Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi Cremona, 9 giugno 2006 Utilizzo ottimale delle biomasse a scopo energetico: un’applicazione alla provincia di Cremona Giulia Fiorese, Marino Gatto e Giorgio Guariso [email protected] Dipartimento di Elettronica e Informazione 1. Cosa si intende per biomasse? Tutte le sostanze di matrice organica Comparto forestale Colture energetiche BIOMASSE Comparto industriale Comparto agricolo Comparto zootecnico Sono una risorsa rinnovabile se utilizzate con un tasso di utilizzo non superiore alla capacità di rinnovamento biologico 2. Utilizzo energetico delle biomasse Energia primaria per fonte (fonte: IEA, 2005; EurObserver, 2005) mondo, 2003 Nucleare 7% Gas 21% Petrolio 34% EU25, 2003 Rinnovabili 14% Gas 24% Biomasse 11% Carbone 24% Idro 2% Altri 1% Petrolio 37% Consumo interno lordo di biomasse (2003) EU15 61 su 1.526 Mtep USA 68 su 2.281 Mtep Cina 217 su 1.429 Mtep India 211 su 553 Mtep Mondo 1143 su 10.579 Mtep Fonte: EU, 2005 Nucleare 15% Rinnovabili 6% Carbone 18% Biomasse 4% Idro 1% Altri 1% 3. Vantaggi Politica di stabilizzazione delle emissioni di gas serra Politica energetica sviluppo fonti rinnovabili BIOMASSE Politica industriale Riutilizzo sottoprodotti legno Salvaguardia territorio aree marginali (montagna) Diversificazione colture Controllo eccedenze Set aside Riutilizzo sottoprodotti Politica Agricola Comunitaria 4. Obiettivo e struttura della presentazione Obiettivo: Valutazione e comparazione di alternative di utilizzo energetico delle biomasse per un territorio a scala provinciale Struttura: • Stima della quantità di biomasse disponibili (sottoprodotti e SRF) • Identificazione delle tecnologie di conversione • Formulazione di un problema di ottimizzazione per valutare 3 obiettivi localizzazione degli impianti Energetico definizione dei bacini di conferimento Emissivo Economico Applicazione: Provincia di Cremona Piano Energetico Provinciale 5. Filiere di conversione Quali biomasse e quali impianti sono considerati Sottoprodotti colturali Sottoprodotti forestali Residui lavorazione del legno Colture energetiche Reflui zootecnici Parte organica RSU Residui industria alimentare biomassa umida secca digestione anaerobica essiccazione preparazione biogas gas combustibili motori •Biomasse lignocellulosiche •Combustione gassificazione turbine a gas PRODUZIONE TERMICA combustione vapore olio diatermico turbine a vapore ORC GENERATORI ELETTRICI 6. Stima disponibilità di biomasse Sottoprodotti Biomasse attualmente disponibili •Sottoprodotti agricoli •Sottoprodotti forestali •Sottoprodotti della lavorazione del legno SRF – short rotation forestry Biomasse potenziali colture energetiche brevi turni di taglio, elevata densità e gestione meccanizzata delle operazioni colturali 7. Impianti considerati Impianti di cogenerazione • Energia termica: alimenta rete di teleriscaldamento di comuni di medie/piccole dimensioni • Energia elettrica: 1,1 MWe, allacciamento rete nazionale Centrale di Tirano (Sondrio) www.teleriscaldamento.valtline.it 8. Impianti considerati Caldaie domestiche • Energia termica necessaria ad una abitazione di medie dimensioni • Caratteristiche: 100 kW, > 80%, pulizia fumi e manutenzione semplici ENEA www.bioheat.info 9. Alternative di utilizzo Approvvigionamento Trasporto Impianti Prodotto finale Alt I Sottoprodotti Cogenerazione En elettrica e termica Alt II Sottoprodotti + Cogenerazione En elettrica e termica Sottoprodotti Alt III SRF Caldaie Cogenerazione En termica En elettrica e termica SRF Obiettivo energetico (MJ) Obiettivo emissivo (kg CO2 evitate) Obiettivo economico (€) 10. Variabili di decisione Analisi svolta a livello comunale: ais biomassa presente nel comune i di tipo s s = 1 sottoprodotti s = 2 SRF Problema di programmazione lineare a variabili reali e binarie xijs [0,1] frazione della biomassa di tipo s presente nel comune i conferita all’impianto di cogenerazione j yj {0,1} la centrale di cogenerazione nel comune j è attiva se yj = 1, non attiva se yj = 0 zj {0,1} le caldaie domestiche nel comune j sono attive se zj = 1, non attive se zj = 0 11. Funzioni obiettivo Obiettivo energetico Max energia prodotta netta = energia prodotta – energia trasporto – energia SRF Obiettivo emissivo Approvvigionamento Max emissioni di CO2 evitate = Trasporto emissioni evitate – emissioni trasporto – emissioni SRF Ricavi impianto Obiettivo economico Costi impianto Max valore attuale di progetto = – investimenti iniziali + flusso di cassa (flusso di cassa: ricavi dalla vendita di energia, costi di gestione, manutenzione, smaltimento ceneri, trasporto e acquisto biomasse ) 12. La provincia di Cremona Provincia a forte vocazione agricola Stima della disponibilità di biomasse: DISPONIBILITA' SOTTOPRODOTTI ton ss/anno % agricolo 124.046 96 industriale 9.453 3,9 forestale 736 0,4 TOTALE 134.235 100 DISPONIBILITA' SRF ton ss/anno SRF 92.158 Elaborazioni: V Censimento Generale dell’Agricoltura, 2000 e Censimento Intermedio dell’Industria, 1996 13. Comuni candidati ad ospitare un impianto di cogenerazione Comuni con più di 3500 abitan Per cogenerazione e rete di teleriscaldamento: comuni con più di 3.500 abitanti RIVOLTA D`ADDA VAILATE # # SPINO D`ADDA # # # # # # DOVERA # # # VAIANO C. BAGNOLO C. # # PANDINO PALAZZO PIGNANO SONCINO OFFANENGO SORESINA CASALBUTTANO CASTELVERDE # CREMA CASTELLEONE VESCOVATO # # PIADENA # PIZZIGHETTONE # # CREMONA # CASALMAGGIORE 14. Risultati Valori ottimi dei tre obiettivi ampiamente positivi 4,7% consumi di combustibili fossili (1996) 5% emissioni di CO2 evitate (2002) 2,4 anni ritorno investimento Vescovato Crema Soresina Casalbuttano Piadena Cremona Casalmaggiore ALT I – 7 impianti di cogenerazione 15. Conclusioni Metodologia per la pianificazione dell’utilizzo delle biomasse: •Filiera energetica •Obiettivi energetico, emissivo, economico Sviluppi •Emissioni atmosferiche a scala locale: particolato e NO x •Recupero delle ceneri •Analisi economica più dettagliata •Altre alternative di utilizzo 16 settembre 2003 1. Contesto energetico la notte del black-out in Lombardia 8 febbraio 2006 Finanziaria 2006 16 febbraio 2005