Festival
POESTATE2016
Lugano
20a edizione
speciale anniversario
POESTATE®
contatti: [email protected] - www.poestate.ch
Fontana Print SA - www.fontana.ch
cartella stampa
si ringrazia
Città di Lugano
Direzione e organizzazione POESTATE
AIL Azienda Elettrica Lugano
Banca Intesa Russia
Municipio di Ponte Tresa
Zenzero Art Gallery Lugano
con il patrocinio
Città di Lugano
Consiglio di Stato del Canton Ticino
Ambasciata di Francia
Municipio di Ponte Tresa
si ringrazia per la collaborazione
La Città di Lugano e i suoi servizi
Dicastero Cultura Sport ed Eventi, Lugano - Divisione Eventi e Congressi, Lugano
Ospiti, collaboratori, amici
official services, partner, supporter, collaborations
Official media: CdT - Ticinonews - TeleTicino - Radio3i - Partner media MediaTI
Official technical service: Pierre Sofia IRRADIA
Official tents & structures: EventMore
Official Printing House: Fontana Print SA
Official web: www.poestate.ch
Officiale web: Ticinonline service e-mail
Official photographer: Remy Steinegger
Official potographer back stage: Drago Stevanovic
Official video maker: Gionata Zanetta Nenieritmiche
Official special movie: Other Movie Film Festival Lugano
Official installazione video: MusicDoor
Official stendard: Studio B Image SA Giubiasco
Official supplier: Hotel Walter Au Lac Lugano - Hotel Splendide Royal Lugano
contatti
Direzione e organizzazione generale: Armida Demarta
POESTATE, CP 4510, CH-6904 Lugano [email protected] www.poestate.ch
POESTATE®
Lugano - Switzerland
PONTE
TRESA
Si ringrazia:
ZENZERO
ART GALLERY
Dicastero Cultura Sport ed Eventi
Divisione Eventi e Congressi
www.spaziozenzero.com
Media partner:
Si ringrazia per
la collaborazione:
ORCHESTRA DELLA SVIZZERA ITALIANA
Fondazione per i ragazzi
del mondo di Ibrahim Kodra
ZENZERO
ART GALLER
www.spaziozenzero.co
Festival
POESTATE2016
Lugano
POESTATE
progetto culturale indipendente
primo festival letterario del Cantone Ticino fondato a Lugano nel 1997
multipolare
multidisciplinare
comitato liquido
no-club
no-profit
il N°1
l’originale
direzione e organizzazione
Armida Demarta
direzione artistica e organizzazione generale, ideatrice e fondatrice del progetto culturale POESTATE
pubbliche relazioni culturali nazionali ed internazionali, detentrice della proprietà intellettuale POESTATE®
20a edizione
speciale
anniversario
con il patrocinio
della Città di Lugano
con il patrocinio del Consiglio
di Stato della Repubblica e
del Canton Ticino
dal 1 al 4 giugno
Patio Municipio - Piazza Riforma Lugano
eventi collaterali nel corso dell’anno
22.01 Lugano - 24.01 Lugano - 4.02 Melide - 20.02 Lugano
13.03 Lugano - 27.03 Montagnola - 15.04 Ascona - 21.04 Lugano
23.04 Lugano - 30.04 Brè - 21.05 Melide - 11.05 Lugano
1/30.06 Sorengo - 11.06 Ponte Tresa - 1.07 Lugano
10.07 Lucerna - 03.09 Lugano - 7/22.10 Bellinzona, Massagno
www.poestate.ch
PATIO PALAZZO CIVICO LUGANO
mercoledì
1 giugno
18:00-19:00
“Un dialogo sulla poesia: evento, pensieri e parola”
Fabio Merlini e Antonio Prete
A proposito di due libri poetici:
“Filo di perle” di Fabio Merlini e
“Se la pietra fiorisce” di Antonio Prete
19:00-19:30
POESTATE presenta 3 giovani autori svizzeri del
“Cenacolo del Monte Verità” 2016
promosso dagli Eventi Letterari Monte Verità
giovedì
2 giugno
18:00-19:00
“Incontri e agguati”
Milo De Angelis e Stefano Vassere
19:00-19:30
“En deçà de la lumière” - Al di qua della luce
Markus Hediger
Alberto Panaro e Grazia Regoli
in collaborazione con t a l e s Seetaler festival
Poesisommer 2016 Lucerna
19:30 - 20:00
“POESTATE matrix”
19:30-19.45
“Il mondo nel palmo di una mano”
Tommaso Giacopini
20:00 - 20:15
“Performance Notki”
Julia Gertseva (mezzosoprano) e il gruppo Notki
19:45-20:30
“Lectio magistralis su arte e poesia”
Giovanna dalla Chiesa
20:15-21:00
“Diario di Eva”
Reading poetico musicale
Davide Vendramin (fisarmonica)
Silvia Sartorio ( voce recitante )
21:00-21:30
“Gereoglifici del Tempo Ultimo”
Incontro con “Sferico”
21:30 in avanti
“Remo controcorrente”
Omaggio a Remo Remotti
Gospel Blastfighter
Santo Nelson (voce), John Funjah (chitarra)
Fra’Casso (batteria)
Bouvette Lounge
dalle 18.00 in avanti
nel corso di tutte le serate
“Stagioni dell’acqua.
Quando bevi il the stai bevendo le nuvole?”
Video performance d’avanguardia e sperimentale
Fosco Valentini e Paola Min Wu
20:30-21:30
“Aspettando l’attesa”
Reading poetico musicale
Andrea Manzoni (pianoforte)
Lele Ghisio (voce recitante)
21:30 in avanti
“Il bolero come terapia”
David Riondino (narratore )
Claudio Farinone (chitarra)
Carlos “El Tero” Buschini (basso acustico)
Tavoli libri
nel corso di tutte le serate
Fontana Edizioni SA, Lugano
Libreria Dietro l’Angolo, Lugano
Biblioteca Bisi, Lugano
PATIO PALAZZO CIVICO LUGANO
venerdì
3 giugno
18:00-19:00
“5 x 5” letture incrociate fra poesia e prosa
Yari Bernasconi, Andrea Fazioli
Tommaso Soldini e altri autori
19:00-19:30
“Ticino-Cina” letture poesie cinesi e musica
A cura dell’Associazione Ticino-Cina e
Studenti cinesi a Lugano
Alfonso Tuor (presidente Ass. Ticino-Cina)
Lidia Yuyan Kunzhuo
Yang-Jie Ting (cetra cinese), e Lao-Xin Feng (flauto)
19:30-20:00
“Incontro con Vladimir Isajcev” poeta russo
Letture e musica con Piotr Nikiforoff (violino)
Victoria Urazova (interprete russo-italiano)
In collaborazione con Banca Intesa Russia
20:00-21:00
“La libertà è ancora un valore?”
Diego Fusaro
Marcello Foa
Moderatore Carlo Silini
21:00 PREMIO POESTATE 2016
“Canto russo” a cappella
Julia Gertseva (mezzosoprano) e il gruppo Notki
dalle 21:30 in avanti
Proiezione “Solaris” film di Andrej Tarkovskij
in collaborazione con Gosfilmofond (archivio
cinematografico statale russo), Russia
Nikolay Mikhailovich Borodachev
Direttore Generale di Gosfilmfond Russia
sabato
4 giugno
Nel corso della serata
musica gipsy-jazz con i “Note Noire”
Ruben Chaviano Fabian (violino)
Roberto Beneventi (fisarmonica)
Tommaso Papini (chitarra)
Mirco Capecchi (contrabbasso)
18:00-19:00
Presentazione “Omaggio a Jean Cocteau”
con il Patrocinio
dell’Ambasciata di Francia in Berna
in collaborazione con AMOPA-Ticino (Association
des Membres de l’Ordre des Palmes Académiques)
in eventi collaterali dal 7 al 22 ottobre con mostra
fotografica, rassegna cinematografica e letture
19:00-19:30
“L’occidentale” - Gianni Tirelli
Andrea Gallelli (chitarra)
19:30-20:00
“POESTATE matrix”
20:00-21:00
“Purezza e peccato”
Corrado Augias parla di Pierpaolo Pasolini
21:00-21:30
“Infanzia remix”
Reading performance-teatrale
Lorenzo Buccella, Gudrun De Chirico
Ruben Buccella
21:30 in avanti
“Fedora Saura” - Reading teatrale poetico musicale
Marko Miladinovic
Marco Guglielmetti, Claudio Büchler (musicisti)
Installazione video
nel corso di tutte le serate
Salottino culturale
nel corso di tutte le serate
proiezione di video
e cortometraggi
Zenzero Art Gallery - Lugano
EVENTI COLLATERALI NEL CORSO DELL’ANNO
GENNAIO
APRILE
22 gennaio - ore 20:30 - LAC
“La periferia dell’infinito”
Proiezione del cortometraggio di Igor Samperi
In collaborazione con AtropoProduction
Produzione cinematografica indipendente
15 aprile - ore 17:00 - Eventi letterari
Monte Verità e POESTATE presentano
incontro con Patrizia Valduga - Ascona
24 gennaio
Giornata speciale - LAC - “Il piccolo principe”
In collaborazione con OSI
Orchestra della Svizzera Italiana
FEBBRAIO
21 aprile - ore 18:00
Zenzero Art Gallery - Lugano
“Stand up europeans!” con Marko Miladinovic
23 aprile - ore 11:00
Villa Sassa, Lugano - “Omaggio a Cesare Pavese”
Letture e musica con Alberto Nessi (poeta),
Chiara Pedrazzetti (arpa)
In collaborazione con Hotel Villa Sassa
4 febbraio - ore 18:00
Sede Fondazione Kodra, Melide
“Omaggio al poeta Ibrahim Kodra”
con Giulia Gertseva e il gruppo Nokti
In collaborazione con la Fondazione Kodra
30 aprile - ore 11:00 - Monte Brè, Nucleo
“Omaggio a Lèlen”
Pasquale Gilardi, poeta ticinese, dialettale
letture e musica cura di Francesco Gilardi con
Alfio Prati, Franca Taddei, Fredy Conrad (chitarra)
20 febbraio - “Scaffali di poesia”
Giornata della poesia in libreria
Libreria dietro l’Angolo, Lugano
MAGGIO
MARZO
13 marzo - ore 20:00 - LAC - “Ricordando Jannacci”
Moni Ovadia con Alessandro Nidi (pianoforte) e
quintetto di ottoni
In collaborazione con LuganoInScena
27 marzo - ore 17:00 - Museo Hermann Hesse,
Montagnola - “Canto d’amore”
Letture e musica, con Antonio Ballerio (italiano),
Rudolf Cornelius (tedesco)
Ambra Albek (violino), Fiona Albek (pianoforte)
In collaborazione con
la Fondazione Museo Hermann Hesse
11 maggio - dalle ore 17:00 in avanti
“Poeticamente da Vitti” al Bar Vitti, Lugano
in collaborazione con Bar Vitti
21 maggio - ore 11:00
Sede Fondazione Kodra, Melide
“Omaggio a San Pietroburgo. Domenico Trezzini”
con Julia Gertseva e il gruppo Notki
In collaborazione con Fondazione Kodra
EVENTI COLLATERALI NEL CORSO DELL’ANNO
GIUGNO
SETTEMBRE
1-2-3-4 giugno - dalle 18:00 in avanti
POESTATE Patio Palazzo Civico, Lugano
3 settembre - ore 11:00
“Omaggio alla poesia friulana”
con letture di Pierpaolo Pasolini e Maria Turoldo
a cura di Gino Driussi, con Giulia Daici
In collaborazione con ACLI di Lugano
presso la sede ACLI
11 giugno - ore 11:00
Parco di Villa - Ponte Tresa (CH)
“San Pietroburgo in poesia”
con il patrocinio del Municipio di Ponte Tresa
Nell’ambito del progetto - Ponte Tresa
San Pietroburgo, le vie del Generale Suvorov
Omaggio a Anna Achmatova letture di poesie
Musiche di Sergej Ivanovic Taneev con il trio d’archi
Piotr Nikiforoff (violino), Ivan Vukcevic (viola),
Felix Vogelsang (violoncello)
In collaborazione con
OSI-Orchestra della Svizzera Italiana
con Alfonso Tuor (giornalista)
Victoria Urazova (italiano-russo)
Per tutto il mese di giugno
Rassegna gastronomica
“Ai grandi poeti e scrittori russi”
Ristorante “Giardino” a Sorengo
OTTOBRE
dal 7 al 22 ottobre
“Omaggio a Jean Cocteau”
con il Patrocinio Ambasciata di Francia in Berna
In collaborazione con AMOPA-Ticino
(Association des Membres
de l’Ordre des Palmes Académiques)
7 ottobre - Biblioteca Cantonale, Bellinzona Mostra fotografica sull’opera di Jean Cocteau
8 ottobre - Cinema Lux, Massagno
Rassegna cinematografica, film di Jean Cocteau
11 ottobre - Biblioteca Cantonale, Bellinzona
Letture di Jean Cocteau
15-18-22 ottobre - Cinema Forum, Bellinzona
Rassegna cinematografica, film di Jean Cocteau
LUGLIO
1 luglio - ore 18:30 - In collaborazione con
Longlake Festival 2016 Lugano
“Ticino Poetry Slam” con
Marko Miladinovic
Darsena Parco Ciani - Lugano
10 luglio - In collaborazione con il festival t a l e s
Seetaler Poesisommer 2016 di Lucerna
Il poeta ticinese Alberto Nessi,
incontro nel castello di Heidegg
Schede
POESTATE 2016
“Un dialogo sulla poesia:
evento, pensieri e parola”
Fabio Merlini e Antonio Prete
a proposito di due libri poetici:
“Filo di perle” di Fabio Merlini
e
“Se la pietra fiorisce” di Antonio Prete
ANTONIO PRETE, già professore di Letterature Comparate nell’Università di Siena, dove ha anche ha
diretto il Dottorato di Letterature Comparate, è stato visiting professor a Harvard, Yale, al Collège de
France e in diverse Università europee. Saggista, narratore, poeta, ha fondato e diretto la rivista “Il
gallo silvestre” (1989-2004). Tra i suoi saggi: Il pensiero poetante (Feltrinelli, 1980), Prosodia della
natura (Feltrinelli, 1993), Finitudine e infinito (Feltrinelli, 1998), I fiori di Baudelaire. L’infinito nelle
strade (Donzelli, 2007), Trattato della lontananza (Bollati Boringhieri, 2008), All’ombra dell’altra lingua
(Bollati Boringhieri, 2011), Compassione (Bollati Boringhieri, 2013). Tra i suoi libri di narrativa: L’imperfezione della luna (Feltrinelli, 2000), L’ordine animale delle cose (Nottetempo, 2008). Ha tradotto
Baudelaire, Valéry, Celan, Jabès, Bonnefoy e altri poeti. Nella collana Donzelli Poesia ha pubblicato
Menhir (2007) e Se la pietra fiorisce (2012).
FABIO MERLINI è direttore regionale della sede della Svizzera Italiana dell’Istituto Universitario Federale per la Formazione Professionale. Dal 2010 presiede la Fondazione Eranos. Ha insegnato
filosofia della cultura ed epistemologia delle scienze umane all’Università di Losanna ed è stato
professore invitato in diverse Università. Tra le sue pubblicazioni recenti: L’époque de la performance
insignifiante. Réflexion sur la vie désorientée (Cerf, Paris 2011); Schizotopies. Essai sur l’espace de la
mobilisation (Cerf, Paris 2013); Ubicumque. Saggio sul tempo e lo spazio della la mobilitazione (Quodlibet Studio, Roma 2015). È co-autore del “Cahier de l’Herne” dedicato a Nietzsche (Paris 2000) per
il centesimo anniversario della morte. Con l’architetto Luigi Snozzi ha pubblicato il volume L’architettura inefficiente (Edizioni sottoscala, Bellinzona 2015). È inoltre autore di tre raccolte di poesia (Venti
poesie;Experimentum mundi; Perle ai porci. Poesie liriche in tre tempi).
POESTATE presenta
3 giovani autori svizzeri del
“Cenacolo del Monte Verità” 2016
promosso da
Eventi Letterari Monte Verità
POESTATE
matrix
POESTATE
apre la via agli altri eventi letterari che sono nati dopo
prendendo spunto dalla formula di
POESTATE
la matrice
di tutti i festival letterari del Ticino
POESTATE
il n. 1
l’originale
“Performance Notki”
con
Julia Gertseva (mezzosoprano) e
il gruppo Notki
Il nome del mezzosoprano JULIA GERTSEVA e conosciuta in tanti parti del mondo.Il pubblico e la
critica l’hanno apprezzata per la sua voce potente
e timbrica,la bellissima presenza scenica e il suo
talento drammatico.
Nata a San-Pietroburgo, in Russia, ha studiato canto, pianoforte e il direzione nel famosissimo Conservatorio di Rimsky-Korsakov della Sua città.
Nella carriera lirica ha interpretato i ruoli principali
del repertorio mezzosopranile, tra cui Carmen, Dalila, Amneris, Eboli, Charlotte, Santuzza, Venus e molti altri salendo sui piu prestigiosi palcoscenici del
mondo,tra cui il Teatro della Scala,Viener Staatsoper, Teatro la Fenice, Bavarian Stateoper, teatro Real
di Madrid, Mariinsky, Royal Opera House in Maskat,
in Tokyo,Valencia, Tel-Aviv, Abu-Dhabi, Copenhague,
Melbourn, Cape Town e in tanti altri. Ha collaborato
con i grandi interpreti come Z. Mehta, L. Maasel, G.
Pretre, V. Gerghiev, S. Bychkov, Myung Wung Chung,
Sir C.Davis, F. de Burgos, J. Cura, M.Alvarez,V.Urmana, E, Obraszova, A. Bocelli, M. Berti.
Abita a Lugano, nel 2015 ha formato il gruppo vocale “NOTKI”, formato da bambini a cui insegna la
sua grande esperienza della musica, del canto e
del teatro.
“Diario di Eva”
Reading poetico musicale
Davide Vendramin (fisarmonica)
Silvia Sartorio ( voce recitante )
DIARIO DI EVA - Un testo insolito nella produzione
di Mark Twain. Il padre di Tom Sawyer e di HuckleBerry Finn ha sovvertito il primo capitolo della storia
biblica e l’ha trasformato in un esercizio di humor.
La creazione secondo Eva.Eva come voce che racconta giorno dopo giorno il mondo.Il mondo come
opera d’arte. La storia, narrata in prima persona,
di Eva nei giorni della creazione. Eva è figura soave,
ciarliera e romantica, “nomina” le cose e gli animali,
“inventa” il fuoco e l’amore, dà la parola ad Adamo,
gli crea attorno il Paradiso terrestre, fantastica su di
lui e sulla fine di un sogno. Un delizioso, affascinante racconto. Conosceremo le inquietudini e il modo
di pensare dei primi abitanti del pianeta, Adamo ed
Eva, che cercano di intendersi nonostante le loro
evidenti diversità. E questa coppia dell’Eden non è
molto diversa da qualsiasi altra appena sposata,
che viva a Buenos Aires, New York, Parigi o Roma.
Mark Twain trasforma una storia di “costole”, serpenti e mele in una divertente dissertazione sulle
relazioni umane. Il suono della fisarmonica darà inizio al racconto e si intreccerà ai momenti di stupore
per le meraviglie della natura, all’entusiasmo per
l’invenzione del fuoco, ai momenti di solitudine e
dolore e al sentimento nascente per Adamo, con le
musiche di compositori quali Leóš Janácek (Sopra
un sentiero ricoperto di rovi) Edvard Grieg (Pezzi Lirici op.57 n.6 e op.62 n.4) Manuel de Falla (Danza
rituale del fuoco) Erik Satie (Gnossienne n.3) John
Cage (Dream) Niels Viggo Bentzon (In the zoo).
SILVIA SARTORIO laureata in Lettere Moderne, nel 1990 consegue il diploma di
attrice presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Nel 1990 debutta con il
Teatro dell’Elfo e lavora in seguito in vari teatri tra i quali il Piccolo Teatro di Milano con G. Streheler, il Franco Parenti, il Teatro Filodrammatici, il Teatro Scientifico
di Verona, il Teatro Stabile di Bolzano, il Teatro Blu di Cadegliano (Va), la Danza
Immobile di Monza e con diverse compagnie in spettacoli e tournée in Italia e all’estero. E’ diretta da registi quali E.De Capitani, M.Castri, A. R.Shammah, K.Ida, A.
Dalla Zanna, E. M. Caserta, D.Braiucca, P.Pivetti, A.Romeo, C.D’Elia, G.De Monticelli, C.Accordino, A.Chiodi, M.Zatta. Da anni collabora inoltre come ideatrice e voce
recitante in spettacoli-concerto con numerosi musicisti e gruppi musicali, tra cui
C. Nicora, con cui ha creato e portato in scena “Notturno”,”Senhsucht” “Lirica al
femminile” “Una gita a vapore” “La rivale”, l’Orchestra di Milano Classica, il gruppo
folk rock Trenincorsa. Ha partecipato al Laboratorio Zelig e si è classificata nelle
seminifinali del concorso Cabaret emergente di Modena 2011. All’attività artistica
affianca dal 1994 un’intensa attività didattica, con corsi e laboratori di recitazione
in diverse scuole, presso l’Unità Psichiatrica del Verbano, per vari enti ed associazioni. Dal 2008 conduce corsi di teatro per l’Associazione Compagnia Duse di Besozzo curando la regia di molti spettacoli. Coordinatrice di eventi culturali, dal 2009
è codirettrice artistica del progetto “Interpretando suoni e luoghi” con rassegne
musicali, concorsi e stages in Provincia di Varese.
DAVIDE VENDRAMIN ha compiuto gli studi musicali
al Conservatorio di Pesaro, all’Università di Torino e
all’ Hochschule der Künste di Berna (Svizzera).Si è
esibito nell’ambito di importanti festival e in collaborazione con istituzioni musicali quali Stadt Tehater
di Berna, Internationale Ferienkurse für Neue Musik
di Darmstadt, Ferrara Musica, Festival di Lucerna,
Auditorium di Milano, Staatstheater am Gärtnerplatz
di Monaco di Baviera, Teatro Regio di Parma, Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, MiTo/
Settembre Musica e Rai NuovaMusica di Torino,
Biennale Musica di Venezia, Wettinger Kammerkonzerte, FBW di Vienna, Accademia di Musica e Teatro
di Vilnius. Come solista ha suonato con l’Orchestra
Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino e l’Orchestra
dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma
eseguendo, in prima nazionale, lavori per fisarmonica e orchestra di Salvatore Sciarrino (Storie di altre storie) e Sofia Gubajdulina (Sotto il segno dello
scorpione).Con il bandoneon, sempre accompagnato
dall’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano ,
ha suonato i Tres Tangos e il Doble Concierto “Hommage à Liége” di Astor Piazzolla, la Misa Tango per
soli, bandoneon, coro e orchestra di Luis Bacalov diretta dal compositore stesso. Ha collaborato inoltre
con l’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, con
l’Orchestra Sinfonica I Pomeriggi Musicali di Milano, con l’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini di
Parma, con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, l’Orchestra della Svizzera italiana di Lugano,
la Berner Symphonie Orchestre, la Mahler Chamber
Orchestra e celebri direttori tra i quali: Claudio Abbado, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Wayne Marshall,
Ingo Metzmacher. Ha registrato per Radio3 RAI e la
Terza Rete Televisiva, per la Radio della Svizzera Italiana di Lugano, per la Télévision Suisse Romande
di Ginevra e per la Bayrischer Rundfunk di Monaco
di Baviera.Con l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi
di Milano diretta da Giuseppe Grazioli e l’Orchestra
della Svizzera italiana di Lugano diretta da Dennis
Russell Davies, ha partecipato all’incisione dell’integrale delle opere per orchestra di Nino Rota per DECCA e di Chemins V di Luciano Berio per ECM. Esperto
per il Conservatorio della Svizzera italiana di Lugano,
insegna fisarmonica al conservatoro di Vicenza. Ha
lavorato con attrici quali Valentina Cortese, Marisa
Fabbri, Lella Costa, Laura Marinoni, Andrea Jonasson
e i registi Fabio Battistini, Rosetta Cucchi, Sefano De
Luca, Francesco Micheli.
SFERICO visionario, instancabile viaggiatore, si da anima e corpo all’arte come missione di riscatto al male.
L’irrequietudine e il dubitare del sé gioca a favore della lunga ricerca che vede l’artista come ricercatore
nello scavo di una scrittura stilizzata e stretta verso un simbolismo evocativo.
Sferico nasce in un villaggio in collina lontano dal mare, dove ha modo di sognare e interiorizzare i primi
passi dell’esistenza con una precoce sperimentazione artistica. Eclettico, idealista con un’adolescenza
segnata dalla dedizione all’arte come missione, ancora quindicenne scolpisce la statua “Famiglia” e dipinge il quadro filosofico “…da Dio” firmandosi Sferico. Trascorre le vacanze lavorando negli scavi archeologici in Egitto e Israele tenendo un diario di bordo, le pagine salvate verranno inserite nella pubblicazione
“Sketchblock”. Intraprende gli studi di architettura, sono sei anni frenetici dove passa le notti a dipingere e
scolpire. Conclusi gli studi d’architettura, accademia Düsseldorf, privata di Milano e accademia di Venezia,
irrequieto, come lo definisce Fernanda Pivano, parte per avventurosi viaggi in autostop alla volta di musei e
monumenti per capire la storia nella sua materia diretta. Ha inizio una vera e propria odissea di avventure
e sventure tipica di quell’età, che Melanie Moore ha ritratto nei romanzi “Luna di carne” “Giorni di Sabbia”
“Adrenalina” e “Angeli d’asfalto”. Approda a Parigi, dura gavetta e prime esposizioni collettive al Grand
Palais, gallerie (Galerie Vendôme, Galerie du Palais Royal) in seguito musei (Museo d’arte contemporanea
di Mosca, Tretjakov) e Biennale di scultura contemporanea città di Parigi. Esce il primo volume su”Lo Sferismo” presentato dal premio Nobel Sir John Eccles (Tranchida Editore). Prestigiosi eventi di scultura sono
patrocinati dal Emiro Nahayan Mabarak Al Nahayan, ministro dell’educazione e della ricerca scientifica sono
allestiti negli Emirati Arabi. Tra i libri scritti da Sferico “Battuta di Caccia”, “Sketchblock” e “Geroglifici del
tempo ultimo” scritto in Vietnam e tradotto in inglese, iniziando collaborazioni con settimanali indirizzati ai
giovani, in progetto il libro “Sferismo & la Pittura Filosofica”.
La città di Opatia, in Croazia, ha collocato tramite sponsor una grande opera in marmo bianco nella piazza
principale. Sferico si divide tra i cantieri di marmo del Vietnam dove realizza sculture grandi in marmo e
basalto, fonderie francesi e italiane e un nuovo progetto di sculture in scala monumentale con materiali
leggeri dell’ultima generazione, continuando a collaborare con settimanali con la sua scrittura che ritrae
l’avventura della vita. (www.sferico.com)
“Gereoglifici del Tempo Ultimo”
Incontro con “Sferico”
“Remo controcorrente”
Omaggio a Remo Remotti
Gospel Blastfighter
Santo Nelson (voce),
John Funjah (chitarra)
Fra’Casso (batteria)
GOSPEL BLASTFIGHTER è una rumorosa creatura nata nella Vedeggio Valley, effetto collaterale di un rito
voodoo improvvisato con poco. Era il relativamente lontano 2012. Un essere melodico il giusto, rauco e
fragoroso quando ci vuole, che si alimenta delle energie di tre figuri a percussione: Santo Nelson percuote
le corde vocali, John Foonjah quelle metalliche, Fra’ Casso pelli e piatti. Belva una e trina il cui unico istinto
è dare voce allo scompenso.
REMO REMOTTI - (Roma, 1924-2015) è stato poeta, attore e umorista ma anche scultore, pittore, drammaturgo e cantante. Soprattutto, però, RR era romano, e questa romanità la metteva in tutto ciò che faceva,
guidato dall’unico intento di spiazzare. Lui, in fondo, si ritrovò a sua volta spiazzato dalla vita, da quella
madre bellissima che gli ingenerò il complesso di Edipo, brillantemente risolto andando con quante più
donne possibili.
Attore feticcio di Nanni Moretti, ha lavorato anche con Coppola, Scola, Bellocchio e tanti altri ancora.
Il suo fare provocatorio, la disinvoltura con cui affondava le mani nell’umana zozzeria, lo ha avvicinato in
modo inconsapevole all’essenza più genuina di ciò che dovrebbe essere il punk.
“Incontri e agguati”
Milo De Angelis e
Stefano Vassere
STEFANO VASSERE è direttore delle Biblioteche
cantonali di Bellinzona e Locarno. Inoltre, insegna
Linguistica generale e Teoria dei linguaggi nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli
Studi di Milano.
MILO DE ANGELIS è nato nel 1951 a Milano, dove insegna in un carcere di massima sicurezza. Ha pubblicato Somiglianze (Guanda, 1976); Millimetri (Einaudi, 1983);
Terra del viso (Mondadori, 1985); Distante un padre (Mondadori, 1989); Biografia
sommaria (Mondadori, 1999); Tema dell’addio (Mondadori, 2005), Quell’andarsene
nel buio dei cortili (Mondadori, 2010), Incontri e agguati (Mondadori, 2015). Ha scritto il racconto La corsa dei mantelli (Guanda, 1979 e poi Marcos y Marcos, 2011)
e un volume di saggi (Poesia e destino, Cappelli, 1982). Nel 2008 è uscito presso
Colloqui sulla poesia, dove appaiono le sue principali interviste. Nello stesso anno
viene pubblicato un volume che raccoglie la sua opera in versi (Poesie, Oscar Mondadori). Ha tradotto dal francese e dalle lingue classiche.
“En deçà de la lumière”
Al di qua della luce
Markus Hediger
Alberto Panaro e Grazia Regoli
in collaborazione con t a l e s Seetaler
festival Poesisommer 2016 Lucerna
GRAZIA REGOLI. Nata a Milano il 18/11/1948,
laureata all’Università di Pisa in Lingue e Letterature Straniere, insegnante di Lingua e Letteratura
Francese. Da sempre, con Alberto Panaro, segue e
traduce in italiano la produzione poetica di Marcus
Hediger. Fra gli altri autori ha tradotto Alice Rivaz,
in particolare i romanziNuvole fra le mani e Come
la sabbia, novelle e testi da Di memoria e d’oblio
e Questo nome che non è il mio, editi da Eldonejo;
poesie e testi di Corinna Bille e Alberto Giacometti;
La Rivoluzione democratica di Cornelius Castoriadis, La Complicazione di Claude Lefort, Quando il
lupo vivrà con l’agnello e Le Emozioni di Vinciane
Despret, La scintilla zapatista di Jérome Baschet,
editi da Elèuthera.
ALBERTO PANARO è nato a Castelletto d’Erro il
2/9/1944. Laureato in lettere moderne a Milano, insegnante nelle scuole superiori, è autore di alcune
opere narrative. Da sempre,
insieme a Grazia Regoli, segue e traduce la produzione
poetica di Markus Hediger.
Si è occupato della scrittrice
romanda Alice Rivaz, di cui
ha tradotto diverse opere.
Ha anche tradotto, fra gli altri, Gilles Deleuze, Jean-Luc
Nancy, Jean Clair, Françoise
Héritier, Evelyne Pewzner.
MARKUS HEDIGER è nato a Zurigo nel 1959, dove ha studiato Letteratura francese ed Estetica. Francia,
Germania, Italia, Spagna, Turchia e Argentina sono i paesi in cui ha soggiornato. Attualmente vive nella sua
città natale.
Ha tradotto in tedesco romanzi e racconti di Jacques Mercanton, Alice Rivaz e Yvette Z’Graggen, e poesie
di Nicolas Bouvier, Claire Krähenbühl, Jean-Georges Lossier e Georges Schehadé. In lingua francese sono
uscite le sue raccolte di poesie Ne retournez pas la pierre (1996), En deçà de la lumière (2009) presso Éditions de l’Aire, Vevey, e Pour que quelqu’un de vous se souvienne (2013) presso Alla Chiara Fonte, Viganello.
Parecchie poesie di Markus Hediger sono state messe in musica, ad esempio il ciclo di lieder L’Or et l’ombre (2011) dal compositore greco cipriota Constantinos Stylianou.
“Il mondo nel palmo di una mano”
Tommaso Giacopini
TOMMASO GIACOPINI nasce nel 1993 a Lugano. Fin da giovane sviluppa interesse verso il mondo delle arti. A otto
anni inizia a suonare la chitarra, dapprima da autodidatta, in seguito con un maestro privato per poi passare alla
Scuola di Musica del Conservatorio della Svizzera Italiana ed in seguito alla Scuola di Musica Moderna di Lugano,
dove studia anche canto jazz ed improvvisazione vocale.
Nel 2008 si iscrive al Centro Scolastico delle Industrie Artistiche di Lugano dove studia per un anno design ed in seguito passa alla pittura. Prende la maturità professionale nel 2012. Nello stesso anno pubblica un album musicale
con il gruppo “Les Enjambements”, band di cui è cantante, chitarrista e paroliere, che lo porta a vincere il premio
per il miglior testo nel concorso di musica giovanile di Palco ai Giovani. Sempre nel 2012 comincia gli studi in Teatro
di Movimento all’Accademia Teatro Dimitri di Verscio, dove si laurea nel 2015 con “L’uomo e la blatta” un lavoro
sulle poesie Charles Bukowski. Il teatro e i suoi precedenti studi nell’arte visiva lo portano verso la performance e
nel 2013 frequenta un corso intensivo con la performer teatrale belga Stéphanie Lupo.
Con il nome di Yomee ha pubblicato un album solista nel 2014.
Il suo lavoro d’attore l’ha portato a recitare in Svizzera, Germania, Inghilterra e Russia.
Dall’estate 2015 collabora con la Compagnia Giovani Tiziana Arnaboldi come musicista e danzatore. Dal 2015
lavora come attore nella compagnia “Teatro X” di Patrizia Barbuiani con cui realizza “Gilgamesh – La ricerca dell’immortalità”.
Dal 2016 collabora con Milos Sofrenovic, danzatore, coreografo e performer serbo. Nello stesso anno prende parte
come attore/danzatore alla Cerimonia d’Inaugurazione della Galleria dell’Alptransit, con la regia di Volker Hesse.
È attualmente attivo come attore teatrale, performer, musicista e poeta.
“Lectio magistralis su arte e poesia”
Giovanna dalla Chiesa
GIOVANNA DALLA CHIESA è storica e critica d’arte.
Si è laureata in Storia dell’Arte con una tesi innovativa su Calder all’ Università di Roma con G. C.
Argan. Ha lavorato, in seguito, con Palma Bucarelli
presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Vincitrice di una prestigiosa Borsa dell’American Council
of Learned Societies nel 1976 è stata affiliata per
un anno presso il M.O.M.A di New York, dove ha arricchito le proprie conoscenze. In seguito, i suoi studi su De Chirico, di cui è autorevole esperta, l’hanno
condotta in svariati centri europei: Parigi, Monaco di
Baviera, Atene e Berlino. Ha collaborato con La Quadriennale e con La Biennale di Venezia e ha curato
importanti mostre monografiche in sedi pubbliche:
Cà Pesaro, Palazzo delle Esposizioni, Palazzo Pitti,
Ala Napoleonica del Museo Correr, Accademia di
Francia. E’ stata docente di Storia dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Roma. Ha collaborato con
quotidiani e riviste come pubblicista indipendente
e curato mostre interdisciplinari e convegni come:
Allo Sport l’Omaggio dell’Arte (Giffoni Valle Piana
2001); L’arte in Gioco (MACRO 2003); L’Età Nomade (Campo Boario 2005); Che cosa c’entra la morte
? (Aula Magna Liceo Artistico 2006 - Tre giornate di
studio su Gino De Dominicis). Nel maggio del 2014
ha creato Dialoghi a più voci, una forma di lettura
transdisciplinare dell’arte nel mondo globale, aperta a scienza, filosofia, antropologia, letteratura, musica, biologia, nuova geografia.
Sta curando attualmente un ciclo di mostre per Palazzo Sforza Cesarini a Genzano di Roma, nella prospettiva di diffondere cultura e conoscenze in un
contesto magnifico e ricco di potenziale, ma troppo
a lungo abbandonato.
“Stagioni dell’acqua.
Quando bevi il the stai bevendo le nuvole?”
Video performance d’avanguardia e sperimentale
Fosco Valentini e Paola Min Wu
IL VIDEO che stiamo realizzando nasce intorno a
una idea di contaminazione tra disegni anamorfici
animati e la memoria del corpo, inteso come corpo
astrale che sarà la performance di Paola Min Wu
“Quando bevi il the stai bevendo le nuvole.”
“Io non so’ se faccio performance, video arte, scultura, disegno, pittura… io non so’ se faccio arte nel
senso classico della parola… faccio un’altra cosa.
Forse si tratta di un indagine introspettiva, di un
tuffo antropologico nella simbologia che ci guida,
non ho un’idea fissa sui meccanismi dell’immaginazione, ogni volta che inizio una nuova opera come in
questo caso la realizzazione del video, ricomincio a
giocare, con il pensiero, con l’istinto, con le immagini, con l’arte, con i numeri, con la filosofia, con i
colori, con la materia. L’ho sempre fatto come una
cosa naturale. Questa è semplicemente la dimensione, lo stato d’animo che mi ha aperto la comunicazione con i maestri d’arte che ho incontrato nella
mia vita. Mi sono sempre accorto con meraviglia
che anche loro stavano facendo la stessa cosa che
faccio io… Giocavano. “
Fosco Valentini
FOSCO VALENTINI è nato a Roma. Si è diplomato
all’Accademia di Belle Arti di Roma negli anni del
grande dibattito tra pittura, arte povera e concettuale. L’amicizia e la stretta
collaborazione con Alighiero Boetti e con il teatro
di Aldo Braibanti hanno segnato la sua concezione
dell’arte con un’apertura a 360 gradi su ogni aspetto del sapere e sulle diverse matrici segniche del
linguaggio, sia in chiave comunicativa che in chiave
onirico-esoterica. Ha partecipato all’esperienza ideologica di tipo surrealista dell’ ‘Ufficio per l’Immaginazione preventiva’ di Tullio Catalano e Maurizio
Benveduti sul finire degli Anni Settanta, mantenendo il suo interesse sul fronte multiplo della pittura
e delle arti performative. Dopo essersi affermato
nel ricco milieu romano che, tra gli Anni Settanta e
Ottanta, si è imposto nel panorama internazionale,
nel 1989 si trasferisce a Lugano traendo, anche da
questo distacco, motivo per una ricerca di rinnovamento culturale e estetico. Dalla sua partecipazione alla 54° Biennale di Venezia nel 2011 inizia a
esplorare la tecnologia lenticolare, trasformando
progressivamente uno strumento nato per le esigenze della pubblicità, in un’inedita esperienza di filosofia della visione che si apre ormai sull’orizzonte
globale di un nuovo soggetto umano. Sue opere si
trovano in importanti collezioni pubbliche e private
in Italia e in Svizzera.
Il mondo a cui s’ispira Fosco Valentini è oggi quello
dell’immaginazione capziosa da cui è contraddistinta l’epoca delle grandi scoperte scientifiche, dove
la superiore consapevolezza è dotata di strumenti
capaci di grandi artifici e divertissement che attraversano i confini di scienza, arte e magia, come alla
corte di Rodolfo II avveniva sotto lo sguardo affasci-
nato dello stesso Keplero, che ne era il matematico e l’astronomo ufficiale. Ed è con un magistrale
omaggio al Somnium, di Keplero, operina di pura
fantascienza, in adesione al sistema copernicano,
che Fosco Valentini immagina di proiettarsi sulla
Luna per osservare la Terra dal di fuori
con innumerevoli disegni che descrivono i movimenti in sospensione e la sparizione di tratti in una pulsazione alternata fra visibile e invisibile. Per queste
creazioni di Fosco Valentini, a cavallo tra segno,
simbolo, parola e silenzio, tra scienza della visione e suo annullamento, con un memento costante,
quasi un monito, alla necessità che l’apparato visivo, fuor di ogni idealizzazione, s’incroci con quello
fisico e corporeo, in un continuo rimando alla proiezione visiva come equivalente dell’organo sessuale
maschile, si possono citare a ragione le atmosfere
eclettiche e l’enciclopedismo di un Athanasius Kircher che sfida il simbolismo di motivi ermetici nel
tentativo di definire metodi di conoscenza universale e un nuovo alfabeto, in ossequio all’Ars Magna
di Raimondo Lullo. Nella sua ‘liquida’ complessità,
l’epoca in cui ci troviamo richiede lo sforzo dell’immaginazione oltre che gli strumenti dell’arte e della
scienza, il ritorno all’osservazione praticata dagli
antichi, per orientarsi fuori dalla prigione visiva da
cui ci s’illudeva di poter controllare il mondo.
Richiede la consapevolezza che l’unica vera conquista da attuare è quella di sé, perché Io e Mondo
non sono sfere separate che si oppongono l’una
all’altra, ma parti di una sola realtà, in cui soggetto
e oggetto partecipano dello stesso campo di relazioni. Necessita di un atto di coraggio e della fiducia
che il viaggio e la scoperta possano farci da guida.
Giovanna Dalla Chiesa
PAOLA WU MIN YI - Figlia di noti cantanti lirici cinesi
in tournee in Europa verso la fine degli anni ’40. I suoi
primi approcci con la musica col padre il M° Gregorio Wu Pak Chiu , professore al conservatorio in Cina,
allievo e figlioccio di Beniamino Gigli. Ma il suo percorso nella musica prende altre strade: blues, funky,
rock, jazz, fusion. Approccia il canto armonico, il canto
contadino. Nelle sue improvvisazioni sonore spesso fa
uso di percussioni, body- percussion e flauto traverso.
Artista eclettica: formazione all’Accademia delle Belle
Arti di Roma in Pittura (tesi di Storia dell’Arte su Autolesionismo nella tossicodipendenza e nella Body Art, e
di Storia dello Spettacolo sul Living Theater). Disegna
e realizza alcune scenografie, costumi e oggetti teatrali ma è soprattutto cantante, flautista, attrice, aiutoregista, danzatrice, mimo, clown calcando le scene dalle
cantine dei teatri ‘off’ degli anni ’70 ai teatri stabili,
così come nelle scuole, locali, piazze e televisione.
Frequentissimi viaggi-studio in Cina dal 1986 al 2010
per il Taiji Quan con maestri altamente qualificati all’
Università dello Sport di Pechino, al Monastero di Shaolin, all’ Università di Medicina a Pechino per il Qigong,
e presso i discendenti delle famiglie Yang e Chen per
il Taiji Quan tradizionale. Prima campionessa di Taiji
Quan in Italia nel 1989 per la FIAMC (Federazione Italiana Arti Marziali Cinesi), poi nel 1990 nella prima
gara di Taiji Quan del CONI è medaglia d’oro e così
pure nel 1991, divenendo cintura nera.
Diplomata all’ISMEO Istituto Studi Estremo e Medio
Oriente in lingua e cultura cinese, insegna filosofia
cinese collaborando da anni in un progetto delle Biblioteche di Roma per gli istituti superiori attraverso
un particolare approccio in cui associa dimostrazioni
performative di taiji e qigong alle sottostanti teorie filosofiche e medico-energetiche della medicina tradizionale cinese ovvero dell’agopuntura.
Nei suoi studi, ricerche e pratiche: meditazione Vipassana della tradizione del Buddismo Theravada,
Shiatsu, Pranic Healing e la Psicologia Transpersonale. Da sempre sensibile alla condizione femminile
e alle problematiche dell’ambiente ( responsabile per
molti anni di un circolo di Legambiente).
Attivista storica della ONG ‘ActionAid’ attualmente con
pieces teatrali sul Diritto al cibo e sul fenomeno del
Land Grabbing.
Presidente dell’ associazione culturale ‘Tra Cielo e Terra’ che ha una funzione di ‘ponte’ culturale tra oriente
e occidente attraverso discipline olistiche per il benessere psico-fisico e spirituale.
Insegna e ha formato insegnanti di Qigong e Taiji Quan
stile Yang e Chen.
Laureata in psicologia alla Sapienza di Roma con
la tesi: Bioenergetica e Taiji Quan, il corpo e le sue
dimensioni personali e transpersonali. Progetta di cimentarsi come Arteterapeuta anche attraverso la musicoterapia e la danzaterapia per disabili e non.
“Stagioni dell’acqua.
Quando bevi il the stai bevendo le nuvole?”
Video performance d’avanguardia e sperimentale
Fosco Valentini e Paola Min Wu
L’acqua, le emozioni, le stagioni, l’amore sono i
temi apparenti di questo progetto di video-poesia, in
realtà si intende ‘sussurrare’ il Principio del Mutamento che sottostà a tutti i fenomeni che la Natura
rivela nella polarità yin – yang ma in un Tutto interconnesso nell’ abbraccio di una Coscienza Unitaria.
L’acqua nei suoi diversi stati si presenta liquida o
vapore o ghiaccio e poi ritorna fluida perciò viene
citato il titolo di una raccolta di discorsi del monaco
zen Thich Nhat Hanh, ma la consapevolezza di
una alterazione ecologica come le piogge acide fa
aggiungere un punto di domanda inevitabile.
Si vuol dire con Baudelaire che ‘la Natura è un tempio dove viventi pilastri emanano confuse parole, la
attraversa l’ uomo tra foreste di simboli dagli occhi
familiari. I profumi e i colori e i suoni si rispondono
come echi…’. Il pensiero analogico e la visione sistemica del pensiero antico cinese permea questo
progetto in cui si vuole pilotare un sogno nel sogno
del mondo ‘reale’, realizzato dalla contaminazione
di più generi artistici: disegni anamorfici animati di
Fosco Valentini e performance vocali e di movimento di Paola Wu Min Yi, il tutto immerso in uno scenario onirico, il loro è un incontro di due sogni in un
sogno che si compone e si disfa, si ricompone poi
si trasforma e si deforma.
Wu Min Yi
“Aspettando l’attesa”
quadri di un’esposizione al peggio
Reading poetico musicale
Andrea Manzoni (pianoforte) e
Lele Ghisio (voce recitante)
”Ho imparato ad aspettare.
Ma non vuol dire che mi piaccia.
Non vuol dire che sia giusto.”
LELE GHISIO. Operatore culturale e consulente in
comunicazione. Collabora professionalmente con la
“Fondazione Edo ed Elvo Tempia” per la lotta contro
i tumori. È stato direttore artistico della rassegna
musicale “Libra Festival” dal 2006 al 2012. Ideatore e curatore dell’inserto culturale “Pagina TR3 –
cultura, sculture e spettacoli d’arte varia” allegato al
bisettimanale “La Nuova Provincia”. Blogger pentito della prima ora, quando non ne può più scrive.
Normalmente, cose a caso e dove gli riesce: sui
giornali, sul web, sui muri, sui tovagliolini al bar. È
presente su varie antologie oltre ad aver pubblicato
con Lineadaria la raccolta/progetto “Notti di luna
vuota” (libro+cd). È particolarmente attento alla relazione tra parola e musica, declinata nei vari reading da lui proposti all’interno di rassegne e festival
letterari e teatrali.
ANDREA MANZONI. Pianista, compositore e produttore musicale attivo a Parigi dal 2014, collabora
con la RSI – Rete Due - dal 2004 per la sonorizzazione di radiodrammi, la registrazione di colonne
sonore di film e spettacoli teatrali di produzione elvetica ed italiana. Vincitore di numerosi premi tra
i quali Multiculturita International Jazz Competition
(Bari), Yamaha Piano Competition (Milano), Premio
Tenco (Sanremo), Premio “Umberto Bindi”, i suoi lavori sono stati sostenuti da numerose fondazioni ed
enti a livello internazionale: ProHelvetia, Fondazione
Hernst Göhner, Fondazione SUISA, Comune di Lugano, Città di Berna, Banca Raiffeisen, Radio della
Svizzera Italiana, Fondazione Serapian, Fondazione
Cassa di Risparmio di Biella, Fondazione Cassa di
Risparmio di Torino, Intesa San Paolo. Dal 2002 collabora con numerosi artisti in ambito jazz, pop e della musica elettronica: Irene Grandi, Aldo Romano,
Lawrence D. “Buch” Morris, Jan Bang. Ha all’attivo
numerose dischi come leader, co-leader e sideman.
www.manzoniandrea.com
“ASPETTANDO L’ATTESA” è un progetto letterario/
musicale che ha preso le mosse dall’omonimo racconto vincitore, in Italia, di un concorso letterario
nazionale dedicato alla malattia oncologica. L’intenzione degli autori è quella di sollecitare l’attenzione
a un problema che non riguarda solo la malattia oncologica, ma che nel malato oncologico genera particolari stati d’ansia ed è un aspetto spesso trascurato dal processo medico che lo riguarda: l’attesa,
declinata nei vari aspetti quotidiani che la malattia
comporta.
Un approccio letterario, utile anche a fornire materiale didattico agli operatori, affinché il tempo
dell’attesa, d’ogni attesa durante il percorso terapeutico, venga considerato e, in qualche modo, gestito come parte dello stesso processo terapeutico.
Perché, in certi momenti della vita, aspettare non
è proprio possibile. Perché, in casi come questo,
aspettare fa male.
Il racconto ha vinto la sezione pazienti/caregiver del
concorso letterario nazionale “Gim paladino di un
sogno” 2015, dedicato alla malattia oncologica e
sue pratiche di cura, con la seguente motivazione:
“Un racconto che colpisce per il ritmo, focalizzato tematicamente sul concetto di tempo, stilisticamente
caratterizzato da eleganza e accuratezza, suggerisce
una visione disadorna, a tratti quasi cruda, della condizione di malattia, e, al contempo, intrisa di speranza.”
L’incalzante struttura narrativa presenta quadri
della vita psicologica del paziente oncologico e il
suo percorso durante la malattia (il sottotitolo è un
omaggio ai Quadri di un’esposizione di Mussorgsky),
per evidenziare quanti e quali possano essere gli
elementi destabilizzanti di attesa e le loro, spesso
devastanti, implicazioni.
Un reading musicale necessario, in cui musiche e
testi originali dei protagonisti inventano il ritmo e
l’atmosfera della narrazione. Verso una forma di
racconto che possa esprimere di sé ogni sfumatura, ogni pausa, ogni silenzio segnato dalle parole
e colorato di espressioni sonore. Nel tentativo di
trovare un linguaggio letterario, in bilico tra prosa e
poesia, che possa parlare di cancro senza pudore
per annullare i troppi silenzi che avvolgono chi è colpito dalla malattia.
“Il bolero come terapia”
David Riondino (narratore )
Claudio Farinone (chitarra)
Carlos “El Tero” Buschini (basso acustico)
DAVID RIONDINO: toscano, classe 1952, ha lavorato
dieci anni a Firenze alla Biblioteca Nazionale. Artisticamente nasce con la generazione dei cantautori degli anni Settanta: pubblica dischi e compone canzoni
in quegli anni abbastanza conosciute, come “La canzone dei piedi” e “Ci ho un rapporto”. Giovanissimo
(1975) debutta al teatro Zelig di Milano e comincia un
percorso professionale che lo porta ad esplorare quasi tutte le forme di comunicazione. Nella musica comincia con un’opera prima passata quasi inosservata
alla fine degli anni Settanta, un album serioso come
“Boulevard”, quel “Tango dei miracoli” ormai introvabile, uscito solo in edicola con illustrazioni di Milo Manara, e poi “Racconti picareschi” (1989), “Non svegliate l’amore” (1991), “Temporale” (1994), “Quando
vengono le ballerine” (1995). Partecipa a Sanremo in
coppia con Sabina Guzzanti con la canzone “Troppo
sole” (1995).Collabora come verseggiatore satirico a
riviste ormai storiche come “Tango”, “Il male”, “Cuore”, nonché a “Comix” e “Manifesto”. Nel cinema
dopo “Kamikazen” (1987) con Paolo Rossi, è la volta
di “Cavalli si nasce” (1989), esordio cinematografico
del disegnatore Sergio Staino; La sua prima regia del
1997 è “Cuba Libre” (1997), realizzato in collaborazione con la scuola di cinematografia dell’Avana.
Singolare anche la sua attività in televisione dove partecipa ad alcune delle trasmissioni televisive tra le più
interessanti e innovative della recente storia della televisione come Lupo solitario, Fuori orario, Aperto per
ferie, L’araba fenice, fino al personaggio che più gli dà
popolarità presso il pubblico del piccolo schermo, quel
Joao Mesquinho, cantautore brasiliano inventato per
il “Maurizio Costanzo Show”; nel 2000 e 2001 partecipa al cast della trasmissione di Fabio Fazio “Quelli
che il Calcio”. Nel 2002 partecipa alla trasmissione
“Velisti per caso”, navigando per un mese con Patrizio
Roversi nella barca Adriatica. Nel 2003 partecipa alla
fortunata trasmissione di Rai 2 “Bulldozer”, condotta
da Dario Vergassola e Federica Panicucci. Nel 2005
“Una poltrona per due” per LA 7.
Sfuggito grazie alla sua poliedricità ai più comuni cliché artistici, definisce l’intellettuale “una persona fisica, che comunica, che partecipa, che sa trasformare
la sua esperienza in qualcosa che serva anche agli altri, che non trasforma il sapere in potere, che ha un’idea sentimentale del comunicare” ed è alla ricerca
di un nuovo linguaggio, “la perfetta commistione tra
musica, scrittura e disegno”. In questo percorso all’insegna della trasversalità Riondino ha incontrato “A
tutto volume”, il programma di libri delle reti Fininvest
(1992/93/94), che ha fatto dell’alternanza di ritmi e
di linguaggi, della fusione tra diversi piani di comunicazione (narrativo, visivo, musicale) la sua arma vincente.
Il teatro resta comunque la sua attività principale. La
sua attività teatrale parte dal “Romanzo Picaresco”
(1989) all’esperienza con Paolo Rossi in “Chiamatemi Kowalski” e “La commedia da due lire” (1990),
per continuare con “Paesaggi dopo la battaglia”
(1991), “Seminario sulla verità” (1992), “O patria
mia” (1993/94) con la regia di Giuseppe Bertolucci e la partecipazione di Sabina Guzzanti, Paolo
Bessegato e Antonio Catania ; “Solo con un piazzato bianco” (1996) recital di e con David Riondino.
Gli ultimi spettacoli realizzati da Riondino rappresentano sempre di più la scelta di un teatro all’insegna
della commistione di generi fra poesia, satira, testi
classici più o meno noti e musica dal vivo (eseguita
anche con complessi bandistici o gruppi di strumentisti jazz o classici): possiamo citare tra questi il “Trombettiere di Custer”, con Antonio Catania Enrico Rava
e Stefano Bollani, “l’Inferno” prodotto da Magazzini
con Sandro Lombardi, “La buona novella” di Fabrizio
De Andrè, o ancora “Il poema di Garibaldi” dall’autobiografia in versi di Giuseppe Garibaldi. Le ultime fatiche sempre all’insegna della commistione di generi
sono lo spettacolo “Dedicato a Ernesto Ragazzoni”,
con letture del poeta e “Il Pittore e la modella”, spettacolo –conferenza con David Riondino e Milo Manara,
con i disegni di Manara proiettati in grande schermo,
l’operina “La cantata dei pastori immobili” insieme a
Stefano Bollani e il recital “Fermata provvisoria”.
Dal 1999 si occupa di progetti speciali con i corpi
bandistici allestendo alcuni spettacoli di interesse nazionale come “La buona novella” di Fabrizio De Andrè,
“Il Corsaro Nero” di Verne, “poema di Garibaldi” da
realizzarsi insieme alla banda dei vari luoghi in cui si
allestisce lo spettacolo.
È su questa linea di incontro tra generi e artisti di
diverse provenienze che si sviluppa anche la sua attività di direttore e consulente artistico.
Dalla Stagione 1999-2000 è consulente artistico del
Teatro degli Illuminati di Città di Castello, dove cura le
stagioni teatrali e gli eventi relativi.
Inoltre dal 1997 è il Direttore Artistico della rassegna
estiva “Il Giardino della Poesia”, rassegna di poesia
contemporanea a San Mauro Pascoli e dal 1999 al
2006 è il Direttore Artistico della manifestazione “Festival del Mare” che si svolge in varie località della
riviera romagnola.
Dal 2003 è direttore artistico del “Teatro all’improvviso” presso il Teatro delle Rocce di Gavorrano
Sempre dal 2003 è direttore artistico del “Fossombrone teatro Festival”. Dal 2006 è Direttore Artistico
del Francigena Festival. Sempre dal 2006 fonda “L’Accademia dell’Ottava” progetto che ha come obbiettivo
il recupero della tradizione orale toscana.
I festival si avvalgono dell’organizzazione della Giano
srl società dello Stesso Riondino.
IL BOLERO COME TERAPIA. È noto che ogni stato
d’animo ha la sua canzone. E che molto spesso
le musiche e le parole delle canzoni ci sembrano
descrivere, disegnare, decifrare un certo momento della nostra vita. I generi musicali interpretano
in maniera diversa le differenti forme della nostra
esperienza: ed il Bolero tratta specificamente di faccende d’amore.
Il Bolero, ampiamente diffuso dovunque si parli spagnolo, è stato per anni una specie di enciclopedia
popolare dei casi dell’amore: e in particolare dell’amore infelice. I mille perché dell’abbandono - per
eccesso o difetto di passione, per motivi di famiglia
o motivi di salute, per incompatibilità di carattere,
per conflitto di classe, per traumi infantili permanenti o per accensioni mistiche - sono catalogati
nel Bolero con grande competenza e fantasia. Nel
Bolero la figura dell’Amata (o dell’Amato, se è una
donna a cantare: a seconda del sesso della voce
dell’innamorato cambia l’oggetto della passione o
del disamore, a dimostrare che uomini e donne hanno identiche gioie e dolori) vede trascorrere tutii i
modi del sentimento in questione.
L’Amore, nei Bolero, ci appare a volte pagano, a volte intriso di riferimenti cattolici: la perdita dell’Amata – che in genere nel Bolero si racconta – insegna
molti modi diversi, e tutti possibili, di elaborare il
lutto; in ogni Bolero si fanno i conti col Destino, l’imperscrutabile divinità che soprassiede alla sorpresa
dell’Amore, e si insegnano i modi per accettarlo,
affrontarlo, interpretarlo: il Bolero insegna, in qualche maniera, a sopravvivere alla tormenta dell’Indefinibile, che sotto le vesti di Amore ci strappa alle
quotidiane sicurezze.
Si può ragionevolmente pensare che tutti i viventi
siano una volta o l’altra rientrati in uno dei casi descritti da un Bolero; e chi non lo confessa, o mente
o non ha mai amato. E’ altrettanto ragionevole pensare che un buon Bolerista, che avesse a mente
almeno trecento boleros, potrebbe inquadrare un
soggetto in sofferenza amorosa in un certo numero
di canzoni, e facendogliele ascoltare - in un certo
senso - curarlo. Perché la prima cura per un innamorato infelice consiste nel rendersi conto che qualcuno ha cantato il suo dolore; e in secondo luogo nel
capire che il suo tormento è solo uno dei possibili
atroci tormenti che capitano agli innamorati. Ecco
allora che il Bolerista mi sembra vada ad aggiungersi alla benedetta schiera dei Medici dei Poveri, che
in questo caso curano con la musica e le parole:
parenti stretti degli sciamani, i cantanti di Bolero intonano ricette per ogni ferita del cuore, e molte – se
non ci credete chiedetelo all’enorme pubblico del
Sudamerica – ne hanno guariti. O perlomeno, hanno
impedito loro di morir d’Amore, che dell’Amore vero
non si guarisce.
Quelle che ascolterete sono considerazioni su canzoni importanti, in genere scritte tra gli anni trenta e
il cinquanta, in tutto il Sudamerica e principalmente
a Cuba. Sono canzoni famose, ma raramente tradotte in italiano: abbiamo quindi pensato, che oltre
a commentarle, fosse opportuno una volta per tutte
tradurne il significato. Travolto dall’entusiasmo, mi
sono anche azzardato a farne una versione in italiano e a cantarne un certo numero.
Mi auguro che questo lavoro possa incuriosire gli
scettici, e aprire qualche crepa nei cuori dei cinici:
sono abbastanza sicuro che l’ascolto potrà aiutare
una serie di innamorati infelici a sopportare la nobile ferita.
“Il bolero come terapia”
David Riondino (narratore )
Claudio Farinone (chitarra)
Carlos “El Tero” Buschini (basso acustico)
Nato a Despeñaderos, nella provincia di Cordoba,
in Argentina, il bassista e compositore CARLOS
“EL TERO” BUSCHINI, inizia la sua carriera giovanissimo come chitarrista e suonatore di bombo nei
gruppi folklorici della sua regione. Inizia a studiare chitarra classica all’età di undici anni. Inizia la
sua carriera partecipando a tour internazionali in
America Latina e in Europa con diversi gruppi. La
sua formazione musicale prosegue a La Comena,
a Cordoba, al CPM di Milano e all’AIMRA in Lyon in
Francia. Segue inoltre numerosi workshop sotto la
guida di Franco d’Andrea, Attilio Zanchi, Alain Caron,
M. Stanchev e Joe Santiago.
Lel 1989 si stabilisce definitivamente in Italia affermandosi ben presto nella scena europea, collaborando con jazzisti argentini, italiani e francesi, tra
i quali: Julien Lourau, Bojan Zulfikarpasic, Magik
Malik, Miguel Anga Diaz, Paolo Fresu, Luis Agudo,
Minino Garay, Javier Girotto, Antonello Salis, Tiziana
Ghiglione, Phil Drummy, Olivier Ker Ourio, Laurent De
Wild, Daniel Mille, Nicola Stilo, Nicolas Folmer, Krassen Lutzkanov, Gustavo Ovalles, Daniele di Buenaventura, Daniel Garcia, Raul carnota, Jairo, Baptiste
Trotignon, Barbara Casini, Coba, Tomas Gudbitch,
Juanjo Mosalini, Leo Gullota, Massimo Popolizio,
Hugo Fattoruso, Olivier Manoury, Sergio Gruz, Lalo
Zanelli, Los Tambores del Sur e molti altri.
Carlos suona anche con i musicisti giapponesi:
Aska Kaneko, Tomohiro Yahiro, Kana Hiamatsu,
Coba con i quali partecipa a tournèe in Giappone e
in Europa. Attualmente suona in diverse formazioni:
MADRE TIERRA (con Javier Girotto, Natalio Mangalavite, Martin Bruhn), CORDOBA REUNION (con Javier
Girotto, Gerardo Di Giusto e Minino Garay) TANGO
NEGRO TRIO (con Juan Carlos Caceres e percussionista uruguayano Marcelo Russillo), GAIA CUATRO
(con Gerardo di Giusto, Aska Kaneko e Tomohiro
Yahiro) CUARTETO ROSAMONTE (con Gabriel Perez, Leandro Guffanti, Martin Bruhn), SIN FRONTERAS (con il cantante uruguaiano Ana Karina Rossi,
Bruhn, Mangalavite, Caceres, Garay, Girotto) e JAZZIRO (con Jairo, Baptiste Trotignon, Minino Garay).
CLAUDIO FARINONE, milanese, classe 1967, si diploma in chitarra al Conservatorio Bologna sotto la
guida di Maurizio Colonna, tra le maggiori figure del
concertismo classico internazionale.
Dopo avere
frequentato numerose masterclass e seminari di
interpretazione
e composizione e ottenuto premi
a concorsi internazionali, inizia un’attività concertistica rivolta in particolar modo
alla musica da camera, suonando, nel tempo, con diverse formazioni.
Con Tanguediaduo, in duo con la flautista Barbara
Tartari, svolge un percorso di ricerca sulla musica di Astor Piazzolla, tenendo oltre cento concerti
monografici e registrando alcuni cd; attualmente la
ricerca del duo prosegue su diversi territori della
musica contemporanea. Suona e registra CD con
gli ensemble Torres Quartet e Aries 4. Crea, con
l’attore David Riondino e con il violoncellista jazz Paolo Damiani, spettacoli e trasmissioni radiofoniche
sul bolero cubano, sulla poesia di Ernesto Ragazzoni e su sonorizzazioni dal vivo di film muti. Collabora con il chitarrista Walter Zanetti e il fotografo
Robert Marnika in progetti multimediali di suoni e
visioni. Inoltre tiene concerti in solo, impiegando tre
strumenti speciali: una chitarra ad otto corde, una
chitarra flamenca e una chitarra baritono, che nel
tempo sono diventati tratti caratteristici del suo linguaggio, posto a metà tra interpretazioni e percorsi
improvvisativi. Nel 2013 esce per l’etichetta Abeat
“Claudio Farinone plays Ralph Towner”, CD dedicato
al celebre chitarrista e compositore americano, che
è stato accolto entusiasticamente da pubblico e critica. Nello stesso anno inizia nuovi percorsi aprendo svariate collaborazioni con alcuni tra i massimi
esponenti del jazz e della musica improvvisata in
Italia. Tra questi: il fisarmonicista jazz Fausto Beccalossi, il chitarrista Peo Alfonsi, il percussionista
Francesco D’Auria, il bassista Carlos “El Tero” Buschini, il virtuoso di liuto arabo Elias Nardi e il sassofonista Javier Girotto.
Parallelamente alla carriera di musicista, dopo un
ventennio di insegnamento chitarristico, approda
nel 2005 alla Rete 2, canale culturale della Radio
Svizzera italiana, dove conduce programmi musicali e realizza approfondimenti speciali con alcuni
dei grandi protagonisti della musica e della cultura
contemporanea.
“5 X 5”
letture incrociate fra poesia e prosa
Yari Bernasconi
Andrea Fazioli
Tommaso Soldini
e altri autori
TOMMASO SOLDINI è nato a Lugano nel 1976 e
vive a Bellinzona, dove insegna. Ha studiato letteratura italiana all’Università di Friburgo ed è stato co-fondatore e co-direttore della rivista «Groud
Zero» (2009-2013). Autore di due plaquette poetiche (Ribelle di nemico privo, Alla chiara fonte, 2004,
e Lato East, Sottoscala, 2011), Tommaso Soldini è
soprattutto narratore: nel 2009 ha pubblicato da
Casagrande la raccolta di racconti L’animale guida,
mentre il suo primo romanzo – Uno per uno, presso
lo stesso editore – risale al 2013. Molti suoi racconti sono inoltre stati ospitati in diverse antologie
e riviste. Attualmente sta lavorando a un nuovo romanzo.
YARI BERNASCONI è nato in Ticino nel 1982 e vive
nella Svizzera tedesca. Dopo gli studi in letteratura
e filologia italiane all’Università di Friburgo è stato
per diversi anni redattore responsabile della rivista
«Viceversa Letteratura». Autore di poesia, Yari Bernasconi ha esordito nel 2009 con il libretto Lettera
da Dejevo (Alla chiara fonte), a cui sono seguite nel
2012 la silloge Non è vero che saremo perdonati,
contenuta nell’Undicesimo quaderno italiano di poesia contemporanea curato da Franco Buffoni (Marcos y Marcos) e nel 2013 la plaquette Da un luogo
vacillante (Isola). Il suo ultimo libro di poesie è Nuovi giorni di polvere (Casagrande), uscito nel 2015.
ANDREA FAZIOLI, nato nel 1978, vive a Bellinzona.
Ha pubblicato per l’editore Guanda L’arte del fallimento (2016), Il giudice e la rondine (2014), Uno
splendido inganno (2013), La sparizione (2010),
Come rapinare una banca svizzera (2009), L’uomo
senza casa (2008); in precedenza, Chi muore si rivede (Dadò 2005). Del 2015 è l’opera teatrale Teoria
e pratica della rapina in banca.
Nel 2013 ha sceneggiato la web serie Notte noir. Si
è laureato in letteratura italiana e francese a Zurigo.
Ha lavorato come assistente all’università, poi ha
fatto il giornalista e l’insegnante al liceo.
Ha fondato il laboratorio di lettura e scrittura Scuola
Yanez. Il suo sito è www.andreafazioli.ch.
“5 X 5” LETTURE INCROCIATE FRA POESIA E PROSA.
Gli scrittori, si sa, sono prima di tutto dei lettori. Ma
cosa succede quando gli scrittori leggono lo stesso
libro e s’incontrano per discuterne? E ancora, cosa
succede quando questa discussione si svolge in
presenza dell’autore del libro? Yari Bernasconi, Andrea Fazioli e Tommaso Soldini discuteranno delle
opere di due autori ospiti, cercando di portare ognuno il proprio sguardo, la propria sensibilità e la propria esperienza di scrittura. Lo scambio reciproco
permetterà di gettare uno sguardo nell’officina degli
scrittori, cogliendo i modi e i ritmi della creatività.
Insomma: un dialogo fra cinque autori contemporanei e, al tempo stesso, un momento di lettura e
riflessione sulle ragioni dello scrivere.
“Ticino-Cina”
letture poesie cinesi e musica
A cura dell’Associazione Ticino-Cina e
Studenti cinesi a Lugano
Alfonso Tuor (presidente Ticino-Cina)
Lidia Yuyan Kunzhuo
Yang-Jie Ting (cetra cinese)
Lao-Xin Feng (flauto)
ALFONSO TUOR* è nato il 27 dicembre 1951 a Sorengo in Svizzera. Ha frequentato le scuole in Ticino
e ha conseguito la Maturità federale presso il Liceo
cantonale di Lugano. Si è poi laureato in Economia
politica presso l’Università commerciale Luigi Bocconi di Milano. Ha iniziato la sua attività professionale quale giornalista nel settore Informazione della
Radio della Svizzera Italiana. Nei 18 anni di lavoro
presso la RSI è stato dapprima redattore, in seguito responsabile della redazione Esteri ed infine
responsabile dell’intero settore Attualità, che comprendeva il Radiogiornale e tutte le trasmissioni di
carattere informativo. Nel 1992 passa al Corriere
del Ticino, il più diffuso quotidiano svizzero di lingua
italiana. in qualità di vicedirettore del giornale e responsabile delle pagine economiche e finanziarie.
Nel 2010 lascia il quotidiano per trasferirsi a Pechino con l’obiettivo di far decollare una nuova iniziativa imprenditoriale. Dopo un soggiorno di un anno
in Cina, rientra in Ticino e diventa docente presso la
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana. Nel contempo prosegue la collaborazione con
il Corriere del Ticino e altre testate giornalistiche
e conduce una trasmissione televisiva settimanale
su TeleTicino dal titolo “I conti in tasca”. È stato
fondatore ed è tuttora presidente dell’Associazione culturale Ticino-Cina. Oltre ai numerosi contributi
giornalistici ha scritto “La piazza finanziaria ticinese” per le Edizioni Gottardo, “Il grande tonfo” per
le Edizioni il Sole 24-Ore, “Economia oggi” per le
Edizioni RSI e ha fornito propri contributi per diversi
saggi collettanei.
* Presidente dell’Associazione Ticino-Cina
L’ASSOCIAZIONE CULTURALE TICINO CINA si prone quale ponte tra il nostro piccolo Cantone e il grande Paese asiatico. Lo scopo dell’Associazione è far
conoscere la ricchezza culturale, l’arte, la storia e la
realtà politica e sociale della Cina al pubblico ticinese senza sottostare ai pregiudizi ideologici e politici
che prevalgono negli organi di stampa occidentali. A
tal fine l’Associazione organizza conferenze, tavole
rotonde, mostre ed anche attività ricreative alle quale partecipano anche i suoi numerosi soci di origine
cinese e gli studenti venuti in Ticino a frequentare
l’Università della Svizzera Italiana.
Fuori dai soliti chlichés mostrati dai media occidentali, l’Associazione si impegna a far conoscere la
Cina senza gli occhiali dei pregiudizi, nel bene e nel
male, con tutti i suoi valori di una storia plurimillenaria.
Negli ultimi anni abbiamo trattato in diverse serate la
medicina, l’agopuntura, la farmacopea cinese, il pensiero confuciano, il problema del Tibet (dott. Adriano
Màdaro), il mondo dei mass media cinesi, l’architettura (arch. augusto Cagnardi), lo sport (prof. Angelini
e G. Mamone),
diritto (prof. Oliviero
Diliberto),Cina
l’arte
ssociazione
Culturale
Ticino
contemporanea (Manuela Lietti), e naturalmente la
situazione geopolitica (col nostro presidente Alfonso
Tuor e con l’ambasciatore d’Italia a Pechino Iannucci).
Abbiamo invitato illustri scrittori a presentare i loro
libri: Stefano Cammelli (Storie di occidentali in Cina,
La leggenda del Partito Comunista Cinese, “una civiltà che volle farsi nazione”) Vittorio Volpi e Franco
Mazzei (La mano invisibile), Michela Fontana (Matteo Ricci), Renata Pisu (Né Dio, né legge)
E naturalmente abbiamo trattato temi di viaggio e di
vita con Romana Petrini (angoli poco conosciuti della Cina), Lisa Carducci (vivere felici in Cina), Renzo
Isler (attivo da molti anni in Cina), Francesca Rosati
Freeman (l’etnia minoritaria e matriarcale MOSO)
Abitudine ricorrente sono i festeggiamenti per il CAPODANNO CINESE.
提契诺--中国文化交流会
- SCHEDA Nata come costola culturale del Centro cinese “Il Ponte”, che ora cura la parte
commerciale (traduzioni, lezioni di cinese e lezioni di italiano ai cinesi),
l’ “Associazione TICINO CINA” si occupa solo della parte culturale.
Secondo statuto “essa ha lo scopo di promuovere attività nell’ambito culturale, con temi
riguardanti la Cina (conferenze, esposizioni, visite, riunioni volte a favorire la
comprensione reciproca e l'amicizia). L’associazione è apolitica e aconfessionale.”
Fuori dai soliti chlichés mostrati dai media occidentali, l’Associazione si impegna a far
conoscere la Cina senza gli occhiali dei pregiudizi, nel bene e nel male, con tutti i suoi
valori di una storia plurimillenaria.
Negli ultimi anni abbiamo trattato in diverse serate la medicina, l’agopuntura, la
farmacopea cinese, il pensiero confuciano, il problema del Tibet (dott. Adriano Màdaro), il
mondo dei mass media cinesi, l’architettura (arch. augusto Cagnardi), lo sport (prof.
Angelini e G. Mamone), diritto (prof. Oliviero Diliberto), l’arte contemporanea (Manuela
Lietti), e naturalmente la situazione geopolitica (col nostro presidente Alfonso Tuor e con
l’ambasciatore d’Italia a Pechino Iannucci).
Abbiamo invitato illustri scrittori a presentare i loro libri: Stefano Cammelli (Storie di
occidentali in Cina, La leggenda del Partito Comunista Cinese, “una civiltà che volle farsi nazione” )
Vittorio Volpi e Franco Mazzei (La mano invisibile), Michela Fontana (Matteo Ricci), Renata
Pisu (Né Dio, né legge)
“Incontro con Vladimir Isajcev”
poeta russo
Letture e musica
Piotr Nikiforoff (violino)
Victoria Urazova (interprete russo-italiano)
In collaborazione con Banca Intesa Russia
PIOTR NIKIFOROFF è nato a Mosca nel 1978, ha
iniziato gli studi di violino all’eta di 5 anni con Victor
Nasimov. A 14 anni ha debuttato come solista con
un’orchestra a Mosca. Si è diplomato con il massimo dei voti al Gnessyn
Federal College di Mosca e al Conservatorio della
Svizzera italiana.
Ha vinto vari primi premi e borse di studio fra i quali
il Prmeio Lyra della Banca Vontobel a Zurigo e la Fondazione Halblützel a Zurigo.
La sua attività solistica e cameristica lo porta in Italia
(Festival di Stresa, Europa Musica Firenze, Gioventù
Musicale d’Italia), Austria, Svizzera, Francia, Germania, Inghilterra e Russia. È stato Konzertmeister della SJSO Zurigo, concertino (sostituto Konzertmeister) Festival String Lucerne,
Konzertmeister di Chamber Orchestra “I Sinfonietti
01” Salzburg e Konzertmeister della Charlemagne
Orchestra for Europe a Bruxelles. Attualmente uno
dei primi violino dell’Orchestra della Svizzera Italiana.
Ha seguito dei corsi di direzione d’orchestra con Piero Bellugi a Firenze e Conducting Master Course con
Jorma Panula ad Amsetrdam.
Ha inciso vari dischi tra qui il “Carosello Mio”. Recentemente ha inciso a Londra insieme a rinomato pianista britannico Howard Shelley le sonate di Mozart.
Владимир Исайчев- неординарное явление на литературной карте России.
Владимир Николаевич Исайчев — видный государственный и общественный деятель, известный
поэт, секретарь Правления Союза писателей России, действительный член Академии Российской
словесности (2009).
Им опубликовано 12 сборников стихотворений и поэм, многие из которых были переведены на
болгарский, сербский, армянский языки.
На стихи Исайчева написано более ста песен и романсов, поставлены два музыкально-поэтических
спектакля.Владимир Николаевич является родоначальником и председателем всероссийского
общественного движения «Возвращение к истокам», в рамках которого ведется многогранная
деятельность по возрождению многонациональной российской культуры, народных традиций,
обычаев и обрядов, заброшенных источников, колодцев, родников, разрушенных храмов и памятников
культуры. На родине Владимира Исайчева в Нижегородской области ежегодно проводится
международный фестиваль фольклорного искусства «ХРУСТАЛЬНЫЙ КЛЮЧ»
В 2007 году Владимир Исайчев организовал и возглавил экологическую экспедицию на озеро Байкал,
которая завершилась первым в мире перелетом через аномальную зону озера Байкал на воздушном
шаре «Святая Русь» совместно с путешественником Валентином Ефремовым. Перелет занесен в
книгу рекордов Гиннеса. Этим перелетом участники привлекли внимание мировой общественности,
государства и СМИ к экологическим проблемам Байкала. Воспоминания о перелете и древнее
сказание о дочери Байкала – Ангаре, были положены в основу либретто балета «Полет над легендой»,
автором которого также выступил Владимир Исайчев. За сценическое воплощение взялся Гедиминас
Таранда с труппой артистов «Имперского Русского Балета».
VLADIMIR ISAICHEV è una singolare e poliedrica figura nella civiltà letteraria russa. Isaichev è uno statista e un grande attivista, un noto poeta, il segretario del Consiglio di amministrazione dell’Unione
degli scrittori della Russia, membro dell’Accademia
di Letteratura Russa (2009).
Ha pubblicato 12 raccolte fra poesie, romanze e poemi. Molti di queste sono state tradotte in bulgaro,
serbo, italiano e armeno. Le Sue opere sono dei
veri e propri testi lirici, musicati da compositori russi ed europei. Con i Suoi testi lirici sono stati realizzati due spettacoli, il primo in Russia e il secondo
in Bulgaria.
Vladimir Isaichev è Fondatore e Presidente del Movimento Sociale Nazionale «Ritorno alle origini». Il
Movimento è impegnato nell’organizzazione delle
numerose attività per la rinascita di una cultura
russa multinazionale, delle tradizioni popolari, delle usanze e dei riti, dei monumenti culturali e dei
siti archeologici. Nella regione di Nizniy Novgorod,
patria di Vladimir Isaichev, si svolge annualmente il
festival internazionale dell’arte del folclore «CHIAVE
di CRISTALLO».
Nel 2007, Vladimir Isaichev ha organizzato e ha guidato la spedizione ambientalista al lago Baikal, che
si è conclusa con il primo volo nella storia dell’umanità, attraverso l’anomala zona del lago Baikal con
la mongolfiera «Santa Russia», in collaborazione
con il viaggiatore Valentin Efremov. Il volo è stato
incluso nel libro dei Guinness dei primati. Grazie a
questo volo, i partecipanti hanno attirato l’attenzione del mondo, dello Stato e dei MEDIA sulle problematiche ambientali del lago Baikal.
I ricordi di viaggio e l’antica leggenda sulla figlia del
lago Baikal Hangar sono stati d’ispirazione per Vladimir Isaichev nella stesura del libretto «Sorvolando
la leggenda». La rappresentazione scenografica è
stata affidata a Gediminas Тaranda e alla troupe di
artisti del “Imperiale Balletto Russo».
POESTATE
matrix
“La libertà è ancora un valore?”
Diego Fusaro
Marcello Foa
Moderatore Carlo Silini
CARLO SILINI è nato a Mendrisio nel 1965, laureato in teologia a Friburgo nel 1989, sposato, un figlio. Editorialista e giornalista responsabile delle pagine di Primo Piano (approfondimenti) del Corriere
del Ticino (www.cdt.ch<http://www.cdt.ch/>) il maggior quotidiano svizzero in lingua italiana. Come
inviato ha seguito, tra le altre cose, la crisi albanese, la guerra in Kosovo e varie tornate elettorali
italiane negli anni Novanta. Sul piano locale ha curato reportages e inchieste sociali e culturali (il
Ticino magico, l’Islam di casa nostra, i movimenti religiosi alternativi nel Cantone, i Duecento anni
del Cantone, la pedofilia online in Svizzera, il razzismo elvetico, le condizioni di lavoro nei cantieri di
AlpTransit , il Sessantotto in Ticino e molte altre). Sul Corriere del Ticino commenta regolarmente
avvenimenti religiosi e sociali.
Nel 1999 ha firmato con Giovanni Vigo il saggio “Dal mille al futuro”, ed. San Giorgio.
Nel 2015 ha pubblicato il suo primo romanzo, “Il ladro di ragazze”, Gabriele Capelli editore, Mendrisio. Nel 2005 ha vinto il premio di “giornalista svizzero dell’anno” per la Svizzera italiana, attribuito
dalla rivista Schweizer Journalist. È stato inoltre il primo ticinese a vincere il maggior premio di giornalismo in Svizzera, lo Swiss Press Award, nel 2015.
MARCELLO FOA è giornalista, scrittore, docente universitario. Classe 1963, ha la doppia cittadinanza svizzere e italiana. Ha iniziato la carriera giornalistica a Lugano nel 1984 alla Gazzetta Ticinese
e poi al Giornale del Popolo. Nel 1989 è stato assunto al Giornale da Indro Montanelli dove ha ricoperto numerosi incarichi: caporedattore esteri, inviato speciale, responsabile del sito ilgiornale.it.
Nel 2011 è tornato in Ticino, come amministratore delegato del Corriere del Ticino e del gruppo MediaTI.
Ha creato “Il cuore del mondo” nel 2007, oggi è un blog indipendente ospitato da ilgiornale.it, che nel
2014 è stato nominato nella Top 10 dei blog politici e d’opinione italiani da Macchianera Awards.
Nel 2004 ha cofondato l’Osservatorio europeo di giornalismo (Ejo) presso l’Università della svizzera italiana (Usi) di Lugano. Ha focalizzato le proprie ricerche accademiche sul fenomeno dello spin, finalizzandole
nel saggio «Gli stregoni della notizia. Da Kennedy alla guerra in Iraq: come si fabbrica informazione al
servizio dei governi» (2006, Guerini e associati editore), testo che è stato adottato da 7 università.
Insegna giornalismo internazionale e comunicazione all’Università della Svizzera Italiana, a livello di
bachelor e di master.
Si è scoperto narratore alcuni anni fa. Nel 2010 è uscito il suo primo romanzo storico “Il ragazzo del
lago“, la straordinaria vita di Aimone Canape, l’ultimo testimone della cattura di Mussolini a Dongo,
che ha venduto oltre 15mila copie in pochi mesi.
Nel maggio 2012 ha pubblicato un’altra storia vera “Il bambino invisibile“, la commovente storia di
Manuel Antonio Bragonzi, il bambino cileno che a 5 anni scelse di vivere nel bosco per sfuggire alle violenze e alla crudeltà degli uomini, libro che ha ottenuto notevoli consensi sia di pubblico che di critica.
“La libertà è ancora un valore?”
Diego Fusaro
Marcello Foa
Moderatore Carlo Silini
DIEGO FUSARO (Torino, 1983) ha conseguito la maturità classica presso il liceo classico Vittorio Alfieri
di Torino con la valutazione di 100/100 con menzione, discutendo una tesi sul giovane Marx interprete
della classicità greca e, in particolare, del materialismo democriteo ed epicureo.
Iscrittosi a Filosofia presso la facoltà di Lettere e
Filosofia dell’Università di Torino nel 2002, ha dallo
stesso anno collaborato con la casa editrice Bompiani di Milano, con Giovanni Reale e con Giuseppe
Girgenti.
Ha conseguito, il 28 giugno 2005, la laurea triennale in Filosofia della Storia (110 e lode) con una
tesi dal titolo Filosofia e speranza. Ernst Bloch e
Karl Loewith interpreti di Marx (relatore: Prof. Enrico
Donaggio): tesi che ha ricevuto la menzione come
miglior tesi triennale di Filosofia dell’Università di
Torino dell’anno 2005-2006 (Premio Optime 2006)
e la menzione speciale (sezione Tesi) del Premio di
Filosofia di Siracusa (commissione composta da R.
Bodei e U. Curi) e che è stata poi pubblicata (nel dicembre 2005) in forma accresciuta presso la casa
editrice Il Prato di Padova.
Dal 2006 è direttore (insieme a Jacopo Agnesina)
della collana filosofica “I cento talleri” della casa
editrice “Il Prato”.
Iscrittosi al corso di laurea specialistica in Filosofia
e storia delle idee presso l’Università di Torino, il 19
luglio 2007 ha conseguito la laurea specialistica in
Storia della Filosofia moderna (110 e lode con dignità di stampa) discutendo una tesi dal titolo Karl
Marx e la schiavitù salariata: uno studio sul lato cattivo della storia (relatore: Prof. Enrico Pasini), tesi
che ha ricevuto la menzione speciale (sezione Tesi)
del Premio di Filosofia di Siracusa edizione 2007
(commissione composta da R. Bodei e U. Curi), il
premio dell’”Unione industriale torinese” come miglior tesi specialistica di Filosofia dell’Università di
Torino dell’anno 2006-2007 (Premio Optime 2008)
e il premio - assegnato dall’Università di Torino come miglior tesi di laurea del corso di laurea in
filosofia (marzo 2009). Essa è finalizzata a mostrare la continuità tra le figure storiche degli asserviti
e, in particolare, i tratti comuni e le differenze tra la
schiavitù antica e quella degli operai salariati nel
pensiero marxiano. Ha svolto un dottorato in “filosofia della storia” presso l’Università Vita-Salute
San Raffaele di Milano con una tesi sul pensiero di
Reinhart Koselleck (supervisori i Professori Pier Pa-
olo Portinaro e Andrea Tagliapietra). La tesi è stata
valutata con lode e dignità di stampa.
Dalla primavera del 2011 è Ricercatore in Storia
della Filosofia presso la facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, fondata
da Massimo Cacciari nel 2002. Oltre a numerosi
convegni italiani e internazionali, nel settembre del
2012 ha tenuto una lectio magistralis sul Capitale
di Marx al Festival della Filosofia di Modena e, nel
giugno del 2013, ha tenuto una lezione sul rapporto
tra economia e filosofia al Festival dell’Economia di
Trento. Dall’estate 2012, è tra i fondatori e coordinatori del C.R.I.S.I. (Centro di Ricerca Interdisciplinare di Storia delle Idee - Università San Raffaele di
Milano), diretto da Andrea Tagliapietra.
Ha fondato e dirige uno dei principali siti internet
italiani di Filosofia (“La filosofia e i suoi eroi”, www.
filosofico.net), punto di riferimento per il dibattito
filosofico on line.
Dal 2007 è direttore (insieme a Luca Grecchi) della rivista filosofica Koinè della casa editrice “Petite
Plaisance” di Pistoia. Inoltre, dal 2008 è segretario
delle due collane di filosofia Bompiani “Testi a fronte” e “Il pensiero Occidentale” dirette da Giovanni Reale. Sempre dal 2008 fa parte del comitato
scientifico della rivista filosofica “Arché”. Dal 2013
è direttore, insieme ad Andrea Tagliapietra, della
collana “Biblioteca di Filosofia della Storia” dell’editore Mimesis.
I suoi interessi di ricerca orbitano intorno alla storia
della filosofia e alla filosofia della storia, con particolare attenzione per il pensiero di Fichte, Hegel,
Marx e Gentile e per la “storia dei concetti” tedesca.
“La libertà è ancora un valore?”
Diego Fusaro
Marcello Foa
Moderatore Carlo Silini
PREMIO POESTATE 2016
Scultura di Fosco Valentini
“Io non so’ se faccio performance, video arte, scultura, disegno, pittura… io non so’ se faccio arte
nel senso classico della parola… faccio un’altra
cosa. Forse si tratta di un indagine introspettiva,
di un tuffo antropologico nella simbologia che ci
guida, non ho un’idea fissa sui meccanismi dell’immaginazione, ogni volta che inizio una nuova opera come in questo caso la realizzazione della
scultura per il Premio POESTATE 2016 parto da
qualcosa che ha colpito la mia immaginazione, ad
esempio, un omino che si tuffa da un sole che ha
la grandezza di un piede umano, come in un suo
frammento affermava Eraclito, maturando l’idea
che la legge umana derivi da quella naturale e
così ricomincio a giocare, con il pensiero, con l’istinto, con le immagini, con l’arte, con i numeri,
con la filosofia, con i colori, con la materia, in
questo caso con la cera da scultura, L’ho sempre
fatto come una cosa naturale. Questa è semplicemente la dimensione, lo stato d’animo che mi ha
aperto la comunicazione con i maestri d’arte che
ho incontrato nella mia vita al di là dell’immanenza storica. Mi sono sempre accorto con meraviglia
che anche loro stavano facendo la stessa cosa
che faccio io… Giocavano”.
FOSCO VALENTINI è nato a Roma. Si è diplomato
all›Accademia di Belle Arti di Roma negli anni del
grande dibattito tra pittura, arte povera e concettuale. L’amicizia e la stretta collaborazione con Alighiero Boetti e con il teatro di Aldo Braibanti hanno
segnato la sua concezione dell’arte con un’apertura a 360 gradi su ogni aspetto del sapere e sulle
diverse matrici segniche del linguaggio, sia in chiave comunicativa che in chiave onirico-esoterica. Ha
partecipato all’esperienza ideologica di tipo surrealista dell’ ‘Ufficio per l’Immaginazione preventiva’
di Tullio Catalano e Maurizio Benveduti sul finire degli Anni Settanta, mantenendo il suo interesse sul
fronte multiplo della pittura e delle arti performative. Dopo essersi affermato nel ricco milieu romano
che, tra gli Anni Settanta e Ottanta, si è imposto
nel panorama internazionale, nel 1989 si trasferisce a Lugano traendo, anche da questo distacco,
motivo per una ricerca di rinnovamento culturale e
estetico. Dalla sua partecipazione alla 54° Biennale
di Venezia nel 2011 inizia a esplorare la tecnologia lenticolare, trasformando progressivamente uno
strumento nato per le esigenze della pubblicità, in
un’inedita esperienza di filosofia della visione che
si apre ormai sull’orizzonte globale di un nuovo soggetto umano. Sue opere si trovano in importanti
collezioni pubbliche e private in Italia e in Svizzera.
PREMIO POESTATE 2016
DIEGO FUSARO
Non amo descrivermi: e, tuttavia, preferisco che a farlo sia io e non il ‘si dice’ di heideggeriana
memoria. Mi considero allievo indipendente di Hegel e di Marx, di Gentile e di Gramsci.
Intellettuale dissidente e non allineato, sono al di là di destra e sinistra. Se, infatti, la sinistra smette di interessarsi a Marx e a Gramsci, occorre smettere di interessarsi alla sinistra: e continuare
nella lotta politica e culturale che fu di Marx e di Gramsci, in nome dell’emancipazione umana e dei
diritti sociali. Ho una passione durevole per la filosofia e un amore sfrenato per il mare, immagine
mobile della libertà. Credo nelle idee che sostengo e non le baratterei per nulla al mondo. Odio gli
indifferenti e gli opportunisti. Non voglio avere nulla a che fare con i servi e con il pensiero unico.
Resto convinto che in filosofia la via regia consista nel pensare con la propria testa, senza curarsi
dell’opinione pubblica e del coro virtuoso del politicamente
Diego Fusaro
Proiezione film “Solaris”
di Andrej Tarkovskij
in collaborazione con Gosfilmofond
(archivio cinematografico statale
russo), Russia
Nikolay Mikhailovich Borodachev
direttore Generale di Gosfilmfond Russia
SOLARIS UN FILM FILOSOFICO
SOLARIS è un film di fantascienza sovietico del 1972
diretto da Andrej Tarkovskij, tratto dall’omonimo romanzo del 1961 dell›autore polacco Stanisław Lem.
Presentato in concorso al 25º Festival di Cannes
(1972), ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria.
Trama
In un futuro imprecisato, la “Solaristica” è l’insieme
di discipline scientifiche votate da decenni allo studio
del pianeta Solaris, ricoperto da un misterioso oceano
gelatinoso dalla natura ancora incomprensibile all’uomo. Lo psicologo Kris Kelvin si appresta a partire alla
volta del pianeta per investigare sugli strani comportamenti degli ultimi tre occupanti della stazione scientifica, fluttuante sulla superficie del pianeta alieno; suo
anche il compito di decidere il destino stesso della
stazione, che il Consiglio Scientifico considera ormai
uno spreco di denaro.
Kris trascorre gli ultimi giorni prima della partenza con
suo padre, nella dacia dove è cresciuto, immerso nei
ricordi in compagnia dell›anziano genitore, conscio
che, per via del lungo viaggio, non rivedrà mai più.
L›ultimo giorno sulla Terra, però, ricevono la visita
dell›amico di famiglia Henri Berton, venuto ad avvertire Kris degli strani e sconvolgenti fenomeni ai quali lui
stesso ha assistito anni prima sul pianeta alieno. Una
commissione del Consiglio aveva liquidato la sua testimonianza come frutto di allucinazioni e anche Kris
si dice scettico sul racconto dell’uomo, litigandoci, e
sulla reale utilità della “Solaristica”, considerata ormai una branca scientifica inutile.
Giunto su Solaris Kris trova la stazione in evidente
stato di abbandono e, quando finalmente incontra
qualcuno, il Dr. Snaut, lo trova preso ad intonare una
cantilena ad una misteriosa figura, tenuta nascosta
in un’amaca. Visibilmente turbato dal nuovo venuto,
lo scienziato gli comunica la morte suicida di uno degli occupanti, il Dr. Gibarian, vecchio amico di Kris.
Giunto nella stanza dell’amico morto, vi trova un messaggio video, nel quale Gibarian lo mette in guardia
dall’influenza del pianeta, capace di far perdere la ragione. Angosciato dalla situazione, Kris si arma con
una pistola e prosegue l’esplorazione della stazione.
Giunto al laboratorio Kris incontra il Dr. Sartorius, che
vi si è barricato dentro e non gli permette di entrare.
Nasce quindi un’accesa discussione che viene però
interrotta da un nano che sguscia all’improvviso fuori dal laboratorio, riacchiappato immediatamente da
Sartorius che si richiude dentro, scacciando Kris senza ulteriori spiegazioni. Lo spaesamento dell’uomo
aumenta quando scorge una ragazzina nei corridoi
della stazione, seguendola fino a perderla nella cella
frigorifera, dove trova il corpo congelato di Gibarian;
barricatosi nella sua stanza egli riprende la visione
del video e accorgendosi solo allora che con l’amico
era presente la stessa ragazzina. Stravolto e confuso,
Kris cade in un sonno profondo.
Risvegliatosi, Kris si trova accanto una donna con le
sembianze e gli atteggiamenti di sua moglie Hari, rendendosi conto che non si tratta di un sogno ma allo
stesso tempo consapevole che quella figura non può
essere Hari, morta suicida dieci anni prima. Spaventato da quell’inquietante presenza, la convince ad entrare in un razzo, spedendola in orbita, ma rischiando
di rimanere bruciato vivo dal fuoco dei reattori. Accorrendo in suo soccorso, Snaut gli spiega finalmente
come questi “fantasmi” potrebbero essere una reazione cosciente dell’oceano ai loro esperimenti e ciò
dimostrerebbe che l’oceano è un essere senziente e
gli studi su di esso non sarebbero vani.
La notte successiva si materializza una nuova Hari, inconsapevole degli eventi del giorno prima ma questa
volta Kris riesce a mantenere la calma, accettando
la sua presenza e assecondandola; al risveglio però,
quando lui abbandona di nascosto la stanza lasciandola sola, lei improvvisamente sfonda a mani nude la
porta metallica, raggiungendolo. La ragazza, ricoperta
del proprio sangue, sviene, ma le ferite dovute allo
sforzo sembrano guarire all’istante. Lei stessa non si
è resa conto di nulla, ma confessa la strana impossibilità ad allontanarsi dall’uomo senza venir assalita
da un panico incontrollabile e, a causa di questo, Kris
è costretto a portare anche Hari ad un incontro con gli
altri due scienziati per decidere il da farsi, presentandola come sua moglie, con lo stupore intimorito degli
altri due.
I tre discutono e giungono alla conclusione che questi esseri, che decidono di chiamare “ospiti”, vengono creati dall’entità senziente di Solaris attingendo ai
ricordi e ai pensieri più intimi dei terrestri durante il
sonno; tali esseri sembrano composti non da atomi
bensì da neutrini, resi stabili da un campo magnetico
creato dall›»oceano». Questa loro struttura gli dona
quindi una forza sovrumana e una eccezionale capacità di guarigione. Questo, unito al loro immancabile ricomparire anche una volta allontanati a forza, li
rende di fatto immortali e sembra quindi impossibile
liberarsi di queste presenze al contempo misteriose
ed inquietanti nate dal profondo della mente. Sarto-
rius propone l’utilizzo di un “annichilatore”, macchina
di sua costruzione in grado di neutralizzarne il campo magnetico che da forma agli “ospiti”, eliminandoli
senza troppi scrupoli ma questa procedura incontra
la decisa opposizione di Kris, che la ritiene immorale,
mentre Snaut propone un’alternativa: provare a comunicare con Solaris, nell’ipotesi che gli “ospiti” siano
solo un modo per entrare in contatto con loro, proponendo di trasmettere verso l’oceano l’encefalogramma di un umano sveglio, fornendo così un esempio di
pensiero vigile e coerente e sperando in uno sviluppo
più costruttivo in questo strano “dialogo”.
Durante la festa per il compleanno di Snaut, si ripresentano i contrasti tra gli occupanti della stazione e
nella discussione si inserisce anche Hari che vorrebbe essere considerata “umana”; la ragazza infatti sta
prendendo sempre più coscienza di sé e della situazione, restando però turbata dalla mancanza di una
vera memoria: non riconosce il proprio stesso volto
ed i suoi ricordi e atteggiamenti le derivano dai ricordi di Kris o se li inventa al momento; la sua stessa
natura più profonda resta per lei un mistero. Una notte, presa ormai da un’angoscia crescente, la ragazza
fugge dalla stanza di Kris e tenta il suicidio ingerendo
dell’ossigeno liquido, tuttavia in breve tempo il suo
corpo si ricompone e la giovane resuscita sotto gli
occhi atterriti dell’uomo, ormai sinceramente innamorato di lei.
Nonostante il sentimento che li lega, sale un’atmosfera opprimente: ora è Kris a non voler mai lasciare sola
Hari che, dal canto suo, ritiene una normale vita insieme irrealizzabile. Nervosismo e notti insonni portano
Kris ad una febbre delirante, durante la quale sogna la
casa della sua infanzia e sua madre, morta quand’era
ragazzo, confondendola con la figura di Hari, che si
prende cura di lui. Una volta guarito, Kris apprende
da Snaut che Hari si è sottoposta volontariamente
all’annichilimento, lasciandogli un biglietto nel quale
gli dichiara il suo affetto e lo prega di accettare la sua
decisione, presa per liberare entrambi da un sogno
impossibile.
Dopo la trasmissione dell’elettroencefalogramma di
Kris tutti gli “ospiti” sembrano spariti definitivamente
e dall’inospitale oceano di Solaris sono emerse delle
isole dall’aspetto “terrestre”, con prati e alberi: sembra quindi che un qualche contatto con l’entità aliena
sia finalmente avvenuto. Kris, ancora sconvolto dagli
avvenimenti, è indeciso se restare su Solaris, attendendo il ritorno di una nuova Hari, o tornare sulla Terra, abbandonando la pur flebile speranza di rivederla.
Alla fine Kris torna alla casa della sua infanzia, dove
rincontra suo padre e gli si inginocchia davanti, implorando il suo perdono; tuttavia Kris non è realmente
tornato sulla Terra e la dacia si trova in realtà al centro di una delle isole sorte su Solaris. Il tempo dei
miracoli crudeli non è finito.
GOSFILMOFOND OF RUSSIA is a federal government
state-funded cultural institution-cinematic organization, that is storing collections of movies and other
film materials, as well as implements collecting, art
manufacturing, culturally educational, artistically historical, filmographic, methodological and informative
activities. The organization is located in Domodedovo,
Moscow Oblast, at Beliye Stolby Microdistrict, Gosfilmofond Prospekt. Gosfilmofond Russia has the largest and one of the world’s best cinematic collection,
with about 70 000 titles of movies or 967 000 rolls
of film material – from silent pictures of the Lumiere
brothers filmed in France in 1895, to modern works of
Russian and foreign cinema , which are the masterpieces of visual history. In addition to movies Gosfilmofond keeps 450000 units of cinematograpic memorabilia (posters, photographs, literary script, etc.).
The Government of Russian Federation provides legal, financial and logistical support necessary for the
preservation, integrity and inalienability of the movie
collection from other film materials Gosfilmofond.
Gosfilmofond of Russia has an exclusive right to use
their own means of identification and manage its exclusive rights on intellectual activity results, including
the provision to another person the right to use relevant results, having proper official contract.
According to the order of the Soviet government the
construction of Gosfilmofond began near Moscow, and
was built as the All-Union Film Storage as far back as
1936-1937’s. On October 4, 1948 by the Decree of
Council of Ministers the All-Soviet Film Storage was
transformed into the Gosfilmofond of the USSR. In
1957 Gosfilmofond has become a member of the International Federation of Film Archives (FIAF), and its
director, Mr. Victor Privat, who headed the Institution
for more than 30 years, has took a position of the Vice
President of FIAF. As a result of an active international cooperation with the colleagues from FIAFI and inter-archive exchange the Gosfilmofond collection was
replenished with thousands of films» In 1991, after the
demise of the Soviet Union, the Gosfilmofond of the
USSR was renamed into the Gosfilmofond of Russia
preserving the integrity of the collection and preventing
its separation. In 1993, by the Decree of the President
of the Russian Federation Gosfilmofond was introduced
into the list of the most valuable objects of cultural
heritage of the peoples of the Russian Federation. In
1997 Gosfilmofond was placed into the Guinness Book
of Records as one of the three largest film archives
of the world with one of the largest movie collections
which consists of more than 60 000 film items.
Nel corso della serata “Note Noire”
musica gipsy-jazz
Ruben Chaviano Fabian
(violino)
Roberto Beneventi
(fisarmonica)
Tommaso Papini
(chitarra)
Mirco Capecchi
(contrabbasso)
NOTE NOIRE è un quartetto che unisce nel proprio
repertorio il mondo musicale mediterraneo e quello
mitteleuropeo. La musica è il guado possibile tra
queste due sfere così inconsapevolmente collegate
da tradizioni sonore conservate riposte nelle abili,
preziose mani dei musicisti zigani; ma la musica
non è mai pura conservazione e sempre trova la
propria strada, come fa l’acqua, come fanno i popoli quando per necessità si muovono. Non è un
caso che il suono di Note Noire si ispiri a quello
degli ensembles di Django Reinhardt, vero e proprio traghettatore della musica europea verso il
jazz nel periodo tra le due guerre, ma, allo stesso
tempo, vettore di un’enorme quantità di timbri ed espressioni tipici della tradizione dei popoli del Vecchio Mondo.
La ricerca sonora di Note Noire
parte dalle corde dei bouzouki
rebetiko di Markos Vamvakaris
per spingersi fino ai violini zigani dell’orchestra di Sandor
Lakatos e alle più familiari
composizioni di Goran Bregoviç, ma il quartetto inevitabilmente apre questi patrimoni a soluzioni figlie del
suo tempo. La presenza del
violino afrocubano di Ruben
Chaviano Fabian mischia ulteriormente le carte a disposizione del quartetto, sviluppando il discorso musicale
con una pronuncia latina,
che porta ad uno spettacolo
estremamente eterogeneo
e colorato in cui la ritmica
spinge al ballo e le linee
dell’improvvisazione ispirano.
Presentazione
“Omaggio a Jean Cocteau”
con il Patrocinio
dell’Ambasciata di Francia in Berna
in collaborazione con AMOPA-Ticino
(Association des Membres
de l’Ordre des Palmes Académiques)
in eventi collaterali dal 7 al 22 ottobre
con mostra fotografica, rassegna
cinematografica e letture
JEAN COCTEAU - Poeta, drammaturgo, romanziere, regista, pittore, ceramista, Jean Maurice Eugène Clément
Cocteau nasce il 5 luglio 1889 a Maisons-Laffitte, presso Parigi.
Trascorre l’infanzia, segnata nel 1898 dal drammatico
e misterioso suicidio del padre, in un ambiente raffinato
che gli trasmette la passione per le lettere e le arti.
A soli 19 anni pubblica la prima raccolta poetica, La
Lampe d’Aladin. Gli anni giovanili sono caratterizzati dal
successo nei salotti dell’alta società e negli ambienti
letterari accademici. Cocteau è in relazione con tutti i
principali rappresentanti della Belle Époque parigina, da
Gabriele d’Annunzio a Marcel Proust. Contemporaneamente frequenta la troupe dei Balletti russi, in particolare Diaghilev e Stravinsky, oltre a Marinetti, profeta del
nascente futurismo.
Sodale di Apollinaire, è introdotto da Picasso nella cerchia degli artisti di Montparnasse, tra cui Modigliani,
Man Ray, Jacob, Kisling. Nel 1917, insieme a Picasso
e a Erik Satie, crea Parade, un balletto in cui si mescolano musica, poesia e arte figurativa, un evento che
segna una tappa fondamentale nello sviluppo dell’arte
moderna.
Nel 1923 la morte prematura di Raymond Radiguet,
giovanissimo scrittore del quale aveva riconosciuto il
talento e con cui intrattiene una tormentata relazione,
getta Cocteau in un profondo sconforto e lo induce a rifugiarsi nella tossicodipendenza, di cui darà una lucida
disamina nel diario Opium.
Tra gli anni Venti e Trenta si distingue per la sua attività di promotore culturale, a metà tra avanguardia
e classicismo. Intrattiene relazioni amichevoli con de
Chirico, Savinio, Prampolini, Carrà; collabora a diverse riviste e pubblica il romanzo Thomas l’imposteur
(1923). Nel 1926, è il teorico del “richiamo all’ordine”,
superamento dell’Avanguardia e inedito connubio tra le
spinte eversive di questa e la rilettura delle radici classico-romantiche della cultura europea. Il 1928 è l’anno
de Le Mystère laïc, apologia di de Chirico attaccato dai
surrealisti, e de Le livre blanc, romanzo di formazione
omoerotico che, pubblicato anonimo, provocherà scandalo nell’ambiente letterario. L’anno seguente pubblica
Les Enfants terribles, romanzo che segnerà un’intera
generazione e che, tradotto in moltissime lingue, gli
vale ancora oggi la notorietà internazionale.
Dopo la prima prova come regista cinematografico,
Le Sang d’un poète (1930), è a partire dal 1933 che
Cocteau si consacra soprattutto al teatro e al cinema.
Orphée è la sua opera fondamentale, in cui espone la
propria concezione estetica: per nascere come poeta,
l’uomo deve oltrepassare metaforicamente lo specchio che separa il mondo quotidiano da quello oscuro
e sotterraneo, la realtà dalla poesia. Il 1943 è l’anno
dell’Eternel Retour, film che genera polemiche ma porta
Cocteau alla ribalta della scena artistica di Parigi sotto
l’Occupazione. Nasce in questi anni il rapporto con Jean
Marais, attore in numerose sue pièces e film e per
molto tempo suo compagno di vita, e
quello con Jean Genet, di cui illustrerà magistralmente
il capolavoro, Querelle
de Brest, con raffinati e
audaci disegni omoerotici. L’attività teatrale e cinematografica lo
mette in relazione con
registi come Rossellini
(che porta sul grande
schermo La Voix humainecon Anna Magnani),
Visconti, Fellini ed
esercita una profonda
influenza
sulla Nouvelle Vague, in particolare
su Truffaut.
Il secondo dopoguerra si caratterizza per i successi
mondani e i riconoscimenti accademici, tra cui
l’ingresso all’Académie française,
il 20 ottobre 1955.
Soprattutto a partire dagli anni Cinquanta, Cocteau affianca al disegno la pittura a olio, la ceramica, l’affresco,
il vetro artistico. È del 1959 uno dei suoi lavori grafici
più originali, l’album Gondole des morts, edito parzialmente e solo in Italia da Scheiwiller a cura dell’artista
e amico Fabrizio Clerici, che illustrerà anche con i suoi
bozzetti l’edizione della pièce teatrale di Cocteau intitolata Les Chevaliers de la Table ronde(1963).
Dopo aver sigillato la sua lunga carriera con il film Le
Testament d’Orphée (1959) e con la raccolta poetica
Le Requiem (1962), Cocteau muore nel 1963 nella sua
casa di Milly-la-Forêt, alle porte di Parigi.
Presentazione
“Omaggio a Jean Cocteau”
con il Patrocinio
dell’Ambasciata di Francia in Berna
in collaborazione con AMOPA-Ticino
(Association des Membres de
l’Ordre des Palmes
Académiques) in
eventi collaterali
7 al 22 ottobre
con mostra
fotografica,
rassegna cinematografica
e letture
L’AMOPA (Associazione dei Membri dell’Ordine delle Palme Accademiche) è un’associazione fondata
nel 1962 e riconosciuta di pubblica utilità. Apolitica,
aconfessionale e senza fini di lucro, ha la sua sede
centrale a Parigi presso il Ministero dell’Educazione
nazionale francese.
Le Palme accademiche furono istituite con questo
nome da Napoleone nel 1808 per riconoscere i meriti dei membri delle Università francesi e nel 1866,
con Napoleone III, le Palme divennero un’onorificenza attribuibile anche a personalità non legate al
mondo dell’insegnamento universitario, ma che ad
esso avessero reso chiari servigi.
Nel corso degli anni le diverse sezioni dell’AMOPA
presenti in Francia e all’estero hanno moltiplicato e
diversificato le proposte di attività volte a promuovere la lingua francese e la cultura francofona. L’antenna ticinese, che ha sede a Bellinzona, conta 5
membri: Armand d’Auria e Gilbert Dalmas (Ufficiali
dell’Ordine), Maurice Andrey, Giovanni Mascetti e
Mireille Venturelli (Cavalieri dell’Ordine).
Tra le attività più recenti dell’AMOPA-Ticino
spicca l’impegno ad organizzare ogni anno, in
occasione della Settimana della lingua francese e della Francofonia che si tiene attorno al 20
marzo, Giornata mondiale della Francofonia, un
ciclo comprendente spettacoli teatrali, musicali,
film, conferenze e incontri dedicati ad importanti
autori della letteratura francofona. Essa offre ai
francofili e ai francofoni l’occasione di celebrare, nella maggior parte dei casi gratuitamente, la
lingua francese nelle sue più diverse espressioni,
attraverso un ventaglio di manifestazioni atte a
coinvolgere giovani e meno giovani. Si sono
così succeduti Albert Camus nel 2013, Marguerite Duras nel 2014, Ferdinand Ramuz
nel 2015. Per la SLFF 2016, l’AMOPA-Ticino
offrirà un ciclo di film e conferenze attorno al
tema del romanzo poliziesco contemporaneo
di lingua francese.
Durante queste rassegne viene sempre riservata una speciale attenzione al mondo della
scuola, con l’offerta di atelier nei Licei cantonali
dedicati alla lettura e alle traduzioni di questi autori,
di corsi di aggiornamento animati da specialisti per
gli insegnanti delle scuole superiori e, nelle mense
dei Restò cantonali, delle «Assiettes de la Francophonie», pasti tematici legati ai luoghi e ai paesi di
provenienza degli autori trattati.
Oltre alla SLFF, l’AMOPA-Ticino promuove varie manifestazioni volte alla conoscenza della cultura francofona, come nel 2015 la pubblicazione di due libri
di autori del Ticino e nel 2016 la collaborazione con
POESTATE che prevede l’Omaggio a Jean Cocteau,
con diverse espressioni, e una mostra dell’artista
francese Marie-Michèle Poncet.
“L’occidentale”
Gianni Tirelli
e Andrea Gallelli (chitarra)
GIANNI TIRELLI, nasce a Pralboino (Bs) il 7 dicembre del 1957.
E’ un autore, compositore, produttore discografico,
scrittore e aforista.
Oggi vive in Calabria sulla costa ionica, fra ulivi,
mandorli e limoni, di fronte a uno dei mari più belli del mondo, alternando il lavoro creativo a quello
manuale a stretto contatto con la natura, suo indiscusso e unico amore.
Ha pubblicato un libro di aforismi, “Pensieri Biologici” ed. Nuove Scritture, e un saggio filosofico “Verità Relativa” per “Sofia Editore” dove tratta degli
strumenti atti a riconvertire le illusorie finalità del
sistema liberista, nei fondamentali bisogni essenziali dell’archetipo dell’individuo.
Nel 2010 pubblica per “Odissea” un libro di aforismi: “Il cacciatore di pietre”. Antesignano e “profeta” dei problemi globali che si addensano all’orizzonte della modernità, negli ultimi anni ha dato voce
alle coscienze impegnandosi attivamente, senza
risparmio di energie, al fine di sensibilizzarle. Partecipa come relatore al movimento P.O.P (Planet of
people), che organizza iniziative culturali allo scopo
di evidenziare e diffondere una nuova cultura sostenibile, responsabile e spirituale. Ha da poco completato un testo dal titolo “Relativismo e spiritualità
attiva” che tratta degli strumenti atti a riconvertire
le illusorie finalità del sistema liberista, nei fondamentali bisogni essenziali dell’archetipo dell’individuo. Nel 2011 publica “Grande libro delle verità e
della follia” (volume 1°) edito da “Nuove Scritture”;
uno zibaldone dai contenuti pragmatici e carico di
una straordinaria forza empatica che spazia a 360°
sulle paure, sui vizi e le insensatezze dell’individuo
omologato del terzo millenio. Anno 2012 pubblica il
lavoro “Scritti alla fine del mondo” distribuito Wondermark/Amazon e nel 2014 viene pubblicato il suo
“Manuale di sopravvivenza all’imminente implosione del Sistema” per “Sophia Editore” – e a dicembre dello stesso anno, esce “Contaminazione”. Il
15 dicembre 2015 pubblica “La casa di Ghiaccio”
- Edizioni Dell’Orso - che tratta il tema della depressione e degli strumenti per sconfiggerla attraverso
un punto di vista inedito. Attualmente in lavorazione
un saggio del quale ha già il titolo “Il punto di vista
di Dio”, che tratta il tema dell’ateismo dilagante nelle società consumiste occidentali.
Al suo attivo anche diverse produzioni musicali distribuite da CBS, BMG Ariola, Durium, Polygram, Virgin, Emi, Warner Bros, RTI, M.C.A. Nel 1984 fonda
la prestigiosa etichetta discografica “Click Records”
dando il via ad una nutrita serie di collaborazioni artistiche e altrettante produzioni musicali con numerosi e prestigiosi personaggi del mondo discografico
italiano tra cui Alberto Radius, Celso Valli, Gino Paoli, Vince Tempera, Roby Matano (primo scopritore
e biografo di Lucio Battisti) solo per citare qualche
nome della lunga lista. Tra le tante attività ha composto diversi jingle musicali per spot pubblicitari per
Campari, Mulino Bianco, Lego, Pasta Agnesi, Nivea,
Roberts, Perugina, per citarne alcuni. Tra le numerose attività ancora numerosi progetti nel cassetto.
ANDREA GALLELLI accompagna Gianni Tirelli nelle
sue letture. Andrea Gallelli ha studiato musica e
ingegneria del suono e nel 2001 a Badolato crea
Il The Sound Studio lavorando con grossi studi di
registrazione del sud Italia in produzioni di musica etnica. Lavora anche come fonico freelance per
artisti come Pierangelo Bertoli e orchestre e feste
musicali popolari della Calabria. Tra le sue attività
si occupa anche di organizzare progetti di musica
nelle scuole e nei penitenziari.
POESTATE
matrix
POESTATE
la matrice
di tutti i festival letterari del Ticino
POESTATE
il n. 1
l’originale
“Purezza e peccato”
Corrado Augias
parla di Pierpaolo Pasolini
CORRADO AUGIAS nasce a Roma il giorno 26 gennaio 1935. All’inizio degli anni Sessanta partecipa
al movimento dell’avanguardia teatrale romana con
il “Teatro del 101”, diretto da Antonio Calenda; per il
Teatro del 101 scrive “Direzione Memorie” e “Riflessi
di conoscenza”, interpretati da Gigi Proietti. Torna poi
a scrivere ancora per il teatro nel 1984 con “L’Onesto
Jago”, messo in scena dal teatro stabile di Genova
(regia di Marco Sciaccaluga, con Eros Pagni nel ruolo
di Jago).
Durante la carriera di giornalista Corrado Augias ha
modo di trascorrere diversi anni all’estero: prima a
Parigi e poi a New York; nella grande metropoli statunitense è corrispondente del settimanale “L’Espresso” e del quotidiano “La Repubblica”. Ha lavorato
inoltre come inviato speciale per “Panorama”. Nel
1968, il giorno 6 giugno, si trova presso l’Hotel Ambassador di Los Angeles quando Robert Kennedy viene assassinato e ne dà in diretta la notizia. Vive ed
è testimone in questi anni del cambiamento epocale
che trova il suo culmine nel movimento cosiddetto
“del Sessantotto”. Torna ancora a New York verso
la metà degli anni ‘70 per preparare l’ufficio di corrispondenza dagli U.S.A. di “Repubblica”, che sarebbe
arrivato in edicola il 14 gennaio 1976.
Augias è autore e conduttore di programmi televisivi
di divulgazione culturale, alcuni di buon successo: tra
questi ci sono “Telefono giallo” (dal 1987 al 1992),
dal quale ha tratto un libro, un’omonima raccolta dei
casi trattati in trasmissione, ed il programma culturale “Babele”, dedicato interamente ai libri. Per
TMC nel 1994 scrive e conduce “Domino”. Insieme
a Luciano Rispoli, Sandro Curzi e Federico Fazzuoli,
conduce una serie di trasmissioni tv a cui partecipano i maggiori leader politici, durante una campagna
elettorale. Conduce per diverse stagioni su Rai Tre
la striscia della durata di circa 30 minuti “Le Storie
- diario italiano”, che costituisce un approfondimento
culturale quotidiano sugli argomenti più disparati, dalla musica, alla letteratura, fino alla storia recente e
alle arti figurative. Sempre su Rai Tre dal 2005 conduce periodicamente “Enigma”, trasmissione dedicata
a fatti e personaggi del passato. Infine conduce la
rubrica “Le storie” all’interno di “Cominciamo bene”,
in onda la mattina.
In qualità di scrittore giallista, Corrado Augias è autore di una trilogia ambientata nei primi decenni del
Novecento e avente come protagonista Giovanni Sperelli (fratellastro di Andrea, protagonista de “Il piacere”, diGabriele D’Annunzio); i titoli che compongono
la trilogia sono “Quel treno da Vienna” (1981), “Il fazzoletto azzurro” (1983), “L’ultima primavera” (1985).
Altri suoi romanzi sono “Sette delitti quasi perfetti”
(1989), “Una ragazza per la notte” (1992), “Quella
mattina di luglio” (1995) e “Tre colonne in cronaca”
(1987, scritto assieme alla moglie Daniela Pasti). Augias scrive inoltre nel 1983 il libro “Giornali e spie.
Faccendieri internazionali, giornalisti corrotti e società segrete nell’Italia della grande guerra”, nel quale
ricostruisce una vicenda di spionaggio realmente avvenuta nel 1917.
Ha scritto e pubblicato anche alcuni saggi nei quali
affronta temi culturali ed artistici approfondendo particolari poco noti relativi alla storia, al costume, ed al
fascino di alcune fra le principali metropoli mondiali:
“I segreti di Parigi” (1996), “I segreti di New York”
(2000), “I segreti di Londra” (2003) e “I segreti di
Roma” (2005). Nel 1998 scrive un saggio-racconto
intitolato “Il viaggiatore alato”, incentrato sulla vita
del pittore livorneseAmedeo Modigliani; il titolo è tratto da un verso di una poesia di Baudelaire, “L’albatros”, che Modigliani amava e che spesso ripeteva.
Nel 2006, in collaborazione con il docente bolognese
Mauro Pesce, pubblica il libro “Inchiesta su Gesù”
nel quale affronta, nella forma di un dialogo fra i due
coautori, i molti aspetti più o meno noti della persona
e del personaggio centrale della religione cristiana. Il
libro vende molte copie e alimenta molte polemiche
tra le comunità cattoliche, tanto che Peter John Ciavarella e Valerio Bernardi a distanza di un anno scrivono
un altro libro dal titolo “Una risposta a Inchiesta su
Gesù”. Titoli successivi sono: “Leggere. Perché i libri
ci rendono migliori, più allegri e più liberi” (2007),
un’appassionata ed argomentata difesa della lettura;
“Inchiesta sul Cristianesimo. Come si costruisce una
religione” (2008), nel quale dialoga sullo sviluppo del
Cristianesimo nella storia con Remo Cacitti, docente
di Letteratura cristiana antica e Storia del cristianesimo antico all’Università di Milano; “Disputa su Dio e
dintorni” (2009, coautore insieme a Vito Mancuso),
volume su cui sono state avanzate accuse di plagio
nei confronti del saggio “La Creazione” di Edward
Osborne Wilson; “I segreti del Vaticano. Storie, luoghi, personaggi di un potere millenario” (2010), libro
nel quale affronta attraverso le vicende più significative della lunga storia della Chiesa il problema del rapporto fra potere spirituale e potere temporale. Nella
lunga carriera giornalistica, letteraria e televisiva di
Corrado Augias, trova spazio anche una parentesi di
impegno politico: candidato alle elezioni europee del
1994 come indipendente nelle liste del Partito Democratico della Sinistra, viene eletto deputato al Parlamento europeo, ruolo che ha ricoperto fino al 1999.
Tra i vari riconoscimenti ricevuti in carriera spiccano
su tutti l’Ordine al Merito della Repubblica Italiana
(2002), il titolo di Cavaliere di Gran Croce (2006) e
la Legion d’onore della Repubblica Francese (2007).
“Infanzia remix”
Reading performance-teatrale
Lorenzo Buccella
Gudrun De Chirico
Ruben Buccella
LORENZO BUCCELLA è nato a Lugano nel 1974.
Lavora come giornalista alla Radiotelevisione Svizzera. È editor di PardoLive, rivista e sito ufficiali del
Festival del film Locarno. Insegna “Analisi del linguaggio audiovisivo” e “Fenomenologia degli stili”
presso la Scuola Universitaria della Svizzera Italiana. Ha realizzato diversi documentari (Sorelle d’Italia, Vendesi Sicurezza, Bill Barazetti: un dilemma
svizzero); spettacoli teatrali e performance poetiche
(La ballata dei matti, La signora sporca, Confesso,
Il killer, Family Card); ha scritto sceneggiature cinematografiche (Siesta, Uno contro uno, Taxiphone,
Come un morto ad Acapulco); è stato autore e conduttore radiofonico per Rai RadioDue; ha recitato
nella parte di se stesso nel mockumentary Rsi di
Fulvio Bernasconi “Operazione Lombardia”.
La sua ultima pubblicazione: “Forever Young”, storia del Festival del film Locarno 1997-2012” (Ed.
Festival del film Locarno 2014). In precedenza, ha
pubblicato racconti e poesie per Lupetti Editore,
Marcos & Marcos, Mobydick, Iceberg e varie riviste
letterarie italiane e svizzere.
Dal 2010, assieme alla danzatrice-performer Gudrun De Chirico e a suo figlio Ruben, porta in scena spettacoli di poesia col nome di “Family Card”,
presentati ogni anno anche a Lugano nell’ambito di
Poestate.
GUDRUN DE CHIRICO, nata a Bolzano, è danzatrice, performer, traduttrice, critica d’arte e giornalista. Scrive per diverse testate artistiche (Meta,
Zeta, Inside Art) e, in Svizzera, per il settimanale
Cooperazione. È autrice e interprete di numerosi
spettacoli a Bologna, Lugano, Monaco di Baviera,
Vienna, sia con la compagnia “Porte degli angeli”
di Bologna che a livello individuale (“Bazura”, “Carte e Ritagli”, “99% acrilico 1% pelle”, “IdeAzione”,
“Benvenuti nel mondo di Schiller”, “Le Tentazioni di
Eva”). Oltre a comparire da danzatrice in vari film
(“Io sono viva” di Francesca Franzoso (2009), “Entropica”, “I Principi dell’indeterminazione-il Boia” di
Fabio Donatini) e a realizzare lo spettacolo bilingue
di teatro-danza “Un buco di memoria” (bilingue in
italiano e tedesco; scritto, diretto e interpretato assieme a Toni Jop, sulla deportazione degli ebrei in
Sudtirolo, Merano 2008), dal 2005 porta avanti il
progetto personale di “arte in movimento” con cui
rilegge la storia dell’arte passata e contemporanea
attraverso il linguaggio del corpo.
Tra i vari artisti con cui ha stretto collaborazioni
creative figurano i poeti visivi Eugenio Miccini e
Lamberto Pignotti, il collettivo ZimmerFrei (Belgio/
Bologna) , Ale Guzzetti (Varese), Philip Corner (New
York/Reggio Emilia), Ugo Dossi (Monaco di Baviera),
Kiddy Citny (Berlino), Renato Nicolini e Marilù Prati.
A partire dal 2010, dopo la nascita del figlio Ruben,
realizza assieme a lui svariate messinscene: nel
2010, la performance “Madre/Mutter” nell’ambito
della decima edizione del Festival internazionale
sullo Spettacolo Contemporaneo a Bologna. Sempre dal 2010 partecipa regolarmente al Festival di
poesia di Lugano Poestate (con poesie di Lorenzo
Buccella): nel 2010 con la performance “Latte
in Polvere” (assieme ai musicisti Luigi Mosso ed
Edoardo Marraffa); nel 2011 con “Family Card”,
nel 2012 con “Cantilene della crisi”, nel 2013
con “Ninna Nanna Atomica”, nel 2014 con “Microsagra”. Sempre con Ruben Buccella in scena, nel
2013, la performance “That’s Folklore” viene inserita nel cartellone del Festival Internazionale Gender
Bender di Bologna. Così come nello stesso anno, la
danza minuetto “Stati d’ansia di un’epoca” viene
presentata a Modena a cura di Caye’s Lab.
Tra le collaborazioni curatoriali, la mostra “Sound
Zero / Arte e musica dalla Pop alla street art”, a
cura di Valerio Dehò, Kunsthaus Merano arte, settembre 2006-gennaio 2007 (catalogo Damiani), in
occasione della quale ha fatto fare murales a graffitisti come Blu & Erica il Cane.
Marko Miladinovic
“Fedora Saura”
reading teatrale poetico musicale
“Ticino Poetry Slam”
avanspettacolo di poesia
“Stand up europeans!”
performance satirica
MARKO MILADINOVIC (Vukovar 1988). Vive e lavora a Chiasso. Canta con Fedora Saura.
Organizza e conduce il Ticino Poetry Slam, Avanspettacolo di poesia orale e prestante con vincitore
a
cura di Marko Miladinovic
6 poeti internazionali
5
giurati estratti tra il pubblico
1 benemerita soubrette del popolo alias notaia 1 stacchiere musicale
originale
1 condottiero serale
0 niet. Fa mostre, performance e stand-up comedy.
Suoi testi sono presenti in antologie poetiche e di
racconti, riviste e sul web. Ultimo “La dottorina della
gentilezza”.
Proiezione del cortometraggio
“La periferia dell’infinito”
regia e sceneggiatura di
Igor Samperi
in collaborazione con
AtropoProduction
produzione cinematografica indipendente
LA PERIFERIA DELL’INFINITO
1983. Una notte, sulla scorta dell’entusiasmo generato dal segnale Wow!, due giovani laureandi,
Thomas e Kirk, che stanno scandagliando l’Universo alla ricerca di una frequenza di origine artificiale,
captano un segnale. Esso è tuttavia incompleto e
risulta pertanto indecifrabile.
2013. Nonostante le grandi potenzialità, Thomas
ha deciso di confinarsi in un osservatorio di periferia e di continuare a tentare di decodificare il messaggio. La notte del trentesimo anniversario dalla
sua ricezione, quando tutto sembra ormai perduto,
la strumentazione capta nuovamente il medesimo
segnale. Stavolta, però, esso è completo e Thomas
riesce pertanto nel proprio intento. Il suo contenuto
è l’esordio di un’esperienza sconvolgente ai limiti
della comprensione umana.
“Omaggio al poeta Ibrahim Kodra”
in collaborazione con
Fondazione Kodra
Giulia Gertseva e il gruppo Nokti
IBRAHIM KODRA Nato nel 1918 a Ishem (piccolo
villaggio dell’Albania centrale) ed educato alla corte del Re Zogu, il Maestro sceglie di vivere sin da
giovane in Italia. Frequenta la Scuola d’Arte Odhise Paskali (anche lui ha seguito gli studi in Italia)
di Tirana. Nel 1938, grazie ad una borsa di studio,
realizza il suo sogno di raggiungere Milano e di iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove viene
seguito da Carlo Carrà, Carpi e Funi. Nel 1947 conosce Paul Eluard e nel 1948 incontra il celebre Pablo Picasso, venuto a Roma per il congresso della
pace. Nel 1953 partecipa alla Mostra internazionale dell’Università di Parigi e poi continua ad esporre
in tutto il mondo, come ad esempio a New York,
Belgrado, Stoccarda, ecc. Espone assieme a Picasso, Chagall, Roualt, Dufy, Matisse, Modigliani alla
Mostra internazionale di Venezia. Opere di Kodra
si trovano oltre che nel Museo del Vaticano e alla
Camera dei deputati, in gallerie pubbliche, Musei e
collezioni private. Catalogo con testi di Francesco
Gallo, Xhanino Mastronardi, Giorgio Celli, Ivan Caric, Enrico Crispolti, Francesco Carbone, Sebastiano
Grasso, Carlo Bo, Michel Leblanc, Carmelo Strano;
Ignazio Parrino, Aldo Gerbino, Michele Prisco, Sebastiano Addamo, Lino Lazzari, Giuseppe Servello,
Oscar Signorini, Mario Stefanile
“Ricordando Jannacci”
Moni Ovadia
Alessandro Nidi (pianoforte)
e quintetto di ottoni
In collaborazione con
IL NOSTRO ENZO - RICORDANDO JANNACCI
In esclusiva ed in prima esecuzione assoluta per la rappresentazione nella nuova Sala Teatro di Lugano, MONI OVADIA E ALESSANDRO NIDI saranno accompagnati da un quintetto d’archi composto
da due violini, una viola, un violoncello e un contrabbasso, in un personalissimo e sentito omaggio
al grande Enzo Jannacci. “Come si fa a cadere nel pessimismo quando c’e la musica?”, diceva Enzo
Jannacci, cantautore, cabarettista e attore –ma anche cardiochirurgo –tra i maggiori protagonisti della
scena musicale italiana del dopoguerra. Fin dagli anni ‘50 ha lavorato insieme agli amici Dario Fo e
Giorgio Gaber,
passando dalla canzone dialettale al rock e al jazz, fornendo l’ispirazione anche a personaggi come
Renato Pozzetto, Diego Abatantuono e Massimo Boldi.
Tra i suoi brani piu noti: “Vengo anch’io. No tu no”, “El portava i scarp del tennis”, “Ho visto un re”,
“Quelli che…”, La vita l’e bela”. Alcune di queste canzoni, diventate oramai dei classici, sono reinterpretate da Moni Ovadia –anch’egli artista versatile e curioso sperimentatore che si e affermato
nel teatro musicale dimostrando una sua personale ricerca espressiva – che le propone in un’inedita
quanto fascinosa veste.
“Canto d’amore”
In collaborazione con
Fondazione Museo Hermann Hesse
Letture e musica
Antonio Ballerio (italiano)
Rudolf Cornelius (tedesco)
Ambra Albek (violino)
Fiona Albek (pianoforte)
Villa Sassa, Lugano
“Omaggio a Cesare Pavese”
Letture e musica con
Alberto Nessi (poeta),
Chiara Pedrazzetti (arpa)
In collaborazione con Hotel Villa Sassa
CHIARA PEDRAZZETTI - Descritta come “giovane,
ma già versatile e matura” e “ottima esecutrice”
Chiara Pedrazzetti è un’arpista svizzera di grande
entusiasmo e passione.
Fin dall’età di 14 anni si esibisce con orchestre e
varie formazioni di musica da camera (musica classica, jazz, contemporanea). Dall’età di 18 anni tiene concerti come solista. In Svizzera interna Chiara
si esibisce regolarmente con il Christoffel Konsort
(musica medievale) con cui ha registrato il CD ‘Minnesang’ e il duo LABIRINTO con il chitarrista irlandese Sean Lanigan. LABIRINTO mostra che l’arpa
può ‘rock’ e la chitarra elettrica può ‘roll’ (haha) e
il duo è regolarmente invitato a suonare concerti
ed esibirsi a festival prestigiosi finora in Irlanda, Inghilterra, Svizzera, Italia, Canada, Russia, USA, Brasile e Portogallo. LABIRINTO è stato intervistato e
ha suonato alla radio nazionale irlandese RTE nel
programma di Pat Kenny e uno di Marty Whelan e
nel 2010 hanno registrato il loro primo cd, intitolato
‘CIDICIAMO’.
Parallelamente all’arpa a pedali Chiara sviluppa
una grande passione per l’arpa irlandese. Segue
regolarmente workshop sia in Svizzera che in Irlanda sulla musica tradizionale irlandese con Máire Ní
Chathasaigh, Catriona McKay, Paul Dooley e Grainne Hambly. Il suo amore per la musica irlandese la
porta a formare un gruppo che esegue tradizionale
musica celtica, IL PENTAFOGLIO.
Chiara ha vinto premi a concorsi nazionali e internazionali fra cui tre volte un 1° premio al Concorso
Svizzero di Musica della Gioventù (regionale) sia
come solista e duo, un ‘Attestato di Merito’ al ‘Torneo Internazionale di Musica’ nel 2006, il 1° premio
al concorso internazionale ‘Trofeo Camac’ nell’ambito del festival ‘Celtica’ in Valle d’Aosta nel 2010,
Primo Premio al Concorso Internazionale Antonio
Salieri (Legnago, Verona) (2013) e il Primo Premio
cat. A del Concorso Internazionale “Suoni d’Arpa
2014” (2014).
Dal 2010 è membro del comitato della Swiss Harp
Association. Dal 2012 Chiara utilizza le ampflicazioni Schertler per strumenti acustici ed è fiera e
onorata di essere un’ambasciatrice del marchio.
Dal 2014 è anche membro della Società Svizzera di
Pedagogia Musicale.
Dopo un Bachelor alla Zürcher Hochschule der Künste (Zurigo) Chiara frequenta il primo anno di Ma-
ster in Performance passandolo con “distinction”
alla Royal Academy of Music di Londra e termina al
Conservatorio della Svizzera Italiana (Lugano) con
lode.
Chiara ringrazia le insegnanti Lorenza Ceruti-Pollini
e particolarmente Irina Zingg per il loro insegnamento meraviglioso e grande sostegno. Raccomanda a
tutti gli arpisti di frequentare il Summer HarpMasters Academy a Berna.
Con l’arpa a pedali Chiara ha frequentato masterclasses con Park Stickney, Anna Loro, Elisabeth
Fontan-Binoche, Skaila Kanga, Milda Agazarian,
Catrin Finch, Isabelle Moretti, Maria Luisa RayanForero e Fabrice Pierre.
Chiara scrive regolarmente per il giornale Swiss
Harp e alcuni suoi articoli sono stati pubblicati nello
UK Harp Magazine e Harp Column (USA).
Ha insegnato in varie scuole di musica nella Svizzera interna e in Ticino, attualmente insegna arpa
celtica e arpa a pedali privatamente, alla Scuola di
musica Biaschese, all’Associazione Corsi di Musica
di Breganzona e alla Scuola di Musica del Moesano.
Le piace molto arrangiare, comporre, cantare e stare con gli amici e la famiglia, leggere, andare in bicicletta, cucinare, mangiare bene e viaggiare.
ALBERTO NESSI (Mendrisio 1940) è cresciuto a
Chiasso e oggi vive a Bruzella in Valle di Muggio. È
stato insegnante. È poeta e narratore. Le sue principali pubblicazioni sono, per la poesia: I giorni feriali
(1969), Ai margini (1975) (le due raccolte sono state ristampate da Giampiero Casagrande, Lugano,
nel 1988); presso Casagrande, Bellinzona: Rasoterra (1983), Il colore della malva (1992), Blu cobalto
con cenere, (2000); presso LietoColle, Faloppio: Iris
viola (2004); presso Alla chiara fonte, Lugano: Ode
di gennaio (2005). Una scelta delle sue poesie è
stata pubblicata nel 2010 da Casagrande, Bellinzona, con il titolo Ladro di minuzie.
Per la prosa: Terra matta, Dadò, Locarno (1984;
quinta edizione 2005, con prefazione di Fabio Soldini) e, da Casagrande, Bellinzona: Tutti discendono
(1989), Fiori d’ombra (1997), La Lirica (1998). La
prossima settimana, forse (2008), Milò, (2014).
Ha curato l’antologia di testi e testimonianze sulla
Svizzera italiana Rabbia di vento (Casagrande, Bellinzona, 1986) ed è autore di libri realizzati in collaborazione con artisti. È tradotto in varie lingue.
CESARE PAVESE (Santo Stefano Belbo 1908-Torino 1950) nasce nelle Langhe piemontesi dove la
sua famiglia possiede un podere, in cui ritorna ogni
estate, ma trascorre quasi tutta la sua vita a Torino.
Dopo la laurea in lettere insegna per breve tempo.
Scrive poesie e racconti e traduce per la casa Einaudi autori americani ancora poco conosciuti in
Italia, favorendo la diffusione della letteratura statunitense. Arrestato nel 1935 con l’accusa di attività
antifascista viene mandato al confino a Brancaleone Calabro dove soggiorna per un anno.
Negli anni del dopoguerra si dedica a un’intensa
attività letteraria pubblicando romanzi e saggi sul
rapporto tra letteratura e società e ottenendo un
ampio apprezzamento di pubblico e di critica.
Al culmine del successo, in seguito a una grave crisi
esistenziale, si toglie la vita in un albergo a Torino.
Il mondo di Pavese
La produzione letteraria di Pavese si incentra sul
rapporto città-campagna. Lo scrittore, non riuscendo a vivere nel mondo urbano disumanizza, in cui
l’uomo si perde in una profonda solitudine, riscopre
la campagna, mitico mondo della sua infanzia, idealizzato luogo di libertà dalle costrizioni dove spera
di ritrovare le proprie radici.
Tra le sue opere ricordiamo le raccolte di poesie
Lavorare stanca (1936) e Verrà la morte e avrà i
tuoi occhi (1951); i romanzi Paesi tuoi (1941), Il
compagno (1947), Prima che il gallo canti (1948) e
La luna e i falò (1950).
“San Pietroburgo in poesia”
Nell’ambito del progetto
Ponte Tresa - San Pietroburgo - le vie del Generale Suvorov
Omaggio a Anna Achmatova
letture di poesie
Musiche di Sergej Ivanovic Taneev
con il trio d’archi
Piotr Nikiforoff (violino)
Ivan Vukcevic (viola)
Felix Vogelsang (violoncello)
In collaborazione con
OSI-Orchestra della Svizzera Italiana
Alfonso Tuor (giornalista)
Victoria Urazova (italiano-russo)
con il patrocinio del
Municipio di Ponte Tresa
PONTE
TRESA
ANNA ACHMATOVA (Bol’soj Fontan, 23 giugno
1889 – Mosca, 5 marzo 1966) - «Nata in una nobile
famiglia ben presto iniziò a scrivere poesie
che furono apprezzate negli ambienti letterari (ma
non dal padre).
Personalità forte ma complessa e una vita avventurosa. Intellettuale libera e moderna ma attaccata alle tradizioni di Santa Madre Russia. Donna e
madre passionale capace, senza paura alcuna, di
rivelare i suoi sentimenti più segreti nelle sue fantastiche poesie.
La sua poetica appare un mix di misticismo, sentimentalismo e psicologia. Ma è soprattutto la sua
capacità di svelare apertamente nei suoi versi ogni
più intimo aspetto del suo cuore che fa di lei un
caso davvero unico nella letteratura russa. Anche il
primato della coscienza e dell’indipendenza di pensiero appare sempre con evidenza nelle sue poesie… nonostante il suo carattere apparentemente
sottomesso… Figlia di Andreij Antonovich Gorenko,
funzionario pubblico, e di Inna Erazmovna Stogova, entrambi di nobile famiglia, fu moglie dal 1910
al 1918 di Nikolaj Gumilëv, dal quale ebbe il figlio
Lev. Fece parte della Corporazione dei poeti, un
gruppo acmeista fondato e guidato dal marito[2].
Compose la prima opera, La sera, nel 1912, alla
quale seguì Il rosario nel 1914, caratterizzate entrambe da un’intima delicatezza. Lo stormo bianco
(1917), Piantaggine (1921), Anno Domini MCMXXI
(1922) sono raccolte di versi ispirate dal nostalgico ricordo dell’esperienza biografica, che spesso
assumono quasi la cadenza di una preghiera. Sulla
sua poetica ebbe molta influenza la conoscenza
delle opere di Dante Alighieri, come anche testimonia il filosofo Vladimir Kantor: «Quando chiesero ad
Anna Achmatova, la matriarca della poesia russa,
“Lei ha letto Dante?”, con il suo tono da grande
regina della poesia rispose: “Non faccio altro che
leggere Dante”»
SERGEJ IVANOVIC TANEEV
(Vladimir, 25 novembre 1856 – Mosca, 19 giugno
1915) «Nacque in una famiglia della nobiltà russa,
caratterizzata da una profonda cultura e conoscenza delle letterature. Studiò musica sin dall’età di
cinque anni tramite lezioni private, quindi, quando la
sua famiglia si trasferì a Mosca, all’età di nove anni
frequentò il Conservatorio locale, sotto la guida di
Anton Rubinštejn per quanto riguarda il pianoforte
e Cajkovskij per la composizione. Nell’anno della
sua laurea, il 1875, effettuò numerosi tour europei e partecipò come solista ad alcune première
di Cajkovskij (Concerto per piano N.1, Concerto per
piano N.2).
Nel 1878, divenne insegnante di armonia e strumentazione al Conservatorio moscovita e successivamente anche di pianoforte e composizione. Tra
i suoi allievi figurano Skrjabin e Rachmaninov. Per
cinque anni, dal 1885, assunse il ruolo di direttore
dello stesso istituto.
Taneev fu un uomo di grande erudizione, basti pensare che oltre alla musica, fece studi accurati nei
campi dellescienze sociali, della storia, della matematica, oltre che della filosofia.
Taneev svolse una proficua attività di ricerca nel
campo della teoria della musica, che culminò con
i suoi due voluminosi trattati intitolati Imitative
Counterpoint in Strict Style (“Contrappunto imitativo in stile severo”), risultato di 20 anni di lavoro,
che tocca l’aspetto matematico della musica e in
qualche modo influenzò il suo modo di comporre,
basato più che sulla spontaneità creativa, sulla teoretica analisi e preparazione meticolosa del materiale musicale; a questo riguardo significativo fu il
libro “Trattato del canone e della fuga”.
Tra le sue composizioni principali, annoveriamo: la
trilogia drammatica Oresteia del (1895), 4 sinfonie
per orchestra,quintetti e quartetti per archi, composizioni per pianoforte, liriche vocali».
“San Pietroburgo in poesia”
Nell’ambito del progetto
Ponte Tresa - San Pietroburgo le vie del Generale Suvorov
Omaggio a Anna Achmatova
letture di poesie
Musiche di Sergej Ivanovic Taneev
con il trio d’archi
Piotr Nikiforoff (violino)
Ivan Vukcevic (viola),
Felix Vogelsang (violoncello)
In collaborazione con
OSI-Orchestra della Svizzera Italiana
Alfonso Tuor (giornalista)
Victoria Urazova (italiano-russo)
con il patrocinio del
Municipio di Ponte Tresa
PONTE
TRESA
PIOTR NIKIFOROFF, nato a Mosca nel 1978, ha iniziato gli studi di violino all’età di 5 anni. A 14 anni
ha debuttato come solista con l’Orchestra sinfonica
di Mosca. Nel 1996 si è diplomato con il massimo
dei voti al Collegio Federale di Gnesynih di Mosca
e successivamente si è trasferito in Ticino dove ha
ottenuto il Master con lode al Conservatorio di Lugano. Ha vinto vari primi Premi e borse di studio fra i
quali quello della Fondazione LYRA Bank Vontobel a
Zurigo e quello della Fondazione Halblützel a Zurigo.
La sua attività solistica e cameristica lo porta in
Italia (Festival di Stresa, Europa Musica di Firenze,
Gioventù Musicale d’Italia), in Austria, in Svizzera,
Francia, Germania, Inghilterra, Russia, Corea del
Sud e Giappone. Registra per la Radio e la Televisione svizzera di lingua italiana e tedesca e pubblica
loro CD con opere di Mozart, Brahms, Piazzola e il
CD Carosello Mio del 2010 con opere di Cajkovskij,
Schnittke e Beethoven. Ha inoltre inciso un CD con
il rinomato pianista britannico Howard Shelley con
4 sonate di Mozart. Sin dall’età di 20 anni ha ricoperto il ruolo di primo violino presso la Schweizer Chamber Orchestra, I Sinfonietti 01 di Salzburg,
la Camerata Schweiz Zürich e la Bern Sinfonietta.
Per diversi anni è stato assistente del primo violino
presso il Festival Strings di Lucerna, e per 2 anni
è stato il primo violino della Charlemagne Orchestra for Europe di Bruxelles. Ha seguito dei Master
di direzione d’orchestra con Piero Bellugi a Firenze
nel 2005 e Conducting Master Course con Jorma
Panula ad Amsterdam nel 2010. Dal 2015 si sta
perfezionando in direzione d’orchestra professionale al Conservatorio di San Pietroburgo presso la
scuola Musin e nel 2016 avrà il suo debutto con
l’Orchestra Filarmonica Federale Caucasa, e aprirà
aprirà inoltre il Festival Mozart in Sochi Russia con
l’Orchestra Sinfonica di Sochi.
Dal 2009 è membro professore dei primi violini
dell’OSI.
ORCHESTRA DELLA SVIZZERA ITALIANA (OSI)
Costituita nel 1935 a Lugano, è stata diretta da grandi personalità musicali quali Ansermet, Stravinskij,
Stokowski, Celibidache, Scherchen ed ha collaborato con compositori quali Mascagni, R. Strauss, Honegger, Milhaud, Martin, Hindemith e, in tempi più vicini, Berio, Henze e Penderecki. L’OSI è una delle
13 formazioni a livello professionale attive in Svizzera. Composta da 41 musicisti stabili, è finanziata
principalmente dal Cantone Ticino, dalla Radiotelevisione svizzera (RSI), dalla Città di Lugano e dall’Associazione Amici dell’OSI. Partner Internazionale è Helsinn. Dà vita annualmente alle stagioni concertistiche
della RSI e partecipa regolarmente alle Settimane Musicali di Ascona, a Lugano Festival e al Progetto
Martha Argerich. L’OSI lavora con i grandi nomi del panorama direttoriale e con i più celebri solisti; si
esibisce nella Svizzera italiana e nei maggiori centri nazionali ed internazionali. Numerose le registrazioni
in studio finalizzate all’emissione radiofonica e le produzioni discografiche con importanti etichette. Direttore onorario è Alain Lombard. Dal settembre 2013 collabora con Vladimir Ashkenazy, che per quattro
stagioni ricoprirà il ruolo di direttore ospite principale. A partire dalla stagione 2015-2016 l’OSI è guidata
dal direttore tedesco Markus Poschner, che nell’importante funzione di direttore principale la sosterrà nei
futuri sviluppi.
www.orchestradellasvizzeraitaliana.ch; www.osi-brahms.ch
FELIX VOGELSANG, nato nel 1975, ha studiato in
Germania con Konrad Haesler e Tilmann Wick e in
Canada con Pierre Morin. È stato assistente del
Prof. Wick alla „Musikhochschule Hannover“. Dopo
diverse esperienze in orchestra (European Union
Youth Orchestra, Radiophilharmonie NDR, Detmolder Kammerorchester), artisti come Mstislaw Rostropowitsch e Anner Bylsma, ma anche Sir Colin
Davis e Bernard Haitink lo hanno incoraggiato a dedicarsi all’attività solistica e da camera. Ha dato
concerti in tutta Europa e negli Stati Uniti esibendosi in diversi estival tra cui Braunschweig, Schleswig
Holstein, Vinschgau, Chaillol, Ceresio Estate e Pietany.
Nel 2002 ha debuttato a New York con il pianista
Christopher Cooley e nel 2005 ha suonato come
solista con la Deutsches Kammerorchester a la
Berliner Philharmoniker. È stato premiato in diversi
concorsi internazionali tra i quali il concorso “Shostakovich” (Hannover), “Liezen” (Austria) e “Pietany” (Slovakia), e come laureato del PE-Förderkreis
ha a disposizione un violoncello Amati del 1730.
Felix Vogelsang è membro del Quartetto EnergieNove con cui ha inciso i due quartetti di Prokof’ev per
la “dynamic” e due quartetti di L.v. Beethoven per
la Televisione Svizzera.
Dal 2004 è violoncello sostituto prima parte all’Orchestra della Svizzera italiana.
Sir Bernhard Haitink dice di lui: “Felix Vogelsang è fra
gli eccelsi violoncellisti della sua generazione, è un
musicista di straordinaria immaginazione”.
Il violista australiano IVAN VUKCEVIC ha intrapreso
gli studi di viola alla Victorian College of the Arts
(Melbourne), alla University of Western Australia
(Perth) dove si è laureato in viola ed in Musicologia
con il massimo dei voti, ed alla International Menuhin Music Academy (Gstaad, Svizzera). Vukcevic
ha vinto diversi premi come solista ed in formazioni cameristiche. Nel 1998 ha vinto il Vose Memorial Prize, il concorso strumentale più prestigioso
dell’Australia occidentale, suonando il Concerto per
viola ed orchestra di B. Bartok con la West Australian Symphony Orchestra. Vukcevic ha vinto il primo
premio in molti concorsi di musica da camera, tra cui
Margaret Bello Prize e West Australian Chamber Music Competition (1995). E’ anche stato il vincitore
del Premio Köckert per viola solista (Zurigo 2001).
Ha eseguito i brani più importanti del repertorio di
viola, in recital e accompagnato da varie orchestre
in Australia ed Europa, tra cui la Stavanger Symphony Orchestra (Norvegia), Camerata Lysy Gstaad
(Svizzera), l’Orchestra da Camera della Fillarmonica Slovena, l’Orchestra Sinfonica del Montenegro,
l’Orchestra Sinfonica di Cernivci e l’Orchestra della
Svizzera italiana. Le sue apparizioni come solista
sono state trasmesse dalle radio e televisioni in Australia ed Europa. Con l’orchestra di Lugano, Vukcevic ha anche suonato l’Aroldo in Italia di H. Berlioz,
la Sinfonia Concertante K364 di W. A. Mozart (insieme al violinista Klaidi Sahatci)ed il Concerto di B.
Bartok sotto la direzione di maestro Alain Lombard.
Ivan Vukcevic è stato prima viola della Australian
Youth Orchestra e della Camerata Australia. Durante gli studi, ha anche regolarmente collaborato con
la Singapore Symphony Orchestra. Nel 1997 ha ricevuto diverse borse di studio, tra quali la Youth
Music Australia Opportunity Grant e la University of
Western Australia Travelling Scholarship. Nel 1998
ha ricevuto la borsa di studio dell’International Menuhin Music Academy (Gstaad), dove ha terminato
i suoi studi postlaurea nel 2000, studiando con i
prof. Alberto Lysy e prof. Johannes Eskaer. Ancora all’Accademia, ha avuto l’opportunita’ di seguire
le masterclass di alcuni dei piu’ celebri musicisti.
Durante il corso dei suoi studi in questa istituzione, era ugualmente la prima viola della Camerata
Lysy Gstaad, con la quale è apparso regolarmente
come solista nelle sale piu’ prestigiose ed i festival
piu’ importanti d’Europa. Dal 2001 al 2002 è stato
la prima viola della Stavanger Symphony Orchestra
(Norvegia) e da ottobre del 2002 è la prima viola
dell’Orchestra della Svizzera italiana. Nel 2008, è
stato la prima viola nella Sinfonieorchester Basel.
Svolge anche una riccha attivita’ cameristica ed è
membro del Quartetto Energie Nove. Ha tenuto numerose masterclass in Europa, Asia ed Australia e
dal 2012 è Professore di viola presso la International Menuhin Music Academy. Suona una viola Joseph Gagliano del 1789.
“Omaggio alla poesia friulana”
letture di
Pierpaolo Pasolini
Maria Turoldo
a cura di Gino Driussi
con Giulia Daici
In collaborazione con ACLI di Lugano
GINO DRIUSSI, nato a Udine (Italia) il 22 gennaio
1951. In Svizzera dal 1958. Scuole e studi a Vevey
e Losanna (Facoltà di Lettere), poi all’Istituto di giornalismo dell’Università di Friburgo. 1972-1974: praticantato alla “Feuille d’Avis de Vevey”. 1974-1976:
redattore a “Le Matin” di Losanna. 1976: giornalista
free-lance e corrispondente dalla Svizzera romanda
per il “Corriere del Ticino” e la Radio della Svizzera
italiana (sport, attualità e politica). 1977-1979: responsabile dei servizi sportivi alla “Gazzetta Ticinese”. 1979-2013: giornalista alla RSI, allo sport fino
al 2003, poi responsabile del servizio notiziari fino
al 2010 e incaricato dell’informazione religiosa per
il Radiogiornale. Nel contempo, corrispondente dal
Ticino del “Journal de Genève” fino al 1992 e di “Le
Matin” per lo sport fino al 2012. Ora in pensione.
GIULIA DAICI è una cantautrice friulana che fa della
musica il “ponte” tra il suo mondo interiore e l’universo che la circonda.
Ha all’attivo la partecipazione a numerosi Festival e manifestazioni di carattere nazionale (tra cui
“Musicultura Festival”, “Premio Fabrizio De Andrè”,
“Biella Festival”, “Premio Lunezia”, “Premio Poggio Bustone”, “Premio Bianca d’Aponte”, il Mei,
l’”Umbria Folk Festival” ed il Roxy Bar di Red Ronnie) ed anche internazionale (tra cui il “1° Convegno
dei Giovani Italiani” a Londra, l’inaugurazione del
“Fogolâr Furlan d’Irlanda” a Dublino e l’inaugurazione del “Fogolâr Furlan di Londra” a Londra) a cui ha
partecipato cantando suoi brani sia in italiano sia
in friulano.
Ha pubblicato l’Ep “Attimi” (2007), il disco “E poi
vivere” (2011) e l’album in lingua friulana “Tal cîl
des Acuilis” (2012) (secondo classificato alle “Targhe Tenco 2013” nella categoria miglior “Album in
dialetto (e lingue minoritarie)”).
“Omaggio a Lèlen”
Pasquale Gilardi
poeta ticinese, dialettale
OMAGGIO A “LELÈN”
PASQUALE GILARDI «LELÈN” nato a Brè (Lugano)
1885-1934. Poeta di grande sensibilità e scultore
di fama internazionale. A 131 anni dalla sua nascita, Brè e la sua gente non l’hanno mai dimenticato.
letture e musica a cura di
Francesco Gilardi
FRANCESCO GILARDI nato a Brè (Lugano) il 23 gennaio 1945. Ha incontrato il grande pubblico partecipando a 4 edizioni del Festival Poestate di Lugano.
Con la pubblicazione della sua prima raccolta di
poesie in dialetto Francesco Gilardi ha realizzato il
sogno, coltivato da tempo, di poter seguire le orme
del suo avo “Lelèn”.
Alfio Prati
Franca Taddei
Fredy Conrad (chitarra)
DEMARCHI-PRATI IRIDE nata a Brè 1920 - 2000. Poetessa dialettale per diletto. Sono proprio tanti i versi
dedicati ai tempi passati e tutti spontanei,freschi e veri.
Chi ne legge i versi rimane colpito dalla squisita
ispirazione verso le cose semplici e modeste.
PASQUALE GILARDI detto “LELÈN” nasce a Brè il 26 novembre 1885 da Valentino Gilardi e Apollonia Pedrotta. Muore il 26 agosto del 1934 all’Ospedale civico di Lugano dove il pittore Luigi Taddei, suo fraterno
amico nell’arte e nel cuore, lo ha accompagnato tossicchiante e febbricitante qualche mese prima. Viene
sepolto nel cimitero del suo paese tanto cantato e amato. È il penultimo di tredici figli, undici maschi e due
femmine. In questa famiglia il senso dell’arte sotto diverse forme è un po’ innato. Infatti, oltre a “Lelèn”
si ricordano altri tre fratelli: Giovanni (1866-1934) che studia a Brera dove si merita una medaglia d’oro e
che in seguito lavora per lunghi anni come architetto all’ufficio tecnico di Genova; Silvio (1873-1943), stabilitosi da giovane a Mendrisio, è pittore di opere sacre e anche ritrattista; Pietro (1875-1970), residente a
Viganello, ha un’inclinazione alla pittura accompagnata da una vena poetico - ironica.
Pasquale Gilardi conduce una vita breve ma intensa, disordinata, sofferta e allegra allo stesso tempo.
All’età di diciotto anni incontra per caso un signore germanico e gli mostra alcuni suoi disegni. A sentirlo
discorrere con tanta competenza di cose d’arte, il forestiero intuisce in quel giovane il germe dell’artista.
Con il consenso dei genitori lo porta ad Amburgo, dove Pasquale frequenta per qualche tempo le scuole di
disegno. Ma, sia per volere dei suoi, sia per nostalgia del suo paese, sei mesi dopo è già di ritorno a casa.
A Lugano continua gli studi sotto la guida esperta e competente del prof. Luigi Vassalli che vorrebbe avere
il suo allievo prediletto come artista nel suo studio. “Lelèn”, insofferente alla disciplina e più attratto dalla
vita errante e avventurosa, rifiuta questa opportunità. Giovanissimo insegna disegno e plastica nella scuola
serale per scalpellini a Cresciano.
“Scaffali di poesia”
Giornata della poesia in libreria
Libreria dietro l’Angolo, Lugano
Tavoli libri
nel corso di tutte le serate POESTATE
nel Patio di Palazzo Civico
Fontana Edizioni SA, Lugano
Libreria Dietro l’Angolo, Lugano
Biblioteca Bisi, Lugano
Zenzero Art Gallery - Lugano
ZENZERO
ART GALLERY
www.spaziozenzero.com
ZENZERO
ART GALLERY
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Salottino culturale
nel corso di tutte
le serate POESTATE
ZENZERO
ZENZERO
ART GALLERY
ART GALLERY
nel Patio di Palazzo
Civico
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In galleria
“Stand up Europeans!”
performance satirica con Marko Miladinovic
“Poeticamente da Vitti”
al Bar Vitti, Lugano
“Ai grandi poeti e scrittori russi”
rassegna gastronomica
al Ristorante Giardino, Sorengo
direzione e organizzazione
Armida Demarta
POESTATE ®
Dal 1997
partecipanti, produzioni, collaborazioni, collaboratori
collaborazioni: Ambasciata Cuba, Berna; Ambasciata Federazione Russa, Berna; Ambasciata Svizzera, Mosca; Ambasciata Messico in
Berna; Console Onorario di Bulgaria, Lugano ; Consolato di Grecia, Lugano ; Console Onorario di Messico, Lugano; Consolato di Monaco
(MC), Lugano; AIL Azienda Elettrica Lugano; Antenna Alice Centro Tossicodipendenti, Lugano; ARDT Archivi Riuniti Donne Ticino, Melano;
ASLP Associazione Svizzera Liberi Pensatori, Sezione Ticino; Associazione Culturale Cedrus Libani,Ticino; Associazione Culturale Cinese Il
Ponte, Lugano; Associazione Culturale Terra Insubre, Varese; Associazione Svizzera-Cuba, Sezione Ticino; ASI Associazione Svizzera Israele Sezione Ticino; Associazione Hafez e Petrarca, Lugano; AZ Eventi; BancaIntesaRussia, Mosca; Biblioteca Cantonale, Lugano; Biblioteca
Comunale, Bellinzona; Biblioteca BISI, Lugano; Carcere La Stampa, Lugano; Cardiocentro, Lugano; Casa della poesia, Como; Cattedrale
di San Lorenzo, Lugano; Chiesa di San Rocco, Lugano; Centri Diurni Organizzazione Sociopsichiatrica Cantonale, Mendrisio, Bellinzona,
Locarno; Cinema Lux Massagno, Lugano; Circolo Educativo Operaio, Lugano; Città di Lugano e i suoi servizi ; Club Andromeda e Club 74
dell’OSC, Mendrisio; Lugano ; CSI Conservatorio della Svizzera Italiana; Curia Vescovile di Lugano; Dicastero Attività Culturali, Lugano;
DGE Dicastero Giovani ed Eventi, Lugano; Dicastero Integrazione, Lugano; Dicastero Lugano in Festa; Dicastero Lugano Turismo; Edizioni
Il Cantonetto; Edizioni Odissea, Milano; ELR Edizioni Le Ricerche, Losone; Emergency, Sezione Ticino; Eventi AZ; Estival Eventi Lugano;
Eventmore ; Festival di poesia PoesiaPresente Monza e Brianza; Festival di poesia TorinoPoesia; FIPPD Fondazione Informatica Promozione
Persona Disabile, Lugano; Fontana Edizioni SA, Lugano; Fontana Print SA, Lugano; Fosit, Lugano; Fondazione Cardiocentro, Lugano; Fondazione UBS per la cultura, Zurigo; FramaFilms, Vernate; IRRADIA service, Lugano; Il Letterificio; Studio B Image SA, Lugano-Giubiasco; Hotel
Splendide Royal, Lugano; Hotel Walter Au Lac, Lugano; Il Rivellino Studio, Locarno; Les Ambassadeurs, Lugano; Longlake Festival Lugano;
Lugano In Scena; Lugano Turismo; Festival Seetaler Poesiesommer di Schongau Lucerna; Melago, Melide; Mercalibro Ondemedia, Bellinzona; Museo Hermann Hesse, Montagnola; Mya Lurgo Gallery, Lugano; Ondemedia, Bellinzona; Osteria del Portico, Vernate; Promomusic,
Bologna; Pro Helvetia; Progetto Ticino-Mosca 2010, Governo Cantone Ticino; Regioinsubrica; Ristorante Botero, Lugano; Ristorante Orologio, Lugano; Ristorante Mery, Lugano; Ristorante Manor Lugano; RSI-RadiotelevisioneSvizzera; RSI-ReteDue; Scuola ILI, Lugano; SMUM
Scuola di Musica Moderna, Lugano; Salone FX SPA Sassa, Orazio Cucchiara e Daniele Vella, Lugano; SpazioStudio, Milano; Steineggerpix
studio fotografico Remy Steinegger; Studio grafico Marcello Coray; TIO, Ticinonline; Ufficio Servizi Relazioni Pubbliche ed Esteri e Istituzionali, Città di Lugano; UNESCO Svizzera, sezione Ticino; Russian Cultural Season; LaRegioneTicino; EventMore; Nenieritmiche; Mandrake
fumetti, Lugano; Other Movie Film Festival; Scuola Studio Teatro Accademico di Mosca; Centre Monegasque PEN International di Monaco;
S.O.S. Soccorso Operaio Ticino, Lugano ; ArtLab in Lugano; Libreria Dietro l’Angolo, Lugano; Edizioni Casagrande di Giampiero Casagrande,
Milano e Lugano; Edizioni Limmat Verlag, Zurigo; Nenieritmiche, Lugano
ospiti e collaboratori: Bella Achmadulina, Sebastiano Aglieco, Alessandro Ahmine, Stefano Albarello, Anna Albertoni, Sergio Albertoni,
Fabiano Alborghetti, Daria Alexandrova Zubareva, Silvio Aman, Gianluca Ambrosetti, Fabio Andina, Antonella Anedda, Eilon LonyAngert,
Savino Angioletti, Claudine Ansermet, Annalena Aranguren, Elena Archipova, Serghey Arkhangelov, Mirko Aretini, Alberto Arias, Francesco
Arcuri, Frayar Asadisn, Vladimir Asmirko, Attori Studio Teatro Artistico di Mosca, Prisca Augustoni, Corardo Augias, Raissa Aviles, Jean
Agostini, Katia Bagnoli, Luca Barbieri, Alonso Barraza, Felix Baumann, Marco Bazzi, Stefano Bazzi, Eze Begni, Giona Beltrametti, Marco
Beltrametti, Maria Benassi, Graziella Bernabò, Daniele Bernardi, Alcide Bernasconi, Alda Bernasconi, Letizia Bernasconi-Ceresa, Corinne
Bernasconi, Gabriella Bernasconi, Roberto Bernasconi, Yari Bernasconi, Kiko Berta, Wladimiro Bertazzoni, Thomas Bertinotti, Bernardino
Bettelini, Giancarla Bezzecchi, Rossella Bezzecchi, Pietro Bianchi, Donatella Bisutti, Roberto Bissolotti, Miro Bizzozzero, Marco Blaser,
Oscar Boldre, Elio Bollag, Don Sandro Bonetti, Filippo Bonzi, Nikolay Borodachev, Giorgio Bortolin, Marco Borradori, Olivier Bosia, Giovanni
Bottaro, Sthephane Bouquet, Francesca Brandani, Yulia Bratchikova, Igor Bratchikov, Tiziano Broggiato, Antonio Bruni, Egidia Bruno, Lorenzo Buccella, Ruben Buccella, Manuel Buda, Aurelio Buletti, Elia Buletti, Dome Bulfaro, Dmitrij Bykov, Cambusateatro Locarno, Miriam
Camerini, Maurizio Canetta, Luigi Cannillo, Pierpaolo Capovilla, Mauro Capra, Gabriela Carbognani Hess, Lidia Carrion, Giosè Casalotto,
Giampiero Casagrande, Fabian Casas, Raffaella Castagnola, Niccolò Castelli, Daniele Cattaneo, Ennio Cavalli, Chun Chen, Alex Chung,
Paolo Cherici, Claudio Chiapparino, Silvana Chiesa-Borioli, Lama Chodup Tchiring, Gao Chun, Federico Cicoria, Luca Cignetti, Cinasky,
Franca Cleis, Margherita Coldesina, Mauro Collovà, Gabriele Comeglio, Compagnia Mercanti di storie (Patrizia Gandini, Massimiliano Loizzi,
Giovanni Melucci), Compagnia Nuovo Teatro di Locarno, Luca Congedo, Fredy Conrad, Elisa Conte, Tiziana Conte, Marco Conti, Bruno Corà,
Marcello Coray, Riccardo Corcione, Coro della RadiotelevisioneSvizzera, Francesca Corti, Eros Costantini, Carmen Covito, Brigitte Crespi,
Chiara Crivelli, Tatiana Crivelli, Aubert Crovato, Elsa Cross, Maurizio Cucchi, Giuseppe Curonici, Erika Dagnino, dibattiti e conferenze, Claudio D’Agostino, Marco D’Anna, Mario D’Azzo, Marta Dalla Via, Gianni D’Elia, Alessandro D’Onofrio, Ivaylo Daskalov, Luca Dattrino, Milo De
Angelis, Massimo Daviddi, Gudrun De Chirico, Christian De Ciantis, Bruno De Franceschi, Giuseppe Dell’Agata, Luisella De Martini, Azzurra
De Paola, Mirella De Paris, Mariella De Santis, Max De Stefanis, Valentina Del Fante, Diego Della Chiesa, Jacques Demierre, Laura Di
Corcia, Marco Di Meco, Gregorio Di Trapani, Giancarlo Dillena, DJ Miss Polansky, Lina Marija Domarkaite, Mario Dondero, Andreeva Tatiana
Donghi, Iana Dotta Fedoseeva, David Duijts, Duo Les Fleurs, Jacques Dupin, Valeriy Dudarev, Isabelle Duthoit, Alexander Dvorak, Hassan
El Araby, El Flaco y sus Muchachos, Flavio Ermini, Daniel Estulin, Gustavo Etchenique, Evgenij Evtushenko, Al Fadhil, Gabriela Fantato,
Giuseppe Farah, Maria Fares Salvatore, Christopher Farley, Claudio Farinone, Diego Fasolis, Andrea Fazioli, Paolo Febbraro, Anna Felder,
Pablo Armando Fernandez, Luka Ferrara, Sara Ferrari, Valeria Ferrario, Giulio Ferroni, Marcello Foa, Simona Foglia, Nicola Foletti, Daniele
Fontana, Fontana Edizioni SA, Moreno Fontana, Raoul Fontana, Tiziano Fratus, Giulia Fretta, Ketty Fusco, Vanessa Frongillo, Zeno Gabaglio,
Angelo Gaccione, Francesca Gagliardi, Davide Gai, Don Gallo Andrea, Laura Garavaglia, Sofia Garbarino, Armando Gentile, Cristina Gentile,
Pavlina Genova, Luca Ghielmetti, Claudio Gianinazzi, Christian Gilardi, Francesco Gilardi, Giovanni Gilgen, Patrizia Gioia, Gianni Giorgetti,
Francesca Giorzi, Giorgio Giudici, Alexander Golovin, GospelBlastFighter (Santo Nelson, John Foonjah, Mattia), Viviana Gysin, Monsignor
Pier Giacomo Grampa, Sebastiano Grasso, Fernando Grignola, Gaia Grimani, Matteo Guarnaccia, Vincenzo Guarracino, Paride Guerra,
Mirella Guglielmoni, Tiziano Guscetti, Walter B. Gyger, Lance Henson, Federico Hindermann, I Giullari di Gulliver, Jolanda Insana, Intrecciafole, Imbuteatro, Gilberto Isella, Emilio Isgrò, Federico Italiano, Federico Jauch, Yang Jing, Nicolas Joos, Jovan Jovanovic, Jurissevich Elena,
Yu Yan Huo Kunz, Inna Kabysh, Altepost Vincenzo Kavod, Konstantin Kedrov, Hildegard Keller, Iskandeor Khannanov, Aleksandr Kitaev,
Pap Kouma, L&R, Natalia La Monica, Valentina La Monica, Adriana Langtry, Giuseppe La Torre, Eliana Deborah Langiù, Marica Larocchi,
Silvana Lattmann, Vivian Lamarque, Aniello Lauro, Mia Lecomte, Cornelia Leuthold, Pierre Lepori, Respina Lathuri, Li Hongqi, Letizia Lodi,
Elena Lolli, Tatiana Lonchenkova, Niva Lorenzini, Danièle Lorenzi-Scotto, Paola Loreto, Teo Lorini, Ottavio Lurati, Giorgio Luzzi, Ma Desheng,
Licia Maglietta, Giancarlo Majorino, Marino Malacarne, Max Manfredi, Claudio Mantegazza, Andrea Manzoni, Franco Manzoni, Piero Marelli,
Edoardo Marraffa, Christophe Martella, Graziano Martignoni, Giovanna Masoni-Brenni, Amos Mattio, Angelo Maugeri, Luca Mengoni, Elios
Meroni, Boris Messerer, Klaus Merz, Padre Mihai, Marko Miladinovic, Yor Milano, Marjia Milosevic, Nene Milosevic, Fabrizio Mion, Dante
Moccetti, Claudio Moffa, Claudio Mognè, Mogol Giulio Rapetti, Claudio Moneta, Denis Monighetti, Davide Monopoli, Silvano Montanaro,
Pietro Montorfani, Cinzia Morandi, Luigi Mosso, Antonio Motta, Gerry Mottis, Athanasios Moulakis, Mustaphà, Giorgio Mouwly, Matteo
Nahum, Joseph Najim, Valerio Nardoni, Daniela Nava, Alberto Nessi, Alfredo Neuroni, Giulia Niccolai, Ermanno Niro, Piotr Nikiforoff, Carlo
Nobile, Paolo Maria Noseda, Note Noire (Ruben Chaviano Fabian, Roberto Beneventi, Tommaso Papini, Mirco Capecchi), Aldo Nove, Piergiorgio Odifreddi, Jean Olaniszyn, Paolo Oliviero, Guido Oldani, Monica Oliari, Suor Onorina Dino, omaggi a poeti e scrittori, Orchestra da
camera di Lugano, Chiara Orelli, Giovanni Orelli, Francesco Oppi, Paolo Ornaghi, Carlo Ossola, Moni Ovadia, Francesca Palombo, Cristina
Pantaleone, Martina Parenti, Guido Parini, Daniele Parziani, Alain Pastor, Stefano Pastor, Maristella Patuzzi, Elio Pecora, Chiara Pedrazzetti,
Alex Pedrazzini, Nasser Pejman, Yugo Pejman, Lorenzo Pellandini, Alberto Pellegatta, Erasmo Pelli, Stefano Pellò, Afrodite Poenar, Valeria
Perdonò, Roger Perret, Lorenzo Pezzoli, Marcacci Annamaria Pianezzi, Joe Pieracci, Michelangelo Pierini, Barbara Pietroni, Liaty Pisani,
PCM, Maria Luisa Polar, Brenda Porster, Alfio Prati, Barbara Pumösel, Zhenia Prokopieva, Fabio Pusterla, Gabriele Quadri, Lorenzo Quadri,
Simone Quadri, Quartetto vocale comunità ortodossa della Svizzera Italiana, Alessandro Quasimodo, Fabiola Quezada, Fedra Rachoudi,
Silvio Raffo, Rada Rajic Ristic, Mario Redaelli, Renato Reichlin, Silvano Repetto, Daniele Restelli, Antonio Ria, Ricardo Alì, Marco Ricci,
Gerardo Rigozzi, Gianandrea Rimoldi, David Riondino, Bruno Riva, Alessandro Rivali, Sergio Roic, Vito Robbiani, Deidier Roberto, Andrea
Rognoni, Candelaria Romero, Rondoni Davide, Giuseppe Rossi, Tiziano Rossi, Tuto Rossi, Alberto Ruy-Sanchez, Laura Rullo, Tiziano Salari,
Luca Saltini, Nicola Sannino, Vanessa Schaefer, Igor Samperi, Beppe Sanzani, Sergio Savoia, Maggì Scanziani, Salvatore Scarpa, Arminio
Sciolli, Jennifer Francesca Sciuchetti, Sferico- James Arles, Lorenzo Sganzini, Shantena Sabbadini Augusto, Elmira Sherbakova, Cosma
Siani, Emilio Soana, Nello Sofia, Pierre Sofia, Orio Soldini, Pierangelo Solèr, Evghenij Solonovich, Luca Sommariva, Mohammed Soudani,
Margarita Sosnizkaja, Sound & Smile Ambient, Lorenzo Spadaro, Elena Spöerl-Vöegtli, Renata Stavrakakis, Remy Steinegger, Drago Stevanovic, Lorenzo Stoppa Tonolli, Goran Stojadinovic, Dusan Stojadinovic, Aleksandar Stojic, Flavio Stroppini, Ulrich Suter, Tacitevoci Ensemble, Franca Taddei, Rossana Taddei, Paolo Taggi, Eva Taylor, David Talamante, Stefano Tealdo, Alessandro Tedesco, Davide Tedesco,
Stefania Tenore, Tepsi, Ranieri Teti, The Balkan Lovers Quartetto, Franca Tiberto, Alessandro Tini, Gianni Tirelli, Nina Tkachenko, Vincenzo
Todisco, Pia Todorovic Redaelli, Anja Tognola, Misha Tognola, Victor Tognola, Philippe Tophoven, Giacomo Torlontano, Ivano Torre, Roberto
Torres Barrios, Ida Travi, Tri Per Dü, Trio Flou, Trio Trigon, Trio Nefesh, Francesco Troiano, Filippo Tuena, Joseph Tusiani, Victoria Urazova,
Patrizia Valduga, Uniwording, Fosco Valentini, Maria Rosaria Valentini, Micol Valli, Eric Van Aro, Carmelo Vasta, Stefano Vassere, Igor Vazzaz, Oleg Vereshchagin, Massimo Villucci, Michele Viviani, Ivan Vukcevic, Adrian Weiss, Yang David, Xi Murong, Anastasija Zaburina, Gionata Zanetta, Alo Zanetta, Cristina Zanini-Barzaghi, Marco Zappa, Paki Zennaro, Juerg Zimmerli, Alfonso Zirpoli, Edoardo Zuccato, Sarah
Zuhra Lukanic, Annarosa Zweifel, e molti altri ospiti e amici di POESTATE
produzioni e partecipazioni editoriali: Libro - POESTATE Lugano 1997-2007 - a cura di Antonio Ria e Armida Demarta, edizioni POESTATE Lugano, ELR edizioni Le Ricerche, Losone, 2007; Libro - Festival POESTATE Lugano 1997-2010 - a cura di Armida Demarta, Fontana
Edizioni SA, edizioni POESTATE, 2011 ; Libretto Quaderno 1 - POESTATE Lugano Mosca in poesia - a cura di Armida Demarta, Fontana
Edizioni SA, edizioni POESTATE, poesie di Gilberto Isella e Prokopiev Alexej, a cura di Armida Demarta, disegni di Fosco Valentini, 2011; Libretto Quaderno 2 POESTATE - Lugano Città del Messico in poesia - a cura di Armida Demarta, poesie di Alberto Nessi e Elsa Cross, disegni
di Fosco Valentini, 2015 ; Libro -76 poesie dal carcere - di Carmelo Vasta, a cura di Luca Dattrino, edizioni OndeMedia, Bellinzona, 1998 ;
Libretto - G come Giulio - poesie di Giulio Cuni-Berzi a cura di Armida Demarta, edizioni POESTATE, 2015 ; Libro - Vita quasi vera di Giancarlo
Majorino - di Giancarlo Majorino e Laura di Corcia, 2014, stampato Tempo Libero, Sguardi.Saggi.41, Milano ; Libro - Viaggio a Lugano Inno
a Monte Brè - di Josef Tusiani, Edizioni LeRicerche, Centro Documentazione Leonardo Sciascia Archivio del Novecento, 2002; Libro - Diario
spagnolo - di Gaia Grimani, Edizioni LeRicerche, Edizioni POESTATE, 2013; Libro - Sùm fiöö dar Brè - di Francesco Gilardi, 2013; Libro - Silosdi Angelo Casè, a cura di Pietro Montorfani, edito da Giampiero Casagrande, Milano, 2015
produzioni e partecipazioni video: Poestateproduction2002 video “Comunicazione poetica” con Giancarlo Majorino, di Fosco Valentini
e Niccolò Castelli ; Poestateproduction2010 video “Poeti Lugano-Mosca” di Vladimir Asmirko e Rossella Bezzecchi ; Video sostenuto da
POESTATE “Poetico respiro” di Mirko Aretini prodotto dalla IFDUIF di Silvano Repetto ; Poestate production video 2011-2012-2013-20142015 di Gionata Zanetta, Nenieritmiche ; Poestate production video “pillole poestate2013” di Gionata Zanetta, Nenieritmiche ; Poestate
production video “POESTATE”, aspettando poestate, di Gionata Zanetta, Nenieritmiche
omaggi a: Dante, Mario Luzi, Alda Merini, Franco Beltrametti, Federico Garcia Lorca, Pier Paolo Pasolini, Platone, Salvatore Quasimodo,
Emily Dickinson, Gabriele D’Annunzio
POESTATE
progetto culturale indipendente fondato e diretto da Armida Demarta - Direzione artistica e organizzazione generale: Armida Demarta, fondatrice del progetto culturale indipendente POESTATE - Detentrice della proprietà intellettuale di POESTATE®- Pubbliche relazioni culturali
nazionali e internazionali - Project management
POESTATE primo festival letterario del Cantone Ticino fondato a Lugano nel 1997 - festival di poesia e letteratura - indipendente - multipolare - multidisciplinare - produzioni - comitato liquido - no-club - no-profit - il N°1 - l’originale
contatti: Casella Postale POESTATE, CP 4510, CH, 6904, Lugano; e-mail [email protected]
POESTATE® Lugano Switzerland
appuntamento POESTATE 2017 giro di boa per il terzo decennio
www.poestate.ch
Testo aggiornato il 23.12.215
premio POESTATE: Premio Poesia nascosta, carcere, POESTATE 1998 a Carmelo Vasta ; Premio Poesia nascosta, psichiatria, POESTATE
2005 al Club 74 Centro Diurno dell’OSC di Mendrisio ;
Premio alla carriera POESTATE 2011 a Yevgheny Evthusenko ; Premio alla carriera POESTATE 2012 a Giancarlo Majorino ; Premio POESTATE 2012 a Gilberto Isella ; Premio giovani POESTATE 2012 a Riccardo Corcione ; Premio per la collaborazione POESTATE 2012 a
ClaudioChiapparino-JackyMarti-AndreasWiden-MauroRossi ; Premio alla carriera POESTATE 2013 a Evghenij Solonovich ; Premio POESTATE
2014 a Antonella Anedda ; Premio POESTATE 2014 a Ida Travi ; Premio POESTATE 2014 a Sara Ferrari ; Premio POESTATE 2014 a Alberto
Nessi ; Premio POESTATE 2014 a Roger Perret, ; Premio POESTATE 2014 a Valeriy Dudarev ; Premio POESTATE 2014 per la miglior sceneggiatura poetica a OtherMovieFilmFestival2014 ; Premio POESTATE 2015 a Giovanni Orelli ; Premio POESTATE 2015 a Marcello Foa ;
Premio POESTATE 2015 a Elsa Cross ; Premio POESTATE 2015 a Alberto Ruy-Sanchez ; ...
Programma con riserva di modifiche
Ci scusiamo per eventuali errori e/o dimenticanze.
POESTATE è un grande festival ma ha un piccolo budget
(no club no party) e non ha uno staff di redazione…
Cartella stampa a cura di Armida Demarta
POESTATE
… nel cammin di nostra vita … usa i mezzi pubblici
matrix
POESTATE
incontrare le diversità poetiche
in un movimento di parole
(profondamente folle)
multipolare
resistenza poetica
POESTATE®
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