TORPEDO News
CIRCOLO della STAMPA
FORLI’-CESENA
Via Marcolini, 4 – 47100 FORLI’
Tel. 0543-31266
Convenzioni tesserati
Circolo della Stampa
Forlì - Cesena
Organo di informazione del Circolo della Stampa di Forlì-Cesena
stampato in proprio - vietata la vendita - Anno 1° n° 1
Giugno 2007
Toni CAPUOZZO
Il giornalista presenta il suo libro il 20 giugno 2007 alle ore 21,00
nel Circolo della Stampa di Forlì - Cesena
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al percorso polisensoriale
(piscina termale con idromassaggio, idropercorso
vascolare, bagno di vapore in
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A fianco
Toni CAPUOZZO
In uno dei suoi servizi
da inviato per il TG5
Toni Capuozzo, vice direttore del Tg5, ha iniziato l’attività dopo aver svolto diverse
mansioni: insegnante, operaio in fonderia, scaricatore ecc. La sua prima testata è stata, nel 1979, Lotta Continua, che allora aveva cessato di essere l'organo di un gruppo
politico per diventare una testata quotidiana. Si è interessato per molti anni dell'America Latina, seguendo in particolare i conflitti in America centrale. Dopo l'esperienza
di Lotta Continua, Capuozzo ha lavorato per “Reporter”, “Panorama Mese” ed
“Epoca”. La sua prima avventura con il piccolo schermo è stata la partecipazione a
un documentario della televisione svedese girato in El Salvador. In seguito ha collaborato a “Mixer” di Giovanni Minoli, realizzando delle inchieste sulla criminalità
organizzata nel sud Italia. Da allora la sua carriera da giornalista televisivo non ha
conosciuto momenti di pausa, visto che ha lavorato con Giuliano Ferrara ne
“L'Istruttoria”, e successivamente è stato l'inviato per i telegiornali Mediaset: Studio
Aperto, poi TG4, infine TG5. Capuozzo è nato a Palmanova, provincia di Udine, da
padre napoletano e madre triestina, il 7 dicembre 1948. Ha conseguito la laurea in
Sociologia presso la facoltà di Trento, è sposato ed è padre di due figli suoi. In più,
considera un ragazzino di Sarajevo come un terzo figlio, avendolo portato in Italia
quando aveva sette mesi, poichè orfano e privo di una gamba a seguito dello scoppio
di una mina. “Adios. Il mio viaggio attraverso i sogni perduti di una generazione” (Mondadori) è la sua ultima pubblicazione e rievoca un periodo storico ben preciso. Alla fine degli anni ’70, mentre in Italia si precipitava nel baratro degli anni di
piombo e i giovani protagonisti di una stagione irripetibile di cambiamento vivevano
un disorientamento profondo, che portò alcuni verso la lotta armata, altri verso la tossicodipendenza, molti verso una ritrovata normalità, Toni Capuozzo sbarcava, seguendo i suoi sogni e i suoi ideali, in Centro
America. In pochi anni, viaggiando di continuo tra il Nicaragua della rivoluzione vittoriosa dei sandinisti contro il tiranno Somoza,
il Salvador che entrava nel delirio della guerra civile con l’assassinio dell'arcivescovo Romero, la Cuba di Castro, l’Argentina delle
Falkland e di Borges e l’Amazzonia di Fitzcarraldo, un giovane, approdato per caso al
giornalismo, diventò un reporter professionista e un uomo profondamente convinto della
necessità di andare a vedere con i propri occhi ciò che succede, raccontare le storie straordinarie delle persone normali, rischiare di
persona per arrivare alla verità, anche quando
ciò significa mettere in crisi le proprie certezze e i propri ideali. In una meravigliosa
foresta di racconti, lussureggiante di personaggi indimenticabili e atmosfere suggestive, il giornalista televisivo rievoca gli anni del suo apprendistato e della sua disillusione, che è stata quella di tanti altri.
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TORPEDO News
Sito: www.circolodellastampafc.it
E-mail: [email protected]
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Circolo della Stampa
Forlì - Cesena
Maria Carla BRUMAT
Una cara amica ci ha lasciati
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Giugno 2007
Non vedremo più i suoi occhi azzurri sorridere, prima ancora del volto. Non sentiremo più le sue parole di incitamento e sostegno. Non potremo più avvalerci dei suoi consigli, pillole di saggezza e umanità, capaci di infondere
coraggio anche nelle situazioni più incerte. Maria Carla
Brumat ci ha lasciato, vittima di un male incurabile che se
l’è portata via in pochi mesi. A noi che l’avevamo vicina e
con lei abbiamo lavorato, rimane un profondo senso di angoscia, solo in minima parte
mitigato dalla consapevolezza di aver realizzato quel desiderio per il quale si era impegnata in prima persona: la costituzione del Circolo della Stampa di Forlì Cesena. Maria
Carla non è più fisicamente con noi, ma nessuno di coloro
che l’hanno conosciuta ed apprezzata potrà dimenticarla.
Per questo diciamo non addio, ma ciao Maria Carla.
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Pericolo scampato anche per i vini di Romagna
Un medio produttore della zona del faentino ci aveva fatto un pensiero. Utilizzare i trucioli di
rovere per fare assumere al vino il caratteristico aroma del barrique tipico dei vini invecchiati in
botti ( ovviamente di rovere) poteva diventare un interessante “businnes”. Tempi di
“produzione” lampo, prezzi inferiori sul mercato a quelli praticati sui vini barricati, apertura di
nuovi mercati attraverso i costi di produzione decisamente abbassati. Al produttore romagnolo
ed a tanti altri in tutto lo Stivale che già si stavano attrezzando per percorrere questa
“scorciatoia” che deprimeva la qualità ed alzava gli utili in termini tangibili, è andata decisaSangiovese
mente male. La Commissione europea ha stabilito per tutti i paesi dell’Unione che sull’etichetta
delle bottiglie dei vini trattati con i trucioli non devono obbligatoriamente apparire diciture del tipo “maturato in
botte di quercia” o “invecchiato in botte” oppure “fermentato in barrique” ecc ecc. Queste indicazioni sono dunque proprie ed ad esclusivo appannaggio di chi fa effettivamente invecchiare il vino nelle antiche botti come
da secoli si usa nel nostro territorio. Dopo l’approvazione del nuovo regolamento comunitario il Ministero Italiano delle Politiche Agricole, attraverso un decreto, ha vietato totalmente l’utilizzo dei trucioli nei vini italiani.
Davvero una bella notizia per tutti i consumatori.
A qualcuno è già stato consegnato ed ha potuto utilizzarlo con successo. La nuova versione del passaporto
ha un volto elettronico. Il vecchio e simpatico libretto che ci piaceva esibire quando pieno di
timbri testimoniava sulla nostra immagine di viaggiatori cambierà fisionomia definitivamente
nel giro di pochi anni. Tutti i nuovi passaporti rilasciati dalla Questura ( richiedibili anche in
alcuni uffici postali) hanno caratteristiche anticontraffazione e sono dotati di un microchip che
consente la registrazione dei dati e della fotografia del titolare del documento ed ovviamente dei
dati propri dell’Autorità che lo ha rilasciato. Purtroppo i costi sono lievitati non poco.Si spende 44,66 euro per
il documento con 32 pagine e 45,62 Euro per quello a 48 pagine a cui bisogna aggiungere il bollo di ben 40,29
Euro. Però i possessori del nuovo passaporto potranno entrare negli Stati Uniti e transitare negli Aeroporti USA
senza la necessità della richiesta del visto. Una bella comodità... ma a che prezzo !!!
In America con il microchip
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