REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA &216,*/,25(*,21$/( $77,&216,/,$5, '(//¶$66(0%/($ 9,,,A/(*,6/$785$ 6HGXWDQGHOJLXJQRSRPHULGLDQD $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (361) 3 VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 26 GIUGNO 2002 SEDUTA DI MERCOLEDÌ 26 GIUGNO 2002 POMERIDIANA PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MARTINI ,1',&( PAG. PAG. 6XOSURFHVVRYHUEDOH ......................................... 5-16 ARIIS ................................................................. 7 STAFFIERI ........................................................ 8 DEGRASSI ........................................................ 8 ZOPPOLATO ..........................................9-12-14 ASQUINI ...................................................... 9-16 GOTTARDO.................................................... 10 MOLINARO .................................................... 15 &RQJHGL ................................................................... 5 ,QWHUURJD]LRQL$QQXQ]LR ...................................... 5 3URSRVWD GL OHJJH ³1RUPH SHU OD YDORUL]]D]LRQH GHO &RPSHQGLR GL 9LOOD 0DQLQ GL 3DVVDULDQR &RVWLWX]LRQH GHOO¶$JHQ]LD 9LOOD 0DQLQ´ 6HJXLWRGHOODGLVFXVVLRQH................................. 5 PRESIDENTE..................... 5-7-8-9-13-14-15-16 ARDUINI, $VVHVVRUH DOOH ILQDQ]H DOOD SURJUDPPD]LRQH DOOD VWDWLVWLFD DOOD JHVWLRQH EHQ]LQHDSUH]]RULGRWWRHDOO¶,5$3 ................... 5 2UGLQHGHOJLRUQRGHOODSURVVLPDVHGXWD ........... 16 $//(*$72 ,QWHUURJD]LRQLDQQXQ]LDWH ................................... 17 $WWLFRQVLOLDUL - (361) 5 VIII LEGISLATURA – 35(6,'(1=$'(/35(6,'(17(0$57,1, /DVHGXWDLQL]LDDOOHRUH PRESIDENTE. Dichiaro aperta la trecentosessantunesima seduta del Consiglio regionale. 6XOSURFHVVRYHUEDOH PRESIDENTE. Informo che sono a disposizione dei Consiglieri alcune copie del processo verbale della seduta n. 359 e che, se non saranno state sollevate eccezioni nel corso della seduta pomeridiana, il verbale stesso sarà considerato approvato. &RQJHGL PRESIDENTE. Comunico che hanno chiesto congedo, per la seduta pomeridiana, gli assessori Ciriani e Guerra ed i consiglieri Petris e Sonego. ,FRQJHGLVRQRFRQFHVVL $QQXQ]LRGLLQWHUURJD]LRQL PRESIDENTE. Comunico che sono pervenute alla Presidenza le seguenti interrogazioni a risposta orale: Moretton: “Affonda la Fondazione CRO di Aviano?” (1116) Zorzini: “Ritiene l’Amministrazione regionale che sia suo dovere far rispettare la Costituzione e le leggi dello Stato, fra cui la Legge di tutela della minoranza slovena sul territorio del Friuli Venezia Giulia?” (1117). I relativi testi saranno riportati in allegato al presente resoconto. 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 26 GIUGNO 2002 6HJXLWRGHOODGLVFXVVLRQHVXOODSURSRVWDGL OHJJH³1RUPHSHUODYDORUL]]D]LRQHGHO &RPSHQGLRGL9LOOD0DQLQGL3DVVDULDQR &RVWLWX]LRQHGHOO¶$JHQ]LD9LOOD0DQLQ´ G¶LQL]LDWLYDGHLFRQVLJOLHUL7UDYDQXW 0DWWDVVL7HVLQL PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 1 dell’ordine del giorno, che prevede il seguito della discussione sulla proposta di legge: “Norme per la valorizzazione del Compendio di Villa Manin di Passariano. Costituzione dell’Agenzia Villa Manin” (181), d’iniziativa dei consiglieri Travanut, Mattassi, Tesini. Proseguiamo con la discussione generale iniziata nella seduta antimeridiana, durante la quale si era detto che l’Aula avrebbe gradito un intervento della Giunta che fornisse lumi sulla propria posizione all’interno del dibattito. Ha chiesto di parlare l’assessore Arduini. Ne ha facoltà. ARDUINI, $VVHVVRUH DOOH ILQDQ]H DOOD SURJUDPPD]LRQH DOOD VWDWLVWLFD DOOD JHVWLRQH EHQ]LQH D SUH]]R ULGRWWR H DOO¶,5$3 Grazie, Presidente. Questa è una questione che si trascina dalla scorsa legislatura ed emerge alla fine della stessa. Sembra una costante. Sono stato molto attento ai vari interventi ed in particolare al primo del collega Mattassi, che ora non vedo, il quale ha cercato di dire qual è la situazione attuale di Villa Manin. Secondo il mio parere, però, non ha colto nel segno nel descrivere la situazione attuale di Villa Manin, perché, leggendo la relazione del disegno di legge presentato il 17 novembre del 2000, da allora molte cose sono cambiate. Ovviamente, tutto è relativo, a seconda dei punti di vista. Per qualcuno possono essere cambiate in peggio e per qualcun altro in meglio. Intanto, c’è in atto una ristrutturazione della Villa con investimenti per svariati miliardi. Nel frattempo, è stata messa a posto l’Esedra. Ora ci sono gli investimenti per il rifacimento del $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (361) 6 VIII LEGISLATURA – tetto e per il corpo centrale, per fare impianti di coibentazione che permettano all’ edificio di avere le condizioni per allestire mostre di livello internazionale. Nel frattempo, come diceva il collega Mattassi, l’ edificio ospita una sede staccata dell’ Accademia delle Belle Arti che va a qualificare il sito. È’ chiaro che le cose si possono fare sempre meglio ed è chiaro che le competenze sono divise in vari assessorati, però c’ è un programma di manifestazioni e di lavori. La manutenzione viene fatta, quindi, se andiamo a vedere lo status quo, diciamo che, sicuramente, non è negativo. Mi corre l’ obbligo, collega Travanut, di dirle che non è che non si voglia fare la legge perché è stato nominato Pedronetto, anche se su Pedronetto abbiamo posizioni diverse. Visto che Pedronetto era il suo Vicepresidente, ai tempi della sua presidenza della Giunta, penso che sia all’ altezza di condurre Villa Manin, se lei lo ha ritenuto all’ altezza di fare il suo Vicepresidente. Non voglio, Presidente... ,QWHUYHQWR IXRUL PLFURIRQR 1RQ IDFFLD LURQLD Non è ironia, questa non è ironia. &RQIXVLRQHLQ$XOD Collega, io non l’ ho interrotta. È questione di educazione. Se Pedronetto era in grado, per la Giunta Travanut, di essere Vicepresidente, penso che sia addirittura sprecato a fare quello che fa per Villa Manin. Gli abbiamo dato un incarico di secondo ordine, dovevamo valorizzarlo di più. Questa è una prima risposta. &RQIXVLRQHLQ$XOD “ Ancje parcè che si podares tabaià in furlan che l’ è permettut dalla les regional” , ma – SEDUTA DEL 26 GIUGNO 2002 comunque, per rispetto dei bisiacchi che non capiscono il friulano, parlo italiano. Queste cose, ovviamente, non si potevano sottacere. Questo disegno di legge è stato discusso da un Comitato ristretto che, sicuramente, ha fatto un buon lavoro, però voglio far notare che in questo Comitato la Giunta non partecipa, in quanto partecipa ai lavori di Commissione. Quindi, a questo lavoro, anche se fatto bene, la Giunta non ha potuto in alcun modo dare il proprio apporto, sia di idee, sia di interventi. Finito il lavoro del Comitato ristretto si aspettava di andare in Commissione per dare il proprio apporto perché non è detto che questo sia un cattivo lavoro. Sicuramente è un buon lavoro, però, come tutte le cose, anche questo lavoro è migliorabile. Pertanto, coinvolgere gli Assessori e gli Uffici penso che sia una cosa seria; visto che di questa questione è tanto tempo che se ne parla, penso che ritardare di un paio di mesi questa approvazione non stravolga e non peggiori la situazione attuale anche perché, come ho già premesso, la situazione attuale non è male, in quanto sia l’ assessorato per il patrimonio che presiedo, indegnamente, sia l’ assessorato... ,QWHUUX]LRQH ...dico indegnamente perché, ovviamente, ci sarà qualcuno che ha da ridire… sia gli altri assessorati coinvolti stanno facendo un buon lavoro assieme a tutti gli altri della Pro-loco che hanno già fatto il calendario per la stagione, quindi, non si può cambiare niente. In più, collega Travanut, non me ne voglia, e collega Mattassi, c’ è un piccolo problema: dal mio punto di vista, io sono uno che va sempre a vedere i numeri; non so perché, questa legge manca di copertura finanziaria, cosa che non sarebbe successa, al di là che il Consiglio può promuovere tutte le leggi senza copertura finanziaria, lei ben mi insegna, poi nell’ applicazione, i discorsi cambiano, perché qui si prevede... ,QWHUUX]LRQH $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (361) 7 VIII LEGISLATURA – Anche se ci sono degli emendamenti. Non mi interrompa per cortesia, collega. Io non l’ ho interrotta. ,QWHUYHQWR IXRUL PLFURIRQR /HL PL KD FKLDPDWRLQFDXVD Per forza l’ ho chiamata in causa, ma non per interloquire. ,QWHUYHQWRIXRULPLFURIRQR3HUIDUPLVWDUH ]LWWR Anche lei prima mi ha chiamato in causa, ma non ho interloquito. Dico che questo è un ottimo motivo per fare in modo che la legge, se trova una sua applicazione così com’ è, possa essere migliorata con l’ apporto degli Uffici e della Giunta. Potrebbe essere, per il momento, rimandata in Commissione. Ovviamente, poi, il Consiglio è sovrano e decide quello che vuole e la Giunta e si adegua, anche per fare in modo che si possa trovare, da qui in avanti, in maniera tecnica adeguata, la copertura finanziaria perché questa legge sia applicabile e produca i suoi effetti. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Ariis. Ne ha facoltà. ARIIS. Mi pare che terminato il dibattito generale ed ottenuto il parere della Giunta non possiamo che giungere ad una decisione di merito su quanto, in parte, avevo formulato prima dell’ interruzione dei lavori e quanto era stato proposto dal presentatore Tesini e dal consigliere Zoppolato, che avevano proposto un rinvio della legge. Riassumendo, per fare chiarezza tra di noi, mi pare che le proposte siano queste: quella di un ritorno in Aula così stante, con il tempo per studiare gli emendamenti. Non dimentichiamo che la legge è presentata dal gruppo dei DS, ma è ampiamente emendata come risulta dal lavoro del Comitato ristretto. Mi pare che sia corretto, a questo punto, e per questo formulo questa richiesta, che la Giunta possa contribuire alla stesura definitiva della legge prima del confronto finale in Aula, quindi mi pare corretta la proposta che fa – SEDUTA DEL 26 GIUGNO 2002 l’ Assessore, cioè di un rinvio in Commissione, che poi sarebbe stata la sua sede originale, in quanto, al termine dei lavori, il Comitato ristretto avrebbe dovuto ripresentarla in Commissione; dopo queste dichiarazioni penso che non ci rimanga che questa soluzione. PRESIDENTE. Consigliere Ariis, non ho ancora capito se lei chiede una sospensione, ossia, se il provvedimento rimane in Aula e viene ripreso per il tempo necessario perché la Giunta lo arricchisca del suo contributo, quindi, è una richiesta di sospensione che fissa i tempi per un tanto, o invece, se, nel suo ultimo dire, lei reipotizzava un rinvio in Commissione? ARIIS. Se lei vuole che precisi meglio, penso che sia corretto stabilire i tempi che saranno necessari per una formulazione completa con coperture finanziarie e quant’ altro la Giunta vorrà indicare, quindi, poi il ritorno in Aula nei termini... Temporalmente non mi sento di definire, ma penso di mandare questo incarico alla Presidenza del Consiglio, che, visti gli impegni che ci sono in calendario, potrà stabilire la data corretta per riprendere l’ esame della legge dopo questo arricchimento. PRESIDENTE. Allora è una sospensione, non è un rinvio in Commissione, ossia, non si dibatte in Aula, ma si riporta in Consiglio. Mi sembra che nella sua proposta ci sia un mandato al Presidente di ricollocarla. Quindi, ovviamente, c’ è un esempio... ,QWHUYHQWR IXRUL PLFURIRQR GHO FRQVLJOLHUH =RSSRODWR &¶q XQD PLD ULFKLHVWD 3UHVLGHQWH GL ULQYLR LQ &RPPLVVLRQH GD VWDPDWWLQD TXLQGLF¶qXQDPLDULFKLHVWDSUHFLVD Era formalizzata? ,QWHUYHQWR IXRUL PLFURIRQR GHO FRQVLJOLHUH =RSSRODWR6uHUDIRUPDOL]]DWD &RQIXVLRQHLQ$XOD Devo trovare lo snodo tra i due lavori con i $WWLFRQVLOLDUL - (361) 8 VIII LEGISLATURA – verbali. ,QWHUYHQWR IXRUL PLFURIRQR GHO FRQVLJOLHUH =RSSRODWR3UHVLGHQWHVHQRQPLDVFROWD No, la ascolto. Lei ha detto che, in effetti, c’ era una sua richiesta e siccome io non c’ ero, ora vedo le carte, sento i miei collaboratori… Ha chiesto di parlare il consigliere Staffieri. Ne ha facoltà. STAFFIERI. Presidente, a lucro di tempo, confermo che mentre presiedevo ho assunto l’ impegno di tenere formalizzata la richiesta del collega Zoppolato dopo la conclusione della discussione generale e che nella discussione c’ era, inoltre, l’ impegno di far intervenire la Giunta. Perciò, la Giunta è intervenuta, la discussione generale è arrivata alla fine. Da questo momento c’ era il mio impegno di procedere con la richiesta del collega. PRESIDENTE. Quindi, lo snodo è questo: alla fine del dibattito, che non è ancora concluso, in limine primo, c’ era la richiesta Zoppolato. Ha chiesto di parlare il consigliere Degrassi. Ne ha facoltà. DEGRASSI. Signor Presidente, il mio è un intervento di natura regolamentare. Credo che la richiesta di rinvio in Commissione, sicuramente, non sia ammissibile dal punto di vista del merito del Regolamento. Mi rimetto a lei per la legittimità della valutazione, anche se, come capirà dalle mie parole, ho un’ opinione formata rispetto a questa cosa. Mi rifaccio alla genesi dell’ articolo 43, signor Presidente, articolo che assieme al collega Asquini ed altri abbiamo contribuito a comporre. L’ articolo 43 ha introdotto, al comma 1, il fatto che il Consiglio organizzi i propri lavori secondo il metro della programmazione. 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 26 GIUGNO 2002 Questo ha innovato in maniera sostanziale, e non formale, l’ articolazione dell’ ordine del giorno. Cerco di farmi capire, con particolare riferimento alla lettera d) del comma 4, quando si dice che il calendario dei lavori riguarda e contiene la data prevista per la votazione finale delle leggi, decorsa la quale i lavori del Consiglio, su richiesta dei presentatori della norma in discussione, proseguono sull’ argomento fino all’ esaurimento delle votazioni previste. Ora, al di là del fatto che la data può o non può essere esaurita, per capirmi con i colleghi, nella sostanza, questa norma è nata di fronte ad una istanza politica di quel momento, non è un cavillo regolamentare. L’ istanza politica era di questa natura: l’ opposizione chiedeva il diritto di avere una quota di leggi che vengono sottoposte all’ esame dell’ Aula, che è stata stabilita nel 25%, non ricordo bene, e il diritto che quelle leggi venissero bocciate. Queste erano le due istanze che vennero espresse quando modificammo l’ articolo 43. Cioè, da una parte il diritto della maggioranza di non essere preda e ostaggio dell’ ostruzionismo e dall’ altra il diritto della minoranza a veder esaminate le proprie proposte di legge, anche se non approvate, in modo da poter realizzare una propria azione politica all’ interno dell’ Aula. Ora, Presidente, credo, in maniera sostanziale, che, qualora dovessimo andare ad un rinvio in Commissione di una legge che è stata inserita in quella quota del 25%, che è contenuta nella quota chiesta in quella Conferenza dei Capigruppo, si snaturerebbe questo articolo ed il principio fondativo e fondante dell’ articolo medesimo. Dico un tanto perché credo che sarebbe un errore, da parte sua, ma anche da parte dei colleghi, di interpretazione, perché farebbe venire meno un principio sul quale quel Regolamento è stato riformato. $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (361) 9 VIII LEGISLATURA – Non ho particolari interessi verso questa legge, però ritengo che faremmo venire meno un principio non irrilevante. Quindi, se nella sostanza la proposta era quella di Ariis, cioè: “ dateci il tempo di cui abbiamo bisogno per vedere gli emendamenti” , allora, la proposta di sospendere la legge rispetta il Regolamento, perché non va a violare, anche se c’ è la data, il diritto intrinseco di sottoporla al voto dell’ Aula. Viceversa, il rinvio in Commissione fa venire meno, in maniera permanente, la possibilità che venga espresso un voto su provvedimenti che la norma del 25% tutela, quasi come in una riserva di caccia, per dar loro la possibilità di essere esaminati in Aula. Credo che questo appaia chiaro, forse più nella sostanza che nel dettato regolamentare, ma mi sembra che non possiamo esimerci da una interpretazione di questo tipo. PRESIDENTE. Siamo nel dibattito. È talmente chiaro e lucido il collega Degrassi… ZOPPOLATO. Come siamo nel dibattito? Ho fatto una richiesta di rinvio. Uno a favore e uno contro. Il dibattito è finito con l’ intervento di Arduini. Quindi, non si inventi cose che non ci sono. Il dibattito è chiuso. Ha detto lei che siamo in fase di dibattito, non io. PRESIDENTE. Si, siamo nel dibattito. ZOPPOLATO. Il dibattito è chiuso. PRESIDENTE. Era già chiuso? Prima? Sono entrato in Aula con il dibattito iniziato in mattinata. ,QWHUYHQWRIXRULPLFURIRQR(¶VWDWRFKLXVR dallaUHSOLFDGHOOD*LXQWD3UHVLGHQWH ,QWHUYHQWRIXRULPLFURIRQR1RQR ZOPPOLATO. Presidente, mi fa parlare? Avevo chiesto per primo la parola. PRESIDENTE. Collega Zoppolato, siamo entrati in Aula per i lavori pomeridiani durante il dibattito. Non sono a conoscenza di una – SEDUTA DEL 26 GIUGNO 2002 chiusura di dibattito. Ho appreso dal signor Vicepresidente che presiedeva i lavori che, in effetti, a conclusione del dibattito c’ era, in limine primo, la sua richiesta, per cui ho trovato iscritti Degrassi, Asquini, e ne trovo ancora due. Consigliere, siamo nel dibattito. Non so di altre cose. Non cancello nessuno. ,QWHUYHQWR IXRUL PLFURIRQR GHO FRQVLJOLHUH =RSSRODWR0LIDSDUODUH" Prima ha parlato. ZOPPOLATO. Presidente, non ho parlato con il microfono aperto. Il mio intervento è ancora là ed è stato cancellato, se non le dispiace. Non ho fatto nessun intervento a microfono aperto. PRESIDENTE. Chi l’ ha cancellato? Vedo, mi fido dei tecnici. Ho iniziato a presiedere i lavori durante il dibattito. Nessuno l’ ha chiuso. ZOPPOLATO. Faccia il suo lavoro! C’ è un’ eccezione portata da Degrassi. Faccia il suo lavoro! PRESIDENTE. Nessuna consigliere Zoppolato. eccezione, ,QWHUYHQWR IXRUL PLFURIRQR GHO FRQVLJOLHUH =RSSRODWROHLFLVWDLPSHGHQGRGLODYRUDUH Ha chiesto di parlare il consigliere Asquini. Ne ha facoltà. ASQUINI. Parlo per richiamo al Regolamento. Richiamo gli articoli 43 e 85, commi 5 e 6. Il ragionamento fatto dal collega Degrassi è assolutamente parziale. Voglio, infatti, richiamare anche l’ articolo 75, laddove la modifica regolamentare voleva introdurre, in maniera chiara ed esplicita, una norma analoga all’ articolo 85 comma 6, una proposta estremamente specifica per quanto riguarda la proposta di stralcio alla finanziaria. Al comma 6, come vedete, c’ è scritto che la proposta di stralcio è ammissibile solo con $WWLFRQVLOLDUL - (361) 10 VIII LEGISLATURA – parere favorevole dei presentatori. Quindi, questa è una evidenza di obbligo della votazione. È ovvio, invece, che l’ articolo 43, nel comma richiamato dal collega Degrassi, non può, in nessun modo, sostituirsi ad altri articoli, come, per esempio, quello del rinvio in Commissione, che in nessun caso è stato derogato. Pertanto, la lettera d) del comma 4 è da intendersi, assolutamente, estinta con la richiesta di cui all’ articolo 75, che non può che essere considerata termine del tempo previsto, fermo restando quello che dovesse venire, eventualmente, risparmiato. L’ articolo 75, infatti, prevede una modalità diversa e differente, uno strumento regolamentare che non può essere derogato perché non è derogato esplicitamente, è addirittura un articolo successivo. È chiaro, quindi, che quanto previsto all’ articolo 75, se richiesto, non può essere considerato inammissibile. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Gottardo. Ne ha facoltà. GOTTARDO. Signor Presidente, per quanto riguarda la mia personale coerenza ed il piccolo gruppo che rappresento, che la pensa come me, intendiamo, per quello che ci è consentito, operare in modo tale che in quest’ Aula le regole rimangano dettate, innanzitutto, dal buon senso e non da azioni di forza; e che quanto una volta si è convenuto fra gentiluomini non venga costantemente rimesso in discussione. Inoltre, siamo dell’ avviso che le Conferenze dei Capigruppo non possano essere luoghi inutili perché, altrimenti, quest’ Aula, da qui alla fine del prossimo anno, cioè alle elezioni, diventerà impraticabile. Quanto ha sostenuto Degrassi non solo è di buon senso, ma è quanto abbiamo convenuto fra maggioranza ed opposizione in quest’ Aula, recentemente. 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 26 GIUGNO 2002 Lo si è convenuto dopo un’ accesissima discussione in merito all’ interpretazione del Regolamento sul fatto che se non c’ è nulla di scritto nel Regolamento che impedisce ad una maggioranza di rinviare in Commissione un provvedimento iscritto all’ ordine del giorno ex articolo 36, richiesto dall’ opposizione, ancor più se fissato dalla Conferenza dei Capigruppo nell’ ambito di quelli che sono i diritti sanciti dal Regolamento e che spettano alle minoranze. Diritti per i quali viene attribuito un tempo; è evidente che, anche se questo non è scritto, si era convenuto sul fatto che dovesse rimanere un fatto del tutto eccezionale. Ripeto: è chiaro che ad azioni strumentali si risponde con azioni strumentali, ma non può essere considerato strumentale il fatto che un gruppo di opposizione, avvalendosi di ciò che sta scritto nel Regolamento, richieda la discussione in Aula di un provvedimento, addebitandola a carico del proprio tempo a disposizione. Di norma, politicamente, è chiaro che uno richiede un provvedimento perché alla fine il Consiglio voti quel provvedimento a favore, contro, lo emendi, eccetera. Il fatto di giungere ad una conclusione per cui l’ Aula accoglie o non accoglie la proposta è un diritto, sostanzialmente, sancito dal Regolamento, di cui è portatore ogni singolo Consigliere e non solo un gruppo consiliare. Ciò è dettato dal buon senso, ma è stato sancito da un accordo politico. Ricordo che io stesso, in quel dibattito, intervenni duramente a difesa di un principio che deve valere sempre, oggi e domani, a prescindere dal ruolo che uno assume all’ interno del Consiglio. Inoltre, devo fare una considerazione molto semplice. Credo che sia non solo doveroso, ma auspicabile che la Giunta, nel merito di un provvedimento che comporta impegno di spesa, si pronunci, formuli delle proposte, aiuti l’ Aula a capire ciò che è sostenibile, ciò che è utile approvare e ciò che non lo è. Però, non possiamo dimenticare che i provvedimenti che nascono in Commissione e $WWLFRQVLOLDUL - (361) 11 VIII LEGISLATURA – che hanno un loro iter in Commissione, sono provvedimenti dei quali la Giunta viene puntualmente resa edotta, in tutto il suo iter, volta per volta. Quindi, la Giunta non è mai all’ oscuro di ciò che accade in questo Consiglio. Sa sempre se un provvedimento dalla Commissione va in Comitato ristretto e ciò che accade in Comitato ristretto. Non solo perché la Giunta ha una sua maggioranza ed ogni Assessore è espressione di un gruppo che è rappresentato nel Comitato ristretto, quindi a volte si pone un problema di coerenza politica rispetto all’ azione del Consiglio e della Giunta. Pur tuttavia, detto questo, è ovvio che una Giunta può ritenere la sede idonea del lavoro successivo alla Commissione il Comitato ristretto, oppure può chiedere, come legittimamente ha chiesto oggi, di avere il tempo per approfondire le conclusioni a cui è giunto il Comitato ristretto ed emendare, con proposte della Giunta, le stesse conclusioni. Questo non è in discussione, ma io credo che sia un dato di buon senso e mi pare che nessuno, in quest’ Aula, abbia messo in discussione ciò. L’ intervento del collega Travanut, sempre alla luce della logica fin qui espressa, ha riconosciuto questa necessità, e, pur rivendicando il proprio diritto ad avere un voto su quel provvedimento, ha indicato delle possibili mediazioni e delle strade percorribili. Orbene, credo che nessuno ponga questioni di principio dinanzi ad una logica di buon senso. Mi pare che nella sostanza ciò che qui è richiesto è che l’ Aula accolga la richiesta della Giunta, e cioè quella di avere un tempo sufficiente per approfondire tutte le questioni legate al provvedimento e, di conseguenza, dichiararsi pronta al dibattito in Aula. Francamente, non vedo differenza, nella sostanza, tra questa ipotesi e l’ ipotesi di Travanut o al fatto di rinviare in Commissione il provvedimento. Nella sostanza non cambia nulla, perché è 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 26 GIUGNO 2002 fatto salvo ciò che la Giunta ha richiesto all’ Aula. Ciò che, invece, cambia è il precedente che noi creiamo. Siccome attribuisco al lavoro della Conferenza dei Capigruppo una grande utilità dal punto di vista politico e della prassi fra gentiluomini, per cui si conviene e si cerca di agevolare il compito di quest’ Aula e di concordare su alcune cose, all’ ultima Conferenza dei Capigruppo – Tesini lo può confermare, ma possono farlo anche il collega Violino e gli altri colleghi della maggioranza e dell’ opposizione – ricordo che quando abbiamo discusso dell’ attribuzione dei tempi, in merito al provvedimento degli immigrati, quando Tesini ha chiesto di dedicare un tempo, secondo me, inferiore a quello che sarebbe stato necessario, ho chiesto che l’ accordo che proponevano i gruppi doveva essere chiaro e che finito il dibattito generale il provvedimento avrebbe dovuto tornare in Commissione. Che poi non ci fossero state, da parte dell’ opposizione, dichiarazioni di strumentalità rispetto ad un comportamento che era logico… Devo ricordare, per correttezza di comportamenti, che il collega Tesini ha precisato che su questa questione che riguardava Villa Manin, il gruppo proponente, cioè i DS, non avrebbe mai accettato il rinvio in Commissione. Inviterei il collega Zoppolato ad aderire, con grande buon senso, ad una questione che non metta in discussione una cosa che era già stata pattuita nei fatti, dietro la quale c’ è un accordo su come attribuire i tempi ed i provvedimenti, perché se salta questo principio salta anche l’ accordo su come attribuiamo i tempi ed allora tutto diventa molto più complicato, sia per la maggioranza, sia per la Giunta, sia per l’ opposizione. Siccome c’ è un accordo complessivo su come procedere anche su ciò che non è scritto nel regolamento, credo che, per una questione di buon senso, sia opportuno concludere oggi senza violare quel patto che è intervenuto nella Conferenza dei Capigruppo e fra gentiluomini. $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (361) 12 VIII LEGISLATURA – Credo che oggi si possa, tranquillamente, decidere di sospendere l’ esame in Aula di questo provvedimento per consentire alla Giunta di presentare gli emendamenti ed attendere che la Giunta, nella Conferenza dei Capigruppo, si dichiari pronta a riprendere in Aula l’ esame di questo provvedimento. Questa mia proposta non è una mozione, è un intervento che faccio all’ Aula per onorare la questione, perché sono preoccupato: nel caso in cui venissero meno la validità della Conferenza dei Capigruppo e l’ accordo sancito, che aiuta la segreteria generale del Consiglio a condurre, sostanzialmente, nella praticabilità, questo Consiglio, ci troveremmo costretti a dover completamente riscrivere le regole. Credo che diventerebbe una cosa improba. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Zoppolato. Ne ha facoltà. ZOPPOLATO. Non so, Presidente, se devo essere sconvolto dal suo atteggiamento. Non so se sono più sconvolto dal suo atteggiamento o dall’ intervento di Gottardo. Devo capire, perché sono un po’ scioccato. Esiste l’ articolo 75, che lei non sta facendo rispettare. Esiste un dibattito concluso, l’ ha dichiarato anche lei: Non ci sono più interventi. Ha chiesto alla Giunta di parlare. L’ ha dichiarato lei con le sue parole. Su questo sono disposto a scommetterci 500 Euro, Presidente, quello che vuole. Sono disposto a scommettere subito che lei ha dichiarato queste cose. – SEDUTA DEL 26 GIUGNO 2002 Esiste un articolo preciso. L’ articolo letto da Degrassi è un articolo che dice che le minoranze o le opposizioni hanno diritto ad avere determinati tempi di discussione, diritto che è stato rispettato lungamente, anzi, di più, perché abbiamo parlato. Nessuna legge prevede che io sia obbligato a votare una tua legge. ,QWHUUX]LRQH No, no. C’ è scritta la data. La data prevede se ci sarà una votazione. Non è obbligatorio che ci sia la votazione anche perché lei sta permettendo qualcosa che è strano, in quanto si sta facendo ostruzionismo con l’ aiuto di qualcuno della maggioranza che è qui sotto, ma non faccio i nomi. Si sta facendo ostruzionismo, perché una legge che è già in Comitato ristretto e che sta per uscire non dà all’ opposizione il diritto di prevaricare. Non dà questo diritto a nessuno perché l’ opposizione ha il diritto di avere una legge e che la sua legge sia votata, se ciò non va ad inficiare leggi in corso od altro. Altrimenti, questo diritto non ce l’ ha, quindi, Presidente, le ribadisco che il dibattito è concluso. Si informi bene. Ho fatto una specifica richiesta di rinvio in Commissione perché esiste già un Comitato ristretto che ha finito il proprio lavoro e dovrà andare in Commissione. La invito al rispetto delle regole, perché sono stufo di venire in questo Consiglio regionale a perdere tempo. Questa non è la volontà della maggioranza. Esiste un articolo 75 che dice: il Consiglio, prima di procedere all’ esame degli articoli, può rinviare alla Commissione l’ esame di un progetto di legge quando sia ravvisata la necessità di una ulteriore istruttoria. Per la maggioranza hanno parlato due persone, Cisilino e Gottardo, che non so a che titolo l’ abbiano fatto, quindi, vogliamo lavorare, Presidente. Capisco che ci siano degli accordi per non far lavorare questo Consiglio che sono mesi che non lavora e lei lo sta aiutando in maniera cospicua, Presidente. Che rimanga agli atti, questo. Non cadiamo più nelle trappole di un centro-sinistra che vuole fare opposizione per fare opposizione sulla legge elettorale e ciò che ne consegue e, quindi, vuol fare vedere che questo Consiglio non lavora. $WWLFRQVLOLDUL - (361) 13 VIII LEGISLATURA – Ci sono le dichiarazioni di Travanut, Degrassi e di altri, quindi la invito a far lavorare questo Consiglio, perché questo è il suo compito. C’ è una mia richiesta formale di rinviare questa legge in Commissione. Se ritiene che non si possa fare se ne assuma le responsabilità. O si rinvia o si boccia questa legge, non ci sono altre alternative. ,QWHUUX]LRQH Perché è stato stabilito fino alle 15.30. Non so cosa dirti. È stato richiesto da qualcuno. Quindi, riformulo... Quando faccio una richiesta e lei lo sa che c’ era l’ accordo stamattina, gliel’ ha ribadito colui che la sostituiva, quindi, il Presidente in sua vece. Uno a favore ed uno contro. Chiuso. PRESIDENTE. Consigliere Zoppolato, le ribadisco che ho assunto la Presidenza informato che eravamo nel dibattito, nel corso del quale era stato richiesto dall’ Aula, essendo un provvedimento votato dal Consiglio, il parere della Giunta. Cosa che il signor Vicepresidente ha ribadito e ne ha informato l’ Aula, per cui, siamo in pieno dibattito. Se lei mi chiede che io raccordi fisicamente le parole della precedente Presidenza e dei signori funzionari, sospendo cinque minuti e vedo qual era il raccordo. Io le ribadisco, però, che ho iniziato a presiedere sapendo che eravamo nel corso del dibattito, non a dibattito concluso, e non con mozione d’ ordine o quant’ altro. Quindi, sospendo cinque minuti e verifico un tanto con il mio collega Vicepresidente e con i signori funzionari. /DVHGXWDqVRVSHVDDOOHRUH /DVHGXWDULSUHQGHDOOHRUH PRESIDENTE. Dichiaro riaperta la seduta. 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 26 GIUGNO 2002 Ho verificato con il funzionario che presiedeva la parte tecnica del Consiglio, in mattinata, ed assisteva il Vicepresidente che eravamo nell’ ambito della discussione generale, nella quale c’ era stato un ventilato accenno ad una sospensione del provvedimento da parte del collega Ariis ed una simile iniziativa per un rinvio in Commissione da parte del consigliere Zoppolato. Quindi, eravamo, come siamo ancora, nell’ ambito del dibattito, che questo pomeriggio si è arricchito con la posizione della Giunta e con gli interventi del consigliere Degrassi che ha fatto richiamo, ovviamente, agli interventi dei due colleghi dei lavori antimeridiani, e del collega Gottardo, che ha fatto la sintesi degli ultimi lavori della Conferenza dei Capigruppo. Lavori in generale, calendario e programma spedito ai Consiglieri e da me richiamato ieri, quasi con l’ aggettivo tautologico, e sul quale non c’ erano state osservazioni. Il problema che si pone oggi e che hanno posto alcuni Consiglieri a questo punto del dibattito è come coniugare il diritto di un singolo in base al Regolamento con un accordo generale e con la ratio che si è inserita in questo Consiglio quando nel Regolamento abbiamo inserito l’ articolo 43 e, in modo specifico, la lettera d) del comma 4, che, in effetti, contrasta, in parte, con la vecchia prassi del Regolamento. Non c’ è, al riguardo, una precedente interpretazione di circolari della Presidenza del Consiglio, anche se la circolare 30 del 27 maggio ’ 97, del Presidente Antonione ,che vi leggo, in parte potrebbe aiutarci ad uscire da quella decisione che, stante così le cose, ovviamente, creerà un precedente e quindi diverrà uso di quest’ Aula. Il Presidente Antonione diceva, in una circolare relativa a questi argomenti già iscritti all’ ordine del giorno del Consiglio: “ Il comportamento della Presidenza, a questo proposito, dovrebbe ispirarsi a quel principio della democrazia secondo cui il diritto della maggioranza di governare non può essere $WWLFRQVLOLDUL - (361) 14 VIII LEGISLATURA – disgiunto da quello di ‘visibilità’ della minoranza. Quanto, poi, alla trattazione di questi argomenti, non si può non convenire con le valutazioni svolte nel volume curato dalla Camera…” – di cui citava un passaggio – “ …in ogni caso il diritto riconosciuto dalla Costituzione ad una minoranza della Camera di provocare una riunione straordinaria” – qui parlava delle cose straordinarie che abbiamo regolamentato con il 43 – “ trova il suo limite logico nella assoluta libertà dell’ assemblea di disattendere, con i più svariati strumenti procedurali, lo scopo per il quale la riunione sia provocata, ciò in quanto la facoltà di una minoranza politica non può mai assorbire il fondamentale principio per il quale l’ effettiva discussione, in una determinata materia, davanti all’ assemblea legislativa può proseguire e giungere ad una logica conclusiva solo se la maggioranza dell’ assemblea medesima ne appoggi l’ iter.” In ultima analisi la Camera mantiene, anche in questo caso, l’ eccezionale, assoluta padronanza dell’ ordine del giorno, ossia, in altri termini, il Presidente, quando non c’ era ancora il 43, con questa chiusa evidenziava che l’ assemblea ha il diritto sovrano, però la Presidenza dovrebbe ispirarsi a quel principio di democrazia secondo cui il diritto della maggioranza di governare non può essere disgiunto da quello della visibilità della minoranza. Noi abbiamo seguito, sinora, in via unitaria, per tre anni, l’ articolo 43, ossia gli accordi tra Capigruppo; se volessi prendere un’ altra posizione, sulla quale non do giudizio tecnico o politico, ovviamente, voglio passare prima ad un discorso con i Capigruppo, sapendo tutti che finora si è seguita quella strada e se dovessimo cambiarla sappiano tutti che strada andiamo a prendere. Ha chiesto di parlare Zoppolato. Ne ha facoltà. il consigliere ZOPPOLATO. Intervengo sul Regolamento. Non so se essere stupito, Presidente, da quello che lei ha letto... ,QWHUUX]LRQH 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 26 GIUGNO 2002 Perché lei ha letto una cosa ed ha detto esattamente il contrario di quello che ha letto, in quanto ha letto che una minoranza non può condizionare la maggioranza. Dopo ha interpretato esattamente il contrario. Presidente, l’ affetto che ho per lei sta andando in crisi. Non è una questione sessuale, è una questione di affetto e basta. Credetemi. Quindi, Presidente, non so se ha letto bene quello che era scritto nella circolare, perché vorrei capire se l’ ha letto bene. PRESIDENTE. Le faccio anche avere una copia. ZOPPOLATO. Ce l’ abbiamo la copia della circolare del ‘97, comunque, esiste un principio, finché ci sarà la democrazia – poi, con l’ elezione diretta, probabilmente, arriveremo ad altre situazioni –: il Regolamento non può essere superato da una decisione dei Capigruppo. Questo principio penso che lei non potrà mai portarmelo via, come non potrà portarmelo via nessun altro, anche facendo le interpretazioni che vuole con i suoi Uffici, perché i suoi Uffici devono ricordarsi che il Presidente Staffieri, forse addirittura sbagliando, ha detto: “ Mozione Zoppolato, uno a favore e uno contro” . Tant’ è vero che Travanut si è arrabbiato e ha detto: “ Come fa a dire uno a favore e uno contro?” Quindi, non si inventi le cose. Se non c’ era, non c’ era. Non dica: sono passato per caso e mi hanno riferito questo. Perché è successo anche questo, in Aula, stamattina. Quindi, Presidente, la invito a far rispettare il Regolamento. Che io, poi, possa decidere, per questa volta e solo per questa volta, di dire: “ Sì, andiamo alla votazione degli articoli e ritiro la mia richiesta di rinvio…” ma è come si è fatto tante volte in cui diciamo che il Regolamento non lo permette, però, se tutti sono d’ accordo lo facciamo passare lo stesso, ma tutti devono essere d’ accordo. $WWLFRQVLOLDUL - (361) 15 VIII LEGISLATURA – Voglio rispettare un accordo politico che hanno preso i Capigruppo, però questa è un rinuncia ad un mio diritto, non che lei riconvochi i Capigruppo per questo perché non cambia niente. Io posso dire che i Capigruppo hanno deciso così, che la legge si deve votare. Votiamola o bocciamola. Quello che succederà, succederà. Però, lei, Presidente, non può fare un’ interpretazione così, perché è stato votato per essere lì al di sopra delle parti e per interpretare il Regolamento. Non può andare oltre. Lei, in questo momento, è andato oltre il Regolamento. Forse non se ne è reso conto, perché il Regolamento, all’ articolo 75, parla chiaro. Tutto il resto viene dopo, altrimenti sarebbe scritto qui. Se le leggi dell’ opposizione devono essere votate, lo si scrive in questo libretto, ma qui non c’ è scritto. Il 75 parla chiaro. Quindi, ritiro la mia richiesta di rinvio in Commissione, votiamo questa legge, però, lei non si permetta più di interpretare il Regolamento in questo modo, perché farebbe un torto a questo Consiglio regionale. Già sono mesi che non stiamo lavorando, se adesso non rispettiamo più il Regolamento, allora possiamo chiuderlo. Credo nelle istituzioni. Lei dovrebbe insegnarmelo, ci si deve credere, però, di fronte a questi comportamenti, non è facile. Mi dice che si può manovrare e fare quello che si vuole. L’ Assemblea è sovrana. Io credo di avere diritto – sono stato eletto come vengono eletti i Presidenti, in questo Consiglio regionale – di vedere rispettato il ruolo del Consiglio regionale e dei Consiglieri regionali, perché se, per sbaglio, i Capigruppo dovessero decidere che fanno qualcosa al di fuori della legge, come Consigliere regionale io posso cambiarlo e rettificarlo quando voglio, perché questo è un mio diritto. L’ Assemblea è sovrana. Non sono obbligato ad accettare ciò che decidono i Capigruppo. È una questione politica che debba accettare ciò che i Capigruppo hanno deciso ed io lo accetto in 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 26 GIUGNO 2002 maniera politica, ma non è una questione legislativa, come vuole far credere lei. Quindi, ritiro la mia richiesta di rinvio e chiedo che si proceda nella votazione degli articoli, però, lei, Presidente, questo non lo deve fare più. PRESIDENTE. Non per niente l’ altro giorno ho tautologicamente ricordato quello che era l’ accordo e non ho avuto osservazioni dall’ Aula. Comunque la ringrazio, consigliere Zoppolato. Dichiaro chiusa la discussione generale. La Giunta ha già detto che le sarebbe servito un po’ di spazio per la parte finanziaria e non chiede la parola. I signori proponenti non domandano la parola. Quindi, passiamo all’ articolato. Ha chiesto di parlare Molinaro. Ne ha facoltà. il consigliere MOLINARO. Non so se ho inteso bene la richiesta legittima che l’ assessore Arduini ha fatto a nome della Giunta a quest’ Aula, ma mi pare che la sostanza fosse quella di avere il tempo necessario per approfondire... ,QWHUYHQWR IXRUL PLFURIRQR 0D SHUFKp VHL FRVu EXJLDUGR" 1RQ KR PDL GHWWR TXHVWR &RQWLQXLDPRDSHUGHUHWHPSR Zoppolato, posso parlare? Sono Consigliere come te, non dimenticarlo. un &RQIXVLRQHLQ$XOD Ho sentito che la richiesta di rinvio in Commissione è stata ritirata e credo, peraltro, che il lavoro di tre mesi del Comitato ristretto non possa essere buttato via, perché una qualsiasi bocciatura dell’ argomento comporterebbe questo, pertanto mi permetto di formulare una mozione d’ ordine intesa a soprassedere all’ esame dell’ articolato e a calendarizzare lo stesso quando la Conferenza dei Capigruppo deciderà. $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (361) 16 VIII LEGISLATURA – PRESIDENTE. Quindi, c’ è la richiesta di sospensione, dando mandato alla Conferenza dei capigruppo di calendarizzare l’ esame dell’ articolato. Ha chiesto di parlare il consigliere Asquini. Ne ha facoltà. ASQUINI. Né a favore né contro, intervengo solo per specificare che c’ è, in Commissione, un’ altra proposta di legge sul medesimo argomento che, evidentemente, non decadrebbe contestualmente a questa, quindi non butterebbe niente a mare. Solo per sottolineare questo punto. PRESIDENTE. Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione la richiesta formulata dal collega Molinaro. (¶DSSURYDWD Quindi, si rinvia ai Capigruppo ed al Presidente la calendarizzazione per l’ esame dell’ articolato. 6XOSURFHVVRYHUEDOH PRESIDENTE. Poiché non ci sono state osservazioni sul processo verbale della seduta n. 359, del 25 giugno 2002, lo stesso si intende approvato. 2UGLQHGHOJLRUQRGHOODSURVVLPDVHGXWD PRESIDENTE. Comunico, pertanto, che il Consiglio è convocato il giorno 27 giugno 2002, alle ore 10.00, con il seguente ordine del giorno: – SEDUTA DEL 26 GIUGNO 2002 1. Interrogazioni Interpellanze. e svolgimento di 2. Discussione sullo stralcio: “ Costituito dall’ articolo 2 dello stralcio n. 229-01 e dagli emendamenti 3, 3.1 e 4, in materia di persone” (229-01.07) (Relatore di maggioranza Ritossa) (Relatore di minoranza Degrassi) 3. Discussione sullo stralcio: “ Costituito dall’ emendamento n. 49 istitutivo dell’ articolo 9 bis, dello stralcio 229-01, avente ad oggetto “ Istituzione di case da giovo nel FVG” (229-01.04) (Relatori di maggioranza Dal MasPuiatti) (Relatore di minoranza Moretton) 4. Discussione sulla mozione: “ Adesione alla campagna “ Nessuno tocchi Caino” ” (102) (d’ iniziativa dei consiglieri Puiatti, Gottardo, Ariis, Violino, Antonaz, Tesini, De Gioia, Moretton) 5. Discussione sulla proposta di legge: “ Norme per la valorizzazione dei prodotti agricoli ed alimentari di qualità” (221) (d’ iniziativa dei consiglieri Gottardo, Di Natale, Stefanoni, Violino) (Relatore di maggioranza Gottardo) (Relatori di minoranza Puiatti-Dolcher) 6. Votazione per l’ elezione di un componente nel Consiglio di amministrazione dell’ INSIEL S.p.A. (L.R. 66/78) Dichiaro chiusa la seduta. /DVHGXWDWHUPLQDDOOHRUH $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (361) 17 VIII LEGISLATURA – SEDUTA DEL 26 GIUGNO 2002 ,QWHUURJD]LRQLDQQXQ]LDWH ,QWHUURJD]LRQLDULVSRVWDRUDOH “ Il sottoscritto Consigliere regionale, ricordato che l’ assessore regionale alla sanità, Valter Santarossa, ha ripetutamente dichiarato alle organizzazioni sindacali, agli operatori sanitari e agli organi di stampa che la Giunta regionale e la Casa delle Libertà intendono dar corso alla costituzione della Fondazione per il CRO di Aviano; ricordato, inoltre, che i sindacati del settore hanno più volte espresso forti preoccupazioni per la situazione di grave incertezza in cui si verrebbero a trovare i dipendenti del CRO nel caso di effettiva costituzione della suddetta Fondazione; considerato che, secondo voci sempre più insistenti, la maggioranza che governa la Regione Friuli Venezia Giulia è in procinto di rinunziare a tale progetto; avuto presente che per dar corso alla effettiva realizzazione della Fondazione il Governo nazionale deve, prima di tutto, emanare il Decreto di regolamentazione delle Fondazioni e la Presidenza del Consiglio dei Ministri il Decreto per l’ individuazione degli Istituti scientifici che saranno oggetto di trasformazione in Fondazione; tutto ciò premesso, interroga il Presidente della Regione per sapere: 1) se corrispondono al vero le voci che vedrebbero la Casa delle Libertà intenzionata a rinunciare alla trasformazione del CRO in Fondazione; 2) perché, a fronte della mancanza dei Decreti governativi di cui in premessa e della conseguente delibera di recepimento da parte della Giunta regionale, l’ Assessore competente ha già dichiarato che la Fondazione CRO si sarebbe senz’ altro costituita; 3) se le dichiarazioni dell’ assessore Santarossa, in contrasto con la volontà della Casa delle Libertà siano dovute alla sua mancanza di conoscenza dei reali intendimenti della maggioranza di cui fa parte; 4) se è intenzione della maggioranza di recedere dagli annunciati programmi relativi all’ introduzione dei ticket, acquisti centralizzati, centrale unica di emergenza, protocolli d’ intesa con l’ Università, etc., consapevole del fatto che l’ unica sua possibilità per rimanere compatta, sino al termine della legislatura, è “ quella di non fare” . Chiede che alla presente interrogazione sia data risposta in occasione della prossima seduta utile del Consiglio regionale.” (1116) “ Moretton” “ E’ di oggi la notizia che i Carabinieri della Compagnia di Aurisina hanno segnalato alla Procura della Repubblica i titolari di una panetteria e di una libreria di Duino-Aurisina, rei di avere affisso all’ esterno dei loro edifici tabelle bilingui in cui i caratteri sloveni hanno la grandezza di quelli italiani, non ottemperando, nel far ciò, a quanto disposto dall’ articolo 18 del Regio Decreto del 6 maggio 1940 (Anno XVIII dell’ Era fascista) e rendendosi così oggetto della comunicazione di notizia di reato in base all’ articolo 347 del Codice di Procedura Penale. Interrogo, quindi, l’ Assessore all’ industria, commercio e turismo - per sapere se non intenda suo dovere intervenire, per quanto di sua competenza, per far rispettare in primis l’ articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana che afferma la pari dignità dei cittadini, uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione e di opinioni politiche e, contestualmente, i dettami della L. $WWLFRQVLOLDUL - (361) 18 VIII LEGISLATURA – 38/2001, legge di tutela della minoranza slovena, per poter far chiarezza, se ce ne fosse bisogno, sui riferimenti ed interpretazione delle fonti del diritto a cui gli Organi dello Stato Italiano, nato dalla Resistenza, si devono ispirare nell’ obbligare i cittadini nel rispetto delle norme che da esse discendono; - se non ritenga giusto e doveroso, compiendo ciò nell’ ambito dei rapporti di 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD SEDUTA DEL 26 GIUGNO 2002 sussidiarietà sussistenti fra l’ Organo legislativo e gli Enti del suo territorio, rendere edotte le Autorità comunali di riferimento dei comportamenti positivi su cui sono obbligati, relativamente anche ai loro atti amministrativi, dalla Costituzione repubblicana ed alle leggi vigenti nello Stato italiano aventi oggetto la tutela della minoranza slovena che vive ed opera nei loro territori.” (1117) “ Zorzini”