La morfologia (dal greco, morphé "forma"
e lògos "studio") è la sezione
della grammatica o della linguistica che ha per
oggetto lo studio della struttura grammaticale
delle parole e che ne stabilisce la
classificazione e l'appartenenza a determinate
categorie quali il ,nome, il pronome, il verbo,
l‘aggettivo, l’articolo, l’ avverbio, la
preposizione , la congiunzione e l’ interiezione
o esclamazione che costituiscono nell’ insieme
le 9 parti del discorso. La morfologia è inoltre
preposta ad indagare i meccanismi secondo i
quali le unità portatrici di significati semplici si
organizzano in significati più complessi: le
parole.
A
G
D
VARIABILI
Mutano la loro forma
E
K
Nome
F
Pronome
Avverbio
I
Articolo
Aggettivo
INVARIABILI
Non Mutano la loro
forma
B
Verbo
H
C
LE 9 PARTI DEL
DISCORSO
J
S
O
P
Q
Preposizione
Congiunzione
Interiezione
L
N
R
M
Il Verbo
Il verbo è la parte variabile del discorso con la
quale si esprimono, collocandoli nel tempo, un’
azione,
un evento casuale, un’ esistenza , un modo di
essere, uno stato.
Ogni voce verbale presenta una coniugazione,
ossia l’ insieme delle forme che il verbo può
assumere per indicare la persona o le persone
che compiono l’ azione e il tempo e il modo in cui
essa avviene. Le coniugazioni sono tre e si
riconoscono dalla desinenza con cui i verbi
terminano all’ infinito presente :
Il Verbo
2 coniugazione
3 coniugazione
sia1l’coniugazione
insieme delle forme
che il verbo può
assumere per
indicare la persona o le persone che compiono l’ azione e
- ere
- ire
il tempo- e ilAre
modo in cui essa
avviene.
Il Verbo e la Coniugazione
I verbi che seguono il modello delle tre coniugazioni appena esaminate sono detti regolari :
essi conservano immutata la radice, alla quale aggiungono le desinenze proprie della
coniugazione di appartenenza.
Esistono anche numerosi verbi che discostano da tale modello e che pertanto sono classificati
come irregolari. Gli elementi che concorrono alla coniugazione del verbo sono 4 :
1.
2.
3.
4.
La persona
Il numero
Il tempo
Il modo
RICORDA : I verbi essere e avere hanno una coniugazione differente, definita coniugazione propria
La Persona e il Numero
Il verbo può essere di numero singolare o plurale, a seconda che la persona del verbo, costituita
da un pronome personale, sia di numero singolare o plurale. Le persone del verbo sono sei, tre per
il numero singolare e tre per il numero plurale, e a ciascuna di esse corrisponde una desinenza specifica
SINGOLARE
PLURALE
1 persona
Io am-o
Noi am-iamo
2 persona
Tu am-i
Voi am-ate
3 persona
Egli/ella/ am-a
essi/esse am-ano
I Tempi e i Modi
Il tempo indica se, nel momento in cui si parla o scrive, l’ azione è già avvenuta (passato), sta
Avvenendo (presente) o deve ancora avvenire (futuro). I tempi verbali si dividono in :
• Semplici , formati da una sola parola ( parlo)
• Composti, formati da due o più parole (ho parlato). I tempi composti sono costituiti dal verbo
Essere o avere ( ausiliari ), seguito dal participio passato del verbo che esprime l’ azione.
Il modo indica le circostanze in cui l’ azione ha luogo. I modi verbali si dividono in :
• Finiti , che nella coniugazione distinguono sempre persona e numero ( indicativo,
congiuntivo , condizionale e imperativo )
• Indefiniti , che indicano un’ azione o uno stato in modo indeterminato, cioè senza
distinguere la persona e indicando solo in alcuni casi il numero ( infinito, participio e
gerundio )
Tipologie di Verbi
Irregolari : verbi che si distaccano dal modello della coniugazione cui appartengono.
Es : andare, accendere, condurre,cogliere,leggere,nascondere,sconfiggere,venire,aprire.
Difettivi : verbi di cui si usano soltanto alcuni modi, tempi e persone.
Es : addirsi, constare, fervere, ostare, solere, urgere, vertere, vigere.
Sovrabbondanti : verbi che hanno la stessa radice e il medesimo significato, ma appartengono a due coniugazioni
differenti.
Es : adempiere / adempire, dimagrare / dimagrire, starnutare / starnutire, ammansare / ammansire.
Ausiliari : verbi essere e avere, dotati di coniugazione propria, possono svolgere la funzione di ausiliari al servizio
di altri verbi oppure avere un proprio significato.
Servili : verbi al servizio di un altro verbo di modo infinito per arricchirne il significato.
Es : potere, volere, dovere.
Fraseologici : verbi che precedono un altro verbo di modo infinito, gerundio o participio, per specificare aspetti
particolari dell’ azione che questo esprime.
Es : cominciare, lasciare, smettere, fare, stare.
Impersonali : verbi che non si riferiscono a un soggetto determinato e sono sempre usati alla 3 persona .
Es : succede, sembra, conviene, piove.
Il Verbo : transitivo e intransitivo
Transitivo : verbo la cui azione passa direttamente dal soggetto al complemento oggetto.
Intransitivo : verbo la cui azione rimane sul soggetto.
Per capire se un verbo è transitivo o intransitivo, è sufficiente porsi la domanda chi ?/ che cosa ?
Se è possibile rispondere, il verbo è transitivo :
che cosa ?
Es : Per favore, accendi
il televisore
Se non è possibile rispondere, il verbo è intransitivo :
che cosa ?
Es : Il babbo dorme
( non è possibile rispondere, si può rispondere invece alla domanda : dove ? )
Curiosità sul Transitivo e l’ Intransitivo
Alcuni verbi transitivi possono essere usati con valore assoluto, quando non presentano il complemento
oggetto , ma lo sottintendono.
Es : Ascolta ! ( sottointeso = le mie parole )
In questo caso tali verbi devono essere comunque considerati transitivi.
Alcuni verbi intransitivi possono essere usati transitivamente quando il complemento oggetto è costituito da
una parola che ha il medesimo significato del verbo ( dormire sonni tranquilli ) o che è formata con la radice
del verbo stesso ( cantare una canzone ). Il complemento oggetto di questi verbi viene definito complemento
dell’ oggetto interno.
Per quanto riguarda l’ ausiliare da usare nei tempi composti, ricorda che :
• I verbi transitivi vogliono sempre avere ;
• I verbi intransiti per la maggior parte vogliono l’ ausiliare essere . ( eccezioni : ridere, camminare,
stentare)
I Verbi Predicativi e Copulativi
I verbi predicativi hanno un significato ben definito di per sé; possono quindi essere usati da soli. I
verbi copulativi non hanno un senso compiuto di per sé, perciò devono essere accompagnati da un
nome (o aggettivo) che li completi.
La forma dei verbi : attivi e passivi
Il verbo ha forma attiva quando il soggetto compie l’ azione, ha forma passiva quando il soggetto la
subisce. Inoltre, i verbi transitivi possono avere forma attiva e passiva mentre i verbi intransitivi
possono avere esclusivamente la forma attiva.
Dalla forma attiva alla forma passiva :
Nella trasformazione della frase da attiva a passiva accade che :
• Il complemento oggetto diventa soggetto
• Il verbo da attivo diviene passivo
• Il soggetto diviene complemento d’ agente
Dalla forma passiva alla forma attiva:
Nella trasformazione della frase da passiva ad attiva accade che :
• Il soggetto diventa complemento oggetto
• Il verbo da passivo diviene attivo
• Il complemento d’ agente diviene soggetto
La forma dei verbi : i riflessivi
RIFLESSIVI PROPRI
RIFLESSIVI IMPROPRI
Esprimono un’ azione che si
riflette sul soggetto che la compie.
Essi sono accompagnati dai
pronomi mi, ti, si, ci, vi.
Assumono sfumature di significato
attenendosi al modello dei
riflessivi propri.
RIFLESSIVI IMPROPRI APPARENTI
L’ azione non si riflette su chi la compie,
ma passa direttamente sul complemento
oggetto; in questo caso le particelle mi,
ti, si , ci, vi svolgono la funzione di
complemento di termine e significano «
a me, a te, a sé, a noi, a voi.»
RIFLESSIVI IMPROPRI RECIPROCI
Le particelle pronominali
riflessive, sempre plurali ( ci, vi,
si,) indicano che l’ azione è
reciproca tra due o più persone.
Il Nome
Il nome o sostantivo è la parte variabile del
discorso preposto ad indicare tutto ciò che
esiste nella realtà ( persone, animali, cose,
luoghi, azioni) e nella nostra mente (
sentimenti, idee, concetti.) qualsiasi parte del
discorso può essere sostantivata , ossia
svolgere la funzione di nome. Quando ciò
accade, la parola sostantivata è preceduta
dall’ articolo.
Es : per favore, l’ ultimo che uscirà chiuda la
porta.
Il Significato del nome
In base al loro significato i nomi possono essere distinti in tre categorie :
1)
NOMI CONCRETI
NOMI ASTRATTI
I nomi concreti indicano persone ,
animali, oggetti realmente esistenti
o immaginati come reali, che si
percepiscono con i 5 sensi.
I nomi astratti indicano entità ( idee
e concetti) che non hanno
consistenza fisica, che sono frutti
della mente e dell’ immaginazione.
NOMI COMUNI
2)
I nomi comuni si riferiscono a
persone, animali o cose in modo
generico, tale da non consentirne
un’ identificazione precisa.
NOMI INDIVIDUALI
3)
I nomi individuali che comprendono
la maggioranza dei nomi, indicano
una sola persona, un solo animale,
una sola cosa.
NOMI PROPRI
I nomi propri indicano una
particolare persona, animale, o
cosa per distinguerla da altri della
stessa specie o categoria.
NOMI COLLETTIVI
I nomi collettivi, pur essendo
singolari, indicano un insieme di
persone, animali o cose.
Il genere del nome: maschile e femminile
I nomi possono essere maschili o femminili. Il riconoscimento di tale parte del discorso è determinato
dalla presenza dell’ articolo, in dubbio è consigliabile un riferimento al dizionario.
Genere basato sulla desinenza
NOMI CHE TERMINANO
GENERE
ECCEZIONI
In -O
Maschili: babbo
Femminili : eco
In consonante
Maschili: computer
Femminili : star
In -A
Femminili: pianura
Maschili : diploma
Genere basato sul significato del nome
NOMI CHE INDICANO
GENERE
ECCEZIONI
CITTA’
Femminili: Bologna
Maschili : Il Cairo
MONTI
Maschili: Everest
Femminili : Senna
FRUTTI
Femminili: Mela
Maschili : kiwi
Il Cambiamento di genere
I nomi possiedono sia una forma maschile quanto femminile. In base al modo in cui avviene il
passaggio dal maschile al femminile, i nomi si distinguono in :
NOMI MOBILI : mantengono immutata la radice e modificano la desinenza
Es : ragazzo / ragazza.
NOMI IRREGOLARI : formano il femminile in modo irregolare, contravvenendo in parte a quanto
avviene nel caso dei nomi mobili.
Es : cane / cagna.
NOMI INDIPENDENTI: formano il femminile modificando interamente sia la radice sia la desinenza.
Es : uomo / donna .
I falsi Cambiamenti di genere
Alcuni nomi che possiedono sia il genere maschile sia quello femminile, nel passaggio da una forma
all’ altra, variano il loro significato. In tali casi si parla di Falso Cambiamento di genere.
Maschile
Es : collo ( parte del corpo )
Femminile
Es : colla ( sostanza adesiva )
Il Numero: singolare e plurale
Per quanto riguarda il numero , i nomi si distinguono in :
VARIABILI
SINGOLARE
PLURALE
ESEMPI
Nel passaggio dal
singolare al plurale
mutano la desinenza.
INVARIABILI
Masch. In – i e femm. In – e
Nomi terminanti in - a
Masch. e femm. In – i
Nomi terminanti in - o
Masch. e femm. In – i
Nomi terminanti in - e
NOMI INVARIABILI
Nel passaggio dal
singolare al plurale non
mutano la loro forma.
Nomi formati da una sola sillaba
Nomi terminanti con vocale accentata
Nomi terminanti in - i
DIFETTIVI
Mancano della forma
singolare o di quella
plurale.
SOVRABBONDANTI
Hanno due forme
spesso dotate di
significati differenti.
GRU,SCI, GNU, RE
PAPA’, LUNEDI’, OBLO’,TRIBU’
TESI, IPOTESI, CRISI
USATI SOLO AL SINGOLARE
USATI SOLO AL PLURALE
Nomi di alcune malattie : il morbillo
Nomi di festività : il Ferragosto
Nomi di minerali : il petrolio
SINGOLARE
Il braccio
Il ciglio
Il corno
Profeta / Profeti
Mano / Mani
Mattone / Mattoni
ESEMPI
Nomi di oggetti indicanti pluralità : le viscere
Nomi di oggetti con parti uguali : le pinze
Nomi dal plurale latino : le esequie
PLURALE MASCHILE
I bracci ( di un fiume )
I cigli ( dei burroni )
I corni ( strumenti )
PLURALE FEMMINILE
Le braccia ( del corpo )
Le ciglia ( degli occhi )
Le corna ( degli animali)
La Struttura del nome
Dal punto di vista strutturale i nomi si distinguono in :
1)
NOMI PRIMITIVI E DERIVATI
NOMI ALTERATI
I nomi primitivi sono formati solo dalla
radice e dalla desinenza in quanto non
derivano da alcuna parola.
I nomi derivati sono formati oltre che dalla
radice e dalla desinenza anche da prefissi
e/o suffissi .
I nomi alterati, pur contenendo un suffisso,
non mutano significato, ma indicano una
qualità o una quantità o esprimono il giudizio
di chi parla. Possono essere classificati in :
• Diminutivi : ( piccolezza ) ES: LIBRICINO
• Vezzeggiativi : ( arricchito ) ES: LIBRETTO
• Accrescitivi : ( accrescitivo ) ES: LIBRONE
• Dispregiativi : ( disprezzato ) ES: LIBRACCIO
2)
NOMI COMPOSTI
3)
Sono formati da due o più parole e possiedono svariate combinazioni.
• Nome + nome = ferro + via = ferrovia
• Aggettivo + aggettivo = sordo + muto = sordomuto
• Verbo + nome = porta + pacchi = portapacchi
• Preposizione + nome = contro + piede = contropiede
Curiusità sul nome
Nomi di genere comune : nomi , riferiti a persone che possiedono un’unica forma sia per il
maschile sia per il femminile.
ES : il pianista / la pianista
Nomi di genere promiscuo : nomi di animali che possiedono un’unica forma sia per il
maschile che per il femminile.
ES : la lucertola maschio / la lucertola femmina
L’ articolo
L’ articolo è la parte variabile del discorso che
si pone dinanzi al nome per indicarne il genere
e il numero. Gli articoli vengono classificati in
tre categorie dipendenti dalla lettera o dalle
iniziali della parola che segue( nome, aggettivo,
ecc.)
ARTICOLI
MASCHILE
SING.
MASCH.
FEMMINILE
SING.
• Determinativi
Il,
• Indeterminativi
Un, uno
• Partitivi
Del , dello dei,degli Della,
lo,
-
La,
Una,
MASCH.
le,
delle,
L’ articolo Determinativo
L’articolo determinativo accompagna i nomi di persone, animali e cose ben noti a chi parla e a chi ascolta.
Lo e Gli si usano dinanzi ai nomi maschili che iniziano per:
Vocale – S+ consonante,z,gn,x,y,pn,ps – i+vocale – j con
suono vocalico.
Il e I si usano dinanzi ai nomi maschili che iniziano per :
Consonante ( eccetto S+consonante,z,gn,x,y,pn,ps )
J con suono consonantico
La e Le si usano dinanzi a :
Tutti i nomi femminili ( LA si elide davanti ad una vocale )
L’ articolo determinativo si usa per indicare :
• Un oggetto ( persona, animale, cosa ) ben definito, sulla cui individuazione non possono sussistere dubbi
• Un oggetto di cui si è parlato in precedenza
• Un’ intera categoria o un’ intera specie
• Un oggetto unico
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Il libro di Alice (parte 1)