n° 71 / DICEMBRE 2012 insieme NotiziE dAlla Banca di Credito Cooperativo di Vignole E MONTAGNA PISTOIESE vita della banca Pubblicazione edita dalla Banca di Credito Cooperativo di Vignole e Montagna Pistoiese: Via IV Novembre 108, Olmi Quarrata (PT). Registrazione tribunale di Pistoia N° 13/1993. Spedizione in abb. postale 70% filiale di Pistoia. Contiene I.P. La nuova agenzia di Montemurlo LA PAGINA DEL DIRETTORE Conta su di noi, l’economia in pillole I NOSTRI INTERVENTI Consegnate 33 borse di studio La ricetta di Crepet L’azienda B. G. Tessitura Petruzzi Officina sartoriale turismo insieme La mia Umbria golosa la mostra Ardengo Soffici Coveri Story il territorio Santa Celestina, la festa di San Marcello banca e clienti In arrivo la seconda serie di banconote in euro Presente nel tuo futuro dal 1904 in questo numero In copertina, l’inaugurazione della nuova sede di Montemurlo, in via Livorno, 2 1 EDITORIALE • Da 108 anni insieme alle famiglie e alle aziende dei nostri territori 2 PAGINA DEL SOCIO • Costituito il comitato zonale Area Montagna Pistoiese 4 vita della banca • La nuova agenzia di Montemurlo • Il convegno “Etica e finanza” 9 LA PAGINA DEL DIRETTORE Insieme N° 71 - Dicembre 2012 Pubblicazione edita dalla Banca di Credito Cooperativo di Vignole e della Montagna Pistoiese Registrazione Tribunale di Pistoia n. 13/1993 - Spedizione in abbonamento postale 70% filiale di Pistoia Direttore Responsabile: Dario Zona Comitato di Redazione: Franco Benesperi, Paolo Biancalani, Tiziano Caporali, Emanuela Ferri, Sauro Romagnani, Elio Squillantini HaNNO collaborato a questo numero: Ivo Bellucci, Marco Benesperi, Ennio Canigiani, Silvia Mauro, Claudia Raffalli Isabella Repetto. redazione: Via IV novembre, 108 - Vignole (PT) Tel. 0573 7070215 - Fax 0573 717591 ON LINE SU: www.bccvignole.it E-MAIL: [email protected] Progetto grafico: Claim Communication, Firenze Stampa: Tipografica Pistoiese srl Tiratura n° 6.000 copie Chiuso in tipografia il 14/12/2012 • Conta su di noi, l’economia in pillole • Il Forum delle banche locali 15 banche con l’anima • La Cassa Rurale è gelosa della sua indipendenza 16 I NOSTRI INTERVENTI • La Bcc Vignole e Montagna Pistoiese consegna 33 borse di studio • La ricetta di Crepet • Montale, il convegno degli artigiani • Le Bcc pistoiesi unite per la ricostruzione di una scuola in Emilia 26 speciale a teatro • A teatro con lo sconto 30 la fondazione • Voci di carta, il nuovo volume edito dalla Fondazione • Homo Faber, il nuovo progetto della Fondazione su etica e lavoro 32 club giovani soci • Giovani soci per la donazione del sangue • Un 2013 ricco di iniziative 34 L’AZIENDA • B. G. • Tessitura Petruzzi • Officina sartoriale 40 TURISMO INSIEME • La mia Umbria golosa 42 LA MOSTRA • Ardengo Soffici, l’Europa in Toscana • Coveri Story, da Prato al Made in Italy 46 il territorio • La filiera del tessile • L’economia della Toscana • Santa Celestina, la festa di San Marcello • Abetone, le scuole di sci 53 il mondo delle bcc • Civiltà dei borghi, il volume strenna del Credito Cooperativo • Federazione toscana Bcc a convegno 59 banca e clienti • In arrivo la seconda serie di banconote in euro • Conta su di noi • L’agenzia di Cutigliano • Il conto corrente in parole semplici 63 MERCATI IN CIFRE • Sintetica panoramica dei principali indici finanziari nazionali e internazionali insiemeeditoriale DA 108 ANNI INSIEME ALLE FAMIGLIE E ALLE AZIENDE DEI NOSTRI TERRITORI di Giancarlo Gori presidente BCC Vignole e Montagna Pistoiese Sono trascorsi centootto anni, da quando la nostra Banca fu costituita, nella canonica della chiesa di Vignole, da otto pionieri della cooperazione, guidati da don Dario Flori, detto “Sbarra”. Era il 12 ottobre del 1904 e da quella data molti sono stati i cambiamenti avvenuti nella società: due guerre mondiali, crisi economiche e successive riprese, il boom e le grandi trasformazioni degli anni Sessanta e Settanta, con la nostra Banca sempre a fianco delle famiglie e delle imprese che vivono e lavorano sui territori di riferimento, essa stessa interessata da un percorso di crescita e di sviluppo, attraversata da profondi cambiamenti, dal passaggio da Cassa Rurale a Banca di Credito Cooperativo, fino alla recente fusione per incorporazione della Banca della Montagna Pistoiese. Anni impegnativi ma, nello stesso tempo, gratificanti per l’intera compagine sociale, per i traguardi conquistati, con l’obiettivo di raggiungerne sempre di nuovi. Una crescita equilibrata, ottenuta tenendo ben presenti le nostre radici e i valori sempre attuali tramandatici dai padri fondatori, che ci impongono di tenere nella massima considerazione tutte le realtà che concorrono al perseguimento del benessere economico e della coesione sociale: le famiglie e le imprese, già ricordate, ma anche le associazioni di volontariato, quelle sportive, quelle culturali, le associazioni di categoria, le parrocchie… E’ soprattutto a loro che rivolgiamo la nostra attenzione, insieme al nostro “grazie” per la proficua attività che svolgono per la crescita equilibrata della collettività. E’ a loro che destiniamo la nostra attenzione, continuando a fornire ampio sostegno alle famiglie e alle imprese, registrando, nel contempo, l’arretramento delle banche più grandi. E’ questo il ruolo che impersoniamo da centootto anni, convinti come siamo che occorra specializzarci sempre di più, per acquisire un respiro più ampio e irrobustire il legame coi territori di riferimento. i nostri interventi | 1 TANTI SCONTI CON LA NUOVA TUA CARD a cura di Emanuela Ferri responsabile Ufficio Soci Bcc Vignole e Montagna Pistoiese In allegato a questo numero troverete: - il programma degli eventi, gite sociali e iniziative che saranno organizzate durante l’anno 2013; - i soci della ex Bcc della Montagna Pistoiese riceveranno la TUA CARD, necessaria per la registrazione della presenza alle assemblee e che dà diritto a ricevere sconti negli esercizi convenzionati. L’iniziativa crea un circuito di scontistica, nell’ambito della compagine sociale, ampliato con particolare riguardo al convenzionamento di nuovi esercizi commerciali anche nei territori di competenza della Montagna Pistoiese. Per entrare a far parte del circuito “TUA CARD” contatta l’ufficio soci. Soci al 30 novembre 2012 Totale soci n. 5 3 5 9 Di cui: Persone fisiche 4 1 2 5 (di cui n. 848 giovani soci 18/35 anni) Persone giuridiche 1 2 3 4 INVIACI LA TUA MAIL Sei un socio o un cliente e vuoi essere aggiornato in tempo reale sui prodotti, sulle gite, sulle iniziative e le opportunità che la Banca può offrirti? Consulta il sito internet www.bccvignole.it e inviaci la tua email all’indirizzo [email protected] Periodicamente riceverai la nostra newsletter e manterrai così un filo diretto con la tua Banca! pagina del socio | 2 COSTITUITO IL COMITATO ZONALE AREA MONTAGNA PISTOIESE Da sinistra: Marco Manzani, Sonnj Paccagnini, Deanna Gavazzi, Stefano Brizzi, Ivo Ori, Andrea Torri, Massimiliano Bonomini, Stefano Gaggini (nella foto non è presente Eolo Nesti). Al fine di garantire il collegamento con la comunità locale, è stato istituto anche un Comitato di zona per la Montagna Pistoiese, importante organismo che ha lo scopo di fungere da anello di congiunzione fra i soci del territorio di riferimento e il Consiglio di Amministrazione. Il Comitato è composto dai seguenti soci: Eolo Nesti, referente del Comitato; Deanna Gavazzi, Stefano Gaggini, Marco Manzani, Andrea Torri, Massimiliano Bonomini, Sonnj Paccagnini, Ivo Ori, Stefano Brizzi, vice presidente coordinatore del Comitato. Il Comitato si è riunito per la prima volta il 30 luglio 2012 e successivamente il 30 ottobre 2012. DA PARTE DI TUTTO LO STAFF DELL’UFFICIO SOCI Emanuela Ferri Ennio Canigiani Claudia Raffalli INFO: Ufficio Soci: 0573 7070227/215/267 e-mail: [email protected] Buosntee Fe pagina del socio | 3 LA NUOVA AGENZIA DI MONTEMURLO È la quinta nel territorio pratese. Parte con una dote di 600 clienti e 195 aziende È stata inaugurata lo scorso 10 novembre l’agenzia di Montemurlo della Banca di Credito Cooperativo di Vignole e della Montagna Pistoiese. La filiale montemurlese si trova in via Livorno, 2, in un fondo di 175 mq, all’interno del nuovo centro commerciale in prossimità della Coop, a poca distanza dal centro di Montemurlo e dalla zona industriale di Oste. «Il taglio del nastro - sottolinea il presidente della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese Giancarlo Gori - è avvenuto in concomitanza con l’apertura della Festa dell’olio, evento che sancisce l’inizio di una collaborazione concreta tra la nostra Banca, la Pro Loco di Montemurlo e la Consulta delle associazioni». Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato il sindaco Mauro Lorenzini, il neo-presidente della Camera di Commercio di Prato Luca Giusti, il vicepresidente della Federazione Toscana Banche di Credito Cooperativo Paolo Raffini e i rappresentanti delle associazioni locali, oltre a numerosi cittadini. La nuova filiale, la quinta nel territorio pratese, avvia l’attività con una dote di circa seicento clienti, di cui 195 aziende. La raccolta diretta di partenza è di 17,5 milioni (quella indiretta è pari a 6,5 milioni), mentre gli impieghi a clientela ammontano a 22,9 milioni. «Anche se finora qui non avevamo agenzie, Montemurlo è da sempre un territorio storico di insediamento della Banca - afferma il direttore generale Elio Squillantini - ed è una realtà dinamica da un punto di vista imprenditoriale, anche grazie a quello che il Comune ha saputo realizzare negli ultimi anni, incentivando aziende a trasferirsi nelle aree industriali e garantendo viabilità e collegamenti di prim’ordine. È sicuramente una zona appetibile per le imprese e di conseguenza anche per le banche attente allo sviluppo del territorio come la nostra». «Qualche anno fa in questa area non c’era niente e adesso c’è un piccolo polo commerciale che Montemurlo non aveva, e un altro sta nascendo a Bagnolo - ha affermato il sindaco Mauro Lorenzini -. Da parte dell’amministrazione c’è l’impegno a valorizzare il territorio e in questo senso l’iniziativa della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese è davvero positiva. Credo che per come è nata e cresciuta, per la sua vicinanza alle aziende artigiane del territorio, questa Banca vita della banca | 4 potrà aiutare concretamente le imprese che intendono crescere pur in un momento di difficoltà. È una scommessa importante che sicuramente darà i suoi risultati» - ha detto il sindaco di Montemurlo. Nella nuova agenzia di Montemurlo lavoreranno quattro dipendenti che sono anche i protagonisti della campagna di comunicazione ideata per l’occasione. I volti di Stefano Magnani (direttore), Elisa Banfi e Barbara Brancolini sono infatti raffigurati nei cartelloni affissi nelle strade della città per far conoscere la nuova agenzia. «Il messaggio è che le persone sono al servizio del territorio - spiega il presidente Giancarlo Gori -. Nel nostro modo di fare banca si mantiene una relazione stretta, personale coi propri soci e clienti, e questo è il tratto distintivo e un punto di forza del credito cooperativo». «Il direttore della nuova filiale - aggiunge Squillantini - è Stefano Magnani, che ha già maturato esperienza come direttore di agenzia e che conosce bene il territorio essendo proprio di Montemurlo. Fra l’altro due dipendenti provengono dall’agenzia di San Michele Agliana, da cui è migrata una buona parte di soci e clienti della nuova agenzia di Montemurlo. Questo è un altro elemento utile a garantire la piena continuità operativa a chi ha scelto di trasferire la propria posizione». L’agenzia di Montemurlo, che mette a disposizione tutti i servizi bancari, compresi bancomat e cassette di sicurezza, è la diciassettesima della Banca e, come detto, la quinta nel territorio provinciale pratese, dopo le 4 già presenti nel comune capoluogo. I primi due sportelli pratesi, a San Giusto e San Paolo, furono aperti nei primi anni Novanta; più recenti le agenzie di Galciana e Piazza Marconi, inaugurate rispettivamente nel 2009 e 2011. Al 30 settembre 2012 i clienti delle 4 agenzie pratesi erano 6987, con oltre 1100 soci. La raccolta diretta “pratese” ammontava a 129 milioni di euro (30 milioni la raccolta indiretta), con impieghi in favore di famiglie e imprese per 103 milioni. Dario Zona vita della banca | 5 IL CONVEGNO “ETICA E FINANZA” Tante persone hanno partecipato lo scorso 23 ottobre alla tavola rotonda su “Etica e finanza”, tenutasi nella Sala Maggiore del Palazzo comunale di Pistoia. Al convegno, organizzato dalla Banca di Credito Cooperativo di Vignole e della Montagna Pistoiese e trasmesso in diretta da Tvl, hanno partecipato il vescovo di Pistoia Mansueto Bianchi, il direttore generale di Federcasse Sergio Gatti, il professor Giampiero Nigro dell’Università di Firenze, il prefetto di Pistoia Mauro Lubatti e il vicesindaco di Pistoia Daniela Belliti. A portare i saluti per la Banca è stato il presidente Giancarlo Gori, che ha introdotto i lavori rimarcando i principi ispiratori e la diversità del credito cooperativo: «Come Bcc che opera sul territorio ci preme lavorare dando valore alle persone e all’economia reale, mantenendo relazioni vive e puntuali con i nostri soci e clienti, senza voli pindarici sulla finanza e senza condurre operazioni speculative - ha affermato Giancarlo Gori -. Anche la fusione con la Banca della Montagna Pistoiese è una scelta compiuta non per spirito di grandezza o con intenti egemonici, ma un passo a cui siamo stati chiamati e che abbiamo fatto volentieri per evitare che il territorio della montagna rimanesse privo di una banca di credito cooperativo. Siamo dunque contenti e fiduciosi di poter dare un contributo all’economia del territorio, come ha sempre fatto la Bcc della Montagna pistoiese». Nel suo intervento, il prefetto di Pistoia Mauro Lubatti si è interrogato sul titolo del convegno “Etica e finanza”. «La dobbiamo intendere come contraddizione o in guisa di endiadi, cioè finanza come forma virtuosa di impiego del capitale?» - si è chiesto il prefetto, che ha poi richiamato gli articoli della Costituzione a tutela del risparmio e della coesione sociale, «in base ai quali questi due termini, etica e finanza, vanno considerati come endiadi che si compenetrano» - ha detto. Sul tema dell’affermazione delle regole e sul ruolo della politica si è soffermata Daniela Belliti, vicesindaco di Pistoia: «Questo modello economico, che il sociologo Bauman ha definito “capitalismo parassitario”, ha prodotto una profonda povertà in diversi paesi del mondo – ha affermato il vicesindaco -. Prima di arrivare in Occidente, la crisi di questo sistema si era già manifestata in altri paesi, come Argentina e Russia. Poteva essere prevenuta, se la politica in questi anni avesse svolto con coraggio e responsabilità il proprio dovere». «I temi di stasera sono veementi» – ha esordito il vescovo di Pistoia Mansueto Bianchi, che nel suo discorso ha più volte richiamato l’enciclica Caritas in Veritate di papa Benedetto XVI. Monsignor Bianchi ha definito la crisi attuale non soltanto economica, ma una crisi di civiltà, antropologica, che coinvolge tutte le sfere dell’umanità. «Negli ultimi 30 anni le disparità economiche e sociali sono cresciute a vita della banca | 6 un livello vergognoso a livello internazionale, ma anche a livello intranazionale e anche in Italia. Si è creato un deficit di anima dentro le nostre convivenze e nel mondo del lavoro. Si è arrivati a credere che non ci sia più rapporto tra lavoro e ricchezza; che la ricchezza si accumuli più facilmente non con il lavoro, ma con manovre speculative, di finanza. Questo è uno sgancio di valori. E allora la crisi è un’occasione importante per riformulare i nostri modelli di sviluppo. Quali possono essere i pilastri di una nuova etica?» - si è chiesto il vescovo di Pistoia. «Non basta parlare di sviluppo, bisogna parlare di sviluppo integrale, che metta al centro la vita umana, la persona, quale bene più grande da tutelare ha proseguito monsignor Bianchi -. Occorre promuovere la dignità della persona, per più persone possibili e riscoprire anche il valore del dono e della gratuità, che non sono nemici dell’economia. Così come il bene comune, che riguarda il vivere sociale delle persone, non è conflittuale con il bene personale, ma è la protezione del bene personale, è lo scrigno che lo custodisce». «La crisi che stiamo vivendo - ha affermato il vescovo di Pistoia - dimostra la falsità dell’idea di un’economia autonoma, libera da influenze esterne, soprattutto etiche. Un’economia simile finisce per divorare se stessa, si autoconsuma. Il mercato non si auto-regola; tocca alla politica governare il mercato e orientarlo al bene comune. L’economia ha bisogno del momento politico fin dall’inizio: l’etica e la politica orientano già la produzione dei beni, non subentrano soltanto per la distribuzione delle ricchezze. Socialità, sussidiarietà, mutualità, reciprocità sono dentro le vicende economiche, debbono esserlo. Credo che si debba intravedere all’interno di questa crisi il cambiamento di un modello economico. Occorre dare un’anima all’economia» - ha concluso il vescovo. Il direttore generale di Federcasse Sergio Gatti ha parlato della “bio-diversità” del credito cooperativo e delle insidie presenti nelle nuove normative sul sistema bancario a livello europeo. «Dobbiamo fronteggiare una spinta verso l’omologazione delle norme voluta dai grandi gruppi bancari. Occorre invece tener conto che le banche di credito cooperativo non hanno provocato questa crisi. Non hanno titoli tossici e non massimizzano il profitto, privilegiando il sostegno al territorio, anche a costo di vedere aumentare le sofferenze. È quanto ha fatto anche la Bcc Vignole e Montagna Pistoiese, che negli ultimi 33 mesi, nel periodo peggiore della crisi, ha aumentato i prestiti dell’11%» - ha detto Gatti. Un invito alle banche di credito cooperativo a “mettersi in rete” per meglio affrontare la nuova economia è arrivato dal professor Giampiero Nigro, docente dell’Università di Firenze, che ha invocato scelte drastiche da parte dei governi occidentali: «Dal mio punto di vista è necessario un recupero delle regole che punti a tagliare le gambe a una finanza speculativa che è soltanto artificiosa creazione e prelievo di ricchezze. Occorre una risposta politica fortissima - e i passi compiuti dall’Europa, in questo senso sono troppo timidi - che faccia intravedere nuove forme di sostegno all’economia reale, compiuta da politici ispirati al bene comune e alla giustizia sociale». Dario Zona vita della banca | 7 L’INCONTRO CON I SOCI DELLA MONTAGNA PISTOIESE Si è svolto domenica 2 dicembre, nei locali della Dynamo Camp di Limestre, l’incontro promosso dalla Banca con i soci dell’area della montagna pistoiese. La manifestazione, ultima delle quattro programmate sul territorio di competenza, ha coinvolto la compagine sociale che fa riferimento alle agenzie di San Marcello Pistoiese, Maresca, Cutigliano e Pistoia. «Un’ottima occasione per conoscere il territorio della montagna pistoiese e la sua gente - ha evidenziato il presidente Giancarlo Gori -, con una grande affluenza di soci, che dimostra fiducia nella Banca e che testimonia l’integrazione positiva avvenuta fra la Banca di Vignole e quella della Montagna Pistoiese, dopo la fusione dello scorso luglio». Auguri di Buone Feste!!! Il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale, la Direzione Generale e i dipendenti della Banca di Credito Cooperativo di Vignole e della Montagna Pistoiese, nella ricorrenza delle Festività, porgono a tutti i soci, ai clienti e alle loro famiglie, i più sinceri auguri per un Natale sereno e un Anno Nuovo ricco di prosperità e di pace. vita della banca | 8 CONTA SU DI NOI, L’ECONOMIA IN PILLOLE Far conoscere le opportunità offerte dalla Bcc Vignole e Montagna Pistoiese e approfondire i temi legati all’economia e ai servizi bancari. Sono alcuni degli obbiettivi di “Conta su di noi”, la trasmissione televisiva curata dalla nostra Banca, che andrà in onda nelle prossime settimane su Tvl e Tv Prato. A illustrate i temi diversi in ogni puntata (il format prevede pillole di circa 5 minuti) sarà il personale della Bcc, intervistato dalla giornalista Matilde Calamai. In una delle prime puntate di “Conta su di noi”, il direttore generale Elio Squillantini parlerà di spread e di tassi bancari. Di seguito riportiamo un’intervista, in cui lo stesso Squillantini approfondisce queste tematiche. Tra gli indicatori dell’economia nazionale c’è lo spread. Da più di un anno se ne parla spesso. Che cos’è lo spread e perché è così importante? Lo spread a cui ci si riferisce è il differenziale di rendimento tra il BTP decennale ed il BUND di pari scadenza. È importante perché rappresenta sinteticamente la salute di uno Stato nei confronti di un altro, ritenuto più solido e quindi più sicuro. La definizione è semplice, la comprensione del suo andamento un po’ meno. Facciamo degli esempi: - se il rendimento del BTP rimane fermo e quello del BUND scende, lo spread aumenta ma questo non comporta maggiori oneri sul debito pubblico italiano. Comporta invece un problema di concorrenza tra le aziende dei due stati: in Germania potranno godere di tassi bassissimi sui finanziamenti, in Italia sconteranno condizioni notevolmente più pesanti. Tutto ciò si riflette sulla capacità di stare poi sul mercato in modo efficiente. - se il rendimento del BTP sale e quello del BUND rimane stabile, il differenziale ovviamente si amplia e questa volta le conseguenze anche per il debito pubblico non saranno neutre: ci sarà un aggravio di oneri per maggiori interessi da pagare sui titoli di stato i quali, incorporando un crescente “rischio paese” dovranno essere emessi con rendimenti maggiormente appetibili. Purtroppo questo è il caso più frequente nell’ultimo periodo. - se si verifica una combinazione e cioè se il BUND scende e il BTP sale, si amplifica il differenziale e anche le conseguenze già ricordate. Una tale situazione può sempre verificarsi perché il rendimento di un titolo di stato (al pari di ogni altra obbligazione corporate) rappresenta il suo livello di rischio: maggiore è il rendimento, più alto sarà il rischio che l’emittente non paghi le cedole e non rimborsi il capitale alla scadenza. Se il rendimento del BTP aumenta, significa che il mercato, a torto o a ragione, lo percepisce meno sicuro rispetto al BUND. La conseguenza di tutto ciò è che il Governo è costretto ad aumentare il rendimento dei propri titoli in emissione, causando un ulteriore incremento del deficit statale. I fondamentali che dovrebbero determinare il giusto premio per il rischio italiano (crescita economica, condizioni fiscali, rischi finanziari, debito pubblico e privato) non giustificherebbero gli attuali 350/370 punti di spread (tantomeno gli oltre 550 registrati nel recente passato come punte massime). Tale fenomeno è indotto in parte dalla forte riduzione dei rendimenti dei BUND tedeschi, percepiti come “beni rifugio”. Ma il motivo principale che ha determinato tale situazione è che sta imperversando da tempo una manovra speculativa dei grandi investitori mondiali (hedge fund e fondi d’investimento) che hanno scommesso e continuano a scommettere sul crollo dell’euro, attuando scientificamente attacchi ai paesi economicamente e finanziariamente più deboli. LA PAGINA DEL DIRETTORE | 9 La soluzione di questo enorme problema sta nella volontà degli stati membri di rendere più forte l’Europa attraverso l’unione effettiva dei mercati finanziari, garantendo così la stabilità generale e creando le basi per una auspicabile futura unione politica. L’oscillazione dello spread ha ripercussioni sugli investimenti fatti dai clienti? Si potrebbe rispondere, in modo semplicistico, sì; in conseguenza dell’incremento dello spread BUND BTP si è assistito a un generalizzato aumento dei rendimenti dei titoli di stato per cui gli investitori che li detenevano nel proprio portafoglio hanno subito una svalutazione in conto capitale (è regola che con l’aumento del rendimento di un titolo a tasso fisso si determini di conseguenza una diminuzione del prezzo). Inoltre, anche tutti gli altri investimenti a tasso fisso, come obbligazioni corporate, certificati di deposito ecc. hanno in qualche modo seguito l’andamento dei BTP. Per quanto riguarda gli investimenti a tasso indicizzato, anch’essi hanno registrato una diminuzione del loro prezzo, a causa della riduzione dei valori relativi ai parametri di riferimento (BOT - EURIBOR). Se la variazione dello spread fosse la causa e non una conseguenza di una ben più complessa situazione economica, quanto detto sarebbe sufficiente. Ma non è così. Dobbiamo rifarci a quanto accaduto negli Stati Uniti e in altri paesi, sia industrializzati che emergenti, nella seconda metà degli anni Novanta, con il manifestarsi della crisi mondiale nel 2007/2008, i cui effetti continuano a minare l’economia dei nostri giorni. Non possiamo non tener conto che l’intera economia mondiale è stata prima drogata con una inondazione di sofisticati e opachi strumenti finanziari (derivati) che poggiavano su attività quanto mai incerte, come i mutui subprime e scaricavano il rischio, altissimo, sugli investitori finali e successivamente da un’ondata di liquidità immessa dalle banche centrali stampando carta moneta e acquistando titoli dalle banche, compresi quelli altamente tossici, con lo scopo di garantire alle stesse sufficiente liquidità e contribuire quindi a far ripartire la ripresa economica. Il sistema bancario si è così salvato da una situazione gravissima, conservando però al suo interno sia la componente sana (le banche in crisi di liquidità ma solvibili), sia la componente malata (le numerose banche che, seppure in default, hanno usufruito di consistenti aiuti). Questo stato di cose ha introdotto nel sistema stesso il germe di ulteriori problemi. I numerosi tentativi di politica monetaria non hanno sortito gli effetti sperati: si è determinato di fatto uno scollamento tra i tassi di riferimento, portati quasi a zero, e i tassi di mercato che continuano a scontare la sfiducia delle banche, non solo verso le aziende e i privati, ma tra loro stesse, ben sapendo qual è la reale situazione al loro interno e impedendo così che la liquidità immessa si propaghi con effetti positivi, contribuendo alla ripresa economica. Anche in questo caso lo spread tra tassi di riferimento e titoli di stato si rivela per quello che è: un indice di rischio che misura lo scarto tra gli interessi pagati su attivi rischiosi e titoli molto sicuri. In sintesi, lo spread tra BTP e BUND determina conseguenze concrete per gli investitori ma su di esso non si possono costruire regole certe di orientamento e di comportamento, perché LA PAGINA DEL DIRETTORE | 10 rappresenta un indicatore di una situazione generale molto articolata e complessa quanto anomala che dovrà trovare, in tempi più o meno lunghi, la strada della normalizzazione. Una cosa è certa, il prezzo da pagare sarà alto e totalmente a carico dei contribuenti. Quali sono i tassi presi come riferimento dalla Banca per mutui, prestiti e fidi? I tassi di riferimento sono quelli ufficiali, a cui si rifà il sistema bancario e cioè: - EURIBOR 1/ 3 mesi per i fidi a breve; - EURIBOR 6 mesi per mutui e finanziamenti rateali a medio /lungo termine a tasso variabile, tasso IRS per quelli a tasso fisso. Qual è la differenza tra tasso fisso e tasso variabile? La differenza sostanziale sta nel fatto che un tasso fisso, una volta scelto, non si modifica mai nel corso del contratto, a prescindere dall’andamento del costo del denaro; il tasso variabile invece si modifica nel tempo in relazione alle oscillazioni di mercato: la variazione seguirà quella registrata dall’indice a cui il tasso stesso è stato agganciato (EURIBOR/BCE). Volendo semplificare, nel caso di un finanziamento acceso per l’acquisto di una prima casa da persone con un reddito fisso (per esempio dipendenti con contratto a tempo indeterminato), allo scopo di non esporsi al rischio di repentine variazioni degli indici di riferimento, potrebbe essere conveniente la scelta di un tasso fisso, malgrado i maggiori oneri per interessi che questo sconta, almeno inizialmente. Nel caso di una azienda, al contrario, tenuto conto della maggiore capacità di sopportare e gestire i rischi di tasso (magari coprendosi opportunamente con appositi derivati), potrebbe rivelarsi più conveniente la scelta di un tasso indicizzato. Oggi, comunque, grazie alla portabilità dei mutui, e cioè alla possibilità di trasferirli da una banca all’altra e potendo così rinegoziarne le condizioni o di scegliere forme di finanziamento che prevedono l’applicazione di tassi misti, consentendo quindi al mutuatario di passare da una rata costante a una variabile e viceversa durante la vita del contratto, la scelta del tasso iniziale non è poi così determinante come in passato. Qual è consigliabile, ad esempio, per accendere un mutuo? Che tipo di valutazioni deve fare un cliente per scegliere il tasso fisso o il tasso variabile? Nella scelta del tasso, va tenuto innanzi tutto a mente che si tratta di un impegno duraturo, considerato che la scadenza tipica di un mutuo è compresa tra i 10 e i 30 anni. In conseguenza di ciò, le riflessioni da fare devono necessariamente prevedere eventuali scelte a lungo termine che naturalmente incideranno sulla capacità reddituale e quindi sulla possibilità di onorare gli impegni assunti. Questo vale sia per i privati che per le aziende. LA PAGINA DEL DIRETTORE | 11 IL FORUM DELLE BANCHE LOCALI Il direttore generale della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese Elio Squillantini ha partecipato lo scorso 25 ottobre al Forum 2012 sulle Banche locali, organizzato da Business International, una divisione di Fiera Milano Media, la media company del Gruppo Fiera Milano, il maggiore operatore fieristico italiano e uno tra i maggiori al mondo. Dal 1987 Business International organizza eventi a livello nazionale nell’ambito della informazione, formazione e consulenza per le aziende. L’edizione 2012 del Forum delle Banche locali, dal titolo “Come riattivare il ciclo del credito?”, si è articolata in vari gruppi di lavoro e tavole rotonde, che hanno affrontato le diverse sfide a cui sono chiamati gli istituti di credito legati al territorio. Assieme ai rappresentanti di altre banche, Squillantini è stato chiamato a relazionare proprio sul tema del territorio, tra esperienze locali che hanno deciso di andare oltre il proprio bacino di utenza per attrarre nuovi investimenti e grandi gruppi che invece hanno scelto strategicamente la localizzazione. Il direttore generale della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese ha parlato del futuro delle banche locali in termini di scelte strategiche, innovazione e responsabilità sociali nei confronti del territorio di riferimento. Di seguito pubblichiamo il testo integrale del suo intervento. IL FUTURO DELLE BCC di Elio Squillantini Certamente la maggior parte delle Bcc non rientra tra coloro che hanno scelto di andare oltre il proprio bacino di utenza per attrarre nuovi investimenti, confermando così la propria vocazione di banche locali. Tale scelta strategica è naturalmente la stessa del Movimento delle banche di credito cooperativo, inteso in questa sede come “grande Gruppo”, che rappresenta più di quattrocento Bcc legate tra loro, oltre che da una struttura centrale di rappresentanza e operativa, da forti e indissolubili principi etici e sociali. A differenza di altri gruppi bancari, la scelta strategica delle Bcc a favore di un sempre più forte radicamento su un territorio di riferimento, comunque circoscritto, si rivela in un certo senso obbligata, proprio per il carattere distintivo e irrinunciabile di banche locali. Il concetto di localismo travalica il suo semplice significato e ancor più le norme sulla competenza territoriale determinate in base ai criteri elencati nelle istruzioni di vigilanza, fondendosi con il concetto esteso di “mutualità”, altro elemento imprescindibile della natura cooperativa delle nostre banche. La cooperazione soddisfa il bisogno di perseguire il bene comune, termine questo oggi tanto di moda, in modo da soddisfare assieme i propri bisogni economici, sociali, culturali, morali. Lo Statuto e la Carta dei valori, la quale rappresenta un vero e proprio patto tra il Credito Cooperativo e le comunità locali, richiamano fortemente insieme i concetti di mutualità e di localismo, quest’ultimo chiaramente correlato al concetto di territorio di riferimento. Ma quale deve essere la giusta dimensione di un territorio di riferimento e può una banca di credito cooperativo andare “oltre”? Pur comprendendo le opportunità o a volte la necessità per alcune realtà, situate in zone geografiche particolari del paese, di ricercare nuovi sbocchi di mercato, sono convinto che non esista una “giusta” dimensione territoriale in senso lato, ma che questa debba necessariamente soddisfare l’esigenza di garantire, nella sostanza e non solo nella forma, il controllo e la gestione della banca secondo il principio della democrazia economica, la soddisfazione dei bisogni dei propri soci, anche e soprattutto attraverso un diverso approccio relazionale che mai dovrà essere spersonalizzato. Non è quindi una questione di “grandezza”, ma di capacità gestionale e operativa, la possibilità di ampliare o meno il proprio territorio di riferimento. E comunque tale ampliamento non potrà mai essere esasperato, pena il rischio di stravolgere la natura e la mission della Bcc. L’essere radicati nei mercati locali al servizio delle famiglie e delle imprese, in particolare delle piccole e micro imprese, la capacità di mantenere rapporti di lungo periodo costituiscono fattori di vantaggio competitivo da non perdere. Il controllo sociale esercitato dalla comunità locale resta un presidio insostituibile a garanzia dell’immagine e della reputazione della banca. Se quanto detto è vero, LA PAGINA DEL DIRETTORE | 12 è vero altresì che le banche di credito cooperativo non possono rimanere immobili di fronte al cambiamento e debbono invece ricercare nuove forme di declinazione delle proprie specificità per rispondere in modo efficace alle pressanti esigenze imposte dai mercati aperti a una economia mondiale. La globalizzazione ha impattato fortemente sulla struttura industriale tipica italiana, storicamente basata su un modello di sviluppo in cui le piccole e medie imprese hanno rappresentato un insostituibile asse portante. L’accresciuta concorrenza ha evidenziato i punti di debolezza notoriamente conosciuti di queste aziende: limitata patrimonializzazione, elevato grado di indebitamento, scarsa propensione agli investimenti, in particolare per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo. È chiaro che le banche di credito cooperativo se vogliono, come vogliono, continuare a sostenere i propri soci imprenditori, devono rapidamente adeguarsi al cambiamento in atto, accompagnando le aziende nel necessario processo di riconversione e di apertura ai nuovi mercati internazionali. La strategia da seguire dovrà comunque rispettare un giusto posizionamento tra il perseguimento di una necessaria innovazione e il mantenimento della responsabilità sociale nei confronti del territorio di riferimento. È evidente che il modello funzionale e dimensionale delle Bcc debba progressivamente modificarsi, ricercando maggiore stabilità reddituale e maggiore professionalità nelle attività innovative, non ancora adeguatamente sviluppate. A ciò si aggiunge l’esigenza di garantire efficaci servizi finanziari, capaci di permettere una efficiente diversificazione e ristrutturazione del passivo delle piccole aziende. I limiti di un tale processo sono evidenti: incidenza dei costi, dipendenza assoluta dal margine di interesse per la scarsa diversificazione delle fonti di ricavo, falcidia delle rettifiche di valore sui crediti. Limiti superabili in parte attraverso mirate forme di aggregazione, laddove sia possibile garantire la creazione (o il mantenimento) di valore effettivo per i soci e per il territorio e non fine a se stesse. Come esperienza locale significativa in tal senso, anche se relativa rispetto alle grandezze dimensionali a cui il tema di oggi fa riferimento, riporto l’avvenuta fusione per incorporazione della Banca della Montagna Pistoiese, determinata non dalla volontà di andare “oltre”, ma dal dovere morale di appartenenza al Movimento e ancor più dai principi di mutualità e localismo più volte richiamati. Operazione non effettuata per attrarre nuovi investimenti, quindi, ma per continuare a garantire la presenza di una banca locale in una zona economicamente svantaggiata. Questa è la dimostrazione della nostra diversità: anteporre gli interessi generali della comunità agli interessi aziendali di sviluppo, per quanto pienamente legittimi. Questo è voler assumere concretamente la responsabilità sociale nei confronti del proprio territorio. Se la strada delle aggregazioni può contribuire a irrobustire le singole banche di credito cooperativo, la vera svolta strategica non potrà che avvenire attraverso la costituzione di un vero e proprio gruppo bancario, sul modello di altre realtà cooperative europee, che comunque sia capace di preservare le peculiarità di banche locali al servizio del territorio, conciliando così la necessità di un indispensabile rafforzamento patrimoniale e di un accentramento decisionale strategico con la conservazione di una giusta autonomia che renda effettivo e prolifico il rapporto con le realtà locali. Tale cambiamento non è a oggi maturo anche se il Movimento sta dimostrando una maggiore e più concreta volontà di conseguire in breve tempo la massima coesione. Gli effetti positivi di questa nuova consapevolezza si stanno dimostrando attraverso un accresciuto e più valido supporto rappresentativo e organizzativo che ha consentito una efficace evoluzione dei sistemi gestionali e di controllo interno e nell’offerta delle società partner, consentendo l’ampliamento dei prodotti e dei servizi per LA PAGINA DEL DIRETTORE | 13 la clientela. Gli sforzi finora sostenuti e le molteplici iniziative tuttora in corso potrebbero essere in parte vanificati dalle ultime decisioni del Consiglio europeo riguardanti il processo di costituzione dell’Unione Europea. Il Regolamento proposto dalla Commissione dovrebbe essere applicato a tutti gli Stati dell’Area Euro, senza nessuna differenziazione rispetto alla dimensione o al modello di business e nell’arco di un anno, il 2013, avremo un’unica supervisione degli intermediari creditizi da parte della Bce, un unico schema di garanzia per i depositi bancari e un unico sistema di risoluzione delle crisi. Se ciò che si sta realizzando è assolutamente positivo e utile a una sempre maggiore integrazione tra gli Stati europei, potrebbe avere conseguenze pesanti per le banche locali se non saranno considerati i diversi profili di rischio e tenuti in debita considerazione i principi di sussidiarietà e proporzionalità. Ne potrebbe derivare un elevato rischio di omologazione dei modelli di business e di introduzione di nuove regole. L’augurio è che nel Testo Unico Bancario europeo le specificità delle banche locali siano riconosciute e conseguentemente normate, tenendo in considerazione l’a- spetto dimensionale e ancor più la minor complessità operativa e il non sistemico profilo di rischiosità. Le conseguenze per le piccole e medie imprese derivanti dalle scelte strategiche delle banche sul territorio sono rilevanti, purtroppo in senso negativo. È indubbio che il processo di concentrazione bancaria avvenuto negli anni scorsi ha comportato una restrizione del credito e un depotenziamento dei servizi, in particolare nelle zone periferiche del paese. Le banche locali hanno svolto una funzione anticiclica, garantendo il necessario supporto finanziario alle imprese, pagando un prezzo rilevante in termini di aumento delle sofferenze e incidenza degli accantonamenti con conseguente diminuzione della propria capacità reddituale, indispensabile, quale fonte primaria di patrimonializzazione. Spero che l’appartenenza a grandi gruppi bancari non faccia venir meno l’efficiente e storica compensazione garantita dalla compresenza sullo stesso territorio di più banche locali, differenziate dimensionalmente: casse di risparmio, banche popolari, banche di credito cooperativo. Queste ultime non potranno di certo sostituire le prime nel garantire il necessario supporto finanziario, oggi ancor più necessario. LA PAGINA DEL DIRETTORE | 14 banche con l’anima LA CASSA RURALE È GELOSA DELLA SUA INDIPENDENZA “...M a ora non si concepisce più una Cassa Rurale, che viva chiusa fra le pareti della propria minuscola contabilità; che non oda e non veda il movimento del credito che le si agita al di sopra e d’intorno. La Cassa Rurale va formandosi la coscienza della posizione che occupa nel grande edificio dell’organizzazione nazionale del credito, il quale al vertice della sua piramide ha i grandi istituti bancari e alla base i piccoli, modesti, ma preziosi organismi popolari. La Cassa Rurale diviene così la regina nel suo piccolo regno; gelosa della sua indipendenza e del prestigio che gode nel mondo agricolo che la circonda, del quale intuisce e previene i bisogni, finanzia le iniziative e che difende dagli attacchi dell’affarismo ...,, Livio Tovini Deputato al Parlamento Dal discorso pronunziato al 1° Congresso nazionale delle Casse Rurali Roma, 26 settembre 1918 banche con l’ANIMA | 15 i nostri interventi depl 2 ante_bonus beb�_2010 11-02-2010 10:04 Pagina 1 È NATO BONUS BEBÈ Visto il successo dell’anno passato, il Consiglio di Amministrazione della Banca, ha rinnovato per tutto il 2013 l’iniziativa Bonus Bebè. In ogni famiglia ci sono momenti speciali e la nascita di un figlio è sicuramente il più speciale di tutti. In un momento di grande gioia, ma anche di riflessione e di progetti per il futuro, la nostra Banca vuole essere vicino alle famiglie in modo concreto. Infatti, se sei socio della BCC di Vignole e della Montagna Pistoiese da almeno sei mesi prima della nascita di tuo figlio, hai diritto al Bonus bebè che consiste in un premio di 500 euro che sarà versato direttamente su un libretto di deposito a risparmio intestato al nuovo nato. «Un piccolo gesto per avvicinare nuovi soci all’interno della banca - sottolinea il presidente Giancarlo Gori - e dimostrare concretamente la nostra vicinanza alle famiglie e alle giovani coppie, nello spirito autentico dei valori della cooperazione». Si potrà richiedere l’apertura del libretto dedicato al figlio, semplicemente presentando il certificato di nascita rilasciato dal Comune. Il primo versamento di 500 euro lo farà la BCC di Vignole e della Montagna Pistoiese come dono di benvenuto. Inoltre, si potrà inviare la foto del neonato alla Banca e sarà pubblicata sul notiziario Insieme come augurio speciale. Per ulteriori informazioni, contattare l’Ufficio Soci (sig.ra Emanuela Ferri, tel. 0573 7070227) oppure richiedere il depliant dell’iniziativa in ogni agenzia. Ed ecco i nuovi nati… Giovanni Magni Tommaso Biondi Santiago Moncada Samuele Noci Virginia Cirri Gilda Carretta I NOSTRI INTERVENTI | 16 Marco Bagni Viola Pieri Edoardo Chiti Diego Castaldo Giulio Dello Russo Gaia Corrieri Lucia Patrizii Isabel Procacci Gianluca Cangiamila Francesca Macchini Isaia Frati Viola Infantino I NOSTRI INTERVENTI | 17 LA BCC VIGNOLE E MONTAGNA PISTOIESE CONSEGNA 33 BORSE DI STUDIO Per il quattordicesimo anno consecutivo la Banca di Credito Cooperativo di Vignole e della Montagna Pistoiese premia gli studenti più meritevoli, attraverso il bando di concorso per borse di studio. Quest’anno sono 33 i riconoscimenti assegnati, per un totale di 24 mila euro, ai giovani soci o figli di soci, che si sono diplomati (scuole medie inferiori e superiori) o laureati con il massimo dei voti. La premiazione è avvenuta lo scorso 1° dicembre con una cerimonia molto partecipata, tenutasi all’auditorium della sede di Quarrata, alla quale erano presenti le famiglie dei ragazzi, il sindaco Marco Mazzanti e l’assessore all’istruzione del Comune di Quarrata Lia Colzi, numerosi dirigenti scolastici e insegnanti degli istituti del territorio. Il presidente della Bcc di Vignole e Montagna Pistoiese Giancarlo Gori, i vicepresidenti Franco Benesperi e Stefano Brizzi e il direttore generale Elio Squillantini hanno consegnato i riconoscimenti agli studenti, provenienti dalle diverse zone del territorio di competenza della Banca, fra cui Quarrata, Prato, Agliana, Pistoia, Vaiano, Lamporecchio, Serravalle Pistoiese e San Marcello Pistoiese. «Ogni anno è una grande soddisfazione premiare l’impegno e il merito di tanti ragazzi - afferma il presidente della banca Giancarlo Gori -. Con questa iniziativa rispondiamo adun obiettivo primario del credito cooperativo: contribuire alla crescita sociale e culturale, oltre che economica, delle nostre comunità. Da sempre la nostra banca investe molto sui giovani del territorio. Basti pensare, oltre alle borse di studio, alle tante iniziative loro rivolte: i contributi per l’acquisto dei testi scolastici, la riduzione delle quote associative, il bonus bebè per la nascita di un figlio, che quest’anno ha conosciuto un grande incremento, il corso di alta formazione “A scuola di Banca” in collaborazione con il Capitini di Agliana e le numerose attività promosse dal Club Giovani Soci». «Quest’anno, a seguito della fusione con la Bcc della Montagna pistoiese, il concorso per borse di studio, come tutte le altre iniziative, si è allargato anche alle scuole della montagna - spiega il direttore generale Elio Squillantini -. L’obiettivo del bando è duplice: da una parte promuovere il cammino dei ragazzi nel loro percorso di studi e nella loro carriera professionale; dall’altra rafforzare il legame della nostra Banca con il territorio e con le nuove generazioni, coinvolgendo le leve più promettenti all’interno della compagine sociale. Ed ecco i ragazzi che hanno ricevuto le Borse di studio, con le scuole e le università frequentate. Diploma di licenza media inferiore. Voto 10 - 10 e lode. Premio di 250 euro. Rebecca Ciottoli (S.S. B. da Montemagno, Quarrata), Filippo Troni (I.C.S. Mazzoni di Prato), Matteo Pierucci (I. C. Lamporecchio), Silvia Calamai (S. S. Fermi di Prato). I NOSTRI INTERVENTI | 18 Diploma di istruzione secondaria superiore. Voto: 100 - 100 e lode. Premio di 500 euro. Daniele Gori (I.T.S. Capitini di Agliana), Davide Marrone (I.T.S. Capitini di Agliana), Lorenzo Santini e Pierfrancesco Brizzi (L.S.S. Duca d’Aosta di Pistoia), Gabriele Simoni (I.T. Ginori Conti di Firenze), Livia Tolve e Letizia Baroncelli (L.G.S. Forteguerri di Pistoia), Francesca Giagnorio (L.C. Cicognini di Prato), Clarissa Rossetti (I.T.C.S. Pacini di Pistoia), Andrea Melani (I.T.S. Buzzi di Prato), Elena Franceschi (Istituto alberghiero Datini di Prato), Riccardo Rafanelli (Istituto Alberghiero Martini di Montecatini). Laurea universitaria (magistrale o specialistica). Voto: 110 - 110 e lode. Premio di 1000 euro. Alessandro Martini, Lorenzo Bevilacqua, Silvia Zini, Chiara Gheri, Barbara Vannelli, Andrea Mazzanti, Martina Fornaini, Giulia Del Col, Chiara Contri, Sara Rosini, Alessia Bernardini, Tiziana Giovannetti, Stefano Zanobetti, Cristina Galloni e Lorenzo Pagli (Università di Firenze), Luca Marmo e Martina Filoni (Università di Pisa). I NOSTRI INTERVENTI | 19 POESIA, MINA ANTONELLI VINCE IL CITTà DI QUARRATA Mina Antonelli, di Gravina in Puglia, con la lirica Tramonti d’Africa, si è aggiudicata la 31ª edizione del Concorso Internazionale di Poesia “Città di Quarrata”. Organizzato dall’Associazione Pro Loco e dal Comune di Quarrata, in collaborazione con il Gruppo Culturale Città di Quarrata e la Filarmonica G. Verdi, il Premio, promosso da Vivaldo Matteoni nel 1982, vede tra i sostenitori anche la nostra Banca, sempre sensibile verso le iniziative culturali che valorizzano il territorio. La cerimonia di premiazione si è svolta lo scorso 21 ottobre, Città di nella splendida uarrata Quarrata cornice delle scuderie di villa La Màgia, presenti le autoSede Centrale Via IV Novembre, 108 Vignole di Quarrata (Pistoia) rità cittadine e Tel. 0573 70701 - Fax 0573 717591 numerosi poeti Le nostre agenzie Vignole, Quarrata e Santonuovo (Quarrata), Agliana e Spedalinopremiati, con (Agliana), Pistoia, Cutigliano, an Marcello Pistoiese e Maresca (San Marcello Pistoiese) la e Filarmonica San Giusto, San Paolo, Galciana Piazza Marconi (Prato) Concorso Internazionale Lamporecchio, Sovigliana (Vinci), Ponte a Elsa (Empoli) G. Verdi che ha di Poesia 2012 I nostri ATM eseguito brevi La Querce (Prato), San Baronto (Lamporecchio), Pian degli Ontani (Cutigliano), Bardalone intermezzi mue Gavinana (San Marcello Pistoiese), Prunetta (Piteglio) “Città di Quarrata” sicali. promosso da Vivaldo Matteoni nel 1982 Banca di CreditoA Cooperativo di Vignole presentare la e della Montagna Pistoiese Presente nel tuo futuro dal 1904 manifestaziowww.bccvignole.it ne Donatella 21 Ottobre 2012 Giammichele, mentre le liriche sono state declamate dall’attore quarratino Alessandro Rapezzi. La Commissione Giudicatrice del Premio, presieduta dal professor Piero Santini e composta da Franco Benesperi, Athos Capecchi, Paola Giuntini, Paola Lomi, Walter Melani e Sara Puccini, dopo un’accurata e scrupolosa selezione dei numerosi lavori presentati, decretava vincitrice la poesia di Mina Antonelli, con questa motivazione: «Questa composizione scabra, quasi priva di lenocini musicali, ma sofferta sul piano espressivo e dalle vivaci e intense valenze figurative, rappresenta il bruciante dramma dell’emigrazione, descritto con pungente carica iconica e con intenso coinvolgimento emotivo. Restano impresse immagini come ‘fili spezzati i giorni con i sogni vanno / incontro a cieli assetati d’arcobaleni’ o ‘rintoccano silenzi sui muri invecchiati’ fino al conclusivo contesto dominato da un acuto senso di rimpianto per la terra natale, una variante del proverbiale ‘mal d’Africa’ che fa bruciare l’anima, rimasta ancorata alla soglia della casa abbandonata». Per la sezione “poeti residenti all’estero”, la Giuria ha assegnato il riconoscimento ad Armando Arietano, di Torricella (Svizzera), per la poesia Questa è la mia vita. Q P R O - L O C O Città del Mobile Presente nel tuo futuro dal 1904 REP V BBLICA I TA L I A N A Quest’anno, inoltre, il regolamento prevedeva, per la prima volta, il premio speciale “Montalbano”, riservato ai poeti residenti nel Comune di Quarrata ed è risultata vincitrice Anna Natale Vassallo, con la poesia Dal sussurro intrigante di sirene. Tutte le liriche premiate sono state raccolte in un’agile pubblicazione, mentre in un distinto volumetto sono state pubblicate le poesie partecipanti al Concorso “Vivaldo Matteoni”, riservato agli studenti delle scuole elementari e medie del Comune di Quarrata, giunto quest’anno alla dodicesima edizione. F.B. TRAMONTI D’AFRICA Scrive il vento nei silenzi di sabbia grovigli di pensieri si perdono tra le dune e spiragli d’albe urlano al cuore di rabbia antica e violenza. Lasciasti il pianto di tua madre sulla porta socchiusa al dolore, con i sogni stretti in pugno seguisti sull’acqua il graffio del gabbiano. Lembi di luna avvolgono fragili zattere, frammenti di stelle attraversano le onde e naufraghi vanno dentro la notte su barconi scagliati come schegge nella tempesta, lacrime mute scrutano l’orizzonte. Smarrite radici approdano allo scoglio il cuore inciampa nell’ultima stella che muore al grido del giorno di chi ha valicato il solco della morte e con la vita ha tracciato la ruga profonda del mare. Scivola dentro il tempo con i ricordi profumi lontani di altre stagioni sbocciate tra le pareti di fango impastati con radici di terra gli anni, fili spezzati i giorni con i sogni vanno incontro a cieli assetati d’arcobaleni. Nuovi passi ora aspettano campi di grano dove la spiga già profumata di pane e il dolore dell’ulivo si apre a venti di cicale, cieli tersi chiusi tra i vicoli rintoccano silenzi sui muri invecchiati che profumano di menta e origano. Fragile ombra smarrita tra la folla foglia solitaria caduta nel vento, nessuno conosce il tuo pianto e l’orma lascia sulla soglia deserta dove ancora vive la tua anima che brucia nei tramonti d’Africa. Mina Antonelli I NOSTRI INTERVENTI | 20 LA FESTA DELL’OLIO Un autunno ricco di manifestazioni e festeggiamenti per la comunità di Montemurlo, che ha organizzato iniziative e rassegne a cui ha partecipato anche la nostra Banca, che proprio nella città della Rocca, lo scorso 10 novembre, ha inaugurato una nuova filiale. L’evento più atteso è stata la tradizionale Festa dell’Olio, giunta alla tredicesima edizione, che quest’anno è coincisa con i festeggiamenti per il riassetto del Borgo di Rocca e il restauro dell’antico campanile della Pieve di San Giovanni Decollato, risalente all’anno Mille e duramente colpito da un fulmine nel 2010. Le campane sono tornate a suonare a festa al termine della processione che ha portato la Santa Croce di Montemurlo fino al borgo di Rocca. Il giorno successivo migliaia di persone sono salite alla Rocca per la Festa dell’Olio. In tutto sono stati distribuiti tre quintali di pane e oltre 60 litri di olio, con il borgo animato per tutto il giorno da manifestazioni, stand gastronomici, laboratori e il mercatino dell’antiquariato. Domenica mattina è stata la volta del palio delle cariole, che ha visto l’affermazione del rione di Oste. Grande successo anche per il concorso di pittura organizzato dal comitato della festa. A chiudere la manifestazione i fuochi d’artificio e lo spettacolo “Ballando con l’olio, e speriamo che un si scivoli”, a cura del gruppo ballo spettacolo di Montemurlo e dell’associazione “Il Gabbiano”. NUOVA SEDE PER L’ASSOCIAZIONE CARABINIERI Il 16 ottobre scorso l’Associazione nazionale carabinieri di Montemurlo ha festeggiato il suo 25° anniversario con l’inaugurazione della nuova sede, nei locali dell’ex canonica della Rocca, messi a a disposizione dalla parrocchia del Sacro Cuore. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del presidente dell’Associazione Vito Messineo, del tenente colonnello Gabriele Stifanelli, comandante provinciale dei carabinieri e del sindaco Mauro Lorenzini. Per la Bcc Vignole e Montagna Pistoiese era presente il presidente Giancarlo Gori. Padre Natale ha celebrato la Santa Messa nella pieve di San Giovanni Decollato. La giornata è proseguita con un pranzo alla Taverna della Rocca. MONTEMURLO ARTE E LAVORO A fine settembre grande successo per la dodicesima edizione di “Montemurlo arte e lavoro”, organizzata dalla Pro Loco di Montemurlo insieme al Comune, con il contributo della nostra Banca. Nel calendario di eventi, particolare attenzione ha riscosso la tavola rotonda (nella foto sotto) di sabato 22 settembre dedicata a “L’usura negli ambienti di lavoro e in quello familiare”. I lavori, aperti dai saluti del sindaco Mauro Lorenzini e del presidente della Pro Loco Germano Cerretani, sono proseguiti con gli interventi di Pierluigi Larotonda, scrittore, autore del romanzo sul tema dell’usura “Il venditore di giocattoli”, Roberta Roberti, presidente della sezione provinciale di “Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, Franco Benesperi, vicepresidente vicario della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese, Mauro Giannarelli, presidente regionale delle Pro Loco Unpli, Michele Vuolato, funzionario di Confartigianato, Roberto Zanaschi del Centro ascolto della Misericordia di Prato. Lo stesso giorno, sempre nel’ambito di “Montemurlo arte e lavoro”, in piazza della Libertà si è tenuta la sfilata di moda curata dagli studenti dell’istituto d’arte “Brunelleschi” di Montemurlo. La manifestazione si è chiusa il giorno successivo con la mostramercato domenicale, con oltre 40 bancarelle di artigianato e prodotti tipici. I NOSTRI INTERVENTI | 21 LA RICETTA DI CREPET «È una crisi di valori, prima che una crisi economica!». È tutto qui il succo della splendida serata trascorsa ad ascoltare Paolo Crepet (nella foto sopra), psichiatra, sociologo e psicoterapeuta, in un Teatro Bolognini pieno fino all’inverosimile, lo scorso 4 ottobre, a Pistoia. Invitato da Confesercenti, in collaborazione con la nostra Banca, Crepet ha incontrato, nel pomeriggio, gli imprenditori e i dipendenti di Confesercenti e quelli della Banca e, nel dopo cena, ha parlato per una buona ora e mezza su “Crisi economica, di valori ed educativa”, rivolgendosi soprattutto ai molti genitori presenti. Non ha perso occasione per sostenere che non basta mettere a posto i bilanci delle società e i conti dello Stato per salvarsi dalla crisi, ma occorre ripensare agli stili di vita, alla non educazione data ai nostri figli (“ci mettiamo in pace dandogli un po’ di denaro”), alla disfatta sociale iniziata molto prima della crescita dello spread. Occorre trasmettere ai nostri figli l’amore per lo studio, occorre investire nella cultura e nell’istruzione, ma soprattutto è importante trasmettere loro il valore delle regole. «La crisi, quindi - secondo Crepet - è una buona ragione per concentrare le nostra attenzione sul problema dell’educazione dei figli e, nello stesso tempo, cogliere l’opportunità di riscoprire valori troppo spesso dimenticati». F.B. UN CONVEGNO PER I 108 ANNI I VENERDì DELL’IMPRENDITORE Lo scorso 12 ottobre ricorreva il 108° anniversario della fondazione della nostra Banca. Una data che abbiamo voluto celebrare nell’auditorium della sede centrale, insieme agli amici del Centro Culturale “Sbarra” di Quarrata che, nell’occasione, hanno promosso una tavola rotonda per riflettere sulla “Crisi dell’economia e del lavoro: quali prospettive in ambito locale?”. Presenti il sindaco di Quarrata, Marco Mazzanti, il presidente della Camera di Commercio di Pistoia, Stefano Morandi e i rappresentanti delle associazioni di categoria. Secondo appuntamento, lo scorso 23 novembre, per I venerdì dell’imprenditore, il progetto promosso dalla nostra Banca, in collaborazione con Brogi & Pittalis, Studio Aiazzi Paolo e CZ Informatica. Si è trattato di un programma di aggiornamento professionale per imprese, artigiani e liberi professionisti, durante il quale sono stati approfonditi gli aspetti legati ai costi di produzione, al punto di pareggio, al prezzo di vendita e al budget aziendale. I NOSTRI INTERVENTI | 22 MONTALE, IL CONVEGNO DEGLI ARTIGIANI Si è svolto lo scorso 22 novembre, al Castello della Smilea, a Montale, l’atteso convegno promosso dall’Amministrazione comunale nel quadro delle iniziative di “Metti una sera alla Smilea”, per discutere su “Lo stato dell’artigianato e della piccola impresa pistoiese: quali prospettive?”. Fra i relatori Aldo Piantini, presidente CNA Pistoia, Simone Balli, presidente Confartigianato Pistoia ed Elio Squillantini, direttore generale della nostra Banca. È stata l’occasione per riflettere su una crisi che molti considerano fra le peggiori dal dopoguerra a oggi. Da parte sua, Piantini ha sottolineato che «la CNA ha iniziato un percorso di cambiamento, nel condividere l’accorpamento delle province e lo snellimento della macchina statale. Per superare la crisi dobbiamo fare sinergia fra le imprese, le banche, le istituzioni, cercando di favorire le “reti d’impresa” e, nello stesso tempo, accorpare alcuni servizi di più Comuni». Balli, invece, ha sostenuto che «con la riforma delle province avremo minore rappresentatività e le eccellenze del territorio saranno penalizzate». Anche per il rappresentante di Confartigianato «occorre sburocratizzare e semplificare gli atti amministrativi, cercando di privilegiare i “Bandi a chilometri zero”, per favorire le aziende locali nell’assegnare i lavori pubblici. Sul territorio non dobbiamo considerarci concorrenti, ma dobbiamo collaborare insieme, i concorrenti sono quelli all’esterno del nostro territorio». Il nostro direttore generale Squillantini, infine, ha messo in evidenza il «ruolo strategico della banca locale, che opera esclusivamente sul territorio, non solo a favore delle imprese ma anche delle associazioni, investendo il 97% della raccolta per sostenere l’economia delle famiglie e delle PMI». «La nostra Banca - ha specificato Squillantini - non manifesta carenza di liquidità ed è pronta a supportare gli investimenti delle aziende, non appena ci sarà la ripresa». F.B. I NOSTRI INTERVENTI | 23 AL VIA IL MASTER IN DIRITTO DELL’IMMIGRAZIONE E MEDIAZIONE CULTURALE È stato presentato lo scorso 20 ottobre, nell’auditorium della sede centrale, a Vignole, il Corso di Alta Formazione - Master in “Esperto in Diritto dell’Immigrazione e Mediazione Culturale”, promosso dalla Croce Rossa Italiana (Comitato Locale Piana Pistoiese, Agliana, Montale Quarrata), in collaborazione con Genuensis Cic e Associazione We Care di Prato. «Il pluralismo culturale è divenuto una realtà delle società contemporanee e anche di quella italiana - spiegano i promotori del progetto -. L’insieme dei fenomeni definiti, a volte semplicisticamente ‘globalizzazione’ impone di acquisire consapevolezza del fatto che le culture sono ormai miste, intrecciate tra di loro e sottoposte a reciproca influenza, ma anche a reciproci contrasti, anche sotto il profilo giuridico. Questo non significa che il mondo è diventato o diventerà omogeneo, anzi, alcune culture per fronteggiare tali dinamiche ritenute minacce, tenderanno a chiudersi in se stesse e a far nascere nuovi fondamentalismi. Compito della mediazione culturale dovrebbe essere quello di acquisire la consapevolezza di favorire il confronto tra individui di culture diverse, favorendone la coesione sociale”. Il corso si svolge a Roma e presso il Conservatorio San Niccolò di Prato e prevede 150 ore in aula e 24 ore per seminari di approfondimento. Red. UN CONCERTO GOSPEL IN MEMORIA DI RENZO CORRIERI Un concerto gospel in memoria di Renzo Corrieri si è tenuto lo scorso 16 dicembre alla chiesa di Santa Maria Assunta a Quarrata, a cura dei Pistoia Gospel Singers (nella foto sopra), diretti da Silvia Benesperi. Il concerto, dal titolo “La musica arriva fino al cielo”, è stato realizzato in collaborazione con la Banca di Credito Cooperativo di Vignole e della Montagna Pistoiese, di cui Renzo Corrieri è stato socio. I NOSTRI INTERVENTI | 24 LE BCC PISTOIESI UNITE PER LA RICOSTRUZIONE DI UNA SCUOLA IN EMILIA “Aiutateci a ricostruire le nostre scuole”! È stato questo l’appello lanciato dalla Federazione BCC Emilia Romagna e dalla BCC Centro Emilia, al quale hanno risposto le sei BCC pistoiesi e l’Associazione Vivaisti Pistoiesi, che ha dimostrato grande sensibilità nel fornire gratuitamente 55 piante ornamentali di alto fusto e circa 600 piante, per creare una siepe lungo il nuovo plesso scolastico di Corporeno, una frazione di Cento, in provincia di Ferrara. Grazie a questa iniziativa, i ragazzi e tutte le persone coinvolte nel progetto, dopo le sofferenze del terremoto del maggio scorso, potranno gioire avendo a disposizione un nuovo parco, ornato con le piante messe a disposizione dai vivaisti pistoiesi aderenti all’iniziativa. LA REALTÀ DEL MICROCREDITO PISTOIESE Si è svolto nel mese di novembre, alla Biblioteca San Giorgio di Pistoia, un seminario di studio sulla realtà del Microcredito, analizzata negli aspetti nazionali, europei ma anche locali. Presenti autorevoli esperti italiani ed esteri, provenienti dall’Inghilterra, dalla Francia, dal Belgio, che hanno confrontato il sistema vigente nei loro paesi con quello italiano. Franca Nesti, in rappresentanza del Sistema Microcredito Pistoiese (di cui fa parte anche la nostra Banca), ha evidenziato che negli ultimi tre anni sono stati effettuati 564 colloqui, con 304 pratiche presentate e 223 (19 quelle delle imprese) approvate, per un importo complessivo di oltre un milione di euro. I NOSTRI INTERVENTI | 25 A TEATRO CON LO SCONTO a cura di Dario Zona Con l’inizio delle nuove stagioni teatrali, torna “A teatro con lo sconto”. Grazie alle convenzioni stipulate dalla Bcc di Vignole e Montagna Pistoiese con i principali teatri della zona di competenza, i soci della Banca potranno acquistare biglietti e abbonamenti per la stagione 2012/2013 a condizioni vantaggiose. Oltre alle eventuali riduzioni già previste in favore di CRAL, Associazioni Culturali, Over 65 e studenti, i soci della nostra Banca potranno beneficiare di una riduzione sui singoli biglietti e/o di uno sconto di circa il 10% sul costo degli abbonamenti. Per beneficiare della promozione basta presentare al botteghino la tessera del socio Tua card e un documento di identità. I teatri convenzionati sono: Manzoni di Pistoia, Nazionale di Quarrata, Shalom di Empoli, Metastasio e Fabbricone di Prato. Ed ecco, di seguito, una panoramica sui cartelloni, a partire da gennaio 2013. TEATRO NAZIONALE DI QUARRATA Dopo gli appuntamenti con Moni Ovadia, Elio ed Erri De Luca, il 2013 del Teatro nazionale di Quarrata si apre venerdi 18 gennaio con L’anima della terra (Vista dalle stelle), uno spettacolo tra parole e musica con Margherita Hack e Gi- nevra Di Marco, ideato da Francesco Magnelli. In un dialogo con Ginevra di Marco e le sue canzoni popolari, l’astrofisica fiorentina racconterà storie di vecchie e nuove migrazioni, commenterà con acume e franchezza le vicende della politica nostrana, e non mancherà di svelare, con la sua straordinaria capacità divulgativa, i segreti del cielo. Venerdì 8 febbraio Marco Baliani sarà in scena con Kohlhaas, scritto assieme a Remo Ristagno, e tratto da “Michael Kohlhaas” di Heinrich von Kleist; uno spettacolo che ha raggiunto il traguardo delle mille repliche. La chiusura della stagione, venerdì 15 marzo, è affidata a Giovanni Lindo Ferretti, fondatore dello storico gruppo punk “CCCP fedeli alla linea”, dei “CSI” e dei “PGR”, e al violinista Ezio Bonicelli, impegnati nell’intenso Bella gente d’Appennino. Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, secondo il quale: «È un Eduardo cinico e disincantato quello che scrive La Grande Magia. Ci consegna l’immagine di un’Italia immobile, prigioniera di circostanze immutabili, un Paese che si lascia scivolare in un insensato autoinganno...». Dal 25 al 27 gennaio andrà in scena Wordstars, di Vitaliano Trevisan, con Ugo Pagliai e Paola Gassman, per la regia di Giuseppe Marini. In WordStar si narrano con libertà immaginativa gli ultimi giorni di vita del grande scrittore Samuel Beckett, incalzato dal ricordo della moglie e dell’amante, entrambe inaspettatamente morte prima di lui, e tormentato dalla presenza del direttore di una rivista di studi a lui dedicata, che cerca di carpirgli un’ultima “illuminante” dichiarazione. Dal 1 al 3 febbraio è la volta di Rain Man, adattamento teatrale del celebre film del 1988 con Tom Cruise e Dustin Hoffman, vincitore di quattro premi Oscar. Questo progetto teatrale, per la regia di Saverio Marconi, vuol essere anche uno strumento di sensibilizzazione e informazione sul tema dell’autismo. Venerdì 8 febbraio, fuori abbonamento, è in programma Paladini di Francia. Spada avete voi, spada avete io!, di Francesco Niccolini, dedicato a “Che cosa sono le nuvole?” di Pier Paolo Pasolini. Lo spettacolo, per TEATRO MANZONI DI PISTOIA Il primo appuntamento del 2013 al teatro Manzoni di Pistoia, dall’11 al 13 gennaio, è con La grande magia, di Eduardo De Filippo, proposta dalla speciale a teatro | 26 la regia di Enzo Toma, ha conquistato il Premio Associazione Nazionale Critici del Teatro, che lo ha definito “colto e coinvolgente, tragicomico e metateatrale, ricco di citazioni e pure fluente”. Da venerdi 15 a domenica 17 febbraio il Teatro degli Incontaminati/Diablogues e la Compagnia Vetrano Randisi presentano Fantasmi. Con la riscrittura di “Sgombero” e de “L’uomo dal fiore in bocca” gli attori e registi siciliani, affiancati sul palco da Margherita Smedile, raccolgono i fili di un lungo lavoro di ricerca su Pirandello e li intrecciano – in un gioco di contaminazioni e di sovrapposizioni – a dialoghi surreali e citazioni fulminee attinte dal repertorio di Totò e Vicè, personaggi fantastico/ poetici del teatro di Franco Scaldati, per comporre una riflessione umoristica e struggente sull’attesa, la negazione e l’accettazione della morte. Dal primo al 3 marzo l’Associazione teatrale pistoiese e Valzer srl portano in scena, in prima nazionale, L’impresario delle Smirne, di Carlo Goldoni, regia di Roberto Valerio. Il testo goldoniano, composto nel 1759, è una divertente commedia che presenta un impietoso ritratto dell’ambiente degli artisti di teatro, ma lo spettacolo è anche una riflessione quanto mai attuale sul ruolo dell’arte teatrale e dell’attore nella società contemporanea. Chiude la stagione teatrale del Manzoni, da venerdi 22 a domenica 24 marzo, Riccardo III di William Shakespeare, traduzione e adattamento di Vitaliano Trevisan, con Alessandro Gassmann, che firma anche la regia e scrive: «Il ‘nostro’ Riccardo, col suo violento furore, la sua feroce brama di potere, la sua follia omicida, la sua ‘diversità’ dovrà colpire al cuore, emozionare e coinvolgere il pubblico di oggi, trasportandolo in un viaggio affascinante e tragico, attraverso le pieghe oscure dell’inconscio e nelle ‘deformità’ congenite dell’animo umano». TEATRO SHALOM DI EMPOLI Domenica 13 gennaio al Teatro Shalom va in scena Maldamore, scritto e diretto da Angelo Longoni, con Tosca d’Aquino, Ugo Dighero, Stefano Pesce e Michela Andreozzi. Una storia di amori incrociati, di tradimenti e riconciliazioni nel tipico filone della commedia italiana. Domenica 20 gennaio Namastè Teatro presenta Hallo Dolly! Hallo!, commedia musicale brillante liberamente tratta da “Un giorno speso bene” di J. Oxenfors, farsa musicale che ha dato ispirazione al celebre film con Barbara Streisand, Walter Matthau e Michael Crawford per la regia di Gene Kelly del 1969. Una intraprendente vedova, la signora Dolly Levi, nel tentativo di farsi sposare da Alfred Carbone - ricco mercante attaccatissimo ai propri beni - persegue il suo scopo muovendo i fili di personaggi idealisti, furbi, ingenui, scapestrati, non esitando a stimolare la loro irresistibile voglia di evasione e di avventura. Domenica 27 gennaio è la volta de Il postino di Neruda, di Alessandro Fornari, liberamente ispirato al film “Il postino” di Massimo Troisi. La vicenda dell’amicizia tra il poeta cileno e un postino ex pescatore, che grazie a Neruda prende coscienza della sua latente vocazione poetica e scopre l’impegno politico, è riportata all’epoca del romanzo, in Cile, negli anni 1969-1973. Domenica 10 febbraio Paolo Ferrari e Andrea Giordana portano in scena Un ispettore in casa Birling, di John Boynton Priestley, commedia originalissima che coniuga thriller e dramma borghese. Ambientata in Inghilterra nel 1912 la piece racconta la storia di una famiglia dell’alta società, chiamata a rispondere per un’intera notte alle domande di un poliziotto che indaga sulla morte violenta di una giovane donna. Domenica 24 febbraio, fuori abbonamento, è in programma Pollo freddo, commedia in vernacolo fiorentino di Augusto Novelli, rappresentata per la prima volta a Firenze nel 1914. Con questo spettacolo, la compagnia Namastè Teatro continua l’approfondimento con il teatro fiorentino di qualità. La stagione del Teatro Shalom si chiude domenica 10 marzo con Gli innamorati di Carlo Goldoni, nella lettura del regista Stefano Artissunch. La commedia, divertente e romantica, racconta dell’amore tormentato di due giovani tra corteggiamento e seduzione. La messa in scena procede con il ritmo di una festa e lo spettacolo sviluppa una narrazione letteraria, fantastica e suggestiva attraverso l’uso del corpo, della voce e della musica. TEATRO METASTASIO DI PRATO Il 2013 del teatro Metastasio di Prato si apre, dal 4 al 6 gennaio, con lo spettacolo La paura e la musa. Un ritratto di Sem Benelli, di Luca Scarlini, regia di Sandro Querci. Il racconto parte dal ritorno dell’intellettuale a Prato nel 1947, ma tratta proprio del Benelli ‘esiliato’ dall’Italia, dallo scrittore e uomo ricusato dal regime fascista e che avrà trionfi e consensi fuori dalla sua patria. Dal 17 al 20 gennaio con adattamento e regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, va in scena Trovarsi, di Luigi Pirandello, un testo tra i speciale a teatro | 27 meno rappresentati del drammaturgo siciliano, ma di grande suggestione per il modo del tutto particolare con cui viene affrontata una tematica fortemente pirandelliana, quella dell’identità in relazione all’essere e all’apparire. Dal 24 al 27 gennaio è la volta de La tempesta di William Shakespeare, tradotta da Eduardo De Filippo, portata in scena dalla Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli. La forza poetica di Eduardo De Filippo nel restituire, attraverso la ricchezza del linguaggio napoletano, la dimensione “popolare” del testo shakespeariano, è il punto di raccordo più intenso e più concreto con il teatro di marionette, che rende tangibile il mondo della fantasia attraverso magie e incantamenti scenici. Il primo febbraio Federico De Cola interpreta I miei occhi cambieranno, regia di Giampiero Cicciò, tratto da “Certo che mi arrabbio” di Cele- ste Brancato, testo nel quale l’autrice racconta la lotta contro il suo male. Un lungo diario, animato da una scrittura graffiante e malinconica, che sorprende per un’impronta di travolgente comicità, per la sua impetuosità e, insieme, per la delicatezza. Dal 7 al 10 febbraio è in programma Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams. «Ho capovolto la storia concentrandomi sulla scena finale in cui Blanche si abbandona al medico che la allontana dalla casa - scrive il regista Antonio Latella -. Da questa prospettiva lei rivive l’intera vicenda a ritroso come in una seduta di analisi. Gli spettatori vedranno quindi l’intero dramma accadere nella testa di Blanche, come se si trattasse della memoria di una vicenda filtrata dai suoi occhi. La sua mente diventa il luogo dell’azione, lo spazio scenico». Il 15 febbraio Davide Enia, accompagnato alla chitarra dal maestro Giulio Barocchieri, leggerà un estratto del suo libro Così in terra, che racconta la storia di Davidù, salito sul ring per la prima volta a nove anni, cresciuto senza un padre - il Paladino, pugile fenomenale, morto poco prima della sua nascita - in una Palermo sporca, violenta e luminosa, sotto la protezione del gigantesco zio Umbertino e dell’enigmatico nonno Rosario. Dal 21 al 24 febbraio, per la regia di Luca Ronconi, va in scena La modestia di Rafael Spregelburd, argentino classe 1970, drammatur- go, regista, attore e traduttore. Ispirandosi alla pittura grottesca e visionaria di Hieronymus Bosch, Spregelburd ripensa in teatro la raffigurazione dei sette peccati capitali proposta dall’artista olande- se nel ‘500. Per Spregelburd, i vizi contemporanei sono paranoia, stravaganza, caparbietà, stupidità, panico, inappetenza e finta modestia, pericolosissimo vizio che sa di mediocrità. Dal 7 al 10 marzo, il regista Diego De Brea dirige Quando ero morto, un adattamento del film “When I was dead” di Ernst Lubitsch. Lo spettacolo racconta la storia esilarante di un marito che, stufo del costante comandare a bacchetta della moglie e della suocera, lascia sul camino una lettera di annuncio del proprio suicidio e, fingendo di essere morto, si getta in mezzo ad una vita rilassata. Ma si stanca presto dell’abbondanza del frutto proibito e vuole tornare a casa. Nel frattempo, però, la suocera ha già trovato un nuovo pretendente per la figlia. Il 16 marzo Roberto Herlitzka è il protagonista de Il soccombente, tratto dall’omonimo romanzo di Thomas Bernhard, in cui si narra del fittizio rapporto tra il famoso pianista canadese Glenn Gould e due suoi giovani compagni di studio al Mozarteum di Salisburgo negli anni Cinquanta. Sotto la guida di Vladimir Horowitz, il trio studia musica e contemporaneamente sviluppa un rapporto di amicizia che si rivelerà drammatico per tutti e fatale per uno dei tre, il soccombente appunto. Dal 21 al 24 marzo uno di protagonisti del teatro contemporaneo, il regista lituano Eimuntas Nekrošius - dopo aver affrontato con straordinaria profondità il teatro di Cechov, Gogol, Puškin e Tolstoj, e dopo il recente allestimento de L’idiota di Dostoevskij - torna a confrontarsi con un grande testo, portando in scena La Divina Commedia di Dante Alighieri. Dal 10 al 21 aprile prima nazionale per Questa sera si recita a soggetto, produzione del Teatro Metastasio Stabile della Toscana, regia di Paolo Magelli, che a proposito del testo pirandelliano scrive: «Non c’è proprio nulla da improvvisare in quest’improvvisazione. Non c’è nulla d’imprevedibile in questa storia, che parte profumando di cabaret tedesco, che sfiora l’italianissimo avanspettacolo e che, citando il melodramma, piomba e si annega nella voluttà della tradizione letteraria siciliana». TEATRO FABBRICONE DI PRATO Il 2013 del Teatro Fabbricone di Prato si apre l’11 gennaio con Il cortile, di Spiro Scimone, vincitore del premio Ubu 2004 come “nuovo testo italiano”. In un luogo pieno di rifiuti, d’immondizia, si trovano Peppe, Tano e Uno. Tre uomini che non hanno più la cognizione del tempo, ma hanno ancora tanta voglia di vivere...con i loro piccoli gesti, speciale a teatro | 28 con il bisogno d’ascoltarsi, con il gusto del gioco: perchè nel loro cortile nessuno può togliergli il piacere di giocare. Il 12 e 13 gennaio è la volta di Pali, sempre di Spiro Scimone, vincitore con questa opera del Premio Ubu 2009 come “nuovo testo italiano”. In scena quattro personaggi: La Bruciata, Senzamani, Il Nero e l’Altro, quattro figure che cercano una via d’uscita, si ribellano a una società sempre più individualizzata. Dai pali su cui si sono rifugiati, i protagonisti urlano il loro malessere e il loro scontento, parlandoci dei loro sogni, come stiliti umili e normali, senza salvezza né profezia. Sempre il 13 gennaio, alle ore 21, è la volta di Nunzio, opera prima di Scimone, i cui protagonisti sono due uomini ai margini che convivono. L’uno sempre in giro, per misteriosi incarichi, forse un killer. L’altro chiuso in casa, di guardia al frigorifero e alla malattia che gli squassa i polmoni. L’idea della morte, mai nominata, è l’ideale punto di incontro delle due solitudini dei protagonisti. Quella che l’uno dà per mestiere. Quella che l’altro, Nunzio, riceve poco per volta, ucciso dal veleno della fabbrica, dalla polvere respirata sul luogo di lavoro. Il 26 gennaio va in scena De anima, regia, coreografia, scene e costumi di Virgilio Sieni. In questo nuovo lavoro il coreografo toscano - autore di una delle più significative ricerche nel campo della danza, di cui è uno dei protagonisti a partire dagli anni Ottanta - si ispira alle suggestioni filosofiche dell’omonimo testo di Aristotele. Il 30 e 31 gennaio è in programma la prima assoluta di Io sono Dracula, scritto e diretto da Marco Calvani, uno studio sulla perdita dell’Innocenza nel mondo occidentale, un mondo sconvolto dalla diffidenza, dall’angoscia e dominato dalla paura. Un mondo perverso e narcisista, diviso tra prede e predatori, in una spirale senza fine dove si è perso il diritto alla propria Identità. Il 2 e 3 febbraio Maria Mendizabal è Penelope in Grozny, scritto e diretto da Marco Calvani. Il mito omerico di Penelope e della sua controversa solitudine si trasferisce nella Cecenia di oggi, un paese dove la tortura è la norma, le esecuzioni senza processo sono routine e le razzie e i saccheggi un luogo comune. Il 13 e 14 febbraio è in programma Il capitano, la donna e il soldato (da Woyzeck), di Rita Frongia, regia di Claudio Morganti. Lo spettacolo dà una lettura intima delle vicende del soldato Woyzech, protagonista del lavoro teatrale dello scrittore tedesco Georg Büchner, che morì lasciando incompiuta l’opera. Il 16 e 17 febbraio, sempre Rita Frongia e Claudio Morganti portano in scena Scimmia, un altro studio intorno a Woyzeck di Büchner, che riflette intorno a due personaggi minori del testo: l’imbonitore e la scimmia. Il 2 e 3 marzo è la volta di Donne in guerra, regia di Laura Sicignano, autrice del testo assieme ad Alessandra Vannucci. È l’estate del 1944. L’Italia è travolta dalla guerra civile. La gente è confusa, stanca, terrorizzata. Molti sfollano in campagna. Gli uomini sono in guerra, sono in montagna, sono morti. Restano le donne: fanno su e giù dalla città alla campagna su un piccolo treno, si barcamenano per sopravvivere. Lo spettacolo, che racconta sei storie al femminile, nasce da frammenti di memoria raccontata o letta di quella guerra. Il 16 e 17 marzo con L’ultimo nastro di Krapp di Samuel Beckett, Giancarlo Cauteruccio porta in scena la storia di un vecchio scrittore fallito, inesorabile mangiatore di banane, che sta rintanato nella sua stanza ad ascoltare la propria voce, in compagnia di un magnetofono e un numero cospicuo di bobine ben ordinate. Tanti nastri, registrati ogni compleanno per tramandare brandelli di vita e di esperienza, vengono riascoltati e mescolati per poi dichiarare il fallimento. Dal 4 al 7 aprile è in programma Educazione siberiana di Nicolai Lilin e Giuseppe Miale di Mauro, che firma anche la regia. Primo di una trilogia, l’esordio letterario di Lilin è il crudo resoconto di ciò che significa per l’autore far parte degli Urka siberiani, ultimi discendenti di una stirpe guerriera: uomini che si definiscono “criminali onesti”, gente animata da un’etica forte e antica, capace di brutalità, ma anche di esprimere un codice etico che paradossalmente si dichiara incorrotto nonostante sia l’espressione di una comunità criminale. Dal 3 al 5 maggio va in scena Sade: opus contra naturam. Voyage en Italie, Prato. Lo spettacolo, vietato ai minori di 18 anni, conclude un ciclo di cinque rappresentazioni che Enrico Frattaroli ha dedicato, dal 2002 al 2007, all’opera del Marchese de Sade. La stagione del Fabbricone si conclude, dal 10 al 12 maggio, con Memorie di una schiava, un progetto di Gigi Di Luca liberamente tratto da “Spedizione al Baobab”, romanzo della scrittrice sudafricana bianca Wilma Stockenstrom. Pamela Villoresi porta in scena un poetico monologo dell’io narrante di una figura femminile senza nome perché - commenta con amarezza - “pronuncio il mio nome e non significa nulla”. La storia della schiava sudafricana incontra le storie e i volti delle ragazze nigeriane, senegalesi, ghanesi, albanesi, di oggi. speciale a teatro | 29 VOCI DI CARTA, IL NUOVO VOLUME EDITO DALLA FONDAZIONE Si è svolta lo scorso 9 novembre, presso la sala Terzani della Biblioteca San Giorgio di Pistoia, la presentazione del sesto volume della collana Spicchi di storia, edito a cura dell’Istituto di storia locale della Fondazione. Voci di carta. L’informazione e la formazione nei giornali locali del primo Novecento, questo il titolo del volume, presenta uno spaccato della realtà editoriale presente a Pistoia e sul territorio nei primi anni del secolo scorso, per comprendere meglio il ruolo che hanno svolto nella vita cittadina del tempo. Attraverso i saggi degli autori Giampaolo Perugi, Giuseppina Carla Romby, Giovanna Sgueglia e Carlo Vezzosi, il lettore ha chiaro come, prima della trasformazione tecnica profonda del quotidiano, la storia dei giornali possa essere considerata l’espressione più tangibile delle vicende dei vari gruppi politici nelle loro gradazioni nazionali e locali. E se in Italia il giornale popolare non si separa dal giornale di opinione, la stampa locale non può che riflettere il “senso comune” del popolo e configurarsi come un significativo veicolo di formazione dell’opinione pubblica. Dopo la presentazione del volume, il pomeriggio di studio è proseguito con la tavola rotonda su “Giornalismo e mass media nell’era della globalizzazione”, nel corso della quale si sono alternati gli interventi di Alberto Cipriani, Lucio Lami, Marino Biondi e Pier Francesco Listri. Durante i lavori, è emerso come oggi il mondo rigurgita di notizie e molti, soprattutto i più giovani, prediligono canali informativi e comunicativi più rapidi e aggiornati, tanto che gli utenti delle edizioni web dei giornali sono aumentati del 47%. L’informazione su carta, al contrario, è in netto declino nei paesi occidentali e, nel caso dell’Italia, negli ultimi cinque anni è stato venduto un milione e mezzo di quotidiani in meno e si parla di una popolazione che in media legge un libro all’anno. Non così in Oriente, dove il giornale continua a essere uno strumento di cultura e non semplicemente un mezzo di informazione e dove troviamo quattro giornali giapponesi, due cinesi, due indiani, tra i primi dieci giornali al mondo per vendita. Red. LA FONDAZIONE | 30 HOMO FABER, IL NUOVO PROGETTO DELLA FONDAZIONE SU ETICA E LAVORO di Silvia Mauro Un tema quello del lavoro, di strettissima attualità, capace di influire in modo determinante sulla costruzione di senso e identità degli individui, condizionandone l’esistenza sia personale sia collettiva; un bene sociale, investito tuttavia, anche a seguito della grave crisi economica di questi anni, da processi di cambiamento profondi e radicali, capaci di ridisegnarne forma e contenuto. Ed è proprio per riflettere su etica, responsabilità, saperi e significato sociale del lavoro, per comprenderne meglio i mutamenti che ne stanno investendo il senso e l’utilità, che la Fondazione Banche di Pistoia e Vignole ha dato il via, lo scorso 23 novembre, presso l’auditorium Terzani della Biblioteca San Giorgio di Pistoia, al ciclio di incontri dall’eloquente titolo Homo Faber. «Il nostro scopo nel proporre questa nuova iniziativa - ha evidenziato il presidente della Fondazione, Franco Benesperi - non è quello di sovrapporci ad altri tavoli di confronto più titolati e competenti, ma semplicemente stimolare un dibattito di taglio culturale su un argomento, quello del lavoro, ormai diventato di emergente attualità. Non abbiamo facili ricette e soluzioni da proporre, vogliamo invece offrire spunti di riflessione e occasioni di confronto. Ci sembra doveroso farlo da parte di una Fondazione che è espressione di due banche di credito cooperativo che da oltre cento anni sostengono la crescita economica, sociale e culturale delle persone fisiche e delle aziende del territorio». «E un tema che ha aspetti sicuramente drammatici, ma anche entusiasmanti, per gli scenari del tutto nuovi che si stanno aprendo. Con questi incontri vogliamo dare alla cittadinanza gli strumenti per meglio comprendere come il lavoro si possa collocare nel prossimo futuro. Lo faremo affrontando l’argomento da un punto di vista non solo economico, ma anche filosofico, etico, sociale e antropologico, servendoci del prezioso aiuto di in- terlocutori dotati, ciascuno nel proprio campo di indagine, di grande prestigio e sicura competenza», ha chiarito ulteriormente Ezio Menchi che, come consigliere della Fondazione e membro del gruppo di lavoro che ha reso possibile la realizzazione del progetto, ha coordinato il primo incontro. Dopo la lettura dei saluti inaugurali del sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria, impossibilitato a partecipare al dibattito per impegni di Governo, e dopo i saluti delle autorità intervenute, è spettato ai due relatori, Laura Pennacchi e Maurizio Decastri, dare il via al ciclo di studio. Il rilancio di un neo-umanesimo, che ponga di nuovo al centro le grandi coordinate tracciate nella Carta costituzionale, e l’abbandono delle logiche meramente monetarie, che impediscono di dare reale valore alle persone e al loro contributo: queste le esortazioni dei due studiosi, per ricostituire coesione sociale, rifondare una classe dirigente forte e stabile e creare così nuove prospettive per il futuro, lavorativo e non solo, del nostro paese. L’iniziativa, a carattere pluriennale, proseguirà lungo tutto il prossimo anno. «È un progetto in divenire - ha spiegato il presidente Franco Benesperi - la cui complessità non ha reso possibile prevederne a priori una data finale». Il prossimo appuntamento è fissato per l’8 febbraio, con gli interventi del teologo monsignor Giordano Frosini e dell’economista Stefano Zamagni. Al termine del progetto, infine, saranno resi pubblici gli atti dei convegni, a testimonianza del lavoro di approfondimento e riflessione svolto. LA FONDAZIONE | 31 GIOVANI SOCI PER LA DONAZIONE DI SANGUE Giovani soci e solidarietà. Questo il tema di due iniziative organizzate dal Club Giovani Soci della nostra Banca tra ottobre e novembre. Lo scorso 25 ottobre si è svolto l’importante convegno “Offri la vita” dedicato alla donazione del sangue, organizzato in collaborazione con gli amici del gruppo Fratres di Agliana. Sono intervenuti l’apprezzata dottoressa Adriana Tognaccini, primaria del centro trasfusionale dell’ospedale di Pistoia, Giacomo Natali del gruppo Fratres e altri rappresentanti di associazioni e gruppi attivi sul fronte della donazione di sangue, plasma e organi. Dopo una fase introduttiva sulle caratteristiche principali della donazione, la dottoressa Tognaccini è stata letteralmente posta sotto il fuoco di domande degli oltre 60 presenti all’incontro che hanno colto al volo l’occasione per raccontare episodi curiosi sul tema, per richiedere delucidazioni sulla possibilità e l’opportunità di donare sangue e plasma e per soddisfare ogni tipo di curiosità sull’argomento. Ricordiamo che per effettuare donazioni è necessario avere tra i 18 e i 65 anni di età, essere riconosciuto idoneo da un medico previa una breve visita che precede la donazione, avere un peso corporeo di almeno 50 chilogrammi e un tasso di emoglobina sufficiente. Ottima riuscita anche per la seconda “Giornata della donazione all’insegna dell’altruismo e della solidarietà” organizzata, domenica 4 novembre, dal Club Giovani Soci della Banca di Credito Cooperativo di Vignole e della Montagna Pistoiese sempre in collaborazione con il gruppo Fratres di Agliana, presso il centro trasfusionale di via del Ceppo, a Pistoia. Diversi i giovani soci della BCC che hanno risposto all’appello e, con la donazione, hanno partecipato con entusiasmo all’importante iniziativa. «Abbiamo inteso promuovere tra i nostri coetanei - spiegano dal direttivo del Club - valori di grande rilevanza come la solidarietà e la generosità verso chi ha bisogno di aiuto. Il nostro Club, oltre a promuovere iniziative volte alla socializzazione e al coinvolgimento dei giovani nella vita della Banca, è molto attento alle problematiche del territorio locale. Proprio per questo intendiamo sensibilizzare i giovani anche su temi di carattere sociale che, in un periodo difficile come quello attuale, sono sempre più all’ordine del giorno». Entusiasmo per i giovani soci anche in seguito alla partecipazione di una buona rappresentanza del Club alla trasmissione dell’emittente pistoiese TVL di venerdì 30 novembre, ospiti di Paola Bardelli in occasione di una puntata di “Senza chiedere permesso”. «Il successo riscosso dalle ultime iniziative - concludono dal direttivo del Club giovani - rafforza i nostri propositi e ci incoraggia a proseguire nel cammino intrapreso». Marco Benesperi club giovani soci | 32 UN 2013 RICCO DI INIZIATIVE E nel 2013 che succede? Tante le idee in cantiere, in vista dell’anno che sta per cominciare, per gli attivissimi giovani soci della Bcc, molte delle quali già in fase di realizzazione… a partire da un depliant informativo che troverete in allegato. Sarà sicuramente organizzato un nuovo convegno sul tema della solidarietà, dalla donazione del sangue a quella degli organi, passando per quella del midollo osseo. Il primo evento del nuovo anno sarà il corso di cucina con 10 lezioni e una cena di fine corso il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza. Seguirà il fine settimana sulle meravigliose nevi dell’Abetone, previsto dall’1 al 3 febbraio; a tale iniziativa sarà associato anche l’apericena per i giovani soci e clienti delle filiali della Montagna pistoiese, presso il locale il Lupo Bianco, in continuità con le analoghe iniziative itineranti svolte nel 2012 per le altre zone di competenza della Banca. In ambito ricreativo spazio anche ad un weekend da sballo a Mirabilandia e al vicino Acquafan, previsto nel mese di giugno. Già fissata, per venerdì 5 luglio, anche una nuova visita all’Osservatorio astronomico di Gavinana, con un pic-nic prima dell’osservazione. Tornano il corso di fotografia base e avanzato, il primo sarà svolto presso l’associa- zione fotografi di Montale, il secondo nei locali della Banca e verterà su un tema appositamente scelto tra cui la post produzione. Attesissimo è sicuramente il corso di make-up che sarà organizzato per quattro incontri di lunedì dal 15 di aprile presso l’auditorium della Banca opportunamente attrezzato con specchi. Tornerà, dopo il successo ottenuto nel 2012, anche il corso di educazione finanziaria. Saranno organizzati anche diversi altri eventi sul territorio di competenza della Banca, con il coinvolgimento di tanti giovani. E tu vuoi dire la tua? È possibile iscriversi al nostro gruppo di facebook Club Giovani Soci BCC Vignole oppure rivolgersi all’Ufficio soci allo 0573-7070227 oppure alla mail: giovanisoci@ bccvignole.it. M.B. NATALE CON I TUOI. Buone Feste dal Club club giovani soci | 33 B.G. LEGNO E INNOVAZIONE La B.G. srl nasce nel 1994 come naturale prosecuzione di un’esperienza artigianale di oltre cinquant’anni nella realizzazione dell’infisso in legno. Nel gennaio del 2005 è stata la prima azienda a insediarsi nella nuovissima zona industriale, detta ex Se.Di., di Campo Tizzoro. «Quando ci siamo insediati ancora molte parti della nuova struttura dell’area industriale erano da completare, compreso il nostro capannone che richiedeva alcuni adeguamenti - dicono i tre soci Marco Olla, Paolo Galeotti, Francesco Ferrari -. Avevamo deciso di lasciare la precedente zona artigianale degli “Occhiali”, non lontana da qui, perché eravamo ristretti, tanto da considerare l’idea di abbandonare la montagna per trasferirsi in una zona di pianura dove già avevamo anche un’altra sede operativa. Data invece questa nuova opportunità, abbiamo invece deciso per l’operazione inversa, trasferendo qui anche la nostra azienda di Serravalle Pistoiese». «Molte sono state le considerazioni che ci hanno spinto a questo passo - proseguono i soci -. Se tralasciamo la questione affettiva al territorio, dove siamo nati e che ha la sua importanza, possiamo dire che qui in montagna operiamo in un ambiente tranquillo che pre- senta alcune difficoltà nel periodo invernale, ripagate da vantaggi nel resto dell’anno. Tutto considerato dobbiamo dire che siamo rimasti contenti della scelta. La viabilità è migliorata in questi ultimi anni e non comporta eccessive difficoltà». Sempre nel segno dell’innovazione nella continuità, sta per entrare in azienda il quarto socio, il ventiseienne Samuel, figlio di Marco Olla. L’attività dell’azienda si può sintetizzare su tre direttrici produttive: i serramenti, gli imballaggi industriali, le strutture in legno di case e casette. I serramenti DEL FUTURO «La scelta di insediarsi in questa nuova struttura è stata positiva perché ci ha incentivati e spinti a un ulteriore incremento nella ricerca di innovazioni produttive e commerciali. Da allora la direttrice seguita è stata quella di volgere lo sguardo verso il futuro, ricercando nuovi materiali da impiegare, nuove soluzioni tecniche e nuove fonti di mercato - spiegano i soci della B.G. -. Oggi la tecnologia mette a disposizione non solo macchinari computerizzati, che permettono lavorazioni un tempo impensabili, ma anche nuovi materiali, non solo di derivazione dal legno. Comunque il legno è la materia prima per eccellenza che sta alla base della nostra produzione di falegnameria. Sottolineiamo che i legnami che impieghiamo sono tutti provenienti da foreste rigorosamente certificate. Inoltre abbiamo voluto conseguire per i nostri prodotti la certificazione ISO 9001, che garantisce la qualità in ogni fase lavorativa. In aggiunta abbiamo puntato sul tema del risparmio energetico, che gli infissi di nuova generazione ottengono grazie all’impiego di vetri termici e guarnizioni che garantiscono un I Soci di B.G. da sinistra: Francesco Ferrari, Marco Olla, Paolo Galeotti elevato isolamento termico». e Samuele Olla. l’azienda | 34 Imballaggi industriali e strutture in legno «La nostra produzione di imballaggi industriali personalizzati è ormai ventennale – spiegano Marco Olla, Paolo Galeotti e Francesco Ferrari -. La personalizzazione permette di accontentare tutte le esigenze di imballaggio in legno presenti sul mercato. È possibile farlo con la semplice fornitura di vari tipi di casse, gabbie, pallet, oppure offrendo alla clientela un servizio di imballaggio più completo e più complesso. Quest’ultimo servizio è svolto dai nostri dipendenti specializzati, presso il cliente. Si va dal rilevamento completo delle dimensioni degli oggetti, dei macchinari o degli impianti, che si vuole spedire, fino al loro imballaggio e alla loro spedizione per via stradale, marittima o aerea con nostra assoluta garanzia». Le case e le casette in legno realizzate su misura, su ordinazione del cliente e suo progetto, oppure costruite su disegni della B.G., sono l’altro ramo produttivo in cui l’azienda, socia della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese dal 2005 si è specializzata da tempo. Nuovi mercati e rete di vendita «Riteniamo che un nostro fiore all’occhiello siano i risultati che abbiamo raggiunto attraverso la ricerca di un nuovo mercato - affermano i soci -. Ci siamo rivolti agli show room e alle aziende sparse sul territorio che commercializzano i nostri prodotti. Recentemente abbiamo elaborato un programma che permette alla rete dei nostri punti vendita di servirsi di internet per elaborare col cliente le caratteristiche dei nostri prodotti, decidendone le specifiche tecniche fino ad arrivare alla determinazione del prezzo. Il programma permette insomma di elaborare on-line caratteristiche e prezzi dei nostri prodotti». Sauro Romagnani Azienda: B.G. srl Sede: Campo Tizzoro - V. Luigi Orlando, 320 Titolari: Marco Olla, Paolo Galeotti, Francesco Ferrari Superficie coperta azienda: 1.500 mq. Addetti: n° 18 fra dipendenti, titolari e collaboratori Produzione di: Serramenti, Strutture in legno, Imballaggi Industriali in legno Mercato interregionale: Toscana, Emilia e Romagna, Liguria, Umbria Fatturato: 2-2,2 milioni l’azienda | 35 PETRUZZI UN TESSUTO LUNGO 50 ANNI Un ragazzino di 14 anni, che sogna di creare tessuto e stoffe da filo e filati colorati, con il suo entusiasmo e la sua ambizione convince il babbo, bracciante agricolo, a comprargli il primo telaio (il Nebiolo) pagato con le cambiali e i sacrifici della dura terra. Inizia così, nei primi anni Sessanta, la storia della Tessitura Petruzzi di Agliana. Protagonista, il ragazzino volenteroso di allora, è Giancarlo Petruzzi. Cinquant’anni dopo, nonostante le vicissitudini di una malattia, è ancora presente in azienda assieme ai due figli Andrea e Claudio, che dagli anni Novanta hanno seguito le sue orme, condividendo passione, spirito di sacrificio, e ne portano avanti l’attività. La storia della Tessitura Petruzzi, socia della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese dal 1995, è comune a tante aziende artigiane del distretto tessile: il primo laboratorio allestito sotto casa, a Spedalino, con la spola e i telai manuali; gli anni del boom e le innovazioni tecnologiche che impongono il trasferimento nella nascente zona artigianale di Agliana, in via Giordano Bruno; le sfide del terzo millennio, con la creazione di un nuovo laboratorio tessile, nella seconda zona artigianale aglianese, dove si svolge tuttora la produzione. Qui innovazione e tradizione si tengono a braccetto. Se è vero che è presente una moderna sala tessitura con macchinari all’avanguardia, è vero anche che Claudio Petruzzi, con la sua famiglia, abita al primo piano dell’edificio e ha sempre un orecchio ai telai, pronto ad intervenire giorno e notte. «I nostri committenti sono i lanifici del distretto pratese. Oggigiorno è fondamentale assicurare una qualità alta e la rapidità nei tempi di consegna: in 15-20 giorni va smaltita una commessa. Per questo, se necessario, si lavora 24 ore, su tre turni, compresi il sabato e la domenica» - spiega Andrea Petruzzi. «Abbiamo una grande attenzione ai mac- Da sinistra: Claudio, Giancarlo e Andrea Petruzzi. l’azienda | 36 chinari - aggiunge -. I telai vengono rinnovati ogni 5-6 anni; sono tutti elettronici, con il controllo a specchio incorporato, cosa che ci consente di verificare rapidamente eventuali imperfezioni del tessuto. La sala tessitura è separata dagli altri ambienti ed è dotata di un impianto di climatizzazione centralizzata, il primo a essere installato in una tessitura pratese negli anni Novanta, con l’obiettivo di eliminare le polveri nell’ambiente e migliorare ulteriormente la qualità dei prodotti e il benessere dei lavoratori». Oltre alle macchine è tuttavia fondamentale anche il fattore umano. «Per una migliore resa, il telaio si deve fermare il meno possibile, pur garantendo la massima qualità – afferma Claudio Petruzzi -. Alcuni articoli in particolare, come i tessuti tecnici, sono talmente delicati che se si ferma il telaio, prendono delle righine o altre imperfezioni. Per questo il tessitore ha un compito importantissimo nella messa a punto dell’articolo, nel controllo della produzione e nella manutenzione delle macchine. Per “guidare” i telai elettronici, occorre esperienza e una formazione continua per essere sempre aggiornati». «Altro fattore importante è la coesione tra tutti noi – aggiunge Claudio -. Il fatto di essere un’azienda familiare (nella ditta ha lavorato anche Roberta, moglie di Giancarlo e madre dei due fratelli Petruzzi, ndr) è un valore aggiunto, così come il fare squadra con i nostri dipendenti». Come avete cercato di rispondere alla crisi? «Crediamo nella cura dei dettagli e nell’assoluta dedizione al lavoro - rispondono Andrea e Claudio Petruzzi -. Sono valori che ci ha trasmesso il babbo: la sera se non è tutto a posto, non si va a mangiare. Adesso le commesse sono più frammentate; il mercato dell’abbigliamento punta sempre più sul pronto moda ed è molto importante consegnare rapidamente. Per gli articoli la cui produzione si ripete anno dopo anno, ad esempio, teniamo in deposito la montatura di articoli già pronta per essere applicata alle macchine. È una scelta che comporta dei costi, perché ci costringe ad avere degli accessori doppi fermi in magazzino, ma che ci permette di abbattere di molto i tempi di produzione». La tessitura Petruzzi, una tra le più longeve aziende iscritte alla Cna, ha ricevuto la scorsa estate l’Aglio d’argento (nella foto sotto), riconoscimento consegnato dal Comune di Agliana alle imprese del territorio che si sono distinte per il proprio lavoro. Dal 2000 la ditta è socia della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese: «Con la Banca c’è un ottimo rapporto. Abbiamo in comune il fatto di essere radicati sul territorio e di averne a cuore lo sviluppo». Dario Zona l’azienda | 37 OFFICINA SARTORIALE QUANDO IL CAPO È SU MISURA Dall’abbigliamento all’ingrosso all’attività sartoriale. È il percorso compiuto da Nicola Verdiani, 34 anni, titolare di Officina sartoriale, un laboratorio per la creazione di capi su misura, che si trova a Pistoia in via Tomba di Catilina, a due passi da piazza Duomo. «Con la ditta precedente, fin dal 2001, facevo produzione e campionario di abbigliamento - racconta Nicola Verdiani (nella foto a destra e sotto) -. Quasi per scherzo, per alcuni amici, ho iniziato a cimentarmi nella realizzazione sartoriale di abiti e da un paio di anni ho scelto di dedicarmi interamente a questo lavoro. Il settore è lo stesso e i processi per certi versi sono simili, ma qui c’è un rapporto diretto con la clientela, e c’è più soddisfazione nell’accontentare le richieste delle persone». Officina sartoriale realizza direttamente capi su misura, soprattutto per uomo: abiti completi, pantaloni, camicie, cappotti. «Tradizionalmente questa è un’attività di nicchia, ma negli ultimi anni è tornata tanto, grazie a costi più concorrenziali e a un servizio di qualità - afferma Verdiani -. Il mio non è un negozio, nè una semplice vendita di capi: cerco di assecondare sia le esigenze di chi ha caratteristiche fisiche per cui occorre l’abito su misura, sia le richieste di chi desidera un vestito “unico”, personale. Al di là delle molteplici proposte di tessuto, con i colori classici e le tendenze di stagione, si costruisce con il cliente un percorso individuale anche da un punto di vista modellistico e stilistico. L’obiettivo è soddisfare a 360 gradi le richieste e le necessità del cliente, rendendolo soggetto attivo della creazione sartoriale, una cosa completamente diversa da comprare un capo e farsi fare le riparazioni». Verdiani ha imparato da autodidatta, negli anni, le tecniche di taglio e cucito, e ha fatto tesoro della sua precedente esperienza nel ramo dell’abbigliamento. «Cerco di combinare l’abilità sartoriale e la personalizzazione, con l’ampia scelta di modelli e la rapidità nelle consegne - afferma Verdiani -. Questo è possibile grazie all’informatica e alle tecniche di “industrializzazione del modello”: la realizzazione personale del capo su misura è affiancata da un cad modellistico e da un archivio digitale dei vari tessuti, modelli e “collezioni”. Questi accorgimenti permettono di ridurre i tempi di realizzazione di un capo sartoriale, mantenendone ovviamente le caratteristiche di taglio e confezionamento a mano. Il su misura che facciamo noi è come una continua realizzazione di campionari, perché di fatto ogni persona ha caratteristiche uniche, come il singolo campione». Come nasce un abito su misura? «Il cliente viene qui in laboratorio e mi spiega che capo desidera e per quale occasione - risponde Verdiani -. Per prima cosa si sceglie la ma- l’azienda | 38 teria prima: si tratta di tessuti di qualità - sia estivi, sia invernali - che acquisto nel nord Italia. Dopo, occorre definire un modello, scegliere lo stile e prendere le misure. Una volta realizzato il capo, questo viene indossato dal cliente per la prima prova; successivamente vengono apportate le eventuali correzioni. A quel punto l’abito viene rifinito e può essere consegnato. Il tutto, in genere, nel giro di tre settimane e i tempi sono ancora più corti se il cliente si è già servito da noi in passato, perchè in quel caso la vestibilità di un capo è già stata testata e abbiamo già registrato le correzioni necessarie da un punto di vista modellistico». Chi sono i vostri clienti? «Prevalentemente sono professionisti di Pistoia, ai quali ci siamo rivolti fin dall’inizio, ma abbiamo una clientela che proviene anche da Firenze. Si sono servite qui per realizzare le proprie divise alcune associazioni come la Misericordia di Prato e vari alberghi. Ha funzionato molto il passaparola. A livello di immagine non abbiamo investito molto, a parte alcune sponsorizzazioni mirate come quella al Montecatini Golf Club, o iniziative benefiche come gli eventi di raccolta fondi per il reparto di oncologia dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, ai quali contribuiamo regalando i nostri capi su misura come premi». Tra le iniziative promozionali dell’Officina Sartoriale, socia della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese dal 2010, c’è anche l’adesione al circuito Tua Card, che assicura ai soci della Banca uno sconto per l’acquisto dei capi su misura. «È un’iniziativa che abbiamo sposato volentieri e che si coniuga perfettamente con il nostro modo di lavorare. Coi nostri clienti c’è un rapporto personale e di fiducia, come quello che la Banca ha con i propri soci. È un rapporto che va oltre le logiche esclusivamente commerciali. Siamo soci della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese fin da quando ho aperto l’attività: la Banca ci ha dato fiducia subito, e con il tempo il rapporto di lavoro è diventato anche “reciproco”, poiché alcuni dipendenti e amministratori della Banca si servono da noi». Dario Zona l’azienda | 39 LA MIA UMBRIA GOLOSA di Isabella Repetto Come resistere all’invito della BCC a trascorrere questo ultimo fine settimana di settembre in Umbria? Non solo, la gita veniva titolata “Umbria Golosa”! Un’occasione da non perdere assolutamente, quel golosa richiamava subito odori di buona cucina e profumo di mosto, vedremo poi come questa bellissima regione non soddisfi solo il palato, ma riesca ad arricchire sia la nostra cultura che il nostro lo spirito. Ventitre sul pullman che parte dalla sede di Vignole, ci si conosce quasi tutti ormai e fra una chiacchiera e l’altra è un attimo raggiungere la nostra prima tappa, Montefalco, dove ci aspetta la guida che ci accompagnerà per tutto il week end. Erica (è il suo nome) sarà molto importante per aiutarci ad apprezzare meglio questa splendida terra e intanto ci conduce su per le stradine acciottolate del borgo che occupa una splendida posizione al centro dell’Umbria, cinto da mura medioevali e con splendide vedute sulla valle circostante ricca di vigneti, e credo sia proprio per questa privilegiata posizione che si è meritata l’appellativo di “ringhiera dell’Umbria”. Il pranzo è previsto a Le Cimate, fuori paese, vigne a perdita d’occhio fra cui il famoso vitigno autoctono del Sagrantino che andiamo a degustare nelle modernissime cantine insieme ad altri vini di pregio e che dopo accompagneranno un pranzo luculliano abilmente cucinato. Fra le varie portate, mi piace ricordare la tipica stracciata al tartufo e il risotto con radicchio, gorgonzola e Sagrantino. Sarà stata l’apparecchiatura su un prato verdissimo, l’ottimo cibo e l’ abbondanza dei vini (i bicchieri venivano costantemente riempiti), sarà stata la simpatia di tutti, fatto è che ci siamo attardati a tavola oltre ogni decenza scherzando e divertendoci come ragazzi. Erica ci richiama all’ordine e via alla volta di Bevagna... Bevagna? Mai sentita nominare, lo confesso. Ma dove ci portano, mi sono chiesta. Dove? In uno dei borghi più belli del mondo oserei dire, il suo assetto medievale praticamente intatto, turismo insieme | 40 il potere ecclesiastico che trova la sua massima espressione in San Michele Arcangelo, riportata all’originale semplicità dopo gli abusi subiti dall’arte barocca. Ci si tuffa nelle “gaite”, ovverossia nei rioni che durante il medioevo scendevano in gara una volta l’anno con i loro lavori artigianali, di cui ancora oggi possiamo leggere i nomi delle strade e così ecco i panettieri, i cerai, i canapai, i maniscalchi.... Mentre viaggiamo alla volta di Perugia dove dormiremo, ci vengono raccontati alcuni aneddoti simpatici e interessanti come l’origine del Bacio Perugina e già pregustiamo l’orgia di cioccolato che ci aspetta nel capoluogo. Il nostro albergo, il Chocohotel, è il primo al mondo dedicato a questo squisito alimento, già all’esterno c’è un simpaticissimo “rilevatore di golosità” e la hall ci accoglie in un tripudio di tavolette fondenti e non, di baci, di cioccolatini, enormi vetrine a tema unico: tutto ciò che si può ottenere dal cacao è lì, ammiccante e irresistibile. I piani delle camere sono “Fondente”, “Al latte”, ed ogni stanza porta una targhetta di qualche specialità, la mia era Lindt al maraschino. Per cena il chocomenu, dal primo al dessert. Gnocchi al gorgonzola piccante e riccioli di cioccolato, straccetti con uvetta e cioccolato fondente, pera al cioccolato, ecc. Peccato non avessimo molto appetito dopo il lauto pranzo del mezzogiorno ma si sa… ne uccide più la gola che la spada! Affinché qualche lettore non pensi che abbiamo trascorso il fine settimana a tavola, sappia che il giorno seguente è stato una totale immersione nell’arte e nella cultura che ci rende orgogliosi di essere nati in un paese come l’ Italia. Saliti al centro storico su delle modernissime scale mobili, ci siamo incamminati verso il Colle Landone e poi al Colle del Sole da dove si gode un panorama a 360 gradi; abbiamo visitato, fra le tante opere d’arte, il Palazzo dei Priori, la Cattedrale di San Lorenzo del secolo XIV, ammirato alcune opere del Perugino e gironzolato intorno alla magnifica fontana di Nicola e Giovanni Pisano. Tanto per attenersi al titolo della gita, ci siamo concessi un pranzo tipico in una caratteristica trattoria del centro e gustato delle vere prelibatezze. Lasciamo Perugia alla volta di Spello, un vero e prezioso gioiello su dolci colline ed attraversandolo dalla parte meridionale fino al Belvedere si ripercorre, incassata tra vicoli stretti e fioriti, la storia di un luogo dove ancora si possono assaporare le tracce dei vari periodi dal romano al medievale, dal tipicamente umbro al rinascimentale. Notevoli le sfumature rosa date dalla pietra calcarea a case e torri, in uno sfondo di verde argentato degli ulivi. Durante il viaggio di ritorno, socchiudendo gli occhi, riuscivo ancora a godere dell’incanto di quelle stradine adornate di gerani e petunie dove il cuore della verde Umbria batte più forte che mai e ci ha contagiato emotivamente. Doveroso un grazie a chi ha organizzato un itinerario così importante nella speranza che altre iniziative del genere ci possano ancora accomunare per scoprire la nostra bella Italia. turismo insieme | 41 ARDENGO SOFFICI L’EUROPA IN TOSCANA Dopo l’esposizione “Soffici 1907 - 2007. Cento anni dal ritorno in Italia” e l’apertura al pubblico del “Museo Ardengo Soffici e del ’900 italiano” nel 2009, il Comune di Poggio a Caiano, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, presenta una nuova mostra dal titolo: “Ardengo Soffici. L’Europa in Toscana”. Curata da Luigi Cavallo, insigne studioso dell’artista e del Novecento oltre che curatore del Museo, la mostra concentra lo sguardo sul periodo 1900-1918 e illustra, con opere e documenti originali, i contributi che dall’Europa giunsero nel nostro Paese con la mediazione di Soffici, dando vita ad un importante capitolo della nostra cultura. Fino al 27 gennaio 2013 sono esposte 111 opere tra dipinti, disegni e sculture - provenienti da collezioni pubbliche e private - ed eccezionali documenti originali come prime edizioni di libri e riviste. In mostra opere di Soffici e di maestri come Picasso, Apollinaire, Degas, Toulouse-Lautrec, Sisley, Dufy, Léger, Lipchitz, Max Jacob, Henry Rousseau Il Doganiere, Soutine, Alexandra Exter, Archipenko, Larionov, Gončarova, e fra gli italiani Medardo Rosso, Modigliani, Balla, Boccioni, Carrà, De Chirico, Savinio, Primo A. Soffici, Ritratto di Apollinaire, 1914. Conti, Giovanni Costetti, Achille Lega, Magnelli, Marinetti, Rosai, Severini, Viani. L’esposizione - che si tiene negli spazi espositivi delle Scuderie Medicee di Poggio a Caiano dove ha sede anche il Museo Ardengo Soffici è un’altra tappa significativa del programma di Pierre Auguste Renoir, Bord de Mer. la mostra | 42 ricerche e studi che da anni il Comune toscano, dove Soffici visse ed è sepolto, conduce sulla figura e l’opera sofficiana oltre che sull’arte italiana del ’900. Ardengo Soffici (1879-1964), pittore e letterato, strinse innumerevoli contatti con i protagonisti del suo tempo e con i più audaci movimenti letterari e artistici d’inizio Novecento, tanto che attraverso la sua opera completa si finisce per conoscere un intero spaccato dell’arte europea del XX secolo. Tra le opere in mostra, tre carte di Picasso, tra cui: Bicchiere a calice, un disegno del 1913 (pubblicato, lo stesso anno, da Soffici sulla rivista Lacerba) che nella sua essenzialità lineare, contrapposta alla complessità degli spazi, è stato uno dei punti di riferimento per l’avvicinamento del cubismo in Italia e una chiave stilistica e plastica per artisti come Severini e Carrà. Composizione del 1909, disegno donato probabilmente a Soffici durante il periodo in cui fu a Parigi per la preparazione della mostra sugli Impressionisti, organizzata a Firenze dalla rivista La Voce nel 1910. Di Amedeo Modigliani in mostra tre disegni: Ritratto di Moïse Kisling (1916), Nudo femminile seduto (1916-1917) e il bellissimo Nudo di donna seduta, sempre degli stessi anni. Di Pierre-Auguste Renoir due dipinti di paesaggio: Les Arbres, automne (1910) e Bord de mer. Soffici scrive di Renoir su La Voce, il 15 febbraio 1912: “è per me il più grande, il più completo pittore dei nostri tempi [...]. Basta vedere i suoi paesaggi, per sentire come irresistibilmente le due immagini della giovinezza e della primavera presiedono alla sua creazione. È in questi uno sgorgo di linfe, una fluttuazione di verdure pregne d’aria, una biondezza ventilata mattutina, dove la zolla si gonfia, si sfalda, e i fiori improvvisi sbocciano e s’aprono con splendore”. Ardengo Soffici L’Europa in Toscana Scuderie Medicee di Poggio a Caiano Museo Ardengo Soffici e del ’900 italiano 13 ottobre 2012 - 27 gennaio 2013 Orari: dal mercoledi alla domenica: 10-13 e 14-18.30 Chiuso lunedi e martedi Info: 055/8701287-81-80 Costo del biglietto: 3 euro Balla, Leggerezza di Rose, 1915-16. Di Marinetti in mostra una composizione del 1916, Parole in libertà, che il fondatore del futurismo pubblicò nella prima pagina della rivista L’Italia Futurista con il titolo: “Gloria all’italiano Guido Guidi che su apparecchio italiano ha battuto il record mondiale d’altezza (7950 m.)”. Testimonianza dell’intenso rapporto tra Soffici e de Chirico due dipinti di quest’ultimo: Figura di donna in riva al mare (1925) e Lotta di cavalieri e fanti (1928) appartenuto a Soffici. Tra le opere di Soffici in mostra, oltre a preziose carte, traccia della sua evoluzione artistica maturata a Parigi nell’ambito delle riviste e della frequentazione di musei e gallerie d’arte, dipinti come Trasporto funebre (1910), dalle spiccate suggestioni impressioniste; Margherite e La route, del 1911; le famose Bagnanti del 1911, soggetto classico reso da Soffici con una pittura corposa, di derivazione toscana, ripreso dalle rivoluzionarie composizioni di Cézanne, tema che troverà in Picasso a Matisse ulteriori, essenziali definizioni. Del periodo di più schietta vicinanza al futurismo, 1913, Scomposizione di piani di zuccheriera e bottiglia, e, a contrasto, le sgargianti composizioni murali, con nudi a grandezza naturale, realizzate per il salotto di casa Papini a Bulciano, riportate su pannelli. Del 1915 Apollo, tempera e collage: una figuretta di donna, un ritaglio di pittura, collocata in uno sfondo di parole. Dario Zona la mostra | 43 COVERI STORY DA PRATO AL MADE IN ITALY Un evento importante, per riportare sulla città l’attenzione del mondo della moda, con un tributo a uno dei più geniali stilisti italiani che proprio da Prato aveva iniziato il suo percorso professionale. Rimarrà aperta fino al 18 gennaio 2013 la mostra “Coveri Story - da Prato al Made in Italy”, allestita nell’auditorium della nuova sede della Camera di Commercio, in via del Romito, e aperta al pubblico tutti i giorni, con ingresso gratuito. L’esposizione, curata da Ugo Volli, Martina Corgnati e Luigi Salvioli, presenta abiti originali, bozzetti, fotografie, story board e video delle sfilate, fino alle numerosissime copertine che le riviste hanno dedicato alle creazioni di Enrico Coveri. Inoltre, una sezione documenta il suo amore per l’arte contemporanea con una preziosa selezione di opere tra cui uno dei ritratti dello stilista realizzato da Andy Warhol, una serigrafia del 1983, Andy Warhol, Enrico Coveri, Serigrafia, 1983. Coveri, nato a Prato nel 1952, studente all’istituto d’arte di Pistoia, inizia giovanissimo a disegnare modelli per le industrie locali e fa la sua prima sfilata con la linea Touche nel 1973, a soli ventunanni, facendosi subito notare dall’ambiente della moda fiorentino, che in quel periodo era il più importante d’Italia. Proprio in quegli anni, bui per il nostro paese, la moda diventa il motore della ripresa e la mostra documenta il contesto e le peculiarità del territorio in cui Enrico Coveri sviluppa il suo talento: la tradizione di qualità e di efficienza dell’industria tessile di Prato e della Toscana, con straordinari artigiani della pelle, della paglia, del feltro, ma anche con moderne tecnologie industriali. Il visitatore sarà anche condotto attraverso gli altri momenti cruciali della vita professionale di Coveri, quando, ad esempio nel 1977, ad ap- Andy Warhol fotografa Enrico Coveri, New York, 1982. oltre a una fotografia che li ritrae insieme, a New York l’anno precedente, durante lo scatto preparatorio per la futura opera. Il materiale è stato messo a disposizione dalla maison Enrico Coveri. Il percorso è concepito per ripercorrere i principali momenti della carriera dello stilista e del suo marchio – da qui il sottotitolo della mostra Da Prato al Made in Italy – partendo dalla fine degli anni Settanta quando la moda italiana, per merito di un piccolo numero di geniali artisti e imprenditori (Armani, Coveri, Versace, Mandelli, Missoni) si afferma in tutto il mondo. Collezione primavera/estate ‘87, Ph. Frank Yarbrough, modella: Naomi Campbell, ©Archivio Coveri. la mostra | 44 Collezione primavera/estate ‘88, Ph. Bill King, modella: Robyn Mackintosh, ©Archivio Coveri. Collezione primavera/estate ‘87, Ph. Frank Yarbrough, modella: Christy Turlington, ©Archivio Coveri. pena venticinque anni, propone la sua prima sfilata sulla piazza di Parigi, un successo di tali dimensioni che lo lancia alla ribalta della moda mondiale. Nasce lo “stile Coveri”, con caratteristiche che rendono inconfondibili i suoi prodotti anche nel ricchissimo ambiente della moda del suo momento; la sua cifra è l’allegria, il piacere di vivere, il gioco; il suo target comprende tutta la famiglia - uomo, donna, bambino - che viene spesso fatta sfilare tutta assieme; la sua creatività si estende a tutte le occasioni della vita, dalla gran sera alla spiaggia. Il simbolo più evidente di questo stile Coveri sono le paillettes, copertura mobile, brillante e festosa che di solito è usata per gli accessori e che il giovane stilista applica volentieri a tutte le sue creazioni. Ancor oggi, al pari del colore, le paillettes sono riconosciute come elemento distintivo della maison, al punto che si può affermare che queste stanno a Coveri come le catene a Chanel. E poi la scelta di giovanissime, bellissime e ancora sconosciute, modelle dai nomi che saranno i più celebri del mondo come Naomi Campbell e Claudia Schiffer, e di grandi fotografi come Bill King e Oliviero Toscani per i suoi cataloghi; Enrico Coveri dialoga con i migliori artisti contemporanei e riesce a conquistarsi fra i suoi clienti e testimonial, grandi star della cultura, della mondanità e dello spettacolo. La mostra, realizzata con il contributo della Regione Toscana, è accompagnata da un cartellone di iniziative collaterali che ruotano intorno al tema degli anni Ottanta e che si svolgeranno in luoghi diversi della città. Dario Zona Coveri story Da Prato al Made in Italy www.coveristory.it Auditorium Camera di Commercio di Prato via del Romito, 71 Mostra aperta dal 24 ottobre 2012 al 18 gennaio 2013 Orari: dal martedi al venerdi dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. Sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19. Collezione autunno/inverno ‘86, Ph. Brel Genovese, modella: Stephanie di Monaco, ©Archivio Coveri. la mostra | 45 Su prenotazione aperto anche in orari diversi. Ingresso gratuito LA filiera del tessile Proseguiamo il percorso alla scoperta del tessile pratese (iniziato con il precedente numero di Insieme) che ci farà conoscere sia informazioni di carattere generale sulle fasi complessive del ciclo produttivo, sia definizioni e procedimenti tecnici sulle varie lavorazioni. L’intento è quello di fornire nozioni di tipo divulgativo a quanti sono interessati a conoscere più da vicino l’intero processo produttivo del prodotto tessile pratese. E lo facciamo, come nella prima puntata, avvalendoci di un prezioso manuale, pubblicato nel 1999, a cura della FIL S.p.A. di Prato, una società a capitale interamente pubblico, che si occupa di formazione, innovazione e lavoro, soprattutto a favore dei soggetti svantaggiati. Le fibre tessili La fibra è un elemento, che può essere costituito da materie di diversa natura, caratterizzato da flessibilità, finezza e un elevato rapporto fra lunghezza e diametro. Le fibre tessili, ovviamente, sono quelle fibre idonee ad applicazioni tessili. Possono essere ricavate direttamente dalla natura (fibre tessili naturali) oppure fabbricate dall’uomo (“tecnofibre”). La storia delle fibre tessili è strettamente legata a quella dell’uomo e all’evoluzione delle sue esigenze nel corso dei secoli. La produzione tessile, infatti, è nata come artigianato primitivo che scaturiva dal bisogno dell’uomo di vestirsi per proteggersi dagli elementi esterni e si è successivamente estesa e diversificata, di pari passo con il desiderio dell’uomo di migliorare le sue condizioni di vita e con lo svilupparsi del piacere estetico. Agli inizi l’uomo si è servito di ciò che veniva offerto spontaneamente dalla natura, utilizzando le fibre vegetali e animali e solo verso la fine dell’Ottocento e soprattutto con l’inizio del Novecento, contraddistinto da un forte progresso scientifico e tecnologico, l’uomo, sostituendosi alla natura ed emulandola, scopre e produce le “tecnofibre”, per far fronte alla continua crescita demografica e soddisfare le nuove e crescenti esigenze della società moderna, che si possono identificare con la moda, con il prezzo e con le proprietà d’uso. Le miste di tecnofibre e fibre naturali hanno il ruolo di conciliare la proprietà di indosso delle tradizionali fibre naturali e i requisiti di facile manutenzione, caratteristici delle moderne tecnofibre. Le fibre naturali Sono le fibre tratte da materiali esistenti in natura e utilizzate mediante lavorazioni meccaniche, ma senza modificarne la struttura. Sono di origine vegetale, animale e minerale. Fra le fibre vegetali quelle più comunemente impiegate sono: Cotone È la fibra tessile vegetale più diffusa nel mondo ed è tratta dalla capsula di una pianta cespugliosa (Gosypium). Presenta caratteristiche di freschezza e resistenza. Tende a restringersi al primo lavaggio, è facilmente gualcibile ed è inadatta al drappeggio. La sua qualità è definita dal colore (grado di bianchezza), dalla lunghezza (tiglio), dalla finezza e dalla robustezza. La fibra di cotone viene utilizzata in tutti i campi dell’abbigliamento e dell’arredamento, puro o in mischia con altre fibre. Lino È la più antica e la più pregiata fibra naturale, tratta dal libro (strato corticale) di una pianta erbacea (Linum usitatissimum). La parte fibrosa si ottiene mediante macerazione della corteccia della pianta. Questa fibra presenta ottima igroscopicità (assorbimento dell’acqua), freschezza, resistenza all’usura, tenacia, durata. Per il suo comfort e la sua freschezza, il lino trova impiego nell’abbigliamento, nella biancheria per la casa e nell’arredamento. Canapa Questa fibra proviene dal libro (strato corticale) della Cannabis sativa. Presenta elevata resistenza, buona assorbenza, scarso allungamento a rottura e si gualcisce facilmente. Assomiglia al lino, rispetto al quale è però più rigida, ruvida e meno lucida. Essendo legnosa, questa fibra si presta poco al drappeggio e alla lavorazione a maglia. È fibra molto appropriata per la realizzazione di funi e cordame. Iuta È una fibra che si ottiene dal libro (strato corticale) di alcuni arbusti. Presenta cellulosa molto lignificata: i manufatti risultano, pertanto, grossolani e rigidi. Trova largo uso nella fabbricazione di sacchi da imballaggio e di tessuti rustici e da arredamento, ma non è molto resistente e si deteriora facilmente se sottoposta all’umidità. Altre fibre vegetali sono il ramiè, il sisal, il cocco, la ginestra, l’ibisco. Fra le fibre animali quelle impiegate più comunemente sono: Lana È la fibra animale più diffusa e importante e costituisce il vello di varie razze ovine. Le sue caratteristiche fisiche, cioè la finezza e la lunghezza, sono direttamente influenzate dal periodo della tosa, dalla varietà delle razze e dalla provenienza delle pecore. La qualità si valuta principalmente sulla base della lunghezza, della finezza e delle arricciature: più la fibra è fine e arricciata, più essa è pregiata. Grazie alla sua particolare struttura possie- IL TERRITORIO | 46 de eccellenti qualità e proprietà, come igroscopicità, forte protezione termica (coibenza), elasticità, traspirabilità, resistenza all’usura e alla fiamma. Queste caratteristiche sono mutevoli in relazione alla temperatura e all’umidità. La lana viene impiegata in tutti i campi del tessile, pura o in mischia con altre fibre. Una parentesi occorre aprirla sulla differenza fra lana cardata e lana pettinata. La lana cardata è lana che ha subito la cardatura durante le fasi di preparazione alla filatura. Si sottopongono alla cardatura le fibre di lana più corte. I filati cardati risultano a fibre poco orientate e sono pertan- e voluminosa e dà i migliori risultati in filati e tessuti cardati, nonché in maglieria. Cammello È la fibra costituita dal pelo dell’omonimo animale. Non si ottiene tosando o pettinando l’animale ma raccogliendo i peli che cadono stagionalmente. Particolarmente sottile, permette di realizzare capi caldi e leggeri. Il colore naturale è un beige molto caldo e piuttosto giallastro. La tintura, condizionata da questo colore di base, non consente di ottenere una gamma di colori molto ampia. Il pelo di cammello dà i migliori risultati sotto forma di filato cardato. Mohair È la fibra ottenuta dal vello della capra di razza Angora, originaria della provincia di Ankara, in Turchia, ma attualmente allevata in Sudafrica e negli Stati Uniti. Presenta un pelo piuttosto lungo, con finezza molto variabile, lucido, setoso, di colore bianco, poco arricciato e molto resistente all’usura. Il mohair, inoltre, infeltrisce meno facilmente rispetto alla lana di pecora. Per i tessuti più fini si utilizza il kid mohair, cioè il pelo del capretto. Altre fibre animali sono l’alpaca, il lama, il vicuna, il guanaco, il visone, il cincillà, l’ermellino. to più pelosi, più caldi e più soggetti all’infeltrimento. La lana pettinata è lana che ha subito la pettinatura, cioè un processo di parallelizzazione delle fibre, che si effettua durante le operazioni preliminari alla filatura. Si sottopongono alla pettinatura le fibre più lunghe, eliminando le corte, e il filato che si ottiene è poco gonfio e poco peloso. Seta È la fibra animale considerata sin dall’antichità sinonimo di lusso. È prodotta da un baco serigeno, il “bombix mori” o da altri bachi cresciuti sugli alberi, che producono la cosiddetta “seta selvaggia” o “tussah”. È l’unica fibra naturale continua. Si presenta sotto forma di filamento che appare rigido e opaco e acquista la sua caratteristica brillantezza e morbidezza dopo il trattamento di bollitura in acqua e sapone, detto sgommatura. La seta è resistente, termoisolante, leggera, elastica, flessibile, brillante. Viene impiegata in tutto l’abbigliamento esterno, donna e uomo, camiceria compresa e, in mista, per stoffe e drapperie. È usata, inoltre, nell’abbigliamento intimo e anche nel corredo casa. Fra le fibre minerali, quella che è stata maggiormente impiegata in passato è l’amianto. Si tratta di una fibra ricavata da alcune varietà di rocce. In campo tessile è stata utilizzata soprattutto per la fabbricazione di tessuti antifiamma poiché è incombustibile. La scoperta della sua nocività alla salute ha fatto cessare la sua lavorazione e il suo impiego. Il suo smaltimento rappresenta un problema. Altre fibre di origine minerale sono il vetro tessile e i fili metallici di rame, acciaio, ecc. Le tecnofibre Sono le fibre tessili create dall’uomo mediante processi industriali fisico-chimici, partendo da materie prime comunque esistenti in natura. Si distinguono in fibre artificiali e fibre sintetiche. Le fibre create dall’uomo hanno il vantaggio di essere progettabili in funzione delle esigenze del consumatore e sono in costante evoluzione, per offrire sempre nuove prestazioni in termini di comfort, estetica, sicurezza e rispetto ambientale. Le fibre artificiali Le fibre artificiali maggiormente utilizzate si ottengono trattando la cellulosa naturale di piante diverse (la Angora È la fibra proveniente dal pelo del coniglio di razza Angora. È molto soffice, calda, scivolosa,, liscia. Il pelo d’angora è molto usato nella maglieria femminile. Il suo colore candido naturale ne facilita la tintura in tutte le tonalità. Cachemire È la fibra proveniente dal pelo della capra omonima, che vive sulle montagne dell’Himalaya e del Tibet e sugli altipiani della Mongolia, e si ottiene pettinando il vello dell’animale. La resa media annua di un animale è molto bassa e questo spiega l’alto costo della fibra. Possieda straordinaria finezza, leggerezza e capacità di trattenere il calore. E’ una fibra molto corta, gonfia IL TERRITORIO | 47 stessa che costituisce le fibre vegetali), opportunamente trasformata e sciolta con solventi e successivamente filata sotto forma di fibra tessile in filo. Le fibre artificiali possono essere utilizzate anche in fiocco (fibra discontinua) ottenuto mediante tagliatura. Altre fibre artificiali, per la verità oggi poco impiegate, hanno un’origine proteica come, per esempio, le fibre caseiniche, conosciute con i nomi commerciali di Merinova e Lanital. Fra le fibre artificiali, quelle impiegate più comunemente sono: È una fibra cellulosica ottenuta mediante processo di filatura in solvente organico, nel pieno rispetto dell’ambiente. Ha caratteristiche di morbidezza, luminosità, trasparenza, resistenza e, per aspetto e mano, è vicina alle fibre naturali come la seta. Viene impiegata pura o in mischia con altre fibre per abbigliamento femminile/maschile, formale e casual, maglieria esterna e intima. Viscosa È una fibra cellulosica filata come filo continuo e tagliata in fiocco. Ha caratteristiche di mano dolce e aspetto serico, comfort tipico delle fibre vegetali, buona resistenza all’usura (allo stato asciutto), buona capacità igroscopica. E’ diffusa in numerosi impieghi, anche in mischia con altre fibre naturali o sintetiche, e si usa anche nei campi dell’abbigliamento e dell’arredamento. Le fibre sintetiche sono derivate da sostanze organiche di sintesi (per la maggior parte dalla distillazione del petrolio) che vengono polimerizzate ottenendo lunghe catene molecolari filabili sotto forma di filo continuo o di fiocco (fibra discontinua). Fra le fibre sintetiche, quelle impiegate più comunemente sono: Modal Si tratta di fiocco viscosa modificato, con migliori caratteristiche di impiego, in quanto a tenacità, modulo all’umido, resistenza agli alcali. Ha caratteristiche di mano morbida, ottica brillante, eleganza dei tessuti. Ottimo partner di mischia per cotone, lana e sintetici. Si impiega per camicie, camicette, abiti, abbigliamento sportivo e per il tempo libero, lingerie, tovaglie, asciugamani. Cupro È la fibra ottenuta dai linters di cotone (fibre molto corte che rimangono sul seme di cotone) trattati secondo il processo cuprammonio, prodotta come filo continuo. Ha caratteristiche di mano morbida e particolarmente serica, brillantezza dei colori, buona resistenza all’usura, buona traspirabilità e igroscopicità. E’ impiegata per foderami, biancheria intima, maglieria e arredamento. Acetato È un filo continuo o tagliato in fiocco, derivato dalla cellulosa. Ha caratteristiche di mano morbida e delicata, aspetto serico, colori vivi e brillanti, buone doti di traspirabilità, bassa igroscopicità, scarsa resistenza all’usura. Viene impiegato nell’abbigliamento femminile e per fodere, anche in mischia con altre fibre. Lyocell Le fibre sintetiche Acrilica Fibra sintetica con caratteristiche lanose. È dotata di una buona resistenza all’usura e all’allungamento. È inattaccabile da muffa e microrganismi. Prodotta in continuo, viene anche utilizzata in fiocco. Può essere impiegata anche in mista con altre fibre, in particolare con la lana. Viene usata per maglieria esterna, intima e calzetteria. Modacrilica È una fibra acrilica modificata per aumentarne la resistenza alla fiamma. Per questo motivo viene impiegata per tutti quegli articoli dove sono richiesti per legge requisiti di “prevenzione al fuoco”, come giocattoli o peluche. Poliammidica È conosciuta con il nome generico di nylon. Presenta buone caratteristiche di leggerezza e resistenza. Viene usata in forma di filo multibava o in fiocco. È impiegata in calzetteria, per capi leggeri di abbigliamento femminile, per impermeabili e ombrelli, moquette. Poliestere È una fibra sintetica molto leggera. È utilizzabile sia in fiocco che in filo a bava continua. Recentemente è stata realizzata nella forma di microfibra. Possiede un’elevata resistenza alla rottura, buona elasticità e ingualcibilità, si lava facilmente, asciuga rapidamente e non occorre stirare. Può essere impiegata in mista con quasi tutte le fibre. Grazie alle sue buone caratteristiche generali, viene impiegata praticamente i tutti i settori dell’abbigliamento, dell’arredamento e relativa accessoristica. Poliuretanica (Elastan) È una fibra elastomerica, prodotta come filo continuo. Ha caratteristiche di elevata elasticità, allungamento fino a sei volte la lunghezza iniziale. Mantiene inalterata nel tempo la sua forza di rientro. Può essere impiegata in puro o in mischia con altre fibre inestendibili, sia sintetiche che naturali, conferendo loro elasticità. Ne risultano fili differenziati, a seconda delle industrie produttrici. Trova impiego nei tessuti elastici per costumi da bagno, abbigliamento esterno, abbigliamento sportivo, corsetteria, calzetteria, pizzi e nastri elastici. (2.Continua) Red. IL TERRITORIO | 48 L’ECONOMIA DELLA TOSCANA Presentato lo scorso novembre l’aggiornamento congiunturale dell’economia della Toscana, curato dalla Banca d’Italia Nel primo semestre dell’anno in corso il quadro congiunturale si è ulteriormente deteriorato: alla flessione della domanda delle famiglie e delle imprese si è aggiunto il rallentamento della domanda estera. Gli indicatori relativi ad settore industriale (ordinativi, produzione e fatturato) sono tornati a scendere in misura sostenuta. Quasi la metà del campione di imprese intervistato dalla Banca d’Italia ha indicato per i primi nove mesi un calo del fatturato nominale. La spesa per investimenti prevista nell’anno, già storicamente contenuta, sarà rivista al ribasso da un terzo delle imprese. Nelle costruzioni la situazione rimane particolarmente difficile, sia nell’edilizia abitativa sia nelle opere pubbliche. Nei servizi una marcata flessione ha interessato le vendite al dettaglio, si sono ridotti i flussi turistici e la movimentazione delle merci. Le vendite nominali all’estero, ancorché in decelerazione, hanno continuato a salire più che nel complesso del paese. Il maggior contributo alla crescita è nuovamente provenuto dai metalli preziosi, mentre vi è stato un deciso rallentamento del sistema della moda. Il numero degli occupati in regione non è variato, in presenza di un impiego ancora diffuso degli ammortizzatori sociali. La crescita dell’occupazione nei servizi, tra le donne e i lavoratori dipendenti ha compensato la flessione nell’industria, nell’edilizia, tra gli uomini e i lavoratori autonomi. È aumentato il numero delle persone in cerca di occupazione, determinando un incremento del tasso di disoccupazione. Nel primo semestre del 2012 il credito alle imprese ha accentuato il calo, quello alle famiglie ha rallentato fino ad arrestarsi. La domanda di nuovi prestiti è risultata debole, accompagnandosi a condizioni di offerta ancora selettive. I nuovi mutui alle famiglie si sono quasi dimezzati rispetto al primo semestre del 2011 e i prestiti alle imprese sono stati destinati alle esigenze del capitale circolante e alla ristrutturazione del debito. Le nuove sofferenze sono rimaste particolarmente elevate nel comparto edile. Il risparmio delle famiglie si è indirizzato verso strumenti tradizionali: depositi nelle forme con vincolo temporale e titoli di Stato. Red. IL TERRITORIO | 49 SANTA CELESTINA, LA FESTA DI SAN MARCELLO La festa di Santa Celestina si celebra a San Marcello l’8 settembre di ogni anno. È dedicata alla Santa, patrona di San Marcello, che è anche la protettrice di tutta la montagna, le cui reliquie sono conservate nella chiesa di San Marcello. Una consolidata tradizione della festa è il lancio del pallone aerostatico, o per meglio dire il lancio del “Pallone di Santa Celestina”. Era l’8 settembre del 1854 quando venne lanciato il primo pallone ad aria calda a San Marcello. Oggi come allora, l’8 settembre è il giorno di festa col quale si dà l’addio all’estate. La costruzione del pallone, che inizialmente avveniva a La Lima, adoperando carta speciale, detta appunto “carta da palloni” fabbricata nella Cartiera di proprietà della famiglia Cini, ha visto nel tempo vicende alterne. Dal 1939 al 1953 non è stato costruito. Per un certo periodo fu realizzato con materiale di plastica suscitando non poche polemiche tanto che si ritornò alla tradizione. Oggi è realizzato con carta e su disegni dei fratelli Montgolfier, i padri delle mongolfiere di carta. La tradizione vuole che dalla riuscita o meno del lancio del pallone vengano tratti presagi per il futuro. In passato questa credenza era radicata fortemente nella popolazione che, forse più che ora, era legata ai raccolti della terra, a quella delle castagne, dei funghi, delle noci e molti altri prodotti del bosco e del sottobosco. Ricordo con grande precisione la festa, il clima che si respirava in quel giorno alla fine degli anni ‘40. Erano gli anni della mia infanzia. Mia nonna paterna, di nome Lelia, ogni anno riuniva i suoi figli, quattro maschi e due femmine, con le loro famiglie, nella sua casa di San Marcello. Quando si faceva buio, dalla finestra di casa, che era rivolta verso il monte, mi indicava la croce di San Vito che per l’occasione era illuminata: una visione suggestiva, indimenticabile. Santa Celestina era “La festa”, una gran festa. Mia nonna, che era una sanmarcellina, le cui radici e credenze erano saldamente legate alle tradizioni, era molto religiosa. Per lei quel giorno era strettamente legato alle pratiche religiose, ma già dalle prime luci dell’alba, dopo essere andata in chiesa a pregare, la sentivo spesso sussurrare: “speriamo che vada tutto bene”. Si riferiva al lancio del pallone. E come lei moltissimi dei suoi innumerevoli conoscenti risentivano di questa componente profana, legata a credenze antiche. Sauro Romagnani IL TERRITORIO | 50 IL PALLINO DEL PALLONE Nel 1988 Ivo Bellucci, giornalista, racconta in un suo scritto ”Il pallino del Pallone” - una storia che forse meglio può descrivere questo modo di sentire proiettandolo indietro di molti anni. Ivo tratta il “pallone” come se fosse un parente stretto, un essere vivente, un “personaggio”. È questo che vuol far capire ai non sanmarcellini. Di seguito, riportiamo un brano. «Posso dire che nessun altro abbia scritto, no intorno, per una ventina di giorni, diversi come ho fatto io, del “Pallone” di Santa Ce- operai specializzati. Quando l’involucro era lestina. Probabilmente a qualcuno sarò an- pronto, cioè alla vigilia della “festa” un contache venuto a noia, ma voglio parlarne anco- dino della Fattoria Cini - gli stessi Cini padroni ra. Ed in maniera un poco diversa da quella della Cartiera - era comandato per andare a usata per la cronaca sul giornale: ne voglio prenderlo e portarlo a San Marcello». Ivo Bellucci parlare per gli intimi; per i miei amici paesani. Per loro, per i “vecchi” sanmarcellini - e mi ci metto anch’io fra quelli - il pallone è sempre stato un “personaggio”; uno dei nostri, insomma. Lo dico perché vorrei che altri, i forestieri, conoscendo questa storia, potessero capire i motivi del nostro affettuoso attaccamento. Il mio primo ricordo del “pallone” risale a quando ero ragazzo. Potevo avere sei, sette anni, non di più (nota: siamo negli anni ‘20). E la sua conoscenza si unisce, nella memoria, alla figura di uno dei miei nonni, di nome Angelo, meglio conosciuto, allora, come “Angiolino”, che faceva il contadino, in quel di “Basilica”, cioè in un podere che si trovava lungo la strada nazionale fra San Marcello e Mammiano, proprio dove ora c’è il «Il Cacciatore» (nota: un albergo ristorante). A quei tempi, i primi degli anni venti, il “pallone” veniva ancora costruito a La Lima, adoperando carta speciale, detta appunto “carta da palloni” fabbricata dalla Cartiera Cini. Ci lavorava- Cartolina del 1896-97. Proprietario Adriano Lori. IL TERRITORIO | 51 ABETONE LE SCUOLE DI SCI Soffermarsi sull’importanza che la pratica dello sci ha per Abetone e per la Toscana non è esercizio complicato. Basti rammentare il grande flusso turistico che questo sport muove, verso le stazioni sciistiche italiane, da ogni parte del mondo. Ad Abetone numerosissimi sono gli appassionati stranieri che vi giungono ogni anno, naturalmente oltre quelli italiani. Ciò che è interessante scoprire sono le strutture di cui Abetone dispone e lo sforzo che sta facendo questa località per potenziare la propria offerta turistica. Imparare a sciare, conoscere la montagna, saperla praticare riducendo al minimo i rischi, chiama in causa chi in questo ha un ruolo specifico come le scuole di sci. Per scoprirne il ruolo, il loro numero e l’attività, abbiamo parlato con Giacomo Bisconti, il direttore del “Collegio maestri sci Toscana” che rappresenta tutte le scuole di maestri di sci della Toscana. Il collegio riunisce in sé nove scuole, di cui cinque all’Abetone e una alla Doganaccia, sulla montagna pistoiese, e tre sul Monte Amiata. «Abetone - dice Bisconti - è la realtà sciistica più importante della Toscana e le scuole di sci hanno un ruolo importantissimo. Sono dei soggetti sempre presenti sul territorio. Forniscono un servizio di prim’ordine, soprattutto per la conoscenza dell’ambiente, della neve e dello sci. Sono essenziali per la sicurezza degli sciatori sulle piste. Il maestro è colui che promuove, più di ogni altro, la zona in cui esercita la professione. Fa conoscere la stazione sciistica ed è un promotore del territorio. Quella del maestro di sci è rimasta una delle poche attività promozionali, se non l’unica, capace di intrattenere col cliente relazioni che vanno oltre lo sci. Per esempio, nel corso della risalita con gli impianti c’è sempre un dialogo fra maestro e allievi. Dove si può pranzare? Cosa c’è di tipico? Cosa possiamo visitare? Quali escursioni? Sono domande molto ricorrenti. Questo naturalmente è anche un ruolo che hanno gli albergatori, ma credo che col maestro il discorso sia più diretto. In sostanza oltre che l’amico, il maestro è l’esperto della montagna sia per il periodo invernale che per quello estivo. Si potrebbe dire che per la montagna è ciò che lo skipper è per il mare. Mi auguro - conclude Giacomo Bisconti che le scuole diventino sempre di più società di servizio in grado di raccogliere le sollecitazioni del mercato anche in vista di un maggiore impegno per il turismo estivo». Sauro Romagnani Le scuole di sci della montagna pistoiese Scuola Italiana Sci Abetone Direttore: Fivizzani Alderigo Tel. 0573-60032 E-Mail: [email protected] Sito: www.scuolasciabetone.it Scuola Italiana Sci Colò Direttore: Casati Carlo Alberto Tel. 0573-607077 E-Mail: [email protected] Sito: www.scuolascicolo.it Scuola Italiana Sci Montegomito Direttore: Franceschi Piergiovanni Tel. 0573-60392 E-Mail: [email protected] Sito: www.scuolascimontegomito.it Scuola Italiana Sci Dogana Val di Luce Direttore: Nardini Ennio Tel. 338-5007987 Scuola Italiana Sci Val di Luce Direttore: Zecchi Franco Tel. 338-3405448 - Fax: 0536-73533 Scuola Italiana Sci Doganaccia 2000 Direttore: Ceccarelli Marco Tel/Fax: 0573-629391 E-Mail: [email protected] IL TERRITORIO | 52 CIVILTÀ DEI BORGHI IL VOLUME STRENNA DEL CREDITO COOPERATIVO «Dello spirito dei borghi va salvaguardata la capacità di ‘fare cerchio’. Non tanto e non più scavando fossati che isolino dall’esterno, ma recuperando lo spirito di coesione e di comunità senza il quale è difficile portare avanti qualunque costruzione. E soprattutto quella del futuro di una nazione. È questa la positiva eredità della civiltà dei borghi da non smarrire». È quanto affermato da Alessandro Azzi, presidente di Federcasse, durante la presentazione del volume strenna del 2012, “Civiltà dei borghi. Culla di cooperazione”, cui hanno partecipato il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco e il presidente dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, Giuliano Amato. Il volume, che si apre con un saluto del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, attraverso le foto di Pepi Merisio e un saggio del presidente Amato, intende valorizzare la storia, la cultura e l’attualità dei borghi italiani. Culla di cooperazione, come dice il titolo, ma soprattutto comunità di persone che hanno sempre trovato nell’identità, nella tradizione, nella solidarietà, le armi vincenti per reggere le tante sfide della storia. Sfide che oggi si chiamano crisi economica, globalizzazione e molto altro. E verso le quali le Banche di Credito Cooperativo si pongono, da un lato valorizzando le autonomie e le migliori tradizioni locali, dall’altro facendo “rete” e “sistema” per affrontare il futuro, consapevolmente. Il Credito Cooperativo, anche attraverso questa pubblicazione, vuole ragionare sulla specificità del localismo sano, quello che sa reggere la competizione, riscoprire “saperi e sapori”, tenere unito il tessuto sociale, diffondere la democrazia economica e la partecipazione. E contribuire efficacemente, in tal modo, alla rinascita della “Comunità Italia”. Il testo integrale del saluto del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano “Il Credito Cooperativo ha contribuito fortemente alla crescita sociale e civile del paese, impostando l’azione di sostegno alle imprese secondo i valori della solidarietà, della dignità umana, della responsabile compartecipazione alla vita aziendale. Si tratta di un’eredità preziosa che merita di essere valorizzata nella consapevolezza che il sistema creditizio e l’intero mondo della cooperazione possono e devono svolgere un ruolo fondamentale nel sostenere il rinnovamento delle strutture produttive e la ripresa economica di tutto il paese, rinsaldandone la coesione sociale e territoriale”. il mondo delle bcc | 53 FEDERAZIONE TOSCANA BCC A CONVEGNO San Giuliano Terme (PI) ha ospitato, sabato 27 ottobre, il convegno della Federazione Toscana Banche di Credito Cooperativo, intitolato quest’anno “Il futuro - progettiamolo insieme. È il momento di costruire il nostro domani”. L’appuntamento ha riunito i presidenti e i direttori delle 27 Bcc associate alla Federazione regionale, che si sono ritrovati a distanza di un anno dal precedente convegno, tenutosi a Trapani. Protagonista della prima parte della mattina, introdotta dal presidente Florio Faccendi, il professor Marcello De Cecco, economista, che, intervistato dal direttore della Federazione, Roberto Frosini, ha analizzato la situazione macroeconomica di oggi, partendo dallo scoppio della crisi finanziaria ed economica negli Stati Uniti, per sottolineare poi i limiti del modello di sviluppo economico occidentale emersi ormai come sempre più evidenti. È seguita una tavola rotonda, moderata da Roberto Frosini, in cui hanno preso la parola tre direttori di banche associate, Marco Guerrini di Bcc Asciano, Francesco Faraoni di Bcc Pontassieve ed Elio Squillantini di Bcc Vignole e Montagna Pistoiese, i quali, insieme a Roberto Mazzotti, Dg Iccrea Holding, Enrico Duranti, Dg Iccrea Banca Impresa e Leonardo Rubattu, Dg Iccrea Banca, hanno dibattuto sulle iniziative di supporto intraprese e da intraprendere da parte del Gruppo Bancario Iccrea a servizio delle Bcc. Nel pomeriggio, invece, il convegno si è focalizzato sul lavoro svolto in Federazione. Il presidente Faccendi, dopo aver ricordato a tutti la posizione della Toscana al XIV Congresso Nazionale di Federcasse di dicembre 2011, ha fatto il punto sui principali progetti realizzati, concentrandosi in particolare su “Le Regole di Buona Cooperazione Federativa”, deliberate dal CdA della Federazione in ottobre. Ha preso poi la parola Enzo Greco, amministratore delegato di Sinergia ed Iside, per esporre il progetto che ha visto da poco nascere il nuovo Centro Servizi nazionale dalla fusione di Soar, Upf e Cesecoop. Il responsabile Area Relazioni Esterne della Federazione Toscana Bcc, Gianni Parigi, ha quindi aggiornato i presenti circa gli step del futuro piano di comunicazione regionale per il 2013, mentre Roberto Frosini, insieme ai due nuovi vicedirettori Nicolò Nociforo e Daniele Palumbo, ha presentato le recenti modifiche organizzative introdotte in Federazione Toscana per rispondere al meglio alle banche associate. Infine, il presidente Faccendi ha ribadito, nell’intervento di chiusura, il ruolo e l’identità cooperativa delle nostre banche, richiamando tutte le componenti del Movimento alla massima responsabilità e impegno. Ha poi ricordato come, anche in questo 2012, Anno Internazionale delle Cooperative, nonostante la crisi non si sia mai perso di vista il ruolo di collante sociale che le Bcc continuano a svolgere tradizionalmente nei propri territori. IL MONDO DELLE BCC | 54 AD ALESSANDRO AZZI LA PRESIDENZA DEL COMITATO PICCOLE BANCHE DELL’ABI Il presidente della Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo, Alessandro Azzi, è il nuovo presidente del Comitato Piccole Banche dell’ABI. La nomina è avvenuta lo scorso settembre, nell’ambito della riunione del Comitato Esecutivo dell’Associazione Bancaria Italiana. Azzi, bresciano, presidente della BCC del Garda e della Federazione Lombarda delle BCC, resterà in carica per il prossimo biennio. «Esprimo particolare soddisfazione per la nomina - ha detto Azzi - oltremodo impegnativa in questa particolare congiuntura economica e per le implicazioni che avrà sulle banche piccole e minori l’evoluzione normativa europea, che ci auguriamo possa essere ispirata a principi di proporzionalità e nel pieno rispetto delle specificità organizzative e normative di questo particolare segmento del credito». «Mi impegnerò - ha aggiunto - per tutelare gli interessi di quelle che possiamo definire le ‘Pmi’ del sistema bancario che, alla pari delle piccole e medie imprese industriali, hanno dato e stanno dando tanto al paese in termini di cultura, impegno, sostegno economico e finanziario». Red. SINERGIA, LA NUOVA SOCIETÀ DI SERVIZI DEL CREDITO COOPERATIVO È diventata operativa nel mese di ottobre, Sinergia, la nuova società promossa dal sistema del Credito Cooperativo con il compito di unificare le attività già offerte alle BCC dai centri servizi Upf, Soar, Cesecoop e, entro dicembre, dal ramo servizi di back office di Iside. L’intento è quello di offrire alle BCC un supporto ancora più qualificato ed esteso. Obiettivi di Sinergia sono, infatti, il miglioramento del rapporto costo/qualità dei servizi resi e, proprio grazie alla messa in comune dei rispettivi know how, l’ampliamento della gamma degli stessi. La nascita ufficiale della società risale all’inizio del 2012, quando è stato sottoscritto l’accordo da parte della Federazione Lombarda, della Federazione Toscana e della BCC di Roma. L’accordo rappresenta una prima concreta attuazione della volontà di individuare ogni soluzione utile a sviluppare sinergie di sistema, nella logica del costante miglioramento della qualità dei servizi e dei prodotti, nonché del contenimento dei costi. Tra i punti dell’accordo, il mantenimento delle attuali sedi operative di Milano, Firenze, Roma e Palermo, in qualità di poli decentrati della nuova società, che conta 380 collaboratori e 140 BCC servite. In prospettiva, dell’accordo potranno beneficiare anche le BCC che attualmente non si avvalgono dei centri servizi citati, ma che utilizzano il sistema informativo di Iside. il mondo delle bcc | 55 LA SEMESTRALE DEL GRUPPO BANCARIO ICCREA Conti in crescita per l’Istituto Centrale del Credito Cooperativo, che conferma il ruolo di sostegno alle BCC e alla loro attività a favore dell’economia locale Il Consiglio di Amministrazione di Iccrea Banca, l’Istituto Centrale del Credito Cooperativo, controllato da Iccrea Holding, ha approvato il Bilancio intermedio al 30 giugno 2012. In un contesto di mercato che ha continuato a essere caratterizzato da forti elementi di incertezza ed elevata volatilità, che hanno giustificato il persistere di un deterioramento del merito creditizio, sia nei paesi periferici sia in Italia, Iccrea Banca ha raggiunto risultati positivi. In particolare, l’utile netto è stato pari a 26,8 milioni di euro (+29,7%), mentre l’utile ante imposte è risultato di 42,7 milioni di euro (+27,5%). Nel primo semestre dell’anno, Iccrea Banca ha ulteriormente rafforzato la propria funzione istituzionale di supporto alle Banche di Credito Cooperativo, per favorire il consolidamento del ruolo che queste svolgono quali banche di sviluppo del territorio. Il rafforzamento delle relazioni operative con le BCC trova espressione di sintesi nei ricavi totali che si sono attestati a 120,8 milioni di euro (+8,2%) e nel totale delle attività intermediate, che ha raggiunto 31,2 miliardi di euro (+49,9% rispetto a dicembre 2011) e che hanno riguardato principalmente i crediti verso Banche. Il margine di interesse è pari a 39,6 milioni di euro, in aumento del 52,3%, mentre le commissioni nette da servizi si sono attestate a 58,8 milioni di euro (+0,8%). Il cost income, determinato come rapporto fra costi di funzionamento (spese amministrative e ammortamenti) e ricavi totali è pari al 63,4%, in miglioramento rispetto al 67,6% registrato a giugno 2011. Con riferimento al profilo di rischio, Iccrea Banca si è caratterizzata per aver sempre adottato politiche ancorate a criteri prudenziali, accompagnate dalla costante attenzione al corretto dimensionamento dei mezzi propri. Al 30 giugno 2012 la solidità della dei numeri della Banca, inoltre, trova espressione anzitutto nel patrimonio di vigilanza, pari a 381,8 milioni di euro e nel patrimonio netto, pari, escluso l’utile d’esercizio, a 362,7 milioni di euro, con una differenza positiva di 1,4 milioni di euro rispetto a dicembre 2011 (+0,4%). Red. IL MONDO DELLE BCC | 56 È NATA BCC RISPARMIO & PREVIDENZA Aureo Gestioni, dallo scorso 3 dicembre, è diventata BCC Risparmio & Previdenza, la nuova società di gestione del risparmio del Credito Cooperativo. Un nuovo assetto organizzativo e una nuova gamma d’offerta, per essere ancora più vicini alle esigenze delle BCC italiane con una gestione professionale, trasparente e disciplinata degli investimenti. È nata BCC Risparmio & Previdenza, la nuova società di gestione del risparmio del Credito Cooperativo, controllata da Iccrea Holding. La nuova sgr, che ha visto il lancio del brand lo scorso 3 dicembre, in concomitanza con il varo della nuova gamma d’offerta, è il risultato dell’evoluzione di Aureo Gestioni, società specializzata nella gestione dei fondi comuni, fondi pensione, gestioni patrimoniali e di una piattaforma innovativa per la sottoscrizione di Sicav. Con il cambio di nome, autorizzato dall’Assemblea straordinaria di Aureo Gestioni, è terminato il profondo processo di riorganizzazione con cui la società non solo conferma lo sviluppo del suo core business, ma evidenzia anche la particolare attenzione verso il seg- mento previdenziale, un comparto nel quale le Banche di Credito Cooperativo avvertono la forte necessità di accompagnare responsabilmente la propria clientela. Il nuovo assetto organizzativo, che prevede fra l’altro l’aggiornamento complessivo della piattaforma informatica, e il restyling dei fondi, che mira a semplificare l’offerta portando il numero dei fondi da 15 a 8, rappresentano ulteriori leve non solo in grado di ottimizzare l’efficacia operativa della sgr, ma concretizzano anche l’approccio che BCC Risparmio & Previdenza vuole adottare, allineandosi a quello dell’intero Gruppo bancario Iccrea, per affiancarsi a tutte le BCC come loro partner sul territorio. Red. IL CREDITO COOPERATIVO ITALIANO IN CIFRE Al 30 giugno 2012 operavano in Italia 403 Banche di Credito Cooperativo, con 4.440 sportelli (+0,8%, pari al 13,3% degli sportelli bancari italiani), una presenza diretta in 2.711 Comuni e 101 Province. I soci erano 1.111.574 (+3,5%; +15% nel triennio 2009-2012), i clienti 6,9 milioni, mentre i dipendenti 36.700 (+2,8%, compresi anche quelli delle società del sistema). La raccolta complessiva di sistema (da banche e clientela, a cui si aggiungono le obbligazioni), alla stessa data, ammontava a 179 miliardi di euro (+14,1%, a fronte di un +6% registrato nel resto del sistema bancario), con una quota di mercato della raccolta da clientela, comprensiva di obbligazioni delle BCC, pari al 7,3%. Gli impieghi economici si attestavano a 151 miliardi di euro (-0,1%, il dato comprende anche gli impieghi erogati dalle banche di secondo livello del sistema, contro il -0,5% registrato dal sistema bancario complessivo), con una quota di mercato degli impieghi delle banche della categoria pari al 7,9%. Gli impieghi economici alle imprese erano pari a 102 miliardi di euro. Il patrimonio (capitale e riserve) ammontava a 19,7 miliardi di euro (+1,3%; +7,5% nel triennio 2009-2012). Gli impieghi erogati dalle BCC rappresentano il 22,4% del totale dei crediti alle imprese artigiane, il 18% alle imprese agricole, l’8,5% alle famiglie consumatrici, il 17,4% alle famiglie produttrici, l’8,4% delle società non finanziarie, il 15% del totale dei crediti alle istituzioni senza scopo di lucro, il cosiddetto terzo Settore. Red. il mondo delle bcc | 57 IN ARRIVO LA SECONDA SERIE DI BANCONOTE IN EURO La Banca Centrale Europea (BCE) e le banche centrali nazionali (BCN) dell’Eurosistema introdurranno la seconda serie di banconote in euro. La nuova serie, denominata “Europa”, riporta nella filigrana e nell’ologramma il ritratto di Europa, figura della mitologia greca da cui il nostro continente prende il nome. I nuovi biglietti saranno immessi in circolazione gradualmente nel corso di diversi anni, a partire dal taglio da 5 euro nel maggio 2013. La serie dedicata a Europa è il risultato dei progressi tecnologici realizzati nel settore delle banconote dopo l’introduzione della prima serie, oltre dieci anni fa. Le caratteristiche di sicurezza sono state perfezionate, rendendo le banconote persino più sicure, con la filigrana con ritratto, l’ologramma con ritratto e il numero verde smeraldo. Le nuove banconote costituiscono un’evoluzione. Mostreranno gli stessi disegni della prima serie (ispirata a “Epoche e stili”) e gli stessi colori dominanti, anche se gli avanzati elementi di sicurezza hanno comportato modifiche. Saranno peraltro facilmente distinguibili dai biglietti della prima serie. La scala dei tagli resterà immutata, ovvero 5, 10, 20, 50, 100, 200 e 500 euro e l’introduzione avverrà in ordine ascendente. Alla banconota da 5 euro seguirà quindi il biglietto da 10 euro e così via. Al principio la nuova serie circolerà insieme alle nuove banconote, ma sarà progressivamente ritirata dalla circolazione e infine dichiarata fuori corso. La data in cui cesserà di avere corso legale sarà annunciata con largo anticipo. I biglietti della prima serie manterranno tuttavia il rispettivo valore a tempo indeterminato e potranno essere cambiati presso le banche centrali nazionali dell’Eurosistema in qualsiasi momento. La banconota da 5 euro della serie “Europa” sarà presentata in tutti i suoi elementi il 10 gennaio 2013, mentre a maggio gli enti creditizi inizieranno a immettere in circolazione i nuovi biglietti attraverso i propri sportelli o le casse prelievo contanti. Per richiamare l’attenzione dei cittadini sul lancio della nuova serie, nel 2013 la Banca Centrale Europea e le banche centrali nazionali dell’Eurosistema condurranno una campagna di informazione attraverso vari canali in tutta l’area dell’euro. Red. banca e clienti | 58 u s d a i t n n o o i C Ufficio Soci: Persone al servizio del Territorio Dal 10 novembre a MONTEMURLO Persone al servizio del Territorio AGENZIA di MONTEMURLO Via LiVorno, 2 SEDE CENTRALE VIGNOLE - QUARRATA (PT) w w w. b c c v i g n o l e . i t w w w. b c c v i g n o l e . i t Via iV noVEMBrE, 108 Persone al Servizio del Territorio Persone al Servizio del Territorio AGENZIA DI MARESCA PiaZZa STaZionE, 148 AGENZIA DI SAN MARCELLO P.SE Via G. MarConi, 61 w w w. b c c v i g n o l e . i t w w w. b c c v i g n o l e . i t “Conta su di noi. Persone al servizio del territorio”. È il messaggio della nuova campagna istituzionale della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese. Una campagna che ha per protagoniste le persone che lavorano nelle agenzie, i cui volti sono raffigurati nei manifesti affissi nelle strade del territorio di competenza e all’interno delle filiali. L’obiettivo non è quello di promuovere un prodotto, ma di rafforzare l’immagine della Banca. Attraverso il claim “Conta su di noi” si vuole significare che, a differenza di altri tipi di banche che vengono nei territori e ci rimangono finché c’è convenienza, una banca di credito cooperativo, in questo caso la nostra, c’è sempre. C’è nei momenti di crescita e c’è, a maggior ragione, nei momenti difficili come quelli che stiamo vivendo. Inizialmente la campagna “Conta su di noi” ha interessato le tre agenzie della montagna pistoiese: Maresca, San Marcello Pistoiese e Cutigliano e la nuova agenzia di Montemurlo. In ciascuna immagine è raffigurato il personale in forza presso lo sportello cui ci si riferisce. Sono state scattate due foto diverse per le agenzie di Maresca e di San Marcello Pistoiese in quanto l’organico è superiore ai 3 elementi che compaiono nella struttura dei manifesti. Inoltre è stata scattata una foto anche ai componenti dell’Ufficio Soci, in quanto unico ufficio dedicato ai soci presso la sede centrale. banca e clienti | 59 L’AGENZIA DI CUTIGLIANO Affacciata sulla caratteristica e storica piazza Catilina di Cutigliano, comune che fu l’antica sede del Capitanato della Montagna, ha la propria sede l’agenzia della Bcc di Vignole e Montagna Pistoiese. La sua inaugurazione risale al 20 dicembre 1990 ed è la prima agenzia aperta dalla Bcc che in precedenza aveva installato uno sportello ATM, nella frazione di Pian degli Ontani. Lo sportello, tuttora funzionante 24 ore su 24 per tutti i giorni settimanali, è affiancato da un apposito ufficio, il cui orario di apertura al pubblico è di due giorni settimanali, il lunedì e il giovedì. Nell’ufficio un promotore finanziario, su richiesta della clientela, dà consulenze su tutti i servizi offerti dalla banca, siano essi bancari o assicurativi. Nell’agenzia di Cutigliano invece lavorano due persone: la direttrice Roberta Lucarelli, e Laura Arcangeli, vice-responsabile e operatore di sportello. «Questa filiale ha una clientela prevalentemente costituita da famiglie, dipendenti, pensionati e diverse e diversificate aziende artigianali, in prevalenza di tipo individuale» - dice la direttrice Lucarelli, che aggiunge: «Devo anche segnalare tra la nostra clientela, la presenza di aziende operanti nel settore delle energie rinnovabili, come le centrali idroelettriche. C’è in atto anche un interessamento per il settore eolico. Cutigliano è un comune molto bello e ben sviluppato turisticamente, è un fiore all’occhiello, e ciò porta lavoro con le attività alberghiere e commerciali. Inoltre c’è una presenza molto attiva di imprese agricole e dell’allevamento del bestiame che oltre a realizzare prodotti caseari di grande pregio, curano molto l’ambiente naturale». La recente fusione con la Banca di Vignole cosa ha cambiato? «I soci e i clienti hanno compreso che la fusione era necessaria affinché il movimento del credito cooperativo rimanesse presente nella nostra zona montana e per poter continuare a essere loro vicino, sia nelle esigenze che nelle scelte - risponde Roberta Lucarelli -. Devo dire che altre persone si sono avvicinate alla nostra Bcc chiedendo di usufruire delle nuove offerte bancarie, in quanto la gamma dei prodotti a disposizione della clientela si è ampliata. Vedi, per esempio, le agevolazioni per i soci come il buono sconto sull’acquisto dei libri scolastici, che ha avuto un buon successo. La Banca è in grado di offrire servizi per ogni esigenza, ha mantenuto e consolidato un ottimo rapporto con la clientela anche nel vicino territorio di Abetone». Direttore, in questa zona ci sono esigenze economiche particolari? «Direi che in una comunità piccola come questa sarebbe importante il mantenimento del livello essenziale dei servizi e soprattutto puntare aduna destagionalizzazione delle attività economiche in modo da potenziare l’attività turistica». Sauro Romagnani banca e clienti | 60 IL CONTO CORRENTE IN PAROLE SEMPLICI Prosegue, con la seconda puntata, la pubblicazione delle nuove guide che gli intermediari devono rendere disponibili ai clienti (sono in distribuzione in tutte le agenzie, ndr) e che riguardano il conto corrente e il mutuo per la casa. Un condensato di chiarimenti e di consigli pratici, tratti dalle nuove pubblicazioni, aggiornate con il provvedimento del 31 luglio 2012, del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. I TIPI DI CONTO I conti corrente offerti dalle banche italiane sono di molti tipi. I più diffusi possono essere ricondotti a quattro categorie. Conti ordinari Sono i cosiddetti conti a consumo, in cui le spese dipendono dal numero di operazioni effettuate: più operazioni si fanno, più si spende. Conti a pacchetto Sono i conti con un canone che può comprendere anche altri servizi, quali cassette di sicurezza, assicurazioni e gestione del risparmio. I conti a pacchetto si distinguono in conti “con franchigia”, in cui il canone include un numero limitato di operazioni gratuite, e conti “senza franchigia”, in cui è possibile effettuare un numero illimitato di operazioni gratuite. banca e clienti | 61 Conto di base È il conto dedicato ha chi ha esigenze finanziarie limitate. Include, infatti, solo un determinato numero di operazioni e alcuni servizi quali carta di debito, accredito della pensione o dello stipendio, versamento di contanti o di assegni bancari e circolari, prelievo di contante, domiciliazione delle principali utenze domestiche. Il conto di base ha un canone annuo che comprende tutto e si differenzia secondo le fasce di reddito dei clienti. Conti in convenzione Sono i conti che beneficiano di sconti e agevolazioni, grazie ad accordi con determinate categorie di clienti. I COSTI DEL CONTO Il conto corrente ha dei costi perché la banca offre al cliente una serie di servizi. Da banca a banca, i servizi possono essere molto diversi e anche i loro costi possono essere calcolati in modo diverso. Per questo è importante valutare con attenzione i costi di ciascun servizio, prima di decidere quale conto aprire. Per alcune categorie di persone il conto può essere gratuito (conto di base). Per maggiori informazioni ci si può rivolgere allo sportello presso il quale si ha il conto o si intende aprirlo. Il costo complessivo del conto è di solito composto da una parte fissa e da una parte variabile. I costi fissi Ci sono sempre e non variano, perché non dipendono da quanto e da come si utilizza il conto. I principali sono il canone annuo del conto corrente, i canoni legati a eventuali carte di pagamento, le imposte di bollo, le spese per l’invio delle comunicazioni al cliente. Il canone annuo include spesso anche un certo numero di operazioni. I costi variabili Variano in base al tipo e al numero di operazioni che si fanno (per esempio, prelievo di denaro con la carta di debito, incasso assegni). Dipendono da come il cliente utilizza il conto e dalle scelte commerciali della banca. Ecco i principali costi variabili da considerare con attenzione quando si sceglie un conto: -spese per la registrazione sul conto di ogni operazione - commissioni per l’esecuzione dei singoli servizi - spese di liquidazione periodica, ogni volta che la banca calcola gli oneri e gli interessi - interessi e altri oneri in caso di scoperto. Per offrire un utile parametro di valutazione dei costi, nel Foglio Informativo del conto corrente, la banca fornisce l’ISC (Indicatore Sintetico di Costo), per avere un’idea del costo complessivo del conto corrente in base alle spese e alle commissioni che possono essere addebitate al cliente nel corso dell’anno, senza considerare gli oneri fiscali e gli interessi. L’ISC viene calcolato per uno o più “profili di operatività tipo” (famiglie e pensionati) individuati dalla Banca d’Italia. La chiusura definitiva del conto è senza spese e senza penali. Ci sono delle eccezioni, che però la banca deve riportare nel contratto. (2. Continua) Red. banca e clienti | 62 6 mesi 0,36 1,67 1,25 1,00 3,37 4,89 3,83 2,63 2,24 Fonte dati: http://www.euribor.it/ Tasso Fisso IRS (rilevato il 28/11/2012) nov-12 dic-11 dic-10 dic-09 dic-08 dic-07 dic-06 dic-05 dic-04 dic-05 dic-05 2,25 2,44 4,25 2,51 0,10 2,63 dic-04 dic-04 2,00 2,20 2,25 2,21 0,10 2,24 1 anno 1,440 1,350 2,690 4,069 2,316 2,386 “Mercati in Cifre” offre 0,360 una panoramica del mondo1,320 finanziario, con dati 4,600 relativi ai principali indicatori di mercato 2 anni 0,430 1,320 generale 1,510 1,830 2,770 4,500 4,122 2,558 2,654 3 anni 0,530 1,390 1,940 2,240 2,980 4,480 4,119 2,759 2,868 e alcuni5 grafici esemplificativi. La prima pagina è2,530 dedicata ai2,540 principali 3,240 “tassi”, alle4,470 materie prime e alle 3,078 valute. La seconda anni 0,870 1,760 4,114 3,202 pagina,10invece, tratta dei mercati azionari, con i due grafici relativi agli indici azionari del mercato italiano e di quello statunianni 1,680 2,400 3,350 3,600 3,750 4,580 4,182 3,630 3,784 15 anni 2,100 2,680 3,680 3,970 3,910 4,710 4,258 3,904 4,085 tense. Il20servizio è curato dal servizio Marketing e dal servizio Finanza della Banca di Vignole e Montagna Pistoiese, per ulteanni 2,224 2,700 3,510 4,070 3,860 4,750 4,294 4,058 4,265 riori informazioni e/o richieste: [email protected] - 0573 Claudia Raffalli – 0573 Matteo Ademollo. 30 anni 2,300 2,570 3,740 3,9507070267 3,550 4,740 4,2717070270 4,153 4,384 TASSI INTERBANCARI BREVE E di TASSI A MEDIO-LUNGO PERIODO TASSIAUFFICIALI RIFERIMENTO Tasso Variabile PRINCIPALI TASSI DI RIFERIMENTO EURIBOR (medie mensili) nov-12 nov-12 0,75 Europa 1 mese 0,11 0,25 Stati Uniti 3 mesi 0,19 0,10 Giappone 6 mesi 0,36 dic-11 dic-11 1,00 1,14 0,25 1,43 0,10 1,67 dic-10 dic-10 1,00 0,81 0,25 1,02 0,30 1,25 dic-09 dic-09 1,00 0,48 0,25 0,72 0,30 1,00 dic-08 dic-08 2,50 2,99 0,25 3,29 0,30 3,37 dic-07 dic-07 4,00 4,83 4,25 4,93 0,75 4,89 dic-06 dic-06 3,50 3,68 5,25 3,73 0,40 3,83 Fonte dati: http://www.euribor.it/ Tasso Fisso IRS (rilevato il 28/11/2012) nov-12 RENDIMENTI LORDI 1 anno 0,360 nov-12 2 anni 0,430 BOT annuale 1,762 3 anni 0,530 BTP decennale 2,600 5 anni 0,870 10 anni 1,680 15 anni 2,100 20 anni 2,224 PRINCIPALI INDICI DI BORSA 30 anni 2,300 nov-12 15.887,99 FTSE MIB (Italia) 5,29% RENDIMENTI TITOLI DI STATO dic-11 1,440 dic-11 1,320 5,95 1,390 6,98 1,760 2,400 2,680 2,700 2,570 dic-11 15.090,00 -25,20% 1.415,95 PRINCIPALI TASSI DI RIFERIMENTO S&P 500 (USA) 12,59% nov-12 0,75 2.680,03 Europa NASDAQ 100 (USA) 0,25 Stati Uniti 17,66% 0,10 Giappone 9.446,01 NIKKEI 225 (Jap) 1.257,60 0,00% dic-11 1,00 2.277,83 7.496,00 5.898,35 27,09% -14,69% 11,72% DAX 30 (Germania) RENDIMENTI LORDI CAC 40 (Francia) BOT annuale FTSE 100 (UK) BTP decennale 0,25 2,34% 0,10 8.455,35 -17,34% dic-10 dic-09 dic-08 1,350 1,320 2,690 dic-10 dic-09 dic-08 1,510 1,830 2,770 1,016 0,862 2,63 1,940 2,240 2,980 4,07 4,01 4,49 2,530 2,540 3,240 3,350 3,600 3,750 3,680 INDICI 3,970 AZIONARI 3,910 3,510 4,070 3,860 3,740 3,950 3,550 dic-10 dic-09 dic-08 20.173,00 22.573,00 19.460,00 TASSI UFFICIALI di RIFERIMENTO -10,63% 16,00% -49,53% 1.257,64 13,38% dic-10 1,00 2.225,72 1.109,24 22,81% dic-09 1,00 1.790,82 0,25 24,28% 0,30 10.228,90 6,45% 903,25 -38,49% dic-08 2,50 1.211,65 0,25 47,80% 0,25 -41,89% 0,30 9.608,94 0,30 8.747,20 9,85% 6.914,19 -42,86% 5.781,68 4.810,20 RENDIMENTI TITOLI DI STATO 19,59% 20,20% -40,37% dic-07 4,600 dic-07 4,500 4,08 4,480 4,41 4,470 4,580 4,710 4,750 4,740 dic-07 38.554,00 -6,95% 1.468,36 3,53% dic-07 4,00 2.084,93 4,25 18,67% 0,75 15.307,80 -11,13% dic-06 4,069 dic-06 4,122 3,08 4,119 3,95 4,114 4,182 4,258 4,294 4,271 dic-06 41.434,00 16,05% 1.418,30 13,62% dic-06 3,50 1.756,90 5,25 6,79% 0,40 17.225,80 6,92% dic-05 dic-04 2,316 2,386 dic-05 dic-04 2,558 2,654 2,21 2,16 2,759 2,868 3,54 4,29 3,202 Fonte 3,078 dati: http://www.dt.mef.gov.it/ 3,630 3,784 3,904 4,085 4,058 4,265 4,153 4,384 dic-05 dic-04 35.704,00 30.903,00 15,54% 1.248,29 3,00% dic-05 2,25 1.645,20 4,25 1,49% 0,10 16.111,40 40,24% 8.067,32 6.596,92 5.408,26 22,29% 21,98% 27,07% 1.211,92 dic-04 2,00 1.621,12 2,25 0,10 11.488,80 4.256,08 3.568,88 3.159,81 3.857,35 3.795,92 3.217,97 5.614,08 5.541,76 4.715,23 3.821,16 12,95% nov-12 5.870,30 1,762 5,35% 2,600 -18,08% dic-11 5.572,28 5,95 -4,14% 6,98 1,62% dic-10 5.812,95 1,016 9,11% 4,07 17,96% dic-09 5.327,39 0,862 20,14% 4,01 -42,68% dic-08 4.434,17 2,63 -31,33% 4,49 1,31% dic-07 6.456,90 4,08 3,97% 4,41 17,53% dic-06 6.210,50 3,08 10,70% 3,95 23,40% dic-05 5.610,20 2,21 16,53% 3,54 dic-04 4.814,30 2,16 4,29 Fonte dati: http://www.dt.mef.gov.it/ COMMODITIES INDICI AZIONARI MATERIE PRIME INDI USD (rilevate il 29 novembre 2012) PRINCIPALI INDICI BORSA nov-12 dic-11 nov-12 dic-11 Oro 1.730,10 1.563,70 15.887,99 15.090,00 FTSE MIB Crude Oil (Italia) 88,60 98,90 5,29% -25,20% S&P 500 (USA) NASDAQ 100 (USA) PRINCIPALI VALUTE NIKKEI 225 (Jap) Euro/Usd DAX 30 (Germania) Euro/Gbp Euro/Yen CAC 40 (Francia) FTSE 100 (UK) 1.415,95 12,59% 2.680,03 17,66% 1.257,60 0,00% 2.277,83 2,34% dic-10 dic-10 1.413,00 20.173,00 93,92 -10,63% 1.257,64 13,38% 2.225,72 24,28% dic-09 dic-09 1.204,06 22.573,00 75,81 16,00% 1.109,24 22,81% 1.790,82 VALUTE 47,80% dic-08 dic-08 865,00 19.460,00 41,07 -49,53% 903,25 -38,49% 1.211,65 -41,89% dic-07 dic-07 836,50 38.554,00 81,95 -6,95% 1.468,36 3,53% 2.084,93 18,67% dic-06 dic-06 635,70 41.434,00 53,54 16,05% 1.418,30 13,62% 1.756,90 6,79% 9.446,01 nov-12 11,72% 1,3016 7.496,00 0,8100 27,09% 107,37 3.568,88 8.455,35 dic-11 -17,34% 1,2941 5.898,35 0,8332 -14,69% 99,61 3.159,81 10.228,90 dic-10 6,45% 1,3370 6.914,19 0,8575 19,59% 108,59 3.857,35 9.608,94 dic-09 9,85% 1,4338 5.781,68 0,8876 20,20% 133,55 3.795,92 8.747,20 dic-08 -42,86% 1,3972 4.810,20 0,9550 -40,37% 126,67 3.217,97 15.307,80 dic-07 -11,13% 1,4587 8.067,32 0,7353 22,29% 162,96 5.614,08 17.225,80 dic-06 6,92% 1,3197 6.596,92 0,6738 21,98% 157,15 5.541,76 12,95% -18,08% 1,62% 17,96% -42,68% 1,31% 17,53% 5.327,39 4.434,17 6.456,90 6.210,50 Valore –5.572,28 EUR/USD5.812,95 spot anno Min: 1.2042 Max: 1.3486 -4,14% 9,11% 20,14% -31,33% 3,97% 10,70% 5.870,30 5,35% DISCLAIMER Il presente documento non costituisce ricerca in materia di investimenti. MATERIE PRIME IN USD (rilevate il 29 novembre 2012) nov-12 dic-11 Oro 1.730,10 1.563,70 Crude Oil 88,60 98,90 dic-10 1.413,00 93,92 dic-05 dic-05 513,00 35.704,00 48,08 15,54% 1.248,29 3,00% 1.645,20 1,49% 16.111,40 dic-05 40,24% 1,1848 5.408,26 0,6876 27,07% 139,52 4.715,23 23,40% 5.610,20 dic-04 dic-04 438,00 30.903,00 35,80 1.211,92 1.621,12 11.488,80 dic-04 1,3561 4.256,08 0,7060 139,11 3.821,16 4.814,30 16,53% COMMODITIES dic-09 1.204,06 75,81 dic-08 865,00 41,07 dic-07 836,50 81,95 dic-06 635,70 53,54 dic-05 513,00 48,08 dic-04 438,00 35,80 dic-08 1,3972 0,9550 126,67 dic-07 1,4587 0,7353 162,96 dic-06 1,3197 0,6738 157,15 dic-05 1,1848 0,6876 139,52 dic-04 1,3561 0,7060 139,11 VALUTE PRINCIPALI VALUTE Euro/Usd Euro/Gbp Euro/Yen nov-12 1,3016 0,8100 107,37 dic-11 1,2941 0,8332 99,61 dic-10 1,3370 0,8575 108,59 dic-09 1,4338 0,8876 133,55 DISCLAIMER Il presente documento non costituisce ricerca in materia di investimenti. mercati in cifre | 63 nov-12 1,762 2,600 BOT annuale BTP decennale dic-11 5,95 6,98 dic-10 1,016 4,07 dic-09 0,862 4,01 dic-08 2,63 4,49 dic-07 4,08 4,41 dic-06 3,08 3,95 dic-05 2,21 3,54 dic-04 2,16 4,29 Fonte dati: http://www.dt.mef.gov.it/ INDICI AZIONARI PRINCIPALI INDICI DI BORSA nov-12 15.887,99 FTSE MIB (Italia) 5,29% S&P 500 (USA) NASDAQ 100 (USA) NIKKEI 225 (Jap) DAX 30 (Germania) -10,63% dic-09 22.573,00 dic-08 19.460,00 dic-07 38.554,00 -6,95% dic-06 41.434,00 16,05% dic-05 35.704,00 1.257,60 1.257,64 1.109,24 16,00% -49,53% 903,25 1.468,36 1.418,30 1.248,29 12,59% 0,00% 13,38% 22,81% -38,49% 3,53% 13,62% 3,00% 15,54% 2.680,03 2.277,83 2.225,72 1.790,82 1.211,65 2.084,93 1.756,90 1.645,20 17,66% 2,34% 24,28% 47,80% -41,89% 18,67% 6,79% 1,49% 9.446,01 8.455,35 10.228,90 9.608,94 8.747,20 15.307,80 17.225,80 16.111,40 11,72% -17,34% 6,45% 9,85% -42,86% -11,13% 6,92% 40,24% 7.496,00 5.898,35 6.914,19 5.781,68 4.810,20 8.067,32 6.596,92 5.408,26 27,09% -14,69% 19,59% 20,20% -40,37% 22,29% 21,98% 27,07% 12,95% 5.870,30 FTSE 100 (UK) Tasso Variabile -25,20% dic-10 20.173,00 1.415,95 3.568,88 CAC 40 (Francia) dic-11 15.090,00 5,35% 3.159,81 3.857,35 3.795,92 3.217,97 5.614,08 -18,08% 1,62% 17,96% -42,68% 1,31% -4,14% 9,11% 20,14% -31,33% 5.572,28 5.812,95A BREVE 5.327,39 4.434,17 6.456,90 TASSI INTERBANCARI E TASSI A MEDIO-LUNGO PERIODO 5.541,76 17,53% 4.715,23 23,40% 6.210,50 5.610,20 3,97% 10,70% 16,53% dic-02 3,05 3,00 2,95 dic-04 30.903,00 1.211,92 1.621,12 11.488,80 4.256,08 3.821,16 4.814,30 EURIBOR (medie mensili) 1 mese 3 mesi mesi MATERIE6PRIME ago-09 0,51 0,86 1,12 (rilevate il 29 dic-08 dic-07 dic-06 dic-05 dic-04 dic-03 4,93 4,89 3,73 3,83 2,51 2,63 2,21 2,24 2,18 2,24 dic-10 1.413,00 93,92 dic-09 1.204,06 75,81 dic-08 865,00 41,07 dic-07 836,50 81,95 dic-06 635,70 53,54 0,7353 162,96 0,6738 157,15 Valore – FTSE MIB 4,83 INDEX anno Min:2,44 12296 2,20 Max: 17159 2,99 3,68 2,16 COMMODITIES IN USD nov-12 1.730,10 IRS (rilevato l'ultimo giorno del mese) Crude Oil 88,60 Tasso Oro Fisso ago-09 1,240 1,780 2,210 2,790 3,490 3,840 nov-12 3,990 1,3016 3,910 1 anno 2 anni 3 anni 5 anni PRINCIPALI VALUTE 10 anni 15 anni 20 anni Euro/Usd 30 anni Euro/Gbp Euro/Yen 0,8100 107,37 3,29 3,37 novembre 2012) dic-11 1.563,70 98,90 dic-08 2,690 2,770 2,980 3,240 3,750 3,910 dic-11 3,860 1,2941 3,550 0,8332 99,61 dic-07 4,600 4,500 4,480 4,470 4,580 4,710 dic-10 4,750 1,3370 4,740 0,8575 108,59 dic-06 4,069 4,122 4,119 VALUTE 4,114 4,182 4,258 dic-09 4,294 1,4338 4,271 0,8876 133,55 dic-05 2,316 2,558 2,759 3,078 3,630 3,904 dic-08 4,058 1,3972 4,153 0,9550 126,67 TASSI UFFICIALI di RIFERIMENTO dic-04 2,386 2,654 2,868 3,202 3,784 4,085 dic-07 4,265 1,4587 4,384 dic-03 2,352 2,783 3,156 3,694 4,406 4,731 dic-06 4,906 1,3197 5,026 dic-01 3,48 3,40 3,30 Fonte dati: http://www.euribor.it/ dic-05 dic-04 513,00 48,08 438,00 35,80 0,6876 139,52 0,7060 139,11 dic-02 2,748 2,927 3,201 3,689 4,415 4,735 dic-05 4,879 1,1848 4,910 dic-01 3,385 3,866 4,200 4,657 5,214 5,421 dic-04 5,496 1,3561 5,496 PRINCIPALI TASSI DI RIFERIMENTO Europa DISCLAIMER Stati Uniti Il presente documento Giappone 03-09-09 dic-08 dic-07 dic-06 dic-05 dic-04 1,00 2,50 4,00 3,50 2,25 2,00 dic-03 2,00 dic-02 2,75 dic-01 3,25 0,25 0,25 4,25 5,25 4,25 2,25 1,00 - - 0,40 0,10 0,10 0,10 - - dic-04 2,16 4,29 dic-03 2,22 4,2 dic-02 3,38 5,04 dic-01 4,05 5,13 non costituisce ricerca in materia di investimenti. 0,30 0,30 0,75 RENDIMENTI TITOLI DI STATO RENDIMENTI LORDI BOT annuale BTP decennale mag-09 0,951 4,03 dic-08 2,63 4,49 dic-07 4,08 4,41 dic-06 3,08 3,95 dic-05 2,21 3,54 Fonte dati: http://www.dt.mef.gov.it/ COMMODITIES MATERIE PRIME IN USD Valore – S&P 500 INDEX anno Min: 1258,86 Max: 1474,51 Oro Crude Oil ago-09 988,29 68,00 dic-08 865,00 41,07 dic-07 836,50 81,95 dic-06 635,70 53,54 dic-05 513,00 48,08 dic-04 438,00 35,80 dic-03 417,25 26,62 dic-02 342,75 23,48 dic-01 276,50 15,96 dic-05 1,1848 0,6876 139,52 dic-04 1,3561 0,7060 139,11 dic-03 1,2588 0,7054 135,12 dic-02 1,0500 0,6515 124,67 dic-01 0,8902 0,6121 117,32 dic-01 32.317,00 VALUTE PRINCIPALI VALUTE Euro/Usd Euro/Gbp Euro/Yen 02-09-09 1,4220 0,8751 131,63 dic-08 1,3972 0,9550 126,67 dic-07 1,4587 0,7353 162,96 dic-06 1,3197 0,6738 157,15 INDICI AZIONARI PRINCIPALI INDICI DI BORSA 21.774,00 dic-08 19.460,00 dic-07 38.554,00 dic-06 41.434,00 dic-05 35.704,00 dic-04 30.903,00 dic-03 26.887,00 dic-02 23.508,00 11,89% -49,53% -6,95% 16,05% 15,54% 14,94% 14,37% -27,26% - 994,75 903,25 1.468,36 1.418,30 1.248,29 1.211,92 1.111,92 879,82 1.148,08 02-09-09 FTSE MIB (Italia) S&P 500 (USA) NASDAQ 100 (USA) NIKKEI 225 (Jap) DAX 30 (Germania) CAC 40 (Francia) FTSE 100 (UK) 10,13% -38,49% 3,53% 13,62% 3,00% 8,99% 26,38% -23,37% - 1.594,28 1.211,65 2.084,93 1.756,90 1.645,20 1.621,12 1.467,92 984,36 1.577,06 31,58% -41,89% 18,67% 6,79% 1,49% 10,44% 49,12% -37,58% - 10.241,50 8.747,20 15.307,80 17.225,80 16.111,40 11.488,80 10.676,60 8.578,95 10.542,60 17,08% -42,86% -11,13% 6,92% 40,24% 7,61% 24,45% -18,63% - 5.319,84 4.810,20 8.067,32 6.596,92 5.408,26 4.256,08 3.965,16 2.892,63 5.160,10 10,59% -40,37% 22,29% 21,98% 27,07% 7,34% 37,08% -43,94% - 3.573,13 3.217,97 5.614,08 5.541,76 4.715,23 3.821,16 3.557,90 3.063,91 4.624,58 11,04% -42,68% 1,31% 17,53% 23,40% 7,40% 16,12% -33,75% - 4.817,55 4.434,17 6.456,90 6.210,50 5.610,20 4.814,30 4.476,90 3.940,40 5.217,40 8,65% -31,33% 3,97% 10,70% 16,53% 7,54% 13,62% -24,48% - DISCLAIMER Il presente documento non costituisce ricerca in materia di investimenti. mercati in cifre | 64 Servizio a cura dell’Ufficio Marketing & Comunicazione Presente nel tuo futuro dal 1904 Banca di Credito Cooperativo di Vignole e montagna pistoiese ci trovi a: Sede vignole Agenzia SANTONUOVO Agenzia San Michele Agliana Agenzia SPEDALINO AGLIANA Agenzia San Giusto Prato Agenzia PIAZZA MARCONI prato Agenzia San Paolo Prato Agenzia MARESCA Agenzia Lamporecchio Agenzia CUTIGLIANO Agenzia Quarrata Agenzia san marcello pistoiese Agenzia Sovigliana Agenzia PISTOIA Agenzia GALCIANA PRATO Agenzia MONTEMURLO Via IV Novembre, 108 - Tel. 0573 70701 Via F. Ferrucci, 1 - Tel. 0574 673190 Via Cava, 106 - Tel. 0574 631295 Via S. Paolo, 249/251 - Tel. 0574 444058 Via Verdi, 9 - Tel. 0573 803436 Via C. da Montemagno, 80 - Tel. 0573 774095 Via Amendola, 9 - Tel. 0571 902869 Via Matteo degli Organi, 211 - Tel. 0574 819171 Agenzia ponte a elsa Via 2 Giugno, 20 - Tel. 0571 930192 Viale Europa, 359 D/E - Tel. 0573 735301 Via Don L. Milani - Tel. 0574 675458 Viale G. Marconi, 50/17 - Tel. 0574 592846 Piazza Stazione, 148 - Tel. 0573 6261 Piazza Catilina, 3 - Tel. 0573 68174 Via G. Marconi, 61 - Tel. 0573 622487 Via Enrico Fermi, 84/B - Tel. 0573 935211 Via Livorno, 2 - Tel. 0574 689280 Presente nel tuo futuro dal 1904