a cura di Camillo Savone LA GUERRA FREDDA E IL CADAVERE CALDO Intrighi internazionali, spie e giornalisti nel debutto di Magnus Montelius Alcuni lo considerano il nuovo Le Carré. Per mezza Europa i diritti televisivi e cinematografici sono stati acquistati in un lampo. Qui scrittore ci cova. Magnus Montelius debutta e in Italia Marsilio ne coglie al volo la sapienza con questo libro che ci fa rivivere il clima del 1990, la rivoluzione di piazza Tienanmen, la caduta del Muro, la fine di Ceausescu e dell’utopia socialista russa. A Stoccolma viene rinvenuto il corpo di un uomo che ha con sé un passaporto albanese, ma le autorità del suo paese sostengono che quell’uomo non esiste. La polizia archivia. Però il giornalista Tobias Meijtns, con la collega Natalie, indaga e scopre una verità molto più complessa: il misterioso albanese è in realtà uno svedese scomparso venticinque anni prima, accusato di essere stato una spia al servizio dei russi. Magnus Montelius (1965) è cresciuto in un ambiente diplomatico svedese legato all’Unione Sovietica, ha lavorato come consulente per l’ambiente nei Balcani e nelle vecchie repubbliche sovietiche. Se ne parlerà ancora... L’INGANNO DEL PASSATO – Magnus Montelius (traduzione di Laura Cangemi) Marsilio editore – pagine 340, € 18,50 QUEL SANGUE CHE NON UNISCE Dopo il successo dell’esordio (Ho rubato la pioggia) Elisa Ruotolo racconta oggi la storia secolare di una famiglia e delle sue vergogne, riannodata da Lorenzo Girosa che, a cinquant’anni, viene un giorno raggiunto da una lettera anonima che ne denuncia il delitto commesso quando era poco più di un bambino. Dalla parola “assassino” Lorenzo scivola nelle quinte di una vita remota trascorsa nella villa decadente tra affetti sfuggenti, come nonno Domenico che cerca fortuna in America, il padre Nicola che fa il saltimbanco Blacmàn, la madre Francesca che scappa di casa per fare la pubblicità alla saponetta Lux. Con una prosa classica e una lingua di carne, lodata dai maggiori critici italiani, “Ovunque, proteggici” denuncia la forza di un destino di scelte e di un sangue che si riconosce soltanto nelle ferite. «Una saga scritta con sapienza e intelligenza – scrive la Maraini – imbastendo un romanzo agro ma lieve, familiare e universale». Elisa Ruotolo è nata nel 1975 a Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta, dove vive tuttora. Insegna Italiano in una scuola superiore. OVUNQUE, PROTEGGICI Elisa Ruotolo Editore Nottetempo pagine 308, € 16,50 O LA PARTITA O LA VITA Nell’estate dell’Italia eliminata al primo turno del campionato mondiale di calcio, esce una storia ispirata a Cesare Prandelli, l’allenatore che ha spaccato la nazione ma che ha vinto anche altre battaglie. «La vita vista da vicino? Un campo vuoto, ancora tutto da sbagliare, nessuno sugli spalti, e tu al centro che provi a immaginare». Marco, ex calciatore, è diventato allenatore. La sua carriera è in ascesa, la moglie Carla è il centro del suo mondo, i figli crescono. Non desidera altro. Poi Carla si ammala e Marco promette a se stesso di non lasciarla sola. È l’inizio di un viaggio in una dimensione dominata dal disordine e dalla sconfitta, dove nessuno schema si rivela efficace. Prandelli nel 2004 lasciò la direzione tecnica della Roma per la grave malattia della moglie Manuela, poi scomparsa nel novembre del 2007. «Era lei la mia priorità – ha dichiarato Prandelli in un’intervista rilasciata pochi mesi dopo – La sua vita era la mia vita. Molti si sorpresero, per me invece fu una scelta naturale. Il calcio a volte ha paura della normalità». PER FAVORE NON DITE NIENTE Marco Ciriello Chiarelettere Editore pagine 124, € 11,90 L’INNOCENZA DELLA SINISTRA La citazione di quel “tutti”, ovvero del titolo dell’Unità nel giorno dei funerali di Berlinguer il 15 giugno 1984, è il programma del nuovo libro di Francesco Piccolo per Einaudi, fresco vincitore del Premio Strega. Si tratta di un romanzoconfessione di una generazione (anche di politici), un mosaico di attimi e ritratti che compone la grande immagine degli ultimi quarant’anni, come un bilancio, una denuncia, una rassegnata liberazione. Una “perdita dell’innocenza” direbbero oggi Moravia e Natalia Ginzburg (citata in epigrafe) nell’impossibilità di essere come gli altri “tutti”, un manuale di quell’infelicità che però «forma la sostanza migliore della nostra persona ed è qualcosa che non dovremmo perdere mai». Quello che rischia di diventare il “Romanzo criminale” della sinistra italiana è il racconto di una generazione aggrappata oggi, nei tempi supplementari, al renzismo e all’ipocrisia della mediazione che un tempo non era neanche in discussione. IL DESIDERIO DI ESSERE COME TUTTI Francesco Piccolo Einaudi pagine 268, € 18 LUGLIO 2014 91