S.Clemente - Attinomiceti Cripta di Anagni - patina costituita da micelio bianco Ingrandimento Micelio fungino su muratura - S.Eligio degli Orefici Cripta di Anagni – macchie scure dovute a funghi del gruppo delle Dematiaceae Basilica di Porta Maggiore- sottili patine bianche e macchie brune dovute a differenti specie di microfunghi Domus Aurea - Aree di affresco interessate da colonizzazioni rosa-violacee Esempio di alterazioni cromatiche della pietra prodotte dalla crescita di funghi Deposito Comune di Roma Via Bova Cianobatteri Alghe •Patine e pellicole di vario colore e consistenza (anche nere) •Strati gelatinosi Danno chimico •Rilascio di acidi organici •Rilascio di pigmenti •Processi di respirazione Danno fisico •Penetrazione delle cellule nella pietra (alghe e cianobatteri con crescita endolitica) •Ritenzione di acqua nelle guaine cellulari Licheni •Incrostazioni •Pitting (licheni endolitici) Danno chimico •Rilascio di acidi organici (ac. ossalico - ac. Salicilico, Danno fisico •Processi di respirazione •Penetrazione dei talli lichenici •Espansione dei talli per assorbimento di acqua lecanoico) ac. Su manufatti esposti all’aperto con forte irraggiamento solare prevalgono patine sottili grigionere costituite prevalentemente da cianobatteri con guaine pigmentate (che proteggono dalle radiazioni UV) Spesso presenti anche funghi in lichenizzazione Patine di alghe e cianobatteri sul pavimento e nella parte bassa delle murature interessata dalla risalita capillare dell’acqua Colombario Villa degli Scipioni Patine mucillagginose Alghe e cianobatteri a crescita endolitica (casmoendolitica) Microflora casmoendolitica Danno fisico-chimico 100 x Sezione verticale della pietra penetrazione di alghe: 60÷70 m Colonizzazione del substrato In relazione al rapporto che alghe e cianobatteri sviluppano con il substrato (del modo con cui crescono sul substrato) possono essere distinti in EPILITICHE vivono sulla superficie del materiale formando patine variamente estese e sono le più diffuse CASMOLITICHE e CRIPTOENDOLITICHE Vivono all’interno di cavità già esistenti della pietra (condizioni microambientali più favorevoli) • Sotto scaglie di pietra o sollevamenti di intonaco oppure in cavità strutturali della pietra • Possono formare strati paralleli alla superficie ENDOLITICHE - Penetrano attivamente nel substrato, dissolvendo la componente carbonatica. Sono più rare delle forme epilitiche 200 micron Muschi •Tappeti e cuscinetti grigio-verdi •Incrostazioni calcaree (su manufatti interessati da fenomeni di nebulizzazione dell’acqua) Favoriscono le crescita di vegetali superiori Producono incrostazioni calcaree (fontane) Vegetali superiori (erbe, arbusti, specie legnose) Danno chimico Danno fisico •Producono: fratture, collassi delle strutture , distacco di materiale •Acidità degli apici radicali (ass. cationi) •rilascio di essudati ad azione complessante •Penetrazione degli apparati radicali Esempio di licheni su dipinti murali La rimozione del lichene comporta la perdita dello strato pittorico Crescita preferenziale di licheni sui materiali più porosi Alterazione a pitting prodotta da lichini endolitici la presenza dei muschi crea un ambiente umido e ricco di sostanza organica che consente lo sviluppo anche di microrganismi eterotrofi (funghi e batteri eterotrofi) e la crescita di piante superiori Formazione di incrostazioni calcaree La Fontana dei Draghi a Villa d’Este, Tivoli. I muschi incrostanti hanno prodotto incrostazioni dello spessore di 20-40 cm. Tali spessori impedivano la leggibilità dell’opera. Eucladium verticillatum Più diffusa specie di muschio incrostante Studio della bioerosione di manufatti lapidei sommersi L’ISCR sta conducendo da alcuni anni studi sul degrado e la conservazione di reperti e strutture archeologiche lapidee sommerse, in particolare nel Parco Archeologico Sommerso di Baia (Na), situato nell’omonima Area Marina Protetta, e nella Grotta Azzurra di Capri. Manifestazioni del degrado biologico Gli organismi ed i microrganismi acquatici, animali e vegetali, determinano un processo di degrado detto Bioerosione che può portare alla totale distruzione del materiale lapideo colonizzato. Bioerosione mosaici Bioerosione statue