ECONOMIA E FINANZA PUBBLICA Le entrate pubbliche Le entrate del settore pubblico si suddividono in: - prezzi privati, applicati da amministrazioni ed imprese pubbliche quando vendono beni e servizi con caratteristiche private; - tariffe (o prezzi pubblici) delle imprese, pubbliche e private, che producono servizi di pubblica utilità (acqua, luce, gas, trasporti pubblici, comunicazioni, ecc.) si tratta di prezzi differenziati, controllati e discriminati per ragioni distributive ed equitative; - prezzi politici: sono corrispettivi che si pagano, come quote di costo, per servizi pubblici domandati dai privati, come le tasse (tasse di istruzione pubblica, tasse giudiziarie, ticket sanitari, ecc.) o per benefici concessi ai privati anche senza che siano domandati,come i contributi obbligatori per le migliorie apportate ad immobili privati da infrastrutture pubbliche (autostrade, porti, ponti, metropolitane) e da interventi pubblici (es. bonifica, assetto territoriale, piani regolatori); - imposte: sono prelievi coattivi, senza corrispettivo immediato di servizi domandati, e destinati al finanziamento indifferenziato della spesa pubblica (v. il c.d. principio di unità del bilancio pubblico); in rari casi ci possono essere imposte a destinazione vincolata nel finanziamento di spese speciali (imposte di scopo). Le imposte sono generalmente composte (salvo che per le imposte fisse) da tre elementi: T, t e IMP, dove T è il gettito dell’imposta, IMP l’imponibile, t è l’aliquota (la percentuale che si applica sull’imponibile per determinare l’imposta). Quindi T = tIM . Chi è tenuto al pagamento dell’imposta è il contribuente (persona fisica o giuridica). Una suddivisione antica delle imposte è tra imposte dirette ed indirette. Le imposte dirette si commisurano essenzialmente al reddito ed patrimonio: se l’imponibile è il reddito R l’imposta di aliquota tR diventa T = tRR ed il reddito si riduce diventano R - tRR = R(1 - tR) (reddito netto disponibile). Le imposte indirette si commisurano essenzialmente ai prezzi ed ai valori monetari di trasferimenti, consumi, vendite, scambi, produzione; se l’imponibile è un valore (es. prezzo) p, l’aliquota è ti l’imposta diventa T = tip ed il prezzo aumenta a p + tip = p(1+ti). Le imposte si suddividono ancora in: - Imposte ordinarie (sono componenti stabili del bilancio pubblico e si ripetono per più esercizi ) e straordinarie (sono introdotte per ragioni eccezionali di necessità finanziarie e poi soppresse); - Imposte generali che si applicano per tutte le categorie di un imponibile (ad es. imposta generale sul reddito) e speciali, che si applicano solo ad alcuni imponibili di una categoria generale (ad es. imposta sui redditi di lavoro): - Imposte fisse, determinate senza riferimento alla dimensione degli imponibili (come l’antica imposta di capitazione o testatico, pagata dal contribuente senza riferimento al suo reddito o patrimonio, o come le imposte per la registrazione di certi atti); imposte commisurate ad imponibili con aliquote; - Imposte ad valorem che applicano aliquote su valori monetari di imponibili (prezzi, redditi, valori patrimoniali), ed imposte specifiche, commisurate a quantità, volume, peso, superficie o altri elementi fisici e non monetari