…“Dovrai in verità intraprendere un altro viaggio in mia compagnia, ed abbandonare quindi completamente la terra. Ti devo condurre sulla Luna, che, tra tutti i pianeti, si muove in cielo più vicina alla terra, perché la medicina che può rendere saggio Orlando viene tenuta là su. Non appena la Luna questa notte sarà giunta sopra di noi, ci metteremo sulla via per raggiungerla.“… (Orlando furioso. Poema cavalleresco di Ludovico Ariosto 1532) PROGETTO APOLLO " ...credo che questo paese debba impegnarsi a realizzare l'obiettivo, prima che finisca questo decennio, di far atterrare un uomo sulla Luna e farlo tornare sano e salvo sulla Terra. Non ci sarà nessun progetto spaziale più impressionante per l'umanità, o più importante per l'esplorazione dello spazio; e nessuno sarà così difficile e costoso da realizzare...“ Con queste parole, pronunciate il 25 maggio del 1961 il presidente degli Stati Uniti d’America John F. Kennedy annuncia ad una sessione speciale del Congresso, la volontà di portare un uomo sulla Luna. Missioni ipotizzate Ascesa diretta: Prevedeva un lancio diretto verso la Luna. Ciò avrebbe richiesto un razzo NOVA molto più potente di quelli dell'epoca. Secondo questo progetto l'intera navicella sarebbe atterrata sulla Luna e poi sarebbe ripartita verso la Terra. Rendez-vous in orbita terrestre: avrebbe richiesto il lancio di due razzi Saturn V, uno contenente la navicella, l'altro destinato interamente al propellente. La navicella sarebbe entrata in orbita e poi rifornita del propellente che le avrebbe permesso di raggiungere la Luna e tornare indietro. Anche in questo caso sarebbe atterrata l'intera navicella. Rendez-vous in orbita lunare: Fu il piano che venne realmente usato, fu ideato da John Houbolt ed è chiamato tecnicamente LOR (Lunar orbit rendezvous). La navicella era composta da moduli: il CSM (modulo di comando più modulo di servizio) e il LEM (Lunar Excursion Module). Il CSM conteneva la capsula per la sopravvivenza dei tre astronauti e lo scudo termico per il rientro nell'atmosfera. Il LEM, una volta separato dal CSM, doveva garantire la sopravvivenza ai due astronauti che sarebbero scesi sulla superficie lunare. Profilo missione Il modulo lunare (LEM) doveva svolgere una funzione di ascesa e di discesa sul suolo lunare. Terminata questa fase avrebbe dovuto agganciarsi con il CSM per il ritorno sulla Terra. Questo piano presentava il vantaggio che il LEM, dopo essersi staccato dal CSM, era molto leggero, quindi più manovrabile. Inoltre sarebbe stato possibile utilizzare un solo razzo Saturn V. Il programma Apollo incluse undici voli con esseri umani a bordo, quelli tra la missione Apollo 7 e l'Apollo 17, tutti lanciati dal Kennedy Space Center, in Florida. Nelle missioni dall'Apollo 4 all'Apollo 6 non furono utilizzati astronauti (ufficialmente non esistono missioni Apollo 2 e Apollo 3). L'Apollo 1, originalmente designato per essere il primo con esseri umani, venne distrutto da un incendio durante i test prima del lancio dove perirono i tre astronauti a bordo. Il primo volo con esseri umani venne effettuato con un razzo del tipo Saturn IB, tutti gli altri utilizzarono i Saturn V. APOLLO 1 Apollo 1 è il nome dato alla navicella Apollo/Saturn 204 (AS-204) dopo che fu distrutta dal fuoco in una esercitazione il 27 gennaio 1967. Il suo equipaggio era composto dagli astronauti selezionati per iniziare il programma Apollo: il pilota comandante Virgil I. Grissom, il pilota maggiore Ed White, e il pilota Roger B. Chaffee. APOLLO 4 La missione Apollo 4 fu la prima che utilizzò il razzo Saturn V. Non aveva equipaggio e fu la seconda missione del programma Apollo (considerando come prima missione l'Apollo 1). La missione Apollo 4 fu anche la prima a partire dal Launch Complex 39 del Kennedy Space Center (la rampa 39 fu costruita apposta per i Saturn V). Inoltre fu la prima volta che la navicella Apollo tentò un rientro in atmosfera con una velocità simile a quella che avrebbe avuto se fosse tornata dalla Luna. APOLLO 5 L'Apollo 5 fu la prima una missione spaziale del Programma Apollo con a bordo il Modulo Lunare (LM o Lem), che sarebbe successivamente servito per far atterrare l'uomo sulla Luna. L'Apollo 5, come l'Apollo 4 non aveva equipaggio, ma servì a testare il LM, e in particolare il suo sistema propulsivo. Il motore di discesa del LM fu il primo razzo a potenza regolabile usato nello spazio. Il razzo vettore dell'Apollo 5 fu un Saturn IB, più piccolo di un Saturn V, ma comunque in grado di trasportare la navetta Apollo in orbita terrestre. Il modulo lunare (LEM) a bordo, difettava di due grosse caratteristiche per andare sulla Luna: non aveva finestre trasparenti e nemmeno l'impianto per atterrare. Questo fu deciso per poter accorciare i tempi di consegna. Il modulo lunare dell'Apollo 5 non aveva bisogno di queste caratteristiche, dato che doveva solo entrare in orbita e non aveva equipaggio. Così furono installate, prima del volo, delle placche di alluminio solido. APOLLO 6 Apollo 6, lanciato nell'aprile 1968, fu il secondo e ultimo test di volo privo di equipaggio del veicolo di lancio Saturn V. Questa fu l'abilitazione finale del Saturn V prima del volo con equipaggio (Apollo 8). Un altro obiettivo era il test del modulo di rientro posto in estreme condizioni simulando il peggior caso possibile al ritorno dalla Luna. APOLLO 7 Comandante: Walter Schirra Pilota della Capsula: Donn Eisele Pilota del Modulo Lunare: Walter Cunningham. Lancio: 11 ottobre 1968 Atterraggio: 22 ottobre 1968 Durata: 10 giorni, 20 ore Apollo 7 fu la prima missione con equipaggio nel progetto Apollo ad essere lanciata dopo il tragico incidente dell’Apollo 1. Fu una missione orbitale di undici giorni, il primo lancio con equipaggio del veicolo di lancio Saturn IB, e la prima missione spaziale americana con tre uomini. I test programmati per la missione avrebbero potuti essere eseguiti nel corso di tre sole giornate, però la NASA programmò sin dall’inizio una missione della durata di undici giorni, cioè di durata superiore a quella di un volo d’andata e ritorno verso la Luna. Gli obbiettivi principali della missione erano: dimostrazione della capacità di rendimento della navicella spaziale e dell’equipaggio in generale; dimostrazione della capacità di rendimento dell’equipaggio, navicella spaziale e sistemi di volo durante una missione con equipaggio di lunga durata; dimostrazione della capacità di eseguire manovre rendezvous della navicella Apollo. APOLLO 8 Comandante: Frank Borman Pilota della Capsula: James Lovell Pilota del Modulo Lunare: William Anders. Lancio: 21 dicembre 1968 Atterraggio: 27 dicembre 1968 Durata: 6 giorni, 3 ore Apollo 8 fu la seconda missione con equipaggio del Progetto Apollo ad essere lanciata, la prima a raggiungere la Luna. Questo fu il primo lancio di un equipaggio con un razzo Saturn V. l’Apollo ( raggiunse l’orbita intorno alla Terra in soli 11 minuti. Durante le due orbite di parcheggio intorno alla Terra vennero eseguiti tutti i test di controllo dei sistemi prima che il terzo stadio venisse acceso per una durata di circa 5 minuti. Ora l’Apollo 8 si trovava in direzione della Luna. Per motivi di sicurezza venne comunque scelta e calcolata una traiettoria tale che, in caso di malfunzionamento o disfunzione totale dei congegni propulsori, la navicella sarebbe volata intorno alla Luna e ritornata autonomamente verso la Terra. Il 24 dicembre la navicella spaziale raggiunse l’orbita lunare. Durante le successive 20 ore, la navicella Apollo girò intorno alla Luna per dieci volte. La traiettoria di volo fu scelta tale da sorvolare pure il "mare della tranquillità", già precedentemente scelto per essere punto dell’allunaggio dell’Apollo 11. L’altezza minima alla quale gli astronauti sorvolarono la Luna fu di 111 chilometri. Durante ogni orbita intorno alla Luna, la capsula rimase per circa 30 minuti sul retro della stessa, cioè su quella parte, che dalla Terra non risulta visibile. Gli astronauti furono dunque i primi esseri umani a poter osservare direttamente tale "‘faccia oscura’" . Immagini fotografiche erano comunque già state scattate in precedenza dalla sonda sovietica Lunik 3. Fu oggetto di timore presso il centro di controllo a terra la manovra che l’Apollo 8 dovette eseguire per uscire dall’orbita lunare e rientrare nella traiettoria verso la Terra. Infatti tale manovra dovette essere eseguita dagli astronauti senza il sostegno da parte del centro di controllo dato che in quel momento si trovavano sul retro della Luna, nella zona d’interruzione del contatto radio. APOLLO 9 Comandante: James McDivitt Pilota della Capsula: David R. Scott Pilota del Modulo Lunare: Russell L. Schweickart Lancio: 3 marzo 1969 Atterraggio: 13 marzo 1969 Durata: 10 giorni, 1 ore Obbiettivo di questa missione fu il volo di testaggio del modulo lunare in condizioni reali, cioè nell’orbita terrestre. Durante la missione vennero eseguite la manovra rendezvous nonché di aggancio tra modulo di comando e modulo lunare. Il razzo Saturn V venne lanciato da Cape Canaveral, Florida il 3 marzo 1969 alle ore 16:00 UTC. Per semplificare la comunicazione venne usata per la prima volta un codice identificativo per la capsula e per il modulo lunare: Gumdrop per il modulo di comando mentre per il modulo lunare venne scelto il nome di Spider. Entrambe le denominazioni si riferivano alla forma dei rispettivi veicoli che assomigliavano ad una caramella di gomma e ad un ragno Raggiunta l’orbita terreste vennero eseguite tutte le manovre previste per l’allunaggio dell’Apollo 11. Durante questa fase, il modulo lunare si trovava ancora all’interno del terzo stadio del razzo Saturn, in attesa di essere estratto dall’apposito parcheggio. In punta comunque si trovava ancora l’unità composta dal modulo di servizio dell’Apollo nonché dal modulo di comando stesso - chiamato per l’appunto CSM (Comand Service Module). Il CSM si staccava dal terzo stadio del razzo e si girava di 180 gradi per agganciarsi con la punta al modulo lunare (LEM). Da questo momento, il veicolo spaziale così agganciato, poteva allontanarsi dal terzo stadio del razzo. A sole tre ore dal lancio la manovra era riuscita con successo. il 6 marzo 1969, vennero realizzate le prime attività extraveicolari del programma Apollo. Schweickart uscì dal modulo lunare attraverso l’apposito abbaino, assicurato tramite una semplice corda di nylon. Quest’attività extraveicolare - Extra Vehicular Activity (EVA) - durò solo 47 minuti anche se originariamente fu prevista di oltre due ore. Il quinto giorno della missione era previsto che il modulo lunare venisse pilotato autonomamente. McDivitt e Schweickart si staccarono dal modulo di comando e si allontanarono fino a 180 chilometri dallo stesso. Dopo circa quattro ore venne staccata lo stadio di discesa ed acceso lo stadio di risalita onde consentire la manovra rendezvous con la capsula dell’Apollo. Dopo 6 ore e 22 minuti dal distacco Spider venne riagganciato a Gumdrop. Apollo 9 fu un pieno successo. Oltre che il modulo lunare e l’apposita tuta spaziale del programma Apollo furono testati sulla loro idoneità per voli nello spazio gli ultimi oggetti dell’equipaggiamento necessario per un allunaggio. Vennero inoltre eseguite tutte le manovre rendezvous e di aggancio necessarie per un tale progetto. APOLLO 10 Comandante: Thomas Stafford Pilota della Capsula: John Young Pilota del Modulo Lunare: Eugene Cernan Lancio: 18 maggio 1969 Atterraggio: 26 maggio 1969 Durata: 8 giorni, 0 ore La missione includeva il secondo equipaggio ad orbitare intorno alla Luna e il collaudo del modulo lunare in orbita lunare. Vennero eseguite manovre di discesa, di risalita, di rendezvous e d’aggancio. Il modulo arrivò fino a 15,6 km dalla superficie lunare durante la manovra di pratica. Come da tradizione della NASA anche in questo caso, oltre alle denominazioni ufficiali, gli astronauti poterono scegliere dei codici identificativi per le varie componenti del veicolo spaziale. Per Apollo 10 la fonte di ispirazione furono i fumetti di Charles M. Schulz Peanuts con la capsula che assunse il nome di Charlie Brown e il modulo lunare quello di Snoopy. Dopo aver raggiunto l’orbita lunare, vennero eseguite tutte le manovre previste per il primo allunaggio vero e proprio nell’ambito della prevista missione dell’Apollo 11. A circa 110 chilometri di altezza sopra la superficie lunare, il modulo di comando dell’Apollo (CSM) venne staccato dal modulo lunare (LEM). Iniziò dunque la manovra di discesa del LEM, durante la quale il modulo si avvicinò alla superficie lunare fino a circa 14 chilometri di altezza. Tale altezza significò l’altezza minima sotto la quale non si poteva scendere in quanto non sarebbe più stato possibile una manovra di ascesa diretta. Ad un’altezza di 15 chilometri fu previsto che lo stadio di discesa del modulo lunare venisse staccato per avviare il procedimento di ascesa. APOLLO 11 Comandante: Neil Armstrong Pilota della Capsula: Michael Collins Pilota del Modulo Lunare: Edwin Aldrin Lancio: 16 luglio 1969 Atterraggio: 24 luglio 1969 Durata: 8 giorni, 3 ore La missione Apollo 11 fu la prima a portare un essere umano sulla superficie della Luna. Il 20 luglio 1969 il modulo lunare chiamato "Eagle", venne separato dal "Columbia". Collins rimase a bordo del Columbia, mentre l'Eagle con Armstrong e Aldrin, scendeva sulla superficie. Dopo un attento controllo visivo, Eagle ha acceso il motore e iniziato la discesa. Durante questa fase, gli astronauti si accorsero che il sito dell'atterraggio era molto più roccioso di quanto avessero indicato le fotografie. Armstrong prese il controllo manuale del modulo lunare, che fece allunare alle 20:17:40 UTC. Houston: Qui Houston. Siete autorizzati ad atterrare. Passo. Aquila: Bene, capito. Autorizzati ad atterrare. 3000 piedi. [...] Houston: Sessanta secondi all'atterraggio. Aquila: Luci accese. Giù a 2.5. Avanti. Bene: 40 piedi, giù a 2.5. Ombre deboli. 4 avanti. 4 avanti, un tantino verso destra. 6 giù. Houston: Trenta secondi. [...] Armstrong: Houston, qui Base della Tranquillità. Aquila è atterrata. Houston: Bene. Tranquillità, vi registriamo al suolo. C'è un sacco di gente qui che era diventata blu. Adesso respiriamo di nuovo. Grazie mille. Il primo sito di atterraggio dell'Apollo, nella parte meridionale del Mare della tranquillità a circa 20 km a sud-ovest del cratere Sabine D. Sei ore e mezza dopo aver toccato il suolo, Armstrong compì la discesa sulla superficie e fece il suo grande passo per l'umanità. Aldrin lo seguì, e i due astronauti trascorsero due ore e mezza a fotografare la superficie lunare e raccogliere campioni di roccia. Dopo più di 21½ ore sulla superficie lunare, l’Eagle si ricongiunse al "Columbia", con 20.87 kg di rocce lunari. Sulla Luna i due astronauti lasciarono diverse apparecchiature scientifiche quali un prisma retroriflettente usato per il Lunar Laser Ranging Experiment. Lasciarono, inoltre, una bandiera americana e una placca con i disegni dei due emisferi terrestri, un'iscrizione, le firme degli astronauti e del presidente Nixon. APOLLO 12 Comandante: Charles Conrad Pilota della Capsula: Richard Gordon Pilota del Modulo Lunare: Alan Bean Lancio: 14 novembre 1969 Atterraggio: 24 novembre 1969 Durata: 10 giorni, 4 ore Il secondo atterraggio lunare di sempre fu molto preciso. La discesa fu automatica, e furono fatte solo piccole correzioni manuali da parte di Conrad. All'allunaggio, avvenuto nell'oceano delle tempeste (Oceanus Procellarum), portò il Modulo Lunare "Intrepid" a piccola distanza (182,88 metri) da un lander (il Surveyor 3) atterrato sulla Luna due anni e mezzo prima dell'Apollo 12. Conrad e Bean presero delle parti del Surveyor 3 e le riportarono sulla Terra per compiere delle analisi. Inoltre i due astronauti fecero due passeggiate lunari di quasi 4 ore ciascuna. Collezionarono molte rocce lunari e misero appunto degli esperimenti scientifici sulla sismicità lunare, sul flusso del vento solare e sul campo magnetico. Quando il Modulo Lunare accese i motori per riportare Bean e Conrad sul Modulo di Comando in orbita e farli ricongiungere con Gordon, i sismografi lasciati dai due astronauti registrarono scosse per più di un'ora. APOLLO 13 Comandante: Jim Lovell Pilota della Capsula: John Swigert Pilota del Modulo Lunare: Fred Haise Lancio: 11 aprile 1970 Atterraggio: 17 aprile 1970 Durata: 5 g 22 h 54 min 41 s Sarebbe dovuta essere la terza missione a sbarcare sulla Luna dopo quelle di Apollo 11 e Apollo 12, ma è diventata celebre per il guasto che impedì l'allunaggio e rese difficoltoso il rientro sulla Terra. APOLLO 14 Comandante: Alan Shepard Pilota della Capsula: Stuart Roosa Pilota del Modulo Lunare: Edgar Mitchell Lancio: 31 gennaio 1971 Atterraggio: 9 febbraio 1971 Durata: 9 giorni, 0 ore Mèta della missione era l'altopiano di Fra-Mauro, mèta originaria di Apollo 13. Gli astronauti di questa missione effettuarono ampio programma scientifico. La prima attività fuori bordo (EVA) ebbe la durata di 5 ore e 3 minuti. Durante questa gli astronauti furono impegnati per la maggior parte del tempo con la messa a punto degli esperimenti. La seconda escursione ebbe come mèta il raggiungimento del perimetro superiore del cratere Cone, il quale misura nel diametro circa 300 m, raggiungendo una profondità di circa 40 m. Da detto perimetro dovevano prelevare diversi campioni di roccia lunare. Gli astronauti non furono comunque in grado di raggiungere la mèta. Per la prima volta veniva infatti utilizzato il "Modular Equipment Transporter" (MET). Fu un vero e proprio fallimento, in quanto non fu quasi possibile muovere il veicolo che in continuazione sprofondò nella polvere lunare. Fino a questo momento, Apollo 14 rappresentò la missione più importante dal punto di vista scientifico. Le pietre lunari, in complesso del peso di 42,9 kg, fornirono importanti informazioni per stabilire l'età della Luna. APOLLO 15 Comandante: David Scott Pilota della Capsula: Alfred Worden Pilota del Modulo Lunare: James Irwin Lancio: 26 luglio 1971 Atterraggio: 7 agosto 1971 Durata: 12 giorni, 7 ore La missione di Apollo 15 fu una missione con attività scientifica avanzata. Il modulo lunare LM-10 era stato ottimalizzato al confronto di quello utilizzato da Apollo 14 e pertanto consentiva di rimanere per un periodo prolungato sulla superficie della Luna. Inoltre poteva essere trasportato il primo rover lunare (LRV - Lunar Roving Vehicle). Insieme con i sistemi di sopravvivenza decisamente migliorati delle tute spaziali (PLSS), fu reso possibile che gli astronauti rimanessero per un periodo prolungato nel vuoto d'aria dello spazio nonché ciò consentì di poter effettuare delle maggiori distanze sulla superficie lunare. Il rover lunare venne trasportato sulla Luna sulla parte esterna del modulo lunare. Il modulo lunare venne battezzato Falcon, mentre al modulo di comando CSM112 Endeavour. Come posto di allunaggio venne scelto il ruscello di Hadley nelle montagne lunari degli Apennini. La prima vera e propria EVA venne iniziata dopo una pausa di cinque ore per consentire agli astronauti di dormire. Con il rover gli astronauti si diressero verso un punto marcante del ruscello di Hadley, il così chiamato "gomito". Si trattava di un vero e proprio dirupo con una larghezza di 1 km per una profondità fino a 300 m. L'attività fuori bordo durò 6 ore e 32 minuti. La seconda EVA fu con 7 ore e 12 minuti quella più lunga. Questa portò gli astronauti fino al Mount Hadley che si trova a circa 5 km di distanza dal posto di allunaggio. L’uso di un trapano consentì di prelevare dei campioni di roccia da oltre due metri di profondità. La terza EVA portò gli astronauti per la seconda volta verso la valle Hadley. L'equipaggio terminò tale escursione dopo 4 ore e 49 minuti. APOLLO 16 Comandante: John W. Young Pilota della Capsula: Thomas K. Mattingly Pilota del Modulo Lunare: Charles Moss Duke Lancio: 16 aprile 1972 Atterraggio: 27 aprile 1972 Durata: 11 giorni, 1 ora La meta della missione fu la regione dell’altopiano Descartes, che venne raggiunta il 21 aprile alle 02:23:35 UTC, cioè con oltre cinque ore di ritardo sul piano di volo. L’atterraggio sulla superficie lunare per la prima volta non poté essere trasmesso in diretta televisiva, dato che la stazione trasmittente del modulo lunare si era guastata. Solo dopo che fu montato il trasmettitore del rover lunare, si poté iniziare a trasmettere le prime immagini dei lavori sulla Luna eseguiti durante questa missione. Vennero eseguite tre EVA di durata prolungata. La prima fu caratterizzata dall’installazione degli esperimenti di carattere scientifico, come sempre effettuata entro un breve raggio dal posto di allunaggio. Venne comunque eseguito il primo breve viaggio con il rover lunare, per la precisione verso i crateri Flag e Ray. L’EVA durò 7 ore e 11 minuti. La distanza percorsa misurò comunque 4,2 chilometri. La seconda EVA portò verso i crateri Cinco, Stubby e Wreck. Durante questa escursione venne utilizzato un nuovissimo trapano, in grado di estrarre una prova del suolo lunare da una profondità di tre metri. L’attività extraveicolare durò 7 ore e 23 minuti. La distanza percorsa invece misurò 11 chilometri. La terza attività extraveicolare, che portò l’equipaggio verso il cratere North Ray, durò 5 ore e 40 minuti. Anche in questo caso venne percorsa una distanza di 11,4 chilometri. APOLLO 17 Comandante: Eugene A."Gene" Cernan Pilota della Capsula: Ronald Ellwin Evans Pilota del Modulo Lunare: Harrison "Jack" Schmitt Lancio: 7 dicembre 1972 Atterraggio: 19 dicembre 1972 Durata: 12 giorni, 13 ore Cernan e Schmitt allunarono con il modulo lunare "Challenger" alle ore 06:50:20.8 UTC del 15 dicembre 1972 nei pressi del cratere Littrow dell’omonima valle Taurus-Littrow nel Mare Serenitatis. La missione prevedeva l’esecuzione di tre Extra-VehicularActivity-EVA. Durante la prima venne installato l’"Apollo lunar surface experiment package" (ALSEP) nelle vicinanze del sito di allunaggio. Ad una distanza maggiore vennero montati ulteriori strumenti. Inoltre venne assemblato l’ormai provato Lunar Roving Vehicle che, al contrario delle precedenti missioni, non creò dei problemi con la guida rivelandosi finalmente privo di difetti. Durante questa prima escursione, che durò 7 ore ed 11 minuti, vennero raccolti 14,3 kg di rocce lunari. Il giorno successivo, l’equipaggio condusse un’escursione verso diversi crateri, tra i quali il cratere Shorty, dove Schmitt raccolse delle palline di colore arancione composte da un materiale simile al vetro. Dopo 7 ore e 36 minuti l’EVA fu terminata. Gli astronauti prelevarono 34,1 kg di rocce lunari. L’ultima attività extraveicolare, durante la quale vennero raccolti circa 62 chilogrammi di rocce lunari e campioni del suolo estratti da un apposito trapano, portò l’equipaggio nuovamente verso diversi crateri. L’escursione duro nuovamente 7 ore e 15 minuti. In totale, l’equipaggio aveva percorso con il suo rover 33,80 km attraverso la valle Taurus-Littrow e raccolto ben 110,4 kg di roccia lunare. Avevano scalato più crateri, nonché la montagna Taurus. Con una permanenza di 3 giorni e 3 ore fu inoltre la missione che permase più a lungo sulla superficie lunare di tutto il programma Apollo. Il materiale audio video e fotografico è disponibile sul sito The Project Apollo Archive http://www.apolloarchive.com/ http://www.nasa.gov