Iniziativa realizzata nell’ambito del progetto per il piano di intervento per l’associazionismo PROGETTO REALIZZATO DA ENDAS IN COLLABORAZIONE CON Gli argomenti gli enti non commerciali La disciplina fiscale attività istituzionali e attività commerciali ai fini IRES/IRAP/IVA come calcolo le imposte gestione della documentazione contabile la prima nota il rendiconto gestionale Gli adempimenti contabili la relazione di missione La disciplina fiscale delle associazioni di promozione sociale Enti non commerciali “gli enti pubblici e privati diversi dalle società, residenti nel territorio dello Stato, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attività commerciali”. art.73 lettera c) del TUIR L’oggetto principale è … l'attività essenziale per realizzare direttamente gli scopi primari indicata “dalla legge, dall'atto costitutivo o dallo statuto, se esistenti in forma di atto pubblico o di scrittura privata autenticata o registrata” In mancanza dell'atto costitutivo o dello statuto nelle predette forme, l'oggetto principale dell'ente residente è determinato in base all'attività effettivamente esercitata nel territorio dello Stato. Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 4 Come si compone il reddito delle associazioni? redditi fondiari (si intendono tali i redditi inerenti terreni e fabbricati) + redditi di capitale (= utile che deriva dall’impiego economico di capitali come gli interessi su obbligazioni)+ redditi di impresa (= redditi derivanti da attività commerciali) + redditi diversi (= categoria residuale nella quale sono ricomprese le prestazioni di natura commerciale svolte occasionalmente dall’ente). Art.143 TUIR Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 5 Non concorrono al reddito delle associazioni di promozione sociale … “le prestazioni di servizi non rientranti nell'articolo 2195 del codice civile rese in conformità alle finalità istituzionali dell'ente senza specifica organizzazione e verso pagamento di corrispettivi che non eccedono i costi di diretta imputazione”. Le entrate istituzionali; Le entrate decommercializzate; Le entrate definite non commerciali. Art.148 TUIR Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 6 Le entrate istituzionali le quote di iscrizione alle associazioni (= le somme conseguite dall’associazione per il riconoscimento della qualifica di socio in capo al singolo); i contributi erogati a titolo di liberalità da parte di enti pubblici, territoriali e non: si tratta di finanziamenti diretti a sostegno dell’associazionismo. Detti importi non sono soggetti alla ritenuta a titolo di acconto del 4% - ex art.28 del DPR 600/1973 - a meno che non siano diretti a sostenere una attività in relazione alla quale l’associazione percepisce introiti di natura commerciale; Art.148 TUIR 1° comma In quanto non sono corrispettivi i contributi erogati da privati. Deve trattarsi di erogazioni liberali: non deve essere prevista alcuna controprestazione. Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 7 Le entrate decommercializzate valide per tutti gli Enc I contributi corrisposti da Amministrazioni pubbliche per lo svolgimento convenzionato di attività aventi finalità sociali esercitate in conformità ai fini istituzionali degli enti stessi (es: affidamento della gestione di una ludoteca). Detti contributi non concorrono alla formazione del reddito imponibile ma sono soggetti ad IVA (salvo per prestazioni Iva esenti); i fondi pervenuti a seguito di raccolte pubbliche eseguite occasionalmente, anche mediante offerte di beni di modico valore o di servizi ai sovventori, in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione. Detti introiti non sono soggetti ad IVA e sono esenti da ogni altro tributo. Art.143 TUIR + art.2 DLgs 460/1997 Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 8 8 Le entrate decommercializzate: regime speciale per le a.s.d. in 398 In alternativa agli eventi di raccolta fondi (ex art.108 TUIR) per associazioni sportive dilettantistiche; associazioni pro-loco non imponibilità fiscale (IRES ed IRAP) ma imponibilità IVA (in quanto non viene espressamente prevista questa agevolazione) di: proventi realizzati dalle associazioni nello svolgimento di attività commerciali connesse agli scopi istituzionali; proventi realizzati per il tramite della raccolta pubblica di fondi (ex art.108 TUIR) per MAX Euro 51.645,69 Art.25 L.13/05/1999 n.133 Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 9 Attività di raccolta fondi Verbale del Consiglio Direttivo di pianificazione dell’evento (consigliato con budget); comunicazione preventiva alla SIAE (obbligatoria se si vuole esenti dall’imposta sugli intrattenimenti qualora dovuta ex art.23 DLgs 460/1997); approvazione – contestuale all’approvazione del bilancio/rendiconto annuale – di una rendicontazione per ogni singolo evento di raccolta fondi accompagnato da una relazione illustrativa (ex art.20 DPR 600/1973). Cosa succede se non viene approvato il rendiconto dell’evento di raccolta fondi? Tutti gli introiti percepiti si considerano di natura commerciale salvo che sia comunque desumibile l’informazione dal bilancio. “La mancata redazione del rendiconto in argomento non determini, di per sé, l’inapplicabilità della disposizione di esclusione dall’IRES per i proventi realizzati (v. articolo 25, comma 2, della legge n. 133 del 1999) e non rilevati nel più volte citato rendiconto, sempre che, in sede di controllo, sia comunque possibile fornire una documentazione idonea ad attestare la realizzazione dei proventi esclusi dal reddito imponibile” (Agenzia delle Entrate, con la Circolare n.9 del 24 aprile 2013). Una raccolta fondi si può dire occasionale se ripetuta ogni anno nella stessa giornata? Si perché la norma parla anche di “ricorrenza”. In tal senso di è espressa anche l’Agenzia delle Entrate nel definire occasionali dei servizi erogati nel corso del Palio di Siena (Risoluzione del 19.10.1987 n. 323543 ). Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 10 Le entrate decommercializzate per alcune tipologie associative Per alcune tipologie di associazioni il legislatore prevede specifiche ulteriori previsioni di decommercializzazione di determinate tipologie di entrate. QUALI ASSOCIAZIONI: politiche sindacali di categoria religiose assistenziali culturali sportive dilettantistiche (se iscritte al registro CONI) di promozione sociale (se iscritte negli appositi albi) di formazione extra-scolastica della persona Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 11 segue …… QUALI AGEVOLAZIONI: i corrispettivi specifici versati dai soci per partecipare ad attività organizzate dall’associazione nell’ambito delle finalità istituzionali (es: quota partecipazione corsi); la cessione anche a terzi di proprie pubblicazioni cedute prevalentemente agli associati ; la somministrazione di alimenti e bevande effettuata, presso le sedi in cui viene svolta l'attività istituzionale, da bar ed esercizi similari solo per le associazioni aderenti ad Enti le cui finalità assistenziali siano riconosciute dal Ministero dell’Interno l'organizzazione di viaggi e soggiorni turistici, sempreché le predette attività siano strettamente complementari a quelle svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali. Tale attività non concorre alla formazione della base imponibile IRES, ma è soggetta ad IVA. Le agevolazioni sulle imposte dirette sono riconosciute solo alle associazioni aderenti ad Enti le cui finalità assistenziali siano riconosciute dal Ministero dell’Interno Art.148 TUIR Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 12 Il bar e’ agevolato e possibile se... si trova nella sede dove viene svolta l'attività istituzionale; il locale non è pubblicizzato all’esterno; l’attività è complementare e strumentale alle finalità perseguite dall’associazione; l’elaborazione dei prodotti non ne muta le caratteristiche organolettiche; è esclusivamente “vendita per il consumo sul posto” e non “spaccio di alimenti e bevande” l’associazione ha almeno 100 soci (Circolare del Ministero dell’Interno 19/02/1972) l’associazione ha effettuato la SCIA al Comune previa autorizzazione igienico-sanitaria L. 25 agosto 1991 n.287 Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 13 Il turismo e’ possibile se... ATTIVITÀ OCCASIONALE RISERVATA AI SOLI SOCI (senza vincoli di tempo rispetto alla loro adesione) ATTIVITA’ ACCESSORIA E NON ESCLUSIVA GITE DI MAX 5 GIORNI (salvo durata superiore in coincidenza di manifestazioni o ricorrenze particolari, previa comunicazione alla Provincia) MAX 50 GIORNI DI GITE ALL’ANNO NO FINI LUCRATIVI (acquisto su liste prenotazioni) NESSUNA AUTORIZZAZIONE STIPULA POLIZZA RESPONSABILITA’ CIVILE (su rischi viaggio) PUBBLICITA’ LIMITATA ALL’AMBITO ASSOCIATIVO PUBBLICITA’ contenente caratteristiche prestazioni, estremi polizza R.C. COMUNICAZIONE alla Provincia contenente data di svolgimento, numero preventivato di partecipanti, itinerario e motivi del viaggio, estremi della garanzia assicurativa . Legge regionale 31/03/2003 n. 7 Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 14 Il turismo e’ possibile se... ATTIVITÀ PROFESSIONALE ATTIVITA’ ACCESSORIA e non esclusiva SOLO PER SOCI DA ALMENO 3 MESI DURATA VIAGGI LIBERA (anche più di 5 giorni) NO LIMITI di giorni all’anno (anche più di 50 giorni l’anno) ANCHE A FINI LUCRATIVI NESSUNA AUTORIZZAZIONE ENTRO 31/3 comunicazione in Provincia del piano annuale gite comunicazione tempestiva alla Provincia di ogni modifica al programma di viaggio stipula POLIZZA responsabilità civile (su rischi viaggio) PUBBLICITA’ CONTENENTE caratteristiche prestazioni, estremi polizza R.C., condizioni annullamento viaggio PUBBLICITA’ GITE libera ma con indicazione “riservata ai soci” Legge regionale 31/03/2003 n. 7 Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 15 ENTRATE FISCALMENTE AGEVOLATE ENTRATE COMMERCIALI erogazioni/contributi liberali quote di adesione corrispettivi per attività convenzionate con P.A. corrispettivi beni modico valore/servizi in occasionali raccolte fondi corrispettivi specifici per attività istituzionali da soci cessione pubblicazioni (se +50% vs soci) Per associazioni affiliate ad Enti Naz. Ric. Min. Interno bar circolistico turismo sociale (anche politiche, sindacali, categoria, religiose) Tutte quelle non agevolate. Ad esempio: prestazione di servizi a non soci ristorazione cessione di beni nuovi (eccezione: G.A.S.) pubblicità sponsorizzazione …. TOTALE TOTALE A B SE B > A = ENTE COMMERCIALE Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 16 Quando si perde la natura di ente non commerciale? Quando si svolge prevalentemente attività commerciale nel corso dell’esercizio sociale INDICATORI DA MONITORARE: prevalenza delle immobilizzazioni relative l'attività commerciale, al netto degli ammortamenti, rispetto alle restanti attività; prevalenza dei ricavi derivanti da attività commerciali rispetto al valore normale delle cessioni o prestazioni afferenti le attività istituzionali; prevalenza dei redditi derivanti da attività commerciali rispetto alle entrate istituzionali (contributi, sovvenzioni, liberalità e quote associative); prevalenza delle componenti negative inerenti l'attività commerciale rispetto alle restanti spese. Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 17 Cosa succede se si perde la natura di ente non commerciale? l’ente assoggetta ogni introito a tassazione; l’associazione - ente commerciale - è obbligata alla tenuta delle seguenti scritture contabili: a) libro giornale e libro inventari; b) registro/i IVA; c) scritture ausiliarie ivi incluse quelle di magazzino; d) registro inventari; l’associazione predispone il Modello Unico società di capitali, enti commerciali ed equiparati (Unico Sc). il mutamento di qualifica opera a partire dal periodo d'imposta in cui si perde la qualifica e comporta l'obbligo di comprendere tutti i beni del patrimonio dell'ente nell'inventario di cui all'art.15 del DPR 600/1973 entro 60 giorni dall'inizio del periodo d'imposta in cui ha effetto il mutamento di qualifica. Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 18 Chi non perde la qualifica di ente non commerciale? Art.149 TUIR le associazioni sportive dilettantistiche (art.90, comma 11, della Legge 289/2002); gli enti ecclesiastici riconosciuti come persone giuridiche agli effetti civili N.B. “non perdere “significa che l’associazione in origine nasce come ente non commerciale Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 19 Come calcolo le imposte? Regimi fiscali per associazioni con p.iva EX ART.145 TUIR MAX € 309.874,14 REGIMI FORFETTARI REGIME ORDINARIO Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 EX LEGE 398 MAX € 250.000 DI FATTURATO REGIME SEMPLIFICATO 21 Regime 398/1991: chi può accedere e come Il regime si applica a associazioni e società sportive dilettantistiche costituite ai sensi dell’art.90 della Legge 289/2002 (ex art.1 Legge 398/1991); associazioni senza scopo di lucro e pro loco (ex art.9bis DL 417/1991); associazioni bandistiche e cori amatoriali, filodrammatiche, di musica e danza popolare legalmente costituite senza fini di lucro (ex art.2 Legge 350/2003) Il regime si applica previa opzione da comunicare 1) con raccomandata A/R da inviarsi all’ufficio SIAE territorialmente competente; 2) mediante indicazione in UNICO Enti non commerciali, barrando il quadro VO Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 22 Regime 398/1991: calcolo delle imposte AI FINI IRES: il reddito imponibile è determinato applicando all'ammontare dei proventi conseguiti nell'esercizio di attività commerciali il coefficiente di redditività del 3% e aggiungendo le plusvalenze patrimoniali AI FINI IRAP: si aggiunge all’imponibile ai fini IRES i costi per il personale dipendente e assimilato e gli interessi passivi di competenza; AI FINI IVA: si liquida l’IVA introita nella misura del: a) 50% per la generalità delle prestazioni fatta eccezione per b) 9/10 per le sponsorizzazioni; c) 2/3 per le cessioni di diritti radio/televisivi. ATTENZIONE: Eliminazione della differenza tra sponsorizzazione e pubblicità ai fini IVA (Decreto semplificazioni 30/10/2014 non ancora in G.U.) Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 23 Regime 398/1991: adempimenti Chi ha optato per il regime 398 è esonerato dagli obblighi di tenuta delle scritture contabili prescritti dagli articoli 14, 15, 16, 18 e 20 del D.P.R. 600/1973 e dagli obblighi di cui al titolo II del D.P.R. 633/1972 ma: 1) devono annotare nel registro iva minori qualsiasi provento conseguito nell'esercizio di attività commerciali; 2) le fatture emesse e le fatture di acquisto devono essere numerate progressivamente per anno solare e conservate; 3) i pagamenti ed i versamenti di importo superiore ad € 516,45 devono essere eseguiti tramite conti correnti bancari o postali a loro intestati ovvero secondo altre modalità tracciabili, pena la decadenza dalle agevolazioni di cui alla L.398/1991 e l’applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie. La norma prevede il vincolo per le sole asd (art.25 L.133/1999). L’Agenzia Entrate Emilia Romagna afferma sia estensibile a tutte le associazioni in 398 (interpretazione). Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 24 Come verso le imposte? Si utilizza (dal 1/10/2014 ex DL 66/2014) il Modello F24 con queste modalità: Entratel o Fisconline Home banking cartaceo F24 con compensazione a saldo 0 (associazione con solo C.F. e associazione con P.IVA) X NO NO Associazione con P.IVA negli altri casi x x NO Associazione con solo C.F. con compensazione a debito x x NO Associazione con solo C.F. senza compensazione a debito ma con saldo >€1.000 x x NO Associazione con solo C.F. senza compensazione a debito ma con saldo =/<€1.000 X X X Dott.ssa Francesca Colecchia - Materiale didattico Arsea srl 2014 25 IL MAGICO MONDO DEI NUMERI Nessuna norma impone l’obbligo e le modalità di tenuta della contabilità di un’Associazione ma sappiamo che vi è l’obbligo di: redigere annualmente un rendiconto economico/finanziario in cui vengano evidenziate distintamente le attività istituzionali e commerciali; redigere un rendiconto economico/finanziario relativo alle attività di raccolta fondi. Entrambi devono essere approvati dall’Assemblea dei soci Materiale didattico Arsea srl 2014 26 CRITERI DI REDAZIONE DEL RENDICONTO ECONOMICO Principio di cassa: si considerano solo le entrate e le uscite effettivamente realizzate entro la chiusura dell’esercizio sociale. E’ un principio adeguato alle realtà associative di modeste dimensioni e complessità da cui scaturisce un rendiconto economico integrato con alcune informazioni finanziarie; Principio di competenza: i costi ed i ricavi devono essere contabilizzati nell’esercizio cui si riferiscono, indipendentemente dal momento in cui avvengono i relativi incassi o pagamenti. Tale principio dà luogo ad un rendiconto composto da STATO PATRIMONIALE e CONTO ECONOMICO. N.B. L’Agenzia per le Onlus ha fornito come indicazione generale la possibilità che adottino un rendiconto di cassa le Associazioni con volume di entrate fino ad euro 250.000. Materiale didattico Arsea srl 2014 27 LA GESTIONE CONTABILE 1° 2° Raccolta documenti Organizzazione e codifica documenti Definizione Piano dei conti 3° Inserimento prima nota Elaborazione rendiconto economico e finanziario Materiale didattico Arsea srl 2014 28 RACCOLTA E ORGANIZZAZIONE DEI DOCUMENTI E’ necessario stabilire delle procedure chiare per raccogliere e organizzare tutta la documentazione contabile Attenzione!!! Tutti i dati esposti nel rendiconto devono essere suffragati dalla presenza di un documento giustificativo chiaro e formalmente corretto; l’Associazione è comunque responsabile della correttezza del documento sia quando attesta un’entrata sia quando rappresenta una spesa. Quali documenti? Tutto ciò che possa dimostrare un’entrata o una spesa: ricevute, fatture, scontrini … Come si archiviano? E’ necessario stabilire a monte un criterio di archiviazione che consenta una ricerca rapida dei documenti (ad es. attraverso una codifica numerica) per poter procedere anche ad un controllo delle entrate e delle uscite e della disponibilità finanziaria. Materiale didattico Arsea srl 2014 29 LA PRIMA NOTA rappresenta la rilevazione dei movimenti in entrata ed in uscita avvenuti nel corso dell’anno sociale; è libera e non è necessaria la vidimazione; può essere tenuta, oltre che con un registro cartaceo, anche con supporti informatici (excel o software specifici) N.B. La costruzione di una Prima Nota che preveda una codifica chiara della natura delle entrate e delle uscite può aiutare a controllare in itinere i “conti” dell’Associazione e rende più agevole la costruzione del Rendiconto a fine anno. Esempio di prima nota in excel Materiale didattico Arsea srl 2014 30 Il RENDICONTO: FINALITA’ Nella predisposizione del rendiconto bisogna tenere presente alcuni principi: Chiarezza - L’utilizzatore del bilancio deve poter comprendere la natura ed il contenuto delle poste; Veridicità - In fase di redazione bisogna assicurare la completezza di rappresentazione delle attività e l’adozione dei criteri di valutazione economica più idonei alla realtà rappresentata. Correttezza - Rispetto delle regole tecniche che presiedono la redazione del rendiconto, cioè scelta delle norme contabili più idonee a rappresentare la realtà e nella comunicazione non fuorviante dei risultati raggiunti; Responsabilità - Adozione di schemi e prospetti di rendiconto adeguati a fornire la più approfondita informazione, comparabile nel tempo e nello spazio. Il rendiconto deve perseguire l’obiettivo dell’effettiva rappresentazione delle attività poste in essere, strumento di comunicazione finalizzato al consolidamento della fiducia nell’ente. Esempio di rendiconto e Stato Patrimoniale Materiale didattico Arsea srl 2014 31 LA RELAZIONE DI MISSIONE E’ importante allegare al bilancio una relazione all’interno della quale precisare: la mission e l’identità dell’associazione – il sistema di valori e principi che regolano la vita dell’associazione e gli obiettivi da realizzare; le attività svolte durante l’anno (compresi i momenti “associativi” anche destrutturati rivolti ai soci); i destinatari delle attività; i progetti svolti e gli eventuali partner; le attività volte alla raccolta fondi; i risultati raggiunti in termini qualitativi e quantitativi. N.B. Il rendiconto insieme con la relazione di missione va presentato all’Assemblea dei soci entro 4 mesi dalla chiusura dell’esercizio sociale Materiale didattico Arsea srl 2014 32