Istituto Comprensivo di
SAN GIOVANNI BIANCO (BG)
VIA CASTELLI N. 19 Tel. & Fax 0345/43620
Scuola Statale
Secondaria di Primo Grado
“C. Ceresa”
Documento della
Valutazione dei rischi
ai sensi del D.Lgs. 626/94 – 242/96
DVR media 2005
Pagina 1 di 45
Il presente DOCUMENTO (ART. 4 D.Lgs. 626/94) è stato elaborato in
seguito all’Ispezione da parte del Dipartimento di Prevenzione di
Bergamo (relazione del 20 giugno2005) e sostituisce il documento
precedente del 28/04/2005.
E’ stato redatto in collaborazione con:

il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione:
Prof. Bonzi Franco

il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza:
Sig.ra Rangeloni Alessandra

il docente coordinatore del Servizio di Prevenzione e Protezione:
Sig.Galizzi Bernardo

il consulente esterno per il Servizio di Prevenzione e Protezione:
Prof.Almagioni Maurizio
San Giovanni Bianco, 28 ottobre 2005
Il Dirigente Scolastico
Prof. Bonzi Franco
DVR media 2005
Pagina 2 di 45
INDICE
A - GENERALITA’ ..................................................................................................................... 4
A 1 - Identificazione e riferimenti - referenti della scuola ....................................................... 4
A 2 - Caratteristiche generali dell’edificio scolastico. ............................................................. 5
A 3.1 - Documentazione OBBLIGATORIA GENERALE ...................................................... 7
A 3.2 - Documentazione obbligatoria specifica ....................................................................... 8
A4 - Documentazione necessaria per la valutazione dei rischi ................................................ 9
allegato 1 - Dispositivi di Protezione Individuale .................................................................. 10
allegato 2 - Sostanze e preparati da ritenersi pericolosi ......................................................... 15
allegato 3 - Documento di Valutazione Rischio Rumore ....................................................... 16
allegato 4 - Presidi Sanitari per il pacchetto di medicazione .................................................. 17
allegato 5 - Prevenzione delle malattie a trasmissione ematica.............................................. 18
allegato 6 - Presidi Antincendio ............................................................................................. 19
B – METODOLOGIA ................................................................................................................ 20
B 1 - Fattori di rischio ............................................................................................................ 20
Elenco dei fattori di rischio ................................................................................................ 21
Aspetti organizzativi e gestionali ....................................................................................... 21
B 2 - Criteri utilizzati.............................................................................................................. 22
B 3 - Obiettivi specifici perseguiti.......................................................................................... 26
Aspetti organizzativi e gestionali ....................................................................................... 26
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti .......................................................................... 27
Rischi legati alle attività svolte in ambienti specifici ......................................................... 29
C - INTERVENTI DA PROGRAMMARE ............................................................................... 34
area cortiva
Scheda n°1 .................................................................................................... 34
piano terra
Scheda n°2 .................................................................................................... 35
piano rialzato (ingresso) Scheda n°3 ................................................................................. 36
piano primo
Scheda n°4 .................................................................................................... 37
piano secondo
Scheda n°5 ................................................................................................ 39
D - COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE E FIGURE PROFESSIONALI ....................... 40
E - RISULTATI DELLA VALUTAZIONE ............................................................................... 41
Programma d’attuazione degli interventi di miglioramento ................................................... 42
F - REVISIONI ........................................................................................................................... 45
DVR media 2005
Pagina 3 di 45
A - GENERALITA’
A 1 - Identificazione e riferimenti - referenti della scuola

Ente Proprietario dell’edificio : Comune di San Giovanni Bianco

Denominazione: Scuola Secondaria di Primo Grado “C. Ceresa”

Indirizzo : Via Castelli n. 19; tel. & fax 0345/43620

N. studenti : 200

N. docenti : 25 + 1 assistente educatore

N. lavoratori A.T.A. : 12

Dirigente Scolastico : Prof. Bonzi Franco

Responsabile S.P.P. : Prof. Bonzi Franco

Rappr. dei lavoratori (R.L.S.): Sig.ra Rangeloni Alessandra
Il Servizio di Prevenzione e Protezione è costituito dalle seguenti persone: Dirigente
Scolastico e R.S.P.P., Prof. Bonzi Franco; R.L.S., Sig.ra Rangeloni Alessandra;
Coordinatore delle emergenze Prof. Bonzi Franco e il responsabile del plesso
Gambardella Vincenzo, coordinatore del Servizio di Protezione e Prevenzione Galizzi
Bernardo, consulente esterno per il Servizio di Protezione e Prevenzione Almagioni
Maurizio. Per quanto riguarda gli incarichi del personale, si rimanda al Piano di
Emergenza della scuola.
DVR media 2005
Pagina 4 di 45
A 2 - Caratteristiche generali dell’edificio scolastico.
 Breve descrizione dell’edificio scolastico:
L'immobile, realizzato nel 1965, ampliato nel 1978 e ulteriormente modificato nel 1995
e nel 2001, con struttura in cemento armato e manto di copertura in coppi, risulta
attualmente in discreto stato di conservazione, anche se necessita di alcune opere di
manutenzione, che verranno in seguito meglio specificate.
Nell’estate 2006 è stato rifatto l’impianto elettrico.
I collegamenti verticali nell’edificio scolastico sono garantiti da una scala interna, da
una scala di emergenza esterna in ferro e da un ascensore costruito nel 2005 sul lato
nord della scuola che collega i vari piani.
L’immobile è costituito da quattro piani, uno terreno, che ospita le aule didattiche, uno
rialzato con l’ingresso principale, un primo piano, con aule didattiche e laboratori,
uffici di segreteria e ufficio del Dirigente Scolastico, e un secondo piano con aule
didattiche, laboratori e aula magna.
L’unico ingresso all’area insiste sulla via Castelli al n° 19, sul lato Nord-Ovest
dell’edificio, ed è costituito da un cancello in ferro, ad apertura manuale, di m. 4.00 di
larghezza. La recinzione, in rete metallica, risulta essere oltretutto in cattivo stato e
rotta in più punti. In fondo al vialetto di ingresso, vicino all’entrata principale della
scuola, sorge la centrale termica, realizzata fuori terra e dotata di porta di accesso in
ferro.
Il portico che sormonta l’ingresso, affacciandosi sul vialetto, che risulta essere in
leggera salita, forma un gradino con un dislivello che varia da 1 cm. a 8 cm., oltretutto
poco visibile. Inoltre i due muretti bassi che delimitano il portico, essendo convergenti
tra loro, determinano un percorso a imbuto, che rende pericolosa l’uscita degli utenti
dalla scuola, soprattutto in caso di emergenza.
La scala esterna di emergenza, in ferro, è strutturata in modo che la putrella verticale
di sostegno ostacola il passaggio delle persone in uscita dalla porta di emergenza:
sarebbe consigliabile, nel frattempo, ricoprirla con materiale antiurto.
Sul lato Sud-Est del fabbricato esiste un cortile in comune con la mensa e la
biblioteca comunale, che ospita il “PUNTO SICURO “ da raggiungere in caso di
evacuazione.
Per quanto riguarda eventuali altri elementi ritenuti non adeguati alla normativa
vigente in materia di sicurezza, si rimanda alla lettura dei successivi capitoli.
DVR media 2005
Pagina 5 di 45
Ai fini del procedimento adottato di Valutazione dei Rischi Lavorativi (Capitolo B) la
Scuola è stata suddivisa nelle seguenti aree operative omogenee per rischio:
1. Area didattica normale
si considerano le aule didattiche per le singole classi e quelle per attività didattiche di
gruppo, dove non sono presenti particolari attrezzature, o quant’altro da considerarsi
eventuale fonte di rischio palese.
2. Area tecnica
si considerano il laboratorio di informatica, posto al secondo piano.
3. Area artistica e musicale
si considerano l’aula utilizzata per le normali attività di Ed. Artistica posta al 1°piano,
e l’aula per lo svolgimento delle lezioni di Educazione Musicale al piano secondo.
4. Area attività collettive
si considera l’aula magna, posta al piano secondo.
5. Area attività sportive
Le attività sportive si svolgono nel palazzetto dello sport, di proprietà del comune, che
sorge non molto distante dalla scuola. L'area esterna viene utilizzata dagli alunni
soltanto nella pausa mensa, o in caso di evacuazione, dove è situato il "punto di
raccolta".
6. Area uffici e/o per riunioni - ricevimento
il riferimento è esplicitamente rivolto all'ufficio del Dirigente Scolastico, alla segreteria
della scuola, alle “aule” normalmente utilizzate per le riunioni dei docenti, agli spazi
destinati al ricevimento dei genitori.
DVR media 2005
Pagina 6 di 45
A 3.1 - Documentazione OBBLIGATORIA GENERALE
di pertinenza della Scuola
esistente
si
no
reperibile presso
ente
nome persona
referente
Dirigente
Scolastico
Documento sulla Valutazione dei RISCHI
art. 4 comma 2 626/94
relazione del Dipartimento di Prevenzione di
Bergamo del 24 giugno 2005
Nomina del Responsabile S.P.P.
Nomina Lavoratori designati
art.4 comma 5A 626/94
(gestione emergenze - primo soccorso)
Lettere di “richiesta d’intervento” all’ente
proprietario dell’immobile
Piano di emergenza
si
Segr. Scolast.
si
Segr. Scolast.
Dirigente
Scolastico
si
Segr. scolast.
Dirig. Scolastico
si
Segr. scolast.
Dirigente
Scolastico
si
Segr. scolast.
Dirigente
Scolastico
si
Segr. scolast.
Documentazione attività Formativa Informativa - Addestramento
Elenco e caratteristiche D.P.I.
Registro Infortuni
si
Segr. scolast.
Dirigente
Scolastico
Dirigente
Scolastico
si
allegato 1
si
Segr. scolast.
di pertinenza del Comune di San
Giovanni Bianco
esistente
si
Agibilità
Certificato Prevenzione Incendi ovvero
Nulla Osta Provvisorio
Copia denuncia impianto messa a terra
( mod. B ) vidimato
no
reperibile presso
ente
no
nome persona
referente
geometra Galizzi
no
geometra Galizzi
si
Comune di S.
Giovanni B.
geometra Galizzi
Copia denuncia di protezione dalle scariche si
atmosferiche ( mod. A ) vidimato ovvero
dichiarazione - calcolo struttura autoprotetta
si
Dichiarazione conformità impianti elettrici
Comune di S.
Giovanni B.
geometra Galizzi
Comune di S.
Giovanni B.
Comune di S.
Giovanni B.
geometra Galizzi
Documentazione impianto riscaldamento
centralizzato >34.8 kW o >30.000 kcal/h
(libretto ISPESL)
DVR media 2005
si
geometra Galizzi
Pagina 7 di 45
di pertinenza dei lavoratori e loro
organizzazioni.
esistente
si
Nomina R.L.S. (Rappresentanti dei
lavoratori per la Sicurezza)
no
si
reperibile presso
nome persona
referente
ente
Segr.
Scolast.
Dirigente
Scolastico
A 3.2 - Documentazione obbligatoria specifica
La documentazione non pertinente è indicata mediante la sigla n. p.
di pertinenza della Scuola
esistente
si
Libretti apparecchi di sollevamento con
portata > 200 kg
Libretti di altre apparecchiature soggette ad
omologazione
Istruzioni per l’uso macchine marcate CE
Documento di valutazione rumore D.Lgs.
277/91
Nomina medico competente
Elenco lavoratori soggetti ad Accertamento
Sanitario
Prescrizioni e/o Disposizioni organi vigilanza
Documentazione vaccinazioni
Patentini per acquisto - uso fitosanitari
Documentazione di denuncia emissioni in
atmosfera DPR 203/89
Documentazione smaltimento rifiuti speciali
di pertinenza del Comune San Giovanni
Bianco
nome persona
referente
n.p.
n.p.
si
allegato 3
Dirigente
Scolastico
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
esistente
Denuncia impianti elettrici in luoghi con
pericolo di esplosione (mod. C) vidimata
Prescrizioni e/o Disposizioni organi vigilanza si
DVR media 2005
ente
n.p.
si
Libretto/i ascensore/i o montacarichi
no
reperibile presso
si
no
reperibile presso
ente
nome persona
referente
n.p.
Comune di S.
Giovanni B.
Comune di S.
Giovanni B.
geometra Galizzi
geometra Galizzi
Pagina 8 di 45
A4 - Documentazione necessaria per la valutazione dei
rischi
di pertinenza della Scuola
esistente
si
no
reperibile presso
ente
nome persona
referente
geometra Galizzi e
RSPP
Planimetria della scuola con destinazione
d’uso dei locali
Elenco dei presidi sanitari e loro ubicazione
si
Comune di S.
Giovanni B.
si
RSPP
Elenco del contenuto dei presidi sanitari
si
Segr.
Scolast.
Locale
infermeria
Segr.
Scolast.
allegato 2
si
allegato 6
RSPP
si
allegato 1
RSPP
si
Segr.
Scolast.
Dirigente
Scolastico
si
Segr.
Scolast.
Dirigente
Scolastico
(allegato 4 e 5)
Elenco delle macchine/attrezzature e VDT
Elenco delle sostanze pericolose utilizzate
nei laboratori e in altre lavorazioni
Caratteristiche degli impianti di ventilazione
generale, localizzata e di condizionamento
Elenco dei presidi antincendio e loro
ubicazione
Misure tecniche, organizzative, procedurali
identificate per lavorazioni particolari
Documentazione dei verbali di esercitazioni
(evacuazioni ecc.)
Presenze giornaliere nel plesso scolastico
(media/potenziale)
si
si
si
DVR media 2005
DSGA
RSPP
n.p.
di pertinenza del Comune di San Giovanni esistente
Bianco
Planimetria della scuola con destinazione
d’uso dei locali
Elenco delle macchine/attrezzature e VDT
Caratteristiche degli impianti di ventilazione
generale, localizzata e di condizionamento
RSPP
no
si
reperibile presso
ente
Comune di S.
Giovanni B.
nome persona
referente
geometra Galizzi
n.p.
n.p.
Pagina 9 di 45
allegato 1 - Dispositivi di Protezione Individuale
da fotocopiare e compilare per ogni laboratorio ed in ambiti di svolgimento di attività particolari (palestra)
PALESTRA
norme di sicurezza e di prevenzione rischi – protocollo interno
 FATTORI DI RISCHIO
Nel corso delle attività sportive i rischi derivano principalmente da:
 Uso degli attrezzi
 Attività individuali
 Attività di squadra
 Attività di corsa, lancio e salto in palestra e negli spazi aperti
E’ evidente che l’azione impropria, non coordinata, può portare all’infortunio.
E’ sufficiente ai fini della sicurezza usare prudenza ed attenersi alle regole prestabilite dal
Docente.
REGOLE: PRUDENZA
 ELIMINAZIONE DEI RISCHI
Per azzerare situazioni a rischio e per tutelare la salute degli studenti si dovranno attuare le
seguenti regole operative:
1) Uso di abbigliamento idoneo (scarpe ginniche con suola antisdrucciolo; tuta da ginnastica
con maglietta e pantaloni corti; DPI: quali ginocchiere, guanti e casco, su indicazione del
Docente).
2) Attendere l’arrivo del Docente prima di dare inizio ad ogni attività e lavorare solo in sua
presenza.
3) Eseguire un accurato riscaldamento muscolare prima di iniziare ogni attività.
4) Lavorare in modo ordinato utilizzando solo attrezzature necessarie e spazi adeguati. Gli
attrezzi non devono mai rimanere sul terreno d’azione.
5) Ogni studente deve informare il Docente relativamente al proprio stato di salute,
segnalando condizioni di malessere anche momentaneo.
6) Evitare l’eccessivo affaticamento effettuando periodi, anche brevi, di recupero.
7) Non utilizzare mai le attrezzature in modo improprio e senza l’autorizzazione del Docente.
8) Non prendere mai iniziative personali senza consultare il Docente.
9) Non utilizzare gli spazi di giochi (campi) con un numero di alunni maggiore di quello
previsto dai regolamenti.
10) Uso di consuete norme igieniche al termine dell’attività motoria.
11) Togliere l’abbigliamento sportivo al termine dell’attività motoria e riporlo nelle sacche
personali.
Il Docente è inoltre tenuto:
 A fornire spiegazioni chiare e precise, con norme operative vincolanti quando l’attività
motoria comporta, per sua natura, particolari rischi;
 Ad evitare di far eseguire agli studenti attività non adeguate alle reali capacità dello
studente medesimo.
DVR media 2005
Pagina 10 di 45
NOTA
Per DPI si intendono i Dispositivi di protezione Individuale. Sarà compito dei Docenti
responsabili dei laboratori o di attività particolari segnalare al RSPP l’opportunità d’uso al fine di
annullare i rischi. Per quanto al personale Docente e non, sarà il RLS a svolgere azione di
referente.
ATTIVITA’ DI LABORATORIO
da compilare su indicazione precisa e circostanziata dei singoli docenti coinvolti
N.B. indicare il tipo di DPI necessario
PARTI
DEL
CORPO
Docente
Studente
MANSIONI
Altre presenze
cranio
udito
occhi
vie
respirat.
volto
mani
braccia
piedi
gambe
pelle
tronco
addome
altro
DVR media 2005
Pagina 11 di 45
Altro
LABORATORIO INFORMATICO
N.B.: indicare il tipo di DPI necessario (nello specifico il riferimento riguarderà l’uso
corretto dei Vdt).
PARTI
DEL
CORPO
MANSIONI
Docente
Studente
Altre presenze
Altro
occhi
Sarà cura del docente presente prevedere un uso non prolungato dei Vdt, al
fine di evitare problemi di affaticamento visivo (max. 2 ore continuative).
gambe
tronco
Per una corretta postura tavoli, sedie, tastiera, monitor e distanze dovranno
essere rispondenti alla normativa (artt. Da 50 a 59 D.Lgs. 626/94)
altro
Verifica costante da parte del Docente di quanto sopra citato e verifica
periodica degli impianti (connessioni elettriche).
DVR media 2005
Pagina 12 di 45
LABORATORIO ARTISTICO
NB.: indicare il tipo di DPI necessario quando il responsabile del laboratorio ne ritiene
l’uso indispensabile ai fini della salvaguardia della salute degli studenti, anche
se casi che coinvolgono un numero ristretto o minimo dei medesimi.
PARTI
DEL
CORPO
MANSIONI
Docente
mani
vie
respirat.
altro
Studente
Altre presenze
Altro
E' presente un forno per la cottura di ceramiche, che viene utilizzato
esclusivamente dal docente; è pertanto vietato agli alunni di avvicinarsi al
forno durante il funzionamento.
Anche il torchio, utilizzato per la stampa di lastre, viene manovrato
dall’insegnante.
Attorno al forno è predisposta una recinzione che rende visibile lo spazio
accessibile solo ai docenti o a tecnici di laboratorio, con cartello che indica il
divieto di accesso agli studenti.
Nel laboratorio è presente un estintore
Guanti
di
protezione
dal
calore (300°C) e
dal
rischio
di
taglio
mascherine
mascherine
Il Docente, nel corso delle attività dovrà attenersi a norme dettate anche
dall’esperienza, cercando di controllare i comportamenti errati da parte degli
studenti.
RISCHIO CHIMICO
Si potrebbe verificare la presenza saltuaria di solventi o altre sostanze nocive, che
verranno custodite in armadio chiuso a chiave (accessibile soltanto all’insegnante).
PROCEDURA PER UN UTILIZZO CORRETTO DEL FORNO
(da parte del docente o di assistente adulto)
 caricamento
 inserimento spina di alimentazione
 programmazione computer e accensione
 sistemazione della recinzione esterna per delimitare area non accessibile
 arresto di fine cottura
 svuotamento del forno con guanti in dotazione quando la temperatura > 30°C
DVR media 2005
Pagina 13 di 45
UTILIZZO DEI PRODOTTI PER LA PULIZIA
Le protezioni dalle sostanze pericolose sono due, entrambe importantissime sia sul
lavoro che nella vita privata: l’uso di adeguati dispositivi di protezione individuale quali
guanti e grembiuli e l’adozione di corrette procedure di lavoro qui di seguito elencate (vedi
manuale distribuito al personale ATA sui prodotti per le pulizie).
 Usare un prodotto solo se è assolutamente necessario e solo nelle quantità previste.
 Leggere attentamente le etichette dei contenitori (e le schede di sicurezza), per conoscere le
caratteristiche delle sostanze utilizzate, e rispettare rigorosamente le indicazioni d’uso.
 Non utilizzare prodotti conservati in contenitori senza etichetta e presumere sostanza
pericolosa un prodotto sconosciuto, senza l’etichettatura prevista dalla legge.
 Non eseguire assolutamente travasi di prodotti dai contenitori d’origine in bottiglie
normalmente adibite ad altri usi (bottiglie di acqua minerale, bibite, ecc.) o in contenitori
vuoti di altri prodotti con o senza etichetta. Anche recentemente la cronaca ha registrato
fatti drammatici di ingestione di sostanze pericolose conservate in contenitori impropri!
 Non annusare mai i prodotti.
 Tenere aperto un contenitore solo per il tempo strettamente necessario.
 Non riporre neppure provvisoriamente un contenitore (soprattutto se ancora aperto) in una
posizione precaria o su un sostegno instabile.
 Mantenere chiusi i contenitori con i tappi originari.
 Nell’eventuale diluizione rispettare scrupolosamente le indicazioni del produttore.
 Se un prodotto deve essere diluito in acqua, usare contenitori (secchi o vaschette) di
dimensioni adatte a evitare versamenti all’esterno.
 Non mescolare prodotti diversi.
 Quando si nebulizza un prodotto farlo a braccio teso (tenendosi dunque lontani dalla
“nube”) e lasciarlo depositare prima di riavvicinarsi, per evitare di inalarlo; se necessario
usare la mascherina e gli occhiali protettivi.
 Quando si usano determinati prodotti gli ambienti devono essere ben aerati.
 Durante l’impiego non fumare.
 Usare tutti i d.p.i. utili in rapporto alle diverse condizioni di lavoro e ai prodotti stessi
(guanti, grembiuli, mascherine, ecc.). In particolare non utilizzare prodotti e non toccare
stracci imbevuti di prodotti a mani nude.
Oltre che stabilito dalla legge, l’uso dei d.p.i. è indispensabile per proteggere la propria
salute e non può essere considerato facoltativo. Il loro utilizzo, inoltre, non va considerato
imbarazzante né una perdita di tempo. Per i piccoli fastidi si possono trovare soluzioni
compatibili (i guanti di gomma possono essere calzati su leggeri guanti di cotone, ecc.).
 Stracci, carte e vestiario impregnati di particolari prodotti devono essere eliminati in
appositi contenitori.
 A fine lavoro pulire gli attrezzi e pulire sempre le mani (per la pulizia delle mani non usare
diluenti); lavare i capi indossati se capita che ci si versi addosso un prodotto.
DVR media 2005
Pagina 14 di 45
allegato 2 - Sostanze e preparati da ritenersi pericolosi
MAGAZZINO MATERIALE PER PULIZIE
Elenco
Sostanze e
preparati
Schede Indicazioni
Quantità
Note:
di
di pericolo MAGAZZINO AD USO BIDELLI
Modalità di stoccaggio
sicurezz.
(quantità media)
tutti i prodotti sono chiusi a chiave in apposito locale e non in armadi
pertanto è da ritenersi sufficiente il grado di areazione presente.
Ammoniaca
si
8 bott. da1 litro
Xi
Candeggina
si
Cif
si
D.D.T. insetticida
si
Detergente
si
6 bott. da 1 litro
Fun Ball
si
2 bott. da 5 litri
WC Net
si
Alcool
si
Cera
si
Vetril
si
Sapone liquido
si
LEGENDA
Schede di sicurezza:
(accompagnate alla
confezione della
sostanza /preparato).
scrivere se sono presenti
SI o NO
6 bott. da2 litri
Xi
22 bott. da 1 litro
1 cont. da 1 litro
F - Xi
8 bott. da 1 litro
Xi
F
7 bott. da 1 litro
8 cont. da 1 litro
3 cont. da 500 ml
Xi
1 cont. da 5 litri
Indicazioni di pericolo:
L’accesso al
“magazzino “ è limitato
al solo personale
autorizzato all’uso.
Non esistono particolari
modalità di stoccaggio,
se non determinate dal
fatto che l’uso
quotidiano determina
un ricambio dal punto di
vista del tipo e del
quantitativo dei prodotti
medesimi.
Una sintesi delle
schede di sicurezza
è appesa
all’ingresso del
magazzino
(modalità d’uso,
precauzioni da
adottare, modalità
di intervento in
caso di contatto od
ingestione
accidentale)
Modalità di stoccaggio:
(chiusi a chiave e non devono
= esplosivo
= comburente,
essere presenti contenitori
anonimi).
= facilmente infiammabile,
Infiammabili : non più di 20 litri
nello stesso armadio sigillato e
= altamente infiammabile,
antiscoppio.
= corrosivo,
= nocivo, = tossico, Tossico : in armadio aereato
possibilmente aspirato.
= altamente tossico,
= irritante
Liquido Aggressivo
(in base al DM 17.12.77 e al DM 3.12.85)
(acidi, basi, solventi) :
armadio aereato con vasca di
contenimento.
E
F
F+
C
T+
O
Xn
T
Xi
allegato: TABELLA SULLE SOSTANZE A RISCHI PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO (da
appendere nel ripostiglio e da distribuire al personale ATA)
DVR media 2005
Pagina 15 di 45
allegato 3 - Documento di Valutazione Rischio Rumore
Autocertificazione
già riprodotto su carta intestata della Scuola e giacente presso la Segreteria
Rapporto di Valutazione del rumore
(ex D.Lgs.277/91)
Il sottoscritto
in qualità
Prof. Bonzi Franco
di Dirig. Scolastico della SCUOLA SECONDARIA
PRIMO GRADO “C. Ceresa”
DI
con sede in via Castelli n° 19
CAP. 24015
Comune di San Giovanni Bianco - BG
consapevole della responsabilità che assume ai sensi del D.Lgs.277/91
DICHIARA:
 di autocertificare la Valutazione del rumore in data
26/04/2005
 che gli occupati nella scuola rispondono al seguente schema, per un totale n°200
Studenti; Docenti n°26; Direttore S.G.A. n° 1; Assistenti Amministrativi n°5 ;
Collaboratori Scolastici n°6.
 di aver potuto escludere il superamento degli 80 dBA di LEP sulla base:
della palese assenza di sorgenti rumorose
 di aver consultato i seguenti lavoratori o loro rappresentanti (RLS):
Sig.ra Rangeloni Alessandra
 che la Valutazione in oggetto, salvo l'obbligo di ripeterla ad ogni variazione
consistente del
quinquennale.
rumore
San Giovanni Bianco, 26/04/2005
prodotto,
verrà
ripetuta
con
periodicità
Il Dirigente Scolastico
Prof. Bonzi Franco
_______________________
per presa visione:
per i lavoratori o loro rappresentanti:
Sig.ra Rangeloni Alessandra R.L.S.
_____________________
DVR media 2005
Pagina 16 di 45
allegato 4 - Presidi Sanitari per il pacchetto di medicazione
(D.M. 15/07/2003)
Ogni cassetta di Pronto Soccorso, opportunamente segnalata e dotata di serratura,
deve contenere almeno:
 Guanti sterili monouso (5 paia).
 Visiera paraschizzi.
 Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro
(1).
 Flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro – 0,9%) da 500 ml (3).
 Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10).
 Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2).
 Teli sterili monouso (2).
 Pinzette da medicazione sterili monouso (2).
 Confezione di rete elastica di misura media (1).
 Confezione di cotone idrofilo (1).
 Confezioni di cerotti di varie misure pronti all’uso (2).
 Rotoli di cerotto alto cm. 2,5 (2).
 Un paio di forbici.
 Lacci emostatici (3).
 Ghiaccio pronto uso (due confezioni).
 Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (2).
 Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa.
DVR media 2005
Pagina 17 di 45
allegato 5 - Prevenzione delle malattie a trasmissione
ematica
Da affiggere all’interno della cassetta di Pronto Soccorso
Al fine di evitare la trasmissione di malattie che si trasmettono con liquidi
organici infetti, in particolare sangue (epatite B - epatite C - AIDS ecc.), si
danno le seguenti indicazioni:
 E’ necessario indossare guanti monouso ogni volta si preveda di venire
in contatto con liquidi organici di altre persone (es. per medicazioni,
igiene ambientale)
 Gli strumenti didattici taglienti (forbici, punteruoli, cacciaviti ecc.)
devono essere o strettamente personali o, se imbrattati di sangue,
opportunamente disinfettati.
 Il disinfettante da utilizzare per le superfici e/o i materiali imbrattati di
sangue o altri liquidi organici è l’ipoclorito di sodio al 5-6% di cloro
attivo. In pratica si procede come indicato di seguito:
- indossare guanti monouso
- allontanare il liquido organico dalla superficie
- applicare una soluzione formata da: 1 l. di acqua e 200 ml di
ipoclorito di sodio al 5-6% di cloro attivo
- lasciare la soluzione per 20’
- sciacquare con acqua
N.B.: è necessario controllare la composizione dell’ipoclorito di
sodio da utilizzare e verificare la concentrazione di cloro attivo sia
al 5-6%
DVR media 2005
Pagina 18 di 45
allegato 6 - Presidi Antincendio
da ritenersi non esaustiva e da integrarsi dopo aver effettuato il PIANO DI EVACUAZIONE
UBICAZIONE
MEZZI di
ESTINZIONE
TIPO
CONTROLLO
SEMESTRALE
(nome della ditta )
Corridoio P.Terra
n. 2 E
P
OUT ANTINCENDIO –
Mozzo (BG)
Corridoio P.Terra
Archivio P.T.
n. 1 M
n. 1 E
AC
P
Ingresso- P. R.
n. 1 E
P
Corridoio P. 1°
n. 2 E
P
Corridoio P. 1°
Corridoio P. 2°
n. 1 M
n. 1 E
AC
P
Corridoio P. 2°
Lab. artistica
n. 1 M
n. 1 E
AC
CO2
Lab. informatica
n. 1 E
CO2
Legenda
Mezzi di estinzione:
I = Idrante,
N = Naspo,
M = Manichetta, E = Estintore,
DVR media 2005
VARIE
OUT ANTINCENDIO –
Mozzo (BG)
OUT ANTINCENDIO –
Mozzo (BG)
OUT ANTINCENDIO –
Mozzo (BG)
OUT ANTINCENDIO –
Mozzo (BG)
OUT ANTINCENDIO –
Mozzo (BG
OUT ANTINCENDIO –
Mozzo (BG
Tipo:
P = Polvere, H = Halon, S = Schiuma,
AC = Acqua, CO2 =Anidride carbonica,
Pagina 19 di 45
B – METODOLOGIA
B 1 - Fattori di rischio
Classificazione e definizione dei rischi lavorativi presenti nella scuola, in conseguenza
dello svolgimento delle attività di insegnamento e non, possono essere divisi in tre
grandi categorie:
 Rischi per la sicurezza dovuti a :
(rischi di natura infortunistica)
Strutture - Ambienti
Comportamenti
Impianti elettrici
Sostanze pericolose
Incendio - Esplosioni
 Rischi per la salute dovuti a:
(rischi di natura igienico ambientale)
Agenti chimici
Agenti fisici
Agenti biologici
 Rischi per la sicurezza e la salute
dovuti a:
(rischi di tipo trasversale)
Organizzazione del lavoro
Fattori psicologici
Fattori ergonomici
Condizioni di lavoro difficili
La metodologia seguita nell’analisi dei fattori di rischio ha tenuto conto del contenuto
specifico del D.Lgs. 626/94 e dei successivi aggiornamenti.
L’analisi è stata effettuata utilizzando elenchi già esistenti adattati alla realtà
scolastica della Scuola Secondaria di Primo Grado “C. Ceresa” di San Giovanni
Bianco, elencando i fattori di rischio rilevati nella scuola dal Responsabile S.P.P.
avvalendosi anche della collaborazione dei Docenti e dei Collaboratori scolastici.
Per decisione del RSPP sono stati solamente elencati i fattori di rischio di stretta
competenza dalla Scuola e dell’Ente proprietario dell’edificio scolastico.
I fattori di rischio sopra riportati sono contenuti, nell’elenco seguente, in un
ordinamento di tipologie organizzative e di lavoro più utile alle procedure di
valutazione dei rischi.
DVR media 2005
Pagina 20 di 45
Elenco dei fattori di rischio
Aspetti organizzativi e gestionali
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
COMPITI, FUNZIONI E RESPONSABILITA’
ANALISI, PIANIFICAZIONE E CONTROLLO
INFORMAZIONE - FORMAZIONE
PARTECIPAZIONE
NORME E PROCEDIMENTI DI LAVORO
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
EMERGENZA E PRONTO SOCCORSO
LAVORI IN APPALTO
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
10. IMPIANTO ELETTRICO
11. ANTINCENDIO - VIE ED USCITE D’EMERGENZA
12. RUMORE E COMFORT ACUSTICO
13. CARICO LAVORO FISICO (MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI)
14. RISCHIO BIOLOGICO
15. MICROCLIMA
16. ILLUMINAZIONE
17. ARREDI
18. ATTREZZATURE
Rischi legati alle attività svolte in ambienti specifici
19. AULE
20. AULE GRUPPI
21. AULE SPECIALI / LAB. INFORMATICO, ARTISTICO, MUSICALE
22. AULA MAGNA
23. SALA DOCENTI
24. UFFICI
25. AULA STAMPA
26. LOCALI ACCESSORI
26. MENSA
27. ATTIVITA’ SPORTIVE (PALESTRA E SPAZI ESTERNI)
28. SERVIZI IGIENICI
29. BARRIERE ARCHITETTONICHE
30. COMPORTAMENTI
DVR media 2005
Pagina 21 di 45
B 2 - Criteri utilizzati
Sono di seguito descritti i criteri adottati per la Valutazione dei rischi (art. 4, comma 2)
attraverso una descrizione di quanto attuato per identificare i mezzi più opportuni al fine di
eliminare i rischi, ovvero a fronte di difficoltà o preclusioni, per controllarli.
Si ribadisce che la valutazione dei rischi è stata svolta dal Responsabile del S.P.P.,
previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.
L’obiettivo della valutazione dei rischi consiste nel fornire al Dirigente Scolastico, quale
datore di lavoro, (in questo caso anche R.S.P.P.) gli elementi utili a prendere i
provvedimenti che sono effettivamente necessari per salvaguardare la sicurezza e la salute
dei lavoratori della scuola e degli studenti.
Pertanto l’intervento operativo di valutazione dei rischi porterà a:
1. suddividere le attività in relazione agli ambienti specifici in cui vengono svolte
2. identificare i fattori di rischio (potenziali fonti di pericolo)
3. identificare i lavoratori e gli studenti (nel corso di particolari attività) eventualmente
esposti al rischio.
4. quantificare i rischi (stima dell’entità dell’esposizione e della gravità degli effetti)
5. definire le priorità degli interventi necessari
6. individuare, programmare e mettere in atto le misure di prevenzione necessarie.
B. 2. 1
Identificazione dei fattori di rischio (potenziali fonti di pericolo)
Tale fase si è sviluppata attraverso una breve, ma dettagliata sintesi delle attività che
vengono svolte in ciascun ambiente di lavoro nell’ambito interno alla scuola.
Naturalmente la valutazione riguarda i rischi che risultano ragionevolmente
prevedibili, senza confondere il termine “rischio” con “pericolo”.
E’ opportuno fare una prima valutazione complessiva per separare i rischi in due categorie:
quelli ben noti per i quali si identificano prontamente le misure di controllo, e i rischi per i
quali è necessario un esame più attento e dettagliato.
L’identificazione dei fattori di rischio viene guidata dalle conoscenze disponibili su norme di
legge e standard tecnici, dai dati desunti dall’esperienza e dalle informazioni raccolte, dai
contributi apportati da quanti, a diverso titolo, concorrono all’effettuazione della stessa
valutazione: responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza, altre figure che possono essere utilmente consultate nel merito
( Dirigente Scolastico, Docenti, Personale non docente).
B. 2. 2
Identificazione dei lavoratori esposti
I lavoratori esposti, così come eventuali “gruppi di studenti” saranno (se opportuno)
identificati nominalmente o come gruppi omogenei, per la programmazione dei successivi
interventi di informazione/formazione.
DVR media 2005
Pagina 22 di 45
B. 2. 3 Quantificazione dei rischi (stima dell’entità dell’esposizione e
della gravità degli effetti) – se opportuno redigere ceck list
La quantificazione del rischio deriva dalla possibilità di definire il rischio come prodotto della
Probabilità (P) di accadimento per la gravità del Danno (D) atteso: R = P x D
La definizione della scala di Probabilità fa riferimento principalmente all’esistenza di una
correlazione più o meno diretta tra la carenza riscontrata e la probabilità che si verifichi
l’evento indesiderato, tenuto conto della frequenza e della durata delle
operazioni/lavorazioni che comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori:
Valore
3
Livello probabilità
molto probabile
2
probabile
1
poco probabile
Definizioni/Criteri
Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata
e il verificarsi del danno ipotizzato per lavoratori e
studenti.
Si sono già verificati danni per la stessa mancanza
rilevata nella/e scuole.
La mancanza rilevata può provocare un danno, anche
se non in modo automatico e diretto.
E’ noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto
seguito il danno.
La mancanza rilevata può provocare un danno solo in
circostanze sfortunate di eventi.
Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi o
addirittura nessun episodio.
La definizione della scala di gravità del Danno fa riferimento principalmente alla
reversibilità o meno del danno:
Valore
Livello gravità danno
3
grave
2
medio
Definizioni/Criteri
Infortunio o episodio di esposizione acuta con
effetti di invalidità totale o addirittura letale.
Esposizione cronica con effetti totalmente o
parzialmente irreversibili e invalidanti.
Infortunio o episodio di esposizione acuta con
inabilità reversibile.
Esposizione cronica con effetti reversibili.
Infortunio o episodio di esposizione acuta con
inabilità rapidamente reversibile.
1
lieve
Esposizione cronica con effetti rapidamente
reversibili.
N.B.: Deve essere preso in considerazione il danno più grave che può essere associato al
rischio in esame: a tal fine non può essere utilizzato il solo dato statistico ricorrente nella
scuola, che mostra un basso numero di incidenti di quel tipo: di per sè tale dato non
autorizza ad adottare misure di sicurezza meno restrittive.
L’incidente con rischio di conseguenze mortali, anche se improbabile, va
considerato come priorità nella programmazione delle misure di prevenzione.
DVR media 2005
Pagina 23 di 45
Definiti la Probabilità (P) e la gravità del Danno (D), il rischio (R) viene calcolato con la
formula R = P x D e si può raffigurare in una rappresentazione a matrice, avente in ascisse
la gravità del Danno ed in ordinate la Probabilità del suo verificarsi.
P
3
3
6
9
2
2
4
6
1
1
2
3
1
2
3
D
Nella matrice i rischi maggiori occupano le caselle in alto a destra, quelli minori le posizioni in basso a
destra, con tutta la serie disposizioni intermedie.
Una tale rappresentazione è un importante punto di partenza per la definizione delle
priorità e la programmazione temporale degli interventi di prevenzione e protezione da
adottare. La valutazione numerica e cromatica del livello di rischio permette di identificare
la priorità degli interventi da effettuare, ad es.:
R6
Azioni correttive immediate
3R4
Azioni correttive da programmare con urgenza
1R2
Azioni correttive/migliorative da programmare nel breve - medio termine
B. 2. 4
Definizione delle priorità degli interventi necessari.
In base al risultato di classificazione dei rischi e della loro quantificazione con il metodo
sopra riportato il Capo d’Istituto avrà semplificato il compito di stabilire un ordine di priorità
con il quale attuare le misure di prevenzione/protezione individuate per ciascun rischio.
All’inevitabile soggettività utilizzata in fase di elaborazione del presente Documento, si
potrà ovviare con il confronto continuo con i Docenti, e/o con coloro che di fatto eseguono
le varie operazioni o utilizzano le varie attrezzature.
L’ordine di priorità delle misure da attuare dovrebbe prescindere dal discorso economico,
ma naturalmente i vincoli economici possono suggerire modifiche all’ordine che deriva dalla
pura applicazione del metodo seguito.
DVR media 2005
Pagina 24 di 45
B. 2. 5 Individuazione, programmazione e messa in atto delle misure di
prevenzione/protezione necessarie.
L’individuazione delle misure di prevenzione e protezione rispetterà quanto indicato all’art.
3 del D.Lgs. 626/94 (Misure generali di tutela) ed in particolare farà riferimento ai principi
gerarchici della prevenzione dei rischi in esso indicati:
 evitare i rischi
 utilizzare al minimo gli agenti nocivi
 sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso o che lo è meno
 prevenire i rischi alla fonte
 applicare provvedimenti collettivi di protezione piuttosto che individuali
 limitare al minimo il numero di studenti e lavoratori che sono o che possono essere
esposti al rischio
 cercare di garantire un miglioramento del livello di protezione
 integrare le misure di prevenzione/protezione con quelle tecniche e organizzative
DVR media 2005
Pagina 25 di 45
B 3 - Obiettivi specifici perseguiti
Aspetti organizzativi e gestionali
1. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
Nell’ufficio della Segreteria scolastica esiste l’elenco dettagliato del numero, della qualifica e del
profilo professionale dei lavoratori (docenti, non docenti) e degli studenti.
Esiste un regolamento, approvato in sede di Consiglio di Istituto, relativo anche ai comportamenti
degli studenti.
L’assegnazione dei compiti è fatta rispettando i profili professionali d’assunzione, coinvolgendo gli
interessati e garantendo l’aggiornamento sull’introduzione di nuove attrezzature e procedure di
lavoro.
Tutto il personale deve essere a conoscenza dell’organigramma (ruoli e funzioni).
Si prevede la consultazione periodica del Rappresentante per la Sicurezza dei Lavoratori e dei
Lavoratori mediante incontri organizzativi. Ogni riunione dovrà essere verbalizzata.
2. COMPITI, FUNZIONI E RESPONSABILITA’
Compiti, funzioni e responsabilità sono chiaramente assegnati e distribuiti rispettando le
competenze professionali. (art. 4 D.Lgs. 626/94).
È stato nominato e organizzato il Servizio di Prevenzione e Protezione, ai sensi del D.Lgs. 626/94 e
nominato il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (art. 4 e 8 D.Lgs. 626/94).
L’Istituto Comprensivo “C. Ceresa” non ha provveduto alla nomina del Medico competente, in
quanto non necessario (art. 4 D.Lgs. 626/94). Il Servizio di gestione delle emergenze (squadra di
primo soccorso – squadra per l’emergenza incendio) risponde a quanto richiesto dalla normativa, in
quanto formato mediante la frequenza di corsi specifici.
3. ANALISI, PIANIFICAZIONE E CONTROLLO
Nel presente Documento di Valutazione dei rischi, è dichiarato il programma di prevenzione con gli
obiettivi da raggiungere, i mezzi necessari, le priorità degli interventi necessari, i tempi di
realizzazione e momenti di verifica (art. 4 D.Lgs. 626/94).
4. INFORMAZIONE - FORMAZIONE
Tutti i lavoratori dovranno ricevere una informazione e formazione sufficiente ed adeguata
specificamente incentrata sui rischi relativi al proprio ruolo ed alla mansione ricoperta. (art. 4, 21 e
22 D.Lgs. 626/94).
5. PARTECIPAZIONE
Il lavoro è svolto secondo procedure chiare e note ai lavoratori, alla formulazione delle quali gli
stessi sono stati chiamati a contribuire (art. 3 D.Lgs. 626/94).
Il Dirigente Scolastico intende svolgere con frequenza almeno annuale la riunione periodica di
Prevenzione e Protezione dai rischi (art. 11 D.Lgs. 626/94).
Deve esistere una collaborazione attiva fra Capo d’Istituto, Servizio di Prevenzione e Protezione,
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza ed Ente proprietario dell’edificio (art. 9, 11, 17, 19
D.Lgs. 626/94).
6. NORME E PROCEDURE DI LAVORO (Collaboratori scolastici)
Durante le operazioni di pulizia devono ridursi al minimo i rischi derivanti da manipolazione manuale
di oggetti : ferite da taglio, schiacciamenti, scivolamenti, cadute, esposizione e contatto ad agenti
chimici (detergenti, sanificanti, disinfettanti) per tutto il personale addetto. Il personale addetto
dovrà pertanto attenersi alle norme d’uso dei singoli prodotti e nel caso ravvisasse rischi di
qualunque genere avvisare il Rappresentante LS.
DVR media 2005
Pagina 26 di 45
7. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
I DPI, eventualmente da adottarsi (V. laboratori), devono risultare alle norme di cui al D.Lgs.
475/92, sono adeguati ai rischi da prevenire e alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro e tengono
conto delle esigenze ergonomiche o di salute di studenti, docenti e personale ATA.
Dovrà essere controllata periodicamente la loro funzionalità ed efficienza e all’occorrenza, sentito il
parere del RSPP, sostituiti.
8. EMERGENZA E PRONTO SOCCORSO
Esiste il Piano di Emergenza che comprende un Piano antincendio ed un Piano di evacuazione, il
cui contenuto è adeguato alle necessità della Scuola, da rendere noto a studenti e personale; tale
Piano periodicamente verrà simulato (almeno due volte nel corso dell’anno scolastico) - art. 4, 21 e
22 D.Lgs. 626/94 - D.M. 26.8.92.
La popolazione scolastica sarà informata e formata sulle modalità di autoprotezione, di evacuazione
e di comportamenti da tenere in caso di emergenza. Esiste un acceso di larghezza adeguata (m.
4,00) dalla strada per l'intervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco. (art. 12, 13 D.Lgs.
626/94) ed esiste un servizio di Primo Soccorso. (art. 13 D.Lgs. 626/94).
9. LAVORI IN APPALTO
Se verranno affidati lavori in appalto per opere di manutenzione ordinaria e/o straordinaria,
l’Amministrazione Comunale, quale Committente, fornirà agli appaltatori, e viceversa, informazioni
relative ai rischi specifici esistenti nella scuola, e le procedure a cui dovranno attenersi, alla
presenza di eventuali impianti ed attrezzature pericolose (art. 7 D.Lgs. 626/94)
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
10. IMPIANTO ELETTRICO
L'impianto elettrico funziona normalmente ed è provvisto di interruttore generale ma, nonostante le
ripetute richieste inoltrate all’Ufficio Tecnico comunale,non è ancora pervenuta la relativa
dichiarazione di conformità prevista dalla normativa (Legge 46/90).
Manca un diffusore sonoro per segnalare l’emergenza, collegato con l’impianto elettrico di
emergenza. è stato completamente rifatto nell’estate 2006 conformemente alle normative vigenti;
sono previsti diffusori sonori per l’attivazione del segnale di emergenza antincendio in tutti i piani
(almeno 2 per piano) ed anche sensori di fumo per l’attivazione in automatico. Il segnale
antincendio è attualmente utilizzato anche come segnale di evacuazione, pur non avendone le
caratteristiche adeguate (non è sufficientemente udibile in tutti i locali e dovrebbe essere un suono
prolungato, anziché intermittente. Richiesta di adeguamento.
11. ANTINCENDIO / VIE ED USCITE D’EMERGENZA
Attualmente i mezzi di estinzione e le vie di uscita e di emergenza sono sostanzialmente conformi a
quanto indicato nell’art. 33 del D.Lgs. 626/94 e nel DM 26.8.92 (Norme di prevenzione incendi per
l’edilizia scolastica - G.U. n. 218 del 16.9.92). Gli archivi, invece, risultano essere ancora sprovvisti
di apposito impianto di spegnimento incendio a pioggia. Sono presenti sensori antifumo con
attivazione automatica allarme e chiusura erogazione gas.
12. RUMORE E COMFORT ACUSTICO
E’ presente la Valutazione del rumore (Autocertificazione del Dirigente Scolastico) e verrà rispettata
la periodicità prevista dalla valutazione (art.40 del D.Lgs. 277/91).
13. CARICO LAVORO FISICO (MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI)
I lavoratori che, nello svolgimento della propria funzione, dovessero essere sottoposti a
DVR media 2005
Pagina 27 di 45
movimentazione manuale dei carichi, si atterranno a quanto previsto dall’art. 47 del D.Lgs. 626/94:
per carichi (attrezzi, cose) gravosi da sollevare, anche occasionalmente, di peso superiore a 30 kg
per gli uomini, 20 kg per donne ed adolescenti maschi, 15 kg per adolescenti femmine verrà
adottata ogni misura tecnica, organizzativa, procedurale, di informazione e formazione che possa
eliminare o anche solo ridurre i rischi per la salute.
Inoltre, in base al D.Lgs. 26 marzo 2001 n. 151 (“Testo unico delle disposizioni legislative in materia
di tutela e sostegno della maternità e della paternità”) art. 7 comma 1 “è vietato adibire le lavoratrici
(madri) al trasporto e al sollevamento di pesi, nonché ai lavori pericolosi, faticosi e insalubri”.
L’art. 12 del citato D.Lgs. precisa che “qualora i risultati della valutazione di cui all’art. 11, comma 1,
rivelino un rischio per la sicurezza e la salute delle lavoratrici (madri), il datore di lavoro adotta le
misure necessarie affinchè l’esposizione al rischio delle lavoratrici sia evitata, modificandone
temporaneamente le condizioni o l’orario di lavoro. Ove la modifica delle condizioni o dell’orario di
lavoro non sia possibile per motivi organizzativi o produttivi, il datore di lavoro applica quanto
stabilito dall’art. 7, commi 3, 4 e 5, dandone contestuale informazione scritta al servizio ispettivo del
Ministero del Lavoro competente per territorio, che può disporre l’interdizione dal lavoro per tutto il
periodo di cui all’art. 6, comma 1, in attuazione di quanto previsto all’art. 17”.
14. IL RISCHIO BIOLOGICO
Per “rischio biologico” si intende il rischio che deriva dal possibile contatto con sostanze
organiche (sangue, urine, feci), che potrebbero trasmettere malattie, o con sostanze colturali (da
laboratorio), che potrebbero provocare anche allergie e intossicazioni.
In un contesto scolastico privo di particolari attività specialistiche e nell’ambito delle normali
attività di pulizia il rischio biologico è praticamente limitato alla pulizia dei servizi igienici, fatte salve
le punture da siringhe o la raccolta di rifiuti infetti dopo medicazioni, che fanno riferimento agli
accorgimenti di prudenza presentati nella scheda 4.
Nella pulizia dei servizi igienici va dunque sempre prestata molta attenzione e vanno sempre
usati i dispositivi di protezione individuale, di volta in volta più adatti, che riparino efficacemente da
contatti diretti e da schizzi repellenti (mascherine, occhiali, guanti di gomma fino all’avambraccio tra l’altro obbligatori quando si usano sostanze corrosive -, grembiule o tuta - eventualmente di tipo
“usa e getta” nel caso di pulizie straordinarie).
Una cura particolare deve essere dedicata alla pulizia di questi dispositivi dopo l’attività, oltre
che, ovviamente, alla pulizia degli strumenti usati (scopini, scopettoni, stracci, ecc.).
Circa l’importanza dell’uso dei dispositivi di protezione individuale, non si dimentichi che, a
prescindere dal rischio biologico, per la pulizia dei servizi igienici vengono di solito impiegati in
maggiore quantità i prodotti più dannosi (disincrostanti, ecc.).
15. MICROCLIMA
Lavoratori e studenti non sono esposti a correnti d'aria fastidiose e non ci sono lamentele per
carenze di ricambi d’aria. Non esiste impianto di condizionamento e gli ambienti sono provvisti di
impianto di riscaldamento funzionante e opportunamente regolato. La temperatura degli ambienti
adibiti ad usi scolastici, in condizioni invernali ed estive, risponde alla norma. Le finestre del lato sud
dell’edificio sono state rifatte durante l’estate 2008, in modo conforme alla legislazione vigente. Le
finestre di dimensioni maggiore, che potrebbero costituire pericolo in fase di apertura, devono
essere chiuse con chiave in possesso del personale ATA ed aperte per le procedure di pulizia e
aerazione dei locali quando non sono presenti gli alunni; in ogni aula ci sono minimo tre finestre
apribili a vasistas, senza rischio per gli alunni e che garantiscono un sufficiente ricambio d’aria
durante le lezioni. Durante il primo anno di posa (a.s. 2008/09) andrà verificata la necessità di
apporre delle tende per schermare la luce del sole. Sono state adeguate anche le aperture dei
bagni e dell’aula infermeria ed auletta per il sostegno a nord dell’edificio. Rimangono da sostituire le
restanti finestre: a piano terra del lato ovest e quelle del lato nord, nella stragrande maggioranza dei
DVR media 2005
Pagina 28 di 45
locali, sono in legno verniciato o con profilo di metallo con specchiatura in vetro particolarmente
sottile e non isolante, prive di guarnizioni e con apertura non idonea; pertanto non rispondono ai
requisiti di sicurezza, di isolamento termico e di risparmio energetico richiesti dalla normativa
vigente.
Lo stesso discorso vale anche per le finestre dei bagni che sono in ferro, con apertura a vasistas,
senza vetrocamera, in stato di conservazione precario e, in qualche caso con i meccanismi di
apertura rotti, che rendono i serramenti pericolosi. Soltanto i serramenti dell'aula stampa, dell'aula
gruppi e della sala docenti, poste al P. Rialzato, pur essendo in legno e privi di guarnizioni, sono
dotati di doppi vetri.
(modificato ottobre 2008)
16. ILLUMINAZIONE
Tutti i locali hanno un livello di illuminazione naturale adeguato, ma nei luoghi di lavoro, ed in
particolar modo nei locali ad uso amministrativo e nell’ufficio di Presidenza va verificato il grado di
illuminazione artificiale,in modo da salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere dei
lavoratori. I locali di passaggio e i corridoi hanno un sufficiente grado di illuminazione naturale,
grazie alla presenza di ampie finestre.
17. ARREDI
L’arredamento, piuttosto obsoleto rispetto quanto di nuovo viene proposto, è comunque per forma e
dimensione adeguato alle varie classi di età degli studenti ed al tipo di scuola. I banchi da 45 x 60
cm (a fronte dei 60 x 60 cm proposti dalla nuova normativa) e le cattedre da 130 x 65 cm
presentano le superfici di lavoro in materiale e in colore idoneo, ma risultano essere prive di bordi
arrotondati, come da D.M. 18.12.1975. Le armadiature metalliche presenti nelle aule non sono
ancorate alle pareti.
18. ATTREZZATURE
Scale
Le scale manuali si utilizzano solo in modo occasionale e vengono comunque usate correttamente
(per raggiungere la quota per brevissime operazioni e non per lavori prolungati nel tempo). E’
presente una unica scala portatile del tipo a compasso; sufficientemente resistente nell’insieme e
nei singoli elementi, visto l’uso alquanto limitato, ma non di dimensioni appropriate all’uso. È
sprovvista di dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità inferiori dei due montanti, ganci di trattenuta
o appoggi antisdrucciolevoli alle estremità superiori.
Le modalità d’uso delle scale manuali sono corrette ed in particolare è previsto, qualora sussista
pericolo di sbandamento, che una seconda persona ne assicuri la stabilità.
Macchine
Tutte le “macchine” acquistate dopo il 21/09/96 sono dotate di marcatura CE di Conformità secondo
quanto stabilito dal DPR 459/96; sono disponibili le Istruzioni per l’uso fornito a corredo della
macchina stessa.
Nello specifico trattandosi di una scuola media di primo grado, pertanto senza presenza di
laboratori di tipo professionalizzante, il riferimento riguarda sostanzialmente le dotazioni in uso al
personale di segreteria ed ai collaboratori scolastici, (fotocopiatrice, taglierina, rilegatrice ecc. sono
di stretta competenza del personale sopra incaricato). Per quanto ai laboratori (informatico,
artistico) si rimanda a pag. 13 e seguenti.
Rischi legati alle attività svolte in ambienti specifici
19. AULE NORMALI
Tutte le aule per le attività didattiche “normali”, visto il numero degli alunni, hanno caratteristiche
tecniche dimensionali conformi alla normativa (lo standard minimo 1.80 mq/alunno è rispettato).
L’altezza netta media delle aule è 296 cm.
Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale da garantire una sufficiente illuminazione e
DVR media 2005
Pagina 29 di 45
aerazione naturale, mentre il tipo di apertura, a battente, risulta essere estremamente pericoloso
per gli alunni. Va anche segnalata la presenza di molti caloriferi sporgenti dalla muratura, e non
incassati in nicchia, che risultano quindi essere pericolosi per gli alunni. La disposizione dei banchi
all’interno dell’aula, se opportunamente gestita, non ostacola la via di fuga in caso di emergenza,
pertanto è necessario non posizionare i banchi “a ferro di cavallo”. La pavimentazione è facilmente
lavabile. Le porte si aprono correttamente verso l’esterno, ma vanno a ridurre la larghezza utile dei
corridoi (D.M. 26/08/1992 – normativa antincendio per gli edifici scolastici). Nell’aula non vengono
depositate attrezzature che possono creare condizioni di pericolo da parte degli studenti e
insegnanti o che possono impedire la fruizione dello spazio in tutte le sue parti, ad eccezione degli
zaini che sono obbligatoriamente depositati a terra. All’interno dell’unico armadio presente in ogni
aula non vengono conservati materiali infiammabili o altri materiali a rischio chimico, biologico o di
qualsiasi natura non attinente all’attività didattica. Si deve segnalare che, in qualche caso, l’armadio
non è ancorato alla parete.
L’impianto elettrico ha un numero sufficiente di punti luce, prese, interruttori. Se i docenti dovessero
eseguire esperienze scientifiche in aule didattiche non attrezzate ad uso “laboratorio”, tali
esperienze dovranno svolgersi in sicurezza, secondo procedure di lavoro idonee al fine di
minimizzare i possibili rischi per insegnanti e studenti, usando materiali, sostanze e preparati non
pericolosi.
20. AULE GRUPPI
Esistono due aule per attività di gruppo. Quella al Piano Rialzato è dotata di una porta che apre
verso l’interno del locale, anziché verso l’esterno e il numero massimo di alunni presenti può
essere di 8; tale limite può essere saltuariamente derogato tenendo la porta di ingresso
aperta e aerando frequentemente (dopo ogni ora di lezione) il locale. (in grassetto testo modificato
aprile 2007)
mentre quella al Piano Secondo riceve l’illuminazione naturale da finestre alte, con serramenti in
ferro, con apertura a vasistas, senza vetrocamera, in stato di conservazione precario e, in qualche
caso con i meccanismi di apertura rotti, che li rendono pericolosi.
21. AULE SPECIALI / LABORATORIO INFORMATICO, ARTISTICO,
MUSICALE
Il pavimento degli spazi di lavoro è adeguato alle condizioni d’uso, uniforme e non sdrucciolevole.
Le porte dei locali di lavoro consentono una rapida uscita di insegnanti e studenti verso l’esterno,
sono apribili dall’interno, libere da impedimenti all’apertura, di larghezza adeguata ed in numero
sufficiente. Dovranno essere a disposizione, mantenuti efficienti e sempre indossati i DPI necessari
nelle diverse operazioni (soltanto dove richiesti – vedi schede pagg. 13 e 14).
Il laboratorio di musica è sprovvisto di isolamento acustico, indispensabile per rendere i locali
idonei a svolgere attività di tipo musicale. Si spera che, in tempi brevi, l’inconveniente possa essere
risolto. Si deve segnalare, inoltre, che gli armadi non sono ancorati alle pareti.
22. AULA MAGNA
L’aula magna, posta al secondo piano dell’edificio, può ospitare circa 90 persone. E’ provvista di
una uscita di emergenza a norma, che immette sulla scala di emergenza esterna. Nel caso lo
spazio venga richiesto da Enti o gruppi appartenenti all’associazionismo locale o direttamente
dall’Amministrazione Comunale, per attività e/o incontri in orario extrascolastico, sarà cura della
Presidenza inviare al Sindaco (il quale comunicherà preventivamente il nominativo di un eventuale
Preposto) una lettera finalizzata all’assunzione di responsabilità in ordine alla sicurezza delle
persone presenti.
23. SALA DOCENTI
Il locale è ad uso esclusivo dei Docenti, che lo utilizzano anche per deposito di materiale personale
e didattico. Non presenta problemi particolari per illuminazione, aerazione, per dimensione e per
arredi. Da segnalare il senso di apertura della porta, che avviene verso l’interno del locale, anziché
DVR media 2005
Pagina 30 di 45
nel senso dell’esodo.
DVR media 2005
Pagina 31 di 45
24. UFFICI SEGRETERIA E PRESIDENZA
Gli uffici, posti al primo piano dell’edificio, sono costituiti da una segreteria, un ufficio per il Direttore
dei Servizi Generali e Amministrativi e un ufficio per il Dirigente scolastico. Tutti e tre i locali non
presentano particolari problemi, se non per quanto riguarda i serramenti esterni: sono in legno
verniciato con vetro particolarmente sottile e non isolante, privi di guarnizioni e non sono quindi
rispondenti ai requisiti di isolamento termico e di risparmio energetico richiesti dalla Legge 9
gennaio 1991 n.10.
Per cause legate alle attività richieste, la distribuzione delle mansioni e dei compiti lavorativi
comportanti l’uso di videoterminali non evita, probabilmente, la ripetitività e la monotonia delle
operazioni. Si ricorda che gli addetti non devono operare per più di 4 ore consecutive giornaliere e
comunque non più di 20 ore settimanali al Vdt (come normato dalla legge).
Il Capo d’Istituto assicura informazione e formazione adeguata ai lavoratori in ordine alle modalità di
svolgimento dell’attività comportante uso di videoterminali, ai rischi connessi e alle misure per
evitarli. (art. da 50 a 59 D.Lgs. 626/94 e Allegato 7).
25. AULA STAMPA
Posta al Piano Ingresso (Piano Rialzato), è dotata di fotocopiatrice e fotostampatore. I serramenti
esterni, in legno e privi di guarnizioni, sono dotati di doppi vetri.
26. LOCALI ACCESSORI
Archivio, posto al Piano ingresso (P. rialzato): i faldoni e i fascicoli, in materiale cartaceo, sono
ammassati su scaffali ancorati alle pareti, ma non riportanti la portata massima consentita (D.Lgs.
626/94).
Locale quadri elettrici, sito al Piano ingresso (P. rialzato), utilizzato impropriamente come ripostiglio
e deposito di materiale per pulizie. Non sono presenti liquidi infiammabili.
Sottoscala, posto al Piano terra, utilizzato come ripostiglio.
27. MENSA
Il locale mensa è destinato esclusivamente al consumo dei cibi, che vengono cucinati in altra sede. La
cucina serve soltanto per la preparazione delle porzioni, prima di essere servite ai tavoli.
I caloriferi presenti nel locale sono spigolosi e sporgono dalle murature, anziché essere incassati in
nicchia. Attualmente sono comunque privi di protezioni
Dal 2008/09 a causa della riforma della scuola secondaria di primo grado non si svolge più il servizio
mensa; le lezioni sono svolte in orario antimeridiano.
DVR media 2005
Pagina 32 di 45
28. ATTIVITA’ SPORTIVE: SPAZI ESTERNI ATTREZZATI
Le attività sportive si svolgono nel Palazzo dello sport, di proprietà del Comune, che sorge non
molto distante dalla scuola. L’area esterna viene utilizzata dagli alunni soltanto nella pausa mensa,
o in caso di evacuazione, in quanto vi è collocato il “punto di raccolta”. Non è possibile
parcheggiare auto all’interno del cancello, tranne su esplicita autorizzazione del D.S. o per
esigenze particolari; in ogni caso è fatto divieto assoluto di movimentazione mezzi durante
l’ingresso e l’uscita degli alunni rispettivamente all’inizio ed alla fine delle lezioni. I mezzi
eventualmente parcheggiati in nessun caso possono restringere lo spazio pedonale per
l’evacuazione dell’edificio e per il raggiungimento del posto sicuro di raccolta. (in grassetto testo
modificato aprile 2007)
29. SERVIZI IGIENICI
Esistono 2 servizi igienici per il personale, uno al Piano Terra e uno al Piano Secondo, e non sono
contraddistinti per maschi e femmine. Al P. Terra è posto un servizio igienico per disabili.
I servizi igienici destinati agli studenti sono così ripartiti:
Al P. Terra due blocchi da tre bagni e antibagno, uno per maschi e uno per femmine.
Al P. Primo due blocchi da tre bagni e antibagno, uno per maschi e uno per femmine, quest’ultimo
sprovvisto di piletta di scarico a pavimento.
Al P. Secondo si trova un blocco da tre bagni con antibagno.
I bagni sono costituiti da box le cui pareti divisorie sono alte 2,10 m., ma le porte si aprono verso
l’interno anziché verso l’ esterno.
In tutti i bagni degli alunni i rivestimenti delle pareti sono alti soltanto m. 1,50.
30. BARRIERE ARCHITETTONICHE
Caratteristiche esterne e interne.
L’accesso all’area esterna avviene attraverso un vialetto in leggera pendenza, che porta all’ingresso
dell’edificio (P. Rialzato). Il passaggio è mantenuti libero da ostacoli (auto, moto, biciclette in sosta,
sacchi spazzatura, ecc.). Il portico che sormonta l’ingresso, affacciandosi sul vialetto, forma un
gradino con un dislivello che varia da 1 cm. A 8 cm., oltretutto poco visibile.
E’ presente un locale igienico agibile al disabile in carrozzina e opportunamente attrezzato, di
dimensioni cm 180 x 196, con porta di accesso scorrevole sia per l’antibagno che per il bagno,
situato al P. Terra.
31. COMPORTAMENTI
Al fine di evitare incidenti che possono comportare danni e infortuni, anche di grave entità è
indispensabile che tutti i Docenti si attivino nella vigilanza degli studenti. In modo particolare
durante il cambio dell’ora, durante l’intervallo e all’ingresso / uscita dalla Scuola. A tale proposito
esiste un regolamento interno, approvato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto; è
buona norma provvedere alla lettura agli studenti del medesimo non solamente all’inizio dell’anno
scolastico, alla sua esposizione in ogni aula ed ad un’attenta vigilanza funzionalmente al suo
rispetto da parte di tutti gli studenti.
Nel caso di Visite di istruzione o comunque di uscite dall’Istituto scolastico, sarà cura del Docente
promotore o del responsabile nominato dal Collegio docenti attuare tutte le procedure di rito. Dovrà
inoltre promuovere iniziative di sensibilizzazione alla sicurezza nei confronti degli studenti secondo
le diverse casistiche o caratteristiche della visita, curandosi di fornire informazioni precise anche ai
genitori. Nel Piano di Emergenza (in fase di definizione) esiste un capitolo (protocollo interno)
relativo alle procedure di emergenza; al suo interno sono previste indicazioni in merito.
DVR media 2005
Pagina 33 di 45
C - INTERVENTI DA PROGRAMMARE
area cortiva
Scheda n°1
N DESCRIZIONE VALUTAZIONE RISCHI
PROGRAMMAZIONE INTERVENTI
1 I muretti bassi che delimitano il portico di Eliminare i muretti, in modo
2
3
4
5
6
Modifiche/aggiornamenti
da non Effettuato ottobre 2007
ingresso, oltre che essere spigolosi, ostacolare il deflusso degli utenti della
restringono il passaggio creando un imbuto scuola.
e, in caso di emergenza, risultano essere
fonte di pericolo. R = 2x1 R = 2
Il gradino lungo il portico di ingresso, da un Realizzare un piano inclinato (scivolo) per Effettuato ottobre 2007
minimo di cm 1 ad un massimo di cm 8, oltre superare il gradino.
che costituire una barriera architettonica
risulta anche essere una fonte di pericolo, in
quanto poco visibile. R = 2x1 R = 2
La pavimentazione dell’area esterna (campo Realizzare una nuova pavimentazione e, Misura alternativa: utilizzo da parte di
gioco) è sconnessa e scheggiata in più punti nel frattempo, provvedere a rappezzare le max. 30 alunni dello spazio cortivo; non
e può essere causa di inciampo e di caduta. parti sconnesse.
utilizzare per pallavolo
R = 2x1 R = 2
La putrella verticale della struttura della scala Rivestire la putrella con materiale antiurto. Settembre 2008
antincendio ostacola il passaggio dall’uscita
di emergenza. R = 2x1 R = 2
La recinzione sul lato Nord-Ovest dell’edificio Sostituire la recinzione in rete metallica tempi: in occasione della costruzione
è costituita da un muretto in calcestruzzo con con altro tipo o, comunque, sostituire le dell’eliporto dell’ospedale
sovrastante rete metallica, in cattivo stato e, parti in cattivo stato.
Sistemata recinzione ottobre 2009
rotta in più punti, può essere causa di
infortunio.
R = 1x1 R = 1
Taglio o sistemazione alberi a nord edificio Con completamento area eliporto
(salubrità del tetto e rischio caduta per frana
o bufera vento)
DVR media 2005
Pagina 34 di 45
piano terra
N
1
2
3
4
5
6
7
8
Scheda n°2
DESCRIZIONE VALUTAZIONE RISCHI
PROGRAMMAZIONE INTERVENTI
Tutto il piano è sprovvisto di impianto di Dotare tutto l’edificio di un nuovo impianto
diffusione sonora per l’emergenza.
di diffusione sonora per l’emergenza e,
R = 2x3 R = 6
nel frattempo, tenere a portata di mano un
segnalatore acustico di emergenza.
I caloriferi presenti nell’edificio sono
sporgenti dalle murature e sono sprovvisti di
copricaloriferi o di altri sistemi di protezione.
R = 2x2 R = 4
Gli appendiabiti nel corridoio sono spigolosi.
R = 2x2 R = 4
Gli armadi di molte classi non sono ancorati
alle pareti. R = 2x2 R = 4
I parapetti delle finestre hanno una altezza
inferiore a m. 1,00; inoltre i serramenti sono
sprovvisti di doppi vetri, guarnizioni di
chiusura ed il sistema di apertura è
pericoloso per gli alunni (apertura ad ante
battenti) in quanto sprovviste di sistemi di
bloccaggio. R = 2x2 R = 4
Tutte le porte delle aule, aprendosi verso i
corridoi interni, vanno a ridurne la larghezza
utile e sono fonte di pericolo per chi transita
lungo il corridoio stesso.
R = 3x1 R = 3
Le porte dei bagni degli alunni si aprono
verso l’interno, anziché verso l’esterno.
R = 1x2 R = 2
Il rivestimento delle pareti dei bagni degli
alunni è alto m. 1,50 R = 1x1 R = 1
DVR media 2005
Modifiche/aggiornamenti
Attuato con rifacimento dell’impianto
elettrico nell’estate 2006
Adeguare il livello sonoro dell’allarme
all’interno o predisporre una sirena per
l’evacuazione
Misura
alternativa:
adeguare
i
comportamenti in aula alla presenza
del rischio, evitare la corsa e giochi
con uso di palloni.
Effettuato marzo 2007
Inserirli, ove possibile, nello spessore dei
muri perimetrali. Nel frattempo provvedere
a
proteggerli
mediante
idonei
copricaloriferi privi di spigoli vivi.
Sostituire gli appendiabiti con altri idonei,
arrotondati.
Ancorare gli armadi alle pareti.
Effettuato novembre 2005
Alzare il parapetto a m. 1,00 e sostituire i Programma interventi 2008 e 2009
serramenti con altri provvisti di doppi vetri Estate 2008: rifacimento serramenti
e di sistemi di apertura idonei.
lato sud edificio e messa a norma
serramenti bagni,
Segnalare sul pavimento lo spazio di effettuato ottobre 2005
apertura delle porte con una striscia
colorata.
Arretramento della porta in modo che non
invada lo spazio del corridoio.
Invertire il senso di apertura delle porte.
Portare il rivestimento delle pareti a m. Misura alternativa: pulizia accurata dei
1,80
servizi igienici
Pagina 35 di 45
piano rialzato (ingresso)
N
1
2
4
Scheda n°3
DESCRIZIONE VALUTAZIONE RISCHI
PROGRAMMAZIONE INTERVENTI
Modifiche/aggiornamenti
I caloriferi presenti nell’edificio sono
sporgenti dalle murature e sono sprovvisti di
copricaloriferi o di altri sistemi di protezione.
R = 2x2 R = 4
Le porte dell’aula gruppi e dell’aula docenti si
aprono verso l’interno del locale.
R = 2x2 R = 4
Inserirli, ove possibile, nello spessore dei
muri perimetrali. Nel frattempo provvedere
a
proteggerli
mediante
idonei
copricaloriferi privi di spigoli vivi.
Invertire il senso di apertura delle porte
Misura
alternativa:
adeguare
i
comportamenti in aula alla presenza
del rischio, evitare la corsa e giochi
con uso di palloni.
Misura
alternativa:
adeguare
i
comportamenti in aula alla presenza
del rischio, tenere la porta dell’aula
aperta e/o limitare il numero dei
presenti (max.15).
effettuata ricognizione del carico a
gennaio 2007
La scaffalatura metallica dell’archivio non Fornire l’archivio di scaffalatura a norma.
riporta il carico massimo consentito.
R = 1x3 R = 3
DVR media 2005
Pagina 36 di 45
piano primo
N
1
2
3
4
5
Scheda n°4
DESCRIZIONE VALUTAZIONE RISCHI
PROGRAMMAZIONE INTERVENTI
Modifiche/aggiornamenti
Tutto il piano è sprovvisto di impianto di Dotare tutto l’edificio di un nuovo impianto
diffusione sonora per l’emergenza.
di diffusione sonora per l’emergenza e,
R = 2x3 R = 6
nel frattempo, tenere a portata di mano un
segnalatore acustico di emergenza.
I caloriferi presenti nell’edificio sono
sporgenti dalle murature e sono sprovvisti di
copricaloriferi o di altri sistemi di protezione.
R = 2x2 R = 4
Gli appendiabiti sono spigolosi
R = 2x2 R = 4
I parapetti delle finestre delle aule e degli
uffici hanno un’altezza inferiore a m. 1,00;
inoltre i serramenti sono sprovvisti di doppi
vetri, guarnizioni di chiusura ed il sistema di
apertura è pericoloso per gli alunni (apertura
ad ante battenti) in quanto sprovviste di
sistemi di bloccaggio. R = 2x2 R = 4
Le finestre dei bagni sono in ferro, senza
vetrocamera, con apertura a vasistas, in
stato di conservazione precario e, in qualche
caso, con i meccanismi di apertura rotti.
R = 2x2 R = 4
DVR media 2005
Attuato con rifacimento dell’impianto
elettrico nell’estate 2006
Adeguare il livello sonoro dell’allarme
all’interno o predisporre una sirena per
l’evacuazione
Misura
alternativa:
adeguare
i
comportamenti in aula alla presenza
del rischio, evitare la corsa e giochi
con uso di palloni.
Effettuato marzo 2007
Inserirli, ove possibile, nello spessore dei
muri perimetrali. Nel frattempo provvedere
a
proteggerli
mediante
idonei
copricaloriferi privi di spigoli vivi.
Sostituire gli appendiabiti con altri idonei,
arrotondati.
Alzare il parapetto a m. 1,00 e sostituire i Programma interventi 2008 e 2009
serramenti con altri provvisti di doppi vetri Estate 2008: rifacimento serramenti
e di sistemi di apertura idonei.
lato sud edificio e messa a norma
serramenti bagni, infermeria
Sostituire i serramenti
vetrocamera.
Pagina 37 di 45
e
dotarli
di Effettuato novembre 2005
6
7
8
Il laboratorio di artistica è sprovvisto di
estintore
R=1X3 R=3
Tutte le porte delle aule, aprendosi verso i
corridoi interni, vanno a ridurne la larghezza
utile e sono fonte di pericolo per chi transita
lungo il corridoio stesso.
R = 3x1 R = 3
I bagni degli alunni sono privi di piletta di
scarico a pavimento e i rivestimenti delle
pareti sono alti soltanto m. 1,50.
R = 1x1 R = 1
DVR media 2005
dotare di estintore a CO2 il lab. di artistica dotato estintore gennaio 2007
Segnalare sul pavimento lo spazio di effettuato ottobre 2005
apertura delle porte con una striscia
colorata.
Arretramento della porta in modo che non
invada lo spazio del corridoio.
Realizzare la piletta di scarico a Misura alternativa: pulizia accurata dei
pavimento ed alzare il rivestimento delle servizi igienici
pareti a m. 1,80.
Pagina 38 di 45
piano secondo
N
1
2
3
4
5
6
7
Scheda n°5
DESCRIZIONE VALUTAZIONE RISCHI
PROGRAMMAZIONE INTERVENTI
Modifiche/aggiornamenti
Tutto il piano è sprovvisto di impianto di
diffusione sonora per l’emergenza.
R = 2x3 R = 6
Dotare tutto l’edificio di un nuovo impianto
di diffusione sonora per l’emergenza e,
nel frattempo, tenere a portata di mano un
segnalatore acustico di emergenza.
I caloriferi presenti nell’edificio sono
sporgenti dalle murature e sono sprovvisti di
copricaloriferi o di altri sistemi di protezione.
R = 2x2 R = 4
Le finestre dei bagni sono in ferro, senza
vetrocamera, con apertura a vasistas, in
stato di conservazione precario e, in qualche
caso, con i meccanismi di apertura rotti.
R = 2x2 R = 4
Questo piano è dotato di un solo estintore.
R = 1x3 R = 3
Inserirli, ove possibile, nello spessore dei
muri perimetrali. Nel frattempo provvedere
a
proteggerli
mediante
idonei
copricaloriferi privi di spigoli vivi.
Sostituire i serramenti e dotarli di
vetrocamera.
Attuato con rifacimento dell’impianto
elettrico nell’estate 2006
Adeguare il livello sonoro dell’allarme
all’interno o predisporre una sirena per
l’evacuazione
Misura
alternativa:
adeguare
i
comportamenti in aula alla presenza
del rischio, evitare la corsa e giochi
con uso di palloni.
Sistemazione con serramenti adeguati
durante l’estate 2008; sistemazione
finestre aula per il sostegno
Adeguare l’impianto antincendio alla
normativa vigente, aggiungendo un
estintore a CO2 nel lab. informatica.
Segnalare sul pavimento lo spazio di
apertura delle porte con una striscia
colorata.
Arretramento della porta in modo che non
invada lo spazio del corridoio.
Invertire il senso di apertura delle porte.
aggiunto
estintore
laboratorio
informatica settembre 2006
di
Tutte le porte delle aule, aprendosi verso i
effettuato ottobre 2005
corridoi interni, vanno a ridurne la larghezza
utile e sono fonte di pericolo per chi transita
lungo il corridoio stesso.
R = 3x1 R = 3
Le porte dei bagni degli alunni si aprono
Misura
alternativa:
sorveglianza
verso l’interno, anziché verso l’esterno.
assidua da parte personale ATA
R = 1x2 R = 2
Il rivestimento delle pareti dei bagni degli Alzare il rivestimento delle pareti a m. Misura alternativa: pulizia accurata dei
alunni è alto soltanto m. 1,50 anziché m. 1,80.
servizi igienici
1,80. R = 1x1 R = 1
DVR media 2005
Pagina 39 di 45
D - COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE E
FIGURE PROFESSIONALI
Nell’individuazione e valutazione dei fattori di rischio, nell’individuazione delle misure
preventive e protettive, nell’elaborazione delle procedure di sicurezza, nella stesura dei
programmi di informazione e formazione, ci si è avvalsi del Responsabile del S.P.P.
Nella effettuazione della Valutazione si è tenuto conto dei commenti e delle osservazioni
dei lavoratori(docenti e non) coinvolti.
Nel corso dei sopralluoghi negli ambienti di lavoro sono stati coinvolti i seguenti lavoratori:
 Prof.
Bonzi Franco
RSPP
 Sig.ra
Rangeloni Alessandra RLS
 Sig.
Galizzi Bernardo
coordinatore del Servizio di Protezione e
Prevenzione
Dall'apposito Verbale redatto dal RSPP risulta che il personale è stato informato del
contenuto del presente Documento, nonché dei nominativi dei lavoratori designati come:
RSPP, RLS, Addetti a compiti di emergenza. Inoltre risulta essere stato formalizzato il
programma dell’attività di informazione - formazione relativa ai rischi specifici a tutto il
personale in servizio.
La Valutazione dei rischi della Scuola si è svolta mediante:
 analisi delle fonti informative e della documentazione di sicurezza esistente
 identificazione dei fattori di rischio e del personale: docenti e non e studenti esposti
 sopralluoghi con compilazione delle liste di controllo sopralluoghi del RSPP, anche in
presenza del RLS.
La Valutazione dei rischi, l’individuazione delle misure preventive e protettive e la
programmazione sono state effettuate dalle seguenti figure professionali:
Nome Cognome
Prof. Bonzi Franco
Sig.ra Rangeloni Alessandra
Sig. Galizzi Bernardo
Prof. Almagioni Maurizio
Geometra Galizzi Giorgio
Prof. Gambardella Vincenzo
DVR media 2005
Qualifica professionale
Dirigente Scolastico - RSPP
Collaboratore Scolastico - RLS
coordinatore del SPP
consulente per l’Istituto
capo ufficio tecnico Comune di S. Giovanni B.co
docente responsabile del plesso
Pagina 40 di 45
E - RISULTATI DELLA VALUTAZIONE
Conformemente alla Metodologia di cui al Punto B, è stata effettuata la Valutazione dei
Rischi e sono state applicate e compilate le liste di controllo per l’intero edificio scolastico.
La compilazione delle liste di controllo ha consentito e consentirà in futuro di individuare e
quantificare i rischi, di definire gli interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza e
di igiene del lavoro con un programma di attuazione basato su priorità ben definite.
Tali priorità di intervento, definite in base alla metodologia di cui al Capitolo B3, verranno
rispettate seguendo un programma di attuazione che associ scadenze più ravvicinate a
quelle misure aventi rischio maggiore, secondo il seguente criterio e i seguenti tempi:
Livello di rischio
Tipo di urgenza
R6
Azioni correttive immediate
3R4
Azioni correttive da
programmare con urgenza
Azioni correttive/migliorative
da programmare nel brevemedio termine
1R2
Data max di attuazione
prevista
MAX. 30 GG.
MAX. 90 GG.
COMPATIBILMENTE ALLA
DISPONIBILITA’
DELL’AMM. COMUNALE
In caso di rischio del tipo R  6 accertato (spazi, strumenti, impianti ecc.), dovrà
immediatamente essere data informazione al RLS; al RSPP, o direttamente al
Dirigente Scolastico; pertanto , ogni attività che coinvolga il personale e/o gli
studenti da ritenersi “ a rischio ” sarà sospesa in attesa di interventi atti alla
rimozione del rischio rilevato.
Viene stabilito il seguente programma d’attuazione degli interventi di miglioramento delle
condizioni di sicurezza e di igiene del lavoro; tali interventi sono stati individuati durante la
Valutazione dei rischi.
I tempi indicati per la realizzazione sono commisurati all’entità dei rischi e alla reale
fattibilità.
Le verifiche dell’efficienza delle misure attuate e di realizzazione di quelle programmate
saranno svolte con cadenza almeno annuale, in occasione della riunione del Servizio di
Prevenzione e Protezione.
L’organizzazione delle suddette verifiche sarà curata dal Servizio di Prevenzione e
Protezione.
DVR media 2005
Pagina 41 di 45
Programma d’attuazione degli interventi di miglioramento
DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA E DI IGIENE DEL LAVORO NELLA SCUOLA
SECONDARIA DI PRIMO GRADO “C. CERESA” DI SAN GIOVANNI BIANCO.
R=6
tempi previsti
IMPIANTO ELETTRICO - Dotare tutto
l’edificio di un nuovo impianto di dicembre 2005
diffusione sonora per l’emergenza.
modifiche e adeguamenti
rifacimento
impianto
ultimato ottobre 2006
elettrico
Adeguare il livello sonoro
dell’allarme
all’interno
o
predisporre una sirena per
l’evacuazione
tempi previsti
modifiche e adeguamenti
CALORIFERI
SPORGENTI
Proteggere i caloriferi sporgenti dalle
murature con adeguati copricaloriferi
privi di spigoli vivi.
richiesti
preventivi
ottobre
2005;
effettuazione in base
alla
disponibilità
economica
adeguamento previsto entro
2007 priorità a quelli nei
APPENDIABITI
Sostituire
gli
appendiabiti esistenti con altri idonei,
arrotondati
richiesti
ottobre
2005;
effettuazione in base
alla
disponibilità
economica
R=4
corridoi
Misura
alternativa:
adeguare i comportamenti
in aula alla presenza del
rischio, evitare la corsa e
giochi con uso di palloni.
preventivi Effettuato marzo 2007
ARREDO NON ANCORATO ALLE
eseguito
PARETI - Provvedere ad ancorare alle novembre 2005
pareti gli armadi presenti nelle aule.
preventivi progetto
PARAPETTI FINESTRE - Alzare il richiesti
rifacimento
ottobre
2005;
parapetto delle finestre a cm. 100
serramenti parte 2007 e
effettuazione in base
2008 (160.000 €)
alla
disponibilità parte
programma triennale opere
economica
pubbliche
2006-2008
richiesti
preventivi
FINESTRE - Sostituire i serramenti
ottobre
2005;
Programma interventi 2008
con altri provvisti di doppi vetri e con
effettuazione in base
e 2009
sistemi di apertura adeguati, sia nelle alla
disponibilità
Estate 2008: rifacimento
aule che negli uffici e nei bagni e economica
serramenti lato sud edificio
alzare il parapetto a m. 1,00
e
messa
a
norma
serramenti
bagni,
infermeria ed auletta piano
superiore
PORTE - Invertire il senso di apertura esame di fattibilità: entro
settembre
2007
senza
opere
murarie
delle porte dell’aula gruppi e della sala
Settembre 2008 con priorità
di
rilievo
entro
docenti poste al Piano Rialzato.
aula gruppi ed archivio
dicembre 2005
DVR media 2005
Pagina 42 di 45
R=3
PORTE
Tutte le porte delle aule, aprendosi verso
l’esterno, vanno a ridurre la larghezza utile dei
corridoi:
- segnalare sul pavimento lo spazio di
apertura delle porte con una striscia
colorata.
- arretramento porte in modo che non
invadano lo spazio del corridoio
tempi previsti
modifiche e
adeguamenti
effettuato ottobre 2005
novembre 2005
dal
personale
dell’Istituto
parere
ai
VV.F.
successivo
agli
richiesta di parere interventi previsti per il
ai VV.F. entro 2006 (entro 2007)
dicembre 2005
ATTREZZATURE
Fornire l’archivio di scaffalatura a norma,
riportante la portata massima
ANTINCENDIO
- aggiunta di un estintore al lab. di
artistica
- aggiunta di un estintore al lab. di
informatica
R=2
accertamento
presso fornitore
accertato gennaio 2007
novembre 2005
attuato gennaio 2007
novembre 2005
attuato settembre 2006
tempi previsti
PORTE
Invertire il senso di apertura dei bagni degli prossima
ristrutturazione
alunni.
edificio scolastico
BARRIERE ARCHITETTONICHE
Realizzare un piano inclinato (scivolo) per dicembre 2005
superare il gradino di accesso al portico di
ingresso dell’edificio scolastico.
MURETTO PORTICO
Demolire i muretti che delimitano il portico di
ingresso, per non ostacolare il deflusso degli
utenti della scuola.
PAVIMENTAZIONE
Realizzare una nuova pavimentazione e, nel
frattempo, provvedere a rappezzare le parti
sconnesse della pavimentazione dell’area
esterna da gioco.
esame
di
fattibilità:
senza
opere murarie di
rilievo
entro
dicembre 2005
compatibilità
economica estate
2006
SCALA ESTERNA EMERGENZA
Rivestire la putrella verticale delle struttura dicembre 2005
della scala antincendio con materiale antiurto.
DVR media 2005
modifiche e
adeguamenti
Misura
alternativa:
sorveglianza assidua
da parte personale
ATA
Effettuato ottobre 2007
Effettuato ottobre 2007
compatibilità
estate 2009;
economica
Misura
alternativa:
utilizzo da parte di
max. 30 alunni dello
spazio cortivo; non
utilizzare per pallavolo
Settembre 2007
Settembre 2008
Pagina 43 di 45
R=2
tempi previsti
Taglio o sistemazione alberi a nord edificio
(salubrità del tetto e rischio caduta per frana o
bufera vento)
Con
completament
o area eliporto
modifiche e
adeguamenti
R=1
RECINZIONE
Sistemata ottobre 2009
Sostituire la recinzione in rete metallica sul entro 2007 con
formazione
lato Nord-Ovest dell’edificio con una integra
eliporto Ospedale
BAGNI
Alzare il rivestimento dei bagni degli alunni prossima
ristrutturazione
fino a m. 1,80 e realizzare le pilette di scarico edificio scolastico
a pavimento
DVR media 2005
Misura
alternativa:
pulizia accurata dei
servizi igienici
Pagina 44 di 45
F - REVISIONI
A
Generalità
n° revisione
data
1
B
Metodologia
della
valutazione
1
C
D
E
Coinvolgime Professiona
Risultati
nto del
lità e
della
personale
risorse
valutazione
impiegate Programma
di
attuazione
1
1
3
F
Aggiorna
menti
programm.
Aggiunte
modifiche
1
1
e/o
31/05/06
20/02/2007
31/05/06
firma Dirig. Scol.
Bonzi Franco
Bonzi Franco
Bonzi Franco
firma RSPP
Bonzi Franco
Bonzi Franco
Bonzi Franco
firma RLS
Rangeloni A.
Rangeloni A.
Rangeloni A.
n° revisione
4
data
04/02/2008
firma Dirig. Scol.
firma RSPP
firma RLS
Criteri di revisione:
I Punti del presente documento, in particolare i Punti A ed E, sono singolarmente passibili di revisione secondo i criteri temporali
prescritti
dal D.Lgs. 626/94. In linea generale le revisioni sono richieste:
 in occasione di modifiche significative ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori (Art.4 comma 7);
 all’atto della scelta di nuove attrezzature di lavoro, sostanze o preparati chimici impiegati, sistemazione dei luoghi di lavoro,
in relazione alla natura della attività (Art.4 comma 1);
 in ogni caso ogni tre anni, pur non rilevata presenza di agenti cancerogeni o biologici (art. 63 comma 5 e art. 78 comma 3).
 per “aggiunte e/o modifiche” si intende la documentazione , la certificazione o gli interventi richiesti ed attuati.
DVR media 2005
Pagina 45 di 45
Scarica

allegato 1