Noi giovani social, ma la vita è altro I Scribo Ergo Sum Direttore Arianna Montesi Vice direttore Diletta Gaffi Redazione Andrea Albertini, Luca Bernardini, Camilla Brozzi, Riccardo Buzzi, Lavinia Ceci, Elisabetta Cisterna, Angelica Colletti, Agnese Concetti, Bianca Ippolito, Andrea Pannofino,Pawel Rzepczak, Simona Salvatori, Jacopo Tancredi Responsabile del progetto Giovanni Di Natale Docente referente Irene Gorgone StampaTiratura Flyeralarm Bolzano 1000 copie Il giornale è stato realizzato nell’ambito del progetto di formazione “A Scuola di News”, ideato e promosso dalla A Scuola di News Snc. - www.ascuoladinews.it di Diletta Gaffi n questa edizione del giornalino abbiamo voluto approfondire un aspetto della nostra vita che sta diventando sempre più importante e rilevante: la tecnologia. Sicuramente ognuno di noi passa almeno due ore al giorno tra cellulare e computer. È il nostro modo di rilassarci. Per questo abbiamo deciso di parlare dei social network. Applicazioni la cui fama accresce ogni giorno. I più famosi sono Facebook, Twitter e Instagram. Una gerarchia che sembra però poter cambiare da un momento all’altro. Visto che Instagram e Twitter stanno crescendo rapidamente. La maggior parte di queste App creano dipendenza. Una volta entrati nel vortice della comunicazione globale è difficile riuscire a farne a meno. Con i social si ha un continuo collegamento con il mondo. Ci spingono a relazionarci con gli altri per tutto il giorno, e attraverso i social network ci informiamo di ciò che gli atri fanno. Tra curiosità e amicizia. Twitter è quello che i sta incuriosendo maggiormente i giovani. Attraverso Twitter i ragazzi possono cercare delle relazioni anche fingendosi altre persone, allontanandosi ancora di più da quella che è la realtà. Un pericolo da non sottovalutare. Social sì. Ma anche nella vita reale. Abbandonare per qualche ora smartphone e tablet non ci farà male. 3 QUANDO TUTTO D La vita in fotografia, così Instagram piace Chiunque può caricare istantanee e condividerle con gli amici via internet E se lo scatto piace si può premiare con un “like” di approvazione di Elisabetta Cisterna ta spopolando sul cyberspazio un nuovo social. Instagam, il social che comunica con le immagini. Adulti, ragazzi di ogni età e nazione possono caricare istantanee della loro vita e condiverle con gli amici. Con la speranza che la foto piaccia e ottenga il cuoricino rosso di appro- S 4 DIVENTA SOCIAL vazione. Tutti possono inserire sulle foto il proprio “like”. Ogni utente può caricare, postare e taggare delle foto e renderle pubbliche, oppure private. Caricando delle belle foto si ottengono molti “follower”, ovvero persone che decidono di seguire le tue vicende. E per accrescere la propria popolarità “social” bisogna sapere utilizzare gli hashtag, cioè delle parole scritte col cancelletto davanti che raggruppano tutte le foto identificate con quel tag. Chi scrive la parola chiave, infatti, si troverà di fronte tutte le foto in un’unica pagina. Gli hashtag sono importantissimi per ottenere like nelle foto e seguaci. Ven- gono postate migliaia di foto al minuto di paesaggi, amici, fidanzati. Ma soprattutto i profili che stanno avendo maggior successo sono quelli dei vip e dei personaggi della moda. Persone con oltre 34 mila follower. Postano momenti della vita quotidiana, la loro realtà privata (che privata non è più) o i nuovi outfit reputati di tendenza. Anche Jessica Alba, Ian Somerhalder, Blake Lively, Gisele Bündchen sono tra le #instavittime che ci permettono di entrare nella loro quotidianità durante una festa di compleanno, una cena tra amici o una domenica di riposo. A volte è anche possibile ottenere delle preview e delle foto dal set della propria serie tv preferita o del film che sarà prossimamente nelle sale. Oppure delle proprie band preferite. E come ogni cosa anche Instagram si è rinnovato. Ora è possibile girare e pubblicare 7 secondi della propria vita. 5 “I social network da Trascorrere troppo tempo sui siti può essere per di Simona Salvatori ocial giusto o sbagliato? “Anche io uso i social, soprattutto Facebook. Mi aiuta a ricordare i compleanni. L’uso non è un problema, l’importante è che non diventi una dipendenza” è così che lo psicologo della scuola Emanuele Currò commenta la moda social network. Secondo alcuni studi l’uso dei social network può essere dannoso sia per la salute sia per la distorsione della realtà. Secondo altri, invece, può essere un ottimo modo per fare nuovi incontri, purché con prudenza. “Quando ero giovane - continua il dottor Currò - non esisteva internet sul telefono, ma esistevano alcune semplici chat. Quando diventai maggiorenne fu rilasciato MSN (Messanger)”. Il primo social network. Uno strumento, però, poco diffuso ed il cui S 6 uso era certamente inferiore rispetto ai social di oggi. “Oggi possono creare dipendenza. Bisogna stare attenti e non usare tutto il proprio tempo libero per navigare su internet”. A detta del nostro psicologo ancora non esistono vere e proprie patologie per descrivere l’abuso di social, ma vi sono numerosi studi a riguardo. Esistono, invece, vere e proprie patologie riguardanti ad esempio il gioco d’azzardo su internet, che sono comunaue curabili. Dipendenza danno anche i videogame. “Mi è capitato di dover affrontare alcuni casi - conclude Currò -. La miglior terapia? La prevenzione. Moderate questa sfrenata voglia di “controllare le notifiche”. Ascoltate musica, leggete un libro. E soprattutto trascorrete più tempo con i vostri amici”. anno dipendenza” ricolo, lo spiega lo psicologo del nostro istituto L’informazione viaggia veloce Ma soltanto in 140 caratteri di Camilla Brozzi possibile descriversi con un massimo di 140 caratteri? A quanto pare sì. In questi ultimi mesi un nuovo social network ha trovato il suo apice, padroneggiando su tutto internet: Twitter. Una nuova forma di “spionaggio” comune, non tanto diverso da Facebook. Un nuovo modo per essere coinvolti nel mondo dei gossip e dei vip. È stato creato nel 2006 e oggi registra 200 milioni di iscritti attivi, di cui la maggior parte sotto falso nome. Infatti il lato innovativo di questo social sta proprio nell’anonimato, nessuno è costretto a fornire informazioni reali e foto personali. Si è liberi di scrivere i propri pensieri, senza il timore che poi la gente sappia chi tu sia. Esteticamente, Twitter ricorda molto Facebook, il celeste predomina in tutto il sistema. È Nella home potrai essere partecipe di tutti i tweet (post in Facebook), che la gente condividerà, tra i ‘connetti’ potrai controllare i retweet, ovvero condivisioni, i preferiti e le menzioni. Così facendo sarai aggiornato in tempo reale sulla vita del tuo cantante, attore o band. Basterà un semplice ‘follow’ che attiverà le notifiche dei tweet pubblicandole sulla home. Oggi la regina indiscussa di Twitter, è la cantante Katy Perry con 50 milioni di followers, seguita subito dopo da Justin Bieber con 49 milioni. Forse il logo di un uccellino azzurro è il simbolo più rappresentativo, le notizie su questo social volano come fossero vento. È il mezzo di comunicazione più veloce e più utilizzato del web. Un nuovo modo per stare al passo con il mondo, senza perdersi mai una news. 7 La vita social comincia a dieci anni “In chat? Sì, per due ore al giorno” di Agnese Concetti on c’è un’età per cominciare ad usare i social network. Così capita che già a dieci anni si abbia un proprio profilo su Facebook, il social più vicino alle esigenze degli adolescenti, Ma perchè tutto questo successo? Lo abbiamo chiesto a chi ne fa uso. Perchè hai Facebook? “Mi piace avere contatti con gli amici lontani. Con Facebook posso chattare con loro quando voglio”. Da quanto tempo sei iscritta? “Dal 2010”. I tuoi genitori sono d’accordo? “Sì, certamente”. Ti controllano? “No”. N Riusciresti a resistere una settimana senza Facebook? “Sì, ovvio” Quanto è importante per te Facebook? “Abbastanza. Ne potrei fare a meno, ma solo per poco”. Secondo te è giusto avere Facebook a dieci o dodici anni? “Se si usa solo per chattare, con gli amici allora sì”. Quanto tempo usi Facebook? “Circa due ore al giorno, soprattutto nei fine settimana” Hai mai avuto contatti con sconosciuti? “No. Soltanto con amici e parenti” Quanti contatti hai? “Oltre duecento”. È TEMPO DI SHOW L’inglese diventa spettacolo di Pawel Rzepczak bbiamo il vincitore!”. È una delle frasi più ripetute nei format televisivi, spesso a caccia di nuovi personaggi. I giovani sono pieni di talento e così nella nostra scuola c’è chi spinge i giovani a prendere coscienza delle proprie doti. Francesca Morino, lettrice di inglese, ha infatti deciso di organizzare per alcune classi il talent show. Lo stile della televisione diventa strumento di crescita e confronto anche a scuola. Una evoluzione del progetto di inglese che ogni anno cambia forma. L’anno scorso fu messa in scena una rappresentazione teatrale. I ragazzi hanno recitato e imparato le basi di teatro. Inoltre si sono esercitati nell’uso diretto della lingua inglese. Quest’anno, invece, ogni alunno potrà dimostrare cosa sa fare e quanto impegno mette nelle cose. Le possibilità sono infinite. I ragazzi hanno libertà di espressione e il risultato definitivo lo vedremo solo il mese prossimo. Dalla musica fino alle abilità plastiche, sono molte le idee in cantiere. 10 “A La storia dei talent show televisivi inizia negli anni 2000 quando sono stati proposti i primi programmi di questo genere. Da American Idol a X Factor, fino alla serie Got Talent. Quest’ultima è forse la trasmissione che più si avvicina al talent del Nazareth. Si basa, infatti, soprattutto sul prendere in considerazione i talenti personali che non si limitano soltanto al canto o al ballo ma comprendono anche le abilità meno convenzionali, come, per esempio, il teatro delle tenebre. Lo scopo principale del progetto della nostra scuola è educare i ragazzi attraverso il divertimento. Lo spettacolo sarà accessibile a tutti, quindi ognuno potrà ammirare le capacità dei partecipanti. Alcuni alunni hanno già iniziato ad organizzarsi in gruppi per offrire performance di alto livello. Sei ragazze del V liceo linguistico porteranno in scena un musical ispirato al pezzo musicale ”The Fox”. Ma i progetti si differenzieranno molto tra di loro sia in ambito artistico che creativo. Secondo indiscrezioni sarà previsto un ampio uso di strumenti musicali. MUSICA NEI MUSEI Una tradizione che si rinnova Pernaselci: divertendosi la scuola è più coinvolgente I di Lavinia Ceci l progetto “Musica nei Musei”, giunto alla sua terza edizione, ha sempre riscosso molto successo tra gli studenti coinvolti che, anche quest’anno, sano dele medie e del biennio dei tre indirizzi del liceo. La nostra scuola dà la possibilità di “vedere” la musica con occhi differenti, attraverso un percorso tematico pluridisciplinare che tiene conto della forza comunicativa dell’arte e della musica. Inizialmente il maestro Trovalusci e il professor Pernaselci tengono una lezione-conferenza nella Gran Sala, dove tramite slide e video ci illustrano ciò che andremo a vedere e ad ascoltare nei musei di Roma. Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Macro, Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi e Conservatorio di Santa Cecilia sono le principali sedi dei concerti. Il Conservatorio di Santa Cecilia, tra l’altro, è anche partner del progetto. Il progetto è stato ideato e promosso 12 dalla nostra scuola per sensibilizzare gli studenti all’ascolto. Ovviamente le lezioni, la visita al museo e il concerto sono incentrati, di volta in volta, sullo stesso tema, che nel progetto in esame comprendono i seguenti generi musicali: il Jazz, il Rock, la Musica Elettronica ed un percorso tra musica e arte contemporanea. Il 20 gennaio si è tenuta la prima conferenza che trattava dell’arte contemporanea. Il ‘900 è stato il grande protagonista. Un secolo nel quale tutto quello che per secoli era stato identificato come arte non esisteva venuta per caso ed infine su Andy Wharol che aveva preso oggetti di uso comune e li aveva fatti diventare delle opere conosciute in tutto il mondo. La visita al museo è stata una continua scoperta, in ogni sala c’era uno strumento diverso e noi eravamo come immersi in una caccia al tesoro all’interno dell’esposizione. “L’idea del progetto - spiega il professore Guglielmo Pernaselci, tra gli organizzatori dell’iniziativa - nasce da molte cose. Fare scuola in modo differente è più coinvolgente per noi insegnanti e per voi studenti. Inoltre è uno più. E da questo sono nate le avanguardie che hanno portato alla creazione di movimenti artistici che hanno influenzato tutta la sfera culturale, comprendendo anche la letteratura e la musica. Ci siamo soffermati anche su alcune figure di artisti dell’epoca, come Jonh Cage, che ha ideato il treno musicale sulla tratta Bologna-Porretta, Pollock, al quale l’ispirazione era strumento per emozionare gli studenti con la musica e con l’arte, che messe insieme possono essere usate per parlare di tutto perché ogni cosa nasce dall’idea che l’uomo ha del mondo, e ciò serve anche per guardare dentro noi stessi”. Ed è semplice anche spiegare il perché della fusione tra musica e arte, tra strumenti e musei. “Osservare un quadro è bello - continua Persaselci - ma poterlo scoprire con la musica è meglio, perché è proprio la musica che ci dà una nuova chiave di lettura”. 13 TRIESTE E viaggio per vi E L’ISTRIA vivere la storia O di Luca Bernardini rmai da anni il progetto “Trieste” è una pietra miliare nel nostro istituto. Un viaggio particolarmente atteso da tutti i ragazzi del quinto anno e non soltanto perché consente di visitare città mai viste. Il progetto Trieste entusiasma perché fa vivere emozioni forti, fa vivere la storia. E farlo con i propri compagni è ancora più esaltante, una esperienza di grande crescita personale anche a livello sociale. Il progetto ogni anno porta gli studenti a visitare città e territori di grande valore storico e culturale. Come spiega la professoressa Barbara Francini, promotrice dell’iniziativa, visitare Trieste e l’Istria consente ai ragazzi di vedere luoghi in cui sono avvenuti eventi che hanno segnato la storia del ‘900. Percepire sulla pelle l’importanza dell’integrazione tra diverse culture e tradizioni. Un insegnamento prezioso, un messaggio da lanciare e ribadire, soprattutto in una città internazionale e multietnica come la nostra. E poi c’è la bellezza dei luoghi. Le città visitate sono tutte dotate di grandi patrimoni artistici, con i castelli delle antiche famiglie nobiliari ancora in perfetto stato di conservazione. Un viaggio tutto da scoprire. Così come i compagni di avventura. Molte, infatti, le amicizie che si rinforzano e tante quelle che si creano con i ragazzi delle altre classi. Questi i segreti del successo del progetto. Un viaggio proposto per la prima volta quasi dieci anni fa e sempre atteso. Un successo tra gli studenti che vi partecipano. Alla fine del tour il sentimento e il pensiero comune sono sempre gli stessi: rimanere per altre settimane in quei territori spettacolari e non tornare alla solita routine di tutti i giorni fatta dal tragitto scuola-casa studio e dalle classiche azioni di uno studente. 16 17 PRONTI A PARTIRE Arriva la settimana bianca Il Nazareth torna al Sestriere, tra sci e animazione di S Jacopo Tancredi arà ancora il Sestriere ad accogliere il Nazareth. Il 22 febbraio scatterà la settimana bianca e saranno venticinque gli studenti che voleranno insieme sulle piste da sci accompagnati dai nostri docenti. Il Sestriere, usato come villaggio olimpico durante i Giochi di Torino 2006, già l’anno scorso aveva ospitato la nostra scuola. Una scelta, quella di tornare, figlia delle molte attività organizzate dall’animazione della struttura. Non sarà quindi una vacanza di solo sci. Come tradizione, comunque, saranno molti anche i ragazzi che andranno in vacanza con i propri genitori o con gli amici. Per gli studenti che resteranno a Roma la scuola rimarrà aperta regolarmente, ma i programmi resteranno fermi per non penalizzare i ragazzi in viaggio. Alcuni avranno così modo di 18 recuperare il programma del primo quadrimestre e sono previste anche delle uscite e delle attività alternative per vivere comunque una settimana speciale. E in estate si vola a studiare le lingue È partita la macchina organizzativa che pianificherà i viaggi studio internazionali. La prossima estate una delle mete a disposizione degli alunni dovrebbe essere il Canada. Intanto si stanno pianificando anche i corsi di inglese e spagnolo. Ulteriori informazioni saranno fornite nel corso delle prossime settimane non appena saranno definiti costi e modalità di iscrizione. L’INTERVISTA Antonia, assistente di tutti noi “La scuola è migliorata tanto” di Federico Graziani “L a scuola sta cambiando, ma in meglio”. Antonia Pergianni, per tutti la signora Antonia, è una osservatrice privilegiata dell’evoluzione del Nazareth. Da quattordici anni ogni mattina vive la quotidianità della nostra scuola. A contatto con i ragazzi, con i professori, con la vita del nostro istituto. Lei è assistente al piano: un lavoro che svolge con orgoglio fin dal suo primo giorno. “Mi è sempre piaciuto venire qui al Nazareth – dice - e quando ho saputo che avrei lavorato qui mi sono sentita al settimo cielo. All’inizio ho lavorato con i bambini della materna, in seguito con i ragazzi del liceo. Il cambiamento dalla materna al liceo è stato un po’ faticoso sotto alcuni aspetti, soprattutto per quanto riguarda il primo anno. Dopo – continua - è stato tutto più facile. A partire dal secondo anno, infatti, ho instaurato un buon rapporto con i ragazzi. Un rapporto basato sulla fiducia e il rispetto, ed è ancora così”. Il Nazareth lo ha visto crescere e cambiare. “La scuola è migliorata - sottolinea la signora Antonia - anche grazie al direttore e a tutti i suoi colleghi. Non mi aspetto grandi cambiamenti nei prossimi anni, ma se dovessero arrivare saremo pronti ad accoglierli. Trovo che tutto sia perfetto così com’è – continua Antonia – Ma la scuola, nel migliorare, è andata oltre le sue aspettative”. Un pensiero va anche ai professori, un ringraziamento di cuore “per l’accoglienza avuta fin dal primo giorno”. La stessa cosa vale per gli alunni che ringrazia con affetto “perché hanno contribuito a completare il suo lavoro”. Un lavoro che spera di “continuare nel migliore dei modi, grazie al bel rapporto avuto fino adesso con tutti gli alunni e docenti”. E dall’alto della sua esperienza ecco un consiglio per i maturandi: “State tranquilli, andrà tutto bene e vi sosterrò sempre”. 19 IO, EX ALUNNA E il difficile passaggio dal liceo I di Francesca Fazio ncredibile: sono un’universitaria. Mi sembra ieri che varcavo le soglie del liceo. Appariva così immenso ai miei occhi quattordicenni. Sono trascorsi cinque lunghi anni che mi hanno segnato la vita in tutto. Pensavo che ne sarei uscita ”grande”, eppure adesso dopo sei mesi di università mi rendo conto che c’è ancora tanto da imparare. Il passaggio dal liceo all’università è stato inizialmente faticoso. La difficile scelta sul corso di studi, la paura di sbagliare. L’università rappresentava la prima grande decisione della mia vita, quella che avrebbe influenzato il mio futuro da donna adulta. Al tempo stesso, però, il fatto di dover cambiare completamente esistenza, metodo di studio, organizzazione del tempo, è stato entusiasmante. L’università è tutto un altro mondo. Entrare è difficilissimo, per via dei test di ingresso nelle facoltà a numero chiuso. E una volta ottenuta l’immatricolazione bisogna seguire le lezioni e organizzarsi autonomamente le ore di studio. Le scadenze, inoltre, sembrano lontane ma all’improvviso sono lì che premono. Naturalmente la vita cambia anche a livello di amicizie. Si conoscono tante persone nuove e bisogna capire quali potranno diventare i “veri” amici. Le lezioni sono molte impegnative. E non sono sufficienti per sentirsi preparati. Non rimpiango il liceo, che rappresenta una fase della vita importante, ma ormai alle spalle. L’università ti lascia libero, ti obbliga a diventare adulto e autonomo senza intermediari fra noi e la nostra “mission”. Nessuno, infatti, verrà mai ad interessarsi dei problemi della nostra vita, si può contare solo su se stessi. 20 L’emozione di rice Federico Vecchi i complimento con chi ha già superato il primo esame universitario”. Il plauso della preside Luisa Trovalusci ha un suono familiare. Un ritorno al passato. Frase pronunciata nella Gran Sala all’annuale consegna dei diplomi. In sala i ragazzi che la scorsa estate hanno superato l’esame di Stato. Un’occasione per incontrarsi di nuovo e ricevere l’attestato con di “M all’università evere il diploma il punteggio in centesimi. Molti i docenti presenti, tra loro le professoresse Galantino, Pennella e Sozio ed il professor Sinisgalli. Gli studenti ed i genitori che hanno partecipato si sono intrattenuti circa un’ ora, durante la quale hanno a turno ritirato il proprio diploma e scambiato qualche parola con i docenti. Un piccolo tuffo nel passato dal sapore dolcissimo. SAN VALENTINO Un regalo è doveroso P di Simona Salvatori er la fortunate coppie il giorno di San Valentino è una data importante. I poveri ragazzi costretti a risparmiare tutto l’anno non posso badare a spese, mentre le ragazze di solito risparmiano sul dono da fare al proprio fidanzato. Solitamente si passa questo giorno con il proprio partner. Se è una bella giornata vi consigliamo di andare al Pincio. Magari al tramonto. Da qui potete vedere Roma da uno dei suoi punti più belli. Per la cena la coppia potrebbe optare per un moderno sushi bar oppure un tipico ristorante romano. La scelta potrebbe anche ricadere su uno del Belvedere di Roma, ad esempio lo Zodiaco o Villa Balestra. A San Valentino sono obbligatori i regali; particolarmente graditi alle ragazze. Sono consigliati i classici cioccolatini, da regalare in una scatola a forma di cuore; oppure un bel mazzo di rose rosse da comprare presso un fioraio che offre un ampia scelta e non da un venditore ambulante. Un altro regalo può essere un cuscino personalizzato a forma di cuore, altrettanto romantico. Per lui invece un cappellino sportivo o un paio di guanti. 22 Il ragazzo che cerca il risparmio rischia molto Consigliatissimo il tramonto visto dal Pincio Single? Consolati co S di Elisabetta Cisterna ingle… miei cari single, come passare questa giornata senza vedere coppie a destra e a sinistra che si baciano? Roma, per i giovani single, non offre troppe occasioni di svago. Eppure la buona compagnia non manca mai! Infatti una bella uscita con gli amici, scapoli anche loro, è la scelta migliore per non subire questo eccesso di romanticismo. Se volete restare in zona un bel film al cinema costo 10,50 €, vi consigliamo “Sotto una buona stella” di Carlo Verdone con Paola Cortellesi, nelle sale dal 13 febbraio. Film comico e piacevole. Dopo la proiezione vi consigliamo un buon ristorante dove potrete ordinare con l’i-Pad: è un loca- Dopo la festa È tempo di capire l’amore di F on lo shopping le economico, sorto da poco, nei pressi del cinema Adriano dove potrete gustarvi una buona cena con i vostri amici con soli 20€ a persona. Dopo cena un bel giro per locali e pub. In ogni caso, come rimedio alla solitudine, un po’ di shopping aiuta molto le ragazze. I ragazzi, invece, possono tranquillamente continuare a cercare l’anima gemella nei negozi di via del Corso o via Cola di Rienzo. Posti da evitare assolutamente sono il Pincio, lo Zodiaco e Villa Balestra. Camilla Brozzi ino al ventunesimo secolo l’uomo è stato il mezzo di grandiose scoperte, l’essenza della modernizzazione, Eppure ha sempre continuato a vivere la sua vita monotonamente, senza riuscire a sciogliere uno dei punti interrogativi che lo tormenta da sempre: “cosa è l’amore?” Una domanda e troppe risposte. C’è chi dice che sia la migliore tra le cose mortali, altri dicono che sia una perdita di tempo patetica. A chi dobbiamo credere? Purtroppo cari lettori, non posso risolvere i vostri dubbi. Di certo è un uragano di emozioni che mette in pausa la vita, facendoti vivere la tua favola. Tutto sembra andare al rallentatore intorno a te, tutto sembra essere più colorato e privo di problemi. Giorni passati con il sorriso stampato in faccia e non sai il perché. Ma quando arriverà quella mattina in cui ti sveglierai e tutto sarà finito? Verrai catapultata per la seconda volta nel presente dalla trance in cui eri caduta. Tutto andrà più velocemente, il bianco e nero ti circonderanno e a quel punto? Non ci sarà nessuna aspirina a curarti due occhi rossi e un cuore spezzato. L’amore è una continua avventura, diversa di giorno in giorno, affrontando i gusti troppo salati del proprio compagno, una gelosia esagerata e i baci rubati. Sono particolari che saranno la tua quotidianità, senza cui il tuo equilibrio sarà precario. Quindi cara lettrice vale la pena patire qualche lacrima, per poi vivere la tua favola con il principe azzurro? L’ENCICLICA “LUMEN FIDEI” commento del direttore Francesco La Rosa L ’enciclica Lumen fidei, la prima di Papa Francesco, concepita e in larga misura redatta da Benedetto XVI, è diretta non solo a confermare nella fede in Gesù Cristo coloro che in essa già si riconoscono, ma anche a suscitare un dialogo sincero e rigoroso con chi si definisce un non credente, interessato e affascinato, tuttavia, dalla persona e dal messaggio di Gesù di Nazareth . La fede è luce per la vita dell’uomo Per Papa Francesco, la luce della fede è capace di illuminare tutta l’esistenza dell’uomo perché è la luce di una memoria fondante, quella della vita di Gesù, e luce per il nostro futuro, poiché Cristo è risorto e ci attira oltre la morte. Tanti contemporanei hanno veduto nella fede come una luce illusoria, che impedisce all’uomo di coltivare l’audacia del sapere. Per essi, il credere si oppone al cercare. Altri, fidando soltanto nella luce della ragione, hanno inteso la fede come un salto nel vuoto che compiamo per mancanza di luce; o come una luce soggettiva, capace forse di portare una consolazione privata, ma che non può proporsi agli altri come luce oggettiva e comune per rischiarare il cammino. E così l’uomo ha rinunciato alla ricerca di una luce grande, di una verità grande, per accontentarsi delle piccole luci che illuminano il breve istante. E allora, cosa fare? Rassegnarsi alla sola capacità della razionalità, della scienza, all’onnipotenza dell’uomo? Com’è questa via che la fede schiude davanti a noi? La fede è dono soprannaturale di Dio La fede non può procedere da noi stessi, deve venire da una fonte più originaria, dall’incontro con il Dio vivente, che ci chiama e ci svela il suo amore, che ci precede e su cui possiamo poggiare per costruire la nostra vita. Nella storia della rivelazione di Dio, Abramo è il prototipo della fede. Abramo non vede Dio, ma sente la sua voce. La fede, dunque, è legata all’ascolto e assume un carattere personale; è la risposta a una Parola che interpella personalmente, a un Tu che ci chiama per nome. Per Abramo la fede in Dio illumina le più profonde radici 24 del suo essere, gli permette di riconoscere la sorgente di bontà che è all’origine di tutte le cose, e di confermare che la sua vita non procede dal nulla o dal caso, ma da una chiamata e un amore personali. La storia del popolo d’Israele, nel libro dell’Esodo, prosegue, poi, sulla scia della fede di Abramo. L’opposto della fede è l’idolatria. L’idolo è un pretesto per porre se stessi al centro della realtà, nell’adorazione dell’opera delle proprie mani. La fede, in quanto legata alla conversione, è l’opposto dell’idolatria, è separazione dagli idoli per tornare al Dio vivente, mediante un incontro personale. Credere significa affidarsi a un amore misericordioso che sempre accoglie e perdona, che sostiene e orienta l’esistenza, che si mostra potente nella sua capacità di trasformare la storia della nostra vita. - FINE PRIMA PARTE - Nuovo look per l’annuario Più spazio a studenti e progetti Una foto per ogni alunno e risparmio rispetto al 2013 di Diletta Gaffi orna l’annuario! Dato il successo ottenuto lo scorso anno, quando fu realizzato in onore dei 125 anni della scuola, il direttore ha autorizzato la creazione di un’altra edizione. Questa, però, sarà più moderna e a misura di studente. La precedente, infatti, era estremamente formale e rigida; perfetta per festeggiare una ricorrenza storica. Il progetto grafico del nuovo annuario è stato affidato ai giornalisti di A Scuola di News, che hanno deciso di puntare su una struttura alla “americana”. Ognuno avrà uno spazio per sé, con foto singola e didascalia. Confermata, ovviamente, anche la foto di classe. Immancabile nei ricordi degli studenti. Sarà un libro che racconterà la scuola. Con tutte le sue componenti e i suoi progetti. Ecco perché ci saranno anche le foto dei docenti e del personale non docente, tutte parte fondamentali della scuola. L’annuario sarà a disposizione ad aprile e la stampa è programmata per l’inizio della primavera. Indiscrezioni anche sul costo, che sarà inferiore rispetto ad un anno fa. Dovrebbe infatti aggirarsi sui 20 euro. All’interno dell’annuario si potranno trovare anche le immagini delle attività extrascolastiche: dal corso di giornalismo al corso di arti circensi, e ancora i corsi d’inglese, il progetto Models United e il viaggio a Trieste. Le fotografie saranno scattate il 5 e il 7 marzo. Quindi è già tempo di preparare le divise e i sorrisi. Due giornate di scatti così da assicurare a tutti gli studenti una T 26 opportunità di fermare il tempo e dare il proprio volto alla storia dell’istituto. Una iniziativa che punta a diventare una istituzione del nostro Nazareth. Orientamento, le uni L e università cercano matricole nelle scuole. Gli atenei hanno infatti già iniziato ad organizzare incontri informativi per illustrare corsi e attività. Gli studenti del liceo hanno così iniziato a orientarsi, in vista della difficile scelte del percorso universitario. In ogni incontro l’interesse degli studenti si concentra sui test di ingresso e sui criteri di valutazione, non sempre uguali tra le facoltà. Gli incontri trattano di tematiche Danza, tra passione e fatica Ecco le nostre baby ballerine A fine anno un saggio sulle note di Tchaikovsky di Riccardo Buzzi l corso di danza frequentato dagli alunni delle elementari è organizzato dalla scuola e proposto ai genitori come attività extracurricolare. L’obiettivo è consentire ai ragazzi di apprendere nozioni di danza educativa e propeudetica. Una iniziativa che il Nazareth porta avanti già da diversi anni. Sono tanti, infatti, i benefici offerti dalla disciplina. Dalla capacità di coordinazione all’allungamento muscolare, fino al potenzionamento degli arti inferiori e superiori Assistendo ad una lezione diretta dall’insegnante Roberta Sorrosini è possibile vedere la passione e l’entusiasmo delle bambine. Precise già dalla prima fase di riscaldamen- I to, essenziale per essere pronte ad eseguire esercizi pu impegnativi. Nonostante la giovane età bisogna sempre approcciarsi agli esercizi con fare professionale. Le bimbe sono sempre molto entusiaste anche quando sono chiamate a svolgere esercizi meno divertenti. E quando danzano mostrano tutta la loro passione per la disciplina. Fatiche che troveranno poi sfogo nelle due apparizioni pubbliche previste durante l’anno. Una lezione dimostrativa a metà corso e un saggio finale. Quest’ultimo prevede un balletto sulle musiche di Tchaikovsky. Al termine dell’esibizione, oltre agli applausi, le bambine riceveranno anche un attestato valido per lo studio della danza classica. iversità si presentano ai maturandi molto sensibili agli occhi dei ragazzi: dalle opportunità offerte dal mondo all’importanza della scelta della facoltà stessa. Fino a presentare i singoli docenti che arricchischino l’offerta di ogni singolo ateneo. L’ultimo incontro organizzato in Gran Sala, a cui hanno partecipato le classi di ultimo anno ha seguito questo stesso identico itinerario. Gli studenti hanno potuto approfondire le loro curiosità e confrontare le proprie aspettative con quel che l’università aveva da offrire. In questo senso è stato particolarmente utile la testimonianza offerta dagli alunni e dai docenti, supportate anche da contributi multimediali. In sostanza questo incontro è servito soprattutto per valutare le offerte delle università private, che mostrano particolare attenzione al confronto diretto con gli alunni e ai loro bisogni. Scegliere cosa fare una volta concluso il percorso di studi al Nazareth resterà comunque complicato, ma c’è ancora tempo. R.B. 25 TROVA LE PAROLE R I S P C T V M D P Q N R M A T I T A H A E Y E C I T S U J M E C C A R V U V Z A I N O S I C C F S ISTITUTO SCUOLA PRESIDE MECCA ANTONIA VERIFICA DIVISA C I I T W D R A L N S E B L I P S M E W L I O N D R T C N I B I S M L A R S D O R T R J I G N M A B E R T A N T C Z A C N I C I U O U A U E R O P Z I A H G T A U U E N H G F E V D F D I S T O R I A A PROFESSORI ALUNNI RICREAZIONE MATITA AULA BANCHI JUSTIN Z I P A O N L T T O A I S I V E I S T U B T U R N I O U L S I O A O L V C T S C S O E I A P S I E C O L A P C I A O N A A A G A A S C P N P L P O T H N R R E T L A W I F L P U P W O S C D F E I E H E STORIA ITALIANO MATEMATICA GESSO LAVAGNA WALTER NAZARETH E B I C D R R P A G I L A L A R H C B I R P A T T C D E Z N E S S A L A Z Y A L I B I D E G I E N T M A T E M A T I C A G Q P A F D C L I B R E T T O STUDIO BIANCHETTO LIBRETTO COMPITI ASSENZE ZAINO BIC ART - Daniela Haggiag.com 12-17 La tua prima carta ricaricabile! 1234 5678 9123 4567 4084 11/14 N° Carta prepagata 00000 3628 6283 VALIDA A TUTTO IL Crescere ha i suoi vantaggi! 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