Un anno di catechismo …... pag. 3 - 6 L’oratorio estivo pag. 8 - 11 Campeggio medie pag. 12 Oratorio oggi pag. 13 - 15 Abbiamo conosciuto pag. 16 - 19 Mensile della Parrocchia Santo Curato d’Ars Anno 13° n. 4 28 Settembre 2008 In questo numero: Domenica 28 settembre 2008 Festa dell’oratorio Granello di Senape Speciale Oratorio Dedichiamo questo numero speciale del Granello all’Oratorio per più di un motivo: - durante l’anno le varie uscite (più o meno mensili) del Granello ospitano sempre qualche articolo sull’Oratorio magari cercando di rincorrere qualche pezzo di cronaca: la festa di Natale, il Carnevale, il cammino di Catechesi, le uscite dei gruppo… però è difficile avere un quadro un po’ più completo e coerente, infatti tante cose e avvenimenti rischiano di rimanere in ombra o di essere riportati solo come date, mentre meriterebbero qualche approfondimento, ad esempio il cammino ordinario di catechesi…. - L’Oratorio non solo è la parte viva ed integrante della Parrocchia ma è un settore delicato e determinante proprio perché ha a che fare con bambini, ragazzi e giovani cioè il futuro delle nostra comunità parrocchiale, per cui riguarda tutti. - Non ultimo aspetto l’Oratorio e quindi anche il nostro è realtà in continuo divenire e questa “evoluzione” continua ha bisogno essere compresa, decifrata, seguita, conosciuta. E’ banale dire che l’Oratorio di oggi Pag. 2 non è più quello di venti, dieci… cinque anni fa!! - Parlare di Oratorio è un debito anche vostro tutti coloro (e non sono pochi) a cui l’Oratorio sta a cuore, ci hanno speso tempo ed energia ed ora per mille motivi fosse solo anche l’età anagrafica non possono più magari neanche venirci perché non escono di casa o realtà simili. Penso alle molte persone anziane che ci sono in Parrocchia. Tanti, a modo loro, hanno un piccolo o grande vissuto di Oratorio, per sé o per i propri figli, qui al Giambellino o altrove e che sono contenti di sentire ancora parare di questa realtà! - La nostra Diocesi di Milano lo reputa ancor oggi strumento valido di coinvolgimento per le giovani generazioni, pur tenendo presente tutto quello detto prima sulla continua evoluzione. Quali le fatiche, le gioie, le speranze, le attese i problemi dell’essere Oratorio oggi??? Provate a leggere… don Renzo Granello di Senape Speciale Oratorio 200 giorni intensi, pieni di attese e di idee, voglia di fare e di impegnarsi seriamente, desiderio di esserci, pronti, attenti: questi sono i giorni e le ore delle catechiste e degli adolescenti che si sono resi disponibili a questo servizio; queste sono le emozioni raccolte a caldo dei genitori dei bambini e dei ragazzi che hanno vissuto un Sacramento importante per il loro cammino di fede. Li ascoltiamo volentieri. una neo-catechista È finito l’anno di catechismo, il “loro” e il “mio” primo anno di catechismo: baci, abbracci, sorrisi, pizze, torte, canti… Abbiamo proprio concluso in armonia. Mia prima esperienza: dubbi e perplessità ma soprattutto la voglia di stare con i ragazzi, la certezza che loro per primi mi avrebbero dato tanto e mi avrebbero comunicato il coraggio di mettermi in gioco, la bellezza di uno scambio di esperienze prima ancora che di insegnamento della cosiddetta “dottrina”. Mi sono chiesta spesso cosa avrebbe significato fare la “catechista” ovvero quali competenze e quale “cultura religiosa” sarebbero state necessarie. Il senso di inadeguatezza è il primo a fare capolino nel timido tentativo di dare una risposta, accompagnato dal dubbio: cosa mai potrò trasmettere a questi ragazzi dal “basso” delle mie conoscenze? Beh, ho pensato che forse troppa teoria mi avrebbe solo distolto dall’impulso iniziale del dire “ci provo”, ho sperato che strada facendo avrei capito il resto, ho cercato di sintonizzarmi sul loro linguaggio e semplicemente ho affidato la mia buona volontà ad una “Guida” decisamente più determinata e convincente dei miei pensieri: “…Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date…”. Ora sono felice d’averci provato; inutile dire che ho imparato tanto: dai ragazzi, da Pag. 3 don Renzo, da Susanna, Giulia e dalle altre, lasciatemelo proprio dire, simpaticissime catechiste… ! Hanno avuto grande ed affettuosa pazienza con me, sopperendo alle mia inesperienza ed accettando ogni mio limite… Ho assorbito tante pillole di saggezza nei momenti di confronto con loro e tante lezioni di semplice ed autentica umanità nella relazione con i bambini. Che sia questa la prima “voce” nell’Indice del Vangelo? Che parta da qui il primo impulso a sentirsi toccato il cuore da quell’amore di Dio di cui si vorrebbe parlare nell’ora di catechismo? Forse… Mi auguro che i nostri ragazzi abbiano davvero percepito e sentito col “cuore”, abbiano avuto il piacere di incontrarci ed ora sappiano mantenere la voglia di ritrovarci a settembre, lasciandosi ancora guidare dalle nostre proposte ed iniziative. Abbiamo tanta strada da fare insieme ma un’ora alla settimana è davvero poca per “stufarsi”, cerchiamo invece di godercela e di sorprenderci insieme ogni volta di più! Grazie di cuore… Ah, dimenticavo… ho imparato anche un’altra cosa: esiste qualcun altro più monello dei miei figli!! La vostra sweet catechist Loredana Granello di Senape Speciale Oratorio un aiuto-catechista Mi chiamo Lorenzo, ma sono meglio conosciuto come Boldo. Sono al terzo, anzi ormai quarto, anno di superiori, e dalla prima faccio l'Animatore. Devo dire che avere già due anni alle spalle di esperienza con bambini (in oratorio estivo) mi ha aiutato nel pormi all'inizio del cammino di iniziazione cristiana con questi “microbi”, come li chiamo affettuosamente io. L'esperienza di aiuto catechista mi è stata proposta da don Renzo quando l'anno scolastico era già iniziato, e quindi ho fatto un ingresso un po' a sorpresa, un solitario martedì. L'impressione iniziale che mi hanno fatto questi bambini di terza elementare è stata molto positiva, anche se temevo di non essere all'altezza del nuovo compito. Nonostante tutto, anche grazie alle catechiste Susanna, Loredana e Giulia, entro breve mi sono trovato a mio agio in quel gruppo. Ovviamente l'anno prossimo proseguirò in questa scelta, e consiglio questa esperienza ad ogni animatore: trovo che attraverso l'aiuto catechismo si riceva molto più di ciò che si dà; l'affetto con cui i bambini ti ripagano per il tempo che dedichi loro, e la soddisfazione personale, sono veramente alti. Lorenzo un genitore… il giorno dopo L'atto della prima comunione ha rappresentato una tappa fondamentale per la vita dei nostri figli. Lo studio del catechismo, la creazione dei gruppi che intraprendono il cammino verso la prima confessione ed infine la prima comunione, raffigurano per loro l'incontro con Gesù attraverso la Chiesa e la Comunità Cristiana di cui fanno parte. Durante il cammino che ci ha portati alla prima comunione, ci hanno posto tante domande; per citarne alcune: il significato della messa, il ruolo e la funzione del parroco, il significato della confessione, la liturgia della parola, la liturgia eucaristica,..., ci siamo impegnati nel trovare delle spiegazioni, che fossero chiare, semplici e immediatamente percepibili per la loro età. Ad esempio: L'Eucaristia è l'esatta riproposizione della festività Pasquale, dove Gesù (figlio di Dio), è morto in croce ed è resuscitato per la salvezza degli uomini e per liberarli dal peccato. Quindi, l'atto della prima comunione rappresenta una riconciliazione tra Gesù e noi peccatori. Il Parroco, come ministro di Dio, attraverso la funzione della messa cerca di ripresentare l'ultima cena di Gesù e il Suo stesso sacrificio, benedice e consacra il pane e il vino, che rappresentano Pag. 4 il corpo ed il sangue di Gesù. Ci confessa, per fare in modo di educare la nostra vita seguendo le regole della dottrina della fede, e ci prepara con la confessione all’incontro con Gesù attraverso la comunione. Durante la preparazione alla prima comunione, per i nostri figli e per noi stessi genitori, la partecipazione agli incontri di catechismo, i momenti di ritiro e d'incontro con il Parroco, hanno suscitato entusiasmo e gioia di far parte di una comunità cattolica come la nostra (San Curato d'Ars). La prima comunione quindi ha rappresentato e rappresenta un momento molto importante nella vita dei nostri figli, perché ritroviamo tutti i giorni l’unione spirituale con Gesù e con la stessa comunità parrocchiale. Noi, come famiglia e come genitori dei nostri ragazzi (Domenico e Giuseppe), abbiamo cercato e cerchiamo tutti i giorni di espletare oltre che un ruolo di educatori, finalizzato alla loro crescita, anche di coltivare una crescita spirituale comune, dove la preghiera prima del pranzo e/o della cena, o la sera, prima di addormentarci, rappresentano dei piccoli momenti di grande valore e intensità per tutti noi. Giovanni Clemente e Rosa De Stefano Granello di Senape Speciale Oratorio un genitore… il giorno dopo Domenica 18 Maggio 2008 è stato un giorno di festa nella Parrocchia Santo Curato D’Ars di Milano: la Prima Comunione di 39 bambini e bambine. Per noi genitori è stato bello vederli uniti, Insieme ed in Comunione tra loro. Tutti vestiti di bianco, seduti insieme intorno all’altare, mentre aspettavano in silenzio il grande momento . Per la prima volta nella loro vita hanno potuto sedersi alla tavola del Signore insieme agli adulti. Nel loro piccolo cuore è stata una grande festa. Non dimentichiamo che quella Domenica, che è stata oggetto di tante attese ed attenzioni, è giunta dopo un percorso di comunione con gli altri bambini ed un cammino verso Gesù. Per i bambini è stato un cammino di crescita, un cammino iniziato e portato avanti con la pazienza, l’impegno e la costanza delle catechiste Germana, Raffaella e Rossella. Anche per noi genitori è stato un percorso emozionante, che è iniziato un anno prima e che ci ha reso partecipi nei diversi incontri di presentazione, di dialogo e di approfondimento organizzati da don Renzo. Un itinerario di catechesi volto a portare i bambini e noi genitori alla consapevolezza del gesto sacramentale. noi genitori è stata positiva. Nel cammino verso la Prima Comunione abbiamo lavorato insieme nella comunicazione e nella condivisione creando nuovi rapporti e momenti di incontro tra noi e con Dio. In questo modo noi genitori insieme ai nostri figli abbiamo imparato la fede, aiutando così i nostri figli ad essere protagonisti dell’evento liturgico. Sicuramente molti sono stati i momenti ricchi di emozione nell’intero cammino di preparazione. Ricordiamo, per esempio, il 25 Novembre 2007 quando li abbiamo accompagnati al Sacramento della Riconciliazione con la consegna della “Veste Bianca”. Ci sono sembrati piccoli davanti al gesto della “Confessione”, mentre cercavano di capire due parole nuove : Peccato e Penitenza. Prima di passare al Sacramento della Prima Piena Partecipazione all’Eucarestia abbiamo condiviso in comunità il giorno del “ritiro spirituale” . Una giornata per genitori, bambini, catechiste e don Renzo lontani dalla quotidianità che si è rivelata per tutti ricca di momenti semplici ma intensi: un vero confronto in comunione. Ed eccoci infine al grande giorno ! don Renzo ci ha insegnato che la catechesi sacramentale dei nostri bambini è un importante elemento educativo e che, pertanto, non raggiunge il suo scopo se prescinde da un vero coinvolgimento dei genitori. Per i nostri bambini e per noi genitori è stato un vortice di sensazioni che rimarranno vive nel ricordo della celebrazione, delle foto, dei canti, nel crocifisso di legno e nel libretto che don Renzo ha consegnato a ciascuno di loro e, non a caso, intitolato “Fate questo in memoria di me!”. Proprio grazie alla grande capacità comunicativa di don Renzo, la risposta di Tanti sarebbero ancora gli eventi e le sensazioni da ricordare di quella Pag. 5 Granello di Senape Speciale Oratorio Domenica, ma un fatto semplice desidero condividere con chi legge questo breve articolo. Al termine della giornata, la reazione di mia figlia è stata emozionante e a mio parere, le parole spontanee che ha pronunciato racchiudono un profondo significato. Disse che non pensava che l’ostia fosse così buona. Sono certa che nel cuore dei nostri bambini è rimasta una certezza : da quel giorno vivono in comunione con un “amico” che non li lascerà più. A nome di tutti i genitori: GRAZIE per la bellissima giornata ! Maria Federica e Maurizio un genitore… il giorno dopo Sabato 24 maggio 2008 la sveglia è suonata alla solita ora (ore 7.00), Luca è venuto nel nostro lettone per ricordarci che oggi è un giorno importante, è molto agitato ed emozionato: alle ore 15,30 riceverà il Sacramento della Confermazione. La sua mattinata è tutta un parlare e raccontare di quello che ha preparato con la sua catechista Roberta per essere pronto a ricevere il dono più luminoso del suo cammino cristiano. Ricorda a suo fratello Marco, mentre esce per andare a scuola, di ritornare subito a casa dopo le lezioni perché lui deve mangiare presto e tutti devono essere pronti alle ore 14,00. Chiama il suo padrino Emanuele per ricordargli dell’appuntamento nel salone dell’oratorio alle ore 14,15. Nell’attesa legge la Bibbia e racconta ciò che succederà nel pomeriggio, mentre a me chiede in continuazione se ho imparato bene a leggere la prima lettura per evitare di fare brutte figure. Finalmente alle ore 15,30 Luca fa il suo ingresso in chiesa preceduto dal Vescovo Monsignor Redaelli. Ci passa accanto e sorride contento ed emozionato, noi ci accorgiamo perché, la sua testa è reclinata verso sinistra. Per lui è arrivato uno dei momenti più belli ed impegnativi della sua vita cristiana: ricevere il sacramento della Cresima, il dono dello Spirito Santo. Un grande dono che gli permetterà di sostenerlo e guidarlo nel suo percorso da cristiano, illuminando la sua strada che, a volte, sarà impervia e tortuosa, proprio come i sentieri di montagna dove Pag. 6 raggiungere la cima costa tanta fatica, ma quando alla fine ci si trova sulla vetta ci si sente felici e con animo sereno si può godere il bel panorama e la fatica in un battibaleno scompare. L’augurio di un genitore al proprio figlio è che la Cresima sia il punto di partenza di un lungo cammino della vita dove i doni della sapienza, dell’intelletto, del consiglio e del timore di Dio, siano per l’anima la mano della mamma che aiuta il suo pargoletto nei primi passi. … e come la mamma dona tanto amore, affetto, gioia, pazienza, fedeltà, e così, Luca, sarà colui che distribuirà gioia, affetto, carità ed aiuto ai bisognosi o a coloro che sono tristi. Alla fine della celebrazione ci viene incontro e ci abbraccia, il suo sorriso solare che ci fa capire la gioia e la pace che in lui sono entrate. Il nostro augurio per Luca è quello di essere in grado di scaldare i cuori più duri, di portare tanta forza e coraggio ai timidi e di affrontare le difficoltà con animo puro e forte. P.S. di Luca: Per ricevere il sacramento della Confermazione bisogna essere pronti e preparati, tutto questo è stato possibile grazie alle mitiche catechiste: Roberta, Marina e Barbara, nonché ai mitici animatori ed “accompagnatori” che ci hanno insegnato, sostenuto ed aiutato in questi lunghi ma molto utili e divertenti quattro anni. Elisa, Gianluca e Tommaso. Granello di Senape Speciale Oratorio un genitore… il giorno dopo Ciao, sono la mamma di Federico Di Domizio e abbiamo fatto questa riflessione sul Sacramento della Cresima ricevuto da nostro figlio. "Siamo rimasti felicemente sorpresi sia per quanto riguarda i preparativi a cui sono stati indirizzati i ragazzi sia per la Celebrazione del Sacramento che hanno ricevuto. Relativamente a quest'ultima siamo stati colpiti dalla semplicità del Vescovo sia nel commentare il Vangelo che nei messaggi rivolti ai cresimandi. Sono messaggi trasparenti, semplici e chiari che, vista l'età, non sempre di facile comprensione. E' stato un coinvolgimento molto sentito e particolare e per tutto questo Vi ringraziamo.” un animatore… il giorno dopo “Settore calcio” Siamo arrivati alla fine della stagione, e, quindi siamo costretti a tirare le somme, e a fare dei bilanci su quanto fatto durante l’anno appena conclusosi. riguarda la nascita della Polisportiva Ars asd, che, nel nostro intento dovrebbe diventare il contenitore delle attività sportive dell’oratorio. In un bilancio reale c’è posto solo per i numeri ma, in quello personale, al primo posto metto l’esperienza di stare a stretto contatto con i ragazzi, ve la consiglio. Non è mica facile, ma sicuramente c’è da imparare, soprattutto perché con loro non ci si può nascondere ma, come su un campo di calcio si impara ad avere la forza e il coraggio di reggere uno sguardo una critica un complimento davanti a tutti dovendo cercare di superare i propri limiti. Per sgombrare subito qualsiasi dubbio vi scrivo che il bilancio è in attivo. Dal punto di vista sportivo ci sono mancate delle vittorie che erano alla nostra portata, ma, il compito di un allenatore è creare innanzitutto una squadra e un gruppo competitivo, e la nostra lo è stata fino in fondo. Come i ragazzi anche io ho sofferto molto durante le sconfitte, difficili da digerire, con l’ulteriore difficoltà di fare capire loro che la sconfitta fa parte del gioco, che l’importante e divertirsi etc. etc. Grazie a tutti che mi avete dato questa opportunità. La voce di bilancio più attiva Simone R. LA POLISPORTIVA ARS CERCA ATLETI! Informazioni e iscrizioni in oratorio Pag. 7 Granello di Senape Speciale Oratorio L’Oratorio Feriale Estivo visto da… L’estate è certo la stagione in cui gli spazi di disponibilità individuali aumentano: l’Oratorio Feriale Estivo vuole incanalare tutto questo nell’alveo di una comunità che ama costruire se stessa nell’incontro, dove il tempo vissuto per e con gli altri non è tempo perso, ma luogo di arricchimento personale e comunitario. Adolescenti, giovani ed adulti si affiancano ai ragazzi, i protagonisti, per animare delle giornate “speciali”: leggere per credere!!! Gli animatori L’Oratorio estivo possiamo funziona grazie alle sue tre componenti: gli animatori, gli soprattutto i ragazzi, la parte dell’Oratorio. dire che principali adulti ma principale Personalmente fin ora ho fatto parte della componente ragazzi e da due anni a questa parte sono nel gruppo animatori che ogni anno aumenta di numero: pensare che quest’anno era formato da circa trenta ragazzi … numeri impensabili solo 5-6 anni fa!!! C’è da dire che oltre agli animatori in questi anni sono aumentati anche i ragazzi: questo sta a simboleggiare la buona riuscita di questa Pag. 8 proposta in questi anni. Fin da quando ero bambino mi accorgevo delle ampie offerte proposte dall’Oratorio feriale, ma solo quando sono passato dalla parte di chi organizza mi sono reso conto di quanto lavoro c’è dietro ogni singola proposta, per poter riempire praticamente tutta la giornata con varie attività. La mattina si parte alle ore 9.30 quando ci si trova tutti insieme per l’inizio della giornata:ci sono l’introduzione di don Renzo, alcune scenette che si sviluppano Granello di Senape lungo l’arco delle prime quattro settimane interpretate da noi animatori sulla traccia di una storia data dalla FOM mirata a far vedere l’impronta cristiana che contraddistingue l’Oratorio da un semplice campo estivo e inerente al tema proposto e infine si canta l’inno dell’anno con balli annessi. La giornata prosegue con un’ora dedicata allo svolgimento dei compiti scolastici: per ragazzi che non li hanno (o non li portano!) vengono proposte alternative. Mentre i ragazzi svolgono queste attività seguiti da una parte di animatori, un'altra parte di noi prepara il momento seguente, il gioco comunitario. A questo gioco è importante che partecipino tutti e che tutti facciano la loro parte: è per questo che ogni gioco va attentamente analizzato e pensato per coinvolgere tutti. Dopo tutte queste attività arriva l’ora di pranzo: qui entrano in gioco gli adulti, senza di loro infatti saremmo tutti morti di fame!! Dopo pranzo i ragazzi hanno un momento di tempo libero in cui vengono costantemente sorvegliati da noi animatori. Alle ore 14.30 ci si ritrova di nuovo tutti insieme e si passa circa mezz’ora ricca di animazione con canti e balli. Subito dopo rientrano in gioco i genitori che alternandosi propongono a diverse fasce d’età laboratori sempre interessanti; per i più grandi vengono inoltre organizzati mini tornei sportivi. Queste attività durano fino alle ore 16.15 circa, momento in cui viene servita la merenda seguita dal saluto finale alle ore 16.30. Speciale Oratorio ampi spazi liberi. In queste uscite è fondamentale la costante vigilanza di noi animatori e, anche se a volte è stancante, noi ce la mettiamo tutta per dare il massimo. Anche in queste uscite il supporto degli adulti è fondamentale, senza di loro infatti non si potrebbe far nulla perché non ci sarebbero dei responsabili. Quest’ anno inoltre è stata introdotta in Oratorio una nuova figura, quella dell’educatore mandato dalla diocesi a nostro supporto e come punto di riferimento, il suo aiuto è stato fondamentale per la riuscita ottimale di queste 5 settimane di Oratorio estivo, quindi un ringraziamento va anche a Manlio. Come vi dicevo all’inizio l’Oratorio feriale visto dalla parte dell’animatore è completamente diverso rispetto al vissuto dei ragazzi: si capisce quanto impegno ci vuole per offrire il meglio ai ragazzi, ogni cosa è pensata per loro e per una buona riuscita del GREST (sinonimo dell’Oratorio estivo). Noi animatori diamo tutto, ci mettiamo il massimo impegno e alla fine ci ritroviamo a ringraziare i ragazzi che ogni anno ci arricchiscono. Un ringraziamento va anche ai genitori, voi che credete nel nostro lavoro e ci date continua fiducia che speriamo e crediamo di ripagare e meritare . Beh , ora con un po’ di amarezza non mi resta che salutare e sperare di rivedervi tutti l’anno prossimo … e poi in fondo ... se una cosa non finisce non può ricominciare. Grazie a tutti e arrivederci all’anno prossimo. Due giorni alla settimana usciamo dalle mura dell’Oratorio per andare o in piscina o a far gite in luoghi aperti con gruppo animatori Pag. 9 Granello di Senape Speciale Oratorio I protagonisti Tre ragazzi, freschi di licenza media, sono andati in giro per l’Oratorio con carta e penna a raccogliere le impressioni dei protagonisti dell’esperienza Passi in Piazza, la proposta dell’Oratorio Estivo 2008. Ecco le interviste effettuate dai nostri giornalisti in erba. ‚" È la prima volta che vieni all’Oratorio Feriale Estivo? Com’è? Andrea (II media): Vengo già da diversi anni. È bellissimo!!! Matteo (I media): Anche se sono già venuto l’anno scorso, dove non mi ero molto ambientato per il poco tempo che l’ho frequentato, quest’anno è molto più bello perché ho fatto nuove amicizie. Francesca (IV elementare): No, vengo già da alcuni anni ma mi è sempre piaciuto! Letizia (III elementare): Si. È bellissimo il gioco comunitario. ‚" Come sono andate le prime uscite (gite e piscina)? Andrea: Mi piace moltissimo la gita in piscina perché lì mi seno libero di stare sia da solo che on i miei amici Matteo: Mi piacciono sia le gite (a Castiglione e a Chamois) che le uscite in piscina (a Vigevano): se dovessi scegliere penso che … le rifarei tutte! Francesca: Mi sono piaciute tutte le proposte perché mi diverto molto con le mie amiche. Letizia: Molto belle sia le gite che la piscina ma preferisco le prime perché sono un’occasione per camminare e conoscere posti nuovi. ‚" Sei soddisfatto dell’organizzazione delle giornate e della mensa? Andrea: Mi piacciono molto ma vorrei che il momento delle ore 9.30 fosse fatto all’aperto perché in sala video fa molto caldo! Matteo: Mi piace molto. Francesca: Sono soddisfatta sia della mensa (che buona la pasta con la panna e prosciutto!) che dell’organizzazione della Pag. 10 giornata. Letizia: Mi piacerebbe fare il gioco comunitario al pomeriggio e aggiungere un po’ di gioco libero! La mensa è tutto ok. ‚" Ti piacciono i giochi comunitari? Andrea: Si, mi piacciono i giochi comunitari perché vi è grande competizione tra le diverse squadre ma sempre con grande rispetto. Matteo: Non essendo un bravo calciatore che ad ogni momento libero si butta a giocare a pallone, la proposta del gioco comunitario mi ha aiutato ad integrarmi con gli altri ragazzi e a divertirmi. Francesca: Mi piacciono tutti ma, in particolare, “palla prigioniera”. Letizia: Mi piacciono tutti i giochi, soprattutto quelli con la palla. ‚" Ti “prendono” i lab-oratori? Andrea: Essendo di II media il lab-oratorio è sostituito dal gioco libero e per questo sono contento, ritenendola una cosa giusta. Matteo: Ho partecipato a diversi lab-oratori: mi sono divertito a creare oggetti originali e in alcuni casi ho anche aiutato i ragazzi alle “prime armi”. Francesca: Mi ha “preso” tanto il lab-oratorio degli scoby-doo. Letizia: Mi è piaciuto molto il lab-oratorio degli scooby-doo ‚" Sei soddisfatto degli animatori? Andrea: In generale sono soddisfatto, anche se avrei da contestare alcuni loro comportamenti ma, per rispetto del lavoro che compiono, non dico niente. Matteo: Si, son molto contento perché sono tutti molto simpatici e disponibili. Francesca: Si, sono molto soddisfatta perché sono sempre molto gentili, preparati e disponibili. Letizia: Abbastanza, perché li vorrei più presenti durante il gioco libero. ‚" Quanto ti piace l’Oratorio Estivo? Esprimilo con un voto da 1 a 10. Andrea: 11 Matteo: 10 Letizia: 9 Francesca: 10 A cura di Claudio, Francesco, Giacomo Granello di Senape Speciale Oratorio I numeri Ci sono curiosità e spigolature sull’Oratorio Feriale Estivo che tanti vorrebbero conoscere e pochi sanno. Per dirvi qualcosa, ma non tutto (!), scegliamo di “dare i numeri”!!! Quanti ragazzi si sono iscritti quest’anno all’Oratorio Feriale Estivo? 190 ragazzi Quanti maschi e quante femmine hanno iniziato l’Oratorio Estivo la prima settimana? 70 maschi e 57 femmine Quanti adolescenti hanno offerto il loro servizio come animatori nell’arco delle prime quattro settimane di Oratorio Estivo? 26 animatori Quanti maschi e quante femmine hanno partecipato all’Oratorio Estivo nella seconda settimana? 73 maschi e 44 femmine Quanti adulti hanno coadiuvato gli animatori con i ragazzi nelle uscite? 6 adulti Quanti bambini di prima elementare hanno partecipato nelle quattro settimane? 16 nella I settimana – 12 nella II – 13 nella III – 9 nella IV Quanti aiuti in cucina sono stati necessari per sfamare questi ragazzi? 8 aiuti Quanti bambini di seconda elementare hanno partecipato all’Oratorio Estivo ogni settimana? 16 nella I settimana – 16 nella II – 13 nella III – 12 nella IV Quanti adulti hanno dato la loro disponibilità per animare i lab-Oratori? 12 adulti Quanti bambini di terza elementare hanno scelto l’Oratorio Estivo nelle quattro settimane dopo la scuola? 12 nella I settimana – 9 nella II – 9 nella III – 5 nella IV Quanti tipi di lab-Oratori sono stati organizzati? 14 tipi di lab-Oraori Quanti ragazzi di quarta elementare hanno frequentato nelle quattro settimane? 16 nella I settimana – 19 nella II – 11 nella III – 11 nella IV Quanti chili di pasta hanno mangiato in tutto, tutti quanti? 155 chili circa Quanti ragazzi di quinta elementare hanno trascorso il loro tempo in Oratorio, dopo la fine della scuola? 15 nella I settimana – 13 nella II – 14 nella III – 7 nella IV Quante volte è stato fatto il risotto come primo piatto? 1 volta Quanti ragazzi e ragazze di prima media sono scese in Oratorio a giocare, fare i compiti e cantare nelle quattro settimane? 34 nella I settimana – 31 nella II – 30 nella III – 19 nella IV Quanti piatti sono stati utilizzati per servire i pranzi in tutte le quattro settimane? 3100 piatti circa Quanti pre-adolescenti di seconda media hanno partecipato all’Oratorio Feriale Estivo? 18 nella I settimana – 17 nella II – 14 nella III – 9 nella IV Quanti neo-licenziati di terza media, finiti gli esami, hanno vissuto la terza e la quarta settimana di Oratorio Estivo? 12 nella III settimana – 5 nella IV Sai quanti pasti sono stati preparati nell’ultima settimana di Oratorio Estivo? Pag. 11 Ben 350!!! Granello di Senape Speciale Oratorio Campeggio medie al Tonale Anche quest'anno, come ogni estate, parte del gruppo medie con qualche aggiunta, capitanato da ben 4 animatrici e 1 animatore, di don Renzo, si è recato al Passo del Tonale per la consueta attività estiva che prende il nome di “Campeggio medie” Una caratteristica che accomuna tutte le esperienze fatte in estate è il messaggio educativo che noi animatori cerchiamo di trasmettere ai ragazzi, ci rendiamo sempre più conto però di come ogni campeggio rimanga speciale nel suo genere, e questo dipende sicuramente dal fatto che ogni anno alcuni ragazzi escono dal gruppo e altri ne entrano, cambiando di conseguenza le dinamiche del gruppo stesso. Noi animatori ci teniamo molto a creare un'alternanza tra giochi e momenti di riflessione in modo da permettere ai ragazzi non solo di svagarsi ma di prendere coscienza della loro spiritualità aiutandoli a sviluppare anche la loro fede. Anche i giochi però hanno una funzione Pag. 12 formativa in quanto è fondamentale per noi far “lavorare” i ragazzi come una squadra, facendo in modo che i “grandi” diano il buon esempio alle “nuove entrate”. Siamo convinti infatti che i legami che si creano in queste particolari settimane resteranno nel tempo e, anche se qualcuno dovesse allontanarsi dall'Oratorio porterà comunque con se un ricordo positivo dei momenti passati insieme. Speriamo infine che ogni singolo partecipante di questo Tonale 2008 decida di continuare il cammino iniziato in Oratorio, continuando ad esserne parte attiva, all'interno del proprio gruppo di catechismo e, quando verrà il momento, come animatore. Perchè il campeggio medie è molto importante per i ragazzi, ma è un'esperienza veramente unica anche per noi animatori che, è proprio il caso di dirlo, non smettiamo mai di imparare. Alla Prossima Elisa & Sonia Granello di Senape Speciale Oratorio L’Oratorio oggi L’oratorio è all’ordine del giorno dell’agenda della CEI e della Diocesi di Milano, attraverso il suo ufficio specializzato, la FOM. Gli articoli qui proposti rendono conto delle giornate di lavoro della Conferenza Episcopale Italiana e della proposta annuale della Federazione degli Oratori Milanesi con argomenti di interesse per tutti, grandi e piccini. Anche l’Oratorio può contribuire a vincere il senso di isolamento che è la radice dell’insicurezza che è anche “insicurezza sui valori che devono interiormente rassicurare le persone, e renderle più salde”. È quanto emerge dalla prolusione del Presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, all’inizio dei lavori dell’Assemblea Generale dei vescovi d’Italia. L’Oratorio viene citato fra gli ambienti comunitari da rivalorizzare proprio per contribuire a colmare il “bisogno di sicurezza”, attraverso “momenti socializzanti” che vincono diverse forme di vuoto, di pregiudizio e di solitudine. L’Oratorio si costituisce così come luogo “del dialogo, dell’amicizia e dell’ascolto”, così come simbolicamente lo è “lo spazio antecedente la chiesa”. «Ci sono tanti dolori nascosti, sofferenze prolungate, solitudini non volute, vuoti lancinanti: socializzare queste situazioni, – ha affermato il cardinale Bagnasco – come pure i traguardi e le riuscite che rendono felice questa o quella famiglia, torna oggi ad essere importante». Nel corso della 58a Assemblea Generale della Cei si discute di “Giovani e Vangelo: percorsi di evangelizzazione ed educazione”. È presente anche il Forum Oratori Pag. 13 Italiani, attraverso la consulenza del suo presidente don Massimiliano Sabbadini che partecipa ai lavori come invitato. Già nella sua prolusione il cardinale Bagnasco ha tracciato le linee di un possibile riscatto educativo che coinvolge principalmente la Chiesa e le sue strutture: «Noi crediamo che non ci sia altra via che quella di una rinnovata opera educativa, che sarà tale se avrà il coraggio di non obliterare il costo degli ideali e se non rinuncerà alla prossimità che sa farsi compagnia». Maggiori informazioni sul sito: www.foi.it Granello di Senape Speciale Oratorio Quest’anno ii nostro oratorio si lascerà guidare dall’icona evangelica della parabola del seminatore nella versione di Luca 8, 1-15 e ci lasceremo colpire dall’immagine dei cristiani descritta nella Lettera A Diogneto scritta nel II secolo, uno dei testi più antichi e più suggestivi della Tradizione. Entrambe le icone sono presentate dall’Arcivescovo Dionigi Tettamanzi nella lettera pastorale 2008-2009 “Famiglia diventa anima del mondo” (Ed. Centro Ambrosiano). Aderiamo così al cammino annuale proposto dalla FOM (Federazione Oratori Milanesi) a tutta la diocesi. Dalla lettera “A Diogneto” “I cristiani né per regione, né per voce, né per costumi sono da distinguere dagli altri uomini. Infatti, non abitano città proprie, né usano un gergo che si differenzia, né conducono un genere di vita speciale… Vivendo in città greche e barbare, come a ciascuno è capitato, e adeguandosi ai costumi del luogo nel vestito, nel cibo e nel resto testimoniano un metodo di vita sociale mirabile e indubbiamente paradossale. Vivono nella loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati come stranieri. Ogni patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera. Si sposano come tutti e generano figli… Dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza nel cielo. Obbediscono alle leggi stabilite, e con la loro vita superano le leggi. Amano tutti, e da tutti vengono perseguitati. Non sono conosciuti, e vengono condannati. Sono uccisi, e Pag. 14 riprendono a vivere. Sono poveri, e fanno ricchi molti; mancano di tutto, e di tutto abbondano… A dirla in breve, come è l'anima nel corpo, così nel mondo sono i cristiani. L'anima è diffusa in tutte le parti del corpo e i cristiani nelle città della terra. L'anima abita nel corpo, ma non è del corpo; i cristiani abitano nel mondo, ma non sono del mondo… L'anima è racchiusa nel corpo, ma essa sostiene il corpo; anche i cristiani sono nel mondo come in una prigione, ma essi sostengono il mondo… Dio li ha messi in un posto tale che ad essi non è lecito abbandonare” L’ACCENTO SUL “MA…” È sorprendente come la Lettera A Diogneto sia così attuale. In una società che sembra scristianizzata, i cristiani fanno fatica a distinguersi. Certo, non si differenziano per il loro modo di vestire, non parlano un’altra lingua, non vivono “su un altro pianeta”, mangiano e Granello di Senape Speciale Oratorio lavorano come gli altri, vanno a scuola, hanno lo scooter, ascoltano la radio e guardano la televisione, rispettano le leggi dello Stato e cercano la giustizia come tutti, ma… - ecco l’accento è sul “ma…” ma hanno dentro qualcosa che li anima, che li rende straordinariamente luminosi nei confronti degli altri. A guardarli bene, c’è in loro qualcosa di unico che consiste nella speranza che sono capaci di trasmettere quando vivono con coerenza e quando si spendono per gli altri, restituendo il Dono ricevuto. È allora che li vedi in tutta la loro unicità, perché, non vivendo per se stessi, dimostrano davvero che l’amore di Dio è in mezzo a noi. PER IMPARARE A SOSTENERE IL MONDO L’Oratorio, quest’anno, saprà trovare le forme per dire ai ragazzi che sono unici proprio perché sono cristiani, che, per esserlo, non bisogna chiudersi in un ghetto, ma sapersi esporre – quasi “gettare”, senza aver paura di cadere – dimostrando il valore di essere se stessi: e un cristiano è tale quando, dietro al Maestro, è capace di essere Dono come Lui. Bisogna dunque imparare a frequentare il mondo, standoci dentro, interessandosi e prendendosi cura, per il massimo possibile, delle vicende e dinamiche della società, delle gioie e dei dolori di chi studia, di chi lavora, di chi cerca casa, di chi è alle prese con la malattia, la povertà, la solitudine. Bisogna imparare a vivere anche il distacco da tutto ciò che non ci rende liberi di pensare e agire secondo il Vangelo, perché innanzitutto il buon seme della Parola porti frutto in noi. Pag. 15 Impareremo allora a non lasciarci assorbire eccessivamente dalle mode, dai luoghi comuni e dai condizionamenti mediatici e, nello stesso tempo, cercheremo di liberare la scuola, lo sport, la vita familiare, i luoghi informali del tempo libero da tutto ciò che impedisce a questi ambienti di essere “terra buona” perché in essi la Parola di Dio possa fruttificare CENTO VOLTE TANTO. L’impegno che ci diamo è quello di imparare a sostenere il mondo, a valorizzare gli ambienti che frequentiamo, a tirare fuori il meglio dalle persone che incontriamo (siano essi amici o avversari). Per dimostrare che l’amore di Dio è in mezzo a noi, chiederemo ai ragazzi di fare dei gesti coraggiosi di generosità – o meglio di carità – nei confronti dei compagni di classe, dei membri della stessa squadra, degli amici che frequentano all’Oratorio, soprattutto quelli che resterebbero ai margini per timidezza o diversità rispetto al gruppo. Ci sono, ad esempio, tantissimi preadolescenti o adolescenti che rimangono chiusi in casa davanti ad un computer: scovarli ed invitarli a vivere bellissime esperienze di gruppo sarà una missione speciale per i ragazzi dell’Oratorio. Ai ragazzi chiederemo, inoltre, di allearsi con i loro genitori, con i loro nonni, i loro fratelli per vivere questa missione speciale insieme a loro, perché la famiglia sia il soggetto attivo dell’evangelizzazione del mondo e perché l’amore si manifesti proprio grazie all’assidua frequentazione e all’affetto rinnovato dei genitori con i figli e con gli altri membri della famiglia. Tratto dal Gazzettino della FOM n.11/08 Granello di Senape Speciale Oratorio Abbiamo conosciuto… Nell’estate 2008 abbiamo fatto diverse esperienze di gruppo che ci hanno portato fuori dai confini del nostro Oratorio per conoscere e vivere alcune esperienze di servizio, di comunione e di preghiera presenti nella Chiesa italiana e mondiale. Alcuni giovani, adolescenti e pre-adolescenti hanno riletto la loro “uscita” sospesa tra Spirito e fatica, unita al piacere della convivialità con occasioni di incontro e di festa. A Torino 2007 - 2008 Uno delle tre proposte estive 2007 per gli adolescenti è stata l’esperienza di volontariato al SERMIG. Il Sermig è un luogo che, nato sotto la guida di Ernesto Oliviero a Torino, tutt’ora accoglie grandi e piccoli di tutt’Italia. Trasformato da Arsenale di guerra (ciò che era l’edificio) in un Arsenale della Pace, è aperto a tutti coloro che, cristiani e non, vogliono trascorrere una settimana estiva o un ponte i ferie a servizio al prossimo più vicino o lontano. La giornata inizia al mattino con un momento di discussione con un gruppo costituito da diverse persone di un argomento che abbiamo scelto insieme (mondialità, aiuti umanitari,…) e che ci accompagna tutta la settimana. Dopo pranzo c’è un momento libero a cui seguono i laboratori che cambiano di giorno in giorno. Tra questi io, Luca e Tommaso, abbiamo potuto partecipare allo sfoltimento del sottobosco nell’area di un Eremo appena acquisito dal Sermig sulle colline torinesi. Pur sudando, è stata una bella esperienza. Abbiamo inoltre aiutato a pulire l’Arsenale (ovviamente non da cima a fondo!); abbiam fatto animazione in piazza e aiutato in cucina per preparare il pranzo; abbiamo inoltre caricato container e suddiviso vestiti. Alla sera abbiamo partecipato alla Messa, che non era obbligatoria e, a volte, ci sono state delle uscite come la marcia silenziosa verso la Piazza del Duomo o un incontro con il fondatore a cui abbiam Pag. 16 potuto fare diverse domande. Tra i diversi aspetti positivi di questa esperienza il Sermig ci ha permesso di fare nuove amicizie, incontrare nuove persone, come il simpatico gruppo di ragazzi del Veneto e di Pavia. Paolo G. A luglio 2008 ben 8 adolescenti, tra cui Paolo che entusiasta vi è tornato, sono andati al SERMIG accompagnati ancora dall’infaticabile Carlo. Per tutti è stata un’esperienza di servizio. Abbiamo conosciuto tanti ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia. Nonostante fossimo i più giovani (tutti quindicenni) tra i diversi partecipanti all’esperienza, ci siamo tuffati con molto entusiasmo nelle attività che ci venivano proposte. Alla mattina abbiamo partecipato a vari laboratori (Pace, Mondialità, Accoglienza) mentre al pomeriggio ci siamo impegnati a dare il nostro contributo fisico e manuale prendendo parte al laboratorio di falegnameria, all’animazione dei bambini del posto, alla preparazione delle spedizioni umanitarie, alla pulizia dei dormitori. In conclusione possiamo dire che questa esperienza è stata molto costruttiva e speriamo di tornarci l’anno prossimo. Elena P. Granello di Senape Speciale Oratorio A Maglie 2006 - 2007 L’esperienza di volontariato nel centro AGIMI a Maglie, in Puglia, ci è stata proposta come proseguimento del nostro percorso educativo e spirituale intrapreso durante l’anno oratoriano 2006-07. In questa settimana siamo riusciti a cogliere diversi valori ed a evidenziare alcuni aspetti a noi poco noti. Ogni giornata si strutturava con uno schema standard: alla mattina, dopo aver pregato con le Lodi, si cominciava il lavoro manuale per la risistemazione del Centro di Accoglienza; dopo pranzo c’era un momento di riposo e quindi l’incontro con il sacerdote che ha fondato l’Associazione AGIMI, don Giuseppe, oppure con don Renzo per gli aspetti più organizzativi. Con il lavoro offerto agli altri siamo riusciti a mettere a prova la nostra disponibilità, anche nei momenti di stanchezza, di difficoltà. La preghiera ci ha accompagnato nel nostro percorso ricordandoci sempre la presenza del Signore. Abbiamo conosciuto realtà diverse da noi, come Evasali, un ragazzo afgano, che è stato accolto dal Centro, dopo esser fuggito dal suo paese, ed ora vive lì dando il suo contributo, ma anche ragazzi che come noi stavano facendo i volontari presso il centro, come Chiara, una giovane sui venticinque anni. Infine Don Giuseppe che negli incontri ci ha trasmesso la sua esperienza e, con il suo entusiasmo, è riuscito a darci una spinta in avanti. Grazie a questa realtà il nostro cammino si è arricchito. Simone M. A Ginevra 2007 Come esperienza invernale 2007, il gruppo giovani guidato da Sara, la nostra educatrice, e composto dai valorosi Mattia, Matteo, Vittorio, Gianluca, Tommaso e Ilaria, Elisa, Martina, Sonia si è tuffato alla volta di Ginevra in occasione dell’incontro annuale di Taizè. Siamo partiti il 28 dicembre per poi far ritorno il primo gennaio 2008: abbiamo per la prima volta festeggiato il Capodanno in trasferta! Non era certo questo il nostro obiettivo primario ma bensì quello di conoscere una nuova realtà, quella della comunità di Taizè, che racchiude al suo interno gente, soprattutto giovani, da ogni parte del mondo, con la missione di unire tra loro le tre grandi fedi cristiane: la cattolica, la protestante e l’ortodossa. Ogni giorno abbiamo assistito a incontri organizzati nella nostra parrocchia di riferimento e al PalaExpo (la loro Fiera). Ci siamo trovati insieme a un numero enorme di persone provenienti da tutto il mondo che, come noi, hanno ascoltato riflessioni, si sono confrontate e hanno ascoltato e pregato con magnifici canti con i ritornelli “ad libitum”, Pag. 17 caratteristici di questa comunità. Abbiamo potuto conoscere persone di culture diverse ma, soprattutto, avuto l’occasione di conoscere la realtà di Taizè che va oltre le differenze religiose e culturali e che si impegna per unire i popoli nella pace. Ilaria C. Granello di Senape Speciale Oratorio A Roma 2008 I quattordicenni della Diocesi di Milano, e quindi anche il nostro folto gruppo, dal 25 al 27 marzo 2008 sono stati a Roma per la Professione di Fede. Insieme ad altri ragazzi del decanato Giambellino, accompagnati dai nostri educatori, Matteo e Martina, e da alcuni coadiutori ed educatori delle altre Parrocchie a noi limitrofe, siamo partiti all’alba del 25 marzo con un pullman strapieno di gioia, di curiosità, di valigie e di sacchi a pelo! Subito il viaggio ci ha permesso di conoscere molti simpatici ragazzi con i quali abbiamo passato la maggior parte del nostro tempo ridendo e scherzando. In particolare abbiamo conosciuto Matteo, un simpaticissimo ragazzo della Creta che, da quel momento, abbiamo iniziato a chiamare scherzosamente, “cretino”… perché della Creta!!! I diversi luoghi che abbiamo visitato a Roma, l’ospitalità ricevuta nella Parrocchia dove abbiamo dormito, l’incontro con il gruppo dei ragazzi della Parrocchia di Dolzago, l’immersione nella folla di fedeli di Piazza San Pietro e il saluto del Pontefice ai pellegrini presenti in una miriade di lingue ci ha permesso di cogliere una dimensione di Chiesa universale. L’unica cosa da rimproverare è il poco tempo che ci è stato dato per vivere questa bellissima esperienza. Francesco e Hermon A Palermo 2008 Tra le diverse proposte estive 2008 che ci sono state fatte c’è stata la settimana di volontariato al centro “Borgo della pace” a Baucina, vicino a Palermo. La proposta è stata accolta da 9 adolescenti accompagnati da don Renzo. Il centro, diretto da Padre Paolo, accoglie durante l’estate alcuni bambini di Palermo che hanno svariati problemi famigliari e anche intere famiglie che si trovano momentaneamente in difficoltà. Numerosi volontari provenienti da ogni parte d’Italia danno il loro contributo al borgo nell’animazione per i ragazzi e nel mantenimento della struttura. Anche noi, aiutati dai responsabili e dal terziario francescano Leonardo ci siamo messi in gioco per una settimana in collaborazione con un gruppo scout. La giornata iniziava con un momento di formazione con Padre Paolo in cui lui stesso raccontava delle sue esperienze, dei suoi incontri e delle situazioni personali dei ragazzi. In seguito il nostro compito era quello di riempire ogni momento libero dei ragazzi con giochi, piscina, laboratori, canti e balli. Pag. 18 Quando si riusciva a ricavare un po’ di tempo per noi, sempre accompagnati da una guida andavamo a Palermo per entrare in contatto diretto con la realtà in cui i ragazzi vivono tutto l’anno. Questa esperienza è stata molto intensa e soprattutto tanto arricchente sia dal punto di vista dell’animazione che nell’ambito culturale riguardo alla mentalità e ciò che essa provoca nella realtà siciliana. Simone M. Granello di Senape Speciale Oratorio A Tulcea 2008 “Centru de plasament speranYa” è il nome ufficiale di uno dei tre orfanotrofi di Tulcea, cittadina sulla foce del Danubio, (Romania), dove ho fatto l’esperienza di volontariato estivo 2008. Come è intuibile la traduzione corretta sarebbe “Centro di piazzamento Speranza”. Non è un semplice ossimoro poetico o una freddura dell’ex regime. E’ un nome che rivela ancora una volta i paradossi di questo stato. Una forbice sociale e culturale che tende ad ampliarsi sempre di più e che taglia sempre più drasticamente le possibilità di ogni cittadino. L’insensibilità ma veridicità del vocabolo “piazzamento”, per indicare la condizione dei bambini abbandonati, e la rincuorante ma ambigua scelta di chiamarlo speranza. Uno stato che “piazza” e abbandona a se stessi i suoi bambini, che speranze e quale futuro può riservargli? La mia rabbia cresceva insieme con le uniche speranze che li al centro avrebbero potuto soddisfare: che ci fosse l’acqua calda non solo il giovedì, di non mangiare a tutti i pranzi, cene e colazioni gli avanzi del giorno prima, e che per una volta chi era andato in bagno prima di te avesse imparato a tirare l’acqua. Per fortuna i piccoli inquilini della “SperanYa” hanno ali temprate per volare alto. Quella desolazione e rudezza non gli ha spezzato i sogni, a loro di non avere la carta igienica o l’acqua calda non importa: la ciorba bollente li sazia anche d’estate. Loro hanno ben altre speranze. Michaela spera che sua madre torni a prenderla, e passa intere giornate a guardare attraverso i forellini della grata in cerca di un volto materno che mai ha visto. Petrica vuole diventare un calciatore, si è disegnato sulla maglia il numero 9 come Ronaldo e poco importa se deve giocare in ciabatte sul cemento. Ioan sogna che suo padre resusciti, e forse è per questo che se ne sta sempre solo in disparte con gli occhi spenti e lo sguardo distante. Violeta e Marinica a metà della seconda settimana sono stati “piazzati” in un altro centro, loro, nomadi ma non per scelta, non vorrebbero trasferirsi, cambiare città e abbandonare quello Pag. 19 che qui avevano trovato. Samir che è il più piccolo di tutti, ma anche il più pestifero, spera di diventare grande in fretta perché così potrà ricambiare le botte che riceve dai grandi. E come loro altri quaranta ragazzi crescono fra le mura recintate di questo istituto, ognuno con la propria storia: violenza, abbandono, povertà, discriminazione… Ma è stato bello ed emozionante vedere che basta l’arrivo dei volontari, di ragazzi che gli dedicano qualche attenzione, che li fanno giocare, che li prendono in braccio e li consolano quando piangono, per riaccendere in loro quell’entusiasmo, quella spensieratezza e quelle speranze che hanno dentro. E poi salutarli e lasciarli: quasi come se li si abbandonasse di nuovo, questa volta noi. Vedere qualche lacrima, qualche pianto, e l’abbraccio di chi non si vuole più staccare, è il momento più triste della missione, quando ti chiedi se quello che hai fatto è servito davvero, se non sono stati solo quindici allegri giorni illusori, o se hanno lasciato qualcosa per il futuro. E ora, mentre ci coccoliamo i nostri affetti e ci gustiamo il nostro ben avere, proviamo ad annusare l’aria che ci circonda… potrebbe portare una lacrima od un bacio da questi copii (bambini) della Romania. E basta un sorriso, per capire che ne è valsa la pena. Martina Granello di Senape Speciale oratorio PassinpiazzA Appuntamento 5 in piazza manchi soltanto tu insieme nell’avventura noi di crescere. Guarda i tuoi amici seduti lì con te nel cuore tanti sogni da difendere. Come il Signore passa in mezzo a noi l’annuncio dell’amore porterai. Passi in piazza, corri insieme a noi verso un’alba sempre accesa passi in piazza vieni con chi vuoi è una festa mai finita. Passi in piazza anche tu con lui un miracolo per la gente tu sarai. Ascolta il mondo che hai davanti parla in fretta ma la parola più importante ce l’abbiamo noi. Non pensare alla fatica l’importante è andare e poi se saremo uniti non cadremo mai. Sostieni il tuo fratello che non sa che se corri col Signore passerai. Passi in piazza, corri insieme a noi verso un’alba sempre accesa passi in piazza vieni con chi vuoi è una festa mai finita. Passi in piazza anche tu con lui un miracolo per la gente tu sarai. Passi in piazza, corri insieme a noi verso un’alba sempre accesa passi in piazza vieni con chi vuoi è una festa mai finita. Passi in piazza anche tu con lui un miracolo per la gente tu sarai. Pag. 20