UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA PRE-CORSI DI PREPARAZIONE AI TEST DI AMMISSIONE ISTOLOGIA E ANATOMIA MICROSCOPICA A CURA DI: Marco Papalino TESSUTI TESSUTO EPITELIALE DEFINIZIONE: Tessuto costituto da cellule strettamente adese tra loro, con interposta una scarsa sostanza extracellulare amorfa. CARATTERISTICHE FONDAMENTALI: • Non sono vascolarizzati • Ricevono nutrienti per diffusione • Sono fortemente e finemente innervati DERIVAZIONE EMBRIONALE: Gli epiteli derivano da tutti e tre i foglietti embrionali. TESSUTO EPITELIALE ORIGINE ECTODERMICA: • Epidermide • Componente epiteliale degli annessi cutanei (capelli, unghie, peli, ghiandole sudoripare, sebacee e mammarie) ORIGINE MESODERMICA: • Epiteli di rivestimento dell’apparato uro-genitale • Epiteli delle cavità sierose (pleura, peritoneo, pericardio) • Endotelio (epitelio di rivestimento dei vasi sanguigni e linfatici) ORIGINE ENDODERMICA: • Epiteli di rivestimento dell’apparato digerente e respiratorio • Componente epiteliale delle ghiandole annesse (parotidi escluse) TESSUTO EPITELIALE L’epitelio è specializzato nello svolgimento di molteplici funzioni: • Rivestimento • Protezione • Regolazione degli scambi • Trasporto in superficie (es. di muco) • Assorbimento • Secrezione Un primo criterio di classificazione si ha proprio in relazione alla funzione svolta dagli epiteli per cui si distinguono: • Epiteli di rivestimento • Epiteli ghiandolari TESSUTO EPITELIALE Gli epiteli sono classificati in relazione: •numero di strati cellulari (semplice e ramificato) •la forma delle cellule •la presenza di specializzazioni cellulari e funzioni (ciglia e cheratine) TESSUTO EPITELIALE EPITELIO PAVIMENTOSO SEMPLICE: cellule piatte, forma irregolare Largamente rappresentato nell’organismo umano: • Alveoli polmonari •Rete testis • Glomerulo renale • Ansa di Henle • Mesotelio e endotelio TESSUTO EPITELIALE Giunzioni Tra le cellule epiteliali ci sono diversi punti di contatto attraverso cui queste aderiscono l’una all’altra a formare una lamina di tessuto continua. Tutto questo è reso possibile dalla presenza di MOLECOLE DI ADESIONE che si organizzano a formare le giunzioni. Ve ne sono di tre tipi: • Giunzioni occludenti • Giunzioni ancoranti • Giunzioni comunicanti TESSUTO EPITELIALE Giunzioni GIUNZIONI OCCLUDENTI (o tight; zonule occludenti): impediscono il passaggio dei fluidi tra le cellule, sono particolarmente presenti nella pelle e negli epiteli intestinali. Due sono le principale proteine integrali di membrana coinvolte: claudina e occludina, che stanno sulla faccia non citosolica delle membrane. Sono importanti anche nel determinare la permeabilità della membrana. TESSUTO EPITELIALE Giunzioni GIUNZIONI ANCORANTI: Hanno la funzione di mantenere adese le cellule tra loro (rendendole una unità funzionale unica) ed alla lamina basale prendendo rapporti con il citoscheletro. L’interconessione tra la rete di filamenti citoscheletrici garantisce la resistenza agli insulti meccanici necessaria all’integrità dei tessuti. Famiglie importanti di quest giunzioni sono: le giunzioni aderenti e i desmosomi. TESSUTO EPITELIALE Giunzioni GIUNZIONI COMUNICANTI: sono caratterizzate dalla presenza di punti di fusione tra le membrane di cellule adiacenti a livello dei quali avviene il passaggio di ioni e piccole molecole dal citoplasma di una cellula a quello dell’altro ( si viene così ad instaurare una comunicazione chimica ed elettrica). TESSUTO EPITELIALE Epitelio cubico semplice: • Tubulo contorto prossimale e retto • Bronchioli terminali Epitelio prismatico semplice Esiste in due varietà: • Ciliato • Non ciliato TESSUTO EPITELIALE Caratteri fondamentali delle ciglia: • Diametro di 25µm • Si presentano numerose • Formate da microtubuli organizzati in un corpo basale di 9 triplette e un assonema costituito da 9 dopietti periferici e uno centrale. • Responsabili della motilità della cellula e del liquido circostante. • Sono disposte in fila. • Hanno un battito sincrono lungo la stessa fila, asincrono lungo file diverse. TESSUTO EPITELIALE Epitelio prismatico semplice Epitelio provvisto di ciglia: • Piccoli bronchi • Mucosa uterina Epitelio privo di ciglia: • Mucosa gastrica • Mucosa intestinale Sia la mucosa gastrica che quella intestinale hanno come principale funzione l’assorbimento di sostanze, come tale la membrana plasmatica presenta delle estroflessioni digitiformi, i microvilli, che aumentano enormemente la superficie disponibile per l’assorbimento. TESSUTO EPITELIALE Orletto a spazzola TESSUTO EPITELIALE Epiteli stratificati TESSUTO EPITELIALE Epitelio pavimentoso stratificato cheratinizzato: • Epidermide Epitelio cubico stratificato Epitelio di transizione: • Tipico delle vie urinarie (vescica, uretere e parte e parte dell’uretra) TESSUTO EPITELIALE TESSUTO EPITELIALE Gh. Semplici: presentano dotto singolo non ramificato e può essere tubulare o acinosa. Gh. Composta: ha un dotto ramificato e la porzione secretoria simile, per morfologia, a quella della ghiandola semplice. TESSUTO CONNETTIVO DEFINIZIONE: TESSUTO CHE FORNISCE SUPPORTO STRUTTURALE E METABOLICO AD ALTRI ORGANI E TESSUTI ALL’INTERNO DELL’ORGANISMO. Le cellule di tutti i tessuti connettivi derivano dal foglietto embrionale intermedi ovvero dal MESODERMA. Svolge diverse funzioni: • Sostegno meccanico • Regolazione degli scambi dei metaboliti • Riserva di lipidi, acqua e elettroliti • Difesa (barriera immunologica e fisica) TESSUTO CONNETTIVO TUTTI I TESSUTI CONNETTIVI HANNO DUE MAGGIORI COSTITUENTI: • Componente cellulare • Componente intercellulare La componente intercellulare a sua volta è costituita da: • Componente fibrillare (fibre collagene, reticolari ed elastiche) • Matrice amorfa (o sostanza fondamentale) SOSTANZA FONDAMENTALE È un materiale amorfo, trasparente, che ha le proprieta’ di un gel semifluido. È formata da una fase disperdente, ovvero l’acqua (presente sotto forma di liquido tissutale) e da una fase dispersa rappresentata da proteoglicani e glicoproteine. I proteoglicani (es. decorina) derivano dall’associazione di un asse proteico ad una o più molecole di glicosamminoglicani (GAG). SOSTANZA FONDAMENTALE GAG: macromolecole LINEARI di natura glucidica costituiti da unità disaccaridiche ripetute. Possono contenere gruppi acidi liberi e elettricamente carichi che rendono queste molecole molto idrofiliche e quindi in grado di legare acqua e ioni positivi rendendo la stessa sostanza fondamentale di consistenza viscosa e resistente alla compressione. Ne sono esempi: • Acido ialuronico (tess. Lassi) • Condroitin solfato FIBRE E GLICOPROTEINE STRUTTURALI Le GLICOPROTEINE rappresentano un gruppo di macromolecole conteneti proteine e carboidrati. Comprendono due importanti molecole: • Fibrillina (impegnata nella formazione delle fibre elestiche) • Fibronectina (adesione cellula-matrice) Per quel che concerne la componente fibrillare della matrice essa è formata da: • Fibre COLLAGENE • Fibre RETICOLARI • Fibre ELASTICHE COLLEGENE: PROTEINA PIU’ RAPPRESENTATA DEL CORPO UMANO E LA SUA PIU’ IMPORTANTE FUNZIONE E’ DI OFFRIRE RESISTENZA ALLA TRAZIONE ELASTINA: SOSTANZA ELASTICA ORGANIZZATA IN FIBRE E FOGLI DISCONTINUI LE CELLULE DEL TESSUTO CONNETTIVO FIBROBLASTI: responsabili della sintesi e del mantenimento del materiale extracellulare. Derivano da cellule precursori del connettivo primitivo (MESENCHIMA) Nb. In molti tessuti vi sono fibroblasti dotati di attività contrattile detti MIOFIBROBLASTI ADIPOCITI: responsabili dell’accumulo e del metabolismo del grasso, formano il tessuto connettivo adiposo CELLULE CON FUNZIONI DIFENSIVE ED IMMUNITARIE. MASTOCITI, MACROFAGI TISSUTALI TESSUTO CONNETTIVO TESSUTO CONNETTIVO La classificazione dei tessuti connettivi è fatta non sulla base dell’assenza di varie componenti quanto piuttosto sulla DIVERSA PROPORZIONE delle componenti. Tessuto connettivo LASSO: è il più abbondante del nostro organismo e funge per di più da “riempitivo” tra le varie parti del corpo e di riserva di fluidi e sali. Minima componente in fibre. Tessuto connettivo DENSO: è caratterizzato da una sostanza fondamentale in cui le fibre collagene sono predominanti e raggruppate in fasci. Esso è ampiamente rappresentato; lo si trova a sostegno dell’epidermide (Derma), dei nervi (perinevrio), dei tendini, dei muscoli (perimisio), delle ossa (periostio).. TESSUTO CONNETTIVO Tessuto connettivo ELASTICO: la sostanza fondamentale di questo tessuto è formata in prevalenza da fibre elastiche disposte in fasci.. Tessuto connettivo DENSO: è caratterizzato da una sostanza fondamentale in cui le fibre collagene sono predominanti e raggruppate in fasci. Esso è ampiamente rappresentato; lo si trova a sostegno dell’epidermide (Derma), dei nervi (perinevrio), dei tendini, dei muscoli (perimisio), delle ossa (periostio).. Tessuto connettivo RETICOLARE: la sostanza fondamentale di questo tessuto è formata in prevalenza da fibre reticolari, corte e ramificate. Forma strutture di supporto come il fegato, la milza e tessuti deputati alla produzione di cellule del sangue. TESSUTO CONNETTIVO Funzioni principali: • Protezione e sostegno meccanico • Isolamento termico • Riserva di materiale energetico per l’organismo TESSUTO ADIPOSO BIANCO TESSUTO ADIPOSO BRUNO TESSUTO CARTILAGINEO DEFINIZIONE: forma semirigida di tessuto connettivo, nella sostanza fondamentale sono contenute prpporzioni variabili di collagene e di fibre elastiche che danno origina a tre tipi di cartilagine: • Cart. IALINA • Cart. ELASTICA • Cart. FIBROSA La formazione della cartilagine comincia con la differenziazione delle primitive cellule del mesenchima che formano i condroblasti da cui originano i condrociti (cell. mature) TESSUTO CARTILAGINEO Cart. IALINA: Tipo di cartilagine più abbondante; costituisce infatti lo scheletro fetale, mentre nell’adulto va a formare le cartilagini delle alte vie respiratorie, le cartilagini articolari e quelle costali. Cart. ELASTICA: Costituisce l’impalcatura del padiglione auricolare, epiglottide e alcune cartilagini della laringe. Cart. FIBROSA: si trova nel punto di inserzione di alcuni tendini sullo scheletro, nei dischi intervertebrali, nei menischi, nella sinfisi pubica… TESSUTI OSSEO DEFINIZIONE: tessuto connettivo specializzato responsabile della notevole rigidità, resistenza ed elasticità. Oltre che dai normali componenti dei tessuti connettivi, il del tessuto osseo è ricco di SALI INORGANICI (IDROSSIAPATITE) che formano la componente minerale dell’osso e sono responsabili della sua leggerezza. Le cellule dell osso sono: OSTEOBLASTI, OSTEOCITI, OSTEOCLASTI. TESSUTI OSSEO OSSO COMPATTO TESSUTI OSSEO OSSO SPUGNOSO Acidofilo TESSUTO MUSCOLARE DEFINIZIONE: Tessuto deputato ad assicurare il movimento sia del corpo nel suo insieme, sia delle sue parti. Caratteristiche fondamentali: • Contrattilità • “Eccitabilità” Esistono tre tipi di tessuto muscolare: • MUSCOLO SCHELETRICO (responsabile del movimento dello scheletro, detto anche volontario perche’ controllato dalla volonta’. la disposizione delle proteine contrattili da’ origine all’aspetto striato) TESSUTO MUSCOLARE SONO COSTITUITI DA CELLULE MOLTO ALLUNGATE, MULTINUCLEATE (fibre muscolari) CON DIAMETRO DA 10 A 100 MICRON E POSSONO AVERE UNA LUNGHEZZA PARI A QUELLA DI UN MUSCOLO INTERO LA CONTRAZIONE E’ CONTROLLATA DA NERVI MOTORI: SEZ.LONGITUD SEZ.TRASVE SIGOLE FIBRE NERVOSE SI RAMIFICANO NEL MUSCOLO PER INNERVARE UN GRUPPO DI FIBRE MUSCOLARI (UNITA’ MOTORIA) TESSUTO MUSCOLARE STRUTTURA MIOFIBRILLA IL SARCOMERO e’ formato da due tipi di miofilamenti, spessi e sottili. questi sono tra loro interdigitati. Gli spessi (MIOSINA) sono paralleli e attaccati in corrispondenza della linea m. I sottili (ACTINA) sono uniti in una zone detta linea z. Le bande I e H sono zone di non sovrapposizione. La banda A rimane costante, mentre I e H si accorciano e Z si avvicinano. TESSUTO MUSCOLARE • MUSCOLO VISCERALE o LISCIO FORMA LA COMPONENTE MUSCOLARE DI VASI, TRATTO GASTROINTESTINALE, UTERO E VESCICA. DETTO INVOLONTARIO PERCHE’ SOTTO CONTROLLO DEL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO O DEGLI ORMONI. POICHE’ LA DISPOSIZIONE DELLE PROTEINE CONTRATTILI NON DA’ STRIATURE, QUESTO TESSUTO MUSCOLARE E’ DETTO LISCIO. LE CELLULE SONO RELATIVAMENTE PICCOLE, CON UN SIGOLO NUCLEO. LE FIBRE SONO RIUNITE IN FASCICOLI IRREGOLARMENTE RAMIFICATI, LA CUI DISPOSIZIONE VARIA A SECONDA DEL CASO. TESSUTO MUSCOLARE LA MUSCOLATURA SCHELETRICA E’ SPECIALIZZATA IN CONTRAZIONI INTENSE E DI BREVE DURATA SOTTO CONTROLLO VOLONTARIO. LA MUSCOLATURA VISCERALE E’ SPECIALIZZATA IN CONTRAZIONI CONTINUE, RELATIVAMENTE DEBOLI IN GRADO DI PRODURRE MOVIMENTI DIFFUSI PIUTTOSTO CHE DI SINGOLE UNITA’ MOTORIE. TESSUTO MUSCOLARE MIOCARDIO MOSTRA CARATTERISTICHE STRUTTURALI E FUNZIONALI INTERMEDIE TRA QUELLE DEL MUSCOLO SCHELETRICO E DEL MUSCOLO VISCERALE, LE CONTRAZIONI SONO POTENTI E UTILIZZANO MOLTA ENERGIA, SONO CONTINUE E INIZIATE DA UN MECCANISMI INTRINSECO ANCHE SE SONO MODULABILI. LE FIBRE DEL MUSCOLO CARDIACO SONO CELLULE LUNGHE, CILINDRICHE, CON UNO AL MAX DUE NUCLEI IN POSIZIONE CENTRALE. L’ ESTREMITA’ DELLE FIBRE SONO SUDDIVISE LONGITUDINAL IN UN PICCOLO NUMERO DI RAMIFICAZIONI. TRA LE ZONE TERMINALI DELLE CELLULE ADIACENTI VI SONO DELLE GIUNZIONI INTERCELLULARI SPECIALIZZATE, DETTI DISCHI INTERCALARI CHE NON SONO SOLO PUNTI DI ANCORAGGIO MA PERMETTONO UNA DIFFUSIONE RAPIDA DELLO STIMOLO CONTRATTILE. TESSUTO NERVOSO IL SN E’ COMPOSTO DA UNA RETE COMUNICANTE DI CELLULE SPECIALIZZATE CHIAMATE NEURONI CHE COSTITUISCONO LA MAGGIOR PARTE DEI RECETTORI, DELLE VIE DI CONDUZIONE E DEI SITI DI INTEGRAZIONE DI ANALISI. LE FUNZIONI DEL SISTEMA NERVOSO DIPENDONO DA UNA PROPRIETA’ DEI NEURONI CHIAMATA ECCITABILITA’ CHE COMPORTA UNA MODIFICAZIONE DELLA PERMEABILITA’ DI MENBRANA IN RISPOSTA A STIMOLI APPROPRIATI. A LIVELLO DELLE SINAPSI, SITI DI COMUNICAZIONE TRA NEURONI ADIACENTI, LA DEPOLARIZZAZIONE DEL NEURONE CAUSA IL RILASCIO DI SOSTANZA CHIMICHE, I NEUROTRASMETTITORI, CHE DANNO INIZIO AD UN POTANZIALE DI AZIONE NEL NEURONE ADIACENTE. TESSUTO NERVOSO IL NEURONE E’ FORMATO DA UN AMPIO CORPO CELLULARE (il PIRENOFORO) CHE CONTIENE IL NUCLEO CIRCONDATO DA CITOPLASMA. DAL CORPO CELLULARE PARTONO DUE TIPI DI PROCESSI: UN ASSONE ED UNO O PIU’ DENDRITI. NEURONE MULTIPOLARE: NUMEROSI DENDRITI SI DIPARTONO DAL CORPO CELLULARE NEURONI BIPOLARI: UN SOLO DENDRITE CHE SI ORIGINA DAL POLO CELLULARE OPPOSTO RISPETTO A QUELLO DA CUI NASCE L’ASSONE NEURONE PSEUDOUNIPOLARE: UN SINGOLO DENDRITE E L’ASSONE ORIGINANO DA UN PEDUNCOLO COMUNE DEL CORPO CELLULARE TESSUTO NERVOSO TESSUTO NERVOSO FIBRE AMIELINICHE: UNA O PIU’ FIBRE NERVOSE SI INVAGINANO LONGITUDINALMENTE NEL CITOPLASMA DI UNA CELLULA DI SCHWANN, FORMANDO IL MESSASSONE. FIBRE MIELINICHE: LA MIELINIZZAZIONE INIZIA CON L’INVAGINAZIONE DI UNA SINGOLA FIBRA NERVOSA IN UN CELLULA DI SCHWANN; CON IL PROCEDERE IL MESSASSONE SI AVVOLGE INTORNO ALL’ASSONE, RICHIUDENDOLO IN UNA SPIRALE DEL CITOPLASMA. TESSUTO NERVOSO NODO DI RANVIER: TRA LE CELLULE DI SCHWANN CI SONO BREVI TRATTI IN CUI L’ASSONE NON E’ COPERTO DALLA GUANIA MIELINICA; QUESTI SONO DETTI NODI DI RANVIER TESSUTO NERVOSO LE SINAPSI: SONO GIUNZIONI INTERCELLULARI ALTAMENTE SPECIALIZZATE CHE UNISCONO TRA LORO I NEURONI DI OGNI VIA NERVOSA. TESSUTO NERVOSO PLACCA MOTRICE: GIUNZIONE TRA NEURONE E MUSCOLO SCHELETRICO TESSUTO NERVOSO PLACCA MOTRICE TESSUTO NERVOSO Potenziale d’azione IL SANGUE È UN TESSUTO FORMATO DA DIVERSI TIPI CELLULARI SOSPESI IN UN MEZZO FLUIDO CHIAMATO PLASMA. IL SANGUE ASSOLVE AD ALCUNE IMPORTANTI FUNZIONI: •TRASPORTO ATTRAVERSO L’ORGANISMO DI GAS •TRASPORTO NUTRIENTI •TRASPORTO PRODOTTI DEL CATABOLISMO •TRASPORTO DI CELLULE E ORMONI IL PLASMA E’ ESSENZIALMENTE UNA SOLUZIONE ACQUOSA DI SALI INORGANICI IN COSTANTE SCAMBIO CON I LIQUIDI EXTRACELLULARI DI TUTTI I TESSUTI DEL CORPO. CONTIENE LE PROTEINE PLASMATICHE: ALBUMINE, GLOBULINE, FIBRINOGENO LE CELLULE DEL SANGUE POSSONO ESSERE SUDDIVISE IN TRE GRUPPI: • GLOBULI ROSSI (ERITROCITI/EMAZIE) • GLOBULI BIANCHI (LEUCOCITI) • PIASTRINE (TROMBOCITI) LA FORMAZIONE DI TUTTE QUESTE CELLULE AVVIENE NEL MIDOLLO OSSEO,NEL CORSO DI UN PROCESSO NOTO COME EMATOPOIESI GLOBULI ROSSI / ERITROCITI / EMAZIE LA SUA PRINCIPALE FUNZIONE E’ IL TRASPORTO DI OSSIGENO E DI ANIDRIDE CARBONICA. DURANTE LA DIFFERENZIAZIONE VIENE PRODOTTA L’EMOGLOBINA. PRIMA DEL RILASCIO IN CIRCOLO PERDE IL NUCLEO E IN SEGUITO ANCHE GLI ORGANELLI CITOPLASMATICI. HANNO FORMA BICONCAVA DIAMETRO MEDIO 7.2 MICROMETRI FONTE ENERGIA GLUCOSIO VITA MEDIA 120 GIORNI RIMOSSI DA FEGATO/MILZA LEUCOCITI GRANULOCITI: COSI’ DEFINITI PER LA PRESENZA DI NUMEROSI GRANULI SECRETORI CITOPLASMATICI, I GRANULI VENGONO DISTINTI IN BASE ALLE PROPRIETA’ TINTORIALI (NUETROFILO, EOSINOFILO, BASOFILO) PRESENTANO NUCLEO MULTILOBATO LINFOCITI/MONOCITI: PRESENTANO NUCLEO NON LOBATO NB. DIFFERENZA TRA MONONUCLEATI E POLINUCLEATI I LEUCOCITI RAPPRESENTANO UN’IMPORTANTE PARTE DELLE DIFESE DELL’ORGANISMO CONTRO GLI INVASORI ESTRERNI LEUCOCITI NEUTROFILI GRANULOCITI EOSINOFILI BASOFILI LEUCOCITI MONONUCLEATI LINFOCITI MONOCITI PIASTRINE/TROMBOCITI FINE IN BOCCA AL LUPO A TUTTI!!!!