Rivus Frigidus RIVUS FRIGIDUS E’ UN PRODOTTO EDITORIALE NON PERIODICO PROPRIETARIO: COMUNE DI RIOFREDDO ANNO I - N° 2 - DICEMBRE 2008 In questo numero: Prima pagina: Fiducia nella Giustizia... Il Comune: Pagg. 2 ‐ 3 Differenziare: “un gesto naturale” Pag. 4 Servizi pubblici: risultato raggiunto Facile accesso per la libera informazione Il Mondo: Pag. 5 Lista dei desideri L’Arco di Santa Caterina diventa Star Gate Pag. 6 Mercanti di solidarietà Eroi silenziosi: “Rose Busingye” Pag. 7 Care, fresche e amare acque La Cultura: Pagg. 8 ‐ 9 8 Settembre 43: Alberto Lattuada racconta… Pag. 10 La “Pastorella” di Riofreddo Pag. 11 L’amore ai tempi ... dei nostri nonni Le Associazioni: Pag. 12 Teatro, Saperi e … Sapori Natale è sempre Natale Pag. 13 “Con gli occhi di un bambino” : per Gloria e Sophia Le Scuole: Pag. 14 Piccoli consigli per un mondo migliore: “Liberi pensieri degli alunni della classe V Elementare di Riofreddo” Fiducia nella Giustizia... Si è conclusa lo scorso 20 novembre, la brutta vicenda giudiziaria, che ha visto, ingiustamente coinvolti, sei Consiglieri Comunali facenti parte dell’attuale maggioranza politica del Comune di Riofreddo. Diciamolo chiaramente, chi ha provato ad infangare l’immagine e l’onore di sei onesti cittadini della nostra comunità, allo scopo di consumare una mera vendetta politica legata a una sconfitta elettorale che ancora oggi brucia, questa volta non ci è riuscito. Infatti il GUP di Tivoli dopo un attento esame delle carte e dei documenti riguardanti la vicenda in questione, ha prosciolto i sei Consiglieri Comunali, in quanto il fatto non sussiste. Quale reato, avrebbero commesso i consiglieri denunciati nel chiedere che il Consiglio Comunale di Riofreddo, legittimamente eletto dal popolo, si potesse riappropriare del diritto dovere di discutere ed adottare un P.R.G., anziché delegare tale funzione ad un commissario regionale, che, forse nemmeno sapeva, fino ad allora, l’esatta ubicazione del nostro Paese o addirittura ne ignorava l’esistenza? E ancora, chi avrebbe dovuto pagare lo stesso commissario regionale, deputato all’adozione del P.R.G. Comunale, quando questa è invece prerogativa del Consiglio? Alla prima domanda credo abbia risposto in modo chiaro il giudice, il cui giudizio “super partes” è sufficiente a fugare ogni dubbio qualora ce ne fosse ancora bisogno. Per quanto attinente invece alla seconda domanda, la risposta credo sia chiara e soprattutto sotto gli occhi di tutti: “l’intera Comunità di Riofreddo. Quale illecito dunque, e dov’è il dolo? Le persone coinvolte in questa vicenda, a mio parere vanno elogiate, in quanto, hanno correttamente esercitato le loro funzioni politiche ed amministrative, evitando allo stesso tempo un danno per le casse comunali. A questo punto fermiamoci tutti a riflettere, e cerchiamo almeno di fare tesoro di questa vicenda. Io credo che sia definitivamente arrivata l’ora in cui, nel nostro paese, le divergenze politiche vengano affrontate serenamente nelle opportune sedi, attraverso il confronto, e perché no anche attraverso lo scontro, ma che tutto resti nella sfera della politica locale. Tutto ciò che da essa esula, non gioverà mai allo sviluppo e alla crescita di Riofreddo, sia questo ben chiaro a chiunque, anche a coloro che avrebbero voluto speculare politicamente su questa vicenda, qualora ci fosse stato un eventuale ed assurdo rinvio a giudizio. Al nostro Paese non servono queste inutili guerre, come non serve più alzare muri e barriere che continuano a dividere. Al nostro Paese servono idee nuove e soprattutto uno spirito nuovo, perché solo in questo modo esso potrà progredire. Certi assurdi comportamenti non hanno più senso, essi sono stati e saranno sempre un cancro per Riofreddo, ma soprattutto non costituiscono e non costituiranno mai un buon insegnamento per i giovani, che inevitabilmente, in futuro, dovranno assumersi l’onere e l’onore di amministrare il paese in cui vivono. Tonino Meloni Pagina 2 Anno 1-n° 2 IL COMUNE Differenziare: “un gesto naturale” Intervista al Vice Sindaco di Arsoli Luca Pulcini Come già anticipato, in un articolo del precedente numero, nel nostro Paese inizierà, entro la prima metà del prossimo anno, il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti, mediante il sistema porta a porta. L’attivazione del nuovo servizio, sarà possibile grazie ad un contributo provinciale, ottenuto dall’unione dei comuni MedAniene, della quale il nostro paese è parte integrante. Il progetto si inserisce specificatamente nell’ambito della campagna che la Regione Lazio, insieme alla Provincia di Roma, hanno avviato già da qualche anno, allo scopo di premiare tutti quei C o m u n i, c h e , a t t r a v e r s o l’attivazione dei servizi di raccolta differenziata, si impegnano ad affrontare il problema dei rifiuti, che oggi è di estrema attualità, mediante sistemi innovativi e del tutto ecocompatibili, come appunto quello specifico del riciclaggio. Chi ha seguito in questi anni, per l’Unione MedAniene, l’intero iter progettuale, dalle sue origini, passando attraverso la concessione del contributo e fino alle fasi esecutive, è stato il Vice Sindaco di Arsoli Sig. Luca Pulcini, al quale vogliamo chiedere notizie ed informazioni più dettagliate in merito all’intero progetto, facendo così al tempo stesso un altro piccolo passo all’interno della campagna di informazione e di sensibilizzazione dei cittadini, che è uno dei pilastri fondanti per la buona riuscita dell’iniziativa. Sig. Pulcini, quando è stato presentato il progetto della raccolta differenziata ? Il progetto è stato presentato nell’anno 2006, in adesione ad un bando della Provincia di Roma, ma già nel 2005 si era avviato un confronto con la stessa, per verificarne la fattibilità. A quanto ammonta la cifra finanziata dalla Provincia ? L’importo del finanziamento è di circa 160.000 Euro, con i quali si affronteranno i costi per la campagna pubblicitaria e di comunicazione, per il personale che svolgerà il servizio e per l’acquisto i buona parte dei materiali necessari come i bidoncini destinati alle famiglie per differenziare i rifiuti direttamente in casa, e i bidoncini più grandi da posizionare nei centri abitati, in punti ritenuti strategici dalle singole amministrazioni. Da chi è stata curata la realizzazione del progetto ? Il progetto è stato elaborato dal sottoscritto, in rappresentanza dell’Unione dei Comuni, unitamente alla cooperativa sociale MedAniene, che ha curato i gli aspetti logistici e organizzativi. Come verrà svolto il nuovo servizio di raccolta differenziata ? Mediante il sistema della raccolta porta a porta. Gli operatori preposti, infatti, ritireranno direttamente presso le abitazioni, tutte le tipologie di rifiuti, sia quelli dei materiali differenziati all’avanguardia e fortemente innovativo per tutta la nostra zona. E i materiali ingombranti ? I rifiuti ingombranti che ad oggi rappresentano uno dei principali problemi, inerenti il degrado ambientale del nostro territorio, saranno anch’essi conferiti nell’isola di Riofreddo, attraverso un servizio di trasporto a domicilio, totalmente gratuito. E l’umido ? Il così detto umido, non contemplato nel progetto di cui stiamo parlando, verrà smaltito insieme all’indifferenziato, perché ritenuto poco vantaggioso dal punto di vista economico dai tecnici della Provincia che ci hanno seguito durante l’intero percorso. L’umido, infatti, avremmo dovuto conferirlo nell’isola per il compostaggio sita nel Comune di differenziati (carta, vetro, plastica e alluminio), che indifferenziati, secondo un calendario stabilito, la cui frequenza sarà appropriata alle esigenze dei singoli Comuni, e mirata al buon funzionamento del servizio. Dove verrà conferito il materiale differenziato ? Tutto il materiale differenziato e cioè carta, plastica, vetro e alluminio, verrà conferito presso l’isola ecologica in fase di realizzazione nel Comune di Riofreddo, che diventerà così il vero fulcro di un sistema di raccolta Maccarese, con dei costi di smaltimento elevatissimi. Per chi invece non volesse smaltire l’umido con l’indifferenziato, e avesse a disposizione gli spazi necessari, è prevista l’attivazione del servizio di compostaggio domestico. Verranno distribuite gratuitamente ai cittadini che ne faranno richiesta, le compostiere della capienza di 300/600 litri, nelle quali conferire l’umido. Di che cosa si tratta ? Il compostaggio domestico è un metodo di riutilizzo dei rifiuti organici. L’umido conferito all’interno delle compostiere, si trasforma, attraverso il ciclo naturale della biodegradazione, in compost, un prezioso terriccio ideale come fertilizzante in agricoltura, per orti, giardini e piante in vaso. Ma veniamo al dunque: perchè fare la raccolta differenziata ? E’ ancora sotto gli occhi di tutti, quello che è accaduto a Napoli, ed in tutta la Campania. Da noi la situazione delle discariche di Guidonia e Malagrotta, si è fatta ormai critica, corriamo il rischio di non sapere più dove conferire i nostri rifiuti, in quanto, le probabilità che nei prossimi anni, le stesse discariche vengano chiuse sono sempre maggiori. Se inoltre, aggiungiamo a ciò, quanto evidenziato qualche settimana fa da una nota trasmissione televisiva della RAI, riguardo gli strani ed ambigui rapporti, fra politica ed affari, gravitanti attorno alla gestione dei rifiuti nella nostra Regione, si può concludere che è ormai arrivata l’ora di ripensare l’intero sistema. Adesso è il momento di cambiare strada, è l’ora di passare dalla MONNEZZA, al riciclo dei materiali. Infine, non è da trascurare, l’aspetto legato alla tutela ambientale del nostro territorio, nonché quello del pubblico decoro dei nostri Paesi, nelle cui strade si vedono ormai troppo frequentemente cumuli di rifiuti, che, diciamolo chiaramente non costituiscono un grande esempio di civiltà. Fare la raccolta differenziata, a mio avviso, è oramai diventato un dovere civile e morale, di fronte al quale le amministrazioni locali e tutti i cittadini non possono più fare finta di niente. Dal punto di vista economico, quali oneri comporta il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti ? La situazione delle discariche, di cui si è parlato precedentemente, porterà nei prossimi 2/3 anni a fortissimi aumenti dei costi di smaltimento, che andranno inevitabilmente a gravare sui bilanci comunali e di conseguenza su quelli delle famiglie. Durante Rivus Frigidus questi anni, nei quali ho seguito tutto il percorso progettuale, ho avuto l’occasione di confrontarmi con amministratori locali provenienti da più parti d’Italia, i quali già da tempo si ritrovano ad affrontare costi di discarica di gran lunga superiori ai nostri. Con essi ci siamo trovati d’accordo nel prendere ad esempio quei comuni che oggi, a seguito di un enorme lavoro svolto per incentivare la raccolta differenziata, riescono a differenziare fino all’ 80% dei rifiuti. Ciò si realizza già in molte parti d’Italia e non solo del nord. E’ ovvio che il sistema di cui parliamo, almeno per i primi anni, avrà dei costi maggiori di quelli che si hanno con il sistema attuale di raccolta dei rifiuti, tali costi saranno dovuti all’organizzazione e alla strutturazione di un servizio completamente innovativo per i nostri Comuni, nonché al maggiore impiego di personale. Ma nel corso degli anni con l’aumento delle percentuali di riciclaggio (fissata al 25% nel primo anno), diminuiranno i costi derivanti dallo smaltimento in discarica dell’indifferenziato. In pratica, ci sarà un risparmio reale ? Il risparmio reale per i Comuni ci sarà quando il sistema entrerà a regime, e cioè quando si potrà fare la raccolta porta a porta anche dell’umido. La raccolta dell’umido, che sul nostro territorio rappresenta circa il 30% dei rifiuti prodotti, alzerebbe le percentuali di differenziazione almeno al 50% . Ciò accadrà verosimilmente nell’arco di due tre anni, cioè quando verranno realizzate nei comuni di Olevano e Mandela, due isole ecologiche per il compostaggio. Questo comporterà allora un risparmio reale del 50% circa, sui costi di discarica, che ad oggi sono quantificati per tutti i comuni dell’Unione in 250.000 Euro, più altri 40.000 Euro per lo smaltimento degli ingombranti. Quanto incide il personale, sull’intero costo del servizio ? I costi del personale sono stati quantificati intorno a poco meno della metà del contributo provinciale. Chi sosterrà tali costi dopo il IL COMUNE primo anno, cioè alla fine del contributo della Provincia di Roma ? E’ chiaro che, all’inizio, tali costi dovranno essere sostenuti dalle singole amministrazioni attraverso i loro bilanci. Ma d’altronde parliamo di occupazione per il nostro territorio, a cominciare dal personale che verrà impiegato presso l’isola ecologica per finire a quello che svolgerà il servizio della raccolta porta a porta. Credo che l’aspetto occupazionale, unitamente a quello della tutela ambientale del territorio, siano due validi motivi per cui le nostre amministrazioni possano e debbano rifinanziare questo progetto, senza trascurare però la possibilità di ottenere ulteriori finanziamenti pubblici, vista l’attenzione che, ormai, a tutti i livelli istituzionali si presta, sia all’incentivazione che alla pratica della raccolta differenziata. In effetti i comuni, attraverso il porta a porta, risparmieranno sui costi di discarica e avranno così la possibilità di utilizzare le risorse che ne derivano, per coprire le maggiori spese dovute al personale. Quindi, meno soldi per la discarica a favore di un aumento occupazionale ? Certamente e questa mi sembra una scelta esatta su tutta la linea. Chi gestirà, nel nostro territorio, il nuovo servizio di raccolta dei rifiuti ? L’unione dei Comuni sta lavorando alla costituzione di una società a capitale misto pubblico – privato, che gestirà il servizio di raccolta differenziata. D’altra parte parliamo di un servizio fortemente innovativo e di fondamentale importanza per lo sviluppo e la tutela del nostro territorio, per gestire il quale servirà una struttura mirata e fortemente organizzata. Da chi sarà composta la società in questione ? Faranno parte della società i Comuni dell’Unione, a cui si aggiungeranno presumibilmente altri tre Comuni della zona, che hanno dimostrato un forte interesse per l’iniziativa. Tali Enti, che costituiranno la parte pubblica della società, deterranno il 60% del capitale, mentre il 40% rimanente, sarà detenuto da un partner privato che verrà individuato a seguito di una gara europea. Quando inizierà la campagna di informazione ? Due mesi prima dell’attivazione del servizio. Ipotizzando che lo stesso cominci intorno al mese di Maggio 2009, la campagna avrà inizio nel mese di marzo dello stesso anno. Chi avrà il compito importantissimo di svolgere la campagna pubblicitaria e di comunicazione ? La campagna, che come più volte ripetuto costituirà uno degli elementi fondamentali affinché il servizio di raccolta differenziata nei nostri paesi possa raggiungere i risultati sperati, verrà svolta dalla cooperativa sociale MedAniene, la quale si avvarrà della collaborazione della cooperativa Erica, esperta nel settore della comunicazione. Quali saranno le modalità di svolgimento della campagna di informazione ? Verranno organizzati vari incontri pubblici con i cittadini in tutti i paesi coinvolti nell’iniziativa, si entrerà nelle scuole, per educare gli alunni e far capire loro quanto sia importante la raccolta differenziata sia per il nostro territorio che per l’intero pianeta. Verrà inoltre consegnato direttamente a tutte le famiglie il materiale informativo, che conterrà tutte le spiegazioni, le varie modalità di Pagina 3 differenziazione, nonché i calendari relativi ai passaggi giornalieri del personale addetto presso le singole famiglie. Questa breve, ma speriamo utile, intervista, termina qui, da essa si evince, in modo molto chiaro, che per il nostro territorio sta per aprirsi, con l’avvento del servizio di raccolta differenziata, una fase del tutto nuova, che avrà un fortissimo impatto sulle nostre abitudini. Questa fase segnerà definitivamente il punto di rottura con le vecchie logiche e le superate pratiche nella gestione dei rifiuti. Con l’apertura di questo nuovo scenario, ognuno di noi sarà chiamato a dare prova del proprio senso civico. Siamo consapevoli che all’inizio potranno esserci difficoltà, ma siamo altrettanto consapevoli che con la buona volontà e l’impegno di tutti, ogni eventuale problema che si presenterà potrà essere risolto nel migliore dei modi. Per quanto ci riguarda questa Amministrazione, fermamente convinta che la raccolta differenziata sia, per il futuro del nostro territorio, l’unica strada percorribile, sarà a completa disposizione di tutti coloro che al presentarsi delle prime difficoltà, senza fare sterili polemiche od inutili chiacchiere di piazza, formulino proposte serie, concrete e costruttive, mirate al miglioramento ed al raggiungimento di una maggiore efficienza del servizio. Tonino Meloni Pagina 4 Anno 1-n° 2 IL COMUNE Servizi pubblici: risultato raggiunto Da oggi anche i cittadini di Rifreddo, e con loro, i frequentatori abituali e i turisti che giungono nel nostro Paese, avranno a disposizione dei servizi pubblici gratuiti. La realizzazione di predetti servizi è stata possibile grazie al contributo ottenuto ai sensi della L.R. n. 10/2005, riguardante il recupero degli immobili comunali adibiti allo svolgimento di attività sociali. Il contributo è stato richiesto dalla precedente Amministrazione e poi gestito da quella attuale, la quale, modificando in parte il progetto iniziale di semplice ristrutturazione dei locali in uso all’Associazione Pro Loco, ha potuto raggiungere un altro obiettivo prefissatosi in campagna elettorale. Infatti lasciando inalterato il progetto riguardante il locale sito in Piazza Donizetti, sede storica e istituzionale dell’Associazione Pro Loco, e del locale sottostante la Chiesa di San Nicola adibito a magazzino dalla stessa, si è proceduto a modificare il progetto per il secondo locale di via delle Piagge. Tale modifica ci ha consentito di realizzare due bagni pubblici, uno dei quali fruibile dalle persone diversamente abili. Si è proceduto inoltre, facendo rientrare la spesa nell’ambito dei fondi stanziati dalla Regione Lazio, alla realizzazione di una scala esterna, che collega i campi di gioco dell’ adiacente oratorio parrocchiale con i nuovi bagni, e infine al rifacimento della pavimentazione dell’intero vicolo. L’importanza di questa opera, risiede nel fatto che, oltre ad aver adempiuto ad un dovere civico, sono state contemporaneamente soddisfatte altre due esigenze. La prima, è quella di aver dotato l’oratorio parrocchiale, frequentatissimo dai giovani di Riofreddo, di servizi pubblici esterni ai Scorcio di via delle Piagge dopo i lavori di ristrutturazione campi di gioco, evitando in questo modo di ridurre lo spazio a disposizione dei ragazzi; la seconda, ma non per importanza, è di aver risolto il problema della mancanza di servizi igienici in occasione di manifestazioni culturali e gastronomiche. Tali servizi richiesti dalla vigente normativa igienico-sanitaria, obbligavano e avrebbero continuato ad obbligare anche in futuro le Associazioni operanti nel nostro territorio a spendere ingenti somme per noleggiare WC chimici con conseguente diminuzione delle proprie risorse economiche . A tal riguardo, si è tenuto conto del fatto che la maggior parte delle manifestazioni realizzate negli ultimi anni si sono svolte in Piazza della Chiesa di S. Nicola e nel Piazzale R. Garib a ld i, c onf e r ma n d o c o s ì l’esattezza nella scelta dell’ubicazione dei servizi, comunque vicini al centro del paese ma nello stesso tempo non troppo in vista. Roberto Rainaldi Facile accesso per la libera informazione La seconda metà del 2008 è stata segnata dallo sforzo che l’attuale Amministrazione Comunale di Riofreddo ha compiuto per superare il digital divided, che ormai avvolgeva il paese in un clima di arretratezza tecnologica. Ora il territorio comunale dispone di un collegamento internet wdsl, con il quale il Comune ha voluto colmare questa falla che rappresentava un vero e proprio handicap. La presentazione dei servizi wireless, offerti dalla società T. Media Comunications, si è tenuta nello scorso mese di Marzo presso la sala consiliare del palazzo comunale; nel corso della riunione furono dimostrati, a coloro che sono intervenuti, i servizi di banda larga a 640/256 Kbit/sec, con picchi di 1 Mbit/sec. Per usufruire del sistema iperlan a 5 gigahertz, è necessario l’acquisto e l’installazione di un’antenna del tipo microtic 522, nonché l’adesione ad un contratto prepagato flat da 18 euro al mese. Dallo scorso mese di Novembre il Comune, con una spesa aggiuntiva di 1500 euro, ha fatto installare un ripetitore sul tetto del museo delle Culture Villa Garibaldi, con il quel viene servito l’intero rione di Castiglione e la parte alta di Via Valeria, arrivando così a coprire circa il 90% di tutto il territorio comunale. In oltre, dallo stesso mese, sono stati dotati del collegamento internet l’edificio scolastico ed il Museo delle Culture, che a breve diventerà una vera postazione, aperta ed a disposizione di tutti i cittadini, compatibilmente con gli orari di apertura dello stesso. L’attivazione del servizio garantisce per il paese di Riofreddo un vero e proprio punto di rottura con il digital divided, un divario a cui il Comune era costretto a causa della particolare posizione geografica. Il concetto di rete e connessione come commodity è di certo uno dei punti più dibattuti nelle discussioni che riguardano il diritto all’informazione, ed ora, fortunatamente, questo diritto appare sempre più tangibile. Riofreddo ha conquistato così un posto di rilievo nella battaglia contro il divario tecnologico, in favore di una diffusione capillare delle nuove tecnologie. Vivere in un piccolo comune tra le montagne della provincia, non deve più essere sinonimo di decentrazione, di ineguatezza e di mancanza di accessibilità, così come è riuscito a dimostrare il Comune di Riofreddo Sara Nunzi Rivus Frigidus IL MONDO Lista dei desideri Natale fa sempre binomio con regali, giorni e giorni prima della fatidica data si comincia a pensare a cosa regalare a questa o a quest’altra persona, spesso i doni sono mirati e studiati ma altrettanto spesso sono solo un modo per liberarsi la coscienza e quindi oggetti inutili, l’ennesima camicetta o il milionesimo bracciale. Save the Children, è la più grande organizzazione indipendente che opera a favore dei bambini di tutto il planisfero, in Italia è attiva dal 1998 e le sue sedi sono sparse in più di 100 paesi del mondo. Quest’anno la Onlus propone per le feste natalizie una Lista dei Desideri, grazie alla quale ognuno di noi può fare un regalo utile alla persona, anzi alle persone che lo ricevono. Attingendo dai doni che la lista presenta, in base alle nostre esigenze e possibilità si possono scegliere tra i più svariati doni, in cambio il destinatario del nostro dono riceverà una cartolina nella quale verrà spiegata tutta la dinamica che abbiamo compiuto. Il simbolo assoluto della Lista dei Desideri di Save the Children è lo Yak, un buffo e simpaticissimo animale che vive tra le montagne del Tibet, e che costituisce, inconsapevolmente, un aiuto fondamentale per le famiglie tibetane, che grazie ad esso arano i campi, bevono latte, e si vestono con la sua lana. Il logo dell’associazione: Save the Children Tipico Yak tibetano Regalare uno Yak costa solo 143 euro, ma può aiutare intere famiglie a continuare a vivere una vita dignitosa. La Lista è decisamente ampia e curiosa, per chi come noi, ormai è abituato a dare tutto per scontato; tra le proposte si possono trovare: un allevamento di 40 polli -36 euro- ; un set di cinque zanzariere pretrattate con insetticida, che possono salvare un intera famiglia dalla malaria -26 euro-; pasticche di zinco, con soli 18 euro possiamo curare oltre 300 bambini affetti da grave dissenteria; e ancora un kit parto da 39 euro, un regalo incredibile se pensiamo che oggi, nel 2008, una donna al minuto perde la vita durante la gravidanza o il parto; una bicicletta che aiuterà a percorrere i 20-30 km giornalieri che ogni bambino africano dovrebbe compiere per andare alla scuola più vicina; o una semplice copertina di lana per avvolgere un neonato, che in alcune zone del mondo costituisce un regalo a dir poco portentoso, ricordiamoci che, a poche ore di volo dalla nostra realtà, ogni giorno muoiono più di 28.000 bambini che non hanno raggiunto i cinque anni di età, morti assolutamente impensabili che arrivano a seguito di raffreddori, diarree o semplici morbilli. Sara Nunzi Pagina 5 L’Arco di Santa Caterina diventa Star Gate Esiste un social network che sta facendo invaghire di se il mondo intero, il suo nome è Facebook, milioni di persone si registrano da tutto il mondo, e gli spazi ed il tempo si rimpiccioliscono diventando infinitesimali. In questo mondo il virtuale si mescola al reale, ed i confini tra ieri ed oggi diventano quasi trasparenti. In questo clima quasi fantascientifico, c’è una piccola comunità riofreddana. Simone Moscovini ha infatti creato un gruppo che si chiama “Quelli che…a Riofreddo”, un circolo che raccoglie ragazzi e ragazze di varie generazioni, che spesso hanno in comune null’altro se non i ricordi. Memorie ed attimi di vite vissute a braccetto: estati, nottate, risate, personaggi e momenti indimenticabili, che appartengono al singolo come alla comunità. Queste sono solo alcune delle frasi che ognuno dei membri ha scritto nello spazio dedicato ai commenti: Quelli che.... si alzavano la mattina per andare a comprare 1000 lire di pizza rossa da Valeria Quelli che … la notte giocavano a nascondino a Castiglione! Quelli che.... hanno passato tutta l'estate a fare prove dei balletti....... Quelli che … si rivedono solo alla fiera, perché vivono lontani, e vanno alla festa del vino per ricordare l'adolescenza trascorsa insieme Quelli che .... so finite le ferie ..... tutti a Santa Maria con birra musica e pannocchie !!! Quelli che... chiedevi una birra a Francesca e te la portava dopo mezz'ora perchè se la scordava Quelli che … "a Riobar non vengo .... fa caldo ... resto a Villa" Quelli che... l'estate non è estate Quelli che…30 anni fa conosce- se non mangiano le mitiche pennette a Villa Celeste vano il primo amore Quelli che … c'erano all'epoca Quelli che … la mattina salutando Betto si sentivano rispondedi VILLA RIO re:"A da gghì a ffanculuuu!" Quelle che … hanno fatto i primi tornei di calcio femminile allena- Quelli che … hanno visitato luote da Daniela e Miro … il mitico, ghi oscuri della" tenuta" di Villa che arrivava con i cornetti. Celeste quando dai parenti non Quante botte e goal abbiamo avevano ospitalità! preso … e la grande Rosa ve la Quelli che … ogni mattina d'ericordate? state andavano in bicicletta a fare la spesa da Ines (amavo il frigo grigio pieno di ghiaccio!!) Quelli che … entravano di nascosto al Castello Garibaldi....senza bisogno del biglietto! Quelli che … a Fonte Limosa di notte ....... andavano solo per bere Quelli che... a villa da Betto "teju scrocchiù ncapo!!!" Sara Nunzi Pagina 6 Anno 1-n° 2 IL MONDO Mercanti di Solidarietà Sin dai tempi del baratto il mercato è stato un punto focale della vita di ogni popolo … a pensarci bene tutto ruota intorno ad una forma di compravendita ! Quando acquistiamo o vendiamo una qualsiasi cosa scateniamo una serie di eventi che danno vita al mercato. In una parola, in grandi linee e in una forma più basilare c’è chi produce le materie prime, chi realizza i manufatti, chi li smercia e in conclusione chi compra ! Ogni anello di questa catena aggiunge un costo (stabilito dai soggetti forti, ossia le grandi multinazionali), alla merce che il consumatore compra e spesso (o quasi sempre) purtroppo c’è un anello debole, rappresentato in questo caso dai popoli in via di sviluppo che (condizionati da cause economiche, politiche e sociali) producono, confezionano e quindi lavorano in condizioni inammissibili senza una giusta retribuzione e senza avere alcun tipo di diritto ! Possiamo portare l'esempio di una nota marca di prodotti sportivi che ha dato scaldalo anni fa (poi come al solito ci si è dimenticati di questo fatto increscioso e si è continuato a comprare i loro prodotti fingendo di non sapere...) perché le mani che cucivano le loro scarpe o il loro palloni erano manine di bambini asiatici sottopagati e sfruttati contro ogni regola sociale e morale … basta guardare dietro la linguetta delle nostre scarpe da ginnastica per convincersene! Per cercare di evitare questo tipo di eventi, o per lo meno cercare di arginarli, in Europa nei primi anni Sessanta, più precisamente nei Paesi Bassi, viene fondata la prima associazione dedita al commercio equo: la Fair Trade Organisit- te. Un’organizzazione olandese nata nel 1969, che, sull'onda di un fervente attivismo nei confronti delle ingiustizie sociali e mondiali, inaugurò il primo “Third World Shop”, quelle che oggi chiamiamo Botteghe del Mondo. In America questo tipo di attività risale ai primi anni quaranta, bisogna ammettere che in merito alle opere umanitarie sono un popolo piuttosto avanti rispetto al Vecchio Continente, peccato che poi perdono credibilità con altre scelte che personalmente non condivido affatto…ma generalizzare è sbagliato e comunque questa è un'altra storia. Cerchiamo di spiegare in cosa consiste questo tipo di commercio e come viene regolato in Italia dalla Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale. I punti chiave di questo movimento sono : Divieto assoluto del lavoro minorile; Impiego di materie prime rinnovabili; Investimanti per la formazione/ scuola; Cooperazione tra i produttori; Sostegno alla propria comunità; Creazione di un mercato interno dei beni prodotti. Ovviamente anche i Paesi acquirenti sono legati a degli obblighi quali : Prezzi minimi garantiti (determinati in accordo con gli stessi produttori; il prezzo corrisposto deve permettere una vita dignitosa ai produttori e permettere investimenti nel campo sociale); Quantitativi minimi garantiti; Contratti a lunga durata; Consulenze (in modo da favorire la produzione); Prefinanziamento. In Italia ci sono circa 600 botteghe che fanno fede a questi principi e dove si possono trovare ottimi prodotti naturali (tè, caffé, zucchero, miele, spezie, ecc.) spesso di coltivazione biologica (quindi più sani e coltivati nel pieno rispetto dell’ambiente) e realizzazioni artigianali di ottima fattura dai colori quasi introvabili (sciarpe, maglioni, tappeti, ecc.), tutto proveniente da diversi paesi del Mondo così, senza muoverci da casa, possiamo conoscere e assaporare i profumi e le tradizioni di Asia, America Latina, Africa e di tanti altri piccoli angoli del nostro amato pianeta a noi del tutto sconosciuti. Un luogo che invito tutti voi a visitare, specialmente sotto le feste natalizie, è "La Città dell'Altra Economia" all'ex Campo Boario di Testaccio. Al suo interno trovate 3500 metri quadrati di esposizione e vendita di prodotti, informazione sul riciclaggio e, per eventi di ogni genere, sono a disposizione numerose sale riunioni, tra le quali la sala dedicata a Renato Biagetti (che molti di noi ricordano come un ragazzino felice per le vie di Riofreddo e che, per quelli che non ricordano, un giovane ucciso a sangue freddo con 8 coltellate a Focene nel 2006 per motivi probabilmente legati alla sua "fede" politica...ma purtroppo, anche questa è un'altra storia). Insomma, acquistando in questi negozi non darete solo un colpo di spugna alla vostra coscienza come quando spesso si lascia una moneta ad un senza tetto sul bordo di un marciapiede (atto fine a se stesso che non cambia la sua situazione) ma starete premiando il lavoro di un popolo intero che cerca di rimettersi a passo con il mondo che li circonda e che corre troppo veloce. Farete un gesto fondamentale per aiutarli a tornare a vivere in maniera dignitosa, magari con la mani sporche ma senza essere costretti a umiliarsi lungo una strada. Marianna Vasselli Eroi silenziosi: “Rose Busingye” Nata nel 1968 a Kampala, in Uganda, dove vive tuttora, è infermiera professionale specializzata in malattie infettive. Dal 1992 esercita la sua attività di volontariato con pazienti affetti da HIV/AIDS e altre malattie. Ha fondato il Meeting Point Kampala Association , di cui è anche stata eletta Presidente. Una figura eccezionale la sua, come una Madre Teresa di colore in terra d'Africa, Rose assiste, con l’aiuto di due dottori, due infermieri e cinquanta tra assistenti sociali e volontari, 2000 malati di Aids e 2050 orfani attraverso le adozioni a distanza di Avsi. Il suo scopo è non lasciare da soli i malati di AIDS davanti alla malattia e alla morte. Si contraddistingue ogni giorno per un lavoro preziosissimo, spesso nascosto, ma fondamentale anche nell'educazione di tanti bambini sfortunati. “Ho fatto l’infermiera perché volevo aiutare la gente che soffre; vedevo come venivano trattati i malati in ospedale e volevo fare qualcosa di diverso e guarire tutti quelli che trovavo davanti a me.” Queste sue parole rappresentano una testimonianza straordinaria, quella di una donna che tutti i giorni combatte per la vita degli altri, di una donna che si batte per far rinascere una speranza in tante persone che, abbandonate da tutti, ritrovano una dignità, per la loro vita nella vicinanza di gente che si prende cura di loro. Matteo Rinaldi Rivus Frigidus IL MONDO Pagina 7 Care, fresche e amare acque Nel bel mezzo di quella che molti prospettano, come la più grave crisi economica che si sia mai abbattuta sull’umanità dal dopoguerra ad oggi e sulla quale pochissimi si azzardano a fare previsioni di durata. Nel bel mezzo di una crisi che affonda le sue radici nel fallimento del cosidetto “libero mercato”, perché è proprio nel paese in cui il libero mercato trova la sua massima espressione, che la crisi è nata. Perché è stato proprio il libero mercato a permettere, che si costruissero castelli di carta basati su una “truffa”, in virtù della quale, pochi hanno guadagnato speculando e moltissimi invece, nei prossimi mesi perderanno il lavoro o la casa. Nel bel mezzo di una crisi che dovrebbe averci insegnato che il mercato libero, con la sua legge fondamentale del profitto a tutti i costi, non crea sempre benefici, come vanno ripetendo ossessivamente in molti dal dopoguerra ad oggi, ma che, se non controllato, presta il fianco ai molteplici escamotage ideati da chi, in nome del profitto, non esita a calpestare i diritti altrui. Proprio nel bel mezzo di questa crisi, il parlamento italiano, con una larghissima maggioranza (hanno votato a favore sia PDL che PD), ha pensato bene di consegnare l’acqua in mano al “libero mercato”, e di tramutarla da bene pubblico a merce privata. Cercherò di riassumere ora le tappe che hanno preceduto questa decisione. Il primo tentativo di ottimizzazione della gestione delle risorse idriche in Italia porta il nome di “legge Galli” ed è la legge 36 del 5 gennaio 1994. Tale legge pur perseguendo una migliore gestione delle risorse idriche, parte da alcune premesse fondamentali: Tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e costituiscono una risorsa che deve essere salvaguardata e utilizzata secondo criteri di solidarietà; Gli usi delle acque sono indirizzati al risparmio e al rinnovo delle risorse; L’uso dell’acqua per il consumo umano è prioritario. La stessa legge, individua inoltre alcuni interventi di tipo organizzativo: Il territorio nazionale è diviso in ambiti territoriali ottimali (A.T.O.), ed in ciascuno di essi un unico gestore cura i servizi idrici relativi all’intero ciclo delle acque ovvero il Servizio Idrico Integrato (S.I.I.); La tariffa dei servizi idrici da una forma di tassazione determinata in funzione di scelte politico -economiche si trasforma in una forma di prezzi commisurati ai costi del servizio; La realizzazione delle opere passa da un finanziamento pubblico ad un autofinanziamento che si basa sulla tariffa. Il Comune di Riofreddo ricade nell’Ambito Ottimale 2 Lazio Centrale (Roma ATO2), che racchiude in se 112 comuni i quali hanno scelto di cooperare tramite la stipula di una convenzione, sottoscritta il 9 luglio del 1997. il 26 novembre 1999 con delibera 1/99 la conferenza dei sindaci ha definito le modalità di partecipazione dei comuni alla società di gestione e ha confermato ACEA S.p.A. soggetto affidatario della gestione del S.I.I. per tramite di ACEA ATO 2. Il maggiore azionista di ACEA S.p.A. è il Comune di Roma. Successivamente nel 2002, con l’articolo 35 della legge finanziaria si fece un primo tentativo di attivare un processo irreversibile di privatizzazione dei servizi pubblici locali. Tentativo in parte naufragato per resistenze scaturite all’interno delle stesse forze di maggioranza di allora. Con la legge n. 308 del 15 dicembre 2004 il Parlamento decide di concedere ai comuni di montagna, con popolazione sotto i mille abitanti, di scegliere se aderire o meno alla gestione del servizio idrico integrato, ed è grazie a questa legge che il Comune di Riofreddo a potuto mantenere in casa la gestione delle proprie risorse idriche. Questa era la situazione fino al 6 agosto del 2008. Ora, molti di voi avranno ancora fresche nella memoria le immagini di una contestazione studentesca, con la quale si protestava contro un decreto di riforma della scuola: l’ormai famoso decreto Gelmini, e contro una legge che prevede corposi tagli di risorse all’istruzione e alla ricerca: la legge Tremonti. Pochi di voi sapranno però, che all’interno di quest’ultima è stato inserito un articolo, il 23 bis, frutto di un emendamento del governo, che di fatto apre la strada alla privatizzazione di un bene primario: l’acqua. Più precisamente: La gestione dei servizi pubblici locali viene conferita, in via ordinaria, a imprenditori o società, in qualunque forma costituite, individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica. Alla gara possono partecipare società a capitale misto pubblico e privato, a condizione che abbiano scelto il socio privato mediante procedure competitive. Quindi, fermo restando, la proprietà pubblica delle reti, la loro gestione può essere affidata a soggetti privati. Le concessioni relative al servizio idrico integrato rilasciate con procedure diverse dall’evidenza pubblica cessano comunque entro e non oltre la data del 31 dicembre 2010, senza necessità di apposita deliberazione dell’ente affidante. Questo significa che entro tale data, tutte le pubbliche amministrazioni locali dovranno aver consegnato la gestione del servizio idrico al mercato, mantenendone comunque la proprietà. Nessuno obbliga quindi il gestore ad intervenire in caso di guasto o problemi relativi alla salubrità delle acque. Per capire concretamente gli effetti che tale legge potrebbe produrre non bisogna fare altro che analizzare la gestione, li dove la privatizzazione delle risorse idriche è una realtà consolidata da anni. Ad Aprilia, la società Acqualatina, gestore del servizio idrico integrato nell’ATO 4, ha deciso nel 2005 di aumentare le bollette del 300% senza un tangibile riscontro in termini di miglioramento del servizio. Le azioni di Acqualatina, sono detenute per il 46,5%, dalla più grande multinazionale dell’acqua: Veolia. E’ una situazione che si ripete, con molte similitudini, in tante altre parti d’Italia. Ad Arezzo, Nola, Portici, La Spezia etc … considerevoli aumenti, pochissimi benefici. Basta una semplice ricerca su internet, per avere la conferma che la privatizzazione del servizio idrico può rivelarsi un vero e proprio fallimento. Senza contare che un soggetto privato può decidere di togliere o di limitare il servizio a chi non paga, non badando troppo alle conseguenze igienico-sanitarie. Io credo, in conclusione, che le finalità di lucro nulla hanno a che vedere con l’amministrazione di un diritto. C’è quindi, a mio parere, una evidente contraddizione fra la logica aziendale del profitto, realizzato vendendo il maggior numero possibile di metri cubi di acqua, e l’esigenza della collettività di tutelare, preservare, risparmiare l’acqua a costi sostenibili. Quale delle due cose sia più giusta decidetelo voi …. Silvio Meconi Riofreddo, P.zza Donizetti: Erano … decisamente altri tempi Pagina 8 LA CULTURA Anno 1-n° 2 8 Settembre 1943: Alberto Lattuada racconta … (di Tonino Meloni) Introduzione: 8 Settembre 1943, il famoso regista Alberto Lattuada sta girando, all’interno del castello di Arsoli e nelle zone circostanti, tra le quali la vecchia stazione ferroviaria di Riofreddo, le riprese del film “la freccia nel fianco”. All’improvviso la radio annuncia il distacco dell’Italia dall’alleato tedesco, a seguito dell’armistizio concluso dal governo Badoglio con le truppe anglo-americane. Inizia così una delle pagine più tragiche dell’intera storia italiana. Le truppe tedesche occuparono le regioni a nord della linea Salerno-Bari, facendo prigionieri migliaia di soldati italiani, allo stesso tempo squadre di fascisti danno vita a feroci rastrellamenti che mieteranno migliaia di vittime. La compagnia cinematografica è costretta a sciogliersi alla fine delle riprese, produttore, regista, tecnici e attori si salutano ed ognuno per la sua strada. Il rischio è quello di incappare nella feroce banda Pollastrini, che, si aggira nella zona allo scopo di rastrellare gli sbandati per fucilarli o inserirli nell’esercito della repubblica di Salò. Alberto Lattuada, ed un giovanissimo Luigi Comencini, suo aiuto sul set delle riprese, decidono di raggiungere Roma occupata. Vi riusciranno, dopo varie vicissitudini, durante le quali per un breve periodo si rifugeranno a Riofreddo, paese dal quale poi partiranno definitivamente alla volta della capitale. Raggiunta Roma vi rimarranno fino alla sua liberazione, avvenuta il 4 Giugno del 1944, assistendo a tutti gli eventi che nella città si susseguirono tragicamente, dall’attentato di Via Rasella ai morti delle Fosse Ardeatine, dallo sbarco di Anzio al bombardamento di San Lorenzo, dal Papa in mezzo al popolo smarrito alla principessa Maria Josè che consola i feriti. Il regista, in seguito, riporterà tutti i fatti vissuti in quel periodo, in un lucido ed avvincente racconto, diventato un documento dalla grande portata storica, che testimonia, seppur marginalmente, come anche nel nostro territorio si siano allora vissuti momenti tragici e difficili. Di questo documento, riportiamo qui di seguito un estratto, riguardante i giorni in cui, i protagonisti, furono nella nostra zona, nella consapevolezza che chiunque leggerà questo breve articolo, si fermerà a riflettere, a capire e soprattutto a mantenere viva la memoria di quei giorni, perché mai possa essere dimenticato il valore di quanti, in ogni parte d’Italia, allora si batterono, con il convincimento e la forza delle idee, nella speranza che, nel nostro paese potessero alla fine riaffermarsi quei principi di libertà e democrazia, che il regime fascista prima e l’occupazione tedesca poi avevano cancellato. Il racconto: Nel giardino del principe Leone Massimo ad Arsoli il sole si alzava sui colli dell’Appennino con la dolcezza del primo autunno. Nessuno poteva prevedere che quei raggi pallidi e quasi timidi avrebbero illuminato una giornata storica. La troupe cinematografica prendeva posizione tra le aiuole di bosso del parco:[…] Si girava la freccia nel fianco.[…] Il castello del principe era un teatro perfetto per il nostro film. Come un tuono che arrivi misteriosamente spaventoso dopo che per un tempo innaturale si sono visti in cielo lampi muti e abbaglianti, ecco piovere sulle teste dei commedianti la voce gutturale della radio che annuncia il distacco dell’Italia dall’alleato tedesco. Praticamente il rovescio del fronte, che prende il nome fatale dell’8 Settembre. L’esercito cinematografico è preda di violente discussioni, vola qualche schiaffo politico, il castello è sgombrato ma il produttore non accetta di arrestare il lavoro. Da vero comandante in capo non reputa che si tratti di un caso di “forza maggiore”. Per domani, 9 Settembre, l’ordine del giorno è già pronto. Alle otto di mattina è in programma una scena di movimento. L’automobile della diva seguirà a grande velocità un percorso di pericolosi tornanti. Al volante si alterneranno Mariella Lotti e una controfigura maschile con parrucca bionda, bocca di carminio, trucco vistoso. Tutto sembra svolgersi come previsto dalla centrale del comando. L’Isotta Fraschini gialla, […] fila sul nastro d’asfalto a velocità impressionante. Tutti sono soddisfatti, ma tuttavia gli sguardi si incontrano sempre più interrogativi: che cosa sta per accadere nella nostra patria dove i tedeschi sono già scesi dal Nord numerosissimi e ben armati per contrastare l’avanzata degli alleati seguita allo sbarco in Sicilia? L’Italia ha infranto il patto d’acciaio con l’alleato germanico il fronte interno è in pezzi e infatti pochissimi ormai credono nella vittoria di Hitler. Diciamo meglio che l’adorazione per l’invincibile si è trasformata in odio per il perdente. E la favola di Mussolini è finita. L’esercito italiano si sfascia. Passano nei campi i primi disertori travestiti con panni civili: vanno passo passo verso il Sud...mangiano quello che ricevono in dono dai contadini...pane, formaggio, fichi secchi. Sorridono come se vedessero fiammeggiare un miraggio lontano ma sicuro...a casa...tutti a casa…[…] La troupe sta per sciogliersi ma aspetta la liquidazione. Ognuno penserà per sé. Il negativo girato sarà consegnato al laboratorio dagli operatori. E così domani forse è l’ultimo giorno di lavoro. La decisione di fuggire, di farsi disertori matura rapidamente. In attesa di eventi indicativi si cerca un rifugio che ci salvi dal destino di Roma. Siamo in tre, con una valigetta stretta in mano, in cammino lungo una mulattiera che porta non si sa bene dove. Al produttore e a me si è unito Luigi, un giovane collega alla caccia di un porto d’approdo. Dal fondo della stradina avanza una figura non facilmente definibile. E’ una donna attempata, indossa un cappello nero di antica foggia, un cappottino nero e dalla sua mano pende una borsa di una remota dignità. A piccolissimi passi incerti la donna si avvicina. E’ pallidissima, no anzi ora si vede che un belletto bianco da clown a laccato le sue guance solcate da rughe profonde. Gli occhi sono sfavillanti, circondati da grossi segni di matita nera. Forse si tratta di un fantasma, un’apparizione teatrale, uno spettro che sembra sorridere con dolcezza. In silenzio ci fissa a lungo, poi apre bocca: ragazzi dove andate...siete in pericolo, voi scappate...si vede dalla valigetta...vi prenderanno… c’è in giro la banda Pollastrini che rastrella gli sbandati per fucilarli o inserirli nell’esercito di Graziani… nascondetevi il più presto possibile… Poi si dichiara: sono la moglie del comico Polidor, il dio del cinema muto italiano, siamo sfollati qui da mesi. - Noi conosciamo il grande Polidor - rispondiamo - siamo gente di cinema, questo è un produttore… io sono un regista… questo è un collega. - Salutiamo Rivus Frigidus a voce bassa la signora Polidor. Siamo inghiottiti dall’angoscia mentre il fantasma si allontana lentamente schivando con passetti accorti i sassi della mulattiera. Per una notte la stalla del principe ai piedi della rocca può servire da nascondiglio sicuro… domani si vedrà. E domani si sente nell’aria che la tragedia diventa una valanga di migliaia di italiani che senza re, generali, senza prefetti, vagano apparentemente privi di meta. Molti di noi sono in licenza straordinaria e dovrebbero rapidamente tornare ai reggimenti di spettanza. Unica realtà i tedeschi: forti, motorizzati, armati, inferociti dal tradimento di un alleato che si è rifiutato di partecipare all’ultima disperata battaglia. I gruppi dei fascisti si riorganizzano qua e là con un certo disordine ma con la sete violenta di occupare un vuoto che dà loro la sensazione di essere protagonisti, di allungare finalmente la mano sul potere lasciato a disposizione dai generali imbelli che sono fuggiti con il re e con Umberto, il principe di Piemonte, per raggiungere Bari e costituire all’ombra dei nuovi alleati un governo italiano che possa salvare la Corona, mentre il papa già regna a Roma. Secondo il piano predisposto dal produttore si fa l’ultimo tentativo per terminare la sequenza della corsa pazza della fanciulla protagonista che rischia la vita per una grave ferita d’amore. Al volante di nuovo Mariella per i primi piani e la figura maschile per girare i campi lunghi e le acrobazie della Isotta Fraschini. La giornata è così compiuta e all’imbrunire la troupe decide di spostarsi alla base di Subiaco per le decisioni irrevocabili. Infatti parecchi di noi sono sotto minaccia di morte secondo quanto proclamato dal bando di Graziani al quale devono rispondere tutti quelli che hanno obblighi militari. La colonia si mette in moto. Ad una svolta appare un serpente militare fatto di camion, camionette corazzate, due carri armati e parecchie motociclette provviste di mitragliatrici. Alt. Il confronto è inevitabile. Il produttore si fa avanti e io lo affianco. Un ufficiale tedesco fissa al volante LA CULTURA della spider la controfigura maschile con la parrucca scintillante di un biondo platinato, gli occhi bistrati, la camicetta al vento, il seno finto, i guanti sportivi. L’ufficiale è perplesso e cerca la chiave del mistero. - Cinema facciamo un film… - E’il 10 Settembre, quando tutto il mondo guarda all’Italia come alla sede di un aspro e tragico confronto con la realtà, vale a dire la denuncia del patto d’acciaio e il subitaneo rovescio del fronte. Quindi da alleati a nemici del furore teutonico presente in casa nostra. E dunque oggi, 10 Settembre, una banda di giovani italiani è impegnata in un lavoro stravagante. L’ufficiale è tanto stupefatto che dopo una breve riflessione ripete interrogativamente: - Kino? - si, Kino. Il problema sconvolge il sistema logico del tedesco. Via libera . Tutti i soldati della colonna sorridono increduli e quasi divertiti se pure un poco sprezzanti e noi proseguiamo per Subiaco quasi avessimo vinto una battaglia, la prima contro l’occupazione nazista dell’Italia. In breve l’armata viene sciolta ufficialmente. Facce ostili e facce commosse, non si sa quando la sorte ci farà incontrare di nuovo: il futuro ha un aspetto scuro e minaccioso. Il produttore (Carlo Ponti) ha trovato una pista sua personale e segreta che lo condurrà a un nascondiglio verso il Sud. Io e l’amico Luigi (Comencini) otteniamo dal principe Massimo di occupare una piccola casetta a Riofreddo, un villaggio al quale conduce una strada cieca e che vive quindi in una zona priva di transito al fondo di una valletta amena solcata da un ruscello freschissimo. Prendiamo possesso del rifugio, chiudiamo accuratamente le persiane per dare alla dimora l’apparenza di un luogo disabitato, compriamo allo spaccio alcune scatole di conserva e ci prepariamo alla reclusione volontaria per capire con una certa calma quello che sta per accadere in Italia e che definirà il disegno del nostro destino immediato. E’ d’obbligo un discorso quasi solenne tra noi due amici: dopo la fine di questa guerra mondiale si dovrà scegliere tra un nuovo ordine del mondo (il comunismo) e la decadenza della democrazia in lenta putrefazione nell’occidente.[…] Ora è la volta della grande occasione. Siamo avvicinati con discrezione da un amico dell’oste che è messaggero di notizia importante: fra cinque giorni un gruppo di ufficiali e soldati disertori si da convegno a Furbara per poi seguire una guida che porterà tutti verso il Sud […] Va bene, l’appuntamento è accettato, fra sei giorni a Furbara in cima alla montagna. Ora considero con quali scarpe io e Luigi ci disponiamo a marciare sulle rocce dell’Appennino. Ai miei piedi ci sono due mocassini leggeri e ai piedi di Luigi due scarpette di poca consistenza.[…] In quattro giorni il calzolaio di Riofreddo deve prepararci due paia di scarpe chiodate da montanaro. L’artigiano è pieno di entusiasmo. Si mette a tagliare il cuoio e a impostare il lavoro per il termine perentorio di quattro giorni. Due sere dopo lo visitiamo nel suo buco e vediamo alla luce della lucerna che le scarpe sono disegnate e tagliate nei singoli pezzi che la lesina affilatissima modella magistralmente. Al terzo giorno le tomaie hanno preso forma: si tratta ora di mettere insieme le parti, di cucirle a mano con lo spago forte, di impostare la suola doppia, di riempirla di chiodi, di costruire il monumento miracoloso di una scarpa che nell’immaginazione irradia già la sua luce come un simbolo di libertà. Il calzolaio conosce la scadenza: le due paia di scarpe vanno consegnate entrambe in mano nostra secondo il patto. Quale delle due è più vicina alla compiutezza dell’opera? Il calzolaio con uno sguardo misura la nostra curiosità, ma non rivela quale scarpa è destinata a me e Pagina 9 quale a Luigi. Porta avanti il lavoro di pari passo,con foga, tirando lo spago con le dita nere di concia e nodose come il legno di quercia. Allo scadere del quarto giorno le scarpe non sono pronte. L’artigiano stacca dal naso i suoi occhialetti opacizzati dal grasso delle dita e si arrende, l’occhio è quasi lucido di lacrime. No, non ce l’ha fatta. Senza scarpe non si parte; questo è il mio imperativo ed è necessario arrendersi alla sorte. Ci chiudiamo in casa a costruire nuovi piani di operazione, passiamo quasi insonni la notte del quinto giorno e all’alba del sesto notiamo con orrore che sopra un camion fermo nella piazzetta di Riofreddo sono caricati una decina di sbandati. Un’ora dopo sappiamo la verità . Gli sbandati sono stati fatti prigionieri per una spiata che ha guidato i tedeschi a rastrellare il picco di Furbara dove si concentravano i fuggiaschi. Due giorni dopo indossiamo le potenti scarpe chiodate e ringraziamo il nostro artigiano, il salvatore inconsapevole della nostra vita. Come lasciare Riofreddo ormai impraticabile dopo la retata degli sbandati? E come raggiungere Roma dove un buco per nascondersi si potrà inventare con qualche possibilità di successo? […] Dobbiamo raggiungere Roma sotto gli occhi di tutti. Il piano è semplice. […] All’imbrunire il principe mi riceve e con un cenno del capo mi tranquillizza. Domattina alle cinque saremo caricati su un camion della piccola base di Riofreddo e deposti alle porte della città eterna. Nel freddo ottobrino del giorno dopo prendiamo posto in un camion e in breve si arriva al Verano […] Estratto dal racconto: CITTA’ APERTA di Alberto Lattuada Roma: La battaglia di Porta San Paolo. 8 settembre 1943 Pagina 10 LA CULTURA Anno 1-n° 2 La “Pastorella” di Riofreddo La “Pastorella” negli anni 70 Come ogni anno a Riofreddo il periodo che precede il Natale è animato dai preparativi della “Pastorella” (una sacra rappresentazione cantata della natività di Gesù), che rappresenta sicuramente, è uno dei riti più sentiti nel paese e che si svolge da tempo immemorabile, infatti secondo gli anziani del posto, il rito si perde nei ricordi della loro infanzia. L’evento si svolge la notte di Natale nella chiesa parrocchiale di S. Nicola. Esso è caratterizzato dall’offerta dei prodotti della natura: “Frutta, dolci, foco, luce, cacio, ricotta, agnello” alla Sacra Famiglia, i figuranti vestiti con gli abiti del costume tradizionale pastorale del paese, sono accompagnati dalla musica e dal canto, circondati da un fitto bosco virtuale, formato dai portatori delle “canne tinte” o “canne col verde”. Un elemento che fa della “Pastorella” di Riofreddo un rito originale all’interno della Valle dell’Aniene è da ricercarsi proprio nella sua continuità temporale. La “Pastorella”, infatti, è giunta fino a noi ininterrottamente (eccetto qualche brusca interruzione) attraversando tutto il novecento. In questo lungo arco di tempo, nonostante i diversi cambiamenti, ha resistito alle mode e ai notevoli mutamenti avvenuti in questo secolo, straordinari dal punto di vista delle scoperte scientifiche e tecnologiche, che non hanno intaccato il rito nella sua essenza più intima sociale e religiosa. Il tema musicale, al centro dell’evento, è conosciuto con il titolo di “Tu scendi dalle stelle”, motivo attribuito a Sant’Alfonso Maria De’Liguori. La musica è affidata alla zampogna e al piffero, mentre il testo cantato è eseguito da un coro, diviso sostanzialmente in ‘alti’ e ‘bassi’ che si muovono per terze parallele con la zampogna. In passato la parte strumentale era affidata soltanto alla zampogna, il modello ‘zoppo’ tipico della Valle dell’Aniene. Il tema musicale del canto e della musica della “pastorella”, ha avuto grandissima fortuna nel repertorio delle novene. In questo periodo i componenti dell’Associazione Amici della “Pastorella” in possesso delle competenze per l’esecuzione si riuniscono nelle case e cantine provenivano i villeggianti nella stagione estiva. Questi riti musicali, devono essere inquadrati, all’interno dei processi delle tecniche di trasmissione orale, non esistono infatti, parti scritte della ‘Pastorella’, ne della ‘Messa Vecchia’ e degli “Inni della natività”. Entrambe hanno rappresentato in passato due manifestazioni rituali singolari e contrapposte all’interno delle dinamiche sociali del paese, con una propria organizzazione e struttura. Si tratta di dati, che confermano, l’importanza dei riti di fine inizio anno, nella definizione della funzione identitaria per gli abitanti di Riofreddo. La “pastorella” ha per lungo tempo scandito i ritmi annuali legati al ciclo delle stagioni in una comunità che fino ad un recente passato aveva un’economia di sussistenza basata prevalentemente sulle risorse La “Pastorella” nel 1940 il documento fotografico più antico con scadenze settimanali per le prove. L’importanza dei riti di fine inizio anno è confermata anche dalla presenza in passato a Riofreddo, della ‘Messa vecchia’ e degli “Inni della natività” su testi latini, eseguiti con un coro formato da alti, bassi e soprano accompagnati all’unisono dall’armonium. Questo repertorio uscito fuori dall’uso era in possesso del ceto artigiano del paese ormai quasi del tutto scomparso. A Riofreddo vi erano eccellenti sarti e ciabattini noti non solo nel circondario ma anche nella capitale, da dove di tipo agro-pastorale. Essa segnava la fine e l’inizio del ciclo agricolo la cui importanza in passato valeva la sopravvivenza della comunità. La lunga e complessa storia della “pastorella” è stata oggetto d’indagine da parte del Museo delle culture. La ricerca che ha previsto la raccolta di materiali audio (registrazione dei canti e delle testimonianze orali) e iconografici (riprese video fotografiche) è confluita nell’edizione di un DVD con due filmati, il primo di Giovanni Alessandri, recentemente scomparso, che ha donato alla comunità di Riofreddo le sue importanti riprese audio – video in 8 mm, che documentano l’evento fin dagli anni ’60 del secolo scorso, il secondo di Giuseppe Bonifazio che riprende l’evento nel suo recente passato in formato digitale. Il tutto è accompagnato da un importante apparato fotografico con musiche e un libretto esplicativo che approfondisce i vari aspetti del rituale, che vanno dalle prove di preparazione al canto, alla cena finale che segue l’evento vero e proprio, fino all’introduzione di nuove occasioni rituali come l’esecuzione davanti al presepe per la befana del 6 gennaio. La presentazione del materiale, che si svolgerà nella sede del Museo delle Culture “Villa Garibaldi”, sarà un’occasione d’incontro con quella parte della comunità di Riofreddo interessata ad una politica di riflessione sul valore della propria identità culturale. Si ringrazia l’Associazione Amici della “Pastorella” di Riofreddo, la Regione Lazio, la Provincia di Roma, e il Comune di Riofreddo che hanno promosso e finanziato il lavoro, facente parte di un più ampio progetto legato al “merchandising museale” che sarà inaugurato per l’occasione. L’equipe del Museo delle Culture “Villa Garibaldi” porge a tutti i più sentiti auguri di Buon Natale e un Felice Anno Nuovo. Emilio di Fazio La “Pastorella” oggi Rivus Frigidus Pagina 11 LA CULTURA C’era una volta L’amore ai tempi … dei nostri nonni Ci si stupisce sempre e si tacciano gli altri popoli di barbarie, quando capita di sentire di matrimoni combinati o di storie d’amore fatte finire da famiglie troppo invadenti, ma anche nel nostro paese fino a qualche anno fa accadeva qualcosa di simile: Prevalentemente si sposavano? Tra paesani. Fra paesani? Comme dice il proverbio… moglie della sua villa e compare di cento miglia, perché dice io conoscio tu nonna, conoscio tu madre, sapevo a comme la pensava, se stavi be’ de famiglia, tutto… che me lo dicevano pure a me a casa mia “Ma prendite quella, che è figlia de un pecoraio, noi c’abbiamo le pecore, alla fine poche te ne da tu’ padre, poche quella e… fai il branco”. Quello c’aveva le mucche, io c’ho du’ mucche, prendite quella che c’ha le mucche, almeno il padre c’ha le mucche e va all’aratro. E allora più che mai i matrimoni i combinavano i familiari. No comme adesso io me vado a piglia chi me pare, vado a fa l’amore a Roma … allora dal paese non te facevano uscì. Dice “Che te vai a prende una puttana?”, se diceva a Riofreddo. Quando t’annavi a prende una fori, qui dicevano che era una puttana alla paesana. Che è una brutta parola! Quindi erano i genitori… Che combinavano i matrimoni? Che combinavano prima? Prima. E i figli erano… Dice “Mittite appresso a vella!” Obbligati? E mbè… non tutti, però e chi non dava retta ai genitori… Scappava? Prendeva la fuga, se ne scappava e allora ritornavano e che facevano? Se una ragazza rimaneva incinta in quell’epoca, era un disonore che manco poi immaginarlo te… stavano anni e anni senza chiamasse co’ le famiglie, perché avevano commesso uno scandalo enorme. Quando ci si sposava? Il novantanove per cento da quanno so natu io i sposalizi se faceanu d’ottobbre. E perché ottobre? Perché dice, quello fa il contadino, quello fa il pastore, non parlamo degli artigiani, chi faceva il calzolaio stava sempre dentro, perché c’hanno più tempo a divertisse moglie e maritu, perché so’ mesi morti, perché non ce da fa niente. Allora si portavano la biancheria e c’era comme ‘na commissione che giudicava tutta la robba che si portava... Chi era questa commissione? Se chiamavano… comme oggi ‘na giuria, nonn’erano mica familiari che questo mica è leggenda… tante camicie, tante mutande, tanti abiti, tanto questo tanto quell’altro e viniva registrato. Si. Poi c’avevano un baulle e lo mettevano là dentro… oppure i fosse datu il padre un terreno, una donazione, dovevano fa vedè le carte del notaio, che j’avevano dato pe’ dote un terreno. E questa commissione da chi era formata? Era formata mo io non me ricordo bene, non voglio di’ le buscie, ma da qualche famigliare ma particolarmente da gente estranea. Ma come si chiamava questa commissione in dialetto? Si chiamavano, in dialetto sempre, i capituli.”¹ Ma anche all’epoca c’era chi si Eccone un esempio qui di lato: sceglieva: G: Semo fattu j’amore sette anni, allora era tempo de guerra. Si. G: Io andavo alle pecora perché a casa le tenemo, pecora e bovi e lui mi vedeva col giacchetto rosso, dicea “mittite u giacchetto rusciu che io te vedo dalla montagna”, perché era tutta montagna, prima se lavorava pe tuttu. Stea sempre a cantane, io non so cantatu mai, ma lui stava sempre a cantà. A: Io je davo un segnale a lei no? G: E. [ride] A: Perché facemo pure j’amore de nascosto, ‘nzomma i genitori ‘on lo sapeanu, po all’epoca dii i il sabato… il sabato, il giovedì. G: E.. ene. A: Secondo la giornata festiva. G: Arè… a tempo de guerra non ce si vinutu mai. A: Un’oretta alla casa e po… sf… sf… te mannavano via. G: Quanno ce si vinutu se stea alla guerra. A: Allora io all’epoca siccomme iemo a pulì lo ranu, a monnà no, due tre dieci ragazze se iea tutti a branchi ‘nzomma no, allora io ji diceo a essa dico “tu mittite u giacchetto rusciu” che io dalla montagna in alto pure se steo a vinti chilometri vedeo u giacchetto rusciu e la eo a trovà ha capitu? Si. G: Se consolea cuscì che teneo u giacchetto rusciu. A: L’epoca era quella ‘nzomma ha capito? E cantava una canzone su questo? G: E. [ride]. A:[cantando] Sul monte Sant’Elia c’è na croce/ vieni moretta mia rifamo paaace/ vieni moretta mia non tengo la... [parlando]rifamo pace/ vie’ a liberà sto core c’hai messo ‘n croce/ [parlando] e proprio ‘ncroce ma missu vessa. [ride] G: Forse tu a me me ce si messa.”² ¹ Dall’intervista di Querino Conti ² Dall’intervista a Caffari Antonio (A) e sua moglie Gilda (G) Foto datata di un matrimonio riofreddano Fausta Rota Pagina 12 LE ASSOCIAZIONI Anno 1-n° 2 Teatro, Saperi e … Sapori Invito a Teatro: Un appuntamento che si rinnova, un’occasione da non perdere, una piccola rassegna densa di appuntamenti, un connubio perfetto di doti culinarie, artistiche e organizzative. Ormai giunta alla sua IVa edizione il 13 dicembre ha inizio la Rassegna Teatrale ed Enogastronomica della Valle dell’Aniene, organizzata dalla X Comunità Montana in collaborazione con le compagnie, i gruppi teatrali e musicali dei vari comuni della zona. Gli spettacoli vengono tutti rappresentai, con cadenza bisettimanale, presso il Teatro Comunale di Arsoli. La III Rassegna si è chiusa a Giugno con un più che discreto successo sia per la partecipazione di molte compagnie sia per l’affluenza degli spettatori che in più di una occasione hanno riempito il teatro in ogni ordine di posti. Anche quest’anno gli spettacoli in calendario sono numerosi. Variegati i generi: dai classici della letteratura alle commedie stile “cinepanettone”, dai classici del teatro alla musica, dalle commedie inedite ai più conosciuti riadattamenti teatrali. Ce n’è per tutti i gusti! Molte le compagnie presenti: da Rocca S. Stefano a Anticoli Corrado, da Mandela a Sambuci, da Trevi nel Lazio a Guidonia, per continuare con Riofreddo, Arsoli, Marano, Licenza, Cineto, Bellegra e arrivare fino Roma. Unico lo scopo: divertirsi e fare divertire passando una piacevole serata in compagnia, dalla cena al dopocena. Infatti con un piccolo contributo si cena (dalle ore 19,00 alle ore 20,30) e si va a teatro (dalle 21 ,00 fino al termine dello spettacolo). Ogni spettacolo viene introdotto dalla declamazione di una poesia, elemento introdotto lo scorso anno e che si è dimostrato efficace tanto da essere ripresentato anche quest’anno. Ecco spiegati tutti e tre i termini che compongono il titolo della rassegna. Il biglietto di ingresso che da diritto alla cena e allo spettacolo può essere prenotato telefonicamente al numero: 0774 829201/2 (risponde la decima Comunità Montana) e ritirato il giorno dello spettacolo direttamente presso il Granaio dove si svolge la cena. Ci siamo anche noi: Natale è sempre Natale: Dopo il grande successo di pubblico della passata edizione (la sala del teatro che conta di 100 posti era super affollata, circa 140 spettatori ) con lo spettacolo “U tonitu e’ Marzo” (26 gennaio 2008) e con una cena da leccarsi i baffi (almeno così ci hanno detto), la nostra compagnia si presenta quest’anno con “Natale è sempre Natale”. Si tratta di IV Rassegna Teatrale ed Enogastronomica una commedia in due atti, genedella Valle dell’Aniene rata dall’esperienza più che positiva de “Il PuntaOre 19,00 Ex Granaio Massimo: degustazione dei sapori le” (spettacolo teatrale portato in Ore 21,00 Teatro Comunale: rappresentazione Teatrale scena il 4 e il 5 gennaio 2008 a Riofreddo, presso l’edificio sco♦ 13 Dicembre “Puzzle” di Fabio Censi lastico). Gruppo Teatrale di Rocca S. Stefano “Natale è sempre Natale” è una ♦ 27 Dicembre “Natale è sempre Natale” di Matteo Rinaldi commedia brillante, ritmata, semplice e divertente, adatta al Compagnia “Le Riofreddane”- Ass.” Areò” - Riofreddo pubblico di tutte le età. È proprio ♦ 10 Gennaio “Va a vejé che tenemo checcosa all’acqua” la Commedia di Natale!!! È la storia, in chiave ironica e molto di Mario Lori - Comp. “Arte e Cultura Abusiva” - Mandela comica di una famiglia normale, una famiglia in cui sono le donne ♦ 24 Gennaio “Non ti pago” di Edoardo De Filippo che comandano, e che alla fin “Confraternita della Misericordia” - Trevi nel Lazio fine tanto normale non risulterà essere. Una famiglia alle prese ♦ 07 Febbraio “Caterena se rennova” di Rita Landi con le festività natalizie e con Ass. Culturale “Le Ciaure” - Marano Equo tutto ciò che esse comportano: gli addobbi, le spese, la cena, il ♦ 21 Febbraio Coro dei bambini ”Alessia Passeri” - Arsoli ritrovarsi tutti insieme e così via. Proprio il raduno della famiglia ♦ 07 Marzo “L’avvocato divorzista” di Camillo Ceci al completo in occasione della Ass. Culturale “I Dialettali” - Bellegra Vigilia e del giorno di Natale porta alla luce alcuni aspetti ♦ 21 Marzo “ Cyrano de Bergerac” di Edmond Rostand (lievemente enfatizzati) della Ass. Culturale “ I perché no?” - Anticoli Corrado vita di tutti i giorni; scatena l’inimicizia tra cognate, fa risal♦ 04 Aprile “Con i piedi fortemente poggiati sulle nuvotare i rapporti non facili con la le” di Ennio Flaiano. Ass. Culturale “Goga” - Roma suocera, accresce le scaramucce tra vicini (o meglio tra vicine) di ♦ 18 Aprile “Hic Manebimus Optime” di Annelen Josten casa. Si intrecciano diverse viAss. Teatrale “Sicurezza e Legalità” - Licenza cende, differenti stili di vita, passioni, odi, amori e delusioni. ♦ 09 Maggio “I Tre Moschettieri” di Alexandre Dumas Per chi ha già visto “Il Puntale” Ass. Teatrale “I Ciakari” - Cineto Romano e conosce un po’ la storia ci saranno sicuramente delle sorprese ♦ 23 Maggio (in fase di realizzazione) - Arsoli e delle novità, per chi invece non ha avuto l’occasione di vederlo ♦ 13 Giugno “Micchele se ne vo ì a Roma” di Alessandra ci sarà da ridere. Ci sarà il lieto Napoleoni. Ass. Teatrale “C. Astalli” - Sambuci fine come solitamente accade e ci si aspetta? Sicuramente, data ♦ 27 Giugno “Vita, passione e dipartita di Quaresimo l’occasione e il tema, sarà un Crisalide” di Pippo Valenti. Gruppo Teatrale “Fucina D” finale … scoppiettante! Ma non voglio anticiparvi altro. Venite a scoprirlo Sabato 27 Dicembre! ♦ 11 Luglio “Di nuovo noi” di Fabio Censi Matteo Rinaldi Gruppo Teatrale di Rocca S. Stefano La Compagnia Teatrale “Le Riofreddane” anche quest’anno prende parte alla manifestazione con uno spettacolo inedito. Rivus Frigidus LE ASSOCIAZIONI Pagina 13 “Con gli occhi di un bambino” : per Gloria e Sophia Eccoci così giunti alla settima edizione del concorso per gli alunni della scuola materna, elementare e media di Riofreddo, Vallinfreda e Vivaro. Come da consuetudine, i bambini della scuola materna e delle elementari si “sfideranno” a colpi di disegno , mentre i ragazzi della scuola media, esprimeranno i propri pensieri sul tema assegnato : l’amicizia. I migliori disegni, uniti alle foto delle singole classi e delle frasi più belle, verranno inseriti nel calendario 2009 il cui ricavato verrà devoluto interamente in beneficenza. Con questa raccolta, consapevoli dei nostri limiti ma coscienti del fatto che al di la della somma che devolviamo e’ comunque importante l’opera di sensibilizzazione sui “nostri” bambini, abbiamo sfiorato alcuni dei mille problemi che purtroppo aleggiano sul loro mondo. Nei vari anni, il contributo di “Con gli occhi di un bambino” e’ arrivato : alla “Casa Famiglia Pavoni” di Roma, all ’ ”Associazione Prometeo” di Massimiliano Frassi che da anni combatte la pedofilia in Italia e nel mondo, ad “Amici del mondo” e “Africarhambee” per la costruzione di un ospedale e la realizzazione di un pozzo d’acqua in Kenya, alla ricerca sul retinoblastoma (un tumore dell’occhio che colpisce i bambini alla nascita) ed infine nel 2007 a “C.O.O.P.I” che si occupa dei bambini soldato. La raccolta di beneficenza, quest’anno e’ dedicata a Gloria e Sophia. Chi sono? Due gemelle monocoriali di 6 anni, entrambe affette da tetraplegia dalla nascita. Gloria, e’ su una sedia a rotelle, perché non possiede l’utilizzo delle gambe, ma muove qualche passo se sostenuta dall’adulto e presenta un deficit di acuità visiva in trattamento con lenti correttive. Sophia invece, pur possedendo ad oggi un buon quadro pediatrico e grande entusiasmo e volontà, rimane vincolata fortemente nella grave paralisi di tutti e quattro gli arti; non possiede l’uso delle gambe né l’uso delle braccia, non vedente per l’atrofia dei nervi ottici, pronuncia poche parole ma e’ ottima la comprensione. Le gemelline si trovano a New York e il 04 novembre hanno entrambe “subito” il primo intervento alla gamba sinistra sotto la guida attenta del Prof. Allan Strongwater. Seguirà poi la seconda operazione alla gamba destra e in seguito verrà valutata l’ipotesi di intervenire sui loro occhi. Nel mese dello scorso giugno, notai al bar un volantino che chiedeva esplicitamente aiuto per Gloria e Sophia e siccome in quel periodo parte con la lotteria di in Vino Veritas la raccolta di beneficenza che si conclude poi a dicembre con la manifestazione “Con gli occhi di un bambino”, afferrai il telefono e decisi di chiamare il numero di cellulare riportato. Ebbi così modo di parlare con la signora Marina, la mamma di Gloria e Sophia. Mezz’ora intensa. Un qualcosa che ancora mi batte in testa. Un coraggio e una speranza che non ho mai incontrato nella mia vita. Mi racconta la storia. Ascolto in silenzio poi le chiedo : “ho chiamato per chiederle il permesso di mettere il vostro volantino sui biglietti della lotteria”, il 10% lo devolveremo per le vostre bambine, la sua risposta mi gela il sangue “fate quello che volete” e poi “non abbiamo alternativa se non quella di affidarci al buonsenso e al buon cuore della gente, ma combatteremo fino all’ultimo dei nostri giorni per dare il più possibile una vita normale alle nostre bambine”. Cerco di trasmetterle tutta la mia approvazione, la mia ammirazione, il mio applauso. A volte penso a quanto sia importante l’incontro con certe persone, a quanto possono darti senza chiedere nulla in cambio. Saluto la signora Marina e lo sconforto mi attanaglia. Vorrei poter fare di più. E’ in questi casi che stupidamente la fede vacilla. E’ in questi casi che ti senti impotente ed inutile. Mi rincuorano però le parole della signora Marina che mi aveva appena detto “anche un euro per noi è una boccata di ossigeno”. Fino ad oggi, per Gloria e Sophia di euro ne abbiamo raccolti circa mille e spero che questa somma vada ad integrarsi grazie al contributo del popolo di Riofreddo. Intanto, frettolosamente, si avvicina il Natale.... L’ennesimo Natale imbottito di superficialità. Il periodo, per me, più triste dell’anno. Baci, abbracci ed auguri poco credibili. Il trasformismo cronico della gente mi irrita. Armi deposte e labbra protese a cercare insolite guance. Che tristezza. Rivivremo la sera della pastorella tra sfilate di squallide pellicce e protesi splendenti. Non sopporto il buonismo sfrenato e caritatevole di certi giorni. La gente trova addirittura il tempo di gettare qualche monetina al barbone per strada. In fondo e’ Natale. Tir di panettoni e pandori finiranno per marcire nelle nostre dispense. Stomaci al limite della capienza e senso di malessere diffuso per gli alcolici ingeriti. Però, in compenso, c’e’ sempre quell’aria di fratellanza e di amore a farla da padrone. “E’ Natale, e’ Natale si può amare di piu’…” Questa pubblicità andrebbe censurata! A tal punto che viene da chiedersi…”ma non potrebbe essere Natale tutti i giorni?” in fondo se riusciamo a mettere da parte l’odio e l’egoismo per un giorno, potremmo riuscirci, o almeno provarci, anche durante gli altri 364 giorni dell’anno. O no? Chissà, forse potremmo risolvere qualche “piccolo” problema come il miliardo di persone al mondo che soffrono la fame (e non quella dell’isola dei famosi). Mi spiace ma non avrete mai il mio Buon Natale, perché per me “o e’ Natale tutti i giorni o non e’ Natale mai”. La religione, poi, ognuno la viva come meglio crede. Permettetemi di augurarvi…... Buona vita! Giorgio Bernardini Con gli occhi di un bambino “L’amicizia e’…” Pagina 14 LE SCUOLE Anno 1-n° 2 Piccoli consigli per un mondo migliore Con questa rubrica abbiamo voluto dar voce ai ragazzi della nostra scuola che hanno espresso la loro opinione su come migliorare il mondo in cui viviamo. I ragazzi hanno evidenziato molti aspetti negativi della nostra società ma con l’entusiasmo innato di chi è più giovane hanno altresì proposto delle possibili soluzioni. I primi ad aver svolto i temi sono stati gli alunni della V elementare, i quali rispondendo con entusiasmo all’iniziativa hanno affrontato argomenti che avrebbero meritato tutti indistintamente spazio in questa pagina, ma purtroppo per motivi logistici ciò non è stato possibile, così abbiamo deciso di scegliere quelli che raccogliessero tutte le differenti tematiche emerse. Lasciando ai lettori i relativi commenti ringraziamo tutti i ragazzi della classe V per la loro preziosa collaborazione. In rispetto alla normativa vigente in materia della privacy i temi sono stati lasciati anonimi. GLI ALUNNI DELLA CLASSE V ELEMENTARE : Nel mondo di oggi ci sono molte persone che fanno del male a tutti, all’ambiente, al prossimo. Ormai dappertutto si sentono brutte notizie: uccisioni, crolli di edifici, mancanza di rispetto dell’ambiente. Questa nostra società è davvero brutta per questi motivi; basterebbe solo la volontà di ognuno di noi nel fare qualcosa di buono e non pensare ai soldi, a fumare e alla bella vita. Molte persone pensano sia bello avere auto costose e ville. Per essere ricchi arrivano al punto di uccidere i genitori, fare violenze verso gli altri, prostituirsi per le strade. L’uomo non capisce più cosa sta facendo, si droga per far piacere agli altri e per evadere dalla realtà, per divertimento i ragazzi danno fuoco agli animali e ammazzano persone di colore. Per risolvere questi problemi del mondo, secondo me è bene che l’uomo faccia un passo indietro e ripensi a ciò che è importante: la vita e l’amore verso gli altri. Basta fare piccoli gesti per rendere felice la persona che ti sta accanto, anche un sorriso, un abbraccio,un pensiero fatto con il cuore. Come dice una frase che ho trovato in un biglietto anonimo :”Ricorda che le cose migliori sono quelle piccole, accetta i piccoli gesti che un giorno saranno grandi”. I miei consigli sarebbero combattere l’inquinamento con la raccolta differenziata, pensare prima di fare una brutta azione, combattere il razzismo e le guerre, aiutare i più poveri e diffondere la pace. Il mondo è diventato orrendo. Ormai il telegiornale parla solo di rapine e di uccisioni e alcune volte io non lo vedo per non rattristarmi. Alcune persone hanno creato delle cose per far del bene, ma l’uomo le ha utilizzate per scopi cattivi. Le persone si suicidano perché non sanno che farsene della propria vita. Il mondo in questo modo non può andare avanti, si dovrebbe fare una disinfestazione di cattiveria. Le persone non si accontentano più di quello che hanno ma vogliono sempre di più. Secondo me per avere un mondo migliore tutte le persone dovrebbero essere più buone e pensare più alla famiglia che ai soldi. Bisognerebbe non fare più distinzioni di razza, non spacciare droga e non correre con la macchina. Si dovrebbe fare la raccolta differenziata per non inquinare il mondo. Si dovrebbe pensare a migliorare il mondo e non peggiorarlo. La vita è una sola e bisogna viverla bene e l’uomo deve usare la sua intelligenza per fare in modo che ciò avvenga Io ogni giorno accendo la TV e sento dal Tg5 tutte le brutte notizie del mondo. Secondo me per cambiare il nostro mondo non dovremmo più ucciderci, fare le guerre, uccidere gli animali protetti, tagliare i boschi per costruire le case. Ci sono tanti ragazzi che per divertirsi si drogano, fumano sigarette ed uccidono le ragazze. Alcune persone per i soldi rubano nelle case, danno calci e pugni alle persone che passeggiano. Io penso che le persone potrebbero cambiare il mondo facendo a meno di tutto questo. Ci sono anche persone che rapiscono i bambini per fargli chiedere l’elemosina o li uccidono per vendere gli organi. Per cambiare il mondo io metterei in galera tutti gli uomini cattivi e non farli più uscire. Secondo me il nostro governo dovrebbe occuparsi di più della nostra comunità e dei poveri. Io sento dalla TV brutte notizie: violenze, incidenti per incuria, incidenti stradali provocati dal vino, ragazzi che si ubriacano oppure i drogati che spacciano. Rumene che hanno i padroni che le mandano a prostituirsi altrimenti le uccidono. Razzisti che si divertono ad uccidere i barboni, bracconieri che prendono uccellini protetti. Io abito a Riofreddo e se potesse essere più pulito sarebbe meglio. Per avere un mondo migliore punirei bracconieri e i padroni delle prostitute, i drogati, gli ubriaconi, chi fuma spinelli e i pedofili. Aiutare i bambini del Nepal e dell’Africa. Farei in modo che mai più scoppiano le guerre. Il mondo in cui vivo non mi piace perché ci sono troppi ammazzamenti. Per migliorare il mondo ci si dovrebbe amare di più e aiutarsi gli uni e gli altri. Il rispetto della natura è fondamentale per la vita dell’uomo, perché se si rompe l’equilibrio di un ecosistema avverrebbero dei danni a cui l’uomo non potrebbe rimediare. Oggi tante cose non vanno e qualcuno si è accorto che l’uomo dovrebbe fare un passo indietro e tornare ai tempi dei nostri nonni. Per migliorare il mondo farei capire ai piromani che è sbagliato dare fuoco agli edifici e alle montagne. Quei ragazzi che hanno dato fuoco al barbone per divertimento andrebbero puniti. Penso che il mondo e le persone possano cambiare se l’uomo ritrova la retta via che è quella dell’amore e del rispetto. Io penso che il mondo possa cambiare se fossimo tutti buoni e avessimo soprattutto rispetto e amore per il prossimo, per gli animali e vegetali che ci circondano. Oggi quando si accende la Tv o si legge un giornale si apprendono notizie di uccisioni, rapimenti di persone per riscatto, prostitute che vendono il loro corpo solo per i soldi e le persone che fumano i spinelli e si drogano solo per evadere dalla realtà. La nostra società è cambiata da come era prima, però noi possiamo ancora fare qualcosa per salvarla, come mandare un Euro ai bambini dell’Africa, così si salveranno dalle malattie, potremmo anche fare la raccolta differenziata cosi ricicleremo alcune cose. L’uomo costruisce delle macchine per il suo bene, in realtà le usa anche in un modo sbagliato e si arriva verso la distruzione. Per fare un mondo migliore punirei tutte le persone malvagie, eliminerei le macchine che portano l’uomo alla distruzione, cercherei di far capire i valori fondamentali della vita: amicizia, amore, affetto, rispetto e tolleranza. Rivus Frigidus MEMORANDUM Pagina 15 Notizie in Breve - Notizie Utili - Manifestazioni - Curiosità Calendario delle manifestazioni e degli eventi del periodo natalizio a Riofreddo e Dintorni Riofreddo 24 dicembre 2008 ore 24,00 Chiesa di San Nicola La Pastorella: Riofreddo 26 dicembre 2008 ore 21,30 Edificio scolastico Maxi tombolata di beneficenza: Antichissima e tradizionale rappresentazione cantata della natiContinua la raccolta fondi della vità di Gesù. Associazione Pro Loco destinata ad aiutare Gloria e Sophia, le due Pereto gemelle affette da tetraplegia, che sono già in America , dove 26 dicembre 2008 rimarranno circa sei mesi, per ore 15,30 essere curate. XXXIX edizione del Presepe Vivente: Nelle caratteristiche strade del borgo antico, una suggestiva manifestazione itinerante che attraversa tutto il centro medievale e si conclude ai margini della pineta in un anfiteatro naturale dove avviene la natività. Arcinazzo Romano Presepe vivente: La manifestazione si svolgerà nei giorni 26 dicembre 2008, e 4 gennaio 2009 centinaia di figuranti, faranno rivivere nella semplicità della vita contadina di un tempo l’evento della natività. Riofreddo 27 dicembre 08 ore 16.00 Museo delle culture La “Pastorella “ di Riofreddo: “Pastorella”. Verrà offerto a tutti i partecipanti un buffet, l’ingresso è libero. Arsoli 27 dicembre 2008 Ore 21,00 Teatro Comunale, Riofreddo 3 e 4 gennaio 2009 Ore 21,00 Edificio scolastico Natale è sempre Natale: Puntuale, come ormai da qualche anno, ecco l’appuntamento natalizio con la Compagnia Teatrale “Le Riofreddane”. Natale è sempre Natale è una commedia brillante, ritmata, semplice e divertente, adatta al pubblico di Presentazione del DVD La tutte le età. . È proprio la Com“Pastorella” di Riofreddo a cura media di Natale!!! di Emilio Di Fazio. Interverranno le autorità della Regione Lazio e della Provincia di Roma, il Sindaco di Riofreddo, il presidente dell’associazione “Amici della Pastorella”. Proiezione dei due filmati e dell’apparato fotografico del dvd esecuzione della Riofreddo 4 gennaio 2009 Ore 18,00 Edificio scolastico Con gli occhi di un bambino: Premiazione del concorso di disegno “con gli occhi di un bambino” l’amicizia è … a cura dell’Associazione Pro Loco di Riofreddo. Consegna dei calendari 2009. Riofreddo 15 dicembre 2008 15 gennaio 2009 Associazione Pro Loco: Si apre la campagna per il tesseramento dell’Associazione Pro loco di Riofreddo, al termine della quale ci saranno le elezioni per il rinnovo delle cariche dirigenziali. La frase … da ricordare: Se mi astengo dal dare il mio giudizio sopra una cosa, quando non la concepisco con sufficiente chiarezza e distinzione, è evidente che del mio giudizio faccio ottimo uso e non sono ingannato, ma se mi determino a negarla o ad affermarla, allora non mi servo più come devo del mio libero arbitrio. Renato Cartesio ( 1596 - 1650 ) Pagina 16 ATTI UFFICIALI Anno 1-n° 2 Delibere del Consiglio Comunale Nr. 23 del 27 novembre 2008: Assestamento del bilancio di previsione del corrente esercizio finanziario. Nr. 24 del 27 novembre 2008: Esame ed approvazione codice etico e responsabilità sociale del sistema nazionale borghi autentici d’Italia. Nr. 25 del 27 novembre 2008: Comunicazione prelevamento fondo di riserva. Sede: Riofreddo (RM) Via C. Garibaldi N° 6 Delibera C.C. n. 7 Del 29 Maggio 2008 Comitato di Redazione: Rainaldi Roberto (Presidente) Bernardini Giorgio Nunzi Sara Rinaldi Matteo Rota Fausta Vasselli Marianna Direttore Editoriale: Tonino Meloni Questo giornale stampato in 500 copie sarà distribuito gratuitamente a tutte le famiglie di Riofreddo La responsabilità degli articoli è dei singoli autori. La collaborazione a questa pubblicazione è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. Delibere della Giunta Comunale Nr. 79 del 17 ottobre 2008: Assistenza domiciliare. Nr. 80 del 17 ottobre 2008: Richiesta contributo per acquisto attrezzature sportive ai sensi della L. R. nr. 15/2002. Nr. 81 del 17 ottobre 2008: Adozione piano triennale delle opere pubbliche triennio 2009/2011. Nr. 82 del 17 ottobre 2008: Presa d’atto frazionamento terreno e alienazione a favore di Bonanni Monica. Nr. 83 del 17 ottobre 2008: Approvazione rendiconto progetto “realizzazione di interventi di rilevanza sociale” inserimenti lavorativi. Nr. 84 del 17 ottobre 2008: Modalità di liquidazione contributo una tantum alle famiglie aggiudicatarie. Nr. 85 del 10 novembre 2008: Approvazione progetto esecutivo per sistemazioni strade vicinali. Nr. 86 del10 novembre 2008: Approvazione progetto partecipato D.G.R.L. n. 458 del 10 luglio 2008. Nr. 87 del 04 dicembre 2008: Approvazione progetto esecutivo riqualificazione e risanamento ambientale delle aree urbane adiacenti alloggi edilizia residenziale pubblica legge 179/97 località piazzetta e via sottocastello. Nr. 88 del 04 dicembre 2008: Erogazione contributo alla Pro Loco di Riofreddo per manifestazione “Natale 2008”. Nr. 89 del 04 dicembre 2008: Approvazione graduatoria degli aventi diritto ai contributi per acquisto libri di testo e assegnazione borse di studio. Nr. 90 del 04 dicembre 2008: Variazione progetto soggetto in condizione di disagio ex legge regionale n. 6/2004. L’Amministrazione Comunale di Riofreddo e il Comitato di Redazione Augurano a tutti Buone feste