COMUNICATI 2011 ABBATTIMENTO DAINI Ravenna, 30 dicembre 2011. In merito alle notizie apparse sulla stampa, riguardanti la predisposizione di piani di abbattimento dei daini che popolano la pineta di Classe, l'Enpa ha chiesto alla Provincia di Ravenna alcuni chiarimenti. In particolare si vorrebbe conoscere quali siano le metodologie ecologiche che, in base all'articolo 19 della legge 157/92, sono state proposte e successivamente verificate dall'ISPRA. Tali sistemi – lo ricordiamo – sono assolutamente prioritari nei confronti di qualsiasi metodo cruento che preveda l'abbattimento degli esemplari. Tra questi, com'è noto, vi sono: la messa in sicurezza delle strade (ad esempio con l'apposizione di opportuni segnali stradali e l'applicazione di bande rumorose o dossi artificiali che limitino la velocità dei veicoli); l'utilizzo di dissuasori olfattivi; le recinzioni. Inoltre si vorrebbe sapere se sia previsto un censimento, quale istituto scientifico sia preposto a svolgerlo e chi siano i controllori o coloro che forniscono i dati. L'Enpa ricorda che gli abbattimenti degli animali non solo trovano una netta contrarietà dell'opinione pubblica, ma si sono rilevati fallimentari: metodi che, attuati da vent'anni in alcune zone del nostro Paese, non hanno mai prodotto alcun risultato. E' necessario intervenire alla radice, quindi in primis è opportuno eliminare ogni ripopolamento effettuato per scopi venatori. Inoltre è fondamentale il pieno rispetto della legge 157/92, che di fatto esclude i cacciatori dalla gestione faunistica e dagli abbattimenti (l'articolo 19 recita testualmente che “ Tali piani devono essere attuati dalle guardie venatorie dipendenti dalle amministrazioni provinciali. Queste ultime potranno altresì avvalersi dei proprietari o conduttori dei fondi sui quali si attuano i piani medesimi, purché muniti di licenza per l'esercizio venatorio, nonché delle guardie forestali e delle guardie comunali munite di licenza per l'esercizio venatorio) , proprio per non alimentare interessi di parte. FAUNA SELVATICA. ENPA REPLICA AD ACER Ravenna, 28 dicembre 2011. Accuse ridicole contro la fauna selvatica, anche quella particolarmente protetta. Il rispetto delle leggi e il ricorso alla scienza sono gli unici strumenti validi per affrontare le sovrappopolazioni di animali causate dal mondo venatorio. La Protezione Animali di Ravenna si dichiara fortemente contrariata dalle dichiarazioni apparse sulla stampa, dove il presidente Miccoli di Acer definisce la fauna selvatica – anche quella particolarmente protetta – un “problema che va affrontato”. "Anzitutto, ricordiamo come daini, cinghiali, caprioli e molti altri animali siano stati acquistati a caro prezzo come capi pronto-caccia proprio dal mondo venatorio e reinseriti per avere più fauna a cui sparare. Riteniamo assolutamente ridicolo che proprio chi, con la pratica del ripopolamento, ha contribuito a causare squilibri ambientali con i conseguenti, presunti, danni provocati dagli animali, sia ancora chiamato a dire la propria” commenta il Presidente dell'Enpa di Ravenna dott. Carlo Locatelli. “La legge nazionale 157/92, nata per proteggere la biodiversità e per regolamentare la concessione della caccia, già detta le possibili soluzioni: vi sono numerosissimi strumenti, come i metodi ecologici ed incruenti, che, come dice chiaramente la legge, devono essere prioritari a qualsiasi forma di abbattimento. Tali strumenti devono essere proposti e verificati dall'ISPRA, l'istituto scientifico di riferimento per il nostro Paese anche nei confronti dell'Unione Europea. Inoltre, la legge 157 non contempla neanche il coinvolgimento del mondo venatorio in merito alla gestione faunistica”. E sui fenicotteri? “La verità per cui i cacciatori accusano questi animali di creare gravi danni e di essere pericolosi – non si sa con quali motivazioni scientifiche e di quali istituti – è che sono un ostacolo per l'attività di caccia. Infatti, occupano aree umide che sono particolarmente ambite anche da altra fauna di interesse venatorio, come gli anatidi. Ma la loro presenza impedisce di fatto la caccia, non solo per questione di visibilità ma anche perché i cacciatori sanno benissimo che la presenza di questi splendidi uccelli non è compatibile con l'uso delle doppiette: il disturbo biologico ai danni di una specie particolarmente protetta dal nostro sistema legislativo sarebbe certamente un motivo più che valido per chiudere la caccia in quelle zone, pena la violazione delle direttive comunitarie con possibili procedure d'infrazione e multe elevate”. ATTENZIONE AI BOTTI DI CAPODANNO! Ravenna, 24 dicembre 2011. Anche quest'anno, in prossimità dei festeggiamenti del Capodanno, lanciamo un appello ai detentori di animali domestici. Botti, fuochi artificiali, spari e petardi sono per cani e gatti rumori lancinanti, dato che li percepiscono in modo di gran lunga amplificato rispetto alla sensibilità dell'uomo. I fragori procurano loro dolore e spavento, spingendoli spesso a tentare una fuga emotiva ed irrazionale che li porta anche ad allontanarsi diversi chilometri da casa. Invitiamo pertanto i detentori d'animali domestici ad intensificare le condizioni di custodia, chiudendo l'animale in un luogo sicuro dove, possibilmente, i rumori giungano attutiti. Per ridurre gli stati d'ansia si potrebbe anche, preventivamente e previa consultazione del veterinario di fiducia, somministrare degli ansiolitici. Per gli animali che vivono in casa, tenete acceso il televisore, li aiuterà a percepire il frastuono in modo meno traumatico. Se il cane vive in un box esterno e se, almeno per quella notte, il nostro amico non può essere ricoverato all'interno di una cantina o di un garage, controllate che nella struttura non vi siano eventuali possibilità di fuga. Ad ogni buon conto, se Fido dovesse scappare rivolgetevi alla reperibilità (tel. 348/3550012). Ricordiamo che, per ritrovare il cane od il gatto che si fossero allontanati, di estrema utilità è l'iscrizione all'Anagrafe Comunale e l'inserimento del microchip CONFERENZA ALL'ISTITUTO "MARCO POLO" DI RIMINI Ravenna, 23 dicembre 2011. Il 20 dicembre scorso, presso l'Istituto Alberghiero e del Turismo “Marco Polo” di Rimini, su invito del Preside dell'Istituto e del Prof. Bini, il Coordinatore Regionale per l'Emilia Romagna, dott. Carlo Locatelli, ha tenuto una conferenza allo scopo di illustrare le finalità e le attività svolte dall'Enpa. Di fronte ad una platea di circa 300 ragazzi, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, il dott. Locatelli ha illustrato quanto l'Enpa ha fatto e sta facendo in favore degli animali, nonché dell'evoluzione etica, culturale e giuridica avutasi negli ultimi 25 anni nella nostra Regione. Sono intervenuti anche il dott. Claudio Morigi, veterinario libero professionista, il quale collabora con la Sezione Provinciale di Ravenna, nonché la sig.ra Cecilia Bravo, Presidente della Sezione Provinciale di Rimini. L'istituto scolastico ha messo a disposizione del nostro Ente una bacheca nella quale affiggere comunicazioni per gli studenti e materiale informativo. L'iniziativa ha avuto ampio successo, tant'è che i ragazzi hanno letteralmente investito di domande i relatori, per meglio approfondire la loro conoscenza sui rapporti uomo-animale e sulle attività di volontariato. Sono state anche mostrate delle diapositive per meglio supportare le relazioni svolte dai rappresentanti dell'Enpa. COSA SUCCEDE NEL CANILE DI SAN ZACCARIA? Ravenna, 17 dicembre 2011. Nello scorso mese di agosto la stampa dette ampio risalto alla notizia circa un blitz compiuto congiuntamente da Polizia Municipale, Corpo Forestale dello Stato e Servizio Veterinario dell'AUSL presso una struttura abusiva per il ricovero d'animali in località S. Zaccaria, frazione di Ravenna. Il detentore della sopra citata struttura risultava essere un barese residente a San Vittore di Cesena il quale, pochi mesi prima, era stato “pizzicato” e denunciato dalla Polizia Municipale di Cesena, assieme a due trasportatori ungheresi. In quell'occasione erano stati sequestrati e trasferiti presso il canile municipale di Forlì circa sessanta cuccioli di cane, di razza, detenuti in condizioni riprovevoli. Il barese, a S. Zaccaria, aveva predisposto dei box nei quali convogliare i cani provenienti dall'Ungheria, per poi immetterli sul mercato italiano. La Polizia Giudiziaria ipotizzò, a carico del trafficante, il reato di maltrattamento d'animali e violazioni amministrative di vario genere, però, pur disponendo il sequestro degli animali, fu nominato quale custode giudiziario lo stesso detentore indagato. L'Enpa protestò chiedendo che i cani fossero trasferiti in una struttura pubblica e che la struttura edificata dal barese fosse fatta demolire in quanto abusiva. Ci fu risposto che dopo tutto si trattava di pochi cani e che la situazione era sotto controllo. Il fatto è che le segnalazioni e le proteste di residenti di S. Zaccaria indirizzate al nostro ufficio non sono cessate e sono stati segnalati altri arrivi di cani, ricoverati non già nella “struttura abusiva”, ma in un attiguo capannone. L'Enpa ha inoltrato di nuovo alla Polizia Municipale, al CFS ed al Servizio Veterinario dell'AUSL, nonché alla Guardia di Finanza, una serie di richieste d'accertamento su una situazione che non ci pare per nulla “normale” e affatto comprensibile. In particolare, si chiede di conoscere la provenienza, la destinazione, i documenti sanitari e i passaporti degli animali, nonché l'idoneità dei mezzi utilizzati per il trasporto e la posizione tributaria delle persone coinvolte nel traffico. Si chiede inoltre di accertare le condizioni di custodia ed il rispetto delle norme di benessere. Purtroppo, arrivi di cuccioli di cane dai Paesi dell'Est sono ovunque e sempre più frequenti e gli animali quasi sempre viaggiano in condizioni indecenti, con documenti falsi, affetti da patologie congenite, in età inferiore a quella prevista per lo svezzamento. Molte bestiole soccombono e quelle che sopravvivono vanno ad alimentare un commercio cialtronesco e truffaldino. Attenzione quindi a non acquistare cani provenienti dall'Est: si deve troncare questo mercato. Per questi motivi l'Enpa incalza ed incalzerà le autorità di Polizia affinché impediscano che la struttura di S. Zaccaria possa diventare un famigerato smistamento di cani, indegno per la nostra realtà sociale. Dell'argomento si è occupato anche il Gruppo Consiliare Lista per Ravenna che, attraverso il capogruppo Alvaro Ancisi ha inoltrato una specifica Interrogazione al Sindaco. MENSE SCOLASTICHE Ravenna, 14 dicembre 2011. Riportiamo qui di seguito la dichiarazione rilasciata dalla Dott.ssa Rita Taroni, Responsabile U.O. Diritto allo Studio Istituzione Istruzione e Infanzia del Comune di Ravenna, circa la somministrazione di carne ai bambini di religione musulmana nelle scuole ravennati: “Si somministrano diete speciali per motivi religiosi su richiesta dei genitori i quali indicano gli alimenti da escludere, per cui è possibile che alcuni chiedano l'esclusione di certi tipi di alimenti di origine animale non escludendone altri, oppure viene richiesta la completa esclusione. Non vi sono carni Halal o comunque provenienti da macellazioni rituali”. JOY: UNA TESTIMONIANZA D'AMORE Ravenna, 3 dicembre 2011. Joy era stato adottato da Michela presso il canile di Bologna ed all'epoca si presume che avesse un paio d'anni. Si trattava di un meticcio di taglia medio piccola, dal pelo corto di colore rossiccio, con un carattere non certo raccomandabile. Aggressivo, specialmente con i bambini, soffriva la sindrome dell'abbandono. Nel canile bolognese infatti c'era finito perché “ripudiato” dai suoi detentori e, per quella condizione inaspettata e non gradita, ne mostrava tutti gli aspetti negativi. Sarà forse perché a Michela piacciono le sfide, le imprese “impossibili”, fatto sta che decise di adottarlo per avviare con lui un percorso di recupero. Con Joy Michela si iscrisse al “Corso di Istruttore del Centro Studi del Cane Italia” e successivamente ad un corso di pet terapy. I risultati furono eccezionali e nel volgere di quattro anni il “nostro” piccolo amico elaborò una radicale modifica caratteriale: fugate le ansie e gli stress accumulati in un passato difficile, divenne mite e collaborativo. Si distinse nella pet terapy con gli anziani presso la casa di riposo “Villa Serena” di San Romualdo e divenne assolutamente affidabile nelle relazioni con i bambini, donando a tutti tanto amore. Quella di Joy è una storia che ci preme menzionare perché costituisce una palpabile testimonianza del fatto che nessun cane nasce cattivo o con delle fobie, bensì è l'uomo a creare i problemi agli animali. Negli ultimi tempi, avendo raggiunto l'età presunta di quattordici anni, Joy aveva iniziato ad accusare dei problemi di salute che lo hanno condotto alla morte il 13 novembre. Addio Joy. ALLUVIONE IN LUNIGIANA Ravenna, 7 novembre 2011. La Sede Centrale dell'ENPA ha diramato una circolare, indirizzata alle sezioni, con la quale si chiede d'attivarsi affinchè siano individuati dei canili disposti ad ospitare animali colpiti dall'alluvione dei giorni scorsi. La sezione di Ravenna ha inviato una lettera all'Ufficio Diritti degli Animali del Comune di Ravenna, affinchè autorizzi l'accoglimento di uno o più cani presso la struttura di via Romea Nord. Si confida in un atto di solidarietà da parte dell'Amministrazione nei confronti delle tante bestiole coinvolte nella tragedia. RACCOLTE DI CIBO PER GATTI RANDAGI Ravenna, 6 dicembre 2011. Nel corso del 2011 i nostri volontari hanno realizzato 6 collette alimentari per la raccolta di cibo da destinare alle colonie feline. Ponendosi nei pressi dei principali supermercati di Ravenna, i volontari hanno distribuito volantini con cui si invitavano i clienti ad acquistare, durante la spesa, anche qualcosa per i mici randagi. Persone sensibili hanno raccolto l'invito ed all'uscita hanno consegnato gli alimenti acquistati. Sono stati raccolti in questo modo ben 20 quintali di mangime secco e umido, che hanno contribuito a sfamare i circa trecento gatti che popolano le colonie curate dal nostro ente. A QUEI CITTADINI CHE, GRAZIE ALLA LORO GENEROSITA', HANNO RESO POSSIBILE IL CONSEGUIMENTO DI UN TALE RISULTATO VA IL NOSTRO PIU' SENTITO GRAZIE! Ma vogliamo ricordare anche i nomi dei volontari che si sono resi disponibili a realizzare l'iniziativa, alla quale hanno dedicato molto tempo e per la quale hanno patito a volte tanto freddo. SONO MICHELA, ELENA, ROBERTO, STEFANO, CESARINA E MONICA. Auspichiamo che quanti leggono queste righe ci contattino per offrire la loro disponibilità a realizzare con noi, in futuro, altre raccolte di cibo, non foss'altro perché sempre nuove colonie feline si aggiungono a quelle che già alimentiamo COMUNE DI RAVENNA: SI APRE UN NUOVO CAPITOLO Ravenna, 28 ottobre 2011. Ieri, 27 ottobre, il Presidente della Sezione Provinciale ENPA di Ravenna, dott. Carlo Locatelli, ha incontrato l'Assessore Comunale Giovanna Piaia, cui fa capo anche l'Ufficio dei Diritti degli Animali. Durante il colloquio, il Presidente dell'ENPA ha espresso la volontà di avviare un rapporto collaborativo teso a realizzare iniziative in favore degli animali e l'Assessore, da parte sua, ha espresso la più ampia disponibilità a recepire con attenzione le proposte dell'ENPA. Il dott. Locatelli ha esposto, tra l'altro, l'intenzione di avviare la ristrutturazione della parte del civico canile su cui l'ENPA vanta un diritto d'uso, proposito per la realizzazione del quale l'ENPA intende avvalersi della collaborazione dell'associazione ravennate “Amici degli Animali onlus”. “Ovviamente, – dice il dott. Locatelli - per attivare ogni iniziativa all'interno della nostra parte di canile, deve esservi il nulla osta dell'Amministrazione Comunale, fatto che non incontrerebbe alcuna obiezione da parte dell'Assessore. Dopo la precedente gestione, con la quale negli ultimi anni abbiamo avuto un rapporto non sempre collaborativo, pare ora essersi aperto un nuovo capitolo, che lascia ben sperare per l'avvenire”. MACELLAZIONE RITUALE Ravenna, 28 ottobre 2011. L'art. 2, comma 1, lettera h, del D.L. n. 333 del 1° settembre 1998 recita: “… tuttavia per le macellazioni secondo determinati riti religiosi, l'autorità competente in materia di applicazione e controllo delle disposizioni particolari relative alla macellazione secondo i rispettivi riti religiosi è l'autorità religiosa per conto della quale sono effettuate le macellazioni; questa opera sotto la responsabilità del veterinario ufficiale per le altre disposizioni contenute nel presente decreto. ” Si tratta di una norma firmata dall'allora Ministro “verde” Alfonso Pecorario Scanio e dall'ex Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, con la quale si accoglievano “in toto” le istanze delle comunità ebraiche e mussulmane le quali ritengono, per le loro convinzioni religiose, assolutamente indispensabile uccidere un animale destinato all'alimentazione ricorrendo alla barbara pratica dello sgozzamento, con conseguente lento dissanguamento fino alla morte, senza ricorrere al preventivo stordimento, indispensabile per evitare ogni sofferenza. Noi riteniamo che tale metodo sia crudele ed inaccettabile, poiché costringe un essere senziente a vivere fino in fondo lo strazio della propria morte. Questa pratica, che offende i sentimenti e l'etica della nostra società, è stata permessa per compiacere certe minoranze religiose le quali, a nostro parere, in duemila anni hanno saputo evolversi nell'uso delle armi, ma non nel rispetto degli animali. Alle proteste, mosse a suo tempo dagli zoofili e dagli animalisti, l'allora Ministro Pecorario Scanio rispose che non si poteva fare diversamente, senza spiegarci come mai in altri Paesi europei questa pratica sia da sempre vietata. Del resto, alcuni Paesi di religione islamica, la Malaysia ad esempio, hanno ammesso lo stordimento preventivo come forma di “gentilezza”, di “pietas”. Il nostro Paese, che nella fattispecie si mostra più “integralista” di alcune nazioni a religione islamica, dovrebbe seguire l'esempio di questi Paesi e dell'Olanda, dove, proprio dei recente, il Parlamento ha messo al bando la macellazione senza stordimento preventivo. Firma on line la petizione popolare contro la macellazione rituale VIVISEZIONE: CECCACCI RUBINO (PDL): MAI PIU' ALLEVAMENTI DI ANIMALI PER VIVISEZIONE IN ITALIA (AGENPARL) - Roma, 19 ottobre 2011. "Con l'approvazione del nostro emendamento alla legge comunitaria 2011, in Italia non sarà più possibile allevare animali per la vivisezione, in particolare primati non umani, cani e gatti." Ciò è quanto dichiara l'On. Fiorella Ceccacci Rubino, portavoce del Gruppo Parlamentare Diritti degli Animali del Pdl e prima firmataria dell'emendamento alla votazione della legge comunitaria 2011 nella XII Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati. "Con il nostro emendamento il Governo dovrà emanare un decreto legislativo che, oltre a vietare tali allevamenti, dovrà impegnarsi per una progressiva sostituzione della pratica della vivisezione, ormai considerata da molti studiosi antiscientifica, vincolando i centri di ricerca ad implementare metodi alternativi, come quelli della 3R che sono, dal punto di vista sperimentale, ormai molto avanzati. Inoltre nei centri di ricerca sarà limitato l'utilizzo di animali quali scimmie antropomorfe, cani, gatti e specie in via di estinzione, che potranno essere utilizzati solo in casi del tutto eccezionali. Non solo: non potranno essere sottoposti a procedure eccessivamente dolorose e per periodi di tempo che ne compromettano un ritorno alla vita naturale. Saranno inoltre vietate continua l'esponente del Popolo della Libertà - sperimentazioni per esercitazioni didattiche e per esperimenti bellici. Non rimane che attendere la definitiva approvazione della legge comunitaria 2011 e una rapida emanazione del relativo decreto legislativo. Insomma - conclude l'On. Fiorella Ceccacci Rubino - oggi è un grande giorno per tutto il mondo animalista e per il Governo". ANIMALI. BRAMBILLA: GREEN HILL NON POTRA' PIU' OPERARE IN ITALIA. E' L'UNICO ALLEVAMENTO CHE OSPITA CANI DESTINATI A VIVISEZIONE (ANSA) - Roma, 19 ottobre 2011. "Appena sarà approvato in via definitiva il provvedimento che in Italia recepisce la legge comunitaria 2011, l'allevamento Green Hill di Montichiari (BS), il canile ormai tristemente famoso perché ospita ogni anno circa 2.000 cani beagle destinati alla vivisezione, (è l'unico in Italia) non potrà più effettuare questa attività sul territorio italiano". Lo ha annunciato il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, nel corso della conferenza stampa alla Camera durante la quale ha illustrato l'emendamento approvato dalla commissione Affari sociali della Camera che contiene i principi per l'attuazione della direttiva europea del 2011 sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. "Quella struttura offende il sentimento collettivo - ha spiegato Brambilla - e l'amore che hanno gli italiani per gli animali, cani e gatti in prima battuta. La proprietà, che è una multinazionale, potrà trasformare la propria attività in un normale allevamento". PULP FICTION ALL'IPPODROMO Ravenna, 17 ottobre 2011. Pubblichiamo qui di seguito il testo dell'e-mail inviataci dal sig.V.V. (rendiamo note soltanto le iniziali del nome) circa un episodio raccapricciante accadutogli. Da parte nostra abbiamo inoltrato un esposto all Procura della Repubblica, alla Questura ed al Servizio Veterinario dell'AUSL, affinché ciascuno svolga gli appositi accertamenti, ciascuno per quanto di sua competenza. Domenica mattina scorsa, 2 ottobre 2011, mi sono recato con mia figlia di tre anni presso l'ippodromo di Ravenna, dove c'è un angolo riservato ai bambini, con alcuni giochi. Erano circa le ore 10,30 quando, assieme ad altre persone, abbiamo sentito arrivare strilli e strepiti, dei quali non si capiva l'origine e, soprattutto, il motivo. Dopo diversi minuti, poichè questi strilli continuavano, io ho ritenuto opportuno guardare cosa stesse succedendo. Infatti, esattamente in quell'angolo di ippodromo, vi sono, oltre ai giochi per i bimbi, anche le stalle dei cavalli ed è tradizione che i genitori accompagnino i bimbi a vedere i cavalli e diano loro da mangiare un po di erba. A volte, i bimbi più grandini, vi si recano anche da soli, cioè non accompagnati da adulti. Vi sono inoltre alcuni cani di taglia considerevole, lasciati liberi. Preoccupato quindi del fatto che ci potesse essere una situazione di emergenza, sono andato verso la stalla da cui provenivano questi strilli. Appena arrivato lì, ho purtroppo visto una scena raccapricciante: due persone, di cui uno è il guardiano della stalla e l'altro una persona di colore, tenendo alcuni polli per le zampe e per il collo, stavano segando loro la gola con un vecchio coltellino da cucina. Tutto intorno era insanguinato, a terra vi erano alcuni polli morenti ed altri, vivi, erano contenuti in una grossa gabbia industriale di quelle che si usano per il trasporto dei volatili. Io ho chiesto cosa stessero facendo e loro, piuttosto malamente, mi hanno risposto di farmi gli affari miei e che lì era tutto in regola: avevano infatti il permesso del presidente dell'ippodromo. Allora ho chiamato la polizia per controllare che in effetti tutto ciò fosse regolare: una pattuglia è intervenuta, ma, senza stare a ripetere tutto, dirò solamente che ho avuto la netta impressione che avessi chiamato la pattuglia inutilmente e, forse, avevo anche "disturbato". Hanno inoltre riferito alla pattuglia dei poliziotti che avevano un solo pollo, regalatogli dal presidente dell'ippodromo. Di tutto ciò ho scattato anche alcune fotografie. Alcune regazzine, nel frattempo, sono scappate inorridite. Una signora che abita vicino all'ippodromo ha esclamato: "adesso capisco da dove provengono sempre tutte queste piume che continuamente volano qua attorno"!" Molte sono le domande che mi vengono alla mente: 1) la proprietà delle stalle dell' ippodromo è privata? Ed in questo caso, è possibile trasformare una stalla in mattatoio senza apportare alcuna modifica tecnico/igienica ai locali? 2) gli immobili non hanno una destinazione di uso ben precisa? 3) gli addetti alla macellazione non devono forse avere alcune caratteristiche professionali e di USL particolari? 4) non vi sono regole precise per evitare il diffondersi di malattie, sia fra gli animali che fra gli esseri umani? (ricordo solo la mucca pazza, l'aviaria, ecc ecc) 5) tutti quei polli sgozzati a terra, fra lo sterco dei cavalli e la paglia, poi da chi vengono mangiati? Da queste famiglie, che portano i loro figli alla Scuola Materna assieme a mia figlia? 6) non vi è una legge che vieta le crudeltà sugli animali? 7) non vi è una legge sulla tracciabilità di tutti gli alimenti commestibili ed in particolare sulla carne, a garanzia della salute pubblica? E i documenti che dovevano accompagnare questi polli da chi dovevano essere rilasciati? Ossia, chi ha venduto i polli a queste persone ha fatto tutte le cose in regola? Ed inoltre, e questa è una aggravante, è opportuno che un simile spettacolo si svolga regolarmente, praticamente in un luogo pubblico come l'ippodromo di Rravenna, proprio dove vi sono i giochi per i bambini? Non dobbiamo forse rispettare tutti, qui in Italia, le leggi? Oppure alcuni sì e qualcuno può derogare, con la tolleranza di controllori ed amministratori? PAROLE CHIARE (A proposito del traffico di cani) Ravenna, 13 ottobre 2011. Riportiamo qui di seguito parte della comunicazione inviata anche a noi dalla Sezione ENPA di Chieri (TO) circa il traffico di cani. Riportiamo la parte più significativa, che troviamo schematica, chiara e condivisibile. La nostra sezione di Chieri gestisce un canile sanitario (prima accoglienza) con annesso rifugio dell'ASL TO5 e, periodicamente (più volte nel mese), ci succedono i seguenti casi: - ritrovo di cani con microchip intestato a Regioni del sud (specie dalla Sicilia) con passaggio di proprietà non registrato. Quindi non riusciamo a risalire al proprietario effettivo e neanche questi si preoccupa di cercare il proprio cane nell'unico luogo dove può essere; - consegna in canile, da parte di privati, di cuccioli provenienti dal sud e che non "riescono" a gestire; - richesta di interventi urgenti per recuperare cani in aeroporto (sul quale non abbiamo competenza territoriale) inviati via aerea e rifiutati da chi doveva adottarli e li ha fatti venire in Piemonte; - staffette con cani in auto che dopo aver affrontato un lungo e stressante viaggio non possono consegnare il cane perché il nuovo proprietario non risulta reperibile; - riconsegna di cuccioli presi su internet dopo qualche mese dall'adozione perché "il bimbo è allergico" o perché abbaia in appartamento (lo lasciano solo per 6-8 ore al giorno) o altre "novità"; - consegna di cuccioli, da staffette, con gravi problemi psicoattitudinali. Attualmente abbiamo in canile sei cani provenienti dal sud, tre dei quali (cuccioli) difficilmente affidabili, più uno morsicatore. Accogliendo questi cani, togliamo la possibilità di ricoverare i casi bisognosi del nostro territorio (il canile non è a fisarmonica) e, molto più preoccupante, è il deciso calo di affidi dei nostri cani (è più semplice trovare un cucciolo su internet). La stessa riflessione vale per i cani provenienti dalla Spagna, dalla Slovenia, dalla Serbia, dalla Romania, eccetera. Infine, ritengo che questi fatti non contribuiscano assolutamente a diminuire il numero dei cani randagi in quelle Regioni. Dobbiamo affrontare il problema insieme, alla radice, con le Amministrazioni delle Regioni interessate. Roberto Palma (Pres. sez. Chieri) POFFARBACCO QUANTA EFFICIENZA! Ravenna, 5 ottobre 2011. Sabato 1° ottobre, nel tardo pomeriggio, una signora se ne andava a passeggio con i suoi due cani percorrendo una viuzza di campagna a fondo chiuso, nei pressi della frazione di S. Antonio. A destra c'era il podere di cui la suddetta signora è proprietaria e a sinistra un canale. Nessuna persona presente nella silenziosa campagna quando …puff!..., come per incanto, si è materializzata un'automobile con due vigili urbani. Con indubbio zelo hanno contestato alla signora il fatto che i due cani erano liberi e quindi pericolosi per le persone e per l'indubbio traffico tipico di una carraia di campagna a fondo cieco. Gli agenti hanno elevato alla proprietaria delle bestiole una sanzione amministrativa di € 50,00. Nell'apprendere il fatto siamo restati senza parole e, se da un lato ci duole per la malcapitata signora (dura lex sed lex), dall'altro ci siamo rallegrati per tanta efficienza. Ci siamo detti che finalmente qualcosa è cambiato anche nel Comune di Ravenna: più fermezza nel rispetto della legalità. La cartina di tornasole per verificare quanto sopra ce la potranno dare le condizioni in cui saranno tenuti i giardini Speyer, a poche decine di metri dal Comando di Polizia Municipale. Staremo a vedere se continuerà ad essere un immondezzaio ed una latrina a cielo aperto. Comunque, cominciamo pure dai detentori dei cani a mostrare i muscoli! COLLETTA ALIMENTARE DEL 24 SETTEMBRE 2011 Ravenna, 29 settembre 2011. E’ stata un successo anche la colletta alimentare tenutasi presso il supermercato Conad di via Newton, sabato 24 settembre u.s. Vogliamo ringraziare tutte le persone che hanno partecipato, donando cibo per gatti che andrà distribuito tra le gattare che si occupano delle colonie feline. Un ringraziamento anche ai volontari che hanno organizzato la colletta, soprattutto per l'impegno del nuovo arrivato Stefano. (foto) UNA PROPOSTA COSTRUTTIVA Ravenna, 27 settembre 2011. Riportiamo qui si seguito il testo di una proposta indirizzata alla Commissione Randagismo dell'E.N.P.A. e sottoscritta anche dalla nostra Sezione. Si tratta di un contributo costruttivo, senza fini polemici, utile a sviluppare un dibattito all'interno dell'Enpa su una problematica che non può più essere ignorata o considerata con benevola tolleranza. Il fenomeno del traffico di cani dal Sud al Nord Italia e da Paesi stranieri nel Settentrione della nostra penisola costituisce un fatto che ci lascia perplessi. Potremmo discutere per ore sulle molteplici sfaccettature del fenomeno, dove convergono pietismo, interessi, incoscienza e così via. Inutile soffermarci su questi aspetti. Come appartenenti ad un'Associazione presente su tutto il territorio nazionale dobbiamo affrontare la faccenda con professionalità e con una visione ampia ed equilibrata dell'intera vicenda. Come ENPA, non possiamo agire e ragionare alla stregua di una qualsiasi mini associazione, il più delle volte virtuale e/o eterea. Se si vuole realizzare qualcosa di costruttivo e, nei limiti del possibile, di ampio respiro, dobbiamo prendere atto che la strada dei furgoni e delle staffette non arreca alcun giovamento per dare un futuro migliore agli animali e persistere in questa condotta ci renderebbe corresponsabili con quanti lucrano e sfruttano una drammatica situazione. Portare al Nord Italia qualche centinaio di cani è un fatto assolutamente ininfluente e consente agli enti ed alle istituzioni di percepire finanziamenti e di erogare stipendi a delle persone le quali persistono nel violare le norme vigenti in materia. Per non essere complici di questo sconcio siamo a proporre che una o più sezioni interessate e possibilitate a farlo, almeno in fase sperimentale, “adottino” una sezione ENPA affidabile che opera in un territorio “ingrato”. Si potrebbe elaborare un progetto allo scopo di supportare l'attività delle nostre sezioni più sfortunate inviando loro forniture di cibo e di farmaci, oppure mettendo a disposizione dei veterinari disposti a prestare la loro opera come attività di volontariato. Anche dei volenterosi potrebbero recarsi sul posto per periodi più o meno brevi, al fine di collaborare con chi già lavora in quei canili. Ricreare insomma uno spirito di mobilitazione come quello generatosi all'indomani del terremoto dell'Aquila. La Sede Centrale, in parallelo, dovrebbe intervenire a livello istituzionale, locale ed anche ministeriale, per mettere “sotto assedio” i Comuni e le Aziende USL dei territori in cui si trovano le Sezioni da sorreggere. Si tratta di un impegno molto gravoso e ben più impegnativo che chattare o fare le staffette. Occorre ormai rendersi conto che il problema è di rilevanza notevole e che se lo si vuole affrontare da persone serie sono necessari un impegno ed uno sforzo corale. Per quanto, da ultimo, concerne i cani provenienti da Spagna, Serbia, Romania ecc., ci pare giusto che ad occuparsene sia la Sede Centrale, attivando ogni canale politico e diplomatico percorribile, creando una “santa alleanza” zoofila europea capace di creare e realizzare varie forme di intervento e di mobilitazione. Questa è la nostra proposta, che auspichiamo avvii un dialogo costruttivo. Confidiamo che altri elaborino nuove idee e proposte, ma non per puro pietismo. Basta con staffette e furgoncini. - Elena BONINI (Vice Presidente ENPA Ravenna) - Maria Angela BAIARDI (Presidente ENPA FORLI'-CESENA) - Cecilia BRAVO (Presidente ENPA RIMINI) - Sandra CAPOGRECO (Presidente ENPA AREZZO) - Lucla BONDI (Presidente ENPA CERVIA) - Silvia MAZZONI (Presidente ENPA MODIGLIANA) - Anna Lisa DE BEI (Presidente ENPA BORGOTARO) - Monica MONTI (Presidente ENPA CASTEL SAN PIETRO TERME) - Maria Teresa RAVAIOLI (Presidente ENPA FAENZA) UN COLOMBO "FORTUNATO" Ravenna, 27 settembre 2011. Il 22 settembre abbiamo soccorso un colombo ferito ad un'ala da una doppietta. La bestiola, raccolta da una persona di passaggio lungo il fiume Reno, all'altezza dell'abitato di Mandriole, è stata ricoverata presso il Centro Recupero Avifauna. Nell'area di ritrovamento dell'uccello c'era una massiccia presenza di cacciatori, scatenati contro tutto quello che si metteva in volo. Nulla di particolare in tutto questo, ma il fatto deve indurre alla riflessione. Al di là dei dati più o meno approssimativi, regolarmente comunicati dai mass media, circa il numero degli animali vittime della mattanza venatoria, quasi mai si parla degli animali morti a seguito delle ferite dopo ore o giorni di agonia. Lasciati sul campo per "l'appagamento sportivo" dei cacciatori, con un pizzico di cinismo si potrebbero definire più "sfortunati" di quanti sono stati centrati al primo colpo. Il colombo da noi soccorso se la dovrebbe cavare, perché l'ala non è stata compromessa. Quasi certamente tornerà in volo, ma il futuro gli concederà una seconda opportunità? Che San Francesco protegga anche questa piccola bestiola trovata lungo il rivale di un fiume, terrorizzata dagli spari di tanti amanti della natura. MA PARLA COME MANGI! Ravenna, 15 settembre 2011. Pubblichiamo con piacere queste considerazioni della nostra socia Maria Grazia De Lorenzo: Il vocabolo “pet”, tradotto dall'inglese all'italiano, significa “animale domestico”. Da alcuni anni a questa parte quella parolina sta diventando sempre più in voga nel paese del “dolce stil novo”. All'inizio era usata, in abbinamento alla parola “therapy”, per indicare “terapia con l'impiego di animali”, ma in tempi più recenti la si sta usando, come un tormentone, in modo corrente per indicare i cani e i gatti, come se in italiano il vocabolo mancasse o non vi fossero dei sinonimi. Purtroppo i tempi sono quelli che sono e ci dobbiamo sorbire un'indigestione di vocaboli stranieri, quasi sempre inglesi, in diversi settori del lavoro, della tecnica e dell'economia, ma se in alcuni casi non si può fare a meno di ricorrere agli anglicismi, non mi pare corretto farvi un ricorso maniacale. In una realtà italica nella quale sono sempre meno coloro i quali sanno scrivere decentemente nella lingua patria ci tocca patire lo snobismo di taluni che amano darsi un tono in tale maniera. A mio avviso, anche il mondo degli animali sta subendo una moda squisitamente provinciale che, nel tentativo di rendere più raffinata o vezzosa una frase, ricorre alla parolina magica:“pet”. Anche nei pacchi di mangime non si parla più di cani o gatti, ma di “pet”. A mio parere, sarebbe meglio chiamare gli animali domestici con il loro nome corretto, cane o gatto oppure con definizioni quali “quattrozampe”, “inseparabili amici”, Fido e Micio e così via. Ce n'è quanto basta. Mi pare che, nella fattispecie, sia quanto mai azzeccata la nota frase: “Ma parla come mangi!” CATTIVE ABITUDINI Ravenna, 14 settembre 2011. Tra le pessime abitudini che stentano a scomparire c'è quella di legare i cani alla catena. Retaggio di antiche consuetudini rurali, accade ancora oggi che talune persone trovino “normale” adottare un cane, per poi legarlo alla catena, magari senza nemmeno prendere in considerazione l'ipotesi di costruire un box. Ritorna, in questo caso, la necessità di indagare preventivamente circa la possibilità da parte dell'aspirante detentore di disporre delle condizioni necessarie utili a garantire il benessere dell'amico a quattro zampe. Purtroppo le norme generali ed i regolamenti locali non hanno ancora mostrato il coraggio di fare un “salto di qualità”, ponendo il divieto alla detenzione di un cane legato alla catena. Una siffatta condizione, oltre a mortificare l'animale, ne altera radicalmente il carattere, ovviamente in modo negativo. Può, per esempio, acquisire un'indole aggressiva, con conseguenze facilmente intuibili per i cani di grossa taglia... Capita poi che, una volta compromesso il carattere dell'animale, per risolvere ogni sorta di sgradito problema si individui la cessione di un cane ad una struttura pubblica quale panacea di tutti i fastidi. Ma il detentore, dando prova di ampia ottusità, non farà certo autocritica e se la prenderà con la bestiola, definendola “cattiva” o “ignorante”. Poi, liberatosi del cane, il bell'imbusto sarà pronto ad adottarne un altro su cui perpetrare i suoi metodi didattici. Da qui l'importanza di valutare con la massima serietà, competenza ed attenzione colui che aspira a diventare un neo possessore di cani. Assistiamo così al triste fenomeno per cui talune persone, pur di sottrarsi all'oculata procedura adottata dal canile, contattano via e-mail quelle persone che, senza molti problemi, consegnano cani fatti arrivare dal Sud Italia. Ad ogni buon conto noi riteniamo che si debba avviare una campagna educativa, a livello nazionale, per mettere fuori legge l'uso della catena per i cani. UN ATTO VILE Ravenna, 9 settembre 2011. Il 3 settembre u.s. un delinquente ha sparato, probabilmente con una carabina, ad una gatta di nome Ninetta che viveva a Casalborsetti presso la colonia felina di via delle Rose 50. A occuparsi della suddetta colonia è la Sig.ra Maria Villa, vedova della nostra compianta guardia zoofila Edgardo Tullio Saltafossi. L'atto criminoso è ancor più grave per il fatto che è stato consumato all'interno di una proprietà privata ubicata in un centro abitato. La gatta, prontamente soccorsa dalla figlia della sig.ra Villa, veniva portata presso l'ambulatorio veterinario di S.Antonio dove il zooiatra certificava che “presentava una ferita da arma da fuoco a livello lombare sinistro. In seguito ad una radiografia è stato rinvenuto un proiettile conficcato nella colonna vertebrale che ne ha determinato la paresi posteriore”. Di conseguenza è stata effettuata l'eutanasia e successivamente è stata depositata formale denuncia contro ignoti presso la polizia di stato. ESITO CENA Ravenna, 9 settembre 2011. Con il ricavato della cena benefit del 29 luglio u.s. si è potuta acquistare una cospicua fornitura di mangime da destinare alle colonie feline. Ringraziamo quanti hanno reso possibile il successo dell'iniziativa di beneficenza. SIAMO UOMINI O CAPORALI? Ravenna, 6 Settembre 2011. Ampio risalto ha avuto sulla stampa locale l'operazione di polizia condotta dalle forze dell'ordine a S. Zaccaria il 12/8/2011. Anche noi abbiamo plaudito all'intervento congiunto della Polizia Municipale, della Forestale e dell'AUSL per debellare sul nascere un traffico ed una serie di maltrattamenti contro alcuni cani. Con non poca perplessità abbiamo poi valutato che gli animali posti sotto sequestro siano stati dati in custodia proprio al detentore degli stessi. Va precisato che l'organizzatore del nuovo canile fuorilegge in quel di S. Zaccaria (RA) è una vecchia conoscenza della giustizia. Si tratta di un barese residente a S. Egidio di Cesena, che già pochi mesi fa era stato pizzicato dalle Forze dell'Ordine di Cesena, assieme ad un paio di ungheresi, ad importare clandestinamente una sessantina di cuccioli. In quel caso le sfortunate bestiole erano state ricoverate sotto sequestro presso il canile municipale di Forlì. Per i fatti di S. Zaccaria questo non è accaduto: al trafficante barese sono stati lasciati in custodia i poveri cani. Al nostro ufficio continuano però ad arrivare delle segnalazioni e delle proteste da parte di cittadini che risiedono in prossimità della struttura costruita abusivamente dal pugliese in questione. Nulla parrebbe essere cambiato: viavai di personaggi “interessanti”, cani addestrati a fare non di certo del soccorso antivalanghe e così via. Ci dicono che le autorità avrebbero risposto ai cittadini con tono paternalistico, assicurandoli di tenere la situazione sotto controllo. Nelle scorse settimane abbiamo chiesto alle Autorità di Polizia di accertare se il detentore/custode dei cani abbia mai riportato delle condanne per maltrattamento d'animali, dato che sia la L.R. n. 27/2000 sia l'Ordinanza del Ministero della Salute, Lavoro e Politiche Sociali del 3/3/2009 contemplano l'immediato sequestro degli animali ed il loro trasferimento in una struttura adeguata. Non comprendiamo come mai, dopo il promettente avvio delle iniziative di polizia, tutto si sia arenato in una pressoché, ci pare, timorosa e pavida “fase di stallo”. Potremmo sbagliare, ma siamo del parere che, se non si interviene con solerzia e decisione per debellare un fenomeno estraneo alla cultura ed all'etica contemporanee, finiremo, prima o poi, a doverci confrontare con una situazione ingestibile. Totò diceva “siamo uomini o caporali?” ed è quello che domandiamo a chi ha l'obbligo di far rispettare le leggi poste a tutela del benessere e dei diritti degli animali. Chiediamo a viva voce che le Autorità intervengano in tempi brevi per rimuovere la struttura, senza concedere eventuali sanatorie o dilazioni e per sequestrare seriamente gli animali. FENICOTTERI. Ravenna, 19 agosto 2011. In data odierna abbiamo inviato alla Provincia di Ravenna - Settore Politiche Agircole e Sviluppo Rurale e, per conoscenza, al Corpo Forestale dello Stato la seguente missiva: " Da circa metà maggio, poco più di un centinaio di fenicotteri staziona nell'area valliva adiacente al Capanno di Garibaldi ed in quella compresa tra Marina Romea e la pineta di San Vitale. Si tratta d'uno spettacolo insolito d'incatevole fascino e bellezza che induce anche gli automobilisti a sostare ai lati della via Baiona per ammirare lo scenario. Il fatto singolare è che mai, in precedenza, quella specie di uccelli si era trattenuta per cotanto lasso di tempo nell'area palustre suddetta. Siamo in una zona compresa nel pre-parco del Delta e, pertanto, dalla terza settimana di settembre anche colà spareranno le doppiette. I fenicotteri saranno così messi in fuga ed in tal modo si porrà termine a quello spettacolo cui la nostra società ci sta abituando sempre meno. Con la presente siamo pertanto a chiederVi di valutare la possibilità d'interdire la caccia nella pialassa della Baiona e comunque d'impartire ogni disposizione utile ad intensificare la vigilanza, affinché non si verifichino episodi d'incrudelimento contro gli uccelli in oggetto, scongiurando quindi il pericolo che qualche sciagurato spari ai fenicotteri." VITA DA POLLI. Ravenna, 13 agosto 2011. A Piangipane, nel cortile di una casa, c'erano due galline rinchiuse in una gabbia di dimensioni molto modeste. Si dirà che in tutto questo non ci sia nulla di strano: quanti polli passano la loro breve vita in quelle miserevoli condizioni. Purtroppo tutti sappiamo come migliaia di galline siano vittime di maltrattamenti infiniti, tra l'indifferenza pressoché generale. Nel nostro caso i due disgraziati uccelli vivevano da mesi entro una piccola gabbia, privi di un qualsiasi riparo: pioggia, vento e sole cocente hanno reso la “carcerazione” ancora più crudele. Tutti gli animali destinati all'alimentazione umana debbono concludere la loro vita in una pignatta, ma questo non toglie il loro sacrosanto diritto di vivere senza dover patire delle sofferenze ingiustificabili e totalmente gratuite. Dopo aver inviato sul posto Michela, una nostra volontaria, affinché controllasse che la segnalazione giunta al nostro ufficio fosse corrispondente alla verità, con le fotografie scattate sul posto abbiamo inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica, ipotizzando il reato di maltrattamento d'animali ed abbiamo contestualmente chiesto alla Polizia Municipale di intervenire sul posto affinché rimuovesse l'incresciosa situazione. ALLEVAMENTO ABUSIVO PITBULL E BARBONCINI SCOPERTO A RAVENNA. PROPRIETARIO DENUNCIATO, ABUSO EDILIZIO E MALTRATTAMENTO ANIMALI Ravenna, 12 agosto 2011. Un basamento di cemento armato, con una dozzina di box di legno, per un totale di 50 metri quadri già recintati. E' l'allevamento di cani, presumibilmente abusivo e in via di allestimento, individuato ieri pomeriggio a San Zaccaria, frazione alle porte di Ravenna, dal Corpo Forestale dello Stato e dalla Polizia Municipale dopo un mese di indagini scattate sulla base di alcune segnalazioni di residenti insospettiti dai guaiti degli animali. Il proprietario, un venticinquenne originario di Bari, ma residente a Cesena, è stato denunciato a piede libero per maltrattamento di animali e per abuso edilizio. In seguito all'intervento del veterinario dell'Ausl si è potuto accertare che dentro ai box, tra gli escrementi, c'erano già quattro cuccioli, tutti in buona salute, due barboncini e due meticci tipo pittbull-american staffordshiere. Secondo quanto riferito dal proprietario, i primi provenivano dall'Ungheria, mentre i pitbull erano arrivati da un allevamento di Roma. Su questi ultimi due è stato accertato un intervento di taglio delle orecchie (conchectomia), operazione vietata nei Paesi della Comunità Europea. Sulla base delle cicatrici e dei fili di sutura ancora presenti, il veterinario ha ipotizzato che l'operazione possa essere stata fatta circa un mese fa. Il barese ha riferito in proposito che l'intervento è stato eseguito in uno studio veterinario croato, anche se secondo quanto riferito dalla Municipale in una nota - non è stato in grado di dimostrare quanto sostenuto. I due cuccioli ai quali è stata eseguita la mutilazione sono stati sottoposti a sequestro penale. Per quanto riguarda le opere edilizie eseguite, il venticinquenne ha detto di avere fatto partire una pratica tramite un tecnico abilitato al fine di ottenere le autorizzazioni previste per la costruzione. (ANSA) ECCO LA "TASSA" SUI CANI: SOVRAPPREZZO DA 40 A 80 EURO PER L'OSPITALITÀ DEI QUATTROZAMPE Roma, 10 agosto 2011. La crisi picchia duro, ma per i proprietari dei quattrozampe arriva una brutta e amara sorpresa. La novità dell'estate 2011, infatti, si chiama "contributo per la disinfestazione", un vero e proprio sovrapprezzo richiesto dai gestori di alcune strutture turistiche italiane per ospitare i quattrozampe". A denunciarlo è l'Ente Nazionale Protezione Animali che, alla vigilia dell'esodo estivo, ha ricevuto le segnalazioni di numerosi turisti arrabbiati e preoccupati. Secondo quanto appreso dalla Protezione Animali"la tassa", il cui importo può variare tra i 40 e gli 80 euro, viene motivata con l'esigenza di disinfestare l'alloggio al termine del soggiorno. Motivi di igiene dunque, ma l'Enpa sospetta che dietro questo extra si nasconda l'ennesimo tentativo di lucrare sugli animali e sui loro proprietari. «In quanti casi si è proceduto effettivamente alla disinfestazione?», chiede provocatoriamente la Protezione Animali. Un dubbio, questo, alimentato dalla constatazione che le richieste di extra non sempre sono avanzate in modo trasparente. Pochi giorni fa infatti una coppia di Conegliano (Treviso) ha appreso del sovrapprezzo - erano stati chiesti 55 euro - soltanto all'arrivo presso il loro albergo di Levico (Trento). Più o meno la stessa disavventura capitata una settimana fa ad alcuni turisti provenienti dal Belgio, che hanno sborsato un supplemento di 80 euro salvo poi sentirsi dire dal gestore di un Bed and Breakfast della Capitale che il loro quattrozampe non poteva stare nella stanza, ma soltanto sul balcone. Infine, sul sito di un complesso turistico pugliese è scritto a lettere cubitali che i pet sono bene accetti, ma non c'è alcun riferimento al "contributo per la disinfestazione" (viene chiesto in fase di preventivo - precisa il gestore). «Il prezzo del soggiorno aggiunge la Protezione Animali - dovrebbe essere già comprensivo di tutto, proprio come avviene per gli ospiti "a due zampe" che, infatti, non pagano alcun extra per la pulizia della camera o dei sanitari. E comunque eventuali spese supplementari per i "quattrozampe" dovrebbero essere giustificate e pubblicizzate in modo chiaro e immediato.» Ma c'è dell'altro. «Il gestore della struttura turistica - prosegue l'Enpa - ha il dovere di mostrare al suo ospite le ordinanze sindacali e tutti gli altri atti che gli impongono di procedere con la disinfestazione e quindi di chiedere il sovrapprezzo. Se ciò non dovesse accadere suggeriamo ai proprietari dei pet di rivolgersi alle autorità competenti.» TRAFFICO CANI: DEREGULATION Ravenna, 4 agosto 2011. Il 31 luglio u.s., a Marina Romea ( Ra ) presso il Bagno Aloha, si è tenuta una prova di disc dog, con lo scopo di reclamizzare “Fido gelato”, ovvero un ice-cream che anche il cane può mangiare senza temere danni alla salute. La presentazione del prodotto era accompagnata da una sceneggiatura accattivante con musiche e bandiere. Al seguito di tutto questo si notava uno stand semplice ma elegante dell'ennesima associazione (“Vita. Una zampa per la Spagna”), con locandine e la distribuzione di depliants patinati in cui si raccontano con toni strappalacrime le storie delle famigerate “perreras” spagnole. Tutto questo con l'intento di reperire fondi. Il traffico di cani dal Sud al Nord Italia non deve farci dimenticare dell'analogo fenomeno dalla Spagna, dalla Romania, dalla Serbia ecc… Da Cadice e da altre cittadine della penisola iberica, accompagnati da certificati e microchip fasulli, da tempo, a ondate più o meno intense, arrivano anche in Italia centinaia di cani, prelevati dalle perreras. Di recente la Magistratura iberica ha avviato delle indagini nei confronti di alcuni veterinari del servizio pubblico nazionale complici di certi trafficanti di animali. Stipati in maniera ignobile, sottoposti a viaggi da incubo, i cani che riescono ad arrivare vivi prendono le vie più disparate. Ricordiamoci che il commercio per la vivisezione è sempre in agguato. Possibile che tutto questo avvenga solo per la spassionata pietà di volontari? Noi non ci crediamo e comunque questa storia deve finire. Quanto sta accadendo da Sud a Nord, da Ovest ad Est, da Est ad Ovest non è, per buona parte, dettato dalla pietà per le bestiole sofferenti. Occorre mettere ordine e fare chiarezza. D'altra parte non si capisce come mai gli automezzi che provengono dall'Ungheria o dalla Repubblica Ceca, pieni di cuccioli di razza, siano giustamente sequestrati ed i trafficanti denunciati, mentre per i meticci che provengono dalla Spagna nessuno intervenga. Gli enti pubblici e le istituzioni devono muoversi e regolarizzare una situazione ove tutti si sentono autorizzati a raccogliere soldi, a prelevare cani dai posti più impensati e trasferirli in altre realtà senza rendere conto a nessuno di quanto impongano le norme in materia. Tutta questa situazione nasconde una realtà variegata e molto inquietante, che si è generata e diffusa in questi ultimi anni e a noi pare che di zoofilo vi sia ben poco. MORIA D'UCCELLI A MIRABILANDIA Ravenna, 4 agosto 2011. Il 1.mo agosto u.s. è arrivata al nostro ufficio una segnalazione con la quale si segnalava una moria di uccelli presso i laghetti siti all'interno del parco di divertimenti di Mirabilandia. Sarebbero stati rinvenuti morti dei germani reali, delle oche, delle gallinelle d'acqua e altre specie di anatre. Abbiamo prontamente allertato il Servizio Veterinario dell'AUSL e la Polizia Provinciale affinchè siano svolte le opportune indagini, allo scopo di appurare se la causa dei decessi è derivata da una patologia oppure da un qualche atto doloso. KIT DISCOVERY KID Ravenna, 2 agosto 2011. Sconcerto Enpa per la vendita presso il Centro Commerciale Decathlon di un kit-giocattolo altamente diseducativo per i bambini. Invitato il Centro a ritirarlo dal mercato. Leggi. Alla Direzione Generale della Decathlon ha scritto anche la Sede Centrale dell'Enpa rivolgendo l'invito a rimuovere dalla vendita il prodotto. La Direzione della Decathlon di Savignano ha comunque contattato il Coordinatore Regionale dell'Enpa con lo scopo di esternare la propria sorpresa per una presa di posizione tanto drastica nei confronti del prodotto messo in vendita presso il loro esercizio. La Decathlon si è meravigliata perché nel fatto non ci vede nulla di diverso dalla pesca sportiva. Abbiamo spiegato all'interlocutrice che nella fattispecie, pur non giustificando la pesca sportiva, questa non c'entra per nulla. Vendere un “giocattolo” perché i bambini raccolgano granchi e pesciolini vari è uno stimolo a considerare questi esseri viventi come dei semplici oggetti da trattare senza considerazione alcuna. Nulla di didattico, come vorrebbe far credere la Decathlon, ma solo un volgare business sulla pelle dei “senza voce”. CENA BENEFIT PER GLI ANIMALI Ravenna, 20 luglio 2011. Per tutti gli amanti degli animali c'è una iniziativa da segnare in agenda. Giovedì 28 luglio, alle ore 20.30, la sezione Enpa di Ravenna organizza una cena di beneficienza per raccogliere fondi a favore delle "gattare" che si prendono cura delle colonie feline. L'appuntamento è a Boncellino (Ravenna), presso la palestra del campo sportivo in via Sottofiume 53. Piatti rigorosamente vegetariani. La quota di partecipazione è di 18 euro. Per prenotare è possibile chiamare il 339.1385034 (Michela). Attenzione però: c'è tempo fino al 24 luglio. ZOO SAFARI. EPILOGO. Ravenna, 10 luglio 2011. Nei giorni scorsi, la società “Alfa 3000”, titolare del parco faunistico della Standiana, di fronte a Mirabilandia, ha trionfalmente dichiarato che, con ogni probabilità, s'apriranno i battenti a fine estate. Non staremo qui a ripetere quali siano i motivi che adduciamo onde contestare una siffatta realizzazione, ma spiegheremo gli aspetti che hanno reso ineluttabile la sconfitta del fronte “antizoo”. Il volume d'affari mosso dalla creazione del parco faunistico ha reso ben disponibili molte persone: s'inizia con l'allora sindaco Mercatali, per poi proseguire con altri amministratori e concludere con l'etologo, passato a miglior vita, Giorgio Celli, trasmigrato dall'anti al pro zoo in modo mirabolante. D'altra parte, anche taluni politici locali hanno cambiato casacca cammin facendo. Per quanto ci riguarda, a suo tempo abbiamo contattato tre legali al fine d'ottenere un loro parere circa l'opportunità d'avviare una causa penale e/o amministrativa contro chi aveva creato le condizioni per realizzare lo zoo safari. Siamo stati sconsigliati dall'avviare iniziative legali per via degli esiti poco promettenti e molto dispendiosi. Basti pensare che un nostro ricorso al TAR di Bologna contro il Comune di Ravenna ha prodotto una sentenza dopo … diciassette anni! Da altre parti s'è osannato lo zoo safari perché creerà nuovi posti di lavoro ed un incremento del turismo. Chiunque può allora comprendere che la nostra nobile battaglia in difesa degli animali era da sempre destinata alla sconfitta. Il “business”, gli opportunismi d'Enti ed Istituzioni e così via hanno vinto. Le famigliole porteranno i loro pargoli a vedere animali selvatici snaturalizzati ed umiliati, illudendosi d'aver veduto un pezzo d'Africa. Il guaio è che in Romagna c'è spesso la nebbia e le paludi ravennati produrranno i dolori reumatici ai pachidermi. A conclusione, gradiremmo esprimere il nostro più vivo disappunto per quegli anonimi che hanno imbrattato i muri di Ravenna con le scritte “no zoo”: inutili, controproducenti ed inurbane! CACCIA: IN PREPARAZIONE I CALENDARI VENATORI REGIONALI Ravenna, 1 luglio 2011. Invito dell'Enpa alla Regione Emilia Romagna al rispetto dei dettami ISPRA e dell'Accordo raggiunto fra le parti sociali al tavolo di confronto. NO AL TRAFFICO DI CANI Ravenna, 30 giugno 2011. La Sezione E.N.P.A. di Ravenna, con il patrocinio del Comune e dell'Azienda U.S.L., ha provveduto alla tiratura di alcune migliaia di volantini e locandine per denunciare il traffico di cani, ovvero l'immissione nel nostro territorio di animali provenienti dal Mezzogiorno, dalla Spagna, dalla Romania, ecc. Si invita la cittadinanza a diffidare di chi propone l'adozione di cani di provenienza "misteriosa", soggetti spesso privi di sverminazione, vaccinazione, non microchippati e non sterilizzati, non di rado affetti da patologie pericolose e da problematiche comportamentali. L'invito per trovare un fidato amico è quello di rivolgersi al canile comunale. Allegata copia del Comunicato dell'Assessore comunale Piaia. LAGO "LA PERLA" Ravenna, 28 giugno 2011. Inviata lettera alla Provincia di Ravenna affinché vigili sull'incolumità dei pesci presenti nel laghetto in oggetto. CANE VAGANTE A SAN ZACCARIA: STRANA STORIA O INCIDENTE DI PERCORSO? Ravenna, 18 giugno 2011. Il 16 maggio 2011, in località S. Zaccaria (RA), è stata segnalata la presenza di un cane vagante. Si trattava di un meticcio di taglia medio-grande, con il mantello nero. L'animale, recuperato dagli addetti, è stato condotto al Canile Municipale di Ravenna dove la bestiola, dotata di microchip, è risultata positiva alla filaria. Dal numero di microchip l'Ufficio dei Diritti degli Animali del Comune di Ravenna avviava la ricerca del titolare, risalendo all'Anagrafe Canina della Regione Puglia. Quest'ultima, contattata, chiedeva di rapportarsi con l'AUSL di Bari, la quale rispondeva che non si potevano fornire indicazioni relative all'intestatario del cane e che, se proprio lo si fosse voluto sapere, occorreva una richiesta formale. Comunque, la suddetta AUSL preavvisava che il cane a loro risultava essere morto. L'Ufficio Diritti degli Animali inoltrava allora una formale richiesta, alla quale non era fornita alcuna risposta. Con una nuova telefonata il suddetto Ufficio entrava in contatto con un dipendente dell'Anagrafe Canina barese il quale, inavvertitamente, diceva il nome ed il cognome e la località della persona a cui sarebbe stato ceduto in adozione il cane in questione, grazie all'attività di una associazione animalista di valenza nazionale. A questo punto l'Ufficio Diritti degli Animali del Comune di Ravenna tentava una ricerca presso l'Anagrafe Canina della Regione Emilia-Romagna, allo scopo di accertare se vi fosse risultato iscritto il nominativo comunicato dall'operatore barese. In effetti, in provincia di Bologna esiste una persona con quel nome e cognome, la quale risultava essere in possesso, dal 2008, di un cane non corrispondente a quello rinvenuto a S. Zaccaria. L'Ufficio Diritti degli Animali contattava telefonicamente la suddetta persona, la quale ammetteva di aver tenuto presso di sé, per una settimana, nel giugno 2010, il cane pugliese, consegnatole da una associazione animalista bolognese e di averlo restituito alla stessa perché non in grado di gestirlo. Rimane un mistero, pertanto, dove sia stato il cane nel periodo da giugno 2010 a maggio 2011, allorquando ha fatto l'apparizione nella campagna di S. Zaccaria. L'Ufficio Diritti degli Animali, di fronte ad una situazione tutt'altro che chiara, si rivolgeva al Servizio Veterinario dell'AUSL di Ravenna affinché intervenisse presso l'AUSL di Bari. Si veniva così a sapere che il cane risultava intestato al canile di Ruvo di Puglia. Il veterinario dell'AUSL di Bari forniva comunque delle risposte vaghe e faceva sapere che era stata indetta una riunione con l'associazione animalista che si occupa delle adozioni presso il canile di Ruvo di Puglia, per definire la questione del cane ritrovato a S. Zaccaria. Lo stesso veterinario, colloquiando, vantava poi che, grazie alla collaborazione dell'associazione animalista, nel 2010 ben 400 cani del canile di Ruvo avrebbero trovato una nuova casa. Si informava allora il canile di Ravenna che un incaricato del canile di Ruvo di Puglia si sarebbe recato personalmente a ritirare il cane presente presso la struttura romagnola. Il responsabile del canile di Ravenna riceveva la documentazione della persona che avrebbe dovuto ritirare il cane e s'accorgeva che la stessa, nelle settimane precedenti al ritrovamento del cane, si era presentata, almeno un paio di volte, presso il canile di Ravenna allo scopo di farvi una semplice visita. A questo punto, la persona che si doveva recare a prelevare il cane informava il responsabile del canile ravennate che in sua vece si sarebbe presentato un incaricato dell'associazione animalista di Bologna. Cosa che è avvenuta. Il cane è stato così prelevato e sono state pagate anche i previsti 150 euro di spese. A tutto questo va aggiunto che, negli stessi giorni in cui si è ritrovato il cane di cui abbiamo parlato, sempre nella zona di S. Zaccaria sono stati rinvenuti altri 3 cani vaganti, di tipologia simile, ma privi di microchip. Trovare ben quattro cani abbandonati nella stessa area è quanto mai infrequente nella nostra realtà. La storia che vi abbiamo raccontato appare quindi quanto mai torbida; un mix di omertà e ambiguità e fa sorgere molti interrogativi circa il modo in cui sono rese possibili certe adozioni. Di fatto, tutto ci lascia intendere che il ritrovamento del cane con microchip, affetto da filaria, altro non sia che la punta dell'iceberg di un indecente traffico di cani. In nome di un animalismo fasullo, si imbarcano animali, quasi sempre non vaccinati, né sverminati, né sterilizzati, se non addirittura affetti da patologie, per le più imprevedibili destinazioni. Che il fatto di aver trovato un soggetto dotato di microchip altro non sia che “un incidente di percorso”? TRADIZIONALE MERCATINO PRO ANIMALI Estate 2011. Anche quest'anno i volontari dell'ENPA di Ravenna organizzeranno il tradizionale mercatino d'oggettistica a Casalborsetti Nord, via delle Rose n. 31. La manifestazione si svolgerà nei mesi di giugno e luglio, tutti i lunedì e martedì, dalle ore 17 alle 20. Il ricavato sarà devoluto in favore degli animali randagi di cui si occupa l'ENPA ravennate. Auspichiamo una folta partecipazione da parte delle persone sensibili ai problemi del randagismo felino e canino. COLLETTA ALIMENTARE DEL 21 MAGGIO 2011 Ravenna, 23 maggio 2011. Presso il supermercato "Gallery" di via Gramsci, a Ravenna, si è tenuta il 21 maggio u.s. una colletta alimentare per gli animali senza un padrone. I volontari Michela, Roberto, Elena ed Enrico si sono alternati dalle 8 alle 20 con dedizione veramente encomiabile e alla fine sono stati raccolti circa 200 chili di cibo. Un aiuto che i nostri piccoli amici gradiranno senz'altro. TRAFFICI POCO CHIARI. Ravenna, 18 maggio 2011. Anche a Ravenna, purtroppo, sta propagandosi in modo vieppiù incisivo il fenomeno del traffico di cani dal Sud Italia. Associazioni virtuali convincono delle persone ad adottare dei cani dalle più diverse località del Mezzogiorno, raccontando storie strappalacrime. Alcune persone si prestano ad ospitare anche fino a mezza dozzina di cani, in attesa che altri trovino un nuovo proprietario. Stiamo parlando di cani che molto spesso evidenziano problematiche caratteriali e comportamentali che l'improvvisato organizzatore di stalli sovente non si dimostra capace di gestire. Le conseguenze sono le più svariate: cani abbandonati davanti alle strutture pubbliche, nuovi spostamenti in altre zone e così via. I cani che vengono dal Meridione sono quasi sempre privi di microchip, non sverminati né vaccinati e non di rado affetti da leishmaniosi; quando invece sono accompagnati dal libretto sanitario, il nome e la firma del veterinario appaiono indecifrabili e misteriosi. Ovviamente le bestiole in arrivo non sono sterilizzate ed i neo proprietari od i titolari degli stalli non ci pensano neppure lontanamente a scongiurare il pericolo di inattese ed indesiderate cucciolate. Mentre nella nostra realtà da anni stiamo combattendo contro il randagismo, anche con la limitazione delle nascite, adesso, per la superficialità od irresponsabilità comportamentale di taluni, si incrementa la natalità e di conseguenza il randagismo. I trafficanti di cani, che nulla sanno né interessa loro sapere, di quanto è stato fatto in oltre vent'anni nella provincia di Ravenna per tenere la situazione sotto controllo, non esitano a compromettere gli sforzi materiali ed economici sostenuti da Enti Pubblici ed associazioni zoofile non fantomatiche per contrastare il randagismo ed evitare che la nostra realtà possa accumunarsi a quella della Campania o della Calabria. E così appelli strazianti che vengono lanciati via e-mail inducono molti sprovveduti a rendersi disponibili a collaborare con delle associazioni che sono quasi sempre fantomatiche o di comodo e una marea di cani è trasferita al Nord, con buona pace di enti ed istituzioni meridionali che continuano imperterriti ad omettere gli obblighi di legge. Su di un peloso pietismo si sta lucrando da parte di certuni e non occorre molto per comprenderlo. Ci appare strano, infatti, che delle persone trovino il tempo ed i soldi per percorrere in lungo ed in largo lo Stivale, oppure per fare, addirittura, delle spedizioni aeree. Tutto questo ha un costo rilevante, ma se certe associazioni animaliste hanno soldi, perché allora non li spendono per accudire e sterilizzare gli animali in loco? Biglietti aerei, carburante, ticket autostradali, costi di trasferta, noleggi di mezzi e così via hanno costi di certo consistenti e riguardano una piccolissima parte di animali, se confrontata a quella presente nei territori di partenza. Al canile di Ravenna si stanno verificando episodi inquietanti. Persone interessate ad adottare un cane hanno rinunciato a farlo perché l'iter che porta all'assegnazione della bestiola è per loro troppo “impegnativo” e candidamente affermano d'aver adottato un cane tramite la solita eterea associazione, senza tante problematiche. L'iter richiesto per adottare un cane dal canile non è ottusa burocrazia, ma serve a comprendere quale cane sia più adatto a quel tipo di persona o se vi siano le condizioni ambientali e familiari per cederlo in adozione. Ricordiamoci che se gli animali sono ceduti a cuor leggero, come accade grazie a questi traffici, si fa del male a loro stessi, perché possono finire ad un proprietario non adatto o troppo superficiale e, poco tempo dopo, proprio al canile. CANI IN SPIAGGIA. Ravenna, 29 aprile 2011. Il Comune di Ravenna ha individuato anche per il 2011 due tratti di spiaggia libera dove consentire l'accesso ai cani durante l'estate. In proposito è stata emessa l'Ordinanza n. 592/2011, valida dal 1.mo maggio al 30 settembre. La prima area è a Casalborsetti, nel tratto di spiaggia libera della lunghezza di circa 50 metri a sud dello stabilimento balneare Overbeach. La seconda è invece a Lido di Classe nel tratto di spiaggia libera della lunghezza di circa 30 metri a nord della scogliera trasversale alla foce del fiume Savio. L'utilizzo di tali aree è consentito dall'alba al tramonto, dall'1 maggio al 30 settembre. Le due aree non sono dotate di ombreggio, acqua e servizio di salvataggio, per cui sarà cura del proprietario, per il benessere dell'animale, creare zone d'ombra e provvedere alla fornitura di acqua per l'abbeverata e la docciatura. Spetterà ad Hera provvedere ad effettuare periodici interventi di pulizia e di risanamento dell'arenile. Potranno accedere alla spiaggia esclusivamente i cani che siano regolarmente iscritti all'anagrafe canina. I cani dovranno essere mantenuti al guinzaglio, non dovranno arrecare disturbo al vicinato, non dovranno manifestare aggressività verso gli altri soggetti contemporaneamente presenti; potranno fare il bagno in mare nello specchio acqueo antistante i tratti di spiaggia sopraindicati e devono essere esenti da infestazioni di pulci, zecche o altri parassiti. E' interdetto l'accesso ai cani femmina in calore. Il proprietario dovrà essere munito di paletta/raccoglitore per le deiezioni del proprio animale da riporre nei contenitori appositamente installati. Le infrazioni saranno punite con sanzioni pecuniarie. (Dal sito del Comune) COLLETTA ALIMENTARE DEL 2 APRILE 2011 Ravenna, 3 aprile 2011. Ancora una volta la colletta alimentare organizzata dall'Enpa di Ravenna ha avuto un esito positivo. Il 2 aprile u.s. presso il supermercato Coop di via Faentina sono stati raccolti 350 chili di cibo per gatti. Durante l'intera giornata, al tavolo di raccolta si sono distinti Cristina, Michela, Roberto, Laura e Monica e i randagi, grazie al generoso contributo dei tanti clienti del supermercato, potranno confidare in una pappa sicura. Guarda le foto. CONCLUSO A RAVENNA IL PROCESSO DI PRIMO GRADO A GIORGIO GUBERTI. Ravenna, 2 marzo 2011. Il 24 Febbraio scorso si è concluso il processo di primo grado contro Giorgio Giacomo Guberti, allevatore di cani di razza “pointer”. Finalmente, dopo tante sentenze in suo favore, giustizia è stata fatta, riconoscendolo colpevole per maltrattamenti e abbandono di animali, nonché per smaltimento illecito dei liquami. Il Guberti è stato condannato a diciotto mesi di carcere, con pena sospesa, oltre al pagamento delle spese legali ed al divieto di allevare per tre anni. Gli animali sono stati confiscati e sono stati dati in affidamento alle persone e/o associazioni che li hanno in custodia. Vogliamo ricordare che, con questa sentenza, si è messo sotto accusa il metodo d'allevamento, del tutto personale e bizzarro, adottato dal Guberti in tanti anni di attività. Una sentenza, che ci auguriamo di poter leggere presto, con la quale si rende giustizia a tanti anni di maltrattamenti a danno di animali, vittime di teorie che ci ricordano quelle naziste. Tra l'altro, la vicenda Guberti ha provocato un grave danno d'immagine alla città, facendola considerare una realtà retrograda mentre, al contrario, le condizioni in cui sono tenuti gli animali qui da noi non è affatto peggiore del livello medio-alto d'Italia. Non sappiamo se a questo primo grado di giudizio ne faranno seguito altri, ma, se così fosse, ci auguriamo fin da ora che, chi sarà chiamato a giudicare, valuti tenendo in dovuta considerazione i principi sanciti da questa prima sentenza. Circa i cani, non sapremo mai quale sorte abbiano avuto alcuni di loro dal giorno del sequestro in poi. Vogliamo però dirci felici per la sentenza, dato che il nostro Ente ha combattuto penalmente ed amministrativamente, per almeno due lustri, l'attività di Guberti, profondendo impegno e perseveranza, senza mai arrendersi, nonostante le non poche sconfitte, astenendoci dal polemizzare sulle cause, a noi non imputabili, che le provocarono. QUEL PASTICCIO DELLA PROVINCIA Ravenna, 23 febbraio 2011. A seguito del nostro comunicato stampa con il quale si denunciava l'esclusione della nostra Provincia dal finanziamento regionale per la creazione o la ristrutturazione di canili e gattili, il Consigliere provinciale Farolfi (PdL) ha diramato un comunicato, pubblicato da Ravenna Notizie, con il quale critica la condotta omissiva dell'Assessorato ai Servizi Sociali. Il Consigliere provinciale Francesco Morini (UdC) ha invece presentato un'interpellanza, di cui riportiamo il testo integrale, allo scopo di conoscere il responsabile dell'omissione: Al Sig. Presidente della Provincia di Ravenna. Oggetto: Protezione animali art. 3 comma 2 della L.R. 27/2000 INTERPELLANZA La Regione Emilia Romagna, con deliberazione di Giunta Regionale n. 2199 del 27/12/2010, ha ripartito, tra le varie Province che ne avevano fatto richiesta tramite gli appositi Comitati Provinciali istituiti dall'art. 3 comma 2 della L.R. 27/2000, dei fondi da destinare alla costruzione e/o ristrutturazione di canili e gattili Balza all'occhio che l'unica Provincia non ammessa alla ripartizione dei fondi è quella di Ravenna, dato che l'Assessorato ai Servizi Sociali, cui il suddetto Comitato fa capo, non ha convocato alcuna riunione, così come previsto dall'art. 16 comma 3 della L.R. 27/2000 e nonostante la Regione avesse invitato le Province a presentare progetti di intervento entro il 15 settembre 2010. Riteniamo grave e penalizzante detta omissione, che colpisce alcune inderogabili necessità strutturali del nostro territorio. Detta omissione comporta un danno e dei disagi a quanti operano nel settore di cui alla L.R. 27/2000. Si chiede di conoscere il responsabile dell'omissione e quali misure si intendano adottare per porre rimedio al danno creato. SUCCESSO AL SUPERMERCATO “LA FONTANA” DELLA COLLETTA ALIMENTARE Ravenna, 13 febbraio 2011. Grande successo ha avuto la colletta alimentare tenutasi sabato 12 febbraio 2011 presso il supermercato “La Fontana” di vicolo Tacchini. La raccolta, organizzata per raccogliere cibo per le coline feline, è arrivata a 440 kg . Una nuova prova della sensibilità di tanti ravennati nei confronti dei gatti che vivono in libertà. I volontari sono stati presenti sul posto per tutta la giornata, dando prova di ampia dedizione zoofila e il cibo sarà ripartito tra gli alimentaristi del nostro ente. Esprimiamo un vivo ringraziamento a quanti hanno reso possibile l'iniziativa e in particolare alle le foto organizzatrici Michela Frisoni e Cristina Giannella.Guarda IL PROCESSO "GUBERTI" Ravenna, 8 febbraio 2011. Non vorremmo che, come per i precedenti processi contro Guberti, si deviasse, nei dibattimenti, dal vero quid della faccenda. A noi zoofili non importano affatto le motivazioni addotte da taluni circa le genealogie dei vari cani, le ricerche per migliorare certe caratteristiche espositive, la stima e la considerazione di cui godeva l'allevamento “del Vento” anche a livello internazionale. Il problema è un altro. Si tratta di valutare le condizioni igienico–sanitarie delle strutture, il mancato benessere degli animali, le bizzarrie alimentaristiche, l'esasperata competività per la sopravvivenza. A nostro parere non è concepibile che nel 2011 si possano giustificare delle strutture e delle metodologie come quelle che erano in vigore nei canili di Campiano ed Osteria. Noi concordiamo con quanto asserito nell'udienza dello scorso 16 novenbre dal veterinario–etologo Roberto Marchesini circa il trattamento riservato agli animali dal Guberti. Noi chiediamo che agli animali sia garantito il rispetto, la dignità, il decoro ed il benessere che fanno parte della cultura e dell'etica di questa società. Speriamo che la sentenza, almeno questa volta, renda giustizia ai tanti cani che in troppi anni hanno patito a causa di teorie che per noi sono e restano inaccettabili e ribadiamo pertanto che il processo deve accertare l'ipotesi di reato di maltrattamento a danno di animali e non le genealogie e le benemerenze alle esposizioni canine. FINANZIAMENTI REGIONALI. Ravenna, 7 febbraio 2011. In questi giorni, la Regione Emilia Romagna ha reso noti gli stanziamenti di fondi assegnati alle singole Province, allo scopo di realizzare o ristrutturare i canili o i gattili pubblici presenti sul territorio. Allorquando la Regione, con propria circolare, chiede alle Amministrazioni Provinciali di far pervenire entro un preciso termine i progetti relativi agli interventi da effettuare, le Province stesse debbono convocare il “Comitato Provinciale per la Legge Regionale n. 27/2000”, di cui, tra l'altro, fanno parte anche le associazioni zoofile o animaliste presenti sul territorio. Ebbene, nella Deliberazione di Giunta Regionale n. 2199 del 27/12/2010, sono menzionate tutte le Province, ad esclusione di quella di Ravenna. In poche parole, l'Assessorato alle Politiche Sociali e Sanitarie della Provincia di Ravenna se l'è dormita di brutto e si è dimenticato di convocare il Comitato Provinciale suddetto per informarsi sulla necessità di realizzare interventi sulle strutture di ricovero per animali. Un danno rilevante, dato che di quattrini ne occorrevano eccome! Questa è la sensibilità dell'Assessorato nei confronti degli animali: oblio completo. Abbiamo prontamente inoltrato una richiesta all'amministrazione Provinciale, per chiedere chiarimenti. Una spiegazione riusciranno ad inventarsela, ma da parte nostra riteniamo che la Provincia di Ravenna abbia dimostrato, qualora ve ne fosse stato bisogno, che detto ente pubblico, in Italia, sarebbe opportuno eliminarlo