Rivus Frigidus
RIVUS FRIGIDUS E’ UN PRODOTTO EDITORIALE NON PERIODICO
PROPRIETARIO: COMUNE DI RIOFREDDO ANNO I - N° 2 - DICEMBRE 2008
In questo numero:
Prima pagina: Fiducia nella Giustizia... Il Comune: Pagg. 2 ‐ 3 Differenziare: “un gesto naturale” Pag. 4 Servizi pubblici: risultato raggiunto Facile accesso per la libera informazione Il Mondo: Pag. 5 Lista dei desideri L’Arco di Santa Caterina diventa Star Gate Pag. 6 Mercanti di solidarietà Eroi silenziosi: “Rose Busingye” Pag. 7 Care, fresche e amare acque La Cultura: Pagg. 8 ‐ 9 8 Settembre 43: Alberto Lattuada racconta… Pag. 10 La “Pastorella” di Riofreddo Pag. 11 L’amore ai tempi ... dei nostri nonni Le Associazioni: Pag. 12 Teatro, Saperi e … Sapori Natale è sempre Natale Pag. 13 “Con gli occhi di un bambino” : per Gloria e Sophia Le Scuole: Pag. 14 Piccoli consigli per un mondo migliore: “Liberi pensieri degli alunni della classe V Elementare di Riofreddo” Fiducia nella Giustizia... Si è conclusa lo scorso 20 novembre, la brutta vicenda giudiziaria, che ha visto, ingiustamente coinvolti, sei Consiglieri Comunali facenti parte dell’attuale
maggioranza politica del Comune di Riofreddo. Diciamolo chiaramente, chi ha provato ad infangare l’immagine e l’onore di sei
onesti cittadini della nostra comunità, allo scopo di consumare
una mera vendetta politica legata
a una sconfitta elettorale che
ancora oggi brucia, questa volta
non ci è riuscito. Infatti il GUP di
Tivoli dopo un attento esame
delle carte e dei documenti riguardanti la vicenda in questione, ha prosciolto i sei Consiglieri
Comunali, in quanto il fatto non
sussiste. Quale reato, avrebbero
commesso i consiglieri denunciati nel chiedere che il Consiglio
Comunale di Riofreddo, legittimamente eletto dal popolo, si
potesse riappropriare del diritto
dovere di discutere ed adottare
un P.R.G., anziché delegare tale
funzione ad un commissario regionale, che, forse nemmeno
sapeva, fino ad allora, l’esatta
ubicazione del nostro Paese o
addirittura ne ignorava
l’esistenza? E ancora, chi avrebbe dovuto pagare lo stesso commissario regionale, deputato
all’adozione del P.R.G. Comunale, quando questa è invece prerogativa del Consiglio? Alla prima domanda credo abbia risposto
in modo chiaro il giudice, il cui
giudizio “super partes” è sufficiente a fugare ogni dubbio qualora ce ne fosse ancora bisogno.
Per quanto attinente invece alla
seconda domanda, la risposta
credo sia chiara e soprattutto
sotto gli occhi di tutti: “l’intera
Comunità di Riofreddo. Quale
illecito dunque, e dov’è il dolo?
Le persone coinvolte in questa
vicenda, a mio parere vanno
elogiate, in quanto, hanno correttamente esercitato le loro
funzioni politiche ed amministrative, evitando allo stesso
tempo un danno per le casse
comunali. A questo punto fermiamoci tutti a riflettere, e cerchiamo almeno di fare tesoro di
questa vicenda. Io credo che sia
definitivamente arrivata l’ora in
cui, nel nostro paese, le divergenze politiche vengano affrontate serenamente nelle opportune sedi, attraverso il confronto,
e perché no anche attraverso lo
scontro, ma che tutto resti nella
sfera della politica locale. Tutto
ciò che da essa esula, non gioverà mai allo sviluppo e alla
crescita di Riofreddo, sia questo
ben chiaro a chiunque, anche a
coloro che avrebbero voluto
speculare politicamente su questa vicenda, qualora ci fosse
stato un eventuale ed assurdo
rinvio a giudizio. Al nostro
Paese non servono queste inutili
guerre, come non serve più
alzare muri e barriere che continuano a dividere. Al nostro
Paese servono idee nuove e
soprattutto uno spirito nuovo,
perché solo in questo modo
esso potrà progredire. Certi
assurdi comportamenti non
hanno più senso, essi sono stati
e saranno sempre un cancro per
Riofreddo, ma soprattutto non
costituiscono e non costituiranno mai un buon insegnamento
per i giovani, che inevitabilmente, in futuro, dovranno assumersi l’onere e l’onore di
amministrare il paese in cui
vivono.
Tonino Meloni
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Anno 1-n° 2
IL COMUNE
Differenziare: “un gesto naturale” Intervista al Vice Sindaco di Arsoli Luca Pulcini Come già anticipato, in un articolo del precedente numero, nel
nostro Paese inizierà, entro la
prima metà del prossimo anno, il
servizio di raccolta differenziata
dei rifiuti, mediante il sistema
porta a porta. L’attivazione del
nuovo servizio, sarà possibile
grazie ad un contributo provinciale, ottenuto dall’unione dei
comuni MedAniene, della quale
il nostro paese è parte integrante.
Il progetto si inserisce specificatamente nell’ambito della campagna che la Regione Lazio, insieme alla Provincia di Roma, hanno avviato già da qualche anno,
allo scopo di premiare tutti quei
C o m u n i, c h e , a t t r a v e r s o
l’attivazione dei servizi di raccolta differenziata, si impegnano ad
affrontare il problema dei rifiuti,
che oggi è di estrema attualità,
mediante sistemi innovativi e del
tutto ecocompatibili, come appunto quello specifico del riciclaggio. Chi ha seguito in questi
anni, per l’Unione MedAniene,
l’intero iter progettuale, dalle sue
origini, passando attraverso la
concessione del contributo e fino
alle fasi esecutive, è stato il Vice
Sindaco di Arsoli Sig. Luca Pulcini, al quale vogliamo chiedere
notizie ed informazioni più dettagliate in merito all’intero progetto, facendo così al tempo stesso
un altro piccolo passo all’interno
della campagna di informazione
e di sensibilizzazione dei cittadini, che è uno dei pilastri fondanti
per la buona riuscita
dell’iniziativa.
Sig. Pulcini, quando è stato
presentato il progetto della
raccolta differenziata ?
Il progetto è stato presentato
nell’anno 2006, in adesione ad
un bando della Provincia di Roma, ma già nel 2005 si era avviato un confronto con la stessa, per
verificarne la fattibilità.
A quanto ammonta la cifra
finanziata dalla Provincia ?
L’importo del finanziamento è di
circa 160.000 Euro, con i quali si
affronteranno i costi per la campagna pubblicitaria e di comunicazione, per il personale che
svolgerà il servizio e per
l’acquisto i buona parte dei materiali necessari come i bidoncini
destinati alle famiglie per differenziare i rifiuti direttamente in
casa, e i bidoncini più grandi da
posizionare nei centri abitati, in
punti ritenuti strategici dalle singole amministrazioni.
Da chi è stata curata la realizzazione del progetto ?
Il progetto è stato elaborato dal
sottoscritto, in rappresentanza
dell’Unione dei Comuni, unitamente alla cooperativa sociale
MedAniene, che ha curato i gli
aspetti logistici e organizzativi.
Come verrà svolto il nuovo
servizio di raccolta differenziata ?
Mediante il sistema della raccolta
porta a porta. Gli operatori preposti, infatti, ritireranno direttamente presso le abitazioni, tutte
le tipologie di rifiuti, sia quelli
dei materiali differenziati
all’avanguardia e
fortemente
innovativo per tutta la nostra
zona.
E i materiali ingombranti ?
I rifiuti ingombranti che ad oggi
rappresentano uno dei principali
problemi, inerenti il degrado
ambientale del nostro territorio,
saranno anch’essi conferiti
nell’isola di Riofreddo, attraverso un servizio di trasporto a domicilio, totalmente gratuito.
E l’umido ?
Il così detto umido, non contemplato nel progetto di cui stiamo
parlando, verrà smaltito insieme
all’indifferenziato, perché ritenuto poco vantaggioso dal punto di
vista economico dai tecnici della
Provincia che ci hanno seguito
durante l’intero percorso.
L’umido, infatti, avremmo dovuto conferirlo nell’isola per il
compostaggio sita nel Comune di
differenziati (carta, vetro, plastica e alluminio), che indifferenziati, secondo un calendario stabilito, la cui frequenza sarà appropriata alle esigenze dei singoli
Comuni, e mirata al buon funzionamento del servizio.
Dove verrà conferito il materiale differenziato ?
Tutto il materiale differenziato e
cioè carta, plastica, vetro e alluminio, verrà conferito presso
l’isola ecologica in fase di realizzazione nel Comune di Riofreddo, che diventerà così il vero
fulcro di un sistema di raccolta
Maccarese, con dei costi di smaltimento elevatissimi. Per chi invece non volesse smaltire
l’umido con l’indifferenziato, e
avesse a disposizione gli spazi
necessari, è prevista l’attivazione
del servizio di compostaggio
domestico. Verranno distribuite
gratuitamente ai cittadini che ne
faranno richiesta, le compostiere
della capienza di 300/600 litri,
nelle quali conferire l’umido.
Di che cosa si tratta ?
Il compostaggio domestico è un
metodo di riutilizzo dei rifiuti
organici. L’umido conferito
all’interno delle compostiere, si
trasforma, attraverso il ciclo naturale della biodegradazione, in
compost, un prezioso terriccio
ideale come fertilizzante in agricoltura, per orti, giardini e piante
in vaso.
Ma veniamo al dunque: perchè
fare la raccolta differenziata ?
E’ ancora sotto gli occhi di tutti,
quello che è accaduto a Napoli,
ed in tutta la Campania. Da noi la
situazione delle discariche di
Guidonia e Malagrotta, si è fatta
ormai critica, corriamo il rischio
di non sapere più dove conferire i
nostri rifiuti, in quanto, le probabilità che nei prossimi anni, le
stesse discariche vengano chiuse
sono sempre maggiori. Se inoltre, aggiungiamo a ciò, quanto
evidenziato qualche settimana fa
da una nota trasmissione televisiva della RAI, riguardo gli strani
ed ambigui rapporti, fra politica
ed affari, gravitanti attorno alla
gestione dei rifiuti nella nostra
Regione, si può concludere che è
ormai arrivata l’ora di ripensare
l’intero sistema. Adesso è il momento di cambiare strada, è l’ora
di passare dalla MONNEZZA,
al riciclo dei materiali. Infine,
non è da trascurare, l’aspetto
legato alla tutela ambientale del
nostro territorio, nonché quello
del pubblico decoro dei nostri
Paesi, nelle cui strade si vedono
ormai troppo frequentemente
cumuli di rifiuti, che, diciamolo
chiaramente non costituiscono un
grande esempio di civiltà. Fare la
raccolta differenziata, a mio avviso, è oramai diventato un dovere civile e morale, di fronte al
quale le amministrazioni locali e
tutti i cittadini non possono più
fare finta di niente.
Dal punto di vista economico,
quali oneri comporta il nuovo
sistema di raccolta dei rifiuti ?
La situazione delle discariche, di
cui si è parlato precedentemente,
porterà nei prossimi 2/3 anni a
fortissimi aumenti dei costi di
smaltimento, che andranno inevitabilmente a gravare sui bilanci
comunali e di conseguenza su
quelli delle famiglie. Durante
Rivus Frigidus
questi anni, nei quali ho seguito
tutto il percorso progettuale, ho
avuto l’occasione di confrontarmi con amministratori locali provenienti da più parti d’Italia, i
quali già da tempo si ritrovano ad
affrontare costi di discarica di
gran lunga superiori ai nostri.
Con essi ci siamo trovati
d’accordo nel prendere ad esempio quei comuni che oggi, a seguito di un enorme lavoro svolto
per incentivare la raccolta differenziata, riescono a differenziare
fino all’ 80% dei rifiuti. Ciò si
realizza già in molte parti d’Italia
e non solo del nord. E’ ovvio che
il sistema di cui parliamo, almeno per i primi anni, avrà dei costi
maggiori di quelli che si hanno
con il sistema attuale di raccolta
dei rifiuti, tali costi saranno dovuti all’organizzazione e alla
strutturazione di un servizio
completamente innovativo per i
nostri Comuni, nonché al maggiore impiego di personale. Ma
nel corso degli anni con
l’aumento delle percentuali di
riciclaggio (fissata al 25% nel
primo anno), diminuiranno i costi derivanti dallo smaltimento in
discarica dell’indifferenziato.
In pratica, ci sarà un risparmio
reale ?
Il risparmio reale per i Comuni ci
sarà quando il sistema entrerà a
regime, e cioè quando si potrà
fare la raccolta porta a porta anche dell’umido. La raccolta
dell’umido, che sul nostro territorio rappresenta circa il 30% dei
rifiuti prodotti, alzerebbe le percentuali di differenziazione almeno al 50% . Ciò accadrà verosimilmente nell’arco di due tre
anni, cioè quando verranno realizzate nei comuni di Olevano e
Mandela, due isole ecologiche
per il compostaggio. Questo
comporterà allora un risparmio
reale del 50% circa, sui costi di
discarica, che ad oggi sono quantificati per tutti i comuni
dell’Unione in 250.000 Euro, più
altri 40.000 Euro per lo smaltimento degli ingombranti.
Quanto incide il personale,
sull’intero costo del servizio ?
I costi del personale sono stati
quantificati intorno a poco meno
della metà del contributo provinciale.
Chi sosterrà tali costi dopo il
IL COMUNE
primo anno, cioè alla fine del
contributo della Provincia di
Roma ?
E’ chiaro che, all’inizio, tali costi
dovranno essere sostenuti dalle
singole amministrazioni attraverso i loro bilanci. Ma d’altronde
parliamo di occupazione per il
nostro territorio, a cominciare dal
personale che verrà impiegato
presso l’isola ecologica per finire
a quello che svolgerà il servizio
della raccolta porta a porta. Credo che l’aspetto occupazionale,
unitamente a quello della tutela
ambientale del territorio, siano
due validi motivi per cui le nostre amministrazioni possano e
debbano rifinanziare questo progetto, senza trascurare però la
possibilità di ottenere ulteriori
finanziamenti pubblici, vista
l’attenzione che, ormai, a tutti i
livelli istituzionali si presta, sia
all’incentivazione che alla pratica della raccolta differenziata. In
effetti i comuni, attraverso il
porta a porta, risparmieranno sui
costi di discarica e avranno così
la possibilità di utilizzare le risorse che ne derivano, per coprire le maggiori spese dovute al
personale.
Quindi, meno soldi per la discarica a favore di un aumento
occupazionale ?
Certamente e questa mi sembra
una scelta esatta su tutta la linea.
Chi gestirà, nel nostro territorio, il nuovo servizio di raccolta
dei rifiuti ?
L’unione dei Comuni sta lavorando alla costituzione di una
società a capitale misto pubblico
– privato, che gestirà il servizio
di raccolta differenziata. D’altra
parte parliamo di un servizio
fortemente innovativo e di fondamentale importanza per lo sviluppo e la tutela del nostro territorio, per gestire il quale servirà
una struttura mirata e fortemente
organizzata.
Da chi sarà composta la società
in questione ?
Faranno parte della società i
Comuni dell’Unione, a cui si
aggiungeranno presumibilmente
altri tre Comuni della zona, che
hanno dimostrato un forte interesse per l’iniziativa. Tali Enti,
che costituiranno la parte pubblica della società, deterranno il
60% del capitale, mentre il 40%
rimanente, sarà detenuto da un
partner privato che verrà individuato a seguito di una gara europea.
Quando inizierà la campagna
di informazione ?
Due mesi prima dell’attivazione
del servizio. Ipotizzando che lo
stesso cominci intorno al mese di
Maggio 2009, la campagna avrà
inizio nel mese di marzo dello
stesso anno.
Chi avrà il compito importantissimo di svolgere la campagna pubblicitaria e di comunicazione ?
La campagna, che come più volte
ripetuto costituirà uno degli elementi fondamentali affinché il
servizio di raccolta differenziata
nei nostri paesi possa raggiungere i risultati sperati, verrà svolta
dalla cooperativa sociale MedAniene, la quale si avvarrà della
collaborazione della cooperativa
Erica, esperta nel settore della
comunicazione.
Quali saranno le modalità di
svolgimento della campagna di
informazione ?
Verranno organizzati vari incontri pubblici con i cittadini in tutti
i paesi coinvolti nell’iniziativa, si
entrerà nelle scuole, per educare
gli alunni e far capire loro quanto
sia importante la raccolta differenziata sia per il nostro territorio
che per l’intero pianeta. Verrà
inoltre consegnato direttamente
a tutte le famiglie il materiale
informativo, che conterrà tutte le
spiegazioni, le varie modalità di
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differenziazione, nonché i calendari relativi ai passaggi giornalieri del personale addetto presso le
singole famiglie. Questa breve,
ma speriamo utile, intervista,
termina qui, da essa si evince, in
modo molto chiaro, che per il
nostro territorio sta per aprirsi,
con l’avvento del servizio di raccolta differenziata, una fase del
tutto nuova, che avrà un fortissimo impatto sulle nostre abitudini. Questa fase segnerà definitivamente il punto di rottura con le
vecchie logiche e le superate
pratiche nella gestione dei rifiuti.
Con l’apertura di questo nuovo
scenario, ognuno di noi sarà
chiamato a dare prova del proprio senso civico. Siamo consapevoli che all’inizio potranno
esserci difficoltà, ma siamo altrettanto consapevoli che con la
buona volontà e l’impegno di
tutti, ogni eventuale problema
che si presenterà potrà essere
risolto nel migliore dei modi. Per
quanto ci riguarda questa Amministrazione, fermamente convinta
che la raccolta differenziata sia,
per il futuro del nostro territorio,
l’unica strada percorribile, sarà a
completa disposizione di tutti
coloro che al presentarsi delle
prime difficoltà, senza fare sterili polemiche od inutili chiacchiere di piazza, formulino proposte
serie, concrete e costruttive, mirate al miglioramento ed al raggiungimento di una maggiore
efficienza del servizio.
Tonino Meloni
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Anno 1-n° 2
IL COMUNE
Servizi pubblici: risultato raggiunto Da oggi anche i cittadini di Rifreddo, e con loro, i frequentatori
abituali e i turisti che giungono
nel nostro Paese, avranno a disposizione dei servizi pubblici
gratuiti. La realizzazione di predetti servizi è stata possibile grazie al contributo ottenuto ai sensi
della L.R. n. 10/2005, riguardante il recupero degli immobili
comunali adibiti allo svolgimento di attività sociali. Il contributo
è stato richiesto dalla precedente
Amministrazione e poi gestito da
quella attuale, la quale, modificando in parte il progetto iniziale
di semplice ristrutturazione dei
locali in uso all’Associazione Pro
Loco, ha potuto raggiungere un
altro obiettivo prefissatosi in
campagna elettorale. Infatti lasciando inalterato il progetto
riguardante il locale sito in Piazza Donizetti, sede storica e istituzionale dell’Associazione Pro
Loco, e del locale sottostante la
Chiesa di San Nicola adibito a
magazzino dalla stessa, si è proceduto a modificare il progetto
per il secondo locale di via delle
Piagge. Tale modifica ci ha consentito di realizzare due bagni
pubblici, uno dei quali fruibile
dalle persone diversamente abili.
Si è proceduto inoltre, facendo
rientrare la spesa nell’ambito dei
fondi stanziati dalla Regione
Lazio, alla realizzazione di una
scala esterna, che collega i campi
di gioco dell’ adiacente oratorio
parrocchiale con i nuovi bagni, e
infine al rifacimento della pavimentazione dell’intero vicolo.
L’importanza di questa opera,
risiede nel fatto che, oltre ad aver
adempiuto ad un dovere civico,
sono state contemporaneamente
soddisfatte altre due esigenze. La
prima, è quella di aver dotato
l’oratorio parrocchiale, frequentatissimo dai giovani di Riofreddo, di servizi pubblici esterni ai
Scorcio di via delle Piagge dopo i lavori di ristrutturazione
campi di gioco, evitando in questo modo di ridurre lo spazio a
disposizione dei ragazzi; la seconda, ma non per importanza, è
di aver risolto il problema della
mancanza di servizi igienici in
occasione di manifestazioni culturali e gastronomiche. Tali servizi richiesti dalla vigente normativa igienico-sanitaria, obbligavano e avrebbero continuato
ad obbligare anche in futuro le
Associazioni operanti nel nostro
territorio a spendere ingenti somme per noleggiare WC chimici
con conseguente diminuzione
delle proprie risorse economiche . A tal riguardo, si è tenuto
conto del fatto che la maggior
parte delle manifestazioni realizzate negli ultimi anni si sono
svolte in Piazza della Chiesa di
S. Nicola e nel Piazzale R. Garib a ld i, c onf e r ma n d o c o s ì
l’esattezza nella scelta
dell’ubicazione dei servizi, comunque vicini al centro del paese
ma nello stesso tempo non troppo in vista.
Roberto Rainaldi
Facile accesso per la libera informazione La seconda metà del 2008 è stata
segnata dallo sforzo che l’attuale
Amministrazione Comunale di
Riofreddo ha compiuto per superare il digital divided, che ormai
avvolgeva il paese in un clima di
arretratezza tecnologica. Ora il
territorio comunale dispone di un
collegamento internet wdsl, con
il quale il Comune ha voluto
colmare questa falla che rappresentava un vero e proprio handicap. La presentazione dei servizi
wireless, offerti dalla società T.
Media Comunications, si è tenuta
nello scorso mese di Marzo presso la sala consiliare del palazzo
comunale; nel corso della riunione furono dimostrati, a coloro
che sono intervenuti, i servizi di
banda larga a 640/256 Kbit/sec,
con picchi di 1 Mbit/sec. Per
usufruire del sistema iperlan a 5
gigahertz, è necessario l’acquisto
e l’installazione di un’antenna
del tipo microtic 522, nonché
l’adesione ad un contratto prepagato flat da 18 euro al mese.
Dallo scorso mese di Novembre
il Comune, con una spesa aggiuntiva di 1500 euro, ha fatto
installare un ripetitore sul tetto
del museo delle Culture Villa
Garibaldi, con il quel viene servito l’intero rione di Castiglione e
la parte alta di Via Valeria, arrivando così a coprire circa il 90%
di tutto il territorio comunale. In
oltre, dallo stesso mese, sono
stati dotati del collegamento
internet l’edificio scolastico ed il
Museo delle Culture, che a breve
diventerà una vera postazione,
aperta ed a disposizione di tutti i
cittadini, compatibilmente con
gli orari di apertura dello stesso.
L’attivazione del servizio garantisce per il paese di Riofreddo un
vero e proprio punto di rottura
con il digital divided, un divario
a cui il Comune era costretto a
causa della particolare posizione
geografica. Il concetto di rete e
connessione come commodity è
di certo uno dei punti più dibattuti nelle discussioni che riguardano il diritto all’informazione, ed
ora, fortunatamente, questo diritto appare sempre più tangibile.
Riofreddo ha conquistato così un
posto di rilievo nella battaglia
contro il divario tecnologico, in
favore di una diffusione capillare
delle nuove tecnologie. Vivere in
un piccolo comune tra le montagne della provincia, non deve più
essere sinonimo di decentrazione, di ineguatezza e di mancanza
di accessibilità, così come è riuscito a dimostrare il Comune di
Riofreddo
Sara Nunzi
Rivus Frigidus
IL MONDO
Lista dei desideri Natale fa sempre binomio con
regali, giorni e giorni prima della
fatidica data si comincia a pensare a cosa regalare a questa o a
quest’altra persona, spesso i doni
sono mirati e studiati ma altrettanto spesso sono solo un modo
per liberarsi la coscienza e quindi
oggetti inutili, l’ennesima camicetta o il milionesimo bracciale.
Save the Children, è la più grande organizzazione indipendente
che opera a favore dei bambini di
tutto il planisfero, in Italia è attiva dal 1998 e le sue sedi sono
sparse in più di 100 paesi del
mondo.
Quest’anno la Onlus propone per
le feste natalizie una Lista dei
Desideri, grazie alla quale ognuno di noi può fare un regalo utile
alla persona, anzi alle persone
che lo ricevono.
Attingendo dai doni che la lista
presenta, in base alle nostre esigenze e possibilità si possono
scegliere tra i più svariati doni, in
cambio il destinatario del nostro
dono riceverà una cartolina nella
quale verrà spiegata tutta la dinamica che abbiamo compiuto.
Il simbolo assoluto della Lista
dei Desideri di Save the Children è lo Yak, un buffo e simpaticissimo animale che vive tra le
montagne del Tibet, e che costituisce, inconsapevolmente, un
aiuto fondamentale per le famiglie tibetane, che grazie ad esso
arano i campi, bevono latte, e si
vestono con la sua lana.
Il logo dell’associazione:
Save the Children
Tipico Yak tibetano
Regalare uno Yak costa solo 143
euro, ma può aiutare intere famiglie a continuare a vivere una
vita dignitosa.
La Lista è decisamente ampia e
curiosa, per chi come noi, ormai
è abituato a dare tutto per scontato; tra le proposte si possono
trovare: un allevamento di 40
polli -36 euro- ; un set di cinque
zanzariere pretrattate con insetticida, che possono salvare un
intera famiglia dalla malaria -26
euro-; pasticche di zinco, con
soli 18 euro possiamo curare
oltre 300 bambini affetti da grave
dissenteria; e ancora un kit parto
da 39 euro, un regalo incredibile
se pensiamo che oggi, nel 2008,
una donna al minuto perde la vita
durante la gravidanza o il parto;
una bicicletta che aiuterà a percorrere i 20-30 km giornalieri
che ogni bambino africano dovrebbe compiere per andare alla
scuola più vicina; o una semplice
copertina di lana per avvolgere
un neonato, che in alcune zone
del mondo costituisce un regalo a
dir poco portentoso, ricordiamoci
che, a poche ore di volo dalla
nostra realtà, ogni giorno muoiono più di 28.000 bambini che
non hanno raggiunto i cinque
anni di età, morti assolutamente
impensabili che arrivano a seguito di raffreddori, diarree o semplici morbilli.
Sara Nunzi
Pagina 5
L’Arco di Santa Caterina diventa Star Gate Esiste un social network che sta
facendo invaghire di se il mondo
intero, il suo nome è Facebook,
milioni di persone si registrano
da tutto il mondo, e gli spazi ed il
tempo si rimpiccioliscono diventando infinitesimali. In questo
mondo il virtuale si mescola al
reale, ed i confini tra ieri ed oggi
diventano quasi trasparenti. In
questo clima quasi fantascientifico, c’è una piccola comunità
riofreddana. Simone Moscovini
ha infatti creato un gruppo che si
chiama “Quelli che…a Riofreddo”, un circolo che raccoglie
ragazzi e ragazze di varie generazioni, che spesso hanno in comune null’altro se non i ricordi.
Memorie ed attimi di vite vissute
a braccetto: estati, nottate, risate,
personaggi e momenti indimenticabili, che appartengono al singolo come alla comunità. Queste
sono solo alcune delle frasi che
ognuno dei membri ha scritto
nello spazio dedicato ai commenti:
Quelli che.... si alzavano la mattina per andare a comprare 1000
lire di pizza rossa da Valeria
Quelli che … la notte giocavano
a nascondino a Castiglione!
Quelli che.... hanno passato tutta
l'estate a fare prove dei balletti.......
Quelli che … si rivedono solo
alla fiera, perché vivono lontani,
e vanno alla festa del vino per
ricordare l'adolescenza trascorsa insieme
Quelli che .... so finite le ferie .....
tutti a Santa Maria con birra
musica e pannocchie !!!
Quelli che... chiedevi una birra a
Francesca e te la portava dopo
mezz'ora perchè se la scordava
Quelli che … "a Riobar non vengo .... fa caldo ... resto a Villa"
Quelli che... l'estate non è estate
Quelli che…30 anni fa conosce- se non mangiano le mitiche pennette a Villa Celeste
vano il primo amore
Quelli che … c'erano all'epoca Quelli che … la mattina salutando Betto si sentivano rispondedi VILLA RIO
re:"A da gghì a ffanculuuu!"
Quelle che … hanno fatto i primi
tornei di calcio femminile allena- Quelli che … hanno visitato luote da Daniela e Miro … il mitico, ghi oscuri della" tenuta" di Villa
che arrivava con i cornetti. Celeste quando dai parenti non
Quante botte e goal abbiamo avevano ospitalità!
preso … e la grande Rosa ve la
Quelli che … ogni mattina d'ericordate?
state andavano in bicicletta a
fare la spesa da Ines (amavo il
frigo grigio pieno di ghiaccio!!)
Quelli che … entravano di nascosto al Castello Garibaldi....senza bisogno del biglietto!
Quelli che … a Fonte Limosa di
notte ....... andavano solo per
bere
Quelli che... a villa da Betto "teju
scrocchiù ncapo!!!"
Sara Nunzi
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Anno 1-n° 2
IL MONDO
Mercanti di Solidarietà Sin dai tempi del baratto il mercato è stato un punto focale della
vita di ogni popolo … a pensarci
bene tutto ruota intorno ad una
forma di compravendita !
Quando acquistiamo o vendiamo
una qualsiasi cosa scateniamo
una serie di eventi che danno vita
al mercato. In una parola, in
grandi linee e in una forma più
basilare c’è chi produce le materie prime, chi realizza i manufatti, chi li smercia e in conclusione
chi compra ! Ogni anello di questa catena aggiunge un costo
(stabilito dai soggetti forti, ossia
le grandi multinazionali), alla
merce che il consumatore compra e spesso (o quasi sempre)
purtroppo c’è un anello debole,
rappresentato in questo caso dai
popoli in via di sviluppo che
(condizionati da cause economiche, politiche e sociali) producono, confezionano e quindi lavorano in condizioni inammissibili
senza una giusta retribuzione e
senza avere alcun tipo di diritto !
Possiamo portare l'esempio di
una nota marca di prodotti sportivi che ha dato scaldalo anni fa
(poi come al solito ci si è dimenticati di questo fatto increscioso e
si è continuato a comprare i loro
prodotti fingendo di non sapere...) perché le mani che cucivano le loro scarpe o il loro palloni
erano manine di bambini asiatici
sottopagati e sfruttati contro ogni
regola sociale e morale … basta
guardare dietro la linguetta delle
nostre scarpe da ginnastica per
convincersene! Per cercare di
evitare questo tipo di eventi, o
per lo meno cercare di arginarli,
in Europa nei primi anni Sessanta, più precisamente nei Paesi
Bassi, viene fondata la prima
associazione dedita al commercio equo: la Fair Trade Organisit-
te. Un’organizzazione olandese
nata nel 1969, che, sull'onda di un fervente attivismo nei
confronti delle ingiustizie sociali
e mondiali, inaugurò il primo
“Third World Shop”, quelle che
oggi chiamiamo Botteghe del
Mondo. In America questo tipo
di attività risale ai primi anni
quaranta, bisogna ammettere che
in merito alle opere umanitarie sono un popolo piuttosto avanti rispetto al Vecchio
Continente, peccato che poi perdono credibilità con altre scelte
che personalmente non condivido affatto…ma generalizzare è
sbagliato e comunque questa è
un'altra storia. Cerchiamo di
spiegare in cosa consiste questo
tipo di commercio e come viene
regolato in Italia dalla Carta Italiana dei Criteri del Commercio
Equo e Solidale. I punti chiave di
questo movimento sono :
Divieto assoluto del lavoro minorile;
Impiego di materie prime rinnovabili;
Investimanti per la formazione/
scuola;
Cooperazione tra i produttori;
Sostegno alla propria comunità;
Creazione di un mercato interno
dei beni prodotti.
Ovviamente anche i Paesi acquirenti sono legati a degli obblighi
quali :
Prezzi minimi garantiti
(determinati in accordo con gli
stessi produttori; il prezzo corrisposto deve permettere una vita
dignitosa ai produttori e permettere investimenti nel campo sociale);
Quantitativi minimi garantiti;
Contratti a lunga durata;
Consulenze (in modo da favorire
la produzione);
Prefinanziamento.
In Italia ci sono circa 600 botteghe che fanno fede a questi principi e dove si possono trovare
ottimi prodotti naturali (tè, caffé,
zucchero, miele, spezie, ecc.)
spesso di coltivazione biologica
(quindi più sani e coltivati nel
pieno rispetto dell’ambiente) e
realizzazioni artigianali di ottima
fattura dai colori quasi introvabili
(sciarpe, maglioni, tappeti, ecc.),
tutto proveniente da diversi paesi
del Mondo così, senza muoverci
da casa, possiamo conoscere e
assaporare i profumi e le tradizioni di Asia, America Latina,
Africa e di tanti altri piccoli angoli del nostro amato pianeta
a noi del tutto sconosciuti. Un
luogo che invito tutti voi a visitare, specialmente sotto le feste
natalizie, è "La Città dell'Altra
Economia" all'ex Campo Boario
di Testaccio. Al suo interno trovate 3500 metri quadrati di esposizione e vendita di prodotti,
informazione sul riciclaggio e,
per eventi di ogni genere, sono a
disposizione numerose sale riunioni, tra le quali la sala dedicata a Renato Biagetti (che molti di
noi ricordano come un ragazzino
felice per le vie di Riofreddo
e che, per quelli che non ricordano, un giovane ucciso a sangue
freddo con 8 coltellate a Focene
nel 2006 per motivi probabilmente legati alla sua "fede" politica...ma purtroppo, anche questa
è un'altra storia). Insomma, acquistando in questi negozi non
darete solo un colpo di spugna
alla vostra coscienza come quando spesso si lascia una moneta ad
un senza tetto sul bordo di un
marciapiede (atto fine a se stesso
che non cambia la sua situazione) ma starete premiando il lavoro di un popolo intero che cerca
di rimettersi a passo con il mondo che li circonda e che corre troppo veloce. Farete un gesto
fondamentale per aiutarli a tornare a vivere in maniera dignitosa,
magari con la mani sporche ma
senza essere costretti a umiliarsi lungo una strada.
Marianna Vasselli
Eroi silenziosi: “Rose Busingye” Nata nel 1968 a Kampala, in
Uganda, dove vive tuttora, è infermiera professionale specializzata in malattie infettive. Dal
1992 esercita la sua attività di
volontariato con pazienti affetti
da HIV/AIDS e altre malattie.
Ha fondato il Meeting Point
Kampala Association , di cui è
anche stata eletta Presidente. Una
figura eccezionale la sua, come
una Madre Teresa di colore in
terra d'Africa, Rose assiste, con
l’aiuto di due dottori, due infermieri e cinquanta tra assistenti
sociali e volontari, 2000 malati
di Aids e 2050 orfani attraverso
le adozioni a distanza di Avsi. Il
suo scopo è non lasciare da soli i
malati di AIDS davanti alla
malattia e alla morte. Si contraddistingue ogni giorno per un lavoro preziosissimo, spesso nascosto, ma fondamentale anche
nell'educazione di tanti bambini
sfortunati.
“Ho fatto l’infermiera perché
volevo aiutare la gente che soffre; vedevo come venivano trattati i malati in ospedale e volevo
fare qualcosa di diverso e guarire tutti quelli che trovavo davanti
a me.”
Queste sue parole rappresentano
una testimonianza straordinaria,
quella di una donna che tutti i
giorni combatte per la vita degli
altri, di una donna che si batte
per far rinascere una speranza in
tante persone che, abbandonate
da tutti, ritrovano una dignità,
per la loro vita nella vicinanza di
gente che si prende cura di loro.
Matteo Rinaldi
Rivus Frigidus
IL MONDO
Pagina 7
Care, fresche e amare acque Nel bel mezzo di quella che molti prospettano, come la più grave
crisi economica che si sia mai
abbattuta sull’umanità dal dopoguerra ad oggi e sulla quale pochissimi si azzardano a fare previsioni di durata. Nel bel mezzo
di una crisi che affonda le sue
radici nel fallimento del cosidetto
“libero mercato”, perché è proprio nel paese in cui il libero
mercato trova la sua massima
espressione, che la crisi è nata.
Perché è stato proprio il libero
mercato a permettere, che si costruissero castelli di carta basati
su una “truffa”, in virtù della
quale, pochi hanno guadagnato
speculando e moltissimi invece,
nei prossimi mesi perderanno il
lavoro o la casa. Nel bel mezzo
di una crisi che dovrebbe averci
insegnato che il mercato libero,
con la sua legge fondamentale
del profitto a tutti i costi, non
crea sempre benefici, come vanno ripetendo ossessivamente in
molti dal dopoguerra ad oggi, ma
che, se non controllato, presta il
fianco ai molteplici escamotage
ideati da chi, in nome del profitto, non esita a calpestare i diritti
altrui. Proprio nel bel mezzo di
questa crisi, il parlamento italiano, con una larghissima maggioranza (hanno votato a favore sia
PDL che PD), ha pensato bene di
consegnare l’acqua in mano al
“libero mercato”, e di tramutarla
da bene pubblico a merce privata. Cercherò di riassumere ora le
tappe che hanno preceduto questa decisione. Il primo tentativo
di ottimizzazione della gestione
delle risorse idriche in Italia porta il nome di “legge Galli” ed è la
legge 36 del 5 gennaio 1994.
Tale legge pur perseguendo una
migliore gestione delle risorse
idriche, parte da alcune premesse
fondamentali:
Tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e costituiscono una risorsa che deve
essere salvaguardata e utilizzata
secondo criteri di solidarietà;
Gli usi delle acque sono indirizzati al risparmio e al rinnovo
delle risorse;
L’uso dell’acqua per il consumo
umano è prioritario.
La stessa legge, individua inoltre
alcuni interventi di tipo organizzativo:
Il territorio nazionale è diviso in
ambiti territoriali ottimali
(A.T.O.), ed in ciascuno di essi
un unico gestore cura i servizi
idrici relativi all’intero ciclo
delle acque ovvero il Servizio
Idrico Integrato (S.I.I.);
La tariffa dei servizi idrici da
una forma di tassazione determinata in funzione di scelte politico
-economiche si trasforma in una
forma di prezzi commisurati ai
costi del servizio;
La realizzazione delle opere passa da un finanziamento pubblico
ad un autofinanziamento che si
basa sulla tariffa.
Il Comune di Riofreddo ricade
nell’Ambito Ottimale 2 Lazio
Centrale (Roma ATO2), che racchiude in se 112 comuni i quali
hanno scelto di cooperare tramite
la stipula di una convenzione,
sottoscritta il 9 luglio del 1997. il
26 novembre 1999 con delibera
1/99 la conferenza dei sindaci ha
definito le modalità di partecipazione dei comuni alla società di
gestione e ha confermato ACEA
S.p.A. soggetto affidatario della
gestione del S.I.I. per tramite di
ACEA ATO 2. Il maggiore azionista di ACEA S.p.A. è il Comune di Roma. Successivamente nel
2002, con l’articolo 35 della legge finanziaria si fece un primo
tentativo di attivare un processo
irreversibile di privatizzazione
dei servizi pubblici locali. Tentativo in parte naufragato per resistenze scaturite all’interno delle
stesse forze di maggioranza di
allora. Con la legge n. 308 del 15
dicembre 2004 il Parlamento
decide di concedere ai comuni di
montagna, con popolazione sotto
i mille abitanti, di scegliere se
aderire o meno alla gestione del
servizio idrico integrato, ed è
grazie a questa legge che il Comune di Riofreddo a potuto mantenere in casa la gestione delle
proprie risorse idriche. Questa
era la situazione fino al 6 agosto
del 2008. Ora, molti di voi avranno ancora fresche nella memoria
le immagini di una contestazione
studentesca, con la quale si
protestava contro un decreto di
riforma della scuola: l’ormai
famoso decreto Gelmini, e contro
una legge che prevede corposi
tagli di risorse all’istruzione e
alla ricerca: la legge Tremonti.
Pochi di voi sapranno però, che
all’interno di quest’ultima è stato
inserito un articolo, il 23 bis,
frutto di un emendamento del
governo, che di fatto apre la strada alla privatizzazione di un bene
primario: l’acqua. Più precisamente: La gestione dei servizi
pubblici locali viene conferita, in
via ordinaria, a imprenditori o
società, in qualunque forma costituite, individuati mediante
procedure competitive ad evidenza pubblica. Alla gara possono
partecipare società a capitale
misto pubblico e privato, a condizione che abbiano scelto il socio privato mediante procedure
competitive. Quindi, fermo restando, la proprietà pubblica delle reti, la loro gestione può essere
affidata a soggetti privati. Le
concessioni relative al servizio
idrico integrato rilasciate con
procedure diverse dall’evidenza
pubblica cessano comunque entro e non oltre la data del 31 dicembre 2010, senza necessità di
apposita deliberazione dell’ente
affidante. Questo significa che
entro tale data, tutte le pubbliche
amministrazioni locali dovranno
aver consegnato la gestione del
servizio idrico al mercato, mantenendone comunque la proprietà. Nessuno obbliga quindi il
gestore ad intervenire in caso di
guasto o problemi relativi alla
salubrità delle acque. Per capire
concretamente gli effetti che tale
legge potrebbe produrre non bisogna fare altro che analizzare la
gestione, li dove la privatizzazione delle risorse idriche è una
realtà consolidata da anni. Ad
Aprilia, la società Acqualatina,
gestore del servizio idrico integrato nell’ATO 4, ha deciso nel
2005 di aumentare le bollette del
300% senza un tangibile riscontro in termini di miglioramento
del servizio. Le azioni di Acqualatina, sono detenute per il
46,5%, dalla più grande multinazionale dell’acqua: Veolia. E’
una situazione che si ripete, con
molte similitudini, in tante altre
parti d’Italia. Ad Arezzo, Nola,
Portici, La Spezia etc … considerevoli aumenti, pochissimi benefici. Basta una semplice ricerca
su internet, per avere la conferma
che la privatizzazione del servizio idrico può rivelarsi un vero e
proprio fallimento. Senza contare
che un soggetto privato può decidere di togliere o di limitare il
servizio a chi non paga, non badando troppo alle conseguenze
igienico-sanitarie. Io credo, in
conclusione, che le finalità di
lucro nulla hanno a che vedere
con l’amministrazione di un diritto. C’è quindi, a mio parere,
una evidente contraddizione fra
la logica aziendale del profitto,
realizzato vendendo il maggior
numero possibile di metri cubi di
acqua, e l’esigenza della collettività di tutelare, preservare, risparmiare l’acqua a costi sostenibili. Quale delle due cose sia più
giusta decidetelo voi ….
Silvio Meconi
Riofreddo, P.zza Donizetti: Erano … decisamente altri tempi
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LA CULTURA
Anno 1-n° 2
8 Settembre 1943: Alberto Lattuada racconta … (di Tonino Meloni) Introduzione: 8 Settembre 1943,
il famoso regista Alberto Lattuada sta girando, all’interno del
castello di Arsoli e nelle zone
circostanti, tra le quali la vecchia
stazione ferroviaria di Riofreddo,
le riprese del film “la freccia nel
fianco”. All’improvviso la radio
annuncia il distacco dell’Italia
dall’alleato tedesco, a seguito
dell’armistizio concluso dal governo Badoglio con le truppe
anglo-americane. Inizia così una
delle pagine più tragiche
dell’intera storia italiana. Le
truppe tedesche occuparono le
regioni a nord della linea Salerno-Bari, facendo prigionieri migliaia di soldati italiani, allo stesso tempo squadre di fascisti danno vita a feroci rastrellamenti che
mieteranno migliaia di vittime.
La compagnia cinematografica è
costretta a sciogliersi alla fine
delle riprese, produttore, regista,
tecnici e attori si salutano ed
ognuno per la sua strada. Il rischio è quello di incappare nella
feroce banda Pollastrini, che, si
aggira nella zona allo scopo di
rastrellare gli sbandati per fucilarli o inserirli nell’esercito della
repubblica di Salò. Alberto Lattuada, ed un giovanissimo Luigi
Comencini, suo aiuto sul set delle riprese, decidono di raggiungere Roma occupata. Vi riusciranno, dopo varie vicissitudini,
durante le quali per un breve
periodo si rifugeranno a Riofreddo, paese dal quale poi partiranno definitivamente alla volta
della capitale. Raggiunta Roma
vi rimarranno fino alla sua liberazione, avvenuta il 4 Giugno del
1944, assistendo a tutti gli eventi
che nella città si susseguirono
tragicamente, dall’attentato di
Via Rasella ai morti delle Fosse
Ardeatine, dallo sbarco di Anzio
al bombardamento di San Lorenzo, dal Papa in mezzo al popolo
smarrito alla principessa Maria
Josè che consola i feriti. Il regista, in seguito, riporterà tutti i
fatti vissuti in quel periodo, in un
lucido ed avvincente racconto,
diventato un documento dalla
grande portata storica, che testimonia, seppur marginalmente,
come anche nel nostro territorio
si siano allora vissuti momenti
tragici e difficili. Di questo documento, riportiamo qui di seguito
un estratto, riguardante i giorni in
cui, i protagonisti, furono nella
nostra zona, nella consapevolezza che chiunque leggerà questo
breve articolo, si fermerà a riflettere, a capire e soprattutto a mantenere viva la memoria di quei
giorni, perché mai possa essere
dimenticato il valore di quanti, in
ogni parte d’Italia, allora si batterono, con il convincimento e la
forza delle idee, nella speranza
che, nel nostro paese potessero
alla fine riaffermarsi quei principi di libertà e democrazia, che il
regime fascista prima e
l’occupazione tedesca poi avevano cancellato.
Il racconto: Nel giardino del
principe Leone Massimo ad Arsoli il sole si alzava sui colli
dell’Appennino con la dolcezza
del primo autunno. Nessuno poteva prevedere che quei raggi
pallidi e quasi timidi avrebbero
illuminato una giornata storica.
La troupe cinematografica prendeva posizione tra le aiuole di
bosso del parco:[…] Si girava la
freccia nel fianco.[…] Il castello
del principe era un teatro perfetto
per il nostro film. Come un tuono
che arrivi misteriosamente spaventoso dopo che per un tempo
innaturale si sono visti in cielo
lampi muti e abbaglianti, ecco
piovere sulle teste dei commedianti la voce gutturale della radio che annuncia il distacco
dell’Italia dall’alleato tedesco.
Praticamente il rovescio del fronte, che prende il nome fatale
dell’8 Settembre. L’esercito cinematografico è preda di violente
discussioni, vola qualche schiaffo politico, il castello è sgombrato ma il produttore non accetta di
arrestare il lavoro. Da vero comandante in capo non reputa che
si tratti di un caso di “forza maggiore”. Per domani, 9 Settembre,
l’ordine del giorno è già pronto.
Alle otto di mattina è in programma una scena di movimento. L’automobile della diva seguirà a grande velocità un percorso di pericolosi tornanti. Al
volante si alterneranno Mariella
Lotti e una controfigura maschile
con parrucca bionda, bocca di
carminio, trucco vistoso. Tutto
sembra svolgersi come previsto
dalla centrale del comando.
L’Isotta Fraschini gialla, […] fila
sul nastro d’asfalto a velocità
impressionante. Tutti sono soddisfatti, ma tuttavia gli sguardi si
incontrano sempre più interrogativi: che cosa sta per accadere
nella nostra patria dove i tedeschi
sono già scesi dal Nord numerosissimi e ben armati per contrastare l’avanzata degli alleati seguita allo sbarco in Sicilia?
L’Italia ha infranto il patto
d’acciaio con l’alleato germanico
il fronte interno è in pezzi e infatti pochissimi ormai credono
nella vittoria di Hitler. Diciamo
meglio che l’adorazione per
l’invincibile si è trasformata in
odio per il perdente. E la favola
di Mussolini è finita. L’esercito
italiano si sfascia. Passano nei
campi i primi disertori travestiti
con panni civili: vanno passo
passo verso il Sud...mangiano
quello che ricevono in dono dai
contadini...pane, formaggio, fichi
secchi. Sorridono come se vedessero fiammeggiare un miraggio
lontano ma sicuro...a casa...tutti a
casa…[…] La troupe sta per
sciogliersi ma aspetta la liquidazione. Ognuno penserà per sé. Il
negativo girato sarà consegnato
al laboratorio dagli operatori. E
così domani forse è l’ultimo
giorno di lavoro. La decisione di
fuggire, di farsi disertori matura
rapidamente. In attesa di eventi
indicativi si cerca un rifugio che
ci salvi dal destino di Roma. Siamo in tre, con una valigetta stretta in mano, in cammino lungo
una mulattiera che porta non si sa
bene dove. Al produttore e a me
si è unito Luigi, un giovane collega alla caccia di un porto
d’approdo. Dal fondo della stradina avanza una figura non facilmente definibile. E’ una donna
attempata, indossa un cappello
nero di antica foggia, un cappottino nero e dalla sua mano pende
una borsa di una remota dignità.
A piccolissimi passi incerti la
donna si avvicina. E’ pallidissima, no anzi ora si vede che un
belletto bianco da clown a laccato le sue guance solcate da rughe
profonde. Gli occhi sono sfavillanti, circondati da grossi segni
di matita nera. Forse si tratta di
un fantasma, un’apparizione teatrale, uno spettro che sembra
sorridere con dolcezza. In silenzio ci fissa a lungo, poi apre bocca: ragazzi dove andate...siete in
pericolo, voi scappate...si vede
dalla valigetta...vi prenderanno…
c’è in giro la banda Pollastrini
che rastrella gli sbandati per
fucilarli o inserirli nell’esercito
di Graziani… nascondetevi il più
presto possibile… Poi si dichiara: sono la moglie del comico
Polidor, il dio del cinema muto
italiano, siamo sfollati qui da
mesi. - Noi conosciamo il grande
Polidor - rispondiamo - siamo
gente di cinema, questo è un produttore… io sono un regista…
questo è un collega. - Salutiamo
Rivus Frigidus
a voce bassa la signora Polidor.
Siamo inghiottiti dall’angoscia
mentre il fantasma si allontana
lentamente schivando con passetti accorti i sassi della mulattiera.
Per una notte la stalla del principe ai piedi della rocca può servire da nascondiglio sicuro… domani si vedrà. E domani si sente
nell’aria che la tragedia diventa
una valanga di migliaia di italiani
che senza re, generali, senza prefetti, vagano apparentemente
privi di meta. Molti di noi sono
in licenza straordinaria e dovrebbero rapidamente tornare ai reggimenti di spettanza. Unica realtà
i tedeschi: forti, motorizzati, armati, inferociti dal tradimento di
un alleato che si è rifiutato di
partecipare all’ultima disperata
battaglia. I gruppi dei fascisti si
riorganizzano qua e là con un
certo disordine ma con la sete
violenta di occupare un vuoto
che dà loro la sensazione di essere protagonisti, di allungare finalmente la mano sul potere lasciato a disposizione dai generali
imbelli che sono fuggiti con il re
e con Umberto, il principe di
Piemonte, per raggiungere Bari e
costituire all’ombra dei nuovi
alleati un governo italiano che
possa salvare la Corona, mentre
il papa già regna a Roma. Secondo il piano predisposto dal
produttore si fa l’ultimo tentativo
per terminare la sequenza della
corsa pazza della fanciulla protagonista che rischia la vita per una
grave ferita d’amore. Al volante
di nuovo Mariella per i primi
piani e la figura maschile per
girare i campi lunghi e le acrobazie della Isotta Fraschini. La
giornata è così compiuta e
all’imbrunire la troupe decide di
spostarsi alla base di Subiaco per
le decisioni irrevocabili. Infatti
parecchi di noi sono sotto minaccia di morte secondo quanto proclamato dal bando di Graziani al
quale devono rispondere tutti
quelli che hanno obblighi militari. La colonia si mette in moto.
Ad una svolta appare un serpente
militare fatto di camion, camionette corazzate, due carri armati
e parecchie motociclette provviste di mitragliatrici. Alt. Il confronto è inevitabile. Il produttore
si fa avanti e io lo affianco. Un
ufficiale tedesco fissa al volante
LA CULTURA
della spider la controfigura maschile con la parrucca scintillante
di un biondo platinato, gli occhi
bistrati, la camicetta al vento, il
seno finto, i guanti sportivi.
L’ufficiale è perplesso e cerca la
chiave del mistero. - Cinema
facciamo un film… - E’il 10
Settembre, quando tutto il mondo
guarda all’Italia come alla sede
di un aspro e tragico confronto
con la realtà, vale a dire la denuncia del patto d’acciaio e il
subitaneo rovescio del fronte.
Quindi da alleati a nemici del
furore teutonico presente in casa
nostra. E dunque oggi, 10 Settembre, una banda di giovani
italiani è impegnata in un lavoro
stravagante. L’ufficiale è tanto
stupefatto che dopo una breve
riflessione ripete interrogativamente: - Kino? - si, Kino. Il problema sconvolge il sistema logico del tedesco. Via libera . Tutti i
soldati della colonna sorridono
increduli e quasi divertiti se pure
un poco sprezzanti e noi proseguiamo per Subiaco quasi avessimo vinto una battaglia, la prima
contro l’occupazione nazista
dell’Italia. In breve l’armata viene sciolta ufficialmente. Facce
ostili e facce commosse, non si
sa quando la sorte ci farà incontrare di nuovo: il futuro ha un
aspetto scuro e minaccioso. Il
produttore (Carlo Ponti) ha trovato una pista sua personale e
segreta che lo condurrà a un nascondiglio verso il Sud. Io e
l’amico Luigi (Comencini) otteniamo dal principe Massimo di
occupare una piccola casetta a
Riofreddo, un villaggio al quale
conduce una strada cieca e che
vive quindi in una zona priva di
transito al fondo di una valletta
amena solcata da un ruscello
freschissimo. Prendiamo possesso del rifugio, chiudiamo accuratamente le persiane per dare alla
dimora l’apparenza di un luogo
disabitato, compriamo allo spaccio alcune scatole di conserva e
ci prepariamo alla reclusione
volontaria per capire con una
certa calma quello che sta per
accadere in Italia e che definirà il
disegno del nostro destino immediato. E’ d’obbligo un discorso
quasi solenne tra noi due amici:
dopo la fine di questa guerra
mondiale si dovrà scegliere tra
un nuovo ordine del mondo (il
comunismo) e la decadenza della
democrazia in lenta putrefazione
nell’occidente.[…] Ora è la volta
della grande occasione. Siamo
avvicinati con discrezione da un
amico dell’oste che è messaggero
di notizia importante: fra cinque
giorni un gruppo di ufficiali e
soldati disertori si da convegno a
Furbara per poi seguire una guida che porterà tutti verso il Sud
[…] Va bene, l’appuntamento è
accettato, fra sei giorni a Furbara
in cima alla montagna. Ora considero con quali scarpe io e Luigi
ci disponiamo a marciare sulle
rocce dell’Appennino. Ai miei
piedi ci sono due mocassini leggeri e ai piedi di Luigi due scarpette di poca consistenza.[…] In
quattro giorni il calzolaio di Riofreddo deve prepararci due paia
di scarpe chiodate da montanaro.
L’artigiano è pieno di entusiasmo. Si mette a tagliare il cuoio e
a impostare il lavoro per il termine perentorio di quattro giorni.
Due sere dopo lo visitiamo nel
suo buco e vediamo alla luce
della lucerna che le scarpe sono
disegnate e tagliate nei singoli
pezzi che la lesina affilatissima
modella magistralmente. Al terzo
giorno le tomaie hanno preso
forma: si tratta ora di mettere
insieme le parti, di cucirle a mano con lo spago forte, di impostare la suola doppia, di riempirla
di chiodi, di costruire il monumento miracoloso di una scarpa
che nell’immaginazione irradia
già la sua luce come un simbolo
di libertà. Il calzolaio conosce la
scadenza: le due paia di scarpe
vanno consegnate entrambe in
mano nostra secondo il patto.
Quale delle due è più vicina alla
compiutezza dell’opera? Il calzolaio con uno sguardo misura la
nostra curiosità, ma non rivela
quale scarpa è destinata a me e
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quale a Luigi. Porta avanti il lavoro di pari passo,con foga, tirando lo spago con le dita nere di
concia e nodose come il legno di
quercia. Allo scadere del quarto
giorno le scarpe non sono pronte.
L’artigiano stacca dal naso i suoi
occhialetti opacizzati dal grasso
delle dita e si arrende, l’occhio è
quasi lucido di lacrime. No, non
ce l’ha fatta. Senza scarpe non si
parte; questo è il mio imperativo
ed è necessario arrendersi alla
sorte. Ci chiudiamo in casa a
costruire nuovi piani di operazione, passiamo quasi insonni la
notte del quinto giorno e all’alba
del sesto notiamo con orrore che
sopra un camion fermo nella
piazzetta di Riofreddo sono caricati una decina di sbandati.
Un’ora dopo sappiamo la verità .
Gli sbandati sono stati fatti prigionieri per una spiata che ha
guidato i tedeschi a rastrellare il
picco di Furbara dove si concentravano i fuggiaschi. Due giorni
dopo indossiamo le potenti scarpe chiodate e ringraziamo il nostro artigiano, il salvatore inconsapevole della nostra vita. Come
lasciare Riofreddo ormai impraticabile dopo la retata degli sbandati? E come raggiungere Roma
dove un buco per nascondersi si
potrà inventare con qualche possibilità di successo? […] Dobbiamo raggiungere Roma sotto gli
occhi di tutti. Il piano è semplice.
[…] All’imbrunire il principe mi
riceve e con un cenno del capo
mi tranquillizza. Domattina alle
cinque saremo caricati su un camion della piccola base di Riofreddo e deposti alle porte della
città eterna. Nel freddo ottobrino
del giorno dopo prendiamo posto
in un camion e in breve si arriva
al Verano […]
Estratto dal racconto:
CITTA’ APERTA
di Alberto Lattuada
Roma: La battaglia di Porta San Paolo. 8 settembre 1943
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LA CULTURA
Anno 1-n° 2
La “Pastorella” di Riofreddo La “Pastorella” negli anni 70
Come ogni anno a Riofreddo il
periodo che precede il Natale è
animato dai preparativi della
“Pastorella” (una sacra rappresentazione cantata della natività
di Gesù), che rappresenta sicuramente, è uno dei riti più sentiti
nel paese e che si svolge da tempo immemorabile, infatti secondo gli anziani del posto, il rito si
perde nei ricordi della loro infanzia. L’evento si svolge la notte di
Natale nella chiesa parrocchiale
di S. Nicola. Esso è caratterizzato dall’offerta dei prodotti della
natura: “Frutta, dolci, foco, luce,
cacio, ricotta, agnello” alla Sacra
Famiglia, i figuranti vestiti con
gli abiti del costume tradizionale
pastorale del paese, sono accompagnati dalla musica e dal canto,
circondati da un fitto bosco virtuale, formato dai portatori delle
“canne tinte” o “canne col verde”. Un elemento che fa della
“Pastorella” di Riofreddo un rito
originale all’interno della Valle
dell’Aniene è da ricercarsi proprio nella sua continuità temporale. La “Pastorella”, infatti, è
giunta fino a noi ininterrottamente (eccetto qualche brusca interruzione) attraversando tutto il
novecento. In questo lungo arco
di tempo, nonostante i diversi
cambiamenti, ha resistito alle
mode e ai notevoli mutamenti
avvenuti in questo secolo, straordinari dal punto di vista delle
scoperte scientifiche e tecnologiche, che non hanno intaccato il
rito nella sua essenza più intima
sociale e religiosa. Il tema musicale, al centro dell’evento, è conosciuto con il titolo di “Tu
scendi dalle stelle”, motivo attribuito a Sant’Alfonso Maria
De’Liguori. La musica è affidata
alla zampogna e al piffero, mentre il testo cantato è eseguito da
un coro, diviso sostanzialmente
in ‘alti’ e ‘bassi’ che si muovono
per terze parallele con la zampogna. In passato la parte strumentale era affidata soltanto alla
zampogna, il modello ‘zoppo’
tipico della Valle dell’Aniene. Il
tema musicale del canto e della
musica della “pastorella”, ha
avuto grandissima fortuna nel
repertorio delle novene. In questo periodo i componenti
dell’Associazione Amici della
“Pastorella” in possesso delle
competenze per l’esecuzione si
riuniscono nelle case e cantine
provenivano i villeggianti nella
stagione estiva. Questi riti musicali, devono essere inquadrati,
all’interno dei processi delle tecniche di trasmissione orale, non
esistono infatti, parti scritte della
‘Pastorella’, ne della ‘Messa
Vecchia’ e degli “Inni della natività”. Entrambe hanno rappresentato in passato due manifestazioni rituali singolari e contrapposte all’interno delle dinamiche
sociali del paese, con una propria
organizzazione e struttura. Si
tratta di dati, che confermano,
l’importanza dei riti di fine inizio
anno, nella definizione della funzione identitaria per gli abitanti
di Riofreddo. La “pastorella” ha
per lungo tempo scandito i ritmi
annuali legati al ciclo delle stagioni in una comunità che fino ad
un recente passato aveva
un’economia di sussistenza basata prevalentemente sulle risorse
La “Pastorella” nel 1940 il documento fotografico più antico
con scadenze settimanali per le
prove. L’importanza dei riti di
fine inizio anno è confermata
anche dalla presenza in passato a
Riofreddo, della
‘Messa
vecchia’ e degli “Inni della natività” su testi latini, eseguiti con
un coro formato da alti, bassi e
soprano accompagnati
all’unisono dall’armonium. Questo repertorio uscito fuori
dall’uso era in possesso del ceto
artigiano del paese ormai quasi
del tutto scomparso. A Riofreddo
vi erano eccellenti sarti e ciabattini noti non solo nel circondario
ma anche nella capitale, da dove
di tipo agro-pastorale. Essa segnava la fine e l’inizio del ciclo
agricolo la cui importanza in
passato valeva la sopravvivenza
della comunità. La lunga e complessa storia della “pastorella” è
stata oggetto d’indagine da parte
del Museo delle culture. La ricerca che ha previsto la raccolta di
materiali audio (registrazione dei
canti e delle testimonianze orali)
e iconografici (riprese video
fotografiche)
è
confluita
nell’edizione di un DVD con due
filmati, il primo di Giovanni Alessandri, recentemente scomparso, che ha donato alla comunità
di Riofreddo le sue importanti
riprese audio – video in 8 mm,
che documentano l’evento fin
dagli anni ’60 del secolo scorso,
il secondo di Giuseppe Bonifazio
che riprende l’evento nel suo
recente passato in formato digitale. Il tutto è accompagnato da un
importante apparato fotografico
con musiche e un libretto esplicativo che approfondisce i vari
aspetti del rituale, che vanno
dalle prove di preparazione al
canto, alla cena finale che segue
l’evento vero e proprio, fino
all’introduzione di nuove occasioni rituali come l’esecuzione
davanti al presepe per la befana
del 6 gennaio. La presentazione
del materiale, che si svolgerà
nella sede del Museo delle Culture “Villa Garibaldi”, sarà
un’occasione d’incontro con
quella parte della comunità di
Riofreddo interessata ad una
politica di riflessione sul valore
della propria identità culturale. Si
ringrazia l’Associazione Amici
della “Pastorella” di Riofreddo,
la Regione Lazio, la Provincia di
Roma, e il Comune di Riofreddo
che hanno promosso e finanziato
il lavoro, facente parte di un più
ampio progetto legato al
“merchandising museale” che
sarà inaugurato per l’occasione.
L’equipe del Museo delle Culture “Villa Garibaldi” porge a tutti
i più sentiti auguri di Buon Natale e un Felice Anno Nuovo.
Emilio di Fazio
La “Pastorella” oggi
Rivus Frigidus
Pagina 11
LA CULTURA
C’era una volta
L’amore ai tempi … dei nostri nonni Ci si stupisce sempre e si
tacciano gli altri popoli di
barbarie, quando capita di sentire
di matrimoni combinati o di
storie d’amore fatte finire da
famiglie troppo invadenti, ma
anche nel nostro paese fino a
qualche anno fa accadeva
qualcosa di simile:
Prevalentemente si sposavano?
Tra paesani.
Fra paesani?
Comme dice il proverbio… moglie della sua villa e compare di
cento miglia, perché dice io conoscio tu nonna, conoscio tu
madre, sapevo a comme la pensava, se stavi be’ de famiglia,
tutto… che me lo dicevano pure
a me a casa mia “Ma prendite
quella, che è figlia de un pecoraio, noi c’abbiamo le pecore, alla
fine poche te ne da tu’ padre,
poche quella e… fai il branco”.
Quello c’aveva le mucche, io
c’ho du’ mucche, prendite quella
che c’ha le mucche, almeno il
padre c’ha le mucche e va
all’aratro. E allora più che mai i
matrimoni i combinavano i familiari. No comme adesso io me
vado a piglia chi me pare, vado a
fa l’amore a Roma … allora dal
paese non te facevano uscì. Dice
“Che te vai a prende una puttana?”, se diceva a Riofreddo.
Quando t’annavi a prende una
fori, qui dicevano che era una
puttana alla paesana. Che è una
brutta parola!
Quindi erano i genitori…
Che combinavano i matrimoni?
Che combinavano prima?
Prima.
E i figli erano…
Dice “Mittite appresso a vella!”
Obbligati?
E mbè… non tutti, però e chi non
dava retta ai genitori…
Scappava?
Prendeva la fuga, se ne scappava
e allora ritornavano e che facevano? Se una ragazza rimaneva
incinta in quell’epoca, era un
disonore che manco poi immaginarlo te… stavano anni e anni
senza chiamasse co’ le famiglie,
perché avevano commesso uno
scandalo enorme.
Quando ci si sposava?
Il novantanove per cento da
quanno so natu io i sposalizi se
faceanu d’ottobbre.
E perché ottobre?
Perché dice, quello fa il contadino, quello fa il pastore, non parlamo degli artigiani, chi faceva il
calzolaio stava sempre dentro,
perché c’hanno più tempo a divertisse moglie e maritu, perché
so’ mesi morti, perché non ce da
fa niente. Allora si portavano la
biancheria e c’era comme ‘na
commissione che giudicava tutta
la robba che si portava...
Chi era questa commissione?
Se chiamavano… comme oggi
‘na giuria, nonn’erano mica familiari che questo mica è leggenda… tante camicie, tante mutande, tanti abiti, tanto questo tanto
quell’altro e viniva registrato.
Si.
Poi c’avevano un baulle e lo mettevano là dentro… oppure i fosse
datu il padre un terreno, una donazione, dovevano fa vedè le
carte del notaio, che j’avevano
dato pe’ dote un terreno.
E questa commissione da chi
era formata?
Era formata mo io non me ricordo bene, non voglio di’ le buscie,
ma da qualche famigliare ma
particolarmente da gente estranea.
Ma come si chiamava questa
commissione in dialetto?
Si chiamavano, in dialetto sempre, i capituli.”¹
Ma anche all’epoca c’era chi si
Eccone un esempio qui di lato:
sceglieva:
G: Semo fattu j’amore sette anni,
allora era tempo de guerra.
Si.
G: Io andavo alle pecora perché a
casa le tenemo, pecora e bovi e
lui mi vedeva col giacchetto rosso, dicea “mittite u giacchetto
rusciu che io te vedo dalla montagna”, perché era tutta montagna, prima se lavorava pe tuttu.
Stea sempre a cantane, io non so
cantatu mai, ma lui stava sempre
a cantà.
A: Io je davo un segnale a lei no?
G: E. [ride]
A: Perché facemo pure j’amore
de nascosto, ‘nzomma i genitori
‘on lo sapeanu, po all’epoca dii i
il sabato… il sabato, il giovedì.
G: E.. ene.
A: Secondo la giornata festiva.
G: Arè… a tempo de guerra non
ce si vinutu mai.
A: Un’oretta alla casa e po…
sf… sf… te mannavano via.
G: Quanno ce si vinutu se stea
alla guerra.
A: Allora io all’epoca siccomme
iemo a pulì lo ranu, a monnà no,
due tre dieci ragazze se iea tutti a
branchi ‘nzomma no, allora io ji
diceo a essa dico “tu mittite u
giacchetto rusciu” che io dalla
montagna in alto pure se steo a
vinti chilometri vedeo u giacchetto rusciu e la eo a trovà ha
capitu?
Si.
G: Se consolea cuscì che teneo u
giacchetto rusciu.
A: L’epoca era quella ‘nzomma
ha capito?
E cantava una canzone su questo?
G: E. [ride].
A:[cantando]
Sul
monte
Sant’Elia c’è na croce/ vieni moretta mia rifamo paaace/ vieni
moretta mia non tengo la...
[parlando]rifamo pace/ vie’ a
liberà sto core c’hai messo ‘n
croce/ [parlando] e proprio
‘ncroce ma missu vessa. [ride]
G: Forse tu a me me ce si messa.”²
¹ Dall’intervista di Querino Conti
² Dall’intervista a Caffari Antonio (A) e
sua moglie Gilda (G)
Foto datata di un matrimonio riofreddano
Fausta Rota
Pagina 12
LE ASSOCIAZIONI
Anno 1-n° 2
Teatro, Saperi e … Sapori Invito a Teatro:
Un appuntamento che si rinnova,
un’occasione da non perdere, una
piccola rassegna densa di appuntamenti, un connubio perfetto di
doti culinarie, artistiche e organizzative. Ormai giunta alla sua
IVa edizione il 13 dicembre ha
inizio la Rassegna Teatrale ed
Enogastronomica
della Valle
dell’Aniene, organizzata dalla X
Comunità Montana in collaborazione con le compagnie, i gruppi
teatrali e musicali dei vari comuni della zona. Gli spettacoli vengono tutti rappresentai, con cadenza bisettimanale, presso il
Teatro Comunale di Arsoli. La
III Rassegna si è chiusa a Giugno
con un più che discreto successo
sia per la partecipazione di molte
compagnie sia per l’affluenza
degli spettatori che in più di una
occasione hanno riempito il teatro in ogni ordine di posti. Anche
quest’anno gli spettacoli in calendario sono numerosi. Variegati i generi: dai classici della letteratura alle commedie stile
“cinepanettone”, dai classici del
teatro alla musica, dalle commedie inedite ai più conosciuti riadattamenti teatrali. Ce n’è per
tutti i gusti! Molte le compagnie
presenti: da Rocca S. Stefano a
Anticoli Corrado, da Mandela a
Sambuci, da Trevi nel Lazio a
Guidonia, per continuare con
Riofreddo, Arsoli, Marano, Licenza, Cineto, Bellegra e arrivare
fino Roma. Unico lo scopo: divertirsi e fare divertire passando
una piacevole serata in compagnia, dalla cena al dopocena.
Infatti con un piccolo contributo
si cena (dalle ore 19,00 alle ore
20,30) e si va a teatro (dalle
21 ,00 fino al termine dello spettacolo). Ogni spettacolo viene
introdotto dalla declamazione di
una poesia, elemento introdotto
lo scorso anno e che si è dimostrato efficace tanto da essere
ripresentato anche quest’anno.
Ecco spiegati tutti e tre i termini
che compongono il titolo della
rassegna. Il biglietto di ingresso
che da diritto alla cena e allo
spettacolo può essere prenotato
telefonicamente al numero: 0774
829201/2 (risponde la decima
Comunità Montana) e ritirato il
giorno dello spettacolo direttamente presso il Granaio dove si
svolge la cena.
Ci siamo anche noi: Natale è sempre Natale: Dopo il grande successo di pubblico della passata edizione (la
sala del teatro che conta di 100
posti era super affollata, circa
140 spettatori ) con lo spettacolo
“U tonitu e’ Marzo” (26 gennaio 2008) e con una cena da leccarsi i baffi (almeno così ci hanno detto), la nostra compagnia si
presenta quest’anno con “Natale
è sempre Natale”. Si tratta di
IV Rassegna Teatrale ed Enogastronomica
una commedia in due atti, genedella Valle dell’Aniene
rata dall’esperienza più che
positiva de “Il PuntaOre 19,00 Ex Granaio Massimo: degustazione dei sapori
le” (spettacolo teatrale portato in
Ore 21,00 Teatro Comunale: rappresentazione Teatrale
scena il 4 e il 5 gennaio 2008 a
Riofreddo, presso l’edificio sco♦ 13 Dicembre “Puzzle” di Fabio Censi
lastico).
Gruppo Teatrale di Rocca S. Stefano
“Natale è sempre Natale” è una
♦ 27 Dicembre “Natale è sempre Natale” di Matteo Rinaldi commedia brillante, ritmata,
semplice e divertente, adatta al
Compagnia “Le Riofreddane”- Ass.” Areò” - Riofreddo
pubblico di tutte le età. È proprio
♦ 10 Gennaio “Va a vejé che tenemo checcosa all’acqua” la Commedia di Natale!!! È la
storia, in chiave ironica e molto
di Mario Lori - Comp. “Arte e Cultura Abusiva” - Mandela
comica di una famiglia normale,
una famiglia in cui sono le donne
♦ 24 Gennaio “Non ti pago” di Edoardo De Filippo
che comandano, e che alla fin
“Confraternita della Misericordia” - Trevi nel Lazio
fine tanto normale non risulterà
essere. Una famiglia alle prese
♦ 07 Febbraio “Caterena se rennova” di Rita Landi
con le festività natalizie e con
Ass. Culturale “Le Ciaure” - Marano Equo
tutto ciò che esse comportano:
gli addobbi, le spese, la cena, il
♦ 21 Febbraio Coro dei bambini ”Alessia Passeri” - Arsoli
ritrovarsi tutti insieme e così via.
Proprio il raduno della famiglia
♦ 07 Marzo “L’avvocato divorzista” di Camillo Ceci
al completo in occasione della
Ass. Culturale “I Dialettali” - Bellegra
Vigilia e del giorno di Natale
porta alla luce alcuni aspetti
♦ 21 Marzo “ Cyrano de Bergerac” di Edmond Rostand
(lievemente enfatizzati) della
Ass. Culturale “ I perché no?” - Anticoli Corrado
vita di tutti i giorni; scatena
l’inimicizia tra cognate, fa risal♦ 04 Aprile “Con i piedi fortemente poggiati sulle nuvotare i rapporti non facili con la
le” di Ennio Flaiano. Ass. Culturale “Goga” - Roma
suocera, accresce le scaramucce
tra vicini (o meglio tra vicine) di
♦ 18 Aprile “Hic Manebimus Optime” di Annelen Josten
casa. Si intrecciano diverse viAss. Teatrale “Sicurezza e Legalità” - Licenza
cende, differenti stili di vita,
passioni, odi, amori e delusioni.
♦ 09 Maggio “I Tre Moschettieri” di Alexandre Dumas
Per chi ha già visto “Il Puntale”
Ass. Teatrale “I Ciakari” - Cineto Romano
e conosce un po’ la storia ci saranno sicuramente delle sorprese
♦ 23 Maggio (in fase di realizzazione) - Arsoli
e delle novità, per chi invece non
ha avuto l’occasione di vederlo
♦ 13 Giugno “Micchele se ne vo ì a Roma” di Alessandra ci sarà da ridere. Ci sarà il lieto
Napoleoni. Ass. Teatrale “C. Astalli” - Sambuci
fine come solitamente accade e
ci si aspetta? Sicuramente, data
♦ 27 Giugno “Vita, passione e dipartita di Quaresimo
l’occasione e il tema, sarà un
Crisalide” di Pippo Valenti. Gruppo Teatrale “Fucina D”
finale … scoppiettante! Ma non
voglio anticiparvi altro. Venite a
scoprirlo Sabato 27 Dicembre!
♦ 11 Luglio “Di nuovo noi” di Fabio Censi
Matteo Rinaldi
Gruppo Teatrale di Rocca S. Stefano
La Compagnia Teatrale “Le Riofreddane” anche quest’anno
prende parte alla manifestazione
con uno spettacolo inedito.
Rivus Frigidus
LE ASSOCIAZIONI
Pagina 13
“Con gli occhi di un bambino” : per Gloria e Sophia Eccoci così giunti alla settima
edizione del concorso per gli
alunni della scuola materna, elementare e media di Riofreddo,
Vallinfreda e Vivaro. Come da
consuetudine, i bambini della
scuola materna e delle elementari
si “sfideranno” a colpi di disegno , mentre i ragazzi della scuola media, esprimeranno i propri
pensieri sul tema assegnato :
l’amicizia. I migliori disegni,
uniti alle foto delle singole classi
e delle frasi più belle, verranno
inseriti nel calendario 2009 il cui
ricavato verrà devoluto interamente in beneficenza. Con questa raccolta, consapevoli dei nostri limiti ma coscienti del fatto
che al di la della somma che devolviamo e’ comunque importante l’opera di sensibilizzazione sui
“nostri” bambini, abbiamo sfiorato alcuni dei mille problemi
che purtroppo aleggiano sul loro
mondo. Nei vari anni, il contributo di “Con gli occhi di un
bambino” e’ arrivato : alla “Casa
Famiglia Pavoni” di Roma, all ’
”Associazione Prometeo” di
Massimiliano Frassi che da anni
combatte la pedofilia in Italia e
nel mondo, ad “Amici del mondo” e “Africarhambee” per la
costruzione di un ospedale e la
realizzazione di un pozzo
d’acqua in Kenya, alla ricerca sul
retinoblastoma (un tumore
dell’occhio che colpisce i bambini alla nascita) ed infine nel 2007
a “C.O.O.P.I” che si occupa dei
bambini soldato. La raccolta di
beneficenza, quest’anno e’ dedicata a Gloria e Sophia. Chi sono?
Due gemelle monocoriali di 6
anni, entrambe affette da tetraplegia dalla nascita. Gloria, e’ su
una sedia a rotelle, perché non
possiede l’utilizzo delle gambe,
ma muove qualche passo se sostenuta dall’adulto e presenta un
deficit di acuità visiva in trattamento con lenti correttive. Sophia invece, pur possedendo ad
oggi un buon quadro pediatrico e
grande entusiasmo e volontà,
rimane vincolata fortemente nella grave paralisi di tutti e quattro
gli arti; non possiede l’uso delle
gambe né l’uso delle braccia, non
vedente per l’atrofia dei nervi
ottici, pronuncia poche parole ma
e’ ottima la comprensione. Le
gemelline si trovano a New York
e il 04 novembre hanno entrambe
“subito” il primo intervento alla
gamba sinistra sotto la guida
attenta del Prof. Allan Strongwater. Seguirà poi la seconda operazione alla gamba destra e in seguito verrà valutata l’ipotesi di
intervenire sui loro occhi. Nel
mese dello scorso giugno, notai
al bar un volantino che chiedeva
esplicitamente aiuto per Gloria e
Sophia e siccome in quel periodo
parte con la lotteria di in Vino
Veritas la raccolta di beneficenza
che si conclude poi a dicembre
con la manifestazione “Con gli
occhi di un bambino”, afferrai il
telefono e decisi di chiamare il
numero di cellulare riportato.
Ebbi così modo di parlare con la
signora Marina, la mamma di
Gloria e Sophia. Mezz’ora intensa. Un qualcosa che ancora mi
batte in testa. Un coraggio e una
speranza che non ho mai incontrato nella mia vita. Mi racconta
la storia. Ascolto in silenzio poi
le chiedo : “ho chiamato per
chiederle il permesso di mettere
il vostro volantino sui biglietti
della lotteria”, il 10% lo devolveremo per le vostre bambine, la
sua risposta mi gela il sangue
“fate quello che volete” e poi
“non abbiamo alternativa se non
quella di affidarci al buonsenso e
al buon cuore della gente, ma
combatteremo fino all’ultimo dei
nostri giorni per dare il più possibile una vita normale alle nostre
bambine”. Cerco di trasmetterle
tutta la mia approvazione, la mia
ammirazione, il mio applauso. A
volte penso a quanto sia importante l’incontro con certe persone, a quanto possono darti senza
chiedere nulla in cambio. Saluto
la signora Marina e lo sconforto
mi attanaglia. Vorrei poter fare di
più. E’ in questi casi che stupidamente la fede vacilla. E’ in questi
casi che ti senti impotente ed
inutile. Mi rincuorano però le
parole della signora Marina che
mi aveva appena detto “anche un
euro per noi è una boccata di
ossigeno”. Fino ad oggi, per Gloria e Sophia di euro ne abbiamo
raccolti circa mille e spero che
questa somma vada ad integrarsi
grazie al contributo del popolo di
Riofreddo. Intanto, frettolosamente, si avvicina il Natale....
L’ennesimo Natale imbottito di
superficialità. Il periodo, per me,
più triste dell’anno. Baci, abbracci ed auguri poco credibili. Il
trasformismo cronico della gente
mi irrita. Armi deposte e labbra
protese a cercare insolite guance.
Che tristezza. Rivivremo la sera
della pastorella tra sfilate di
squallide pellicce e protesi splendenti. Non sopporto il buonismo
sfrenato e caritatevole di certi
giorni. La gente trova addirittura
il tempo di gettare qualche monetina al barbone per strada. In
fondo e’ Natale. Tir di panettoni
e pandori finiranno per marcire
nelle nostre dispense. Stomaci al
limite della capienza e senso di
malessere diffuso per gli alcolici
ingeriti. Però, in compenso, c’e’
sempre quell’aria di fratellanza e
di amore a farla da padrone. “E’
Natale, e’ Natale si può amare di
piu’…” Questa pubblicità andrebbe censurata! A tal punto
che viene da chiedersi…”ma non
potrebbe essere Natale tutti i
giorni?” in fondo se riusciamo a
mettere da parte l’odio e
l’egoismo per un giorno, potremmo riuscirci, o almeno provarci,
anche durante gli altri 364 giorni
dell’anno. O no? Chissà, forse
potremmo risolvere qualche
“piccolo” problema come il miliardo di persone al mondo che
soffrono la fame (e non quella
dell’isola dei famosi). Mi spiace
ma non avrete mai il mio Buon
Natale, perché per me “o e’ Natale tutti i giorni o non e’ Natale
mai”. La religione, poi, ognuno
la viva come meglio crede. Permettetemi di augurarvi…...
Buona vita!
Giorgio Bernardini
Con gli occhi
di un bambino
“L’amicizia e’…”
Pagina 14
LE SCUOLE
Anno 1-n° 2
Piccoli consigli per un mondo migliore Con questa rubrica abbiamo voluto dar voce ai ragazzi della nostra scuola che hanno espresso la loro opinione su come migliorare il mondo in cui viviamo. I ragazzi hanno evidenziato molti aspetti negativi della nostra società ma con l’entusiasmo innato di chi è più giovane hanno altresì proposto delle possibili
soluzioni. I primi ad aver svolto i temi sono stati gli alunni della V elementare, i quali rispondendo con
entusiasmo all’iniziativa hanno affrontato argomenti che avrebbero meritato tutti indistintamente spazio in
questa pagina, ma purtroppo per motivi logistici ciò non è stato possibile, così abbiamo deciso di scegliere
quelli che raccogliessero tutte le differenti tematiche emerse. Lasciando ai lettori i relativi commenti ringraziamo tutti i ragazzi della classe V per la loro preziosa collaborazione.
In rispetto alla normativa vigente in materia della privacy i temi sono stati lasciati anonimi.
GLI ALUNNI DELLA CLASSE V ELEMENTARE :
Nel mondo di oggi ci sono molte persone che fanno del male a tutti, all’ambiente, al prossimo. Ormai dappertutto si sentono brutte notizie: uccisioni, crolli di edifici, mancanza di rispetto dell’ambiente. Questa nostra società è davvero brutta per questi motivi; basterebbe
solo la volontà di ognuno di noi nel fare qualcosa di buono e non pensare ai soldi, a fumare e alla bella vita. Molte persone pensano sia
bello avere auto costose e ville. Per essere ricchi arrivano al punto di uccidere i genitori, fare violenze verso gli altri, prostituirsi per le
strade. L’uomo non capisce più cosa sta facendo, si droga per far piacere agli altri e per evadere dalla realtà, per divertimento i ragazzi
danno fuoco agli animali e ammazzano persone di colore. Per risolvere questi problemi del mondo, secondo me è bene che l’uomo faccia
un passo indietro e ripensi a ciò che è importante: la vita e l’amore verso gli altri. Basta fare piccoli gesti per rendere felice la persona
che ti sta accanto, anche un sorriso, un abbraccio,un pensiero fatto con il cuore. Come dice una frase che ho trovato in un biglietto
anonimo :”Ricorda che le cose migliori sono quelle piccole, accetta i piccoli gesti che un giorno saranno grandi”. I miei consigli sarebbero combattere l’inquinamento con la raccolta differenziata, pensare prima di fare una brutta azione, combattere il razzismo e le
guerre, aiutare i più poveri e diffondere la pace.
Il mondo è diventato orrendo. Ormai il telegiornale parla solo di rapine e di uccisioni e alcune volte io non lo vedo per non rattristarmi.
Alcune persone hanno creato delle cose per far del bene, ma l’uomo le ha utilizzate per scopi cattivi. Le persone si suicidano perché non
sanno che farsene della propria vita. Il mondo in questo modo non può andare avanti, si dovrebbe fare una disinfestazione di cattiveria. Le
persone non si accontentano più di quello che hanno ma vogliono sempre di più. Secondo me per avere un mondo migliore tutte le persone dovrebbero essere più buone e pensare più alla famiglia che ai soldi. Bisognerebbe non fare più distinzioni di razza, non spacciare droga e non correre con la macchina. Si dovrebbe fare la raccolta differenziata per non inquinare il mondo. Si dovrebbe pensare a migliorare il mondo e non peggiorarlo. La vita è una sola e bisogna viverla bene e l’uomo deve usare la sua intelligenza per fare
in modo che ciò avvenga
Io ogni giorno accendo la TV e sento dal Tg5 tutte le brutte notizie del mondo. Secondo me per cambiare il nostro mondo non dovremmo più ucciderci, fare le guerre, uccidere gli animali protetti, tagliare i boschi per costruire le case. Ci sono tanti ragazzi che per
divertirsi si drogano, fumano sigarette ed uccidono le ragazze. Alcune persone per i soldi rubano nelle case, danno calci e pugni alle persone che passeggiano. Io penso che le persone potrebbero cambiare il mondo facendo a meno di tutto questo. Ci sono anche persone che
rapiscono i bambini per fargli chiedere l’elemosina o li uccidono per vendere gli organi. Per cambiare il mondo io metterei in galera tutti
gli uomini cattivi e non farli più uscire. Secondo me il nostro governo dovrebbe occuparsi di più della nostra comunità e dei poveri.
Io sento dalla TV brutte notizie: violenze, incidenti per incuria, incidenti stradali provocati dal vino, ragazzi che si ubriacano oppure i
drogati che spacciano. Rumene che hanno i padroni che le mandano a prostituirsi altrimenti le uccidono. Razzisti che si divertono ad uccidere i barboni, bracconieri che prendono uccellini protetti. Io abito a Riofreddo e se potesse essere più pulito sarebbe meglio. Per avere un
mondo migliore punirei bracconieri e i padroni delle prostitute, i drogati, gli ubriaconi, chi fuma spinelli e i pedofili. Aiutare i
bambini del Nepal e dell’Africa. Farei in modo che mai più scoppiano le guerre.
Il mondo in cui vivo non mi piace perché ci sono troppi ammazzamenti. Per migliorare il mondo ci si dovrebbe amare di più e aiutarsi
gli uni e gli altri. Il rispetto della natura è fondamentale per la vita dell’uomo, perché se si rompe l’equilibrio di un ecosistema avverrebbero dei danni a cui l’uomo non potrebbe rimediare. Oggi tante cose non vanno e qualcuno si è accorto che l’uomo dovrebbe fare un passo indietro e tornare ai tempi dei nostri nonni. Per migliorare il mondo farei capire ai piromani che è sbagliato dare fuoco agli edifici e alle
montagne. Quei ragazzi che hanno dato fuoco al barbone per divertimento andrebbero puniti. Penso che il mondo e le persone possano
cambiare se l’uomo ritrova la retta via che è quella dell’amore e del rispetto.
Io penso che il mondo possa cambiare se fossimo tutti buoni e avessimo soprattutto rispetto e amore per il prossimo, per gli animali e vegetali che ci circondano. Oggi quando si accende la Tv o si legge un giornale si apprendono notizie di uccisioni, rapimenti di persone per
riscatto, prostitute che vendono il loro corpo solo per i soldi e le persone che fumano i spinelli e si drogano solo per evadere dalla realtà.
La nostra società è cambiata da come era prima, però noi possiamo ancora fare qualcosa per salvarla, come mandare un Euro ai bambini
dell’Africa, così si salveranno dalle malattie, potremmo anche fare la raccolta differenziata cosi ricicleremo alcune cose. L’uomo costruisce delle macchine per il suo bene, in realtà le usa anche in un modo sbagliato e si arriva verso la distruzione. Per fare un mondo migliore
punirei tutte le persone malvagie, eliminerei le macchine che portano l’uomo alla distruzione, cercherei di far capire i valori fondamentali della vita: amicizia, amore, affetto, rispetto e tolleranza.
Rivus Frigidus
MEMORANDUM
Pagina 15
Notizie in Breve - Notizie Utili - Manifestazioni - Curiosità
Calendario delle manifestazioni e degli eventi del periodo natalizio
a Riofreddo e Dintorni
Riofreddo
24 dicembre 2008
ore 24,00
Chiesa di San Nicola
La Pastorella:
Riofreddo
26 dicembre 2008
ore 21,30
Edificio scolastico
Maxi tombolata
di beneficenza:
Antichissima e tradizionale rappresentazione cantata della natiContinua la raccolta fondi della
vità di Gesù.
Associazione Pro Loco destinata
ad aiutare Gloria e Sophia, le due
Pereto
gemelle affette da tetraplegia,
che sono già in America , dove
26 dicembre 2008
rimarranno circa sei mesi, per
ore 15,30
essere curate.
XXXIX edizione del
Presepe Vivente:
Nelle caratteristiche strade del
borgo antico, una suggestiva
manifestazione itinerante che
attraversa tutto il centro medievale e si conclude ai margini
della pineta in un anfiteatro naturale dove avviene la natività.
Arcinazzo Romano
Presepe vivente:
La manifestazione si svolgerà nei
giorni 26 dicembre 2008, e 4
gennaio 2009 centinaia di figuranti, faranno rivivere nella semplicità della vita contadina di un
tempo l’evento della natività.
Riofreddo
27 dicembre 08
ore 16.00
Museo delle culture
La “Pastorella “
di Riofreddo:
“Pastorella”. Verrà offerto a tutti
i partecipanti un buffet,
l’ingresso è libero.
Arsoli
27 dicembre 2008
Ore 21,00
Teatro Comunale,
Riofreddo
3 e 4 gennaio 2009
Ore 21,00
Edificio scolastico
Natale è sempre
Natale:
Puntuale, come ormai da qualche anno, ecco l’appuntamento
natalizio con la Compagnia Teatrale “Le Riofreddane”. Natale è
sempre Natale è una commedia
brillante, ritmata, semplice e
divertente, adatta al pubblico di
Presentazione del DVD La tutte le età. . È proprio la Com“Pastorella” di Riofreddo a cura media di Natale!!!
di Emilio Di Fazio. Interverranno le autorità della Regione Lazio e della Provincia di Roma, il
Sindaco di Riofreddo, il presidente dell’associazione “Amici
della Pastorella”. Proiezione dei
due filmati e dell’apparato fotografico del dvd esecuzione della
Riofreddo
4 gennaio 2009
Ore 18,00
Edificio scolastico
Con gli occhi
di un bambino:
Premiazione del concorso di disegno “con gli occhi di un bambino” l’amicizia è … a cura
dell’Associazione Pro Loco di
Riofreddo. Consegna dei calendari 2009.
Riofreddo
15 dicembre 2008
15 gennaio 2009
Associazione Pro Loco:
Si apre la campagna per il tesseramento dell’Associazione Pro
loco di Riofreddo, al termine
della quale ci saranno le elezioni
per il rinnovo delle cariche dirigenziali.
La frase … da ricordare:
Se mi astengo dal dare il mio giudizio sopra una cosa,
quando non la concepisco con sufficiente chiarezza e distinzione,
è evidente che del mio giudizio faccio ottimo uso e non sono ingannato,
ma se mi determino a negarla o ad affermarla,
allora non mi servo più come devo del mio libero arbitrio.
Renato Cartesio ( 1596 - 1650 )
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ATTI UFFICIALI
Anno 1-n° 2
Delibere del Consiglio Comunale
Nr. 23 del 27 novembre 2008:
Assestamento del bilancio di previsione del corrente esercizio finanziario.
Nr. 24 del 27 novembre 2008:
Esame ed approvazione codice etico e responsabilità sociale del sistema nazionale borghi
autentici d’Italia.
Nr. 25 del 27 novembre 2008:
Comunicazione prelevamento fondo di riserva.
Sede: Riofreddo (RM)
Via C. Garibaldi N° 6
Delibera C.C. n. 7
Del 29 Maggio 2008
Comitato di Redazione:
Rainaldi Roberto (Presidente)
Bernardini Giorgio
Nunzi Sara
Rinaldi Matteo
Rota Fausta
Vasselli Marianna
Direttore Editoriale:
Tonino Meloni
Questo giornale stampato in 500 copie
sarà distribuito
gratuitamente a tutte le famiglie
di Riofreddo
La responsabilità degli articoli è dei
singoli autori.
La collaborazione a questa
pubblicazione è da considerarsi del
tutto gratuita e non retribuita.
Delibere della Giunta Comunale
Nr. 79 del 17 ottobre 2008:
Assistenza domiciliare.
Nr. 80 del 17 ottobre 2008:
Richiesta contributo per acquisto attrezzature sportive ai sensi della
L. R. nr. 15/2002.
Nr. 81 del 17 ottobre 2008:
Adozione piano triennale delle opere pubbliche triennio 2009/2011.
Nr. 82 del 17 ottobre 2008:
Presa d’atto frazionamento terreno e alienazione a favore di
Bonanni Monica.
Nr. 83 del 17 ottobre 2008:
Approvazione rendiconto progetto “realizzazione di interventi di
rilevanza sociale” inserimenti lavorativi.
Nr. 84 del 17 ottobre 2008:
Modalità di liquidazione contributo una tantum alle famiglie aggiudicatarie.
Nr. 85 del 10 novembre 2008:
Approvazione progetto esecutivo per sistemazioni strade vicinali.
Nr. 86 del10 novembre 2008:
Approvazione progetto partecipato D.G.R.L. n. 458 del 10 luglio
2008.
Nr. 87 del 04 dicembre 2008:
Approvazione progetto esecutivo riqualificazione e risanamento
ambientale delle aree urbane adiacenti alloggi edilizia residenziale
pubblica legge 179/97 località piazzetta e via sottocastello.
Nr. 88 del 04 dicembre 2008:
Erogazione contributo alla Pro Loco di Riofreddo per manifestazione “Natale 2008”.
Nr. 89 del 04 dicembre 2008:
Approvazione graduatoria degli aventi diritto ai contributi per acquisto libri di testo e assegnazione borse di studio.
Nr. 90 del 04 dicembre 2008:
Variazione progetto soggetto in condizione di disagio ex legge regionale n. 6/2004.
L’Amministrazione Comunale di Riofreddo e il Comitato di Redazione
Augurano a tutti
Buone feste
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rivus frigidus nr 2 - Comune di Riofreddo