I ragazzi di IC e IF hanno scritto alcuni pensieri sulla visita al Museo africano, partendo dalla seguente traccia : Ci siamo messi in viaggio e siamo arrivati in Africa. Al termine del soggiorno quale ricordo, oggetto o sensazione hai messo nella tua valigia e portato con te a casa? Mi hanno colpito molto le maschere che vengono usate per i riti. Quella che mi ha affascinato di più, aveva sulla testa un’asta lunga che toccava quasi il soffitto. La guida ci ha spiegato che alcune possono essere lunghe anche dieci metri, allora mi sono chiesta come fanno a portarle durante la danza. Un’altra maschera che mi è piaciuta aveva una testa di antilope e serviva per ringraziare del raccolto infatti, secondo una leggenda africana, è stata l’antilope ad insegnare all’uomo a coltivare! Maria Uno degli oggetti che mi è piaciuto molto è stato l’arco appeso ad un angolo della parete. Era grande e molto ingombrante e mi sono chiesta come potessero gli africani maneggiare un oggetto così grande. Era di legno color marroncino chiaro che metteva in risalto che frecce esposte. Mi ha colpito anche la spada: a doppio taglio, scintillante con un’impugnatura marrone di metallo. La cosa più bella è stata la mostra di quadri. Uno in particolare mi ha toccato il cuore: era grigio e i particolari erano neri come il carbone, raffigurava una bambina di spalle seduta su un muretto. Il cielo e il vestito di colore grigio/bianco e vicino a lei c’era una specie di giocattolo. Secondo me, quello era il viaggio nella solitudine e quella bambina lo stava vivendo sulla propria pelle. Insomma, è stata una visita interessante dove ho capito che in Africa anche se si ha poco, si fa tanto e gli Africani vivono la loro povertà come una ricchezza e questo mi ha resa felice. Maya Mi è rimasto nella mente un quadro in particolare, che rappresenta, in primo piano, il volto di una donna africana e in secondo piano , alla sua destra, degli africani sfumati che lavorano con dei bastoni e portano l’acqua, mentre a sinistra della donna, è raffigurata una città piena di grattacieli e persone serie che vanno a lavorare e sono tutte uguali. Questo quadro mi è piaciuto molto perché rappresenta gli stili di vita diversi, ma in un certo modo comuni : lo stile urbano e quello naturale. Irene Mi è piaciuta davvero molto l’uscita al Museo africano. Mi hanno colpito soprattutto le bacheche delle armi e della caccia dove abbiamo ammirato lunghe lance, affilatissimi coltelli e spaventose asce a doppia lama. Questo viaggio mi resterà sempre nella mente, perché mi ha fatto scoprire cose nuove su una civiltà che non conoscevo. Edoardo La sensazione che ho provato in quel luogo è stata coinvolgente perché, attraverso gli oggetti, mi è sembrato di essere stata veramente in Africa. Celeste Il viaggio in Africa è stato emozionante, non dimenticherò mai le maschere nere per celebrare la morte, una che rappresentava una scimmia per simboleggiare la stupidità e una maschera di una testa di leone per esprimere il potere su tutti. Filippo Nelle vetrine erano esposte armi, frecce, vasi, asce, maschere, collane, vestiti colorati. Alcuni di questi oggetti erano costruiti in legno, altri in pietra ed altri ancora in ferro. Da questa visita ho capito che la nostra cultura rispetto alla loro è molto diversa e anche le loro tradizioni. Andrea D’O. Sono rimasto impressionato dalle maschere in legno, perché sono diverse in base ai riti o alle danze spirituali per cui vengono realizzate. Sono rimasto particolarmente affascinato dalle maschere giganti perché si indossano come le altre anche se sono alte come un uomo, sono talmente grandi che fanno impressione! Andrea P. Dalla visita in Africa mi sono portato una sensazione: loro non hanno molto, ma hanno la forza di andare avanti, sfruttando quello che la natura offre. Secondo me, è un atteggiamento che dobbiamo prendere da loro perché noi non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati ad avere tutto. Elia Mi ha colpito soprattutto la maschera alta dieci metri perché non riesco a capire come una sola persona possa alzare una coda del genere. Anche l’arco era particolare: un legno triangolare con una corda e frecce lunghissime. Tra gli oggetti che mi hanno colpito, ho messo nella mia valigia una maschera, quella su cui ogni anno si aggiunge un pezzo per farla diventare più alta. Le maschere vengono appoggiate sulla faccia e legate con molte corde e alcune sono talmente alte e larghe che mi stupisce pensare che dei semplici fili possano tenere le maschere legate alla testa. Francesca Mi è piaciuto tutto del Museo africano, ma ho messo in valigia l’insegnamento che ci hanno dato Pablo e Claudio: io non sono brava a disegnare, ma grazie alle loro parole ogni giorno provo e riprovo a disegnare cercando di migliorare perché, anche se non si riesce una volta, non bisogna mai scoraggiarsi! Giulia Mi ha interessato scoprire come si crea un fumetto e mi è piaciuto il libretto “ Piccolo missionario”che ci è stato regalato e dove si possono leggere storie africane e divertenti fumetti. Nicolò D’O. La cosa che mi ha colpito di più è il fatto che, secondo gli Africani, la vita è un cerchio che quindi non ha fine, che le cose del villaggio sono di tutti e le cose proprie si limitano a vestiti o effetti personali. Al museo africano ho scoperto molte cose che non sapevo e per questo consiglio a tutti di visitarlo. Elisa A differenza di quello che comunemente si pensa, i bambini in Africa frequentano la scuola. Le nascite vengono festeggiate con riti particolari e nelle bacheche ci sono statuette di gemelli che in Africa sono considerati importanti. La guida ci ha spiegato che se una madre subisce la perdita durante il parto o nei giorni successivi di uno dei due gemelli, viene subito creata una statuetta simile al neonato, che la madre deve accudire, cioè sfamare e vestire, per un periodo più o meno lungo. Poi mi hanno colpito le bacheche dove sono raccolti gli oggetti che simboleggiano il valore della famiglia…. La visita è durata solo una mattina, ma è bastata per calarmi in un mondo lontano con idee e tradizioni molto diverse dalla nostra. E’ stata un’esperienza positiva e soprattutto interessante attraverso la quale ho percepito il calore dell’Africa sulla pelle con i suoi colori, le sue immagini e i suoi costumi. Samuele M. Da questo viaggio ho portato in valigia un bellissimo ricordo di un posto magnifico. Ho scoperto le diverse fasce d’età di una persona africana: bambino, adulto, anziano e antenato. Gilda Il laboratorio di fumetto mi è piaciuto molto perché ci ha mostrato come si crea un fumetto e come si realizzano i disegni dei personaggi ed alla fine ci hanno regalato anche un bel libricino! Cristina La guida ci ha spiegato le abitudini e gli stili di vita dei popoli africani: anche lì i bambini vanno a scuola e aiutano molto la famiglia nei lavori. Abbiamo visto i vestiti che indossano, le armi e gli utensili che usano e maschere particolari. Durante tutto il percorso ci ha accompagnato una musica rilassante e tipica di quei luoghi. Per me è stata una visita molto bella ed ho avuto l’occasione di conoscere cose nuove e interessanti. Nel mio zaino non ho messo oggetti materiali, ma nel mio cuore ho dei ricordi stupendi! Francesca A. Abbiamo visto dei filmati sulla vita nei villaggi africani: i bambini giocano e si divertono a fare la lotta, ad aiutare gli adulti nei lavori, a costruire macchinine di legno e canne di bambù.; abbiamo visto le mamme portare i loro piccoli sulla schiena avvolti da asciugamani o altri teli colorati e resistenti; abbiamo capito i lavori che si svolgono nei villaggi come, ad esempio, vendere l’acqua presa dai laghi e trasportata in taniche molto pesanti su specie di cariole oppure vendere la legna raccolta e trasportata dentro enormi ceste appoggiate sulla testa delle donne, che sono molto abili a camminare e tenere le ceste in equilibrio. Nicolà L.