Abitare a Roma - Una mostra su Giuseppe Giacosa a Castel Sant'Angelo
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Una mostra su Giuseppe Giacosa a Castel
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Dal 28 agosto al 30 settembre in occasione del centenario della
morte del librettista di Giacomo Puccini
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Il 28 agosto alle 18,30 il Consiglio regionale del Piemonte
inaugura a Roma, a Castel Sant'Angelo, la mostra (che proseguirà
fino al 30 settembre 2007) “Il mondo di Giuseppe Giacosa” in
occasione del centenario della sua morte per illustrare la figura e
l’opera del celebre letterato e librettista piemontese (Colleretto,
Ivrea 1847 - Torino 1906).
Particolarmente celebre fu la collaborazione di Giacosa con Luigi
Illica che lo portò a scrivere libretti d’opera di grande successo,
musicati da Giacomo Puccini, come La Bohème (1896), Tosca
(1899) e Madama Butterfly (1904).
La mostra prevede, anche attraverso la ricostruzione di ambienti
ispirati a quelli d’epoca, l’esposizione di oggetti e reperti: spartiti,
documenti e costumi di scena delle opere di cui Giacosa compose i
libretti.
Alcuni dei materiali esposti sono stati prestati dalla SIAE, dal
Teatro dell’Opera di Roma, dal Museo Burcardo di Roma e dal
Teatro Regio di Torino. La mostra si svolgerà nelle sale della
Biblioteca Paolina e nella Sala delle Colonne di Castel Sant’Angelo.
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«Che gelida manina, se la lasci riscaldar…»; «E lucevan le stelle, ed
olezzava la terra...»; «Un bel dì, vedremo levarsi un fil di fumo
sull'estremo…». Sono parole entrate nell’immaginario collettivo, cantate
continuamente nei teatri di tutto il mondo ed amate da milioni di
appassionati di Opera. Questi versi sono stati scritti oltre 100 anni fa da
Giuseppe Giacosa, poeta, autore teatrale e scrittore per Giacomo Puccini
dei libretti di Bohéme, Tosca e Madame Buttefly. Giacosa è nato, ha
vissuto, ha scritto ed è morto in un piccolissimo paese del Canavese, a
nord di Torino: Colleretto Parella, che nel 1953 ha cambiato il suo nome
in Colleretto Giacosa proprio in onore al suo cittadino più illustre. La sua
casa di Colleretto, nella quale si ritirava per comporre e “cesellare” i
drammi teatrali, le poesie, i romanzi ed i libretti, era il “buen retiro” dal
quale Giacosa partiva per calcare le scene dei più importanti teatri
d’Europa ed America.
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romanità
La mostra sarà aperta al pubblico da mercoledì 29 agosto a
domenica 30 settembre osserverà il seguente orario: dal martedì
alla domenica, dalle ore 9 alle 19; la biglietteria chiude alle
18.30.
Un documentario su Giacosa
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La Grande Arca è un documentario (durata: 33’; regia: Andrea
Tomasetto; produzione: Consiglio regionale del Piemonte; realizzazione e
distribuzione: NOVA-T Torino) che ci fa conoscere la vita e l’opera di
quest’uomo che dal “piccolo mondo del Canavese” è arrivato nel “grande
mondo” dell’arte; e che poi ha saputo portare il “grande mondo” nella sua
casa in campagna: da Carducci a Boito, da De Amicis a Pascoli, da Sarah
Bernhardt ad Eleonora Duse, da Puccini a D’Annunzio, tutta
l’“intellighenzia” dell’epoca (che conosceva ed apprezzava Giacosa anche
per il suo carattere gioviale e dotato di grande disponibilità) è passata
dalla “Grande Arca” (così definì Villa Giacosa il poeta Francesco Pastonchi
nel 1906), lasciando le firme sui muri del portico che è diventato un vero
e proprio “museo degli autografi”.
A farci conoscere più approfonditamente Giacosa sono una serie di
esperti che tratteggiano ognuno un aspetto particolare della sua figura,
dandoci nel complesso il ritratto di un uomo di grande spessore, di
grande levatura intellettuale ed artistica, un artigiano del linguaggio che
ha saputo incidere pesantemente nel contesto culturale del suo tempo.
Nel documentario intervengono Mauro Avogadro (direttore della scuola
del Teatro Stabile di Torino), Giacomo Bottino (direttore del teatro
Giacosa di Ivrea), Oliviero Corbetta (regista teatrale), Guido Davico
Bonino (docente di Storia del teatro all’Università di Torino), Susanna
Franchi (direttrice del Giornale della Musica), Lucio Gallo (baritono), Lido
Gedda (docente di storia del teatro all’Università di Torino), Piergiuseppe
Gillio (docente di letteratura drammatica e recitazione al Conservatorio di
Novara), Giorgio Pestelli (docente di storia della musica all’Università di
Torino).
BIOGRAFIA
Giuseppe Giacosa nasce a Colleretto Parella (Torino) il 21 ottobre 1847 e
sin dalla giovane età è viva in lui la passione per il teatro. Gli esiti sulle
autentiche vocazioni di Giuseppe appaiono inequivocabili poiché il 16
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31/08/2007
Abitare a Roma - Una mostra su Giuseppe Giacosa a Castel Sant'Angelo
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ottobre 1872, al Teatro Carignano di Torino, la compagnia Bellotti-Bon
inscena il suo “proverbio” A can che lecca cenere non gli fidar farina,
cui segue Non dir quattro se non l’hai nel sacco e, nello stesso anno,
sul foglio letterario «La nuova antologia», è pubblicato il testo de Una
partita a scacchi.L’attività produttiva
di Giuseppe prosegue
intensamente e, oltre che a Torino, le sue opere debuttano nelle principali
città italiane. Tra i titoli prodotti riscuotono ampia notorietà quelli di
ambientazione medioevale: Una partita a scacchi, Il trionfo d’amore,
Il fratello d’armi, Il conte rosso.
Tra il 1883 e il 1886 è membro della Commissione ministeriale
permanente d’arte musicale e drammatica.Nel 1884 collabora allo studio
e alla progettazione del Borgo medioevale di Torino.el 1885 è incaricato
dell’insegnamento di Storia e letteratura applicata alle arti presso
l’Accademia di Belle Arti di Torino.
Nel 1886 pubblica Novelle e paesi valdostani. Proseguono i debutti di
nuove opere teatrali quali La zampa del gatto, La sirena, Resa a
discrezione, La tardi ravveduta, Tristi amori. N el 1981, porta a
compimento il dramma storico in cinque atti La dame de Challant,
destinato alla più applaudita attrice d’Europa: Sarah Bernhard.
Nei due mesi del viaggio americano Giacosa ebbe opportunità di visitare
luoghi e conoscere costumi che non mancherà di descrivere dapprima in
articoli e poi nel volume Impressioni d’America (1898).
Giocosa, che ha già precedentemente collaborato alla revisione del
libretto di Manon Lescaut per Giacomo Puccini, inizia con Luigi Illica
nel maggio 1893 la gestazione del libretto di Bohème, ultimato nel
dicembre 1895.Il 26 febbraio 1894, al Teatro Nuovo di Verona, va perla
prima volta in scena la commedia Diritti dell'anima, con la compagnia
Zacconi-Pilotto-Sciarra.
Nel dicembre1897 è pubblicato il volume Castelli valdostani e
canavesani. Sempre in sodalizio con Illica, avvia ai primi del 1896 la
stesura del libretto di Tosca. L’opera andrà in scena il 14 gennaio 1900.
Il 31 gennaio 1900 è rappresentata per la prima volta al Teatro Manzoni
di Milano il secondo grande capolavoro di Giacosa, la commedia Come le
foglie, inscenata dalla compagnia Tina di Lorenzo-Flavio. A fine 1900
Giacosa assume la direzione de «La lettura» rivista culturale mensile de
«Il corriere della sera».
Il terzo libretto per Puccini, scritto in collaborazione con Illica, fu quello di
Madama Butterfly.
Il 25 novembre 1904 debutta al Teatro Alfieri di Torino l’ultima opera
drammatica di Giacosa: la commedia in tre atti Il più forte, inscenata
dalla compagnia Gramatica- Talli-Calabresi.Il 2 settembre 1906, dopo
mesi di dolorosa infermità, Giuseppe Giacosa muore per arresto cardiaco
nella casa natale di Colleretto Parella.
28/08/2007
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