Istituto Comprensivo di SAN GIOVANNI BIANCO (BG) VIA CASTELLI N. 19 Tel. & Fax 0345/43620 Scuola Statale Secondaria di Primo Grado “C. Ceresa” Documento della Valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 626/94 – 242/96 DVR media 2005 Pagina 1 di 45 Il presente DOCUMENTO (ART. 4 D.Lgs. 626/94) è stato elaborato in seguito all’Ispezione da parte del Dipartimento di Prevenzione di Bergamo (relazione del 20 giugno2005) e sostituisce il documento precedente del 28/04/2005. E’ stato redatto in collaborazione con: il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione: Prof. Bonzi Franco il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza: Sig.ra Rangeloni Alessandra il docente coordinatore del Servizio di Prevenzione e Protezione: Sig.Galizzi Bernardo il consulente esterno per il Servizio di Prevenzione e Protezione: Prof.Almagioni Maurizio San Giovanni Bianco, 28 ottobre 2005 Il Dirigente Scolastico Prof. Bonzi Franco DVR media 2005 Pagina 2 di 45 INDICE A - GENERALITA’ ..................................................................................................................... 4 A 1 - Identificazione e riferimenti - referenti della scuola ....................................................... 4 A 2 - Caratteristiche generali dell’edificio scolastico. ............................................................. 5 A 3.1 - Documentazione OBBLIGATORIA GENERALE ...................................................... 7 A 3.2 - Documentazione obbligatoria specifica ....................................................................... 8 A4 - Documentazione necessaria per la valutazione dei rischi ................................................ 9 allegato 1 - Dispositivi di Protezione Individuale .................................................................. 10 allegato 2 - Sostanze e preparati da ritenersi pericolosi ......................................................... 15 allegato 3 - Documento di Valutazione Rischio Rumore ....................................................... 16 allegato 4 - Presidi Sanitari per il pacchetto di medicazione .................................................. 17 allegato 5 - Prevenzione delle malattie a trasmissione ematica.............................................. 18 allegato 6 - Presidi Antincendio ............................................................................................. 19 B – METODOLOGIA ................................................................................................................ 20 B 1 - Fattori di rischio ............................................................................................................ 20 Elenco dei fattori di rischio ................................................................................................ 21 Aspetti organizzativi e gestionali ....................................................................................... 21 B 2 - Criteri utilizzati.............................................................................................................. 22 B 3 - Obiettivi specifici perseguiti.......................................................................................... 26 Aspetti organizzativi e gestionali ....................................................................................... 26 Salute e sicurezza di lavoratori e studenti .......................................................................... 27 Rischi legati alle attività svolte in ambienti specifici ......................................................... 29 C - INTERVENTI DA PROGRAMMARE ............................................................................... 34 area cortiva Scheda n°1 .................................................................................................... 34 piano terra Scheda n°2 .................................................................................................... 35 piano rialzato (ingresso) Scheda n°3 ................................................................................. 36 piano primo Scheda n°4 .................................................................................................... 37 piano secondo Scheda n°5 ................................................................................................ 39 D - COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE E FIGURE PROFESSIONALI ....................... 40 E - RISULTATI DELLA VALUTAZIONE ............................................................................... 41 Programma d’attuazione degli interventi di miglioramento ................................................... 42 F - REVISIONI ........................................................................................................................... 45 DVR media 2005 Pagina 3 di 45 A - GENERALITA’ A 1 - Identificazione e riferimenti - referenti della scuola Ente Proprietario dell’edificio : Comune di San Giovanni Bianco Denominazione: Scuola Secondaria di Primo Grado “C. Ceresa” Indirizzo : Via Castelli n. 19; tel. & fax 0345/43620 N. studenti : 200 N. docenti : 25 + 1 assistente educatore N. lavoratori A.T.A. : 12 Dirigente Scolastico : Prof. Bonzi Franco Responsabile S.P.P. : Prof. Bonzi Franco Rappr. dei lavoratori (R.L.S.): Sig.ra Rangeloni Alessandra Il Servizio di Prevenzione e Protezione è costituito dalle seguenti persone: Dirigente Scolastico e R.S.P.P., Prof. Bonzi Franco; R.L.S., Sig.ra Rangeloni Alessandra; Coordinatore delle emergenze Prof. Bonzi Franco e il responsabile del plesso Gambardella Vincenzo, coordinatore del Servizio di Protezione e Prevenzione Galizzi Bernardo, consulente esterno per il Servizio di Protezione e Prevenzione Almagioni Maurizio. Per quanto riguarda gli incarichi del personale, si rimanda al Piano di Emergenza della scuola. DVR media 2005 Pagina 4 di 45 A 2 - Caratteristiche generali dell’edificio scolastico. Breve descrizione dell’edificio scolastico: L'immobile, realizzato nel 1965, ampliato nel 1978 e ulteriormente modificato nel 1995 e nel 2001, con struttura in cemento armato e manto di copertura in coppi, risulta attualmente in discreto stato di conservazione, anche se necessita di alcune opere di manutenzione, che verranno in seguito meglio specificate. Nell’estate 2006 è stato rifatto l’impianto elettrico. I collegamenti verticali nell’edificio scolastico sono garantiti da una scala interna, da una scala di emergenza esterna in ferro e da un ascensore costruito nel 2005 sul lato nord della scuola che collega i vari piani. L’immobile è costituito da quattro piani, uno terreno, che ospita le aule didattiche, uno rialzato con l’ingresso principale, un primo piano, con aule didattiche e laboratori, uffici di segreteria e ufficio del Dirigente Scolastico, e un secondo piano con aule didattiche, laboratori e aula magna. L’unico ingresso all’area insiste sulla via Castelli al n° 19, sul lato Nord-Ovest dell’edificio, ed è costituito da un cancello in ferro, ad apertura manuale, di m. 4.00 di larghezza. La recinzione, in rete metallica, risulta essere oltretutto in cattivo stato e rotta in più punti. In fondo al vialetto di ingresso, vicino all’entrata principale della scuola, sorge la centrale termica, realizzata fuori terra e dotata di porta di accesso in ferro. Il portico che sormonta l’ingresso, affacciandosi sul vialetto, che risulta essere in leggera salita, forma un gradino con un dislivello che varia da 1 cm. a 8 cm., oltretutto poco visibile. Inoltre i due muretti bassi che delimitano il portico, essendo convergenti tra loro, determinano un percorso a imbuto, che rende pericolosa l’uscita degli utenti dalla scuola, soprattutto in caso di emergenza. La scala esterna di emergenza, in ferro, è strutturata in modo che la putrella verticale di sostegno ostacola il passaggio delle persone in uscita dalla porta di emergenza: sarebbe consigliabile, nel frattempo, ricoprirla con materiale antiurto. Sul lato Sud-Est del fabbricato esiste un cortile in comune con la mensa e la biblioteca comunale, che ospita il “PUNTO SICURO “ da raggiungere in caso di evacuazione. Per quanto riguarda eventuali altri elementi ritenuti non adeguati alla normativa vigente in materia di sicurezza, si rimanda alla lettura dei successivi capitoli. DVR media 2005 Pagina 5 di 45 Ai fini del procedimento adottato di Valutazione dei Rischi Lavorativi (Capitolo B) la Scuola è stata suddivisa nelle seguenti aree operative omogenee per rischio: 1. Area didattica normale si considerano le aule didattiche per le singole classi e quelle per attività didattiche di gruppo, dove non sono presenti particolari attrezzature, o quant’altro da considerarsi eventuale fonte di rischio palese. 2. Area tecnica si considerano il laboratorio di informatica, posto al secondo piano. 3. Area artistica e musicale si considerano l’aula utilizzata per le normali attività di Ed. Artistica posta al 1°piano, e l’aula per lo svolgimento delle lezioni di Educazione Musicale al piano secondo. 4. Area attività collettive si considera l’aula magna, posta al piano secondo. 5. Area attività sportive Le attività sportive si svolgono nel palazzetto dello sport, di proprietà del comune, che sorge non molto distante dalla scuola. L'area esterna viene utilizzata dagli alunni soltanto nella pausa mensa, o in caso di evacuazione, dove è situato il "punto di raccolta". 6. Area uffici e/o per riunioni - ricevimento il riferimento è esplicitamente rivolto all'ufficio del Dirigente Scolastico, alla segreteria della scuola, alle “aule” normalmente utilizzate per le riunioni dei docenti, agli spazi destinati al ricevimento dei genitori. DVR media 2005 Pagina 6 di 45 A 3.1 - Documentazione OBBLIGATORIA GENERALE di pertinenza della Scuola esistente si no reperibile presso ente nome persona referente Dirigente Scolastico Documento sulla Valutazione dei RISCHI art. 4 comma 2 626/94 relazione del Dipartimento di Prevenzione di Bergamo del 24 giugno 2005 Nomina del Responsabile S.P.P. Nomina Lavoratori designati art.4 comma 5A 626/94 (gestione emergenze - primo soccorso) Lettere di “richiesta d’intervento” all’ente proprietario dell’immobile Piano di emergenza si Segr. Scolast. si Segr. Scolast. Dirigente Scolastico si Segr. scolast. Dirig. Scolastico si Segr. scolast. Dirigente Scolastico si Segr. scolast. Dirigente Scolastico si Segr. scolast. Documentazione attività Formativa Informativa - Addestramento Elenco e caratteristiche D.P.I. Registro Infortuni si Segr. scolast. Dirigente Scolastico Dirigente Scolastico si allegato 1 si Segr. scolast. di pertinenza del Comune di San Giovanni Bianco esistente si Agibilità Certificato Prevenzione Incendi ovvero Nulla Osta Provvisorio Copia denuncia impianto messa a terra ( mod. B ) vidimato no reperibile presso ente no nome persona referente geometra Galizzi no geometra Galizzi si Comune di S. Giovanni B. geometra Galizzi Copia denuncia di protezione dalle scariche si atmosferiche ( mod. A ) vidimato ovvero dichiarazione - calcolo struttura autoprotetta si Dichiarazione conformità impianti elettrici Comune di S. Giovanni B. geometra Galizzi Comune di S. Giovanni B. Comune di S. Giovanni B. geometra Galizzi Documentazione impianto riscaldamento centralizzato >34.8 kW o >30.000 kcal/h (libretto ISPESL) DVR media 2005 si geometra Galizzi Pagina 7 di 45 di pertinenza dei lavoratori e loro organizzazioni. esistente si Nomina R.L.S. (Rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza) no si reperibile presso nome persona referente ente Segr. Scolast. Dirigente Scolastico A 3.2 - Documentazione obbligatoria specifica La documentazione non pertinente è indicata mediante la sigla n. p. di pertinenza della Scuola esistente si Libretti apparecchi di sollevamento con portata > 200 kg Libretti di altre apparecchiature soggette ad omologazione Istruzioni per l’uso macchine marcate CE Documento di valutazione rumore D.Lgs. 277/91 Nomina medico competente Elenco lavoratori soggetti ad Accertamento Sanitario Prescrizioni e/o Disposizioni organi vigilanza Documentazione vaccinazioni Patentini per acquisto - uso fitosanitari Documentazione di denuncia emissioni in atmosfera DPR 203/89 Documentazione smaltimento rifiuti speciali di pertinenza del Comune San Giovanni Bianco nome persona referente n.p. n.p. si allegato 3 Dirigente Scolastico n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. esistente Denuncia impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione (mod. C) vidimata Prescrizioni e/o Disposizioni organi vigilanza si DVR media 2005 ente n.p. si Libretto/i ascensore/i o montacarichi no reperibile presso si no reperibile presso ente nome persona referente n.p. Comune di S. Giovanni B. Comune di S. Giovanni B. geometra Galizzi geometra Galizzi Pagina 8 di 45 A4 - Documentazione necessaria per la valutazione dei rischi di pertinenza della Scuola esistente si no reperibile presso ente nome persona referente geometra Galizzi e RSPP Planimetria della scuola con destinazione d’uso dei locali Elenco dei presidi sanitari e loro ubicazione si Comune di S. Giovanni B. si RSPP Elenco del contenuto dei presidi sanitari si Segr. Scolast. Locale infermeria Segr. Scolast. allegato 2 si allegato 6 RSPP si allegato 1 RSPP si Segr. Scolast. Dirigente Scolastico si Segr. Scolast. Dirigente Scolastico (allegato 4 e 5) Elenco delle macchine/attrezzature e VDT Elenco delle sostanze pericolose utilizzate nei laboratori e in altre lavorazioni Caratteristiche degli impianti di ventilazione generale, localizzata e di condizionamento Elenco dei presidi antincendio e loro ubicazione Misure tecniche, organizzative, procedurali identificate per lavorazioni particolari Documentazione dei verbali di esercitazioni (evacuazioni ecc.) Presenze giornaliere nel plesso scolastico (media/potenziale) si si si DVR media 2005 DSGA RSPP n.p. di pertinenza del Comune di San Giovanni esistente Bianco Planimetria della scuola con destinazione d’uso dei locali Elenco delle macchine/attrezzature e VDT Caratteristiche degli impianti di ventilazione generale, localizzata e di condizionamento RSPP no si reperibile presso ente Comune di S. Giovanni B. nome persona referente geometra Galizzi n.p. n.p. Pagina 9 di 45 allegato 1 - Dispositivi di Protezione Individuale da fotocopiare e compilare per ogni laboratorio ed in ambiti di svolgimento di attività particolari (palestra) PALESTRA norme di sicurezza e di prevenzione rischi – protocollo interno FATTORI DI RISCHIO Nel corso delle attività sportive i rischi derivano principalmente da: Uso degli attrezzi Attività individuali Attività di squadra Attività di corsa, lancio e salto in palestra e negli spazi aperti E’ evidente che l’azione impropria, non coordinata, può portare all’infortunio. E’ sufficiente ai fini della sicurezza usare prudenza ed attenersi alle regole prestabilite dal Docente. REGOLE: PRUDENZA ELIMINAZIONE DEI RISCHI Per azzerare situazioni a rischio e per tutelare la salute degli studenti si dovranno attuare le seguenti regole operative: 1) Uso di abbigliamento idoneo (scarpe ginniche con suola antisdrucciolo; tuta da ginnastica con maglietta e pantaloni corti; DPI: quali ginocchiere, guanti e casco, su indicazione del Docente). 2) Attendere l’arrivo del Docente prima di dare inizio ad ogni attività e lavorare solo in sua presenza. 3) Eseguire un accurato riscaldamento muscolare prima di iniziare ogni attività. 4) Lavorare in modo ordinato utilizzando solo attrezzature necessarie e spazi adeguati. Gli attrezzi non devono mai rimanere sul terreno d’azione. 5) Ogni studente deve informare il Docente relativamente al proprio stato di salute, segnalando condizioni di malessere anche momentaneo. 6) Evitare l’eccessivo affaticamento effettuando periodi, anche brevi, di recupero. 7) Non utilizzare mai le attrezzature in modo improprio e senza l’autorizzazione del Docente. 8) Non prendere mai iniziative personali senza consultare il Docente. 9) Non utilizzare gli spazi di giochi (campi) con un numero di alunni maggiore di quello previsto dai regolamenti. 10) Uso di consuete norme igieniche al termine dell’attività motoria. 11) Togliere l’abbigliamento sportivo al termine dell’attività motoria e riporlo nelle sacche personali. Il Docente è inoltre tenuto: A fornire spiegazioni chiare e precise, con norme operative vincolanti quando l’attività motoria comporta, per sua natura, particolari rischi; Ad evitare di far eseguire agli studenti attività non adeguate alle reali capacità dello studente medesimo. DVR media 2005 Pagina 10 di 45 NOTA Per DPI si intendono i Dispositivi di protezione Individuale. Sarà compito dei Docenti responsabili dei laboratori o di attività particolari segnalare al RSPP l’opportunità d’uso al fine di annullare i rischi. Per quanto al personale Docente e non, sarà il RLS a svolgere azione di referente. ATTIVITA’ DI LABORATORIO da compilare su indicazione precisa e circostanziata dei singoli docenti coinvolti N.B. indicare il tipo di DPI necessario PARTI DEL CORPO Docente Studente MANSIONI Altre presenze cranio udito occhi vie respirat. volto mani braccia piedi gambe pelle tronco addome altro DVR media 2005 Pagina 11 di 45 Altro LABORATORIO INFORMATICO N.B.: indicare il tipo di DPI necessario (nello specifico il riferimento riguarderà l’uso corretto dei Vdt). PARTI DEL CORPO MANSIONI Docente Studente Altre presenze Altro occhi Sarà cura del docente presente prevedere un uso non prolungato dei Vdt, al fine di evitare problemi di affaticamento visivo (max. 2 ore continuative). gambe tronco Per una corretta postura tavoli, sedie, tastiera, monitor e distanze dovranno essere rispondenti alla normativa (artt. Da 50 a 59 D.Lgs. 626/94) altro Verifica costante da parte del Docente di quanto sopra citato e verifica periodica degli impianti (connessioni elettriche). DVR media 2005 Pagina 12 di 45 LABORATORIO ARTISTICO NB.: indicare il tipo di DPI necessario quando il responsabile del laboratorio ne ritiene l’uso indispensabile ai fini della salvaguardia della salute degli studenti, anche se casi che coinvolgono un numero ristretto o minimo dei medesimi. PARTI DEL CORPO MANSIONI Docente mani vie respirat. altro Studente Altre presenze Altro E' presente un forno per la cottura di ceramiche, che viene utilizzato esclusivamente dal docente; è pertanto vietato agli alunni di avvicinarsi al forno durante il funzionamento. Anche il torchio, utilizzato per la stampa di lastre, viene manovrato dall’insegnante. Attorno al forno è predisposta una recinzione che rende visibile lo spazio accessibile solo ai docenti o a tecnici di laboratorio, con cartello che indica il divieto di accesso agli studenti. Nel laboratorio è presente un estintore Guanti di protezione dal calore (300°C) e dal rischio di taglio mascherine mascherine Il Docente, nel corso delle attività dovrà attenersi a norme dettate anche dall’esperienza, cercando di controllare i comportamenti errati da parte degli studenti. RISCHIO CHIMICO Si potrebbe verificare la presenza saltuaria di solventi o altre sostanze nocive, che verranno custodite in armadio chiuso a chiave (accessibile soltanto all’insegnante). PROCEDURA PER UN UTILIZZO CORRETTO DEL FORNO (da parte del docente o di assistente adulto) caricamento inserimento spina di alimentazione programmazione computer e accensione sistemazione della recinzione esterna per delimitare area non accessibile arresto di fine cottura svuotamento del forno con guanti in dotazione quando la temperatura > 30°C DVR media 2005 Pagina 13 di 45 UTILIZZO DEI PRODOTTI PER LA PULIZIA Le protezioni dalle sostanze pericolose sono due, entrambe importantissime sia sul lavoro che nella vita privata: l’uso di adeguati dispositivi di protezione individuale quali guanti e grembiuli e l’adozione di corrette procedure di lavoro qui di seguito elencate (vedi manuale distribuito al personale ATA sui prodotti per le pulizie). Usare un prodotto solo se è assolutamente necessario e solo nelle quantità previste. Leggere attentamente le etichette dei contenitori (e le schede di sicurezza), per conoscere le caratteristiche delle sostanze utilizzate, e rispettare rigorosamente le indicazioni d’uso. Non utilizzare prodotti conservati in contenitori senza etichetta e presumere sostanza pericolosa un prodotto sconosciuto, senza l’etichettatura prevista dalla legge. Non eseguire assolutamente travasi di prodotti dai contenitori d’origine in bottiglie normalmente adibite ad altri usi (bottiglie di acqua minerale, bibite, ecc.) o in contenitori vuoti di altri prodotti con o senza etichetta. Anche recentemente la cronaca ha registrato fatti drammatici di ingestione di sostanze pericolose conservate in contenitori impropri! Non annusare mai i prodotti. Tenere aperto un contenitore solo per il tempo strettamente necessario. Non riporre neppure provvisoriamente un contenitore (soprattutto se ancora aperto) in una posizione precaria o su un sostegno instabile. Mantenere chiusi i contenitori con i tappi originari. Nell’eventuale diluizione rispettare scrupolosamente le indicazioni del produttore. Se un prodotto deve essere diluito in acqua, usare contenitori (secchi o vaschette) di dimensioni adatte a evitare versamenti all’esterno. Non mescolare prodotti diversi. Quando si nebulizza un prodotto farlo a braccio teso (tenendosi dunque lontani dalla “nube”) e lasciarlo depositare prima di riavvicinarsi, per evitare di inalarlo; se necessario usare la mascherina e gli occhiali protettivi. Quando si usano determinati prodotti gli ambienti devono essere ben aerati. Durante l’impiego non fumare. Usare tutti i d.p.i. utili in rapporto alle diverse condizioni di lavoro e ai prodotti stessi (guanti, grembiuli, mascherine, ecc.). In particolare non utilizzare prodotti e non toccare stracci imbevuti di prodotti a mani nude. Oltre che stabilito dalla legge, l’uso dei d.p.i. è indispensabile per proteggere la propria salute e non può essere considerato facoltativo. Il loro utilizzo, inoltre, non va considerato imbarazzante né una perdita di tempo. Per i piccoli fastidi si possono trovare soluzioni compatibili (i guanti di gomma possono essere calzati su leggeri guanti di cotone, ecc.). Stracci, carte e vestiario impregnati di particolari prodotti devono essere eliminati in appositi contenitori. A fine lavoro pulire gli attrezzi e pulire sempre le mani (per la pulizia delle mani non usare diluenti); lavare i capi indossati se capita che ci si versi addosso un prodotto. DVR media 2005 Pagina 14 di 45 allegato 2 - Sostanze e preparati da ritenersi pericolosi MAGAZZINO MATERIALE PER PULIZIE Elenco Sostanze e preparati Schede Indicazioni Quantità Note: di di pericolo MAGAZZINO AD USO BIDELLI Modalità di stoccaggio sicurezz. (quantità media) tutti i prodotti sono chiusi a chiave in apposito locale e non in armadi pertanto è da ritenersi sufficiente il grado di areazione presente. Ammoniaca si 8 bott. da1 litro Xi Candeggina si Cif si D.D.T. insetticida si Detergente si 6 bott. da 1 litro Fun Ball si 2 bott. da 5 litri WC Net si Alcool si Cera si Vetril si Sapone liquido si LEGENDA Schede di sicurezza: (accompagnate alla confezione della sostanza /preparato). scrivere se sono presenti SI o NO 6 bott. da2 litri Xi 22 bott. da 1 litro 1 cont. da 1 litro F - Xi 8 bott. da 1 litro Xi F 7 bott. da 1 litro 8 cont. da 1 litro 3 cont. da 500 ml Xi 1 cont. da 5 litri Indicazioni di pericolo: L’accesso al “magazzino “ è limitato al solo personale autorizzato all’uso. Non esistono particolari modalità di stoccaggio, se non determinate dal fatto che l’uso quotidiano determina un ricambio dal punto di vista del tipo e del quantitativo dei prodotti medesimi. Una sintesi delle schede di sicurezza è appesa all’ingresso del magazzino (modalità d’uso, precauzioni da adottare, modalità di intervento in caso di contatto od ingestione accidentale) Modalità di stoccaggio: (chiusi a chiave e non devono = esplosivo = comburente, essere presenti contenitori anonimi). = facilmente infiammabile, Infiammabili : non più di 20 litri nello stesso armadio sigillato e = altamente infiammabile, antiscoppio. = corrosivo, = nocivo, = tossico, Tossico : in armadio aereato possibilmente aspirato. = altamente tossico, = irritante Liquido Aggressivo (in base al DM 17.12.77 e al DM 3.12.85) (acidi, basi, solventi) : armadio aereato con vasca di contenimento. E F F+ C T+ O Xn T Xi allegato: TABELLA SULLE SOSTANZE A RISCHI PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO (da appendere nel ripostiglio e da distribuire al personale ATA) DVR media 2005 Pagina 15 di 45 allegato 3 - Documento di Valutazione Rischio Rumore Autocertificazione già riprodotto su carta intestata della Scuola e giacente presso la Segreteria Rapporto di Valutazione del rumore (ex D.Lgs.277/91) Il sottoscritto in qualità Prof. Bonzi Franco di Dirig. Scolastico della SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO “C. Ceresa” DI con sede in via Castelli n° 19 CAP. 24015 Comune di San Giovanni Bianco - BG consapevole della responsabilità che assume ai sensi del D.Lgs.277/91 DICHIARA: di autocertificare la Valutazione del rumore in data 26/04/2005 che gli occupati nella scuola rispondono al seguente schema, per un totale n°200 Studenti; Docenti n°26; Direttore S.G.A. n° 1; Assistenti Amministrativi n°5 ; Collaboratori Scolastici n°6. di aver potuto escludere il superamento degli 80 dBA di LEP sulla base: della palese assenza di sorgenti rumorose di aver consultato i seguenti lavoratori o loro rappresentanti (RLS): Sig.ra Rangeloni Alessandra che la Valutazione in oggetto, salvo l'obbligo di ripeterla ad ogni variazione consistente del quinquennale. rumore San Giovanni Bianco, 26/04/2005 prodotto, verrà ripetuta con periodicità Il Dirigente Scolastico Prof. Bonzi Franco _______________________ per presa visione: per i lavoratori o loro rappresentanti: Sig.ra Rangeloni Alessandra R.L.S. _____________________ DVR media 2005 Pagina 16 di 45 allegato 4 - Presidi Sanitari per il pacchetto di medicazione (D.M. 15/07/2003) Ogni cassetta di Pronto Soccorso, opportunamente segnalata e dotata di serratura, deve contenere almeno: Guanti sterili monouso (5 paia). Visiera paraschizzi. Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro (1). Flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro – 0,9%) da 500 ml (3). Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10). Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2). Teli sterili monouso (2). Pinzette da medicazione sterili monouso (2). Confezione di rete elastica di misura media (1). Confezione di cotone idrofilo (1). Confezioni di cerotti di varie misure pronti all’uso (2). Rotoli di cerotto alto cm. 2,5 (2). Un paio di forbici. Lacci emostatici (3). Ghiaccio pronto uso (due confezioni). Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (2). Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa. DVR media 2005 Pagina 17 di 45 allegato 5 - Prevenzione delle malattie a trasmissione ematica Da affiggere all’interno della cassetta di Pronto Soccorso Al fine di evitare la trasmissione di malattie che si trasmettono con liquidi organici infetti, in particolare sangue (epatite B - epatite C - AIDS ecc.), si danno le seguenti indicazioni: E’ necessario indossare guanti monouso ogni volta si preveda di venire in contatto con liquidi organici di altre persone (es. per medicazioni, igiene ambientale) Gli strumenti didattici taglienti (forbici, punteruoli, cacciaviti ecc.) devono essere o strettamente personali o, se imbrattati di sangue, opportunamente disinfettati. Il disinfettante da utilizzare per le superfici e/o i materiali imbrattati di sangue o altri liquidi organici è l’ipoclorito di sodio al 5-6% di cloro attivo. In pratica si procede come indicato di seguito: - indossare guanti monouso - allontanare il liquido organico dalla superficie - applicare una soluzione formata da: 1 l. di acqua e 200 ml di ipoclorito di sodio al 5-6% di cloro attivo - lasciare la soluzione per 20’ - sciacquare con acqua N.B.: è necessario controllare la composizione dell’ipoclorito di sodio da utilizzare e verificare la concentrazione di cloro attivo sia al 5-6% DVR media 2005 Pagina 18 di 45 allegato 6 - Presidi Antincendio da ritenersi non esaustiva e da integrarsi dopo aver effettuato il PIANO DI EVACUAZIONE UBICAZIONE MEZZI di ESTINZIONE TIPO CONTROLLO SEMESTRALE (nome della ditta ) Corridoio P.Terra n. 2 E P OUT ANTINCENDIO – Mozzo (BG) Corridoio P.Terra Archivio P.T. n. 1 M n. 1 E AC P Ingresso- P. R. n. 1 E P Corridoio P. 1° n. 2 E P Corridoio P. 1° Corridoio P. 2° n. 1 M n. 1 E AC P Corridoio P. 2° Lab. artistica n. 1 M n. 1 E AC CO2 Lab. informatica n. 1 E CO2 Legenda Mezzi di estinzione: I = Idrante, N = Naspo, M = Manichetta, E = Estintore, DVR media 2005 VARIE OUT ANTINCENDIO – Mozzo (BG) OUT ANTINCENDIO – Mozzo (BG) OUT ANTINCENDIO – Mozzo (BG) OUT ANTINCENDIO – Mozzo (BG) OUT ANTINCENDIO – Mozzo (BG OUT ANTINCENDIO – Mozzo (BG Tipo: P = Polvere, H = Halon, S = Schiuma, AC = Acqua, CO2 =Anidride carbonica, Pagina 19 di 45 B – METODOLOGIA B 1 - Fattori di rischio Classificazione e definizione dei rischi lavorativi presenti nella scuola, in conseguenza dello svolgimento delle attività di insegnamento e non, possono essere divisi in tre grandi categorie: Rischi per la sicurezza dovuti a : (rischi di natura infortunistica) Strutture - Ambienti Comportamenti Impianti elettrici Sostanze pericolose Incendio - Esplosioni Rischi per la salute dovuti a: (rischi di natura igienico ambientale) Agenti chimici Agenti fisici Agenti biologici Rischi per la sicurezza e la salute dovuti a: (rischi di tipo trasversale) Organizzazione del lavoro Fattori psicologici Fattori ergonomici Condizioni di lavoro difficili La metodologia seguita nell’analisi dei fattori di rischio ha tenuto conto del contenuto specifico del D.Lgs. 626/94 e dei successivi aggiornamenti. L’analisi è stata effettuata utilizzando elenchi già esistenti adattati alla realtà scolastica della Scuola Secondaria di Primo Grado “C. Ceresa” di San Giovanni Bianco, elencando i fattori di rischio rilevati nella scuola dal Responsabile S.P.P. avvalendosi anche della collaborazione dei Docenti e dei Collaboratori scolastici. Per decisione del RSPP sono stati solamente elencati i fattori di rischio di stretta competenza dalla Scuola e dell’Ente proprietario dell’edificio scolastico. I fattori di rischio sopra riportati sono contenuti, nell’elenco seguente, in un ordinamento di tipologie organizzative e di lavoro più utile alle procedure di valutazione dei rischi. DVR media 2005 Pagina 20 di 45 Elenco dei fattori di rischio Aspetti organizzativi e gestionali 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO COMPITI, FUNZIONI E RESPONSABILITA’ ANALISI, PIANIFICAZIONE E CONTROLLO INFORMAZIONE - FORMAZIONE PARTECIPAZIONE NORME E PROCEDIMENTI DI LAVORO DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE EMERGENZA E PRONTO SOCCORSO LAVORI IN APPALTO Salute e sicurezza di lavoratori e studenti 10. IMPIANTO ELETTRICO 11. ANTINCENDIO - VIE ED USCITE D’EMERGENZA 12. RUMORE E COMFORT ACUSTICO 13. CARICO LAVORO FISICO (MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI) 14. RISCHIO BIOLOGICO 15. MICROCLIMA 16. ILLUMINAZIONE 17. ARREDI 18. ATTREZZATURE Rischi legati alle attività svolte in ambienti specifici 19. AULE 20. AULE GRUPPI 21. AULE SPECIALI / LAB. INFORMATICO, ARTISTICO, MUSICALE 22. AULA MAGNA 23. SALA DOCENTI 24. UFFICI 25. AULA STAMPA 26. LOCALI ACCESSORI 26. MENSA 27. ATTIVITA’ SPORTIVE (PALESTRA E SPAZI ESTERNI) 28. SERVIZI IGIENICI 29. BARRIERE ARCHITETTONICHE 30. COMPORTAMENTI DVR media 2005 Pagina 21 di 45 B 2 - Criteri utilizzati Sono di seguito descritti i criteri adottati per la Valutazione dei rischi (art. 4, comma 2) attraverso una descrizione di quanto attuato per identificare i mezzi più opportuni al fine di eliminare i rischi, ovvero a fronte di difficoltà o preclusioni, per controllarli. Si ribadisce che la valutazione dei rischi è stata svolta dal Responsabile del S.P.P., previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. L’obiettivo della valutazione dei rischi consiste nel fornire al Dirigente Scolastico, quale datore di lavoro, (in questo caso anche R.S.P.P.) gli elementi utili a prendere i provvedimenti che sono effettivamente necessari per salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori della scuola e degli studenti. Pertanto l’intervento operativo di valutazione dei rischi porterà a: 1. suddividere le attività in relazione agli ambienti specifici in cui vengono svolte 2. identificare i fattori di rischio (potenziali fonti di pericolo) 3. identificare i lavoratori e gli studenti (nel corso di particolari attività) eventualmente esposti al rischio. 4. quantificare i rischi (stima dell’entità dell’esposizione e della gravità degli effetti) 5. definire le priorità degli interventi necessari 6. individuare, programmare e mettere in atto le misure di prevenzione necessarie. B. 2. 1 Identificazione dei fattori di rischio (potenziali fonti di pericolo) Tale fase si è sviluppata attraverso una breve, ma dettagliata sintesi delle attività che vengono svolte in ciascun ambiente di lavoro nell’ambito interno alla scuola. Naturalmente la valutazione riguarda i rischi che risultano ragionevolmente prevedibili, senza confondere il termine “rischio” con “pericolo”. E’ opportuno fare una prima valutazione complessiva per separare i rischi in due categorie: quelli ben noti per i quali si identificano prontamente le misure di controllo, e i rischi per i quali è necessario un esame più attento e dettagliato. L’identificazione dei fattori di rischio viene guidata dalle conoscenze disponibili su norme di legge e standard tecnici, dai dati desunti dall’esperienza e dalle informazioni raccolte, dai contributi apportati da quanti, a diverso titolo, concorrono all’effettuazione della stessa valutazione: responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, altre figure che possono essere utilmente consultate nel merito ( Dirigente Scolastico, Docenti, Personale non docente). B. 2. 2 Identificazione dei lavoratori esposti I lavoratori esposti, così come eventuali “gruppi di studenti” saranno (se opportuno) identificati nominalmente o come gruppi omogenei, per la programmazione dei successivi interventi di informazione/formazione. DVR media 2005 Pagina 22 di 45 B. 2. 3 Quantificazione dei rischi (stima dell’entità dell’esposizione e della gravità degli effetti) – se opportuno redigere ceck list La quantificazione del rischio deriva dalla possibilità di definire il rischio come prodotto della Probabilità (P) di accadimento per la gravità del Danno (D) atteso: R = P x D La definizione della scala di Probabilità fa riferimento principalmente all’esistenza di una correlazione più o meno diretta tra la carenza riscontrata e la probabilità che si verifichi l’evento indesiderato, tenuto conto della frequenza e della durata delle operazioni/lavorazioni che comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori: Valore 3 Livello probabilità molto probabile 2 probabile 1 poco probabile Definizioni/Criteri Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata e il verificarsi del danno ipotizzato per lavoratori e studenti. Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata nella/e scuole. La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico e diretto. E’ noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il danno. La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi. Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi o addirittura nessun episodio. La definizione della scala di gravità del Danno fa riferimento principalmente alla reversibilità o meno del danno: Valore Livello gravità danno 3 grave 2 medio Definizioni/Criteri Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità totale o addirittura letale. Esposizione cronica con effetti totalmente o parzialmente irreversibili e invalidanti. Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile. Esposizione cronica con effetti reversibili. Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile. 1 lieve Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili. N.B.: Deve essere preso in considerazione il danno più grave che può essere associato al rischio in esame: a tal fine non può essere utilizzato il solo dato statistico ricorrente nella scuola, che mostra un basso numero di incidenti di quel tipo: di per sè tale dato non autorizza ad adottare misure di sicurezza meno restrittive. L’incidente con rischio di conseguenze mortali, anche se improbabile, va considerato come priorità nella programmazione delle misure di prevenzione. DVR media 2005 Pagina 23 di 45 Definiti la Probabilità (P) e la gravità del Danno (D), il rischio (R) viene calcolato con la formula R = P x D e si può raffigurare in una rappresentazione a matrice, avente in ascisse la gravità del Danno ed in ordinate la Probabilità del suo verificarsi. P 3 3 6 9 2 2 4 6 1 1 2 3 1 2 3 D Nella matrice i rischi maggiori occupano le caselle in alto a destra, quelli minori le posizioni in basso a destra, con tutta la serie disposizioni intermedie. Una tale rappresentazione è un importante punto di partenza per la definizione delle priorità e la programmazione temporale degli interventi di prevenzione e protezione da adottare. La valutazione numerica e cromatica del livello di rischio permette di identificare la priorità degli interventi da effettuare, ad es.: R6 Azioni correttive immediate 3R4 Azioni correttive da programmare con urgenza 1R2 Azioni correttive/migliorative da programmare nel breve - medio termine B. 2. 4 Definizione delle priorità degli interventi necessari. In base al risultato di classificazione dei rischi e della loro quantificazione con il metodo sopra riportato il Capo d’Istituto avrà semplificato il compito di stabilire un ordine di priorità con il quale attuare le misure di prevenzione/protezione individuate per ciascun rischio. All’inevitabile soggettività utilizzata in fase di elaborazione del presente Documento, si potrà ovviare con il confronto continuo con i Docenti, e/o con coloro che di fatto eseguono le varie operazioni o utilizzano le varie attrezzature. L’ordine di priorità delle misure da attuare dovrebbe prescindere dal discorso economico, ma naturalmente i vincoli economici possono suggerire modifiche all’ordine che deriva dalla pura applicazione del metodo seguito. DVR media 2005 Pagina 24 di 45 B. 2. 5 Individuazione, programmazione e messa in atto delle misure di prevenzione/protezione necessarie. L’individuazione delle misure di prevenzione e protezione rispetterà quanto indicato all’art. 3 del D.Lgs. 626/94 (Misure generali di tutela) ed in particolare farà riferimento ai principi gerarchici della prevenzione dei rischi in esso indicati: evitare i rischi utilizzare al minimo gli agenti nocivi sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso o che lo è meno prevenire i rischi alla fonte applicare provvedimenti collettivi di protezione piuttosto che individuali limitare al minimo il numero di studenti e lavoratori che sono o che possono essere esposti al rischio cercare di garantire un miglioramento del livello di protezione integrare le misure di prevenzione/protezione con quelle tecniche e organizzative DVR media 2005 Pagina 25 di 45 B 3 - Obiettivi specifici perseguiti Aspetti organizzativi e gestionali 1. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO Nell’ufficio della Segreteria scolastica esiste l’elenco dettagliato del numero, della qualifica e del profilo professionale dei lavoratori (docenti, non docenti) e degli studenti. Esiste un regolamento, approvato in sede di Consiglio di Istituto, relativo anche ai comportamenti degli studenti. L’assegnazione dei compiti è fatta rispettando i profili professionali d’assunzione, coinvolgendo gli interessati e garantendo l’aggiornamento sull’introduzione di nuove attrezzature e procedure di lavoro. Tutto il personale deve essere a conoscenza dell’organigramma (ruoli e funzioni). Si prevede la consultazione periodica del Rappresentante per la Sicurezza dei Lavoratori e dei Lavoratori mediante incontri organizzativi. Ogni riunione dovrà essere verbalizzata. 2. COMPITI, FUNZIONI E RESPONSABILITA’ Compiti, funzioni e responsabilità sono chiaramente assegnati e distribuiti rispettando le competenze professionali. (art. 4 D.Lgs. 626/94). È stato nominato e organizzato il Servizio di Prevenzione e Protezione, ai sensi del D.Lgs. 626/94 e nominato il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (art. 4 e 8 D.Lgs. 626/94). L’Istituto Comprensivo “C. Ceresa” non ha provveduto alla nomina del Medico competente, in quanto non necessario (art. 4 D.Lgs. 626/94). Il Servizio di gestione delle emergenze (squadra di primo soccorso – squadra per l’emergenza incendio) risponde a quanto richiesto dalla normativa, in quanto formato mediante la frequenza di corsi specifici. 3. ANALISI, PIANIFICAZIONE E CONTROLLO Nel presente Documento di Valutazione dei rischi, è dichiarato il programma di prevenzione con gli obiettivi da raggiungere, i mezzi necessari, le priorità degli interventi necessari, i tempi di realizzazione e momenti di verifica (art. 4 D.Lgs. 626/94). 4. INFORMAZIONE - FORMAZIONE Tutti i lavoratori dovranno ricevere una informazione e formazione sufficiente ed adeguata specificamente incentrata sui rischi relativi al proprio ruolo ed alla mansione ricoperta. (art. 4, 21 e 22 D.Lgs. 626/94). 5. PARTECIPAZIONE Il lavoro è svolto secondo procedure chiare e note ai lavoratori, alla formulazione delle quali gli stessi sono stati chiamati a contribuire (art. 3 D.Lgs. 626/94). Il Dirigente Scolastico intende svolgere con frequenza almeno annuale la riunione periodica di Prevenzione e Protezione dai rischi (art. 11 D.Lgs. 626/94). Deve esistere una collaborazione attiva fra Capo d’Istituto, Servizio di Prevenzione e Protezione, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza ed Ente proprietario dell’edificio (art. 9, 11, 17, 19 D.Lgs. 626/94). 6. NORME E PROCEDURE DI LAVORO (Collaboratori scolastici) Durante le operazioni di pulizia devono ridursi al minimo i rischi derivanti da manipolazione manuale di oggetti : ferite da taglio, schiacciamenti, scivolamenti, cadute, esposizione e contatto ad agenti chimici (detergenti, sanificanti, disinfettanti) per tutto il personale addetto. Il personale addetto dovrà pertanto attenersi alle norme d’uso dei singoli prodotti e nel caso ravvisasse rischi di qualunque genere avvisare il Rappresentante LS. DVR media 2005 Pagina 26 di 45 7. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE I DPI, eventualmente da adottarsi (V. laboratori), devono risultare alle norme di cui al D.Lgs. 475/92, sono adeguati ai rischi da prevenire e alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro e tengono conto delle esigenze ergonomiche o di salute di studenti, docenti e personale ATA. Dovrà essere controllata periodicamente la loro funzionalità ed efficienza e all’occorrenza, sentito il parere del RSPP, sostituiti. 8. EMERGENZA E PRONTO SOCCORSO Esiste il Piano di Emergenza che comprende un Piano antincendio ed un Piano di evacuazione, il cui contenuto è adeguato alle necessità della Scuola, da rendere noto a studenti e personale; tale Piano periodicamente verrà simulato (almeno due volte nel corso dell’anno scolastico) - art. 4, 21 e 22 D.Lgs. 626/94 - D.M. 26.8.92. La popolazione scolastica sarà informata e formata sulle modalità di autoprotezione, di evacuazione e di comportamenti da tenere in caso di emergenza. Esiste un acceso di larghezza adeguata (m. 4,00) dalla strada per l'intervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco. (art. 12, 13 D.Lgs. 626/94) ed esiste un servizio di Primo Soccorso. (art. 13 D.Lgs. 626/94). 9. LAVORI IN APPALTO Se verranno affidati lavori in appalto per opere di manutenzione ordinaria e/o straordinaria, l’Amministrazione Comunale, quale Committente, fornirà agli appaltatori, e viceversa, informazioni relative ai rischi specifici esistenti nella scuola, e le procedure a cui dovranno attenersi, alla presenza di eventuali impianti ed attrezzature pericolose (art. 7 D.Lgs. 626/94) Salute e sicurezza di lavoratori e studenti 10. IMPIANTO ELETTRICO L'impianto elettrico funziona normalmente ed è provvisto di interruttore generale ma, nonostante le ripetute richieste inoltrate all’Ufficio Tecnico comunale,non è ancora pervenuta la relativa dichiarazione di conformità prevista dalla normativa (Legge 46/90). Manca un diffusore sonoro per segnalare l’emergenza, collegato con l’impianto elettrico di emergenza. è stato completamente rifatto nell’estate 2006 conformemente alle normative vigenti; sono previsti diffusori sonori per l’attivazione del segnale di emergenza antincendio in tutti i piani (almeno 2 per piano) ed anche sensori di fumo per l’attivazione in automatico. Il segnale antincendio è attualmente utilizzato anche come segnale di evacuazione, pur non avendone le caratteristiche adeguate (non è sufficientemente udibile in tutti i locali e dovrebbe essere un suono prolungato, anziché intermittente. Richiesta di adeguamento. 11. ANTINCENDIO / VIE ED USCITE D’EMERGENZA Attualmente i mezzi di estinzione e le vie di uscita e di emergenza sono sostanzialmente conformi a quanto indicato nell’art. 33 del D.Lgs. 626/94 e nel DM 26.8.92 (Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica - G.U. n. 218 del 16.9.92). Gli archivi, invece, risultano essere ancora sprovvisti di apposito impianto di spegnimento incendio a pioggia. Sono presenti sensori antifumo con attivazione automatica allarme e chiusura erogazione gas. 12. RUMORE E COMFORT ACUSTICO E’ presente la Valutazione del rumore (Autocertificazione del Dirigente Scolastico) e verrà rispettata la periodicità prevista dalla valutazione (art.40 del D.Lgs. 277/91). 13. CARICO LAVORO FISICO (MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI) I lavoratori che, nello svolgimento della propria funzione, dovessero essere sottoposti a DVR media 2005 Pagina 27 di 45 movimentazione manuale dei carichi, si atterranno a quanto previsto dall’art. 47 del D.Lgs. 626/94: per carichi (attrezzi, cose) gravosi da sollevare, anche occasionalmente, di peso superiore a 30 kg per gli uomini, 20 kg per donne ed adolescenti maschi, 15 kg per adolescenti femmine verrà adottata ogni misura tecnica, organizzativa, procedurale, di informazione e formazione che possa eliminare o anche solo ridurre i rischi per la salute. Inoltre, in base al D.Lgs. 26 marzo 2001 n. 151 (“Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”) art. 7 comma 1 “è vietato adibire le lavoratrici (madri) al trasporto e al sollevamento di pesi, nonché ai lavori pericolosi, faticosi e insalubri”. L’art. 12 del citato D.Lgs. precisa che “qualora i risultati della valutazione di cui all’art. 11, comma 1, rivelino un rischio per la sicurezza e la salute delle lavoratrici (madri), il datore di lavoro adotta le misure necessarie affinchè l’esposizione al rischio delle lavoratrici sia evitata, modificandone temporaneamente le condizioni o l’orario di lavoro. Ove la modifica delle condizioni o dell’orario di lavoro non sia possibile per motivi organizzativi o produttivi, il datore di lavoro applica quanto stabilito dall’art. 7, commi 3, 4 e 5, dandone contestuale informazione scritta al servizio ispettivo del Ministero del Lavoro competente per territorio, che può disporre l’interdizione dal lavoro per tutto il periodo di cui all’art. 6, comma 1, in attuazione di quanto previsto all’art. 17”. 14. IL RISCHIO BIOLOGICO Per “rischio biologico” si intende il rischio che deriva dal possibile contatto con sostanze organiche (sangue, urine, feci), che potrebbero trasmettere malattie, o con sostanze colturali (da laboratorio), che potrebbero provocare anche allergie e intossicazioni. In un contesto scolastico privo di particolari attività specialistiche e nell’ambito delle normali attività di pulizia il rischio biologico è praticamente limitato alla pulizia dei servizi igienici, fatte salve le punture da siringhe o la raccolta di rifiuti infetti dopo medicazioni, che fanno riferimento agli accorgimenti di prudenza presentati nella scheda 4. Nella pulizia dei servizi igienici va dunque sempre prestata molta attenzione e vanno sempre usati i dispositivi di protezione individuale, di volta in volta più adatti, che riparino efficacemente da contatti diretti e da schizzi repellenti (mascherine, occhiali, guanti di gomma fino all’avambraccio tra l’altro obbligatori quando si usano sostanze corrosive -, grembiule o tuta - eventualmente di tipo “usa e getta” nel caso di pulizie straordinarie). Una cura particolare deve essere dedicata alla pulizia di questi dispositivi dopo l’attività, oltre che, ovviamente, alla pulizia degli strumenti usati (scopini, scopettoni, stracci, ecc.). Circa l’importanza dell’uso dei dispositivi di protezione individuale, non si dimentichi che, a prescindere dal rischio biologico, per la pulizia dei servizi igienici vengono di solito impiegati in maggiore quantità i prodotti più dannosi (disincrostanti, ecc.). 15. MICROCLIMA Lavoratori e studenti non sono esposti a correnti d'aria fastidiose e non ci sono lamentele per carenze di ricambi d’aria. Non esiste impianto di condizionamento e gli ambienti sono provvisti di impianto di riscaldamento funzionante e opportunamente regolato. La temperatura degli ambienti adibiti ad usi scolastici, in condizioni invernali ed estive, risponde alla norma. Le finestre del lato sud dell’edificio sono state rifatte durante l’estate 2008, in modo conforme alla legislazione vigente. Le finestre di dimensioni maggiore, che potrebbero costituire pericolo in fase di apertura, devono essere chiuse con chiave in possesso del personale ATA ed aperte per le procedure di pulizia e aerazione dei locali quando non sono presenti gli alunni; in ogni aula ci sono minimo tre finestre apribili a vasistas, senza rischio per gli alunni e che garantiscono un sufficiente ricambio d’aria durante le lezioni. Durante il primo anno di posa (a.s. 2008/09) andrà verificata la necessità di apporre delle tende per schermare la luce del sole. Sono state adeguate anche le aperture dei bagni e dell’aula infermeria ed auletta per il sostegno a nord dell’edificio. Rimangono da sostituire le restanti finestre: a piano terra del lato ovest e quelle del lato nord, nella stragrande maggioranza dei DVR media 2005 Pagina 28 di 45 locali, sono in legno verniciato o con profilo di metallo con specchiatura in vetro particolarmente sottile e non isolante, prive di guarnizioni e con apertura non idonea; pertanto non rispondono ai requisiti di sicurezza, di isolamento termico e di risparmio energetico richiesti dalla normativa vigente. Lo stesso discorso vale anche per le finestre dei bagni che sono in ferro, con apertura a vasistas, senza vetrocamera, in stato di conservazione precario e, in qualche caso con i meccanismi di apertura rotti, che rendono i serramenti pericolosi. Soltanto i serramenti dell'aula stampa, dell'aula gruppi e della sala docenti, poste al P. Rialzato, pur essendo in legno e privi di guarnizioni, sono dotati di doppi vetri. (modificato ottobre 2008) 16. ILLUMINAZIONE Tutti i locali hanno un livello di illuminazione naturale adeguato, ma nei luoghi di lavoro, ed in particolar modo nei locali ad uso amministrativo e nell’ufficio di Presidenza va verificato il grado di illuminazione artificiale,in modo da salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere dei lavoratori. I locali di passaggio e i corridoi hanno un sufficiente grado di illuminazione naturale, grazie alla presenza di ampie finestre. 17. ARREDI L’arredamento, piuttosto obsoleto rispetto quanto di nuovo viene proposto, è comunque per forma e dimensione adeguato alle varie classi di età degli studenti ed al tipo di scuola. I banchi da 45 x 60 cm (a fronte dei 60 x 60 cm proposti dalla nuova normativa) e le cattedre da 130 x 65 cm presentano le superfici di lavoro in materiale e in colore idoneo, ma risultano essere prive di bordi arrotondati, come da D.M. 18.12.1975. Le armadiature metalliche presenti nelle aule non sono ancorate alle pareti. 18. ATTREZZATURE Scale Le scale manuali si utilizzano solo in modo occasionale e vengono comunque usate correttamente (per raggiungere la quota per brevissime operazioni e non per lavori prolungati nel tempo). E’ presente una unica scala portatile del tipo a compasso; sufficientemente resistente nell’insieme e nei singoli elementi, visto l’uso alquanto limitato, ma non di dimensioni appropriate all’uso. È sprovvista di dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità inferiori dei due montanti, ganci di trattenuta o appoggi antisdrucciolevoli alle estremità superiori. Le modalità d’uso delle scale manuali sono corrette ed in particolare è previsto, qualora sussista pericolo di sbandamento, che una seconda persona ne assicuri la stabilità. Macchine Tutte le “macchine” acquistate dopo il 21/09/96 sono dotate di marcatura CE di Conformità secondo quanto stabilito dal DPR 459/96; sono disponibili le Istruzioni per l’uso fornito a corredo della macchina stessa. Nello specifico trattandosi di una scuola media di primo grado, pertanto senza presenza di laboratori di tipo professionalizzante, il riferimento riguarda sostanzialmente le dotazioni in uso al personale di segreteria ed ai collaboratori scolastici, (fotocopiatrice, taglierina, rilegatrice ecc. sono di stretta competenza del personale sopra incaricato). Per quanto ai laboratori (informatico, artistico) si rimanda a pag. 13 e seguenti. Rischi legati alle attività svolte in ambienti specifici 19. AULE NORMALI Tutte le aule per le attività didattiche “normali”, visto il numero degli alunni, hanno caratteristiche tecniche dimensionali conformi alla normativa (lo standard minimo 1.80 mq/alunno è rispettato). L’altezza netta media delle aule è 296 cm. Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale da garantire una sufficiente illuminazione e DVR media 2005 Pagina 29 di 45 aerazione naturale, mentre il tipo di apertura, a battente, risulta essere estremamente pericoloso per gli alunni. Va anche segnalata la presenza di molti caloriferi sporgenti dalla muratura, e non incassati in nicchia, che risultano quindi essere pericolosi per gli alunni. La disposizione dei banchi all’interno dell’aula, se opportunamente gestita, non ostacola la via di fuga in caso di emergenza, pertanto è necessario non posizionare i banchi “a ferro di cavallo”. La pavimentazione è facilmente lavabile. Le porte si aprono correttamente verso l’esterno, ma vanno a ridurre la larghezza utile dei corridoi (D.M. 26/08/1992 – normativa antincendio per gli edifici scolastici). Nell’aula non vengono depositate attrezzature che possono creare condizioni di pericolo da parte degli studenti e insegnanti o che possono impedire la fruizione dello spazio in tutte le sue parti, ad eccezione degli zaini che sono obbligatoriamente depositati a terra. All’interno dell’unico armadio presente in ogni aula non vengono conservati materiali infiammabili o altri materiali a rischio chimico, biologico o di qualsiasi natura non attinente all’attività didattica. Si deve segnalare che, in qualche caso, l’armadio non è ancorato alla parete. L’impianto elettrico ha un numero sufficiente di punti luce, prese, interruttori. Se i docenti dovessero eseguire esperienze scientifiche in aule didattiche non attrezzate ad uso “laboratorio”, tali esperienze dovranno svolgersi in sicurezza, secondo procedure di lavoro idonee al fine di minimizzare i possibili rischi per insegnanti e studenti, usando materiali, sostanze e preparati non pericolosi. 20. AULE GRUPPI Esistono due aule per attività di gruppo. Quella al Piano Rialzato è dotata di una porta che apre verso l’interno del locale, anziché verso l’esterno e il numero massimo di alunni presenti può essere di 8; tale limite può essere saltuariamente derogato tenendo la porta di ingresso aperta e aerando frequentemente (dopo ogni ora di lezione) il locale. (in grassetto testo modificato aprile 2007) mentre quella al Piano Secondo riceve l’illuminazione naturale da finestre alte, con serramenti in ferro, con apertura a vasistas, senza vetrocamera, in stato di conservazione precario e, in qualche caso con i meccanismi di apertura rotti, che li rendono pericolosi. 21. AULE SPECIALI / LABORATORIO INFORMATICO, ARTISTICO, MUSICALE Il pavimento degli spazi di lavoro è adeguato alle condizioni d’uso, uniforme e non sdrucciolevole. Le porte dei locali di lavoro consentono una rapida uscita di insegnanti e studenti verso l’esterno, sono apribili dall’interno, libere da impedimenti all’apertura, di larghezza adeguata ed in numero sufficiente. Dovranno essere a disposizione, mantenuti efficienti e sempre indossati i DPI necessari nelle diverse operazioni (soltanto dove richiesti – vedi schede pagg. 13 e 14). Il laboratorio di musica è sprovvisto di isolamento acustico, indispensabile per rendere i locali idonei a svolgere attività di tipo musicale. Si spera che, in tempi brevi, l’inconveniente possa essere risolto. Si deve segnalare, inoltre, che gli armadi non sono ancorati alle pareti. 22. AULA MAGNA L’aula magna, posta al secondo piano dell’edificio, può ospitare circa 90 persone. E’ provvista di una uscita di emergenza a norma, che immette sulla scala di emergenza esterna. Nel caso lo spazio venga richiesto da Enti o gruppi appartenenti all’associazionismo locale o direttamente dall’Amministrazione Comunale, per attività e/o incontri in orario extrascolastico, sarà cura della Presidenza inviare al Sindaco (il quale comunicherà preventivamente il nominativo di un eventuale Preposto) una lettera finalizzata all’assunzione di responsabilità in ordine alla sicurezza delle persone presenti. 23. SALA DOCENTI Il locale è ad uso esclusivo dei Docenti, che lo utilizzano anche per deposito di materiale personale e didattico. Non presenta problemi particolari per illuminazione, aerazione, per dimensione e per arredi. Da segnalare il senso di apertura della porta, che avviene verso l’interno del locale, anziché DVR media 2005 Pagina 30 di 45 nel senso dell’esodo. DVR media 2005 Pagina 31 di 45 24. UFFICI SEGRETERIA E PRESIDENZA Gli uffici, posti al primo piano dell’edificio, sono costituiti da una segreteria, un ufficio per il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi e un ufficio per il Dirigente scolastico. Tutti e tre i locali non presentano particolari problemi, se non per quanto riguarda i serramenti esterni: sono in legno verniciato con vetro particolarmente sottile e non isolante, privi di guarnizioni e non sono quindi rispondenti ai requisiti di isolamento termico e di risparmio energetico richiesti dalla Legge 9 gennaio 1991 n.10. Per cause legate alle attività richieste, la distribuzione delle mansioni e dei compiti lavorativi comportanti l’uso di videoterminali non evita, probabilmente, la ripetitività e la monotonia delle operazioni. Si ricorda che gli addetti non devono operare per più di 4 ore consecutive giornaliere e comunque non più di 20 ore settimanali al Vdt (come normato dalla legge). Il Capo d’Istituto assicura informazione e formazione adeguata ai lavoratori in ordine alle modalità di svolgimento dell’attività comportante uso di videoterminali, ai rischi connessi e alle misure per evitarli. (art. da 50 a 59 D.Lgs. 626/94 e Allegato 7). 25. AULA STAMPA Posta al Piano Ingresso (Piano Rialzato), è dotata di fotocopiatrice e fotostampatore. I serramenti esterni, in legno e privi di guarnizioni, sono dotati di doppi vetri. 26. LOCALI ACCESSORI Archivio, posto al Piano ingresso (P. rialzato): i faldoni e i fascicoli, in materiale cartaceo, sono ammassati su scaffali ancorati alle pareti, ma non riportanti la portata massima consentita (D.Lgs. 626/94). Locale quadri elettrici, sito al Piano ingresso (P. rialzato), utilizzato impropriamente come ripostiglio e deposito di materiale per pulizie. Non sono presenti liquidi infiammabili. Sottoscala, posto al Piano terra, utilizzato come ripostiglio. 27. MENSA Il locale mensa è destinato esclusivamente al consumo dei cibi, che vengono cucinati in altra sede. La cucina serve soltanto per la preparazione delle porzioni, prima di essere servite ai tavoli. I caloriferi presenti nel locale sono spigolosi e sporgono dalle murature, anziché essere incassati in nicchia. Attualmente sono comunque privi di protezioni Dal 2008/09 a causa della riforma della scuola secondaria di primo grado non si svolge più il servizio mensa; le lezioni sono svolte in orario antimeridiano. DVR media 2005 Pagina 32 di 45 28. ATTIVITA’ SPORTIVE: SPAZI ESTERNI ATTREZZATI Le attività sportive si svolgono nel Palazzo dello sport, di proprietà del Comune, che sorge non molto distante dalla scuola. L’area esterna viene utilizzata dagli alunni soltanto nella pausa mensa, o in caso di evacuazione, in quanto vi è collocato il “punto di raccolta”. Non è possibile parcheggiare auto all’interno del cancello, tranne su esplicita autorizzazione del D.S. o per esigenze particolari; in ogni caso è fatto divieto assoluto di movimentazione mezzi durante l’ingresso e l’uscita degli alunni rispettivamente all’inizio ed alla fine delle lezioni. I mezzi eventualmente parcheggiati in nessun caso possono restringere lo spazio pedonale per l’evacuazione dell’edificio e per il raggiungimento del posto sicuro di raccolta. (in grassetto testo modificato aprile 2007) 29. SERVIZI IGIENICI Esistono 2 servizi igienici per il personale, uno al Piano Terra e uno al Piano Secondo, e non sono contraddistinti per maschi e femmine. Al P. Terra è posto un servizio igienico per disabili. I servizi igienici destinati agli studenti sono così ripartiti: Al P. Terra due blocchi da tre bagni e antibagno, uno per maschi e uno per femmine. Al P. Primo due blocchi da tre bagni e antibagno, uno per maschi e uno per femmine, quest’ultimo sprovvisto di piletta di scarico a pavimento. Al P. Secondo si trova un blocco da tre bagni con antibagno. I bagni sono costituiti da box le cui pareti divisorie sono alte 2,10 m., ma le porte si aprono verso l’interno anziché verso l’ esterno. In tutti i bagni degli alunni i rivestimenti delle pareti sono alti soltanto m. 1,50. 30. BARRIERE ARCHITETTONICHE Caratteristiche esterne e interne. L’accesso all’area esterna avviene attraverso un vialetto in leggera pendenza, che porta all’ingresso dell’edificio (P. Rialzato). Il passaggio è mantenuti libero da ostacoli (auto, moto, biciclette in sosta, sacchi spazzatura, ecc.). Il portico che sormonta l’ingresso, affacciandosi sul vialetto, forma un gradino con un dislivello che varia da 1 cm. A 8 cm., oltretutto poco visibile. E’ presente un locale igienico agibile al disabile in carrozzina e opportunamente attrezzato, di dimensioni cm 180 x 196, con porta di accesso scorrevole sia per l’antibagno che per il bagno, situato al P. Terra. 31. COMPORTAMENTI Al fine di evitare incidenti che possono comportare danni e infortuni, anche di grave entità è indispensabile che tutti i Docenti si attivino nella vigilanza degli studenti. In modo particolare durante il cambio dell’ora, durante l’intervallo e all’ingresso / uscita dalla Scuola. A tale proposito esiste un regolamento interno, approvato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto; è buona norma provvedere alla lettura agli studenti del medesimo non solamente all’inizio dell’anno scolastico, alla sua esposizione in ogni aula ed ad un’attenta vigilanza funzionalmente al suo rispetto da parte di tutti gli studenti. Nel caso di Visite di istruzione o comunque di uscite dall’Istituto scolastico, sarà cura del Docente promotore o del responsabile nominato dal Collegio docenti attuare tutte le procedure di rito. Dovrà inoltre promuovere iniziative di sensibilizzazione alla sicurezza nei confronti degli studenti secondo le diverse casistiche o caratteristiche della visita, curandosi di fornire informazioni precise anche ai genitori. Nel Piano di Emergenza (in fase di definizione) esiste un capitolo (protocollo interno) relativo alle procedure di emergenza; al suo interno sono previste indicazioni in merito. DVR media 2005 Pagina 33 di 45 C - INTERVENTI DA PROGRAMMARE area cortiva Scheda n°1 N DESCRIZIONE VALUTAZIONE RISCHI PROGRAMMAZIONE INTERVENTI 1 I muretti bassi che delimitano il portico di Eliminare i muretti, in modo 2 3 4 5 6 Modifiche/aggiornamenti da non Effettuato ottobre 2007 ingresso, oltre che essere spigolosi, ostacolare il deflusso degli utenti della restringono il passaggio creando un imbuto scuola. e, in caso di emergenza, risultano essere fonte di pericolo. R = 2x1 R = 2 Il gradino lungo il portico di ingresso, da un Realizzare un piano inclinato (scivolo) per Effettuato ottobre 2007 minimo di cm 1 ad un massimo di cm 8, oltre superare il gradino. che costituire una barriera architettonica risulta anche essere una fonte di pericolo, in quanto poco visibile. R = 2x1 R = 2 La pavimentazione dell’area esterna (campo Realizzare una nuova pavimentazione e, Misura alternativa: utilizzo da parte di gioco) è sconnessa e scheggiata in più punti nel frattempo, provvedere a rappezzare le max. 30 alunni dello spazio cortivo; non e può essere causa di inciampo e di caduta. parti sconnesse. utilizzare per pallavolo R = 2x1 R = 2 La putrella verticale della struttura della scala Rivestire la putrella con materiale antiurto. Settembre 2008 antincendio ostacola il passaggio dall’uscita di emergenza. R = 2x1 R = 2 La recinzione sul lato Nord-Ovest dell’edificio Sostituire la recinzione in rete metallica tempi: in occasione della costruzione è costituita da un muretto in calcestruzzo con con altro tipo o, comunque, sostituire le dell’eliporto dell’ospedale sovrastante rete metallica, in cattivo stato e, parti in cattivo stato. Sistemata recinzione ottobre 2009 rotta in più punti, può essere causa di infortunio. R = 1x1 R = 1 Taglio o sistemazione alberi a nord edificio Con completamento area eliporto (salubrità del tetto e rischio caduta per frana o bufera vento) DVR media 2005 Pagina 34 di 45 piano terra N 1 2 3 4 5 6 7 8 Scheda n°2 DESCRIZIONE VALUTAZIONE RISCHI PROGRAMMAZIONE INTERVENTI Tutto il piano è sprovvisto di impianto di Dotare tutto l’edificio di un nuovo impianto diffusione sonora per l’emergenza. di diffusione sonora per l’emergenza e, R = 2x3 R = 6 nel frattempo, tenere a portata di mano un segnalatore acustico di emergenza. I caloriferi presenti nell’edificio sono sporgenti dalle murature e sono sprovvisti di copricaloriferi o di altri sistemi di protezione. R = 2x2 R = 4 Gli appendiabiti nel corridoio sono spigolosi. R = 2x2 R = 4 Gli armadi di molte classi non sono ancorati alle pareti. R = 2x2 R = 4 I parapetti delle finestre hanno una altezza inferiore a m. 1,00; inoltre i serramenti sono sprovvisti di doppi vetri, guarnizioni di chiusura ed il sistema di apertura è pericoloso per gli alunni (apertura ad ante battenti) in quanto sprovviste di sistemi di bloccaggio. R = 2x2 R = 4 Tutte le porte delle aule, aprendosi verso i corridoi interni, vanno a ridurne la larghezza utile e sono fonte di pericolo per chi transita lungo il corridoio stesso. R = 3x1 R = 3 Le porte dei bagni degli alunni si aprono verso l’interno, anziché verso l’esterno. R = 1x2 R = 2 Il rivestimento delle pareti dei bagni degli alunni è alto m. 1,50 R = 1x1 R = 1 DVR media 2005 Modifiche/aggiornamenti Attuato con rifacimento dell’impianto elettrico nell’estate 2006 Adeguare il livello sonoro dell’allarme all’interno o predisporre una sirena per l’evacuazione Misura alternativa: adeguare i comportamenti in aula alla presenza del rischio, evitare la corsa e giochi con uso di palloni. Effettuato marzo 2007 Inserirli, ove possibile, nello spessore dei muri perimetrali. Nel frattempo provvedere a proteggerli mediante idonei copricaloriferi privi di spigoli vivi. Sostituire gli appendiabiti con altri idonei, arrotondati. Ancorare gli armadi alle pareti. Effettuato novembre 2005 Alzare il parapetto a m. 1,00 e sostituire i Programma interventi 2008 e 2009 serramenti con altri provvisti di doppi vetri Estate 2008: rifacimento serramenti e di sistemi di apertura idonei. lato sud edificio e messa a norma serramenti bagni, Segnalare sul pavimento lo spazio di effettuato ottobre 2005 apertura delle porte con una striscia colorata. Arretramento della porta in modo che non invada lo spazio del corridoio. Invertire il senso di apertura delle porte. Portare il rivestimento delle pareti a m. Misura alternativa: pulizia accurata dei 1,80 servizi igienici Pagina 35 di 45 piano rialzato (ingresso) N 1 2 4 Scheda n°3 DESCRIZIONE VALUTAZIONE RISCHI PROGRAMMAZIONE INTERVENTI Modifiche/aggiornamenti I caloriferi presenti nell’edificio sono sporgenti dalle murature e sono sprovvisti di copricaloriferi o di altri sistemi di protezione. R = 2x2 R = 4 Le porte dell’aula gruppi e dell’aula docenti si aprono verso l’interno del locale. R = 2x2 R = 4 Inserirli, ove possibile, nello spessore dei muri perimetrali. Nel frattempo provvedere a proteggerli mediante idonei copricaloriferi privi di spigoli vivi. Invertire il senso di apertura delle porte Misura alternativa: adeguare i comportamenti in aula alla presenza del rischio, evitare la corsa e giochi con uso di palloni. Misura alternativa: adeguare i comportamenti in aula alla presenza del rischio, tenere la porta dell’aula aperta e/o limitare il numero dei presenti (max.15). effettuata ricognizione del carico a gennaio 2007 La scaffalatura metallica dell’archivio non Fornire l’archivio di scaffalatura a norma. riporta il carico massimo consentito. R = 1x3 R = 3 DVR media 2005 Pagina 36 di 45 piano primo N 1 2 3 4 5 Scheda n°4 DESCRIZIONE VALUTAZIONE RISCHI PROGRAMMAZIONE INTERVENTI Modifiche/aggiornamenti Tutto il piano è sprovvisto di impianto di Dotare tutto l’edificio di un nuovo impianto diffusione sonora per l’emergenza. di diffusione sonora per l’emergenza e, R = 2x3 R = 6 nel frattempo, tenere a portata di mano un segnalatore acustico di emergenza. I caloriferi presenti nell’edificio sono sporgenti dalle murature e sono sprovvisti di copricaloriferi o di altri sistemi di protezione. R = 2x2 R = 4 Gli appendiabiti sono spigolosi R = 2x2 R = 4 I parapetti delle finestre delle aule e degli uffici hanno un’altezza inferiore a m. 1,00; inoltre i serramenti sono sprovvisti di doppi vetri, guarnizioni di chiusura ed il sistema di apertura è pericoloso per gli alunni (apertura ad ante battenti) in quanto sprovviste di sistemi di bloccaggio. R = 2x2 R = 4 Le finestre dei bagni sono in ferro, senza vetrocamera, con apertura a vasistas, in stato di conservazione precario e, in qualche caso, con i meccanismi di apertura rotti. R = 2x2 R = 4 DVR media 2005 Attuato con rifacimento dell’impianto elettrico nell’estate 2006 Adeguare il livello sonoro dell’allarme all’interno o predisporre una sirena per l’evacuazione Misura alternativa: adeguare i comportamenti in aula alla presenza del rischio, evitare la corsa e giochi con uso di palloni. Effettuato marzo 2007 Inserirli, ove possibile, nello spessore dei muri perimetrali. Nel frattempo provvedere a proteggerli mediante idonei copricaloriferi privi di spigoli vivi. Sostituire gli appendiabiti con altri idonei, arrotondati. Alzare il parapetto a m. 1,00 e sostituire i Programma interventi 2008 e 2009 serramenti con altri provvisti di doppi vetri Estate 2008: rifacimento serramenti e di sistemi di apertura idonei. lato sud edificio e messa a norma serramenti bagni, infermeria Sostituire i serramenti vetrocamera. Pagina 37 di 45 e dotarli di Effettuato novembre 2005 6 7 8 Il laboratorio di artistica è sprovvisto di estintore R=1X3 R=3 Tutte le porte delle aule, aprendosi verso i corridoi interni, vanno a ridurne la larghezza utile e sono fonte di pericolo per chi transita lungo il corridoio stesso. R = 3x1 R = 3 I bagni degli alunni sono privi di piletta di scarico a pavimento e i rivestimenti delle pareti sono alti soltanto m. 1,50. R = 1x1 R = 1 DVR media 2005 dotare di estintore a CO2 il lab. di artistica dotato estintore gennaio 2007 Segnalare sul pavimento lo spazio di effettuato ottobre 2005 apertura delle porte con una striscia colorata. Arretramento della porta in modo che non invada lo spazio del corridoio. Realizzare la piletta di scarico a Misura alternativa: pulizia accurata dei pavimento ed alzare il rivestimento delle servizi igienici pareti a m. 1,80. Pagina 38 di 45 piano secondo N 1 2 3 4 5 6 7 Scheda n°5 DESCRIZIONE VALUTAZIONE RISCHI PROGRAMMAZIONE INTERVENTI Modifiche/aggiornamenti Tutto il piano è sprovvisto di impianto di diffusione sonora per l’emergenza. R = 2x3 R = 6 Dotare tutto l’edificio di un nuovo impianto di diffusione sonora per l’emergenza e, nel frattempo, tenere a portata di mano un segnalatore acustico di emergenza. I caloriferi presenti nell’edificio sono sporgenti dalle murature e sono sprovvisti di copricaloriferi o di altri sistemi di protezione. R = 2x2 R = 4 Le finestre dei bagni sono in ferro, senza vetrocamera, con apertura a vasistas, in stato di conservazione precario e, in qualche caso, con i meccanismi di apertura rotti. R = 2x2 R = 4 Questo piano è dotato di un solo estintore. R = 1x3 R = 3 Inserirli, ove possibile, nello spessore dei muri perimetrali. Nel frattempo provvedere a proteggerli mediante idonei copricaloriferi privi di spigoli vivi. Sostituire i serramenti e dotarli di vetrocamera. Attuato con rifacimento dell’impianto elettrico nell’estate 2006 Adeguare il livello sonoro dell’allarme all’interno o predisporre una sirena per l’evacuazione Misura alternativa: adeguare i comportamenti in aula alla presenza del rischio, evitare la corsa e giochi con uso di palloni. Sistemazione con serramenti adeguati durante l’estate 2008; sistemazione finestre aula per il sostegno Adeguare l’impianto antincendio alla normativa vigente, aggiungendo un estintore a CO2 nel lab. informatica. Segnalare sul pavimento lo spazio di apertura delle porte con una striscia colorata. Arretramento della porta in modo che non invada lo spazio del corridoio. Invertire il senso di apertura delle porte. aggiunto estintore laboratorio informatica settembre 2006 di Tutte le porte delle aule, aprendosi verso i effettuato ottobre 2005 corridoi interni, vanno a ridurne la larghezza utile e sono fonte di pericolo per chi transita lungo il corridoio stesso. R = 3x1 R = 3 Le porte dei bagni degli alunni si aprono Misura alternativa: sorveglianza verso l’interno, anziché verso l’esterno. assidua da parte personale ATA R = 1x2 R = 2 Il rivestimento delle pareti dei bagni degli Alzare il rivestimento delle pareti a m. Misura alternativa: pulizia accurata dei alunni è alto soltanto m. 1,50 anziché m. 1,80. servizi igienici 1,80. R = 1x1 R = 1 DVR media 2005 Pagina 39 di 45 D - COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE E FIGURE PROFESSIONALI Nell’individuazione e valutazione dei fattori di rischio, nell’individuazione delle misure preventive e protettive, nell’elaborazione delle procedure di sicurezza, nella stesura dei programmi di informazione e formazione, ci si è avvalsi del Responsabile del S.P.P. Nella effettuazione della Valutazione si è tenuto conto dei commenti e delle osservazioni dei lavoratori(docenti e non) coinvolti. Nel corso dei sopralluoghi negli ambienti di lavoro sono stati coinvolti i seguenti lavoratori: Prof. Bonzi Franco RSPP Sig.ra Rangeloni Alessandra RLS Sig. Galizzi Bernardo coordinatore del Servizio di Protezione e Prevenzione Dall'apposito Verbale redatto dal RSPP risulta che il personale è stato informato del contenuto del presente Documento, nonché dei nominativi dei lavoratori designati come: RSPP, RLS, Addetti a compiti di emergenza. Inoltre risulta essere stato formalizzato il programma dell’attività di informazione - formazione relativa ai rischi specifici a tutto il personale in servizio. La Valutazione dei rischi della Scuola si è svolta mediante: analisi delle fonti informative e della documentazione di sicurezza esistente identificazione dei fattori di rischio e del personale: docenti e non e studenti esposti sopralluoghi con compilazione delle liste di controllo sopralluoghi del RSPP, anche in presenza del RLS. La Valutazione dei rischi, l’individuazione delle misure preventive e protettive e la programmazione sono state effettuate dalle seguenti figure professionali: Nome Cognome Prof. Bonzi Franco Sig.ra Rangeloni Alessandra Sig. Galizzi Bernardo Prof. Almagioni Maurizio Geometra Galizzi Giorgio Prof. Gambardella Vincenzo DVR media 2005 Qualifica professionale Dirigente Scolastico - RSPP Collaboratore Scolastico - RLS coordinatore del SPP consulente per l’Istituto capo ufficio tecnico Comune di S. Giovanni B.co docente responsabile del plesso Pagina 40 di 45 E - RISULTATI DELLA VALUTAZIONE Conformemente alla Metodologia di cui al Punto B, è stata effettuata la Valutazione dei Rischi e sono state applicate e compilate le liste di controllo per l’intero edificio scolastico. La compilazione delle liste di controllo ha consentito e consentirà in futuro di individuare e quantificare i rischi, di definire gli interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene del lavoro con un programma di attuazione basato su priorità ben definite. Tali priorità di intervento, definite in base alla metodologia di cui al Capitolo B3, verranno rispettate seguendo un programma di attuazione che associ scadenze più ravvicinate a quelle misure aventi rischio maggiore, secondo il seguente criterio e i seguenti tempi: Livello di rischio Tipo di urgenza R6 Azioni correttive immediate 3R4 Azioni correttive da programmare con urgenza Azioni correttive/migliorative da programmare nel brevemedio termine 1R2 Data max di attuazione prevista MAX. 30 GG. MAX. 90 GG. COMPATIBILMENTE ALLA DISPONIBILITA’ DELL’AMM. COMUNALE In caso di rischio del tipo R 6 accertato (spazi, strumenti, impianti ecc.), dovrà immediatamente essere data informazione al RLS; al RSPP, o direttamente al Dirigente Scolastico; pertanto , ogni attività che coinvolga il personale e/o gli studenti da ritenersi “ a rischio ” sarà sospesa in attesa di interventi atti alla rimozione del rischio rilevato. Viene stabilito il seguente programma d’attuazione degli interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene del lavoro; tali interventi sono stati individuati durante la Valutazione dei rischi. I tempi indicati per la realizzazione sono commisurati all’entità dei rischi e alla reale fattibilità. Le verifiche dell’efficienza delle misure attuate e di realizzazione di quelle programmate saranno svolte con cadenza almeno annuale, in occasione della riunione del Servizio di Prevenzione e Protezione. L’organizzazione delle suddette verifiche sarà curata dal Servizio di Prevenzione e Protezione. DVR media 2005 Pagina 41 di 45 Programma d’attuazione degli interventi di miglioramento DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA E DI IGIENE DEL LAVORO NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “C. CERESA” DI SAN GIOVANNI BIANCO. R=6 tempi previsti IMPIANTO ELETTRICO - Dotare tutto l’edificio di un nuovo impianto di dicembre 2005 diffusione sonora per l’emergenza. modifiche e adeguamenti rifacimento impianto ultimato ottobre 2006 elettrico Adeguare il livello sonoro dell’allarme all’interno o predisporre una sirena per l’evacuazione tempi previsti modifiche e adeguamenti CALORIFERI SPORGENTI Proteggere i caloriferi sporgenti dalle murature con adeguati copricaloriferi privi di spigoli vivi. richiesti preventivi ottobre 2005; effettuazione in base alla disponibilità economica adeguamento previsto entro 2007 priorità a quelli nei APPENDIABITI Sostituire gli appendiabiti esistenti con altri idonei, arrotondati richiesti ottobre 2005; effettuazione in base alla disponibilità economica R=4 corridoi Misura alternativa: adeguare i comportamenti in aula alla presenza del rischio, evitare la corsa e giochi con uso di palloni. preventivi Effettuato marzo 2007 ARREDO NON ANCORATO ALLE eseguito PARETI - Provvedere ad ancorare alle novembre 2005 pareti gli armadi presenti nelle aule. preventivi progetto PARAPETTI FINESTRE - Alzare il richiesti rifacimento ottobre 2005; parapetto delle finestre a cm. 100 serramenti parte 2007 e effettuazione in base 2008 (160.000 €) alla disponibilità parte programma triennale opere economica pubbliche 2006-2008 richiesti preventivi FINESTRE - Sostituire i serramenti ottobre 2005; Programma interventi 2008 con altri provvisti di doppi vetri e con effettuazione in base e 2009 sistemi di apertura adeguati, sia nelle alla disponibilità Estate 2008: rifacimento aule che negli uffici e nei bagni e economica serramenti lato sud edificio alzare il parapetto a m. 1,00 e messa a norma serramenti bagni, infermeria ed auletta piano superiore PORTE - Invertire il senso di apertura esame di fattibilità: entro settembre 2007 senza opere murarie delle porte dell’aula gruppi e della sala Settembre 2008 con priorità di rilievo entro docenti poste al Piano Rialzato. aula gruppi ed archivio dicembre 2005 DVR media 2005 Pagina 42 di 45 R=3 PORTE Tutte le porte delle aule, aprendosi verso l’esterno, vanno a ridurre la larghezza utile dei corridoi: - segnalare sul pavimento lo spazio di apertura delle porte con una striscia colorata. - arretramento porte in modo che non invadano lo spazio del corridoio tempi previsti modifiche e adeguamenti effettuato ottobre 2005 novembre 2005 dal personale dell’Istituto parere ai VV.F. successivo agli richiesta di parere interventi previsti per il ai VV.F. entro 2006 (entro 2007) dicembre 2005 ATTREZZATURE Fornire l’archivio di scaffalatura a norma, riportante la portata massima ANTINCENDIO - aggiunta di un estintore al lab. di artistica - aggiunta di un estintore al lab. di informatica R=2 accertamento presso fornitore accertato gennaio 2007 novembre 2005 attuato gennaio 2007 novembre 2005 attuato settembre 2006 tempi previsti PORTE Invertire il senso di apertura dei bagni degli prossima ristrutturazione alunni. edificio scolastico BARRIERE ARCHITETTONICHE Realizzare un piano inclinato (scivolo) per dicembre 2005 superare il gradino di accesso al portico di ingresso dell’edificio scolastico. MURETTO PORTICO Demolire i muretti che delimitano il portico di ingresso, per non ostacolare il deflusso degli utenti della scuola. PAVIMENTAZIONE Realizzare una nuova pavimentazione e, nel frattempo, provvedere a rappezzare le parti sconnesse della pavimentazione dell’area esterna da gioco. esame di fattibilità: senza opere murarie di rilievo entro dicembre 2005 compatibilità economica estate 2006 SCALA ESTERNA EMERGENZA Rivestire la putrella verticale delle struttura dicembre 2005 della scala antincendio con materiale antiurto. DVR media 2005 modifiche e adeguamenti Misura alternativa: sorveglianza assidua da parte personale ATA Effettuato ottobre 2007 Effettuato ottobre 2007 compatibilità estate 2009; economica Misura alternativa: utilizzo da parte di max. 30 alunni dello spazio cortivo; non utilizzare per pallavolo Settembre 2007 Settembre 2008 Pagina 43 di 45 R=2 tempi previsti Taglio o sistemazione alberi a nord edificio (salubrità del tetto e rischio caduta per frana o bufera vento) Con completament o area eliporto modifiche e adeguamenti R=1 RECINZIONE Sistemata ottobre 2009 Sostituire la recinzione in rete metallica sul entro 2007 con formazione lato Nord-Ovest dell’edificio con una integra eliporto Ospedale BAGNI Alzare il rivestimento dei bagni degli alunni prossima ristrutturazione fino a m. 1,80 e realizzare le pilette di scarico edificio scolastico a pavimento DVR media 2005 Misura alternativa: pulizia accurata dei servizi igienici Pagina 44 di 45 F - REVISIONI A Generalità n° revisione data 1 B Metodologia della valutazione 1 C D E Coinvolgime Professiona Risultati nto del lità e della personale risorse valutazione impiegate Programma di attuazione 1 1 3 F Aggiorna menti programm. Aggiunte modifiche 1 1 e/o 31/05/06 20/02/2007 31/05/06 firma Dirig. Scol. Bonzi Franco Bonzi Franco Bonzi Franco firma RSPP Bonzi Franco Bonzi Franco Bonzi Franco firma RLS Rangeloni A. Rangeloni A. Rangeloni A. n° revisione 4 data 04/02/2008 firma Dirig. Scol. firma RSPP firma RLS Criteri di revisione: I Punti del presente documento, in particolare i Punti A ed E, sono singolarmente passibili di revisione secondo i criteri temporali prescritti dal D.Lgs. 626/94. In linea generale le revisioni sono richieste: in occasione di modifiche significative ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori (Art.4 comma 7); all’atto della scelta di nuove attrezzature di lavoro, sostanze o preparati chimici impiegati, sistemazione dei luoghi di lavoro, in relazione alla natura della attività (Art.4 comma 1); in ogni caso ogni tre anni, pur non rilevata presenza di agenti cancerogeni o biologici (art. 63 comma 5 e art. 78 comma 3). per “aggiunte e/o modifiche” si intende la documentazione , la certificazione o gli interventi richiesti ed attuati. DVR media 2005 Pagina 45 di 45