9
771591
042007
50428
Martedì 28 aprile 2015
ANNO L NUMERO 101 EURO 1,40*
Ci costano un miliardo l’anno
Tutti i trucchi dei finti profughi
Fan richiestad’asilopurnon avendonedirittoe restanoin Italiaa nostrespesepermesiemesiin attesa chele commissionipreposte
respinganola loro domanda.Subito dopo fanno ricorso alTar,garantendosialtriannidipermanenza.Un meccanismoda spezzare
VIENI A TROVARCI ANCHE SUL SITO
di MAURIZIO BELPIETRO
Ovunque vada, scontri e lancio di oggetti
La notizia del giorno è che a Porto Recanati un cordone di immigrati ha impedito a Matteo Salvini di entrare nell’Hotel
House,un condominio multietnico abitato soprattutto da nordafricani. Quattrocento appartamenti che - informa il
sito del Corriere della Sera - tra spaccio,
armi e abusivismo sono un inferno. A
respingere il segretario della Lega - riferisce il medesimo sito - sono stati, oltre
agli abusivi, anche militanti del Pd, della Cgil ed esponenti dei centri sociali.
Dalche si deduce che, per una certa parte politica, non solo sia legittimo cacciare un parlamentare impedendogli l’accesso a un luogo pubblico, ma che sia
anche normale difendere chi occupa
abusivamente un alloggio e lo trasforma magari in un crocevia di affari illegali.
Scriviamo questo naturalmente non
perché si sia preoccupati per Salvini (anche se ve ne sarebbe ragione, dato che
ovunque vada, da Bologna ad Ancona,
è accolto da contestazioni e soprattutto
lanci di sassi, bottiglie, uova e pomodori) ma perché con il suo girovagare per
campi nomadi e per condomini trasformatiin terra di nessuno,il segretario della Lega sta facendo ciò che altri non hanno il coraggio di fare: attirare l’attenzione su un fenomeno che si preferisce
ignorare o affrontare in maniera superficiale. Qualcuno sostiene che il leader
del Carroccio le contestazioni se le va a
cercare e che venga accolto da sassaiole
solo perché provoca. In realtà non si
tratta di sfide. Le visite di Salvini sono
incursioni in luoghi che lo Stato ha abbandonato,
piccole
repubbliche
dell’illegalità e della sopraffazione. Perché un onorevole può visitare una scuola, un ospedale e perfino un carcere,
ma non può mettere piede (...)
segue a pagina 3
Camera vuota per la legge
che «mina la democrazia»
di MARCO GORRA
a pagina 9
Il nuovo sport nazionale: far tacere Salvini
La prefazione
Il soliloquio del Duce
riletto a 70 anni
dalla vergogna
di Piazzale Loreto
di MARCELLO VENEZIANI
Settant'anni fa Piazzale Loreto, la macelleria dei corpi. Ci
sarebbero tante ragioni per
tacere, per affidarsi al silenzio e distogliere lo sguardo.
Perché resta comunque una
vergogna macabra per l'Italia
e un peccato originale per la
repubblica. Perché significa
tirar fuori il lato bestiale del
nostro paese e della guerra civile, che smentisce il mito degli italiani brava gente.
Perché rievocandolo si attirano sguardi torvi e anatemi,
passi per nostalgico e retrò,
non conviene. Ma quando
mi hanno chiesto di scrivere
una prefazione al Soliloquio
in libertà di Mussolini non
sono riuscito a sottrarmi,benché più comodo. Mi è riapparsa intera la storia del novecento italiano, la speranza e
l'illusione di una generazione che fece il fascismo (...)
di FILIPPO FACCI
Come vogliamo chiamarlo, paradosso? L’uomo che parla sempre in
televisione - Salvini - ormai può parlare solo in
televisione, nel senso:
non può più parlare per
strada o in piazza. L’uomo che si è fatto un nome proprio lì - per strada
o in piazza - ora non può
più andarci. Più in generale: ne abbiamo fatto
un’icona (...)
segue a pagina 11
segue a pagina 24
La resa: paghiamo subito le banche. E il debito pubblico schizzerà
Il governo sprofonda nel buco-derivati
di FRANCO BECHIS
IN CAUSA CON TRONCHETTI PROVERA
Dopo avere detto per settimane
che il peso dei derivati sul debito
pubblico italiano non è preoccupante, e che la attuale perdita teorica (il mark to market negativo) di
42,06 miliardi di euro (...)
segue a pagina 6
De Benedetti in tribunale
balbetta sui bilanci Olivetti
di SALVATORE GARZILLO a pagina 15
Gli agenti accusano gli juventini. Il pm: «No, han fatto tutto i tifosi del Toro»
La bomba del derby esplode tra magistrati e polizia
di TOMMASO LORENZINI
Anche stavolta, dopo le violenze di
Torino, il calcio italiano farà finta di
uscire dalla solita domenica di follia a colpi di slogan. Beretta chiede
il Daspo a vita per i violenti (ma in
Italia è anticostituzionale: perché?), Alfano grida «non deve più
accadere», il Codacons vuole «un
anno di partite a porte chiuse». (...)
segue a pagina 30
* Con: "UOMINI CONTRO" DVD € 7,00; "BIMBINCUCINA con Valeria Rossi e Carotino" € 11,00.
Tanto battage per nulla
I bambini sanno che Veltroni è un flop
di GIORGIO CARBONE
Walter Veltroni, si sa, ama
il cinema alla follia. È stato
lui a inventarsi la «Festa»
di Roma al di là di ogni
considerazione
storica
(che senso ha allestire un
gran raduno di cinematografari in una città dove i
cinematografari sono accampati da quasi settant’anni?). (...)
segue a pagina 27
Prezzo all’estero: CH - Fr 3.50 / MC & F - € 2.40
2
PRIMO PIANO
__Martedì 28 aprile 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
allarme immigrazione
TENTATIVI I legali le provano tutte. Un migrante ha
sostenuto di essere fuggito dopo essere stato assalito da un
orango. Un altro di aver disertato per stare con la nonna
Tutti i trucchi dei finti profughi
Per provare a ottenere asilo politico, i clandestini che non ne hanno diritto inventano le motivazioni più assurde:
c’è chi mente sulla propria nazionalità, chi si finge gay e chi sostiene di essere perseguitato da diavoli e cannibali
::: TOMMASO MONTESANO
■■■ La scappattoia principa-
le consiste nel rifiutarsi di sottoporsi al fotosegnalamento.
In questo modo l’immigrato
clandestino che desidera utilizzare l’Italia come semplice
transito per raggiungere un altro Paese europeo, magari
per unirsi ai parenti, va incontro a una semplice denuncia.
«Del valore, né più né meno,
di una contravvenzione», si
sfoga Gianni Tonelli, segretario generale del Sindacato autonomo di polizia (Sap), che
lamenta l’«assenza di mezzi
coercitivi». Delresto la denuncia, essendo presentata ai
danni di chi non fornisce le
proprie generalità né tanto
meno esibisce documenti, è
di fatto carta straccia. Così il
migrante, in attesa di essere
espulso, visto ilcollasso dei vari centri di accoglienza viene
spedito in una struttura privata,priva di vigilanza,dalla quale scapperà indisturbato dopo poche ore. Libero di trasferirsi altrove.
Ma per i clandestini che invece desiderano restare in Italia,la via maestra si chiama «richiesta di asilo politico». In
quel caso gli immigrati si sottopongono volentieri al fotosegnalamento e si lasciano anche prendere le impronte digitali. Da quel momento, infatti,
per loro inizia la trafila per ottenere lo status di rifugiato.
Un escamotage che consente
aimigranti, in nome delle presunte persecuzioni subite per
«motivi di razza, religione, nazionalità» o per l’«appartenenza ad un determinato gruppo
sociale o politico», come recita la Convenzione di Ginevra,
di mettere in moto un meccanismo che gli consentirà, nella peggiore delle ipotesi, di restare comunque in Italia per
cinque anni. A spese dello Stato: per la maggior parte dei richiedenti asilo, infatti, scatta il
gratuito patrocinio. Un giro
d’affari che, solo nel 2013, ha
superato i sessanta milioni di
euro. Poi ci sono i 35/40 euro
al giorno spesi per mantenere
ciascun richiedente asilo nei
relativi centri di accoglienza (i
Cara, da cui comunque ci si
può allontanare in ogni momento, al contrario dei Cie) fino al giorno in cui non si esaurisce l’iter per l’accettazione o
meno della domanda.
«Ormai sono tutti siriani...»,
si lascia scappare Tonelli. Già,
perché i clandestini sanno benissimo che il presupposto
principale per ottenere asilo
politico è la provenienza. Più
il Paese di origine è famoso
per la privazione della libertà
personale, magari con l’aggiunta di un conflitto, maggiori sono le possibilità che la domanda vada a buon fine. Non
è un caso che nel 2014 le ri-
chieste d’asilo siano più che
raddoppiate, superando quota 64mila. Un numero altissimo che impedisce alle commissioni territoriali delle prefetture di evadere le domande rispettando i termini di legge: 21 giorni, massimo 90 per i
casi più complicati. Lo scorso
anno, solo 36.330 domande
sono state esaminate.
Poco male, dal punto di vista dell’immigrato. Una volta
respinta la richiesta, in media
dopo sette mesi, chi perde
può fare ricorso. E naturalmente può restare in Italia grazie al permesso di soggiorno
per motivi di giustizia. Poi nel
corso dell’iter, prima di arrivare all’ultimo stadio del tribunale civile o della giustizia amministrativa, il migrante ha
sempre la possibilità di aggiustare, e anche di correggere,
la sua versione dei fatti con l’aiuto di avvocati specializzati
in materia.
Un gioco che vale la candela: l’ottenimento del permesso di soggiorno per asilo politico, che dà diritto alla permanenza nel territorio italiano
per cinque anni. Permesso
rinnovabile e che permette
anche di presentare richiesta
per incassare il permesso Ue
per «soggiornanti di lungo periodo». Poi ci sono le protezioni più soft: la «sussidiaria», tre
anni di soggiorno; e l’«umanitaria», che garantisce un solo
anno.
I legali ricorrono alle motivazioni più disparate. Un migrante, ad esempio, ha sostenuto di essere fuggito dalla Nigeria dopo essere stato assalito da un orango. Un altro, invece, ha raccontato ai giudici
di essere stato minacciato da
un cannibale. Non si contano
i casi in cui alla base della richiesta di asilo ci sono le presunte persecuzioni subite a
causa della propria omosessualità. Per le donne, invece,
va per la maggiore il farsi mettere incinta dai propri fidanzati-protettori. Un uomo, a sostegno della sua domanda,
ha rivelato di essere scappato
dal Gambia perché suo padre
lo voleva a tutti i costi costringere a sostenere un incontro
di boxe a mani nude.
Poi c’è chi ha contestato il
rigetto della domanda di asilo
raccontando che tutte le notti, in Mali, gli appariva in sogno un diavolo che voleva fargli mangiare un piatto di riso.
Pur di allungare la permanenza in Italia, vale tutto: anche
provare a dimostrare di aver
lasciato il Senegal in quanto sì
ricercato per avere disertato
la leva, ma solo per stare vicino alla nonna. In Umbria,
uno spacciatore tunisino l’ha
fatta franca per anni rivelando di essere palestinese. Ma il
nome che aveva fornito a tutti
era falso.
PRIMA
TAPPA
La legge in Germania, Svezia e Francia
Tempi più rapidi e regole certe
Ecco come funziona all’estero
::: MAURIZIO STEFANINI
■■■ La Germania ha ricevuto nel
2014 202.645 richieste di asilo, che è
quasi il triplo rispetto alle 77.650 del
2012, salite nel 2013 a 127.000. L’articolo 16 della Costituzione riconosce il diritto di protezione ai perseguitati politici, e c’è un ministero dell’Immigrazione le cui sede distaccate hanno il compito di decidere o meno il riconoscimento dello status dirifugiato. L’iter inizia in uno dei 20 centri di prima accoglienza presenti, dove si può rimanere
per un massimo di tre mesi. Di lì si passa presso un centro di seconda accoglienza, presso il quale la sede distaccata del ministero è dislocata. Non esiste
un limite formale entro il quale dare
una risposta, anche se difficilmente si
oltrepassano i due anni. E fin quando
la risposta non arriva non si può né lasciare il centro di accoglienza, né lavorare, né frequentare corsi di tedesco. Il
riconoscimento comporta poi solo un
primo permesso di soggiorno di tre anni, contro i cinque dell’Italia. E mentre
da noi poi alla scadenza dei cinque anni si può ottenere la cittadinanza, in
Germania dopo la prima scadenza i rifugiati possono chiedere solo un permesso a tempo indeterminato.
La Svezia è passata dalle 43.945 domande di asilo del 2012 (terzo posto)
alle 81.180 del 2014 (secondo). L’Ufficio Immigrazione Svedese garantisce
al richiedente informazioni pratiche
sul soggiorno e sui suoi diritti, un interprete, la possibilità di scegliere il sesso
dei rappresentanti delle istituzioni che
lo assisteranno, possibilità di contatto
con ong per avere consiglio e appoggio, e un sì o no entro sei mesi, con possibilità di due gradi di ricorso. Fino al
responso finale ha diritto non solo all’accoglienza ma anche a un assegno,
depositato su una carta di credito. Dopo l’eventuale riconoscimento c’è diritto a residenza permanente, un piano
di integrazione che dura in media due
anni per aiutarlo a trovare lavoro e a
imparare la lingua, cure mediche gratis
o a basso prezzo, un appoggio economico per trovare casa. La cittadinanza
può essere chiesta dopo quattro anni
di residenza.
La Francia è passata dalle 61.450 domande del 2012 (secondo posto) alle
62.735 del 2014 (terzo posto). Prima di
fare domanda d’asilo bisogna chiedere
alla Prefettura un permesso, che può
richiedere anche 5 mesi. Poiché bisogna indicare alla prefettura un domicilio, in molti dichiarano la sede di un’as-
Sopra, l’arrivo a Catania di un gruppo di profughi. Nella tabella, le
richieste d’asilo degli
ultimi tre anni [LaPr]
sociazione e nell’attesa dormono per
strada. La Prefettura dà un’autorizzazione provvisoria di soggiorno di un
mese, dopo la quale si entra nel Centro
d’accoglienza per richiedenti asilo, e si
deve inviare la richiesta entro 21 giorni
all’Ufficio francese di protezione dei rifugiati e apolidi. È questo che dà lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria, in tempi tra i 3 e i 7 mesi, durante i
quali si riceve un contributo da 11,01
euro al giorno e si può chiedere alloggio in un centro di accoglienza emergenziale. Dopo un anno di attesa o in
fase di ricorso il richiedente asilo può
chiedere alla prefettura un’autorizzazione di lavoro, che può essere rifiutata. Ottenuta una protezione il rifugiato
deve recarsi presso l’Ufficio francese
dell’immigrazione per sottoscrivere il
contratto di accoglienza e integrazione
che prevede una giornata di formazione civica sui valori della Repubblica,
una sessione informativa sulla vita in
Francia, un corso di francese di 400
ore. Lo status di rifugiato dà diritto a un
permesso di soggiorno valido per 10 anni, e a richiedere la nazionalità subito.
Chi ha la protezione sussidiaria riceve
una carta di soggiorno temporanea della durata di un anno, e può chiedere la
cittadinanza dopo 5 anni di residenza.
3
PRIMO PIANO
__Martedì 28 aprile 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
PRENDERE TEMPO Nell’attesa che si pronunci la
giustizia ordinaria possono restare per anni. Non importa
che poi soltanto un ricorso su 500 venga accolto
allarme immigrazione
Un miliardo per mantenerli
E la colpa è della burocrazia
In un anno raddoppiate le spese per ospitare gli stranieri. Il problema è che per decidere chi ha
diritto di restare ci mettiamo fino a un anno e mezzo. E di fronte a un rifiuto tutti fanno ricorso
::: segue dalla prima
MAURIZIO BELPIETRO
(...) in un campo rom o in un casermone che ospita immigrati e clandestini,
senza che nessuno dica nulla? Ci sono
zone sottratte al controllo della legalità? E lo sono con il contributo di militanti di partiti e sindacati? È accettabile tutto ciò in un Paese in cui ai cittadini che pagano le tasse è richiesto il rispetto della legge, e se solo depositano
in strada materiale destinato alla discarica rischiano la denuncia penale
mentre ad altri è consentito farsi la discarica all’interno dell’accampamento?
Salvini non è però il solo ad alzare il
velo su un sistema, quello dell’immigrazione, che ormai è fuori controllo.
Ieri, probabilmente in maniera involontaria, il quotidiano de benedettino
La Repubblica dava conto della lievitazione delle spese per l’accoglienza dei
profughi. Somme che ovviamente
non hanno nulla a che fare con i soldi
destinati a fronteggiare gli sbarchi e
soccorrere i naufraghi. No, qui si parla
di denaro che dovrebbe servire per
ospitare stranieri che hanno richiesto
asilo e che rimangono in Italia in attesa che venga definita la loro posizione.
L’anno scorso l’Italia avrebbe speso
complessivamente 600 milioni per
mantenere circa 81 mila migranti, ma
quest’anno nonostante i fondi messi a
disposizione non arrivino a 500 si pre-
Chi esamina le richieste
Commissioni raddoppiate
Ma ancora non basta
::: ROMA
■■■ Per provare a uscire dall’emergenza, il ministero dell’Interno ha incrementato il numero delle commissioni incaricate, presso le prefetture, di vagliare le richieste di asilo. Da marzo sono
diventate 40 le sedi deputate a vagliare le domande dei migranti.
A farne parte, sono quattro componenti: due appartenenti al Viminale, un rappresentante degli Enti locali e un rappresentante
dell’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu. La commissione
nazionale, invece, ha compiti di indirizzo, coordinamento e formazione dei membri ed è retta da un prefetto, Angelo Trovato.
I numeri mettono pressione al Viminale: su 81mila stranieri
che, a vario titolo, si trovano nelle strutture di accoglienza, 64.886
hanno presentato domanda di asilo.Nel 2013 coloro che aspiravano all’ottenimento dello status di rifugiato erano stati 26.620. In
dodici mesi, i richiedenti asilo sono più che raddoppiati. Così il
sistema è andato in tilt. Lo scorso anno le domande esaminate
sono state 36.330. Di queste, 25.510 sono state accolte consentendo allo straniero di ottenere l’asilo o lo status di rifugiato; 8.121
sono stati i migranti che hanno ottenuto la protezione sussidiaria
e 10.091 i destinatari della protezione umanitaria. I «no» alle richieste, invece, sono stati 13.327. Per il 2015, dunque, restano da
esaminare 28.556 domande di asilo. E considerando che nei primi mesi dell’anno sono già arrivati oltre 15mila migranti, la pressione è destinata a non esaurirsi. E questo nonostante dall’inizio
del 2015 le Commissioni abbiano rigettato circa seimila richieste
di asilo. Così il costo dell’immigrazione è destinato a lievitare. Se
nel 2014 l’intera macchina dell’accoglienza ha gravato sulle casse
pubbliche per complessivi 630 milioni di euro, per il 2015 era
stata ipotizzata una spesa di 500 milioni di euro. Una cifra che,
visto il flusso continuo delle domande, a fine 2015 raddoppierà.
T.M.
vede che servirà almeno un miliardo.
Somme prudenti,perché nel caso l’ondata migratoria aumentasse, anche le
spese di conseguenza salirebbero.Perché tutto ciò? Non solo perché gli sbarchi si susseguono, ma anche a causa
della lentezza nella valutazione delle
richieste di asilo. Dovrebbero essere
L’ESPERTO
«Il 25% di chi sbarca
è positivo all’epatite C»
Il «20-25% dei migranti che arrivano
sulle coste italiane è positivo all’epatite C. Questo non rappresenta un rischio per la salute pubblica, ma una
parte di queste persone diventa stanziale, dunque si tratta di pazienti che
avranno diritto alle cure». Lo ha sottolineato Antonio Craxì, ordinario
di Gastroenterologia all’Università
di Palermo, nel corso di un incontro
organizzato a Vienna da Msd.
Le cure oggi sono straordinariamente efficaci, ma anche molto costose.
Inoltre, mentre alcune regioni hanno già speso per i nuovi medicinali
anche 10-15 milioni, altre, come la
Sicilia, sono ferme a meno di 1,5. «E
proprio in Sicilia», spiega Craxì, «ci
sono dei gruppi di stranieri ormai
stanziali in cui il virus è presente».
sbrigate in tre settimane,ma le 40 commissioni nominate dal ministero dell’Interno ci mettono 8 mesi e a volte
anche un anno e mezzo. Risultato: fino a quando la pratica non è stata esaminata, il richiedente asilo rimane in
uno dei centri di accoglienza, a spese
delle Stato. Non solo: siccome gli immigrati hanno imparato in fretta che
la burocrazia è dalla loro parte, una
volta avuta respinta la domanda, si appellano alla giustizia civile. Così, nell’attesa,possono restare anni. Non importa che poi solo un ricorso su 500
venga accolto, né che la metà dei richiedenti asilo arrivi da Paesi che non
ne hanno diritto e siano semplicemente uomini e donne emigrati per ragioni economiche, nel frattempo - cioè
anni - possono rimanere in Italia, con
un letto e un tetto assicurati (anche se
modesti) e qualche spicciolo per le piccole necessità.
Ultimo quesito: si può accettare che
dei cittadini italiani siano costretti a
campare con 500 euro al mese (quando va bene) e per dei cittadini stranieri
- appena arrivati e dunque da non
considerarsi contribuenti del Fisco - si
spendano fra i 35 e i 40 euro al giorno,
ossia tra i mille e i mille e 200 al mese?
Chissà se i giovani militanti del Pd e
della Cgil che ieri hanno contestato
Salvini sarebbero in grado di rispondere…
[email protected]
@BelpietroTweet
4
PRIMO PIANO
__Martedì 28 aprile 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
allarme immigrazione
L’UNIONE Ban Ki-moon tende una mano
al Rottamatore sottolineando che comunque si «tratta
di una responsabilità collettiva» e non di un solo Paese
Renziinvoca il soccorso Onu
ma arrivano altrischiaffi
Passerella del premier al largo della Sicilia con Ban Ki-moon: «Ora non siamo più soli»
Il segretario però lo gela: «L’intervento in Libia? Escluso. Pensate a soccorrere più profughi»
::: SANDRO IACOMETTI
■■■ L’Italia,
ha spiegato
Matteo Renzi dopo il vertice
con Ban Ki-moon, «non è
più sola».Ma il modo che l’Onu cioffre per fronteggiare l’emergenza immigrazione è
ancora quello di «salvare vite
umane». La scenografia, ieri,
era perfetta. Il presidente del
Consiglio delle Nazioni unite
e l’Alto rappresentante della
diplomazia Ue sono atterrati
sulla nave d’assalto della Marina Militare San Giusto, che
opera al largo delle coste della Sicilia, per testimoniare di
persona, in prima linea, l’attenzione e la solidarietà internazionale per quello che sta
facendo il nostro Paese. Renzi ha provato subito a capitalizzare l’evento, spiegando
che «prima l’Italia era sola a
fronteggiare questo tema,
ora l’intera comunità internazionale è consapevole che si
tratta di un problema globale e non di una questione
che riguarda un Paese».
Qualcosa finalmente si muove, ha proseguito il premier,
«fermare i trafficanti di esseri
umani per evitare una catastrofe è una assoluta priorità
su cui contiamo di avere il sostegno delle Nazioni unite» e
«la presenza di Ban Ki-moon
e Mogherini è un segno importante».
A ben vedere, però, il raccolto non è stato così abbondante. Il segretario Onu aveva già detto nei giorni scorsi
che «non esiste una soluzione militare» per porre fine all’emergenza. E ieri, tra una
passerella e l’altra nel pezzo
di mare che nelle ultime settimane ha visto morire migliaia di migranti, ha di fatto ribadito il concetto. Ban Ki-moon, ha spiegato un portavoce, ha manifestato al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri europeo «le
sue preoccupazioni sulla situazione nel Mediterraneo»
e ha sottolineato che «le autorità devono focalizzarsi sul
salvataggio delle loro vite».
Parole che sembrano allontanare qualsiasi ipotesi di intervento militare sotto l’egida
dei caschi blu e che lasciano,
in sostanza, la situazione immutata.
Accanto alla scarna dichiarazione umanitaria Ban Kimoon ha voluto comunque
concedere qualcosa in più al
governo: «Come Onu siamo
pronti a lavorare con voi.
Dobbiamo fermare e prevenire i trafficanti criminali. E
occorre affrontare il problema alla radice, perché i migranti rischiano la vita». Subi-
L’incontro di ieri tra Renzi, Mogherini e Ban Ki-moon [Ansa]
:::
«AVVERTIMENTI» PER L’ITALIA SU TWITTER
Mald’Africa
La solidarietà Ue è solo un bluff
Sui profughi non arriveranno aiuti
::: ANTONIO PANZERI*
L’Isis minaccia: «Siamo tra voi»
«Siamo nelle vostre strade. Stiamo localizzando gli obiettivi, in attesa dell’ora
X». Questi i messaggi firmati Isis, scritti a
penna su foglietti e fotografati con lo sfondo di riconoscibili luoghi italiani, tra Ro-
ma e Milano. Le foto, riferisce la direttrice del Site Rita Katz, circolano su account Twitter di sostenitori dell’Isis e che
mostrano diversi scenari tra cui il Duomo di Milano, il Colosseo e il logo Expo.
■■■ «Unita nella diversità» è il motto dell’Unione
Europea che, dal 2000, viene usato per comunicare
la ricchezza e la complessità delle istituzioni comuni.
Quando si parla di politiche migratorie,tuttavia, sono spesso le differenze di
vedute e le priorità nazionali a prevalere su una visione collettiva. Lo si è visto chiaramente la settimana scorsa in occasione del
Consiglio Europeo straordinario convocato per affrontare l’emergenza immigrazione.
MASS MEDIA
to dopo aver offerto l’aiuto
delle Nazioni unite e dell’Alto commissario per i rifugiati, però, il segretario ha di
nuovo scaricato la patata bollente sul Vecchio continente,
spiegando che bisogna trovare «una soluzione politica
nel Mediterraneo, anche a
terra, in particolare in Libia e
per l’instabilità in Nord Africa». Problema, questo, che
deve essere affrontato con
«la leadership dell’Ue». Ban
Ki-moon ha poi sottolineato,
fornendo un ottimo assist al
premier, che si «tratta di una
responsabilità collettiva» e
non di un solo Paese. Ma l’Italia, con la sua «leadership
compassionevole», e l’Europa devono continuare a cavarsela da soli. Perché, ha
proseguito, «siamo di fronte
alla peggiore crisi umanitaria dai tempi della seconda
guerra mondiale, dobbiamo
aiutare i migranti e voi potete
aiutarli con la vostra compassione». Una posizione che
potrebbe suonare come un
disimpegno delle Nazioni
unite ma che, secondo alcuni osservatori, sarebbe invece un segno non scontato di
attenzione e potrebbe anche
creare le condizioni per il tentativo di Renzi di incassare
un mandato Onu per l’Italia.
Mercanti di uomini intervistati dal «Guardian»
Gli scafisti sfottono anche l’Europa
«Nessun timore, facciamo affari d’oro»
■■■ «Non mi sento minacciato dall’Europa.
Che vogliono fare? Mandare due fregate in
Libia? Sarebbe un’invasione». Hajj - il nome
è uno pseudonimo - non ha dubbi: Bruxelles
non fa paura a Zuwara e dintorni, il punto
libico di partenza delle navi che, cariche di
clandestini, sbarcano ogni giorno sulle coste
italiane. Lui, 33 anni e una laurea in legge, di
professione fa il contrabbandiere. Di uomini.
E racconta senza indugi in cosa consiste la
sua professione. Lo ha fatto, cioè, con Patrick
Kingsley, reporter del The Guardian. «Partiamo con 200 persone, come minimo», ha detto alla stampa inglese. «300 passeggeri è il
massimo che una barca di 17 metri può contenere, ma c’è chi fa uscire navi con a bordo
350, 700, addirittura 800 persone». Il motivo?
«Ilprezzo a persona è calato» perché il mercato è saturo. «Chiunque qui può vendere il suo
appartamento e comprarsi un’imbarcazione. Organizzare un viaggio della speranza,
poi, è cosa da poco. Con un paio di rotte hai
già recuperato i costi iniziali». Così la tratta di
esseri umani è sempre più allettante da quelle parti. Dalla Libia, infatti, partono gommoni
saccheggiati dai vecchi magazzini di Gheddafi o semplici navi, ex pescherecci. Destinazione: Lampedusa. Puntano una piattaforma petrolifera nei pressi dell’isola e il gioco è fatto:
appena la avvistano, i dipendenti avvertono
la guardia costiera italiana o maltese.
I militari, però, assistono le persone a bordo e non si curano delle navi, che spesso restano intatte al largo: non sono così malmesse da affondare e i libici possono tornare a
riprendersele senza troppi sforzi. «Questo ci
aiuta, ci basta trainarle a riva», ammette Hajj.
«A viaggio guadagniamo circa 33mila euro»,
dichiara invece Ahmed, altro nome di fantasia.Mare Nostrum, infine,neanche sanno cosa sia (stato). O quasi. «La domanda è cresciuta di circa quattro volte rispetto all'anno scorso», fa sapere Hajj.
C.O.
Sull’onda dell’indignazione dell’opinione pubblica, l’Europa ha promesso
difare di più.Gli Stati membricontribuiranno in misura maggiore al finanziamento della missione Triton, i cui fondi verranno triplicati. Il dispiegamento
economico tornerà quindi
a pareggiare quello della
missione italiana Mare Nostrum, con la differenza significativa che stavolta a
pagare sarà l’Europa.
Molti Paesi metteranno
a disposizione navi, elicotteri e personale. Si è inoltre
parlato, per la prima volta,
di allargare il raggio d’azione delle operazioni: secondo le indiscrezioni, le imbarcazionieuropee potranno intervenire fino a trenta
miglia dalle coste dei Paesi
UE.
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha
espresso apprezzamento
per l’esito delvertice, rimarcando una maggiore solidarietà da parte dei capi di
stato riuniti a Bruxelles.
QUALE STRATEGIA?
Tuttavia siamo ancora
lontani da una vera e propria strategia comune sull’immigrazione.La questione più spinosa, infatti, è rimasta irrisolta: in virtù del
Trattato di Dublino i Paesi
che si affacciano sul Mediterraneo devono farsi carico delle richieste di asilo di
chi sbarca sul loro territorio.
La maggior parte dei migranti accolti preferirebbe
stabilirsi altrove: sono molte le persone che desiderano ricongiungersi al proprio nucleo familiare o
che, semplicemente, preferirebbero spostarsi dove vi
sono maggiori opportunità di lavoro rispetto ai Paesi
europei del Sud.
L’ipotesi di prevedere
quote di accoglienza per i
diversi Paesi europei è stata però accantonata con il
contributo fondamentale
del Regno Unito, che si è rifiutato di accogliere i profughi e ha spinto ad adottare
una politica europea basata sulla buona volontà degli Stati membri, che potranno autonomamente
decidere in quale misura
farsi carico di chi fugge da
guerre e persecuzioni.
ZERO BENEFICI
Dalpunto di vista dell’assistenza umanitaria quindi
l’Italia, la Spagna e la Grecia non traggono alcun beneficio concreto dal vertice
di Bruxelles. Questi Paesi
continueranno a dover gestire enormi flussi migratori e a dover predisporre autonomamente politiche di
accoglienza adeguate.
Le persone che arrivano
sulle nostre coste sono stremate da lunghi viaggi: vanno visitate e spesso curate,
vestite e nutrite. Lo impone un principio di solidarietà umana che forse non viene percepito dai Paesi che
non vivono direttamente
l’emergenza.
Non può che saltare agli
occhi tutta l'involontaria
ironia di uno scenario nel
quale i Paesi europei del
Mediterraneo, per anni additati come cattivo esempio dal punto di vista dei
conti pubblici e della riforma economica, per la loro
collocazione geografica diventano il baluardo della
solidarietà in un’Europa di
egoismie di interessi nazionali.
*Eurodeputato Pd
__Martedì 28 aprile 2015__
5
6
ITALIA
__Martedì 28 aprile 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
::: I NOSTRI SOLDI
LA FREGATURA DEI DERIVATI
Padoan ammette: voragine nei conti pubblici
A fine 2014 il Tesoro perdeva 42,6 miliardi di euro e si prepara a pagarne subito quasi 17. Che faranno crescere il debito
::: segue dalla prima
FRANCO BECHIS
(...) è solo virtuale, improvvisamente il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan inverte la rotta. E dal Tesoro si
fa filtrare l’intenzione di ristrutturare i contratti derivati, dando l’impressione che
quella perdita teorica sui derivati sia assai più vicina alla
realtà di quanto si fosse fino
ad oggi immaginato. A scuotere il ministro sono le polemiche sia tecniche che politiche sulla eccessiva esposizione in derivati delle finanze
pubbliche italiane. Come riportato sul numero di Libero
didomenica scorsa e poicontenuto nella puntata di Report di quella stessa serata, il
Tesoro ha già perso sui derivati 16,95 miliardi di euro fra
la fine del 2011 e la fine del
2014: un dato che evidenzia
una gestione di quei sostanziali contratti di riassicurazione sui tassi molto discutibile,
visto che gli altri 18 paesi dell’area euro (Grecia, Portogallo, Irlanda e Cipro compresi)
messi insieme hanno perso
nello stesso periodo meno
dell'Italia.
Dopo che queste cifre sono emerse nell’ultimo rapporto Eurostat, non sono
mancate polemiche da parte
dell'opposizione. Ancora ieri
il capogruppo di Forza Italia,
Renato Brunetta, twittava:
«Ma che bravi al Mef, grande
professionalità. Ci hanno assicurato a caro prezzo...sui rischi sbagliati!». A quel punto
dal Tesoro è stata fatta filtrare l’improvvisa retromarcia.
Prima si è fatto presente che
quella perdita virtuale da
42,06 miliardi di euro non
può lievitare, perché deriva
dalla discesa dei tassi di interesse (il Tesoro si era invece
assicurato sul possibile rialzo), che comunque oltre lo
zero non può andare. Poi è
arrivato il nuovo slogan in
grado di confondere le acque: «Phasing out», che lo
stesso ministero traduce in
parole un pizzico più povere
in «un processo di dismissione di alcune tipologie di derivati e di ristrutturazione di altre». È un annuncio assai rischioso sia per il debito pubblico italiano che per le tasche dei contribuenti. Perchè «ristrutturare» o «dismettere» significa fare emergere
la perdita che c’è su ciascun
contratto:da virtuale diventerebbe reale. Detta così sembra un’operazione suicida:
per le nuove regole di contabilità dei bilanci pubblici stabilite nel 2010 ed entrate in
vigore nel 2013 quei derivati
chiusi o ristrutturati trasformerebbero quel mark to
market negativo in aumento
del debito pubblico italiano,
creando guai seri dovuti al
::: I NUMERI
OFFERTE DI LAVORO
L’ASSICURAZIONE
Dal 2011 al 2014 il ministero
del Tesoro ha utilizzato i derivati per assicurarsi contro il
rischio di aumento dei tassi di
interesse, soprattutto durante gli anni peggiori della crisi
finanziaria
Una ricerca svela
tutte le bufale
di Garanzia Giovani
SCONFITTA
La scelta dei governi Monti e
Renzi si è rivelata perdente: la
politica monetaria della Bce
ha progressivamente ridotto
il costo del denaro fino agli
attuali minimi storici. La spesa pubblica è quindi aumentata di 12,7 miliardi in questi
tre anni, 16,95 se si considerano anche gli aggiustamenti
contabili che incidono sul debito
LA MAZZATA
Se il governo volesse chiudere oggi tutti i derivati stipulati
in questi anni dovrebbe versare alle banche 42,6 miliardi.
L’operazione di «phasing
out» rappresenterà quindi un
duro colpo per le finanze italiane
trattato sul fiscal compact.
I contratti derivati sottoscritti dallo Stato italiano nelle sue varie articolazioni attualmente in essere ammontano a 187,9 miliardi di euro.
Di questi 163,1 riguardano lo
stato centrale, ed è su questa
somma che si sta verificando
oggi la perdita di 42,06 miliardidi euro.Un buco spaventosamente grande, pari al 25%
del nominale dei contratti
Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha dato il via alla rinegoziazione dei derivati [LaP]
esistenti. In una famiglia o in
un’impresa che non abbia intenzione di fallire la campanella di allarme sarebbe suonata con il classico «Stop losses, basta perdite!» appena
superatii 16-17 miliardi dieuro di perdite, il 10% del nominale. A quel punto sarebbe
stato saggio chiudere o ristrutturare i contratti in essere. Farlo oggi è tardivo e crea
grande danno alle finanze
pubbliche, perché come ha
ben spiegato il professore della Bocconi Marcello Minenna in Parlamento «quelle perdite diventano immediatamente debito». Perchè allora
un annuncio simile? La risposta non può che essere nel
contenuto di quei contratti
di derivati, che è inspiegabilmente segretato dal governo
italiano. È lì che sono contenute le clausole e le penali di
estinzione anticipata sia per
il Tesoro italiano che per le
banche contraenti. Ed è lì
che può esserci l’unica risposta possibile: è stato dato alle
banche un vantaggio così
grande che le perdite rischiano di salire ben oltre quel
25% del nominale. Allora si
rischia di meno a disdettare
ora, pagando le misteriose
penali contrattualmente previste.
L’allarme di Confartigianato
Edilizia sempre in caduta libera
Il rimbalzo dei mutui non rilancia il mattone: i cantieri aperti valgono il 42% in meno rispetto al 2008
■■■ Il settore immobiliare non riesce
ad uscire dalla crisi profonda dove è precipitato da anni. Confartigianato rilancia
l’allarme. Negli «ultimi 12 mesi, tra marzo 2014 e febbraio 2015, la produzione è
calata del 5,8% rispetto ai 12 mesi precedenti», tradotto ben «96mila i posti di lavoro persi». L’analisi settoriale realizzata
da Confartigianato mette anche in evidenza che nel resto l’Europa, invece, nello stesso periodo, c’è stato «un aumento
della produzione dell’1,6% mentre nell’Eurozona l’attività delle imprese edili risulta stabile, con un incremento dello
0,4%». Invece in Italia, tra marzo 2014 e
febbraio scorso, la produzione delle costruzioni è stata inferiore del 42,5% rispetto al picco del periodo fra settembre
2007 e agosto 2008.» A febbraio scorso
poi, spiega sempre la Confederazione, il
valore della produzione «è sceso dell’1,3% rispetto a gennaio». Tendenza negativa simile a quella registrata in Europa, con una flessione dell’1,8% nell’Eurozona e dell’1,2% nella Ue a 28.
D’altra parte - tra marzo 2014 e febbraio 2015 - in Spagna è stata registrata ala
maggiore crescita della produzione delle
costruzioni:+ 14,7%,in forte recupero dopo il dimezzamento registrato tra il 2006
e il 2012. In ripresa anche le aziende edili
del Regno Unito con un aumento del
::: CRISI CONTINUA
PRODUZIONE
Secondo una ricerca di Confartigianato, negli ultimi 12 mesi, tra marzo 2014 e febbraio 2015, la produzione edilizia è calata del
5,8% rispetto ai 12 mesi precedenti. Si tratta di ben 96mila i posti di lavoro persi
IL BARATRO
Tra marzo 2014 e febbraio scorso, la produzione delle costruzioni è stata inferiore del
42,5% rispetto al picco precrisi del periodo settembre 2007-agosto 2008
IL CONFRONTO
Nel resto l’Europa nello stesso periodo la
produzione è aumentata in media dell’1,6%
4,3%, seguite da quelle tedesche che registrano una crescita dello 0,4%. Francia in
controtendenza con una diminuzione
del 4,7%.
Meno pessimista per l’andamento del
settore in Italia l’Associazione nazionale
costruttori edili: «Per l’edilizia è ancora
notte fonda», ammette Paolo Buzzetti,
«ma possiamo dire che comincia a intravedersi il chiarore dell’alba».
Segnalirosei per l’Ance,ma per la Confartigianato non bisogna farsi incantare:
«Attenzione a leggere come immediatamente positivi i dati sulla forte crescita
del numero dei mutui casa», mette in
guardia dai facili ottimismi il presidente
di Confartigianato Edilizia, Arnaldo Redaelli, «il comparto versa ancora in una
situazione di profonda crisi. Siamo di
fronte sia ad una rinegoziazione dei tassi
d’interesse che rendono i mutui più sostenibili per chi già li possiede, ma anche
ad una forte spinta da parte del settore
bancario che cerca in questo modo di
favorire la messa in circolo sul mercato
del vecchio invenduto in modo da consentire il rientro di somme ingenti anticipate negli anni di inizio crisi ai grandi immobiliaristi». Radaelli chiede quindi al
governo «l’avvio in tempi rapidi dei cantieri», ma per «farlo è necessaria una modifica del patto di stabilità».
Teme che la situazione dell’edilizia
possa solo peggiorare anche il più rappresentativo dei sindacati di categoria:
«Dall’inizio della crisi ad oggi l’edilizia ha
perso oltre 800mila addetti», ricorda il segretario generale della Filca-Cisl nazionale, Domenico Pesenti, che ora teme le
«notizie che trapelano da fonti governative». Vale a dire la riduzione al 20%, a partire dal 2016, del bonus per le ristrutturazioni edilizie e per il risparmio energetico (oggi rispettivamente pari al 50% e al
65%).
AN. C.
«Cercasi capo cantiere.
Esperienza consolidata
nella mansione, almeno
10 anni», «cercasi spazzini con esperienza pregressa nel settore», «cercasi un tecnico conduttore di processo meccanico con esperienza di almeno due anni nella stessa mansione».
Con la crisi che morde,
annunci così farebbero
la gioia di molti disoccupati. Il problema è che le
richieste, almeno nelle intenzioni, dovrebbero essere rivolte a giovani alle
prime armi, a caccia della prima occupazione. La
peculiarità di queste offerte di lavoro, infatti, è
che non sono pubblicate
su un qualunque sito internet, ma su quello di
Garanzia Giovani, vale a
dire la versione italiana
del programma europeo
Youth Guarantee. Il piano che, stando a quanto
dichiarato solo qualche
giorno fa dal ministro del
Lavoro, Giuliano Poletti,
ha già prodotto «un cambiamento di approccio
culturale rivolto al futuro».
Stando a Michele Tiraboschi, docente di diritto
del Lavoro all'Università
di Modena e Reggio Emilia, che si è preso la briga
di analizzare uno ad uno
gli annunci, più che ad
un cambiamento culturale siamo semplicemente
di fronte a «ridicole proposte».
A un anno dell’avvio di
Garanzia Giovani nel nostro Paese (ha preso il via
il primo maggio 2014), secondo il giuslavorista
«molti dei problemi iniziali restano tali, e le
criticità sollevate più volte e da più fronti sembrano esser state ignorate».
In uno studio diffuso dall’associazione Adapt, Tiraboschi ha raccolto le
molte offerte, lungo tutto
il corso dell’anno, presenti sul portale del progetto. Il risultato «dimostra
la totale assenza di filtri
nel loro inserimento».
Nei prossimi giorni
Adapt pubblicherà ulteriori studi con «la speranza che i 530mila giovani
che si sono iscritti fino ad
ora al piano possano essere presi sul serio. Meglio tardi che mai».
__Martedì 28 aprile 2015__
7
8
ITALIA
__Martedì 28 aprile 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
::: LE GRANE DEL GOVERNO
Oggi voto segreto sulle pregiudiziali. Deputati precettati via sms
Renzi sente l’Italicum in tasca
ma teme ritorsioni sulla scuola
Lettera ai circoli per forzare la minoranza: «È in ballo la dignità del Pd». Cuperlo: «Offensivo»
La tattica: tempi contingentati e fiducia. I dissidenti pronti ad aizzare i prof contro il segretario
::: ELISA CALESSI
■■■ Matteo Renzi considera
la partita sull’Italicum già chiusa. Oggi si comincerà a votare
sulle pregiudiziali di costituzionalità, su quelle di merito e sulla sospensione. Ma nella war
room del premier non c’è grande apprensione, nonostante i
primi due voti di oggi siano segreti. Il passaggio è comunque
delicato. Tanto che sono stati
precettati, via sms, tutti i deputati. Nessuna assenza è giustificata. Passato questo scoglio,
quasi certamente verrà messa
la fiducia, che ridurrà definitivamente il dissenso. «Al massimo saranno in dieci a votare
contro», si dice.
Piuttosto,Renziè preoccupato dal disegno che vede nella
minoranza o meglio in una parte. E che, si è convinto, va al di
là della legge elettorale. «La loro prossima battaglia sarà sulla
scuola, vedrete», ha detto coi
suoi. E le munizioni a loro disposizioni potrebbero essere
maggiori. Il tema, ha ragionato
coi suoi, è più popolare, hanno
i sindacati dalla loro e un blocco elettorale, gli insegnanti, storicamente vicino alla sinistra.
In questo modo si sposta il
terreno dello scontro dal Parlamento al Paese. Il che, per il
premier, sarebbe più pericoloso. Anche per questo, giocando d’anticipo, ha deciso di rispondere a tono. Così, alla vigilia dell’arrivo in Aula dell’Italicum, ha risposto con due mosse. La prima è una lettera ai segretari dei circoli del Pd. Un appello a chi sta fuori dal Palazzo,
in cui lega l’Italicum alla «dignità del Pd», al «rispetto» per la
«comunità» rappresentata dai
militanti. Come dire: chi non lo
vota, non colpisce solo me, colpisce il Pd. Nel voto sull’Italicum, scrive, «c’è in ballo la legge elettorale, certo. Ma anche e
soprattutto la dignità del nostro partito. La prima regola
della democrazia è rispettare,
tutti insieme, la regola del consenso interno». Perciò, continua, «non sto chiedendo semplicemente lealtà, sto chiedendo rispetto per una intera comunità che si è espressa più
volte su questo argomento, a
tutti i livelli». Parole che Gianni
Cuperlo ha definito «offensive». Anche se le crepe della minoranza aumentano. Anna
Giacobbe, cuperliana, ha infatti annunciato ieri che voterà a
favore dell’Italicum. E a sera è
arrivata una lettera dei segretari regionali del Pd che chiedono ai deputati di votare a favore.
La seconda mossa del premier,invece, riguarda gliequilibri del gruppo alla Camera.
Renzi pare si sia convinto a sostituire Roberto Speranza, ca-
IL FLASH MOB DI PASSERA E ITALIA UNICA
Imbavagliati
contro la legge
L’ex ministro di Monti
Corrado Passera, leader
di Italia Unica, è sceso in
piazza Montecitorio per
un flash mob contro l’Italicum definito «una legge
cerotto che mette il potere nelle mani di uno solo
(Renzi, ndr), un colpo di
mano pericolossisimo».
Per l’occasione lui e i
“passerotti” (così chiamati i suoi sostenitori) si sono imbavagliati mentre
veniva suonato l’inno nazionale, con tanto di maestro d’orchestra ingaggiato per l’occasione. [Ansa]
::: I TEMPI
OGGI
Stamani a Montecitorio, dopo
la discussione generale, si
svolgeranno i voti sulle pregiudiziali di costituzionalità presentate da Fi, Sel, Lega Nord e
M5S e quelle di merito depositate da Sel e M5S (in totale sono otto). Per due di queste, su
richiesta di Fi, potrebbe esserci il voto segreto, ma non quello di fiducia.
SETTIMANA PROSSIMA
I voti sugli emendamenti e sui
quattro punti della riforma slitteranno probabilmente alla
prossima settimana: una mossa per permettere il contigentamento dei tempi che non impedirà al governo di chiedere
anche i voti di fiducia.
pogruppo dimissionario, già
nei prossimi giorni. E in pole
position cisono Enzo Amendola e Cesare Damiano, entrambi di Area Riformista, la corrente bersaniana di cui fa parte lo
stesso Speranza. Ma sia il primo,che siede nella commissione Esteri, sia il secondo, che
presiede la commissione Lavoro, rappresentano l’ala dialogante. Quella che nei giorni
scorsi ha criticato le barricate
sull’Italicum.
Di fatto è un modo per spaccare la minoranza. Una prova
di forza che punta a far emergere ancora di più l’isolamento
degli irriducibili. Finora si era
deciso di spostare questa pratica a dopo l’approvazione dell’I-
talicum. Ma dopo l’intervista
di Speranza a In mezz’ora, domenica da Lucia Annunziata,
dove, dicono i renziani, l’ex capogruppo «si è ufficialmente
candidato a leader della minoranza»,non ha più senso aspettare. Renzi non ha preso bene
la performance televisiva dell’ex capogruppo. Anche se, in
realtà, ce l’ha soprattutto con
Bersani.«Lo ha mandato inutilmente a sbattere contro il muro», si è sfogato coi suoi. Per ottenere cosa? «Sull’Italicum zero e intanto non hanno più il
capogruppo». L’elezione del
nuovo capo dei deputati potrebbe essere fatta giovedì, durante l’assemblea del gruppo
che già era stata convocata per
Il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi,
stabilmente all’interno del “giglio magico”
renziano, ieri ha aperto alla minoranza interna
e alle opposizioni avanzando la possibilità
di alcune modifiche alla riforma costituzionale
[Ansa]
il bilancio. Intanto ieri, al Nazareno, è stato organizzato un seminario suidieci anni di primarie,per ribadire che sono «patrimonio indisponibile del Pd»,
ma anche per ragionare dialcune modifiche.
Oggi, però, i fari sono puntati su Montecitorio. Tutti i deputati sono precettati. Si comincia, infatti, con due voti segreti,
quelli sulle pregiudiziali, poi
sulla sospensione. La minoranza Pd si riuniva ieri sera per decidere il da farsi. L’orientamento era divotare contro la pregiu-
diziale di costituzionalità, ma a
favore di quella di merito o di
non partecipare a questo voto.
Poi bisogna capire se si va
avanti. L’ipotesi è di rinviare alla prossima settimana, reinserendo l’Italicum nel calendario
di maggio. In questo modo, il
regolamento prevede che il
contingentamento dei tempi.
Una mossa che indebolirebbe
l’ostruzionismo. Ma l’arma finale è la fiducia. Ufficialmente
non c’è nulla di deciso. Il ministro Boschi ancora ieri smentiva. Ma è probabile finirà così.
Le opposizioni
FI non teme il «soccorso azzurro» al premier
Brunetta chiederà il voto segreto su due pregiudiziali. I verdiniani giurano: voteremo con il gruppo. M5S ai bersaniani: «Miserabili»
::: SALVATORE DAMA
ROMA
■■■ Forza Italia prepara l’artiglieria
anti-Italicum. Ieriil gruppo parlamentare alla Camera ha presentato tre pregiudiziali di costituzionalità in merito
alla nuova legge elettorale voluta da
Matteo Renzi. Su due delle tre, il capogruppo Renato Brunetta chiederà che
la Camera possa esprimersi con il voto segreto. Gli azzurri non hanno paura di scollamenti. Non ritengono che,
con la procedura anonima, un pezzo
del partito finisca per sostenere l’Italicum. I deputati vicini a Denis Verdini,
ieri,giuravano: nessun déjà vù del patto del Nazareno, nessun “soccorso azzurro”. Tutti seguiranno la disciplina
di partito, dicono.
E se il governo decide di non porre
la questione di fiducia per blindare il
testo, Forza Italia ha anche sei proposte di modifica a firma Brunetta-Gelmini. Emendamenti con cui si chiede
la reintroduzione del premio di maggioranza alla coalizione; la possibilità
dell’apparentamento al secondo turno e termini diversi per l’entrata in vigore della nuova meccanica elettorale.
Il Gruppo azzurro, annuncia Michaela Biancofiore, presenterà anche
una pregiudiziale di costituzionalità riferita al caso del Trentino-Alto Adige.
L’Italicum, spiega Biancofiore, «contiene norme contrarie aiprincipi costituzionali di eguaglianza del voto», dal
momento che «inibisce» alla comunità italiana dell’Alto Adige «ogni possibilità di rappresentanza popolare» e
condiziona «l’espressione del voto e
l’assegnazione dei seggi anche nell’altra circoscrizione (Trento) dove non è
Renato Brunetta [LaPresse]
presente alcuna minoranza linguistica».
Renzi lega la sopravvivenza del governo all’approvazione dell’Italicum?
Bene, dice Brunetta, se cade il governo in carica «si finisce la legislatura
con un altro esecutivo», non è che si
va diritti alle urne. E anche le altre opposizioni affilano le armi. Fratelli d’Italia, Lega e Movimento 5 Stelle confermano la propria contrarietà. Luigi Di
Maio, vice presidente della Camera
grillino, ha parole durissime verso la
minoranza Pd: «Sono miserabili» che
annunciano la guerra ma poi non la
fanno perché sono attaccati alle poltrone. In Sel, invece, esplode un caso.
Il deputato Toni Matarrelli annuncia
il suo voto positivo, ma viene subito
smentito dal capogruppo Arturo Scotto. Che denuncia: «Ha ricevuto pressioni indebite».
9
ITALIA
__Martedì 28 aprile 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
::: LE GRANE DEL GOVERNO
Seconda figuraccia di fila a Montecitorio
«La Costituzione è in pericolo»
Poi alla Camera vanno in venti
In televisione fanno a gara a dire che la riforma elettorale minaccia la democrazia
Ma alla discussione si presenta un deputato su trenta. Come dopo la morte di Lo Porto
::: MARCO GORRA
CREPE NEL BLOCCO A SINISTRA
La cuperliana e il vendoliano
pronti schierarsi con il governo
Al di là delle dichiarazioni di facciata, nella guarra che
si sta per scatenare a Montecitorio per l’approvazione
dell’Italicum conteranno i voti. E ieri il premier Renzi
ne ha incassati due abbastanza inaspettati, perché provengono dall’ala più a sinistra di ciò che rimane dell’Ulivo, ovvero Sel , e dal campo di opposizione interno
che fa riferimento all’area cuperliana. Parliamo del
deputato Antonio Matarrelli, di Sel, che in un post su
Facebook ha scritto «ritengo utile votare favorevolmente dopo una riflessione ponderata e durata molte
settimane». Stessa “giravolta”, rispetto alle posizioni
di partenza, della deputata Anna Giacobbe, vicina a
Cuperlo: «Voterò a favore della riforma elettorale non
per obbedienza, ma perché la democrazia non è solo il
principio di maggioranza, ma è anche quello».
::: DAVIDE GIACALONE
■■■ Lo stadio di Torino e la Camera
dei deputati hanno una cosa in comune: chi ama la foga degli scontri
non è interessato al merito della partita, mentre le fazioni esistono non per
passione verso quel che succede in
campo, ma per trovare nella contrapposizione la propria identità. Se non
ci fosse la scusa del tifo e quella della
legge, i due gruppi sembrerebbero
popolati solo da idioti tatuati e inutili
eletti. La meta dei facinorosi, però, è
opposta: i violenti di Torino, alla fine,
sperano di potere tornare indisturbati a casa, mentre i loquaci di Roma
sperano solo di non tornarci mai.
Chi fa sfoggio di crudo realismo politico invita a considerare che Renzi
ha i numeri per far passare la legge. E
se anche un pezzo, un pezzettino, del
suo partito dovesse volersi mettere di
traverso ci sarebbe una considerevole porzione dell’opposizione pronta
al soccorso. I voti palesi saranno diversamente popolati rispetto a quelli
segreti. Ma in entrambi i casi a favore
del governo. Inoltre, è dal novembre
■■■ A questo punto il vero mistero da
chiarire è come facciano a tenere la faccia
seria quando, tutti impettiti a favore di telecamera, simettono a concionare di «Costituzione in pericolo», «allarme democratico», «svolta autoritaria» e via stracciandosi le vesti. Perché a sentire loro, nulla a
questo mondo è importante come la legge elettorale: i destini di tutti noi passeranno per i capilista bloccati, i posteri ci giudicheranno severamente per la questione
del mancato apparentamento al secondo
turno, il premio di maggioranza alla lista
invece che alla coalizione ci farà ripiombare in epoche buie che ci eravamo solo illusi di esserci lasciate alle spalle.
Queste le premesse, uno si aspetterebbe comportamenti minimamente conseguenti. Il che non significa per forza prendere su il fucile e andare in montagna, ma
almeno farsi trovare in aula al momento
della comparsa dell’Italicum. Altrimenti,
che senso avrebbe avere passato mesi a
dichiarare il dichiarabile sulla legge elettorale per poi non farsi trovare pronti all’appuntamento col Destino?
Ecco, la domanda andrebbe girata ai
nostri rappresentanti. I quali ieri mattina,
proprio nel momento fatale in cui l’Italicum faceva il proprio ingresso nell’emiciclo di Montecitorio, hanno pensato bene
didisertare in massa. Ad assistere all’esordio della riforma elettorale nella Camera
bassa, c’erano sì e no venti persone. Contandosi 630 deputati totali, significa che a
dare seguito alle parole è stato appena
uno su trenta. Per gli amanti delle statistiche,si dettaglia la composizione dello sparuto manipolo: otto deputati del Pd, cinque di Sel, due del Movimento cinque
stelle ed altrettanti di Forza Italia.
Si dirà che, per i parlamentari, il lunedì
è una naturale prosecuzione della domenica; si dirà che ieri era prevista solo la
discussione generale e che era certo che
non si sarebbe votato; si dirà che ieri su
Roma si è abbattuto per tutto il giorno un
Come dopo la morte del cooperante Lo Porto, anche ieri la Camera era deserta [Ansa]
mezzo fortunale che rendeva la prospettiva di uscire di casa per recarsi a Montecitorio ancora meno piacevole del solito. Si
diranno queste ed un sacco di altre cose,
ma non si potrà non dire che a prescindere dalle giustificazioni addotte (il cui premio Oscar, per la cronaca, va con merito
al grillino Invernizzi che si è rifiutato di
intervenire in polemica coi tempi prefissati «perché in cinque minuti non faccio
nemmeno a tempo a cominciare a insultarli»),con uscite del genere pure quel poco di credibilità che restava finisce in discarica.
Fosse solo un problema di legge elettorale, poi, uno potrebbe pure passarci sopra. Il guaio è che ultimamente il copione
si è andato ripetendo con allarmante
scientificità. Non più tardi di quattro giorni fa, ad ascoltare il ministro degli Esteri
Paolo Gentiloni sul caso Lo Porto (altro
tema, almeno a fidarsi dei comunicati
stampa, importantissimo) erano 39. Un
mesetto fa, quando c’era da stato da andare a sentire l’allora ministro Maurizio Lupi annunciare le dimissioni - di cui nei
giorni precedenti si era parlato con toni
tali da fare impallidire persino l’Italicum si erano presentati in un centinaio scarso.
Ancora prima, stessa scena per l’approdo
in aula della famosa responsabilità civile
dei magistrati, tema su cui in tv e sui giornali ci si era scannati fino al parossismo
ma che più di qualche dozzina di onorevoli non riuscì a trascinare in aula.
A parziale consolazione, il fatto che il
malcostume non sia esclusiva italiana. Se
n’è accorto pure Matteo Renzi in persona, recatosi in gennaio a Strasburgo per
fare il discorso di chiusura del semestre di
presidenza italiana e trovatosi a parlare di
fronte ad un’aula semideserta. Da qualcuno dovremo pure avere imparato, d’altronde.
Ne riparliamo nel 2016
Senza nuovo Senato è una legge monca
La guerriglia in corso è un regolamento di conti interno ai democratici. La fretta di Matteo è solo un bluff
del 2011 che il solo compito del Parlamento è approvare una nuova legge
elettorale. Sicché inutile far gli schifiltosi. Tale atteggiamento, però, si pensa realistico, ma è onirico. Perché la
riforma serve solo a regolare una partita di potere, restando sospesa fino
almeno al luglio 2016 e, comunque,
fin quando non sarà stato cancellato
il Senato elettivo. L’urgenza, quindi,
è solo una fregola per mettere a tacere i rompiscatole, o per provocare
una rottura che eviti al governo di fare i conti con i conti che non tornano.
Quando anche le cose andassero
come Renzi desidera, l’effetto non sarebbe il consolidamento del bipolarismo, ma il trionfo del trasformismo.
Sia con il risorgere dei listoni salsiccia, sia con il nomadismo parlamentare post elettorale. Renzi vorrebbe
chiamare Partito democratico quello
il graffio
La «pecorina»
può costare cara
Alle «Iene» il nerboruto fidanzato ex spogliarellista si era
vantato della posizione «a pecorina» con cui la faceva gorgheggiare. A «Domenica Live»
Simone Coccia ha provato ad
alzare il tiro chiedendo in diretta alla senatrice Pd Stefania
Pezzopane di sposarla. Si
aspettava un «sì» tra le lacrime
e invece si è dovuto accontentare di un laconico «aspettiamo, aspettiamo». Dovrà farsi
perdonare l’uscita pecoreccia?
che oggi è il Partito socialista europeo, ed è andato a dirlo ad Obama.
Mentre Berlusconi vorrebbe chiamare Partito repubblicano il nuovo fritto
misto dei candidati all’incapacità di
governare. Una specie di Repubblica
Carosone style. La democrazia statunitense non è bipolare,le elezionipresidenziali e parlamentari non si fanno con due candidati e se qualcuno
andasse a proporre loro di assegnare
con un ballottaggio un plotone di parlamentari sarebbe preso per scemo.
La democrazia dei partiti presuppone la politica nei partiti. A destra siamo all’encefalogramma piatto. A sinistra siamo alle truffe delle primarie e
alle sommosse assembleari. Con la
nuova legge non si rimette la politica
in carreggiata, ma il Parlamento su
un binario morto.
Ma a chi importa? Quel che ora
preme è dimostrare che la propria
forza è prevalente, cosa che a Renzi è
facilitata da un’opposizione interna
che sa di avere perso la partita con la
storia e da un’opposizione esterna
che siritrova nella singolare condizione di sostenere essere minaccioso
per la democrazia quel che ha già votato favorevolmente, al Senato. Quella di Torino era una bomba carta,
questa è di cartapesta. Le democrazie non temono ilsorgere e l’affermarsi delle forze, anche perché spesso
portate dalle onde della storia. Le democrazie tremano al veder sorgere le
debolezze tonitruanti, anche perché
specchio di storie che finiscono male. La nostra sorte collettiva non è in
nulla legata a questo dibattito rovente, destinato a occupare i giornali per
giorni. Per questo verrebbe voglia di
dire, a molti di quelli che nell’emiciclo parlano, che sarebbe il caso d’essere meno retori e più realisti, meno
persi in sé e più utili a tutti. Poi li guardi in faccia e capisci che non capirebbero.
www.davidegiacalone.it
@DavideGiac
10
ITALIA
__Martedì 28 aprile 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
::: LA CRISI DEL CENTRODESTRA
Sacro e profano
Silvio crede ai miracoli
Visita da Padre Pio
per moltiplicare i voti
In agenda un blitz con preghiera sulla tomba del Santo pugliese:
così Berlusconi omaggia mamma Rosa con un occhio alle regionali
::: CATERINA MANIACI
■■■ Silvio Berlusconi andrà
in visita privata alla tomba di
Padre Pio. E già malignamente c’è chi pensa che sia un modo per «ingraziarsi» ilsanto potente e chiedere il miracolo, in
vista delle Regionali: sbaragliare i numerosi avversari in Puglia, a partire dal ribelle Raffaele Fitto, e fare un pieno di voti.
Nessun annuncio ufficiale, e
neppure una data certa. Il segretario di Forza Italia in Puglia, Luigi Vitali, sembra però
non avere dubbi: «Berlusconi
verrà sicuramente a Foggia
perché vuole andare a San
GiovanniRotondo in visita privata, non so se il 7 o l’8 maggio. So che la questura è stata
già allertata», ha infatti dichiarato. La visita del Cavaliere alla tomba di San Pio da Pietrelcina si inserirà nel tour che
Berlusconi sta programmando per sostenere in Puglia il
candidato governatore di Forza Italia e Lega, Adriana Poli
Bortone. Vitali incontrerà Berlusconi domani. «In quel momento», ha spiegato Vitali,
«avrò il calendario delle sue
tappe in Puglia: una, due, vedremo. Dalle notizie che ho al
momento, lui vuole fare una
due giorni in Puglia e fare tappa a Bari e Foggia».
Dai frati cappuccini la notizia viene accolta con una prudente contentezza. «Anche se
finora non abbiamo ricevuto
alcuna notizia ufficiale, siamo
contenti della visita del presidente Silvio Berlusconi, così
come siamo felici ed accogliamo quanti, da pellegrini, vengono a visitare e a pregare sulla tomba di padre Pio», ha
::: LE GRANE AZZURRE
LE ELEZIONI
Alle regionali del 31 maggio, Silvio Berlusconi spera che il centrodestra possa vincere in Liguria, Veneto, Campania e Puglia. Nell’ultimo
caso, però, pesano le divisioni con Raffaele Fitto. E nella roccaforte
del Nordest, dove l’aspirante governatore è l’uscente Zaia, rischia di
creare problemi la frattura nella Lega tra Tosi e Salvini.
I NUMERI
I sondaggi degli ultimi mesi danno Forza Italia in calo, addirittura con
percentuali al di sotto della Lega di Matteo Salvini. Eppure strappare
un buon risultato alle prossime regionali è possibile. Intanto, Berlusconi sta pensando di riunire tutto il centrodestra per creare un nuovo
partito ispirato ai Repubblicani americani.
LE LITI
I fittiani contestano aspramente il ruolo della tesoriera Maria Rosaria
Rossi e il Cavaliere vorrebbe espellere l’ex ministro. Ma critiche sulla
linea del partito sono arrivate, negli ultimi mesi, anche da altri big
come Paolo Romani. E almeno venti deputati, contrariamente all’indicazione del Cavaliere, potrebbero aiutare Renzi votando a favore
dell’Italicum.
commentato il ministro della
provincia di Foggia dei Cappuccini, frate Francesco Colacelli. Il portavoce dei frati cappuccini del Santuario di Padre
Pio a San Giovanni Rotondo,
Stefano Campanella, ha ulteriormente spiegato: «Abbiamo appreso la notizia dagli organi di informazione. Al momento non ci è arrivata alcuna comunicazione ufficiale.
Stiamo aspettando che cidicano data e ora. Il fatto che venga in visita privata lascia capire che viene qui da pellegrino.
In realtà Berlusconi realizza
un desiderio della madre Rosa. Quando nel 2006 la signora venne a pregare sulla tomba di Padre Pio, disse che sarebbe tornata con il figlio. Poi
però venne a mancare».
La preghiera, va bene, l’omaggio alla memoria della
mamma defunta, giustissimo.
Ma la domanda non si può
evitare: questa probabile visita avrà anche un risvolto politi-
co? Il leader di FI non vuole
chiaramente entrare a pie’ parinella rovente campagna elettorale pugliese. Una visita al
santuario e alla tomba di Padre Pio gli consentirebbe di
farsivedere in giro ma con profilo basso. I frati cappuccini di
San Giovanni Rotondo sono
un’istituzione, un’entità religioso-sociale e anche economica, di primo piano, in Pu-
glia. Sono piene le cronache
di polemiche e di scandali, veri o presunti, che girano intorno ad un vero e proprio tesoro, quello che si è depositato,
anno dopo anno, in questa
specie di Lourdes del Terzo
Millennio, o, per i più critici, di
Las Vegas della spiritualità: soldi per quasi 50 milioni di euro
all’anno. Ci sono molte opere
da sostenere, volute diretta-
L’INIZIATIVA CHE PIACE A MARONI
Alleanza tra autonomisti e Carroccio
per l’indipendenza del Trentino Alto Adige
La Lega e il movimento Veri autonomisti trentini (Vat)
hanno proposto un disegno di legge per chiedere un referendum per l’autodeterminazione del Trentino Alto Adige. E ieri hanno organizzato un convegno ad hoc a Borghetto di Avio. Il progetto piace anche al governatore
lombardo Roberto Maroni. «Vogliamo porre al centro
del dibattito la difesa dell’autonomia in un’ottica di collaborazione» hanno detto il leghista Fugatti e l’ex presidente della Provincia di Trento, Andreotti.
Il leader azzurro,
Silvio Berlusconi, è
nato il 29 settembre
1936 [Olycom]
mente dal padre e poi portate
avanti dai frati, come il grande
ospedale. E poi le offerte raccolte per la costruzione della
nuova,grande chiesa da diecimila posti progettata da Renzo Piano. Una chiesa che dai
preventivati 30 miliardi di lire
è arrivata a costare la cifra iperbolica di 30 milioni di euro,
ma anche, va detto, una chiesa tirata su solo con offerte e
donazioniprivate.Grazie alcarisma e alla fama di Padre Pio,
ma anche grazie all'intraprendenza dei frati. E se non fosse
stato così, a cominciare dallo
stesso Padre Pio, a San Giovanni Rotondo e dintorni si farebbe ancora la fame.
Ifrati,ovviamente, non sisono mai «esposti»,politicamente, e sono particolarmente attenti a non farsi trascinare in
alcuna battaglia, a sostegno
Sondaggi negativi
Mara Carfagna, pupilla di
Silvio Berlusconi, è stata
ministro delle Pari
Opportunità [LaPresse]
Forza Italia non tira più: fuga dalle liste
Il Cavaliere si rivolge alle nuove leve
::: SALVATORE DAMA
ROMA
■■■ Magari non è il momento più
esaltante per un esordio. In Forza
Italia c’è più il clima della fine di un
ciclo, che la sensazione dell’inizio
di qualcosa di nuovo. Ciononostante, il rinnovamento predicato da Silvio Berlusconi qualche effetto lo
produce in termini di ricambio generazionale. L’ordine di servizio fatto diramare dal Cavaliere, d’altronde, parlava chiaro: fuori gli over 65
e, con le dovute eccezioni, via anche chi ha più di tre legislature alle
spalle. Consiliature, nel caso delle
imminenti elezioni regionali.
Giovedì scadono i termini per la
presentazione delle liste. E, come
spesso capita,le certezze fino all’ultimo minuto utile sono molto poche.
Si sa che Silvio ha rinunciato a inserire il proprio cognome nel simbolo
elettorale. Cosa che si presta a una
duplice interpretazione: non vuole
mettere la propria firma su una
sconfitta annunciata;considera Forza Italia al capolinea, inutile associare un marchio compromesso a un
brand (il suo cognome) che è ancora, tutto sommato, vincente.
Soprattutto in Campania, si assiste al travaso di candidati (e di voti)
da Fi verso la lista del presidente. In
questo caso, quella di Stefano Caldoro. In un primo momento, quando Silvio nutriva ancora un certo di
dell’uno o dell’altro contendente. Naturale che intrattengano rapporti «cordiali» con
tutte le forze politiche del territorio. Qui, in visita alla cripta
sfavillante di tessere d’oro in
cui è stato posto il corpo del
santo,ad esempio,siè visto Nichi Vendola, leader di Sel e
presidente della Regione. E ai
bei tempi, nel 1998, ci veniva
in pellegrinaggio anche Antonio Di Pietro.Il sindaco del paese, Luigi Pompilio, è forzista
e fedele a Berlusconi, così come il sindaco di Foggia, Franco landella. Del resto, fonti politiche locali indicano nella decisione di Berlusconi di venire
in Puglia una sorta di «pegno»
di riconoscenza e di sostegno
verso Landella, uno dei pochi
a non essere travolto dai fittiani,quipiù che maiuna presenza schiacciante. Il voto targato
«pellegrinaggio», insomma,
non può essere facilmente
«pesato», ma il ritorno di immagine è assicurato.
interesse verso le elezioni del 31
maggio,aveva proposto a Mara Carfagna di guidare la lista azzurra. Poi
ci ha ripensato: «Meglio di no, devi
rimanere a Roma». L’ex ministra sarà uno dei dirigenti che il Cav intende mettere alla guida della nuova
“cosa azzurra”, quando questa vedrà la luce. Sprecato delocalizzarla
in Campania.
Largo agli esordienti, allora, soprattutto in Puglia, dove Raffaele Fitto ha lasciato campo libero. Correrà
con una sua lista civica: “Oltre”.Nel-
le liste azzurre trova ampio spazio il
gruppo dei cosiddetti “formattatori”, vicini all’ex sindaco di Pavia
Alessandro Cattaneo. In campo il
leccese Stefano Gallo, il foggiano
Luigi Miranda e, con la lista della
Poli Bortone, Nicola Muscogiuri.
Federica Di Benedetto, “miss
20mila preferenze”, salta un giro.
Due elezioni di fila (l’anno scorso
partecipò alle Europee) sono troppo onerose per chi, come la vice coordinatrice del partito in Puglia, si
autofinanzia. Altri volti nuovi sono
la giornalista Mediaset Ilaria Cavo,
candidata in Liguria con Giovanni
Toti, e ancora: Giorgio Silli (Toscana), Silvia Moro (Veneto) e Michele Bassano, al comune di Mantova.
11
ITALIA
__Martedì 28 aprile 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
::: CARROCCIO IMBAVAGLIATO
Caccia a Matteo
Il nuovo sport nazionale: non far parlare Salvini
A Torino, Bologna, Livorno, ieri nelle Marche: sinistra e immigrati cercano la rissa per impedire i comizi lumbard. È normale?
::: segue dalla prima
PORTO RECANATI
FILIPPO FACCI
(...) mediatica - noi giornalisti sempre a caccia di uomini del destino - e gli effetti sono anche questi. Ancora: in
questo Paese, ormai, stiamo
considerando normale che
il segretario di un partito
non possa presentarsi a un
comizio normale e autorizzato (durante una campagna elettorale) senza che
agenti in assetto antisommossa siano costretti a fronteggiare dei balordi che, peraltro, accusano Salvini di
questo: di intolleranza.Questa la sintesi.
Poi ci sarebbero i fatti, a
cominciare da quelli di ieri.
Matteo Salvini che arriva ad
Ancona e viene accolto da
una pioggia di uova e pomodori e bottiglie lanciati dai
soliti manifestanti «dei centri sociali» (sarebbe anche
ora di cambiargli nome) i
qualiaccendono pure un fumogeno e poi urlano i soliti
«fascista, vattene» e naturalmente «vergogna».Poi Salvini che va a Porto Recanati,
secondo programma, e però un gruppo di immigrati
fa muro e gli impedisce di
entrare in un hotel cosiddetto multietnico.Proprio lì sotto, intanto, c’era una contromanifestazione anti Lega
con in testa un sindaco e un
senatore Pd più vari sindacalisti. A quel punto Salvini rinuncia e se ne parte per Macerata,sempre secondo programma: ma a Macerata si
ricomincia,e allora uova,oggetti vari, scontri, un paio di
feriti, carica degli agenti e
un centinaio di manifestantiche tenta di sfondare il cordone di polizia. Una bella
giornata.
Il 22 aprile era successo a
Livorno: ordinario comizio
e ordinarie uova - i venditori
faranno affari d’oro - e i contestatori che si posizionano
di fronte al banchetto allestito dalla Lega. E qui almeno
Lega contestata
nell’albergo
degli abusivi
SQUADRISTI IN AZIONE
Sindacati, centri sociali, immigrati ed
esponenti del Pd. Sono i protagonisti delle
contestazioni a Salvini, che ormai fatica a
scendere in piazza senza la polizia in
tenuta anti-sommossa. Contro di lui
insulti, ma anche uova e pomodori [Ansa]
::: GLI ASSALTI
NELLE MARCHE
Ieri Salvini è stato contestato
nelle Marche, a porto Recanati e a Fano.Contro di lui immigrati, Pd, sindacati ed estrema
sinistra.
A BOLOGNA
Nel novembre scorso, Salvini
subì l’aggressione più grave.
A Bologna i centri sociali gli
distrussero la macchina, costringendolo alla fuga.
A LIVORNO
Nella città toscana (22 aprile)
Salvini è stato bersagliato da
uova e pomodori: la polizia è
stata costretta a intervenire
per bloccare i centri sociali. Il
giorno prima erano successi
episodi analoghi in altri centri
della regione.
A TORINO
A Torino hanno esposto un
manichino con la faccia di Salvini a testa in giù. Altre contestazioni a Palermo, Taranto,
Napoli, Lamezia Terme. E perfino nella «sua» Milano.
c’è una novità: lanciano pure pomodori.Non cisono incidenti per il semplice fatto
che la polizia si mette in
mezzo. Il giorno prima, il 21,
Salvini era stato in comuni
minori come Cecina e Follonica, ma c’è stato casino anche qui: striscioni,fischi, cartelli di sberleffo, bandiere
rosse e consueti «buffone,
buffone» col cartello «Maremma desalvinizzata».
Dopodiché, ora, segnaliamo solo altri casi tra i più clamorosi, perché la contestazione sistematica a Salvini per impedirgliespressamente di parlare - per il resto è
un trend consolidato.A Torino,dove fanno sempre le cose bene, è arrivato Salvini e
allora ci sono stati cortei e
bombe carta e lacrimogeni
a cura dei «network antagonisti e antirazzisti» tra i quali
spiccano i dementi del centro sociale Askatasuna. Ov-
viamente ci sono stati feriti e
contusi.Ovviamente i contestatori hanno provato a sfondare i blocchi, composti da
centinaia di agenti e carabinieri con blindati. Ovviamente il centro di Torino è
stato avvolto da nuvola di fumo. Salvini ha dovuto parlare protetto da grate di ferro.
Torino è la medesima cordiale città in cui tre giorni fa
hanno fatto trovare tre manichini a testa in giù, come a
ricordare Piazzale Loreto:
uno per Piero Fassino, uno
per Matteo Renzi e naturalmente uno per Salvini: «Lega uguale fascismo,a piazzale Loreto c’è sempre posto».
Continuiamo? Si passerebbe anche da Palermo l’8
febbraio scorso, ma lì è diverso: che un leghista sia
contestato in Sicilia - da un
centinaio di manifestanti
del movimento «Orgoglio
terrone» - ci sta anche. È
chiaro che al Sud, oltre alle
luci,non siano mancate ombre: l’anno scorso Salvini fu
fischiato a Lamezia Terme e
soprattutto a Napoli, dove
un gruppo di agitati lo costrinse a deviare il percorso.
Ma stiamo parlando di gente che inneggiava a «Genny
’a carogna», il capo degli ultras partenopei: la società civile è quella lì. A Taranto, almeno, i contestatori erano
travestiti da «Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti», insomma gente con
un parente che lavorava all’Ilva. Ma furono scaramucce che non fecero primavera. La madre di tutte le contestazioni, il big bang antiSalvini, resta quello di Bologna del novembre scorso:
Salvini al campo rom e la
sua auto assaltata da un
gruppo di deficienti, ma democratici. La moda era lanciata.
Il leader della Lega Nord,
Matteo Salvini, è stato respinto da un gruppo di
contestatori, che hanno
fatto muro perché non
entrasse all’interno dell’Hotel House, il condominio multietnico di Porto Recanati, in provincia
di Macerata. L’area era
presidiata dalla polizia in
assetto antisommossa,
che non è riuscita a ricavare un varco per il passaggio dell’esponente leghista, che dopo qualche
minuto ha deciso di proseguire il suo tour elettorale nelle Marche verso
Macerata. Ieri mattina,
parlando a Fano, in provincia di Pesaro-Urbino,
Salvini aveva auspicato
che l’Hotel House fosse
«raso al suolo». Ad attenderlo, davanti al condominio c’erano circa 400
persone: nordafricani, la
maggior parte residenti
nell’edificio, diversi attivisti dei centri sociali, che
lo avevano contestato
nella tarda mattinata ad
Ancona, esponenti del
Pd, che avevano organizzato un presidio. Nella
concitazione del momento, una signora è stata colpita al volto da una bottiglia di plastica piena d’acqua, senza riportare particolari conseguenze. Salvini ha quindi postato sul
suo profilo Facebook
una descrizione del condominio
recanatese:
«400 appartamenti che,
fra spaccio, armi, prostituzione e abusivismo, è
un inferno. La soluzione
per certa gente? Ruspa».
12
ESTERI
__Martedì 28 aprile 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
Il saluto fra George W. Bush
e Barack Obama il giorno
dell’insediamento
del secondo [LaPresse]
Rotto il silenzio «di cortesia»
sarebbe stato negoziato un nuovo accordo di prolungamento della presenza americana. L’ex presidente è convinto che un’intesa doveva e poteva essere raggiunta, e invece l’amministrazione Obama ha fallito e mollato la trattativa. Per Bush la crescita dell’Isis è
come «un secondo atto» di Al Qaeda:
possono aver cambiato il nome ma
l’assassinio degli innocenti è ancora la
loro tattica favorita. George ha difeso il
proprio governo per come ha trattato
il terrorismo, notando che Khalid
Sheikh Mohammed, che confessò di
aver ucciso il giornalista del Wall Street Journal Daniel Pearl, fu catturato
sotto la sua supervisione. «Ricordiamoci che il tizio che tagliò la gola a Pearl è
a Guantanamo, e adesso loro fanno
questo in televisione», ha detto Bush.
Barack ha promesso di «ridurre e distruggere» le forze dello Stato Islamico, ma
non ha sviluppato una strategia per completare la missione. «Se hai un obiettivo
militare, e ci credi, convochi i generali e chiedi qual è
il piano?», ha spiegato Bush. «Quando il piano non
funzionava in Iraq, noi lo
cambiammo», una chiara
allusione all’aumento delle
truppe nel 2007 in Iraq che
portò alla vittoria contro Al
Qaeda.
Oggi, invece di rendere
più efficace il piano contro
l’Isis che avanza, la Casa
Bianca sta valutando un drastico cambio di strategia, non nella guerra ma
nella gestione delle crisi degli ostaggi.
Bush non poteva saperlo e non ne ha
parlato, ma Abcnews ha rivelato che le
famiglie potranno pagare i riscatti chiesti, procedura oggi legalmente vietata.
«Non vi sarà nessuna possibilità che
qualche familiare di americani tenuti
in ostaggio all’estero possa rischiare la
prigione, e neanche l’incriminazione,
per aver cercato di liberare il proprio
caro», ha detto uno dei tre ufficiali del
National Counterterrorism Center incaricati della revisione.
Obama l’ha avviata dopo che un
drone ha ucciso per sbaglio due ostaggi, l’americano Warren Weinstein e l’italiano Giovanni Lo Porto. Per Weinstein i parenti avevano versato tre anni
fa 250mila dollari, peraltro senza che
poi venisse liberato.
Il fuorionda maligno di Bush
«Che disastro questo Obama»
George W. attacca il successore su Iran («illuso») e Isis («inconcludente»)
Intanto Washington valuta se dare l’ok al pagamento dei riscatti
::: GLAUCO MAGGI
NEW YORK
■■■ E, alla fine, Obama ne ha combi-
nate tante che persino George W. Bush lo ha criticato per la politica estera.
Non lo ha fatto platealmente come Dick Cheney, il suo vice, che ha bastonato in TV, dal 2011, la Casa Bianca su
tutto,dall’Iraq all’Iran.Ma siccome George W. non è naif, sapeva bene che le
sue opinioni sarebbero uscite, amplificate dal clima della campagna presidenziale appena iniziata, anche se dette in una riunione privata. La stroncatura è stata pronunciata davanti alla
Republican Jewish Coalition,in una sala del Casinò Venetian di Las Vegas
del miliardario Sheldon Adelson, che
finanzierà con oltre 100 milioni i candidati repubblicani.
Le dichiarazioni critiche dell’ex presidente, che dal 2009 si è tappato uffi-
::: SIMONA VERRAZZO
■■■ Potremmo
chiamarla
«Putin Politik»,dove lui,il presidente russo Vladimir Putin,
mescola ad arte propaganda
nazional-personale con illuccichio dello star system, basta
poi metterci un amore sincero
per glianimali e il ritrovato sentimento religioso, ed ecco che
il leader del Cremlino si trasforma in un vero personaggio
pop.L’ultima notizia arriva dalle relazioni speciali che Putin
intrattiene con attori che incarnano il suo ideale di uomo: forti, sciupafemmine, corpulenti.
Il caso più eclatante è quello
del francese Gérard Depardieu, a cui ha concesso la cittadinanza russa, ma c’è anche
Jean-Claude Van Damme, belga, campione di arti marziali
che ha fatto fortuna sul grande
schermo più grazie alle doti atletiche che recitative. Adesso è
la volta di Steven Seagal, campione di arti marziali e star di
action movies, ma anche produttore, musicista, oltre che ex
cialmente la bocca sul successore, erano ghiotte e un partecipante al convegno (a cui la stampa non era ammessa) ne ha trascritto varie parti che sono
poi arrivate alle agenzie e di qui ai media politici tra cui il Drudge Report,
che ne ha fatto la home page. Ecco i
concetti più pepati di George W., che
ha posato per un giorno il pennello della sua passione da pensionato, la pittura, per riprendere la clava degli attacchi agli avversari politici. La premessa
generale è che Obama sta mettendo
gli Usa in una posizione «di ritiro» dagliaffari del mondo.Poi Bush ha toccato i due principali teatri di conflitto.
IRAN. Il presidente sta sbagliando a
interpretare le intenzioni di Teheran e
sta mollando sulle sanzioni troppo facilmente. Il nuovo presidente, Hassan
Rouhani, è persona «soave, non dura,
ma uno si deve chiedere: c’è una nuova politica o è stato soltanto cambiato
ilportavoce?». Il piano di Obama di eliminare le sanzioni con la promessa di
poterle ripristinare in ogni momento
non è plausibile, ha detto Bush. E il patto sarebbe negativo per la sicurezza nazionale americana nel lungo termine.
«Uno pensa che ora il Medioriente sia
nel caos? Immagini che cosa apparirà
ai nostri nipotini. Questo è l’approccio
con cui gli americani dovrebbe giudicare l’accordo».
ISIS-IRAQ. Bush ha poi offerto una
critica puntuale sulle politiche di Obama per combattere lo Stato Islamico e
per affrontare il caos in Iraq. Sulla decisione di ritirare le truppe da Baghdad
alla fine del 2011 ha citato il senatore
repubblicano Lindsey Graham, tra i
probabili candidati del 2016, che lo ha
definito «un errore strategico». George
Bush aveva firmato un’intesa con il governo iracheno per ritirare le truppe
entro quella data, ma con l’idea che
Il circo Barnum del Cremlino
La diplomazia di Putin: attori e bikers
«BuzzFeed»: Steven Seagal console in California. Ultima trovata con i «motociclisti patrioti»
marito della bellissima Kelly LeBrock.Seagal e Putin sono amici da tempo e l’ultima indiscrezione vuole che il leader del
Cremlino lo abbia scelto come
intermediario tra Russia e Stati
Uniti e console onorario in California e Arizona. Il fatto, secondo il sito BuzzFeed, risalirebbe
al 2013, quando Putin e il leader della Casa Bianca, Barack
Obama, si sono incontrati al
vertice del G8 a Lough Erne in
Irlanda del Nord. Bocche cucite da parte del diretto interessato, così come il dipartimento di
Stato Usa si è rifiutato di fare
commenti. Ma Seagal ha pubblicamente sostenuto la politica del «fratello» Putin nei confrontidell’Ucraina, bollando invece come «idiota» quella di
Obama. Ad alimentare ilpersonaggio del leader del Cremli-
Vladimir Putin (62 anni) con Steven Seagal (63 anni) [LaP]
no, in questi giorni, c’è anche
un gruppo di motociclisti di
Harley Davidson russi,ultranazionalisti: sono sostenitori del
presidente, a cominciare dai
rapporti con Kiev, e con loro si
è fatto fotografare. I «Lupi della
notte» erano partiti nel
weekend per la «Marcia della
vittoria». La meta era Berlino,
dove avrebbero sfilato per festeggiare il70˚anniversario della vittoria sovietica sulla Germania nazista, il 9 maggio. Ma se
la tappa di domenica in Bielorussia è andata a buon fine, ieri
la Polonia - come annunciato ha negato loro l’entrata nel suo
territorio, bloccandone almeno dieci al confine con il varco
diBrest, in Bielorussia. Nei giorni scorsi la premier, Ewa Kopacz, aveva definito la marcia
«una provocazione».
«L’Egitto prepara
l’invasione in Libia»
L’Egitto sta ammassando
forze aeree e di terra nella
zona del Deserto occidentale, lungo il confine con
la Libia, per lanciare una
vasta offensiva in Cirenaica contro le cellule dell’Isis nella regione. Lo riferisce il sito web israeliano
«Debkafile» citando fonti
militari e d’intelligence. Il
Cairo starebbe spostando
buona parte delle sue unità navali nei porti sul Mediterraneo, a indicare che
l’eventuale offensiva verrebbe condotta con sbarchi sulla costa, in particolare attorno a Derna.
Sei cronisti decapitati
dallo Stato islamico
I corpi decapitati di sei
giornalisti libici sono stati
trovati nei pressi di Beida,
est della Libia, dove ha sede il governo guidato da
Abdullah al Thani. Le vittime sarebbero tutti reporter della televisione locale
«Barqa». I reporter erano
stati rapiti oltre un anno
fa nella stessa area. Sebbene le esecuzioni non siano ancora state rivendicate, è possibile che dietro la
decapitazione dei sei giornalisti ci sia lo Stato islamico.
Cameron torna in testa
Avanza anche Farage
A una settimana circa dal
voto del 7 maggio, il partito conservatore del premier britannico David Cameron è salito al 35% nell’ultimo sondaggio condotto dalla compagnia
Icm per conto del quotidiano «Guardian», guadagnando un punto rispetto
all’indagine della settimana scorsa. Secondo i risultati, i conservatori hanno
un vantaggio di tre punti
sui laburisti, invariati al
32%. Gli euroscettici dell’Ukip hanno guadagnato
due punti salendo al 13%,
mentre i liberali sono calati di un punto al 9%.
13
ESTERI
__Martedì 28 aprile 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
Terremoto sul Tetto del mondo
Dispersi 40 italiani nell’ecatombe Nepal
Recuperati i corpi di quattro connazionali uccisi da sisma e valanghe. Caritas e Onu: verso i 6mila morti
::: LE VITTIME
Renzo Benedetti [Ansa]
GLI ESCURSIONISTI
Renzo Benedetti (foto sopra),
noto alpinista, 60 anni di Segonzano, Trento, che stava
guidando una escursione a
3500 metri d’altezza. Con lui è
morto Marco Pojer (sotto), del-
::: MIRKO MOLTENI
■■■ Sono quattro gli italiani
Pojer e Benedetti, c’erano altre due persone, Iolanda Mattevi, che è rimasta ferita, e Attilio D’Antoni, miracolosamente illeso, e che sono stati portati all’ospedale di Katmandu.
D’Antoni ha spiegato: «Avevano fatto una deviazione e ci
avevano detto di continuare a
camminare perché poi ci
avrebbero raggiunti successivamente». La Mattevi, 52enne trentina, ha testimoniato
alle agenzie: «Ho sentito un
boato dietro di me e poi ho
visto una nube che scendeva
spinta da un vento spaventoso. Mi sono messa a correre,
ma sono stata investita da
una pioggia di pietre e neve».
Li avrebbe aiutati la presenza
di un masso che ha fatto loro
da scudo, dopodiché sono sta-
Una statuetta tra le macerie di un tempio a Vhaktapur
una delle zone del Nepal colpite dal terremoto.
Il bilancio ufficiale di Katmandu è di 4138 morti e 7000
feriti. Ma Onu e Caritas parlano di 6mila morti [Ansa]
Marco Pojer [web]
raggiungendo ed evacuando.
Intanto arrivano i primi aiuti
internazionali. Già l’Onu stima che la popolazione dell’area colpita sia di oltre 6,6 milioni di persone, di cui 2 milioni bambini. A 3 milioni di euro ammonta finora la cifra
stanziata dalla Commissione
dell’Unione Europea, stando
al commissario agli aiuti Christos Stylianides. Il Canada,
stando al ministro della Difesa Jason Kenney, ha fatto partire la sua squadra specializzata per i disastri, la DART, completa di plotone medico e nucleo di purificazione delle acque potabili. Proprio il rischio
di epidemie è quello su cui
maggiormente Onu e Unicef
hanno dato l’allarme ieri, causa la rottura degli acquedotti.
uccisi dal sisma che ha devastato il Nepal, ma la cifra potiprelevati da un elicottero mi- 52enne genovese Giovanni
trebbe crescere. In serata la
litare nepalese. Con i loro Pizzorni. Di alcuni altri italiaFarnesina ha comunicato
compagni sono morti anche i ni per i quali si era temuto, è
che sono quaranta i nostri
tre sherpa che li accompagna- arrivata la conferma della loconnazionali presentinel Paevano, di nome Sangha, Prem ro incolumità: il 24enne verose asiatico di cui ancora non
e Dawa. Anche nel villaggio di nese Giovanni Cipolla, la
si sa nulla. Se il bilancio totale
Langtang, invece, dove si tro- 39enne bergamasca Fiorella
dei morti causati dal terremovavano quattro componenti Fracassetti e i 5 scienziati del
to che ha devastato sabato il
di una spedizione speleologi- laboratorio Piramide del Cnr,
Nepal continuerà a salire nelca italiana, ci sono stati fra i dislocato a 5000 metri sul fianle prossime ore, non è impronostri connazionali due morti co dell’Everest, l’hanno scambabile che si raggiunga la cifra
e due sopravvissuti. Non ce pata, per quanto uno di loro,
catastrofica di ben 6000 vittil’hanno fatta Oskar Piazza, l’alpinista Mario Vielmo, abme, secondo le valutazioni di
che apparteneva al Soccorso bia dichiarato che «abbiamo
Caritas e Onu.
Alpino del Trentino Alto Adi- visto la morte in faccia».
Già ieri pomeriggio, dopo
ge, e la 51enne di Ancona GiQuanto ai 200 alpinisti blocche al mattino si era parlato di
gliola Mancinelli. Salvi invece cati sui campi base del tetto
3700 cadaveri accertati, colcoi loro amici Pino Antonini, 53 del mondo, è stato confermarollario di 6500 feriti, il goveranni, anch’egli di Ancona, e il to che gli elicotteri li stanno
no di Katmandu ha dovuto
purtroppo correggere il dato
al rialzo. Il responsabile delle
emergenze del Ministero dell’Interno della nazione himalayana, Rameshwor Dangal,
ha infatti annunciato che la
tragica conta, ancora provvisoria, è arrivata a 4138 morti e
È l’unica fonte di ricchezza del Paese. E porta gli elicotteri che stanno aiutando i colpiti
quasi 7000 feriti, mentre anco::: MAURIZIO STEFANINI
viste per i turisti sul versante occidentale ogni anno arrivano sull’Everest circa 800
ra a fatica si tentano di ripristidella montagna provocò un inedito scio- persone, delle quali 5-600 riescono a salinare comunicazioni e traspor■■■ È dagli anni ’90 che le etnie monta- pero che mise a rischio la stagione.
ti da cui sono ancora tagliati
re fino alla cima.Insomma, ormai glishernare del Nepal discutono e litigano tra di
Quando Repubblica echeggia una la- pa vivono di questo. E non solo loro. Il
fuori i villaggi più sperduti.
loro per decidere se il turismo di massa è mentela di sherpa secondo cui il terremo- 70% dei nepalesiè infatti costituito da conPurtroppo è stata confermata
un’invasione alla loro terra e una minac- to sarebbe addirittura una vendetta della tadini, ma sitratta di un’agricoltura disusla morte di quattro italiani, uccia alla loro cultura o se si montagna contro lo sfruttamento occi- sistenza ai limiti della sopravvivenza. A
cisi dal sisma in
tratta di una risorsa ormai ir- dentale, dice uno sproposito geologico, parte il turismo e le rimesse dei numerodue distinte localirinunciabile per consentire che però echeggia risentimenti profondi. sissimi emigranti, in pratica l’unica fonte
tà. Nella valle di
alla loro terra e alla loro cul- Ma esisterebbe ancora il popolo degli di valuta straniera è un’industria dei tapRolwaling una fratura di sopravvivere. È dal sherpa senza gli alpinisti occidentali? peti che rappresenta il 70% dell’export
na ha infatti
2008 chesono iniziate le Eco- Con 690 dollari all’anno direddito pro-ca- manifatturiero, e che sfrutta a sua volta la
schiacciato due
Everest Expeditions per rac- pite il Nepal è uno dei Paesi più poveri del possibilità di pagare salari miserrimi. C’è
trentini, l’alpinicogliere ogni anno i rifiuti mondo: il 165˚ su 186 classificati nel 2012 poi la speranza di diventare un gigante
sta Renzo Benesulla montagna. Risale al dal Fondo Monetario Internazionale, e il della produzione idroelettrica al servizio
detti, 60 anni di
2012 la mostra che testimo- più povero fuoridall’Africa a parte l’Afgha- dei vicinanti colossi India e Cina, ma si
Segonzano, che
niò il degrado risultante da nistan. In pratica, il nepalese medio deve tratta di cosa del futuro, e non è detto che
stava guidando
mezzo secolo di spedizioni: sopravvivere con meno di due dollari al fare dighe nell’Himalaya sia ecologicauna escursione a
una distesa di cucine da giorno. Etnia di tipo tibetano forte di circa mente meno rischioso che portare turisti
3500 metrid’altez- Simone Moro [Ansa]
campo, corde, bombole 150.000 unità specializzatasi appunto nel sulle sue cime. D’altronde dato lo stato
za con il cuoco
d’ossigeno, vecchio materiale alpinistico, lavorare come guide e portatori per le spe- pietoso delle strade, quando ci sono, anMarco Pojer, di Grumes in
persino cadaveri umani, che a quelle bas- dizioni, gli sherpa hanno diritto per legge che in questo terremoto i soccorsi sono
Valdi Cembra. Si stavano dirise temperature non si decompongono. È a uno stipendio minimo di 8000 rupie fatti con gli elicotteri che di solito servono
gendo verso la casa di un’andel 2013 la rissa tra una decina di sherpa e equivalenti a 60 euro al mese, ma chi aiu- per trasportare e soccorrere i turisti. Tanziana della zona, una loro vecdue svizzeri degenerata in sassaiola. E giu- ta a far arrivare un cliente sulla vetta può t’è che è stato l’elicotterista e alpinista itachia conoscenza fin da precesto un anno fa la morte di 16 sherpa in ricevere anche qualche migliaio di dollari liano Simone Moro il grande pioniere del
denti visite nella regione, per
una valanga mentre trasportavano prov- di gratifica: di che campare per anni. E soccorso di alta montagna in Nepal.
portarle delle medicine. Con
la Val di Cembra. Si sono salvati i loro due compagni, Iolanda
Mattevi, che è rimasta ferita, e
Attilio D’Antoni, illeso.
GLI SPELEOLOGI
Anche nel villaggio di Lan-
Oskar Piazza [Ansa]
gtang, invece, dove si trovavano quattro componenti di una
spedizione speleologica italiana, ci sono stati fra i nostri connazionali due morti: Oskar
Piazza (sopra), che appartene-
La superstizione sherpa contro Pil e modernità
Ma è il turismo che salva vite umane
Gigliola Mancinelli [An.]
va al Soccorso Alpino del Trentino Alto Adige, e la 51enne di
Ancona Gigliola Mancinelli
(sopra). Anche qui si sono invece salvati i loro amici Pino
Antonini, 53 anni, di Ancona,
e il 52enne genovese Giovanni Pizzorni.
14
__Martedì 28 aprile 2015__
15
ATTUALITÀ
__Martedì 28 aprile 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
L’udienza dopo la querela per diffamazione dell’Ingegnere al presidente di Pirelli
De Benedetti scorda il suo falso in bilancio
«Nessuno ha mai impugnato i conti Olivetti». Ma l’avvocato di Tronchetti rievoca il patteggiamento del 1999. E lui: non ricordo
::: SALVATORE GARZILLO
::: LA VICENDA
■■■ Carlo De Benedetti ha 81
anni ben portati. Ci sono pensionati che a 65 danno da mangiare ai piccioni al parco e sembrano più vecchi di lui. Però un
buon vestito non basta per evitare gli inciampi dell’età, e così
anche all’Ingegnere può capitare di avere vuoti di memoria.
Ieri, per esempio, ha dimenticato di aver patteggiato tre mesi di reclusione (poi convertiti
in una pena pecuniaria da 50
milioni di lire) per il reato di falso in bilancio relativamente ai
bilanci della Olivetti del
1995-1996.A ricordarglielo, nell’aula della quarta sezione penale del tribunale di Milano, è
stato l’avvocato Tullio Padovani, che difende Marco TronchettiProvera dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa.
La vicenda inizia il 29 ottobre 2013. Quando Tronchetti
Provera (da ora MTP) dichiara
all’Ansa che lo stesso Ingegnere «è stato molto discusso per
certibilanciOlivetti,per lo scandalo legato alla vicenda di apparecchiature alle Poste Italiane, che fu allontanato dalla
Fiat, coinvolto nella bancarotta
del Banco Ambrosiano, che finìdentro per le vicende di Tangentopoli». Dichiarazione che
seguiva quella di De Benedetti
sulla gestione Telecom di
MTP:«La comunicazione è fatta bene, la rapina ancora meglio». De Benedetti decide di
querelare il presidente e ad del
Gruppo Pirelli, il quale a sua
volta rinuncia all’udienza preliminare per accorciare i tempi e
portare il suo accusatore sul
banco dei testi.
E allora eccolo lì, in abito grigio, un attimo prima del vuoto
dimemoria. «Quell’affermazione è falsa - dichiara - nessuno
ha mai impugnato i bilanci,erano integri e genuini». Interviene l’avvocato Padovani: «Le
chiedo se lei ha memoria di
una sentenza di condanna nei
suoi confronti da parte del Tribunale di Ivrea del 14 ottobre
1999, poi passata in giudicato,
per falso in bilancio in relazione ai bilanci Olivetti». È un gancio al fianco. «No, non ricordo
di questa sentenza - risponde
De Benedetti - perché sarà finita nel nulla l’accusa». Padovani: «Non è finita nel nulla, ma
con una sentenza di patteggiamento a tre mesi di reclusione
per falso in bilancio con risarcimento per l’Olivetti. Le imputazionisi riferivano a delle trasformazioni contabili. Lei non ricorda di avere risarcito Olivetti?». Montante al mento. «No»,
risponde di nuovo il teste. «Eppure questo risulta dalla sentenza - insiste l’avvocato - che
mi riservo di produrre. Quindi i
bilanci erano criminosamente
falsi e lei patteggiò la pena».
Nelpugilato sarebbe intervenuto l’arbitro per sospendere l’incontro e avremmo sentito la
campanella. Padovani ha poi
fatto sapere che «nel 1994 venivano iscritti nel bilancio Olivetti crediti e ricavi inesistenti per
circa 45 miliardi di lire, nel
1995 per circa 60 miliardi e nel
ACCUSE INCROCIATE
La querelle, poi trasformatasi in battaglia legale, fra
Carlo De Benedetti e Marco Tronchetti Provera ha la
sua puntata iniziale il 29 ottobre 2013, quando nel corso di un’intervista con Giovanni Minoli per un programma Rai sulla storia della Olivetti, lo stesso De Benedetti parlò di «incapacità» di Tronchetti Provera
nella gestione di Telecom
Italia. Come reazione, l’ex
numero uno del gruppo di
tlc, e attuale presidente del
Gruppo Pirelli, parlò di bilanci di Olivetti «discussi»
proprio sotto la guida di
De Benedetti, del coinvolgimento dell’Ingegnere in
uno scandalo su alcune forniture a Poste Italiane (in
epoca Tangentopoli), del
suo allontanamento dalla
Fiat nel 1976, del coinvolgimento nel crac del Banco
Ambrosiano e della cittadinanza svizzera che gli
avrebbe consentito di non
pagare le tasse in Italia.
1996 per circa 18 miliardi di lire». Va detto che il patteggiamento di De Benedetti e di altri
ex vertici dell’Olivetti è stato revocato nel 2003 dal giudice di
Ivrea in conseguenza - guarda
il caso - della revisione del reato di falso in bilancio introdotta
nel 2002 da Berlusconi.
Ogni punto della frase incriminata è stata analizzata e, secondo l’avvocato di MTP, è accertato che risponde al vero. La
cacciata dalla Fiat descritta nel
1976 da Repubblica con termini quali «licenziamento» ed
«eliminato»; il carcere (per un
solgiorno) a Regina Coeliin data 31 ottobre 1993; il coinvolgimento nel Banco Ambrosiano
IMPRENDITORI CONTRO
A sinistra, Carlo De Benedetti, nato a Torino
il 14 novembre 1934: ha dunque 81 anni. Entrò
in Olivetti nel 1978, e in seguito diventò presidente
dell’azienda. A destra, Marco Tronchetti Provera,
nato a Milano il 18 gennaio 1948: ha 67 anni,
ed è l’attuale presidente e amministratore delegato
del Gruppo Pirelli [Ansa]
con due condanne per bancarotta fraudolenta poi annullate
dalla Cassazione. Sulla frase relativa alle Poste, De Benedetti
ha detto che «durante Tangentopoli» è stato «l’unico presidente di un grande gruppo che
si è presentato spontaneamente da Di Pietro sostenendo che
mi assumevo tutte le responsa-
bilità per quello che sapevo e
pure per quello che non sapevo». Era il 16 maggio 1993, due
giorni dopo concesse un’intervista al Wall Street Journal in
cui l’autrice Lisa Bannon scrisse: «De Benedetti non chiede
scusa per le tangenti pagate e
dice che lo rifarebbe, perché
queste erano le regole del gio-
co negli anni ’80». E poi un virgolettato dell’intervistato: «Lo
rifarei con lo stesso disgusto
con cuil’ho fatto negli anni passati».
Per questa vicenda De Benedetti è stato coinvolto in due
procedimenti, terminati con
proscioglimento e prescrizione. Il suo portavoce ha parlato
di«irrilevante entità delfatturato a cavallo di due esercizi» e
ha spiegato che secondo i consulenti dei pm che istruirono il
caso «non ha avuto la benché
minima influenza sul risultato
economico degli esercizi» al
centro del procedimento. Insomma, una storia che poteva
essere dimenticata.
ARRIVA ROMITI
Proprio dalle affermazioni
di Tronchetti Provera nasce
la querela di De Benedetti,
che ritiene di essere stato
gravemente diffamato. Il
quale Tronchetti, a sua volta, contesta questa tesi,
avendo riportato fatti che ritiene abbiano basi di verità. Dopo l’udienza di ieri, si
tornerà in aula il prossimo
11 maggio, quando è attesa tra l’altro la testimonianza di Cesare Romiti, quasi
92enne ed ex amministratore delegato della Fiat,
chiamato a parlare delle
modalità che hanno portato all’uscita di De Benedetti dal gruppo torinese. In sostanza, l’impressione è che
la querela inoltrata da Carlo De Benedetti possa trasformarsi in un boomerang, costringendo l’Ingegnere a ripercorrere, incalzato dall’avvocato della
controparte, i passaggi più
delicati - e quantomeno
controversi - della sua lunghissima carriera di imprenditore.
La moglie salvata in extremis
L’accusa del suicida: «La magistratura a volte uccide»
Un pediatra genovese si toglie la vita dopo l’arresto del figlio. Il procuratore: dicono tutti così. Il viceministro: parole fuori luogo
::: CLAUDIA OSMETTI
■■■ «La magistratura miope a
volte uccide». Una frase lapidaria.
E di cui Francesco Menetto era
convinto. Al punto che l’ha scritta,
nero su bianco, su un biglietto che
ha lasciato nella sua automobile.
Poi è sceso dalla macchina, ha scavalcato il ponte Monumentale di
Genova, in pieno centro città, e si è
lanciato nel vuoto. È morto così, ieri, l’uomo di 65anni, affermato medico pediatra,che non ha retto all’idea di vedere suo figlio agli arresti.
Con lui, su quel ponte, c’era anche
la moglie. Anche lei aveva deciso
di farla finita, di buttarsi di sotto,
per lo stesso identico motivo.
Quando ha visto il marito precipitare al suolo, però, ha titubato quel
tanto che è bastato agli uomini della polizia accorsi sul luogo per metterla in salvo. La donna, adesso, è
in stato di shock, ricoverata in
ospedale.
A dettare il folle, disperato gesto
è stato - come detto - l’arresto del
loro figlio, Marco Ballario Menetto, 35 anni, farmacista, avvenuto
su ordine della procura di Monza
nell’ambito dell’inchiesta “Pharma Connection”. Un’indagine che
di arresti ne aveva disposti ben 19:
sei in carcere, tredici ai domiciliari.
Traffico di medicinali, anche antitumorali- così la magistratura lombarda aveva bollato la storia che
dalla Liguria pare sia arrivata fino
in Germania, Olanda e anche Bulgaria e Montenegro. Assieme a
Menetto, lo scorso 2 aprile, era stata coinvolta anche sua moglie, Valentina Drago: i due sono titolari
della farmacia San Giacomo a Carignano, Genova. Secondo la procura vendevano farmaci di provenienza illecita e fornivano ad altri
grossisti documentazioni per operazioni inesistenti. Stando al racconto di Paolo Belgi, il comandante dei Nas di Milano che coordina
le indagini,«l’uomo, con la complicità della moglie,acquistava farmaci di dubbia provenienza, rivendendoli ad altre società».
«Non immaginavo che avessero
deciso di togliersi la vita», così ha
raccontato, sconvolto, proprio lui
agli agenti. «Mio padre e mia madre hanno passato la serata di domenica con me, abbiamo cenato
insieme e poi abbiamo guardato
la televisione». A una cert’ora «sono andati via, dicendo che dovevano fare una visita». È stata l’ultima
volta che li ha visti: lì, a casa sua,
dove da quasi un mese sconta gli
arresti domiciliari. E non poteva
immaginare, Menetto, che quelle
accuse certo pesanti avessere fatto
sprofondare il padre, preoccupato
per il futuro del figlio, nella più cupa disperazione.Al punto che il genitore ha lasciato tutto il suo dolore in quell’estremo messaggio, magari rivolto proprio ai giudici. «La
magistratura miope a volte uccide». Parole forti, disperate. Accolte
con sconforto e dispiacere anche
al Palazzo di Giustizia di Monza.
Dove però dai piani alti sembra sia
uscita l’ennesima gaffe delle toghe. «Oramai dicono tutti così avrebbe dichiarato il procuratore
capo, Corradi Carnevali, - non c’è
altro da commentare». E invece
qualcos’altro c’è: «Di fronte a questo tragico gesto che mi ha profondamente turbato - ha subito fatto
sapere il viceministro della Giustizia Enrico Costa - spero che le parole pronunciate dal procuratore
non siano state riportate in modo
corretto. Perché diversamente sarebbero fuori luogo».
16
ATTUALITÀ
__Martedì 28 aprile 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
:::
«CRITICITÀ» FINO A DOMANI
mazioni ai media circa l’applicazione dei nuovi istituti contrattuali anche inviando foto e
utilizzando altri più moderni
mezzi di comunicazione».
La lettera si conclude così: «Si
raccomanda di vigilare attentamente sulla corretta osservanza delle richiamate norme, la
violazione delle quali integra
comportamenti contrari ai doveri d’ufficio ed è fonte di responsabilità accertata all’esito
delrelativo procedimento disciplinare». Per Augello «in pratica, secondo la giunta Marino,
una dichiarazione critica delle
docenti rilasciata ad un giornale o in un forum online sull’intesa preliminare o, peggio ancora, la trasmissione online di
una foto che documenta come
Allagamenti, preoccupazione e caos: allerta avviso di criticità idrogeologica nella regiola Giunta abbia violato ogni
meteo nel Lazio. Per le prime ore di oggi e ne e codice arancione diffuso su Roma, dove
contratto ed ogni legge rinchiuper le successive 36 ore è stato emanato un è prevista pioggia tra i 50 ed 110 millimetri.
dendo decine di maestre persino nelle sale dei Consigli municipali nei giorni delle vacanze
di Pasqua, darebbe
luogo a stili dicomportamento non consoni
al prestigio di Roma e
alla sua funzione di
Capitale».
La protesta era già
scoppiata nel novembre scorso, quanto la
rivolta è dilagata negli
asili nido e nelle scuole d’infanzia per il riordino e il contratto decentrato che doveva
entrare in vigore il1 dicembre 2014, imposto dal Comune di Roma. «Non ci saranno
::: CATERINA MANIACI
squa quando le maestre, per ot- più supplenze per il primo gior::: LA SCHEDA
temperare al nuovo contratto, no di malattia e il personale di
■■■ Vigili, autisti Atac, maesono state riunite nelle sedi del ruolo dovrà lavorare più ore e
NO AL CONTRATTO
stre: è sempre alta tensione tra
municipio. Le maestre stesse coprire le altre sezioni, con proLa scorsa Pasqua centinaia di mala giunta guidata dal sindaco
avevano denunciato l’assurda blemi seri di sicurezza per i
estre di asilo nido e scuole materIgnazio Marino e i suoi dipensituazione, inviando foto e rila- bambini, non saremo più edune si sono ritrovate «ammassadenti. L’ultimo capitolo delle
sciando dichiarazioni ai giorna- catori ma sorveglianti», spiegate» nelle sedi delle circoscrizioni
in base alle disposizioni contenu«criticità» è quello che riguarda
li. Ora quelle foto e le informa- vano allora le maestre, sottolite nel nuovo contratto decentraproprio le maestre. Una vicenzioni,a detta del dineando il fatto
to unilaterale imposto dal sindada che va avanti da oltre un anpartimento
non
che il sindaco
co Ignazio Marino, che di fatto
no e che oggi è approdata ad
corrispondenti alavrebbe tagliato i
equipara le maestre e le educatriun vero e proprio richiamo alla
la realtà, rapprefondi per «la scuoci ai dipendenti comunali. Questo vuol dire che per loro il calennorma,un avvertimento ufficiasentano un atto
la e lo stipendio a
dario scolastico in realtà non vale. A Pasqua centinaia di maeostile, in grado di
ventiquattro mila
le: anche se i bambini sono a castre di nido e materne della Caledere l’immagine
dipendenti, ma
sa, loro si devono presentare al
pitale, in base al nuovo contratdel Comune. E se
poi assume nuovi
lavoro, nelle scuole o nei Municipi. Le docenti protestano anche
to decentrato, si sono ritrovate
siripeterà tale comdirigenti, consuper la riduzione del salario e l’auammassate nelle sedi delle cirportamento l’invilenti e collaboratomento dell’orario di lavoro.
coscrizioni. Succede che, dopo
to è quello diproceri».
poche settimane, Mariarosa
dere
con
provvediSul fronte del
ALTRE PROTESTE
Turchi, capo del dipartimento,
menti disciplinari. Ignazio Marino [Ansa]
contratto,comunDa quando è sindaco, Ignazio
Marino si è scontrato con molte
ha scritto ai direttori dei municiTutto è contenuto
que, si prospetta
categorie di dipendenti municipi. Nella circolare viene richianella famosa lettera citata, resa qualche piccolo passo in avanpali. Gli autisti Atac hanno clamata la norma in base alla quapubblica dal senatore Ncd An- ti. Dopo la protesta, l’Unione
morosamente protestato per
le i dipendenti di Roma Capitadrea Augello. «Sulle prime non sindacale di base fa sapere che
chiedere maggior sicurezza. I vigili urbani sono stati protagonile sono tenuti a non ledere l’imho creduto ai miei occhi, poi mi «da parte nostra abbiamo resti di uno scontro relativo al nuomagine dell’istituzione per cui
sono rassegnato all’evidenza. sponsabilmente assunto l’onevo contratto, culminato nelle cenlavorano e a non minare il rapLa delirante missiva denuncia re di produrre un vero e protinaia di assenze la sera di Capoporto di fiducia tra il pubblico e
come comportamenti contrari prio articolato contrattuale per
danno - in sostanza, una sorta di
l’istituzione stessa. Questa norai doveri d’ufficio, il fatto che le superare l’impasse di questi
sciopero non dichiarato. E ora
questa protesta delle maestre.
ma sarebbe stata violata a Padocenti abbiano fornito infor- giorni».
Allagamenti e allerta meteo, Lazio sott’acqua
Caos Capitale
Vietato contestare il Comune
Marino avverte le maestre
Circolare del Campidoglio alle docenti che protestano contro il nuovo contratto:
non possono ledere l’immagine dell’istituzione per cui lavorano. Da che pulpito...
IL «CERTAMEN» ALL’UNIVERSITÀ LUMSA
ERA IN VENDITA A 3.500 DOLLARI
Premiaimigliorilicealiche poetanoin latino In Argentinaillibro del’700 rubato a Roma
Oggi dalle 9,30 alle 13, per la giornata dedicata a Santa Caterina da
Siena, patrona d’Italia e d’Europa, nell’Aula Magna
dell’Università LUMSA di Roma, che ha collaborato all'iniziativa,
si terrà la premiazione degli studenti dei licei italiani che hanno
partecipato alla 4˚ edizione del Certamen di poesia latina, con
poemi sul tema “Il dialogo tra gli uomini e l’armonia con la natura, ponti di pace: la lezione dei classici”. Una rassegna intitolata al
professor Vittorio Tantucci. Il saluto ai giovani vincitori sarà dato
dal vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio.
La polizia argentina ha reso noto di aver trovato in una libreria di Buenos Aires le “Memorie istoriche della Gran Cupola
del Tempio Vaticano, e a polizia argentina ha reso noto di aver
trovato in una libreria di Buenos Aires le "Memorie istoriche
della Gran Cupola del Tempio Vaticano, e de' danni di essa, e
de' ristoramenti loro", libro scritto nel 1748 da Giovanni Poleni, matematico, fisico e ingegnere veneziano. Il volume, in
vendita per 3.500 dollari, era stato rubato insieme ad altri testi
antichi a ottobre da una biblioteca privata romana.
Pillole disalute
Finalmente al via
un piano a lungo termine
contro tutti i bullismi
::: LUCA BERNARDO*
■■■ «Non più bulli e cyberbulli. Per una
scuola attiva e accogliente». È stato il titolo
dell’evento di presentazione delle “Nuove
Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto albullismo e cyberbullismo” che si è tenuto lunedì, 13 aprile, presso la Sala Zuccari del Senato, al quale ha
anche partecipato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Nel corso del convegno,organizzato dalla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, in collaborazione
con il Miur, il ministro ha per l’appunto presentato le “Nuove Linee Guida” e il lancio
della seconda fase del Safer Internet, che è
il Centro italiano per la sicurezza in rete che
racchiude tutte le principali realtà nazionali che si occupano della tematica.
L’apertura dei lavori è stata tenuta dal
presidente del Senato Pietro Grasso. All’incontro hanno preso parte i senatori Luigi
Manconi, Riccardo Mazzoni ed Elena Ferrara e i massimi esperti del settore. Sono
stati inoltre presentati i progetti di contrasto
al bullismo e cyberbullismo realizzati in alcuni istituti scolastici italiani, e la proposta
di legge sulla tutela dei minori e per la prevenzione e il contrasto al fenomeno del cyberbullismo promossa dalla Commissione
per i diritti umani del Senato. Le “Linee di
orientamento” sono rivolte principalmente
agli studenti e alle famiglie in un rapporto
sinergico e collaborativo con la scuola. Finalmente possiamo dire di essere arrivati a
una svolta: azioni pensate, meditate,discusse ai tavoli di rete, hanno trovato nella giornata di presentazione delle linee guida una
sinergia e un punto dipartenza da cuiiniziare con risorse e strumenti validi. La diffusione avverrà in tutte le scuole italiane, con
una «riorganizzazione della governance»,
vale a dire con il «trasferimento delle funzioni in capo agli osservatori regionali ai centri
territoriali di supporto», in cui potranno
confluire tutte le organizzazioni impegnate
nel contrasto del fenomeno. La prevenzione,unita alla promozione del benessere fisico, psicologico e sociale, è parte integrante
e tipica, sia da un punto di vista scientificoprofessionale sia da un punto di vista normativo, delle competenze professionali sanitarie, variamente articolate nei loro diversiruoli e contesti applicativi. La parola cardine resta la prevenzione nelle scuole con interventi mirati sul bullismo e cyberbullismo.Verranno realizzati specifici moduli didattici da inserire nella programmazione
scolastica per offrire lezioni di web e un uso
corretto dei computer e smartphone. A
completamento di questo ci sarà una formazione specifica agli insegnanti sia sulle
nuove tecnologie sia sul modo in cui osservare, intervenire e coinvolgere le figure professionali e gli esperti per aiutare i ragazzi
che si ritrovano ad essere vittime indifese.
Una giornata che ha dunque segnato
una cambiamento epocale, un lavoro multidisciplinare, professionale e politico in memoria di alcuni nostri giovani che nel sentirsi e viversi soli e isolati hanno trovato nella
morte una liberazione e affrancazione che
nel contesto familiare, scolastico e sociale
non sono riusciti a trovare. Il lavoro di questi anni è per loro e per tutti quei ragazzi che
spesso non sono stati capiti e aiutati nel giusto modo. Un lavoro di ascesa che ci porta a
mettere al centro dell’attenzione i giovani
che fanno i conti con la loro crescita, che si
affacciano al mondo con le loro fragilità e
non solo. Si parte da loro, estendendo il lavoro ai contesti in cui vivono, ambienti fondanti e formativi per la loro crescita. Un lavoro affinché proprio i giovani possano essere la chiave di volta per un futuro migliore.
* Direttore del Dip. Materno-Infantile
Fatebenefratelli e Oftalmico
17
ATTUALITÀ
__Martedì 28 aprile 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
L’assurda lentezza della giustizia
Bossetti finalmente a processo
Ma con un anno di ritardo
sione le indagini scientifiche
insinuando il dubbio che gli
inquirenti non abbiano percorso fino in fondo vie alternative a quella che ha portato in
cella l’unico indagato. E proprio in rapporto a questo argomento, durante il dibattimento, l’avvocato Salvagni
ha spiegato che i Ris avrebbero trovato sul
pube di Yara
tracce biologiche ignorate però dagli inquirenti.
Niente da fare. Il risultato è
stata un’altra respinta. Ed è stata una decisione non da poco:
se l’eccezione
fosse stata accolta sarebbe potuto scadere il termine della custodia cautelare
in carcere di
Bossetti (è il
prossimo 16 giugno) e si sarebbe andati verso
un clamoroso
colpo di scena.
Treno.E all’uscitadaltribunale i due difensori si sono detti
«amareggiati»,
soprattutto per
il fatto che il gup
non abbia disposto accertamenti come la
Massimo Bossetti è in carcere dal 16 giugno. A sinistra, la tomba di Yara [Ansa]
ripetizione dell’esame
del
cenza) e la richiesta avanzata gnolo;la seconda era la richie- Dna. «È la prima volta - ha
dai suoi legali: Claudio Salva- sta di nullità o inutilizzabilità spiegato l’avvocato Paolo
gni e Paolo Camporini. Bos- degli accertamenti biologici Camporini - che vedo non disetti è arrivato in tribunale (il compiuti dal Ris in quanto sporre un incidente probatopiano in cui si è svolta la sedu- eseguiti con lo strumento del- rio perché richiederebbe tropta era stato interdetto alla la delega di indagine e non, po tempo in considerazione
stampa) con grande anticipo invece, con l’avviso alle parti della scadenza dei termini di
in un furgone della polizia pe- (quest’ultima questione era custodia cautelare. Questo,
nitenziaria ed è entrato da un già stata respinta dai giudici invece, era un accertamento
accesso secondario per non del tribunale del Riesame, necessario anche per capire,
incrociare telecamere e croni- ma la Cassazione non ha an- appunto, se una persona in
sti. L’udienza, a porte chiuse cora depositato le motivazio- carcere deve rimanerci».
(in aula non c’erano Fulvio e ni).Entrambe le eccezioni soMassimo Bossetti, contro
Maura, i genitori di Yara, la no state respinte dal gup, che cui pesano, oltre alla prova
cuipresenza non era necessa- ha però sospeso poco dopo del dna, altri indizi come le
ria: si sono costituiti parte civi- l’udienza per una terza ecce- celle telefoniche, il furgone rile così come ha fatto Keba, la zione presentata sempre dal- preso dalle telecamere e le
sorella della ginnasta diventa- la difesa: la richiesta diun inci- presunte contraddizioni nei
ta maggiorenne), è iniziata dente probatorio sul Dna di dialoghi intercettati in carcecon le due eccezioni di nullità Ignoto 1 e una lunga serie di re con la moglie, ha sempre
presentate dalla difesa. La pri- accertamenti biologici. Sugli detto di volersi difendere a dima riguardava il capo di im- slip di Yara c’è almeno un’al- battimento, senza riti alteratiputazione che - secondo gli tra traccia definita «non inter- vi. E così sta facendo. Una
avvocati - presenta un dop- pretabile» e su questo la dife- scelta netta e rischiosa: in capio luogo di commissione del sa di Bossetti ha puntato nel so di condanna rischia l’ergadelitto:Brembate Sopra e Chi- tentativo di mettere in discus- stolo.
A giudizio il muratore accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio e in cella dallo scorso 16 giugno
No alla richiesta di nuovi esami del dna: si rischiava la decorrenza di termini. Si inizia il 3 luglio
::: ALESSANDRO DELL’ORTO
■■■ Massimo Bossetti è sta-
to rinviato a giudizio e - anche se la riflessione può sembrare azzardata - per luiè quasiuna buona notizia. Già, perché il muratore di 44 anni, accusato dell’omicidio della piccola Yara Gambirasio - sparita da Brembate Sopra il 26 novembre 2010 e ritrovata morta, tre mesi dopo, in un campo di Chignolo d’Isola - e in
carcere dallo scorso 16 giugno, finalmente avrà la possibilità di difendersi dalle accuse (pesantissime: il suo dna
trovato sui leggins
della ragazzina)
senza più dover
aspettare i tempi di
una giustizia che
va al rallentatore e
che rimanda, riflette, rinvia. Temporeggia. Con la conseguenza di innescare un meccanismo perverso che,
in casi come questo, porta, durante
la lunga attesa, a
processi mediatici,
illazioni e interpretazioni (l’ultimo video dell’arresto e i relativi dibattiti e commenti, tanto per
fare un esempio) troppo spesso al limite della decenza. Sì,
323 giorni in carcere in queste condizioni, con questa attenzione e pressione, sono
troppi per chi è in attesa di
giudizio: in un paese civile
non dovrebbe succedere. E
questo al di là che Bossetti sia
innocente o colpevole.
Il processo, finalmente. Eccolo. Il carpentiere comparirà per la prima volta davanti
ai giudici della Corte d’assise
di Bergamo il prossimo 3 luglio: l’ha deciso ieri il gup di
Bergamo, Ciro Iacomino, accogliendo così la richiesta del
pm Letizia Ruggeri. I due elementi più attesi dell’udienza
preliminare erano la presenza in aula dell’imputato (e le
sue dichiarazioni spontanee
per ribadire la propria inno-
::: LA SCHEDA
LA SPARIZIONE
Yara Gambirasio, 13 anni, sparisce venerdì 26 novembre
2010 dal Centro Sportivo di
Brembate Sopra (Bergamo),
dove era andata a portare un
registratore alla sua allenatrice di ginnastica ritmica. Il telefonino viene agganciato dalla
cella di Mapello, a tre chilometri da Brembate, dopodiché il
segnale scompare.
IL RITROVAMENTO
Il corpo di Yara viene ritrovato
solo tre mesi dopo, il 26 febbraio 2011, in un campo aperto a Chignolo d'Isola, a 10 km
circa da Brembate Sopra. Si
ipotizza, come causa della
morte, un colpo alla testa (inferto probabilmente con un
sasso) ed almeno sei ferite da
arma da taglio, tuttavia non letali; la morte è sopraggiunta
per il freddo e l'indebolimento
dovuto alle ferite. Sul suo corpo non appaiono segni di violenza sessuale.
L’ARRESTO DI BOSSETTI
Il 16 giugno 2014 viene arrestato Massimo Giuseppe Bossetti, un muratore incensurato
di 44 anni. A lui si è arrivati
per la sovrapponibilità del suo
dna con quello di “Ignoto 1”,
rilevato sugli indumenti intimi
di Yara e riconducibile a un figlio illegittimo di Giusepope
Guerinoni, autista di pullman
di Gorno deceduto nel 1999.
IL PROCESSO
Il 26 febbraio 2015 vengono
chiuse le indagini e Bossetti resta l'unico indagato: ieri il rinvio a giudizio. Il processo inizierà il 3 luglio.
Perugia, a padre e figlio
ergastolo per omicidio
Sono stati entrambi condannati all’ergastolo (con
18 mesi di isolamento
diurno) per omicidio e a
27 anni di reclusione Riccardo e Valerio Menenti,
padre e figlio, accusati di
avere ucciso nel marzo
2013, in un appartamento
di Perugia, Alessandro Polizzi e di avere ferito la sua
fidanzata Julia Tosti. La
sentenza è stata letta dalla
Corte d'assise del capoluogo umbro dopo sei ore di
camera di consiglio.
Bus di linea si schianta
Ad Ancona 18 feriti
Grave incidente ad Ancona dove un autobus di linea si è schiantato contro
un muro. L'impatto è stato provocato da un'auto
che ha tagliato la strada al
mezzo pubblico che, per
evitare lo scontro, ha perso il controllo ed è finito
contro il garage del Circolo ufficiali della Marina
militare, accanto a un negozio di illuminazione
led. Almeno 18 persone
sono rimaste ferite.
Piacenza, sparò a ladri
Condannato industriale
È stato condannato a 4 anni e 6 mesi l’imprenditore
Angelo Peveri che, il 6 ottobre 2011, a Borgonovo,
sparò con un fucile contro i ladri che stavano portando a segno l’ennesimo
furto di gasolio nel suo
cantiere edile. Uno dei tre
ladri - romeni poi individuati dai carabinieri - rimase ferito. Peveri, imputato per tentato omicidio
col dipendente Gheorge
Batezatu (condannato a 4
anni e 2 mesi) che era con
lui, sosteneva che il colpo
è stato accidentale.
Ordina acqua al bar
ma beve candeggina
È entrato in un bar di Locri per bere un caffè ed un
bicchiere d'acqua ma, per
errore, gli hanno servito
un bicchiere di candeggina. Un operatore del 118
della città Ionica si trova
ora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di
terapia intensiva degli
Ospedali Riuniti di Reggio
Calabria. Portato in un
primo tempo nell'ospedale di Locri, l'uomo è stato
poi trasferito.
Veronica Panarello dal carcere
Aggressione a Bologna
Marocchina accusa: «Calci dall’autista del bus» La mamma di Lorys: «Indagate su altri familiari»
■■■ Picchiata ed insultata in modo razzi-
sta dall’autista dell’autobus: è il racconto di
Tellage Hajar, una studentessa 18enne di
origine marocchina e con cittadinanza italiana che, dopo una notte in osservazione, è
stata dimessa dall’ospedale di Bentivoglio
(Bologna) con una prognosi di 40 giorni per
le lesioni riportate.
«Sabato sera – ha raccontato la ragazza al
Resto del Carlino – sono stata aggredita, picchiata e insultata in modo razzista dall’autista dell’autobus 98 che avevo preso per andare da Bologna a Castel Maggiore». Sull’episodio indagano i carabinieri,chiamati dalla ragazza mentre alcuni testimoni fotogra-
favano col cellulare il mezzo di trasporto in
fuga (sul posto è giunto immeditamanete
anche il 118). Intanto Tper, l’azienda che
gestisce il trasporto su gomma a Bologna e
Ferrara, «in relazione alla gravità del fatto»
ha reso noto di aver sospeso «in via preventiva» dal servizio il conducente del bus in attesa delle risultanze della commissione d’inchiesta interna «che è già stata nominata,
come previsto dalle normative e dalle procedure interne, ed è al lavoro sul caso». L’Azienda, inoltre, «si è già messa a disposizione delle forze dell’ordine offrendo la massima collaborazione per l’accertamento dell’esatta dinamica dei fatti».
■■■ «Veronica Panarello ha detto di indagare
meglio su altri familiari». Lo ha svelato a Mattino 5 Francesco Villardita, legale della donna
accusata dell’omicidio del figlio Andrea Lorys
Stival, morto a Santa Croce Camerina, provincia di Ragusa, il 29 novembre 2014 a soli 8 anni
(il suo corpo fu ritrovato nella zona del Mulino
Vecchio).
«Veronica ha ricordato che quel giorno,
quando è rientrata a casa, in uno degli appartamenti del condominio ha sentito della musica
per poi non sentirla più quando è uscita. Ciò
significa che, a differenza di quanto emerso finora, c’era qualcuno - ha spiegato ancora l’avvocato - Veronica non ha però indicato la perso-
na che avrebbe potuto essere all’interno di
quella casa».
La donna, detenuta nel carcere di Agrigento,
ha inoltre fatto sapere, sempre attraverso il suo
avvocato, di non volere più vedere il marito Davide Stival. Di più, che è pronta anche a una
eventuale separazione: «Si è sentita abbandonata e tradita da lui», ha spiegato Villardita. Durante il lungo colloquio dell’altro giorno (durato circa quattro ore) con i magistrati, da lei richiesto, Veronica ha anche ammesso che probabilmente ha compiuto degli errori nella ricostruzione del tragitto da lei effettuato in auto il
29 novembre, giorno dell’omicidio di Lorys.
P.RIN.
18
__Martedì 28 aprile 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
::: ATTILIO BARBIERI
■■■ Cosa vedere, ma soprat-
tutto, cosa cercare all’Expo
che si apre fra tre giorni a Milano.Ecco una breve guida in ordine alfabetico per organizzarsi uno o più itinerari tematici.
Agricoltura. È la protagonista silente dell’esposizione universale. La sfida per nutrire il
pianeta, che poi è il tema della
manifestazione, si potrà vincere o perdere nei campi.
Biodiversità.
Un’intera
area tematica dell'esposizione
è dedicata al Biodiversity Park:
8.500 metri quadri con un parco che riproduce gli ambienti
caratteristici della flora italiana: le Alpi, l'Appennino, la Pianura Padana, gli altipiani e i tavolieri, le coste e le isole.
Cluster. Una delle novità introdotte a Milano: per la prima volta i Paesi vengono raggruppati anche secondo identità tematiche e filiere alimentari. In tutto i cluster sono nove:riso, cacao e cioccolato, caffè, frutta e legumi,
specie, cereali e tuberi, bio mediterraneo,
isole e mare,zone aride.
Dei. Al cibo degli
Dei, cacao e cioccolato, è dedicato uno dei
cluster più stimolanti
che trae ispirazione
dai luoghi in cui il cacao viene coltivato: le
piantagioni
delle
aree tropicali e subtropicali. In quest’area sono presenti sei
Paesi: Camerun, Costa d'Avorio, Cuba,
Gabon, Ghana, Sao Tomé e dell'America Latina.
Marchi. Una «contaminazioMilan Center for Food no molte proposte per valorizPrincipe.
Identità Golose. Da Carlo ne» fra il made in Italy a tavola Law and Policy. Un osservato- zare le varietà tradizionali: dai
Erbetta verde. Assieme al- Cracco a Davide Oldani, da più rigoroso e i gusti del mon- rio permanente guidato dal cereali alle spezie, dal riso alla
le piante e ai fiori, rappresenta Claudio Sadler a Pino Cuttaia: do.
giudice Livia Pomodoro che frutta, fino ai fagioli. Un focus è
la sfida degli allestitori. L'erba trecento cuochi dilivello monLegumi. Assieme alla frutta proporrà stimoli e soluzioni in- dedicato ai terreni marginali
e i vegetali a piccolo e alto fu- diale si alterneranno nelle cu- saranno protagonisti di un clu- novative in tema di diritto al ci- dove antiche colture come
sto devono resistere almeno fi- cine del padiglione Identità ster dove espongono Paesi in bo.
quella cerealicola e della patano alla fine dell'esposizione. Golose Expo, nato dall'imper- cui fagioli e fave rappresentaNuove colture. Più che ta possono consentire alle poInclusiquelliabbarbicati su su- dibile appuntamento ideato no un elemento base per la si- nuove specie geneticamente polazioni dei Paesi in via di sviperfici verticali, come nei casi dal giornalista-gourmet Paolo curezza alimentare.
modificate (Ogm) arriveran- luppo di rendere produttivi apdei padiglioni di Francia e Monaco.
Future Food District. Posto all'incrocio tra Cardo e Decumano, il Future Food District comprende un padiglione di 2.500 metri quadri all'interno del quale la Coop Italia
ha realizzato il supermercato
Oggi la presentazione della Carta di Milano: «Un impegno immediato per istituzioni e cittadini»
del futuro. Al centro c'è il con::: TIZIANA LAPELOSA
E per chi non ha risorse?
sumatore che potrà contare
DOPO LO SCONTRO
«Servono le infrastrutture. La vera sfida
su tecnologie avanzatissime
■■■ Due anni di lavoro e un impegno:
dell’Occidente è quella di crearle nei Paesi
per scoprire fino in fondo il ci«Garantire il diritto al cibo a tutti». È l’obiet- in via di sviluppo».
bo che acquista.
tivo racchiuso nella Carta di Milano, l’erediA chi la responsabilità di far rispettaGrande Milano. La Granta che Expo Milano 2015 lascerà alle gene- re la Carta?
de Milano, comprendente
razioni future, e che sarà presentata questa
«Tutti. Ognuno ha un suo ruolo: cittadil'area metropolitana e i comu«Saremo lieti di dare il benvenu- mattina nell’aula magna della Statale diMi- ni, associazioni, imprese, governi. Si parte
ni limitrofi, ospiterà per i sei
to al Santo Padre e, se lano. Come tradurre questo concetto ce lo dal basso e si fa sistema. Nel momento in
mesi dell’Expo olnon potesse venire lui spiega Massimiliano Tarantino, coordina- cui si sottoscrive si prende un impegno».
tre 35mila eventi
Per esempio?
personalmente,
di tore della Carta e direttore esecutivo di Lapubblici.
«A non sprecare, a comprare il giusto. È
ospitare la delegazio- boratorio Expo, il progetto di Fondazione
Haiti. All’interne del Vaticano». Così Feltrinelli e Expo Milano 2015. «È una que- un atto di responsabilità coerente con i
no del cluster dei
Adnan Yildirim, vice- stione culturale», spiega, «di ciò che va fat- nuovi obiettivi del millennio. Non vanno
cereali e tuberi,
ministro turco dell’E- to e di ciò che non va fatto. La Carta contie- commessi più errori. Nessuno si addossa
espone Haiti che
la colpa, ma tutti devono partecipare al ragconomia, a margine ne i principi».
sarà un banco di
Cosa va fatto?
giungimento della sostenibilità globale».
della presentazione
prova:l'idea è quel«Ci sono cinque grandi temi:la malnutriSi parla anche del ruolo della donna...
del padiglione per
la di aumentare le
«In molte aree ricopre un ruolo attivo
Expo 2015 a Milano, zione,gli stili alimentari sbagliati, la denutrirese delle colture Papa Francesco
dopo le polemiche re- zione, lo spreco alimentare e idrico e la ge- nell’economia, come in India. E la Carta
tradizionali, per asvuole riconoscere questo ruolo».
centi con il Vaticano per via del stione delle risorse naturali».
sicurare l’autosufficienza aliLo spreco è un problema che apparA ottobre sarà consegnata al segretagenocidio armeno, negato dai
mentare allo stato più povero
rio generale dell’Onu, Ban Ki-moon. Il
turchi. «Pensiamo che le relazio- tiene molto ai Paesi sviluppati...
«Sì. Non si riesce a gestire in maniera so- rischio è che svanisca l’effetto Expo...
ni torneranno come prima - ha
«Presentarla all’inizio ci permette di utiassicurato il viceministro - e la stenibile la filiera, si compra più di quanto
Turchia sarà sempre a disposi- si consuma, per questo nella Carta si parla lizzare sei mesi come cassa di risonanza
anche di educazione alimentare».
mondiale. C’è tutto il tempo per riflettere».
zione con tutti i suoi archivi».
Vetrina mondiale dell’alimentazione
ATTUALITÀ
pezzamenti di terreno abbandonati da secoli.
Organizzazioni internazionali. Oltre ai padiglioni degli stati, a quelli corporate e ai
cluster, sono presenti anche
tre organizzazioni internazionali: l’Unione europea, l’Onu
e la Comunità dei Caraibi.
Padiglione zero. Curato da
Davide Rampello e progettato
da Michele De Lucchi, introduce la visita del sito espositivo di Expo 2015: 10mila metri
di scenografie all’ingresso
ovest,dove siattende il70% degli arrivi.
Qatar. Il padiglione della
Perla del Golfo è molto atteso
per il tema che si è dato: soluzioniinnovative per un cibo sostenibile. Dalle serre (nel deserto) alla tavola.
Ricette mondiali. Expo
worldrecipes è il volto partecipativo di Expo, il ricettario globale in italiano e inglese, costruito grazie al contributo di
una comunità di media publisher, blogger, chef, associazioni e consorzi. Più
di 160mila ricette
tradizionali pubblicate da oltre 700 autori. Accessibile alla
url: worldrecipes.
expo2015.org.
Sito espositivo. È
situato a ridosso del
quartiere fieristico
di Rho-Pero. Occupa
complessivamente oltre un milione di metri quadrati.
T racciab ilità.
Uno dei temi, assieme alla sostenibilità
sociale e ambientale, comuni
a molte aree tematiche. Da dove viene questo cibo? Dalla risposta a questo interrogativo
dipendono le sorti delle filiere
agroalimentari.E talvolta di intere popolazioni.
Uganda. Situato nel cluster
del caffè, il padiglione del Paese africano rappresenterà la filiera produttiva che è la fonte
numero uno di valuta straniera e in definitiva della sicurezza alimentare. Una buona pratica cui ispirarsi.
Veneranda fabbrica del
Duomo. Sviluppato su più livelli,ilpadiglione conduce il visitatore su un percorso che
permette di vivere simbolicamente l'esperienza di salire
dalla Piazza Duomo alla Terrazza centrale della cattedrale
fino a raggiungere una riproduzione della Madonnina.
Women for Expo. Un progetto che offre alle donne di
tutto il mondo la possibilità di
esprimersi su nutrimento del
corpo e nutrimento della libertà e dell'intelligenza. A partire
dai 104 racconti inediti, composti per Expo da altrettante
scrittrici di tutto il mondo.
Zone aride. Il cluster dove
iltema dell’esposizione, «nutrire il pianeta», assume i contorni della sfida. Alla scoperta dei
segreti millenari, grazie ai quali le popolazioni delle regioni
più inospitali del mondo riescono a sopravvivere.
Dall’agricoltura alle zone aride
La guida all’Expo dalla A alla Z
Fra tre giorni apre l’evento più atteso. Ecco un manuale in ordine alfabetico per orientarsi
nelle tante proposte delle decine di padiglioni. E organizzarsi uno o più itinerari tematici
I cinque punti fondamentali per combattere la malnutrizione
«Il cibo è un diritto da garantire a tutti»
La Turchia invita il Papa
«Venga al nostro stand»
19
ATTUALITÀ
__Martedì 28 aprile 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
Stile
Il simbolo dell’eleganza
::: MASSIMO DE ANGELIS
■■■ «Lo stile è eleganza
non stravaganza, e comunque meglio ricordare che farsinotare». In queste due affermazioni è racchiusa tutta la
filosofia di vita, e lavoro, di
Giorgio Armani che nei prossimi giorni festeggerà nella
città di Milano 40 anni di attività aziendale con una serie
di eventi celebrativi. Dalla sfilata con i capi più importanti
della carriera all’inaugurazione di un Museo-Silos che raccoglie la sua storia stilistica,
dalla riapertura di una mega
boutique in via Montenapoleone a un dinner party esclusivo per amici e personalità.
Non ci volle molto a capire
che quel ragazzo, formatosi
tra le fila di Nino Cerruti disegnando la moda del marchio
Hitman, prometteva bene.
O meglio aveva
un gran futuro
davanti a sé, un
vero talento capace di trasformare semplici
bozzetti in preziosi capi d’abb igliam en to .
Dai primi passi
fino alla fatidica data del
1975, quando Giorgio Armani e il socio Sergio Galeotti,
con un capitale di circa
2.500.000 di lire, fondarono
nel capoluogo lombardo la
griffe con sede nell’atelier di
corso Venezia.
Pochi mesi dopo uscì la prima linea di pret a porter con
già presenti alcune caratteristiche fondamentali: rivoluzione dei capospalla, tailleur
femminile e scelte cromatiche ben precise nei classici
blu, grigio, beige. Unica e inimitabile la tonalità greige, del
resto i colori spenti danno
spazio alla fantasia. Ma tutto
il lungo percorso stilistico di
Re Giorgio nasce intorno alla
studio della giacca, che ne
rappresenta davvero la sintesi e l’essenza. Non c’è collezione Armani senza una nuova versione, perché attraverso la giacca «è partita la rivoluzione che ha fornito alle donne uno strumento per rappresentare il proprio potere e viverlo».Negli anni Novanta arrivano le prime influenze dal
lontano Oriente, modi diversi ma raffinati di intendere
glamour e seduzione fino a
giungere ai completi con il
collo alla “Mao”,severi,austeri e dall’inconfondibile tratto
del designer piacentino. Dal
duemila a oggi il filo conduttore è un sobrio chic, che vede l’introduzione della gonna accanto al fluido pantalone, con l’approdo a una moda quasi unisex composta di
tessuti morbidi, palpabili ed
QUARANT’ANNI DA RE
Inaugurailmuseo,riapreinMontenapoesfilacon ipezzistorici
Armanifesteggia la sua cavalcata aziendale.E una carriera unica
::: LA SCHEDA
GLI INIZI
Giorgio Armani, nato a Piacenza
l’11 luglio del 1934, è uno stilista e imprenditore italiano fra i
più celebri del mondo. La sua ricchezza al 2015 è valutata dalla
rivista Forbes in circa 7,6 miliardi
di dollari, cosa che lo rende il 5˚
uomo più ricco di Italia e il 174˚
del mondo. I suoi inizi nel mondo della moda coincidono con
un lavoro alla Rinascente fino al
1965, anno in cui viene assunto
da Nino Cerruti per ridisegnare
la moda del marchio Hitman.
IL SUCCESSO
Disegna la sua prima collezione
nel 1975, anno in cui fonda l’azienda omonima. Nel luglio
2000 Armani e il Gruppo Zegna
siglano un accordo per produrre
e distribuire le linee Armani Collezioni in joint venture. Lo stesso
anno il Guggenheim Museum di
New York gli tributa una retrospettiva. Nel 2002 Armani sigla
un accordo con la ditta Safilo per
la produzione di una esclusiva linea di occhiali. E poi di profumi.
Oltre al brand Giorgio Armani
successo per i marchi Emporio
Armani e Armani Jeans.
LO STILISTA IERI E OGGI
Da sinistra: il nuovo
negozio di Armani su tre
piani (oltre 1000 mq) in via
Montenapoleone; Giorgio
Armani oggi e da giovane
[Ansa, Fotogramma]
essenziali. Un esteta inflessibile, un genio del lusso però
con un notevole fiuto per gli
affari,grazie a una decisa strategia di e-commerce, al lan-
cio di un sito internazionale
già nel 2000, alla realizzazione di linee per ilcorpo e l’arredamento della casa, nonché
all’accordo con la società
Emaar Properties per la realizzazione di 14 hotel stellati
in ogni parte del pianeta. Essendo stato un pioniere del
web Giorgio Armani ha deci-
Moda e arte
Cruciani agghinda la Fiera Universale
Borse e bracciali dedicati all’Expo. E all’interno del sito espositivo una boutique e una collezione speciale
::: MARIANNA BAROLI
■■■ «In occasione di questo evento unico abbiamo realizzato una serie di oggetti-simbolo da conservare». A parlare è Luca Caprai, patron della Maison Cruciani,
che racconta come il brand umbro
simbolo del made in Italy si sia preparato all’imminente avvento di
Expo 2015. Zainetti, pochette,
tombolini,
portamatite,
astucci, ma anche la
classica Milano Bag e i
bracciali in macramè
declinati in una variante multicolor. Cruciani
crea dunque una collezione speciale, in vendita
in occasione del semestre
di Esposizione Universale e il brand sarà anche Official Luxury Accessories Spon-
sor, presente all’interno del sito espositivo di Rho-Pero con una boutique posizionata proprio nel cuore di Expo.
Accanto aiprodotti che hanno reso celebre la Maison, la protagonista sarà proprio la capsule collection di Expo. Punta
di diamante della collezione, la Milano Bag in tulle proposta con un
pattern speciale, coloratissimo,
creato con il logo Expo 2015.
La stessa borsa, poi, sarà proposta anche con il noto
quadrifoglio icona
del brand nei colori
del logo di Expo: verde, azzurro, giallo, viola, fuxia e dalla sovrapposizione di nero e rosso fino al bordeaux. ImLa Milano Bag Cruciani
nei colori del logo di Expo
mancabili gli iconici braccialetti Cruciani C, tra cui spiccano il nuovo Rainbow
Bracelet, una limited edition con quadrifoglio lavorato con una speciale tecnologia che, iniettando getti di colore direttamente nel filato, consente di ottenere l’effetto arcobaleno. E poi gli esclusivi Expo
Bracelet, disponibili in una vasta palette
cromatica. «La collezione Expo, come
tutti i prodotti Cruciani, è sinonimo di
qualità ed esclusività, è fresca e propone
una serie di oggetti, accessori e dettagli
da collezionare» spiega Caprai.
Ma la collaborazione Cruciani-Expo
non si ferma alla capsule collection. «Ho
anche acquistato un’opera pop art di
grande valore dell’artista Mauro Perucchetti, che esporrò davanti allo spazio
Cruciani Expo - annuncia ancora Caprai
- e dalla quale nascerà una nuova collezione inedita, che combinerà arte e moda in maniera contemporanea».
so di celebrare l’anniversario
dei 40 anni partendo da internet attraverso un portale in
grado di raccogliere tutti i momenti di successo nella lunga
carriera. Ogni settimana sul
sito Armani.com/
atribute saranno
proposti contenuti
speciali legati alla
storia e alla visione
stilistica del designer. Ma la vera
giornata commemorativa sarà quella del 30 aprile, preceduta la sera prima da una cena privata offerta dallo stilista a ospiti selezionati. Giovedì prossimo si inizia nel tardo pomeriggio, alle
ore 18, con l’opening del Museo-Silos nell’ex magazzino della Nestlè in
via Bergognone a
Milano. Risulterà
uno spazio espositivo dove raccogliere
le opere di tanti anni, con una serie di
abiti comprendenti
sia la linea giovane
che le ultime creazionidi haute couture. Un investimento
da cinquanta milioni di euro per una struttura
che andrà oltre Expo 2015, rimanendo accessibile al pubblico e in grado di ospitare diverse mostre tematiche. Al
termine dell’inaugurazione
museale,è in programma l’evento più atteso nel Teatro
minimalista di Tadao Ando
con la sfilata in passerella degli abiti iconici e maggiormente rappresentativi della
maison, alla presenza di istituzioni, vip e amici di una vita.
In contemporanea sarà riaperta alla clientela la boutique Giorgio Armani di via
Montenapoleone,situata nello storico Palazzo Taverna dove abitò il poeta meneghino
Carlo Porta. L’accurato restyling ha voluto riportare in
evidenza le geometrie originali dell’immobile, non solo
nelle parti interne ma anche
in quelle esteriori, grazie al ripristino di finestre e vetrine al
piano terra. Dentro il negozio, con una superficie di oltre mille metriquadrisuddivisi su tre livelli, una successione di stanze ognuna diversa
dall’altra. Qui verranno presentate le collezioni donna, i
vestiti da uomo nonché una
zona per il servizio su misura.
Sono ore decisamente intense per Giorgio Armani, nella
duplice veste di prestigioso
rappresentante del Made in
Italy e ambasciatore di Expo
2015, ma da perfezionista
doc lascerà un forte segno a
Milano, sua città di adozione
fin dalla prima giovinezza.
Borsa Milano-FTSE Mib
Gli indici
8
7
6
5
4
3
2
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
23.806,27
Borsa Londra-FTSE 100
2
0
1
5
7.096,83
+1,62%
1
Borsa Parigi-CAC 40
3
0
2
5
+0,37%
0
2
0
1
5
1
5
0
5
0
Petrolio - al barile
5.265,9
57,37 $
1
8
7
6
5
4
3
2
1
0
0
0
0
0
0
0
0
+1,24%
0
Euro/Dollaro
0
0
8
0
+0,26%
6
0
4
0
2
0
0
-0,02%
1,0822 $
Rapporti da ricucire
Assunto un badante per Varoufakis
Dopo gli insulti dell’Eurogruppo al ministro delle Finanze greco («dilettante») il premier Tsipras lo depotenzia cambiando
il team che lo assiste nelle trattative e affiancandogli un economista. Diffusa la notizia, le piazze finanziarie rimbalzano
::: NINO SUNSERI
Il titolo sale del 6,6%
■■■ Dopo il fallimento dell’Eco-
fin di Riga finisce in quarantena il
vulcanico ministro delle Finanze
greco Yanis Varoufakis.Da Bruxelles non nascondono di considerare l’ex professore assolutamente
inaffidabile. Tsipras ha capito al
volo e ha proceduto al rimpasto
della squadra che dovrà negoziare con i creditori internazionali.
Ha rinnovato la fiducia al ministro delle Finanze, ma ha nominato un gruppo di “badanti” guidato
dal vice ministro degli Esteri, Euclid Tsakalotos. Toccherà a lui e
alla sua squadra, da ora in avanti
seguire la trattativa. Il vice ministro, economista educato a
Oxford, ha l’aplomb giusto per
piacere a Bruxelles. Ha caratteristiche opposte rispetto all’irruento e
anticonformista ministro delle Finanze, definito un perditempo e
dilettante, al termine dell’ultimo
Eurogruppo.
In pratica nella nuova squadra
Varoufakis avrà un ruolo dimezzato:svolgerà un compito di supervisione ma al tavolo ci sarà Tsakalotos. Forse non a caso dopo pochi
minuti è arrivata la dichiarazione
entusiasta del vice presidente della Bce, Vitor Constancio: «Non conosco bene i termini del rimpasto
e non farò dichiarazioni su questo
argomento ma sono fiducioso
che si giungerà a un accordo», ha
detto ai giornalisti a margine di
una conferenza a Bruxelles.
Le Borse hanno immediatamente festeggiato. Milano ha chiuso a +1,62%, Parigi +1,3%, Francoforte +1,93% e Londra +0,47%.
Passano così in secondo piano le
parole del ministro tedesco, Wolfgang Schaeuble. Sabato aveva lasciato capire che Berlino pensa ad
un default controllato di Atene
senza però travolgere le banche
greche. Un piano B che però aprirebbe la strada ad un infinito contenzioso: nel caso di fallimento in
La Borsa premia Saipem
sui buoni risultati
del primo trimestre
■■■ Dopo un periodo difficile per l’incertez-
Il ministro delle
Finanze Yanis
Varoufakis è stato
anche definito «un
perditempo» [LaP]
quale moneta Atene sarebbe obbligata a rimborsare i suoi debiti?
Molto difficile che i creditori accettino le dracme. Vorranno euro
che Atene dovrebbe comunque
acquistare a costo di enormi sacrifici. In queste condizioni fare default non porterebbe nessun vantaggio per Atene. Meglio dunque
restare nel club e cercare la solidarietà dei partner. Anche perché
l’uscita di Atene trasformerebbe
l’euro da progetto politico in semplice accordo di cambio.
GLI ANALISTI: «MOSSA TARDIVA»
Tagli per 3,9 miliardi in Deutsche Bank
Il titolo di Deutsche Bank ha perso ieri oltre il 4% dopo che la
banca tedesca ha messo in preventivo 3,9 miliardi di tagli nell’ambito di un mega-piano di ristrutturazione. Secondo gli azionisti la
mossa è stata tardiva. La ristrutturazione prevede, tra l’altro, il
riordino delle attività di investment banking per le quali saranno
tagliati 200 milioni. Inoltre la banca punta a risparmiare 3,5 miliardi attraverso l’uscita da numerosi paesi, chiusura di attività, la
cessione di Postbank e un forte incremento dell’automazione.
L’ipotesi acquisizione fa volare l’azienda italiana dell’8%
Bollorè porterà il dossier Mediaset al cda Vivendi
■■■ Mediaset vola in Borsa. Al termine di una giornata scintillante segna un rialzo vicino all’8% a 4,6 euro.
A dare il carburante le nuove indiscrezioni di stampa che rilanciano la
scommessa Vivendi (proprietaria
fra l’altro di Canal Plus). La Lettre de
l’Expansion parla dei piani del gruppo fancese: l’acquisto della società
di produzione e distribuzione cinematografica EuropaCorp, fondata
dal regista Luc Besson, e Mediaset.
A rendere plausibile l’operazione la
vecchia amicizia fra Vincent Bollorè,
presidente del gruppo multimediale
parigino e Berlusconi. Vivendi, ricca
di una liquidità valutata dagli analisti fino a 11 miliardi, è interessata a
crescere nel settore dei media e dei
contenuti. Di recente ha fatto sapere
di aver escluso ogni interesse per
Sky e per ITV. La correzione di rotta
potrebbe indirizzarla verso Cologno
Monzese.Nessun commento ufficiale ma fonti vicine al finanziere bretone considerano difficile che la società controllata da Vincent Bolloré,
prossima ad entrare in Telecom al
posto di Telefonica, possa essere già
in pista su altre operazioni in Italia
ed è molto scettica sulla fattibilità di
un’operazione di tale rilevanza. In
passato ci sono stati contatti tra Vivendi e Mediaset per mettere insieme Canal Plus e Premium. Il12 maggio comunque potrebbe essere l’appuntamento decisivo: ci sarà un consiglio strategico del gruppo francese
da cui potrebbero emergere novità.
Resta,ovviamente, da verificare la disponibilità di Silvio Berlusconi a vendere il gruppo Tv che ha fondato
quasi quarant’anni fa. A febbraio,
quando fu collocato il 7,8% in portafoglio alla cassaforte di famiglia fu
za legata alla disdetta russa sul contratto South Stream, Saipem archivia la giornata borsistica di ieri registrando un balzo del 6,63% a
quota 12,23 euro per azione. A spingere il titolo i dati relativi al primo trimestre 2015.
Saipem ha chiuso il bilancio trimestrale
con ricavi pari a 3,02 miliardi di euro,in crescita del 4,5% rispetto ai 2,891 miliardi dello stesso periodo del 2014. Il risultato netto si attesta
a 77 milioni di euro, in progressione del
26,2% rispetto ai 61 mln del primo trimestre
2014. L’Ebit per il trimestre ammonta a 159
milioni di euro, in aumento del 25% rispetto
al corrispondente periodo del 2014. Gli investimenti tecnici effettuati nel corso dei primi
tre mesi del 2015 ammontano a 150 milioni
di euro (204 milioni nel primo trimestre del
2014).
L’indebitamento finanziario netto al 31
marzo 2015 ammonta a 5,193 miliardi di euro, con un incremento di 769 milioni di euro
rispetto al 31 dicembre 2014. Prima dell’impatto di cassa negativo di 381 milioni relativi
aiderivati di copertura cambi, l’indebitamento finanziario netto ha raggiunto 4,8 miliardi,
in calo di circa 800 milioni rispetto all’anno
precedente.
Nel corso del primo trimestre del 2015 Saipem ha acquisito nuovi ordini per un totale
di 2.399 milioni di euro (3.900 milioni di euro
nel corrispondente periodo del 2014).
Nonostante questo Saipem conferma gli
obiettivi annunciati a febbraio per il 2015 ossia ricavi tra 12 e 13 miliardi di euro e un risultato netto tra 200 e 300 milioni di euro. Ad
annunciarlo in una nota è il gruppo guidato
dall’ad Umberto Vergine. In uno scenario del
prezzo del petrolio che continua a dimostrarsi sfavorevole, sottolinea Saipem, «i progressi
compiuti nel primo trimestre dell’anno consentono all’azienda di confermare le aspettative riguardo a una solida performance per il
2015».
Il finanziere bretone Vincent
Bollorè, presidente del gruppo
multimediale parigino
Vivendi [LaPresse]
sottolineato che «Fininvest mantenendo una partecipazione pari a circa il 33,4%, potrà assicurare a Mediaset la stabilità di un azionariato di riferimento». Né Vivendi, né Fininvest né Mediaset commentano le indiscrezioni. Il Financial Times nei
giorni scorsi aveva pubblicato un’interessante intervista con Arnaud de
Puyfontaine, ceo di Vivendi in cui
confermava che la società dopo le
ultime cessioni in campo telefonico
intendeva concentrarsi nel settore
dei media e dei contenuti.
N.SUN.
__Martedì 28 aprile 2015__
21
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Whirlpool apre uno spiraglio sugli esuberi Indesit ma i sindacati non si fidano
Mercato Azionario
AZIONI
■■■ Si apre uno spiraglio nella verten-
za sul piano di ristrutturazione dell’ex Indesit acquisita dalla Whirlpool. Al termine del confronto di ieri al Mise, l’azienda
ha offerto, infatti, la propria disponibilità
ad un confronto «senza pregiudiziali»,
compreso quello sulla chiusura dello stabilimento di Carinaro a Caserta, «per
esplorare tutte le soluzioni e gli strumenti per minimizzare l’impatto sociale del
piano». In cosa questa apertura al dialogo possa sostanziarsi è ancora tutto da
capire.Toccherà ai prossimi round, il primo già mercoledì prossimo, gli altri due
il 5 e l’8 maggio, dipanare la matassa che
però non si presenta meno complicata
di come è sbarcata al tavolo di confronto
con sindacati e governo.
È per questo che Fim, Fiom, Uilm e
Ugl,che pure incassano un risultato positivo almeno in termini di clima sociale,
non abbassano la guardia e rilanciano la
mobilitazione oltre che le 12 ore di sciopero già proclamate la scorsa settimana.
Vince la Fiom e in 350 rischiano
«Manca l’articolo 18»
I dipendenti Franco Tosi
bocciano il salvataggio
Sono 3,4 milioni
Troppi italiani
vogliono un posto
ma non lo cercano
Con il 13,6%, tre volte la media Ue, è nostro il record
di lavoratori potenziali ma «inattivi». Il 60% è donna
::: ANTONIO CASTRO
■■■ Tra il dire e il fare... L’impietosa
analisi statistica Eurostat ci regala il
record europeo. Secondo l’analisi
dell’ufficio europeo di statistica, infatti, l’Italia lo scorso anno aveva oltre
3,3 milioni di cittadini (tra i 15 e i 74
anni) “potenzialmente disponibili” a
lavorare ma che «non cercano un posto».Già quel“potenzialmente disponibile” fa venire la pelle d’oca. Se poi
si aggiungiamo - come fanno gli
esperti europei - quei 102mila che a
parole “cercano un lavoro” ma non
sono “subito disponibili”, si arriva alla bellezza di 3,457 milioni di persone,pari al 13,6% di tutta la popolazione (stessa fascia d’età).
Il record è dato dal fatto che con
un 13,6% italiano mettiamo a segno
proprio il primato europeo (negativo). Abbiamo infatti la ben poco invidiabile pole position di tutta l’Unione europea, dove la media è più o
meno intorno al 4,8% (complessivamente 12 milioni di persone). Battiamo di diversi punti Paesi come Croazia (9,6%), Bulgaria (7,6%) e Finlan-
dia (7,4%). Andando a scorrere i dati
per genere (maschi/femmine) in tutti i Paesi europei proprio le donne
rappresentano la maggior parte (il
57%) di questi “lavoratori potenziali”, ma da noi la percentuale è imponente (il 60%).
Colpa forse proprio della difficoltà
che le donne trovano ad inserirsi nel
mondo del lavoro, ma anche della
complicata alchimia per conciliare
attività lavorativa e vita familiare. Il
paradosso è che tra i lavoratori parttime (per scelta o necessità di conservare il posto), su un totale di 44,1 milioni di occupati europei, ben il 22%
(9,8 milioni) prestano servizio a tempo parziale anche se preferirebbero
“lavorare di più”. E forse guadagnare
qualcosina in più. Tra questi ben il
67% sono donne. Il record di persone che svolgono attività ridotta questa volta è di Grecia (72,1%), Cipro
(65,9%) e Spagna (57,3%). L’Italia ha
invece solo il 18,3% di lavoratori parttime (il 61% donne). Insomma, da
noile donne scelgono diridurre l’orario forse perché non c’è alcuna assistenza nella gestione dei figli.
VAR%
100
100
99,999
100,003
100,002
99,998
100,001
99,998
100
99,994
99,997
99,992
99,991
99,987
99,986
99,976
99,97
99,985
Titolo
Ultima rilev.
BTP
BTP 15.06.2015 3%
BTP 15.07.2015 4,5%
BTP 1.8.2015 3,75%
BTP 01.11.2015 3%
BTP 01.12.2015 2,75%
BTP 15.04.2016 3,75%
BTP 15.05.2016 2,25%
BTP 1.08.2016 3,75%
BTP 15.09.2016 4,75%
BTP 15.11.2016 2,75%
BTP 15.12.2016 1,5%
BTP 01.02.2017 4%
BTP 01.05.2017 4,75%
BTP 15.05.2017 1.15%
BTP 01.06.2017 4,75%
BTP 1.8.2017 5,25%
BTP 01.11.2017 3,50%
BTP 15.1.2018 0,75%
BTP 01.02.2018 4,5%
BTP 15.05.2018 0,25%
100,388
100,955
100,964
101,5
101,609
103,562
102,289
104,651
106,44
104,08
102,228
106,794
109,19
102,06
109,48
111,32
108,15
101,27
111,59
99,94
Titolo
Ultima rilev.
BTP 01.06.2018 3,5%
BTP 01.08.2018 4,5%
BTP 01.12.2018 3,5%
BTP 1.2.2019 4,25%
BTP 01.03.2019 4,5%
BTP 01.05.2019 2,5%
BTP 1.8.2019 1,5%
BTP 01.09.2019 4,25%
BTP 01.12.2019 1,05%
BTP 1.2.2020 4,5%
BTP 01.03.2020 4,25%
BTP 01.09.2020 4%
BTP 01.03.2021 3,75%
BTP 01.05.2021 3,75%
BTP 1.8.2021 3,75%
BTP 01.09.2021 4,75%
BTP 15.12.2021 2,15%
BTP 01.03.2022 5%
BTP 15.04.2022 1,35%
BTP 01.09.2022 5,5%
BTP 01.11.2022 5,5%
109,75
113,46
111,12
114,18
115,45
107,95
104
115,9
102,03
118,12
117,12
117,01
116,49
116,5
116,93
123,14
107,3
126,21
101,75
130,52
130,76
Titolo
Ultima rilev.
BTP 01.05.2023 4,5%
BTP 01.08.2023 4,75%
BTP 15.09.2023 2,6%
BTP 1.11.2023 9%
BTP 01.03.2024 4,5%
BTP 01.09.2024 3,75%
BTP 01.12.2024 2,5%
BTP 01.03.2025 5%
BTP 01.06.2025 1,5%
BTP 01.03.2026 4,5%
BTP 1.11.2026 7,25%
BTP 1.11.2027 6,5%
BTP 01.09.2028 4,75%
BTP 1.11.2029 5,25
BTP 01.03.2030 3,50%
BTP 01.05.2031 6%
BTP 01.03.2032 1,65%
BTP 1.2.2033 5,75%
BTP 01.08.2034 5%
BTP 1.2.37 4%
BTP 01.08.2039 5%
124,79
127,13
120,45
161,95
126,06
120,34
109,57
132,34
100,52
129,6
159,41
154,2
134,91
143
121,13
156,31
96,62
155,35
145,35
129,98
150,08
Titolo
Ultima rilev.
BTP 01.09.2040 5% EUR
BTP 15.09.2041 2,55%
BTP 01.09.2044 4,75%
BTP 01.09.2046 3,25%
151,15
137,26
151,23
119,6
CCT
CCT 01.09.2015
100,12
CCT-EU 15.12.2015
100,508
CCT 01.07.2016 IND
100,295
CCT 1.03.2017
100,34
CCT-EU 15.06.2017
104,95
CCT-EU 15.10.2017
101,56
CCT-EU 15.04.2018
102,27
CCT-EU 01.11.2018
105,2
CCT-EU 15.11.2019
103,81
CCT-EU 15.12.2020 EUR6M+0,8 102,13
CCT-EU 15.06.2022 EUR6M+0,55 99,8
CTZ
CTZ 30.06.2015
CTZ 31.12.2015
99,997
99,965
Titolo
Ultima rilev
CTZ 29.04.2016
CTZ 30.08.2016
CTZ ZC 27.02.2017
BTP INDICIZZATI
BTP IT 26.03.2016 2,25%
BTP IT 11.06.2016
BTPI 15.09.2016 2,1%
BTP IT 22.10.2016
BTP IT 22.04.2017
BTPI 15.9.2017 2,10%
BTP IT 12.11.2017
BTPI 15.09.2018 1,7%
BTPI 15.09.2019 2,35%
BTP IT 23.04.2020
BTP IT 27.10.2020
BTPI 15.9.2021 2,1%
BTP IT 20.04.2023
BTPI 15.09.2024 2,35%
BTPI 15.9.2026 3,1%
BTPI 15.9.2035 2,35%
99,939
99,868
99,732
101,913
103,985
104,265
103,311
103,84
106,9
104,98
107,86
112,4
105,88
104,64
114,4
100,51
119,38
129,41
132,15
AZIONI
PREZZO VAR% PR. UF.
B CARIGE
B CARIGE RSP
B DESIO BRIA RNC
B DESIO E BRIANZA
B IFIS
B INTERMOBILIARE
B M.PASCHI SIENA
B P DI SONDRIO
B P EMILIA ROMAGNA
B POP ETRURIA E LAZIO
B POP MILANO
B POP SPOLETO
B PROFILO
B SANTANDER
B SARDEGNA RSP
BANCA GENERALI
BANCO POPOLARE
BANZAI
BASF
BASICNET
BASTOGI
BAYER
BB BIOTECH
B&C SPEAKERS
BCA FINNAT
BE
BEGHELLI
BENI STABILI
BEST UNION COMPANY
BIALETTI INDUSTRIE
BIANCAMANO
BIESSE
BIOERA
BMW
BNP PARIBAS
BOERO
BOLZONI
BON FERRARESI
BORGOSESIA
BORGOSESIA RSP
BREMBO
BRIOSCHI
BRUNELLO CUCINELLI
BUZZI UNICEM
BUZZI UNICEM RSP
C
CAD IT
CAIRO COMMUNICATION
CALEFFI
CALTAGIRONE
CALTAGIRONE EDITORE
CAMPARI
CARRARO
CARREFOUR
CATTOLICA ASSICURAZIONI
CEMBRE
CEMENTIR HOLDING
CENTRALE DEL LATTE TO
CERVED INFORMATION SOL
CHL
CIA
CICCOLELLA
CIR
CLASS EDITORI
CNH INDUSTRIAL
COFIDE
COGEME SET
CONAFI PRESTITO’
CR VALTELLINESE
CREDEM
CREDIT AGRICOLE
CSP INTERNATIONAL
CTI BIOPHARMA
12,4
12,4
1,321
2,41
2,448
7,185
14,54
34,38
19,53
2,966
3,704
3,144
157,4
0,521
6,765
7,6
9,505
0,0051
2,368
8,02
12,78
25,58
8,93
18,16
23,3
26,92
1,065
0,32 12,345
1,64 12,3734
-1,34 1,3238
-0,82 2,4126
-0,16 2,474
1,91 7,1581
1,18 14,8771
0,67 34,384
- 19,53
4,44 2,9253
0,11 3,6963
2,14 3,0966
1,42 155,4345
-0,86 0,5184
-0,59 6,7948
-0,39 7,6062
0,05 9,4999
- 0,005
0,34 2,3568
3,62 7,8055
3,06 12,6101
1,39 25,3087
3,06 8,8487
-0,49 18,0284
2,28 22,8687
1,7 26,4541
-0,47 1,0601
38,7
19,81
20,09
112,52
11,99
15,61
8,51
16,07
39,5
30,66
25,05
11,65
14,81
33,93
37,95
82,52
14,11
29,68
67,78
33,68
32,33
42,88
21,96
22,63
49,31
27,16
0,0729
1,61
2,828
3,128
19,34
3,536
0,5745
4,118
7,505
0,583
0,9385
1,794
0,3549
6,76
10,82
30,17
14,43
6,05
93,3
3,778
2,1
137,7
290
7,79
0,5245
0,63
0,4769
0,7495
2,186
0,5645
0,498
15,27
0,5785
112,9
59,05
20,14
3,618
25,99
0,7725
0,762
37,68
0,1075
17,21
14,59
8,98
-0,14 0,0729
-1,23 1,6178
-0,7 2,7863
2,89 3,0801
3,15 19,0024
0,28 3,5293
0,61 0,5714
1,28 4,0545
3,52 7,3548
- 0,5883
1,9 0,9261
- 1,7955
2,04 0,3472
1,5 6,6597
0,37 10,7374
1,41 29,765
0,91 14,2357
-0,9 5,9865
2,19 93,4256
1,07 3,7952
0,1 2,1341
2,08 136,7482
0,52 289,8282
- 7,7544
1,06 0,5208
1,94 0,6224
0,93 0,4737
2,39 0,7393
-1,53 2,1877
0,27 0,5638
-0,16 0,4983
2,76 15,0351
-0,77 0,5801
2,64 112,3002
0,34 58,9664
2,18 20,12
3,14 3,5464
-0,04 25,5454
-0,06 0,7638
- 0,762
0,64 37,4212
2,97 0,1054
1,47 16,9039
1,18 14,5123
0,9 8,9618
33,76
47,03
29,72
44,81
41,27
-0,11
22,23
33,01
37,33
50,37
73
14,85
-4,32
10,8
30,89
43,44
32,53
63,55
-6,75
21,11
47,43
29,83
29,83
29,36
18,78
29,11
9,3
4,44
6,52
63,14
127,76
24,2
20,98
-1,27
29,21
14,49
-3,07
-10,67
36,03
17,1
-7,12
38,82
40,53
4,5
5,21
1,247
2,182
0,865
7,365
2,212
31,33
7,9
15,02
6,555
3,86
6,5
0,0501
0,32
0,2413
1,094
0,3825
8,175
0,51
0,0481
0,3534
1,176
7,79
14,28
1,731
1,776
-2,6 4,4684 20,77
0,1 5,2413 7,33
0,56 1,2302 -10,93
-3,45 2,2246 13,88
-4,31 0,8951 4,22
1,24 7,3042 42,73
1,19 2,1862 16,42
- 31,3866 23,59
1,8
7,78 37,99
-1,18 14,9848 47,11
-0,3 6,5278 30,71
2,66 3,8007 43,82
-0,15 6,5091 48,74
1,21 0,0496 30,47
1,27 0,3154 36,4
- 0,2416
6,3
1,11 1,097 26,47
1,46 0,3782 24,63
-0,55 8,1517 22,01
3,55 0,5112 18,06
- 0,0487
1,09 0,3466 45,13
1,73 1,168 48,3
-2,87 7,7697 25,04
1,42 14,1508 32,84
-4,73 1,751 23,91
-1,93 1,794
-7,6
2,96 3,14 2,9296 13,93
89,4 3,29 88,8674 28,63
1,399 -0,5 1,4025 12,1
0,622 4,01 0,6161 35,51
22,87 1,64 22,792 11,13
16,8
3,7 16,6091 22,36
67
- 67,067 24,07
11,84 3,59 11,6257 33,03
1,939 0,21 1,9334 19,62
2,372 -0,5 2,3856 19,5
20,59 2,85 20,3612 37,54
30,13 -3,37 30,2531 20,52
17,28 1,65 17,0895 28,09
41,18 0,22 41,1992 23,55
5,79
0,7 5,6916 81,5
2,41 0,84 2,3723 4,87
DADA
DAIMLER
DAMIANI
D’AMICO
DANIELI & C
DANIELI & C RSP
DANONE
DATALOGIC
DEA CAPITAL
DELCLIMA
DE’LONGHI
DEUTSCHE BANK
DEUTSCHE TELEKOM
DIASORIN
DIGITAL BROS
DMAIL GROUP
E
0,809
0,1378
54,8
37,9
2,142
0,9
4,342
1,798
3,898
56,35
17,38
14,72
12,75
0,1211
1,2
9,145
1,06
2,122
43,75
0,87
EDISON RSP
EEMS
EI TOWERS
EL EN
ELICA
EMAK
ENEL
ENEL GREEN POWER
ENERVIT
ENGINEERING
ENI
E.ON
ERG
ERGYCAPITAL
ESPRESSO
ESPRINET
EUKEDOS
EUROTECH
EXOR
EXPRIVIA
F
-0,12
6
1,67
-0,45
0,56
-3,28
-0,18
1,07
-0,56
3,97
2,06
1,17
1,92
-0,74
1,78
3,22
0,09
7,06
1,48
-1,42
G
-5,27
-18,56
32,46
42,86
28,57
4,71
17,48
3,69
16,71
50,27
19,78
4,99
37,76
33,96
25,85
59,6
7,23
31,64
28,53
21,76
1,169 -1,52 1,1561 41,78
4,06
- 4,0113 16,07
19,53 1,24 19,4588 0,15
3,608 0,22 3,5642 19,87
17,63 2,56 17,4588 3,71
3,46 2,43 3,4096 28,15
GABETTI
GAS PLUS
GDF SUEZ
GEFRAN
GENERALI
GEOX
H
2,342
HERA
I
I GRANDI VIAGGI
IGD
IL SOLE 24 ORE
IMA
IMMSI
INDUSTRIA E INNOVAZIONE
ING GROEP
Titolo
1 SETT.
0,804
0,1412
54,4506
37,7344
2,1125
0,9116
4,3137
1,7843
3,8898
55,3694
17,2082
14,5213
12,692
0,1215
1,1899
8,8923
1,0523
2,1099
43,4431
0,8659
1,222 1,33 1,214 31,47
15,31 2,41 15,0919 59,48
8,2 6,36 8,2218 183,34
6,97 11,16 6,7497 10,37
0,821 -0,79 0,8183 6,83
6,66 0,15 6,5786 42,67
11,94 1,44 11,8615 54,36
0,677 7,89 0,6637 21,43
2,048 0,39 1,992 19,49
FALCK RENEWABLES
FIAT CHRYSLER
FIDIA
FIERA MILANO
FINCANTIERI
FINECOBANK
FINMECCANICA
FNM
FULLSIX
1,12
360
2,3277 20,41
0,48 -0,62 0,4794 -10,03
0,877 1,86
0,87 35,97
0,8365 0,18 0,8265 40,82
48,01 1,57 47,4302 32,26
0,6535 0,69
0,65 21,02
0,4999 0,99 0,4992 37,71
14,18 1,43 14,0621 31,17
Euribor
Ultima rilev.
BOT
BOT 30.04.2015 (181)
BOT 14.05.2015 (365)
BOT 29.05.2015 (182)
BOT 12.06.2015 (364)
BOT 30,06,2015 (180)
BOT 14.07.2015 (365)
BOT 31.07.2015 (182)
BOT 14.08.2015 (365)
BOT 31.08.2015 (185)
BOT 14.09.2015 (367)
BOT 30.09.2015 (183)
BOT 14.10.2015 (365)
BOT 13.11.2015 (364)
BOT 14.12.2015 (367)
BOT 14.01.2016 (365)
BOT 12.02.2016 (364)
BOT 14.03.2016 (367)
BOT 14.04.2016 (366)
ACEA
ACOTEL GROUP
ACSM-AGAM
AEDES
AEFFE
AEGON
AEROPORTO DI FIRENZE
AGEAS
AHOLD KON
ALBA PRIVATE EQ
ALCATEL-LUCENT
ALERION
ALLIANZ
AMBIENTHESIS
AMPLIFON
ANIMA HOLDING
ANSALDO STS
ARENA
ASCOPIAVE
ASTALDI
ASTM
ATLANTIA
AUTOGRILL
AUTOS MERIDIONALI
AXA
AZIMUT
A2A
D
Titoli di stato
Titolo
A
B
::: TOBIA DE STEFANO
■■■ E adesso cosa succede ai circa 350 dipendenti della Franco Tosi? Passata l’enfasi delle urne è questa la domanda che si stanno facendo
anche i più barricaderi, anche quei 122 lavoratori che ieri a Legnano hanno votato no al referendum che poneva loro un quesito semplice semplice: accettate l’accordo firmato da Cisl e Uil,
ma non dalla Fiom-Cgil, che prevede la vendita
alla Bruno Presezzi e il conseguente mantenimento di tutti i posti di lavoro?
La fredda cronaca dice che solo in 97 hanno
risposto “sì”, mentre oltre ai 122 contrari di cui
sopra e alla scheda nulla, ben 130 persone hanno deciso di non partecipare a un voto che potrebbe segnare il loro futuro. Insomma, i numeri
certificano la vittoria di Landini. E della Fiom
che ha chiesto ai lavoratori dinon accettare quell’intesa perché era possibile ottenere delle condizioni migliori, magari anche con l’arrivo di un
nuovo cavaliere bianco. Peccato che la Presezzi
non l’abbia presa bene (ieri ha abbandonato il
tavolo convocato subito dopo il referendum) e
pare non abbia nessuna intenzione di alzare la
posta: «Avevamo un progetto serio - fanno sapere i vertici del gruppo - ci dispiace tantissimo,
per noi adesso la cosa è chiusa». E che il commissario Andrea Lolli abbia già fatto partire le lettere
di messa in mobilità per i dipendenti.
Anche perché i fatti parlano da soli. La Franco
Tosi è in crisi da un pezzo. Sono lontani i tempi
in cui l’azienda che produce turbine dava lavoro
a quasi 7 mila persone. Tanto che l’amministrazione straordinaria è diventata l’unica soluzione
per trovare uno spiraglio ai circa 350 dipendenti
rimasti. È iniziata la caccia a un acquirente e alla
fine la scelta del ministero delle Attività Produttive e del commissario è ricaduta sulla Bruno Presezzi. Tra assunzioni immediate (per 170 persone), differite nel tempo (altri 40), prepensionamenti (70), ricollocamenti in altre divisioni del
gruppo e riqualificazione, l’accordo assicurava
un futuro lavorativo a tutti. Ma alla Fiom non è
bastato. I metalmeccanici della Cgil spingevano
perché ai nuovi assunti non venissero applicate
le tutele crescenti del Jobs Act, ma il vecchio contratto con le tutele dell’articolo 18. Altrimenti ci
sarebbe stata una violazione dei diritti. Tanto
per intenderci la battaglia che Landini sta portando avanti a livello nazionale e che a Legnano
ha vinto. Senza però dare una risposta alla domanda che ora è sulla bocca di tutti i lavoratori: e
adesso cosa succede? Perché se a breve non si
rifanno vivi gliindiani della Patelo la Termomeccanica di La Spezia (le altre due aziende che avevano manifestato interesse all’acquisizione) e se
la Bruno Presezzi non cambia idea, l’unica soluzione resta il fallimento. E a quel punto per i 350
lavoratori della Franco Tosi di diritti da difendere ne resterebbero ben pochi.
PREZZO
Dati aggiornati al 24/04
365
Titolo
360
365
-0.082 -0.083
3 MESI
-0.001 -0.001
2 SETT.
-0.072 -0.073
6 MESI
0.066 0.067
1 MESE
-0.034 -0.034
9 MESI
0.115 0.117
2 MESI
-0.016 -0.016
12 MESI
0.172 0.174
Cambi
Titolo
Corona Svedese
Corona Danese
Corona Norvegese
Dollaro Australiano
Dollaro Canadese
Dollaro Usa
Fiorino Ungherese
Franco Svizzero
Reinmimbi Cinese
Sterlina Inglese
Yen Giapponese
Domanda
Offerta
9,3562
7,4608
8,4345
1,3867
1,3155
1,0822
301,2100
1,0367
6,7311
0,7162
129,2300
9,3816
7,4607
8,4750
1,3884
1,3118
1,0824
301,4800
1,0338
6,7053
0,7159
129,3600
PREZZO
VAR%
PREZZO VAR% PR. UF.
CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/14
CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/14
INTEK GROUP
INTEK GROUP RSP
INTERPUMP
INTESA SANPAOLO
INTESA SANPAOLO RSP
INVEST E SVILUPPO
IRCE
IREN
ISAGRO
ISAGRO AZIONI SVILUPPO
IT WAY
ITALCEMENTI
ITALMOBILIARE
ITALMOBILIARE RSP
IVS GROUP
J
JUVENTUS FC
K
KERING
KINEXIA
K.R.ENERGY
L
LA DORIA
LANDI RENZO
LAZIO S.S.
L’OREAL
LUXOTTICA GROUP
LVENTURE GROUP
LVMH
M
MAIRE TECNIMONT
MARR
M&C
MEDIACONTECH
MEDIASET
MEDIOBANCA
MEDIOLANUM
MERIDIE
MID INDUSTRY CAPITAL
MITTEL
MOLESKINE
MOLMED
MONCLER
MONDADORI
MONDO TV
MONRIF
MUNICH RE
MUTUIONLINE
N
NICE
NOEMALIFE
NOKIA CORPORATION
NOVA RE
O
OLIDATA
ORANGE
OVS
P
PANARIAGROUP
PARMALAT
PHILIPS
PIAGGIO
PIERREL
PININFARINA
PIQUADRO
PIRELLI E C.
PIRELLI E C. RSP
POLIGRAFICA S.FAUSTINO
POLIGRAFICI EDITORIALE
PRELIOS
PREMUDA
PRIMA INDUSTRIE
PRYSMIAN
R
RAI WAY
RATTI
RCS MEDIAGROUP
RECORDATI
RENAULT
RENO DE MEDICI
REPLY
RETELIT
RICCHETTI
RISANAMENTO
ROMA A.S.
ROSSS
RWE
S
0,3678 1,38 0,3624 12,61
0,6145 -0,89 0,6055
3,8
15,55 3,39 15,3334 33,48
3,156
2,6 3,1101 30,31
2,886 2,27 2,8412 40,1
0,5195 -0,29 0,5081 7,33
2,06 -3,2 2,0691 17,65
1,283 0,23 1,2842 41,69
1,837 -1,4 1,8388 27,39
1,33 0,53 1,3239 8,75
2,22 3,35 2,1907 50,51
6,8 3,11 6,7273 37,65
29,4 -0,84 29,3843 56,38
18,3
1,1 18,1494 25,34
7,325 0,34 7,2819 -0,34
0,3113
0,52
0,3095
41,5
170,3 1,43 169,8061 7,11
1,325 -1,19 1,3213 55,52
0,94 0,53 0,9309 9,18
14,24
1,116
0,887
175,2
60,15
0,8495
162,5
-1,79 14,2402
-0,27 1,1167
-1,33 0,8761
0,11 175,2188
0,84 59,7382
-0,59 0,8494
0,99 161,8616
75,59
12,73
79,19
25,41
32,2
20,24
23,11
2,768
17,4
0,115
1,389
4,684
8,8
7,915
0,1625
7,015
1,577
1,473
0,443
16,78
1,131
3,668
0,3425
183,4
7,45
4,45 2,7414
1,93 17,417
-0,86 0,1129
12,38 1,3306
8,23 4,5645
3,53 8,6635
4,63 7,7474
-1,52 0,1609
- 7,015
1,81 1,5612
2,65 1,4553
-0,29 0,4443
1,15 16,6112
1,89 1,1187
3,79 3,5825
0,74 0,3348
0,94 180,2152
0,68 7,3077
53,27
18,21
28,49
72,33
36,16
29,99
49,62
64,14
15
35,36
47,67
18,2
50,9
29,18
119,89
20,3
9,95
57,17
3,228 1,19
5,76 -0,86
7,125 -0,77
0,98
-
3,1987 20,81
5,7576 25,76
7,1292 8,78
0,98 22,5
0,4062 1,55 0,3996 25,06
15,56
- 15,5915 9,81
4,62 -0,65 4,6071
2,53
2,488
27,71
2,756
0,934
5,735
1,7
15,47
15,43
7,235
0,3374
0,4253
0,2411
19,19
18,97
1,65
1,92
-1,27
-2,55
0,53
0,45
-0,06
0,56
0,12
0,95
-1,63
1,05
2,6
2,4613
2,4874
27,1695
2,7461
0,9169
5,7801
1,6847
15,4263
15,4445
7,1419
0,3279
0,4179
0,2423
18,6353
18,7164
102,4
4,1
16,33
14,36
32,48
82,06
20,14
38
54,61
24,74
49,76
60,43
42,75
42,25
25,21
4,184 4,08 4,1615 31,16
2,54 -2,83 2,5593 5,83
1,208 1,09 1,2018 29,27
18,17 -0,06 18,0427 41,4
97,45 0,36 96,5707 61,07
0,3889 1,28 0,3869 43,4
93,7 2,46 91,9356 53,86
0,606 1,34 0,6017 4,48
0,282 -3,26 0,2833 27,78
0,1763 1,32 0,174 78,08
0,529 0,76 0,5218 -2,94
1,331
1,6 1,3142 10,09
22,97 1,46 22,8218 -12,13
SABAF
SAES GETTERS
SAES GETTERS RSP
SAFILO GROUP
SAIPEM
SAIPEM RCV
SALINI IMPREGILO
SALINI IMPREGILO RSP
SALVATORE FERRAGAMO
SANOFI
SAP
12,28
- 12,3124 9,94
8,3
- 8,2703 35,95
7,05 0,36 7,0085 35,58
14,04 4,08 13,8168 30,24
12,23 6,63 11,9974 39,53
17,9
17,9 -0,83
3,994 5,11 3,9568 32,43
10,01 1,11 10,0058 -0,79
28,21 -2,49 28,212 38,22
97,5 1,77 96,3339 29,05
70,55 1,58 70,3379 20,19
SARAS
SAT
SAVE
SCREEN SERVICE
SEAT PAGINE GIALLE
SEAT PAGINE GIALLE RSP
SERVIZI ITALIA
SESA
SIAS
SIEMENS
SINTESI
SNAI
SNAM
SOCIETE GENERALE
SOGEFI
SOL
SORIN
SPACE
STEFANEL
STEFANEL RSP
STMICROELECTRONICS
1,847
5
1,82 121,46
15,65 2,29 15,565 16,79
12,99 0,08 13,0653 -1,52
0,038
- 0,0381
0,0044
- 0,0044 57,14
161,5
- 161,5 89,89
4,95 -4,44 5,0091 24,06
16,21 0,31 16,1791 24,79
10,67
6,7 10,5301 33,63
101,6 2,21 100,8933 6,61
0,069 -1,15 0,0681 31,68
1,586 1,15 1,5867 25,77
4,86 1,46 4,8246 18,54
45,72 0,59 45,7289 32,18
3,164 3,53 3,1147 52,7
7,855 2,01 7,7209 18,03
2,9 0,07 2,8928 50,57
11,61 0,78 11,6948 20,94
0,3429 1,12 0,3348 17,19
145
145 -0,68
8,83 1,55 8,7948 42,53
T
TAMBURI
TAS
TELECOM ITALIA
TELECOM ITALIA RSP
TELECOM ITALIA MEDIA
TELECOM ITALIA MEDIA RSP
TELEFONICA
TENARIS
TERNA
TERNIENERGIA
TESMEC
TISCALI
TOD’S
TOTAL
TREVI
TXT E-SOLUTIONS
U
UBI BANCA
UNICREDIT
UNICREDIT RSP
UNILEVER
UNIPOL
UNIPOL P
UNIPOLSAI
UNIPOLSAI RSP A
UNIPOLSAI RSP B
V
VALSOIA
VIANINI INDUSTRIA
VIANINI LAVORI
VITTORIA ASS
VIVENDI
3,56 3,07 3,5152 35,67
0,528 3,63 0,523 37,21
1,06 -1,94 1,0596 20,18
0,8635 -1,65 0,8607 24,51
1,037 0,29 1,0365 7,29
0,5825 -1,27 0,5825
-1,1
13,75 0,59 13,6845 15,49
14,72 1,31 14,5866 18,14
4,306 0,84 4,2805 14,52
1,922
0,1 1,9003 34,97
0,72 1,55 0,7116 23,5
0,0674
0,9 0,0675 28,63
84,6 0,71 83,9795 17,5
49,26 3,03 48,5832 14,83
2,796 2,12 2,7474
-1,2
9,56 2,41 9,4217 22,41
7,47 1,08 7,3566 25,34
6,55
2,1 6,4611 22,77
9,1 0,05 9,0683 13,04
40,98 -0,19 40,842 24,22
4,914 0,41 4,8695 19,27
4,89
0,2 4,8384 19,97
2,566 1,02 2,5372 14,86
244,7 0,58 240,7365 26,79
2,566 0,79 2,5357 14,76
24,7
1,191
5,82
9,7
23,23
-2,22 24,7075 62,93
-4,72 1,2102 0,93
-2,18 5,8502 3,93
-0,21 9,7152 12,79
0,65 23,1174 14,04
W
WAR AMBROMOBIL 17
0,259
- 0,2575
WAR COMPAGNIA D RUOTA 2017 0,078
- 0,077
WAR D’AMICO 12-16
0,0817
6,1 0,0784
WAR ENERTRONICA 13-15
0,6675 -9,25 0,6972
WAR ERGYCAPIT 16
0,0158 4,64 0,0141
WAR FIRST CAPITAL 2016
0,0544 3,62 0,0524
WAR HI REAL 2015
0,0159
- 0,0142
WAR IKF 10-18
0,06
0,06
WAR INDUSTRIAL STARS OF ITALY 2,1 2,44 1,9848
WAR IVS GROUP
0,144
- 0,144
WAR NOEMALIFE 12-15
0,2
0,2
WAR PARMALAT 2015
1,457 -0,21 1,4604
WAR PRIMI SUI MOTORI 2016
0,84 -28,57
0,84
WAR SAFE BAG 13-16
0,221
- 0,221
WAR SERV ITA 12-15
0,4355 1,28 0,416
WAR SPACE 12-2015
2,1
2,1
WAR TAMBURI 2015
1,442 7,45 1,4081
WAR TE WIND 18
0,1738
- 0,1739
WARR AGRONOMIA 2014-2017 0,0748
- 0,0748
WARR BIO ON 14-17
5,5 -3,93 5,6495
WARR CLABO 18
0,345 1,47
0,34
WARR ELETTRA INV 17
0,75 5,63 0,719
WARR GGP 16
0,82
- 0,6726
WARR GREENITALY1
1
1
WARR INNOVATEC 17
0,36
- 0,3333
WARR IWB
1,7
1,7
WARR SEAT PG 16
0,0014
- 0,0014
WARR SUN CAP 16
0,0235 -16,07 0,0295
WARR TECH-VALUE 2014-2017
0,105
- 0,115
WARR VALORE IT H 15
0,0148
- 0,0147
WORLD DUTY FREE
10,02 -0,1 10,0222
Y
YOOX
Z
ZIGNAGO VETRO
ZUCCHI
ZUCCHI RSP
31,04
2,27 30,8598
5,66 1,98
0,0537 -1,29
0,1536 -2,78
17,73
4,14
19,79
6,54
38,6
1,68
11,97
94,81
222,58
-28
53,85
5,58
-37,31
-12,09
45,26
180
141,14
-43,31
6,86
771,63
-36,38
156,41
246,15
180
-80,42
-12,5
-43,08
25,8
68,7
5,6164 11,64
0,0544 1,32
0,158 -9,11
22
__Martedì 28 aprile 2015__
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
A tu per tu
di MATTIAS MAINIERO
::: lelettere
[email protected]
Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264.
MONTECITORIO
ne di euro 800 mensili. I cantanti, attori, presentatori, calciatori e in generale quelli che
guadagnano milioni di euro,
se non hanno versato all’erario quanto dovuto, dovrebbero pagare il doppio dell’importo evaso e, se non lo fanno,
mandati in galera, un mese
per ogni euro 10.000 non restituito. È immorale fare delle
trattative con tali disonesti. Fate una legge così e non ci sarà
più evasione fiscale ed i cittadini onesti pagheranno meno
tasse.
Politici
latitanti
La sartoria
elettorale
non conosce crisi
Gentilissimo Mainiero, è facile prevedere che alle elezioni, con l’Italicum voluto da Renzi, al ballottaggio dovrebbero andare i grillini e il
Pd. Gli altri partiti, Lega, Forza Italia e Sel,alsecondo turno potrebbero disertare le urne. Se però decidessero di non rinunciare al voto,
questo, anche turandosi il naso,
non riuscirebbero a darlo al Pd:
per esclusione, esso andrebbe prevalentemente ai grillini, che si troverebbero a vincere le elezioni. Accade a volte di finire nella trappola
costruita per altri.
Omar Valentini
e.mail
Avendo assistito all’intervento
del ministro Gentiloni a Montecitorio, mi sono vergognato
dei nostri rappresentanti per
la loro latitanza; che schifo.
Gianfranco Galimberti
Milano
RENZI
Il successo
di Matteo
Perché non riconoscere che il
vertice straordinario europeo
è stato un grande successo di
Matteo? Voleva affondare i
barconi, distribuire gli immigrati ai partner ed invece ha ottenuto più soldi e più navi, ma
niente accordo sull’accoglienza condivisa, così potrà salvare più migranti ed avrà più
clandestini in casa: davvero
un gran risultato per l’Italia!
Chapeau.
[email protected]
segui la rubrica anche su
www.
Ecco come
ridurre gli sbarchi
La sorpresa
precompilata
Prima della semplificazione
renziana io andavo al Caf con
il mio 730 compilato, l’addetto
lo verificava e lo inoltrava. Costo zero. Oggi sono andato al
Caf con il mio modulo diligentemente compilato, ho scoperto che non serviva più e ho dovuto pagare 90 euro + Iva =
116 euro; il che, per inciso,
equivale, grazie alla Fornero al
10,7% della pensione di mia
moglie, dopo 36 anni di eccellente insegnamento. Questo sì
è un taglio, ma nella carne viva dei contribuenti escogitato
per poter mantenere sprechi e
privilegi. Speriamo che si vada
alle elezioni presto.
Pierluigi Pittoni
Pavia
CONTRIBUTI
Carlo Cerofolini
e.mail
Mano pesante
con chi non versa
Io ho quasi 90 anni e a causa
di datori di lavoro disonesti
che non hanno versato il dovuto (ai miei tempi noi avevamo
fiducia nell’onestà dei datori
di lavoro e perciò non controllavamo se i versamenti erano
stati effettuati) ho una pensio-
TERRORISMO
Come manovra, seppure
emergenziale, per ridurre significativamente l’immigrazione dalle coste africane, a mio
avviso, occorre: 1) distruggere
direttamente sulla terra ferma
della Libia i barconi degli scafisti, con azioni segrete rapide,
mirate dei nostri commandos
con copertura navale ed aerea; 2) fare un blocco navale,
nei punti critici al largo della
costa libica, alfine diintercettare, anche con l’ausilio aereo, i
barconi dei migranti, portarli
a bordo delle navi e qui curarli
e rifocillarli, dopo di che sotto,
scorta armata, riportarli sulle
coste da cui sono venuti. Riguardo a quest’ultimo punto a
quanti dicono che un blocco
navale efficace costerebbe
ben seicento milioni annui cinque volte di più dell’improvvida operazione Mare Nostrum - mi permetto difare notare che ogni centomila immigrati che arrivano in Italia, solo di mantenimento per un anno, spendiamo milleduecento milioni circa, cioè il doppio
di quello che costerebbe il
blocco navale e per di più non
avremmo i migranti in casa.
Scusate se è poco.
FISCO
mentalista islamico franco-algerino che stava preparando
attentati in chiesa. L’auto nel
baule della quale è stato trovato l’arsenale da guerra fa presagire che l’arrestato non fosse il
solo che avrebbe dovuto attingere all’armamento. I kalashnikov ritrovati erano quattro
quindi è presagibile che vi siano altri tre terroristi in attesa di
martirio. Anche l’intelligence
francese è riuscita a catturarlo
grazie all’errore di quest’ultimo che ha ucciso una ragazza
perché l’aveva scoperto nell’atto di rifornirsi delle armi necessarie alla mattanza in chiesa.
Neutralizzazioni casuali dunque, non merito dei servizi segreti!Chissà quante altre cellule terroristiche sono in fase di
programmazione attentati. E i
nostri politici sono ancora occupati a discutere e a convincerci che esistono due Islam.
Lo andassero a dire alle possibili future vittime!
Claudio Iona
e.mail
MIGRANTI/1
Santino Schiavini
e.mail
***
E questo dimostra di che pasta sono fatti i nostri politici. Ma facciamo un passo indietro. Per una cinquantina d’anni, i primi cinquanta
della storia repubblicana, in Italia
si è votato con lo stesso sistema: fatta eccezione per la cosiddetta legge
truffa, un proporzionale puro con
correttivi maggioritari al Senato. Poi,
con Mani pulite e
lo sgretolamento
dei partiti, parte la
sarabanda elettorale. Si comincia con
un referendum al
quale segue il Mattarellum: maggioritario corretto
con una quota proporzionale e soglia di sbarramento al Senato. Sappiamo come andò a finire: coalizioni eterogenee e frammentazione
(che si voleva ridurre) del quadro
partitico. E allora ecco il Porcellum: liste bloccate, sistema proporzionale corretto con premio di
maggioranza e sbarramento alla
Camera, premio di maggioranza
su base regionale e sbarramento al
Senato. Lo stesso Calderoli, ideatore della legge, parlò di una «porcata». Seguono tre referendum: mancato quorum. E si arriva all’Italicum. Possiamo riassumere così: il
primo tentativo di modifica del sistema fu una legge truffa, poi una
serie di sozzerie mai digerite dagli
elettori. E questo perché i nostri politici hanno la pessima abitudine di
tagliarsi le leggi su misura, come gli
abiti. Poi ingrassano, e vorrebbero
una legge più comoda. O dimagriscono, e vorrebbero una legge che
li rendesse più grossi. Oppure restano imbalsamati, e vorrebbero imbalsamare il mondo intero. E la sartoria elettorale, visto come sono fatti, potrebbe lavorare all’infinito.
L’unica azienda italiana a non risentire della crisi. [LaPresse]
Sergio Ricordi
Trieste
mettersi la coscienza a posto
ed avere un pretesto per dare
direttive al governo del Belpaese. Per l’accordo di Dublino,
gli immigrati illegali che risultano approdati in Italia, se trovati in altri Paesi, vanno ricondotti a calci nello Stivale. A
questo punto, non potendo
bloccare l’ingresso né consentire il deflusso in Europa dei
“desperados”, all’Italia non rimane altro che ometterne l’identificazione tramite rilevazione delle impronte digitali.
Forse in talmodo glieuroburocrati dormiranno sonni meno
tranquilli.
MIGRANTI/2
Impronte digitali
e decisioni europee
Per l’Ue il problema dei clandestini è totalmente italiano.
Non c’è alcuna intenzione di
farsene carico, al di là dell’incremento di un obolo, per
La Fallaci
lo aveva detto
In Italia è stata identificata e decimata una cellula di terroristi
islamiciche preparava attentati su larga scala, il tutto grazie
alla stupidità di alcuni di loro.
Anche in Francia è notizia recente l’arresto di un fonda-
Emiliano Pozza
Milano
UE
Stati membri
e cittadini estranei
LOTTO
Mi chiedo come mai ci si dimentica che dietro gli Stati
che formano l’Unione europea, ma il concetto potrebbe
essere esteso a tutto il mondo,
ci sono le persone con la loro
dignità. Quindi direi che quando l’Europa unita prende delle decisioni al riguardo, soprattutto quando si tratta di decisioni con risvolti economici, si
dovrebbe ricordare degli abitanti.
Estrazione del 27/04/2015
BARI
90 15 32 55
CAGLIARI
70 63 51 43 58
FIRENZE
64 35 27 50 46
GENOVA
14 87
MILANO
48 18 43 21 25
NAPOLI
18 75 59
PALERMO
71 47 53 74 88
ROMA
85 33 76 11 29
TORINO
15
VENEZIA
20 78 90 23 67
NAZIONALE
66 74 33 68 59
2
6
2
64 43
7
40
46 16 65
10eLOTTO N. oro 90
2 14 15 18 20 32 33 35 47 48
51 63 64 70 71 75 78 85 87 90
Gianna Leone
e.mail
STORIA
Le dittature
più feroci
SUPERENALOTTO
La combinazione vincente
8 - 26 - 39 - 56 - 78 - 85
Numero jolly: 49
Numero SuperStar: 3
QUOTE SUPERENALOTTO
• Nessun ”6” (jackpot 8.619.543,21) • Nessun ”5+1” • Agli 8 ”5” vanno € 27.000,63
• Ai 628 “4” vanno € 346,62 • Ai 24.259 ”3”
vanno € 17,87.
QUOTE SUPERSTAR
• Nessun “5 stella” • Ai 6 “4 stella” vanno
€ 34.662,00 • Ai 145 “3 stella” vanno
€ 1.787,00 • Ai 1.888 “2 stella” vanno €
100,00 • Ai 12.039 “1 stella” vanno € 10,00 •
Ai 26.890 “0 stella” vanno € 5,00.
• Montepremi: € 1.440.033,25
DISTRIBUTORE PER L’ITALIA E L’ESTERO
PRESS-DI Distribuzione Stampa e Multimedia Srl
STAMPA
DIRETTORE RESPONSABILE
Maurizio Belpietro
LITOSUD SRL - Via Aldo Moro 2- Pessano con Bornago (MI)
VICE DIRETTORI
Massimo de’ Manzoni (vicario) - Franco Bechis
Fausto Carioti - Pietro Senaldi
L’UNIONE SARDA S.p.A. Centro stampa - Via Omodeo, 5 - 09030 Elmas (CA)
LITOSUD SRL - Via Carlo Pesenti 130 - Roma
S.t.s. S.p.A. - Strada V zona industriale, 35 - Catania
Le tre più feroci dittature dello
scorso secolo - nazismo, fascismo e comunismo - sono state artefici, in misura diversa,
dei più atroci crimini che
l’umanità ricordi. La storia riporta le vicende sanguinarie
legate a innumerevoli stragi,
eccidi, delitti, persecuzioni,
torture. A settant’anni di distanza, il 25 aprile, giornata
del ricordo e di manifestazioni
commemorative, data della liberazione dell’Italia e della fine del secondo conflitto mon-
EDITORIALE LIBERO S.r.l.
SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
PRESIDENTE: Arnaldo Rossi
CONSIGLIERI: Carlo Lancella - Stefano Cecchetti
CERTIFICATO N. 7804
DEL 09/02/2015
ISSN 1591-0423
DIRETTORE GENERALE
Stefano Cecchetti
REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE
Viale L. Majno, 42 - 20129
Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264
REDAZIONE ROMA
Via Trinità dei Pellegrini, 12 - 00186
Telefono: 06.999.333 - Fax: 06.999.33.443
TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano
Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250
nº 101 anno L
Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano
La tiratura di martedì 28 aprile 2015
è di 102.537 copie
23
__Martedì 28 aprile 2015__
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Filo diretto con Maurizio Belpietro
vai su www.liberoquotidiano.it e clicca
Su
Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi.
Posta prioritaria
DI MARIO GIORDANO
Questo Paese ha perso il culto del lavoro
un dovere soprattutto verso se stessi (dignità)
prima che verso la società! Lei non crede?
Lettera firmata - via mail
***
Caro Giordano, Ho letto che molti giovani (disoccupati) si sono rifiutati di lavorare durante
l'Expo perché l'impegno è troppo gravoso! Io,
nel lontano 67, andavo a lavorare a Milano (in
Pirelli) con partenza alle 6 del mattino e ritorno alle 20 (per 8 ore di lavoro) in treno. Sabato
e domenica lo passavo con il mal di testa, forse
perché dormivo più del solito, ma pur di lavorare mi prestavo a sopportare questa vitaccia.
Oggi, si sa, la prima cosa che si chiede, prima
di accettare un lavoro, è la paga - l'orario - le
ferie ecc. E poi si parla di disoccupazione giovanile! Il lavoro sarà pur un diritto ma è anche
diale,milioni di nostriconcittadini hanno festeggiato serenamente e senza rivalse politiche il consolidameto di democrazia e libertà. Ma, purtroppo, con un’eccezione. Quella
dei soliti idioti di rosso paludati che, fazzoletti a girocollo e
bandiere con falce e martello
incorporati, hanno osannato
ed evocato il disperso partito
comunista che fu, evidentemente orgogliosi e memoridegli insegnamenti di limpida
umanità e fulgidi valori sociali
loro tramandati dal filantropo
agiografico di riferimento Giuseppe Stalin. Milionimorti ammazzati lo testimoniano.
Ho letto la notizia e sono rimasto anch'io
stupito dalle motivazioni dei giovani che
hanno rifiutato il lavoro a 1.300 euro al mese per i sei mesi dell'Expo. Ce n'era uno che
diceva: «Io devo andare tutti i giorni da Pavia a Milano, come faccio?». Prendi il treno
cicciobello, mi sarebbe venuto voglia di rispondere. E lui avrebbe risposto: «Impossibile: la sera tornerei dopo le 20». Accidenti,
che roba: dici che cala l'ernia con uno sforzo così? Qualche tempo fa, con una trasmissione televisiva, abbiamo fatto un
esperimento: abbiamo messo un cartello
“cercasi ragazzo panettiere” in una vetrina
in centro a Milano. Siamo stati lì due giorni, sono entrati solo una manciata di adulti. «Le posso mandare mio figlio», chiedevano. «Sì, certo». Ma il figlio non si è visto
mai. Che le devo dire, caro amico? Sono
ti condannati e quanti di essi
sono ancora in galera.
Pantaleo Scanderberg
Lacco Ameno (Napoli)
DIVORZIO BREVE
Una conquista
civile
Roberto Brambilla
e.mail
TG E NOTIZIE
La verità
sulle cifre fornite
Ho più volte sentito nei vari telegiornali che fino ad oggi sono stati arrestati circa 1.900
scafisti. Bene, anzi benissimo,
però,di fronte a questo trionfalismo del ministro dell’Interno Angelino Alfano, vorrei sapere quanti di questi sono sta-
Ci siamo. Il divorzio breve è realtà. Mi sembra una conquista
legislativa, civile e morale. Tra
la separazione e la richiesta di
divorzio si passa da tre anni a
dodici mesi,se uno solo dei coniugi chiede il divorzio (è la
“separazione giudiziale”), a
sei mesi se la separazione è
consensuale. La separazione
decorre dalla comparsa dei coniugi davanti al presidente del
tribunale, il quale stabilisce pure la data dello scioglimento
della comunione dei beni, che
decorre da quando ilpresidente autorizza i coniugi a vivere
separatamente. Il divorzio è
stato introdotto in Italia il primo dicembre 1970 ed è stato
confermato quattro anni dopo, dopo il referendum abrogativo del maggio 1974.
Fabio Sìcari
Bergamo
cresciuto in campagna, mio nonno lavorava nei campi, anche da zoppo, 16 ore al
giorno: quando mi svegliavo al mattino alle 8 lui era aveva già almeno un paio di ore
di lavoro sulle spalle. Per proseguire meglio faceva colazione, magari bagnando
due peperoni nell'olio. Per dire che sono
cresciuto con il culto del lavoro, ogni giorno cerco di inculcarlo ai miei figli e quindi,
come potrà capire, non ho nessuna pietà
per chi si affaccia nel mondo del lavoro senza la disponibilità a dare tutto, prima di
avanzare richieste e mettere paletti. Non
sono tutti così, ci mancherebbe. Ma purtroppo ce ne sono tanti per cui il sabato è
sacro, il week end non si tocca, alla sera c'è
il calcetto, “lontano da casa non ci voglio
andare”, “quali sono le prospettive”, “non
è abbastanza creativo”… La verità è che,
nonostante la crisi, c'è una generazione ancora cresciuta dentro l'ovattatura di una società ricca. E che ha dimenticato che una
società non diventa ricca né lo rimane se
chi ne fa parte non si fa, ogni giorno, un
mazzo così.
TENNIS
Un campione
italiano
Credo che il tennista Fognini
rappresenti
perfettamente
quello che siamo noi italiani.
Geniali,estrosi, spavaldi, capaci di imprese straordinarie per
poi perderci in un bicchiere
d’acqua. Incostanti, insicuri,
sempre con l'aria di dover
chiedere scusa e pagare pegno per l’impresa appena realizzata. Con una partita stupenda aveva battuto Nadal,
uno dei tennisti più forti del
mondo. Poi è stato disastroso,
facendosi battere da tale Andujar (n˚181 del mondo) niente di più che un dignitoso pedalatore della racchetta. Come volevasi dimostrare.
Giordano Citterio
e.mail
CALCIO
Il vero volto
del Milan
Le ultime partite e il derby hanno mostrato il vero volto del
Milan. Questa la situazione ad
oggi della squadra: una difesa
accettabile con un Mexes che
vale molto più dei giudizi che
ha raccolto fino ad ora,un centrocampo orfano di un Pirlo
anche in formato ridotto, un
attacco basato su un solo uomo, Menez. Il francese in effetti è l’unico giocatore di classe,
capace di dribblare, accelerare, tirare in porta con precisione, ma la sua presenza toglie
la possibilità agli altri giocatori
di beneficiare di una triangolazione, di un assist e rende
quindi l’attacco del Milan Menez-dipendente e in generale
sterile. A suo tempo Ibra, grazie al suo fisico, impegnava tutte le difese avversarie, e questo
gli permetteva di passare palle
preziose agli altri colleghi. Con
Menez, se non è in giornata, o
se viene contrato bene, abbiamo un attacco a rendimento
zero. Qui sta la colpa di Inzaghi, che non riesce a rendere
più prolifico l’attacco del Milan e si attacca ostinatamente
ed esclusivamente a Menez,
invece di imporre schemi di attacco che coinvolgano tutti gli
altri.
Aldo Castellari
e.mail
NORD: Residuo maltempo tra Valpadana centrale e Nordest ma con
tendenza a graduale miglioramento da Ovest sino a tempo asciutto e
parzialmente nuvoloso a fine giornata.
CENTRO: Prosegue il maltempo con ancora piogge e qualche temporale
su gran parte delle Peninsulari. Migliora tuttavia a partire dalla tarda serata sulle Tirreniche con fenomeni in esaurimento.
SUD: Tempo ancora instabile tra Campania, Calabria tirrenica e basso
versante adriatico con piogge sparse e locali acquazzoni in attenuazione serale in Puglia.
NORD: Torna il bel tempo al Nord con ampi spazi soleggiati, salvi cumuli diurni sui monti con possibilità di qualche fenomeno in Triveneùto. Temperature in rialzo.
CENTRO: Migliora anche sulle regioni centrali con nuvolosità in diradamento sulle adriatiche; già bello sin dal mattino sulle Tirreniche. Temperature stabili o in contenuto aumento.
SUD: Residue piogge su medio-bassa Puglia, Calabria e Cilento con fenomeni in esaurimento serale con ampie schiarite. Meglio altrove con
ampi spazi soleggiati.
NORD: A Nord Ovest poco o parzialmente nuvoloso in riviera ligure e
sulle pianure lombardo piemontesi. A Est sereno in Romagna, poco
nuvoloso altrove.
CENTRO: Instabilità su settori tirrenici con piogge su Toscana e basso Lazio. Più soleggiato sui settori adriatici con cieli sereni o poco nuvolosi.
Temperature stabili o in lieve rialzo.
SUD: Ancora condizioni di cieli coperti con pioggia su Campania, e Calabria. Soleggiato su Sicilia. Sull’Adriatico cieli sereni o parzialmente
nuvolosi ma senza fenomeni.
Temperature previste oggi
PUBBLICITÀ NAZIONALE
Direzione Generale: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano
Tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214
e-mail: [email protected]
Per le filiali di competenza territoriale: www. system24. ilsole24ore.com
PUBBLICITÀ LOCALE
Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10
20090 Assago (Milano)
Tel. 02. 57577.605/640 - [email protected]
PUBBLICITÀ ONLINE
Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano
Tel. 02 30223003 - Fax 02 30223058
e-mail: [email protected]
www. websystem. ilsole24ore . com
Abbonamenti nazionali
● 12 mesi: 6 giorni
● 6 mesi: 6 giorni
● 3 mesi: 6 giorni
● 12 mesi: 5 giorni
● 6 mesi: 5 giorni
● 3 mesi: 5 giorni
● 12 mesi: 4 giorni
● 6 mesi: 4 giorni
● 3 mesi: 4 giorni
.....................................€ 290
.....................................€ 155
.....................................€ 85
.....................................€ 250
.....................................€ 130
.....................................€ 70
.....................................€ 205
.....................................€ 105
.....................................€ 60
Il versamento dovrà essere intestato a:
Editoriale Libero S.r.l. Viale L. Majno, 42 - 20129 Milano
800984824
MIN MAX
Modalità di pagamento:
● versamento su C/C Postale n. 41953050
● Bonifico banc. Unicredit s.p.a.
Largo Angelo Fochetti 16, Roma
IBAN: IT43B0200805346000500035665
ANCONA
AOSTA
BARI
BOLOGNA
Per l’attivazione si prega di inviare i dati precisi dell’intestatario
dell’abbonamento, unitamente alla ricevuta del versamento effettuato, al
Fax 02.999.66.279
Ufficio Abbonamenti e arretrati del quotidiano: Tel. 02.999.666
e-mail: [email protected]
Orario: 10.00-12.30 (dal lunedì al venerdì)
Arretrati del solo quotidiano: disponibili, salvo esaurimento scorte, le
copie dell’ultimo anno. € 3,00 cad. con richiesta scritta, accompagnata
dall’importo in valori bollati, indirizzata a Libero - Uff. Arretrati Viale L. Majno, 42 20129 Milano
CAGLIARI
CAMPOBASSO
FIRENZE
GENOVA
L'AQUILA
MILANO
12
6
11
9
10
9
10
13
3
11
19
20
20
20
23
19
19
17
18
19
MIN MAX
NAPOLI
PALERMO
PERUGIA
POTENZA
PRATO
ROMA FIUMICINO
TORINO
TRENTO
TRIESTE
VENEZIA
13
14
9
9
10
10
8
9
10
9
18
20
18
16
19
20
20
20
17
18
Esercito e Università di Torino insieme per l’e-learning
La «Fame» è il tema del nuovo numero della rivista «EyesOpen!»
Il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell'Esercito e la Struttura Universitaria Interdipartimentale in Scienze Strategiche dell'Università di Torino hanno presentato il
progetto per la realizzazione di una formazione e-learning avanzata attraverso ambienti
virtuali di apprendimento fatti in collaborazione per supportare la formazione degli Ufficiali
dell'Esercito e degli studenti civili di Scienze Strategiche.
Alla Leica Galerie di Milano (via Mengoni, ore 19.30) viene presentato il primo numero 2015 di
EyesOpen!, la nuova rivisita trimestrale di fotografia che dà voce ai giovani talenti e ai grandi
maestri dell’obiettivo. Argomento del nuovo numero è la Fame, in relazione con i temi di Expo
2015 sul Nutrire il pianeta. Il magazine che diffonde la cultura fotografica nasce da un’idea di
Barbara Silbe che ne è direttore e Manuela Cigliutti direttore creativo e photoeditor.
A 70 ANNI DALLA VERGOGNA
Il presagio di Piazzale Loreto
nel soliloquio di Mussolini
A 70 anni dall’uccisione si rilegge il «testamento politico» del Duce
Che si pente di alcune scelte, evocando raggi della morte, figli e posteri
STORIA A CAVALLO
Sotto: Benito Mussolini e i
suoi figli. A destra: una
delle grandi opere del
futurista Enrico
Prampolini, «Mussolini a
cavallo» come esaltazione
delle velocità. Sotto il
quadro: Marcello
Veneziani. Il Duce è anche
protagonista di due libri
storici firmati da Roberto
Festorazzi
Pubblichiamo per gentile concessione di autore ed
editore un articolo di Marcello Veneziani sui 70 anni
della morte di Mussolini tratto da un libretto fuori
commercio in 500 esemplari edito dagli Amici dell'
Osteria al Pescatore, con il titolo: Sotto le stelle sull’Isola di Trimelone.
::: segue dalla prima
MARCELLO VENEZIANI
(...) e la speranza e l’illusione di una generazione che
poi lo disfece e in molti casi
era la stessa. Ho rivisto la
storia in tutta la sua pienezza tragica e feroce, grande e
vigliacca, in epoca di carestia storica. Ho ritrovato i
miei quindici anni, proteso
a scoprire il tema proibito,
la storia che non si poteva
dire, il nome che non si poteva pronunciare, lo scempio che non si poteva ricordare, neanche con una
messa in suffragio. E la voglia di svelare, l’audacia di
andare contro il corso del
tempo e della corrente, di
raccontare la verità contro
tutti, in faccia al vento, fascisti a babbo morto e a viso
aperto...
E poi perché,ripensandoci, non sono riuscito a distogliere lo sguardo della mente da quei corpi sfasciati, ridotti a cartoni smembrati,
una donna stuprata accanto al suo uomo che aveva
perso il volto. Non provavo
odio per quel che era accaduto, e nemmeno vendetta;ma pietà, disperata, assoluta pietà per quei corpi sfigurati e pure per i loro carnefici, e per quella scena,
quelle facce, quei gesti atroci.Da giovane,curai gli scritti e discorsi di Mussolini, e
l’ultimo dei diciotto volumi
si chiamava Testamento
politico. Tra quegli scritti
c'era anche quel Soliloquio, raccolto dal giornalista Ivanoe Fossani, che risale al 20 marzo del 1945,
quaranta giorni prima di
Piazzale Loreto. Scrisse la
prefazione Vittorio Mussolini, il suo primogenito, che
sottolineò l’ossessiva protezione tedesca. Nel soliloquio Mussolini non si riteneva il creatore del fascismo ma l’ostetrico o, per
dirla con Socrate, il maieuta. «L’ho tratto dall’inconscio degli italiani» confessa
in questo scritto «se non fosse stato così, non mi avrebbero seguito tutti per vent'
anni».
E' bello il titolo leopardiano che fu dato al soliloquio
di Mussolini quando fu
pubblicato sette anni dopo
la sua uccisione, da un editore romano,Latinità: Mussolini si confessa alle stelle.
É la solitudine stellare la
chiave di questa confessione.È la notte in cui Mussolini dice di tornare a se stesso
dopo essere stato in balia
dei sorveglianti, spiato per
conto di Hitler, con la scusa
di essere protetto. Ma è bello, dice l’ex duce, parlare a
nessuno dopo aver parlato
a folle oceaniche. E indica
nella notte stellata, Sirio,
«così bella e splendente di
felicità perché è sola». Fascisti su Marte, si sarebbe tentati di scherzare. È un Mussolini postumo,oltre la politica, oltre la guerra, oltre il
fascismo stesso. La solitudine,sostiene, misura la grandezza morale e intellettuale di un uomo. E nessun uomo può essere più grande
della sua epoca. C'è qualcosa di napoleonico nei suoi
pensieri estemi, l’isola Trimellone gli ispira similitudini con l’Elba e Sant’Elena.
Attribuisce i riti e la liturgia
politica del fascismo alla volontà di compiacere «il lato
pittoresco degli italiani».
Sottolinea la mutevolezza
degli italiani, il suo tentativo di farne un popolo, di far
progredire i lavoratori, che
lo hanno amato, avendo
contro gruppi industriali e
finanziari. Difende la sua
dittatura come «lieve», più
lieve di certe democrazie «il fascismo ha avuto più
morti dei suoi avversari e il
25 luglio al confino non c’erano più di trenta perso-
ne». Difende i soldati italiani, dicendo che il nostro
guaio fu come sempre lo
Stato Maggiore, i vertici. Ricorda il figlio Bruno, morto
da eroe dopo aver rifiutato
ogni privilegio. E suo fratello Arnaldo. Poi sostiene
che si legò a Hitler perché
costretto dall'ottusa ostilità
di Francia e Inghilterra, di
cui prevede la fine dell'impero. Confessa che aveva
dichiarato guerra perché l’Italia non può restare neutrale, e poi si doveva frenare «il’ngordigia tedesca».
Era stato contrario all’attacco contro la Russia deciso
dal Fuhrer e azzarda che sarebbe andata meglio la
guerra se avesse avuto lui la
direzione generale delle
operazioni. Parla del raggio
della morte, che sarebbe
stata un’arma decisiva per
la vittoria se Marconi,lo scopritore, non fosse stato sopraffatto da scrupoli religiosi. Poi torna agli astri per notare che la stella dei dittato-
“
■ Ma ho visto i
morti sconosciuti,
i morti
repubblichini:
sono questi che mi
hanno svegliato.
Se un ignoto, un
nemico, diventa
morendo una
cosa simile, se ci si
arresta e si ha
paura a
scavalcarlo, vuol
dire che anche
vinto il nemico è
qualcuno, che
dopo averne
sparso il sangue
bisogna placarlo...
CESARE PAVESE
ri dura poco nei popoli latini.
Non si pente di aver fatto
del bene agli avversari, si
pente invece della diarchia
col Re e di essersi circondato di dipendenti più che di
collaboratori. Il fascismo gli
appare rovinato dallo spirito borghese; la sua via era il
corporativismo. E infine
l’avvenire: i fascisti del futuro dovranno agire con sentimento, non con risentimento, dice, per agevolare
una revisione storica. «Non
mi processeranno, perché
sanno che da accusato diventerei pubblico accusatore, mi uccideranno e poi diranno che mi sono suicidato, vinto dai rimorsi » (difficile pensare a un suicida
che si appende a Piazzale
Loreto...).«Andrò dove ildestino mi vorrà perché ho fatto quel che il destino mi dettò. Quelli che mi uccideranno saranno inseguiti dal
mio fantasma... I miei figli
veri nasceranno dopo». E
infine indica come una sibilla un misterioso «punto
di fusione», una specie di
kairos del popolo italiano,
per il quale, dice, «io darei
la vita anche ora, spontaneamente». Quelle parole in
solitudine, quell'immagine
notturna e stellare, quell'
ineffabile punto di fusione
al quale donare la vita, quel
richiamo ai fascisti che verranno dopo, non ancora
nati, infiammarono il romanticismo
neofascista
dei posteri. Ora che anche
quello strascico di fascismo
è stato sepolto dal tempo e
dagli eventi, ora che sono
trascorsi settant'anni e anche i diritti d'autore sono
scaduti, è tempo di guardare a quella tragedia senza
veleni passionali e conati
politici. Ma con la distanza
siderale di un evento storico legato a un tempo che
non è più il nostro. E con la
pietas che si addice all'epos
di una tragedia. Su quegli
eventi, prima di depositarsi
la polvere della dimenticanza, aleggia la poesia, il ricordo di quell'aprile atroce, «il
più crudele dei mesi», secondo T.S.Eliot. E risale
l’immagine dei Cantos,
scolpita ancora a caldo da
Ezra Pound, «Ben e la Clara a Milano, per i calcagni...». Settant'anni, l’oblio
e l’eternità.
25
CULTURA
Rieditato «Mercier e Camier»
Ritorna Beckett
con il viaggio surreale
che anticipa Godot
__Martedì 28 aprile 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
Ritorna in libreia, dopo anni. Prima opera
scritta da Beckett in francese, Mercier e Camier (Einaudi, pp. 52, euro 18) è senz'altro il
suo romanzo più divertente. È la storia di due
amici che decidono di lasciare la loro città
(una mai nominata ma riconoscibile Dublino). Il progetto del viaggio viene frustrato da
continui intoppi, contrattempi, incontri con
personaggi strani e inquietanti, perfino un
omicidio, e i due, alla fine, decideranno di fare ritorno alle rispettive case senza essere an-
dati da nessuna parte, se non al bordello cittadino. Ancora a metà fra il romanzo e il teatro,
Mercier e Camier è il punto di svolta nella scrittura di Beckett che, di lì innanzi, da un lato
procederà al trittico Molloy, Malone muore,
L'innominabile, dall'altro darà vita ad Aspettando Godot. La connotazione, appunto, beckettiana è lampante: «Camier arrivò per primo all'appuntamento. Vale a dire che al suo
arrivo Mercier non c'era. In realtà, Mercier
l'aveva preceduto di dieci minuti buoni. Fu
quindi Mercier, e non Camier, il primo ad arrivare all'appuntamento. Dopo aver aspettato
cinque minuti, scrutando le diverse vie d'accesso che poteva imboccare l'amico, Mercier
se ne andò a fare un giro che doveva durare
un quarto d'ora. Camier a sua volta, non vedendo arrivare Mercier, se ne andò dopo cinque minuti per fare un giretto...». A metà fra
romanzo e teatro, Mercier e Camier è punto di
svolta delle scrittura di Beckett, che proseguirà, in crescendo con Aspettando Godot.
I gialli esotici di H.R.F. Keating
Il caso dell’ispettore Ghote
ilMontalbanod’India
divenuto fenomeno editoriale
::: LUCA ROSSI
Il fascismo, l’illusoria rivoluzione
dei gerarchi predisposti a tradire
Gli infidi Farinacci e Grandi, i partigiani di Dongo, gli Alleati pavidi
Due libri di Festorazzi indagano i giorni dell’abbandono del dittatore
::: GIANLUCA VENEZIANI
■■■ A 70 anni esatti dalla morte di Mussolini, per capire perché riuscì ad affermarsi e durare il mito del Duce, perché
egli non poté avere emuli e perché la sua
storia si concluse con un epilogo tragico,
forse non è superfluo conoscere i profili
dicoloro che furono isuoi cortigiani, consiglieri e gerarchi, ma anche isuoi traditori.
Ecco perché risultano particolarmente
interessanti i libri, da poco editi, del giornalista e storico Roberto Festorazzi: Tutti gli uomini di Mussolini (Cairo, pp.
216, euro 14) e Mussolini 1945: l'epilogo (Edibus, pp. 276, euro 22). Nel primo l’autore mette a fuoco le storie dei personaggi vicini al Duce, scattando una fotografia quanto mai puntuale della sua
classe dirigente, in cui non mancarono
gli uomini fidati, così come gli eretici e i
voltagabbana.
Tra i fedelissimi, si staglia la figura di
Alessandro Pavolini, primo artefice della macchina culturale del regime, poi diligente ministro della Cultura popolare,
quindi numero due della Rsi e teorico del
ridotto valtellinese, Termopili del fascismo, dove i gerarchi si sarebbero dovuti
sacrificare in nome del Duce. Ma un devoto seguace del Capo fu anche Achille
Starace che, per la sua totale obbedienza
a Mussolini, forse ingiustamente venne
descritto come uno stupido. In realtà Starace fu il principale ideatore della rivoluzione simbolica e stilistica del fascismo:
dettò l’italianizzazione delle parole stra-
niere, si batté per l'introduzione del saluto romano e per la sostituzione del lei col
voi. E soprattutto si dimostrò sostenitore
innamorato di Mussolini anche nei tempidi disgrazia:morì infattida eroe, gridando «Viva il Duce!» davanti alla sua salma,
in piazzale Loreto.
Fedele all’idea di rivoluzione fascista
più che alla persona del Capo era invece
Roberto Farinacci, il ras di Cremona, a
lungo considerato l’antiduce e il miglior
nemico di Mussolini. Sebbene fosse un
ultrà del regime, rimase escluso per un
decennio dai ruoli di comando del Gran
Consiglio del fascismo; e pur essendosi
opposto all'ordine del giorno Grandi che
esautorò il Duce, visse da emarginato i
600 giorni della Repubblica sociale. Sorte
da epurati cui andarono incontro anche
figure come quella diAugusto Turati, segretario nazionale del Pnf, esautorato a
causa di presunti scandali sessuali; o
quella di Leandro Arpinati, che scontò
con il carcere le sue idee ritenute fin troppo liberali. Ma oltreché di gerarchi in odore di eresia, la storia del fascismo fu caratterizzata da esponenti infidi e doppiogiochisti, come Dino Grandi, che fece propria l'arte della dissimulazione, per ascendere al potere,entrare nelle grazie diMussolini e infine eliminarlo politicamente.
Una strategia cui aderì, forse ingenuamente, anche Gian Galeazzo Ciano, genero del Capo, divenuto simbolo di un
tradimento non solo politico ma anche
familiare.
Da questi ultimi due profili, risulta chiaro come le abiure e le defezioni che porta-
rono alla fine tragica del Duce furono
spesso interne all'establishment fascista.
Lo dimostra la puntuale ricostruzione
che Festorazzi fa in Mussolini 1945: l’epilogo: nei giorni successivi alla Liberazione, molti fascisti, come quelli di Como,
rinunciarono a giurare fedeltà estrema al
Duce, trattando la resa coi partigiani, o
dileguandosi, per pavidità e disillusione.
Il tradimento, nota l'autore, fu anche
quello dei tedeschi che si erano già accordati per la resa con gli Alleati, a insaputa
di Mussolini, e non esitarono a cederlo ai
partigiani a Dongo,in cambio della possibilità di superare il confine. Un atteggiamento di pavidità di cui diedero prova
anche gli Alleati, che non riuscirono a imporsi sui partigiani del Clnai chiedendo,
come avrebbero potuto e dovuto, la consegna di Mussolini vivo. Ma le responsabilità principali, ed è questo l'elemento di
maggiore novità del libro, furono quelle
del fronte moderato della Resistenza, che
accolse le scelte del Partito comunista, e
prese insieme ad esso la decisione di fucilare Mussolini. A differenza della vulgata,
Festorazzi testimonia come lo stesso generale Raffaele Cadorna, comandante
del Corpo volontari della libertà, uomo
dell’esercito poi approdato alla DC, sispese perché il Duce fosse giustiziato e non
ceduto agli americani, in quanto «processare Mussolini avrebbe significato processare l'intero Paese».
A dimostrazione che, prima ancora
che da fascisti o da partigiani moderati,
da tedeschi o da americani, il Duce fu in
primo luogo tradito dagli italiani.
le storie che seguono il canovaccio delle trame polizie■■■ In Italia pochi sanno sche,per la descrizione minuchi sia H.R.F. Keating, anche ziosa e «viva» della società inora che Elliot Edizioni ha diana del dopoguerra. L’Inpubblicato La crociata dell’i- dia di Ghote con la sua strutspettore Ghote (pp. 232, eu- tura a maglie strettissime che
ro 17.50).
limita il ricambio generazioKeating, classe 1926, non è nale e annulla le possibilità di
l'ultimo arrivato:membro del- mobilità sociale. Ricchezza
la Royal Society of Literature, estrema,povertà estrema.Citfu presidente della Crime Wri- tà caotica, povera, fangosa.
ter Association. Una carriera Scorci che Keating riesce a
iniziata dall’altra parte della pennellare attorno alla sagobarricata: recensendo i gialli ma goffa e disincantata del
degli altri, attività che ha svol- suo ispettore calmo e pacato,
to per quindici anni per con- che pure sembra così familiato del quotidiano Times. Fu re: antieroe postmoderno coproprio la decisione di regala- sì lontano dai canoni attuali e
re un’ambientazione meno per questo cosìtranquillizzaninglese al suo protagonista te.È una sorta diHercule Poiche spinse Keating, che veni- rot, ma molto meno arguto.
va accusato di essere troppo Perché Ghote non è Grissom
british,a trasferire il suo prota- di CSI, quando gli si parla di
gonista nella ex colonia ingle- arsenico inizia a sudare e se
se. Il libro, pubblicato nel dall'altra parte c'è un «tecni1966 è la seconda iterazione co» subito alza le difese: «Qui
dell’ispettore Ghanesh Gho- a Bombai non abbiamo molte, ispettore delta esperienza
la polizia di
delle proceduMumbai quanre in caso di avdo ancora si
velenamento
chiamava Bomd'arsenico».
bai.
Laddove un
Per farlo Keaesperto della
ting ha ricreato
scientifica di
una Bombai a
Las
Vegas
partire da cartiavrebbe ripetune topografiche
to a memoria il
e qualche fotonumero atomigrafia, ben prico dell'Arsenima che Wikipeco,la configuradia e Google La copertina del libro
zione elettroniMaps sublimasca, l'entalpia di
sero l'esotismo in una pratica vaporizzazione e la formula
da salotto. Da noi ci era riusci- chimica dell'ossido, l'ispettoto solamente Emilio Salgari re Ghanesh Ghote si limita ad
che dalla sua casa di Verona arrossire.
immaginava l'isola di MomGhote non è come il protapracen ricreandola attraver- gonista di Dexter: sbianca also le carte nautiche, anche la vista dei cadaveri ed è più
sbagliate, secondo il mito tra- controllato dei sospettati che
mandato. Keating visitò pedina. Ghote si ritrova coMumbai solo dieci anni dopo stretto a percorrere la trafficail primo romanzo di Ghote, ta Bombai sulle tracce dell’asL'assassinio perfetto, nel sassinio del miliardario ame1974. Allora l'inglese aveva ricano Frank Masters avvelepubblicato sette romanzi co- nato al culmine della sua carstruiti attorno all'ispettore ti- riera filantropica, arrovellanmido senza aver mai messo dosi per non aver letto il mapiede in India. Va detto che la nuale sui veleni e lottando
scrittura di Keating è asciutta contro la burocrazia indiana.
e precisa, non si dilunga in de- Non importa che Ghote stia
scrizioni ambientali e l'esoti- parlando con uno dei ragazzismo non è per lui una sfuma- ni che Masters cercava di totura cromatica, un dettaglio gliere dalla strada, con un adfotografico, d'ambientazio- detto della scientifica o con il
ne. «Esotico» per Keating non cuoco di un orfanotrofio:
è l'esaltazione di un esotismo Ghote ha in mente solo le masuperficiale ma,come per Sal- ni della moglie Protina che si
gari, è profonda conoscenza muovono sulkarhai e il profudella società e della mentalità mo di spezie che si leva dal
indiana. Così capita che que- tandoor. Una passione per la
sto giallo esotico di un illustre cucina e per il focolare che risconosciuto sia incidental- corda Maigret e il nostrano
mente un’opera letteraria e Montalbano, delquale l'ispetche l'intera saga di Ghote ri- tore Ghote è in un certo sensulti interessante, più che per so il cugino indiano.
26
SPETTACOLI
__Martedì 28 aprile 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
L’IRA DEI FAN
Nelle serie televisive è vietato morire
Stasera Jovanotti
ospite a «Top Dj»
Reazioni isteriche per la «dipartita» del dottor Derek di Grey’s Anatomy. L’autrice: «Follia pura»
::: FRANCESCA D’ANGELO
■■■ Va bene, Derek Sheperd è morto: l’amato personaggio di Grey’s Anatomy
non è più tra noi ed è stato
fatto fuori con l’espediente
narrativo più banale al mondo (un incidente stradale).
Ora, però, facciamocene una
ragione.
La sollevazione popolare
di queste ore sta infatti diventando più inquietante della
drastica scelta della creatrice
Shonda Rhimes di sbarazzarsi del protagonista di punta
della sua serie:in tutto ilmondo, i fan di Grey’s Anatomy
stanno piangendo Derek al
pari di un proprio caro. E poco importa se, in fin dei conti,
si sta solo parlando di un telefilm e dunque di un personaggio di finzione: l’insurrezione è mondiale. Su Twitter
è stato lanciato illuttuoso #RIPDerekSheperd, le minacce
di abbandonare la serie si
sprecano e di certo alcuni fan
si stanno già organizzando
per picchettare la casa della
Rhimes. La quale ne ha già
piene le scatole di questi piagnistei: sempre su Twitter, la
nostra ha scritto «Basta con
questa pazzia! Ricordatevi
che non è la realtà». Difficile
darle torto, ma i fan appaiono inconsolabili soprattutto
da quando l’interprete di Derek,Patrick Dempsey, ha confermato i loro sospetti: la sua
dipartita è stata una scelta
unilaterale della Rhimes. I
due, evidentemente, erano
arrivati ai ferri corti. «È accaduto tutto molto rapidamente. Non ci sono state molte discussioni. E non ero proprio
sorpreso. Si è trattato di un
“okay, è il momento giusto”.
Ma questa è più che altro
una questione che riguarda
Shonda»,spiega l’attore. D'altronde la sua uscita di scena
non si spiegherebbe altrimenti:Dempsey aveva firmato anche per la 12˚ stagione e
la storia tra luie Meredith aveva ancora molto da dire.«Credo che sarà davvero scioccante per i fan», aggiunge candidamente l’attore, in realtà
ben consapevole che a lasciare di sasso sarà proprio il mo-
È Jovanotti l’ospite d’eccezione che affianca i tre
giudici Albertino, Stefano Fontana e Lele Sacchi
nella quarta puntata di
Top Dj, in onda alle 22.45
su Sky Uno HD (canale
108) e in chiaro domani
su Cielo (canale 26 DTT).
In procinto di partire per
Lorenzo negli stadi 2015,
Jovanotti ha scelto la trasmissione per rendere
omaggio al suo primo lavoro e per la storia che lo
lega in particolar modo
ad Albertino, a Stefano
Fontana e a Pierpa Peroni.
Elisa Sednaoui
madrina di Venezia
L’attrice Elisa Sednaoui
sarà la madrina delle serate di apertura e di chiusura della 72a Mostra di
Venezia. Farà il suo debutto mercoledì 2 settembre 2015 e il 12 settembre
condurrà la cerimonia di
chiusura, in occasione
della quale saranno annunciati i Leoni e gli altri
premi ufficiali.
DECESSI ILLUSTRI
Sopra, Patrik Dempsey di
«Grey’s Anatomy». A
sinistra, Damian
Lewis di «Homeland»
e Ricky Mempis di
«Distretto di polizia»
do in cui Derek tira le cuoia.
L’incidente è infatti solo la
miccia che innesca la sua dipartita: a dargli il colpo di grazia sono dei medici, meno
bravi di lui, che sbagliano le
cure. Un finale quasi parodistico, come avranno modo di
vedere gli italiani il 1 giugno,
quando FoxLife trasmetterà
la puntata alle ore 21. Tuttavia lo psicodramma nato attorno alla morte di Derek
non è un caso isolato: la tv
pullula di «decessi mal digeriti». Ha fatto per esempio scalpore l'uscita di scena del protagonista Brody in Homeland: accusato di terrorismo,
è morto impiccato, lasciando
l’amata Carrie da sola e gravida. Ha inoltre segnato la storia del piccolo schermo la fine del magico trio di Streghe:
la protagonista Prue Halliwell, interpretata da Shannen Doherty, muore sacrificandosi per le altre due sorelle. Alla base della sua dipartita c’erano le tensioni con il resto del cast e la produzione.
Nelle stagioni seguenti è stata sostituita da Rose McGowan. E che dire del caso di
Dallas? Le proteste per la
morte di Bobby Ewing sono
state tante e tali da costringere la produzione a riesumarlo. Difficile inoltre dimentica-
La seconda stagione su Sky Atlantic
«The Fall», cinquanta sfumature di serial killer
::: ALESSANDRA MENZANI
■■■ Non capita spesso che la seconda stagione di una serie sia meglio della prima. The Fall è un’eccezione. Un thriller elegante, lento,
avvincente, una caccia al serial killer che ha il volto (seducente) del
protagonista di Cinquanta sfumature di grigio Jamie Dornan (solo
che qui ha la barba). Jamie è Paul
Spector, un irlandese che a Belfast
ha il vizietto di rapire le donne e
ucciderle. Sulle sue orme ritroviamo l’ex eroina di X Files, l’algida e
astuta agente di polizia Stella Gibson, interpretata da Gillian Anderson (bravissima).
Stasera su Sky Atlantic, in prima
serata, riparte quella che è Entertainment Weekly definisce «una serie drammatica elettrizzante, ricca
di pathos, tensione erotica e suspense palpabile».
Nella seconda stagione la Gibson riesce a tracciare l’identikit di
Spector, ma più si avvicina, più lui
sembra essere sempre un passo
avanti.Finché non commette qualche errore. Sua moglie inizia a capi-
re che dietro all’autocontrollo del
marito, professionista rispettato e
padre amorevole, e dietro al suo viso d’angelo, c’è un lato oscuro. Le
sue vittime sono tutte donne molto simili - ragazze sui trent’anni castane, belle e in carriera - e lui segue un copione più o meno sempre uguale. Di notte, come l’American Psycho di Bret Easton Ellis, va
a casa loro, le strangola, le lava, le
pettina, e le rimette sul letto, seguendo un rituale.
Sin dai primi minuti, lo spettatore sa chi è l’omicida. La polizia
re l'insurrezione per la decisione di uccidere il personaggio Marissa Cooper di O.c. I
fan, inferociti, hanno abbandonato il telefilm che, guarda
caso, ha chiuso i battenti proprio l'anno seguente. Recentissimo, invece, l’annuncio
dell’uscita dal cast di Vampire Diaries della protagonista
Nina Dobrev (la serie è attualmente in onda su Mya di Mediaset Premium ogni giovedì
alle 21.15).
Ufficialmente, c’è la volontà dell'attrice di percorrere
nuove strade professionali.
In realtà sulla scelta ha influito la rottura con l’ex fidanzato Ian Somerhalder: pare che
la Dobrev si rifiutasse di condividere il set con lui. Non ultimo c’è un caso tutto italiano: la morte di Mauro Belli
(Ricky Memphis) in Distretto
di polizia diede vita a una vera e propria sollevazione popolare. Allora era il 2006, i social network ancora non esistevano ma i fan hanno
ugualmente trovato il modo
di farsi sentire, forte e chiaro,
da Mediaset.
Hanno scritto mail, inviato
fax, organizzato forum su internet. Già allora si era scritto:
i problemi della vita sono altri. Non per i fan dei telefilm,
a quanto pare.
Cinque cantanti
in chiaroscuro
È disponibile in tutte le librerie Lontani dagli occhi - Vita, sorte e miracoli
di artisti esemplari (Laurana Editore - 184 pagine
- 13 €), il nuovo libro di
Enzo Gentile, in cui l’autore ripercorre le vite di cinque artisti uniti da un destino di chiaroscuri: Fred
Buscaglione, Piero Ciampi, Sergio Endrigo (di cui
a settembre ricorreranno i 10 anni dalla scomparsa), Nino Ferrer ed
Herbert Pagani.
Il film di Garrone
Le foto su «Ciak»
Il cinema italiano si presenta a Cannes con tre autori in concorso e un
(quasi) esordiente di pregio a Un Certain Regard.
Loro sono Nanni Moretti
con Mia madre, il premio
Oscar Paolo Sorrentino
con La giovinezza e Matteo Garrone con Il racconto dei racconti, mentre
Roberto Minervini porterà il suo Louisiana (The
Other Side). Alcune immagini del film di Garrone sono in edicola con
Ciak.
Gillian Anderson
interpreta la poliziotta
a caccia del serial
killer di «The Fall»
sembra non avere la minima idea
di chi è la mano omicida. L’unica
che ha capito la sua mente è Stella
Gibson, che in alcuni momenti
sembra addirittura attratta da
Spector (in una scena, si vede che
per catturare la sua attenzione usa
lo stesso smalto per le unghie che
lui ha usato per una delle sue vittime).
Dopo The Fall, di cui è prevista
una terza stagione,la Anderson tornerà al suo ruolo più celebre, quello della detective nel nuovo ciclo di
X Files.
27
SPETTACOLI
__Martedì 28 aprile 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
Complimenti per la trasmissione di FRANCESCO SPECCHIA
«#Ioleggoperchè», il senso di Favino per i (buoni) libri
■■■ «Continuo a leggere, sempre,
nella speranza ogni volta di non essere deluso...», disse, con la sua voce a
grattugia, Andrea Camilleri per una
volta senza essere avvolto nella perenne voluta di fumo e d’ideologia.
Ecco, per un bibliofago, per chi vive perennemente in ammollo nella
carta e nelle storie, per chiunque
ami i libri, la frase di Camilleri a #Ioleggoperché (Raitre, giovedì prime time), vale da sola a salvare la tanto
criticata maratona per la lettura in tv
(700mila spettatori, 2,73%, ma lo sapevo e - per una volta - chissenefrega).Sì, è vero, il programma era, talora, accompagnato a braccetto da un
eccelso Pierfrancesco Savino (accorata la sua interpretazione del Pasticciaccio di Gadda, esilarante, alla Walter Chiari, quella di 50 sfumature assieme a Rocco Tanica) verso l’egolatria dei singoli, da Geppi Cucciari a
Emis Killa a Paola Capriolo a Carofiglio che, spacciatosi per un piccolo
Anatole France, appariva quasi sim-
patico. Ma è anche vero che la grazia
ha toccato spesso quel palco. Ed è
apparsa in uno scrittore a caccia di
gabbianelle inondato di luce che neanche Paola Ferrari alla Domenica
Sportiva; in un collega giornalista
che evocava il dolore del mondo nella morte di un’ala destra; in un cantante folk e raffinatissimo che confessava al leggio: «Per quanto mi ostini
a mettermi nei guai non ne avrò mai
quanto Zorba, Per quanto il mio
erossia potente, non sarò mailiberta-
rio come De Sade mai surrealista come Bataille. Per quanto mi ostini a
leggere il mondo non avrò il senso
critico diPasolini...». Ecco il meticciato letterario: alto e basso mescolati
come Prost che canta Mina; e il senso dell’invito alla lettura magari non
raccolto, ma, diamine, non importa.
Ecco, è vero #Ioleggoperché non
aveva un baricentro. Ma non ce n’era bisogno. Si sa che gli omaggi one
shot sui libri non hanno mai fatto trasmigrare il pubblico deilettori a quel-
lo dei telespettatori e viceversa Non
ci voleva, con tutto il rispetto, un collega sul Corriere della Sera che cita
Simone Weil a ricordarcelo attizzando una polemica fumè col presidente dell’Associazione Editori Marco
Polillo. Su Twitter il programma ribolliva di gioia di vivere, stimolava
ognuno dei lettori compulsivi a braccare il proprio ricordo romanzesco,
il proprio autore-feticcio. Ecco perché quest’abbraccio ailibriha funzionato come una festa (non ripetibile).
Contano i libri, diceva Twain, non gli
scrittori, figurarsi noi critici...
Solo undicesimo nelle sale
IL FILM
I BAMBINI SANNO...CHE È UN FLOP
Fiasco del film di Veltroni. Che ama il cinema ma non è ricambiato
::: segue dalla prima
GIORGIO CARBONE
(...) È stato lui (molto prima
di Quentin Tarantino) a riabilitare Edwige Fenech ed
Enzo Castellari. E fu lui,
quando era ministro dello
Spettacolo a rovesciare miliardi (di lire ovviamente)
provenienti dalla casse di
Stato su film che come principale merito avevano quello di esser firmati da registi
in quota Pd.
Lui ama il cinema, ma
non è un amore ricambiato. Ogni volta che il suo nome compare nei credits di
un film, il film ha fatto flop.
È accaduto per Piano solo
(2007) con Kim Rossi Stuart
(da un libro di Walter), con
La scoperta dell’alba (2012)
con Margherita Buy (sempre da un libro), con Quando c’era Berlinguer (2014,
prima regia), un santino all’ex segretario che ometteva
la maggior ragione per una
santificazione,la lotta di Berlinguer all’interno del partito durante gli anni di piombo.
È accaduto, nello scorso
weekend, con I bambini
sanno, seconda regia,
104.000 euro in quattro giorni, circa otto milioni in meno del capolista Avengers.
Qualcuno obietterà: era
scontato, 38 bambini (i protagonisti del film di Veltroni) non possono battersi alla pari coi Super Eroi.
D’accordo, un confronto
era inimmaginabile, ma un
piazzamento onorevole nella classifica degli incassi era
possibile, era auspicabile.
Anche perché la pellicola
veltroniana non è uscita alla chetichella come accade
quasi di regola per ogni documentario. I bambini sanno è programmato a Milano in cinque sale di prima
visione (di prima, non sale
d’essai). E ha goduto di una
pubblicità televisiva che
manco gli Avengers. I talk
show han fatto a gare per
ospitarlo. E Fabio Fazio ha
trattato Walter come fosse
Walter Veltroni sul set del film «I bambini sanno» che
lui firma da regista. La pellicola, nelle sale, non ha
superato l’undicesimo posto al box office
Mario Monicelli redivivo.
Last but not least il neo presidente Mattarella ha voluto dedicare al regista e alla
pellicola la sua prima «uscita» cinematografica.
Insomma, gli amici di
Walter, gli amici degli amici
e i compagni di partito ce
l’hanno messa tutta. Come
ai tempi di Visconti e Pasolini. Solo che Luchino e Pier
Paolo viaggiavano con forza propria. Gli appoggi erano spesso superflui. Con
Veltroni non bastano. La
sua ispirazione è debole,
non ha forza filmica. Il mediocre risultato dei due primi film lo si poteva magari
imputare ai registi (Benvenuti e Nicchiarelli). Con I
bambini sanno è venuta
fuori un’opera edificante da
proiettare magari nelle
scuole, e certo non del tutto
inutile (Veltroni certamente ama gli under 10 e riesce
a comunicare un po’ di
quell’amore al pubblico).
Però dai38 piccoli intervistati (di varia età, religione, sesso, ceto sociale) non è che
ha cavato rivelazioni sensazionali («I musulmani sono
come noi», «I bambini a differenza dei grandi sanno inventare le cose»). Per fare
un film vero un film sodo,
Veltroni avrebbe dovuto
ascoltare il consiglio di un
amico regista. Tenersi le interviste in naftalina e poi tra
dieci anni andarsi a cercare
gli stessi bambini e confrontare le loro aspirazioni del
2015 coi risultati, le disillusioni dell’età adulta.
Al cinema
l’ultimo concerto
di De André
Il De André più intimo e
commovente che non sia
mai stato ascoltato e il suo
testamento artistico più
toccante. Tutto in un docu-film. Il prossimo 27 e
28 maggio uscirà nei cinema Faber in SardegnaL’ultimo concerto di De
André, prezioso omaggio
all’arte e alla poesia del
grande poeta ligure. Nella
prima parte del film si racconta il rapporto stretto
ma complesso che legava
Fabrizio alla Sardegna,
terra che lo ospitò negli ultimi anni e che vide lui e la
compagna Dori Ghezzi vittime di un rapimento.
«C’è chi ha il mal d’Africa:
io ho il mal di Sardegna.
Questo è il mio porto, il
mio punto d’arrivo. Qui
voglio vivere, diventare
vecchio», diceva De André che fu sequestrato
con Dori Ghezzi a Tempio
Pausania nell’agosto del
’79 e rilasciato qualche
giorno prima di Natale.
Negli spezzoni d’archivio
ricordi e testimonianze di
Renzo Piano oltre a omaggi musicali del figlio Cristiano, di Morgan, Paolo
Fresu, Danilo Rea e Lella
Costa. Nella seconda parte del film viene poi riproposto l’ultimo show, nel
1998, un anno prima della sua scomparsa. Registrato al teatro Brancaccio, a Roma, è una rara testimonianza della sua
opera. Con lui sul palco, i
figli Luvi e Cristiano.
LEO.IAN.
Nella commedia «Pitch Perfect 2»
Una sfida tra band femminili. Anche Obama fa il tifo
::: ANNAMARIA PIACENTINI
■■■ Bella, briosa ed elegante nel
suo abito di pizzo blu, Elizabeth
Banks, 41 anni, è l’attrice più glam
della scena cinematografica. È giunto a Roma insieme al marito Max
Henderman, per presentare il film
Pitch Perfect 2, in uscita il 28 maggio, dove riprende il ruolo di Gail e
per la prima volta veste i panni della
regista. Sequel di Voice, la commedia musicale di tre anni fa che ha
sbancato al botteghino americano,
prosegue la storia mantenendo le
stesse protagoniste. Sul grande
schermo tornano le scatenate «Barden Bellas». La protagonista Anne
Hendrik, con un brano del film originale, ha già avuto 180milioni di visualizzazioni:«Mi interessava lo spirito di squadra e la forza femminile
che avevo visto nel primo film», racconta la Banks, «è stato bellissimo
riportare sullo schermo il loro canto
a cappella accompagnato dalcoraggio e dall’ironia. Ne è venuta fuori
una storia di cuore molto divertente, che punta al talento delle donne
e alla loro rivincita. Se andrà bene
penseremo al terzo film».
Al centro del film, una competizione tra vari gruppi musicali per il
dominio globale all’ultima hit. Le
speranze di una vittoria sono poche, nessun gruppo americano ha
mai vinto. Nella prima scena, presenti alla sfida il presidente Obama
e consorte. «Abbiamo chiesto di potere inserire i loro volti ripresi ad
un’altra manifestazione», sottolinea la regista, «e ci è stato concesso.
In fondo so di inviare alle ragazze
un messaggio importante: belle o
brutte, grasse o magre, se vogliono
L’attrice e regista Elizabeth Banks
farcela nella vita non devono pensare che la cosa più importante sia l’aspetto fisico o la taglia che indossano ma sapere di avere tutte le possi-
bilità per vincere le loro battaglie».
Rivedremo la Banks nei panni di Elfie nell’ultimo capitolo della saga
Hunger Games.
28
__Martedì 28 aprile 2015__
PALINSESTI
__Martedì 28 aprile 2015__
RAI UNO
RAI DUE
RAI TRE
CANALE 5
ITALIA UNO
RETE QUATTRO
LA 7
6.00
6.30
8.30 Il tocco di un angelo
10.00 Tribune Elettorali a diffusione nazionale
“Misto Camera: Partito Democratico Forza Italia Popolo
delle Libertà - Movimento 5 Stelle”
10.40 TG2 Insieme “Impariamo a stare al sole”
11.00 I Fatti Vostri. Condotto
da Giancarlo Magalli,
Adriana Volpe
13.00 TG2 Giorno
13.30 TG2 Costume e
Società
13.50 TG2 Medicina 33 “I
denti dei bambini”
14.00 Detto fatto. Condotto
da Caterina Balivo
16.15 Ghost Whisperer
“Un fantasma dal
passato”
17.00 Cold Case “La fine del
mondo”
17.45 Rai Parlamento
Telegiornale
17.55 TG2 Flash L.I.S.
18.00 Rai TG Sport Meteo 2
18.20 TG2
18.50 Blue Bloods “Bugie
consentite”
19.40 N.C.I.S. “Le carte di
Penelope”
20.30 TG2 - 20.30
21.00 Lol:-) con Réal Bossé
21.10 Made in Sud “Ospite
Mario Biondi”. Condotto da Gigi e Ross
con la partecipazione
di Fatima Trotta ed Elisabetta Gregoraci
0.00 2Next - Economia e
Futuro “Lumacamania”
8.00
6.00
7.55
8.00
8.45
7.55
7.40
6.00
6.45
10.00
11.00
11.10
12.00
13.30
14.00
14.05
14.40
16.00
18.50
20.00
20.30
21.15
23.20
0.55
1.30
Il caffè di Raiuno
TG1 - Previsioni sulla
viabilità CCISS Viaggiare informati
Unomattina. Condotto
da Francesca Fialdini e
Franco Di Mare
Storie Vere “Apparizioni e miracoli”
TG1 - Che tempo fa
A conti fatti “Il pesce
di stagione”
La prova del cuoco.
Condotto da Antonella
Clerici
TG1
TG1 Economia
Torto o ragione? La
macchina della verità
“La vicenda di Mirko e
Valentina”. Condotto
da Monica Leofreddi
Torto o ragione? Il verdetto finale “Lite per
l’eredità”. Condotto da
Monica Leofreddi
La vita in diretta. Condotto da Marco Liorni
e Cristina Parodi
L’eredità. Condotto da
Carlo Conti
TG1
Affari tuoi. Condotto
da Flavio Insinna
Prima tv Una Grande
Famiglia 3 “Quarta
puntata”. Con Stefania
Sandrelli, Gianni Cavina
Porta a Porta “Ospite:
il Ministro Maurizio
Martina”. Condotto da
Bruno Vespa
TG1 Notte - Che
tempo fa
Sottovoce
10.00
11.00
11.55
12.25
12.45
Agorà. Condotto da
Gerardo Greco
Mi manda Raitre. Condotto da Elsa Di Gati
Elisir “Cervicale; Fave
e piselli”. Condotto da
Michele Mirabella con
la partecipazione di
Virginie Vassart
Meteo 3 - TG3
TG3 Fuori TG
Pane quotidiano
“Ospite Vera
Pegna”
Il tempo e la storia
TG Regione - Meteo
TG3 - Meteo 3
TGR Leonardo
TG3 L.I.S
TGR Piazza Affari
Terra nostra 2
Aspettando Geo
Geo
TG3
TG Regione - Meteo
Blob
13.10
14.00
14.20
14.50
15.00
15.05
15.10
15.55
16.40
19.00
19.30
20.00
20.15
#TreTre3
20.35 Un posto al sole
21.05 Ballarò.
Condotto da Massimo
Giannini
23.50 Prima tv Rai Il candidato - Zucca Presidente “I have a
dream” con Filippo
Timi
0.00 TG3 Linea notte
TG Regione (all’interno)
1.00 Meteo 3
1.05 Rai Parlamento Telegiornale
1.15 Rai Cultura Real
School “I giovani e la
storia di Roma”
11.00
13.00
13.40
14.45
16.10
16.20
17.00
18.30
20.00
20.40
21.10
23.15
1.20
1.40
Prima Pagina
Traffico - Meteo.it
TG5 Mattina
Mattino Cinque. Condotto da Federica Panicucci e Federico
Novella
TG5 - Ore 10 Meteo.it (all’interno)
Forum. Condotto da
Barbara Palombelli
TG5 - Meteo.it
Beautiful
Uomini e Donne
Amici - Verso il serale.
Condotto da Maria De
Filippi
Il segreto
Pomeriggio Cinque.
Condotto da Barbara
d’Urso
TG5 Minuti
(all’interno)
Avanti un altro. Condotto da Gerry Scotti
TG5 - Meteo.it
Striscia la Notizia - La
voce dell’indecenza.
Condotto da Ficarra &
Picone
Io & Marilyn (Commedia, 2009) con Leonardo Pieraccioni,
Suzie Kennedy, Massimo Ceccherini. Regia
di Leonardo Pieraccioni.
TGCom - Meteo.it
(all’interno)
Heroes - Lo sport nel
cuore
TG5 Notte - Meteo.it
Striscia la Notizia - La
voce dell’indecenza.
Condotto da Ficarra &
Picone (Repl.)
SATELLITI
FILM
SPORT
19.10 Il diavolo veste Prada
Con Meryl Streep
SC1
19.15 Yuppies - I giovani di
successo
Con Christian De Sica SCC
19.20 Nella mente del
serial killer
Con Eion Bailey
SCH
19.35 Eco Planet - Un
pianeta da salvare SCF
21.00 Il pesce innamorato
Con Paolo Hendel
SCC
21.00 Victor e il segreto
della casa del
coccodrillo
Con Kristo Ferkic
SCF
21.00 Frida
Con Salma Hayek
SCU
21.00 Fuori in 60 secondi
Con Robert Duvall SCM
21.00 Emotivi anonimi
Con B. Poelvoorde
SCP
21.10 I Puffi 2
SCH
21.10 Prima tv A Single Shot
Con Sam Rockwell
SC1
22.25 Quel che resta di
mio marito
Con Jessica Lange
SCP
22.40 F.B.I. - Due agenti
impossibili
Con Omar Sy
SCC
22.40 Battle of the Year - La
vittoria è in ballo
Con Josh Holloway
SCF
23.00 Il vento del perdono
Con Jennifer Lopez SCH
23.05 L’arte di vincere
Con Brad Pitt
SCU
23.05 Breaking at the Edge
Con R. Da Costa
SCM
23.10 La gente che sta bene
Con Claudio Bisio
SC1
0.05 Il Paziente Inglese
Con Ralph Fiennes
SCP
LEGENDA
C
CN
D
ES
DY
Cult
Cartoon Network
Discovery Chan. HD
Eurosport HD
Disney Channel
11.00 Biliardo, Snooker Mondiali
Quarti di finale (D) ES
14.00 Ciclismo, Giro di Turchia
3a tappa (Diretta)
ES
15.30 Biliardo, Snooker Mondiali
Quarti di finale (D) ES
20.00 Biliardo, Snooker Mondiali
Quarti di finale (D) ES
20.00 Sky Calcio Prepartita
(Diretta)
SP1
20.45 Calcio, Serie A Udinese Inter (Anticipo 33a
giornata) (Diretta) SP1
21.30 History Remix
SP3
21.30 Golf on Sky
Highlights
SP2
22.00 Codice Rosso - Lo
Stato del Calcio
SP3
22.30 Basket, NBA Playoff 2015
Portland - Memphis
(Gara 4) (Replica)
SP2
22.30 Highlights Uefa Champions League
SP3
22.45 Sky Calcio Postpartita
(Diretta)
SP1
23.30 Sky Football Night
(Diretta)
SP1
2.00 Basket, NBA Playoff 2015
(Diretta)
SP2
HD
12.05
12.25
13.00
13.25
13.55
14.20
14.25
14.45
15.10
16.35
17.30
18.25
18.30
19.00
19.30
19.55
20.35
21.10
22.05
23.10
1.05
10.45
11.30
12.00
13.00
14.00
15.30
16.35
16.40
18.55
19.30
20.30
21.15
0.20
3.05
3.25
3.45
TELEFILM
Rai 4
Rai 5
21.00 N.C.I.S.
“Acqua e petrolio”
FC
21.00 Prima tv The Royals
“Il declino della
monarchia”
FL
21.00 Girl Meets World DY
21.00 Empire “Il ruggito”
F
21.10 Seconda stagione - Prima
tv The Fall - Caccia al
Serial Killer
“Walk the Line”
SKA
21.20 I Thunderman
NCK
21.25 Binny e il Fantasma DY
21.50 Wolfblood
DY
21.55 Prima tv Backstrom
“L‚amore è una rosa” FC
21.55 Prima tv The Royals
“Salvare le apparenze” FL
21.55 Prima tv Empire “Patto
violato”
F
22.10 Prima tv The Killing La serie originale
“Seconda stagione, prima
puntata”
SKA
22.20 Violetta
DY
22.45 The Royals “Il declino
della monarchia”
FL
22.50 The Blacklist “The
Major”
FC
21.10 The Order (Azione, 2001)
con Jean-Claude Van
Damme. Regia di Sheldon
Lettich.
22.40 Mainstream
23.05 Chocolate (Azione, 2008)
con JeeJa Yanin. Regia di
Prachya Pinkaew.
21.15 La macchia umana (Thriller,
2003) con Anthony Hopkins. Regia di Robert Benton.
23.05 David Letterman Show
DOCUMENTARI
RAGAZZI
19.30
19.30
19.40
19.55
20.05
20.20
20.45
21.10
Adventure Time
CN
Henry Danger
NCK
I Simpson
F
Adventure Time
CN
I Simpson
F
Adventure Time
CN
Regular Show
CN
Over the
garden Wall
CN
21.35 Lo straordinario
mondo di
Gumball
CN
21.45 Due fantagenitori NCK
Canale disponibile anche in alta definizione
NGC
SC1
SCC
SCF
SCH
10.15
8.45
9.40
Miami Vice “Trittico”
con Don Johnson
Cuore Ribelle
Carabinieri 4 “Toccare
il fondo” con Ettore
Bassi
Ricette all’italiana
TG4 - Meteo.it
Un detective in corsia
“Morti contagiose”
con Dick Van Dyke
La signora in giallo
“Esplosioni al Nord”
con Angela Lansbury
Lo sportello di Forum.
Condotto da Barbara
Palombelli
Hamburg Distretto 21
“La fortuna smarrita”
con Sanna Englund
Ieri e oggi in tv
La donna del West
(Western, 1968) con
Peter Graves, George
Kennedy, Doris Day.
Regia di Andrew V.
McLaglen.
TGCom - Meteo.it
(all’interno)
TG4 - Meteo.it
Tempesta d’amore
Dalla vostra parte.
Condotto da Paolo Del
Debbio
La strada dei miracoli
“Terza pu
untata - Vicka
Ivaankovic e i segreti di
Medjugorje”. Condotto da Safiria Leccese
Maurizio Costanzo
Show (Repl.)
TG4 Night News
Mediashopping
Modamania. Condotto
da Jo Squillo
7.00
7.30
7.50
7.55
9.45
11.00
13.30
14.00
15.10
17.00
18.00
20.00
20.35
21.10
0.00
0.15
0.55
2.05
CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE
20.55 Gli Indistruttibili NGC
21.00 Fast N’Loud
D
21.00 Museum Men Gli artigiani della
storia
THC
21.10 Prima tv Tutte per uno The Bachelor
SKU
21.55 Come è Fatto:
Supercar ”
D
21.55 I maghi del
garage
NGC
22.00 Prima tv A caccia di
tesori
THC
F
Fox HD
FC-FL Fox Crime HD Fox Life
SKA Sky Atlantic
MGM Metro Goldwyn Mayer
NCK Nickelodeon
8.25
Sailor Moon e il Cristallo del Cuore
Smallville “Oltre la
materia” “Riaffiora il
passsato”
The O.C. “Il guerriero
della strada” “Viaggi”
Cotto e mangiato - Il
menù del giorno
Studio Aperto Meteo.it
Sport Mediaset
Sport Mediaset Extra
I Simpson
Speciale Karaoke
I Simpson
Prima tv Mediaset The
Big Bang Theory “La
ricorrenza del tutto
può accadere”
Merlin “L’ascesa di
Artù - seconda parte”
The Vampire Diaries
“Le tue foto” con Nina
Dobrev
Dr. House - Medical
Division “Dannato”
con Hugh Laurie
Speciale Karaoke
Studio Aperto Meteo.it
Fattore Umano
Notorius
Karaoke
C.S.I. Miami “Tripla
minaccia” con David
Caruso
Prima tv Flash “Il
mago del tempo” con
Grant Gustin
Prima tv Mediaset
Arrow “Nanda Parbat”
con Stephen Amell
Le Iene
La Casa degli Assi Daily
National Geo.HD
Cinema 1 HD
Cinema Comedy HD
Cinema Family HD
Cinema Hits HD
SCM Cinema Max HD
SCP Cinema Passion HD
SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD
SKU Sky Uno
THC The History Channel
Rai Storia
20.50
21.35
22.30
23.00
Il tempo e la storia
Italiani
La Grande Storia
Res Tore
Rai Movie
21.15 Tutto su mia madre (Drammatico, 1999) con Patxi
Freytez. Regia di Pedro Almodóvar.
23.00 L’uomo delle stelle (Dram.,
1995) con Sergio Castellitto. Regia di G. Tornatore.
Cielo
21.10 Prima tv Cielo Masterchef
Usa “The Restaurant Takeover” “An Offal-ly Big
Surprise”
23.15 Italia’s Got Talent 2015
“Audizioni. 6a parte”
Iris
21.00 Los amigos (Western,
1972) con Franco Nero.
Regia di Paolo Cavara.
22.50 Uomini d’amianto contro
l’inferno (Avventura, 1969)
con John Wayne, Bruce
Cabot, Vera Miles. Regia di
Andrew V. McLaglen.
29
TGLa7 Morning News
- Meteo Oroscopo Informazione
Omnibus Rassegna Stampa
TG La7
Omnibus meteo
Omnibus
Coffee Break.
Condotto da Tiziana
Panella
L’aria che tira.
Condotto da Myrta
Merlino
TG La7
TG La7 Cronache.
Condotto da Bianca
Caterina Bizzarri
La libreria del mistero
“Premonizioni” con
Kellie Martin
Amare per sempre
Il Commissario
Cordier “Intrigo a
mezzanotte”
con Pierre
Mondy
TG La7
Otto e mezzo.
Condotto da Lilli
Gruber
Di Martedì.
Condotto da
Giovanni Floris
(Diretta)
TG La7
Otto e mezzo.
Condotto da Lilli
Gruber (Repl.)
Coffee Break.
Condotto da Tiziana
Panella (Repl.)
L’aria che tira.
Condotto da Myrta
Merlino (Repl.)
CLASS TV
Class Cnbc
(Canale 507 di Sky)
18.00 Report Il TG della Finanza
19.10 I Vostri Soldi
21.05 Missione Risparmio
22.00 Linea Mercati
Notte
22.30 Italia Oggi TG
Class Horse
(Canale 221 di Sky)
17.55 Special Class:
CVI Portogruaro 2015
20.50 Longines GCT 2015
0.10 Class Horse TG
0.25 Global Horse News
Class TV Moda
(Canale 180 di Sky)
18.00
20.00
21.00
22.30
Ladies
Breakout
Milano Models
Hair Secret
CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE
Joi
Action
Mya
19.35 Chuck “Chuck vs la seduzione” “Chuck vs il microchip”
21.15 The Big Bang Theory
“L’insufficienza del primo
lancio” “La riverberazione della sveltina” con
Johnny Galecki
22.05 Aiutami Hope! “Madre in
affitto” con Lucas Neff
19.40 Supernatural “Un martedì
infernale”
20.25 Nikita “2.0”
21.15 The Last Ship “Fase sei”
“Benvenuti a Guantanamo” con Eric Dane
22.55 Grimm “Tribunale”
“Nessuno crede ai fantasmi” con David Giuntoli
0.35 Gotham
19.30 Gossip Girl “Bass-tardi
senza gloria” “L’insostenible leggerezza di Blair”
con Blake Lively
21.15 Pretty Little Liars “La melodia persiste” “Sono
una brava ragazza, davvero” con Lucy Hale
22.55 Parenthood “Las Vegas”
con Peter Krause
Premium Cinema
Studio Universal
Premium Calcio
21.15 The Words (Drammatico,
2012) con Bradley Cooper, Zoe Saldana, Olivia
Wilde. Regia di Brian
Klugman, Lee Sternthal.
23.00 Frozen (Drammatico,
2010) con Emma Bell,
Shawn Ashmore, Kevin
Zegers. Regia di Adam
Green.
21.25 Donnie Brasco (Drammatico, 1997) con Al Pacino,
Johnny Depp, Michael
Madsen. Regia di Mike
Newell.
23.45 Push (Drammatico, 2009)
con Colin Ford, Joel
Gretsch, Djimon Hounsou. Regia di Paul
McGuigan.
18.30
19.00
19.30
20.00
20.25
20.45
Premium Sport
Premium Sport
Premium Sport
Serie A Live
Serie A Live
Calcio, Serie A
2014/2015 Udinese Inter (Anticipo 33a giornata) (Diretta)
22.40 Serie A Live
Stagione finita per Eder e Perotti
Foti: «Reggina venduta agli australiani»
Nba, Gigi Datome saluta i Boston Celtics
Brutta tegola sulle genovesi. La Samp (e ct Conte) perde
Eder fino al termine della stagione: rottura del collaterale del
ginocchio sinistro durante il match di Napoli. Campionato
finito pure per Perotti (Genoa): lesione alla coscia sinistra.
Il presidente della Reggina, Lillo Foti, ha ceduto il 51% della
società calcistica per 2,5 milioni a una cordata di imprenditori
australiani di origine calabrese. «L’obiettivo - come dichiarato
da Foti - è di riportare la squadra come minimo in B».
All’indomani della fine della sua breve parentesi con i Celtics,
Gigi Datome traccia un bilancio dei due anni in Nba: «Ho
dimostrato di poter giocare a questi livelli: ora vaglierò ogni
proposta e farò il meglio per la mia carriera».
Oggi le decisioni sul Derby della Mole
LabombacartaesplodeinProcura
Caos sull’ordigno scoppiato nella curva del Toro: per il pm lo stavano fabbricando gli stessi tifosi granata,
la polizia accusa gli ultrà della Juve. E il giudice rimanda le sanzioni: ipotesi di squalifica dello Stadium
:::
Commento
Siamo degli incivili
e il modello inglese
rimane un’utopia
::: segue dalla prima
TOMMASO LORENZINI
(...) Solite chiacchiere in
mezzo a promesse di mano
pesante mai mantenute,
condite dal caos sulla bomba carta del derby: il pm accusa i tifosi granata, la Polizia i bianconeri e il giudice
Tosel rimane in mezzo, scoprendo che nel calcio tutti
mettono becco, tutti indagano, tutti possono prendersi
la ribalta. Un cortocircuito: a
che pro? Di certo, restano i
dati sui Daspo, 5.069 in vigore, di cui 1.742 adottati in
questa stagione, ma i fatti dicono che da soli non bastano. Gli stadi comunali rimangono dei colabrodo dove può entrare di tutto, anche con l’aiuto dei conniventi steward (uno in servizio a
Torino è stato indagato per
aver fatto passare un ultrà
probabilmente “daspato”),
figure mutuate (male) da
quel calcio inglese che idolatriamo ma che non ci decidiamo mai a imitare. Per la
licenza di steward (che ha
potere di espellere i tifosi indisciplinati), da rinnovare
ogni tre anni, in Premier serve un corso e c’è un esame
severo da superare; da noi
con circa 180 euro ti paghi
22 ore di lezioni e sei a posto.
Quanto siamo lontani.
Eppure, dietro il mito british di calcio perfetto (ma
nell’ultimo anno Oltremanica hanno arrestato 2000 “tifosi”), non ci sono solo repressione,celle negliimpianti, espulsioni a vita dagli stadi e poliziotti di club interni
alle società che hanno reciso i legami spesso fondati
sul ricatto con il tifo organizzato e risolto gran parte del
problema hooligans. Oltre a
questo c’è stato un avanzamento sociale, di convivenza.Negli stadi inglesi c’è l’obbligo di stare seduti per non
impallare la vista di chi siede
davanti. Se uno si alza e non
accetta la regola viene spedito fuori: noi siamo pronti a
tutto questo?
::: DANIELE DELL’ORCO
■■■ Il boato della bomba
carta esplosa nella curva Primavera dei tifosi del Torino
durante il derby con la Juventus stordisce anche le istituzioni. Le versioni dei fatti fornite da Polizia e Procura federale, infatti, si contraddicono.
Ecco i fatti: in un primo
momento, al termine della
partita, la Digos attribuisce la
responsabilità dell’atto aitifosi della Juventus che dal settore ospiti del Comunale di
Torino hanno lanciato l’ordigno tra i vicini tifosi granata.
L’esplosione provoca il ferimento di 11 supporters assistitiin ospedale per traumi alle orecchie e alcune bruciature. La Procura di Torino però
apre un’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore
Andrea Padalino, che nella
mattinata di ieri elabora una
seconda tesi, che «scagiona»
i tifosi bianconeri: l’ordigno
sarebbe esploso perché caduto dalle mani di un ultrà
che lo stava confezionando
nella stessa curva granata.
«Fuoco amico», in sostanza.
Alla luce delle due ipotesi
contrastanti il giudice sportivo della serie A, Gianpaolo
Tosel, a cui spetta il compito
di emettere una sanzione
esemplare, decide di temporeggiare. Se fossero stati gli
ultrà juventini i responsabili,
riceverebbero di certo diversi turni di chiusura della curva dello Juventus Stadium, o
addirittura la chiusura di tutto l’impianto, alla vigilia dello Juve-Fiorentina che può
valere lo scudetto. Tosel allora rinvia la decisione e chiede un supplemento diindagine alla procura federale. Alla
luce della «pista granata», la
Digos visiona altri filmati delle telecamere dell’ Olimpico
e smentisce categoricamente la tesi della procura, confermando che la bomba è stata lanciata dagli juventini. A
supporto di questa versione
c’è un video fatto circolare
nel pomeriggio di ieri dove si
vede chiaramente un oggetto piovere dal settore ospiti alla curva Primavera, appena
qualche secondo prima dell’esplosione.
Ilgiallo verrà risolto in giornata ma resta il limite burocratico e istituzionale evidenziato da questo mistero. Il
problema a monte, poi, resta
il medesimo: si fa un gran
parlare di tolleranza zero
contro la violenza negli stadi,
ma da qualche mese gli episodi negativi si moltiplicano
e le sanzioni non producono
effetti.
Una situazione disarmante, come traspare dalle parole del presidente del Coni
Malagò: «Sono stanco. Le
sanzioni del giudice sportivo
non sono sufficienti a far
cambiare l’atteggiamento di
alcuni signori. Dobbiamo assolutamente andare in linea
con le disposizioni legislative
assunte dal governo Thatcher contro gli hooligans.
Servono sanzioni fuori dall’ordinario». Il numero uno
della Lega, Maurizio Beretta
propone di«individuare i singoliresponsabili e sanzionarli in maniera pesante sia sul
piano sportivo, con Daspo
anche a vita, sia sul piano
strettamente penale. In questi casi la responsabilità oggettiva non funziona». E proprio il Daspo colpirà tutti e 15
i soggetti che, tra arresti e denunce, sono stati individuati
domenica. Ma a proposito
del come sia possibile che
una bomba carta possa entrare negli stadi senza controlli, il ministro dell’Interno
Alfano si difende: «Abbiamo
fatto tanto ma non possiamo
fare tutto, anche le società devono fare la loro parte.Nessuno sisottragga alle proprie responsabilità».
Ilpresidente della Figc Carlo Tavecchio ha così chiesto
un incontro urgente ad Alfano proprio per cercare di capire, attraverso un nuovo
protocollo diintesa,cosa proporre di nuovo o come applicare l’esistente in modo efficace: «Lo stato italiano deve
proteggere il calcio dai violenti». Parole che vengono
pronunciate ormai da mezzo secolo.
La provocazione: «Ammazzo te e la tua famiglia»
Denis, cinque turni per il pugno a Tonelli
L’Atalanta lo difende: «Ha seguito il Papa»
::: MATTEO SPAZIANTE
■■■ Costa cinque giornate di squalifica a Ger-
man Denis il pugno rifilato a Lorenzo Tonelli
dopo la sfida tra Atalanta e Empoli di domenica. L’attaccante bergamasco rientrerà in campo solo all’ultima giornata di campionato,
quando i nerazzurri ospiteranno in casa il Milan. Non è finita qui, visto che il giudice sportivo ha fermato per un turno anche il difensore
toscano per una frase gravemente intimidatoria, quella che poi ha scatenato Denis: «Ti ammazzo a te e alla tua famiglia», queste le parole
utilizzate da Tonelli al termine della gara e riportate dalla procura federale. Da lì, come ricostruisce lo stesso giudice sportivo, «Denis,insieme ad un compagno di squadra, si portava all’ingresso dello spogliatoio empolese e,non appena il Tonelli si avvicinava, lo colpiva con un
violento pugno al volto, con conseguenze lesive».Un gesto grave,per ilquale Denis ha provato a giustificarsi su Instagram, dove ha pubblicato una foto di famiglia aggiungendo di essere stato minacciato davanti al proprio figlio
(che fa il raccattapalle per l’Atalanta). E in dife-
sa dell’attaccante si è schierato ancora il ds nerazzurro Pierpaolo Marino: «Non è che si voglia giustificare nulla, il gesto di Denis è deprecabile e assolutamente non costituisce un
esempio, ma c’è stata una provocazione a
monte, cioè le minacce di morte che Tonelli ha
fatto al nostro centravanti - le sue parole ai microfoni di Radio Anch’io Sport su RadioUno -.
Anche il Papa lo ha detto, se uno offende mia
madre gli do un cazzotto». Non sono dello stesso avviso in casa Empoli, che ha risposto a “colpi” di foto, pubblicando su Facebook il volto di
Tonellilievemente segnato. L’agente del calciatore ha già chiesto «autorizzazione alla Figc per
procedere legalmente contro Denis», mentre il
presidente dei toscani ha rinunciato alla denuncia, aggiungendo però che «non si può accettare né giustificare il gesto solo perché gli
hanno offeso la famiglia. È assurdo che accadano cose del genere. Certi modelli vanno combattuti». Dal suo profilo Facebook, Tonelli ha
replicato: «Non ho minacciato nessuno tanto
meno un calciatore/padre con un bambino accanto. Denis è un vigliacco. In conferenza
stampa dirò esattamente cosa è successo».
31
SPORT
Calcioscommesse
Ilievski si consegna:
il capo degli Zingari
fa tremare il calcio
PAURA E FERITI
IN TRIBUNA
Nella foto grande
[Ansa], gli attimi
dopo lo scoppio
della bomba
carta fra i tifosi
del Toro durante
il derby. A
sinistra, un
fotogramma con
il lancio del
presunto ordigno
__Martedì 28 aprile 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
■■■ Dopo il terremoto iniziato nel luglio del 2011, il ciclone
le partite. In caso di riuscita del piano i giocatori incassavano
cifre tra 200mila e 50mila euro. «È il capo. Lui sa tutto», sono le
parole che Almir Gegic, braccio destro di Ilievski, ha pronunciato in Procura dopo essersi costituito nel novembre 2012. Lo
Zingaro infatti ha in mano tutti i segreti del calcio italiano e
torna in Italia per raccontarli. Oggi ci sarà l’interrogatorio di
garanzia con il gip, Guido Salvini. Nei prossimi giorni lo aspetta
il procuratore Roberto Di Martino e i poliziotti del Servizio centrale operativo e della mobile di Cremona che cercheranno di
far luce sui rapporti con alcuni calciatori (molti ancora in attività). Un grande vaso di Pandora potrebbe essere scoperchiato.
calcioscommesse potrebbe tornare ad abbattersi sul mondo
del pallone. Hristiyan Ilievski (Ansa), lo Zingaro, il super latitante dell’inchiesta condotta dal procuratore federare Stefano Palazzi, ha deciso di consegnarsi alle autorità italiane dopo tre
anni. La polizia lo ha preso in custodia all’aeroporto di Orio al
Serio, dove è atterrato con un volo proveniente dal Montenegro.Da lì è stato trasferito al carcere di Cremona. Ilievskiè ritenuto il deus ex machina dell’organizzazione con base (e denaro) a
Singapore, quello che creava i «contatti» con i calciatori da corrompere e costringere, con le buone e con le cattive, a truccare
FUTURO MILAN
I faziosi travestiti da scrittori
Berlusconi «congela» Mr. Bee che godono per la Signora ko
e aspetta la mossa dei cinesi
:::
::: LUCIANO MOGGI
Silvio sposta ad oggi l’incontro con il thailandese, che ripiega sullo shopping
Sì per il nuovo stadio in Fiera, intanto il cda ratificherà il buco da 92 milioni
::: FRANCESCO PERUGINI
■■■ Sì, no, forse. Non è Silvio Berlu-
PRIMA E DOPO
Lorenzo Tonelli, 25
anni [LaP]. L’Empoli
ha pubblicato su
Facebook la foto (in
basso) del difensore
dopo i pugni ricevuti
da Denis
IlpallonediLuciano
sconi che sfoglia la margherita delle
offerte,bensì ilriassunto della giornata del Milan. Ed è proprio il «forse»
l’aspetto più importante perché è
ciò che riguarda ildestino della società.Bee Taechaubol è atterrato a Milano domenica pomeriggio atteso dalle telecamere, ieri si è fatto un giro di
shopping per le vie del centro e si è
concesso pure all’obiettivo dei fotografi. Ma ad Arcore, dove tutto il popolo rossonero lo attende virtualmente, non è passato. Nel giorno solitamente riservato agli affari personali, il lunedì (ricordate le cene con
Inzaghi di un’estate fa?), Silvio Berlusconi non ha ricevuto il broker thailandese. Che pure a Malpensa aveva parlato chiaro: «Voglio solo il Milan,
per il Diavolo ho rifiutato
le proposte di acquistare
tre club inglesi Watford,
Southampton e Sheffield».Non proprio formazioni di primo piano, ben
lontane come prezzo dalla valutazione del Milan.
La partita si gioca tutta
lì:750 milioni, debiti compresi, la proposta sul piatto della cordata diMr.Bee; un miliardo la richiesta del patron. In mezzo ci sarebbe
l’offerta concorrente, quella di Richard Lee: un centinaio di milioni in
più e un ingresso più lento in società.
Sullo sfondo restano invece le mosse
del primo ministro cinese Xi Jinping
che sembra sostenere un po’ tutte le
cordate, deciso a portare il know
how rossonero al servizio del calcio
di Pechino. Di certo le carte verranno scoperte presto, entro il 30 aprile,
quando scadrà il diritto di prelazione di Bee. Forse già oggi il thailandese verrà accolto ad Arcore,ma dipenderà dagli impegni del Cavaliere.
Che attende un segnale decisivo dalla cordata cinese, già avanti nelle sue
preferenze.
L’unico appuntamento sicuro della giornata per il mondo rossonero è
ilCda delle 16 a Casa Milan: 92 milioni di rosso è l’argomento del giorno,
forse il vero motivo alla base dell’accelerata nelle trattative per la cessione del club, da tempo annunciata
ma mai davvero perseguita fino in
fondo da Berlusconi. Se non altro si
potrà festeggiare il primo (mezzo) sì
della Fondazione Fiera al progetto
delnuovo stadio, l’unica buona notizia della giornata. Si parte in pole ma
servirà un approfondimento della
fattibilità ambientale, mentre i due
IL DIAVOLO CHE VERRÀ
Il magnate thailandese
Bee Taechaubol
passeggia con la moglie
sotto la pioggia nelle vie
del centro di Milano
[Ansa]. A lato, il
rendering del futuro
stadio del Milan
progetti concorrenti ancora in lizza
dovranno dimostrare la fattibilità
economica: la decisione finale arriverà entro sei settimane, a dicembre
l’ok definitivo dell’amministrazione
locale.
Intanto domani si torna in campo
e Filippo Inzaghiha scelto di chiudersi anch’egli in ritiro con il silenzio
stampa prima del Genoa. La clausura rossonera durerà fino a che servirà, soprattutto dopo la lite sul pullman tra l’allenatore e i giocatori (in
particolare De Jong). Non basta però
a calmare la tifoseria, che ribadirà a
San Siro il suo no alla situazione attuale con una clamorosa contestazione all’interno dello stadio.
Anticipo della 33ª giornata di serie A (20.45)
Inter a Udine per l’Euro-sogno
■■■ «Il giudizio sulla stagione è ancora negativo, ma la squadra ha iniziato a essere squadra». Il tecnico dell’Inter Roberto Mancini frena gli entusiasmi dopo la vittoria sulla Roma e guarda all’impegno di stasera (20.45)
in casa dell’Udinese: «Non è una partita scontata. Per l’Europa dobbiamo
fare grandi prestazioni sperando che quelle davanti cedano terreno».
Squalificati Ranocchia e Juan Jesus, in difesa spazio a Vidic e Felipe, con
Santon e D’Ambrosio sulle fasce. Sulla trequarti probabile conferma per
Hernanes davanti a Gnoukouri, con Shaqiri di nuovo in panchina. Il grande ex Stramaccioni non fa sconti: «È una partita speciale. Voglio dar loro
un dispiacere». Nel suo 4-3-1-2 potrebbe trovare spazio Bubnjic al posto
di Domizzi, con Kone sulla trequarti. In avanti Thereau e Di Natale.
Programma della 33ª giornata di Serie A: oggi Udinese-Inter; domani
(20.45) Milan-Genoa, Juventus-Fiorentina, Chievo-Cagliari, Cesena-Atalanta, Palermo-Torino, Sampdoria-Verona, Lazio-Parma, Sassuolo-Roma; giovedì (20.45) Empoli-Napoli.
Classifica: Juventus 73, Lazio 59, Roma 58, Napoli 56, Sampdoria 50,
Fiorentina 49, Genoa e Torino 47, Inter 45, Milan 43, Palermo 41, Verona
39, Udinese 38, Chievo 37, Sassuolo 36, Empoli 35, Atalanta 31, Cagliari
24, Cesena 23, Parma (-7) 16.
■■■ Capita spesso di ripensare alle cose belle, tra queste anche le soddisfazioni calcistiche, e sicuramente non troverà spazio quanto accaduto domenica, al derby di Torino e
sul “ring” nel dopo Atalanta-Empoli. Episodi
nauseanti, come le solite chiacchiere degli
opinionisti. Si sa che il calcio genera odio e
amore, si sa che tra i veri tifosi (bravi) trovano
spazio anche gliesagitati, ma non bisogna solo fomentare odio e poi lamentarsi per quel
che accade: bisogna impedire a chicchessia,
si chiami anche G.P. Ormezzano, di scrivere
le “vaccate” che a lui, grande scrittore, escono spesso quando indossa le vesti diultrà granata qual è. E ieri ne ha data una dimostrazione. Commette un grave errore anche chi dà
spazio a simili esternazioni che provengono
dal cuore di un tifoso vero (e non sono certamente indirizzate a fomentare disordini, ma
possono procurarli) per poi leggere editoriali
che ammoniscono di fermare «gli idioti perché altrimenti resteranno solo loro allo stadio». Belle parole, peccato che il giorno prima qualcuno abbia scritto sullo stesso giornale che «la Juve ruba»...
Sono ormai tanti anni che assistiamo attoniti a certi avvenimenti sempre seguiti da
buoni propositi poi disattesi, e la domanda
rimane: come fermare la violenza negli stadi?
Non è facile rispondere, ci vuole allora coraggio e andare da chi è riuscito a sconfiggere gli
hooligans nel Regno Unito: ora il pubblico
assiste alle partite da bordocampo, senza recinzioni e tutto grazie a una donna, l’allora
Primo Ministro Margaret Thatcher. Si informi e si unifomi il nostro ministro Alfano: il
tentativo di parlare alle coscienze dei violenti
non serve più, occorre la forza.
La nostra Federazione deve dal canto suo
saper liberare le società dal ricatto ultrà - basta un biglietto gratis in meno e scoppia un
petardo in campo e sono multe salate -,sostenere perciò che sono vietati i rapporti con i
tifosi è solo un modo di dire. Cominci la Figc
a non multare, sarà l’inizio che darà la forza
necessaria ai club per scrollarsi veramente di
dosso i violenti. Le società devono naturalmente fare la loro parte, intensificare la vigilanza, perché se entrano le bombe carta negli
stadi è solo colpa loro.
Poi il calcio giocato. Il 25 aprile, giorno della Liberazione, è stato intrappolato il Milan,
sconfitto a Udine e relegato in ritiro punitivo
come se fosse lì l’ispirazione per giocare meglio. Non ci è dato sapere se sia stato mandato in castigo pure il colpevole di tanto misfatto, visto che il Milan da tempo non azzecca
più buone mosse di mercato, il debito gestionale aumenta mentre diminuiscono le soddisfazioni. Inzaghi contro la squadra («indegni
di questa maglia»), la squadra contro Inzaghi
(«non ci sai utilizzare»): chi salverà il Milan?
Per molti italiani (contenti loro...) la vera
Liberazione è stata però domenica, col ko dell’odiata Juve con il Toro. Ma, vista la classifica, la Signora può anche permettersi qualche
stop. Si rifà viva l’Inter, meritato 2-1 sulla Roma (meglio quando Totti è uscito), strameritato il 4-2 del Napoli sulla Samp: avevamo
scritto che in caso di successo avrebbe guadagnato punti sulle romane (la Lazio pareggia
ma allunga sulla Roma) e così è stato: lotterà
per il 2˚ posto fino alla fine. Il rigenerato Cagliari, invece, coglie con autorità un’insperata vittoria in casa Fiorentina. Forse Zeman
aveva ragione, la squadra non lo “capiva”...
32
__Martedì 28 aprile 2015__
DISAGI DA COMO A VARESE
Blackout e corse in ritardo
Treni dei pendolari nel caos
servizio a pagina 34
GUGLIELMO MIANI
I NUMERI DI IERI
::: 23 Borseggi
::: 7 Scippi
::: 18 Rapine
::: 19 Truffe
«Montenapoleone si fa bella
per i turisti dell’Esposizione»
::: 25 Furti in appartamenti e negozi
::: 4 Furti di autovetture
::: 8 Furti a bordo di autovetture
::: 12 Arresti
Servizio a pagina 39
Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640
:::
Vandalismi
Serveunapenaesemplare
perlosfregiodeigraffitari
allanuovaDarsena
Primo sì della Fondazione Fiera al Diavolo
Barricate anti-stadio al Portello
«Fermeremo il piano del Milan»
Iresidenti:«Raccolte 3mila firmecontro ilprogetto,dovranno passare sulnostro cadavere». Dubbianche nelPd
LE NUOVE ISOLE PEDONALI ARANCIONI. FORZA ITALIA: FOLLIA
Auto addio dal Lazzaretto a corso Vercelli
La Darsena imbrattata [Ftg]
::: TIZIANA LAPELOSA
■■■ Neanche il tempo di inaugurarla
che già i graffitari si erano messi all’opera per lasciare il segno. E che segno. Di
quelliche aglioggi dei passantisono davvero disgustosi, una violenza al buon gusto in una città che sul gusto - dal design
alla moda - ha investito davvero tutto.
«Tiburòn», hanno scritto, termine spagnolo che vuol dire squalo e che ricorda
anche un ballo. E chissà se hanno ballato gli “squali” nel lasciare questo pessimo ricordo sul muro della Darsena inaugurata domenica scorsa. Di certo avranno ragionato sul colore da scegliere per
il loro atto vandalico: un verde che fa
pendant con i rami di edera di qualche
tonalità più scura, che inizia ad arrampicarsi alla parete della Darsena, rinata dopo 30 anni e tanto attesa dalla città, al
punto che in 70mila non hanno voluto
perdere il taglio del nastro di quello che
da tutti viene considerato un vero e proprio regalo a Milano alla vigilia di Expo.
Ma a loro, i graffittari, quelli che usano
le bombolette spray non per creare un’opera d’arte (e ce ne sono di commoventi) ma soltanto per il gusto di imbrattare,
che se ne sbattono di venti milioni spesi
per riportare in vita una parte di città abbandonata, di valorizzare un luogo e di
custodirne la storia, cosa importa? Nulla, a quanto pare. Anzi, il loro intento
doveva essere quello di lasciare il marchio visto che la scritta è apparsa appena prima dell’inaugurazione. «Un gesto
di offesa nei confronti dei milanesi», l’ha
definito Carmela Rozza, assessore ai Lavori pubblici e Arredo urbano, sottolineando che è già stata chiesta la rimozione
della scritta. (...)
■■■ La guerra al nuovo stadio del Milan parte dopo il
primo via libera della Fondazione Fiera. «Chi vorrebbe
uno stadio sotto casa?». La
presidente del comitato No
stadio, Alda Damiani, è fuori
di sé. «Non è un Paese normale - dice - ne stanno facendo solo una questione di soldi e di accordi tra potenti? Inter e Milan, con la complicità
del Comune e dell’assessore
all’Urbanistica, si spartiscono la città».
MICHELA RAVALICO a pagina 35
OGGI SCIOPERO
Da domani la M5
sbarca a San Siro
■■■ Da domani la linea metropolitana 5 presenterà 5
nuove fermate: Domodossola, Lotto, Segesta, San Siro Ippodromo e San Siro Stadio.
Domani però la Lilla aprirà al
pubblico, ma con un orario
limitato, con corse fino alle
ore 18.
MARIANNA BAROLI a pagina 35
■■■ Non bastava la passione
per le piste ciclabili. Dopo l’Area C, le Ztl e le zone 30, l’ultima crociata del Comune diMilano contro le quattro ruote si
combatte con tre nuovi itinerari pedonali per promuovere la
«pedonalità privilegiata». Il
progetto prevede la creazione
di un itinerario da corso Buenos Aires a corso Vercelli, di
un altro dalla Darsena a Porta
Garibaldi e di un terzo lungo
la Cerchia dei Navigli.
Assemblea degli antagonisti nel parco: «Pronti al boicottaggio»
Primi No Expo accampati a Trenno
PER L’ESPOSIZIONE
I 50 vigili di rinforzo
saranno pronti ad agosto
DINO BONDAVALLI a pagina 34
segue a pagina 37
a pagina 34
■■■ Le cinque giornate di Milano sembrano essere iniziate prima di quanto annunciato. Da ieri infatti un folto numero di No Expo, No tav e No Global si
sono riuniti al parco di Trenno, a due passi da una
delle porte di ingresso del sito espositivo di Expo
2015. La promessa, nei giorni scorsi, era di dar vita a
un evento che aprisse gli occhi a tutti coloro che in
«Expo vedono ancora un’opportunità».
Visite multimediali alla Sala delle Asse
Le meraviglie di Leonardo proiettate sul Castello
::: CLAUDIA OSMETTI
la sala è accessibile grazie a un parziale allestimento e ai ponteggi. Le scoperte dei me■■■ Lavori sospesi causa Expo,
si scorsi sono sotto gli occhi dei visima la Sala delle Asse è aperta alpubtatori, grazie ad una video-installablico. Da oggi all’interno del Castelzione in alta definizione di 20 minulo Sforzesco è possibile visitare queti che illustra come si è operato, la
sta leonardesca stanza dove il genio
sstoria e le modalità tecnico scientifidi Da Vinci lavorò: un capolavoro
che utilizzate per ilrestauro dell’opeancora da scoprire tanto che alcura. «Avevamo 2 strade davanti a
ne porzioni pittoriche delle pareti Una delle opere proiettate
noi», ha detto l’assessore alla Cultusono state portate alla luce grazie al
ra Filippo DelCorno:«o chiudere corestauro che da circa 2 anni interessa l’opera. Così me si fa di solito, oppure aprire le nostre scoperte al
tecnici ed esperti subiranno uno stop di 6 mesi, ma pubblico». Per fortuna si è scelta la seconda via.
MARIANNA BAROLI a pagina 37
34
CRONACA
__Martedì 28 aprile 2015__
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Da Meda a Saronno
::: IL CASO
Blackout e disagi
Treni dei pendolari
nel caos per due ore
LO STUDIO
La giunta di Milano vuole costruire nuovi itinerari pedonali per indurre i cittadini a
non utilizzare le auto negli
spostamenti dal Lazzaretto
a De Angeli e dai Navigli a
Garibaldi
::: MARIA LUIGIA PIZZULO
I PROGETTI
Il primo piano prevede la costruzione di un itinerario pedonale che parte da corso
Buenos Aires, fino ad arrivare a corso Vercelli. Il secondo prevede un percorso che
parte dalla Darsena fino a
giungere a Porta Garibaldi.
L’ OPPOSIZIONE
Oltre al centrodestra, che
con Forza Italia attacca a testa bassa il nuovo piano, anche AscoBaires è contraria
al progetto
Vigili all’isola pedonale
del Castello [Ftg]
Il piano della mobilità
Auto addio da Oberdan a De Angeli
L’ultima crociata degli arancioni
La giunta:itineraripedonaliattraverserannola città con Zone 30 e divietiperimotori.ForzaItalia:follia
::: DINO BONDAVALLI
■■■ Non bastava la passione per
le piste ciclabili, che negli ultimi
tempi ha finito per ritorcersi contro
un’amministrazione comunale riuscita nell’impresa di essere criticata
anche dalle associazioni di ciclisti.
Adesso nei piani futuri della giunta
Pisapia spuntano anche gli itinerari
pedonali per convincere i milanesi
che una camminata di oltre un’ora
da una parte all’altra della città è
meglio di un viaggio in auto per il
quale si impiegano almassimo venti minuti.
Dopo l’Area C, le Ztl e le zone 30,
l’ultima crociata dell’amministrazione arancione contro le quattro
ruote si combatte con tre nuovi itinerari pedonali che, promuovendo una «pedonalità privilegiata» attraverso l’ampliamento di marciapiedi e l’adozione di provvedimenti che limitino l’accesso e riducano
la velocità dei mezzi lungo certe
strade,«sviluppino la pedonalità come modalità di spostamento favorita».
Il progetto, che prevede la creazione di un itinerario pedonale da
corso Buenos Aires fino a corso Vercelli in zona De Angeli, di un altro
che dalla Darsena arrivi a Porta Garibaldi e di un terzo che si sviluppi
lungo la Cerchia dei Navigli, è contenuto nel Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums). Un documento che disegna la città del futuro e che, «dietro al paravento di interventi necessari per favorire i pedoni, cela in realtà un autentico libretto rosso della sinistra anti-auto
che governa Milano», attacca Fabrizio De Pasquale, consigliere di Forza Italia a Palazzo Marino.
Tra gliinterventi previsti per la realizzazione dell’itinerario da corso
Buenos Aires a corso Vercelli ci sono ad esempio quelli volti «a moderare la velocità delle auto e migliorare la permeabilità tra i due lati della
strada» su entrambe le arterie commerciali. Se non proprio una nuova zona 30, poco ci manca. Inoltre,
il progetto prevede l’allargamento
“
■ Dietro il paravento
degli interventi per
favorire i pedoni si
cela il libretto rosso
della sinistra
anti-auto che governa
Milano
FABRIZIO DE PASQUALE, FI
dei marciapiedi in corso Venezia e
la realizzazione di uno spazio riservato alla circolazione delle biciclette lungo l’asse San Babila - Duomo
- via Dante.
Non solo. Anche lungo l’itinerario dai Navigli a Porta Garibaldi l’obiettivo dichiarato è quello di una
modalità «più lenta della mobilità»,
come se nel traffico cittadino si potesse sfrecciare a chissà quale velocità. Quanto alla Cerchia dei Navigli,l’obiettivo è quello di riqualificare ambiti pedonali la cui fruizione è
però tutta da verificare. «Evidentemente non hanno tratto insegnamento da quello che è successo
con la chiusura di piazza Castello,
con la zona 30 in Solari e con la ci-
clabile di viale Tunisia», prosegue
De Pasquale. «La teoria di questo
piano è che si debba rendere impossibile la vita alle auto e spingere
i cittadini a usare solo i mezzi pubblici e la bicicletta, ma questo è un
progetto astratto scritto da qualche
ambientalista che non sa come vive realmente la città». «Una vera follia», commenta Gabriel Meghnagi,
presidente di AscoBaires. «Di questo passo arriveremo alle corsie riservate per i cammelli. Già oggi in
corso Buenos Aires difficilmente si
superano i 30 all’ora tra semafori e
code. Per non far correre le auto basterebbe avere un po’ di polizia locale nelle strade, che garantirebbe
un pizzico di sicurezza in più».
■■■ Lunedì nero per i pendolari diretti a
Milano a causa di un black out subito da
Ferrovie Nord nella tratta di Meda. Dalle
7,30 di ieri mattina, a causa della mancanza di alimentazione della corrente, si sono registrati notevoli ritardi su tutti i treni
fino al ripristino del servizio avvenuto dopo un paio di ore. Anche sulla linea rhodense ci sono stati problemi, è stato soppresso un treno per un guasto e i convogli
a seguire hanno quindi subito l’effetto domino sulla tabella di marcia. Un disagio
che molti, tra lavoratori e studenti, hanno
immaginato fosse l’inizio di quello che accadrà in futuro con l’Esposizione Universale quando viaggeranno migliaia di visitatori. In realtà si è trattato di guasti che
esulano da ogni previsione, anzi, Trenord è già corsa ai ripari per garantire
una circolazione comoda e veloce per
pendolari e non durante tutti i mesi dell’evento.
Domenica è partito il nuovo piano
Expo che vede il coinvolgimento di 379
corse, 180mila posti offerti ogni giorno, e
su Rho Fiera convergono due tipologie di
servizio, il suburbano e il regionale. Il servizio suburbano è assicurato dalle linee
S5, S6, S11, S14, quest’ultima attivata proprio domenica per un totale di 285 corse
al giorno. Quello regionale è effettuato
dalle linee in partenza da Milano Garibaldi per Varese, Arona e Luino e da Milano
Centrale per Domodossola, per complessive 94 corse al giorno. Le stazioni del Passante Ferroviario, quelle di Rogoredo e
Milano Porta Garibaldi intercetteranno il
traffico ferroviario milanese, regionale e
nazionale e saranno i punti di partenza
per raggiungere Expo: 32 minuti da Rogoredo e 14 da Porta Garibaldi. Il servizio
sulle principali linee dirette a Expo sarà
effettuato con una flotta di ultima generazione, moderna e confortevole composta
da treni TSR doppio-piano e Coradia Meridian mono-piano. Quattro punti di accoglienza e informazioni: Milano Cadorna, Milano Garibaldi, Malpensa Aeroporto e Rho Fiera Expo Milano 2015, quest’ultimo sarà attivo da venerdì ed è posto in
prossimità della porta di accesso ad
Expo.
Tre giorni all’inaugurazione della kermesse
I 50 vigili assunti? Pronti solo ad agosto
In ritardo il corso di formazione dei nuovi agenti di rinforzo: ieri la prima lezione. Oggi ennesimo vertice sul piano straordinari
PALAZZO MARINO
Liti e bagarre in aula
Slitta il voto sul Leonka
Bagarre a Palazzo Marino. Pd e
Sel accelerano per approvare entro il 30 aprile la delibera che regolarizza il Leoncavallo (data limite per l’accordo con i Cabassi)
ma l’ostruzionismo del centrodestra rinvia il voto. L’opposizione
non ha voluto prolungare la seduta del consiglio comunale per
approvare la delibera Mm sulle
case popolari. Restano ancora
una trentina di emendamenti,
ma ieri non è passato il «contingentamento» chiesto a gran voce da Sel. Alle 8 di sera, la sinistra
ha addirittura fatto cadere il numero legale. Oggi nuovo round.
Riccardo De Corato (Fdi): «Faremo di tutto per fermare la delibera del Leoncavallo».
■■■ Non fossimo a tre giorni dall’i-
naugurazione di Expo e ancora in alto
mare sulla definizione dei turni e dei
nomi degli agenti che saranno impegnati per l’evento a partire da venerdì,
ci sarebbe quasi da ridere. Il fatto che
il corso di addestramento della durata di tre mesi per i 50 nuovi vigili assunti a Milano in vista dell’Esposizione
universale sia iniziato solamente ieri,
e che prima di vedere i ghisa pienamente operativi si arriverà nel cuore
dell’estate, è infatti cosa degna di un
film di Totò. Invece, il ritardo con cui
avverrà la formazione dei 36 agenti assunti a tempo determinato per il semestre di Expo e i 14 assunti a tempo Il sindaco Giuliano Pisapia e il comandante dei vigili Tullio Mastrangelo [Ftg]
indeterminato lo scorso dicembre finirà per aggravare di più la situazione di fase di affiancamento necessarie pri- dei vigili. «Chiederemo al comando le
caos che si è creata intorno all’impe- ma che questi possano uscire autono- risposte che ancora non ci ha fatto sulgno dei vigili per la manifestazione.
mamente in pattuglia, si arriverà al l’organizzazione dei turni, al locale riAnche se si è deciso di sottoporre mese di agosto. Il loro apporto, quan- storo per i vigili, al diritto al pasto e alle
gli agenti a una sorta di «corso accele- tomai prezioso, rischia quindi di arri- pause di riposo», spiega Giovanni Aurato»,per cui la fase di formazione ver- vare fuori tempo massimo. Un proble- rea, sindacalista Usb. «Questioni da
rà ridotta a soli due mesi, con il terzo ma accanto al quale restano ancora chiarire, anche perché si lavorerà in
da “recuperare” una volta concluso una serie di nodi irrisolti. Oggi è infatti piena estate con il caldo afoso».
l’evento, con le cinque settimane di in programma una nuova riunione
D. BON.
CRONACA
__Martedì 28 aprile 2015__
35
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Primo sì della Fondazione Fiera al Milan
Portello sulle barricate: «Fermeremo lo stadio»
I residenti: «Raccolte 3mila firme contro l’impianto, dovranno passare sul nostro cadavere». Il Pd Majorino: ascoltare le proteste
::: MICHELA RAVALICO
RISCHIO ESONDAZIONE
■■■ La guerra al nuovo sta-
dio del Milan parte un minuto
dopo il primo via libera della
Fondazione Fiera. «Chivorrebbe uno stadio sotto casa?». La
presidente del comitato No stadio, la libera cittadina Alda Damiani, è fuori di sé. La notizia
che Ente Fiera Milano sia favorevole a consegnare le aree del
Portello al Milan, che vorrebbe
costruirci uno stadio da 48mila persone, le appare surreale.
«Non è un Paese normale - dice -ma sirende conto che stanno facendone solo una questione di soldi e di accordi tra potenti? Inter e Milan,con la complicità del Comune, vogliono
spartirsi la nostra città. Sulle
spalle dei cittadini. Con quello
che abbiamo visto in questi
giorni a Torino e la violenza tra
i tifosi non capisco come sia
possibile immaginare uno stadio in mezzo a un quartiere residenziale pieno di scuole e anziani. Tra l’altro a meno di 2
chilometri da San Siro».
La notizia è di ieri: il comitato esecutivo di Fiera Milano,
sotto la presidenza di Benito
Benedini, ha deciso che tra le
tre proposte arrivate in finale
quella dello stadio rossonero è
«caratterizzata da elevata
redditività e da una marcata
unicità in terminidimix funzionale, anche se va ancora verificata la disponibilità di tutte le
aree necessarie allo sviluppo
del progetto». Una decisione
definitiva sarà preso entro sei
settimane. Gli altri due progetti, quello di Prelios e quello di
Vitali, sono altresì interessanti
e «presentano un più agevole
inserimento nel tessuto urbano esistente, ma richiedono
un supplemento di istruttoria
in ordine alla capacità reddituale del business sottostante
nellungo periodo»,spiega ilcomitato esecutivo nella nota.
«Dovranno passare sul nostro cadavere», incalza la presidente del comitato, che in questi mesi ha raccolto oltre 3mila
firme contro il progetto. La battaglia, almeno contro il Comune (che per ora non rilascia dichiarazioni visto che «Fondazione Fiera non ha assunto alcuna decisione e dunque il Comune non ha alcun progetto
su cui esprimersi»), è già cominciata. L’unico parere in
giunta lo dà l’assessore Pd
Majorino: «Può essere un grave errore per lo sviluppo della
città». Ieri le caselle di posta dei
consiglieri comunali sono state invase al ritmo di un’email
ogni cinque minuti dalla protesta organizzata dal comitato
no Stadio. In consiglio comunale si è detto favorevole il consigliere Alan Rizzi, mentre sia
Anita Sonego (Fds) sia Rosaria
Iardino (Pd) hanno chiesto
che venga chiarito il destino di
San Siro e di ascoltare le proteste dei cittadini.
Intanto i residenti vanno
avanti: «Mercoledì prossimo
organizzeremo una manifestazione proprio dove dovrebbe
essere costruito lo stadio», aggiunge la presidente del comi-
Maltempo a Milano
Il fiume Seveso
sotto osservazione
PROGETTO CONTESTATO
In alto uno dei cartelli contro la
costruzione del nuovo stadio del
Milan; a destra il progetto che prevede
la costruzione della struttura in zona
Portello, tra viale Scarampo e via
Teodorico [Fotogramma]
tato. «Oltre alle aree del Portello, per realizzare lo stadio il Milan dovrebbe acquistare l’area
dove sorge una concessionaria Citroen, dove lavorano 250
persone che da mesi stanno ristrutturando la ditta?». Ma
non solo: dovrebbero prendersi anche una porzione di prato
in via Aldo Rossi, da poco risistemato dal Comune con tanto di pista ciclabile e alberelli
appena piantati.«Non so ancora di chi sia quel terreno - aggiunge Damiani - ma se scopro che è di proprietà del Comune giuro che cisdraiamo sopra e non ci muoviamo più».
“
■ Assurdo immaginare uno
stadio in mezzo a un quartiere
residenziale pieno di scuole e
anziani
ALDA DAMIANI, NO STADIO
■ Le preoccupazioni dei cittadini
della zona devono essere tenute in
forte considerazione, si rischia di
commettere un errore grave
PIERFRANCESCO MAJORINO, PD
Gli unici a festeggiare, per
ora, sono i tifosi rossoneri. Sul
sito della Gazzetta il 78 per cento degli intervistati dichiara
che lo stadio in centro città sarà una rivoluzione. Va detto
che il nuovo tempio del Milan,
però, rischia di passare di mano ancora prima che sia eventualmente posta la prima pietra. Le trattative tra la famiglia
Berlusconi e il magnate cinese
Mr Bee per la vendita del club
rossonero sono sempre più
avanzate.Se il passaggio di mano avverrà, lo stadio al Portello
sarà certamente made in China.
La pioggia caduta copiosa nei giorni scorsi
a Milano sta già preoccupando le autorità cittadine per il rischio di
esondazione del Seveso, fiume che da diversi decenni non sono
riusciti a mettere in sicurezza. E con le previsioni dei prossimi giorni che non preannunciano niente di buono
il timore che l’apertura
dell’Expo venga rovinata dall’ennesima esondazione del fiume è tutt’altro che remota. Il comune di Milano sostiene che il Seveso è ancora sotto la soglia di sicurezza ma l’assessore comunale alla Protezione civile, Marco Granelli preferisce distribuire
attraverso la pagina Facebook gli ultimi dati
sui livelli: «Alle 21.55 a
Palazzolo 65 centimetri, a Milano via Ornato
107 centimetri, Milano
via Valfurva 98 centimetri. Il radar per ora
ci dà continuazione
dei fenomeni di livello
moderato, ma costanti. Le squadre stanno
raggiungendo le postazioni nei quartieri».
Cinque stazioni pronte ad aprire
La metropolitana lilla sbarca a San Siro
Domani prime corse sul nuovo tratto M5, oggi Area C sospesa per lo sciopero dei Cub: mezzi pubblici a rischio dalle 8,45 alle 15
■■■ Da domani la linea M5 verrà ar-
ricchita da 5 nuove fermate: Domodossola, Lotto, Segesta, San Siro Ippodromo e San Siro Stadio. Ieri, durante
il primo viaggio sulla tratta, l’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran
ha annunciato che, con questa apertura viene «confermato così il crono
programma originario, consentendo
di avere tutta la linea, dal Parco Nord
allo stadio di San San Siro, disponibile per Expo». «Un traguardo importante - come sottolineato da Maran ottenuto grazie al grande spirito di collaborazione tra i soggetti impegnati
in questo complesso ma strategico
progetto infrastrutturale per Milano».
Già da domani la linea Lilla sarà
aperta ma con un orario limitato, con
corse fino alle 18. Occhi puntati, in ottica Expo, su Lotto dove la M5 si incrocerà con la M1 e su Domodossola,stazione in cui sarà possibile accedere
direttamente ai binari di Trenord. Data l’apertura della nuova tratta, a subire modifiche sarà anche la viabilità di
terra della zona. Il motivo, sarebbe
quello di «ottimizzare il servizio» e, di
conseguenza, «rendere più agevole
l’accesso alla metro». A pensarlo diversamente, però, sembrano essere i
residenti della zona e tutti coloro che
La fermata del nuovo capolinea di «San Siro stadio» [Fotogramma]
ogni giorno fruiscono dei mezzi di trasporto pubblici. Tra le linee che subiranno modifiche del tratto, la 63 il cui
percorso verrà drasticamente interrotto a Bisceglie. Per linee che riducono le loro corse, poi, ce ne sono altre
che vedono luce. È il caso della 98, la
nuova linea che migliorerà soprattutto la regolarità del servizio della linea
95 e, di conseguenza, l’accessibilità all’ospedale San Paolo da Famagosta.
«A partire da oggi saranno stravolti i
percorsi di una ventina di autobus
dell’Atm, con ulteriori notevoli disagi
per i milanesi interessati» ha commentato Marco Bestetti, consigliere
di zona 7 «alcuni cambiano radicalmente percorso, altri vengono pesantemente tagliati. Hanno aumentato il
costo di biglietti e abbonamenti e ora
tagliano i mezzi pubblici. Questo è il
Pd: un’accozzaglia di incapaci».
Ieri, intanto, disagi sulla linea 1: alla
stazione di Turro, infatti, alle tre del
pomeriggio una donna avrebbe tentato il suicidio, evitato dlala pronta frenata del macchinista Atm. Oggi, invece, possibile stop alla circolazione dei
mezzi publici per lo sciopero del trasporto pubblico proclamato dalla
Confederazione Unitaria di Base Trasporti dalle ore 8.45 alle 15. Per l’occasione,il Comune ha deciso di spegnere le telecamere di Area C: ingresso
libero in centro dalle 7,30 alle 19,30.
M. BAR.
36
__Martedì 28 aprile 2015__
CRONACA
__Martedì 28 aprile 2015__
37
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
L’allarme sicurezza
I No Expo si accampano a Trenno
«Pronti a boicottare l’evento»
Iprimiantagonistimontanole tendenelparco:ieriprima assembleaperorganizzarecorteie blitz control’Esposizione
::: MARIANNA BAROLI
■■■ Le cinque giornate di
Milano sembrano essere iniziate molto prima di quanto
annunciato. Da ieri, infatti,
un folto numero di No Expo,
No tav e No Global si è riuniti al parco di Trenno, a due
passi da una delle porte di
ingresso del sito espositivo
di Expo 2015. La promessa,
nei giorni scorsi, era di dar
vita a un evento «fantastico»
che aprisse gli occhi a tutti
coloro che in «Expo vedono
ancora un’opportunità. Siamo pronti al boicottaggio».
La mobilitazione, tuttavia,
era chiamata per il 29 aprile,
giorno in cui le danze dei
manifestanti si sarebbero
aperte con la contestazione
dell’annuale commemorazione di Sergio Ramelli. Un
tentativo diconfondere le acque, forse, e prevenire le forze dell’ordine visto che ieri,
nel primo pomeriggio, proprio al parco di Trenno sono
iniziate a spuntare le prime
tende militari.
Un accampamento in piena regola per un campeggio
che si prepara a essere il centro nevralgico e organizzativo delle attività di contrasto
all’Esposizione universale.
::: LE PROTESTE
VIGILIA
No Expo, No Tav e No Global si sono riuniti al parco
di Trenno, situato al confine fra la zona 7 e la zona 8,
vicino al sito espositivo di
Expo 2015. Si dicono pronti ad azioni contro l’Expo
LE PREOCCUPAZIONI
A preoccupare è soprattutto la possibilità che l’inaugurazione dell’Expo diventi la vetrine per i blitz di no
global e antagonisti
Accampati al
Trenno, No
Expo, no
Global e No
Tav sono
pronti alle
azioni di
disturbo
contro l’Expo
2015 al via il
primo
maggio
CONTRATTACCO
La prefettura di Milano ha
annunciato la creazione di
un’unità di crisi per monitorare eventuali criticità. Per
difendere la città sono previsti 3.800 uomini di rinforzo tra agenti di polizia e soldati
Ieri sera, alle 19, una prima
assemblea. Un ordine dei lavori semplice, ma che lascia
presagire che, il prossimo 1
maggio, sarà una Mayday
davvero speciale. «Ormai
stiamo vivendo una situazione che è giunta al suo limite
più estremo»,ha commentato il consigliere di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato, «e
non so più se dobbiamo ridere o piangere». A preoccu-
pare,è soprattutto la possibilità che l’ianugurazione diventi una vetrina per blitz
violentidiantagonisti e gruppi di no global. A presidiare
il sito di RHo-Pero e la città
ci saranno anche i 3.800 rinforzi tra agenti di polizia, carabinieri e militari. Preoccupato anche il capogruppo di
Forza Italia Pietro Tatarella.
«Mentre questi No Expo, No
Canal, No Tav si accampa-
no all’interno del parco di
Trenno a due passi da Expo,
a Palazzo Marino la sinistra
arancione di Pisapia pensa a
regolarizzare il Leoncavallo», ha ironizzato Tatarella
secondo cui «la denuncia e
la battaglia in aula da parte
del centrodestra sono la risposta dei milanesi che vogliono una città non violenta».
Intanto ieri la prefettura di
Milano ha annunciato la creazione di un “cruscotto” di
sicurezza che permetterà di
monitorare e comunicare in
tempo reale eventuali
criticità all’interno del sito
espositivo. «Un passo avanti
importante», secondo l’assessore alla sicurezza di Regione Lombardia, Simona
Bordonali,«e che farà da modello, ancora una volta, per
le altre Regioni».
VANDALISMI
Servono pene esemplari
per lo sfregio dei writer
almuro della Darsena
::: segue dalla prima
TIZIANA LAPELOSA
(...) Intanto è la procura
di Milano, l’unica in Italia, ad avere il compito di
contrastare il fenomeno
sotto il controllo del pm
Elio Ramondini e con il
supporto della Polizia locale coordinata dal commissario aggiunto Marco Luciani. Possono ispezionare le case dei writer, sequestrare i cellulari, acquisire elementi
probatori a quella che ormai viene definita una
vera e propria associazione a delinquere finalizzata all’imbrattamento. Ad
oggi nessuno è finito in
carcere per una scritta.
Oltre alle sanzioni,quando è andata bene, c’è chi
ha trascorso una notte in
cella. Una piccola “lezioncina” per imparare a
rispettare ciò che è di tutti. «Il fenomeno del graffitismo vandalico è in
espansione estrema», osserva Fabiola Minoletti
di AntiGraffiti, l’associazione nazionale per il decoro urbano, «che si manifesta con queste forme
provocatorie. E Milano
conta moltissimi esempi. Una deriva vandalica
senza controllo». E senza rispetto, aggiungiamo
noi, prima di tutto per gli
stessi graffitari.
38
CRONACA
__Martedì 28 aprile 2015__
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
TuttoMilano
Mercati
■ MOMPIANI - Via Panigarola - zona 4
■ FIAMMINGHINO - Via Fiamminghino - z. 3
Oggi
■ PAPINIANO - Piazza Sant’Agostino - zona 1
■ GAETA - Via Gaeta - zona 9
■ PASCARELLA - Via Pascarella - zona 8
■ GIUSSANI - Via Giussani - zona 6
■ A. VENEGONi - Via A. Venegoni - zona 7
■ SAN MINIATO - Via San Miniato - zona 9
■ MARTINI - P.Le Martini - zona 4
■ BARIGOZZI - Via A. Mazzucotelli - zona 4
■ STROZZI - Via Strozzi - zona 6
■ PARETO - Via Pareto - zona 8
■ B. MARCELLO - Via B. Marcello - zona 3
■ VASARI - Via Vasari - zona 4
■ RANCATI - Via Rancati - zona 2
■ BONOLA - Via A. Cechov - zona 8
Domani
■ VESPRI SICILIANI - Via Vespri siciliani - zona 6
■ EUSTACHI - Via Eustachi - zona 3
■ BENTIVOGLIO - Via Bentivoglio - zona 7
■ VIALE MONZA - Viale Monza - zona 2
■ FAUCHE' - Via Fauchè - zona 8
■ BORSI - Via Borsi - zona 6
■ VAL DI LEDRO - Via Val di Ledro - zona 9
■ GARIGLIANO - Piazza Minniti - zona 9
■ CERMENATE - Via Cermenate - zona 5
■ VITTORELLI - Via Vittorelli - zona 2
■ GRATOSOGLIO SUD - Via Saponaro - zona 5
■ DE CAPITANI - Via De Capitani - zona 9
■ ZURETTI - Via Zuretti - zona 2
::: le lettere
Chiusura al traffico: Via Cristina Belgioioso
e via G.B. Grassi - Lavori Expo 2015: chiusura al traffico (definitiva) di via Cristina
Belgioioso, con deviazione di tutto il traffico
veicolare in entrata e uscita da Milano sulla
Strada Statale n° 233 "Varesina”. Alzaia
Naviglio Grande (tratto da via Valenza al
civico 98): chiusura al traffico della strada
nell'ambito dei lavori Expo 2015 - "Via d'acqua sud" (realizzazione di un ponte pedonale); il tratto da viale Cassala al civico 98 è
posto a doppio senso di circolazione. Termine
lavori previsto: 30 aprile 2015. Traffico difficoltoso in: Via Gallarate, Molino Dorino:
Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi
DECORO URBANO
Milano cantiere infinito
Sapori e valori
della cucina italiana
Basta fumatori maleducati
Ovviamente mancano pochissimi giorni
all’apertura dell’Esposizione universale a
Milano, che stiamo attendendo da più di
sette anni, e la città è un cantiere infinito.
Il traffico nell’ultimo periodo è vertiginosamente aumentato, le strade stanno diventando impraticabili a causa della presenza di una innumerevole quantità di
cantieri. Spero che alla fine si chiudano
in tempo, ma il rischio è che in città si
creino numerosi disagi alla viabilità. Speriamo proprio che, alle meraviglie dei padiglioni, non si accompagni una figuraccia mondiale per il traffico.
Marco Rebori
Milano
Commenta anche
su Fb e Twitter
@liberomilano
I bambini sanno
Latin Lover
Mia madre
ANTEO SPAZIOCINEMA
GLORIA MULTISALA
VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732
Latin Lover
I bambini sanno
Sarà il mio tipo?
Mia madre
15.30-17.50-20.10-22.30
15.30-17.50-20.10-22.30
15.30-17.50-20.10-22.30
15.30-17.50-20.20-22.30
APOLLO SPAZIOCINEMA
GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390
American Sniper
Mia madre
Samba
Adaline - L’eterna giovinezza
La famiglia Belier
Cobain: Montage of Heck
ARCOBALENO FILMCENTER
13.00-15.40-18.20-21.00
13.00-15.30-17.50-20.00
13.00-15.30-17.00-19.20-22.10
13.00-15.10-17.15-19.20
13.00-15.00
21.30
VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002
Wild
Mia madre
Cobain: Montage of Heck
Avengers: Age of Ultron
15.20-17.40-20.00-22.20-V.O.
15.15-17.20-19.25
21.30
15.15-18.50-21.30
ARIOSTO SPAZIOCINEMA
15.15-17.40-20.05-22.30
15.00-22.30
17.10-20.00
VIA ARIOSTO, 16 - TEL. 0287085730
L’amore non perdona
Suite Francese
15.20-19.10
17.10-21.00
ARLECCHINO
VIA S. PIETRO ALL’ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903
Sarà il mio tipo?
15.30-17.50-20.10-22.30
BELTRADE
CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908
Mia madre
Se Dio Vuole
15.00-17.30-20.00-22.15
16.35-18.25-20.35-22.30
MEXICO
VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802
The Fighters - Addestramento di vita
Citizenfour
ODEON - THE SPACE CINEMA
VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111
Avengers: Age of Ultron
Avengers: Age of Ultron (3D)
Black sea
Cobain: Montage of Heck
Avengers: Age of Ultron
Adaline - L’eterna giovinezza
Black sea
Ooops! Ho perso l’arca...
Se Dio Vuole
La famiglia Belier
Mia madre
Black sea
Home - A Casa
Fast & Furious 7
Humandroid
Avengers: Age of Ultron (3D)
ORFEO MULTISALA
12.50-15.50-19.10-22.10
14.30
14.10-16.50
19.10-21.50
20.40
16.40-21.50
19.30
12.40-14.40
13.30-15.40-17.50-20.00
12.10-14.40-17.10-19.40-22.10
14.00-16.40-19.20-21.50
22.10
12.30-14.40-17.10
11.50-15.00
19.30-22.10
18.00-21.30
Avengers: Age of Ultron (3D)
Black sea
Adaline - L’eterna giovinezza
Avengers: Age of Ultron
Il figlio di Hamas
15.30-V.O.SOTT.
Figlio di nessuno
17.20-V.O.SOTT.
Cavalleria Rusticana - Pagliacci | La Grande Stagione Live e Special
2014/2015
19.00
Wenn aus dem Himmel (Quando dal Cielo)
22.30
VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 0287241925
VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826
Suite Francese
Timbuktu
CENTRALE MULTISALA
COLOSSEO
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30-V.O.SOTT.
V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903
Avengers: Age of Ultron
Child 44 - Il bambino n. 44
Se Dio Vuole
Gitanistan
Mia madre
Samba
Le vacanze del piccolo Nicolas
La famiglia Belier
DUCALE MULTISALA
15.00-18.00-21.00
20.30
15.00-16.50-18.40-22.30
20.30
15.30-17.50-20.20-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
15.30
17.50
PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002
Avengers: Age of Ultron
Mia madre
Cobain: Montage of Heck
I bambini sanno
Latin Lover
La famiglia Belier
Whiplash
ELISEO MULTISALA
14.50-16.50-18.50-21.30
14.50-17.10-19.20
21.30
14.50-16.50-19.30-21.30
15.00
17.30-19.30
21.30
VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903
Adaline - L’eterna giovinezza
Mia madre
15.30-17.50-20.10-22.30
15.30-17.50-20.20-22.30
PALESTRINA
15.30
18.10-20.20-22.30
15.15-17.40-20.05-22.30
14.30-17.10-19.50-22.30
17.45-19.40
16.00-21.30
PLINIUS MULTISALA
VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103
Avengers: Age of Ultron
Adaline - L’eterna giovinezza
Avengers: Age of Ultron
Black sea
Fast & Furious 7
Cobain: Montage of Heck
Into the woods
L’ultimo lupo
UCI CINEMAS BICOCCA
15-18-21
15.30-17.50-20.10-22.30
16-19-22
15-17.30-20-22.30
15-17.30-22.30
20
17.30-22.30
15-20.10
14.30-17.20-20.00-22.40
14.50-17.25-19.50-22.20
20.15-22.15
15.00
15.00-17.40-20.25-22.30
14.40-17.15-19.50-22.25
14.25-17.10-19.50-22.30
15.00-18.00-21.00
15.40-18.50-22.00
15.30-18.30
21.30
17.00
15.00
21.20
UCI CINEMAS CERTOSA
VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960
Home - A Casa
La famiglia Belier
Avengers: Age of Ultron (3D)
Le vacanze del piccolo Nicolas
Avengers: Age of Ultron
Cobain: Montage of Heck
Adaline - L’eterna giovinezza
Se Dio Vuole
Avengers: Age of Ultron
Mia madre
Black sea
Fast & Furious 7
18.30
21.30
18.00-21.30
17.00
19.20-22.30
18.00-21.00
17.15-19.45
22.15
17.10-20.45
17.00-20.00-22.30
20.00
17.00-22.30
SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA
VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300
HINTERLAND
ASSAGO
20.00
UCI CINEMAS FIORI
VIALE FIORI - TEL. 892960
Black sea
Se Dio Vuole
Avengers: Age of Ultron
Home - A Casa
La famiglia Belier
Mia madre
Black sea
Se Dio Vuole
Le vacanze del piccolo Nicolas
Avengers: Age of Ultron
Cobain: Montage of Heck
Adaline - L’eterna giovinezza
Black sea
Fast & Furious 7
Avengers: Age of Ultron (3D)
BELLINZAGO LOMBARDO
22.25
20.15
17.10
18.30
21.30
17.10-19.40-22.10
19.50
17.45-22.25
17.10
19.00-19.30-22.0022.35
18.00-21.00
17.10-19.50-22.25
16.50
19.30-22.30
18.15-21.30
ARCADIA
C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445
VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960
Fast & Furious 7
Humandroid
L’ultimo lupo
L’ultimo lupo
Avengers: Age of Ultron
Avengers: Age of Ultron
Le vacanze del piccolo Nicolas
Avengers: Age of Ultron
Cenerentola
Fast & Furious 7
Mia madre
Le frise ignoranti
Se Dio Vuole
Black sea
Adaline - L’eterna giovinezza
In the Box
Avengers: Age of Ultron
Short Skin
I bambini sanno
Samba
Cobain: Montage of Heck
Avengers: Age of Ultron (3D)
Home - A Casa
La famiglia Belier
Citizenfour
Ooops! Ho perso l’arca...
Avengers: Age of Ultron
Boyhood
VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039
VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592
Una nuova amica
Road 47
15.30-17.20-21.30
19.10-V.O.SOTT.
16.00-22.30
19.50
14.00
14.10
16.30-19.30-22.30
14.15-17.20-20.30
14.50-17.20
21.00
14.50-17.20
21.10
14.50-17.20-20.10-22.30
15.25-17.40-20.15-22.35
15.15-17.30-20.00-22.10
I bambini sanno
Mia madre
Fast & Furious 7
Adaline - L’eterna giovinezza
Avengers: Age of Ultron
Cobain: Montage of Heck
Avengers: Age of Ultron (3D)
Le vacanze del piccolo Nicolas
Home - A Casa
Se Dio Vuole
Humandroid
Black sea
Samba
Turno notturno
(dalle ore 21 alle ore 8,30)
v. Boccaccio, 26; p.za Cinque Giornate, 6; c.so Magenta, 96; p.za Clotilde,
1; Ripa di Porta Ticinese, 33; C.so P.ta Ticinese, 50 v.le Zara, 38; v. Stradivari,
1; v.le Lucania, 10; c.so S. Gottardo, 1; v. Buonarroti, 5; v. Canonica, 32; v.le
Ranzoni, 2. p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45.
Aperte 24h: p.za Duomo, 21; Stazione Centrale (Gall. Delle partenze);
Stazione Garibaldi (P.za S, Freud); v. R. Di Lauria, 22; v.le Testi, 90;
Il libro di Caputo
sull’Expo 2015
EVENTO Lunedì 4 maggio, in occasione della
Fiera
dell’Alimentare
per Eccellenza, i Fratelli
Polli e la chef stellata Cristina Bowerman,al padiglione 3 di Fiera Milano,
all’interno della Manifestazione TuttoFood, strada Statale 33 del Sempione 28, alle ore 13, presentano uno show cooking
per esaltare L'Italian
way of Fooding e la tradizione de La Tavola all’Italiana. Uno show cooking all’insegna del gusto Made in Italy, dei sapori e dei valori de La
Dieta Mediterranea, riconosciuta Patrimonio
Culturale Immateriale
dell’Umanità. Lo scopo
è di celebrare la qualità
dei prodotti ed esaltare il
rito conviviale e di condivisione della tavola italiana.
Il 4/5, Fiera Milano
Ingresso libero
Sono una fumatrice da parecchi anni, e sono consapevole che non faccia
bene alla mia salute, e alle persone
che mi stanno intorno, ma per quanto possibile l’ambiente cerco sempre
di rispettarlo, a differenza di molti altri.Ho viaggiato per molto tempo, visitando diverse città europee, e nessuna è ridotta così male come Milano.
Purtroppo mi sono resa conto che la
maggior parte dei fumatori milanesi
è maleducata. Nonostante la presenza di portaceneri, le strade sono diventate ormai «cimiteri di sigarette».
In modo particolare gli ingressi dei locali pubblici, davanti ai bar e ai ristoranti, ci sono montagne di mozziconi. La legge antifumo del 16 gennaio
del 2003, che regolamenta la pratica
del fumo e indica i divieti, normalmente limitando la possibilità di fumare negli spazi pubblici e sui posti
di lavoro, prevede una sanzione, per
chi non la rispetta, che può variare
dai 30 ai 150 euro. Se il Comune applicasse questa Legge, otterrebbe lauti
incassie la città sarebbe molto più pulita.
Carlotta Rossini
Milano
MILANO
traffico difficoltoso verso Pero e Tang. Ovest,
per modifica della viabilità, ambito lavori
Expo 2015. Proseguono i lavori stradali in:
via Beltrami, via Fanti, viale Forlanini, via
Tobagi, p.le Lotto, p.le Segesta, via dei
Rospigliosi, via Dessiè, via Harar, NovaraHarar, p.za Gerusalemme, via Domodossola,
p.le Cimitero Monumentale, via Luigi Nono,
via Cenisio, via Messina, Scarampo-Colleoni,
via Arona, via Stephenson, via Adamello, via
Vigliani, via Gavirate, via Primaticcio, via
Vincenzo da Seregno x via Astesani dove si
possono creare problemi alla circolazione
dovuti alla presenza dei cantieri.
Turno diurno
(dalle ore 8,30 alle ore 21,00)
■ CENTRO p.za Duomo, 21; v. Solferino, 25; c.so di P.ta Romana, 68; c.so
Magenta, 96; v. Plinio, 11. ■ NORD v.le Espinasse, 30; v. Lessona, 2; v.le
Zara, 38; v. Rimembranze di Greco, 40; v. Zanoli, 3. ■ SUD v. Lagrange 2;
v. dei Guarnieri, 24; v. Marochetti, 9; p.za Miani, 3. ■ EST v. Mecenate, 8;
p.le Piola, 1; v. Casoretto, 1; v. Anfossi, 9; v. Bellotti, 1; v.le Monza, 126; v.
Illirico, 11. ■ OVEST v. Washington, 98; v. Giambellino, 150; v. Nikolajewka,
3; v. Novara, 3; v. Pagliano, 1/a; v. Falck, 19/a; p.za Gioisia Monti, 9; v. Pier
della Francesca, 38; v. C. Farini, 5.
::: appuntamenti
Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected]
Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano.
A POCHI GIORNI DA EXPO
Farmacie
17.15-20.05-22.35
17.45-20.10-22.40
17.10-19.45-22.45
17.20-19.55-22.25
17.00-18.10-20.20-21.10-22.10
16.50-22.20
19.30-22.50
17.15
17.30
19.50
17.40-20.15
22.50
17.05-19.40-22.15
Chiara Galiazzo
canta al Dal Verme
EDITORIA Oggi, presso
la «Libreria popolare» di
via Tadino 18, a Milano,
alle ore 18.30,Roberto Caputo e Nadia Giorgio,presentano il libro Obiettivo
Expo. Caputo è nato a Milano il 20 giugno 1951, dove risiede con la moglie
Silvia ed il figlio Stefano,
laureato in Lettere Moderne, è esperto di gestione
delle risorse umane e comunicazione istituzionale. Ha ricoperto il ruolo di
assessore del Comune di
Milano. Attualmente è
membro dell’assemblea
elettiva di Palazzo Isimbardi. Coautrice del romanzo è Nadia Giorgio,
addetta stampa del Comune di Pioltello, con un
passato da giornalista.Il libro ha come tema centrale l’Esposizione universale che tra pochi giorni
prenderà il via a Milano.
Oggi, via Tadino 18
Ingresso libero
CERRO MAGGIORE
THE SPACE CINEMA
VIA TURATI, 62 - TEL. 892111
16.00-19.05-22.15
18.50-21.40
16.20
19.20-22.10
16.10-18.55-21.45
16.15
18.55-22.10
17.30-21.00
18.10-21.30
16.10
19.25-22.20
16.35-19.15-21.55
16.15-19.00-21.50
16.30-19.15-22.00
16.20
MELZO
ARCADIA MULTIPLEX
VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444
Mia madre
Fast & Furious 7
Cobain: Montage of Heck
Adaline - L’eterna giovinezza
Avengers: Age of Ultron (3D)
Avengers: Age of Ultron
20.10-22.30
22.10
21.10
19.50
21.00
20.00-22.40
PADERNO DUGNANO
LE GIRAFFE
VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250
PIOLTELLO
17-20-22.50
18-21
17.15-20-22.50
16.30-18.30
20.20-22.40
16.50-19.15-22
16.20-18.50-21.15
17-19
21
17.30-20.30
16.30
19-21.30
17.30-20-22.40
16.30-19.30-22.30
16.30
19-21.30
18.15-21.15
UCI CINEMAS PIOLTELLO
VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960
Black sea
Humandroid
Mia madre
Home - A Casa
La famiglia Belier
Avengers: Age of Ultron | IMAX (3D)
Avengers: Age of Ultron
Se Dio Vuole
Avengers: Age of Ultron
Adaline - L’eterna giovinezza
Le frise ignoranti
Le vacanze del piccolo Nicolas
Cobain: Montage of Heck
Fast & Furious 7
L’ultimo lupo
Cenerentola
Fast & Furious 7
Into the woods
I bambini sanno
ROZZANO
THE SPACE CINEMA ROZZANO
C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111
Avengers: Age of Ultron
Mia madre
Into the woods
Cobain: Montage of Heck
Adaline - L’eterna giovinezza
Le vacanze del piccolo Nicolas
Fast & Furious 7
Avengers: Age of Ultron
Avengers: Age of Ultron (3D)
Fast & Furious 7
Humandroid
La famiglia Belier
Black sea
I bambini sanno
Home - A Casa
Avengers: Age of Ultron (3D)
Black sea
Fast & Furious 7
Home - A Casa
L’ultimo lupo
Adaline - L’eterna giovinezza
Humandroid
Home - A Casa
Fast & Furious 7
Avengers: Age of Ultron
Cenerentola
Into the woods
Le frise ignoranti
Avengers: Age of Ultron
Ma che bella sorpresa
Cobain: Montage of Heck
Avengers: Age of Ultron
CONCERTO Oggi, al Teatro Dal Verme, in via
San Giovanni sul Muro
2, alle ore 21, farà tappa
il concerto di Chiara
Straordinario
tour
2015. L’artista, all’anagrafe Chiara Galiazzo,
salita alla ribalta nel
2012 vincendo la sesta
edizione del talent show
X Factor, presenterà live
i suoi grandi successi e i
nuovi brani di Un Giorno di Sole straordinario,
l’edizione speciale dell’album Un Giorno di
Sole contente anche
Straordinario, il brano
certificato singolo d’oro
scritto da Ermal Meta e
GianniPollex e presentato all’ultimo Festival di
Sanremo. I biglietti sono
disponibili nelle prevendite abituali e online su
www.livenation.it
e
www.ticketone.it.
Oggi, ore 21, Teatro Dal
Verme. Ingr.: da 23 euro
22.45
17.15-20.00
17.30-19.55-22.20
18.30
21.30
18.30-21.30
17.05-20.30
17.30-19.50-22.10
17.30-19.20-22.0022.30
17.15-19.45-22.15
19.40-22.00
17.20
18.00-21.00
16.50-22.40
19.50
17.10
19.45
22.45
17.00-19.45-22.15
Avengers: Age of Ultron (3D)
Avengers: Age of Ultron
Mia madre
Humandroid
Se Dio Vuole
Into the woods
La famiglia Belier
Fast & Furious 7
Home - A Casa
Le vacanze del piccolo Nicolas
Black sea
Avengers: Age of Ultron
Avengers: Age of Ultron
In the Box
Adaline - L’eterna giovinezza
Cobain: Montage of Heck
Adaline - L’eterna giovinezza
SAN GIULIANO MILANESE
15.30-18.45-22.00
16.00-19.15-22.30
16.35-19.05-21.40
16.40-19.25-22.10
17.45-19.55-22.05
15.00
15.00-17.30-20.00-22.30
18.40-21.40
16.15
16.45
17.00-19.40-22.20
17.15-20.25
15.00-18.15-21.30
16.45-18.50-21.00
15.00
17.45-20.45
19.10-21.50
MOVIE PLANET
S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 02 98245409 - 899
552578 (PREN.)
Home - A Casa
16,30
Avengers: Age of Ultron
16,30-18,30-19,30-21,30-22,30
Mia madre
16,40-19,00
Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza
21,15
Fast & Furious 7
16,30-22,30
Cobain: Montage of Heck
19,40
Black sea
17,20-22,30
Se Dio Vuole
20,00
SESTO SAN GIOVANNI
SKYLINE MULTIPLEX
C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547
Adaline - L’eterna giovinezza
15.10-17.30-20.00-22.20
Samba
15.10-17.40-20.10-22.35
Mia madre
15.15-17.40-20.10-22.35
Avengers: Age of Ultron
15.05-15.45-17.55-18.35-20.45-21.30
Sala riservata
Black sea
Cobain: Montage of Heck
Fast & Furious 7
Humandroid
Avengers: Age of Ultron | IMAX (3D)
VIMERCATE
15.10-17.35-20.10-22.35
15.30-18.30-21.30
16.50-19.35-22.20
15.05-17.30-20.00-22.30
16.50-19.45-22.35
THE SPACE CINEMA TORRIBIANCHE
VIA TORRI BIANCHE, 16 - TEL. 892111
Avengers: Age of Ultron (3D)
Le vacanze del piccolo Nicolas
Humandroid
Into the woods
Samba
Mia madre
Cobain: Montage of Heck
Humandroid
La famiglia Belier
Avengers: Age of Ultron
L’ultimo lupo
Cenerentola
Adaline - L’eterna giovinezza
Fast & Furious 7
In the Box
I bambini sanno
Se Dio Vuole
I bambini sanno
Home - A Casa
Black sea
17.30-20.45-22.15
16.45
19.10
21.55
18.40-21.30
18.35-21.20
18.30-21.30
16.30
19.20-22.00
18.00-18.30-21.15-21.45
19.25
16.40
16.25-19.05-21.50
17.50-20.55
19.50-22.10
17.05
16.50-19.10-21.30
18.45-21.25
16.30
16.35-19.20-22.05
CRONACA
__Martedì 28 aprile 2015__
39
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Intervista a Guglielmo Miani
PALAZZO LOMBARDIA
«Sala vip e giardini
Così Montenapoleone
si fa bella per Expo»
Un piano turistico
da sei milioni
per il dopo-evento
Il presidente dell’Associazione:«Pronta una nuova casa per la clientela top,
coccoleremo i visitatori dell’Esposizione con eventi e un sito per l’e-commerce»
■■■ Tutto è pronto per gli appuntamenti che animeranno il
Quadrilatero della moda durante Expo Milano 2015. In prima fila l’Associazione Montenapoleone con il suo presidente Guglielmo Miani.
Parte la grande avventura
Expo. Miani, quali sono le iniziative di Montenapoleone?
«Siamo molto soddisfatti di
aver creato qualcosa di decisamente inedito: due progetti integrati, che nascono con la rassegna universale ma destinati
a durare nel tempo. L’obiettivo
principale è attirare a Milano il
turismo internazionale offrendo ai viaggiatori la possibilità di
costruirsi un itinerario su misura, secondo le proprie passioni
e interessi».
Quali sono le caratteristiche dei due progetti?
«Inizierei dalla creazione in
via Montenapoleone, al civico
23, della prima “Lounge Vip” al
mondo per tipologia di servizi
offerti. Dedicata alla clientela
plus, e arredata con le migliori
firme del design tricolore come
“
Guglielmo Miani
::: MASSIMO DE ANGELIS
■ Abbiamo creato
progetti inediti ma
destinati a durare
anche dopo
l’evento
LUSSO IN VETRINA
Molteni e AgapeCasa, fornirà
ai visitatori accoglienza, assistenza durante lo shopping,
possibilità di effettuare prenotazioni e addirittura il check in o
il trasporto di preziosi in aero-
porto. È nostra intenzione coccolare gli acquirenti importanti segnalati dalle boutique e dagli hotel 5 stelle».
Aprirete anche un portale
del lusso?
«Certamente. Il 1 maggio sarà online il sito “One Luxury
Destination”, un inedito progetto digitale realizzato in collaborazione con la società Accenture. Lo scopo è quello di offrire ai turisti un soggiorno piacevole integrando le opportunità
del canale web con l’esclusività
dell’esperienza in negozio».
I contenuti del sito?
«Notizie sulle griffe, ultime
tendenze,interviste e la possibilità di accedere al patrimonio
storico culturale di via Montenapoleone. A breve sarà disponibile anche l’e-commerce».
Tra i numerosi eventi in calendario durante Expo su
quali punta?
«Innanzitutto devo ringraziare Audi per il supporto nella
programmazione degli eventi.
Nei prossimi giorni partiremo
con le presentazione di particolari “giardini sinergici” lungo la
strada, realizzati su varie peda-
QUADRILATERO
La nuova sala vip su
due piani aperta in
Montenapoleone;
sotto il progetto delle
nuove aree verdi
ne dagli esperti giardinieri di
Orticolario, mentre a livello business credo nell’appuntamento con l’alta gioielleria di fine
maggio. Senza dimenticare la
serata gastronomica del 2 luglio e la classica manifestazione della Vendemmia di inizio
ottobre».
Ritiene che oggi Milano
possa competere con le capi-
tali internazionali dello shopping quali Londra, Parigi o
New York?
«Rimango ottimista perché
parto da un dato recente. Milano registra già ora il più alto
scontrino medio almondo (circa 1.400 euro) e dimostra che
la città attrae una clientela estera dalle grandi disponibilità finanziarie.Bisogna però fare ancora passi avanti e appare fondamentale agevolare il rimborso tax free ai turisti più facoltosi
in aeroporto. Stiamo già lavorando con Sea e con le dogane
per trovare il prima possibile
una soluzione in grado di soddisfare i clienti stranieri con più
possibilità di spesa».
Il piano per il dopo Expo
è pronto. «Dall’Expo al
Giubileo» è il nuovo progetto, di 6,6 milioni di euro, che la regione Lombardia ha presentato
per promuovere la regione e consolidare l’afflusso turistico, quando terminerà
l’Esposizione
Universale a Milano.
«Expo rappresenta il calcio d’inizio di una lunga
partita che Regione
Lombardia vuole continuare a giocare anche
dopo l’evento, per mettere il tessuto economico
lombardo nelle condizioni di cogliere le grandi opportunità di sviluppo che sono in grado di
offrire il turismo e il Made in Lombardia» ha dichiarato Mauro Parolini, assessore al Commercio, Turismo e Terziario
di Regione Lombardia.
Nel progetto sono stati
coinvolti quasi 600 comuni e finanziati progetti di sviluppo per 16 milioni di euro che genereranno investimenti per
55 milioni. Il dopo evento sarà collegato direttamente ad un altro appuntamento importante, sempre di carattere
internazionale come il
Giubileo, che avrà inizio
l’8 dicembre 2015 a Milano.
E. CAP.
__Martedì 28 aprile 2015__
Scarica

Ci costano un miliardo l`anno