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LA VOCE DEL POPOLO
26 aprile 2012
L’8 maggio
La Giornata di primavera
Il prossimo 8 maggio si terrà
la ormai tradizionale Giornata
di primavera, quest’anno
organizzata dalla Conferenza
Madre Teresa di Calcutta,
costituita dai vincenziani
impegnati nel servizio presso
il dormitorio maschile “San
Vincenzo” e presso la Casa di
accoglienza femminile dedicata
al beato Federico Ozanam.
La giornata si svolgerà nella città
di Brescia. Il programma messo
a punto dagli organizzatori
prevede la visita a due gioielli del
patrimonio culturale locale come
il Museo diocesano, ospitato
nel complesso di San Giuseppe
(alla spalle di piazza Loggia) e
la chiesa di San Giorgio, posta a
pochi metri di distanza e aperta
appositamente per noi. La chiesa
è stata da poco riaperta dopo un
lungo intervento di restauro.
Alle visite seguiranno la Santa
Messa ed un momento conviviale
presso un ristorante della zona
antica di Brescia.
Verso le 14.45 è prevista la visita
delle nostre Case di accoglienza.
Nel corso della Giornata
verranno festeggiate tutte
quelle Conferenze che nel 2012
celebrano un anniversario
significativo di fondazione.
La scelta di restare a Brescia
è nata dal desiderio di far
conoscere meglio a tutte le
Conferenze le nostre Case, dando
loro la possibilità di visitarle e di
capire come si svolge la vita dei
nostri ospiti all’interno di esse.
Il dormitorio maschile
“San Vincenzo” e la Casa di
accoglienza femminile dedicata
al beato Federico Ozanam., sono
il fiore all’occhiello della San
Vincenzo di Brescia, delle quali
dobbiamo sentirci tutti molto
orgogliosi, ma nel contempo
essere anche partecipi della
loro attività. I vincenziani che
vogliono partecipare facciano
arrivare alla segreteria, tramite
il proprio presidente, la loro
adesione.
SOCIETÀ DI SAN VINCENZO DE PAOLI
Il perno del cristianesimo
Come preannunciato cominciamo
la pubblicazione di alcuni scritti di
Giorgio La Pira apparsi sulla rivista “Il
Samaritano” (oggi “La San Vincenzo
in Italia”), organo ufficiale della San
Vincenzo nazionale, dal 1950 al 1977.
Gli articoli sono tratti dal libro “Scritti
vincenziani” edito da Città Nuova.
Quello seguente è del 1952 e si
intitola “Il perno del cristianesimo”.
Due gli spunti di riflessione, davvero
bellissimi: non vi è soluzione di
continuità per il vincenziano tra la vita
quotidiana e quella di “Conferenza”
esse sono un tutt’uno; a chi chiede il
nostro aiuto non basta dare il “pane
del corpo”, ma bisogna preoccuparsi
di dare anche quello “dell’anima”, un
impegno ed un obiettivo in più che
ci deve contraddistinguere.
“A me pare che il perno del
cristianesimo sia tutto nel giudizio
finale. Il metro con cui viene
valutata tutta l’attività umana è
uno solo: quello che Gesù rivela;
quello col quale Egli valuterà, come
giudice, la nostra esistenza terrena:
ebbi fame, ebbi sete, fui senza
tetto, fui malato, fui carcerato:
a questo metro strettamente
si collega la parabola della
moltiplicazione dei talenti.
Come tutto diventa chiaro
guardando da questo angolo visuale!
Quale è lo scopo della nostra vita
terrena? Quello che Gesù indica:
lievitare la società umana in modo
da recare alle creature il dono di
un’elevazione spirituale e materiale
insieme: fare di tutta l’esistenza
questo lievito destinato a recare,
in concreto, un dono universale di
fraternità – edificare in terra i primi
tratti della città di Dio! Quale valore,
allora, acquista la vita umana:
quante creature attendono da noi
la mano fraterna che dà il lavoro, la
casa, l’assistenza, la gioia!
È tutta l’esistenza una “Conferenza
di San Vincenzo”: dovunque tu sia,
qualunque professione tu faccia,
in qualunque condizioni tu ti trovi,
bisogna sempre adempiere un
compito solo: dare il pane a chi
ne manca! Pane del corpo e pane
dell’anima: edificare, quindi, una
società ed una civiltà di fratelli!
Bello, non è vero questo ideale?...La
Madonna ci dia la grazia di capire e
di attuare queste cose.”
Bilanci Votato il consuntivo 2011
Un anno vissuto intensamente
DI BEPPE MILANESI
L
VOLONTARI DELLA SAN VINCENZO
o scorso 20 aprile si è tenuto il consiglio centrale,
dove le presidenti delle
33 Conferenze presenti
sul territorio bresciano
hanno votato il bilancio consuntivo
dello scorso anno e quello preventivo per quello corrente. Si tratta
di un bilancio economico, ma anche di un rendiconto delle attività
svolte lo scorso anno.Ogni tanto mi
sento chiedere se la San Vincenzo
esiste ancora; a ben vedere ciò che
relazionano le Conferenze mi sembra proprio di poter dire che è ancora viva e vegeta, forse con ranghi
un poco ridotti, ma ancora molto
importante poiché in un momento storico di grande incertezza e di
crisi globale, non solo economica,
deve farsi carico di molti compiti, restando fedele alle sue radici
nell’oggi della storia. Ricordarsi
delle radici vuole dire che si può
e si deve fare qualcosa di nuovo,
leggendolo col filtro di quelli che
L’approvazione il
20 aprile scorso alla
presenza del consiglio
centrale, composto
dai presidenti delle 33
conferenze bresciane
sono la nostra mission ed il nostro
obiettivo. Vale la pena di ricordarli. La mission dice chi siamo, ossia: siamo dei cristiani che vivono la fede attraverso la pratica di
opere di carità. Il nostro obiettivo
è invece: realizzare relazioni di vicinanza rivolte prevalentemente a
persone fragili. Si badi bene all’uso
delle parole. Viene detto fragili non
solo povere. Ricordiamo che molte persone incontrate sono povere
non solo e non sempre di beni materiali, ma anche di speranza e noi
abbiamo il dovere di non fermarci
al riempirgli la pancia o pagargli
una bolletta perché sappiamo che
la vita dell’uomo è qualcosa di più.
Non si può che essere contenti del
fatto che ogni anno, costantemente, la San Vincenzo bresciana aiuti
ed accompagni più di 3000 persone.
C’è di che essere orgogliosi, ma ricordiamoci sempre di camminare a
fianco di queste persone, di operare
in modo che possano uscire dallo
stato in cui si trovano e di fare di
tutto perché possa diminuire quel
dato a quattro cifre. Si è dato conto di alcune iniziative significative
che integrano e completano la costante e principale attività di aiuto
e di sostegno diretto alle persone e
alle famiglie. Sul territorio sono stati organizzati quattro dopo-scuola,
mentre a Montichiari è stato attivato un corso di lingua per stranieri,
davvero preziosi per l’opera di coesione sociale che svolgono. Abbiamo sostenuto direttamente e con
apporto importante di risorse umane l’Associazione Dormitorio, che
gestisce le nostre case, che restano
un vanto per l’opera che svolgono,
della quale ci sentiamo tutti molto
fieri. Abbiamo sostenuto economicamente l’associazione “Piccoli
Passi”, in quanto promotori e sostenitori della sua attività, ed anche la
mensa “Madre Eugenia Menni” della
quale pure siamo cofondatori. Nella
relazione è stato rilevato, tra i punti
forti, come il Consiglio sia caratterizzato, ad ogni livello, da un clima
di grande fraternità, facilmente percepibile nei momenti di incontro e
di relazione. È molto bello che vi
sia questa dimensione amicale anche tra i confratelli, tutt’altro che
scontata. È un’immagine della San
Vincenzo apprezzabile dall’esterno
che può davvero essere di grande
importanza, anche per favorire l’ingresso in San Vincenzo di coloro che
vorrebbero impegnarsi per gli altri,
mantenendo un’attenzione particolare anche alla spiritualità e alla formazione personale.
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