IL LUNGO VIAGGIO DI UN FESTIVAL DI “CINEMA BREVE” ᅃ!߲!!ۉ!ೌ!܌ᆖ!ব!!ڦኙ!ײ Quando nacque, nel 1992, ARCIPELAGO non era ancora – né pensavamo sarebbe mai diventato, a dire il vero – un “Festival Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini”. E nemmeno era ancora una manifestazione pluri-competitiva come lo è oggi. Per le prime edizioni, il suo territorio d’indagine è infatti rimasto circoscritto al solo cinema italiano, sul quale si affacciava come una semplice vetrina espositiva. O – come lo definimmo noi fondatori – un osservatorio avanzato sulle varie “isole” del nostro filmmaking più innovativo, ancorché marginale e meno omologato: i cortometraggi, i documentari, l’animazione, le forme di narrazione audiovisuale più sperimentali. In una parola, il “cinema breve” nazionale, coniugato nelle sue espressioni creative più variegate e indipendenti, nei suoi linguaggi e nelle sue estetiche più originali e avanzate. In tutto ciò, insomma, che meritava un’esplorazione accurata e curiosa, una navigazione che tracciasse nuove rotte in grado di mettere in comunicazione tra di loro queste isole semi-sconosciute (inclusi i nuovi talenti che, come tanti Robinson Crusoe dell’immagine, le abitavano) e – in particolare – connetterle con il “continente” del cinema ufficiale. Per l’Italia di quasi vent’anni fa si trattava di qualcosa di nuovo e inedito, un next generation film festival. Cioè una formula – e una vocazione: alla “contaminazione” dei linguaggi, al mescolamento dei generi, senza distinzioni discriminatorie tra video e pellicola – che è rimasta valida anche in seguito, una volta che ARCIPELAGO si è progressivamente trasformato nel maggiore e più seguito appuntamento annuale che il panorama nazionale dedichi agli short films – dal 1997 anche stranieri. Un concept, o meglio, un progetto in progress, che oltre ad evolversi ed espandersi, comprendendo via via le “nuove immagini” del cinema digitale (dal ’98, quando qui ancora era guardato con sufficienza e sospetto, al di fuori di una cerchia molto ristretta di esperti e di visionari come noi), i film per il Web (con un concorso online, dal 2000), i documentari di creazione, avrebbe addirittura in qualche modo ispirato la nascita di una lunga schiera di altre manifestazioni analoghe. Tutte quante ugualmente impegnate a costruire quel “circuito festivaliero” che, in Italia, è tuttora quasi l’unica occasione di visibilità per il cinema “fuori formato”, o comunque “non standard”. Affrontando mille ostacoli e incertezze, e malgrado un budget irrisorio, nell’arco delle sue diciotto edizioni ARCIPELAGO ha dato un contributo non da poco al rinnovamento del cinema italiano, scoprendo e lanciando alcuni dei registi più interessanti delle ultime due decadi. Parecchi tra loro hanno infatti nel frattempo esordito nel lungometraggio, raggiungendo la notorietà in patria e, in qualche caso, anche all’estero: Pappi Corsicato, Edoardo Winspeare, Roberta Torre, Eugenio Cappuccio, la coppia Paolo Genovese/Luca Miniero, i Fluid Video Crew, Alessandro Piva, Claudio Noce… Alcuni di questi autori sono presenti con i loro primi corti nella rassegna itinerante ARCIPELAGO @Cina, “a bordo” della quale il Festival – grazie all’Istituto Italiano di Cultura di Pechino – tocca oggi nella Terra di Mezzo l’approdo più estremo della sua non breve storia. Ad uno di loro in particolare, il regista napoletano Pappi Corsicato, il cui esordio artistico s’intreccia strettamente con la nascita stessa del Festival, attraverso una sorta di “patrimonio genetico” condiviso, quasi un’anomala “gemellanza” eterozigote, la rassegna dedica anche un omaggio specifico. Si tratta di una selezione dei suoi numerosi e raffinati documentari su alcune delle più importanti personalità dell’Arte contemporanea internazionale: un vero e proprio percorso parallelo (ma tutt’altro che secondario) alla sua fortunata carriera di regista di lungometraggi per le sale. Buona visione. E anche, ci auguriamo, buon divertimento. õ群岛ö֖ഺ! èනߌƗ֙൏ᇖ࡞ેႼಭཟ֥ӵເ၉۸õؒࡄݚྔދႜ ཥႜࢲöƗ֙൏֬၀ેႼཥࣉๆᆊဩനႼئ۸ࣰᆡࢉརèᄤቒԡ࠲ࣄৡƗҜთႜᇁདྷၰս ৭ႜƗᆊৡ۾ཥ၉۸֍֬ᅡ൜ԣԺƗ၉۸ᅡ൜ႜᇌቛྠ൛֬ఴဈขèᆊཻႜᇌቛྠ൛ ः၉۸۸õ֢იöƗಝ׀яჿƗങႼЫܸሆƗ֓ಖቒႼԾྔྦ֬ƥؒçࡇ੪ç߉ çၢࠪቒႼမྦ֬ႂཥࡁ੪ྠ൛ְèؾငᆴƗःᅡཊၰս৭õؒႜöቒເئဩߋçቒ Ⴜ؆৲ྦ֬ԾᄶྦѝչƗࠪఊቒႼჷԾྦދቒເఴ໖֬მငދളૌèಱເƗႼшးؚᆊཻႜ ᇌቛ֬ྔྠ൛࣐ྡྷ۾മ၉ҋ֬ทࣵƗၢѓᄤᆊཻߕѰ҉ເಭඊᆰ֬õ֢იö ƓЎচෂûѥ ੇࡁüᇖཻउህᄤõ֢იöഏ֬ྔ࣐ႜಭƔᆴ࡞ࢀ৲ఖ৺༩ƗѰౖᄤދᆥႜ֬õս ੫öᆴ࡞ࡖఖ၉ቝৼࢫ֬ਊè ᄤلൌఴ֬ၰս৭ƗᆊЫಱເ၉۸ྔྜྷൠ༅Ɨ၉ᇜྔഺք֬ႜࢲèᆊ၉ᇜ൛Ɨ၀ ၉۸١སƥმင֬õࣖಠöƗྠ൛֬ࠈލƗؚ൱ႜཥࠎ҉հᄤರތ൱èሸၢޱƗ õ群岛öᇶࡽنᅡӵເᄤၰս৭ቒൺԓ֬ؒႜ֬؎ീ߽ƗѰౖ՝!!ఖा൚႙দບݚႜ ֬Ҝთèሩ݆֬҉ؕنᅡދছսƗࣉ֬群岛电影节ၟࣣۉݫਛඛሺႜ֬õྔႜཥöƓሸ !! ा൚Ɨ֙൏֬ढ़໓ᆊ၉਼პ֬༼ڊƔçະકႜƓा൚ന৲õᄤནႜöࣰೞ֍ ჴƔçၢࠪԾၰࡇ੪ְè֬ᆊ၉য়Ɨࠎᆇ۾ಙ׀න၉۸ᆥᄤᇶҋ࣐ྡྷ֬ࡀߊƗढ़ၢන ՝ଝᇜӸ؎ഏࠞنਛఊ၉ಜෂྠ൛ႜࢲ֖֬ഺè֬њƗः༗ຳࢀݝ৲၉۸õႜ ࢲະકöƗᄤၰս৭ເཻõา৲؆ྡྷö֬çõ٫њሠö֬ႜ܉၉۸֫֬ᅡ൜߽ࠖè ؚܼࣗᇞᇞঙދບࢿ֬ᇐၗƗܼࣗხෟ၉ᆷႼདྷƗ群岛电影节၎ಝቃݝਛൌϝࣄ֬ᆟӸƗ ເၰս৭ႜ֬ԾྔቚԢਛ҉ܑཱི֬ཋƗѰౖنनދԢਛئ໑कႼๆ֤֬ڵဍèᇖႼ֬ಭၟ ࣣᄤӐႜ਼პᅠ࢟ƗѰᄤݚୄບႚ֫ᄨცƗஉொḨग़།ࡈຈçξئδئḨ໘ඵொفçઌ ФḨຈçεࢴୋϔḨ़ోçո֝ГઌḨࢴຶೝਗ਼़Ḩૣୣઌç၈฿ႜཥཱིቍçδথೣ֪ ઌḨொທçय़িַϔḨְèᆊཻ֤ဍᇖ֬࠲໑ࢃւሩ֬ؒቛদ֥ᇖݚƗҜთõ群岛在 中国öߴႜᅡèᄤၰս৭ߋ֬୴৶༶Ɨ群岛电影节ࢃ֯੫ᇖݚƗᆊᄤఊѰ҉ؒᄧ֬৬ൕഏ၀ ඒ൵è দ֥ᇖ֤֬ݚဍᇖႼ၉໑Ⴔఊᆻ֫၉Ɨःদሸ҉েඵ֬உொḨग़།ࡈຈèᄤႜ਼ პ֬ӵӐދಜ֢ႜࢲ֬نᅡᆵᄤ၉ఖ֬ƗःཥႡႼဩõࠕႀö֬၉ؚၺටЍèႀՕ Օ֬õ群岛在中国öࠊ၀ࢃསᇈၰèࢃ࣡࿑Ԣ၉ҍٺႵᆺ֤֬çၢ࠲໑ࡄݚᆰଇ ֬֙քၣඓࡌເᇽಭࡇ֬܋੪࣐ྡྷᅡ႟Ɨࣄ൏ܻᇠࢃै֥ތ၉ҋ၉ҋӵӐເࣉᄤӐࢿ ཡႼീც֬ႜ֤ဍ֬è ࣪౯ܻƗ۾༗ຳ୍༦ߒè Stefano Martina Stefano Martina PAPPI CORSICATO ಃೄĄဇਸ਼ྂ)QBQQJ!DPSTJDBUP* ०૦ BIOGRAFIA Pappi Corsicato è nato a Napoli il 12 giugno 1960. Ha studiato Architettura. Nel 1980 si trasferisce a New York e studia danza e coreografia all’Alvin Alley Dance School e recitazione prima all’American Academy of Dramatic Arts, poi con Geraldine Barone, membro dell’Actor’s Studio. Folgorato dalla visione di La legge del desiderio, decide di diventare regista e, nel 1989, riesce ad avvicinare Pedro Almodóvar e a convincerlo a prenderlo come assistente volontario sul set del film Légami. Nel ’90 gira Libera, il suo primo cortometraggio, seguito nel ’92 da Carmela e da Aurora, e compone così il suo debutto nel lungometraggio, Libera, film ad episodi che partecipa nel ’93 al Festival di Berlino, dove riscuote un grande successo di critica nazionale ed internazionale e di pubblico. Il film partecipa a numerosi Festival e viene venduto in quasi tutto il mondo. Vince il Nastro d’argento come Miglior Esordio, la Grolla d’oro, il Globo d’oro della Stampa Estera e il Ciak d’oro. Dal 1994 ad oggi ha realizzato una trentina di documentari sull’Arte Contemporanea. I suoi lavori sono stati invitati al Modern Tate Museum di Londra, al Centre Pompidou di Parigi ed altri musei e festival nazionali ed internazionali . Nel ’95, il suo secondo film I buchi neri partecipa alla Mostra di Venezia nella sezione “Notti Veneziane” e viene selezionato in molti altri festival internazionali. Nel ’97, assieme a Mario Martone, Luigi Capuano, Stefano Incerti e Antonietta De Lillo, partecipa al film collettivo I vesuviani (episodio La stirpe di Iana), in concorso alla Mostra di Venezia. Nel 2000 mette in scena al Teatro San Carlo di Napoli l’opera lirica “Carmen”. Nel 2001 gira il suo terzo lungometraggio, Chimera, selezionato in competizione al Montreal Film Festival. Il film vince la Grolla d’oro per Miglior Fotografia a St. Vincent. Nel 2008 realizza il film Il seme della discordia, selezionato in concorso al Festival di Venezia. Nel 2009 firma il documentario Armando Testa. Povero ma moderno, sul celebre pubblicitario torinese. Invitato come evento speciale alla Mostra di Venezia nella sezione “Orizzonti”, vince il Premio Pasinetti del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici. È dello stesso anno il documentario su Luigi Ontani Capo Dio Monte, girato in occasione della mostra dell’artista al Museo Capodimonte di Napoli e selezionato alla Mostra di Venezia 2010, nella sezione indipendente “Giornate degli Autori” (Venice Days). Il suo lavoro più recente – realizzato parallelamente alla sceneggiatura del suo prossimo lungometraggio – è Restoring The “B”, un breve video che documenta i lavori di restauro della Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma, proiettato in occasione della riapertura del museo lo scorso settembre. Nel marzo di quest’anno ha debuttato nella regia teatrale con “Eva Peron” di Raul Damonte (in arte Copi), interpretato da Iaia Forte, musa e attrice preferita di Corsicato, protagonista di quasi tutti i suoi film e cortometraggi. Pappi Corsicato vive tra Roma e Napoli. உொḨॖ།़ຈԢഺ!ᄌಷèᅂ࿗༤ࢀሄè! ၔउ୮ᄆƗᄤξḨξ৭Ɠ)T^QV )TTMaƔ֠࿗ᄄ࿗༤ѐƗޱদᄤૌݚ༫झၣඓ࿗ᄄ࿗༤ѝဍƗѰᅂൄ՝ဍ჻܄ቛ൰ӵ჻ࢴটַف ୄḨϟઌୄƓ/MZITLQVM*IZWVMƔèႜû4ITMOOMLMTLM[QLMZQWüۺਛࠥսᆘݱƗबӵເ ၉ଇ֤ဍƗ! !ƗཟϾٌࢹൔ֪ઌḨδଔئທƗѰනڢࢫൺሸ࠴ቛເ၉ଇᇄᄂሀয়ƗҜთ ႜûঘሩƗЅሩüƓ4̧OIUQƔ֬ണè !!ണਛׂ၉ҍؒû৭ФটüƓ4QJMZIƔƗ!ണਛû़ૌটüƓ+IZUMTIƔދûϔ ઌটüƓ)]ZWZIƔƗᆊ࠲ҍႜቍӵਛׂ֬၉ҍӐௐቛèûሸႵü၉ҍؔٺ൛ႜƗҜࡍਛ !ϪਦႜࢲƗൺ֥ႜ௦ಭܻދᇠ֬၉ᇈށ௦èՕޱƗႜҜࡍਛເඛᇠ֬ئႜࢲƗѰ൹֥ ൞ࢿèᅂࠍ֫֬ࢉརႼƥၰս৭ႆරւࢉçၰս৭ࣈНࢉçບݚૉ฿ࣈࢉދၰս৭+QISࢉè !!ᇇࣉƗܒണਛൌئҍܸ֙քၣඓ֬ࡇ੪è֬ቛᅂൺါᄤઅ؞ฃา֙քၣ ඓܽçϟஶொ؋ၣඓᇖྖְ֙քၣඓܽࡄݚދၣඓࢲ٩႟è !!Ɨׂ֬لҍႜûޘüƓ1 J]KPQ VMZQƔҜࡍਛຶୋඵႜࢲõຶୋඵᆴ၇ö֍ჴƗ ѰЫᇠئఊࡄݚႜࢲ࿑ᇖè !!ƗთછৡϔḨછئفୄƓ5IZQW5IZ\WVMƔƗၥఌḨ़δƓ4]QOQ+IX]IVWƔඵցٌ ḨႊׁفƓ;\MNIVW 1VKMZ\QƔދτױୋչḨ֪ḨৡઓƓ)V\WVQM\\I ,M 4QTTWƔܒണႜûໂ ෑຶಭü1^M[]^QIVQƗѰҜࡍຶୋඵႜࢲࣰೞ֍ჴè ᄤ҉েඵൃ़ઌ۪झᄄƗࢃû़üϳഏขè ണਛׂҍӐûܶ༅ü+PQUMZIƗЫ࿑್า৭فႜࢲҜೞèۅᄤൃḨ೭า ႜࢲࠍ֫ቒࡋണႜࢉõ/ZWTTILôWZWöè ണႜû҉֬ދᇜሷü1T[MUMLMTTILQ[KWZLQIƗЫ࿑್ຶୋඵႜࢲࣰೞ֍ჴè !Ɨണࡇ੪ûδفમئḨցඵ֪ü)ZUIVLW <M[\IèቛເาѠႜൺါҜࡍຶୋඵ ႜࢲõ׀ནö֍ჴƗѰࠍ֫ࡌݚႜூ௦ࡌཿ߽ࢉè ƗണਛܸၥఌḨόչୋ4]QOQ 7V\IVQ֬ࡇ੪û࢟׃üƓ+IXW ,QW 5WV\MƔƗ֙ ൏ۅၣඓࡌ֬ᅡলᆥᄤ҉েඵ+IXWLQUWV\MૌඓܽएϾƗۅ್࿑ຶୋඵႜࢲõቛᆇಷö ֍ჴè ֬ቒྔቛûRestoring The “B”üḩḩთᆥᄤണ֬ӐܒႯ၉۸झЮƗᆊҍؒࡁ੪ਛઌ છϟفФ৭ୋܥࡌݚ܌քၣඓܽ֬ྰ܄ڶቛƗࣻᄌᄤၣඓܽᇞᅭाଥ൛ഏ٩႟è ࣉᄌ൵֤ဍিفḨչଔา:I]T ,IUWV\M֬༫झû၏ຖḨü-^I 8MZWVƗᇽဍ၏Ḩׁفڥ 1IQI.WZ\Mग़ف།़֬ئਹ୶ےറދቒπ֬୶ဍ჻Ɨቛ֬ᇽး࠲ׁفڥè உொḨॖ།़ຈഺࠊᄤઌછދ҉েඵè FILMOGRAFIA /ቛਠѝ ß ß LUNGOMETRAGGI E CORTOMETRAGGI /Ӑؒދ Libera(cm,1991) û৭ФটüƓؒƗ!!Ɣ Libera (lm,1993) û৭ФটüƓӐƗ!!Ɣ I buchi neri ûޘü(lm,1995) La stirpe di Iana (episodio de I Vesuviani, lm, 1997)ûષནüƓûໂෑຶಭüؔƗӐƗ!!Ɣ Chimera (lm, 2001) ûܶ༅üƓӐƗƔ Too Short for Sky (cm, 2004) ûޜๆۡüƓؒƗƔ Il seme della discordia (lm, 2008) û҉֬ދᇜሷüƓӐƗ Ɣ VIDEOCLIP MUSICALI / MTV - Almamegretta, Nun te scurdà (1994) δفઘû༆ິüƓ!!Ɣ - Nino D’Angelo, Brava gente (2005) ୋḨࢴઌûԢ೫֬ಭüƓƔ ß ß OPERA LIRICA / ۪झ SPOT PUBBLICITARI /݃ۨ - I calcarini (Imetec, 1998) ûඪࡨಭüƓ1UM\MKƗ!! Ɣ - Questione di gusti (Pasta Garofalo, cm, 2009) û໌֬üƓ/IZWNITWၰٿƗؒƗ!Ɣ ß Le opere e i giorni (2002)ûቛދಷሷüƓƔ Casbah (2002) û़ඵϟüƓƔ From Another Planet Earth (2002) ûদሸ၉۸׀üƓƔ Smashed Atom (2002) ûٿ֬ჷሷüƓƔ Around (2003) ûවሎሎüƓƔ A Dream Of A Child (2002) ûݠሷ֬üƓƔ Double Tour (2002)ûටᇞߴüƓƔ Triennale At The Charterhouse Of Padua (2004) ûஉئທᅡüƓƔ Not Sensitive (2005) û٫ےüƓƔ Drama Fairytale (2005) ûߌ൛֬༫झüƓƔ In A Black And White World Murder Brings A Touch Of Color (2005) ûଛೱເޘϩ൞ࢿᅀ೫ü Sol Lewitt (2006) ûෳفḨেໂาüƓƔ Ettore Spalletti (2007) ûεຈḨඵϟথׁüƓƔ Capo Dio Monte (2009) û़ѶַׁüƓ!Ɣ Restoring The “B” (2010) ûྰڶõ*öüƓƔ - Carmen di Georges Bizet, diretta da Daniel Oren (Teatro San Carlo, Napoli, 2000) û़üƗోᇔḨ़Ɨ֤ဍƥչୣفḨমƓ҉েඵൃ़ઌझᄄƗƔ - La voce umana di François Poulenc, su libretto di Jean Cocteau (Ravello Festival, 2007) ûಭྦᆴഹüƗ়ڧ།ඵḨমय़ƗۻओಥḨॐय़࢝ئЮۆѐƓটໂઌ۪झࢲƗƔ DOCUMENTARI / ࡇ੪ ß Sulla pubblicità /݃ۨ - Armando Testa, povero ma moderno (2009) δفમئḨ֪ඵƗûؾཊքüƓ!Ɣ TEATRO / ༫झ - Eva Peron di Raul “Copi” Damonte (2010) û၏ຖḨüƗিفḨչ֪ƓƔ Sul teatro / ༫झ - Questi fantasmi di Eduardo De Filippo, con John Turturro, Teatro Mercadante, Napoli (2006) ξئδئفḨ֪Ḩ٪৭֬ႰਹüƗთᄆݰḨفઌލቛƗ҉েඵૃ़झᄄƓƔ Sul cinema italiano / ၰս৭ႜ - Argento puro (1996) ûՉႆüƓ!!Ɣ - Argento e Pappi (2006) ûႆሷދஉொüƓƔ Sull’arte / ၣඓ - La montagna di sale (1995) ûüƓ!!Ɣ - Offertorio (1996) ûڒཋၕ൛üƓ!!Ɣ - I colori della città celeste (1998) ûๆ३ᆴӳ݂֬ൌ೫üƓ!! Ɣ - Le heaume enchanté (1998) ûঌü - Gilbert & George (1998) ûࠤفѼาోᇔüƓ!! Ɣ - Le stelle del canyon (1998) û༞ܨᆴྙüƓ!! Ɣ - Da un momento all’altro (1999) ûሎථᆴ࡞üƓ!!!Ɣ - Girotondo di capriccio (1999) ûರྦ֬ჼಈüƓ!!!Ɣ - Tribute 21 (1999) û۸ᇈ࣪üƓ!!!Ɣ - Tarantantara (2000) ûӡֹഹഹüƓƔ - I dormienti (2000) ûණ૫ᆇüƓƔ - I mercati di Traiano (2000) ûটᆎ൮ӍüƓƔ - Contacto pasional (2001) ûࠞ౭֬ࢫԯüƓƔ - Si dice pittore (2001) ߉ࡌනƓƔ - Avviso ai naviganti (2001) ûࡌݡݻۨüƓƔ - Tata Robespierre (2001) ûḨઌѼඵуفüƓƔ - Tutto nero (2002) û၉ࢬເޘ೫üƓƔ “Pap Art”. I documentari sull’Arte di Pappi Corsicato ྼࢺۉᆖڦᅝຍ L’ARTE NELLA MANUTENZIONE DEL CINEMA ಃೄĄဇਸ਼ྂڦᅝຍुೌ Libera un film pop-art? I Buchi neri un film surrealista? La stirpe di Iana un film-manga? Chimera un film manierista? Il seme della discordia un film neo-figurativo “in acido”? Scorrendo i titoli diretti da Pappi Corsicato, la tentazione di attribuire loro un imprinting artistico, di sperimentare un ludico percorso di contaminazioni tra Cinema e Arte, di assimilare le inquadrature a show-room, di concepire la narrazione come una sorta di performance mediale può risultare utile per capire l’interesse (niente affatto collaterale: al contrario è un tragitto che scorre parallelo fin dal 1995) del regista napoletano per gli artisti contemporanei e la fluida inclinazione a rappresentarne le opere o gli allestimenti, a interpretarne lo spirito, a fluidificarne il “messaggio”. Semplici documentari d’arte? Assolutamente no, a partire dall’accezione stessa della categoria così come s’intende di norma classificarla. Documentare non è esattamente il termine più appropriato per definire questi prodotti che invece dialogano, interpretano, evocano, rimandano, confrontano, contemplano. Tutti i film di finzione da lui realizzati sono, in fondo, grandi apparati (ideali) del gusto, addensati di eleganti segni e citazioni (dalle novelle glamour e camp di Libera fino alla rielaborazione cinefila – gli anni ‘70…– de Il seme della discordia, passando per il meta-linguaggio dichiarato di Chimera), sostanza materica nella quale confluisce in prima persona una creatività eclettica (in senso buono…) che contiene e comprime in un ideale post-moderno immagini, musica, arredo, costumi, scenografia, coreografia, colori, design, racconto. Il Corsicato neo-kitsch, neon-realista o addirittura (vecchia storia…) almodovariano è, forse, solo una patinata definizione di superficie. Graffiando via lo strato esterno del suo cinema, troviamo i resti d’una fantasia poliedrica e policroma, gli affreschi d’un immaginario artistico a tutto tondo, la sintesi d’un complesso laboratorio espressivo di arti della rappresentazione. Potremmo dire una vocazione al controllo quasi totalizzante dell’oggetto-film, non certo un semplice re-styling snob. Cosicché le sue incursioni, i suoi incontri ravvicinati con il mondo dell’Arte rifuggono la semplice complicità emotiva della (video)camera. Ma nemmeno si esimono dal “contatto” registico, offrendo volentieri il fianco alle reciproche manipolazioni (consapevoli o no) tra regista e artista. E sebbene i cortometraggi, i brevi documentari di Corsicato sull’Arte non intendano invadere il campo, circuire l’artista, aderire o intercalare la forma/contenuto, non per questo essi si negano un punto di vista e talvolta anche una sottile complicità. La macchina da presa, ad esempio, sorvola straniata tra le installazio- ni estemporanee (Kounellis, Merz, Paladino, Zorio, Kapoor, Serra, Lewitt) nel magnifico emiciclo di Piazza del Plebiscito di Napoli, ai piedi di Posillipo, cogliendone la fragranza fusion degli accostamenti architettonici, plastici e multimediali tra Classico e Contemporaneo, tra l’antica staticità monumentale e il movimento espressivo moderno, tra spazio storicizzato e opere nomadi. Per Corsicato, l’arte è dunque un mezzo per risalire alle origini del proprio cinema e, in qualche modo, per completarlo (compensarlo) un po’ come (tanti anni fa) fece un altro grande “mastro” artigiano del nostro cinema, Luciano Emmer, autore di meravigliosi reportage artistici (da Giotto a Michelangelo, da Botticelli a Leonardo) che furono materiale propedeutico (sì didascalico, ma anche estatico) per i suoi successivi film di finzione. Lo sguardo di Corsicato è, allo stesso tempo, presente all’opera e presente a se stesso con gradazioni (e misure: mai meno di cinque minuti, mai più di trenta) evidentemente diversificate da autore ad autore ma, complessivamente, la regia non è mai invasiva. Piuttosto è camaleontica, disincantata, a tratti astratta e impercettibile: quasi impersonale e (auto) ironica in Gilbert & George, aerea e smaterializzante in Offertorio e La montagna di sale, un esercizio di dolly ne I colori della città celeste, una complice e giocosa dichiarazione di affinità artistica in Capo Dio Monte dove le opere di Luigi Ontani dialogano meravigliosamente con i tesori e gli spazi del Museo di Capodimonte, un balletto classico (con tutù e rimandi a Busby Berkeley) che letteralmente calpesta le sculture di Sol Lewitt (Illustrated Girl). Tra i registi dell’(ex) giovane cinema italiano e dell’(ex) scuola napoletana (che poi è sempre stata così vigile nel sondare la multimedialità), Pappi Corsicato è forse quello che più accuratamente rincorre la contemporaneità (quasi a smentire amichevolmente la “classicità” cui tende, invece, il collega Mario Martone) e prova a ipotizzarne i contorni. In questo senso, Chimera o Il seme della discordia appartengono strutturalmente alla categoria degli oggetti di “modernariato” filmico, già in partenza si porgono come installazioni cinematografiche, sono quadri d’una (sovra)esposizione dell’oggi. I “docu d’arte”, microrganismi che circolano liberamente all’interno della sua filmografia, sono dunque imprescindibili dai suoi film di “finzione”, un mo(vi)mento espressivo che coadiuva, testa e sovrintende creatività, colori e timbri d’un cinema sempre teso verso la diversità del nuovo. Fabio Bo û৭ФটüƗѶႜƪûޘüƗӘཊ ႜƪûဢષҫჷüƗಷЮબ߉൛ႜƪûܶ ༅üƗ࢛൬ྦႜƪû҉֬ދᇜሷüƗõෝྦö ྔकཧႜƪᛔলஉொḨॖ།़ຈᆺ֤֬ႜњ ൏Ɨ၉۸ಭ߽ఙეၢၣඓٚԗ֬ၳƗ ӎ൲ࢀ৲၉ᇜႜთၣඓҴےಠ֬ଃಙݝӸƗ Ѱ൲ϣಃࣦиუӵᅡ൜çϣ࿂ඔ൱ເ၉ᇜႜཥ ྡྷເၣඓƗᆊᇜఙЁሀয়ࢺᆊ໑҉ে ඵ֤ဍؚ֙քၣඓࡌ֬ྜྷಆƓѰ٫း֬Ɨ٘ ᆴƗ՝!!ा൚Ɨၣඓދႜःᄤॖ།़ຈ֬ ഺᇖටྡྷƔƗၢؚࠪѝཊᆊཻၣඓࡌ֬ ቛދሔᇉçӉඔఊ࣡റçੇӕ׀Եչఊᇖ֬ྗ ༖֬՝໊࡞ؕ֬πށè֬ႜ֍֬ၣඓ Ғ֬ࡇ੪ઞƪम҉ؚƗӏ݆ၰၳഏ֬݉ᄤ ᆊৡम҉ؚ൨Ⴏ֬è֬ႜთၣඓቛᆴ࡞ ߌؚçဍၽçማඔç৺ཟçؚиç୧൱ܸ֬༩ ࡁ੪ᆊ۸ඓმ՝࣡ಙၳ֬è ࡄഏƗႼ֬ܪൠԐٺᅡཊ֤ဍ ८໌֬Ɠয়ཟ֬Ɣ௲ӵƗԐનਛႱ֬ދރڟႋ ᆪƓû৭Фটüᇖۡٺݝދݓ൏᷵֬ܪൠçû҉ ֬ދᇜሷüᇖႯք֬ႜ൴ٌቛԢ֬য়ç ûܶ༅üᇖׇদ֡ಇ֬მငƔƗᆊ֬༅ᇐƗ ߿ऑਛЮಭ֬ƓЏၳ֬ƔئᇜԾᄶྦƗޱཊք ྦ׀׀Ўދݪਛྠཧçႂৈç൰ୄሔᜏçڢ ሔçૌ܄çѐç೫Ҙçനࡀç࿂ඔè ྔဎී֬çྔཊᇽၳ֬çࠎδفଔئ൛֬ ƓᆊুߌਛååƔƗᆊࠎ྿ᇁؚॖ།़ຈ֬ ݂༾֬ѝၳƗܮಇᆊұບொƗै֥֬ ၉ᇜئሯئҘ֬ߟཟç၉ᇜՉլၣඓྦ֬ๆછྡྷ ३֬߉णç۹ᇜѝཊၣඓሿލয়֬ቀࢹèढ़ၢ ᆊીනƗ֤ဍ༦ߒؚቛເॡ฿֬ႜ࣐ྡྷ࠲ࣔሌ ᇌ֬ᅮ६ƗѰ҉નቇሸԿሸྼ֬֍֬ڋ۳ ۆሔè ႀՕƗؚၣඓ਼პ֬ദቇࣔދखঢ়ࢫԯး ౷ߴьണႜ࣫֬֍ߋ֬౭ےಠƗ֓ ٌь૮֤֬ဍࠝޙƗᄤئޚ౭ঊ༶Ɨ֤ ဍދၣඓࡌƓ҉ܼႼၰൔƗߕၰൔƔ ଛ֬ࢹݛèಝॖ།़ຈܸ֬ၣඓ֬ؒؒދ ࡇ੪ѰેႼၰౚᅤၣඓ਼პƗၣඓࡌƗ ಃႯࠎ็ࡍྠ൛ދୄಿƗ֓Ѱ҉ႌથ֤ဍЮ ಭ֬൱ç൏ߕؾႼ۸ಭ֬֕྆֬Ҙè ए৯দනƗണႜࠖᄀᄀ׀၉೨ݝؾ࢝༶҉ে ඵሗܻ֬ჼྠ૽ၰѝब݃Ӎഏ֬൏ሔᇉƓୋ මḨॶଷ৭ඵçછৡϔḨଖሬçૣଔḨஉটַ çࠤفФຈḨቘৡϔçδୋḨ़çয়ҷ ֪ḨೝটçෳفḨেໂาƔƗ൏ണ್ਛܥთ ֙քçࣨฆ֬ܥքࢀሄთฆ֬ཊքѝཊç৬ൕ Ⴒࣹ֬३࡞ދढ़ၢ֬ቛᆴ࡞ࢀሄçᄶྟç ئૉ฿֬ދ྅֬ᇞލࢹצè ؚॖ།़ຈদනƗၣඓߴෙႜۻჾ֬܄ कƗᄤଝᇜၰၳഏ၀ຢആƓ҇ԐƔႜ֬൴ ؔƗᆊႼཧئఴ၉໑۸ಭڋ۳ᇾ֬ၰս ৭ႜսൄਗ਼థḨξଖƗണਛ྿ئၣඓࡁ ੪Ɠోຈçૣा়ࠕઌçѶ৭çչḨٶ ఌƔƗӵເၢޱᆺ֤֬ܪൠ֬ხग़ࢤҒ ƓؚƗᆊཻࡁ੪ࠪྦ֬Ɨ֓҉ٖളૌཡ ൺƔè ॖ།़ຈ֬൱ནࡂࠩᇖᄤၣඓഏƗჂࠩᇖ ᄤႜഏƗᅮ֬ԋ؎ٺދձƓႜ՝দ҉ങ ٺᇙƗ၀҉ئٺᇙƔ၎ၣඓࡌؾƗ֓ ቀ֬দනƗ֤ဍ՝দ҉ౚٜྦ֬ƗؾႌҦ ֬çආᄀ֬ç൏ؾԕཧ֬çၢҺफ֬ƥ࠲ ݿ۸ྦ֬çڑՖ၀ሸڑՖ֬ûࠤفѼ าోᇔüƦ࿎३çਹ֬ûڒཋၕ൛üދû üƦဣຖຖሔ൬֬ûๆӳ೫ҘüƦû࢟׃ Ɠ़ѶַาƔüᇖؚၣඓܒଅ֬ଖఛçঀৈ֬ ۨƗఊᇖƗၥࠤḨୋ֬ቛთ़Ѷַ าѷ༅ܽ֬३࡞ދ༅࣐ྡྷૌૺ֬ߌؚƦû߉ᇖ ୶ݠüᇖƗ၉۸ܥϗোဍ჻ƓಛؚދҊඵ иḨѼय़৭֬৺ཟƔᆎᆥҖሩෳفḨেໂา֬י ෘఖè ᄤၰս৭ƓఴƔႜދƓఴƔ҉েඵ ࿗Ɠቀئؚૉ฿֬వ৶٫ӏےƔ֬՝ႜಭ ᇖƗஉொḨॖ།़ຈ၀྿ቒ༬ᇈ׀ᄕႯ֙ք ྦçࡓനఊບဃ֤֬ဍᆴ၉Ɠ࠲ເਛႽ׀ށ ڕಱ֬ൠછৡϔḨછຈୄႜᇖ֬õܥ ྦöƔèᄤᆊ۸ၰၳഏƗûܶ༅üࠎû҉֬ދᇜ ሷü֬ࢹܙඒႜᇖ֬õཊքୌܥöቛƗ၉ ा൚ःႜሔᇉƗ֙ࣉၣඓᅡল֬߉èᄤ ॖ།़ຈ֬ႜ੪ᇖƗ൏҉൏׀Ԣཊ֬ؒ֬ õၣඓࡇ੪öދ֬õܪൠö҉ढ़ٺ۰ ֬Ɨቛເ၉ᇜѝչ١൛Ɨؚ౷ྔ౷ၺ֬ႜ ᇖ֬Ծᄶྦç೫Ҙྦןދఖ֥Ёሀçᆪ࡚ދ ֬ቛႯè ٌиϔḨѶ ! ARCIPELAGO @CINA - I MIGLIORI CORTOMETRAGGI ITALIANI 1995-2010 Venerdì 12 novembre ore 19.30 - PAP ART. I DOCUMENTARI SULL’ARTE DI PAPPI CORSICATO GILBERT & GEORGE & PAPPI Fotografia: Alessandro Abate - Montaggio: Claudia Rizzo - Suono: Salvatore Corbisiero - Produzione: Rai Sat - Cast: Gilbert Proesch, George Passmore, P. Corsicato Italia, 1999 - Docu-fiction - Video, col. - 17’ Ritratto “impersonale” del duo d’artisti Gilbert & George, alla ribalta nell’arte contemporanea da oltre trent’anni. Gilbert Proesch e George Passmore recitano la parte delle “sculture viventi” nella mostra “New Testamental Pictures” a Capodimonte. Sudore, urina, sperma, sangue, lacrime, saliva. LA MONTAGNA DI SALE Fotografia: Walter Montagna - Montaggio: Giogiò Franchini - Produzione: Hathor Film, Centro Italiano Arte e Cultura Italia, 1995 - Documentario - 35mm, col. - 5’ L’esordio nel docu-corto d’arte di Pappi Corsicato. Il primo (di una lunga serie) che ha come scenario Piazza del Plebiscito a Napoli, girato in occasione dell’allestimento “neo-apocalittico” curato da Mimmo Paladino, pittore e scultore, esponente di spicco della Transavanguardia. OFFERTORIO Kounellis a Napoli Fotografia: Cesare Accetta - Montaggio: Pietro Centomani - Produttore: Yannis Kounellis Produzione: Indigo Film, RAI Italia, 1996 - Documentario - 35mm, col. - 11’ Mobili sospesi e fiamme ossidriche nella Chiesa di San Francesco a Napoli. L’allestimento di Yannis Kounellis (Pireo, Grecia, 1936), che dopo l’Arte Povera ha abbandonato la pittura per creare oggetti con materiali industriali ed elementi naturali: lamiere, sacchi di juta, carbone, legno, piombo, fuoco. COLORI DELLA CITTÀ CELESTE Merz a Napoli Fotografia: Cesare Accetta - Montaggio: Iacopo Quadri – Musica: Olivier Messian, William Lobos Produzione: Hathor Film, Dogana Italia, 1998 - Documentario - 35mm, col. - 5’ Elefanti si aggirano per Piazza del Plebiscito: un sogno fatto a Napoli. L’allestimento di Mario Merz (Milano, 1925): da autodidatta si dedica alla pittura Informale e all’Arte Povera. A partire dalla fine degli anni Settanta recupera la figurazione delineando grandi immagini di animali. LE HEAUME ENCHANTÉ Fotografia: Cesare Accetta - Montaggio: Iacopo Quadri - Musica: Brian Eno - Produzione: Hathor Film Italia, 1998 - Documentario - 35mm, col. - 9’ Ancora un allestimento di Mimmo Paladino all’interno del progetto del Parco Poggio Imperiale a Poggibonsi. La ricerca archeologica come strumento di politica culturale. “Il desiderio negato è origine della ritorsione della macchina da presa sull’oggetto stesso” (Luca Bandirali). TRIBUTE 21 Fotografia: Cesare Accetta - Montaggio: Giogiò Franchini - Produzione: RaiSat Art, Dogana - Cast: Robert Rauschenberg Italia, 1999 - Documentario - Video, col./b&n, - 16’ Robert Rauschenberg (Port Arthur, Stati Uniti, 1925 – Captiva Island, Stati Uniti, 2008) celebra in stile pop-art ventuno eccellenti personalità del secolo (da Steven Spielberg ad Al Gore, da John Cage a Bill Gates). Piazza del Plebiscito diventa il salotto affollato dell’America. “Un’imbalsamazione assistita d’un cadavere pop” (Luca Bandirali). Tre anni dopo le riprese, l’artista viene colpito da un ictus. Morirà nel 2008, dopo aver rifiutato ogni genere di cura. TARATANTARA Anish Kapoor a Napoli Fotografia: Cesare Accetta - Montaggio: Giogiò Franchini - Musica: Piero Piccioni - Produzione: Oltremare - Cast: Anish Kapoor Italia, 2000 - Documentario - Video, col. - 16’ Un grande telo rosso di gomma semitrasparente sostenuto da due torri di trenta metri d’acciaio. In Piazza del Plebiscito, l’allestimento di Anish Kapoor (Mumbay, India, 1954), l’artista anglo-indiano. Taratantara perché la scultura, secondo l’autore, “ricorda il suono d’una tromba”. AROUND Richard Serra, Naples Fotografia: Sandro De Pascalis - Montaggio: Giogiò Franchini - Produttore: Guido Geuna - Produzione: Organisermovie Italia, 2003 - Documentario - Video, col. - 6’ Naples, l’opera di Richard Serra (San Francisco, Stati Uniti, 1932) oggi esposta al Guggenheim Museum di Bilbao, “abita” Piazza del Plebiscito a Napoli. È una scultura a forma di spirale, un morbido labirinto che una kubrickiana steadycam/scimpanzé scruta ed esplora dall’esterno e dall’interno, percorrendola in lungo e in largo in un sensuale e contrastante gioco di volumi e sprazzi di cielo, luci e ombre, convessità, fessure e curve. CAPO DIO MONTE Fotografia: Timothy Aliprandi - Montaggio: Augusto Storero – Suono: Vincenzo Urselli - Effetti visivi: Mirko Berti – Produttore: P. Corsicato, Augusto Storero - Produzione: Hathor Film - Cast: Luigi Ontani, Way Yan Chan Italia, 2009 - Docu-fiction - Video, col. - 12’ Roberta Torre (Milano, 1962), laureata in filosofia, ha frequentato l’Accademia d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” e la Civica Scuola di Cinema di Milano. Dai primi anni Novanta vive tra Palermo e Roma, città nelle quali ha realizzato un gran numero di cortometraggi e documentari, prima di approdare al lungometraggio nel 1997 con Tano da morire, cui ha fatto seguito anche una serie di regie teatrali. Con il recente I baci mai dati ha partecipato all’ultima Mostra di Venezia. Secondo omaggio – dopo Girotondo di capriccio (1999) – dedicato a Luigi Ontani (Vergato, Bologna, 1943). L’artista viene “sorpreso” – opera tra le opere – nel Museo di Capodimonte a Napoli, durante una recente mostra dei suoi lavori, “volutamente mimetizzati tra gli arredi, le collezioni e i capolavori di arte antica secondo una modalità che l’artista,‘invasore silenzioso’, predilige”. Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2010, nella sezione Giornate degli Autori. Filmografia essenziale Tempo da buttare (1991); Zia Enza è in partenza (1992); Il teatro è una bestia nera (1993); Angelesse; Senti amor mio?; Le anime corte (1994); Angeli con la faccia storta; La vita a volo d’angelo (1995); Verginella (1996); Tano da morire (lm, 1997); Sud Side Stori (lm, 2000); Angela (lm, 2002); Mare nero (lm, 2006); Itiburtinoterzo; La notte quando è morto Pasolini (2008); I baci mai dati (lm, 2010). RESTORING THE “B” Fotografia: Enrico Barile - Montaggio: Marcello Saurino - Produzione: Ministero per i Beni e le Attività Culturali Italia, 2010 - Documentario - Video, col./b&n, - 6’ IL CARICATORE Regia: Eugenio Cappuccio, Massimo Gaudioso, Fabio Nunziata Sceneggiatura, Produttore: E. Cappuccio, M. Gaudioso, F. Nunziata Fotografia: Vincenzo Marinese - Montaggio: Marta Panella - Suono: Antonio Ricossa - Produzione: Boccia Film - Cast: E. Cappuccio, M. Gaudioso, F. Nunziata, A. Ricossa, V. Marinese Italia, Italy, 1995 - Fiction - 35mm, b&n, - 15’ “B” come Museo Barberini. Ma anche come “bee”, l’ape rappresentata nello stemma araldico della nobile famiglia papalina cui si deve la costruzione – tra il 1625 e il 1633 – del celebre palazzo barocco, progettato dal Bernini e dal Borromini. Ma quello di un’ape è anche il punto di vista immaginato dal regista per documentare in una manciata di minuti, e ricorrendo anche all’animazione stop motion, gli intensi lavori di restauro – durati sei anni – dell’edificio romano, che ora ospita nella sua intierezza la Galleria Nazionale d’Arte Antica. Proiettato il 29 settembre 2010, in occasione della riapertura del Museo al pubblico, è il lavoro più recente di Pappi Corsicato. E anche l’unico che, anziché riflettere sull’Arte (contemporanea) indaga i corpi al lavoro nell’Arte (antica). Sabato 13 novembre ore 19.30 - RASSEGNA STORICA, PARTE PRIMA APPUNTI PER UN FILM SU TANO Regia: Roberta Torre Sceneggiaura, Montaggio: R. Torre - Fotografia: Giuseppe Schifani, Daniele Ciprì - Produttore: Donatella Palermo, Loes Kamsteeg - Produzione: A.S.P. - Cast: Enzo Paglino, Sebastiano Scozzari, Daniele Perna, Tommaso Mastrolembo Italia, 1995 – Documentario - Video - col. - 35’ Tanino Guerrasi nasce nel 1935 nel quartiere della Vucciria, a Palermo. È un boss di quartiere, un fratello morbosamente geloso che impedisce alle sorelle di sposarsi, un “uomo d’onore” legato agli ideali di una mafia troppo romantica per essere vera. Un originale documentario “antropologico”, preparatorio del sorpren- dente e pluripremiato musical sulla mafia “Tano da morire”, uno degli esordi cinematografici più celebrati (e dissacranti) degli anni ’90. È la storia di un uomo. Solo. Una mattina si sveglia… Tre amici inseguono invano il cinema, complici un operatore disoccupato, un fonico ubiquo, uno sceneggiatore americano. Ma il cinema è un’altra cosa… Un vero e proprio piccolo cult-movie: premiato nel 1995 ad Arcipelago e poi al Festival di Locarno, due anni più tardi ne è stato tratto il lungometraggio omonimo. Una pietra miliare del cortometraggio italiano, del quale ha segnato in qualche modo la (ri)nascita. Eugenio Cappuccio (Latina, 1961) è diplomato in sceneggiatura al Centro sperimentale cinematografico (Csc), è stato assistente di Federico Fellini. Ha debuttato come regista con il documentario Verso la Luna con Fellini e ha lavorato in tv prima di realizzare, insieme a Massimo Gaudioso e Fabio Nunziata, Il caricatore, prima corto e poi lungometraggio. Massimo Gaudioso (Napoli, 1958) vive dal 1993 Roma, dove ha lavorato come copywriter e regista. Come sceneggiatore ha firmato – tra gli altri – i film di Matteo Garrone L’imbalsamatore, Primo amore e Gomorra, per i quali ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali. Fabio Nunziata (Cosenza, 1965), diplomato montatore al CSC, ha firmato il montaggio di un gran numero di lungometraggi, corti e documentari, tra cui Libera, I buchi neri e Chimera di Pappi Corsicato e Go Go Tales e Napoli, Napoli, Napoli di Abel Ferrara. Filmografia essenziale Eugenio Cappuccio, Massimo Gaudioso e Fabio Nunziata: Un caso di forza maggiore; Il caricatore (lm, 1997); La vita è una sola (lm, 1999). Eugenio Cappuccio: Mandarins (2002); Per un padre che non c’è (2003); Volevo soltanto dormirle addosso (lm, 2004); Uno su due (lm, 2006); Stazionaria (2010). Un single sopra i trent’anni, di estrazione medio-borghese, ha organizzato nel suo appartamento la propria festa di compleanno. Amore e odii, stranezze e nevrosi vengono fuori e s’intrecciano nell’unico spazio in cui, per un momento, tutti calano la maschera per mostrarsi così come sono: la stanza da bagno. O, appunto, la “toilette”. SHQIPËRIA (ALBANIA) Regia: Fluid Video Crew Sceneggiatura, Fotografia, Montaggio, Suono, Produzione: FVC - Musica: Panasonic - Cast: Metz Jorgy Italia, 1997 - Documentario - Video - col./b&n, - 28’ Commedia Italian Style e cinema muto s’incontrano in una sorta di caustica collezione di tableaux vivants amaramente spassosi, in cui auto-contemplarsi con un pizzico di compiaciuta crudeltà. Video in sei capitoli che documenta il dramma degli albanesi sbarcati a Brindisi nel marzo del 1997. “Per voi il muro non è crollato, avete eretto dei muri invisibili”: questa è la voce dello scrittore albanese Metz Jorgy, uno dei protagonisti del video. Il documentario vuole dare la parola soprattutto a chi ha avuto coraggio ed è andato lontano, e vuole raccontare l’esperienza di chi è fuggito e di chi vive in esilio. L’esperienza di chi ha attraversato 80 km di mare per dire: “Ci sono anch’io!”. Una punta di diamante del documentario militante cresciuto all’ombra dei “centri sociali” negli anni Novanta. La realtà “re-mixata” e ricostruita con sguardo (e orecchie) ben puntati sulle immagini (e sui suoni) di una ruvida e attuale contemporaneità. Premio per il Miglior Cortometraggio ad Arcipelago 1998. Fluid Video Crew è un collettivo di produzioni video fondato nel 1995 a Roma da Davide Barletti (Lecce, 1972), Lorenzo Conte (Roma, 1974), Edoardo Cicchetti (Roma, 1973) e Mattia Mariani (Roma, 1973). Ha realizzato oltre cinquanta lavori in video e in pellicola Super8, “compilando” un’articolata documentazione socio-antropologica per rappresentare la realtà in modo da non separare mai il territorio dalle sue storie di vita, privilegiando le opere dedicate al luogo e alle storie di chi lo vive o l’attraversa. Filmografia essenziale S.U.D. Suoni Uniti Differenti; C.S.O.A. La Torre: cronaca di uno sgombero; In diretta dal braccio della morte vi parla Mumia Abdul Jamal (1995); Sargeniscu (1996), Ambrakovskij (1997), Spakka ‘na cifra; Gli ultracorpi della porta accanto; Com. Franko (1998), Un’immagine del Che; Fuck You All - Glen E. Friedman Photographer (1999); I fantasisti (2000); Norge på langs (2002); Italian Sud Est (lm, 2003); Fine pena mai (lm, 2007). TOILETTE Regista: Massimo Cappelli Sceneggiatura: M. Cappelli, Pietro Reggiani - Fotografia: Stefano Coletta - Scenografia: Maria Pia Sciammaro - Costumi: Nadia Staffini Montaggio: Alessandro Corradi - Suono: Luigi Melchionda - Musica: Paolo Carta - Produttore: Antonio Ciano - Produzione: Nuvola Film, Tele+ - Cast: Rolando Ravello, Luana Colussi, Tiberio Timperi, Tiziana Foschi, Lele Vannoli, Maurizio Esposito Italia, 1999 - Fiction - 35mm, col. - 18’ Massimo Cappelli (Ascoli Piceno, 1966) si è trasferito a Roma dopo la laurea in legge e ha iniziato nel 1999 a realizzare cortometraggi. Nel 2006 ha scritto e diretto il suo primo lungometraggio, Il giorno + bello. Filmografia Toilette (1999); Il sinfamolle (2000); Ampio, luminoso, vicino Metro (2001); Per Agnese (2004); Tutto brilla (2005); Il giorno + bello (lm, 2006); Bulli si nasce (2008); 41 (2009). IN UTERO Regia: Ila Bêka Sceneggiatura, Fotografia: I. Bêka - Scenografia: Elena Macor - Costumi: Francesco Pappalardo - Montaggio: Tiro Sniakaj - Musica: Tazartes - Suono: I. Bêka, Cristophe Zucconi - Produttore: Elena Macor, I. Bêka - Produzione: Ila Bêka Film Standard - Cast: Vincenzo Caputo, Elena Degam, Francesco Pappalardo Italia, 2001 - Sperimentale - 35mm, col. - 10’ Alla ricerca della propria identità, un uomo parte per un viaggio all’interno della propria mente. Un percorso a ritroso nelle viscere dell’inconscio che lo condurrà fino al grembo materno, unico luogo di una possibile rinascita. Un visionario e sarcastico percorso onirico, vincitore del Jameson Short Film Award ad Arcipelago 2002, diretto da un autore anomalo e multiforme, eclettico e iconoclasta. Ila Bêka (alias Filippo Clericuzio, Venezia, 1969) ha realizzato più di 150 cortometraggi di meno di tre minuti per varie televisioni italiane e straniere, vincendo numerosi premi nazionali e internazionali. Per alcuni anni ha collaborato con Studio Universal, canale tv per il quale ha creato il nuovo formato dei Millimetraggi. Vive a Parigi. Filmografia essenziale Bonsai (1999); Courts (serie); Millimetrages (serie, 2000); Millimetraggi (serie); Shorts (serie, 2001); I Have Seen My Mother Dancing In The Clouds (2003); Quodlibet (lm, 2005); Koolhaas Houselife (2008). Domenica 14 novembre ore 19.30 - RASSEGNA STORICA, PARTE SECONDA LA MATTA DEI FIORI Regia: Rolando Stefanelli Sceneggiatura, Produzione: R. Stefanelli - Fotografia: Patrizio Patrizi - Montaggio: Roberta Penchini - Suono: Luciano Fiorentini - Musica: Mauro Remiddi - Cast: Claudine Etienne, Mario Cipriani, Fabrizio Mele, Katia Biondi, Gisella Matthews, Alessandro Repossi, Patrizia Sirti, Xenia Golovanov, Giulio Turli Italia, 1997 - Fiction - 35mm, b&n/col., - 32’ La “matta dei fiori” s’impossessa di un prato che non appartiene a nessuno per farne il suo giardino segreto, un’isola di bellezza e armonia. Per questa piccola gioia non avrà in cambio che dolore. Un dolente e nitido omaggio al cinema di Pierpaolo Pasolini, vincitore del premio per la Migliore Sceneggiatura ad Arcipelago 1997 e del Premio Speciale della Giuria nell’edizione 1998 del Festival International du Court Métrage di Clermont-Ferrand. Rolando Stefanelli (Roma, 1957) ha lavorato come assistente di produzione, aiuto-operatore e aiuto regista con registi quali Lucio Fulci, Jean-Paul Goude e Michele Placido. Dopo aver realizzato una serie di corti e documentari, nel 2000 ha esordito nella regia di lungometraggio con il road movie Il prezzo. Filmografia essenziale Back Stage (1992); Sexi Show (1994); La befana (1995); Il prezzo (lm, 2000). 14 Regia: Stefano Pasetto Sceneggiatura, Fotografia, Montaggio, Suono, Produzione: S. Pasetto Musica: Gustav Mahler - Cast: Jennifer Allen (voce) Italia, 1999 - Sperimentale - Video - col./b&n, - 16’ Ispirato alla vita della militante antifascista Mildred Harnack-Fish, nata a Berlino nel 1945, ma cresciuta a New York. Una riflessione sulla memoria e sulla rimozione, nella capitale europea del nuovo millennio. Camminando nella meraviglia architettonica della Berlino di oggi, e ripercorrendo a ritroso le sue prime due settimane di vita, Mildred mette a fuoco i giorni intorno al bombardamento della città, avvenuto il 3 febbraio 1945. “Coupe de foudre” della giuria di Arcipelago 1999, dove il film vinse sia il Premio Studio Universal che il Premio Pablo Distribuzione, per poi proseguire il suo percorso al London Film Festival. Stefano Pasetto (Roma, 1970) si è laureato in lettere moderne con una tesi su Krzysztof Kieslowski, per poi diplomarsi in montaggio al Centro Sperimentale di Cinematografia. Oltre a montare un gran numero di lungometraggi e documentari altrui, si è presto cimentato nella regia di cortometraggi e documentari, esordendo nel lungometraggio con Tartarughe sul dorso nel 2005. Filmografia essenziale Uno per gli occhi, uno per la bocca; Sorelle (2000); In mancanza d’ali (2002); Prove di volo (2003); Tartarughe sul dorso (lm, 2005); Con le unghie e coi denti (2006); Il tempo sospeso del volo (lm, 2008); Il richiamo (lm, 2010). RACCONTO DI GUERRA Regia: Mario Amura Sceneggiatura: M. Amura, Riccardo Brun - Fotografia: Vladan Radovic - Scenografia: Mladen Ozimica - Costumi: Pinto - Montaggio: Clelio Benevento, Carlotta Cristiani - Musica: Matteo Bennici - Suono: Sandro Boscolo - Produttore: Eleonora Sparagna - Produzione: Studio Bici - Cast: Klement Tomic, Jasna Gavranovic, Dragan Marincovic, Ermin Sijamija Italia/Bosnia Erzegovina, , 2003 - Fiction - 35mm, col. - 17’ Sarajevo, 1993. Un gruppo di paramilitari utilizza dei ragazzini per saccheggiare edifici appena bombardati. In cambio, li lasciano abitare nel vecchio mattatoio. In cambio, danno loro da mangiare. In cambio, non li uccidono. Un piccolo film di respiro decisamente internazionale, vincitore exaequo del David di Donatello 2003 per il Miglior Cortometraggio. Mario Amura (Napoli, 1973) è laureato in legge. Dopo una lunga esperienza come reporter si è iscritto al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove si è diplomato in fotografia. Ha firmato le luci di numerosi cortometraggi e film, tra cui Passaggio a sud e Vento di terra di Vincenzo Marra e In memoria di me di Saverio Costanzo. E:D:E:N Regia: Fabio Resinaro, Fabio Guaglione Sceneggiatura: F. Guaglione, F. Resinaro - Fotografia: Paolo Bellan - Scenografia, Costumi: Max Cortellini - Montaggio: F. Guaglione, F. Resinaro, Domagos Mazuran - Musica, Suono: M. Cantù - Effetti visivi: F. Resinaro - Produttore: Giulia Achilli - Produzione: Fast and Forward - Cast: Fabrizio Viganò, Camilla Frontini, Angelo D’Agostini, Domagos Manzuran Italia, 2004 - Fiction - 35mm, col. - 14’ Dopo sei anni di esplorazione, i quattro protagonisti riescono a trovare finalmente un pianeta sul quale la razza umana, in grandissimo pericolo, potrà insediarsi. Ma il pianeta si rivela essere già abitato… Un sorprendente e ambizioso micro-kolossal di science-fiction, ricco di straordinari effetti visivi. Premio per la Miglior Regia ad Arcipelago 2004. Fabio Resinaro (Milano, 1981) e Fabio Guaglione (Milano, 1980) condividono la passione per il fumetto, la scrittura, la musica e la comunicazione in genere. Si sono occupati di fanzine, doppiaggio di serie animate e sviluppo di soggetti, oltre ad aver diretto cortometraggi e videoclip musicali. Filmografia essenziale Ti chiamo io (2001); Gleba: “In un attimo” (2005); The Silver Rope (2005); Zeropositivo: “Posso stare senza te” (2006); Afterville (2008). L’ISLE Regia: Chiara Malta Sceneggiatura, Produttore: C. Malta - Fotografia: C. Malta - Montaggio: Nicolas Clabault - Musica: Gino Paoli - Suono: Claire-Anne Largeron - Produzione: Vendome Films - Cast: C. Malta, Sébastien Laudenbach Francia, 2006 - Sperimentale - 35mm, col./b&n, – 9’ Seduto in un luogo asettico, durante un’estate torrida, un uomo sta realizzando un film d’animazione. Di tanto in tanto, con regolarità, lancia sguardi complici verso l’obiettivo che lo sta inquadrando. E qui comincia una storia parallela. Chissà, forse un allucinazione... Uno dei molti (e tra i più promettenti) sguardi della “diaspora” dei giovani talenti del cinema italiano, declinato al femminile. Chiara Malta (Roma, 1977), dopo essersi diplomata al DAMS di Roma III, nel 2002 si è trasferita in Francia e ha seguito un corso di formazione in cinema documentario agli Ateliers Varan. Attualmente vive e lavora a Parigi. Filmografia Il microcirco; Il velo (2002) ; Je m’appelle Mouhamed (2003); En t’attendant; Les montagnes russes (2004); L’été à Zedelbeek (2006); Armando e la politica (lm, 2008); J’attends une femme (2009); L’amour à trois (2010). IL TORNEO Regista: Michele Alhaique Sceneggiatura: Federico Mazzei - Fotografia: Gianni Giannelli - Scenografia: Elisabetta Zanini - Costumi: Alessandra Tripletta, Cristiana Agostinelli - Montaggio: Andrea Maguolo - Musica/Music: Umberto Smerilli - Suono/Sound: Andrea Sileo - Produttore: Velia Giannuzzi Produzione: Goodwind Production - Cast: Lorenzo De Angelis, Danilo Meloni, Fabio Scotti, Alessio Attanasio, Giada Fradeani, Giordano De Plano Italia, 2008 - Fiction - 35mm, col. - 15’ Periferia di Roma. Un gruppo di ragazzi sognano di partecipare ad un torneo di calcio. Potranno iscriversi solo se riusciranno a raccogliere i soldi per acquistare l’uniforme della squadra. Prima di vincere il Premio Speciale della Giuria ad Arcipelago 2008 (concorso nazionale), il film ha debuttato – unico italiano – al Tribeca Film Festival di Robert De Niro, a New York. Michele Alhaique (Roma, 1979) è diplomato in recitazione al Centro Sperimentale di Cinematografia. Attore di cinema e televisione, nel 2005 ha vinto una Menzione Speciale della Giuria ad Arcipelago con Runaway. Filmografia Ora (2001); Runaway (2005); Chi decide cosa (2007). Martedì 16 novembre ore 19.30 - RASSEGNA STORICA, PARTE TERZA ARIA Regia: Claudio Noce Sceneggiatura: Elisa Amoruso, C. Noce - Fotografia: Alberto Iannuzzi - Scenografia: Alessandra Mura - Costumi: Rosalia Guzzo - Montaggio: Andrea Maguolo, Gianni Vezzosi - Musica: Valerio Vigliar - Suono: Gianluca Scarlata - Produttore: C. Noce - Produzione: Zanahoria Film, Orisa Produzioni - Cast: Paolo Sassanelli, Michele Amoruso, Alessandra Roca, Alberto Gasbarri Italia, 2004 - Fiction - 35mm, col. - 28’ La gabbia dei palazzi di Tor Bella Monaca tiene rinchiusa la vita di Giorgio. Il giovane corre, spaventato, deriso. Cerca una via di fuga, vorrebbe lasciarsi scivolare fra le braccia della madre, ma non ci riesce, è solo. Ora deve scavalcare un muro altissimo per scoprire cosa c’è dall’altra parte. Film vincitore di una serie infinita di premi nazionali (Arcipelago 2005, David di Donatello, Nastro d’Argento, tra gli altri) e internazionali (tra cui Tampere, Berlino, il Jameson Short Film Award a Venezia…), diretto con un piglio autoriale già maturo e stilisticamente consapevole. Claudio Noce (Roma, 1975) ha lavorato come assistente e aiuto regista per il cinema e la pubblicità, dirigendo anche numerosi cortometraggi, videoclip, backstage e documentari. Con Good Morning Aman, distintosi alla Settimana della Critica del Festival di Venezia 2009, ha esordito nel lungometraggio. Filmografia essenziale Alvise (1998); Snafu (co-regia, 2000); Ai tempi der baratto (2002); Gas; Checco (2003); Aria (2004); Eclisse (2005); Gente comune; Niente storie; Appunti sul cinema; Aman e gli altri (2006); Adil e Yusuf (2007); Good Morning Aman (lm, 2009); Biancaneve e il corto (2010). NUVOLE, MANI Regia: Simone Massi Sceneggiatura, Animazione: S. Massi - Fotografia: Sara Sponga Montaggio: S. Massi - Musica, Suono: Stefano Sasso Produttore: Ron Dyens - Produzione: Sacrebleu - Cast: Serge Avedikian (voce) Francia, 2009 - Animazione - 35mm, col., - 8’ Nell’attraversare il campo ci coloriamo del giallo dei fiori e dello sputo del cucco. Probabilmente il migliore (e più appartato) tra i registi italiani d’animazione della nuova leva. Il film ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria ad Arcipelago 2010, nella competizione internazionale, per la sua intensità poetica. Simone Massi (Pergola, PU, 1970) ha studiato cinema d’animazione presso l’Istituto Statale d’Arte di Urbino. Lavora come animatore indipendente. Di recente la Cineteca Italiana di Milano gli ha dedicato la monografia Poesia bianca (libro+DVD). Filmografia Essenziale Immemoria (1995); Racconti (1996); Keep on! Keepin’ on! (1997); Pittore, aereo; Tengo la posizione (2001); Piccola mare (2003); Io so chi sono (2004); La memoria dei cani (2006). LUBRIFICA NOS DOMINE Regia: Ivan Silvestrini Sceneggiatura, produttore: I. Silvestrini - Fotografia: Roberto Zazzara - Scenografia, Costumi: Roberta Troncarelli - Montaggio: Alberto Masi - Musica: Cristiano Serino - Suono: Giulio Capanna - Produzione: Ivan Silvestrini - Cast: Roberta Rovelli, Luca Angeletti, Ludovico Vitrano, Daniele Monterosi. Italia, 2008 - Fiction - Video, col. - 14’ Elena non ha mai provato piacere nel sesso, e tutti i tentativi di dare un altro senso alla sua vita falliscono sistematicamente. Si convince così che solo Dio può davvero sbloccarla: non resta che attirare la Sua ! attenzione. Un film provocatorio ed estremo fin dal titolo, diretto da uno dei registi emergenti più interessanti di questi ultimi anni. Ivan Silvestrini (Roma, 1982) si è diplomato in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove è stato allievo – tra gli altri – di Sergio Rubini, Daniele Luchetti, Marco Risi e Giuliano Montaldo. Ha realizzato cortometraggi, videoclip e documentari ed è stato regista della serie televisiva Black Box, prodotta da MTV. Filmografia essenziale Autodistruzione per principianti (2004); Ci vuole K... (2005); Rosso di sera (2007); Sorridi; La determinazione dei generi; Sole amico (2008); Avevamo vent’anni (2009). PASSING TIME Regia: Laura Bispuri Sceneggiatura: Francesca Manieri - Fotografia: Vladan Radovic Scenografia: Ilaria Sadun - Costumi: Fiamma Benvignati - Montaggio: Cristiano Travaglioli - Musica: Nando e Giovanni Di Cosimo - Suono: Antonio Barba - Produttore: Claudia Bonivento - Produzione: Bonivento Film - Cast: Giorgio Colangeli, Simonetta Gorga, Barbara Piva, Fabio Massimo Amoroso Italia, 2009 - Fiction - 35mm, col. - 10’ In un’antica casa colonica il silenzio schiaccia l’animo di una diciottenne indomita, Chiara. Tommaso, il nonno amato, giace morto nel letto dei suoi genitori. Chiara si ribella alla messa in scena vacua del dolore e dei ruoli imposti. Miglior Cortometraggio ad Arcipelago 2010 (concorso nazionale) e Premio David di Donatello 2010. Laura Bispuri (Roma, 1977), laureata in Lettere, è stata selezionata da Domenico Procacci per il Laboratorio Fandango, lavorando poi sui set dei loro film e collaborando alla produzione di 10 cortometraggi prodotti da Fandango e Sky. Nel 2007 ha diretto lo spettacolo teatrale “L’altra metà”. Filmografia Un uomo indietro (1999); Via del Pigneto (2003); Lontano (2005); Vite infortunate (2007); Salve regina (2010). IL PIANETA PERFETTO Regia: Astutillo Smeriglia Sceneggiatura, Montaggio, Animazione: A. Smeriglia - Musica: DJ Parkinson - Suono: Max Jacob - Produzione: Antonio Zucconi - Cast: Guglielmo Favilla (voce) Italia, 2010 - Animazione - Video, col. - 8’ Un pianeta dove c’è sempre bel tempo, i soldi crescono sugli alberi e i semafori sono sempre verdi. Fantasioso, tagliente e allusivo, ovunque venga proiettato il pubblico va in delirio. Premio alla Regia ad Arcipelago 2010. Astutillo Smeriglia (nome d’arte di Antonio Zucconi, Pavia, 1972) è laureato in Astronomia, ha lavorato alcuni anni presso l’Osservatorio Astronomico di Arcetri e ha insegnato Fisica e Matematica a Firenze. Autore di animazioni, scrive sul blog “In coma è meglio”. Filmografia Qualcosa di mai visto (2008); Il giorno del jujitsu (2009). RITA Regia: Fabio Grassadonia, Antonio Piazza Sceneggiatura: F. Grassadonia, A. Piazza - Fotografia: Olaf Hirschberg - Scenografia: Cesare Inzerillo - Costumi: Marilena Manzella - Montaggio: Desideria Rayner - Suono: Daniela Bassani, Stefano Grosso Produttore: Massimo Cristaldi - Produzione: Cristaldi Pictures - Cast: Marta Palermo, Marco Maria Correnti, Diana Sergio Italia, 2009 - Fiction - 35mm, col. - 19’ Rita ha dieci anni ed è cieca dalla nascita. Nel suo mondo claustrofobico irrompe un ragazzino in fuga, ferito, terrorizzato. Grazie a lui, o forse grazie solo alla propria immaginazione, Rita scappa da casa e vive un enigmatico momento di libertà. Uno degli esordi più folgoranti e più premiati – in Italia, ma soprattutto all’estero – da diversi anni a questa parte. Impressionante la verità dell’interpretazione della giovanissima protagonista, una vera non vedente. Premio Speciale della Giuria ad Arcipelago 2010, concorso nazionale. Fabio Grassadonia (Palermo, 1968) e Antonio Piazza (Milano, 1970) hanno lavorato come consulenti per lo sviluppo progetti e per le acquisizioni dall’estero per Fandango e Filmauro. Nel 2004 hanno firmato la sceneggiatura della commedia musicale Ogni volta che te ne vai di Davide Cocchi. Filmografia Primo film. HABIBI Regia: Davide Del Degan Sceneggiatura: D. Del Degan - Fotografia: Debora Vrizzi - Scenografia: Anton Spazzapan Vonzina - Costumi, Effetti visivi: Dalia Colli - Montaggio: Paola Freddi - Musica: Luca Ciut - Suono: Francesco Morosini - Produttore: Antonella Perrucci - Produzione: Galaxia Digital Video - Cast: Rachad Massoud, Aydar Alayan, Claudio Castrogiovanni, Omero Antonutti Italia/Libano, , 2010 - Fiction - 35mm, col. - 20’ Il viaggio attraverso i ricordi di un uomo che ritorna bambino. Premiato tre volte ad Arcipelago 2010: Miglior Fotografia, Miglior Montaggio e Menzione Speciale per l’interpretazione dei due giovanissimi protagonisti. Davide Del Degan (Trieste, 1968) è laureato in Scienze Politiche e ha iniziato a lavorare come cameraman e montatore per produzioni documentaristiche di tv regionali e nazionali. Dal 2002 collabora con diverse produzioni e agenzie come regista di documentari, cortometraggi e produzioni teatrali. Filmografia Interno 9 (2004); Il prigioniero (2007); Favola zingara (2009). Per il programma dettagliato a Pechino e nelle altre città, si prega di consultare il nostro sito www.iicpechino.esteri.it ඖۉڜᆖবAዐࡔ!.!2::6.3121ፌॅᅪٷ૧ೌ܌ ዜ22ሆ23න2:/41!.!ಃೄĄဇਸ਼ྂڦᅝຍुೌ ljঢ়ᇨԃ⡍Ш⊏ᏩⲂNJ ᇐⓨᏩⲂg⾥㽓ᠬ ᨘ ڣѮग़ቅᖋ㔫g䰓Ꮘ⡍ ࠾䕥 ࢇܟ䖾࿙ Ԥ ䷇ᬜ˖ 㧼ᇨ⪺䳋⾥ࢦ↨ℛ㔫ߎક݀ৌ5DL6DW ⓨਬ㸼˖ঢ়ᇨԃ⡍᱂㔫㡒ᮑШ⊏Ꮹᮃ㥿ᇨᏩⲂg⾥㽓ᠬ ᛣ߽ञ㰮ᵘᓣ㑾ᔩ⠛˄ᔽ㡆˅⠛䭓˖ߚ䩳 䆹䆄ᔩ⠛ᦣ䗄ⱘᰃϸԡѠড়ϔⱘ㡎ᴃᆊঢ়ᇨԃ⡍ Ш⊏ ˈ䖥 ϝकᑈᴹҪӀᔧҷ㡎ᴃ乚ඳໄৡ䖰ᡀDŽঢ়ᇨԃ⡍᱂㔫㡒ᮑ Ш ⊏Ꮹᮃ㥿ᇨѠҎव⊶䖾㩭㩖Вࡲⱘāᮄᓣ䘫అ⠛ሩāᡂⓨ Ā⌏䲩ลāDŽᛣ䈵ЁࣙᣀĀ∫∈ ሓ⎆ ㊒⎆ˈ㸔⎆ˈ⊾∈ ⎆āDŽ ljⲤቅNJ ᇐⓨᏩⲂg⾥㽓ᠬ ᨘ≗ ڣᇨ⡍g㩭ศሐѮ ࠾䕥 ঢ়༹ঢ়༹gᓫᳫ༛ሐ ߎક݀ ৌજ㋶ᇨ⬉ᕅ݀ৌᛣ߽᭛࣪㡎ᴃЁᖗ ᛣ߽㑾ᔩ⠛˄ᔽ㡆˅PP⠛䭓˖ߚ䩳 䖭ᰃᇐⓨᏩⲂg⾥㽓ᠬⴔᢡᨘᔧҷ㡎ᴃⷁ㑾ᔩ⠛ⱘ໘ᄤ⾔ˈ ᰃϟᴹϔ㋏߫݇Ѣ㡎ᴃⱘ㑾ᔩ⠛ⱘᓔቅПDŽᅗপ᱃Ѣ䙷ϡ ࢦᮃⱘ᱂㦅↨ᮃᠬᑓഎˈ䆄ᔩњ㉇㥿Ꮹᢝ䖾䇎ⱘકĀᮄਃ⼎ ᔩāDŽ㉇㥿Ꮹᢝ䖾䇎ᰃϔԡ⬏ᆊˈৠᯊгᰃϔԡ䲩ลᆊˈҪᰃᛣ ߽亢Ḑⱘᮄ㸼⦄ЏНⱘᵄߎҷ㸼DŽ lj༝⤂ҾᓣNJ üü᷃༜ᮃ䙷ϡࢦᮃ ᇐⓨᏩⲂg⾥㽓ᠬ ᨘᕅ߃ᩦg䰓᷈䖒 ࠾䕥˖Ⲃ㘊ᠬgѻᠬ偀ሐ ̢ ࠊ⠛Ҏ˖Ѯ ሐᮃ᷃༜߽ᮃߎક݀ৌ˖ॄḐ⬉ᕅ݀ৌᛣ߽ᆊ⬉㾚ৄ ᛣ̢߽㑾ᔩ⠛˄ᔽ㡆˅PP⠛䭓˖ߚ䩳 䙷ϡࢦᮃⱘᓫᳫ㽓ᮃ⾥ᬭූ䞠ˈ ⴔϔѯᆊ➗⚻ⴔⱘ☿ ✄DŽ䖭ህᰃ䲙ሐᮃ᷃༜ᮃ˄ᑈߎ⫳ѢᏠ㜞ⱘ↨㦅༹˅ⱘ કDŽҪⱘક䞠៥Ӏৃҹⳟࠄˈ䋿か㡎ᴃ䗤⏤ᇚ㒬⬏㡎ᴃϢ㞾 䑿䱨⾏ˈᑊᇏᡒᎹϮᴤ᭭ⱘ⠽કঞᢹ᳝㞾✊ܗ㋴ⱘᴤ᭭ˈ՟བ䞥 ሲ䩶ᵓˈ咏Ꮧ咏㹟ˈ⚁ᴤˈ䫸༈☿✄ˈ⫼ҹ߯DŽ ljぎПජⱘѨܝक㡆NJ üü咬㣼䙷ϡࢦᮃ ᇐⓨᏩⲂg⾥㽓ᠬ ᨘᕅ߃ᩦg䰓᷈䖒࠾䕥ᢝܟg⪰ᖋ߽䷇Ф༹߽㓈ᇨṙ 㽓ᅝˈ࿕ᒝ≗ᇨߎક݀ৌજ㋶ᇨ⬉ᕅ݀ৌ'RJDQD ᛣ̢߽㑾ᔩ⠛˄ᔽ㡆˅PP⠛䭓˖ߚ䩳 ϔ㕸䈵᱂㦅↨ᮃᠬᑓഎϞֵℹˈϔഎ䙷ϡࢦᮃⱘخ㕢ṺDŽ䖭 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ADESSO (1985) NO.10 Musica ᅼૂ 2010 BEIJING INTERNATIONAL PIANO FESTIVAL 18 / 29 NOVEMBRE Giovedì 18 䩶⨈ण༣᳆ঞѸડ䷇ФӮ Mercoledì 24 Nov 䩶⨈ᘽБवgߛव㦅Бᛣ߽ CHINA RADIO-FILM SYMPHONY ORCHESTRA Direttore: HU YONG YAN Piaoforte: ROBERTO COMINATI Rachmaninov: Piano Concerto No. 2 Venerdì 19 Piaoforte: SA CHEN Beethoven/Chopin Sabato 20 Pianoforte: ROBERTO COMINATI Pianoforte: ANDREA LUCCHESINI Percussioni: LI BIAO Percussioni: LIU GANG Piazzolla: Tango Suite Debussy: En blanc et noir, for two pianos Ravel: La Valse, for two pianos Bartók: Sonata for two pianos and percussion CHINA BROADCASTING CHINESE ORCHESTRA Direttore: PENG KAPANG JEREMY MONTERO JAZZ PIANO 䩶⨈⣀༣䷇ФӮ Giovedì 25 Nov 䩶⨈ᅝᖋ߫gश߃㽓ሐᛣ߽ Pianista: JU JIN Czerny: Variations “La ricordanza” Op.33 Beethoven: Piano Sonata Op.57 “Appassionata” Chopin: Barcarolle Op. 60 Ballade No. 4 Op. 52 Liszt: Aida Hungarian Rhapsody No. 2 㑾ᗉ㙪䙺㟦᳐䆲䖄਼ᑈ䩶⨈ण༣᳆ 䗝ᢨ䌯㦋༪䗝乕༪䷇ФӮ ⠉䩶⨈Ϣ⇥ᮣѸડ䷇ФӮ Venerdì 26 Nov Pianoforte: LILYA ZILBERSTEIN Mussorgsky: Pictures at an Exhibition Scriabin: Piano Sonata No. 3 Rachmaninov: 6 Moments Musicaux Op. 16 䩶⨈⣀༣䷇ФӮ 䩶⨈ሙ㾤ᛣ㈡ढҎ Sabato 27 Nov Domenica 21 TIANJIN SYMPHONY ORCHESTRA Direttore: PIER CARLO ORIZIO Pianoforte: ENRICA CICCARELLI Verdi: La forza del destino, Overture Chopin: Piano Concerto No. 2 Tchaikovsky: The Nutcracker Suite Pianista: RAMIN BAHRAMI Bach: French Suite No. 2 BWV 813 Partita No. 1 BWV 825 French Suite No. 5 BWV 816 Aria variata alla maniera italiana BWV 989 Italian Concerto BWV 971 Domenica 28 Nov 䩶⨈⣀༣䷇ФӮ 䩶⨈㥝㥝Ѯg唤ᶣϱഺᖋ 䩶⨈ण༣᳆ঞѸડ䷇ФӮᓔᐩᓣ 䩶⨈㔫ԃ⡍g⾥ᆚ㒇㩖ᛣ߽ 䩶⨈⣀༣䷇ФӮ 䩶⨈ᢝᳫgᏈ䌿ᢝ㉇Ӟᳫ Lunedì 22 Nov Pianoforte: ANDREA LUCCHESINI Scarlatti: 4 Sonatas Schubert: 4 Impromptus Op. 90 Chopin: Preludes Op. 28 CHINA RADIO-FILM SYMPHONY ORCHESTRA Direttore: Lin Tao Pianoforte: Tan Xiaotang Pianoforte: Lim Yan Tchaikovsky/Mussorgsky 䩶⨈⣀༣䷇ФӮ 䩶⨈䰜㧼 Martedì 23 Nov Lunedì 29 Nov 啮吣䩶⨈䆆㾷⣀༣䷇ФӮ CHINA BROADCASTING FILM-SYMPHONY ORCHESTRA Vincitore del concorso pianistico NATIONAL SYMPHONY ORCHESTRA Direttore: UMBERTO BENEDETTI MICHELANGELI Pianoforte: GERHARD OPPITZ Beethoven: Piano Concerto No. 3 Symphony No.6 “Pastoral Symphony” ঠ䩶⨈ϢᠧߏФ䷇ФӮ 䩶⨈㔫ԃ⡍g⾥ᆚ㒇㩖ᛣ߽ ᅝᖋ߫gश߃㽓ሐᛣ߽ 䩶⨈ण༣᳆ঞѸડ䷇ФӮ 䩶⨈䈁ᇣẴᵫች 䩶⨈ण༣᳆ঞѸડ䷇ФӮ䯁ᐩᓣ 䩶⨈ᵄજᖋऍݍᖋ ⓨߎഄ⚍࣫Ҁ䷇Фख़ ! NO.10 Musica ᅼૂ Hangzhou Red Star Theater ݺᇣުྙझᄄ Nessun Dorma – La Festa della Lirica Italiana ࣉ၇ྙ݂ҡḩḩၰս৭۪झീဗ Direttore: Francesco La Vecchia ᆾ߯ƥ়ڧ།ඵग़ḨটḨໂفƓၰս৭Ɣ Soprano: Sun Xiuwei ୶ۡႂƥ෫ྵໃ Tenore: Wei Song ۡႂƥ໐ළ 5.11.2010 19.30 ᄌಷ!" Tracce: ౾ƥ G.Verdi “Vespri siciliani” Overture ຶׂفû།།ৡລ֣ü࿄౾ “Vespri siciliani”, “ Mercè dilette amiche” û།།ৡລ֣üõ୍ྍےƗπ֬Ⴝö Ruggiero Leoncavallo “ Pagliacci”, “ Vesti la giubba ” থ़ທઓûԟ࢟üõԳഏ༫ሔö G.Puccini “Manon Lescaut”, “ Intermezzo” ఛୋûઘዊḨথඵग़ü࡞ቄ౾ “Manon Lescaut ”, “Sola... perduta... abbandonata” ûઘዊḨথඵग़üõЫಭடఠö “Madame Butterfly” , “Addio, Fiorito Asil” ûږףಭüõᄣࡵƗढ़π֬ࡌö “Madame Butterfly”, “Bimba dagli occhi pieni di malla ” ûږףಭüõܣ֬ဋࣜৡഁපሩЖ്ϵ݂֬મö P resentazione del libro di Marina Giusti del Giardino 8 novembre, ore 19.00 ઘ২ଲḨᇲඵׁḨࡍַቛࣁജ߽ ᄌ ಷ! Teatro dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino Сࣟၰս৭ߋझӍ Rossini “Il Barbiere di Siviglia” Overture ઌ།ୋûೝໂ৭য়نൄü࿄౾ G.Puccini “Tosca” , “Vissi d’arte” ఛୋûຈඵ़üõເၣඓçເπ౭ö “Tosca”, “E lucevan le stelle” ûຈඵ़üõྙ݂ҡö Mascagni “Cavalleria Rusticana” Intermezzo છඵ़ୋûཛկక൝ü࡞ቄ౾ G.Puccini “Madama Butterfly”, “ Un bel di vedremo “ ఛୋûږףಭüõ౫়֬၉ๆö G.Puccini “Turandot”, “Nessun Dorma” ఛୋûমتüõࣉ၇ಭ್ණö G.Puccini “Tosca”, “Mario” ఛୋûຈඵ़üõછৡϔö NO.10 Le recensioni ກླྀ४ Francesca Mazzoleni Filmare con il telefonino e la telecamera digitale Alberto Starna Compositing digitale Audino, 2006 pp. 109, RMB-Yuan 100 Audino, 2009 pp. 128, RMB-Yuan 150 I nuovi telefonini con funzione di ripresa digitale aprono ulteriori prospettive all’evoluzione del cinema a basso costo mettendo alla portata di tutti la possibilità di esprimersi con le immagini. Ma pochi conoscono il linguaggio delle immagini che ha sue regole e una sua grammatica. Questo agile e pratico manuale, il primo sull’argomento, si propone di offrire anche ai più inesperti la possibilità di acquisire le leggi di base della comunicazione audiovisiva che consentono di trasformare delle semplici riprese in piccoli film di senso compiuto. Corredato da molti esempi e da immagini esplicative il libro spiega con linguaggio accessibile come affrontare sia varie occasioni della vita quotidiana sia situazioni particolari di ripresa che richiedono tecniche più specifiche sia infine veri e propri corti. In modo chiaro ed efficace il manuale offre anche un panorama sintetico delle tecniche di ripresa ed editing e una grammatica di base del linguaggio cinematografico, aiutandoci non solo a girare meglio ma anche a creare per ogni genere un tipo di racconto filmato. Compositing digitale è la prima guida introduttiva al mondo degli effetti speciali digitali. Con un linguaggio semplice e accessibile, questo testo propone una panoramica sui procedimenti e sulle tecniche digitali proprie dell’industria cinematografica. Attraverso l’analisi dei principi riguardanti il colore, il pixel e gli strumenti, Compositing digitale affronta tutti i fondamenti della produzione di animazioni digitali, sia che il materiale di partenza provenga da disegni e illustrazioni sia che nasca da scene dal vivo catturate da una camera. La trattazione dei diversi argomenti è organizzata in modo sequenziale dal semplice al complesso, per cui anche il lettore meno informato conquista nel corso della lettura le competenze necessarie per comprendere le pagine successive. Si tratta dunque di un ottimo strumento di formazione per chi si avvicina per la prima volta al mondo dell’effettistica e della grafica digitale e per i giovani studenti del settore, ma anche semplicemente per gli appassionati che vogliano conoscere qualcosa di più sui segreti che si nascondono dietro agli effetti del loro film preferito. Il testo inoltre, consentendo di acquisire familiarità con il linguaggio e le interfacce dei più usati software per la manipolazione digitale delle immagini, può essere un valido supporto anche per quei tecnici e operatori dell’industria audiovisiva che pur non utilizzando in prima persona il digital compositing sentono la necessità di conoscerne le tecniche e i procedimenti basilari. Christian Uva - Prefazione di Vito Zagarrio Il digitale nella regia Ansano Giannarelli, Silvia Savorelli Il film documentario Audino, 2010 pp. 123, RMB-Yuan 160 Audino, 2007 pp. 205, RMB-Yuan 190 Inaugurata nel contesto dei visual effects e dell’editing, nel giro di pochissimi anni la tecnologia digitale ha invaso anche i set cinematografici. Dallo standard “domestico” del MiniDV all’ultratecnologico HD, la ripresa in digitale ha progressivamente affiancato, e in buona parte sostituito, quella operata con la tradizionale pellicola. Per dare conto di tale scenario il libro si compone di una prima parte tesa a specificare e spiegare l’uso delle diverse tecnologie di ripresa, cui segue una seconda sezione che raccoglie le riflessioni di famosi registi italiani e stranieri, di giovani filmaker e di direttori della fotografia che hanno fatto esperienza dei diversi mezzi disponibili. Uscito nel 2004 come primo libro del genere sul mercato, il volume giunge alla sua seconda edizione dopo essere diventato un piccolo “cult” tra appassionati, aspiranti registi e studiosi. «Per voi, il cinema è spettacolo. Per me, è quasi una concezione del mondo», così Majakovski scriveva nel 1922, e forse oggi questa provocazione del grande poeta russo può essere raccolta, poiché è sempre più evidente l’interesse crescente per il documentario di giovani autori e filmmaker. Nascono e si diffondono film, grazie anche alla diffusione delle tecnologie digitali, che orgogliosamente si definiscono film documentari. Ma cosa si nasconde dietro un film con questo nome? Come si può scrivere, ricercare, produrre, riprendere, montare, diffondere un film documentario? Il volume affronta quella parte del cinema che risale a Lumière da più angolazioni: quella del suo specifico processo produttivo – dall’ideazione alla diffusione – anche attraverso l’analisi di una serie di esempi concreti di film documentari italiani e stranieri, e quella dei nodi teorici e pratici che caratterizzano questo insieme filmico, sul quale le intuizioni e le utopie di Cesare Zavattini sono di una straordinaria attualità. NO.10 Le recensioni ກླྀ४ Carlo Alberto Pinelli L’ABC del documentario Elio Girlanda Il cinema digitale Audino, 2005 pp. 144, RMB-Yuan 130 Audino, 2006 pp. 128, RMB-Yuan 150 Questo è il primo libro pubblicato in Italia che da una parte affronta in modo semplice e sistematico la storia del documentarismo mondiale nella prima metà del ‘900, cioè i classici del genere. Dall’altra costituisce un’agile e sintetica guida didattica rivolta a coloro i quali per studio, per curiosità o perché già ci si misurano, vogliono conoscere come si fa un documentario. Il legame tra le due parti deriva dal fatto che, come dice l’autore, “le regole tecniche di base (…) non sono cadute miracolosamente dal cielo, ma derivano in massima parte dalle esperienze concrete, dalle audaci sperimentazione e dalle appassionate riflessioni teoriche di quella schiera di pionieri ai quali dobbiamo i primi capolavori del documentarismo”. Qual è lo “specifico” del cinema digitale o D-cinema? Quali autori hanno usato le tecnologie informatiche a fini espressivi, non solo economici? Sono ancora valide le regole di un tempo per analizzare un film? Quali sono i teorici della nuova estetica? È già possibile scrivere una storia del cinema digitale? Basata su un metodo multidisciplinare e sui rapporti fra arte e neuroscienze, l’ipotesi del libro è che il Dcinema, mettendo in crisi il dispositivo della riproduzione fotografica e della sala, abbia concluso la sua prima fase. Gli scenari del futuro, con l’intermedialità e la distribuzione su rete mobile, daranno altri prodotti e nomi diversi. Nella fase attuale di transizione ecco una grammatica del linguaggio digitale, con un’antologia di autori, opere, teorie e linguaggi. Luca Fantini Fare un documentario Andrea Nobile, Viola Rispoli, Andrea Tarquini Fare un corto – Manuale del filmaker Audino, 2005 pp. 144, RMB-Yuan 130 Audino, 2009 pp. 176, RMB-Yuan 140 Costretto per anni in uno stato simile alla clandestinità, anche in Italia il documentario è tornato ad affacciarsi all’interesse del grande pubblico. Ma come si fa un documentario? Se è sempre valida la frase di Kubrick per cui il modo migliore di imparare a fare un film è farne uno, è pur vero che per intraprendere il mestiere del documentarista non basta solo conoscere le basi tecniche del filmaking, occorre anche saper gestire ogni fase del lavoro, dall’ideazione al reperimento del budget, dall’organizzazione delle trasferte, alle riprese, alla post-produzione fino alla promozione e alla vendita del proprio filmato. Questo libro costituisce una guida pratica e completa per proporsi immediatamente in modo professionale nel mondo del documentario. Con un linguaggio chiaro e sintetico, il testo affronta tutti gli aspetti tecnici, le problematiche e le soluzioni più utilizzate dagli addetti ai lavori, dalla scelta delle attrezzature alla pianificazione delle riprese e al modo migliore per muoversi da “indipendenti” sul mercato. Primo nel suo genere ad essere pubblicato in Italia, questo libro offre a chiunque voglia cimentarsi nella regia di un cortometraggio idee, consigli e preziose indicazioni metodologiche. Come catturare un’idea e svilupparla in maniera creativa, passando da un soggetto a una vera sceneggiatura; come coordinare il lavoro di una troupe, gestire gli attori e il tempo delle riprese; il tutto con pochissimi mezzi ma con una buona dose di inventiva; e ancora, come organizzare produzione, lavorazione e montaggio di un film. Tutti gli aspetti più pratici che permettono di arrivare al prodotto finito: dalla richiesta dei permessi alla raccolta di fondi, dalla scelta delle videocamere ai formati analogici e digitali, dalle focali e gli obiettivi all’uso del suono e delle luci. Un survival kit dell’autore indipendente. NO.10 Le recensioni ກླྀ४ Alessandro Amaducci Anno zero. Il cinema nell’era digitale Fabio Bonvicini Incontri ravvicinati. Lindau, 2007 pp. 224, RMB-Yuan 210 Interviste agli specialisti italiani del cinema digitale Lindau, 2003 pp. 192, RMB-Yuan 188 In passato limitate all’ambito degli effetti speciali, le nuove tecnologie contribuiscono oggi in misura sempre più rilevante alla definizione di una nuova forma di cinema. Grazie al contributo di personalità come George Lucas e a quello di sperimentatori del video in elettronica come Zbigniew Rybczyn´ski, autori come Peter Greenaway, Lars von Trier, Aleksandr Sokurov, Mike Figgis, Eric Rohmer, Robert Rodriguez, Abbas Kiarostami, Michael Mann e David Lynch realizzano opere cinematografiche sostituendo alla pellicola tradizionale il video digitale. Se ciascuno di loro persegue una differente idea del prodotto finito, sono invece tutti concordi nel sottolineare la «libertà espressiva e l’autonomia al tempo stesso creativa e produttiva» che il nuovo formato apporta, e decisi a non tornare più indietro. Alessandro Amaducci, analizzando i loro lavori più recenti, traccia un percorso storico, tecnico e stilistico dell’utilizzo dei mezzi e dei formati alternativi alla pellicola: dal video analogico al video digitale, dall’Alta Definizione Analogica all’Alta Definizione Digitale. «Film is dead, ovvero la pellicola è morta. Nell’era digitale – conclude l’autore – il cinema (ri)parte da zero.» In Italia la tradizione di costruire modelli solidi e reali ha resistito per decenni, al punto che due kolossal americani come «Cleopatra» e «Ben-Hur» vennero girati a Cinecittà, mentre l’arrivo della rivoluzione virtuale è cosa recente, recentissima. All’estero invece sin dagli anni ’30 sono state tracciate e seguite tecniche meno materiali e più sottili, dalla stop motion all’effetto Schifton, al Sodium Process, per citarne solo alcune. Fuori dall’Italia, registi e scenotecnici si sono sempre dati da fare non solo in falegnameria, ma anche con la fisica, la chimica – lo specchio di mercurio usato da Cocteau per «Orfeo» – e la micromeccanica dei congegni di ripresa. Erano modi di creare gli effetti speciali più legati al calcolo matematico e preannunciavano i futuri sistemi basati sul computer e la programmazione: cioè il 3D, che agli inizi degli anni Novanta ha creato le immagini digitali di «Jurassic Park» e «Independence Day» e oggi tende alle microcamere laser, che per via elettronica disegnano le immagini direttamente sulla nostra retina. I professionisti italiani intervistati in questo volume operano nei più prestigiosi studi di effetti speciali del mondo, da Los Angeles a San Francisco fino alla Nuova Zelanda, e hanno lavorato a molti dei campioni d’incassi iper-tecnologici di questi ultimi anni: da «Shrek» a «Titanic», da «Il Grinch» a «X-Men», da «Toy Story» a «Il Signore degli anelli». Ma che cosa fanno esattamente, qual è la loro formazione, quali sono i software che usano, come sono entrati nel dorato mondo del cinema a stelle e strisce, e cosa pensano del nostro Paese? Marco Bertozzi L’idea documentaria. Altri sguardi dal cinema italiano Lindau, 2007 pp. 384, RMB-Yuan 260 Attraverso interventi di autori, critici, operatori culturali il testo esplora l’orizzonte documentario del cinema italiano, evidenziandone le potenzialità formali e i paradossi produttivi. Al di là di rassicuranti etimologie pseudoscientifiche, l’idea documentaria costituisce oggi una delle esperienze creative più interessanti per la riflessione sulle nuove forme cinematografiche. Eppure, nonostante risulti luogo di ricerca e di espressione, di impegno e di testimonianza, continua a brillare quale magnifica assenza dai circuiti distributivi e dall’immaginario dello spettatore. Dopo il «cinecidio» degli anni Ottanta, mentre la grancassa di «realtà televisive» completava la riduzione antropologica del cittadino italiano, il documentario ha rischiato l’estinzione: oggi la situazione sta lentamente cambiando ma mancano ancora referenti istituzionali capaci di promuovere adeguate politiche culturali. Nonostante tutto una domanda si impone: l’idea documentaria sta forse diventando luogo privilegiato per una più vasta riflessione estetica sul cinema italiano? Pat Cooper, Ken Dancyger Come scrivere un cortometraggio Lindau, 2005 pp. 256, RMB-Yuan 200 Il cortometraggio è una forma di espressione artistica autonoma, che ha tratti in comune con il racconto breve e la fotografia così come con gli altri tipi di film. Pur prestandosi alla sperimentazione, richiede una ferrea disciplina e un’approfondita conoscenza delle tradizionali problematiche del cinema. Come scrivere un cortometraggio vi condurrà dall’idea iniziale alla stesura finale della sceneggiatura, analizzando tutti gli elementi costitutivi del processo di scrittura. Il libro include inoltre molti esercizi pratici, utilissimi per mettere subito alla prova le vostre capacità e, soprattutto, per imparare un metodo efficace di scrittura. NO.10 Le recensioni ກླྀ४ Michela Greco Il digitale nel cinema italiano Lindau, 2002 pp. 144, RMB-Yuan 148 A un secolo di distanza dalla nascita del cinema ci ritroviamo oggi nella stessa condizione di incertezza di allora riguardo alle potenzialità artistiche e comunicative di questa grande «industria dell’immaginario». Una nuova tecnologia, quella digitale, è recentemente emersa, sconvolgendo in modo radicale tutte le certezze maturate in cento anni di sviluppo della cinematografia analogica. La sostanziale diversità tra analogico e digitale – in termini tecnici, linguistici, estetici e produttivi – implica infatti un vero e proprio momento di rottura della continuità evolutiva del cinema, capace di rimetterne in discussione il senso e il ruolo culturale. La tecnologia numerica è però ancora troppo giovane, e soprattutto troppo lontana dai canoni fisici (chimici o meccanici) che fino a oggi hanno governato il cinema, per permetterci di azzardare delle previsioni fondate e attendibili riguardo allo sviluppo futuro del suo linguaggio e delle sue estetiche. Tutte le potenzialità sono ancora da esplorare. Questo libro si propone di rendere noto, attraverso una vera e propria indagine sul campo basata sulle informazioni ottenute con interviste ai maggiori protagonisti del cambiamento (da Nichetti a Del Monte, a Tornatore), lo stato attuale di diffusione della tecnologia digitale nel cinema italiano, partendo dalla constatazione, provocatoria fino a un certo punto, che una vera e propria «cinematografia digitale» in Italia non esiste ancora. Esistono semmai dei casi, delle sperimentazioni, delle tecnologie e delle strutture – produttive e commerciali – ancora in nuce, che però costituiscono una premessa interessante per le evoluzioni future. Lino Miccichè Studi su dodici sguardi d’autore in cortometraggio Lindau, 1995 pp. 304, RMB-Yuan 413 Per ammissione del curatore, Lino Miccichè, questo volume illustra la più coraggiosa e arrischiata iniziativa di restauro, tra tutte quelle finanziate nell’ambito del Progetto Cinema della Philip Morris. Recuperare cioè dodici cortometraggi documentari «d’autore» altrimenti in concreto pericolo di estinzione. Tra gli autori figurano Antonioni, Olmi, Luchino Visconti, Zurlini, Pontecorvo, Comencini, Petri e Dino Risi. L’occasione è anche propizia per discutere le sorti sempre travagliate, nella nostra cinematografia, dei corti e dei documentari in generale. ! Teatro dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino Сࣟၰս৭ߋझӍ 22 novembre ore 19.00 Malta: Kont Diga’ (I Was, Already) by Mark Dingli (92 min,Drama) ⿷✜㚳᮪᮪㵞ⲿᱨ㮾⨍ ☠㬉ᱶ⿷ᮤ⛃⺉ ࠻ᚙˈ92ߚ䩳 23 novembre ore 19 Estonia: Vasha by Hannu Salonen (100 min, Crime / Drama / Thriller) ≜㓯ㅧ㫳᮪᮪㨏⦼㲓㓭㗐 ☠㬉ᱶ⥚ㇰᮤ㑺㑈 ⢃㔾ǃ᙮ˈ100ߚ䩳 28 novembre Ore 17.00 Polonia: Rewers (The Reverse) by Borys Lankosz (99 min, Comedy / Drama / Romance / Thriller) ⏒⹊᮪᮪♃☝⧴⊅ ☠㬉ᱶ⏒⺉㙱ᮤ⹊㽨 ࠻ᚙǃ᙮ˈ99ߚ䩳 Ore 19.00 Slovenia: Petelinji Zajtrk (Rooster’s Breakfast) by Marko Nabersnik (124 min, Drama) 㙱㢶ㅧ㫳᮪᮪⤇⬼☨㵍⏷ ☠㬉ᱶ⿷✝ⶖᮤㅍ⏦✝㙱ㅧ ⳹㎩ᱨ➶㺵 24 novembre ore 19.00 Danimarca: To Verdener (Worlds Apart) by Niels Arden Oplev (116 min, Romance / Drama) ☈᮪᮪␚㓞☨㖺ⰻ ☠㬉ᱶㅿ✝㙱ᮤ≐☫ᮤㇻ㋗⟒ ⠅ᚙǃ࠻ᚙˈ116ߚ䩳 25 novembre ore 19.00 Portogallo: A Religiosa Portuguesa (The Portuguese Nun) by Eugène Green (127 min, Drama) ㋑㝇㫬᮪᮪㋑㝇㫬㩌ㇲ ☠㬉ᱶㇻ㑈ᮤ⢏⼢ ࠻ᚙˈ127ߚ䩳 26 novembre ore 19.00 Vincere di Marco Bellocchio (105 min, Biography / Drama / History) 㯌▙⺉᮪᮪㸛⟞ ☠㬉ᱶ⿷ᮤ⌠㋨≰ ࠻ᚙǃग़ˈ122ߚ䩳 27 novembre Ore 17.00 Germania: Lila, Lila (My Words, My Lies – My Love) by Alain Gsponer (104 min, Comedy) ☦⥖᮪᮪Ⓒㇹ⪩㬀≜㎩ ☠㬉ᱶ≐⹊ᮤ⭀㙱⏘ㅏ✝ ୰࠻ˈ104ߚ䩳 Ore 19.00 Austria: Klimt by Raoul Ruiz ( 97 min, Biography / Drama) ≰☼⺉᮪᮪㎩㲣⼢ㄽ ☠㬉ᱶ⸻㣌ᮤ⾽㽨 Ӵ䆄ǃ࠻ᚙˈ97ߚ䩳 8MZQVNWZUIbQWVQLM\\IOTQI\M[]TXZWOZIUUIVMTTMLQ^MZ[M[ITM[QXZMOILQKWV[]T\IZMQTVW[\ZW[Q\W" ોӍ٩႟֬क฿ྗ༖Ɨ౯ҷैະᅦ܋Ҋ֬ᆰƥ ___QQKXMKPQVWM[\MZQQ\ Cinema ۉᆖ NO.10 Novembre 2010 - venerdì ore 19.30, ingresso libero Teatro dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino ๆᅃሆ..ዜ2:;41-௨ׇݯ ԛᅪٷ૧࿔ࣅتਗׇ VEN 6 – UN GIOCO DA RAGAZZE Elena, Michela, Alice, diciassette anni: belle, ricche e senza problemi. Ma tutto per loro è già vecchio e noioso; nulla sembra avere un reale significato e vivono ogni cosa in modo superficiale. Abituate a ottenere tutto e subito, si spingono a chiedere sempre di più. Un giorno Mario Landi, il nuovo professore, entra nella vita delle ragazze cercando di cambiare qualcosa e, inconsapevolmente, ne diventa un gioco. Regia: Matteo Rovere Cast: Filippo Nigro, Chiara Chiti, Desirée Noferini, Nadir Caselli, Chiara Paoli Sott. inglese, 100’, 2007 22ሆ7න..Ėณڦᆴဥė ൌఅ෦֬ξ৻ଲƗૣुটދδ২۸ૌ২çڽႼçႳੵ֬୶ ݠèഭя֬၉ؚদනၟє֫Ӯࣿދਔƥರތൠෂેીၰ ၳƗژషؚ׀և၉èၟࣣ༤ܿਛၥ֫ࠍ׀၉Ɨღ׀نช ֫ထèႼ၉ๆƗྔদ֬ࢤ൸છৡϔḨমַቃ࣐ਛ֬ഺࠊƗ༗ຳ ЁሀۆєƗݿᆰफᇖƗЫण್ਛ၉ӍႺ༫Ɨ R O T A B N A L ᆙ U ቛ A ྂ ә ન ֤ဍƥછᗂϔḨઌໂে ᇽဍƥ٪৭Ḩୋ۳ઌƗథটḨᠶַƗḋ།থḨٵৡୋƗଳַفḨ़ ೝৡƗథটḨЖ২ ሺଥƥႎƗô VEN 20 – COMPLICI DEL SILENZIO Maurizio Gallo, giornalista sportivo italiano, e Ugo, suo fotoreporter, sbarcano a Buenos Aires come inviati al Mondiale di Calcio in Argentina del 1978. L’evento sportivo è l’occasione per la Giunta militare di Videla per far cadere nell’ombra le gravissime violazioni dei diritti umani che va perpetrando. Invece Maurizio ne sarà coinvolto grazie ad Ana, membro clandestino di una formazione guerrigliera che si oppone alla dittatura, e di cui egli si innamorerà. a eu a m e in lC e d l 22ሆ31න..Ėקఐڦཞకė ֤ဍƥඵցٌḨႎׁف ᇽဍƥδথ།ϔḨѼୋƗᇲೝḨϟׁඵ؟ƗڔઌઅథḨࠤ ሺଥƥႎƗôƗ M r Regia: Stefano Incerti Cast: Alessio Boni, Giuseppe Battiston, Florencia Raggi Sott. inglese, 140’, 2008 છৡఊϔḨࡍઓƗၰս৭฿ჩࡁᆇƗ۬Ɨ֬ണႜሀয়Ɨܒൺါ ఴັҊၙඵξ৭ඵƗИ֤! δۻ๚൞ࢿНè၀༗ຳࣀՕ߽ࠖ മ್ทࣵໂ֪টलᆦڰᇞౚٜಭಊٜ֬ቓྡྷເèછৡఊϔტ֥ਛτ ଲƗؚ٘लᆦڰ؆ґᇔ֬Ⴚࠓؙӵ჻Ɨთད್ਛπޑè in o e op oli g n o o Prim iva Fest ቛ ᆖ ۉ ౹ዞ ࠟ া