CAPITOLO 1
OGGETTO ED AMMONTARE DELL'APPALTO
DESCRIZIONE, FORMA E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE
VARIAZIONI DELLE OPERE
ART 1.1
OGGETTO DELL'APPALTO
L'appalto ha per oggetto l'esecuzione di tutte le opere e provviste occorrenti per eseguire e dare
completamente ultimati i lavori di:
LAVORI AGGIUNTIVI
MIGLIORAMENTO FUNZIONALE DEL PARCO “QUATTRO STAGIONI”.
ART. 1.2
FORMA E AMMONTARE DELL'APPALTO
Il presente appalto comprende opere da valutarsi a corpo ai sensi delle vigenti disposizioni di
legge.
L'importo netto complessivo dei lavori ed oneri compresi nell’appalto, ammonta a € 46.000,00
(Euro Quarantaseimila/00).
Ai sensi dell'Art. 118 del Decreto legislativo n. 163 del 12 aprile 2006 , si precisa che le opere
oggetto del presente Capitolato Speciale rientrano nelle categorie appresso riportate, per ciascuna
delle quali viene indicato il relativo importo al lordo del ribasso d'asta.
Per lavori a CORPO
€ 46.000,00
di cui per la sicurezza
€ 1.500,00
Sommano Lavori a Base d'Asta
€ 46.000,00
di cui per la sicurezza € 1.500,00
INDIVIDUAZIONE DELLE CATEGORIE OMOGENEE DEI LAVORI
Lavori a Co rpo
N.
CORPI D’OPERA
in euro
%
1
Scavi e movimenti terre
€
2.424,50
5,271
2
Opere strutturali
€
14.577,80
31,691
3
Opere edili e finiture
€
4.905,40
10,664
4
Sistemazioni esterne
€
12.592,30
27,375
5
Impianti
€
11.500,00
25,000
a
Importo totale dei lavori
€
46.000,00
100
Ai sensi dell'Art. 164 del Decreto legislativo n. 163 del 12 aprile 2006 , si precisa che gli oneri per la
sicurezza del presente Capitolato Speciale non sono assoggettati al ribasso.
Il subappalto sarà disciplinato secondo il disposto del già citato Art. 118 del Decreto legislativo n.
163 del 12 aprile 2006 .
Per quanto attiene gli obblighi dell'Appaltatore in materia di subappalto, che sussistono già in sede
di gara, si rimanda a quanto disposto dall'Art. 23 del presente Capitolato Speciale.
Ai sensi dell’art. 134 del Regolamento, nessuna variazione o addizione ai lavori potrà essere
eseguita dall’Appaltatore senza l’ordine scritto della Direzione Lavori, nel quale dovrà essere citata
l’intervenuta superiore approvazione.
L’importo contrattuale sarà quello che risulterà dall’offerta aggiudicataria, ricadendo a carico
dell’Appaltatore tutti gli oneri che si intendono compensati con l’importo dei lavori al netto del
ribasso d’asta. Si precisa che l’Elenco Prezzi allegato al Contratto è applicabile esclusivamente ad
eventuali lavori in variante, che la Stazione Appaltante dovesse richiedere all’Appaltatore entro i
limiti previsti dalle leggi in vigore o per eventuali detrazioni che si rendesse necessario operare,
mentre non è utilizzabile per risalire ad eventuali quantità delle singole categorie di lavoro. Tali
quantità, dovranno essere valutate dall’Appaltatore, in sede di predisposizione dell’offerta, sotto la
completa ed esclusiva propria responsabilità.
Si precisa inoltre che l’Elenco Prezzi, unitamente al presente Capitolato Speciale, ha la funzione di
descrivere le caratteristiche costruttive ed esecutive delle varie componenti dell’opera, a cui
l’Appaltatore deve attenersi.
2
ART. 1.3
ANTICIPAZIONE E PAGAMENTI IN ACCONTO
Ai sensi dell'art. 5, comma 1, del D. Lgs. 28/03/1997, n. 79, convertito con modificazioni dalla
legge 28/05/1997, n. 140, non è dovuta alcuna anticipazione.
L'Appaltatore avrà diritto a pagamenti in acconto, in corso d'opera, ogni qual volta il suo credito, al
netto del ribasso d'asta e delle prescritte ritenute, raggiunga la cifra di € 20.000,00.
Il certificato per il pagamento dell’ultima rata del corrispettivo, qualunque sia l'ammontare, verrà
rilasciato dopo l'ultimazione dei lavori.
I materiali approvvigionati nel cantiere, sempreché siano stati accettati dalla Direzione dei lavori,
verranno compresi negli stati di avanzamento dei lavori per i pagamenti suddetti in misura non
superiore alla metà del loro valore secondo quanto disposto dall'art. 28 del D.M. 145/2000
Quando il certificato di pagamento, non venga emesso, per colpa della Stazione Appaltante, nei
termini prescritti, verrà riconosciuto il principio secondo il quale che trascorsi tali termini oppure
nel caso in cui l'ammontare delle rate di acconto, per le quali non sia stato tempestivamente emesso
il certificato od il titolo di spesa, raggiunga il quarto dell'importo netto contrattuale, l'Appaltatore
ha la facoltà di agire ai sensi dell'art. 1460 del c.c., ovvero, previa costituzione in mora
dell'amministrazione e decorsi 60 giorni dalla data della costituzione stessa, di promuovere il
giudizio arbitrale per la dichiarazione di risoluzione del contratto.
Qualsiasi eventuale ritardo nel pagamento dei suddetti acconti non darà diritto all’Appaltatore di
sospendere e rallentare i lavori, né di chiedere lo scioglimento del Contratto, avendo essa soltanto il
diritto al pagamento degli interessi legali nei limiti e nei termini di cui all’art. 30 del Capitolato
Generale dei LL.PP., esclusa ogni altra indennità e compenso. Trattandosi di lavori “a corpo” si
farà riferimento all’art. 53 del Decreto legislativo n. 163 del 12 aprile 2006 . Questi verranno
contabilizzati per aliquote, in corrispondenza di quanto effettivamente eseguito ed accertato,
secondo la seguente tabella di quantificazione percentuale:
N°
RIEPILOGO CATEGORIE E SUB-CATEGORIE
IMPORTI
PROGETTO
INC.
N.
CORPI D’OPERA
in euro
%
1
Scavi e movimenti terre
2
Opere strutturali
3
Opere edili e finiture
4
Sistemazioni esterne
€
2.424,50
€
14.577,80
€
4.905,40
€
12.592,30
5
Impianti
€
11.500,00
A' ) di cui per oneri della Sicurezza non soggetti a ribasso d'asta
5,271
31,691
10,664
27,375
25,000
1.500,00
3,26%
Gli oneri per la sicurezza, non assoggettati al ribasso, saranno compensati proporzionalmente
all’avanzamento dei lavori.
Non saranno tenuti in alcun conto i lavori eseguiti irregolarmente ed in contravvenzione agli ordini
di servizio della Direzione dei Lavori e non conformi al Contratto.
Dall’importo complessivo calcolato come innanzi saranno volta per volta dedotti, oltre il ribasso
contrattuale:
3
a) la ritenuta dello 0.50% di cui all’art. 19 del Capitolato Generale;
b) l’ammontare dei pagamenti in acconto già precedentemente corrisposti e gli eventuali crediti
della Stazione Appaltante verso l’Appaltatore per somministrazioni fatte e per qualsiasi altro
motivo, nonché la penalità in cui l’Appaltatore fosse incorso, per danni ed altri motivi similari.
Qualora i lavori vengano sospesi su disposizione della Stazione Appaltante verrà emesso uno stato
di avanzamento qualunque sia l’importo maturato alla data della sospensione.
L’ultimo stato di avanzamento sarà pagato qualunque sia il suo ammontare.
Il pagamento degli acconti e della rata di saldo sarà effettuato nei termini previsti dall’ art. 29 del
Capitolato Generale Ministero LL.PP..
La persona o le persone autorizzate a riscuotere, ricevere e quietanzare le somme dovute in
acconto o a saldo saranno indicate nel Contratto. Tale autorizzazione dovrà essere comprovata, nel
caso di ditte individuali, mediante certificato della Camera di Commercio e, nel caso di Società,
mediante appositi atti legali. La cessazione o decadenza dell'incarico delle persone designate a
riscuotere dovrà essere notificata tempestivamente all’Amministrazione appaltante, non potendosi,
per difetto, attribuire allo stesso alcuna responsabilità per pagamenti a persone non più autorizzate.
Qualora l’appalto venga stipulato con Società, Associazione temporanea di imprese o Consorzio,
dovrà essere designata la persona incaricata a riscuotere in nome e per loro conto; ciò dovrà
risultare dallo statuto o dall’atto costitutivo o da altro documento da allegarsi al Contratto.
È comunque fatto obbligo alla Società, o Associazione temporanea di imprese o Consorzio, in
qualunque caso di decadenza o cessazione dalla carica della persona precedentemente autorizzata a
riscuotere (anche se tale cessazione o decadenza avvenga ope-legis o per fatto previsto dallo statuto
sociale e sia pubblicata nei modi di legge) di notificare tempestivamente alla Stazione Appaltante
l’avvenuta decadenza o cessazione.
In difetto di tale notifica l’Amm. Appaltante non assume alcuna responsabilità per i pagamenti
eseguiti alla persona precedentemente delegata alla riscossione. Ai sensi dell’art. 117 del Decreto
legislativo n. 163 del 12 aprile 2006 eventuali cessioni di credito dovranno essere preventivamente
autorizzate dalla Amm. Appaltante.
ART. 1.4
DESCRIZIONE DEI LAVORI
I lavori che formano oggetto dell'appalto possono riassumersi come appresso, da intendersi quale
integrazione agli elaborati grafici di progetto e salvo più precise indicazioni che all'atto esecutivo
potranno essere impartite alla Direzione dei lavori.
DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI
L’oggetto dell’appalto, di cui al presente capitolato speciale, consiste in Lavori Aggiuntivi per il
miglioramento funzionale del parco esistente denominato “ Quattro Stagioni “ che prevede i
seguenti interventi:
1.
Sbancamento del materiale di risulta e livellamento superficiale della zona parcheggio;
2.
Scavo a sezione obbligata per fondazioni e fossa biologica;
3.
Casseforme per strutture in c.a.;
4.
Calcestruzzo magro per sottofondazioni rck 150, confezionato sul posto o fornito con autobetoniera e
pompa;
5.
Calcestruzzo per fondazioni, cordoli, muri e pilastri in c.a. rck 300, confezionato sul posto o fornito con
autobetoniera e pompa;
4
6.
Acciaio lavorato in barre tonde per opere in c.a..;
7.
Intonaco rustico eseguito con malta bastarda compresa sbruffatura.;
8.
Paramento rustico in pietra faccia a vista
9.
Ripristino di staccionata in legno di castagno tramite riutilizzo degli elementi esistenti ed eventuale
integrazione di quelli mancanti
10. Fornitura e Stesura di ghiaietto sull’ area w.c..;
11. Fornitura e posa in opera di cancello a due ante in acciaio zincato e verniciato, completo di sistema di
chiusura e fissaggio al suolo.
12. Ripristini di recinzione in rete metallica zincata con sostegni in acciaio zincato.;
13. Sgombero e trasporto a discarica di materiale terroso di risulta;
14. Fornitura e posa di fossa Biologica con capienza da mc. 2.5 compreso il rinterro e costipamento dei vuoti
laterali;
15. Connessione fognaria in tubi di pvc pesante stesi su letto di sabbia compreso del diam. 120
16. Pozzetto di raccordo e raccolta in cls 60x60
17. Pozzetto di raccolta sifonato in cls 50x50
18. Sifoni in pvc diam. 120
19. Trasporto e posizionamento e installazione dei bagni prefabbricati
20. Fornitura di Condotta idrica completa costituita da tubazione in PLT da 2”
Pn 10 x alimentazione bagni prefabbricati comprensiva di scavo a -0.50, posa su letto di
sabbia, rinterro,
n°2 valvole a saracinesca di controllo, stesa dal Fontanile al serbatoio di
raccolta questo escluso;
21. Fornitura, Montaggio e collegamento di Punto idrico esterno costituito da pozzetto 40x40 valvola saracinesca
e rubinetto incassati al suolo, compreso la connessione al punto di erogazione interna alla unità;
22. Fornitura, posizionamento su terrazzo naturale sterrato in quota di scarico a gravità, connessione in rete, di
Serbatoio di raccolta e riserva per unità igieniche, in plt da lt 1000, compresa la mascheratura costituita da
rivestimento in assito di canne lavorate e la sistemazione del terreno;
5
CAPITOLO 2
QUALITA' DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI
MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO
ORDINE A TENERSI NELL'ANDAMENTO DEI LAVORI
ART. 2.1
CONDIZIONI DI ACCETTAZIONE
I materiali e le forniture da impiegare nelle opere da eseguire dovranno essere delle migliori qualità
esistenti in commercio, possedere le caratteristiche stabilite dalle leggi e dai regolamenti vigenti in
materia ed inoltre corrispondere alla specifica normativa del presente Capitolato.
Salvo diversa indicazione, i materiali e le forniture proverranno da quelle località, che l'Impresa
riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio della Direzione dei lavori, ne sia
riconosciuta l'idoneità e la rispondenza ai requisiti prescritti.
L'impresa è obbligata a prestarsi, in qualsiasi momento, ad eseguire od a far eseguire presso il
laboratorio di cantiere, presso gli stabilimenti di produzione o presso gli Istituti autorizzati, tutte le
prove prescritte dal presente Capitolato o dalla Direzione dei lavori, sui materiali impiegati o da
impiegarsi, nonché sui manufatti, sia prefabbricati che formati in opera e sulle forniture in genere.
Il prelievo dei campioni, da eseguire secondo le norme del CNR, verrà effettuato in contraddittorio
e sarà appositamente verbalizzato.
L'impresa farà sì che tutti i materiali abbiano ad avere, durante il corso dei lavori, le medesime
caratteristiche riconosciute ed accettate dalla Direzione dei lavori.
Qualora in corso di coltivazione di cave o di esercizio delle fabbriche, stabilimenti ecc., i materiali e
le forniture non fossero più rispondenti ai requisiti prescritti, ovvero venissero a mancare e si
presentasse quindi la necessità di cambiamenti negli approvvigionamenti, nessuna eccezione potrà
accampare l'Impresa, né alcuna variazione di prezzi, fermi restando gli obblighi di cui al primo
capoverso.
Le provviste non accettate dalla Direzione dei lavori, in quanto ad insindacabile giudizio non
riconosciute idonee, dovranno essere immediatamente allontanate dal cantiere, a cura e spese
dell'Impresa, e sostituite con altre rispondenti ai requisiti richiesti.
L'impresa resta comunque totalmente responsabile in rapporto ai materiali forniti la cui
accettazione, in ogni caso, non pregiudica i diritti che l'Amministrazione appaltante si riserva in
sede di collaudo finale.
ART.2.2
MATERIALI E FORNITURE IN GENERE
Quale regola generale si intende che i materiali, i prodotti ed i componenti occorrenti, realizzati
con materiali e tecnologie tradizionali e/o artigianali, per la costruzione delle opere, proverranno
da quelle località che l'Appaltatore riterrà di sua convenienza, purchè, ad insindacabile giudizio
della direzione dei lavori, rispondano alle caratteristiche/prestazioni di seguito indicate.
Nel caso di prodotti industriali la rispondenza a questo capitolato può risultare da un attestato di
conformità rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione.
Essi inoltre, se non diversamente prescritto o consentito, dovranno rispondere alle norme e
prescrizioni dei relativi Enti di unificazione e normazione (UNI, UNEL, ecc.) con la notazione che
ove il richiamo nel presente testo fosse indirizzato a norme ritirate o sostituite, la relativa valenza
dovrà rispettivamente ritenersi prorogata (salvo diversa specifica) o riferita alla norma sostitutiva. Si
richiamano peraltro, espressamente, le prescrizioni degli artt. 20, 21, 22 del Capitolato Generale.
Salvo diversa indicazione, i materiali e le forniture proverranno da quelle località che l’Appaltatore
riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio del Direttore dei Lavori, ne sia
riconosciuta l’idoneità e la rispondenza ai requisiti prescritti.
6
L’Appaltatore ha l’obbligo a presentarsi, in qualsiasi momento, ad eseguire od a far eseguire presso
il laboratorio di cantiere, presso gli stabilimenti di produzione o presso gli Istituti autorizzati, tutte
le prove prescritte dal presente Capitolato o dalla Direzione, sui materiali impiegati o da impiegarsi,
nonché sui manufatti, sia prefabbricati che formati in opera e sulle forniture in genere.
Il prelievo dei campioni, da eseguire secondo le norme C.N.R., verrà effettuato in contraddittorio e
sarà appositamente verbalizzato.
L’Appaltatore farà sì che tutti i materiali abbiano ad avere, durante il corso dei lavori, le medesime
caratteristiche riconosciute ed accettate dalla Direzione. Qualora in corso di coltivazione di cave o
di esercizio di fabbriche, stabilimenti ecc. i materiali e le forniture non fossero più rispondenti ai
requisiti prescritti, ovvero venissero a mancare e si presentasse quindi la necessità di cambiamenti
negli approvvigionamenti, nessuna eccezione potrà accampare l’Appaltatore, né alcuna variazione
di prezzi, fermi restando gli obblighi di cui al primo capoverso.
Le provviste non accettate dalla Direzione Lavori, in quanto ad insindacabile giudizio non
riconosciute idonee, dovranno essere immediatamente allontanate dal cantiere, a cura e spese
dell’Appaltatore, e sostituite con altre rispondenti ai requisiti richiesti. L’Appaltatore resta
comunque totalmente responsabile in rapporto ai materiali forniti la cui accettazione, in ogni caso,
non pregiudica i diritti che l’Amministrazione si riserva in sede di collaudo finale.
SCORPORO DALL’APPALTO
L’Amministrazione si riserva la facoltà di scorporare dall’appalto determinati materiali e forniture,
senza che per questo l’Appaltatore possa avanzare richieste di speciali compensi, sotto qualunque
titolo. Ove ricorra tale evenienza, l’Appaltatore sarà tenuto al rispetto degli obblighi di cui al
presente Capitolato.
ART. 2.3
ACQUA, CALCI, CEMENTI ED AGGLOMERATI CEMENTIZI, POZZOLANE, GESSO
a) Acqua - L'acqua per l'impasto con leganti idraulici dovrà essere limpida (norma UNI EN
27027), priva di grassi o sostanze organiche e priva di sali (particolarmente solfati e cloruri) in
percentuali dannose e non essere aggressiva per il conglomerato risultante.
b) Calci - Le calci aeree ed idrauliche, dovranno rispondere ai requisiti di accettazione di cui al
regio decreto 16-11-1939, n. 2231; le calci idrauliche dovranno altresì rispondere alle
prescrizioni contenute nella legge 26-5-1965, n. 595 (Caratteristiche tecniche e requisiti dei
leganti idraulici), ai requisiti di accettazione contenuti nel decreto ministeriale 31- 8-1972
(Norme sui requisiti di accettazione e modalità di prova degli agglomerati cementizi e delle calci
idrauliche) nonchè alle norme UNI EN 459/1 e 459/2. La distinzione è fatta in: calce grassa in
zolle; calce magra in zolle; calce idrata in polvere.
1) Calce grassa in zolle: dovrà provenire da calcari puri, essere di recente, perfetta ed uniforme
cottura, non bruciata, né vitrea né pigra ad idratarsi ed infine di qualità tali che, mescolata
con la sola quantità di acqua dolce necessaria all'estinzione, si trasformi completamente in
una pasta soda a grassello tenuissimo (rendimenti min. 2,5 m /tonn.) senza lasciare residui
maggiori del 5% dovuti a parti non bene decarburate, siliciose od altrimenti inerti.
La calce viva in zolle al momento dell'estinzione dovrà essere perfettamente anidra; sarà
rifiutata quella ridotta in polvere o sfiorita e perciò si dovrà provvederla in rapporto al
bisogno e conservarla in luoghi asciutti e ben riparati dall'umidità.
L'estinzione della calce verrà effettuata meccanicamente, mediante macchine a ciclo
continuo, o tradizionalmente, a mezzo di batterie di vasche accoppiate poste a livello diverso
e separate da griglia 3,35 UNI 2331.
La calce grassa destinata agli intonaci dovrà essere spenta almeno tre mesi prima
dell'impiego, quella destinata alle murature almeno 15 giorni.
2) Calce magra in zolle: non sarà consentito, se non diversamente disposto, l'impiego di tale tipo
di calce.
7
3) Calce idrata in polvere: dovrà essere confezionata in idonei imballaggi e conservata in locali
ben asciutti. Gli imballaggi dovranno portare ben visibili: l'indicazione del produttore, il peso
del prodotto e la specifica se trattasi di fiore di calce o calce idrata da costruzione.
c) Cementi e agglomerati cementizi.
1) I cementi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella legge 26-5-1965, n.
595 e nel D.M. 03-06-1968 (Nuove norme sui requisiti di accettazione e modalità di prova
dei cementi) e successive modifiche (D.M. 20-11-1984 e D.M. 13-9-1993). In base al
regolamento emanato con D.M. 9-3-1988, n. 126 i cementi sono soggetti a controllo e
certificazione di qualità (norma UNI 10517)
Gli agglomerati cementizi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella legge
26-5-1965, n. 595 e nel decreto ministeriale 31-8-1972.
2) A norma di quanto previsto dal decreto del Ministero dell'industria del 9-3-1988, n. 126
(Regolamento del servizio di controllo e certificazione di qualità dei cementi), i cementi di cui
all'art. 1 lettera A) della legge 26-5-1965, n. 595 (e cioè i cementi normali e ad alta resistenza
portland, pozzolanico e d'altoforno), se utilizzati per confezionare il conglomerato
cementizio normale, armato e precompresso, devono essere certificati presso i laboratori di
cui all'art. 6 della legge 26-5-1965, n. 595 e all'art. 20 della legge 5-11-1971, n. 1086. Per i
cementi di importazione, la procedura di controllo e di certificazione potrà essere svolta nei
luoghi di produzione da analoghi laboratori esteri di analisi.
3) I cementi e gli agglomerati cementizi dovranno essere conservati in magazzini coperti, ben
riparati dall'umidità e da altri agenti capaci di degradarli prima dell'impiego.
ART. 2.4
MATERIALI LATERIZI
GENERALITÀ.
I laterizi da impiegare saranno formati da argilla (contenente quantità variabili di sabbia, ossido di
ferro e carbonato di calcio) purgata, macerata, impastata, pressata, e sottoposta a giusta cottura in
apposite fornaci, rispondenti alle "Norme per l'accettazione dei materiali laterizi" emanate con
R.D. 16 novembre 1939, n. 2233 e saranno di dimensioni, qualora non specificata, precisata dal
Direttore dei lavori.
Per particolari esigenze, anche in considerazione di materiali ed usi locali, il Direttore dei lavori
potrà consentire, per iscritto, l'impiego di laterizi di dimensioni diverse da quelle indicate nelle
norme UNI, ammettendo in tolleranza del 2% rimanendo ferme le altre condizioni previste dalle
norme UNI.
Per evitare che i laterizi possano assorbire dal terreno sostanze nocive suscettibili di provocare
efflorescenze, dovranno essere depositati su un soppalco isolante, essendo vietato accatastarli
sull'erba, sul terreno umifero, acquitrinoso o di riporto, in prossimità di detriti organici o di
prodotti chimici. Se destinati a rimanere a lungo in cantiere dovranno essere convenientemente
protetti coprendoli con teli impermeabili.
I laterizi di qualsiasi tipo, forma e dimensioni, dovranno, nella massa essere scevri da sassolini ed
altre impurità; avere forma regolare, facce lisce e spigoli sani; presentare alla frattura (non vetrosa)
grana fine, compatta ed uniforme; essere sonori alla percussione; assorbire acqua per immersione
ed asciugarsi all'aria con sufficiente rapidità; non sfaldarsi o sfiorire sotto la influenza degli agenti
atmosferici (anche in zone costiere) e di soluzione saline; non screpolarsi al fuoco ed al gelo; avere
resistenza adeguata, colore omogeneo e giusto grado di cottura; non contenere sabbia con sali di
soda o potassio, avere forma geometrica precisa ed infine un contenuto di solfati alcalini tale che il
tenore di SO3 sia minore di 0,05%.
1) MATTONI PIENI - SEMIPIENI E FORATI - BLOCCHI FORATI PER MURATURE E PER SOLAI - TAVELLE TAVELLONI - PIANELLE -
I mattoni pieni, semipieni e forati, i blocchi forati per murature e solai, dovranno rispondere a tutte
le prescrizioni contenute nelle norme di unificazione
8
UNI 5628-65
UNI 5632-65
Laterizi: Mattoni pieni - Tipi e Dimensioni
Laterizi: Mattoni pieni e semipieni, mattoni e blocchi forati per murature - Categorie,
requisiti e prove.
CARATTERISTICHE
1) Mattoni pieni e semipieni comuni - I mattoni pieni e semipieni dovranno essere mattoni pieni
massicci comuni di categoria non inferiore alla 2a prevista dalla norma UNI 5632-65 (carico
unitario di rottura a compressione su laterizio asciutto 150 Kgf/cmq). Per quanto riguarda la
prova della efflorescenza, la presenza di essa dovrà essere nulla.
Per quanto riguarda invece il potere di imbibizione, la percentuale di acqua assorbita non dovrà
superare il 15%.
2) Mattoni forati - Le prove di resistenza alla compressione, di resistenza al gelo, del potere di
imbibizione e della efflorescenza cui i mattoni forati dovranno corrispondere saranno quelle
indicate nella norma UNI 5632-65; per quanto riguarda l'efflorescenza vale quanto prescritto nel
precedente paragrafo 1. Per quanto riguarda il potere di imbibizione, la percentuale di acqua
assorbita non dovrà superare il 18%.
3) Mattoni forati portanti -se non altrimenti disposto, dovranno corrispondere alla categoria 2^
prevista dalla norma UNI 5632-65 (carico unitario di rottura a compressione su laterizio asciutto
25 Kgf/cmq)
4) Blocchi forati - le prove di resistenza a compressione, di resistenza al gelo, del potere di
imbibizione e della efflorescenza saranno quelle indicate nella citata norma UNI 5632-65. Per
quanto riguarda la prova dell'inflorescenza, se non altrimenti disposto, la presenza di essa dovrà
essere nulla. Per quanto riguarda il potere di imbibizione, la percentuale di acqua assorbita non
dovrà superare il 18%.
UNI 2619
UNI 2620
135 Kgf/cmq
150 Kgf/cmq
Sottoposte inoltre a prove di impermeabilità, sia le tegole piane che curve, non dovranno, dopo
24 ore, lasciare trasudare acqua dalla faccia inferiore.
11) Pianelle - si farà riferimento alle norme DIN 51056 (assorbimento d'acqua 3,5% ). le
pianelle trafilate dovranno potersi separare facilmente, senza rompersi, battendole sulle teste col
filo di martellina. I requisiti di resistenza all'urto, alla flessione, alle basse temperature, all'usura
(7° grado della scala Mohs) ed i rispettivi metodi di prova, saranno conformi alle vigenti norme
di legge per l'accettazione dei materiali di pavimentazione.
ART. 2.5
MATERIALI METALLICI
GENERALITÀ.
a) Mat eri ali:
i materiali metallici dovranno essere esenti da scorie, soffiature, bruciature, paglie o qualsiasi altro
difetto apparente o latente di fusione, laminazione, trafilatura, fucinatura e simili. Sottoposti ad
analisi chimica dovranno risultare esenti da impurità o da sostanze anormali.
La loro struttura micrografica dovrà essere tale da dimostrare l'ottima riuscita del processo
metallurgico di fabbricazione e da escludere qualsiasi alterazione derivante dalla successiva
lavorazione a macchina ed a mano che possa menomare la sicurezza d'impiego.
b) Designazi one, defi ni zio ne e c lassifi c azi one:
Si farà riferimento alle seguenti norme di unificazione:
UNI EU – 20
UNI EU – 27
UNI 7856
Definizione e classificazione degli acciai
Designazione convenzionale degli acciai
Ghise gregge. Definizioni, classificazione e qualità.
9
Come acciai si definiranno i materiali ferrosi contenenti meno dell’1,9% di carbonio, limite che li
separerà dalle ghise definite dalla UNI 7856 sopra richiamata.
La classificazione degli acciai, secondo la composizione chimica comprenderà due classi (cl. I :
acciai non legati; cl. II : acciai legati), le quali, secondo le caratteristiche d’impiego, si divideranno in
tre tipi ( acciai di base, di qualità e speciali).
La designazione verrà convenzionalmente effettuata mediante simboli letterati e numerici
esprimenti alcune caratteristiche di base (fisiche, chimiche e tecnologiche particolari) e, in caso di
necessità, caratteristiche complementari.
Per la simboleggiatura, gli acciai saranno suddivisi in due gruppi principali:
- Gruppo I : acciai designati partendo dalle loro caratteristiche meccaniche ed acciai designati
partendo dall’impiego.
- Gruppo II : acciai designati partendo dalla loro composizione chimica.
c ) Quali tà, presc ri zi oni e pro ve:
Ferma restando l'applicazione del D.P. 15 luglio 1925 che fissa le norme e condizioni per le prove
e l'accettazione dei materiali ferrosi, per le prove meccaniche e tecnologiche dei materiali metallici
oltre alle norme di unificazione relative ai materiali per strutture in acciaio, saranno rispettate quelle
qui appresso elencate:
C.D.U. 669.1/8:620.11/.17 Prove dei materiali metallici
Norme di argomento di particolare interesse:
UNI EU 18
UNI 559
UNI 560/75
Prove meccaniche dei materiali metallici. Prelevamento e preparazione dei saggi e delle
provette
Prova di trazione
UNI 562/1^ - 75
Prova di durezza Rockwell (Scale
C e B)
Prova di compressione
UNI 562/2^ - 75
Prova di durezza Rockwell (Scale
N e T)
Prova di flessione
UNI 564
Prova di piegamento
Prova di durezza Brinell
UNI 1955-75
Prova di durezza Vickers
C.D.U. 669.13/.15
Ghisa, ferroleghe, acciai.
UNI 556
UNI 558
d) Pr odotti di ac c iaio:
Saranno rispettate le norme contenute nell’argomento e relativi sub-argomento di cui alla seguente
classifica decimale UNI:
C.D.U. 669.14/.15.002.62/.64 Semilavorati e prodotti di acciaio.Norme di argomento di particolare interesse
(oltre quelle riportate nei sub - argomenti trattati in seguito);
UNI EU 21
Condizioni tecniche generali di fornitura per i prodotti d’acciaio.
UNI 7272-73
Prodotti d’acciaio - Definizioni e classificazione secondo le forme e le dimensioni.
ACCIAI PER CEMENTO ARMATO.
a) Generalit à.
Dovranno rispondere alle prescrizioni di cui al D.M. 27 luglio 1985 (e successive modifiche ed
integrazioni) riportante le “Norme tecniche per la esecuzione delle opere in cemento armato normale e
precompresso e per le strutture metalliche”
Gli acciai dovranno essere esenti da difetti tali da pregiudicarne l’impiego, quali incisioni,
ossidazioni, corrosioni, lesioni, untuosità ed in genere ricopertura da sostanze che possano ridurne
sensibilmente l’aderenza al conglomerato.
b) Ac c iai pe r barre tonde li sc e e ad ader enza mi glio rat a.
Per le condizioni tecniche generali di fornitura si applica la norma UNI EU 21.
Il prelievo dei campioni ed i metodi di prova saranno effettuati secondo la UNI 6407-69 salvo
quanto stabilito al punto 2.2.8.1., Parte 1^ del Decreto citato.
Per l’accertamento delle proprietà meccaniche vale quanto indicato alle UNI 556, UNI 564 ed UNI
10
6407-69, salvo indicazioni contrarie o complementari.
Gli acciai per barre tonde lisce dovranno possedere le proprietà indicate nella seguente tabella:
Acciai per barre ad aderenza migliorata. Proprietà meccaniche
CARATTERISTICHE MECCANICHE
Tensione caratteristica di snervamento fyk
Tensione caratteristica di rottura ftk
Allungamento A5
N/mm2
(kgf/mm2)
N/mm2 (kgf/mm2)
DESIGNAZIONE DEL TIPO DI ACCIAIO
Fe B 38k
Fe B 44k
≥375 (≥ 38)
≥ 430 (≥ 44)
≥450 (≥ 46)
≥ 540 (≥ 55)
≥14
≥12
%
Le barre inoltre dovranno superare con esito positivo prove di aderenza (secondo il metodo
“Beam test”) da eseguire presso un laboratorio ufficiale con le modalità specificate dalla norma
CNR-UNI 10020-71.(1)
Per i controlli sulle barre di armature si richiama quanto riportato ai punti 2.2.8.2. e 2.2.8.3. Parte
1^, delle “Norme tecniche”.
Il controllo in cantiere sarà obbligatorio per gli acciai non controllati in stabilimento, facoltativo
per gli altri.
Ac c iaio i n fili li sc i o nerv ati.
I fili lisci o nervati di acciaio trafilato di diametro compreso fra a4 e 12 mm, dovranno
corrispondere, per l’impiego nel cemento armato, alle proprietà indicate nel prospetto III di cui al
punto 2.2.4., Parte 1^ delle “Norme tecniche”.
Ret i di ac c iaio elett ros aldate.
Dovranno avere fili elementari di diametro compreso fra 4 e 12 mm e rispondere altresì alle
caratteristiche riportate nel prospetto IV di cui al punto 2.2.5., Parte 1^, delle “Norme tecniche”.
La distanza assiale tra i fili elementari non dovrà superare i 35 cm.
ART. 2.6
METALLI DIVERSI
GENERALITÀ.
Tutti i metalli da impiegare nelle costruzioni, e le relative leghe, dovranno essere della migliore
qualità, ottimamente lavorati e scevri di ogni impurità o difetto che ne vizino la forma o ne alterino
la resistenza e la durata.
ART. 2.7
MATERIALI PLASTICI
a) Generalit à:
Per la definizione, la classificazione e le prescrizioni sulle materie plastiche in generale, si farà
riferimento alla Normativa UNI di classifica C.D.U. 678.5/.8 (Materie plastiche).
Per le prove si farà riferimento alla normativa UNI di classifica C.D.U. 678.5/.8:620.1 (Prove sulle
Materie plastiche).
Per i prodotti si farà riferimento alla normativa UNI di classifica C.D.U. 678.5/.8.002.62/.64
(Prodotti semifiniti e finiti di materie plastiche).
PRODOTTI DI CLORURO DI POLIVINILE (PVC).
a) Tubi e rac cor di di PV C rigi do.
Saranno fabbricati con mescolanze a base di cloruro polivinile, esenti da plastificanti ed
opportunamente stabilizzate. Saranno inoltre conformi alle prescrizioni delle seguenti norme di
11
unificazione:
UNI 7441-75
Tubi di PVC rigido (non plastificato) per condotte di fluidi in pressione .Tipi, dimensioni
e caratteristiche.
Tubi di PVC rigido (non plastificato) per condotte di scarico di fluidi .Tipi, dimensioni e
caratteristiche.
Tubi di PVC rigido (non plastificato) per condotte interrate di convogliamento di gas
combustibili .Tipi, dimensioni e caratteristiche.
Tubi di PVC rigido (non plastificato) per condotte di scarico interrate .Tipi, dimensioni e
caratteristiche.
Tubi di PVC rigido (non plastificato). Metodi di prova.
UNI 7443-75
UNI 7445-75
UNI 7447-75
UNI 7448-75
1) Tubi di PVC per condotte di fluidi a pressione: Dovranno corrispondere, per le categorie ed i tipi
prescritti, alle caratteristiche di resistenza ed alle condizioni di cui alla classifica riportata alla UNI
7441-75 e della quale si riporta, nella successiva tabella, un prospetto sintetico.
I diametri esterni (.. 20 - 25 - 32 - 40 - 50 - 63 - 75 - 90 ..630 mm), gli spessori (in 5 serie, con
minimo di 1,60 mm per 12< D £ 32 mm e di 1,80 mm per D> 32 mm) e le relative tolleranze
dovranno essere conformi al prospetto III della UNI citata.
I bicchieri potranno essere del tipo da incollare ( sistema con interferenza, con gioco o misto),
secondo prescrizione, o con anello di elastomero: Le pressioni di esercizio, in funzione della
temperatura, dovranno essere non superiori ai valori riportati nella successiva tabella.
Tubi di PVC per condotte di fluidi in pressione - Categorie e tipi.
Caratteristiche di
resistenza
Carico unitario di
sicurezza in
esercizio a 20°C
σ= 100 Kgf/cm
TIPO
TIPO
CAMPO D’IMPIEGO
311
In pressione per
temperature
fino a 60°C
Tubi per convogliamento di fluidi
non alimentari
tubi per convogliamento di liquidi
alimentari ed acqua potabile,
312
rispondenti
alle
prescrizioni
igienico-sanitarie del Ministero della
Sanità (*)
Tubi per convogliamento di acqua
potabile rispondenti alle prescrizioni
CAT.
PVC 60
PVC 100
313
In pressione
igienico-sanitarie del Ministero della
Sanità (**)
(*) D.M. 15 aprile 1966 e Circ. 29 luglio 1960, n. 135 - (**) Circ. 18 luglio 1967, n. 125
In pressione per
temperature
fino a 60°C
Tubi di PVC per condotte di fluidi in pressione - pressioni massime di
esercizio per convogliamento di acqua in funzione della temperatura
CATEGORIA
TEMPERATURA
1
PVC 60
PVC 100
20
40
60
20
40
60
2.50
1.00
-4.00
2.50
--
SERIE DI SPESSORI
2
3
4
Pressione d’esercizio Pe (Kgf/cm2)
4.00
6.00
10.00
1.60
2.50
6.00
--1.00
6.00
10.00
16.00
4.00
6.00
10.00
-1.00
2.50
5
16.00
10.00
2.50
----
Come caratteristiche più salienti i manufatti presenteranno perfetta tenuta idraulica dei giunti,
assorbimento di acqua non superiore a 0,10 mg/cm2, temperatura di rammollimento (grado Vicat)
inferiore ad 80°C, notevole elasticità e resistenza meccanica, buona resistenza all’acetone ed
all’urto.
La designazione dei tubi dovrà comprendere: la denominazione, l’indicazione della categoria e del
tipo, il diametro esterno D, l’indicazione della pressione nominale, il riferimento alla norma UNI
7441-75.
La marcatura dei tubi dovrà comprendere: l’indicazione del materiale (PVC), della categoria e del
tipo, il diametro esterno D, l’indicazione della pressione nominale, il marchio di fabbrica,
12
l’indicazione del periodo di produzione, la sigla I.I.P. indicante il “Marchio di conformità”
rilasciato dall’Istituto Italiano dei Plastici.
2) Tubi di PVC per condotte di scarico di fluidi: Dovranno essere, in rapporto alle prescrizioni, del tipo
301 (temperatura massima permanente dei fluidi convogliati: 50°C) o del tipo 302 (temperatura
massima permanente dei fluidi convogliati: 70°C).
I diametri esterni (32-40-50-75-110-125-160-200 mm), gli spessori (con minimo di 1,80 mm per il
tipo 301 e di 3,20 mm per il tipo 302) e le relative tolleranze dovranno essere conformi al
prospetto II della UNI 7443-75.
I bicchieri potranno essere sia del tipo da incollare, sia con anello di elastomero; dimensioni e
spessori dovranno corrispondere alle prescrizioni della UNI citata.
Come caratteristiche più salienti i tubi dovranno presentare perfetta tenuta idraulica, ottima
resistenza alla pressione interna ( per 1 h a 60°C con s = 170 Kfg/cm2) temperatura di
rammollimento non inferiore ad 80°C, tasso di rottura TR all’urto accettabile.
Designazione e marcatura dovranno corrispondere, per quanto compatibile, alle prescrizioni di
cui al punto 1).
3) Tubi in PVC per condotte di scarico interrate: Dovranno essere del tipo 303 UNI 7447-75 e saranno
adibiti alla condotta dei fluidi la cui temperatura massima non risulti superiore a 40°C.
I tubi, se non idoneamente protetti, ammetteranno un ricoprimento massimo sulla generatrice di
4,00 m, mentre quello minimo sarà di 1,00 m sotto superficie con traffico fino a 12 t e di 1,50 m
sotto superficie con traffico fino a 15 t.
I diametri esterni (110-125-160-200-250-315-400 mm), gli spessori (rispettivamente con minimo
di 3,20 - 3,20 - 3,90 - 4,90 - 6,10 - 7,70 - 9,80 mm) e le relative tolleranze dovranno essere
conformi al prospetto II della UNI 7447-75.
Per le caratteristiche, la designazione e la marcatura si rimanda a quanto riportato nel precedente
punto 2).
PRODOTTI TERMOPLASTICI DI POLIETILENE (PE).
a) Generalit à.
Potranno essere del tipo a bassa densità (da P.E. b.d. ottenuto per polimerizzazione dell’etilene sotto
alta pressione) o del tipo ad alta densità (da P.E. a.d. ottenuto sotto bassa pressione). In entrambi i
casi saranno prodotti con polietilene puro, stabilizzato con nero fumo (Carbon black) in
proporzioni del 2 ¸ 3% sulla massa (per resistenza all’invecchiamento da raggi U.V.).
Per la classificazione ed i metodi di prova si farà riferimento alla normativa UNI 7054-72.
b) Tubi.
I tubi del tipo (PE b.d.) presenteranno massa volumica di 0,92 ¸ 0,93 Kg/dm3, resistenza a trazione
minima di 100 Kfg/cm2, allungamento a rottura minimo del 300%, resistenza alla temperatura
da/a - 50/ + 60°C (con degradazione max delle caratteristiche meccaniche del 20 % circa ogni
10°C nell’intervallo +20/ + 60°C), assoluta atossicità ed infrangibilità.
Gli spessori dei tubi saranno rapportati a 4 valori normalizzati della pressione nominale di esercizio
(PN 2,5 - 4 - 6 - 10 Kfg/cm2) riferita alla temperatura di 20°C.
Per tali spessori, unitamente alle altre caratteristiche, si farà riferimento alla seguente normativa:
UNI 7990
UNI 7991
Tubi di polietilene a bassa densità per condotte di fluidi in pressione. Tipi, dimensioni e
caratteristiche.
Tubi di polietilene a bassa densità per condotte di fluidi in pressione. Metodi di prova.
I tubi del 2° tipo (P.E.a.d.) presenteranno, a differenza, i seguenti requisiti: massa volumica di 0.96
Kg/dm3, resistenza a trazione minima di 150 Kgf/cm2, allungamento a rottura minimo del 700%,
temperatura di rammollimento (Vicat) minima di 124°C (ASTM D1525-58T).
Per la fornitura, i tubi ove non diversamente specificato, dovranno essere unicamente del 2° tipo.
13
ART. 2.8
APPARECCHI IGIENICO SANITARI
GENERALITÀ.
a) Generalit à
Per tali manufatti si farà riferimento alle norme UNI 4542 (classificazione e definizione dei
materiali) ed UNI 4543 (Collaudo ed accettazione), con le seguenti precisazioni :
1) Resistenza dello smalto all'abrasione (UNI 4543, punto 3.6) : la media delle perdite di massa
dovrà essere non superiore a 0,25 g.
2) Assorbimento d'acqua nella massa (UNI 4543, punto 3.8) : la media degli assorbimenti
percentuali, per la porcellana dura, non dovrà superare lo 0,5%.
3) Resistenza alla flessione (UNI 4543, punto 3.9) : la media delle resistenze per lo stesso
materiale non dovrà essere inferiore a 8,5 Kgf/mmq.
Per l'esecuzione delle prove di cui alle norme UNI 4543, lo Appaltatore dovrà approvvigionare
in soprannumero, a proprie spese, un apparecchio per ciascun tipo, per ogni fornitura di 50
apparecchi o, in caso di ridotta fornitura, la marca e il modello dell'apparecchio sarà scelta dalla
Direzione lavori.
b) Lavabi :
Salvo diversa disposizione, dovranno essere di porcellana dura (vitreus-china) e corrispondere alle
prescrizioni di cui alle seguenti norme di unificazione:
UNI 4852
UNI 4853
Apparecchi sanitari di materiali ceramici. Lavabi con spalliera e fori per rubinetteria.
Idem. Lavabi senza spalliera e con fori per rubinetteria.
La dimensione nominale dei lavabi UNI 4852 non dovrà essere inferiore a 64 x 48 cm e la massa
non inferiore a 19 Kg.
Per i lavabi UNI 4853 la dimensione nominale non potrà essere inferiore a 63 x 48 cm e la massa a
17 Kg.
c)Bagni mobili (uomo – donna) :
Ecologici a funzionamento chimico, tipo “VEROLEGNO” a basso impatto ambientale già
assemblato con le seguenti caratteristiche:
realizzazione in doppio strato di polietilene ad alta densità uniti a caldo sottopressione con
pannellatura esterna a stampo listellato simulante per colorazione, rilievi e venature ai rivestimenti
in legno, mentre quella interna con superficie liscia di colore bianco o grigio chiaro, per facilitare
pulizia e disinfezione, dotato di porta di accesso in doppio strato di polietilene, WC chimico,
orinatoio, erogatore di carta igienica, erogatore di disinfettante per le mani, sistemi di aerazione
tramite finestrini retinati situati nella parte alta delle pareti e posteriore.
Sistema di ventilazione del serbatoio, tramite collettore collegato all’esterno sul tetto;
Serbatoio con capacità di 235 lt (300 usi circa)
Base di appoggio costituita da due slitte laterali;
Dimensioni di ingombro esterne: cm112x112xh229
Dimensioni di ingombro interne: cm107x107xh216
Peso: kg 109
d)Bagni mobili (uomo – donna) :
Ecologici a funzionamento chimico, per portatori di handicap, dalla forma a pianta esagonale, tipo
“VEROLEGNO HANDICAP” (che consente una rotazione di 360° della carrozzella) a basso
impatto ambientale già assemblato con le seguenti caratteristiche:
realizzazione in doppio strato di polietilene ad alta densità uniti a caldo sottopressione con
pannellatura esterna a stampo listellato simulante per colorazione, rilievi e venature ai rivestimenti
in legno, mentre quella interna con superficie liscia di colore bianco o grigio chiaro, per facilitare
pulizia e disinfezione. Tutte le pareti laterali e quella posteriore sono dotate di finestrini opacizzati
translucidi non apribili, che assicurano la giusta illuminazione diurna. Dotato di porta di accesso da
14
cm 80 in doppio strato di polietilene, serratura di bloccaggio all’interno della cabina con
segnalazione esterna libero/occupato; WC chimico, erogatore di carta igienica, erogatore di
disinfettante per le mani, sistemi di aerazione tramite finestrini retinati situati nella parte alta delle
pareti e posteriore.
Sistema di ventilazione del serbatoio, tramite collettore collegato all’esterno sul tetto;
Serbatoio con capacità di 180 lt (300 usi circa)
Base di appoggio costituita da due slitte laterali;
Pedana antiscivolo a filo terra per facilitare l’accesso e corrimano d’appoggio posto nei lati interni
della cabina;
Dimensioni di ingombro esterne: larghezza ant. e post. cm120, larghezza centrale cm 165,
profondità cm 234, altezza max. cm 242;
Dimensioni di ingombro interne: : larghezza ant. e post. cm117, larghezza centrale cm 160,
profondità cm 225, altezza max. cm 233, diametro di sterzata a 360° cm 155;
Peso: kg 140.
ART.2.9
RUBINETTERIE ED ACCESSORI
a) Generalit à :
Le rubinetterie ed accessori dovranno rispondere, per dimensioni d'ingombro e di accoppiamento
nonché per il posizionamento e colorazione elle prescrizioni delle norme UNI da 7014-72 a 702672.
Al collaudo i rubinetti dovranno presentare, in posizione di chiusura, una resistenza alla pressione
statica non inferiore alle 15 atm, mentre in posizione di completa apertura e sotto carico di 0,5 atm,
dovranno dare una portata di almeno 5 litri al minuto.
b) Car att eris tic he e sec ut ive e di f unzi oname nto :
La rubinetteria da montare in esterno avrà corpo in ottone OTS 60 Pb 2 UNI 5035 se ricavato per
fonderia, oppure OT 60 UNI 4891 se ottenuto dalla lavorazione di barre per stampaggio o per
asportazione di truciolo.
I pezzi ricavati per stampaggio dovranno essere sottoposti ad opportuno trattamento termico in
modo da eliminare lo incrudimento.
La rubinetteria da montare ad incasso potrà anche essere in bronzo BS ZN 5 UNI 7013/8^-72 od
altro tipo di bronzo di riconosciuta qualità.
Il vitone sarà in ottone OT 60 UNI 4891 ed avrà la chiocciola di comando fuori dal contatto con
l'acqua e lavorante in bagno lubrificante, il pistone saldamente guidato, l'anello di tenuta in gomma
o idoneo materiale sintetico, la guarnizione perfettamente calibrata e di facile sostituibilità.
Se non diversamente disposto, tutte le parti in vista saranno sottoposte a nichelatura e successiva
cromatura con spessori di rivestimento rispettivamente non inferiori a 8 e 0,4 micron.
Le prove saranno effettuate in base alle norme UNI 4179, 4195 e 4238.
ART.2.10
MATERIALE ELETTRICO
a) Condutt ori elet tric i:
Per conduttori elettrici valgono le norme C.E.I. 20.12.n°198 per i cavi in gomma e in materiale
termoplastico.
I conduttori dovranno essere in rame elettrolitico ricotto, titolo 99,9%, carico di rottura 22¸30
Kg/mmq, resistività per fili di diametro di 1 mm = 17,8.
b) Tubi di pro tezi one i n materie plastic he:
Dovranno corrispondere alle norme C.E.I. 23.8. n°160
15
c ) Interrut to ri:
Norme Ufficiali C.E.I. 23.3. n°166 per piccoli interruttori automatici.
Gli interruttori debbono:
- poter raggiungere la posizione di aperto o chiuso con scatto rapido e senza possibilità di arresto
in posizioni intermedie.
- operare la manovra simultanea su tutte le fasi;
- portare, se di tipo con contatti non in vista, una chiara indicazione di posizione "aperto" o
"chiuso".
- avere la leva o il volantino di comando ben isolati per la tensione del sistema e, se metallici, con
possibilità di messa a terra.
d) Lampade ad i nc andes cenza:
Norme ufficiali C.E.I. S 51, Tabelle UNEL.
Ciascuna lampada deve portare o sul palloncino o sull'attacco il marchio del fabbricante con i dati
di potenza, tensione e flusso nominale.
e) Lampad e fluoresc e nti a c at o do c aldo :
Ciascuna lampada deve portare l'indicazione della marca, della potenza, del colore, della luce,
meglio se numericamente definito in gradi °K. Il flusso luminoso s'intende garantito dopo la
stabilizzazione convenuta di 100 ore, e per temperatura ambiente di 20°C.
La durata sarà garantita in dipendenza della frequenza di accensioni (esempio 7500 con accensioni
di 3 ore).
Constatata la regolarità di inserzione nel complesso e l'adeguatezza degli accessori (reattanza e
starter), le lampade che non supereranno le 100 ore di vita, con qualunque frequenza di accensione,
dovranno essere sostituite a cura del fornitore.
Le lampade dovranno presentare sul vetro superficie liscia, senza alcun inizio di screpolatura o
lesione di sorta. Il colore bianco dovuto alla polvere fluorescente interna dovrà essere uniforme su
tutta la lunghezza.
I fondelli con spinotti di attacco dovranno essere solidamente fissati in modo da sopportare
agevolmente le ordinate sollecitazioni durante il montaggio e smontaggio.
Nell'esercizio non si debbono verificare annerimenti in corrispondenza dei catodi, se non a vita
avanzata.
Le reattanze debbono portare le seguenti indicazioni: ditta costruttrice, tipo di lampada con la
quale va usata, tensione, frequenza e corrente di funzionamento, mese ed anno di fabbricazione.
L'apparecchio non deve dare rumore percettibile a 50 cm di distanza anche se fissato su recipiente
metallico vuoto.
f) Box di se rvizi o :
Le cassette elettriche di servizio dovranno essere di dimensioni idonee a contenere gli accessori
elettrici (prese, interruttori, pulsanti, ecc.) indicati in progetto.
Tutti i materiali e le apparecchiature elettriche debbono essere fornite del marchio IMQ.
ART. 2.11.
PRODOTTI DIVERSI (SIGILLANTI, ADESIVI)
Tutti i prodotti di seguito descritti vengono considerati al momento della fornitura. Il Direttore dei
lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della
fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni di seguito
indicate.
Per il campionamento dei prodotti ed i metodi di prova si fa riferimento ai metodi UNI esistenti.
1 Per sigillanti si intendono i prodotti utilizzati per riempire in forma continua e durevole i giunti
tra elementi edilizi (in particolare nei serramenti, nelle pareti esterne, nelle partizioni interne,
ecc.) con funzione di tenuta all'aria, all'acqua, ecc.
16
Oltre a quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si
intendono rispondenti alle seguenti caratteristiche:
- compatibilità chimica con il supporto al quale sono destinati;
- diagramma forza deformazione (allungamento) compatibile con le deformazioni elastiche del
supporto al quale sono destinati;
- durabilità ai cicli termoigrometrici prevedibili nelle condizioni di impiego, cioè con
decadimento delle caratteristiche meccaniche ed elastiche che non pregiudichino la sua
funzionalità;
- durabilità alle azioni chimico-fisiche di agenti aggressivi presenti nell'atmosfera o nell'ambiente
di destinazione.
Il soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il prodotto risponde
al progetto od alle norme UNI 9610 e 9611 e/o è in possesso di attestati di conformità; in loro
mancanza si fa riferimento ai valori dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori.
2
Per adesivi si intendono i prodotti utilizzati per ancorare un prodotto ad uno attiguo, in forma
permanente, resistendo alle sollecitazioni meccaniche, chimiche, ecc. dovute all'ambiente ed alla
destinazione d'uso.
Sono inclusi nel presente articolo gli adesivi usati in opere di rivestimenti di pavimenti e pareti o
per altri usi e per diversi supporti (murario, terroso, legnoso, ecc.).
Sono esclusi gli adesivi usati durante la produzione di prodotti o componenti.
Oltre a quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si
intendono forniti rispondenti alle seguenti caratteristiche:
- compatibilità chimica con il supporto al quale essi sono destinati;
- durabilità ai cicli termoigrometrici prevedibili nelle condizioni di impiego (cioè con un
decadimento delle caratteristiche meccaniche che non pregiudichino la loro funzionalità);
- durabilità alle azioni chimico-fisiche dovute ad agenti aggressivi presenti nell'atmosfera o
nell'ambiente di destinazione;
- caratteristiche meccaniche adeguate alle sollecitazioni previste durante l'uso.
Il soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il prodotto risponde
ad una norma UNI e/o è in possesso di attestati di conformità; in loro mancanza si fa riferimento
ai valori dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori.
17
CAPITOLO 3
MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO
ART. 3.1
SCAVI E DEMOLIZIONI
Art. 3.1
Gli scavi ed i rinterri
Per tutte le opere dell’appalto le varie quantità di lavoro saranno determinate con misure
geometriche, escluso ogni altro metodo.
In materia si veda il d.P.R. 7 gennaio 1956.
Scavi in genere.
Gli scavi in genere per qualsiasi lavoro a mano o con mezzi meccanici dovranno essere
eseguiti secondo i disegni di progetto e le particolari prescrizioni che saranno date all’atto esecutivo
dalla Direzione dei Lavori.
Nell’esecuzione degli scavi in genere l’Impresa dovrà procedere in modo da impedire
scoscendimenti e franamenti, restando essa, oltreché, totalmente responsabile di eventuali danni
alle persone ed alle opere, altresì obbligata a provvedere a suo carico e spese alla rimozione delle
materie franate.
L’impresa dovrà inoltre provvedere a sue spese affinché le acque scorrenti alla superficie del
terreno siano deviate in modo che non abbiano a riversarsi nei cavi.
Le materie provenienti dagli scavi in genere, ove non siano utilizzabili, o non ritenute adatte, a
giudizio insindacabile della Direzione dei Lavori, ad altro impiego nei lavori, dovranno essere
portate a rifiuto fuori della sede del cantiere, ai pubblici scarichi, ovvero su aree che l’Impresa
dovrà provvedere a sua cura e spese.
È vietato costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi.
Qualora le materie provenienti dagli scavi dovessero essere utilizzate per tombamenti o
rinterri esse dovranno essere depositate in luogo adatto accettato dalla Direzione dei Lavori e
provviste delle necessarie puntellature, per essere poi riprese a tempo opportuno.
In ogni caso le materie depositate non dovranno riuscire di danno ai lavori, alle proprietà
pubbliche o private ed al libero deflusso delle acque scorrenti alla superficie.
La Direzione dei Lavori potrà fare asportare, a spese dell’Impresa, le materie depositate in
contravvenzione alle precedenti disposizioni.
L’appaltatore deve ritenersi compensato per tutti gli oneri che esso dovrà incontrare per:
– il taglio di piante, estirpazione di ceppaie, radici, ecc.;
– il taglio e lo scavo con qualsiasi mezzo delle macerie sia asciutte, che bagnate, in presenza
d’acqua e di qualsiasi consistenza;
– paleggi, innalzamento, carico, trasporto e scarico in rilevato o rinterro od a rifiuto a qualsiasi
distanza, sistemazione delle materie di rifiuto, deposito provvisorio e successiva ripresa, per ogni
indennità di deposito temporaneo o definitivo;
– la regolarizzazione delle scarpate o pareti, per lo spianamento del fondo, per la formazione
di gradoni, per il successivo rinterro attorno alle murature, attorno e sopra le condotte di acqua od
altre condotte in genere, e sopra le fognature o drenaggi secondo le sagome definitive di progetto;
– puntellature, sbadacchiature ed armature di qualsiasi importanza e genere, secondo tutte le
prescrizioni contenute nelle presenti condizioni tecniche esecutive;
– per ogni altra spesa infine necessaria per l’esecuzione completa degli scavi.
Scavi di sbancamento.
Per scavi di sbancamento o sterri andanti s’intendono quelli occorrenti per lo spianamento o
sistemazione del terreno su cui dovranno sorgere le costruzioni, per tagli di terrapieni, per la
18
formazione di cortili, giardini, scantinati, piani d’appoggio per platee di fondazione, vespai, rampe
incassate o trincee stradali ecc., e in genere tutti quelli eseguiti a sezione aperta su vasta superiore
ove sia possibile l’allontanamento delle materie di scavo evitandone il sollevamento, sia pure con la
formazione di rampe provvisorie, ecc.
Saranno pertanto considerati scavi di sbancamento anche quelli che si trovano al di sotto del
piano di campagna o del piano stradale (se inferiore al primo), quando gli scavi rivestano i caratteri
sopra accennati.
Secondo quanto prescritto dall’art. 12 del d.P.R. 7 gennaio 1956, nei lavori di splateamento o
sbancamento eseguiti senza l’impiego di escavatori meccanici, le pareti delle fronti di attacco
devono avere una inclinazione o un tracciato tali, in relazione alla natura del terreno, da impedire
franamenti. Quando la parete del fronte di attacco supera l’altezza di m. 1,50, è vietato il sistema di
scavo manuale per scalzamento alla base e conseguente franamento della parete.
Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o
disgelo, o per altri motivi, siano da temere frane o scoscendimenti, deve essere provveduto
all’armatura o al consolidamento del terreno.
Nei lavori di escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel
campo di azione dell’escavatore e sul ciglio del fronte di attacco.
Il posto di manovra dell’addetto all’escavatore, quando questo non sia munito di cabina
metallica, deve essere protetto con solido riparo.
Ai lavoratori deve essere fatto esplicito divieto di avvicinarsi alla base della parete di attacco e,
in quanto necessario in relazione all’altezza dello scavo o alle condizioni di accessibilità del ciglio
della platea superiore, la zona superiore di pericolo deve essere almeno delimitata mediante
opportune segnalazioni spostabili col proseguire dello scavo.
Il volume degli scavi di sbancamento verrà determinato col metodo delle sezioni ragguagliate che
verranno rilevate in contraddittorio dell’appaltatore all’atto della consegna. Ove le materie siano
utilizzate per formazione di rilevati, il volume sarà misurato in riporto.
Scavi di fondazione.
Per scavi di fondazione in generale si intendono quelli incassati ed a sezione ristretta necessari
per dar luogo ai muri o pilastri di fondazione propriamente detti.
In ogni caso saranno considerati come scavi di fondazione quelli per dar luogo alle fogne,
condutture, fossi e cunette.
Qualunque sia la natura e la qualità del terreno, gli scavi per fondazione dovranno essere spinti
fino alla profondità che dalla Direzione dei Lavori verrà ordinata all’atto delle loro esecuzioni
tenendo in debito conto le istruzioni impartite dal Ministero dei lavori pubblici con il d.m. 21
gennaio 1981 e successive modifiche ed integrazioni.
Le profondità, che si trovino indicate nei disegni di consegna, sono perciò di semplice avviso
e l’Amministrazione appaltante si riserva piena facoltà di variarle nella misura che reputerà più
conveniente, senza che ciò possa dare all’Impresa motivo alcuno di fare eccezioni o domande di
speciali compensi, avendo essa soltanto diritto al pagamento del lavoro eseguito, coi prezzi
contrattuali stabiliti per le varie profondità da raggiungere.
È vietato all’Impresa, sotto pena di demolire il già fatto, di por mano alle murature prima che
la Direzione dei Lavori abbia verificato ed accettato le fondazioni.
I piani di fondazione dovranno essere generalmente orizzontali, ma per quelle opere che
cadono sopra falde inclinate, dovranno, a richiesta della Direzione dei Lavori, essere disposti a
gradini ed anche con determinata contropendenza.
Nello scavo di pozzi e di trincee profondi più di m. 1,50, quando la consistenza del terreno
non dia sufficiente garanzia di stabilità, anche in relazione alla pendenza delle pareti, si deve
provvedere, man mano che procede lo scavo, alla applicazione delle necessarie armature di
sostegno, in modo da assicurare abbondantemente contro ogni pericolo gli operai, ed impedire
ogni smottamento di materia durante l’esecuzione tanto degli scavi che delle murature.
Le tavole di rivestimento devono sporgere dai bordi degli scavi di almeno 30 cm.
19
L’Impresa è responsabile dei danni ai lavori, alle persone, alle proprietà pubbliche e private
che potessero accadere per la mancanza o insufficienza di tali puntellazioni e sbadacchiature, alle
quali essa deve provvedere di propria iniziativa, adottando anche tutte le altre precauzioni
riconosciute necessarie, senza rifiutarsi per nessun pretesto di ottemperare alle prescrizioni che al
riguardo le venissero impartite dalla Direzione dei Lavori.
Nello scavo dei cunicoli, a meno che si tratti di roccia che non presenti pericolo di distacchi,
devono predisporsi idonee armature per evitare franamenti della volta e delle pareti. Dette
armature devono essere applicate man mano che procede il lavoro di avanzamento; la loro
rimozione può essere effettuata in relazione al progredire del rivestimento in muratura.
Idonee armature e precauzioni devono essere adottate nelle sottomurazioni e quando in
vicinanza dei relativi scavi vi siano fabbriche o manufatti, le cui fondazioni possano essere scoperte
o indebolite degli scavi.
Nella infissione di pali di fondazione devono essere adottate misure e precauzioni per evitare
che gli scuotimenti del terreno producano lesioni o danni alle opere vicine.
Compiuta la muratura di fondazione, lo scavo che si fosse dovuto fare in più attorno alla
medesima, dovrà essere diligentemente riempito e costipato, a cura e spese dell’Impresa, con le
stesse materie scavate, sino al piano del terreno naturale primitivo.
Col procedere delle murature l’Impresa potrà recuperare i legami costituenti le armature,
sempre che non si tratti di armature formanti parte integrante dell’opera, da restare quindi in posto
in proprietà dell’Amministrazione; i legnami però, che a giudizio della Direzione dei Lavori, non
potessero essere tolti senza pericolo o danno del lavoro, dovranno essere abbandonati negli scavi.
Gli scavi di fondazione saranno computati per un volume uguale a quello risultante dal prodotto
della base di fondazione per la sua profondità sotto il piano degli scavi di sbancamento o del
terreno naturale, quando detto scavo di sbancamento non viene effettuato.
Rilevati e rinterri.
Per la formazione dei rilevati o per qualunque opera di rinterro, ovvero per riempire i vuoti tra
le pareti dei cavi e le murature, o da addossare alle murature, e fino alle quote prescritte dalla
Direzione dei Lavori, si impiegheranno in generale, e, salvo quanto segue, fino al loro totale
esaurimento, tutte le materie provenienti dagli scavi di qualsiasi genere eseguiti sul lavoro, in
quanto disponibili ed adatte, a giudizio della Direzione dei Lavori, per la formazione dei rilevati. In
tali lavorazioni è compreso l’onere del trasporto all’interno del cantiere in quanto le
distanze tra i punti di scavo e quelli di rilevato, rinterro, riempimento, non superano i ml.
50.
Quando venissero a mancare in tutto o in parte i materiali di cui sopra, si provvederanno le
materie occorrenti prelevandole ovunque l’Impresa crederà di sua convenienza, purché i materiali
siano riconosciuti idonei dalla Direzione dei Lavori.
Per i rilevati e i rinterri da addossarsi alle murature, si dovranno sempre impiegare materie
sciolte, o ghiaiose, restando vietato in modo assoluto l’impiego di quelle argillose e, in genere, di
tutte quelle che con l’assorbimento di acqua e si gonfiano generando spinte.
Nella formazione dei suddetti rilevati, rinterri e riempimenti dovrà essere usata ogni diligenza
perché la loro esecuzione proceda per strati orizzontali di eguale altezza, disponendo
contemporaneamente le materie ben sminuzzate con la maggiore regolarità e precauzione, in modo
da caricare uniformemente le murature su tutti i lati e da evitare le sfiancature che potrebbero
derivare da un carico male distribuito.
Le materie trasportate in rilievo o rinterro con vagoni, automezzi o carretti non potranno
essere scaricate direttamente contro le murature, ma dovranno depositarsi in vicinanza dell’opera
per essere riprese poi e trasportate con carriole, barelle ed altro mezzo, purché a mano, al
momento della formazione dei suddetti rinterri.
Per tali movimenti di materie dovrà sempre provvedersi alla pilonatura delle materie stesse, da
farsi secondo le prescrizioni che verranno indicate dalla Direzione dei Lavori.
È vietato addossare terrapieni a murature di fresca costruzione.
20
Tutte le riparazioni o ricostruzioni che si rendessero necessarie per la mancata o imperfetta
osservanza delle prescrizioni del presente articolo, saranno a completo carico dell’Impresa.
È obbligo dell’Impresa, escluso qualsiasi compenso, di dare ai rilevati durante la loro
costruzione, quelle maggiori dimensioni richieste dall’assestamento delle terre, affinché all’epoca
del collaudo i rilevati eseguiti abbiano dimensioni non inferiori a quelle ordinate.
L’Impresa dovrà consegnare i rilevati con scarpate regolari e spianate, con i cigli bene allineati
e profilati e compiendo a sue spese, durante l’esecuzione dei lavori e fino al collaudo, gli occorrenti
ricarichi o tagli, la ripresa e la sistemazione delle scarpate e l’espurgo dei fossi.
La superficie del terreno sul quale dovranno elevarsi i terrapieni, sarà scorticata ove occorre, e
se inclinata sarà tagliata a gradoni con leggere pendenze verso monte.
Tutti gli oneri, obblighi e spese per la formazione dei rilevati e rinterri si intendono compresi
nei prezzi stabiliti in elenco per gli scavi e quindi all’Appaltatore non spetterà alcun compenso oltre
l’applicazione di detti prezzi. Le misure saranno eseguite in riporto in base alle sezioni di consegna
da rilevarsi in contraddittorio con l’Appaltatore.
I riempimenti in pietrame a secco (per drenaggi, fognature, banchettoni di consolidamento e
simili) dovranno essere formati con pietrame da collocarsi in opera a mano su terreno ben
costipato, al fine di evitare cedimenti per effetto dei carichi superiori.
Per drenaggi o fognature si dovranno scegliere le pietre più grosse e regolari e possibilmente a
forma di lastroni quelle da impiegare nella copertura dei sottostanti pozzetti o cunicoli; oppure
infine negli strati inferiori il pietrame di maggiore dimensione, impiegando nell’ultimo strato
superiore pietrame minuto, ghiaia o anche pietrisco per impedire alle terre sovrastanti di penetrare
e scendere otturando così gli interstizi tra le pietre. Sull’ultimo strato di pietrisco si dovranno
pigiare convenientemente le terre con le quali dovrà completarsi il riempimento dei cavi aperti per
la costruzione di fognature e drenaggi.
Il riempimento di pietrame a secco a ridosso delle murature per drenaggi, vespai, ecc. sarà
valutato a metro cubo per il suo volume effettivo misurato in opera.
ART. 3.2
OPERE E STRUTTURE DI MURATURA
MALTE PER MURATURE
L'acqua e la sabbia per la preparazione degli impasti devono possedere i requisiti e le caratteristiche
tecniche di cui agli articoli "Materiali in Genere" e "Acqua, Calci, Cementi ed Agglomerati Cementizi ".
L'impiego di malte premiscelate e premiscelate pronte è consentito, purchè ogni fornitura sia
accompagnata da una dichiarazione del fornitore attestante il gruppo della malta, il tipo e la
quantità dei leganti e degli eventuali additivi. Ove il tipo di malta non rientri tra quelli appresso
indicati il fornitore dovrà certificare con prove ufficiali anche le caratteristiche di resistenza della
malta stessa.
Le modalità per la determinazione della resistenza a compressione delle malte sono riportate nel
decreto ministeriale 13-9-1993.
I tipi di malta e le loro classi sono definiti in rapporto alla composizione in volume; malte di
diverse proporzioni nella composizione confezionate anche con additivi, preventivamente
sperimentate, possono essere ritenute equivalenti a quelle indicate qualora la loro resistenza media
a compressione risulti non inferiore ai valori di cui al decreto ministeriale 20-11-1987, n. 103.
Composizi one:
Se non altrimenti disposto dalla Direzione dei lavori le malte a seconda del loro impiego avranno la
seguente composizione.
MURATURE IN GENERE: CRITERI GENERALI PER L'ESECUZIONE
Nelle costruzioni delle murature in genere verrà curata la perfetta esecuzione degli spigoli, delle
volte, piattabande, archi, e verranno lasciati tutti i necessari incavi, sfondi, canne e fori per:
21
- ricevere le chiavi ed i capichiavi delle volte: gli ancoraggi delle catene e delle travi a doppio T; le
testate delle travi (di legno, di ferro); le pietre da taglio e quanto altro non venga messo in opera
durante la formazione delle murature;
- il passaggio delle canalizzazioni verticali (tubi pluviali, dell'acqua potabile, canne di stufe e
camini, scarico acqua usata, immondizie, ecc.);
- per il passaggio delle condutture elettriche, di telefoni e di illuminazione;
- le imposte delle volte e degli archi;
- gli zoccoli, dispositivi di arresto di porte e finestre, zanche, soglie, ferriate, ringhiere, davanzali,
ecc.
Quanto detto, in modo che non vi sia mai bisogno di scalpellare le murature già eseguite.
La costruzione delle murature deve iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il perfetto
collegamento sia con le murature esistenti, sia fra le parti di esse.
I mattoni, prima del loro impiego, dovranno essere bagnati fino a saturazione per immersione
prolungata in appositi bagnaroli e mai per aspersione.
Essi dovranno mettersi in opera con i giunti alternati ed in corsi ben regolari e normali alla
superficie esterna; saranno posati sopra un abbondante strato di malta e premuti sopra di esso in
modo che la malta rifluisca all'ingiro e riempia tutte le connessure.
La larghezza dei giunti non dovrà essere maggiore di otto nè minore di 5 mm.
I giunti non verranno rabboccati durante la costruzione per dare maggiore presa all'intonaco od
alla stuccatura col ferro.
Le malte da impiegarsi per la esecuzione delle murature dovranno essere passate al setaccio per
evitare che i giunti fra i mattoni riescano superiori al limite di tolleranza fissato.
Le murature di rivestimento saranno fatte a corsi bene allineati e dovranno essere opportunamente
collegate con la parte interna.
Se la muratura dovesse eseguirsi con paramento a vista (cortina) si dovrà avere cura di scegliere per
le facce esterne i mattoni di migliore cottura, meglio formati e di colore più uniforme, disponendoli
con perfetta regolarità e ricorrenza nelle connessure orizzontali, alternando con precisione i giunti
verticali.
In questo genere di paramento i giunti non dovranno avere larghezza maggiore di 5 mm e, previa
loro raschiatura e pulitura, dovranno essere profilate con malta idraulica o di cemento,
diligentemente compresse e lisciate con apposito ferro, senza sbavatura.
Le sordine, gli archi, le piattabande e le volte dovranno essere costruite in modo che i mattoni
siano sempre disposti in direzione normale alla curva dell'intradosso e la larghezza dei giunti non
dovrà mai eccedere i 5 mm all'intradosso e 10 mm all'estradosso.
All'innesto con muri da costruirsi in tempo successivo dovranno essere lasciate opportune
ammorsature in relazione al materiale impiegato.
I lavori di muratura, qualunque sia il sistema costruttivo adottato, debbono essere sospesi nei
periodi di gelo, durante i quali la temperatura si mantenga, per molte ore, al disotto di zero gradi
centigradi.
Quando il gelo si verifichi solo per alcune ore della notte, le opere in muratura ordinaria possono
essere eseguite nelle ore meno fredde del giorno, purchè al distacco del lavoro vengano adottati
opportuni provvedimenti per difendere le murature dal gelo notturno.
Le impostature per le volte, gli archi, ecc. devono essere lasciate nelle murature sia con gli
addentellati d'uso, sia col costruire l'origine delle volte e degli archi a sbalzo mediante le debite
sagome, secondo quanto verrà prescritto.
La direzione dei lavori stessa potrà ordinare che sulle aperture di vani e di porte e finestre siano
collocati degli architravi (cemento armato, acciaio) delle dimensioni che saranno fissate in relazione
alla luce dei vani, allo spessore del muro ed al sovraccarico.
Nel punto di passaggio fra le fondazioni entro terra e la parte fuori terra sarà eseguito un
opportuno strato (impermeabile, drenante, ecc.) che impedisca la risalita per capillarità.
22
Modali tà d'impi ego dei mattoni:
I mattoni, prima del loro impiego, dovranno essere bagnati fino a saturazione per immersione
prolungata in appositi recipienti e mai per aspersione.
I mattoni dovranno essere posati sopra un abbondante strato di malta bastarda o cementizia magra
compressi fortemente con la mano; dovranno poi essere battuti con il manico della cazzuola in
modo che la malta rifluisca all'ingiro e riempia tutte le connessure; è vietato il rabbocco dei giunti.
Lo spessore delle connessure dovrà essere compreso fra 5 e 10 millimetri. Dai giunti dovrà essere
la malta rifluente; per dare maggiore presa al successivo intonaco od alla successiva stuccatura i
giunti non dovranno presentare la malta a filo muro né sporgente da questo.
La muratura dovrà essere elevata a corsi orizzontali a tutto spessore di muro, qualunque sia
l'andamento di questo. I mattoni dovranno essere collocati in opera per lista e per testa, ed in
modo da avere i giunti alternati nei corsi successivi.
Elev azione delle m ur at ure:
I muri dovranno di norma essere elevati uniformemente e contemporaneamente, a spianate di
altezza non maggiore di 40 cm nella loro intera estensione, escluse soltanto quelle parti che per
ragioni di opportunità concerrà differire, e che saranno determinate dalla Direzione dei lavori.
All'innesto con muri da costruire in tempi successivi dovranno essere lasciate opportune
ammorsature in relazione al materiale impiegato. I muri al loro incontro dovranno essere
idoneamente ed adeguatamente collegati con legature di mattoni.
In tutte le murature dovrà sempre essere evitata la corrispondenza dei giunti verticali tra i vari
strati, corsi e filari.
Si dovrà avere cura, prima di sovraccaricare i vari strati di muratura, di lasciar riposare le murature
eseguite fino a che le malte non abbiano assunto sufficiente consistenza.
Nel corso della elevazione delle murature la Direzione dei lavori potrà ordinare che le canne, gole e
simili nello spessore dei muri siano lasciate aperte temporaneamente da una faccia, anche per tutta
la loro altezza; in questi casi la muratura di chiusura verrà eseguita successivamente. Per la
dimensione delle canne, gole e simili dovrà essere tenuto presente almeno ad una distanza di 5 cm
delle pareti e che le gole stesse dovranno essere di ampiezza sufficiente per eseguire le giunzioni e
per fissare le tubazioni con adatti sostegni.
Nella costruzione delle murature in genere dovrà essere curata la perfetta esecuzione degli spigoli, e
delle piattabande e i necessari incavi, sfondi, canne, fori, ecc. per:
- ricevere gli ancoraggi di eventuali catene e delle travi in acciaio, le pietre da taglio e quanto altro
non venga collocato in opera durante la formazione delle murature;
- il passaggio delle tubazioni e condotte di qualsiasi natura;
- gli zoccoli, arpioni di porte e finestre, zanche, soglie, inferriate, ringhiere, cancelli, davanzali, ecc.
Tutto ciò allo scopo di non dover procedere a demolizioni, tracce, fori, scalpellamento od altro sui
muri già costruiti per praticarvi le canne, gli incavi, gli sfondi ed i fori suddetti.
Qualora gli impianti od anche solo parte di essi, fossero scorporati dall'appalto l'Impresa dovrà
richiedere tempestivamente per iscritto alla Direzione dei lavori l'ubicazione e le dimensioni di tali
canne, gole, incavi, sfondi, fori, ecc.
In difetto, l'Impresa sarà obbligata ad eseguire a proprie spese tutte le opere necessarie per il
collocamento delle tubazioni degli impianti, restando inoltre obbligata al risarcimento degli
eventuali danni. Nessuna opera muraria potrà essere in generale ricoperta da intonaco senza
autorizzazione della Direzione dei lavori.
Le murature dello spessore di una testa e quelle di mattoni posti a coltello (murature in foglio)
dovranno essere eseguite con mattoni debitamente legati fra loro ed alle murature portanti o di
tamponamento, sempre a corsi orizzontali ed a due fili, per evitare la necessità di forte impiego di
malta per l'intonaco, ed a giunti alternati nei corsi successivi.
Per la costruzione di queste murature non potranno essere impiegati rottami o pezzi di mattone, né
mattoni mancanti di spigoli.
Per le parti da eseguire fin sotto ai soffitti la chiusura dell'ultimo corso dovrà essere rinzeppata,
23
dopo un congruo tempo, con malta di cemento.
Tr ac ci ament o delle muratur e:
L'impresa ha l'obbligo di tracciare, a sua cura e spese, le murature dei fabbricati, e per ogni piano,
segnando con precisione tutte le aperture, sfondi, gole di cammini, passaggi di tubazioni e simili.
L'Impresa resta la sola responsabile di ogni errore, per cui sarà tenuta alla demolizione e
ricostruzione delle parti di muratura costruite in difformità dal giusto tracciamento, nonché alla
ricostruzione di quanto connesso con le predette parti di muratura e dovuto demolire. L'Impresa
sarà anche obbligata al risarcimento degli eventuali danni.
La Direzione dei lavori si riserva il diritto di verificare quanto sopra descritto nell'interesse della
concessionaria.
Respo nsabilit à dell'Impresa:
Gli eventuali controlli e verifiche da parte della Direzione dei lavori non intendono in alcun modo
esimere l'Impresa dalle responsabilità e dagli obblighi che ad essa fanno carico pertanto l'Impresa
rimane la sola responsabile dei danni di qualunque natura, importanza e conseguenza che fossero
ascrivibili ad errori, inesattezze, imperfezioni, deficienze di qualsiasi genere che si verificassero e
che fossero desumibili da disegni, dai calcoli, dai conteggi, nonché dai danni dipendenti dalla
qualità dei materiali e dall'effettiva esecuzione delle opere, accettando l'Impresa tutte le
responsabilità che, in dipendenza del progetto e delle opere eseguite ed in corso di esecuzione,
spettassero o derivassero all'Amministrazione appaltante ed ai propri organi di direzione e
sorveglianza.
ART. 3.3
INTONACI
NORME GENERALI:
Gli intonaci, sia interni che esterni, non dovranno essere eseguiti prima che le malte allettanti le
murature in mattoni su cui andranno applicati abbiano fatto conveniente presa e comunque mai
prima che siano trascorsi almeno due mesi dalla ultimazione delle murature stesse.
Gli intonaci non dovranno essere eseguiti nei periodi di temperature troppo rigide od elevate.
Le operazioni in intonacatura dovranno essere precedute dalla rimozione delle strutture da
intonacare, della malta poco aderente, raschiando le connessure fino a conveniente profondità, e
dalla ripulitura e bagnatura totale delle pareti, e dei soffitti, affinché si abbia la perfetta adesione fra
le superfici e l'intonaco che dovrà esservi applicato.
Inoltre, prima delle operazioni di intonacatura e nelle posizioni indicate dal progetto, dovranno
essere opportunamente fissati, paraspigoli agli angoli esterni delle superfici da intonacare con quelle
in vista dall'interno dei controtelai degli infissi; la rete metallica nei giunti tra muratura e
calcestruzzo di una stessa parete in ragione di 20 cm per parte.
Nessuna operazione di intonacatura potrà essere iniziata senza il preventivo esame delle superfici
da parte della Direzione dei lavori.
Al fine di ottenere la corretta esecuzione degli intonaci nei locali dove siano applicate rubinetterie,
apparecchi, apparecchiature, elettriche e di acclimatazione, accessori, pezzi speciali e simili,
l'Impresa dovrà aver cura all'atto della esecuzione degli Impianti che l'installazione avvenga con il
rispetto delle superfici viste dell'intonaco esistente o di quello che sarà successivamente eseguito,
tenuto conto anche degli intonaci e dei rivestimenti sporgenze od affossamenti di rubinetterie,
apparecchi, apparecchiature elettriche e di acclimatazione, accessori, pezzi speciali e simili.
OPERAZIONI DI INTONACATURA:
Le superfici da intonacare dovranno essere opportunamente sbruffate con malta per assicurare la
buona adesione degli strati successivi che saranno nell'ordine:
24
- Rinzaffo: applicazione di un primo strato di malta gettata con forza sulle superfici in modo che
penetri in tutti gli interstizi e li riempia.
- Arricciatura: applicazione del secondo strato di malta applicato alle superfici previa disposizione
di opportune poste e guide di malta quindi tirato in piano con regolo e fratazzo;
- Rifinitura: applicazione dello strato di "colla" di malta passata al crivello fino lisciata con
fratazzo metallico o alla pezza.
Se non altrimenti disposto dalla Direzione dei lavori lo strato di rifinitura sarà eseguito con malta
bastarda e gli strati sottostanti con malta cementizia.
Gli strati di malta dovranno essere applicati quando lo strato precedente abbia tenuto una leggera
presa e conservi ancora un certo grado di umidità ottimale per l'amalgamazione degli strati
successivi, l'intervallo di applicazione degli strati dipenderà dalle condizioni atmosferiche e verrà
stabilito a seconda dei casi dalla Direzione dei lavori.
CLASSIFICAZIONE DEGLI INTONACI:
A seconda della ulteriore finitura che dovranno ricevere gli intonaci saranno così definiti:
- Intonaco grezzo comprendente tutte le operazioni precedentemente elencate tranne lo strato di
rifinitura per superfici da rivestire con piastrelle di ceramica, con rivestimento murale plastico o
con rivestimenti o pannelli acustici.
- Intonaco civile comprendente anche lo strato di rifinitura per superfici da tinteggiatura.
PROTEZIONE DEGLI INTONACI:
L'Impresa dovrà avere la massima cura di proteggere gli intonaci dall'azione dei raggi solari e, se
necessario, nel provvedere a successive bagnature delle pareti intonacate; dovrà avere anche la
massima cura di proteggere gli intonaci dal gelo, ancorché questo si verifichi improvvisamente,
poiché, come già precedentemente prescritto, gli intonaci dovranno essere eseguiti in epoche
propizie.
RESPONSABILITÀ DELL'IMPRESA:
Gli intonaci non dovranno mai presentare peli, crepature, irregolarità negli allineamenti e negli
spigoli, nei piani, nei piombi, distacchi dalle murature, ecc.
Gli intonaci che presentassero comunque difetti, compresi gli scoppiettii sfioriture e screpolature,
dovranno essere demoliti e rifatti dall'Impresa a proprie spese, restando a suo carico i necessari
ripristini nonché il risarcimento degli eventuali danni, essendo questa responsabilità di ogni
imperfezione o cattiva riuscita degli intonaci, dipendente dalla mancata od insufficiente osservanza
di tutto quanto disposto in queste specifiche
ART. 3.4
SISTEMI PER RIVESTIMENTI INTERNI ED ESTERNI
Si definisce sistema di rivestimento il complesso di strati di prodotti della stessa natura o di natura
diversa, omogenei o disomogenei che realizzano la finitura dell'edificio. I sistemi di rivestimento si
distinguono, a seconda della loro funzione in:
- rivestimenti per esterno e per interno;
- rivestimenti protettivi in ambienti con specifica aggressività;
- rivestimenti protettivi di materiali lapidei, legno, ferro, metalli non ferrosi, ecc.
SISTEMI REALIZZATI CON PRODOTTI RIGIDI.
Devono essere realizzati secondo le prescrizioni del progetto ed a completamento del progetto con
le indicazioni seguenti.
a. Per le piastrelle di ceramica (o lastre di pietra, ecc. con dimensioni e pesi similari) si procederà
25
alla posa su letto di malta svolgente funzioni di strato di collegamento e di compensazione e
curando la sufficiente continuità dello strato stesso, lo spessore, le condizioni ambientali di posa
(temperatura ed umidità) e di maturazione. Si valuterà inoltre la composizione della malta onde
evitare successivi fenomeni di incompatibilità chimica o termica con il rivestimento e/o con il
supporto.
b. Durante la posa del rivestimento si curerà l'esecuzione dei giunti, il loro allineamento, la
planarità della superficie risultante ed il rispetto di eventuali motivi ornamentali. In alternativa
alla posa con letto di malta si procederà all'esecuzione di uno strato ripartitore avente adeguate
caratteristiche di resistenza meccanica, planarità, ecc. in modo da applicare successivamente uno
strato di collegamento (od ancoraggio) costituito da adesivi aventi adeguate compatibilità
chimica e termica con lo strato ripartitore e con il rivestimento. Durante la posa si procederà
come sopra descritto.
SISTEMI REALIZZATI CON PRODOTTI FLUIDI.
Devono essere realizzati secondo le prescrizioni date nel progetto (con prodotti costituiti da
pitture, vernici impregnanti, ecc.) aventi le caratteristiche riportate nell'articolo loro applicabile ed a
completamento del progetto devono rispondere alle indicazioni seguenti:
a) su pietre naturali ed artificiali impregnazione della superficie con siliconi o olii fluorurati, non
pellicolanti, resistenti agli U.V., al dilavamento, agli agenti corrosivi presenti nell'atmosfera;
b) su intonaci esterni:
- tinteggiatura della superficie con tinte alla calce o ai silicati inorganici;
- pitturazione della superficie con pitture organiche;
c) su intonaci interni:
- tinteggiatura della superficie con tinte alla calce, o ai silicati inorganici;
- pitturazione della superficie con pitture organiche o ai silicati organici;
- rivestimento della superficie con materiale plastico a spessore;
- tinteggiatura della superficie con tinte a tempera;
d) su prodotti di legno e di acciaio.
- I sistemi si intendono realizzati secondo le prescrizioni del progetto ed in loro mancanza (od
a loro integrazione) si intendono realizzati secondo le indicazioni date dal produttore ed
accettate dalla direzione dei lavori; le informazioni saranno fornite secondo le norme UNI
8758 o UNI 8760 e riguarderanno:
- criteri e materiali di preparazione del supporto;
- criteri e materiali per realizzare l'eventuale strato di fondo, ivi comprese le condizioni
ambientali (temperatura, umidità) del momento della realizzazione e del periodo di
maturazione, condizioni per la successiva operazione;
- criteri e materiali per realizzare l'eventuale strato intermedio, ivi comprese le condizioni citate
all'alinea precedente per la realizzazione e maturazione;
- criteri e materiali per lo strato di finiture, ivi comprese le condizioni citate al secondo alinea.
e) Durante l'esecuzione, per tutti i tipi predetti, si curerà per ogni operazione la completa
esecuzione degli strati, la realizzazione dei punti particolari, le condizioni ambientali
(temperatura, umidità) e la corretta condizione dello strato precedente (essicazione,
maturazione, assenza di bolle, ecc.) nonchè le prescrizioni relative alle norme di igiene e
sicurezza.
IL DIRETTORE
COME SEGUE.
DEI
LAVORI
PER LA
REALIZZAZIONE
DEL
SISTEMA
DI
RIVESTIMENTO OPERERÀ
a) Nel corso dell'esecuzione dei lavori (con riferimento ai tempi ed alle procedure) verificherà via
26
via che i materiali impiegati e le tecniche di posa siano effettivamente quelle prescritte ed inoltre
almeno per gli strati più significativi verificherà che il risultato delle operazioni predette sia
coerente con le prescrizioni di progetto e comunque con la funzione che è attribuita
all'elemento o strato realizzato.
In particolare verificherà:
- per i rivestimenti rigidi le modalità di fissaggio, la corretta esecuzione dei giunti e quanto
riportato nel punto loro dedicato, eseguendo verifiche intermedie di residenza meccanica,
ecc.;
- per i rivestimenti con prodotti flessibili (fogli) la corretta esecuzione delle operazioni
descritte nel relativo punto;
- per i rivestimenti fluidi od in pasta il rispetto delle prescrizioni di progetto o concordate
come detto nel punto a) verificando la loro completezza, ecc. specialmente delle parti
difficilmente controllabili al termine dei lavori.
b) A conclusione dei lavori eseguirà prove (anche solo localizzate) e con facili mezzi da cantiere
creando sollecitazioni compatibili con quelle previste dal progetto o comunque simulanti le
sollecitazioni dovute all'ambiente, agli utenti futuri, ecc. Per i rivestimenti rigidi verificherà in
particolare il fissaggio e l'aspetto delle superfici risultanti; per i rivestimenti in fogli, l'effetto
finale e l'adesione al supporto; per quelli fluidi la completezza, l'assenza di difetti locali,
l'aderenza al supporto. Avrà cura di far aggiornare e raccogliere i disegni costruttivi unitamente
alla descrizione e/o schede tecniche dei prodotti impiegati (specialmente quelli non visibili ad
opera ultimata) e le prescrizioni attinenti la successiva manutenzione.
ART. 3.5
MURATURE IN GENERE: CRITERI GENERALI PER L'ESECUZIONE
Nelle costruzioni delle murature in genere verrà curata la perfetta esecuzione degli spigoli, delle
volte, piattabande, archi, e verranno lasciati tutti i necessari incavi, sfondi, canne e fori per:
- ricevere le chiavi ed i capichiavi delle volte: gli ancoraggi delle catene e delle travi a doppio T; le
testate delle travi (di legno, di ferro); le pietre da taglio e quanto altro non venga messo in opera
durante la formazione delle murature;
- il passaggio delle canalizzazioni verticali (tubi pluviali, dell'acqua potabile, canne di stufe e
camini, scarico acqua usata, immondizie, ecc.);
- per il passaggio delle condutture elettriche, di telefoni e di illuminazione;
- le imposte delle volte e degli archi;
- gli zoccoli, dispositivi di arresto di porte e finestre, zanche, soglie, ferriate, ringhiere, davanzali,
ecc.
Quanto detto, in modo che non vi sia mai bisogno di scalpellare le murature già eseguite.
La costruzione delle murature deve iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il perfetto
collegamento sia con le murature esistenti, sia fra le parti di esse.
I mattoni, prima del loro impiego, dovranno essere bagnati fino a saturazione per immersione
prolungata in appositi bagnaroli e mai per aspersione.
Essi dovranno mettersi in opera con i giunti alternati ed in corsi ben regolari e normali alla
superficie esterna; saranno posati sopra un abbondante strato di malta e premuti sopra di esso in
modo che la malta rifluisca all'ingiro e riempia tutte le connessure.
La larghezza dei giunti non dovrà essere maggiore di otto nè minore di 5 mm.
I giunti non verranno rabboccati durante la costruzione per dare maggiore presa all'intonaco od
alla stuccatura col ferro.
Le malte da impiegarsi per la esecuzione delle murature dovranno essere passate al setaccio per
evitare che i giunti fra i mattoni riescano superiori al limite di tolleranza fissato.
Le murature di rivestimento saranno fatte a corsi bene allineati e dovranno essere opportunamente
collegate con la parte interna.
27
Se la muratura dovesse eseguirsi con paramento a vista (cortina) si dovrà avere cura di scegliere per
le facce esterne i mattoni di migliore cottura, meglio formati e di colore più uniforme, disponendoli
con perfetta regolarità e ricorrenza nelle connessure orizzontali, alternando con precisione i giunti
verticali.
In questo genere di paramento i giunti non dovranno avere larghezza maggiore di 5 mm e, previa
loro raschiatura e pulitura, dovranno essere profilate con malta idraulica o di cemento,
diligentemente compresse e lisciate con apposito ferro, senza sbavatura.
Le sordine, gli archi, le piattabande e le volte dovranno essere costruite in modo che i mattoni
siano sempre disposti in direzione normale alla curva dell'intradosso e la larghezza dei giunti non
dovrà mai eccedere i 5 mm all'intradosso e 10 mm all'estradosso.
All'innesto con muri da costruirsi in tempo successivo dovranno essere lasciate opportune
ammorsature in relazione al materiale impiegato.
I lavori di muratura, qualunque sia il sistema costruttivo adottato, debbono essere sospesi nei
periodi di gelo, durante i quali la temperatura si mantenga, per molte ore, al disotto di zero gradi
centigradi.
Quando il gelo si verifichi solo per alcune ore della notte, le opere in muratura ordinaria possono
essere eseguite nelle ore meno fredde del giorno, purchè al distacco del lavoro vengano adottati
opportuni provvedimenti per difendere le murature dal gelo notturno.
Le impostature per le volte, gli archi, ecc. devono essere lasciate nelle murature sia con gli
addentellati d'uso, sia col costruire l'origine delle volte e degli archi a sbalzo mediante le debite
sagome, secondo quanto verrà prescritto.
La direzione dei lavori stessa potrà ordinare che sulle aperture di vani e di porte e finestre siano
collocati degli architravi (cemento armato, acciaio) delle dimensioni che saranno fissate in relazione
alla luce dei vani, allo spessore del muro ed al sovraccarico.
Nel punto di passaggio fra le fondazioni entro terra e la parte fuori terra sarà eseguito un
opportuno strato (impermeabile, drenante, ecc.) che impedisca la risalita per capillarità.
MODALITÀ D'IMPIEGO DEI MATTONI:
I mattoni, prima del loro impiego, dovranno essere bagnati fino a saturazione per immersione
prolungata in appositi recipienti e mai per aspersione.
I mattoni dovranno essere posati sopra un abbondante strato di malta bastarda o cementizia magra
compressi fortemente con la mano; dovranno poi essere battuti con il manico della cazzuola in
modo che la malta rifluisca all'ingiro e riempia tutte le connessure; è vietato il rabbocco dei giunti.
Lo spessore delle connessure dovrà essere compreso fra 5 e 10 millimetri. Dai giunti dovrà essere
la malta rifluente; per dare maggiore presa al successivo intonaco od alla successiva stuccatura i
giunti non dovranno presentare la malta a filo muro né sporgente da questo.
La muratura dovrà essere elevata a corsi orizzontali a tutto spessore di muro, qualunque sia
l'andamento di questo. I mattoni dovranno essere collocati in opera per lista e per testa, ed in
modo da avere i giunti alternati nei corsi successivi.
ELEVAZIONE DELLE MURATURE:
i muri dovranno di norma essere elevati uniformemente e contemporaneamente, a spianate di
altezza non maggiore di 40 cm nella loro intera estensione, escluse soltanto quelle parti che per
ragioni di opportunità concerrà differire, e che saranno determinate dalla Direzione dei lavori.
All'innesto con muri da costruire in tempi successivi dovranno essere lasciate opportune
ammorsature in relazione al materiale impiegato. I muri al loro incontro dovranno essere
idoneamente ed adeguatamente collegati con legature di mattoni.
In tutte le murature dovrà sempre essere evitata la corrispondenza dei giunti verticali tra i vari
strati, corsi e filari.
Si dovrà avere cura, prima di sovraccaricare i vari strati di muratura, di lasciar riposare le murature
eseguite fino a che le malte non abbiano assunto sufficiente consistenza.
Nel corso della elevazione delle murature la Direzione dei lavori potrà ordinare che le canne, gole e
28
simili nello spessore dei muri siano lasciate aperte temporaneamente da una faccia, anche per tutta
la loro altezza; in questi casi la muratura di chiusura verrà eseguita successivamente. Per la
dimensione delle canne, gole e simili dovrà essere tenuto presente almeno ad una distanza di 5 cm
delle pareti e che le gole stesse dovranno essere di ampiezza sufficiente per eseguire le giunzioni e
per fissare le tubazioni con adatti sostegni.
Nella costruzione delle murature in genere dovrà essere curata la perfetta esecuzione degli spigoli, e
delle piattabande e i necessari incavi, sfondi, canne, fori, ecc. per:
- ricevere gli ancoraggi di eventuali catene e delle travi in acciaio, le pietre da taglio e quanto altro
non venga collocato in opera durante la formazione delle murature;
- il passaggio delle tubazioni e condotte di qualsiasi natura;
- gli zoccoli, arpioni di porte e finestre, zanche, soglie, inferriate, ringhiere, cancelli, davanzali, ecc.
Tutto ciò allo scopo di non dover procedere a demolizioni, tracce, fori, scalpellamento od altro sui
muri già costruiti per praticarvi le canne, gli incavi, gli sfondi ed i fori suddetti.
Qualora gli impianti od anche solo parte di essi, fossero scorporati dall'appalto l'Impresa dovrà
richiedere tempestivamente per iscritto alla Direzione dei lavori l'ubicazione e le dimensioni di tali
canne, gole, incavi, sfondi, fori, ecc.
In difetto, l'Impresa sarà obbligata ad eseguire a proprie spese tutte le opere necessarie per il
collocamento delle tubazioni degli impianti, restando inoltre obbligata al risarcimento degli
eventuali danni. Nessuna opera muraria potrà essere in generale ricoperta da intonaco senza
autorizzazione della Direzione dei lavori.
Le murature dello spessore di una testa e quelle di mattoni posti a coltello (murature in foglio)
dovranno essere eseguite con mattoni debitamente legati fra loro ed alle murature portanti o di
tamponamento, sempre a corsi orizzontali ed a due fili, per evitare la necessità di forte impiego di
malta per l'intonaco, ed a giunti alternati nei corsi successivi.
Per la costruzione di queste murature non potranno essere impiegati rottami o pezzi di mattone, né
mattoni mancanti di spigoli.
Per le parti da eseguire fin sotto ai soffitti la chiusura dell'ultimo corso dovrà essere rinzeppata,
dopo un congruo tempo, con malta di cemento.
TRACCIAMENTO DELLE MURATURE:
L'Impresa ha l'obbligo di tracciare, a sua cura e spese, le murature dei fabbricati, e per ogni piano,
segnando con precisione tutte le aperture, sfondi, gole di cammini, passaggi di tubazioni e simili.
L'Impresa resta la sola responsabile di ogni errore, per cui sarà tenuta alla demolizione e
ricostruzione delle parti di muratura costruite in difformità dal giusto tracciamento, nonché alla
ricostruzione di quanto connesso con le predette parti di muratura e dovuto demolire. L'Impresa
sarà anche obbligata al risarcimento degli eventuali danni.
La Direzione dei lavori si riserva il diritto di verificare quanto sopra descritto nell'interesse della
concessionaria.
RESPONSABILITÀ DELL'IMPRESA:
Gli eventuali controlli e verifiche da parte della Direzione dei lavori non intendono in alcun modo
esimere l'Impresa dalle responsabilità e dagli obblighi che ad essa fanno carico pertanto l'Impresa
rimane la sola responsabile dei danni di qualunque natura, importanza e conseguenza che fossero
ascrivibili ad errori, inesattezze, imperfezioni, deficienze di qualsiasi genere che si verificassero e
che fossero desumibili da disegni, dai calcoli, dai conteggi, nonché dai danni dipendenti dalla
qualità dei materiali e dall'effettiva esecuzione delle opere, accettando l'Impresa tutte le
responsabilità che, in dipendenza del progetto e delle opere eseguite ed in corso di esecuzione,
spettassero o derivassero all'Amministrazione appaltante ed ai propri organi di direzione e
sorveglianza.
Art.
3.6
29
ART. 3.6
ESECUZIONE DI NOLI E TRASPORTI
ART. 3.8.1
Opere provvisionali.
Le opere provvisionali, gli apprestamenti e le attrezzature atti a garantire, per tutta la durata
dei lavori, la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori sono oggetto di
specifico capitolato .
Le principali norme riguardanti i ponteggi e le impalcature, i ponteggi metallici fissi, i ponteggi
mobili, ecc., sono contenute nei d.P.R. 547/55, d.P.R. 164/56, d.P.R. 303/56 e nel d.l. 494/96.
ART. 3.8.2
Noleggi.
I noli devono essere espressamente richiesti, con ordine di servizio, dalla Direzione dei Lavori
e sono retribuibili solo se non sono compresi nei prezzi delle opere e/o delle prestazioni.
Le macchine ed attrezzi dati a noleggio devono essere in perfetto stato di esercizio ed essere
provvisti di tutti gli accessori necessari per il loro funzionamento.
Sono a carico esclusivo dell’Impresa la manutenzione degli attrezzi e delle macchine affinché
siano in costante efficienza.
Il nolo si considera per il solo tempo effettivo, ad ora o a giornata di otto ore, dal momento in
cui l’oggetto noleggiato viene messo a disposizione del committente, fino al momento in cui il nolo
giunge al termine del periodo per cui è stato richiesto.
Nel prezzo sono compresi: i trasporti dal luogo di provenienza al cantiere e viceversa, il
montaggio e lo smontaggio, la manodopera, i combustibili, i lubrificanti, i materiali di consumo,
l’energia elettrica, lo sfrido e tutto quanto occorre per il funzionamento dei mezzi.
I prezzi dei noli comprendono le spese generali e l’utile dell’imprenditore.
Per il noleggio dei carri e degli autocarri verrà corrisposto soltanto il prezzo per le ore di
effettivo lavoro, rimanendo escluso ogni compenso per qualsiasi altra causa o perditempo.
ART. 3.8.3
Trasporti.
Il trasporto è compensato a metro cubo di materiale trasportato, oppure come nolo orario di
automezzo funzionante.
Se la dimensione del materiale da trasportare è inferiore alla portata utile dell’automezzo
richiesto a nolo, non si prevedono riduzioni di prezzo.
Nei prezzi di trasporto è compresa la fornitura dei materiali di consumo e la manodopera del
conducente.
Per le norme riguardanti il trasporto dei materiali si veda il d.P.R. 7 gennaio 1956, capo VII e
successive modificazioni.
30
CAPITOLO 4
IMPIANTISTICA
IMPIANTI IDRICI, IGIENICO SANITARI, ELETTRICI
ART. 4.1
Definizione generale impianti.
Ferme restando le disposizioni di carattere generale riportate negli articoli contenuti nella
parte generale del presente Capitolato, tutti gli impianti da realizzare dovranno osservare le
prescrizioni di seguito indicate oltre a quanto contenuto nei disegni di progetto allegati e alla
normativa vigente.
Il progetto esecutivo finale degli impianti, se eseguito dall’Appaltatore, dovrà essere approvato
dal Committente almeno 90 giorni prima dell’inizio dei lavori relativi e presentato contestualmente
alla campionatura di tutti gli elementi;
inoltre se eseguito dal Committente, dovrà essere consegnato all’Appaltatore almeno 90 giorni
prima dell’inizio dei lavori relativi.
Le caratteristiche di ogni impianto saranno così definite:
a) dalle prescrizioni generali del presente capitolato;
b) dalle prescrizioni particolari riportate negli articoli seguenti;
c) dalle eventuali descrizioni specifiche aggiunte come integrazioni o come allegati al presente
capitolato;
d) da disegni, dettagli esecutivi e relazioni tecniche allegati al progetto.
Resta, comunque, contrattualmente fissato che tutte le specificazioni o modifiche apportate
nei modi suddetti fanno parte integrante del presente capitolato.
Tutte le tubazioni od i cavi necessari agli allacciamenti dei singoli impianti saranno compresi
nell’appalto ed avranno il loro inizio dai punti convenuti con le Società fornitrici e, comunque,
dovranno essere portati al confine del lotto o dell’area di edificazione; tali allacciamenti ed i relativi
percorsi dovranno comunque essere in accordo con le prescrizioni fissate dalla Direzione dei
Lavori e saranno eseguiti a carico dell’Appaltatore.
ART. 4.2
Verifiche e prove preliminari
Durante l’esecuzione dei lavori si dovranno eseguire le verifiche e le prove preliminari di cui
appresso:
a) verifica della qualità dei materiali approvvigionati;
b) prova preliminare per accertare che le condutture non diano luogo, nelle giunzioni, a
perdite (prova a freddo); tale prova andrà eseguita prima della chiusura delle tracce, dei rivestimenti
e pavimentazioni e verrà realizzata ad una pressione di 2 kg./cmq e comunque superiore a quella di
esercizio;
c) prova preliminare di tenuta a caldo e di dilatazione; con tale prova verrà accertato che
l’acqua calda arrivi regolarmente a tutti i punti di utilizzo;
d) verifica del montaggio degli apparecchi e della relativa esecuzione in modo da garantire la
perfetta tenuta delle giunzioni e la totale assenza di qualunque tipo di inconveniente relativo alla
rubinetteria;
e) verifica per accertare la resistenza di isolamento da misurare per ogni sezione di impianto,
od interruttori chiusi ma non in tensione, con linee di alimentazione e di uscita collegata con tutte
le utilizzazioni connesse, con le lampade dei corpi illuminanti agli interruttori da incasso in
posizione di chiuso;
f) verifica per accertare la variazione di tensione da vuoto a carico;
31
g) verifica per accertare il regolare funzionamento degli impianti completati di ogni
particolare; tale prova potrà essere eseguita dopo che siano completamente ultimati tutti i lavori e
le forniture.
Le verifiche e le prove di cui sopra, eseguite a cura e spese dell’Appaltatore, verranno eseguite
dalla Direzione dei Lavori in contraddittorio con l’Appaltatore stesso, restando quest’ultimo, anche
nel caso di esito favorevole delle prove indicate, pienamente responsabile dei difetti o delle
imperfezioni degli impianti installati fino al termine del periodo di garanzia.
ART. 4.3
Elementi del progetto idrico.
TUBAZIONI IN GENERE
La distribuzione del fluido verrà affidata a collettori di opportuno diametro. Dai collettori
saranno ripartiti, quindi, più circuiti nei vari diametri occorrenti per i diversi tronchi; tutte le
condutture dovranno avere nei percorsi orizzontali, passaggi in traccia o sotto il solaio ove
possibile (secondo le indicazioni del progetto o della Direzione dei Lavori).
Le condutture si staccheranno dalle colonne montanti verticali e dovranno essere complete di
pezzi speciali, giunzioni, derivazioni, materiali di tenuta, staffe e collari di sostegno. Tutte le
tubazioni e la posa in opera relativa dovranno corrispondere alle caratteristiche indicate dal
presente capitolato, alle specifiche espressamente richiamate nei relativi impianti di appartenenza
ed alla normativa vigente in materia.
L’Appaltatore dovrà, se necessario, provvedere alla preparazione di disegni particolareggiati da
integrare al progetto occorrenti alla definizione dei diametri, degli spessori e delle modalità
esecutive; l’Appaltatore dovrà, inoltre, fornire dei grafici finali con le indicazioni dei percorsi
effettivi di tutte le tubazioni.
Si dovrà ottimizzare il percorso delle tubazioni riducendo, il più possibile, il numero dei
gomiti, giunti, cambiamenti di sezione e rendendo facilmente ispezionabili le zone in
corrispondenza dei giunti, sifoni, pozzetti, ecc.; sono tassativamente da evitare l’utilizzo di spezzoni
e conseguente sovrannumero di giunti.
Nel caso di attraversamento di giunti strutturali saranno predisposti, nei punti appropriati,
compensatori di dilatazione approvati dalla Direzione Lavori.
Le tubazioni interrate dovranno essere poste ad una profondità tale che lo strato di copertura
delle stesse sia di almeno 1 metro.
Gli scavi dovranno essere eseguiti con particolare riguardo alla natura del terreno, al diametro
delle tubazioni ed alla sicurezza durante le operazioni di posa. Il fondo dello scavo sarà sempre
piano e, dove necessario, le tubazioni saranno poste in opera su un sottofondo di sabbia di 10 cm.
di spessore su tutta la larghezza e lunghezza dello scavo.
Nel caso di prescrizioni specifiche per gli appoggi su letti di conglomerato cementizio o
sostegni isolati, richieste di contropendenze e di qualsiasi altro intervento necessario a migliorare le
operazioni di posa in opera, si dovranno eseguire le varie fasi di lavoro, anche di dettaglio, nei modi
e tempi richiesti dalla Direzione dei Lavori.
Dopo le prove di collaudo delle tubazioni saranno effettuati i rinterri con i materiali previsti
ed usando le accortezze necessarie ad evitare danneggiamenti delle tubazioni stesse e degli
eventuali rivestimenti.
Le tubazioni non interrate dovranno essere fissate con staffe o supporti di altro tipo in modo
da garantire un perfetto ancoraggio alle strutture di sostegno.
Le tubazioni in vista o incassate dovranno trovarsi ad una distanza di almeno 8 cm. (misurati
dal filo esterno del tubo o del suo rivestimento) dal muro; le tubazioni sotto traccia dovranno
essere protette con materiali idonei.
Le tubazioni metalliche in vista o sottotraccia, comprese quelle non in prossimità di impianti
elettrici, dovranno avere un adeguato impianto di messa a terra funzionante su tutta la rete.
32
Tutte le giunzioni saranno eseguite in accordo con le prescrizioni e con le raccomandazioni
dei produttori per garantire la perfetta tenuta; nel caso di giunzioni miste la Direzione Lavori
fornirà specifiche particolari alle quali attenersi.
L’Appaltatore dovrà fornire ed installare adeguate protezioni, in relazione all’uso ed alla
posizione di tutte le tubazioni in opera e provvederà anche all’impiego di supporti antivibrazioni o
spessori isolanti, atti a migliorare il livello di isolamento acustico.
Tutte le condotte destinate all’acqua potabile, in aggiunta alle normali operazioni di pulizia,
dovranno essere accuratamente disinfettate.
Nelle interruzioni delle fasi di posa è obbligatorio l’uso di tappi filettati per la protezione delle
estremità aperte della rete.
Le pressioni di prova, durante il collaudo, saranno di 1,5-2 volte superiori a quelle di esercizio
e la lettura sul manometro verrà effettuata nel punto più basso del circuito. La pressione dovrà
rimanere costante per almeno 24 ore consecutive entro le quali non dovranno verificarsi difetti o
perdite di qualunque tipo; nel caso di imperfezioni riscontrate durante la prova, l’Appaltatore dovrà
provvedere all’immediata riparazione dopo la quale sarà effettuata un’altra prova e questo fino
all’eliminazione di tutti i difetti dell’impianto.
Le tubazioni per l’acqua verranno collaudate come sopra indicato, procedendo per prove su
tratti di rete ed infine sull’intero circuito; le tubazioni del gas e quelle di scarico verranno
collaudate, salvo diverse disposizioni, ad aria o acqua con le stesse modalità descritte al comma
precedente.
TUBAZIONI PER IMPIANTI IDRICI
Le tubazioni per impianti idrici saranno conformi alle specifiche della normativa vigente in
materia ed avranno le caratteristiche indicate dettagliatamente nelle descrizioni riportate in questo
articolo; i materiali utilizzati per tali tubazioni saranno, comunque, dei tipi seguenti:
a) tubazioni in ghisa sferoidale UNI ISO 2531;
b) tubi in acciaio saldati;
c) tubi di resine termoindurenti rinforzate con fibre di vetro (PRFV), UNI 9032 e 9033 (classe
A);
d) tubazioni in polietilene ad alta densità (PEad PN 16) UNI 7611 tipo 312;
Tubi in polietilene: saranno realizzati mediante polimerizzazione dell’etilene e dovranno essere
conformi alla normativa vigente ed alle specifiche relative (PEad PN 16) UNI 7611 tipo 312 per i
tubi ad alta densità.
Avranno, inoltre, una resistenza a trazione non inferiore a 9,8/14,7 N/mmq. (100/150
kg./cmq.), secondo il tipo (bassa o alta densità), resistenza alla temperatura da –50 °C a +60 °C e
saranno totalmente atossici.
Tubazioni in PVC: le tubazioni in cloruro di polivinile saranno usate negli scarichi per liquidi
con temperature non superiori ai 70 °C. I giunti saranno del tipo a bicchiere incollato, saldato, a
manicotto, a vite ed a flangia.
Tubi e raccordi: saranno realizzati in cloruro di polivinile esenti da plastificanti. Nelle condotte
con fluidi in pressione gli spessori varieranno da 1,6 a 1,8 mm. con diametri da 20 a 600 mm. I
raccordi saranno a bicchiere od anello ed a tenuta idraulica.
La marcatura dei tubi dovrà comprendere l’indicazione del materiale, del tipo, del diametro
esterno, l’indicazione della pressione nominale, il marchio di fabbrica, il periodo di produzione ed il
marchio di conformità.
Per le giunzioni dovranno essere osservate le seguenti disposizioni:
Giunto a flangia: sarà formato da due flange, poste all’estremità dei tubi, e fissate con bulloni e
guarnizioni interne ad anello posizionate in coincidenza del diametro dei tubi e del diametro
tangente ai fori delle flange. Gli eventuali spessori aggiuntivi dovranno essere in ghisa.
Giunto elastico con guarnizione in gomma: usato per condotte d’acqua ed ottenuto per
compressione di una guarnizione di gomma posta all’interno del bicchiere nell’apposita sede.
Giunti saldati (per tubazioni in acciaio): dovranno essere eseguiti con cordoni di saldatura di
spessore non inferiore a quello del tubo, con forma convessa, sezioni uniformi e saranno esenti da
33
porosità od imperfezioni di sorta. Gli elettrodi da usare saranno del tipo rivestito e con
caratteristiche analoghe al metallo di base.
Giunti a vite e manicotto (per tubazioni in acciaio): dovranno essere impiegati solo nelle
diramazioni di piccolo diametro; le filettature ed i manicotti dovranno essere conformi alle norme
citate; la filettatura dovrà coprire un tratto di tubo pari al diametro esterno ed essere senza
sbavature.
Giunti isolanti (per tubazioni in acciaio): saranno del tipo a manicotto od a flangia ed avranno
speciali guarnizioni in resine o materiale isolante; verranno impiegati per le colonne montanti delle
tubazioni idriche e posti in luoghi ispezionabili oppure, se interrati, rivestiti ed isolati
completamente dall’ambiente esterno.
La protezione dalla corrosione dovrà essere effettuata nella piena osservanza delle norme
vigenti; la protezione catodica verrà realizzata con anodi reattivi (in leghe di magnesio) interrati
lungo il tracciato delle tubazioni ad una profondità di 1,5 mt. e collegati da cavo in rame.
In caso di flussi di liquidi aggressivi all’interno delle tubazioni, dovranno essere applicate delle
protezioni aggiuntive con rivestimenti isolanti (resine, ecc.) posti all’interno dei tubi stessi.
PRESCRIZIONI GENERALI
Tutti gli impianti idrosanitari, antincendio e di scarico dovranno osservare le suddette
prescrizioni.
Sistema di distribuzione: il sistema di distribuzione sarà del tipo a pressione proveniente
direttamente dalla rete idrica ed intercettabile all’ingresso del lotto.
Nella fase di presentazione l’Appaltatore dovrà eseguire tutti i fori e le asole da realizzare nel
getto per il passaggio delle varie tubazioni.
L’Appaltatore dovrà inoltre presentare, in sede di offerta, una descrizione dettagliata dei modi
di realizzazione dell’impianto.
Reti di distribuzione: si dovranno prevedere le seguenti reti:
a) rete di distribuzione acqua fredda al servizio di:
– alimentazione del lavello;
– alimentazione dell’impianto di innaffiamento;
– presa intercettabile per eventuale alimentazione punti esterni;
b) rete di distribuzione acqua calda per uso igienico;
c) rete di distribuzione dell’acqua calda per cucina e locale lavanderia;
Tutte le tubazioni per le reti dovranno essere di acciaio zincato trafilato, in rame, in
polietilene.
Le giunzioni delle tubazioni in acciaio zincato saranno realizzate esclusivamente con raccordi
e pezzi speciali in ghisa malleabile zincati a bagno.
I raccordi saranno tutti filettati a manicotto e sarà vietata, nel caso di tubazioni in acciaio, la
saldatura.
Le tubazioni dell’acqua fredda saranno coibentate con guaina in schiuma poliuretanica di
adeguato spessore; le tubazioni dell’acqua calda e del ricircolo saranno coibentate come sopra
indicato, negli spessori conformi alla normativa vigente sui consumi energetici.
Le tubazioni verticali ed orizzontali dovranno essere sostenute da staffe e nell’attraversamento
di pavimenti o pareti dovranno essere protette con idoneo materiale incombustibile per evitare il
passaggio del fuoco.
Sulla sommità delle colonne montanti dovranno installarsi barilotti ammortizzatori in acciaio
zincato e dovrà essere assicurata la continuità elettrica delle tubazioni nei punti di giunzione,
derivazione ed installazione di valvole.
Dopo la posa in opera e prima della chiusura delle tracce o dei rinterri le tubazioni dovranno
essere poste sotto carico alla pressione nominale delle valvole di intercettazione, per almeno 12 ore
per verificare l’assenza di perdite; dopo le prime ore dall’inizio della prova non dovrà rilevarsi sul
manometro di controllo nessun calo di pressione.
34
Le tubazioni, prima del montaggio della rubinetteria, dovranno essere lavate internamente per
asportare i residui della lavorazione.
Le schemature di adduzione interne, al servizio dei locali con apparecchiature, saranno
realizzate con tubazioni in polietilene reticolato di qualità certificata, faranno capo a collettori di
derivazione in ottone atossico con intercettazione per ogni singola utenza.
Sulla base delle portate contemporanee, il diametro delle varie tubazioni dovrà essere tale che
la velocità dell’acqua in esse non superi il valore di 2 mt./sec. e che sia decrescente nelle
diramazioni fino ad un minimo di 0,5 mt./sec., restando fissato che le perdite di carico debbano
assumere valori tali da garantire, a monte del rubinetto più distante, una pressione non inferiore a
1,5 mt.
La miscelazione avverrà tramite miscelatori termostatici applicati nei punti di utilizzo, oppure
tramite valvola miscelatrice a tre vie con sonda di temperatura.
Le reti di distribuzione dell’acqua calda saranno realizzate a circolazione continua in modo che
l’acqua raggiunga qualunque punto di erogazione alla temperatura di regime in un tempo massimo
di 15 sec.
Alla base delle colonne montanti saranno posizionate saracinesche di intercettazione in
bronzo.
Condutture di scarico e di ventilazione: le tubazioni di scarico degli apparecchi igienicosanitari saranno realizzate in Geberit e collegate con colonne di scarico che dovranno essere
disposte perfettamente in verticale; dove siano presenti delle riseghe nei muri i raccordi verranno
eseguiti con pezzi speciali e, in corrispondenza di ogni piano, dovranno essere provviste di un
tappo di ispezione.
La rete delle tubazioni comprende:
a) le diramazioni ed i collegamenti orizzontali;
b) le colonne di scarico (raccolta verticale);
c) i collettori di scarico (rete esterna).
Le diramazioni di scarico avranno pendenze non inferiori all’1,5% ed angoli di raccordo di
45°; tutti i collegamenti, giunti e saldature dovranno essere a perfetta tenuta idraulica.
Tutte le scatole sifonate saranno poste in opera in piano perfetto con il pavimento e
raccordate senza difetti di alcun genere.
Ogni colonna dovrà avere il diametro costante e sarà dotata, alla base, di sifone con tappo di
ispezione alloggiato in pozzetto asciutto. Tale pozzetto sarà collegato, con tubi in PVC rigido, ai
pozzetti sifonati posti ai piedi delle altre colonne di scarico ed ai pozzetti di linea necessari al
collegamento con la fossa biologica.
Le tubazioni di collegamento dei vari pozzetti dovranno avere un diametro minimo di 110
mm. e pendenza non inferiore al 2%, l’allaccio in fogna dovrà essere a perfetta tenuta idraulica. Le
dimensioni dei pozzetti dovranno essere da un minimo di 40 x 40 ad un massimo di 60 x 60
secondo le varie profondità.
Le colonne di scarico dovranno essere prolungate oltre il piano di copertura degli edifici, avere
esalatori per la ventilazione, essere opportunamente ispezionabili e protette con cappelli esalatori.
Tutte le colonne di scarico saranno opportunamente coibentate per l’abbattimento dei rumori.
I fori di passaggio della colonna sulla copertura dovranno essere protetti con converse di materiale
idoneo.
Ad ogni colonna di scarico si affiancherà quella di ventilazione primaria che si innesterà su
quella di scarico nella parte superiore a circa due metri sopra l’apparecchio più alto, ed in basso ad
almeno 50 cm. sotto l’apparecchio più basso.
Le colonne di scarico avranno un diametro di 110 mm.; dalle colonne della ventilazione
primaria partiranno le derivazioni per la realizzazione della rete di ventilazione secondaria a tutti gli
apparecchi igienici e predisposizioni di scarico.
Le tubazioni per la ventilazione primaria e secondaria saranno realizzate in PVC di tipo
leggero.
Tutte le tubazioni verticali dovranno essere sostenute da staffe a collare in ferro zincato.
35
Le tubazioni nell’attraversamento dei muri, pavimenti e pareti di divisione dovranno essere
protette con idoneo materiale incombustibile per evitare il passaggio di fiamme o fumo.
Caratteristiche di allaccio di apparecchi igienici: tutti gli allacci degli apparecchi igienici
dovranno essere predisposti a valle delle valvole di intercettazione situate nel locale di
appartenenza degli apparecchi stessi e dovranno comprendere:
a) le valvole di intercettazione;
b) le tubazioni in acciaio zincato FM oppure in polipropilene o in rame per distribuzione
acqua calda e fredda;
c) il rivestimento delle tubazioni acqua calda con guaina isolante in materiale sintetico espanso
autoestinguente;
d) spessore dell’isolante conforme alla normativa vigente;
e) tubazioni di scarico in polietilene ad alta densità fino alla colonna principale di scarico.
Rubinetterie: tutte le caratteristiche delle rubinetterie dovranno corrispondere alla normativa
vigente ed alle prescrizioni specifiche; dovranno avere resistenza a pressioni non inferiori a 15,2 bar
(15 atm.) e portata adeguata.
Le rubinetterie potranno avere il corpo in ottone o bronzo (secondo il tipo di installazione) ed
i pezzi stampati dovranno essere stati trattati termicamente per evitare l’incrudimento; tutti i
meccanismi e le parti di tenuta dovranno avere i requisiti indicati e, salvo altre prescrizioni, le parti
in vista saranno trattate con nichelatura e cromatura in spessori non inferiori a 8 e 0,4 micron
rispettivamente.
Le rubinetterie, a valvola o saracinesca, di rete e le rubinetterie degli apparecchi sanitari
dovranno permettere il deflusso della quantità d’acqua richiesta, alla pressione fissata, senza perdite
o vibrazioni.
Nella esecuzione dei montaggi dovrà essere posta la massima cura affinché l’installazione delle
rubinetterie, apparecchiature, accessori, pezzi speciali, staffe di ancoraggio, ecc. avvenga in modo
da evitare il formarsi di sporgenze ed affossamenti nelle superfici degli intonaci e dei rivestimenti e
che la tenuta sia perfetta.
La pressione di esercizio, salvo diverse prescrizioni, non dovrà mai superare il valore di 4,9 bar
(5 atmosfere).
VASI D’ESPANSIONE
1) Vaso d’espansione chiuso con membrana atossica ed intercambiabile per impianti
idrosanitari, costruito per capacità fino a 25 litri, con certificato di collaudo dell’ISPESL per
capacità oltre i 25 litri e completo di valvola di sicurezza e manometro, pressione massima
d’esercizio non inferiore a 8 bar e capacità di litri 5-8-16-24-100-200-300-500.
AUTOCLAVI E PRESSOSTATI
1) Autoclave per sollevamento liquidi, costituito da serbatoio verticale o orizzontale in acciaio
zincato, esente dalla denuncia di vendita e di installazione, dalle verifiche ISPESL periodiche e di
primo impianto, completo di valvola di sicurezza, manometro, alimentatore di aria automatico,
certificato di esclusione e libretto matricolare ISPESL, con le seguenti caratteristiche:
Capacità
litri 300
Pressione minima di esercizio
8 bar
2) Pressostato a regolazione on-off per autoclavi, taratura regolabile, differenziale regolabile,
portata contatti superiore a 6 A a 250 V, compresi i collegamenti elettrici e la completa posa in
opera con le seguenti caratteristiche:
36
a) scala 1,4/1,6 bar;
b) scala 2,8/7,0 bar;
c) scala 5,6/10,5 bar.
AMMORTIZZATORI E MANOMETRI
1) Ammortizzatore di colpi d’ariete costituito da vaso d’espansione in acciaio inox con
membrana, idoneo per essere installato in impianti idrosanitari per evitare brusche sovrapressioni
derivanti da colpi d’ariete, temperatura massima d’esercizio 99 °C, attacco filettato DN15 (1/2")
del tipo:
Capacità
litri 0,16
litri 0,50
Pressione minima di esercizio
15 bar
10 bar
2) Manometro con attacco radiale da 3/8", diametro 80 mm., completo di lancetta di
riferimento ISPESL, eventuale rubinetto a tre vie, flangia e ricciolo, scale disponibili 1,6-2,5-4,06,0-10,0-16,0.
GRUPPI DI SOLLEVAMENTO
1) Gruppo di sollevamento acqua per piccoli impianti, costituito da un’elettropompa di tipo
autoadescante con motore monofase, serbatoio pressurizzato a membrana idoneo per impieghi
alimentari, manometro, impianto elettrico completo di telesalvamotore, pressostati, cavo di
collegamento all’elettropompa e morsettiera con le caratteristiche seguenti:
Portata min/med/max
mc./h
Prevalenza
corrispondente non
inferiore a bar
0-1,0-2,5
0-1,0-2,5
0-2,0-3,5
4,2-2,9-1,5
5,0-3,8-2,3
5,2-3,5-2,3
Potenza nominale dei
motori
0,44 kW
0,59 kW
0,74 kW
2) Gruppo di sollevamento acqua per medi impianti, costituito da due elettropompe di tipo
autoadescante con motore trifase, staffa portante con piedini antivibranti, collettori di aspirazione e
mandata con giunti antivibranti, valvole di intercettazione e ritegno per ciascuna elettropompa,
manometro di controllo con rubinetto a flangia, due o più serbatoi pressurizzati a membrana
idonei per impieghi alimentari, impianto elettrico completo di quadro IP55 con interruttori,
telesalvamotori, commutatore per invertire l’ordine di avviamento, spie di funzionamento e blocco,
pressostati, cavi di collegamento alle elettropompe e morsettiera con le caratteristiche seguenti:
Portata min/med/max
mc./h
Prevalenza
corrispondente non
inferiore a bar
0-3-6
0-4-9
0-7-14
5,2-4-2,7
6,2-5,3-3,8
6,3-5,2-3,4
Potenza nominale dei
motori
2x0,74 Kw
2x1,10 kW
2x1,83 kW
37
ART. 4.4
Installazione degli impianti.
Il committente o il proprietario è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di trasformazione,
di ampliamento e di manutenzione degli impianti di cui all’art. 1 della legge 46/90 ad imprese
abilitate ai sensi dell’art. 2 della stessa legge. Si fa inoltre riferimento al regolamento di attuazione
della legge 46/90 ed in particolare al d.P.R. n. 447 del 6.12.91.
Le imprese installatrici sono tenute ad eseguire gli impianti a regola d’arte utilizzando allo
scopo materiali parimenti costruiti a regola d’arte. I materiali ed i componenti realizzati secondo le
norme tecniche di sicurezza dell’Ente italiano di unificazione (UNI) nonché nel rispetto di quanto
prescritto dalla legislazione tecnica vigente in materia, si considerano costruiti a regola d’arte.
I materiali e tutti i componenti degli impianti costruiti secondo le norme tecniche per la
salvaguardia della sicurezza dell’UNI, nonché nel rispetto della legislazione tecnica vigente in
materia di sicurezza, si considerano costruiti a regola d’arte.
Nel caso in cui per i materiali e i componenti gli impianti non siano state seguite le norme
tecniche per la salvaguardia della sicurezza dell’UNI, l’installatore dovrà indicare nella dichiarazione
di conformità la norma di buona tecnica adottata.
In tale ipotesi si considerano a regola d’arte i materiali, componenti ed impianti per il cui uso o
la cui realizzazione siano state rispettate le normative emanate dagli organismi di normalizzazione
di cui all’allegato II della direttiva n. 83/189/Cee, se dette norme garantiscono un livello di
sicurezza equivalente.
Con riferimento alle attività produttive, si applica l’elenco delle norme generali di sicurezza
riportate nell’art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 31 marzo 1989, pubblicato
nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 93 del 21 aprile 1989.
Per l’adeguamento degli impianti già realizzati alla data di entrata in vigore della legge 46/90 è
consentita una suddivisione dei lavori in fasi operative purché l’adeguamento complessivo avvenga
comunque nel triennio previsto dalla legge, vengano rispettati i principi di progettazione
obbligatoria con riferimento alla globalità dei lavori e venga rilasciata per ciascuna fase la
dichiarazione di conformità che ne attesti l’autonoma funzionalità e la sicurezza.
ART. 4.5
Abilitazione delle imprese artigiane.
Il committente o il proprietario è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di trasformazione,
di ampliamento e di manutenzione degli impianti di cui all’articolo 1 della legge 46/90 ad imprese
abilitate ai sensi dell’articolo 2 della stessa e del Regolamento di cui al d.P.R. n. 447 del 6 dicembre
1991.
Le imprese artigiane sono abilitate all’esercizio delle attività di installazione, di trasformazione,
di ampliamento e/o di manutenzione degli impianti di cui all’art. 1 della l. 46/1990, se il titolare o
uno dei soci o il familiare collaboratore è in possesso di uno dei seguenti requisiti:
a) laurea in materia tecnica specifica conseguita presso una università statale o legalmente
riconosciuta;
b) diploma di scuola secondaria superiore conseguito presso un istituto statale o legalmente
riconosciuto, con specializzazione relativa al settore delle attività di cui all’art. 2, comma 1, della l.
46/1990, seguito da un periodo di inserimento di almeno un anno continuativo, con rapporto di
lavoro subordinato o altra forma di collaborazione tecnica continuativa nell’ambito di un’impresa
del settore;
c) prestazione lavorativa alle dirette dipendenze di un’impresa del settore, per un periodo non
inferiore a tre anni, anche non continuativi, nell’ultimo decennio, in qualità di operaio installatore
con qualifica di specializzato nelle attività di installazione, di trasformazione, di ampliamento e/o di
manutenzione degli impianti di cui all’art. 1 della l. 46/1990;
38
d) iscrizione all’albo delle imprese artigiane, per un periodo non inferiore a tre anni,
nell’ultimo decennio, in qualità di titolare, di socio o di collaboratore familiare di impresa esercente
l’attività di installazione, di trasformazione, di ampliamento e/o di manutenzione degli impianti di
cui all’art. 1 della l. 46/1990.
L’imprenditore sprovvisto di uno dei requisiti indicati nell’elenco di cui sopra può preporre
all’esercizio delle attività di cui al medesimo elenco un responsabile tecnico in possesso di uno di
tali requisiti.
Le imprese artigiane, abilitate ai sensi della normativa vigente, che intendono esercitare alcune
o tutte le attività di installazione, ampliamento, trasformazione e manutenzione degli impianti di cui
all’art. 1 della l. 46/1990, presentano alla Commissione regionale per l’artigianato, ai sensi dell’art.
19 della legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di
diritto di accesso ai documenti amministrativi), come modificato dall’art. 2, comma 10, della legge
24 dicembre 1993, n. 537, unitamente alla domanda di iscrizione all’albo regionale delle imprese
artigiane, denuncia di inizio delle attività stesse indicando, con riferimento alle lettere del medesimo
art. 1 della l. 46/1990 e alle relative voci, quali esse effettivamente siano e la documentazione
attestante che il titolare, o uno dei soci o il collaboratore familiare o il responsabile tecnico
preposto all’esercizio delle attività, è in possesso di uno dei requisiti tecnico-professionali di cui al
comma 1.
Le imprese artigiane alle quali siano stati riconosciuti i requisiti tecnico-professionali hanno
diritto ad un certificato di riconoscimento secondo modelli approvati con decreto del Ministro
dell’industria, del commercio e dell’artigianato. Il certificato è rilasciato dalla Commissione
regionale per l’artigianato, che svolge anche le attività di verifica di cui all’art. 19 della l. 241/1990,
come modificato dall’art. 2, comma 10, della l. 537/1993.
Gli impianti citofonici, telefonici, a temporizzatore, nonché l’installazione di ogni altra
apparecchiatura elettrica accessoria agli impianti termici, di sollevamento di persone o di cose e di
antincendio sono compresi tra gli impianti di cui all’art. 1, comma 1, lett. a), della l. 46/1990.
ART. 4.6
Dichiarazione di conformità.
Al termine dei lavori, l’Appaltatore rilascia al Committente la dichiarazione di conformità da
depositare presso il Comune, nel rispetto delle norme di cui all’articolo 7 della l. 46/ 1990. Di tale
dichiarazione, sottoscritta dal titolare dell’impresa e recante il numero di partita IVA e il numero di
iscrizione all’albo delle imprese artigiane, sono parte integrante la relazione contenente la tipologia
dei materiali impiegati e il progetto, ove previsto, e gli schemi finali dell’impianto realizzato.
In caso di rifacimento parziale o di ampliamento di impianti, la dichiarazione di conformità e
il progetto si riferiscono alla sola parte degli impianti oggetto del rifacimento o dell’ampliamento.
Nella dichiarazione di conformità dovrà essere espressamente indicata la compatibilità con gli
impianti preesistenti.
La dichiarazione di conformità è resa su modelli predisposti con decreto del Ministro
dell’industria, del commercio e dell’artigianato, ai sensi dell’articolo 7 del d.P.R. 447/1991, sentiti
l’UNI e il CEI.
ART. 4.7
Verifiche, certificazioni e collaudi
(legge 46/90 e Regolamento d.P.R. n. 447/91).
Verifiche:
1. Per l’esercizio della facoltà prevista dall’art. 14 della legge 46/90, gli enti interessati operano
la scelta del libero professionista nell’ambito di appositi elenchi conservati presso le Camere di
commercio e comprendenti più sezioni secondo le rispettive competenze. Gli elenchi sono formati
39
annualmente sulla base di documentata domanda di iscrizione e approvati dal Ministro
dell’industria, del commercio e dell’artigianato.
2. Con decreto del Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato, sentiti gli ordini e i
collegi professionali, sono adottati schemi uniformi di elenchi e di sezioni a cui dovranno adeguarsi
gli elenchi e le sezioni predisposti dalle Camere di commercio.
3. I soggetti direttamente obbligati ad ottemperare a quanto previsto dalla legge devono
conservare tutta la documentazione amministrativa e tecnica e consegnarla all’avente causa in caso
di trasferimento dell’immobile a qualsiasi titolo, nonché devono darne copia alla persona che
utilizza i locali.
4. All’atto della costruzione o ristrutturazione dell’edificio contenente gli impianti di cui all’art.
1, commi 1 e 2, della legge 46/90, il committente o il proprietario affiggono ben visibile un cartello
che, oltre ad indicare gli estremi della concessione edilizia ed informazioni relative alla parte edile,
deve riportare il nome dell’installatore dell’impianto o degli impianti e, qualora sia previsto il
progetto, il nome del progettista dell’impianto o degli impianti.
Certificazione delle opere e Collaudo:
Per la certificazione e il collaudo delle opere si applica la legge 5 marzo 1990, n. 46 e la
normativa tecnica di riferimento.
Per eseguire i collaudi, ove previsti, e per accertare la conformità degli impianti alle
disposizioni della presente legge e della normativa vigente, i Comuni, le Unità sanitarie locali, i
Comandi provinciali dei vigili del fuoco e l’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del
lavoro (ISPESL) hanno facoltà di avvalersi della collaborazione dei liberi professionisti, nell’ambito
delle rispettive competenze, di cui all’articolo 6, comma 1, secondo le modalità stabilite dal
regolamento di attuazione di cui all’articolo 15.
Il certificato di collaudo deve essere rilasciato entro tre mesi dalla presentazione della relativa
richiesta.
Il collaudo dell’impianto centralizzato di acqua calda per usi igienici e sanitari, deve verificare
ai fini della legge che la temperatura dell’acqua nel punto di immissione nella rete di distribuzione
sia conforme al valore fissato all’art. 7 del d.P.R. 1052/77, con la tolleranza e le modalità indicate
all’art. 11 del d.P.R. 1052/77. In occasione dei collaudi di cui sopra devono essere anche accertati
gli spessori e lo stato delle coibentazioni delle tubazioni e dei canali d’aria dell’impianto.
ART. 4.8
Sanzioni.
Le sanzioni amministrative, di cui all’art. 16, comma 1, della legge 46/90, vengono
determinate nella misura variabile tra il minimo e il massimo, con riferimento alla entità e
complessità dell’impianto, al grado di pericolosità ed alle altre circostanze obiettive e soggettive
della violazione.
Le sanzioni amministrative sono aggiornate ogni cinque anni con regolamento del Ministro
dell’industria, del commercio e dell’artigianato, sulla base dell’evoluzione tecnologica in materia di
prevenzione e sicurezza e della svalutazione monetaria.
Le violazioni della legge accertate, mediante verifica o in qualunque altro modo, a carico delle
imprese installatrici sono comunicate alla commissione di cui all’art. 4 della legge 46/90,
competente per territorio, che provvede all’iscrizione nell’albo provinciale delle imprese artigiane o
nel registro delle ditte in cui l’impresa inadempiente risulta iscritta, mediante apposito verbale.
La violazione reiterata per più di tre volte delle norme relative alla sicurezza degli impianti da
parte delle imprese abilitate comporta altresì, in casi di particolare gravità, la sospensione
temporanea dell’iscrizione delle medesime imprese dal registro delle ditte o dall’albo provinciale
delle imprese artigiane, su proposta dei soggetti accertatori e su giudizio delle commissioni che
sovraintendono alla tenuta dei registri e degli albi.
Dopo la terza violazione delle norme riguardanti la progettazione e i collaudi, i soggetti
accertatori propongono agli ordini professionali provvedimenti disciplinari a carico dei
professionisti iscritti nei rispettivi albi.
40
All’applicazione delle sanzioni di cui al presente articolo provvedono gli uffici provinciali
dell’industria, del commercio e dell’artigianato.
41
INDICE
CAPITOLO 1
1
OGGETTO ED AMMONTARE DELL'APPALTO
1
DESCRIZIONE, FORMA E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE
1
VARIAZIONI DELLE OPERE
Art 1.1 OGGETTO DELL'APPALTO
Art. 1.2 FORMA E AMMONTARE DELL'APPALTO
INDIVIDUAZIONE DELLE CATEGORIE OMOGENEE DEI LAVORI
Lavori a Corpo
Art. 1.3 ANTICIPAZIONE E PAGAMENTI IN ACCONTO
Art. 1.4 DESCRIZIONE DEI LAVORI
1
1
1
2
2
3
4
DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI
CAPITOLO 2
6
QUALITA' DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI MODO DI ESECUZIONE DI OGNI
CATEGORIA DI LAVORO ORDINE A TENERSI NELL'ANDAMENTO DEI LAVORI6
Art. 2.1 CONDIZIONI DI ACCETTAZIONE
6
Art.2.2 MATERIALI E FORNITURE IN GENERE
6
SCORPORO DALL’APPALTO
7
Art. 2.3 ACQUA, CALCI, CEMENTI ED AGGLOMERATI CEMENTIZI,
7
8
GENERALITÀ.
8
CARATTERISTICHE
9
Art. 2.5 MATERIALI METALLICI
9
GENERALITÀ.
9
a)Materiali:
9
b) Designazione, definizione e classificazione:
9
c) Qualità, prescrizioni e prove:
10
d) Prodotti di acciaio:
10
ACCIAI PER CEMENTO ARMATO.
10
a) Generalità.
10
b) Acciai per barre tonde lisce e ad aderenza migliorata.
10
Acciaio in fili lisci o nervati.
11
Reti di acciaio elettrosaldate.
11
Art. 2.6 METALLI DIVERSI
11
GENERALITÀ.
11
Art. 2.7 MATERIALI PLASTICI
11
a) Generalità:
11
PRODOTTI DI CLORURO DI POLIVINILE (PVC).
11
a) Tubi e raccordi di PVC rigido.
112
PRODOTTI TERMOPLASTICI DI POLIETILENE (PE).
13
a) Generalità.
13
b) Tubi.
13
Art. 2.8 APPARECCHI IGIENICO SANITARI
14
GENERALITÀ.
14
a) Generalità
14
b) Lavabi :
14
c) Bagni mobili uomo
14
d) Bagni mobili donna
14
Art. 2.9 RUBINETTERIE ED ACCESSORI
15
42
a) Generalità :
b) Caratteristiche esecutive e di funzionamento :
Art.2.12 MATERIALE ELETTRICO
a) Conduttori elettrici:
b) Tubi di protezione in materie plastiche:
c) Interruttori:
d) Lampade ad incandescenza:
e) Lampade fluorescenti a catodo caldo :
f) Box di servizio :
Art. 2.13. PRODOTTI DIVERSI (SIGILLANTI, ADESIVI)
15
15
15
15
15
16
16
16
16
16
CAPITOLO 3
18
MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO
18
Art. 3.1 SCAVI E DEMOLIZIONI
18
Art. 3.1 Gli scavi ed i rinterri
18
Art. 3.2 OPERE E STRUTTURE DI MURATURA
21
Malte per Murature
21
Composizione:
21
Murature in Genere: Criteri Generali per l'Esecuzione
21
Modalità d'impiego dei mattoni:
23
Elevazione delle murature:
23
Tracciamento delle murature:
24
Responsabilità dell'Impresa:
24
Art. 3.3 INTONACI
24
Norme generali:
24
Operazioni di intonacatura:
24
Classificazione degli intonaci:
25
Protezione degli intonaci:
25
Responsabilità dell'Impresa:
25
art. 3.4 SISTEMI PER RIVESTIMENTI INTERNI ED ESTERNI
25
Sistemi Realizzati con Prodotti Rigidi.
25
Sistemi Realizzati con Prodotti Fluidi.
26
Il Direttore dei Lavori per la Realizzazione del Sistema di Rivestimento Opererà Come Segue.26
Art. 3.5 Murature in Genere: Criteri Generali per l'Esecuzione
27
Modalità d'impiego dei mattoni:
28
Elevazione delle murature:
28
Tracciamento delle murature:
29
Responsabilità dell'Impresa:
29
Art. 3.6 ESECUZIONE DI NOLI E TRASPORTI
30
Art. 3.8.1 Opere provvisionali
30
Art. 3.8.2 Noleggi
30
Art. 3.8.3 Trasporti
30
CAPITOLO 4
31
IMPIANTISTICA
IMPIANTI IDRICI, IGIENICO SANITARI, ELETTRICI
Art. 4.1 Definizione generale impianti
Art. 4.2 Verifiche e prove preliminari
Art. 4.3 Elementi del progetto idrico
Art. 4.4 Installazione degli impianti
Art. 4.5 Abilitazione delle imprese artigiane
Art. 4.6 Dichiarazione di conformità
Art. 4.7 Verifiche, certificazioni e collaudi
Art. 4.8 Sanzioni
31
31
31
31
32
38
38
39
39
40
43
44
Scarica

capitolo 1 - Categorie Utenti