IL MONDO
CAPOVOLTO
Neanche l’Italia fa una bella figura
Cooperazione allo sviluppo: “Europa così non va!”
Una soluzione: la tassa di Robin Hood
di Giulio ALBANESE
D
ispiace doverlo scrivere,
ma l’Europa non sta facendo bella figura in materia di cooperazione allo sviluppo. È quanto si evince dall’edizione 2011 del rapporto
AidWatch presentato nel maggio scorso a Bruxelles da Concord, la piattaforma delle Organizzazioni non governative
(Ong) europee. La ricerca traccia
un quadro preoccupante sulle
tendenze dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (Aps), certificando il
fallimento di credibilità politica
della cooperazione europea. E
dire che vi sono fenomeni di
portata planetaria, come la Rivolta del Pane nel mondo arabo,
che dovrebbero spingere i governi del Vecchio Continente a
promuovere iniziative davvero
illuminate per combattere la povertà che attanaglia il Sud del
mondo. Cifre alla mano,
Aidwatch stigmatizza come gli
aiuti messi a disposizione
dall’Europa siano lontani dagli obiettivi sottoscritti nel
2000 all’Assemblea Generale
dell’Onu e dai traguardi fissati nel 2005 nella Dichiarazione di Parigi. Ma soprattutto
distanti dall’impegno assunto in
sede internazionale di aiutare
chi ne ha davvero bisogno. Sebbene l’Europa rimanga il maggior donatore al mondo, nel
2010, purtroppo solo 9 Paesi su
27 hanno raggiunto gli obiettivi
di aiuto che avevano promesso
di conseguire. Col risultato che
guardando al 2015 si prevede
che l’aiuto europeo crescerà
molto più lentamente di quanto
sarebbe necessario per raggiungere l’obiettivo dello 0,7% del
Pil fissato per il 2015. Ma al di là
dei numeri, il dato forse più
preoccupante è che l’aiuto allo
sviluppo è sempre più dettato
dall’agenda della politica interna, dall’immigrazione e dagli interessi commerciali dei Paesi europei. Non è un caso se hanno
incluso nei loro aiuti 5.1 miliardi
di euro (circa il 10% del totale),
considerati tecnicamente “fuori
target” dalle Ong. Spese che
non vanno certo disprezzate,
ma che non rientrano direttamente nelle strategie di lotta
contro la povertà, soprattutto
dal punto di vista dello sviluppo.
Si tratta di 2,5 miliardi di euro
erogati a titolo di cancellazione
del debito, 1,6 miliardi di euro
per borse di studio e 1,1 miliardi
di euro destinati nei Paesi in via
di sviluppo per sostenere i rifugiati. Ma non è tutto, infatti le
attribuzioni degli stanziamenti
dei Paesi europei non sembrano
affatto rispondere a logiche paritetiche. Basti pensare che oltre
il 30% di tutto l’aiuto allo sviluppo destinato ai Paesi maggiormente bisognosi dal 2002 è andato soltanto a tre Paesi: Iraq,
Afghanistan e Pakistan. A questo punto, inutile nasconderselo,
vi sono dei Paesi poverissimi che
rischiano seriamente di rimanere
a bocca asciutta come la Sierra
Leone, l’Eritrea, il Laos e il Malawi. Sono anni che il mondo
missionario e le Ong chiedono di
aumentare i fondi a sostegno
della società civile nei Paesi in
via di sviluppo, primo vero grande antidoto contro la povertà.
Sta di fatto che nel biennio
2008-2009, solo il 10% dell’aiuto
bilaterale complessivo, al netto
del debito, è stato destinato al
rafforzamento della governance
e della società civile; una percentuale che nel caso del Nord Africa non ha superato i 4 punti.
Purtroppo nel rapporto AidWatch il nostro Paese non fa bella figura. L’Italia è oggi allo
0,15% del Pil dedicato agli
aiuti, ma nel 2012 sarà allo
0,12%, mentre per la Com-
missione europea la soglia di
credibilità minima sarebbe
allo 0,28%. Per esempio, non è
stata versata alcuna quota in favore della cooperazione multilaterale, malgrado esista un debito di oltre 1 miliardo di euro, e
nessun contributo è stato erogato al Fondo Globale o alla convenzione per l’aiuto alimentare.
Una mano per reperire risorse
potrebbe darla, secondo
AidWatch, una piccola tassa sulle transazioni finanziarie, meglio nota come “Tobin Tax”, finora osteggiata dagli speculatori di professione; sì, quei signori
unanimemente riconosciuti come i principali responsabili della
crisi internazionale dei mercati.
Già nel lontano 1972, James Tobin, premio Nobel per l’Economia, aveva avanzato questa proposta, proprio nel bel mezzo di
una precedente crisi epocale,
quella petrolifera, che aveva
messo in ginocchio non pochi
Paesi industrializzati. In realtà,
qualsiasi transazione finanziaria
ha sempre un costo, altrimenti
le banche non opererebbero
queste operazioni con così tanta
disinvoltura. Ecco che allora la
proposta di Tobin, se fosse attuata, non solo scoraggerebbe
le speculazioni dei sacerdoti del
“dio denaro”, ma consentire anche la creazione di fondi da utilizzare per assistere sia le aziende in difficoltà come anche per
finanziare la cooperazione verso
i Paesi del Sud del mondo. Si stima che, tassando dello 0,05 per
cento ogni compravendita di titoli non statali e di strumenti finanziari, nella sola Unione europea si potrebbe ottenere un
gettito tra i 163 e i 400 miliardi.
A livello mondiale, l’introito sarebbe compreso tra i 400 e i 946
miliardi di dollari all’anno. Una
cosa è certa: la società civile su
scala planetaria, non può fare a
meno di farsi interprete delle
istanze legate al “bene comune” di cui la tassa di Tobin è portatrice per la sua forte valenza
etica. Visto che sarebbe pagata
da soggetti che possono sicuramente permetterselo, questo
impegno dovrebbe essere assunto con determinazione dagli
Stati sovrani che ospitano i centri nevralgici dell’alta finanza.
Lungi da ogni retorica, la tassa
di “Robin Hood” (così gli anglosassoni hanno ribattezzato la
Tobin Tax), rappresenta un importante strumento di politica
economica internazionale, capace di difendere moneta e risparmio e, al contempo, in grado di
garantire finalmente al Sud del
mondo le risorse necessarie per
il suo riscatto.
Anno XII, n. 7 - LUGLIO 2011
mensile della comunità Ecclesiale
N. di registrazione 276 del 7.2.2000
presso il Tribunale di Frosinone.
DIRETTORE:
Raffaele Tarice
IN REDAZIONE:
Claudia Fantini
Per inviare articoli:
Claudia Fantini Via Sanità, 22 03011
Alatri - Tel. 348.3002082
e-mail: [email protected]
RESPONSABILE DISTRIBUZIONE
Bruno Calicchia
AMMINISTRATORE
Giovanni Straccamore
HANNO COLLABORATO:
Giulio Albanese, Sabrina Atturo,
Italo Campagna, Pino D’Amico,
Valerio De Luca,Marco Deriu,
Ettore Passeri, Daniele Trenca
EDITORE
Diocesi di Anagni-Alatri
FOTOCOMPOSIZIONE E STAMPA
Tipografia Editrice Frusinate srl
Frosinone
ANNO XII N.
7
LUGLIO 2011
Spedizione in a.p. art. 2 comma 20c legge 662/96 filiale Frosinone - Spedito il 24 Giugno 2011 - www.diocesianagnialatri.it
a l l ’ii n t e r n o . . .
FOTO
NOTIZIA
Visita Pastorale
a Collepardo
Pag. 3
Speciale
Prima
Comunione
Pagg. 6-7
Eucaristia
“Luce per la città”
Pag. 9
R
osita sembra una mucca
felice. È nata in Argentina, nell’Istituto di tecnologia agricola dell’Università
di San Martin, il 6 aprile scorso, ma pesava 45 chilogrammi, il doppio di un bovino
normale. Questo è dovuto al
fatto che, appena nata, la
giovane mucca ha già due
record al suo attivo: è la prima mucca ad essere mai stata clonata, e, soprattutto è la
prima mucca transgenica. Il
suo DNA è stato infatti modificato perché il latte prodotto dalle sue mammelle
sia identico al latte materno
umano. Questo latte potenziato contiene due sostanze
protettive contro le infezioni
che non si trovano in quello
prodotto naturalmente dai
bovini. In particolare, il latte
“clonato” contiene lattoferrina, proteina che rinforza il
sistema immunitario, oltre
che lisozima, una sostanza
antibatterica molto utile per
l’organismo. Naturalmente
una notizia del genere ha
fatto scattare polemiche e
19 giugno Festa al Santuario della SS. Trinità
PRIMO PIANO
Una mucca che produce latte materno
PERPLESSITÀ E CRITICA
criticità. La notizia ha fatto il
giro del mondo lasciando
senza parole diverse parsone
e molte organizzazioni. Se
per alcuni questa innovazione potrebbe essere molto
utile per quei bambini che,
per qualche ragione non
hanno accesso al seno, le polemiche sono presto arrivate.
In particolare la dottoressa
Michela Kuan, responsabile
Lav vivisezione, ha dichiarato: “La clonazione animale è
una materia sulla quale esistono gigantesche criticità
sia dal punto di vista scientifico che etico: tutte ottime
ragioni per opporsi a un simile orrore. Le applicazioni
commerciali di tale latte sono dubbie, andando proba-
bilmente ad alimentare un
business tipico dei Paesi ricchi. Inoltre, il problema legato ai primi giorni di allattamento e il conseguente trasferimento della barriera anticorpale tra madre e figlio,
non sarebbe ovviato; anzi, si
introdurrebbero problemi di
possibili virus silenziosi ed effetti indesiderati non preventivati”. Noi italiani però non
sembriamo ancora pronti a
consumare prodotti figli dell’ingegneria genetica. Da
una recente indagine Eurobarometro effettuata da Coldiretti emerge che circa 3 italiani su 4 non utilizzerebbero
mai questo latte e non lo darebbero ai loro bambini. Gli
italiani sarebbero media-
mente più preoccupati e
scettici rispetto agli altri europei riguardo le conseguenze dell’ingegneria genetica
sugli animali (75% contro
65%). Anche se i ricercatori
dell’Università di San Martin
affermano che questo è il
primo caso del genere al
mondo, in realtà anche dalla
Cina è venuto un annuncio
simile pochi giorni fa: gli
scienziati della Chinàs Agricultural university di Pechino
hanno affermato di avere
un’intera mandria di 300
mucche transgeniche che già
producono un latte simile a
quello umano di cui si stanno testando le caratteristiche.
Raffaele Tarice
2
100 NOTIZIE
Luglio
100 NOTIZIE
L ’AA G E N D A
Martedì 26 luglio
Vallepietra, Santuario
della SS. Trinità
FESTA DI S. ANNA
Pellegrinaggi e celebrazioni
2011
LUGLIO - AGOSTO
Venerdì 19 agosto
Anagni, Cattedrale,
ore 11,30
FESTA DEL PATRONO
S. MAGNO
S. Messa presieduta dal Vescovo
Lunedì 15 agosto
Fiuggi, Fonte Bonifacio VIII,
ore 10.00
S. MESSA PRESIEDUTA
DAL VESCOVO
Domenica 28 agosto
Guarcino, ore 10.30
PONTIFICALE DI S.
AGNELLO
Presieduto dal Vescovo
Martedì 16
Domenica 21 agosto
Madrid
GIORNATA MONDIALE
DELLA GIOVENTU’
Sabato 3
Domenica 11 settembre
Ancona
XXV CONGRESSO
EUCARISTICO NAZIONALE
Giovedì 18 agosto
Anagni, Piazza Innocenzo III,
ore 19.00
FESTA DEL PATRONO
S. MAGNO
Solenne Messa pontificale
e processione
Presiede il Vescovo
Lunedì 12
Martedì 13 settembre
Trevi nel Lazio,
Casa delle Suore Oblate
INCONTRO DI
AGGIORNAMENTO
DEL PRESBITERIO
Anno XII
Numero 7
C
LA CATTEDRA
arissimo don Virginio, la
gente - riconosciuti a
Mons. Filippo Frasca i giusti meriti del suo lunghissimo
servizio - ti vuole bene e apprezza il lavoro che, nonostante
alcune difficoltà, hai saputo
portare avanti in questi tre anni
di guida discreta e rispettosa di
quella comunità cristiana. Ormai è dal 2 dicembre 2007 che
servi la parrocchia del SS. Salvatore di Collepardo e i frutti del
tuo ministero possono essere
colti con molta tranquillità dai
volti delle persone e dal clima
di affetto e simpatia che esprimono; dal movimento che si
crea intorno alla chiesa parrocchiale; dalla ricchezza e dalla linearità delle celebrazioni; dalla
preoccupazione di tutti, vicini e
lontani, per il tuo stato di salute
e dalla paura di “perderti”; dal
tuo cogliere la “buona volontà”
dei collepardesi insieme all’ansia di incanalarla all’interno di
un progetto e nell’alveo di una
incisiva pastorale. Ti ringrazio
per la tua sincera disponibilità,
per il rispetto con cui guardi al
passato e per la discrezione con
cui hai saputo coinvolgere alcune persone nella vita e nella
missione della parrocchia. Hai
pochi collaboratori diretti, ma
sono persone fidate e in numero sufficiente ad arrivare anche
agli altri!
La Visita pastorale è stata incastonata tra due celebrazioni liturgiche molto belle e oltremodo significative, su cui provo a
spendere qualche parola. … La
Parola di Dio della 29^ Domenica del T. O. (Anno C) mi ha offerto l’occasione di presentare
la preghiera “cristiana” come
esercizio della speranza e della
pazienza (da condividere con
quella di Dio) e come scoperta
della propria responsabilità nei
riguardi degli altri. Come la preghiera ostinata di Mosè (Es
17,8-13) e della vedova (Lc 18,18) portano a compimento i loro
desideri, così sarà per noi, se vogliamo contribuire alla crescita
del Regno e ottenere liberazione e salvezza. Servono la preghiera e l’impegno per far diventare la preghiera stessa “autentica” e “innocente”. E la S.
Scrittura è la stella polare che
guida sia la nostra vita che diventa preghiera sia la nostra
preghiera che diventa vita (2
Tim 3,14 - 4,2). Non le braccia
di Mosè, ma quelle spalancate
di Cristo sulla Croce sono la garanzia dell’esaudimento della
nostra preghiera. … E sempre
intorno alla Parola di Dio abbiamo avuto modo di porre termine alla Settimana della Visita.
DEL VESCOVO
VISITA PASTORALE A
COLLEPARDO
17-25 ottobre 2010
Una bella liturgia, con la consegna della Bibbia ad alcuni fratelli del
Cammino neo-catecumenale e ai giovani, cresimati da poco, ha concluso in maniera significativa la Visita pastorale lunedì 25 ottobre u. s.
In tale occasione una lettura abbondante della Bibbia (Dt 4,6-19; Is
55,1-13; At 13,13-43; Gv 1,1-18) mi ha offerto l’occasione di affidare
tutti voi alla potenza e alla efficacia della Parola di Dio. … Ho poi
puntualizzato alcune cose che mi sembrano molto importanti. Eccole:
- lo squilibrio tra Parola e Sacramento che esiste nella prassi pastorale
e nella vita di tanti cristiani;
- il fatto, poi, che assumiamo la Bibbia come serbatoio di dottrina,
senza essere tanto convinti della potenza sacramentale, della forza
trasformatrice della Parola; quando si legge la Bibbia, ad esempio, siamo più attenti ai contenuti che al parlante, cioè a Chi ci parla;
- nella lettura dei testi sacri è difficile che ci coinvolgiamo, che ci sentiamo, cioè, protagonisti di una storia che ci riguarda in prima persona.
La consegna della Bibbia ad alcuni membri del Cammino neo-catecumenale (che hanno animato in maniera competente l’intera celebrazione) e ai giovani da poco cresimati (la Cresima ha avuto luogo
sabato 23 ottobre) ha assunto il significato di augurio e d’impegno a
superare le “riduzioni” e gli “squilibri” che mortificano ancora oggi il
rapporto di tanti cristiani con la Parola. Tra le visite, non poteva mancare quella ai monaci della Certosa di Trisulti. Si tratta di persone molto anziane che già faticano molto a gestire la vita ordinaria (con l’arrivo di molti visitatori) del complesso architettonico mastodontico che
abitano. … Gli incontri con i gruppi di Animatori, le Aggregazioni e
l’Amministrazione comunale sono stati molto importanti sia per verificare il cammino della comunità cristiana sia per il dialogo e la collaborazione con il Comune. Ho incontrato il Gruppo di preghiera “Maria SS. Madre e Regina”. Nel prendere la parola, ho avuto modo di
ringraziare i sacerdoti che hanno assistito e assistono spiritualmente il
Gruppo (don Filippo Frasca, don Renzo De Rocchis e don Virginio Ciavardini), Fabio e i presenti (una trentina circa). Inoltre, abbiamo avuto
modo di incontrare la Compagnia della SS. Trinità e la Confraternita
di S. Rocco e della Buona Morte. Dopo la presentazione della Compagnia (80 persone circa) e della Confraternita (20 persone circa), ci sono
stati alcuni interventi sulla situazione di Collepardo e sulla presenza
dei giovani nei due sodalizi e all’interno della comunità cristiana. Nel
tuo intervento, caro don Virginio, hai posto in evidenza come il gruppetto di 13 giovani, che avrebbero celebrato la Cresima sabato 23 ottobre, avessero potuto fare insieme con te un cammino di crescita con
i fiocchi riscoprendo l’Amore di Dio. Si tratta di un piccolo gruppo di
giovani, portatori di speranza, segno di apertura cordiale al Vangelo
e di un impegno educativo con discreti frutti. La parola d’ordine è rimettere a posto, ma non per dividere bensì per unire.
Caro don Virginio, mi sembra che tu stia già semplificando la vita della Parrocchia tentando di radunare la gente attorno alla Parola e al-
3
l’Eucaristia. Tutti, appartenenti
o no alle aggregazioni (Confraternita e Compagnia della Trinità, il Gruppo di preghiera e il
Gruppo interparrocchiale “Stella Maris”, la Comunità del Cammino Neo-catecumenale), devono far capo ad un incontro sulla
Parola che tu animi ogni settimana. Tutti devono avere il loro
punto di riferimento fondamentale nella Eucaristia della
Domenica. Inoltre conviene che
provi a strutturare un Gruppo
di lavoro pastorale con alcuni
Animatori (Catechiste e Animatori della liturgia e Caritas), i
rappresentanti delle Aggregazioni e i tuoi più vicini Collaboratori. Al loro interno puoi provare a “ritagliare” un piccolissimo nucleo come Consiglio degli
Affari Economici. Occorre valorizzare (seguire e non mollare)
il gruppetto di giovani che hanno celebrato la Cresima durante
la Visita pastorale. Deve diventare un nucleo stabile di aggregazione per altri giovani. E’ necessario che un loro rappresentante sia presente alla Consulta
per la Pastorale Giovanile di
tutta la Diocesi. So che c’è un
piccolo nucleo di famiglie. E’
impensabile per un paese come
Collepardo essere autonomo
nella pastorale familiare. Allora
conviene che le indirizziamo
verso il Gruppo famiglie della
Forania di Alatri. Sono convinto
che la Parrocchia del SS. Salvatore di Collepardo non debba
stravolgere la sua vita, ma deve
rivedere la propria attività in
prospettiva educativa. Rimettere al centro la Parola, l’Eucaristia, la Persona e la sua formazione, l’attenzione alle persone
in difficoltà, giovani o meno
giovani, per carenza di senso o
di salute: è un piccolo grande
programma di vita per una comunità cristiana che vuole essere “sale e luce” nella città degli
uomini.
Carissimo Don Virginio, affido
te, il tuo lavoro e quello dei
tuoi Collaboratori alla Madonna delle Cese di cui i collepardesi sono tanto devoti. Possa la
Vergine Maria condurci a Cristo
nostro Salvatore, rendendoci
docili alla parola che ogni anno,
il giorno della festa della Trasfigurazione e della ricorrenza patronale, sentiamo risuonare nella Messa: “Questo è il Figlio
mio, l’eletto; ascoltatelo!” (Lc
9,35; Mt 17,5; Mc 9,7). Con il
cuore vi auguro buon cammino.
Un abbraccio a te per tutti.
Anagni, 1 novembre 2010
Solennità di Tutti i Santi
+ Lorenzo Loppa
VITA DI
4
COMUNITA
Referendum - 12/13 giugno
,
Luglio
2011
Carpineto Romano
La risposta Inaugurata altra
alla non
“chiesiola” nel
informazione rione “Jo Curso”
Superiore alle previsioni l’affluenza alle urne
Per riscoprire l’importanza della tradizione
di Marco DERIU
di Italo CAMPAGNA
C’
è una evidente
sproporzione fra
gli spazi di informazione, analisi e opinione dedicati agli appuntamenti elettorali e quelli riservati alle consultazioni
referendarie. Se si tratta
di un voto politico o amministrativo, la campagna
elettorale sui media comincia molto prima del
tempo, i botta-e-risposta
fra i leader sono argomento di polemica quotidiana,
si rende conto a piene mani dei sondaggi sul possibile esito, si riportano per
filo e per segno i particolari sulle schermaglie, non
si lascia passare un giorno
senza riprendere l’argomento con qualunque
pretesto.
Quando, invece, si tratta
di referendum, i media sono più distratti, così come
lo sono gli elettori, rispetto ai quesiti su cui si è
chiamati ad esprimersi. È
successo anche nei giorni
scorsi, per i quesiti referendari del 12 e 13 giugno, che hanno chiamato
gli italiani a dire cosa pensano della privatizzazione
dei servizi di fornitura dell’acqua, della determinazione delle tariffe del servizio idrico, della realizzazione di centrali per l’energia nucleare sul suolo
italiano, della legge relativa al “legittimo impedi-
mento”. Stando a quanto
riportato dalla televisione
e dai giornali, nelle ultime
due settimane l’azione dei
sostenitori del “sì” si è fatta sempre più presente,
mentre i sostenitori del
“no” hanno giocato di rimessa e i sostenitori dell’astensione hanno scelto
toni bassi, forse proprio
per favorire il loro obiettivo facendo in modo che
l’attenzione popolare si
indirizzasse altrove.
Soltanto nei giorni immediatamente precedenti il
voto, telegiornali e programmi di approfondimento informativo si sono
preoccupati di illustrare ai
cittadini la posta in gioco,
mentre hanno continuato
a tenere banco le questioni politiche di più largo
raggio legate in particolare alla nuova fase che si è
aperta con la sconfitta del
centrodestra alle amministrative.
L’esito per i promotori della consultazione è stato
comunque confortante,
con un’affluenza che si è
attestata intorno al 57% e
ha permesso di raggiungere il “quorum” del 50%
degli elettori più uno. La
percentuale di votanti è
stata una delle più alte
degli ultimi anni. Anche
questo risultato dovrà pur
far riflettere i media sulla
loro distanza dalla gente.
L
a paria di Leone XIII
continua a riscoprire i
tesori artistici nel suo
tessuto urbano, ponendo
nella debita luce un patrimonio devozionale popolare di notevole interesse. Ultima in ordine di tempo
una cona (in dialetto “chiesiola”) sita a ridosso della
chiesa medievale di S. Michele Arcangelo, nel rione
“jo Curso” oggetto di secolari assidue cura da parte
do fedeli “cursaroli”. Il restauro ha rivelato un preesistente piccolo capolavoro
artigianale di mastri scalpelli carpinetani, noti nei
secoli nel circondario: modanature e rivestimenti in
pietra scalpellata finemente ricoperti negli anni da
stucchi. La cona è stata impreziosita significativamente da una maiolica artistica,
proveniente dai laboratori
di Giovanni Simoniello di
Vietri sul Mare (prov. Di Salerno).
Offerta dalla famiglia Barttisti Giovanni e Colongioli
Ivana, i colori caldi e forti
tipicamente meridionali riproducono l’Immacolata
venerata nel Santuario di
Santa Maria del Popolo.
Una folla festante ha partecipato all’inaugurazione
della cona benedetta dal
parroco don Giuseppe Ghirelli, che in questi ultimi
tempi, con l’ausilio di mastri volontari, è riuscito a
porre in atto un progetto
di recupero dell’arte devozionale carpinetana con efficaci interventi sia nel centro storico che lungo la
Strada Statale Carpinetana
609 con due piccoli capolavori di fine Ottocento: cona
dell’Occhio del Bue e cona
di Selvapiana.
Anno XII
Numero 7
VITA DI
COMUNITA
,
5
In Germania con gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale
Verso la Giornata
Mondiale della
Gioventù di Madrid
30mila giovani a Dusseldorf
di Daniele TRENCA
“L
’Europa ha bisogno di una nuova
giovinezza”. Con
questa certezza 30mila giovani provenienti da tutta Europa hanno invaso la Germania l’ultimo weekend di
maggio, per confluire nel
pomeriggio di domenica 29
allo stadio di Düsseldorf.
L’incontro vocazionale con
gli iniziatori del Cammino
Neocatecumenale è stata
una preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà ad agosto
a Madrid. Noi ci siamo stati.
Ecco il racconto di tre parrocchie romane, recatesi in Germania per dare testimonianza che Cristo Risorto è in grado di cambiare la vita di
ognuno.
Il viaggio - La nostra esperienza parte da viale dei
Monfortani, nel quartiere romano di Montemario, dove
le comunità neocatecumenali delle parrocchie di San Luigi di Montfort, Sant’Ilario,
San Cipriano e qualcuno proveniente dalla parrocchia di
Morolo (Frosinone) si sono
ritrovati alle 17 di venerdì
per partire alla volta della
Germania. Un lungo viaggio
di oltre 22 ore che ha portato i ragazzi alla volta della
cittadina del nord-ovest della Germania. Il pellegrinaggio inizia nel pullman con le
lodi e le catechesi da parte
dei catechisti e del presbitero don Jesus. Tra i ragazzi
inizia a crearsi una forte comunione. In pullman c’è chi
cerca ostinatamente di imparare a memoria i ritornelli
dei canti in tedesco, chi studia e chi attende con ansia di
arrivare ad “Ausfahrt”, parola presente in ogni svincolo
di uscita dell’autostrada tedesca, peccato però che la
parola significhi proprio
“uscita”.
La missione – Quando i ragazzi arrivano nella città tedesca è sabato pomeriggio,
con balli e canti arrivano al
centro tra l’incredulità e lo
stupore dei passanti. La croce
e lo striscione delle parrocchie romane, fa subito sapere che tutti questi giovani
non sono lì per fare i turisti,
ma per compiere una missione: quella di testimoniare attraverso la loro storia che Cristo è Risorto ed ha fatto meraviglie inimmaginabili nelle
loro vite. La piazza si riempie
di persone, ci sono giovani
tedeschi vestiti curiosamente
da personaggi dei cartoni
animati e gente in giro a fare shopping che cerca di passare indifferente davanti al
gruppo di neocatecumenali.
L’annuncio del kerygma da
parte di don Jesus non passa
inosservato. Si alternano varie testimonianze da parte
dei ragazzi, basate su fatti
concreti della loro vita, che
dimostra la maturità di giovani che, grazie al Cammino
Neocatecumenale, hanno acquisito. Esperienze che hanno evidenziato l’importanza
di aver ricevuto un annuncio
e aver accolto nel loro cuore
il mistero di Cristo Risorto,
che ha profondamente cambiato la loro esistenza. Molte
le persone che si fermano ad
ascoltare, anche solo per curiosità: “Veramente questi
giovani italiani sono arrivati
da Roma solo per annunciare
che Cristo Risorto è in grado
di rinnovare tutte le cose?”
L’incontro – Il weekend tedesco culmina con l’incontro
vocazionale nel pomeriggio
di domenica nell’Esprit Arena, con Kiko Argüello, Carmen Hernandez e Padre Mario Pezzi, responsabili dell’equipe internazionale del
Cammino Neocatecumenale.
A presiedere l’incontro l’arcivescovo di Colonia, Card.
Joachim Meisner, che ha portato il saluto e l’augurio di
Papa Benedetto XVI. Il ritrovo è stata l’occasione per
molti giovani di poter avere
un discernimento sulla vocazione che Dio gli ha riservato. Nel corso dell’incontro è
stata eseguita anche una
sinfonia composta da Kiko
sulla sofferenza degli innocenti: «In questa opera – ha
spiegato – si presenta la Vergine Maria sotto la croce,
contemplando il supplizio di
suo figlio, sottomessa allo
scandalo della sofferenza degli innocenti nella sua carne.
La sofferenza degli innocenti: uomini gettati per la strada, morti di freddo, bambini
abbandonati e raccolti in orfanotrofi da orrore, dove sono violentati e abusati». Parole dense anche da parte
dell’Arcivescovo di Colonia:
«L’uomo si supera, andando
oltre se stesso, solo se si appoggia su ciò che è più alto:
su Dio. Egli è come un’avventura e pretende dall’uomo
veramente qualcosa che lo
supera. Per Dio niente è impossibile. Ma chi crede ancora a questo? Questo è il privilegio dei giovani». Alla fine
dell’incontro la chiamata vocazionale, dove oltre 700 ragazzi e 300 ragazze hanno
risposto, sentendosi chiamati
a dedicare la propria vita a
Cristo. Da qui seguirà ora un
percorso di discernimento
con i formatori nei vari centri
vocazionali presenti nei seminari Redemptoris Mater
sparsi in tutto il mondo.
Verso Madrid - Un incontro, che ha dato una nuova
linfa alla Chiesa tedesca, e
che protende tutte le forze
verso la Gmg di Madrid, in
programma ad agosto. Nel
viaggio di ritorno i ragazzi
(alcuni anche molto giovani)
hanno avuto modo di mettere in comune le esperienze
del pellegrinaggio, poiché
una parola sentita in un contesto del genere può illuminare la storia ed essere memoriale per tutta la vita. In
base alle loro storie hanno
evidenziato le meraviglie che
Dio ha operato nel pellegrinaggio esprimendo il loro
ringraziamento a Dio per
una esperienza così forte,
dandosi tutti appuntamento
nella capitale spagnola tra
poco più di tre mesi.
e
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C
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P
e
Special
Lettere di impegno per Gesù
Il giorno
della Prima
Comunione!
Domenica 15 maggio i bambini della classe 4 elementare di Acuto hanno ricevuto la prima Comunione e hanno preso con Gesù degli impegni scritti. Guidati
da don Marino, da Suor Teresa e da Suor Cesidia ASC, hanno scritto delle lettere
di impegno a Gesù che pubblichiamo con immenso piacere perché ci faranno rivivere le nostre passate emozioni e meditare sui nostri attuali impegni, ci faranno sorridere e commuovere. Ci faranno riflettere sul nostro essere in comunione con Dio. 18 lettere: alcune sono pubblicate per intero, altre solo in parte per
mancanza di spazio.
Acuto, 15 maggio 2011
Caro Gesù, in questo giorno di festa, io mi impegno a non perderti mai di vista, come ho scritto e promesso nel giorno della mia prima Confessione: “Nella
mia vita ho incontrato molte persone: alcune buone, alcune un po’ meno buone, alcune indimenticabili e altre scordate, ma l’Unica Persona che, spero di non
perdere mai di vista, sei tu Gesù”. Tu Gesù, sei una Persona speciale e nella tua
vita tra noi hai compiuto opere grandi e molti miracoli: la moltiplicazione dei
pani e dei pesci, hai fatto risuscitare una ragazzina e il tuo amico Lazzaro. Ma,
anche la mia vita, Gesù, è un altro grande miracolo, secondo me, solo l’unicamente l’essere nato, è un miracolo perché altrimenti, io non starei qui a scriverti. Gesù, Tu devi prendere un impegno con me, devi aiutarmi ad assomigliarti
di più: voglio essere più buono, più benevolo, più umile, più servizievole, voglio
fare più favori e voglio farli meglio. Io ti riceverò nell’ostia dove tu sei presente
in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Grazie per il dono della Tua vita! Baci e abbracci, Lorenzo
Caro Gesù, sono quattro anni che vado al catechismo per conoscerti e prepararmi bene a incontrarti. Finalmente è arrivato il giorno che devo fare la Comunione e ti incontro nel segno del Pane. Io ti prometto che sarò più buono a
scuola, rispettoso verso mamma e papà, mi siedo composto, vengo tutte le domeniche alla messa, partecipo più volentieri alle feste e non piango più perché
sono grande, non dirò più parolacce. Gesù, io ringrazio tanto i miei genitori che
stanno spendendo molti soldi per farmi una bella festa e anche la musica. Il
giorno della mia prima Comunione tu Gesù, mi chiami e io rispondo “Eccomi Signore”, il mio primo incontro con te non lo dimenticherò mai. Tu non mi chiami solamente adesso, sono stato chiamato alla vita quando sono nato, a essere
tuo fratello, figlio di Dio col battesimo e, oggi mi chiami a nutrirmi di te. Grazie
Gesù, e porta la pace e l’amore a Che Dafi così finisce di fare la guerra. Federico T.
Caro Gesù, oggi è un giorno speciale a scuola: si portano le bomboniere e si assaggiano i confetti, la cosa che preferisco. Ad un tratto “puff” mi ritrovai a S.
Maria con i miei amici e con un saio, poi i miei genitori con un vestito che da
qualche parte già avevo visto! C’erano anche tutti i miei parenti che consegnavano qualcosa a mamma e papà. Mentre pensavo a dove avevo scritto quelle
cose sento una voce che mi chiama:- Alberto. E io: - Chi sei? Dove sei, non ti vedo?! Subito sento: -Prova a guardare col cuore! Io sempre più confuso mi guardo intorno e in trasparenza nella sacrestia vedo una figura strana che non avevo mai visto, ma siccome parla in modo così saggio e colto continuo a spifferargli domande a raffica e lui più io parlo e più mi risponde saggiamente. Ad un
tratto un brivido mi percorre la schiena e allora capisco tutto, il suo modo di
parlare così colto, è senz’altro lui: Gesù. E in quel momento come se mi avesse
letto nel pensiero mi disse:- Bravo Alberto, vedo che capisci alla svelta! Molto
impacciato cominciai a parlare:- Io, ehm, vorrei fare un proposito, quello di dare
il meglio di me in tutto e per tutto. Poi quella sera guardando il cielo notai in
un angolo la scritta CARO ALBERTO..Infine “puff” eccomi di nuovo a scuola ad
assaggiare i confetti, buoni!!!!! Alberto Pomponi
Caro Gesù … Ora che ricevo il tuo Corpo diventerò sicuramente più buono. Ti
chiedo perdono per tutte le stupidaggini che ho fatto. Io ti prometto che non
ti deluderò più e che non dirò mai più le parolacce. Ti do la mia parola di onore.
In questo giorno speciale del mio incontro con Te, ti chiedo di benedire tutti i
miei cari. Ti voglio bene Gesù. Mattia
Caro Gesù,
oggi 15 maggio, è il giorno della mia prima comunione; io sono pronta a riceverti e voglio che tu mi porti sulla strada giusta e che i miei amici, dopo la comunione, diventino un po’ più calmi. Noi siamo stati accompagnati in chiesa da
mamma e papà portando una calla bianca in mano, segno della nostra purezza
e semplicità. Dopo la comunione faremo festa: andiamo al ristorante … Se noi,
cioè io e Simone andiamo al ristorante è grazie ai nostri genitori, perché se loro
erano altri genitori cattivi la comunione la facevamo a casa e di certo non c’era
divertimento. Gesù, io ti prometto che sarò più brava … Sara
Caro Gesù, Oggi è il mio primo incontro con te e sono felice di riceverti perché
tu mi proteggi e mi fai fare cose belle. A me piace fare la comunione perché ti
ricevo. Io sono un po’ emozionata … Oggi ti ho ricevuto e scommetto che a
scuola non farò più tanti errori come prima se starò attenta…. Io ti voglio bene
e mi dispiace se qualche volta non vengo a messa. … Gesù, ti prego per i miei
genitori che hanno fatto tanto per me e vorrei che tu dessi loro tanta forza. …
Quando arriviamo in chiesa la catechista ci chiamerà per nome e noi rispondiamo “eccomi” che significa che accetto di essere tua sorella. Gesù noi andiamo al
catechismo per conoscerti non per giocare. Alessia
Caro Gesù, … Sono molto felice anche per i miei compagni di classe che quando non c’ero a scuola perché stavo male, essi hanno fatto pure i disegni che dovevo fare io. Gesù, spero che per te i nostri impegni siano abbastanza … Io sono
onorato di riceverti perché ti sei sacrificato per noi. Ti prometto che mi impegnerò per rassomigliarti sempre di più … Giacomo
diamo grazie. Spero che tu ascolti sempre le mie preghiere che recito la sera
mentre vado a letto, e tu capisci quello che voglio dire io???? Penso di sì, …
Qualche volta mi fai sentire in pena perché tu per me fai tante cose e io non so
come ricambiarti, forse con delle preghiere, ma io penso che per te non bastino. … In questa settimana farò un proposito e si tratta che non menerò più a
mia sorella Silvia. Caro Gesù, Tu hai chiamato mio nonno in cielo e io mio sono
detto: “Se mio nonno è morto si vede che Gesù piano piano chiamerà pure noi
in cielo”. Gesù, grazie perché sei venuto nel mio cuore e ti ringrazio molto anche perché ho fatto un po’ di peccati, tu mi hai perdonato e adesso io non li ho
più e ho l’anima pulita, pronta per accoglierti. Valerio
Caro Gesù, oggi è il giorno della mia prima comunione, mi sono alzato da poco e sono venuti a casa mia già molti invitati. Adesso sto mangiando un po’ di
cose del buffèt, stanno venendo altri invitati e sono molto emozionato. Tutto
questo perché ricevo te Gesù nel mio cuore. Il mio proposito è di non fare più
arrabbiare mamma, almeno fino alla fine di maggio. … Il sacerdote mi sta chiamando non solo per accogliere Cristo nel mio cuore, ma anche per far parte
della grande famiglia di Dio “L’umanità”, anche per i malfattori per i ladri, gente che non crede, comunque sia, siamo e saremo sempre tutti figli di Dio: fratelli e sorelle. Mia madre mi ha detto che la comunione si dedica ad un familiare
che è morto e io la dedico a nonno Pietro. Così oggi la festa sarà anche sua. Io
ne approfitto di questa comunione per pregare un po’ per qualcuno: per il
mondo. Prego che la guerra in Libia finisca e CheDafi si fermi e lasci il mondo in
pace. Prego per i miei genitori che restino sempre al mio fianco come Gesù è
sempre al fianco del mondo intero. Prego per i giovani e per molte altre persone a me care. Grazie Gesù. Pietro P.
Caro Gesù, io prima di riceverti voglio fare po’ di propositi e questa volta ce la
metterò tutta per mantenerli. Tutte le domeniche verrò a messa, dirò tutte le
sere le preghiere, porterò mio fratello a messa, se a volte non vuole venire. …
Tu hai versato tutto il tuo Sangue per noi e ti sei fatto mettere anche in croce
per noi. Gesù, da quando mi sto preparando alla mia prima comunione ho capito il dolore che tu hai sofferto e anche il Sangue che hai versato è stato molto
brutto. Io sono stato alla rappresentazione della passione vivente a Fiuggi e ho
visto quanto hai sofferto. … Io so che a messa sono un po’ distratto al momento quando il sacerdote consacra l’ostia che è diventato tuo Corpo…. Verrò a trovarti tutti i giorni. Gesù io sono molto contento di riceverti, io non posso vederti con gli occhi nè sentirti con l’udito, ma io ti sento e ascolto nel cuore. Valentino
Caro Gesù… Spero che tu, esaudisca sempre le mie preghiere: che tutti i malati
guariscano e stiano bene in salute, che la mia famiglia, i miei nonni, i miei zii e i
miei cugini stiano bene. Mia madre mi ha raccontato, che Giovanni Paolo secondo, dal 1 maggio Beato, aveva detto che il giorno della sua Prima Comunione è stato il più felice della sua vita perché ha ricevuto Te Gesù, nel suo cuore.
Anche per me sarà così. … Caro Gesù, devo ringraziare molto Sr. Teresa e Sr Cesidia che mi hanno insegnato a conoscerti e ad amarti di più. Gesù, tu sei come
un pastore e noi siamo il tuo gregge, tu ci difendi e quando andiamo incontro
ad un pericolo tu ci proteggi, ci guidi. … Piergiorgio
Caro Gesù, … siccome questa lettera serve all’offertorio in chiesa, quindi per
piacere dettami qualcosa di bello.
… Quando Don Marino mi darà l’ostia, io aprirò un po’ la bocca e quando l’ho
presa vado al mio posto senza chiacchierare, ma pensare solo a Te, Gesù e alle
cose che hai detto e hai fatto e per finire si dice una piccola preghiera. … Gesù,
per ultima cosa ti prometto che non picchierò più Caterina e mi impegnerò a
venire a messa tutte le domeniche per riceverti nel mio cuore. Gesù ti ringrazio
per quella giornata che mi farai trascorrere bene. Federico M.
Caro Gesù, … Quando tu mi chiamerai io ti risponderò “Eccomi”. Tu Gesù, ti
fai pane spezzato per me e io per te mi impegnerò a venire tutte le volte a messa e dire più preghiere, … Io accetto di essere tuo fratello e figlio di Dio, lo sono
diventato con il battesimo. Mi hai chiamato alla vita … mi chiami ogni volta che
io apro gli occhi. Aiutami a dire sempre “eccomi” … Gesù io voglio essere come
una delle tue pecore che ti seguono dovunque vai. Aiutami a seguirti perché io
qualche volta non ti sento. Ti voglio bene Gesù! Alessio
Caro Gesù, … Noi Gesù, entreremo in chiesa e tu ci guarderai da lassù. … Oggi
diventiamo un’unica cosa e uniti come una famiglia. Questo incontro con Te
Gesù, mi emoziona un po’ perché è la prima volta che ti ricevo … Io vorrei fare
un proposito, quello di non far più arrabbiare mamma. … Ti voglio bene Giuseppe
Caro Gesù, Tu Gesù, sei un uomo cosi semplice, d’infinito amore che abbracci
gli uomini di tutto il mondo, proteggi tutti e doni salvezza a tutti e noi ti ren-
Caro Gesù, … Ti chiedo anche di farci essere più buoni per questo sacramento.
Gesù io sentirò la tua presenza nel mio cuore e per questo sono contenta. L’ostia consacrata è il tuo Corpo che tu hai spezzato nell’ ultima cena e il vino che
è il tuo Sangue che hai versato per noi. Gesù tu mi chiami per nome e io ti risponderò “Eccomi”per dirti che sarò sempre pronta ad ascoltarti e a fare ciò
che tu vuoi. La comunione per me è un sacramento importante perché io ti incontro. Ti voglio bene Gesù. Federica
Caro Gesù, … I nostri genitori ci porteranno all’altare e lì ci chiameranno per
nome e risponderemo “Eccomi”e dopo facciamo un inchino e andremo sull’altare. Gesù, io ti voglio chiedere se mio nonno sta bene, beh, io te lo chiedo perche certe volte lo sento per voce e pure mia nonna lo sente, tutto questo tu lo
sai bene. Io ti voglio promettere che cercherò di non far arrabbiare più i miei
genitori. Alla comunione riceveremo il tuo Corpo così quando andrò alla messa
potrò mangiare l’ostia. Quando faccio la comunione io ti incontro e prenderò
un impegno con te. Noi andiamo al catechismo per conoscerti e a messa per incontrarti. ... Gesù, Tu mi hai chiamato alla vita, nel battesimo a essere figlia di
Dio e adesso nella comunione a riceverti dentro di me. … ti ringrazio di essere
venuto nel mio cuore. Chiara
Caro Gesù, oggi che è il giorno della mia prima comunione voglio dirti “Grazie“ di avermi protetto fino ad oggi, passo per passo, ogni secondo. … Gesù,
oggi per me è un giorno speciale, magnifico perché avrò il tuo Corpo nel mio
corpo, e penso che sia una sensazione meravigliosa. La comunione non è solo
un giorno al ristorante, o un giorno pieno di regali, è una giornata santa per diventare ancora di più figlio di Dio, dentro di noi, come lo sei stato tu Gesù. Gesù, da oggi mi impegno a dire più preghiere per i malati, per la mia famiglia,
per i ragazzi senza casa … GRAZIE GESU’!!! Domenico
Caro Gesù, … Gli impegni di questa comunione per me sono ricevere te Gesù,
che mi aspetterai a braccia aperte e poi è prendere l’ostia cioè il tuo corpo. Quel
giorno noi saremo in grazie di te e di tuo padre Dio. Noi mercoledì, giovedì e
venerdì abbiamo pensato solo a te facendo quel ritiro spirituale dove le nostre
insegnanti ci hanno fatto capire che stando con gli amici a pensare a te e alla
comunione è stato molto bello ma, soprattutto importante. … Oggi Gesù, ho
preso il tuo Corpo, anima, sangue e divinità sottoforma di ostia, io, Stefano, ti
ringrazio per tutto e per questo faccio un minuto di silenzio, non solo con la
bocca, ma anche con gli occhi. Ora la messa è finita,e io vado al ristorante e poi
a casa. Baci e abbracci Stefano
8
VITA DI
COMUNITA
,
Luglio
2011
Si è tenuto a Trevi nel Lazio
Convegno sulla
famiglia organizzato
dall’AC locale
Una famiglia, espressione nitida e forte di quel “Nido d’amore”
di Ettore PASSERI
S
i è tenuto sabato 21
maggio, presso il salone parrocchiale di Trevi nel Lazio, un incontro
–convegno sulla famiglia
organizzato dall’Azione
Cattolica locale. Tema: la
famiglia come “cellula fondamentale della società,
chiave del futuro, snodo
per la sfida educativa”. All’evento, oltre agli aderenti di A.C. erano presenti gli
amici delle Associazioni locali, il parroco don Alberto
Ponzi, molti insegnanti e
non ultima la preziosa presenza del dirigente scolastico dell’istituto comprensivo “O. Bottini”, il prof.
Tommaso Damizia. L’appuntamento, ha spiegato
nella sua breve introduzione Ettore Passeri, Presidente dell’associazione locale
di Azione Cattolica, è inserito in un programma annuale che la stessa associazione propone agli aderenti e alla comunità di Trevi,
sulle indicazioni della Direzione Nazionale di A.C. e
con particolare riguardo
alle linee guida della XIV
Assemblea Nazionale dell’associazione e alle proposte diocesane. Proprio sulla
scelta della tematica della
Famiglia, afferma Passeri,
ho deciso, insieme agli altri
amici del consiglio di A.C. e
al nostro assistente parroco Don Alberto, di affidare
un incarico tanto delicato
e importante ad una persona esperta e sensibile
quale la dott.ssa Luisa Santolini, di cui conosco personalmente la grande preparazione in merito. Sono
certo di aver fatto la scelta
giusta, per affrontare un
tema continuamente sotto
i riflettori e di grande interesse sociale. Credo che la
famiglia è e deve continuare ad essere il vero punto
di riferimento in una società che cambia continuamente, a volte in modo incontrollato e pericoloso.
Una famiglia, espressione
nitida e forte di quel “Nido
d’amore” che i Vangeli e la
Chiesa Cattolica ci insegnano. Su questa logica si è
mossa la relatrice che nel
suo lungo intervento ha illustrato ampiamente il
ruolo fondamentale della
famiglia, non intesa come
il luogo dove ci si vuole bene, ma come cellula fondamentale di una società in
continua evoluzione, posta
continuamente al centro di
numerosi cambiamenti sociali e politici, spesso repentini e straordinari. Una
famiglia costretta il più
delle volte a correre contro
il tempo per riappropriarsi
in fretta dei compiti e dei
ruoli che gli sono propri.
Oggi, in un mondo dove si
tenta disperatamente di
far passare messaggi deviati e devianti lontani dalle
logiche del mondo cattolico, la famiglia è chiamata a
salvare la società, ritrovando la meraviglia del suo
esistere e del suo dipanarsi
nel corso delle generazioni. La relatrice ha inoltre
sottolineato la condizione
delle famiglie in seno allo
Stato, la differenza esistente tra politiche sociali e familiari, ribadendo con determinazione la necessità
di una forte azione sociale
e politica a favore della famiglia, costretta troppo
spesso a correre essa stessa
in soccorso degli Enti e gli
Stati. Un’analisi attenta e
cruda quella dell’On. Santolini, che dà conto con serietà e precisione di quel
travaglio in cui si dibatte la
famiglia oggi. Un’analisi
piaciuta ai presenti per il
senso di coerenza e la tangibilità delle situazioni discusse. La Famiglia, ha concluso la dott.ssa Santolini,
insieme alle associazioni, i
gruppi, le comunità, oggi
più che mai, è la risposta
alle sfide che ci attendono
sul piano internazionale, e
più di altri celebrati soggetti, può aiutare tutta la
società a trasformare questo tempo oscuro in un
tempo di pace e di riconciliazione. A breve nuovi e
interessanti appuntamenti
per un contributo fattivo ai
programmi e alle aspettative di Azione Cattolica.
Oratorio in campo
di Pino D’AMICO
Q
uando un giornalista sportivo descrive gli avvenimenti
calcistici fa sempre cronaca: la squadra ha vinto, ha
perso, ha pareggiato… oppure si guarda alla classifica, alle
votazioni dei giocatori, all’andamento della squadra. Questa volta vorrei raccontarvi tutto quello che viene prima di
queste considerazioni. Voglio raccontarvi l’iniziativa di alcuni ragazzi del piccolo oratorio di Guarcino di partecipare
al “Torneo dell’oratorio dell’Azione Cattolica” che si è
svolto ad Alatri. De Goubertin diceva: “L’importante è partecipare”. E forti di questo motto i nostri ragazzi si sono
divertiti molto anche se erano alla loro prima esperienza
agonistica. Ma le emozioni non sono mancate: dalla partenza al ritorno ce ne sono state per tutti. Lo spirito di iniziativa e la collaborazione sono state massime e alla fine di
ogni partita la loro gioia era a mille. La costanza e la dedizione di arrivare fino alla fine non sono mancate anche se
con poca fortuna (visto i risultati!). l’esperienza si è conclusa con un bel souvenir di medaglie e l’augurio di ripetere
l’esperienza anche il prossimo anno: un motivo in più per
vivere lo sport in spensierata allegria.
Anno XII
Numero 7
VITA DI
COMUNITA
,
9
2 giugno, festa della famiglia di Aci
Eucarestia
“Luce per la
città”
Alatri si è tinta dei colori dei ragazzi
di Sabrina ATTURO
L’
Azione Cattolica della nostra diocesi, come tradizione, si è
data appuntamento il 2
giugno per trascorrere una
giornata di formazione in
un clima di gioia e di fraternità fra associati, simpatizzanti, amici dell’Associazione, un modo familiare
di fare festa, tutti insieme,
prima delle attività estive.
Oltre 200 persone (ragazzi, giovani, adulti, famiglie) arrivati da tutti i paesini della diocesi per: Giocare, raccogliere prodotti
alimentari da donare alle
famiglie povere della Diocesi (così come ci invita a
fare il nostro Vescovo),
realizzare l’infiorata con i
più piccoli della famiglia
associativa (ACR). Incontrare suor Debora per capire come essere luce per i
coetanei e realizzare video
da caricare su you-tube
per i giovanissimi e giovani associati
Incontrare testimoni della
nostra storia, visitare luoghi, chiese e musei della
splendida città di Alatri,
scoprire e conoscere grazie
ad Ilaria il miracolo dell’ostia incarnata.
Una giornata piena ed intensa, con il sole che ha reso possibile tutte le attività e ci ha permesso di essere testimoni gioiosi lungo le strade di Alatri, tra
piazze e campanili. Alle
ore 17, Santa Messa presso
la chiesa di Santa Maria
Maggiore, insieme ai sacerdoti-assistenti don Antonio, don Fabio, don Ettore e don Giuseppe (Assistente Diocesano AC) e ritorno a casa con la consapevolezza che “Voi siete la
luce del mondo” - slogan
associativo dell’anno - ma
senza una relazione vera e
constante con Cristo, senza l’alimento dell’Eucarestia, senza la preghiera e
la Parola la luce può affievolirsi. Soltanto “chi viene
alla Luce illumina” i luoghi
del vivere quotidiano, soltanto chi si sfama dell’Eucarestia e si alimenta della
Parola sarà capace di illuminare le circostante buie
che si possono presentare
nella quotidianità.
Luglio
10
2011
Cult
Attualità
A
R
T
E
ttraverso la lettura del primo capitolo del Vangelo di Matteo
A
l’Autore riconosce, tra Abramo e Gesù, quarantadue generazioni, tante quante sono le tappe nel deserto del Popolo di Israele.
“ M A RT E D Ì
I N A RT E ” 2 0 1 1
Aperture gratuite dei
principali musei
na splendida iniziativa per proU
muovere l’arte a Roma e in Italia. Ogni ultimo martedì del mese
fino al 27 dicembre 2011, sono in
programma aperture gratuite
dei principali musei statali
dalle 19.00 alle 23.00. “Martedì
in Arte” oltre all’obiettivo di sensibilizzare le persone a frequentare
musei e luoghi d’arte con proposte
alternative ai soliti divertimenti serali, vuole anche andare incontro
alle possibili difficoltà economiche
di giovani e famiglie. Di seguito
le date di Martedi in Arte
2011:
• 26 luglio 2011
• 30 agosto 2011
• 27 settembre 2011
• 25 ottobre 2011
• 29 novembre 2011
• 27 dicembre 2011
I luoghi d’arte che partecipano alla splendida iniziativa
nel Lazio:
- Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Viale delle
Belle Arti, 131 - Roma (RM)
- Museo e Galleria Borghese, Piazzale Scipione Borghese, 5 - Roma
(RM)
- Museo Nazionale di Castel
Sant’Angelo, Lungotevere Castello, 50 - Roma (RM)
- Terme di Diocleziano, Via Romita,
8 - Roma (RM)
- Crypta Balbi, Via delle Botteghe
Oscure, 31 - Roma (RM)
- Museo Nazionale Romano - Palazzo Massimo alle Terme, Largo
di Villa Peretti, 1 - Roma (RM)
- Palazzo Altemps, Via di S. Apollinare, 44 - Roma (RM)
- Pantheon, Piazza della Rotonda Roma (RM)
- Galleria Nazionale d’Arte Antica
in Palazzo Barberini, Via Quattro
Fontane, 13 - Roma (RM)
- Galleria Nazionale d’Arte Antica
in Palazzo Corsini, Via della Lungara, 10 - Roma (RM)
- Villa d’Este, Piazza Trento, 1 - Tivoli
(RM)
“LE SANTE
DELLO
SCANDALO”
di Erri De Luca
Nella ricostruzione della genealogia di Cristo, inserita in pieno nella storia ebraica, egli rinviene, poi, accanto a tanti nomi maschili,
quelli di cinque donne: tre di esse non sono nemmeno ebree, bensì straniere, a riprova che il concetto di limpieza de sangre, di pessima memoria, non ha alcun significato; inoltre tutte e cinque
hanno compiuto per così dire, trasgressioni sessuali, sia pure secondo declinazioni diverse. Con un linguaggio semplice, ma forte,
pieno di passione, con una prosa essenziale, quasi scabra, di grande potenza, in una narrazione incalzante e puntuale, De Luca ci
racconta le storie di Tamar (Genesi 38), Rahav (Libro di Giosuè),
Ruth, la moabita (delizioso libro omonimo). Donne straniere, come detto, che scelgono, ispirate dall’alto, il Popolo Eletto; e non è
mai stato un passo da poco, nemmeno nell’antichità! C’è poi la famosa Betsabea (II Samuele; I Re), ispiratrice di pittori e artisti diversi. Ecco infine la quinta donna, la quale resta incinta prima delle nozze, ma il figlio non è dello sposo, Giuseppe. Di Miriam o
Maria è tracciato un ritratto ben diverso dallo stereotipo di creatura docile sovrastata da vicende più grandi di lei, caro al devozionismo ufficiale. Maria coraggiosa e delicata, cui De Luca dedica
pagine stupende, immaginando scene e dialoghi sublimi, tutti da
leggere e da godere. Le protagoniste dell’opera sono tutte donne
al di fuori dell’ordinario, che hanno saputo imporsi sulla legalità
imposta dagli Uomini: per paradosso, disobbedendo alla lettera
della Legge, hanno reso questa più attuale ed efficace. È davvero
un libretto prezioso Le Sante dello scandalo (Giuntina) scritto
da Erri De Luca, un cantore che si autodefinisce “non credente”,
ma che, contrariamente alla folla imperante degli atei militanti e
dogmatici, ammette e comprende la fede negli altri. Ma la Fede
non è forse continua e quotidiana ricerca?
ontinua con successo il Corso di Archeologia di Trevi. NonoC
stante altre iniziative importanti in contemporanea, non è
mancato un consistente numero di iscritti all’ultima lezione del
CORSO DI
ARCHEOLOGIA
A TREVI
LEZIONE 6
Prof. Leonardo SALARA,
archeo-zoologo dell’Università
“La Sapienza”
di Ettore PASSERI
prof. Salara, che si è rivelata interessantissima, per le informazioni
generali sulla materia, a cominciare dalla distinzione tra Archeozoologia e Antropologia, dalle ere storiche che abbraccia, per i
numerosi rinvenimenti e studi, che aprono vasti orizzonti e pongono domande fondamentali a cui gli studiosi dei vari settori debbono rispondere. Per quanto riguarda il nostro territorio, è stato
illustrato lo stato attuale dello scavo e dei rinvenimenti nella grotta di Cavorso di Jenne. L’Archeologia ha vissuto nella scorsa settimana giornate di grande mobilità e attenzione. Al Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini” dell’EUR, in Roma, dal 19
al 22 maggio si è svolto il 2° Salone dell’Editoria Archeologica. Oltre agli stand delle Case Editoriali erano presenti Associazioni ed
Enti per la promozione e lo sviluppo del territorio. L’Archeoclub di
Alatri, con l’Amm.ne Comunale e il Museo Archeologico, hanno
allestito un proprio stand, a cui il sottoscritto ha collaborato nell’assistenza ai visitatori per l’intera giornata di venerdì 20. Le giornate erano movimentatissime per i convegni organizzati in forma
continua per tutti i giorni della Mostra, per i numerosi amanti delle materie e le visite delle scolaresche. Alatri ha avuto un ruolo di
primo piano nel pomeriggio dell’apertura nella conferenza e discussione “Le ville degli Imperatori: metafore dell’ideologia e dell’autorità imperiale. Gli Antonini a confronto”, con interventi e
conclusioni del direttore del Museo di Alatri: Luca Attenni.
C ultura A rte M usica L etteratura S cienza S port C inema T eatro
11
Anno XII
Numero 7
tur@
Attualità
INTERNET
è finita, pensiamo alla scuola! Lo facciamo con un libro
Lre aunche,scuola
po’ polemico sin dal titolo: Togliamo il disturbo, come a didato che la società ci impone un modello culturale dove
ogni sforzo intellettuale assume valenza negativa, allora gli insegnanti possono anche togliere il disturbo. A regalarci questa analisi impietosa della situazione attuale della scuola e del futuro dei
giovani è Paola Mastrocola, insegnante di Lettere. “Oggi se parli
di studio, sei subito vecchio – dice – pesante, lento, bacucco, fuori
moda, antipatico e noioso. Studio è una parola perdente: appena
la pronunci, hai già perso. Non studiare invece è bello, sa di nuovo, di fresco e di gioioso.” E allora la professoressa arriva alla conclusione: “Se non siamo più d’accordo sul fatto che sia bene studiare, allora smettiamo di farlo. Lo dico più chiaro: io non vorrei
più forzare i miei studenti a studiare. Non credo che sia giusto, né
per i forzati né per i forzanti. [...] Sia ben chiaro: per parte mia, io
vorrei che tutti quanti studiassero.” E propone una soluzione per
il futuro, “qualcosa che ha a che fare con la felicità dei giovani, la
loro libertà di scelta:” una scuola divisa in tre direzioni ben distinte, una preparazione di base eccellente, “e poi liberi tutti!”.
“Evitiamo il pericolo strisciante dell’omologazione”: dice la Mastrocola, è importante! Così come è importante capire per cosa
siamo nati, cosa vogliamo fare, indipendentemente dal pensiero
dei molti. La scuola ci deve offrire la possibilità di scegliere, e di
farlo anche controcorrente. Ci deve fornire le basi, nei primi anni
dell’obbligo, per capire se siamo nati per studiare o per fare un lavoro manuale, per coltivare la terra o per fare il tecnico di computer, per leggere Torquato Tasso o per cucinare. Indipendentemente dalla famiglia di origine e dalle velleità dei genitori. “Ci vuole
un certo coraggio, la libertà non è affatto una scelta facile”, ma
potrebbe portare a una formazione superiore diversificata e piacevole per tutti. Liberando anche la scuola da quel conformismo e
quella superficialità che la stanno uccidendo.
“TOGLIAMO IL
DISTURBO”
di Paola Mastrocola
nche Alatri ha avuto il suo
“Flashmob”, un raduno
A
(mob-ilitazione) di breve durata
empo d’estate, tempo di cultura e spettacoli. Le scuole delT
la zona hanno festeggiato la fine dei lavori e l’inizio delle
vacanze stranamente con lo stesso spettacolo teatrale: Alatri,
Fiuggi, Colleferro e Anagni hanno visto la realizzazione di Sogno di una notte di mezz’estate, segno che le idee, anche se
non ce ne rendiamo conto, corrono e si propagano a nostra
insaputa. E perché nell’aria, c’è voglia di leggerezza e di freschezza! Anche il liceo Leoniano della Diocesi ha messo in scena quest’opera di Shakespeare ed il risultato è stato un successo anche per la stupenda scenografia naturale, la cattedrale di
Anagni. Soddisfatto il direttore don Antonio Castagnacci
che ha messo in evidenza le radici importanti che ha messo
questa scuola nel territorio. Soddisfatto anche il nostro Vescovo che, quando ha preso la parola per salutare i presenti, ha
fatto riferimento al messaggio shakespeariano, invitando tutti
ad avere il coraggio dei propri sogni. E ha invitato tutti a sognare: non soltanto di notte, ad occhi chiusi o nel buio di una
selva oscura, ma ad occhi aperti e alla luce del sole. Perché se
si crede nei sogni, ha detto, e si lavora per essi, di solito accade che essi divengano realtà. E tutti, ma soprattutto i giovani
hanno bisogno di sogni: di averli, di coltivarli e di realizzarli.
Mons. Loppa ci ha salutato augurandoci che i nostri sogni possano diventare realtà.
“FLASHMOB”
RADUNO
C O N V O C AT O S U
FA C E B O O K
SOGNO DI UNA
NOTTE...
(flash) “convocato” su facebook. E l’evento si è svolto in
un giorno molto particolare: domenica 29 maggio mentre i cittadini erano impegnati nel voto
di ballottaggio per eleggere il
nuovo sindaco. I risultati sarebbero stati noti solo il giorno dopo, nel pomeriggio di lunedì.
Ma prima ancora che si conoscesse il nome del nuovo Sindaco i giovani di Alatri gli hanno
chiesto di cambiare, di tornare
ad occuparsi dei giovani, di far
rivivere quella piazza bellissima
e di farla risuonare di note: in
particolare le note di Alatri
dal vivo, “rassegna interattiva
di suoni tendenze e immagini come si legge nel sito ufficiale nata nel 1997 come concorso
musicale per band locali offrendo ai vincitori la possibilità di
realizzare un cd in 500 copie”.
Anno dopo anno la manifestazione si era affermata tra i giovani fino ad arrivare alla dicesima edizione, quella del 2008.
Poi più nulla.
Nel giorno di queste elezioni
2011, alle ore 20, i giovani sono
arrivati composti e silenziosi in
piazza Santa Maria Maggiore.
Alle 20,10 hanno sollevato in
aria centinaia di palloncini colorati e si sono fatti sentire: con
fischietti, tamburelli, strumenti
musicali di fortuna. E la città distratta si è fermata ad ascoltarli. Anche se solo per due minuti.
Ma l’aria festosa è rimasta nell’aria, carica di promesse per il
futuro.
C ultura A rte M usica L etteratura S cienza S port C inema T eatro
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x 7 LUGLIO 2011 - Diocesi di Anagni