…“Dovrai in verità intraprendere un altro viaggio
in mia compagnia, ed abbandonare quindi completamente la terra.
Ti devo condurre sulla Luna,
che, tra tutti i pianeti, si muove in cielo più vicina alla terra,
perché la medicina che può
rendere saggio Orlando viene tenuta là su.
Non appena la Luna questa notte sarà
giunta sopra di noi, ci metteremo sulla via per raggiungerla.“…
(Orlando furioso. Poema cavalleresco di Ludovico Ariosto 1532)
PROGETTO APOLLO
" ...credo che questo paese debba impegnarsi a realizzare
l'obiettivo, prima che finisca questo decennio, di far
atterrare un uomo sulla Luna e farlo tornare sano e salvo
sulla Terra. Non ci sarà nessun progetto spaziale più
impressionante per l'umanità, o più importante per
l'esplorazione dello spazio; e nessuno sarà così difficile e
costoso da realizzare...“
Con queste parole, pronunciate il 25 maggio del 1961 il
presidente degli Stati Uniti d’America John F. Kennedy
annuncia ad una sessione speciale del Congresso, la
volontà di portare un uomo sulla Luna.
Missioni ipotizzate


Ascesa diretta: Prevedeva un lancio diretto verso la
Luna. Ciò avrebbe richiesto un razzo NOVA molto più
potente di quelli dell'epoca. Secondo questo progetto
l'intera navicella sarebbe atterrata sulla Luna e poi
sarebbe ripartita verso la Terra.
Rendez-vous in orbita terrestre: avrebbe
richiesto il lancio di due razzi Saturn V, uno
contenente la navicella, l'altro destinato interamente
al propellente. La navicella sarebbe entrata in orbita e
poi rifornita del propellente che le avrebbe permesso
di raggiungere la Luna e tornare indietro. Anche in
questo caso sarebbe atterrata l'intera navicella.
 Rendez-vous in orbita lunare: Fu il piano che venne
realmente usato, fu ideato da John Houbolt ed è chiamato
tecnicamente LOR (Lunar orbit rendezvous). La navicella
era composta da moduli: il CSM (modulo di comando più
modulo di servizio) e il LEM (Lunar Excursion Module).
Il CSM conteneva la capsula per la sopravvivenza dei tre
astronauti e lo scudo termico per il rientro nell'atmosfera.
Il LEM, una volta separato dal CSM, doveva garantire la
sopravvivenza ai due astronauti che sarebbero scesi sulla
superficie lunare.
Profilo missione
Il modulo lunare (LEM) doveva svolgere una funzione di
ascesa e di discesa sul suolo lunare. Terminata questa
fase avrebbe dovuto agganciarsi con il CSM per il ritorno
sulla Terra.
Questo piano presentava il vantaggio che il LEM, dopo
essersi staccato dal CSM, era molto leggero, quindi più
manovrabile. Inoltre sarebbe stato possibile utilizzare un
solo razzo Saturn V.
Il programma Apollo incluse undici voli con esseri
umani a bordo, quelli tra la missione Apollo 7 e l'Apollo
17, tutti lanciati dal Kennedy Space Center, in Florida.
Nelle missioni dall'Apollo 4 all'Apollo 6 non furono
utilizzati astronauti (ufficialmente non esistono missioni
Apollo 2 e Apollo 3). L'Apollo 1, originalmente designato
per essere il primo con esseri umani, venne distrutto da
un incendio durante i test prima del lancio dove perirono i
tre astronauti a bordo. Il primo volo con esseri umani
venne effettuato con un razzo del tipo Saturn IB, tutti gli
altri utilizzarono i Saturn V.
APOLLO 1
Apollo 1 è il nome dato alla navicella Apollo/Saturn
204 (AS-204) dopo che fu distrutta dal fuoco in una
esercitazione il 27 gennaio 1967.
Il suo equipaggio era composto dagli astronauti
selezionati per iniziare il programma Apollo: il pilota
comandante Virgil I. Grissom, il pilota maggiore Ed
White, e il pilota Roger B. Chaffee.
APOLLO 4
La missione Apollo 4 fu la prima che utilizzò il razzo
Saturn V. Non aveva equipaggio e fu la seconda missione
del programma Apollo (considerando come prima
missione l'Apollo 1). La missione Apollo 4 fu anche la
prima a partire dal Launch Complex 39 del Kennedy
Space Center (la rampa 39 fu costruita apposta per i
Saturn V). Inoltre fu la prima volta che la navicella Apollo
tentò un rientro in atmosfera con una velocità simile a
quella che avrebbe avuto se fosse tornata dalla Luna.
APOLLO 5
L'Apollo 5 fu la prima una missione spaziale del
Programma Apollo con a bordo il Modulo Lunare (LM o
Lem), che sarebbe successivamente servito per far
atterrare l'uomo sulla Luna. L'Apollo 5, come l'Apollo 4
non aveva equipaggio, ma servì a testare il LM, e in
particolare il suo sistema propulsivo. Il motore di discesa
del LM fu il primo razzo a potenza regolabile usato nello
spazio.
Il razzo vettore dell'Apollo 5 fu un Saturn IB, più piccolo
di un Saturn V, ma comunque in grado di trasportare la
navetta Apollo in orbita terrestre.
Il modulo lunare (LEM) a bordo, difettava di due grosse
caratteristiche per andare sulla Luna: non aveva finestre
trasparenti e nemmeno l'impianto per atterrare. Questo
fu deciso per poter accorciare i tempi di consegna. Il
modulo lunare dell'Apollo 5 non aveva bisogno di queste
caratteristiche, dato che doveva solo entrare in orbita e
non aveva equipaggio. Così furono installate, prima del
volo, delle placche di alluminio solido.
APOLLO 6
Apollo 6, lanciato nell'aprile 1968, fu il secondo e ultimo
test di volo privo di equipaggio del veicolo di lancio
Saturn V.
Questa fu l'abilitazione finale del Saturn V prima del volo
con equipaggio (Apollo 8).
Un altro obiettivo era il test del modulo di rientro posto in
estreme condizioni simulando il peggior caso possibile al
ritorno dalla Luna.
APOLLO 7
Comandante: Walter Schirra
Pilota della Capsula: Donn Eisele
Pilota del Modulo Lunare: Walter Cunningham.
Lancio: 11 ottobre 1968
Atterraggio: 22 ottobre 1968
Durata: 10 giorni, 20 ore
Apollo 7 fu la prima missione con equipaggio nel
progetto Apollo ad essere lanciata dopo il tragico
incidente dell’Apollo 1. Fu una missione orbitale di undici
giorni, il primo lancio con equipaggio del veicolo di lancio
Saturn IB, e la prima missione spaziale americana con tre
uomini.
I test programmati per la missione avrebbero potuti
essere eseguiti nel corso di tre sole giornate, però la
NASA programmò sin dall’inizio una missione della durata
di undici giorni, cioè di durata superiore a quella di un
volo d’andata e ritorno verso la Luna.
Gli obbiettivi principali della missione erano:
 dimostrazione della capacità di rendimento della
navicella spaziale e dell’equipaggio in generale;
 dimostrazione della capacità di rendimento
dell’equipaggio, navicella spaziale e sistemi di volo
durante una missione con equipaggio di lunga durata;
 dimostrazione della capacità di eseguire manovre
rendezvous della navicella Apollo.
APOLLO 8
Comandante: Frank Borman
Pilota della Capsula: James Lovell
Pilota del Modulo Lunare: William Anders.
Lancio: 21 dicembre 1968
Atterraggio: 27 dicembre 1968
Durata: 6 giorni, 3 ore
Apollo 8 fu la seconda missione con equipaggio del
Progetto Apollo ad essere lanciata, la prima a raggiungere
la Luna.
Questo fu il primo lancio di un equipaggio con un razzo
Saturn V. l’Apollo ( raggiunse l’orbita intorno alla Terra in
soli 11 minuti.
Durante le due orbite di parcheggio intorno alla Terra
vennero eseguiti tutti i test di controllo dei sistemi prima
che il terzo stadio venisse acceso per una durata di circa
5 minuti. Ora l’Apollo 8 si trovava in direzione della Luna.
Per motivi di sicurezza venne comunque scelta e calcolata
una traiettoria tale che, in caso di malfunzionamento o
disfunzione totale dei congegni propulsori, la navicella
sarebbe volata intorno alla Luna e ritornata
autonomamente verso la Terra.
Il 24 dicembre la navicella spaziale raggiunse l’orbita
lunare. Durante le successive 20 ore, la navicella Apollo
girò intorno alla Luna per dieci volte.
La traiettoria di volo fu scelta tale da sorvolare pure
il "mare della tranquillità", già precedentemente scelto
per essere punto dell’allunaggio dell’Apollo 11.
L’altezza minima alla quale gli astronauti
sorvolarono la Luna fu di 111 chilometri. Durante ogni
orbita intorno alla Luna, la capsula rimase per circa 30
minuti sul retro della stessa, cioè su quella parte, che
dalla Terra non risulta visibile.
Gli astronauti furono dunque i primi esseri umani a
poter osservare direttamente tale "‘faccia oscura’" .
Immagini fotografiche erano comunque già state scattate
in precedenza dalla sonda sovietica Lunik 3.
Fu oggetto di timore presso il centro di controllo a terra la
manovra che l’Apollo 8 dovette eseguire per uscire
dall’orbita lunare e rientrare nella traiettoria verso la
Terra. Infatti tale manovra dovette essere eseguita dagli
astronauti senza il sostegno da parte del centro di
controllo dato che in quel momento si trovavano sul retro
della Luna, nella zona d’interruzione del contatto radio.
APOLLO 9
Comandante: James McDivitt
Pilota della Capsula: David R. Scott
Pilota del Modulo Lunare: Russell L. Schweickart
Lancio: 3 marzo 1969
Atterraggio: 13 marzo 1969
Durata: 10 giorni, 1 ore
Obbiettivo di questa missione fu il volo di testaggio del
modulo lunare in condizioni reali, cioè nell’orbita
terrestre. Durante la missione vennero eseguite la
manovra rendezvous nonché di aggancio tra modulo di
comando e modulo lunare.
Il razzo Saturn V venne lanciato da Cape Canaveral,
Florida il 3 marzo 1969 alle ore 16:00 UTC. Per
semplificare la comunicazione venne usata per la prima
volta un codice identificativo per la capsula e per il
modulo lunare: Gumdrop per il modulo di comando
mentre per il modulo lunare venne scelto il nome di
Spider. Entrambe le denominazioni si riferivano alla forma
dei rispettivi veicoli che assomigliavano ad una caramella
di gomma e ad un ragno
Raggiunta l’orbita terreste vennero eseguite tutte le
manovre previste per l’allunaggio dell’Apollo 11.
Durante questa fase, il modulo lunare si trovava ancora
all’interno del terzo stadio del razzo Saturn, in attesa di
essere estratto dall’apposito parcheggio. In punta
comunque si trovava ancora l’unità composta dal modulo
di servizio dell’Apollo nonché dal modulo di comando
stesso - chiamato per l’appunto CSM (Comand Service
Module).
Il CSM si staccava dal terzo stadio del razzo e si girava di
180 gradi per agganciarsi con la punta al modulo lunare
(LEM). Da questo momento, il veicolo spaziale così
agganciato, poteva allontanarsi dal terzo stadio del razzo.
A sole tre ore dal lancio la manovra era riuscita con
successo.
il 6 marzo 1969, vennero realizzate le prime attività
extraveicolari del programma Apollo.
Schweickart uscì dal modulo lunare attraverso l’apposito
abbaino, assicurato tramite una semplice corda di nylon.
Quest’attività extraveicolare - Extra Vehicular Activity
(EVA) - durò solo 47 minuti anche se originariamente fu
prevista di oltre due ore.
Il quinto giorno della missione era previsto che il modulo
lunare venisse pilotato autonomamente.
McDivitt e Schweickart si staccarono dal modulo di
comando e si allontanarono fino a 180 chilometri dallo
stesso. Dopo circa quattro ore venne staccata lo stadio di
discesa ed acceso lo stadio di risalita onde consentire la
manovra rendezvous con la capsula dell’Apollo. Dopo 6
ore e 22 minuti dal distacco Spider venne riagganciato a
Gumdrop.
Apollo 9 fu un pieno successo. Oltre che il modulo lunare
e l’apposita tuta spaziale del programma Apollo furono
testati sulla loro idoneità per voli nello spazio gli ultimi
oggetti dell’equipaggiamento necessario per un
allunaggio. Vennero inoltre eseguite tutte le manovre
rendezvous e di aggancio necessarie per un tale progetto.
APOLLO 10
Comandante: Thomas Stafford
Pilota della Capsula: John Young
Pilota del Modulo Lunare: Eugene Cernan
Lancio: 18 maggio 1969
Atterraggio: 26 maggio 1969
Durata: 8 giorni, 0 ore
La missione includeva il secondo equipaggio ad orbitare
intorno alla Luna e il collaudo del modulo lunare in orbita
lunare. Vennero eseguite manovre di discesa, di risalita,
di rendezvous e d’aggancio. Il modulo arrivò fino a 15,6
km dalla superficie lunare durante la manovra di pratica.
Come da tradizione della NASA anche in questo caso,
oltre alle denominazioni ufficiali, gli astronauti poterono
scegliere dei codici identificativi per le varie componenti
del veicolo spaziale. Per Apollo 10 la fonte di ispirazione
furono i fumetti di Charles M. Schulz Peanuts con la
capsula che assunse il nome di Charlie Brown e il modulo
lunare quello di Snoopy.
Dopo aver raggiunto l’orbita lunare, vennero eseguite
tutte le manovre previste per il primo allunaggio vero e
proprio nell’ambito della prevista missione dell’Apollo 11.
A circa 110 chilometri di altezza sopra la superficie
lunare, il modulo di comando dell’Apollo (CSM) venne
staccato dal modulo lunare (LEM). Iniziò dunque la
manovra di discesa del LEM, durante la quale il modulo si
avvicinò alla superficie lunare fino a circa 14 chilometri di
altezza. Tale altezza significò l’altezza minima sotto la
quale non si poteva scendere in quanto non sarebbe più
stato possibile una manovra di ascesa diretta. Ad
un’altezza di 15 chilometri fu previsto che lo stadio di
discesa del modulo lunare venisse staccato per avviare il
procedimento di ascesa.
APOLLO 11
Comandante: Neil Armstrong
Pilota della Capsula: Michael Collins
Pilota del Modulo Lunare: Edwin Aldrin
Lancio: 16 luglio 1969
Atterraggio: 24 luglio 1969
Durata: 8 giorni, 3 ore
La missione Apollo 11 fu la prima a portare un essere
umano sulla superficie della Luna.
Il 20 luglio 1969 il modulo lunare chiamato "Eagle",
venne separato dal "Columbia". Collins rimase a bordo del
Columbia, mentre l'Eagle con Armstrong e Aldrin,
scendeva sulla superficie. Dopo un attento controllo
visivo, Eagle ha acceso il motore e iniziato la discesa.
Durante questa fase, gli astronauti si accorsero che il sito
dell'atterraggio era molto più roccioso di quanto avessero
indicato le fotografie. Armstrong prese il controllo
manuale del modulo lunare, che fece allunare alle
20:17:40 UTC.
Houston: Qui Houston. Siete autorizzati ad atterrare. Passo.
Aquila: Bene, capito. Autorizzati ad atterrare. 3000 piedi. [...]
Houston: Sessanta secondi all'atterraggio.
Aquila: Luci accese. Giù a 2.5. Avanti. Bene: 40 piedi, giù a 2.5.
Ombre deboli. 4 avanti. 4 avanti, un tantino verso destra. 6 giù.
Houston: Trenta secondi.
[...]
Armstrong: Houston, qui Base della Tranquillità. Aquila è atterrata.
Houston: Bene. Tranquillità, vi registriamo al suolo. C'è un sacco di
gente qui che era diventata blu. Adesso respiriamo di nuovo. Grazie
mille.
Il primo sito di atterraggio dell'Apollo, nella parte
meridionale del Mare della tranquillità a circa 20 km a
sud-ovest del cratere Sabine D. Sei ore e mezza dopo
aver toccato il suolo, Armstrong compì la discesa sulla
superficie e fece il suo grande passo per l'umanità.
Aldrin lo seguì, e i due astronauti trascorsero due ore e
mezza a fotografare la superficie lunare e raccogliere
campioni di roccia.
Dopo più di 21½ ore sulla superficie lunare, l’Eagle si
ricongiunse al "Columbia", con 20.87 kg di rocce lunari.
Sulla Luna i due astronauti lasciarono diverse
apparecchiature scientifiche quali un prisma
retroriflettente usato per il Lunar Laser Ranging
Experiment. Lasciarono, inoltre, una bandiera americana
e una placca con i disegni dei due emisferi terrestri,
un'iscrizione, le firme degli astronauti e del presidente
Nixon.
APOLLO 12
Comandante: Charles Conrad
Pilota della Capsula: Richard Gordon
Pilota del Modulo Lunare: Alan Bean
Lancio: 14 novembre 1969
Atterraggio: 24 novembre 1969
Durata: 10 giorni, 4 ore
Il secondo atterraggio lunare di sempre fu molto preciso.
La discesa fu automatica, e furono fatte solo piccole
correzioni manuali da parte di Conrad. All'allunaggio,
avvenuto nell'oceano delle tempeste (Oceanus
Procellarum), portò il Modulo Lunare "Intrepid" a piccola
distanza (182,88 metri) da un lander (il Surveyor 3)
atterrato sulla Luna due anni e mezzo prima dell'Apollo
12. Conrad e Bean presero delle parti del Surveyor 3 e le
riportarono sulla Terra per compiere delle analisi. Inoltre i
due astronauti fecero due passeggiate lunari di quasi 4
ore ciascuna. Collezionarono molte rocce lunari e misero
appunto degli esperimenti scientifici sulla sismicità
lunare, sul flusso del vento solare e sul campo magnetico.
Quando il Modulo Lunare accese i motori per riportare
Bean e Conrad sul Modulo di Comando in orbita e farli
ricongiungere con Gordon, i sismografi lasciati dai due
astronauti registrarono scosse per più di un'ora.
APOLLO 13
Comandante: Jim Lovell
Pilota della Capsula: John Swigert
Pilota del Modulo Lunare: Fred Haise
Lancio: 11 aprile 1970
Atterraggio: 17 aprile 1970
Durata: 5 g 22 h 54 min 41 s
Sarebbe dovuta essere la terza missione a sbarcare sulla
Luna dopo quelle di Apollo 11 e Apollo 12, ma è diventata
celebre per il guasto che impedì l'allunaggio e rese
difficoltoso il rientro sulla Terra.
APOLLO 14
Comandante: Alan Shepard
Pilota della Capsula: Stuart Roosa
Pilota del Modulo Lunare: Edgar Mitchell
Lancio: 31 gennaio 1971
Atterraggio: 9 febbraio 1971
Durata: 9 giorni, 0 ore
Mèta della missione era l'altopiano di Fra-Mauro, mèta
originaria di Apollo 13. Gli astronauti di questa missione
effettuarono ampio programma scientifico.
La prima attività fuori bordo (EVA) ebbe la durata di 5 ore
e 3 minuti. Durante questa gli astronauti furono
impegnati per la maggior parte del tempo con la messa a
punto degli esperimenti.
La seconda escursione ebbe come mèta il raggiungimento
del perimetro superiore del cratere Cone, il quale misura
nel diametro circa 300 m, raggiungendo una profondità di
circa 40 m. Da detto perimetro dovevano prelevare
diversi campioni di roccia lunare. Gli astronauti non
furono comunque in grado di raggiungere la mèta. Per la
prima volta veniva infatti utilizzato il "Modular Equipment
Transporter" (MET). Fu un vero e proprio fallimento, in
quanto non fu quasi possibile muovere il veicolo che in
continuazione sprofondò nella polvere lunare.
Fino a questo momento, Apollo 14 rappresentò la
missione più importante dal punto di vista scientifico. Le
pietre lunari, in complesso del peso di 42,9 kg, fornirono
importanti informazioni per stabilire l'età della Luna.
APOLLO 15
Comandante: David Scott
Pilota della Capsula: Alfred Worden
Pilota del Modulo Lunare: James Irwin
Lancio: 26 luglio 1971
Atterraggio: 7 agosto 1971
Durata: 12 giorni, 7 ore
La missione di Apollo 15 fu una missione con attività
scientifica avanzata. Il modulo lunare LM-10 era stato
ottimalizzato al confronto di quello utilizzato da Apollo 14
e pertanto consentiva di rimanere per un periodo
prolungato sulla superficie della Luna. Inoltre poteva
essere trasportato il primo rover lunare (LRV - Lunar
Roving Vehicle). Insieme con i sistemi di sopravvivenza
decisamente migliorati delle tute spaziali (PLSS), fu reso
possibile che gli astronauti rimanessero per un periodo
prolungato nel vuoto d'aria dello spazio nonché ciò
consentì di poter effettuare delle maggiori distanze sulla
superficie lunare.
Il rover lunare venne trasportato sulla Luna sulla parte
esterna del modulo lunare. Il modulo lunare venne
battezzato Falcon, mentre al modulo di comando CSM112 Endeavour.
Come posto di allunaggio venne scelto il ruscello di
Hadley nelle montagne lunari degli Apennini.
La prima vera e propria EVA venne iniziata dopo una
pausa di cinque ore per consentire agli astronauti di
dormire. Con il rover gli astronauti si diressero verso un
punto marcante del ruscello di Hadley, il così chiamato
"gomito". Si trattava di un vero e proprio dirupo con una
larghezza di 1 km per una profondità fino a 300 m.
L'attività fuori bordo durò 6 ore e 32 minuti.
La seconda EVA fu con 7 ore e 12 minuti quella più lunga.
Questa portò gli astronauti fino al Mount Hadley che si
trova a circa 5 km di distanza dal posto di allunaggio.
L’uso di un trapano consentì di prelevare dei campioni di
roccia da oltre due metri di profondità.
La terza EVA portò gli astronauti per la seconda volta
verso la valle Hadley. L'equipaggio terminò tale
escursione dopo 4 ore e 49 minuti.
APOLLO 16
Comandante: John W. Young
Pilota della Capsula: Thomas K. Mattingly
Pilota del Modulo Lunare: Charles Moss Duke
Lancio: 16 aprile 1972
Atterraggio: 27 aprile 1972
Durata: 11 giorni, 1 ora
La meta della missione fu la regione dell’altopiano
Descartes, che venne raggiunta il 21 aprile alle 02:23:35
UTC, cioè con oltre cinque ore di ritardo sul piano di volo.
L’atterraggio sulla superficie lunare per la prima volta non
poté essere trasmesso in diretta televisiva, dato che la
stazione trasmittente del modulo lunare si era guastata.
Solo dopo che fu montato il trasmettitore del rover
lunare, si poté iniziare a trasmettere le prime immagini
dei lavori sulla Luna eseguiti durante questa missione.
Vennero eseguite tre EVA di durata prolungata.
La prima fu caratterizzata dall’installazione degli
esperimenti di carattere scientifico, come sempre
effettuata entro un breve raggio dal posto di allunaggio.
Venne comunque eseguito il primo breve viaggio con il
rover lunare, per la precisione verso i crateri Flag e Ray.
L’EVA durò 7 ore e 11 minuti. La distanza percorsa misurò
comunque 4,2 chilometri.
La seconda EVA portò verso i crateri Cinco, Stubby e
Wreck. Durante questa escursione venne utilizzato un
nuovissimo trapano, in grado di estrarre una prova del
suolo lunare da una profondità di tre metri. L’attività
extraveicolare durò 7 ore e 23 minuti. La distanza
percorsa invece misurò 11 chilometri.
La terza attività extraveicolare, che portò l’equipaggio
verso il cratere North Ray, durò 5 ore e 40 minuti. Anche
in questo caso venne percorsa una distanza di 11,4
chilometri.
APOLLO 17
Comandante: Eugene A."Gene" Cernan
Pilota della Capsula: Ronald Ellwin Evans
Pilota del Modulo Lunare: Harrison "Jack" Schmitt
Lancio: 7 dicembre 1972
Atterraggio: 19 dicembre 1972
Durata: 12 giorni, 13 ore
Cernan e Schmitt allunarono con il modulo lunare
"Challenger" alle ore 06:50:20.8 UTC del 15 dicembre
1972 nei pressi del cratere Littrow dell’omonima valle
Taurus-Littrow nel Mare Serenitatis.
La missione prevedeva l’esecuzione di tre Extra-VehicularActivity-EVA.
Durante la prima venne installato l’"Apollo lunar surface
experiment package" (ALSEP) nelle vicinanze del sito di
allunaggio. Ad una distanza maggiore vennero montati
ulteriori strumenti.
Inoltre venne assemblato l’ormai provato Lunar Roving
Vehicle che, al contrario delle precedenti missioni, non
creò dei problemi con la guida rivelandosi finalmente
privo di difetti. Durante questa prima escursione, che
durò 7 ore ed 11 minuti, vennero raccolti 14,3 kg di rocce
lunari.
Il giorno successivo, l’equipaggio condusse un’escursione
verso diversi crateri, tra i quali il cratere Shorty, dove
Schmitt raccolse delle palline di colore arancione
composte da un materiale simile al vetro. Dopo 7 ore e
36 minuti l’EVA fu terminata. Gli astronauti prelevarono
34,1 kg di rocce lunari.
L’ultima attività extraveicolare, durante la quale vennero
raccolti circa 62 chilogrammi di rocce lunari e campioni
del suolo estratti da un apposito trapano, portò
l’equipaggio nuovamente verso diversi crateri.
L’escursione duro nuovamente 7 ore e 15 minuti.
In totale, l’equipaggio aveva percorso con il suo rover
33,80 km attraverso la valle Taurus-Littrow e raccolto ben
110,4 kg di roccia lunare. Avevano scalato più crateri,
nonché la montagna Taurus. Con una permanenza di 3
giorni e 3 ore fu inoltre la missione che permase più a
lungo sulla superficie lunare di tutto il programma Apollo.
Il materiale audio video e fotografico è
disponibile sul sito The Project Apollo
Archive
http://www.apolloarchive.com/
http://www.nasa.gov
Scarica

PROGETTO APOLLO - Il Blog della Prof