NOTIZIARIO DELLA FILARMONICA DI MIRANO
160 anni di note in piazza della
Filarmonica di Mirano-Banda Cittadina dal 1855
E
terà infatti nel concerto di S. Cecilia del
19 novembre la nuova divisa della Banda, che nel corso degli anni ha avuto varie versioni, così come riportato nell’articolo dedicato.
Gli appuntamenti legati alla celebrazione
del 160° culmineranno con la presentazione del libro sulla storia della Filarmonica domenica 20 dicembre alle ore 9.30
presso il teatro di Villa Belvedere di Mirano. Un prezioso lavoro di ricerca per
il mantenimento di una memoria storica
importante non solo per l’associazione,
ma anche per Mirano tutta; per storia e
identità la Filarmonica è da sempre unita
a doppio filo con la propria città e con i
cittadini miranesi, che hanno sempre dimostrato un forte attaccamento.
All’interno del notiziario sono presenti riferimenti e dati estrapolati dal libro
in uscita, in un continuo confronto tra
presente e passato, ma non manca uno
sguardo al futuro, ai prossimi 160 anni
(almeno...!); la Filarmonica si protende
già verso il “domani” e si è voluto chiudere il
presente numero
con i disegni dei
giovani che sono
venuti a contatto
con la Filarmonica
(frequentando
il
corso di propedeutica musicale o assistendo alle lezioni-concerto presso
le scuole), tenera
testimonianza delLa Banda di Mirano - foto di gruppo del 1906
la continuità della
musica.
Godiamoci questi
ultimi eventi celebrativi dedicati ad
un’associazione
che dopo 160 anni
è ancora ben presente e attiva: molta musica continua
ancora a risuonare
all’interno della
Casa della Musica,
pronta a riversarsi nei teatri e nelle
La banda nel 2014: concerto di Primavera presso il Teatro di Mirano strade della città.
1
Se la musica iniziata 160 anni fa è ancora
oggi nell’aria, il merito va ai lungimiranti
fondatori, ai determinati “ricostruttori”
che si sono dati da fare nei vari periodi di
sospensione dell’attività ma anche a tutte
quelle iniziative messe in campo affinché
tutta questa preziosa eredità possa andare in mani sicure (come ad esempio le
lezioni-concerto presso le scuole o i corsi
rivolti ai bambini). Su questo si è agevosegue a pag. 8
AN
MIR O - BAN
DI
AD
CITT INA
DA
ssendo questo l’ultimo numero
dell’anno è venuto naturale presentare un bilancio delle varie attività musicali
(ed extra musicali); nel prepararlo è risultata subito evidente l’energia positiva
generata dalla ricorrenza del 160° anno
dalla fondazione dell’associazione che ha
in qualche modo dato ulteriori stimoli e
convinzione. Un’energia che ha permesso lo svolgimento di numerosi eventi pur
mantenendo alto il livello musicale e di
partecipazione (a metà ottobre si contavano 11 sfilate e 10 concerti) e altre attività associative di svago e lavoro quali
il saggio della scuola di musica, la visita
all’Expo di Milano, la serata all’Arena di
Verona e la gestione dello stand in occasione della Fiera di San Matteo a Mirano;
e non è ancora finita perché per l’ultima
parte dell’anno sono già in programma
tre importanti concerti e quattro sfilate.
Un ulteriore motivo di festeggiamenti è
dato anche dal raggiungimento del tanto
agognato “cambio di divisa”... Debut-
PICCOLI MUSICISTI
CRESCONO
RM
FILA ONICA
Attraverso tre secoli
ANNO VI - Nº 3
NOVEMBRE 2015
1 8 5 5-2 0 1 5
160 Anni di Note
in uscita anche
il CD musicale
Oltre al libro sulla storia dell'associazione, sempre nell'ambito della celebrazione
del 160° dalla fondazione, è prevista l'uscita di un CD con le migliori esecuzioni
degli ultimi anni, registrati dal vivo dal
tecnico audio Stefano Volpato.
Saranno 12 i brani contenuti tra i quali
"La cavalcata delle Valchirie" di Wagner,
"La gazza ladra" di Rossini, "West side
story" con musiche di Bernstein tratte
dal famoso musical, e i medley "Duke
Ellington in concert", "The best of Henry Mancini" e "Brava Mina".
SOMM
ARIO
Attività ed eventi musicali Vita associativa
Speciale 160º: organico
Speciale 160º: divise
Speciale 160º: il libro
Intervista doppia
Speciale 160º: uno sguardo al futuro
pag. 2-3
pag. 4
pag. 4
pag. 5
pag. 6
pag. 7
pag. 8
attività ed eventi musicali
2 Giugno - Concerto
in Piazza Vittorio Emanuele
concerto, data la coincidenza con la Festa della Repubblica ha richiamato un numee festante pubblico, autorità civili e militari, associazioni dei combattenti e reduci
Iconlroso
labari e bandiere. Pubblico tutto in piedi all'esecuzione dell'Inno Nazionale con la
All’Arena di Verona,
tutti insieme
appassionatamente!
Banda al gran completo con sessanta suonatori.
Il sindaco Maria Rosa Pavanello nel prendere la parola per il saluto ha tra l'altro ricordato i valori fondanti della nostra Repubblica che hanno reso possibile, diversamente da
altri paesi, sviluppo di democrazia, benessere e libertà. Il dott. Fardin, presidente della
Filarmonica, nel sottolineare che il concerto quest'anno ha coinciso con i festeggiamenti
per il 160° di fondazione della Banda, tra le altre cose ha voluto ricordare la figura del dr.
G.B. Carlassara, deceduto pochi giorni prima, presidente della Filarmonica nel periodo
1991-1996 che tanto impegno ha profuso per la nostra città nel campo professionale
(Primario di medicina presso l'ospedale di Mirano) politico (Consigliere comunale e Senatore della repubblica) e sociale. Grande entusiasmo ed applausi a scena aperta in particolare quando nella piazza sono risuonate le note della "Leggenda del Piave" e di altre
musiche della Grande Guerra. (PP)
A
La Banda durante il concerto
dr. G.B. Carlassara
21 Giugno - Festival Bandistico
in piazza Martiri
E
vento clou dell'estate concertistica organizzato dalla Filarmonica, con la partecipazione delle Bande di Mirano, Rosolina e Chioggia. Sin dalle 10 del mattino il centro
della città è stato percorso dalle tre bande in festa che partendo da punti diversi, in sfilata
sono confluite tra due ali di folla in piazza Martiri per il grande concertone a bande
riunite con oltre cento suonatori. Dopo il saluto delle autorità (prof. Renata Cibin per
l'amministrazione comunale, prof. Loris Tiozzo presidente Ambac Regionale). Il presidente dott. Gianni Fardin e Primo Peron hanno fatto gli onori di casa consegnando agli
ospiti e al Comune di Mirano, una targa in cristallo con il logo del 160° della Filarmonica
di Mirano dipinto a mano. Sono seguiti i concerti delle Bande di Rosolina e Chioggia
al mattino e della banda di Mirano il pomeriggio. Forte la presenza di pubblico sia per
la pubblicità data all'evento che per la notorietà delle Bande che hanno saputo dare il
meglio del loro repertorio bandistico. (PP)
Palco con le
autorità e i
rappresentanti
delle bande
musicali
di Mirano,
Chioggia
e Rosolina
Il “Concertone” a bande riunite
nche in questo problematico 2015,
così scottante dal punto di vista sia
meteorologico che politico-sociale, si possono prendere in considerazione eventi di
singolare rilevanza accanto ad eventi di
normale singolarità in ambito musicale.
Nella prima tipologia c’è l’irripetibile ricorrenza del 160° dell’istituzione della
Filarmonica di Mirano, mentre nella seconda si può includere il tradizionale appuntamento con l’“opera”, nella magica
cornice dell’anfiteatro dell’Arena di Verona, per la 93a edizione del Festival lirico
2015.
Anche quest’anno l’Associazione Filarmonica di Mirano Banda Cittadina ha
organizzato il “13° incontro annuale con
la musica lirica ed il bel canto” proprio
in uno dei templi più sacri ad Euterpe, la
musa della musica.
Forse è inutile sottolineare che è stato
ancora un grande successo, e che anche
quest’anno il pullman è stato riempito
"facilmente" per la celebrazione del rituale pellegrinaggio.
Siccome “abbiamo fatto 13”, è utile fare
un riassunto delle puntate precedenti.
Tutto è cominciato nel 2003 per iniziativa
di Primo Peron, vicepresidente della Filarmonica, che la riteneva utile per un coinvolgimento ravvicinato "del terzo tipo"
dell’Associazione con il mondo dell’opera (qui Josef Hynek non c’entra niente),
inteso come un contatto ravvicinato con
il “cosmo” della grande musica, soprattutto con un particolarissimo riguardo
all’aspetto lirico rappresentato dal melodramma italiano, cioè un’opera letteraria
messa in musica, sia nella forma di “opera
buffa” che in quello di “opera seria”.
La primizia è stata la Carmen (3 agosto
2003), seguita da La traviata (30 luglio
2004), dall’Aida (10 luglio 2005), dalla
Madama Butterfly (5 agosto 2006), da
Il barbiere di Siviglia (11 luglio 2007),
da Rigoletto (9 agosto 2008) e, ancora
dall’Aida (8 agosto 2009). Dopo l’interruzione del 2010 (viaggio non effettuato
per problemi organizzativi), la felice idea
ha avuto un altrettanto felice proseguimento con La Bohème (6 agosto 2011),
ancora con la Carmen (10 agosto 2012),
La traviata (5 agosto 2013) e la Madama
segue a pag. 5
2
attività ed eventi musicali
28 Giugno - Concerto vocale e strumentale in Piazza “Casa della Musica”
ltro speciale evento musicale con i cori "Croda Rossa", "Allegro con Brio" e la BanA
da Cittadina che in una splendida serata hanno deliziato con la musica e il bel canto
il numeroso pubblico accorso sia dal vicino quartiere Gramsci che dalle vie limitrofe. La
manifestazione, in un alternarsi di esibizioni dei Cori e della Banda, ha raggiunto il massimo di gradimento con l'esecuzione a cori riuniti e banda dell'"Inno Nazionale" e della
celebre aria "Va Pensiero".
L'eccezionalità di questo concerto eseguito proprio davanti alla "Casa della musica"
dalle tre associazioni che in essa hanno trovato la loro definitiva sede, ha stimolato il
presidente Fardin a premiare con una targa la "Depuracque Servizi" per il "determinante
contributo elargito per la sua costruzione e il Vice Presidente della Filarmonica Primo
Peron perché "principale artefice della rinascita della Banda". Targhe ricordo sono state
consegnate al Coro Croda Rossa (M° Gianni Ancillotto) e al Coro Allegro con Brio (M°
Enrico Trevisanato). Una serata memorabile che si è chiusa con un brindisi collettivo che
ha coinvolto musicisti e pubblico. (PP)
Consegna delle targhe del 160° al sig. Primo Peron (vicepresidente della Filarmonica) e all’ing. Nicola Levorato della Depuracque
servizi (foto in alto)
La piazza della Casa della Musica durante il concerto
4 Luglio - Festival Bandistico
a Minerbio (Bologna)
L
a partecipazione della nostra Banda
a questo Festival era stata programmata da tempo proprio per celebrare
con altre realtà musicali il nostro 160° di
Fondazione. In questo piccolo paese della campagna Bolognese abbiamo trovato
una straordinaria e piacevole accoglienza
sia dei dirigenti che del pubblico che non
ha mancato di sottolineare con applausi
convinti sia le esecuzioni della parte classica e lirica (Verdi, Shostakovic, etc.) sia i
brani di musica moderna e jazz.
Buona anche l’organizzazione generale
anche se la sfilata pomeridiana per le vie
del centro è stata quasi "una passeggiata
nel deserto" e semplicemente dimostrativa, con assenza totale di pubblico (diversamente da come siamo abituati).
Ottima invece la cena con il piatto tipico
della tagliatella e buon vino Sangiovese.
Nel complesso una bella esperienza. (PP)
STAND
GASTRONOMICO
ALLA FIERA
DI San MATTEO
Un’allegra tavolata al termine
del concerto
IMPEGNI MUSICALI IN CALENDARIO
15 novembre: “Zogo dell’Oca” - Piazza Mirano
19 novembre: Concerto di Santa Cecilia - Teatro Mirano
8 dicembre: Concerto dell’Immacolata - Parrocchia San Leopoldo Mandic Mirano
17 dicembre: Concerto di fine anno - Teatro Mirano
ulteriori informazioni e aggiornamenti sono reperibili nel sito dell'associazione:
www.filarmonicadimirano.com 3
A
nche quest'anno è stato allestito lo
stand gastronomico della Filarmonica
in occasione della Fiera di San Matteo di
Mirano come attività di autofinanziamento. Sono stati cinque giorni di bel tempo e
ciò ha dato la possibilità di servire cinque
cene e due pranzi. Un'attività fondamentale per l’associazione, seppur molto impegnativa,che ha visto la collaborazione,
a vario titolo, di molti soci e simpatizzanti. Un grande plauso e ringraziamento va
a tutti loro, in particolar modo a chi si è
dato da fare per la parte organizzativa e di
coordinamento dell'attività.
vita associativa e speciale 160º - organici a contronto
LA FILARMONICA IN VISITA ALL’EXPO 2015
S
abato 16 maggio la Filarmonica è stata
in visita all’Expo di Milano. Partenza
in pullman dalla Casa della Musica alle
5.30, ancora tutti assonnati e assorti nei
pensieri mattutini, ma curiosi di vedere
cosa ci avrebbe presentato l’esposizione
internazionale.
“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”
il tema al centro della manifestazione.
L'Expo è stata strutturata seguendo il
criterio della centuriazione romana che
prevede l’incrocio perpendicolare delle
strade, chiamate cardi e decumani, pianificazione che ritroviamo anche nella
nostra Mirano e dintorni. La strada principale che si sviluppa da est a ovest è appunto il Decumano, che si allunga per un
chilometro e mezzo e su cui si affacciano
i padiglioni degli oltre 130 Paesi partecipanti. Da nord a sud invece troviamo
l’asse del Cardo, lungo 350 metri e che
vede la presenza dell’esposizione italiana
dove, subito vicino, torreggia l’Albero
della Vita: con la sua imponente struttura di legno e acciaio è il simbolo della manifestazione e vuole rappresentare
uno slancio verso il futuro, l’innovazione
e la tecnologia al fine di migliorare la vita
sul nostro pianeta sfruttando tutte le risorse con consapevolezza .
Dopo le foto di rito davanti all’Albero della Vita, con piantina a portata di
mano ci siamo incamminati sul Decumano per visitare i padiglioni; alcuni sono
singoli e indipendenti mentre altri Paesi
sono raggruppati insieme nei “cluster”,
dove viene presentata la specialità alimentare comune: ad esempio troviamo
il cluster della cioccolata e del cacao,
del riso, dei cereali e dei tuberi dove si
possono vedere i Paesi che producono
tali beni e rimanere sorpresi dalle risorse che possiedono (ad esempio il Congo
è un ottimo produttore di patate e farina!). Tra i padiglioni che mi sono pia-
ciuti di più annovero il padiglione del
Brasile in cui si deve camminare su una
rete leggermente inclinata e in continuo
movimento: sotto di essa sono presenti
piante e semi tipici brasiliani mentre ai
piani superiori ci sono video e proiezioni
che spiegano i metodi di coltivazione e
le tecnologie usate con lo scopo di salvaguardare la biodiversità, la risorsa più
importante dell’intero Pianeta. Un altro
padiglione interessante è stato quello del
Qatar, dove è stato spiegato quanto sia
importante l’acqua, i metodi estrattivi
utilizzati e quali siano i cibi tipici: questi erano esposti su una tavola imbandita
con delle fedelissime riproduzioni.
Un’hostess ha offerto dei datteri grossi
e dolci che si potevano degustare uscendo dal padiglione: lungo il porticato che
portava all’uscita c’erano inoltre le stanze di un’abitazione tipica dove vengono
usualmente consumati i cibi. Nel padiglione austriaco invece è stato riprodotto un bosco esplorabile per sottolineare
l’importanza dell’utilizzo consapevole
delle risorse ambientali e di conseguenza
portare l’attenzione dei visitatori sui temi
dell’ecologia e dell’ambiente.
Il padiglione che invece ho trovato più
originale tra quelli che sono riuscita a vedere è stato quello del Regno Unito dove
prima si passa attraverso delle aiuole
fiorite e poi si arriva a una struttura che
riproduce un alveare: il percorso che si
fa è uguale simbolicamente al percorso
che fa un’ape quando dal prato ritorna
alla base. All’interno della costruzione è
presente costantemente il ronzio delle api
che, registrate da un vero alveare nel Regno Unito, comunicano e lavorano senza
tregua.
Dal punto di vista organizzativo e “gastronomico”, ogni padiglione era dotato
di un ristorante dove poter degustare le
specialità locali e lungo tutto il Decuma-
Foto di gruppo davanti all’albero della vita
no si potevano trovare delle fontane da
cui prendere l’acqua naturale e frizzante,
un piacevole dettaglio che ha contribuito
a dissetarci durante la caldissima giornata
L'Expo ci ha permesso di "avere il mondo a portata di mano" e girarlo attraverso il tema del cibo, curando molto gli
aspetti legati alla tecnologia, all’innovazione e all’ecologia e facendo conoscere
usi e costumi dei vari paesi in merito a
questi ambiti.
Alla visita hanno partecipato molti allievi della scuola di musica accompagnati
dai familiari e suonatori della banda,
nonché l'assessora alla Cultura nonché
Presidente del Consiglio del Comune di
Mirano, prof. Renata Cibin.
Alessandra
9
9
Curiosità
Alcuni strumenti della famiglia del "Flicorno" nel primo organico figurano anche con nomi desueti, quali "Bombardino" o
"Bombardina" e "Bombardone"...
Altro segno dei tempi è il rapporto tra maschi e femmine: nel primo organico figuravano solo suonatori maschi mentre a settembre 2015 il genere femminile è arrivato a rappresentare il 26% dell'organico.
4
speciale 160º - divise
nuove divise pronte!
L
’anno 2015 ha visto il raggiungimento di un obiettivo da tanti anni rincorso dall’associazione: il rinnovamento delle divise! Nel
corso degli anni la divisa ha avuto varie versioni… Ecco quindi una particolare rappresentazione delle evoluzioni “cromatiche”
dagli anni ottanta ad oggi. Approfittiamo per ringraziare chi si occupa della “gestione del guardaroba”, cioè le flautiste Lucia Molin
e Monica De Re.
anni ‘80
anni ‘80 (estiva)
anni ‘90
anni 2000
2015
Per le sfilate di Carnevale
inizialmente libera scelta
e fantasia dei suonatori,
dal 1991 costume
del ‘700 veneziano
segue da pag. 2
All’Arena di Verona,
tutti insieme
appassionatamente!
Butterfly (22 agosto 2014) e, infine, la Tosca (11 luglio 2015). In questa occasione
del 2015 ci attendeva una novità, la Tosca
(già rappresentata a Verona in 15 Festival
con 10 allestimenti diversi dal 1937 ad
oggi), proposta con la regia, le scene, i costumi e le luci del regista argentino Hugo
de Ana e con la direzione d’orchestra affidata a Riccardo Frizza.
Tosca, come ben è noto, è un’opera lirica
seria in tre atti di Giacomo Puccini (18581924), su libretto di Giuseppe Giacosa
(1847-1906) e Luigi Illica (1857-1919).
La prima rappresentazione si tenne a
Roma, al Teatro dell’Opera di Roma,
noto come Teatro Costanzi, il 14 gennaio
1900.
Il libretto deriva dal dramma La Tosca
di Victorien Sardou (1831-1908), che
rappresentato per la prima volta il 24
novembre 1887 al Théatre de la Porte-Saint-Martin di Parigi fu un autentico
successo, legato soprattutto all’interpretazione di Sarah Bernhardt (1844-1923).
Una accurata preparazione con audizio-
ni è stata offerta ai partecipanti dall’ing.
Marco Lavazza Seranto, presidente del
coro “Croda rossa”: in quella sede i presenti hanno potuto farsi un’idea degli elementi fondamentali dell’opera, soprattutto delle romanze cantate da Tosca (Vissi
d'arte) e da Cavarodossi (Recondita armonia, E Lucevan le stelle, O dolci mani
mansuete e pure).
E nella calda serata di sabato 11 luglio le
note pucciniane hanno deliziato le orecchie dei numerosi spettatori, coinvolgendoli pienamente nel dramma passionale e
disperato di amore, di gelosia e di morte
dei suoi tre protagonisti, la cantante Floria Tosca, il pittore Mario Cavaradossi e
il barone Scarpia.
Hanno portato in scena l’amore drammatico e fatale dell’opera pucciniana il soprano cinese Hui He, nel ruolo di Tosca,
e il tenore Marco Berti nei panni dell’amato Cavaradossi, mentre l’antagonista
Scarpia è interpretato dal baritono Marco
Vratogna. Tra i personaggi minori, il rivoluzionario suicida Angelotti ha avuto la
voce del basso bulgaro Deyan Vatchkov,
il Sagrestano quella del baritono Federico
Longhi, Spoletta quella del tenore Paolo
Antognetti, Sciarrone quella del baritono
veneziano Nicolò Ceriani, mentre il ruolo del Carceriere è stato impersonato dal
5
basso Romano Dal Zovo, alla sua prima
presenza areniana.
Tutto è andato bene, come da copione:
belle e tonde le note, forte e chiara la
voce dei protagonisti. Unica lamentela,
la dizione del soprano ma, d’altra parte,
cantare in una lingua straniera per lei non
è certamente il massimo, pur avendocela
messa veramente tutta, voce compresa.
Anche i partecipanti, provenienti da Mirano e dintorni, hanno dato prova di interesse, unità e disciplina; è stata una bella
ed entusiasmante serata di grande musica, nella incantevole cornice dell'Arena,
terminata con il proposito di tutti i partecipanti di continuare questa felice tradizione, magari cercando di non perdersi
all'uscita del teatro nei meandri stradali
della città per la ricerca del pullman...
Quirino Alessandro Bortolato
speciale 160º - il libro
LA PAROLA ALL’AUTORE
Pubblichiamo l’intervista al ricercatore Quirino Alessandro Bortolato, che ha curato la raccolta dei dati e la predisposizione del libro sulla storia della Banda di Mirano.
Come si è arrivati alla pubblicazione del
libro sulla banda di Mirano?
Si è trattato di una ricerca globale della
documentazione sulla banda (documenti
veri e propri d’archivio, testimonianze,
fotografie, discussioni, giornali di ogni
tipo) molto precisa e approfondita, tanto
che alla fine il “dossier” prodotto presenta oltre 600-700 pagine.
Il libro che uscirà sarà quindi composto
da un estratto di tale ricerca, ma corredato da numerose foto e didascalie, dovendosi presentare come un “libro sulla
storia della banda di Mirano”, non come
una “enciclopedia della banda di Mirano”. Purtroppo non mi è stato possibile
trovare il documento ufficiale di istituzione della Banda: la data del 1855 è tratta
da una intestazione di un documento successivo (18 marzo 1866). Il libro presenta
quindi la storia della Banda dal 1866 al
2015, cioè del periodo in cui il Veneto è
annesso
all’Italia.
Che impressioni le ha lasciato questa ricerca sul fenomeno "banda"?
Ho voluto dedicare il libro “Ai bandisti di
ieri, di oggi e di domani” per ovvi motivi.
Al termine della ricerca posso dire che
mi ha colpito la trasformazione subìta
in questi 160 anni: inizialmente era un
gruppo di amatori-musicofili tutti maschi,
molto probabilmente ex-militari (tali almeno fino al 1982) che solo con la ricostituzione del sodalizio e con l’arrivo del M°
Borin si è aperto alle donne (attraverso la
Scuola di Musica e in alcuni casi grazie
all’aiuto di strumentiste di Noale).
Inoltre sono stato favorevolmente impressionato dalla volontà di “risorgere” dai
periodi di sospensione delle attività musicali, per motivi organizzativi o per cause
di forza maggiore (per le due guerre mondiali, ad esempio).
Sono emersi alcuni episodi di “litigiosità
interna”, cosa questa inevitabile vista la
numerosità dei soci (ad esempio, nel 1867
è nata una pesante querelle fra i 27 suonatori e il maestro Paolo Michieli); litigiosità
sempre superata dalla volontà di arrivare
ad una mediazione con la controparte di
turno. Ho trovato un’associazione quindi
che, storicamente, ha sempre dimostrato
di incarnare lo spirito dell’Araba Fenice,
che risorge sempre dalle proprie ceneri.
Altri aspetti da evidenziare?
Un aspetto positivo riscontrato è stato il
dialogo e la collaborazione dell’associazione musicale con le istituzioni e con le
altre realtà locali, quali il Comune, le parrocchie delle varie frazioni, le scuole e le
associazioni di volontariato.
Ho potuto notare una continua attenzione delle amministrazioni comunali per
la banda: anche nei periodi difficili sono
sempre riuscite a trovare una via per la soluzione dei problemi, specialmente in occasione della costruzione della “Casa della musica”. Anche i sindaci, da Garzoni,
a Grimani, ad Errera e, via via, da Donà,
Gasparini, Tonolo, Milan e Fardin hanno
svolto ruoli storicamente encomiabili.
Un altro aspetto positivo è la disponibilità
dei soci all’accoglienza verso coloro che
domandavano di poter suonare: mi viene
in mente un gruppetto di Salzano che, alla
chiusura della banda locale nel 1954, è
stato accolto a braccia aperte e qualcuno,
nonostante la veneranda età, suona ancora, come pure un gruppo di Zianigo, che
vede ancora i suoi soci in prima linea.
Inoltre l’elemento femminile è stato sempre più valorizzato all’interno della banda
dal 1983-84 in poi, sia nella fase dei servizi che in quella direttiva, oltre che più
strettamente bandistica (mi risulta che la
presentatrice della Banda, Caterina Turcato, sia stata tra le prime ragazze ad avvicinarsi alla Banda).
Per quanto riguarda l’aspetto musicale ho
apprezzato molto, anche se non sono un
intenditore, il repertorio: la sua vastità e
la volontà di ampliamento, iniziata già nel
1982, ma allargatasi con il M° Borin ed
esplosa con il M° Corrò, l’attuale maestro
direttore: da 559 pezzi si è passati a 1022,
con un aumento di 463 nuovi ascolti (+
82,8%).
Da sottolineare il ruolo della Scuola di
Musica, che non data solo dall’ultima sua
istituzione, ma risale ben addietro nel tempo (una scuola di musica c’è praticamente sempre stata all’interno della banda);
e, di pari passo, applicando la proprietà
commutativa ai termini musica e scuola, è
aumentata la presenza della musica nella
scuola, con i saggi nelle scuole elementari, medie e superiori, e si è consolidata la
costante attenzione per il mondo dei giovani, il nostro futuro, che non è tale solo
dal punto di vista musicale.
Forse per qualcuno è un fatto marginale,
ma la presenza nel repertorio di “inviti”
alla musica operistica e alla musica jazz
e delle “antologie” (medley) di musica
leggera moderna è particolarmente significativo, e va a confermare una delle principali funzioni della Banda, cioè quella di
“portare” la musica (e gli strumenti musicali) ad un pubblico che magari, solita-
mente, alla musica di un certo tipo non si
avvicina troppo.
Per quanto concerne l’organico degli strumentisti, è interessante rilevare che risulta
quasi triplicato in 160 anni (da 27 a 72),
con un aumento della presenza femminile, la progressiva perdita del ruolo militareggiante e combattentistico, il miglioramento dell’offerta formativa e didattica e,
di conseguenza, quello della qualità delle
esecuzioni musicali.
Dopo 160 anni di attività e di traguardi
raggiunti cosa potrebbe ancora portare
di nuovo il futuro della Filarmonica?
Ho trovato veramente originale l’apertura verso l’Europa e i suoi ideali del Terzo
Millennio (o XXI secolo che dir si voglia),
anche se l’ambito privilegiato dalla Banda è quello del mondo tedesco e francese,
a parte la parentesi olandese del 1965 e
il recente confronto con la realtà americana: secondo me si potrebbe "alzare il
tiro", finanziamenti permettendo, andando verso il mondo anglosassone, africano
ed asiatico. Certo, ci vogliono molto coraggio e scelte veramente mirate e concordate con i paesi citati (vedi ambasciate ed
altro, sulla via della pace globale).
Nella mia esperienza umana, ho visto, ad
esempio, il ruolo delle bande curate dagli
emigrati italiani e dai loro discendenti in
Australia. Non c’è iniziativa che, ispirata
a spunti italiani, non veda la collaborazione concertata di musicanti italiani o
di origine italiana; e ciò contribuisce alla
propagazione della cultura italiana e musicale nel mondo, soprattutto dal punto di
vista bandistico e relazionale, con la pace
ai
vari livelli come obiettivo comune.
Bene, complimenti per il lavoro svolto e
per il coinvolgimento nel mondo musicale
della Banda che traspare da questa intervista. Non ci resta che immergerci nella
lettura di questo interessante viaggio nella
storia non solo dell’associazione musicale
ma anche della nostra città e delle persone che ci hanno preceduto lasciandoci
una preziosa eredità; tutti noi abbiamo il
compito di prendercene cura e di preservarla nel tempo. (GB)
I partecipanti alla gita/tournée di Berlino nel 2010
6
intervista doppia
Per la consueta intervista doppia tra componenti dell’associazione abbiamo messo a confronto i rappresentanti di
due diverse generazioni di suonatori di uno strumento affascinante, il corno francese.
a cura di Alessandra
Arnaldo
Alessio
Età anagrafica
Età dimostrata
Sono del ’39.
17 anni e qualcosina.
Quella che ho...
Mi hanno sempre detto uno o due in
più...
Provenienza
Dalla campagna....
Scaltenigo, capitale e centro del mondo.
Commerciante, ora in pensione.
Secchione di Ragioneria e Programmazione all’8 Marzo.
Da quando suoni nella banda? Come sei entrato a farne parte?
Da 18 anni.
Dal gennaio 2014, quindi quasi due anni.
Tramite degli amici suonatori.
Grazie a Stefano Corrò, dopo tre anni
passati a studiare intesamente nella scuola di musica.
Suoni lo strumento che avresti sempre
voluto suonare?
No, sono stato “trascinato”.
Beh, all’inizio volevo suonare il pianoforte, ma poi Filippo (giovanissimo suonatore di tromba della banda, ndr) mi ha
fatto ascoltare la banda e sono rimasto
affascinato da questo strumento.
Quali sono i tuoi hobby?
La musica, stare un po’ in orto e andare
in bicicletta.
Il corno e le mie decine di libri, oltre a
vari amici con cui condivido anche la
passione per “Il trono di spade” e “House of Cards”.
Quale tipo di musica preferisci ascoltare? Cosa canti sotto la doccia?
Mi piace la musica classica, e sotto la
doccia non canto niente.
Ascolto più o meno tutto. Per quel che
riguarda il cantare sotto la doccia, tempo
fa ci ho provato ma alla mia famiglia non
è che piacesse molto...
Cosa ne pensi del tuo collega, intervistato insieme a te?
Promette bene e si sta bene insieme.
Che è un buon esempio, data la sua costanza e la sua perseveranza nella filarmonica.
Chi è il più paziente dei due?
Data l’età forse io.
Penso il sottoscritto.
...e quello che si emoziona di più durante un concerto?
Eeeeh io mi emoziono!
Credo lui.
Hai mai “steccato” durante un concerto?
Siiiii!!!!
È una legge universale: almeno un diesis
o un bemolle bisogna sbagliarlo ad ogni
concerto...
Qual è il brano suonato che ti è piaciuto
di più? L’adagio in sol minore (di Remo Giazotto, ndr).
“El Cumbanchero” e “Omaggio a Nino
Rota” .
Se ti dico “banda” cosa ti viene in mente? Mi viene in mente un gruppo di amici
con la musica in comune.
Le sfilate, i concerti, le prove, ma soprattutto la costanza e la correttezza.
Credi sia importante mantenere viva la
tradizione della banda nel tempo? Perché? Eh per carità, sì! La musica aggrega le
persone e fa bene allo spirito!
Sì, dato che senza la Filarmonica come
sarebbero gli eventi del Miranese? Inoltre insegna a chi vi suona valori morali
molto importanti quali condivisione, rispetto delle regole e impegno.
Per concludere, lasciaci una frase, un
saluto o una dedica a chi vuoi tu... Un saluto al mio compagno di sempre
Favero Luigi che è una vita che suoniamo
assieme e al mio giovane collega Alessio!
Vorrei dire ai miei colleghi “corni” di
non preoccuparsi per l’intonazione, piano piano metteremo a posto anche quella...!
Nome
Professione
7
speciale 160º - uno sguardo al futuro
La musica e la Banda visti con gli occhi dei bambini… Ecco alcuni disegni
degli allievi del corso di propedeutica musicale e degli alunni delle scuole
che hanno assistito alle varie lezioni-concerto. A te, lettore, lasciamo “libera interpretazione” di tali opere…!
A cura di: Giovanni Bertoldo
Collaborazione ai testi:
Primo Peron,
Quirino Alessandro Bortolato,
Alessandra Marzaro,
Chiara Narduzzi
LO SPARTITO elenco pubblicazioni
2010: prima uscita
2011: 4 uscite (Feb-Mag-Lug-Nov )
2012: 5 uscite (Mar-Mag-Ago-Nov-Dic)
2013: 3 uscite (Apr-Mag-Set)
2014: 3 uscite (Feb-Mag-Set)
2015: 3 uscite (Mar-Mag-Nov)
Stampato in proprio
per uso interno
DIREZIONE
E COORDINAMENTO
Chiunque volesse partecipare
alla stesura del notiziario,
può rivolgersi alla redazione
Presidenza Filarmonica
30035 MIRANO (VE) Via Gramsci, 106
Tel. 041.432596
8
segue da pag. 1
PICCOLI MUSICISTI
CRESCONO
lati, a dire il vero, dalla natura stessa della musica, che risulta innata nell’uomo,
quasi un’esigenza comunicativa; infatti,
in alcuni casi, basta “solamente” incentivarla un po’ e magari fornire strutture
logistiche e formazione adeguate… il resto poi viene da sé.
Lo testimoniano gli allievi del corso di
propedeutica musicale e strumentale della scuola di musica della Banda; un corso
sempre molto apprezzato che si svolge
all’interno della Casa della Musica, un
edificio già di per sé intriso di musica:
quando gli allievi percorrono i corridoi
e le scale per raggiungere la propria aula
sentono uscire dalle varie stanze tante
voci di strumenti diversi.
Con l’aiuto dell’insegnante, la nostra
flautista Chiara Narduzzi, abbiamo voluto approfondire, la conoscenza di questo particolare corso che si svolge nella
nostra sede ormai da parecchi anni.
Il corso di propedeutica musicale e strumentale è rivolto ai bambini dai 4 ai 7
anni. L’età iniziale consigliata è intorno
ai 4 anni in quanto si tratta della fase
più ricettiva per lo sviluppo dell’orecchio
musicale nella vita di un individuo; a
questa età, infatti, i bambini imparano in
modo istintivo attraverso l’imitazione e
riescono a memorizzare molto facilmente melodie, canzoni e varie situazioni
musicali. Il corso ha una durata biennale,
inizia ad ottobre e termina a maggio; la
classe è costituita, mediamente, da una
decina di bambini.
L’obiettivo del corso è avvicinare, attraverso il gioco, i bambin in età prescolare
al mondo della musica: vengono proposte attività corali, ritmico-strumentali,
momenti di ascolto e incontri con musicisti che presentano i loro strumenti.
La reazione dei bambini è sempre molto
positiva: durante le prime lezioni vengono proposti molti giochi con i quali
conoscersi e sentirsi parte di un gruppo:
questo dà loro modo di sentirsi più sicuri
e di cimentarsi con crescente entusiasmo
nelle attività proposte nelle lezioni successive.
A detta dell’insegnante i bambini si sono
sempre dimostrati molto curiosi, attenti
e con un’ottima memoria per i particolari di tutti gli strumenti che vedono.
E allora l’augurio è che questa “semina”
di cultura musicale possa ancora portare
i frutti sperati e che quei bambini possano prima o poi indossare la gloriosa divisa della Banda di Mirano! (GB)
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SITO: www.filarmonicadimirano.com
MAIL: [email protected]
FACEBOOK: gruppo Banda di MiranoFilarmonica di Mirano
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ATTRAVERSO TRE SECOLI