteghe antistanti la chiesa che per tanti anni erano state
utilizzate per la vendita delle vettovaglie per la festa
del santo (come raccontato dalle cronache prima evidenziate); successivamente, predispose addirittura un
piano per riconquistare con astuzia le stesse reliquie:
gli antiochensi, con un colpo di mano, ovvero “per fatti concludenti”, al momento della ripartenza per Iglesias, circondarono la statua del Santo nel punto dove
sorgeva “sa cruxi de is reliquias” e si ripresero le reliquie al grido di “Su Santu est su nostu e s’Arrelichia
puru”. A tal proposito, l’allora comandante militare
della Sardegna, Alberto La Marmora, nel suo Itinerario, scrive: “Nel 1851, allorché io avevo il comando
militare dell’Isola, gli abitanti di Sant’Antioco si opposero a che le reliquie del Santo ritornassero ad Iglesias.
Fecero tumulto, per cui io mandai con tutta fretta il vapore con truppa e con il Giudice istruttore: ma se nella
forma avevano torto, turbando l’ordine pubblico, nel
fondo avevano ragione, perché nel 1615 allorché furono trovate le reliquie, si specificò che le medesime sarebbero traslocate in Iglesias per timore della profanazione dei Saraceni, fino a che Sant’Antioco resterebbe
disabitato, ora poi questo villaggio è molto popolato e
può garantire dagli insulti le reliquie e dall’altra parte,
dopo la conquista d’Algeri, non vi è più da temere le
invasioni barbaresche”. [fonte: www.studio87.it] Fu
proprio da tali vicende che ebbe inizio un lungo periodo di incomprensioni e divisioni fra Sant’Antioco ed
Iglesias. Tali accadimenti, infatti, non vennero certamente accolti positivamente dal Capitolo della Cattedrale, il quale, oltre ad intentare subito una causa contro il comune di Sant’Antioco per il ri-ottenimento del
possesso delle reliquie (in cui le due comunità si affibbiavano vicendevolmente l’appellativo di “fura Santus”), decise che da quel momento non avrebbe più
partecipato alla festa in onore del Santo, né in Aprile,
né in Agosto. Prosegue, infatti, il Generale La Marmora nel suo resoconto: “Fu intentata una lite, ed al momento che io scrivo è stata decisa in favore dei popolani, di modo che le reliquie del Santo ora riposano colà,
né si fa più quello splendido accompagnamento del
Capitolo e dal municipio di Iglesias”. Chiarisce, infine, il Delegato alla cultura, Massa: “Dopo che le spoglie del Martire rimasero definitivamente custodite
nella sua Chiesa, ad occuparsi dell’organizzazione della Sagra furono le esigue casse del comune alle quali
successivamente si affiancarono comitati di cittadini
quali l’Obbreria e il Circolo di Lettura. Per cui, con la
fine della processione che partiva da Iglesias, col passare del tempo, la festa ha perso sempre più l’importanza che aveva sempre rivestito per il territorio e per
l’intera regione, fino quasi a diventare festa della parrocchia. In questo contesto, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, la festa dedicata a Sant’Efisio (santo
del capoluogo di regione e dei nobili di Cagliari), è andata a sostituire, per importanza – valutato anche il diverso impegno economico – la festa in onore di Sant’Antioco (protettore di riti e tradizioni legate al mondo agricolo, si pensi che a Aullène, in Corsica, si tiene
ancora oggi durante la festa dedicata al Santo Antioco,
in agosto, la fiera agricola più importante della regione). Non dimentichiamo che anche nel Santuario della
Madonna di Bonaria in Cagliari, per 225 anni, dal
1708 al 1933, erano presenti due simulacri e due cappelle dedicate a Sant’Antioco ed anche lì si svolgevano memorabili feste in onore del Protomartire di Sardegna, Antioco. Sono però convinto che la nostra festa
possa trovare nuovo slancio e nuova linfa vitale esclusivamente attraverso la riscoperta delle tradizioni autentiche e nella riproposizione degli avvenimenti più
importanti, con grande attenzione al rigore storico e filologico. Inoltre, oggi possiamo dire con grande gioia
che quel dialogo interrottosi 163 anni fa si è finalmente riaperto, in occasione della 655ª Sagra del Santo
Martire Antioco con la solenne celebrazione presieduta dal Vescovo Sua Ecc.za Mons. Giovanni Paolo Zedda, concelebrata con il Capitolo della Cattedrale e i sacerdoti della Diocesi. Questo grande passato è il miglior futuro possibile per la comunità antiochense che
si stringe intorno al suo santo e si prepara ai grandi festeggiamenti del 2015, nella ricorrenza del 400° anniversario del ritrovamento del corpo del santo, avvenuto il 18 marzo 1615”.
*Tottus in pari
8
Realtà Locale
numero 676 del 29 Maggio 2014
Gli stupendi paesaggi montani
del Sulcis offrono molteplici e
variegati scenari caratterizzati
sia dalla presenza di diverse litologie, caratterizzate da particolari forme morfologiche,
che, di svariate specie faunistiche che floristiche. Queste aree
sono state interessate in tempi
non molto lontani da ricerche
minerarie delle quali attualmente rimangono diverse testimonianze molto spesso nascoste dalla rigogliosa vegetazione. Uno degli itinerari più
interessanti è sicuramente
quello che dalla frazione di
Barrancu Mannu conduce alla
valle del Rio Baccu Mannu, attraversando parte dei territori
comunali di Santadi e di Nuxis. Percorrendo la strada che
dal centro abitato di Santadi
conduce alla nota località Pantaleo, dopo aver oltrepassato la
frazione di Terresoli si giunge
in località Barrancu Mannu,
piccolo nucleo urbano situato
ai piedi dei rilievi granitici dei
territori di Santadi e Nuxis,
proseguendo lungo una strada
sterrata si giunge ad uno spiazzo dove si possono parcheggiare le automobili. Da questo
punto si prosegue lungo un
sentiero da cui diparte un percorso tracciato da Gian Carlo
Sulas, noto speleologo locale
ed esperto conoscitore del territorio, che attraversa una vegetazione costituita da bassa
macchia mediterranea. Lungo
il percorso si possono osservare resti murari che culminano
con i ruderi di un villaggio nu-
DA BARRANCU MANNU ALLA VALLE DEL RIO BACCU MANNU
TRA I COMUNI DI SANTADI E DI NUXIS
Roberto Curreli
di Giganti di Tuerredda. Tutt’attorno gli fa da cornice un
ambiente di eccezionale bellezza nel quale domina l’alveo del
Rio Baccu Mannu che si origina dalle cime del complesso di
Monti Nieddu-Monte-TiriccuMonte Codina, su cui domina
Monte Nieddu con i suoi 1040
metri. Il paesaggio è caratterizzato da rocce di colore rosato
(leucograniti) con forme morfologiche tipiche delle litologie
ignee intrusive, modellate dagli agenti atmosferici, tra le
quali si osservano guglie, torrioni, blocchi alveolari, ma soprattutto i “tafoni”, piccole forme di erosione ottenute dall’azione combinata dell’acqua
e del vento, alcune di queste
piccole cavità, sono state molto
spesso utilizzate dalle popolazioni preistoriche come “riparo
sottoroccia” . La vegetazione
che circonda il monumento è
caratterizzata dalla presenza di
lecci, filliree, corbezzoli, olivastri, mirti, ginepri fenici, ginepri rossi, lentischi e diverse
specie sia arbustive che erbacee, sulla quale vive una ricca
fauna costituita prevalentemente da cervi, cinghiali, volpi, martore e quant’altro; tra le
diverse specie avicole spiccano
le pernici, i colombacci, le
ghiandaie e tantissime specie
Escursione
tutto con molta fortuna si può
osservare l’aquila reale. La
tomba di Giganti di Tuerreda, è
costituita da una struttura absidata con un corridoio terminante con un’esedra arcuata. Il
corpo tombale allungato e
asimmetrico è leggermente rastremato verso la parte terminale, misura circa 18 metri di
lunghezza e 6 metri di larghezza. Il paramento murario ester-
tra loro tramite lastrine di pietra bruta disposte in filari irregolari aggettanti verso l’interno del vano formando una sezione ogivale nel tratto anteriore e trapezoidale nel tratto posteriore, la copertura del vano
è integra ed è costituita da
grandi e spesse lastre. All’interno nella parte terminale sono presenti due grosse buche
aperte da scavatori clandestini
che hanno messo in evidenza
una lastra piatta da riferire con
ogni probabilità al piano pavimentale. La tomba è databile al
Bronzo Medio-Bronzo Recente
(1600-1100 a.C.). Proseguendo
si attraversa la località denominata “Sa Suergera” nella quale
è presente una sorgente perenne di ottima acqua. Da questo
sito diparte un muro lastricato
sulla sommità come descritto
da Gian Carlo Sulas, che si sviluppa per diversi chilometri e
in alcuni punti raggiunge l’altezza di quasi due metri e con-
Rocce granitiche
ragico e diversi menhirs capovolti che indicano la presenza
di un monumentale edificio funerario,precisamente la Tomba
Cascata Bacchixeddu
di piccoli uccelli sia stanziali
che migratori. Tra i rapaci sono
presenti, la poiana, il falco pellegrino, il gheppio, ma soprat-
no è costituito da blocchi di
granito di grandi dimensioni,
sbozzato e sormontato da filari
regolari di grossi massi di granito rosa talora giallastro dovuto all’alterazione dei minerali
di silicio che compongono la
roccia, sormontati da piccoli
blocchi poliedrici. La fiancata
destra è interessata da un vistoso crollo, in prossimità del
punto di raccordo con l’esedra
che nel tratto terminale contiguo alla parete dell’abside si
presenta notevolmente danneggiato. L’esedra si conserva per
un’altezza di 4,70 metri ed è
costituita alla base da grandi
blocchi posti a coltello a cui si
sovrappongono file di pietre di
grandi dimensioni sbozzati nella faccia a vista. L’altezza massima del prospetto frontale è di
2,60 metri con l’ingresso 0,55
x 0,55 metri, sormontato da un
robusto architrave, sul quale
poggiano sei file di grosse pietre. Subito dopo è presente un
piccolo vestibolo strombato
verso l’interno, dove vi è un
secondo architrave più alto di
quello esterno. Il corridoio
tombale è di pianta leggermente trapezoidale di lunghezza
10,30 metri per una larghezza
di 1,80 metri, è costituito da
blocchi di grandi dimensioni
poco o nulla lavorati connessi
Panorama vallata
duce in prossimità del Nuraghe “Nuraxi Mannu” . Procedendo si giunge in località
“Sedda Is Candiazzus” nel
quale è presente un punto panoramico, da dove si può ammirare lo stupendo paesaggio
sottostante. Una volta oltrepassata una singolare cresta abbastanza arrotondata denominata
“Sedda Is Tasonis” si giunge
in località “Bacchixeddu” nel
territorio comunale di Nuxis.
In questo sito si può osservare
il limite tra le litologie granitiche e quelle carbonatiche, nelle
quali si aprono interessanti cavità carsiche. A ridosso di questo limite si possono rinvenire
filoni mineralizzati a quarzo,
tra cui non di rado si possono
trovare interessanti cristalli di
“quarzo ametista” dal tipico
colore violaceo. Le grotte, di
piccole dimensioni, riscontrano
particolare interesse geologico
per via della presenza nel loro
interno di ciottoli granitici. Tra
queste cavità è da citare la
“Grotta dei Quarzi”; essa possiede uno sviluppo spaziale di
48 metri con dislivello negativo 6 metri . L’imboccatura è
larga poco più di un metro, e
alta circa 80 centimetri; da essa
si prosegue per alcuni metri,
con dislivello di circa tre, per
poi accedere a due ambienti
sovrapposti, in quello alto si
possono osservare interessanti
concrezioni, mentre in quello
basso è presente una saletta
sulle cui pareti si sono presenti
ciottoli e cristalli di quarzo cementati nella parete, che termina con due strettoie inesplorabili. Nell’area sono in corso diverse ricerche e studi da parte
dei gruppi speleologici “Speleo
Club Nuxis” e “Speleo Club
Santadese” che operano nel
territorio. Proseguendo lungo il
tracciato si giunge alla stupenda “Cascata di Bacchixeddu”,
splendida valenza naturale
avente l’altezza di oltre venti
metri, per poi giungere in località “Corona Arrubia” dove è
presente un torrione granitico
di eccezionale bellezza. Proseguendo si raggiunge una suggestiva valle molto incassata
con pareti verticali, sulla quale
nei periodo invernale-primaverile scorre il torrente “Riu Baccu Mannu” il cui corso raggiunge la località “Sa Spindua”
nella quale è presente un’altra
stupenda cascata. Percorrendo
un sentiero che fiancheggia il
greto del fiume si raggiunge
nuovamente la Tomba di giganti di Tuerredda. “Questo tra
quelli che conosco è sicuramente uno dei percorsi più
suggestivi presente nelle montagne del Sulcis”, afferma Gian
Carlo Sulas, nel quale durante
le visite con gli escursionisti
osserva le particolarità dei luoghi, e ciò sta a dimostrare la
bellezza e il fascino di questi
paesaggi molto spesso sconosciuti.
Fotografie:
Giancarlo Sulas
Realtà Locale
numero 676 del 29 Maggio 2014
LA CONDIZIONE DI PATRIZIA SAIAS IN MINIERA
IN UN FILM DI VALENTINA PEDICINI
9
“DAL PROFONDO” DELLA MINIERA
Anita Loriana Ronchi
Galleria Carbosulcis
Uno spaccato sul lavoro e sulla
condizione femminile. Ma anche qualcosa di più, un “oltre”,
che scendendo nel sottosuolo
si squarcia, assieme ai chilometri e chilometri di gallerie
che si aprono in un’oscurità
senza fine. “Dal profondo”,
film-documentario di Valentina
Pedicini, giovane regista pugliese (classe 1978) è rappresentazione di un mestiere duro
ed estremo, quello della miniera, ed anche poesia, nei rapporti che a 500 metri sotto il livello del mare si instaurano tra
uomini e donne. O meglio,
donna al singolare. Sì, perché
Patrizia è l’unica minatrice
dell’unica miniera di carbone
rimasta in Italia, la Carbosulcis
della regione Sardegna, costituita nel 1976 per rilevare dall’Enel la proprietà e la gestione
carbonifera, ed ormai prossima
alla dismissione (lo sarà entro
il 2018). E che ne sarà di quei
430 lavoratori con gli elmetti
ed il volto annerito da una polvere che sembra non volersene
andare mai, nemmeno dopo la
doccia più vigorosa? Non si sa.
Con una certa amarezza lo rileva Patrizia Saias, la protagonista del film della Pedicini, presentato in concorso al Festival
Internazionale del Film di Roma 2013, vincitore del Premio
Doc It-Prospettive Italia Doc
per il migliore documentario
italiano e selezionato nella
54ma edizione del Festival dei
Popoli di Firenze. Patrizia Saias che, ci tiene a precisarlo,
non è un’attrice, ma una lavoratrice, lavora nella miniera da
quasi 27 anni, è figlia e nipote
di minatori, è stata ospite al Cinema Sereno in occasione della proiezione di “Dal profondo”. Un “capolavoro”, così Tita Bellini ha definito il lungometraggio, il primo della Pedicini, dopo i corti già selezionati in numerosi festival nazionali e internazionali. Patrizia Saias è tecnico ambientale, re-
“IL SOTTO E IL SOPRA LE TRE ETA’ IN MINIERA”
MOSTRA DI TONI BARRANCA A CARBONIA
Toni Barranca (olio)
Toni Barranca ha presentato a
Carbonia la sua pittura in una
mostra dal titolo “Il sotto e il
sopra, le tre età della Sardegna
in miniera”. La mostra, presso
l’Auditorium della Grande Miniera di Serbariu, si è appena
conclusa con ampio riscontro
di pubblico e di critica. Si è
trattato di 21 quadri ad olio su
tela, tutte attinenti al mondi mi-
nerario. L’artista iglesiente è figlio di un “minatore di superficie” nella miniera di Monteponi e di una casalinga che ha
sempre vissuto la miniera di riflesso, con ansia e preoccupazione per il marito, come tutte
le mogli di minatori. Il suono
lontano e ovattato della sirena
che annunciava il cambio turno, la scansione dei pasti e la
possibilità della famiglia di stare insieme scandivano le sue
giornate da bambino. Oggi medico-psichiatra, Toni Barranca
ha ripreso a dipingere nel 2009,
dopo 30 anni. L’attività estrattiva delle tante miniere sparse
per la Sardegna ha determinato
profondi mutamenti nel paesaggio, nel tessuto socioeconomico e in quello culturale. Il loro riverbero tuttora pervade il
territorio e la memoria collettiva. Il “sotto“, artificialmente
portato in superficie dal lavoro
dell’uomo, contamina e modifica il “sopra”. In questa presentazione l’uomo è solo
un’apparizione fugace che rimane sullo sfondo dello scenario: la difficile convivenza,
spesso conflittuale, tra il suo intervento e la natura.
ESIBIZIONI E CONVEGNO COMMEMORATIVO
IN RICORDO DEL MUSICISTA PIETRO ALLORI
L’Associazione artistico culturale “Pietro Allori” ha organizzato un programma di manifestazioni per celebrare la nascita
del sacerdote-musicista iglesiente. Si è partiti con un convegno culturale e musicale dal titolo “L’arte Musicale di don
Pietro Allori: eco e risonanza
della civiltà iglesiente”.
Moderatore è stato Prof. Don
Giuseppe Tilocca, docente presso la Facoltà Teologica della
Sardegna; relatori Prof. Daniele Vinci, docente presso la Facoltà Teologica della Sardegna
e la prof.ssa Grazia Villani, storica e ricercatrice. L’intervento
musicale ha visto protagonisti i
maestri Marcello Melis e Nicola Demontis.
“Queste celebrazioni, commenta Giovanna Chessa, presidente
dell’Associazione don Allori,
vogliono essere l’inizio di un
percorso che valorizzi la figura
di don Allori capace di vivere la
civiltà iglesiente come spazio
spirituale e poetico sapendo cogliere nelle sue fantasie musicali, scorci, luci e colori della città: fantasie che diventano stati
d’animo di un paesaggio naturale e umano sempre affettivo e
un po’ malinconico, come è la
natura dei più autentici paesag-
gi di Sardegna”.
“Ringrazio l’Associazione Culturale “Pietro Allori”, commenta l’Assessore alla Cultura,
Simone Franceschi, per un’iniziativa che spero divenga un
appuntamento annuale per celebrare la figura di don Allori,
sacerdote-musicista, che è riuscito a compenetrarsi in modo
genuino nel tessuto sociale della nostra città”.
Gestione Commissariale ex Provincia Carbonia Iglesias
BANDO DI GARA
Procedura aperta per l’affidamento del servizio di assistenza educativa
specialistica a favore degli studenti con disabilità certificata frequentanti
gli Istituti di istruzione superiore di secondo grado della provincia di
Carbonia Iglesias Servizio di assistenza educativa specialistica. Importo
dell’appalto soggetto a ribasso pari a euro 202.000,00 oltre IVA al 4%.
Termine perentorio e improrogabile del 09.06.2014 ore 12.00 INDIRIZZO AL QUALE INVIARE LE OFFERTE: Provincia di Carbonia Iglesias Ufficio Protocollo – via Mazzini n. 39 ? 09013 Carbonia.
Il Responsabile del procedimento Dott.ssa Cristina Massidda
sponsabile della sicurezza mineraria alla Carbosulcis, quindi
di tutti gli aspetti relativi ai gas
che scaturiscono dalle frane (il
famigerato “grisù”) e alle polveri inalanti. Davanti al pubblico del “Sereno” dichiara sorprendentemente di “amare” la
sua attività: “Sono felice ed orgogliosa di svolgerla. Ho rifiutato di stare in presidenza o negli uffici, per scendere. Quando non vado per un po’, oppure sono in vacanza, mi manca”.
“Dal profondo” evidentemente
non è fiction (anche se alcune
scene sembrano da “fantascienza”, con i macchinari imponenti e le ambientazioni
quasi surreali): riproduce, la
regista ha girato “in profondità” per 26 giorni, grazie agli
accessi ottenuti dopo due anni
di richieste, l’interminabile
notte senza alba e senza tramonto, al di fuori del tempo, in
cui si calano i minatori, ultimi
portavoce di una tradizione secolare, fatta di dignità e di maledizione (colpisce l’attaccamento per l’ambiente che
emerge dalle conversazioni tra
lavoratori). Patrizia è la sola
donna, due occhi chiari in un
volto fuligginoso, un fisico minuto ma muscoloso, un dialogo
ininterrotto col ricordo del padre, colui che alla miniera l’ha
“iniziata”. “Forse questo lavoro ce l’ho nel sangue, osserva.
Prima di cominciare a farlo,
avevo la passione delle grotte,
poi sono diventata tecnico minerario”. “In questo film, aggiunge, non c’era copione; tut-
COMUNE
DI SANT’ANTIOCO
Prov. Carbonia Iglesias
AVVISO PUBBLICO
PER L’ACQUISIZIONE
DI MANIFESTAZIONI DI
INTERESSE PER LA
CONCESSIONE DELLA
GESTIONE DELLA
STRUTTURA DENOMINATA DELL’OSTELLO
DELLA GIOVENTU’”
Attualmente risultano interamente ristrutturati il piano terra, primo e secondo dell’edificio. Il primi due piani dell’edificio necessitano di alcuni marginali interventi di
completamento. L’immobile è
parzialmente arredato, con
mobili nuovi. Non è stato oggetto di interventi di ristrutturazione e recupero l’ultimo
piano dell’edificio che rappresenta, probabilmente, la parte
di maggior pregio dello stabile, e che è comunque oggetto
della presente concessione
nello stato in cui si trova. Per
partecipare validamente alla
manifestazione d’interesse, i
proponenti devono far pervenire le loro offerte entro il termine perentorio delle ore
12,00 del 16 giugno 2014.
Dell’avvenuto arrivo faranno
meramente fede la data e l’ora
apposte sui plichi dall’Ufficio
Protocollo dell’Ente concedente. A pena di esclusione
dalla gara, le offerte dovranno
essere recapitate – con qualunque mezzo – all’indirizzo
dell’Ente concedente (Corso
Vittorio Emanuele n. 115 –
09017 Sant’Antioco).
Il DIRIGENTE
Dott.ssa Anna Maria Congiu
Patrizia Saias
Il Cinema del Villaggio Sereno di Brescia era al gran completo
per la serata dedicata alla donna ed al lavoro femminile organizzata dal Circolo Culturale Sardo di Brescia con il Gruppo
Culturale Video Amici che gestisce la sala cinematografica. In
cartello la proiezione del film-documentario " Dal profondo"
girato interamente nella miniera Nuraxi Figus della Carbosulcis. Assente la regista, impegnata per contemporanea proiezione in altra città. (che non ha però mancato di inviare un caloroso messaggio di saluto), era ospite la protagonista del film
Patrizia Saias, perito minerario ed attualmente unica donna
minatrice in Italia. Dopo gli interventi di saluto di Paolo Siddi
per il Circolo Sardo di Brescia, di Arrigo Apolli e Tita Bellini
per il Gruppo Culturale Video Amici del Sereno, Patrizia Saias
si è presentata al pubblico; ha quindi avuto inizio la proiezione. Al termine, in presenza di giornalisti ed operatori di Tv locali, ci sono state le interviste alla protagonista che ha poi risposto a numerose domande dei presenti, soprattutto per quanto concerne il lavoro in miniera oggi, ricevendo, infine, moltissimi complimenti.
to quel che vedete veniva da
sé”. L’incontro con Valentina
Pedicini? Avvenuto per caso.
“Un giorno venne in azienda
un giornalista con un fotografo
per un servizio su Vanity Fair.
Dopo la pubblicazione, si è
scatenato il mondo, perché
nessuno pensava che delle
donne potessero lavorare in
miniera. Mi hanno invitata diverse volte in televisione, poi è
arrivata la telefonata di Valentina. Ho focalizzato di voler
realizzare questo film per far
scoprire alla gente una realtà
che nessuno conosce, nemmeno i nostri vicini di casa”. “Dal
profondo” è opera di rara intensità, spaccato di un universo
ancora vivo che eppure sta decadendo per ragioni di “antieconomia”. “Non c’è la volontà politica di intraprendere
un’altra strada, sottolinea Patrizia. La nostra azienda è sempre stata un serbatoio di voti.
E, per noi, il lavoro in miniera
non è un’alternativa”.
10
Speciale Parco Geominerario
numero 676 del 29 Maggio 2014
LA MINIERA DI MONTE CERBUS
Roberto Curreli
Nelle stupende montagne di
Santadi, in mezzo ad una vegetazione costituita da lecci
centenari, stupende filliree e
corbezzoli dove regnano i cervi , sono presenti spettacolari
monumenti naturali tra i quali
la valle del Rio Cerbus che
solca l’omonimo rilievo, dove
nel versante orientale di fronte ad una carrareccia si trova
la miniera di Monte Cerbus.
Dalla strada dopo aver superato un fitto bosco si giunge alla
grossa discarica della miniera,
nelle cui vicinanze sono presenti gli edifici del villaggio
ormai ridotti a ruderi, nascosti
tra la vegetazione e allineati
lungo tutto il sentiero minera-
Galleria
rio. I primi lavori della minie-
Ruderi Miniera
ra vennero avviati nel 186263, sotto la direzione dell’imprenditore piemontese Francesco Calvi, futuro titolare del
permesso e successivamente
della concessione mineraria
per piombo e zinco. La coltivazione avveniva mediante
lavori in sotterraneo consistenti in alcune gallerie orizzontali
scavate nel calcare e tramite la
realizzazione di traverse e
pozzetti verticali veniva seguito l’andamento del filone. Nello stesso periodo si procedette
alla costruzione in prossimità
del luogo ove avveniva l’attività estrattiva, di una serie di
edifici con diversa destinazio-
ne d’uso e della laveria per il
trattamento del minerale. Come risulta dai verbali effettuati
dal Corpo reale delle Miniere,
redatti tra il 1890 e il 1908 nel
sito vi erano un “fabbricato
d’amministrazione”, comprendente tre vani, adibiti rispettivamente ad ufficio, cucina e
forgia, e alcune strutture ado-
LA RISORGENTE CARSICA
“SU BUDDIDROXIU”
Forno Calcinazione
Su Buddidroxiu
Proseguendo verso Nord lungo
la valle di Monte Cerbus, si
giunge in una piana in cui sono
presenti bellissimi esemplari di
leccio, sulla sinistra è presente
la risorgente di “Su Buddidroxiu”, il cui nome deriva dal
fatto che in periodo invernale
fuori esce vapore acqueo dando l’effetto “ebollizione”. Si
tratta di una risorgenza carsica,
caratterizzata nel suo interno
dalla presenza di due sifoni, il
cui scorrimento delle acque è
collegato con quello presente
della miniera di Monte Cerbus.
La risorgente fu esplorata per
la prima volta nel 1982 da speleologi francesi fino a -42 metri e successivamente dagli
speleo sub di Trieste. Nel settembre del 1992, fu esplorata
per circa 100 metri dagli speleologi L. Fancello di Dorgali
e M. Deschmann di Trieste,
coordinati dal punto di vista
logistico da Gian Carlo Sulas
presidente dello Speleo Club
Santadese. A circa trenta metri
dall’imboccatura, dopo aver
percorso un tratto di grotta costituita da una galleria subaerea di modeste dimensioni con
stupende concrezioni, e dopo
aver percorso una breve e ripida discenderia si raggiunge il
sifone avente una larghezza di
1,60 metri. Dopo circa una
ventina di metri si emerge su
una campana d’aria: un diaframma roccioso spesso poche
decine di centimetri separa i
due sifoni. Il secondo è stato
esplorato per circa 100 metri,
dopo di che non è stato possibile proseguire l’esplorazione
a causa del forte intorbidimento dell’acqua. La profondità
massima raggiunta durante
l’indagine è stata di 14 metri.
CONSORZIO DEL PARCO GEOMINERARIO STORICO
E AMBIENTALE DELLA SARDEGNA
Via Monteverdi, 16 - 09016 Iglesias (CI)
Tel. +39 0781 255066 - Fax. +39 0781 255065
www.parcogeominerario.eu - E-mail: [email protected]
perate per abitazione degli
operai. La laveria, era costituita da un vascone in muratura
nel quale confluiva l’acqua e
funzionava probabilmente con
il sistema dei crivelli sardi. Altri documenti d’archivio attestano inoltre la presenza di un
forno per la fusione del minerale. Negli anni 1880-83 la cri-
si del comparto piombo-zincifero determino l’interruzione
dell’attività che non venne più
ripresa ne da J.Hilarion Roux ,
titolare della concessione dal
1881 al 1892, ne dalla Compagnie des Hauts Fourneaux Forge et Aciéres de la Marine et
des Chemies de Fer, alla quale verrà aggiudicata la miniera
sottoposta a vendita giudiziaria. Salvo qualche dubbio sulla
produzione tra il 1898-99 e
1889-1900, la storia mineraria
si concluse nel 1911, anno in
cui avvenne la definitiva revoca al Demanio della concessione. Nel 1951-61, durante la
vigenza del permesso minerario “Rosmarino”, all’interno
della quale ricadeva anche in
parte l’area di Monte Cerbus,
dalle discariche in loco vennero asportate alcune tonnellate
di materiale da sottoporre a
trattamento.
Fotografie: Morena Bonaccorsi
Cultura
Tra gli obiettivi di una casa
editrice c’è sicuramente quello
di partecipare al Salone Internazionale del Libro di Torino.
La Pettirosso editore, con sede
nel Sulcis, dopo solo due anni
di attività ha centrato questo
obiettivo, doppiamente gratificante in quanto era tra le uniche due case editrici Sarde partecipanti. Ma poi perché è cosi
importante partecipare a questa
manifestazione? Non certo per
fare cassa perché tra le migliaia
di libri esposti, specialmente
dalle grosse catene editoriali,
difficilmente una piccola casa
editrice può competere sulle
vendite, ma l’intento era quello
del confronto con altre aziende
del settore, di stringere accordi
con tipografie, di conoscere
editor, di valutare altri autori e
soprattutto far conoscere la casa editrice a chi ancora non ne
aveva sentito parlare. Devo dire che, anche in questo, abbiamo raggiunto il bersaglio e trovato innanzitutto editori giovani e aperti alle novità e alla col-
11
numero 676 del 29 Maggio 2014
TORINO
LA PETTIROSSO EDITORE RACCONTA
L’ESPERIENZA DEL SALONE DEL LIBRO
Claudio Moica
laborazione, consapevoli dei
loro mezzi e con una qualità di
stampa assolutamente in linea
con quella dei grandi nomi, sto
parlando di carta e copertine,
di contenuti e di garbo in generale. La cosa che ci ha colpito è
stata la commozione dei nostri
emigrati nel vedere la bandiera
dei quattro mori sventolare sul
nostro stand e questo non ci ha
fatto sentire soli, ma anche le
visite delle scolaresche, in particolare gli alunni della scuola
elementare di Giba, che non
hanno dimenticato di comprare
libri per i propri genitori e familiari. Di libri ne abbiamo
venduti oltre le nostre previsioni, di contatti e mail ne abbiamo avuti tantissimi e, dal no-
stro rientro, ancora non riusciamo a rispondere a tutti coloro
che hanno inviato progetti editoriali, curricula professionali e
aziende che intendono stringere un rapporto collaborativo.
L’aver rappresentato, seppur in
piccolo, la Sardegna per noi è
stato motivo di orgoglio, un
valore aggiunto riconosciutoci
anche dai tanti rappresentanti
dei circoli sardi che ci hanno
visitato ma l’aspetto più interessante è sicuramente il rapporto di fiducia che si è consoIl Salone è la più grande libreria della comunità italofona e dell’intera area culturale
del Mediterraneo. Una vetrina dove gli editori piccoli e
medi hanno la stessa visibilità
dei grandi marchi e dove anche l’editoria locale può farsi
conoscere oltre i confini del
proprio territorio. Un immenso scaffale nel quale il grande
pubblico può incontrare il libro in tutte le sue forme. I titoli più belli e curiosi, i volumi
introvabili e le ultime novità,
e-book, audiolibri, fumetti,
multimedia. E accanto, le sezioni tematiche e i progetti
speciali. Il Paese Ospite. La
Regione Ospite. Dal 2014 Officina, Editoria di Progetto, la
sezione curata da Giuseppe
Culicchia per valorizzare il
lavoro e le proposte degli editori indipendenti. Lingua Madre con gli scrittori della nuova geografia letteraria mondiale. Casa CookBook, dove
si incontrano libro e cucina,
lidato con gli addetti ai lavori
del Salone del libro, tanto da
farci lavorare già da subito con
nuove idee per la prossima edizione della manifestazione.
Permangono, chiaramente, le
difficoltà solite che sono quelle
della promozione e della valorizzazione della nostra produzione. Considerato che la distribuzione ha costi troppo alti
(circa il 50% del prezzo di un
libro e molte volte il distributore si tiene i libri in magazzino)
stiamo creando una rete che
Tentazione e Meditazione che
fa incontrare i libri con l’arte
dei maîtres chocolatiers torinesi e piemontesi. L’Incubatore, che aiuta i giovani editori
presenti sul mercato da meno
di due anni a farsi conoscere.
Book to the future, dove il libro supera i confini tradizionali per esplorare il mondo
dell’eBook, del digitale, dei
blog. Il Salone è anche un vivace festival internazionale
della cultura, con un palinsesto di circa 1.500 presentazioni editoriali, convegni, appuntamenti, dibattiti, spettacoli e
più di 2.000 relatori e ospiti in
cinque giorni. Premi Nobel,
scrittori, scienziati, filosofi,
storici, giornalisti, artisti, architetti e designer, blogger,
personalità del mondo dello
spettacolo, della politica, della spiritualità. Lucide intelligenze del mondo contemporaneo, grandi interrogativi per
compren-dere le sfide della
società in cui viviamo. Un
confronto improntato sempre
allo spirito del rispetto e del
dialogo fra le culture e le idee
degli altri. Ogni anno un tema
conduttore, attraverso cui leggere le infinite declinazioni
dell’attualità: dal 1999 a oggi
si sono succeduti Passioni:
l’intelligenza del cuore
(1999); Una Fiera, mille culture (2000); La natura
Stand Salone del libro
(2001); Il tempo delle scienze,
della storia, delle religioni
(2002); Il colore tra scienza,
arte e letteratura (2003); Ridere è una cosa seria (2004);
Il sogno (2005); L’avventura
(2006); I confini (2007); Ci
salverà la bellezza (2008); Io,
gli altri (2009); La memoria,
svelata (2010); La memoria,
seme del futuro (2011); Primavera digitale (2012); la
Creatività: dove osano le idee
(2013), Bene in vista (2014)
Accanto al palinsesto di eventi, le numerose mostre: nel
2011 L’Italia dei Libri, per il
150° anniversario dell’Unità
d’Italia; nel 2012 La Città Visibile, per il venticinquennale
del Salone; nel 2013 L’idea
divergente sulla creatività nel
pensiero scientifico e Dall’idea al chiodo in 10 musei e
13 gallerie d’arte contemporanea di Torino. Dai 100.000
visitatori e 553 espositori della prima edizione nel 1988, il
Salone è cresciuto fino alle
330.000 presenze di pubblico
e 1.200 espositori attuali. Nel
2013 i visitatori sono stati
330.000, 26 le sale convegni,
70.000 le persone che hanno
assistito ai 1.400 convegni e
dibattiti, 2.889 i giornalisti,
fotografi e video operatori accreditati, oltre 3.000 gli articoli e servizi giornalistici e
radiotelevisivi realizzati.
PRESENTATO A FIRENZE
“IL FORNO E LA SIRENA”
DI GIACOMO MAMELI
di Daniele Marseglia
Un omaggio a due testimoni
viventi dell’apocalisse del
Novecento. Il nuovo libro di
Giacomo Mameli, “Il Forno
e la Sirena” (CUEC editrice),
presentato mercoledì 14
maggio dall’Associazione
Culturale dei Sardi in Toscana, è incentrato sui terribili
racconti di Vittorio Palmas
Cazzai di Perdasdefogu, ultracentenario, prigioniero nei
lager polacchi e tedeschi e
Antonio Brundu di Monserrato, che rievoca la sirena dei
bombardamenti del 1943.
Presente all’evento la Presidente ACSIT Fiorella Maisto
che si dice “onorata di aver
presentato ai nostri soci il libro del professor Mameli che
ci ricorda un capitolo importante e, ahimè, doloroso della
nostra storia, che va tenuto
sempre vivo. I nostri più vivi
ringraziamenti a Mameli per
questa importante opera.” Ad
introdurre “Il forno e la Sirena” c’erano la ricercatrice in
Antropologia Emanuela Rossi e il docente di Antropologia all’Università di Firenze
Pietro Clemente Il libro ha
trovato un riscontro positivo
anche dal giornalista Goffredo Fofi che nota come sia
“bello, commovente e utile
riascoltare queste voci senza
retorica, nella loro mescolanza di disperazione e speranza, nella loro libertà e vitalità
della loro lingua imbevuta di
dialetto, e confrontarle con le
frastornanti chiacchiere dei
nostri giorni.”
salti questa procedura affinché
la casa editrice possa continuare a sostenere i costi vivi per la
sua sussistenza, ma non disperiamo di poterne venire a capo
perché la perseveranza non ci
manca così come la convinzione di andare avanti nonostante
tutto. Dei sardi si potrà dire tutto tranne che manchi loro la
fantasia, la tenacia e lo spirito
creativo. Il vantaggio di aver
condiviso questa esperienza
con gli altri due soci, Giovanni
L.F. Fiabane e Sergio Onnis, ha
sicuramente rafforzato in noi la
voglia di continuare nel percorso stabilito e cioè quello di investire soprattutto su autori
emergenti senza dimenticare
quelli già affermati, infatti è in
uscita prossimamente il libro
“Nai-no” di Nino Nonnis che
arricchirà sicuramente il nostro
catalogo che allo stato attuale è
composto da circa 13 titoli,
pubblicati in soli due anni di
attività e se si considera che alcune grandi case editrici sarde
lo scorso anno hanno prodotto
quattro titoli, la Pettirosso editore può cominciare a collocarsi nella fascia media degli editori. Non vogliamo di certo dimenticare la collaborazione di
“Gazzetta del Sulcis Iglesiente” che ci ha supportato non
solo moralmente ma sponsorizzando la presentazione dei libri, una sinergia di intenti con
il direttore Massimo Carta di
cui andiamo fieri e da cui traiamo suggerimenti e indicazioni.
Il Salone ci è servito per condividere le esperienze. Le polemiche sterili e le cattedrali lasciamole nel deserto e pensiamo a noi e al mondo che vogliamo costruire e che da sempre è costato fatica, sudore e
pazienza ma soprattutto pensiamo alla nostra isola e a come valorizzarne i talenti e gli
imprenditori come noi che non
hanno mai smesso di credere
che uniti si può crescere modificando quello scialbo modo di
dire dei sardi, che non amo ripetere, in “Meras, abbistos e
unidos!”.
SULCIS - IGLESIENTE:
TURNI DEL 24 & 25 Maggio 2014
A cura di Franco Airi.
FARMACIE:
IGLESIAS: MARCHEI, via Baudi di Vesme, tel. 0781.22332
CARBONIA: SORU, via Lubiana, tel. 0781.670284
CARLOFORTE: LODDO, via Garibaldi, tel. 0781.854006
SANT’ANTIOCO: BASCIU, piazza Italia, tel. 0781.83003
DOMUSNOVAS: VARIO, corso Repubblica, tel. 0781.70714
FLUMINIMAGGIORE:CORRIAS, via V. Emanuele, tel. 0781.582034
VILLAPERUCCIO: LACCU, via Nazionale, tel. 0781.950149
BENZINAI:
IGLESIAS: SOLO SERVIZIO 24ORE
CARBONIA: AGIP-BINDO, piazza Matteotti
AGIP-BALIA, località SIRAI
Q8-PERDIGHE, via Lubiana
VILLAMASSARGIA: Q8-MURGIA, Via Stazione
GONNESA: Q8-MAMELI, corso Matteotti
SANT’ANTIOCO: AGIP-PINNA, via Nazionale
CARLOFORTE: AGIP-REPETTO, via Porticciolo Pescherecci
PORTOSCUSO: TAMOIL-PORTAS, via Dante
S. GIOVANNI SUERGIU: AGIP-MASSENTI, statale 126
SANTADI: TAMOIL-MELE, strada provinciale n° 1
GIBA: Q8-IBBA, via Principe di Piemonte
Scarica

all`attenzione della regione i problemi di “portovesme srl”