Il programma L’ouverture da Le nozze di Figaro è il brano di apertura all’omonima opera di Wolfgang Amadeus Mozart, scritta su libretto di Lorenzo Da Ponte nel 1786. Il brano, divenuto talmente popolare da entrare nel repertorio sinfonico come composizione a se stante, è tra le ouverture più celebri ed eseguite del compositore salisburghese e, più in generale, dell’intero panorama operistico. Il pezzo è concepito come autosufficiente, ovvero non utilizza citazioni o anticipazioni dell’opera che segue e non termina in continuità con l’inizio del dramma, caratteristiche entrambe comuni ad altre ouverture di Mozart, come quelle de Il ratto dal Serraglio, di Così fan tutte e del Flauto magico. L’ouverture del Figaro, tuttavia, assolve in modo squisito alla funzione di preparare l’ascoltatore al carattere dell’opera: leggero, brillante e dall’umorismo spesso sarcastico. Il Concerto n. 20 per pianoforte e orchestra di Mozart è uno dei soli due scritti in tono minore ed è considerato una delle sue opere più vicine al gusto romantico. Il modo minore aveva un significato speciale per i classici viennesi e andava di pari passo con un accresciuto senso del dramma e con una serie di effetti armonici, ritmici e di sonorità specifici che non incontriamo generalmente in composizioni scritte in modo maggiore. È in opere come queste che possiamo percepire i primi segni di un Romanticismo musicale ancora in via di gestazione, prima che diventasse lo stile dominante nei primi anni dell’Ottocento. Forse non a caso, quello in re minore è anche l’unico concerto di Mozart che Beethoven abbia mai eseguito (e del quale scrisse, per l’occasione, una propria cadenza solistica). Questo Concerto, il cui carattere ricorda il temperamento del Don Giovanni di Mozart, con cui condivide sia la tonalità principale che l’intensità drammatica, fu dunque anche il più vicino al gusto del pubblico ottocentesco. Compositore, pianista e direttore d’orchestra russo, Rachmaninov rappresenta una figura monumentale e fra le più rappresentative di un tardo romanticismo europeo protrattosi fino quasi la metà del Novecento. Formatosi in Russia sotto l’esempio dei grandi compositori nazionali più vicini alla tradizione romantica occidentale, specialmente Ciaikovskij, e RimskyKorsakov, Rachmaninov seppe trovare uno stile personale dove risaltavano una spiccata cantabilità melodica, una marcata espressività e la ricchezza sonora e dei colori orchestrali. Il pianoforte riveste una posizione centrale nella produzione del compositore, che attraverso le proprie qualità di virtuoso esecutore contribuì ad ampliare gli orizzonti tecnici ed espressivi dello strumento. Dopo gli studi nei conservatori di Mosca e San Pietroburgo, Rachmaninov iniziò una brillante carriera in Russia, interrotta tuttavia dalla Rivoluzione del 1917 che lo forzò all’esilio e a concentrare, per ragioni economiche, le proprie energie sull’attività di pianista. Emigrato negli Stati Uniti, morì a Beverly Hills nel 1943. Il Secondo dei quattro concerti per pianoforte e orchestra, eseguito in questo programma, è fra i più popolari dell’intero repertorio romantico. La sua forza melodica lo ha portato oltre gli orizzonti della musica classica divenendo fonte di ispirazione anche in ambito popolare per successi quali I Think of You e Full Moon and Empty Arms di Frank Sinatra o di All by Myself di Eric Carmen. Prossimi appuntamenti Domenica 9 marzo ore 16 I FILARMONICI DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA Cinzia Zucchi flauto Aldo Sisillo direttore Edward Elgar Serenata per archi op. 20 André Jolivet Concerto per flauto e archi n. 1 Piotr Ilic Ciaikovskij Serenata per archi op. 48 Domenica 27 aprile ore 16 ENSEMBLE D’ARCHI DEL CONSERVATORIO DELLA SVIZZERA ITALIANA DI LUGANO Danilo Rossi viola e concertatore Franz Anton Hoffmeister Concerto in re maggiore per viola e orchestra Carl Stamitz Concerto in re maggiore per viola e orchestra Antonin Dvořák Quartetto n. 12 in fa maggiore op. 96 “Americano” Trascrizione per orchestra d’archi Biglietti: intero € 10,00 – ridotto fino a 27 anni € 5,00 – ridotto da 65 anni in poi € 7,00 Biglietteria del Teatro Comunale Luciano Pavarotti corso Canalgrande 85 - telefono 059 203 3010, fax 059 203 3011 [email protected] Orari: martedì e sabato 10 - 19; mercoledì, giovedì e venerdì 16 - 19 In coincidenza degli concerti la biglietteria è aperta dalle ore 11 a inizio concerto. Acquisto telefonico: 059 203 3010. Informazioni e biglietti online: www.teatrocomunalemodena.it www.vivaticket.it 20132014 La direzione si riserva di apportare ai programmi eventuali modifiche che si rendessero necessarie per cause di forza maggiore 20132014 Orchestra del Conservatorio di Musica “A. Boito” di Parma Roberto Cappello pianoforte Marco Dallara direttore Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) Le nozze di Figaro K.492, Ouverture Wolfgang Amadeus Mozart Concerto n.20 in re minore K.466 per pianoforte e orchestra Allegro Romanza Rondò. Allegro assai Sergej Rachmaninov (1873-1943) Concerto n.2 in do minore op.18 per pianoforte e orchestra Moderato Adagio sostenuto Allegro scherzando Gli interpreti L’Orchestra del Conservatorio di Musica “A. Boito” di Parma, nasce con l’obiettivo prioritario di offrire ai propri studenti la possibilità di confrontarsi con il grande repertorio sinfonico, favorendo in questo modo l’avvio alla professione dei giovani musicisti. Il Direttore del Conservatorio Roberto Cappello, convinto della valenza didattica di questa iniziativa, ha incrementato l’attività dell’Orchestra sostenendo la realizzazione di un’impegnativa programmazione concertistica, che l’ha vista protagonista in Teatri quali l’Auditorium Conciliazione di Roma (2012/2013), l’Auditorium Paganini di Parma (celebrazioni 2013 per il bicentenario Verdi - Wagner), il Teatro Comunale di Casalmaggiore (Casalmaggiore International Festival 2012), il Teatro Regio di Parma (Festival Verdi 2012 e 2013) il Teatro Civico di Vercelli (2012/2013), sotto la guida di direttori quali Andrea Battistoni, Francesco La Vecchia, Marco Dallara, Carla Delfrate, Matteo Pagliari, Alberto Martelli, Giovanni Veneri. L’Orchestra ha riscosso successo, insieme al suo Direttore in veste di solista, proponendo un programma che comprendeva il Concerto n.5 per pianoforte e orchestra “Imperatore” di Beethoven e il Concerto n.1 per pianoforte e orchestra di Čajkovskij, nell’ambito delle “Serate Musicali” 2012/2013, del Conservatorio di Milano. Oltre al grande repertorio sinfonico, particolare attenzione viene dedicata alla musica del Novecento; nell’ambito delle celebrazioni del ventennale della scomparsa del compositore Franco Margola, sono stati eseguiti concerti inediti per strumento solista e orchestra, di prossima pubblicazione dalla casa discografica Tactus. Fra gli impegni dell’Orchestra e di Roberto Cappello figurano, nella stagione 2013/2014, concerti sinfonici nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano e al Teatro Comunale di Vercelli. Dal 2014 il Conservatorio di Musica “A. Boito”, nell’ambito di una collaborazione pluriennale, sarà presente nella programmazione della stagione lirica del Teatro Regio di Parma con un proprio titolo in cartellone, a cominciare con la farsa rossiniana La cambiale di matrimonio, che vedrà protagonisti, oltre alla compagine orchestrale, i cantanti emergenti della scuola di canto. Roberto Cappello ha iniziato gli studi con il padre, imparando a suonare sin da giovanissimo sia il pianoforte che il violino. A sei anni ha esordito in pubblico, presso la prestigiosa Konzerthaus di Vienna, suscitando grande entusiasmo di pubblico e di critica. Ha quindi proseguito lo studio del pianoforte con il maestro Rodolfo Caporali, con il quale si è diplomato nel 1974 presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Lo stesso anno ha vinto il Concorso Pianistico “Città di Senigallia” e “Maria Canals” di Barcellona, nel 1975 il Concorso Nazionale di Treviso e nel 1976 il Primo Premio al Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni, premio che da 22 anni non veniva assegnato a un pianista italiano. Nella sua carriera ha dato più di 2000 concerti. Ospite delle maggiori istituzioni concertistiche italiane ed estere, è regolarmente invitato dai più importanti festival internazionali e ha tenuto numerosi recital in Francia, Austria, Svizzera, Germania, Belgio, Olanda, Ungheria, Jugoslavia, Spagna e Lussemburgo. Ha inoltre effettuato una tournée in Australia nel 1989. Nel 1991 ha inciso i valzer di Johann Strauss nelle trascrizioni virtuosistiche dei più famosi pianisti del passato. Nel settembre 1994 ha inaugurato la stagione da camera del Teatro alla Scala di Milano e nel 1995, la stagione da camera di Santa Cecilia, eseguendo in entrambe le occasioni i 12 Studi Trascendentali di Liszt. Nel 1996 è stato in Germania per una serie di concerti con l’Orchestra Nazionale della RAI, eseguendo il Concerto n.5 per pianoforte e orchestra di Beethoven. Tra il 1997 e il 1998 ha eseguito a Vienna, Budapest, Zagabria, Belgrado, Parigi, Bruxelles, Anversa, nella doppia veste di solista e direttore il Concerto K.466 di Mozart. Nel 2000 ha sostenuto una serie di concerti in Gran Bretagna (Londra, Manchester, Glasgow). Il 2001 lo ha visto impegnato negli Stati Uniti e in Giappone. Ruolo importante riveste l’attiva cameristica, in collaborazione con il Quartetto Kodály di Budapest. Ha registrato l’intero Corpus di Lieder di Schubert nelle trascrizioni di Liszt con Acustica Edizioni. Incide per Fonit Cetra, Edizioni Paoline, A.M.C., [Acustica]. Nel 2003 ha inciso con la BMG Ricordi Ariola alcuni concerti per pianoforte e orchestra: Mozart, Concerto per pianoforte e orchestra n. 20 K. 466; Beethoven, Concerto n. 3 in do minore op. 37; Pëtr Il’ič Čajkovskij, Concerto n. 1 in si bemolle minore. Viene costantemente invitato a presiedere le giurie di concorsi nazionali e internazionali. Docente di pianoforte principale presso il Conservatorio di Musica “A. Boito” di Parma, dal 2010 ne è il Direttore. Nato a Milano, Marco Dallara si è diplomato in violino presso il Conservatorio di Musica Arrigo Boito di Parma, dove ha poi proseguito gli studi in Composizione e Direzione d’Orchestra. Ha collaborato con le più importanti istituzioni liriche e sinfoniche italiane e con solisti quali Giuliano Carmignola, Mario Brunello, Radovan Vlatkovioc, Maurice André, Sergej Krilov, Michele Campanella, Salvatore Accardo, Uto Ughi e con direttori quali Riccardo Muti, Myun-Whun-Chung, Rafael Frühbech De Burgos, Bruno Bartoletti, Donato Renzetti, Gustav Kuhn, Kazushi Ono. Nel 2004 ha iniziato l’attività di direttore d’orchestra, sul podio dell’Orchestra Sinfonica di Pesaro. Si è classificato al secondo posto alla XII edizione del Concorso Internazionale “Franco Capuana” di Spoleto, ha vinto il Concorso “Festival Mozart Giovani” di Milano ed è stato finalista alla V edizione del Concorso Internazionale “Luigi Mancinelli” di Orvieto. Fra le opere dirette da Dallara figurano Le nozze di Figaro di Mozart, La serva padrona di Pergolesi, Cavalleria Rusticana e Pagliacci di Mascagni, L’italiana in Algeri di Rossini. È stato assistente di Richard Bonynge nell’allestimento di Maria Stuarda del Teatro alla Scala di Milano al Megaron Mousikis di Atene. Nel 2010 ha debuttato al Teatro Regio di Parma dirigendo la Filarmonica Arturo Toscanini; l’anno seguente ha diretto La Vedova Allegra, Don Pasquale e L’occasione fa il Ladro. Tra gli impegni più recenti figurano il debutto al Teatro Municipale di Piacenza con la Filarmonica Arturo Toscanini, concerti al Teatro Regio di Parma e al Teatro Valli di Reggio Emilia, il concerto con Dimitra Theodossiou, Roberto Aronica e Michele Pertusi al Teatro Magnani di Fidenza, la direzione di Don Pasquale, La Traviata, Il Signor Bruschino e Facade di William Walton con la Filarmonica Toscanini e il debutto alle “Serate Musicali” nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano. Ha inciso, per la casa discografica Tactus, La Serva Padrona di Pergolesi.