TARANTO CITTÀ I IX Mercoledì 11 giugno 2014 IL CONVEGNO IERI ALLA CITTADELLA IMPRESE NECESSITÀ DI SEMPLIFICARE «In Puglia 74 aziende di autolinee e ferroviarie sono eccessive, oltretutto con mezzi vecchi» «Trasporti, realizziamo le opere già finanziate» La Cisl: i tarantini hanno il diritto di arrivare in Europa e i nuovi cantieri creano lavoro diretto e indiretto PAMELA GIUFRÈ l Le proposte della Cisl per migliorare la rete dei trasporti pubblici locali in Puglia e Basilicata. La lista degli interventi da fare parte da quelli strutturali per i quali sono già state stanziate le risorse e comprende alcune misure come il biglietto integrato, l’abbattimento dei costi ed il coordinamento delle linee. L’elenco è stato stilato ieri nel corso di un dibattito organizzato alla Cittadella delle imprese. La federazione apulo-lucana dei trasporti della Cisl ha infatti scelto Taranto per avanzare le proposte utili a realizzare un patto tra istituzioni, aziende, viaggiatori e lavoratori con l’obiettivo di puntare ad un innovativo sistema di trasporto pubblico. «Le opere da realizzare - spiega Giulio Colecchia, segretario generale della Cisl Puglia-Basilicata - sono già state finanziate ed annunciate. Vanno quindi messe in movimento non solo per migliorare la rete dei trasporti, ma anche per contribuire ad alleggerire il peso della disoccupazione sul territorio. Perché i cantieri portano lavoro non soltanto di diretti ma anche di indiretti. Mi riferisco al Distripark, alle opere collegate alla gestione del porto di Taranto e al collegamento della rete ferroviaria - prosegue Colecchia - così come, salendo lungo l’Adriatica, alla necessità di rafforzare il trasporto dal Salento verso l’Europa attraverso gli investimenti per il raddoppio tra Termoli e Lesina, il completamento del tratto tra Bari e Napoli, i cui lavori sono fermi, e l’arricchimento dei poli logistici come quello di Ortanova. Opere che hanno un significato importante per l’economia della Puglia ed anche per unire i cit- OBIETTIVO SUI TRASPORTI Un momento del convegno svoltosi ieri alla sala «Resta» tadini. Una migliore mobilità, infatti, torna utile anche ad appianare gli squilibri tra aree forti, con un sistema industriale e innovativo, e aree abbandonate. Abbiamo bisogno di connetterle». Per la Fit Cisl - la federazione dei trasporti del sindacato - è anche necessario realizzare un sistema dei trasporti pubblico locale integrato: «La legge oggi sta spingendo sempre più i comuni a mettersi insieme per i servizi essenziali». Intanto è in fase di avvio il confronto con il ministro dei Trasporti sui collegamenti da e per la la Puglia. «Dobbiamo dare un’idea connessa e compiuta del sistema pugliese, con le tante potenzialità e debolezze - conclude Colecchia -, per arrivare a progettare un sistema ferroviario che aiuti i tarantini ad arrivare in Europa, non solo i baresi o i foggiani». Il caso di Taranto, del resto, non è unico. Ci sono altre città della Puglia che presentano uguali, se non maggiori criticità in materia di trasporti. «Il punto - sottolinea Daniela Fumarla, segretario provinciale della Cisl di Brindisi-Taranto - è però che Taranto ha numerose opportunità che se non vengono rese esigibili, diventano opportunità perse. In questo senso l’assenza di collegamenti certo non aiuta». Ed il segretario generale della Fit Puglia-Basilicata, Piero Vasco, ricorda l’urgenza di semplificare il sistema di aziende del trasporto pubblico locale: «Settantaquattro aziende di autolinee e ferroviarie in Puglia e 34 in Basilicata sono eccessive, oltretutto con mezzi e carrozze vecchie, che necessitano di manutenzione continua. L’ammodernamento è possibile - conclude Vasco - visto che le risorse ci sono ma non sempre vengono spese». LA REGIONE L’ASSESSORE GIANNINI: I TRASPORTI NON FUNZIONANO MALE, SIAMO GLI UNICI A NON AVER AUMENTATO LE TARIFFE LA PROPOSTA IL PRESIDENTE GIOVANNI ELIA: SERVIZI EFFICIENTI SE C’È CONTROLLO una cabina di regia «Tra porto e aeroporto qui sarà «Serve premiamo le imprese virtuose» la piattaforma logistica» Adiconsum: i consumatori vigilino sui trasporti l «Stiamo lavorando per realizzare a Taranto la piattaforma logistica del Mediterraneo al fine di potenziare il porto nel quale finalmente si sono avviati i lavori programmati con una disponibilità di 400 milioni di euro». Lo evidenzia l’assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Giovanni Giannini. Ieri l’assessore è intervenuto al dibattito organizzato dalla Fit Cisl di Puglia e Basilicata. «Il porto di Taranto - dice Giannini sarà collegato con l’aeroporto di Grottaglie. Abbiamo reperito le risorse necessarie attingendo ai fondi europei Fesr e ai Fas per il potenziamento delle infrastrutture aeroportuali. Il tutto si completerà con la realizzazione di una piastra intermodale, un nodo di scambio a Monteiasi. Avremo un trasporto che consentirà lo scambio dal ferro all’aereo, dall’aereo alla gomma, e viceversa». E i tempi? «Per il collegamento viario - rileva Giannini - dovremo rispettare i termini delle risorse europee, quindi 2015. Al massimo, il progetto, suddiviso in stralci funzionali, potrebbe essere completato nella programmazione 2014-2020. ASSESSORE Giovanni Giannini Per Monteiasi la piastra va progettata con Rete ferroviaria italiana e vanno reperite le risorse». In ogni caso, per Giannini, «il trasporto pubblico locale in Puglia non funziona così male». «La Puglia - evidenzia l’as- sessore - è l’unica regione in Italia a non aver aumentato le tariffe, né ridotto i servizi. Anzi, nonostante le difficoltà di finanziamento del trasporto pubblico locale, solo la Puglia ha provveduto dal proprio bilancio ad aggiungere 18 milioni di contributo annuo per alleggerire il peso sui rendiconti provinciali e comunali nell’ambito di questo settore». In merito al protocollo d’intesa sottoscritto con Adiconsum ed altre associazioni per la realizzazione di una cabina di regia sulla qualità dei servizi trasporti, Giannini afferma: «Ci stiamo lavorando adesso perché si è reso necessario un rinvio dell’attuazione di quest’intesa a causa della necessità di portare avanti questioni più urgenti legate alla riorganizzazione dei trasporti. Ora affronteremo anche le tematiche legate alla carta dei servizi, ai diritti dell’utenza, al controllo sugli atti di vandalismo e sull’evasione». Il processo di riorganizzazione è quasi completo. E va verso il traguardo del 2018: una gara unica per il trasporto su gomma nei vari ambiti territoriali stabiliti dal legislatore nazionale. [pamela giufrè] l «Il trasporto pubblico locale deve continuare a svolgere una funzione fondamentale per la vita delle nostre comunità per il ruolo sociale che rappresenta». Ne è convinto Giovanni D’Elia, presidente di Adiconsum Puglia e Basilicata. L’associazione dei consumatori ha infatti partecipato al dibattito promosso ieri a Taranto dalla Fit Cisl sul trasporto pubblico locale in Puglia e Basilicata. «Il trasporto pubblico locale - dichiara D’Elia - è fortemente deficitario sotto l’aspetto dell’efficienza e della qualità dei servizi resi ai cittadini. Occorre quindi evitare che un settore fondamentale come questo possa essere smembrato e privatizzato a scapito dei lavoratori e della qualità del servizio stesso». L’Adiconsum, insieme alla Cisl e alla Fit, condivide l’obiettivo di una riorganizzazione del trasporto locale, «valorizzando il ruolo pubblico di “governo” sia nei processi organizzativi territoriali che gestionali attraverso la costituzione di un’unica società a prevalente capitale pubblico». Biso- gna coinvolgere le imprese oggi operanti - dice l’Adiconsum -, gli enti locali ed assicurare anche un coinvolgimento sia dei lavoratori che degli utenti-consumatori. Adiconsum, inoltre, ricorda l’importanza di dare attuazione a quel comma della legge finanziaria del 2007 che assegna ai consumatori il ruolo di verifica e controllo della qualità dei servizi resi ai cittadini, compresi quelli legati ai trasporti pubblici locali. «Il trasporto pubblico diventa efficiente se c’è un ruolo di controllo dei cittadini che usufruiscono dei servizi - rileva il presidente regionale -. Per questo abbiamo sottoscritto un protocollo di intesa con la Regione Puglia mirato a mettere a punto una cabina di regia proprio per questo scopo. Si potranno così premiare le imprese virtuose e penalizzare quelle che non garantiscono gli standard di qualità previsti. Chiederemo ll’assessore regionale ai Trasporti, Giannini, di accelerare l’attuazione di questo accordo». [pamela giufrè] LA PROPOSTA RACCOLTE OLTRE 5MILA MILA FIRME CON UNA SOTTOSCRIZIONE. «SIAMO IN GRADO DI GESTIRE L'ARCHIVIO UNICO SENZA COSTI AGGIUNTIVI» Ufficio unico per patente e libretto, l’Aci si candida Il direttore Lessa: se l'obiettivo del Governo è il risparmio, sia affidato a noi e non alla Motorizzazione l Sfida Aci-Motorizzazione sull'ufficio unico per certificato e libretto. «Intendiamoci subito - dichiara Giuseppe Lessa, direttore dell’Aci di Taranto -: se l'obiettivo del Governo è il risparmio, l'archivio unico dell'automobile deve essere affidato all'Aci e non alla Motorizzazione. In caso di scelta diversa vorrà dire che ancora una volta avranno prevalso le solite vecchie logiche politiche». Lessa interviene sul processo di riforma e di fusione tra Aci e Motorizzazione e sostiene che «l’idea del governo è di istituire un archivio unico che sostituisca quello della Motorizzazione (che oggi rilascia la carta di circolazione) e quello dell'Aci (che invece rilascia il certificato di proprietà), al fine di evitare una duplicazione inutile, tagliare i costi e nevrosi agli automobilisti. «Il perché del risparmio - prosegue Lessa - è evidente: l'Aci è un ente associativo. Far funzionare i 106 uffici, con i suoi circa seimila dipendenti, in tutta Italia non costa un solo euro allo Stato e quindi ai cittadini. Il bilancio dell'Aci è autonomo e il suo funzionamento, con oltre 11 milioni di pratiche, è efficiente ed a costo zero per il bilancio pubblico». Opposta, invece, «è la situazione per la Motorizzazione civile: si tratta di un ente statale, i suoi 88 uffici e circa duemila dipendenti, sono a carico del ministero dei Trasporti: pesano tutti sul bilancio dello Stato e quindi sui cittadini. L'equazione spiega il direttore dell’Aci - è immediata: un aumento del carico di lavoro per la Motorizzazione, che con l'istituzione dell'archivio unico dovrebbe assorbire almeno il 50% del personale dell'Aci, comporterebbe il raddoppio delle spese per lo Stato. Sarebbe quindi a carico dei cittadini. Senza contare il livello di efficienza e la qualità del servizio che rimarrebbe quello di un ente statale». L'Aci, osserva Lessa, «è in grado di gestire l'archivio unico senza costi aggiuntivi per le casse dello Stato, dal momento che vive di fondi propri, assorbendo il personale della Motorizzazione ed in più garantendo l'avvio immediato del servizio e l'efficienza dei nostri sportelli. Ammettiamolo: quanto ci si mette per il rilascio di un certificato di proprietà? Il tempo di un caffè». Insomma, per il direttore dell’Aci, «la scelta, devono sapere i cittadini, è tra mantenere in vita un ufficio statale come la Motorizzazione civile con un costo abnorme per i cittadini e l'Aci, in grado di gestire da subito il nuovo servizio in modo rapido e facile senza un euro in più a carico dello Stato. A fronte di oltre 11 milioni pratiche auto nel 2013, i cittadini ne hanno fatte oltre 8 milioni attraverso le agenzie. Delle restanti oltre 3 milioni, poco più di di 50mila sono state svolte dalla Motorizzazione (1,6%) e oltre 3 milioni (98,4%) dall'Aci. Infine, annota Lessa in conclusione, «migliaia di cittadini hanno invaso il sito del Governo con mail a sostegno del progetto Aci . La nostra iniziativa, a livello provinciale, ha già raccolto oltre 5mila firme. Chi riesce a fare lo stesso? Parola ai cittadini». ACI Il direttore Giuseppe Lessa