n° 71 / DICEMBRE 2012
insieme
NotiziE dAlla Banca di Credito Cooperativo di
Vignole E MONTAGNA PISTOIESE
vita della banca
Pubblicazione edita dalla Banca di Credito Cooperativo di Vignole e Montagna Pistoiese: Via IV Novembre 108, Olmi Quarrata (PT).
Registrazione tribunale di Pistoia N° 13/1993. Spedizione in abb. postale 70% filiale di Pistoia. Contiene I.P.
La nuova agenzia di
Montemurlo
LA PAGINA DEL DIRETTORE
Conta su di noi, l’economia
in pillole
I NOSTRI INTERVENTI
Consegnate
33 borse di studio
La ricetta di Crepet
L’azienda
B. G.
Tessitura Petruzzi
Officina sartoriale
turismo insieme
La mia Umbria golosa
la mostra
Ardengo Soffici
Coveri Story
il territorio
Santa Celestina, la festa di
San Marcello
banca e clienti
In arrivo la seconda serie
di banconote in euro
Presente nel tuo futuro dal 1904
in questo numero
In copertina, l’inaugurazione
della nuova sede di Montemurlo,
in via Livorno, 2
1 EDITORIALE
• Da 108 anni insieme alle famiglie e alle aziende dei nostri territori
2 PAGINA DEL SOCIO
• Costituito il comitato zonale Area Montagna Pistoiese
4 vita della banca
• La nuova agenzia di Montemurlo • Il convegno “Etica e finanza”
9 LA PAGINA DEL DIRETTORE
Insieme
N° 71 - Dicembre 2012
Pubblicazione edita dalla Banca di
Credito Cooperativo di Vignole
e della Montagna Pistoiese
Registrazione Tribunale di Pistoia
n. 13/1993 - Spedizione in abbonamento
postale 70% filiale di Pistoia
Direttore Responsabile: Dario Zona
Comitato di Redazione:
Franco Benesperi, Paolo Biancalani,
Tiziano Caporali, Emanuela Ferri,
Sauro Romagnani, Elio Squillantini
HaNNO collaborato
a questo numero:
Ivo Bellucci,
Marco Benesperi,
Ennio Canigiani,
Silvia Mauro,
Claudia Raffalli
Isabella Repetto.
redazione:
Via IV novembre, 108 - Vignole (PT)
Tel. 0573 7070215 - Fax 0573 717591
ON LINE SU:
www.bccvignole.it
E-MAIL:
[email protected]
Progetto grafico:
Claim Communication, Firenze
Stampa:
Tipografica Pistoiese srl
Tiratura n° 6.000 copie
Chiuso in tipografia il 14/12/2012
• Conta su di noi, l’economia in pillole • Il Forum delle banche locali
15 banche con l’anima
• La Cassa Rurale è gelosa della sua indipendenza
16 I NOSTRI INTERVENTI
• La Bcc Vignole e Montagna Pistoiese consegna 33 borse di studio
• La ricetta di Crepet • Montale, il convegno degli artigiani
• Le Bcc pistoiesi unite per la ricostruzione di una scuola in Emilia
26 speciale a teatro
• A teatro con lo sconto
30 la fondazione
• Voci di carta, il nuovo volume edito dalla Fondazione
• Homo Faber, il nuovo progetto della Fondazione su etica e lavoro
32 club giovani soci
• Giovani soci per la donazione del sangue • Un 2013 ricco di iniziative
34 L’AZIENDA
• B. G. • Tessitura Petruzzi • Officina sartoriale
40 TURISMO INSIEME
• La mia Umbria golosa
42 LA MOSTRA
• Ardengo Soffici, l’Europa in Toscana • Coveri Story, da Prato al Made in Italy
46 il territorio
• La filiera del tessile • L’economia della Toscana
• Santa Celestina, la festa di San Marcello • Abetone, le scuole di sci
53 il mondo delle bcc
• Civiltà dei borghi, il volume strenna del Credito Cooperativo
• Federazione toscana Bcc a convegno
59 banca e clienti
• In arrivo la seconda serie di banconote in euro • Conta su di noi
• L’agenzia di Cutigliano • Il conto corrente in parole semplici
63 MERCATI IN CIFRE
• Sintetica panoramica dei principali indici finanziari nazionali e internazionali
insiemeeditoriale
DA 108 ANNI INSIEME ALLE FAMIGLIE
E ALLE AZIENDE DEI NOSTRI TERRITORI
di Giancarlo Gori
presidente
BCC Vignole e Montagna Pistoiese
Sono trascorsi centootto anni, da quando la nostra Banca
fu costituita, nella canonica della chiesa di Vignole, da otto
pionieri della cooperazione, guidati da don Dario Flori, detto
“Sbarra”.
Era il 12 ottobre del 1904 e da quella data molti sono stati i
cambiamenti avvenuti nella società: due guerre mondiali, crisi
economiche e successive riprese, il boom e le grandi trasformazioni degli anni Sessanta e Settanta, con la nostra Banca
sempre a fianco delle famiglie e delle imprese che vivono e
lavorano sui territori di riferimento, essa stessa interessata da
un percorso di crescita e di sviluppo, attraversata da profondi
cambiamenti, dal passaggio da Cassa Rurale a Banca di
Credito Cooperativo, fino alla recente fusione per incorporazione della Banca della Montagna Pistoiese.
Anni impegnativi ma, nello stesso tempo, gratificanti per
l’intera compagine sociale, per i traguardi conquistati, con
l’obiettivo di raggiungerne sempre di nuovi.
Una crescita equilibrata, ottenuta tenendo ben presenti le
nostre radici e i valori sempre attuali tramandatici dai padri
fondatori, che ci impongono di tenere nella massima considerazione tutte le realtà che concorrono al perseguimento del
benessere economico e della coesione sociale: le famiglie e le
imprese, già ricordate, ma anche le associazioni di volontariato, quelle sportive, quelle culturali, le associazioni di categoria,
le parrocchie…
E’ soprattutto a loro che rivolgiamo la nostra attenzione, insieme al nostro “grazie” per la proficua attività che svolgono per
la crescita equilibrata della collettività.
E’ a loro che destiniamo la nostra attenzione, continuando a
fornire ampio sostegno alle famiglie e alle imprese, registrando, nel contempo, l’arretramento delle banche più grandi.
E’ questo il ruolo che impersoniamo da centootto anni, convinti come siamo che occorra specializzarci sempre di più,
per acquisire un respiro più ampio e irrobustire il legame coi
territori di riferimento.
i nostri interventi | 1
TANTI SCONTI CON LA
NUOVA TUA CARD
a cura di Emanuela Ferri
responsabile Ufficio Soci Bcc Vignole e Montagna Pistoiese
In allegato a questo numero troverete:
- il programma degli eventi, gite sociali e
iniziative che saranno organizzate durante l’anno 2013;
- i soci della ex Bcc della Montagna Pistoiese riceveranno la TUA CARD, necessaria per la registrazione della presenza alle
assemblee e che dà diritto a ricevere sconti
negli esercizi convenzionati. L’iniziativa crea
un circuito di scontistica, nell’ambito della
compagine sociale, ampliato con particolare
riguardo al convenzionamento di nuovi esercizi commerciali anche nei territori di competenza della Montagna Pistoiese.
Per entrare a far parte del circuito “TUA CARD”
contatta l’ufficio soci.
Soci al 30 novembre 2012
Totale soci n.
5 3 5 9
Di cui:
Persone fisiche
4 1 2 5
(di cui n. 848 giovani soci 18/35 anni)
Persone giuridiche
1 2 3 4
INVIACI LA TUA MAIL
Sei un socio o un cliente e vuoi essere aggiornato
in tempo reale sui prodotti, sulle gite, sulle iniziative e le opportunità che la Banca può offrirti? Consulta il sito internet www.bccvignole.it e inviaci
la tua email all’indirizzo [email protected]
Periodicamente riceverai la nostra newsletter e
manterrai così un filo diretto con la tua Banca!
pagina del socio | 2
COSTITUITO IL COMITATO ZONALE
AREA MONTAGNA PISTOIESE
Da sinistra: Marco Manzani, Sonnj Paccagnini, Deanna Gavazzi, Stefano Brizzi, Ivo Ori, Andrea Torri, Massimiliano
Bonomini, Stefano Gaggini (nella foto non è presente Eolo Nesti).
Al fine di garantire il collegamento con la comunità locale, è stato istituto anche un Comitato
di zona per la Montagna Pistoiese, importante organismo che ha lo scopo di fungere da
anello di congiunzione fra i soci del territorio di riferimento e il Consiglio di Amministrazione.
Il Comitato è composto dai seguenti soci: Eolo Nesti, referente del Comitato; Deanna Gavazzi, Stefano Gaggini, Marco Manzani, Andrea Torri, Massimiliano Bonomini, Sonnj Paccagnini,
Ivo Ori, Stefano Brizzi, vice presidente coordinatore del Comitato.
Il Comitato si è riunito per la prima volta il 30 luglio 2012 e successivamente il 30 ottobre
2012.
DA PARTE DI TUTTO
LO STAFF DELL’UFFICIO SOCI
Emanuela Ferri
Ennio Canigiani
Claudia Raffalli
INFO:
Ufficio Soci: 0573 7070227/215/267
e-mail: [email protected]
Buosntee
Fe
pagina del socio | 3
LA NUOVA AGENZIA DI MONTEMURLO
È la quinta nel territorio pratese.
Parte con una dote di 600 clienti
e 195 aziende
È stata inaugurata lo scorso 10 novembre l’agenzia di Montemurlo della Banca di Credito
Cooperativo di Vignole e della Montagna Pistoiese. La filiale montemurlese si trova in via
Livorno, 2, in un fondo di 175 mq, all’interno
del nuovo centro commerciale in prossimità
della Coop, a poca distanza dal centro di
Montemurlo e dalla zona industriale di Oste.
«Il taglio del nastro - sottolinea il presidente della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese
Giancarlo Gori - è avvenuto in concomitanza con l’apertura della Festa dell’olio, evento
che sancisce l’inizio di una collaborazione
concreta tra la nostra Banca, la Pro Loco di
Montemurlo e la Consulta delle associazioni». Alla cerimonia di inaugurazione hanno
partecipato il sindaco Mauro Lorenzini, il
neo-presidente della Camera di Commercio
di Prato Luca Giusti, il vicepresidente della
Federazione Toscana Banche di Credito Cooperativo Paolo Raffini e i rappresentanti
delle associazioni locali, oltre a numerosi cittadini.
La nuova filiale, la quinta nel territorio pratese,
avvia l’attività con una dote di circa seicento
clienti, di cui 195 aziende. La raccolta diretta
di partenza è di 17,5 milioni (quella indiretta è
pari a 6,5 milioni), mentre gli impieghi a clientela ammontano a 22,9 milioni.
«Anche se finora qui non avevamo agenzie,
Montemurlo è da sempre un territorio storico
di insediamento della Banca - afferma il direttore generale Elio Squillantini - ed è una
realtà dinamica da un punto di vista imprenditoriale, anche grazie a quello che il Comune
ha saputo realizzare negli ultimi anni, incentivando aziende a trasferirsi nelle aree industriali e garantendo viabilità e collegamenti di
prim’ordine. È sicuramente una zona appetibile per le imprese e di conseguenza anche
per le banche attente allo
sviluppo del territorio come
la nostra».
«Qualche anno fa in questa area non c’era niente e
adesso c’è un piccolo polo
commerciale che Montemurlo non aveva, e un altro sta
nascendo a Bagnolo - ha
affermato il sindaco Mauro
Lorenzini -. Da parte dell’amministrazione c’è l’impegno
a valorizzare il territorio e in
questo senso l’iniziativa della Bcc Vignole e Montagna
Pistoiese è davvero positiva.
Credo che per come è nata
e cresciuta, per la sua vicinanza alle aziende artigiane
del territorio, questa Banca
vita della banca | 4
potrà aiutare concretamente le imprese che intendono crescere pur
in un momento di difficoltà. È una
scommessa importante che sicuramente darà i suoi risultati» - ha detto
il sindaco di Montemurlo.
Nella nuova agenzia di Montemurlo lavoreranno quattro dipendenti
che sono anche i protagonisti della
campagna di comunicazione ideata
per l’occasione. I volti di Stefano
Magnani (direttore), Elisa Banfi e
Barbara Brancolini sono infatti raffigurati nei cartelloni affissi nelle strade della città per far conoscere la
nuova agenzia. «Il messaggio è che
le persone sono al servizio del territorio - spiega il presidente Giancarlo
Gori -. Nel nostro modo di fare banca si mantiene una relazione stretta,
personale coi propri soci e clienti, e
questo è il tratto distintivo e un punto di forza del credito cooperativo».
«Il direttore della nuova filiale - aggiunge Squillantini - è Stefano Magnani, che ha già maturato esperienza come direttore di agenzia e che
conosce bene il territorio essendo
proprio di Montemurlo. Fra l’altro
due dipendenti provengono dall’agenzia di San Michele Agliana, da cui
è migrata una buona parte di soci e
clienti della nuova agenzia di Montemurlo. Questo è un altro elemento
utile a garantire la piena continuità
operativa a chi ha scelto di trasferire
la propria posizione».
L’agenzia di Montemurlo, che mette
a disposizione tutti i servizi bancari,
compresi bancomat e cassette di
sicurezza, è la diciassettesima della
Banca e, come detto, la quinta nel
territorio provinciale pratese, dopo
le 4 già presenti nel comune capoluogo. I primi due sportelli pratesi,
a San Giusto e San Paolo, furono
aperti nei primi anni Novanta; più recenti le agenzie di Galciana e Piazza
Marconi, inaugurate rispettivamente
nel 2009 e 2011.
Al 30 settembre 2012 i clienti delle
4 agenzie pratesi erano 6987, con
oltre 1100 soci. La raccolta diretta
“pratese” ammontava a 129 milioni
di euro (30 milioni la raccolta indiretta), con impieghi in favore di famiglie
e imprese per 103 milioni.
Dario Zona
vita della banca | 5
IL CONVEGNO “ETICA E FINANZA”
Tante persone hanno partecipato lo scorso
23 ottobre alla tavola rotonda su “Etica e finanza”, tenutasi nella Sala Maggiore del Palazzo comunale di Pistoia. Al convegno, organizzato dalla Banca di Credito Cooperativo
di Vignole e della Montagna Pistoiese e trasmesso in diretta da Tvl, hanno partecipato il
vescovo di Pistoia Mansueto Bianchi, il direttore generale di Federcasse Sergio Gatti,
il professor Giampiero Nigro dell’Università
di Firenze, il prefetto di Pistoia Mauro Lubatti e il vicesindaco di Pistoia Daniela Belliti.
A portare i saluti per la Banca è stato il presidente Giancarlo Gori, che ha introdotto i
lavori rimarcando i principi ispiratori e la diversità del credito cooperativo: «Come Bcc
che opera sul territorio ci preme lavorare
dando valore alle persone e all’economia
reale, mantenendo relazioni vive e puntuali
con i nostri soci e clienti, senza voli pindarici sulla finanza e senza condurre operazioni
speculative - ha affermato Giancarlo Gori -.
Anche la fusione con la Banca della Montagna Pistoiese è una scelta compiuta non per
spirito di grandezza o con intenti egemonici,
ma un passo a cui siamo stati chiamati e che
abbiamo fatto volentieri per evitare che il territorio della montagna rimanesse privo di una
banca di credito cooperativo. Siamo dunque
contenti e fiduciosi di poter dare un contributo all’economia del territorio, come ha sempre fatto la Bcc della Montagna pistoiese».
Nel suo intervento, il prefetto di Pistoia Mauro
Lubatti si è interrogato sul titolo del convegno “Etica e finanza”. «La dobbiamo intendere come contraddizione o in guisa di endiadi,
cioè finanza come forma virtuosa di impiego
del capitale?» - si è chiesto il prefetto, che ha
poi richiamato gli articoli della Costituzione a
tutela del risparmio e della coesione sociale,
«in base ai quali questi due termini, etica e
finanza, vanno considerati come endiadi che
si compenetrano» - ha detto.
Sul tema dell’affermazione delle regole e sul
ruolo della politica si è soffermata Daniela Belliti, vicesindaco di Pistoia: «Questo modello
economico, che il sociologo Bauman ha definito “capitalismo parassitario”, ha prodotto una profonda povertà in diversi paesi del
mondo – ha affermato il vicesindaco -. Prima
di arrivare in Occidente, la crisi di questo sistema si era già manifestata in altri paesi, come
Argentina e Russia. Poteva essere prevenuta,
se la politica in questi anni avesse svolto con
coraggio e responsabilità il proprio dovere».
«I temi di stasera sono veementi» – ha esordito il vescovo di Pistoia Mansueto Bianchi, che
nel suo discorso ha più volte richiamato l’enciclica Caritas in Veritate di papa Benedetto
XVI. Monsignor Bianchi ha definito la crisi attuale non soltanto economica, ma una crisi di
civiltà, antropologica, che coinvolge tutte le
sfere dell’umanità. «Negli ultimi 30 anni le disparità economiche e sociali sono cresciute a
vita della banca | 6
un livello vergognoso a livello internazionale,
ma anche a livello intranazionale e anche in
Italia. Si è creato un deficit di anima dentro le
nostre convivenze e nel mondo del lavoro. Si
è arrivati a credere che non ci sia più rapporto tra lavoro e ricchezza; che la ricchezza si
accumuli più facilmente non con il lavoro, ma
con manovre speculative, di finanza. Questo è uno sgancio di valori. E allora la crisi è
un’occasione importante per riformulare i nostri modelli di sviluppo. Quali possono essere
i pilastri di una nuova etica?» - si è chiesto
il vescovo di Pistoia. «Non basta parlare di
sviluppo, bisogna parlare di sviluppo integrale, che metta al centro la vita umana, la
persona, quale bene più grande da tutelare ha proseguito monsignor Bianchi -. Occorre
promuovere la dignità della persona, per più
persone possibili e riscoprire anche il valore
del dono e della gratuità, che non sono nemici dell’economia. Così come il bene comune,
che riguarda il vivere sociale delle persone,
non è conflittuale con il bene personale, ma è
la protezione del bene personale, è lo scrigno
che lo custodisce».
«La crisi che stiamo vivendo - ha affermato il vescovo di Pistoia - dimostra la falsità
dell’idea di un’economia autonoma, libera da
influenze esterne, soprattutto etiche. Un’economia simile finisce per divorare se stessa,
si autoconsuma. Il mercato non si auto-regola; tocca alla politica governare il mercato
e orientarlo al bene comune. L’economia ha
bisogno del momento politico fin dall’inizio:
l’etica e la politica orientano già la produzione dei beni, non subentrano soltanto per la
distribuzione delle ricchezze. Socialità, sussidiarietà, mutualità, reciprocità sono dentro
le vicende economiche, debbono esserlo.
Credo che si debba intravedere all’interno
di questa crisi il cambiamento di un modello
economico. Occorre dare un’anima all’economia» - ha concluso il vescovo.
Il direttore generale di Federcasse Sergio
Gatti ha parlato della “bio-diversità” del credito cooperativo e delle insidie presenti nelle
nuove normative sul sistema bancario a livello
europeo. «Dobbiamo fronteggiare una spinta
verso l’omologazione delle norme voluta dai
grandi gruppi bancari. Occorre invece tener
conto che le banche di credito cooperativo
non hanno provocato questa crisi. Non hanno titoli tossici e non massimizzano il profitto,
privilegiando il sostegno al territorio, anche a
costo di vedere aumentare le sofferenze. È
quanto ha fatto anche la Bcc Vignole e Montagna Pistoiese, che negli ultimi 33 mesi, nel
periodo peggiore della crisi, ha aumentato i
prestiti dell’11%» - ha detto Gatti.
Un invito alle banche di credito cooperativo a “mettersi in rete” per meglio affrontare
la nuova economia è arrivato dal professor
Giampiero Nigro, docente dell’Università di
Firenze, che ha invocato scelte drastiche da
parte dei governi occidentali: «Dal mio punto
di vista è necessario un recupero delle regole
che punti a tagliare le gambe a una finanza
speculativa che è soltanto artificiosa creazione e prelievo di ricchezze. Occorre una
risposta politica fortissima - e i passi compiuti dall’Europa, in questo senso sono troppo
timidi - che faccia intravedere nuove forme
di sostegno all’economia reale, compiuta da
politici ispirati al bene comune e alla giustizia
sociale».
Dario Zona
vita della banca | 7
L’INCONTRO CON I SOCI DELLA MONTAGNA PISTOIESE
Si è svolto domenica 2 dicembre, nei locali
della Dynamo Camp di Limestre, l’incontro
promosso dalla Banca con i soci dell’area
della montagna pistoiese. La manifestazione, ultima delle quattro programmate sul
territorio di competenza, ha coinvolto la
compagine sociale che fa riferimento alle
agenzie di San Marcello Pistoiese, Maresca, Cutigliano e Pistoia.
«Un’ottima occasione per conoscere il territorio della montagna pistoiese e la sua
gente - ha evidenziato il presidente Giancarlo Gori -, con una grande affluenza di
soci, che dimostra fiducia nella Banca e
che testimonia l’integrazione positiva avvenuta fra la Banca di Vignole e quella della
Montagna Pistoiese, dopo la fusione dello
scorso luglio».
Auguri di
Buone Feste!!!
Il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale,
la Direzione Generale e i dipendenti della Banca di
Credito Cooperativo di Vignole e della Montagna
Pistoiese, nella ricorrenza delle Festività, porgono a
tutti i soci, ai clienti e alle loro famiglie, i più sinceri
auguri per un Natale sereno e un Anno Nuovo ricco di
prosperità e di pace.
vita della banca | 8
CONTA SU DI NOI,
L’ECONOMIA IN PILLOLE
Far conoscere le opportunità offerte dalla
Bcc Vignole e Montagna Pistoiese e approfondire i temi legati all’economia e ai servizi
bancari. Sono alcuni degli obbiettivi di “Conta su di noi”, la trasmissione televisiva curata
dalla nostra Banca, che andrà in onda nelle
prossime settimane su Tvl e Tv Prato. A illustrate i temi diversi in ogni puntata (il format
prevede pillole di circa 5 minuti) sarà il personale della Bcc, intervistato dalla giornalista
Matilde Calamai. In una delle prime puntate
di “Conta su di noi”, il direttore generale Elio
Squillantini parlerà di spread e di tassi bancari. Di seguito riportiamo un’intervista, in cui
lo stesso Squillantini approfondisce queste
tematiche.
Tra gli indicatori dell’economia nazionale c’è lo spread. Da più di un anno se ne
parla spesso. Che cos’è lo spread e perché è così importante?
Lo spread a cui ci si riferisce è il differenziale di rendimento tra il BTP decennale ed il
BUND di pari scadenza. È importante perché
rappresenta sinteticamente la salute di uno
Stato nei confronti di un altro, ritenuto più solido e quindi più sicuro.
La definizione è semplice, la comprensione
del suo andamento un po’ meno. Facciamo
degli esempi:
- se il rendimento del BTP rimane fermo e
quello del BUND scende, lo spread aumenta ma questo non comporta maggiori
oneri sul debito pubblico italiano. Comporta invece un problema di concorrenza tra
le aziende dei due stati: in Germania potranno godere di tassi bassissimi sui finanziamenti, in Italia sconteranno condizioni
notevolmente più pesanti. Tutto ciò si riflette sulla capacità di stare poi sul mercato in
modo efficiente.
- se il rendimento del BTP sale e quello del
BUND rimane stabile, il differenziale ovviamente si amplia e questa volta le conseguenze anche per il debito pubblico non
saranno neutre: ci sarà un aggravio di oneri per maggiori interessi da pagare sui titoli
di stato i quali, incorporando un crescente
“rischio paese” dovranno essere emessi
con rendimenti maggiormente appetibili.
Purtroppo questo è il caso più frequente
nell’ultimo periodo.
- se si verifica una combinazione e cioè se
il BUND scende e il BTP sale, si amplifica
il differenziale e anche le conseguenze già
ricordate. Una tale situazione può sempre
verificarsi perché il rendimento di un titolo
di stato (al pari di ogni altra obbligazione
corporate) rappresenta il suo livello di rischio: maggiore è il rendimento, più alto
sarà il rischio che l’emittente non paghi le
cedole e non rimborsi il capitale alla scadenza.
Se il rendimento del BTP aumenta, significa
che il mercato, a torto o a ragione, lo percepisce meno sicuro rispetto al BUND. La
conseguenza di tutto ciò è che il Governo è
costretto ad aumentare il rendimento dei propri titoli in emissione, causando un ulteriore
incremento del deficit statale.
I fondamentali che dovrebbero determinare
il giusto premio per il rischio italiano (crescita
economica, condizioni fiscali, rischi finanziari, debito pubblico e privato) non giustificherebbero gli attuali 350/370 punti di spread
(tantomeno gli oltre 550 registrati nel recente
passato come punte massime). Tale fenomeno è indotto in parte dalla forte riduzione
dei rendimenti dei BUND tedeschi, percepiti
come “beni rifugio”. Ma il motivo principale
che ha determinato tale situazione è che sta
imperversando da tempo una manovra speculativa dei grandi investitori mondiali (hedge fund e fondi d’investimento) che hanno
scommesso e continuano a scommettere
sul crollo dell’euro, attuando scientificamente
attacchi ai paesi economicamente e finanziariamente più deboli.
LA PAGINA DEL DIRETTORE | 9
La soluzione di questo enorme problema sta
nella volontà degli stati membri di rendere più
forte l’Europa attraverso l’unione effettiva dei
mercati finanziari, garantendo così la stabilità
generale e creando le basi per una auspicabile futura unione politica.
L’oscillazione dello spread ha ripercussioni sugli investimenti fatti dai clienti?
Si potrebbe rispondere, in modo semplicistico, sì; in conseguenza dell’incremento dello
spread BUND BTP si è assistito a un generalizzato aumento dei rendimenti dei titoli di
stato per cui gli investitori che li detenevano
nel proprio portafoglio hanno subito una svalutazione in conto capitale (è regola che con
l’aumento del rendimento di un titolo a tasso
fisso si determini di conseguenza una diminuzione del prezzo).
Inoltre, anche tutti gli altri investimenti a tasso
fisso, come obbligazioni corporate, certificati di deposito ecc. hanno in qualche modo
seguito l’andamento dei BTP. Per quanto
riguarda gli investimenti a tasso indicizzato,
anch’essi hanno registrato una diminuzione
del loro prezzo, a causa della riduzione dei
valori relativi ai parametri di riferimento (BOT
- EURIBOR).
Se la variazione dello spread fosse la causa
e non una conseguenza di una ben più complessa situazione economica, quanto detto
sarebbe sufficiente. Ma non è così.
Dobbiamo rifarci a quanto accaduto negli
Stati Uniti e in altri paesi, sia industrializzati che emergenti, nella seconda metà degli
anni Novanta, con il manifestarsi della crisi
mondiale nel 2007/2008, i cui effetti continuano a minare l’economia dei nostri giorni.
Non possiamo non tener conto che l’intera
economia mondiale è stata prima drogata
con una inondazione di sofisticati e opachi
strumenti finanziari (derivati) che poggiavano
su attività quanto mai incerte, come i mutui
subprime e scaricavano il rischio, altissimo,
sugli investitori finali e successivamente da
un’ondata di liquidità immessa dalle banche
centrali stampando carta moneta e acquistando titoli dalle banche, compresi quelli altamente tossici, con lo scopo di garantire alle
stesse sufficiente liquidità e contribuire quindi
a far ripartire la ripresa economica.
Il sistema bancario si è così salvato da una
situazione gravissima, conservando però al
suo interno sia la componente sana (le banche in crisi di liquidità ma solvibili), sia la componente malata (le numerose banche che,
seppure in default, hanno usufruito di consistenti aiuti). Questo stato di cose ha introdotto nel sistema stesso il germe di ulteriori
problemi.
I numerosi tentativi di politica monetaria non
hanno sortito gli effetti sperati: si è determinato di fatto uno scollamento tra i tassi di
riferimento, portati quasi a zero, e i tassi di
mercato che continuano a scontare la sfiducia delle banche, non solo verso le aziende
e i privati, ma tra loro stesse, ben sapendo
qual è la reale situazione al loro interno e impedendo così che la liquidità immessa si propaghi con
effetti positivi, contribuendo
alla ripresa economica.
Anche in questo caso lo
spread tra tassi di riferimento e titoli di stato si rivela per
quello che è: un indice di rischio che misura lo scarto
tra gli interessi pagati su attivi
rischiosi e titoli molto sicuri.
In sintesi, lo spread tra BTP
e BUND determina conseguenze concrete per gli investitori ma su di esso non
si possono costruire regole
certe di orientamento e di
comportamento, perché
LA PAGINA DEL DIRETTORE | 10
rappresenta un indicatore di una situazione
generale molto articolata e complessa quanto anomala che dovrà trovare, in tempi più o
meno lunghi, la strada della normalizzazione.
Una cosa è certa, il prezzo da pagare sarà
alto e totalmente a carico dei contribuenti.
Quali sono i tassi presi come riferimento
dalla Banca per mutui, prestiti e fidi?
I tassi di riferimento sono quelli ufficiali, a cui
si rifà il sistema bancario e cioè:
- EURIBOR 1/ 3 mesi per i fidi a breve;
- EURIBOR 6 mesi per mutui e finanziamenti
rateali a medio /lungo termine a tasso variabile, tasso IRS per quelli a tasso fisso.
Qual è la differenza tra tasso fisso e tasso variabile?
La differenza sostanziale sta nel fatto che un
tasso fisso, una volta scelto, non si modifica mai nel corso del contratto, a prescindere
dall’andamento del costo del denaro; il tasso
variabile invece si modifica nel tempo in relazione alle oscillazioni di mercato: la variazione
seguirà quella registrata dall’indice a cui il tasso stesso è stato agganciato (EURIBOR/BCE).
Volendo semplificare, nel caso di un finanziamento acceso per l’acquisto di una prima
casa da persone con un reddito fisso (per
esempio dipendenti con contratto a tempo
indeterminato), allo scopo di non esporsi al
rischio di repentine variazioni degli indici di
riferimento, potrebbe essere conveniente la
scelta di un tasso fisso, malgrado i maggiori
oneri per interessi che questo sconta, almeno inizialmente.
Nel caso di una azienda, al contrario, tenuto
conto della maggiore capacità di sopportare
e gestire i rischi di tasso (magari coprendosi
opportunamente con appositi derivati), potrebbe rivelarsi più conveniente la scelta di
un tasso indicizzato.
Oggi, comunque, grazie alla portabilità dei
mutui, e cioè alla possibilità di trasferirli da
una banca all’altra e potendo così rinegoziarne le condizioni o di scegliere forme di finanziamento che prevedono l’applicazione di
tassi misti, consentendo quindi al mutuatario
di passare da una rata costante a una variabile e viceversa durante la vita del contratto,
la scelta del tasso iniziale non è poi così determinante come in passato.
Qual è consigliabile, ad esempio, per accendere un mutuo? Che tipo di valutazioni deve fare un cliente per scegliere il
tasso fisso o il tasso variabile?
Nella scelta del tasso, va tenuto innanzi tutto
a mente che si tratta di un impegno duraturo,
considerato che la scadenza tipica di un mutuo è compresa tra i 10 e i 30 anni. In conseguenza di ciò, le riflessioni da fare devono necessariamente prevedere eventuali scelte a
lungo termine che naturalmente incideranno
sulla capacità reddituale e quindi sulla possibilità di onorare gli impegni assunti. Questo
vale sia per i privati che per le aziende.
LA PAGINA DEL DIRETTORE | 11
IL FORUM DELLE BANCHE LOCALI
Il direttore generale della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese Elio Squillantini ha partecipato lo scorso 25 ottobre
al Forum 2012 sulle Banche locali, organizzato da Business International, una divisione di Fiera Milano Media, la
media company del Gruppo Fiera Milano, il maggiore operatore fieristico italiano e uno tra i maggiori al mondo.
Dal 1987 Business International organizza eventi a livello nazionale nell’ambito della informazione, formazione
e consulenza per le aziende. L’edizione 2012 del Forum delle Banche locali, dal titolo “Come riattivare il ciclo del
credito?”, si è articolata in vari gruppi di lavoro e tavole rotonde, che hanno affrontato le diverse sfide a cui sono
chiamati gli istituti di credito legati al territorio. Assieme ai rappresentanti di altre banche, Squillantini è stato
chiamato a relazionare proprio sul tema del territorio, tra esperienze locali che hanno deciso di andare oltre il
proprio bacino di utenza per attrarre nuovi investimenti e grandi gruppi che invece hanno scelto strategicamente
la localizzazione. Il direttore generale della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese ha parlato del futuro delle banche
locali in termini di scelte strategiche, innovazione e responsabilità sociali nei confronti del territorio di riferimento. Di seguito pubblichiamo il testo integrale del suo intervento.
IL FUTURO
DELLE BCC
di Elio Squillantini
Certamente la maggior parte delle Bcc
non rientra tra coloro che hanno scelto di
andare oltre il proprio bacino di utenza per
attrarre nuovi investimenti, confermando
così la propria vocazione di banche locali. Tale scelta strategica è naturalmente
la stessa del Movimento delle banche di
credito cooperativo, inteso in questa sede
come “grande Gruppo”, che rappresenta
più di quattrocento Bcc legate tra loro, oltre che da una struttura centrale di rappresentanza e operativa, da forti e indissolubili
principi etici e sociali.
A differenza di altri gruppi bancari, la scelta
strategica delle Bcc a favore di un sempre
più forte radicamento su un territorio di riferimento, comunque circoscritto, si rivela
in un certo senso obbligata, proprio per il
carattere distintivo e irrinunciabile di banche locali. Il concetto di localismo travalica
il suo semplice significato e ancor più le
norme sulla competenza territoriale determinate in base ai criteri elencati nelle istruzioni di vigilanza, fondendosi con il concetto esteso di “mutualità”, altro elemento imprescindibile della natura cooperativa delle
nostre banche.
La cooperazione soddisfa il bisogno di
perseguire il bene comune, termine questo
oggi tanto di moda, in modo da soddisfare assieme i propri bisogni economici, sociali, culturali, morali. Lo Statuto e la Carta
dei valori, la quale rappresenta un vero e
proprio patto tra il Credito Cooperativo e
le comunità locali, richiamano fortemente
insieme i concetti di mutualità e di localismo, quest’ultimo chiaramente correlato al
concetto di territorio di riferimento.
Ma quale deve essere la giusta dimensione di un territorio di riferimento e può una
banca di credito cooperativo andare “oltre”? Pur comprendendo le opportunità o
a volte la necessità per alcune realtà, situate in zone geografiche particolari del paese, di ricercare nuovi sbocchi di mercato,
sono convinto che non esista una “giusta”
dimensione territoriale in senso lato, ma
che questa debba necessariamente soddisfare l’esigenza di garantire, nella sostanza e non solo nella forma, il controllo e
la gestione della banca secondo il principio
della democrazia economica, la soddisfazione dei bisogni dei propri soci, anche e
soprattutto attraverso un diverso approccio relazionale che mai dovrà essere spersonalizzato.
Non è quindi una questione di “grandezza”, ma di capacità gestionale e operativa, la possibilità di ampliare o meno il proprio territorio di riferimento. E comunque
tale ampliamento non potrà mai essere
esasperato, pena il rischio di stravolgere
la natura e la mission della Bcc. L’essere
radicati nei mercati locali al servizio delle
famiglie e delle imprese, in particolare delle piccole e micro imprese, la capacità di
mantenere rapporti di lungo periodo costituiscono fattori di vantaggio competitivo
da non perdere.
Il controllo sociale esercitato dalla comunità locale resta un presidio insostituibile a
garanzia dell’immagine e della reputazione della banca. Se quanto detto è vero,
LA PAGINA DEL DIRETTORE | 12
è vero altresì che le banche di credito cooperativo non possono rimanere immobili
di fronte al cambiamento e debbono invece ricercare nuove forme di declinazione
delle proprie specificità per rispondere in
modo efficace alle pressanti esigenze imposte dai mercati aperti a una economia
mondiale. La globalizzazione ha impattato
fortemente sulla struttura industriale tipica
italiana, storicamente basata su un modello di sviluppo in cui le piccole e medie
imprese hanno rappresentato un insostituibile asse portante.
L’accresciuta concorrenza ha evidenziato
i punti di debolezza notoriamente conosciuti di queste aziende: limitata patrimonializzazione, elevato grado di indebitamento, scarsa propensione agli investimenti, in particolare per quanto riguarda la
ricerca e lo sviluppo. È chiaro che le banche di credito cooperativo se vogliono,
come vogliono, continuare a sostenere i
propri soci imprenditori, devono rapidamente adeguarsi al cambiamento in atto,
accompagnando le aziende nel necessario processo di riconversione e di apertura
ai nuovi mercati internazionali. La strategia
da seguire dovrà comunque rispettare un
giusto posizionamento tra il perseguimento di una necessaria innovazione e il mantenimento della responsabilità sociale nei
confronti del territorio di riferimento.
È evidente che il modello funzionale e dimensionale delle Bcc debba progressivamente modificarsi, ricercando maggiore
stabilità reddituale e maggiore professionalità nelle attività innovative, non ancora
adeguatamente sviluppate. A ciò si aggiunge l’esigenza di garantire efficaci servizi finanziari, capaci di permettere una efficiente diversificazione e ristrutturazione del
passivo delle piccole aziende. I limiti di un
tale processo sono evidenti: incidenza dei
costi, dipendenza assoluta dal margine di
interesse per la scarsa diversificazione delle fonti di ricavo, falcidia delle rettifiche di
valore sui crediti. Limiti superabili in parte
attraverso mirate forme di aggregazione,
laddove sia possibile garantire la creazione
(o il mantenimento) di valore effettivo per i
soci e per il territorio e non fine a se stesse.
Come esperienza locale significativa in tal
senso, anche se relativa rispetto alle grandezze dimensionali a cui il tema di oggi fa
riferimento, riporto l’avvenuta fusione per
incorporazione della Banca della Montagna Pistoiese, determinata non dalla volontà di andare “oltre”, ma dal dovere morale di appartenenza al Movimento e ancor
più dai principi di mutualità e localismo più
volte richiamati.
Operazione non effettuata per attrarre nuovi investimenti, quindi, ma per continuare a
garantire la presenza di una banca locale
in una zona economicamente svantaggiata. Questa è la dimostrazione della nostra
diversità: anteporre gli interessi generali della comunità agli interessi aziendali di
sviluppo, per quanto pienamente legittimi.
Questo è voler assumere concretamente
la responsabilità sociale nei confronti del
proprio territorio. Se la strada delle aggregazioni può contribuire a irrobustire le
singole banche di credito cooperativo, la
vera svolta strategica non potrà che avvenire attraverso la costituzione di un vero
e proprio gruppo bancario, sul modello di
altre realtà cooperative europee, che comunque sia capace di preservare le peculiarità di banche locali al servizio del territorio, conciliando così la necessità di un
indispensabile rafforzamento patrimoniale
e di un accentramento decisionale strategico con la conservazione di una giusta
autonomia che renda effettivo e prolifico il
rapporto con le realtà locali.
Tale cambiamento non è a oggi maturo anche se il Movimento sta dimostrando una
maggiore e più concreta volontà di conseguire in breve tempo la massima coesione.
Gli effetti positivi di questa nuova consapevolezza si stanno dimostrando attraverso
un accresciuto e più valido supporto rappresentativo e organizzativo che ha consentito una efficace evoluzione dei sistemi
gestionali e di controllo interno e nell’offerta delle società partner, consentendo
l’ampliamento dei prodotti e dei servizi per
LA PAGINA DEL DIRETTORE | 13
la clientela. Gli sforzi finora sostenuti e le
molteplici iniziative tuttora in corso potrebbero essere in parte vanificati dalle ultime
decisioni del Consiglio europeo riguardanti
il processo di costituzione dell’Unione Europea.
Il Regolamento proposto dalla Commissione dovrebbe essere applicato a tutti gli
Stati dell’Area Euro, senza nessuna differenziazione rispetto alla dimensione o al
modello di business e nell’arco di un anno,
il 2013, avremo un’unica supervisione degli intermediari creditizi da parte della Bce,
un unico schema di garanzia per i depositi
bancari e un unico sistema di risoluzione delle crisi. Se ciò che si sta realizzando è assolutamente positivo e utile a una
sempre maggiore integrazione tra gli Stati
europei, potrebbe avere conseguenze pesanti per le banche locali se non saranno
considerati i diversi profili di rischio e tenuti
in debita considerazione i principi di sussidiarietà e proporzionalità. Ne potrebbe derivare un elevato rischio di omologazione
dei modelli di business e di introduzione di
nuove regole.
L’augurio è che nel Testo Unico Bancario
europeo le specificità delle banche locali
siano riconosciute e conseguentemente
normate, tenendo in considerazione l’a-
spetto dimensionale e ancor più la minor
complessità operativa e il non sistemico
profilo di rischiosità.
Le conseguenze per le piccole e medie
imprese derivanti dalle scelte strategiche
delle banche sul territorio sono rilevanti,
purtroppo in senso negativo. È indubbio
che il processo di concentrazione bancaria
avvenuto negli anni scorsi ha comportato
una restrizione del credito e un depotenziamento dei servizi, in particolare nelle
zone periferiche del paese. Le banche locali hanno svolto una funzione anticiclica,
garantendo il necessario supporto finanziario alle imprese, pagando un prezzo rilevante in termini di aumento delle sofferenze e incidenza degli accantonamenti con
conseguente diminuzione della propria
capacità reddituale, indispensabile, quale fonte primaria di patrimonializzazione.
Spero che l’appartenenza a grandi gruppi
bancari non faccia venir meno l’efficiente
e storica compensazione garantita dalla
compresenza sullo stesso territorio di più
banche locali, differenziate dimensionalmente: casse di risparmio, banche popolari, banche di credito cooperativo. Queste
ultime non potranno di certo sostituire le
prime nel garantire il necessario supporto
finanziario, oggi ancor più necessario.
LA PAGINA DEL DIRETTORE | 14
banche
con
l’anima
LA CASSA RURALE È GELOSA DELLA SUA INDIPENDENZA
“...M
a ora non si concepisce
più una Cassa Rurale, che viva chiusa fra le pareti della propria minuscola
contabilità; che non oda e non veda il
movimento del credito che le si agita al
di sopra e d’intorno. La Cassa Rurale
va formandosi la coscienza della posizione che occupa nel grande edificio
dell’organizzazione nazionale del credito, il quale al vertice della sua piramide
ha i grandi istituti bancari e alla base i
piccoli, modesti, ma preziosi organismi
popolari.
La Cassa Rurale diviene così la regina
nel suo piccolo regno; gelosa della sua
indipendenza e del prestigio che gode
nel mondo agricolo che la circonda,
del quale intuisce e previene i bisogni,
finanzia le iniziative e che difende dagli
attacchi dell’affarismo
...,,
Livio Tovini
Deputato al Parlamento
Dal discorso pronunziato
al 1° Congresso nazionale delle Casse Rurali
Roma, 26 settembre 1918
banche con l’ANIMA | 15
i nostri
interventi
depl 2 ante_bonus beb�_2010 11-02-2010 10:04 Pagina 1
È NATO BONUS BEBÈ
Visto il successo dell’anno passato, il Consiglio di Amministrazione della
Banca, ha rinnovato per tutto il 2013 l’iniziativa Bonus Bebè.
In ogni famiglia ci sono momenti speciali e la nascita di un figlio è sicuramente il più speciale di tutti. In un momento di grande gioia, ma anche di
riflessione e di progetti per il futuro, la nostra Banca vuole essere vicino alle
famiglie in modo concreto.
Infatti, se sei socio della BCC di Vignole e della Montagna Pistoiese da almeno sei mesi prima della nascita di tuo figlio, hai diritto al Bonus bebè che
consiste in un premio di 500 euro che sarà versato direttamente su un libretto di deposito a risparmio intestato al nuovo nato. «Un piccolo gesto per
avvicinare nuovi soci all’interno della banca - sottolinea il presidente Giancarlo Gori - e dimostrare concretamente la nostra vicinanza alle famiglie
e alle giovani coppie, nello spirito autentico dei valori della cooperazione».
Si potrà richiedere l’apertura del libretto dedicato al figlio, semplicemente presentando il certificato di nascita rilasciato dal Comune. Il primo versamento di 500 euro lo farà la BCC di Vignole
e della Montagna Pistoiese come dono di benvenuto. Inoltre, si potrà inviare la foto del neonato alla Banca e sarà
pubblicata sul notiziario Insieme come augurio speciale. Per ulteriori informazioni, contattare l’Ufficio Soci (sig.ra
Emanuela Ferri, tel. 0573 7070227) oppure richiedere il depliant dell’iniziativa in ogni agenzia.
Ed ecco i nuovi nati…
Giovanni
Magni
Tommaso
Biondi
Santiago Moncada
Samuele
Noci
Virginia Cirri
Gilda
Carretta
I NOSTRI INTERVENTI | 16
Marco
Bagni
Viola
Pieri
Edoardo
Chiti
Diego
Castaldo
Giulio
Dello Russo
Gaia
Corrieri
Lucia
Patrizii
Isabel
Procacci
Gianluca
Cangiamila
Francesca
Macchini
Isaia
Frati
Viola
Infantino
I NOSTRI INTERVENTI | 17
LA BCC VIGNOLE E MONTAGNA PISTOIESE
CONSEGNA 33 BORSE DI STUDIO
Per il quattordicesimo anno consecutivo la
Banca di Credito Cooperativo di Vignole e della Montagna Pistoiese premia gli studenti più
meritevoli, attraverso il bando di concorso per
borse di studio. Quest’anno sono 33 i riconoscimenti assegnati, per un totale di 24 mila
euro, ai giovani soci o figli di soci, che si sono
diplomati (scuole medie inferiori e superiori) o
laureati con il massimo dei voti. La premiazione è avvenuta lo scorso 1° dicembre con una
cerimonia molto partecipata, tenutasi all’auditorium della sede di Quarrata, alla quale erano presenti le famiglie dei ragazzi, il sindaco
Marco Mazzanti e l’assessore all’istruzione
del Comune di Quarrata Lia Colzi, numerosi
dirigenti scolastici e insegnanti degli istituti del
territorio.
Il presidente della Bcc di Vignole e Montagna
Pistoiese Giancarlo Gori, i vicepresidenti
Franco Benesperi e Stefano Brizzi e il direttore generale Elio Squillantini hanno consegnato i riconoscimenti agli studenti, provenienti dalle diverse zone del territorio di competenza della Banca, fra cui Quarrata, Prato,
Agliana, Pistoia, Vaiano, Lamporecchio, Serravalle Pistoiese e San Marcello Pistoiese.
«Ogni anno è una grande soddisfazione premiare l’impegno e il merito di tanti ragazzi
- afferma il presidente della banca Giancarlo Gori -. Con questa iniziativa rispondiamo
adun obiettivo primario del credito cooperativo: contribuire alla crescita sociale e culturale,
oltre che economica, delle nostre comunità.
Da sempre la nostra banca investe molto sui
giovani del territorio. Basti pensare, oltre alle
borse di studio, alle tante iniziative loro rivolte:
i contributi per l’acquisto dei testi scolastici,
la riduzione delle quote associative, il bonus
bebè per la nascita di un figlio, che quest’anno
ha conosciuto un grande incremento, il corso
di alta formazione “A scuola di Banca” in collaborazione con il Capitini di Agliana e le numerose attività promosse dal Club Giovani Soci».
«Quest’anno, a seguito della fusione con la
Bcc della Montagna pistoiese, il concorso per
borse di studio, come tutte le altre iniziative,
si è allargato anche alle scuole della montagna - spiega il direttore generale Elio Squillantini -. L’obiettivo del bando è duplice: da una
parte promuovere il cammino dei ragazzi nel
loro percorso di studi e nella loro carriera professionale; dall’altra rafforzare il legame della
nostra Banca con il territorio e con le nuove
generazioni, coinvolgendo le leve più promettenti all’interno della compagine sociale.
Ed ecco i ragazzi che hanno ricevuto le Borse
di studio, con le scuole e le università frequentate.
Diploma di licenza media inferiore.
Voto 10 - 10 e lode. Premio di 250 euro.
Rebecca Ciottoli (S.S. B. da Montemagno,
Quarrata), Filippo Troni (I.C.S. Mazzoni di
Prato), Matteo Pierucci (I. C. Lamporecchio),
Silvia Calamai (S. S. Fermi di Prato).
I NOSTRI INTERVENTI | 18
Diploma di istruzione secondaria superiore. Voto: 100 - 100 e lode. Premio di 500 euro.
Daniele Gori (I.T.S. Capitini di Agliana), Davide Marrone (I.T.S. Capitini di Agliana), Lorenzo
Santini e Pierfrancesco Brizzi (L.S.S. Duca d’Aosta di Pistoia), Gabriele Simoni (I.T. Ginori
Conti di Firenze), Livia Tolve e Letizia Baroncelli (L.G.S. Forteguerri di Pistoia), Francesca
Giagnorio (L.C. Cicognini di Prato), Clarissa Rossetti (I.T.C.S. Pacini di Pistoia), Andrea
Melani (I.T.S. Buzzi di Prato), Elena Franceschi (Istituto alberghiero Datini di Prato), Riccardo
Rafanelli (Istituto Alberghiero Martini di Montecatini).
Laurea universitaria (magistrale o specialistica). Voto: 110 - 110 e lode. Premio di 1000 euro.
Alessandro Martini, Lorenzo Bevilacqua, Silvia Zini, Chiara Gheri, Barbara Vannelli,
Andrea Mazzanti, Martina Fornaini, Giulia Del Col, Chiara Contri, Sara Rosini, Alessia
Bernardini, Tiziana Giovannetti, Stefano Zanobetti, Cristina Galloni e Lorenzo Pagli
(Università di Firenze), Luca Marmo e Martina Filoni (Università di Pisa).
I NOSTRI INTERVENTI | 19
POESIA, MINA ANTONELLI VINCE IL CITTà DI QUARRATA
Mina Antonelli, di Gravina in Puglia, con la lirica Tramonti d’Africa, si è aggiudicata la 31ª
edizione del Concorso Internazionale di Poesia
“Città di Quarrata”.
Organizzato dall’Associazione Pro Loco e dal
Comune di Quarrata, in collaborazione con il
Gruppo Culturale Città di Quarrata e la Filarmonica G. Verdi, il Premio, promosso da Vivaldo Matteoni nel 1982, vede tra i sostenitori anche la nostra Banca, sempre sensibile
verso le iniziative culturali che valorizzano il
territorio.
La cerimonia di premiazione si è svolta lo scorso 21 ottobre,
Città di
nella splendida
uarrata
Quarrata
cornice
delle
scuderie di villa
La Màgia, presenti
le autoSede
Centrale
Via IV Novembre, 108 Vignole di Quarrata (Pistoia)
rità
cittadine
e
Tel. 0573 70701
- Fax 0573
717591
numerosi
poeti
Le nostre
agenzie
Vignole, Quarrata e Santonuovo (Quarrata),
Agliana e Spedalinopremiati, con
(Agliana), Pistoia, Cutigliano,
an Marcello Pistoiese e Maresca (San Marcello Pistoiese)
la e Filarmonica
San Giusto, San Paolo, Galciana
Piazza Marconi (Prato)
Concorso Internazionale
Lamporecchio, Sovigliana (Vinci), Ponte a Elsa (Empoli)
G. Verdi che ha
di Poesia 2012
I nostri ATM
eseguito brevi
La Querce (Prato), San Baronto (Lamporecchio),
Pian degli Ontani (Cutigliano), Bardalone
intermezzi mue Gavinana (San Marcello Pistoiese), Prunetta (Piteglio)
“Città di Quarrata”
sicali.
promosso da Vivaldo Matteoni nel 1982
Banca di CreditoA
Cooperativo
di
Vignole
presentare la
e della Montagna Pistoiese
Presente nel tuo futuro dal 1904
manifestaziowww.bccvignole.it
ne Donatella
21 Ottobre 2012
Giammichele,
mentre le liriche sono state declamate dall’attore quarratino Alessandro Rapezzi.
La Commissione Giudicatrice del Premio, presieduta dal professor Piero Santini e composta da Franco Benesperi, Athos Capecchi,
Paola Giuntini, Paola Lomi, Walter Melani e
Sara Puccini, dopo un’accurata e scrupolosa
selezione dei numerosi lavori presentati, decretava vincitrice la poesia di Mina Antonelli, con
questa motivazione:
«Questa composizione scabra, quasi priva di lenocini musicali, ma sofferta sul piano espressivo
e dalle vivaci e intense valenze figurative, rappresenta il bruciante dramma dell’emigrazione, descritto con pungente carica iconica e con intenso
coinvolgimento emotivo. Restano impresse immagini come ‘fili spezzati i giorni con i sogni vanno
/ incontro a cieli assetati d’arcobaleni’ o ‘rintoccano silenzi sui muri invecchiati’ fino al conclusivo
contesto dominato da un acuto senso di rimpianto per la terra natale, una variante del proverbiale
‘mal d’Africa’ che fa bruciare l’anima, rimasta ancorata alla soglia della casa abbandonata».
Per la sezione “poeti residenti all’estero”, la
Giuria ha assegnato il riconoscimento ad Armando Arietano, di Torricella (Svizzera), per la
poesia Questa è la mia vita.
Q
P R O - L O C O
Città del Mobile
Presente nel tuo futuro dal 1904
REP
V BBLICA
I TA L I A N
A
Quest’anno, inoltre, il regolamento prevedeva,
per la prima volta, il premio speciale “Montalbano”, riservato ai poeti residenti nel Comune di
Quarrata ed è risultata vincitrice Anna Natale
Vassallo, con la poesia Dal sussurro intrigante
di sirene.
Tutte le liriche premiate sono state raccolte in
un’agile pubblicazione, mentre in un distinto
volumetto sono state pubblicate le poesie partecipanti al Concorso “Vivaldo Matteoni”, riservato agli studenti delle scuole elementari e medie del Comune di Quarrata, giunto quest’anno
alla dodicesima edizione.
F.B.
TRAMONTI D’AFRICA
Scrive il vento nei silenzi di sabbia
grovigli di pensieri si perdono tra le dune
e spiragli d’albe urlano al cuore
di rabbia antica e violenza.
Lasciasti il pianto di tua madre
sulla porta socchiusa al dolore,
con i sogni stretti in pugno
seguisti sull’acqua il graffio del gabbiano.
Lembi di luna avvolgono fragili zattere,
frammenti di stelle attraversano le onde
e naufraghi vanno dentro la notte
su barconi scagliati come schegge nella tempesta,
lacrime mute scrutano l’orizzonte.
Smarrite radici approdano allo scoglio
il cuore inciampa nell’ultima stella
che muore al grido del giorno
di chi ha valicato il solco della morte
e con la vita ha tracciato la ruga profonda del mare.
Scivola dentro il tempo con i ricordi
profumi lontani di altre stagioni
sbocciate tra le pareti di fango
impastati con radici di terra gli anni,
fili spezzati i giorni con i sogni vanno
incontro a cieli assetati d’arcobaleni.
Nuovi passi ora aspettano campi di grano
dove la spiga già profumata di pane
e il dolore dell’ulivo si apre a venti di cicale,
cieli tersi chiusi tra i vicoli
rintoccano silenzi sui muri invecchiati
che profumano di menta e origano.
Fragile ombra smarrita tra la folla
foglia solitaria caduta nel vento,
nessuno conosce il tuo pianto
e l’orma lascia sulla soglia deserta
dove ancora vive la tua anima
che brucia nei tramonti d’Africa.
Mina Antonelli
I NOSTRI INTERVENTI | 20
LA FESTA DELL’OLIO
Un autunno ricco di manifestazioni e festeggiamenti per la comunità di Montemurlo, che
ha organizzato iniziative e rassegne a cui ha
partecipato anche la nostra Banca, che proprio nella città della Rocca, lo scorso 10 novembre, ha inaugurato una nuova filiale.
L’evento più atteso è stata la tradizionale Festa dell’Olio, giunta alla tredicesima edizione, che quest’anno è coincisa con i festeggiamenti per il riassetto del Borgo di Rocca
e il restauro dell’antico campanile della Pieve
di San Giovanni Decollato, risalente all’anno
Mille e duramente colpito da un fulmine nel
2010. Le campane sono tornate a suonare
a festa al termine della processione che ha
portato la Santa Croce di Montemurlo fino al
borgo di Rocca. Il giorno successivo migliaia
di persone sono salite alla Rocca per la Festa
dell’Olio. In tutto sono stati distribuiti tre quintali di pane e oltre 60 litri di olio, con il borgo
animato per tutto il giorno da manifestazioni,
stand gastronomici, laboratori e il mercatino
dell’antiquariato.
Domenica mattina è stata la volta del palio
delle cariole, che ha visto l’affermazione del
rione di Oste. Grande successo anche per il
concorso di pittura organizzato dal comitato della festa. A chiudere la manifestazione i
fuochi d’artificio e lo spettacolo “Ballando con
l’olio, e speriamo che un si scivoli”, a cura
del gruppo ballo spettacolo di Montemurlo e
dell’associazione “Il Gabbiano”.
NUOVA SEDE PER L’ASSOCIAZIONE CARABINIERI
Il 16 ottobre scorso l’Associazione nazionale carabinieri di Montemurlo ha festeggiato il suo 25° anniversario
con l’inaugurazione della nuova sede, nei locali dell’ex canonica della Rocca, messi a a disposizione dalla
parrocchia del Sacro Cuore. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del presidente dell’Associazione Vito
Messineo, del tenente colonnello Gabriele Stifanelli, comandante provinciale dei carabinieri e del sindaco
Mauro Lorenzini. Per la Bcc Vignole e Montagna Pistoiese era presente il presidente Giancarlo Gori. Padre
Natale ha celebrato la Santa Messa nella pieve di San Giovanni Decollato. La giornata è proseguita con un
pranzo alla Taverna della Rocca.
MONTEMURLO ARTE E LAVORO
A fine settembre grande successo per la dodicesima edizione di “Montemurlo arte e lavoro”, organizzata dalla Pro Loco di Montemurlo
insieme al Comune, con il contributo della nostra Banca. Nel calendario di eventi, particolare
attenzione ha riscosso la tavola rotonda (nella
foto sotto) di sabato 22 settembre dedicata a
“L’usura negli ambienti di lavoro e in quello familiare”. I lavori, aperti dai saluti del sindaco Mauro Lorenzini e del presidente della Pro Loco
Germano Cerretani, sono proseguiti con gli
interventi di Pierluigi Larotonda, scrittore, autore del romanzo sul tema dell’usura “Il venditore di giocattoli”, Roberta Roberti, presidente
della sezione provinciale di “Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, Franco
Benesperi, vicepresidente vicario della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese, Mauro Giannarelli, presidente regionale delle Pro Loco Unpli,
Michele Vuolato, funzionario di Confartigianato, Roberto Zanaschi del Centro ascolto della Misericordia di
Prato. Lo stesso giorno, sempre
nel’ambito di “Montemurlo arte e
lavoro”, in piazza della Libertà si
è tenuta la sfilata di moda curata
dagli studenti dell’istituto d’arte
“Brunelleschi” di Montemurlo.
La manifestazione si è chiusa il
giorno successivo con la mostramercato domenicale, con oltre 40
bancarelle di artigianato e prodotti tipici.
I NOSTRI INTERVENTI | 21
LA RICETTA DI
CREPET
«È una crisi di valori, prima che una crisi economica!». È tutto qui il succo della
splendida serata trascorsa ad ascoltare
Paolo Crepet (nella foto sopra), psichiatra, sociologo e psicoterapeuta, in un Teatro Bolognini pieno fino all’inverosimile, lo
scorso 4 ottobre, a Pistoia.
Invitato da Confesercenti, in collaborazione
con la nostra Banca, Crepet ha incontrato,
nel pomeriggio, gli imprenditori e i dipendenti di Confesercenti e quelli della Banca
e, nel dopo cena, ha parlato per una buona
ora e mezza su “Crisi economica, di valori
ed educativa”, rivolgendosi soprattutto ai
molti genitori presenti. Non ha perso occasione per sostenere che non basta mettere
a posto i bilanci delle società e i conti dello
Stato per salvarsi dalla crisi, ma occorre ripensare agli stili di vita, alla non educazione
data ai nostri figli (“ci mettiamo in pace dandogli un po’ di denaro”), alla disfatta sociale iniziata molto prima della crescita dello
spread.
Occorre trasmettere ai nostri figli l’amore
per lo studio, occorre investire nella cultura
e nell’istruzione, ma soprattutto è importante trasmettere loro il valore delle regole.
«La crisi, quindi - secondo Crepet - è una
buona ragione per concentrare le nostra
attenzione sul problema dell’educazione
dei figli e, nello stesso tempo, cogliere l’opportunità di riscoprire valori troppo spesso
dimenticati».
F.B.
UN CONVEGNO PER I 108 ANNI
I VENERDì DELL’IMPRENDITORE
Lo scorso 12 ottobre ricorreva il 108° anniversario della
fondazione della nostra Banca. Una data che abbiamo
voluto celebrare nell’auditorium della sede centrale, insieme agli amici del Centro Culturale “Sbarra” di Quarrata che, nell’occasione, hanno promosso una tavola
rotonda per riflettere sulla “Crisi dell’economia e del
lavoro: quali prospettive in ambito locale?”. Presenti il
sindaco di Quarrata, Marco Mazzanti, il presidente della Camera di Commercio di Pistoia, Stefano Morandi e i
rappresentanti delle associazioni di categoria.
Secondo appuntamento, lo scorso 23 novembre,
per I venerdì dell’imprenditore, il progetto promosso dalla nostra Banca, in collaborazione con Brogi
& Pittalis, Studio Aiazzi Paolo e CZ Informatica.
Si è trattato di un programma di aggiornamento
professionale per imprese, artigiani e liberi professionisti, durante il quale sono stati approfonditi gli aspetti legati ai costi di produzione, al
punto di pareggio, al prezzo di vendita e al budget
aziendale.
I NOSTRI INTERVENTI | 22
MONTALE, IL CONVEGNO DEGLI ARTIGIANI
Si è svolto lo scorso 22
novembre, al Castello della Smilea, a Montale, l’atteso convegno promosso
dall’Amministrazione comunale nel quadro delle iniziative di “Metti una sera alla
Smilea”, per discutere su “Lo
stato dell’artigianato e della
piccola impresa pistoiese:
quali prospettive?”.
Fra i relatori Aldo Piantini,
presidente CNA Pistoia, Simone Balli, presidente Confartigianato Pistoia ed Elio
Squillantini, direttore generale della nostra Banca.
È stata l’occasione per riflettere su una crisi che molti
considerano fra le peggiori dal dopoguerra a
oggi.
Da parte sua, Piantini ha sottolineato che «la
CNA ha iniziato un percorso di cambiamento, nel condividere l’accorpamento delle province e lo snellimento della macchina statale.
Per superare la crisi dobbiamo fare sinergia
fra le imprese, le banche, le istituzioni, cercando di favorire le “reti d’impresa” e, nello
stesso tempo, accorpare alcuni servizi di più
Comuni».
Balli, invece, ha sostenuto
che «con la riforma delle province avremo minore rappresentatività e le eccellenze del
territorio saranno penalizzate». Anche per il rappresentante di Confartigianato «occorre sburocratizzare e semplificare gli atti amministrativi, cercando di privilegiare
i “Bandi a chilometri zero”,
per favorire le aziende locali
nell’assegnare i lavori pubblici. Sul territorio non dobbiamo considerarci concorrenti,
ma dobbiamo collaborare
insieme, i concorrenti sono
quelli all’esterno del nostro
territorio».
Il nostro direttore generale Squillantini, infine,
ha messo in evidenza il «ruolo strategico della banca locale, che opera esclusivamente
sul territorio, non solo a favore delle imprese ma anche delle associazioni, investendo il
97% della raccolta per sostenere l’economia
delle famiglie e delle PMI».
«La nostra Banca - ha specificato Squillantini - non manifesta carenza di liquidità ed
è pronta a supportare gli investimenti delle
aziende, non appena ci sarà la ripresa». F.B.
I NOSTRI INTERVENTI | 23
AL VIA IL MASTER IN DIRITTO DELL’IMMIGRAZIONE
E MEDIAZIONE CULTURALE
È stato presentato lo scorso 20 ottobre, nell’auditorium della sede centrale, a Vignole, il Corso
di Alta Formazione - Master in “Esperto in Diritto dell’Immigrazione e Mediazione Culturale”, promosso dalla Croce Rossa Italiana (Comitato Locale Piana Pistoiese, Agliana, Montale
Quarrata), in collaborazione con Genuensis Cic e Associazione We Care di Prato.
«Il pluralismo culturale è divenuto una realtà delle società contemporanee e anche di quella
italiana - spiegano i promotori del progetto -. L’insieme dei fenomeni definiti, a volte semplicisticamente ‘globalizzazione’ impone di acquisire consapevolezza del fatto che le culture sono
ormai miste, intrecciate tra di loro e sottoposte a reciproca influenza, ma anche a reciproci
contrasti, anche sotto il profilo giuridico. Questo non significa che il mondo è diventato o
diventerà omogeneo, anzi, alcune culture per fronteggiare tali dinamiche ritenute minacce,
tenderanno a chiudersi in se stesse e a far nascere nuovi fondamentalismi. Compito della
mediazione culturale dovrebbe essere quello di acquisire la consapevolezza di favorire il confronto tra individui di culture diverse, favorendone la coesione sociale”.
Il corso si svolge a Roma e presso il Conservatorio San Niccolò di Prato e prevede 150 ore
in aula e 24 ore per seminari di approfondimento.
Red.
UN CONCERTO GOSPEL IN MEMORIA DI RENZO CORRIERI
Un concerto gospel in memoria di Renzo Corrieri si è tenuto lo scorso 16 dicembre alla
chiesa di Santa Maria Assunta a Quarrata, a cura dei Pistoia Gospel Singers (nella foto
sopra), diretti da Silvia Benesperi. Il concerto, dal titolo “La musica arriva fino al cielo”,
è stato realizzato in collaborazione con la Banca di Credito Cooperativo di Vignole e della
Montagna Pistoiese, di cui Renzo Corrieri è stato socio.
I NOSTRI INTERVENTI | 24
LE BCC PISTOIESI UNITE
PER LA RICOSTRUZIONE
DI UNA SCUOLA IN EMILIA
“Aiutateci a ricostruire le nostre scuole”! È stato questo
l’appello lanciato dalla Federazione BCC Emilia Romagna
e dalla BCC Centro Emilia, al
quale hanno risposto le sei
BCC pistoiesi e l’Associazione Vivaisti Pistoiesi, che ha
dimostrato grande sensibilità nel fornire gratuitamente
55 piante ornamentali di alto
fusto e circa 600 piante, per
creare una siepe lungo il nuovo plesso scolastico di Corporeno, una frazione di Cento, in provincia di Ferrara.
Grazie a questa iniziativa, i ragazzi e tutte le persone coinvolte nel progetto, dopo le sofferenze del terremoto del maggio scorso, potranno gioire avendo a disposizione un nuovo
parco, ornato con le piante messe a disposizione dai vivaisti pistoiesi aderenti all’iniziativa.
LA REALTÀ DEL MICROCREDITO PISTOIESE
Si è svolto nel mese di novembre, alla
Biblioteca San Giorgio di Pistoia, un
seminario di studio sulla realtà del Microcredito, analizzata negli aspetti nazionali, europei ma anche locali.
Presenti autorevoli esperti italiani ed
esteri, provenienti dall’Inghilterra, dalla
Francia, dal Belgio, che hanno confrontato il sistema vigente nei loro paesi con quello italiano.
Franca Nesti, in rappresentanza del
Sistema Microcredito Pistoiese (di
cui fa parte anche la nostra Banca),
ha evidenziato che negli ultimi tre anni
sono stati effettuati 564 colloqui, con
304 pratiche presentate e 223 (19
quelle delle imprese) approvate, per
un importo complessivo di oltre un
milione di euro.
I NOSTRI INTERVENTI | 25
A TEATRO CON LO SCONTO
a cura di Dario Zona
Con l’inizio delle nuove stagioni teatrali, torna “A
teatro con lo sconto”. Grazie alle convenzioni
stipulate dalla Bcc di Vignole e Montagna Pistoiese con i principali teatri della zona di competenza,
i soci della Banca potranno acquistare biglietti e
abbonamenti per la stagione 2012/2013 a condizioni vantaggiose. Oltre alle eventuali riduzioni già
previste in favore di CRAL, Associazioni Culturali, Over 65 e studenti, i soci della nostra Banca
potranno beneficiare di una riduzione sui singoli
biglietti e/o di uno sconto di circa il 10% sul costo
degli abbonamenti. Per beneficiare della promozione basta presentare al botteghino la tessera del
socio Tua card e un documento di identità. I teatri
convenzionati sono: Manzoni di Pistoia, Nazionale
di Quarrata, Shalom di Empoli, Metastasio e Fabbricone di Prato. Ed ecco, di seguito, una panoramica sui cartelloni, a partire da gennaio 2013.
TEATRO NAZIONALE
DI QUARRATA
Dopo gli appuntamenti con Moni Ovadia, Elio
ed Erri De Luca, il 2013 del Teatro nazionale di
Quarrata si apre venerdi 18 gennaio con L’anima
della terra (Vista dalle stelle), uno spettacolo
tra parole e musica con Margherita Hack e Gi-
nevra Di Marco, ideato da Francesco Magnelli. In
un dialogo con Ginevra di Marco e le sue canzoni
popolari, l’astrofisica fiorentina racconterà storie di
vecchie e nuove migrazioni, commenterà con acume e franchezza le vicende della politica nostrana,
e non mancherà di svelare, con la sua straordinaria
capacità divulgativa, i segreti del cielo.
Venerdì 8 febbraio Marco Baliani sarà in scena
con Kohlhaas, scritto assieme a Remo Ristagno,
e tratto da “Michael Kohlhaas” di Heinrich von
Kleist; uno spettacolo che ha raggiunto il traguardo delle mille repliche. La chiusura della stagione,
venerdì 15 marzo, è affidata a Giovanni Lindo
Ferretti, fondatore dello storico gruppo punk
“CCCP fedeli alla linea”, dei “CSI” e dei “PGR”, e
al violinista Ezio Bonicelli, impegnati nell’intenso
Bella gente d’Appennino.
Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, secondo il quale: «È un Eduardo cinico e disincantato
quello che scrive La Grande Magia. Ci consegna
l’immagine di un’Italia immobile, prigioniera di circostanze immutabili, un Paese che si lascia scivolare in un insensato autoinganno...».
Dal 25 al 27 gennaio andrà in scena Wordstars,
di Vitaliano Trevisan, con Ugo Pagliai e Paola Gassman, per la regia di Giuseppe Marini.
In WordStar si narrano con libertà immaginativa
gli ultimi giorni di vita del grande scrittore Samuel Beckett, incalzato dal ricordo della moglie
e dell’amante, entrambe inaspettatamente morte
prima di lui, e tormentato dalla presenza del direttore di una rivista di studi a lui dedicata, che cerca
di carpirgli un’ultima “illuminante” dichiarazione.
Dal 1 al 3 febbraio è la volta di Rain Man, adattamento teatrale del celebre film del 1988 con
Tom Cruise e Dustin Hoffman, vincitore di quattro
premi Oscar. Questo progetto teatrale, per la regia di Saverio Marconi, vuol essere anche uno
strumento di sensibilizzazione e informazione sul
tema dell’autismo. Venerdì 8 febbraio, fuori abbonamento, è in programma Paladini di Francia.
Spada avete voi, spada avete io!, di Francesco Niccolini, dedicato a “Che cosa sono le nuvole?” di Pier Paolo Pasolini. Lo spettacolo, per
TEATRO MANZONI
DI PISTOIA
Il primo appuntamento del 2013 al teatro Manzoni
di Pistoia, dall’11 al 13 gennaio, è con La grande
magia, di Eduardo De Filippo, proposta dalla
speciale a teatro | 26
la regia di Enzo Toma, ha conquistato il Premio
Associazione Nazionale Critici del Teatro, che lo
ha definito “colto e coinvolgente, tragicomico e
metateatrale, ricco di citazioni e pure fluente”. Da
venerdi 15 a domenica 17 febbraio il Teatro degli
Incontaminati/Diablogues e la Compagnia Vetrano
Randisi presentano Fantasmi. Con la riscrittura di
“Sgombero” e de “L’uomo dal fiore in bocca”
gli attori e registi siciliani, affiancati sul palco da
Margherita Smedile, raccolgono i fili di un lungo
lavoro di ricerca su Pirandello e li intrecciano – in
un gioco di contaminazioni e di sovrapposizioni –
a dialoghi surreali e citazioni fulminee attinte dal
repertorio di Totò e Vicè, personaggi fantastico/
poetici del teatro di Franco Scaldati, per comporre
una riflessione umoristica e struggente sull’attesa,
la negazione e l’accettazione della morte.
Dal primo al 3 marzo l’Associazione teatrale pistoiese e Valzer srl portano in scena, in prima
nazionale, L’impresario delle Smirne, di Carlo
Goldoni, regia di Roberto Valerio. Il testo goldoniano, composto nel 1759, è una divertente commedia che presenta un impietoso ritratto dell’ambiente degli artisti di teatro, ma lo spettacolo è
anche una riflessione quanto mai attuale sul ruolo
dell’arte teatrale e dell’attore nella società contemporanea. Chiude la stagione teatrale del Manzoni,
da venerdi 22 a domenica 24 marzo, Riccardo
III di William Shakespeare, traduzione e adattamento di Vitaliano Trevisan, con Alessandro
Gassmann, che firma anche la regia e scrive: «Il
‘nostro’ Riccardo, col suo violento furore, la sua
feroce brama di potere, la sua follia omicida, la
sua ‘diversità’ dovrà colpire al cuore, emozionare
e coinvolgere il pubblico di oggi, trasportandolo
in un viaggio affascinante e tragico, attraverso le
pieghe oscure dell’inconscio e nelle ‘deformità’
congenite dell’animo umano».
TEATRO SHALOM
DI EMPOLI
Domenica 13 gennaio al Teatro Shalom va in scena Maldamore, scritto e diretto da Angelo Longoni, con Tosca d’Aquino, Ugo Dighero, Stefano Pesce e Michela Andreozzi. Una storia di
amori incrociati, di tradimenti e riconciliazioni nel
tipico filone della commedia italiana.
Domenica 20 gennaio Namastè Teatro presenta
Hallo Dolly! Hallo!, commedia musicale brillante
liberamente tratta da “Un giorno speso bene” di
J. Oxenfors, farsa musicale che ha dato ispirazione al celebre film con Barbara Streisand, Walter
Matthau e Michael Crawford per la regia di Gene
Kelly del 1969. Una intraprendente vedova, la signora Dolly Levi, nel tentativo di farsi sposare da
Alfred Carbone - ricco mercante attaccatissimo ai
propri beni - persegue il suo scopo muovendo i fili
di personaggi idealisti, furbi, ingenui, scapestrati,
non esitando a stimolare la loro irresistibile voglia
di evasione e di avventura.
Domenica 27 gennaio è la volta de Il postino di
Neruda, di Alessandro Fornari, liberamente
ispirato al film “Il postino” di Massimo Troisi. La
vicenda dell’amicizia tra il poeta cileno e un postino ex pescatore, che grazie a Neruda prende
coscienza della sua latente vocazione poetica e
scopre l’impegno politico, è riportata all’epoca del
romanzo, in Cile, negli anni 1969-1973.
Domenica 10 febbraio Paolo Ferrari e Andrea
Giordana portano in scena Un ispettore in casa
Birling, di John Boynton Priestley, commedia
originalissima che coniuga thriller e dramma borghese. Ambientata in Inghilterra nel 1912 la piece
racconta la storia di una famiglia dell’alta società, chiamata a rispondere per un’intera notte alle
domande di un poliziotto che indaga sulla morte
violenta di una giovane donna.
Domenica 24 febbraio, fuori abbonamento, è in
programma Pollo freddo, commedia in vernacolo fiorentino di Augusto Novelli, rappresentata
per la prima volta a Firenze nel 1914. Con questo
spettacolo, la compagnia Namastè Teatro continua l’approfondimento con il teatro fiorentino di
qualità. La stagione del Teatro Shalom si chiude
domenica 10 marzo con Gli innamorati di Carlo Goldoni, nella lettura del regista Stefano Artissunch. La commedia, divertente e romantica,
racconta dell’amore tormentato di due giovani tra
corteggiamento e seduzione. La messa in scena
procede con il ritmo di una festa e lo spettacolo sviluppa una narrazione letteraria, fantastica e
suggestiva attraverso l’uso del corpo, della voce
e della musica.
TEATRO METASTASIO
DI PRATO
Il 2013 del teatro Metastasio di Prato si apre, dal
4 al 6 gennaio, con lo spettacolo La paura e la
musa. Un ritratto di Sem Benelli, di Luca Scarlini, regia di Sandro Querci. Il racconto parte dal
ritorno dell’intellettuale a Prato nel 1947, ma tratta
proprio del Benelli ‘esiliato’ dall’Italia, dallo scrittore e uomo ricusato dal regime fascista e che avrà
trionfi e consensi fuori dalla sua patria.
Dal 17 al 20 gennaio con adattamento e regia
di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, va in scena Trovarsi, di Luigi Pirandello, un testo tra i
speciale a teatro | 27
meno rappresentati del drammaturgo siciliano,
ma di grande suggestione per il modo del tutto
particolare con cui viene affrontata una tematica
fortemente pirandelliana, quella dell’identità in relazione all’essere e all’apparire.
Dal 24 al 27 gennaio è la volta de La tempesta di
William Shakespeare,
tradotta da Eduardo De
Filippo, portata in scena dalla Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli. La forza poetica di
Eduardo De Filippo nel restituire, attraverso la ricchezza del linguaggio napoletano, la dimensione
“popolare” del testo shakespeariano, è il punto di
raccordo più intenso e più concreto con il teatro
di marionette, che rende tangibile il mondo della
fantasia attraverso magie e incantamenti scenici.
Il primo febbraio Federico De Cola interpreta I
miei occhi cambieranno, regia di Giampiero
Cicciò, tratto da “Certo che mi arrabbio”
di Cele-
ste Brancato, testo nel quale l’autrice racconta la
lotta contro il suo male. Un lungo diario, animato
da una scrittura graffiante e malinconica, che sorprende per un’impronta di travolgente comicità,
per la sua impetuosità e, insieme, per la delicatezza.
Dal 7 al 10 febbraio è in programma Un tram che
si chiama desiderio di Tennessee Williams.
«Ho capovolto la storia concentrandomi sulla scena finale in cui Blanche si abbandona al medico
che la allontana dalla casa - scrive il regista Antonio Latella -. Da questa prospettiva lei rivive l’intera
vicenda a ritroso come in una seduta di analisi. Gli
spettatori vedranno quindi l’intero dramma accadere nella testa di Blanche, come se si trattasse
della memoria di una vicenda filtrata dai suoi occhi. La sua mente diventa il luogo dell’azione, lo
spazio scenico». Il 15 febbraio Davide Enia, accompagnato alla chitarra dal maestro Giulio Barocchieri, leggerà un estratto del suo libro Così
in terra, che racconta la storia di Davidù, salito sul
ring per la prima volta a nove anni, cresciuto senza
un padre - il Paladino, pugile fenomenale, morto
poco prima della sua nascita - in una Palermo
sporca, violenta e luminosa, sotto la protezione del
gigantesco zio Umbertino e dell’enigmatico nonno
Rosario. Dal 21 al 24 febbraio, per la regia di Luca
Ronconi, va in scena La modestia di Rafael
Spregelburd, argentino classe 1970, drammatur-
go, regista, attore e traduttore. Ispirandosi alla pittura grottesca e visionaria di Hieronymus Bosch,
Spregelburd ripensa in teatro la raffigurazione dei
sette peccati capitali proposta dall’artista olande-
se nel ‘500. Per Spregelburd, i vizi contemporanei
sono paranoia, stravaganza, caparbietà, stupidità,
panico, inappetenza e finta modestia, pericolosissimo vizio che sa di mediocrità.
Dal 7 al 10 marzo, il regista Diego De Brea dirige Quando ero morto, un adattamento del film
“When I was dead” di Ernst Lubitsch. Lo spettacolo racconta la storia esilarante di un marito
che, stufo del costante comandare a bacchetta
della moglie e della suocera, lascia sul camino una
lettera di annuncio del proprio suicidio e, fingendo
di essere morto, si getta in mezzo ad una vita rilassata. Ma si stanca presto dell’abbondanza del
frutto proibito e vuole tornare a casa. Nel frattempo, però, la suocera ha già trovato un nuovo pretendente per la figlia. Il 16 marzo Roberto Herlitzka è il protagonista de Il soccombente, tratto
dall’omonimo romanzo di Thomas Bernhard, in
cui si narra del fittizio rapporto tra il famoso pianista canadese Glenn Gould e due suoi giovani
compagni di studio al Mozarteum di Salisburgo
negli anni Cinquanta. Sotto la guida di Vladimir
Horowitz, il trio studia musica e contemporaneamente sviluppa un rapporto di amicizia che si rivelerà drammatico per tutti e fatale per uno dei tre, il
soccombente appunto.
Dal 21 al 24 marzo uno di protagonisti del teatro contemporaneo, il regista lituano Eimuntas
Nekrošius - dopo aver affrontato con straordinaria profondità il teatro di Cechov, Gogol, Puškin e
Tolstoj, e dopo il recente allestimento de L’idiota di
Dostoevskij - torna a confrontarsi con un grande
testo, portando in scena La Divina Commedia
di Dante Alighieri. Dal 10 al 21 aprile prima nazionale per Questa sera si recita a soggetto,
produzione del Teatro Metastasio Stabile della
Toscana, regia di Paolo Magelli, che a proposito del testo pirandelliano scrive: «Non c’è proprio
nulla da improvvisare in quest’improvvisazione.
Non c’è nulla d’imprevedibile in questa storia, che
parte profumando di cabaret tedesco, che sfiora
l’italianissimo avanspettacolo e che, citando il melodramma, piomba e si annega nella voluttà della
tradizione letteraria siciliana».
TEATRO FABBRICONE
DI PRATO
Il 2013 del Teatro Fabbricone di Prato si apre l’11
gennaio con Il cortile, di Spiro Scimone, vincitore del premio Ubu 2004 come “nuovo testo
italiano”. In un luogo pieno di rifiuti, d’immondizia,
si trovano Peppe, Tano e Uno.
Tre uomini che non
hanno più la cognizione del tempo, ma hanno ancora tanta voglia di vivere...con i loro piccoli gesti,
speciale a teatro | 28
con il bisogno d’ascoltarsi, con il gusto del gioco:
perchè nel loro cortile nessuno può togliergli il piacere di giocare.
Il 12 e 13 gennaio è la volta di Pali, sempre di
Spiro Scimone, vincitore con questa opera del
Premio Ubu 2009 come “nuovo testo italiano”. In
scena quattro personaggi: La Bruciata, Senzamani, Il Nero e l’Altro, quattro figure che cercano una
via d’uscita, si ribellano a una società sempre più
individualizzata. Dai pali su cui si sono rifugiati, i
protagonisti urlano il loro malessere e il loro scontento, parlandoci dei loro sogni, come stiliti umili e
normali, senza salvezza né profezia.
Sempre il 13 gennaio, alle ore 21, è la volta di
Nunzio, opera prima di Scimone, i cui protagonisti sono due uomini ai margini che convivono.
L’uno sempre in giro, per misteriosi incarichi, forse
un killer. L’altro chiuso in casa, di guardia al frigorifero e alla malattia che gli squassa i polmoni.
L’idea della morte, mai nominata, è l’ideale punto di
incontro delle due solitudini dei protagonisti. Quella che l’uno dà per mestiere. Quella che l’altro,
Nunzio, riceve poco per volta, ucciso dal veleno
della fabbrica, dalla polvere respirata sul luogo di
lavoro.
Il 26 gennaio va in scena De anima, regia, coreografia, scene e costumi di Virgilio Sieni. In questo nuovo lavoro il coreografo toscano - autore di
una delle più significative ricerche nel campo della
danza, di cui è uno dei protagonisti a partire dagli
anni Ottanta - si ispira alle suggestioni filosofiche
dell’omonimo testo di Aristotele. Il 30 e 31 gennaio è in programma la prima assoluta di Io sono
Dracula, scritto e diretto da Marco Calvani, uno
studio sulla perdita dell’Innocenza nel mondo occidentale, un mondo sconvolto dalla diffidenza,
dall’angoscia e dominato dalla paura. Un mondo
perverso e narcisista, diviso tra prede e predatori,
in una spirale senza fine dove si è perso il diritto
alla propria Identità.
Il 2 e 3 febbraio Maria Mendizabal è Penelope
in Grozny, scritto e diretto da Marco Calvani. Il
mito omerico di Penelope e della sua controversa
solitudine si trasferisce nella Cecenia di oggi, un
paese dove la tortura è la norma, le esecuzioni
senza processo sono routine e le razzie e i saccheggi un luogo comune. Il 13 e 14 febbraio è in
programma Il capitano, la donna e il soldato
(da Woyzeck), di Rita Frongia, regia di Claudio
Morganti. Lo spettacolo dà una lettura intima
delle vicende del soldato Woyzech, protagonista
del lavoro teatrale dello scrittore tedesco Georg
Büchner, che morì lasciando incompiuta l’opera. Il
16 e 17 febbraio, sempre Rita Frongia e Claudio
Morganti portano in scena Scimmia, un altro
studio intorno a Woyzeck di Büchner, che riflette
intorno a due personaggi minori del testo: l’imbonitore e la scimmia.
Il 2 e 3 marzo è la volta di Donne in guerra, regia
di Laura Sicignano, autrice del testo assieme ad
Alessandra Vannucci. È l’estate del 1944. L’Italia è travolta dalla guerra civile. La gente è confusa,
stanca, terrorizzata. Molti sfollano in campagna.
Gli uomini sono in guerra, sono in montagna, sono
morti. Restano le donne: fanno su e giù dalla città
alla campagna su un piccolo treno, si barcamenano per sopravvivere. Lo spettacolo, che racconta
sei storie al femminile, nasce da frammenti di memoria raccontata o letta di quella guerra. Il 16 e 17
marzo con L’ultimo nastro di Krapp di Samuel
Beckett, Giancarlo Cauteruccio porta in scena
la storia di un vecchio scrittore fallito, inesorabile mangiatore di banane, che sta rintanato nella
sua stanza ad ascoltare la propria voce, in compagnia di un magnetofono e un numero cospicuo
di bobine ben ordinate. Tanti nastri, registrati ogni
compleanno per tramandare brandelli di vita e di
esperienza, vengono riascoltati e mescolati per
poi dichiarare il fallimento.
Dal 4 al 7 aprile è in programma Educazione siberiana di Nicolai Lilin e Giuseppe Miale di
Mauro, che firma anche la regia. Primo di una trilogia, l’esordio letterario di Lilin è il crudo resoconto
di ciò che significa per l’autore far parte degli Urka
siberiani, ultimi discendenti di una stirpe guerriera:
uomini che si definiscono “criminali onesti”, gente animata da un’etica forte e antica, capace di
brutalità, ma anche di esprimere un codice etico
che paradossalmente si dichiara incorrotto nonostante sia l’espressione di una comunità criminale.
Dal 3 al 5 maggio va in scena Sade: opus contra
naturam. Voyage en Italie, Prato. Lo spettacolo, vietato ai minori di 18 anni, conclude un ciclo
di cinque rappresentazioni che Enrico Frattaroli
ha dedicato, dal 2002 al 2007, all’opera del Marchese de Sade. La stagione del Fabbricone si
conclude, dal 10 al 12 maggio, con Memorie di
una schiava, un progetto di Gigi Di Luca
liberamente tratto da “Spedizione al Baobab”, romanzo della scrittrice sudafricana bianca Wilma
Stockenstrom. Pamela Villoresi porta in scena
un poetico monologo dell’io narrante di una figura
femminile senza nome perché - commenta con
amarezza - “pronuncio il mio nome e non significa
nulla”. La storia della schiava sudafricana incontra
le storie e i volti delle ragazze nigeriane, senegalesi, ghanesi, albanesi, di oggi.
speciale a teatro | 29
VOCI DI CARTA,
IL NUOVO VOLUME
EDITO DALLA FONDAZIONE
Si è svolta lo scorso 9 novembre, presso la sala Terzani della Biblioteca San Giorgio di Pistoia, la presentazione del sesto volume della
collana Spicchi di storia, edito a cura dell’Istituto di storia
locale della Fondazione.
Voci di carta. L’informazione
e la formazione nei giornali
locali del primo Novecento,
questo il titolo del volume,
presenta uno spaccato della
realtà editoriale presente a Pistoia e sul territorio nei primi
anni del secolo scorso, per
comprendere meglio il ruolo
che hanno svolto nella vita cittadina del tempo.
Attraverso i saggi degli autori Giampaolo Perugi, Giuseppina Carla Romby, Giovanna
Sgueglia e Carlo Vezzosi, il lettore ha chiaro
come, prima della trasformazione tecnica profonda del quotidiano, la storia dei giornali possa
essere considerata l’espressione più tangibile
delle vicende dei vari gruppi politici nelle loro
gradazioni nazionali e locali.
E se in Italia il giornale popolare non si separa
dal giornale di opinione, la stampa locale non
può che riflettere il “senso comune” del popolo
e configurarsi come un significativo veicolo di
formazione dell’opinione pubblica.
Dopo la presentazione del
volume, il pomeriggio di studio è proseguito con la tavola rotonda su “Giornalismo e
mass media nell’era della globalizzazione”, nel corso della
quale si sono alternati gli interventi di Alberto Cipriani,
Lucio Lami, Marino Biondi
e Pier Francesco Listri.
Durante i lavori, è emerso
come oggi il mondo rigurgita
di notizie e molti, soprattutto i
più giovani, prediligono canali
informativi e comunicativi più
rapidi e aggiornati, tanto che
gli utenti delle edizioni web
dei giornali sono aumentati del 47%. L’informazione su carta, al contrario, è in netto declino
nei paesi occidentali e, nel caso dell’Italia, negli
ultimi cinque anni è stato venduto un milione e
mezzo di quotidiani in meno e si parla di una
popolazione che in media legge un libro all’anno.
Non così in Oriente, dove il giornale continua a
essere uno strumento di cultura e non semplicemente un mezzo di informazione e dove troviamo quattro giornali giapponesi, due cinesi,
due indiani, tra i primi dieci giornali al mondo
per vendita.
Red.
LA FONDAZIONE | 30
HOMO FABER, IL NUOVO PROGETTO
DELLA FONDAZIONE SU ETICA E LAVORO
di Silvia Mauro
Un tema quello del lavoro, di strettissima attualità, capace di influire in modo determinante sulla costruzione di senso e identità degli individui,
condizionandone l’esistenza sia personale sia collettiva; un bene sociale, investito tuttavia, anche a
seguito della grave crisi economica di questi anni,
da processi di cambiamento profondi e radicali,
capaci di ridisegnarne forma e contenuto.
Ed è proprio per riflettere su etica, responsabilità,
saperi e significato sociale del lavoro, per comprenderne meglio i mutamenti che ne stanno
investendo il senso e l’utilità, che la Fondazione
Banche di Pistoia e Vignole ha dato il via, lo scorso 23 novembre, presso l’auditorium Terzani della
Biblioteca San Giorgio di Pistoia, al ciclio di incontri dall’eloquente titolo Homo Faber.
«Il nostro scopo nel proporre questa nuova iniziativa - ha evidenziato il presidente della Fondazione,
Franco Benesperi - non è quello di sovrapporci
ad altri tavoli di confronto più titolati e competenti,
ma semplicemente stimolare un dibattito di taglio
culturale su un argomento, quello del lavoro, ormai diventato di emergente attualità. Non abbiamo facili ricette e soluzioni da proporre, vogliamo
invece offrire spunti di riflessione e occasioni di
confronto. Ci sembra doveroso farlo da parte di
una Fondazione che è espressione di due banche di credito cooperativo che da oltre cento
anni sostengono la crescita economica, sociale e
culturale delle persone fisiche e delle aziende del
territorio».
«E un tema che ha aspetti sicuramente drammatici, ma anche entusiasmanti, per gli scenari del
tutto nuovi che si stanno aprendo. Con questi incontri vogliamo dare alla cittadinanza gli strumenti
per meglio comprendere come il lavoro si possa
collocare nel prossimo futuro. Lo faremo affrontando l’argomento da un punto di vista non solo
economico, ma anche filosofico, etico, sociale e
antropologico, servendoci del prezioso aiuto di in-
terlocutori dotati, ciascuno nel proprio campo di
indagine, di grande prestigio e sicura competenza», ha chiarito ulteriormente Ezio Menchi che,
come consigliere della Fondazione e membro del
gruppo di lavoro che ha reso possibile la realizzazione del progetto, ha coordinato il primo incontro.
Dopo la lettura dei saluti inaugurali del sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria, impossibilitato a partecipare al dibattito per impegni di
Governo, e dopo i saluti delle autorità intervenute,
è spettato ai due relatori, Laura Pennacchi e
Maurizio Decastri, dare il via al ciclo di studio.
Il rilancio di un neo-umanesimo, che ponga di
nuovo al centro le grandi coordinate tracciate nella
Carta costituzionale, e l’abbandono delle logiche
meramente monetarie, che impediscono di dare
reale valore alle persone e al loro contributo: queste le esortazioni dei due studiosi, per ricostituire
coesione sociale, rifondare una classe dirigente
forte e stabile e creare così nuove prospettive per
il futuro, lavorativo e non solo, del nostro paese.
L’iniziativa, a carattere pluriennale, proseguirà lungo tutto il prossimo anno. «È un progetto in divenire - ha spiegato il presidente Franco Benesperi - la
cui complessità non ha reso possibile prevederne
a priori una data finale».
Il prossimo appuntamento è fissato per l’8 febbraio, con gli interventi del teologo monsignor Giordano Frosini e dell’economista Stefano Zamagni. Al termine del progetto, infine, saranno resi
pubblici gli atti dei convegni, a testimonianza del
lavoro di approfondimento e riflessione svolto.
LA FONDAZIONE | 31
GIOVANI SOCI PER LA DONAZIONE DI SANGUE
Giovani soci e solidarietà. Questo il tema di
due iniziative organizzate dal Club Giovani Soci
della nostra Banca tra ottobre e novembre. Lo
scorso 25 ottobre si è svolto l’importante convegno “Offri la vita” dedicato alla donazione
del sangue, organizzato in collaborazione con
gli amici del gruppo Fratres di Agliana. Sono
intervenuti l’apprezzata dottoressa Adriana
Tognaccini, primaria del centro trasfusionale
dell’ospedale di Pistoia, Giacomo Natali del
gruppo Fratres e altri rappresentanti di associazioni e gruppi attivi sul fronte della donazione di sangue, plasma e organi.
Dopo una fase introduttiva sulle caratteristiche principali della donazione, la dottoressa
Tognaccini è stata letteralmente posta sotto
il fuoco di domande degli oltre 60 presenti
all’incontro che hanno colto al volo l’occasione per raccontare episodi curiosi sul tema,
per richiedere delucidazioni sulla possibilità
e l’opportunità di donare sangue e plasma e
per soddisfare ogni tipo di curiosità sull’argomento.
Ricordiamo che per effettuare donazioni è necessario avere tra i 18 e i 65 anni di età, essere riconosciuto idoneo da un medico previa
una breve visita che precede la donazione,
avere un peso corporeo di almeno 50 chilogrammi e un tasso di emoglobina sufficiente.
Ottima riuscita anche per la seconda “Giornata della donazione all’insegna dell’altruismo
e della solidarietà” organizzata, domenica 4
novembre, dal Club Giovani Soci della Banca di Credito Cooperativo di Vignole e della
Montagna Pistoiese sempre in collaborazione
con il gruppo Fratres di Agliana, presso il centro trasfusionale di via del Ceppo, a Pistoia.
Diversi i giovani soci della BCC che hanno risposto all’appello e, con la donazione, hanno
partecipato con entusiasmo all’importante
iniziativa.
«Abbiamo inteso promuovere tra i nostri coetanei - spiegano dal direttivo del Club - valori di grande rilevanza come la solidarietà e
la generosità verso chi ha bisogno di aiuto. Il
nostro Club, oltre a promuovere iniziative volte alla socializzazione e al coinvolgimento dei
giovani nella vita della Banca, è molto attento
alle problematiche del territorio locale. Proprio
per questo intendiamo sensibilizzare i giovani anche su temi di carattere sociale che, in
un periodo difficile come quello attuale, sono
sempre più all’ordine del giorno».
Entusiasmo per i giovani soci anche in seguito
alla partecipazione di una buona rappresentanza del Club alla trasmissione dell’emittente
pistoiese TVL di venerdì 30 novembre, ospiti
di Paola Bardelli in occasione di una puntata
di “Senza chiedere permesso”. «Il successo
riscosso dalle ultime iniziative - concludono
dal direttivo del Club giovani - rafforza i nostri propositi e ci incoraggia a proseguire nel
cammino intrapreso».
Marco Benesperi
club giovani soci | 32
UN 2013 RICCO
DI INIZIATIVE
E nel 2013 che succede? Tante le idee in cantiere, in vista dell’anno che sta per cominciare, per
gli attivissimi giovani soci della Bcc, molte delle
quali già in fase di realizzazione… a partire da
un depliant informativo che troverete in allegato.
Sarà sicuramente organizzato un nuovo convegno sul tema della solidarietà, dalla donazione del sangue a quella degli organi, passando
per quella del midollo osseo.
Il primo evento del nuovo anno sarà il corso di
cucina con 10 lezioni e una cena di fine corso il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza.
Seguirà il fine settimana sulle meravigliose nevi
dell’Abetone, previsto dall’1 al 3 febbraio; a tale
iniziativa sarà associato anche l’apericena per
i giovani soci e clienti delle filiali della Montagna pistoiese, presso il locale il Lupo Bianco,
in continuità con le analoghe iniziative itineranti
svolte nel 2012 per le altre zone di competenza
della Banca.
In ambito ricreativo spazio anche ad un weekend da sballo a Mirabilandia e al vicino Acquafan, previsto nel mese di giugno. Già fissata, per venerdì 5 luglio, anche una nuova visita
all’Osservatorio astronomico di Gavinana,
con un pic-nic prima dell’osservazione.
Tornano il corso di fotografia base e avanzato, il primo sarà svolto presso l’associa-
zione fotografi di Montale, il secondo nei
locali della Banca e verterà su un tema appositamente scelto tra cui la post produzione. Attesissimo è sicuramente il corso di
make-up che sarà organizzato per quattro incontri di lunedì dal 15 di aprile presso l’auditorium della Banca opportunamente attrezzato
con specchi. Tornerà, dopo il successo ottenuto
nel 2012, anche il corso di educazione finanziaria.
Saranno organizzati anche diversi altri eventi
sul territorio di competenza della Banca, con il
coinvolgimento di tanti giovani.
E tu vuoi dire la tua? È possibile iscriversi al nostro gruppo di facebook Club Giovani Soci BCC
Vignole oppure rivolgersi all’Ufficio soci allo
0573-7070227 oppure alla mail: giovanisoci@
bccvignole.it.
M.B.
NATALE CON I TUOI.
Buone Feste dal Club
club giovani soci | 33
B.G.
LEGNO E INNOVAZIONE
La B.G. srl nasce nel 1994 come naturale
prosecuzione di un’esperienza artigianale di
oltre cinquant’anni nella realizzazione dell’infisso in legno. Nel gennaio del 2005 è stata
la prima azienda a insediarsi nella nuovissima
zona industriale, detta ex Se.Di., di Campo
Tizzoro. «Quando ci siamo insediati ancora molte parti della nuova struttura dell’area
industriale erano da completare, compreso
il nostro capannone che richiedeva alcuni
adeguamenti - dicono i tre soci Marco Olla,
Paolo Galeotti, Francesco Ferrari -. Avevamo deciso di lasciare la precedente zona
artigianale degli “Occhiali”, non lontana da
qui, perché eravamo ristretti, tanto da considerare l’idea di abbandonare la montagna
per trasferirsi in una zona di pianura dove già
avevamo anche un’altra sede operativa. Data
invece questa nuova opportunità, abbiamo
invece deciso per l’operazione inversa, trasferendo qui anche la nostra azienda di Serravalle Pistoiese».
«Molte sono state le considerazioni che ci
hanno spinto a questo passo - proseguono i
soci -. Se tralasciamo la questione affettiva al
territorio, dove siamo nati e che ha la sua importanza, possiamo dire che qui in montagna
operiamo in un ambiente tranquillo che pre-
senta alcune difficoltà nel periodo invernale,
ripagate da vantaggi nel resto dell’anno. Tutto
considerato dobbiamo dire che siamo rimasti
contenti della scelta. La viabilità è migliorata in
questi ultimi anni e non comporta eccessive
difficoltà». Sempre nel segno dell’innovazione
nella continuità, sta per entrare in azienda il
quarto socio, il ventiseienne Samuel, figlio di
Marco Olla. L’attività dell’azienda si può sintetizzare su tre direttrici produttive: i serramenti,
gli imballaggi industriali, le strutture in legno di
case e casette.
I serramenti DEL FUTURO
«La scelta di insediarsi in questa nuova struttura è stata positiva perché ci ha incentivati
e spinti a un ulteriore incremento nella ricerca di innovazioni produttive e commerciali.
Da allora la direttrice seguita è stata quella di
volgere lo sguardo verso il futuro, ricercando
nuovi materiali da impiegare, nuove soluzioni
tecniche e nuove fonti di mercato - spiegano
i soci della B.G. -. Oggi la tecnologia mette
a disposizione non solo macchinari computerizzati, che permettono lavorazioni un tempo impensabili,
ma anche nuovi materiali, non
solo di derivazione dal legno.
Comunque il legno è la materia
prima per eccellenza che sta
alla base della nostra produzione di falegnameria. Sottolineiamo che i legnami che impieghiamo sono tutti provenienti
da foreste rigorosamente certificate. Inoltre abbiamo voluto
conseguire per i nostri prodotti
la certificazione ISO 9001, che
garantisce la qualità in ogni fase
lavorativa. In aggiunta abbiamo
puntato sul tema del risparmio
energetico, che gli infissi di nuova generazione ottengono grazie all’impiego di vetri termici e
guarnizioni che garantiscono un
I Soci di B.G. da sinistra: Francesco Ferrari, Marco Olla, Paolo Galeotti
elevato isolamento termico».
e Samuele Olla.
l’azienda | 34
Imballaggi industriali
e strutture in legno
«La nostra produzione di imballaggi industriali
personalizzati è ormai ventennale – spiegano
Marco Olla, Paolo Galeotti e Francesco Ferrari
-. La personalizzazione permette di accontentare tutte le esigenze di imballaggio in legno
presenti sul mercato. È possibile farlo con la
semplice fornitura di vari tipi di casse, gabbie,
pallet, oppure offrendo alla clientela un servizio
di imballaggio più completo e più complesso.
Quest’ultimo servizio è svolto dai nostri dipendenti specializzati, presso il cliente. Si va dal
rilevamento completo delle dimensioni degli
oggetti, dei macchinari o degli impianti, che
si vuole spedire, fino al loro imballaggio e alla
loro spedizione per via stradale, marittima o
aerea con nostra assoluta garanzia».
Le case e le casette in legno realizzate su
misura, su ordinazione del cliente e suo progetto, oppure costruite su disegni della B.G.,
sono l’altro ramo produttivo in cui l’azienda,
socia della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese
dal 2005 si è specializzata da tempo.
Nuovi mercati
e rete di vendita
«Riteniamo che un nostro fiore all’occhiello siano i risultati che abbiamo raggiunto attraverso la ricerca di un nuovo mercato - affermano
i soci -. Ci siamo rivolti agli show room e alle
aziende sparse sul territorio che commercializzano i nostri prodotti. Recentemente abbiamo elaborato un programma che permette
alla rete dei nostri punti vendita di servirsi di
internet per elaborare col cliente le caratteristiche dei nostri prodotti, decidendone le
specifiche tecniche fino ad arrivare alla determinazione del prezzo. Il programma permette
insomma di elaborare on-line caratteristiche e
prezzi dei nostri prodotti».
Sauro Romagnani
Azienda: B.G. srl
Sede: Campo Tizzoro - V. Luigi Orlando, 320
Titolari: Marco Olla, Paolo Galeotti, Francesco Ferrari
Superficie coperta azienda: 1.500 mq.
Addetti: n° 18 fra dipendenti, titolari e collaboratori
Produzione di: Serramenti, Strutture in legno,
Imballaggi Industriali in legno
Mercato interregionale: Toscana, Emilia e Romagna,
Liguria, Umbria
Fatturato: 2-2,2 milioni
l’azienda | 35
PETRUZZI
UN TESSUTO LUNGO 50 ANNI
Un ragazzino di 14 anni, che sogna di creare
tessuto e stoffe da filo e filati colorati, con il
suo entusiasmo e la sua ambizione convince
il babbo, bracciante agricolo, a comprargli il
primo telaio (il Nebiolo) pagato con le cambiali e i sacrifici della dura terra. Inizia così, nei
primi anni Sessanta, la storia della Tessitura
Petruzzi di Agliana. Protagonista, il ragazzino volenteroso di allora, è Giancarlo Petruzzi. Cinquant’anni dopo, nonostante le vicissitudini di una malattia, è ancora presente
in azienda assieme ai due figli Andrea e Claudio, che dagli anni Novanta hanno seguito le
sue orme, condividendo passione, spirito di
sacrificio, e ne portano avanti l’attività.
La storia della Tessitura Petruzzi, socia della
Bcc Vignole e Montagna Pistoiese dal 1995,
è comune a tante aziende artigiane del distretto tessile: il primo laboratorio allestito
sotto casa, a Spedalino, con la spola e i telai
manuali; gli anni del boom e le innovazioni
tecnologiche che impongono il trasferimento
nella nascente zona artigianale di Agliana, in
via Giordano Bruno; le sfide del terzo millennio, con la creazione di un nuovo laboratorio
tessile, nella seconda zona artigianale aglianese, dove si svolge tuttora la produzione.
Qui innovazione e tradizione si tengono a
braccetto. Se è vero che è presente una moderna sala tessitura con macchinari all’avanguardia, è vero anche che Claudio Petruzzi, con la sua famiglia, abita al primo piano
dell’edificio e ha sempre un orecchio ai telai,
pronto ad intervenire giorno e notte.
«I nostri committenti sono i lanifici del distretto pratese. Oggigiorno è fondamentale assicurare una qualità alta e la rapidità nei tempi
di consegna: in 15-20 giorni va smaltita una
commessa. Per questo, se necessario, si lavora 24 ore, su tre turni, compresi il sabato
e la domenica» - spiega Andrea Petruzzi.
«Abbiamo una grande attenzione ai mac-
Da sinistra: Claudio, Giancarlo e Andrea Petruzzi.
l’azienda | 36
chinari - aggiunge -. I telai vengono rinnovati ogni 5-6 anni; sono tutti elettronici, con il
controllo a specchio incorporato, cosa che ci
consente di verificare rapidamente eventuali
imperfezioni del tessuto. La sala tessitura è
separata dagli altri ambienti ed è dotata di
un impianto di climatizzazione centralizzata,
il primo a essere installato in una tessitura
pratese negli anni Novanta, con l’obiettivo di
eliminare le polveri nell’ambiente e migliorare
ulteriormente la qualità dei prodotti e il benessere dei lavoratori».
Oltre alle macchine è tuttavia fondamentale anche il fattore umano. «Per una migliore
resa, il telaio si deve fermare il meno possibile, pur garantendo la massima qualità – afferma Claudio Petruzzi -. Alcuni articoli in particolare, come i tessuti tecnici, sono talmente
delicati che se si ferma il telaio, prendono
delle righine o altre imperfezioni. Per questo il
tessitore ha un compito importantissimo nella messa a punto dell’articolo, nel controllo
della produzione e nella manutenzione delle
macchine. Per “guidare” i telai elettronici, occorre esperienza e una formazione continua
per essere sempre aggiornati».
«Altro fattore importante è la coesione tra tutti noi – aggiunge Claudio -. Il fatto di essere
un’azienda familiare (nella ditta ha lavorato
anche Roberta, moglie di Giancarlo e madre
dei due fratelli Petruzzi, ndr) è un valore aggiunto, così come il fare squadra con i nostri
dipendenti».
Come avete cercato di rispondere alla crisi?
«Crediamo nella cura dei dettagli e nell’assoluta dedizione al lavoro - rispondono Andrea e Claudio Petruzzi -. Sono valori che ci
ha trasmesso il babbo: la sera se non è tutto a posto, non si va a mangiare. Adesso le
commesse sono più frammentate; il mercato
dell’abbigliamento punta sempre più sul pronto moda ed è molto importante consegnare
rapidamente. Per gli articoli la cui produzione
si ripete anno dopo anno, ad esempio, teniamo in deposito la montatura di articoli già
pronta per essere applicata alle macchine. È
una scelta che comporta dei costi, perché ci
costringe ad avere degli accessori doppi fermi in magazzino, ma che ci permette di abbattere di molto i tempi di produzione».
La tessitura Petruzzi, una tra le più longeve
aziende iscritte alla Cna, ha ricevuto la scorsa estate l’Aglio d’argento (nella foto sotto),
riconoscimento consegnato dal Comune di
Agliana alle imprese del territorio che si sono
distinte per il proprio lavoro. Dal 2000 la ditta
è socia della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese: «Con la Banca c’è un ottimo rapporto.
Abbiamo in comune il fatto di essere radicati
sul territorio e di averne a cuore lo sviluppo».
Dario Zona
l’azienda | 37
OFFICINA
SARTORIALE
QUANDO IL CAPO È SU MISURA
Dall’abbigliamento all’ingrosso all’attività
sartoriale. È il percorso compiuto da Nicola
Verdiani, 34 anni, titolare di Officina sartoriale, un laboratorio per la creazione di capi
su misura, che si trova a Pistoia in via Tomba di Catilina, a due passi da piazza Duomo.
«Con la ditta precedente, fin dal 2001, facevo
produzione e campionario di abbigliamento
- racconta Nicola Verdiani (nella foto a destra e sotto) -. Quasi per scherzo, per alcuni
amici, ho iniziato a cimentarmi nella realizzazione sartoriale di abiti e da un paio di anni
ho scelto di dedicarmi interamente a questo
lavoro. Il settore è lo stesso e i processi per
certi versi sono simili, ma qui c’è un rapporto
diretto con la clientela, e c’è più soddisfazione nell’accontentare le richieste delle persone». Officina sartoriale realizza direttamente
capi su misura, soprattutto per uomo: abiti
completi, pantaloni, camicie, cappotti.
«Tradizionalmente questa è un’attività di nicchia, ma negli ultimi anni è tornata tanto, grazie a costi più concorrenziali e a un servizio
di qualità - afferma Verdiani -. Il mio non è
un negozio, nè una semplice vendita di capi:
cerco di assecondare sia le esigenze di chi
ha caratteristiche fisiche per cui occorre l’abito su misura, sia le richieste di chi desidera
un vestito “unico”, personale. Al di là delle
molteplici proposte di tessuto, con i colori
classici e le tendenze di stagione, si costruisce con il cliente un percorso individuale anche da un punto di vista modellistico e stilistico. L’obiettivo è soddisfare a 360 gradi le
richieste e le necessità del cliente, rendendolo soggetto attivo della creazione sartoriale,
una cosa completamente diversa da comprare un capo e farsi fare le riparazioni». Verdiani ha imparato da autodidatta, negli anni,
le tecniche di taglio e cucito, e ha fatto tesoro
della sua precedente esperienza nel ramo
dell’abbigliamento. «Cerco di combinare l’abilità sartoriale e la personalizzazione, con
l’ampia scelta di modelli e la rapidità nelle
consegne - afferma Verdiani -. Questo è possibile grazie all’informatica e alle tecniche di
“industrializzazione del modello”: la realizzazione personale del capo su misura è affiancata da un cad modellistico e da un archivio
digitale dei vari tessuti, modelli e “collezioni”.
Questi accorgimenti permettono di ridurre i
tempi di realizzazione di un capo sartoriale,
mantenendone ovviamente le caratteristiche
di taglio e confezionamento a mano. Il su misura che facciamo noi è come una continua
realizzazione di campionari, perché di fatto
ogni persona ha caratteristiche uniche, come
il singolo campione».
Come nasce un abito su misura? «Il cliente
viene qui in laboratorio e mi spiega che capo
desidera e per quale occasione - risponde
Verdiani -. Per prima cosa si sceglie la ma-
l’azienda | 38
teria prima: si tratta di tessuti di qualità - sia
estivi, sia invernali - che acquisto nel nord Italia. Dopo, occorre definire un modello, scegliere lo stile e prendere le misure. Una volta
realizzato il capo, questo viene indossato dal
cliente per la prima prova; successivamente
vengono apportate le eventuali correzioni. A
quel punto l’abito viene rifinito e può essere
consegnato. Il tutto, in genere, nel giro di tre
settimane e i tempi sono ancora più corti se
il cliente si è già servito da noi in passato,
perchè in quel caso la vestibilità di un capo
è già stata testata e abbiamo già registrato
le correzioni necessarie da un punto di vista
modellistico».
Chi sono i vostri clienti? «Prevalentemente
sono professionisti di Pistoia, ai quali ci siamo
rivolti fin dall’inizio, ma abbiamo una clientela
che proviene anche da Firenze. Si sono servite qui per realizzare le proprie divise alcune
associazioni come la Misericordia di Prato e
vari alberghi. Ha funzionato molto il passaparola. A livello di immagine non abbiamo
investito molto, a parte alcune sponsorizzazioni mirate come quella al Montecatini Golf
Club, o iniziative benefiche come gli eventi
di raccolta fondi per il reparto di oncologia
dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, ai
quali contribuiamo regalando i nostri capi su
misura come premi».
Tra le iniziative promozionali dell’Officina Sartoriale, socia della Bcc Vignole e Montagna
Pistoiese dal 2010, c’è anche l’adesione al
circuito Tua Card, che assicura ai soci della
Banca uno sconto per l’acquisto dei capi su
misura. «È un’iniziativa che abbiamo sposato
volentieri e che si coniuga perfettamente con
il nostro modo di lavorare. Coi nostri clienti
c’è un rapporto personale e di fiducia, come
quello che la Banca ha con i propri soci. È
un rapporto che va oltre le logiche esclusivamente commerciali. Siamo soci della Bcc
Vignole e Montagna Pistoiese fin da quando
ho aperto l’attività: la Banca ci ha dato fiducia
subito, e con il tempo il rapporto di lavoro
è diventato anche “reciproco”, poiché alcuni dipendenti e amministratori della Banca si
servono da noi».
Dario Zona
l’azienda | 39
LA MIA UMBRIA GOLOSA
di Isabella Repetto
Come resistere all’invito della BCC a trascorrere questo ultimo fine settimana di settembre in
Umbria? Non solo, la gita veniva titolata “Umbria Golosa”! Un’occasione da non perdere
assolutamente, quel golosa richiamava subito
odori di buona cucina e profumo di mosto, vedremo poi come questa bellissima regione non
soddisfi solo il palato, ma riesca ad arricchire sia la nostra cultura che il nostro lo spirito.
Ventitre sul pullman che parte dalla sede di Vignole, ci si conosce quasi tutti ormai e fra una
chiacchiera e l’altra è un attimo raggiungere
la nostra prima tappa, Montefalco, dove ci
aspetta la guida che ci accompagnerà per tutto
il week end. Erica (è il suo nome) sarà molto importante per aiutarci ad apprezzare meglio questa splendida terra e intanto ci conduce su per le
stradine acciottolate del borgo che occupa una
splendida posizione al centro dell’Umbria, cinto
da mura medioevali e con splendide vedute sulla valle circostante ricca di vigneti, e credo sia
proprio per questa privilegiata posizione che si è
meritata l’appellativo di “ringhiera dell’Umbria”.
Il pranzo è previsto a Le Cimate, fuori paese,
vigne a perdita d’occhio fra cui il famoso vitigno autoctono del Sagrantino che andiamo a
degustare nelle modernissime cantine insieme
ad altri vini di pregio e che dopo accompagneranno un pranzo luculliano abilmente cucinato.
Fra le varie portate, mi piace ricordare la tipica
stracciata al tartufo e il risotto con radicchio,
gorgonzola e Sagrantino. Sarà stata l’apparecchiatura su un prato verdissimo, l’ottimo cibo e
l’ abbondanza dei vini (i bicchieri venivano costantemente riempiti), sarà stata la simpatia di
tutti, fatto è che ci siamo attardati a tavola oltre
ogni decenza scherzando e divertendoci come
ragazzi. Erica ci richiama all’ordine e via alla volta di Bevagna...
Bevagna? Mai sentita nominare, lo confesso.
Ma dove ci portano, mi sono chiesta. Dove? In
uno dei borghi più belli del mondo oserei dire,
il suo assetto medievale praticamente intatto,
turismo insieme | 40
il potere ecclesiastico che trova
la sua massima espressione in
San Michele Arcangelo, riportata all’originale semplicità dopo
gli abusi subiti dall’arte barocca. Ci si tuffa nelle “gaite”, ovverossia nei rioni che durante il
medioevo scendevano in gara
una volta l’anno con i loro lavori artigianali, di cui ancora oggi
possiamo leggere i nomi delle
strade e così ecco i panettieri, i
cerai, i canapai, i maniscalchi....
Mentre viaggiamo alla volta di
Perugia dove dormiremo, ci
vengono raccontati alcuni aneddoti simpatici e interessanti come
l’origine del Bacio Perugina e già
pregustiamo l’orgia di cioccolato che ci aspetta nel capoluogo.
Il nostro albergo, il Chocohotel,
è il primo al mondo dedicato a
questo squisito alimento, già
all’esterno c’è un simpaticissimo
“rilevatore di golosità” e la hall ci accoglie in un
tripudio di tavolette fondenti e non, di baci, di
cioccolatini, enormi vetrine a tema unico: tutto
ciò che si può ottenere dal cacao è lì, ammiccante e irresistibile. I piani delle camere sono
“Fondente”, “Al latte”, ed ogni stanza porta una
targhetta di qualche specialità, la mia era Lindt
al maraschino. Per cena il chocomenu, dal primo al dessert. Gnocchi al gorgonzola piccante
e riccioli di cioccolato, straccetti con uvetta e
cioccolato fondente, pera al cioccolato, ecc.
Peccato non avessimo molto appetito dopo il
lauto pranzo del mezzogiorno ma si sa… ne
uccide più la gola che la spada!
Affinché qualche lettore non pensi che abbiamo
trascorso il fine settimana a tavola, sappia che il
giorno seguente è stato una totale immersione
nell’arte e nella cultura che ci rende orgogliosi
di essere nati in un paese come l’ Italia. Saliti
al centro storico su delle modernissime scale
mobili, ci siamo incamminati verso il Colle Landone e poi al Colle del Sole da dove si gode un
panorama a 360 gradi; abbiamo visitato, fra le
tante opere d’arte, il Palazzo dei Priori, la Cattedrale di San Lorenzo del secolo XIV, ammirato
alcune opere del Perugino e gironzolato intorno
alla magnifica fontana di Nicola e Giovanni Pisano. Tanto per attenersi al titolo della gita, ci
siamo concessi un pranzo tipico in una caratteristica trattoria del centro e gustato delle vere
prelibatezze.
Lasciamo Perugia alla volta di Spello, un vero e
prezioso gioiello su dolci colline ed attraversandolo dalla parte meridionale fino al Belvedere si
ripercorre, incassata tra vicoli stretti e fioriti, la
storia di un luogo dove ancora si possono assaporare le tracce dei vari periodi dal romano al
medievale, dal tipicamente umbro al rinascimentale. Notevoli le sfumature rosa date dalla pietra
calcarea a case e torri, in uno sfondo di verde
argentato degli ulivi. Durante il viaggio di ritorno,
socchiudendo gli occhi, riuscivo ancora a godere dell’incanto di quelle stradine adornate di
gerani e petunie dove il cuore della verde Umbria
batte più forte che mai e ci ha contagiato emotivamente. Doveroso un grazie a chi ha organizzato un itinerario così importante nella speranza
che altre iniziative del genere ci possano ancora
accomunare per scoprire la nostra bella Italia.
turismo insieme | 41
ARDENGO SOFFICI
L’EUROPA IN TOSCANA
Dopo l’esposizione “Soffici 1907 - 2007.
Cento anni dal ritorno in Italia” e l’apertura al
pubblico del “Museo Ardengo Soffici e del
’900 italiano” nel 2009, il Comune di Poggio a
Caiano, sotto l’Alto Patronato del Presidente
della Repubblica, presenta una nuova mostra
dal titolo: “Ardengo Soffici. L’Europa in
Toscana”. Curata da Luigi Cavallo, insigne
studioso dell’artista e del Novecento oltre
che curatore del Museo, la mostra concentra
lo sguardo sul periodo 1900-1918 e illustra,
con opere e documenti originali, i contributi
che dall’Europa giunsero nel nostro Paese
con la mediazione di Soffici, dando vita ad un
importante capitolo della nostra cultura. Fino
al 27 gennaio 2013 sono esposte 111 opere
tra dipinti, disegni e sculture - provenienti da
collezioni pubbliche e private - ed eccezionali
documenti originali come prime edizioni di
libri e riviste. In mostra opere di Soffici e di
maestri come Picasso, Apollinaire, Degas,
Toulouse-Lautrec, Sisley, Dufy, Léger,
Lipchitz, Max Jacob, Henry Rousseau
Il Doganiere, Soutine, Alexandra Exter,
Archipenko, Larionov, Gončarova, e fra gli
italiani Medardo Rosso, Modigliani, Balla,
Boccioni, Carrà, De Chirico, Savinio, Primo
A. Soffici, Ritratto di Apollinaire, 1914.
Conti, Giovanni Costetti, Achille Lega,
Magnelli, Marinetti, Rosai, Severini, Viani.
L’esposizione - che si tiene negli spazi espositivi
delle Scuderie Medicee di Poggio a Caiano
dove ha sede anche il Museo Ardengo Soffici è un’altra tappa significativa del programma di
Pierre Auguste Renoir, Bord de Mer.
la mostra | 42
ricerche e studi che da anni il Comune toscano,
dove Soffici visse ed è sepolto, conduce sulla
figura e l’opera sofficiana oltre che sull’arte
italiana del ’900. Ardengo Soffici (1879-1964),
pittore e letterato, strinse innumerevoli contatti
con i protagonisti del suo tempo e con i più
audaci movimenti letterari e artistici d’inizio
Novecento, tanto che attraverso la sua opera
completa si finisce per conoscere un intero
spaccato dell’arte europea del XX secolo.
Tra le opere in mostra, tre carte di Picasso, tra
cui: Bicchiere a calice, un disegno del 1913
(pubblicato, lo stesso anno, da Soffici sulla rivista Lacerba) che nella sua essenzialità lineare, contrapposta alla complessità degli spazi,
è stato uno dei punti di riferimento per l’avvicinamento del cubismo in Italia e una chiave
stilistica e plastica per artisti come Severini e
Carrà. Composizione del 1909, disegno donato probabilmente a Soffici durante il periodo in
cui fu a Parigi per la preparazione della mostra
sugli Impressionisti, organizzata a Firenze dalla
rivista La Voce nel 1910. Di Amedeo Modigliani
in mostra tre disegni: Ritratto di Moïse Kisling
(1916), Nudo femminile seduto (1916-1917) e il
bellissimo Nudo di donna seduta, sempre degli
stessi anni.
Di Pierre-Auguste Renoir due dipinti di paesaggio: Les Arbres, automne (1910) e Bord
de mer. Soffici scrive di Renoir su La Voce, il
15 febbraio 1912: “è per me il più grande, il
più completo pittore dei nostri tempi [...]. Basta
vedere i suoi paesaggi, per sentire come irresistibilmente le due immagini della giovinezza e
della primavera presiedono alla sua creazione.
È in questi uno sgorgo di linfe, una fluttuazione
di verdure pregne d’aria, una biondezza ventilata mattutina, dove la zolla si gonfia, si sfalda,
e i fiori improvvisi sbocciano e s’aprono con
splendore”.
Ardengo Soffici
L’Europa in Toscana
Scuderie Medicee di Poggio a Caiano
Museo Ardengo Soffici e del ’900 italiano
13 ottobre 2012 - 27 gennaio 2013
Orari:
dal mercoledi alla domenica:
10-13 e 14-18.30
Chiuso lunedi e martedi
Info:
055/8701287-81-80
Costo del biglietto:
3 euro
Balla, Leggerezza di Rose, 1915-16.
Di Marinetti in mostra una composizione del
1916, Parole in libertà, che il fondatore del futurismo pubblicò nella prima pagina della rivista
L’Italia Futurista con il titolo: “Gloria all’italiano
Guido Guidi che su apparecchio italiano ha
battuto il record mondiale d’altezza (7950 m.)”.
Testimonianza dell’intenso rapporto tra Soffici e
de Chirico due dipinti di quest’ultimo: Figura di
donna in riva al mare (1925) e Lotta di cavalieri e fanti (1928) appartenuto a Soffici. Tra le
opere di Soffici in mostra, oltre a preziose carte,
traccia della sua evoluzione artistica maturata
a Parigi nell’ambito delle riviste e della frequentazione di musei e gallerie d’arte, dipinti come
Trasporto funebre (1910), dalle spiccate suggestioni impressioniste; Margherite e La route,
del 1911; le famose Bagnanti del 1911, soggetto classico reso da Soffici con una pittura
corposa, di derivazione toscana, ripreso dalle
rivoluzionarie composizioni di Cézanne, tema
che troverà in Picasso a Matisse ulteriori, essenziali definizioni. Del periodo di più schietta
vicinanza al futurismo, 1913, Scomposizione di
piani di zuccheriera e bottiglia, e, a contrasto,
le sgargianti composizioni murali, con nudi a
grandezza naturale, realizzate per il salotto di
casa Papini a Bulciano, riportate su pannelli.
Del 1915 Apollo, tempera e collage: una figuretta di donna, un ritaglio di pittura, collocata in
uno sfondo di parole.
Dario Zona
la mostra | 43
COVERI STORY
DA PRATO AL MADE IN ITALY
Un evento importante, per riportare sulla città l’attenzione del mondo della moda, con un
tributo a uno dei più geniali stilisti italiani che
proprio da Prato aveva iniziato il suo percorso
professionale. Rimarrà aperta fino al 18 gennaio 2013 la mostra “Coveri Story - da Prato
al Made in Italy”, allestita nell’auditorium della
nuova sede della Camera di Commercio, in via
del Romito, e aperta al pubblico tutti i giorni,
con ingresso gratuito. L’esposizione, curata da
Ugo Volli, Martina Corgnati e Luigi Salvioli, presenta abiti originali, bozzetti, fotografie,
story board e video delle sfilate, fino alle numerosissime copertine che le riviste hanno dedicato alle creazioni di Enrico Coveri. Inoltre,
una sezione documenta il suo amore per l’arte
contemporanea con una preziosa selezione di
opere tra cui uno dei ritratti dello stilista realizzato da Andy Warhol, una serigrafia del 1983,
Andy Warhol, Enrico Coveri, Serigrafia, 1983.
Coveri, nato a Prato nel 1952, studente all’istituto d’arte di Pistoia, inizia giovanissimo a
disegnare modelli per le industrie locali e fa la
sua prima sfilata con la linea Touche nel 1973,
a soli ventunanni, facendosi subito notare
dall’ambiente della moda fiorentino, che in quel
periodo era il più importante d’Italia. Proprio in
quegli anni, bui per il nostro paese, la moda
diventa il motore della ripresa e la mostra documenta il contesto e le peculiarità del territorio
in cui Enrico Coveri sviluppa il suo talento: la
tradizione di qualità e di efficienza dell’industria
tessile di Prato e della Toscana, con straordinari artigiani della pelle, della paglia, del feltro,
ma anche con moderne tecnologie industriali.
Il visitatore sarà anche condotto attraverso gli
altri momenti cruciali della vita professionale di
Coveri, quando, ad esempio nel 1977, ad ap-
Andy Warhol fotografa Enrico Coveri, New York, 1982.
oltre a una fotografia che li ritrae insieme, a
New York l’anno precedente, durante lo scatto
preparatorio per la futura opera. Il materiale è
stato messo a disposizione dalla maison Enrico Coveri.
Il percorso è concepito per ripercorrere i principali momenti della carriera dello
stilista e del suo marchio – da qui il sottotitolo
della mostra Da Prato al Made in Italy – partendo dalla fine degli anni Settanta quando la
moda italiana, per merito di un piccolo numero
di geniali artisti e imprenditori (Armani, Coveri, Versace, Mandelli, Missoni) si afferma in
tutto il mondo.
Collezione primavera/estate ‘87, Ph. Frank Yarbrough,
modella: Naomi Campbell, ©Archivio Coveri.
la mostra | 44
Collezione primavera/estate ‘88, Ph. Bill King, modella:
Robyn Mackintosh, ©Archivio Coveri.
Collezione primavera/estate ‘87, Ph. Frank Yarbrough,
modella: Christy Turlington, ©Archivio Coveri.
pena venticinque anni, propone la sua prima
sfilata sulla piazza di Parigi, un successo di tali
dimensioni che lo lancia alla ribalta della moda
mondiale.
Nasce lo “stile Coveri”, con caratteristiche che rendono inconfondibili i suoi prodotti
anche nel ricchissimo ambiente della moda del
suo momento; la sua cifra è l’allegria, il piacere
di vivere, il gioco; il suo target comprende tutta la famiglia - uomo, donna, bambino - che
viene spesso fatta sfilare tutta assieme; la sua
creatività si estende a tutte le occasioni della
vita, dalla gran sera alla spiaggia.
Il simbolo più
evidente di questo stile Coveri sono le paillettes, copertura mobile, brillante e festosa che di
solito è usata per gli accessori e che il giovane
stilista applica volentieri a tutte le sue creazioni.
Ancor oggi, al pari del colore, le paillettes sono
riconosciute come elemento distintivo della
maison, al punto che si può affermare che queste stanno a Coveri come le catene a Chanel. E
poi la scelta di giovanissime, bellissime e ancora sconosciute, modelle dai nomi che saranno i
più celebri del mondo come Naomi Campbell
e Claudia Schiffer, e di grandi fotografi come
Bill King e Oliviero Toscani per i suoi cataloghi; Enrico Coveri dialoga con i migliori artisti
contemporanei e riesce a conquistarsi fra i suoi
clienti e testimonial, grandi star della cultura,
della mondanità e dello spettacolo.
La mostra, realizzata con il contributo della Regione Toscana, è accompagnata da un cartellone di iniziative collaterali che ruotano intorno
al tema degli anni Ottanta e che si svolgeranno
in luoghi diversi della città.
Dario Zona
Coveri story
Da Prato al Made in Italy
www.coveristory.it
Auditorium Camera di Commercio di Prato
via del Romito, 71
Mostra aperta dal 24 ottobre 2012
al 18 gennaio 2013
Orari:
dal martedi al venerdi
dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.
Sabato e domenica
dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19.
Collezione autunno/inverno ‘86, Ph. Brel Genovese,
modella: Stephanie di Monaco, ©Archivio Coveri.
la mostra | 45
Su prenotazione
aperto anche in orari diversi.
Ingresso gratuito
LA filiera del tessile
Proseguiamo il percorso alla scoperta del tessile pratese (iniziato con il precedente numero di Insieme)
che ci farà conoscere sia informazioni di carattere
generale sulle fasi complessive del ciclo produttivo,
sia definizioni e procedimenti tecnici sulle varie lavorazioni. L’intento è quello di fornire nozioni di tipo
divulgativo a quanti sono interessati a conoscere più
da vicino l’intero processo produttivo del prodotto
tessile pratese. E lo facciamo, come nella prima puntata, avvalendoci di un prezioso manuale, pubblicato
nel 1999, a cura della FIL S.p.A. di Prato, una società a capitale interamente pubblico, che si occupa di
formazione, innovazione e lavoro, soprattutto a favore dei soggetti svantaggiati.
Le fibre tessili
La fibra è un elemento, che può essere costituito
da materie di diversa natura, caratterizzato da flessibilità, finezza e un elevato rapporto fra lunghezza
e diametro.
Le fibre tessili, ovviamente, sono quelle fibre idonee
ad applicazioni tessili. Possono essere ricavate direttamente dalla natura (fibre tessili naturali) oppure
fabbricate dall’uomo (“tecnofibre”).
La storia delle fibre tessili è strettamente legata a
quella dell’uomo e all’evoluzione delle sue esigenze
nel corso dei secoli.
La produzione tessile, infatti, è nata come artigianato primitivo che scaturiva dal bisogno dell’uomo di
vestirsi per proteggersi dagli elementi esterni e si è
successivamente estesa e diversificata, di pari passo
con il desiderio dell’uomo di migliorare le sue condizioni di vita e con lo svilupparsi del piacere estetico.
Agli inizi l’uomo si è servito di ciò che veniva offerto spontaneamente dalla natura, utilizzando le fibre
vegetali e animali e solo verso la fine dell’Ottocento
e soprattutto con l’inizio del Novecento, contraddistinto da un forte progresso scientifico e tecnologico, l’uomo, sostituendosi alla natura ed emulandola,
scopre e produce le “tecnofibre”, per far fronte alla
continua crescita demografica e soddisfare le nuove e crescenti esigenze della società moderna, che
si possono identificare con la moda, con il prezzo e
con le proprietà d’uso.
Le miste di tecnofibre e fibre naturali hanno il ruolo
di conciliare la proprietà di indosso delle tradizionali
fibre naturali e i requisiti di facile manutenzione, caratteristici delle moderne tecnofibre.
Le fibre naturali
Sono le fibre tratte da materiali esistenti in natura e
utilizzate mediante lavorazioni meccaniche, ma senza modificarne la struttura. Sono di origine vegetale,
animale e minerale. Fra le fibre vegetali quelle più comunemente impiegate sono:
Cotone
È la fibra tessile vegetale più diffusa nel mondo ed
è tratta dalla capsula di una pianta cespugliosa
(Gosypium). Presenta caratteristiche di freschezza
e resistenza. Tende a restringersi al primo lavaggio,
è facilmente gualcibile ed è inadatta al drappeggio.
La sua qualità è definita dal colore (grado di bianchezza), dalla lunghezza (tiglio), dalla finezza e dalla
robustezza. La fibra di cotone viene utilizzata in tutti i
campi dell’abbigliamento e dell’arredamento, puro o
in mischia con altre fibre.
Lino
È la più antica e la più pregiata fibra naturale, tratta dal libro (strato corticale) di una pianta erbacea
(Linum usitatissimum). La parte fibrosa si ottiene
mediante macerazione della corteccia della pianta.
Questa fibra presenta ottima igroscopicità (assorbimento dell’acqua), freschezza, resistenza all’usura,
tenacia, durata. Per il suo comfort e la sua freschezza, il lino trova impiego nell’abbigliamento, nella biancheria per la casa e nell’arredamento.
Canapa
Questa fibra proviene dal libro (strato corticale) della
Cannabis sativa. Presenta elevata resistenza, buona
assorbenza, scarso allungamento a rottura e si gualcisce facilmente. Assomiglia al lino, rispetto al quale
è però più rigida, ruvida e meno lucida. Essendo legnosa, questa fibra si presta poco al drappeggio e
alla lavorazione a maglia. È fibra molto appropriata
per la realizzazione di funi e cordame.
Iuta
È una fibra che si ottiene dal libro (strato corticale)
di alcuni arbusti. Presenta cellulosa molto lignificata: i manufatti risultano, pertanto, grossolani e rigidi.
Trova largo uso nella fabbricazione di sacchi da imballaggio e di tessuti rustici e da arredamento, ma
non è molto resistente e si deteriora facilmente se
sottoposta all’umidità.
Altre fibre vegetali sono il ramiè, il sisal, il cocco, la
ginestra, l’ibisco.
Fra le fibre animali quelle impiegate più comunemente sono:
Lana
È la fibra animale più diffusa e importante e costituisce il vello di varie razze ovine.
Le sue caratteristiche fisiche, cioè la finezza e la lunghezza, sono direttamente influenzate dal periodo
della tosa, dalla varietà delle razze e dalla provenienza delle pecore. La qualità si valuta principalmente
sulla base della lunghezza, della finezza e delle arricciature: più la fibra è fine e arricciata, più essa è
pregiata. Grazie alla sua particolare struttura possie-
IL TERRITORIO | 46
de eccellenti qualità e proprietà, come igroscopicità,
forte protezione termica (coibenza), elasticità, traspirabilità, resistenza all’usura e alla fiamma. Queste
caratteristiche sono mutevoli in relazione alla temperatura e all’umidità. La lana viene impiegata in tutti i
campi del tessile, pura o in mischia con altre fibre.
Una parentesi occorre aprirla sulla differenza fra lana
cardata e lana pettinata.
La lana cardata è lana che ha subito la cardatura
durante le fasi di preparazione alla filatura. Si sottopongono alla cardatura le fibre di lana più corte. I filati
cardati risultano a fibre poco orientate e sono pertan-
e voluminosa e dà i migliori risultati in filati e tessuti
cardati, nonché in maglieria.
Cammello
È la fibra costituita dal pelo dell’omonimo animale.
Non si ottiene tosando o pettinando l’animale ma
raccogliendo i peli che cadono stagionalmente. Particolarmente sottile, permette di realizzare capi caldi
e leggeri. Il colore naturale è un beige molto caldo
e piuttosto giallastro. La tintura, condizionata da
questo colore di base, non consente di ottenere una
gamma di colori molto ampia. Il pelo di cammello dà
i migliori risultati sotto forma di filato cardato.
Mohair
È la fibra ottenuta dal vello della capra di razza Angora, originaria della provincia di Ankara, in Turchia, ma
attualmente allevata in Sudafrica e negli Stati Uniti.
Presenta un pelo piuttosto lungo, con finezza molto
variabile, lucido, setoso, di colore bianco, poco arricciato e molto resistente all’usura. Il mohair, inoltre,
infeltrisce meno facilmente rispetto alla lana di pecora. Per i tessuti più fini si utilizza il kid mohair, cioè il
pelo del capretto.
Altre fibre animali sono l’alpaca, il lama, il vicuna, il
guanaco, il visone, il cincillà, l’ermellino.
to più pelosi, più caldi e più soggetti all’infeltrimento.
La lana pettinata è lana che ha subito la pettinatura, cioè un processo di parallelizzazione delle fibre,
che si effettua durante le operazioni preliminari alla
filatura. Si sottopongono alla pettinatura le fibre più
lunghe, eliminando le corte, e il filato che si ottiene è
poco gonfio e poco peloso.
Seta
È la fibra animale considerata sin dall’antichità sinonimo di lusso. È prodotta da un baco serigeno,
il “bombix mori” o da altri bachi cresciuti sugli alberi,
che producono la cosiddetta “seta selvaggia” o “tussah”. È l’unica fibra naturale continua. Si presenta
sotto forma di filamento che appare rigido e opaco e
acquista la sua caratteristica brillantezza e morbidezza dopo il trattamento di bollitura in acqua e sapone,
detto sgommatura.
La seta è resistente, termoisolante, leggera, elastica,
flessibile, brillante. Viene impiegata in tutto l’abbigliamento esterno, donna e uomo, camiceria compresa
e, in mista, per stoffe e drapperie. È usata, inoltre,
nell’abbigliamento intimo e anche nel corredo casa.
Fra le fibre minerali, quella che è stata maggiormente
impiegata in passato è l’amianto.
Si tratta di una fibra ricavata da alcune varietà di
rocce. In campo tessile è stata utilizzata soprattutto per la fabbricazione di tessuti antifiamma poiché
è incombustibile. La scoperta della sua nocività alla
salute ha fatto cessare la sua lavorazione e il suo impiego. Il suo smaltimento rappresenta un problema.
Altre fibre di origine minerale sono il vetro tessile e i fili
metallici di rame, acciaio, ecc.
Le tecnofibre
Sono le fibre tessili create dall’uomo mediante processi industriali fisico-chimici, partendo da materie
prime comunque esistenti in natura. Si distinguono in fibre artificiali e fibre sintetiche. Le fibre create
dall’uomo hanno il vantaggio di essere progettabili in
funzione delle esigenze del consumatore e sono in
costante evoluzione, per offrire sempre nuove prestazioni in termini di comfort, estetica, sicurezza e
rispetto ambientale.
Le fibre artificiali
Le fibre artificiali maggiormente utilizzate si ottengono trattando la cellulosa naturale di piante diverse (la
Angora
È la fibra proveniente dal pelo del coniglio di razza
Angora. È molto soffice, calda, scivolosa,, liscia. Il
pelo d’angora è molto usato nella maglieria femminile. Il suo colore candido naturale ne facilita la tintura
in tutte le tonalità.
Cachemire
È la fibra proveniente dal pelo della capra omonima,
che vive sulle montagne dell’Himalaya e del Tibet e
sugli altipiani della Mongolia, e si ottiene pettinando il
vello dell’animale. La resa media annua di un animale
è molto bassa e questo spiega l’alto costo della fibra.
Possieda straordinaria finezza, leggerezza e capacità
di trattenere il calore. E’ una fibra molto corta, gonfia
IL TERRITORIO | 47
stessa che costituisce le fibre vegetali), opportunamente trasformata e sciolta con solventi e successivamente filata sotto forma di fibra tessile in filo. Le
fibre artificiali possono essere utilizzate anche in fiocco (fibra discontinua) ottenuto mediante tagliatura.
Altre fibre artificiali, per la verità oggi poco impiegate,
hanno un’origine proteica come, per esempio, le fibre caseiniche, conosciute con i nomi commerciali di
Merinova e Lanital. Fra le fibre artificiali, quelle impiegate più comunemente sono:
È una fibra cellulosica ottenuta mediante processo
di filatura in solvente organico, nel pieno rispetto
dell’ambiente. Ha caratteristiche di morbidezza, luminosità, trasparenza, resistenza e, per aspetto e
mano, è vicina alle fibre naturali come la seta. Viene impiegata pura o in mischia con altre fibre per
abbigliamento femminile/maschile, formale e casual,
maglieria esterna e intima.
Viscosa
È una fibra cellulosica filata come filo continuo e
tagliata in fiocco. Ha caratteristiche di mano dolce
e aspetto serico, comfort tipico delle fibre vegetali,
buona resistenza all’usura (allo stato asciutto), buona
capacità igroscopica. E’ diffusa in numerosi impieghi, anche in mischia con altre fibre naturali o sintetiche, e si usa anche nei campi dell’abbigliamento e
dell’arredamento.
Le fibre sintetiche sono derivate da sostanze organiche di sintesi (per la maggior parte dalla distillazione del petrolio) che vengono polimerizzate ottenendo lunghe catene molecolari filabili sotto forma
di filo continuo o di fiocco (fibra discontinua). Fra le
fibre sintetiche, quelle impiegate più comunemente
sono:
Modal
Si tratta di fiocco viscosa modificato, con migliori
caratteristiche di impiego, in quanto a tenacità, modulo all’umido, resistenza agli alcali. Ha caratteristiche di mano morbida, ottica brillante, eleganza dei
tessuti. Ottimo partner di mischia per cotone, lana
e sintetici. Si impiega per camicie, camicette, abiti,
abbigliamento sportivo e per il tempo libero, lingerie,
tovaglie, asciugamani.
Cupro
È la fibra ottenuta dai linters di cotone (fibre molto
corte che rimangono sul seme di cotone) trattati
secondo il processo cuprammonio, prodotta come
filo continuo. Ha caratteristiche di mano morbida e
particolarmente serica, brillantezza dei colori, buona
resistenza all’usura, buona traspirabilità e igroscopicità. E’ impiegata per foderami, biancheria intima,
maglieria e arredamento.
Acetato
È un filo continuo o tagliato in fiocco, derivato dalla
cellulosa. Ha caratteristiche di mano morbida e delicata, aspetto serico, colori vivi e brillanti, buone doti
di traspirabilità, bassa igroscopicità, scarsa resistenza all’usura. Viene impiegato nell’abbigliamento femminile e per fodere, anche in mischia con altre fibre.
Lyocell
Le fibre sintetiche
Acrilica
Fibra sintetica con caratteristiche lanose. È dotata di
una buona resistenza all’usura e all’allungamento. È
inattaccabile da muffa e microrganismi. Prodotta in
continuo, viene anche utilizzata in fiocco. Può essere
impiegata anche in mista con altre fibre, in particolare
con la lana. Viene usata per maglieria esterna, intima
e calzetteria.
Modacrilica
È una fibra acrilica modificata per aumentarne la resistenza alla fiamma. Per questo motivo viene impiegata per tutti quegli articoli dove sono richiesti per
legge requisiti di “prevenzione al fuoco”, come giocattoli o peluche.
Poliammidica
È conosciuta con il nome generico di nylon. Presenta buone caratteristiche di leggerezza e resistenza.
Viene usata in forma di filo multibava o in fiocco. È
impiegata in calzetteria, per capi leggeri di abbigliamento femminile, per impermeabili e ombrelli, moquette.
Poliestere
È una fibra sintetica molto leggera. È utilizzabile sia
in fiocco che in filo a bava continua. Recentemente
è stata realizzata nella forma di microfibra. Possiede
un’elevata resistenza alla rottura, buona elasticità e
ingualcibilità, si lava facilmente, asciuga rapidamente
e non occorre stirare. Può essere impiegata in mista
con quasi tutte le fibre. Grazie alle sue buone caratteristiche generali, viene impiegata praticamente
i tutti i settori dell’abbigliamento, dell’arredamento e
relativa accessoristica.
Poliuretanica (Elastan)
È una fibra elastomerica, prodotta come filo continuo. Ha caratteristiche di elevata elasticità, allungamento fino a sei volte la lunghezza iniziale. Mantiene
inalterata nel tempo la sua forza di rientro. Può essere impiegata in puro o in mischia con altre fibre
inestendibili, sia sintetiche che naturali, conferendo
loro elasticità. Ne risultano fili differenziati, a seconda
delle industrie produttrici. Trova impiego nei tessuti
elastici per costumi da bagno, abbigliamento esterno, abbigliamento sportivo, corsetteria, calzetteria,
pizzi e nastri elastici. (2.Continua)
Red.
IL TERRITORIO | 48
L’ECONOMIA
DELLA TOSCANA
Presentato lo scorso novembre
l’aggiornamento congiunturale
dell’economia della Toscana,
curato dalla Banca d’Italia
Nel primo semestre dell’anno in corso il quadro
congiunturale si è ulteriormente deteriorato: alla
flessione della domanda delle famiglie e delle
imprese si è aggiunto il rallentamento della domanda estera.
Gli indicatori relativi ad settore industriale (ordinativi, produzione e fatturato) sono tornati a
scendere in misura sostenuta. Quasi la metà
del campione di imprese intervistato dalla Banca d’Italia ha indicato per i primi nove mesi un
calo del fatturato nominale. La spesa per investimenti prevista nell’anno, già storicamente
contenuta, sarà rivista al ribasso da un terzo
delle imprese. Nelle costruzioni la situazione
rimane particolarmente difficile, sia nell’edilizia
abitativa sia nelle opere pubbliche. Nei servizi
una marcata flessione ha interessato le vendite
al dettaglio, si sono ridotti i flussi turistici e la
movimentazione delle merci.
Le vendite nominali all’estero, ancorché in decelerazione, hanno continuato a salire più che
nel complesso del paese. Il maggior contributo
alla crescita è nuovamente provenuto dai metalli preziosi, mentre vi è stato un deciso rallentamento del sistema della moda.
Il numero degli occupati in regione non è variato, in presenza di un impiego ancora diffuso
degli ammortizzatori sociali. La crescita dell’occupazione nei servizi, tra le donne e i lavoratori
dipendenti ha compensato la flessione nell’industria, nell’edilizia, tra gli uomini e i lavoratori
autonomi. È aumentato il numero delle persone
in cerca di occupazione, determinando un incremento del tasso di disoccupazione.
Nel primo semestre del 2012 il credito alle imprese ha accentuato il calo, quello alle famiglie
ha rallentato fino ad arrestarsi. La domanda di
nuovi prestiti è risultata debole, accompagnandosi a condizioni di offerta ancora selettive. I
nuovi mutui alle famiglie si sono quasi dimezzati
rispetto al primo semestre del 2011 e i prestiti
alle imprese sono stati destinati alle esigenze
del capitale circolante e alla ristrutturazione del
debito. Le nuove sofferenze sono rimaste particolarmente elevate nel comparto edile.
Il risparmio delle famiglie si è indirizzato verso
strumenti tradizionali: depositi nelle forme con
vincolo temporale e titoli di Stato.
Red.
IL TERRITORIO | 49
SANTA CELESTINA, LA FESTA DI SAN MARCELLO
La festa di Santa Celestina si celebra a San
Marcello l’8 settembre di ogni anno. È dedicata alla Santa, patrona di San Marcello,
che è anche la protettrice di tutta la montagna, le cui reliquie sono conservate nella
chiesa di San Marcello. Una consolidata tradizione della festa è il lancio del pallone aerostatico, o per meglio dire il lancio del “Pallone
di Santa Celestina”.
Era l’8 settembre del 1854 quando venne lanciato il primo pallone ad aria calda a
San Marcello. Oggi come allora, l’8 settembre è il giorno di festa col quale si dà l’addio
all’estate. La costruzione del pallone, che
inizialmente avveniva a La Lima, adoperando carta speciale, detta appunto “carta da
palloni” fabbricata nella Cartiera di proprietà
della famiglia Cini, ha visto nel tempo vicende alterne. Dal 1939 al 1953 non è stato costruito. Per un certo periodo fu realizzato con
materiale di plastica suscitando non poche
polemiche tanto che si ritornò alla tradizione.
Oggi è realizzato con carta e su disegni dei
fratelli Montgolfier, i padri delle mongolfiere di
carta.
La tradizione vuole che dalla riuscita o meno
del lancio del pallone vengano tratti presagi
per il futuro. In passato questa credenza era
radicata fortemente nella popolazione che,
forse più che ora, era legata ai raccolti della terra, a quella delle castagne, dei funghi,
delle noci e molti altri prodotti del bosco e del
sottobosco. Ricordo con grande precisione
la festa, il clima che si respirava in quel giorno
alla fine degli anni ‘40. Erano gli anni della mia
infanzia. Mia nonna paterna, di nome Lelia,
ogni anno riuniva i suoi figli, quattro maschi
e due femmine, con le loro famiglie, nella sua
casa di San Marcello. Quando si faceva buio,
dalla finestra di casa, che era rivolta verso il
monte, mi indicava la croce di San Vito che
per l’occasione era illuminata: una visione
suggestiva, indimenticabile. Santa Celestina
era “La festa”, una gran festa. Mia nonna,
che era una sanmarcellina, le cui radici e credenze erano saldamente legate alle tradizioni, era molto religiosa. Per lei quel giorno era
strettamente legato alle pratiche religiose,
ma già dalle prime luci dell’alba, dopo essere
andata in chiesa a pregare, la sentivo spesso
sussurrare: “speriamo che vada tutto bene”.
Si riferiva al lancio del pallone. E come lei
moltissimi dei suoi innumerevoli conoscenti
risentivano di questa componente profana,
legata a credenze antiche.
Sauro Romagnani
IL TERRITORIO | 50
IL PALLINO DEL PALLONE
Nel 1988 Ivo Bellucci, giornalista, racconta in un suo scritto
”Il pallino del Pallone” - una storia che forse meglio può descrivere questo modo
di sentire proiettandolo indietro di molti anni. Ivo tratta il “pallone” come se fosse
un parente stretto, un essere vivente, un “personaggio”.
È questo che vuol far capire ai non sanmarcellini. Di seguito, riportiamo un brano.
«Posso dire che nessun altro abbia scritto, no intorno, per una ventina di giorni, diversi
come ho fatto io, del “Pallone” di Santa Ce- operai specializzati. Quando l’involucro era
lestina. Probabilmente a qualcuno sarò an- pronto, cioè alla vigilia della “festa” un contache venuto a noia, ma voglio parlarne anco- dino della Fattoria Cini - gli stessi Cini padroni
ra. Ed in maniera un poco diversa da quella della Cartiera - era comandato per andare a
usata per la cronaca sul giornale: ne voglio prenderlo e portarlo a San Marcello».
Ivo Bellucci
parlare per gli intimi; per i miei amici paesani. Per loro, per i “vecchi”
sanmarcellini - e mi ci
metto anch’io fra quelli - il pallone è sempre
stato un “personaggio”;
uno dei nostri, insomma.
Lo dico perché vorrei
che altri, i forestieri, conoscendo questa storia,
potessero capire i motivi
del nostro affettuoso attaccamento. Il mio primo
ricordo del “pallone” risale a quando ero ragazzo.
Potevo avere sei, sette
anni, non di più (nota:
siamo negli anni ‘20).
E la sua conoscenza si
unisce, nella memoria,
alla figura di uno dei miei
nonni, di nome Angelo,
meglio conosciuto, allora, come “Angiolino”,
che faceva il contadino,
in quel di “Basilica”, cioè
in un podere che si trovava lungo la strada nazionale fra San Marcello
e Mammiano, proprio
dove ora c’è il «Il Cacciatore» (nota: un albergo
ristorante). A quei tempi,
i primi degli anni venti, il
“pallone” veniva ancora
costruito a La Lima, adoperando carta speciale,
detta appunto “carta da
palloni” fabbricata dalla
Cartiera Cini. Ci lavorava- Cartolina del 1896-97. Proprietario Adriano Lori.
IL TERRITORIO | 51
ABETONE
LE SCUOLE DI SCI
Soffermarsi sull’importanza che la pratica dello sci ha per Abetone e per la Toscana non è
esercizio complicato. Basti rammentare il grande flusso turistico che questo sport muove, verso le stazioni sciistiche italiane, da ogni parte
del mondo. Ad Abetone numerosissimi sono
gli appassionati stranieri che vi giungono ogni
anno, naturalmente oltre quelli italiani. Ciò che
è interessante scoprire sono le strutture di cui
Abetone dispone e lo sforzo che sta facendo
questa località per potenziare la propria offerta
turistica. Imparare a sciare, conoscere la montagna, saperla praticare riducendo al minimo
i rischi, chiama in causa chi in questo ha un
ruolo specifico come le scuole di sci. Per scoprirne il ruolo, il loro numero e l’attività, abbiamo
parlato con Giacomo Bisconti, il direttore del
“Collegio maestri sci Toscana” che rappresenta
tutte le scuole di maestri di sci della Toscana. Il
collegio riunisce in sé nove scuole, di cui cinque
all’Abetone e una alla Doganaccia, sulla montagna pistoiese, e tre sul Monte Amiata.
«Abetone - dice Bisconti - è la realtà sciistica
più importante della Toscana e le scuole di sci
hanno un ruolo importantissimo. Sono dei soggetti sempre presenti sul territorio. Forniscono
un servizio di prim’ordine, soprattutto per la conoscenza dell’ambiente, della neve e dello sci.
Sono essenziali per la sicurezza degli sciatori
sulle piste. Il maestro è colui che promuove, più
di ogni altro, la zona in cui esercita la professione. Fa conoscere la stazione sciistica ed è
un promotore del territorio. Quella del maestro
di sci è rimasta una delle poche attività promozionali, se non l’unica, capace di intrattenere
col cliente relazioni che vanno oltre lo sci. Per
esempio, nel corso della risalita con gli impianti c’è sempre un dialogo fra maestro e allievi.
Dove si può pranzare? Cosa c’è di tipico? Cosa
possiamo visitare? Quali escursioni? Sono domande molto ricorrenti. Questo naturalmente è
anche un ruolo che hanno gli albergatori, ma
credo che col maestro il discorso sia più diretto. In sostanza oltre che l’amico, il maestro è
l’esperto della montagna sia per il periodo invernale che per quello estivo. Si potrebbe dire
che per la montagna è ciò che lo skipper è per il
mare. Mi auguro - conclude Giacomo Bisconti che le scuole diventino sempre di più società di
servizio in grado di raccogliere le sollecitazioni
del mercato anche in vista di un maggiore impegno per il turismo estivo».
Sauro Romagnani
Le scuole di sci
della montagna pistoiese
Scuola Italiana Sci Abetone
Direttore: Fivizzani Alderigo
Tel. 0573-60032
E-Mail: [email protected]
Sito: www.scuolasciabetone.it
Scuola Italiana Sci Colò
Direttore: Casati Carlo Alberto
Tel. 0573-607077
E-Mail: [email protected]
Sito: www.scuolascicolo.it
Scuola Italiana Sci Montegomito
Direttore: Franceschi Piergiovanni
Tel. 0573-60392
E-Mail: [email protected]
Sito: www.scuolascimontegomito.it
Scuola Italiana Sci Dogana Val di Luce
Direttore: Nardini Ennio
Tel. 338-5007987
Scuola Italiana Sci Val di Luce
Direttore: Zecchi Franco
Tel. 338-3405448 - Fax: 0536-73533
Scuola Italiana Sci Doganaccia 2000
Direttore: Ceccarelli Marco
Tel/Fax: 0573-629391
E-Mail: [email protected]
IL TERRITORIO | 52
CIVILTÀ DEI BORGHI
IL VOLUME STRENNA DEL CREDITO COOPERATIVO
«Dello spirito dei borghi va salvaguardata la capacità di ‘fare cerchio’. Non tanto e non più scavando fossati che isolino dall’esterno,
ma recuperando lo spirito di coesione e di comunità senza il quale
è difficile portare avanti qualunque
costruzione. E soprattutto quella
del futuro di una nazione. È questa
la positiva eredità della civiltà dei
borghi da non smarrire».
È quanto affermato da Alessandro
Azzi, presidente di Federcasse, durante la presentazione del volume
strenna del 2012, “Civiltà dei borghi.
Culla di cooperazione”, cui hanno partecipato il Governatore della
Banca d’Italia, Ignazio Visco e il
presidente dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, Giuliano Amato.
Il volume, che si apre con un saluto del Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, attraverso le
foto di Pepi Merisio e un saggio
del presidente Amato, intende valorizzare la storia, la cultura e l’attualità dei
borghi italiani. Culla di cooperazione, come
dice il titolo, ma soprattutto comunità di
persone che hanno sempre trovato nell’identità, nella tradizione, nella solidarietà, le
armi vincenti per reggere le tante sfide della storia. Sfide che oggi si chiamano crisi
economica, globalizzazione e molto altro.
E verso le quali le Banche di Credito Cooperativo si pongono, da un lato valorizzando le autonomie e le migliori tradizioni
locali, dall’altro facendo “rete” e “sistema”
per affrontare il futuro, consapevolmente.
Il Credito Cooperativo, anche attraverso questa pubblicazione, vuole ragionare
sulla specificità del localismo sano, quello
che sa reggere la competizione, riscoprire
“saperi e sapori”, tenere unito il tessuto sociale, diffondere la democrazia economica
e la partecipazione. E contribuire efficacemente, in tal modo, alla rinascita della “Comunità Italia”.
Il testo integrale del saluto
del Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano
“Il Credito Cooperativo ha contribuito fortemente alla crescita
sociale e civile del
paese, impostando
l’azione di sostegno
alle imprese secondo
i valori della solidarietà, della dignità umana, della responsabile
compartecipazione alla vita aziendale. Si
tratta di un’eredità preziosa che merita di
essere valorizzata nella consapevolezza
che il sistema creditizio e l’intero mondo
della cooperazione possono e devono
svolgere un ruolo fondamentale nel sostenere il rinnovamento delle strutture
produttive e la ripresa economica di tutto
il paese, rinsaldandone la coesione sociale e territoriale”.
il mondo delle bcc | 53
FEDERAZIONE TOSCANA BCC A CONVEGNO
San Giuliano Terme (PI) ha ospitato, sabato
27 ottobre, il convegno della Federazione
Toscana Banche di Credito Cooperativo, intitolato quest’anno “Il futuro - progettiamolo
insieme. È il momento di costruire il nostro
domani”. L’appuntamento ha riunito i presidenti e i direttori delle 27 Bcc associate alla
Federazione regionale, che si sono ritrovati a
distanza di un anno dal precedente convegno, tenutosi a Trapani.
Protagonista della prima parte della mattina,
introdotta dal presidente Florio Faccendi,
il professor Marcello De Cecco, economista, che, intervistato dal direttore della Federazione, Roberto Frosini, ha analizzato
la situazione macroeconomica di oggi, partendo dallo scoppio della crisi finanziaria ed
economica negli Stati Uniti, per sottolineare
poi i limiti del modello di sviluppo economico
occidentale emersi ormai come sempre più
evidenti.
È seguita una tavola rotonda, moderata da
Roberto Frosini, in cui hanno preso la parola tre direttori di banche associate, Marco
Guerrini di Bcc Asciano, Francesco Faraoni di Bcc Pontassieve ed Elio Squillantini
di Bcc Vignole e Montagna Pistoiese, i quali,
insieme a Roberto Mazzotti, Dg Iccrea Holding, Enrico Duranti, Dg Iccrea Banca Impresa e Leonardo Rubattu, Dg Iccrea Banca, hanno dibattuto sulle iniziative di supporto intraprese e da intraprendere da parte del
Gruppo Bancario Iccrea a servizio delle Bcc.
Nel pomeriggio, invece, il convegno si è focalizzato sul lavoro svolto in Federazione. Il presidente Faccendi, dopo aver ricordato a tutti
la posizione della Toscana al XIV Congresso
Nazionale di Federcasse di dicembre 2011,
ha fatto il punto sui principali progetti realizzati, concentrandosi in particolare su “Le Regole
di Buona Cooperazione Federativa”, deliberate dal CdA della Federazione in ottobre. Ha
preso poi la parola Enzo Greco, amministratore delegato di Sinergia ed Iside, per esporre il progetto che ha visto da poco nascere il
nuovo Centro Servizi nazionale dalla fusione
di Soar, Upf e Cesecoop. Il responsabile Area
Relazioni Esterne della Federazione Toscana Bcc, Gianni Parigi, ha quindi aggiornato i presenti circa gli step del futuro piano di
comunicazione regionale per il 2013, mentre
Roberto Frosini, insieme ai due nuovi vicedirettori Nicolò Nociforo e Daniele Palumbo,
ha presentato le recenti modifiche organizzative introdotte in Federazione Toscana per rispondere al meglio alle banche associate.
Infine, il presidente Faccendi ha ribadito,
nell’intervento di chiusura, il ruolo e l’identità
cooperativa delle nostre banche, richiamando tutte le componenti del Movimento alla
massima responsabilità e impegno. Ha poi
ricordato come, anche in questo 2012, Anno
Internazionale delle Cooperative, nonostante
la crisi non si sia mai perso di vista il ruolo
di collante sociale che le Bcc continuano a
svolgere tradizionalmente nei propri territori.
IL MONDO DELLE BCC | 54
AD ALESSANDRO AZZI
LA PRESIDENZA DEL COMITATO
PICCOLE BANCHE DELL’ABI
Il presidente della Federazione Italiana delle
Banche di Credito Cooperativo, Alessandro
Azzi, è il nuovo presidente del Comitato Piccole Banche dell’ABI.
La nomina è avvenuta lo scorso settembre,
nell’ambito della riunione del Comitato Esecutivo dell’Associazione Bancaria Italiana.
Azzi, bresciano, presidente della BCC del
Garda e della Federazione Lombarda delle
BCC, resterà in carica per il prossimo biennio.
«Esprimo particolare soddisfazione per la nomina - ha detto Azzi - oltremodo impegnativa
in questa particolare congiuntura economica
e per le implicazioni che avrà sulle banche
piccole e minori l’evoluzione normativa europea, che ci auguriamo possa essere ispirata a
principi di proporzionalità e nel pieno rispetto
delle specificità organizzative e normative di
questo particolare segmento del credito».
«Mi impegnerò - ha aggiunto - per tutelare
gli interessi di quelle che possiamo definire le
‘Pmi’ del sistema bancario che, alla pari delle piccole e medie imprese industriali, hanno
dato e stanno dando tanto al paese in termini
di cultura, impegno, sostegno economico e
finanziario».
Red.
SINERGIA, LA NUOVA SOCIETÀ DI SERVIZI
DEL CREDITO COOPERATIVO
È diventata operativa nel mese di ottobre, Sinergia, la nuova società promossa dal
sistema del Credito Cooperativo con il compito di unificare le attività già offerte alle
BCC dai centri servizi Upf, Soar, Cesecoop e, entro dicembre, dal ramo servizi di
back office di Iside.
L’intento è quello di offrire alle BCC un supporto ancora più qualificato ed esteso.
Obiettivi di Sinergia sono, infatti, il miglioramento del rapporto costo/qualità dei servizi
resi e, proprio grazie alla messa in comune dei rispettivi know how, l’ampliamento
della gamma degli stessi.
La nascita ufficiale della società risale all’inizio del 2012, quando è stato sottoscritto
l’accordo da parte della Federazione Lombarda, della Federazione Toscana e della
BCC di Roma.
L’accordo rappresenta una prima concreta attuazione della volontà di individuare
ogni soluzione utile a sviluppare sinergie di sistema, nella logica del costante miglioramento della qualità dei servizi e dei prodotti, nonché del contenimento dei costi.
Tra i punti dell’accordo, il mantenimento delle attuali sedi operative di Milano, Firenze,
Roma e Palermo, in qualità di poli decentrati della nuova società, che conta 380 collaboratori e 140 BCC servite. In prospettiva, dell’accordo potranno beneficiare anche
le BCC che attualmente non si avvalgono dei centri servizi citati, ma che utilizzano il
sistema informativo di Iside.
il mondo delle bcc | 55
LA SEMESTRALE
DEL GRUPPO
BANCARIO ICCREA
Conti in crescita per l’Istituto Centrale
del Credito Cooperativo,
che conferma il ruolo di sostegno
alle BCC e alla loro attività a favore
dell’economia locale
Il Consiglio di Amministrazione di Iccrea
Banca, l’Istituto Centrale del Credito Cooperativo, controllato da Iccrea Holding,
ha approvato il Bilancio intermedio al 30
giugno 2012.
In un contesto di mercato che ha continuato a essere caratterizzato da forti elementi di incertezza ed elevata volatilità,
che hanno giustificato il persistere di un
deterioramento del merito creditizio, sia
nei paesi periferici sia in Italia, Iccrea Banca ha raggiunto risultati positivi. In particolare, l’utile netto è stato pari a 26,8 milioni di euro (+29,7%), mentre l’utile ante
imposte è risultato di 42,7 milioni di euro
(+27,5%).
Nel primo semestre dell’anno, Iccrea
Banca ha ulteriormente rafforzato la propria funzione istituzionale di supporto alle
Banche di Credito Cooperativo, per favorire il consolidamento del ruolo che queste svolgono quali banche di sviluppo del
territorio. Il rafforzamento delle relazioni
operative con le BCC trova espressione di
sintesi nei ricavi totali che si sono attestati
a 120,8 milioni di euro (+8,2%) e nel totale
delle attività intermediate, che ha raggiunto 31,2 miliardi di euro (+49,9% rispetto
a dicembre 2011) e che hanno riguardato
principalmente i crediti verso Banche.
Il margine di interesse è pari a 39,6 milioni
di euro, in aumento del 52,3%, mentre le
commissioni nette da servizi si sono attestate a 58,8 milioni di euro (+0,8%).
Il cost income, determinato come rapporto fra costi di funzionamento (spese amministrative e ammortamenti) e ricavi totali
è pari al 63,4%, in miglioramento rispetto
al 67,6% registrato a giugno 2011.
Con riferimento al profilo di rischio, Iccrea
Banca si è caratterizzata per aver sempre
adottato politiche ancorate a criteri prudenziali, accompagnate dalla costante attenzione al corretto dimensionamento dei
mezzi propri.
Al 30 giugno 2012 la solidità della dei numeri della Banca, inoltre, trova espressione anzitutto nel patrimonio di vigilanza,
pari a 381,8 milioni di euro e nel patrimonio netto, pari, escluso l’utile d’esercizio,
a 362,7 milioni di euro, con una differenza
positiva di 1,4 milioni di euro rispetto a dicembre 2011 (+0,4%).
Red.
IL MONDO DELLE BCC | 56
È NATA BCC
RISPARMIO
& PREVIDENZA
Aureo Gestioni, dallo scorso 3 dicembre, è diventata BCC Risparmio & Previdenza,
la nuova società di gestione del risparmio del Credito Cooperativo. Un nuovo assetto
organizzativo e una nuova gamma d’offerta, per essere ancora più vicini alle esigenze delle
BCC italiane con una gestione professionale, trasparente e disciplinata degli investimenti.
È nata BCC Risparmio & Previdenza, la nuova
società di gestione del risparmio del Credito
Cooperativo, controllata da Iccrea Holding.
La nuova sgr, che ha visto il lancio del brand
lo scorso 3 dicembre, in concomitanza con il
varo della nuova gamma d’offerta, è il risultato dell’evoluzione di Aureo Gestioni, società
specializzata nella gestione dei fondi comuni,
fondi pensione, gestioni patrimoniali e di una
piattaforma innovativa per la sottoscrizione di
Sicav.
Con il cambio di nome, autorizzato dall’Assemblea straordinaria di Aureo Gestioni, è
terminato il profondo processo di riorganizzazione con cui la società non solo conferma lo
sviluppo del suo core business, ma evidenzia
anche la particolare attenzione verso il seg-
mento previdenziale, un comparto nel quale
le Banche di Credito Cooperativo avvertono
la forte necessità di accompagnare responsabilmente la propria clientela.
Il nuovo assetto organizzativo, che prevede
fra l’altro l’aggiornamento complessivo della
piattaforma informatica, e il restyling dei fondi, che mira a semplificare l’offerta portando
il numero dei fondi da 15 a 8, rappresentano
ulteriori leve non solo in grado di ottimizzare
l’efficacia operativa della sgr, ma concretizzano anche l’approccio che BCC Risparmio
& Previdenza vuole adottare, allineandosi a
quello dell’intero Gruppo bancario Iccrea, per
affiancarsi a tutte le BCC come loro partner
sul territorio.
Red.
IL CREDITO COOPERATIVO ITALIANO IN CIFRE
Al 30 giugno 2012 operavano in Italia 403 Banche di Credito Cooperativo, con 4.440 sportelli
(+0,8%, pari al 13,3% degli sportelli bancari italiani), una presenza diretta in 2.711 Comuni e 101
Province. I soci erano 1.111.574 (+3,5%; +15% nel triennio 2009-2012), i clienti 6,9 milioni, mentre
i dipendenti 36.700 (+2,8%, compresi anche quelli delle società del sistema).
La raccolta complessiva di sistema (da banche e clientela, a cui si aggiungono le obbligazioni), alla
stessa data, ammontava a 179 miliardi di euro (+14,1%, a fronte di un +6% registrato nel resto del
sistema bancario), con una quota di mercato della raccolta da clientela, comprensiva di obbligazioni
delle BCC, pari al 7,3%.
Gli impieghi economici si attestavano a 151 miliardi di euro (-0,1%, il dato comprende anche gli
impieghi erogati dalle banche di secondo livello del sistema, contro il -0,5% registrato dal sistema
bancario complessivo), con una quota di mercato degli impieghi delle banche della categoria pari al
7,9%. Gli impieghi economici alle imprese erano pari a 102 miliardi di euro. Il patrimonio (capitale e
riserve) ammontava a 19,7 miliardi di euro (+1,3%; +7,5% nel triennio 2009-2012).
Gli impieghi erogati dalle BCC rappresentano il 22,4% del totale dei crediti alle imprese artigiane,
il 18% alle imprese agricole, l’8,5% alle famiglie consumatrici, il 17,4% alle famiglie produttrici,
l’8,4% delle società non finanziarie, il 15% del totale dei crediti alle istituzioni senza scopo di lucro,
il cosiddetto terzo Settore.
Red.
il mondo delle bcc | 57
IN ARRIVO LA
SECONDA SERIE DI
BANCONOTE IN EURO
La Banca Centrale Europea (BCE) e le banche centrali nazionali (BCN) dell’Eurosistema
introdurranno la seconda serie di banconote
in euro. La nuova serie, denominata “Europa”, riporta nella filigrana e nell’ologramma il
ritratto di Europa, figura della mitologia greca
da cui il nostro continente prende il nome. I
nuovi biglietti saranno immessi in circolazione gradualmente nel corso di diversi anni, a
partire dal taglio da 5 euro nel maggio 2013.
La serie dedicata a Europa è il risultato dei
progressi tecnologici realizzati nel settore delle banconote dopo l’introduzione della prima
serie, oltre dieci anni fa. Le caratteristiche di
sicurezza sono state perfezionate, rendendo
le banconote persino più sicure, con la filigrana con ritratto, l’ologramma con ritratto e il
numero verde smeraldo.
Le nuove banconote costituiscono un’evoluzione. Mostreranno gli stessi disegni della
prima serie (ispirata a “Epoche e stili”) e gli
stessi colori dominanti, anche se gli avanzati
elementi di sicurezza hanno comportato modifiche. Saranno peraltro facilmente distinguibili dai biglietti della prima serie. La scala dei
tagli resterà immutata, ovvero 5, 10, 20, 50,
100, 200 e 500 euro e l’introduzione avverrà in ordine ascendente. Alla banconota da
5 euro seguirà quindi il biglietto da 10 euro e
così via.
Al principio la nuova serie circolerà insieme
alle nuove banconote, ma sarà progressivamente ritirata dalla circolazione e infine dichiarata fuori corso. La data in cui cesserà di
avere corso legale sarà annunciata con largo
anticipo. I biglietti della prima serie manterranno tuttavia il rispettivo valore a tempo indeterminato e potranno essere cambiati presso le
banche centrali nazionali dell’Eurosistema in
qualsiasi momento.
La banconota da 5 euro della serie “Europa”
sarà presentata in tutti i suoi elementi il 10
gennaio 2013, mentre a maggio gli enti creditizi inizieranno a immettere in circolazione i
nuovi biglietti attraverso i propri sportelli o le
casse prelievo contanti.
Per richiamare l’attenzione dei cittadini sul
lancio della nuova serie, nel 2013 la Banca
Centrale Europea e le banche centrali nazionali dell’Eurosistema condurranno una campagna di informazione attraverso vari canali
in tutta l’area dell’euro.
Red.
banca e clienti | 58
u
s
d
a
i
t
n
n
o
o
i
C
Ufficio Soci:
Persone
al servizio
del Territorio
Dal 10 novembre
a MONTEMURLO
Persone
al servizio
del Territorio
AGENZIA di MONTEMURLO
Via LiVorno, 2
SEDE CENTRALE VIGNOLE - QUARRATA (PT)
w w w. b c c v i g n o l e . i t
w w w. b c c v i g n o l e . i t
Via iV noVEMBrE, 108
Persone
al Servizio
del Territorio
Persone
al Servizio
del Territorio
AGENZIA DI MARESCA
PiaZZa STaZionE, 148
AGENZIA DI SAN MARCELLO P.SE
Via G. MarConi, 61
w w w. b c c v i g n o l e . i t
w w w. b c c v i g n o l e . i t
“Conta su di noi. Persone al servizio del territorio”. È il messaggio della nuova campagna istituzionale della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese. Una campagna che ha per protagoniste le persone che lavorano nelle agenzie, i cui volti sono
raffigurati nei manifesti affissi nelle strade del territorio di competenza e all’interno delle filiali.
L’obiettivo non è quello di promuovere un prodotto, ma di rafforzare l’immagine della Banca. Attraverso il claim “Conta
su di noi” si vuole significare che, a differenza di altri tipi di banche che vengono nei territori e ci rimangono finché
c’è convenienza, una banca di credito cooperativo, in questo caso la nostra, c’è sempre. C’è nei momenti di crescita e
c’è, a maggior ragione, nei momenti difficili come quelli che stiamo vivendo. Inizialmente la campagna “Conta su di
noi” ha interessato le tre agenzie della montagna pistoiese: Maresca, San Marcello Pistoiese e Cutigliano e la nuova
agenzia di Montemurlo. In ciascuna immagine è raffigurato il personale in forza presso lo sportello cui ci si riferisce.
Sono state scattate due foto diverse per le agenzie di Maresca e di San Marcello Pistoiese in quanto l’organico è superiore ai 3 elementi che compaiono nella struttura dei manifesti. Inoltre è stata scattata una foto anche ai componenti
dell’Ufficio Soci, in quanto unico ufficio dedicato ai soci presso la sede centrale.
banca e clienti | 59
L’AGENZIA DI CUTIGLIANO
Affacciata sulla caratteristica e storica piazza
Catilina di Cutigliano, comune che fu l’antica
sede del Capitanato della Montagna, ha la
propria sede l’agenzia della Bcc di Vignole e
Montagna Pistoiese. La sua inaugurazione risale al 20 dicembre 1990 ed è la prima agenzia aperta dalla Bcc che in precedenza aveva
installato uno sportello ATM, nella frazione di
Pian degli Ontani. Lo sportello, tuttora funzionante 24 ore su 24 per tutti i giorni settimanali, è affiancato da un apposito ufficio, il cui
orario di apertura al pubblico è di due giorni
settimanali, il lunedì e il giovedì. Nell’ufficio un
promotore finanziario, su richiesta della clientela, dà consulenze su tutti i servizi offerti
dalla banca, siano essi bancari o assicurativi. Nell’agenzia di Cutigliano invece lavorano
due persone: la direttrice Roberta Lucarelli, e
Laura Arcangeli, vice-responsabile e operatore di sportello. «Questa filiale ha una clientela prevalentemente costituita da famiglie,
dipendenti, pensionati e diverse e diversificate aziende artigianali, in prevalenza di tipo
individuale» - dice la direttrice Lucarelli, che
aggiunge: «Devo anche segnalare tra la nostra clientela, la presenza di aziende operanti
nel settore delle energie rinnovabili, come le
centrali idroelettriche. C’è in atto anche un
interessamento per il settore eolico. Cutigliano è un comune molto bello e ben sviluppato
turisticamente, è un fiore all’occhiello, e ciò
porta lavoro con le attività alberghiere e commerciali. Inoltre c’è una presenza molto attiva
di imprese agricole e dell’allevamento del bestiame che oltre a realizzare prodotti caseari
di grande pregio, curano molto l’ambiente
naturale».
La recente fusione con la Banca di Vignole
cosa ha cambiato?
«I soci e i clienti hanno compreso che la fusione era necessaria affinché il movimento
del credito cooperativo rimanesse presente
nella nostra zona montana e per poter continuare a essere loro vicino, sia nelle esigenze
che nelle scelte - risponde Roberta Lucarelli -.
Devo dire che altre persone si sono avvicinate
alla nostra Bcc chiedendo di usufruire delle
nuove offerte bancarie, in quanto la gamma
dei prodotti a disposizione della clientela si è
ampliata. Vedi, per esempio, le agevolazioni
per i soci come il buono sconto sull’acquisto
dei libri scolastici, che ha avuto un
buon successo. La Banca è in grado di offrire servizi per ogni esigenza, ha mantenuto e consolidato
un ottimo rapporto con la clientela
anche nel vicino territorio di Abetone».
Direttore, in questa zona ci sono
esigenze economiche particolari?
«Direi che in una comunità piccola
come questa sarebbe importante il
mantenimento del livello essenziale dei servizi e soprattutto puntare
aduna destagionalizzazione delle
attività economiche in modo da
potenziare l’attività turistica».
Sauro Romagnani
banca e clienti | 60
IL CONTO CORRENTE IN PAROLE SEMPLICI
Prosegue, con la seconda puntata, la pubblicazione delle nuove guide che gli intermediari devono rendere disponibili ai clienti
(sono in distribuzione in tutte le agenzie,
ndr) e che riguardano il conto corrente e il
mutuo per la casa. Un condensato di chiarimenti e di consigli pratici, tratti dalle nuove
pubblicazioni, aggiornate con il provvedimento del 31 luglio 2012, del Governatore
della Banca d’Italia, Ignazio Visco.
I TIPI DI CONTO
I conti corrente offerti dalle banche italiane
sono di molti tipi. I più diffusi possono essere ricondotti a quattro categorie.
Conti ordinari
Sono i cosiddetti conti a consumo, in cui le
spese dipendono dal numero di operazioni effettuate: più operazioni si fanno, più si
spende.
Conti a pacchetto
Sono i conti con un canone che può comprendere anche altri servizi, quali cassette di
sicurezza, assicurazioni e gestione del risparmio. I conti a pacchetto si distinguono in conti
“con franchigia”, in cui il canone include un
numero limitato di operazioni gratuite, e conti
“senza franchigia”, in cui è possibile effettuare
un numero illimitato di operazioni gratuite.
banca e clienti | 61
Conto di base
È il conto dedicato ha chi ha esigenze finanziarie limitate. Include, infatti, solo un
determinato numero di operazioni e alcuni
servizi quali carta di debito, accredito della pensione o dello stipendio, versamento
di contanti o di assegni bancari e circolari,
prelievo di contante, domiciliazione delle
principali utenze domestiche. Il conto di
base ha un canone annuo che comprende tutto e si differenzia secondo le fasce di
reddito dei clienti.
Conti in convenzione
Sono i conti che beneficiano di sconti e
agevolazioni, grazie ad accordi con determinate categorie di clienti.
I COSTI DEL CONTO
Il conto corrente ha dei costi perché la banca offre al cliente una serie di servizi.
Da banca a banca, i servizi possono essere
molto diversi e anche i loro costi possono
essere calcolati in modo diverso.
Per questo è importante valutare con attenzione i costi di ciascun servizio, prima di
decidere quale conto aprire.
Per alcune categorie di persone il conto
può essere gratuito (conto di base). Per
maggiori informazioni ci si può rivolgere allo
sportello presso il quale si ha il conto o si
intende aprirlo.
Il costo complessivo del conto è di solito
composto da una parte fissa e da una parte variabile.
I costi fissi
Ci sono sempre e non variano, perché non
dipendono da quanto e da come si utilizza
il conto.
I principali sono il canone annuo del conto
corrente, i canoni legati a eventuali carte di
pagamento, le imposte di bollo, le spese
per l’invio delle comunicazioni al cliente. Il
canone annuo include spesso anche un
certo numero di operazioni.
I costi variabili
Variano in base al tipo e al numero di operazioni che si fanno (per esempio, prelievo
di denaro con la carta di debito, incasso
assegni). Dipendono da come il cliente utilizza il conto e dalle scelte commerciali della
banca.
Ecco i principali costi variabili da considerare con attenzione quando si sceglie un
conto:
-spese per la registrazione sul conto di
ogni operazione
- commissioni per l’esecuzione dei singoli
servizi
- spese di liquidazione periodica, ogni volta
che la banca calcola gli oneri e gli interessi
- interessi e altri oneri in caso di scoperto.
Per offrire un utile parametro di valutazione
dei costi, nel Foglio Informativo del conto
corrente, la banca fornisce l’ISC (Indicatore Sintetico di Costo), per avere un’idea
del costo complessivo del conto corrente
in base alle spese e alle commissioni che
possono essere addebitate al cliente nel
corso dell’anno, senza considerare gli oneri
fiscali e gli interessi.
L’ISC viene calcolato per uno o più “profili di
operatività tipo” (famiglie e pensionati) individuati dalla Banca d’Italia.
La chiusura definitiva del conto è senza
spese e senza penali. Ci sono delle eccezioni, che però la banca deve riportare nel
contratto. (2. Continua)
Red.
banca e clienti | 62
6 mesi
0,36
1,67
1,25
1,00
3,37
4,89
3,83
2,63
2,24
Fonte dati: http://www.euribor.it/
Tasso Fisso
IRS (rilevato il 28/11/2012)
nov-12
dic-11
dic-10
dic-09
dic-08
dic-07
dic-06
dic-05
dic-04
dic-05
dic-05
2,25
2,44
4,25
2,51
0,10
2,63
dic-04
dic-04
2,00
2,20
2,25
2,21
0,10
2,24
1 anno
1,440
1,350
2,690
4,069
2,316
2,386
“Mercati
in Cifre” offre 0,360
una panoramica
del mondo1,320
finanziario,
con dati 4,600
relativi ai principali
indicatori
di mercato
2 anni
0,430
1,320 generale
1,510
1,830
2,770
4,500
4,122
2,558
2,654
3
anni
0,530
1,390
1,940
2,240
2,980
4,480
4,119
2,759
2,868
e alcuni5 grafici
esemplificativi.
La prima
pagina è2,530
dedicata ai2,540
principali 3,240
“tassi”, alle4,470
materie prime
e alle 3,078
valute. La seconda
anni
0,870
1,760
4,114
3,202
pagina,10invece,
tratta
dei
mercati
azionari,
con
i
due
grafici
relativi
agli
indici
azionari
del
mercato
italiano
e
di
quello
statunianni
1,680
2,400
3,350
3,600
3,750
4,580
4,182
3,630
3,784
15 anni
2,100
2,680
3,680
3,970
3,910
4,710
4,258
3,904
4,085
tense.
Il20servizio
è
curato
dal
servizio
Marketing
e
dal
servizio
Finanza
della
Banca
di
Vignole
e
Montagna
Pistoiese,
per
ulteanni
2,224
2,700
3,510
4,070
3,860
4,750
4,294
4,058
4,265
riori informazioni
e/o richieste:
[email protected]
- 0573
Claudia Raffalli
– 0573
Matteo Ademollo.
30 anni
2,300
2,570
3,740
3,9507070267
3,550
4,740
4,2717070270
4,153
4,384
TASSI INTERBANCARI
BREVE E di
TASSI
A MEDIO-LUNGO PERIODO
TASSIAUFFICIALI
RIFERIMENTO
Tasso Variabile
PRINCIPALI
TASSI
DI RIFERIMENTO
EURIBOR (medie
mensili)
nov-12
nov-12
0,75
Europa 1 mese
0,11
0,25
Stati Uniti
3 mesi
0,19
0,10
Giappone
6 mesi
0,36
dic-11
dic-11
1,00
1,14
0,25
1,43
0,10
1,67
dic-10
dic-10
1,00
0,81
0,25
1,02
0,30
1,25
dic-09
dic-09
1,00
0,48
0,25
0,72
0,30
1,00
dic-08
dic-08
2,50
2,99
0,25
3,29
0,30
3,37
dic-07
dic-07
4,00
4,83
4,25
4,93
0,75
4,89
dic-06
dic-06
3,50
3,68
5,25
3,73
0,40
3,83
Fonte dati: http://www.euribor.it/
Tasso Fisso
IRS (rilevato il 28/11/2012)
nov-12
RENDIMENTI LORDI
1 anno
0,360
nov-12
2 anni
0,430
BOT annuale
1,762
3 anni
0,530
BTP decennale
2,600
5 anni
0,870
10 anni
1,680
15 anni
2,100
20 anni
2,224
PRINCIPALI
INDICI
DI
BORSA
30 anni
2,300
nov-12
15.887,99
FTSE MIB (Italia)
5,29%
RENDIMENTI TITOLI DI STATO
dic-11
1,440
dic-11
1,320
5,95
1,390
6,98
1,760
2,400
2,680
2,700
2,570
dic-11
15.090,00
-25,20%
1.415,95
PRINCIPALI TASSI DI RIFERIMENTO
S&P 500 (USA)
12,59%
nov-12
0,75
2.680,03
Europa
NASDAQ 100 (USA)
0,25
Stati Uniti
17,66%
0,10
Giappone
9.446,01
NIKKEI 225 (Jap)
1.257,60
0,00%
dic-11
1,00
2.277,83
7.496,00
5.898,35
27,09%
-14,69%
11,72%
DAX 30 (Germania)
RENDIMENTI
LORDI
CAC
40 (Francia)
BOT annuale
FTSE
100 (UK)
BTP decennale
0,25
2,34%
0,10
8.455,35
-17,34%
dic-10
dic-09
dic-08
1,350
1,320
2,690
dic-10
dic-09
dic-08
1,510
1,830
2,770
1,016
0,862
2,63
1,940
2,240
2,980
4,07
4,01
4,49
2,530
2,540
3,240
3,350
3,600
3,750
3,680 INDICI 3,970
AZIONARI 3,910
3,510
4,070
3,860
3,740
3,950
3,550
dic-10
dic-09
dic-08
20.173,00
22.573,00
19.460,00
TASSI
UFFICIALI
di RIFERIMENTO
-10,63%
16,00%
-49,53%
1.257,64
13,38%
dic-10
1,00
2.225,72
1.109,24
22,81%
dic-09
1,00
1.790,82
0,25
24,28%
0,30
10.228,90
6,45%
903,25
-38,49%
dic-08
2,50
1.211,65
0,25
47,80%
0,25
-41,89%
0,30
9.608,94
0,30
8.747,20
9,85%
6.914,19
-42,86%
5.781,68
4.810,20
RENDIMENTI
TITOLI DI STATO
19,59%
20,20%
-40,37%
dic-07
4,600
dic-07
4,500
4,08
4,480
4,41
4,470
4,580
4,710
4,750
4,740
dic-07
38.554,00
-6,95%
1.468,36
3,53%
dic-07
4,00
2.084,93
4,25
18,67%
0,75
15.307,80
-11,13%
dic-06
4,069
dic-06
4,122
3,08
4,119
3,95
4,114
4,182
4,258
4,294
4,271
dic-06
41.434,00
16,05%
1.418,30
13,62%
dic-06
3,50
1.756,90
5,25
6,79%
0,40
17.225,80
6,92%
dic-05
dic-04
2,316
2,386
dic-05
dic-04
2,558
2,654
2,21
2,16
2,759
2,868
3,54
4,29
3,202
Fonte 3,078
dati: http://www.dt.mef.gov.it/
3,630
3,784
3,904
4,085
4,058
4,265
4,153
4,384
dic-05
dic-04
35.704,00
30.903,00
15,54%
1.248,29
3,00%
dic-05
2,25
1.645,20
4,25
1,49%
0,10
16.111,40
40,24%
8.067,32
6.596,92
5.408,26
22,29%
21,98%
27,07%
1.211,92
dic-04
2,00
1.621,12
2,25
0,10
11.488,80
4.256,08
3.568,88
3.159,81
3.857,35
3.795,92
3.217,97
5.614,08
5.541,76
4.715,23
3.821,16
12,95%
nov-12
5.870,30
1,762
5,35%
2,600
-18,08%
dic-11
5.572,28
5,95
-4,14%
6,98
1,62%
dic-10
5.812,95
1,016
9,11%
4,07
17,96%
dic-09
5.327,39
0,862
20,14%
4,01
-42,68%
dic-08
4.434,17
2,63
-31,33%
4,49
1,31%
dic-07
6.456,90
4,08
3,97%
4,41
17,53%
dic-06
6.210,50
3,08
10,70%
3,95
23,40%
dic-05
5.610,20
2,21
16,53%
3,54
dic-04
4.814,30
2,16
4,29
Fonte dati: http://www.dt.mef.gov.it/
COMMODITIES
INDICI
AZIONARI
MATERIE
PRIME
INDI
USD
(rilevate il 29 novembre 2012)
PRINCIPALI
INDICI
BORSA
nov-12
dic-11
nov-12
dic-11
Oro
1.730,10
1.563,70
15.887,99
15.090,00
FTSE MIB
Crude
Oil (Italia)
88,60
98,90
5,29%
-25,20%
S&P 500 (USA)
NASDAQ 100 (USA)
PRINCIPALI VALUTE
NIKKEI 225 (Jap)
Euro/Usd
DAX 30 (Germania)
Euro/Gbp
Euro/Yen
CAC 40 (Francia)
FTSE 100 (UK)
1.415,95
12,59%
2.680,03
17,66%
1.257,60
0,00%
2.277,83
2,34%
dic-10
dic-10
1.413,00
20.173,00
93,92
-10,63%
1.257,64
13,38%
2.225,72
24,28%
dic-09
dic-09
1.204,06
22.573,00
75,81
16,00%
1.109,24
22,81%
1.790,82
VALUTE
47,80%
dic-08
dic-08
865,00
19.460,00
41,07
-49,53%
903,25
-38,49%
1.211,65
-41,89%
dic-07
dic-07
836,50
38.554,00
81,95
-6,95%
1.468,36
3,53%
2.084,93
18,67%
dic-06
dic-06
635,70
41.434,00
53,54
16,05%
1.418,30
13,62%
1.756,90
6,79%
9.446,01
nov-12
11,72%
1,3016
7.496,00
0,8100
27,09%
107,37
3.568,88
8.455,35
dic-11
-17,34%
1,2941
5.898,35
0,8332
-14,69%
99,61
3.159,81
10.228,90
dic-10
6,45%
1,3370
6.914,19
0,8575
19,59%
108,59
3.857,35
9.608,94
dic-09
9,85%
1,4338
5.781,68
0,8876
20,20%
133,55
3.795,92
8.747,20
dic-08
-42,86%
1,3972
4.810,20
0,9550
-40,37%
126,67
3.217,97
15.307,80
dic-07
-11,13%
1,4587
8.067,32
0,7353
22,29%
162,96
5.614,08
17.225,80
dic-06
6,92%
1,3197
6.596,92
0,6738
21,98%
157,15
5.541,76
12,95%
-18,08%
1,62%
17,96%
-42,68%
1,31%
17,53%
5.327,39
4.434,17
6.456,90
6.210,50
Valore –5.572,28
EUR/USD5.812,95
spot anno
Min: 1.2042
Max:
1.3486
-4,14%
9,11%
20,14%
-31,33%
3,97%
10,70%
5.870,30
5,35%
DISCLAIMER
Il presente documento non costituisce ricerca in materia di investimenti.
MATERIE PRIME IN USD (rilevate il 29 novembre 2012)
nov-12
dic-11
Oro
1.730,10
1.563,70
Crude Oil
88,60
98,90
dic-10
1.413,00
93,92
dic-05
dic-05
513,00
35.704,00
48,08
15,54%
1.248,29
3,00%
1.645,20
1,49%
16.111,40
dic-05
40,24%
1,1848
5.408,26
0,6876
27,07%
139,52
4.715,23
23,40%
5.610,20
dic-04
dic-04
438,00
30.903,00
35,80
1.211,92
1.621,12
11.488,80
dic-04
1,3561
4.256,08
0,7060
139,11
3.821,16
4.814,30
16,53%
COMMODITIES
dic-09
1.204,06
75,81
dic-08
865,00
41,07
dic-07
836,50
81,95
dic-06
635,70
53,54
dic-05
513,00
48,08
dic-04
438,00
35,80
dic-08
1,3972
0,9550
126,67
dic-07
1,4587
0,7353
162,96
dic-06
1,3197
0,6738
157,15
dic-05
1,1848
0,6876
139,52
dic-04
1,3561
0,7060
139,11
VALUTE
PRINCIPALI VALUTE
Euro/Usd
Euro/Gbp
Euro/Yen
nov-12
1,3016
0,8100
107,37
dic-11
1,2941
0,8332
99,61
dic-10
1,3370
0,8575
108,59
dic-09
1,4338
0,8876
133,55
DISCLAIMER
Il presente documento non costituisce ricerca in materia di investimenti.
mercati in cifre | 63
nov-12
1,762
2,600
BOT annuale
BTP decennale
dic-11
5,95
6,98
dic-10
1,016
4,07
dic-09
0,862
4,01
dic-08
2,63
4,49
dic-07
4,08
4,41
dic-06
3,08
3,95
dic-05
2,21
3,54
dic-04
2,16
4,29
Fonte dati: http://www.dt.mef.gov.it/
INDICI AZIONARI
PRINCIPALI INDICI DI BORSA
nov-12
15.887,99
FTSE MIB (Italia)
5,29%
S&P 500 (USA)
NASDAQ 100 (USA)
NIKKEI 225 (Jap)
DAX 30 (Germania)
-10,63%
dic-09
22.573,00
dic-08
19.460,00
dic-07
38.554,00
-6,95%
dic-06
41.434,00
16,05%
dic-05
35.704,00
1.257,60
1.257,64
1.109,24
16,00%
-49,53%
903,25
1.468,36
1.418,30
1.248,29
12,59%
0,00%
13,38%
22,81%
-38,49%
3,53%
13,62%
3,00%
15,54%
2.680,03
2.277,83
2.225,72
1.790,82
1.211,65
2.084,93
1.756,90
1.645,20
17,66%
2,34%
24,28%
47,80%
-41,89%
18,67%
6,79%
1,49%
9.446,01
8.455,35
10.228,90
9.608,94
8.747,20
15.307,80
17.225,80
16.111,40
11,72%
-17,34%
6,45%
9,85%
-42,86%
-11,13%
6,92%
40,24%
7.496,00
5.898,35
6.914,19
5.781,68
4.810,20
8.067,32
6.596,92
5.408,26
27,09%
-14,69%
19,59%
20,20%
-40,37%
22,29%
21,98%
27,07%
12,95%
5.870,30
FTSE 100 (UK)
Tasso Variabile
-25,20%
dic-10
20.173,00
1.415,95
3.568,88
CAC 40 (Francia)
dic-11
15.090,00
5,35%
3.159,81
3.857,35
3.795,92
3.217,97
5.614,08
-18,08%
1,62%
17,96%
-42,68%
1,31%
-4,14%
9,11%
20,14%
-31,33%
5.572,28
5.812,95A BREVE
5.327,39
4.434,17
6.456,90
TASSI INTERBANCARI
E TASSI A MEDIO-LUNGO
PERIODO
5.541,76
17,53%
4.715,23
23,40%
6.210,50
5.610,20
3,97%
10,70%
16,53%
dic-02
3,05
3,00
2,95
dic-04
30.903,00
1.211,92
1.621,12
11.488,80
4.256,08
3.821,16
4.814,30
EURIBOR (medie mensili)
1 mese
3 mesi
mesi
MATERIE6PRIME
ago-09
0,51
0,86
1,12
(rilevate
il 29
dic-08
dic-07
dic-06
dic-05
dic-04
dic-03
4,93
4,89
3,73
3,83
2,51
2,63
2,21
2,24
2,18
2,24
dic-10
1.413,00
93,92
dic-09
1.204,06
75,81
dic-08
865,00
41,07
dic-07
836,50
81,95
dic-06
635,70
53,54
0,7353
162,96
0,6738
157,15
Valore – FTSE
MIB 4,83
INDEX
anno
Min:2,44
12296 2,20
Max: 17159
2,99
3,68
2,16
COMMODITIES
IN USD
nov-12
1.730,10
IRS
(rilevato
l'ultimo
giorno
del
mese)
Crude Oil
88,60
Tasso
Oro Fisso
ago-09
1,240
1,780
2,210
2,790
3,490
3,840
nov-12
3,990
1,3016
3,910
1 anno
2 anni
3 anni
5 anni
PRINCIPALI
VALUTE
10 anni
15 anni
20
anni
Euro/Usd
30 anni
Euro/Gbp
Euro/Yen
0,8100
107,37
3,29
3,37
novembre
2012)
dic-11
1.563,70
98,90
dic-08
2,690
2,770
2,980
3,240
3,750
3,910
dic-11
3,860
1,2941
3,550
0,8332
99,61
dic-07
4,600
4,500
4,480
4,470
4,580
4,710
dic-10
4,750
1,3370
4,740
0,8575
108,59
dic-06
4,069
4,122
4,119
VALUTE
4,114
4,182
4,258
dic-09
4,294
1,4338
4,271
0,8876
133,55
dic-05
2,316
2,558
2,759
3,078
3,630
3,904
dic-08
4,058
1,3972
4,153
0,9550
126,67
TASSI UFFICIALI di RIFERIMENTO
dic-04
2,386
2,654
2,868
3,202
3,784
4,085
dic-07
4,265
1,4587
4,384
dic-03
2,352
2,783
3,156
3,694
4,406
4,731
dic-06
4,906
1,3197
5,026
dic-01
3,48
3,40
3,30
Fonte
dati: http://www.euribor.it/
dic-05
dic-04
513,00
48,08
438,00
35,80
0,6876
139,52
0,7060
139,11
dic-02
2,748
2,927
3,201
3,689
4,415
4,735
dic-05
4,879
1,1848
4,910
dic-01
3,385
3,866
4,200
4,657
5,214
5,421
dic-04
5,496
1,3561
5,496
PRINCIPALI TASSI DI RIFERIMENTO
Europa
DISCLAIMER
Stati Uniti
Il presente documento
Giappone
03-09-09
dic-08
dic-07
dic-06
dic-05
dic-04
1,00
2,50
4,00
3,50
2,25
2,00
dic-03
2,00
dic-02
2,75
dic-01
3,25
0,25
0,25
4,25
5,25
4,25
2,25
1,00
-
-
0,40
0,10
0,10
0,10
-
-
dic-04
2,16
4,29
dic-03
2,22
4,2
dic-02
3,38
5,04
dic-01
4,05
5,13
non costituisce
ricerca in materia
di investimenti.
0,30
0,30
0,75
RENDIMENTI TITOLI DI STATO
RENDIMENTI LORDI
BOT annuale
BTP decennale
mag-09
0,951
4,03
dic-08
2,63
4,49
dic-07
4,08
4,41
dic-06
3,08
3,95
dic-05
2,21
3,54
Fonte dati: http://www.dt.mef.gov.it/
COMMODITIES
MATERIE PRIME IN USD
Valore – S&P 500 INDEX anno Min: 1258,86 Max: 1474,51
Oro
Crude Oil
ago-09
988,29
68,00
dic-08
865,00
41,07
dic-07
836,50
81,95
dic-06
635,70
53,54
dic-05
513,00
48,08
dic-04
438,00
35,80
dic-03
417,25
26,62
dic-02
342,75
23,48
dic-01
276,50
15,96
dic-05
1,1848
0,6876
139,52
dic-04
1,3561
0,7060
139,11
dic-03
1,2588
0,7054
135,12
dic-02
1,0500
0,6515
124,67
dic-01
0,8902
0,6121
117,32
dic-01
32.317,00
VALUTE
PRINCIPALI VALUTE
Euro/Usd
Euro/Gbp
Euro/Yen
02-09-09
1,4220
0,8751
131,63
dic-08
1,3972
0,9550
126,67
dic-07
1,4587
0,7353
162,96
dic-06
1,3197
0,6738
157,15
INDICI AZIONARI
PRINCIPALI INDICI DI BORSA
21.774,00
dic-08
19.460,00
dic-07
38.554,00
dic-06
41.434,00
dic-05
35.704,00
dic-04
30.903,00
dic-03
26.887,00
dic-02
23.508,00
11,89%
-49,53%
-6,95%
16,05%
15,54%
14,94%
14,37%
-27,26%
-
994,75
903,25
1.468,36
1.418,30
1.248,29
1.211,92
1.111,92
879,82
1.148,08
02-09-09
FTSE MIB (Italia)
S&P 500 (USA)
NASDAQ 100 (USA)
NIKKEI 225 (Jap)
DAX 30 (Germania)
CAC 40 (Francia)
FTSE 100 (UK)
10,13%
-38,49%
3,53%
13,62%
3,00%
8,99%
26,38%
-23,37%
-
1.594,28
1.211,65
2.084,93
1.756,90
1.645,20
1.621,12
1.467,92
984,36
1.577,06
31,58%
-41,89%
18,67%
6,79%
1,49%
10,44%
49,12%
-37,58%
-
10.241,50
8.747,20
15.307,80
17.225,80
16.111,40
11.488,80
10.676,60
8.578,95
10.542,60
17,08%
-42,86%
-11,13%
6,92%
40,24%
7,61%
24,45%
-18,63%
-
5.319,84
4.810,20
8.067,32
6.596,92
5.408,26
4.256,08
3.965,16
2.892,63
5.160,10
10,59%
-40,37%
22,29%
21,98%
27,07%
7,34%
37,08%
-43,94%
-
3.573,13
3.217,97
5.614,08
5.541,76
4.715,23
3.821,16
3.557,90
3.063,91
4.624,58
11,04%
-42,68%
1,31%
17,53%
23,40%
7,40%
16,12%
-33,75%
-
4.817,55
4.434,17
6.456,90
6.210,50
5.610,20
4.814,30
4.476,90
3.940,40
5.217,40
8,65%
-31,33%
3,97%
10,70%
16,53%
7,54%
13,62%
-24,48%
-
DISCLAIMER
Il presente documento non costituisce ricerca in materia di investimenti.
mercati in cifre | 64
Servizio a cura dell’Ufficio Marketing & Comunicazione
Presente nel tuo futuro dal 1904
Banca di Credito Cooperativo di Vignole e montagna pistoiese
ci trovi a:
Sede vignole
Agenzia SANTONUOVO
Agenzia San Michele Agliana
Agenzia SPEDALINO AGLIANA
Agenzia San Giusto Prato
Agenzia PIAZZA MARCONI prato
Agenzia San Paolo Prato
Agenzia MARESCA
Agenzia Lamporecchio
Agenzia CUTIGLIANO
Agenzia Quarrata
Agenzia san marcello pistoiese
Agenzia Sovigliana
Agenzia PISTOIA
Agenzia GALCIANA PRATO
Agenzia MONTEMURLO
Via IV Novembre, 108 - Tel. 0573 70701
Via F. Ferrucci, 1 - Tel. 0574 673190
Via Cava, 106 - Tel. 0574 631295
Via S. Paolo, 249/251 - Tel. 0574 444058
Via Verdi, 9 - Tel. 0573 803436
Via C. da Montemagno, 80 - Tel. 0573 774095
Via Amendola, 9 - Tel. 0571 902869
Via Matteo degli Organi, 211 - Tel. 0574 819171
Agenzia ponte a elsa
Via 2 Giugno, 20 - Tel. 0571 930192
Viale Europa, 359 D/E - Tel. 0573 735301
Via Don L. Milani - Tel. 0574 675458
Viale G. Marconi, 50/17 - Tel. 0574 592846
Piazza Stazione, 148 - Tel. 0573 6261
Piazza Catilina, 3 - Tel. 0573 68174
Via G. Marconi, 61 - Tel. 0573 622487
Via Enrico Fermi, 84/B - Tel. 0573 935211
Via Livorno, 2 - Tel. 0574 689280
Presente nel tuo futuro dal 1904
Scarica

Insieme dicembre 2012 - BCC Vignole e Montagna Pistoiese