Appuntamenti comunitari Venerdì Sabato Lunedì Martedì Venerdì Giovedì 6 - Primo Venerdì del mese - Adorazione Eucaristica (tutto il giorno) Ore 17,00 S. Rosario - ore 18,00 S. Messa e Vespri 7 - Primo sabato del mese:- Ora Mariana ore 16,00 – 17,30. 9 - Ore 18,30 Riunione dell’Aiuto Fraterno aperta a tutti. 10 - Ore 17,00 Incontro mensile del Gruppo di Preghiera San Padre Pio Esposizione del Santissimo, S.Rosario, Benedizione, ore 18 S. Messa. 13 - Giornata Mariana - Turni di preghiera ore 9-12 <> 16-17,30. Ore 16,30 Incontro mensile per la lettura delle opere di M. Valtorta. 19 - SS.Gervasio e Protasio Se avete articoli, comunicati, pensieri, idee, commenti o critiche da pubblicare SCRIVETECI alla nostra casella postale (ma va bene anche carta e penna o venite a trovarci il giovedì dalle18,30 alle 20) OGNI SUGGERIMENTO E' PREZIOSO Durante l’estate viene organizzata un’attività di animazione per ragazzi che vivono alle “Vele di Scampia”. Adolescenti e giovani GIOVEDI’ 19:- Nell’Eucarestia delle ore 18,00 Marilena e Fabio Lascialfari ringraziano il Signore per il loro 25° di Matrimonio. Dopo l’Eucarestia un piccolo rinfresco aperto a tutti. VENERDI 20:- ore 18,00 vediamo insieme la partita dell’Italia e condividiamo la cena con quello che ciascuno porta. SABATO 21:- Nel pomeriggio torneo di calcetto; finale e premiazione domenica 22. Domenica 22:- Eucarestia ore 11 Ringraziamento al Signore per i doni ricevuti durante quest’anno nella nostra comunità. Ogni gruppo porterà al Signore un segno del cammino fatto. Nel pomeriggio dalle ore 16,30 in poi grande festa con giochi, musica e tanta allegria. Ore 17 premiazione di “Nero su da tutta Italia si prestano bianco”. Cena comunitaria: condivideremo ciò che ciascuno porta. per dare una mano e poi Da domenica 15 Giugno fino a domenica 7 settembre compresa, viene tolta la S. Messa delle ore 12 e quella delle ore 10,30 sarà spostata e celebrata alle ore 11,00. Nei mesi di Luglio ed Agosto sarà tolta la S. Messa delle ore 18 dei giorni festivi e della domenica e quindi saranno celebrate due solo messe alle ore 8 ed alle ore 11. Dato che in questi mesi le persone che frequentano la parrocchia sono molte meno, desideriamo vivere l’Eucarestia tutti insieme, come comunità. La chiesa quindi, nel pomeriggio della domenica e festivi, rimane chiusa. Nei giorni feriali ci saranno due SS. Messe una alle ore 8 ed una alle ore 18, questa fino a quando ci saranno le persone che vi partecipano e il S.Rosario alle ore 17,30 Alle porte della Chiesa saranno esposti gli orari delle SS. Messe delle parrocchie vicine. S Anno XX N° 209 Giugno 2014 PARTECIPARE www.sangervasioeprotasio.it [email protected] A Dobbiaco sulle Dolomiti, da Lunedì 9 a Martedì 17, si volgeranno due Campi estivi, il primo per i ragazzi di 1ª e 2ª media, il secondo per i giovanissimi delle Superiori con la presenza a turno di don Matteo , don Marcello, sorella Stefania e gli animatori ai quali va il nostro ringraziamento per il servizio gratuito, i sacrifici e l’amore che ci mettono nel vivere con i ragazzi questa esperienza bella e formativa. Chiediamo a tutti una preghiera perché sia un’esperienza importante per la crescita umana e cristiana di questi ragazzi e perché il Signore doni a tutti noi responsabili e animatori, la sua sapienza e il suo amore. Notizie dalla Comunità di … tornano entusiasti. Se sei incuriosito da questa esperienza, puoi trovare indicazioni e chiarimenti presso la redazione di Partecipare. Paola LA NOSTRA BIBLIOTECA, PER IL MOMENTO, E’ APERTA SOLO IL MERCOLEDI’ E IL VENERDI’ NELL’ORARIO CONSUETO : 16,30 - 18,00 Parrocchia dei SS. Gervasio e Protasio – P.za S. Gervasio, 8 – 50131 Firenze tel. 055 587642 Sito Internet: www.sangervasioeprotasio.it - Casella postale: [email protected] Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio - Piazza San Gervasio, 8 - 50131 Firenze - Tel. 055 587642 “Mangi il pane e non ti tieni in piedi, bevi l'acqua e non ti disseti, tocchi le cose e non le senti al tatto, annusi il fiore e il suo profumo non arriva alla tua anima. Se però l'amato è accanto a te, tutto, improvvisamente, risorge, e la vita ti inonda con tale forza che ritieni il vaso d'argilla della tua esistenza incapace a sostenerla”. Queste due frasi delle Variazioni sul Cantico dei cantici (Ed. Qiqajon) del teologo grecoortodosso Christos Yannaras illustrano in modo nitido la forza dell'amore vero. Tutto ciò che il giorno prima non aveva sapore, colore, profumo, dopo che ci si è innamorati, si trasforma e trasfigura. È come la superficie di un lago che in un giorno nuvoloso è simile a una lastra metallica grigia e che, col sole, si muta in una tavolozza di colori, rispecchiando l'azzurro del cielo e il verde delle sponde. Se non si conosce l'amore nel senso pieno e assoluto del termine, si può essere allegri ma non veramente felici, si può godere ma non si conosce la gioia, si può agire ma non creare. È la scoperta di una pienezza che l'amato ti dona in modo unico. Anche se è facile innamorarsi, meno facile amare. Nell’innamoramento il centro di tutto è ancora l’io, l’individuo cerca più se stesso che l’altro: l’altro è cercato in risposta ad una mia domanda. L’amore comincia a maturare quando si praticano due atteggiamenti di fondo: il rispetto dell’altro e la promozione dell’altro. Rispetto è non voler catturare l’altro all’interno del proprio orizzonte di senso. E’ accogliere la libertà dell’altro, valorizzare, stimare ciò che lo rende differente da noi. La promozione dell’altro, invece, consiste nello scoprire i suoi doni, la sua vocazione nascosta e aiutarlo a realizzare tutto se stesso, anche se questo non risponde alle nostre attese. L'amore non è solo unicità, è anche tensione verso l'infinito: per questo non si può avere l'amore ma essere delle scelte già pensate e magari compiute, nonché con il bagaglio degli anni già trascorsi, immaginare il proprio futuro è qualcosa di più impegnativo. Ancor di più se ci viene chiesto di farlo per iscritto, immaginando che siamo già nell'aldilà e raccontiamo ciò che desidereremmo ci fosse capitato prima di morire: qui il racconto fa trapelare l'affetto e le motivazioni della persona nei confronti di ciò che ancora non possiede, ma che le piacerebbe possedere, ossia di ciò che viene da lei valutato come un bene per lei. Questo è «il racconto del futuro immaginato»: un gioco serio che richiede impegno a chi lo svolge e può offrire a tutti la possibilità di conoscerci più in profondità. Compito per l’estate: racconto del futuro immaginato nell'amore; non è un possesso, ma una tensione vitale. Yannaras scriveva ancora: «Se esci dal tuo Io, sia pure per gli occhi belli di una zingara, sai cosa domandi a Dio e perché corri dietro a Lui». In ogni amore genuino c'è lo slancio verso l'Amore infinito, totale, assoluto. È per questo che l'amore è grazia ed è definizione di Dio. Il racconto del futuro immaginato: come e a che cosa serve Immagini di essere portato da una macchina del tempo in un periodo successivo alla fine della sua vita. Lei trova un dvd (o un libro, se pre ferisce) che le racconta la storia della sua vita da oggi, fino alla fine. Descriva la storia raccontata nel dvd (o nel libro) come lei desidererebbe che fosse. Mentre scrive, immagini di comunicare con una persona adulta, in teressata alla sua vita, ma che non ne conosce nulla. Non c'è affatto bisogno di porre attenzione alla sintassi, struttura formale e ortografia. La lunghezza della storia dipende da lei, ma dovrebbe cercare di non tralasciare ciò che considera davvero importante. Don Marcello Da bambino, immaginare il proprio futuro («cosa farai da grande?») è un bel gioco spontaneo e simpatico. Basta una bambola o un pallone e i pensieri e le emozioni del bambino cominciano a viaggiare lontano, in Aspettiamo l’invio delle vostre posti e in luoghi fantastici dove storie. La Redazione tutto è possibile. Da grande, con La voce dei nostri gruppi Una rubrica che vuole ricordare a tutti le nostre attività e presentarle a coloro che di recente sono venuti ad abitare nella parrocchia di San Gervasio nella speranza che vogliano prendervi parte. Siamo ormai da venti anni alla compilazione del no stro e vostro Partecipare, giornalino che pur senza pretese ha lo scopo di mantenere un contatto “laico” con la comunità, anche se in molte occasioni capita che vi si parli anche di religione. Perché poniamo l’accento su questo? Per farvi presente che, oltre a riportare informa zioni su ciò che accade all’interno della parrocchia ad opera dei vari gruppi (quando - e solo se - sono interes sati a farlo sapere), vorremmo, come più volte abbiamo scritto, essere il foglio bianco pronto ad ospitare il vo stro pensiero, in qualsiasi direzione si rivolga, che potete ritenere interessante da comunicare agli altri. Ovviamen te ci riserviamo in tutta onestà la decisione di pubblicar lo o meno. A questo proposito da tempo abbiamo una casella-mail ([email protected]) a cui potete indirizzare i vostri scritti, ma se preferite potete anche utilizzare la cara, rassicurante scrittura su carta che potete farci per venire per posta o consegnandola a Santos in sacrestia. Per la pubblicazione o meno non saremo affatto severi riguardo alla qualità dello scritto, ma decideremo piutto sto in relazione ai contenuti. Nell’occasione, non vogliamo parlare solo di noi, ma anche di tutti coloro che si occupano di stampare e con fezionare il giornale, per cui ci sentiamo in dovere di ringraziare Enzo, che compila l’ottava pagina, riguarda l’intero giornale e stampa la prima copia a colori per passarla a Vittorio (grazie Vittorio) che provvede alla tiratura di 3000 copie, e grazie a Santos che lo aiuta nel la confezione. Ma questo lavoro sarebbe una fatica inuti le se il tutto non si concludesse fra le mani dei nostri bravi postini e postine (grazie ragazze!) che portano le copie a tutte le famiglie del rione. La redazione CINE ma NON SOLO Augura a tutti una BUONA ESTATE e vi dà appuntamento, a Dio piacendo, a venerdì 19 settembre 2 Siamo in Samaria, a mezzogiorno di una calda giornata presso il pozzo di Giacobbe, Gesù è affaticato ma non ha nessun mezzo per prender l’ac qua. Arriva una donna samaritana (quindi eretica agli occhi dei Giudei), essa è costretta ad uscire a quell’ora così afosa per non imbattersi con gli abitanti del luogo che la disprezzano; è Gesù che le chiede da bere, lei si meraviglia quindi si apre un dialogo in cui i due si manifestano progressi vamente. La Samaritana ha cercato di placare la sua sete attraverso vie sbagliate, ha avuto molti uomini, ha bevuto ogni sorta di acqua. Gesù le dice che chi beve l’acqua che Lui le darà non avrà mai più sete, quest’ac qua diverrà in lei sorgente zampillan te per la vita eterna. e lei risponde “Signore dammi quest’acqua” ... A questo brano ho pensato leggendo l’articolo di Toscana Oggi sulle “sentinelle del mattino di Pasqua” Chi sono ? Cosa fanno ? In piazza Santa Croce e sulla scali nata della Basilica il sabato sera, spinti dal vuoto interno, dalla solitu dine, dalla sfiducia, dalla noia dal non senso di questo “giorno dopo giorno “ giovani e adolescenti cerca no consolazione nell’alcol, nella dro ga, nello sballo, nel fumo e nella violenza. Da dieci anni le porte della Basilica restano aperte e le Sentinel le, ogni secondo sabato del mese, propongono ai giovani della “movida” fiorentina un incontro con Cristo, una risposta diversa alla loro non vita. Varcare quel portone vuol dire avvicinarsi al Santissimo, avere un’esperienza d’incontro ove non verrai considerato Samaritano, ma figlio di Dio, ove verrà proposta un’acqua che può divenire sorgente zampillante e perpetua, perché Gesù è venuto a portare il lieto annunzio ai miseri e la libertà da tutti i tipi di schiavitù. Giuliano Religione e periferie denuncia o copertura ? Padre Fabrizio Valletti, gesuita allo Stensen negli anni ‘70, da 12 anni a Scampia, ci ha parlato dell’esperienza di “inserzione” di una piccola comunità in un contesto molto “deprivato”, dove mancano promozione culturale e prospettive di lavoro. Di solito si legge e si dice “contesto degrada to”, solo ora mi accorgo di quanta sufficienza e arroganza verso le periferie c’è in questo termine. Ma torniamo a Scampia: 80.000 abitanti, una popolazione che non trova identità, per la po vertà culturale, la mancanza e di formazione e di lavoro. C’è stata acquiescenza da parte della Chiesa e non solo. Si è accettata la situa zione senza cercare di trasformarla. La religio sità popolare è interessante: statue di santi, processioni, festa del patrono e tutto gestito dal “protettore locale”. Ma questo è liberante? Esprime una maturità cristiana? Un’attenzione morale e, soprattutto, spirituale per arrivare ad una scelta consapevole? C’è un contrasto pro fondo tra questo percorso e quello di certe parrocchie che si adoperano per superare il rituale, in favore di una realtà partecipativa. Le processioni affollate rassicurano nelle difficoltà di affrontare i problemi: il ricorso al protettore rende le persone passive, incapaci di impegno per sonale. Un ragazzo che cresce, o si impone come piccolo boss, o ricorre al protettore locale, ma que sto equivale a cedere la propria coscienza per uno stipendio da fame. Da qui al carcere il passo è bre ve; ma qui si può riappropriarsi della propria esi stenza con la scoperta di Gesù e della potenza libe rante del suo spirito. E’ possibile o no? Sì, quando le comunità cristiane a contatto con questa realtà riconoscono il richiamo della chiesa povera: se stai da povero in mezzo alla gente tramite l’incontro con la persona di Gesù puoi restituire loro energie e volontà di riscatto. Padre Valletti svolge il suo servizio presso le car ceri locali e a volte porta dei detenuti a conoscere famiglie sue amiche. I commenti successivi sono di questo tipo: “se mio padre fosse così, io non sarei dove sono ora”, “se fossi cresciuto in un am biente come questo la mia vita sarebbe stata diver sa…” Mi torna in mente quel “deprivata” iniziale e il suo significato ora mi è più chiaro. Sul piano del lavo ro, di recente, in sintonia con LIBERA è stata costituita una piccola cooperativa di prodotti caseari che opera per la riqualificazione di beni confiscati alle mafie. Vorrei concludere con un altro pensiero di Padre Valletti: “oggi c’è bisogno non tanto di una chiesa che insegna, quanto di una chiesa che vive; se prima era importante l’insegnamento dot trinale, oggi è da privilegiare la crescita delle co scienze”. Dallo Stensen a Scampia, appunto, un lungo cammino nella direzione che Papa France sco non si stanca di indicare con le parole e con i fatti: “Una Chiesa che sia povera fra i poveri”. La testimonianza di Padre Valletti trasmette serenità e gioia piena. Paola Dagli scaffali della nostra Biblioteca UN William E. Barrett - Il tabernacolo vuoto Autore statunitense del novecento, poco noto al grande pubblico, ha scritto alcuni romanzi di successo, scandagliando alcuni temi religiosi. La storia si svolge in una piccola isola del Canada francese, dove la locale comunità vive in modo semplice in contrasto con il mondo anglosassone. La piccola Valerie riferisce di avere avuto l’apparizione della Madonna in una grotta in riva al mare : questo evento rimarrà un mistero che coinvolge rà tutti gli abitanti del luogo. Il romanzo si arricchisce di altri motivi con l’arrivo, dodici anni più tardi, di Keller uno scrittore americano che, sofferente per la morte della moglie avvenuta a Lourdes, desidera scri vere un libro per negare la veridicità delle apparizioni soprannaturali. L’incontro di quest’ultimo con Valerie, ormai donna e promessa al giovane Andrè, da all’autore la possi bilità di scoprire in lei una rara forma d’innocenza e di purezza. La vita della comunità, in particolare la personalità della protagonista, da la possibilità all’autore di esprimere la sua notevole capacità psicologica e letteraria nel narrare una commossa storia d’amore e di fede in un ambiente così lontano da noi. Un romanzo originale che appassiona e coinvolge il lettore LIBRO AL MESE 7 NERO su BIANCO 2014 Il nostro piccolo concorso quest’anno, dopo il giro di boa del decennale, comincia a registrare una certa stanchezza. Stanchezza che si delinea nel calo dei lavori presentati, calo numerico, che non sappiamo se sia da interpretare come un “basta, siamo giunti al capolinea”, oppure con “questa volta il tema ci ha disorientato”… E’ vero che si poteva partecipare anche con un tema libero, ma bisogna considerare che que st’anno c’è stata la novità di una sezione di prosa dedicata a un non facile tema legato al Vangelo; tema che, per il provocatorio tono di sfida, forse ha stimolato l’interesse di alcuni che poi, per le difficoltà incontrate, hanno rinunciato alla parte cipazione. Per quanto riguarda i lavori di questa sezione (che sono stati sottoposti al giudizio di Don Marcello) abbiamo dovuto prendere atto di un numero davvero esiguo di partecipanti, che oltretutto non sono entrati, per la maggior parte dei casi, nello spirito che il nostro concorso sug geriva con gli esempi dati quali “incipit”. Don Marcello, per primo, ha consigliato di riproporre la questione in tempi successivi, sperando che nel frattempo, possa essere meglio recepito l’assunto alla base del nostro invito. Solo quattordici i lavori in concorso: 7 racconti e 7 poesie, di dodici autori, (due si sono cimentati in entrambe le sezioni); nessun nome nuovo, tutti loro sono nostre ben note conoscenze, che già in passato abbiamo apprezzato. Per il “NerosuBianco 2014” hanno esaminato i lavori Mario Sodi (poeta), e i sette redattori di Partecipare, che hanno così deliberato: Vince il 1° premio per la prosa Paolo Sbolgi con Vertigine; il 2° è andato ad Andrea Santini (Il fungo delle trincee) e il 3° a Gianfranco Tenti (25 settembre 1943). Hanno riportato un 4° posto ex aequo Nelly Ardelletti Casini (Una storia semplice con finale a sorpresa) e Nando Notari (Misteriosi messaggi colorati); al 5° posto ex aequo troviamo Patricia Barton Giordani (Pluridimensionalità) e Loredano Cioni (Nel cuore). Il 1° premio per la poesia va a Luciano Trabassi per Il tempo che non torna; il 2° ex aequo è anda to a Rodolfo Nesi per Silenzio e a Nando Notari 6 con Al calar del vento; ancora due premi ex aequo per il 3° posto: Emanuela Dolfi (Memoria di un amore) e Paola Landi (Albero d’autunno) ; il 4° premio va a Semplicemente di Loredano Cioni ed il 5° a Giuliana Cortini Lupi per Le mie suore. Purtroppo abbiamo dovuto mettere fuori concorso, per non aver rispettato il numero di versi imposto dal ban do, la poesia Stalking di Andrea Aterini. La premiazione, insieme alla consueta lettura dei lavori, avverrà nel corso delle Feste dei nostri santi patroni, Gervasio e Protasio che si terranno nei giorni 20 21 e 22 Giugno; il pro gramma vi sarà annunciato dai foglietti delle messe domenicali, ma per il NerosuBianco vi posso anticipare che sarà Domenica 22 alle ore 17. Una raccomandazione: siate puntuali, perché vorremmo finire le letture prima che le immancabili manifestazioni musicali coprano la voce della lettrice. I premi saranno i soliti; un diploma, il libretto NERO su BIANCO 2014 (con tutti i lavori in concorso) e un libro per tutti. La redazione GIOVEDI’ 19:- nell’Eucarestia delle ore 18,00 Marilena e Fabio Lascialfari ringraziano il Signore per il loro 25° di Matrimonio. Dopo l’Eucarestia un piccolo rinfresco aperto a tutti. VENERDI 20:- ore 18,00 vediamo insieme la partita dell’Italia e condividiamo la cena con quello che ciascuno porta. SABATO 21:- nel pomeriggio torneo di calcetto; finale e premiazione domenica 22. Domenica 22:- Eucarestia ore 11 - Ringraziamento al Signore per i doni ricevuti durante quest’anno nella nostra comunità. Ogni gruppo porterà al Signore un segno del cammino fatto. Nel pomeriggio dalle ore 16,30 in poi grande festa con giochi, musica e tanta allegria. Ore 17 premiazione di “Nero su bianco”. Cena comunitaria: condivideremo ciò che ciascuno porta. Gioia ed emozione nei “pensierini” dei comunicandi Come ogni anno, a metà maggio si è svolta nella nostra parrocchia la celebrazione del sacramento della Prima Comunione. Circa cinquanta sono stati i bambini che con grande emozione sono arrivati, dopo il cammino di catechesi percorso da settembre, a incontrare finalmente Gesù. Dopo la cerimonia, nel campo sportivo, è stata lanciata la mongolfiera carica dei desideri e dei pensieri dei comunicandi. Durante il ritiro precedente l’evento, ogni bambino ha espresso un breve pensiero riguardo all’imminente incontro; alcuni di questi sono stati scelti per essere qui offerti ai lettori. Anche se facevo tanti peccati, anche gravi, tu mi perdonavi. Per queste cose ti ringrazio. Grazie tanto, Gesù, grazie per avermi perdonato, perché so anch’io che le cose che ho fatto non sono state per niente piacevoli. Quando, come ti ho detto, non aiuto molto in casa, a me diEccone alcuni : spiace però è come se avessi una vocina che mi dice: “Non aiutare … rilassati.” Io la sto ad ascoltare ! Ti devo dire che tu e Grazie per tutto quello che fai per tua madre siete delle persone “fantastiche”!!! Non so come fai, me. Voglio fare la comunione per ma riesci sempre a perdonarmi. T.V.T.B., a presto. ché voglio conoscerti meglio. Spe ro diventeremo amici. Ti amo con Ti ringrazio per tutte le cose belle che mi hai donato. Spero che tutto il cuore, cerco di pregarti tutti mi aiuterai e che mi darai un consiglio, perché per me sei molto i giorni. Mi sento sicura quando importante. Se qualche volta mi dimenticherò che tu sei con me, sto con te. Mi fai essere felice tutti ricordamelo. Aiutami a capire in cosa ho sbagliato, o in cosa i giorni. Ti ascolterò sempre in potevo dare di più, aiutami dalla mattina alla sera. Io non smette tutta la mia vita. rò mai di pregare per te. Gesù, tu sei la persona con cui riesco a parlare e a confidarmi. Ti ringrazio per tutte le cose che hai fatto, non mi pentirò mai per quello che ho scritto ora. Grazie Gesù, ci rivedremo in chiesa. Grazie per tutto quello che hai fatto per me: mi hai fatto una famiglia stupenda a cui io voglio tantissimo bene. Grazie per avermi fatto credere in te. Grazie davvero!! Voglio ringraziarti perché mi hai voluto bene e mi hai fatto superare ogni difficoltà, mi hai fatto avvicinare sempre di più a te Grazie di avermi perdonato, ora mi sento più pulito. Fa’ che tu mi so stenga per la mia prima comunione se non sarò all’altezza. Aiutami se un giorno mi staccherò da te, tu mi devi bussare e farmi ricordare di te. Domani sarai nel mio corpo perché sto per riceverti. La bianca mongolfiera che ha portato in cielo i biglietti con i pensieri e i desideri 3 L’ANGOLO DELLA SPIRITUALITA’ se hai voglia di pregare Madre iraniana perdona e salva la vita all’assassino di suo figlio La Settimana Santa, all’ultimo minuto di una esecuzione pubblica in Iran, una donna compie un connubio di gesti di umanità straordinari. Prima da un forte schiaffo al condannato a morte e poi gli toglie il cappio dal collo. Il nome del detenuto è Balal e quando aveva circa 20 anni, sette anni fa per futili motivi, ha accoltellato un giovane di 18 anni Abdollah durante una rissa di strada. Secondo la Sharia, la legge islamica, il qisas è il diritto alla vendetta, riconosciuto alla famiglia della vittima di un omicidio, molto simile alla legge del taglione. Solo la famiglia della vittima può partecipare alla punizione del condannato e anche decidere se far sospendere l'esecuzione. La madre di Abdollah insieme a suo marito hanno deciso di perdonare Balal. Il papà del ragazzo ucciso ha raccontato che tre giorni prima dell’esecuzione sua moglie aveva visto in sogno il figlio che le raccontava di star bene e trovarsi in un posto sereno. “E' stato lui ha chiedere di non vendicarsi - ha dichiarato il padre - Questo episodio ha placato la nostra rabbia e così abbiamo deciso di riflettere su cosa fare fino al giorno della ecuzione". Più eloquenti di parole sono le immagini che hanno girato il mondo quel giorno. Ci ricordano il Talmud… chiunque salva una vita, salva il mondo intero. VOGLIO UNA VITA NORMALE Il 7 marzo 2011 sono stato arrestato dai carabinieri di Locri per furto e danneggiamento. A luglio mi hanno assolto, ma nel frattempo era arrivata un’altra denuncia per rissa. Il Tribunale di Reggio ha deciso di allontanarmi da Locri per un anno. E’ iniziato il mio viaggio. Sono arrivato in Sicilia. All’inizio non è stato facile, ero solo e lontano da casa. Tutto è cambiato quando mi hanno trasferito a Messina, dove ho cominciato a vedere uno dei volontari di Addiopizzo uno psicologo, un ragazzo come me che mi ha accompagnato alla scoperta di una vita nuova. Una mattina, insieme a quel ragazzo, sono andato a vedere il mare. Si vedeva la Calabria, la mia terra. Stavolta però la guardavo da un’altra prospettiva: la osservavo da un altro luogo, ma ero io che ero diverso. Ho deciso che la mia vita deve essere diversa. Voglio ritornare a Locri, ma non voglio più avere problemi con la giustizia. Voglio essere pulito. Prima di vivere questa esperienza, credevo che allo Stato non gliene importasse niente delle persone. 4 Lo Stato era quello che ti portava via da casa. In questi mesi ho conosciuto uno Stato diverso, che non mi ha voluto cambiare a tutti i costi ma per una volta ha cercato di capire chi ero io davvero. E chi sono io ? Un ragazzo di 18 anni, un ragazzo come gli altri. Ero piccolissimo quando mio padre è stato ucciso, ho visto i miei fratelli finire in carcere. Vorrei un futuro diverso. Non rinnego la mia famiglia. Loro sono sempre i miei fratelli. La Calabria sarà sempre la mia terra. Vorrei essere un ragazzo come gli altri. Quello Stato che prima era così lontano mi sta dando ora diverse possibilità. Posso sce- gliere che lavoro fare, in che città vivere. Non so se ce la farò, ma ci proverò. Di certo qualcosa è cambiato. Ce la posso fare. E non solo io. Ci sono tanti ragazzi come me che avrebbero bisogno di uno Stato così. Non credono che esista. Io l’ho conosciuto e scrivo questa lettera perché anche gli altri lo sappiano. La strada è ancora in salita. Ma non è vero che il lieto fine è solo un’illusione. Può essere realtà ? Un ragazzo calabrese a cura di S. Stefania Cari giovani, Solo Cristo può dare la vera risposta alle vostre difficoltà! Il mondo ha bisogno della vostra risposta personale alle Parole di vita del Maestro: “Io ti dico, alzati!”. Vediamo come Gesù va incontro all’umanità, nelle situazioni più difficili e penose. Il miracolo compiuto nella casa di Giairo ci mostra il suo potere sul male. È il Signore della vita, il vincitore della morte.… Cercate Cristo! guardate a Cristo! vivete in Cristo! Questo è il mio messaggio: “Che Gesù sia “la pietra angolare (cf. Ef 2, 20) della vostra vita e della nuova civiltà che nella solidarietà generosa e condivisa dovete costruire. Non vi può essere autentico sviluppo umano nella pace e nella giustizia, nella verità e nella libertà, se Cristo non si fa presente con la sua forza salvifica”. Che cosa significa costruire la vostra vita in Cristo? Significa lasciarvi impegnare dal suo amore. Un amore che chiede coerenza nel proprio comportamento, che esige l’adeguare la propria condotta alla dottrina e ai comandamenti di Gesù Cristo e della sua Chiesa; un amore che riempie la nostra vita di una felicità e di una pace che il mondo non può dare (cf. Gv 14, 27), malgrado ne abbia tanto bisogno. Non abbiate paura delle esigenze dell’amore di Cristo. Temete, al contrario, la pusillanimità, la leggerezza, la comodità, l’egoismo; tutto quello che vuole ridurre al silenzio la voce di Cristo che, rivolgendosi a ciascuno, ripete “Io ti dico, alzati!” (Mc 5, 41). Guardate a Cristo con coraggio, contemplando la sua vita attraverso la lettura serena del Vangelo; cercandolo con fiducia nell’intimità della vostra preghiera, nei sacramenti, specialmente nell’Eucaristia… Se cercate Cristo, anche voi udrete nell’intimo della vostra anima le richieste del Signore, le sue continue esortazioni. Gesù continua a rivolgersi a voi ripetendovi: “lo ti dico, alzati!” (Mc 5, 41). Discorso del 2/04/1987 ai giovani del Cile (© Libreria Editrice Vaticana) Beato Giovanni Paolo II (1920-2005), papa PER PREGARE IN SILENZIO Fermati fratello, sorella e riposati! C’è un momento dell’attività febbrile, e c’è quello del riposo. C’è il tempo della parola, della comunicazione e c’è quello del silenzio e dell’ascolto. Siamo tutti in preda dell’andare e del fare. Agli apostoli che gli si stringono intorno per riferirgli gli esiti della loro missione, Gesù propone una pausa quieta, in disparte. Lontana dal rumore, dal chiasso, dalle sollecitazioni. Ma insieme a lui: “Venite”. Ci è richiesto di andare con Gesù in un luogo solitario. Quale luogo è più solitario del cuore? Quale spazio è più lontano di quello che ci abita, spesso ignorato, soffocato dal turbine del moto, anche interiore, che non lascia margini di riflessione e di silenzio? Il riposo del cuore è. Per tutti, contemplazione, distacco da persone, situazioni, cose, per prendere coscienza, vederle in una luce vera, che lascia cadere il contingente, l’esteriore, e ne mostra la verità. E’ l’ascolto del fondo di sé, e incontro con l’universo sommerso che ci possiede. Da questa pausa distaccata e quieta può nascere un incontro. Per il cristiano, è l’incontro con Dio nel suo Cristo. Gesù porta in disparte per offrire la sua comunione, la sua intimità, la sua amicizia. Il vortice della vita si arresta, nel silenzio. La convulsione del fare viene meno. La frenesia del vaniloquio cessa. Si aprono cammini diversi, lungo i quali Gesù conduce alle nostre sorgenti nascoste. Solo da questa pausa nasce l’azione più fruttifica. Solo dall’ascolto, prima sorpreso, poi purificante, infine gioioso, nasce ogni autentico gesto d’amore. L’annuncio del Vangelo, parola rivolta a tutti, muove da un luogo solitario.. Hanno detto sulla preghiera… Il Signore non ci esorterebbe a pregare se non avesse intenzione di esaudirci. La preghiera è la forza dell’uomo e la debolezza di Dio. Pregare significa intendersela con il Signore come con un amico. Che cosa dite a Gesù? Io non gli dico niente: io gli voglio bene. Teresa di Lisieux, † 1897 5