IL MONDO CAPOVOLTO Neanche l’Italia fa una bella figura Cooperazione allo sviluppo: “Europa così non va!” Una soluzione: la tassa di Robin Hood di Giulio ALBANESE D ispiace doverlo scrivere, ma l’Europa non sta facendo bella figura in materia di cooperazione allo sviluppo. È quanto si evince dall’edizione 2011 del rapporto AidWatch presentato nel maggio scorso a Bruxelles da Concord, la piattaforma delle Organizzazioni non governative (Ong) europee. La ricerca traccia un quadro preoccupante sulle tendenze dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (Aps), certificando il fallimento di credibilità politica della cooperazione europea. E dire che vi sono fenomeni di portata planetaria, come la Rivolta del Pane nel mondo arabo, che dovrebbero spingere i governi del Vecchio Continente a promuovere iniziative davvero illuminate per combattere la povertà che attanaglia il Sud del mondo. Cifre alla mano, Aidwatch stigmatizza come gli aiuti messi a disposizione dall’Europa siano lontani dagli obiettivi sottoscritti nel 2000 all’Assemblea Generale dell’Onu e dai traguardi fissati nel 2005 nella Dichiarazione di Parigi. Ma soprattutto distanti dall’impegno assunto in sede internazionale di aiutare chi ne ha davvero bisogno. Sebbene l’Europa rimanga il maggior donatore al mondo, nel 2010, purtroppo solo 9 Paesi su 27 hanno raggiunto gli obiettivi di aiuto che avevano promesso di conseguire. Col risultato che guardando al 2015 si prevede che l’aiuto europeo crescerà molto più lentamente di quanto sarebbe necessario per raggiungere l’obiettivo dello 0,7% del Pil fissato per il 2015. Ma al di là dei numeri, il dato forse più preoccupante è che l’aiuto allo sviluppo è sempre più dettato dall’agenda della politica interna, dall’immigrazione e dagli interessi commerciali dei Paesi europei. Non è un caso se hanno incluso nei loro aiuti 5.1 miliardi di euro (circa il 10% del totale), considerati tecnicamente “fuori target” dalle Ong. Spese che non vanno certo disprezzate, ma che non rientrano direttamente nelle strategie di lotta contro la povertà, soprattutto dal punto di vista dello sviluppo. Si tratta di 2,5 miliardi di euro erogati a titolo di cancellazione del debito, 1,6 miliardi di euro per borse di studio e 1,1 miliardi di euro destinati nei Paesi in via di sviluppo per sostenere i rifugiati. Ma non è tutto, infatti le attribuzioni degli stanziamenti dei Paesi europei non sembrano affatto rispondere a logiche paritetiche. Basti pensare che oltre il 30% di tutto l’aiuto allo sviluppo destinato ai Paesi maggiormente bisognosi dal 2002 è andato soltanto a tre Paesi: Iraq, Afghanistan e Pakistan. A questo punto, inutile nasconderselo, vi sono dei Paesi poverissimi che rischiano seriamente di rimanere a bocca asciutta come la Sierra Leone, l’Eritrea, il Laos e il Malawi. Sono anni che il mondo missionario e le Ong chiedono di aumentare i fondi a sostegno della società civile nei Paesi in via di sviluppo, primo vero grande antidoto contro la povertà. Sta di fatto che nel biennio 2008-2009, solo il 10% dell’aiuto bilaterale complessivo, al netto del debito, è stato destinato al rafforzamento della governance e della società civile; una percentuale che nel caso del Nord Africa non ha superato i 4 punti. Purtroppo nel rapporto AidWatch il nostro Paese non fa bella figura. L’Italia è oggi allo 0,15% del Pil dedicato agli aiuti, ma nel 2012 sarà allo 0,12%, mentre per la Com- missione europea la soglia di credibilità minima sarebbe allo 0,28%. Per esempio, non è stata versata alcuna quota in favore della cooperazione multilaterale, malgrado esista un debito di oltre 1 miliardo di euro, e nessun contributo è stato erogato al Fondo Globale o alla convenzione per l’aiuto alimentare. Una mano per reperire risorse potrebbe darla, secondo AidWatch, una piccola tassa sulle transazioni finanziarie, meglio nota come “Tobin Tax”, finora osteggiata dagli speculatori di professione; sì, quei signori unanimemente riconosciuti come i principali responsabili della crisi internazionale dei mercati. Già nel lontano 1972, James Tobin, premio Nobel per l’Economia, aveva avanzato questa proposta, proprio nel bel mezzo di una precedente crisi epocale, quella petrolifera, che aveva messo in ginocchio non pochi Paesi industrializzati. In realtà, qualsiasi transazione finanziaria ha sempre un costo, altrimenti le banche non opererebbero queste operazioni con così tanta disinvoltura. Ecco che allora la proposta di Tobin, se fosse attuata, non solo scoraggerebbe le speculazioni dei sacerdoti del “dio denaro”, ma consentire anche la creazione di fondi da utilizzare per assistere sia le aziende in difficoltà come anche per finanziare la cooperazione verso i Paesi del Sud del mondo. Si stima che, tassando dello 0,05 per cento ogni compravendita di titoli non statali e di strumenti finanziari, nella sola Unione europea si potrebbe ottenere un gettito tra i 163 e i 400 miliardi. A livello mondiale, l’introito sarebbe compreso tra i 400 e i 946 miliardi di dollari all’anno. Una cosa è certa: la società civile su scala planetaria, non può fare a meno di farsi interprete delle istanze legate al “bene comune” di cui la tassa di Tobin è portatrice per la sua forte valenza etica. Visto che sarebbe pagata da soggetti che possono sicuramente permetterselo, questo impegno dovrebbe essere assunto con determinazione dagli Stati sovrani che ospitano i centri nevralgici dell’alta finanza. Lungi da ogni retorica, la tassa di “Robin Hood” (così gli anglosassoni hanno ribattezzato la Tobin Tax), rappresenta un importante strumento di politica economica internazionale, capace di difendere moneta e risparmio e, al contempo, in grado di garantire finalmente al Sud del mondo le risorse necessarie per il suo riscatto. Anno XII, n. 7 - LUGLIO 2011 mensile della comunità Ecclesiale N. di registrazione 276 del 7.2.2000 presso il Tribunale di Frosinone. DIRETTORE: Raffaele Tarice IN REDAZIONE: Claudia Fantini Per inviare articoli: Claudia Fantini Via Sanità, 22 03011 Alatri - Tel. 348.3002082 e-mail: [email protected] RESPONSABILE DISTRIBUZIONE Bruno Calicchia AMMINISTRATORE Giovanni Straccamore HANNO COLLABORATO: Giulio Albanese, Sabrina Atturo, Italo Campagna, Pino D’Amico, Valerio De Luca,Marco Deriu, Ettore Passeri, Daniele Trenca EDITORE Diocesi di Anagni-Alatri FOTOCOMPOSIZIONE E STAMPA Tipografia Editrice Frusinate srl Frosinone ANNO XII N. 7 LUGLIO 2011 Spedizione in a.p. art. 2 comma 20c legge 662/96 filiale Frosinone - Spedito il 24 Giugno 2011 - www.diocesianagnialatri.it a l l ’ii n t e r n o . . . FOTO NOTIZIA Visita Pastorale a Collepardo Pag. 3 Speciale Prima Comunione Pagg. 6-7 Eucaristia “Luce per la città” Pag. 9 R osita sembra una mucca felice. È nata in Argentina, nell’Istituto di tecnologia agricola dell’Università di San Martin, il 6 aprile scorso, ma pesava 45 chilogrammi, il doppio di un bovino normale. Questo è dovuto al fatto che, appena nata, la giovane mucca ha già due record al suo attivo: è la prima mucca ad essere mai stata clonata, e, soprattutto è la prima mucca transgenica. Il suo DNA è stato infatti modificato perché il latte prodotto dalle sue mammelle sia identico al latte materno umano. Questo latte potenziato contiene due sostanze protettive contro le infezioni che non si trovano in quello prodotto naturalmente dai bovini. In particolare, il latte “clonato” contiene lattoferrina, proteina che rinforza il sistema immunitario, oltre che lisozima, una sostanza antibatterica molto utile per l’organismo. Naturalmente una notizia del genere ha fatto scattare polemiche e 19 giugno Festa al Santuario della SS. Trinità PRIMO PIANO Una mucca che produce latte materno PERPLESSITÀ E CRITICA criticità. La notizia ha fatto il giro del mondo lasciando senza parole diverse parsone e molte organizzazioni. Se per alcuni questa innovazione potrebbe essere molto utile per quei bambini che, per qualche ragione non hanno accesso al seno, le polemiche sono presto arrivate. In particolare la dottoressa Michela Kuan, responsabile Lav vivisezione, ha dichiarato: “La clonazione animale è una materia sulla quale esistono gigantesche criticità sia dal punto di vista scientifico che etico: tutte ottime ragioni per opporsi a un simile orrore. Le applicazioni commerciali di tale latte sono dubbie, andando proba- bilmente ad alimentare un business tipico dei Paesi ricchi. Inoltre, il problema legato ai primi giorni di allattamento e il conseguente trasferimento della barriera anticorpale tra madre e figlio, non sarebbe ovviato; anzi, si introdurrebbero problemi di possibili virus silenziosi ed effetti indesiderati non preventivati”. Noi italiani però non sembriamo ancora pronti a consumare prodotti figli dell’ingegneria genetica. Da una recente indagine Eurobarometro effettuata da Coldiretti emerge che circa 3 italiani su 4 non utilizzerebbero mai questo latte e non lo darebbero ai loro bambini. Gli italiani sarebbero media- mente più preoccupati e scettici rispetto agli altri europei riguardo le conseguenze dell’ingegneria genetica sugli animali (75% contro 65%). Anche se i ricercatori dell’Università di San Martin affermano che questo è il primo caso del genere al mondo, in realtà anche dalla Cina è venuto un annuncio simile pochi giorni fa: gli scienziati della Chinàs Agricultural university di Pechino hanno affermato di avere un’intera mandria di 300 mucche transgeniche che già producono un latte simile a quello umano di cui si stanno testando le caratteristiche. Raffaele Tarice 2 100 NOTIZIE Luglio 100 NOTIZIE L ’AA G E N D A Martedì 26 luglio Vallepietra, Santuario della SS. Trinità FESTA DI S. ANNA Pellegrinaggi e celebrazioni 2011 LUGLIO - AGOSTO Venerdì 19 agosto Anagni, Cattedrale, ore 11,30 FESTA DEL PATRONO S. MAGNO S. Messa presieduta dal Vescovo Lunedì 15 agosto Fiuggi, Fonte Bonifacio VIII, ore 10.00 S. MESSA PRESIEDUTA DAL VESCOVO Domenica 28 agosto Guarcino, ore 10.30 PONTIFICALE DI S. AGNELLO Presieduto dal Vescovo Martedì 16 Domenica 21 agosto Madrid GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’ Sabato 3 Domenica 11 settembre Ancona XXV CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE Giovedì 18 agosto Anagni, Piazza Innocenzo III, ore 19.00 FESTA DEL PATRONO S. MAGNO Solenne Messa pontificale e processione Presiede il Vescovo Lunedì 12 Martedì 13 settembre Trevi nel Lazio, Casa delle Suore Oblate INCONTRO DI AGGIORNAMENTO DEL PRESBITERIO Anno XII Numero 7 C LA CATTEDRA arissimo don Virginio, la gente - riconosciuti a Mons. Filippo Frasca i giusti meriti del suo lunghissimo servizio - ti vuole bene e apprezza il lavoro che, nonostante alcune difficoltà, hai saputo portare avanti in questi tre anni di guida discreta e rispettosa di quella comunità cristiana. Ormai è dal 2 dicembre 2007 che servi la parrocchia del SS. Salvatore di Collepardo e i frutti del tuo ministero possono essere colti con molta tranquillità dai volti delle persone e dal clima di affetto e simpatia che esprimono; dal movimento che si crea intorno alla chiesa parrocchiale; dalla ricchezza e dalla linearità delle celebrazioni; dalla preoccupazione di tutti, vicini e lontani, per il tuo stato di salute e dalla paura di “perderti”; dal tuo cogliere la “buona volontà” dei collepardesi insieme all’ansia di incanalarla all’interno di un progetto e nell’alveo di una incisiva pastorale. Ti ringrazio per la tua sincera disponibilità, per il rispetto con cui guardi al passato e per la discrezione con cui hai saputo coinvolgere alcune persone nella vita e nella missione della parrocchia. Hai pochi collaboratori diretti, ma sono persone fidate e in numero sufficiente ad arrivare anche agli altri! La Visita pastorale è stata incastonata tra due celebrazioni liturgiche molto belle e oltremodo significative, su cui provo a spendere qualche parola. … La Parola di Dio della 29^ Domenica del T. O. (Anno C) mi ha offerto l’occasione di presentare la preghiera “cristiana” come esercizio della speranza e della pazienza (da condividere con quella di Dio) e come scoperta della propria responsabilità nei riguardi degli altri. Come la preghiera ostinata di Mosè (Es 17,8-13) e della vedova (Lc 18,18) portano a compimento i loro desideri, così sarà per noi, se vogliamo contribuire alla crescita del Regno e ottenere liberazione e salvezza. Servono la preghiera e l’impegno per far diventare la preghiera stessa “autentica” e “innocente”. E la S. Scrittura è la stella polare che guida sia la nostra vita che diventa preghiera sia la nostra preghiera che diventa vita (2 Tim 3,14 - 4,2). Non le braccia di Mosè, ma quelle spalancate di Cristo sulla Croce sono la garanzia dell’esaudimento della nostra preghiera. … E sempre intorno alla Parola di Dio abbiamo avuto modo di porre termine alla Settimana della Visita. DEL VESCOVO VISITA PASTORALE A COLLEPARDO 17-25 ottobre 2010 Una bella liturgia, con la consegna della Bibbia ad alcuni fratelli del Cammino neo-catecumenale e ai giovani, cresimati da poco, ha concluso in maniera significativa la Visita pastorale lunedì 25 ottobre u. s. In tale occasione una lettura abbondante della Bibbia (Dt 4,6-19; Is 55,1-13; At 13,13-43; Gv 1,1-18) mi ha offerto l’occasione di affidare tutti voi alla potenza e alla efficacia della Parola di Dio. … Ho poi puntualizzato alcune cose che mi sembrano molto importanti. Eccole: - lo squilibrio tra Parola e Sacramento che esiste nella prassi pastorale e nella vita di tanti cristiani; - il fatto, poi, che assumiamo la Bibbia come serbatoio di dottrina, senza essere tanto convinti della potenza sacramentale, della forza trasformatrice della Parola; quando si legge la Bibbia, ad esempio, siamo più attenti ai contenuti che al parlante, cioè a Chi ci parla; - nella lettura dei testi sacri è difficile che ci coinvolgiamo, che ci sentiamo, cioè, protagonisti di una storia che ci riguarda in prima persona. La consegna della Bibbia ad alcuni membri del Cammino neo-catecumenale (che hanno animato in maniera competente l’intera celebrazione) e ai giovani da poco cresimati (la Cresima ha avuto luogo sabato 23 ottobre) ha assunto il significato di augurio e d’impegno a superare le “riduzioni” e gli “squilibri” che mortificano ancora oggi il rapporto di tanti cristiani con la Parola. Tra le visite, non poteva mancare quella ai monaci della Certosa di Trisulti. Si tratta di persone molto anziane che già faticano molto a gestire la vita ordinaria (con l’arrivo di molti visitatori) del complesso architettonico mastodontico che abitano. … Gli incontri con i gruppi di Animatori, le Aggregazioni e l’Amministrazione comunale sono stati molto importanti sia per verificare il cammino della comunità cristiana sia per il dialogo e la collaborazione con il Comune. Ho incontrato il Gruppo di preghiera “Maria SS. Madre e Regina”. Nel prendere la parola, ho avuto modo di ringraziare i sacerdoti che hanno assistito e assistono spiritualmente il Gruppo (don Filippo Frasca, don Renzo De Rocchis e don Virginio Ciavardini), Fabio e i presenti (una trentina circa). Inoltre, abbiamo avuto modo di incontrare la Compagnia della SS. Trinità e la Confraternita di S. Rocco e della Buona Morte. Dopo la presentazione della Compagnia (80 persone circa) e della Confraternita (20 persone circa), ci sono stati alcuni interventi sulla situazione di Collepardo e sulla presenza dei giovani nei due sodalizi e all’interno della comunità cristiana. Nel tuo intervento, caro don Virginio, hai posto in evidenza come il gruppetto di 13 giovani, che avrebbero celebrato la Cresima sabato 23 ottobre, avessero potuto fare insieme con te un cammino di crescita con i fiocchi riscoprendo l’Amore di Dio. Si tratta di un piccolo gruppo di giovani, portatori di speranza, segno di apertura cordiale al Vangelo e di un impegno educativo con discreti frutti. La parola d’ordine è rimettere a posto, ma non per dividere bensì per unire. Caro don Virginio, mi sembra che tu stia già semplificando la vita della Parrocchia tentando di radunare la gente attorno alla Parola e al- 3 l’Eucaristia. Tutti, appartenenti o no alle aggregazioni (Confraternita e Compagnia della Trinità, il Gruppo di preghiera e il Gruppo interparrocchiale “Stella Maris”, la Comunità del Cammino Neo-catecumenale), devono far capo ad un incontro sulla Parola che tu animi ogni settimana. Tutti devono avere il loro punto di riferimento fondamentale nella Eucaristia della Domenica. Inoltre conviene che provi a strutturare un Gruppo di lavoro pastorale con alcuni Animatori (Catechiste e Animatori della liturgia e Caritas), i rappresentanti delle Aggregazioni e i tuoi più vicini Collaboratori. Al loro interno puoi provare a “ritagliare” un piccolissimo nucleo come Consiglio degli Affari Economici. Occorre valorizzare (seguire e non mollare) il gruppetto di giovani che hanno celebrato la Cresima durante la Visita pastorale. Deve diventare un nucleo stabile di aggregazione per altri giovani. E’ necessario che un loro rappresentante sia presente alla Consulta per la Pastorale Giovanile di tutta la Diocesi. So che c’è un piccolo nucleo di famiglie. E’ impensabile per un paese come Collepardo essere autonomo nella pastorale familiare. Allora conviene che le indirizziamo verso il Gruppo famiglie della Forania di Alatri. Sono convinto che la Parrocchia del SS. Salvatore di Collepardo non debba stravolgere la sua vita, ma deve rivedere la propria attività in prospettiva educativa. Rimettere al centro la Parola, l’Eucaristia, la Persona e la sua formazione, l’attenzione alle persone in difficoltà, giovani o meno giovani, per carenza di senso o di salute: è un piccolo grande programma di vita per una comunità cristiana che vuole essere “sale e luce” nella città degli uomini. Carissimo Don Virginio, affido te, il tuo lavoro e quello dei tuoi Collaboratori alla Madonna delle Cese di cui i collepardesi sono tanto devoti. Possa la Vergine Maria condurci a Cristo nostro Salvatore, rendendoci docili alla parola che ogni anno, il giorno della festa della Trasfigurazione e della ricorrenza patronale, sentiamo risuonare nella Messa: “Questo è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!” (Lc 9,35; Mt 17,5; Mc 9,7). Con il cuore vi auguro buon cammino. Un abbraccio a te per tutti. Anagni, 1 novembre 2010 Solennità di Tutti i Santi + Lorenzo Loppa VITA DI 4 COMUNITA Referendum - 12/13 giugno , Luglio 2011 Carpineto Romano La risposta Inaugurata altra alla non “chiesiola” nel informazione rione “Jo Curso” Superiore alle previsioni l’affluenza alle urne Per riscoprire l’importanza della tradizione di Marco DERIU di Italo CAMPAGNA C’ è una evidente sproporzione fra gli spazi di informazione, analisi e opinione dedicati agli appuntamenti elettorali e quelli riservati alle consultazioni referendarie. Se si tratta di un voto politico o amministrativo, la campagna elettorale sui media comincia molto prima del tempo, i botta-e-risposta fra i leader sono argomento di polemica quotidiana, si rende conto a piene mani dei sondaggi sul possibile esito, si riportano per filo e per segno i particolari sulle schermaglie, non si lascia passare un giorno senza riprendere l’argomento con qualunque pretesto. Quando, invece, si tratta di referendum, i media sono più distratti, così come lo sono gli elettori, rispetto ai quesiti su cui si è chiamati ad esprimersi. È successo anche nei giorni scorsi, per i quesiti referendari del 12 e 13 giugno, che hanno chiamato gli italiani a dire cosa pensano della privatizzazione dei servizi di fornitura dell’acqua, della determinazione delle tariffe del servizio idrico, della realizzazione di centrali per l’energia nucleare sul suolo italiano, della legge relativa al “legittimo impedi- mento”. Stando a quanto riportato dalla televisione e dai giornali, nelle ultime due settimane l’azione dei sostenitori del “sì” si è fatta sempre più presente, mentre i sostenitori del “no” hanno giocato di rimessa e i sostenitori dell’astensione hanno scelto toni bassi, forse proprio per favorire il loro obiettivo facendo in modo che l’attenzione popolare si indirizzasse altrove. Soltanto nei giorni immediatamente precedenti il voto, telegiornali e programmi di approfondimento informativo si sono preoccupati di illustrare ai cittadini la posta in gioco, mentre hanno continuato a tenere banco le questioni politiche di più largo raggio legate in particolare alla nuova fase che si è aperta con la sconfitta del centrodestra alle amministrative. L’esito per i promotori della consultazione è stato comunque confortante, con un’affluenza che si è attestata intorno al 57% e ha permesso di raggiungere il “quorum” del 50% degli elettori più uno. La percentuale di votanti è stata una delle più alte degli ultimi anni. Anche questo risultato dovrà pur far riflettere i media sulla loro distanza dalla gente. L a paria di Leone XIII continua a riscoprire i tesori artistici nel suo tessuto urbano, ponendo nella debita luce un patrimonio devozionale popolare di notevole interesse. Ultima in ordine di tempo una cona (in dialetto “chiesiola”) sita a ridosso della chiesa medievale di S. Michele Arcangelo, nel rione “jo Curso” oggetto di secolari assidue cura da parte do fedeli “cursaroli”. Il restauro ha rivelato un preesistente piccolo capolavoro artigianale di mastri scalpelli carpinetani, noti nei secoli nel circondario: modanature e rivestimenti in pietra scalpellata finemente ricoperti negli anni da stucchi. La cona è stata impreziosita significativamente da una maiolica artistica, proveniente dai laboratori di Giovanni Simoniello di Vietri sul Mare (prov. Di Salerno). Offerta dalla famiglia Barttisti Giovanni e Colongioli Ivana, i colori caldi e forti tipicamente meridionali riproducono l’Immacolata venerata nel Santuario di Santa Maria del Popolo. Una folla festante ha partecipato all’inaugurazione della cona benedetta dal parroco don Giuseppe Ghirelli, che in questi ultimi tempi, con l’ausilio di mastri volontari, è riuscito a porre in atto un progetto di recupero dell’arte devozionale carpinetana con efficaci interventi sia nel centro storico che lungo la Strada Statale Carpinetana 609 con due piccoli capolavori di fine Ottocento: cona dell’Occhio del Bue e cona di Selvapiana. Anno XII Numero 7 VITA DI COMUNITA , 5 In Germania con gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale Verso la Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid 30mila giovani a Dusseldorf di Daniele TRENCA “L ’Europa ha bisogno di una nuova giovinezza”. Con questa certezza 30mila giovani provenienti da tutta Europa hanno invaso la Germania l’ultimo weekend di maggio, per confluire nel pomeriggio di domenica 29 allo stadio di Düsseldorf. L’incontro vocazionale con gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale è stata una preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà ad agosto a Madrid. Noi ci siamo stati. Ecco il racconto di tre parrocchie romane, recatesi in Germania per dare testimonianza che Cristo Risorto è in grado di cambiare la vita di ognuno. Il viaggio - La nostra esperienza parte da viale dei Monfortani, nel quartiere romano di Montemario, dove le comunità neocatecumenali delle parrocchie di San Luigi di Montfort, Sant’Ilario, San Cipriano e qualcuno proveniente dalla parrocchia di Morolo (Frosinone) si sono ritrovati alle 17 di venerdì per partire alla volta della Germania. Un lungo viaggio di oltre 22 ore che ha portato i ragazzi alla volta della cittadina del nord-ovest della Germania. Il pellegrinaggio inizia nel pullman con le lodi e le catechesi da parte dei catechisti e del presbitero don Jesus. Tra i ragazzi inizia a crearsi una forte comunione. In pullman c’è chi cerca ostinatamente di imparare a memoria i ritornelli dei canti in tedesco, chi studia e chi attende con ansia di arrivare ad “Ausfahrt”, parola presente in ogni svincolo di uscita dell’autostrada tedesca, peccato però che la parola significhi proprio “uscita”. La missione – Quando i ragazzi arrivano nella città tedesca è sabato pomeriggio, con balli e canti arrivano al centro tra l’incredulità e lo stupore dei passanti. La croce e lo striscione delle parrocchie romane, fa subito sapere che tutti questi giovani non sono lì per fare i turisti, ma per compiere una missione: quella di testimoniare attraverso la loro storia che Cristo è Risorto ed ha fatto meraviglie inimmaginabili nelle loro vite. La piazza si riempie di persone, ci sono giovani tedeschi vestiti curiosamente da personaggi dei cartoni animati e gente in giro a fare shopping che cerca di passare indifferente davanti al gruppo di neocatecumenali. L’annuncio del kerygma da parte di don Jesus non passa inosservato. Si alternano varie testimonianze da parte dei ragazzi, basate su fatti concreti della loro vita, che dimostra la maturità di giovani che, grazie al Cammino Neocatecumenale, hanno acquisito. Esperienze che hanno evidenziato l’importanza di aver ricevuto un annuncio e aver accolto nel loro cuore il mistero di Cristo Risorto, che ha profondamente cambiato la loro esistenza. Molte le persone che si fermano ad ascoltare, anche solo per curiosità: “Veramente questi giovani italiani sono arrivati da Roma solo per annunciare che Cristo Risorto è in grado di rinnovare tutte le cose?” L’incontro – Il weekend tedesco culmina con l’incontro vocazionale nel pomeriggio di domenica nell’Esprit Arena, con Kiko Argüello, Carmen Hernandez e Padre Mario Pezzi, responsabili dell’equipe internazionale del Cammino Neocatecumenale. A presiedere l’incontro l’arcivescovo di Colonia, Card. Joachim Meisner, che ha portato il saluto e l’augurio di Papa Benedetto XVI. Il ritrovo è stata l’occasione per molti giovani di poter avere un discernimento sulla vocazione che Dio gli ha riservato. Nel corso dell’incontro è stata eseguita anche una sinfonia composta da Kiko sulla sofferenza degli innocenti: «In questa opera – ha spiegato – si presenta la Vergine Maria sotto la croce, contemplando il supplizio di suo figlio, sottomessa allo scandalo della sofferenza degli innocenti nella sua carne. La sofferenza degli innocenti: uomini gettati per la strada, morti di freddo, bambini abbandonati e raccolti in orfanotrofi da orrore, dove sono violentati e abusati». Parole dense anche da parte dell’Arcivescovo di Colonia: «L’uomo si supera, andando oltre se stesso, solo se si appoggia su ciò che è più alto: su Dio. Egli è come un’avventura e pretende dall’uomo veramente qualcosa che lo supera. Per Dio niente è impossibile. Ma chi crede ancora a questo? Questo è il privilegio dei giovani». Alla fine dell’incontro la chiamata vocazionale, dove oltre 700 ragazzi e 300 ragazze hanno risposto, sentendosi chiamati a dedicare la propria vita a Cristo. Da qui seguirà ora un percorso di discernimento con i formatori nei vari centri vocazionali presenti nei seminari Redemptoris Mater sparsi in tutto il mondo. Verso Madrid - Un incontro, che ha dato una nuova linfa alla Chiesa tedesca, e che protende tutte le forze verso la Gmg di Madrid, in programma ad agosto. Nel viaggio di ritorno i ragazzi (alcuni anche molto giovani) hanno avuto modo di mettere in comune le esperienze del pellegrinaggio, poiché una parola sentita in un contesto del genere può illuminare la storia ed essere memoriale per tutta la vita. In base alle loro storie hanno evidenziato le meraviglie che Dio ha operato nel pellegrinaggio esprimendo il loro ringraziamento a Dio per una esperienza così forte, dandosi tutti appuntamento nella capitale spagnola tra poco più di tre mesi. e n o i n u m o C a m i r P e Special Lettere di impegno per Gesù Il giorno della Prima Comunione! Domenica 15 maggio i bambini della classe 4 elementare di Acuto hanno ricevuto la prima Comunione e hanno preso con Gesù degli impegni scritti. Guidati da don Marino, da Suor Teresa e da Suor Cesidia ASC, hanno scritto delle lettere di impegno a Gesù che pubblichiamo con immenso piacere perché ci faranno rivivere le nostre passate emozioni e meditare sui nostri attuali impegni, ci faranno sorridere e commuovere. Ci faranno riflettere sul nostro essere in comunione con Dio. 18 lettere: alcune sono pubblicate per intero, altre solo in parte per mancanza di spazio. Acuto, 15 maggio 2011 Caro Gesù, in questo giorno di festa, io mi impegno a non perderti mai di vista, come ho scritto e promesso nel giorno della mia prima Confessione: “Nella mia vita ho incontrato molte persone: alcune buone, alcune un po’ meno buone, alcune indimenticabili e altre scordate, ma l’Unica Persona che, spero di non perdere mai di vista, sei tu Gesù”. Tu Gesù, sei una Persona speciale e nella tua vita tra noi hai compiuto opere grandi e molti miracoli: la moltiplicazione dei pani e dei pesci, hai fatto risuscitare una ragazzina e il tuo amico Lazzaro. Ma, anche la mia vita, Gesù, è un altro grande miracolo, secondo me, solo l’unicamente l’essere nato, è un miracolo perché altrimenti, io non starei qui a scriverti. Gesù, Tu devi prendere un impegno con me, devi aiutarmi ad assomigliarti di più: voglio essere più buono, più benevolo, più umile, più servizievole, voglio fare più favori e voglio farli meglio. Io ti riceverò nell’ostia dove tu sei presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Grazie per il dono della Tua vita! Baci e abbracci, Lorenzo Caro Gesù, sono quattro anni che vado al catechismo per conoscerti e prepararmi bene a incontrarti. Finalmente è arrivato il giorno che devo fare la Comunione e ti incontro nel segno del Pane. Io ti prometto che sarò più buono a scuola, rispettoso verso mamma e papà, mi siedo composto, vengo tutte le domeniche alla messa, partecipo più volentieri alle feste e non piango più perché sono grande, non dirò più parolacce. Gesù, io ringrazio tanto i miei genitori che stanno spendendo molti soldi per farmi una bella festa e anche la musica. Il giorno della mia prima Comunione tu Gesù, mi chiami e io rispondo “Eccomi Signore”, il mio primo incontro con te non lo dimenticherò mai. Tu non mi chiami solamente adesso, sono stato chiamato alla vita quando sono nato, a essere tuo fratello, figlio di Dio col battesimo e, oggi mi chiami a nutrirmi di te. Grazie Gesù, e porta la pace e l’amore a Che Dafi così finisce di fare la guerra. Federico T. Caro Gesù, oggi è un giorno speciale a scuola: si portano le bomboniere e si assaggiano i confetti, la cosa che preferisco. Ad un tratto “puff” mi ritrovai a S. Maria con i miei amici e con un saio, poi i miei genitori con un vestito che da qualche parte già avevo visto! C’erano anche tutti i miei parenti che consegnavano qualcosa a mamma e papà. Mentre pensavo a dove avevo scritto quelle cose sento una voce che mi chiama:- Alberto. E io: - Chi sei? Dove sei, non ti vedo?! Subito sento: -Prova a guardare col cuore! Io sempre più confuso mi guardo intorno e in trasparenza nella sacrestia vedo una figura strana che non avevo mai visto, ma siccome parla in modo così saggio e colto continuo a spifferargli domande a raffica e lui più io parlo e più mi risponde saggiamente. Ad un tratto un brivido mi percorre la schiena e allora capisco tutto, il suo modo di parlare così colto, è senz’altro lui: Gesù. E in quel momento come se mi avesse letto nel pensiero mi disse:- Bravo Alberto, vedo che capisci alla svelta! Molto impacciato cominciai a parlare:- Io, ehm, vorrei fare un proposito, quello di dare il meglio di me in tutto e per tutto. Poi quella sera guardando il cielo notai in un angolo la scritta CARO ALBERTO..Infine “puff” eccomi di nuovo a scuola ad assaggiare i confetti, buoni!!!!! Alberto Pomponi Caro Gesù … Ora che ricevo il tuo Corpo diventerò sicuramente più buono. Ti chiedo perdono per tutte le stupidaggini che ho fatto. Io ti prometto che non ti deluderò più e che non dirò mai più le parolacce. Ti do la mia parola di onore. In questo giorno speciale del mio incontro con Te, ti chiedo di benedire tutti i miei cari. Ti voglio bene Gesù. Mattia Caro Gesù, oggi 15 maggio, è il giorno della mia prima comunione; io sono pronta a riceverti e voglio che tu mi porti sulla strada giusta e che i miei amici, dopo la comunione, diventino un po’ più calmi. Noi siamo stati accompagnati in chiesa da mamma e papà portando una calla bianca in mano, segno della nostra purezza e semplicità. Dopo la comunione faremo festa: andiamo al ristorante … Se noi, cioè io e Simone andiamo al ristorante è grazie ai nostri genitori, perché se loro erano altri genitori cattivi la comunione la facevamo a casa e di certo non c’era divertimento. Gesù, io ti prometto che sarò più brava … Sara Caro Gesù, Oggi è il mio primo incontro con te e sono felice di riceverti perché tu mi proteggi e mi fai fare cose belle. A me piace fare la comunione perché ti ricevo. Io sono un po’ emozionata … Oggi ti ho ricevuto e scommetto che a scuola non farò più tanti errori come prima se starò attenta…. Io ti voglio bene e mi dispiace se qualche volta non vengo a messa. … Gesù, ti prego per i miei genitori che hanno fatto tanto per me e vorrei che tu dessi loro tanta forza. … Quando arriviamo in chiesa la catechista ci chiamerà per nome e noi rispondiamo “eccomi” che significa che accetto di essere tua sorella. Gesù noi andiamo al catechismo per conoscerti non per giocare. Alessia Caro Gesù, … Sono molto felice anche per i miei compagni di classe che quando non c’ero a scuola perché stavo male, essi hanno fatto pure i disegni che dovevo fare io. Gesù, spero che per te i nostri impegni siano abbastanza … Io sono onorato di riceverti perché ti sei sacrificato per noi. Ti prometto che mi impegnerò per rassomigliarti sempre di più … Giacomo diamo grazie. Spero che tu ascolti sempre le mie preghiere che recito la sera mentre vado a letto, e tu capisci quello che voglio dire io???? Penso di sì, … Qualche volta mi fai sentire in pena perché tu per me fai tante cose e io non so come ricambiarti, forse con delle preghiere, ma io penso che per te non bastino. … In questa settimana farò un proposito e si tratta che non menerò più a mia sorella Silvia. Caro Gesù, Tu hai chiamato mio nonno in cielo e io mio sono detto: “Se mio nonno è morto si vede che Gesù piano piano chiamerà pure noi in cielo”. Gesù, grazie perché sei venuto nel mio cuore e ti ringrazio molto anche perché ho fatto un po’ di peccati, tu mi hai perdonato e adesso io non li ho più e ho l’anima pulita, pronta per accoglierti. Valerio Caro Gesù, oggi è il giorno della mia prima comunione, mi sono alzato da poco e sono venuti a casa mia già molti invitati. Adesso sto mangiando un po’ di cose del buffèt, stanno venendo altri invitati e sono molto emozionato. Tutto questo perché ricevo te Gesù nel mio cuore. Il mio proposito è di non fare più arrabbiare mamma, almeno fino alla fine di maggio. … Il sacerdote mi sta chiamando non solo per accogliere Cristo nel mio cuore, ma anche per far parte della grande famiglia di Dio “L’umanità”, anche per i malfattori per i ladri, gente che non crede, comunque sia, siamo e saremo sempre tutti figli di Dio: fratelli e sorelle. Mia madre mi ha detto che la comunione si dedica ad un familiare che è morto e io la dedico a nonno Pietro. Così oggi la festa sarà anche sua. Io ne approfitto di questa comunione per pregare un po’ per qualcuno: per il mondo. Prego che la guerra in Libia finisca e CheDafi si fermi e lasci il mondo in pace. Prego per i miei genitori che restino sempre al mio fianco come Gesù è sempre al fianco del mondo intero. Prego per i giovani e per molte altre persone a me care. Grazie Gesù. Pietro P. Caro Gesù, io prima di riceverti voglio fare po’ di propositi e questa volta ce la metterò tutta per mantenerli. Tutte le domeniche verrò a messa, dirò tutte le sere le preghiere, porterò mio fratello a messa, se a volte non vuole venire. … Tu hai versato tutto il tuo Sangue per noi e ti sei fatto mettere anche in croce per noi. Gesù, da quando mi sto preparando alla mia prima comunione ho capito il dolore che tu hai sofferto e anche il Sangue che hai versato è stato molto brutto. Io sono stato alla rappresentazione della passione vivente a Fiuggi e ho visto quanto hai sofferto. … Io so che a messa sono un po’ distratto al momento quando il sacerdote consacra l’ostia che è diventato tuo Corpo…. Verrò a trovarti tutti i giorni. Gesù io sono molto contento di riceverti, io non posso vederti con gli occhi nè sentirti con l’udito, ma io ti sento e ascolto nel cuore. Valentino Caro Gesù… Spero che tu, esaudisca sempre le mie preghiere: che tutti i malati guariscano e stiano bene in salute, che la mia famiglia, i miei nonni, i miei zii e i miei cugini stiano bene. Mia madre mi ha raccontato, che Giovanni Paolo secondo, dal 1 maggio Beato, aveva detto che il giorno della sua Prima Comunione è stato il più felice della sua vita perché ha ricevuto Te Gesù, nel suo cuore. Anche per me sarà così. … Caro Gesù, devo ringraziare molto Sr. Teresa e Sr Cesidia che mi hanno insegnato a conoscerti e ad amarti di più. Gesù, tu sei come un pastore e noi siamo il tuo gregge, tu ci difendi e quando andiamo incontro ad un pericolo tu ci proteggi, ci guidi. … Piergiorgio Caro Gesù, … siccome questa lettera serve all’offertorio in chiesa, quindi per piacere dettami qualcosa di bello. … Quando Don Marino mi darà l’ostia, io aprirò un po’ la bocca e quando l’ho presa vado al mio posto senza chiacchierare, ma pensare solo a Te, Gesù e alle cose che hai detto e hai fatto e per finire si dice una piccola preghiera. … Gesù, per ultima cosa ti prometto che non picchierò più Caterina e mi impegnerò a venire a messa tutte le domeniche per riceverti nel mio cuore. Gesù ti ringrazio per quella giornata che mi farai trascorrere bene. Federico M. Caro Gesù, … Quando tu mi chiamerai io ti risponderò “Eccomi”. Tu Gesù, ti fai pane spezzato per me e io per te mi impegnerò a venire tutte le volte a messa e dire più preghiere, … Io accetto di essere tuo fratello e figlio di Dio, lo sono diventato con il battesimo. Mi hai chiamato alla vita … mi chiami ogni volta che io apro gli occhi. Aiutami a dire sempre “eccomi” … Gesù io voglio essere come una delle tue pecore che ti seguono dovunque vai. Aiutami a seguirti perché io qualche volta non ti sento. Ti voglio bene Gesù! Alessio Caro Gesù, … Noi Gesù, entreremo in chiesa e tu ci guarderai da lassù. … Oggi diventiamo un’unica cosa e uniti come una famiglia. Questo incontro con Te Gesù, mi emoziona un po’ perché è la prima volta che ti ricevo … Io vorrei fare un proposito, quello di non far più arrabbiare mamma. … Ti voglio bene Giuseppe Caro Gesù, Tu Gesù, sei un uomo cosi semplice, d’infinito amore che abbracci gli uomini di tutto il mondo, proteggi tutti e doni salvezza a tutti e noi ti ren- Caro Gesù, … Ti chiedo anche di farci essere più buoni per questo sacramento. Gesù io sentirò la tua presenza nel mio cuore e per questo sono contenta. L’ostia consacrata è il tuo Corpo che tu hai spezzato nell’ ultima cena e il vino che è il tuo Sangue che hai versato per noi. Gesù tu mi chiami per nome e io ti risponderò “Eccomi”per dirti che sarò sempre pronta ad ascoltarti e a fare ciò che tu vuoi. La comunione per me è un sacramento importante perché io ti incontro. Ti voglio bene Gesù. Federica Caro Gesù, … I nostri genitori ci porteranno all’altare e lì ci chiameranno per nome e risponderemo “Eccomi”e dopo facciamo un inchino e andremo sull’altare. Gesù, io ti voglio chiedere se mio nonno sta bene, beh, io te lo chiedo perche certe volte lo sento per voce e pure mia nonna lo sente, tutto questo tu lo sai bene. Io ti voglio promettere che cercherò di non far arrabbiare più i miei genitori. Alla comunione riceveremo il tuo Corpo così quando andrò alla messa potrò mangiare l’ostia. Quando faccio la comunione io ti incontro e prenderò un impegno con te. Noi andiamo al catechismo per conoscerti e a messa per incontrarti. ... Gesù, Tu mi hai chiamato alla vita, nel battesimo a essere figlia di Dio e adesso nella comunione a riceverti dentro di me. … ti ringrazio di essere venuto nel mio cuore. Chiara Caro Gesù, oggi che è il giorno della mia prima comunione voglio dirti “Grazie“ di avermi protetto fino ad oggi, passo per passo, ogni secondo. … Gesù, oggi per me è un giorno speciale, magnifico perché avrò il tuo Corpo nel mio corpo, e penso che sia una sensazione meravigliosa. La comunione non è solo un giorno al ristorante, o un giorno pieno di regali, è una giornata santa per diventare ancora di più figlio di Dio, dentro di noi, come lo sei stato tu Gesù. Gesù, da oggi mi impegno a dire più preghiere per i malati, per la mia famiglia, per i ragazzi senza casa … GRAZIE GESU’!!! Domenico Caro Gesù, … Gli impegni di questa comunione per me sono ricevere te Gesù, che mi aspetterai a braccia aperte e poi è prendere l’ostia cioè il tuo corpo. Quel giorno noi saremo in grazie di te e di tuo padre Dio. Noi mercoledì, giovedì e venerdì abbiamo pensato solo a te facendo quel ritiro spirituale dove le nostre insegnanti ci hanno fatto capire che stando con gli amici a pensare a te e alla comunione è stato molto bello ma, soprattutto importante. … Oggi Gesù, ho preso il tuo Corpo, anima, sangue e divinità sottoforma di ostia, io, Stefano, ti ringrazio per tutto e per questo faccio un minuto di silenzio, non solo con la bocca, ma anche con gli occhi. Ora la messa è finita,e io vado al ristorante e poi a casa. Baci e abbracci Stefano 8 VITA DI COMUNITA , Luglio 2011 Si è tenuto a Trevi nel Lazio Convegno sulla famiglia organizzato dall’AC locale Una famiglia, espressione nitida e forte di quel “Nido d’amore” di Ettore PASSERI S i è tenuto sabato 21 maggio, presso il salone parrocchiale di Trevi nel Lazio, un incontro –convegno sulla famiglia organizzato dall’Azione Cattolica locale. Tema: la famiglia come “cellula fondamentale della società, chiave del futuro, snodo per la sfida educativa”. All’evento, oltre agli aderenti di A.C. erano presenti gli amici delle Associazioni locali, il parroco don Alberto Ponzi, molti insegnanti e non ultima la preziosa presenza del dirigente scolastico dell’istituto comprensivo “O. Bottini”, il prof. Tommaso Damizia. L’appuntamento, ha spiegato nella sua breve introduzione Ettore Passeri, Presidente dell’associazione locale di Azione Cattolica, è inserito in un programma annuale che la stessa associazione propone agli aderenti e alla comunità di Trevi, sulle indicazioni della Direzione Nazionale di A.C. e con particolare riguardo alle linee guida della XIV Assemblea Nazionale dell’associazione e alle proposte diocesane. Proprio sulla scelta della tematica della Famiglia, afferma Passeri, ho deciso, insieme agli altri amici del consiglio di A.C. e al nostro assistente parroco Don Alberto, di affidare un incarico tanto delicato e importante ad una persona esperta e sensibile quale la dott.ssa Luisa Santolini, di cui conosco personalmente la grande preparazione in merito. Sono certo di aver fatto la scelta giusta, per affrontare un tema continuamente sotto i riflettori e di grande interesse sociale. Credo che la famiglia è e deve continuare ad essere il vero punto di riferimento in una società che cambia continuamente, a volte in modo incontrollato e pericoloso. Una famiglia, espressione nitida e forte di quel “Nido d’amore” che i Vangeli e la Chiesa Cattolica ci insegnano. Su questa logica si è mossa la relatrice che nel suo lungo intervento ha illustrato ampiamente il ruolo fondamentale della famiglia, non intesa come il luogo dove ci si vuole bene, ma come cellula fondamentale di una società in continua evoluzione, posta continuamente al centro di numerosi cambiamenti sociali e politici, spesso repentini e straordinari. Una famiglia costretta il più delle volte a correre contro il tempo per riappropriarsi in fretta dei compiti e dei ruoli che gli sono propri. Oggi, in un mondo dove si tenta disperatamente di far passare messaggi deviati e devianti lontani dalle logiche del mondo cattolico, la famiglia è chiamata a salvare la società, ritrovando la meraviglia del suo esistere e del suo dipanarsi nel corso delle generazioni. La relatrice ha inoltre sottolineato la condizione delle famiglie in seno allo Stato, la differenza esistente tra politiche sociali e familiari, ribadendo con determinazione la necessità di una forte azione sociale e politica a favore della famiglia, costretta troppo spesso a correre essa stessa in soccorso degli Enti e gli Stati. Un’analisi attenta e cruda quella dell’On. Santolini, che dà conto con serietà e precisione di quel travaglio in cui si dibatte la famiglia oggi. Un’analisi piaciuta ai presenti per il senso di coerenza e la tangibilità delle situazioni discusse. La Famiglia, ha concluso la dott.ssa Santolini, insieme alle associazioni, i gruppi, le comunità, oggi più che mai, è la risposta alle sfide che ci attendono sul piano internazionale, e più di altri celebrati soggetti, può aiutare tutta la società a trasformare questo tempo oscuro in un tempo di pace e di riconciliazione. A breve nuovi e interessanti appuntamenti per un contributo fattivo ai programmi e alle aspettative di Azione Cattolica. Oratorio in campo di Pino D’AMICO Q uando un giornalista sportivo descrive gli avvenimenti calcistici fa sempre cronaca: la squadra ha vinto, ha perso, ha pareggiato… oppure si guarda alla classifica, alle votazioni dei giocatori, all’andamento della squadra. Questa volta vorrei raccontarvi tutto quello che viene prima di queste considerazioni. Voglio raccontarvi l’iniziativa di alcuni ragazzi del piccolo oratorio di Guarcino di partecipare al “Torneo dell’oratorio dell’Azione Cattolica” che si è svolto ad Alatri. De Goubertin diceva: “L’importante è partecipare”. E forti di questo motto i nostri ragazzi si sono divertiti molto anche se erano alla loro prima esperienza agonistica. Ma le emozioni non sono mancate: dalla partenza al ritorno ce ne sono state per tutti. Lo spirito di iniziativa e la collaborazione sono state massime e alla fine di ogni partita la loro gioia era a mille. La costanza e la dedizione di arrivare fino alla fine non sono mancate anche se con poca fortuna (visto i risultati!). l’esperienza si è conclusa con un bel souvenir di medaglie e l’augurio di ripetere l’esperienza anche il prossimo anno: un motivo in più per vivere lo sport in spensierata allegria. Anno XII Numero 7 VITA DI COMUNITA , 9 2 giugno, festa della famiglia di Aci Eucarestia “Luce per la città” Alatri si è tinta dei colori dei ragazzi di Sabrina ATTURO L’ Azione Cattolica della nostra diocesi, come tradizione, si è data appuntamento il 2 giugno per trascorrere una giornata di formazione in un clima di gioia e di fraternità fra associati, simpatizzanti, amici dell’Associazione, un modo familiare di fare festa, tutti insieme, prima delle attività estive. Oltre 200 persone (ragazzi, giovani, adulti, famiglie) arrivati da tutti i paesini della diocesi per: Giocare, raccogliere prodotti alimentari da donare alle famiglie povere della Diocesi (così come ci invita a fare il nostro Vescovo), realizzare l’infiorata con i più piccoli della famiglia associativa (ACR). Incontrare suor Debora per capire come essere luce per i coetanei e realizzare video da caricare su you-tube per i giovanissimi e giovani associati Incontrare testimoni della nostra storia, visitare luoghi, chiese e musei della splendida città di Alatri, scoprire e conoscere grazie ad Ilaria il miracolo dell’ostia incarnata. Una giornata piena ed intensa, con il sole che ha reso possibile tutte le attività e ci ha permesso di essere testimoni gioiosi lungo le strade di Alatri, tra piazze e campanili. Alle ore 17, Santa Messa presso la chiesa di Santa Maria Maggiore, insieme ai sacerdoti-assistenti don Antonio, don Fabio, don Ettore e don Giuseppe (Assistente Diocesano AC) e ritorno a casa con la consapevolezza che “Voi siete la luce del mondo” - slogan associativo dell’anno - ma senza una relazione vera e constante con Cristo, senza l’alimento dell’Eucarestia, senza la preghiera e la Parola la luce può affievolirsi. Soltanto “chi viene alla Luce illumina” i luoghi del vivere quotidiano, soltanto chi si sfama dell’Eucarestia e si alimenta della Parola sarà capace di illuminare le circostante buie che si possono presentare nella quotidianità. Luglio 10 2011 Cult Attualità A R T E ttraverso la lettura del primo capitolo del Vangelo di Matteo A l’Autore riconosce, tra Abramo e Gesù, quarantadue generazioni, tante quante sono le tappe nel deserto del Popolo di Israele. “ M A RT E D Ì I N A RT E ” 2 0 1 1 Aperture gratuite dei principali musei na splendida iniziativa per proU muovere l’arte a Roma e in Italia. Ogni ultimo martedì del mese fino al 27 dicembre 2011, sono in programma aperture gratuite dei principali musei statali dalle 19.00 alle 23.00. “Martedì in Arte” oltre all’obiettivo di sensibilizzare le persone a frequentare musei e luoghi d’arte con proposte alternative ai soliti divertimenti serali, vuole anche andare incontro alle possibili difficoltà economiche di giovani e famiglie. Di seguito le date di Martedi in Arte 2011: • 26 luglio 2011 • 30 agosto 2011 • 27 settembre 2011 • 25 ottobre 2011 • 29 novembre 2011 • 27 dicembre 2011 I luoghi d’arte che partecipano alla splendida iniziativa nel Lazio: - Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Viale delle Belle Arti, 131 - Roma (RM) - Museo e Galleria Borghese, Piazzale Scipione Borghese, 5 - Roma (RM) - Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, Lungotevere Castello, 50 - Roma (RM) - Terme di Diocleziano, Via Romita, 8 - Roma (RM) - Crypta Balbi, Via delle Botteghe Oscure, 31 - Roma (RM) - Museo Nazionale Romano - Palazzo Massimo alle Terme, Largo di Villa Peretti, 1 - Roma (RM) - Palazzo Altemps, Via di S. Apollinare, 44 - Roma (RM) - Pantheon, Piazza della Rotonda Roma (RM) - Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Barberini, Via Quattro Fontane, 13 - Roma (RM) - Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Corsini, Via della Lungara, 10 - Roma (RM) - Villa d’Este, Piazza Trento, 1 - Tivoli (RM) “LE SANTE DELLO SCANDALO” di Erri De Luca Nella ricostruzione della genealogia di Cristo, inserita in pieno nella storia ebraica, egli rinviene, poi, accanto a tanti nomi maschili, quelli di cinque donne: tre di esse non sono nemmeno ebree, bensì straniere, a riprova che il concetto di limpieza de sangre, di pessima memoria, non ha alcun significato; inoltre tutte e cinque hanno compiuto per così dire, trasgressioni sessuali, sia pure secondo declinazioni diverse. Con un linguaggio semplice, ma forte, pieno di passione, con una prosa essenziale, quasi scabra, di grande potenza, in una narrazione incalzante e puntuale, De Luca ci racconta le storie di Tamar (Genesi 38), Rahav (Libro di Giosuè), Ruth, la moabita (delizioso libro omonimo). Donne straniere, come detto, che scelgono, ispirate dall’alto, il Popolo Eletto; e non è mai stato un passo da poco, nemmeno nell’antichità! C’è poi la famosa Betsabea (II Samuele; I Re), ispiratrice di pittori e artisti diversi. Ecco infine la quinta donna, la quale resta incinta prima delle nozze, ma il figlio non è dello sposo, Giuseppe. Di Miriam o Maria è tracciato un ritratto ben diverso dallo stereotipo di creatura docile sovrastata da vicende più grandi di lei, caro al devozionismo ufficiale. Maria coraggiosa e delicata, cui De Luca dedica pagine stupende, immaginando scene e dialoghi sublimi, tutti da leggere e da godere. Le protagoniste dell’opera sono tutte donne al di fuori dell’ordinario, che hanno saputo imporsi sulla legalità imposta dagli Uomini: per paradosso, disobbedendo alla lettera della Legge, hanno reso questa più attuale ed efficace. È davvero un libretto prezioso Le Sante dello scandalo (Giuntina) scritto da Erri De Luca, un cantore che si autodefinisce “non credente”, ma che, contrariamente alla folla imperante degli atei militanti e dogmatici, ammette e comprende la fede negli altri. Ma la Fede non è forse continua e quotidiana ricerca? ontinua con successo il Corso di Archeologia di Trevi. NonoC stante altre iniziative importanti in contemporanea, non è mancato un consistente numero di iscritti all’ultima lezione del CORSO DI ARCHEOLOGIA A TREVI LEZIONE 6 Prof. Leonardo SALARA, archeo-zoologo dell’Università “La Sapienza” di Ettore PASSERI prof. Salara, che si è rivelata interessantissima, per le informazioni generali sulla materia, a cominciare dalla distinzione tra Archeozoologia e Antropologia, dalle ere storiche che abbraccia, per i numerosi rinvenimenti e studi, che aprono vasti orizzonti e pongono domande fondamentali a cui gli studiosi dei vari settori debbono rispondere. Per quanto riguarda il nostro territorio, è stato illustrato lo stato attuale dello scavo e dei rinvenimenti nella grotta di Cavorso di Jenne. L’Archeologia ha vissuto nella scorsa settimana giornate di grande mobilità e attenzione. Al Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini” dell’EUR, in Roma, dal 19 al 22 maggio si è svolto il 2° Salone dell’Editoria Archeologica. Oltre agli stand delle Case Editoriali erano presenti Associazioni ed Enti per la promozione e lo sviluppo del territorio. L’Archeoclub di Alatri, con l’Amm.ne Comunale e il Museo Archeologico, hanno allestito un proprio stand, a cui il sottoscritto ha collaborato nell’assistenza ai visitatori per l’intera giornata di venerdì 20. Le giornate erano movimentatissime per i convegni organizzati in forma continua per tutti i giorni della Mostra, per i numerosi amanti delle materie e le visite delle scolaresche. Alatri ha avuto un ruolo di primo piano nel pomeriggio dell’apertura nella conferenza e discussione “Le ville degli Imperatori: metafore dell’ideologia e dell’autorità imperiale. Gli Antonini a confronto”, con interventi e conclusioni del direttore del Museo di Alatri: Luca Attenni. C ultura A rte M usica L etteratura S cienza S port C inema T eatro 11 Anno XII Numero 7 tur@ Attualità INTERNET è finita, pensiamo alla scuola! Lo facciamo con un libro Lre aunche,scuola po’ polemico sin dal titolo: Togliamo il disturbo, come a didato che la società ci impone un modello culturale dove ogni sforzo intellettuale assume valenza negativa, allora gli insegnanti possono anche togliere il disturbo. A regalarci questa analisi impietosa della situazione attuale della scuola e del futuro dei giovani è Paola Mastrocola, insegnante di Lettere. “Oggi se parli di studio, sei subito vecchio – dice – pesante, lento, bacucco, fuori moda, antipatico e noioso. Studio è una parola perdente: appena la pronunci, hai già perso. Non studiare invece è bello, sa di nuovo, di fresco e di gioioso.” E allora la professoressa arriva alla conclusione: “Se non siamo più d’accordo sul fatto che sia bene studiare, allora smettiamo di farlo. Lo dico più chiaro: io non vorrei più forzare i miei studenti a studiare. Non credo che sia giusto, né per i forzati né per i forzanti. [...] Sia ben chiaro: per parte mia, io vorrei che tutti quanti studiassero.” E propone una soluzione per il futuro, “qualcosa che ha a che fare con la felicità dei giovani, la loro libertà di scelta:” una scuola divisa in tre direzioni ben distinte, una preparazione di base eccellente, “e poi liberi tutti!”. “Evitiamo il pericolo strisciante dell’omologazione”: dice la Mastrocola, è importante! Così come è importante capire per cosa siamo nati, cosa vogliamo fare, indipendentemente dal pensiero dei molti. La scuola ci deve offrire la possibilità di scegliere, e di farlo anche controcorrente. Ci deve fornire le basi, nei primi anni dell’obbligo, per capire se siamo nati per studiare o per fare un lavoro manuale, per coltivare la terra o per fare il tecnico di computer, per leggere Torquato Tasso o per cucinare. Indipendentemente dalla famiglia di origine e dalle velleità dei genitori. “Ci vuole un certo coraggio, la libertà non è affatto una scelta facile”, ma potrebbe portare a una formazione superiore diversificata e piacevole per tutti. Liberando anche la scuola da quel conformismo e quella superficialità che la stanno uccidendo. “TOGLIAMO IL DISTURBO” di Paola Mastrocola nche Alatri ha avuto il suo “Flashmob”, un raduno A (mob-ilitazione) di breve durata empo d’estate, tempo di cultura e spettacoli. Le scuole delT la zona hanno festeggiato la fine dei lavori e l’inizio delle vacanze stranamente con lo stesso spettacolo teatrale: Alatri, Fiuggi, Colleferro e Anagni hanno visto la realizzazione di Sogno di una notte di mezz’estate, segno che le idee, anche se non ce ne rendiamo conto, corrono e si propagano a nostra insaputa. E perché nell’aria, c’è voglia di leggerezza e di freschezza! Anche il liceo Leoniano della Diocesi ha messo in scena quest’opera di Shakespeare ed il risultato è stato un successo anche per la stupenda scenografia naturale, la cattedrale di Anagni. Soddisfatto il direttore don Antonio Castagnacci che ha messo in evidenza le radici importanti che ha messo questa scuola nel territorio. Soddisfatto anche il nostro Vescovo che, quando ha preso la parola per salutare i presenti, ha fatto riferimento al messaggio shakespeariano, invitando tutti ad avere il coraggio dei propri sogni. E ha invitato tutti a sognare: non soltanto di notte, ad occhi chiusi o nel buio di una selva oscura, ma ad occhi aperti e alla luce del sole. Perché se si crede nei sogni, ha detto, e si lavora per essi, di solito accade che essi divengano realtà. E tutti, ma soprattutto i giovani hanno bisogno di sogni: di averli, di coltivarli e di realizzarli. Mons. Loppa ci ha salutato augurandoci che i nostri sogni possano diventare realtà. “FLASHMOB” RADUNO C O N V O C AT O S U FA C E B O O K SOGNO DI UNA NOTTE... (flash) “convocato” su facebook. E l’evento si è svolto in un giorno molto particolare: domenica 29 maggio mentre i cittadini erano impegnati nel voto di ballottaggio per eleggere il nuovo sindaco. I risultati sarebbero stati noti solo il giorno dopo, nel pomeriggio di lunedì. Ma prima ancora che si conoscesse il nome del nuovo Sindaco i giovani di Alatri gli hanno chiesto di cambiare, di tornare ad occuparsi dei giovani, di far rivivere quella piazza bellissima e di farla risuonare di note: in particolare le note di Alatri dal vivo, “rassegna interattiva di suoni tendenze e immagini come si legge nel sito ufficiale nata nel 1997 come concorso musicale per band locali offrendo ai vincitori la possibilità di realizzare un cd in 500 copie”. Anno dopo anno la manifestazione si era affermata tra i giovani fino ad arrivare alla dicesima edizione, quella del 2008. Poi più nulla. Nel giorno di queste elezioni 2011, alle ore 20, i giovani sono arrivati composti e silenziosi in piazza Santa Maria Maggiore. Alle 20,10 hanno sollevato in aria centinaia di palloncini colorati e si sono fatti sentire: con fischietti, tamburelli, strumenti musicali di fortuna. E la città distratta si è fermata ad ascoltarli. Anche se solo per due minuti. Ma l’aria festosa è rimasta nell’aria, carica di promesse per il futuro. C ultura A rte M usica L etteratura S cienza S port C inema T eatro