Un anno di catechismo …...
pag. 3 - 6
L’oratorio estivo
pag. 8 - 11
Campeggio medie
pag. 12
Oratorio oggi
pag. 13 - 15
Abbiamo conosciuto
pag. 16 - 19
Mensile della Parrocchia
Santo Curato d’Ars
Anno 13°
n. 4
28 Settembre 2008
In questo numero:
Domenica 28 settembre 2008
Festa dell’oratorio
Granello di Senape
Speciale Oratorio
Dedichiamo questo numero
speciale del Granello all’Oratorio per
più di un motivo:
- durante l’anno le varie uscite (più
o meno mensili) del Granello ospitano
sempre qualche articolo sull’Oratorio
magari cercando di rincorrere qualche
pezzo di cronaca: la festa di Natale, il
Carnevale, il cammino di Catechesi, le
uscite dei gruppo… però è difficile
avere un quadro un po’ più completo e
coerente, infatti tante cose e
avvenimenti rischiano di rimanere in
ombra o di essere riportati solo come
date, mentre meriterebbero qualche
approfondimento, ad esempio il
cammino ordinario di catechesi….
- L’Oratorio non solo è la parte viva
ed integrante della Parrocchia ma è un
settore delicato e determinante proprio
perché ha a che fare con bambini,
ragazzi e giovani cioè il futuro delle
nostra comunità parrocchiale, per cui
riguarda tutti.
- Non ultimo aspetto l’Oratorio e
quindi anche il nostro è realtà in
continuo divenire e questa
“evoluzione” continua ha bisogno
essere compresa, decifrata, seguita,
conosciuta.
E’ banale dire che l’Oratorio di oggi
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non è più quello di venti, dieci…
cinque anni fa!!
- Parlare di Oratorio è un debito
anche vostro tutti coloro (e non sono
pochi) a cui l’Oratorio sta a cuore, ci
hanno speso tempo ed energia ed ora
per mille motivi fosse solo anche l’età
anagrafica non possono più magari
neanche venirci perché non escono di
casa o realtà simili. Penso alle molte
persone anziane che ci sono in
Parrocchia.
Tanti, a modo loro, hanno un
piccolo o grande vissuto di Oratorio,
per sé o per i propri figli, qui al
Giambellino o altrove e che sono
contenti di sentire ancora parare di
questa realtà!
- La nostra Diocesi di Milano lo
reputa ancor oggi strumento valido di
coinvolgimento per le giovani
generazioni, pur tenendo presente
tutto quello detto prima sulla continua
evoluzione.
Quali le fatiche, le gioie, le
speranze, le attese i problemi
dell’essere Oratorio oggi???
Provate a leggere…
don Renzo
Granello di Senape
Speciale Oratorio
200 giorni intensi, pieni di attese e di idee, voglia di fare e di impegnarsi
seriamente, desiderio di esserci, pronti, attenti: questi sono i giorni e le ore delle
catechiste e degli adolescenti che si sono resi disponibili a questo servizio;
queste sono le emozioni raccolte a caldo dei genitori dei bambini e dei ragazzi
che hanno vissuto un Sacramento importante per il loro cammino di fede.
Li ascoltiamo volentieri.
una neo-catechista
È finito l’anno di catechismo, il “loro” e il
“mio” primo anno di catechismo: baci,
abbracci, sorrisi, pizze, torte, canti…
Abbiamo proprio concluso in armonia.
Mia prima esperienza: dubbi e perplessità
ma soprattutto la voglia di stare con i
ragazzi, la certezza che loro per primi mi
avrebbero dato tanto e mi avrebbero
comunicato il coraggio di mettermi in
gioco, la bellezza di uno scambio di
esperienze prima ancora che di
insegnamento della cosiddetta “dottrina”.
Mi sono chiesta spesso cosa avrebbe
significato fare la “catechista” ovvero quali
competenze e quale “cultura religiosa”
sarebbero state necessarie.
Il senso di inadeguatezza è il primo a fare
capolino nel timido tentativo di dare una
risposta, accompagnato dal dubbio: cosa
mai potrò trasmettere a questi ragazzi dal
“basso” delle mie conoscenze? Beh, ho
pensato che forse troppa teoria mi
avrebbe solo distolto dall’impulso iniziale
del dire “ci provo”, ho sperato che strada
facendo avrei capito il resto, ho cercato di
sintonizzarmi sul loro linguaggio e
semplicemente ho affidato la mia buona
volontà ad una “Guida” decisamente più
determinata e convincente dei miei
pensieri:
“…Gratuitamente
avete
ricevuto, gratuitamente date…”.
Ora sono felice d’averci provato; inutile
dire che ho imparato tanto: dai ragazzi, da
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don Renzo, da Susanna, Giulia e dalle
altre,
lasciatemelo
proprio
dire,
simpaticissime catechiste… ! Hanno avuto
grande ed affettuosa pazienza con me,
sopperendo alle mia inesperienza ed
accettando ogni mio limite…
Ho assorbito tante pillole di saggezza nei
momenti di confronto con loro e tante
lezioni di semplice ed autentica umanità
nella relazione con i bambini. Che sia
questa la prima “voce” nell’Indice del
Vangelo? Che parta da qui il primo
impulso a sentirsi toccato il cuore da
quell’amore di Dio di cui si vorrebbe
parlare nell’ora di catechismo? Forse…
Mi auguro che i nostri ragazzi abbiano
davvero percepito e sentito col “cuore”,
abbiano avuto il piacere di incontrarci ed
ora sappiano mantenere la voglia di
ritrovarci a settembre, lasciandosi ancora
guidare dalle nostre proposte ed iniziative.
Abbiamo tanta strada da fare insieme ma
un’ora alla settimana è davvero poca per
“stufarsi”, cerchiamo invece di godercela e
di sorprenderci insieme ogni volta di più!
Grazie di cuore…
Ah, dimenticavo… ho imparato anche
un’altra cosa: esiste qualcun altro più
monello dei miei figli!!
La vostra sweet catechist Loredana
Granello di Senape
Speciale Oratorio
un aiuto-catechista
Mi chiamo Lorenzo, ma sono meglio
conosciuto come Boldo. Sono al terzo,
anzi ormai quarto, anno di superiori, e
dalla prima faccio l'Animatore.
Devo dire che avere già due anni alle
spalle di esperienza con bambini (in
oratorio estivo) mi ha aiutato nel pormi
all'inizio del cammino di iniziazione
cristiana con questi “microbi”, come li
chiamo affettuosamente io. L'esperienza
di aiuto catechista mi è stata proposta da
don Renzo quando l'anno scolastico era
già iniziato, e quindi ho fatto un ingresso
un po' a sorpresa, un solitario martedì.
L'impressione iniziale che mi hanno fatto
questi bambini di terza elementare è stata
molto positiva, anche se temevo di non
essere all'altezza del nuovo compito.
Nonostante tutto, anche grazie alle
catechiste Susanna, Loredana e Giulia,
entro breve mi sono trovato a mio agio in
quel gruppo. Ovviamente l'anno prossimo
proseguirò in questa scelta, e consiglio
questa esperienza ad ogni animatore:
trovo che attraverso l'aiuto catechismo si
riceva molto più di ciò che si dà; l'affetto
con cui i bambini ti ripagano per il tempo
che dedichi loro, e la soddisfazione
personale, sono veramente alti.
Lorenzo
un genitore… il giorno dopo
L'atto della prima comunione ha
rappresentato una tappa fondamentale per la
vita dei nostri figli. Lo studio del catechismo,
la creazione dei gruppi che intraprendono il
cammino verso la prima confessione ed
infine la prima comunione, raffigurano per loro
l'incontro con Gesù attraverso la Chiesa e la
Comunità Cristiana di cui fanno parte.
Durante il cammino che ci ha portati alla
prima comunione,
ci hanno posto tante
domande; per citarne alcune: il significato
della messa, il ruolo e la funzione del parroco,
il significato della confessione, la liturgia della
parola, la liturgia eucaristica,..., ci siamo
impegnati nel trovare delle spiegazioni, che
fossero chiare, semplici e immediatamente
percepibili per la loro età.
Ad esempio: L'Eucaristia è l'esatta
riproposizione della festività Pasquale, dove
Gesù (figlio di Dio), è morto in croce ed è
resuscitato per la salvezza degli uomini e per
liberarli dal peccato. Quindi, l'atto della prima
comunione rappresenta una riconciliazione tra
Gesù e noi peccatori. Il Parroco, come
ministro di Dio, attraverso la funzione della
messa cerca di ripresentare l'ultima cena di
Gesù e il Suo stesso sacrificio, benedice e
consacra il pane e il vino, che rappresentano
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il corpo ed il sangue di Gesù. Ci confessa, per
fare in modo di educare la nostra vita
seguendo le regole della dottrina della fede, e
ci prepara con la confessione all’incontro con
Gesù attraverso la comunione.
Durante la preparazione alla prima
comunione, per i nostri figli e per noi stessi
genitori, la partecipazione agli incontri di
catechismo, i momenti di ritiro e d'incontro con
il Parroco, hanno suscitato entusiasmo e
gioia di far parte di una comunità cattolica
come la nostra (San Curato d'Ars). La prima
comunione quindi ha rappresentato e
rappresenta un momento molto importante
nella vita dei nostri figli, perché ritroviamo tutti
i giorni l’unione spirituale con Gesù e con la
stessa comunità parrocchiale.
Noi, come famiglia e come genitori dei nostri
ragazzi (Domenico e Giuseppe), abbiamo
cercato e cerchiamo tutti i giorni di espletare
oltre che un ruolo di educatori, finalizzato alla
loro crescita, anche di coltivare una crescita
spirituale comune, dove la preghiera prima del
pranzo e/o della cena, o la sera, prima di
addormentarci, rappresentano dei piccoli
momenti di grande valore e intensità per tutti
noi.
Giovanni Clemente e Rosa De Stefano
Granello di Senape
Speciale Oratorio
un genitore… il giorno dopo
Domenica 18 Maggio 2008 è stato un
giorno di festa nella Parrocchia Santo
Curato D’Ars di Milano: la Prima
Comunione di 39 bambini e bambine.
Per noi genitori è stato bello vederli
uniti, Insieme ed in Comunione tra loro.
Tutti vestiti di bianco, seduti insieme
intorno all’altare, mentre aspettavano in
silenzio il grande momento .
Per la prima volta nella loro vita hanno
potuto sedersi alla tavola del Signore
insieme agli adulti.
Nel loro piccolo cuore è stata una
grande festa.
Non dimentichiamo che quella
Domenica, che è stata oggetto di tante
attese ed attenzioni, è giunta dopo un
percorso di comunione con gli altri
bambini ed un cammino verso Gesù.
Per i bambini è stato un cammino di
crescita, un cammino iniziato e portato
avanti con la pazienza, l’impegno e la
costanza delle catechiste
Germana,
Raffaella e Rossella.
Anche per noi genitori è stato un
percorso emozionante, che è iniziato un
anno prima e che ci ha reso partecipi nei
diversi incontri di presentazione, di
dialogo e di approfondimento organizzati
da don Renzo.
Un itinerario di catechesi volto a
portare i bambini e noi genitori alla
consapevolezza del gesto sacramentale.
noi genitori è stata positiva.
Nel cammino verso la Prima
Comunione abbiamo lavorato insieme
nella comunicazione e nella condivisione
creando nuovi rapporti e momenti di
incontro tra noi e con Dio.
In questo modo noi genitori insieme ai
nostri figli abbiamo imparato la fede,
aiutando così i nostri figli ad essere
protagonisti dell’evento liturgico.
Sicuramente molti sono stati i momenti
ricchi di emozione nell’intero cammino di
preparazione. Ricordiamo, per esempio, il
25 Novembre 2007 quando li abbiamo
accompagnati al Sacramento della
Riconciliazione con la consegna della
“Veste Bianca”.
Ci sono sembrati piccoli davanti al
gesto della “Confessione”, mentre
cercavano di capire due parole nuove :
Peccato e Penitenza.
Prima di passare al Sacramento della
Prima Piena Partecipazione all’Eucarestia
abbiamo condiviso in comunità il giorno
del “ritiro spirituale” .
Una giornata per genitori, bambini,
catechiste e don Renzo lontani dalla
quotidianità che si è rivelata per tutti ricca
di momenti semplici ma intensi: un vero
confronto in comunione.
Ed eccoci infine al grande giorno !
don Renzo ci ha insegnato che la
catechesi sacramentale dei nostri bambini
è un importante elemento educativo e
che, pertanto, non raggiunge il suo scopo
se prescinde da un vero coinvolgimento
dei genitori.
Per i nostri bambini e per noi genitori è
stato un vortice di sensazioni che
rimarranno vive nel ricordo della
celebrazione, delle foto, dei canti, nel
crocifisso di legno e nel libretto che don
Renzo ha consegnato a ciascuno di loro
e, non a caso, intitolato “Fate questo in
memoria di me!”.
Proprio grazie alla grande capacità
comunicativa di don Renzo, la risposta di
Tanti sarebbero ancora gli eventi e le
sensazioni da ricordare di quella
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Granello di Senape
Speciale Oratorio
Domenica, ma un fatto semplice
desidero condividere con chi legge questo
breve articolo. Al termine della giornata, la
reazione di mia figlia è stata emozionante
e a mio parere, le parole spontanee che
ha pronunciato racchiudono un profondo
significato. Disse che non pensava che
l’ostia fosse così buona.
Sono certa che nel cuore dei nostri
bambini è rimasta una certezza : da quel
giorno vivono in comunione con un
“amico” che non li lascerà più.
A nome di tutti i genitori: GRAZIE per
la bellissima giornata !
Maria Federica e Maurizio
un genitore… il giorno dopo
Sabato 24 maggio 2008 la sveglia è
suonata alla solita ora (ore 7.00), Luca è
venuto nel nostro lettone per ricordarci che
oggi è un giorno importante, è molto agitato
ed emozionato: alle ore 15,30 riceverà il
Sacramento della Confermazione.
La sua mattinata è tutta un parlare e
raccontare di quello che ha preparato con la
sua catechista Roberta per essere pronto a
ricevere il dono più luminoso del suo
cammino cristiano.
Ricorda a suo fratello Marco, mentre esce
per andare a scuola, di ritornare subito a
casa dopo le lezioni perché lui deve
mangiare presto e tutti devono essere
pronti alle ore 14,00. Chiama il suo padrino
Emanuele per ricordargli dell’appuntamento
nel salone dell’oratorio alle ore 14,15.
Nell’attesa legge la Bibbia e racconta ciò
che succederà nel pomeriggio, mentre a me
chiede in continuazione se ho imparato
bene a leggere la prima lettura per evitare
di fare brutte figure.
Finalmente alle ore 15,30 Luca fa il suo
ingresso in chiesa preceduto dal Vescovo
Monsignor Redaelli.
Ci passa accanto e sorride contento ed
emozionato, noi ci accorgiamo perché, la
sua testa è reclinata verso sinistra.
Per lui è arrivato uno dei momenti più belli
ed impegnativi della sua vita cristiana:
ricevere il sacramento della Cresima, il
dono dello Spirito Santo.
Un grande dono che gli permetterà di
sostenerlo e guidarlo nel suo percorso da
cristiano, illuminando la sua strada che, a
volte, sarà impervia e tortuosa, proprio
come i sentieri di montagna dove
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raggiungere la cima costa tanta fatica, ma
quando alla fine ci si trova sulla vetta ci si
sente felici e con animo sereno si può
godere il bel panorama e la fatica in un
battibaleno scompare.
L’augurio di un genitore al proprio figlio è
che la Cresima sia il punto di partenza di un
lungo cammino della vita dove i doni della
sapienza, dell’intelletto, del consiglio e del
timore di Dio, siano per l’anima la mano
della mamma che aiuta il suo pargoletto nei
primi passi.
… e come la mamma dona tanto amore,
affetto, gioia, pazienza, fedeltà, e così, Luca,
sarà colui che distribuirà gioia, affetto, carità
ed aiuto ai bisognosi o a coloro che sono
tristi.
Alla fine della celebrazione ci viene incontro
e ci abbraccia, il suo sorriso solare che ci fa
capire la gioia e la pace che in lui sono
entrate.
Il nostro augurio per Luca è quello di essere
in grado di scaldare i cuori più duri, di
portare tanta forza e coraggio ai timidi e di
affrontare le difficoltà con animo puro e
forte.
P.S. di Luca:
Per ricevere il sacramento della
Confermazione bisogna essere pronti e
preparati, tutto questo è stato possibile
grazie alle mitiche catechiste: Roberta,
Marina e Barbara, nonché ai mitici
animatori ed “accompagnatori” che ci hanno
insegnato, sostenuto ed aiutato in questi
lunghi ma molto utili e divertenti quattro
anni.
Elisa, Gianluca e Tommaso.
Granello di Senape
Speciale Oratorio
un genitore… il giorno dopo
Ciao,
sono la mamma di Federico Di
Domizio e abbiamo fatto questa
riflessione sul Sacramento della
Cresima ricevuto da nostro figlio.
"Siamo rimasti felicemente sorpresi
sia per quanto riguarda i preparativi a
cui sono stati indirizzati i ragazzi sia
per la Celebrazione del Sacramento che
hanno ricevuto. Relativamente a
quest'ultima siamo stati colpiti dalla
semplicità del Vescovo sia nel
commentare il Vangelo che nei messaggi
rivolti ai cresimandi. Sono messaggi
trasparenti, semplici e chiari che, vista
l'età, non sempre di facile
comprensione.
E' stato un coinvolgimento molto
sentito e particolare e per tutto questo
Vi ringraziamo.”
un animatore… il giorno dopo “Settore calcio”
Siamo arrivati alla fine della
stagione, e, quindi siamo costretti a
tirare le somme, e a fare dei bilanci su
quanto fatto durante l’anno appena
conclusosi.
riguarda la nascita della Polisportiva
Ars asd, che, nel nostro intento
dovrebbe diventare il contenitore delle
attività sportive dell’oratorio.
In un bilancio reale c’è posto solo
per i numeri ma, in quello personale, al
primo posto metto l’esperienza di stare
a stretto contatto con i ragazzi, ve la
consiglio. Non è mica facile, ma
sicuramente c’è da imparare,
soprattutto perché con loro non ci si
può nascondere
ma, come su un
campo di calcio si impara ad avere la
forza e il coraggio di reggere uno
sguardo una critica un complimento
davanti a tutti dovendo cercare di
superare i propri limiti.
Per sgombrare subito qualsiasi
dubbio vi scrivo che il bilancio è in
attivo.
Dal punto di vista sportivo ci sono
mancate delle vittorie che erano alla
nostra portata, ma, il compito di un
allenatore è creare innanzitutto una
squadra e un gruppo competitivo, e la
nostra lo è stata fino in fondo. Come i
ragazzi anche io ho sofferto molto
durante le sconfitte, difficili da digerire,
con l’ulteriore difficoltà di fare capire
loro che la sconfitta fa parte del gioco,
che l’importante e divertirsi etc. etc.
Grazie a tutti che mi avete dato
questa opportunità.
La voce di bilancio più attiva
Simone R.
LA POLISPORTIVA ARS CERCA ATLETI!
Informazioni e iscrizioni in oratorio
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Granello di Senape
Speciale Oratorio
L’Oratorio Feriale Estivo visto da…
L’estate è certo la stagione in cui gli spazi di disponibilità individuali aumentano:
l’Oratorio Feriale Estivo vuole incanalare tutto questo nell’alveo di una comunità
che ama costruire se stessa nell’incontro, dove il tempo vissuto per e con gli altri
non è tempo perso, ma luogo di arricchimento personale e comunitario.
Adolescenti, giovani ed adulti si affiancano ai ragazzi, i protagonisti, per animare
delle giornate “speciali”: leggere per credere!!!
Gli animatori
L’Oratorio estivo possiamo
funziona grazie alle sue tre
componenti: gli animatori, gli
soprattutto i ragazzi, la parte
dell’Oratorio.
dire che
principali
adulti ma
principale
Personalmente fin ora ho fatto parte
della componente ragazzi e da due anni a
questa parte sono nel gruppo animatori
che ogni anno aumenta di numero:
pensare che quest’anno era formato da
circa trenta ragazzi … numeri impensabili
solo 5-6 anni fa!!! C’è da dire che oltre agli
animatori in questi anni sono aumentati
anche i ragazzi: questo sta a
simboleggiare la buona riuscita di questa
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proposta in questi anni.
Fin da quando ero bambino mi
accorgevo delle ampie offerte proposte
dall’Oratorio feriale, ma solo quando sono
passato dalla parte di chi organizza mi
sono reso conto di quanto lavoro c’è
dietro ogni singola proposta, per poter
riempire praticamente tutta la giornata con
varie attività.
La mattina si parte alle ore 9.30
quando ci si trova tutti insieme per l’inizio
della giornata:ci sono l’introduzione di don
Renzo, alcune scenette che si sviluppano
Granello di Senape
lungo l’arco delle prime quattro
settimane interpretate da noi animatori
sulla traccia di una storia data dalla FOM
mirata a far vedere l’impronta cristiana
che contraddistingue l’Oratorio da un
semplice campo estivo e inerente al tema
proposto e infine si canta l’inno dell’anno
con balli annessi.
La giornata prosegue con un’ora
dedicata allo svolgimento dei compiti
scolastici: per ragazzi che non li hanno (o
non li portano!) vengono proposte
alternative. Mentre i ragazzi svolgono
queste attività seguiti da una parte di
animatori, un'altra parte di noi prepara il
momento seguente, il gioco comunitario.
A questo gioco è importante che
partecipino tutti e che tutti facciano la loro
parte: è per questo che ogni gioco va
attentamente analizzato e pensato per
coinvolgere tutti.
Dopo tutte queste attività arriva l’ora di
pranzo: qui entrano in gioco gli adulti,
senza di loro infatti saremmo tutti morti di
fame!!
Dopo pranzo i ragazzi hanno un
momento di tempo libero in cui vengono
costantemente sorvegliati da noi
animatori.
Alle ore 14.30 ci si ritrova di nuovo tutti
insieme e si passa circa mezz’ora ricca di
animazione con canti e balli. Subito dopo
rientrano in gioco i genitori che
alternandosi propongono a diverse fasce
d’età laboratori sempre interessanti; per i
più grandi vengono inoltre organizzati
mini tornei sportivi.
Queste attività durano fino alle ore
16.15 circa, momento in cui viene servita
la merenda seguita dal saluto finale alle
ore 16.30.
Speciale Oratorio
ampi spazi liberi. In queste uscite è
fondamentale la costante vigilanza di noi
animatori e, anche se a volte è stancante,
noi ce la mettiamo tutta per dare il
massimo.
Anche in queste uscite il supporto degli
adulti è fondamentale, senza di loro infatti
non si potrebbe far nulla perché non ci
sarebbero dei responsabili.
Quest’ anno inoltre è stata introdotta in
Oratorio una nuova figura, quella
dell’educatore mandato dalla diocesi a
nostro supporto e come punto di
riferimento, il suo aiuto è stato
fondamentale per la riuscita ottimale di
queste 5 settimane di Oratorio estivo,
quindi un ringraziamento va anche a
Manlio.
Come vi dicevo all’inizio l’Oratorio
feriale visto dalla parte dell’animatore è
completamente diverso rispetto al vissuto
dei ragazzi: si capisce quanto impegno ci
vuole per offrire il meglio ai ragazzi, ogni
cosa è pensata per loro e per una buona
riuscita
del
GREST
(sinonimo
dell’Oratorio estivo).
Noi animatori diamo tutto, ci mettiamo
il massimo impegno e alla fine ci
ritroviamo a ringraziare i ragazzi che ogni
anno ci arricchiscono.
Un ringraziamento va anche ai
genitori, voi che credete nel nostro lavoro
e ci date continua fiducia che speriamo e
crediamo di ripagare e meritare .
Beh , ora con un po’ di amarezza non
mi resta che salutare e sperare di
rivedervi tutti l’anno prossimo … e poi in
fondo ... se una cosa non finisce non può
ricominciare.
Grazie a tutti e arrivederci all’anno
prossimo.
Due giorni alla settimana usciamo
dalle mura dell’Oratorio per andare o in
piscina o a far gite in luoghi aperti con
gruppo animatori
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Granello di Senape
Speciale Oratorio
I protagonisti
Tre ragazzi, freschi di licenza media, sono
andati in giro per l’Oratorio con carta e
penna a raccogliere le impressioni dei
protagonisti dell’esperienza Passi in Piazza,
la proposta dell’Oratorio Estivo 2008. Ecco
le interviste effettuate dai nostri giornalisti in
erba.
‚" È la prima volta che vieni all’Oratorio
Feriale Estivo? Com’è?
Andrea (II media): Vengo già da diversi anni.
È bellissimo!!!
Matteo (I media): Anche se sono già venuto
l’anno scorso, dove non mi ero molto
ambientato per il poco tempo che l’ho
frequentato, quest’anno è molto più bello
perché ho fatto nuove amicizie.
Francesca (IV elementare): No, vengo già
da alcuni anni ma mi è sempre piaciuto!
Letizia (III elementare): Si. È bellissimo il
gioco comunitario.
‚" Come sono andate le prime uscite (gite
e piscina)?
Andrea: Mi piace moltissimo la gita in
piscina perché lì mi seno libero di stare sia
da solo che on i miei amici
Matteo: Mi piacciono sia le gite (a
Castiglione e a Chamois) che le uscite in
piscina (a Vigevano): se dovessi scegliere
penso che … le rifarei tutte!
Francesca: Mi sono piaciute tutte le
proposte perché mi diverto molto con le mie
amiche.
Letizia: Molto belle sia le gite che la piscina
ma preferisco le prime perché sono
un’occasione per camminare e conoscere
posti nuovi.
‚" Sei soddisfatto dell’organizzazione
delle giornate e della mensa?
Andrea: Mi piacciono molto ma vorrei che il
momento delle ore 9.30 fosse fatto
all’aperto perché in sala video fa molto
caldo!
Matteo: Mi piace molto.
Francesca: Sono soddisfatta sia della
mensa (che buona la pasta con la panna e
prosciutto!) che dell’organizzazione della
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giornata.
Letizia: Mi piacerebbe fare il gioco
comunitario al pomeriggio e aggiungere un
po’ di gioco libero! La mensa è tutto ok.
‚" Ti piacciono i giochi comunitari?
Andrea: Si, mi piacciono i giochi comunitari
perché vi è grande competizione tra le
diverse squadre ma sempre con grande
rispetto.
Matteo: Non essendo un bravo calciatore
che ad ogni momento libero si butta a
giocare a pallone, la proposta del gioco
comunitario mi ha aiutato ad integrarmi con
gli altri ragazzi e a divertirmi.
Francesca: Mi piacciono tutti ma, in
particolare, “palla prigioniera”.
Letizia: Mi piacciono tutti i giochi, soprattutto
quelli con la palla.
‚" Ti “prendono” i lab-oratori?
Andrea: Essendo di II media il lab-oratorio è
sostituito dal gioco libero e per questo sono
contento, ritenendola una cosa giusta.
Matteo: Ho partecipato a diversi lab-oratori:
mi sono divertito a creare oggetti originali e
in alcuni casi ho anche aiutato i ragazzi alle
“prime armi”.
Francesca: Mi ha “preso” tanto il lab-oratorio
degli scoby-doo.
Letizia: Mi è piaciuto molto il lab-oratorio
degli scooby-doo
‚" Sei soddisfatto degli animatori?
Andrea: In generale sono soddisfatto, anche
se avrei da contestare alcuni loro
comportamenti ma, per rispetto del lavoro
che compiono, non dico niente.
Matteo: Si, son molto contento perché sono
tutti molto simpatici e disponibili.
Francesca: Si, sono molto soddisfatta
perché sono sempre molto gentili, preparati
e disponibili.
Letizia: Abbastanza, perché li vorrei più
presenti durante il gioco libero.
‚" Quanto ti piace l’Oratorio Estivo?
Esprimilo con un voto da 1 a 10.
Andrea:
11
Matteo: 10
Letizia: 9
Francesca: 10
A cura di Claudio, Francesco, Giacomo
Granello di Senape
Speciale Oratorio
I numeri
Ci sono curiosità e spigolature
sull’Oratorio Feriale Estivo che tanti
vorrebbero conoscere e pochi sanno. Per
dirvi qualcosa, ma non tutto (!), scegliamo di
“dare i numeri”!!!
Quanti ragazzi si sono iscritti
quest’anno all’Oratorio Feriale Estivo?
190 ragazzi
Quanti maschi e quante femmine hanno
iniziato l’Oratorio Estivo la prima
settimana?
70 maschi e 57 femmine
Quanti adolescenti hanno offerto il loro
servizio come animatori nell’arco delle
prime quattro settimane di Oratorio Estivo?
26 animatori
Quanti maschi e quante femmine hanno
partecipato all’Oratorio Estivo nella
seconda settimana?
73 maschi e 44 femmine
Quanti adulti hanno coadiuvato gli
animatori con i ragazzi nelle uscite?
6 adulti
Quanti bambini di prima elementare
hanno partecipato nelle quattro settimane?
16 nella I settimana – 12 nella II – 13
nella III – 9 nella IV
Quanti aiuti in cucina sono stati
necessari per sfamare questi ragazzi?
8 aiuti
Quanti bambini di seconda elementare
hanno partecipato all’Oratorio Estivo ogni
settimana?
16 nella I settimana – 16 nella II – 13
nella III – 12 nella IV
Quanti adulti hanno dato la loro
disponibilità per animare i lab-Oratori?
12 adulti
Quanti bambini di terza elementare
hanno scelto l’Oratorio Estivo nelle quattro
settimane dopo la scuola?
12 nella I settimana – 9 nella II – 9 nella
III – 5 nella IV
Quanti tipi di lab-Oratori sono stati
organizzati?
14 tipi di lab-Oraori
Quanti ragazzi di quarta elementare
hanno frequentato nelle quattro settimane?
16 nella I settimana – 19 nella II – 11
nella III – 11 nella IV
Quanti chili di pasta hanno mangiato in
tutto, tutti quanti?
155 chili circa
Quanti ragazzi di quinta elementare
hanno trascorso il loro tempo in Oratorio,
dopo la fine della scuola?
15 nella I settimana – 13 nella II – 14
nella III – 7 nella IV
Quante volte è stato fatto il risotto come
primo piatto?
1 volta
Quanti ragazzi e ragazze di prima media
sono scese in Oratorio a giocare, fare i
compiti e cantare nelle quattro settimane?
34 nella I settimana – 31 nella II – 30
nella III – 19 nella IV
Quanti piatti sono stati utilizzati per
servire i pranzi in tutte le quattro settimane?
3100 piatti circa
Quanti pre-adolescenti di seconda media
hanno partecipato all’Oratorio Feriale
Estivo?
18 nella I settimana – 17 nella II – 14
nella III – 9 nella IV
Quanti neo-licenziati di terza media, finiti
gli esami, hanno vissuto la terza e la quarta
settimana di Oratorio Estivo?
12 nella III settimana – 5 nella IV
Sai quanti pasti sono stati preparati
nell’ultima settimana di Oratorio Estivo?
Pag. 11
Ben 350!!!
Granello di Senape
Speciale Oratorio
Campeggio medie al Tonale
Anche quest'anno, come ogni estate,
parte del gruppo medie con qualche
aggiunta, capitanato da ben 4 animatrici e 1
animatore, di don Renzo, si è recato al
Passo del Tonale per la consueta attività
estiva che prende il nome di “Campeggio
medie”
Una caratteristica che accomuna tutte le
esperienze fatte in estate è il messaggio
educativo che noi animatori cerchiamo di
trasmettere ai ragazzi, ci rendiamo sempre
più conto però di come ogni campeggio
rimanga speciale nel suo genere, e questo
dipende sicuramente dal fatto che ogni anno
alcuni ragazzi escono dal gruppo e altri ne
entrano, cambiando di conseguenza le
dinamiche del gruppo stesso.
Noi animatori ci teniamo molto a creare
un'alternanza tra giochi e momenti di
riflessione in modo da permettere ai ragazzi
non solo di svagarsi ma di prendere
coscienza della loro spiritualità aiutandoli a
sviluppare anche la loro fede.
Anche i giochi però hanno una funzione
Pag. 12
formativa in quanto è fondamentale per noi
far “lavorare” i ragazzi come una squadra,
facendo in modo che i “grandi” diano il
buon esempio alle “nuove entrate”. Siamo
convinti infatti che i legami che si creano in
queste particolari settimane resteranno nel
tempo e, anche se qualcuno dovesse
allontanarsi dall'Oratorio porterà comunque
con se un ricordo positivo dei momenti
passati insieme.
Speriamo infine che ogni singolo
partecipante di questo Tonale 2008 decida
di continuare il cammino iniziato in Oratorio,
continuando ad esserne parte attiva,
all'interno del proprio gruppo di catechismo
e, quando verrà il momento, come
animatore. Perchè il campeggio medie è
molto importante per i ragazzi, ma è
un'esperienza veramente unica anche per
noi animatori che, è proprio il caso di dirlo,
non smettiamo mai di imparare.
Alla Prossima
Elisa & Sonia
Granello di Senape
Speciale Oratorio
L’Oratorio oggi
L’oratorio è all’ordine del giorno dell’agenda della CEI e della Diocesi di Milano,
attraverso il suo ufficio specializzato, la FOM. Gli articoli qui proposti rendono
conto delle giornate di lavoro della Conferenza Episcopale Italiana e della
proposta annuale della Federazione degli Oratori Milanesi con argomenti di
interesse per tutti, grandi e piccini.
Anche l’Oratorio può contribuire a
vincere il senso di isolamento che è la
radice dell’insicurezza che è anche
“insicurezza sui valori che devono
interiormente rassicurare le persone, e
renderle più salde”. È quanto emerge
dalla prolusione del Presidente della Cei,
cardinale Angelo Bagnasco, all’inizio dei
lavori dell’Assemblea Generale dei
vescovi d’Italia.
L’Oratorio viene citato fra gli ambienti
comunitari da rivalorizzare proprio per
contribuire a colmare il “bisogno di
sicurezza”, attraverso “momenti
socializzanti” che vincono diverse forme
di vuoto, di pregiudizio e di solitudine.
L’Oratorio si costituisce così come
luogo “del dialogo, dell’amicizia e
dell’ascolto”, così come simbolicamente
lo è “lo spazio antecedente la chiesa”.
«Ci sono tanti dolori nascosti,
sofferenze prolungate, solitudini non
volute, vuoti lancinanti: socializzare
queste situazioni, – ha affermato il
cardinale Bagnasco – come pure i
traguardi e le riuscite che rendono felice
questa o quella famiglia, torna oggi ad
essere importante».
Nel corso della 58a Assemblea
Generale della Cei si discute di “Giovani
e
Vangelo:
percorsi
di
evangelizzazione ed educazione”.
È presente anche il Forum Oratori
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Italiani, attraverso la consulenza del
suo presidente don Massimiliano
Sabbadini che partecipa ai lavori come
invitato.
Già nella sua prolusione il cardinale
Bagnasco ha tracciato le linee di un
possibile riscatto educativo che
coinvolge principalmente la Chiesa e le
sue strutture: «Noi crediamo che non ci
sia altra via che quella di una rinnovata
opera educativa, che sarà tale se avrà il
coraggio di non obliterare il costo degli
ideali e se non rinuncerà alla prossimità
che sa farsi compagnia».
Maggiori informazioni sul sito:
www.foi.it
Granello di Senape
Speciale Oratorio
Quest’anno ii nostro oratorio si lascerà guidare dall’icona evangelica della parabola del
seminatore nella versione di Luca 8, 1-15 e ci lasceremo colpire dall’immagine dei cristiani
descritta nella Lettera A Diogneto scritta nel II secolo, uno dei testi più antichi e più
suggestivi della Tradizione. Entrambe le icone sono presentate dall’Arcivescovo Dionigi
Tettamanzi nella lettera pastorale 2008-2009 “Famiglia diventa anima del mondo” (Ed.
Centro Ambrosiano). Aderiamo così al cammino annuale proposto dalla FOM (Federazione
Oratori Milanesi) a tutta la diocesi.
Dalla lettera “A Diogneto”
“I cristiani né per regione, né per voce, né
per costumi sono da distinguere dagli altri
uomini. Infatti, non abitano città proprie, né
usano un gergo che si differenzia, né
conducono un genere di vita speciale…
Vivendo in città greche e barbare, come a
ciascuno è capitato, e adeguandosi ai
costumi del luogo nel vestito, nel cibo e nel
resto testimoniano un metodo di vita
sociale mirabile e indubbiamente
paradossale.
Vivono nella loro patria, ma come
forestieri; partecipano a tutto come
cittadini e da tutto sono distaccati come
stranieri. Ogni patria straniera è patria loro,
e ogni patria è straniera. Si sposano come
tutti e generano figli…
Dimorano nella terra, ma hanno la loro
cittadinanza nel cielo. Obbediscono alle
leggi stabilite, e con la loro vita superano
le leggi. Amano tutti, e da tutti vengono
perseguitati. Non sono conosciuti, e
vengono condannati. Sono uccisi, e
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riprendono a vivere.
Sono poveri, e fanno ricchi molti;
mancano di tutto, e di tutto abbondano…
A dirla in breve, come è l'anima nel corpo,
così nel mondo sono i cristiani.
L'anima è diffusa in tutte le parti del corpo
e i cristiani nelle città della terra. L'anima
abita nel corpo, ma non è del corpo; i
cristiani abitano nel mondo, ma non sono
del mondo…
L'anima è racchiusa nel corpo, ma essa
sostiene il corpo; anche i cristiani sono
nel mondo come in una prigione, ma essi
sostengono il mondo…
Dio li ha messi in un posto tale che ad
essi non è lecito abbandonare”
L’ACCENTO SUL “MA…”
È sorprendente come la Lettera A
Diogneto sia così attuale. In una società
che sembra scristianizzata, i cristiani
fanno fatica a distinguersi. Certo, non si
differenziano per il loro modo di vestire,
non parlano un’altra lingua, non vivono
“su un altro pianeta”, mangiano e
Granello di Senape
Speciale Oratorio
lavorano come gli altri, vanno a scuola,
hanno lo scooter, ascoltano la radio e
guardano la televisione, rispettano le leggi
dello Stato e cercano la giustizia come
tutti, ma… - ecco l’accento è sul “ma…” ma hanno dentro qualcosa che li anima,
che li rende straordinariamente
luminosi nei confronti degli altri.
A guardarli bene, c’è in loro qualcosa di
unico che consiste nella speranza che
sono capaci di trasmettere quando
vivono con coerenza e quando si
spendono per gli altri, restituendo il
Dono ricevuto.
È allora che li vedi in tutta la loro
unicità, perché, non vivendo per se stessi,
dimostrano davvero che l’amore di Dio
è in mezzo a noi.
PER IMPARARE A SOSTENERE IL
MONDO
L’Oratorio, quest’anno, saprà trovare le
forme per dire ai ragazzi che sono unici
proprio perché sono cristiani, che, per
esserlo, non bisogna chiudersi in un
ghetto, ma sapersi esporre – quasi
“gettare”, senza aver paura di cadere –
dimostrando il valore di essere se
stessi: e un cristiano è tale quando, dietro
al Maestro, è capace di essere Dono
come Lui.
Bisogna dunque imparare
a
frequentare il mondo, standoci dentro,
interessandosi e prendendosi cura, per il
massimo possibile, delle vicende e
dinamiche della società, delle gioie e dei
dolori di chi studia, di chi lavora, di chi
cerca casa, di chi è alle prese con la
malattia, la povertà, la solitudine.
Bisogna imparare a vivere anche il
distacco da tutto ciò che non ci rende
liberi di pensare e agire secondo il
Vangelo, perché innanzitutto il buon
seme della Parola porti frutto in noi.
Pag. 15
Impareremo allora a non lasciarci
assorbire eccessivamente dalle mode,
dai luoghi comuni e dai condizionamenti
mediatici e, nello stesso tempo,
cercheremo di liberare la scuola, lo
sport, la vita familiare, i luoghi
informali del tempo libero da tutto ciò
che impedisce a questi ambienti di
essere “terra buona” perché in essi la
Parola di Dio possa fruttificare CENTO
VOLTE TANTO.
L’impegno che ci diamo è quello di
imparare a sostenere il mondo, a
valorizzare gli ambienti che frequentiamo,
a tirare fuori il meglio dalle persone che
incontriamo (siano essi amici o avversari).
Per dimostrare che l’amore di Dio è in
mezzo a noi, chiederemo ai ragazzi di fare
dei gesti coraggiosi di generosità – o
meglio di carità – nei confronti dei
compagni di classe, dei membri della
stessa squadra, degli amici che
frequentano all’Oratorio, soprattutto
quelli che resterebbero ai margini per
timidezza o diversità rispetto al gruppo.
Ci sono, ad esempio, tantissimi
preadolescenti o adolescenti che
rimangono chiusi in casa davanti ad un
computer: scovarli ed invitarli a vivere
bellissime esperienze di gruppo sarà una
missione speciale per i ragazzi
dell’Oratorio.
Ai ragazzi chiederemo, inoltre, di
allearsi con i loro genitori, con i loro
nonni, i loro fratelli per vivere questa
missione speciale insieme a loro,
perché la famiglia sia il soggetto attivo
dell’evangelizzazione del mondo e
perché l’amore si manifesti proprio grazie
all’assidua frequentazione e all’affetto
rinnovato dei genitori con i figli e con gli
altri membri della famiglia.
Tratto dal Gazzettino della FOM n.11/08
Granello di Senape
Speciale Oratorio
Abbiamo conosciuto…
Nell’estate 2008 abbiamo fatto diverse esperienze di gruppo che ci hanno portato
fuori dai confini del nostro Oratorio per conoscere e vivere alcune esperienze di
servizio, di comunione e di preghiera presenti nella Chiesa italiana e mondiale. Alcuni
giovani, adolescenti e pre-adolescenti hanno riletto la loro “uscita” sospesa tra Spirito
e fatica, unita al piacere della convivialità con occasioni di incontro e di festa.
A Torino 2007 - 2008
Uno delle tre proposte estive 2007 per
gli adolescenti è stata l’esperienza di
volontariato al SERMIG. Il Sermig è un
luogo che, nato sotto la guida di Ernesto
Oliviero a Torino, tutt’ora accoglie grandi e
piccoli di tutt’Italia. Trasformato da
Arsenale di guerra (ciò che era l’edificio) in
un Arsenale della Pace, è aperto a tutti
coloro che, cristiani e non, vogliono
trascorrere una settimana estiva o un
ponte i ferie a servizio al prossimo più
vicino o lontano.
La giornata inizia al mattino con un
momento di discussione con un gruppo
costituito da diverse persone di un
argomento che abbiamo scelto insieme
(mondialità, aiuti umanitari,…) e che ci
accompagna tutta la settimana. Dopo
pranzo c’è un momento libero a cui
seguono i laboratori che cambiano di
giorno in giorno. Tra questi io, Luca e
Tommaso, abbiamo potuto partecipare allo
sfoltimento del sottobosco nell’area di un
Eremo appena acquisito dal Sermig sulle
colline torinesi. Pur sudando, è stata una
bella esperienza. Abbiamo inoltre aiutato a
pulire l’Arsenale (ovviamente non da cima
a fondo!); abbiam fatto animazione in
piazza e aiutato in cucina per preparare il
pranzo; abbiamo inoltre caricato container
e suddiviso vestiti.
Alla sera abbiamo partecipato alla
Messa, che non era obbligatoria e, a volte,
ci sono state delle uscite come la marcia
silenziosa verso la Piazza del Duomo o un
incontro con il fondatore a cui abbiam
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potuto fare diverse domande.
Tra i diversi aspetti positivi di questa
esperienza il Sermig ci ha permesso di
fare nuove amicizie, incontrare nuove
persone, come il simpatico gruppo di
ragazzi del Veneto e di Pavia.
Paolo G.
A luglio 2008 ben 8 adolescenti, tra cui
Paolo che entusiasta vi è tornato, sono
andati al SERMIG accompagnati ancora
dall’infaticabile Carlo. Per tutti è stata
un’esperienza di servizio. Abbiamo
conosciuto tanti ragazzi e ragazze
provenienti da tutta Italia.
Nonostante fossimo i più giovani (tutti
quindicenni) tra i diversi partecipanti
all’esperienza, ci siamo tuffati con molto
entusiasmo nelle attività che ci venivano
proposte.
Alla mattina abbiamo partecipato a vari
laboratori (Pace, Mondialità, Accoglienza)
mentre al pomeriggio ci siamo impegnati a
dare il nostro contributo fisico e manuale
prendendo parte al laboratorio di
falegnameria, all’animazione dei bambini
del posto, alla preparazione delle
spedizioni umanitarie, alla pulizia dei
dormitori.
In conclusione possiamo dire che
questa esperienza è stata molto costruttiva
e speriamo di tornarci l’anno prossimo.
Elena P.
Granello di Senape
Speciale Oratorio
A Maglie 2006 - 2007
L’esperienza di volontariato nel centro AGIMI a
Maglie, in Puglia, ci è stata proposta come
proseguimento del nostro percorso educativo e
spirituale intrapreso durante l’anno oratoriano
2006-07.
In questa settimana siamo riusciti a cogliere
diversi valori ed a evidenziare alcuni aspetti a
noi poco noti. Ogni giornata si strutturava con
uno schema standard: alla mattina, dopo aver
pregato con le Lodi, si cominciava il lavoro
manuale per la risistemazione del Centro di
Accoglienza; dopo pranzo c’era un momento di
riposo e quindi l’incontro con il sacerdote che
ha fondato l’Associazione AGIMI, don
Giuseppe, oppure con don Renzo per gli
aspetti più organizzativi.
Con il lavoro offerto agli altri siamo riusciti a
mettere a prova la nostra disponibilità, anche
nei momenti di stanchezza, di difficoltà. La
preghiera ci ha accompagnato nel nostro
percorso ricordandoci sempre la presenza del
Signore. Abbiamo conosciuto realtà diverse da
noi, come Evasali, un ragazzo afgano, che è
stato accolto dal Centro, dopo esser fuggito dal
suo paese, ed ora vive lì dando il suo contributo,
ma anche ragazzi che come noi stavano
facendo i volontari presso il centro, come
Chiara, una giovane sui venticinque anni. Infine
Don Giuseppe che negli incontri ci ha
trasmesso la sua esperienza e, con il suo
entusiasmo, è riuscito a darci una spinta in
avanti.
Grazie a questa realtà il nostro cammino si è
arricchito.
Simone M.
A Ginevra 2007
Come esperienza invernale 2007, il gruppo
giovani guidato da Sara, la nostra educatrice,
e composto dai valorosi Mattia, Matteo,
Vittorio, Gianluca, Tommaso e Ilaria, Elisa,
Martina, Sonia si è tuffato alla volta di Ginevra
in occasione dell’incontro annuale di Taizè.
Siamo partiti il 28 dicembre per poi far ritorno
il primo gennaio 2008: abbiamo per la prima
volta festeggiato il Capodanno in trasferta!
Non era certo questo il nostro obiettivo
primario ma bensì quello di conoscere una
nuova realtà, quella della comunità di Taizè,
che racchiude al suo interno gente,
soprattutto giovani, da ogni parte del mondo,
con la missione di unire tra loro le tre grandi
fedi cristiane: la cattolica, la protestante e
l’ortodossa.
Ogni giorno abbiamo assistito a incontri
organizzati nella nostra parrocchia di
riferimento e al PalaExpo (la loro Fiera).
Ci siamo trovati insieme a un numero enorme
di persone provenienti da tutto il mondo che,
come noi, hanno ascoltato riflessioni, si sono
confrontate e hanno ascoltato e pregato con
magnifici canti con i ritornelli “ad libitum”,
Pag. 17
caratteristici di questa comunità.
Abbiamo potuto conoscere persone di culture
diverse ma, soprattutto, avuto l’occasione di
conoscere la realtà di Taizè che va oltre le
differenze religiose e culturali e che si
impegna per unire i popoli nella pace.
Ilaria C.
Granello di Senape
Speciale Oratorio
A Roma 2008
I quattordicenni della Diocesi di Milano, e
quindi anche il nostro folto gruppo, dal 25 al
27 marzo 2008 sono stati a Roma per la
Professione di Fede.
Insieme ad altri ragazzi del decanato
Giambellino, accompagnati dai nostri
educatori, Matteo e Martina, e da alcuni
coadiutori ed educatori delle altre Parrocchie
a noi limitrofe, siamo partiti all’alba del 25
marzo con un pullman strapieno di gioia, di
curiosità, di valigie e di sacchi a pelo!
Subito il viaggio ci ha permesso di conoscere
molti simpatici ragazzi con i quali abbiamo
passato la maggior parte del nostro tempo
ridendo e scherzando. In particolare abbiamo
conosciuto Matteo, un simpaticissimo ragazzo
della Creta che, da quel momento, abbiamo
iniziato a chiamare scherzosamente,
“cretino”… perché della Creta!!!
I diversi luoghi che abbiamo visitato a Roma,
l’ospitalità ricevuta nella Parrocchia dove
abbiamo dormito, l’incontro con il gruppo dei
ragazzi della Parrocchia di Dolzago,
l’immersione nella folla di fedeli di Piazza San
Pietro e il saluto del Pontefice ai pellegrini
presenti in una miriade di lingue ci ha
permesso di cogliere una dimensione di
Chiesa universale.
L’unica cosa da rimproverare è il poco tempo
che ci è stato dato per vivere questa
bellissima esperienza.
Francesco e Hermon
A Palermo 2008
Tra le diverse proposte estive 2008 che ci
sono state fatte c’è stata la settimana di
volontariato al centro “Borgo della pace” a
Baucina, vicino a Palermo.
La proposta è stata accolta da 9 adolescenti
accompagnati da don Renzo.
Il centro, diretto da Padre Paolo, accoglie
durante l’estate alcuni bambini di Palermo
che hanno svariati problemi famigliari e anche
intere famiglie che si trovano momentaneamente in difficoltà.
Numerosi volontari provenienti da ogni parte
d’Italia danno il loro contributo al borgo
nell’animazione per i ragazzi e nel
mantenimento della struttura.
Anche noi, aiutati dai responsabili e dal
terziario francescano Leonardo ci siamo
messi in gioco per una settimana in
collaborazione con un gruppo scout.
La giornata iniziava con un momento di
formazione con Padre Paolo in cui lui stesso
raccontava delle sue esperienze, dei suoi
incontri e delle situazioni personali dei ragazzi.
In seguito il nostro compito era quello di
riempire ogni momento libero dei ragazzi con
giochi, piscina, laboratori, canti e balli.
Pag. 18
Quando si riusciva a ricavare un po’ di tempo
per noi, sempre accompagnati da una guida
andavamo a Palermo per entrare in contatto
diretto con la realtà in cui i ragazzi vivono
tutto l’anno.
Questa esperienza è stata molto intensa e
soprattutto tanto arricchente sia dal punto di
vista dell’animazione che nell’ambito culturale
riguardo alla mentalità e ciò che essa provoca
nella realtà siciliana.
Simone M.
Granello di Senape
Speciale Oratorio
A Tulcea 2008
“Centru de plasament speranYa” è il nome
ufficiale di uno dei tre orfanotrofi di Tulcea,
cittadina sulla foce del Danubio, (Romania),
dove ho fatto l’esperienza di volontariato estivo
2008. Come è intuibile la traduzione corretta
sarebbe “Centro di piazzamento Speranza”.
Non è un semplice ossimoro poetico o una
freddura dell’ex regime. E’ un nome che rivela
ancora una volta i paradossi di questo stato.
Una forbice sociale e culturale che tende ad
ampliarsi sempre di più e che taglia sempre più
drasticamente le possibilità di ogni cittadino.
L’insensibilità ma veridicità del vocabolo
“piazzamento”, per indicare la condizione dei
bambini abbandonati, e la rincuorante ma
ambigua scelta di chiamarlo speranza. Uno
stato che “piazza” e abbandona a se stessi i
suoi bambini, che speranze e quale futuro può
riservargli?
La mia rabbia cresceva insieme con le uniche
speranze che li al centro avrebbero potuto
soddisfare: che ci fosse l’acqua calda non solo
il giovedì, di non mangiare a tutti i pranzi, cene
e colazioni gli avanzi del giorno prima, e che
per una volta chi era andato in bagno prima di
te avesse imparato a tirare l’acqua.
Per fortuna i piccoli inquilini della “SperanYa”
hanno ali temprate per volare alto. Quella
desolazione e rudezza non gli ha spezzato i
sogni, a loro di non avere la carta igienica o
l’acqua calda non importa: la ciorba bollente li
sazia anche d’estate.
Loro hanno ben altre speranze.
Michaela spera che sua madre torni a
prenderla, e passa intere giornate a guardare
attraverso i forellini della grata in cerca di un
volto materno che mai ha visto.
Petrica vuole diventare un calciatore, si è
disegnato sulla maglia il numero 9 come
Ronaldo e poco importa se deve giocare in
ciabatte sul cemento.
Ioan sogna che suo padre resusciti, e forse è
per questo che se ne sta sempre solo in
disparte con gli occhi spenti e lo sguardo
distante.
Violeta e Marinica a metà della seconda
settimana sono stati “piazzati” in un altro centro,
loro, nomadi ma non per scelta, non vorrebbero
trasferirsi, cambiare città e abbandonare quello
Pag. 19
che qui avevano trovato.
Samir che è il più piccolo di tutti, ma anche il
più pestifero, spera di diventare grande in fretta
perché così potrà ricambiare le botte che riceve
dai grandi.
E come loro altri quaranta ragazzi crescono fra
le mura recintate di questo istituto, ognuno con
la propria storia: violenza, abbandono, povertà,
discriminazione… Ma è stato bello ed
emozionante vedere che basta l’arrivo dei
volontari, di ragazzi che gli dedicano qualche
attenzione, che li fanno giocare, che li
prendono in braccio e li consolano quando
piangono,
per
riaccendere
in
loro
quell’entusiasmo, quella spensieratezza e
quelle speranze che hanno dentro.
E poi salutarli e lasciarli: quasi come se li si
abbandonasse di nuovo, questa volta noi.
Vedere qualche lacrima, qualche pianto, e
l’abbraccio di chi non si vuole più staccare, è il
momento più triste della missione, quando ti
chiedi se quello che hai fatto è servito davvero,
se non sono stati solo quindici allegri giorni
illusori, o se hanno lasciato qualcosa per il
futuro.
E ora, mentre ci coccoliamo i nostri affetti e ci
gustiamo il nostro ben avere, proviamo ad
annusare l’aria che ci circonda… potrebbe
portare una lacrima od un bacio da questi copii
(bambini) della Romania.
E basta un sorriso, per capire che ne è valsa
la pena.
Martina
Granello di Senape
Speciale oratorio
PassinpiazzA
Appuntamento 5 in piazza
manchi soltanto tu
insieme nell’avventura
noi di crescere.
Guarda i tuoi amici
seduti lì con te
nel cuore tanti sogni da difendere.
Come il Signore passa in mezzo a noi
l’annuncio dell’amore porterai.
Passi in piazza, corri insieme a noi
verso un’alba sempre accesa
passi in piazza vieni con chi vuoi
è una festa mai finita.
Passi in piazza anche tu con lui
un miracolo per la gente tu sarai.
Ascolta il mondo che hai davanti
parla in fretta ma
la parola più importante ce l’abbiamo noi.
Non pensare alla fatica
l’importante è andare e poi
se saremo uniti non cadremo mai.
Sostieni il tuo fratello che non sa
che se corri col Signore passerai.
Passi in piazza, corri insieme a noi
verso un’alba sempre accesa
passi in piazza vieni con chi vuoi
è una festa mai finita.
Passi in piazza anche tu con lui
un miracolo per la gente tu sarai.
Passi in piazza, corri insieme a noi
verso un’alba sempre accesa
passi in piazza vieni con chi vuoi
è una festa mai finita.
Passi in piazza anche tu con lui
un miracolo per la gente tu sarai.
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Anno 2008, numero 4 - Parrocchia Santo Curato d`Ars