9 SICUREZZA INDUSTRIALE
9.1 Gestione dell’impianto
La Sedamyl si è dotata di un sistema di gestione della sicurezza, ai sensi del
D.L. 81/2008 conforme alla normativa OMSAS(18001). Insieme al sistema di
gestione Ambientale e della Sicurezza Alimentare costituisce il sistema di
Gestione Integrale SGI
E’ interesse dell’azienda che tutto il personale sviluppi le necessarie competenze
e conoscenze per svolgere le attività in modo sicuro, che sia qualificato a
svolgere la mansione assegnata e che sia consapevole dell’importanza del suo
compito nel raggiungimento degli obiettivi per la qualità e della soddisfazione
dei clienti e degli obiettivi per la sicurezza sul lavoro e per l’ambiente.
RESPONSABILITA'
Il personale a tutti i livelli deve essere consapevole dell’importanza di rispettare
gli obiettivi di sicurezza, ambiente, qualità e igiene; deve conoscere le
conseguenze, effettive e potenziali, sulla Sicurezza e Salute dei lavoratori e
sull’Igiene e la Sicurezza Alimentare derivanti dalle proprie attività di lavoro ed i
benefici di risultati finali migliori. Deve altresì conoscere le conseguenze sulla
Sicurezza e Salute dei lavoratori derivanti da eventuali deviazioni dalle
procedure approvate. Tutto ciò è ottenuto attraverso un'attenta azione di
sensibilizzazione, formazione e informazione e di addestramento specifico per
alcuni aspetti di conduzione dei processi.
L’organigramma aziendale in termini di formazione del personale è così
suddiviso:
-
Il Datore di Lavoro (DdL) si occupa dell’assunzione dei Responsabili di
Dipartimento, stabilendone con loro gli obiettivi della formazione del
personale;
-
Responsabili di Dipartimento
-
Responsabili
di
Reparto/
Ufficio.
Essi
curano
l'implementazione
dei
programmi di formazione ed addestramento del personale a loro assegnato,
ne seguono lo svolgimento, verificano l’effettivo ed efficace apprendimento
del personale addestrato e riferiscono periodicamente al Direttore di
Dipartimento.
Pag. 1 a 8
L’informazione e la formazione sono fornite prima che i lavoratori siano adibiti
alle attività a rischio. La formazione per il personale Sedamyl, viene così
strutturata:
1)
FORMAZIONE
INIZIALE
GENERALE
DI
TIPO
TEORICO
DEFINITA
INTRODUCTION TRAINING
2) FORMAZIONE SUCCESSIVA: refresh training annuali sulle procedure del
Sitema di Gestione Integrato (Sicurezza Ambiente e sicurezza Alimentare) e
viene fatta formazione specifica per ogni lavoratore ogni qualvolta ci siano
modifiche nel sistema produttivo o legislativo.
Le attività di formazione ed informazione per la sicurezza sul lavoro,
prevenzione e protezione dei rischi, per l’igiene e la sicurezza alimentare e per il
rispetto delle regole ambientali vengono applicate utilizzando vari strumenti
metodologici. Secondo l’’art. 2 del D.Lgs. 81/08 si definisce:
a
Formazione
b
Informazione
c
Addestramento
Il personale neo-assunto, il personale che entra in azienda per effettuare un
periodo di stage e il personale delle ditte esterne, il primo giorno di lavoro viene
formato sulla base di un programma denominato "INTRODUCTION TRAINING"
condotto da personale dell’Ufficio Sicurezza-Igiene- Ambiente. Esso é volto alla
formazione di base, anche rispetto alle conoscenze linguistiche, per quanto
attiene:
•
SICUREZZA
SUL
LAVORO,
in
base
all’Accordo
Stato
Regioni
del
21/12/2011 la formazione sulla sicurezza viene suddivisa in due settori:
- Formazione base
- Formazione Specifica
•
FORMAZIONE SULLA SICUREZZA ALIMENTARE, L’IGIENE E LE PRATICHE
GMP;
•
FORMAZIONE
SULLE
PROCEDURE
DI
SALVAGUARDIA
E
RISPETTO
DELL’AMBIENTE APPLICATE DALL’AZIENDA;
•
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Il lavoratore viene addestrato dai propri responsabili e affiancato a personale
qualificato e abilitato a fornire formazione a livello pratico.
Pag. 2 a 8
Al termine di tale addestramento, se ritenuto idoneo, il personale viene
qualificato allo svolgimento della mansione dal Responsabile del Dipartimento.
Le necessità di formazione, informazione e addestramento sono evidenziate dai
Responsabili di Dipartimento, dal RSPP, dai Responsabili di Reparto / Ufficio ed
approvate dal DdL, al fine di determinare le risorse da impegnare per la
formazione del personale. La pianificazione dell’attività è riportata nel Piano di
formazione annuale.
L’attività informativa/formativa supplementare può essere svolta da:
- docenti interni (nel caso in cui l’azienda abbia una preparazione specifica) (DI)
- docenti esterni (DE)
- centri di formazione accreditati (CFA)
secondo indicazioni riportate negli specifici programmi.
In caso di utilizzo di docenti esterni e/o interni per l’attività di formazione, sono
verificati i requisiti di preparazione e competenza specifica.
Le registrazioni della formazione e delle competenze di ciascun dipendente sono
compilate su base cartacea oppure informatica e conservate a cura del
personale dell’Ufficio Sicurezza - Igiene - Ambiente per tutto il periodo di
servizio del dipendente nell'azienda.
MANUTENZIONE STRUTTURE E IMPIANTI
E’ interesse della Sedamyl organizzare e controllare l'esecuzione della
manutenzione
per assicurare
che
le
infrastrutture, gli impianti e
le
strumentazioni soddisfino le esigenze di produttività, salute e sicurezza sul
lavoro (ai sensi dell’ art 15, lett. z del DLgs81/2008), igiene e sicurezza
alimentare, protezione ambientale dell’azienda e, di conseguenza, le esigenze
del cliente.
Si applica a tutte le infrastrutture, gli impianti e le strumentazioni della sede
di Saluzzo della Sedamyl suscettibili di perdita di efficienza.
Le figure predisposte sono:
1) Il Datore di Lavoro che definisce gli incaricati all’esecuzione dei controlli,
verifiche e manutenzioni per le risorse presenti in azienda (ambienti di
Pag. 3 a 8
lavoro, impianti, attrezzature, DPI, estintori e presidi sanitari, ecc.)
tenendo conto delle attività per cui sono previsti requisiti specifici.
2)Responsabile
della
manutenzione
che
raccoglie
giornalmente
le
richieste di intervento di manutenzione da parte del personale di
produzione e con la collaborazione del Responsabile di Produzione
stabilisce le priorità di intervento, organizzando il personale preposto ed
assegnando i compiti.
3) Enti esterni. In accordo all’art 71 comma 11 e all’allegato VII del DLgs
81/2008
vengono
programmate
internamente
ed
eseguite
da
enti
accreditati le seguenti verifiche periodiche di legge:
Gli interventi del Reparto Manutenzione possono essere di tipo:
a.
preventivo
b.
programmato
c.
non programmato
L’attività
di
manutenzione
preventiva
viene
eseguita
a
intervalli
predeterminati:
-
in accordo a criteri prescritti dal costruttore nel libretto di uso e
manutenzione
-
secondo quanto eventualmente richiesto dalle normative vigenti
riguardo la sicurezza
-
sulla base del risultato delle ispezioni periodiche
-
sulla base dello storico dei guasti macchina/attrezzatura
b.
Gli interventi programmati sono eseguiti in accordo con il Responsabile
di Produzione onde sfruttare al massimo le fermate calendarizzate degli
impianti.
Pag. 4 a 8
c.
Gli interventi non programmati sono eseguiti tenendo conto delle
priorità
assegnate
dal
Responsabile
Manutenzione
nonchè
dei
lavori
programmati in corso.
Tutti i manutentori ed il personale delle ditte esterne ricevono l’adeguata
formazione in caso di nuovi impianti e procedure o di loro modifiche. Tale
formazione riguarda le istruzioni di lavoro dell’impianto, le misure di
sicurezza da applicare durante i lavori, le misure di sicurezza alimentare e di
prevenzione ambientale.
Gli operatori devono indossare tutti i DPI specifici inerenti ai lavori da
effettuarsi (elmetto, casco, occhiali, scarpe di sicurezza, indumenti di lavoro,
guanti specifici per il lavoro da effettuarsi, ecc…).
Durante le operazioni di manutenzione gli operatori devono verificare sempre
la presenza di:
-
eventuali perdite di prodotti (liquidi, polveri, ecc.) in ambiente e
nell’atmosfera,
-
eventuali anomalie dei macchinari che possono provocare rumore
e comunicarli tempestivamente al proprio responsabile.
9.2 Sicurezza industriale
Nello stabilimento di Busca tutte le movimentazioni avvengono in ambienti
chiusi e le operazioni di carici scarico dei treni e dei camion avviene sotto
tettoia. Le aree di carico scarico sono tutte coperte o vi sono macchinari di
aspirazione delle polveri dotati di filtri periodicamente controllati e sostituiti.
In altri punti vi sono canaline per la raccolta di eventuali perdite accidentali.
Questo al fine di contenere i potenziali inquinanti in tutte le matrici
ambientali .
RACCOLTA ACQUE METEORICHE
L’intera azienda è coperta da una rete di raccolta degli scarichi idrici, in cui
defluiscono tutte la superfici di scolo.
Pag. 5 a 8
SERBATOI INTERRATI
In azienda è presente un serbatoio di carburante interrato, che ai sensi delle
prescrizioni AIA è sottoposto a prove di tenuta e alla verifica della sua
integrità con cadenza biennale. L’area di rifornimento sovrastante il serbatoio
è perimetrata da canaline di scolo che convogliano eventuali perdite ad un
pozzetto di raccolta dove vi è il de oliatore.
ATEX
La Sedamyl ha proceduto ad una classificazione delle aree con pericolo di
esplosione, in conformità con le direttive ATEX:
-
Direttiva 94/9/CE (DPR 126/98): contenente disposizioni in materia di
apparecchi e sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfera
potenzialmente esplosiva;
-
Direttiva 1999/92/CE (DLgs 233/03): relativa alle prescrizioni minime per il
miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che
possono essere esposti al rischio di atmosfere esplosive;
Le aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive in quantità tali da
richiedere particolari provvedimenti di protezione per tutelare la sicurezza e
la salute dei lavoratori interessati sono ripartite in Zone in base alla
frequenza e alla durata della presenza di atmosfere esplosive.
La classificazione delle Zone è la seguente:
Zona 0
Zona 1
Zona 2
Area in cui è presente in permanenza o per lunghi periodi o
frequentemente un'atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria
e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia
Area in cui la formazione di un'atmosfera esplosiva, consistente in una
miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapori o
nebbia, è probabile che avvenga occasionalmente durante le normali
attività
Area in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di
un'atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze
infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia o, qualora si verifichi, sia
unicamente di breve durata
Pag. 6 a 8
Zona 20
Zona 21
Zona 22
Area in cui è presente in permanenza o per lunghi periodi o
frequentemente un'atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere
combustibile nell'aria
Area in cui la formazione di un'atmosfera esplosiva sotto forma di nube di
polvere combustibile nell'aria, è probabile che avvenga occasionalmente
durante le normali attività
Area in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di
un'atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile o,
qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata
La GUIDA CEI 31-35 (Tab. 2.2.4-1) fornisce dei limiti di durata complessiva
di atmosfera esplosiva in relazione al tipo di zona per il caso di rischio
esplosione da gas, vapori e nebbie, per avere un riferimento quantitativo
nella valutazione delle aree, come di seguito indicato:
ZONA
PROBABILITA’ ATMOSFERA
ESPLOSIVA IN 365 gg
DURATA COMPLESSIVA
ATMOSFERA ESPLOSIVA IN 365 gg
Zona 0
P > 10-1
oltre 1000 ore
Zona 1
10-1 ≥ P > 10-3
oltre 10 ore fino a 1000 ore
Zona 2
10-3 ≥ P > 10-5
oltre 0,1 ore fino a 10 ore
(*)
(*) Per durata complessiva si atmosfera esplosiva in 365 gg (un anno) fino a 0,1 h, il luogo non è
generalmente pericoloso. Quando le emissioni sono più di una in 365 gg, in ogni caso la durata di
atmosfera esplosiva nei singoli eventi non può essere maggiore di 0,1 h. Per essere certi che il luogo non
presenta pericoli di esplosione occorre tuttavia effettuare di volta in volta un’analisi di rischio. Quando non
sono disponibili valori attendibili dei ratei di guasto, può essere generalmente considerato almeno un
evento ogni 365 gg.
Ai fini della valutazione, quando il pericolo è dovuto alla presenza di gas,
vapori, nebbie e/o polveri, si impiega il termine sorgente di emissione a cui è
sempre associato il grado di emissione.
L’estensione delle aree, che risulta sensibilmente influenzata dal grado di
emissione e dal grado di ventilazione è effettuata:
-
sulla base delle Norme CEI 31-30 e 31-35 in presenza di gas / vapori /
nebbie;
-
sulla base della Norma EN 50281-3 (CEI 31-52)in presenza di polveri.
Il risultato della classificazione viene riassunto in tavola 8 di zonizzazione
allegata
Pag. 7 a 8
9.3 Normativa Seveso
In riferimento al Decreto Legislativo del 17 agosto 1999, n°334 aggiornato e
coordinato con il D. Lsg. 21 settembre 2005 n. 238, in particolare al Capo I
all’Art. 2 dove si definisce l’ambito di applicazione del decreto, si rileva che la
sede operativa di Busca della Sedamyl non è assoggetta allo stesso decreto.
10 Nuovo progetto
La nuova linea UR30 sarà realizzata secondo i sistemi di protezione migliori e
disponibili sul mercato della sicurezza.
La
rete
antincendio
sarà
verificata
e
ridimensionata
in
funzione
della
realizzazione del nuovo progetto.
Per l’area interessata da tale intervento sarà inoltre effettuata una zonizzazione
delle are Atex ed adottate tutte le misure preventive e di protezione per far si
che il reparto sia ottemperante alle migliori tecnologie per la sicurezza.
La Ditta provvederà alla presentazione del progetto al Comando Provinciale dei
Vigili del Fuoco di Cuneo.
Pag. 8 a 8
Scarica

9 SICUREZZA INDUSTRIALE