NOTA PRELIMINARE (ai sensi dell’art. 17, comma 9ter, della legge regionale n. 25/2001) ALLEGATO 1, BILANCIO PARTECIPATO ALLEGATO 2, BILANCIO DI GENERE ALLEGATO 3, BILANCIO SOCIALE PRESIDENZA DELLA GIUNTA REGIONALE Gli interventi che seguono riguardano con particolare attenzione gli interventi in materia di Protezione Civile. In tale ambito: • • • • • • • Si è provveduto alla realizzazione della nuova Sala Operativa Regionale di Protezione Civile che è stata dotata dei più moderni sistemi informatici e tecnologici che hanno consentito una migliore capacità operativa di intervento sul territorio regionale in caso di calamità o emergenza. Si è provveduto alla realizzazione del progetto PRO.CI.CO. (Protezione Civile nei Comuni) che ha consentito di fornire a tutti i Comuni della Regione Lazio strumenti, metodi e risorse per la costruzione di reti e servizi a disposizione della comunità in tema di sicurezza e protezione civile. Il progetto ha consentito in particolar modo anche attraverso la realizzazione di specifici corsi di formazione su tematiche specifiche di protezione civile una maggiore specializzazione e professionalizzazione degli operatori del settore. Sono stati stipulati accordi di programma, convenzioni e protocolli di intesa con il Corpo Forestale dello Stato, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Comando Carabinieri Legione Lazio, Guardia di Finanza Comando Regione Lazio e Ferrovie dello Stato per la gestione integrata delle attività di Protezione Civile nella Regione Lazio. Si è provveduto di intesa con le Prefetture e le Province alla fornitura a tutti i Comuni della Regione Lazio delle aree percorse dal fuoco per l’anno 2008 per consentire l’aggiornamento del catasto comunale degli incendi boschivi come previsto dalla vigente normativa. A tutt’oggi tutti i Comuni della Regione Lazio sono in grado di aggiornare il catasto comunale degli incendi boschivi con i dati delle aree percorse dal fuoco che la scrivente Direzione in collaborazione con il Corpo Forestale dello stato fornisce annualmente. Si è provveduto sin dall’anno 2006 alla realizzazione del progetto “Al Mare Sereni” che prevede la realizzazione, lungo le coste e le zone lacustri della Regione Lazio non custodite, di presidi di assistenza ai bagnanti durante la stagione balneare. L’iniziativa ha avuto riscontro positivo per l’opera di prevenzione, per gli interventi di salvataggio effettuati e per il favorevole apprezzamento manifestato dai fruitori delle spiagge. L’iniziativa ha avuto esito positivo grazie anche alla collaborazione della Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza e Federazione Italiana Nuoto che hanno realizzato specifici corsi di formazione, addestramento, aggiornamento e specializzazioni a tutti gli operatori di Volontariato di Protezione Civile che hanno partecipato al Progetto. Si è provveduto nell’anno 2008/2009 alla realizzazione del “Progetto Influenza” in ausilio con il 118 garantendo la presenza nella Sala Operativa Regionale di Protezione Civile di medici che potevano essere contattati da tutta la popolazione attraverso il numero verde 803.555 i quali fornivano assistenza e indicazioni alle persone interessate. Si è provveduto alla sorveglianza meteo idrologica del territorio della Regione Lazio per la previsione e prevenzione del rischio idraulico ed idrogeologico. Nell’ambito di tale attività si è fatto fronte alle emergenze idrauliche del novembre e dicembre 2005 per i bacini dei fiumi Marta e Tevere, nel maggio 2008 nel bacino dell’Aniene e nel dicembre 2008 per il bacino del Fiume Tevere. Per l’ulteriore sviluppo e supporto di • tale attività sono state messe in atto tutte le procedure tecnico amministrative per l’implementazione del Centro Funzionale Regionale di prossima attivazione. In sinergia con altri soggetti deputati al controllo dell’ambiente quali Provincia di Roma e ARPA è stata sviluppata una rete di monitoraggio dei parametri di qualità delle acque dei fiumi Tevere ed Aniene. ASSESSORATO AGRICOLTURA Gli obiettivi prioritari che l’Assessorato all’Agricoltura ha perseguito nel corso della legislatura sono stati i seguenti: La promozione dello sviluppo locale, la valorizzazione delle risorse del territorio e l’integrazione tra i diversi settori produttivi in ambito locale attraverso politiche di distretto; L’incremento della qualità e della sicurezza dei prodotti agroalimentari; L’orientamento della produzione e della commercializzazione dei prodotti agroalimentari attraverso la promozione di accordi di filiera, di costituzione di organizzazioni di produttori agricoli all’interno di ogni filiera produttiva, di strutturazione di filiere corte; Favorire, attraverso il PSR, la modernizzazione, l’innovazione e la qualità nella catena agroalimentare; Adottare gli strumenti per la semplificazione dei processi amministrativi ed innalzare il grado di sussidiarietà nella gestione degli stessi. A partire dal 2006, le linee programmatiche ritenute prioritarie dall’Assessorato, sono state rese operative mediante il perfezionamento di numerosi strumenti normativi e regolamentari, che hanno già esplicato i loro effetti e consentiranno nei prossimi anni la realizzazione ed il finanziamento di interventi strategici per uno sviluppo organico ed integrato della realtà agricola e rurale del Lazio. Il percorso di integrazione del quadro regionale normativo – regolamentare perseguito in questi anni, si è incardinato su una scelta politico-strategica funzionale ad una gestione delle politiche di comparto che ha privilegiato una visione unitaria e coerente della politica agricola. - - - Legge regionale 23 gennaio 2006, n. 1, “Istituzione dei distretti rurali e dei distretti agroalimentari di qualità”. L’obiettivo della Legge è quello di fornire gli strumenti per mettere a sistema le risorse del territorio di ogni singolo distretto in un’ottica multifunzionale, creando dei veri e propri poli territoriali che favoriranno l’associazione tra tutte le forze presenti nel territorio. Ad oggi sono stati istituiti cinque Distretti: Distretto Agroenergetico della Valle dei Latini (Frosinone-Roma), Distretto agroalimentare di qualità dei Castelli Romani e Prenestini (Roma), Distretto agroalimentare di qualità dei Monti Cimini (Viterbo), Distretto rurale della Montagna Reatina (Rieti), Distretto agroalimentare di qualità dell’Ortofrutta (Latina). Legge regionale 2 novembre 2006, n. 14, concernente “Norme in materia di agriturismo e turismo rurale”. La Legge facilita l’apertura di un agriturismo snellendo le procedure amministrative, e valorizza le produzioni regionali in quanto gli agriturismi dovranno vendere prodotti regionali per una quota pari all’85% e possono vendere prodotti artigianali. Un’altra importante novità è la regolamentazione, per la prima volta in Italia, dell’attività di turismo rurale. Legge regionale 6 novembre 2006, n. 15, “Disposizioni urgenti in materia di organismi geneticamente modificati”. Le finalità della legge riguardano essenzialmente la tutela delle risorse, della qualità e dell’originalità della propria produzione agricola tradizionale e biologica; la promozione di interventi utili a prevenire i possibili danni per il sistema agricolo, per la salute umana e l’ambiente, derivanti da - - - - - coltivazione e allevamento di organismi geneticamente modificati. La legge vieta la coltivazione e l’allevamento di OGM sul territorio regionale. Legge regionale 19 marzo 2008, n. 4, “ Disposizioni per lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione delle attività professionali della pesca e dell’acquacoltura”. Gli aspetti più importanti della normativa, che interviene su un comparto che produce 16 mila tonnellate annue di pescato e ha un’occupazione di 2.500 imbarcati, riguardano finanziamenti per l’istituzione dei distretti di pesca, per le attività di pescaturismo e ittioturismo, per la commercializzazione e la tracciabilità dei prodotti attraverso la creazione di un apposito marchio di qualità dei prodotti ittici del Lazio. Legge regionale 24 dicembre 2008, n. 28, “Interventi regionali per la promozione dei mercati riservati alla vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli”( Farmer’s Market). La Legge mette in moto un nuovo sistema di distribuzione con province e comuni chiamati a gestirne gli equilibri sul mercato in favore degli agricoltori. I Farmer’s dovranno vendere prodotti locali e tra questi anche il biologico. Con la nuova normativa la Regione punta sulla filiera corta, favorendo freschezza, stagionalità e tipicità delle produzioni laziali, nonché una fidelizzazione tra cliente e produttore agricolo, entrambi avvantaggiati dalla vendita diretta. Legge regionale 24 dicembre 2008, n. 29, “Norme sull'organizzazione di produttori agricoli, sugli accordi regionali per l'integrazione delle filiere e sulle filiere corte”. La legge ha come finalità la stabilità dei prezzi, la strutturazione di un sistema di Organizzazione di produttori adeguato ad attuare una programmazione quali-quantitativa delle produzioni ed accorciare la filiera. Il provvedimento prevede il sostegno per interventi volti a supportare e valorizzare le potenzialità degli accordi di filiera quale strumento capace di governare le dinamiche e le richieste di mercato, e di garantire nel contempo la qualità dei prodotti agroalimentari. Legge regionale 13 febbraio 2009, n. 1 “Disposizioni urgenti in materia di agricoltura” che, apportando modifiche a norme di settore preesistenti, le ha rese operative adattandole alle attuali esigenze del comparto. Legge regionale 4 agosto 2009, n. 19 “Divulgazione e comunicazione in ambito agricolo, agroalimentare e forestale per l’innovazione e lo sviluppo integrato delle zone rurali della Regione” la Legge sostiene interventi per le attività di divulgazione, di comunicazione in ambito agricolo, agroalimentare e forestale, al fine di promuovere lo sviluppo armonico, sostenibile ed integrato delle aree agricole regionali, la crescita della competenza e della competitività degli operatori e delle imprese del settore agricolo, agroalimentare e forestale, la tutela della salute degli operatori agricoli, il benessere degli animali, nonché la salubrità dei luoghi di lavoro e di produzione; l’educazione e la sicurezza dei consumatori in materia alimentare. In aggiunta agli strumenti normativi regionali finalizzati al sostegno integrato del mondo agricolo e rurale del Lazio, a seguito della conclusione di un articolato iter di approvazione che ha investito i Servizi Comunitari ed anche il Consiglio regionale, ad inizio 2008 è stato definitivamente approvato il nuovo Programma di Sviluppo Rurale per il periodo 2007/2013, le cui tematiche prioritarie sono il ricambio generazionale, le politiche di genere, la ricerca, l’investimento sull’innovazione e sul capitale umano, la qualità dell’offerta alimentare e territoriale, la tutela dell’ambiente e delle risorse naturali, la qualità della vita nelle aree rurali, l’agriturismo, il turismo rurale e la multifunzionalità. Il Programma di Sviluppo Rurale è stato pensato ed organizzato per realizzare il massimo delle sinergie finanziarie con gli altri strumenti di intervento di esclusiva derivazione regionale o nazionale, nella logica di una visione organica della gestione degli interventi nelle aree e nei comparti individuati come strategici. Il Programma di Sviluppo Rurale stanzia complessivamente da contributi pubblici e privati un miliardo di euro per il periodo 2007 – 2013. 1. POLITICHE DISTRETTUALI Nel corso del 2009, il complesso dei Distretti Rurali ed Agroalimentari di qualità già individuati e delimitati dal 2006 al 2008, è stato dotato dei rispettivi Piani di Distretto elaborati sulla scorta delle scelte programmatiche sostenute dal partenariato locale e, per alcuni distretti, sono state costituite le Società di gestione che consentiranno l’avvio degli interventi territoriali sulla base della normativa specifica. Altresì, il Programma di Sviluppo Rurale con l’attivazione degli strumenti della Progettazione Integrata Territoriale (PIT) utilizzata dai partenariati locali e dei Piani di Sviluppo Locale (PSL) messi in essere dai Gruppi di Azione Locale (GAL, asse IV PSR), fornirà un sostanziale e coerente supporto alle Politiche distrettuali. 2. POLITICHE DI FILIERA Nel corso del 2009, le politiche di Filiera sono state prioritariamente attuate attraverso lo strumento della Progettazione Integrata di Filiera (P. I. F.) previsto dal Programma di Sviluppo rurale 2007 - 2013, con l’avvio ed il finanziamento dei progetti inoltrati dagli operatori del settore per un contributo pubblico di 74 milioni di euro ed un investimento complessivo di oltre 160 milioni di euro. Altresì, sono stati predisposti gli strumenti regolamentari per la promozione ed il sostegno degli accordi di filiera che costituiscono lo strumento di gestione di progetti strategici di comparto in grado di governare le dinamiche e le richieste di mercato, e garantire nel contempo la qualità dei prodotti agroalimentari. 3. POLITICHE DI PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI ED AGROALIMENTARI L’incremento della qualità e della sicurezza dei prodotti agroalimentari, condizione indispensabile per qualificare territorialmente le produzioni ed offrire garanzie ai consumatori, è stata e continuerà a rappresentare una delle priorità dell’Assessorato. In quest’ambito, al fine di creare un sistema stabile che garantisca la qualità dei prodotti, nel corso del 2009, la Giunta regionale, su iniziativa dell’Assessorato all’Agricoltura, ha approvato la proposta di legge regionale “Interventi per il sostegno dei sistemi di certificazione della qualità e della tracciabilità delle produzioni agricole e agroalimentari”, norma che regolerà gli interventi ed assegnerà risorse finanziarie agli operatori del settore. Al fine di valorizzare e promuovere le produzioni agroalimentari tipiche regionali, è stato annualmente predisposto il “Programma annuale di promozione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari ed enogastronomici tipici del Lazio”, che consente di disporre dei fondi necessari per la partecipazione a manifestazioni fieristiche in Italia e all’estero. La partecipazione a queste manifestazioni ha lo scopo di favorire la conoscenza dei prodotti agroalimentari ed enogastronomici tipici del Lazio sui vari mercati di riferimento e sostenerne la commercializzazione, di valorizzare i prodotti nei mercati già acquisiti e di ricercare mercati nuovi anche fra quelli considerati emergenti. L’Assessorato in questi anni si è fatto, altresì, promotore di numerose iniziative a favore di consumatori e produttori, tese a rafforzare e garantire tracciabilità e freschezza dei prodotti, commercializzazione e competitività. - la campagna LAZIO SPENDE BENE (2008) che, con la collaborazione anche delle province di Roma, Frosinone, Viterbo e Rieti, ha consentito la vendita nei supermercati di un paniere di sei prodotti tipici e di qualità a prezzo contenuto. L’iniziativa ha avuto - - - una duplice valenza, da un lato ha rappresentato una risposta concreta al caro vita offrendo ai consumatori prodotti di prima necessità ad un prezzo accessibile, dall’altra ha promosso le produzioni tipiche regionali favorendo la crescita dell’economia agricola laziale. la campagna LAZIO QUALITA’ SPESA BENE (2006 – 2007) iniziativa sorta per sostenere il reddito delle imprese agricole e commercializzare i prodotti locali all’interno dei supermercati; COLOSSELLA marchio di garanzia delle produzioni lattiero-casearie regionali creato per dare risposte al problema emerso sulla D.O.P. Mozzarella di Bufala Campana, un sistema di controllo della qualità e dei processi che insieme all’etichettatura dei prodotti, è in grado di affrontare tempestivamente anche le emergenze che si dovessero presentare; “REA SILVIA”, iniziativa che negli ultimi tre anni ha consentito di offrire ai consumatori romani la possibilità di acquisto dei prodotti agricoli ed agroalimentari provenienti dalle aziende condotte da imprenditrici donne. 4. PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007 – 2013 Nel corso del 2009 sono state portate a compimento le procedure amministrative che consentono il pieno utilizzo di tutte le risorse finanziarie disponibili, e pertanto, è stata definitivamente avviata la piena operatività del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013, fornendo risposte concrete, anche in termini finanziari, agli operatori economici, professionali e sociali del comparto agricolo e del mondo rurale. Al fine di agevolare le imprese agricole e consentire il pieno utilizzo delle risorse finanziarie comunitarie, nazionali e regionali, la Regione Lazio ha siglato un accordo con 31 istituti di credito per assicurare agli agricoltori i finanziamenti necessari per coprire l’intero investimento previsto. Infatti, i progetti approvati saranno coperti al 40% a fondo perduto, come previsto dalla programmazione comunitaria, e per il 60% con un mutuo agevolato sottoscritto con le banche che hanno siglato l’accordo. 5. SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA E SUSSIDIARIETA’ Nell’ambito dei processi finalizzati alla semplificazione dell’attività amministrativa, che coinvolgono trasversalmente le politiche settoriali perseguite in questi anni, l’Assessorato all’Agricoltura, fin dal 2007, ha impegnato notevoli risorse per la costruzione del sistema informativo direzionale. Nel 2009, si è proceduto all’implementazione ed alla manutenzione dei sottosistemi già progettati (SI - UMA e SI - Fitosanitario); nell’ambito del sottosistema relativo al Programma di Sviluppo Rurale (SI – PSR), sono state attivate le funzioni relative alla ricevibilità, all’ammissibilità ed al finanziamento delle istanze, rendendo disponibili all’utenza ulteriori servizi WEB; l’Anagrafica Unica delle Attività Agricole del Lazio, che costituisce il fulcro del sistema informativo direzionale e nella quale dovranno essere catalogati tutti i soggetti pubblici o privati esercenti attività agricole, agroalimentari, forestali o della pesca che intrattengano rapporti a qualsiasi titolo con l’Amministrazione regionale, è stata implementata attraverso il trasferimento di ulteriori dati ed informazioni. In tema di sussidiarietà ai Centri di Assistenza Agricola (C.A.A.) è stata affidata la tenuta del fascicolo regionale che completa e supporta l’Anagrafica Unica delle Attività Agricole del Lazio e costituisce uno strumento fondamentale per la gestione dei procedimenti amministrativi, di istruttoria e controllo. Ai suddetti Centri sarà anche affidata la gestione dell’Anagrafica Unica delle Attività Agricole del Lazio (AUAAL) e dell’Utenza Macchine Agricole (UMA), nonché il supporto nella gestione delle domande di accesso al regime di aiuti previsti dal PSR 2007/2013. ASSESSORATO RISORSE UMANE, DEMANIO E PATRIMONIO In questi anni la Direzione Regionale Demanio, Patrimonio e Provveditorato ha provveduto all’adozione di una serie di misure per le quali sono state necessarie opportune politiche di investimento. Tra queste ricordiamo le più importanti: Prosecuzione del censimento di tutti i beni demaniali regionali su tutto il territorio regionale In questi anni di lavoro è stato avviato il primo censimento dei beni in questione in vista della redazione della Carta tecnica del Demanio e del relativo inventario. Prosecuzione alla ricontrattualizzazione del patrimonio immobiliare regionale ad uso abitativo e commerciale Con legge regionale (l.r. n.4 del 28 aprile 2006 – art. 19), sono stati trasferiti immobili di proprietà regionale adibiti ad uso abitativo dal regime dell’edilizia residenziale pubblica (ERP) a regime di libero mercato. Ricontrattualizzate oltre 100 posizioni da cui, oltre che recuperate le morosità, si è elevato di oltre 300 mila euro/anno l’incasso per la Regione. Pubblicati ulteriori 5 bandi per la locazione di altri immobili liberi. Una Regione “unica”. La costituzione dei Poli regionali di Roma, Frosinone, Latina e Rieti Nel corso dell’anno 2009 è stato perfezionato l’acquisto del palazzo di via Cristoforo Colombo, un ulteriore passo in avanti fondamentale in vista della costituzione del Polo regionale, il complesso immobiliare che ospiterà tutti gli uffici della Giunta regionale del Lazio. Proprio in quest’ottica per il 2010 sono state avviate le procedure per l’individuazione di un’altra struttura, sempre nell’area di via Colombo, da integrare alla sede attuale. Un risultato strategico anche per la funzionalità interna della nostra Regione che potrà superare così l’atavico problema della molteplicità delle sue sedi con la razionalizzazione dei relativi costi, fornendo ai suoi dipendenti una maggiore fluidità nel lavoro quotidiano, ottimizzando le risorse umane non solo Roma. A Latina è stato siglato un accordo tra Regione e Comune per la creazione di un Polo regionale. A Frosinone, i lavori per la realizzazione del Polo termineranno entro l’anno. E’ in corso di studio anche la costituzione del Polo di Rieti. Una Regione efficiente e “pulita” Nel corso di questi quattro anni sono stati effettuati una serie di tagli ai costi di telefonia, pulizie, autoparco, impianti elettrici e di riscaldamento, manutenzione aree verdi e nel contempo si avviato un processo che porterà alla realizzazione di un impianto fotovoltaico per una Regione “pulita”. Di seguito, nello specifico: 1. Imprese di pulizia: Concluse nuove gare d’appalto e risparmiati, rispetto al 2005, 1,7 mil. di euro. 2. Telefonia fissa e mobile: Rivisti i contratti in essere con cui sono stati risparmiati 800mila euro/anno. 3. Manutenzione impianti elettrici: Risparmio del 50%. 4. Manutenzione aree verdi via Cristoforo Colombo: Risparmio del 38%. 5. Manutenzione impianti di riscaldamento: Risparmio del 40%. 6. Impianto fotovoltaico: Aggiudicazione per la creazione di un impianto fotovoltaico da installare in alto e sulle facciate buie della sede di via Cristoforo Colombo che permetterà significativi risparmi energetici. Obiettivo del 2010. 7. Risparmio energetico: E’ stata pubblicata la gara per l’avvio di un progetto pilota su Rieti per l’ammodernamento di un edificio regionale a mezzo di un impianto per il contenimento dell’emissioni inquinanti e l’uso di tecniche avanzate nel campo del risparmio energetico Completamento dell’archivio regionale Un unico archivio che finalmente riunisce in un unico luogo i documenti cartacei prima distribuiti su oltre trenta sedi. Una soluzione che ha permesso anche di risolvere gravi legati alla sicurezza degli uffici (esistevano seri rischi di incendio). ASSESSORATO URBANISTICA Tra le iniziative più importanti relative portate avanti dall’Assessorato all’Urbanistica ricordiamo: Legge urbanistica Approvata nell’aprile 2006 ha consentito di integrare le vigenti disposizioni sul governo del territorio, al fine di accelerare la completa attuazione della delega delle funzioni in materia urbanistica alle Province, fino ad allora rimasta sulla carta, nonché di introdurre spedite procedure per l’approvazione dei piani regolatori generali attraverso una conferenza integrata di pianificazione. L’applicazione della legge ha determinato la definitiva approvazione dei piani territoriali di tutte le province che li hanno adottati, in particolare: Frosinone, Viterbo, Rieti e da ultimo Roma attualmente in corso, in tal modo avvicinando alle comunità locali le decisioni, inoltre utilizzando la legge è stata conclusa l’approvazione del nuovo Piano regolatore generale del Comune di Roma dopo oltre 40 anni dal precedente. La tutela del paesaggio Il nuovo Piano Territoriale Paesistico Regionale - PTPR è stato adottato nel 2007, unificando i 29 piani paesistici in vigore dal 1998, è esteso all’intero territorio regionale ed ha applicato, per la prima volta in Italia, i contenuti del Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004 e della Convenzione europea sul paesaggio del 2006 e, pubblicato in tutti i Comuni del Lazio nel 2008 osservato dai cittadini, dalle associazioni e dai Comuni ora attende l’approvazione del Consiglio regionale. Lo strumento garantisce l’omogenea azione di tutela della nostra regione conservando le qualità paesaggistiche, naturali e culturali del territorio e l’identità della comunità. Il Piano territoriale paesistico dell’Appia Antica, della valle della Caffarella e degli acquedotti adottato nel luglio 2006 tutela quella parte del territorio regionale la cui valenza assurge a rilevanza di patrimonio universale per la notorietà, la qualità e la quantità di beni culturali ivi presenti, include le aree del Parco dell’Appia antica, è ricadente nel Comune di Roma ed escluso dal PTPR, è il primo strumento territoriale che pianifica con puntualità fin nei minimi dettagli i luoghi adiacenti alla Regina viarum dopo il Piano paesistico approvato nel 1960 dal Ministero ma contestato fortemente dalle associazioni culturali. Sono state valutate le osservazioni pervenute ed ottenuti tutti i parere tecnici previsti, attende l’approvazione del Consiglio regionale. Il recupero dei centri storici Dal 2006 con la delibera di Giunta 618/06 è stato avviato il programma di recupero dei centri storici; il Consiglio Regionale ha stanziato in totale nei bilanci dal 2006 al 2009 euro 38.000.000,00 che sono stati utilizzati per finanziare opere pubbliche nei centri storici. Ogni anno entro il 30 giugno i comuni presentano centinaia di richieste di finanziamento alla Direzione che vengono istruite e poi sottoposte all’esame di una commissione che formula una graduatoria per la definizione dei comuni assegnatari dei finanziamenti. L’azione descritta rappresenta un obiettivo strategico della Giunta che viene raggiunto in sinergia con la Direzione Regionale Piani e Programmi di Edilizia Residenziale che è anch’essa impegnata nel recupero dei centri storici. La riqualificazione delle periferie Il Consiglio Regionale nel 2007 ha approvato una legge finalizzata al recupero dei nuclei di edilizia sorti spontaneamente mediante il finanziamento di opere di urbanizzazione primaria. In prima applicazione il Consiglio ha individuato i comuni di Aprilia, Anzio, Pomezia, Nettuno e Ardea come assegnatari dei finanziamenti. Gli stessi comuni sono stati confermati anche nel 2009 come beneficiari dei finanziamenti. Tale operazione tende a dotare dei servizi essenziali i nuclei abusivi dei comuni del litorale maggiormente colpiti dal fenomeno dell’abusivismo. Fino a oggi sono stati stanziati in totale per questa operazione euro 12.500.000,00 Abusivismo e monitoraggio Approvata la prima legge regionale per contrastare il fenomeno dell’abusivismo edilizio. La l.r.15/2008 che recepisce i contenuti del D.P.R. 380/01 in tema di vigilanza sull’attività urbanistico edilizia, ha finalmente dotato la Regione di una disciplina organica ed uniforme in una materia oggettivamente complessa e soggetta a notevoli difficoltà applicative, introducendo elementi innovativi e maggiormente funzionali per un efficace intervento di repressione dell’abusivismo edilizio. Da tale intervento normativo emerge la forte volontà della Regione di sostenere concretamente le amministrazioni locali nello svolgimento dell’attività di vigilanza non solo attraverso attività di consulenza tecnico – giuridiche ma anche mediante la predisposizione di alcuni specifici strumenti quali un fondo di rotazione autofinanziato per le spese di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi e la previsione dell’informatizzazione dei dati e di un sistema di monitoraggio costante dell’abusivismo. Condono paesaggistico Siglata un’intesa tra la Regione Lazio e il Ministero per i Beni e le Attività culturali in materia di cd. condono ambientale previsto dalla legge 308/2004 e dal “Codice Urbani”. Tale accordo oltre a rappresentare il primo esempio in Italia di collaborazione istituzionale in materia, costituisce un primato per la Regione Lazio in quanto consente ai cittadini di fruire da ormai due anni di una procedura certa e chiara con indubbi vantaggi in termini di snellimento e trasparenza dell’azione amministrativa. L’intesa ha raggiunto l’obiettivo di porre in coerenza le normative di riferimento specificando procedure e competenze, definendo le misure sanzionatorie connesse al danno ambientale arrecato, nonché individuando gli interventi ritenuti ammissibili. Demolizione Isola dei Ciurli La Regione Lazio al fine di contrastare il fenomeno dell’abusivismo edilizio e per tutelare il proprio territorio, ha avviato una seria ed efficace politica di interventi di repressione dell’illegalità effettuando centinaia di controlli in tutto il territorio regionale. Esemplificazione dell’attività svolta è stata la demolizione dell’Isola dei Ciurli, lottizzazione abusiva che da 37 anni deturpava la piana di Fondi. L’intervento della Regione è scaturito dalle segnalazioni effettuate della Legambiente Lazio ed ha portato, grazie ad un costante impegno alla definitiva demolizione dell’ecomostro di Isola dei Ciurli. Di pari passo con il lavoro compiuto dagli uffici regionali, le Autorità giudiziarie hanno definitivamente messo fine al perpetrarsi della situazione di illegalità, confermando definitivamente l’ipotesi di lottizzazione abusiva e consentendo un intervento diretto da parte della Regione Lazio. Quest’ultima ha messo a disposizione la somma di 750.000 euro per la demolizione dell’ecomostro di Isola dei Ciurli e il ripristino della pregiata area, inserendola nell’ambito del Monumento Naturale del lago di Fondi al fine di realizzare una piena valorizzazione e tutela. La nuova cartografia regionale in scala 1:5000 La Regione si è dotata di una nuova cartografia in scala 1:5000 estesa a tutto il territorio, su supporto informatico innalzando il livello di competitività locale attraverso la realizzazione di sistemi informativi geografici utili per le attività territoriali pubbliche e private, è già disponibile e distribuita ai Comuni la cartografia delle province di Latina, Roma e Viterbo, la provincia di Rieti è già collaudata e quella di Frosinone avverrà entro l’anno 2009. Nel 2008 è stata distribuita la CTRN (Carta Tecnica Regionale Numerica) in scala 1:5000, in formato raster georiferito, dei territori delle province di Roma Latina e Viterbo alle strutture regionali, provinciali, comunali, a enti parco comunità montane e autorità di bacino insistenti su quei territori. Attualmente, a seguito di affidamento di gara d’appalto, è in corso di realizzazione la CTRN 1:5000 per i restanti territori delle province di Rieti e Frosinone. E’ già stato effettuato il collaudo per il territorio della provincia di Rieti e si prevede che per la provincia di Frosinone il collaudo verrà effettuato entro dicembre 2009. Entro la legislatura quindi sarà a disposizione la cartografia numerica in scala 1:5000 dell’intero territorio regionale da riprese aeree del 2002 e 2003. Inoltre, come previsto dal bando di gara per le province di Rieti e Frosinone, sarà disponibile anche un aggiornamento da riprese aeree effettuate nel 2009. Provvedimenti urbanistici Sono stati approvati dalla Giunta regionale 620 provvedimenti riguardanti la materia urbanistica in particolare: 71 nuovi piani regolatori generali, rinnovando in tal modo gli strumenti urbanistici di circa il 20% dei Comuni della regione compresa la Capitale; 178 accordi di programma dando attuazione ad una pluralità di interventi urbanistici attuativi con impulsi rilevanti nel settore edilizio, 371 fra piani attuativi e varianti specifiche. Legge regionale n. 9 del 2009 “misure urgenti per l’edilizia e piano casa” La presente legge disciplina sulla base dell’intesa tra Stato, Regioni ed enti locali le misure per il rilancio dell’economia attraverso un particolare impulso all’attività urbanistica ed edilizia, privata e pubblica. La Regione Lazio ha inteso affiancare alle misure straordinarie nel settore edilizio, messe in campo dal Governo e finalizzate a contrastare la crisi economica, una manovra complessa che investe non solo il singolo edificio ma le città e i quartieri nel loro complesso con il fine di aggiungere qualità ai luoghi dell’abitare della nostra comunità, in tal modo ampliando la portata degli obiettivi e cogliendo la congiuntura come una opportunità. In tal senso la disposizione oltre ad incentivare l’adeguamento del patrimonio edilizio esistente alla normativa antisismica, il miglioramento della qualità architettonica e la sostenibilità energetico ambientale del patrimonio stesso, secondo le tecniche e i principi della bioedilizia, coinvolge i comuni e gli operatori privati ed unisce le misure per incrementare l’offerta di edilizia residenziale pubblica e sociale con i programmi di riqualificazione urbana e ambientale investendo sullo snellimento delle procedure in materia urbanistica. ASSESSORATO AMBIENTE E COOPERAZIONE TRA I POPOLI CINQUE ANNI PER L’AMBIENTE 2005-2010 oltre un miliardo di euro per migliorare l’ambiente e la vita dei cittadini Il territorio della nostra Regione è rappresentato da una vivace varietà di situazioni che la rendono un vero e proprio laboratorio di tutela ambientale: dal grande ambiente metropolitano di Roma ai luoghi incontaminati dell’Appennino attraverso Parchi unici al Mondo, come quello dell’Appia Antica, e territori di rara bellezza, come le coste del Circeo, i Monti Lucretili e i Monti Simbruini. Un territorio che costituisce un’importantissima garanzia per la qualità della vita di tutti i cittadini, ma che proprio in virtù della sua varietà e complessità richiede attenzione e impegno. ENERGIE RINNOVABILI Nel 2005 risultava installato solo un megawatt di potenza da nuove fonti rinnovabili, eolico, fotovoltaico e biomasse, mentre oggi lavorano impianti solari ed eolici per 38,5 MWe – erano solo uno nel 2005 - e idroelettrici per 403 Mwe, ma è solo l’inizio. Il Lazio, infatti, oggi è per le rinnovabili un grande cantiere. Si stanno realizzando impianti per oltre 277 MW e altri centinaia saranno autorizzati nei prossimi mesi. Questa impennata è frutto dello sforzo congiunto realizzato dal Governo Prodi, che ha varato il Nuovo Conto energia e dalle ingenti risorse, oltre 209 milioni di euro, messe in campo dalla Regione Lazio, che ha anche semplificato l’iter amministrativo per le rinnovabili. Le energie rinnovabili sono state, inoltre, un tassello fondamentale per predisporre un Piano energetico regionale (Per) innovativo che assieme ai provvedimenti per l’efficienza energetica consentirà alla Regione Lazio di centrare gli obiettivi del Protocollo di Kyoto. EFFICIENZA ENERGETICA La prima energia rinnovabile è quella che non si consuma. Questa è la logica con la quale la Regione ha agito, stanziando 31,5 milioni di euro, offrendo opportunità ai cittadini, alle imprese e agli enti locali per risparmiare energia senza cambiare gli stili di vita. Incentivi per gli elettrodomestici efficienti, per l’illuminazione pubblica a basso consumo, per razionalizzare l’utilizzo dell’energia negli ospedali sono alcuni dei provvedimenti che sono stati messi in atto, assieme a quelli diretti ai cittadini come i detersivi alla spina e le fontane gratuite di acqua gassata. Oggi nel Lazio sono oltre trenta i punti di distribuzione dei detersivi alla spina che permettono ai cittadini di ridurre l’utilizzo delle risorse utilizzate per gli imballaggi, energia, acqua e plastiche, di diminuire i rifiuti alla fonte e di risparmiare. RICERCA PER L’AMBIENTE La tutela per l’ambiente passa anche attraverso le nuove tecnologie e per questo motivo la Regione Lazio ha creato, in collaborazione con le Università tre nuovi centri di ricerca applicata, finanziandoli con 28,5 milioni di euro, sull’idrogeno, sul fotovoltaico solare organico di terza generazione e sulla mobilità sostenibile. I settori di ricerca sono stati scelti tra quelli nei quali sono possibili sia la competizione internazione sia un ricasco economico sulle imprese della nostra Regione. Nel giro di due anni tutti e tre i Poli saranno operativi e stanno già sviluppando sia la fase di formazione del prodotto, sia collaborazioni con le imprese private. Il Polo del solare organico, per esempio, sta realizzano i primi prototipi dei nuovi pannelli e passerà a breve alla fase di industrializzazione. PROGETTI EUROPEI L’Assessorato ambiente della Regione Lazio è attento all’Europa e negli cinque anni ha partecipato a dodici progetti europei per la tutela ambientale. Una particolare attenzione è stata dedicata sia all’erosione costiera sia alle energie rinnovabili sulle quali la Regione è partner con tre progetti. Solare termico, efficienza energetica negli edifici, miglioramento della sostenibilità energetica nella nostra Regione e diffusione dei sistemi di gestione ambientali dedicati alle Pmi, come Iso ed Emas. Queste sono alcune delle tematiche toccate dai vari progetti europei sui quali sta lavorando l’Assessorato regionale all’Ambiente. Complessivamente per i progetti europei sono state intercettate da Bruxelles risorse per 1,6 milioni di euro. ACQUA Sul fronte delle risorse idriche lo sforzo della Regione è stato grande. Complessivamente sono stati stanziati 420 milioni di euro per la tutela delle acque e per il miglioramento delle reti idriche, finanziando sistemi di depurazione e rafforzando i controlli sia dell’Arpa, sia del Nucleo Ecologico dei Carabinieri. Tra gli interventi c’è quello della ristrutturazione della rete fognaria dei Castelli Romani che rappresenta, con 62 milioni di spesa, uno dei più importanti interventi che sia mai stato fatto in materia di risorse idriche nel Lazio. I risultati di tutte queste azioni stanno dando ottimi risultati. Dal 2005 a oggi sono stati riaperti alla balneazione 30 km di coste e tutti i laghi del Lazio sono balneabili, mentre è in via risoluzione il problema dell’approvvigionamento idrico dei Castelli Romani. DIFESA DEL SUOLO Il dissesto del territorio, dovuto a cause naturali o umane deve essere in primo luogo prevenuto, ma anche “riparato” e per questo motivo la Regione ha stanziato 250 milioni di euro di euro per mettere in sicurezza zone soggette a frane, dissesti idrogeologici e per rimediare ai danni dovuti all’erosione costiera. Uno degli interventi principali svolti sotto a questo fronte è quello della foce del fiume Marta dove la regione è intervenuta mettendo in sicurezza la zona di Marina Velca e Tarquinia Lido in soli 18 mesi di distanza dall’alluvione che l’aveva devastata. La Regione Lazio, inoltre, si è dotata di un Piano d’assetto idrogeologico che monitora i rischi e servirà negli anni futuri a prevenire disastri legati alla gestione del territorio. PARCHI Il sistema dei parchi della regione Lazio si è notevolmente ampliato con l’istituzione di dieci nuove aree protette tra le quali le più importanti sono il Parco dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi, la Riserva Naturale della Valle dell’Arcionello, l’ampliamento della Riserva Naturale del Lago di Vico e il Monumento Naturale Bosco Faito. Per favorire e incrementare lo sviluppo di attività economiche ecocompatibili nei Parchi sono stati approvati i piani di assetto delle Riserve naturali dell’ Insugherata, di Monte Mario e della Tenuta dei Massimi, mentre sono in dirittura d’arrivo i piani delle Riserve Naturali Nazzano Tevere-Farfa, e Valle dei Casali ed è stato approvato il Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale del Parco Naturale dei Monti Aurunci. Complessivamente sono stati stanziati in cinque anni 139 milioni di euro per i Parchi della nostra Regione. ARIA La qualità dell’aria è di grande importanza per la qualità dell’ambiente e la vita dei cittadini e per fare ciò la Regione ha stanziato 36 milioni di euro. È stato realizzato un piano per la Qualità dell’aria che fissa le misure necessarie per migliorare l’ambiente e aumentare la qualità dell’atmosfera, specialmente nei grandi centri cittadini. Inoltre è stata rafforzata la rete di monitoraggio della qualità dell’aria nelle aree metropolitane ed è in via di completamento l’inventario delle emissioni inquinanti che è lo strumento indispensabile per avviare il risanamento dell’aria. Sul fronte dell’inquinamento acustico è stata conclusa la zonizzazione del territorio ed è stato monitorato, attraverso il progetto Cristal, l’aeroporto di Ciampino il cui traffico sarà drasticamente ridotto per eliminare in maniera definitiva il disagio dei cittadini. EDUCAZIONE AMBIENTALE Comunicare ai cittadini di oggi e formare quelli di domani è una cosa di fondamentale importanza per salvaguardare l’ambiente in cui viviamo. La sfida che dobbiamo vincere su questo fronte è quella di cambiare gli stili di vita, in direzione di una maggiore sostenibilità perché la somma di milioni di comportamenti virtuosi può fare la vera differenza. La Regione sul fronte dell’educazione ambientale e dell’informazione si è mossa, stanziando 15 milioni di euro,con decine di iniziative rivolte verso i giovani, gli insegnanti, le famiglie e i cittadini, identificando di volta in volta i soggetto che possono diffondere a loro volta buone pratiche e comportamenti virtuosi. ASSESSORATO MOBILITA’ Le azioni poste in essere dall’Assessorato alla Mobilità nel corso della legislatura hanno avuto come obiettivo fondamentale quello di realizzare: Lo sviluppo di una mobilità sostenibile integrata estesa all’interno del territorio della Regione Lazio, con particolare riferimento al fenomeno del pendolarismo lavorativo e scolastico; La modernizzazione e lo sviluppo del sistema logistico per la movimentazione delle merci sul territorio regionale; Lo sviluppo di un sistema di infomobilità regionale. 1. SVILUPPARE UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE INTEGRATA ESTESA ALL’INTERO DEL TERRITORIO DELLA REGIONE LAZIO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL FENOMENO DEL PENDOLARISMO LAVORATIVO E SCOLASTICO. L’obiettivo dello sviluppo di una mobilità sostenibile e integrata si è ritenuto che potesse essere raggiunto attraverso una serie di azioni finalizzate a: - favorire l’interscambio modale attraverso la progettazione di un sistema di mobilità organizzato in maniera tale che le diverse modalità di movimento utilizzate all’interno della Regione (ferro e gomma) si possano integrare tra di loro attraverso nodi di interscambio posti in luogo strategici per lo spostamento. A tale scopo si è inteso dare impulso alla realizzazione di nuovi parcheggi che rispondessero a tali caratteristiche e consentissero, appunto il passaggio da un modo di spostamento all’altro nelle aree dove la struttura del trasporto su ferro non può arrivare. Dal 2006 con l’approvazione del piano triennale dei parcheggi sono stati finanziati 61 interventi, di cui 13 realizzati e 4 in fase di ultimazione; con il piano triennale 2009-2011 sono stati approvati 41 interventi il cui avvio dei lavori è previsto al più tardi nel mese di ottobre 2010. Ancora nel corso del 2009 la Direzione Regionale Trasporti ha individuato un elenco prioritario di aree comunali, approvato con delibera di Giunta, sulle quali effettuare interventi da inserire nel “Programma dei nodi di scambio” utilizzando le risorse messe a disposizione nell’ambito del POR FESR Lazio 2007-2013 per un importo pari a 33.6000.000,00 di euro e con una tempistica che prevede l’apertura dei primi cantieri già nel mese di gennaio 2010. I nodi di scambio saranno in tutto 26 dislocati in altrettanti Comuni, per un totale di 4.000 posti auto. migliorare la qualità degli spostamenti attraverso l’ammodernamento delle infrastrutture del network ferroviario regionale: in questa direzione si pongono gli interventi avviati direttamente dalla Direzione Trasporti sulla ferrovie ex concesse RomaViterbo, e tramite Met.Ro. s.p.a., soggetto attuatore, sulle ferrovie Roma-Lido di Ostia e Roma-Pantano: l’ammodernamento e potenziamento della tratta urbana da Piazzale Flaminio-Montebello – tratto già a doppio binario e con la risistemazione recentemente ultimata di tutte le stazioni; della tratta extraurbana con il raddoppio delle tratte MontebelloRiano e Riano Sant’Oreste – Pian Paradiso, per i quali è prevista la indizione della gara per la il progetto integrato nel corso dei primi mesi del 2010; l’eliminazione di 8 passaggi a livello e l’acquisto di 5 unità di trazione in configurazione urbana e 5 unità di trazione in configurazione extraurbana, climatizzati, da Firema s.p.a., la cui messa a disposizione degli utenti dovrebbe realizzarsi a partire dal mese di giugno 2010; la il Revamping di 19 treni provenienti da Metro A e destinati alla ferrovia Roma-Lido di Ostia e l’avvio delle operazioni finalizzate all’acquisto di treni da destinarsi alla ferrovia Roma-Pantano. Ancora nella direzione del miglioramento della qualità dei trasporti, è la Delibera di Giunta che su proposta delll’Assessorato alla Mobilità ha previsto l’individuazione in Trenitalia del soggetto attuatore dell’intervento finalizzato all’acquisto di materiale rotabile: convogli ferroviari che viaggeranno sulla rete RFI che porteranno miglioramenti diffusi su tutto il territorio regionale sia in termini di incremento di offerta che in termini di miglioramento degli standard qualitativi, E’ in corso di predisposizione un atto convenzionale che regolerà i rapporti tra Regione e Trenitalia, Con i primi mesi del 2010 potrà essere sottoscritta e passare alla fase di attuazione. Una serie di provvedimenti sono poi in corso di attuazione: potenziamento della linea ferroviaria FR1 Orte-Fiumicino, raddoppio della linea FR2 Roma Avezzano nel tratto Lunghezza-Guidonia e della linea FR3 Roma Viterbo nella tratta Cesano-Bracciano, rimodulazione del trasporto sulla linea FR4 con i nuovi Piani Regolatori di Ciampino, Tuscolana e Casilina, potenziamento e velocizzazione della linea FR8 nella tratta Campoleone-Nettuno, con raddoppio della tratta Aprilia Campolone finaziato nel POR con 30 milioni di Euro. Sulla Roma Lido sono già finanziati e previsti: potenziamento del sistema di segnalamento (4 codici) sulla tratta San Paolo – Colombo; l’avvio dell’installazione di barriere antirumore; la realizzazione di un nuovo impianto terra-treno e di informazione al pubblico; la realizzazione di una dorsale telefonica e telematica; la ristrutturazione delle S.S.E. di Colombo e Torrino; la realizzazione nuova fermata Acilia Sud (Dragona); realizzazione muri fonoassorbenti nelle tratte di vicinanza dei fabbricati; realizzazione tensostruttura per copertura treni stazione Colombo; revamping 19 treni provenienti da Metro A e rifacimento della Stazione di Tor di Valle. Pienamente rispondente alla finalità dello sviluppo di una mobilità sostenibile ed integrata è poi la riqualificazione delle 156 stazioni del Lazio. attraverso la sistemazione delle aree interne ed esterne e il miglioramento dei servizi alla clientela anche con attività non strettamente afferenti al servizio ferroviario. Gli interventi verranno effettuati in base al “Programma di riqualificazione delle stazioni ferroviarie del Lazio” di cui al Protocollo di Intesa tra la Regione ed RFI SpA sottoscritto il 23.04.2008 e ratificato con DGR 346/2008. La Giunta ha già deliberato gli interventi nelle prime 75 stazioni, e recentemente è stata raggiunta l’intesa con RFI per consentire l’accesso dette Stazioni e dare avvio, previa procedura di gara, alla realizzazione degli interventi per l’installazione di dispositivi di sicurezza e sorveglianza (colonnine SOS e sistemi di video sorveglianza), illuminazione. L’Assessorato alla Mobilità ha assunto, in questi anni, provvedimenti seri volti a favorire l’utilizzo del mezzo pubblico, favorendone dunque l’utilizzo, con un occhio sempre attento alle esigenze delle categorie svantaggiate. Ne sono un esempio le agevolazioni per gli over 70 o le esenzioni per i disabili, gli invalidi di servizio, invalidi civili ed invalidi del lavoro. Da quest’anno, inoltre, insieme all’Assessorato al Lavoro e al Bilancio, e nella piena consapevolezza della rilevanza del fenomeno del pendolarismo scolastico si è voluto favorire i giovani sotto i 25 anni con un reddito ISEE fino a 20 mila Euro per i quali è stata prevista l’esenzione totale dai costi del trasporto pubblico locale e regionale. Più di 35 mila abbonamenti sono stati richiesti e rilasciati; proprio nel corso dell’ultimo scorcio del 2009 è stata aperta la possibilità di rinnovare la domanda anche per il 2010. L’esenzione rappresenta, in tutta evidenza, un aiuto concreto per tanti giovani e per tante famiglie in un momento difficile, ma anche un incentivo all’uso del mezzo pubblico e un contributo alla diffusione della cultura del trasporto sostenibile. Oltre a questo un apposito gruppo tecnico, istituito presso l’Assessorato alla Mobilità, sta lavorando alla revisione di tutto il sistema tariffario regionale, la definizione di un nuovo sistema basato sul progetto di bigliettazione elettronica e la ridefinizione delle agevolazioni. 2. MODERNIZZARE E POTENZIARE IL SISTEMA LOGISTICO MERCI SUL TERRITORIO REGIONALE PER LA MOVIMENTAZIONE DELLE Per il settore delle merci è in fase di attivazione il Piano Regionale delle merci che punta ad incrementare il più possibile la quota trasportata su ferro e via mare. Il Piano Regionale verrà ultimato entro il 2009. Occorrerà dare impulso ad uno sviluppo di piattaforme logistiche capaci di concentrare i flussi e organizzare in maniera razionale la catena di trasporto. Allo scopo di rendere più efficiente e razionalizzato il trasporto delle merci s’intende potenziare e sviluppare i poli logistici regionali al fine di favorire la movimentazione delle merci e la loro distribuzione all'interno dei centri urbani: potenziare e sviluppare il sistema ferroviario, dei porti e degli interporti al fine di razionalizzare la movimentazione delle merci nel territorio regionale; sviluppare i sistemi interportuali e le infrastrutture a servizio dei poli logistici, di quelli produttivi e di scambio delle infrastrutture di collegamento, per favorire la movimentazione e lo scambio delle merci nel territorio regionale. In questo ambito, sono previsti una serie di interventi sui centri merci di Orte, sulla Piastra Logistica di Civitavecchia, sugli interporti di Fiumicino e Frosinone, sul centro intermodale di Gaeta, oltre agli interventi indicati nel Piano Regionale delle Merci (DCR n. 608 del 23.12.99 – art. 12 L.R. N. 30/98) ed alle indicazioni che scaturiranno dal Piano Regionale dei Trasporti, della Mobilità e della Logistica. In tale ottica assume rilievo l’avvio della fase di studio e di progettazione per il ripristino della linea Civitavecchia- Capranica- Orte, che si inquadra nel progetto europeo delle cosidette Reti Transnazionali. Il budget complessivo per la progettazione pari ad 2 milioni di Euro di cui 1 milione dalla Commissione Europea, 600 mila Euro dalla Regione Lazio, 200 mila Euro dall’Autorità Portuale di Civitavecchia e 200 mila Euro da Interporto Centro Italia Orte S.p.A. E’ in corso la sottoscrizione fra Regione Lazio, Interporto Centro Italia Orte S.p.A. e l’Autorità Portuale di Civitavecchia di una convenzione che definisce le modalità di cooperazione e determina le rispettive responsabilità in merito all’esecuzione del Progetto preliminare e definitivo. Alla Regione Lazio spetta il coordinamento delle parti e la realizzazione del complesso delle attività previste. E’ altresì in corso di aggiudicazione la gara per la progettazione e nei primi mesi del 2010 potrà darsi avvio alla fase progettuale definitiva. 3. SVILUPPARE UN SISTEMA DI INFOMOBILITÀ REGIONALE La Regione Lazio è la prima regione italiana a dotarsi di un Piano dell’Infomobilità. Il Piano Regionale dell’Infomobilità vuole rappresenta un fiore all’occhiello dell’Assessorato alla mobilità: l’applicazione degli ITS (Intelligent Transport System) consente, attraverso la raccolta, la comunicazione, l’elaborazione e la distribuzione di informazioni, di migliorare l'efficienza, la produttività, la sicurezza dei trasporti e la mobilità dei cittadini. La capacità del sistema di trasporto regionale viene così incrementata senza la realizzazione di nuove infrastrutture, ma semplicemente ottimizzando, in un'ottica di maggiore sostenibilità, il funzionamento di quelle esistenti. Nel febbraio 2008 è stato approvato con delibera di Giunta il Piano Regionale dell'Infomobilità che definisce le azioni prioritarie da svolgere nel territorio regionale in materia di servizi telematici applicati al settore dei trasporti. Tra gli interventi principali sono in programma: la costituzione di un Centro Regionale dell'infomobilità che avrà le funzioni di raccolta dati, controllo dei servizi di trasporto pubblico regionale, diffusione delle informazioni e sicurezza dei pendolari. La Regione non si è limitata a presentare i piani ed i programmi del Piano Regionale dell'Infomobilità, ma anche le prime applicazioni nel settore del trasporto pubblico locale a partire dal Centro Rilevazioni Reclami Sms - Un sms per viaggiare meglio, il servizio sms gratuito dell’Aremol, al numero 48310, per la segnalazione dei disservizi. Dopo l’approvazione del Piano dell’Infomobilità e della sua prima applicazione con gli SMS gratuiti, la Giunta Regionale ha dato il via libera all’accordo siglato dalla Direzione Regionale Trasporti con l’Automobile Club d’Italia per incrementare la sicurezza a bordo dei mezzi e nelle stazioni e diffondere la cultura della mobilità responsabile. L’accordo, sottoscritto ha durata di cinque anni rinnovabili e prevede la realizzazione di sistemi di raccolta, elaborazione e diffusione di informazioni sullo stato del sistema regionale di mobilità, la creazione di strutture per la rilevazione dei flussi di traffico e l’erogazione di servizi informativi sulla mobilità, l’individuazione e la diffusione di soluzioni per la mobilità sostenibile, responsabile e sicura, il monitoraggio della qualità ambientale e la realizzazione di campagne in favore delle fasce più deboli. Oltre alle linee direttrici rapidamente descritte, l’azione dell’Assessorato alla mobilità ha potuto orientarsi anche verso altri importanti risultati: - Accordo ANAV Confindustria Lazio per TPL su gomma, del marzo 2008, con il quale è stato chiuso un contenzioso con le aziende del trasporto pubblico locale,che durava dal 1998; ma col quale è stato anche regolato il presente in modo coerente con le richieste delle aziende, e avviata la riforma del settore attraverso l’elaborazione delle reti minime del trasporto locale, la costituzione di consorzi tra i comuni e l’avvio delle gare. - Revisione rete dei servizi minimi di trasporto su gomma nel Lazio, con cui si è voluto procede alla riorganizzazione delle reti minime del Trasporto Pubblico Locale e del Trasporto Interurbano sulla base della razionalizzazione dei servizi e l’ottimizzazione delle prestazioni. La delibera che recepisce lo studio è stata approvata in Giunta nel luglio del 2009. Si procede anche alla definizione del costo chilometrico e la formulazione delle indicazioni che gli atti di gara, e i contratti di servizio devono contenere. Sono in corso riunioni tecniche ed incontri con i comitati dei pendolari ed i rappresentanti delle Province per la predisposizione del nuovo contratto di servizio con Trenitalia, attualmente in regime di proroga. Il nuovo contrato avrà la durata di sei anni. A fronte di un corrispettivo più altro rispetto alla cifra storica, pari a circa 210 milioni di Euro all’anno, le Ferrovie dello Stato si impegnano ad investire 190 milioni di Euro in sei anni per l’acquisto di materiale rotabile e ristrutturazione di materiale più vecchio. All’importo si aggiungono circa 35 milioni di Euro da parte della Regione sempre per l’acquisto di nuovo materiale rotabile. Con riferimento al trasporto marittimo è stato sottoscritto a Palazzo Chigi, l’Accordo di Programma per il trasferimento delle società regionali del Gruppo Tirrenia e la regolamentazione del servizio pubblico di cabotaggio marittimo regionale. La società Caremar verrà acquisita a titolo gratuito dalla Regione Campania e dalla Regione Lazio alla quale toccherà, nello specifico, il ramo d’azienda relativo ai collegamenti con le Isole Ponziane. Per i servizi arriveranno dallo Stato circa 30 milioni di Euro annui, 10 dei quali verranno assegnati al ramo Lazio. L’accordo prevede anche il trasferimento alla Regione dei mezzi nautici e del relativo personale. ASSESSORATO ISTRUZIONE, DIRITTO ALLO STUDIO E FORMAZIONE 1. ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO La Direzione regionale Istruzione, Programmazione dell’offerta scolastica e formativa e Diritto allo studio, nel corso della legislatura, ha promosso e realizzato attività innovative con l’obiettivo di rendere concreto il diritto di tutti i residenti ad accedere al sistema dell’istruzione e della formazione professionale, inteso come sistema integrato e partecipato da istituzioni scolastiche statali e paritarie, da enti locali, enti accreditati di formazione professionale, strutture del terzo settore e parti sociali. Le iniziative maggiormente rappresentative in tal senso sono: o Nuove sezioni di Scuola dell’Infanzia Al fine di incrementare l’offerta formativa rivolta ai bambini dai tre ai sei anni e per dare una concreta risposta alle liste di attesa, sono stati stanziati contributi ai Comuni per l’istituzione di nuove sezioni di Scuola dell’Infanzia, pari a € 3.000.000,00 per ciascuna delle tre annualità, 2009/10 , 2010/11 e 2011/12. Al momento sono state attivate complessivamente 40 sezioni più 5 prolungamenti dal tempo a 25 ore a 40 ore. I bambini inseriti nelle sezioni grazie al contributo regionale sono complessivamente 1675. o Sezioni Primavera E’ un’offerta educativa a favore dei bambini da due ai tre anni volta a integrare e ampliare l’offerta dei nidi. Per l’a.s. 2009-2010 la Regione ha stanziato € 2.050.000,00 per proseguire la sperimentazione delle sezioni primavera. o Politiche in favore delle famiglie meno abbienti Per l’a.s.2009/2010, ad integrazione dei finanziamenti statali, la Regione ha stanziato: - € 4.000.000,00, da ripartire e assegnare a ciascun Comune, relativi ad assegni di studio di € 500,00 ciascuno a favore degli studenti in possesso dei requisiti richiesti; - € 3.000.000,00 per iniziative di comodato d’uso dei libri di testo da attivare da parte delle istituzioni scolastiche o Interventi di informatizzazione delle aule Sono state installate 120 aule informatizzate in altrettante scuole secondarie di I grado per un importo complessivo di € 2.700.840,21. o Centro di documentazione del Sistema dell’Istruzione Il Centro di documentazione del Sistema dell’Istruzione istituito con la l.r. n.31/08, nasce a supporto delle attività di programmazione, monitoraggio e valutazione, in un’ottica di sistematizzazione delle attività e di razionalizzazione dei servizi. Il Centro garantirà la realizzazione di un archivio cartaceo e digitale contenente oltre alla normativa, anche pubblicazioni e buone pratiche; svolgerà la ricerca documentale sui settori di interesse della Direzione predisponendo report qualitativi e quantitativi su tematiche specifiche; predisporrà una procedura informatizzata per l’acquisizione, analisi ed elaborazione dei dati trasmessi dai Comuni e dalle Province sui vari settori d’interesse. o Percorsi Triennali validi per l’obbligo I ragazzi di età compresa tra i 14 e i 16 anni, possono assolvere al diritto-dovere di istruzione e formazione professionale nei corsi triennali ai sensi dell’articolo 1, commi 622 e 624 della legge 27 dicembre 2006, n.296 (finanziaria 2007). I percorsi sono realizzati in integrazione tra le Istituzioni scolastiche e le Istituzioni formative accreditate, mediante la co-progettazione delle attività formative. Attraverso la reciproca collaborazione nella definizione dell’iter formativo vengono definite modalità condivise di valutazione e di riconoscimento dei crediti maturati, per consentire in ogni momento il passaggio fra il sistema della Formazione e quello scolastico. Al termine del triennio viene rilasciata una qualifica professionale corrispondente almeno al secondo livello europeo e i crediti formativi sono reciprocamente riconosciuti fra sistema scolastico e sistemi di formazione, consentendo, dunque, l’eventuale accesso al quarto anno della scuola secondaria superiore. Nell’anno formativo 2008/2009 sono stati attivati complessivamente 395 corsi per un totale di 8.067 iscritti. Per il diritto diritto-dovere di Istruzione e Formazione per l’anno 2009/2010 la Regione ha stanziato € 36.000.000,00. o Poli formativi e IFTS Sono raggruppamenti di soggetti (università, istituzioni scolastiche di secondo grado, enti di formazione, centri di ricerca e imprese), cui è affidata la realizzazione di corsi IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) e una pluralità di azioni formative e di ricerca in relazione alle esigenze del territorio per il raggiungimento di obiettivi di eccellenza. I 13 Poli formativi rappresentano 13 settori produttivi di rilievo nella Regione e costituiscono punti di raccordo tra offerta e domanda di competenze e di occupazione di qualità nell’alta formazione specialistica, con qualifiche riconosciute a livello nazionale. Nell’anno formativo 2008/2009 sono stati finanziati 75 percorsi IFTS di cui 49 a bando che sono terminati con 849 attestati di qualifica professionale e certificato di specializzazione per tecnico superiore rilasciati agli allievi interessati e 26 percorsi IFTS all’interno dei Poli che sono terminati con 436 attestati di qualifica professionale e certificato di specializzazione per tecnico superiore. Nel 2009 sono stati stanziati € 4.874.000,00 (di cui € 1.920.000,00 di finanziamento MIUR, € 2.304.000,00 di finanziamento FSE e € 650.000,00 di finanziamento FSE-Misura di sistema) per l’attivazione ed il funzionamento di 33 corsi IFTS ( Istruzione Formazione Tecnica Superiore) gestiti dai Poli e 13 Azioni di sistema. Inoltre, è stato emanato un’avviso pubblico inerente la presentazione, per la programmazione 2009, dei progetti relativi ai percorsi di Istruzione Formazione Tecnica Superiore (IFTS) da finanziarsi, una parte con il contributo a valere sul P.O.R. Lazio Ob.2, FSE 2007/2013, Asse IV pari ad € 1.664.000,00, l’altra con fondi del MIUR pari ad € 384.000,00 o ITS- Istituti Tecnici Superiori In data 21 ottobre 2009 si è riunito un tavolo tecnico per l’avvio della costituzione degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) in conformità al DPCM del 25.1.2008 recante “linee guida per la riorganizzazione del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore e la costituzione degli istituti tecnici superiori” e al Piano triennale per l’istruzione e la formazione tecnica superiore di cui all’art.11 del medesimo D.P.C.M. Gli ITS assumono la configurazione di Fondazioni di Partecipazione allo scopo di rendere stabile e organica l’integrazione tra soggetti formativi, enti locali e imprese. Obiettivo degli Istituti è quello di realizzare una formazione post-secondaria, non accademica, per assicurare un’offerta di tecnici di alto livello che rispondano in modo adeguato e innovativo al mondo del lavoro e in relazione alle aree strategiche per lo sviluppo economico del paese. Il 27 novembre 2009 la Giunta regionale ha approvato lo schema dell’Accordo di Programma tra la Regione Lazio e le cinque Province, finalizzato all’individuazione di Enti pubblici, Università ed imprese per la costituzione degli ITS. o Contributi ai Comuni per l’acquisto di scuolabus ecologici pari a € 1.800.000,00 o Blocco delle tassa regionale per il diritto allo studio universitario L'importo della tassa regionale per il diritto allo studio universitario resterà invariato (€118,00) per il prossimo triennio (fino all'anno scolastico 2011-12), evitando l'incremento annuale e il consequenziale aggravio di spesa per gli studenti. o Residenze universitarie E’ stato avviato in questi anni d’intesa con i Rettori e con il Comune di Roma il I Piano triennale per la realizzazione delle nuove residenze universitarie ai sensi della Legge 338/2000. Nuove residenze universitarie sono state acquisite al patrimonio regionale con un consistente incremento della dotazione dei posti letto disponibili. Nel dettaglio: - via Schiavonetti: 302 posti letto via dell’Archeologia: 130 posti letto via Assisi: 88 posti letto via Ponte di Nona: 163 posti letto via Valle Aurelia: 200 posti letto via Valleranello. 400 posti letto Sono stati previsti, inoltre, altri 2 interventi per: 1. Ristrutturazione di 4 padiglioni dell’ex ospedale psichiatrico S.Maria della Pietà da adibire a residenza per studenti universitari per l’Università degli studi di Roma “La Sapienza” 2. Realizzazione di una nuova residenza per l’Università Roma Tre in via Vicolo SaviniValco San Paolo Infine, la ristrutturazione di sedi storiche di Laziodisu ha portato ad un incremento di ulteriori 500 posti letto. 2. FORMAZIONE Quadro strategico regionale Per ciò che concerne il quadro strategico regionale, la Regione ha avviato una serie di interventi finalizzati al perseguimento delle priorità regionali già definite nel PET 2008/2010, le quali si collocano in un ambito di continuità e complementarietà con le altre politiche regionali in materia di formazione professionale, istruzione, lavoro, pari opportunità e inclusione sociale e vengono di seguito meglio specificate. Azioni per il consolidamento della governance Accreditamento Nell’ambito del consolidamento della governance rientra in primo luogo il nuovo regime di accreditamento degli enti formativi previsto dalla DGR n. 968 del 29 novembre 2007, che ha dato luogo ad un sostanziale aggiornamento dei criteri e requisiti per conseguire l’accreditamento allo scopo di innalzare la qualità complessiva del sistema e le performance attuative dei soggetti accreditati. Il nuovo accreditamento si distingue dal precedente anche perché la gestione documentale delle domande è basata su un sistema informativo denominato “S.AC Portal” nel quale i soggetti interessati sono tenuti a “caricare”, in formato elettronico con firma digitale, dichiarazioni e scansioni di documenti comprovanti il possesso dei requisiti stabiliti nella direttiva ed inoltre perché la procedura è a”sportello” pertanto tutti possono accreditarsi in qualsiasi momento. Già n fase di avvio di applicazione della nuova direttiva, la Regione ha attivato un servizio di help desk , ha adottato numerose circolari interpretative per guidare gli alla compilazione delle domande, nonché ha effettuato il monitoraggio e la valutazione delle criticità. Così nella seconda metà del 2008,a seguito di alcune criticità emerse in relazione ai criteri e requisiti, la Regione è intervenuta con l’approvazione delle DGR 601/2008 del 6/08/2008 e DGR 842/2008 del 18/11/2008 di cui si parlerà meglio nel paragrafo 3.3. Apprendistato In applicazione della L.R. 9/2006, del Regolamento Regionale attuativo del 21 giugno 2007 e della DGR 29 novembre 2007 n. 969, nel corso del 2008 è stata data attuazione al Piano annuale 2007-2008 (DGR n. 969/2007) dell’offerta formativa dell’apprendistato. La Regione pertanto ha attuato due linee di intervento: 1) la costituzione dell’offerta formativa attraverso il Catalogo regionale dell’offerta formativa per l’apprendistato professionalizzante; 2) la definizione delle procedure per l’autorizzazione alle grandi imprese ad effettuare i propri apprendisti tramite le strutture formative interne. La Regione ha inteso supportare la costituzione del Catalogo (Det. D4326/2008) attraverso l’implementazione di una piattaforma web (denominata S.APP PORTAL) in grado di gestire tutte le operazioni necessarie per l’esecuzione delle attività formative, dalla presentazione dei corsi, all’iscrizione degli allievi da parte delle imprese, fino alla gestione e conclusione delle attività. La prima edizione del catalogo comprende la gran parte dei profili presenti nel repertorio regionale e l’offerta formativa regionale assicura una buona copertura territoriale in termini di localizzazione degli enti erogatori della formazione. Interventi di sistema per la definizione e implementazione di un sistema di trasparenza e riconoscimento dei saperi e competenze formali, informali e non formali Repertorio regionale dei profili professionali e formativi La Regione Lazio, con la pubblicazione (13 febbraio 2008) del bando di gara per l’affidamento di un servizio finalizzato alla realizzazione di un Repertorio regionale dei profili professionali e formativi, ha avviato le attività finalizzate alla costruzione del Repertorio, anche allo scopo di collocarsi nel quadro nazionale e comunitario di riflessioni sulla trasparenza delle qualifiche rilasciate all’interno del proprio sistema formativo nonché di contribuire alla definizione di un sistema nazionale di standard di competenze e certificazione delle stesse che consenta di spendere i risultati dell’apprendimento, acquisiti in contesti formali, non formali e informali, nei Sistemi dell’Istruzione, della Formazione e del Lavoro. Obiettivo generale del Repertorio è quello di creare un elenco di figure professionali descritte sulla base di standard professionali, identificate nei sistemi economico-produttivi del territorio laziale. Il Repertorio regionale dei profili professionali e formativi costituisce quindi, da un lato, un riferimento per tutti gli attori del sistema formativo quale strumento per un’offerta formativa di qualità che garantisca agli utenti standard formativi minimi e, dall’altro, uno strumento di orientamento e di informazione per gli utenti/cittadini. In via preliminare, tuttavia, la Regione ha avviato nel corso del 2008 una sperimentazione che ha interessato il settore “Cinema e Audiovisivo”, settore prescelto in quanto tra i comparti più significativi dell’economia laziale. Con deliberazione n. 795 del 31 ottobre 2008 della Giunta regionale, sono stati approvati i profili professionali e formativi che erano stati definiti dal Tavolo Tecnico, istituito dalla Regione Lazio e che ha visto la partecipazione delle associazioni dei lavoratori, dei datori di lavoro e delle professioni del cinema, relativi alle seguenti figure: scenografo cinematografico e audiovisivo; costumista cinematografico e audiovisivo; autore della fotografia cinematografica e audiovisiva; tecnico di ripresa cinematografica e audiovisiva; tecnico del suono; aiuto regista e supervisore della continuità; montatore cinematografico e audiovisivo. Nel corso del 2008 è stato anche definito il profilo professionale di mediatore interculturale, approvato con DGR n. 321 del 24/04/08. Libretto formativo Il 18/04/2008 è stato stipulato un protocollo d’intesa tra la Regione Lazio e il Comando Regione Militare Centro al fine di utilizzare il sistema di certificazione adottato dalla Regione Lazio per certificare le competenze acquisite dal personale nel periodo di ferma breve. Nelle more della definizione di tale sistema di certificazione, si è ritenuto di sperimentare il Libretto formativo quale strumento di messa in evidenza delle competenze possedute dal personale coinvolto. A partire dal mese di settembre 2008 sono stati avviati i lavori per la progettazione e la successiva sperimentazione di tale strumento. Dei primi risultati di tali lavori si parlerà più diffusamente nel prossimo RAE 2009. ASSESSORATO TUTELA DEI CONSUMATORI E SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA Per l’anno 2010, sono indicati i seguenti tre obiettivi strategici, in linea di continuità con quelli degli anni precedenti: • • • Semplificazione amministrativa Diritti degli utenti e dei consumatori; Sistema Statistico Per quanto riguarda il raggiungimento del primo obiettivo strategico, verranno perseguiti i seguenti obiettivi specifici: • • • • • • • Potenziamento dei processi di semplificazione amministrativa e innovazione tecnologica nei confronti degli Enti che costituiscono la rete regionale, al fine dell’attuazione del Piano E-Government per l’ammodernamento degli Enti Locali; Attuazione della Convenzione tra Regione Lazio e Ministero dello Sviluppo Economico per la realizzazione del “Programma di Interventi per lo sviluppo della banda larga sul territorio della Regione Lazio” finanziato con i Fondi POR – FESR 2007/2013; Sostegno all’avvio del Sistema delle Alleanze Locali per l’Innovazione (ALI) a vantaggio dei piccoli Comuni del Lazio e monitoraggio delle attività relative agli interventi di sistema; Realizzazione di un sito secondario per ospitare un data center secondario presso la sede del Consiglio Regionale del Lazio finalizzato a salvaguardare il patrimonio digitale rappresentato dalle banche dati e dai sistemi informatici della Regione Lazio ed a garantire la necessaria continuità operativa in caso di eventi particolari o calamità (Disaster Recovery e Business Continuity); Attuazione del Programma della Politica di Sviluppo Unitaria 2007/2013; Promozione della cultura della dematerializzazione dei documenti cartacei attraverso l’estensione della firma elettronica nel processo di approvazione degli atti amministrativi e dell’archiviazione ottica dei documenti in collaborazione con le Direzioni Regionali interessate; Avvio dei progetti di Sanità Elettronica attraverso lo sviluppo di tecnologie digitali che consentano di ridurre le spese amministrative legate alla sanità, di fornire servizi sanitari a distanza e di evitare l’inutile ripetizione di esami clinici, al fine di facilitare l’accesso ai servizi sanitari da parte dei cittadini. Per quanto riguarda il secondo obiettivo strategico, si intende dare necessario sviluppo alle attività nei seguenti campi: • Informazione delle iniziative a tutela dei Consumatori e dei diritti dei cittadini (Portale del Consumatore, Contact Center Consumatori, Osservatorio del Consumo Digitale, Osservatorio Regionale sullo stato della tutela dei diritti dei Consumatori e degli Utenti, Sportello del Consumatore con le Province); • • Formazione in materia di consumo con particolare riferimento ai giovani ed ai soggetti deboli e svantaggiati (Progetto Scuola: Organizzazione di momenti formativi sui diritti dei Consumatori nelle scuole, Progetto YES – Young E-Safe, Corsi di Educazione al Consumo); Accesso alla giustizia (Formazione di conciliatori e di esperti in materia di “Ordinamento Giuridico della Tutela dei Consumatori” in collaborazione con l’Istituto Regionale di Studi Giuridici del Lazio “Arturo Carlo Jemolo e predisposizione con tale Istituto di un “Codice Regionale del Consumo”). Tra le nuove iniziative si segnala la gestione del personale impiegato nel nuovo punto informativo istituito presso il Tribunale di Roma per diffondere la cultura della conciliazione e promuovere l’accesso dei consumatori a rimedi giudiziali più rapidi ed efficaci. Per quanto riguarda il terzo obiettivo strategico, saranno perseguiti i seguenti obiettivi specifici: • • • Completamento del quadro statistico sulla realtà agricola regionale mediante la realizzazione del Piano Regionale per il Censimento generale dell’agricoltura 2010 (in collaborazione con l’ISTAT e la Direzione Regionale Agricoltura); Miglioramento del sito dell'Area Sistema Statistico in termini di fruibilità dei dati statistici e di accessibilità da parte dei cittadini attraverso la realizzazione del nuovo Portale dell’Area Sistema Statistico; Indagini con particolare riferimento al “Monitoraggio prezzi”. ASSESSORATO BILANCIO, PROGRAMMAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA E PARTECIPAZIONE 1. LA PREDISPOSIZIONE DELLE MANOVRE DI BILANCIO 1.1 Il bilancio e la finanziaria Nell’elencare le principali innovazioni apportate nel corso di quest’ultimo quinquennio dall’Area Bilancio, non possiamo non partire dagli sforzi, concretizzatesi per la prima volta con la manovra del 2007, tesi a fare approvare il bilancio entro la data del 31 dicembre, nel rispetto di quanto stabilito dalla l.r. di contabilità n. 25/2001. Un dato importante e cruciale ai fini della gestione delle politiche regionali, in quanto ha permesso alle varie strutture regionali di usufruire per dodici mesi di quanto stanziato nell’ambito degli specifici interventi. Ricordiamo, a tale proposito, quanto è stato osservato dalla Corte dei Conti – Sezione regionale per il controllo del Lazio, nel suo referto denominato “Il Controllo sul Rendiconto Generale della Regione Lazio. Esercizio 2007 con proiezioni all’esercizio 2008”, laddove si evidenzia come “il bilancio per l’anno finanziario 2007, approvato con legge regionale 28 dicembre 2006, n. 28, per la prima volta è stato adottato entro i termini previsti dalla legge, concretizzando l’avvio di un processo virtuoso e di risanamento”. 1.2 La legge di variazione e l’assestamento del bilancio Ai fini di una maggiore correttezza nella gestione del bilancio regionale, è stata adottata la politica di predisporre durante l’anno due manovre (nello specifico la legge di variazione di bilancio nel periodo compreso tra marzo e maggio e la legge di assestamento nel periodo che va da giugno ad agosto), con le quali se tecnicamente è stato determinato un aggiornamento più puntuale di quel che concerne la situazione residui, nel contempo è stato possibile rimodulare, laddove necessario, lo stanziamento dei capitoli inerenti agli interventi ritenuti in quel dato momento prioritari. Una gestione questa, che nel pieno rispetto della normativa in materia, ha permesso di operare in maniera sicuramente più dinamica e tempestiva, rispondendo sia alle esigenze manifestate dalle strutture regionali, sia a quelle provenienti direttamente dalla parte politica. 2. LE MODIFICHE ALLA L.R. 25/2001 Considerazioni di altra natura, ma sempre ispirate alla volontà di rinnovare la gestione del bilancio regionale, meritano le modifiche apportate alla legge n. 25/2001 laddove, al fine di garantire una maggiore trasparenza ed accessibilità alla lettura di un testo complesso com’è quello del bilancio, sono state introdotte: a) le note preliminari al bilancio: come evidenziato all’articolo 17bis della l.r. 25/2001, nelle note preliminari sono indicate, in particolare, “i criteri adottati per la formulazione delle previsioni, (…) gli obiettivi che gli assessorati, nonché la presidenza della Regione, intendono conseguire in termini di livello dei servizi e di interventi, con l’indicazione delle eventuali assunzioni di personale programmate nel corso dell’esercizio e degli indicatori di efficacia ed efficienza che si intendono utilizzare per valutare i risultati, (…) i tempi di esecuzione dei programmi e dei progetti finanziati”. b) la suddivisione per assessorati: i capitoli di spesa, a seguito della modifica, non sono più elencati in ordine consequenziale (il che richiedeva una conoscenza ed una capacità di lettura più tecnica), ma sono raggruppati per assessorato e quindi il bilancio risulta di più facile lettura per quel che concerne l’individuazione di specifici interventi; c) la trasparenza nella rappresentazione delle voci di bilancio: con il nuovo bilancio, per ogni capitolo di spesa, è possibile riconoscere la natura e la tipologia (corrente o capitale, libera o vincolata) nonché lo stanziamento dell’anno precedente e l’eventuale variazione in positivo o negativo. E’ evidente come, grazie a queste ultime modifiche introdotte, sia possibile capire al meglio le politiche di intervento regionali ritenute prioritarie. Ricordiamo come sempre la Corte dei Conti, nel documento precedentemente citato, abbia positivamente considerato le novità introdotte, evidenziando come “l’introdotta esplicazione della natura economico-funzionale delle spese, apposta a nota di ciascun capitolo dell’allegato tecnico alla tabella B – spesa della legge di bilancio, semplifica la lettura della classificazione della spesa”. 3. IL RISPETTO DEL PATTO DI STABILITA’ INTERNO All’interno delle diverse funzioni rientranti nelle competenze dell’Area Bilancio, dobbiamo menzionare quanto viene svolto in relazione al rispetto del patto di stabilità interno, in considerazione dell’importanza che quest’ultimo ha assunto negli ultimi anni. A tale proposito, la Regione Lazio ha contribuito alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, rispettando l’imposizione dei tetti fissati a livello nazionale evitando, nonostante i parametri abbastanza ristretti, di incorrere in sanzioni pesanti e gravose per l’intero sistema regionale. Inoltre, attraverso una politica di dialogo e di collaborazione con la Ragioneria Generale dello Stato, è stato possibile ottenere, in sede di conversione del decreto legge n. 78/09 (decreto anticrisi) la esclusione dal patto di stabilità dei residui correnti pagati agli enti locali garantendo, per il 2009, la possibilità di immettere nel sistema economico regionale una liquidità aggiuntiva pari ad 1 milione e 200 mila euro. E’ evidente quanto sia importante, in una fase di crisi e di difficoltà economica come quella attuale, avere maggiori disponibilità di liquidità ed a tale proposito si inserisce l’ulteriore novità di “ricorrere agli istituti previsti dall’articolo 1272 e seguenti del codice civile, attivando gli strumenti ivi previsti con il Tesoriere della Regione Lazio”. Concretamente, infatti, questa procedura prevista in un apposito comma inserito nella recente legge di assestamento 2009, permette alla Regione Lazio di disporre di ulteriori 965 milioni di euro fino alla data del 31 dicembre 2009. Infine, grazie anche alla sottoscrizione di un apposito protocollo di intesa, è stato avviato un percorso di intesa con le associazioni degli enti locali per la regionalizzazione del patto di stabilità, la cui definizione compiuta, auspicio ed obiettivo che si sta perseguendo, avverrebbe per la prima volta in Italia. 4. IL CONTROLLO DI REGOLARITA’ CONTABILE Tra le ulteriori misure introdotte per migliorare tecnicamente la gestione del bilancio e allo stesso tempo per introdurre un sistema di razionalizzazione e di controllo di regolarità contabile, è stata adottata, nel corso di questi ultimi esercizi finanziari, la procedura informale di verifica e monitoraggio delle deliberazioni di giunta che comportano spesa a carico del bilancio annuale. In accordo con la segreteria di Giunta, prima delle prefissate riunioni di Giunta, si effettua una verifica contabile delle singole deliberazioni al fine di evitare che in sede di approvazione vi siano anomalie nelle disponibilità dei capitoli. Lo stesso viene fatto nei confronti delle proposte di legge, tenuto conto ovviamente della diversa procedura di esame e di approvazione delle stesse. A seconda che siano di iniziativa consiliare, laddove in accordo con la segreteria della commissione bilancio si procede all’elaborazione della disposizione finanziaria prima della prefissata riunione di approvazione, o di iniziativa della Giunta, laddove in accordo e collaborazione con l’ufficio legislativo si procede alla formulazione della norma finanziaria, in entrambi i casi l’area Bilancio esercita una verifica ed un controllo tesi ad evitare problemi come, ad esempio, l’assenza di copertura finanziaria per gli interventi previsti nella proposta di legge. Sempre in quest’ottica si sta valutando, inoltre, la possibilità di individuare, all’interno di ogni singola Direzione regionale e ove possibile di ogni Area, un referente contabile che verifichi come ogni atto comportante spesa a carico del bilancio annuale adottato dalla Direzione di sua appartenenza sia coerente con la gestione del bilancio annuale. Quanto esposto al precedente punto 4, attualmente rappresenta qualcosa di informale, non codificato o comunque fissato in una procedura scritta. La volontà da parte dell’Area Bilancio è di procedere ad una definizione compiuta delle procedure di controllo di regolarità contabile, attraverso o un inserimento, previa modifica, nella l.r. n. 25/2001 o nell’elaborazione di in un apposito regolamento di contabilità che la Regione, è opportuno ricordarlo, ancora non dispone. A tale proposito quindi, nell’ambito di una riflessione più ampia e di una progettualità dei lavori che l’Area Bilancio intende perseguire nel prossimo futuro, rientra sicuramente la volontà ambiziosa di elaborare una nuova legge di contabilità in armonia con i nuovi principi del federalismo fiscale ed un regolamento inteso come testo unico delle procedure contabili. Infine, ricordiamo come tra le cose che dovranno necessariamente essere migliorate, debba essere menzionata la necessità di affinare la tecnica di raccordo tra il bilancio economico delle ASL ed il bilancio finanziario della Regione, al fine di quantificare in maniera più puntuale i disavanzi sanitari ed individuare le rispettive coperture finanziarie. 5. POLITICHE ECONOMICO-SANITARIE 5.1 I crediti sanitari La Giunta Regionale, in accordo con il Governo nazionale, si è assunta la responsabilità di ripianare il disavanzo sanitario in quanto lo squilibrio tra i costi e i ricavi nella gestione della sanità ha assunto livelli particolarmente elevati. Al fine di ristabilire l’equilibrio economico finanziario, la legge finanziaria per il 2007 ha previsto la costituzione di un Fondo transitorio le cui risorse vengono attribuite a quelle regioni che abbiano sottoscritto un Accordo con lo Stato (sottoscritto dalla Regione Lazio il 28.2.2007) comprensivo di un Piano di Rientro dai disavanzi (che la Regione Lazio ha approvato con D.G.R. n. 66/2007).Il Piano di Rientro, parte integrante dell’Accordo fra lo Stato e la Regione, si configura come un vero e proprio programma di ristrutturazione industriale che incide sui fattori di spesa sfuggiti al controllo della Regione e, sulla base dell’accertamento delle cause che hanno determinato l’ emergere di significativi disavanzi di gestione, individua e affronta le diverse problematiche. Nell’ambito del Piano di Rientro il Governo ha imposto alla Regione Lazio, interessata da un alto livello di debito ed elevati costi di finanziamento, il supporto di un advisor contabile e finanziario (KPMG S.p.A.), per il potenziamento dei procedimenti amministrativi e contabili e la certificazione dei debiti pregressi. Il debito cumulato fino al 31.12.2005 verso fornitori del SSR e soggetti cessionari è stato inizialmente quantificato in circa 9,9 miliardi di euro. Una quota di tale debito, pari a 6,2 miliardi, è stata oggetto di operazioni di ristrutturazione finanziaria; il restante debito netto non oggetto di operazioni di ristrutturazione, è stato valutato in 3,7 miliardi di euro. La riconciliazione prevista dal Piano di Rientro ed effettuata con il supporto di KPMG, completata nel marzo 2008, ha quantificato rispetto alle originarie stime di 3,7 miliardi, una sorte per 2,8 miliardi, da integrare con una stima per interessi pari a 300 milioni, per un totale di 3,1 miliardi. Debito non transatto I fornitori del SSR, al fine di dirimere ogni controversia pendente relativamente ai crediti insoluti ed ottenerne il pagamento secondo tempi certi, hanno manifestato interesse e disponibilità a sottoscrivere accordi transattivi con i singoli enti del sistema sanitario regionale debitori che prevedano, a fronte della certezza dei meccanismi di certificazione dei crediti e dei successivi pagamenti, la rinuncia al contenzioso in essere in relazione ai crediti certificati e pagati, la rinuncia all'attivazione di nuovo contenzioso relativamente a tali crediti, nonché la rinuncia agli interessi moratori maturati. La Giunta Regionale, quindi, ha adottato varie Deliberazioni: • DGR n. 342 del 22.5.2007 (Crediti Sanitari 2006): operazione di transazione dei crediti sanitari 2006 relativi a fatture emesse nell'esercizio 2006; • DGR n. 1041 del 21.12.2007 (Crediti Sanitari 2007): operazione di transazione dei crediti sanitari 2007 relativi a fatture emesse nell'esercizio 2007; • DGR n. 162 del 7.3.2008 (Crediti Sanitari Pregressi): operazione di transazione di tutti i crediti sanitari pregressi relativi a fatture emesse fino al 31.12.2006; • DGR n. 315 del 24.4.2008 (Crediti Sanitari Pregressi): integrazione della D.G.R. n. 162/08 per le strutture sanitarie accreditate; • DGR n. 359 del 16.5.2008 (Crediti Sanitari Pregressi): operazione di transazione di tutti i crediti sanitari pregressi relativi a fatture emesse fino al 31.12.2007, riservata a chi non ha aderito alle condizioni stabilite dalla D.G.R. n. 162/2008; • DGR n. 689 del 26.9.2008 (Crediti Sanitari 2008 e Pregressi): operazione di transazione dei crediti relativi a fatture emesse nell'esercizio 2008 e negli anni pregressi; • DGR n. 414 del 29.5.2009 (Crediti Sanitari pregressi): operazione di transazione per i crediti per fatture emesse nell’anno 2008 e da crediti pregressi per fatture emesse sino al 31.12.2007. Con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 689 del 26.9.2008, integrata dalla Deliberazione n. 813 del 7.11.2008, si compie il salto qualità che pone le premesse per il riequilibrio definitivo tra la competenza e la cassa sul versante dei pagamenti. Si è infatti realizzato un sistema centralizzato che, a partire dal 2009, prevede regolarità e puntualità nei pagamenti a regime sia dei fornitori di beni e servizi, sia delle strutture sanitarie accreditate, con il completamento della fase di liquidazione delle fatture rispettivamente entro 120 e 60 giorni dalla data di emissione ed il pagamento entro 180 giorni dalla data di emissione delle stesse. Si tratta di una vera e propria novità rispetto alle metodologie adottate in passato dalla Regione Lazio, in quanto è possibile effettuare il monitoraggio di tutto il ciclo passivo delle Aziende Sanitarie, dal recepimento dell’ordine fino alla fase di pagabilità della fattura. Infatti, in attuazione di accordi volontari sottoscritti tra le Aziende Sanitarie e i fornitori o le strutture sanitarie, le fatture non vengono più inviate direttamente alle Aziende Sanitarie, ma sono inserite in un portale informatico e, via web, giungono agli opportuni Uffici della Regione Lazio che giornalmente le inviano telematicamente alle Aziende Sanitarie. Da questo momento parte il conteggio dei giorni previsti per il completamento del processo di liquidazione, che potrà essere monitorato dal fornitore, dall’Azienda Sanitaria e dalla Regione Lazio. 5.2 Il mutuo MEF. Estinzione anticipata debito transatto e non transatto In data 12 febbraio 2007, la Regione Lazio ha approvato un Piano di Rientro per l’identificazione delle misure per fronteggiare i deficit sanitari. A tal fine, la Regione ha stipulato, in data 28 febbraio 2007, un “Accordo” con il Ministero dell’Economica e delle Finanze ed il Ministero della Salute, previo parere del Ministero degli Affari Generali, il quale prevedeva, l’impegno della Regione a porre in essere tutte le misure e gli atti necessari per effettuare la cancellazione nel 2008 del debito sanitario residuo alla data del 31/12/2005, contratto attraverso il rilascio di delegazioni di pagamento. La fattibilità di tale operazione si è concretizzata mediante l’erogazione da parte del MEF di una somma a titolo di prestito, formalizzato attraverso un contratto sottoscritto il 18/2/20008, il cui importo finale è stato determinato in € 4.773.619.012 di cui quota parte, destinata all’estinzione dei debiti contratti sui mercati finanziari e dei debiti commerciali (debito transatto), e la restante parte destinata all’estinzione dei debiti commerciali non transatti, riconciliati dall’Advisor contabile KPMG.. La rata di rimborso del citato prestito a carico della Regione, è pari ad euro 310 milioni annui per trenta anni. In ottemperanza al predetto Accordo ed al Piano di Rientro, la Regione ha negoziato con i rispettivi titolari l’estinzione anticipata del debito derivante dalle “Delegazioni” accettate nell’ambito degli accordi transattivi conclusi dalle aziende ed Istituti del sistema sanitario locale, la Regione Lazio stessa e i fornitori del servizio sanitario regionale o loro cessionari. Le procedure di rimborso dei Crediti sul Mercato sono state gestite con il coordinamento dell’advisor finanziario, Citigroup, che ha coordinato con il gruppo di legali coinvolti nell’operazione, la redazione della documentazione necessaria. Le risorse erogate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, per l’estinzione del debito sanitario cumulato alla data del 31 dicembre 2005, sono state impiegate nell’ammontare di Euro 3.961.288.986,72 per l’estinzione del debito sanitario transatto, per un controvalore percentuale pari all’88,5% dello stesso, e nell’ammontare di Euro 812.330.025,29 per l’estinzione del debito sanitario non transatto. Alla data del 30/9/2008, termine ultimo stabilito dal contratto di prestito sottoscritto tra la Regione e il MEF, relativamente all’operazione di ristrutturazione ed estinzione anticipata del debito della Regione connesso ai crediti della Sanità, è stata positivamente portata a termine nei tempi previsti, nella misura del 99%. Con questa complessa operazione finanziaria la Regione può vantare due importanti risultati: quello di aver estinto la quasi complessità del debito sanitario pregresso fino al 31/12/2005 realizzando un equilibrato prezzo di rimborso anticipato dei titoli negoziati e quello di avere attualmente come unica controparte il MEF, in luogo dei molteplici originari creditori. 6. LA CENTRALE ACQUISTI DELLA REGIONE LAZIO 6.1 Premessa Nella parte seguente si provvede ad illustrare lo stato dell’arte delle attività intraprese dalla Centrale Acquisti in merito alle gare centralizzate e agli Accordi di Pagamento 2009 – 2010. Il documento è strutturato descrivendo nel dettaglio le attività svolte partendo dalla definizione della Mission della Centrale Acquisti, articolata in tre macrocategorie. 1. L’analisi e razionalizzazione dei fabbisogni; 2. Il miglioramento delle modalità di acquisto; 3. L’ottimizzazione dei processi di pagamento 6.2 Mission Con la Determina n. C0320 del 18/02/2008, così come modificata dalla Determina n. C1557 del 19/06/2009, è stata istituita, all’interno della Direzione Regionale Economia e Finanza, l’Area Società della Rete e Centrale Acquisti, le cui finalità ed interventi vanno ad inserirsi all’interno di un più ampio piano di attività volte alla razionalizzazione e contenimento della spesa di beni e servizi delle Aziende Sanitarie del Sistema Sanitario Regionale. Per raggiungere questi obiettivi, infatti, la Centrale Acquisti Regionale, prevede l’attuazione di tre azioni principali costituite da: 1. L’analisi e razionalizzazione dei fabbisogni: monitoraggio costante degli ordini e raccolta dei fabbisogni al fine di attivare politiche di programmazione degli acquisti più efficaci ed efficienti, determinando un primo vantaggio in termini organizzativi ed economici. 2. Il miglioramento delle modalità di acquisto: Per l’efficace attuazione di un piano di programmazione degli approvvigionamenti, si prevede l’implementazione di nuove modalità di acquisto e la modifica degli esistenti approcci operativi, che vedono, da un lato la ridefinizione dei processi d’acquisto e dall’altro la definizione di adeguate modalità organizzative anche tramite costituzione di gruppi di lavoro specializzati. 3. L’ottimizzazione dei processi di pagamento: la razionalizzazione ed ottimizzazione dei processi di pagamento, in grado di consentire un controllo dei tempi di liquidazione e di garantire puntualità, trasparenza ed omogeneità nel pagamento dei fornitori del SSR. Queste tre linee d’azione si sono tradotte in specifici obiettivi ed interventi, in parte messi in atto ad oggi e in parte previsti entro la fine dell’anno 2009. 6.3 Acquisti Centralizzati In un’ottica di razionalizzazione della domanda e di attuazione di un piano di programmazione degli approvvigionamenti, la Centrale Acquisti ha costituto dei Gruppi di Lavoro specializzati per la definizione di strategia di acquisto e per la stesura della documentazione di gara di alcune categorie di beni e servizi ritenute più critiche e strategiche: In particolare ciascun Gruppo di Lavoro - costituito da personale della Centrale Acquisti Regionale e da referenti delle Aziende del SSR, con specifiche professionalità nelle materie oggetto di gara - si riunisce periodicamente presso gli uffici della Centrale Acquisti al fine di studiare le opportune modalità di acquisto della categoria merceologica individuata, predisporre gli atti propedeutici all’espletamento della gara e condividere le migliori esperienze attuate in ambito regionale e nazionale. Nel dettaglio si descrive di seguito lo stato dell’arte rispetto al piano di attività previsto di alcune significative gare centralizzate: o Vaccini: sono stati aggiudicati 21 lotti per vaccini ad uso umano attraverso una gara a procedura aperta e una procedura negoziata ottenendo un risparmio di ca. 1.800.000 euro. o Farmaci: è in corso una gara telematica ai sensi del DPR.101 del 2002 su piattaforma informatica messa a disposizione da Consip S.p.A. Attualmente si è conclusa la fase di aggiudicazione con 67 mln di risparmi. o Emoderivati e Ossigenoterapia domiciliare; Dispositivi Medici Categoria A (Dispositivi da somministrazione, prelievo e raccolta) sono in corso di pubblicazione le gare o Dispositivi Medici Categoria D (Disinfettanti, Antisettici e Proteolitici): la Centrale Acquisti ha provveduto alla pubblicazione della gara a procedura aperta. o Dispositivi Medici Categoria H (Dispositivi da sutura); Dispositivi Medici Categoria M (Dispositivi per medicazioni generali e specialistiche); Tesoreria Unica delle Aziende del SSR: Brokeraggio; Vigilanza; Pulizie: entro il 31 dicembre la Centrale Acquisti provvederà alla pubblicazione della gara. o Multiservizio Tecnolologico e Fornitura di Vettori Energetici: l’attività di revisione dei prezzi si è conclusa con un forte risparmio per l’Amministrazione e si è dato avvio alla valutazione preliminare dei progetti di riqualificazione energetica proposti dalle singole Aziende Sanitarie per 90 milioni di euro 6.4 Ottimizzazione delle modalità di pagamento Per il raggiungimento di un sistema di contenimento della spesa sanitaria, inoltre, si è proceduto è alla razionalizzazione ed ottimizzazione dei processi di pagamento, perseguita fino ad oggi principalmente tramite azioni straordinarie di certificazione e pagamento centralizzato dei debiti, e prevista invece per il futuro tramite l’attuazione delle disposizioni previste dalla DGR n. 689/2008. In particolare nella suddetta Deliberazione si prevede una riduzione dei tempi di liquidazione e una regolarizzazione dei tempi di pagamento da effettuarsi entro 180 giorni dalla data di emissione della fattura per i fornitori di beni e servizi del Sistema Sanitario Regionale. Ciò consente di ottenere una drastica riduzione dei tempi di pagamento passando dai 700 giorni precedenti ai 180 giorni previsti dalle due deliberazioni e un efficienza nel processo di liquidazione che si conclude rispettivamente entro 60 ed entro 120 giorni per le strutture erogatrici di prestazioni sanitarie e per i fornitori. L’importanza dell’intervento è tale che si è ritenuto opportuno rafforzare l’impegno del SSR attraverso l’emanazione di un Decreto del Commissario ad acta per il Piano di rientro, n. 46 del 6 luglio 2009, che ha disposto la creazione di un apposita struttura dedicata al supporto dei fornitori di beni e servizi, al monitoraggio e al controllo dell’iter di lavorazione delle fatture effettuate dalle Aziende Sanitarie, per verificare quotidianamente il rispetto delle modalità previste e dei tempi stabiliti e intervenire con azioni puntuali per la risoluzione di eventuali criticità e prevenire possibili casi di contenzioso. Tale disposizioni hanno inoltre insistito sulla gestione informatizzata del ciclo passivo attraverso la messa a regime del Sistema di Fatturazione elettronica, avviato dalla Direzione Economia e Finanza dell’Assessorato Bilancio, Programmazione economico-finanziaria e partecipazione della Regione Lazio dai primi mesi del 2009, quale primo esperimento in Italia di dematerializzazione della supply chain in Sanità: dall’emissione dell’ordine fino al pagamento delle relative fatture, consentendo di controllare i tempi di liquidazione e di garantire puntualità, trasparenza ed omogeneità nel pagamento dei fornitori del SSR. Nell’ambito del Sistema di Fatturazione Elettronica, ad oggi 1500 fornitori di beni e servizi, comprese le strutture erogatrici di prestazioni sanitarie, hanno sottoscritto gli Accordi di Pagamento 2009-2010 digitalizzando le proprie fatture e la loro trasmissione alle Aziende Sanitarie. In questo modo hanno avuto la possibilità di visualizzare in tempo reale il tracciamento dello stato di lavorazione e pagamento delle stesse fatture, che attualmente ammontano a 65.000 documenti contabili per un controvalore che ha già superato 1.300.000.000 di Euro con una previsione di incremento esponenziale sino alla fine dell’anno. Le prime scadenze di pagamento a 180 giorni sono state puntualmente rispettate dalla Regione Lazio, che ha provveduto al pagamento di circa 250 milioni di euro per fatture immesse nel Sistema di Fatturazione Elettronica anticipando in alcuni casi addirittura la scadenza dei 180 giorni previsti dall’Accordo. Sono stati inoltre avviati i processi per il precaricamento automatico delle fatture dei fornitori aderenti agli Accordi di Pagamento 2009 -2010 nei sistemi gestionali delle Aziende Sanitarie al fine di rendere più efficiente il processo di collegamento ordine – DDT – fattura e rispettare, in tal modo, le scadenze di liquidazione previste. Il piano di attività prevede infatti, dal 2010, l’avvio degli ordini elettronici e l’estensione del Sistema di Fatturazione Elettronica alla totalità di soggetti che intrattengono rapporti di fornitura con il Sistema Sanitario del Lazio. A tal proposito si evidenziano ancora forti criticità, concentrante in particolari realtà aziendali, in merito al rispetto dei tempi previsti dall’Accordo per il processo di liquidazione. Tali ritardi rischiano di vanificare il duro lavoro realizzato per il contenimento della spesa causando un aggravio dei costi per IL SSR, nonché una ricaduta negativa sul disavanzo di bilancio delle Aziende del SSR. Per quel che concerne la Programmazione Economica: PAR FAS 2007-2013 Nel corso del 2009 sono proseguite le attività istruttorie per la verifica di coerenza ed efficacia da parte del Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE) del Programma Attuativo Regionale (PAR) Lazio Fondo Aree Sottoutilizzate (FAS) 2007-2013, approvato dalla Giunta regionale con DGR n. 854 del 21/11/08 e trasmesso allo stesso MISE in data 26/11/2008. A seguito del negoziato e al termine della procedura di Valutazione Ambientale Strategica, effettuate le integrazioni, anche sulla base delle nuove disposizioni derivanti dalla delibera CIPE n. 1 del 6/3/09 che ha modificato la Delibera CIPE 166/06, la verifica del Mise è stata positivamente conclusa. Ad oggi si attende la presa d’atto del CIPE che dovrebbe definitivamente concludere la procedura di approvazione. Il PAR Lazio attiverà complessivamente risorse FAS pari a 944 milioni di euro (di cui 885 impegnabili entro il 2011), salvo modificazioni in corso previste dalla richiesta di coperura del disavanzo regionale con fondi FAS. Conseguentemente a quanto disposto con la LR 27/2006 con cui sono state autorizzate le UPB per l’istituzione a partire dall’annualità 2007, dei capitoli di anticipazione FAS e di cofinanziamento regionale, è stato possibile da parte delle Direzioni regionali competenti, l’avvio delle attività previste nel Programma con un impegno complessivo nel triennio 2007-2009 di circa 290 milioni di euro. Per l’annualità 2010 si è stimato un fabbisogno pari a circa 116 milioni di euro. PROGRAMMA ATTUATIVO FAS 2007-2013 ASSE I. Ricerca, innovazione e rafforzamento della base produttiva ASSE II. Ambiente e prevenzione dei rischi ASSE III. Accessibilità IV. Assistenza tecnica Conti pubblici territoriali TOTALE IMPORTO ATTIVITÀ COFIN RL SOMME IMPEGNATE 90.000.000 FABBISOGNO 2010 4.000.000 346.000.000 140.000.000 89.000.000 77.000.000 493.500.000 14.438.245 755.755 944.694.000 131.500.000 198.098.000 35.000.000 271.500.000 287.098.000 116.000.000 SINTESI DELLO STATO ATTUAZIONE DEL POR FESR LAZIO 2007-2013 Attività Descrizione Progetti Piano Finanziario Risorse assegnate Costo approvato Contributo approvato Impegni regionali Impegni g. v. I.1 Potenziamento e messa in rete delle attività di ricerca e trasferimento tecnologico 0 105.000.000,00 43.000.000,00 I.2 Sostegno agli investimenti innovativi delle PMI 0 35.000.000,00 13.000.000,00 0 20.000.000,00 - 0 39.000.000,00 23.000.000,00 0 20.000.000,00 - 0 35.000.000,00 16.000.000,00 0 1.000.000,00 - 0 74.000.000,00 42.750.000,00 Bonifica e recupero delle aree e dei siti inquinati 42 22.000.000,00 22.000.000,00 22.000.000,01 22.000.000,01 9.056.530,00 - Prevenzione e gestione del rischio idrogeologico 31 36.000.000,00 36.000.000,00 36.000.000,00 36.000.000,00 27.613.320,40 - 63 21.000.000,00 36.000.000,00 27.982.280,98 26.500.434,13 13.437.017,40 - 0 35.000.000,00 35.000.000,00 0 1.000.000,00 - 241.000.000,00 241.000.000,00 280.400.000,00 264.000.000,00 - 30.254.782,67 15.000.000,00 16.000.000,00 27.512.676,00 743.512.676,00 27.512.676,00 535.262.676,00 14.449.639,68 380.831.920,67 14.449.639,68 362.950.073,82 6.084.560,00 101.291.427,80 14.104.057,92 44.358.840,59 I.3 I.4 I.5 I.6 I.7 II.1 II.2 II.3 II.4 II.5 II.6 III.1 III.2 III.3 IV.1 Promozione dell''impresa innovativa, patrimonializzazione e crescita dimensionale delle PMI Acquisizione di servizi avanzati per le PMI Sostegno all'accesso al credito delle PMI attraverso i Confidi e i fondi di garanzia Promozione di prodotti e processi produttivi rispettosi dell’ambiente Cooperazione interregionale art.37.b Promozione dell'efficienza energetica e della produzione di energie rinnovabili Valorizzazione delle strutture di fruizione delle aree protette Interventi per la valorizzazione e la promozione dei GAC Cooperazione interregionale art.37.b Miglioramento della qualità e dell'efficienza del TPL, potenziamento della rete infrastrutturale e dei nodi di scambio Promozione di trasporti urbani puliti Infrastrutture e servizi di connettività Assistenza tecnica totale 29 0 0 9 174 45.100.000,00 (*) in merito ai progetti presentati a valere sulle Attività segnalate con l’asterisco nell’ambito dei Settori e filiere di interesse strategico e prioritari di cui all’Allegato 8 alla DGR 611/2008, si fornisce una rappresentazione dello stato di avanzamento dei progetti presentati agli organismi intermedi FILAS e Sviluppo Lazio. Organismo Intermedio Filas Spa Report status attuazione bandi POR FESR 2007-2013 (Situazione al 30 settembre 2009) Fonte: FILAS Organismo Intermedio Sviluppo Lazio Spa Report status attuazione bandi POR FESR 2007-2013 DATA APERTURA BANDO Avvisi Pubblici DATA CHIUSURA BANDO DISPONIBILITA' ECONOMICA BANDO DOMANDE PERVENUTE 1 Bando Ceramica POR 02/03/2009 29/05/2009 11.000.000 38 2 Attività 1.4 (servizi reali) 07/05/2009 07/07/2009 10.000.000 250 3 Attività 1.6 (investimenti) 07/05/2009 07/07/2009 10.000.000 169 4 14/05/2009 31/07/2009 16.800.000 243 5 6 POR Audiovisivo Attività II.1 (efficientamento e energie alternative) Bando Nautica 06/06/2009 13/06/2009 07/08/2009 15/09/2009 10.000.000 10.100.000 159 29 7 Bando Carta 13/06/2009 15/09/2009 7.000.000 74.900.000 38 926 Fonte: Sviluppo Lazio PROGRAMMI STRAORDINARI REGIONALI DI INVESTIMENTI Art. 37 L.R. 26/08 Art. 23 L.R. 31/08 Art. 1 c. 50/51 L.R. 22/09* CAP. N. PROGETTI FINANZIATI PROGETTI IN FASE DI REALIZZAZIONE PROGETTI CHIUSI PROGETTI DEFINANZIATI STANZIAMENTO RICHIESTO PER IL 2010 C12577 466 53 4 7 15.000.000,00 (a) C22547 498 C22547 14.000.000,00 (b) 70.000.000,00 (c) a) il finanziamento complessivo ammonta a 79 M euro (48 M euro nel 2009, 15 M euro nel 2010 e 16 M euro nel 2011) a fronte di 81 M euro di finanziamenti approvati. b) Il finanziamento complessivo ammonta a 70 M euro (42 M euro nel 2009, 14 M euro nel 2010 e 14 M euro nel 2011). I comuni hanno tempo fino al 20 dicembre 2009 per presentare i progetti definitivi e confermare così i progetti finanziati per l’intero ammontare. c) La scadenza per la presentazione di manifestazioni di interesse era il 14 ottobre 2009, sono pervenute 740 proposte circa. Lo stanziamento complessivo ammonta a 70 M euro (42 M euro nel 2009 e 28 M euro nel 2010). ATTUAZIONE PROGRAMMI SUBREGIONALI Stato di definizione dei progetti finanziati con le leggi regionali nn. 4/2006 art.55, 30/88 e 7/94 e convenzioni ex agensud DESCRIZIONE Programma straordinario per lo sviluppo dei comuni del Lazio L.R. n. 4/2006, art.55 Finanziamento dei progetti di cui alla L.R. n 30/88 Finanziamento dei progetti di cui alla L.R. n. 7/94 Utilizzazione dell’assegnazion e dello Stato per l’esercizio delle finzioni collegate alla cessazione dell’intervento straordinario nel mezzogiorno – Convenzioni ex Agensud CAP. N. TOTALE PROGETTI PROGETTI CHIUSI PROGETTI DEFINANZIATI PROGETTI IN FASE DI REALIZZAZIONE/RENDICONTAZIONE FINALE C12565 365 136 16 210 € 2.500.000,00 C12502 8 2 6 € 2.180.700,00 30 2 28 € 6.819.300,00 9 0 9 € 7.983.637,71 C12502 C12113 STANZIAMENTO RICHIESTO PER IL 2010 ASSESSORATO SVILUPPO ECONOMICO, RICERCA, INNOVAZIONE E TURISMO Considerate le competenze specifiche dell’Assessorato Sviluppo economico, Ricerca, Innovazione e Turismo, coerentemente con gli obiettivi di finanza pubblica individuati nel Documento di Programmazione Economico Finanziario Regionale, 2009-2011, sono stati definiti gli obiettivi strategici e le relative proposte di bilancio per l’esercizio 2010, secondo una organizzazione per gruppi aggregati di macro- aree omogenee, individuate in: Ricerca, innovazione e sviluppo economico, Turismo e Cooperazione Territoriale. 1. SVILUPPO ECONOMICO RICERCA E INNOVAZIONE Sviluppo Economico Al fine di dotare la Direzione di una serie di strumenti conoscitivi e di analisi, che consentano il monitoraggio degli indicatori regionali relativi alla competitività con il minor scarto temporale possibile, appare prioritario porre in essere nel biennio 2010-2011: • la stabilizzazione del “Tavolo per studi e ricerche sulla competitività regionale” con la partecipazione di Uffici studi di Enti e organizzazioni che operano sul territorio della regione e delle società della rete regionale per la condivisione e messa in rete di banche dati e ricerche economico-sociali sulla Regione Lazio, anche attraverso la partecipazione congiunta a bandi comunitari. L’attività consentirà di: • monitorare a livello regionale il posizionamento del Lazio rispetto agli obiettivi della Strategia di Lisbona, seguendone costantemente le fasi che accompagneranno il territorio regionale fino al 2010; • favorire e promuovere forme di collaborazione, di scambio di esperienze e condivisione delle conoscenze, di trasferimento tecnologico; ottimizzare le attività di ricerca e di studio, accrescere il dialogo tra soggetti pubblici e privati. • Favorire l’implementazione sia tecnica che di contenuti del Portale del sistema informativo dello sviluppo contenente tutti i dati relativi agli indicatori della Strategia di Lisbona nel Lazio. • Garantire la gestione del sito sulla Strategia di Lisbona, contenente documentazione normativa e di ricerche per quanto attiene le politiche volte a realizzare gli obiettivi di Lisbona sul territorio regionale. Sarà pubblicato il Rapporto 2009 sulla Strategia di Lisbona e impostato il lavoro per la redazione dell’edizione 2010 proseguendo e migliorando l’impostazione metodologica dei Rapporti pubblicati negli anni 2006 e 2007, 2008. Ricerca e Innovazione Nel corso del 2010 proseguiranno le attività di attuazione della Legge Regionale 13/2008, relativa alla “Promozione della ricerca e sviluppo dell’innovazione e del trasferimento tecnologico nella Regione Lazio” con lo scopo di realizzare l’ottimizzazione degli strumenti finanziari in materia di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico e di fornire le linee guida per la razionalizzazione degli strumenti di valutazione dei progetti di ricerca. L’implementazione di tale ottimizzazione, che passerà anche attraverso l’abrogazione di norme legislative in materia di ricerca e innovazione obsolete, permetterà di indirizzare in maniera coerente tutte le azioni e gli interventi da attuare per realizzare il sistema regionale della ricerca e dell’innovazione, sviluppare la competitività del sistema produttivo regionale tramite il trasferimento tecnologico, diffondere la cultura della ricerca scientifica e promuovere un sistema integrato tra istituzioni pubbliche e private, finalizzato all’accrescimento della competitività regionale. Gli interventi previsti per il 2010, i cui lavori preparatori sono stati già avviati nel 2009, riguardano: • La predisposizione della documentazione tecnica di supporto del piano strategico triennale della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, attuato mediante un piano annuale operativo redatto anche in base ai monitoraggi ed alle valutazioni previste dal programma stesso; • La costituzione del Comitato strategico previsto dalla Legge regionale 13/2008; • L’adozione del Piano strategico triennale della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico basato sulla cooperazione tra imprese università e centri di ricerca attraverso la realizzazione di programmi congiunti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, e progetti di promozione e diffusione e reti di cooperazione tra imprese e organismi di ricerca. • La piena attivazione del sistema di valutazione previsto dalla Legge 13/2008 attraverso la sua utilizzazione in tutte le procedure valutative previste dalle norme e dagli atti di indirizzo in materia di ricerca e innovazione di competenza della Direzione SERIT; Tutti questi interventi hanno lo scopo di consentire l’ottimizzazione delle attività di indirizzo e controllo nonché di garantire la massima trasparenza e visibilità sociale della politica per la ricerca e innovazione, in linea con le principali direttive comunitarie e nazionali che ritengono la ricerca ed il trasferimento tecnologico lo strumento più adatto per lo sviluppo della competitività dei sistemi produttivi regionali con chiari riflessi sul sistema produttivo nazionale e, quindi, comunitario. Per dare attuazione a quanto richiesto dalla legge, saranno predisposti, nel corso dell’anno 2010, sulla base dell’attività propedeutica avviata nel 2009, i provvedimenti amministrativi per la costituzione del Comitato strategico, e per l’adozione del Piano strategico Triennale e annuale. Inoltre, saranno avviate le analisi per la redazione di un Bilancio regionale della Ricerca, strumento programmatico che, unendo tutti gli strumenti finanziari disponibili in materia di ricerca ed innovazione, permetterà una chiara lettura degli sforzi effettuati dalla Regione per il raggiungimento degli obiettivi strategici di ricerca e, quindi, di competitività del sistema produttivo regionale, in un’ottica di trasparenza assoluta. Per quanto attiene alla razionalizzazione del finanziamento delle attività di FILAS Spa, già avviate nel corso del 2009 con le nuove regole di gestione del Fondo di dotazione, si proseguirà con la verifica dell’ adeguamento del Piano operativo FILAS agli indirizzi strategici della Regione e con il monitoraggio degli interventi messi in atto da FILAS 2. TURISMO La L.R. 13/07 in materia di Organizzazione del sistema turistico laziale, oltre a riordinare il sistema normativo del comparto turistico regionale, ha introdotto significative innovazioni negli strumenti operativi di sostegno al sistema turistico. I primi strumenti operativi introdotti dalla Legge sono i Regolamenti autorizzati che disciplinano le strutture ricettive, le agenzie di viaggio e gli stabilimenti balneari. I Regolamenti concernenti la disciplina delle strutture ricettive e delle agenzie di viaggio sono stati emanati a novembre del 2008, mentre il Regolamento che disciplina gli stabilimenti balneari è in corso di approvazione. In particolare, nel corso del triennio, al fine di riqualificare e rendere più competitiva l’offerta turistica del territorio laziale, si provvederà, attraverso l’applicazione dei suddetti regolamenti, alla riclassificazione delle strutture ricettive alberghiere, extralberghiere ed all’aria aperta. Un altro strumento innovativo è costituito dalla Programmazione di medio periodo applicata al settore turistico. Un importante linea d’azione è costituita dal Piano di Utilizzazione delle Aree del demanio marittimo che la Regione dovrà adottare al fine di garantire un’utilizzazione programmata e razionale delle aree demaniali marittime. In conformità agli obiettivi di programmazione socio-economica e territoriale comunitaria, nazionale e regionale, la Regione, dovrà adottare, inoltre, il Piano turistico triennale delle azioni da realizzare sul territorio. Sarà revisionata e perfezionata la bozza di Piano predisposta nel corso dell’anno dalla competente Struttura al fine di elaborare una strategia organica degli interventi volti a favorire lo sviluppo del turismo regionale. Il Piano turistico regionale sarà attuato attraverso l’adozione, da parte della Giunta regionale, di un Piano annuale che, per l’anno di riferimento individuerà gli interventi da realizzare e le relative coperture finanziarie, nonché le modalità di impiego delle risorse. Nelle more di adozione del Piano turistico, saranno comunque attuati i nuovi e diversi strumenti finanziari le cui procedure sono state avviate già nel corso dell’anno 2008. La principale novità è rappresentata dal Fondo Rotativo per le Piccole e Medie Imprese – settore turismo – introdotto dalla L.R. 27/2006 e s.m.. Il fondo è uno strumento che consente di razionalizzare gli interventi regionali in materia di sostegno all’accesso al credito da parte delle imprese turistiche del settore ricettivo alberghiero extra alberghiero ed all’aria aperta ed in particolare le piccole e medie imprese particolarmente sensibili all’attuale crisi economica. Il Fondo rotativo è gestito da Sviluppo Lazio S.p.A. secondo le modalità stabilite dall’apposita convenzione di durata triennale con la competente Direzione regionale. E’ prevista la pubblicazione di un bando pubblico destinato a promuovere le imprese turistiche con sede operativa nel territorio della Regione Lazio attraverso azioni per lo sviluppo delle piccole e medie imprese turistiche laziali in riferimento al settore turistico alberghiero, extralberghiero e all’aria aperta. Saranno finanziati piani d’investimento concernenti interventi di ampliamento, adeguamento, riconversione, riqualificazione e ammodernamento delle strutture ricettive. Per il triennio 2008-2010, le risorse ammontano complessivamente a € 8.000.000,00. Un altro rilevante strumento finanziario, introdotto dall’art. 41 della L.R. 26/07 e s.m., è il Fondo Straordinario per lo sviluppo economico del litorale laziale, che consente di supportare i Comuni del litorale e per attuare interventi di riqualificazione del lungomare e dei contesti urbani. Il Fondo sarà gestito da Litorale S.p.A. secondo le modalità stabilite dall’apposita convenzione stipulata con la competente Direzione regionale nel dicembre 2008. Verrà data attuazione al piano straordinario per lo sviluppo economico del litorale approvato con DGR n. 758/2009 le cui risorse, per il triennio 2009-2011, ammontano complessivamente a € 45.000.000,00. Infine, nell’ambito della politica di miglioramento dell’offerta turistica regionale, saranno attuati gli interventi di riqualificazione o potenziamento delle strutture pubbliche individuati a seguito dei relativi avvisi per la presentazione di manifestazione d’interesse, previsti dal Fondo unico regionale per il turismo, rispettivamente per le annualità 2006, 2007, 2008. Il Fondo, introdotto dall’art. 175 della L.R. 4/2006 e s.m., prevede ulteriori risorse per il triennio 2009- 2011 per un totale di € 12.965.000,00 Per quanto concerne la materia del Demanio marittimo una importante linea d’azione prevista dalla L.R. 13/2007 art. 46, è rappresentata dal Piano di Utilizzazione delle Aree del demanio marittimo che dovrà essere adottato dalla Regione al fine di garantire un’utilizzazione programmata e razionale delle aree demaniali marittime. Ricordiamo, inoltre, Il Piano delle attività turistico promozionali 2009, approvato con DGR n. 124 del 6.3.2009, individua i seguenti ambiti di intervento con uno stanziamento complessivo di € 4.200.000,00 (€ 5.300.000,00 a seguito della LR 22 dell’11.8.2009 di Assestamento di Bilancio): - partecipazione alle manifestazioni turistico - promozionali all’estero e in Italia, previste nel calendario delle iniziative 2009 (approvato con DGR n. 926/2008); - realizzazione di attività e/o interventi di particolare interesse turistico - promozionale per la Regione da attuare attraverso Protocollo con il Comune di Roma (approvato con DGR 324 dell’8.5.2009 e sottoscritto il 3.6.2009); - convegno istituzionale da realizzare sul territorio regionale; - partecipazione ad iniziative dirette sul territorio regionale di particolare interesse turistico nei comparti economico-culturale, sportivo e/o altre iniziative di concerto con la Presidenza Regionale (art. 3, c. 1, lettera b, LR 13/2007); − attività di promozione per lo sviluppo e per la commercializzazione dei prodotti, dell’offerta e delle destinazioni turistiche del Lazio; − attività di comunicazione (materiale promozionale, campagne pubblicitarie, prodotti informativi multimediali, materiale espositivo); ricerca e indagine finalizzate alla costituzione e al funzionamento dell’Osservatorio regionale per il turismo (acquisizione dati, analisi dei mercati, studi di settore, report periodici). A seguito dell’entrata in vigore della LR 13/2007, superate le fasi iniziali di rodaggio relative alla messa a punto del nuovo assetto organizzativo turistico regionale, si sta conferendo piena operatività all’Agenzia per la Promozione turistica di Roma e del Lazio (APTRL) spa, quale strumento principale di promozione del Lazio. Per quanto riguarda le manifestazioni in Italia e all’estero, si privilegia la partecipazione a fiere considerate di rilievo per la Regione Lazio, in un’ottica di economia di spesa. Si intende, in tal modo, rafforzare, la presenza regionale sui principali mercati internazionali di provenienza dei maggiori movimenti turistici (Italia, Nord America, Europa e Giappone), senza trascurare, nello stesso tempo, azioni promozionali sui mercati emergenti o in via di consolidamento (Russia, Cina, Corea, Paesi del Golfo Arabico, America Latina). Per consentire al maggior numero possibile di visitatori di soddisfare l’aspirazione a vedere Roma, notoriamente una delle mete più ambite, si intraprendono nuove modalità di promozione e comunicazione della città, tramite, ad esempio, la realizzazione di audiovisivi di qualità, in grado di esaltarne l’immagine turistica. Il Piano prevede anche la realizzazione di un Convegno quale occasione di confronto, dibattito e aggiornamento tra tutti i soggetti del turismo regionale: dalle istituzioni, agli operatori del settore, ai fruitori. Viene assicurata, poi, un’attenzione a varie iniziative, svolte sul territorio regionale, di particolare rilevanza turistica, culturale, sportiva o ricreativa, quali opportunità di promozione sui principali mezzi di comunicazione e di grande impatto sui potenziali turisti. Per rendere più appetibile l’offerta turistica complessiva del Lazio, si stanno valutando forme diverse di presentazione, valorizzazione e fruizione dei prodotti turistici, sempre più rispondenti alle variegate esigenze dei nuovi turisti, anche ai fini di una migliore commercializzazione dei prodotti stessi. Particolare importanza riveste l’aspetto della comunicazione che è lo strumento essenziale per favorire l’azione turistico promozionale e raggiungere, nel modo più efficace e immediato possibile, le varie tipologie di fruitori e turisti nei diversi mercati. In attesa di dare concreta attuazione all’Osservatorio regionale per il Turismo, istituito dall’art. 20 della LR 13/2007, si stanno avviando studi preliminari per mettere a fuoco esigenze, metodologie e fonti dei dati, in quanto fondamentali strumenti di conoscenza per la programmazione turistica. Una particolare attenzione è dedicata alla promozione del turismo locale nel quadro di un programma regionale unitario delle manifestazioni tradizionali (storiche, artistiche, religiose e popolari) del Lazio, attraverso il riconoscimento del patrocinio del Presidente della Regione a Comuni, Circoscrizioni e Pro Loco (LR 26/2007, art. 31). Tali manifestazioni rappresentano, infatti, un aspetto tutt’altro che secondario dell’offerta turistica regionale, ricca di eventi di interesse locale, in grado di richiamare flussi di visitatori. Con le risorse della Legge 135/2001 (art. 5-6), sono in fase di realizzazione alcuni importanti Progetti interregionali assieme alle Regioni partner, unite da comuni interessi secondo una visione integrata, che consente di valorizzare, al di là del territorio di appartenenza, reti di itinerari e percorsi turistici, individuati sulla base di significativi tematismi culturali, storici e paesaggistici. I tavoli di partenariato forniscono, inoltre, opportunità di condivisione di obiettivi comuni e di verifica delle scelte di promozione turistica in ambiti sovraregionali. E’ stato inoltre sottoscritto l’8.6.2009, tra Regione Lazio e GEIE (Gruppo Europeo di Interesse Economico) un Protocollo di adesione alla Rete dei Cammini d’Europa (DGR 325 dell’8.5.2009) ai fini della valorizzazione e promozione degli itinerari Via Francigena, Via Appia e Via di Roma – Cammino di San Francesco. 3. COOPERAZIONE E MARKETING TERRITORIALE All’interno dell’assessorato, le competenze in ambito Cooperazione e Marketing Territoriale riguardano: 1. il coordinamento delle attività relative all'attuazione delle politiche comunitarie nell'ambito della cooperazione transnazionale, transfrontaliera e interregionale; 2. la promozione della partecipazione della Regione nelle sedi sovra-regionali e interregionali nelle materie attinenti l'Area; 3. la promozione delle iniziative per lo sviluppo integrato dei soggetti istituzionali ed economici nel bacino del Mediterraneo; 4. la partecipazione nelle varie sedi nazionali e comunitarie in materia di politiche europee di cooperazione; 5. lo svolgimento di funzioni di coordinamento del tavolo dei referenti regionali per l'attuazione regionale del Programma di Iniziativa Comunitaria INTERREG III e per l'attuazione delle politiche di coesione europea in materia di cooperazione territoriale 2007-2013. Inoltre l’Ufficio marketing territoriale è sottoposto, per competenza: 1. al coordinamento e predisposizione gli atti necessari per l’attuazione delle politiche e dei programmi europei, nazionali e regionali in materia di marketing territoriale, anche attraverso il coordinamento delle attività svolte dalle agenzie della rete; 2. alla realizzazione delle attività legate alla definizione della nascente politica marittima europea ivi compreso il coordinamento interdipartimentale delle stesse; Le attività relative ai primi cinque punti si concentrano prevalentemente sull’organizzazione ed il coordinamento, a livello regionale, degli strumenti operativi dedicati alla realizzazione del’Obiettivo di Cooperazione Territoriale (obiettivo della politica di coesione europea) che nella Regione Lazio, si occupa sostenere lo sviluppo interregionale e transnazionale per i paesi dell’U.E. attraverso la partecipazione ai bandi dei programmi Interreg (Interreg IV C, Espon, Urbact e MED) oltre che promuovere la politica di vicinato nel Bacino del mediterraneo (ENPI CBC Med). Nel 2009 sono partiti tutti i programmi comunitari afferenti l’Obiettivo di Cooperazione Territoriale in cui il Lazio è coinvolto. Per quel che concerne il 2010: • a livello europeo si prevede il lancio dei progetti strategici sui programmi Med ed ENPI mentre il bando sui progetti di capitalizzazione Interreg IV C è stato lanciato a dicembre 2009; • • a livello nazionale si prevede l’avvio della gestione dei circuiti finanziari il cui accordo tra le Regioni e lo Stato (MISE ed IGRUE) è stato raggiunto alla fine di ottobre 2009. E’ invece stato soppresso il finanziamento (con fondi FAS) per attuare progetti di assistenza tecnica ai Comitati Nazionali dei Programmi di Cooperazione Territoriale. a livello regionale si prevede l’ampliamento della rete regionale e l’istituzione di un coordinamento delle politiche per il mediterraneo. E’ infatti opportuno segnalare la necessità di elaborare una strategia regionale per il mediterraneo visto che il Programma ENPI permette un confronto diretto con i Paesi della sponda sud del mediterraneo su tematiche importanti e strategiche come quelle ambientali e di sviluppo che, se coordinate a livello regionale con altre politiche di intervento su queste aree geografiche, potranno senza dubbio portare un importante contributo al cosviluppo nell’area del mediterraneo. Tuttavia, provvediamo ad elencare in maniera schematica, quelli che sono gli obiettivi per l’anno 2010. • L’approvazione del Piano di assistenza tecnica proposto da Bic Lazio a supporto delle attività sotto descritte; • la realizzazione di un Piano di comunicazione per il territorio regionale per il 2010; • l’ampliamento della rete regionale per le attività di cooperazione territoriale; • la partecipazione ad un costituendo tavolo sul mediterraneo per la definizione di una strategia della Regione Lazio per il mediterraneo; • la realizzazione di un piano annuale di attività di marketing territoriale attraverso il supporto di Sviluppo Lazio Spa. Per quanto attiene l’attività di internazionalizzazione (si segnala che la competenza è stata trasferita all’Assessorato Sviluppo Economico Ricerca Innovazione Turismo nell’ottobre 2009) nell’anno 2009 ai sensi dell’art. 2 della L.R. 5/08, è stato approvato un “Programma di interventi” volti a promuovere il sistema economico e produttivo laziale che hanno riguardano: • Realizzazione di Progetti promozionali nelle Aree obiettivo degli interventi con l’individuazione dei Paesi prioritari, cioè quei Paesi che rivestono un ruolo strategico per la nostra economia regionale e a favore dei settori produttivi più rilevanti sul territorio; • Organizzazione di missioni istituzionali e tecniche per rafforzare le relazioni internazionali a supporto delle imprese laziali, con l’obiettivo del consolidamento e l’implementazione delle strategie già attuate; • Elaborazione di analisi di mercato, studi e ricerche per accompagnare i progetti; • Organizzazione di seminari e convegni su tematiche connesse a mercati internazionali; • Bando per il sostegno dei processi di internazionalizzazione delle PMI del Lazio in forma aggregata. Inoltre, è stata sottoscritta la convenzione con l’Istituto Nazionale per il Commercio Estero al fine di: • Organizzare attività di promozione del “Sistema Lazio” in accordo e cofinanziamento con il Ministero dello Sviluppo Economico; • Gestire, attraverso Sviluppo Lazio, attività di informazione ed indirizzo delle aziende attraverso lo Sportello Sprint Lazio, che fornisce sia informazioni sui mercati esteri (ICE) che sulle possibili coperture assicurative (SACE) e sostegni finanziari (SIMEST). ASSESSORATO CULTURA, SPETTACOLO E SPORT Il 2010 si configura come il terzo anno consecutivo di tagli alla cultura da parte del governo centrale. L’impatto negativo di tale intervento, ancor più in una fase di crisi economica, sul territorio e sul settore rischia di diventare strutturale. Dalle Istituzioni culturali alle compagnie, dalle nuove produzioni ai giovani, la capacità di tenuta del sistema culturale è messa seriamente a rischio. Si tratta di rischi occupazionali, soprattutto giovanile, di qualità e quantità di servizi culturali offerti, di occasioni di fruizione. La Regione Lazio, nonostante la riduzione di spesa corrente, conferma la scelta di investire nella cultura e nello sport, sia per il loro valore per il contesto socio-economico laziale che quali elementi centrali di una politica di welfare regionale. Nel 2010, grazie agli interventi decisi dal Consiglio Regionale, con nuove leggi di settore, attraverso le leggi finanziarie e i documenti relativi alla utilizzazione dei fondi europei, negli anni 2010 e 2011 possono essere completati e ulteriormente implementati gli assi fondamentali della politica della Regione in materia di cultura. Le infrastrutture culturali • • • Gli interventi del POR 2007-2013, per un valore complessivo di 35 milioni di euro, sono messi a bando nel corso del 2009; nel 2010 tali interventi sui Grandi Attrattori Culturali e la conseguente azione di promozione diventeranno operativi già nel primo semestre dell’anno, con un impatto significativo sulle economie locali. Anche la politica integrata sviluppata attraverso le risorse della legge regionale 40/99 per la programmazione integrata culturale turistica e ambientale del territorio, che attraverso la definizione delle ultime aree integrate e dell’identificazione dei tematismi, ha ormai raggiunto un avanzato e positivo stato di applicazione e la realizzazione di un’importante serie di interventi e di iniziative di valorizzazione della via Francigena in applicazione della legge regionale. Il ritardo delle decisioni del CIPE sulla destinazione dei fondi FAS ha rischiato di paralizzare gli interventi. In attesa della effettiva messa a disposizione da parte del governo centrale di tali fondi, per sbloccare una situazione sempre più critica, la Regione Lazio conferma nel 2010 la scelta di anticipare risorse regionali, per non vanificare scelte e interventi molto importanti. Si è nel frattempo concluso il lavoro della commissione che ha identificato gli ulteriori interventi su tutto il territorio regionale consentendo il più forte investimento su strutture culturali della storia della istituzione regionale. Il prodotto culturale • La lettura La legge regionale sulla promozione della lettura e della piccola e media editoria libraria, approvata lo scorso anno, è già operativa come dimostra la realizzazione del primo bando sulla lettura, il fondo a disposizione di Unionfidi per il sostegno al credito, i sostegni alle attività promozionali degli editori. Con il 2010 i sostegni previsti dalla legge entrano a pieno titolo tra le attività ordinarie e permanenti della Regione. Questo provvedimento e la conseguente realizzazione della Consulta regionale, rappresenta un’occasione concreta per il sostegno al prodotto culturale, quale elemento di crescita delle opportunità della diffusione della cultura, di limitazione delle strozzature monopolistiche tanto diffuse nel mercato della produzione culturale e infine di sostegno a comparti produttivi e occupazionali molto rilevanti nella nostra regione e ne costituiscono altresì un grande giacimento di competenze. • Il cinema L’avvio nel 2010 della prima sperimentazione di forme di sostegno a fondo perduto delle attività di sviluppo dei progetti cinematografici e la costituzione presso filmcommission di un fondo di sostegno all’acquisto di servizi per le produzioni che girano nella regione rappresentano un ulteriore sviluppo delle politiche ormai consolidate di intervento sul comparto della produzione audiovisiva che ha visto il finanziamento, attraverso la partecipazione al capitale di rischio, di oltre trenta opere audiovisive prodotte da piccole e medie imprese della regione, la crescita della Fondazione Filmcommission, che offerto il suo contributo operativo e di facilitazione a diverse decine di produzioni, mentre continua l’impegno per favorire la ricerca di coproduzioni per i produttori italiani. Tale impegno accresciuto cerca di contrastare, con risorse regionali, la riduzione degli interventi pubblici e gli effetti negativi della crisi su un comparto strategico per lo sviluppo della Regione e la tenuta dei livelli occupazionali. • Lo spettacolo dal vivo Per la prima volta, nella storia della regione, si è inaugurata, attraverso un bando pubblico, consentito dalla modica della legge regionale sulla promozione culturale e sullo spettacolo dal vivo per il biennio 2008/2009 una politica di sostegno, sia pure con risorse limitate e in via sperimentale, alla produzione di spettacolo dal vivo, per il sostegno a nuove produzione di teatro, musica e danza. Un’azione questa che in ragione del successo incontrato è stata replicata nel biennio successivo. • Il sostegno al credito Dopo un lungo lavoro preparatorio, si è riusciti per la prima volta ad estendere l’attività di Unionfidi anche al sostegno al credito degli operatori del prodotto culturale e in particolare all’editoria, al teatro, al cinema. La promozione culturale del territorio • • • • Lo spettacolo dal vivo e la promozione delle attività culturali La programmazione triennale della Regione Lazio e la delega di risorse alle Province col trasferimento de 60% delle risorse agli enti locali attuate grazie alla riforma della Legge 32/78. Grazie a tale intervento, la Regione Lazio sta facendo crescere l’offerta e le fruizioni culturali di qualità diffuse sul territorio, compensando in parte i tagli nazionali e . a tempo stesso- promuovendo nuovi linguaggi e nuovi talenti. In tale ambito si inserisce il finanziamento delle officine culturali e di teatro sociale, da quest’anno aperte anche alla danza contemporanea, una delle principali innovazioni di questa legislatura che, nei fatti, diventano con il biennio 2010-2011 un elemento stabile (e stabilizzato) del Lazio. • Un’offerta di spettacolo dal vivo, quella della Regione, che è riuscita a consolidare le intuizioni di questi anni, facendo diventare i festival estivi degli attrattori culturali, a partire da quello di villa Adriana, elementi di richiamo nazionale e internazionale. Al tempo stesso, la programmazione stagionale grazie alla riorganizzazione e al rilancio del circuito regionale ATCL, garantisce, nonostante i tagli centrali, una offerta di livello e tale da allargare la fruizione anche a nuovi pubblici. Cinema Continua e si arricchisce l’esperienza di promozione della cultura cinematografica sul territorio della regione. Attraverso la Legge 35/2006 abbiamo implementato l’iniziativa di sostegno della diffusione dei linguaggi cinematografici, attraverso il sostegno a molti festival sul territorio regionale, le iniziative di promozione del cinema a scuola e l’iniziativa di “Voglia di cinema” per ridurre il costo del biglietto nei cinema della Regione. I servizi culturali La Regione ha presentato e approvato nel corso il nuovo piano settoriale per i servizi culturali prevista dalla legge regionale 42/97, che – in virtù della stessa stessa legge- verrà discusso nel corso del 2010 dalle cinque province. Innovazione, sistemi territoriali “sinergici”, nuovi pubblici, ampliamento del sistema bibliotecario e realizzazione di nuove biblioteche, consolidamento dei musei e degli archivi: il piano 2010-2012 prevede una significativa trasformazione dei servizi culturali, con un focus sul pubblico, soprattutto giovanile e di nuova cittadinanza. Le politiche dello sport Lo sport quale vero e proprio elemento di cittadinanza e di welfare. Su tale impostazione, nel corso di questa legislatura la Regione ha orientato i propri interventi. Anche con riferimento ai mondiali di nuoto del 2009, l’intervento della Regione Lazio si è orientato verso la realizzazione di opere per tutta la cittadinanza. In questo senso vanno gli interventi di realizzazione o il completamento delle piscine di Monterotondo, Anquillara Sabazia, Tivoli, Frosinone. La politica di costruzione di iniziative rilevanti sul territorio delle province, di promozione della cultura dell’attività motoria, di rafforzamento dell’intervento sull’impiantistica sportiva che ha caratterizzato questa legislatura è giunta a piena maturazione: dal “Trofeo della Memoria” all’Ultramaratona degli Etruschi (che è stata anche prova valida del campionato del mondo di specilità), ai Giochi del Mare, il Lazio si è riposizionato come territorio dei tanti sport per tutti. Nel 2009 si è inoltre completata la riorganizzazione di Agensport. Infine, nel 2009 è stata siglata la prima Convenzione con il credito sportivo che, attraverso un sistema di garanzie al credito e di parziale copertura dei finanziamenti, svilupperà interventi per circa 30 milioni di euro. ASSESSORATO LAVORO, PARI OPPORTUNITÀ E POLITICHE GIOVANILI Il Lazio, che aveva conosciuto nel corso degli anni 2000-2007 un elevato incremento della occupazione, una diminuzione della disoccupazione ed un elevato tasso di natalità delle imprese superiore alla media italiana, si connota, nel periodo 2008-2009 per una fase di difficoltà occupazionale, legata ad una fase di recessione economica, che ha fortemente inciso sul tessuto produttivo regionale (crisi di alcune medio grandi imprese manifatturiere,crisi di numerose medie e piccole imprese dei servizi e della agricoltura, ecc.) e che ha avuto notevoli conseguenze sulla forza lavoro in termini di quantità e composizione. Il ricorso massiccio alla cassa integrazione sia ordinaria che straordinaria ha indubbiamente consentito una riduzione dei rischi sia di chiusura totale di numerose aziende che di espulsione di manodopera (anche se sono presenti segnali di espulsione di lavoratori a tempo indeterminato), tuttavia le conseguenze della mancata produzione e della riduzione di attività da parte delle imprese hanno fatto sentire i loro effetti soprattutto sui lavoratori precari, con contratti a termine, che non hanno avuto il rinnovo dei contratti (spesso a part time e con basso reddito) e per i quali gli interventi di ammortizzatori sociali sono stati praticamente nulli. Questa fascia estesa quantitativamente e socialmente di lavoratori “flessibili (vi sono presenti lavoratori di classi di età diverse e di diversificata condizione professionale e formativa) conosce oggi una condizione di esclusione e insicurezza sociale, per certi versi inedita rispetto alla precedente fase di sviluppo occupazionale, nella quale la loro condizione di lavoratori precari sembrava poter essere temporalmente definita e potenzialmente foriera di un inserimento occupazionale stabile. Attualmente questa fascia di popolazione sembra connotarsi, almeno nel breve periodo, da una condizione di insicurezza lavorativa e di esclusione sociale. La situazione di crisi produttiva del sistema delle imprese e l’incertezza sulle prospettive di sviluppo future hanno indubbiamente favorito l’estendersi del fenomeno del lavoro irregolare, sia nero che grigio (sommerso totale o parziale) in questi ultimo scorcio del biennio anche nella regione Lazio; una regione che aveva registrato nel corso del periodo 2004-2007 una diminuzione del fenomeno. L’attuale sistema delle imprese del Lazio, che si caratterizza per un’alta concentrazione di imprese di piccola e media dimensione, presenta, tra l’altro, una forte instabilità da un punto di vista del mantenimento del livello occupazionale e produttivo, nelle situazioni di crisi economica, anche a causa di difficoltà al ricorso al finanziamento bancario ed all’autofinanziamento.; la crisi 2008-2009 ha inciso negativamente su nemerosi settori produttivi, accelerando alcuni processi in atto(in alcuni settori manifatturieri, in particolare) o ad esempio inducendone di nuovi, soprattutto nelle medie e piccole imprese. Le turbolenze del mercato economico mondiale hanno comportato: a) contrazione di ordini sul mercato interno; b) diminuzione del fatturato; c) difficoltà di accesso al credito; d) aumento del costo materie prime; e) domanda generale in diminuzione; f) scarsa liquidità (problema reso più critico dai ritardi dei pagamenti della P.A.) g) riduzione della manodopera e delle ore lavorate. Pure nella evidente fase di difficoltà occupazionale e produttiva, il sistema delle imprese nel Lazio mostra, attualmente, alcuni seppure timidi segnali di ripresa, che richiedono integrate politiche di sviluppo economico,occupazionale e creditizio. Alla luce delle trasformazioni economiche e sociali del sistema paese, dei suoi riflessi a livello regionale e nell’ottica di una integrazione tra politiche attive, politiche formative, politiche dell’inclusione sociale e politiche di sviluppo produttivo, il programma varato dall’Assessorato per il 2009-2010 “Oltre la Crisi “ ha definito interventi finalizzati al sostegno del mercato del lavoro, allo sviluppo della qualità del lavoro, all’incremento occupazionale, all’emersione del lavoro non regolare, alla riduzione dei divari territoriali, alle politiche di reddito, allo sviluppo dei sistemi locali in termini di sviluppo economico, produttivo ed occupazionale.. Le prospettiva del prossimo 2010 appaiono incerte, contrassegnate da segnali di ripresa produttiva e di incremento della disoccupazione e della marginalità sociale, di qui la necessità di valutare attentamente l’attuale posizionamento della economia regionale all’interno della crisi economica in atto e di individuare le politiche per un suo superamento a breve e medio periodo. La programmazione di politiche del lavoro, per i prossimi anni, partendo dai risultati degli interventi attivati nel corso dell’ultimo quinquennio, si propone di promuovere iniziative integrate di sviluppo occupazionale economico e sociale partendo dalla consapevolezza che i processi economici, occupazionali e culturali che si sono sviluppati nel corso della crisi attuale abbiano modificato o stiano modificando le regole di funzionamento, i modelli di consumo,di competitività e di crescita, e comportino la necessità di un nuovo modello di politica di sviluppo economico, occupazionale, sociale: un nuovo paradigma sociale che sostituisca l’ormai inadeguato post-fordismo, fondato sulla produzione di beni e servizi e che trovi i suoi punti di riferimento nella produzione della socialità e nella qualità della vita di lavoro. Le tematiche su cui si ritiene di poter costruire le nuove politiche del lavoro per i prossimi anni ruotano attorno ad alcune parole chiave: • • • • • • • • • diversità - differenza; integrazione; inclusione; infrastrutture immateriali; legami territoriali; qualità del lavoro; reti d’impresa, sistema universalistico di welfare; sviluppo sostenibile. Parole chiave che identificano i principali nodi su cui costruire le nuove politiche del lavoro. L’esperienza maturata in questi anni in materia di politiche del lavoro porta ad individuare i seguenti temi per la predisposizione di un programma di intervento pluriennale per il mercato del lavoro; temi rilevanti a livello sia regionale che nazionale: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Ammortizzatori sociali e sviluppo di un nuovo welfare; Sviluppo locale, reti territoriali e sociali e sistemi d’impresa; Politiche di sostegno al reddito; Politiche attive per le nuove marginalità sociali; Sviluppo e sostegno per una organizzazione del lavoro di qualità; Interventi per le transizioni lavorative; Sviluppo dei green jobs. Gli interventi previsti nell’ambito di queste politiche andranno ad integrarsi con alcune attività pluriennali programmate e finanziate nel precedente biennio, in particolare: 1. 2. 3. 4. 5. Sviluppo del sistema informativo del lavoro; Piano per l’occupazione femminile; Interventi di formazione continua; Rete dei servizi del lavoro., Politiche attive per l’inserimento - stabilizzazione occupazionale. ASSESSORATO LAVORI PUBBLICI Nell’ambito del quadriennio 2005-2009, i prinicipali interventi finanziati da parte dell’Assessorato ai Lavori Pubblici sono stati i seguenti: Per quel che concerne le opere in materia di edilizia osserviamo che: - - nel campo dell’edilizia scolastica, oltre 433 milioni di euro complessivi sono stati stanziati dal 2005 al 2011 con 955 interventi finanziati per un programma di adeguamento e messa in sicurezza delle scuole comunali e provinciali del Lazio. La Regione ha completato l’anagrafe dell’edilizia scolastica procedendo al censimento del patrimonio scolastico esistente nel Lazio costituito da 4.101 sedi scolastiche e 3.276 edifici scolastici rilevati. nel campo dell’edilizia sociale e di culto, circa 467 milioni di euro complessivi dal 2005 al 2011 con oltre 500 interventi attivati, per la realizzazione di sedi comunali, di edifici di interesse storico ed artistico e per gli edifici di culto Per quel che concerne le opere in materia di viabilità vanno distinte quelle: - - - in materia di viabilità e sicurezza stradale, laddove la Regione, nel periodo 20052009, ha messo in campo complessivamente oltre 1.147 milioni di euro per la viabilità statale, regionale, provinciale e comunale utilizzando anche i fondi CIPE. Inoltre, è stato anche predisposto ed approvato in Giunta un atto integrativo all’intesa generale quadro con il Governo che sarà sottoscritta dal Presidente del consiglio dei ministri, dal Ministro delle infrastrutture e dal Presidente della Regione Lazio. Tale atto consentirà lo sblocco di ulteriori investimenti nel Lazio da parte di ANAS e di Autostrade (circa 7,9 miliardi di euro); in materia di viabilità statale e autostradale, laddove tra gli interventi più significativi si segnalano lo stanziamento pari ad euro 100 milioni per la Trasversale nord: Civitavecchia-Viterbo-Orte, i 60 milioni per l’adeguamento della s.s. Salaria da Passo Corese a Rieti, i 14 milioni per l’adeguamento della Salaria tra Settebagni e Monterotondo, i 50 milioni per le complanari alla A24 da Roma est a Casalbertone e glioltre 9 milioni per l’apertura di nuovi caselli autostradali (Ferentino e Guidonia). Ed ancora, è stata bandita la progettazione definitiva (attualmente è in corso) del raddoppio della strada Cassia da Monterosi a Viterbo (circa 6,5 milioni di euro), nonché la progettazione della pedemontana di Formia (circa 5 milioni di euro). La Regione, inoltre, ha approvato la localizzazione dei tracciati stradali Salaria da Passo Corese a Rieti, Autostrada A1 da Roma nord al GRA, autostrada Civitavecchia Livorno (tratto fino a Pescia romana), Autostrada Roma Latina e Cisterna Valmontone ed ha attivato l’ampliamento di alcuni caselli autostradali (Orte, Ponzano, S.Cesareo, Roma nord e sud, Valmontone, Colleferro); da ricordare, infine, la concessione di un contributo alla Provincia di Viterbo per ampliare e mettere in sicurezza la rotatoria di accesso al casello di Orte. In materia di viabilità regionale, dove è necessario segnalare la realizzazione e l’apertura al traffico di 3 Km della variante di Cisterna all’Appia, di 11 Km della variante alla 156 dei Monti Lepini nella zona di Priverno, di un primo stralcio della strada nodo di Squarciarelli per circa 3,5 Km ; inoltre è in corso di avanzata costruzione la variante - della 156 dei Monti Lepini nella zona di Sezze (6,5 Km avanzamento 65%), la variante all’Appia dei Castelli Romani (2,6 Km avanzamento 90%), la strada nodo di Squarciarelli (circa 11,5 Km avanzamento 50%). Infine è in corso di costruzione anche la Sora Frosinone Ferentino, attraverso la collaborazione da parte di ASTRAL (circa 11 Km avanzamento 85%), il nuovo casello autostradale di Ferentino (cofinanziamento Regione Autostrade) e la viabilità di collegamento al casello (finanziamento alla Provincia di Frosinone). Sono state infine avviate le procedure di gara per lo svincolo sulla A12 a servizio dell’Hub di Fiumicino (importo del finanziamento CIPE 18 milioni di €) e con la recente riprogrammazione dei fondi CIPE APQ 4 la Regione ha finanziato il completamento della Rieti Torano per oltre 16 milioni di euro. in relazione ad altri interventi in materia di viabilità sono da segnalare gli stanziamenti per oltre oltre 200 milioni di euro per la manutenzione straordinaria dei 1.500 km di viabilità regionale, ha concesso contributi a Comuni e Province per oltre 260 milioni di € per interventi a favore della viabilità comunale e provinciale, ha stanziato circa 20 milioni di € per la realizzazione degli interventi previsti nel piano nazionale della sicurezza stradale. Infine è da segnalare l’approvazione da parte della Giunta regionale, all’inizio del 2009, della proposta di legge regionale sugli appalti pubblici, al momento all’esame del Consiglio regionale ASSESSORATO POLITICHE DELLA CASA Il permanere dell’emergenza casa nel Lazio, e in particolare nell’area romana, è certamente conseguente alla forte contrazione dei flussi finanziari statali (dopo la cessazione negli anni novanta dei contributi GES.CA.L.) ma anche ad un’inadeguata azione, a livello regionale e locale, sia di programmazione urbanistico - edilizia sia di progettualità e capacità gestionale. Alle consuete tipologie di fabbisogno abitativo si sono a mano a mano affiancati nuovi bisogni che, anche per le sopravvenute difficoltà del bilancio pubblico, possono trovare soddisfacimento solo se si opera, con un ventaglio di interventi, differenziati per intensità e modalità di finanziamento, sorretti da strumenti nuovi, operativi e gestionali, oltre che di programmazione e di coordinamento. In questo ambito la Regione ha approvato la Lr n. 21/2009 cosiddetto Piano casa, che in rapporto all’edilizia residenziale sociale in aggiunta all’edilizia sovvenzionata prevede un paino decennale (2010/2019) di finanziamento per complessivi 650 milioni di euro oltre lo stanziamento di 50 milioni di euro quale somma integrativa dei programmi completamenti e nuove costruzioni già attivati dalle A.T.E.R. del Lazio. Le attività strategiche della Direzione nell’ambito dell’edilizia residenziale agevolata, sono state orientate a fornire sostegno agli individui in transitoria difficoltà nell’adempimento dei propri impegni finanziari, titolari di mutui fondiari e ipotecari per l’acquisto della prima casa, attraverso l’applicazione della Lr 24 dicembre 2008 n. 31 art. 13. Con la D.G.R.L. 07 aprile 2009 n. 238 sono stati definiti i requisiti soggettivi ed oggettivi per l’accesso al Fondo di solidarietà a quanto sopra destinato. Per l’attuazione di un primo urgente Programma regionale per l’edilizia residenziale sociale (housing sociale) è stata proposta la ripartizione dell’importo di 70 milioni di euro (prop. 11144 del 22 giugno 2009) destinati ad interventi per la costruzione, il recupero e/o l’acquisto di alloggi (65 milioni di euro), per favorire l’offerta di alloggi privati in locazione (2 milioni di euro) e per programmi di autorecupero (3 milioni di euro). Nell’ambito dell’edilizia residenziale sociale sovvenzionata e delle misure straordinarie per tale settore di intervento è stata effettuata una proposta di integrazione al piano di interventi - di cui alla D.G.R.L. 22 magio 2009 n. 378 - per la ripartizione, tra le A.T.E.R. del Lazio, dello stanziamento istituito nell’esercizio finanziario 2009 (50 milioni di euro) per il completamento e la costruzione di edifici di edilizia sovvenzionata e per i quali le Aziende territoriali presenteranno il relativo piano di localizzazione. Si è data concreta applicazione allo strumento di “project financing” nel settore dell’edilizia residenziale sociale fornendo gli indirizzi agli Enti Territoriali e ai soggetti privati. (D.G.R.L. 20 luglio 2009 n. 565). Al fine di promuovere interventi regionali di E.R.P. in gestione alle A.T.E.R., da realizzare secondo le "Disposizioni regionali in materia di architettura sostenibile e di bioedilizia ", sono stati approvati i criteri relativi al Protocollo regionale sulla bioedilizia di cui all’art. 7 della Lr 7 giugno 2008, n. 6 e definiti i successivi adempimenti (D.G.R.L. 07 agosto 2009 n. 634). Per dar corpo alla complessità della materia è stato approvato con D.G.R.L. 03 novembre 2009 n. 831 - per l’attuazione del Programma “Energia dai tetti” - lo schema di Accordo di collaborazione che impegna più soggetti tra cui la Regione, con il coinvolgimento dell’Assessorato all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli, le A.T.E.R., l’Università ed ITACA. In tale ottica con D.G.R.L. n.670/2008 utilizzando il fondo di rotazione dell’edilizia residenziale pubblica sono state attivate le procedure previste per il sostegno agli inquilini di alloggi facenti parte di complessi immobiliari oggetto di dismissione da parte dei proprietari (Enti e Società), attraverso la possibilità di accedere a mutui agevolati o attraverso il finanziamento delle A.T.E.R. per l’acquisto degli alloggi stessi al fine di garantire la permanenza in locazione degli inquilini impossibilitati all’acquisto. In particolare si è definita l’acquisizione da parte dell’A.T.E.R. del Comune di Roma degli alloggi di via Pincherle, posti in vendita da FATA Assicurazioni, e di quelli di via dei Colli Portuensi, posti in vendita dal Fondo pensione Cassa di risparmio di Trieste. Per quanto concerne il finanziamento ai comuni in emergenza abitativa sono stati: Erogati contributi alle sette A.T.E.R. del Lazio per la realizzazione di sportelli informativi territoriali per l’utenza per un ammontare di 1.425.000,00 Euro (D.G.R.L. 07 agosto 2009 n.633); Finanziati ai Comuni con popolazione inferiore a 150 mila abitanti interventi finalizzati alle nuove costruzioni, all’acquisto e all’acquisto e conseguente recupero di alloggi per un ammontare di 39.359.289 Euro (D.G.R.L. n. 710/2009); Impegnati i fondi per l’applicazione del Protocollo di intesa tra la Regione Lazio e il Comune di Roma sull’emergenza casa volti all’acquisto di alloggi, all’assistenza alloggiativa e a nuove costruzioni, per un ammontare di € 62.500.000,00. Ai sensi della D.G.R.L. 16 giugno 2009 n. 435 è stato approvato lo schema di “Contratto di Servizio” Regione/A.T.E.R. del Lazio e successivamente sottoscritti i relativi contratti e impegnato lo stanziamento per Euro 3.500.000. Si e proceduto allo svolgimento dell’attività istruttoria finalizzata all’approvazione dei piani di cessione degli alloggi di E.R.P, formulati dalle A.T.E.R. e dai Comuni. La Giunta Regionale ha approvato dieci piani di vendita relativi ai comuni di Oriolo Romano, Nazzano, Zagarolo, Palestrina, Anzio, Antrodoco, Gallese nonché i piani di vendita delle A.T.E.R. delle province di Frosinone, Viterbo e Comprensorio di Civitavecchia per un totale di 2.991 alloggi. E’ stato effettuato il piano di ripartizione del Fondo regionale per il sostegno all’accesso all’abitazione in locazione di cui alla Legge n. 431/1998. Sono stati impegnati in favore dei comuni ad alta tensione abitativa € 18.228.000,00. Sono in corso di attuazione i programmi concernenti i Contratti di Quartiere II, l’Accordo di Programma Quadro (A.P.Q. 9) per la riqualificazione delle aree urbane, i bandi (D.G.R.L. n.355/2004) per l’assegnazione di mutui agevolati, per la costruzione di alloggi in favore di cooperative e imprese, e il bando per il recupero e il risanamento delle abitazioni dei centri storici minori del Lazio per il quale sono stati impegnati per l’esercizio in corso € 40.500.000,00. ASSESSORATO P.M.I., COMMERCIO, ARTIGIANATO. CONFERENZA REGIONI E PROVINCE AUTONOME La politica regionale di sostegno ed incentivazione dei settori economici delle PMI, dell’Artigianato e del Commercio si richiama alle linee direttrici già riportate nei documenti programmatori della regione Lazio. Gli obiettivi prioritari che si intendono perseguire sono: il rafforzamento del tessuto imprenditoriale della regione con particolare attenzione ai settori trainanti e alle filiere; l’attrazione di nuovi investimenti nei settori produttivi e dei servizi; la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo delle microimprese e del lavoro autonomo. I primi due obiettivi prioritari saranno perseguiti mediante l’attivazione di iniziative mirate al sostegno delle PMI, mentre il terzo obiettivo prioritario vedrà l’attuazione di iniziative settoriali specifiche. Sostegno alle PMI Il principale intervento volto al sostegno delle PMI sarà caratterizzato dall’attuazione degli interventi individuati dalla DGR 5 agosto 2008 n. 611, in cui sono individuati gli indirizzi programmatici e i settori strategici dell’Asse I Ricerca, innovazione e rafforzamento della base produttiva e dell’Attività I 1 dell’Asse II Ambiente e prevenzione dei rischi del POR Lazio 2007-2013. In particolare con tali interventi vengono confermate le linee di indirizzo che la regione si è data in questi anni nella individuazione di politiche industriali a sostegno delle principali filiere produttive (Audiovisivo, Carta, Ceramica, Innovazione, Meccanica, Nautica) garantendo in tal modo continuità agli interventi già attivati a valere sulla l.r. 36/2001 (Distretti industriali) e sulla l.r. 46/2002 (indotto FIAT). Con la precisazione che tali interventi saranno rivolti alle filiere produttive, si supereranno di fatto anche alcuni limitazioni ormai datate contenute nelle leggi regionali citate, consentendo di attivare iniziative senza limitazioni territoriali e con minori rigidità rispetto ai codici ATECO, in linea con l’evoluzione delle dinamiche imprenditoriali. Le risorse messe a disposizione dalla DGR 611/2008 per queste iniziative sono notevoli, 318,5 milioni di euro, e potranno rappresentare nei prossimi anni una notevole opportunità per la crescita e il consolidamento del tessuto produttivo regionale. Di notevole importanza sarà anche l’attivazione del fondo settoriale per le attività produttive di cui alla L.R. 27/06 in fase di avvio e per il quale è previsto un impegno finanziario nel bilancio triennale 2008-2010 pari a 180 milioni di euro. Tale norma rappresenta la leva principale per una forte azione di consolidamento, sviluppo e qualificazione del tessuto produttivo regionale, soprattutto in previsione della riforma degli incentivi nazionali. In particolare, è prevista l’attivazione di sostegni finanziari alle PMI, all’artigianato e al commercio sia per azioni di carattere generale, che per l’attuazione di programmi speciali. Parte delle risorse del fondo saranno altresì destinate a sostenere gli interventi del POR e alla attivazione di interventi atti a favorire l’accesso al credito delle PMI del Lazio. Sempre in materia di accesso al credito, a fronte della crisi finanziaria della quale si iniziano a percepire le ricadute negative soprattutto in termini di stretta creditizia, si prevede l’attivazione di iniziative straordinarie volte a sostenere il potenziamento del sistema dei Confidi del Lazio, anche attraverso l’introduzione di norme che superino l’attuale regolamentazione regionale in materia, e l’attivazione di interventi volti a sostenere la patrimonializzazione delle imprese. La globalizzazione dei mercati e delle economie impone nuovi modelli di sviluppo imprenditoriale. In questo contesto, assume una rilevanza strategica il sostegno alla internazionalizzazione delle imprese ed il supporto alla proiezione esterna del “sistema Lazio”. Queste esigenze sono state colte in pieno con l’approvazione di un’innovativa legge in materia, la l.r. 5/2008, e l’emanazione di un bando con una dotazione pari a 10 milioni di euro che consentirà l’attivazione di iniziative dirette da parte delle imprese della nostra regione. Altrettanto importanti in questa fase sono gli impegni promossi dalla regione in materia di sostegno all’attivazione di interventi infrastrutturali. Pur nella consapevolezza delle difficoltà di bilancio, la conferma di un impegno a sostegno delle iniziative dei Comuni per la realizzazione di attrezzature di urbanizzazione primaria nelle aree destinate agli insediamenti produttivi (l.r. 60/78) e delle iniziative dei Consorzi negli insediamenti produttivi per la realizzazione o il potenziamento di impianti o infrastrutture a servizio delle aziende consorziate (l.r. 7/88), rappresenta un altro importante tassello nella politica di sostegno alle PMI del Lazio. Politiche settoriali In materia di artigianato, sono stati emanati i bandi P.I.A. (Pacchetti integrati di agevolazioni) a quali hanno risposto n.1152 artigiani e sono stati ripartiti € 7 Mln per sostenere nuovi investimenti e nuova occupazione nelle imprese artigiane. E’ stata affidata a BIC Lazio l’iniziativa volta alla valorizzazione dell’artigianato artistico e tradizionale. Rispetto al commercio, posto che nel 2008 e nel 2009 sono stati attivati significativi interventi a sostegno della sicurezza negli esercizi commerciali e della promozione dei Centri Commerciali Naturali, si intende procedere con l’attuazione del programma presentato al ministero a valere sulla legge 266, con un intervento rivolto ai Comuni e finalizzato alla qualificazione dei mercati e con uno specifico intervento a sostegno dei Confidi del settore. Sempre nell’ambito del settore commerciale, inoltre, si ritiene di dover proseguire nel supporto alle imprese, sia con l’utilizzo dei Centri di Assistenza Tecnica (CAT) sia con l’avvio di programmi di formazione specifica riservati agli operatori del commercio. Per quanto riguarda il settore delle cooperative di produzione e lavoro, si intende proseguire nell’attuazione della programmazione prevista dalle L.R. n. 20/03. Sostegno agli investimenti delle PMI I principali interventi riguardano: nell’ambito del POR FESR Lazio 2007-2013, l’utilizzo delle risorse previste dalle Attività I.2 “Sostegno agli investimenti innovativi delle PMI”, I.4 “Acquisizione di servizi avanzati per le PMI”, I.6 “Promozione di prodotti e processi produttivi rispettosi dell’ambiente” e parte delle Attività I.1 “Potenziamento e messa in rete delle attività di ricerca e trasferimento tecnologico” e II.1 “Promozione dell'efficienza energetica e - - della produzione di energie rinnovabili” ed in particolare la fase attuativa degli interventi previsti dalla DGR n. 611/2008, come modificata dalla DGR n. 644/2009, allo scopo di innalzare il livello di competitività mediante lo sviluppo di processi di innovazione tecnologica e organizzativa, l’acquisizione di consulenze specialistiche, gli investimenti eco-innovativi, i poli di innovazione, gli interventi di ricerca industriale, sviluppo precompetitivo e trasferimento tecnologico, gli investimenti per migliorare l’efficienza energetica e la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, con particolare attenzione agli investimenti realizzati dalle imprese appartenenti ai settori strategici e prioritari (Ceramica – Nautica – Carta – Audiovisivo – Innovazione – Meccanica) ed alle relative filiere; gli interventi del “Fondo rotativo per le PMI – Attività produttive” rivolti principalmente verso azioni di consolidamento, sviluppo e qualificazione del tessuto produttivo regionale in tutti i settori delle PMI (industria, artigianato, commercio, servizi) mediante il finanziamento dei “progetti agevolativi diffusi”; gli interventi finanziati con il “Fondo Unico per le attività produttive” (art. 86 L.R. 14/99) prevedendo, in particolare, di concentrare le risorse disponibili, negli interventi rivolti a sostenere la domanda di innovazione delle PMI laziali, con il rilancio dell’operatività della legge 598/94, art. 11 (interventi per innovazione tecnologica, tutela ambientale, innovazione organizzativa, innovazione commerciale, sicurezza sui luoghi di lavoro, consolidamento passività a breve) e le attività promozionali di contesto. Accesso al credito Sulla base delle linee di indirizzo tracciate nel precedente esercizio finanziario, in particolare le “Misure straordinarie di contrasto alla crisi economica e sociale” contenute nella legge finanziaria 2009, si prevede di proseguire nelle azioni avviate a sostegno dell’accesso al credito a favore delle PMI: sia attraverso il potenziamento dei Confidi (art. 8 L.R. 31/2008 e Attività I.5 sub 1 del POR FESR Lazio 2007-2013 – risorse complessive pari ad euro 20.000.000,00), sia attraverso iniziative di patrimonializzazione delle imprese del Lazio (art. 9 L.R. 31/2008 e Attività I.3 del POR FESR Lazio 2007-2013 – risorse complessive pari ad euro 30.000.000,00), sia mediante la definizione e l’implementazione di forme di credito innovative (Attività I.5 sub 2 del POR FESR Lazio 2007-2013 euro 10.000.000,00), sia attraverso interventi per favorire la monetizzazione dei crediti verso le pubbliche amministrazioni e le imprese pubbliche (art. 10 L.R. 31/2008 – risorse complessive pari ad euro 20.000.000,00). ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI E DELLE SICUREZZE Tra gli interventi più significativi posti in essere dall’Assessorato nel corso della legislatura 2005 - 2010 ricordiamo, i seguenti: 1. POLITICHE DELLA SICUREZZA Vigili di prossimità: Nel corso del 2008 e del 2009 sono state finanziate iniziative tese a rendere operativi “i vigili di prossimità” nei Comuni che abbiano articolato il proprio territorio in circoscrizioni di decentramento ai sensi dell’art. 17 del D.lgs 267/2000 per un totale di circa € 2.350.000,00. Polizia locale: • • Nell’ambito delle previsioni di cui alla legge regionale 13 gennaio 2005, n. 1, sono stati promossi interventi formativi per la qualificazione e l'aggiornamento degli addetti ai corpi ed ai servizi di polizia locale della Regione Lazio. Nel corso del 2008 è stata approvata un’apposita convenzione tra la Regione Lazio e l’Istituto Regionale di Studi giuridici “A.C. Jemolo” per l’attivazione di percorsi formativi destinati agli addetti ai corpi ed ai servizi di polizia locale con l’utilizzo di complessive € 750.000,00 a carico del bilancio regionale. Per l’ annualità 2009 è in fase di conclusione l’iter amministrativo per una nuova convenzione con l’istituto “A.C. Jemolo” che, per le medesime categorie di soggetti, prevede ulteriori modalità di apprendimento quale l’attuazione della formazione a distanza e la realizzazione del sito internet dedicato alla formazione continua della polizia locale, con l’utilizzo di complessive € 1.000.000,00 a carico del bilancio regionale. L’art. 8 della legge regionale 13 gennaio 2005, n. 1, al fine di assicurare un adeguato controllo del territorio mediante un più efficiente svolgimento delle funzioni di polizia locale, concede agli enti locali un contributo sulla spesa d’acquisto di attrezzature necessarie per il potenziamento dei corpi e dei servizi di polizia locale e promuove interventi diretti, alla costituzione e al miglioramento delle sale operative e al collegamento tra le stesse a favore dei corpi di polizia locale. Per l’annualità 2008 sono stato attivati appositi bandi con i quali sono state finanziati complessivamente circa n.96 progetti presentati dagli enti locali per un costo complessivo di circa € 1.500.000,00. Per l’annualità 2009 sono stati finanziati ulteriori n. 76 progetti presentati dagli enti locali, per un costo complessivo di € 1.029.227,76 ed è stato attivato un apposito bando pubblico destinato ai comuni che prevede l’utilizzo di € 970.000,00. Sono in fase di conclusione procedure di aggiudicazione. Progetti di ristrutturazione di beni immobili confiscati alla criminalità: • Ai sensi di quanto previsto dalla Legge regionale n. 15/2001 e dall’art. 45 della legge finanziaria regionale n. 31/2008 è stato ribadito l’intento di promuovere il pieno ed effettivo riutilizzo, a fini sociali, dei beni confiscati alla criminalità organizzata: nel corso del 2007, 2008 e 2009 sono stati finanziati interventi destinati alla ristrutturazione di • immobili confiscati alla criminalità organizzata in base a progetti presentati dai Comuni del Lazio, dai municipi del comune di Roma e dalle Associazioni per un totale di circa €. 4.000.000,00. Con l’ approvazione della Legge regionale n. 24 del 20/10/09 è stata istituita l’ A.BE.CO.L.(Agenzia Beni Confiscati Lazio) volta a seguire tutte le procedure che conducono all’assegnazione del bene confiscato ed a favorirne l’effettivo uso attraverso l’istituzione di un apposito fondo di rotazione cui potranno accedere gli enti assegnatari, nonché la predisposizione di bandi per la concessione di finanziamenti in conto capitale e di parte corrente. Patto Roma Sicura: Nel corso del triennio 2008-2010 la Regione Lazio ha stanziato 11.000.000,00 di euro per l’operatività del Patto Roma Sicura, approvato nel maggio 2008. Tra gli interventi finanziati si annoverano: bonifica degli ex insediamenti abusivi sulle rive del Tevere, dell’Aniene ; bonifica e sgombero e sistemazione con impianti di videosorveglianza delle aree verdi di competenza del parco di Vejo, di Romanatura e del Parco dell’Appia Antica. Sicurezza integrata: Nel corsi dell’ultimo biennio 2008-2009 sono state attivate politiche di cui alla Legge regionale n. 15/2001 con finanziamenti complessivi pari a circa €. 20.000.000,00 per progetti destinati ai Municipi di Roma, ai Comuni e ad associazioni di Comuni. Sostegno alle vittime della criminalità: Ai sensi di quanto previsto dall’art. 27 della L.R. n. 31/2008 di approvazione della finanziaria regionale per l’es. fin 2009 è stato istituito un apposito capitolo con un finanziamento per il 2009, 2010 e 2011 pari a €. 500.00,00 per ciascuna annualità di riferimento. Allo stato, per il 2009 è stata prevista una gara europea, in corso di espletamento, con la quale verrà finanziata un’assicurazione per la durata biennale. Usura : Sul fronte della lotta all’usura la Regione ha creato un fondo di oltre 10 milioni di euro. E’ stato, inoltre, approvato un progetto sperimentale nella provincia di Latina di prevenzione all’usura con il quale si cerca di creare una rete fra istituzioni, enti no profit ed operatori del settore in collegamento con i servizi già offerti dalla prefettura per cercare di dare una risposta concreta al fenomeno. Sicurezza penitenziaria: Ai sensi di quanto previsto dalla Legge regionale n. 7/2007 – che ha stanziato nel triennio 2007-2009 3 milioni di euro annui – sono state attivate politiche a sostegno dei diritti dei detenuti nonché miranti al miglioramento delle condizioni lavorative, soprattutto attraverso attività di formazione, per gli operatori penitenziari del Lazio. Per l’annualità 2010 si confermano tutte le azioni già attivate nel corso degli anni precedenti coerentemente con gli indirizzi politico-amministrativi dati dall’Assessorato. 2. POLITICHE SOCIALI Politiche familiari Le politiche di sostegno ai nuclei familiari hanno come obiettivo la realizzazione di interventi e servizi rivolti ai singoli individui che al fine di favorirne la permanenza nel contesto familiare. Attenzione particolare è stata riservata alle famiglie con maggiori rischi educativi o assistenziali e alle famiglie immigrate. Il progressivo invecchiamento della popolazione e più in generale il mutamento sociale ha indebolito la struttura familiare, comportando un crescente bisogno di assistenza delle famiglie, soprattutto per la cura dei minori, degli anziani, dei disabili e dei malati. Diminuiscono, infatti, le persone adulte in grado di prendersi cura dei soggetti non autonomi e diminuisce il tempo a disposizione da dedicare alla cura dei singoli componenti della famiglia. Parimenti crescono le responsabilità ed i compiti, rispetto a queste nuove fragilità, che ricadono principalmente sulle donne, quali figura di riferimento della famiglia. Tra le forme di sostegno tradizionali in favore del nucleo familiare si colloca l’informazione puntuale dei diritti e delle opportunità, anche in termini di servizi, presenti nel territorio. Ciò è stato realizzato grazie alla creazione e alla valorizzazione del servizio di segretariato sociale, degli “sportelli familiari”, punti di ascolto che rappresentano il collegamento tra pubblico e privato con un ruolo prevalentemente informativo e di collegamento tra i vari servizi, in grado di orientare le necessità delle famiglie e di suggerire specifici interventi. In concorso con gli Enti locali, la Regione ha attuato una politica organica volta a sostenere le famiglie che versano in condizioni di disagio, anche socio economico, attraverso: • misure di sostegno alle responsabilità genitoriali (consulenza e sostegno alle famiglie attraverso i consultori familiari relativamente al tema della procreazione responsabile e della tutela della procreazione stessa); • misure di sostegno alla conciliazione tra responsabilità familiare ed attività lavorativa, in particolare per le madri (servizi scolastici integrati, incentivi e cooperazione tra le imprese per l’adozione di orari “funzionali”, banche del tempo); • forme di agevolazione, anche economiche e sostegno delle famiglie con figli minori che presentano particolari carichi di cura (famiglie con un solo genitore o con minori in condizioni di disabilità); • realizzazione di servizi per la prima infanzia, attraverso la qualificazione ed il potenziamento del numero degli asili nido e del servizio di assistente familiare; • misure di incentivazione all’affidamento familiare nei confronti dei minori in situazioni di forte disagio familiare e per i quali è impossibile, anche solo temporaneamente, rimanere presso la propria famiglia. Alcuni esempi qualificanti dell’attuale legislatura sono stati realizzati nel triennio 2007-2009 in attuazione delle Intese raggiunte il 20 e 26 settembre 2007, in sede di Conferenza Unificata tra il Ministro per le Politiche per la famiglia, il Ministro della Salute, il Ministro del Lavoro e della previdenza sociale, il Ministro della Pubblica istruzione oltre che delle Regioni e Province autonome. Con la DGR N. 937/2007 del 23 novembre 2007 ha attivato le seguenti iniziative qualificanti: a) progetti per la qualificazione del lavoro degli assistenti familiari; b) progetti per la riorganizzazione dei consultori familiari; c) un piano straordinario di intervento per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio educativi per la prima infanzia, nell’ambito del quale è stata prevista la creazione di nuovi asili nido comunali e nidi nei luoghi di lavoro (costruzione nuove strutture, ristrutturazione o ampliamento strutture esistenti); d) interventi sperimentali per l’abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie numerose (con numero di figli pari o superiori a quattro). Qualificazione del lavoro della figura di assistente familiare La Regione Lazio ha approvato la D.G.R. n. 890/2008 che assegna le risorse ai Distretti socio sanitari e permette ai Comuni in Associazione Temporanea di Scopo con un ente di formazione accreditato la presentazione di progetti formativi rivolti a disoccupati, italiani e stranieri in regola con il permesso di soggiorno, per l’assistenza domiciliare qualificata. Nello specifico sono state previste: - azioni di formazione volte a qualificare il lavoro di cura e sostegno familiare in particolare in sostegno delle persone non autosufficienti nel proprio domicilio e presso il proprio nucleo familiare; - iniziative volte a favorire l’emersione di rapporti di lavoro domestico non contrattualizzati - iniziative volte a favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta attraverso l’istituzione presso ciascun Comune capofila di distretto di un elenco delle assistenti familiari, con specifico rilascio di attestato delle persone qualificate A seguito della pubblicazione del bando sono stati finanziati 99 progetti per un totale di € 2.789.090,00. Questo intervento è stato riconfermato anche per il 2009, con la previsione del percorso aggiuntivo di 180 ore che permetterà l’acquisizione della qualifica regionale. Le risorse complessive destinate all’intervento hanno superato 5,5 milioni di euro. Riqualificazione dei consultori familiari La realtà dei consultori familiari come servizio “di frontiera”, tradizionalmente dedicato in modo quasi esclusivo all’utenza femminile e ai temi della contraccezione, dell’assistenza alla maternità ed alle interruzioni volontarie di gravidanza, ha visto nel tempo cambiare la propria utenza, ed alle tematiche tradizionalmente oggetto di intervento ha dovuto aggiungere le esigenze che emergono dai mutamenti sociali, specialmente per quanto riguarda la composizione dei nuclei familiari, le aumentate difficoltà nell’esercizio delle funzioni genitoriali, l’emersione di fenomeni di maltrattamento e violenza, la presenza sempre più consistente di utenza immigrata. Nell’obiettivo quindi di riqualificare i servizi consultoriali alla luce delle mutate esigenze, e nella piena realizzazione del Progetto Obiettivo Materno Infantile, con la D.G.R. n. 596/2008, attuativa della D.G.R. n. 937/2007 che destina a tal fine risorse provenienti dal Fondo Nazionale per le Politiche per la Famiglia unite ad un cofinanziamento regionale, sono state assegnate alle Aziende Sanitarie Locali risorse per attuare interventi innovativi di servizi consultoriali, realizzando progetti di “offerta attiva” sul territorio dei servizi stessi, nell’obiettivo ambizioso di favorire l’accesso ai servizi da parte dell’utenza più problematica. In particolare, con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 596 del 5 agosto 2008, “Interventi per il miglioramento della qualità dei servizi dei consultori familiari, della funzionalità delle strutture adibite a consultori e sperimentazione di interventi innovativi”, sono stati finanziati: - interventi di ristrutturazione, manutenzione ed ammodernamento delle strutture delle sedi consultoriali; - progetti innovativi per la riorganizzazione dei servizi; - formazione ed aggiornamento degli operatori consultoriali. Oltre alla ristrutturazione dei consultori esistenti (163 nel 2007), ne sono stati attivati 7 nuovi. Complessivamente nel triennio sono stati stanziati oltre 15 milioni di euro. Politiche a sostegno dei minori Nell’ambito delle politiche a sostegno dei minori la Regione ha attivato un percorso, che muovendo dalla verifica dei servizi attualmente erogati rispetto alle esigenze espresse dal territorio, porta alla realizzazione di interventi integrati tra tutti i diversi soggetti, che a vario titolo operano nel sociale per i minori in affido o adottati, in modo da garantire il diritto, comune a tutti i minori, a crescere ed essere educati nell’ambito della propria famiglia ed in un ambiente idoneo. Per raggiungere tale obiettivo la Regione si è fatta promotrice di una serie di iniziative volte al coordinamento, al raccordo dei diversi attori, pubblici e privati, che operano sul territorio per l’affido e le adozioni. In quest’ottica il 15 settembre 2008 con il Decreto Presidenziale T0492 è stato ricostituito il Comitato Tecnico di coordinamento regionale dei servizi integrati per le adozioni nazionali ed internazionali (nel seguito Comitato per le Adozioni) delle cui competenze la Regione si avvale per la predisposizione di progetti e programmi relativi all’adozione nazionale ed internazionale in ambito regionale, e al quale è stato affidato l’obiettivo prioritario della stesura di un Protocollo Operativo per le adozioni, che tenendo conto anche delle esigenze espresse dai cittadini e dagli operatori del sociale, garantisca l’integrazione dei diversi attori coinvolti nel processo adottivo e renda più efficaci ed efficienti i servizi resi ai cittadini. La Regione, perché sia garantito il diritto del minore a crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia, sostiene quelle progettualità che agiscono preventivamente rispetto a situazioni di disagio familiare e minorile. La Regione ha proseguito nell’opera intrapresa sulla base dell’art. 56 della L.R. 17 febbraio 2005 n. 9, che ha promosso lo sviluppo di una rete di interventi regionali volti alla prevenzione, cura e riabilitazione psichica dei minori vittime di maltrattamenti. In tale ottica si collocano le “Linee guida ai Comuni per l’utilizzazione delle risorse per il sistema integrato regionale di interventi e servizi sociali”, nel campo dell’affidamento familiare, soprattutto per sostenere situazioni emergenziali dove i minori, per i quali non risulti possibile l’affidamento familiare, devono essere inseriti in comunità di tipo familiare. Per raggiungere l’obiettivo assegnato alle regioni dalla L. 184/1983, così modificata dalla L. 149/2001, di preferire l’affidamento familiare dei minori rispetto all’inserimento in strutture di tipo familiare, la Regione ha sostenuto l’attività dei Comuni per sostenere le famiglie disponibili all’affidamento. A partire dal 2007 in poi, la Regione ha finanziato i Distretti socio-sanitari attraverso l’approvazione di specifici piani distrettuali di intervento per l’affidamento familiare per complessivi 18.000.000 di euro. Soltanto nel caso in cui non sia possibile l’affidamento familiare, è consentito l’inserimento del minore in una comunità di tipo familiare. In ogni distretto il Lazio ha completato il processo di riconversione dei vecchi orfanotrofi che ormai rappresentano solo un ricordo della memoria. I piani hanno consentito la progettazione e l’attuazione di politiche distrettuali omogenee sul territorio, facilitando la diffusione delle buone pratiche presenti. Per gli operatori coinvolti nel progetto, stante anche il forte ricambio generazionale, sono state attivati azioni e interventi di formazione, aggiornamento, confronto e scambio di esperienze. Limitatamente alle adozioni nazionali ed internazionali sono stati costituiti i gruppi integrati di lavoro per le adozioni, di seguito indicati come GIL Adozioni (GIL A), espressione di una nuova modalità organizzativa del lavoro realizzata sulla base di un modello di integrazione socio-sanitaria: dal momento dell’informazione ed orientamento delle famiglie richiedenti l’adozione, a quello della valutazione delle coppie, a quelle delle attività di valutazione pre-adottiva per l’adozione nazionale, a quella dei rapporti postadozione in quella internazionale. Qualora il minore sia dichiarato in stato di adottabilità, gli Enti locali devono attuare ogni possibile iniziativa volta a favorire e agevolare l’istituto dell’adozione, fornendo le informazioni necessarie, curando la preparazione delle coppie aspiranti all’adozione e svolgendo attività di accompagnamento e sostegno alla coppia verso e durante l’adozione. Asili nido Per soddisfare la necessità di finanziare i servizi socio educativi per la prima infanzia, con l’obiettivo di avvicinarsi al parametro di sviluppo di Lisbona del 33% di copertura per i servizi alla prima infanzia (0-3 anni) la Regione ha finanziato nel corso della legislatura la realizzazione di numero 3.463 nuovi posti negli anni 2007-2008, di cui 2.863 comunale e 600 aziendali. Con la successiva deliberazione n. 430 del 16 giugno 2009 la Giunta regionale ha impegnato ulteriori 45 milioni di euro circa, per la realizzazione di nuovi asili nido approvando il “Piano di utilizzazione delle risorse statali e regionali per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia relativo al triennio 20072009”. Questi fondi saranno utilizzati per la costruzione, la ristrutturazione, l’ampliamento e l’adeguamento di immobili pubblici da adibire ad asili nido, per un totale di circa 5.000 nuovi posti. Il bando è stato pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 110 al Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n. 24 del 27 giugno 2009 e sarà aggiudicato entro la fine del corrente anno 2009. Progetto “Alzheimer” Circa 18 milioni di individui nel mondo sono affetti da questa patologia; in Italia si stimano circa 800.000 malati di cui 65.000 in Lombardia e 70.000 nel Lazio. Dati statistici: • il 60-70% di tutti casi di demenza si manifestano nella terza età; • 1% nelle persone prima di 65 anni; • 11% circa nei soggetti di età compresa fra i 65 e gli 80 anni; • 35% nei soggetti di età compresa tra gli 80 e i 90 anni; • 33% tra i 90 e i 94 anni. La Regione Lazio ha inteso promuovere e realizzare uno specifico intervento innovativo finalizzato non solo a sostenere i portatori del morbo di Alzheimer ma anche le famiglie che li assistono in casa. A seguito di un bando pubblico approvato con D.G.R. 5 settembre 2006 n. 569 sono stati finanziati 4 progetti sperimentali per un importo complessivo di € 1.600.000,00. I progetti sono in corso di realizzazione da parte delle seguenti Associazioni di Volontariato, con un partenariato di qualità che vede coinvolti prevalentemente ASL ed Enti Locali: - Associazione Alzheimer Roma; - Atama Anagni Onlus; - Casa Aima Onlus Latina - Auser Lazio Roma La finalità principale della sperimentazione riguarda la realizzazione di corsi di formazione e tirocini volti a formare almeno 400 volontari nonché l’individuazione di una metodologia assistenziale a favore dei pazienti in cui sono impegnati i volontari, le figure sanitarie e le famiglie sotto la supervisione di un tutor. Le famiglie coinvolte sono circa 300. Legge regionale 23 novembre 2006 n. 20 “Istituzione del Fondo regionale per la non autosufficienza” La Regione Lazio ha approvato la legge regionale n. 20/2006 che istituisce il Fondo per la non autosufficienza. Essa trae origine dall’osservazione di come la dimensione dei bisogni delle persone anziane e disabili non autosufficienti ha assunto all’interno delle società più sviluppate una valenza tale che rende ogni giorno sempre più indispensabile una risposta pubblica che sostenga le famiglie con le quali quotidianamente affrontano i complessi problemi legati alla presenza di una persona anziana o disabile autosufficiente. Da sempre in Italia la cura e l’assistenza delle persone non autosufficienti sono affidate prevalentemente alle pratiche familiari e una diminuzione anche piccola nella disponibilità delle famiglie può causare una forte crescita della domanda di assistenza e di servizi. La rete parentale presenta una gravissima fragilità, da un lato per le difficoltà delle famiglie più giovani di conciliare il lavoro con la cura dei congiunti non autosufficienti e dall’altro per i problemi di tenuta fisica dei nuclei più anziani a causa della fatica nella cura di disabili e grandi vecchi. La non autosufficienza, soprattutto quella legata al prolungamento della durata della vita media, non può essere considerata un evento straordinario e sempre più l’ultima fase della vita richiederà con molta probabilità le cure di un assistente domiciliare o di un infermiere, oppure un ricovero, o comunque qualcuno che presti assistenza. Fino ad oggi, grazie alle risorse messe a disposizione della Regione, provenienti sia dal fondo per l’attuazione del piano socio-assistenziale regionale sia da altri interventi specifici, a fronte di una progressiva riduzione degli stanziamenti statali provenienti dal fondo nazionale per le politiche sociali, i Comuni hanno cercato di sostenere le famiglie con servizi di assistenza a domicilio e di aiuto personale; ma è evidente che un problema di così forte e crescente impatto non può trovare soluzione negli strumenti ordinari dell’assistenza. Si è reso necessario dunque istituire un sistema di protezione sociale e di cura per le persone anziane e per i disabili non autosufficienti finanziato con un fondo ad hoc, che eroghi contributi alle famiglie sulla base dei reali bisogni di assistenza, valutati sul territorio dai servizi sociali dei Comuni, che contrasti l’istituzionalizzazione con supporti e sostegni di natura straordinaria. Con il Fondo regionale per la Non Autosufficienza, unitamente alle quote statali del Fondo per la Non Autosufficienza, la Regione finanzia prestazioni e servizi presso il domicilio degli utenti, non solo in virtù di considerazioni sull’efficacia ed efficienza dei servizi forniti in questo modo ai cittadini, ma anche nella considerazione dell’obiettivo di mantenere gli standards qualitativi di vita degli assistiti. Di seguito si riportano i finanziamenti disponibili. anno 2007 anno 2008 anno 2009 FONDO NAZIONALE PER REGIONE LAZIO 8.394.171.09 (decreto 12.10.07 Ministero – D.P.R.L. T0076/2008) 25.986.773,16 (decreto 06.08.08 Ministero – D.P.R.L. T0678/2008) 34.557.901,31 (non ancora trasferiti) FONDO REGIONALE 16.000.000 (H41550) 12.000.000+2.000.000 (H41550 in assestamento) 3.500.000 (2.000.000+1.500.000 del2008) Le risorse sono annualmente ripartite tra i 36 distretti socio-sanitari e il Comune di Roma, i quali, entro il 15 ottobre di ogni anno presentano specifici Piani distrettuali per non autosufficienza contenenti le azioni da realizzare sul territorio. Le linee guida regionali lasciano alla discrezionalità dei Distretti le scelte operative, all’interno di alcune TIPOLOGIE PROGETTUALI che si possono sintetizzare secondo il seguente schema: Assistenza Domiciliare Diretta (si intende quelli realizzati tramite personale dei comuni e quelli realizzati sulla base di convenzioni con operatori esterni al comune) - Assistenza Domiciliare Indiretta (si intende quelli realizzati tramite personale scelto dall’utenza) - Servizi di Sollievo alle Famiglie - Dimissioni Ospedaliere Protette - Interventi Economici Straordinari La discrezionalità si estrinseca non solo nella scelta della tipologia degli interventi da realizzare, ma anche nella loro composizione (il mix di interventi cioè), potendo i distretti pianificare, all’interno del finanziamento concesso, più progetti di tipologie diverse e\o più progetti per la stessa tipologia. - MODALITA’ DI RIPARTIZIONE Il Fondo è ripartito tra i 36 Distretti socio-sanitari e il Comune di Roma nel modo seguente: - il 10% in base ai minori che percepiscono l’indennità di frequenza o altre indennità analoghe; - il 10% in base al rapporto tra il numero di disabili gravi e gravissimi con indennità di accompagnamento e la popolazione complessiva del distretto; - il 20% in base al numero di invalidi civili che percepiscono emolumenti economici; - il 25% in base alla popolazione di età compresa tra i 65 ed i 75 anni; - il 35% in base alla popolazione con età superiore ai 75 anni; Di particolare rilievo le iniziative volte a favorire l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Integrazione scolastica degli alunni con disabilità L’integrazione scolastica degli alunni disabili, presenti nelle scuole primarie, secondarie di primo grado e secondo grado, riguarda circa 24.000 studenti. Si tratta di problematiche riguardanti l’assistenza scolastica, il trasporto scolastico e, in molti casi, anche l’assistenza post orario scolastico. Ufficialmente la competenza principale, tra gli assessorati regionali, spetta all’Assessorato Istruzione, Diritto allo studio e formazione. Tuttavia, dal 2006 l’Assessorato alle Politiche Sociali, in ottica di collaborazione interassessorile si è fatta carico degli oneri sostenuti dalla Provincia di Roma e successivamente di tutte le Province del Lazio. Dal 2006 le risorse complessivamente destinate allo scopo hanno superato i 18 milioni di euro. Contemporaneamente l’Assessorato alle Politiche Sociali e delle Sicurezze ha posto le basi per una soluzione prolungata nel tempo, in funzione del diritto allo studio e della integrazione scolastica degli alunni con disabilità ed in riferimento alle esigenze più volte espresse da parte dei Comuni. Per tale motivo è stata proposta una deliberazione sulla integrazione scolastica nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, che prevede tra i diversi interventi anche progetti sulla presenza delle figure degli Assistenti educativo culturali, che cureranno le problematiche dell’assistenza e dell’aiuto all’apprendimento, nonchè sul trasporto scolastico degli alunni con disabilità da parte dei Comuni. Lo stanziamento ulteriore è € 5.933.563,00. La Regione Lazio in tal modo si è fatta carico dell’assistenza ai ragazzi disabili che frequentano la scuola di ogni ordine e grado. Integrazione socio-sanitaria Passi avanti sono stati compiuti anche nel difficile percorso dell’integrazione sociosanitaria. Diversi e variegati sono gli interventi attuati dall’Assessorato alle Politiche Sociali e delle Sicurezze, dagli ausili protesici agli interventi a favore di soggetti in stato di coma o risvegliati dal coma, interventi su diverse forme di disabilità, tossicodipendenze, etc. La proposta di legge sugli interventi integrati socio-sanitari, che ha avviato il suo iter di discussione in Consiglio Regionale, ha il merito di mettere al centro questa problematica, che è la chiave di soluzione rispetto alla complessità degli interventi, della partecipazione, etc. Un primo tentativo di integrazione socio-sanitaria è rappresentato dalle D.G.R. n. 553/2009 e n. 876/2009 con le quali l’Assessorato alle Politiche Sociali e delle Sicurezze si è fatto carico di garantire: - il trasporto dei pazienti da e presso i centri di riabilitazione ex art. 26 della Legge n. 833/1978, - il trasporto dei pazienti da e per i centri di dialisi, - il trasporto da e per i centri diurni nonché i soggiorni estivi per i disabili al fine di rendere continuativo nell’anno il servizio della riabilitazione. Le risorse complessivamente utilizzate allo scopo sono 22,7 milioni di euro. Legge regionale 14 luglio 2008, n. 10 “Disposizioni per la promozione e la tutela dell'esercizio dei diritti civili e sociali e la piena uguaglianza dei cittadini stranieri immigrati” Su proposta dell’Assessorato alle Politiche Sociali la Regione ha approvato la legge regionale n. 10 del 14 luglio 2008 che disciplina in modo innovativo la materia dell’immigrazione. La Regione ribadisce il suo impegno a rimuovere, nel rispetto della normativa comunitaria e statale vigente in materia, con particolare attenzione alle disposizioni del decreto legislativo n. 286 del 1998 e successive modificazioni, quegli ostacoli che impediscono agli stranieri immigrati presenti nel Lazio, di integrarsi nel tessuto sociale delle comunità locali e a partecipare attivamente alla vita pubblica locale. La scelta di fondo operata dalla Regione Lazio è quella di adottare una programmazione di settore a breve e medio termine, volta ad individuare e definire, sulla base di priorità ed obiettivi, gli interventi necessari, le risorse disponibili, i processi e le procedure per il conseguimento degli obiettivi precedentemente stabiliti garantendo la partecipazione dei cittadini “migranti”, chiamati ad essere parte attiva e vitale del tessuto socio-politico laziale, attraverso le Consulte. Nell’ottica di ottimizzazione delle risorse e degli interventi, secondo i principi di economicità, efficienza ed efficacia propri dell’azione della Pubblica Amministrazione, prevede un coordinamento continuo con le politiche per l’istruzione, la formazione professionale, il lavoro, il turismo e la cultura, la piccola e media impresa, la casa, rafforzando ed incentivando i momenti di confronto propositivo fra i vari assessorati regionali, le sinergie funzionali e l’attuazione di progettualità condivise. Lo stanziamento riservato alle politiche sull’immigrazione è stato pari a circa 20 milioni di euro destinati al finanziamento di Piani provinciali che annualmente vengono presentati. Il sistema informativo dei servizi sociali A partire dal 2005 la Regione ha avviato un processo di riqualificazione dell’Osservatorio sui servizi sociali verso la creazione di un sistema informativo dei servizi sociali. Con la D.G.R 1025/2005 è stato approvato uno schema di accordo tra la Regione Lazio, il Comune di Roma e le cinque Province per l’attivazione di tale processo. Grazie alla stretta collaborazione di tali enti sono stati conseguiti ad oggi importanti risultati, tra cui in particolare: - il censimento di tutti i servizi e di tutte le strutture socio-assistenziali del Lazio; - la realizzazione (in collaborazione con l’ISTAT) di una rilevazione statistica su tutte le strutture e sui principali servizi censiti, che ha fornito un’ingente massa di dati (su personale, utenti, prestazioni, liste di attesa, tariffe, ecc.) la cui elaborazione – in corso di espletamento fornirà un quadro organico del sistema dell’offerta a livello regionale e subregionale. Con delibere regionali, dal 2006 al 2009 sono state stanziate le risorse finanziarie idonee.E’ in corso di sperimentazione, inoltre, la cartella sociale informatizzata, con la quale, a regime sarà possibile effettuare il monitoraggio della domanda espressa passando dalla conoscenza dei servizi offerti alla conoscenza del fabbisogno. L’insieme delle conoscenze acquisite nell’ambito del sistema informativo costituisce patrimonio comune di tutti i soggetti pubblici che concorrono alla realizzazione del sistema integrato dei servizi sociali. Si è favorita, altresì la massima circolazione delle informazioni e dei dati raccolti e delle elaborazioni effettuate nei confronti della cittadinanza e del privato sociale tramite il portale dei servizi sociali www.sociale.lazio.it. Recentemente l’Assessorato ha inaugurato la Newsletter LazioSocialeNews proprio allo scopo di far conoscere le azioni e i provvedimenti che la Regione assume in ambito di politiche sociali. Da segnalare, infine, il passaggio qualificante da azioni spesso polverizzate e poco organiche ispirate ad un concetto meramente assistenzialista alla creazione di un sistema orientato ai servizi ed alle qualità degli stessi. Con la D.G.R. n. 405/2008 è stato definito un termine unico di presentazione dei piani distrettuali di zona integrati dalle programmazioni di interventi di lotta alla droga, dei piani distrettuali per la non autosufficienza e dei piani distrettuali di intervento in favore dei piccoli Comuni ai quali, recentemente, si sono aggiunti i Piani distrettuali per l’Affidamento Familiare. L’adozione di un unico termine di presentazione dei piani distrettuali di zona integrati dalle programmazioni di interventi per le tossicodipendenze, dei piani distrettuali per la non autosufficienza, dei piani distrettuali di intervento in favore dei piccoli Comuni e dai Piani per l’Affido è una delle modalità attraverso cui possono essere raggiunti gli obiettivi di semplificazione, coordinamento e controllo delle attività di pianificazione dei Comuni capofila di distretto e del Comune di Roma. Inoltre l’adozione di un unico termine di scadenza agevola l’attività di concertazione con le organizzazioni sindacali e di coinvolgimento degli organismi del terzo settore di cui all’articolo 1, comma 4 della legge n. 328/2000 (associazioni ed enti di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali e loro consorzi). Per tali motivazioni, verificatane la fattibilità ed avendo acquisito il parere positivo con i Comuni e gli enti capofila di distretto, si è fissato al 15 ottobre di ogni anno il termine ultimo entro il quale i distretti devono presentare i piani distrettuali di zona integrati con le suddette programmazioni. E’ stata predisposta la proposta di legge regionale “Organizzazione del sistema integrato sociale nella Regione Lazio” già approvata dalle Commissioni Consiliari competenti e all’o.d.g. del Consiglio Regionale per il voto finale. ASSESSORATO ENTI LOCALI. RETI TERRITORIALI ENERGETICHE, PORTUALI, AEROPORTUALI E DEI RIFIUTI Tra gli interventi più significativi posti in essere dall’assessorato nel corso della legislatura 2005 -2010 ricordiamo i seguenti: 1. POLITICHE IN MATERIA DI RIFIUTI In questo anno, la Regione Lazio ha firmato il Protocollo d’intesa con CGIL-CISL-UIL, “Il patto contro la crisi”, che definisce l’assunzione di 39 impegni prioritari. Il Documento riconosce strategicamente importanti le questioni sui rifiuti e sul territorio, strettamente legate alla qualità della vita e allo sviluppo, per le quali la Regione s’impegna: Ad approvare il Piano regionale dei Rifiuti; − Ad affiancare Comuni e Province per il raggiungimento del 50% di raccolta differenziata entro il 2011; − Ad approvare la Legge regionale sull’istituzione degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO); − Ad avviare i lavori per la realizzazione dell’impiantistica finale prevista dal piano regionale dei rifiuti; − Ad approvare il nuovo Piano regionale sull’energia; − A proseguire nel risanamento della Valle del Sacco e nella sua promozione come Valle dei Latini, rilanciandone l’economia e proseguendo l’indagine epidemiologica. Queste, nonché quelle finalizzate al raggiungimento degli obiettivi strategici assegnati dalla Giunta Regionale, sono state le attività che hanno impegnato al massimo la Direzione Regionale Energia, Rifiuti, Porti e Aeroporti e che di seguito si illustrano. Il nuovo Piano regionale dei Rifiuti, indispensabile per rispondere alle richieste della Comunità Europea e per uniformare e razionalizzare la programmazione che si è susseguita nel tempo, sarà a breve sottoposto all’adozione della Giunta Regionale. Inoltre, al fine di aggiornare e integrare la Sezione del Piano regionale dedicata alla bonifiche dei siti contaminati con il censimento dei siti contaminati sul territorio laziale, acquisizione dati e informazioni tecniche-amministrative, si è inteso integrare il Piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio con l’Anagrafe delle bonifiche, strettamente complementare e necessaria al perfezionamento dello stesso; attività, questa, che occuperà la Direzione nel prossimo anno. Per raggiungere l’obiettivo del 30% di raccolta differenziata e monitoraggio sulle attività svolte dai Comuni, previsto nel Decreto del Commissario Straordinario Emergenza Rifiuti n. 24/08, sono stati posti in essere i seguenti programmi finanziari: risorse regionali in conto capitale pari a € 30.000.000,00 e in partite correnti pari a € 76.500.000,00. Sono state impegnate le risorse destinate al potenziamento della Raccolta Differenziata (RD), secondo quanto indicato nella DGR 291/09. Stanno pervenendo, da parte delle Amministrazioni provinciali e del Comune di Roma, i Piani pre-ATO da finanziare con le risorse comunitarie definite dalla deliberazione CIPE di attuazione del QSN n. 166/2007FAS, pari a € 140.000.000,00. E’ stato approvato lo schema di convenzione con Sviluppo Lazio S.p.A. Per il supporto tecnico 2009-2010 ai processi attuativi definiti per l’Attività II.7 Aumento della raccolta differenziata, di cui al Programma Attuativo Regionale (PAR). Con DGR 310/09, è stato approvato il criterio di calcolo della RD, necessario anche per l’applicazione delle sanzioni previste dalla normativa vigente in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi. Si sta lavorando con la Società LAIT sugli aspetti tecnici di un “sistema di rilevazione dati sulla quantità di rifiuti urbani raccolti in maniera differenziata”, da attivare nel 2010. Sono inoltre al parere delle Commissioni consiliari permanenti (CCP) le proposte di legge concernenti l’istituzione degli ATO (DGR 74/09) e le modalità d’individuazione dei Distretti logistico ambientali (DGR 517/09). Le autorizzazioni dell’impiantistica di trattamento finale sono visionabili sul sito istituzionale nelle pagine dedicate. Per quelle rilasciate ai sensi del D.lgs. 59/05 (Autorizzazione Integrata Ambientale - AIA), ai gestori è richiesto il versamento delle spese d’istruttoria; la quota pari al 55% di detti versamenti viene erogata ad ARPA Lazio, a copertura degli oneri derivanti dai rilievi, accertamenti e sopralluoghi, così come stabilito nella DGR 323/08. La proposta di deliberazione consiliare inerente il Piano Energetico Regionale e il relativo Piano d'Azione è anch’essa al vaglio delle CCP. Si sta provvedendo a riformulare la proposta di deliberazione concernente “Rimodulazione delle Linee guida per lo svolgimento del procedimento unico, relativo alla installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, approvate con D.G.R. 18 luglio 2008, n. 517.” Sulla base delle indicazioni fornite dall’assessorato all’ambiente e Cooperazione tra i Popoli. Con determinazione del 28 ottobre 2009, n. B5153, si è provveduto a impegnare il 100% delle risorse disponibili POR FESR per l’Attività II.2 Bonifica e recupero delle aree e dei siti inquinati, con impegni di spesa sull’esercizio 2009 pari a € 4.528.265,00 sul Cap. A38125, € 4.357.763,00 sul Cap. A38126 ed € 170.502,00 sul Cap. A38127. Con DGR 311/09 è stata approvata l’adozione del progetto esecutivo per il monitoraggio ambientale ed epidemiologo delle aree interessate dagli impianti di trattamento rifiuti e dai siti nucleari in fase di dismissione, ai sensi dell’art. 34, L.R. n.31/2008 e della D.G.R. 929/08. A favore della ASL RME e dell’arpa Lazio sono stati pertanto impegnati complessivamente € 2.000.000,00. E’ stata completata la fase di georeferenziazione dei siti da sottoporre ad analisi, nonché l’analisi di “bianco” relativa al Comune di Albano Laziale ed è in corso, per lo stesso territorio, un approfondimento sulla popolazione esposta a una distanza di due chilometri dalla discarica; sono state inoltre fornite alla ASL RME tutte le coordinate dei piezometri delle discariche per rifiuti non pericolosi (ex discariche per rifiuti urbani). Ritenuto necessario svolgere indagini preliminari ad ampio spettro nel territorio per la definizione dei valori di fondo geochimico naturale di elementi potenzialmente tossici e/o nocivi, con particolare riferimento agli elementi considerati nelle leggi che codificano le procedure per la caratterizzazione e la bonifica dei siti contaminati e con priorità temporale nelle aree all’interno delle quali risiedono siti contaminati per i quali sono previste procedure d’urgenza, è stato predisposto e approvato lo schema di convenzione con gli Enti pubblici ENEA e IRSA CNR, affidatari dello studio. In base alle disponibilità finanziarie 2009, dette attività verranno svolte in due dei dieci siti presso i quali i valori di fondo geochimici sembrano generare maggiori criticità, rimandando al 2010 il completamento delle indagini. La Direzione sta inoltre pianificando le attività utili alla stesura delle linee guida tecniche per definire le modalità di determinazione del parametro Carbonio Organico Disciolto (DOC) richiamato nel D.M. 3 agosto 2005 “Criteri di ammissibilità in discarica”, per la classificazione dei rifiuti e per la gestione dei rifiuti inerti. Dall’applicazione del R.R. 19/09, la Direzione ha fatto proprie le competenze in materia di “Porti” e “Aeroporti”; rientrano tra gli impegni prioritari della Giunta Regionale anche la realizzazione e il completamento di grandi infrastrutture, quali l’avvio delle procedure per l’esecuzione del terzo scalo nella provincia di Frosinone, nonché l’aggiornamento del Piano di Coordinamento dei Porti. 2. POLITICHE ISTITUZIONALI Razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica: • • Con l’approvazione della Legge regionale per la Razionalizzazione, il contenimento e la trasparenza della spesa pubblica in relazione agli organi di amministrazione delle società a partecipazione regionale il numero delle società regionali viene ridotto da 17 a 10 e il numero dei consiglieri di amministrazione viene ridotto da 95 a 44 unità. Con l’approvazione della Legge regionale sul Riordino e sulla riorganizzazione delle Agenzie Regionali si prosegue l’azione intrapresa con l’intervento sulle società. Vengono soppressi sette Enti Autonomi e cinque vengono trasformati in Uffici regionali con direzione e responsabilità autonome sia sotto il profilo funzionale che delle risorse umane ed economiche: Agenzia Regionale per lo Sport (AGENSPORT), Agenzia Regionale per i Parchi(ARP), Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo(ARDIS), Agenzia Lazio Lavoro e l’Ente Regionale per la Comunicazione “Istituto Montecelio”. Il “Consorzio polifunzionale Pegaso” viene sciolto e le sue funzioni riassorbite dall’ente regionale per il Dirito allo Studio – LAZIODISU. Viene sciolto anche l’Istituto Regionale per le Ville Tuscolane(IRVIT) . Processo di riordino degli Enti di Pubblica Assistenza e Beneficenza (II.PP.A.B.) del Lazio: • Si tratta di un processo di riforma che consentirà il riordino delle II.PP.A.B. operanti nel Lazio attraverso la loro trasformazione in aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP) o in Fondazioni di diritto privato senza fini di lucro. Nelle more dell’approvazione della proposta di Legge regionale, si è proceduto a porre in essere alcuni provvedimenti di particolare importanza che hanno portato al mantenimento in vita dei solo 54 Enti (sugli originari più di 100 che esistevano all’atto dell’insediamento dell’attuale Giunta) effettivamente in grado di perseguire i propri scopi statutari. E’ previsto, inoltre, l’accorpamento o la fusione delle rimanenti 54 II.PP.AB. In 15 poli con una consistente ulteriore riduzione di costi relativi alle nomine dei cda. Processo di riordino delle Comunità Montane del Lazio: • Con l’approvazione della Legge regionale n. 20 del 2 dicembre 2008 “ Disposizioni per il contenimento della spesa pubblica relativa agli organi delle Comunità Montane e per il riordino delle Comunità Montane di cui alla Legge 22 giugno 1009,n.9 “Legge sulla Montagna” e successive modifiche” si riduce il numero delle Comunità Montane del Lazio da 22 a 14, si interviene sulla governance con un taglio netto agli organi rappresentativi dei suddetti enti, si individua un unico livello associativo sovra comunale. Politiche di sviluppo economico-sociale del territorio: • • In occasione del V Salone della Montagna è stato presentato il progetto “Municipio Diffuso” nato dall’accordo fra la FIT (Federazione Italiana Tabaccai) e 8 Comunità Montane, d’intesa con l’Uncem Lazio, che interessa 125 piccoli comuni montani in cui vengono allestiti , in 125 tabaccherie, punti “In Comune” presso i quali i circa 350.000 cittadini residenti possono informarsi , prenotare e/o ritirare certificati ecc. Nel quadriennio 2006-2009 sono stati pubblicati vari bandi destinati ai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti per un totale di circa 3.000.000,00 di euro, con l’obiettivo di : promuovere e sostenere progetti di sviluppo socio-economico con particolare riferimento all’ incentivazione dell’associazionismo, delle attività • • • • • economiche e della residenzialità privata; contrastare i fenomeni di spopolamento e abbandono del territorio dei piccoli comuni nonché contribuire allo sviluppo sociale, civile ed economico delle comunità locali attraverso la presentazione, da parte delle piccole realtà, di appositi progetti; contribuire allo sviluppo economico e produttivo dei piccoli comuni premiando le loro idee progettuali, innovative e fattibili, che spesso non riescono a concretizzarsi per carenza di idonea progettualità, di competenze tecniche specifiche e di adeguate risorse. Nel corso del 2008 e del 2009 sono stati pubblicati due bandi destinati a tutti i Comuni del Lazio e ai Municipi per un totale di circa 15.000.000,00 di euro, con l’obiettivo di : promuovere la partecipazione dei cittadini singoli o in forma associata, ad azioni di sviluppo economico e sociale sui temi più significativi e più avvertiti dalla comunità attraverso un processo di partecipazione popolare che ha visto coinvolta tutta la cittadinanza locale. E’ attualmente in corso di predisposizione un’avviso pubblico destinato ai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti per un totale di circa 900.000,00 euro con l’obiettivo di: promuovere la realizzazione di progetti di decoro urbano e la salvaguardia delle caratteristiche del patrimonio storico, ambientale e culturale nonché l’identità urbana del centro storico finalizzate allo sviluppo economico e sociale delle piccole realtà locali, con particolare riguardo per quelle che versano in situazioni di marginalità economica e sociale nonché per i comuni montani. E’ in fase di completamento dell’iter amministrativo anche un ulteriore bando per i Comuni marginali con popolazione fino ai 5.000 abitanti per un totale di circa 1.000.000,00 di euro destinati a contrastare i fenomeni di spopolamento e abbandono del territorio dei piccoli comuni. Nel corso del 2008 e del 2009 sono stati pubblicati due bandi, finanziati con circa 5.000.000 di euro per la realizzazione di “azioni civiche” (intese come interventi nel settore del welfare sociale, della sicurezza urbana e della tutela del patrimonio ambientale) e per la riqualificazione del patrimonio pubblico nei Comuni in cui sono presenti servitù militari. Nel corso del 2008 e del 2009 sono stati pubblicati due bandi, finanziati con circa 3.500.000,00 di euro, destinati allo sviluppo dell’associazionismo nel territorio del Lazio. Per l’annualità 2010 si confermano tutte le azioni già attivate nel corso degli anni precedenti coerentemente con gli indirizzi politico-amministrativi dati dall’assessorato.