L’ISOLA D’ORO 1913 - 2013
L’ISOLA D’ORO
1913 - 2013
Lega Navale Italiana
Sezione di Grado
“Sulla rotta dei Trabaccoli”
MANIFESTAZIONI PER L'ANNIVERSARIO DEL
CENTENARIO
DAL VARO DEL TRABACCOLO “L'ISOLA D'ORO”
OBIETTIVI
In occasione del centenario dal varo del trabaccolo L'Isola
d'Oro, la Sezione di Grado della Lega Navale Italiana
intende organizzare un viaggio celebrativo denominato
“Sulla rotta dei Trabaccoli” che toccherà, tra gli altri,
alcuni porti dell'Adriatico sedi di Sezioni sociali LNI.
L'anniversario dei cento anni della storica imbarcazione,
costruita e varata nel 1913 a Pirano dal Cantiere Dapretto,
già oggetto di vari interventi conservativi a partire dal 2000
e ora fiore all'occhiello della Lega Navale Italiana Sezione
di Grado, è alla base di questo programma che si
candida a diventare il progetto Nazionale 2013 della LNI.
Ove possibile, con l'ausilio delle Autorità e delle Pubbliche
Amministrazioni competenti, potranno essere organizzati
degli incontri formativi rivolti agli allievi delle scuole e alle
persone disabili che potranno essere ospitate per alcune
tappe del percorso. Finalità di tali incontri sarà quella di
ricordare antiche tradizioni dell'Adriatico ora dimenticate
promuovendo quella cultura marinaresca che tanto sta a
cuore alla nostra organizzazione.
Il progetto del Sezione di Grado intende muoversi alla
riscoperta e alla valorizzazione delle antiche tradizioni
marinaresche che vedevano, non più di un secolo fa, l'Alto
Adriatico frequentato da un gran numero di piccole
imbarcazioni da trasporto che, al massimo del carico,
navigavano emergendo dall'acqua appena 50 cm. Tra
queste navi spiccava per efficienza e capienza il
trabaccolo da trasporto. Dotato di un unico ponte senza
sovrastrutture, con due alberi e un'ampia prua
caratterizzata dalla presenza di fori simili a occhi, il
trabaccolo fu a lungo il simbolo stesso della navigazione
adriatica.
IL PERCORSO
Il percorso previsto toccherà 9HQH]LD3LUDQR6OR
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PERIODO SCELTO
/D GDWDVFHOWDSHUODSDUWHQ]DqLOVHWWHPEUH Questa scelta consente il
coinvolgimento degli Istituti scolastici che durante le varie tappe potranno essere coinvolti nella
manifestazione.
MATERIALE PROMOZIONALE
Per la promozione dell'evento prevediamo:
·
·
La realizzazione di abbigliamento personalizzato comprendente:
- magliette tipo “polo” recanti il logo della LNI e il nome dell'imbarcazione;
- cappellini con visiera.
Banner da esporre a terra sulle banchine che illustrino i dati dell'imbarcazione.
COSTI
Equipaggio
L'equipaggio, durante i percorsi, sarà composto principalmente da soci LNI della sezione di Grado
e delle Sezioni LNI che saranno toccate durante l'evento.
L'equipaggio minimo sarà composto da 4 membri:
-
1 comandante
1 meccanico/marinaio
2 marinai
Consumi
Il motore de l'Isola d'Oro è dotato di un serbatoio con 800 lt di gasolio, il consumo è di 40 lt/ora
tenendo conto di una velocità di circa 5/6 nodi.
Revisione motore e controllo strumentazione
Sono previsti controlli sia sul motore dell'imbarcazione che su tutta la strumentazione di bordo.
Cambusa
Il costo della cambusa per l'equipaggio sarà a completo carico dell'organizzazione durante tutto il
percorso.
Spese di trasporto
Il costo di eventuali spese di trasporto per l'equipaggio da e verso i porti toccati dall'itinerario sarà
a completo carico dell'organizzazione.
L’ISOLA D’ORO
L’ISOLA D’ORO
IL TRABACCOLO
L’ISOLA D’ORO
Non era insolito, fino a qualche tempo fa, affacciarsi sul
nostro Golfo e notare, placidamente alla fonda oppure
ormeggiato alla banchina del porto intento a scaricare
merci di diversa natura, un'imbarcazione panciuta che, per
il suo aspetto, richiamava vagamente certe navi onerarie
medievali. Di forma tondeggiante, con scarso pescaggio,
dotata di vele al terzo e lunghi bompressi, il trabaccolo, sin
dalla sua prima apparizione (più di quattro secoli fa!), ha
solcato l'Alto Adriatico divenendo presto il simbolo di una
tradizione commerciale di piccolo cabotaggio. Il suo fondo
piatto e l'ampio vano di carico si prestavano facilmente al
trasporto di ghiaia, sale, pietra d'Istria, farina, vino, grano,
sabbia e a solcare quelle acque, comprese tra l'attuale
Slovenia, le coste istriane, romagnole e marchigiane, spesso
insidiose a causa dei bassi fondali.
Difficile risalire con certezza all'etimologia della parola
“trabaccolo” che qualcuno vuole legare al greco “nave” o
al latino “trave”, altri addirittura all'arabo, altri ancora al
dialetto veneto. Ma se il suo significato si perde nella varietà
linguistica mediterranea, non così la sua definizione. Il
trabaccolo, fosse esso varato a Fano, a Pesaro, a Venezia, a
Chioggia, a Trieste, a Fiume o a Pirano era, per tutti, un
“veliero di mediocre grandezza, a fondo largo, con due
alberi e vele al terzo”.
Alla base del trabaccolo c'era la solida quercia. Il tronco,
segato durante i rigidi mesi invernali nei boschi circostanti,
diveniva presto fasciame. Scalpellato, piegato con il fuoco
e con il sudore dei carpentieri, fissato alla ruota di prua e al
dritto di poppa, si trasformava nell'arco di due o tre anni,
sotto le abili mani di maestri d'ascia, di proti, di fabbri e di
calafati in una nave robusta capace di resistere ai capricci
del mare e del vento. Prima di completare il fondo
dell'opera viva era consuetudine, per favorire la
navigazione e allontanare la sfortuna, portare la pezza
santa (l'ultimo spezzone lungo un po' più di un metro) a
La quercia lasciava spazio all'abete della coperta e al larice
dei due alberi e del lungo bompresso. Caratteristiche salienti
erano, oltre la forma dello scafo che permetteva maggiore
stabilità in navigazione anche a pieno carico, gli occhi di
prua e, poco più sotto, i fori per passare il cordame, le cubìe
talvolta sovrapposte ai primi a formare un tutt'uno. Non
semplici ornamenti, ma veri e proprie decorazioni
apotropaiche, capaci, per la loro forma, di pre-vedere e
proteggere i marinai dai pericoli della navigazione.
Il trabaccolo L'Isola d'Oro, di proprietà della LNI di Grado dal
gennaio 2000 è stato posto sotto tutela del Ministero per i
Beni culturali l'anno successivo. Varato a Pirano nel 1913 dal
cantiere Dapretto, ha una lunghezza di 15,57 metri, una
larghezza massima fuori fasciame di 4,75 metri e una stazza
di 27,31 tonnellate. Gli occhi richiamano ora il blu del
cordone dello scafo e l'oro delle cubìe. A prua la ghirlanda di
quercia, utilizzata come rinforzo dei masconi e delle prime
ordinate, riporta tra motivi floreali e guidoni sociali la data
del varo.
Le originarie vele rosso carminio, rispondenti per colore a
precise necessità pratiche (preservarle dall'usura delle
intemperie e farsi riconoscere) sono state sostituite con
moderne vele bianche. A poppa vi è ancora l'antico timone
a calumo imperniato con agugliotti e femminelle di ferro che
consentiva, alzandolo, la navigazione dell'imbarcazione in
acque poco profonde, mentre la barra è stata sostituita da
un timone a ruota. Davanti al cassero una bussola
basculante riporta queste parole “Traverso l'mar che no
cognosse strada”. Il bompresso, costituito da un unico pezzo,
posto a destra dell'asta, passa attraverso un anello fissato su
di una cassa di ferro posizionata sulla coperta vicino
all'albero di prua.
A differenza dei suoi più antichi predecessori, il nostro
trabaccolo nasce già con il motore, un semi diesel a 4 tempi
proveniente da Vienna. Il libretto di immatricolazione
rilasciato nel 1954 lo identifica come un veliero con motore
ausiliario di 44 cavalli. L'introduzione del motore modificò il
concetto stesso della navigazione, resa più veloce e sicura
dalla propulsione meccanica. Comparve allora anche la
randa sull'albero di poppa, più maneggevole e leggera
della vela al terzo e la tuga, per offrire riparo dal sole e dalla
pioggia.
La prima data di iscrizione al Registro della navi
minori e galleggianti della Capitaneria di Porto
di Monfalcone risale al 1936. Inizialmente di
proprietà dei fratelli Ferruccio e Pietro Zimolo di
San Canzian d'Isonzo, fu acquistato, alla fine
degli anni Sessanta, da Theo Klinzer.
L'appassionato velista austriaco fu gestore, fino
al 1984, proprio di una scuola di vela nell'area
destinata in seguito alla LNI di Grado.
L'imbarcazione fu quindi adibita a nave scuola
con il nome di “Seekuh” (Vacca di mare)
mutando l'originario nome de “I quattro fratelli”
datogli dalla famiglia Dapretto nel 1913. “L'Isola
d'Oro” in onore del suo ultimo porto di
armamento, l'isola di Grado appunto…la città
del sole è ora all'ormeggio presso la sede
nautica della LNI di Grado.
REFERENTI DEL PROGETTO:
LEGA NAVALE ITALIANA SEZIONE DI GRADO
Via Aquileia 54
34073 Grado (Go)
tel. 0431/81706
[email protected]
MAURIZIO D’ANGELO
[email protected]
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crociera del centenario del trabaccolo