8 ° GIOVEDÌ 3 DICEMBRE 2015 ore 20.30 VENERDÌ 4 DICEMBRE 2015 ore 20.3 0 JOSEP PONS | Direttore ANITA RACHVELISHVILI | Mezzosoprano MARIA TOLEDO | Cantaora Ginastera Falla - Berio Falla 8 ° GIOVEDÌ 3 DICEMBRE 2015 ore 20.3 0 VENERDÌ 4 DICEMBRE 2015 ore 20.3 0 JOSEP PONS | Direttore ANITA RACHVELISHVILI | Mezzosoprano MARIA TOLEDO | Cantaora Manuel de Falla (1876-1946) El amor brujo, gitanería in un atto e due quadri (versione 1915) Alberto Ginastera (1916-1983) Quattro danze dal balletto Estancia I. Introducción y Escena – Canción del amor dolido* – Sortilegio – Danza del fin del día (Danza ritual del fuego)* – Escena (El amor vulgar) – Romance del pescador – Intermedio (Pantomima) (1941/43) Los trabajadores agrícolas. Tempo giusto Danza del trigo. Tranquillo Los peones de hacienda. Mosso e ruvido Danza final (Malambo). Allegro Durata: 12’ ca. Ultima esecuzione Rai a Torino: 23 ottobre 1981, Niklaus Wiss. Manuel de Falla (1876-1946) Luciano Berio (1925-2003) Siete canciones populares españolas (1914) per mezzosoprano e orchestra (orchestrazione di Luciano Berio, 1978) El paño moruno. Allegretto vivace Seguidilla murciana. Allegro spiritoso Asturiana. Andante tranquillo Jota. Allegro vivo Nana. Calmo e sostenuto Canción. Allegretto Polo. Vivo II. Introducción (El fuego fatuo) – Escena (El terror) – Danza del fuego fatuo (Danza del terror) – Interludio (Alucinaciones) – Canción del fuego fatuo* – Conjuro para reconquistar el amor perdido* – Escena (El amor popular) – Danza y canción de la bruja fingida (Danza y canción del juego de amor)* – Final (las campanas del amanecer)* * parti con interventi vocali Durata: 35’ ca. Ultima esecuzione Rai a Torino: 28 febbraio 2003, Rafael Frühbeck de Burgos (suite dal balletto). Ultima esecuzione con la voce: 4 giugno 1981, Massimo De Bernart, Carmen Gonzales. Durata: 13’ ca. Ultima esecuzione Rai a Torino: 16 gennaio 1987, Muhai Tang, Edith Thallaug. Il concerto di giovedì 3 dicembre è trasmesso in collegamento diretto su Radio 3 per il programma “Radio 3 Suite”. ALBERTO GINASTERA MANUEL DE FALLA - LUCIANO BERIO L’argentino Alberto Ginastera ha condiviso, in senso più che positivo, l’iter di buona parte dei compositori dell’America Latina. Dopo un primo periodo di nazionalismo folcloristico (a cui appartengono la serie delle Pampeanas strumentali ed i balletti Panambi ed Estancia, la cui suite è inclusa nel programma odierno), attraversò una fase neoclassica intorno agli anni ‘50, rivolgendosi poi nel decennio successivo alle più moderne tecniche atonali, seriali, microtonali od aleatorie. Proprio con Estancia ("ispirato a scene della vita rurale argentina") Ginastera si collocò come un elemento di punta della tradizione nazionale nella musica del suo Paese. Il lavoro, terminato nel 1941, era stato commissionato per il "Ballet Caravan": con la coreografia di Balanchine avrebbe dovuto partecipare ad una tournée nel Sud America ed a New York. A causa dell’improvviso scioglimento del Balletto, fu la suite ad essere eseguita per prima (12 maggio 1943, Teatro Colón di Buenos Aires, direttore Ferruccio Calusio), mentre per la prima dell’opera originale si dovette attendere fino al 1952. L’argomento tratta di una giovane contadina che non corrisponde l’attrazione di un giovane cittadino, finché non lo vede impegnarsi positivamente nei più duri lavori dei campi. Il primo quadro è dedicato a Gli agricoltori (Tempo giusto): la scansione dei 6/8 (tempo basilare per tutta la suite, e frequente nei ritmi sudamericani) vede alternarsi a lungo due battute di tre crome, semiminima e pausa, con una di tre semiminime; con poche varianti e con semplici giustapposizioni armoniche il primo quadro coinvolge tutta l’orchestra in questo ritmo quasi chitarresco. La poetica Danza del grano (Tranquillo) elimina le percussioni conservando del 6/8 l’aspetto dolcemente circolare; con il Mosso e ruvido de I braccianti del podere il ritmo si fa sovente irregolare e tumultuoso, preludendo all’apoteosi della Danza finale (Allegro). Dopo una introduzione di non breve durata, compare il "tempo di malambo", consistente in uno schema metrico generalmente di sei unità per misura, in 6/8, che Ginastera applica con un andamento più veloce del tradizionale, con qualche variante ritmica e con brillante strumentazione. Nonostante l’importanza e la centralità che il canto popolare, quale elemento ispirativo, occupa nella produzione musicale di Falla, non sono poi molti i casi di rielaborazione diretta ed esplicita delle fonti. Anzi a ben vedere, molto pochi. La ragione di ciò risiede nel particolare atteggiamento del compositore spagnolo rispetto al canto popolare del suo paese. Non più, certamente una utilizzazione passiva e generica come quella romantica per cui il canto popolare veniva elaborato né più né meno di qualsiasi altro tema, ed attraeva per il suo colore locale venendo a soddisfare un certo gusto per l’esotico; ma nemmeno un interesse etnomusicologico in senso stretto e specifico, alla Bartók, tanto per intenderci. Una “terza via”, piuttosto, in cui tra i caratteri propri del canto popolare e la fantasia creativa del compositore si viene ad instaurare un libero gioco di scambi, di integrazioni, di estensioni. È questo lo spirito con cui si accinge a rielaborare la suite di sette canzoni popolari spagnole all’inizio del primo conflitto mondiale. Analisi comparative tra le fonti e le rielaborazioni di Falla dimostrano che il compositore non si è limitato a vitalizzare il canto popolare con saporiti accorgimenti armonici e ritmici nell’accompagnamento, bensì a ritoccare, ampliare secondo l’estro creativo. La versione originale di Falla è per canto e pianoforte. Nel 1978 Berio ne elaborò una versione orchestrale coloritissima. Né poteva esser diversamente, trattandosi di un compositore che non solo ha sempre dimostrato, in proprio, grande interesse ed attrazione nei confronti del canto popolare, ma che considera, stravinskianamente, la trascrizione come un operazione altamente creativa e ri-creativa, quale mezzo per impossessarsi pienamente dell’esperienza creativa altrui, non importa quanto distante nel tempo. Fra le tante gemme dell’orchestrazione di Berio si segnalano gli attacchi dei due pezzi lenti, la cui vena malinconica è posta in particolare risalto da due corni, violini e viole, nell’Asturiana, e dall’impasto di clarinetti e archi con tre viole sole, nella Nana. Quattro danze dal balletto Estancia Giorgio Pugliaro (dal programma di sala del 22 ottobre 1981) Siete canciones populares españolas per mezzosoprano e orchestra Gianfranco Vinay (dal programma di sala del 15 gennaio 1987) MANUEL DE FALLA - LUCIANO BERIO Siete canciones populares españolas Sette canzoni popolari spagnole 1. EL PAÑO MORUNO AI paño fino, en la tienda, Una mancha le cayó; Por menos precio se vende, Porque perdió su valor. Ay! 1. IL PANNO MORESCO Sul panno fino, nel negozio, è caduta una macchia; lo si vende a minor prezzo perché ha perduto il suo valore. Ahi! 2. SEGUIDILLA MURCIANA Cualquiera que el tejado Tenga de vidrio, No debe tirar piedras Al del vecino. Arrieros semos; Puede que en el camino Nos encontremos! Por tu mucha incostancia Yo te comparo Con peseta que corre De mano en mano. Que al fin se borra, Y creyéndola falsa Nadie la toma! 2. SEGUIDILLA MURCIANA Chiunque abbia il tetto di vetro non deve tirar sassi a quello del vicino. Siamo mulattieri: può darsi che ci si rincontri lungo il cammino. Per la tua molta incostanza ti paragono alla moneta che passa di mano in mano; alla fine si consuma e, credendola falsa, nessuno la riprende! 3. ASTURIANA Por ver si me consolaba, Arriméme á un pino verde Pur verme e liorar lloraba, Y el pino, como era verde, Por verme Ilorar lloraba! 3. ASTURIANA Per vedere se mi consolava, mi accostai a un pino verde; vedendomi piangere, piangeva, e il pino-quanto era verde!vedendomi piangere, piangeva. 4. JOTA Dicen que no nos querernos Porque no nos ven hablar; A tu corazón y al mÍo Se lo pueden preguntar. Ya me despido de tÍ De tu casa y tu ventana Y aunque no quiera tu madre Adiós, niña, hasta mañana. 4. JOTA Dicono che non ci amiamo perché non ci vedono parlare; possono domandarlo al tuo cuore ed al mio. Già mi allontano da te, dalla tua casa e dalla tua finestra; e sebbene tua madre non voglia, arrivederci, fanciulla, a domani! 5. NANA Duérmete, niño, duérme, Duérme, mi alma, Duérmete, locerito De la mañana. Nanita, nana. 5. NINNA NANNA Dormi, bimbo, dormi; dormi, anima mia, dormi, stellina del mattino. Nanna, nannina. 6. CANCIÓN Por traidores, tus ojos, Voy á enterrarlos; No sabes io que cuesta, "Del aire” Niña, el mirarlos. “Madre, á la orilla” Niña, el mirarlos. "Madre” Dicen que no me quieres, Ya me has querido Váyase Io ganado “Del aire” Por Io perdido “Madre, á la orilla” Por lo perdido “Madre". 6. CANZONE Vado a seppellire i tuoi occhi, come traditori; non sai quanto mi costi. “Del aire” fanciulla, guardarli “Madre, á la orilla” fanciulla, guardarli. “Madre”. Dicono che non mi ami, poiché mi hai amato vada il guadagno “Del aire” per ciò che ho perduto. “Madre, á la orilla” per ciò che ho perduto “Madre”. 7. POLO "Ay!" Guardo una "Ay!" Guardo una pena en mi pecho "Ay!" Que á nadie se la diré! Malhaya el amor malhaya! "Ay!" Y quien me lo dió á entender! "Ay!" 7. POLO "Ahi!" Ho una "Ahi!" Ho una pena nel mio cuore "Ahi!" ma non la dirò a nessuno Maledetto l'amore, maledetto "Ahi!" E chi me lo ha insegnato! "Ahi!" Traduzione di Gianfranco Vinay MANUEL DE FALLA El amor brujo, gitanería in un atto e due quadri Al 1914 risale il primo progetto de L’amore stregone di De Falla che avrebbe voluto inizialmente scrivere una canzone e una danza per la danzatrice-cantante zingara e andalusa Pastora Imperio. L’idea iniziale crebbe però durante la realizzazione fino a prendere la forma di un balletto con tre canzoni della durata di mezz’ora. La trama dell’azione, sviluppata dal libretto di Gregorio Martinez, è semplice e ritrae con sicura evidenza la psicologia gitana sospesa tra superstizione e sensualità. Candelas, una giovane e bella zingara, è ossessionata dal fantasma del suo amante defunto che anche dopo la morte continua a tenerla in suo potere con una singolare mescolanza di gelosia, passione e angoscia. Il fantasma del primo amante incombe sul nuovo amore di Candelas, il giovane Carmelo. Ogni volta che la coppia si incontra per scambiarsi il bacio destinato a suggellare il loro amore, compare il fantasma del morto, li terrorizza e li divide. La coppia si accorda allora con una seducente amica di Candelas perché si presti a distogliere l’attenzione dello spirito. Il trucco riesce e quando lo zingaro morto ricompare per disturbare un incontro amoroso tra Carmelo e Candelas, viene talmente attratto dalla bellezza dell’altra fanciulla, che i due trovano finalmente la possibilità di scambiarsi il bacio decisivo.* La vicenda offre lo spunto ad un racconto orchestrale in cui le situazioni coreografiche sono risolte in simboli raffinati e penetranti: l’immagine si scioglie dai suoi contorni figurativi e restano le atmosfere misteriose, ridenti, sensuali e malinconiche. Nella scia di quel folclore iberico di pura fantasia, coniato dall’immaginazione di Bizet e di Debussy, si situa lo spagnolo De Falla con questa partitura che non concede nulla all’effettismo esteriore, Il crepitio delle nacchere e il suona delle chitarre sono rievocati per esempio senza fare ricorso a tali strumenti ma solo servendosi del perfetto controllo della tecnica orchestrale. L’amore stregone non è quindi un’antologia del folclore iberico, ma una meditazione profonda e appassionata sui dati della tradizione folclorica ricreati con l’evidenza visiva e la potenza evocatrice di una fantasia capace di creare, proprio come diceva Debussy per le sue lmages, delle Realtà. Enzo Restagno (dal programma di sala del 4 giugno 1981) *La trama qui citata si riferisce al balletto del 1925 e differisce da quella originale della “gitanería” del 1915 che è eseguita questa sera. Riportiamo la vicenda della versione del 1915 riassunta da María Lejárraga, amica di Falla: “Una gitana innamorata e non sufficientemente corrisposta ricorre alle sue arti magiche, al malocchio e alla stregoneria, o come le si voglia chiamare, per intenerire il cuore dell’ingrato; e ci riesce dopo una notte di incantesimi, scongiuri, formule misteriose e danze più o meno rituali, quando inizia l’alba, quando l’aurora sveglia l’amore che dormiva ignaro a se stesso; mentre le campane proclamano il suo trionfo con esaltazione”. JOSEP PONS Direttore Musicale del Gran Teatre del Liceu di Barcellona dal 2012, ha consolidato un rapporto di lunga collaborazione con il teatro, dove negli anni ha diretto, in qualità di Direttore Ospite Principale, Il flauto Magico, II barbiere di Siviglia, The Light House, La Voix Humaine, The Turn of the Screw, Orfeo, Pepita Jiménez, Atlántida, La Vida Breve, Oedipus Rex e Peter Grimes. Recentemente ha diretto Siegfried e Così fan tutte. Collabora frequentemente con: Philharmonique de Radio France, Filarmonica Reale di Stoccolma, Filarmonica di Rotterdam, Orchestre de Paris, BBC Symphony, Orchestre National de France, Orchestre National de Lyon, Göteborgs Symfoniker, Filarmonica di Tokyo, Dresden Philharmonie, Orchestre de Paris, Gulbenkian Orchestra, Orchestre du Capitole de Toulouse e Deutsche Kammerphilharmonie Bremen. Ha sviluppato numerose collaborazioni con le orchestre della BBC partecipando ai “Proms” e tenendo concerti al Barbican Centre. Ha recentemente diretto l’orchestra del Gewandhaus di Lipsia, la Scottish Chamber Orchestra e la City of Birmingham Symphony Orchestra. Dopo gli studi nella prestigiosa Escolania de Montserrat, è stato Direttore dell’Orquestra de Cambra Teatre Lliure, dell’Orquesta Ciudad de Granada e dal 2003 dell’Orquesta Nacional de España, con la quale ha intrapreso un lavoro di profondo rinnovamento. Oltre alle registrazioni per Deutsche Grammophon, incide per Harmonia Mundi (Francia). Dei suoi venti album, molti sono stati premiati con importanti riconoscimenti discografici quali Diapason d’Or, Choc de la Musique, CD Compact Awards, Télérama, Grand Prix du Disque e il Cannes Classical Awards. In riconoscimento della sua ricca carriera musicale, Josep Pons ha ricevuto nel 1999 il “Music National Award” dal Ministero della Cultura spagnola. ANITA RACHVELISHVILI Nata a Tbilisi, ha studiato pianoforte alla scuola di musica Mukhran Machavariani e si è diplomata in canto al Conservatorio di Stato VanoSarajishvili. Ha ricevuto una borsa di studio dall'allora presidente della Georgia, Mikheil Saakashvili, e nel 2007 ha vinto il premio “Paata Burchuladze”. Si è affermata sulla scena internazionale come protagonista nella Carmen di Bizet, che ha inaugurato la stagione 2009/10 del Teatro alla Scala, con la regia di Emma Dante e la direzione di Daniel Barenboim. Da allora è stata invitata ad interpretare quel ruolo nei teatri più prestigiosi del mondo, dal Metropolitan di New York alla Deutsche Oper di Berlino, dalla Bayerische Staatsoper di Monaco alla Staatsoper di Berlino, e ancora all’Opera di Seattle e di San Francisco, al Teatro Regio di Torino, all’Arena di Verona e nuovamente alla Scala. Nel 2011 ha debuttato al Concertgebouw di Amsterdam nel ruolo di Dalila in Samson et Dalila di Saint-Saëns ed è stata Dulcinée nel Don Quichotte di Massenet a Toronto e a Cagliari. Si è poi esibita per la prima volta alla Carnegie Hall di New York nei panni della Principessa di Bouillon in Adriana Lecouvreur di Cilea ed è tornata alla Staatsoper di Berlino come Lyubasha nella nuova produzione della Sposa dello Zar di Rimskij-Korsakov, con la regia di Dmitri Tcherniakov, diretta da Barenboim. Nella stagione 2013/14 ha vestito i panni di Konschakowna nella nuova produzione del Principe Igor di Borodin al Metropolitan, è stata Carmen alla Bayerische Staatsoper di Monaco, alla Staatsoper di Berlino e al Covent Garden di Londra e ha cantato in recital al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Nel 2014/15 è tornata a New York nei panni di Carmen mentre alla Scala ha preso parte a una nuova produzione di Aida con la direzione di Mehta; ha cantato al Teatro Mariinskij, ha preso parte alla Messa da Requiem di Verdi a Salisburgo ed è stata Amneris in Aida all’Opera di Roma e all'Arena di Verona. Tra i recenti impegni: il debutto all'Opéra di Parigi in Aida, Samson et Dalila a Berlino e a San Paolo, Azucena ne Il trovatore al Covent Garden di Londra e Aida al Teatro Regio di Torino per l'inaugurazione della stagione 2015/16. MARIA TOLEDO È considerata il nuovo volto del flamenco contemporaneo ed è la prima artista a cantare questo genere suonando anche il pianoforte. I critici l'hanno soprannominata “la Diana Krall del flamenco”. Con una laurea in Legge e il diploma di conservatorio, ha scelto di dedicarsi solo alla musica e ha realizzato il primo album Maria Toledo nel 2009, che ha vinto il premio “Miglior Album dell'anno di un nuovo artista” dalla Televisione e Radio Nazionale Spagnola. Il suo secondo album Uñas Rojas (Unghie rosse) è stato recentemente pubblicato da Warner Music Spagna. Il suo album conSentido, che è stato realizzato nel febbraio 2015, è una registrazione di flamenco che unisce tradizione e modernità. La cantante e pianista è stata nominata per la 16^ presentazione annuale dei “Latin Grammy Awards” in due categorie: “Album dell'anno” e “Miglior Album di flamenco” per conSentido. Nello spettacolo “Un modo speciale di cantare il flamenco”, Maria Toledo propone il suo particolare punto di vista sul flamenco. Il contrasto tra la sua giovinezza, la sua voce matura e il suo “essere alla moda” è capace di far viaggiare il pubblico dal presente al passato. PARTECIPANO AL CONCERTO VIOLINI PRIMI *Roberto Ranfaldi (di spalla), °Giuseppe Lercara, Antonio Bassi, Constantin Beschieru, Lorenzo Brufatto, Irene Cardo, Aldo Cicchini, Patricia Greer, Valerio Iaccio, Enxhi Nini, Sara Pastine, Fulvia Petruzzelli, Francesco Punturo, Matteo Ruffo, Elisa Schack, Lynn Westerberg. VIOLINI SECONDI *Paolo Giolo, Enrichetta Martellono, Pietro Bernardin, Roberto D’Auria, Michal Ďuriš, Jeffrey abisiak, Rodolfo Girelli, Paolo Lambardi, Alessandro Mancuso, Marcello Miramonti, Francesco Sanna, Isabella Tarchetti, Carola Zosi, Corinne Curtaz. VIOLE *Ula Ulijona, Matilde Scarponi, Geri Brown, Giovanni Matteo Brasciolu, Giorgia Cervini, Massimo De Franceschi, Federico Maria Fabbris, Riccardo Freguglia, Alberto Giolo, Agostino Mattioni, Margherita Sarchini, Clara Trullén Sáez. CORNETTA *Roberto Rossi TROMBONI *Joseph Burnam, Devid Ceste. TUBA Daryl Smith TIMPANI *Claudio Romano PERCUSSIONI Carmelo Gullotto, Alberto Occhiena, Emiliano Rossi, Antonio Ceravolo, Massimiliano Francese, Flavia Laperna. PIANOFORTE *Antonino Siringo VIOLONCELLI *Massimo Macrì, Giuseppe Ghisalberti, Giacomo Berutti, Stefano Blanc, Pietro Di Somma, Michelangiolo Mafucci, Carlo Pezzati, Stefano Pezzi, Fabio Storino, Nicola Brovelli. CONTRABBASSI *Cesare Maghenzani, Antonello Labanca, Silvio Albesiano, Alessandro Belli, Luigi Defonte, Pamela Massa, Virgilio Sarro, Vincenzo Venneri. FLAUTI E OTTAVINI *Dante Milozzi, Carlo Bosticco. OBOI *Carlo Romano, Teresa Vicentini. CORNO INGLESE Teresa Vicentini CLARINETTI *Enrico Maria Baroni, Franco Da Ronco. CLARINETTO BASSO Salvatore Passalacqua FAGOTTI *Elvio Di Martino, Cristian Crevena. CONTROFAGOTTO Bruno Giudice CORNI *Corrado Saglietti, Marco Panella, Emilio Mencoboni, Marco Tosello. TROMBE *Roberto Rossi, Daniele Greco D’Alceo. *prime parti ° concertini CLASSICA PER TUTTI Torino - Auditorium Rai - Concerti Stagione 2015.2016 4 concerti per le famiglie con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Ascoltare, conoscere, incontrare, ricevere inviti per concerti fuori abbonamento, scoprire pezzi d’archivio, seguire le tournée dell’Orchestra, avere sconti e facilitazioni. In una parola, diventare AMICI. Sono molti i vantaggi offerti dall’associazione Amici dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai: scegliete la quota associativa che preferite e iscrivetevi subito! Tutte le informazioni e gli appuntamenti sono disponibili sul sito www.amiciosnrai.it o scrivendo a [email protected]. MERCOLEDÌ 23 DICEMBRE 2015 ore 15.30 Concerto di Natale “Fiaba e Musica” JURAJ VALČUHA | direttore LORENZO BRANCHETTI (Milo Cotogno) | attore Musiche di Ljadov, Grieg, Prokof’ev, Rimskij-Korsakov, Dukas Auditorium Rai "Arturo Toscanini" di Torino Biglietteria via Rossini 15 10124 - Torino Tel: 011/8104653 011/8104961 Fax: 011/8170861 [email protected] www.osn.rai.it Biglietti in vendita dal 1° dicembre 2015 CONVENZIONE OSN RAI - VITTORIO PARK Tutti gli Abbonati, i possessori di Carnet e gli acquirenti dei singoli Concerti per la Stagione Sinfonica OSN Rai 2015/16 che utilizzeranno il VITTORIO PARK DI PIAZZA VITTORIO VENETO nelle serate previste dal cartellone, vidimando il biglietto di sosta nell’apposita macchinetta installata nel foyer dell’Auditorium Toscanini, avranno diritto allo sconto del 25% sulla tariffa oraria ordinaria. PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI AL PERSONALE DI SALA O IN BIGLIETTERIA. Le varie convenzioni sono consultabili sul sito www.osn.rai.it alla sezione "riduzioni". Poltrona numerata in ogni settore: 10,00 euro Poltrona numerata Under 15 in ogni settore: 5,00 euro www.facebook.com/osnrai instagram.com/orchestrasinfonicarai @OrchestraRai SABATO 9 GENNAIO 2016 ore 16.00 presentazione di Massimo Bernardini JAMES CONLON | direttore Musiche di Varèse, Beethoven SABATO 16 GENNAIO 2016 ore 16.00 presentazione di Massimo Bernardini JURAJ VALČUHA | direttore TRULS MØRK | violoncello Musica di Schumann SABATO 5 MARZO 2016 ore 16.00 presentazione di Massimo Bernardini JURAJ VALČUHA | direttore NIKOLAJ DEMIDENKO | pianoforte Musica di Ligeti, Beethoven I CONCERTI 9 ° GIOVEDÌ 17 DICEMBRE 2015 ore 20.3 0 VENERDÌ 18 DICEMBRE 2015 ore 20.3 0 OTTAVIO DANTONE | Direttore BERIT SOLSET | Soprano DELPHINE GALOU | Contralto MARTIN VANBERG | Tenore MATTHEW BROOK | Basso CORO MAGHINI CLAUDIO CHIAVAZZA | Maestro del coro Johann Sebastian Bach Messa in si minore BWV 232 per soli, coro e orchestra CARNET da un minimo di 6 concerti scelti fra i due turni e in tutti i settori Adulti: 24,00 euro a concerto Under 30: 5,00 euro a concerto SINGOLO CONCERTO Poltrona numerata: da 30,00 a 15,00 euro (ridotto giovani) INGRESSO Posto non assegnato: da 20,00 a 9,00 euro (ridotto giovani) BIGLIETTERIA Tel. 011/8104653 - 8104961 - Fax 011/8170861 [email protected] - www.osn.rai.it www.facebook.com/osnrai instagram.com/orchestrasinfonicarai @OrchestraRai