d’Italia
“EDITTO CINESE” DI RENZI: NON LASCIO IL PAESE A MINEO
ANNO LXII N.137
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
Valter Delle Donne
«È francamente inaccettabile
che il premier e segretario di un
partito che si dice “democratico”, tratti e usi le Commissioni
come fossero un bivacco di
manipoli. Il garbato congedo riservato a Corradino Mineo è
una epurazione in piena regola
che non ha precedenti a Palazzo Madama. Unʼepurazione
che avviene a ridosso di una
votazione, ed è quindi lesiva
dellʼarticolo 67 della Costituzione, che prevede la libertà di
coscienza che mai deve essere
negata a ciascun parlamentare» Il commento di Anna
Maria Bernini, vice presidente
vicario di Forza Italia in Senato,
rispecchia lo stato dʼanimo dellʼopposizione, ma anche di una
parte dello stesso Pd. “Siamo
passati dallʼeditto bulgaro allʼeditto cinese”, secondo Pippo
Civati, principale competitor
alle primarie Pd di Renzi. «Lo
stesso premier lʼha rivendicata
dalla Cina. A volte queste cose
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venivano dalla Bulgaria, ma evidentemente siamo ancora più
esotici», ironizza Civati. Unʼanaloga critica alla scarsa democrazia interna viene formulata a dal
compagno di partito, nonché deputato Pd, Guglielmo Vaccaro:
«Abbiamo copiato sbagliando
quello che hanno fatto i Popolari
per lʼItalia con Mauro. Dichiarazioni contrarie e proposte diverse
espresse nellʼesercizio del mandato parlamentare non meritano
di essere liquidate usando metodi
alla Grillo». Proprio il guru del Movimento 5 Stelle dà del bugiardo
a «Renzie, che neppure una settimana fa diceva: “Se nel Pd cʼè chi
venerdì 13/6/2014
ruba va a casa a calci nel sedere”». Invece, per Grillo, «lʼunico
nel Pd a essere stato preso a
calci nel sedere è stato Mineo
condannato per il reato dʼopinione
contro la riforma della Costituzione». Da parte sua Renzi, preferisce replicare al senatore Pd,
silurato. «È stupefacente che
Mineo parli di epurazione. Un partito non è un taxi che uno prende
per farsi eleggere». E ancora contro lʼex giornalista Rai, il premier
va giù pesante: «Non ho preso il
41% per lasciare il futuro del
Paese a Mineo». E lʼaria che tira
nei confronti di Mineo e degli altri
tredici senatori che lo hanno appoggiato, non è delle più salubri, a
giudicare dallʼannuncio di uno dei
fedelissimi renziani. «Sulla posizione assunta dai 13 colleghi, faremo esprimere lʼassemblea
nazionale sabato ed i senatori
martedì. In democrazia contano i
numeri, non i veti», taglia corto
Andrea Marcucci. Corradino avvisato, mezzo salvato.
Non ci riconosciamo in questa Italia senzʼanima.
La destra abbia uno scatto dʼorgoglio
Francesco Signoretta
Bisogna avere il coraggio di dire
che in questa Italia è difficile riconoscersi, senza la paura di essere
equivocati. Non è lʼItalia controversa della prima repubblica e
non è quella della grande speranza di riscatto, nata subito dopo
la stagione di Tangentopoli. Viviamo in un Paese mortificato, deluso, disfattista, con una classe
dirigente non allʼaltezza della situazione e con una protesta da
cabaret, guidata da un ex comico.
Ma non riconoscersi in questa Italia non significa allinearsi a chi
dice che è inutile impegnarsi perché tanto «sono tutti uguali», ai
discorsi da bar, ai ragionamenti
grillini. Significa invece non accettare che a Roma si dedichi in
modo trionfalistico una strada a
Enrico Berlinguer, che comunque
fu un leader legato al comunismo
sovietico, mentre se solo si pro-
pone di intitolarne una a Giorgio
Almirante scoppia lʼinferno, con
tutti gli avvoltoi dellʼantifascismo
militante a volteggiare sullo scandalo. Eppure tutti sono consapevoli che Almirante è stato uno dei
più grandi personaggi della storia
del Novecento. Non riconoscersi
in questa Italia significa non accettare – e lo diciamo con rispetto
– che si dedichi unʼaula del Parlamento a Carlo Giuliani, ucciso
mentre tentava lʼassalto ai carabinieri, mentre cʼè un sindaco di sinistra che si rifiuta di portare un
fiore ad Acca Larenzia con la
scusa di «non gradire» la targa in
memoria dei tre giovani che persero la vita in una delle giornate
più tragiche degli anni di piombo,
“giustiziati” solo perché erano di
destra. Ignazio Marino, con quel
vergognoso rifiuto, ha retrocesso
il Paese, scrivendo lʼennesima
pagina di odio. E lʼha fatto in
modo consapevole e quindi più
grave. Viviamo in unʼItalia che non
sa rispettare la sua storia, la sua
tradizione, la sua cultura, il suo essere culla di civiltà, unʼItalia in cui
è “vietato” persino di parlare di
identità nazionale, perché è un segnale di intolleranza. Ed è vietato
protestare per la presenza di un
campo nomadi perché è un segnale di razzismo. Eʼ unʼItalia in cui
si colpevolizza un artista libero,
come Simone Cristicchi, perché ha
osato dire la verità sulla tragedia
delle foibe. Non si può parlare, non
si può discutere, la libertà di pensiero è stata sacrificata sullʼaltare
del “politicamente corretto”, le cui
regole sono state imposte da una
sinistra chiusa nella sua incapacità
di crescere. Ma questo stato di ipnosi politica è destinato a finire,
comʼè sempre accaduto nella storia del nostro Paese. Ed è la destra
ad essere chiamata a uno scatto
dʼorgoglio. Non per sé ma per tutti.
Scontri e tafferugli prima della festa: mondiale
carioca tra speranze e contraddizioni
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Mario Aldo Stilton
Cariche della polizia. Blackblock in azione. Fumogeni.
Idranti. Squadroni di agenti in
assetto antisommossa. Cariche
di alleggerimento. Comincia con
un contorno di proteste e tensioni il mondiale dei mondiali. Il
mondiale carioca. La competizione giocatain Brasile, nella
terra del Calcio. Lʼiperbole della
palla rotonda che ci rende tutti
felici e contenti e sempre ci fa
sentire più giovani. Una cavalcata di emozioni pallonare lunga
un mese. Tutto questo è quel
che sarà dallo scoccare delle
22. Da quando Brasile e Croazia si contenderanno Jabulani, il
pallone del torneo, sullʼerba del
Maracanà. Fino ad allora però
la cronaca parla solo di proteste
e tensioni. Di tafferugli con la
polizia e con i reparti dellʼesercito schierati a protezione della
manifestazione della Fifa. Di
due giornaliste della Cnn ferite
negli scontri. Insieme a parecchi
manifestanti. Di arresti a ripetizione. Questo mondiale, già
Secolo
d’Italia
battezzato delle contraddizioni,
si apre allʼinsegna del dubbio.
Dei dubbi. La scommessa è capire se il Brasile, una delle economie emergenti del pianeta,
riuscirà a sedare, a tacitare le rivolte e le proteste che si stanno
sviluppando lungo tutto il suo immenso territorio. Se farà di questa Coppa del Mondo un volano.
E un momento di gioia. Per quel
che ci riguarda, lʼItalia è come al
solito pervasa da sentimenti opposti. La nostra nazionale non
gode certo dei favori del pronostico. Ma è pur vero che, almeno nelle ultime due imprese,
ha vinto ad onta del pronostico.
A Madrid come a Berlino. Perciò
mentre si tirano fuori le bandiere, sessanta milioni di commissari tecnici già si interrogano
sulla formazione che a mezzanotte di sabato scenderà in
campo contro lʼInghilterra. Sarà
una lunga notte, quella. Le
aspettative della vigilia sono
tante. Le scaramanzie altret-
tante. Una vera e propria febbre
si sta per insinuare nelle nostre
case. Tra le mura domestiche. E
il pallone sarà lʼargomento principale di ogni discussione. Davanti al caffè mattutino o alla
grappa serale. I problemi saranno accantonati. Anche quelli
personali. Almeno per un poʼ. E
nessuno farà troppo caso allʼUnicef che sostiene che tre milioni di
ragazzi brasiliani sono sfruttati. E
nemmeno alle lamentele provenienti dalle favelas. Come quella
di Santa Marta, sopra Botafogo,
un agglomerato di misere case di
legno e lamiera dove hanno
scritto che «il mondiale fa schifo,
non il calcio» perché «ci usano
per la pubblicità». Perché il gioco
del calcio ha una forza che neppure la disperazione può abbattere. Se pure dallo spazio arriva
un in bocca al lupo dai due statunitensi e dal tedesco che stanno
orbitando a bordo della Iss, la
stazione spaziale internazionale.
E che non vedono lʼora di godersi
da lassù, il prossimo 26 giugno,
la partita tra Usa e Germania.
tare! Non è possibile che le
scelte siano così limitate. Ho
lʼimpressione che qualcuno
abbia già deciso, e serve solo la
finta ratifica della rete», scrive
Giacomo C dalla Sicilia che precisa anche di essere certificato
dal giugno 2013 per evitare lʼaccusa di essere “un troll piddino”.
Più duro il commento a firma di
Alessandro M. «Questa votazione – scrive – è una buffonata
e sto pensando seriamente di
disiscrivermi», fa eco. «Perché
non ci sono i Verdi?», domanda
Christian B. dalla Sardegna.
«Non voto! Sfacciatamente pilotato, viste le poche opzioni concesse e il martellamento
nellʼultimo periodo solo pro Farage», sottolinea Betty S. dalla
Toscana. «Votazione farlocca»
è la definizione di Alessio C.
«Dopo settimane in cui si parla
solo di Farage adesso cʼè
unʼunica altra alternativa e po-
chissime ore a disposizione per
votare in orario rigorosamente
lavorativo», fa notare. «Manca
lʼopzione dei Verdi. Eʼ vero che
non ci sono stati contatti, ma un
poʼ di elasticità in più, viste le
aperture del passato anche con
Monica Frassoni, che ha ospitato Grillo al Parlamento Europeo, sarebbe stata quanto
meno auspicabile. Lʼapertura da
parte dei Verdi cʼè stata. In queste condizioni, non ritengo utile
esprimere il mio voto», annota
Giuseppe N. dalla Campania.
«Perché non sono stati inseriti
tutti i gruppi possibili!?!? Dove
sono i Verdi? Se cʼè libertà di
voto a priori nel Parlamento europeo perché avete escluso per
esempio i Verdi? Per me… grazie a chi ha ideato queste possibilità andrò per lʼisolamento…
sono estremamente deluso di
non poter esprimere realmente
la mia scelta», chiosa Giacomo
B. dalla Lombardia. Durissimo il
commendo a firma Anna C.
«Addio Movimento 5 Stelle. È
stato bello crederci e sperare…ma non si vive solo di
speranza – riamrca – Questo
sondaggio è solo una farsa».
Dal blog di Grillo via libera a Farage,
ma il voto pilotato fa infuriare iscritti (e Verdi)
Redazione
Il gruppo parlamentare europeo
Efd di Nigel Farage è il più votato dai militanti M5S nel sondaggio on line sul blog di Grillo
per scegliere le alleanze a Bruxelles. Il leader inglese ha avuto
23.121 voti sui 29.584 espressi.
La seconda opzione più votata
è quella di “non iscritti” con
3.533 davanti al Ecr con 2.930.
Una votazione contestatissima
da una nutrita parte di iscritti al
M5S e da alcuni parlamentari.
Su Facebook Giulia Sarti, deputata M5S, ha postato una foto in
cui si vede che le viene “turato”
il naso mentre vota la consultazione: «Questo è il mio voto turandomi il naso per il gruppo
europeo: conservatori e riformisti, i nipotini di Churchill. Solo
per non far vincere Farage». Appunto, la scelta limitatissima è
stata oggetto di contestazione.
Le possibilità tra cui scegliere
erano solo tre: lʼEfd di Farage, i
conservatori dellʼEcr e il gruppo
dei non iscritti, in pratica il
gruppo misto. La decisione di
escludere il voto per i Verdi o
altri gruppi parlamentari europei
nel referendum on line sulle alleanze del M5S a Bruxelles non
è andata giù a gran parte degli
utenti iscritti sul blog di Grillo.
Leggendo i commenti sul post
del leader cinquestelle si scopre
la delusione di molti. «Non capisco perché non ci facciano scegliere tra lʼintera rosa dei gruppi
parlamentari europei disponibili.
Francamente questa preselezione mi pare inopportuna e disdicevole», scrive Edoardo M.
dalla Sicilia. E gli fa eco Raffaele P. dal Lazio che parla di
«ennesima tafazzianata M5S…
O si dà la possibilità di votare
qualsiasi gruppo oppure lasciamo perdere… A o B o
NULLA?». «Oggi mi rifiuto di vo-
VENERDì 13 GIUGNO 2014
Padoan esorta le banche: facciano la loro parte
per finanziare il rilancio dellʼeconomia italiana
VENERDì 13 GIUGNO 2014
Redazione
Il sistema bancario italiano,
che ha dimostrato "un'enorme
capacità di resistenza" durante la crisi, deve approfittare
della minore tensione sui mercati e delle misure della Bce
"per dare una nuova spinta e
contributo"
all'economia.
L'esortazione arriva dal ministro dell'Economia Pier Carlo
Padoan durante un convegno
a Milano. Padoan ha ricordato
che la Bce, oltre ad aver abbassato i tassi, "ha messo a
disposizione un ingente ammontare di liquidità affinché il
sistema bancario in Europa
utilizzi questo denaro per fare
finanziamento all'economia".
"Oggi penso che si possa fare
di più e dicendo questo - ha
continuato Padoan - ho in
mente il sistema bancario che
è la struttura portante del finanziamento dell'economia
del nostro Paese" . "Il nostro
sistema bancario durante una
recessione durissima, lunga e
profonda
ha
dimostrato
un'enorme capacità di resistenza. Adesso bisogna guardare avanti a delle condizioni
che sono migliori e che miglioreranno ulteriormente per
dare una nuova spinta e un
nuovo contributo, questo è
vero per l'Italia e altri Paesi".
Secolo
d’Italia
Allarme Fmi: agire
sui prezzi delle case
per scongiurare un'altra crisi
A Padoan ha risposto il presidente Abi Antonio Patuelli,
sottolineando che "il settore
bancario è quello che è più
avanti nella spinta per investimenti per favorire la ripresa''.
''Stiamo guardando così
avanti - rileva Patuelli - che
siamo impegnati, in questi
giorni e in queste settimane,
in grandi aumenti di capitale
che sono, al tempo stesso, i
più cospicui che vengono realizzati da un Paese dell'Europa dell'euro e sono di gran
lunga più cospicui, realizzati
in Italia tra tutti i settori mer-
ceologici''. Il presidente dell'Abi, parlando a margine di un
convegno per i 30 anni dell'Aibe, l'associazione delle
banche estere in Italia, aggiunge che ''lo sguardo in
avanti significa non solo
uscire bene dagli asset quality
review e dagli stress test ma
avere anche dei requisiti patrimoniali rafforzati da questi
aumenti di capitale che sono
tutti fatti con risorse pubbliche''. Patuelli conclude quindi
che ''migliori requisiti di capitale daranno maggiori possibilità di erogare credito''.
mento di quattro volte tra i maschi. I ricercatori hanno analizzato i dati recentemente messi
a disposizione dall'OMS relativi
a 24 EU e a Canada e Usa. Il
trend in riduzione del tasso di
suicidi in Europa si è invertito a
partire dal 2007, salendo del
6,5% nel 2009 e rimanendo a livelli elevati fino a tutto il 2011.
In Canada i suicidi sono aumentati del 4,5% tra 2007 e
2010; in USA del 4,8% nello
stesso periodo. Si è visto anche
che a parità di recessione economica, nei paesi dove sono
stati attuati dei programmi a favore dell'occupazione, come in
Svezia ad esempio, i tassi di
suicidio non sono cresciuti,
segno che intervenendo in questo ambito si possono scongiurare gli effetti deleteri della
recessione. In Italia nel 2013
sono state complessivamente
149 le persone che si sono tolte
la vita per motivi economici, rispetto agli 89 casi registrati nel
2012. Sale così a 238 la triste
contabilità dei suicidi «per motivi economici», secondo gli ultimi dati resi noti da Link Lab, il
laboratorio di ricerca Socio Economica dellʼUniversità degli
studi Link Campus University.
Circa un suicidio su due (il
45,6%) - ha calcolato lo studio riguarda un imprenditore (68 i
casi nel 2013, 49 nel 2012) ma,
tra un anno e lʼaltro, si registra
un raddoppio del numero delle
vittime tra i disoccupati: sono 58
i suicidi tra i senza lavoro, rispetto ai 28 dellʼanno prima.
Il costo della recessione: oltre
10mila tra il 2008 e il 2010
i suicidi in Europa e Nord America
Redazione
Oltre 10 mila suicidi avvenuti tra
il 2008 e il 2010 in Europa e
Nord America sono attribuibili
alla recessione che ha sconvolto l'economia di questi Paesi.
E' la stima effettuata da epidemiologi della University of Oxford e della prestigiosa London
School of Hygiene & Tropical
Medicine. Pubblicati sul British
Journal of Psychiatry, i risultati
mostrano che i tassi di suicidio
sono aumentati di molto in
Unione Europea, Canada e
USA dopo il 2007, con un au-
3
Redazione
È necessario agire subito per
contenere il rischio di un'altra
crisi dell'immobiliare, già al centro della crisi finanziaria del
2008. A lanciare l'allarme - riporta il Financial Times - è il
Fondo Monetario Internazionale (Fmi), i cui dati mostrano
come i prezzi delle case sono
in molti paesi sopra la media
storica. Nei prezzi degli immobili c'è un'accelerazione da livelli già elevati e questa afferma il Fmi - è una delle
maggiori minacce per la stabilità economica. L'indice globale
dei prezzi delle case del Fmi
mostra un aumento del 3,1% rispetto a un anno fa. I prezzi
stanno crescendo più velocemente nei mercati emergenti,
con aumenti del 10% nelle Filippine, del 9% in Cina e del 7%
in Brasile. ''In alcuni casi i
prezzi stanno recuperando la
forte correzione sperimentata
durante la Grande Recessione.
In altri i prezzi delle case
stanno continuando una marcia
al rialzo dopo una modesta moderazione durante la Grande
Recessione'' afferma il vice direttore generale del Fmi, Min
Zhu, in un discorso - ripreso dal
Financial Times - pronunciato
la scorsa settimana alla Bundesbank. Con la recessione
globale le banche centrali
hanno ridotto i tassi di interesse
a minimi storici, spingendo i
prezzi delle case a livelli che il
Fmi ritiene premessa di un significativo rischio.
Iraq nel caos, Lega Araba e Usa corrono
ai ripari. Mosca: «È colpa dell'occupazione...»
Secolo
4
d’Italia
Redazione
Iraq nel caos più totale. La situazione nel Paese
peggiora ogni giorno di più. Giovedì è scampato a
un attentato a Kirkuk, nel nord-est, il comandante
delle milizie curde Peshmerga nonché ministro
della sicurezza della regione autonoma del Kurdistan iracheno. Lo riferisce al Arabiya, precisando
che il convoglio sul quale viaggiava il ministro è
stato investito dall'esplosione di uno ied, iun ordigno artigianale. L'esercito iracheno da parte sua
ha affermato di aver ripreso il pieno controllo di Tikrit, la città natale di Saddam Hussein, 160 chilometri a nord di Baghdad, che era stata occupata
per alcune ore dai jihadisti dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isis). Fonti militari hanno detto
che rinforzi sono arrivati anche a Samarra, una cinquantina di chilometri piu' a sud, che i ribelli avevano cercato ieri di conquistare, venendo respinti.
Anche nelle istituzioni è lo sfascio più totale: è infatti saltata per mancanza del quorum la sessione
del Parlamento iracheno che doveva decretare lo
stato di emergenza nel Paese dopo l'avvio dell'offensiva jihadista. Il parlamento avrebbe dovuto riunirsi per decidere se accettare la richiesta del
governo e della presidenza della repubblica di decretare lo stato di emergenza dopo l'avanzata fulminea di miliziani jihadisti. La situazione allarma
tutti: il consiglio della Lega Araba si riunisce domenica al Cairo in una seduta straordinaria convo-
cata per esaminare anche gli ultimi «gravi sviluppi
in Iraq». Lo ha annunciato nella capitale egiziana il
segretario generale, Nabil el-Araby. Il segretario
generale ha riferito di aver parlato al telefono con
il ministro degli Esteri iracheno, Hoshyar Zebari.
El-Araby ha motivato la propria inquietudine con
l'aumento delle operazioni militari e gli attentati dinamitardi compiuti contro i civili dai jihadisti dello'Isis. Il segretario generale ha esplicitato l'appoggio
della Lega araba agli sforzi del governo iracheno
nella lotta al terrorismo e si è appellato affinché si
giunga a un'intesa nazionale in questo momento
critico che vive il Paese. El-Araby inoltre ha condannato le attività criminali dell'Isis. Intanto gli Usa
stanno valutando «una serie di opzioni» per rispondere alla crisi in atto in Iraq. Lo ha detto la portavoce del consiglio nazionale per la sicurezza
della Casa Bianca, Bernadette Meehan. Ma forse
ha ragione chi, come la Russia, si dice profondamente preoccupata da quanto accade in Iraq dove
«abbiamo messo in guardia da tempo che la politica Usa e Gb non sarebbe finita bene. Il terrorismo
è aggressivo perché le forze di occupazione non
hanno prestato alcuna attenzione al processo politico interno e non hanno facilitato il dialogo ma
perseguito solo i propri interessi», ha detto infatti il
ministro degli Esteri Serghiei Lavrov.
Guerra in Ucraina, migliaia di rifugiati
in Russia. L'Osce visita i campi profughi
Redazione
In Ucraina si continua a morire:
il nuovo governo di Kiev, eletto
dopo il colpo di Stato, continua
a usare la linea dura contro gli
indipendentisti filo-russi. A
quanto si apprende, in poco più
di un mese ci sono stati almeno
270 morti e 713 feriti nei combattimenti nell'Ucraina orientale. Lo fa sapere il ministero
della Salute di Kiev in una nota
precisando che nella regione di
Donetsk sono state uccise 225
persone e 576 hanno avuto bisogno di assistenza medica,
mentre nella regione di Lugansk i morti sono finora stati
45 e i feriti 137. Intanto i miliziani filorussi accusano le
truppe di Kiev di aver usato
bombe incendiarie nel villaggio
di Semenovka, vicino Sloviansk, roccaforte dei separatisti nell'Ucraina orientale. La
notizia è riportata dall'agenzia
di stampa filo-Cremlino Ria No-
vosti, mentre la Guardia nazionale ucraina nega le accuse
definendole assurde. Il responsabile per i diritti umani del ministero degli Esteri russo,
Konstantin Dolgov, ha accusato
i militari ucraini di usare armi
vietate contro gli abitanti di Sloviansk, di sparare contro i civili
in fuga e di uccidere i bambini.
Quasi 8.000 profughi provenienti dall'Ucraina orientale
sono entrati mercoledì in Russia, nella regione di Rostov sul
Don, per sfuggire ai combattimenti tra i separatisti e le
truppe di Kiev. Lo ha detto l'ombudsman russo per i diritti dell'infanzia, Pavel Astakhov,
citato dall'agenzia Itar-Tass.
Secondo Mosca sarebbero almeno 30.000 gli ucraini che si
sono rifugiati in Russia dall'inizio degli scontri. Il segretario
generale dell'Osce Lamberto
Zannier ha visitato un campo di
rifugiati ucraini nel distretto di
Neklinovski, nella regione di
Rostov sul Don, nella Russia
sud-occidentale. Durante la
sua visita al campo, Zannier
era accompagnato dal vice governatore della regione, Serghiei Bondarev. Zannier si è
detto a favore della partecipazione dei rappresentanti dei miliziani separatisti a una tavola
rotonda per mettere fine alla
crisi ucraina. Alle trattative dovrebbero partecipare gli ex presidenti ucraini Leonid Kravchuk
e Leonid Kuchma e le autorità
di Kiev. Lo fa sapere l'agenzia
Interfax precisando che Zannier si sarebbe pronunciato in
tal senso durante una visita al
campo di rifugiati ucraini. Inoltre i separatisti filorussi dell'Ucraina orientale sono pronti
a cessare le ostilità, ma deve
essere Kiev ad avviare il processo di de-escalation delle
violenze. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri di Mosca
Serghiei Lavrov, citato dalle
agenzie russe.
VENERDì 13 GIUGNO 2014
In Israele tutti pazzi
per i Mondiali: si tifa
soprattutto Spagna
Redazione
Tutti pazzi per i Mondiali di calcio:
Israele è infatti la nazione - rispetto
al numero dei suoi abitanti - ad aver
acquistato il maggior numero di biglietti per la fase finale della Coppa
del mondo in Brasile. In 11.222 li
hanno comprati sul sito della Fifa,
non facendosi scoraggiare né della
distanza, né dal prezzo alto di viaggio e alberghi, né dalle notizie di disordini sociali, né - hanno spiegato
i media - dalla ''discutibile sicurezza'' in Brasile. Se si prende il numero complessivo dei biglietti
venduti dal sito web della Fifa (se
ne possono acquistare 17 a testa)
in base alla nazionalità, gli israeliani
sono in 17/a posizione. Avanti,
però, ad esempio alla stessa Italia
che ha vinto per ben quattro volte
la Coppa. E al secondo posto dei
Paesi che non hanno rappresentative nazionali in campo in Brasile.
Nel tifo - secondo informazioni del
"Live Ticket Company", citate dai
media - gli israeliani sembrano
avere un debole per la Spagna con
le sue stelle del Real Madrid e del
Barcellona, molto popolari da queste parti. Ma amate sono anche
l'Argentina (con l'astro Lionel
Messi), il Brasile, il Portogallo e la
Gran Bretagna. Le partite che attirano di più gli israeliani sono quella
tra Spagna e Olanda (riedizione
della finale del 2010 vinta 1-0 dagli
iberici) ma anche tra Spagna e Cile
e tra Argentina e Bosnia. Naturalmente a essere al top dei biglietti
acquistati sono i quarti di finale, le
semifinali e la finale. Nel match di
apertura tra Brasile e Croazia saranno in 2500 gli israeliani che si
sono prenotati.
Maturità alle porte: i consigli per superare
al meglio la prova più attesa dagli studenti
VENERDì 13 GIUGNO 2014
Secolo
5
d’Italia
Redazione
L'alluvione in Sardegna, la scomparsa di Nelson Mandela, i dieci
anni di Facebook. A una settimana dall'appuntamento cruciale
della Maturità - la prova di italiano
- si rincorrono sul web le ipotesi
sulle tracce scelte dal ministero
per l'edizione 2014 dell'esame di
Stato che chiude il ciclo delle superiori. Gli studenti sono da giorni
alla ricerca di indizi utili per 'azzeccare' i temi e alternano ripassi
forsennati dei programmi scolastici a minuziose ricognizioni sia
degli anniversari più importanti
dell'anno scolastico 2013-2014
sia degli ultimi avvenimenti ed
eventi di attualità che hanno
avuto risalto sui media come, ad
esempio, la recente santificazione dei due papi oppure la
morte dello scrittore colombiano
Gabriel García Márquez. Sull'aiuto del compagno di banco potranno contare poco se è vero,
come rivela un sondaggio di
Skuola.net, che almeno 3 stu-
denti su 5 non faranno copiare il
compagno di classe. Ci si preoccupa già anche per la seconda
prova. Matematica ("uscita" allo
Scientifico) fa paura a molti. Ma
dai professori arrivano alcuni consigli utili per dominare l'ansia: nei
giorni precedenti, libri alla mano,
fare una sorta di "classifica" delle
proprie conoscenze matematiche, dalla migliore alla peggiore
così da avere chiaro punti forti e
carenze e poter scegliere, con più
Redazione
Presidi eletti, carriera per gli insegnanti, soppressione degli
uffici scolastici regionali. Sono
alcune delle proposte urgenti
avanzate dall'Associazione nazionale docenti (And) in una
lunga lettera aperta indirizzata
al premier Renzi, e al ministro
dell'Istruzione, Stefania Giannini. Oltre le parole e gli annunci, secondo l'And, le
Raccomandazioni del Consiglio
dell'Unione Europea (necessità
di una diversificazione della
carriera per i docenti italiani con
una progressione correlata alle
competenze e al merito) possono rappresentare «un momento importante per ripensare
profondamente alcuni aspetti
strutturali della scuola italiana».
Auspicando un incontro per approfondire le questioni urgenti,
l'associazione dei docenti suggerisce alcuni cambiamenti.
Secondo l'And «un organico
funzionale stabilizzato del personale docente che consenta in
modo flessibile di assorbire
esuberi e carenze, senza ef-
fetti, nel medio periodo, sulla
mobilità esterna» renderebbe
inutile il ruolo attualmente
svolto dagli ex provveditorati
«le cui funzioni, sostanzialmente la gestione degli organici, andrebbero svolte da un
organismo territoriale di coordinamento delle autonomie scolastiche». Anche gli Uffici
Scolastici Regionali «potrebbero essere soppressi e le loro
funzioni in parte ritornare a livello centrale e in parte trasferite ai nuovi organismi territoriali
di coordinamento delle autonomie scolastiche». I risparmi di
spesa «sarebbero notevoli e
dovrebbero essere reinvestiti
nelle scuole per migliorare la
qualità». L'associazione propone anche la figura del preside elettivo. La temporaneità
dell'incarico e il suo conferimento attraverso l'elezione
«non possono che accentuare spiega - il carattere di missione
della sua azione che diviene
imprescindibile dalla qualità e
dai risultati del processo di insegnamento-apprendimento e
facilità, i quesiti da affrontare e
quelli da scartare; costruirsi un
formulario "ad hoc" non per portarlo con sé in sede d'esame ma
perché scrivere le formule consente di fissarle meglio nella memoria; non scrivere una "brutta"
perché il fatto di dover ricopiare
toglie tempo, piuttosto, se ci si accorge di aver commesso grossi
errori è meglio cancellare con una
linea obliqua tutta la parte "incriminata" e riscrivere la parte corretta di seguito. E all'orale? C'è
sempre il jolly della "tesina". E
anche in questo caso i consigli
del web possono aiutare: puntare
sull'originalità e la coerenza con il
programma di studi, meglio concordare il lavoro da svolgere con
un docente della propria classe e
se i commissari intervengono durante l'esposizione, niente panico:
meglio la richiesta di un approfondimento che argomenti a sorpresa.
I docenti scrivono al premier e alla Giannini:
ecco cosa serve (e presto) per riqualificare la scuola
dal rapporto con l'insegnamento, che è solo sospeso per
la durata del mandato» E ancora una riforma dello stato giuridico dei docenti «che dia la
possibilità di svolgere funzioni
diverse di responsabilità all'interno dell'istituzione scolastica
legate ad un'articolazione della
carriera in fasce funzionali non
gerarchiche e che consenta a
coloro che si trovano nella fascia più alta di poter essere
eletti presidi dell'istituzione scolastica». Solo alcuni dei tasselli
importanti da ridefinire al più
presto.
Brasile, l'Unicef lancia
la campagna
per i minori sfruttati
Redazione
Mentre sono iniziati i Mondiali di
Calcio in Brasile, si celebra la
Giornata contro lo sfruttamento
del lavoro minorile. In Brasile,
anche se ai minori di 16 anni non
è permesso lavorare, circa 3 milioni di ragazzi e ragazze, tra i 10
e i 17 anni, risultano vittime di
sfruttamento del lavoro minorile.
Lo segnala l'Unicef. In occasione
dei Mondiali, il governo del Bra-
sile, l'Unicef e altri partner hanno
lanciato una campagna per i possessori di smartphone per scaricare l'applicazione “Proteja
Brazil”. Con questa applicazione,
dal proprio smartphone o tablet,
è possibile segnalare casi di
abuso, violenza o sfruttamento di
bambini, compreso il lavoro minorile. Con l'applicazione “Proteja Brazil”, testimoni e vittime di
sfruttamento minorile possono
indicare - con il telefono o di persona - ora, luogo e circostanza di
eventuali abusi alle autorità locali. L'applicazione può essere
scaricata da Google Play e dall'Apple Store ed è disponibile in
inglese, spagnolo e portoghese.
«Il Brasile sta rafforzando il suo
sistema di protezione dei bambini per prevenire e contrastare
tutte le forme di violenza e sfruttamento, aumentando la consapevolezza dell'opinione pubblica,
mobilitando le forze dell'ordine e
il ramo della giustizia contro network criminali», ha detto il Rappresentante Unicef in Brasile
Gary Stahl.
Intascavano i soldi destinati ai bandi
per le imprese: 5 indagati a Pavia e Lodi
6
Redazione
Due imprenditori di Pavia e Bergamo e tre funzionari e dirigenti
dell'Associazione Artigiani di
Pavia e Lodi sono stati denunciati
all'autorità giudiziaria di Lodi per
falso e truffa aggravata. Le indagini sono state condotte dalla
Guardia di Finanza di Pavia coordinata dalla Procura di Lodi. Gli
accertamenti condotti nei confronti
di due società, una di Bergamo ed
una di Pavia, hanno consentito di
portare alla luce un sistema di
frode grazie al quale sono stati distratti fondi destinati ad imprese
artigiane per poco meno di
230.000 euro. Nel biennio
2010/2011 la Regione Lombardia,
con Unioncamere, nell'ambito
della "Convenzione Artigianato",
aveva finanziato alcuni progetti
destinati ad incrementare la competitività delle imprese artigiane
del pavese e del lodigiano. I progetti erano stati presentati e
avrebbero dovuto essere attuati
dall'Associazione Artigiani di
Pavia e di Lodi. In realtà funzionari
e dirigenti delle due Associazioni,
con la complicità degli amministratori di due imprese (una bergamasca ed una pavese)
avrebbero, secondo le accuse,
utilizzato fatture per operazioni
Secolo
d’Italia
VENERDì 13 GIUGNO 2014
per penalizzare le imprese artigiane che attendevano tali fondi
per poter finanziare le proprie attività ed investimenti. Oltre ai cinque indagati sono stati notificati
avvisi di garanzia anche a quattro
enti coinvolti nell'illecito.
inesistenti per simulare l'acquisto
di beni o la prestazione di servizi e
consulenze, in realtà mai avvenute, per gonfiare i costi e dirottare il denaro sui propri conti
correnti. In un caso, dato che le
fatture non erano sufficientemente
gonfiate, sarebbero state addirittura predisposte false buste paga
intestate a personale effettivamente dipendente delle Associazioni di categoria, ma allʼoscuro
dellʼimbroglio, per distogliere ulteriori fondi. Una truffa che ha finito
fegato e reni a Bari, i polmoni
a Palermo, il pancreas a Pisa
e le cornee alla Banca degli
occhi di Mestre.
Redazione
Su 917 controlli effettuati quest'anno dalla polizia stradale sui
veicoli adibiti al trasporto di animali
vivi al macello, sono state accertate ben 535 violazioni di legge. Di
queste 110 sono relative alla normativa sul trasporto di animali vivi.
E' il bilancio del lavoro effettuato
dalla task force della Polizia Stradale di tutta Italia, che ha accertato
violazioni per un totale di oltre centomila euro. Nel corso dei controlli
i poliziotti della stradale si sono trovati di fronte ad animali evidentemente maltrattati e in pessime condizioni di salute. Il potenziamento dei controlli su tutta la filiera del
trasporto animali per garantire la sicurezza alimentare e per accertare
episodi di maltrattamento degli animali disposto dal Ministero dell'Interno, risponde a un'esigenza comunitaria ancor più che nazionale.
L'Unione Europea infatti - già dal 2005 - ha tracciato le linee guida in
materia, invitando i Paesi appartenenti ad aderire al Regolamento in
cui sono definite le normative da rispettare per ridurre al minimo lo
stress a cui sono sottoposti gli animali.
Espiantati gli organi della 16enne Trasporto animali, la polizia stradale
morta per un “selfie” a Taranto
accerta 535 violazioni di legge
Redazione
E' stato eseguito dall'equipe
medica guidata dal direttore
del reparto di Rianimazione
dell'ospedale Santissima Annunziata di Taranto, Pasquale
Massimilla, l'espianto degli organi della sedicenne Isabella
Fracchiolla, la studentessa barese morta per le conseguenze di una caduta dal
parapetto della Rotonda del
lungomare di Taranto mentre
faceva un selfie. Cinque giorni
fa la ragazza, in gita scolastica, era in posa per fare una
fotografia ma scivolò e precipitò sulla scogliera sottostante
dopo un volo di una ventina di
metri. Sei gli organi donati a
pazienti in attesa di trapianto:
il cuore è stato trasferito a un
centro ospedaliero di Roma,
Il weekend del teatro italiano tra Cechov e Mozart,
alla riscoperta del gusto del racconto drammaturgico
Secolo
VENERDì 13 GIUGNO 2014
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d’Italia
Priscilla Del Ninno
Dal cilindro teatrale del weekend, classici di repertorio,
storie di vita vissuta, e strizzatine d'occhio al genio mozartiano. Da Milano a Napoli,
passando per la capitale, le
proposte drammaturgiche in
cartellone spaziano da Checov
alla malattia mentale, con incisività narrativa e piglio autoriale. E allora, si comincia
proprio con Cechov, superstar
al Napoli Teatro Festival Italia
che questa settimana presenta
la rilettura secondo Andreij
Konchalovsky dello Zio Vanja
e di Tre sorelle, in un doppio
allestimento al Mercadante
che ha già conquistato il pubblico inglese. Mentre alla Galleria Toledo sono andati in
scena Roberto Citran e Chiara
Caselli in Le ho mai raccontato
del vento del Nord, che Paolo
Valerio dirige dal best seller
dell'austriaco Daniel Glattauer.
Mentre Arturo Cirillo, domenica e lunedì al Sannazzaro,
dirige e interpreta Scende giù
per Toledo, storia scritta nel
1975 da Giuseppe Patroni
Griffi su Rosalinda Sprint, travestito napoletano alla continua ricerca di amore. Cambio
di città e cambio di registro
drammaturgico: a Milano debutta Gentilissimo sig. Dottore,
questa è la mia vita. Così, sincera e penetrante, Adalgisa
Conti, internata in manicomio
a 26 anni nel 1914, indirizza
una lettera al proprio medico
nella speranza che riconsideri
il provvedimento di ricovero.
Ma nessuno risponde e così
Adalgisa tace, diventando, realmente, una paziente del reparto
“agitate”,
«sudicia,
erotica, impulsiva», per quasi
70 anni «invariata», fino alla
morte, ormai novantenne.
Oggi la sua voce torna a farsi
sentire all'Elfo Puccini con Lola
che dilati la camicia, testo che
Marco Baliani, Cristina Crippa
e Alessandra Ghiglione hanno
tratto dalla raccolta di lettere di
Luciano Della Mea, in una versione che ha commosso sin
dal suo debutto del 1996. Con
Cristina Crippa nei panni della
protagonista e Patricia Savastano in quelli della sua infermiera-guardiana-sorella. Nella
capitale, invece, ci si dibatte
sulla ribalta tra teatro e opera,
con Gabriele Lavia che porta
in scena al Quirinetta le note di
Mozart e il gioco elegante e
amaro della vita nella “messa
a nudo” del Così fan tutte. Protagonisti, un coro di 30 pulcinella e pulcinelle formato dai
ragazzi della Nuova Accademia Internazionale d'Arte
Drammatica, che accompagnerà gli amanti-protagonisti
nel vorticoso scambio incrociato di sentimenti e di identità.
Una versione asciugata ed essenziale del libretto di Lorenzo
Da Ponte con solo pianoforte.
Una nuova incursione nel mito,
inesauribile fonte di spunti teatrali e cinematografici...
Sul podio Wayne Marshall: e l'orchestra di S. Cecilia suona il jazz
Redazione
Innovativo. Decisamente anticonformista e, soprattutto, divertente. È vivace, spigliato, comunicativo e spiritoso, oltre che giovane l'inglese
Wayne Marshall. Dunque molto diverso dai direttori cui siamo abituati di solito. E tra l'altro ha
la pretesa di far suonare le Orchestre sinfoniche il più possibile con la stessa libertà e capacità di improvvisazione di una Jazz band, cosa
che sta realizzando anche con l'ensemble di
Santa Cecilia, sul cui podio salirà il 14, 16 e 17
giugno per un concerto che la vede assieme
alla Pmjo-Parco della Musica Jazz Orchestra,
con in programma i Sacred Concerts di Duke
Ellington, e soprattutto la Swing Symphony di
Wynton Marsalis, con solisti Fabrizio Bosso alla
tromba e Petra Magoni voce. E sono in molti gli
addetti ai lavori pronti a sottolineare come Marshall, organista, pianista e direttore di formazione classica, ma amante del Jazz, grande
interprete di Bernstein e di Gershwin, riesca a
far «swingare» una grande orchestra classica.
E proprio Bosso, allora, sarà il titolare della
prossima stagione dello spazio Carta Bianca
che il Parco della Musica concede ogni anno a
un particolare artista. «Marsalis ha creato una
sinfonia in cui ha riversato tutte le sue esperienze – spiega il direttore – dalle sue radici jazz
di New Orleans, sino al contemporaneo, e poi
fuse con la musica classica, grazie alla sua doppia formazione come trombettista, affascinato
da tutti i generi che mette insieme con naturalezza grazie alle sue straordinarie qualità naturali». Poi aggiunge che si tratta di «un pezzo
Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale
Editore
SECOLO DʼITALIA SRL
Fondatore
Franz Turchi
d’Italia
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
Consiglio di Amministrazione
Tommaso Foti (Presidente)
Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato)
Alessio Butti
Antonio Giordano
Antonio Triolo
Ugo Lisi
molto difficile, che unisce orchestra grande e
band in uno straordinario gioco di contaminazioni, che ha il suo culmine nel IV movimento
con 4 tombe che suonano assolo e improvvisano assieme e su un tempo velocissimo cui
non si sa come faranno ad adeguarsi, per
esempio, gli archi dell'orchestra di Santa Cecilia, che pure sta reagendo alle prove molto
bene». Del resto Marsalis, “Doctor of music ad
Harvard”, è figura di spicco del grande jazz, per
il quale ha ricevuto un Premio Pulitzer, che si
aggiunge ai suoi nove Grammy Award. Il 17 giugno, allora, a Wayne Marshall – protagonista di
questi incontri musicali – sarà anche consegnato il premio “Frecciarossa 1000” dedicato
agli artisti più innovativi dalle Ferrovie dello
Stato.
Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà
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7 agosto 1990 n. 250
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