Musica in Santa Cristina Per la rassegna da Capo a Coda Autori e generi dalla prima all’ultima nota Martedì 1 febbraio, alle ore 20.30 presso la Chiesa di Santa Cristina della Fondazza (Piazzetta Morandi – Bologna) trio wanderer Jean-Marc Phillips-Varjabédian violino – Rafaël Pidoux violoncello – Vincent Coq pianoforte Interviene Filippo Del Corno Musiche di Antonín Dvořák INGRESSO GRATUITO Un’ebbrezza nostalgica: lo spirito della dumka, quell’altalenare di pensosa malinconia e vorticosa vitalità che tanto affascina nello spirito slavo, ed anche nella musica di Antonín Dvořák, sarà al centro del prossimo appuntamento con la rassegna da Capo a Coda – Autori e generi dalla prima all’ultima nota, organizzata nella Chiesa di Santa Cristina da Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna: martedì 1 febbraio (inizio alle 20.30), il Trio Wanderer dedicherà infatti il proprio concerto al primo e all’ultimo Trio con pianoforte del compositore boemo; nell’intervallo, il racconto della genesi di questi due capisaldi della cameristica ottocentesca spetterà invece al compositore Filippo Del Corno, i cui lavori sono oggi fra i più eseguiti, in Italia come all’estero. Quando compone il suo primo Trio op. 21, nel 1875, Dvořák è reduce da una crisi creativa che lo ha portato a distruggere gran parte dei propri lavori. La vita non è stata facile, per questo boemo di campagna cresciuto suonando il violino nella trattoria paterna, i cui sforzi compositivi avvengono fra mille privazioni. Ma proprio quell’anno il governo austriaco gli assegna una borsa di studio grazie all’interessamento di Hanslick e Brahms, colpiti dal suo talento; e Brahms lo raccomanda all’editore Simrock. È una nuova alba per Dvořák, che torna a rivolgersi ai classici (Beethoven, Schubert e naturalmente Brahms), lasciando nel contempo piena espressione alla sua anima slava. Quindici anni dopo, l’ultimo Trio op. 90 segna un altro momento epocale per Dvořák: invitato a dirigere il Conservatorio di New York, nei quaranta concerti d’addio alla propria terra eseguirà, sedendo egli stesso al piano, le sei dumky che sostituiscono i tradizionali movimenti del trio (caso unico nella storia del genere). La dumka è componimento poetico-vocale caratterizzato da pensosa malinconia: qui forse quella di chi lascia la patria, e non sa se sarà per sempre. Trio Wanderer in formazione completa dunque, per Dvořák, del quale ha registrato l’integrale per Sony Classical, oggi un’incisione di riferimento. Già al fianco di direttori quali Menuhin, Dutoit, Conlon, in questo inizio di 2011 il Trio approda a Bologna dopo una lunga tournée fra Stati Uniti e Giappone. Le composizioni di Filippo Del Corno vengono eseguite dai principali teatri e festival, dal MiTO alla Biennale di Venezia, dalle Internationale Musikfestwochen di Lucerna alla Bang on a Can Marathon di New York. L’ingresso al concerto, che non prevede intervallo, è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. 1 da Capo a Coda Autori e generi dalla prima all’ultima nota martedì 1 febbraio 2011 – ore 20,30 TRIO WANDERER Jean-Marc Phillips-Varjabédian violino Raphaël Pidoux violoncello Vincent Coq pianoforte Antonín Dvořák (1841-1904) Trio n. 1 in si bemolle maggiore op. 21 (1875) *** Trio n. 4 in mi minore op. 90 – Dumky (1891) 32’ 33’ Interviene Filippo Del Corno TRIO WANDERER Fedele allo spirito evocativo del proprio nome, che si riallaccia alla metafora schubertiana del viaggiatore errante, il Trio ha posto al centro della propria attività una costante esplorazione dell’universo musicale, da Mozart e Haydn fino ai giorni nostri. Perfezionatosi con il Quartetto Amadeus, Menahem Pressler del Beaux Arts Trio, Jean-Claude Pennetier e Janos Starker, nel 1988 vince il Concorso ARD di Monaco, e nel 1990 la Fischoff Chamber Music Competition statunitense. Appare presso le sale più prestigiose: Philharmonie di Berlino e Théâtre du Chatelet di Parigi, Library of Congress di Washington e Concertgebouw di Amsterdam, Wigmore Hall di Londra e Teatro alla Scala di Milano, oltre ad essere invitato nei principali festival, da Edimburgo a Montreux, dalla Roque d’Anthéron a Salisburgo. Di assoluto rilievo le collaborazioni con direttori quali Menuhin, Dutoit, Conlon, Hogwood. Le sue registrazioni per Sony Classical, Harmonia Mundi, Capriccio comprendono le integrali di Brahms, Smetana, Dvořák, divenendo incisioni di riferimento ed aggiudicandosi riconoscimenti quali Choc du Monde de la Musique, Diapason d’Or, Midem Classical Music Award. Sponsorizzato da Accenture Foundation, nel 2011 il Trio sarà protagonista di una lunga tournée negli Stati Uniti e in Giappone. FILIPPO DEL CORNO Nato a Milano nel 1970, si diploma in Composizione al Conservatorio di Milano, studiando con Azio Corghi e Danilo Lorenzini. Segue inoltre seminari e masterclass con Paolo Castaldi, John Cage e Louis Andriessen. I suoi lavori vengono eseguiti da Luciano Berio, James MacMillan, London Sinfonietta, California EAR Unit, e in diversi festival e teatri come South Bank Centre (Londra), Internationale Musikfestwochen (Lucerna), Bang On A Can Marathon (New York), Festival de Radio France et Montpellier, Teatro alla Scala, Biennale di Venezia. Nel 1997 con Angelo Miotto e Carlo Boccadoro fonda l’ensemble Sentieri selvaggi, dedicato alla diffusione della musica contemporanea. Nel 2001 il progetto operistico Non guardate al domani, su libretto di Miotto e incentrato sul rapimento di Aldo Moro, è selezionato per la finale del concorso «Genesis Prizes for Opera». Ne segue un lungo work in progress che termina con l’esecuzione completa dell’opera nell’aprile 2008 a Milano. Nel settembre 2009 debutta per il festival MiTo Settembre Musica il suo lavoro di teatro musicale Io Hitler su testo di Giuseppe Genna. 2