CHIAMATI AD APPARTENERE A CRISTO,
SENZA FARNE VANTO
Scuola della Parola – San Pietro 18 marzo 2010
Canto: Vocazione
Era un giorno come tanti altri e quel giorno lui passò
Era un uomo come tutti gli altri e passando mi chiamò
Come lo sapesse che il mio nome era proprio quello
Come mai vedesse proprio me nella sua vita non lo so
Era un giorno come tanti altri e quel giorno mi chiamò
Tu, Dio, che conosci il nome mio fa che ascoltando la tua voce
io ricordi dove porta la mia strada nella vita all'incontro con Te
Era l'alba triste e senza vita e qualcuno mi chiamò
Era un uomo come tanti altri ma la voce quella no
Quante volte un uomo con il nome giusto mi ha chiamato
una volta sola l'ho sentito pronunciare con amor
Era un uomo, come nessun altro e quel giorno mi chiamò.
C. Grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene
T. Gesù Cristo è il Testimone fedele, il primogenito dei morti, il
Principe dei Re della terra
C. A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati col suo
sangue sia lode perenne nei secoli dei secoli. Amen
T. Egli ci ha liberato dal peccato e ha fatto di noi un regno di
sacerdoti per il suo Dio e Padre
C. Venite al Signore, sarete illuminati.
T. Gustate e vedete come è buono il Signore.
C. Il Signore ci conduce a verdi pascoli e ad acque tranquille.
T. Ricolma la nostra anima di gioia.
C. Per questo noi lodiamo Dio Onnipotente (mentre si fa il segno di
croce) Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen. Benedetto il Signore, ora
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e sempre nei secoli dei secoli.
T. Amen. Lode, gloria, sapienza, azione di grazia potenza e forza
al nostro Dio, nei secoli dei secoli. Amen.
Guida: Siamo quasi al termine del nostro cammino penitenziale. La
Parola di Dio ci ha guidati, ogni giorno, con pazienza e fatica, con
gioia e misericordia. Anche stasera vogliamo accogliere la grazia di
farci accompagnare. Vogliamo con-vertire il nostro cuore, cioè fargli
cambiare direzione, instradarlo verso il Signore Gesù. Sarà lui a
parlarci, attraverso il suo Spirito e la bocca dell’Apostolo Paolo. Sarà
Lui a renderci nuovamente discepoli facendoci suoi. Svuotiamoci di
tutto ciò che ci appesantisce e chiediamo la grazia di rinascere con un
cuore nuovo.
Attimo di silenzio
C. Padre santo e misericordioso, che mai abbandoni i tuoi figli e
riveli ad essi il tuo nome, infrangi la durezza della mente e del cuore,
perché sappiamo cogliere con la semplicità dei fanciulli i tuoi
insegnamenti, e portiamo frutti di vera e continua conversione. Per il
nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con
Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli
T. Amen
Seduti
Guida: Siamo ora invitati a pregare insieme con una parte del salmo
118. La legge del Signore, cioè la sua volontà, può diventare, se
ciascuno lo desidera, motivo di meditazione e di ripensamento. La
Parola chiede una vita nuova. Non allontanarsi dai giudizi del
Signore procura gioia e stabilità. Certamente, come il salmo invoca e
chiede, i comandi del Signore possono essere dolci al palato, ma essi
chiedono di allontanare peccato e doppiezza. Sia vicino il Signore a
ciascuno di noi e ci aiuti a decidere sempre per il bene. Lo recitiamo
a due cori alternandoci con l’invocazione cantata:
Laudate omnes gentes, laudate Dominum
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Dal Salmo 118,97-112
Quanto amo la tua legge, Signore;
tutto il giorno la vado meditando.
Il tuo precetto mi fa più saggio dei miei nemici,
perché sempre mi accompagna.
Sono più saggio di tutti i miei maestri,
perché medito i tuoi insegnamenti.
Ho più senno degli anziani,
perché osservo i tuoi precetti. Rit.
Tengo lontano i miei passi da ogni via di male,
per custodire la tua parola.
Non mi allontano dai tuoi giudizi,
perché sei tu ad istruirmi.
Quanto sono dolci al mio palato le tue parole:
più del miele per la mia bocca.
Dai tuoi decreti ricevo intelligenza,
per questo odio ogni via di menzogna. Rit.
Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
Ho giurato, e lo confermo,
di custodire i tuoi precetti di giustizia.
Sono stanco di soffrire, Signore,
dammi vita secondo la tua parola.
Signore, gradisci le offerte delle mie labbra,
insegnami i tuoi giudizi.
Rit.
La mia vita è sempre in pericolo,
ma non dimentico la tua legge.
Gli empi mi hanno teso i loro lacci,
ma non ho deviato dai tuoi precetti.
Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,
sono essi la gioia del mio cuore.
Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti,
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in essi è la mia ricompensa per sempre.
Rit.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Com’era nel principio ora e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen. Rit.
L. Dalla seconda lettera di san Paolo Apostolo ai Corinzi (2 Cor 10)
1 Io, Paolo, vi esorto per la mansuetudine e la mitezza di Cristo, io,
che quando sono presente tra di voi sono umile, ma quando sono
assente sono ardito nei vostri confronti, 2 vi prego di non obbligarmi,
quando sarò presente, a procedere arditamente con quella fermezza
con la quale intendo agire contro taluni che pensano che noi
camminiamo secondo la carne. 3 In realtà, sebbene viviamo nella
carne, non combattiamo secondo la carne; 4 infatti le armi della
nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di
distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti 5 e tutto
ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio,
facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo;
6 e siamo pronti a punire ogni disubbidienza, quando la vostra
ubbidienza sarà completa. 7 Voi guardate all'apparenza delle cose. Se
uno è convinto dentro di sé di appartenere a Cristo, consideri anche
questo dentro di sé: che com'egli è di Cristo, così lo siamo anche noi.
8 Infatti se anche volessi vantarmi un po' più dell'autorità, che il
Signore ci ha data per la vostra edificazione e non per la vostra
rovina, non avrei motivo di vergognarmi. 9 Dico questo perché non
sembri che io cerchi d'intimidirvi con le mie lettere. 10 Qualcuno
dice infatti: «Le sue lettere sono severe e forti; ma la sua presenza
fisica è debole e la sua parola è cosa da nulla». 11 Quel tale si
convinca che come siamo a parole, per mezzo delle lettere, quando
siamo assenti, così saremo anche a fatti quando saremo presenti.
12 Poiché noi non abbiamo il coraggio di classificarci o confrontarci
con certuni che si raccomandano da sé; i quali però, misurandosi
secondo la loro propria misura e paragonandosi tra di loro stessi,
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mancano d'intelligenza. 13 Noi, invece, non ci vanteremo oltre
misura, ma entro la misura del campo di attività di cui Dio ci ha
segnato i limiti, dandoci di giungere anche fino a voi. 14 Noi infatti
non oltrepassiamo i nostri limiti, come se non fossimo giunti fino a
voi; perché siamo realmente giunti fino a voi con il vangelo di Cristo.
15 Non ci vantiamo oltre misura di fatiche altrui, ma nutriamo
speranza che, crescendo la vostra fede, saremo tenuti in maggior
considerazione tra di voi nei limiti del campo di attività assegnatoci,
16 per poter evangelizzare anche i paesi che sono di là dal vostro
senza vantarci, nel campo altrui, di cose già preparate. 17 Ma chi si
vanta, si vanti nel Signore. 18 Perché non colui che si raccomanda da
sé è approvato, ma colui che il Signore raccomanda.
Lectio proposta da don Marco
Canto: E sono solo un uomo
Io lo so Signore che vengo da lontano
prima nel pensiero e poi nella tua mano
io mi rendo conto che Tu sei la mia vita
e non mi sembra vero di pregarti così.
Padre d'ogni uomo - e non t'ho visto mai
Spirito di vita - e nacqui da una donna
Figlio mio fratello - e sono solo un uomo
eppure io capisco che Tu sei Verità.
E imparerò a guardare tutto il mondo
con gli occhi trasparenti di un bambino
e insegnerò a chiamarti Padre Nostro
ad ogni figlio che diventa uomo. (x2)
Io lo so Signore che Tu mi sei vicino
Luce alla mia mente guida al mio cammino
mano che sorregge, sguardo che perdona
e non mi sembra vero che Tu esista così.
Dove nasce amore Tu sei la Sorgente
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dove c'è una croce Tu sei la Speranza
dove il tempo ha fine Tu sei Vita eterna
e so che posso sempre contare su di Te.
E accoglierò la vita come un dono
e avrò il coraggio di morire anch'io
e incontro a Te verrò col mio fratello
che non si sente amato da nessuno. (x2)
(dopo il silenzio)
C. Ed ora, con l’umiltà di chi sa riconoscere i pensieri del Signore,
affidiamoci alla sua potenza che salva. Cantiamo insieme: Kyrie,
Kyrie, eleison
1. Noi non ci vanteremo oltre misura. Per tutta la Chiesa. Possa
crescere nell’ascolto attento e costante della Parola, annunci il
Cristo in questo tempo di grazia e di conversione, sia sempre
umile in tutti i suoi membri per un esempio di dedizione e di
fedeltà al Vangelo. Preghiamo.
2. Noi siamo realmente giunti fino a voi con il vangelo di
Cristo. Per ciascun cristiano, perché con coraggio e senza
paura, come ancora stanno soffrendo tanti cristiani
perseguitati, possa dare la sua testimonianza di fede e il
Vangelo sia il bene più prezioso da annunciare con la vita.
Preghiamo.
3. Noi nutriamo speranza che, crescendo la vostra fede, saremo
tenuti in maggior considerazione tra di voi. Per la società
civile nella quale viviamo: ognuno di noi sia disposto a
dialogare, a evangelizzare, a portare il Signore Gesù alle
persone che non lo conoscono, davanti a quelli che lo
ignorano, con coloro che dicono di non averne bisogno e non
venga mai meno la speranza, anche davanti al fallimento
umano di iniziative e di proposte. Preghiamo.
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4. Chi si vanta, si vanti nel Signore. Per ogni cristiano. La
prossima Pasqua ci trovi umili, disponibili, attenti, obbedienti
alla Parola che salva e nessuno si creda così ingenuo da
pensare di vantarsi per ogni piccolo gesto di carità o di bene
fatto nella vita. Al contrario in questi ultimi giorni di Passione
siamo maggiormente spinti a contemplare il crocifisso, dalle
cui piaghe siamo stati guariti. Preghiamo.
5. E’ approvato colui che il Signore raccomanda. Per noi qui
presenti, perché l’ascolto della Parola ci “costringa” ad un
impegno vero e motivato e la contemplazione del Cristo
sofferente e rifiutato ci spinga ad atteggiamenti di
conversione veri e attuali. Preghiamo.
Padre nostro…
Preghiera del Papa per l’anno sacerdotale
Signore Gesù, Tu hai voluto donare alla Chiesa, attraverso San
Giovanni Maria Vianney, un’immagine viva di Te, ed una
personificazione della Tua carità pastorale. Aiutaci, in sua
compagnia ed assistiti dal suo esempio, a vivere bene quest’Anno
Sacerdotale.
Fa che possiamo imparare dal Santo Curato d’Ars il modo di trovare
la nostra gioia restando a lungo in adorazione davanti al Santissimo
Sacramento; come la Tua Parola che ci guida sia semplice e
quotidiana; con quale tenerezza il Tuo Amore accolga i peccatori
pentiti; quanto sia consolante l’abbandono fiducioso alla Tua
Santissima Madre Immacolata; quanto sia necessario lottare con
vigilanza contro il Maligno.
Fa, o Signore Gesù, che i nostri giovani possano apprendere
dall’esempio del Santo Curato d’Ars, quanto sia necessario, umile e
glorioso il ministero sacerdotale che Tu vuoi affidare a quelli che si
aprono alla Tua chiamata.
Fa che nelle nostre comunità – come ad Ars a quel tempo –
ugualmente si realizzino quelle meraviglie di grazia che Tu compi
quando un sacerdote sa “mettere l’amore nella sua parrocchia”.
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Fa che le nostre famiglie cristiane si sentano parte della Chiesa –
dove possono sempre ritrovare i Tuoi ministri – e sappiano rendere le
loro case belle come una chiesa.
AMEN
C. Preghiamo
Dio misericordioso, fonte di ogni bene, tu ci hai proposto a rimedio
del peccato il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna;
guarda a noi che riconosciamo la nostra miseria e, poiché ci opprime
il peso delle nostre colpe, ci sollevi la tua misericordia. Per il nostro
Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
T. Amen
Canto: Padre nostro ascoltaci
Padre nostro ascoltaci
con il cuore ti preghiamo
resta sempre accanto a noi:
confidiamo in Te.
La tua mano stendi sopra tutti
i figli tuoi
il tuo regno venga in mezzo
a noi (2 volte)
Per il pane di ogni dì,
per chi vive per chi muore,
per chi piange in mezzo a noi,
noi preghiamo Te.
Per chi ha il cuore vuoto
per chi ormai non spera più:
per chi amore
non ha visto mai. (2 volte)
Prossimo incontro
GIOVEDI’ 15 APRILE 2010
CHIESA di S. AMBROGIO
“Essere fidanzati a Cristo, onore e impegno”
(don Marco D’Agostino)
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