Scuola internazionale di Dottorato in
“Formazione della persona e mercato del
lavoro”
Giovani e Lavoro in Italia.
Giulia Rosolen
Giovani e lavoro in Italia
Tassi di occupazione, disoccupazione e inattività (Istat, 30 aprile 2014)
Il tasso di occupazione giovanile in Italia a Marzo 2014 pari al 15,3%: Il
numero di giovani disoccupati è pari a 683 mila in aumento dell’1,3%
nell’ultimo mese (+9 mila) e del 6,8% rispetto a dodici mesi prima (+43
mila). L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei
giovani della stessa classe di età è pari all’11,4% (cioè più di un giovane su
10 è disoccupato). Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è pari al 42,7%,
sostanzialmente stabile rispetto al mese precedente ma in aumento di 3,1
punti nei dodici mesi. Il numero di giovani inattivi è pari a 4 milioni 393
mila, il tasso di inattività dei giovani tra 15 e 24 anni, pari al 73,3%.
La crisi economica ha colpito in misura più significativa la fascia di popolazione
giovanile. Tra il 2007 e il 2013 sono stati distrutti 988 mila posti di lavoro, 542 mila di
questi hanno riguardato contratti di lavoro conclusi con giovani di età compresa tra i
15 e i 24 anni. Il prezzo della crisi è quindi per lo più pagato da i ragazzi italiani.
Dati: Min. Lav. Co.Obb. II trimestre 2013
La mappa delle recenti riforme: un
cantiere sempre aperto
In questo quadro si inseriscono le recenti riforme del lavoro degli ultimi anni,
tutte animate dalla volontà di incentivare l’occupazione in particolare giovanile:
Legge n. 92/2012
•Riforma del mercato del lavoro (c.d. Riforma Fornero): è intervenuta su quasi tutte le tipologie
contrattuali atipiche con l’intento di favorire il contratto a tempo indeterminato e il contratto di
apprendistato quale “forma comune di ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.
Legge n. 134/2012 (D.L. n. 83/2012)
•Misure urgenti per la crescita (c.d. Decreto Sviluppo): ha introdotto alcuni correttivi alla c.d. riforma
fornero
Legge n. 99/2013 (D.L. n. 76/2013)
•Primi interventi urgenti per la promozione dell'occupazione, in particolare giovanile, della coesione
sociale, nonche' in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti
(c.d. Decreto Giovannini): è intervenuta parzialmente sul contratto di apprendistato introducendo
incentivi per l’assunzione dei giovani
D.L. n. 34/2014
•C.d. Jobs Act intorduce una notevole liberalizzazione del lavoro a termine e una “semplificazione”
del contratto di apprendistato
Obiettivo: garantire ai giovani europei un’opportunità di lavoro o
formazione entro 4 mesi dall’inizio della disoccupazione o
dall’uscita dal sistema di istruzione formale:
Focus sul tema delle TRANSIZIONI
SISTEMA DI AZIONI FONDATO SU QUATTRO PILASTRI:
L’INNOVATIVITA’ STA NEL METODO
(Elaborazione di strategie basate sulla partnership; intervento tempestivo e attivazione; misure di
sostegno per l’integrazione nel mercato del lavoro; Finanziamento, valutazione e attuazione)
METODO
PROGETTUALE
VISIONE DI
SISTEMA
DIMENSIONE
OLISTICA
Garanzia Giovani:
Giovani: un’opportunità per
ripensare a Giovani e Lavoro in Italia
EUROPA
•Raccomandazione del 22 aprile 2013 sull’istituzione di
un sistema di Garanzia per i Giovani
•D.L. 76/2013 (L. 99/2013)
•D.L. 104/2013 (L. 128/2013)
ITALIA
•Piano Nazionale di Attuazione della Garanzia Giovani
La Garanzia Giovani non è una misura contro la disoccupazione giovanile,
non si prefigge lo scopo di creare nuovi posti di lavoro, ma è una misura di
politica attiva che mira a rendere più efficienti le dinamiche del placement,
che tenta di far emergere quei posti di lavoro che già esistono ma che sono
vacanti, attraverso un potenziamento e un efficientamento della funzione
intermediativa. E’ una misura per favorire l’occupabilità delle persone e
non la loro occupazione
Sulla base della comunicazione della Commissione Europea del 4
novembre, l’Italia riceverà risorse:
a titolo di Youth Employment Initiative: 567 MILIONI DI EURO
A questi si aggiunge un pari importo a carico del FSE: 567 MILIONI DI
EURO
E il co-finanziamento nazionale, stimato intorno al 40%: 379 MILIONI
DI EURO
La DISPONIBILITÀ COMPLESSIVA del programma sarebbe circa 1
MILIARDO 513 MILIONI DI EURO.
EURO. A questo si aggiungono ulteriori
finanziamenti nazionali e regionali
CRITICITA’:
Gli Stati Membri devono anticipare il 100% dei fondi per porre in
essere le azioni previste dalla Garanzia e i fondi stanziati non
possono, al momento essere considerati al di fuori della procedura di
deficit
a) D.L. n. 76/
76/2013 (L.
(L. 99/
99/2013)
2013): art.
art. 5: ha istituito la Struttura di
missione a cui ha demandato il compito di porre in essere tutti gli
adempimenti necessari all’attuazione della Garanzia nel nostro
Paese. La Struttura si è insediata ufficialmente il 30 luglio 2013 ed
ha definito il Piano Nazionale di attuazione della Garanzia che è
stato inviato alla Commissione il 29 novembre 2013.
b) D.L. n. 104/
104/2013 (L.
(L. 128/
128/2013)
2013): artt.
artt. 8 bis e 14:
14: con la
prospettiva di dare attuazione alla Garanzia e di rispondere alle
Raccomandazioni specifiche della Commissione europea ha
previsto misure volte a favorire l’alternanza scuola lavoro (tirocini
e apprendistato) e potenziare l’orientamento e il placement per
una migliore gestione delle transizioni scuola-lavoro dei ragazzi
c) Il 20 febbraio 2014 la Conferenza Stato Regioni ha approvato le
Linee Guida sulla piattaforma tecnologica di supporto alla
Garanzia Giovani.
Giovani.
d) Dal 1 maggio 2014 è attivo il portale (www.garanziagiovani.gov.it)
per registrarsi al Piano. Molte Regioni Italiane però non sono
ancora pronte.
Apprendistato
Autoimprenditorialità
Garanzia
Giovani
Istruzione e
formazione
Tirocini
L’Apprendistato
Apprendistato in Italia
In Italia ad oggi l’apprendistato è l’unico
unico contratto a contenuto formativo
previsto dal nostro ordinamento (dal 1 gennaio 2013 infatti è stato abrogato
il contratto di inserimento). L’apprendistato, costituisce una leva di
placement e uno strumento di politica attiva che consente ai ragazzi di
sperimentare in forma integrata il paradigma dello “studiare lavorando”,
consentendo al contempo ad essi anche di assolvere al diritto dovere di
istruzione e formazione, di acquisire titoli di istruzione terziaria (diploma,
laurea, master e dottorato di ricerca).
Il 25 ottobre 2011 è entrato in vigore il Testo Unico sull’apprendistato
sull apprendistato (D.Lgs.
n. 167/2011) con l’obiettivo
obiettivo di rilanciare il contratto di apprendistato,
attraverso l’effettività e l’efficacia della formazione,
formazione imponendo una
maggiore valorizzazione della componente della formazione aziendale e un
maggior coinvolgimento delle parti sociali e della bilateralità.
L’apprendistato è un contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato
alla formazione e alla occupazione dei giovani.
giovani
Si caratterizza per 3 diverse modalità di svolgimento della formazione
(apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale;
apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere; apprendistato di
alta formazione e ricerca).
Forma scritta del contratto, del periodo di prova e del piano formativo
individuale.
Possibilità di inquadrare il lavoratore fino a due livelli inferiori rispetto alla
categoria spettante ovvero, in alternativa, di stabilire la retribuzione
dell'apprendista in misura percentuale e in modo graduale al passare del
tempo all’assunzione.
Presenza di un tutor aziendale.
Registrazione nel libretto formativo del cittadino della formazione effettuata e
della qualifica professionale acquisita.
Divieto per le parti di recedere dal contratto durante il periodo di
formazione in assenza di giusta causa o di giustificato motivo; in caso di
licenziamento illegittimo si applicano le sanzioni previste dalla normativa di
carattere generale.
Possibilità per le parti di recedere dal contratto con preavviso decorrente
dal termine del periodo di formazione (disdetta); se nessuna delle parti
esercita la facoltà di recesso al termine del periodo di formazione, il rapporto
prosegue come ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo
indeterminato. Sono previste clausole di stabilizzazione e limiti quantitativi.
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Giovani e Lavoro in Italia. - Università degli studi di Bergamo