14 LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012 il Cittadino Basso Lodigiano SORGENIA RASSICURA: «SI TRATTA SOLO DI VAPORE CAUSATO DALLE TEMPERATURE RIGIDE» Nuvola di fumo dalla centrale, è paura a Turano per le polveri TURANO Una nuvola sopra la cen trale di Sorgenia mette paura a Turano, ma per le autorità si è trattato solo di vapore condensato a causa delle straordinarie condi zioni meteo di questi giorni. Il fe nomeno, ben visibile anche nei pa esi vicini, si è verificato ieri matti na tra le 8 e le 10 circa e ha suscita to qualche timore tra la popolazio ne. A notarlo per primi sono stati i mattinieri della domenica e le per sone che si recavano a Messa: so pra il camino della centrale di Tu ranoBertonico si è formata una nuvola di fumo consistente, bianco se visto da vicino e invece più scu ro se visto in lontananza, probabil mente a causa della consistenza e del contrasto con il biancore della campagna della Bassa innevata. I primi avvistamenti sono stati fatti tra le 8 e le 8,30 ma non è da esclu dere che la nuvola ci fosse già da prima. Si è trattato di un alto pen nacchio che partiva dal camino della centrale Sorgenia e si alzava per diverse decine di metri. Il sindaco di Turano Umberto Ciampetti ha visto pure lui il pen nacchio sopra la ciminiera e subi to ha attivato le procedure di sicu rezza attorno alle 8,30. «Appena notato il fumo dal cami no, che sembrava particolarmente denso e consistente, ho contattato l’assessore all’ambiente e prote zione civile Franco Zolin e insie me abbiamo dato il via alle proce dure di sicurezza spiega il primo cittadino . Innanzitutto abbiamo avvisato Arpa di Lodi che per noi è il referente principale, dopodiché abbiamo allertato le altre istituzio ni coinvolte nel protocollo e abbia mo cercato di contattare la sala di controllo della centrale Sorgenia». E proprio dalla sala di controllo di Sorgenia sono arrivate subito le più ampie rassicurazioni sul fatto che non fosse in corso alcun pro blema e men che meno alcun peri colo per la sicurezza. «Dalla centrale ci hanno fatto sa pere che si tratta di un fenomeno naturale innescato dalle condizio ni meteo di questi giorni afferma Umberto Ciampetti . In pratica è solo vapore che condensa per la variazione di temperatura, ma le emissioni non subiscono alcun ti po di cambiamento rispetto ai va lori normali». La notizia è stata accolta positiva mente e subito gli amministratori hanno cercato di diffonderla tra la gente che chiedeva spiegazioni, in particolare fuori da chiesa al ter mine della Messa. «Nostro compi to è vigilare e dare il via alle proce dure e questo abbiamo fatto con clude Umberto Ciampetti . Sta poi all’Arpa verificare che cosa effetti vamente sia successo, anche se la risposta della centrale ci rassicu ra. Arpa ci ha confermato che co munque avrebbe svolto un sopral luogo e raccolto la documentazio ne necessaria per le verifiche del caso. Aspettiamo anche noi la rela zione e poi ne daremo la più ampia pubblicità ai nostri cittadini. Per i momento non possiamo che fidar ci di quanto ci è stato riferito» Andrea Bagatta DALLA PRIMA PAGINA Tasse e debiti, sono tre gli imperativi nascosta; ma anche le stime meno pessimistiche ammet tono che lo Stato italiano non riesce ad incassare al meno 100 miliardi di euro ogni anno. Una somma rag guardevole, tra le più alte sia in percentuale sul Pil che in cifra assoluta tra tutti i Pae si del Primo mondo. Non da oggi. L’evasione fi scale e contributiva ha storia lunga dietro alle spalle. Un certo lassismo nei versamen ti – e nei controlli – ha radici profonde e ha permesso, nei decenni passati, di “patrimo nializzare” una buona fetta dell’economia e della società italiana. Ora la situazione appare insostenibile alla luce della pressione fiscale via via cresciuta sulle spalle di chi fa il proprio dovere nei confronti di Cesare. Oggidì il contribuente onesto Il coro guidato da Giuseppe Napoleoni ha partecipato con il soprano Eva Grossi IERI MATTINA È STATA TRASMESSA LA MESSA Maleo in onda sulla Rai ricorda a tutti gli italiani il venerabile Trabattoni Il pennacchio di “fumo” avvistato ieri mattina presto dalla popolazione che abita nei pressi dell’impianto di Sorgenia E IL SINDACOCHEF BRAGALINI SI METTE AI FORNELLI PER PREPARARE LA “PANISSA” Cornovecchio raccolta in preghiera sfida il freddo con la sua Candelora Attraverso le riprese Maleo ha potuto far conoscere la figura del venerabile Trabattoni CORNOVECCHIO Cade la neve sulla par rocchiale di Cornovecchio e il chia rore fa brillare il verde alle pareti. Nel giorno della Candelora la chie suola ha i colori di una malinconica Venezia, con i bouquet di garofani rosa e margherite, la campagna in nevata al posto della laguna intorno. Anziani e famiglie prendono lenta mente posto mentre le voci della Schola Cantorum si scaldano prima che la Messa inizi, e a sentirli sem bra già faccia meno freddo. «Oggi è la comunità a esprimere la propria riconoscenza a Dio esordisce mon signor Francesco Fogliazza, canoni co della cattedrale di Lodi venuto a presiedere le celebrazioni a fianco del parroco don Giancarlo Borromeo , essere qui fa sentire piccoli rispet to a chi ci ha preceduti e grandi nel portare avanti una tradizione dei Pa dri della Chiesa». Poi il sacerdote ri prende il passo evangelico della pre sentazione di Gesù al tempio, sul quale si sofferma monsignor Fo gliazza: «Come può essere che il Dio grande, il Creatore, si riveli in un bambino?». La risposta contiene un grande annuncio: «Proprio così, il Dio cristiano vuole confondersi con la nostra normalità e l’anziano Si meone che lo riconosce, scuote tutti noi a vedere i segni che Dio ci offre». Oggi lo sono i ceri offerti all’altare dal vicesindaco Fabrizio Grossi in rappresentanza dell’amministrazio ne. Un rito che si ripete identico ogni anno, con Grossi a fare le veci del sindaco Giuseppe Bragalini impe gnato ai fornelli per la preparazione della “panissa”. Non vi è Candelora senza benedizione della gola, e visto il freddo di questi giorni sono in tan ti ad attendere il loro turno prima di andarsene. Non a casa naturalmen te, perché oggi il pranzo è all’orato rio con la gustosa pietanza cucinata da Bragalini. «A tavola siamo un’ot tantina e in venticinque hanno pre notato la panissa e vengono a ritirar la» spiega il sindacochef che si è ca lato un cappello “oggi cucino io”. Laura Gozzini MALEO In diretta Rai. Ieri mattina le immagini della piccola borgata lodi giana hanno fatto il giro delle case di milioni di telespettatori sulla rete ammiraglia del servizio pubblico, che ha ripreso la Messa in diretta. Ma molto di più. Le telecamere di “mamma Rai” infatti hanno saputo cogliere a Maleo gli aspetti più affa scinanti, più storici e più tradiziona li, raccolti in un breve ma suggestivo videodocumentario, dedicato pro prio alla scoperta del paese. Maleo delle meraviglie, con la sua chiesa parrocchiale, il maestoso campanile di 45 metri, il glorioso ar co Trecchi e ancora la villa e il ca stello Trecchi. Maleo della preghie ra, con la devozione al venerabile Pietro Trabattoni e le sue opere so ciali e di carità, sparse in ogni via. Infine, Maleo della vita di campagna, con i suoi campi e con il fiume Adda ammantato di bianco per la neve e per le basse temperature, avvolto nella tipica nebbiolina padana e lodi giana altrettanto congelata. «Siamo stati davvero contenti questa domenica di aver avuto la possibilità di entrare nelle case di milioni di te lespettatori con la Messa nella chie sa dei Santi Gervasio e Protasio ha commentato il parroco don Enzo Ra imondi e lo siamo in particolare per gli ammalati e i sofferenti che non possono uscire di casa per partecipa re alla celebrazione così come siamo contenti che anche attraverso questo – quello che, volente o nolen te, le tasse le paga tutte o quasi – si vede sottrarre un terzo del proprio reddito tramite la contribuzione pensionistica. Di quel che rimane, un altro terzo in media finisce allo Stato e agli enti locali tramite Irpef. Infine il reddito netto paga ulteriori tasse nel momento dell’acquisto di beni e servi zi: fino al 21% di Iva, per non parlare della pressione tributaria spropositata su carburanti, energia elettrica e metano. Molto meglio se la cavano le rendite, finanziarie e immo biliari: qui in media affitti e interessi pagano un 20%, anche se è da qualche mese iniziato un percorso diffe rente che vorrebbe far paga re meno i redditi da lavoro, di più quelli da rendite. Ma torniamo all’evasione fiscale, che ha dimensioni grandi e ramificate. Sulla questione si può fare una facile – ancorché giusta – demagogia: tutti devono pa gare il giusto. Ed è sicura mente vero che, pagando tutti il giusto, si pagherebbe tutti di meno. Il problema è arrivare a questa equità con strumenti un po’ più efficaci dei proclami verbali. E guar dare la realtà con occhiali non deformati dal giusto principio di eguaglianza. Tutti gli evasori sono raffi gurabili nel losco individuo che campeggia in una discu tibile campagna pubblicita ria governativa antievasio ne? La realtà appare più complessa. Una non indiffe rente fetta di evasione fiscale la si potrebbe invece classifi care come “welfare indiret to”. Parliamoci chiaro: in alcune regioni italiane il pagamento di tasse e contri buti appare spesso un optio nal; il “nero” è il colore do minante, non una sfumatu ra. Forse è anche necessario: per quanto ripugni dirlo, il già poco lavoro che c’è, spa rirebbe se dovesse essere pagato ai pur minimi con trattuali. La Cina ce l’abbiamo in casa: nell’edilizia, nell’agricoltu ra, nei servizi di un’ampia fetta d’Italia le retribuzioni sono concorrenziali con l’Est europeo, e non molto più alte di certi Paesi del Terzo mon do. E già così, l’economia non “gira”. Cosa succedereb be tra i cantieri e le campa gne meridionali, se il costo del lavoro improvvisamente triplicasse? Dovrebbe succe dere, è necessario che succe da. Ma quando accadrà, biso gnerà aver predisposto alter native molto valide. Un’altra fetta di evasione la si può classificare come “contributo statale allo sbar care il lunario”. Molti picco li negozi, artigiani, diverse figure lavorative diffuse in ogni dove d’Italia, senza qualche dimenticanza davan ti alla cassa o al libretto fat ture non ce la farebbero a campare. Diciamo che così la collettività dà il suo involon tario sostegno al conteni mento della disoccupazione. Collettività che non è esente dal peccato: quanti si premu rano di chiedere fattura, addossandosi il 21% di Iva sul prezzo del bene o della prestazione? L’evasione qui è doppia. Ma non vorremmo apparire troppo “arrendevoli” nel dichiarare che, se tutta l’eva sione fiscale va stanata, è indubbiamente meglio porsi qualche priorità. Ne indi chiamo due, per la loro dose di ingiustizia e per un fatto puramente quantitativo. An zitutto va ristretta fortemen te quell’elusione fiscale che consiste ai grandi guadagni, aziendali e personali, di tro vare riparo in convenienti paradisi fiscali all’estero, o in scatole cinesi finanziarie che minimizzano la tassazio ne. Il paradosso italiano – e mondiale: l’ha sottolineato recentemente uno degli uo mini più ricchi del mondo, il finanziere Warren Buffett – è che i ricchissimi pagano in sostanza cifre ridicole sui loro guadagni. Con molti soldi a disposizione, si riesce facilmente ad aggirare le pretese del Fisco. Quest’ultimo ha recentemen te guardato nel vaso di Pan dora delle operazioni finan ziarie di alcune banche ita liane, e di qualche multina zionale: scoperchiandolo, ha scoperto centinaia di milioni di euro (ciascuno) di tasse evase. Gli interessati alla fine hanno preferito venire a patti, e pagare… Dentro questo capitolo ci stanno una legislazione tri butaria, civile e penale fatte apposta per tutelare i furbi e danneggiare gli onesti. I grandi assenti sono la chia rezza delle regole e la certez Due momenti della Messa celebrata in parrocchia da monsignor Fogliazza e dal parroco don Borromeo canale ci sia stata data l’opportunità di far conoscere la bella figura del nostro venerabile Trabattoni, di cui celebriamo quest’anno il 35esimo anniversario dalla dichiarazione della eroicità delle sue virtù da parte di Papa Paolo VI». Il grazie di don Enzo è quindi andato a quanti hanno contribuito all’ottima riuscita della diretta e in prima battuta a chi ha of ferto a Maleo questa opportunità: la Rai e l’Ufficio nazionale per le Co municazioni sociali della Cei. Le riprese del paese in realtà erano iniziate oltre due settimane fa con il regista don Ciro Sarnataro, affianca to dai ciceroni don Raimondi e Giu lio Castelvecchio. Sabato mattina poi gli imponenti mezzi della Rai si sono definitivamente disposti intono alla chiesa. Così ieri mattina, all’interno, le nu merose telecamere hanno ripreso i tanti fedeli, il coro guidato da Giu seppe Napoleoni, il soprano Eva Grossi e l’altare dove hanno concele brato don Enzo e monsignor Santino Rognoni, mentre all’esterno della chiesa, in cabina di regia, si monta va la diretta e si trasmetteva anche via satellite. In chiesa i malerini hanno partecipato numerosi e in pri ma fila non è mancato il sindaco di Maleo e presidente della Provincia di Lodi Pietro Foroni, per cui la di retta Rai è stata «motivo di orgoglio per tutta la comunità malerina». Sara Gambarini za della pena, i veri paletti a chi fraudolentemente sa ag girarsi tra false fatturazioni, operazioni Iva, bilanci arte fatti, fallimenti e bancarotte. E mentre si tocca chi non ha mai dato, o lo ha fatto insuf ficientemente, nel contempo è necessario che lo Stato ita liano cominci almeno a chie dere un po’ di meno. Quindi a spendere un po’ di meno. L’insostenibilità dei suoi conti è alla luce del sole del mondo, tanto che da decenni stiamo accumulando un debi to pubblico colossale. L’in versione di rotta è non solo auspicabile, ma doverosa. Altro capitolo è quello del l’ottimizzazione della spesa pubblica, sul quale il gover no Monti ha aperto l’ultimo dossier. Ha di fronte monta gne da scalare, poiché lo Sta to italiano nella sua struttu ra contabile non ha la più pallida idea di quanti soldi spende di preciso (la spesa sanitaria, la più imponente, è rimasta fuori controllo in diverse Regioni fino a ieri). Non sa quanto spende, figu rarsi il come. Un lusso che non possiamo più permetter ci. Nicola Salvagnin