L’età di Augusto Dalla Repubblica al principato Conquistato il potere dopo anni di tumulti, Ottaviano si propose un duplice obiettivo Consolidare la propria autorità Concentrò nella sua persona cariche e facoltà che lo rendevano di fatto onnipotente Ottaviano nelle vesti di pontefice massimo (I sec. d.C.) Garantire la continuità formale delle istituzioni repubblicane Si presentò come restauratore dell’ordine e della moralità antichi Il primato politico di Ottaviano Dopo anni di massacri, i Romani erano disposti ad accettare il governo di una sola persona in cambio della stabilità Ottaviano fu nominato Augustus («degno di venerazione») e princeps senatus («primo del Senato») Aveva il diritto di votare per primo in Senato: poteva così influenzare le decisioni degli altri membri Augusto cinto dalla corona civica (I sec. a.C.) Mantenne formalmente la costituzione repubblicana, ma di fatto regnò come un sovrano Da console a princeps Dal 27 al 23 a.C., Ottaviano governò Roma con la carica di console Nel 23 a.C. ottenne legalmente i due poteri fondamentali dello Stato: il tribunato della plebe e il proconsolato Dal 12 a.C., rivestì anche la carica di pontefice massimo Augusto di Prima Porta (I sec. d.C.) Forte di questi poteri, Augusto poteva decidere la politica di Roma e delle province La natura del principato augusteo La forma di governo inaugurata da Augusto viene definita principato: Augusto era princeps senatus e princeps civitatis («primo del Senato e dello Stato») La natura del principato è oggetto di discussione tra gli storici: si possono individuare tre posizioni. Il principato può essere Ara pacis (13-9 a.C.) un ammodernamento della Repubblica una monarchia assoluta una diarchia (princeps-Senato) La riorganizzazione dello Stato Augusto riformò lo Stato, decentrando le funzioni amministrative e accentrando il potere nelle sue mani Furono creati nuovi organi di governo: le prefetture Magistrati romani (età repubblicana) Il prefetto urbano era incaricato dell’amministrazione di Roma Il prefetto dei vigili svolgeva funzioni di polizia Il prefetto dell’annona provvedeva all’approvvigionamento Il prefetto del pretorio gestiva la sicurezza personale del principe La riorganizzazione delle province Augusto suddivise le province in Imperiali Amministrate da un funzionario del principe I tributi riscossi confluivano nella cassa del principe (fiscus) Senatorie Amministrate da un proconsole I tributi riscossi confluivano nella cassa dello Stato (aerarium) La riorganizzazione dell’esercito Augusto ridusse le legioni da 50 a 25 e introdusse un reclutamento volontario regolare Per impedire che i generali formassero eserciti personali, dispose il trasferimento frequente degli ufficiali Creò un corpo speciale di 9000 soldati scelti, i pretoriani, incaricati di proteggere la sua persona Ufficiali e pretoriani (II sec. d.C.) La coorte pretoria divenne così potente da condizionare la stessa politica imperiale La politica economica La politica economica di Augusto fu di stampo prevalentemente liberista: egli si astenne da un intervento diretto nei commerci Monete di rame Coniate dal Senato Per sostenere la spese dello Stato, fu necessario coniare più monete Monete d’oro e d’argento Coniate dal principe Augusto stabilì che un aureus d’oro equivaleva a 25 denarii d’argento e a 100 sestertii di rame Aureus augusteo (I sec. d.C.) La politica sociale e familiare La propaganda augustea presentava i mali di Roma come conseguenze dell’abbandono delle virtù tradizionali e della decadenza della famiglia Leges Iuliae Obbligo di matrimonio Criminalizzazione dell’adulterio Premi in denaro per le famiglie numerose Scena di allattamento (I sec. d.C.) La stessa figlia di Augusto, Giulia, fu condannata all’esilio per adulterio Le campagne militari di Augusto Tra il 27 a.C. e il 9 d.C., Augusto intraprese una serie di campagne militari (in Spagna, sulle Alpi, in Norico, in Rezia, in Pannonia e in Mesia) per difendere i confini e acquisire nuovi territori Nel 9 d.C., l’esercito di Publio Quintilio Varo fu massacrato dai Germani di Arminio nella foresta di Teutoburgo Il Reno e il Danubio avrebbero costituito da quel momento il limes dell’Impero Morte e successione di Augusto Augusto morì a Nola nel 14 d.C., a settantasei anni. Aveva riorganizzato lo Stato, garantito la pace e dato alla città di Roma uno splendore mai più eguagliato Un anno prima di morire designò come erede il figliastro Tiberio, sebbene il titolo di principe non fosse formalmente ereditario Mausoleo di Augusto (I sec. d.C.) La fioritura delle arti La stabilità politica ed economica dell’età augustea favorì la fioritura delle arti e delle lettere, coltivate nel circolo di un collaboratore di Augusto, Mecenate Dal nome di Mecenate deriva il termine “mecenatismo”, la protezione delle arti Le opere celebrano il programma politico e sociale augusteo La propaganda augustea promuoveva il recupero dell’economia agricola e delle tradizioni romane S. Bakalovich, Il circolo di Mecenate (1890) I poeti augustei Gli intellettuali augustei della prima generazione avevano vissuto personalmente le guerre civili e auspicavano un’epoca di pace e stabilità Publio Virgilio Marone (70-19 a.C.) celebrò nell’Eneide le origini divine della gens Iulia, cui apparteneva Augusto Quinto Orazio Flacco (65-8 a.C.) trattò nei suoi versi soprattutto temi di carattere personale e filosofico Publio Ovidio Nasone (43 a.C.-18 d.C.) nelle Metamorfosi celebrò, attraverso il mito, l’età dell’oro iniziata con Augusto Virgilio tra le muse Clio e Melpomene, mosaico (III sec. d.C.) La storiografia Sotto Augusto visse uno dei maggiori storici romani, Tito Livio (59 a.C.-17 d.C.), che scrisse una storia di Roma in centoquarantadue libri: Ab urbe condita libri («Dalla fondazione della città») Roma è celebrata come l’idea della giustizia incarnata nel mondo Giardino recintato, affresco proveniente dalla villa di Livia, moglie di Augusto (I sec. d.C.) Livio nutriva perplessità sul futuro di Roma e nostalgia per il passato repubblicano La condizione femminile Nell’età augustea mutarono anche i rapporti economici e di potere tra moglie e marito Le donne poterono disporre più liberamente della loro dote e lasciarla in eredità Anche le donne potevano divorziare e ottenere l’affidamento dei figli Donna che legge (I sec. d.C.) Le donne più abbienti godevano di grande autonomia e potevano dedicarsi anche ad attività intellettuali La città romana La politica augustea prevedeva anche la fondazione di nuove città in località strategiche Le città erano organizzate intorno a due assi perpendicolari Cardo (nord-sud) Decumano (est-ovest) Ricostruzione della pianta di Augusta Pretoria (l’attuale Aosta) Nell’intersezione tra il cardus maximus e il decumanus maximus sorgeva il Foro, il centro politico, economico e religioso della città Gli edifici pubblici Oltre al Foro, ogni città romana possedeva edifici pubblici come il teatro, l’anfiteatro e le terme Grande attenzione era prestata alla costruzione di servizi di ordine pubblico Acquedotti e reti fognarie Strade e ponti Arco di Augusto, Aosta Un esempio di città di nuova fondazione è Augusta Pretoria (l’attuale Aosta), fondata da Augusto nel 25 a.C. La ristrutturazione di Roma Augusto sottopose Roma a una profonda trasformazione urbanistica e architettonica per elevarla al rango di capitale del nuovo Impero Roma si arricchì di edifici e templi, rivestiti di splendidi marmi Roma divenne lo specchio del programma augusteo Oltre a edificare il Foro che porta il suo nome, Augusto potenziò gli acquedotti e mise in sicurezza le rive del Tevere Teatro di Marcello, inaugurato nel 17 a.C. Famiglia antica e moderna Il temine latino familia designava l’insieme delle persone che vivevano sotto lo stesso tetto ed erano sottoposte all’autorità dello stesso pater familias Oggi per “famiglia” si intende quella nucleare, formata dai genitori e dai figli, e fondata su importanti doveri sociali e affettivi (principio di responsabilità) Gli Stati promuovono specifiche politiche per agevolare la formazione della famiglia e per tutelarla Famiglia eschimese (1929) L’articolo 30 della Costituzione italiana stabilisce che l’educazione dei figli è un diritto-dovere dei genitori ed equipara i figli nati all’interno e all’esterno del matrimonio