9 771591 042007 50428 Martedì 28 aprile 2015 ANNO L NUMERO 101 EURO 1,40* Ci costano un miliardo l’anno Tutti i trucchi dei finti profughi Fan richiestad’asilopurnon avendonedirittoe restanoin Italiaa nostrespesepermesiemesiin attesa chele commissionipreposte respinganola loro domanda.Subito dopo fanno ricorso alTar,garantendosialtriannidipermanenza.Un meccanismoda spezzare VIENI A TROVARCI ANCHE SUL SITO di MAURIZIO BELPIETRO Ovunque vada, scontri e lancio di oggetti La notizia del giorno è che a Porto Recanati un cordone di immigrati ha impedito a Matteo Salvini di entrare nell’Hotel House,un condominio multietnico abitato soprattutto da nordafricani. Quattrocento appartamenti che - informa il sito del Corriere della Sera - tra spaccio, armi e abusivismo sono un inferno. A respingere il segretario della Lega - riferisce il medesimo sito - sono stati, oltre agli abusivi, anche militanti del Pd, della Cgil ed esponenti dei centri sociali. Dalche si deduce che, per una certa parte politica, non solo sia legittimo cacciare un parlamentare impedendogli l’accesso a un luogo pubblico, ma che sia anche normale difendere chi occupa abusivamente un alloggio e lo trasforma magari in un crocevia di affari illegali. Scriviamo questo naturalmente non perché si sia preoccupati per Salvini (anche se ve ne sarebbe ragione, dato che ovunque vada, da Bologna ad Ancona, è accolto da contestazioni e soprattutto lanci di sassi, bottiglie, uova e pomodori) ma perché con il suo girovagare per campi nomadi e per condomini trasformatiin terra di nessuno,il segretario della Lega sta facendo ciò che altri non hanno il coraggio di fare: attirare l’attenzione su un fenomeno che si preferisce ignorare o affrontare in maniera superficiale. Qualcuno sostiene che il leader del Carroccio le contestazioni se le va a cercare e che venga accolto da sassaiole solo perché provoca. In realtà non si tratta di sfide. Le visite di Salvini sono incursioni in luoghi che lo Stato ha abbandonato, piccole repubbliche dell’illegalità e della sopraffazione. Perché un onorevole può visitare una scuola, un ospedale e perfino un carcere, ma non può mettere piede (...) segue a pagina 3 Camera vuota per la legge che «mina la democrazia» di MARCO GORRA a pagina 9 Il nuovo sport nazionale: far tacere Salvini La prefazione Il soliloquio del Duce riletto a 70 anni dalla vergogna di Piazzale Loreto di MARCELLO VENEZIANI Settant'anni fa Piazzale Loreto, la macelleria dei corpi. Ci sarebbero tante ragioni per tacere, per affidarsi al silenzio e distogliere lo sguardo. Perché resta comunque una vergogna macabra per l'Italia e un peccato originale per la repubblica. Perché significa tirar fuori il lato bestiale del nostro paese e della guerra civile, che smentisce il mito degli italiani brava gente. Perché rievocandolo si attirano sguardi torvi e anatemi, passi per nostalgico e retrò, non conviene. Ma quando mi hanno chiesto di scrivere una prefazione al Soliloquio in libertà di Mussolini non sono riuscito a sottrarmi,benché più comodo. Mi è riapparsa intera la storia del novecento italiano, la speranza e l'illusione di una generazione che fece il fascismo (...) di FILIPPO FACCI Come vogliamo chiamarlo, paradosso? L’uomo che parla sempre in televisione - Salvini - ormai può parlare solo in televisione, nel senso: non può più parlare per strada o in piazza. L’uomo che si è fatto un nome proprio lì - per strada o in piazza - ora non può più andarci. Più in generale: ne abbiamo fatto un’icona (...) segue a pagina 11 segue a pagina 24 La resa: paghiamo subito le banche. E il debito pubblico schizzerà Il governo sprofonda nel buco-derivati di FRANCO BECHIS IN CAUSA CON TRONCHETTI PROVERA Dopo avere detto per settimane che il peso dei derivati sul debito pubblico italiano non è preoccupante, e che la attuale perdita teorica (il mark to market negativo) di 42,06 miliardi di euro (...) segue a pagina 6 De Benedetti in tribunale balbetta sui bilanci Olivetti di SALVATORE GARZILLO a pagina 15 Gli agenti accusano gli juventini. Il pm: «No, han fatto tutto i tifosi del Toro» La bomba del derby esplode tra magistrati e polizia di TOMMASO LORENZINI Anche stavolta, dopo le violenze di Torino, il calcio italiano farà finta di uscire dalla solita domenica di follia a colpi di slogan. Beretta chiede il Daspo a vita per i violenti (ma in Italia è anticostituzionale: perché?), Alfano grida «non deve più accadere», il Codacons vuole «un anno di partite a porte chiuse». (...) segue a pagina 30 * Con: "UOMINI CONTRO" DVD € 7,00; "BIMBINCUCINA con Valeria Rossi e Carotino" € 11,00. Tanto battage per nulla I bambini sanno che Veltroni è un flop di GIORGIO CARBONE Walter Veltroni, si sa, ama il cinema alla follia. È stato lui a inventarsi la «Festa» di Roma al di là di ogni considerazione storica (che senso ha allestire un gran raduno di cinematografari in una città dove i cinematografari sono accampati da quasi settant’anni?). (...) segue a pagina 27 Prezzo all’estero: CH - Fr 3.50 / MC & F - € 2.40 2 PRIMO PIANO __Martedì 28 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ allarme immigrazione TENTATIVI I legali le provano tutte. Un migrante ha sostenuto di essere fuggito dopo essere stato assalito da un orango. Un altro di aver disertato per stare con la nonna Tutti i trucchi dei finti profughi Per provare a ottenere asilo politico, i clandestini che non ne hanno diritto inventano le motivazioni più assurde: c’è chi mente sulla propria nazionalità, chi si finge gay e chi sostiene di essere perseguitato da diavoli e cannibali ::: TOMMASO MONTESANO ■■■ La scappattoia principa- le consiste nel rifiutarsi di sottoporsi al fotosegnalamento. In questo modo l’immigrato clandestino che desidera utilizzare l’Italia come semplice transito per raggiungere un altro Paese europeo, magari per unirsi ai parenti, va incontro a una semplice denuncia. «Del valore, né più né meno, di una contravvenzione», si sfoga Gianni Tonelli, segretario generale del Sindacato autonomo di polizia (Sap), che lamenta l’«assenza di mezzi coercitivi». Delresto la denuncia, essendo presentata ai danni di chi non fornisce le proprie generalità né tanto meno esibisce documenti, è di fatto carta straccia. Così il migrante, in attesa di essere espulso, visto ilcollasso dei vari centri di accoglienza viene spedito in una struttura privata,priva di vigilanza,dalla quale scapperà indisturbato dopo poche ore. Libero di trasferirsi altrove. Ma per i clandestini che invece desiderano restare in Italia,la via maestra si chiama «richiesta di asilo politico». In quel caso gli immigrati si sottopongono volentieri al fotosegnalamento e si lasciano anche prendere le impronte digitali. Da quel momento, infatti, per loro inizia la trafila per ottenere lo status di rifugiato. Un escamotage che consente aimigranti, in nome delle presunte persecuzioni subite per «motivi di razza, religione, nazionalità» o per l’«appartenenza ad un determinato gruppo sociale o politico», come recita la Convenzione di Ginevra, di mettere in moto un meccanismo che gli consentirà, nella peggiore delle ipotesi, di restare comunque in Italia per cinque anni. A spese dello Stato: per la maggior parte dei richiedenti asilo, infatti, scatta il gratuito patrocinio. Un giro d’affari che, solo nel 2013, ha superato i sessanta milioni di euro. Poi ci sono i 35/40 euro al giorno spesi per mantenere ciascun richiedente asilo nei relativi centri di accoglienza (i Cara, da cui comunque ci si può allontanare in ogni momento, al contrario dei Cie) fino al giorno in cui non si esaurisce l’iter per l’accettazione o meno della domanda. «Ormai sono tutti siriani...», si lascia scappare Tonelli. Già, perché i clandestini sanno benissimo che il presupposto principale per ottenere asilo politico è la provenienza. Più il Paese di origine è famoso per la privazione della libertà personale, magari con l’aggiunta di un conflitto, maggiori sono le possibilità che la domanda vada a buon fine. Non è un caso che nel 2014 le ri- chieste d’asilo siano più che raddoppiate, superando quota 64mila. Un numero altissimo che impedisce alle commissioni territoriali delle prefetture di evadere le domande rispettando i termini di legge: 21 giorni, massimo 90 per i casi più complicati. Lo scorso anno, solo 36.330 domande sono state esaminate. Poco male, dal punto di vista dell’immigrato. Una volta respinta la richiesta, in media dopo sette mesi, chi perde può fare ricorso. E naturalmente può restare in Italia grazie al permesso di soggiorno per motivi di giustizia. Poi nel corso dell’iter, prima di arrivare all’ultimo stadio del tribunale civile o della giustizia amministrativa, il migrante ha sempre la possibilità di aggiustare, e anche di correggere, la sua versione dei fatti con l’aiuto di avvocati specializzati in materia. Un gioco che vale la candela: l’ottenimento del permesso di soggiorno per asilo politico, che dà diritto alla permanenza nel territorio italiano per cinque anni. Permesso rinnovabile e che permette anche di presentare richiesta per incassare il permesso Ue per «soggiornanti di lungo periodo». Poi ci sono le protezioni più soft: la «sussidiaria», tre anni di soggiorno; e l’«umanitaria», che garantisce un solo anno. I legali ricorrono alle motivazioni più disparate. Un migrante, ad esempio, ha sostenuto di essere fuggito dalla Nigeria dopo essere stato assalito da un orango. Un altro, invece, ha raccontato ai giudici di essere stato minacciato da un cannibale. Non si contano i casi in cui alla base della richiesta di asilo ci sono le presunte persecuzioni subite a causa della propria omosessualità. Per le donne, invece, va per la maggiore il farsi mettere incinta dai propri fidanzati-protettori. Un uomo, a sostegno della sua domanda, ha rivelato di essere scappato dal Gambia perché suo padre lo voleva a tutti i costi costringere a sostenere un incontro di boxe a mani nude. Poi c’è chi ha contestato il rigetto della domanda di asilo raccontando che tutte le notti, in Mali, gli appariva in sogno un diavolo che voleva fargli mangiare un piatto di riso. Pur di allungare la permanenza in Italia, vale tutto: anche provare a dimostrare di aver lasciato il Senegal in quanto sì ricercato per avere disertato la leva, ma solo per stare vicino alla nonna. In Umbria, uno spacciatore tunisino l’ha fatta franca per anni rivelando di essere palestinese. Ma il nome che aveva fornito a tutti era falso. PRIMA TAPPA La legge in Germania, Svezia e Francia Tempi più rapidi e regole certe Ecco come funziona all’estero ::: MAURIZIO STEFANINI ■■■ La Germania ha ricevuto nel 2014 202.645 richieste di asilo, che è quasi il triplo rispetto alle 77.650 del 2012, salite nel 2013 a 127.000. L’articolo 16 della Costituzione riconosce il diritto di protezione ai perseguitati politici, e c’è un ministero dell’Immigrazione le cui sede distaccate hanno il compito di decidere o meno il riconoscimento dello status dirifugiato. L’iter inizia in uno dei 20 centri di prima accoglienza presenti, dove si può rimanere per un massimo di tre mesi. Di lì si passa presso un centro di seconda accoglienza, presso il quale la sede distaccata del ministero è dislocata. Non esiste un limite formale entro il quale dare una risposta, anche se difficilmente si oltrepassano i due anni. E fin quando la risposta non arriva non si può né lasciare il centro di accoglienza, né lavorare, né frequentare corsi di tedesco. Il riconoscimento comporta poi solo un primo permesso di soggiorno di tre anni, contro i cinque dell’Italia. E mentre da noi poi alla scadenza dei cinque anni si può ottenere la cittadinanza, in Germania dopo la prima scadenza i rifugiati possono chiedere solo un permesso a tempo indeterminato. La Svezia è passata dalle 43.945 domande di asilo del 2012 (terzo posto) alle 81.180 del 2014 (secondo). L’Ufficio Immigrazione Svedese garantisce al richiedente informazioni pratiche sul soggiorno e sui suoi diritti, un interprete, la possibilità di scegliere il sesso dei rappresentanti delle istituzioni che lo assisteranno, possibilità di contatto con ong per avere consiglio e appoggio, e un sì o no entro sei mesi, con possibilità di due gradi di ricorso. Fino al responso finale ha diritto non solo all’accoglienza ma anche a un assegno, depositato su una carta di credito. Dopo l’eventuale riconoscimento c’è diritto a residenza permanente, un piano di integrazione che dura in media due anni per aiutarlo a trovare lavoro e a imparare la lingua, cure mediche gratis o a basso prezzo, un appoggio economico per trovare casa. La cittadinanza può essere chiesta dopo quattro anni di residenza. La Francia è passata dalle 61.450 domande del 2012 (secondo posto) alle 62.735 del 2014 (terzo posto). Prima di fare domanda d’asilo bisogna chiedere alla Prefettura un permesso, che può richiedere anche 5 mesi. Poiché bisogna indicare alla prefettura un domicilio, in molti dichiarano la sede di un’as- Sopra, l’arrivo a Catania di un gruppo di profughi. Nella tabella, le richieste d’asilo degli ultimi tre anni [LaPr] sociazione e nell’attesa dormono per strada. La Prefettura dà un’autorizzazione provvisoria di soggiorno di un mese, dopo la quale si entra nel Centro d’accoglienza per richiedenti asilo, e si deve inviare la richiesta entro 21 giorni all’Ufficio francese di protezione dei rifugiati e apolidi. È questo che dà lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria, in tempi tra i 3 e i 7 mesi, durante i quali si riceve un contributo da 11,01 euro al giorno e si può chiedere alloggio in un centro di accoglienza emergenziale. Dopo un anno di attesa o in fase di ricorso il richiedente asilo può chiedere alla prefettura un’autorizzazione di lavoro, che può essere rifiutata. Ottenuta una protezione il rifugiato deve recarsi presso l’Ufficio francese dell’immigrazione per sottoscrivere il contratto di accoglienza e integrazione che prevede una giornata di formazione civica sui valori della Repubblica, una sessione informativa sulla vita in Francia, un corso di francese di 400 ore. Lo status di rifugiato dà diritto a un permesso di soggiorno valido per 10 anni, e a richiedere la nazionalità subito. Chi ha la protezione sussidiaria riceve una carta di soggiorno temporanea della durata di un anno, e può chiedere la cittadinanza dopo 5 anni di residenza. 3 PRIMO PIANO __Martedì 28 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ PRENDERE TEMPO Nell’attesa che si pronunci la giustizia ordinaria possono restare per anni. Non importa che poi soltanto un ricorso su 500 venga accolto allarme immigrazione Un miliardo per mantenerli E la colpa è della burocrazia In un anno raddoppiate le spese per ospitare gli stranieri. Il problema è che per decidere chi ha diritto di restare ci mettiamo fino a un anno e mezzo. E di fronte a un rifiuto tutti fanno ricorso ::: segue dalla prima MAURIZIO BELPIETRO (...) in un campo rom o in un casermone che ospita immigrati e clandestini, senza che nessuno dica nulla? Ci sono zone sottratte al controllo della legalità? E lo sono con il contributo di militanti di partiti e sindacati? È accettabile tutto ciò in un Paese in cui ai cittadini che pagano le tasse è richiesto il rispetto della legge, e se solo depositano in strada materiale destinato alla discarica rischiano la denuncia penale mentre ad altri è consentito farsi la discarica all’interno dell’accampamento? Salvini non è però il solo ad alzare il velo su un sistema, quello dell’immigrazione, che ormai è fuori controllo. Ieri, probabilmente in maniera involontaria, il quotidiano de benedettino La Repubblica dava conto della lievitazione delle spese per l’accoglienza dei profughi. Somme che ovviamente non hanno nulla a che fare con i soldi destinati a fronteggiare gli sbarchi e soccorrere i naufraghi. No, qui si parla di denaro che dovrebbe servire per ospitare stranieri che hanno richiesto asilo e che rimangono in Italia in attesa che venga definita la loro posizione. L’anno scorso l’Italia avrebbe speso complessivamente 600 milioni per mantenere circa 81 mila migranti, ma quest’anno nonostante i fondi messi a disposizione non arrivino a 500 si pre- Chi esamina le richieste Commissioni raddoppiate Ma ancora non basta ::: ROMA ■■■ Per provare a uscire dall’emergenza, il ministero dell’Interno ha incrementato il numero delle commissioni incaricate, presso le prefetture, di vagliare le richieste di asilo. Da marzo sono diventate 40 le sedi deputate a vagliare le domande dei migranti. A farne parte, sono quattro componenti: due appartenenti al Viminale, un rappresentante degli Enti locali e un rappresentante dell’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu. La commissione nazionale, invece, ha compiti di indirizzo, coordinamento e formazione dei membri ed è retta da un prefetto, Angelo Trovato. I numeri mettono pressione al Viminale: su 81mila stranieri che, a vario titolo, si trovano nelle strutture di accoglienza, 64.886 hanno presentato domanda di asilo.Nel 2013 coloro che aspiravano all’ottenimento dello status di rifugiato erano stati 26.620. In dodici mesi, i richiedenti asilo sono più che raddoppiati. Così il sistema è andato in tilt. Lo scorso anno le domande esaminate sono state 36.330. Di queste, 25.510 sono state accolte consentendo allo straniero di ottenere l’asilo o lo status di rifugiato; 8.121 sono stati i migranti che hanno ottenuto la protezione sussidiaria e 10.091 i destinatari della protezione umanitaria. I «no» alle richieste, invece, sono stati 13.327. Per il 2015, dunque, restano da esaminare 28.556 domande di asilo. E considerando che nei primi mesi dell’anno sono già arrivati oltre 15mila migranti, la pressione è destinata a non esaurirsi. E questo nonostante dall’inizio del 2015 le Commissioni abbiano rigettato circa seimila richieste di asilo. Così il costo dell’immigrazione è destinato a lievitare. Se nel 2014 l’intera macchina dell’accoglienza ha gravato sulle casse pubbliche per complessivi 630 milioni di euro, per il 2015 era stata ipotizzata una spesa di 500 milioni di euro. Una cifra che, visto il flusso continuo delle domande, a fine 2015 raddoppierà. T.M. vede che servirà almeno un miliardo. Somme prudenti,perché nel caso l’ondata migratoria aumentasse, anche le spese di conseguenza salirebbero.Perché tutto ciò? Non solo perché gli sbarchi si susseguono, ma anche a causa della lentezza nella valutazione delle richieste di asilo. Dovrebbero essere L’ESPERTO «Il 25% di chi sbarca è positivo all’epatite C» Il «20-25% dei migranti che arrivano sulle coste italiane è positivo all’epatite C. Questo non rappresenta un rischio per la salute pubblica, ma una parte di queste persone diventa stanziale, dunque si tratta di pazienti che avranno diritto alle cure». Lo ha sottolineato Antonio Craxì, ordinario di Gastroenterologia all’Università di Palermo, nel corso di un incontro organizzato a Vienna da Msd. Le cure oggi sono straordinariamente efficaci, ma anche molto costose. Inoltre, mentre alcune regioni hanno già speso per i nuovi medicinali anche 10-15 milioni, altre, come la Sicilia, sono ferme a meno di 1,5. «E proprio in Sicilia», spiega Craxì, «ci sono dei gruppi di stranieri ormai stanziali in cui il virus è presente». sbrigate in tre settimane,ma le 40 commissioni nominate dal ministero dell’Interno ci mettono 8 mesi e a volte anche un anno e mezzo. Risultato: fino a quando la pratica non è stata esaminata, il richiedente asilo rimane in uno dei centri di accoglienza, a spese delle Stato. Non solo: siccome gli immigrati hanno imparato in fretta che la burocrazia è dalla loro parte, una volta avuta respinta la domanda, si appellano alla giustizia civile. Così, nell’attesa,possono restare anni. Non importa che poi solo un ricorso su 500 venga accolto, né che la metà dei richiedenti asilo arrivi da Paesi che non ne hanno diritto e siano semplicemente uomini e donne emigrati per ragioni economiche, nel frattempo - cioè anni - possono rimanere in Italia, con un letto e un tetto assicurati (anche se modesti) e qualche spicciolo per le piccole necessità. Ultimo quesito: si può accettare che dei cittadini italiani siano costretti a campare con 500 euro al mese (quando va bene) e per dei cittadini stranieri - appena arrivati e dunque da non considerarsi contribuenti del Fisco - si spendano fra i 35 e i 40 euro al giorno, ossia tra i mille e i mille e 200 al mese? Chissà se i giovani militanti del Pd e della Cgil che ieri hanno contestato Salvini sarebbero in grado di rispondere… [email protected] @BelpietroTweet 4 PRIMO PIANO __Martedì 28 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ allarme immigrazione L’UNIONE Ban Ki-moon tende una mano al Rottamatore sottolineando che comunque si «tratta di una responsabilità collettiva» e non di un solo Paese Renziinvoca il soccorso Onu ma arrivano altrischiaffi Passerella del premier al largo della Sicilia con Ban Ki-moon: «Ora non siamo più soli» Il segretario però lo gela: «L’intervento in Libia? Escluso. Pensate a soccorrere più profughi» ::: SANDRO IACOMETTI ■■■ L’Italia, ha spiegato Matteo Renzi dopo il vertice con Ban Ki-moon, «non è più sola».Ma il modo che l’Onu cioffre per fronteggiare l’emergenza immigrazione è ancora quello di «salvare vite umane». La scenografia, ieri, era perfetta. Il presidente del Consiglio delle Nazioni unite e l’Alto rappresentante della diplomazia Ue sono atterrati sulla nave d’assalto della Marina Militare San Giusto, che opera al largo delle coste della Sicilia, per testimoniare di persona, in prima linea, l’attenzione e la solidarietà internazionale per quello che sta facendo il nostro Paese. Renzi ha provato subito a capitalizzare l’evento, spiegando che «prima l’Italia era sola a fronteggiare questo tema, ora l’intera comunità internazionale è consapevole che si tratta di un problema globale e non di una questione che riguarda un Paese». Qualcosa finalmente si muove, ha proseguito il premier, «fermare i trafficanti di esseri umani per evitare una catastrofe è una assoluta priorità su cui contiamo di avere il sostegno delle Nazioni unite» e «la presenza di Ban Ki-moon e Mogherini è un segno importante». A ben vedere, però, il raccolto non è stato così abbondante. Il segretario Onu aveva già detto nei giorni scorsi che «non esiste una soluzione militare» per porre fine all’emergenza. E ieri, tra una passerella e l’altra nel pezzo di mare che nelle ultime settimane ha visto morire migliaia di migranti, ha di fatto ribadito il concetto. Ban Ki-moon, ha spiegato un portavoce, ha manifestato al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri europeo «le sue preoccupazioni sulla situazione nel Mediterraneo» e ha sottolineato che «le autorità devono focalizzarsi sul salvataggio delle loro vite». Parole che sembrano allontanare qualsiasi ipotesi di intervento militare sotto l’egida dei caschi blu e che lasciano, in sostanza, la situazione immutata. Accanto alla scarna dichiarazione umanitaria Ban Kimoon ha voluto comunque concedere qualcosa in più al governo: «Come Onu siamo pronti a lavorare con voi. Dobbiamo fermare e prevenire i trafficanti criminali. E occorre affrontare il problema alla radice, perché i migranti rischiano la vita». Subi- L’incontro di ieri tra Renzi, Mogherini e Ban Ki-moon [Ansa] ::: «AVVERTIMENTI» PER L’ITALIA SU TWITTER Mald’Africa La solidarietà Ue è solo un bluff Sui profughi non arriveranno aiuti ::: ANTONIO PANZERI* L’Isis minaccia: «Siamo tra voi» «Siamo nelle vostre strade. Stiamo localizzando gli obiettivi, in attesa dell’ora X». Questi i messaggi firmati Isis, scritti a penna su foglietti e fotografati con lo sfondo di riconoscibili luoghi italiani, tra Ro- ma e Milano. Le foto, riferisce la direttrice del Site Rita Katz, circolano su account Twitter di sostenitori dell’Isis e che mostrano diversi scenari tra cui il Duomo di Milano, il Colosseo e il logo Expo. ■■■ «Unita nella diversità» è il motto dell’Unione Europea che, dal 2000, viene usato per comunicare la ricchezza e la complessità delle istituzioni comuni. Quando si parla di politiche migratorie,tuttavia, sono spesso le differenze di vedute e le priorità nazionali a prevalere su una visione collettiva. Lo si è visto chiaramente la settimana scorsa in occasione del Consiglio Europeo straordinario convocato per affrontare l’emergenza immigrazione. MASS MEDIA to dopo aver offerto l’aiuto delle Nazioni unite e dell’Alto commissario per i rifugiati, però, il segretario ha di nuovo scaricato la patata bollente sul Vecchio continente, spiegando che bisogna trovare «una soluzione politica nel Mediterraneo, anche a terra, in particolare in Libia e per l’instabilità in Nord Africa». Problema, questo, che deve essere affrontato con «la leadership dell’Ue». Ban Ki-moon ha poi sottolineato, fornendo un ottimo assist al premier, che si «tratta di una responsabilità collettiva» e non di un solo Paese. Ma l’Italia, con la sua «leadership compassionevole», e l’Europa devono continuare a cavarsela da soli. Perché, ha proseguito, «siamo di fronte alla peggiore crisi umanitaria dai tempi della seconda guerra mondiale, dobbiamo aiutare i migranti e voi potete aiutarli con la vostra compassione». Una posizione che potrebbe suonare come un disimpegno delle Nazioni unite ma che, secondo alcuni osservatori, sarebbe invece un segno non scontato di attenzione e potrebbe anche creare le condizioni per il tentativo di Renzi di incassare un mandato Onu per l’Italia. Mercanti di uomini intervistati dal «Guardian» Gli scafisti sfottono anche l’Europa «Nessun timore, facciamo affari d’oro» ■■■ «Non mi sento minacciato dall’Europa. Che vogliono fare? Mandare due fregate in Libia? Sarebbe un’invasione». Hajj - il nome è uno pseudonimo - non ha dubbi: Bruxelles non fa paura a Zuwara e dintorni, il punto libico di partenza delle navi che, cariche di clandestini, sbarcano ogni giorno sulle coste italiane. Lui, 33 anni e una laurea in legge, di professione fa il contrabbandiere. Di uomini. E racconta senza indugi in cosa consiste la sua professione. Lo ha fatto, cioè, con Patrick Kingsley, reporter del The Guardian. «Partiamo con 200 persone, come minimo», ha detto alla stampa inglese. «300 passeggeri è il massimo che una barca di 17 metri può contenere, ma c’è chi fa uscire navi con a bordo 350, 700, addirittura 800 persone». Il motivo? «Ilprezzo a persona è calato» perché il mercato è saturo. «Chiunque qui può vendere il suo appartamento e comprarsi un’imbarcazione. Organizzare un viaggio della speranza, poi, è cosa da poco. Con un paio di rotte hai già recuperato i costi iniziali». Così la tratta di esseri umani è sempre più allettante da quelle parti. Dalla Libia, infatti, partono gommoni saccheggiati dai vecchi magazzini di Gheddafi o semplici navi, ex pescherecci. Destinazione: Lampedusa. Puntano una piattaforma petrolifera nei pressi dell’isola e il gioco è fatto: appena la avvistano, i dipendenti avvertono la guardia costiera italiana o maltese. I militari, però, assistono le persone a bordo e non si curano delle navi, che spesso restano intatte al largo: non sono così malmesse da affondare e i libici possono tornare a riprendersele senza troppi sforzi. «Questo ci aiuta, ci basta trainarle a riva», ammette Hajj. «A viaggio guadagniamo circa 33mila euro», dichiara invece Ahmed, altro nome di fantasia.Mare Nostrum, infine,neanche sanno cosa sia (stato). O quasi. «La domanda è cresciuta di circa quattro volte rispetto all'anno scorso», fa sapere Hajj. C.O. Sull’onda dell’indignazione dell’opinione pubblica, l’Europa ha promesso difare di più.Gli Stati membricontribuiranno in misura maggiore al finanziamento della missione Triton, i cui fondi verranno triplicati. Il dispiegamento economico tornerà quindi a pareggiare quello della missione italiana Mare Nostrum, con la differenza significativa che stavolta a pagare sarà l’Europa. Molti Paesi metteranno a disposizione navi, elicotteri e personale. Si è inoltre parlato, per la prima volta, di allargare il raggio d’azione delle operazioni: secondo le indiscrezioni, le imbarcazionieuropee potranno intervenire fino a trenta miglia dalle coste dei Paesi UE. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha espresso apprezzamento per l’esito delvertice, rimarcando una maggiore solidarietà da parte dei capi di stato riuniti a Bruxelles. QUALE STRATEGIA? Tuttavia siamo ancora lontani da una vera e propria strategia comune sull’immigrazione.La questione più spinosa, infatti, è rimasta irrisolta: in virtù del Trattato di Dublino i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo devono farsi carico delle richieste di asilo di chi sbarca sul loro territorio. La maggior parte dei migranti accolti preferirebbe stabilirsi altrove: sono molte le persone che desiderano ricongiungersi al proprio nucleo familiare o che, semplicemente, preferirebbero spostarsi dove vi sono maggiori opportunità di lavoro rispetto ai Paesi europei del Sud. L’ipotesi di prevedere quote di accoglienza per i diversi Paesi europei è stata però accantonata con il contributo fondamentale del Regno Unito, che si è rifiutato di accogliere i profughi e ha spinto ad adottare una politica europea basata sulla buona volontà degli Stati membri, che potranno autonomamente decidere in quale misura farsi carico di chi fugge da guerre e persecuzioni. ZERO BENEFICI Dalpunto di vista dell’assistenza umanitaria quindi l’Italia, la Spagna e la Grecia non traggono alcun beneficio concreto dal vertice di Bruxelles. Questi Paesi continueranno a dover gestire enormi flussi migratori e a dover predisporre autonomamente politiche di accoglienza adeguate. Le persone che arrivano sulle nostre coste sono stremate da lunghi viaggi: vanno visitate e spesso curate, vestite e nutrite. Lo impone un principio di solidarietà umana che forse non viene percepito dai Paesi che non vivono direttamente l’emergenza. Non può che saltare agli occhi tutta l'involontaria ironia di uno scenario nel quale i Paesi europei del Mediterraneo, per anni additati come cattivo esempio dal punto di vista dei conti pubblici e della riforma economica, per la loro collocazione geografica diventano il baluardo della solidarietà in un’Europa di egoismie di interessi nazionali. *Eurodeputato Pd __Martedì 28 aprile 2015__ 5 6 ITALIA __Martedì 28 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: I NOSTRI SOLDI LA FREGATURA DEI DERIVATI Padoan ammette: voragine nei conti pubblici A fine 2014 il Tesoro perdeva 42,6 miliardi di euro e si prepara a pagarne subito quasi 17. Che faranno crescere il debito ::: segue dalla prima FRANCO BECHIS (...) è solo virtuale, improvvisamente il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan inverte la rotta. E dal Tesoro si fa filtrare l’intenzione di ristrutturare i contratti derivati, dando l’impressione che quella perdita teorica sui derivati sia assai più vicina alla realtà di quanto si fosse fino ad oggi immaginato. A scuotere il ministro sono le polemiche sia tecniche che politiche sulla eccessiva esposizione in derivati delle finanze pubbliche italiane. Come riportato sul numero di Libero didomenica scorsa e poicontenuto nella puntata di Report di quella stessa serata, il Tesoro ha già perso sui derivati 16,95 miliardi di euro fra la fine del 2011 e la fine del 2014: un dato che evidenzia una gestione di quei sostanziali contratti di riassicurazione sui tassi molto discutibile, visto che gli altri 18 paesi dell’area euro (Grecia, Portogallo, Irlanda e Cipro compresi) messi insieme hanno perso nello stesso periodo meno dell'Italia. Dopo che queste cifre sono emerse nell’ultimo rapporto Eurostat, non sono mancate polemiche da parte dell'opposizione. Ancora ieri il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, twittava: «Ma che bravi al Mef, grande professionalità. Ci hanno assicurato a caro prezzo...sui rischi sbagliati!». A quel punto dal Tesoro è stata fatta filtrare l’improvvisa retromarcia. Prima si è fatto presente che quella perdita virtuale da 42,06 miliardi di euro non può lievitare, perché deriva dalla discesa dei tassi di interesse (il Tesoro si era invece assicurato sul possibile rialzo), che comunque oltre lo zero non può andare. Poi è arrivato il nuovo slogan in grado di confondere le acque: «Phasing out», che lo stesso ministero traduce in parole un pizzico più povere in «un processo di dismissione di alcune tipologie di derivati e di ristrutturazione di altre». È un annuncio assai rischioso sia per il debito pubblico italiano che per le tasche dei contribuenti. Perchè «ristrutturare» o «dismettere» significa fare emergere la perdita che c’è su ciascun contratto:da virtuale diventerebbe reale. Detta così sembra un’operazione suicida: per le nuove regole di contabilità dei bilanci pubblici stabilite nel 2010 ed entrate in vigore nel 2013 quei derivati chiusi o ristrutturati trasformerebbero quel mark to market negativo in aumento del debito pubblico italiano, creando guai seri dovuti al ::: I NUMERI OFFERTE DI LAVORO L’ASSICURAZIONE Dal 2011 al 2014 il ministero del Tesoro ha utilizzato i derivati per assicurarsi contro il rischio di aumento dei tassi di interesse, soprattutto durante gli anni peggiori della crisi finanziaria Una ricerca svela tutte le bufale di Garanzia Giovani SCONFITTA La scelta dei governi Monti e Renzi si è rivelata perdente: la politica monetaria della Bce ha progressivamente ridotto il costo del denaro fino agli attuali minimi storici. La spesa pubblica è quindi aumentata di 12,7 miliardi in questi tre anni, 16,95 se si considerano anche gli aggiustamenti contabili che incidono sul debito LA MAZZATA Se il governo volesse chiudere oggi tutti i derivati stipulati in questi anni dovrebbe versare alle banche 42,6 miliardi. L’operazione di «phasing out» rappresenterà quindi un duro colpo per le finanze italiane trattato sul fiscal compact. I contratti derivati sottoscritti dallo Stato italiano nelle sue varie articolazioni attualmente in essere ammontano a 187,9 miliardi di euro. Di questi 163,1 riguardano lo stato centrale, ed è su questa somma che si sta verificando oggi la perdita di 42,06 miliardidi euro.Un buco spaventosamente grande, pari al 25% del nominale dei contratti Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha dato il via alla rinegoziazione dei derivati [LaP] esistenti. In una famiglia o in un’impresa che non abbia intenzione di fallire la campanella di allarme sarebbe suonata con il classico «Stop losses, basta perdite!» appena superatii 16-17 miliardi dieuro di perdite, il 10% del nominale. A quel punto sarebbe stato saggio chiudere o ristrutturare i contratti in essere. Farlo oggi è tardivo e crea grande danno alle finanze pubbliche, perché come ha ben spiegato il professore della Bocconi Marcello Minenna in Parlamento «quelle perdite diventano immediatamente debito». Perchè allora un annuncio simile? La risposta non può che essere nel contenuto di quei contratti di derivati, che è inspiegabilmente segretato dal governo italiano. È lì che sono contenute le clausole e le penali di estinzione anticipata sia per il Tesoro italiano che per le banche contraenti. Ed è lì che può esserci l’unica risposta possibile: è stato dato alle banche un vantaggio così grande che le perdite rischiano di salire ben oltre quel 25% del nominale. Allora si rischia di meno a disdettare ora, pagando le misteriose penali contrattualmente previste. L’allarme di Confartigianato Edilizia sempre in caduta libera Il rimbalzo dei mutui non rilancia il mattone: i cantieri aperti valgono il 42% in meno rispetto al 2008 ■■■ Il settore immobiliare non riesce ad uscire dalla crisi profonda dove è precipitato da anni. Confartigianato rilancia l’allarme. Negli «ultimi 12 mesi, tra marzo 2014 e febbraio 2015, la produzione è calata del 5,8% rispetto ai 12 mesi precedenti», tradotto ben «96mila i posti di lavoro persi». L’analisi settoriale realizzata da Confartigianato mette anche in evidenza che nel resto l’Europa, invece, nello stesso periodo, c’è stato «un aumento della produzione dell’1,6% mentre nell’Eurozona l’attività delle imprese edili risulta stabile, con un incremento dello 0,4%». Invece in Italia, tra marzo 2014 e febbraio scorso, la produzione delle costruzioni è stata inferiore del 42,5% rispetto al picco del periodo fra settembre 2007 e agosto 2008.» A febbraio scorso poi, spiega sempre la Confederazione, il valore della produzione «è sceso dell’1,3% rispetto a gennaio». Tendenza negativa simile a quella registrata in Europa, con una flessione dell’1,8% nell’Eurozona e dell’1,2% nella Ue a 28. D’altra parte - tra marzo 2014 e febbraio 2015 - in Spagna è stata registrata ala maggiore crescita della produzione delle costruzioni:+ 14,7%,in forte recupero dopo il dimezzamento registrato tra il 2006 e il 2012. In ripresa anche le aziende edili del Regno Unito con un aumento del ::: CRISI CONTINUA PRODUZIONE Secondo una ricerca di Confartigianato, negli ultimi 12 mesi, tra marzo 2014 e febbraio 2015, la produzione edilizia è calata del 5,8% rispetto ai 12 mesi precedenti. Si tratta di ben 96mila i posti di lavoro persi IL BARATRO Tra marzo 2014 e febbraio scorso, la produzione delle costruzioni è stata inferiore del 42,5% rispetto al picco precrisi del periodo settembre 2007-agosto 2008 IL CONFRONTO Nel resto l’Europa nello stesso periodo la produzione è aumentata in media dell’1,6% 4,3%, seguite da quelle tedesche che registrano una crescita dello 0,4%. Francia in controtendenza con una diminuzione del 4,7%. Meno pessimista per l’andamento del settore in Italia l’Associazione nazionale costruttori edili: «Per l’edilizia è ancora notte fonda», ammette Paolo Buzzetti, «ma possiamo dire che comincia a intravedersi il chiarore dell’alba». Segnalirosei per l’Ance,ma per la Confartigianato non bisogna farsi incantare: «Attenzione a leggere come immediatamente positivi i dati sulla forte crescita del numero dei mutui casa», mette in guardia dai facili ottimismi il presidente di Confartigianato Edilizia, Arnaldo Redaelli, «il comparto versa ancora in una situazione di profonda crisi. Siamo di fronte sia ad una rinegoziazione dei tassi d’interesse che rendono i mutui più sostenibili per chi già li possiede, ma anche ad una forte spinta da parte del settore bancario che cerca in questo modo di favorire la messa in circolo sul mercato del vecchio invenduto in modo da consentire il rientro di somme ingenti anticipate negli anni di inizio crisi ai grandi immobiliaristi». Radaelli chiede quindi al governo «l’avvio in tempi rapidi dei cantieri», ma per «farlo è necessaria una modifica del patto di stabilità». Teme che la situazione dell’edilizia possa solo peggiorare anche il più rappresentativo dei sindacati di categoria: «Dall’inizio della crisi ad oggi l’edilizia ha perso oltre 800mila addetti», ricorda il segretario generale della Filca-Cisl nazionale, Domenico Pesenti, che ora teme le «notizie che trapelano da fonti governative». Vale a dire la riduzione al 20%, a partire dal 2016, del bonus per le ristrutturazioni edilizie e per il risparmio energetico (oggi rispettivamente pari al 50% e al 65%). AN. C. «Cercasi capo cantiere. Esperienza consolidata nella mansione, almeno 10 anni», «cercasi spazzini con esperienza pregressa nel settore», «cercasi un tecnico conduttore di processo meccanico con esperienza di almeno due anni nella stessa mansione». Con la crisi che morde, annunci così farebbero la gioia di molti disoccupati. Il problema è che le richieste, almeno nelle intenzioni, dovrebbero essere rivolte a giovani alle prime armi, a caccia della prima occupazione. La peculiarità di queste offerte di lavoro, infatti, è che non sono pubblicate su un qualunque sito internet, ma su quello di Garanzia Giovani, vale a dire la versione italiana del programma europeo Youth Guarantee. Il piano che, stando a quanto dichiarato solo qualche giorno fa dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha già prodotto «un cambiamento di approccio culturale rivolto al futuro». Stando a Michele Tiraboschi, docente di diritto del Lavoro all'Università di Modena e Reggio Emilia, che si è preso la briga di analizzare uno ad uno gli annunci, più che ad un cambiamento culturale siamo semplicemente di fronte a «ridicole proposte». A un anno dell’avvio di Garanzia Giovani nel nostro Paese (ha preso il via il primo maggio 2014), secondo il giuslavorista «molti dei problemi iniziali restano tali, e le criticità sollevate più volte e da più fronti sembrano esser state ignorate». In uno studio diffuso dall’associazione Adapt, Tiraboschi ha raccolto le molte offerte, lungo tutto il corso dell’anno, presenti sul portale del progetto. Il risultato «dimostra la totale assenza di filtri nel loro inserimento». Nei prossimi giorni Adapt pubblicherà ulteriori studi con «la speranza che i 530mila giovani che si sono iscritti fino ad ora al piano possano essere presi sul serio. Meglio tardi che mai». __Martedì 28 aprile 2015__ 7 8 ITALIA __Martedì 28 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: LE GRANE DEL GOVERNO Oggi voto segreto sulle pregiudiziali. Deputati precettati via sms Renzi sente l’Italicum in tasca ma teme ritorsioni sulla scuola Lettera ai circoli per forzare la minoranza: «È in ballo la dignità del Pd». Cuperlo: «Offensivo» La tattica: tempi contingentati e fiducia. I dissidenti pronti ad aizzare i prof contro il segretario ::: ELISA CALESSI ■■■ Matteo Renzi considera la partita sull’Italicum già chiusa. Oggi si comincerà a votare sulle pregiudiziali di costituzionalità, su quelle di merito e sulla sospensione. Ma nella war room del premier non c’è grande apprensione, nonostante i primi due voti di oggi siano segreti. Il passaggio è comunque delicato. Tanto che sono stati precettati, via sms, tutti i deputati. Nessuna assenza è giustificata. Passato questo scoglio, quasi certamente verrà messa la fiducia, che ridurrà definitivamente il dissenso. «Al massimo saranno in dieci a votare contro», si dice. Piuttosto,Renziè preoccupato dal disegno che vede nella minoranza o meglio in una parte. E che, si è convinto, va al di là della legge elettorale. «La loro prossima battaglia sarà sulla scuola, vedrete», ha detto coi suoi. E le munizioni a loro disposizioni potrebbero essere maggiori. Il tema, ha ragionato coi suoi, è più popolare, hanno i sindacati dalla loro e un blocco elettorale, gli insegnanti, storicamente vicino alla sinistra. In questo modo si sposta il terreno dello scontro dal Parlamento al Paese. Il che, per il premier, sarebbe più pericoloso. Anche per questo, giocando d’anticipo, ha deciso di rispondere a tono. Così, alla vigilia dell’arrivo in Aula dell’Italicum, ha risposto con due mosse. La prima è una lettera ai segretari dei circoli del Pd. Un appello a chi sta fuori dal Palazzo, in cui lega l’Italicum alla «dignità del Pd», al «rispetto» per la «comunità» rappresentata dai militanti. Come dire: chi non lo vota, non colpisce solo me, colpisce il Pd. Nel voto sull’Italicum, scrive, «c’è in ballo la legge elettorale, certo. Ma anche e soprattutto la dignità del nostro partito. La prima regola della democrazia è rispettare, tutti insieme, la regola del consenso interno». Perciò, continua, «non sto chiedendo semplicemente lealtà, sto chiedendo rispetto per una intera comunità che si è espressa più volte su questo argomento, a tutti i livelli». Parole che Gianni Cuperlo ha definito «offensive». Anche se le crepe della minoranza aumentano. Anna Giacobbe, cuperliana, ha infatti annunciato ieri che voterà a favore dell’Italicum. E a sera è arrivata una lettera dei segretari regionali del Pd che chiedono ai deputati di votare a favore. La seconda mossa del premier,invece, riguarda gliequilibri del gruppo alla Camera. Renzi pare si sia convinto a sostituire Roberto Speranza, ca- IL FLASH MOB DI PASSERA E ITALIA UNICA Imbavagliati contro la legge L’ex ministro di Monti Corrado Passera, leader di Italia Unica, è sceso in piazza Montecitorio per un flash mob contro l’Italicum definito «una legge cerotto che mette il potere nelle mani di uno solo (Renzi, ndr), un colpo di mano pericolossisimo». Per l’occasione lui e i “passerotti” (così chiamati i suoi sostenitori) si sono imbavagliati mentre veniva suonato l’inno nazionale, con tanto di maestro d’orchestra ingaggiato per l’occasione. [Ansa] ::: I TEMPI OGGI Stamani a Montecitorio, dopo la discussione generale, si svolgeranno i voti sulle pregiudiziali di costituzionalità presentate da Fi, Sel, Lega Nord e M5S e quelle di merito depositate da Sel e M5S (in totale sono otto). Per due di queste, su richiesta di Fi, potrebbe esserci il voto segreto, ma non quello di fiducia. SETTIMANA PROSSIMA I voti sugli emendamenti e sui quattro punti della riforma slitteranno probabilmente alla prossima settimana: una mossa per permettere il contigentamento dei tempi che non impedirà al governo di chiedere anche i voti di fiducia. pogruppo dimissionario, già nei prossimi giorni. E in pole position cisono Enzo Amendola e Cesare Damiano, entrambi di Area Riformista, la corrente bersaniana di cui fa parte lo stesso Speranza. Ma sia il primo,che siede nella commissione Esteri, sia il secondo, che presiede la commissione Lavoro, rappresentano l’ala dialogante. Quella che nei giorni scorsi ha criticato le barricate sull’Italicum. Di fatto è un modo per spaccare la minoranza. Una prova di forza che punta a far emergere ancora di più l’isolamento degli irriducibili. Finora si era deciso di spostare questa pratica a dopo l’approvazione dell’I- talicum. Ma dopo l’intervista di Speranza a In mezz’ora, domenica da Lucia Annunziata, dove, dicono i renziani, l’ex capogruppo «si è ufficialmente candidato a leader della minoranza»,non ha più senso aspettare. Renzi non ha preso bene la performance televisiva dell’ex capogruppo. Anche se, in realtà, ce l’ha soprattutto con Bersani.«Lo ha mandato inutilmente a sbattere contro il muro», si è sfogato coi suoi. Per ottenere cosa? «Sull’Italicum zero e intanto non hanno più il capogruppo». L’elezione del nuovo capo dei deputati potrebbe essere fatta giovedì, durante l’assemblea del gruppo che già era stata convocata per Il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, stabilmente all’interno del “giglio magico” renziano, ieri ha aperto alla minoranza interna e alle opposizioni avanzando la possibilità di alcune modifiche alla riforma costituzionale [Ansa] il bilancio. Intanto ieri, al Nazareno, è stato organizzato un seminario suidieci anni di primarie,per ribadire che sono «patrimonio indisponibile del Pd», ma anche per ragionare dialcune modifiche. Oggi, però, i fari sono puntati su Montecitorio. Tutti i deputati sono precettati. Si comincia, infatti, con due voti segreti, quelli sulle pregiudiziali, poi sulla sospensione. La minoranza Pd si riuniva ieri sera per decidere il da farsi. L’orientamento era divotare contro la pregiu- diziale di costituzionalità, ma a favore di quella di merito o di non partecipare a questo voto. Poi bisogna capire se si va avanti. L’ipotesi è di rinviare alla prossima settimana, reinserendo l’Italicum nel calendario di maggio. In questo modo, il regolamento prevede che il contingentamento dei tempi. Una mossa che indebolirebbe l’ostruzionismo. Ma l’arma finale è la fiducia. Ufficialmente non c’è nulla di deciso. Il ministro Boschi ancora ieri smentiva. Ma è probabile finirà così. Le opposizioni FI non teme il «soccorso azzurro» al premier Brunetta chiederà il voto segreto su due pregiudiziali. I verdiniani giurano: voteremo con il gruppo. M5S ai bersaniani: «Miserabili» ::: SALVATORE DAMA ROMA ■■■ Forza Italia prepara l’artiglieria anti-Italicum. Ieriil gruppo parlamentare alla Camera ha presentato tre pregiudiziali di costituzionalità in merito alla nuova legge elettorale voluta da Matteo Renzi. Su due delle tre, il capogruppo Renato Brunetta chiederà che la Camera possa esprimersi con il voto segreto. Gli azzurri non hanno paura di scollamenti. Non ritengono che, con la procedura anonima, un pezzo del partito finisca per sostenere l’Italicum. I deputati vicini a Denis Verdini, ieri,giuravano: nessun déjà vù del patto del Nazareno, nessun “soccorso azzurro”. Tutti seguiranno la disciplina di partito, dicono. E se il governo decide di non porre la questione di fiducia per blindare il testo, Forza Italia ha anche sei proposte di modifica a firma Brunetta-Gelmini. Emendamenti con cui si chiede la reintroduzione del premio di maggioranza alla coalizione; la possibilità dell’apparentamento al secondo turno e termini diversi per l’entrata in vigore della nuova meccanica elettorale. Il Gruppo azzurro, annuncia Michaela Biancofiore, presenterà anche una pregiudiziale di costituzionalità riferita al caso del Trentino-Alto Adige. L’Italicum, spiega Biancofiore, «contiene norme contrarie aiprincipi costituzionali di eguaglianza del voto», dal momento che «inibisce» alla comunità italiana dell’Alto Adige «ogni possibilità di rappresentanza popolare» e condiziona «l’espressione del voto e l’assegnazione dei seggi anche nell’altra circoscrizione (Trento) dove non è Renato Brunetta [LaPresse] presente alcuna minoranza linguistica». Renzi lega la sopravvivenza del governo all’approvazione dell’Italicum? Bene, dice Brunetta, se cade il governo in carica «si finisce la legislatura con un altro esecutivo», non è che si va diritti alle urne. E anche le altre opposizioni affilano le armi. Fratelli d’Italia, Lega e Movimento 5 Stelle confermano la propria contrarietà. Luigi Di Maio, vice presidente della Camera grillino, ha parole durissime verso la minoranza Pd: «Sono miserabili» che annunciano la guerra ma poi non la fanno perché sono attaccati alle poltrone. In Sel, invece, esplode un caso. Il deputato Toni Matarrelli annuncia il suo voto positivo, ma viene subito smentito dal capogruppo Arturo Scotto. Che denuncia: «Ha ricevuto pressioni indebite». 9 ITALIA __Martedì 28 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: LE GRANE DEL GOVERNO Seconda figuraccia di fila a Montecitorio «La Costituzione è in pericolo» Poi alla Camera vanno in venti In televisione fanno a gara a dire che la riforma elettorale minaccia la democrazia Ma alla discussione si presenta un deputato su trenta. Come dopo la morte di Lo Porto ::: MARCO GORRA CREPE NEL BLOCCO A SINISTRA La cuperliana e il vendoliano pronti schierarsi con il governo Al di là delle dichiarazioni di facciata, nella guarra che si sta per scatenare a Montecitorio per l’approvazione dell’Italicum conteranno i voti. E ieri il premier Renzi ne ha incassati due abbastanza inaspettati, perché provengono dall’ala più a sinistra di ciò che rimane dell’Ulivo, ovvero Sel , e dal campo di opposizione interno che fa riferimento all’area cuperliana. Parliamo del deputato Antonio Matarrelli, di Sel, che in un post su Facebook ha scritto «ritengo utile votare favorevolmente dopo una riflessione ponderata e durata molte settimane». Stessa “giravolta”, rispetto alle posizioni di partenza, della deputata Anna Giacobbe, vicina a Cuperlo: «Voterò a favore della riforma elettorale non per obbedienza, ma perché la democrazia non è solo il principio di maggioranza, ma è anche quello». ::: DAVIDE GIACALONE ■■■ Lo stadio di Torino e la Camera dei deputati hanno una cosa in comune: chi ama la foga degli scontri non è interessato al merito della partita, mentre le fazioni esistono non per passione verso quel che succede in campo, ma per trovare nella contrapposizione la propria identità. Se non ci fosse la scusa del tifo e quella della legge, i due gruppi sembrerebbero popolati solo da idioti tatuati e inutili eletti. La meta dei facinorosi, però, è opposta: i violenti di Torino, alla fine, sperano di potere tornare indisturbati a casa, mentre i loquaci di Roma sperano solo di non tornarci mai. Chi fa sfoggio di crudo realismo politico invita a considerare che Renzi ha i numeri per far passare la legge. E se anche un pezzo, un pezzettino, del suo partito dovesse volersi mettere di traverso ci sarebbe una considerevole porzione dell’opposizione pronta al soccorso. I voti palesi saranno diversamente popolati rispetto a quelli segreti. Ma in entrambi i casi a favore del governo. Inoltre, è dal novembre ■■■ A questo punto il vero mistero da chiarire è come facciano a tenere la faccia seria quando, tutti impettiti a favore di telecamera, simettono a concionare di «Costituzione in pericolo», «allarme democratico», «svolta autoritaria» e via stracciandosi le vesti. Perché a sentire loro, nulla a questo mondo è importante come la legge elettorale: i destini di tutti noi passeranno per i capilista bloccati, i posteri ci giudicheranno severamente per la questione del mancato apparentamento al secondo turno, il premio di maggioranza alla lista invece che alla coalizione ci farà ripiombare in epoche buie che ci eravamo solo illusi di esserci lasciate alle spalle. Queste le premesse, uno si aspetterebbe comportamenti minimamente conseguenti. Il che non significa per forza prendere su il fucile e andare in montagna, ma almeno farsi trovare in aula al momento della comparsa dell’Italicum. Altrimenti, che senso avrebbe avere passato mesi a dichiarare il dichiarabile sulla legge elettorale per poi non farsi trovare pronti all’appuntamento col Destino? Ecco, la domanda andrebbe girata ai nostri rappresentanti. I quali ieri mattina, proprio nel momento fatale in cui l’Italicum faceva il proprio ingresso nell’emiciclo di Montecitorio, hanno pensato bene didisertare in massa. Ad assistere all’esordio della riforma elettorale nella Camera bassa, c’erano sì e no venti persone. Contandosi 630 deputati totali, significa che a dare seguito alle parole è stato appena uno su trenta. Per gli amanti delle statistiche,si dettaglia la composizione dello sparuto manipolo: otto deputati del Pd, cinque di Sel, due del Movimento cinque stelle ed altrettanti di Forza Italia. Si dirà che, per i parlamentari, il lunedì è una naturale prosecuzione della domenica; si dirà che ieri era prevista solo la discussione generale e che era certo che non si sarebbe votato; si dirà che ieri su Roma si è abbattuto per tutto il giorno un Come dopo la morte del cooperante Lo Porto, anche ieri la Camera era deserta [Ansa] mezzo fortunale che rendeva la prospettiva di uscire di casa per recarsi a Montecitorio ancora meno piacevole del solito. Si diranno queste ed un sacco di altre cose, ma non si potrà non dire che a prescindere dalle giustificazioni addotte (il cui premio Oscar, per la cronaca, va con merito al grillino Invernizzi che si è rifiutato di intervenire in polemica coi tempi prefissati «perché in cinque minuti non faccio nemmeno a tempo a cominciare a insultarli»),con uscite del genere pure quel poco di credibilità che restava finisce in discarica. Fosse solo un problema di legge elettorale, poi, uno potrebbe pure passarci sopra. Il guaio è che ultimamente il copione si è andato ripetendo con allarmante scientificità. Non più tardi di quattro giorni fa, ad ascoltare il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni sul caso Lo Porto (altro tema, almeno a fidarsi dei comunicati stampa, importantissimo) erano 39. Un mesetto fa, quando c’era da stato da andare a sentire l’allora ministro Maurizio Lupi annunciare le dimissioni - di cui nei giorni precedenti si era parlato con toni tali da fare impallidire persino l’Italicum si erano presentati in un centinaio scarso. Ancora prima, stessa scena per l’approdo in aula della famosa responsabilità civile dei magistrati, tema su cui in tv e sui giornali ci si era scannati fino al parossismo ma che più di qualche dozzina di onorevoli non riuscì a trascinare in aula. A parziale consolazione, il fatto che il malcostume non sia esclusiva italiana. Se n’è accorto pure Matteo Renzi in persona, recatosi in gennaio a Strasburgo per fare il discorso di chiusura del semestre di presidenza italiana e trovatosi a parlare di fronte ad un’aula semideserta. Da qualcuno dovremo pure avere imparato, d’altronde. Ne riparliamo nel 2016 Senza nuovo Senato è una legge monca La guerriglia in corso è un regolamento di conti interno ai democratici. La fretta di Matteo è solo un bluff del 2011 che il solo compito del Parlamento è approvare una nuova legge elettorale. Sicché inutile far gli schifiltosi. Tale atteggiamento, però, si pensa realistico, ma è onirico. Perché la riforma serve solo a regolare una partita di potere, restando sospesa fino almeno al luglio 2016 e, comunque, fin quando non sarà stato cancellato il Senato elettivo. L’urgenza, quindi, è solo una fregola per mettere a tacere i rompiscatole, o per provocare una rottura che eviti al governo di fare i conti con i conti che non tornano. Quando anche le cose andassero come Renzi desidera, l’effetto non sarebbe il consolidamento del bipolarismo, ma il trionfo del trasformismo. Sia con il risorgere dei listoni salsiccia, sia con il nomadismo parlamentare post elettorale. Renzi vorrebbe chiamare Partito democratico quello il graffio La «pecorina» può costare cara Alle «Iene» il nerboruto fidanzato ex spogliarellista si era vantato della posizione «a pecorina» con cui la faceva gorgheggiare. A «Domenica Live» Simone Coccia ha provato ad alzare il tiro chiedendo in diretta alla senatrice Pd Stefania Pezzopane di sposarla. Si aspettava un «sì» tra le lacrime e invece si è dovuto accontentare di un laconico «aspettiamo, aspettiamo». Dovrà farsi perdonare l’uscita pecoreccia? che oggi è il Partito socialista europeo, ed è andato a dirlo ad Obama. Mentre Berlusconi vorrebbe chiamare Partito repubblicano il nuovo fritto misto dei candidati all’incapacità di governare. Una specie di Repubblica Carosone style. La democrazia statunitense non è bipolare,le elezionipresidenziali e parlamentari non si fanno con due candidati e se qualcuno andasse a proporre loro di assegnare con un ballottaggio un plotone di parlamentari sarebbe preso per scemo. La democrazia dei partiti presuppone la politica nei partiti. A destra siamo all’encefalogramma piatto. A sinistra siamo alle truffe delle primarie e alle sommosse assembleari. Con la nuova legge non si rimette la politica in carreggiata, ma il Parlamento su un binario morto. Ma a chi importa? Quel che ora preme è dimostrare che la propria forza è prevalente, cosa che a Renzi è facilitata da un’opposizione interna che sa di avere perso la partita con la storia e da un’opposizione esterna che siritrova nella singolare condizione di sostenere essere minaccioso per la democrazia quel che ha già votato favorevolmente, al Senato. Quella di Torino era una bomba carta, questa è di cartapesta. Le democrazie non temono ilsorgere e l’affermarsi delle forze, anche perché spesso portate dalle onde della storia. Le democrazie tremano al veder sorgere le debolezze tonitruanti, anche perché specchio di storie che finiscono male. La nostra sorte collettiva non è in nulla legata a questo dibattito rovente, destinato a occupare i giornali per giorni. Per questo verrebbe voglia di dire, a molti di quelli che nell’emiciclo parlano, che sarebbe il caso d’essere meno retori e più realisti, meno persi in sé e più utili a tutti. Poi li guardi in faccia e capisci che non capirebbero. www.davidegiacalone.it @DavideGiac 10 ITALIA __Martedì 28 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: LA CRISI DEL CENTRODESTRA Sacro e profano Silvio crede ai miracoli Visita da Padre Pio per moltiplicare i voti In agenda un blitz con preghiera sulla tomba del Santo pugliese: così Berlusconi omaggia mamma Rosa con un occhio alle regionali ::: CATERINA MANIACI ■■■ Silvio Berlusconi andrà in visita privata alla tomba di Padre Pio. E già malignamente c’è chi pensa che sia un modo per «ingraziarsi» ilsanto potente e chiedere il miracolo, in vista delle Regionali: sbaragliare i numerosi avversari in Puglia, a partire dal ribelle Raffaele Fitto, e fare un pieno di voti. Nessun annuncio ufficiale, e neppure una data certa. Il segretario di Forza Italia in Puglia, Luigi Vitali, sembra però non avere dubbi: «Berlusconi verrà sicuramente a Foggia perché vuole andare a San GiovanniRotondo in visita privata, non so se il 7 o l’8 maggio. So che la questura è stata già allertata», ha infatti dichiarato. La visita del Cavaliere alla tomba di San Pio da Pietrelcina si inserirà nel tour che Berlusconi sta programmando per sostenere in Puglia il candidato governatore di Forza Italia e Lega, Adriana Poli Bortone. Vitali incontrerà Berlusconi domani. «In quel momento», ha spiegato Vitali, «avrò il calendario delle sue tappe in Puglia: una, due, vedremo. Dalle notizie che ho al momento, lui vuole fare una due giorni in Puglia e fare tappa a Bari e Foggia». Dai frati cappuccini la notizia viene accolta con una prudente contentezza. «Anche se finora non abbiamo ricevuto alcuna notizia ufficiale, siamo contenti della visita del presidente Silvio Berlusconi, così come siamo felici ed accogliamo quanti, da pellegrini, vengono a visitare e a pregare sulla tomba di padre Pio», ha ::: LE GRANE AZZURRE LE ELEZIONI Alle regionali del 31 maggio, Silvio Berlusconi spera che il centrodestra possa vincere in Liguria, Veneto, Campania e Puglia. Nell’ultimo caso, però, pesano le divisioni con Raffaele Fitto. E nella roccaforte del Nordest, dove l’aspirante governatore è l’uscente Zaia, rischia di creare problemi la frattura nella Lega tra Tosi e Salvini. I NUMERI I sondaggi degli ultimi mesi danno Forza Italia in calo, addirittura con percentuali al di sotto della Lega di Matteo Salvini. Eppure strappare un buon risultato alle prossime regionali è possibile. Intanto, Berlusconi sta pensando di riunire tutto il centrodestra per creare un nuovo partito ispirato ai Repubblicani americani. LE LITI I fittiani contestano aspramente il ruolo della tesoriera Maria Rosaria Rossi e il Cavaliere vorrebbe espellere l’ex ministro. Ma critiche sulla linea del partito sono arrivate, negli ultimi mesi, anche da altri big come Paolo Romani. E almeno venti deputati, contrariamente all’indicazione del Cavaliere, potrebbero aiutare Renzi votando a favore dell’Italicum. commentato il ministro della provincia di Foggia dei Cappuccini, frate Francesco Colacelli. Il portavoce dei frati cappuccini del Santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, Stefano Campanella, ha ulteriormente spiegato: «Abbiamo appreso la notizia dagli organi di informazione. Al momento non ci è arrivata alcuna comunicazione ufficiale. Stiamo aspettando che cidicano data e ora. Il fatto che venga in visita privata lascia capire che viene qui da pellegrino. In realtà Berlusconi realizza un desiderio della madre Rosa. Quando nel 2006 la signora venne a pregare sulla tomba di Padre Pio, disse che sarebbe tornata con il figlio. Poi però venne a mancare». La preghiera, va bene, l’omaggio alla memoria della mamma defunta, giustissimo. Ma la domanda non si può evitare: questa probabile visita avrà anche un risvolto politi- co? Il leader di FI non vuole chiaramente entrare a pie’ parinella rovente campagna elettorale pugliese. Una visita al santuario e alla tomba di Padre Pio gli consentirebbe di farsivedere in giro ma con profilo basso. I frati cappuccini di San Giovanni Rotondo sono un’istituzione, un’entità religioso-sociale e anche economica, di primo piano, in Pu- glia. Sono piene le cronache di polemiche e di scandali, veri o presunti, che girano intorno ad un vero e proprio tesoro, quello che si è depositato, anno dopo anno, in questa specie di Lourdes del Terzo Millennio, o, per i più critici, di Las Vegas della spiritualità: soldi per quasi 50 milioni di euro all’anno. Ci sono molte opere da sostenere, volute diretta- L’INIZIATIVA CHE PIACE A MARONI Alleanza tra autonomisti e Carroccio per l’indipendenza del Trentino Alto Adige La Lega e il movimento Veri autonomisti trentini (Vat) hanno proposto un disegno di legge per chiedere un referendum per l’autodeterminazione del Trentino Alto Adige. E ieri hanno organizzato un convegno ad hoc a Borghetto di Avio. Il progetto piace anche al governatore lombardo Roberto Maroni. «Vogliamo porre al centro del dibattito la difesa dell’autonomia in un’ottica di collaborazione» hanno detto il leghista Fugatti e l’ex presidente della Provincia di Trento, Andreotti. Il leader azzurro, Silvio Berlusconi, è nato il 29 settembre 1936 [Olycom] mente dal padre e poi portate avanti dai frati, come il grande ospedale. E poi le offerte raccolte per la costruzione della nuova,grande chiesa da diecimila posti progettata da Renzo Piano. Una chiesa che dai preventivati 30 miliardi di lire è arrivata a costare la cifra iperbolica di 30 milioni di euro, ma anche, va detto, una chiesa tirata su solo con offerte e donazioniprivate.Grazie alcarisma e alla fama di Padre Pio, ma anche grazie all'intraprendenza dei frati. E se non fosse stato così, a cominciare dallo stesso Padre Pio, a San Giovanni Rotondo e dintorni si farebbe ancora la fame. Ifrati,ovviamente, non sisono mai «esposti»,politicamente, e sono particolarmente attenti a non farsi trascinare in alcuna battaglia, a sostegno Sondaggi negativi Mara Carfagna, pupilla di Silvio Berlusconi, è stata ministro delle Pari Opportunità [LaPresse] Forza Italia non tira più: fuga dalle liste Il Cavaliere si rivolge alle nuove leve ::: SALVATORE DAMA ROMA ■■■ Magari non è il momento più esaltante per un esordio. In Forza Italia c’è più il clima della fine di un ciclo, che la sensazione dell’inizio di qualcosa di nuovo. Ciononostante, il rinnovamento predicato da Silvio Berlusconi qualche effetto lo produce in termini di ricambio generazionale. L’ordine di servizio fatto diramare dal Cavaliere, d’altronde, parlava chiaro: fuori gli over 65 e, con le dovute eccezioni, via anche chi ha più di tre legislature alle spalle. Consiliature, nel caso delle imminenti elezioni regionali. Giovedì scadono i termini per la presentazione delle liste. E, come spesso capita,le certezze fino all’ultimo minuto utile sono molto poche. Si sa che Silvio ha rinunciato a inserire il proprio cognome nel simbolo elettorale. Cosa che si presta a una duplice interpretazione: non vuole mettere la propria firma su una sconfitta annunciata;considera Forza Italia al capolinea, inutile associare un marchio compromesso a un brand (il suo cognome) che è ancora, tutto sommato, vincente. Soprattutto in Campania, si assiste al travaso di candidati (e di voti) da Fi verso la lista del presidente. In questo caso, quella di Stefano Caldoro. In un primo momento, quando Silvio nutriva ancora un certo di dell’uno o dell’altro contendente. Naturale che intrattengano rapporti «cordiali» con tutte le forze politiche del territorio. Qui, in visita alla cripta sfavillante di tessere d’oro in cui è stato posto il corpo del santo,ad esempio,siè visto Nichi Vendola, leader di Sel e presidente della Regione. E ai bei tempi, nel 1998, ci veniva in pellegrinaggio anche Antonio Di Pietro.Il sindaco del paese, Luigi Pompilio, è forzista e fedele a Berlusconi, così come il sindaco di Foggia, Franco landella. Del resto, fonti politiche locali indicano nella decisione di Berlusconi di venire in Puglia una sorta di «pegno» di riconoscenza e di sostegno verso Landella, uno dei pochi a non essere travolto dai fittiani,quipiù che maiuna presenza schiacciante. Il voto targato «pellegrinaggio», insomma, non può essere facilmente «pesato», ma il ritorno di immagine è assicurato. interesse verso le elezioni del 31 maggio,aveva proposto a Mara Carfagna di guidare la lista azzurra. Poi ci ha ripensato: «Meglio di no, devi rimanere a Roma». L’ex ministra sarà uno dei dirigenti che il Cav intende mettere alla guida della nuova “cosa azzurra”, quando questa vedrà la luce. Sprecato delocalizzarla in Campania. Largo agli esordienti, allora, soprattutto in Puglia, dove Raffaele Fitto ha lasciato campo libero. Correrà con una sua lista civica: “Oltre”.Nel- le liste azzurre trova ampio spazio il gruppo dei cosiddetti “formattatori”, vicini all’ex sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo. In campo il leccese Stefano Gallo, il foggiano Luigi Miranda e, con la lista della Poli Bortone, Nicola Muscogiuri. Federica Di Benedetto, “miss 20mila preferenze”, salta un giro. Due elezioni di fila (l’anno scorso partecipò alle Europee) sono troppo onerose per chi, come la vice coordinatrice del partito in Puglia, si autofinanzia. Altri volti nuovi sono la giornalista Mediaset Ilaria Cavo, candidata in Liguria con Giovanni Toti, e ancora: Giorgio Silli (Toscana), Silvia Moro (Veneto) e Michele Bassano, al comune di Mantova. 11 ITALIA __Martedì 28 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: CARROCCIO IMBAVAGLIATO Caccia a Matteo Il nuovo sport nazionale: non far parlare Salvini A Torino, Bologna, Livorno, ieri nelle Marche: sinistra e immigrati cercano la rissa per impedire i comizi lumbard. È normale? ::: segue dalla prima PORTO RECANATI FILIPPO FACCI (...) mediatica - noi giornalisti sempre a caccia di uomini del destino - e gli effetti sono anche questi. Ancora: in questo Paese, ormai, stiamo considerando normale che il segretario di un partito non possa presentarsi a un comizio normale e autorizzato (durante una campagna elettorale) senza che agenti in assetto antisommossa siano costretti a fronteggiare dei balordi che, peraltro, accusano Salvini di questo: di intolleranza.Questa la sintesi. Poi ci sarebbero i fatti, a cominciare da quelli di ieri. Matteo Salvini che arriva ad Ancona e viene accolto da una pioggia di uova e pomodori e bottiglie lanciati dai soliti manifestanti «dei centri sociali» (sarebbe anche ora di cambiargli nome) i qualiaccendono pure un fumogeno e poi urlano i soliti «fascista, vattene» e naturalmente «vergogna».Poi Salvini che va a Porto Recanati, secondo programma, e però un gruppo di immigrati fa muro e gli impedisce di entrare in un hotel cosiddetto multietnico.Proprio lì sotto, intanto, c’era una contromanifestazione anti Lega con in testa un sindaco e un senatore Pd più vari sindacalisti. A quel punto Salvini rinuncia e se ne parte per Macerata,sempre secondo programma: ma a Macerata si ricomincia,e allora uova,oggetti vari, scontri, un paio di feriti, carica degli agenti e un centinaio di manifestantiche tenta di sfondare il cordone di polizia. Una bella giornata. Il 22 aprile era successo a Livorno: ordinario comizio e ordinarie uova - i venditori faranno affari d’oro - e i contestatori che si posizionano di fronte al banchetto allestito dalla Lega. E qui almeno Lega contestata nell’albergo degli abusivi SQUADRISTI IN AZIONE Sindacati, centri sociali, immigrati ed esponenti del Pd. Sono i protagonisti delle contestazioni a Salvini, che ormai fatica a scendere in piazza senza la polizia in tenuta anti-sommossa. Contro di lui insulti, ma anche uova e pomodori [Ansa] ::: GLI ASSALTI NELLE MARCHE Ieri Salvini è stato contestato nelle Marche, a porto Recanati e a Fano.Contro di lui immigrati, Pd, sindacati ed estrema sinistra. A BOLOGNA Nel novembre scorso, Salvini subì l’aggressione più grave. A Bologna i centri sociali gli distrussero la macchina, costringendolo alla fuga. A LIVORNO Nella città toscana (22 aprile) Salvini è stato bersagliato da uova e pomodori: la polizia è stata costretta a intervenire per bloccare i centri sociali. Il giorno prima erano successi episodi analoghi in altri centri della regione. A TORINO A Torino hanno esposto un manichino con la faccia di Salvini a testa in giù. Altre contestazioni a Palermo, Taranto, Napoli, Lamezia Terme. E perfino nella «sua» Milano. c’è una novità: lanciano pure pomodori.Non cisono incidenti per il semplice fatto che la polizia si mette in mezzo. Il giorno prima, il 21, Salvini era stato in comuni minori come Cecina e Follonica, ma c’è stato casino anche qui: striscioni,fischi, cartelli di sberleffo, bandiere rosse e consueti «buffone, buffone» col cartello «Maremma desalvinizzata». Dopodiché, ora, segnaliamo solo altri casi tra i più clamorosi, perché la contestazione sistematica a Salvini per impedirgliespressamente di parlare - per il resto è un trend consolidato.A Torino,dove fanno sempre le cose bene, è arrivato Salvini e allora ci sono stati cortei e bombe carta e lacrimogeni a cura dei «network antagonisti e antirazzisti» tra i quali spiccano i dementi del centro sociale Askatasuna. Ov- viamente ci sono stati feriti e contusi.Ovviamente i contestatori hanno provato a sfondare i blocchi, composti da centinaia di agenti e carabinieri con blindati. Ovviamente il centro di Torino è stato avvolto da nuvola di fumo. Salvini ha dovuto parlare protetto da grate di ferro. Torino è la medesima cordiale città in cui tre giorni fa hanno fatto trovare tre manichini a testa in giù, come a ricordare Piazzale Loreto: uno per Piero Fassino, uno per Matteo Renzi e naturalmente uno per Salvini: «Lega uguale fascismo,a piazzale Loreto c’è sempre posto». Continuiamo? Si passerebbe anche da Palermo l’8 febbraio scorso, ma lì è diverso: che un leghista sia contestato in Sicilia - da un centinaio di manifestanti del movimento «Orgoglio terrone» - ci sta anche. È chiaro che al Sud, oltre alle luci,non siano mancate ombre: l’anno scorso Salvini fu fischiato a Lamezia Terme e soprattutto a Napoli, dove un gruppo di agitati lo costrinse a deviare il percorso. Ma stiamo parlando di gente che inneggiava a «Genny ’a carogna», il capo degli ultras partenopei: la società civile è quella lì. A Taranto, almeno, i contestatori erano travestiti da «Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti», insomma gente con un parente che lavorava all’Ilva. Ma furono scaramucce che non fecero primavera. La madre di tutte le contestazioni, il big bang antiSalvini, resta quello di Bologna del novembre scorso: Salvini al campo rom e la sua auto assaltata da un gruppo di deficienti, ma democratici. La moda era lanciata. Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, è stato respinto da un gruppo di contestatori, che hanno fatto muro perché non entrasse all’interno dell’Hotel House, il condominio multietnico di Porto Recanati, in provincia di Macerata. L’area era presidiata dalla polizia in assetto antisommossa, che non è riuscita a ricavare un varco per il passaggio dell’esponente leghista, che dopo qualche minuto ha deciso di proseguire il suo tour elettorale nelle Marche verso Macerata. Ieri mattina, parlando a Fano, in provincia di Pesaro-Urbino, Salvini aveva auspicato che l’Hotel House fosse «raso al suolo». Ad attenderlo, davanti al condominio c’erano circa 400 persone: nordafricani, la maggior parte residenti nell’edificio, diversi attivisti dei centri sociali, che lo avevano contestato nella tarda mattinata ad Ancona, esponenti del Pd, che avevano organizzato un presidio. Nella concitazione del momento, una signora è stata colpita al volto da una bottiglia di plastica piena d’acqua, senza riportare particolari conseguenze. Salvini ha quindi postato sul suo profilo Facebook una descrizione del condominio recanatese: «400 appartamenti che, fra spaccio, armi, prostituzione e abusivismo, è un inferno. La soluzione per certa gente? Ruspa». 12 ESTERI __Martedì 28 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Il saluto fra George W. Bush e Barack Obama il giorno dell’insediamento del secondo [LaPresse] Rotto il silenzio «di cortesia» sarebbe stato negoziato un nuovo accordo di prolungamento della presenza americana. L’ex presidente è convinto che un’intesa doveva e poteva essere raggiunta, e invece l’amministrazione Obama ha fallito e mollato la trattativa. Per Bush la crescita dell’Isis è come «un secondo atto» di Al Qaeda: possono aver cambiato il nome ma l’assassinio degli innocenti è ancora la loro tattica favorita. George ha difeso il proprio governo per come ha trattato il terrorismo, notando che Khalid Sheikh Mohammed, che confessò di aver ucciso il giornalista del Wall Street Journal Daniel Pearl, fu catturato sotto la sua supervisione. «Ricordiamoci che il tizio che tagliò la gola a Pearl è a Guantanamo, e adesso loro fanno questo in televisione», ha detto Bush. Barack ha promesso di «ridurre e distruggere» le forze dello Stato Islamico, ma non ha sviluppato una strategia per completare la missione. «Se hai un obiettivo militare, e ci credi, convochi i generali e chiedi qual è il piano?», ha spiegato Bush. «Quando il piano non funzionava in Iraq, noi lo cambiammo», una chiara allusione all’aumento delle truppe nel 2007 in Iraq che portò alla vittoria contro Al Qaeda. Oggi, invece di rendere più efficace il piano contro l’Isis che avanza, la Casa Bianca sta valutando un drastico cambio di strategia, non nella guerra ma nella gestione delle crisi degli ostaggi. Bush non poteva saperlo e non ne ha parlato, ma Abcnews ha rivelato che le famiglie potranno pagare i riscatti chiesti, procedura oggi legalmente vietata. «Non vi sarà nessuna possibilità che qualche familiare di americani tenuti in ostaggio all’estero possa rischiare la prigione, e neanche l’incriminazione, per aver cercato di liberare il proprio caro», ha detto uno dei tre ufficiali del National Counterterrorism Center incaricati della revisione. Obama l’ha avviata dopo che un drone ha ucciso per sbaglio due ostaggi, l’americano Warren Weinstein e l’italiano Giovanni Lo Porto. Per Weinstein i parenti avevano versato tre anni fa 250mila dollari, peraltro senza che poi venisse liberato. Il fuorionda maligno di Bush «Che disastro questo Obama» George W. attacca il successore su Iran («illuso») e Isis («inconcludente») Intanto Washington valuta se dare l’ok al pagamento dei riscatti ::: GLAUCO MAGGI NEW YORK ■■■ E, alla fine, Obama ne ha combi- nate tante che persino George W. Bush lo ha criticato per la politica estera. Non lo ha fatto platealmente come Dick Cheney, il suo vice, che ha bastonato in TV, dal 2011, la Casa Bianca su tutto,dall’Iraq all’Iran.Ma siccome George W. non è naif, sapeva bene che le sue opinioni sarebbero uscite, amplificate dal clima della campagna presidenziale appena iniziata, anche se dette in una riunione privata. La stroncatura è stata pronunciata davanti alla Republican Jewish Coalition,in una sala del Casinò Venetian di Las Vegas del miliardario Sheldon Adelson, che finanzierà con oltre 100 milioni i candidati repubblicani. Le dichiarazioni critiche dell’ex presidente, che dal 2009 si è tappato uffi- ::: SIMONA VERRAZZO ■■■ Potremmo chiamarla «Putin Politik»,dove lui,il presidente russo Vladimir Putin, mescola ad arte propaganda nazional-personale con illuccichio dello star system, basta poi metterci un amore sincero per glianimali e il ritrovato sentimento religioso, ed ecco che il leader del Cremlino si trasforma in un vero personaggio pop.L’ultima notizia arriva dalle relazioni speciali che Putin intrattiene con attori che incarnano il suo ideale di uomo: forti, sciupafemmine, corpulenti. Il caso più eclatante è quello del francese Gérard Depardieu, a cui ha concesso la cittadinanza russa, ma c’è anche Jean-Claude Van Damme, belga, campione di arti marziali che ha fatto fortuna sul grande schermo più grazie alle doti atletiche che recitative. Adesso è la volta di Steven Seagal, campione di arti marziali e star di action movies, ma anche produttore, musicista, oltre che ex cialmente la bocca sul successore, erano ghiotte e un partecipante al convegno (a cui la stampa non era ammessa) ne ha trascritto varie parti che sono poi arrivate alle agenzie e di qui ai media politici tra cui il Drudge Report, che ne ha fatto la home page. Ecco i concetti più pepati di George W., che ha posato per un giorno il pennello della sua passione da pensionato, la pittura, per riprendere la clava degli attacchi agli avversari politici. La premessa generale è che Obama sta mettendo gli Usa in una posizione «di ritiro» dagliaffari del mondo.Poi Bush ha toccato i due principali teatri di conflitto. IRAN. Il presidente sta sbagliando a interpretare le intenzioni di Teheran e sta mollando sulle sanzioni troppo facilmente. Il nuovo presidente, Hassan Rouhani, è persona «soave, non dura, ma uno si deve chiedere: c’è una nuova politica o è stato soltanto cambiato ilportavoce?». Il piano di Obama di eliminare le sanzioni con la promessa di poterle ripristinare in ogni momento non è plausibile, ha detto Bush. E il patto sarebbe negativo per la sicurezza nazionale americana nel lungo termine. «Uno pensa che ora il Medioriente sia nel caos? Immagini che cosa apparirà ai nostri nipotini. Questo è l’approccio con cui gli americani dovrebbe giudicare l’accordo». ISIS-IRAQ. Bush ha poi offerto una critica puntuale sulle politiche di Obama per combattere lo Stato Islamico e per affrontare il caos in Iraq. Sulla decisione di ritirare le truppe da Baghdad alla fine del 2011 ha citato il senatore repubblicano Lindsey Graham, tra i probabili candidati del 2016, che lo ha definito «un errore strategico». George Bush aveva firmato un’intesa con il governo iracheno per ritirare le truppe entro quella data, ma con l’idea che Il circo Barnum del Cremlino La diplomazia di Putin: attori e bikers «BuzzFeed»: Steven Seagal console in California. Ultima trovata con i «motociclisti patrioti» marito della bellissima Kelly LeBrock.Seagal e Putin sono amici da tempo e l’ultima indiscrezione vuole che il leader del Cremlino lo abbia scelto come intermediario tra Russia e Stati Uniti e console onorario in California e Arizona. Il fatto, secondo il sito BuzzFeed, risalirebbe al 2013, quando Putin e il leader della Casa Bianca, Barack Obama, si sono incontrati al vertice del G8 a Lough Erne in Irlanda del Nord. Bocche cucite da parte del diretto interessato, così come il dipartimento di Stato Usa si è rifiutato di fare commenti. Ma Seagal ha pubblicamente sostenuto la politica del «fratello» Putin nei confrontidell’Ucraina, bollando invece come «idiota» quella di Obama. Ad alimentare ilpersonaggio del leader del Cremli- Vladimir Putin (62 anni) con Steven Seagal (63 anni) [LaP] no, in questi giorni, c’è anche un gruppo di motociclisti di Harley Davidson russi,ultranazionalisti: sono sostenitori del presidente, a cominciare dai rapporti con Kiev, e con loro si è fatto fotografare. I «Lupi della notte» erano partiti nel weekend per la «Marcia della vittoria». La meta era Berlino, dove avrebbero sfilato per festeggiare il70˚anniversario della vittoria sovietica sulla Germania nazista, il 9 maggio. Ma se la tappa di domenica in Bielorussia è andata a buon fine, ieri la Polonia - come annunciato ha negato loro l’entrata nel suo territorio, bloccandone almeno dieci al confine con il varco diBrest, in Bielorussia. Nei giorni scorsi la premier, Ewa Kopacz, aveva definito la marcia «una provocazione». «L’Egitto prepara l’invasione in Libia» L’Egitto sta ammassando forze aeree e di terra nella zona del Deserto occidentale, lungo il confine con la Libia, per lanciare una vasta offensiva in Cirenaica contro le cellule dell’Isis nella regione. Lo riferisce il sito web israeliano «Debkafile» citando fonti militari e d’intelligence. Il Cairo starebbe spostando buona parte delle sue unità navali nei porti sul Mediterraneo, a indicare che l’eventuale offensiva verrebbe condotta con sbarchi sulla costa, in particolare attorno a Derna. Sei cronisti decapitati dallo Stato islamico I corpi decapitati di sei giornalisti libici sono stati trovati nei pressi di Beida, est della Libia, dove ha sede il governo guidato da Abdullah al Thani. Le vittime sarebbero tutti reporter della televisione locale «Barqa». I reporter erano stati rapiti oltre un anno fa nella stessa area. Sebbene le esecuzioni non siano ancora state rivendicate, è possibile che dietro la decapitazione dei sei giornalisti ci sia lo Stato islamico. Cameron torna in testa Avanza anche Farage A una settimana circa dal voto del 7 maggio, il partito conservatore del premier britannico David Cameron è salito al 35% nell’ultimo sondaggio condotto dalla compagnia Icm per conto del quotidiano «Guardian», guadagnando un punto rispetto all’indagine della settimana scorsa. Secondo i risultati, i conservatori hanno un vantaggio di tre punti sui laburisti, invariati al 32%. Gli euroscettici dell’Ukip hanno guadagnato due punti salendo al 13%, mentre i liberali sono calati di un punto al 9%. 13 ESTERI __Martedì 28 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Terremoto sul Tetto del mondo Dispersi 40 italiani nell’ecatombe Nepal Recuperati i corpi di quattro connazionali uccisi da sisma e valanghe. Caritas e Onu: verso i 6mila morti ::: LE VITTIME Renzo Benedetti [Ansa] GLI ESCURSIONISTI Renzo Benedetti (foto sopra), noto alpinista, 60 anni di Segonzano, Trento, che stava guidando una escursione a 3500 metri d’altezza. Con lui è morto Marco Pojer (sotto), del- ::: MIRKO MOLTENI ■■■ Sono quattro gli italiani Pojer e Benedetti, c’erano altre due persone, Iolanda Mattevi, che è rimasta ferita, e Attilio D’Antoni, miracolosamente illeso, e che sono stati portati all’ospedale di Katmandu. D’Antoni ha spiegato: «Avevano fatto una deviazione e ci avevano detto di continuare a camminare perché poi ci avrebbero raggiunti successivamente». La Mattevi, 52enne trentina, ha testimoniato alle agenzie: «Ho sentito un boato dietro di me e poi ho visto una nube che scendeva spinta da un vento spaventoso. Mi sono messa a correre, ma sono stata investita da una pioggia di pietre e neve». Li avrebbe aiutati la presenza di un masso che ha fatto loro da scudo, dopodiché sono sta- Una statuetta tra le macerie di un tempio a Vhaktapur una delle zone del Nepal colpite dal terremoto. Il bilancio ufficiale di Katmandu è di 4138 morti e 7000 feriti. Ma Onu e Caritas parlano di 6mila morti [Ansa] Marco Pojer [web] raggiungendo ed evacuando. Intanto arrivano i primi aiuti internazionali. Già l’Onu stima che la popolazione dell’area colpita sia di oltre 6,6 milioni di persone, di cui 2 milioni bambini. A 3 milioni di euro ammonta finora la cifra stanziata dalla Commissione dell’Unione Europea, stando al commissario agli aiuti Christos Stylianides. Il Canada, stando al ministro della Difesa Jason Kenney, ha fatto partire la sua squadra specializzata per i disastri, la DART, completa di plotone medico e nucleo di purificazione delle acque potabili. Proprio il rischio di epidemie è quello su cui maggiormente Onu e Unicef hanno dato l’allarme ieri, causa la rottura degli acquedotti. uccisi dal sisma che ha devastato il Nepal, ma la cifra potiprelevati da un elicottero mi- 52enne genovese Giovanni trebbe crescere. In serata la litare nepalese. Con i loro Pizzorni. Di alcuni altri italiaFarnesina ha comunicato compagni sono morti anche i ni per i quali si era temuto, è che sono quaranta i nostri tre sherpa che li accompagna- arrivata la conferma della loconnazionali presentinel Paevano, di nome Sangha, Prem ro incolumità: il 24enne verose asiatico di cui ancora non e Dawa. Anche nel villaggio di nese Giovanni Cipolla, la si sa nulla. Se il bilancio totale Langtang, invece, dove si tro- 39enne bergamasca Fiorella dei morti causati dal terremovavano quattro componenti Fracassetti e i 5 scienziati del to che ha devastato sabato il di una spedizione speleologi- laboratorio Piramide del Cnr, Nepal continuerà a salire nelca italiana, ci sono stati fra i dislocato a 5000 metri sul fianle prossime ore, non è impronostri connazionali due morti co dell’Everest, l’hanno scambabile che si raggiunga la cifra e due sopravvissuti. Non ce pata, per quanto uno di loro, catastrofica di ben 6000 vittil’hanno fatta Oskar Piazza, l’alpinista Mario Vielmo, abme, secondo le valutazioni di che apparteneva al Soccorso bia dichiarato che «abbiamo Caritas e Onu. Alpino del Trentino Alto Adi- visto la morte in faccia». Già ieri pomeriggio, dopo ge, e la 51enne di Ancona GiQuanto ai 200 alpinisti blocche al mattino si era parlato di gliola Mancinelli. Salvi invece cati sui campi base del tetto 3700 cadaveri accertati, colcoi loro amici Pino Antonini, 53 del mondo, è stato confermarollario di 6500 feriti, il goveranni, anch’egli di Ancona, e il to che gli elicotteri li stanno no di Katmandu ha dovuto purtroppo correggere il dato al rialzo. Il responsabile delle emergenze del Ministero dell’Interno della nazione himalayana, Rameshwor Dangal, ha infatti annunciato che la tragica conta, ancora provvisoria, è arrivata a 4138 morti e È l’unica fonte di ricchezza del Paese. E porta gli elicotteri che stanno aiutando i colpiti quasi 7000 feriti, mentre anco::: MAURIZIO STEFANINI viste per i turisti sul versante occidentale ogni anno arrivano sull’Everest circa 800 ra a fatica si tentano di ripristidella montagna provocò un inedito scio- persone, delle quali 5-600 riescono a salinare comunicazioni e traspor■■■ È dagli anni ’90 che le etnie monta- pero che mise a rischio la stagione. ti da cui sono ancora tagliati re fino alla cima.Insomma, ormai glishernare del Nepal discutono e litigano tra di Quando Repubblica echeggia una la- pa vivono di questo. E non solo loro. Il fuori i villaggi più sperduti. loro per decidere se il turismo di massa è mentela di sherpa secondo cui il terremo- 70% dei nepalesiè infatti costituito da conPurtroppo è stata confermata un’invasione alla loro terra e una minac- to sarebbe addirittura una vendetta della tadini, ma sitratta di un’agricoltura disusla morte di quattro italiani, uccia alla loro cultura o se si montagna contro lo sfruttamento occi- sistenza ai limiti della sopravvivenza. A cisi dal sisma in tratta di una risorsa ormai ir- dentale, dice uno sproposito geologico, parte il turismo e le rimesse dei numerodue distinte localirinunciabile per consentire che però echeggia risentimenti profondi. sissimi emigranti, in pratica l’unica fonte tà. Nella valle di alla loro terra e alla loro cul- Ma esisterebbe ancora il popolo degli di valuta straniera è un’industria dei tapRolwaling una fratura di sopravvivere. È dal sherpa senza gli alpinisti occidentali? peti che rappresenta il 70% dell’export na ha infatti 2008 chesono iniziate le Eco- Con 690 dollari all’anno direddito pro-ca- manifatturiero, e che sfrutta a sua volta la schiacciato due Everest Expeditions per rac- pite il Nepal è uno dei Paesi più poveri del possibilità di pagare salari miserrimi. C’è trentini, l’alpinicogliere ogni anno i rifiuti mondo: il 165˚ su 186 classificati nel 2012 poi la speranza di diventare un gigante sta Renzo Benesulla montagna. Risale al dal Fondo Monetario Internazionale, e il della produzione idroelettrica al servizio detti, 60 anni di 2012 la mostra che testimo- più povero fuoridall’Africa a parte l’Afgha- dei vicinanti colossi India e Cina, ma si Segonzano, che niò il degrado risultante da nistan. In pratica, il nepalese medio deve tratta di cosa del futuro, e non è detto che stava guidando mezzo secolo di spedizioni: sopravvivere con meno di due dollari al fare dighe nell’Himalaya sia ecologicauna escursione a una distesa di cucine da giorno. Etnia di tipo tibetano forte di circa mente meno rischioso che portare turisti 3500 metrid’altez- Simone Moro [Ansa] campo, corde, bombole 150.000 unità specializzatasi appunto nel sulle sue cime. D’altronde dato lo stato za con il cuoco d’ossigeno, vecchio materiale alpinistico, lavorare come guide e portatori per le spe- pietoso delle strade, quando ci sono, anMarco Pojer, di Grumes in persino cadaveri umani, che a quelle bas- dizioni, gli sherpa hanno diritto per legge che in questo terremoto i soccorsi sono Valdi Cembra. Si stavano dirise temperature non si decompongono. È a uno stipendio minimo di 8000 rupie fatti con gli elicotteri che di solito servono gendo verso la casa di un’andel 2013 la rissa tra una decina di sherpa e equivalenti a 60 euro al mese, ma chi aiu- per trasportare e soccorrere i turisti. Tanziana della zona, una loro vecdue svizzeri degenerata in sassaiola. E giu- ta a far arrivare un cliente sulla vetta può t’è che è stato l’elicotterista e alpinista itachia conoscenza fin da precesto un anno fa la morte di 16 sherpa in ricevere anche qualche migliaio di dollari liano Simone Moro il grande pioniere del denti visite nella regione, per una valanga mentre trasportavano prov- di gratifica: di che campare per anni. E soccorso di alta montagna in Nepal. portarle delle medicine. Con la Val di Cembra. Si sono salvati i loro due compagni, Iolanda Mattevi, che è rimasta ferita, e Attilio D’Antoni, illeso. GLI SPELEOLOGI Anche nel villaggio di Lan- Oskar Piazza [Ansa] gtang, invece, dove si trovavano quattro componenti di una spedizione speleologica italiana, ci sono stati fra i nostri connazionali due morti: Oskar Piazza (sopra), che appartene- La superstizione sherpa contro Pil e modernità Ma è il turismo che salva vite umane Gigliola Mancinelli [An.] va al Soccorso Alpino del Trentino Alto Adige, e la 51enne di Ancona Gigliola Mancinelli (sopra). Anche qui si sono invece salvati i loro amici Pino Antonini, 53 anni, di Ancona, e il 52enne genovese Giovanni Pizzorni. 14 __Martedì 28 aprile 2015__ 15 ATTUALITÀ __Martedì 28 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ L’udienza dopo la querela per diffamazione dell’Ingegnere al presidente di Pirelli De Benedetti scorda il suo falso in bilancio «Nessuno ha mai impugnato i conti Olivetti». Ma l’avvocato di Tronchetti rievoca il patteggiamento del 1999. E lui: non ricordo ::: SALVATORE GARZILLO ::: LA VICENDA ■■■ Carlo De Benedetti ha 81 anni ben portati. Ci sono pensionati che a 65 danno da mangiare ai piccioni al parco e sembrano più vecchi di lui. Però un buon vestito non basta per evitare gli inciampi dell’età, e così anche all’Ingegnere può capitare di avere vuoti di memoria. Ieri, per esempio, ha dimenticato di aver patteggiato tre mesi di reclusione (poi convertiti in una pena pecuniaria da 50 milioni di lire) per il reato di falso in bilancio relativamente ai bilanci della Olivetti del 1995-1996.A ricordarglielo, nell’aula della quarta sezione penale del tribunale di Milano, è stato l’avvocato Tullio Padovani, che difende Marco TronchettiProvera dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa. La vicenda inizia il 29 ottobre 2013. Quando Tronchetti Provera (da ora MTP) dichiara all’Ansa che lo stesso Ingegnere «è stato molto discusso per certibilanciOlivetti,per lo scandalo legato alla vicenda di apparecchiature alle Poste Italiane, che fu allontanato dalla Fiat, coinvolto nella bancarotta del Banco Ambrosiano, che finìdentro per le vicende di Tangentopoli». Dichiarazione che seguiva quella di De Benedetti sulla gestione Telecom di MTP:«La comunicazione è fatta bene, la rapina ancora meglio». De Benedetti decide di querelare il presidente e ad del Gruppo Pirelli, il quale a sua volta rinuncia all’udienza preliminare per accorciare i tempi e portare il suo accusatore sul banco dei testi. E allora eccolo lì, in abito grigio, un attimo prima del vuoto dimemoria. «Quell’affermazione è falsa - dichiara - nessuno ha mai impugnato i bilanci,erano integri e genuini». Interviene l’avvocato Padovani: «Le chiedo se lei ha memoria di una sentenza di condanna nei suoi confronti da parte del Tribunale di Ivrea del 14 ottobre 1999, poi passata in giudicato, per falso in bilancio in relazione ai bilanci Olivetti». È un gancio al fianco. «No, non ricordo di questa sentenza - risponde De Benedetti - perché sarà finita nel nulla l’accusa». Padovani: «Non è finita nel nulla, ma con una sentenza di patteggiamento a tre mesi di reclusione per falso in bilancio con risarcimento per l’Olivetti. Le imputazionisi riferivano a delle trasformazioni contabili. Lei non ricorda di avere risarcito Olivetti?». Montante al mento. «No», risponde di nuovo il teste. «Eppure questo risulta dalla sentenza - insiste l’avvocato - che mi riservo di produrre. Quindi i bilanci erano criminosamente falsi e lei patteggiò la pena». Nelpugilato sarebbe intervenuto l’arbitro per sospendere l’incontro e avremmo sentito la campanella. Padovani ha poi fatto sapere che «nel 1994 venivano iscritti nel bilancio Olivetti crediti e ricavi inesistenti per circa 45 miliardi di lire, nel 1995 per circa 60 miliardi e nel ACCUSE INCROCIATE La querelle, poi trasformatasi in battaglia legale, fra Carlo De Benedetti e Marco Tronchetti Provera ha la sua puntata iniziale il 29 ottobre 2013, quando nel corso di un’intervista con Giovanni Minoli per un programma Rai sulla storia della Olivetti, lo stesso De Benedetti parlò di «incapacità» di Tronchetti Provera nella gestione di Telecom Italia. Come reazione, l’ex numero uno del gruppo di tlc, e attuale presidente del Gruppo Pirelli, parlò di bilanci di Olivetti «discussi» proprio sotto la guida di De Benedetti, del coinvolgimento dell’Ingegnere in uno scandalo su alcune forniture a Poste Italiane (in epoca Tangentopoli), del suo allontanamento dalla Fiat nel 1976, del coinvolgimento nel crac del Banco Ambrosiano e della cittadinanza svizzera che gli avrebbe consentito di non pagare le tasse in Italia. 1996 per circa 18 miliardi di lire». Va detto che il patteggiamento di De Benedetti e di altri ex vertici dell’Olivetti è stato revocato nel 2003 dal giudice di Ivrea in conseguenza - guarda il caso - della revisione del reato di falso in bilancio introdotta nel 2002 da Berlusconi. Ogni punto della frase incriminata è stata analizzata e, secondo l’avvocato di MTP, è accertato che risponde al vero. La cacciata dalla Fiat descritta nel 1976 da Repubblica con termini quali «licenziamento» ed «eliminato»; il carcere (per un solgiorno) a Regina Coeliin data 31 ottobre 1993; il coinvolgimento nel Banco Ambrosiano IMPRENDITORI CONTRO A sinistra, Carlo De Benedetti, nato a Torino il 14 novembre 1934: ha dunque 81 anni. Entrò in Olivetti nel 1978, e in seguito diventò presidente dell’azienda. A destra, Marco Tronchetti Provera, nato a Milano il 18 gennaio 1948: ha 67 anni, ed è l’attuale presidente e amministratore delegato del Gruppo Pirelli [Ansa] con due condanne per bancarotta fraudolenta poi annullate dalla Cassazione. Sulla frase relativa alle Poste, De Benedetti ha detto che «durante Tangentopoli» è stato «l’unico presidente di un grande gruppo che si è presentato spontaneamente da Di Pietro sostenendo che mi assumevo tutte le responsa- bilità per quello che sapevo e pure per quello che non sapevo». Era il 16 maggio 1993, due giorni dopo concesse un’intervista al Wall Street Journal in cui l’autrice Lisa Bannon scrisse: «De Benedetti non chiede scusa per le tangenti pagate e dice che lo rifarebbe, perché queste erano le regole del gio- co negli anni ’80». E poi un virgolettato dell’intervistato: «Lo rifarei con lo stesso disgusto con cuil’ho fatto negli anni passati». Per questa vicenda De Benedetti è stato coinvolto in due procedimenti, terminati con proscioglimento e prescrizione. Il suo portavoce ha parlato di«irrilevante entità delfatturato a cavallo di due esercizi» e ha spiegato che secondo i consulenti dei pm che istruirono il caso «non ha avuto la benché minima influenza sul risultato economico degli esercizi» al centro del procedimento. Insomma, una storia che poteva essere dimenticata. ARRIVA ROMITI Proprio dalle affermazioni di Tronchetti Provera nasce la querela di De Benedetti, che ritiene di essere stato gravemente diffamato. Il quale Tronchetti, a sua volta, contesta questa tesi, avendo riportato fatti che ritiene abbiano basi di verità. Dopo l’udienza di ieri, si tornerà in aula il prossimo 11 maggio, quando è attesa tra l’altro la testimonianza di Cesare Romiti, quasi 92enne ed ex amministratore delegato della Fiat, chiamato a parlare delle modalità che hanno portato all’uscita di De Benedetti dal gruppo torinese. In sostanza, l’impressione è che la querela inoltrata da Carlo De Benedetti possa trasformarsi in un boomerang, costringendo l’Ingegnere a ripercorrere, incalzato dall’avvocato della controparte, i passaggi più delicati - e quantomeno controversi - della sua lunghissima carriera di imprenditore. La moglie salvata in extremis L’accusa del suicida: «La magistratura a volte uccide» Un pediatra genovese si toglie la vita dopo l’arresto del figlio. Il procuratore: dicono tutti così. Il viceministro: parole fuori luogo ::: CLAUDIA OSMETTI ■■■ «La magistratura miope a volte uccide». Una frase lapidaria. E di cui Francesco Menetto era convinto. Al punto che l’ha scritta, nero su bianco, su un biglietto che ha lasciato nella sua automobile. Poi è sceso dalla macchina, ha scavalcato il ponte Monumentale di Genova, in pieno centro città, e si è lanciato nel vuoto. È morto così, ieri, l’uomo di 65anni, affermato medico pediatra,che non ha retto all’idea di vedere suo figlio agli arresti. Con lui, su quel ponte, c’era anche la moglie. Anche lei aveva deciso di farla finita, di buttarsi di sotto, per lo stesso identico motivo. Quando ha visto il marito precipitare al suolo, però, ha titubato quel tanto che è bastato agli uomini della polizia accorsi sul luogo per metterla in salvo. La donna, adesso, è in stato di shock, ricoverata in ospedale. A dettare il folle, disperato gesto è stato - come detto - l’arresto del loro figlio, Marco Ballario Menetto, 35 anni, farmacista, avvenuto su ordine della procura di Monza nell’ambito dell’inchiesta “Pharma Connection”. Un’indagine che di arresti ne aveva disposti ben 19: sei in carcere, tredici ai domiciliari. Traffico di medicinali, anche antitumorali- così la magistratura lombarda aveva bollato la storia che dalla Liguria pare sia arrivata fino in Germania, Olanda e anche Bulgaria e Montenegro. Assieme a Menetto, lo scorso 2 aprile, era stata coinvolta anche sua moglie, Valentina Drago: i due sono titolari della farmacia San Giacomo a Carignano, Genova. Secondo la procura vendevano farmaci di provenienza illecita e fornivano ad altri grossisti documentazioni per operazioni inesistenti. Stando al racconto di Paolo Belgi, il comandante dei Nas di Milano che coordina le indagini,«l’uomo, con la complicità della moglie,acquistava farmaci di dubbia provenienza, rivendendoli ad altre società». «Non immaginavo che avessero deciso di togliersi la vita», così ha raccontato, sconvolto, proprio lui agli agenti. «Mio padre e mia madre hanno passato la serata di domenica con me, abbiamo cenato insieme e poi abbiamo guardato la televisione». A una cert’ora «sono andati via, dicendo che dovevano fare una visita». È stata l’ultima volta che li ha visti: lì, a casa sua, dove da quasi un mese sconta gli arresti domiciliari. E non poteva immaginare, Menetto, che quelle accuse certo pesanti avessere fatto sprofondare il padre, preoccupato per il futuro del figlio, nella più cupa disperazione.Al punto che il genitore ha lasciato tutto il suo dolore in quell’estremo messaggio, magari rivolto proprio ai giudici. «La magistratura miope a volte uccide». Parole forti, disperate. Accolte con sconforto e dispiacere anche al Palazzo di Giustizia di Monza. Dove però dai piani alti sembra sia uscita l’ennesima gaffe delle toghe. «Oramai dicono tutti così avrebbe dichiarato il procuratore capo, Corradi Carnevali, - non c’è altro da commentare». E invece qualcos’altro c’è: «Di fronte a questo tragico gesto che mi ha profondamente turbato - ha subito fatto sapere il viceministro della Giustizia Enrico Costa - spero che le parole pronunciate dal procuratore non siano state riportate in modo corretto. Perché diversamente sarebbero fuori luogo». 16 ATTUALITÀ __Martedì 28 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: «CRITICITÀ» FINO A DOMANI mazioni ai media circa l’applicazione dei nuovi istituti contrattuali anche inviando foto e utilizzando altri più moderni mezzi di comunicazione». La lettera si conclude così: «Si raccomanda di vigilare attentamente sulla corretta osservanza delle richiamate norme, la violazione delle quali integra comportamenti contrari ai doveri d’ufficio ed è fonte di responsabilità accertata all’esito delrelativo procedimento disciplinare». Per Augello «in pratica, secondo la giunta Marino, una dichiarazione critica delle docenti rilasciata ad un giornale o in un forum online sull’intesa preliminare o, peggio ancora, la trasmissione online di una foto che documenta come Allagamenti, preoccupazione e caos: allerta avviso di criticità idrogeologica nella regiola Giunta abbia violato ogni meteo nel Lazio. Per le prime ore di oggi e ne e codice arancione diffuso su Roma, dove contratto ed ogni legge rinchiuper le successive 36 ore è stato emanato un è prevista pioggia tra i 50 ed 110 millimetri. dendo decine di maestre persino nelle sale dei Consigli municipali nei giorni delle vacanze di Pasqua, darebbe luogo a stili dicomportamento non consoni al prestigio di Roma e alla sua funzione di Capitale». La protesta era già scoppiata nel novembre scorso, quanto la rivolta è dilagata negli asili nido e nelle scuole d’infanzia per il riordino e il contratto decentrato che doveva entrare in vigore il1 dicembre 2014, imposto dal Comune di Roma. «Non ci saranno ::: CATERINA MANIACI squa quando le maestre, per ot- più supplenze per il primo gior::: LA SCHEDA temperare al nuovo contratto, no di malattia e il personale di ■■■ Vigili, autisti Atac, maesono state riunite nelle sedi del ruolo dovrà lavorare più ore e NO AL CONTRATTO stre: è sempre alta tensione tra municipio. Le maestre stesse coprire le altre sezioni, con proLa scorsa Pasqua centinaia di mala giunta guidata dal sindaco avevano denunciato l’assurda blemi seri di sicurezza per i estre di asilo nido e scuole materIgnazio Marino e i suoi dipensituazione, inviando foto e rila- bambini, non saremo più edune si sono ritrovate «ammassadenti. L’ultimo capitolo delle sciando dichiarazioni ai giorna- catori ma sorveglianti», spiegate» nelle sedi delle circoscrizioni in base alle disposizioni contenu«criticità» è quello che riguarda li. Ora quelle foto e le informa- vano allora le maestre, sottolite nel nuovo contratto decentraproprio le maestre. Una vicenzioni,a detta del dineando il fatto to unilaterale imposto dal sindada che va avanti da oltre un anpartimento non che il sindaco co Ignazio Marino, che di fatto no e che oggi è approdata ad corrispondenti alavrebbe tagliato i equipara le maestre e le educatriun vero e proprio richiamo alla la realtà, rapprefondi per «la scuoci ai dipendenti comunali. Questo vuol dire che per loro il calennorma,un avvertimento ufficiasentano un atto la e lo stipendio a dario scolastico in realtà non vale. A Pasqua centinaia di maeostile, in grado di ventiquattro mila le: anche se i bambini sono a castre di nido e materne della Caledere l’immagine dipendenti, ma sa, loro si devono presentare al pitale, in base al nuovo contratdel Comune. E se poi assume nuovi lavoro, nelle scuole o nei Municipi. Le docenti protestano anche to decentrato, si sono ritrovate siripeterà tale comdirigenti, consuper la riduzione del salario e l’auammassate nelle sedi delle cirportamento l’invilenti e collaboratomento dell’orario di lavoro. coscrizioni. Succede che, dopo to è quello diproceri». poche settimane, Mariarosa dere con provvediSul fronte del ALTRE PROTESTE Turchi, capo del dipartimento, menti disciplinari. Ignazio Marino [Ansa] contratto,comunDa quando è sindaco, Ignazio Marino si è scontrato con molte ha scritto ai direttori dei municiTutto è contenuto que, si prospetta categorie di dipendenti municipi. Nella circolare viene richianella famosa lettera citata, resa qualche piccolo passo in avanpali. Gli autisti Atac hanno clamata la norma in base alla quapubblica dal senatore Ncd An- ti. Dopo la protesta, l’Unione morosamente protestato per le i dipendenti di Roma Capitadrea Augello. «Sulle prime non sindacale di base fa sapere che chiedere maggior sicurezza. I vigili urbani sono stati protagonile sono tenuti a non ledere l’imho creduto ai miei occhi, poi mi «da parte nostra abbiamo resti di uno scontro relativo al nuomagine dell’istituzione per cui sono rassegnato all’evidenza. sponsabilmente assunto l’onevo contratto, culminato nelle cenlavorano e a non minare il rapLa delirante missiva denuncia re di produrre un vero e protinaia di assenze la sera di Capoporto di fiducia tra il pubblico e come comportamenti contrari prio articolato contrattuale per danno - in sostanza, una sorta di l’istituzione stessa. Questa norai doveri d’ufficio, il fatto che le superare l’impasse di questi sciopero non dichiarato. E ora questa protesta delle maestre. ma sarebbe stata violata a Padocenti abbiano fornito infor- giorni». Allagamenti e allerta meteo, Lazio sott’acqua Caos Capitale Vietato contestare il Comune Marino avverte le maestre Circolare del Campidoglio alle docenti che protestano contro il nuovo contratto: non possono ledere l’immagine dell’istituzione per cui lavorano. Da che pulpito... IL «CERTAMEN» ALL’UNIVERSITÀ LUMSA ERA IN VENDITA A 3.500 DOLLARI Premiaimigliorilicealiche poetanoin latino In Argentinaillibro del’700 rubato a Roma Oggi dalle 9,30 alle 13, per la giornata dedicata a Santa Caterina da Siena, patrona d’Italia e d’Europa, nell’Aula Magna dell’Università LUMSA di Roma, che ha collaborato all'iniziativa, si terrà la premiazione degli studenti dei licei italiani che hanno partecipato alla 4˚ edizione del Certamen di poesia latina, con poemi sul tema “Il dialogo tra gli uomini e l’armonia con la natura, ponti di pace: la lezione dei classici”. Una rassegna intitolata al professor Vittorio Tantucci. Il saluto ai giovani vincitori sarà dato dal vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio. La polizia argentina ha reso noto di aver trovato in una libreria di Buenos Aires le “Memorie istoriche della Gran Cupola del Tempio Vaticano, e a polizia argentina ha reso noto di aver trovato in una libreria di Buenos Aires le "Memorie istoriche della Gran Cupola del Tempio Vaticano, e de' danni di essa, e de' ristoramenti loro", libro scritto nel 1748 da Giovanni Poleni, matematico, fisico e ingegnere veneziano. Il volume, in vendita per 3.500 dollari, era stato rubato insieme ad altri testi antichi a ottobre da una biblioteca privata romana. Pillole disalute Finalmente al via un piano a lungo termine contro tutti i bullismi ::: LUCA BERNARDO* ■■■ «Non più bulli e cyberbulli. Per una scuola attiva e accogliente». È stato il titolo dell’evento di presentazione delle “Nuove Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto albullismo e cyberbullismo” che si è tenuto lunedì, 13 aprile, presso la Sala Zuccari del Senato, al quale ha anche partecipato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Nel corso del convegno,organizzato dalla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, in collaborazione con il Miur, il ministro ha per l’appunto presentato le “Nuove Linee Guida” e il lancio della seconda fase del Safer Internet, che è il Centro italiano per la sicurezza in rete che racchiude tutte le principali realtà nazionali che si occupano della tematica. L’apertura dei lavori è stata tenuta dal presidente del Senato Pietro Grasso. All’incontro hanno preso parte i senatori Luigi Manconi, Riccardo Mazzoni ed Elena Ferrara e i massimi esperti del settore. Sono stati inoltre presentati i progetti di contrasto al bullismo e cyberbullismo realizzati in alcuni istituti scolastici italiani, e la proposta di legge sulla tutela dei minori e per la prevenzione e il contrasto al fenomeno del cyberbullismo promossa dalla Commissione per i diritti umani del Senato. Le “Linee di orientamento” sono rivolte principalmente agli studenti e alle famiglie in un rapporto sinergico e collaborativo con la scuola. Finalmente possiamo dire di essere arrivati a una svolta: azioni pensate, meditate,discusse ai tavoli di rete, hanno trovato nella giornata di presentazione delle linee guida una sinergia e un punto dipartenza da cuiiniziare con risorse e strumenti validi. La diffusione avverrà in tutte le scuole italiane, con una «riorganizzazione della governance», vale a dire con il «trasferimento delle funzioni in capo agli osservatori regionali ai centri territoriali di supporto», in cui potranno confluire tutte le organizzazioni impegnate nel contrasto del fenomeno. La prevenzione,unita alla promozione del benessere fisico, psicologico e sociale, è parte integrante e tipica, sia da un punto di vista scientificoprofessionale sia da un punto di vista normativo, delle competenze professionali sanitarie, variamente articolate nei loro diversiruoli e contesti applicativi. La parola cardine resta la prevenzione nelle scuole con interventi mirati sul bullismo e cyberbullismo.Verranno realizzati specifici moduli didattici da inserire nella programmazione scolastica per offrire lezioni di web e un uso corretto dei computer e smartphone. A completamento di questo ci sarà una formazione specifica agli insegnanti sia sulle nuove tecnologie sia sul modo in cui osservare, intervenire e coinvolgere le figure professionali e gli esperti per aiutare i ragazzi che si ritrovano ad essere vittime indifese. Una giornata che ha dunque segnato una cambiamento epocale, un lavoro multidisciplinare, professionale e politico in memoria di alcuni nostri giovani che nel sentirsi e viversi soli e isolati hanno trovato nella morte una liberazione e affrancazione che nel contesto familiare, scolastico e sociale non sono riusciti a trovare. Il lavoro di questi anni è per loro e per tutti quei ragazzi che spesso non sono stati capiti e aiutati nel giusto modo. Un lavoro di ascesa che ci porta a mettere al centro dell’attenzione i giovani che fanno i conti con la loro crescita, che si affacciano al mondo con le loro fragilità e non solo. Si parte da loro, estendendo il lavoro ai contesti in cui vivono, ambienti fondanti e formativi per la loro crescita. Un lavoro affinché proprio i giovani possano essere la chiave di volta per un futuro migliore. * Direttore del Dip. Materno-Infantile Fatebenefratelli e Oftalmico 17 ATTUALITÀ __Martedì 28 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ L’assurda lentezza della giustizia Bossetti finalmente a processo Ma con un anno di ritardo sione le indagini scientifiche insinuando il dubbio che gli inquirenti non abbiano percorso fino in fondo vie alternative a quella che ha portato in cella l’unico indagato. E proprio in rapporto a questo argomento, durante il dibattimento, l’avvocato Salvagni ha spiegato che i Ris avrebbero trovato sul pube di Yara tracce biologiche ignorate però dagli inquirenti. Niente da fare. Il risultato è stata un’altra respinta. Ed è stata una decisione non da poco: se l’eccezione fosse stata accolta sarebbe potuto scadere il termine della custodia cautelare in carcere di Bossetti (è il prossimo 16 giugno) e si sarebbe andati verso un clamoroso colpo di scena. Treno.E all’uscitadaltribunale i due difensori si sono detti «amareggiati», soprattutto per il fatto che il gup non abbia disposto accertamenti come la Massimo Bossetti è in carcere dal 16 giugno. A sinistra, la tomba di Yara [Ansa] ripetizione dell’esame del cenza) e la richiesta avanzata gnolo;la seconda era la richie- Dna. «È la prima volta - ha dai suoi legali: Claudio Salva- sta di nullità o inutilizzabilità spiegato l’avvocato Paolo gni e Paolo Camporini. Bos- degli accertamenti biologici Camporini - che vedo non disetti è arrivato in tribunale (il compiuti dal Ris in quanto sporre un incidente probatopiano in cui si è svolta la sedu- eseguiti con lo strumento del- rio perché richiederebbe tropta era stato interdetto alla la delega di indagine e non, po tempo in considerazione stampa) con grande anticipo invece, con l’avviso alle parti della scadenza dei termini di in un furgone della polizia pe- (quest’ultima questione era custodia cautelare. Questo, nitenziaria ed è entrato da un già stata respinta dai giudici invece, era un accertamento accesso secondario per non del tribunale del Riesame, necessario anche per capire, incrociare telecamere e croni- ma la Cassazione non ha an- appunto, se una persona in sti. L’udienza, a porte chiuse cora depositato le motivazio- carcere deve rimanerci». (in aula non c’erano Fulvio e ni).Entrambe le eccezioni soMassimo Bossetti, contro Maura, i genitori di Yara, la no state respinte dal gup, che cui pesano, oltre alla prova cuipresenza non era necessa- ha però sospeso poco dopo del dna, altri indizi come le ria: si sono costituiti parte civi- l’udienza per una terza ecce- celle telefoniche, il furgone rile così come ha fatto Keba, la zione presentata sempre dal- preso dalle telecamere e le sorella della ginnasta diventa- la difesa: la richiesta diun inci- presunte contraddizioni nei ta maggiorenne), è iniziata dente probatorio sul Dna di dialoghi intercettati in carcecon le due eccezioni di nullità Ignoto 1 e una lunga serie di re con la moglie, ha sempre presentate dalla difesa. La pri- accertamenti biologici. Sugli detto di volersi difendere a dima riguardava il capo di im- slip di Yara c’è almeno un’al- battimento, senza riti alteratiputazione che - secondo gli tra traccia definita «non inter- vi. E così sta facendo. Una avvocati - presenta un dop- pretabile» e su questo la dife- scelta netta e rischiosa: in capio luogo di commissione del sa di Bossetti ha puntato nel so di condanna rischia l’ergadelitto:Brembate Sopra e Chi- tentativo di mettere in discus- stolo. A giudizio il muratore accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio e in cella dallo scorso 16 giugno No alla richiesta di nuovi esami del dna: si rischiava la decorrenza di termini. Si inizia il 3 luglio ::: ALESSANDRO DELL’ORTO ■■■ Massimo Bossetti è sta- to rinviato a giudizio e - anche se la riflessione può sembrare azzardata - per luiè quasiuna buona notizia. Già, perché il muratore di 44 anni, accusato dell’omicidio della piccola Yara Gambirasio - sparita da Brembate Sopra il 26 novembre 2010 e ritrovata morta, tre mesi dopo, in un campo di Chignolo d’Isola - e in carcere dallo scorso 16 giugno, finalmente avrà la possibilità di difendersi dalle accuse (pesantissime: il suo dna trovato sui leggins della ragazzina) senza più dover aspettare i tempi di una giustizia che va al rallentatore e che rimanda, riflette, rinvia. Temporeggia. Con la conseguenza di innescare un meccanismo perverso che, in casi come questo, porta, durante la lunga attesa, a processi mediatici, illazioni e interpretazioni (l’ultimo video dell’arresto e i relativi dibattiti e commenti, tanto per fare un esempio) troppo spesso al limite della decenza. Sì, 323 giorni in carcere in queste condizioni, con questa attenzione e pressione, sono troppi per chi è in attesa di giudizio: in un paese civile non dovrebbe succedere. E questo al di là che Bossetti sia innocente o colpevole. Il processo, finalmente. Eccolo. Il carpentiere comparirà per la prima volta davanti ai giudici della Corte d’assise di Bergamo il prossimo 3 luglio: l’ha deciso ieri il gup di Bergamo, Ciro Iacomino, accogliendo così la richiesta del pm Letizia Ruggeri. I due elementi più attesi dell’udienza preliminare erano la presenza in aula dell’imputato (e le sue dichiarazioni spontanee per ribadire la propria inno- ::: LA SCHEDA LA SPARIZIONE Yara Gambirasio, 13 anni, sparisce venerdì 26 novembre 2010 dal Centro Sportivo di Brembate Sopra (Bergamo), dove era andata a portare un registratore alla sua allenatrice di ginnastica ritmica. Il telefonino viene agganciato dalla cella di Mapello, a tre chilometri da Brembate, dopodiché il segnale scompare. IL RITROVAMENTO Il corpo di Yara viene ritrovato solo tre mesi dopo, il 26 febbraio 2011, in un campo aperto a Chignolo d'Isola, a 10 km circa da Brembate Sopra. Si ipotizza, come causa della morte, un colpo alla testa (inferto probabilmente con un sasso) ed almeno sei ferite da arma da taglio, tuttavia non letali; la morte è sopraggiunta per il freddo e l'indebolimento dovuto alle ferite. Sul suo corpo non appaiono segni di violenza sessuale. L’ARRESTO DI BOSSETTI Il 16 giugno 2014 viene arrestato Massimo Giuseppe Bossetti, un muratore incensurato di 44 anni. A lui si è arrivati per la sovrapponibilità del suo dna con quello di “Ignoto 1”, rilevato sugli indumenti intimi di Yara e riconducibile a un figlio illegittimo di Giusepope Guerinoni, autista di pullman di Gorno deceduto nel 1999. IL PROCESSO Il 26 febbraio 2015 vengono chiuse le indagini e Bossetti resta l'unico indagato: ieri il rinvio a giudizio. Il processo inizierà il 3 luglio. Perugia, a padre e figlio ergastolo per omicidio Sono stati entrambi condannati all’ergastolo (con 18 mesi di isolamento diurno) per omicidio e a 27 anni di reclusione Riccardo e Valerio Menenti, padre e figlio, accusati di avere ucciso nel marzo 2013, in un appartamento di Perugia, Alessandro Polizzi e di avere ferito la sua fidanzata Julia Tosti. La sentenza è stata letta dalla Corte d'assise del capoluogo umbro dopo sei ore di camera di consiglio. Bus di linea si schianta Ad Ancona 18 feriti Grave incidente ad Ancona dove un autobus di linea si è schiantato contro un muro. L'impatto è stato provocato da un'auto che ha tagliato la strada al mezzo pubblico che, per evitare lo scontro, ha perso il controllo ed è finito contro il garage del Circolo ufficiali della Marina militare, accanto a un negozio di illuminazione led. Almeno 18 persone sono rimaste ferite. Piacenza, sparò a ladri Condannato industriale È stato condannato a 4 anni e 6 mesi l’imprenditore Angelo Peveri che, il 6 ottobre 2011, a Borgonovo, sparò con un fucile contro i ladri che stavano portando a segno l’ennesimo furto di gasolio nel suo cantiere edile. Uno dei tre ladri - romeni poi individuati dai carabinieri - rimase ferito. Peveri, imputato per tentato omicidio col dipendente Gheorge Batezatu (condannato a 4 anni e 2 mesi) che era con lui, sosteneva che il colpo è stato accidentale. Ordina acqua al bar ma beve candeggina È entrato in un bar di Locri per bere un caffè ed un bicchiere d'acqua ma, per errore, gli hanno servito un bicchiere di candeggina. Un operatore del 118 della città Ionica si trova ora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Portato in un primo tempo nell'ospedale di Locri, l'uomo è stato poi trasferito. Veronica Panarello dal carcere Aggressione a Bologna Marocchina accusa: «Calci dall’autista del bus» La mamma di Lorys: «Indagate su altri familiari» ■■■ Picchiata ed insultata in modo razzi- sta dall’autista dell’autobus: è il racconto di Tellage Hajar, una studentessa 18enne di origine marocchina e con cittadinanza italiana che, dopo una notte in osservazione, è stata dimessa dall’ospedale di Bentivoglio (Bologna) con una prognosi di 40 giorni per le lesioni riportate. «Sabato sera – ha raccontato la ragazza al Resto del Carlino – sono stata aggredita, picchiata e insultata in modo razzista dall’autista dell’autobus 98 che avevo preso per andare da Bologna a Castel Maggiore». Sull’episodio indagano i carabinieri,chiamati dalla ragazza mentre alcuni testimoni fotogra- favano col cellulare il mezzo di trasporto in fuga (sul posto è giunto immeditamanete anche il 118). Intanto Tper, l’azienda che gestisce il trasporto su gomma a Bologna e Ferrara, «in relazione alla gravità del fatto» ha reso noto di aver sospeso «in via preventiva» dal servizio il conducente del bus in attesa delle risultanze della commissione d’inchiesta interna «che è già stata nominata, come previsto dalle normative e dalle procedure interne, ed è al lavoro sul caso». L’Azienda, inoltre, «si è già messa a disposizione delle forze dell’ordine offrendo la massima collaborazione per l’accertamento dell’esatta dinamica dei fatti». ■■■ «Veronica Panarello ha detto di indagare meglio su altri familiari». Lo ha svelato a Mattino 5 Francesco Villardita, legale della donna accusata dell’omicidio del figlio Andrea Lorys Stival, morto a Santa Croce Camerina, provincia di Ragusa, il 29 novembre 2014 a soli 8 anni (il suo corpo fu ritrovato nella zona del Mulino Vecchio). «Veronica ha ricordato che quel giorno, quando è rientrata a casa, in uno degli appartamenti del condominio ha sentito della musica per poi non sentirla più quando è uscita. Ciò significa che, a differenza di quanto emerso finora, c’era qualcuno - ha spiegato ancora l’avvocato - Veronica non ha però indicato la perso- na che avrebbe potuto essere all’interno di quella casa». La donna, detenuta nel carcere di Agrigento, ha inoltre fatto sapere, sempre attraverso il suo avvocato, di non volere più vedere il marito Davide Stival. Di più, che è pronta anche a una eventuale separazione: «Si è sentita abbandonata e tradita da lui», ha spiegato Villardita. Durante il lungo colloquio dell’altro giorno (durato circa quattro ore) con i magistrati, da lei richiesto, Veronica ha anche ammesso che probabilmente ha compiuto degli errori nella ricostruzione del tragitto da lei effettuato in auto il 29 novembre, giorno dell’omicidio di Lorys. P.RIN. 18 __Martedì 28 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: ATTILIO BARBIERI ■■■ Cosa vedere, ma soprat- tutto, cosa cercare all’Expo che si apre fra tre giorni a Milano.Ecco una breve guida in ordine alfabetico per organizzarsi uno o più itinerari tematici. Agricoltura. È la protagonista silente dell’esposizione universale. La sfida per nutrire il pianeta, che poi è il tema della manifestazione, si potrà vincere o perdere nei campi. Biodiversità. Un’intera area tematica dell'esposizione è dedicata al Biodiversity Park: 8.500 metri quadri con un parco che riproduce gli ambienti caratteristici della flora italiana: le Alpi, l'Appennino, la Pianura Padana, gli altipiani e i tavolieri, le coste e le isole. Cluster. Una delle novità introdotte a Milano: per la prima volta i Paesi vengono raggruppati anche secondo identità tematiche e filiere alimentari. In tutto i cluster sono nove:riso, cacao e cioccolato, caffè, frutta e legumi, specie, cereali e tuberi, bio mediterraneo, isole e mare,zone aride. Dei. Al cibo degli Dei, cacao e cioccolato, è dedicato uno dei cluster più stimolanti che trae ispirazione dai luoghi in cui il cacao viene coltivato: le piantagioni delle aree tropicali e subtropicali. In quest’area sono presenti sei Paesi: Camerun, Costa d'Avorio, Cuba, Gabon, Ghana, Sao Tomé e dell'America Latina. Marchi. Una «contaminazioMilan Center for Food no molte proposte per valorizPrincipe. Identità Golose. Da Carlo ne» fra il made in Italy a tavola Law and Policy. Un osservato- zare le varietà tradizionali: dai Erbetta verde. Assieme al- Cracco a Davide Oldani, da più rigoroso e i gusti del mon- rio permanente guidato dal cereali alle spezie, dal riso alla le piante e ai fiori, rappresenta Claudio Sadler a Pino Cuttaia: do. giudice Livia Pomodoro che frutta, fino ai fagioli. Un focus è la sfida degli allestitori. L'erba trecento cuochi dilivello monLegumi. Assieme alla frutta proporrà stimoli e soluzioni in- dedicato ai terreni marginali e i vegetali a piccolo e alto fu- diale si alterneranno nelle cu- saranno protagonisti di un clu- novative in tema di diritto al ci- dove antiche colture come sto devono resistere almeno fi- cine del padiglione Identità ster dove espongono Paesi in bo. quella cerealicola e della patano alla fine dell'esposizione. Golose Expo, nato dall'imper- cui fagioli e fave rappresentaNuove colture. Più che ta possono consentire alle poInclusiquelliabbarbicati su su- dibile appuntamento ideato no un elemento base per la si- nuove specie geneticamente polazioni dei Paesi in via di sviperfici verticali, come nei casi dal giornalista-gourmet Paolo curezza alimentare. modificate (Ogm) arriveran- luppo di rendere produttivi apdei padiglioni di Francia e Monaco. Future Food District. Posto all'incrocio tra Cardo e Decumano, il Future Food District comprende un padiglione di 2.500 metri quadri all'interno del quale la Coop Italia ha realizzato il supermercato Oggi la presentazione della Carta di Milano: «Un impegno immediato per istituzioni e cittadini» del futuro. Al centro c'è il con::: TIZIANA LAPELOSA E per chi non ha risorse? sumatore che potrà contare DOPO LO SCONTRO «Servono le infrastrutture. La vera sfida su tecnologie avanzatissime ■■■ Due anni di lavoro e un impegno: dell’Occidente è quella di crearle nei Paesi per scoprire fino in fondo il ci«Garantire il diritto al cibo a tutti». È l’obiet- in via di sviluppo». bo che acquista. tivo racchiuso nella Carta di Milano, l’erediA chi la responsabilità di far rispettaGrande Milano. La Granta che Expo Milano 2015 lascerà alle gene- re la Carta? de Milano, comprendente razioni future, e che sarà presentata questa «Tutti. Ognuno ha un suo ruolo: cittadil'area metropolitana e i comu«Saremo lieti di dare il benvenu- mattina nell’aula magna della Statale diMi- ni, associazioni, imprese, governi. Si parte ni limitrofi, ospiterà per i sei to al Santo Padre e, se lano. Come tradurre questo concetto ce lo dal basso e si fa sistema. Nel momento in mesi dell’Expo olnon potesse venire lui spiega Massimiliano Tarantino, coordina- cui si sottoscrive si prende un impegno». tre 35mila eventi Per esempio? personalmente, di tore della Carta e direttore esecutivo di Lapubblici. «A non sprecare, a comprare il giusto. È ospitare la delegazio- boratorio Expo, il progetto di Fondazione Haiti. All’interne del Vaticano». Così Feltrinelli e Expo Milano 2015. «È una que- un atto di responsabilità coerente con i no del cluster dei Adnan Yildirim, vice- stione culturale», spiega, «di ciò che va fat- nuovi obiettivi del millennio. Non vanno cereali e tuberi, ministro turco dell’E- to e di ciò che non va fatto. La Carta contie- commessi più errori. Nessuno si addossa espone Haiti che la colpa, ma tutti devono partecipare al ragconomia, a margine ne i principi». sarà un banco di Cosa va fatto? giungimento della sostenibilità globale». della presentazione prova:l'idea è quel«Ci sono cinque grandi temi:la malnutriSi parla anche del ruolo della donna... del padiglione per la di aumentare le «In molte aree ricopre un ruolo attivo Expo 2015 a Milano, zione,gli stili alimentari sbagliati, la denutrirese delle colture Papa Francesco dopo le polemiche re- zione, lo spreco alimentare e idrico e la ge- nell’economia, come in India. E la Carta tradizionali, per asvuole riconoscere questo ruolo». centi con il Vaticano per via del stione delle risorse naturali». sicurare l’autosufficienza aliLo spreco è un problema che apparA ottobre sarà consegnata al segretagenocidio armeno, negato dai mentare allo stato più povero rio generale dell’Onu, Ban Ki-moon. Il turchi. «Pensiamo che le relazio- tiene molto ai Paesi sviluppati... «Sì. Non si riesce a gestire in maniera so- rischio è che svanisca l’effetto Expo... ni torneranno come prima - ha «Presentarla all’inizio ci permette di utiassicurato il viceministro - e la stenibile la filiera, si compra più di quanto Turchia sarà sempre a disposi- si consuma, per questo nella Carta si parla lizzare sei mesi come cassa di risonanza anche di educazione alimentare». mondiale. C’è tutto il tempo per riflettere». zione con tutti i suoi archivi». Vetrina mondiale dell’alimentazione ATTUALITÀ pezzamenti di terreno abbandonati da secoli. Organizzazioni internazionali. Oltre ai padiglioni degli stati, a quelli corporate e ai cluster, sono presenti anche tre organizzazioni internazionali: l’Unione europea, l’Onu e la Comunità dei Caraibi. Padiglione zero. Curato da Davide Rampello e progettato da Michele De Lucchi, introduce la visita del sito espositivo di Expo 2015: 10mila metri di scenografie all’ingresso ovest,dove siattende il70% degli arrivi. Qatar. Il padiglione della Perla del Golfo è molto atteso per il tema che si è dato: soluzioniinnovative per un cibo sostenibile. Dalle serre (nel deserto) alla tavola. Ricette mondiali. Expo worldrecipes è il volto partecipativo di Expo, il ricettario globale in italiano e inglese, costruito grazie al contributo di una comunità di media publisher, blogger, chef, associazioni e consorzi. Più di 160mila ricette tradizionali pubblicate da oltre 700 autori. Accessibile alla url: worldrecipes. expo2015.org. Sito espositivo. È situato a ridosso del quartiere fieristico di Rho-Pero. Occupa complessivamente oltre un milione di metri quadrati. T racciab ilità. Uno dei temi, assieme alla sostenibilità sociale e ambientale, comuni a molte aree tematiche. Da dove viene questo cibo? Dalla risposta a questo interrogativo dipendono le sorti delle filiere agroalimentari.E talvolta di intere popolazioni. Uganda. Situato nel cluster del caffè, il padiglione del Paese africano rappresenterà la filiera produttiva che è la fonte numero uno di valuta straniera e in definitiva della sicurezza alimentare. Una buona pratica cui ispirarsi. Veneranda fabbrica del Duomo. Sviluppato su più livelli,ilpadiglione conduce il visitatore su un percorso che permette di vivere simbolicamente l'esperienza di salire dalla Piazza Duomo alla Terrazza centrale della cattedrale fino a raggiungere una riproduzione della Madonnina. Women for Expo. Un progetto che offre alle donne di tutto il mondo la possibilità di esprimersi su nutrimento del corpo e nutrimento della libertà e dell'intelligenza. A partire dai 104 racconti inediti, composti per Expo da altrettante scrittrici di tutto il mondo. Zone aride. Il cluster dove iltema dell’esposizione, «nutrire il pianeta», assume i contorni della sfida. Alla scoperta dei segreti millenari, grazie ai quali le popolazioni delle regioni più inospitali del mondo riescono a sopravvivere. Dall’agricoltura alle zone aride La guida all’Expo dalla A alla Z Fra tre giorni apre l’evento più atteso. Ecco un manuale in ordine alfabetico per orientarsi nelle tante proposte delle decine di padiglioni. E organizzarsi uno o più itinerari tematici I cinque punti fondamentali per combattere la malnutrizione «Il cibo è un diritto da garantire a tutti» La Turchia invita il Papa «Venga al nostro stand» 19 ATTUALITÀ __Martedì 28 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Stile Il simbolo dell’eleganza ::: MASSIMO DE ANGELIS ■■■ «Lo stile è eleganza non stravaganza, e comunque meglio ricordare che farsinotare». In queste due affermazioni è racchiusa tutta la filosofia di vita, e lavoro, di Giorgio Armani che nei prossimi giorni festeggerà nella città di Milano 40 anni di attività aziendale con una serie di eventi celebrativi. Dalla sfilata con i capi più importanti della carriera all’inaugurazione di un Museo-Silos che raccoglie la sua storia stilistica, dalla riapertura di una mega boutique in via Montenapoleone a un dinner party esclusivo per amici e personalità. Non ci volle molto a capire che quel ragazzo, formatosi tra le fila di Nino Cerruti disegnando la moda del marchio Hitman, prometteva bene. O meglio aveva un gran futuro davanti a sé, un vero talento capace di trasformare semplici bozzetti in preziosi capi d’abb igliam en to . Dai primi passi fino alla fatidica data del 1975, quando Giorgio Armani e il socio Sergio Galeotti, con un capitale di circa 2.500.000 di lire, fondarono nel capoluogo lombardo la griffe con sede nell’atelier di corso Venezia. Pochi mesi dopo uscì la prima linea di pret a porter con già presenti alcune caratteristiche fondamentali: rivoluzione dei capospalla, tailleur femminile e scelte cromatiche ben precise nei classici blu, grigio, beige. Unica e inimitabile la tonalità greige, del resto i colori spenti danno spazio alla fantasia. Ma tutto il lungo percorso stilistico di Re Giorgio nasce intorno alla studio della giacca, che ne rappresenta davvero la sintesi e l’essenza. Non c’è collezione Armani senza una nuova versione, perché attraverso la giacca «è partita la rivoluzione che ha fornito alle donne uno strumento per rappresentare il proprio potere e viverlo».Negli anni Novanta arrivano le prime influenze dal lontano Oriente, modi diversi ma raffinati di intendere glamour e seduzione fino a giungere ai completi con il collo alla “Mao”,severi,austeri e dall’inconfondibile tratto del designer piacentino. Dal duemila a oggi il filo conduttore è un sobrio chic, che vede l’introduzione della gonna accanto al fluido pantalone, con l’approdo a una moda quasi unisex composta di tessuti morbidi, palpabili ed QUARANT’ANNI DA RE Inaugurailmuseo,riapreinMontenapoesfilacon ipezzistorici Armanifesteggia la sua cavalcata aziendale.E una carriera unica ::: LA SCHEDA GLI INIZI Giorgio Armani, nato a Piacenza l’11 luglio del 1934, è uno stilista e imprenditore italiano fra i più celebri del mondo. La sua ricchezza al 2015 è valutata dalla rivista Forbes in circa 7,6 miliardi di dollari, cosa che lo rende il 5˚ uomo più ricco di Italia e il 174˚ del mondo. I suoi inizi nel mondo della moda coincidono con un lavoro alla Rinascente fino al 1965, anno in cui viene assunto da Nino Cerruti per ridisegnare la moda del marchio Hitman. IL SUCCESSO Disegna la sua prima collezione nel 1975, anno in cui fonda l’azienda omonima. Nel luglio 2000 Armani e il Gruppo Zegna siglano un accordo per produrre e distribuire le linee Armani Collezioni in joint venture. Lo stesso anno il Guggenheim Museum di New York gli tributa una retrospettiva. Nel 2002 Armani sigla un accordo con la ditta Safilo per la produzione di una esclusiva linea di occhiali. E poi di profumi. Oltre al brand Giorgio Armani successo per i marchi Emporio Armani e Armani Jeans. LO STILISTA IERI E OGGI Da sinistra: il nuovo negozio di Armani su tre piani (oltre 1000 mq) in via Montenapoleone; Giorgio Armani oggi e da giovane [Ansa, Fotogramma] essenziali. Un esteta inflessibile, un genio del lusso però con un notevole fiuto per gli affari,grazie a una decisa strategia di e-commerce, al lan- cio di un sito internazionale già nel 2000, alla realizzazione di linee per ilcorpo e l’arredamento della casa, nonché all’accordo con la società Emaar Properties per la realizzazione di 14 hotel stellati in ogni parte del pianeta. Essendo stato un pioniere del web Giorgio Armani ha deci- Moda e arte Cruciani agghinda la Fiera Universale Borse e bracciali dedicati all’Expo. E all’interno del sito espositivo una boutique e una collezione speciale ::: MARIANNA BAROLI ■■■ «In occasione di questo evento unico abbiamo realizzato una serie di oggetti-simbolo da conservare». A parlare è Luca Caprai, patron della Maison Cruciani, che racconta come il brand umbro simbolo del made in Italy si sia preparato all’imminente avvento di Expo 2015. Zainetti, pochette, tombolini, portamatite, astucci, ma anche la classica Milano Bag e i bracciali in macramè declinati in una variante multicolor. Cruciani crea dunque una collezione speciale, in vendita in occasione del semestre di Esposizione Universale e il brand sarà anche Official Luxury Accessories Spon- sor, presente all’interno del sito espositivo di Rho-Pero con una boutique posizionata proprio nel cuore di Expo. Accanto aiprodotti che hanno reso celebre la Maison, la protagonista sarà proprio la capsule collection di Expo. Punta di diamante della collezione, la Milano Bag in tulle proposta con un pattern speciale, coloratissimo, creato con il logo Expo 2015. La stessa borsa, poi, sarà proposta anche con il noto quadrifoglio icona del brand nei colori del logo di Expo: verde, azzurro, giallo, viola, fuxia e dalla sovrapposizione di nero e rosso fino al bordeaux. ImLa Milano Bag Cruciani nei colori del logo di Expo mancabili gli iconici braccialetti Cruciani C, tra cui spiccano il nuovo Rainbow Bracelet, una limited edition con quadrifoglio lavorato con una speciale tecnologia che, iniettando getti di colore direttamente nel filato, consente di ottenere l’effetto arcobaleno. E poi gli esclusivi Expo Bracelet, disponibili in una vasta palette cromatica. «La collezione Expo, come tutti i prodotti Cruciani, è sinonimo di qualità ed esclusività, è fresca e propone una serie di oggetti, accessori e dettagli da collezionare» spiega Caprai. Ma la collaborazione Cruciani-Expo non si ferma alla capsule collection. «Ho anche acquistato un’opera pop art di grande valore dell’artista Mauro Perucchetti, che esporrò davanti allo spazio Cruciani Expo - annuncia ancora Caprai - e dalla quale nascerà una nuova collezione inedita, che combinerà arte e moda in maniera contemporanea». so di celebrare l’anniversario dei 40 anni partendo da internet attraverso un portale in grado di raccogliere tutti i momenti di successo nella lunga carriera. Ogni settimana sul sito Armani.com/ atribute saranno proposti contenuti speciali legati alla storia e alla visione stilistica del designer. Ma la vera giornata commemorativa sarà quella del 30 aprile, preceduta la sera prima da una cena privata offerta dallo stilista a ospiti selezionati. Giovedì prossimo si inizia nel tardo pomeriggio, alle ore 18, con l’opening del Museo-Silos nell’ex magazzino della Nestlè in via Bergognone a Milano. Risulterà uno spazio espositivo dove raccogliere le opere di tanti anni, con una serie di abiti comprendenti sia la linea giovane che le ultime creazionidi haute couture. Un investimento da cinquanta milioni di euro per una struttura che andrà oltre Expo 2015, rimanendo accessibile al pubblico e in grado di ospitare diverse mostre tematiche. Al termine dell’inaugurazione museale,è in programma l’evento più atteso nel Teatro minimalista di Tadao Ando con la sfilata in passerella degli abiti iconici e maggiormente rappresentativi della maison, alla presenza di istituzioni, vip e amici di una vita. In contemporanea sarà riaperta alla clientela la boutique Giorgio Armani di via Montenapoleone,situata nello storico Palazzo Taverna dove abitò il poeta meneghino Carlo Porta. L’accurato restyling ha voluto riportare in evidenza le geometrie originali dell’immobile, non solo nelle parti interne ma anche in quelle esteriori, grazie al ripristino di finestre e vetrine al piano terra. Dentro il negozio, con una superficie di oltre mille metriquadrisuddivisi su tre livelli, una successione di stanze ognuna diversa dall’altra. Qui verranno presentate le collezioni donna, i vestiti da uomo nonché una zona per il servizio su misura. Sono ore decisamente intense per Giorgio Armani, nella duplice veste di prestigioso rappresentante del Made in Italy e ambasciatore di Expo 2015, ma da perfezionista doc lascerà un forte segno a Milano, sua città di adozione fin dalla prima giovinezza. Borsa Milano-FTSE Mib Gli indici 8 7 6 5 4 3 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 23.806,27 Borsa Londra-FTSE 100 2 0 1 5 7.096,83 +1,62% 1 Borsa Parigi-CAC 40 3 0 2 5 +0,37% 0 2 0 1 5 1 5 0 5 0 Petrolio - al barile 5.265,9 57,37 $ 1 8 7 6 5 4 3 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 +1,24% 0 Euro/Dollaro 0 0 8 0 +0,26% 6 0 4 0 2 0 0 -0,02% 1,0822 $ Rapporti da ricucire Assunto un badante per Varoufakis Dopo gli insulti dell’Eurogruppo al ministro delle Finanze greco («dilettante») il premier Tsipras lo depotenzia cambiando il team che lo assiste nelle trattative e affiancandogli un economista. Diffusa la notizia, le piazze finanziarie rimbalzano ::: NINO SUNSERI Il titolo sale del 6,6% ■■■ Dopo il fallimento dell’Eco- fin di Riga finisce in quarantena il vulcanico ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis.Da Bruxelles non nascondono di considerare l’ex professore assolutamente inaffidabile. Tsipras ha capito al volo e ha proceduto al rimpasto della squadra che dovrà negoziare con i creditori internazionali. Ha rinnovato la fiducia al ministro delle Finanze, ma ha nominato un gruppo di “badanti” guidato dal vice ministro degli Esteri, Euclid Tsakalotos. Toccherà a lui e alla sua squadra, da ora in avanti seguire la trattativa. Il vice ministro, economista educato a Oxford, ha l’aplomb giusto per piacere a Bruxelles. Ha caratteristiche opposte rispetto all’irruento e anticonformista ministro delle Finanze, definito un perditempo e dilettante, al termine dell’ultimo Eurogruppo. In pratica nella nuova squadra Varoufakis avrà un ruolo dimezzato:svolgerà un compito di supervisione ma al tavolo ci sarà Tsakalotos. Forse non a caso dopo pochi minuti è arrivata la dichiarazione entusiasta del vice presidente della Bce, Vitor Constancio: «Non conosco bene i termini del rimpasto e non farò dichiarazioni su questo argomento ma sono fiducioso che si giungerà a un accordo», ha detto ai giornalisti a margine di una conferenza a Bruxelles. Le Borse hanno immediatamente festeggiato. Milano ha chiuso a +1,62%, Parigi +1,3%, Francoforte +1,93% e Londra +0,47%. Passano così in secondo piano le parole del ministro tedesco, Wolfgang Schaeuble. Sabato aveva lasciato capire che Berlino pensa ad un default controllato di Atene senza però travolgere le banche greche. Un piano B che però aprirebbe la strada ad un infinito contenzioso: nel caso di fallimento in La Borsa premia Saipem sui buoni risultati del primo trimestre ■■■ Dopo un periodo difficile per l’incertez- Il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis è stato anche definito «un perditempo» [LaP] quale moneta Atene sarebbe obbligata a rimborsare i suoi debiti? Molto difficile che i creditori accettino le dracme. Vorranno euro che Atene dovrebbe comunque acquistare a costo di enormi sacrifici. In queste condizioni fare default non porterebbe nessun vantaggio per Atene. Meglio dunque restare nel club e cercare la solidarietà dei partner. Anche perché l’uscita di Atene trasformerebbe l’euro da progetto politico in semplice accordo di cambio. GLI ANALISTI: «MOSSA TARDIVA» Tagli per 3,9 miliardi in Deutsche Bank Il titolo di Deutsche Bank ha perso ieri oltre il 4% dopo che la banca tedesca ha messo in preventivo 3,9 miliardi di tagli nell’ambito di un mega-piano di ristrutturazione. Secondo gli azionisti la mossa è stata tardiva. La ristrutturazione prevede, tra l’altro, il riordino delle attività di investment banking per le quali saranno tagliati 200 milioni. Inoltre la banca punta a risparmiare 3,5 miliardi attraverso l’uscita da numerosi paesi, chiusura di attività, la cessione di Postbank e un forte incremento dell’automazione. L’ipotesi acquisizione fa volare l’azienda italiana dell’8% Bollorè porterà il dossier Mediaset al cda Vivendi ■■■ Mediaset vola in Borsa. Al termine di una giornata scintillante segna un rialzo vicino all’8% a 4,6 euro. A dare il carburante le nuove indiscrezioni di stampa che rilanciano la scommessa Vivendi (proprietaria fra l’altro di Canal Plus). La Lettre de l’Expansion parla dei piani del gruppo fancese: l’acquisto della società di produzione e distribuzione cinematografica EuropaCorp, fondata dal regista Luc Besson, e Mediaset. A rendere plausibile l’operazione la vecchia amicizia fra Vincent Bollorè, presidente del gruppo multimediale parigino e Berlusconi. Vivendi, ricca di una liquidità valutata dagli analisti fino a 11 miliardi, è interessata a crescere nel settore dei media e dei contenuti. Di recente ha fatto sapere di aver escluso ogni interesse per Sky e per ITV. La correzione di rotta potrebbe indirizzarla verso Cologno Monzese.Nessun commento ufficiale ma fonti vicine al finanziere bretone considerano difficile che la società controllata da Vincent Bolloré, prossima ad entrare in Telecom al posto di Telefonica, possa essere già in pista su altre operazioni in Italia ed è molto scettica sulla fattibilità di un’operazione di tale rilevanza. In passato ci sono stati contatti tra Vivendi e Mediaset per mettere insieme Canal Plus e Premium. Il12 maggio comunque potrebbe essere l’appuntamento decisivo: ci sarà un consiglio strategico del gruppo francese da cui potrebbero emergere novità. Resta,ovviamente, da verificare la disponibilità di Silvio Berlusconi a vendere il gruppo Tv che ha fondato quasi quarant’anni fa. A febbraio, quando fu collocato il 7,8% in portafoglio alla cassaforte di famiglia fu za legata alla disdetta russa sul contratto South Stream, Saipem archivia la giornata borsistica di ieri registrando un balzo del 6,63% a quota 12,23 euro per azione. A spingere il titolo i dati relativi al primo trimestre 2015. Saipem ha chiuso il bilancio trimestrale con ricavi pari a 3,02 miliardi di euro,in crescita del 4,5% rispetto ai 2,891 miliardi dello stesso periodo del 2014. Il risultato netto si attesta a 77 milioni di euro, in progressione del 26,2% rispetto ai 61 mln del primo trimestre 2014. L’Ebit per il trimestre ammonta a 159 milioni di euro, in aumento del 25% rispetto al corrispondente periodo del 2014. Gli investimenti tecnici effettuati nel corso dei primi tre mesi del 2015 ammontano a 150 milioni di euro (204 milioni nel primo trimestre del 2014). L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2015 ammonta a 5,193 miliardi di euro, con un incremento di 769 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2014. Prima dell’impatto di cassa negativo di 381 milioni relativi aiderivati di copertura cambi, l’indebitamento finanziario netto ha raggiunto 4,8 miliardi, in calo di circa 800 milioni rispetto all’anno precedente. Nel corso del primo trimestre del 2015 Saipem ha acquisito nuovi ordini per un totale di 2.399 milioni di euro (3.900 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2014). Nonostante questo Saipem conferma gli obiettivi annunciati a febbraio per il 2015 ossia ricavi tra 12 e 13 miliardi di euro e un risultato netto tra 200 e 300 milioni di euro. Ad annunciarlo in una nota è il gruppo guidato dall’ad Umberto Vergine. In uno scenario del prezzo del petrolio che continua a dimostrarsi sfavorevole, sottolinea Saipem, «i progressi compiuti nel primo trimestre dell’anno consentono all’azienda di confermare le aspettative riguardo a una solida performance per il 2015». Il finanziere bretone Vincent Bollorè, presidente del gruppo multimediale parigino Vivendi [LaPresse] sottolineato che «Fininvest mantenendo una partecipazione pari a circa il 33,4%, potrà assicurare a Mediaset la stabilità di un azionariato di riferimento». Né Vivendi, né Fininvest né Mediaset commentano le indiscrezioni. Il Financial Times nei giorni scorsi aveva pubblicato un’interessante intervista con Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi in cui confermava che la società dopo le ultime cessioni in campo telefonico intendeva concentrarsi nel settore dei media e dei contenuti. N.SUN. __Martedì 28 aprile 2015__ 21 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Whirlpool apre uno spiraglio sugli esuberi Indesit ma i sindacati non si fidano Mercato Azionario AZIONI ■■■ Si apre uno spiraglio nella verten- za sul piano di ristrutturazione dell’ex Indesit acquisita dalla Whirlpool. Al termine del confronto di ieri al Mise, l’azienda ha offerto, infatti, la propria disponibilità ad un confronto «senza pregiudiziali», compreso quello sulla chiusura dello stabilimento di Carinaro a Caserta, «per esplorare tutte le soluzioni e gli strumenti per minimizzare l’impatto sociale del piano». In cosa questa apertura al dialogo possa sostanziarsi è ancora tutto da capire.Toccherà ai prossimi round, il primo già mercoledì prossimo, gli altri due il 5 e l’8 maggio, dipanare la matassa che però non si presenta meno complicata di come è sbarcata al tavolo di confronto con sindacati e governo. È per questo che Fim, Fiom, Uilm e Ugl,che pure incassano un risultato positivo almeno in termini di clima sociale, non abbassano la guardia e rilanciano la mobilitazione oltre che le 12 ore di sciopero già proclamate la scorsa settimana. Vince la Fiom e in 350 rischiano «Manca l’articolo 18» I dipendenti Franco Tosi bocciano il salvataggio Sono 3,4 milioni Troppi italiani vogliono un posto ma non lo cercano Con il 13,6%, tre volte la media Ue, è nostro il record di lavoratori potenziali ma «inattivi». Il 60% è donna ::: ANTONIO CASTRO ■■■ Tra il dire e il fare... L’impietosa analisi statistica Eurostat ci regala il record europeo. Secondo l’analisi dell’ufficio europeo di statistica, infatti, l’Italia lo scorso anno aveva oltre 3,3 milioni di cittadini (tra i 15 e i 74 anni) “potenzialmente disponibili” a lavorare ma che «non cercano un posto».Già quel“potenzialmente disponibile” fa venire la pelle d’oca. Se poi si aggiungiamo - come fanno gli esperti europei - quei 102mila che a parole “cercano un lavoro” ma non sono “subito disponibili”, si arriva alla bellezza di 3,457 milioni di persone,pari al 13,6% di tutta la popolazione (stessa fascia d’età). Il record è dato dal fatto che con un 13,6% italiano mettiamo a segno proprio il primato europeo (negativo). Abbiamo infatti la ben poco invidiabile pole position di tutta l’Unione europea, dove la media è più o meno intorno al 4,8% (complessivamente 12 milioni di persone). Battiamo di diversi punti Paesi come Croazia (9,6%), Bulgaria (7,6%) e Finlan- dia (7,4%). Andando a scorrere i dati per genere (maschi/femmine) in tutti i Paesi europei proprio le donne rappresentano la maggior parte (il 57%) di questi “lavoratori potenziali”, ma da noi la percentuale è imponente (il 60%). Colpa forse proprio della difficoltà che le donne trovano ad inserirsi nel mondo del lavoro, ma anche della complicata alchimia per conciliare attività lavorativa e vita familiare. Il paradosso è che tra i lavoratori parttime (per scelta o necessità di conservare il posto), su un totale di 44,1 milioni di occupati europei, ben il 22% (9,8 milioni) prestano servizio a tempo parziale anche se preferirebbero “lavorare di più”. E forse guadagnare qualcosina in più. Tra questi ben il 67% sono donne. Il record di persone che svolgono attività ridotta questa volta è di Grecia (72,1%), Cipro (65,9%) e Spagna (57,3%). L’Italia ha invece solo il 18,3% di lavoratori parttime (il 61% donne). Insomma, da noile donne scelgono diridurre l’orario forse perché non c’è alcuna assistenza nella gestione dei figli. VAR% 100 100 99,999 100,003 100,002 99,998 100,001 99,998 100 99,994 99,997 99,992 99,991 99,987 99,986 99,976 99,97 99,985 Titolo Ultima rilev. BTP BTP 15.06.2015 3% BTP 15.07.2015 4,5% BTP 1.8.2015 3,75% BTP 01.11.2015 3% BTP 01.12.2015 2,75% BTP 15.04.2016 3,75% BTP 15.05.2016 2,25% BTP 1.08.2016 3,75% BTP 15.09.2016 4,75% BTP 15.11.2016 2,75% BTP 15.12.2016 1,5% BTP 01.02.2017 4% BTP 01.05.2017 4,75% BTP 15.05.2017 1.15% BTP 01.06.2017 4,75% BTP 1.8.2017 5,25% BTP 01.11.2017 3,50% BTP 15.1.2018 0,75% BTP 01.02.2018 4,5% BTP 15.05.2018 0,25% 100,388 100,955 100,964 101,5 101,609 103,562 102,289 104,651 106,44 104,08 102,228 106,794 109,19 102,06 109,48 111,32 108,15 101,27 111,59 99,94 Titolo Ultima rilev. BTP 01.06.2018 3,5% BTP 01.08.2018 4,5% BTP 01.12.2018 3,5% BTP 1.2.2019 4,25% BTP 01.03.2019 4,5% BTP 01.05.2019 2,5% BTP 1.8.2019 1,5% BTP 01.09.2019 4,25% BTP 01.12.2019 1,05% BTP 1.2.2020 4,5% BTP 01.03.2020 4,25% BTP 01.09.2020 4% BTP 01.03.2021 3,75% BTP 01.05.2021 3,75% BTP 1.8.2021 3,75% BTP 01.09.2021 4,75% BTP 15.12.2021 2,15% BTP 01.03.2022 5% BTP 15.04.2022 1,35% BTP 01.09.2022 5,5% BTP 01.11.2022 5,5% 109,75 113,46 111,12 114,18 115,45 107,95 104 115,9 102,03 118,12 117,12 117,01 116,49 116,5 116,93 123,14 107,3 126,21 101,75 130,52 130,76 Titolo Ultima rilev. BTP 01.05.2023 4,5% BTP 01.08.2023 4,75% BTP 15.09.2023 2,6% BTP 1.11.2023 9% BTP 01.03.2024 4,5% BTP 01.09.2024 3,75% BTP 01.12.2024 2,5% BTP 01.03.2025 5% BTP 01.06.2025 1,5% BTP 01.03.2026 4,5% BTP 1.11.2026 7,25% BTP 1.11.2027 6,5% BTP 01.09.2028 4,75% BTP 1.11.2029 5,25 BTP 01.03.2030 3,50% BTP 01.05.2031 6% BTP 01.03.2032 1,65% BTP 1.2.2033 5,75% BTP 01.08.2034 5% BTP 1.2.37 4% BTP 01.08.2039 5% 124,79 127,13 120,45 161,95 126,06 120,34 109,57 132,34 100,52 129,6 159,41 154,2 134,91 143 121,13 156,31 96,62 155,35 145,35 129,98 150,08 Titolo Ultima rilev. BTP 01.09.2040 5% EUR BTP 15.09.2041 2,55% BTP 01.09.2044 4,75% BTP 01.09.2046 3,25% 151,15 137,26 151,23 119,6 CCT CCT 01.09.2015 100,12 CCT-EU 15.12.2015 100,508 CCT 01.07.2016 IND 100,295 CCT 1.03.2017 100,34 CCT-EU 15.06.2017 104,95 CCT-EU 15.10.2017 101,56 CCT-EU 15.04.2018 102,27 CCT-EU 01.11.2018 105,2 CCT-EU 15.11.2019 103,81 CCT-EU 15.12.2020 EUR6M+0,8 102,13 CCT-EU 15.06.2022 EUR6M+0,55 99,8 CTZ CTZ 30.06.2015 CTZ 31.12.2015 99,997 99,965 Titolo Ultima rilev CTZ 29.04.2016 CTZ 30.08.2016 CTZ ZC 27.02.2017 BTP INDICIZZATI BTP IT 26.03.2016 2,25% BTP IT 11.06.2016 BTPI 15.09.2016 2,1% BTP IT 22.10.2016 BTP IT 22.04.2017 BTPI 15.9.2017 2,10% BTP IT 12.11.2017 BTPI 15.09.2018 1,7% BTPI 15.09.2019 2,35% BTP IT 23.04.2020 BTP IT 27.10.2020 BTPI 15.9.2021 2,1% BTP IT 20.04.2023 BTPI 15.09.2024 2,35% BTPI 15.9.2026 3,1% BTPI 15.9.2035 2,35% 99,939 99,868 99,732 101,913 103,985 104,265 103,311 103,84 106,9 104,98 107,86 112,4 105,88 104,64 114,4 100,51 119,38 129,41 132,15 AZIONI PREZZO VAR% PR. UF. B CARIGE B CARIGE RSP B DESIO BRIA RNC B DESIO E BRIANZA B IFIS B INTERMOBILIARE B M.PASCHI SIENA B P DI SONDRIO B P EMILIA ROMAGNA B POP ETRURIA E LAZIO B POP MILANO B POP SPOLETO B PROFILO B SANTANDER B SARDEGNA RSP BANCA GENERALI BANCO POPOLARE BANZAI BASF BASICNET BASTOGI BAYER BB BIOTECH B&C SPEAKERS BCA FINNAT BE BEGHELLI BENI STABILI BEST UNION COMPANY BIALETTI INDUSTRIE BIANCAMANO BIESSE BIOERA BMW BNP PARIBAS BOERO BOLZONI BON FERRARESI BORGOSESIA BORGOSESIA RSP BREMBO BRIOSCHI BRUNELLO CUCINELLI BUZZI UNICEM BUZZI UNICEM RSP C CAD IT CAIRO COMMUNICATION CALEFFI CALTAGIRONE CALTAGIRONE EDITORE CAMPARI CARRARO CARREFOUR CATTOLICA ASSICURAZIONI CEMBRE CEMENTIR HOLDING CENTRALE DEL LATTE TO CERVED INFORMATION SOL CHL CIA CICCOLELLA CIR CLASS EDITORI CNH INDUSTRIAL COFIDE COGEME SET CONAFI PRESTITO’ CR VALTELLINESE CREDEM CREDIT AGRICOLE CSP INTERNATIONAL CTI BIOPHARMA 12,4 12,4 1,321 2,41 2,448 7,185 14,54 34,38 19,53 2,966 3,704 3,144 157,4 0,521 6,765 7,6 9,505 0,0051 2,368 8,02 12,78 25,58 8,93 18,16 23,3 26,92 1,065 0,32 12,345 1,64 12,3734 -1,34 1,3238 -0,82 2,4126 -0,16 2,474 1,91 7,1581 1,18 14,8771 0,67 34,384 - 19,53 4,44 2,9253 0,11 3,6963 2,14 3,0966 1,42 155,4345 -0,86 0,5184 -0,59 6,7948 -0,39 7,6062 0,05 9,4999 - 0,005 0,34 2,3568 3,62 7,8055 3,06 12,6101 1,39 25,3087 3,06 8,8487 -0,49 18,0284 2,28 22,8687 1,7 26,4541 -0,47 1,0601 38,7 19,81 20,09 112,52 11,99 15,61 8,51 16,07 39,5 30,66 25,05 11,65 14,81 33,93 37,95 82,52 14,11 29,68 67,78 33,68 32,33 42,88 21,96 22,63 49,31 27,16 0,0729 1,61 2,828 3,128 19,34 3,536 0,5745 4,118 7,505 0,583 0,9385 1,794 0,3549 6,76 10,82 30,17 14,43 6,05 93,3 3,778 2,1 137,7 290 7,79 0,5245 0,63 0,4769 0,7495 2,186 0,5645 0,498 15,27 0,5785 112,9 59,05 20,14 3,618 25,99 0,7725 0,762 37,68 0,1075 17,21 14,59 8,98 -0,14 0,0729 -1,23 1,6178 -0,7 2,7863 2,89 3,0801 3,15 19,0024 0,28 3,5293 0,61 0,5714 1,28 4,0545 3,52 7,3548 - 0,5883 1,9 0,9261 - 1,7955 2,04 0,3472 1,5 6,6597 0,37 10,7374 1,41 29,765 0,91 14,2357 -0,9 5,9865 2,19 93,4256 1,07 3,7952 0,1 2,1341 2,08 136,7482 0,52 289,8282 - 7,7544 1,06 0,5208 1,94 0,6224 0,93 0,4737 2,39 0,7393 -1,53 2,1877 0,27 0,5638 -0,16 0,4983 2,76 15,0351 -0,77 0,5801 2,64 112,3002 0,34 58,9664 2,18 20,12 3,14 3,5464 -0,04 25,5454 -0,06 0,7638 - 0,762 0,64 37,4212 2,97 0,1054 1,47 16,9039 1,18 14,5123 0,9 8,9618 33,76 47,03 29,72 44,81 41,27 -0,11 22,23 33,01 37,33 50,37 73 14,85 -4,32 10,8 30,89 43,44 32,53 63,55 -6,75 21,11 47,43 29,83 29,83 29,36 18,78 29,11 9,3 4,44 6,52 63,14 127,76 24,2 20,98 -1,27 29,21 14,49 -3,07 -10,67 36,03 17,1 -7,12 38,82 40,53 4,5 5,21 1,247 2,182 0,865 7,365 2,212 31,33 7,9 15,02 6,555 3,86 6,5 0,0501 0,32 0,2413 1,094 0,3825 8,175 0,51 0,0481 0,3534 1,176 7,79 14,28 1,731 1,776 -2,6 4,4684 20,77 0,1 5,2413 7,33 0,56 1,2302 -10,93 -3,45 2,2246 13,88 -4,31 0,8951 4,22 1,24 7,3042 42,73 1,19 2,1862 16,42 - 31,3866 23,59 1,8 7,78 37,99 -1,18 14,9848 47,11 -0,3 6,5278 30,71 2,66 3,8007 43,82 -0,15 6,5091 48,74 1,21 0,0496 30,47 1,27 0,3154 36,4 - 0,2416 6,3 1,11 1,097 26,47 1,46 0,3782 24,63 -0,55 8,1517 22,01 3,55 0,5112 18,06 - 0,0487 1,09 0,3466 45,13 1,73 1,168 48,3 -2,87 7,7697 25,04 1,42 14,1508 32,84 -4,73 1,751 23,91 -1,93 1,794 -7,6 2,96 3,14 2,9296 13,93 89,4 3,29 88,8674 28,63 1,399 -0,5 1,4025 12,1 0,622 4,01 0,6161 35,51 22,87 1,64 22,792 11,13 16,8 3,7 16,6091 22,36 67 - 67,067 24,07 11,84 3,59 11,6257 33,03 1,939 0,21 1,9334 19,62 2,372 -0,5 2,3856 19,5 20,59 2,85 20,3612 37,54 30,13 -3,37 30,2531 20,52 17,28 1,65 17,0895 28,09 41,18 0,22 41,1992 23,55 5,79 0,7 5,6916 81,5 2,41 0,84 2,3723 4,87 DADA DAIMLER DAMIANI D’AMICO DANIELI & C DANIELI & C RSP DANONE DATALOGIC DEA CAPITAL DELCLIMA DE’LONGHI DEUTSCHE BANK DEUTSCHE TELEKOM DIASORIN DIGITAL BROS DMAIL GROUP E 0,809 0,1378 54,8 37,9 2,142 0,9 4,342 1,798 3,898 56,35 17,38 14,72 12,75 0,1211 1,2 9,145 1,06 2,122 43,75 0,87 EDISON RSP EEMS EI TOWERS EL EN ELICA EMAK ENEL ENEL GREEN POWER ENERVIT ENGINEERING ENI E.ON ERG ERGYCAPITAL ESPRESSO ESPRINET EUKEDOS EUROTECH EXOR EXPRIVIA F -0,12 6 1,67 -0,45 0,56 -3,28 -0,18 1,07 -0,56 3,97 2,06 1,17 1,92 -0,74 1,78 3,22 0,09 7,06 1,48 -1,42 G -5,27 -18,56 32,46 42,86 28,57 4,71 17,48 3,69 16,71 50,27 19,78 4,99 37,76 33,96 25,85 59,6 7,23 31,64 28,53 21,76 1,169 -1,52 1,1561 41,78 4,06 - 4,0113 16,07 19,53 1,24 19,4588 0,15 3,608 0,22 3,5642 19,87 17,63 2,56 17,4588 3,71 3,46 2,43 3,4096 28,15 GABETTI GAS PLUS GDF SUEZ GEFRAN GENERALI GEOX H 2,342 HERA I I GRANDI VIAGGI IGD IL SOLE 24 ORE IMA IMMSI INDUSTRIA E INNOVAZIONE ING GROEP Titolo 1 SETT. 0,804 0,1412 54,4506 37,7344 2,1125 0,9116 4,3137 1,7843 3,8898 55,3694 17,2082 14,5213 12,692 0,1215 1,1899 8,8923 1,0523 2,1099 43,4431 0,8659 1,222 1,33 1,214 31,47 15,31 2,41 15,0919 59,48 8,2 6,36 8,2218 183,34 6,97 11,16 6,7497 10,37 0,821 -0,79 0,8183 6,83 6,66 0,15 6,5786 42,67 11,94 1,44 11,8615 54,36 0,677 7,89 0,6637 21,43 2,048 0,39 1,992 19,49 FALCK RENEWABLES FIAT CHRYSLER FIDIA FIERA MILANO FINCANTIERI FINECOBANK FINMECCANICA FNM FULLSIX 1,12 360 2,3277 20,41 0,48 -0,62 0,4794 -10,03 0,877 1,86 0,87 35,97 0,8365 0,18 0,8265 40,82 48,01 1,57 47,4302 32,26 0,6535 0,69 0,65 21,02 0,4999 0,99 0,4992 37,71 14,18 1,43 14,0621 31,17 Euribor Ultima rilev. BOT BOT 30.04.2015 (181) BOT 14.05.2015 (365) BOT 29.05.2015 (182) BOT 12.06.2015 (364) BOT 30,06,2015 (180) BOT 14.07.2015 (365) BOT 31.07.2015 (182) BOT 14.08.2015 (365) BOT 31.08.2015 (185) BOT 14.09.2015 (367) BOT 30.09.2015 (183) BOT 14.10.2015 (365) BOT 13.11.2015 (364) BOT 14.12.2015 (367) BOT 14.01.2016 (365) BOT 12.02.2016 (364) BOT 14.03.2016 (367) BOT 14.04.2016 (366) ACEA ACOTEL GROUP ACSM-AGAM AEDES AEFFE AEGON AEROPORTO DI FIRENZE AGEAS AHOLD KON ALBA PRIVATE EQ ALCATEL-LUCENT ALERION ALLIANZ AMBIENTHESIS AMPLIFON ANIMA HOLDING ANSALDO STS ARENA ASCOPIAVE ASTALDI ASTM ATLANTIA AUTOGRILL AUTOS MERIDIONALI AXA AZIMUT A2A D Titoli di stato Titolo A B ::: TOBIA DE STEFANO ■■■ E adesso cosa succede ai circa 350 dipendenti della Franco Tosi? Passata l’enfasi delle urne è questa la domanda che si stanno facendo anche i più barricaderi, anche quei 122 lavoratori che ieri a Legnano hanno votato no al referendum che poneva loro un quesito semplice semplice: accettate l’accordo firmato da Cisl e Uil, ma non dalla Fiom-Cgil, che prevede la vendita alla Bruno Presezzi e il conseguente mantenimento di tutti i posti di lavoro? La fredda cronaca dice che solo in 97 hanno risposto “sì”, mentre oltre ai 122 contrari di cui sopra e alla scheda nulla, ben 130 persone hanno deciso di non partecipare a un voto che potrebbe segnare il loro futuro. Insomma, i numeri certificano la vittoria di Landini. E della Fiom che ha chiesto ai lavoratori dinon accettare quell’intesa perché era possibile ottenere delle condizioni migliori, magari anche con l’arrivo di un nuovo cavaliere bianco. Peccato che la Presezzi non l’abbia presa bene (ieri ha abbandonato il tavolo convocato subito dopo il referendum) e pare non abbia nessuna intenzione di alzare la posta: «Avevamo un progetto serio - fanno sapere i vertici del gruppo - ci dispiace tantissimo, per noi adesso la cosa è chiusa». E che il commissario Andrea Lolli abbia già fatto partire le lettere di messa in mobilità per i dipendenti. Anche perché i fatti parlano da soli. La Franco Tosi è in crisi da un pezzo. Sono lontani i tempi in cui l’azienda che produce turbine dava lavoro a quasi 7 mila persone. Tanto che l’amministrazione straordinaria è diventata l’unica soluzione per trovare uno spiraglio ai circa 350 dipendenti rimasti. È iniziata la caccia a un acquirente e alla fine la scelta del ministero delle Attività Produttive e del commissario è ricaduta sulla Bruno Presezzi. Tra assunzioni immediate (per 170 persone), differite nel tempo (altri 40), prepensionamenti (70), ricollocamenti in altre divisioni del gruppo e riqualificazione, l’accordo assicurava un futuro lavorativo a tutti. Ma alla Fiom non è bastato. I metalmeccanici della Cgil spingevano perché ai nuovi assunti non venissero applicate le tutele crescenti del Jobs Act, ma il vecchio contratto con le tutele dell’articolo 18. Altrimenti ci sarebbe stata una violazione dei diritti. Tanto per intenderci la battaglia che Landini sta portando avanti a livello nazionale e che a Legnano ha vinto. Senza però dare una risposta alla domanda che ora è sulla bocca di tutti i lavoratori: e adesso cosa succede? Perché se a breve non si rifanno vivi gliindiani della Patelo la Termomeccanica di La Spezia (le altre due aziende che avevano manifestato interesse all’acquisizione) e se la Bruno Presezzi non cambia idea, l’unica soluzione resta il fallimento. E a quel punto per i 350 lavoratori della Franco Tosi di diritti da difendere ne resterebbero ben pochi. PREZZO Dati aggiornati al 24/04 365 Titolo 360 365 -0.082 -0.083 3 MESI -0.001 -0.001 2 SETT. -0.072 -0.073 6 MESI 0.066 0.067 1 MESE -0.034 -0.034 9 MESI 0.115 0.117 2 MESI -0.016 -0.016 12 MESI 0.172 0.174 Cambi Titolo Corona Svedese Corona Danese Corona Norvegese Dollaro Australiano Dollaro Canadese Dollaro Usa Fiorino Ungherese Franco Svizzero Reinmimbi Cinese Sterlina Inglese Yen Giapponese Domanda Offerta 9,3562 7,4608 8,4345 1,3867 1,3155 1,0822 301,2100 1,0367 6,7311 0,7162 129,2300 9,3816 7,4607 8,4750 1,3884 1,3118 1,0824 301,4800 1,0338 6,7053 0,7159 129,3600 PREZZO VAR% PREZZO VAR% PR. UF. CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/14 CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/14 INTEK GROUP INTEK GROUP RSP INTERPUMP INTESA SANPAOLO INTESA SANPAOLO RSP INVEST E SVILUPPO IRCE IREN ISAGRO ISAGRO AZIONI SVILUPPO IT WAY ITALCEMENTI ITALMOBILIARE ITALMOBILIARE RSP IVS GROUP J JUVENTUS FC K KERING KINEXIA K.R.ENERGY L LA DORIA LANDI RENZO LAZIO S.S. L’OREAL LUXOTTICA GROUP LVENTURE GROUP LVMH M MAIRE TECNIMONT MARR M&C MEDIACONTECH MEDIASET MEDIOBANCA MEDIOLANUM MERIDIE MID INDUSTRY CAPITAL MITTEL MOLESKINE MOLMED MONCLER MONDADORI MONDO TV MONRIF MUNICH RE MUTUIONLINE N NICE NOEMALIFE NOKIA CORPORATION NOVA RE O OLIDATA ORANGE OVS P PANARIAGROUP PARMALAT PHILIPS PIAGGIO PIERREL PININFARINA PIQUADRO PIRELLI E C. PIRELLI E C. RSP POLIGRAFICA S.FAUSTINO POLIGRAFICI EDITORIALE PRELIOS PREMUDA PRIMA INDUSTRIE PRYSMIAN R RAI WAY RATTI RCS MEDIAGROUP RECORDATI RENAULT RENO DE MEDICI REPLY RETELIT RICCHETTI RISANAMENTO ROMA A.S. ROSSS RWE S 0,3678 1,38 0,3624 12,61 0,6145 -0,89 0,6055 3,8 15,55 3,39 15,3334 33,48 3,156 2,6 3,1101 30,31 2,886 2,27 2,8412 40,1 0,5195 -0,29 0,5081 7,33 2,06 -3,2 2,0691 17,65 1,283 0,23 1,2842 41,69 1,837 -1,4 1,8388 27,39 1,33 0,53 1,3239 8,75 2,22 3,35 2,1907 50,51 6,8 3,11 6,7273 37,65 29,4 -0,84 29,3843 56,38 18,3 1,1 18,1494 25,34 7,325 0,34 7,2819 -0,34 0,3113 0,52 0,3095 41,5 170,3 1,43 169,8061 7,11 1,325 -1,19 1,3213 55,52 0,94 0,53 0,9309 9,18 14,24 1,116 0,887 175,2 60,15 0,8495 162,5 -1,79 14,2402 -0,27 1,1167 -1,33 0,8761 0,11 175,2188 0,84 59,7382 -0,59 0,8494 0,99 161,8616 75,59 12,73 79,19 25,41 32,2 20,24 23,11 2,768 17,4 0,115 1,389 4,684 8,8 7,915 0,1625 7,015 1,577 1,473 0,443 16,78 1,131 3,668 0,3425 183,4 7,45 4,45 2,7414 1,93 17,417 -0,86 0,1129 12,38 1,3306 8,23 4,5645 3,53 8,6635 4,63 7,7474 -1,52 0,1609 - 7,015 1,81 1,5612 2,65 1,4553 -0,29 0,4443 1,15 16,6112 1,89 1,1187 3,79 3,5825 0,74 0,3348 0,94 180,2152 0,68 7,3077 53,27 18,21 28,49 72,33 36,16 29,99 49,62 64,14 15 35,36 47,67 18,2 50,9 29,18 119,89 20,3 9,95 57,17 3,228 1,19 5,76 -0,86 7,125 -0,77 0,98 - 3,1987 20,81 5,7576 25,76 7,1292 8,78 0,98 22,5 0,4062 1,55 0,3996 25,06 15,56 - 15,5915 9,81 4,62 -0,65 4,6071 2,53 2,488 27,71 2,756 0,934 5,735 1,7 15,47 15,43 7,235 0,3374 0,4253 0,2411 19,19 18,97 1,65 1,92 -1,27 -2,55 0,53 0,45 -0,06 0,56 0,12 0,95 -1,63 1,05 2,6 2,4613 2,4874 27,1695 2,7461 0,9169 5,7801 1,6847 15,4263 15,4445 7,1419 0,3279 0,4179 0,2423 18,6353 18,7164 102,4 4,1 16,33 14,36 32,48 82,06 20,14 38 54,61 24,74 49,76 60,43 42,75 42,25 25,21 4,184 4,08 4,1615 31,16 2,54 -2,83 2,5593 5,83 1,208 1,09 1,2018 29,27 18,17 -0,06 18,0427 41,4 97,45 0,36 96,5707 61,07 0,3889 1,28 0,3869 43,4 93,7 2,46 91,9356 53,86 0,606 1,34 0,6017 4,48 0,282 -3,26 0,2833 27,78 0,1763 1,32 0,174 78,08 0,529 0,76 0,5218 -2,94 1,331 1,6 1,3142 10,09 22,97 1,46 22,8218 -12,13 SABAF SAES GETTERS SAES GETTERS RSP SAFILO GROUP SAIPEM SAIPEM RCV SALINI IMPREGILO SALINI IMPREGILO RSP SALVATORE FERRAGAMO SANOFI SAP 12,28 - 12,3124 9,94 8,3 - 8,2703 35,95 7,05 0,36 7,0085 35,58 14,04 4,08 13,8168 30,24 12,23 6,63 11,9974 39,53 17,9 17,9 -0,83 3,994 5,11 3,9568 32,43 10,01 1,11 10,0058 -0,79 28,21 -2,49 28,212 38,22 97,5 1,77 96,3339 29,05 70,55 1,58 70,3379 20,19 SARAS SAT SAVE SCREEN SERVICE SEAT PAGINE GIALLE SEAT PAGINE GIALLE RSP SERVIZI ITALIA SESA SIAS SIEMENS SINTESI SNAI SNAM SOCIETE GENERALE SOGEFI SOL SORIN SPACE STEFANEL STEFANEL RSP STMICROELECTRONICS 1,847 5 1,82 121,46 15,65 2,29 15,565 16,79 12,99 0,08 13,0653 -1,52 0,038 - 0,0381 0,0044 - 0,0044 57,14 161,5 - 161,5 89,89 4,95 -4,44 5,0091 24,06 16,21 0,31 16,1791 24,79 10,67 6,7 10,5301 33,63 101,6 2,21 100,8933 6,61 0,069 -1,15 0,0681 31,68 1,586 1,15 1,5867 25,77 4,86 1,46 4,8246 18,54 45,72 0,59 45,7289 32,18 3,164 3,53 3,1147 52,7 7,855 2,01 7,7209 18,03 2,9 0,07 2,8928 50,57 11,61 0,78 11,6948 20,94 0,3429 1,12 0,3348 17,19 145 145 -0,68 8,83 1,55 8,7948 42,53 T TAMBURI TAS TELECOM ITALIA TELECOM ITALIA RSP TELECOM ITALIA MEDIA TELECOM ITALIA MEDIA RSP TELEFONICA TENARIS TERNA TERNIENERGIA TESMEC TISCALI TOD’S TOTAL TREVI TXT E-SOLUTIONS U UBI BANCA UNICREDIT UNICREDIT RSP UNILEVER UNIPOL UNIPOL P UNIPOLSAI UNIPOLSAI RSP A UNIPOLSAI RSP B V VALSOIA VIANINI INDUSTRIA VIANINI LAVORI VITTORIA ASS VIVENDI 3,56 3,07 3,5152 35,67 0,528 3,63 0,523 37,21 1,06 -1,94 1,0596 20,18 0,8635 -1,65 0,8607 24,51 1,037 0,29 1,0365 7,29 0,5825 -1,27 0,5825 -1,1 13,75 0,59 13,6845 15,49 14,72 1,31 14,5866 18,14 4,306 0,84 4,2805 14,52 1,922 0,1 1,9003 34,97 0,72 1,55 0,7116 23,5 0,0674 0,9 0,0675 28,63 84,6 0,71 83,9795 17,5 49,26 3,03 48,5832 14,83 2,796 2,12 2,7474 -1,2 9,56 2,41 9,4217 22,41 7,47 1,08 7,3566 25,34 6,55 2,1 6,4611 22,77 9,1 0,05 9,0683 13,04 40,98 -0,19 40,842 24,22 4,914 0,41 4,8695 19,27 4,89 0,2 4,8384 19,97 2,566 1,02 2,5372 14,86 244,7 0,58 240,7365 26,79 2,566 0,79 2,5357 14,76 24,7 1,191 5,82 9,7 23,23 -2,22 24,7075 62,93 -4,72 1,2102 0,93 -2,18 5,8502 3,93 -0,21 9,7152 12,79 0,65 23,1174 14,04 W WAR AMBROMOBIL 17 0,259 - 0,2575 WAR COMPAGNIA D RUOTA 2017 0,078 - 0,077 WAR D’AMICO 12-16 0,0817 6,1 0,0784 WAR ENERTRONICA 13-15 0,6675 -9,25 0,6972 WAR ERGYCAPIT 16 0,0158 4,64 0,0141 WAR FIRST CAPITAL 2016 0,0544 3,62 0,0524 WAR HI REAL 2015 0,0159 - 0,0142 WAR IKF 10-18 0,06 0,06 WAR INDUSTRIAL STARS OF ITALY 2,1 2,44 1,9848 WAR IVS GROUP 0,144 - 0,144 WAR NOEMALIFE 12-15 0,2 0,2 WAR PARMALAT 2015 1,457 -0,21 1,4604 WAR PRIMI SUI MOTORI 2016 0,84 -28,57 0,84 WAR SAFE BAG 13-16 0,221 - 0,221 WAR SERV ITA 12-15 0,4355 1,28 0,416 WAR SPACE 12-2015 2,1 2,1 WAR TAMBURI 2015 1,442 7,45 1,4081 WAR TE WIND 18 0,1738 - 0,1739 WARR AGRONOMIA 2014-2017 0,0748 - 0,0748 WARR BIO ON 14-17 5,5 -3,93 5,6495 WARR CLABO 18 0,345 1,47 0,34 WARR ELETTRA INV 17 0,75 5,63 0,719 WARR GGP 16 0,82 - 0,6726 WARR GREENITALY1 1 1 WARR INNOVATEC 17 0,36 - 0,3333 WARR IWB 1,7 1,7 WARR SEAT PG 16 0,0014 - 0,0014 WARR SUN CAP 16 0,0235 -16,07 0,0295 WARR TECH-VALUE 2014-2017 0,105 - 0,115 WARR VALORE IT H 15 0,0148 - 0,0147 WORLD DUTY FREE 10,02 -0,1 10,0222 Y YOOX Z ZIGNAGO VETRO ZUCCHI ZUCCHI RSP 31,04 2,27 30,8598 5,66 1,98 0,0537 -1,29 0,1536 -2,78 17,73 4,14 19,79 6,54 38,6 1,68 11,97 94,81 222,58 -28 53,85 5,58 -37,31 -12,09 45,26 180 141,14 -43,31 6,86 771,63 -36,38 156,41 246,15 180 -80,42 -12,5 -43,08 25,8 68,7 5,6164 11,64 0,0544 1,32 0,158 -9,11 22 __Martedì 28 aprile 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it A tu per tu di MATTIAS MAINIERO ::: lelettere [email protected] Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264. MONTECITORIO ne di euro 800 mensili. I cantanti, attori, presentatori, calciatori e in generale quelli che guadagnano milioni di euro, se non hanno versato all’erario quanto dovuto, dovrebbero pagare il doppio dell’importo evaso e, se non lo fanno, mandati in galera, un mese per ogni euro 10.000 non restituito. È immorale fare delle trattative con tali disonesti. Fate una legge così e non ci sarà più evasione fiscale ed i cittadini onesti pagheranno meno tasse. Politici latitanti La sartoria elettorale non conosce crisi Gentilissimo Mainiero, è facile prevedere che alle elezioni, con l’Italicum voluto da Renzi, al ballottaggio dovrebbero andare i grillini e il Pd. Gli altri partiti, Lega, Forza Italia e Sel,alsecondo turno potrebbero disertare le urne. Se però decidessero di non rinunciare al voto, questo, anche turandosi il naso, non riuscirebbero a darlo al Pd: per esclusione, esso andrebbe prevalentemente ai grillini, che si troverebbero a vincere le elezioni. Accade a volte di finire nella trappola costruita per altri. Omar Valentini e.mail Avendo assistito all’intervento del ministro Gentiloni a Montecitorio, mi sono vergognato dei nostri rappresentanti per la loro latitanza; che schifo. Gianfranco Galimberti Milano RENZI Il successo di Matteo Perché non riconoscere che il vertice straordinario europeo è stato un grande successo di Matteo? Voleva affondare i barconi, distribuire gli immigrati ai partner ed invece ha ottenuto più soldi e più navi, ma niente accordo sull’accoglienza condivisa, così potrà salvare più migranti ed avrà più clandestini in casa: davvero un gran risultato per l’Italia! Chapeau. [email protected] segui la rubrica anche su www. Ecco come ridurre gli sbarchi La sorpresa precompilata Prima della semplificazione renziana io andavo al Caf con il mio 730 compilato, l’addetto lo verificava e lo inoltrava. Costo zero. Oggi sono andato al Caf con il mio modulo diligentemente compilato, ho scoperto che non serviva più e ho dovuto pagare 90 euro + Iva = 116 euro; il che, per inciso, equivale, grazie alla Fornero al 10,7% della pensione di mia moglie, dopo 36 anni di eccellente insegnamento. Questo sì è un taglio, ma nella carne viva dei contribuenti escogitato per poter mantenere sprechi e privilegi. Speriamo che si vada alle elezioni presto. Pierluigi Pittoni Pavia CONTRIBUTI Carlo Cerofolini e.mail Mano pesante con chi non versa Io ho quasi 90 anni e a causa di datori di lavoro disonesti che non hanno versato il dovuto (ai miei tempi noi avevamo fiducia nell’onestà dei datori di lavoro e perciò non controllavamo se i versamenti erano stati effettuati) ho una pensio- TERRORISMO Come manovra, seppure emergenziale, per ridurre significativamente l’immigrazione dalle coste africane, a mio avviso, occorre: 1) distruggere direttamente sulla terra ferma della Libia i barconi degli scafisti, con azioni segrete rapide, mirate dei nostri commandos con copertura navale ed aerea; 2) fare un blocco navale, nei punti critici al largo della costa libica, alfine diintercettare, anche con l’ausilio aereo, i barconi dei migranti, portarli a bordo delle navi e qui curarli e rifocillarli, dopo di che sotto, scorta armata, riportarli sulle coste da cui sono venuti. Riguardo a quest’ultimo punto a quanti dicono che un blocco navale efficace costerebbe ben seicento milioni annui cinque volte di più dell’improvvida operazione Mare Nostrum - mi permetto difare notare che ogni centomila immigrati che arrivano in Italia, solo di mantenimento per un anno, spendiamo milleduecento milioni circa, cioè il doppio di quello che costerebbe il blocco navale e per di più non avremmo i migranti in casa. Scusate se è poco. FISCO mentalista islamico franco-algerino che stava preparando attentati in chiesa. L’auto nel baule della quale è stato trovato l’arsenale da guerra fa presagire che l’arrestato non fosse il solo che avrebbe dovuto attingere all’armamento. I kalashnikov ritrovati erano quattro quindi è presagibile che vi siano altri tre terroristi in attesa di martirio. Anche l’intelligence francese è riuscita a catturarlo grazie all’errore di quest’ultimo che ha ucciso una ragazza perché l’aveva scoperto nell’atto di rifornirsi delle armi necessarie alla mattanza in chiesa. Neutralizzazioni casuali dunque, non merito dei servizi segreti!Chissà quante altre cellule terroristiche sono in fase di programmazione attentati. E i nostri politici sono ancora occupati a discutere e a convincerci che esistono due Islam. Lo andassero a dire alle possibili future vittime! Claudio Iona e.mail MIGRANTI/1 Santino Schiavini e.mail *** E questo dimostra di che pasta sono fatti i nostri politici. Ma facciamo un passo indietro. Per una cinquantina d’anni, i primi cinquanta della storia repubblicana, in Italia si è votato con lo stesso sistema: fatta eccezione per la cosiddetta legge truffa, un proporzionale puro con correttivi maggioritari al Senato. Poi, con Mani pulite e lo sgretolamento dei partiti, parte la sarabanda elettorale. Si comincia con un referendum al quale segue il Mattarellum: maggioritario corretto con una quota proporzionale e soglia di sbarramento al Senato. Sappiamo come andò a finire: coalizioni eterogenee e frammentazione (che si voleva ridurre) del quadro partitico. E allora ecco il Porcellum: liste bloccate, sistema proporzionale corretto con premio di maggioranza e sbarramento alla Camera, premio di maggioranza su base regionale e sbarramento al Senato. Lo stesso Calderoli, ideatore della legge, parlò di una «porcata». Seguono tre referendum: mancato quorum. E si arriva all’Italicum. Possiamo riassumere così: il primo tentativo di modifica del sistema fu una legge truffa, poi una serie di sozzerie mai digerite dagli elettori. E questo perché i nostri politici hanno la pessima abitudine di tagliarsi le leggi su misura, come gli abiti. Poi ingrassano, e vorrebbero una legge più comoda. O dimagriscono, e vorrebbero una legge che li rendesse più grossi. Oppure restano imbalsamati, e vorrebbero imbalsamare il mondo intero. E la sartoria elettorale, visto come sono fatti, potrebbe lavorare all’infinito. L’unica azienda italiana a non risentire della crisi. [LaPresse] Sergio Ricordi Trieste mettersi la coscienza a posto ed avere un pretesto per dare direttive al governo del Belpaese. Per l’accordo di Dublino, gli immigrati illegali che risultano approdati in Italia, se trovati in altri Paesi, vanno ricondotti a calci nello Stivale. A questo punto, non potendo bloccare l’ingresso né consentire il deflusso in Europa dei “desperados”, all’Italia non rimane altro che ometterne l’identificazione tramite rilevazione delle impronte digitali. Forse in talmodo glieuroburocrati dormiranno sonni meno tranquilli. MIGRANTI/2 Impronte digitali e decisioni europee Per l’Ue il problema dei clandestini è totalmente italiano. Non c’è alcuna intenzione di farsene carico, al di là dell’incremento di un obolo, per La Fallaci lo aveva detto In Italia è stata identificata e decimata una cellula di terroristi islamiciche preparava attentati su larga scala, il tutto grazie alla stupidità di alcuni di loro. Anche in Francia è notizia recente l’arresto di un fonda- Emiliano Pozza Milano UE Stati membri e cittadini estranei LOTTO Mi chiedo come mai ci si dimentica che dietro gli Stati che formano l’Unione europea, ma il concetto potrebbe essere esteso a tutto il mondo, ci sono le persone con la loro dignità. Quindi direi che quando l’Europa unita prende delle decisioni al riguardo, soprattutto quando si tratta di decisioni con risvolti economici, si dovrebbe ricordare degli abitanti. Estrazione del 27/04/2015 BARI 90 15 32 55 CAGLIARI 70 63 51 43 58 FIRENZE 64 35 27 50 46 GENOVA 14 87 MILANO 48 18 43 21 25 NAPOLI 18 75 59 PALERMO 71 47 53 74 88 ROMA 85 33 76 11 29 TORINO 15 VENEZIA 20 78 90 23 67 NAZIONALE 66 74 33 68 59 2 6 2 64 43 7 40 46 16 65 10eLOTTO N. oro 90 2 14 15 18 20 32 33 35 47 48 51 63 64 70 71 75 78 85 87 90 Gianna Leone e.mail STORIA Le dittature più feroci SUPERENALOTTO La combinazione vincente 8 - 26 - 39 - 56 - 78 - 85 Numero jolly: 49 Numero SuperStar: 3 QUOTE SUPERENALOTTO • Nessun ”6” (jackpot 8.619.543,21) • Nessun ”5+1” • Agli 8 ”5” vanno € 27.000,63 • Ai 628 “4” vanno € 346,62 • Ai 24.259 ”3” vanno € 17,87. QUOTE SUPERSTAR • Nessun “5 stella” • Ai 6 “4 stella” vanno € 34.662,00 • Ai 145 “3 stella” vanno € 1.787,00 • Ai 1.888 “2 stella” vanno € 100,00 • Ai 12.039 “1 stella” vanno € 10,00 • Ai 26.890 “0 stella” vanno € 5,00. • Montepremi: € 1.440.033,25 DISTRIBUTORE PER L’ITALIA E L’ESTERO PRESS-DI Distribuzione Stampa e Multimedia Srl STAMPA DIRETTORE RESPONSABILE Maurizio Belpietro LITOSUD SRL - Via Aldo Moro 2- Pessano con Bornago (MI) VICE DIRETTORI Massimo de’ Manzoni (vicario) - Franco Bechis Fausto Carioti - Pietro Senaldi L’UNIONE SARDA S.p.A. Centro stampa - Via Omodeo, 5 - 09030 Elmas (CA) LITOSUD SRL - Via Carlo Pesenti 130 - Roma S.t.s. S.p.A. - Strada V zona industriale, 35 - Catania Le tre più feroci dittature dello scorso secolo - nazismo, fascismo e comunismo - sono state artefici, in misura diversa, dei più atroci crimini che l’umanità ricordi. La storia riporta le vicende sanguinarie legate a innumerevoli stragi, eccidi, delitti, persecuzioni, torture. A settant’anni di distanza, il 25 aprile, giornata del ricordo e di manifestazioni commemorative, data della liberazione dell’Italia e della fine del secondo conflitto mon- EDITORIALE LIBERO S.r.l. SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE: Arnaldo Rossi CONSIGLIERI: Carlo Lancella - Stefano Cecchetti CERTIFICATO N. 7804 DEL 09/02/2015 ISSN 1591-0423 DIRETTORE GENERALE Stefano Cecchetti REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE Viale L. Majno, 42 - 20129 Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264 REDAZIONE ROMA Via Trinità dei Pellegrini, 12 - 00186 Telefono: 06.999.333 - Fax: 06.999.33.443 TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250 nº 101 anno L Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano La tiratura di martedì 28 aprile 2015 è di 102.537 copie 23 __Martedì 28 aprile 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Filo diretto con Maurizio Belpietro vai su www.liberoquotidiano.it e clicca Su Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi. Posta prioritaria DI MARIO GIORDANO Questo Paese ha perso il culto del lavoro un dovere soprattutto verso se stessi (dignità) prima che verso la società! Lei non crede? Lettera firmata - via mail *** Caro Giordano, Ho letto che molti giovani (disoccupati) si sono rifiutati di lavorare durante l'Expo perché l'impegno è troppo gravoso! Io, nel lontano 67, andavo a lavorare a Milano (in Pirelli) con partenza alle 6 del mattino e ritorno alle 20 (per 8 ore di lavoro) in treno. Sabato e domenica lo passavo con il mal di testa, forse perché dormivo più del solito, ma pur di lavorare mi prestavo a sopportare questa vitaccia. Oggi, si sa, la prima cosa che si chiede, prima di accettare un lavoro, è la paga - l'orario - le ferie ecc. E poi si parla di disoccupazione giovanile! Il lavoro sarà pur un diritto ma è anche diale,milioni di nostriconcittadini hanno festeggiato serenamente e senza rivalse politiche il consolidameto di democrazia e libertà. Ma, purtroppo, con un’eccezione. Quella dei soliti idioti di rosso paludati che, fazzoletti a girocollo e bandiere con falce e martello incorporati, hanno osannato ed evocato il disperso partito comunista che fu, evidentemente orgogliosi e memoridegli insegnamenti di limpida umanità e fulgidi valori sociali loro tramandati dal filantropo agiografico di riferimento Giuseppe Stalin. Milionimorti ammazzati lo testimoniano. Ho letto la notizia e sono rimasto anch'io stupito dalle motivazioni dei giovani che hanno rifiutato il lavoro a 1.300 euro al mese per i sei mesi dell'Expo. Ce n'era uno che diceva: «Io devo andare tutti i giorni da Pavia a Milano, come faccio?». Prendi il treno cicciobello, mi sarebbe venuto voglia di rispondere. E lui avrebbe risposto: «Impossibile: la sera tornerei dopo le 20». Accidenti, che roba: dici che cala l'ernia con uno sforzo così? Qualche tempo fa, con una trasmissione televisiva, abbiamo fatto un esperimento: abbiamo messo un cartello “cercasi ragazzo panettiere” in una vetrina in centro a Milano. Siamo stati lì due giorni, sono entrati solo una manciata di adulti. «Le posso mandare mio figlio», chiedevano. «Sì, certo». Ma il figlio non si è visto mai. Che le devo dire, caro amico? Sono ti condannati e quanti di essi sono ancora in galera. Pantaleo Scanderberg Lacco Ameno (Napoli) DIVORZIO BREVE Una conquista civile Roberto Brambilla e.mail TG E NOTIZIE La verità sulle cifre fornite Ho più volte sentito nei vari telegiornali che fino ad oggi sono stati arrestati circa 1.900 scafisti. Bene, anzi benissimo, però,di fronte a questo trionfalismo del ministro dell’Interno Angelino Alfano, vorrei sapere quanti di questi sono sta- Ci siamo. Il divorzio breve è realtà. Mi sembra una conquista legislativa, civile e morale. Tra la separazione e la richiesta di divorzio si passa da tre anni a dodici mesi,se uno solo dei coniugi chiede il divorzio (è la “separazione giudiziale”), a sei mesi se la separazione è consensuale. La separazione decorre dalla comparsa dei coniugi davanti al presidente del tribunale, il quale stabilisce pure la data dello scioglimento della comunione dei beni, che decorre da quando ilpresidente autorizza i coniugi a vivere separatamente. Il divorzio è stato introdotto in Italia il primo dicembre 1970 ed è stato confermato quattro anni dopo, dopo il referendum abrogativo del maggio 1974. Fabio Sìcari Bergamo cresciuto in campagna, mio nonno lavorava nei campi, anche da zoppo, 16 ore al giorno: quando mi svegliavo al mattino alle 8 lui era aveva già almeno un paio di ore di lavoro sulle spalle. Per proseguire meglio faceva colazione, magari bagnando due peperoni nell'olio. Per dire che sono cresciuto con il culto del lavoro, ogni giorno cerco di inculcarlo ai miei figli e quindi, come potrà capire, non ho nessuna pietà per chi si affaccia nel mondo del lavoro senza la disponibilità a dare tutto, prima di avanzare richieste e mettere paletti. Non sono tutti così, ci mancherebbe. Ma purtroppo ce ne sono tanti per cui il sabato è sacro, il week end non si tocca, alla sera c'è il calcetto, “lontano da casa non ci voglio andare”, “quali sono le prospettive”, “non è abbastanza creativo”… La verità è che, nonostante la crisi, c'è una generazione ancora cresciuta dentro l'ovattatura di una società ricca. E che ha dimenticato che una società non diventa ricca né lo rimane se chi ne fa parte non si fa, ogni giorno, un mazzo così. TENNIS Un campione italiano Credo che il tennista Fognini rappresenti perfettamente quello che siamo noi italiani. Geniali,estrosi, spavaldi, capaci di imprese straordinarie per poi perderci in un bicchiere d’acqua. Incostanti, insicuri, sempre con l'aria di dover chiedere scusa e pagare pegno per l’impresa appena realizzata. Con una partita stupenda aveva battuto Nadal, uno dei tennisti più forti del mondo. Poi è stato disastroso, facendosi battere da tale Andujar (n˚181 del mondo) niente di più che un dignitoso pedalatore della racchetta. Come volevasi dimostrare. Giordano Citterio e.mail CALCIO Il vero volto del Milan Le ultime partite e il derby hanno mostrato il vero volto del Milan. Questa la situazione ad oggi della squadra: una difesa accettabile con un Mexes che vale molto più dei giudizi che ha raccolto fino ad ora,un centrocampo orfano di un Pirlo anche in formato ridotto, un attacco basato su un solo uomo, Menez. Il francese in effetti è l’unico giocatore di classe, capace di dribblare, accelerare, tirare in porta con precisione, ma la sua presenza toglie la possibilità agli altri giocatori di beneficiare di una triangolazione, di un assist e rende quindi l’attacco del Milan Menez-dipendente e in generale sterile. A suo tempo Ibra, grazie al suo fisico, impegnava tutte le difese avversarie, e questo gli permetteva di passare palle preziose agli altri colleghi. Con Menez, se non è in giornata, o se viene contrato bene, abbiamo un attacco a rendimento zero. Qui sta la colpa di Inzaghi, che non riesce a rendere più prolifico l’attacco del Milan e si attacca ostinatamente ed esclusivamente a Menez, invece di imporre schemi di attacco che coinvolgano tutti gli altri. Aldo Castellari e.mail NORD: Residuo maltempo tra Valpadana centrale e Nordest ma con tendenza a graduale miglioramento da Ovest sino a tempo asciutto e parzialmente nuvoloso a fine giornata. CENTRO: Prosegue il maltempo con ancora piogge e qualche temporale su gran parte delle Peninsulari. Migliora tuttavia a partire dalla tarda serata sulle Tirreniche con fenomeni in esaurimento. SUD: Tempo ancora instabile tra Campania, Calabria tirrenica e basso versante adriatico con piogge sparse e locali acquazzoni in attenuazione serale in Puglia. NORD: Torna il bel tempo al Nord con ampi spazi soleggiati, salvi cumuli diurni sui monti con possibilità di qualche fenomeno in Triveneùto. Temperature in rialzo. CENTRO: Migliora anche sulle regioni centrali con nuvolosità in diradamento sulle adriatiche; già bello sin dal mattino sulle Tirreniche. Temperature stabili o in contenuto aumento. SUD: Residue piogge su medio-bassa Puglia, Calabria e Cilento con fenomeni in esaurimento serale con ampie schiarite. Meglio altrove con ampi spazi soleggiati. NORD: A Nord Ovest poco o parzialmente nuvoloso in riviera ligure e sulle pianure lombardo piemontesi. A Est sereno in Romagna, poco nuvoloso altrove. CENTRO: Instabilità su settori tirrenici con piogge su Toscana e basso Lazio. Più soleggiato sui settori adriatici con cieli sereni o poco nuvolosi. Temperature stabili o in lieve rialzo. SUD: Ancora condizioni di cieli coperti con pioggia su Campania, e Calabria. Soleggiato su Sicilia. Sull’Adriatico cieli sereni o parzialmente nuvolosi ma senza fenomeni. Temperature previste oggi PUBBLICITÀ NAZIONALE Direzione Generale: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214 e-mail: [email protected] Per le filiali di competenza territoriale: www. system24. ilsole24ore.com PUBBLICITÀ LOCALE Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 20090 Assago (Milano) Tel. 02. 57577.605/640 - [email protected] PUBBLICITÀ ONLINE Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02 30223003 - Fax 02 30223058 e-mail: [email protected] www. websystem. ilsole24ore . com Abbonamenti nazionali ● 12 mesi: 6 giorni ● 6 mesi: 6 giorni ● 3 mesi: 6 giorni ● 12 mesi: 5 giorni ● 6 mesi: 5 giorni ● 3 mesi: 5 giorni ● 12 mesi: 4 giorni ● 6 mesi: 4 giorni ● 3 mesi: 4 giorni .....................................€ 290 .....................................€ 155 .....................................€ 85 .....................................€ 250 .....................................€ 130 .....................................€ 70 .....................................€ 205 .....................................€ 105 .....................................€ 60 Il versamento dovrà essere intestato a: Editoriale Libero S.r.l. 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Majno, 42 20129 Milano CAGLIARI CAMPOBASSO FIRENZE GENOVA L'AQUILA MILANO 12 6 11 9 10 9 10 13 3 11 19 20 20 20 23 19 19 17 18 19 MIN MAX NAPOLI PALERMO PERUGIA POTENZA PRATO ROMA FIUMICINO TORINO TRENTO TRIESTE VENEZIA 13 14 9 9 10 10 8 9 10 9 18 20 18 16 19 20 20 20 17 18 Esercito e Università di Torino insieme per l’e-learning La «Fame» è il tema del nuovo numero della rivista «EyesOpen!» Il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell'Esercito e la Struttura Universitaria Interdipartimentale in Scienze Strategiche dell'Università di Torino hanno presentato il progetto per la realizzazione di una formazione e-learning avanzata attraverso ambienti virtuali di apprendimento fatti in collaborazione per supportare la formazione degli Ufficiali dell'Esercito e degli studenti civili di Scienze Strategiche. Alla Leica Galerie di Milano (via Mengoni, ore 19.30) viene presentato il primo numero 2015 di EyesOpen!, la nuova rivisita trimestrale di fotografia che dà voce ai giovani talenti e ai grandi maestri dell’obiettivo. Argomento del nuovo numero è la Fame, in relazione con i temi di Expo 2015 sul Nutrire il pianeta. Il magazine che diffonde la cultura fotografica nasce da un’idea di Barbara Silbe che ne è direttore e Manuela Cigliutti direttore creativo e photoeditor. A 70 ANNI DALLA VERGOGNA Il presagio di Piazzale Loreto nel soliloquio di Mussolini A 70 anni dall’uccisione si rilegge il «testamento politico» del Duce Che si pente di alcune scelte, evocando raggi della morte, figli e posteri STORIA A CAVALLO Sotto: Benito Mussolini e i suoi figli. A destra: una delle grandi opere del futurista Enrico Prampolini, «Mussolini a cavallo» come esaltazione delle velocità. Sotto il quadro: Marcello Veneziani. Il Duce è anche protagonista di due libri storici firmati da Roberto Festorazzi Pubblichiamo per gentile concessione di autore ed editore un articolo di Marcello Veneziani sui 70 anni della morte di Mussolini tratto da un libretto fuori commercio in 500 esemplari edito dagli Amici dell' Osteria al Pescatore, con il titolo: Sotto le stelle sull’Isola di Trimelone. ::: segue dalla prima MARCELLO VENEZIANI (...) e la speranza e l’illusione di una generazione che poi lo disfece e in molti casi era la stessa. Ho rivisto la storia in tutta la sua pienezza tragica e feroce, grande e vigliacca, in epoca di carestia storica. Ho ritrovato i miei quindici anni, proteso a scoprire il tema proibito, la storia che non si poteva dire, il nome che non si poteva pronunciare, lo scempio che non si poteva ricordare, neanche con una messa in suffragio. E la voglia di svelare, l’audacia di andare contro il corso del tempo e della corrente, di raccontare la verità contro tutti, in faccia al vento, fascisti a babbo morto e a viso aperto... E poi perché,ripensandoci, non sono riuscito a distogliere lo sguardo della mente da quei corpi sfasciati, ridotti a cartoni smembrati, una donna stuprata accanto al suo uomo che aveva perso il volto. Non provavo odio per quel che era accaduto, e nemmeno vendetta;ma pietà, disperata, assoluta pietà per quei corpi sfigurati e pure per i loro carnefici, e per quella scena, quelle facce, quei gesti atroci.Da giovane,curai gli scritti e discorsi di Mussolini, e l’ultimo dei diciotto volumi si chiamava Testamento politico. Tra quegli scritti c'era anche quel Soliloquio, raccolto dal giornalista Ivanoe Fossani, che risale al 20 marzo del 1945, quaranta giorni prima di Piazzale Loreto. Scrisse la prefazione Vittorio Mussolini, il suo primogenito, che sottolineò l’ossessiva protezione tedesca. Nel soliloquio Mussolini non si riteneva il creatore del fascismo ma l’ostetrico o, per dirla con Socrate, il maieuta. «L’ho tratto dall’inconscio degli italiani» confessa in questo scritto «se non fosse stato così, non mi avrebbero seguito tutti per vent' anni». E' bello il titolo leopardiano che fu dato al soliloquio di Mussolini quando fu pubblicato sette anni dopo la sua uccisione, da un editore romano,Latinità: Mussolini si confessa alle stelle. É la solitudine stellare la chiave di questa confessione.È la notte in cui Mussolini dice di tornare a se stesso dopo essere stato in balia dei sorveglianti, spiato per conto di Hitler, con la scusa di essere protetto. Ma è bello, dice l’ex duce, parlare a nessuno dopo aver parlato a folle oceaniche. E indica nella notte stellata, Sirio, «così bella e splendente di felicità perché è sola». Fascisti su Marte, si sarebbe tentati di scherzare. È un Mussolini postumo,oltre la politica, oltre la guerra, oltre il fascismo stesso. La solitudine,sostiene, misura la grandezza morale e intellettuale di un uomo. E nessun uomo può essere più grande della sua epoca. C'è qualcosa di napoleonico nei suoi pensieri estemi, l’isola Trimellone gli ispira similitudini con l’Elba e Sant’Elena. Attribuisce i riti e la liturgia politica del fascismo alla volontà di compiacere «il lato pittoresco degli italiani». Sottolinea la mutevolezza degli italiani, il suo tentativo di farne un popolo, di far progredire i lavoratori, che lo hanno amato, avendo contro gruppi industriali e finanziari. Difende la sua dittatura come «lieve», più lieve di certe democrazie «il fascismo ha avuto più morti dei suoi avversari e il 25 luglio al confino non c’erano più di trenta perso- ne». Difende i soldati italiani, dicendo che il nostro guaio fu come sempre lo Stato Maggiore, i vertici. Ricorda il figlio Bruno, morto da eroe dopo aver rifiutato ogni privilegio. E suo fratello Arnaldo. Poi sostiene che si legò a Hitler perché costretto dall'ottusa ostilità di Francia e Inghilterra, di cui prevede la fine dell'impero. Confessa che aveva dichiarato guerra perché l’Italia non può restare neutrale, e poi si doveva frenare «il’ngordigia tedesca». Era stato contrario all’attacco contro la Russia deciso dal Fuhrer e azzarda che sarebbe andata meglio la guerra se avesse avuto lui la direzione generale delle operazioni. Parla del raggio della morte, che sarebbe stata un’arma decisiva per la vittoria se Marconi,lo scopritore, non fosse stato sopraffatto da scrupoli religiosi. Poi torna agli astri per notare che la stella dei dittato- “ ■ Ma ho visto i morti sconosciuti, i morti repubblichini: sono questi che mi hanno svegliato. Se un ignoto, un nemico, diventa morendo una cosa simile, se ci si arresta e si ha paura a scavalcarlo, vuol dire che anche vinto il nemico è qualcuno, che dopo averne sparso il sangue bisogna placarlo... CESARE PAVESE ri dura poco nei popoli latini. Non si pente di aver fatto del bene agli avversari, si pente invece della diarchia col Re e di essersi circondato di dipendenti più che di collaboratori. Il fascismo gli appare rovinato dallo spirito borghese; la sua via era il corporativismo. E infine l’avvenire: i fascisti del futuro dovranno agire con sentimento, non con risentimento, dice, per agevolare una revisione storica. «Non mi processeranno, perché sanno che da accusato diventerei pubblico accusatore, mi uccideranno e poi diranno che mi sono suicidato, vinto dai rimorsi » (difficile pensare a un suicida che si appende a Piazzale Loreto...).«Andrò dove ildestino mi vorrà perché ho fatto quel che il destino mi dettò. Quelli che mi uccideranno saranno inseguiti dal mio fantasma... I miei figli veri nasceranno dopo». E infine indica come una sibilla un misterioso «punto di fusione», una specie di kairos del popolo italiano, per il quale, dice, «io darei la vita anche ora, spontaneamente». Quelle parole in solitudine, quell'immagine notturna e stellare, quell' ineffabile punto di fusione al quale donare la vita, quel richiamo ai fascisti che verranno dopo, non ancora nati, infiammarono il romanticismo neofascista dei posteri. Ora che anche quello strascico di fascismo è stato sepolto dal tempo e dagli eventi, ora che sono trascorsi settant'anni e anche i diritti d'autore sono scaduti, è tempo di guardare a quella tragedia senza veleni passionali e conati politici. Ma con la distanza siderale di un evento storico legato a un tempo che non è più il nostro. E con la pietas che si addice all'epos di una tragedia. Su quegli eventi, prima di depositarsi la polvere della dimenticanza, aleggia la poesia, il ricordo di quell'aprile atroce, «il più crudele dei mesi», secondo T.S.Eliot. E risale l’immagine dei Cantos, scolpita ancora a caldo da Ezra Pound, «Ben e la Clara a Milano, per i calcagni...». Settant'anni, l’oblio e l’eternità. 25 CULTURA Rieditato «Mercier e Camier» Ritorna Beckett con il viaggio surreale che anticipa Godot __Martedì 28 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Ritorna in libreia, dopo anni. Prima opera scritta da Beckett in francese, Mercier e Camier (Einaudi, pp. 52, euro 18) è senz'altro il suo romanzo più divertente. È la storia di due amici che decidono di lasciare la loro città (una mai nominata ma riconoscibile Dublino). Il progetto del viaggio viene frustrato da continui intoppi, contrattempi, incontri con personaggi strani e inquietanti, perfino un omicidio, e i due, alla fine, decideranno di fare ritorno alle rispettive case senza essere an- dati da nessuna parte, se non al bordello cittadino. Ancora a metà fra il romanzo e il teatro, Mercier e Camier è il punto di svolta nella scrittura di Beckett che, di lì innanzi, da un lato procederà al trittico Molloy, Malone muore, L'innominabile, dall'altro darà vita ad Aspettando Godot. La connotazione, appunto, beckettiana è lampante: «Camier arrivò per primo all'appuntamento. Vale a dire che al suo arrivo Mercier non c'era. In realtà, Mercier l'aveva preceduto di dieci minuti buoni. Fu quindi Mercier, e non Camier, il primo ad arrivare all'appuntamento. Dopo aver aspettato cinque minuti, scrutando le diverse vie d'accesso che poteva imboccare l'amico, Mercier se ne andò a fare un giro che doveva durare un quarto d'ora. Camier a sua volta, non vedendo arrivare Mercier, se ne andò dopo cinque minuti per fare un giretto...». A metà fra romanzo e teatro, Mercier e Camier è punto di svolta delle scrittura di Beckett, che proseguirà, in crescendo con Aspettando Godot. I gialli esotici di H.R.F. Keating Il caso dell’ispettore Ghote ilMontalbanod’India divenuto fenomeno editoriale ::: LUCA ROSSI Il fascismo, l’illusoria rivoluzione dei gerarchi predisposti a tradire Gli infidi Farinacci e Grandi, i partigiani di Dongo, gli Alleati pavidi Due libri di Festorazzi indagano i giorni dell’abbandono del dittatore ::: GIANLUCA VENEZIANI ■■■ A 70 anni esatti dalla morte di Mussolini, per capire perché riuscì ad affermarsi e durare il mito del Duce, perché egli non poté avere emuli e perché la sua storia si concluse con un epilogo tragico, forse non è superfluo conoscere i profili dicoloro che furono isuoi cortigiani, consiglieri e gerarchi, ma anche isuoi traditori. Ecco perché risultano particolarmente interessanti i libri, da poco editi, del giornalista e storico Roberto Festorazzi: Tutti gli uomini di Mussolini (Cairo, pp. 216, euro 14) e Mussolini 1945: l'epilogo (Edibus, pp. 276, euro 22). Nel primo l’autore mette a fuoco le storie dei personaggi vicini al Duce, scattando una fotografia quanto mai puntuale della sua classe dirigente, in cui non mancarono gli uomini fidati, così come gli eretici e i voltagabbana. Tra i fedelissimi, si staglia la figura di Alessandro Pavolini, primo artefice della macchina culturale del regime, poi diligente ministro della Cultura popolare, quindi numero due della Rsi e teorico del ridotto valtellinese, Termopili del fascismo, dove i gerarchi si sarebbero dovuti sacrificare in nome del Duce. Ma un devoto seguace del Capo fu anche Achille Starace che, per la sua totale obbedienza a Mussolini, forse ingiustamente venne descritto come uno stupido. In realtà Starace fu il principale ideatore della rivoluzione simbolica e stilistica del fascismo: dettò l’italianizzazione delle parole stra- niere, si batté per l'introduzione del saluto romano e per la sostituzione del lei col voi. E soprattutto si dimostrò sostenitore innamorato di Mussolini anche nei tempidi disgrazia:morì infattida eroe, gridando «Viva il Duce!» davanti alla sua salma, in piazzale Loreto. Fedele all’idea di rivoluzione fascista più che alla persona del Capo era invece Roberto Farinacci, il ras di Cremona, a lungo considerato l’antiduce e il miglior nemico di Mussolini. Sebbene fosse un ultrà del regime, rimase escluso per un decennio dai ruoli di comando del Gran Consiglio del fascismo; e pur essendosi opposto all'ordine del giorno Grandi che esautorò il Duce, visse da emarginato i 600 giorni della Repubblica sociale. Sorte da epurati cui andarono incontro anche figure come quella diAugusto Turati, segretario nazionale del Pnf, esautorato a causa di presunti scandali sessuali; o quella di Leandro Arpinati, che scontò con il carcere le sue idee ritenute fin troppo liberali. Ma oltreché di gerarchi in odore di eresia, la storia del fascismo fu caratterizzata da esponenti infidi e doppiogiochisti, come Dino Grandi, che fece propria l'arte della dissimulazione, per ascendere al potere,entrare nelle grazie diMussolini e infine eliminarlo politicamente. Una strategia cui aderì, forse ingenuamente, anche Gian Galeazzo Ciano, genero del Capo, divenuto simbolo di un tradimento non solo politico ma anche familiare. Da questi ultimi due profili, risulta chiaro come le abiure e le defezioni che porta- rono alla fine tragica del Duce furono spesso interne all'establishment fascista. Lo dimostra la puntuale ricostruzione che Festorazzi fa in Mussolini 1945: l’epilogo: nei giorni successivi alla Liberazione, molti fascisti, come quelli di Como, rinunciarono a giurare fedeltà estrema al Duce, trattando la resa coi partigiani, o dileguandosi, per pavidità e disillusione. Il tradimento, nota l'autore, fu anche quello dei tedeschi che si erano già accordati per la resa con gli Alleati, a insaputa di Mussolini, e non esitarono a cederlo ai partigiani a Dongo,in cambio della possibilità di superare il confine. Un atteggiamento di pavidità di cui diedero prova anche gli Alleati, che non riuscirono a imporsi sui partigiani del Clnai chiedendo, come avrebbero potuto e dovuto, la consegna di Mussolini vivo. Ma le responsabilità principali, ed è questo l'elemento di maggiore novità del libro, furono quelle del fronte moderato della Resistenza, che accolse le scelte del Partito comunista, e prese insieme ad esso la decisione di fucilare Mussolini. A differenza della vulgata, Festorazzi testimonia come lo stesso generale Raffaele Cadorna, comandante del Corpo volontari della libertà, uomo dell’esercito poi approdato alla DC, sispese perché il Duce fosse giustiziato e non ceduto agli americani, in quanto «processare Mussolini avrebbe significato processare l'intero Paese». A dimostrazione che, prima ancora che da fascisti o da partigiani moderati, da tedeschi o da americani, il Duce fu in primo luogo tradito dagli italiani. le storie che seguono il canovaccio delle trame polizie■■■ In Italia pochi sanno sche,per la descrizione minuchi sia H.R.F. Keating, anche ziosa e «viva» della società inora che Elliot Edizioni ha diana del dopoguerra. L’Inpubblicato La crociata dell’i- dia di Ghote con la sua strutspettore Ghote (pp. 232, eu- tura a maglie strettissime che ro 17.50). limita il ricambio generazioKeating, classe 1926, non è nale e annulla le possibilità di l'ultimo arrivato:membro del- mobilità sociale. Ricchezza la Royal Society of Literature, estrema,povertà estrema.Citfu presidente della Crime Wri- tà caotica, povera, fangosa. ter Association. Una carriera Scorci che Keating riesce a iniziata dall’altra parte della pennellare attorno alla sagobarricata: recensendo i gialli ma goffa e disincantata del degli altri, attività che ha svol- suo ispettore calmo e pacato, to per quindici anni per con- che pure sembra così familiato del quotidiano Times. Fu re: antieroe postmoderno coproprio la decisione di regala- sì lontano dai canoni attuali e re un’ambientazione meno per questo cosìtranquillizzaninglese al suo protagonista te.È una sorta diHercule Poiche spinse Keating, che veni- rot, ma molto meno arguto. va accusato di essere troppo Perché Ghote non è Grissom british,a trasferire il suo prota- di CSI, quando gli si parla di gonista nella ex colonia ingle- arsenico inizia a sudare e se se. Il libro, pubblicato nel dall'altra parte c'è un «tecni1966 è la seconda iterazione co» subito alza le difese: «Qui dell’ispettore Ghanesh Gho- a Bombai non abbiamo molte, ispettore delta esperienza la polizia di delle proceduMumbai quanre in caso di avdo ancora si velenamento chiamava Bomd'arsenico». bai. Laddove un Per farlo Keaesperto della ting ha ricreato scientifica di una Bombai a Las Vegas partire da cartiavrebbe ripetune topografiche to a memoria il e qualche fotonumero atomigrafia, ben prico dell'Arsenima che Wikipeco,la configuradia e Google La copertina del libro zione elettroniMaps sublimasca, l'entalpia di sero l'esotismo in una pratica vaporizzazione e la formula da salotto. Da noi ci era riusci- chimica dell'ossido, l'ispettoto solamente Emilio Salgari re Ghanesh Ghote si limita ad che dalla sua casa di Verona arrossire. immaginava l'isola di MomGhote non è come il protapracen ricreandola attraver- gonista di Dexter: sbianca also le carte nautiche, anche la vista dei cadaveri ed è più sbagliate, secondo il mito tra- controllato dei sospettati che mandato. Keating visitò pedina. Ghote si ritrova coMumbai solo dieci anni dopo stretto a percorrere la trafficail primo romanzo di Ghote, ta Bombai sulle tracce dell’asL'assassinio perfetto, nel sassinio del miliardario ame1974. Allora l'inglese aveva ricano Frank Masters avvelepubblicato sette romanzi co- nato al culmine della sua carstruiti attorno all'ispettore ti- riera filantropica, arrovellanmido senza aver mai messo dosi per non aver letto il mapiede in India. Va detto che la nuale sui veleni e lottando scrittura di Keating è asciutta contro la burocrazia indiana. e precisa, non si dilunga in de- Non importa che Ghote stia scrizioni ambientali e l'esoti- parlando con uno dei ragazzismo non è per lui una sfuma- ni che Masters cercava di totura cromatica, un dettaglio gliere dalla strada, con un adfotografico, d'ambientazio- detto della scientifica o con il ne. «Esotico» per Keating non cuoco di un orfanotrofio: è l'esaltazione di un esotismo Ghote ha in mente solo le masuperficiale ma,come per Sal- ni della moglie Protina che si gari, è profonda conoscenza muovono sulkarhai e il profudella società e della mentalità mo di spezie che si leva dal indiana. Così capita che que- tandoor. Una passione per la sto giallo esotico di un illustre cucina e per il focolare che risconosciuto sia incidental- corda Maigret e il nostrano mente un’opera letteraria e Montalbano, delquale l'ispetche l'intera saga di Ghote ri- tore Ghote è in un certo sensulti interessante, più che per so il cugino indiano. 26 SPETTACOLI __Martedì 28 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ L’IRA DEI FAN Nelle serie televisive è vietato morire Stasera Jovanotti ospite a «Top Dj» Reazioni isteriche per la «dipartita» del dottor Derek di Grey’s Anatomy. L’autrice: «Follia pura» ::: FRANCESCA D’ANGELO ■■■ Va bene, Derek Sheperd è morto: l’amato personaggio di Grey’s Anatomy non è più tra noi ed è stato fatto fuori con l’espediente narrativo più banale al mondo (un incidente stradale). Ora, però, facciamocene una ragione. La sollevazione popolare di queste ore sta infatti diventando più inquietante della drastica scelta della creatrice Shonda Rhimes di sbarazzarsi del protagonista di punta della sua serie:in tutto ilmondo, i fan di Grey’s Anatomy stanno piangendo Derek al pari di un proprio caro. E poco importa se, in fin dei conti, si sta solo parlando di un telefilm e dunque di un personaggio di finzione: l’insurrezione è mondiale. Su Twitter è stato lanciato illuttuoso #RIPDerekSheperd, le minacce di abbandonare la serie si sprecano e di certo alcuni fan si stanno già organizzando per picchettare la casa della Rhimes. La quale ne ha già piene le scatole di questi piagnistei: sempre su Twitter, la nostra ha scritto «Basta con questa pazzia! Ricordatevi che non è la realtà». Difficile darle torto, ma i fan appaiono inconsolabili soprattutto da quando l’interprete di Derek,Patrick Dempsey, ha confermato i loro sospetti: la sua dipartita è stata una scelta unilaterale della Rhimes. I due, evidentemente, erano arrivati ai ferri corti. «È accaduto tutto molto rapidamente. Non ci sono state molte discussioni. E non ero proprio sorpreso. Si è trattato di un “okay, è il momento giusto”. Ma questa è più che altro una questione che riguarda Shonda»,spiega l’attore. D'altronde la sua uscita di scena non si spiegherebbe altrimenti:Dempsey aveva firmato anche per la 12˚ stagione e la storia tra luie Meredith aveva ancora molto da dire.«Credo che sarà davvero scioccante per i fan», aggiunge candidamente l’attore, in realtà ben consapevole che a lasciare di sasso sarà proprio il mo- È Jovanotti l’ospite d’eccezione che affianca i tre giudici Albertino, Stefano Fontana e Lele Sacchi nella quarta puntata di Top Dj, in onda alle 22.45 su Sky Uno HD (canale 108) e in chiaro domani su Cielo (canale 26 DTT). In procinto di partire per Lorenzo negli stadi 2015, Jovanotti ha scelto la trasmissione per rendere omaggio al suo primo lavoro e per la storia che lo lega in particolar modo ad Albertino, a Stefano Fontana e a Pierpa Peroni. Elisa Sednaoui madrina di Venezia L’attrice Elisa Sednaoui sarà la madrina delle serate di apertura e di chiusura della 72a Mostra di Venezia. Farà il suo debutto mercoledì 2 settembre 2015 e il 12 settembre condurrà la cerimonia di chiusura, in occasione della quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali. DECESSI ILLUSTRI Sopra, Patrik Dempsey di «Grey’s Anatomy». A sinistra, Damian Lewis di «Homeland» e Ricky Mempis di «Distretto di polizia» do in cui Derek tira le cuoia. L’incidente è infatti solo la miccia che innesca la sua dipartita: a dargli il colpo di grazia sono dei medici, meno bravi di lui, che sbagliano le cure. Un finale quasi parodistico, come avranno modo di vedere gli italiani il 1 giugno, quando FoxLife trasmetterà la puntata alle ore 21. Tuttavia lo psicodramma nato attorno alla morte di Derek non è un caso isolato: la tv pullula di «decessi mal digeriti». Ha fatto per esempio scalpore l'uscita di scena del protagonista Brody in Homeland: accusato di terrorismo, è morto impiccato, lasciando l’amata Carrie da sola e gravida. Ha inoltre segnato la storia del piccolo schermo la fine del magico trio di Streghe: la protagonista Prue Halliwell, interpretata da Shannen Doherty, muore sacrificandosi per le altre due sorelle. Alla base della sua dipartita c’erano le tensioni con il resto del cast e la produzione. Nelle stagioni seguenti è stata sostituita da Rose McGowan. E che dire del caso di Dallas? Le proteste per la morte di Bobby Ewing sono state tante e tali da costringere la produzione a riesumarlo. Difficile inoltre dimentica- La seconda stagione su Sky Atlantic «The Fall», cinquanta sfumature di serial killer ::: ALESSANDRA MENZANI ■■■ Non capita spesso che la seconda stagione di una serie sia meglio della prima. The Fall è un’eccezione. Un thriller elegante, lento, avvincente, una caccia al serial killer che ha il volto (seducente) del protagonista di Cinquanta sfumature di grigio Jamie Dornan (solo che qui ha la barba). Jamie è Paul Spector, un irlandese che a Belfast ha il vizietto di rapire le donne e ucciderle. Sulle sue orme ritroviamo l’ex eroina di X Files, l’algida e astuta agente di polizia Stella Gibson, interpretata da Gillian Anderson (bravissima). Stasera su Sky Atlantic, in prima serata, riparte quella che è Entertainment Weekly definisce «una serie drammatica elettrizzante, ricca di pathos, tensione erotica e suspense palpabile». Nella seconda stagione la Gibson riesce a tracciare l’identikit di Spector, ma più si avvicina, più lui sembra essere sempre un passo avanti.Finché non commette qualche errore. Sua moglie inizia a capi- re che dietro all’autocontrollo del marito, professionista rispettato e padre amorevole, e dietro al suo viso d’angelo, c’è un lato oscuro. Le sue vittime sono tutte donne molto simili - ragazze sui trent’anni castane, belle e in carriera - e lui segue un copione più o meno sempre uguale. Di notte, come l’American Psycho di Bret Easton Ellis, va a casa loro, le strangola, le lava, le pettina, e le rimette sul letto, seguendo un rituale. Sin dai primi minuti, lo spettatore sa chi è l’omicida. La polizia re l'insurrezione per la decisione di uccidere il personaggio Marissa Cooper di O.c. I fan, inferociti, hanno abbandonato il telefilm che, guarda caso, ha chiuso i battenti proprio l'anno seguente. Recentissimo, invece, l’annuncio dell’uscita dal cast di Vampire Diaries della protagonista Nina Dobrev (la serie è attualmente in onda su Mya di Mediaset Premium ogni giovedì alle 21.15). Ufficialmente, c’è la volontà dell'attrice di percorrere nuove strade professionali. In realtà sulla scelta ha influito la rottura con l’ex fidanzato Ian Somerhalder: pare che la Dobrev si rifiutasse di condividere il set con lui. Non ultimo c’è un caso tutto italiano: la morte di Mauro Belli (Ricky Memphis) in Distretto di polizia diede vita a una vera e propria sollevazione popolare. Allora era il 2006, i social network ancora non esistevano ma i fan hanno ugualmente trovato il modo di farsi sentire, forte e chiaro, da Mediaset. Hanno scritto mail, inviato fax, organizzato forum su internet. Già allora si era scritto: i problemi della vita sono altri. Non per i fan dei telefilm, a quanto pare. Cinque cantanti in chiaroscuro È disponibile in tutte le librerie Lontani dagli occhi - Vita, sorte e miracoli di artisti esemplari (Laurana Editore - 184 pagine - 13 €), il nuovo libro di Enzo Gentile, in cui l’autore ripercorre le vite di cinque artisti uniti da un destino di chiaroscuri: Fred Buscaglione, Piero Ciampi, Sergio Endrigo (di cui a settembre ricorreranno i 10 anni dalla scomparsa), Nino Ferrer ed Herbert Pagani. Il film di Garrone Le foto su «Ciak» Il cinema italiano si presenta a Cannes con tre autori in concorso e un (quasi) esordiente di pregio a Un Certain Regard. Loro sono Nanni Moretti con Mia madre, il premio Oscar Paolo Sorrentino con La giovinezza e Matteo Garrone con Il racconto dei racconti, mentre Roberto Minervini porterà il suo Louisiana (The Other Side). Alcune immagini del film di Garrone sono in edicola con Ciak. Gillian Anderson interpreta la poliziotta a caccia del serial killer di «The Fall» sembra non avere la minima idea di chi è la mano omicida. L’unica che ha capito la sua mente è Stella Gibson, che in alcuni momenti sembra addirittura attratta da Spector (in una scena, si vede che per catturare la sua attenzione usa lo stesso smalto per le unghie che lui ha usato per una delle sue vittime). Dopo The Fall, di cui è prevista una terza stagione,la Anderson tornerà al suo ruolo più celebre, quello della detective nel nuovo ciclo di X Files. 27 SPETTACOLI __Martedì 28 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Complimenti per la trasmissione di FRANCESCO SPECCHIA «#Ioleggoperchè», il senso di Favino per i (buoni) libri ■■■ «Continuo a leggere, sempre, nella speranza ogni volta di non essere deluso...», disse, con la sua voce a grattugia, Andrea Camilleri per una volta senza essere avvolto nella perenne voluta di fumo e d’ideologia. Ecco, per un bibliofago, per chi vive perennemente in ammollo nella carta e nelle storie, per chiunque ami i libri, la frase di Camilleri a #Ioleggoperché (Raitre, giovedì prime time), vale da sola a salvare la tanto criticata maratona per la lettura in tv (700mila spettatori, 2,73%, ma lo sapevo e - per una volta - chissenefrega).Sì, è vero, il programma era, talora, accompagnato a braccetto da un eccelso Pierfrancesco Savino (accorata la sua interpretazione del Pasticciaccio di Gadda, esilarante, alla Walter Chiari, quella di 50 sfumature assieme a Rocco Tanica) verso l’egolatria dei singoli, da Geppi Cucciari a Emis Killa a Paola Capriolo a Carofiglio che, spacciatosi per un piccolo Anatole France, appariva quasi sim- patico. Ma è anche vero che la grazia ha toccato spesso quel palco. Ed è apparsa in uno scrittore a caccia di gabbianelle inondato di luce che neanche Paola Ferrari alla Domenica Sportiva; in un collega giornalista che evocava il dolore del mondo nella morte di un’ala destra; in un cantante folk e raffinatissimo che confessava al leggio: «Per quanto mi ostini a mettermi nei guai non ne avrò mai quanto Zorba, Per quanto il mio erossia potente, non sarò mailiberta- rio come De Sade mai surrealista come Bataille. Per quanto mi ostini a leggere il mondo non avrò il senso critico diPasolini...». Ecco il meticciato letterario: alto e basso mescolati come Prost che canta Mina; e il senso dell’invito alla lettura magari non raccolto, ma, diamine, non importa. Ecco, è vero #Ioleggoperché non aveva un baricentro. Ma non ce n’era bisogno. Si sa che gli omaggi one shot sui libri non hanno mai fatto trasmigrare il pubblico deilettori a quel- lo dei telespettatori e viceversa Non ci voleva, con tutto il rispetto, un collega sul Corriere della Sera che cita Simone Weil a ricordarcelo attizzando una polemica fumè col presidente dell’Associazione Editori Marco Polillo. Su Twitter il programma ribolliva di gioia di vivere, stimolava ognuno dei lettori compulsivi a braccare il proprio ricordo romanzesco, il proprio autore-feticcio. Ecco perché quest’abbraccio ailibriha funzionato come una festa (non ripetibile). Contano i libri, diceva Twain, non gli scrittori, figurarsi noi critici... Solo undicesimo nelle sale IL FILM I BAMBINI SANNO...CHE È UN FLOP Fiasco del film di Veltroni. Che ama il cinema ma non è ricambiato ::: segue dalla prima GIORGIO CARBONE (...) È stato lui (molto prima di Quentin Tarantino) a riabilitare Edwige Fenech ed Enzo Castellari. E fu lui, quando era ministro dello Spettacolo a rovesciare miliardi (di lire ovviamente) provenienti dalla casse di Stato su film che come principale merito avevano quello di esser firmati da registi in quota Pd. Lui ama il cinema, ma non è un amore ricambiato. Ogni volta che il suo nome compare nei credits di un film, il film ha fatto flop. È accaduto per Piano solo (2007) con Kim Rossi Stuart (da un libro di Walter), con La scoperta dell’alba (2012) con Margherita Buy (sempre da un libro), con Quando c’era Berlinguer (2014, prima regia), un santino all’ex segretario che ometteva la maggior ragione per una santificazione,la lotta di Berlinguer all’interno del partito durante gli anni di piombo. È accaduto, nello scorso weekend, con I bambini sanno, seconda regia, 104.000 euro in quattro giorni, circa otto milioni in meno del capolista Avengers. Qualcuno obietterà: era scontato, 38 bambini (i protagonisti del film di Veltroni) non possono battersi alla pari coi Super Eroi. D’accordo, un confronto era inimmaginabile, ma un piazzamento onorevole nella classifica degli incassi era possibile, era auspicabile. Anche perché la pellicola veltroniana non è uscita alla chetichella come accade quasi di regola per ogni documentario. I bambini sanno è programmato a Milano in cinque sale di prima visione (di prima, non sale d’essai). E ha goduto di una pubblicità televisiva che manco gli Avengers. I talk show han fatto a gare per ospitarlo. E Fabio Fazio ha trattato Walter come fosse Walter Veltroni sul set del film «I bambini sanno» che lui firma da regista. La pellicola, nelle sale, non ha superato l’undicesimo posto al box office Mario Monicelli redivivo. Last but not least il neo presidente Mattarella ha voluto dedicare al regista e alla pellicola la sua prima «uscita» cinematografica. Insomma, gli amici di Walter, gli amici degli amici e i compagni di partito ce l’hanno messa tutta. Come ai tempi di Visconti e Pasolini. Solo che Luchino e Pier Paolo viaggiavano con forza propria. Gli appoggi erano spesso superflui. Con Veltroni non bastano. La sua ispirazione è debole, non ha forza filmica. Il mediocre risultato dei due primi film lo si poteva magari imputare ai registi (Benvenuti e Nicchiarelli). Con I bambini sanno è venuta fuori un’opera edificante da proiettare magari nelle scuole, e certo non del tutto inutile (Veltroni certamente ama gli under 10 e riesce a comunicare un po’ di quell’amore al pubblico). Però dai38 piccoli intervistati (di varia età, religione, sesso, ceto sociale) non è che ha cavato rivelazioni sensazionali («I musulmani sono come noi», «I bambini a differenza dei grandi sanno inventare le cose»). Per fare un film vero un film sodo, Veltroni avrebbe dovuto ascoltare il consiglio di un amico regista. Tenersi le interviste in naftalina e poi tra dieci anni andarsi a cercare gli stessi bambini e confrontare le loro aspirazioni del 2015 coi risultati, le disillusioni dell’età adulta. Al cinema l’ultimo concerto di De André Il De André più intimo e commovente che non sia mai stato ascoltato e il suo testamento artistico più toccante. Tutto in un docu-film. Il prossimo 27 e 28 maggio uscirà nei cinema Faber in SardegnaL’ultimo concerto di De André, prezioso omaggio all’arte e alla poesia del grande poeta ligure. Nella prima parte del film si racconta il rapporto stretto ma complesso che legava Fabrizio alla Sardegna, terra che lo ospitò negli ultimi anni e che vide lui e la compagna Dori Ghezzi vittime di un rapimento. «C’è chi ha il mal d’Africa: io ho il mal di Sardegna. Questo è il mio porto, il mio punto d’arrivo. Qui voglio vivere, diventare vecchio», diceva De André che fu sequestrato con Dori Ghezzi a Tempio Pausania nell’agosto del ’79 e rilasciato qualche giorno prima di Natale. Negli spezzoni d’archivio ricordi e testimonianze di Renzo Piano oltre a omaggi musicali del figlio Cristiano, di Morgan, Paolo Fresu, Danilo Rea e Lella Costa. Nella seconda parte del film viene poi riproposto l’ultimo show, nel 1998, un anno prima della sua scomparsa. Registrato al teatro Brancaccio, a Roma, è una rara testimonianza della sua opera. Con lui sul palco, i figli Luvi e Cristiano. LEO.IAN. Nella commedia «Pitch Perfect 2» Una sfida tra band femminili. Anche Obama fa il tifo ::: ANNAMARIA PIACENTINI ■■■ Bella, briosa ed elegante nel suo abito di pizzo blu, Elizabeth Banks, 41 anni, è l’attrice più glam della scena cinematografica. È giunto a Roma insieme al marito Max Henderman, per presentare il film Pitch Perfect 2, in uscita il 28 maggio, dove riprende il ruolo di Gail e per la prima volta veste i panni della regista. Sequel di Voice, la commedia musicale di tre anni fa che ha sbancato al botteghino americano, prosegue la storia mantenendo le stesse protagoniste. Sul grande schermo tornano le scatenate «Barden Bellas». La protagonista Anne Hendrik, con un brano del film originale, ha già avuto 180milioni di visualizzazioni:«Mi interessava lo spirito di squadra e la forza femminile che avevo visto nel primo film», racconta la Banks, «è stato bellissimo riportare sullo schermo il loro canto a cappella accompagnato dalcoraggio e dall’ironia. Ne è venuta fuori una storia di cuore molto divertente, che punta al talento delle donne e alla loro rivincita. Se andrà bene penseremo al terzo film». Al centro del film, una competizione tra vari gruppi musicali per il dominio globale all’ultima hit. Le speranze di una vittoria sono poche, nessun gruppo americano ha mai vinto. Nella prima scena, presenti alla sfida il presidente Obama e consorte. «Abbiamo chiesto di potere inserire i loro volti ripresi ad un’altra manifestazione», sottolinea la regista, «e ci è stato concesso. In fondo so di inviare alle ragazze un messaggio importante: belle o brutte, grasse o magre, se vogliono L’attrice e regista Elizabeth Banks farcela nella vita non devono pensare che la cosa più importante sia l’aspetto fisico o la taglia che indossano ma sapere di avere tutte le possi- bilità per vincere le loro battaglie». Rivedremo la Banks nei panni di Elfie nell’ultimo capitolo della saga Hunger Games. 28 __Martedì 28 aprile 2015__ PALINSESTI __Martedì 28 aprile 2015__ RAI UNO RAI DUE RAI TRE CANALE 5 ITALIA UNO RETE QUATTRO LA 7 6.00 6.30 8.30 Il tocco di un angelo 10.00 Tribune Elettorali a diffusione nazionale “Misto Camera: Partito Democratico Forza Italia Popolo delle Libertà - Movimento 5 Stelle” 10.40 TG2 Insieme “Impariamo a stare al sole” 11.00 I Fatti Vostri. Condotto da Giancarlo Magalli, Adriana Volpe 13.00 TG2 Giorno 13.30 TG2 Costume e Società 13.50 TG2 Medicina 33 “I denti dei bambini” 14.00 Detto fatto. Condotto da Caterina Balivo 16.15 Ghost Whisperer “Un fantasma dal passato” 17.00 Cold Case “La fine del mondo” 17.45 Rai Parlamento Telegiornale 17.55 TG2 Flash L.I.S. 18.00 Rai TG Sport Meteo 2 18.20 TG2 18.50 Blue Bloods “Bugie consentite” 19.40 N.C.I.S. “Le carte di Penelope” 20.30 TG2 - 20.30 21.00 Lol:-) con Réal Bossé 21.10 Made in Sud “Ospite Mario Biondi”. Condotto da Gigi e Ross con la partecipazione di Fatima Trotta ed Elisabetta Gregoraci 0.00 2Next - Economia e Futuro “Lumacamania” 8.00 6.00 7.55 8.00 8.45 7.55 7.40 6.00 6.45 10.00 11.00 11.10 12.00 13.30 14.00 14.05 14.40 16.00 18.50 20.00 20.30 21.15 23.20 0.55 1.30 Il caffè di Raiuno TG1 - Previsioni sulla viabilità CCISS Viaggiare informati Unomattina. Condotto da Francesca Fialdini e Franco Di Mare Storie Vere “Apparizioni e miracoli” TG1 - Che tempo fa A conti fatti “Il pesce di stagione” La prova del cuoco. Condotto da Antonella Clerici TG1 TG1 Economia Torto o ragione? La macchina della verità “La vicenda di Mirko e Valentina”. Condotto da Monica Leofreddi Torto o ragione? Il verdetto finale “Lite per l’eredità”. Condotto da Monica Leofreddi La vita in diretta. Condotto da Marco Liorni e Cristina Parodi L’eredità. Condotto da Carlo Conti TG1 Affari tuoi. Condotto da Flavio Insinna Prima tv Una Grande Famiglia 3 “Quarta puntata”. Con Stefania Sandrelli, Gianni Cavina Porta a Porta “Ospite: il Ministro Maurizio Martina”. Condotto da Bruno Vespa TG1 Notte - Che tempo fa Sottovoce 10.00 11.00 11.55 12.25 12.45 Agorà. Condotto da Gerardo Greco Mi manda Raitre. Condotto da Elsa Di Gati Elisir “Cervicale; Fave e piselli”. Condotto da Michele Mirabella con la partecipazione di Virginie Vassart Meteo 3 - TG3 TG3 Fuori TG Pane quotidiano “Ospite Vera Pegna” Il tempo e la storia TG Regione - Meteo TG3 - Meteo 3 TGR Leonardo TG3 L.I.S TGR Piazza Affari Terra nostra 2 Aspettando Geo Geo TG3 TG Regione - Meteo Blob 13.10 14.00 14.20 14.50 15.00 15.05 15.10 15.55 16.40 19.00 19.30 20.00 20.15 #TreTre3 20.35 Un posto al sole 21.05 Ballarò. 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TGCom - Meteo.it (all’interno) Heroes - Lo sport nel cuore TG5 Notte - Meteo.it Striscia la Notizia - La voce dell’indecenza. Condotto da Ficarra & Picone (Repl.) SATELLITI FILM SPORT 19.10 Il diavolo veste Prada Con Meryl Streep SC1 19.15 Yuppies - I giovani di successo Con Christian De Sica SCC 19.20 Nella mente del serial killer Con Eion Bailey SCH 19.35 Eco Planet - Un pianeta da salvare SCF 21.00 Il pesce innamorato Con Paolo Hendel SCC 21.00 Victor e il segreto della casa del coccodrillo Con Kristo Ferkic SCF 21.00 Frida Con Salma Hayek SCU 21.00 Fuori in 60 secondi Con Robert Duvall SCM 21.00 Emotivi anonimi Con B. Poelvoorde SCP 21.10 I Puffi 2 SCH 21.10 Prima tv A Single Shot Con Sam Rockwell SC1 22.25 Quel che resta di mio marito Con Jessica Lange SCP 22.40 F.B.I. - Due agenti impossibili Con Omar Sy SCC 22.40 Battle of the Year - La vittoria è in ballo Con Josh Holloway SCF 23.00 Il vento del perdono Con Jennifer Lopez SCH 23.05 L’arte di vincere Con Brad Pitt SCU 23.05 Breaking at the Edge Con R. Da Costa SCM 23.10 La gente che sta bene Con Claudio Bisio SC1 0.05 Il Paziente Inglese Con Ralph Fiennes SCP LEGENDA C CN D ES DY Cult Cartoon Network Discovery Chan. HD Eurosport HD Disney Channel 11.00 Biliardo, Snooker Mondiali Quarti di finale (D) ES 14.00 Ciclismo, Giro di Turchia 3a tappa (Diretta) ES 15.30 Biliardo, Snooker Mondiali Quarti di finale (D) ES 20.00 Biliardo, Snooker Mondiali Quarti di finale (D) ES 20.00 Sky Calcio Prepartita (Diretta) SP1 20.45 Calcio, Serie A Udinese Inter (Anticipo 33a giornata) (Diretta) SP1 21.30 History Remix SP3 21.30 Golf on Sky Highlights SP2 22.00 Codice Rosso - Lo Stato del Calcio SP3 22.30 Basket, NBA Playoff 2015 Portland - Memphis (Gara 4) (Replica) SP2 22.30 Highlights Uefa Champions League SP3 22.45 Sky Calcio Postpartita (Diretta) SP1 23.30 Sky Football Night (Diretta) SP1 2.00 Basket, NBA Playoff 2015 (Diretta) SP2 HD 12.05 12.25 13.00 13.25 13.55 14.20 14.25 14.45 15.10 16.35 17.30 18.25 18.30 19.00 19.30 19.55 20.35 21.10 22.05 23.10 1.05 10.45 11.30 12.00 13.00 14.00 15.30 16.35 16.40 18.55 19.30 20.30 21.15 0.20 3.05 3.25 3.45 TELEFILM Rai 4 Rai 5 21.00 N.C.I.S. “Acqua e petrolio” FC 21.00 Prima tv The Royals “Il declino della monarchia” FL 21.00 Girl Meets World DY 21.00 Empire “Il ruggito” F 21.10 Seconda stagione - Prima tv The Fall - Caccia al Serial Killer “Walk the Line” SKA 21.20 I Thunderman NCK 21.25 Binny e il Fantasma DY 21.50 Wolfblood DY 21.55 Prima tv Backstrom “L‚amore è una rosa” FC 21.55 Prima tv The Royals “Salvare le apparenze” FL 21.55 Prima tv Empire “Patto violato” F 22.10 Prima tv The Killing La serie originale “Seconda stagione, prima puntata” SKA 22.20 Violetta DY 22.45 The Royals “Il declino della monarchia” FL 22.50 The Blacklist “The Major” FC 21.10 The Order (Azione, 2001) con Jean-Claude Van Damme. Regia di Sheldon Lettich. 22.40 Mainstream 23.05 Chocolate (Azione, 2008) con JeeJa Yanin. Regia di Prachya Pinkaew. 21.15 La macchia umana (Thriller, 2003) con Anthony Hopkins. Regia di Robert Benton. 23.05 David Letterman Show DOCUMENTARI RAGAZZI 19.30 19.30 19.40 19.55 20.05 20.20 20.45 21.10 Adventure Time CN Henry Danger NCK I Simpson F Adventure Time CN I Simpson F Adventure Time CN Regular Show CN Over the garden Wall CN 21.35 Lo straordinario mondo di Gumball CN 21.45 Due fantagenitori NCK Canale disponibile anche in alta definizione NGC SC1 SCC SCF SCH 10.15 8.45 9.40 Miami Vice “Trittico” con Don Johnson Cuore Ribelle Carabinieri 4 “Toccare il fondo” con Ettore Bassi Ricette all’italiana TG4 - Meteo.it Un detective in corsia “Morti contagiose” con Dick Van Dyke La signora in giallo “Esplosioni al Nord” con Angela Lansbury Lo sportello di Forum. Condotto da Barbara Palombelli Hamburg Distretto 21 “La fortuna smarrita” con Sanna Englund Ieri e oggi in tv La donna del West (Western, 1968) con Peter Graves, George Kennedy, Doris Day. Regia di Andrew V. McLaglen. TGCom - Meteo.it (all’interno) TG4 - Meteo.it Tempesta d’amore Dalla vostra parte. Condotto da Paolo Del Debbio La strada dei miracoli “Terza pu untata - Vicka Ivaankovic e i segreti di Medjugorje”. Condotto da Safiria Leccese Maurizio Costanzo Show (Repl.) TG4 Night News Mediashopping Modamania. Condotto da Jo Squillo 7.00 7.30 7.50 7.55 9.45 11.00 13.30 14.00 15.10 17.00 18.00 20.00 20.35 21.10 0.00 0.15 0.55 2.05 CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE 20.55 Gli Indistruttibili NGC 21.00 Fast N’Loud D 21.00 Museum Men Gli artigiani della storia THC 21.10 Prima tv Tutte per uno The Bachelor SKU 21.55 Come è Fatto: Supercar ” D 21.55 I maghi del garage NGC 22.00 Prima tv A caccia di tesori THC F Fox HD FC-FL Fox Crime HD Fox Life SKA Sky Atlantic MGM Metro Goldwyn Mayer NCK Nickelodeon 8.25 Sailor Moon e il Cristallo del Cuore Smallville “Oltre la materia” “Riaffiora il passsato” The O.C. “Il guerriero della strada” “Viaggi” Cotto e mangiato - Il menù del giorno Studio Aperto Meteo.it Sport Mediaset Sport Mediaset Extra I Simpson Speciale Karaoke I Simpson Prima tv Mediaset The Big Bang Theory “La ricorrenza del tutto può accadere” Merlin “L’ascesa di Artù - seconda parte” The Vampire Diaries “Le tue foto” con Nina Dobrev Dr. House - Medical Division “Dannato” con Hugh Laurie Speciale Karaoke Studio Aperto Meteo.it Fattore Umano Notorius Karaoke C.S.I. Miami “Tripla minaccia” con David Caruso Prima tv Flash “Il mago del tempo” con Grant Gustin Prima tv Mediaset Arrow “Nanda Parbat” con Stephen Amell Le Iene La Casa degli Assi Daily National Geo.HD Cinema 1 HD Cinema Comedy HD Cinema Family HD Cinema Hits HD SCM Cinema Max HD SCP Cinema Passion HD SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD SKU Sky Uno THC The History Channel Rai Storia 20.50 21.35 22.30 23.00 Il tempo e la storia Italiani La Grande Storia Res Tore Rai Movie 21.15 Tutto su mia madre (Drammatico, 1999) con Patxi Freytez. Regia di Pedro Almodóvar. 23.00 L’uomo delle stelle (Dram., 1995) con Sergio Castellitto. Regia di G. Tornatore. Cielo 21.10 Prima tv Cielo Masterchef Usa “The Restaurant Takeover” “An Offal-ly Big Surprise” 23.15 Italia’s Got Talent 2015 “Audizioni. 6a parte” Iris 21.00 Los amigos (Western, 1972) con Franco Nero. Regia di Paolo Cavara. 22.50 Uomini d’amianto contro l’inferno (Avventura, 1969) con John Wayne, Bruce Cabot, Vera Miles. Regia di Andrew V. McLaglen. 29 TGLa7 Morning News - Meteo Oroscopo Informazione Omnibus Rassegna Stampa TG La7 Omnibus meteo Omnibus Coffee Break. Condotto da Tiziana Panella L’aria che tira. Condotto da Myrta Merlino TG La7 TG La7 Cronache. Condotto da Bianca Caterina Bizzarri La libreria del mistero “Premonizioni” con Kellie Martin Amare per sempre Il Commissario Cordier “Intrigo a mezzanotte” con Pierre Mondy TG La7 Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber Di Martedì. Condotto da Giovanni Floris (Diretta) TG La7 Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber (Repl.) Coffee Break. Condotto da Tiziana Panella (Repl.) L’aria che tira. Condotto da Myrta Merlino (Repl.) CLASS TV Class Cnbc (Canale 507 di Sky) 18.00 Report Il TG della Finanza 19.10 I Vostri Soldi 21.05 Missione Risparmio 22.00 Linea Mercati Notte 22.30 Italia Oggi TG Class Horse (Canale 221 di Sky) 17.55 Special Class: CVI Portogruaro 2015 20.50 Longines GCT 2015 0.10 Class Horse TG 0.25 Global Horse News Class TV Moda (Canale 180 di Sky) 18.00 20.00 21.00 22.30 Ladies Breakout Milano Models Hair Secret CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE Joi Action Mya 19.35 Chuck “Chuck vs la seduzione” “Chuck vs il microchip” 21.15 The Big Bang Theory “L’insufficienza del primo lancio” “La riverberazione della sveltina” con Johnny Galecki 22.05 Aiutami Hope! “Madre in affitto” con Lucas Neff 19.40 Supernatural “Un martedì infernale” 20.25 Nikita “2.0” 21.15 The Last Ship “Fase sei” “Benvenuti a Guantanamo” con Eric Dane 22.55 Grimm “Tribunale” “Nessuno crede ai fantasmi” con David Giuntoli 0.35 Gotham 19.30 Gossip Girl “Bass-tardi senza gloria” “L’insostenible leggerezza di Blair” con Blake Lively 21.15 Pretty Little Liars “La melodia persiste” “Sono una brava ragazza, davvero” con Lucy Hale 22.55 Parenthood “Las Vegas” con Peter Krause Premium Cinema Studio Universal Premium Calcio 21.15 The Words (Drammatico, 2012) con Bradley Cooper, Zoe Saldana, Olivia Wilde. Regia di Brian Klugman, Lee Sternthal. 23.00 Frozen (Drammatico, 2010) con Emma Bell, Shawn Ashmore, Kevin Zegers. Regia di Adam Green. 21.25 Donnie Brasco (Drammatico, 1997) con Al Pacino, Johnny Depp, Michael Madsen. Regia di Mike Newell. 23.45 Push (Drammatico, 2009) con Colin Ford, Joel Gretsch, Djimon Hounsou. Regia di Paul McGuigan. 18.30 19.00 19.30 20.00 20.25 20.45 Premium Sport Premium Sport Premium Sport Serie A Live Serie A Live Calcio, Serie A 2014/2015 Udinese Inter (Anticipo 33a giornata) (Diretta) 22.40 Serie A Live Stagione finita per Eder e Perotti Foti: «Reggina venduta agli australiani» Nba, Gigi Datome saluta i Boston Celtics Brutta tegola sulle genovesi. La Samp (e ct Conte) perde Eder fino al termine della stagione: rottura del collaterale del ginocchio sinistro durante il match di Napoli. Campionato finito pure per Perotti (Genoa): lesione alla coscia sinistra. Il presidente della Reggina, Lillo Foti, ha ceduto il 51% della società calcistica per 2,5 milioni a una cordata di imprenditori australiani di origine calabrese. «L’obiettivo - come dichiarato da Foti - è di riportare la squadra come minimo in B». All’indomani della fine della sua breve parentesi con i Celtics, Gigi Datome traccia un bilancio dei due anni in Nba: «Ho dimostrato di poter giocare a questi livelli: ora vaglierò ogni proposta e farò il meglio per la mia carriera». Oggi le decisioni sul Derby della Mole LabombacartaesplodeinProcura Caos sull’ordigno scoppiato nella curva del Toro: per il pm lo stavano fabbricando gli stessi tifosi granata, la polizia accusa gli ultrà della Juve. E il giudice rimanda le sanzioni: ipotesi di squalifica dello Stadium ::: Commento Siamo degli incivili e il modello inglese rimane un’utopia ::: segue dalla prima TOMMASO LORENZINI (...) Solite chiacchiere in mezzo a promesse di mano pesante mai mantenute, condite dal caos sulla bomba carta del derby: il pm accusa i tifosi granata, la Polizia i bianconeri e il giudice Tosel rimane in mezzo, scoprendo che nel calcio tutti mettono becco, tutti indagano, tutti possono prendersi la ribalta. Un cortocircuito: a che pro? Di certo, restano i dati sui Daspo, 5.069 in vigore, di cui 1.742 adottati in questa stagione, ma i fatti dicono che da soli non bastano. Gli stadi comunali rimangono dei colabrodo dove può entrare di tutto, anche con l’aiuto dei conniventi steward (uno in servizio a Torino è stato indagato per aver fatto passare un ultrà probabilmente “daspato”), figure mutuate (male) da quel calcio inglese che idolatriamo ma che non ci decidiamo mai a imitare. Per la licenza di steward (che ha potere di espellere i tifosi indisciplinati), da rinnovare ogni tre anni, in Premier serve un corso e c’è un esame severo da superare; da noi con circa 180 euro ti paghi 22 ore di lezioni e sei a posto. Quanto siamo lontani. Eppure, dietro il mito british di calcio perfetto (ma nell’ultimo anno Oltremanica hanno arrestato 2000 “tifosi”), non ci sono solo repressione,celle negliimpianti, espulsioni a vita dagli stadi e poliziotti di club interni alle società che hanno reciso i legami spesso fondati sul ricatto con il tifo organizzato e risolto gran parte del problema hooligans. Oltre a questo c’è stato un avanzamento sociale, di convivenza.Negli stadi inglesi c’è l’obbligo di stare seduti per non impallare la vista di chi siede davanti. Se uno si alza e non accetta la regola viene spedito fuori: noi siamo pronti a tutto questo? ::: DANIELE DELL’ORCO ■■■ Il boato della bomba carta esplosa nella curva Primavera dei tifosi del Torino durante il derby con la Juventus stordisce anche le istituzioni. Le versioni dei fatti fornite da Polizia e Procura federale, infatti, si contraddicono. Ecco i fatti: in un primo momento, al termine della partita, la Digos attribuisce la responsabilità dell’atto aitifosi della Juventus che dal settore ospiti del Comunale di Torino hanno lanciato l’ordigno tra i vicini tifosi granata. L’esplosione provoca il ferimento di 11 supporters assistitiin ospedale per traumi alle orecchie e alcune bruciature. La Procura di Torino però apre un’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Padalino, che nella mattinata di ieri elabora una seconda tesi, che «scagiona» i tifosi bianconeri: l’ordigno sarebbe esploso perché caduto dalle mani di un ultrà che lo stava confezionando nella stessa curva granata. «Fuoco amico», in sostanza. Alla luce delle due ipotesi contrastanti il giudice sportivo della serie A, Gianpaolo Tosel, a cui spetta il compito di emettere una sanzione esemplare, decide di temporeggiare. Se fossero stati gli ultrà juventini i responsabili, riceverebbero di certo diversi turni di chiusura della curva dello Juventus Stadium, o addirittura la chiusura di tutto l’impianto, alla vigilia dello Juve-Fiorentina che può valere lo scudetto. Tosel allora rinvia la decisione e chiede un supplemento diindagine alla procura federale. Alla luce della «pista granata», la Digos visiona altri filmati delle telecamere dell’ Olimpico e smentisce categoricamente la tesi della procura, confermando che la bomba è stata lanciata dagli juventini. A supporto di questa versione c’è un video fatto circolare nel pomeriggio di ieri dove si vede chiaramente un oggetto piovere dal settore ospiti alla curva Primavera, appena qualche secondo prima dell’esplosione. Ilgiallo verrà risolto in giornata ma resta il limite burocratico e istituzionale evidenziato da questo mistero. Il problema a monte, poi, resta il medesimo: si fa un gran parlare di tolleranza zero contro la violenza negli stadi, ma da qualche mese gli episodi negativi si moltiplicano e le sanzioni non producono effetti. Una situazione disarmante, come traspare dalle parole del presidente del Coni Malagò: «Sono stanco. Le sanzioni del giudice sportivo non sono sufficienti a far cambiare l’atteggiamento di alcuni signori. Dobbiamo assolutamente andare in linea con le disposizioni legislative assunte dal governo Thatcher contro gli hooligans. Servono sanzioni fuori dall’ordinario». Il numero uno della Lega, Maurizio Beretta propone di«individuare i singoliresponsabili e sanzionarli in maniera pesante sia sul piano sportivo, con Daspo anche a vita, sia sul piano strettamente penale. In questi casi la responsabilità oggettiva non funziona». E proprio il Daspo colpirà tutti e 15 i soggetti che, tra arresti e denunce, sono stati individuati domenica. Ma a proposito del come sia possibile che una bomba carta possa entrare negli stadi senza controlli, il ministro dell’Interno Alfano si difende: «Abbiamo fatto tanto ma non possiamo fare tutto, anche le società devono fare la loro parte.Nessuno sisottragga alle proprie responsabilità». Ilpresidente della Figc Carlo Tavecchio ha così chiesto un incontro urgente ad Alfano proprio per cercare di capire, attraverso un nuovo protocollo diintesa,cosa proporre di nuovo o come applicare l’esistente in modo efficace: «Lo stato italiano deve proteggere il calcio dai violenti». Parole che vengono pronunciate ormai da mezzo secolo. La provocazione: «Ammazzo te e la tua famiglia» Denis, cinque turni per il pugno a Tonelli L’Atalanta lo difende: «Ha seguito il Papa» ::: MATTEO SPAZIANTE ■■■ Costa cinque giornate di squalifica a Ger- man Denis il pugno rifilato a Lorenzo Tonelli dopo la sfida tra Atalanta e Empoli di domenica. L’attaccante bergamasco rientrerà in campo solo all’ultima giornata di campionato, quando i nerazzurri ospiteranno in casa il Milan. Non è finita qui, visto che il giudice sportivo ha fermato per un turno anche il difensore toscano per una frase gravemente intimidatoria, quella che poi ha scatenato Denis: «Ti ammazzo a te e alla tua famiglia», queste le parole utilizzate da Tonelli al termine della gara e riportate dalla procura federale. Da lì, come ricostruisce lo stesso giudice sportivo, «Denis,insieme ad un compagno di squadra, si portava all’ingresso dello spogliatoio empolese e,non appena il Tonelli si avvicinava, lo colpiva con un violento pugno al volto, con conseguenze lesive».Un gesto grave,per ilquale Denis ha provato a giustificarsi su Instagram, dove ha pubblicato una foto di famiglia aggiungendo di essere stato minacciato davanti al proprio figlio (che fa il raccattapalle per l’Atalanta). E in dife- sa dell’attaccante si è schierato ancora il ds nerazzurro Pierpaolo Marino: «Non è che si voglia giustificare nulla, il gesto di Denis è deprecabile e assolutamente non costituisce un esempio, ma c’è stata una provocazione a monte, cioè le minacce di morte che Tonelli ha fatto al nostro centravanti - le sue parole ai microfoni di Radio Anch’io Sport su RadioUno -. Anche il Papa lo ha detto, se uno offende mia madre gli do un cazzotto». Non sono dello stesso avviso in casa Empoli, che ha risposto a “colpi” di foto, pubblicando su Facebook il volto di Tonellilievemente segnato. L’agente del calciatore ha già chiesto «autorizzazione alla Figc per procedere legalmente contro Denis», mentre il presidente dei toscani ha rinunciato alla denuncia, aggiungendo però che «non si può accettare né giustificare il gesto solo perché gli hanno offeso la famiglia. È assurdo che accadano cose del genere. Certi modelli vanno combattuti». Dal suo profilo Facebook, Tonelli ha replicato: «Non ho minacciato nessuno tanto meno un calciatore/padre con un bambino accanto. Denis è un vigliacco. In conferenza stampa dirò esattamente cosa è successo». 31 SPORT Calcioscommesse Ilievski si consegna: il capo degli Zingari fa tremare il calcio PAURA E FERITI IN TRIBUNA Nella foto grande [Ansa], gli attimi dopo lo scoppio della bomba carta fra i tifosi del Toro durante il derby. A sinistra, un fotogramma con il lancio del presunto ordigno __Martedì 28 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ■■■ Dopo il terremoto iniziato nel luglio del 2011, il ciclone le partite. In caso di riuscita del piano i giocatori incassavano cifre tra 200mila e 50mila euro. «È il capo. Lui sa tutto», sono le parole che Almir Gegic, braccio destro di Ilievski, ha pronunciato in Procura dopo essersi costituito nel novembre 2012. Lo Zingaro infatti ha in mano tutti i segreti del calcio italiano e torna in Italia per raccontarli. Oggi ci sarà l’interrogatorio di garanzia con il gip, Guido Salvini. Nei prossimi giorni lo aspetta il procuratore Roberto Di Martino e i poliziotti del Servizio centrale operativo e della mobile di Cremona che cercheranno di far luce sui rapporti con alcuni calciatori (molti ancora in attività). Un grande vaso di Pandora potrebbe essere scoperchiato. calcioscommesse potrebbe tornare ad abbattersi sul mondo del pallone. Hristiyan Ilievski (Ansa), lo Zingaro, il super latitante dell’inchiesta condotta dal procuratore federare Stefano Palazzi, ha deciso di consegnarsi alle autorità italiane dopo tre anni. La polizia lo ha preso in custodia all’aeroporto di Orio al Serio, dove è atterrato con un volo proveniente dal Montenegro.Da lì è stato trasferito al carcere di Cremona. Ilievskiè ritenuto il deus ex machina dell’organizzazione con base (e denaro) a Singapore, quello che creava i «contatti» con i calciatori da corrompere e costringere, con le buone e con le cattive, a truccare FUTURO MILAN I faziosi travestiti da scrittori Berlusconi «congela» Mr. Bee che godono per la Signora ko e aspetta la mossa dei cinesi ::: ::: LUCIANO MOGGI Silvio sposta ad oggi l’incontro con il thailandese, che ripiega sullo shopping Sì per il nuovo stadio in Fiera, intanto il cda ratificherà il buco da 92 milioni ::: FRANCESCO PERUGINI ■■■ Sì, no, forse. Non è Silvio Berlu- PRIMA E DOPO Lorenzo Tonelli, 25 anni [LaP]. L’Empoli ha pubblicato su Facebook la foto (in basso) del difensore dopo i pugni ricevuti da Denis IlpallonediLuciano sconi che sfoglia la margherita delle offerte,bensì ilriassunto della giornata del Milan. Ed è proprio il «forse» l’aspetto più importante perché è ciò che riguarda ildestino della società.Bee Taechaubol è atterrato a Milano domenica pomeriggio atteso dalle telecamere, ieri si è fatto un giro di shopping per le vie del centro e si è concesso pure all’obiettivo dei fotografi. Ma ad Arcore, dove tutto il popolo rossonero lo attende virtualmente, non è passato. Nel giorno solitamente riservato agli affari personali, il lunedì (ricordate le cene con Inzaghi di un’estate fa?), Silvio Berlusconi non ha ricevuto il broker thailandese. Che pure a Malpensa aveva parlato chiaro: «Voglio solo il Milan, per il Diavolo ho rifiutato le proposte di acquistare tre club inglesi Watford, Southampton e Sheffield».Non proprio formazioni di primo piano, ben lontane come prezzo dalla valutazione del Milan. La partita si gioca tutta lì:750 milioni, debiti compresi, la proposta sul piatto della cordata diMr.Bee; un miliardo la richiesta del patron. In mezzo ci sarebbe l’offerta concorrente, quella di Richard Lee: un centinaio di milioni in più e un ingresso più lento in società. Sullo sfondo restano invece le mosse del primo ministro cinese Xi Jinping che sembra sostenere un po’ tutte le cordate, deciso a portare il know how rossonero al servizio del calcio di Pechino. Di certo le carte verranno scoperte presto, entro il 30 aprile, quando scadrà il diritto di prelazione di Bee. Forse già oggi il thailandese verrà accolto ad Arcore,ma dipenderà dagli impegni del Cavaliere. Che attende un segnale decisivo dalla cordata cinese, già avanti nelle sue preferenze. L’unico appuntamento sicuro della giornata per il mondo rossonero è ilCda delle 16 a Casa Milan: 92 milioni di rosso è l’argomento del giorno, forse il vero motivo alla base dell’accelerata nelle trattative per la cessione del club, da tempo annunciata ma mai davvero perseguita fino in fondo da Berlusconi. Se non altro si potrà festeggiare il primo (mezzo) sì della Fondazione Fiera al progetto delnuovo stadio, l’unica buona notizia della giornata. Si parte in pole ma servirà un approfondimento della fattibilità ambientale, mentre i due IL DIAVOLO CHE VERRÀ Il magnate thailandese Bee Taechaubol passeggia con la moglie sotto la pioggia nelle vie del centro di Milano [Ansa]. A lato, il rendering del futuro stadio del Milan progetti concorrenti ancora in lizza dovranno dimostrare la fattibilità economica: la decisione finale arriverà entro sei settimane, a dicembre l’ok definitivo dell’amministrazione locale. Intanto domani si torna in campo e Filippo Inzaghiha scelto di chiudersi anch’egli in ritiro con il silenzio stampa prima del Genoa. La clausura rossonera durerà fino a che servirà, soprattutto dopo la lite sul pullman tra l’allenatore e i giocatori (in particolare De Jong). Non basta però a calmare la tifoseria, che ribadirà a San Siro il suo no alla situazione attuale con una clamorosa contestazione all’interno dello stadio. Anticipo della 33ª giornata di serie A (20.45) Inter a Udine per l’Euro-sogno ■■■ «Il giudizio sulla stagione è ancora negativo, ma la squadra ha iniziato a essere squadra». Il tecnico dell’Inter Roberto Mancini frena gli entusiasmi dopo la vittoria sulla Roma e guarda all’impegno di stasera (20.45) in casa dell’Udinese: «Non è una partita scontata. Per l’Europa dobbiamo fare grandi prestazioni sperando che quelle davanti cedano terreno». Squalificati Ranocchia e Juan Jesus, in difesa spazio a Vidic e Felipe, con Santon e D’Ambrosio sulle fasce. Sulla trequarti probabile conferma per Hernanes davanti a Gnoukouri, con Shaqiri di nuovo in panchina. Il grande ex Stramaccioni non fa sconti: «È una partita speciale. Voglio dar loro un dispiacere». Nel suo 4-3-1-2 potrebbe trovare spazio Bubnjic al posto di Domizzi, con Kone sulla trequarti. In avanti Thereau e Di Natale. Programma della 33ª giornata di Serie A: oggi Udinese-Inter; domani (20.45) Milan-Genoa, Juventus-Fiorentina, Chievo-Cagliari, Cesena-Atalanta, Palermo-Torino, Sampdoria-Verona, Lazio-Parma, Sassuolo-Roma; giovedì (20.45) Empoli-Napoli. Classifica: Juventus 73, Lazio 59, Roma 58, Napoli 56, Sampdoria 50, Fiorentina 49, Genoa e Torino 47, Inter 45, Milan 43, Palermo 41, Verona 39, Udinese 38, Chievo 37, Sassuolo 36, Empoli 35, Atalanta 31, Cagliari 24, Cesena 23, Parma (-7) 16. ■■■ Capita spesso di ripensare alle cose belle, tra queste anche le soddisfazioni calcistiche, e sicuramente non troverà spazio quanto accaduto domenica, al derby di Torino e sul “ring” nel dopo Atalanta-Empoli. Episodi nauseanti, come le solite chiacchiere degli opinionisti. Si sa che il calcio genera odio e amore, si sa che tra i veri tifosi (bravi) trovano spazio anche gliesagitati, ma non bisogna solo fomentare odio e poi lamentarsi per quel che accade: bisogna impedire a chicchessia, si chiami anche G.P. Ormezzano, di scrivere le “vaccate” che a lui, grande scrittore, escono spesso quando indossa le vesti diultrà granata qual è. E ieri ne ha data una dimostrazione. Commette un grave errore anche chi dà spazio a simili esternazioni che provengono dal cuore di un tifoso vero (e non sono certamente indirizzate a fomentare disordini, ma possono procurarli) per poi leggere editoriali che ammoniscono di fermare «gli idioti perché altrimenti resteranno solo loro allo stadio». Belle parole, peccato che il giorno prima qualcuno abbia scritto sullo stesso giornale che «la Juve ruba»... Sono ormai tanti anni che assistiamo attoniti a certi avvenimenti sempre seguiti da buoni propositi poi disattesi, e la domanda rimane: come fermare la violenza negli stadi? Non è facile rispondere, ci vuole allora coraggio e andare da chi è riuscito a sconfiggere gli hooligans nel Regno Unito: ora il pubblico assiste alle partite da bordocampo, senza recinzioni e tutto grazie a una donna, l’allora Primo Ministro Margaret Thatcher. Si informi e si unifomi il nostro ministro Alfano: il tentativo di parlare alle coscienze dei violenti non serve più, occorre la forza. La nostra Federazione deve dal canto suo saper liberare le società dal ricatto ultrà - basta un biglietto gratis in meno e scoppia un petardo in campo e sono multe salate -,sostenere perciò che sono vietati i rapporti con i tifosi è solo un modo di dire. Cominci la Figc a non multare, sarà l’inizio che darà la forza necessaria ai club per scrollarsi veramente di dosso i violenti. Le società devono naturalmente fare la loro parte, intensificare la vigilanza, perché se entrano le bombe carta negli stadi è solo colpa loro. Poi il calcio giocato. Il 25 aprile, giorno della Liberazione, è stato intrappolato il Milan, sconfitto a Udine e relegato in ritiro punitivo come se fosse lì l’ispirazione per giocare meglio. Non ci è dato sapere se sia stato mandato in castigo pure il colpevole di tanto misfatto, visto che il Milan da tempo non azzecca più buone mosse di mercato, il debito gestionale aumenta mentre diminuiscono le soddisfazioni. Inzaghi contro la squadra («indegni di questa maglia»), la squadra contro Inzaghi («non ci sai utilizzare»): chi salverà il Milan? Per molti italiani (contenti loro...) la vera Liberazione è stata però domenica, col ko dell’odiata Juve con il Toro. Ma, vista la classifica, la Signora può anche permettersi qualche stop. Si rifà viva l’Inter, meritato 2-1 sulla Roma (meglio quando Totti è uscito), strameritato il 4-2 del Napoli sulla Samp: avevamo scritto che in caso di successo avrebbe guadagnato punti sulle romane (la Lazio pareggia ma allunga sulla Roma) e così è stato: lotterà per il 2˚ posto fino alla fine. Il rigenerato Cagliari, invece, coglie con autorità un’insperata vittoria in casa Fiorentina. Forse Zeman aveva ragione, la squadra non lo “capiva”... 32 __Martedì 28 aprile 2015__ DISAGI DA COMO A VARESE Blackout e corse in ritardo Treni dei pendolari nel caos servizio a pagina 34 GUGLIELMO MIANI I NUMERI DI IERI ::: 23 Borseggi ::: 7 Scippi ::: 18 Rapine ::: 19 Truffe «Montenapoleone si fa bella per i turisti dell’Esposizione» ::: 25 Furti in appartamenti e negozi ::: 4 Furti di autovetture ::: 8 Furti a bordo di autovetture ::: 12 Arresti Servizio a pagina 39 Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640 ::: Vandalismi Serveunapenaesemplare perlosfregiodeigraffitari allanuovaDarsena Primo sì della Fondazione Fiera al Diavolo Barricate anti-stadio al Portello «Fermeremo il piano del Milan» Iresidenti:«Raccolte 3mila firmecontro ilprogetto,dovranno passare sulnostro cadavere». Dubbianche nelPd LE NUOVE ISOLE PEDONALI ARANCIONI. FORZA ITALIA: FOLLIA Auto addio dal Lazzaretto a corso Vercelli La Darsena imbrattata [Ftg] ::: TIZIANA LAPELOSA ■■■ Neanche il tempo di inaugurarla che già i graffitari si erano messi all’opera per lasciare il segno. E che segno. Di quelliche aglioggi dei passantisono davvero disgustosi, una violenza al buon gusto in una città che sul gusto - dal design alla moda - ha investito davvero tutto. «Tiburòn», hanno scritto, termine spagnolo che vuol dire squalo e che ricorda anche un ballo. E chissà se hanno ballato gli “squali” nel lasciare questo pessimo ricordo sul muro della Darsena inaugurata domenica scorsa. Di certo avranno ragionato sul colore da scegliere per il loro atto vandalico: un verde che fa pendant con i rami di edera di qualche tonalità più scura, che inizia ad arrampicarsi alla parete della Darsena, rinata dopo 30 anni e tanto attesa dalla città, al punto che in 70mila non hanno voluto perdere il taglio del nastro di quello che da tutti viene considerato un vero e proprio regalo a Milano alla vigilia di Expo. Ma a loro, i graffittari, quelli che usano le bombolette spray non per creare un’opera d’arte (e ce ne sono di commoventi) ma soltanto per il gusto di imbrattare, che se ne sbattono di venti milioni spesi per riportare in vita una parte di città abbandonata, di valorizzare un luogo e di custodirne la storia, cosa importa? Nulla, a quanto pare. Anzi, il loro intento doveva essere quello di lasciare il marchio visto che la scritta è apparsa appena prima dell’inaugurazione. «Un gesto di offesa nei confronti dei milanesi», l’ha definito Carmela Rozza, assessore ai Lavori pubblici e Arredo urbano, sottolineando che è già stata chiesta la rimozione della scritta. (...) ■■■ La guerra al nuovo stadio del Milan parte dopo il primo via libera della Fondazione Fiera. «Chi vorrebbe uno stadio sotto casa?». La presidente del comitato No stadio, Alda Damiani, è fuori di sé. «Non è un Paese normale - dice - ne stanno facendo solo una questione di soldi e di accordi tra potenti? Inter e Milan, con la complicità del Comune e dell’assessore all’Urbanistica, si spartiscono la città». MICHELA RAVALICO a pagina 35 OGGI SCIOPERO Da domani la M5 sbarca a San Siro ■■■ Da domani la linea metropolitana 5 presenterà 5 nuove fermate: Domodossola, Lotto, Segesta, San Siro Ippodromo e San Siro Stadio. Domani però la Lilla aprirà al pubblico, ma con un orario limitato, con corse fino alle ore 18. MARIANNA BAROLI a pagina 35 ■■■ Non bastava la passione per le piste ciclabili. Dopo l’Area C, le Ztl e le zone 30, l’ultima crociata del Comune diMilano contro le quattro ruote si combatte con tre nuovi itinerari pedonali per promuovere la «pedonalità privilegiata». Il progetto prevede la creazione di un itinerario da corso Buenos Aires a corso Vercelli, di un altro dalla Darsena a Porta Garibaldi e di un terzo lungo la Cerchia dei Navigli. Assemblea degli antagonisti nel parco: «Pronti al boicottaggio» Primi No Expo accampati a Trenno PER L’ESPOSIZIONE I 50 vigili di rinforzo saranno pronti ad agosto DINO BONDAVALLI a pagina 34 segue a pagina 37 a pagina 34 ■■■ Le cinque giornate di Milano sembrano essere iniziate prima di quanto annunciato. Da ieri infatti un folto numero di No Expo, No tav e No Global si sono riuniti al parco di Trenno, a due passi da una delle porte di ingresso del sito espositivo di Expo 2015. La promessa, nei giorni scorsi, era di dar vita a un evento che aprisse gli occhi a tutti coloro che in «Expo vedono ancora un’opportunità». Visite multimediali alla Sala delle Asse Le meraviglie di Leonardo proiettate sul Castello ::: CLAUDIA OSMETTI la sala è accessibile grazie a un parziale allestimento e ai ponteggi. Le scoperte dei me■■■ Lavori sospesi causa Expo, si scorsi sono sotto gli occhi dei visima la Sala delle Asse è aperta alpubtatori, grazie ad una video-installablico. Da oggi all’interno del Castelzione in alta definizione di 20 minulo Sforzesco è possibile visitare queti che illustra come si è operato, la sta leonardesca stanza dove il genio sstoria e le modalità tecnico scientifidi Da Vinci lavorò: un capolavoro che utilizzate per ilrestauro dell’opeancora da scoprire tanto che alcura. «Avevamo 2 strade davanti a ne porzioni pittoriche delle pareti Una delle opere proiettate noi», ha detto l’assessore alla Cultusono state portate alla luce grazie al ra Filippo DelCorno:«o chiudere corestauro che da circa 2 anni interessa l’opera. Così me si fa di solito, oppure aprire le nostre scoperte al tecnici ed esperti subiranno uno stop di 6 mesi, ma pubblico». Per fortuna si è scelta la seconda via. MARIANNA BAROLI a pagina 37 34 CRONACA __Martedì 28 aprile 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Da Meda a Saronno ::: IL CASO Blackout e disagi Treni dei pendolari nel caos per due ore LO STUDIO La giunta di Milano vuole costruire nuovi itinerari pedonali per indurre i cittadini a non utilizzare le auto negli spostamenti dal Lazzaretto a De Angeli e dai Navigli a Garibaldi ::: MARIA LUIGIA PIZZULO I PROGETTI Il primo piano prevede la costruzione di un itinerario pedonale che parte da corso Buenos Aires, fino ad arrivare a corso Vercelli. Il secondo prevede un percorso che parte dalla Darsena fino a giungere a Porta Garibaldi. L’ OPPOSIZIONE Oltre al centrodestra, che con Forza Italia attacca a testa bassa il nuovo piano, anche AscoBaires è contraria al progetto Vigili all’isola pedonale del Castello [Ftg] Il piano della mobilità Auto addio da Oberdan a De Angeli L’ultima crociata degli arancioni La giunta:itineraripedonaliattraverserannola città con Zone 30 e divietiperimotori.ForzaItalia:follia ::: DINO BONDAVALLI ■■■ Non bastava la passione per le piste ciclabili, che negli ultimi tempi ha finito per ritorcersi contro un’amministrazione comunale riuscita nell’impresa di essere criticata anche dalle associazioni di ciclisti. Adesso nei piani futuri della giunta Pisapia spuntano anche gli itinerari pedonali per convincere i milanesi che una camminata di oltre un’ora da una parte all’altra della città è meglio di un viaggio in auto per il quale si impiegano almassimo venti minuti. Dopo l’Area C, le Ztl e le zone 30, l’ultima crociata dell’amministrazione arancione contro le quattro ruote si combatte con tre nuovi itinerari pedonali che, promuovendo una «pedonalità privilegiata» attraverso l’ampliamento di marciapiedi e l’adozione di provvedimenti che limitino l’accesso e riducano la velocità dei mezzi lungo certe strade,«sviluppino la pedonalità come modalità di spostamento favorita». Il progetto, che prevede la creazione di un itinerario pedonale da corso Buenos Aires fino a corso Vercelli in zona De Angeli, di un altro che dalla Darsena arrivi a Porta Garibaldi e di un terzo che si sviluppi lungo la Cerchia dei Navigli, è contenuto nel Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums). Un documento che disegna la città del futuro e che, «dietro al paravento di interventi necessari per favorire i pedoni, cela in realtà un autentico libretto rosso della sinistra anti-auto che governa Milano», attacca Fabrizio De Pasquale, consigliere di Forza Italia a Palazzo Marino. Tra gliinterventi previsti per la realizzazione dell’itinerario da corso Buenos Aires a corso Vercelli ci sono ad esempio quelli volti «a moderare la velocità delle auto e migliorare la permeabilità tra i due lati della strada» su entrambe le arterie commerciali. Se non proprio una nuova zona 30, poco ci manca. Inoltre, il progetto prevede l’allargamento “ ■ Dietro il paravento degli interventi per favorire i pedoni si cela il libretto rosso della sinistra anti-auto che governa Milano FABRIZIO DE PASQUALE, FI dei marciapiedi in corso Venezia e la realizzazione di uno spazio riservato alla circolazione delle biciclette lungo l’asse San Babila - Duomo - via Dante. Non solo. Anche lungo l’itinerario dai Navigli a Porta Garibaldi l’obiettivo dichiarato è quello di una modalità «più lenta della mobilità», come se nel traffico cittadino si potesse sfrecciare a chissà quale velocità. Quanto alla Cerchia dei Navigli,l’obiettivo è quello di riqualificare ambiti pedonali la cui fruizione è però tutta da verificare. «Evidentemente non hanno tratto insegnamento da quello che è successo con la chiusura di piazza Castello, con la zona 30 in Solari e con la ci- clabile di viale Tunisia», prosegue De Pasquale. «La teoria di questo piano è che si debba rendere impossibile la vita alle auto e spingere i cittadini a usare solo i mezzi pubblici e la bicicletta, ma questo è un progetto astratto scritto da qualche ambientalista che non sa come vive realmente la città». «Una vera follia», commenta Gabriel Meghnagi, presidente di AscoBaires. «Di questo passo arriveremo alle corsie riservate per i cammelli. Già oggi in corso Buenos Aires difficilmente si superano i 30 all’ora tra semafori e code. Per non far correre le auto basterebbe avere un po’ di polizia locale nelle strade, che garantirebbe un pizzico di sicurezza in più». ■■■ Lunedì nero per i pendolari diretti a Milano a causa di un black out subito da Ferrovie Nord nella tratta di Meda. Dalle 7,30 di ieri mattina, a causa della mancanza di alimentazione della corrente, si sono registrati notevoli ritardi su tutti i treni fino al ripristino del servizio avvenuto dopo un paio di ore. Anche sulla linea rhodense ci sono stati problemi, è stato soppresso un treno per un guasto e i convogli a seguire hanno quindi subito l’effetto domino sulla tabella di marcia. Un disagio che molti, tra lavoratori e studenti, hanno immaginato fosse l’inizio di quello che accadrà in futuro con l’Esposizione Universale quando viaggeranno migliaia di visitatori. In realtà si è trattato di guasti che esulano da ogni previsione, anzi, Trenord è già corsa ai ripari per garantire una circolazione comoda e veloce per pendolari e non durante tutti i mesi dell’evento. Domenica è partito il nuovo piano Expo che vede il coinvolgimento di 379 corse, 180mila posti offerti ogni giorno, e su Rho Fiera convergono due tipologie di servizio, il suburbano e il regionale. Il servizio suburbano è assicurato dalle linee S5, S6, S11, S14, quest’ultima attivata proprio domenica per un totale di 285 corse al giorno. Quello regionale è effettuato dalle linee in partenza da Milano Garibaldi per Varese, Arona e Luino e da Milano Centrale per Domodossola, per complessive 94 corse al giorno. Le stazioni del Passante Ferroviario, quelle di Rogoredo e Milano Porta Garibaldi intercetteranno il traffico ferroviario milanese, regionale e nazionale e saranno i punti di partenza per raggiungere Expo: 32 minuti da Rogoredo e 14 da Porta Garibaldi. Il servizio sulle principali linee dirette a Expo sarà effettuato con una flotta di ultima generazione, moderna e confortevole composta da treni TSR doppio-piano e Coradia Meridian mono-piano. Quattro punti di accoglienza e informazioni: Milano Cadorna, Milano Garibaldi, Malpensa Aeroporto e Rho Fiera Expo Milano 2015, quest’ultimo sarà attivo da venerdì ed è posto in prossimità della porta di accesso ad Expo. Tre giorni all’inaugurazione della kermesse I 50 vigili assunti? Pronti solo ad agosto In ritardo il corso di formazione dei nuovi agenti di rinforzo: ieri la prima lezione. Oggi ennesimo vertice sul piano straordinari PALAZZO MARINO Liti e bagarre in aula Slitta il voto sul Leonka Bagarre a Palazzo Marino. Pd e Sel accelerano per approvare entro il 30 aprile la delibera che regolarizza il Leoncavallo (data limite per l’accordo con i Cabassi) ma l’ostruzionismo del centrodestra rinvia il voto. L’opposizione non ha voluto prolungare la seduta del consiglio comunale per approvare la delibera Mm sulle case popolari. Restano ancora una trentina di emendamenti, ma ieri non è passato il «contingentamento» chiesto a gran voce da Sel. Alle 8 di sera, la sinistra ha addirittura fatto cadere il numero legale. Oggi nuovo round. Riccardo De Corato (Fdi): «Faremo di tutto per fermare la delibera del Leoncavallo». ■■■ Non fossimo a tre giorni dall’i- naugurazione di Expo e ancora in alto mare sulla definizione dei turni e dei nomi degli agenti che saranno impegnati per l’evento a partire da venerdì, ci sarebbe quasi da ridere. Il fatto che il corso di addestramento della durata di tre mesi per i 50 nuovi vigili assunti a Milano in vista dell’Esposizione universale sia iniziato solamente ieri, e che prima di vedere i ghisa pienamente operativi si arriverà nel cuore dell’estate, è infatti cosa degna di un film di Totò. Invece, il ritardo con cui avverrà la formazione dei 36 agenti assunti a tempo determinato per il semestre di Expo e i 14 assunti a tempo Il sindaco Giuliano Pisapia e il comandante dei vigili Tullio Mastrangelo [Ftg] indeterminato lo scorso dicembre finirà per aggravare di più la situazione di fase di affiancamento necessarie pri- dei vigili. «Chiederemo al comando le caos che si è creata intorno all’impe- ma che questi possano uscire autono- risposte che ancora non ci ha fatto sulgno dei vigili per la manifestazione. mamente in pattuglia, si arriverà al l’organizzazione dei turni, al locale riAnche se si è deciso di sottoporre mese di agosto. Il loro apporto, quan- storo per i vigili, al diritto al pasto e alle gli agenti a una sorta di «corso accele- tomai prezioso, rischia quindi di arri- pause di riposo», spiega Giovanni Aurato»,per cui la fase di formazione ver- vare fuori tempo massimo. Un proble- rea, sindacalista Usb. «Questioni da rà ridotta a soli due mesi, con il terzo ma accanto al quale restano ancora chiarire, anche perché si lavorerà in da “recuperare” una volta concluso una serie di nodi irrisolti. Oggi è infatti piena estate con il caldo afoso». l’evento, con le cinque settimane di in programma una nuova riunione D. BON. CRONACA __Martedì 28 aprile 2015__ 35 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Primo sì della Fondazione Fiera al Milan Portello sulle barricate: «Fermeremo lo stadio» I residenti: «Raccolte 3mila firme contro l’impianto, dovranno passare sul nostro cadavere». Il Pd Majorino: ascoltare le proteste ::: MICHELA RAVALICO RISCHIO ESONDAZIONE ■■■ La guerra al nuovo sta- dio del Milan parte un minuto dopo il primo via libera della Fondazione Fiera. «Chivorrebbe uno stadio sotto casa?». La presidente del comitato No stadio, la libera cittadina Alda Damiani, è fuori di sé. La notizia che Ente Fiera Milano sia favorevole a consegnare le aree del Portello al Milan, che vorrebbe costruirci uno stadio da 48mila persone, le appare surreale. «Non è un Paese normale - dice -ma sirende conto che stanno facendone solo una questione di soldi e di accordi tra potenti? Inter e Milan,con la complicità del Comune, vogliono spartirsi la nostra città. Sulle spalle dei cittadini. Con quello che abbiamo visto in questi giorni a Torino e la violenza tra i tifosi non capisco come sia possibile immaginare uno stadio in mezzo a un quartiere residenziale pieno di scuole e anziani. Tra l’altro a meno di 2 chilometri da San Siro». La notizia è di ieri: il comitato esecutivo di Fiera Milano, sotto la presidenza di Benito Benedini, ha deciso che tra le tre proposte arrivate in finale quella dello stadio rossonero è «caratterizzata da elevata redditività e da una marcata unicità in terminidimix funzionale, anche se va ancora verificata la disponibilità di tutte le aree necessarie allo sviluppo del progetto». Una decisione definitiva sarà preso entro sei settimane. Gli altri due progetti, quello di Prelios e quello di Vitali, sono altresì interessanti e «presentano un più agevole inserimento nel tessuto urbano esistente, ma richiedono un supplemento di istruttoria in ordine alla capacità reddituale del business sottostante nellungo periodo»,spiega ilcomitato esecutivo nella nota. «Dovranno passare sul nostro cadavere», incalza la presidente del comitato, che in questi mesi ha raccolto oltre 3mila firme contro il progetto. La battaglia, almeno contro il Comune (che per ora non rilascia dichiarazioni visto che «Fondazione Fiera non ha assunto alcuna decisione e dunque il Comune non ha alcun progetto su cui esprimersi»), è già cominciata. L’unico parere in giunta lo dà l’assessore Pd Majorino: «Può essere un grave errore per lo sviluppo della città». Ieri le caselle di posta dei consiglieri comunali sono state invase al ritmo di un’email ogni cinque minuti dalla protesta organizzata dal comitato no Stadio. In consiglio comunale si è detto favorevole il consigliere Alan Rizzi, mentre sia Anita Sonego (Fds) sia Rosaria Iardino (Pd) hanno chiesto che venga chiarito il destino di San Siro e di ascoltare le proteste dei cittadini. Intanto i residenti vanno avanti: «Mercoledì prossimo organizzeremo una manifestazione proprio dove dovrebbe essere costruito lo stadio», aggiunge la presidente del comi- Maltempo a Milano Il fiume Seveso sotto osservazione PROGETTO CONTESTATO In alto uno dei cartelli contro la costruzione del nuovo stadio del Milan; a destra il progetto che prevede la costruzione della struttura in zona Portello, tra viale Scarampo e via Teodorico [Fotogramma] tato. «Oltre alle aree del Portello, per realizzare lo stadio il Milan dovrebbe acquistare l’area dove sorge una concessionaria Citroen, dove lavorano 250 persone che da mesi stanno ristrutturando la ditta?». Ma non solo: dovrebbero prendersi anche una porzione di prato in via Aldo Rossi, da poco risistemato dal Comune con tanto di pista ciclabile e alberelli appena piantati.«Non so ancora di chi sia quel terreno - aggiunge Damiani - ma se scopro che è di proprietà del Comune giuro che cisdraiamo sopra e non ci muoviamo più». “ ■ Assurdo immaginare uno stadio in mezzo a un quartiere residenziale pieno di scuole e anziani ALDA DAMIANI, NO STADIO ■ Le preoccupazioni dei cittadini della zona devono essere tenute in forte considerazione, si rischia di commettere un errore grave PIERFRANCESCO MAJORINO, PD Gli unici a festeggiare, per ora, sono i tifosi rossoneri. Sul sito della Gazzetta il 78 per cento degli intervistati dichiara che lo stadio in centro città sarà una rivoluzione. Va detto che il nuovo tempio del Milan, però, rischia di passare di mano ancora prima che sia eventualmente posta la prima pietra. Le trattative tra la famiglia Berlusconi e il magnate cinese Mr Bee per la vendita del club rossonero sono sempre più avanzate.Se il passaggio di mano avverrà, lo stadio al Portello sarà certamente made in China. La pioggia caduta copiosa nei giorni scorsi a Milano sta già preoccupando le autorità cittadine per il rischio di esondazione del Seveso, fiume che da diversi decenni non sono riusciti a mettere in sicurezza. E con le previsioni dei prossimi giorni che non preannunciano niente di buono il timore che l’apertura dell’Expo venga rovinata dall’ennesima esondazione del fiume è tutt’altro che remota. Il comune di Milano sostiene che il Seveso è ancora sotto la soglia di sicurezza ma l’assessore comunale alla Protezione civile, Marco Granelli preferisce distribuire attraverso la pagina Facebook gli ultimi dati sui livelli: «Alle 21.55 a Palazzolo 65 centimetri, a Milano via Ornato 107 centimetri, Milano via Valfurva 98 centimetri. Il radar per ora ci dà continuazione dei fenomeni di livello moderato, ma costanti. Le squadre stanno raggiungendo le postazioni nei quartieri». Cinque stazioni pronte ad aprire La metropolitana lilla sbarca a San Siro Domani prime corse sul nuovo tratto M5, oggi Area C sospesa per lo sciopero dei Cub: mezzi pubblici a rischio dalle 8,45 alle 15 ■■■ Da domani la linea M5 verrà ar- ricchita da 5 nuove fermate: Domodossola, Lotto, Segesta, San Siro Ippodromo e San Siro Stadio. Ieri, durante il primo viaggio sulla tratta, l’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran ha annunciato che, con questa apertura viene «confermato così il crono programma originario, consentendo di avere tutta la linea, dal Parco Nord allo stadio di San San Siro, disponibile per Expo». «Un traguardo importante - come sottolineato da Maran ottenuto grazie al grande spirito di collaborazione tra i soggetti impegnati in questo complesso ma strategico progetto infrastrutturale per Milano». Già da domani la linea Lilla sarà aperta ma con un orario limitato, con corse fino alle 18. Occhi puntati, in ottica Expo, su Lotto dove la M5 si incrocerà con la M1 e su Domodossola,stazione in cui sarà possibile accedere direttamente ai binari di Trenord. Data l’apertura della nuova tratta, a subire modifiche sarà anche la viabilità di terra della zona. Il motivo, sarebbe quello di «ottimizzare il servizio» e, di conseguenza, «rendere più agevole l’accesso alla metro». A pensarlo diversamente, però, sembrano essere i residenti della zona e tutti coloro che La fermata del nuovo capolinea di «San Siro stadio» [Fotogramma] ogni giorno fruiscono dei mezzi di trasporto pubblici. Tra le linee che subiranno modifiche del tratto, la 63 il cui percorso verrà drasticamente interrotto a Bisceglie. Per linee che riducono le loro corse, poi, ce ne sono altre che vedono luce. È il caso della 98, la nuova linea che migliorerà soprattutto la regolarità del servizio della linea 95 e, di conseguenza, l’accessibilità all’ospedale San Paolo da Famagosta. «A partire da oggi saranno stravolti i percorsi di una ventina di autobus dell’Atm, con ulteriori notevoli disagi per i milanesi interessati» ha commentato Marco Bestetti, consigliere di zona 7 «alcuni cambiano radicalmente percorso, altri vengono pesantemente tagliati. Hanno aumentato il costo di biglietti e abbonamenti e ora tagliano i mezzi pubblici. Questo è il Pd: un’accozzaglia di incapaci». Ieri, intanto, disagi sulla linea 1: alla stazione di Turro, infatti, alle tre del pomeriggio una donna avrebbe tentato il suicidio, evitato dlala pronta frenata del macchinista Atm. Oggi, invece, possibile stop alla circolazione dei mezzi publici per lo sciopero del trasporto pubblico proclamato dalla Confederazione Unitaria di Base Trasporti dalle ore 8.45 alle 15. Per l’occasione,il Comune ha deciso di spegnere le telecamere di Area C: ingresso libero in centro dalle 7,30 alle 19,30. M. BAR. 36 __Martedì 28 aprile 2015__ CRONACA __Martedì 28 aprile 2015__ 37 @ commenta su www.liberoquotidiano.it L’allarme sicurezza I No Expo si accampano a Trenno «Pronti a boicottare l’evento» Iprimiantagonistimontanole tendenelparco:ieriprima assembleaperorganizzarecorteie blitz control’Esposizione ::: MARIANNA BAROLI ■■■ Le cinque giornate di Milano sembrano essere iniziate molto prima di quanto annunciato. Da ieri, infatti, un folto numero di No Expo, No tav e No Global si è riuniti al parco di Trenno, a due passi da una delle porte di ingresso del sito espositivo di Expo 2015. La promessa, nei giorni scorsi, era di dar vita a un evento «fantastico» che aprisse gli occhi a tutti coloro che in «Expo vedono ancora un’opportunità. Siamo pronti al boicottaggio». La mobilitazione, tuttavia, era chiamata per il 29 aprile, giorno in cui le danze dei manifestanti si sarebbero aperte con la contestazione dell’annuale commemorazione di Sergio Ramelli. Un tentativo diconfondere le acque, forse, e prevenire le forze dell’ordine visto che ieri, nel primo pomeriggio, proprio al parco di Trenno sono iniziate a spuntare le prime tende militari. Un accampamento in piena regola per un campeggio che si prepara a essere il centro nevralgico e organizzativo delle attività di contrasto all’Esposizione universale. ::: LE PROTESTE VIGILIA No Expo, No Tav e No Global si sono riuniti al parco di Trenno, situato al confine fra la zona 7 e la zona 8, vicino al sito espositivo di Expo 2015. Si dicono pronti ad azioni contro l’Expo LE PREOCCUPAZIONI A preoccupare è soprattutto la possibilità che l’inaugurazione dell’Expo diventi la vetrine per i blitz di no global e antagonisti Accampati al Trenno, No Expo, no Global e No Tav sono pronti alle azioni di disturbo contro l’Expo 2015 al via il primo maggio CONTRATTACCO La prefettura di Milano ha annunciato la creazione di un’unità di crisi per monitorare eventuali criticità. Per difendere la città sono previsti 3.800 uomini di rinforzo tra agenti di polizia e soldati Ieri sera, alle 19, una prima assemblea. Un ordine dei lavori semplice, ma che lascia presagire che, il prossimo 1 maggio, sarà una Mayday davvero speciale. «Ormai stiamo vivendo una situazione che è giunta al suo limite più estremo»,ha commentato il consigliere di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato, «e non so più se dobbiamo ridere o piangere». A preoccu- pare,è soprattutto la possibilità che l’ianugurazione diventi una vetrina per blitz violentidiantagonisti e gruppi di no global. A presidiare il sito di RHo-Pero e la città ci saranno anche i 3.800 rinforzi tra agenti di polizia, carabinieri e militari. Preoccupato anche il capogruppo di Forza Italia Pietro Tatarella. «Mentre questi No Expo, No Canal, No Tav si accampa- no all’interno del parco di Trenno a due passi da Expo, a Palazzo Marino la sinistra arancione di Pisapia pensa a regolarizzare il Leoncavallo», ha ironizzato Tatarella secondo cui «la denuncia e la battaglia in aula da parte del centrodestra sono la risposta dei milanesi che vogliono una città non violenta». Intanto ieri la prefettura di Milano ha annunciato la creazione di un “cruscotto” di sicurezza che permetterà di monitorare e comunicare in tempo reale eventuali criticità all’interno del sito espositivo. «Un passo avanti importante», secondo l’assessore alla sicurezza di Regione Lombardia, Simona Bordonali,«e che farà da modello, ancora una volta, per le altre Regioni». VANDALISMI Servono pene esemplari per lo sfregio dei writer almuro della Darsena ::: segue dalla prima TIZIANA LAPELOSA (...) Intanto è la procura di Milano, l’unica in Italia, ad avere il compito di contrastare il fenomeno sotto il controllo del pm Elio Ramondini e con il supporto della Polizia locale coordinata dal commissario aggiunto Marco Luciani. Possono ispezionare le case dei writer, sequestrare i cellulari, acquisire elementi probatori a quella che ormai viene definita una vera e propria associazione a delinquere finalizzata all’imbrattamento. Ad oggi nessuno è finito in carcere per una scritta. Oltre alle sanzioni,quando è andata bene, c’è chi ha trascorso una notte in cella. Una piccola “lezioncina” per imparare a rispettare ciò che è di tutti. «Il fenomeno del graffitismo vandalico è in espansione estrema», osserva Fabiola Minoletti di AntiGraffiti, l’associazione nazionale per il decoro urbano, «che si manifesta con queste forme provocatorie. E Milano conta moltissimi esempi. Una deriva vandalica senza controllo». E senza rispetto, aggiungiamo noi, prima di tutto per gli stessi graffitari. 38 CRONACA __Martedì 28 aprile 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it TuttoMilano Mercati ■ MOMPIANI - Via Panigarola - zona 4 ■ FIAMMINGHINO - Via Fiamminghino - z. 3 Oggi ■ PAPINIANO - Piazza Sant’Agostino - zona 1 ■ GAETA - Via Gaeta - zona 9 ■ PASCARELLA - Via Pascarella - zona 8 ■ GIUSSANI - Via Giussani - zona 6 ■ A. VENEGONi - Via A. Venegoni - zona 7 ■ SAN MINIATO - Via San Miniato - zona 9 ■ MARTINI - P.Le Martini - zona 4 ■ BARIGOZZI - Via A. Mazzucotelli - zona 4 ■ STROZZI - Via Strozzi - zona 6 ■ PARETO - Via Pareto - zona 8 ■ B. MARCELLO - Via B. Marcello - zona 3 ■ VASARI - Via Vasari - zona 4 ■ RANCATI - Via Rancati - zona 2 ■ BONOLA - Via A. Cechov - zona 8 Domani ■ VESPRI SICILIANI - Via Vespri siciliani - zona 6 ■ EUSTACHI - Via Eustachi - zona 3 ■ BENTIVOGLIO - Via Bentivoglio - zona 7 ■ VIALE MONZA - Viale Monza - zona 2 ■ FAUCHE' - Via Fauchè - zona 8 ■ BORSI - Via Borsi - zona 6 ■ VAL DI LEDRO - Via Val di Ledro - zona 9 ■ GARIGLIANO - Piazza Minniti - zona 9 ■ CERMENATE - Via Cermenate - zona 5 ■ VITTORELLI - Via Vittorelli - zona 2 ■ GRATOSOGLIO SUD - Via Saponaro - zona 5 ■ DE CAPITANI - Via De Capitani - zona 9 ■ ZURETTI - Via Zuretti - zona 2 ::: le lettere Chiusura al traffico: Via Cristina Belgioioso e via G.B. Grassi - Lavori Expo 2015: chiusura al traffico (definitiva) di via Cristina Belgioioso, con deviazione di tutto il traffico veicolare in entrata e uscita da Milano sulla Strada Statale n° 233 "Varesina”. Alzaia Naviglio Grande (tratto da via Valenza al civico 98): chiusura al traffico della strada nell'ambito dei lavori Expo 2015 - "Via d'acqua sud" (realizzazione di un ponte pedonale); il tratto da viale Cassala al civico 98 è posto a doppio senso di circolazione. Termine lavori previsto: 30 aprile 2015. Traffico difficoltoso in: Via Gallarate, Molino Dorino: Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi DECORO URBANO Milano cantiere infinito Sapori e valori della cucina italiana Basta fumatori maleducati Ovviamente mancano pochissimi giorni all’apertura dell’Esposizione universale a Milano, che stiamo attendendo da più di sette anni, e la città è un cantiere infinito. Il traffico nell’ultimo periodo è vertiginosamente aumentato, le strade stanno diventando impraticabili a causa della presenza di una innumerevole quantità di cantieri. Spero che alla fine si chiudano in tempo, ma il rischio è che in città si creino numerosi disagi alla viabilità. Speriamo proprio che, alle meraviglie dei padiglioni, non si accompagni una figuraccia mondiale per il traffico. Marco Rebori Milano Commenta anche su Fb e Twitter @liberomilano I bambini sanno Latin Lover Mia madre ANTEO SPAZIOCINEMA GLORIA MULTISALA VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732 Latin Lover I bambini sanno Sarà il mio tipo? Mia madre 15.30-17.50-20.10-22.30 15.30-17.50-20.10-22.30 15.30-17.50-20.10-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 APOLLO SPAZIOCINEMA GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390 American Sniper Mia madre Samba Adaline - L’eterna giovinezza La famiglia Belier Cobain: Montage of Heck ARCOBALENO FILMCENTER 13.00-15.40-18.20-21.00 13.00-15.30-17.50-20.00 13.00-15.30-17.00-19.20-22.10 13.00-15.10-17.15-19.20 13.00-15.00 21.30 VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002 Wild Mia madre Cobain: Montage of Heck Avengers: Age of Ultron 15.20-17.40-20.00-22.20-V.O. 15.15-17.20-19.25 21.30 15.15-18.50-21.30 ARIOSTO SPAZIOCINEMA 15.15-17.40-20.05-22.30 15.00-22.30 17.10-20.00 VIA ARIOSTO, 16 - TEL. 0287085730 L’amore non perdona Suite Francese 15.20-19.10 17.10-21.00 ARLECCHINO VIA S. PIETRO ALL’ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903 Sarà il mio tipo? 15.30-17.50-20.10-22.30 BELTRADE CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908 Mia madre Se Dio Vuole 15.00-17.30-20.00-22.15 16.35-18.25-20.35-22.30 MEXICO VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802 The Fighters - Addestramento di vita Citizenfour ODEON - THE SPACE CINEMA VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111 Avengers: Age of Ultron Avengers: Age of Ultron (3D) Black sea Cobain: Montage of Heck Avengers: Age of Ultron Adaline - L’eterna giovinezza Black sea Ooops! Ho perso l’arca... Se Dio Vuole La famiglia Belier Mia madre Black sea Home - A Casa Fast & Furious 7 Humandroid Avengers: Age of Ultron (3D) ORFEO MULTISALA 12.50-15.50-19.10-22.10 14.30 14.10-16.50 19.10-21.50 20.40 16.40-21.50 19.30 12.40-14.40 13.30-15.40-17.50-20.00 12.10-14.40-17.10-19.40-22.10 14.00-16.40-19.20-21.50 22.10 12.30-14.40-17.10 11.50-15.00 19.30-22.10 18.00-21.30 Avengers: Age of Ultron (3D) Black sea Adaline - L’eterna giovinezza Avengers: Age of Ultron Il figlio di Hamas 15.30-V.O.SOTT. Figlio di nessuno 17.20-V.O.SOTT. Cavalleria Rusticana - Pagliacci | La Grande Stagione Live e Special 2014/2015 19.00 Wenn aus dem Himmel (Quando dal Cielo) 22.30 VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 0287241925 VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826 Suite Francese Timbuktu CENTRALE MULTISALA COLOSSEO 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30-V.O.SOTT. V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903 Avengers: Age of Ultron Child 44 - Il bambino n. 44 Se Dio Vuole Gitanistan Mia madre Samba Le vacanze del piccolo Nicolas La famiglia Belier DUCALE MULTISALA 15.00-18.00-21.00 20.30 15.00-16.50-18.40-22.30 20.30 15.30-17.50-20.20-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.30 17.50 PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002 Avengers: Age of Ultron Mia madre Cobain: Montage of Heck I bambini sanno Latin Lover La famiglia Belier Whiplash ELISEO MULTISALA 14.50-16.50-18.50-21.30 14.50-17.10-19.20 21.30 14.50-16.50-19.30-21.30 15.00 17.30-19.30 21.30 VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903 Adaline - L’eterna giovinezza Mia madre 15.30-17.50-20.10-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 PALESTRINA 15.30 18.10-20.20-22.30 15.15-17.40-20.05-22.30 14.30-17.10-19.50-22.30 17.45-19.40 16.00-21.30 PLINIUS MULTISALA VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103 Avengers: Age of Ultron Adaline - L’eterna giovinezza Avengers: Age of Ultron Black sea Fast & Furious 7 Cobain: Montage of Heck Into the woods L’ultimo lupo UCI CINEMAS BICOCCA 15-18-21 15.30-17.50-20.10-22.30 16-19-22 15-17.30-20-22.30 15-17.30-22.30 20 17.30-22.30 15-20.10 14.30-17.20-20.00-22.40 14.50-17.25-19.50-22.20 20.15-22.15 15.00 15.00-17.40-20.25-22.30 14.40-17.15-19.50-22.25 14.25-17.10-19.50-22.30 15.00-18.00-21.00 15.40-18.50-22.00 15.30-18.30 21.30 17.00 15.00 21.20 UCI CINEMAS CERTOSA VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960 Home - A Casa La famiglia Belier Avengers: Age of Ultron (3D) Le vacanze del piccolo Nicolas Avengers: Age of Ultron Cobain: Montage of Heck Adaline - L’eterna giovinezza Se Dio Vuole Avengers: Age of Ultron Mia madre Black sea Fast & Furious 7 18.30 21.30 18.00-21.30 17.00 19.20-22.30 18.00-21.00 17.15-19.45 22.15 17.10-20.45 17.00-20.00-22.30 20.00 17.00-22.30 SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300 HINTERLAND ASSAGO 20.00 UCI CINEMAS FIORI VIALE FIORI - TEL. 892960 Black sea Se Dio Vuole Avengers: Age of Ultron Home - A Casa La famiglia Belier Mia madre Black sea Se Dio Vuole Le vacanze del piccolo Nicolas Avengers: Age of Ultron Cobain: Montage of Heck Adaline - L’eterna giovinezza Black sea Fast & Furious 7 Avengers: Age of Ultron (3D) BELLINZAGO LOMBARDO 22.25 20.15 17.10 18.30 21.30 17.10-19.40-22.10 19.50 17.45-22.25 17.10 19.00-19.30-22.0022.35 18.00-21.00 17.10-19.50-22.25 16.50 19.30-22.30 18.15-21.30 ARCADIA C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445 VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960 Fast & Furious 7 Humandroid L’ultimo lupo L’ultimo lupo Avengers: Age of Ultron Avengers: Age of Ultron Le vacanze del piccolo Nicolas Avengers: Age of Ultron Cenerentola Fast & Furious 7 Mia madre Le frise ignoranti Se Dio Vuole Black sea Adaline - L’eterna giovinezza In the Box Avengers: Age of Ultron Short Skin I bambini sanno Samba Cobain: Montage of Heck Avengers: Age of Ultron (3D) Home - A Casa La famiglia Belier Citizenfour Ooops! Ho perso l’arca... Avengers: Age of Ultron Boyhood VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039 VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592 Una nuova amica Road 47 15.30-17.20-21.30 19.10-V.O.SOTT. 16.00-22.30 19.50 14.00 14.10 16.30-19.30-22.30 14.15-17.20-20.30 14.50-17.20 21.00 14.50-17.20 21.10 14.50-17.20-20.10-22.30 15.25-17.40-20.15-22.35 15.15-17.30-20.00-22.10 I bambini sanno Mia madre Fast & Furious 7 Adaline - L’eterna giovinezza Avengers: Age of Ultron Cobain: Montage of Heck Avengers: Age of Ultron (3D) Le vacanze del piccolo Nicolas Home - A Casa Se Dio Vuole Humandroid Black sea Samba Turno notturno (dalle ore 21 alle ore 8,30) v. Boccaccio, 26; p.za Cinque Giornate, 6; c.so Magenta, 96; p.za Clotilde, 1; Ripa di Porta Ticinese, 33; C.so P.ta Ticinese, 50 v.le Zara, 38; v. Stradivari, 1; v.le Lucania, 10; c.so S. Gottardo, 1; v. Buonarroti, 5; v. Canonica, 32; v.le Ranzoni, 2. p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45. Aperte 24h: p.za Duomo, 21; Stazione Centrale (Gall. Delle partenze); Stazione Garibaldi (P.za S, Freud); v. R. Di Lauria, 22; v.le Testi, 90; Il libro di Caputo sull’Expo 2015 EVENTO Lunedì 4 maggio, in occasione della Fiera dell’Alimentare per Eccellenza, i Fratelli Polli e la chef stellata Cristina Bowerman,al padiglione 3 di Fiera Milano, all’interno della Manifestazione TuttoFood, strada Statale 33 del Sempione 28, alle ore 13, presentano uno show cooking per esaltare L'Italian way of Fooding e la tradizione de La Tavola all’Italiana. Uno show cooking all’insegna del gusto Made in Italy, dei sapori e dei valori de La Dieta Mediterranea, riconosciuta Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Lo scopo è di celebrare la qualità dei prodotti ed esaltare il rito conviviale e di condivisione della tavola italiana. Il 4/5, Fiera Milano Ingresso libero Sono una fumatrice da parecchi anni, e sono consapevole che non faccia bene alla mia salute, e alle persone che mi stanno intorno, ma per quanto possibile l’ambiente cerco sempre di rispettarlo, a differenza di molti altri.Ho viaggiato per molto tempo, visitando diverse città europee, e nessuna è ridotta così male come Milano. Purtroppo mi sono resa conto che la maggior parte dei fumatori milanesi è maleducata. Nonostante la presenza di portaceneri, le strade sono diventate ormai «cimiteri di sigarette». In modo particolare gli ingressi dei locali pubblici, davanti ai bar e ai ristoranti, ci sono montagne di mozziconi. La legge antifumo del 16 gennaio del 2003, che regolamenta la pratica del fumo e indica i divieti, normalmente limitando la possibilità di fumare negli spazi pubblici e sui posti di lavoro, prevede una sanzione, per chi non la rispetta, che può variare dai 30 ai 150 euro. Se il Comune applicasse questa Legge, otterrebbe lauti incassie la città sarebbe molto più pulita. Carlotta Rossini Milano MILANO traffico difficoltoso verso Pero e Tang. Ovest, per modifica della viabilità, ambito lavori Expo 2015. Proseguono i lavori stradali in: via Beltrami, via Fanti, viale Forlanini, via Tobagi, p.le Lotto, p.le Segesta, via dei Rospigliosi, via Dessiè, via Harar, NovaraHarar, p.za Gerusalemme, via Domodossola, p.le Cimitero Monumentale, via Luigi Nono, via Cenisio, via Messina, Scarampo-Colleoni, via Arona, via Stephenson, via Adamello, via Vigliani, via Gavirate, via Primaticcio, via Vincenzo da Seregno x via Astesani dove si possono creare problemi alla circolazione dovuti alla presenza dei cantieri. Turno diurno (dalle ore 8,30 alle ore 21,00) ■ CENTRO p.za Duomo, 21; v. Solferino, 25; c.so di P.ta Romana, 68; c.so Magenta, 96; v. Plinio, 11. ■ NORD v.le Espinasse, 30; v. Lessona, 2; v.le Zara, 38; v. Rimembranze di Greco, 40; v. Zanoli, 3. ■ SUD v. Lagrange 2; v. dei Guarnieri, 24; v. Marochetti, 9; p.za Miani, 3. ■ EST v. Mecenate, 8; p.le Piola, 1; v. Casoretto, 1; v. Anfossi, 9; v. Bellotti, 1; v.le Monza, 126; v. Illirico, 11. ■ OVEST v. Washington, 98; v. Giambellino, 150; v. Nikolajewka, 3; v. Novara, 3; v. Pagliano, 1/a; v. Falck, 19/a; p.za Gioisia Monti, 9; v. Pier della Francesca, 38; v. C. Farini, 5. ::: appuntamenti Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected] Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano. A POCHI GIORNI DA EXPO Farmacie 17.15-20.05-22.35 17.45-20.10-22.40 17.10-19.45-22.45 17.20-19.55-22.25 17.00-18.10-20.20-21.10-22.10 16.50-22.20 19.30-22.50 17.15 17.30 19.50 17.40-20.15 22.50 17.05-19.40-22.15 Chiara Galiazzo canta al Dal Verme EDITORIA Oggi, presso la «Libreria popolare» di via Tadino 18, a Milano, alle ore 18.30,Roberto Caputo e Nadia Giorgio,presentano il libro Obiettivo Expo. Caputo è nato a Milano il 20 giugno 1951, dove risiede con la moglie Silvia ed il figlio Stefano, laureato in Lettere Moderne, è esperto di gestione delle risorse umane e comunicazione istituzionale. Ha ricoperto il ruolo di assessore del Comune di Milano. Attualmente è membro dell’assemblea elettiva di Palazzo Isimbardi. Coautrice del romanzo è Nadia Giorgio, addetta stampa del Comune di Pioltello, con un passato da giornalista.Il libro ha come tema centrale l’Esposizione universale che tra pochi giorni prenderà il via a Milano. Oggi, via Tadino 18 Ingresso libero CERRO MAGGIORE THE SPACE CINEMA VIA TURATI, 62 - TEL. 892111 16.00-19.05-22.15 18.50-21.40 16.20 19.20-22.10 16.10-18.55-21.45 16.15 18.55-22.10 17.30-21.00 18.10-21.30 16.10 19.25-22.20 16.35-19.15-21.55 16.15-19.00-21.50 16.30-19.15-22.00 16.20 MELZO ARCADIA MULTIPLEX VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444 Mia madre Fast & Furious 7 Cobain: Montage of Heck Adaline - L’eterna giovinezza Avengers: Age of Ultron (3D) Avengers: Age of Ultron 20.10-22.30 22.10 21.10 19.50 21.00 20.00-22.40 PADERNO DUGNANO LE GIRAFFE VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250 PIOLTELLO 17-20-22.50 18-21 17.15-20-22.50 16.30-18.30 20.20-22.40 16.50-19.15-22 16.20-18.50-21.15 17-19 21 17.30-20.30 16.30 19-21.30 17.30-20-22.40 16.30-19.30-22.30 16.30 19-21.30 18.15-21.15 UCI CINEMAS PIOLTELLO VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960 Black sea Humandroid Mia madre Home - A Casa La famiglia Belier Avengers: Age of Ultron | IMAX (3D) Avengers: Age of Ultron Se Dio Vuole Avengers: Age of Ultron Adaline - L’eterna giovinezza Le frise ignoranti Le vacanze del piccolo Nicolas Cobain: Montage of Heck Fast & Furious 7 L’ultimo lupo Cenerentola Fast & Furious 7 Into the woods I bambini sanno ROZZANO THE SPACE CINEMA ROZZANO C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111 Avengers: Age of Ultron Mia madre Into the woods Cobain: Montage of Heck Adaline - L’eterna giovinezza Le vacanze del piccolo Nicolas Fast & Furious 7 Avengers: Age of Ultron Avengers: Age of Ultron (3D) Fast & Furious 7 Humandroid La famiglia Belier Black sea I bambini sanno Home - A Casa Avengers: Age of Ultron (3D) Black sea Fast & Furious 7 Home - A Casa L’ultimo lupo Adaline - L’eterna giovinezza Humandroid Home - A Casa Fast & Furious 7 Avengers: Age of Ultron Cenerentola Into the woods Le frise ignoranti Avengers: Age of Ultron Ma che bella sorpresa Cobain: Montage of Heck Avengers: Age of Ultron CONCERTO Oggi, al Teatro Dal Verme, in via San Giovanni sul Muro 2, alle ore 21, farà tappa il concerto di Chiara Straordinario tour 2015. L’artista, all’anagrafe Chiara Galiazzo, salita alla ribalta nel 2012 vincendo la sesta edizione del talent show X Factor, presenterà live i suoi grandi successi e i nuovi brani di Un Giorno di Sole straordinario, l’edizione speciale dell’album Un Giorno di Sole contente anche Straordinario, il brano certificato singolo d’oro scritto da Ermal Meta e GianniPollex e presentato all’ultimo Festival di Sanremo. I biglietti sono disponibili nelle prevendite abituali e online su www.livenation.it e www.ticketone.it. Oggi, ore 21, Teatro Dal Verme. Ingr.: da 23 euro 22.45 17.15-20.00 17.30-19.55-22.20 18.30 21.30 18.30-21.30 17.05-20.30 17.30-19.50-22.10 17.30-19.20-22.0022.30 17.15-19.45-22.15 19.40-22.00 17.20 18.00-21.00 16.50-22.40 19.50 17.10 19.45 22.45 17.00-19.45-22.15 Avengers: Age of Ultron (3D) Avengers: Age of Ultron Mia madre Humandroid Se Dio Vuole Into the woods La famiglia Belier Fast & Furious 7 Home - A Casa Le vacanze del piccolo Nicolas Black sea Avengers: Age of Ultron Avengers: Age of Ultron In the Box Adaline - L’eterna giovinezza Cobain: Montage of Heck Adaline - L’eterna giovinezza SAN GIULIANO MILANESE 15.30-18.45-22.00 16.00-19.15-22.30 16.35-19.05-21.40 16.40-19.25-22.10 17.45-19.55-22.05 15.00 15.00-17.30-20.00-22.30 18.40-21.40 16.15 16.45 17.00-19.40-22.20 17.15-20.25 15.00-18.15-21.30 16.45-18.50-21.00 15.00 17.45-20.45 19.10-21.50 MOVIE PLANET S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 02 98245409 - 899 552578 (PREN.) Home - A Casa 16,30 Avengers: Age of Ultron 16,30-18,30-19,30-21,30-22,30 Mia madre 16,40-19,00 Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza 21,15 Fast & Furious 7 16,30-22,30 Cobain: Montage of Heck 19,40 Black sea 17,20-22,30 Se Dio Vuole 20,00 SESTO SAN GIOVANNI SKYLINE MULTIPLEX C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547 Adaline - L’eterna giovinezza 15.10-17.30-20.00-22.20 Samba 15.10-17.40-20.10-22.35 Mia madre 15.15-17.40-20.10-22.35 Avengers: Age of Ultron 15.05-15.45-17.55-18.35-20.45-21.30 Sala riservata Black sea Cobain: Montage of Heck Fast & Furious 7 Humandroid Avengers: Age of Ultron | IMAX (3D) VIMERCATE 15.10-17.35-20.10-22.35 15.30-18.30-21.30 16.50-19.35-22.20 15.05-17.30-20.00-22.30 16.50-19.45-22.35 THE SPACE CINEMA TORRIBIANCHE VIA TORRI BIANCHE, 16 - TEL. 892111 Avengers: Age of Ultron (3D) Le vacanze del piccolo Nicolas Humandroid Into the woods Samba Mia madre Cobain: Montage of Heck Humandroid La famiglia Belier Avengers: Age of Ultron L’ultimo lupo Cenerentola Adaline - L’eterna giovinezza Fast & Furious 7 In the Box I bambini sanno Se Dio Vuole I bambini sanno Home - A Casa Black sea 17.30-20.45-22.15 16.45 19.10 21.55 18.40-21.30 18.35-21.20 18.30-21.30 16.30 19.20-22.00 18.00-18.30-21.15-21.45 19.25 16.40 16.25-19.05-21.50 17.50-20.55 19.50-22.10 17.05 16.50-19.10-21.30 18.45-21.25 16.30 16.35-19.20-22.05 CRONACA __Martedì 28 aprile 2015__ 39 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Intervista a Guglielmo Miani PALAZZO LOMBARDIA «Sala vip e giardini Così Montenapoleone si fa bella per Expo» Un piano turistico da sei milioni per il dopo-evento Il presidente dell’Associazione:«Pronta una nuova casa per la clientela top, coccoleremo i visitatori dell’Esposizione con eventi e un sito per l’e-commerce» ■■■ Tutto è pronto per gli appuntamenti che animeranno il Quadrilatero della moda durante Expo Milano 2015. In prima fila l’Associazione Montenapoleone con il suo presidente Guglielmo Miani. Parte la grande avventura Expo. Miani, quali sono le iniziative di Montenapoleone? «Siamo molto soddisfatti di aver creato qualcosa di decisamente inedito: due progetti integrati, che nascono con la rassegna universale ma destinati a durare nel tempo. L’obiettivo principale è attirare a Milano il turismo internazionale offrendo ai viaggiatori la possibilità di costruirsi un itinerario su misura, secondo le proprie passioni e interessi». Quali sono le caratteristiche dei due progetti? «Inizierei dalla creazione in via Montenapoleone, al civico 23, della prima “Lounge Vip” al mondo per tipologia di servizi offerti. Dedicata alla clientela plus, e arredata con le migliori firme del design tricolore come “ Guglielmo Miani ::: MASSIMO DE ANGELIS ■ Abbiamo creato progetti inediti ma destinati a durare anche dopo l’evento LUSSO IN VETRINA Molteni e AgapeCasa, fornirà ai visitatori accoglienza, assistenza durante lo shopping, possibilità di effettuare prenotazioni e addirittura il check in o il trasporto di preziosi in aero- porto. È nostra intenzione coccolare gli acquirenti importanti segnalati dalle boutique e dagli hotel 5 stelle». Aprirete anche un portale del lusso? «Certamente. Il 1 maggio sarà online il sito “One Luxury Destination”, un inedito progetto digitale realizzato in collaborazione con la società Accenture. Lo scopo è quello di offrire ai turisti un soggiorno piacevole integrando le opportunità del canale web con l’esclusività dell’esperienza in negozio». I contenuti del sito? «Notizie sulle griffe, ultime tendenze,interviste e la possibilità di accedere al patrimonio storico culturale di via Montenapoleone. A breve sarà disponibile anche l’e-commerce». Tra i numerosi eventi in calendario durante Expo su quali punta? «Innanzitutto devo ringraziare Audi per il supporto nella programmazione degli eventi. Nei prossimi giorni partiremo con le presentazione di particolari “giardini sinergici” lungo la strada, realizzati su varie peda- QUADRILATERO La nuova sala vip su due piani aperta in Montenapoleone; sotto il progetto delle nuove aree verdi ne dagli esperti giardinieri di Orticolario, mentre a livello business credo nell’appuntamento con l’alta gioielleria di fine maggio. Senza dimenticare la serata gastronomica del 2 luglio e la classica manifestazione della Vendemmia di inizio ottobre». Ritiene che oggi Milano possa competere con le capi- tali internazionali dello shopping quali Londra, Parigi o New York? «Rimango ottimista perché parto da un dato recente. Milano registra già ora il più alto scontrino medio almondo (circa 1.400 euro) e dimostra che la città attrae una clientela estera dalle grandi disponibilità finanziarie.Bisogna però fare ancora passi avanti e appare fondamentale agevolare il rimborso tax free ai turisti più facoltosi in aeroporto. Stiamo già lavorando con Sea e con le dogane per trovare il prima possibile una soluzione in grado di soddisfare i clienti stranieri con più possibilità di spesa». Il piano per il dopo Expo è pronto. «Dall’Expo al Giubileo» è il nuovo progetto, di 6,6 milioni di euro, che la regione Lombardia ha presentato per promuovere la regione e consolidare l’afflusso turistico, quando terminerà l’Esposizione Universale a Milano. «Expo rappresenta il calcio d’inizio di una lunga partita che Regione Lombardia vuole continuare a giocare anche dopo l’evento, per mettere il tessuto economico lombardo nelle condizioni di cogliere le grandi opportunità di sviluppo che sono in grado di offrire il turismo e il Made in Lombardia» ha dichiarato Mauro Parolini, assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia. Nel progetto sono stati coinvolti quasi 600 comuni e finanziati progetti di sviluppo per 16 milioni di euro che genereranno investimenti per 55 milioni. Il dopo evento sarà collegato direttamente ad un altro appuntamento importante, sempre di carattere internazionale come il Giubileo, che avrà inizio l’8 dicembre 2015 a Milano. E. CAP. __Martedì 28 aprile 2015__