La scelta del Floriterapeuta.
La seduta in floriterapia è, e deve essere, praticata nel seguente
modo. Il floriterapeuta e il cliente sono seduti uno in fronte all'altro
in un luogo tranquillo, dove niente e nessuno possa interferire
durante l'anamnesi, la seduta deve durare per tutto il tempo
necessario a far si che il floriterapeuta abbia comprensione di ciò
che sta attraversando il cliente in quel determinato momento.
Questo tempo potrebbe essere di circa un'ora, nella maggioranza dei
casi. Il ruolo del floriterapeuta non è quello dello psicologo, per cui
la sua funzione non è quella di far giungere il cliente a delle risposte
su di sè, il suo ruolo semmai, è quello di far luce sulla situazione
per giungere ad una corretta somministrazione floreale. Sono i fiori
che fanno il lavoro. Per giungere a questo punto, il paziente deve
essere nella condizione di potersi liberamente esprimere, senza
costrizioni, atteggiamenti frettolosi, soggezione.
Capite quanto questo sia difficile di per sè. Ecco perchè, ad esempio, andare dall'erborista a farsi
consigliare i fiori di Bach, in un sabato pomeriggio piovoso, con ombrello, giubbotto, e fila di
persone alla cassa, non è certo un buon inizio. Alla sua morte Edward Bach espresse il desiderio che
il lavoro da lui tanto faticosamente maturato, non venisse spazzato via con una ramazzata. Per
questo motivo chiese che il sistema floriterapeutico fosse conservato così, come era stato creato. E
lo fece con queste parole: "Tale sistema terapeutico è il più perfetto che, a memoria d'uomo, sia mai
stato dato all'umanità. Ha il potere di guarire la malattia e, per la sua semplicità, può essere usato
nell'anelito domestico. Proprio questa semplicità, unita ai suoi effetti guaritori totali, lo rende
meraviglioso. Non occorrono nessuna scienza, nessuna conoscenza, oltre ai semplici metodi
descritti qui; le persone che trarranno i maggiori benefici da questo dono di Dio, saranno coloro che
lo conserveranno in tutta la sua purezza, svincolato dalla scienza e da ogni teoria, perchè tutto nella
natura è semplice." (Edward Bach - Dodici guaritori ed altri rimedi - Edizione del 1936)
Max Volpi dice: "Spesso si parla delle possibilità offerte dalla somministrazione
basata su prova muscolare kinesiologica. Nella mia esperienza, ho incontrato clienti
che giungevano a me da questa passata esperienza portando la lista di eventuali
fiori somministrati. E' accaduto in più di un'occasione che al paziente in questione
venissero somministrati diversi fiori corretti, ma certo erano assenti fiori palesi al
solo colloquio o, a volte, anche al solo sguardo, come se a un uomo nudo in inverno,
dessimo sciarpa e cappello, ma non un cappotto".
In tutto il tempo in cui ho lavorato con i fiori mi è capitato di vedere ogni genere di aberrazione a
quanto detto sopra. Terapeuti che stendevano il paziente sul lettino, gli giravano attorno percutendo
un campanellino e ascoltavano le vibrazioni prodotte per poi consigliare i fiori; altri che lasciavano
completamente al caso la scelta dei rimedi. Come pescare le carte in un mazzo, suggerivano al
cliente di scegliere a caso, saranno quelli giusti! Ora è bene puntualizzare un cosa importante:"In
una scocietà dove si riesce a farsi abbindolare dalla vendita in televisione di un sale anti-malocchio,
i fiori di Bach certamente possono essere visti come il rimedio del burlone." Guardiamoci intorno!
Quanti farabutti...
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Conseguenza: le persone che si credono razionali, logiche si allontaneranno dai fiori, perchè li
vedranno come una sortita ad effetto, quelle emotive, penseranno di aver trovato la fons vitæ.
Nessuno dei due atteggiamenti produce cambiamento. Le persone razionali dovrebbero, se
veramente razionali, provare la floriterapia, seguendo le indicazioni serie di un serio floriterapeuta e
valutare solo dopo aver provato seriamente. Quelle emotive di contro, dovrebbero comprendere che
i fiori creano una struttura nella quale ci si può muovere verso qualcosa, il miglioramento, che non è
un esplosione emotiva come si aspettano, bensì una migliore integrazione tra le varie facoltà umane,
quindi emotiva, psichica e fisica. In questo triste scenario, dove i cialtroni hanno la stessa voce degli
onesti, comprendo come sia difficile non rimanere delusi da quanto ci circonda. Tutto questo però
va a solo scapito dei fiori che, silenziosamente da settant'anni, fanno il loro lavoro. Come si può non
farsi trarre in inganno? Ascoltando.
Se le persone fossero capaci di fermarsi un solo istante a fare tesoro di
ciò che la vita sta offrendo loro, in un anno, impareremmo di più di tutto
ciò che è stato insegnato in duemila anni di storia cristiana. Quando una
persona come Bach dedica la sua intera vita a scoprire e donare al
mondo un gioiello per la salute come questo, bisognerebbe fermarsi,
ringraziare e cambiare tutta una serie di pensieri che, come fogli in un
cassetto, ci dettano come vivremo. La riprova è lo sbigottimento sul viso
delle persone quando stentano a credere cosa è accaduto loro, usando i
fiori. Tuttavia nel dispiegarsi di questo testo ho fatto riferimento ad una
particolare parola che nel vocabolario umano è difficile da applicare,
quanto facile da pronunciare: Cambiare.
Cosa accade allora, quando ci approcciamo ad un problema nuovo con un pensiero vecchio?
Interpretiamo attraverso i nostri condizionamenti un accadimento che non dovremmo interpretare,
ma semplicemente vivere per capire cosa può donarci in fatto di crescita personale. Credere o non
credere. Perchè semplicemente non toccare con mano? Il mondo di oggi vive di fretta e la fretta è
neccessariamente la madre della superficialità. Partendo da qui, non è difficile giungere alla
conclusione che non ci si ascolta più.
Quando non si ascolta si ha la tendenza, fateci caso se non l'avete ancora notato, ad introdurre un
elemento che crei una spiegazione, poichè la mente umana è stata concepita per questo, la mente
umana è stata creata per indagare il sensibile, trovare risposte, creare intendimenti. Purtroppo però è
anche stata dotata di un gioiello prezioso/trappola. La capacità di astrazione. Come ben sappiamo
ormai, il lobo prefrontale del cervello umano ha la capacità di formulare pensieri astratti. La riprova
sta nel fatto che in passato, la lobotomia veniva impiegata per la cura di soggetti schizofrenici, nei
quali infatti avviene un'alterazione del pensiero, un'alterazione che sconnette letteralmente il
soggetto dalla realtà circostante, proprio per via di quanto detto.
La capacità di astrazione, se da una parte è un prezioso gioiello che ci ha dato la possibilità come
razza di dominare sul mondo conosciuto e sulle altre specie, dall'altra, contiene in sè, come tutto ciò
che è stato creato in un universo a natura dualistica come il nostro, una sorta di trappola. La trappola
consiste nella capacità del cervello di astrarre, ma nell'incapacità di suggerire all'uomo che sta
formulando un pensiero astratto. Questo compito è sola esclusiva competenza della coscienza del
singolo. Per cui capita, spesso purtroppo in una società dove siamo sempre più tutti isolati, che un
essere umano, non conoscendo una risposta, pur di avere una risposta, astrae, cioè di fatto inventa
una soluzione che sul libretto di istruzioni UOMO, non era prevista. Come detto, Bach alla sua
morte ha specificamente dichiarato di NON VOLERE che la sua scoperta venisse trasformata in
qualcosa di accademico, venisse mutilata, trasformata, meccanicizzata. Ma questo, come ben
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sappiamo, è accaduto. Sta a noi scegliere, come sempre, da quale parte stare, e questo non può
dircelo il nostro lobo prefrontale, solo la nostra coscienza.
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