NOTIZIARIO DELLA FILARMONICA DI MIRANO 160 anni di note in piazza della Filarmonica di Mirano-Banda Cittadina dal 1855 E terà infatti nel concerto di S. Cecilia del 19 novembre la nuova divisa della Banda, che nel corso degli anni ha avuto varie versioni, così come riportato nell’articolo dedicato. Gli appuntamenti legati alla celebrazione del 160° culmineranno con la presentazione del libro sulla storia della Filarmonica domenica 20 dicembre alle ore 9.30 presso il teatro di Villa Belvedere di Mirano. Un prezioso lavoro di ricerca per il mantenimento di una memoria storica importante non solo per l’associazione, ma anche per Mirano tutta; per storia e identità la Filarmonica è da sempre unita a doppio filo con la propria città e con i cittadini miranesi, che hanno sempre dimostrato un forte attaccamento. All’interno del notiziario sono presenti riferimenti e dati estrapolati dal libro in uscita, in un continuo confronto tra presente e passato, ma non manca uno sguardo al futuro, ai prossimi 160 anni (almeno...!); la Filarmonica si protende già verso il “domani” e si è voluto chiudere il presente numero con i disegni dei giovani che sono venuti a contatto con la Filarmonica (frequentando il corso di propedeutica musicale o assistendo alle lezioni-concerto presso le scuole), tenera testimonianza delLa Banda di Mirano - foto di gruppo del 1906 la continuità della musica. Godiamoci questi ultimi eventi celebrativi dedicati ad un’associazione che dopo 160 anni è ancora ben presente e attiva: molta musica continua ancora a risuonare all’interno della Casa della Musica, pronta a riversarsi nei teatri e nelle La banda nel 2014: concerto di Primavera presso il Teatro di Mirano strade della città. 1 Se la musica iniziata 160 anni fa è ancora oggi nell’aria, il merito va ai lungimiranti fondatori, ai determinati “ricostruttori” che si sono dati da fare nei vari periodi di sospensione dell’attività ma anche a tutte quelle iniziative messe in campo affinché tutta questa preziosa eredità possa andare in mani sicure (come ad esempio le lezioni-concerto presso le scuole o i corsi rivolti ai bambini). Su questo si è agevosegue a pag. 8 AN MIR O - BAN DI AD CITT INA DA ssendo questo l’ultimo numero dell’anno è venuto naturale presentare un bilancio delle varie attività musicali (ed extra musicali); nel prepararlo è risultata subito evidente l’energia positiva generata dalla ricorrenza del 160° anno dalla fondazione dell’associazione che ha in qualche modo dato ulteriori stimoli e convinzione. Un’energia che ha permesso lo svolgimento di numerosi eventi pur mantenendo alto il livello musicale e di partecipazione (a metà ottobre si contavano 11 sfilate e 10 concerti) e altre attività associative di svago e lavoro quali il saggio della scuola di musica, la visita all’Expo di Milano, la serata all’Arena di Verona e la gestione dello stand in occasione della Fiera di San Matteo a Mirano; e non è ancora finita perché per l’ultima parte dell’anno sono già in programma tre importanti concerti e quattro sfilate. Un ulteriore motivo di festeggiamenti è dato anche dal raggiungimento del tanto agognato “cambio di divisa”... Debut- PICCOLI MUSICISTI CRESCONO RM FILA ONICA Attraverso tre secoli ANNO VI - Nº 3 NOVEMBRE 2015 1 8 5 5-2 0 1 5 160 Anni di Note in uscita anche il CD musicale Oltre al libro sulla storia dell'associazione, sempre nell'ambito della celebrazione del 160° dalla fondazione, è prevista l'uscita di un CD con le migliori esecuzioni degli ultimi anni, registrati dal vivo dal tecnico audio Stefano Volpato. Saranno 12 i brani contenuti tra i quali "La cavalcata delle Valchirie" di Wagner, "La gazza ladra" di Rossini, "West side story" con musiche di Bernstein tratte dal famoso musical, e i medley "Duke Ellington in concert", "The best of Henry Mancini" e "Brava Mina". SOMM ARIO Attività ed eventi musicali Vita associativa Speciale 160º: organico Speciale 160º: divise Speciale 160º: il libro Intervista doppia Speciale 160º: uno sguardo al futuro pag. 2-3 pag. 4 pag. 4 pag. 5 pag. 6 pag. 7 pag. 8 attività ed eventi musicali 2 Giugno - Concerto in Piazza Vittorio Emanuele concerto, data la coincidenza con la Festa della Repubblica ha richiamato un numee festante pubblico, autorità civili e militari, associazioni dei combattenti e reduci Iconlroso labari e bandiere. Pubblico tutto in piedi all'esecuzione dell'Inno Nazionale con la All’Arena di Verona, tutti insieme appassionatamente! Banda al gran completo con sessanta suonatori. Il sindaco Maria Rosa Pavanello nel prendere la parola per il saluto ha tra l'altro ricordato i valori fondanti della nostra Repubblica che hanno reso possibile, diversamente da altri paesi, sviluppo di democrazia, benessere e libertà. Il dott. Fardin, presidente della Filarmonica, nel sottolineare che il concerto quest'anno ha coinciso con i festeggiamenti per il 160° di fondazione della Banda, tra le altre cose ha voluto ricordare la figura del dr. G.B. Carlassara, deceduto pochi giorni prima, presidente della Filarmonica nel periodo 1991-1996 che tanto impegno ha profuso per la nostra città nel campo professionale (Primario di medicina presso l'ospedale di Mirano) politico (Consigliere comunale e Senatore della repubblica) e sociale. Grande entusiasmo ed applausi a scena aperta in particolare quando nella piazza sono risuonate le note della "Leggenda del Piave" e di altre musiche della Grande Guerra. (PP) A La Banda durante il concerto dr. G.B. Carlassara 21 Giugno - Festival Bandistico in piazza Martiri E vento clou dell'estate concertistica organizzato dalla Filarmonica, con la partecipazione delle Bande di Mirano, Rosolina e Chioggia. Sin dalle 10 del mattino il centro della città è stato percorso dalle tre bande in festa che partendo da punti diversi, in sfilata sono confluite tra due ali di folla in piazza Martiri per il grande concertone a bande riunite con oltre cento suonatori. Dopo il saluto delle autorità (prof. Renata Cibin per l'amministrazione comunale, prof. Loris Tiozzo presidente Ambac Regionale). Il presidente dott. Gianni Fardin e Primo Peron hanno fatto gli onori di casa consegnando agli ospiti e al Comune di Mirano, una targa in cristallo con il logo del 160° della Filarmonica di Mirano dipinto a mano. Sono seguiti i concerti delle Bande di Rosolina e Chioggia al mattino e della banda di Mirano il pomeriggio. Forte la presenza di pubblico sia per la pubblicità data all'evento che per la notorietà delle Bande che hanno saputo dare il meglio del loro repertorio bandistico. (PP) Palco con le autorità e i rappresentanti delle bande musicali di Mirano, Chioggia e Rosolina Il “Concertone” a bande riunite nche in questo problematico 2015, così scottante dal punto di vista sia meteorologico che politico-sociale, si possono prendere in considerazione eventi di singolare rilevanza accanto ad eventi di normale singolarità in ambito musicale. Nella prima tipologia c’è l’irripetibile ricorrenza del 160° dell’istituzione della Filarmonica di Mirano, mentre nella seconda si può includere il tradizionale appuntamento con l’“opera”, nella magica cornice dell’anfiteatro dell’Arena di Verona, per la 93a edizione del Festival lirico 2015. Anche quest’anno l’Associazione Filarmonica di Mirano Banda Cittadina ha organizzato il “13° incontro annuale con la musica lirica ed il bel canto” proprio in uno dei templi più sacri ad Euterpe, la musa della musica. Forse è inutile sottolineare che è stato ancora un grande successo, e che anche quest’anno il pullman è stato riempito "facilmente" per la celebrazione del rituale pellegrinaggio. Siccome “abbiamo fatto 13”, è utile fare un riassunto delle puntate precedenti. Tutto è cominciato nel 2003 per iniziativa di Primo Peron, vicepresidente della Filarmonica, che la riteneva utile per un coinvolgimento ravvicinato "del terzo tipo" dell’Associazione con il mondo dell’opera (qui Josef Hynek non c’entra niente), inteso come un contatto ravvicinato con il “cosmo” della grande musica, soprattutto con un particolarissimo riguardo all’aspetto lirico rappresentato dal melodramma italiano, cioè un’opera letteraria messa in musica, sia nella forma di “opera buffa” che in quello di “opera seria”. La primizia è stata la Carmen (3 agosto 2003), seguita da La traviata (30 luglio 2004), dall’Aida (10 luglio 2005), dalla Madama Butterfly (5 agosto 2006), da Il barbiere di Siviglia (11 luglio 2007), da Rigoletto (9 agosto 2008) e, ancora dall’Aida (8 agosto 2009). Dopo l’interruzione del 2010 (viaggio non effettuato per problemi organizzativi), la felice idea ha avuto un altrettanto felice proseguimento con La Bohème (6 agosto 2011), ancora con la Carmen (10 agosto 2012), La traviata (5 agosto 2013) e la Madama segue a pag. 5 2 attività ed eventi musicali 28 Giugno - Concerto vocale e strumentale in Piazza “Casa della Musica” ltro speciale evento musicale con i cori "Croda Rossa", "Allegro con Brio" e la BanA da Cittadina che in una splendida serata hanno deliziato con la musica e il bel canto il numeroso pubblico accorso sia dal vicino quartiere Gramsci che dalle vie limitrofe. La manifestazione, in un alternarsi di esibizioni dei Cori e della Banda, ha raggiunto il massimo di gradimento con l'esecuzione a cori riuniti e banda dell'"Inno Nazionale" e della celebre aria "Va Pensiero". L'eccezionalità di questo concerto eseguito proprio davanti alla "Casa della musica" dalle tre associazioni che in essa hanno trovato la loro definitiva sede, ha stimolato il presidente Fardin a premiare con una targa la "Depuracque Servizi" per il "determinante contributo elargito per la sua costruzione e il Vice Presidente della Filarmonica Primo Peron perché "principale artefice della rinascita della Banda". Targhe ricordo sono state consegnate al Coro Croda Rossa (M° Gianni Ancillotto) e al Coro Allegro con Brio (M° Enrico Trevisanato). Una serata memorabile che si è chiusa con un brindisi collettivo che ha coinvolto musicisti e pubblico. (PP) Consegna delle targhe del 160° al sig. Primo Peron (vicepresidente della Filarmonica) e all’ing. Nicola Levorato della Depuracque servizi (foto in alto) La piazza della Casa della Musica durante il concerto 4 Luglio - Festival Bandistico a Minerbio (Bologna) L a partecipazione della nostra Banda a questo Festival era stata programmata da tempo proprio per celebrare con altre realtà musicali il nostro 160° di Fondazione. In questo piccolo paese della campagna Bolognese abbiamo trovato una straordinaria e piacevole accoglienza sia dei dirigenti che del pubblico che non ha mancato di sottolineare con applausi convinti sia le esecuzioni della parte classica e lirica (Verdi, Shostakovic, etc.) sia i brani di musica moderna e jazz. Buona anche l’organizzazione generale anche se la sfilata pomeridiana per le vie del centro è stata quasi "una passeggiata nel deserto" e semplicemente dimostrativa, con assenza totale di pubblico (diversamente da come siamo abituati). Ottima invece la cena con il piatto tipico della tagliatella e buon vino Sangiovese. Nel complesso una bella esperienza. (PP) STAND GASTRONOMICO ALLA FIERA DI San MATTEO Un’allegra tavolata al termine del concerto IMPEGNI MUSICALI IN CALENDARIO 15 novembre: “Zogo dell’Oca” - Piazza Mirano 19 novembre: Concerto di Santa Cecilia - Teatro Mirano 8 dicembre: Concerto dell’Immacolata - Parrocchia San Leopoldo Mandic Mirano 17 dicembre: Concerto di fine anno - Teatro Mirano ulteriori informazioni e aggiornamenti sono reperibili nel sito dell'associazione: www.filarmonicadimirano.com 3 A nche quest'anno è stato allestito lo stand gastronomico della Filarmonica in occasione della Fiera di San Matteo di Mirano come attività di autofinanziamento. Sono stati cinque giorni di bel tempo e ciò ha dato la possibilità di servire cinque cene e due pranzi. Un'attività fondamentale per l’associazione, seppur molto impegnativa,che ha visto la collaborazione, a vario titolo, di molti soci e simpatizzanti. Un grande plauso e ringraziamento va a tutti loro, in particolar modo a chi si è dato da fare per la parte organizzativa e di coordinamento dell'attività. vita associativa e speciale 160º - organici a contronto LA FILARMONICA IN VISITA ALL’EXPO 2015 S abato 16 maggio la Filarmonica è stata in visita all’Expo di Milano. Partenza in pullman dalla Casa della Musica alle 5.30, ancora tutti assonnati e assorti nei pensieri mattutini, ma curiosi di vedere cosa ci avrebbe presentato l’esposizione internazionale. “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” il tema al centro della manifestazione. L'Expo è stata strutturata seguendo il criterio della centuriazione romana che prevede l’incrocio perpendicolare delle strade, chiamate cardi e decumani, pianificazione che ritroviamo anche nella nostra Mirano e dintorni. La strada principale che si sviluppa da est a ovest è appunto il Decumano, che si allunga per un chilometro e mezzo e su cui si affacciano i padiglioni degli oltre 130 Paesi partecipanti. Da nord a sud invece troviamo l’asse del Cardo, lungo 350 metri e che vede la presenza dell’esposizione italiana dove, subito vicino, torreggia l’Albero della Vita: con la sua imponente struttura di legno e acciaio è il simbolo della manifestazione e vuole rappresentare uno slancio verso il futuro, l’innovazione e la tecnologia al fine di migliorare la vita sul nostro pianeta sfruttando tutte le risorse con consapevolezza . Dopo le foto di rito davanti all’Albero della Vita, con piantina a portata di mano ci siamo incamminati sul Decumano per visitare i padiglioni; alcuni sono singoli e indipendenti mentre altri Paesi sono raggruppati insieme nei “cluster”, dove viene presentata la specialità alimentare comune: ad esempio troviamo il cluster della cioccolata e del cacao, del riso, dei cereali e dei tuberi dove si possono vedere i Paesi che producono tali beni e rimanere sorpresi dalle risorse che possiedono (ad esempio il Congo è un ottimo produttore di patate e farina!). Tra i padiglioni che mi sono pia- ciuti di più annovero il padiglione del Brasile in cui si deve camminare su una rete leggermente inclinata e in continuo movimento: sotto di essa sono presenti piante e semi tipici brasiliani mentre ai piani superiori ci sono video e proiezioni che spiegano i metodi di coltivazione e le tecnologie usate con lo scopo di salvaguardare la biodiversità, la risorsa più importante dell’intero Pianeta. Un altro padiglione interessante è stato quello del Qatar, dove è stato spiegato quanto sia importante l’acqua, i metodi estrattivi utilizzati e quali siano i cibi tipici: questi erano esposti su una tavola imbandita con delle fedelissime riproduzioni. Un’hostess ha offerto dei datteri grossi e dolci che si potevano degustare uscendo dal padiglione: lungo il porticato che portava all’uscita c’erano inoltre le stanze di un’abitazione tipica dove vengono usualmente consumati i cibi. Nel padiglione austriaco invece è stato riprodotto un bosco esplorabile per sottolineare l’importanza dell’utilizzo consapevole delle risorse ambientali e di conseguenza portare l’attenzione dei visitatori sui temi dell’ecologia e dell’ambiente. Il padiglione che invece ho trovato più originale tra quelli che sono riuscita a vedere è stato quello del Regno Unito dove prima si passa attraverso delle aiuole fiorite e poi si arriva a una struttura che riproduce un alveare: il percorso che si fa è uguale simbolicamente al percorso che fa un’ape quando dal prato ritorna alla base. All’interno della costruzione è presente costantemente il ronzio delle api che, registrate da un vero alveare nel Regno Unito, comunicano e lavorano senza tregua. Dal punto di vista organizzativo e “gastronomico”, ogni padiglione era dotato di un ristorante dove poter degustare le specialità locali e lungo tutto il Decuma- Foto di gruppo davanti all’albero della vita no si potevano trovare delle fontane da cui prendere l’acqua naturale e frizzante, un piacevole dettaglio che ha contribuito a dissetarci durante la caldissima giornata L'Expo ci ha permesso di "avere il mondo a portata di mano" e girarlo attraverso il tema del cibo, curando molto gli aspetti legati alla tecnologia, all’innovazione e all’ecologia e facendo conoscere usi e costumi dei vari paesi in merito a questi ambiti. Alla visita hanno partecipato molti allievi della scuola di musica accompagnati dai familiari e suonatori della banda, nonché l'assessora alla Cultura nonché Presidente del Consiglio del Comune di Mirano, prof. Renata Cibin. Alessandra 9 9 Curiosità Alcuni strumenti della famiglia del "Flicorno" nel primo organico figurano anche con nomi desueti, quali "Bombardino" o "Bombardina" e "Bombardone"... Altro segno dei tempi è il rapporto tra maschi e femmine: nel primo organico figuravano solo suonatori maschi mentre a settembre 2015 il genere femminile è arrivato a rappresentare il 26% dell'organico. 4 speciale 160º - divise nuove divise pronte! L ’anno 2015 ha visto il raggiungimento di un obiettivo da tanti anni rincorso dall’associazione: il rinnovamento delle divise! Nel corso degli anni la divisa ha avuto varie versioni… Ecco quindi una particolare rappresentazione delle evoluzioni “cromatiche” dagli anni ottanta ad oggi. Approfittiamo per ringraziare chi si occupa della “gestione del guardaroba”, cioè le flautiste Lucia Molin e Monica De Re. anni ‘80 anni ‘80 (estiva) anni ‘90 anni 2000 2015 Per le sfilate di Carnevale inizialmente libera scelta e fantasia dei suonatori, dal 1991 costume del ‘700 veneziano segue da pag. 2 All’Arena di Verona, tutti insieme appassionatamente! Butterfly (22 agosto 2014) e, infine, la Tosca (11 luglio 2015). In questa occasione del 2015 ci attendeva una novità, la Tosca (già rappresentata a Verona in 15 Festival con 10 allestimenti diversi dal 1937 ad oggi), proposta con la regia, le scene, i costumi e le luci del regista argentino Hugo de Ana e con la direzione d’orchestra affidata a Riccardo Frizza. Tosca, come ben è noto, è un’opera lirica seria in tre atti di Giacomo Puccini (18581924), su libretto di Giuseppe Giacosa (1847-1906) e Luigi Illica (1857-1919). La prima rappresentazione si tenne a Roma, al Teatro dell’Opera di Roma, noto come Teatro Costanzi, il 14 gennaio 1900. Il libretto deriva dal dramma La Tosca di Victorien Sardou (1831-1908), che rappresentato per la prima volta il 24 novembre 1887 al Théatre de la Porte-Saint-Martin di Parigi fu un autentico successo, legato soprattutto all’interpretazione di Sarah Bernhardt (1844-1923). Una accurata preparazione con audizio- ni è stata offerta ai partecipanti dall’ing. Marco Lavazza Seranto, presidente del coro “Croda rossa”: in quella sede i presenti hanno potuto farsi un’idea degli elementi fondamentali dell’opera, soprattutto delle romanze cantate da Tosca (Vissi d'arte) e da Cavarodossi (Recondita armonia, E Lucevan le stelle, O dolci mani mansuete e pure). E nella calda serata di sabato 11 luglio le note pucciniane hanno deliziato le orecchie dei numerosi spettatori, coinvolgendoli pienamente nel dramma passionale e disperato di amore, di gelosia e di morte dei suoi tre protagonisti, la cantante Floria Tosca, il pittore Mario Cavaradossi e il barone Scarpia. Hanno portato in scena l’amore drammatico e fatale dell’opera pucciniana il soprano cinese Hui He, nel ruolo di Tosca, e il tenore Marco Berti nei panni dell’amato Cavaradossi, mentre l’antagonista Scarpia è interpretato dal baritono Marco Vratogna. Tra i personaggi minori, il rivoluzionario suicida Angelotti ha avuto la voce del basso bulgaro Deyan Vatchkov, il Sagrestano quella del baritono Federico Longhi, Spoletta quella del tenore Paolo Antognetti, Sciarrone quella del baritono veneziano Nicolò Ceriani, mentre il ruolo del Carceriere è stato impersonato dal 5 basso Romano Dal Zovo, alla sua prima presenza areniana. Tutto è andato bene, come da copione: belle e tonde le note, forte e chiara la voce dei protagonisti. Unica lamentela, la dizione del soprano ma, d’altra parte, cantare in una lingua straniera per lei non è certamente il massimo, pur avendocela messa veramente tutta, voce compresa. Anche i partecipanti, provenienti da Mirano e dintorni, hanno dato prova di interesse, unità e disciplina; è stata una bella ed entusiasmante serata di grande musica, nella incantevole cornice dell'Arena, terminata con il proposito di tutti i partecipanti di continuare questa felice tradizione, magari cercando di non perdersi all'uscita del teatro nei meandri stradali della città per la ricerca del pullman... Quirino Alessandro Bortolato speciale 160º - il libro LA PAROLA ALL’AUTORE Pubblichiamo l’intervista al ricercatore Quirino Alessandro Bortolato, che ha curato la raccolta dei dati e la predisposizione del libro sulla storia della Banda di Mirano. Come si è arrivati alla pubblicazione del libro sulla banda di Mirano? Si è trattato di una ricerca globale della documentazione sulla banda (documenti veri e propri d’archivio, testimonianze, fotografie, discussioni, giornali di ogni tipo) molto precisa e approfondita, tanto che alla fine il “dossier” prodotto presenta oltre 600-700 pagine. Il libro che uscirà sarà quindi composto da un estratto di tale ricerca, ma corredato da numerose foto e didascalie, dovendosi presentare come un “libro sulla storia della banda di Mirano”, non come una “enciclopedia della banda di Mirano”. Purtroppo non mi è stato possibile trovare il documento ufficiale di istituzione della Banda: la data del 1855 è tratta da una intestazione di un documento successivo (18 marzo 1866). Il libro presenta quindi la storia della Banda dal 1866 al 2015, cioè del periodo in cui il Veneto è annesso all’Italia. Che impressioni le ha lasciato questa ricerca sul fenomeno "banda"? Ho voluto dedicare il libro “Ai bandisti di ieri, di oggi e di domani” per ovvi motivi. Al termine della ricerca posso dire che mi ha colpito la trasformazione subìta in questi 160 anni: inizialmente era un gruppo di amatori-musicofili tutti maschi, molto probabilmente ex-militari (tali almeno fino al 1982) che solo con la ricostituzione del sodalizio e con l’arrivo del M° Borin si è aperto alle donne (attraverso la Scuola di Musica e in alcuni casi grazie all’aiuto di strumentiste di Noale). Inoltre sono stato favorevolmente impressionato dalla volontà di “risorgere” dai periodi di sospensione delle attività musicali, per motivi organizzativi o per cause di forza maggiore (per le due guerre mondiali, ad esempio). Sono emersi alcuni episodi di “litigiosità interna”, cosa questa inevitabile vista la numerosità dei soci (ad esempio, nel 1867 è nata una pesante querelle fra i 27 suonatori e il maestro Paolo Michieli); litigiosità sempre superata dalla volontà di arrivare ad una mediazione con la controparte di turno. Ho trovato un’associazione quindi che, storicamente, ha sempre dimostrato di incarnare lo spirito dell’Araba Fenice, che risorge sempre dalle proprie ceneri. Altri aspetti da evidenziare? Un aspetto positivo riscontrato è stato il dialogo e la collaborazione dell’associazione musicale con le istituzioni e con le altre realtà locali, quali il Comune, le parrocchie delle varie frazioni, le scuole e le associazioni di volontariato. Ho potuto notare una continua attenzione delle amministrazioni comunali per la banda: anche nei periodi difficili sono sempre riuscite a trovare una via per la soluzione dei problemi, specialmente in occasione della costruzione della “Casa della musica”. Anche i sindaci, da Garzoni, a Grimani, ad Errera e, via via, da Donà, Gasparini, Tonolo, Milan e Fardin hanno svolto ruoli storicamente encomiabili. Un altro aspetto positivo è la disponibilità dei soci all’accoglienza verso coloro che domandavano di poter suonare: mi viene in mente un gruppetto di Salzano che, alla chiusura della banda locale nel 1954, è stato accolto a braccia aperte e qualcuno, nonostante la veneranda età, suona ancora, come pure un gruppo di Zianigo, che vede ancora i suoi soci in prima linea. Inoltre l’elemento femminile è stato sempre più valorizzato all’interno della banda dal 1983-84 in poi, sia nella fase dei servizi che in quella direttiva, oltre che più strettamente bandistica (mi risulta che la presentatrice della Banda, Caterina Turcato, sia stata tra le prime ragazze ad avvicinarsi alla Banda). Per quanto riguarda l’aspetto musicale ho apprezzato molto, anche se non sono un intenditore, il repertorio: la sua vastità e la volontà di ampliamento, iniziata già nel 1982, ma allargatasi con il M° Borin ed esplosa con il M° Corrò, l’attuale maestro direttore: da 559 pezzi si è passati a 1022, con un aumento di 463 nuovi ascolti (+ 82,8%). Da sottolineare il ruolo della Scuola di Musica, che non data solo dall’ultima sua istituzione, ma risale ben addietro nel tempo (una scuola di musica c’è praticamente sempre stata all’interno della banda); e, di pari passo, applicando la proprietà commutativa ai termini musica e scuola, è aumentata la presenza della musica nella scuola, con i saggi nelle scuole elementari, medie e superiori, e si è consolidata la costante attenzione per il mondo dei giovani, il nostro futuro, che non è tale solo dal punto di vista musicale. Forse per qualcuno è un fatto marginale, ma la presenza nel repertorio di “inviti” alla musica operistica e alla musica jazz e delle “antologie” (medley) di musica leggera moderna è particolarmente significativo, e va a confermare una delle principali funzioni della Banda, cioè quella di “portare” la musica (e gli strumenti musicali) ad un pubblico che magari, solita- mente, alla musica di un certo tipo non si avvicina troppo. Per quanto concerne l’organico degli strumentisti, è interessante rilevare che risulta quasi triplicato in 160 anni (da 27 a 72), con un aumento della presenza femminile, la progressiva perdita del ruolo militareggiante e combattentistico, il miglioramento dell’offerta formativa e didattica e, di conseguenza, quello della qualità delle esecuzioni musicali. Dopo 160 anni di attività e di traguardi raggiunti cosa potrebbe ancora portare di nuovo il futuro della Filarmonica? Ho trovato veramente originale l’apertura verso l’Europa e i suoi ideali del Terzo Millennio (o XXI secolo che dir si voglia), anche se l’ambito privilegiato dalla Banda è quello del mondo tedesco e francese, a parte la parentesi olandese del 1965 e il recente confronto con la realtà americana: secondo me si potrebbe "alzare il tiro", finanziamenti permettendo, andando verso il mondo anglosassone, africano ed asiatico. Certo, ci vogliono molto coraggio e scelte veramente mirate e concordate con i paesi citati (vedi ambasciate ed altro, sulla via della pace globale). Nella mia esperienza umana, ho visto, ad esempio, il ruolo delle bande curate dagli emigrati italiani e dai loro discendenti in Australia. Non c’è iniziativa che, ispirata a spunti italiani, non veda la collaborazione concertata di musicanti italiani o di origine italiana; e ciò contribuisce alla propagazione della cultura italiana e musicale nel mondo, soprattutto dal punto di vista bandistico e relazionale, con la pace ai vari livelli come obiettivo comune. Bene, complimenti per il lavoro svolto e per il coinvolgimento nel mondo musicale della Banda che traspare da questa intervista. Non ci resta che immergerci nella lettura di questo interessante viaggio nella storia non solo dell’associazione musicale ma anche della nostra città e delle persone che ci hanno preceduto lasciandoci una preziosa eredità; tutti noi abbiamo il compito di prendercene cura e di preservarla nel tempo. (GB) I partecipanti alla gita/tournée di Berlino nel 2010 6 intervista doppia Per la consueta intervista doppia tra componenti dell’associazione abbiamo messo a confronto i rappresentanti di due diverse generazioni di suonatori di uno strumento affascinante, il corno francese. a cura di Alessandra Arnaldo Alessio Età anagrafica Età dimostrata Sono del ’39. 17 anni e qualcosina. Quella che ho... Mi hanno sempre detto uno o due in più... Provenienza Dalla campagna.... Scaltenigo, capitale e centro del mondo. Commerciante, ora in pensione. Secchione di Ragioneria e Programmazione all’8 Marzo. Da quando suoni nella banda? Come sei entrato a farne parte? Da 18 anni. Dal gennaio 2014, quindi quasi due anni. Tramite degli amici suonatori. Grazie a Stefano Corrò, dopo tre anni passati a studiare intesamente nella scuola di musica. Suoni lo strumento che avresti sempre voluto suonare? No, sono stato “trascinato”. Beh, all’inizio volevo suonare il pianoforte, ma poi Filippo (giovanissimo suonatore di tromba della banda, ndr) mi ha fatto ascoltare la banda e sono rimasto affascinato da questo strumento. Quali sono i tuoi hobby? La musica, stare un po’ in orto e andare in bicicletta. Il corno e le mie decine di libri, oltre a vari amici con cui condivido anche la passione per “Il trono di spade” e “House of Cards”. Quale tipo di musica preferisci ascoltare? Cosa canti sotto la doccia? Mi piace la musica classica, e sotto la doccia non canto niente. Ascolto più o meno tutto. Per quel che riguarda il cantare sotto la doccia, tempo fa ci ho provato ma alla mia famiglia non è che piacesse molto... Cosa ne pensi del tuo collega, intervistato insieme a te? Promette bene e si sta bene insieme. Che è un buon esempio, data la sua costanza e la sua perseveranza nella filarmonica. Chi è il più paziente dei due? Data l’età forse io. Penso il sottoscritto. ...e quello che si emoziona di più durante un concerto? Eeeeh io mi emoziono! Credo lui. Hai mai “steccato” durante un concerto? Siiiii!!!! È una legge universale: almeno un diesis o un bemolle bisogna sbagliarlo ad ogni concerto... Qual è il brano suonato che ti è piaciuto di più? L’adagio in sol minore (di Remo Giazotto, ndr). “El Cumbanchero” e “Omaggio a Nino Rota” . Se ti dico “banda” cosa ti viene in mente? Mi viene in mente un gruppo di amici con la musica in comune. Le sfilate, i concerti, le prove, ma soprattutto la costanza e la correttezza. Credi sia importante mantenere viva la tradizione della banda nel tempo? Perché? Eh per carità, sì! La musica aggrega le persone e fa bene allo spirito! Sì, dato che senza la Filarmonica come sarebbero gli eventi del Miranese? Inoltre insegna a chi vi suona valori morali molto importanti quali condivisione, rispetto delle regole e impegno. Per concludere, lasciaci una frase, un saluto o una dedica a chi vuoi tu... Un saluto al mio compagno di sempre Favero Luigi che è una vita che suoniamo assieme e al mio giovane collega Alessio! Vorrei dire ai miei colleghi “corni” di non preoccuparsi per l’intonazione, piano piano metteremo a posto anche quella...! Nome Professione 7 speciale 160º - uno sguardo al futuro La musica e la Banda visti con gli occhi dei bambini… Ecco alcuni disegni degli allievi del corso di propedeutica musicale e degli alunni delle scuole che hanno assistito alle varie lezioni-concerto. A te, lettore, lasciamo “libera interpretazione” di tali opere…! A cura di: Giovanni Bertoldo Collaborazione ai testi: Primo Peron, Quirino Alessandro Bortolato, Alessandra Marzaro, Chiara Narduzzi LO SPARTITO elenco pubblicazioni 2010: prima uscita 2011: 4 uscite (Feb-Mag-Lug-Nov ) 2012: 5 uscite (Mar-Mag-Ago-Nov-Dic) 2013: 3 uscite (Apr-Mag-Set) 2014: 3 uscite (Feb-Mag-Set) 2015: 3 uscite (Mar-Mag-Nov) Stampato in proprio per uso interno DIREZIONE E COORDINAMENTO Chiunque volesse partecipare alla stesura del notiziario, può rivolgersi alla redazione Presidenza Filarmonica 30035 MIRANO (VE) Via Gramsci, 106 Tel. 041.432596 8 segue da pag. 1 PICCOLI MUSICISTI CRESCONO lati, a dire il vero, dalla natura stessa della musica, che risulta innata nell’uomo, quasi un’esigenza comunicativa; infatti, in alcuni casi, basta “solamente” incentivarla un po’ e magari fornire strutture logistiche e formazione adeguate… il resto poi viene da sé. Lo testimoniano gli allievi del corso di propedeutica musicale e strumentale della scuola di musica della Banda; un corso sempre molto apprezzato che si svolge all’interno della Casa della Musica, un edificio già di per sé intriso di musica: quando gli allievi percorrono i corridoi e le scale per raggiungere la propria aula sentono uscire dalle varie stanze tante voci di strumenti diversi. Con l’aiuto dell’insegnante, la nostra flautista Chiara Narduzzi, abbiamo voluto approfondire, la conoscenza di questo particolare corso che si svolge nella nostra sede ormai da parecchi anni. Il corso di propedeutica musicale e strumentale è rivolto ai bambini dai 4 ai 7 anni. L’età iniziale consigliata è intorno ai 4 anni in quanto si tratta della fase più ricettiva per lo sviluppo dell’orecchio musicale nella vita di un individuo; a questa età, infatti, i bambini imparano in modo istintivo attraverso l’imitazione e riescono a memorizzare molto facilmente melodie, canzoni e varie situazioni musicali. Il corso ha una durata biennale, inizia ad ottobre e termina a maggio; la classe è costituita, mediamente, da una decina di bambini. L’obiettivo del corso è avvicinare, attraverso il gioco, i bambin in età prescolare al mondo della musica: vengono proposte attività corali, ritmico-strumentali, momenti di ascolto e incontri con musicisti che presentano i loro strumenti. La reazione dei bambini è sempre molto positiva: durante le prime lezioni vengono proposti molti giochi con i quali conoscersi e sentirsi parte di un gruppo: questo dà loro modo di sentirsi più sicuri e di cimentarsi con crescente entusiasmo nelle attività proposte nelle lezioni successive. A detta dell’insegnante i bambini si sono sempre dimostrati molto curiosi, attenti e con un’ottima memoria per i particolari di tutti gli strumenti che vedono. E allora l’augurio è che questa “semina” di cultura musicale possa ancora portare i frutti sperati e che quei bambini possano prima o poi indossare la gloriosa divisa della Banda di Mirano! (GB) CONTATTI SITO: www.filarmonicadimirano.com MAIL: [email protected] FACEBOOK: gruppo Banda di MiranoFilarmonica di Mirano