Mensile di informazione della Parrocchia “Maria SS. Immacolata” in Giovinazzo
È appena iniziato il mese
di maggio e il nostro
pensiero corre a Maria
santissima.
In realtà il pensiero di
lei ci ha accompagnato
per tutto l’anno attraverso l’approfondimento
mensile della splendida
icona evangelica della
visita alla cugina Elisabetta: Arca vivente della
Nuova Alleanza, Maria
raggiunge l’anziana parente per portare nella
sua povera abitazione la
benedizione e la gioia di Dio.
Ebbene, tra i tanti significati di questo delizioso quadretto mariano, non può e non deve sfuggirci quello più immediato: Maria è anzitutto Colei che sempre varca la soglia delle nostre
case per portarci Gesù.
Una madre che decidesse di guidare i suoi figli da lontano, che
madre sarebbe!
Che Madre sarebbe Maria quindi se, stabilitasi ormai nel cielo
della vita di Dio, guardasse le tribolazioni e le speranze dei suoi
figli con stanchezza o distacco!
Dio ha concesso a Maria la stessa risurrezione del Figlio, pro-
di don G. Fiorentino
prio perché potesse assicurare, in ogni tempo e in ogni luogo,
la medesima sollecitudine che visse quando era sulla terra.
Sicché quando Luca evoca l’episodio suggestivo della visitazione, non fa altro che dirci lo stile della Madre di Dio: la sua
vicinanza affettuosa, la sua solidarietà profonda, la sua squisita compassione, la sua delicata tenerezza, la sua dolce misericordia.
Maria, insomma, non è presente soltanto nelle nostre liturgie,
attorno alla mensa dell’Eucaristia! Ella è
accanto a ciascuno di noi, a vigilare e a
proteggere le nostre famiglie.
E se c’è un mese che celebra la sua santità
nella liturgia laica delle nostre case ed esalta la sua bellezza semplice e umile dentro le
nostre preoccupazioni domestiche, questo
mese è maggio.
Sì, maggio profuma tutto della santità e
della bellezza di Maria!
Per questo motivo abbiamo pensato di vivere insieme un’iniziativa che rendesse ancora più visibile e concreto il mistero di questa sua sosta premurosa e consolante all’interno delle nostre case: una bellissima icona
della Madonna della tenerezza sarà ospite
di alcune nostre famiglie.
continua a pag. 4
a cura della redazione
di A. Piscitelli
p.2
Restiamo umani!
Una preghiera
per chi si avventura
nelle acque del Mediterraneo
p.4
p.3
Per un nuovo
progetto
di umanità
La terza serata della Settimana
Biblico-Teologica diocesana
Parrocchia Maria SS. Immacolata / Viale A. Moro - 70054 Giovinazzo (BA) / Tel.-Fax
Acerno e
Capracotta
Vi presentiamo le mete
dei campi-scuola estivi
16
3 maggio 2015
0803942851 / e-mail: [email protected]
Maggio 2015
Restiamo umani!
Una preghiera per le vittime del naufragio
di don Gianni Fiorentino
Riportiamo il testo integrale dell’introduzione alla marcia silenziosa in ricordo delle vittime dei naufragi nel Mar Mediterraneo, organizzata il 27 aprile scorso, dalla Vicaria e
dall’Osservatorio per la Legalità e il Bene Comune.
È trascorsa solo una settimana dall’immane sciagura consumatasi nel nostro mare Mediterraneo: circa 900 profughi, nel
disperato tentativo di trovare un fazzoletto di terra dove vivere dignitosamente, hanno perso la vita nelle condizioni che
tutti conosciamo.
Cosa è successo all’indomani della triste notizia? A cosa abbiamo assistito?
Abbiamo assistito ancora una volta a dibattiti senza fine!
A tentativi di speculazione elettorale!
A nuove promesse di impegno!
Anche nel dolore, nella tragedia insensata, siamo stati puntualmente bombardati di parole.
Noi, qui questa sera, non vogliamo cadere in queste retoriche
stucchevoli e disgustose.
Per questo, alla domanda legittima su «cosa si può dire e cosa
si può fare di fronte a centinaia e centinaia di persone innocenti morte in mare… di fronte al loro sogno di felicità spezzato?», noi rispondiamo con una sola parola: possiamo e dobbiamo pregare!
Sì, noi siamo qui solo per fare l’unica cosa che il cuore ci
chiede/impone di fare: pregare!
Pregare con l’aiuto di alcuni grandi testimoni del nostro tempo.
Questa nostra preghiera si traduce anzitutto in pietà per chi
ha visto la sua speranza inghiottita negli abissi del Mediterraneo. Per chi, prima di imbarcarsi, è stato vessato, picchiato,
violentato.
La preghiera si fa poi denuncia, monito severo, per un mondo
che continua a voltarsi dall’altra parte. Per chi ha fatto partire
questa gente e per chi ne ha fatto merce. Per i leader incapaci
di accogliere, di assumersi una responsabilità, per chi potrebbe investire risorse in sviluppo invece che in armi e altri affari.
Ma desideriamo soprattutto che questa nostra preghiera diventi per ciascuno e per tutti, una parola di speranza.
Per incoraggiare chi lotta per un mondo più giusto, per i sì
che ogni persona può dire nel proprio cuore.
2
Il sì che sa piangere con chi piange, il sì che accoglie, il sì che
diventa più forte del pregiudizio, il sì che si arrende davanti
all’umanità ferita per dare vita.
Questo «sì» è controcorrente?
Io dico di no, che non lo è!
E sapete perché? Perché sentiamo che, a dispetto di tanta cattiveria, va nella direzione giusta.
Oggi siamo qui a pregare anche per i nostri fratelli vittime
della terribile calamità naturale verificatasi in Nepal, perché
trovino in Dio la forza di risorgere. Pensando a quanto sta
accadendo in tanti paesi del mondo, invochiamo il Signore in
modo particolare perché tutti possiamo restare umani, non
arrenderci mai a politiche ingiuste e razziste, e spingere tutti
quelli che hanno nelle mani le redini della storia a realizzare
un mondo più giusto e fraterno.
Maggio 2015
La Settimana biblico-teologica 2015
Per un nuovo progetto di umanità /3
di Anna Piscitelli
Quali prassi ecclesiali la Chiesa deve progettare e attivare per
indirizzare, formare, educare l’Uomo Nuovo?
È il tema della serata conclusiva della settimana teologica che
ha visto l’intervento, come relatore, di don Armando Matteo,
docente alla Pontificia Università Urbaniana.
Il problema educativo e formativo è, per don Armando, una
vera e propria emergenza visto che oggi ci troviamo a fare i
conti con intere generazioni di adulti affetti dalla sindrome di
Peter Pan.
Narciso, immaturo, vanaglorioso, autocentrato e autoreferenziale, l’uomo occidentale è tutto proteso verso l’unica forma di
immortalità a portata di mano: l’eterna giovinezza.
Lo confermano i fatturati dell’industria cosmetica, l’unica a
non risentire affatto della crisi.
Segnali di questa forte impronta individualistica che marca i
nostri tempi sono anche i nomi che connotano la strumentazione tecnologica (I-phone, I-pad, I-pod) e la scomparsa dal
nostro lessico quotidiano di parole come vecchiaia, malattia,
morte. Tutti protesi verso il politically correct, non chiamiamo
più le cose con il loro nome, ma le surroghiamo con improbabili sinonimi, lanciandoci in veri e propri equilibrismi verbali.
Valga, come esempio per tutti, il riferimento alle stagioni della
vita. Se prima esse erano cronologicamente ben delimitate e
definite, ora, invece, si dilatano a dismisura fino a degradare
in sofisticate sfumature dalla articolata e fitta nomenclatura:
giovanissimi, giovani, giovani adulti, adulti giovani, adulti,
adultissimi.
È il nostro modo di esorcizzare la morte. Evento che, insieme
alla sofferenza e alla malattia, ci mette dinanzi alla nostra
finitezza, pochezza e fragilità e mina la tronfia sicurezza di
questo secolo superbo e sciocco, che affida alla sole scienze
positive le progressive sorti dell’umanità.
A fronte delle tante piaghe che ancora tormentano l’umanità
in tanta parte del mondo: fame, guerre, sfruttamento, violazione dei diritti più elementari, il delirio di onnipotenza
dell’uomo occidentale dà forza profetica alle parole del poeta
che, dinanzi allo spettacolo deprimente dell’umana vanagloria, così esclamava: Non so se il riso o la pietà prevale.
Oggi, dunque, tutte le agenzie formative dovrebbero riconoscere come prioritario l’obiettivo di educare all’essere adulti,
ad essere cioè persone responsabili ed affidabili, capaci di
stare nella vita senza cercare facili vie di fuga.
Particolarmente noi cristiani dovremmo avere a cuore il problema, noi che vorremmo permeare dello stile di Gesù, l’Umanesimo nascente.
Richiamandosi alla lettera pastorale del nostro vescovo, don
Armando indica in Gesù, Buon Samaritano, il modello a cui
deve ispirarsi l’individuo maturo se è vero che l’adulto è, per
definizione, colui che ha smesso di pensare a sé e ha imparato
a prendersi cura dell’altro.
Il sacerdote riconosce nella educazione alla carità l’obiettivo
formativo a cui prioritariamente devono tendere tutte le realtà
ecclesiali, compito non facile se si considera, come ci ricorda
il nostro vescovo nella sua lettera pastorale, «che l’educazione
alla carità non è legata solo al volontariato ma ad una cultura
ben radicata nei principi della solidarietà e della fratellanza».
«La comunità evangelizzatrice - ha scritto a tal proposito papa Francesco - si mette, mediante opere e gesti, nella vita quotidiana degli altri».
Ed è proprio alla Evangelii Gaudium che ci rimanda don Armando per segnalarci le cinque parole-azione del nuovo
umanesimo:
USCIRE: per conoscere il mondo, coglierne i mutamenti e predisporre, come chiesa, spazi di pastorale che sappiano rispondere alle necessità e ai bisogni degli uomini e delle donne del
nostro tempo.
ANNUNCIARE: la buona novella di un Dio Padre che ci ama
con tenerezza di madre e diffondere la Sua Parola che, come
nessun’altra è capace di parlare al cuore dell’uomo, di sanare,
di restituire, all’armonia e all’integrità, un io confuso, dimidiato e scisso.
ABITARE: i luoghi del quotidiano trasformandoli in spazi di
mutuo-aiuto, di condivisione di attività, tempo libero, festa,
preghiera. Solo così l’attenzione per i
più sfortunati, poveri ed emarginati,
potrà superare la misura del semplice
assistenzialismo per farsi accoglienza
nella relazione.
EDUCARE: ad essere cittadini e cristiani consapevoli, capaci di scelte responsabili e coerenti con una visione
del mondo che pone sempre al centro
dell’attenzione la dignità della persona.
TRASFORMARE: perseguire il perfezionamento di sé attingendo alla forza
trans-figuratrice della preghiera e dei
sacramenti. Solo così i nostri gesti di
carità riveleranno una umanità alta,
piena e compiuta.
Il paradosso dell’uomo, infatti, sta tutto qui: perché si manifesti il divino che
è in lui, è necessario che egli realizzi
compiutamente la sua umanità.
Nell’essere vero uomo, l’uomo raggiunge il divino e la sua natura mostra
l’imprinting di Colui che volle crearlo
a Sua immagine.
3
Maggio 2015
Maggio 2015
da pag. 1
E poiché vogliamo che a scegliere il domicilio sia la Vergine stessa, l’icona sarà consegnata a quanti saranno sorteggiati. L’estrazione sarà fatta durante la Messa domenicale delle 10.30.
La famiglia che ospiterà la sacra immagine riceverà un
libretto di riflessioni mariane e un piccolo cero per facilitare la preghiera e favorire il coinvolgimento del condominio e del vicinato.
È nostro desiderio inoltre che questa esperienza di grazia
abbracci le varie fasce d’età e tutte le situazioni di vita: i
fanciulli, i giovani, gli ammalati e i poveri.
Per questo, l’estrazione che sarà effettuata Domenica 3
maggio riguarderà i piccoli; quella di Domenica 10 i giovanissimi e i giovani; quella di Domenica 17 gli ammalati;
e quella di Domenica 24 i poveri. L’ultima estrazione, per
motivi di privacy, sarà gestita solo dagli amici che lavorano nella Caritas parrocchiale.
3 Dom Apertura mese mariano
8 Ven Supplica Madonna di Pompei
9 Sab
10 Dom
Festa della Mamma ore 20
Madonna di Fatima
13 Mer S. Messa celebrata dal Vescovo ore 19
Incontro cittadino famiglie ore 19.30
14 Gio c/o Parr. Sant’Agostino
17 Dom Prime Comunioni ore 11
21 Gio Pellegrinaggio alla Misericordia ore 16.30
24 Dom Prime Comunioni ore 11
A dare un risvolto più comunitario all’iniziativa sarà la
celebrazione eucaristica il mercoledì di ogni settimana del
mese, fatta eccezione per Mercoledì 13, giorno in cui ci
ritroveremo tutti in chiesa per solennizzare insieme col
Vescovo la festa della Madonna di Fatima.
L’icona della Madonna sarà posta accanto all’altare, perché tutti possiamo godere del suo sguardo benedicente e
della luce del suo sorriso.
Mercoledì 6
Mercoledì 20
Mercoledì 27
S. Messa in viale A. Moro, 4 (A e B)
S. Messa in via III Trav. De Venuto, 9
S. Messa in via I Trav. Via Molfetta
A questi appuntamenti si aggiungono quelli che viviamo
ormai da anni:
- L’inaugurazione del mese di maggio, Domenica 3, con
la benedizione solenne dell’icona.
- La supplica alla Madonna di Pompei, Venerdì 8, alle ore
12, preceduta dalla recita del santo rosario alle ore
10.45 e dalla Santa Messa alle ore 11.15.
- Il pellegrinaggio alla chiesetta della Misericordia con
l’ultima catechesi del percorso annuale e la Santa
Messa, Giovedì 21. La partenza dalla parrocchia è
prevista alle ore 16.30.
- La chiusura del mese di maggio, anticipata quest’anno a
Venerdì 29, con la Celebrazione eucaristica tra le palazzine di viale A. Moro 10.
La Vergine santissima ci accompagni lungo tutto il mese
di maggio e accenda nei nostri cuori una più profonda
nostalgia del Cielo e un amore sempre più grande per il
Figlio suo, Gesù.
Don Gianni, Don Giuseppe, il diac. Tonio
e il Consiglio di Associazione
4
Camposcuola Giovanissimi
dal 3 al 9 Agosto 2015
Costo: € 170
Casa San Donato
presso Acerno (SA)
Camposcuola Acr
dal 9 al 14 Agosto 2015
Costo: € 160
Camposcuola Adulti
dal 27 al 30 Agosto 2015
(Per il costo ci saranno
aggiornamenti…)
Hotel Capracotta
presso Capracotta (IS)
Scarica

16° Uscita Giornale - Il portale delle Parrocchie