TRASFORMATORE (Parte II) Allievi Ing. Navale Versione aggiornata al 11/11/ 2013 Equazioni di base del trasformatore nel dominio del tempo LKT per i due avvolgimenti d p di1 v1  r1  i1  l 1  N1 dt dt d p di2 v2  r2  i2  l 2  N2 dt dt Legge di Ampére R   p  N1i1  N 2i2 Diversi modelli del trasformatore reale di crescente complessità • Modello 1: r1  r2  0 , l 1  l 2  0 , ferro ideale, privo di perdite con riluttanza R finita e costante; • Modello 2: r1  r2  0 , l 1  l 2  0 , ferro reale con perdite; • Modello 3: avvolgimenti reali ( r1, r2  0 ), loro accoppiamento magnetico non perfetto ( l 1 , l 2  0), ferro reale con perdite, rete equivalente a T. Modello 1 del trasformatore reale • Avvolgimenti ideali ( r1  r2  0) • Accoppiamento perfetto ( l 1  l 2  0 ) • Ferro ideale, privo di perdite con riluttanza R finita e costante. Modello 1 Equazioni di base: V1  jN1   p V2  jN 2   p R   p  N1  I1  N 2  I 2 Riluttanza nel modello 1 (finita e costante) La riluttanza è somma del contributo del ferro e dei traferri 4 R   fe  S  0  S l fe B 1 R dl p S Il ferro ha permeablità cost.→caratterist. B-H lineare→area nulla del ciclo d’isteresi →perdite per isteresi nulle; analogamente nulle le perdite per correnti di Foucault Funzionamento a vuoto avvolgim. second. aperto i2  0 i10 v1 Il sistema può essere considerato come un bipolo, la cui caratteristica è: V1  f ( I 10 ) Modello 1: funzionamento a vuoto avvolgim. second. aperto Equazioni V1  jN1   p  p  N1  I 10 / R  V1  I 10 jL1 R   p  N1  I 10 V1  j( N / R) I 10  jL1  I 10 2 1 dove L1  N1 / R 2 Funzionamento a vuoto, confronto con il trasformatore ideale La legge di Ampére nel trasformatore ideale fornisce: 1 I1   I 2 a A vuoto I 2  0 → anche I1  0 → Il trasformatore ideale a vuoto costituisce un aperto ideale. % Funzionamento a vuoto, confronto con il trasformatore ideale Il valore del flusso è imposto dalla tensione applicata: V1  jN1   p Il valore finito del flusso, pur in assenza di correnti i1 e i2 finite è spiegabile con il fatto che si è supposta nulla la riluttanza R R   p  N1  I1  N 2  I 2  0 p  0 Modello 1 del trasformatore reale; funzionamento sottocarico Il flusso  p non varia rispetto al funzionamento a vuoto essendo sempre imposto dalla tensione v1 : V1  jN1   p Il flusso è pertanto costante al variare del carico del trasformatore % Modello 1 del trasformatore reale; funzionamento sottocarico R   p  N1  I1  N 2  I 2  Legge di Ampére N1 ) N2 R   p / N1  I1  I 2 / a (a   V1  I1  I '2  I 10 jL1  1 R  ( jN1  p )  I1  I 2 / a 2 j N1 dove L1  N / R 2 1 I '2  I 2 / a LKT V1  jN1   p  V1 V2 a V2  jN 2   p Modello 1, rete equivalente del trasformat. reale sotto carico V1 V2 a I '2 1  a I2 V1  I1  I '2  I 10 jL1 V1  jN1   p V2  jN 2   p R   p  N1  I1  N 2  I 2 Modello 1, rete equivalente del trasformat. reale sotto carico Se si divide I e II membro della legge di Ampere per N 2 si ottiene un’altra rete equiv. La corrente I ' '1   a I 1 L2  N / R 2 2 rappresenta la corrente I 1 dal lato 2 vista Modello 2 del trasformatore reale • Avvolgimenti ideali ( r1  r2  0) • Accoppiamento perfetto ( l 1  l 2  0 ) • Ferro reale con perdite Comportamento reale del ferro B è sinusoidale, le correnti no. Infatti: v1  2V1  sin( t ) v1  N1 d p dt R   p  N1i1  N 2i2 1 R dl p S Comportamento reale del ferro L’area del ciclo rappresenta l’energia di magnetizzazione per unità di volume dissipata in calore. Una relazione empirica fornisce la potenza dissipata: Pi  k   2p K cost del materiale proporzionale alla frequenza ed al volume. % Comportamento reale del ferro Perdite per correnti parassite nel ferro (o correnti di Foucault) in una lastra piana indefinita di spessore Δ: Pcp  C f 2 2  2p  fe C cost. opportuna,  fe resistività del ferro Il fenomeno non è portato in conto dalle eq. di base precedenti. % Comportamento reale del ferro La potenza complessiva dissipata nel ferro è fornita dalla somma delle perdite per isteresi e di quelle per correnti parassite: Pfe  Pi  Pcp  k ' 2p e conseguentemente: Pfe  k"V  12 Confronto del model. 2 con il model. 1 nel funzionam. a vuoto La potenza assorbita dal trasformatore è nulla. Tale modello non è quindi in grado di rappresentare i fenomeni dissipativi nel ferro. La potenza trasformata in calore nel ferro deve essere fornita dalla rete di alimentazione Modello 2 (ferro reale): funzionamento a vuoto Si possono trattare in maniera separata i problema della non linearità e della dissipazione di potenza nel ferro, riducendo il ciclo alla sua linea media e considerando a parte le perdite nel ferro. Pfe  k"V  12 % Modello 2 (ferro reale): funzionamento a vuoto Si può linearizzare la linea media del ciclo, considerando cost. la riluttanza. Le perdite  12 nel ferro Pfe  k"V possono essere rappresentate da una resist. in parall. a L1 tale che: Pfe  V / R' m 2 1 Modello 2 (ferro reale): rete equival. nel funzionam. a vuoto R'm  V / Pfe 2 1 L1  N12 / R Modello 2 (ferro reale): funzionamento a vuoto La corrente a vuoto risulta pari alla somma: I 10  I ' a  I '  Pfe  V1 I ' a Q  V1 I '  Modello 2 (ferro reale con perdite): funzionamento sotto carico L1  N / R 2 1 R'm  V / Pfe 2 1 % Modello 2 (ferro reale con perdite): funzionamento sotto carico L2  N / R 2 2 R"m  V22 / Pfe % Modello 2 (ferro reale con perdite): funzionamento sotto carico Nel trasformatore ideale 1 I1   I 2 a Nel trasformatore reale 1 I 1  I ' 2  I 10   I 2  I 10 a Il rapporto tra le correnti è diverso da 1/a. Lo scostamento è prodotto da I10 % Modello 2 (ferro reale con perdite): funzionamento sotto carico Il trasformat. non è più trasparente né alla pot. attiva, né a quella reattiva. La pot. attiva assorbita dal primario è la somma di quella trasferita al second. e delle predite nel ferro. Il rendimento è diverso da 1. Riduzione della potenza reattiva Q e delle perdite nel ferro Pfe Per ridurre Q occorre ridurre la riluttanza R, riducendo i traferri e aumentando la permeabilità. Per ridurre Pfe si usano lamierini isolati laminati a freddo di ferro silicio. Tali lamierini sono anisotropi. Nucleo magnetico Modello 3 del trasformatore reale • Avvolgimenti reali (r1, r2  0) • Accoppiamento non perfetto (l 1 , l 2  0) • Ferro reale con perdite Modello 3 (avvolgim. + accoppiam. magnet. reali, ferro senza perdite) Eq. di base nel dominio del tempo: di1 v1  e p1  r1  i1  l 1 dt d p e p1   N1 dt R   p  N1i1  N 2i2 v2  e p 2 di2  r2  i2  l 2 dt ep 2   N2 d p dt Modello 3 (avvolgim. + accoppiam. magnet. reali, ferro senza perdite) Eq. di base nel dominio dei fasori V 1  E p1  (r1  jl 1 ) I 1 V 2  E p2  (r2  jl 2 )I 2 E p1   jN 1  p E p 2   j N 2  p R   p  N1  I1  N 2  I 2 Modello 3 (avvolgim. + accoppiam. magnet. reali, ferro senza perdite) LKT V 1  E p1  (r1  jl 1 ) I 1 E p1   jN 1  p V 2  E p 2  (r2  jl 2 ) I 2 E p 2   j N 2  p R   p  N1  I1  N 2  I 2 Modello 1, rete equivalente del trasformat. reale sotto carico L1  N12 / R V1  jN1   p V2  jN 2   p R   p  N1  I1  N 2  I 2 Modello 3: rete equivalente (ferro senza perdite) L1  N12 / R Modello 3: rete equivalente (ferro reale con perdite) L1  N12 / R Modello 2: rete equivalente L2  N / R  L1 / a 2 2 2 R"m  V22 / Pfe  R'm / a 2 Modello 3: rete equivalente (ferro reale con perdite) L2  N / R  L1 / a 2 2 2 R"m  V22 / Pfe  R'm / a 2 Modello 3: rete equivalente a T Nel trasformatore ideale z' 2  a 2  z 2 % Modello 3: rete equivalente a T z' 2  a 2  z 2 zu % Modello 3: rete equivalente a T dove I '2  I 2 / a r ' 2  a r2 2 l ' 2  a l  2 2 z'u  a  zu 1 V '2  z 'u I '2  (a zu )(  I 2 )  a( zu I 2 )  aV 2 a 2 2 % Modello 3: rete equivalente a T Impedenze z1  r1  jl1 z'2  r '2  jl ' 2 z1 m z' z'2 z'm  ( jL1 ) // R'm Modello 3: deduzione rete equivalente a L LKT LKC V 1  (r1  jl 1 ) I 1  (r '2  jl ' 2 ) I '2 V '2 I 1  I ' 2  I 10 % Modello 3: deduzione rete equivalente a L LKT dove V 1  (r1  jl 1 ) I 10  (r 'eq  jl 'eq ) I ' 2 V ' 2 r ' eq  r1  r ' 2 l 'eq  l 1  l ' 2 % Modello 3: deduzione rete equivalente a L Trascurando (r1  jl 1 ) I 10 I 1  I ' 2  I 10 → V 1  (r ' eq  jl 'eq ) I ' 2 V ' 2 Bilancio delle potenze Pfe  V12 / R' m Pcu  r 'eq I ' 22 Bilancio delle potenze Potenze Potenza assorbita Pass  V1 I1 cos 1 Potenza utile Put  V2 I 2 cos  2 Invarianza delle potenze rispetto al lato del trasformatore Pot. Utile Put  V2 I 2 cos  2  V ' 2 I ' 2 cos  2 essendo V ' 2  a V2 Pfe  V / R' m  V / R"m 2 1 essendo 2 2 R"m  R' m / a 2 I ' 2  (1 / a ) I 2 Pcu  r 'eq I ' 22  r"eq I 22 r"eq  r 'eq / a 2 Funzionamenti a rendimento nullo Rendimento= Put / Pass= 0 se . Put  0 Put  V2 I 2 cos  2 Put  0 se I 2  0 (funzionamento a vuoto) o se V2  0 (funzionamento in corto circuito) Pass  Pcu  Pfe Prova a vuoto Schema di misura W A V 1 f P  Pfe  r I 2 1 10 T V V 2 r I trascurabile 1 10 20 I 10  10 2 I 1n Prova a vuoto; determinazione parametri verticali circuito ad L W A V 1 f V T V R' m  V / W 2 L1  V / I '  20 I ' a  V / R' m I '  I102  I '2a  A2  I '2a Prova in corto circuito Schema di misura P  Pcu  Pfe  Pcu  Vcc2 / R'm Vcc2 / R 'm trascurab. Vcc  102V1n Prova in corto circuito  trascurabile I10  Prova in corto circuito W A V 1 cc T f V r 'eq  W / I12n  W / A2 2 l 'eq  (V / A) 2  r 'eq 2 V1cc / I1n  V / A  zeq  R'eq (l 'eq ) 2 Rendimento del trasformatore, determinazione diretta Put W2   Pass W1 Inconvenienti • Notevole influenza degli errori di misura dei wattmetri • Difficile determinare la variabilità del rendimento con il carico Rendimento convenzionale e sua determinazione indiretta Diversa formulazione del rendimento: Put  Put  Pfe  Pcu La sua traduzione operativa comporta la determinazione di Put, Pfe e Pcu. P utile Put  V2 I 2 cos  2 ipotizzata e non misurata Pfe e Pcu misurate nelle prove a vuoto ed in corto circuito Andamento del rendimento in funzione del carico Rendimento convenz. V2 I 2 cos 2  " 2 V2 I 2 cos 2  Pfe  req I 2 Se V2 è supposta costante, trascurando le cadute di tensione, si ottiene il diagr. dove per I2= I2p le perdite nel ferro e nel rame sono eguali   0 per I 2 I2  I2p  I 2 p  0.6  0.9 I 2 n Pfe req"  Rendimento in energia Ci si riferisce alle energie invece che alle potenze: w Wut  Wut  W fe  Wcu essendo l’energia data da W  t 0   vidt t0 Ci riferisce ad un prefissato intervallo  : si ha così il rendim. giornaliero, mensile, etc. Rendimento in energia W t 0   vidt t0 Se in  il carico è costante ( I 2 e V2 costanti): Wut  V2 I 2 cos 2 W fe  Pfe Wcu  Pcu e i rendimenti in potenza ed energia sono eguali. Rendimento giornaliero Se si esprime l’energia in Wh si ha: Put Put  V2 I 2 cos  2 h 24 V2 I 2 cos 2 h w  V2 I 2 cos 2 h  Pfe 24  req" I 22 h Andamento del rendim. in energia in funzione del carico L’andamento è analogo a quello del rendim. in potenza. Si ha il massimo quando l’en. persa nel ferro è eguale all’en. persa nel rame → per I 2 dato da: I 2w  Pfe 24 r"eq h  24 I2p h Caduta di tensione I 10 V1n I2  0 V 20 Si definisce caduta di tensione la quantità: V  V20  V2 I1 V1n I2 V2 Caduta di tensione: funzionamento a vuoto 0  E p 2  V 20   E p1 / a , trascurando la caduta di tensione dovuta a I 10 →  E p1  V 1n  V20  V1n / a  V2 n V  V20  V2  V2n  V2  Calcolo della caduta di tensione V 1n  (r 'eq  jl 'eq ) I '2 V '2 dove I '2  I 2 / a (conv.gener.) r 'eq  r1  a 2 r2 l 'eq  l 1  a 2 l 2 Dividendo per a → V 2n  V 20  (r"eq  jl"eq ) I 2  V 2 dove r ' eq l 'eq l 1 r1 r"eq  2  2  r2 l"eq  2  2  l 2 a a a a Calcolo approssimato della caduta di tensione FG perpendicolare a BG V 2n  V 20  (r"eq  jl"eq ) I 2  V 2 ΔV=BK, trascurando CK, ΔV=BC=BH+HC BH  r"eq I 2 cos  2 HC  l"eq I 2 sin  2  V  r"eq I 2 cos 2  l"eq I 2 sin 2