inverno Autor. Tribunale di Roma N. 30/2002 del 24/1/2002 Poste Italiane SpA - Sped. in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Roma Periodico trimestrale di Tecnica Professionale fondato da FRANCO ARABIA Organo ufficiale dell’A.D.A. - (anno XXX) Anno 15° Nuova serie - Inverno 2008 EDITORIALE ) di Franco Arabia Il Miglio Verde (C ) dignità del morente sia nei confronti del mondo esterno, ome molti sanno, nel 1999, Frank Darasia verso se stesso. Diversamente, non si comprenderebbe bont immette nei circuiti cinematografici perché, sotto il profilo politico-morale, continuamente si un bellissimo film, Il Miglio Verde, ispiparli di “moratoria contro la pena di morte”, un “grido iporato all’omonimo romanzo di Stephen King. La trama è crita” in certe occasioni, secondo Giuliano Ferrara, di una nota ed è stata interpretata magistralmente da Tom società sclerotizzata e virtuale, laddove l’incisività della Hanks nei panni del protagonista, Paul Edgecombe, un stampa e della televisione allontana, di fatto, il singolo anziano cittadino inglese, di 108 anni, che vive in una dalla realtà, rendendolo dislessico, casa di riposo, tormentato da incubi agevolandolo a scaricare tutto ciò e rimorsi. Altri attori, come Michel che gli pesa, tutto ciò che ingombra Clark Duncan, il gigante di colore, ed è fastidioso, in nome di una finta John Coffey, e che, nelle fantasiose laicità, al pari dell’attuale presunto liintenzioni del romanziere King, sono berismo, e facendo emergere un’asle iniziali di Jesus Christ. senza di valori in un sistema crudele, Il Miglio Verde, in effetti, era la diper certi aspetti assimilabile alla lostanza che separava la cella dei congica spartana priva di una qualsiasi dannati a morte dalla sedia elettrica, forma di pietà, che gioca con i simeufemisticamente soprannominata boli in un rimpiattino persuasivo e “la vecchia scintillante”. In pratica, che, alla fine, allontana dalla purezza un lugubre percorso di morte camufdi quei sentimenti che ha sempre cafato dal colore verde, che comuneratterizzato la società italiana. Il dimente la gente riconduce a simbolo rettore d’albergo, una figura profesdella speranza, alcuni studiosi lo assionale profondamente umana, è abisociano al Santo Graal, altri ancora ( Franco Arabia ) tuato a qualsiasi cosa, giacché vive e lo legano al mondo vegetale e al opera in molte situazioni particolari, con il suo occhio principio della decomposizione, mentre la liturgia cattoesperto e l’animo rivolto ai problemi della gente, sia si tratti lica lo utilizza per i paramenti verdi dalla seconda alla sesta dei suoi clienti, sia si tratti del personale dipendente, sia si dopo l’Epifania e in tutte le domeniche dopo Pentecoste, in riferisca alla sua vita personale, a quella del suo paese o pratica nell’attesa e con la speranza, appunto, in vicinanza dell’intera comunità mondiale. Essendo egli cittadino condelle due feste religiose più grandi, che sono Pasqua e Nasapevole, in quanto tale, non si occupa solo di questioni tale. Nello specifico del romanzo e nel film a questo ispitecniche ma anche di altro, come l’etica, la morale, la porato è rappresentata la subdola abilità dell’uomo a voler litica, il confronto e l’indefinibile giudizio. Certo, il dubbio, sofisticare i valori, forse per esorcizzare i propri limiti riche è sempre elemento di timore, d’insicurezza, ma anche spetto ad un evento doloroso e naturale come quello della approccio corretto, spesso sottrae al giudizio netto, morte, ma che tale dovrebbe rimanere in ogni suo aspetto, senza artifici dialettici, dovendo doverosamente elevare la ( segue a pag. 6 ) HOTEL MANAGERS inverno 2008 3 ( Sommario inverno 2008 ) EDITORIALE Il Miglio Verde di Franco Arabia _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 3 L’OPINIONE Il silenzio di Claudio Nobbio _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 7 OSSERVATORIO La Bit si riduce di Gaetano Castellano _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 9 IMPRESA E DIRITTO Le novità legislative in materia di rapporti di lavoro di Vincenzo Meleca seconda parte _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 13 DAL SEMINARIO DI STUDI DI ADACAMPANIA A NAPOLI La Legionella Dr. Biagio Muzio __________________________________________________________________ 26 LIBRI a cura di Silvia Santori Storia di una tassista e di un affittacamere - Storia di Minervino Murge _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 33 PERSONAGGIO IN VETRINA Intervista a Mario Ferraro _______________________________________________________________________ 34 CENTRO STUDI MANAGERIALI Un socialnetwork itinerante di Antonio De Septis _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 42 SESSIONI DI STUDIO CSM Giornata riminese di aggiornamento avanzato per il Direttore d’Albergo dalla Fiera di Rimini_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 44 Sottobudgets e Contabilità Analitica da Assisi _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 46 Pubblicità del codice disciplinare e tempestività della contestazione da Roma_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 48 Giornata dedicata agli aspetti legali e al Controllo di Gestione dalla Fiera Expo Riva del Garda _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 51 ADASTORY _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 54 ATTUALITÀ PROFESSIONALE La Gestione familiare dell’Hotel di Maurizio Ferrante terza parte _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 63 L’Hotel Villa Diodoro di Taormina, sede della prossima Assemblea Generale di Ada, marzo del 2009 EDITORIALE ( segue da pag. 3 ) ma anche ai fondamentalismi, a forme d’integralismo che potrebbero allontanare il singolo da princìpi intelligibili di verità, sia pure relative, giacché quelle assolute sono utopie della mente. Ed è proprio con il dubbio che, in questi giorni mi sono ritrovato all’interno del Miglio Verde: gli agenti penitenziari, esecutori della legge, il gigante nero e buono, simbolo di pietà e amore, il piccolo agente penitenziario integralista e carrierista, in altre parole la crudeltà (ricordate quando gli affidano il condannato, non bagna la spugna per allungare la morte del condannato?!), il popolo spettatore e giustizialista. Una scena ripetuta in occasione di un fatto veramente doloroso, che abbiamo seguito in diretta, come si fa in “tutto il calcio minuto per minuto”, entrando nelle nostre case, coinvolgendoci sotto il profilo umano, ma non solo. I nostri lettori intuiranno, certamente, che non desidero ripetere il nome di questo caso, poiché si è parlato molto e a sproposito; e di solito, in questi frangenti, si finisce con provare senso di rigetto, di repulsione per il metodo con il quale si affrontano problemi che non dovrebbero essere trattati alla stregua di un reality show; ecco perché non mi piace menzionare un nome che è transitato in lungo e in largo dalle nostre case prima di passare a vita diversa. Su diverse pagine di quotidiani ho letto di persone che hanno scritto chiedendo di conoscere quale sia la differenza fra eutanasia e non alimentazione del morente. Non ci sono state ri- 6 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ) sposte convincenti, e non riuscivano ad esserci, probabilmente non potranno mai sussistere, poiché in tutte e due i casi, il risultato è identico: nel primo, la morte è immediata, nel secondo, è più lenta. Resto ancora con molti dubbi: se la morente percepiva ancora emozioni, se ha sofferto, se di là di qualsiasi ragionamento umano in favore dei viventi l’atto sia stato corretto o se si tratti, invece, di posizioni comode di una società che non riesce più ad esprimere particolari sensibilità; e se, poi, qualcuno sia riuscito a stabilire quale che sia il momento dello scorporo dell’anima e dello spirito, in un paese che pare abbia un alto tasso religioso. Nessuno potrà convincermi su chi ha ragione, se gli uni, quanti sostengono la necessità del diritto dell’uomo di suicidarsi, perché di questo si tratta, sia pure con un tutore, inserendo il principio dell’arbitrarietà, capovolgendo valori etici sui quali si fondano le difese del diritto alla vita, o se hanno ragione gli altri, quelli che sostengono che nessun uomo può decidere della vita o della morte di un altro. Personalmente non ho verità da offrire a chicchessia, ma terminando mi piace ricordare il pensiero di Simone Veil, ebrea ed ex presidente del Parlamento Europeo che, nel sostenere che in ogni uomo c’è una parte di Dio, evidenziando una bellissima visione immanente del divino, afferma che chiunque commette un atto delittuoso contro qualsiasi essere umano e come se uccidesse una parte del Logos, del principio. ( [email protected] ) L’OPINIONE ) di Claudio Nobbio Il silenzio (I) l silenzio di chi chiude l’audio significa volersi staccare dal mondo reale ed entrare nel limbo. Separare i sensori è come introdursi in un cinema dove si proiettano film muti. Attorno, c’è solo una realtà che sembra virtuale e il tempo per le riflessioni diventa sempre più ampio. Il silenzio della parola è, invece, tutt’altra cosa. La parola da trattenere e non da pronunciare. Per il libero pensatore, il silenzio fa parte di un processo di purificazione della mente per una maggiore recettività della conoscenza. Se l’uomo ha que- st’approccio, si può affermare che egli parla il linguaggio del silenzio: Silentium, in latino da sitere, ha il significato di tacere e, quindi, se si parla di silenzio è sempre nel senso di tacere; in effetti, quasi tutte le religioni racchiudono il loro postulato nel silenzio. Occorre capire e ascoltare se stessi, poi ascoltare gli altri, e poi ancora esprimersi. Pitagora, ancor prima di aprire la sua scuola, a Crotone, al tempo della Magna Grecia, trascorse diversi anni in silenzio e quando divenne il capo della Schola Italica lo HOTEL MANAGERS inverno 2008 7 L’OPINIONE ) impose ai suoi discepoli. Essi dovevano ascoltare e meditare le parole del Maestro nel segreto della loro saggezza e sapienza con l’uso della propria intelligenza. Un altro esempio, che ci arriva dall’antichità, riguarda Mosè. Lui solo ha saputo da Dio quale era la pronuncia del nome ineffabile del Divino, ma ha vietato agli altri di dirlo, potendolo solo compitare. Il simbolo più espressivo del silenzio può essere rappresentato da due dita poggiate sulle labbra, di ciò vi è riscontro in quasi tutte le religioni, ma significa riservatezza, sapere conservare dentro di sé i segreti appresi e parlarne solo quando si è certi che l’interlocutore è degno di ascoltare. Saper conservare il silenzio, infatti, è indice di fedeltà, innocenza e soprattutto discrezione. Restare in silenzio è uno degli esercizi più difficili per l’uomo. Nel silenzio della parola, gli altri sensi aumentano le loro sensibilità e il silenzio stesso non può che fare accrescere in noi la facoltà di riflettere, d’introspezione e colloquio con se stessi. 8 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ( Pitagora ) Oggi, nell’epoca della comunicazione gridata a tutti i venti, nel tempo in cui, a cominciare dalla Tv, dalla radio, i giornali, i libri, nessuno tiene più segreti. L’intercettazione si appropria la parola degli altri: tacere, osservare e riflettere, sarebbe la cosa migliore da fare. Ci sono inondazioni di parole che defluiscono dalle bocche delle persone senza che queste riflettano minimamente su cosa stiano dicendo. In particolare, le ultime generazioni passano parole chattando, scrivendo sms sui telefonini. C’è da chiedersi da che cosa dipende questa voluttuosità comunicativa, di volersi mettere in contatto con altri, spesso sconosciuti, a cui far parte i propri sentimenti e desideri più intimi, i propri segreti, quando se ne hanno. C’è da preoccuparsi e forse vale la pena di indire la giornata del silenzio: spegnere le tv, i giornali, chiedere 24 ore di silenzio generale, una pausa. Ognuno potrebbe avere la possibilità di riflettere, di concentrarsi su di sé, cercare le proprie verità e, probabilmente, imparerebbe, di nuovo, il valore della parola. OSSERVATORIO ) di Gaetano Castellano La Bit si riduce (C ) iò che si temeva è accaduto, questo anno, la Bit di Milano, ha registrato una partecipazione alquanto contenuta di operatori, di catene alberghiere, come, peraltro, era già accaduto alla Fitur di Madrid. Larga partecipazione invece regioni italiane con immagini appealing dei loro prodotti. Il padiglione dieci è stato il più interessante, grazie alla larga partecipazione dei più importanti web sites e booking engine con offerte low cost che prevedevano anche no fee di ingresso se il contratto era siglato in fiera; insomma, tutto all’insegna del web marketing, malgrado che, in Italia, la percentuale di tecnologia sia ancora al disotto dei competitors europei. Occorre aggiungere che anche i famosi work shop e il mitico buy Italy hanno segnato il passo. Infatti, gli incontri adesso sono mirati e prevedono contatti in anticipo per verificare come il buyer sia interessato al prodotto e alla location della strutture. Il depliant, il vecchio cartaceo, un must per molte aziende, è ormai sorpassato; ora si preferisce usare un PC o un Iphone per presentare il proprio prodotto, con un followup in sede, che prevede l’invio in PDF delle potenzialità e dei servizi della propria struttura. Ormai bisogna accettare le nuove tecnologie e usarle in modo adeguato, considerando che tutto è evidente per tutti, grazie ad internet. C’era una volta la paura che la concorrenza conoscesse i nomi dei partners, le proprie offerte, le tariffe particolari, le convenzioni (un tragicomico albergatore suggeriva di usare familiari per evitare spiate), adesso basta navigare sui siti con le tecniche giuste per ricevere tutte le notizie sui concorrenti e sui segmenti di HOTEL MANAGERS inverno 2008 9 OSSERVATORIO mercato sui quali s’intende posizionare il proprio prodotto. Le nuove tecnologie, se utilizzate in modo appropriato, permettono di conoscere in tempo reale le modificazioni della domanda e modificare le strategie per migliorare il proprio market-share con politiche di yield e revenue management, tecniche, prima, conosciute da pochi. I tempi sono cambiati, rispetto al tempo in cui il direttore attendeva che i clienti arrivassero in albergo e poi chiedeva alla reception “quanti clienti ci sono oggi in casa?”. Poi ci sono state le visite con tragici borsoni ai key account, contatti con i T.O., invio di depliant, partecipazione alle fiere con carrelli pieni di brochure, che spesso i buyers buttavano via perché non avevano posto nelle valigie. La tecnologia permette anche di leggere i dati delle presenze nelle varie città quasi on line su vari siti. Infatti, quest’anno, anche su quello dell’APT di Napoli si possono conoscere gli arrivi e le presenze d’italiani e stranieri negli alberghi della provincia di Napoli. Dall’analisi dei dati è evidente come Capri si sia difesa (-2,5%), malgrado il notevole calo di arrivi di stranieri, ma con un soggiorno medio superiore degli stessi; e inoltre, un maggiore numero di arrivi e di presenze italiane rispetto al 2007. Napoli registra un notevole calo di presenze, in particolare straniere, mentre 10 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ) gli arrivi degli italiani, nonostante l’effetto immondizia, sono superiori al 2007. Purtroppo le presenze di questi ultimi non seguono lo stesso andamento, giacché il soggiorno medio è stato inferiore l’anno precedente (2,12 nel 2007 e 2,07 nel 2008). I dati degli altri comuni dell’area napoletana confermano il trend negativo nazionale, che è anche mondiale. Notevole il calo degli americani, dei giapponesi, degli inglesi. In un momento di crisi, tuttavia, la professionalità dei direttori è venuta fuori a conferma che la qualità paga sempre. Vi è da sostenere che una corretta analisi delle strategie di marketing adottate, considerando anche le performance sul proprio market-share (questo vale per gli alberghi che si scambiano i dati), dovrebbe permettere ai sales di modificare le tecniche di vendita, puntando sull’average-dailyroom-rate in modo da migliorare il REVpar, anche nell’attesa di tempi migliori. Naturalmente è importante rivedere i costi, in particolare le voci che incidono maggiormente sul fatturato, come – per esempio – il costo-lavoro e quello dell’energia. Alcuni alberghi, a Napoli, si stanno organizzando, considerando varie possibilità, la maggiore disponibilità del personale verso gli orari spezzati, la fungibilità e last but not the least, l’outsourcing adottato già da qualche struttura. EDITORIALE ) HOTEL MANAGERS autunno 2008 11 Direttore Franco Arabia Direttore Responsabile Claudio Nobbio Presidenti Onorari ADA Ernesto Bob Gaetano Nino Ottolini Ω Bruno Galleani Ω Sergio Pittarello Ω Aldo Vagnozzi Renato Rocchi Ω Sandro Attanasio Ω Giuseppe Faroldi Vito Pedrotti Ω Renzo Salmasi Vittorio de Martino Consiglio delle Regioni Coordinatore Giorgio Botton, Presidente regionale Veneto Vice Coordinatore Metallo Demetrio, Presidente regionale Calabria Segretario Bartolomeo D’Amico, Presidente regionale Puglia Consiglieri Ferraro Gian Paolo, Presidente reg. Abruzzo e Molise Anastasio Anna, Presidente regionale Basilicata Alovisi Alberto, Presidente regionale Campania Eumenidi Luciano, Presidente reg. Emilia Romagna Martuscelli Umberto, Presidente regionale Lazio Presidenti Onorari Centro Studi Manageriali Guidugli Francesco, Presidente regionale Liguria “Mario Losciale” Rotolo Piero, Presidente regionale Lombardia Raffaello Gattuso Ω Dadone Dario, Presidente regionale Piemonte Giorgio Arcolin D’Ambra Felice, Presidente regionale Sardegna Piero Roggi Benigni Piero, Presidente regionale Sicilia Luigi de Simone Niquesa Boscherini Vulmaro, Presidente regionale Toscana Marroni Antonio, Presidente reg. Trentino-Alto Adige Presidente e Giunta Esecutiva ADA Pilli Danilo, Presidente regionale Umbria Presidente Franco Arabia CENTRO STUDI MANAGERIALI Vice-presidenti “MARIO LOSCIALE” Gian Paolo Mura - Vicario Presidente, Antonio de Septis Paolo Sanavia, Gaetano Torino Vice-presidente, Adriana Wu Consigliere amministratore Tesoriere, Antonio Giubileo Antonio Giubileo Comitato Scientifico Componenti Giunta Esecutiva Gaetano Castellano Lucia Padovan, Maurizio Baggetta Egidio Mantellassi Assistente al presidente ADA Vincenzo Meleca Adriana Wu Roberto Raffaele Di Barletta Tullio Romita Segreteria Generale Giovanni Liberatore Segretario Generale Leonardo Donati ADASERVIZI Soc. Coop. a r.l. Segretaria Consiglio d’Amministrazione Daniela Caporali Presidente Umberto Martuscelli Collegio dei Revisori dei conti ADA Vice-Presidente 1) Fregola Alberto, Presidente Vittorio Caminiti 2) Bressan Piero, Effettivo Amministratore Delegato 3) Pellegrini Egidio, Effettivo Renato Baladelli 4) Martucci Luigi, Supplente Consiglieri 5) Zertanna Giulio, Supplente Giorgio Lama, Antonio Marroni Collegio Sindacale Collegio dei Probiviri Presidente 1) Tassi Arnaldo, Presidente Michele Frisini 2) Debiasi Hugo, Effettivo Sindaci titolari 3) Fasola Alfonso, Effettivo Alberto Fregola, Antonio Gedeone 4) Ferretti Piero, Supplente Sindaci Supplenti 5) Tavernier Adolfo, Supplente Betta Brilli, Alessandro Aristi Cotani Redazione Daniela Caporali e-mail: [email protected] Comitato dei Garanti Presidente Senatore Prof. Dott. Armando Plebe Componenti Aldo Vagnozzi, Arnaldo Tassi Alberto Fregola, Azzo Zanghieri Pubblicità A.D.A. Associazione Direttori Albergo Viale delle Medaglie d’Oro, 201 00136 Roma Tel. (39) 06 35 40 39 33 Fax. (39) 06 97 27 00 19 e-mail: [email protected] Impaginazione e stampa EUROLIT Via Bitetto, 39 00133 Roma Tel. 06.2015137 Fax 06.2005251 e-mail: [email protected] Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Autor. Tribunale di Roma N. 30/2002 del 24/1/2002 Poste Italiane SpA - Sped. in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Roma ©ADASERVIZI Soc. Coop. arl Finito di stampare febbraio 2009 ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ Qualsiasi riproduzione anche parziale è vietata senza preventiva autorizzazione. Tutto il materiale inviato non sarà restituito e resta di proprietà dell’Editore. Lettere e articoli firmati impegnano solo la responsabilità degli autori. Le proposte pubblicitarie implicano la sola responsabilità degli inserzionisti. La rivista è distribuita gratuitamente. IMPRESA E DIRITTO ) di Vincenzo Meleca Le novità legislative in materia di rapporti di lavoro seconda parte sono essere tenuti presso lo studio dei consulenti del laArt. 39. voro o degli altri professionisti di cui all’articolo 1, Adempimenti di natura formale nella gestione dei rapcomma 1. I datori di lavoro che intendono avvalersi di porti di lavoro questa facoltà devono comunicare preventivamente alla 9. Alla legge 18 dicembre 1973, n. 877 sono apportate le Direzione provinciale del lavoro competente per territoseguenti modifiche: a) nell’articolo 2, è abrogato il comma rio le generalità del soggetto al quale è stato affidato 3; b) nell’articolo 3, i commi da 1 a 4 e 6 sono abrogati, il l’incarico, nonchè il luogo ove sono reperibili i docucomma 5 è sostituito dal seguente: «Il datore di lavoro che menti. 2. Il consulente del lavoro e faccia eseguire lavoro al di fuori della gli altri professionisti di cui all’artipropria azienda è obbligato a trascricolo 1, comma 1, che, senza giustivere il nominativo ed il relativo doficato motivo, non ottemperino micilio dei lavoratori esterni alla entro 15 giorni alla richiesta degli unità produttiva, nonché la misura organi di vigilanza di esibire la dodella retribuzione nel libro unico del cumentazione in loro possesso, sono lavoro»; c) nell’articolo 10, i commi puniti con la sanzione pecuniaria da 2 a 4 sono abrogati, il comma 1 è amministrativa da 100 a 1000 euro. sostituito dal seguente: «Per ciascun In caso di recidiva della violazione è lavoratore a domicilio, il libro unico data informazione tempestiva al del lavoro deve contenere anche le Consiglio provinciale dell’Ordine date e le ore di consegna e riconseprofessionale di appartenenza del gna del lavoro, la descrizione del latrasgressore per eventuali provvedivoro eseguito, la specificazione della menti disciplinari». quantità e della qualità di esso»; d) 2. All’articolo 4-bis del decreto leginell’articolo 13, i commi 2 e 6 sono ( Vincenzo Meleca ) slativo 21 aprile 2000, n. 181, come abrogati, al comma 3 sono abrogate inserito dall’articolo 6 del decreto legislativo 19 dicembre le parole «e 10, primo comma», al comma 4 sono abrogate 2002, n. 297, il comma 2 è sostituito dal seguente: «2. Alle parole «3, quinto e sesto comma, e 10, secondo e quarto l’atto della assunzione, prima dell’inizio della attività di comma». lavoro, i datori di lavoro pubblici e privati, sono tenuti a consegnare ai lavoratori una copia della comunicazione Art. 40. di instaurazione del rapporto di lavoro di cui all’articolo Tenuta dei documenti di lavoro ed altri adempimenti for9-bis comma 2, del decreto-legge 1° ottobre 1996, n. 510, mali convertito, con modificazioni, dalla legge 28 novembre 1. L’articolo 5 della legge 11 gennaio 1979, n. 12, è so1996, n. 608, e successive modificazioni, adempiendo in stituito dal seguente: « Art. 5. (Tenuta dei libri e docutal modo anche alla comunicazione di cui al decreto lementi di lavoro). - 1. Per lo svolgimento della attività di gislativo 26 maggio 1997, n. 152. L’obbligo si intende ascui all’articolo 2 i documenti dei datori di lavoro pos- HOTEL MANAGERS inverno 2008 13 IMPRESA E DIRITTO solto nel caso in cui il datore di lavoro consegni al lavoratore, prima dell‘inizio della attività lavorativa, copia del contratto individuale di lavoro che contenga anche tutte le informazioni previste dal decreto legislativo 26 maggio 1997, n. 152. La presente disposizione non si applica per il personale di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165». 3. All’articolo 8 del decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 234 sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 2 sono soppresse le parole «I registri sono conservati per almeno due anni dopo la fine del relativo periodo»; b) il comma 3 è sostituito dal seguente: «Gli obblighi di registrazione di cui al comma 2 si assolvono mediante le relative scritturazioni nel libro unico del lavoro». 4. Il comma 6 dell’articolo 9 della legge 12 marzo 1999, n. 68, è sostituito dal seguente: «6. I datori di lavoro pubblici e privati, soggetti alle disposizioni della presente legge sono tenuti ad inviare in via telematica agli uffici competenti un prospetto informativo dal quale risultino il numero complessivo dei lavoratori dipendenti, il numero e i nominativi dei lavoratori computabili nella quota di riserva di cui all’articolo 3, nonchè i posti di lavoro e le mansioni disponibili per i lavoratori di cui all’articolo 1. Se, rispetto all’ultimo prospetto inviato, non avvengono cambiamenti nella situazione occupazionale tali da modificare l’obbligo o da incidere sul computo della quota di riserva, il datore di lavoro non è tenuto ad inviare il prospetto. Al fine di assicurare l’unitarietà e l’omogeneità del sistema informativo lavoro, il modulo per l’invio del prospetto informativo, nonchè la periodicità e le modalità di trasferimento dei dati sono definiti con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione e previa intesa con la Conferenza unificata. I prospetti sono pubblici. Gli uffici competenti, al fine di rendere effettivo il diritto di accesso ai predetti documenti amministrativi, ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241, dispongono la loro consultazione nelle proprie sedi, negli spazi disponibili aperti al pubblico». Art. 41. Modifiche alla disciplina in materia di orario di lavoro 1. All’articolo 1, comma 2, lettera e) , n. 2, del decreto le- 14 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ) gislativo 8 aprile 2003, n. 66 dopo le parole «è considerato lavoratore notturno qualsiasi lavoratore che svolga», sono inserite le seguenti: «per almeno tre ore». 2. All’articolo 1, comma 2, lettera h), del decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66 dopo le parole «passeggeri o merci», sono inserite le seguenti: «sia per conto proprio che per conto di terzi». 3. All’articolo 2, comma 3, del decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66 dopo le parole «attività operative specificamente istituzionali», sono aggiunte le seguenti: «e agli addetti ai servizi di vigilanza privata». 4. All’articolo 7 del decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66 dopo le parole «frazionati durante la giornata», sono aggiunte le seguenti: «o da regimi di reperibilita». 5. All’articolo 9, comma 1, del decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66, dopo le parole «di cui all’articolo 7.», sono aggiunte le parole «Il suddetto periodo di riposo consecutivo è calcolato come media in un periodo non superiore a quattordici giorni». 6. La lettera a) dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66 è sostituita dalla seguente: «a) attività di lavoro a turni ogni volta che il lavoratore cambi turno o squadra e non possa usufruire, tra la fine del servizio di un turno o di una squadra e l’inizio del successivo, di periodi di riposo giornaliero o settimanale». 7. Il comma 1 dell’articolo 17 del decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66 è sostituito dal seguente: « 1. Le disposizioni di cui agli articoli 7, 8, 12 e 13 possono essere derogate mediante contratti collettivi stipulati a livello nazionale con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative. Per il settore privato, in assenza di specifiche disposizioni nei contratti collettivi nazionali le deroghe possono essere stabilite nei contratti collettivi territoriali o aziendali stipulati con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale». Legge 3 agosto 2007, n. 123 “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia” Art. 5. Disposizioni per il contrasto del lavoro irregolare e per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori IMPRESA E DIRITTO 1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 36-bis del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, come modificato dal presente articolo, il personale ispettivo del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, anche su segnalazione delle amministrazioni pubbliche secondo le rispettive competenze, può adottare provvedimenti di sospensione di un’attività imprenditoriale qualora riscontri l’impiego di personale non risultante dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria in misura pari o superiore al 20 per cento del totale dei lavoratori regolarmente occupati, ovvero in caso di reiterate violazioni della disciplina in materia di superamento dei tempi di lavoro, di riposo giornaliero e settimanale, di cui agli articoli 4, 7 e 9 del decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66, e successive modificazioni, ovvero di gravi e reiterate violazioni della disciplina in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. L’adozione del provvedimento di sospensione è comunicata alle competenti amministrazioni, al fine dell’emanazione da parte di queste ultime di un provvedimento interdittivo alla contrattazione con le pubbliche amministrazioni ed alla partecipazione a gare pubbliche di durata pari alla citata sospensione nonchè per un eventuale ulteriore periodo di tempo non inferiore al doppio della durata della sospensione e comunque non superiore a due anni. 2. è condizione per la revoca del provvedimento da parte del personale ispettivo del Ministero del lavoro e della previdenza sociale di cui al comma 1: a) la regolarizzazione dei lavoratori non risultanti dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria; b) l’accertamento del ripristino delle regolari condizioni di lavoro nelle ipotesi di reiterate violazioni della disciplina in materia di superamento dei tempi di lavoro, di riposo giornaliero e settimanale, di cui al decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66, o di gravi e reiterate violazioni della disciplina in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro; c) il pagamento di una sanzione amministrativa aggiuntiva rispetto a quelle di cui al comma 3 pari ad un quinto delle sanzioni amministrative complessivamente irrogate. 16 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ) 3. è comunque fatta salva l’applicazione delle sanzioni penali, civili e amministrative vigenti. 4. L’importo delle sanzioni amministrative di cui al comma 2, lettera c), e di cui al comma 5 integra la dotazione del Fondo per l’occupazione di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236, ed è destinato al finanziamento degli interventi di contrasto al lavoro sommerso ed irregolare individuati con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale di cui all’articolo I. comma 1156, lettera g), della legge 27 dicembre 2006, n. 296. 5. Al comma 2 dell’articolo 36-bis del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, dopo la lettera b) è aggiunta la seguente: “b-bis) il pagamento di una sanzione amministrativa aggiuntiva rispetto a quelle di cui alla lettera b), ultimo periodo, pari ad un quinto delle sanzioni amministrative complessivamente irrogate”. 6. I poteri e gli obblighi assegnati dal comma 1 al personale ispettivo del Ministero del lavoro e della previdenza sociale sono estesi, nell’ambito dei compiti istituzionali delle aziende sanitarie locali e nei limiti delle risorse finanziarie, umane e strumentali complessivamente disponibili, al personale ispettivo delle medesime aziende sanitarie, limitatamente all’accertamento di violazioni della disciplina in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. In tale caso trova applicazione la disciplina di cui al comma 2, lettere b) e c). Art. 6 Tessera di riconoscimento per il personale delle imprese appaltatrici e subappaltatrici 1. Nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, a decorrere dal 1 settembre 2007, il personale occupato dall’impresa appaltatrice o subappaltatrice deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le Generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro. I lavoratori sono tenuti ad esporre detta tessera di riconoscimento. Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nel medesimo luogo di lavoro, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto. IMPRESA E DIRITTO 2. I datori di lavoro con meno di dieci dipendenti possono assolvere all’obbligo di cui al comma 1 mediante annotazione, su apposito registro vidimato dalla direzione provinciale del lavoro territorialmente competente, da tenersi sul luogo di lavoro, degli estremi del personale giornalmente impiegato nei lavori. Ai fini del presente comma, nel computo delle unità lavorative, si tiene conto di tutti i lavoratori impiegati a prescindere dalla tipologia dei rapporti di lavoro instaurati, ivi compresi quelli autonomi per i quali si applicano le disposizioni di cui al comma I. 3. La violazione delle previsioni di cui ai commi 1 e 2 comporta l’applicazione, in capo al datore di lavoro, della sanzione amministrativa da euro 100 ad euro 500 per ciascun lavoratore. Il lavoratore munito della tessera di riconoscimento di cui al Comma 1 che non provvede ad esporla è punito con la sanzione amministrativa da euro 50 a euro 300. Nei confronti delle predette sanzioni non è ammessa la procedura di diffida di cui all’articolo 13 del decreto legislativo 23 aprile 2004, n. 124. Legge 2 agosto 2008, n. 129 “Conversione in legge, con modificazioni, del decretolegge 3 giugno 2008, n. 97, recante disposizioni urgenti in materia di monitoraggio e trasparenza dei meccanismi di allocazione della spesa pubblica, nonchè in materia fiscale e di proroga di termini” Art. 4. Differimento e proroga di termini 2. Le disposizioni di cui all’articolo 18, comma 1, lettera r), e all’articolo 41, comma 3, lettera a), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2009 2-bis. All’articolo 306, comma 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, le parole: «decorsi novanta giorni dalla pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale» sono sostituite dalle seguenti: «a decorrere dal 1° gennaio 2009». CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO a) In generale Legge 24 dicembre 2007, n. 247 - “Norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, la- 18 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ) voro e competitività per favorire l’equità e la crescita sostenibili, nonchè ulteriori norme in materia di lavoro e previdenza sociale” Art. 1. Contratto a tempo determinato 38. Con effetto dalla data di entrata in vigore della presente legge, è abrogato l’articolo 14 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276. 39. All’articolo 1 del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, è premesso il seguente comma: «01. Il contratto di lavoro subordinato è stipulato di regola a tempo indeterminato». 40. All’articolo 5 del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 2, dopo le parole: «inferiore a sei mesi» sono inserite le seguenti: «nonchè decorso il periodo complessivo di cui al comma 4-bis,»; b) dopo il comma 4 sono inseriti i seguenti: «4-bis. Ferma restando la disciplina della successione di contratti di cui ai commi precedenti, qualora per effetto di successione di contratti a termine per lo svolgimento di mansioni equivalenti il rapporto di lavoro fra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore abbia complessivamente superato i trentasei mesi comprensivi di proroghe e rinnovi, indipendentemente dai periodi di interruzione che intercorrono tra un contratto e l’altro, il rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato ai sensi del comma 2. In deroga a quanto disposto dal primo periodo del presente comma, un ulteriore successivo contratto a termine fra gli stessi soggetti può essere stipulato per una sola volta, a condizione che la stipula avvenga presso la direzione provinciale del lavoro competente per territorio e con l’assistenza di un rappresentante di una delle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale cui il lavoratore sia iscritto o conferisca mandato. Le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale stabiliscono con avvisi comuni la durata del predetto ulteriore contratto. In caso di mancato rispetto della descritta procedura, nonchè nel caso di superamento del termine stabilito nel medesimo contratto, il nuovo contratto si considera a tempo indeterminato. IMPRESA E DIRITTO 4-ter. Le disposizioni di cui al comma 4-bis non trovano applicazione nei confronti delle attività stagionali definite dal decreto del Presidente della Repubblica 7 ottobre 1963, n. 1525, e successive modifiche e integrazioni, nonchè di quelle che saranno individuate dagli avvisi comuni e dai contratti collettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative. 4-quater. Il lavoratore che, nell’esecuzione di uno o più contratti a termine presso la stessa azienda, abbia prestato attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi ha diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi dodici mesi con riferimento alle mansioni già espletate in esecuzione dei rapporti a termine. 4-quinquies. Il lavoratore assunto a termine per lo svolgimento di attività stagionali ha diritto di precedenza, rispetto a nuove assunzioni a termine da parte dello stesso datore di lavoro per le medesime attività stagionali. 4-sexies. Il diritto di precedenza di cui ai commi 4-quater e 4-quinquies può essere esercitato a condizione che il lavoratore manifesti in tal senso la propria volontà al datore di lavoro entro rispettivamente sei mesi e tre mesi dalla data di cessazione del rapporto stesso e si estingue entro un anno dalla data di cessazione del rapporto di lavoro». 41. L’articolo 10 del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, è così modificato: a) le lettere c) e d) del comma 7 sono sostituite dalle seguenti: «c) per specifici spettacoli ovvero specifici programmi radiofonici o televisivi; d) con lavoratori di età superiore a 55 anni»; b) sono abrogati i commi 8, 9 e 10; c) al comma 4 sono premesse le seguenti parole: «In deroga a quanto previsto dall’articolo 5, comma 4-bis». 42. All’articolo 22, comma 2, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, le parole: «all’articolo 5, commi 3 e 4» sono sostituite dalle seguenti: «all’articolo 5, commi 3 e seguenti». 43. In fase di prima applicazione delle disposizioni di cui ai commi da 40 a 42: ) a) i contratti a termine in corso alla data di entrata in vigore della presente legge continuano fino al termine previsto dal contratto, anche in deroga alle disposizioni di cui al comma 4-bis dell’articolo 5 del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, introdotto dal presente articolo; b) il periodo di lavoro già effettuato alla data di entrata in vigore della presente legge si computa, insieme ai periodi successivi di attività ai fini della determinazione del perio. b) Per particolari esigenze nel settore turistico Legge 24 dicembre 2007, n. 247 - “Norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività per favorire l’equità e la crescita sostenibili, nonchè ulteriori norme in materia di lavoro e previdenza sociale” Art. 1. Contratto a tempo determinato 47. Al fine di contrastare il possibile ricorso a forme di lavoro irregolare o sommerso per sopperire ad esigenze di utilizzo di personale per lo svolgimento di prestazioni di carattere discontinuo nel settore del turismo e dello spettacolo, i relativi contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative a livello nazionale possono prevedere la stipula di specifici rapporti di lavoro per lo svolgimento delle predette prestazioni durante il fine settimana, nelle festività, nei periodi di vacanze scolastiche e per ulteriori casi, comprese le fattispecie già individuate ai sensi dell’articolo 10, comma 3, del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368. 48. I contratti collettivi di cui al comma 47 disciplinano, in particolare: a) le condizioni, i requisiti e le modalità dell’effettuazione della prestazione connesse ad esigenze oggettive e i suoi limiti massimi temporali; b) il trattamento economico e normativo spettante, non inferiore a quello corrisposto ad altro lavoratore per le medesime mansioni, riproporzionato alla prestazione lavorativa effettivamente eseguita; c) la corresponsione di una specifica indennità di disponibilità nel caso sia prevista una disponibilità del lavoratore a svolgere, in un arco temporale definito, la prestazione. HOTEL MANAGERS inverno 2008 19 IMPRESA E DIRITTO 49. Con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, sentite le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori di cui al comma 47, sono definite le modalità per lo svolgimento in forma semplificata degli adempimenti amministrativi concernenti l’instaurazione, la trasformazione e la cessazione di rapporti di lavoro di cui ai commi da 47 a 50, nonchè criteri e disposizioni specifiche per disciplinare in particolare i profili previdenziali dell’eventuale indennità di cui al comma 48. c) Computabilità ai fini della sicurezza del lavoro Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” Art. 4. Computo dei lavoratori 1. Ai fini della determinazione del numero di lavoratori dal quale il presente decreto legislativo fa discendere particolari obblighi non sono computati: d) i lavoratori assunti con contratto di lavoro a tempo determinato, ai sensi dell’articolo 1 del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, in sostituzione di altri prestatori di lavoro assenti con diritto alla conservazione del posto di lavoro 4. Il numero dei lavoratori impiegati per l’intensificazione dell’attività in determinati periodi dell’anno nel settore agricolo e nell’ambito di attività diverse da quelle indicate nel comma 3, corrispondono a frazioni di unita-lavorative-anno (ULA) come individuate sulla base della normativa comunitaria. d) Aspetti generali Legge 6 agosto 2008, n. 133 “Conversione in legge, con modificazioni, del decretolegge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” Art. 21. Modifiche alla disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato 1. All’articolo 1, comma 1, del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, dopo le parole «tecnico, produttivo, orga- 20 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ) nizzativo o sostitutivo» sono aggiunte le seguenti: «, anche se riferibili alla ordinaria attività del datore di lavoro». e) Contenzioso in atto al 25 giugno 2008 Legge 6 agosto 2008, n. 133 “Conversione in legge, con modificazioni, del decretolegge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” Art. 21. Modifiche alla disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato 1-bis. Dopo l’articolo 4 del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, è inserito il seguente: «Art. 4-bis. (Disposizione transitoria concernente l’indennizzo per la violazione delle norme in materia di apposizione e di proroga del termine). - 1. Con riferimento ai soli giudizi in corso alla data di entrata in vigore della presente disposizione, e fatte salve le sentenze passate in giudicato, in caso di violazione delle disposizioni di cui agli articoli 1, 2 e 4, il datore di lavoro è tenuto unicamente a indennizzare il prestatore di lavoro con un’indennità di importo compreso tra un minimo di 2,5 ed un massimo di sei mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, avuto riguardo ai criteri indicati nell’articolo 8 della legge 15 luglio 1966, n. 604, e successive modificazioni.». f) Diritto di precedenza Legge 6 agosto 2008, n. 133 “Conversione in legge, con modificazioni, del decretolegge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” Art. 21. Modifiche alla disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato modificazioni.». 2. All’articolo 5, comma 4-bis del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, come modificato dall’articolo 1, comma 40, della legge 24 dicembre 2007, n. 247, dopo le parole «ferma restando la disciplina della successione di contratti di cui ai commi precedenti» sono inserite le IMPRESA E DIRITTO seguenti: «e fatte salve diverse disposizioni di contratti collettivi stipulati a livello nazionale, territoriale o aziendale con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale». 3. All’articolo 5, comma 4-quater del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, come modificato dall’articolo 1, comma 40, della legge 24 dicembre 2007, n. 247, dopo le parole «ha diritto di precedenza» sono inserite le seguenti: «, fatte salve diverse disposizioni di contratti collettivi stipulati a livello nazionale, territoriale o aziendale con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale,». CONTRATTI A TEMPO PARZIALE Legge 24 dicembre 2007, n. 247 - “Norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività per favorire l’equità e la crescita sostenibili, nonchè ulteriori norme in materia di lavoro e previdenza sociale” Art. 1 44. Al decreto legislativo 25 febbraio 2000, n. 61, come da ultimo modificato dal decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, sono apportate le seguenti modifiche: a) all’articolo 3, comma 7: 1) nel primo periodo, le parole: «le parti del contratto di lavoro a tempo parziale possono, nel rispetto di quanto previsto dal presente comma e dai commi 8 e 9,» sono sostituite dalle seguenti: «i contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale possono, nel rispetto di quanto previsto dai commi 8 e 9,» e la parola: «concordare» è sostituita dalla seguente: «stabilire»; 2) nel terzo periodo, le parole da: «I contratti collettivi» fino alla parola: «stabiliscono:» sono sostituite dalle seguenti: «I predetti contratti collettivi stabiliscono:»; b) all’articolo 3, il comma 8 è sostituito dal seguente: «8. L’esercizio, ove previsto dai contratti collettivi di cui al comma 7 e nei termini, condizioni e modalità ivi stabiliti, da parte del datore di lavoro del potere di variare in aumento la durata della prestazione lavorativa, nonchè di modificare la collocazione temporale della stessa, comporta in favore del prestatore di lavoro un preavviso, fatte salve le intese fra le parti, di almeno cinque giorni lavorativi, nonchè il di- ) ritto a specifiche compensazioni, nella misura ovvero nelle forme fissate dai contratti collettivi di cui all’articolo 1, comma 3»; c) all’articolo 8, il comma 2-ter è abrogato; d) l’articolo 12-bis è sostituito dal seguente: «Art. 12-bis. - 1. I lavoratori del settore pubblico e del settore privato affetti da patologie oncologiche, per i quali residui una ridotta capacità lavorativa, anche a causa degli effetti invalidanti di terapie salvavita, accertata da una commissione medica istituita presso l’azienda unità sanitaria locale territorialmente competente, hanno diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in lavoro a tempo parziale verticale od orizzontale. Il rapporto di lavoro a tempo parziale deve essere trasformato nuovamente in rapporto di lavoro a tempo pieno a richiesta del lavoratore. Restano in ogni caso salve disposizioni più favorevoli per il prestatore di lavoro. 2. In caso di patologie oncologiche riguardanti il coniuge, i figli o i genitori del lavoratore o della lavoratrice, nonchè nel caso in cui il lavoratore o la lavoratrice assista una persona convivente con totale e permanente inabilità lavorativa, che assuma connotazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, alla quale è stata riconosciuta una percentuale di invalidità pari al 100 per cento, con necessità di assistenza continua in quanto non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, ai sensi di quanto previsto dalla tabella di cui al decreto del Ministro della sanità 5 febbraio 1992, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 47 del 26 febbraio 1992, è riconosciuta la priorità della trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale. 3. In caso di richiesta del lavoratore o della lavoratrice, con figlio convivente di età non superiore agli anni tredici o con figlio convivente portatore di handicap ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, è riconosciuta la priorità alla trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale»; e) dopo l’articolo 12-bis è inserito il seguente: «Art. 12-ter. - (Diritto di precedenza). – 1. Il lavoratore che abbia trasformato il rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto di lavoro a tempo parziale ha diritto di precedenza nelle assunzioni con contratto a tempo pieno per l’espleta- HOTEL MANAGERS inverno 2008 21 IMPRESA E DIRITTO mento delle stesse mansioni o di quelle equivalenti a quelle oggetto del rapporto di lavoro a tempo parziale». CONTRATTI DI LAVORO INTERMITTENTE Legge 24 dicembre 2007, n. 247 - “Norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività per favorire l’equità e la crescita sostenibili, nonchè ulteriori norme in materia di lavoro e previdenza sociale” Art. 1 45. Gli articoli da 33 a 40 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, sono abrogati. Legge 6 agosto 2008, n. 133 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” Art. 39. Adempimenti di natura formale nella gestione dei rapporti di lavoro 11. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto trovano applicazione gli articoli 14, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39, 40 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, e successive modifiche e integrazioni. APPRENDISTATO Legge 6 agosto 2008, n. 133 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” Art. 23. Modifiche alla disciplina del contratto di apprendistato 1. All’articolo 49, comma 3, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 le parole da «inferiore a due anni e superiore a sei» sono sostituite con «superiore a sei anni». 2. All’articolo 49 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 è aggiunto il seguente comma: «5-ter In caso di formazione esclusivamente aziendale non opera quanto previsto dal comma 5. In questa ipotesi i profili formativi dell’apprendistato professionalizzante sono rimessi integralmente ai contratti collettivi di lavoro stipulati a livello nazionale, territoriale o aziendale da 22 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ) associazioni dei datori e prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale ovvero agli enti bilaterali. I contratti collettivi e gli enti bilaterali definiscono la nozione di formazione aziendale e determinano, per ciascun profilo formativo, la durata e le modalità di erogazione della formazione, le modalità di riconoscimento della qualifica professionale ai fini contrattuali e la registrazione nel libretto formativo». 3. Al comma 1 dell’articolo 50 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 dopo le parole «alta formazione» sono inserite le seguenti: «, compresi i dottorati di ricerca». 4. Al comma 3 dell’articolo 50 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 dopo le parole «e le altre istituzioni formative» sono aggiunti i seguenti periodi: «In assenza di regolamentazioni regionali l’attivazione dell’apprendistato di alta formazione è rimessa ad apposite convenzioni stipulate dai datori di lavoro con le Università e le altre istituzioni formative. Trovano applicazione, per quanto compatibili, i principi stabiliti all’articolo 49, comma 4, nonchè le disposizioni di cui all’articolo 53.». 5. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto sono abrogati: a) l’articolo 1 del decreto ministeriale 7 ottobre 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 243 del 15 ottobre 1999; b) l’articolo 21 e l’articolo 24, commi terzo e quarto, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1956, n. 1668; c) l’articolo 4 della legge 19 gennaio 1955, n. 25. LAVORATORI A DOMICILIO Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro Art. 3. Campo di applicazione 1. Il presente decreto legislativo si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio. 4. Il presente decreto legislativo si applica a tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi, nonchè ai soggetti ad essi equiparati, fermo restando quanto previsto dai commi successivi del presente articolo. IMPRESA E DIRITTO 9. Nei confronti dei lavoratori a domicilio di cui alla legge 18 dicembre 1973, n. 877, e dei lavoratori che rientrano nel campo di applicazione del contratto collettivo dei proprietari di fabbricati trovano applicazione gli obblighi di informazione e formazione di cui agli articoli 36 e 37. Ad essi devono inoltre essere forniti i necessari dispositivi di protezione individuali in relazione alle effettive mansioni assegnate. Nell’ipotesi in cui il datore di lavoro fornisca attrezzature proprie, o per il tramite di terzi, tali attrezzature devono essere conformi alle disposizioni di cui al titolo III. TELELAVORATORI Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro Art. 3. Campo di applicazione 1. Il presente decreto legislativo si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio. 4. Il presente decreto legislativo si applica a tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi, nonchè ai soggetti ad essi equiparati, fermo restando quanto previsto dai commi successivi del presente articolo. 10. A tutti i lavoratori subordinati che effettuano una prestazione continuativa di lavoro a distanza, mediante collegamento informatico e telematico, compresi quelli di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 70, e di cui all’accordo-quadro europeo sul telelavoro concluso il 16 luglio 2002, si applicano le disposizioni di cui al titolo VII, indipendentemente dall’ambito in cui si svolge la prestazione stessa. Nell’ipotesi in cui il datore di lavoro fornisca attrezzature proprie, o per il tramite di terzi, tali attrezzature devono essere conformi alle disposizioni di cui al titolo III. I lavoratori a distanza sono informati dal datore di lavoro circa le politiche aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro, in particolare in ordine alle esigenze relative ai videoterminali ed applicano correttamente le direttive aziendali di sicurezza. Al fine di verificare la corretta attuazione della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza da parte del lavoratore a distanza, il datore di lavoro, le rappre- ) sentanze dei lavoratori e le autorità competenti hanno accesso al luogo in cui viene svolto il lavoro nei limiti della normativa nazionale e dei contratti collettivi, dovendo tale accesso essere subordinato al preavviso e al consenso del lavoratore qualora la prestazione sia svolta presso il suo domicilio. Il lavoratore a distanza può chiedere ispezioni. Il datore di lavoro garantisce l’adozione di misure dirette a prevenire l’isolamento del lavoratore a distanza rispetto agli altri lavoratori interni all’azienda, permettendogli di incontrarsi con i colleghi e di accedere alle informazioni dell’azienda, nel rispetto di regolamenti o accordi aziendali. LAVORATORI AUTONOMI CON CONTRATTO D’OPERA a) In generale Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro Art. 3. Campo di applicazione 1. Il presente decreto legislativo si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio. 4. Il presente decreto legislativo si applica a tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi, nonchè ai soggetti ad essi equiparati, fermo restando quanto previsto dai commi successivi del presente articolo. 11. Nei confronti dei lavoratori autonomi di cui all’articolo 2222 del codice civile si applicano le disposizioni di cui agli articoli 21 e 26. b) Non computabilità Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” Art. 4. Computo dei lavoratori 1. Ai fini della determinazione del numero di lavoratori dal quale il presente decreto legislativo fa discendere particolari obblighi non sono computati: i) i lavoratori autonomi di cui all’articolo 2222 del codice civile, fatto salvo quanto previsto dalla successiva lettera l); HOTEL MANAGERS inverno 2008 23 IMPRESA E DIRITTO c) Obblighi specifici Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” Art. 21. Disposizioni relative ai componenti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis del codice civile e ai lavoratori autonomi 1. I componenti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis del codice civile, i lavoratori autonomi che compiono opere o servizi ai sensi dell’articolo 2222 del codice civile, i piccoli imprenditori di cui all’articolo 2083 del codice civile e i soci delle società semplici operanti nel settore agricolo devono: a) utilizzare attrezzature di lavoro in conformità alle disposizioni di cui al titolo III; b) munirsi di dispositivi di protezione individuale ed utilizzarli conformemente alle disposizioni di cui al titolo III; c) munirsi di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le proprie generalità, qualora effettuino la loro prestazione in un luogo di lavoro nel quale si svolgano attività in regime di appalto o subappalto. 2. I soggetti di cui al comma 1, relativamente ai rischi propri delle attività svolte e con oneri a proprio carico hanno facoltà di: a) beneficiare della sorveglianza sanitaria secondo le previsioni di cui all’articolo 41, fermi restando gli obblighi previsti da norme speciali; b) partecipare a corsi di formazione specifici in materia di salute e sicurezza sul lavoro, incentrati sui rischi propri delle attività svolte, secondo le previsioni di cui all’articolo 37, fermi restando gli obblighi previsti da norme speciali. Art. 26. Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione 1. Il datore di lavoro, in caso di affidamento dei lavori all’impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all’interno della propria azienda, o di una singola unità produttiva della stessa, nonchè nell’ambito dell’intero ciclo produttivo dell’azienda medesima: 24 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ) a) verifica, con le modalità previste dal decreto di cui all’articolo 6, comma 8, lettera g), l’idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori da affidare in appalto o mediante contratto d’opera o di somministrazione. Fino alla data di entrata in vigore del decreto di cui al periodo che precede, la verifica è eseguita attraverso le seguenti modalità: 1) acquisizione del certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato; 2) acquisizione dell’autocertificazione dell’impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi del possesso dei requisiti di idoneità tecnico professionale, ai sensi dell’articolo 47 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decreto del Presidente della Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445; b) fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività. 2. Nell’ipotesi di cui al comma 1, i datori di lavoro, ivi compresi i subappaltatori: a) cooperano all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto; b) coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva. 3. Il datore di lavoro committente promuove la cooperazione ed il coordinamento di cui al comma 2, elaborando un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non è possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze. Tale documento è allegato al contratto di appalto o di opera. Ai contratti stipulati anteriormente al 25 agosto 2007 ed ancora in corso alla data del 31 dicembre 2008, il documento di cui al precedente periodo deve essere allegato entro tale ultima data. Le disposizioni del presente comma non si applicano ai rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi. IMPRESA E DIRITTO Art. 27. Sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi 1. Nell’ambito della Commissione di cui all’articolo 6, anche tenendo conto delle indicazioni provenienti da organismi paritetici, vengono individuati settori e criteri finalizzati alla definizione di un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi, con riferimento alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, fondato sulla base della specifica esperienza, competenza e conoscenza, acquisite anche attraverso percorsi formativi mirati. 2. Il possesso dei requisiti per ottenere la qualificazione di cui al comma 1 costituisce elemento vincolante per la partecipazione alle gare relative agli appalti e subappalti pubblici e per l’accesso ad agevolazioni, finanziamenti e contributi a carico della finanza pubblica, sempre se correlati ai medesimi appalti o subappalti. Legge 3 agosto 2007, n. 123 “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia” Art. 6. Tessera di riconoscimento per il personale delle imprese appaltatrici e subappaltatrici 1. Nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, a decorrere dal 1 settembre 2007, il personale occupato dall’impresa appaltatrice o subappaltatrice deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le Generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro. I lavoratori sono tenuti ad esporre detta tessera di riconoscimento. Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nel medesimo luogo di lavoro, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto. 2. I datori di lavoro con meno di dieci dipendenti possono assolvere all’obbligo di cui al comma 1 mediante annotazione, su apposito registro vidimato dalla direzione provinciale del lavoro territorialmente competente, da tenersi sul luogo di lavoro, degli estremi del personale giornalmente impiegato nei lavori. Ai fini del presente comma, nel computo delle unità lavorative, si tiene conto di tutti i lavoratori impiegati a prescindere dalla tipologia dei rapporti di lavoro instaurati, ivi compresi quelli autonomi per ) i quali si applicano le disposizioni di cui al comma I. 3. La violazione delle previsioni di cui ai commi 1 e 2 comporta l’applicazione, in capo al datore di lavoro, della sanzione amministrativa da euro 100 ad euro 500 per ciascun lavoratore. Il lavoratore munito della tessera di riconoscimento di cui al Comma 1 che non provvede ad esporla è punito con la sanzione amministrativa da euro 50 a euro 300. Nei confronti delle predette sanzioni non è ammessa la procedura di diffida di cui all’articolo 13 del decreto legislativo 23 aprile 2004, n. 124. LAVORATORI AUTONOMI COLLABORATORI COORDINATI E CONTINUATIVI A PROGETTO a) In generale Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” Art. 3. Campo di applicazione 7. Nei confronti dei lavoratori a progetto di cui agli articoli 61, e seguenti, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, e successive modificazioni, e dei collaboratori coordinati e continuativi di cui all’articolo 409, primo comma, n. 3, del codice di procedura civile, le disposizioni di cui al presente decreto si applicano ove la prestazione lavorativa si svolga nei luoghi di lavoro del committente. b) Computabilità Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” Art. 4. Computo dei lavoratori 1. Ai fini della determinazione del numero di lavoratori dal quale il presente decreto legislativo fa discendere particolari obblighi non sono computati: l) i collaboratori coordinati e continuativi di cui all’articolo 409, primo comma, n. 3, del codice di procedura civile, nonchè i lavoratori a progetto di cui agli articoli 61 e seguenti del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, e successive modificazioni, ove la loro attività non sia svolta in forma esclusiva a favore del committente. ( continua nel prossimo numero ) HOTEL MANAGERS inverno 2008 25 Dal Seminario di studi di Adacampania a Napoli Dr. Biagio Muzio ) La Legionellosi AGENTE INFETTIVO La legionellosi, denominata anche Malattia dei Legionari, è causata da un batterio chiamato Legionella Pneumophila. Il termine pneumofila deriva dal greco antico, pneuma = polmone e filos = amante. Quindi, letteralmente questo tipo di Legionella è amante dei polmoni. La Legionella Pneumofila è l’unica Legionella pericolosa per l’uomo. Esistono, infatti, molti altri tipi di Legionella, che fortunatamente non arrecano alcun danno all’uomo. BREVE CRONISTORIA La Legionella deve il suo nome all’epidemia di polmonite che si verificò in un raduno di ex combattenti dell’American Legion (chiamati appunto “Legionari”), nel luglio del 1976 al Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia, che causò ben 34 morti su 221 contagiati. Tra le varie ipotesi, si pensò anche ad un attacco biologico da parte dei Russi. Fu soltanto nel gennaio del 1977 che si scoprì che la malattia era stata invece causata da un nuovo batterio, battezzato, appunto, Legionella, che fu isolato nell’impianto di condizionamento dell’hotel dove i veterani avevano soggiornato. Per la cattiva reputazione suscitata da questa notizia, l’Hotel chiuse pochi mesi dopo, per essere ristrutturato e ora appartiene alla catena Hyatt. Indagini retrospettive hanno poi attribuito allo stesso ceppo batterico numerosi casi isolati ed epidemie di polmonite acuta avvenuti in passato, di cui non era stata identificata la causa. Da queste indagini è risultato che il primo caso documentato di legionellosi era avvenuto nel 1947, mentre la prima epidemia era scoppiata nel Minnesota nel 1957. 26 HOTEL MANAGERS inverno 2008 DIFFUSIONE E STAGIONALITÀ La malattia è presente in qualsiasi area geografica e può manifestarsi in qualsiasi stagione, anche se è più frequente in estate e in autunno. In Europa, negli ultimi 15 anni sono stati notificati in totale circa 50.000 casi di Legionellosi. Il tasso medio d’infezione è risultato pari a 11,2 casi per milione di abitanti nel 2006; i tassi più alti sono stati riportati dalla Spagna (30,0/1.000.000), dall'Olanda (26,9/1.000.000) e dalla Francia (24,8/1.000.000). Si ritiene, tuttavia, che la frequenza della malattia sia ancora largamente sottostimata e che l’incidenza più probabile in Europa sia superiore ai 20 casi per milione di abitanti. La legionellosi è attualmente sottoposta a programmi di sorveglianza per la prevenzione e il controllo, sia da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sia della Comunità Europea, sia, in Italia, dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Nel nostro paese, l’incidenza della legionellosi, nel 2007, è stata di circa 15 casi per milione di popolazione. Nel 2007 sono pervenute all’ISS 862 schede di sorveglianza relative ad altrettanti casi di legionellosi. Anche da noi la malattia resta comunque ampiamente sottostimata, soprattutto nelle regioni del Centro-Sud, dove forse funziona un pò meno il sistema di notifica: infatti, il 75% dei casi è stato notificato da 6 regioni (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia - Romagna, Toscana e Lazio), il rimanente 25% da 13 regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano, mentre il Molise non ha notificato alcun caso. Dei suddetti casi notificati, 86 erano pazienti ricoverati in ospedale o in una casa di cura, 17 erano residenti in comunità chiuse, 186 casi avevano pernottato almeno una ( segue a pag. 28 ) Quadriga Italia al n.ro 02 334201 oppure visitate il sito www.quadriga.com Per maggiori informazioni contattate State-of-the-art Hospitality Genesis offre allospite, nella sua camera, contenuti audio e video on-demand multilingue, Internet veloce e servizi di comunicazione avanzata. 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La mortalità è stata molto alta (37,5%) negli ospedali e minore (6%) negli altri luoghi. Sempre nel 2007, i casi di legionellosi verificatisi in turisti stranieri che hanno visitato l’Italia e notificati all’Istituto Superiore di Sanità sono stati complessivamente 143. Per quanto riguarda invece i turisti italiani, i casi sono stati complessivamente 86. Di essi, il 70% avevano soggiornato in albergo, il 5% in campeggio, il 21% presso abitazioni private e il restante 4% presso strutture termali. Analizzando l’infezione in base alla distribuzione per età, il 73% dei pazienti aveva superato i 50 anni (età media 61 anni), ma con un range compreso tra 6 e 99 anni. Il 71% dei casi di legionellosi appartiene al sesso maschile, quindi il rapporto maschi/femmine è di 2,5:1. Fattori predisponenti l’insorgenza della malattia sono: l’età avanzata, la presenza di malattie croniche, l’immunodeficienza (trapianti d’organo, terapia con cortisonici e antitumorali, ecc.), il fumo di sigaretta. Nel caso dei fumatori, la ragione sta nel fatto che il loro sistema respiratorio è compromesso e quindi non filtra efficientemente l’entrata di agenti estranei nei polmoni. Infine, il rischio di acquisizione della malattia è correlato alla suscettibilità individuale e al grado di intensità dell’esposizione, rappresentato dalla quantità di legionelle presenti (carica infettante) e dal tempo di esposizione. SORGENTI DI INFEZIONI Le legionelle sono presenti in maniera diffusa negli ambienti acquatici naturali e artificiali. Si riscontrano nei fiumi, laghi, pozzi, sorgenti. Tuttavia negli ambienti naturali sono presenti in dosi talmente basse da non costituire un pericolo. Da questi ambienti esse però risalgono a quelli artificiali umidi e tiepidi che quindi agiscono da disseminatori del germe. Pertanto, le principali sorgenti d’infezione sono: - Serbatoi e condotte idriche urbane. - Impianti idrici dei singoli edifici. - Terminali delle reti di acqua sanitaria. 28 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ) - Docce e rubinetti. - Centrali di condizionamento dell’aria, dotato di estese reti di condutture, punti di giunzione, rami morti e sistemi di ricircolo. - Torri di raffreddamento delle centrali di condizionamento. - Condizionatori domestici. - Umidificatori ad acqua. - Terme, vasche idromassaggio, piscine, fontane (specie se in ambiente interno e a getto intermittente). - Apparecchi medicali, come gli erogatori di ossigeno. UTENZE A RISCHIO DI MAGGIORE ESPOSIZIONE Per le considerazioni appena fornite, le strutture più esposte a rischio sono: - Ospedali, cliniche, case di cura e simili. - Alberghi, caserme, campeggi e strutture ricettive in genere. - Impianti per attività sportive e scolastiche. - Edifici con torri di raffreddamento. - Piscine e stabilimenti termali. - Fontane decorative e cascate artificiali. Da un'indagine condotta negli alberghi, dal Gruppo Multicentrico di studio sulla legionellosi, in Italia è emerso che il 75% delle strutture ricettive esaminate presentava una contaminazione da Legionella pneumophila nell’acqua calda sanitaria. Il microrganismo era presente specialmente negli edifici più vecchi. Inoltre, il 22,6% delle case private era colonizzato da Legionella. Lo studio ha evidenziato che risiedere ai piani elevati di condomini di grandi dimensioni, con un sistema di riscaldamento centralizzato e realizzato da più di dieci anni, costituisce un rischio significativo per la colonizzazione. Anche le strutture termali sono considerate tra i luoghi a rischio perché: - Frequentate da persone più esposte a contrarre l'infezione. - Per la possibilità di esposizione diretta ad aerosol, prodotto da specifiche apparecchiature o da piscine o vasche per idromassaggio. - Per la presenza di acque che spesso sgorgano ad una temperatura ideale per la crescita della Legionella. ( segue a pag. 30 ) LA LEGIONELLOSI ( segue da pag. 28 ) CONDIZIONI PER LO SVILUPPO DELLA LEGIONELLOSI La temperatura ottimale per lo sviluppo della Legionella varia da 22 a 45°C. La crescita dei batteri è massima a circa 37°. Inoltre sedimenti organici, ruggini e depositi di materiali nelle zone critiche degli impianti idrici all'interno delle tubazioni, specialmente se obsolete, facilitano l’insediamento del germe. La legionella può trovarsi sia in forma libera nell'acqua che ancorata al cosiddetto “biofilm” che si forma nelle tubature. Si tratta di una pellicola di microrganismi (batteri, alghe, protozoi, virus, ecc.) immersi in una matrice organica, in cui la Legionella trova sostentamento e riparo. Inoltre i biofilm possono rompersi (per forti sbalzi termici, improvvise turbolenze o urti meccanici) e liberare grandi quantità di Legionelle nell’impianto. La presenza del biofilm può quindi svolgere un ruolo importante per lo sviluppo del germe. È, tuttavia, di fondamentale importanza sottolineare che la sola presenza di questi batteri non costituisce pericolo immediato per le persone. La malattia si manifesta solo quando si presentano le condizioni predisponenti precedentemente esposte e quelle favorenti legate alla particolare modalità di trasmissione del microrganismo. MODALITÀ DI TRASMISSIONE L’uomo contrae l’infezione quando inala acqua in piccole goccioline (1-5 micron) contaminata da una sufficiente quantità di batteri, in forma di aerosol. Più le gocce di acqua sono piccole, più il germe può raggiungere facilmente le basse vie respiratorie, in particolare i polmoni. Non sono stati segnalati casi di trasmissione interumana o da ingestione di acqua contaminata. FORME CLINICHE L’infezione da legionella può dare luogo a due distinti quadri clinici: la Febbre di Pontiac e la Malattia del Legionario. La Febbre di Pontiac è una banale forma simil-influenzale che deve il proprio nome ad un’epidemia acuta feb- 30 ) HOTEL MANAGERS inverno 2008 brile verificatasi nell’omonima località dello Stato del Michigan (USA) nel 1968. Si presenta come una malattia acuta autolimitante che non interessa il polmone: dopo un periodo di incubazione di 24-48 ore compaiono febbre, malessere generale, dolori muscolari, cefalea. Si risolve in 2-5 giorni. Questa forma di legionellosi è spesso scambiata per una normale influenza. La Malattia dei Legionari è, invece, la forma più severa dell’infezione e si presenta come una polmonite acuta difficilmente distinguibile da altre forme di infezioni respiratorie acute delle basse vie respiratorie. La Malattia dei Legionari si manifesta dopo un’incubazione media di 5-6 giorni, che però può variare da 2 a 10 giorni, con malessere, mialgia e cefalea, cui però seguono febbre alta, tosse generalmente secca non produttiva, respiro affannoso e sintomi comuni ad altre forme di polmonite. Tra le complicanze vi possono essere: ascesso polmonare, empiema, insufficienza respiratoria, shock, coagulazione intravasale disseminata, porpora trombocitopenica ed insufficienza renale. Possono comparire anche manifestazioni neurologiche e gastrointestinali. Come abbiamo visto, la malattia, specie se diagnosticata tardi o insorta in soggetti molto deboli, può portare al decesso. Esiste infine una forma subclinica, cioè senza comparsa di sintomi clinici, in assenza di qualsiasi episodio di polmonite e/o forme simil-influenzali e senza nessuna conseguenza. LA LEGIONELLOSI DIAGNOSI La distinzione tra la legionellosi e altre forme di polmonite può essere fatta solo attraverso test diagnostici specifici e non sulla base dei sintomi, che sono molto simili alle altre polmoniti. Anche il reperto radiologico non è specifico. I test diagnostici che solitamente vengono effettuati quando esiste un sospetto di legionellosi, sono l’isolamento del batterio dallo sputo e l’analisi degli antigeni presenti nelle urine. La ricerca degli anticorpi nel sangue riveste invece solo un’utilità per l’individuazione della fonte ambientale di infezione, ma non per la diagnosi clinica, poiché la comparsa degli anticorpi nel sangue dei pazienti è molto tardiva (da 3 a 6 settimane dopo l’infezione). L’indagine laboratoristica deve essere attuata possibilmente prima che i risultati possano essere influenzati dalla terapia. Il metodo diagnostico di elezione è l’isolamento e l'identificazione del microrganismo. L’isolamento da campioni clinici è estremamente importante, sia perché è il criterio diagnostico più specifico, sia perché permette lo studio comparativo con ceppi di Legionella isolati dall’ambiente, presumibilmente associati all’infezione, al fine di individuare la fonte dell’infezione stessa. Tuttavia, la complessità della diagnosi di laboratorio consiste nella difficoltà di isolare e identificare il germe in tempi relativamente brevi. Infatti, esso richiede terreni di coltura speciali e tempi di crescita relativamente lunghi (4-10 giorni). L’altra prova, quella dell’antigenuria (presenza di antigene solubile nelle urine) ha il vantaggio che è più facile ottenere un campione di urine rispetto a un campione di espettorato adeguato (poiché i pazienti presentano una tosse non produttiva). Inoltre, si positivizza precocemente e, contrariamente alla coltura, può dare risultati positivi anche per qualche mese. Tuttavia, proprio per questo motivo, può risultare difficile distinguere tra infezione acuta, fase di convalescenza, o infezione pregressa. TERAPIA Il trattamento della legionellosi, essendo una malattia di origine batterica, passa soprattutto attraverso il tratta- ) mento antibiotico. I farmaci d’elezione sono l’eritromicina e gli altri farmaci appartenenti alla stessa classe dei macrolidi, tipo claritromicina o azitromicina, in genere con somministrazione per due-tre settimane. Quando guarisce la malattia non lascia sequele. PREVENZIONE DELLA LEGIONELLOSI NELLE STRUTTURE RICETTIVE La prevenzione è da considerare il momento fondamentale per evitare la diffusione e la moltiplicazione nell’ambiente della legionella. La prevenzione deve basarsi sull’analisi del rischio, che deve essere effettuata periodicamente in ogni struttura turistico-ricettiva. ANALISI DEL RISCHIO Nell’analisi del rischio i fattori da considerare sono: a) la fonte di approvvigionamento dell'acqua dall'impianto (pozzi, rete idrica urbana, ecc.) b) i possibili punti di contaminazione dell'acqua all'interno dell'edificio o punti critici c) le caratteristiche di normale funzionamento dell'impianto (es. ricerca di bracci morti o comunque soggetti a ristagno di acqua o a un suo defluire intermittente oppure la valutazione dell'utilizzo delle differenti aree o ali della struttura, in funzione di una loro possibile bassa occupazione che potrebbe favorire la proliferazione del batterio) d) le condizioni di funzionamento non usuali, ma ragionevolmente prevedibili (es.: rotture); e) le prese d'aria per gli edifici (che non dovrebbero essere situate vicino agli scarichi delle torri di raffreddamento.) L'analisi del rischio deve essere effettuata regolarmente (almeno ogni 2 anni) e ogni volta che ci sia motivo di pensare che la situazione si sia modificata. L'analisi deve, comunque, essere rifatta ad ogni segnalazione di un possibile caso di legionellosi. Inoltre, ogni struttura turistico-ricettiva deve istituire un registro per la documentazione degli interventi di valutazione del rischio e di manutenzione, ordinari e straordinari, sugli impianti idrici e di climatizzazione. HOTEL MANAGERS inverno 2008 31 LA LEGIONELLOSI MISURE DI PREVENZIONE PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO Da effettuarsi in sede di progetto degli impianti e di una loro gestione/manutenzione accurata. La prevenzione della legionellosi dovrebbe partire dalla corretta progettazione e realizzazione delle reti idriche. Per una corretta valutazione del rischio correlato ad una struttura turistico-ricettiva si dovrebbe quindi innanzitutto disporre di uno schema aggiornato (se disponibile) dell'impianto. Tutti i gestori di strutture ricettive dovrebbero poi garantire l'attuazione della manutenzione periodica da attuare nel modo seguente: - Mantenere costantemente l'acqua calda a una temperatura superiore ai 50C e costantemente l'acqua fredda ad una temperatura inferiore a 20C all'erogazione. - Fare scorrere l'acqua (sia calda che fredda) dai rubinetti e dalle docce delle camere non occupate per alcuni minuti almeno una volta a settimana e comunque sempre prima che vengano occupate. - Mantenere le docce, i diffusori delle docce ed i rompigetto dei rubinetti puliti e privi di incrostazioni, sostituendoli all'occorrenza. - Pulire e disinfettare regolarmente (almeno 2 volte l'anno) le torri di raffreddamento ed i condensatori evaporativi delle unità di condizionamento dell'aria. - Svuotare, disincrostare e disinfettare i serbatoi di accumulo dell'acqua calda (compresi gli scalda-acqua elettrici) almeno due volte all'anno. - Disinfettare il circuito dell'acqua calda dopo interventi sugli scambiatori di calore e all'inizio della stagione turistica. - Pulire e disinfettare tutti i filtri dell'acqua regolarmente ogni 1-3 mesi. - Ispezionare mensilmente i serbatoi dell'acqua, le torri di raffreddamento e le tubature visibili. Accertarsi che tutte le coperture siano intatte e correttamente posizionate. - Accertarsi che eventuali modifiche apportate all'impianto, oppure nuove installazioni, non creino bracci morti o tubature con assenza di flusso dell'acqua o flusso intermittente. - in presenza di attrezzature per idromassaggio, assicurarsi che le stesse siano sottoposte al controllo da personale esperto, che deve provvedere all’effettuazione e 32 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ) alla registrazione delle operazioni di pulizia e di corretta prassi igienica. Per le strutture ricettive a funzionamento stagionale, prima della riapertura, è opportuno procedere ad una pulizia completa dei serbatoi, della rubinetteria e delle docce. Inoltre è consigliabile far defluire a lungo l’acqua da tutti i rubinetti. MISURE DA PORRE IN ATTO IN PRESENZA DI FATTORI DI RISCHIO Se in una struttura turistico-ricettiva si evidenzia la presenza di un potenziale rischio si deve effettuare un campionamento microbiologico per la ricerca di Legionella, in un numero di siti che sia rappresentativo degli impianti idrici e di condizionamento (rubinetti, filtri docce, serbatoi, acqua di condensa di condizionatori, ecc.) e comunque non inferiore a sei. Se il campionamento risulta negativo, esso deve essere ripetuto con cadenza da stabilirsi sulla base di un'analisi del rischio e inserito in un piano di autocontrollo. In una prima fase, il campionamento deve essere ripetuto mensilmente per almeno sei mesi. Nel caso in cui risulti sempre negativo, vengano effettuati gli interventi necessari a rimuovere potenziali fattori di rischio dall'impianto ed adottate le procedure riportate precedentemente, non è necessario ripetere il campionamento mensilmente, ma solo ad intervalli dipendenti dai risultati dell'analisi del rischio (in genere ogni sei mesi). Se il campionamento è positivo occorre mettere in atto misure a seconda della carica di legionella riscontrata. In caso di concentrazione di legionelle fra 1000-10000 ufc/l (unità formanti colonie /litro), bisogna effettuare la bonifica solo in presenza di casi di legionellosi. Nel caso invece di concentrazione di legionelle superiore a 10000 ufc/l è necessaria una decontaminazione anche in assenza di casi. METODI DI DISINFEZIONE PER LEGIONELLA IN SISTEMI DI ACQUA POTABILI I trattamenti da effettuare una volta constatata la proliferazione del germe vanno valutati caso per caso. La scelta della metodica più appropriata dipende dalle caratteristiche della struttura in cui si intende operare (ad ( segue a pag. 39 ) LIBRI ) a cura di Silvia Santori ( Storia di un tassista e di un affittacamere ) I sapori, i rumori e gli odori di una Napoli del periodo bellico e dell’immediato dopoguerra sono il variopinto sfondo di questa delicata storia d’amore. Lui, Gaetano, è un giovane in cerca di successo nel mondo dell’ospitalità alberghiera; l’altro, il tassista Pasquale, è suo padre. Ma anche il suo migliore amico, nonché complice di rocambolesche avventure, che prendono forma tra le caotiche viuzze del capoluogo partenopeo che, più che una città, è un autentico stato d’animo. Con la morte di Pasquale, avvenuta senza preavviso, senza il tempo di salutarsi, lo speciale rapporto che lega i due Castellano si trasforma in nostalgia, assume i contorni del rimpianto. Gaetano Castellano, autore del piccolo libro “Storia di un tassista e di un affittacamere”, racconta con tono scanzonato, ironico, leggero e a tratti un po’ malinconico, le esperienze di un direttore d’albergo innamorato della sua terra ma convinto della necessità di mettersi alla prova lavorando anche fuori dalla realtà in cui si è cresciuti. L’autore ricorda la prima volta in cui il suo lavoro fu definito di “affittacamere”, ripercorre la sua bella esperienza nell’ADA (Associazione Direttori d’Albergo) e racconta di non avere mai dimenticato, ovunque lui fosse, Ischia, Firenze o la Valle dei Templi, l’autentico sapore di ‘na tazzulella ‘e cafè. ( Storia di Minervino Murge ) È un orgoglioso tributo alla sua terra e alle radici che vi affondano profonde, quello che Donato Carbone offre al lettore in “Storia di Minervino Murge”, libro dedicato alle vicende susseguitesi sullo splendido balcone delle Puglie che domina l’intera valle dell’Ofanto. Carbone ripercorre gli avvenimenti e le storie che più hanno segnato la memoria del centro murgiano, soffermandosi principalmente sui fatti legati al grande fenomeno europeo dell’Illuminismo. Così lo scrittore riporta in vita per il tempo di alcune righe e lo spazio di poche pagine colui che viene considerato il primo grande eroe del comune di Minervino: Emanuele De Deo, idealista e appassionato “rivoluzionario”, giustiziato a Napoli dai Borboni per avere diffuso tra il popolo alcuni volantini sulla Costituzione francese. È poi la volta di Giuseppe di Vittorio, Primo Segretario della Camera del Lavoro. Gli anni si susseguono veloci, arrivano le rivolte del 1921 tra gli agrari locali e la manodopera agricola e il 1945, anno dell’isolamento politico della città, che le valse l’appellativo di “Minervino Repubblica Rossa”. Tutti i fatti ricordati da Carbone sono dominati e illuminati dallo storico faro, vero simbolo della città inaugurato il 29 giugno 1932. A conclusione di questo fiero ritratto un auspicio, quello che Minervino sia ricordata non solo per la sua densa storia, ma anche e soprattutto per le sue bellezze naturali che tolgono il fiato. HOTEL MANAGERS inverno 2008 33 PERSONAGGIO IN VETRINA Mario Ferraro, General Manager del Molino Stucky Hilton Venice. ) Intervista a Mario Ferraro “Servizi tecnologici all’avanguardia rappresentano un plus rispetto alle normali dotazioni alberghiere” (I) l Molino Stucky Hilton di Venezia è una delle ultime strutture alberghiere italiane nate in casa Hilton. L’edificio è stato progettato e realizzato ristutturando magnificamente uno splendido edificio del XIX secolo in passatoimpiegato come mulino e granaio. Situato presso l’isola della Giudecca, il Molino Stucky Hilton vanta una posizione esclusiva, offrendo ai proprio ospiti una meravigliosa vista su Venezia, un impeccabile servizio ed un centro congressuale a 5 stelle. Il Molino Stucky Hilton ha scelto l’ormai consolidata esperienza di Swisscom per soddisfare i propri clienti anche in campo tecnologico, affidandole la gestione dei servizi di connettività per tutta la struttura. 34 HOTEL MANAGERS inverno 2008 Lei ha un esperienza molto ampia all’interno del mercato alberghiero Italiano. Cosa significa lavorare in una catena quale Hilton? Hilton è la catena alberghiera numero uno al mondo, come prestigio ed espansione. Gli hotels presenti e le nuove strutture che stanno per sorgere, fanno di Hilton la compagnia geograficamente più diffusa al mondo. Lavorare per questa catena rappresenta quindi uno step importante della mia carriera, un modo per mettere a frutto l’esperienza maturata in anni di impegno nel settore, in un periodo di grande attenzione rivolta al mercato alberghiero e turistico, che prevede nuove sfide e apre nuove possibilità. DA 50 0 ANNI CON CONTINUIAMO TINUIAMO A CRESCERE C E A RINNOV RINNOVARCI VARC A CI, POTENZIANDO POTENZIA NDO LA NOSTRA IDE IDENTITÀ NTIT TÀ NELL'INTERESSE DE DEL L P PAESE A AESE E DE DELLA LLA TRADIZIONE DE DELL LL L'OSPIT OSPITALITÀ TALITÀ A ITALIANA IT TA ALIANA ASSOCIAZIONE DIRE IRETTORI TT TORI O ALBERGO ITTALIA ALI A IA DAL 1955 Viale V iale delle Medaglie d'Oro, d'Oro, o 201 - 00136 Roma e-mail: www.adanet.it e-ma ail: [email protected] - sito: www w.adanet.i . t Tel. Te el.. (39) 06-35403933 - Fax Fax a (039) 06 -97270019 PERSONAGGIO IN VETRINA Il Gruppo Hilton ha annunciato il rinnovo di collaborazione a livello pan-europeo con Swisscom. Quali sono i punti di forza della partnership in essere fra le due società e come incide sulle risposte alle esigenze di una singola location? Swisscom è in grado di fornire ai nostri clienti un supporto tecnico specializzato, di alto livello. In un settore come il nostro, ogni servizio offerto in modo efficiente rappresenta un valore che permette di soddisfare le esigenze dei nostri ospiti, fino a superare le loro aspettative, un obiettivo che incide in maniera positiva sulla valutazione complessiva della struttura. Secondo Lei, nell’attuale scenario di mercato, che importanza assume la tecnologia all’interno di una struttura alberghiera? È di fondamentale importanza. Un albergo cinque stelle, oltre alla location e al servizio, deve poggiare su moderne tecnologie. La clientela alberghiera, nella scelta della struttura, valuta i servizi tecnologici offerti dalla stessa: business centre, connessione ad internet, diponibilità di rete wifi, attrezzature e dotazioni per congressi sono imprescindibili se si mira all’eccellenza e soprattutto se si desidera soddisfare appieno le esigenze degli ospiti. Come può un partner esterno integrare e migliorare i servizi tecnologici offerti ai Vostri clienti? Nessun settore come quello informatico e delle telecomunicazioni è sottoposto a continue innovazioni e miglioramenti. Un servizio che sia al passo con il veloce ritmo del progresso richiede preparazione e specializzazione. Un’efficace risposta è rappresentata dalla stretta collaborazione con un partner esterno altamente qualificato. Swisscom si è focalizzata negli ultimi anni anche sulle esigenze tecnologiche legate al settore degli eventi; come può, secondo Lei, un partner tecnologico esterno ed internazionale supportare il team sales, operations ed IT? Molino Stucky Hilton è nato lo scorso anno come struttura dedicata al settore congressuale posizionandosi 36 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ) come leader nell’area geografica del nord-est. Insieme a Swisscom abbiamo gestito con successo eventi di diverse dimensioni, rispondendo sia ad esigenze di connettività basiche (e-mail e navigazione internet), sia a richieste più specifiche di videoconferenze o training on line per un ampio numero di delegati. La collaborazione con un’azienda che sappia garantire affidabilità e professionalità è senza dubbio un valildo ausilio affinchè la nostra struttura possa garantire ai propri clienti un servizio tecnologico ed informatico sempre efficiente ed al passo con le innovazioni, che risponda esattamente alle loro aspettative. Per il nostro reparto commerciale, attrezzature e servizi tecnologici all’avanguardia rappresentano un key selling point, un plus rispetto alle normali dotazioni alberghiere. Per Operations e IT sono un supporto concreto nell’organizzazione e nello svolgimento dell’evento al fine di garantirne la perfetta riuscita. Come vede lo sviluppo di questo segmento e l’impatto tecnologico sullo stesso? Grazie al primato nella capacità congressuale alberghiera a Venezia, siamo stati in grado di aprire la città ad un nuovo mercato, quello dei grandi eventi. Analizzando i numeri, il segmento appare essere in un periodo di forte fermento, di crescita progressiva e ciò ci fa ben sperare. L’ottimo risultato ottenuto in questo segmento di mercato non sussisterebbe se non garantissimo tecnologie adeguate. Cosa differenzia il prodotto Molino Stucky Hilton oggi e nel futuro? Il Molino Stucky Hilton Venice è il più grande albergo e centro congressuale presente nel cuore di Venezia. Il nostro punto di forza è rappresentato senza dubbio dalla peculiarità dei servizi che offriamo. Nel futuro vediamo un’espansione della struttura, nuove idee e servizi da offrire ai nostri clienti. Molino Stucky Hilton si prepara a diventare una realtà di riferimento nel settore, specie nel segmento congressuale, seguendo l’evoluzione tecnologica che verrà garantita con efficienza e professionalità anche grazie alla collaborazione in essere con Swisscom. LA LEGIONELLOSI ) spiratoria dotata di filtro ad alta efficienza in grado di trattenere aerosol. ( segue da pag. 32 ) esempio, reparti a rischio di un ospedale presentano problematiche diverse rispetto ad uno stabilimento termale o ad un albergo), dell’impianto idrico e dell’acqua stessa (ad esempio la complessità ed il materiale di costruzione delle tubazioni possono impedire l’azione di un disinfettante, così come temperatura e torbidità dell’acqua possono ridurne l’efficacia). I metodi di disinfezione più comuni sono: - Trattamento termico, in cui si mantiene l’acqua ad una temperatura superiore ai 60°C. - Shock termico in cui si eleva la temperatura dell’acqua fino a 70-80°C per almeno 30 minuti al giorno per tre giorni, fino ai rubinetti. - Iperclorazione continua in cui si introduce cloro nell’impianto sotto forma di ipoclorito di calcio o di sodio (1-3mg/l). - Iperclorazione shock in cui si mantiene una concentrazione di 50mg/l per un’ora oppure 20mg/L per due ore. - Biossido di cloro, prodotto in loco con appositi generatori con capacità di produzione adeguate all'impianto da disinfettare. - Raggi ultravioletti, generati da speciali lampade. - Ionizzazione rame-argento. - Perossido di idrogeno e argento. - Ozono. - Filtri Terminali. Gli addetti alla manutenzione o alla pulizia degli impianti sono da ritenersi lavoratori ad alto rischio di esposizione per la legionella. Per questi soggetti, la più valida misura di prevenzione è costituita dall'uso di una maschera re- SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA Obiettivi - Monitorare la frequenza di legionellosi sia dal punto epidemiologico che clinico, con particolare attenzione ai fattori di rischio per l'acquisizione della malattia; - Identificare cluster di legionellosi dovuti a particolari condizioni ambientali, al fine di evidenziare i fattori di rischio ed interrompere la catena di trasmissione. Si definiscono Cluster, due o più casi associati al soggiorno nella stessa struttura turistico-ricettiva nell’arco di due anni. Qualora due o più casi siano riscontrati come riconducibili ad una medesima esposizione nell'arco di sei mesi ci troviamo invece di fronte a un Focolaio epidemico. SISTEMA DI NOTIFICA Per i casi di legionellosi è prevista la notifica obbligatoria in classe II, D.M. 15/12/90. Il medico segnalatore deve comunicare il caso isolato entro 48 ore o il focolaio epidemico entro 24 ore dall'osservazione all’ASL di diagnosi la quale procede, previa validazione della diagnosi, all'invio del modello 15 alla Regione. Quest’ultima provvederà all'invio della notifica individuale al Ministero della Sanità, all'ISTAT e all’ISS. I dati relativi ai casi notificati di legionellosi sono pubblicati annualmente sul Bollettino Epidemiologico del Ministero della Sanità, stratificati per regione, provincia, età e sesso. SISTEMA DI SORVEGLIANZA NAZIONALE Il medico che pone la diagnosi deve compilare la scheda di sorveglianza (Circolare 400.2/9/5708 del 29/12/93) che deve essere tempestivamente inviata all’ASL ed all’ISS. I ceppi clinici sospetti di Legionella eventualmente isolati devono essere inviati per la tipizzazione o la conferma al Laboratorio di Batteriologia e Micologia Medica dell’ISS, che è il laboratorio nazionale di riferimento per la legionellosi. L’ASL di diagnosi provvede alla trasmissione mensile delle schede alla Regione, dopo opportuna validazione dei casi. I dati contenuti nel questionario (anagrafici, statisticoepidemiologici, clinici) vengono elaborati periodicamente HOTEL MANAGERS inverno 2008 39 LA LEGIONELLOSI e annualmente viene redatto un rapporto informativo sui risultati della sorveglianza (Notiziario ISS). SORVEGLIANZA INTERNAZIONALE DELLA LEGIONELLOSI NEI VIAGGIATORI Parallelamente al sistema di sorveglianza dei casi italiani, nell’ambito dell’European Working Group for Legionella Infections (EWGLI), esiste un programma di sorveglianza internazionale delle legionellosi nei viaggiatori iniziato nel 1986, coordinato fino al 1993 dal National Bacteriology Laboratory di Stoccolma e successivamente dal Public Health Laboratory Service (PHLS), Communicable Disease Surveillance Centre (CDSC) di Londra. Tale programma, al quale aderisce anche l’Italia, raccoglie informazioni relative ai casi di legionellosi associati ai viaggi che si verificano nei cittadini di 30 paesi europei partecipanti al programma. L’EWGLI segnala all'Istituto Superiore di Sanità (Laboratorio di Batteriologia e Micologia Medica) i casi di legionellosi che si sono verificati in viaggiatori stranieri, che hanno trascorso un periodo in Italia, riportando informazioni sulle strutture ricettive in cui hanno soggiornato i pazienti e che potrebbero rappresentare le fonti dell'infezione. Il laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica dell'ISS provvede, a sua volta, a segnalare i casi al Ministero della Sanità, Dipartimento della Prevenzione, Ufficio Malattie Infettive e Profilassi Internazionale, per i provvedimenti di competenza, e alle competenti Autorità delle Regioni coinvolte, al fine di attivare l'indagine ambientale locale. Il risultato finale delle indagini che i referenti regionali inviano all'ISS viene poi trasmesso al gruppo di lavoro europeo. NORMATIVA VIGENTE La Legionella è stata classificata come agente in grado di provocare una malattia infettiva nell’uomo, ma che ha scarsa possibilità di diffondersi nell’ambiente qualora siano attuate le opportune misure profilattiche o terapeutiche. LINEE GUIDA SULLA LEGIONELLOSI Le linee guida sono da considerarsi un insieme di suggerimenti tecnico-pratici per ridurre al minimo il rischio le- 40 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ) gionellosi. Oltre che le linee guide italiane, l’European Working Group for Legionella infections (EWGLI) ha predisposto delle linee guida europee per il controllo e la prevenzione della legionellosi associata ai viaggi. Queste linee guida vanno ad integrare le linee guida nazionali già esistenti e servono da guida per quei paesi che ancora non ne hanno elaborate di proprie. - Approvazione linee guida regionali per la sorveglianza e il controllo della legionellosi - Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna - N. 147 del 22-8-2008. - Linee-guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di strutture turistico - ricettive e termali - Gazzetta Ufficiale Numero 28 (Serie Generale) del 4 Febbraio 2005 (pag. 54-60) - Italia. - Linee-guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi - Gazzetta Ufficiale Numero 103 (Serie Generale) del 5 Maggio 2000 (alla pagina 12) - Italia. - European Guidelines for Control and Prevention of Travel Associated Legionnaires' Disease (produced by members of the European Surveillance Scheme for Travel Associated Legionnaires' Disease - EWGLINET and the European Working Group for Legionella Infections - EWGLI) - prodotte nel giugno 2003 e revisionate nel gennaio 2005 - UK. RESPONSABILITÀ DEGLI OPERATORI In caso di legionellosi, potenzialmente possono essere chiamate in causa tutte le figure coinvolte nel processo di progettazione, realizzazione, collaudo, manutenzione e utilizzo degli impianti. Occorre anche ricordare che la mancata applicazione di misure atte a minimizzare il rischio di infezione da Legionella, indicate nelle Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi del 5 maggio del 2000, e nel D.Lvo n. 626 del 19 settembre 1994, può essere perseguita penalmente. I parametri di riferimento, che abbiamo precedentemente esposto, sono indicati, per le strutture turistico ricettive e termali, nella Gazzetta Ufficiale n. 28 del 4 febbraio 2005: “Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di strutture turistico - ricettive e termali”. La mancata osservanza della normativa da parte del gestore potrebbe comportare sanzioni di ordine legale. WWW.HOTELPHOTOGRAPHY.IT WW WW.H .HOTELLPHOTOGRAPH HY.IT .IT WWW.HOTELPHOTOGRAPHY.IT by Janos Grapow HOTEL PHOTOGRAPHY srl¬unipersonale ¬ Via dei Monti Parioli, 49a - 00197 Roma - ITALY TEL/FAX (+39) 06 3244831 - Mobile (+39) 348 41 030 41 - mail: [email protected] www.hotelphotography.it Centro Studi Manageriali Mario Losciale di Antonio De Septis ) Un socialnetwork itinerante Il Corso Superiore di Economia e Management Alberghiero voluto da ADA, un socialnetwork itinerante, fondamentale per la formazione manageriale di settore (I) linee guida cui ha fatto seguito la presenza di relatori di n questi giorni abbiamo superato più di una boa altissimo profilo come Piero Roggi, Giovanni Liberadi avvicinamento ai traguardi che ci siamo dati. tore, Vincenzo Meleca, Filippo Randelli, Marco GrecSulle sessioni di studio è possibile, quindi, incochi, Silvio Busti, Giuseppe Menegazzi, ai quali mi corre minciare a tracciare bilanci consuntivi,a raccogliere conl’obbligo di aggiungere Franco tributi da parte di tutti, anche Arabia. al fine - ove dovesse occorrere - di adeguare l’offerta formaL’ultima sessione, prima di antiva alle possibili, ulteriori esidare in stampa, si è svolta a Migenze dei soci. Ancorché lano, in occasione del Tfp, il scontato, è bene sottolineare summit delle professioni, nel come il bisogno del corso di prestigioso Palazzo ai GiuriconEconomia e Management Alsulti vicino al Duomo con una berghiero, nei tempi dovuti, sia partecipazione andata oltre le stato portato all’attenzione del più rosee previsioni. Comitato Scientifico del Centro Studi in un proficuo A Reggio Calabria, alla prebrainstorming voluto da Arasenza del sottosegretario di bia all’indomani della sua Stato, Michela Brambilla, il nuova elezione a presidente messaggio del nostro master è nazionale di Ada, eviscerando i stato particolarmente apprezbisogni dei soci, analizzando le zato anche in relazione alla difcondizioni sociali del paese, le ficoltà dell’economia italiana, e questioni culturali, e quant’alnon solo, avendo lì ascoltato tro. L’ulteriore impulso è arrifra l’altro - diversi esperti che vato immediatamente dopo la hanno indicato nella qualità Conferenza Nazionale dei ( Antonio De Septis ) dell’ospitalità la via da potenServizi di Ada, ad Amantea in ziare per conquistare nuovi e vecchi segmenti di mercato, Calabria. C’è, dunque, un merito da condividere, tenuto ammettendo - dunque - l’esigenza formativa. conto del complesso percorso fatto sia sotto il profilo dell’identificazione del modello, sia sotto l’aspetto della reaRestano ancora diverse tappe da percorrere, ma nel fratlizzazione, con l’autorevole conforto dell’assemblea tempo coltiviamo il sogno di poter fare riconoscere i cregenerale dei soci ADA di Torino, che, nella scorsa primaditi formativi maturati. vera, ha accolto favorevolmente la presentazione delle 42 HOTEL MANAGERS inverno 2008 Centro Studi Manageriali Mario Losciale SOTTOBUDGETS BUDGETING ALBERGHIERO ASSISI ) HOTEL MANAGERS inverno 2008 43 SESSIONI DI STUDIO CSM ) dalla Fiera di Rimini Giornata riminese di aggiornamento avanzato per il Direttore d’Albergo (I) l programma inizia allo Stand ADA e, dopo un breve saluto tra i soci partecipanti, prosegue con una visita a quello di Shoenhuber Franchi, sponsor nazionale A.D.A., dove servono un rinfresco di benvenuto. La mattinata prosegue con la visita ai diversi padiglioni presenti in Fiera e si conclude con la colazione gentilmente offerta a tutti i Soci ADA dalla Fiera di Rimini. Il pomeriggio inizia con l’appuntamento alla sessione al Corso Superiore di Economia e Management Alberghiero organizzato dal Centro Studi Manageriali “Mario Losciale” di Ada, che sviluppa il modulo “Energia ed Ambiente” con particolare riferimento alla cogenerazione. Alle 14,30, come da programma, prende la parola il presidente regionale Luciano Eumenidi porgendo un saluto di benvenuto ai partecipanti, ringraziando Riminifiera per la consueta attenzione verso la nostra Associazione. Termina il suo intervento cedendo la parola al presidente nazionale Franco Arabia il quale, a sua volta, porge il benvenuto ai partecipanti, rinnova i ringraziamenti all’Ente Fiera per la disponibilità e si congratula con il Presidente Regionale per la perfetta organizzazione. Il Presidente Arabia, prima di passare la parola alla dottoressa Adriana Wu, Vice Presidente del Centro Studi, si sofferma sul tema del convegno e, in particolare, sugli aspetti e i conflitti geo-politici che 44 HOTEL MANAGERS inverno 2008 già da tempo si manifestano e che saranno sempre più accentuati nel prossimo futuro a causa della scarsità dell’offerta di combustibili fossili. Prende la parola la dottoressa Adriana Wu e, dopo un breve saluto ai partecipanti, presenta i due relatori: il professor Filippo Randelli del Dipartimento di Scienze Economiche Università di Firenze e l’ing. Marco Grecchi, questi riconosciuto tra i maggiori esperti in campo nazionale in tema di micro cogenerazione. Segue l’intervento del professor Randelli sull’energia, le varie fonti che la producono e che classifica in energia meccanica (cinetica) dei muscoli; forze amplificate da strumenti; uso animale; energia cinetica del vento e dell’acqua; motori primi alimentati a combustibili fossile o derivati (energia elettrica). La scoperta del petrolio ha rivoluzionato il modo di creare energia e, a tutt’oggi, nonostante gli sforzi e le nuove tecnologie nella ricerca e produzione di fonti energetiche rinnovabili, il petrolio è ancora la fonte energetica primaria grazie ai vantaggi che esso offre: facilità di trasporto, rendimento elevato e larga disponibilità a costo contenuto. Il futuro, a causa della scarsità di scoperte di nuovi giacimenti petroliferi, porterà ad un aumento dei prezzi e anche a tensioni geopolitiche. È fuori dubbio che i maggiori consumatori di petrolio sono i Paesi occidentali ma altri paesi emergenti si stanno avvi- SESSIONI DI STUDIO CSM ) dalla Fiera di Rimini cinando velocemente a tali consumi. Era, ed è impensabile che un aumento del consumo di petrolio non possa avere un impatto ambientale negativo. Il risparmio energetico e un uso razionale dell’energia non è più dilazionabile. Basti pensare come la cattiva gestione dell’energia che proviene dai combustibili fossili sia il 43% dell’energia consumata solo negli Stati Uniti e che è sprecata senza motivo: perdita carburanti negli autoveicoli, nelle caldaie e in altri dispositivi, oppure per lo scarso isolamento degli edifici. Dopo l’ampia esposizione fatta dal professor Randelli, è affrontato il passaggio dall’olio combustibile al metano, che è già in atto da alcuni anni, dimostrando come l’elevato aumento dei consumi abbia portato in brevissimo tempo ad un’alta lievitazione dei prezzi. L’ing. Grecchi illustra le potenzialità di un sistema di cogenerazione per la produzione di energia. Tali impianti, nati per soddisfare grandi bisogni energetici, sono oggi proposti anche in chiave ridotta e dimensionata a strutture edilizie con caratteristiche simili a quelle alberghiere. Si parla, in tal caso, di micro - cogenerazione applicabile in tutti quei casi in cui si abbia necessità sia di calore, sia di energia elettrica. Il relatore si sofferma sull’importanza del corretto dimensionamento di tali impianti che risultano facilmente applicabili a strutture già esistenti. La caratteristica più significativa di tali tecnologie è il notevole risparmio, laddove elevati sono i consumi di elettricità e combustibile (metano). L’Ing. Grecchi riporta infine uno studio effettuato su una struttura alberghiera di riferimento a dimostrazione di come un intervento mirato possa determinare un consistente risparmio in termini di consumo energetico e relativi costi. CONCLUSIONI Risparmio energetico e uso razionale dell’energia: occorre modificare il modo attuale di produrre e consumare energia che proviene dai combustibili fossili. Passaggio a com- bustibili fossili a basso contenuto specifico di carbonio: il graduale passaggio dall’olio combustibile al metano è già in atto ma l’aumento dei consumi ha vanificato lo sforzo. Inoltre sono comunque risorse non rinnovabili e l’aumento della domanda potrebbe innescare gli stessi effetti oggi in atto per il petrolio. Il carbone è disponibile in larga quantità ma è anche il combustibile piu’ inquinante. La transazione del regime energetico attuale, fondato sull’uso dei combustibili fossili ad un nuovo regime, totalmente pulito è di fatto basato sullo sfruttamento di fonti inesauribili sembra essere la soluzione ottimale, capace di risolvere i problemi dell’inquinamento, dell’emissione di gas serra nonché dei conflitti geo-politici e delle scarsità. Conclusa l’esposizione riguardante i combustibili fossili il professor Randelli affronta la parte riguardante le fonti di energia rinnovabili e le sue eventuali applicazioni. Energia eolica, solare fotovoltaica, solare termica, energia idroelettrica, energia da bio masse e i suoi usi energetici: combustione per la produzione dell’energia termica ed elettrica, trasformazione industriale per la produzione di combustibili liquidi e gassosi. In conclusione del suo intervento il professor Randelli porta a conoscenza di interventi fatti in alcune aziende ricettive che hanno portato risparmi energetici dal 40al 56,7% e un notevole abbattimento delle emissioni inquinanti. Fra le importanti opportunità di risparmio energetico, oltre alle energie rinnovabili, si dispone oggi anche della micro - cogenerazione che, come esposto dall’Ing. Grecchi, rappresenta un’importante opportunità di razionalizzazione e miglior utilizzo delle forme energetiche tradizionali quali il gas metano. La serata si è conclusa con una cena conviviale presso l’Hotel Luna Riccione egregiamente diretto dal neo Socio Michele Passeri. HOTEL MANAGERS inverno 2008 45 SESSIONI DI STUDIO CSM ) da Assisi Sottobudgets e Contabilità Analitica (P) rosegue il Master itinerante del Centro Studi Manageriali di Ada, Mario Losciale e, dopo il vivo apprezzamento delle sessioni precedenti nei confronti del professor Giovanni Liberatore, ad Assisi, il docente dell’Università di Firenze ha fornito una chiara esposizione delle linee strutturali dei sottobudgets e alcuni fondamenti di contabilità analitica, quanto mai necessaria e propedeutica alla formulazione dell’intero budget aziendale. Numerosa la partecipazione e perfetta l’organizzazione negli altri dettagli organizzativi curati dal presidente regionale di Adaumbria, Danilo Pilli. Il saluto del presidente nazionale è stato portato dal segretario generale dell’Associazione, Leonardo Donati. ( 46 Con spirito moderno e socialmente utile, la sessione è stata aperta anche agli studenti di istituti superiori statali che hanno seguito la lezione con estremo interesse. Il presidente del Centro Studi Manageriali, prof. Antonio de Septis, ha sottolineato l’importanza e il successo di questi incontri itineranti che hanno trovato plauso nei partecipanti e una buona eco all’esterno di Ada. Da canto suo, il vicepresidente operativo del Centro stesso, dottoressa Adriana Wu, come al solito, si è riproposta con competenza, serietà e attaccamento agli obiettivi che la Giunta Esecutiva di Ada, con l’unanime consenso dell’assemblea generale dei Soci, a Torino nella primavera scorsa, ha proposto. Nella foto di sinistra: In primo piano, seduto, il presidente del Centro Studi, De Septis, e a fianco sorridente il segretario generale di Ada, Leonardo Donati; dietro ancora, Angelo Felice, di Adaumbria. Nella foto di sinistra: Un primo piano degli attenti uditori ad Assisi HOTEL MANAGERS inverno 2008 ) SESSIONI DI STUDIO CSM ) da Assisi ( Due momenti della sessione di studio del Centro Studi Manageriali “Mario Losciale” di Ada ) HOTEL MANAGERS inverno 2008 47 SESSIONI DI STUDIO CSM ) da Roma - di Vincenzo Meleca Pubblicità del codice disciplinare e tempestività della contestazione (N) el recente incontro tenutosi a Roma il 16 e 17 gennaio scorsi nell’ambito del Master per Direttori d’Albergo vi è stato non solo un notevole interesse allo specifico tema del contenzioso disciplinare ma anche un certo sconcerto per un paio di aspetti particolari ad esso connessi, vale a dire l’onere a carico del datore di affiggere il codice disciplinare aziendale e la tempestività della contestazione. Ritengo pertanto opportuno approfondire questi due aspetti (di cui peraltro avevo già accennato lo scorso anno sulla pagine di questa stessa Rivista1), anche sulla scorta di una recentissima sentenza della Cassazione2. La pubblicità del codice disciplinare. Lo Statuto dei lavoratori, al 1° comma dell’art. 7 (riportato nel riquadro), condiziona la legittimità di qualsiasi provvedimento disciplinare all’affissione del cosiddetto “codice disciplinare”. ( Legge 20 maggio 1970 n. 300 Art. 7 - Sanzioni disciplinari 1. Le norme disciplinari relative alle sanzioni, alle infrazioni in relazione alle quali ciascuna di esse può essere applicata ed alle procedure di contestazione delle stesse, devono essere portate a conoscenza dei lavoratori mediante affissione in luogo accessibile a tutti. Esse devono applicare quanto in materia è stabilito da accordi e contratti di lavoro, ove esistano. ) Cos’è in buona sostanza ed in estrema sintesi questo codice disciplinare? 48 HOTEL MANAGERS inverno 2008 È l’insieme delle norme derivanti da leggi, contratti collettivi ed, eventualmente, da normative unilateralmente emesse dalle aziende, che affrontano i temi della disciplina aziendale, dei comportamenti e degli obblighi dei lavoratori3 e delle sanzioni applicabili in caso di loro violazione. Sotto il profilo operativo, ricordando subito l’onere della regolare affissione del codice disciplinare opera anche nei confronti dei datori di lavoro con meno di 16 dipendenti, vanno subito evidenziati i seguenti aspetti: AFFISSIONE: il codice deve essere “affisso”: per costante giurisprudenza, non sono state ritenute equivalenti altre forme, quali la messa a disposizione dell’intero contratto collettivo (all’interno del quale è contenuta la regolamentazione delle procedure disciplinari) oppure persino la consegna a ciascun dipendente del codice disciplinare (con sottoscrizione per ricevuta di copia conforme); ACCESSIBILITÀ: l’affissione dev’essere effettuata in luogo accessibile a tutti i lavoratori. Di conseguenza, l’affissione dev’essere effettuata in ogni sede, reparto od unità produttiva autonomi, anche se ospitati in locali presso terzi oppure se con un organico estremamente ridotto4. L’accessibilità dev’essere reale e non condizionata da alcuna forma di possibile controllo o condizionamento da parte del datore di lavoro5; ATTUALITÀ: l’affissione deve sussistere sia al momento di commissione dell’infrazione che della contestazione degli addebiti, con eventuale onere del datore di lavoro di dimostrarlo; La mancata osservanza dell’onere di affissione del codice disciplinare aziendale comporta quasi sempre la nullità dell’intero iter disciplinare, sanzione compresa. SESSIONI DI STUDIO CSM ) da Roma di primo grado lo aveva reintegrato, reputando tra l’altro che la mancata affissione rendeva nulla tutta la procedura disciplinare, licenziamento compreso. Il principio di immediatezza della contestazione L’altro punto che ha destato interesse tra i partecipanti al Master è stato il problema dell’immediatezza della contestazione. Perchè “quasi sempre” e non “sempre”? Nel tempo la giurisprudenza ha precisato che il rispetto dell’onere di affissione è condizione di procedibilità e di legittimità per tutte le sanzioni disciplinari inflitte in relazione ad infrazioni che riguardano gli obblighi del lavoratore direttamente connessi al suo rapporto di lavoro in essere6, mentre tale onere è ininfluente o irrilevante per le sanzioni inflitte in conseguenza di alcuni comportamenti tra i quali citiamo quelli: 7 penalmente rilevanti o attuati con condotte criminose ; che abbiano violato i doveri fondamentali del lavoratore, riconoscibili come tali senza necessità di specifica previsione8; che abbiano costituito lesione dei regolari obblighi di civile convivenza9; manifestamente contrari all’etica comune o al minimum etico presente nella coscienza sociale10; manifestamente contrari agli interessi dell’azienda e degli altri lavoratori11. E veniamo allo spunto dato dalla recentissima sentenza sopra accennato: premesso che nell’unità produttiva in cui lo stesso prestava servizio non era affisso il codice disciplinare; che l’infrazione commessa dal lavoratore era consistita nella ripetuta appropriazione di somme depositate da alcuni clienti senza che venissero registrate e senza che venissero emesse regolari ricevute; che era stato instaurato un procedimento penale; che in questa sede era stato accertato il reato, la Cassazione ha sì ritenuto legittimo il licenziamento intimato al lavoratore, ma dopo che il giudice Immediatezza rispetto a che cosa? In assenza di chiare indicazioni legislative o contrattuali collettive, costante giurisprudenza e coerente dottrina hanno ribadito fino alla nausea che il principio in questione, pur dovendo fare riferimento a due precisi momenti cronologici, quello della commissione dell’infrazione e quello in cui l’azienda/il datore di lavoro ne viene a conoscenza, si applica soltanto al secondo. Ma, ciò detto, vi sono comunque dei problemi derivanti dalla concreta applicazione di tale principio. Innanzitutto, chi si intende per “azienda” o per “datore di lavoro”? In breve, è ritenuta tale qualsiasi persona o struttura organizzativa che, tanto all’interno quanto all’esterno, possa presentarsi (od essere ritenuta) “rappresentante” dell’azienda o del datore di lavoro: come è facile comprendere, ciò può coinvolgere, in funzione della dimensione aziendale, un notevole numero di persone, dal legale rappresentante (presidente, amministratore delegato, direttore generale), alla filiera gerarchica da cui dipende il lavoratore presunto autore dell’infrazione (suo diretto responsabile, superiore di quest’ultimo e così via), alle strutture (se esistenti) preposte alla gestione delle risorse umane e del contenzioso12. L’infrazione si intende pertanto arrivata a conoscenza dell’azienda quando è giunta ad una di queste persone ed è da questo momento che scatta il principio di immediatezza. Ma per rispettare tale principio, quale può essere un corretto lasso di tempo? A livello di buon senso (non vi sono indicazioni normative su questo punto), il tempo strettamente necessario perchè l’azienda possa accertare: HOTEL MANAGERS inverno 2008 49 SESSIONI DI STUDIO CSM ) da Roma nare. La già citata sentenza di che vi sia stato effettivamente Cassazione aderisce a quest’ulun evento; timo orientamento, per cui il li che questo possa qualificarsi cenziamento di quel lavoratore anche sommariamente come che si era appropriato di alcune infrazione disciplinarmente risomme di denaro, falsificando levante; nel contempo la documenta che esso possa essere riferito zione relativo all’incasso, ritead uno o più lavoratori. Gaetano Torino, vicepresidente nazionale di Ada, nuto legittimo per quel che Sono quelle che tecnicamente che ha portato il saluto del Presidente e della Giunta Esecutiva dell'Associazione concerne la mancata affissione vengono definite indagini prelidel codice disciplinare aziendale, minari e che possono durare è stato invece ritenuto illegittimo per il mancato rispetto qualche giorno, forse poche settimane (nei casi in cui tali del principio di tempestività della contestazione, con conaccertamenti, per la tipologia dell’infrazione -si pensi, ad seguente reintegrazione del lavoratore. esempio ad un’abile falsificazione di documenti contabili- siano particolarmente complessi). Certo, non mesi. Considerazioni conclusive Molto brevi e molto semplici. Quali problemi possono complicare questo comportaPer quel che concerne il codice disciplinare aziendale, è mento di buon senso? bene che: Uno in particolare: quando l’atto commesso dal lavoratore (atto che, ricordiamolo, deve avere rilievo discipli esso sia affisso in ogni azienda ed in ogni sua unità nare, deve cioè costituire una violazione degli obblighi produttiva in luogo accessibile a tutti; contrattuali da parte del lavoratore) sia talmente grave il responsabile della gestione delle risorse umane verida essere portato all’esame del giudice penale. fichi periodicamente che continui ad essere regolarmente affisso13. Il giudizio penale sospende l’iter disciplinare fino alla sentenza definitiva? Circa la tempestività, non appena l’azienda viene conoSul punto, vi sono due correnti di pensiero: la prima dà scenza di un fatto che possa costituire infrazione discipliuna risposta positiva alla domanda, mentre per la senare da parte di un suo lavoratore dipendente è bene che: conda (che il sottoscritto condivide) occorre invece atti effettui sommari accertamenti preliminari; vare le procedure disciplinari applicando il principio di proceda subito dopo, in tempi brevissimi, alla formale tempestività e procedendo pertanto in tempi brevi alla contestazione, ai sensi dell’art. 7 dello Statuto dei lacontestazione ed, eventualmente, alla sanzione disciplivoratori e delle norme del CCNL. ( 1 Cfr. “La gestione aziendale dei provvedimenti disciplinari”, in Hotel Managers, Estate 2008 2 Cfr. Cass. 28 novembre 2008 n. 28448, in Guida al lavoro n. 3 del 16 gennaio 2009 3 Un facsimile di codice disciplinare aziendale è stato pubblicato nell’articolo citato in nota 1 4 Cfr. Cass. 10 gennaio 2007 n. 247 e Trib. Bari 25 gennaio 2007 5 Cfr, Cass. 23 ottobre 2007, n. 22238 e Cass. 27 maggio 2004 n. 10201 6 Per Trib. Milano 28 dicembre 2006 l’‘affissione è indispensabile ad assicurare il diritto di difesa del lavoratore solo quando gli obblighi allo stesso imposti derivino da disposizioni specifiche impartite dal datore di lavoro per l’esecuzione e la disciplina del lavoro 7 Cfr. Trib. Milano 31 ottobre 2005 8 Cfr. Corte App. Milano 27 settembre 2007 e Cass. 13 gennaio 2005 n. 488 50 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ) 9 Cfr. Trib. Milano 31 ottobre 2005 Cfr. Cass. 9 marzo 2004 n. 4778 e Cass. 8 febbraio 2000 n. 1412 11 Cass. 23 agosto 2006 n. 18377 12 Nel caso di segnalazione dell’infrazione da parte di terzi, sono stati considerati come rappresentanti” dell’azienda gli addetti alla portineria od al centralno telefonico. 13 Costituisce una buona prassi aziendale che a tale verifica partecipi almeno un testimone e che di essa sia redatto un breve verbale. Tale documento deve indicare che è stata effettuata con esito positivo la verifica, la data in cui è stata effettuata, la persona che l’ha fatta e quella o quelle che vi hanno partecipato come testimoni. Nelle aziende che hanno una rappresentanza sindacale unitaria può essere utile che alla verifica partecipi uno dei componenti, facendone menzione nel documento stesso. 10 SESSIONI DI STUDIO CSM dalla Fiera Expo Riva del Garda Giornata dedicata agli aspetti legali e al Controllo di Gestione (N) ell’ambito di Expo Riva del Garda, l’importante Fiera invernale che, ormai, si va consolidando sempre di più, ha avuto luogo l’ulteriore sessione del Centro Studi Manageriali Mario Losciale di Ada. I lavori hanno avuto inizio la prima domenica di febbraio con un convegno sulla gestione delle Spa e dei centri benessere in albergo. La sera, ospite di Giovanni Bort, di Confcommercio, socio ada e albergatore di Riva del Garda, il presidente nazionale di Ada, Franco Arabia, il presidente regionale del Trentino Alto Adige, Antonio Marroni, ormai quasi dottore in legge, l’amministratore Antonio Giubileo, il vice-presidente operativo del Centro Studi, Adriana Wu, hanno partecipato ad un incontro in ( Una veduta della sala ) HOTEL MANAGERS inverno 2008 51 SESSIONI DI STUDIO CSM dalla Fiera Expo Riva del Garda ) ( Primo piano del vice presidente operativo del Centro Studi Adriana Wu ) responsabilità dell’albergatore. Sono seguiti numeroun noto e bellissimo ristorante locale, dove la cucina sissimi interventi dalla platea e il trentina e quella atesina l’hanno prof. Busti, con estrema attenfatta da padrona. L’incontro è zione e competenza, ha focalizstato cordiale e costruttivo nell’inzato molti aspetti praticati dagli teresse dell’associazione. Lunedì 2 febbraio, il prof. Silvio albergatori ma impraticabili sotto Busti, docente universitario di il profilo giuridico, per cui l’inconlarga fama, ha intrattenuto una tro di studio si è dimostrato estrevasta platea di partecipanti alla mamente proficuo. sessione di studio, su due temi importanti, il contratto d’albergo Nel pomeriggio e al mattino di sotto il profilo giuridico, con rifemartedì 3 febbraio, il prof. Giorimenti alla prenotazione, all’alvanni Liberatore, da canto suo, ( Il Prof. Giovanni Liberatore ) ha illustrato la struttura della lotment, al vuoto per pieno e quant’altro; successivamente, ha delineato il profilo di Contabilità analitica e del controllo di Gestione. ( Da sinistra, Antonio Marroni, il prof. Silvio Busti, il presidente nazionale di Ada, Franco Arabia ) 52 HOTEL MANAGERS inverno 2008 SESSIONI DI STUDIO CSM ) dalla Fiera Expo Riva del Garda L’organizzazione, curata dal presidente regionale di Adatrentintoaltoadige, Antonio Marroni, è stata perfetta e ha avuto il suo clou con la Cena tipica al Ristorante Restel de Fer, di Riva del Garda, dove i numerosi soci ada presenti (citiamo solo a titolo esemplificativo Peter Castelforte, Francesco d’Onofrio, il presidente di Adaliguria d’Andrea Angelo Ferraro, Angelo Felice, ma tanti altri, che ci scuseranno per la non menzione solo per ragioni di spazio), passata fra piatti deliziosi, suono di violino e deliziosi vini dell’azienda Agricola Pravis di Lasino, di volta in volta gentilmente illustrati dall’enologa aziendale, che poi è la giovane figlia del titolare. Una splendida serata, un magnifico incontro sia sotto l’aspetto dello studio, sia sotto quello godereccio, sia sotto il profilo delle relazioni amichevoli. HOTEL MANAGERS inverno 2008 53 ADASTORY ) 1981 L’Ada si ritrova nel segno di Zagarella Vagnozzi riconfermato presidente, Gattuso al centro Studi, consensi a pini voti all’attuale linea associativa - Evidenziati positivamente i rapporti con la Faiat (oggi Federalberghi) e con la Fendac (oggi Manageritalia). Con questo titolo dell’organo ufficiale si delineavano i risultati della XXVI assemblea di Ada. Sulle proposte, sui programmi emersi e su quelli già portati a termine, Vagnozzi è stato meritatamente e giustamente riconfermato presidente. Anche il resto del consiglio direttivo uscente è stato, anch’esso, riconfermato, pur rimanendo il rammarico per Garbaccio e Millosevich che, per loro scelta autonoma, hanno preferito non ricandidarsi. Il quoziente dei votanti, presenti e per delega, è stato superiore alla stessa assemblea di Milano e l’analisi dei risultati elettorali offre lo spunto di una meditata riflessione e fornisce l’idea di un chiaro consenso a pieni voti all’attuale leadership di Ada. 54 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ADASTORY ) In aderenza ad un quadro politico ormai sperimentato, anche Renato Rocchi, Sandro Attanasio, Franco Arabia, sono stati riconfermati vice-presidenti con le rispettive deleghe: albo professionale e problemi del lavoro al primo, sviluppo europeo e interno di Ada ad Attanasio, quella delle attività culturali e del coordinamento generale ad Arabia. Virginio Cinquetti resta tesoriere, mentre in Giunta Esecutiva Michele Frisini cura i rapporti istituzionali, Gaetano Zaccaro le attività sociali, l’area legale e tributaria è affidata a Mario Tomada, le procedure a Carlo Laus, i rapporti con la stampa a Claudio Nobbio. HOTEL MANAGERS inverno 2008 55 ADASTORY ) Al centro studi è stato riconfermato il prof. Raffaello Gattuso, Antonio La Galla tesoriere e a Massimo Persica è stato affidato il coordinamento centrale. Sotto l’aspetto politico, i consensi sono stati totali, non solo interni, ma anche da parte delle autorità regionali della Sicilia che, per mezzo dell’onorevole Pasquale Macaluso, assessore al turismo, hanno manifestato la loro stima nei confronti dell’associazione. La Faiat e la Fendac, i cui esponenti (Vaccarella e Marchesi) sono stati nominati soci onorari hanno ribadito la loro disponibilità e hanno espresso parole di vivo apprezzamento e, in particolare, Marchesi modificava lo stesso slogan assembleare da perseverare per migliorarsi in perseverare per migliorarli, alludendo al ruolo centrale di ada rispetto ad altri comparti del turismo. È stata un’assemblea improntata al massimo della professionalità, dall’ospitalità di Vittorio de Martino, direttore dell’Hotel Zagarella e rappresentante regionale di Adasicilia, al seminario di studi curato dalla Prisma di Milano. 56 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ADASTORY ) di Claudio Nobbio Controluce siciliano A margine dell’Assemblea Ada di Zagarella, le classiche note del nostro poeta Claudio: I direttori d’albergo sono tornati in Sicilia per il loro convegno annuale e per un seminario di studi organizzato dalla Prisma di Milano. È stata l’occasione per rivisitare questa terra calda di clima e di sentimenti della sua gente. Giovanni Garofalo, ultime Principe delle Due Sicilie, mi ha organizzato, per il ritardato arrivo a Punta Raisi, un transfert VIP. Il sole, appositamente ordinato, era presente all’appuntamento. Vittorio de Martino è diventato re incontrastato di Santa Flavia, dove ha organizzato e gestisce Zagarella, un centro vacanze e convegni d’eccezione, in un angolo di paradiso incontaminato, a mezza strada fra Palermo e Cefalù; qui si è capito il valore del direttore d’albergo. Il buffet, incredibilmente ricco, dalle aragoste alle melanzane, da tutti i pesci a tutte le carni, mi ha fatto pensare a quei banchetti di lusso dove si spengono le luci per il passaggio di un carrellino con la sorpresa vesuviana e una fiammella. La sala dell’Hotel Zagarella, a mezzanotte, è stata avvolta da una cascata di fuochi d’artificio, tanto inattesa, quanto fantastica. Gli “esperti” sono rimasti senza parole. Non potevo mancare l’appuntamento con la Torre Normanna, da me così battezzata circa tredici anni fa. Le piante sono cresciute, il panorama, simile alla Costa Azzurra, è ancora lì ad aspettare. Forse mai votazione è stato così unanime di consensi. Speriamo sia il segno che la strada di Ada sia quella giusta. Indubbiamente le isole si differenziano sempre dal continente. Non c’è nessun aggancio oltre lo stretto. Lo noto in tutto, in particolare nella luce bianca del sole. HOTEL MANAGERS inverno 2008 57 ADASTORY ) La piazzetta della Cattedrale di Cefalù è una delle meraviglie che ogni tanto il viaggiatore trova davanti agli occhi. Una sosta “eterna” forse non sarebbe sufficiente per godere le linee architettoniche della Chiesa, che sta nello sfondo della montagna che la sovrasta. Ad ogni incontro si ritrovano amici, qualche volto nuovo di ultimi iscritti, e sempre si respira aria di famiglia. Amicale? No, l’Ada è molto di più di un’amicale. Qualcuno è assente, ma viene ricordato nei discorsi. Ad ogni convegno siamo tutti presenti. La Cattedrale di Cefalù A Porticello, dal Pescatore, si entra, si pesa il pesce vivo, poi loro lo cucinano. Si paga a peso, ma perché era così buono? E corrono le ore, anche se si fa tardi la notte, anche se si resta seduti mentre fuori c’è il sole, nei banchi dei seminari o delle assemblee, Il tempo corre. Si tendono le mani nei saluti, negli arrivederci, ma tu Sicilia, mentre ti guardo dai finestrini dell’aereo continui a restare indifferente, con il tuo sole bianco, le arance che non arrivano nel continente giacché vanno in Germania e che nascondono sapori che non conosciamo. Si può fare anche l’insalata, con certe arance, con aceto e sale. Isola di misteri, piena di frutti, eppure corri via, sotto le ali d’acciaio dell’ATI che vola verso Pisa. 58 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ADASTORY I nomi dei soci che saranno premiati a Taormina con la Fidelis Causae ) ( Fidelis Causae 2009 ) Agostini Goffredo Avarò Carlo Carturan Gianfranco Castelforte Peter De Septis Antonio Di Rodi Luigi Donati Leonardo Feriani Angelo Fregola Alberto Mariani Mario Morante Giovanni Nocentini Paolo Ostuni Giuseppe Panizzi Gerardo Pittaluga Federico Rolle Gianfranco Salamon Giampaolo Simonazzi Aurelio Tavella Silverio Tomada Rodolfo Visocchi Gaetano HOTEL MANAGERS inverno 2008 59 ADASTORY ) Premio Excellent 2009 Nella foto Palmiro Noschese con il premio ricevuto. A sinistra, nella foto, il noto editore Mario Mancini, da sempre amico di Ada, e patron del premio Excellent Il Premio Excellent, promosso dalla Communications Agency International, di cui è presidente il noto editore Mario Mancini, è giunto alla XIV edizione e, anche quest’anno, la cerimonia di premiazione è avvenuta all’Hotel Principe di Savoia di Milano. La giuria, presieduta da Ombretta Fumagalli Carulli, professore ordinario di Diritto Canonico all’Università Cattolica del Sacro Cuore, sempre di Milano, fra gli altri, ha premiato Palmiro Noschese, socio Ada, responsabile con delega allo sviluppo di Sol Melià Italia. 60 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ADASTORY ) Antonio Terracciano e le sue “Nozze d’Oro” con l’albergo HOTEL MANAGERS inverno 2008 61 ADASTORY Personaggi in vetrina ) Enrico Meoni. Direttore Generale del Royal Hotel Carlton e dell’Internazionale di Bologna È già dall’ottobre del 2007 che Enrico Meoni è direttore generale del Royal Hotel Carlton (vedi fotografie) e dell’Internazionale di Bologna, del gruppo Monrif Hotel, società che gestisce diversi altri alberghi fra cui il Brun di Milano. ( Enrico Meoni ) Toscano di nascita, Grosseto, 45 anni, Meoni si diploma all’Istituo alberghiero di stato di Roma e prosegue, poi, alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università La Sapienza di Roma. Matura significative esperienze nel campo della ristorazione con il Gruppo Onama di Milano, ricoprendo numerose posizioni prestigiose. Dal 1994 al 1999 è direttore del Ristorante del Senato della Repubblica (Palazzo Madama). Successivamente, passa al Gruppo Fini di Modena e, prima in Lettonia, poi in altri posti in Italia, fra cui al Secchia di Modena, svolge incarichi prestigiosi, sempre nel campo della ristorazione, sino a curare l’apertura dell’Hotel Real Fini San Francesco, albergo a 5 stelle di rinomata importanza, della stessa città. Il 2007 lo passa esclusivamente al Grand Hotel Imperiale di Forte dei Marmi e, quindi, dopo una breve esperienza come responsabile della ristorazione del Bauer di Venezia, si sposta al Royal Carlton di Bologna. 62 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ATTUALITÀ PROFESSIONALE ) di Maurizio Ferrante La gestione familiare dell’hotel terza parte ria alla quale si richiede di appartenere, questa può essere Capitolo VIII - La classifica attribuita. La classifica infatti non viene imposta per legge, Per ottenere la licenza d’esercizio, senza la quale non si può se non in caso di insufficienti requisiti per raggiungere iniziare l’attività, è necessario che l’albergo sia stato regoquella richiesta. L’albergatore ha quindi la facoltà di rilarmente classificato. Attenzione quindi all’azione di prochiedere quella più consona alla propria tipologia di propaganda precedente l’apertura; se l’albergo non ha dotto. Può accadere quindi che un albergo che l’attribuzione della classifica non si può veicolare materiale raggiungerebbe il punteggio per l’attribuzione della claspubblicitario che la evidenzi. Si dovranno quindi realizzare sifica a 4 stelle ne voglia magari solo dei depliants provvisori pre-apertura 3, mentre chi non raggiunge i requiche non dovranno recare l’indicasiti per la categoria richiesta si dovrà zione della classifica in quanto questa accontentare di quella inferiore. non è stata ancora attribuita. Per In alcune regioni la classifica tiene quanto riguarda quest’ultima, in base conto anche del numero dei dipenall’ordinamento giuridico attuale in denti in rapporto alla dimensione ogni regione vige una diversa legge dell’albergo ed al livello di qualificadi classifica; la maggior parte delle rezione dello stesso personale. I capi gioni adotta criteri analoghi, basati su servizio devono parlare almeno due elementi strutturali, tecnologici ed, in lingue straniere se sono a contatto alcuni casi, relativi al servizio. con il pubblico ed occorre in qualche L’albergo quindi, a realizzazione ulticaso che gli alberghi con più di 50 mata, viene visitato da un’apposita posti letto debbano avere un diretcommissione composta da funzionari ( Maurizio Ferrante ) tore iscritto all’apposito albo regiodella locale Azienda di Turismo spesso nale a garanzia della professionalità della gestione. Del coadiuvati da funzionari comunali o regionali. Essi, servenresto il servizio lo fanno le persone e ormai qualsiasi aldosi dell’apposita normativa, controllano la rispondenza dei bergo, anche di categoria modesta, offre la TV in camera requisiti per la categoria richiesta in base ai vari servizi: ed il minibar. Questi non possono quindi essere più ritenuti ascensori, TV in camera ed in apposita sala, minibar, amindici di qualità della struttura bensì requisiti minimi di piezza delle aree di soggiorno, zone di servizio, cucine, riospitalità. storante, dimensione ed arredamento delle camere ecc. A questo proposito è utile consultare in fase di progetto la Capitolo IX - Il marketing legge di classifica della propria Regione, per verificare diNon sembri strano, ma la maggior parte degli imprenditori mensioni e cubatura richiesta per ogni tipologia di camere. alberghieri inizia a preoccuparsi di promuovere la propria La Legge di classifica prevede che ad ogni servizio offerto struttura solo al momento della sua apertura, come se dall’albergo, così come per ognuna delle attrezzature esitutti lo sapessero e che quindi fosse sufficiente aprire la stenti nelle camere o nelle aree sociali, corrisponda un porta per veder entrare la clientela. Solo dopo aver conpunteggio. Raggiunto il punteggio fissato per la catego- HOTEL MANAGERS inverno 2008 63 ATTUALITÀ PROFESSIONALE statato che i clienti non vengono da soli ma vanno cercati ci si rende disponibili ad una spesso tardiva azione di promozione, ma l’avviamento dell’albergo può risentirne pesantemente. Nessuno oggi può fare a meno del marketing, questo oggetto del mistero intorno al quale si è detto tutto ed il contrario di tutto. Vediamo in concreto come applicarne alcune teorie: Il primo stadio del marketing è rappresentato dalla ricerca di mercato che va realizzata prima di iniziare la costruzione dell’albergo. Lo studio di fattibilità che ne deriva ne costituisce infatti una componente essenziale. L’azione va proseguita poi durante la costruzione per iniziare a comunicare al mercato la prossima apertura della nuova struttura. Il mercato è il terreno di applicazione del marketing. Esso si divide in: locale, nazionale ed internazionale. Sul mercato locale l’albergo, se avrà un ristorante, una sala per banchetti e, magari, delle sale per riunioni, potrà promuovere la realizzazione di cerimonie, lo svolgimento di convegni o, più semplicemente, l’utilizzo del proprio ristorante. Nell’evenienza che l’albergo disponga di questo servizio ed abbia la possibilità di ottenere una licenza di esercizio per la clientela non alloggiata sarà opportuno che il locale del ristorante venga progettato con un ingresso direttamente dall’esterno dell’albergo, magari dal parcheggio o da un giardino. In questo modo l’attività avrà una propria caratterizzazione e potrà presentarsi alla clientela non come un semplice servizio dell’albergo ma come un’attività a sé stante. Sarà inoltre utile dare al ristorante un nome diverso da quello dell’albergo, per attribuirgli un’autonoma identità. Allo stesso scopo avrà un’insegna separata da quella dell’albergo. Una adeguata suddivisione, in fase di costruzione, degli impianti di illuminazione, riscaldamento e condizionamento negli ambienti destinati al servizio di ristorazione, consentirà la possibilità che questo servizio venga eventualmente ceduto in locazione a terzi. Tale decisione, adottata in numerose realtà, evita al neofita pericolose sperimentazioni in un ramo di attività che presenta non pochi rischi anche per chi è del mestiere. Non è sufficiente avere ottimi cuochi e bravi camerieri; la gestione del ristorante richiede una specifica capacità professionale da parte del gestore che dovrà esserne anche il preposto. Molti albergatori hanno dato in gestione il proprio ristorante a persone esperte oppure allo 64 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ) stesso personale che vi lavorava ed è sorprendente notare la diversità di risultati tra chi lavora in proprio rispetto a quando lavorava come dipendente. Non è raro infatti vedere ristoranti d’albergo decollare solo dopo che lo stesso personale ne ha rilevato la gestione. Oltre al mercato locale, l’azione di comunicazione dovrà essere rivolta al mercato nazionale contattando agenzie di viaggi che si occupano di turismo interno o ricettivo dall’estero ed aziende della propria e di altre città che possano avere interesse ad inviare clientela commerciale oppure organizzare riunioni. Sul mercato internazionale ci si dovrà rivolgere, direttamente o indirettamente, ai tour operators che programmino l’Italia e la regione dove è ubicata la nostra struttura. Esamineremo ora gli aspetti relativi ai rapporti con questo importante settore della mediazione dei servizi turistici. Capitolo X - Le agenzie di viaggi Il rapporto con il mercato vede l’albergatore dialogare, suo malgrado, con gli amici-nemici di sempre: gli agenti di viaggio. Amici se ti mandano clientela in bassa stagione e nemici quando ti mandano clienti solo in alta stagione, quando potresti procurarteli anche da solo. Gli agenti di viaggio si dividono in tre principali categorie: grossisti, operatori e dettaglianti. Il grossista opera di norma nel settore ricettivo, quello cioè del turismo in arrivo dall’estero. Si tratta di operatori di grande esperienza che, presenti nel mercato da anni, sono divenuti una sorta di fiduciari dei grandi tour operators internazionali. Il grossista (che rappresenta il primo livello di mediazione) contratta quindi un prezzo netto con l’albergo che ha le caratteristiche per essere inserito su di un catalogo di soggiorni, opziona un contingente di camere con scadenze prefissate e rivende poi il prodotto, con il suo margine di guadagno, a vari tour operators (il secondo livello di mediazione), spesso di nazionalità diverse. Ciascun tour operator, grazie alla garanzia del grossista, inserisce quindi l’albergo, spesso senza neppure vederlo, sul proprio catalogo di vacanze e soggiorni e poi distribuisce i cataloghi alla rete delle agenzie di viaggio dettaglianti della propria nazione(il terzo livello) le quali mettono in mostra i cataloghi al pubblico che poi sceglierà dove effettuare la propria vacanza. Una volta che il cliente dell’agenzia detta- ATTUALITÀ PROFESSIONALE gliante avrà scelto la località, prenoterà e pagherà il prezzo richiesto. L’agenzia darà conferma al tour operator (del quale è a sua volta cliente) e gli verserà l’importo ricevuto trattenendosi la propria commissione. L’operatore darà quindi conferma al grossista che darà conferma all’albergo comunicando il nome e le date di arrivo e partenza del cliente. Arriverà poi la data del soggiorno, al termine del quale l’albergo fatturerà il soggiorno al grossista che lo addebiterà all’operatore che ha incassato il corrispettivo fino dal momento della conferma, ma che pagherà il grossista solo dopo aver ricevuto la sua fattura. Solo a questo punto il grossista pagherà l’albergo. Da notare che è l’operatore che trattiene il denaro più a lungo di tutti, ma è anche il soggetto di tutto il nostro circuito di produzione e mediazione dei servizi che investe per primo sul prodotto, in quanto sostiene le spese di stampa e distribuzione dei cataloghi, spesso uno per ogni destinazione, investendo ingenti somme di denaro per conto di tutti gli altri. Se qualcuno non riesce ad immaginare l’incidenza del costo di stampa di un catalogo gli basti sapere che nel 1984 la sola stampa di un importante catalogo che proponeva vacanze estive in Italia, costava all’operatore che lo realizzava un miliardo di Lire. Non è anomalo quindi che gli operatori trattengano il corrispettivo dei servizi da rendere fino a quando questi non vengano prima resi e poi fatturati. Il problema si pone però se i costi di produzione del catalogo superano gli introiti relativi ai periodi di soggiorno effettivamente venduti o se i denari incassati vengano utilizzati per operazioni finanziarie su nuovi progetti turistici che magari non riescono a rendere in tempo la liquidità necessaria a far fronte agli impegni presi. Ecco che la garanzia del grossista può rivelarsi di estrema utilità. Questo è infatti il momento più delicato di tutto il sistema del quale dobbiamo esaminare alcuni aspetti essenziali: Qualcuno si chiederà il perché di tanti passaggi: grossisti, operatori, dettaglianti. Danno tutti l’impressione di stare lì solo per prendersi una fetta della torta. Invece ognuno ha un ruolo indispensabile. Provate ad immaginare di organizzare e sostenere economicamente un’azione promozionale all’estero: aerei, alberghi, ristoranti, trasporti; il costo insomma delle visite ai vari tour operators nella speranza che accettino di iniziare una collaborazione con il vostro al- ) bergo. Un investimento di grande entità in cambio della speranza che qualcuno accetti di lavorare con voi, vi mandi clienti e, magari, paghi puntualmente le fatture che gli inviate. Ci sono stati casi di operatori europei ed americani che hanno dichiarato fallimento da un giorno all’altro lasciando voragini di debiti mai più recuperati. Avete mai dovuto sostenere una causa civile per recuperare un vostro credito? Spesso occorrono anni per giungere ad una conclusione. Immaginiamo quindi una causa internazionale per un contenzioso con un operatore straniero, rispetto ad un più tranquillo e garantito contratto di prestazione di servizi con un operatore italiano. Ecco dove sta la convenienza di un rapporto con un grossista nazionale. Il contratto avviene Italia su Italia, ne risponde il grossista il quale trattiene la sua provvigione assicurandoci sia la riscossione del nostro credito che di farci inserire sui cataloghi di vari operatori stranieri, cosa che avrebbe comportato, in caso positivo, anni di lavoro ed ingenti spese. I tre livelli rappresentano quindi la catena di trasmissione del turismo, dove il grossista è il cliente dell’albergo, l’operatore è il cliente del grossista, l’agenzia dettagliante è il cliente dell’operatore ed il turista è il cliente dell’agenzia dettagliante. Il rispetto dei ruoli nel settore della mediazione è uno dei componenti che possono determinare il successo o l’insuccesso di un’azienda alberghiera; è bene non dimenticarlo. I rapporti tra gli albergatori e le agenzie di viaggi sono regolamentati dalla Convenzione di Parigi, sottoscritta tra la FUAAV e l’ AIH il 15 Giugno del 1979. La prima è la Federazione Universale delle Associazioni delle Agenzie di Viaggio e la seconda e l’Associazione Internazionale degli Albergatori (Association International de l’Hotellerie). L’accordo, il cui testo si può richiedere alle associazioni di categoria degli albergatori, descrive tutti gli obblighi derivanti dalla sottoscrizione del “contratto d’albergo“ che regola i rapporti tra agenzie di viaggi ed alberghi per tutto ciò che riguarda prenotazioni, caparre, stagionalità, commissioni, vouchers (i buoni di scambio), pagamenti, annullamenti e penali. È bene sapere che il contratto di fornitura dei servizi alberghieri può essere sia verbale che scritto. Tutto ciò che non risulta quindi da una conferma scritta può essere contestato da parte del cliente, che è opportuno rammentare, in questo mestiere ha sempre ragione. HOTEL MANAGERS inverno 2008 65 ATTUALITÀ PROFESSIONALE Capitolo XI - La pubblicità Questo importante aspetto della conduzione aziendale rientra a pieno titolo nell’attività di marketing, costituendone l’autentico cardine. Per capirne insieme i meccanismi dobbiamo partire dal presupposto che il nostro albergo è un prodotto che va confezionato, presentato e venduto su vari mercati, locale, nazionale ed internazionale, come abbiamo visto in precedenza. Nella pubblicità dei servizi turistici il confezionamento del prodotto è rappresentato dalla sua veste grafica e dal contenuto del messaggio che vogliamo trasmettere. La prima cosa da tenere in mente se vogliamo che il nostro albergo divenga un prodotto di successo riguarda il suo nome. Chiamare un albergo di campagna: La Locanda di caccia di Mastro Berardino costituisce un simpatico stimolo per una clientela nazionale, ma certamente poco significa per la clientela straniera, soprattutto se questa è consistente nella nostra zona. In questo caso sarà meglio chiamarlo Relais Mastro Berardino oppure soltanto Relais Berardino. Se la dominante turistica del luogo è straniera il nome dovrà essere facilmente recepito da parte di chi parla qualsiasi lingua, citando magari qualche nome storico conosciuto o intrigante. Ricordo degli amici costruttori che hanno aperto all’inizio degli anni “90 un albergo nella provincia di Siena e l’hanno chiamato “Hotel Casanova”. È stato un successo. Dopo l’attenta scelta del nome si dovrà studiare una grafica d’immagine accattivante ed estrosa, da accompagnare con uno slogan d’effetto. Quello dei CIGA hotels è stato a lungo: “antica tradizione, moderna efficienza”. La Jolly invece ha utilizzato: “gli hotel del nostro tempo”, mentre Starhotels recita: “cuore delle città”. Questo leit motiv deve tendere ad identificare la caratteristica essenziale del prodotto che lo farà ricordare dal mercato. La pubblicità sostenibile da un’azienda di piccola o media dimensione deve essere rivolta essenzialmente agli addetti ai lavori che in gergo vengono definiti con il termine “trade“. Si tratta delle agenzie di viaggi e degli organizzatori di meeting, raggiungibili con pubblicità su giornali e riviste del settore turistico e di quello congressuale se l’albergo è dotato di adeguati spazi per riunioni. Alla pubblicità si aggiunge poi la promozione da effettuare con visite personali ai principali operatori turistici, alle aziende della zona ed agli incontri operativi, detti “workshops“, in oc- 66 HOTEL MANAGERS inverno 2008 ) casione delle fiere del turismo organizzate in Italia ed all’estero. Per potersi presentare l’albergo dovrà far realizzare un pieghevole illustrativo che prende comunemente il nome di depliant o brochure. È importante affidare un simile incarico ad una società specializzata. Chi non ha mai realizzato depliants d’albergo potrebbe consegnarvi un prodotto inadeguato che potrebbe svilire la vostra capacità di presentazione. Inutile dire che le principali aziende di grafica e stampa si trovano in Romagna, ma ve ne sono anche in molte altre regioni. Il depliant dovrà contenere molte immagini e poco testo. Ricordatevi che i testi non li legge nessuno e che un prodotto turistico si vende in base a quello che la gente vede e non a seconda di quello che gli si racconta. Evitate poi i prodotti plurilingue. È sufficiente un breve testo in italiano ed uno in inglese, che è la lingua universale. In parallelo al depliant è ormai indispensabile realizzare un sito web che presenti tutti i servizi della nuova struttura, con immagini accattivanti ed una grafica in grado di stimolare il “navigatore”. Sarà inoltre opportuno redigere una pagina di pubblicità “istituzionale“ dell’albergo che potrà essere pubblicata sulle testate giornalistiche del settore. Per scegliere il giusto veicolo di comunicazione si dovranno chiedere vari preventivi di spesa alle varie case editrici scegliendo quelle con il miglior rapporto prezzo-qualità. Nell’editoria questo rapporto si valuta in base al “costo per contatto”. Ciò significa che, a parità di prezzo, va privilegiato quel canale di comunicazione che dispone di un maggior numero certificato di lettori. Ricordatevi che il costo della pubblicità si può negoziare; chiedete quindi un consistente sconto sul prezzo di listino. Imparerete poi col tempo che anche il prezzo di affitto delle camere si negozia. Se un cliente chiede una disponibilità all’ultim’ora ed avete ancora posto, gli concederete la camera a qualsiasi prezzo pur di non lasciarlo andare. Un sano budget gestionale prevede di destinare a pubblicità e promozione una percentuale del 3 – 4% sul totale dei ricavi aziendali che, per un’azienda in apertura, sono solo presunti. Per quanto riguarda invece il costo del depliant (se ne stampano almeno 10.000 copie per iniziare) questo, per Legge, può essere imputato a costi pluriennali trattandosi di spesa relativa all’impianto dell’attività. ( continua nel prossimo numero )