Bambini
a Milano
GUIDA RAGIONATA
AI SERVIZI EDUCATIVI
PER L’INFANZIA
NEL COMUNE DI MILANO
a cura di Chiedo Asilo
Coordinamento genitori nidi-materne
Se volete informazioni su Chiedo Asilo
volete partecipare ai suoi incontri
o altre copie di questo libretto
o per qualunque altro motivo
potete contattare:
Francesco Salioni, tel. 340/4964616
Renata Pironi, tel. 0258114100
[email protected]
Potete trovare le nostre iniziative anche in Internet:
www.chiedoasilo.it
stampato in proprio
nel maggio 2003
XXXXXXXXX
4
CHI SIAMO ........................................................................... 2
W I SERVIZI ......................................................................... 5
L’ASILO NIDO ...................................................................... 7
Il micronido .......................................................................... 9
Informazioni e iscrizioni ........................................................
9
La retta ................................................................................ 13
Come funziona l’asilo nido ..................................................... 14
Una giornata all’asilo nido ..................................................... 15
Calendario del servizio .......................................................... 16
Gli orari ........................................................................................
16
Tempi e modi dell’inserimento ............................................... 17
Entrata e uscita dei bambini ..................................................
18
Cosa portare ......................................................................... 20
Assistenza sanitaria ............................................................... 20
In caso di handicap ............................................................... 21
Le figure e gli organi di riferimento .......................................
23
SE IL NIDO È PRIVATO ........................................................... 25
IL TEMPO PER LE FAMIGLIE ................................................ 27
LA SCUOLA MATERNA ......................................................... 31
C’è posto per tutti? ............................................................... 32
Quale scuola materna? .......................................................... 33
Il calendario e l’orario ........................................................... 36
Come funziona la scuola materna ........................................... 37
Asilo senza frontiere .............................................................. 39
Assistenza sanitaria ............................................................... 39
Qualche utile informazione finale ..........................................
40
SCUOLA NATURA ................................................................. 41
LARGO AI PRIVATI ................................................................ 43
SICUREZZA ........................................................................... 45
LA LEGGE MORATTI............................................................. 47
NUMERI UTILI ...................................................................... 48
Bambini a Milano
Chi siamo
Chi siamo
S
iamo un gruppo di genitori con
figli al nido e alla materna, che
hanno deciso di interessarsi ai problemi di queste strutture. Chiedo
Asilo nasce nella primavera del
1997, attorno a un problema specifico e molto sentito. In quel periodo
le educatrici sostengono un durissimo braccio di ferro con il Comune
di Milano. La questione cruciale è
“il LUGLIO”. Il Comune vuole risparmiare e punta a diminuire il
compenso “extra” per le educatrici
che danno la disponibilità a lavorare
in quel mese.
Alcuni genitori cominciano a interrogarsi, dialogano per quanto
possibile con le educatrici, cercano di capire. Iniziano a raccogliere firme: si chiede che al più presto venga risolta la questione affinché il servizio riprenda normalmente e con la necessaria qualità.
In maggio c’è la prima manifestazione sotto Palazzo Marino. Nasce il nome “Chiedo Asilo”.
Il Coordinamento, nel tempo, si
concentra su diverse attività:
● Scambiare informazioni su tutto quello che avviene all’interno
2
dei servizi dove passano le giornate i nostri figli
● Individuare “punti cruciali” per
il miglioramento dei servizi, cercare dati, confrontarsi, fare ipotesi
e quindi riportarle all’assessorato
all’Educazione del Comune. Diverse le questioni: numero posti,
rapporto numerico bambini-educatrici, orario del servizio, sostituzioni del personale, rette, mese di
luglio, strutture e verde, sostegno
all’handicap, centri estivi, case di
vacanza, trasparenza, diritto alla
frequenza per i figli degli immigrati, standard di qualità e convenzioni con i privati, investimenti…
● Organizzare incontri pubblici
su questioni educative considerate
importanti. Insomma un lavoro di
autoformazione per dare maggiore
spessore al nostro argomentare,
alle nostre rivendicazioni. In questo senso abbiamo avuto un grande aiuto da Susanna Mantovani
(attualmente preside della facoltà
di Scienze della formazione dell’Università Statale) e da Elisabetta Nigris (docente di Pedagogia).
Alcuni temi affrontati: la comuni-
cazione (genitori-educatrici-servizi), il rapporto pubblico-privato,
la continuità nido-materna-elementare, l’handicap, la legge Turco e i servizi alternativi per l’infanzia, la riforma Moratti.
In particolare, due momenti “istituzionali” hanno segnato la storia di
Chiedo Asilo: l’organizzazione di
due incontri pubblici, il primo nel
giugno del 1999 presso l’Università
Statale, presenti Susanna Mantovani, Elisabetta Nigris e invitati assessore, presidente commissione Educazione del Consiglio comunale, dirigenti… Era, nelle intenzioni, finalmente un’occasione per dire a
questi ultimi i risultati delle nostre
riflessioni, avanzare le nostre richie-
ste, approfondire il tema dei servizi
alla prima infanzia.
Il secondo incontro, tenutosi ad
aprile 2001 presso l’Umanitaria,
ha visto un dibattito con i candidati sindaco: consegnammo a tutti un documento di bilancio su
quattro anni della giunta Albertini.
La risposta istituzionale è stata deludente, ma la ricerca del confronto con Palazzo Marino non è stata
abbandonata
● Organizzare feste-manifestazioni a misura di bambino sotto
Palazzo Marino, cercando di catturare l’attenzione degli organi di
informazione, per dare forza e
pubblicità alle nostre richieste. In
queste occasioni, peraltro, abbia-
3
Chi siamo
mo sempre trovato udienza presso
l’assessore o il presidente della
commissione Educazione
● Cercare un rapporto con le educatrici e i loro sindacati. Agli incontri pubblici, sui temi ricordati,
sono spesso venute diverse educatrici e dirigenti; utili quei momenti
per raccontarci come vivevamo
quel servizio dai due punti di vista. Più volte abbiamo chiesto di
dialogare per farci comprendere le
ragioni dei loro scioperi in modo
da ottenere la solidarietà dei genitori. Su questo terreno c’è ancora
da lavorare: non sempre, purtroppo, le educatrici sono libere di
esprimere le loro posizioni e attente a non coinvolgere i genitori
senza penalizzarli inutilmente.
Negli anni, abbiamo registrato una
bella vittoria e una brutta sconfitta:
la prima, quando siamo riusciti a far
4
Bambini a Milano
ritirare la delibera che eliminava le
rette distinte per reddito per SCUOLA NATURA e che raddoppiava la
retta di dicembre del nido, la seconda quando, nonostante le nostre proteste, il Comune ha chiuso i laboratori in cui operavano 80 educatrici
reimpiegandole per tappare buchi
d’organico. Quei laboratori (psicomotricità, computer, arte e natura e
presso l’acquedotto) non sono stati
mai più riaperti
Il libretto “Bambini a Milano” contiene quello che pensiamo sui servizi cui affidiamo i nostri figli, ma soprattutto è un utile strumento per
orientarsi nelle possibilità che una
città come Milano offre ai più piccoli e alle loro famiglie. Lo spirito è
così quello di fornire informazioni,
oltre a mettere in comune un’esperienza già vissuta e sulla quale continuiamo a riflettere.
W i servizi
tarà bene? Non sarà troppo piccolo per socializzare? Poverino,
trascinarlo fuori all’alba in pieno inverno... Dubbi ricorrenti tra i neogenitori che devono decidere se mandare il piccolo o la piccola al nido
quando la mamma deve tornare a lavorare o incalzano altre esigenze familiari. Che fare adesso? L’esperienza dei genitori che fanno parte di
Chiedo Asilo è positiva, certamente
perfettibile ma positiva. E largamente condivisa, ormai.
È sempre più difficile incontrare
qualcuno che ancora demonizzi le strutture per
la prima infanzia (magari
qualche nonno o nonna),
perché sono davvero
un’occasione per i bambini per crescere, sviluppare le conoscenze, stringere amicizie e diventare
parte della società.
Il tutto grazie anche alla
guida e alla cura di operatrici professionalmente
preparate e aggiornate.
S
Ma non solo. Il contatto con altre
realtà simili alla propria, la possibilità di uscire dal solitario tran tran
quotidiano e confrontarsi con altre
persone alle prese con la stessa esperienza è molto spesso di aiuto anche
per i genitori.
Attualmente è in discussione in Parlamento un disegno di legge in materia di nidi. Un’iniziativa che però
rischia di non fare tesoro delle numerose esperienze positive maturate
negli anni sul territorio.
In particolare, qualunque proposta
5
W i servizi
che vada verso l’abbassamento degli standard qualitativi, o l’apertura
sregolata ai privati in una pura ottica
di riduzione di costi deve essere denunciata e respinta.
Crediamo che qualunque intervento
legislativo debba andare nella direzione della diffusione, della qualità
e dell’accessibilità del servizio, garantendo maggiori finanziamenti e
non aumentando il tetto massimo di
contribuzione delle famiglie.
Bambini a Milano
re e deprimere un patrimonio che,
nel caso di Milano, ha contribuito a
elevare il tasso di civiltà e qualità
della vita della città. A fronte degli
scarsi mezzi a disposizione delle
amministrazioni pubbliche, infatti,
da un lato si fa sempre più incalzante la proposta di aprire ai privati
la gestione dei servizi per conto del
pubblico; dall’altra, si pensa di ovviare all’ormai cronica carenza di
posti con provvedimenti che metto-
I nidi a Milano per zone
Zona 9
posti: 1040
iscritti: 1337
esclusi: 297
Zona 8
posti: 822
iscritti: 1206
esclusi: 384
Zona 7
posti: 758
iscritti: 1162
esclusi: 404
Per il resto, tutte le iniziative che
mirano ad ampliare la gamma dei
servizi rivolti alla prima infanzia
non possono che trovare il nostro
consenso, a patto che alle parole seguano i fatti, ma soprattutto i fondi
per realizzarle.
Il rischio però è che si reperiscano
risorse a scapito di quanto già c’è e
funziona, con l’effetto di impoveri6
no a rischio la qualità del servizio,
soprattutto attraverso l’innalzamento del rapporto numerico tra
educatrici e bambini.
Sottolineiamo ancora una volta la
necessità che vengano salvaguardate le caratteristiche di qualità e serietà che hanno fatto dei nidi e delle
materne comunali, negli anni, un
punto di riferimento per le famiglie.
Zona 2
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iscritti: 939
esclusi: 356
Zona 3
posti: 425
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Zona 1
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iscritti: 504
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Zona 4
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iscritti: 1142
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Zona 6
posti: 803
iscritti: 1014
esclusi: 211
Zona 5
posti: 564
iscritti: 767
esclusi: 203
Totale posti disponibili: 6030
Totale lista d’attesa: 2907
(di cui 224 riassorbiti tra rinunce
e convenzioni con i privati)
Fonte: Comune di Milano - Servizi Educativi per l’Infanzia, 30/6/2002
7
L’asilo nido
I
l nido è probabilmente la prima opportunità non occasionale di socializzazione fuori dalla famiglia dopo la nursery del
reparto maternità: ci sembra che
la frequentazione di ambiti qualificati sia molto importante. Il nido svolge infatti una funzione
educativa nei confronti del bambino o della bambina che difficilmente può essere raggiunta solo
tra le mura domestiche. Oggi
quindi si mandano i figli al nido
non solo per necessità familiare,
ma anche e soprattutto per scelta,
con la convinzione che sarà davvero un bene per loro.
È innegabile infatti che l’insieme
delle esperienze vissute fin da subito dai bimbi nei nidi sia tale da
risultare utile alla futura convivenza sociale. Chi scrive nutre
particolare apprezzamento verso
le strutture comunali di Milano
che hanno ormai una buona tradizione. Noi vorremmo che questa
Bambini a Milano
buona tradizione non andasse perduta, anche perché negli ultimi
anni abbiamo registrato alcuni segnali preoccupanti, come una minore attenzione alla qualità del
servizio e alle esigenze dei bambini o la ricerca di soluzioni di ripiego pur di recuperare qualche
posto in più.
non tutte le strutture hanno la
possibilità di ospitare piccoli al
di sotto dei dodici mesi poiché in
alcuni casi sono sprovviste di
ambienti idonei. Sarà bene quindi
effettuare una verifica sulla sede
prescelta nel caso in cui il bimbo
o la bimba avesse meno di questa
età al momento dell’inserimento.
L’ASILO NIDO
IL MICRONIDO
Il nido può ospitare bimbi e bimbe dai tre mesi ai tre anni. I bimbi
saranno destinati a tre sezioni differenti secondo l’anno di nascita,
che vengono chiamate piccoli (o
lattanti), medi, grandi.
È possibile iscrivere i bambini
nelle sezioni per piccoli se nati
tra gennaio e la fine di maggio
dell’anno in corso (avranno almeno tre mesi quando, a partire
da settembre, verranno inseriti al
nido), ma bisogna precisare che
Esistono sezioni di nido ricavate
all’interno di scuole materne: i
micronidi (o sezioni di raccordo).
Ufficialmente l’accesso ai micronidi avviene dall’anno e mezzo di
età, ma esistono casi in cui i bambini vengono inseriti già al compimento del primo anno di vita.
INFORMAZIONI
E ISCRIZIONI
Se il bimbo o la bimba è ancora in
arrivo non è necessario farsi prendere da inutili apprensioni riguardo l’iscrizione ai nidi, è molto meglio vivere serenamente il tempo
che manca alla nascita, anche perché non si possono fare iscrizioni
prenatali. Arrivato il piccino o la
piccina, il mezzo migliore per
informarsi è approfittare della
8
“Giornata nido aperto”, quando
coordinatrice ed educatrici illustrano il funzionamento della
struttura mostrando gli ambienti
per i bimbi e raccontando le attività in programma.
Le iscrizioni (non sono previste
preiscrizioni) si ricevono solitamente a maggio di ogni anno, ma
conviene sempre verificare che
non ci siano variazioni. Il settore
Servizi Educativi per l’Infanzia
decide di volta in volta le modalità di iscrizione e le comunica alla cittadinanza tramite manifesti
per le strade e alle coordinatrici
con una circolare, che potrete visionare per informarvi meglio.
All’atto dell’iscrizione, che si
può presentare in un nido soltanto (uno qualunque della propria
zona), uno dei genitori dovrà
compilare la domanda d’iscrizione dichiarando la situazione della
famiglia secondo uno schema
prestampato. Non sono necessari
particolari documenti, perché per
l’iscrizione è valida l’autocertificazione. La coordinatrice del nido è autorizzata all’autentica della firma, previa consegna del documento di riconoscimento.
Le domande di iscrizione vengono prese in esame dal Comitato di
gestione dell’asilo nido che formula una graduatoria di ammis9
Bambini a Milano
sione secondo i criteri di punteggio emanati dal Comune e riassunti nella circolare che viene inviata alle coordinatrici. La graduatoria viene esposta presso l’asilo nido generalmente entro la
fine del mese di giugno. Se esclusi, è possibile inoltrare, entro dieci giorni, ricorso al Consiglio di
zona per ottenere il riesame del
punteggio. La richiesta, da indirizzare per conoscenza alla coordinatrice dell’asilo nido scelto, va
formulata in carta semplice, pro-
L’asilo nido
ducendo tutta la documentazione
aggiuntiva ritenuta utile per l’esame dello stesso.
Le iscrizioni eccedenti la capienza dei vari nidi entreranno in una
graduatoria per zona di decentramento dalla quale è possibile venire ripescati in caso di rinunce o
disponibilità di posti in altri nidi
della zona.
È, in teoria, anche possibile l’iscrizione a fine ottobre, ma solo
se il numero di domande non ha
già coperto il numero dei posti di-
I punti per la graduatoria del 2002
RESIDENZA
Genitori (o genitore affidatario) residenti in zona
Genitori (almeno uno) che lavorano in zona
Bambini che risiedono con nonni o altre persone
16
7
0
NOTIZIE SULLA FAMIGLIA IN CUI VIVE IL BAMBINO
Un genitore è fisicamente o psichicamente invalido (certificato)
3
Il bambino presenta una situazione di disabilità (certificata)
2
Ci sono altri figli tra 0 e 5 anni
1
Ci sono altri figli tra 6 e 11 anni
0,5
Ci sono altri parenti conviventi disabili (serve certificazione)
1
Ci sono fratelli che frequentano lo stesso nido o la materna
2
I due genitori lavorano con impegno continuativo durante l’anno
7
I due genitori svolgono attività che non richiedono un impegno continuativo 5
La famiglia è in situazioni sociali/economiche e territoriali particolari
da 1 a 3
Situazioni certificate dai servizi sociali
3
N.B: a parità di punteggio entra chi ha il reddito pro capite più basso
Fonte: circolare per le iscrizioni agli asili nido per l’anno 2002/2003
Comune di Milano - Servizi Educativi per l’Infanzia
10
Diritto d’asilo
Milano ha una lunga lista d’attesa di
famiglie che avevano chiesto un posto
al nido per loro figlio o figlia, ma che
sono rimaste fuori. Questo significa
che, malgrado si venga molto spesso
scoraggiati sentendosi dire “Se non la vorate tutti e due, non sognate neppure
di entrare...”, malgrado una certa
campagna di stampa faccia apparire il
servizio pubblico in balia di sindacati
selvaggi, molti genitori ritengono di
avere questo diritto e non demordono.
Negli ultimi anni i soldi stanziati dal
Comune sono andati quasi esclusiva mente ai privati. Per il 2003 il Comu ne di Milano ha stanziato 650 mila
euro “allo scopo di incrementare il
numero di posti di asilo nido in città”
i cui soggetti beneficiari sono enti pri vati profit (55%) e no profit (il restan te 45%). Le iniziative ammesse a con tributo sono il potenziamento, l’avvio
o la riconversione di strutture già esi stenti in asili nido. Contemporanea -
mente sono stati stanziati fondi per
asili nido aziendali/interaziendali
(555 mila euro) e per progetti speri mentali tipo nidi condominiali. Nella
delibera si legge che i fondi verrebbe ro erogati per sostenere “forme flessi bili di servizi anche in alternativa al l’asilo nido tradizionale”, perché
“nel corso degli ultimi anni si è verifi cato non solo un aumento progressivo
della domanda […] ma anche un
cambiamento della stessa”.
Senza voler demonizzare l’intervento
dei privati nei servizi per l’infanzia,
ci si chiede:
● quali controlli vengono messi in atto
per la verifica del rispetto di standard
qualitativi adeguati?
● la nuova tendenza nella gestione dei
servizi rivolti all’infanzia mira a soddi sfare esigenze di qualità, educazione e
benessere per i bambini o tende ad
adeguarsi alla centralità totalizzante
dei ritmi lavorativi?
sponibili a maggio o se è stata conferma. Il periodo precede
riassorbita la lista d’attesa.
quello in cui vengono accettate le
Una volta inserito il bambino o la nuove iscrizioni.
bambina nel nido, la reiscrizione Attenzione: le assenze prolungate
annuale è praticamente automati- vanno sempre comunicate e motica e va riconfermata in segreteria vate: si perde il posto se non si giuutilizzando l’apposito modulo di stifica un’assenza oltre i 30 giorni.
11
Bambini a Milano
L’asilo nido
Difendere i più deboli
Chi può frequentare il nido? La rispo sta ovvia dovrebbe essere: tutti i bam bini per cui i genitori presentino do manda. Purtroppo in realtà non è così.
Il nido in Italia è ancora considerato
un servizio e non un diritto di tutti i
cittadini. Visto che non c’è posto per
tutti, entreranno al nido almeno i
bambini che si trovano in condizioni
maggiormente svantaggiate? Purtrop po neanche questo è sempre vero. Per
capire come funzionino i criteri di se lezione delle domande ai nidi, può es sere utile rifarci a un esempio reale,
quello di due bimbe gemelle collocate
in lista d’attesa nella graduatoria del
2002-2003. Il padre delle bimbe è un
impiegato statale che guadagna 1.000
euro al mese, la madre, restauratrice,
lavoratrice precaria, con la nascita
delle bimbe ha dovuto smettere di la vorare. È evidente quanto la famiglia
contasse sui due posti al nido per far
quadrare il proprio bilancio. I criteri
per l’attribuzione del punteggio asse gnavano loro 16 punti per la residenza
in zona, 5 punti per la tipologia di la voro “non continuativo” e 1 punto per
la presenza di un altro figlio di età in feriore ai 5 anni. In totale fanno 22
punti, 28° e 29° posizione in una gra 12
duatoria di 34 bambini per soli 12 po sti disponibili. In quella stessa gra duatoria, a una coppia di liberi pro fessionisti con un solo figlio e un red dito mensile di 4.000 euro, sarebbero
stati assegnati: 16 punti per la resi denza in zona, più 7 per la tipologia di
lavoro “continuativo”, per un totale
di 23 punti, uno in più rispetto alle ge melline! Questo esempio evidenzia le
contraddizioni di un sistema che: 1)
non tiene conto del reddito familiare
nell’assegnazione del punteggio; 2)
penalizza i lavoratori precari che mol to difficilmente potranno recuperare i
punti di svantaggio; 3) penalizza in
modo addirittura irreparabile i disoc cupati in cerca di lavoro che, non otte nendo alcun punteggio, vengono a tro varsi 7 punti indietro rispetto ai “for tunati” con il posto fisso; 4) rende im possibile colmare tali svantaggi anche
in presenza di gravi situazioni di disa gio. La revisione dei criteri attuata
quest’anno (vedi tabella a pagina 10)
non sembra migliorare molto la situa zione. Unica nota positiva, finalmente,
il riconoscimento della priorità d’ac cesso ai bambini portatori di handi cap, qualunque situazione familiare
presentino.
LA RETTA
I contributi di frequenza, o retta, sono mensili e si pagano da settembre
a giugno; luglio si paga a parte e dicembre si paga la metà (viene scontata la lunga chiusura natalizia). Le
rette sono proporzionate per fasce
in rapporto al reddito del nucleo familiare. È possibile versare quanto
dovuto per tutto l’anno in un’unica
soluzione anticipata: si avrà uno
sconto del dieci per cento.
La quota dev’essere pagata entro
il giorno 5 del mese successivo
(se il giorno 5 cade in un giorno
festivo, la scadenza è rinviata al
primo giorno feriale successivo).
A chi paga in ritardo viene addebitata una mora pari allo 0,5% se
il versamento viene effettuato entro tre giorni dalla scadenza, del
10% oltre questo periodo.
La famiglia deve consegnare alla
coordinatrice la ricevuta del pagamento entro la prima decade
del mese successivo a quello di
riferimento.
Sono anche previste possibilità di
frequenze gratuite riservate ai
bambini appartenenti a famiglie
con bassi redditi.
In che fascia sei
redditi lordi per nucleo familiare espressi in euro
Componenti
famiglia
2
3
4
5
6
7
Incremento
per altro
componente
GRATIS
(meno di )
9.296,22
11.878,51
14.460,79
17.043,78
19.625,36
21.691,19
2.065,83
I FASCIA II FASCIA
(Fino a)
(Fino a)
16.526,62 34.602,61
21.174,73 44.937,75
25.822,84 54.227,97
30.470,96 64.040,66
34.602,61 72.820,42
38.734,26 81.600,19
5.164,57
8.263,31
III FASCIA
(oltre)
34.602,61
44.937,75
54.227,97
64.040,66
72.820,42
81.600,19
8.263,31
Fonte: Comunicato del 23 maggio 2002
Comune di Milano - Servizi educativi
Iscrizione agli asili nido per l'anno scolastico 2002/2003
Quanto paghi
al mese
I fascia
103
II fascia
232
III fascia
465
13
Bambini a Milano
L’asilo nido
Più soldi, più posti? No
Se solo fino a 10 anni fa, il nido a Mila no costava relativamente poco, a parti re dal 1997 è scattato un graduale, ma
pesante aumento che ha dato luogo per
qualche anno a sei fasce di reddito, ri dotte adesso alle tre che trovate nella
tabella “In che fascia sei” (anno 20022003). Va aggiunta poi la tassa di iscri zione (52 euro) da versare all’atto del l’assegnazione del posto.
Quello che ci preme sottolineare è che,
a fronte del consistente aumento delle
entrate, il Comune non ha ritenuto
prioritario sfruttare la maggiore dispo nibilità di denaro per incrementare in
modo adeguato i posti in città. Anche
perché la domanda in questi anni è cre sciuta molto. I bambini iscritti sono au -
COME FUNZIONA
L’ASILO NIDO
Gli spazi
Tutte le sedi sono dotate di spazi
idonei alle attività tipiche della fascia 3 mesi-3 anni, che sono:
● spazio di soggiorno per stare insieme, giocare eccetera con spazi
morbidi e attrezzati e con scaffalature per riporre i giochi
● spazio per mangiare con tavoli14
mentati dai 7.311 dell’anno 1997/1998
agli 8.937 dell’anno 2002/2003. Di
questi ben 2.907 sono rimasti in lista
d’attesa. Solo pochissimi di loro sono
poi riusciti a trovare spazio negli ulte riori posti messi a disposizione grazie
alle convenzioni con i privati (7 posti
per il Comune di Milano in nidi azien dali, 224 in nidi convenzionati).
A fronte di questo negli ultimi 4 anni so no state aperte solo quattro strutture
comunali, incrementando l’offerta di
196 posti, alcuni dei quali in micronidi
all’interno di scuole materne. Ritenia mo che a questa situazione si poteva e
si dovrebbe porre rimedio, consideran do che a Milano i bambini tra i 3 mesi e
i 3 anni sono più di ventimila.
ni bassi e seggioline
● spazio per dormire con lettini,
brandine o materassoni
● bagni piccini
● giardino (o cortile o terrazzo per
i nidi meno fortunati).
In alcuni casi gli spazi possono
essere utilizzati alternativamente
per più attività, secondo le esigenze. Oltre a questi, ovviamente,
esistono locali di servizio vari (segreteria, depositi, sala medica).
Rapporto numerico
personale/bimbi
Il rapporto tra educatrici e bimbi
nei nidi attualmente è in genere di
1 adulto ogni 5 bambini nelle sezioni piccoli; 1 a 8 nelle sezioni
medi e grandi. Quello tra ausiliarie (bidelle, commesse, ecc.) e
bambini è di 1 a 15.
Una giornata all’asilo nido
Proviamo a raccontare una giornata al nido: dall’apertura cominciano ad arrivare alla spicciolata i
primi bimbi e bimbe che si riuniranno con l’educatrice che quella
settimana fa il turno del mattino.
È l’importante momento dell’accoglienza che vede il quotidiano
passaggio dal papà o dalla mamma all’educatrice e al gruppo di
amici. Il tutto comporta spesso
una vera e propria ritualità: lo
spogliarsi, l’armadietto, le pantofoline, la corsa nel salone o
quant’altro: ogni bimbo o bimba
ha le sue modalità. I saluti: “Ci
vediamo oggi pomeriggio”.
Fino a che non sono entrati tutti, e
forse fino a quando non arrivano
le altre educatrici, è soprattutto
gioco, scoperta, movimento, in libertà nella sezione. Verso le 10 la
merenda: un frutto. Quindi è possibile un’attività preparata: a seconda dell’età si potrà giocare con
la farina, l’acqua, i colori, taglia e
incolla. E se è primavera inoltrata,
il giardino. Prima di mezzogiorno
tutti in bagno e quindi la pappa.
Dopo che si è tutto riordinato,
piano piano, ci si prepara per la
nanna, fino a quando uno a uno
non si svegliano tutti e sarà quasi
l’ora dell’uscita o della merenda
per chi rimane più a lungo. E nel
frattempo ci sarà stato il piacere
del sedersi in cerchio, della lettura
di una storia, di una canzone cantata insieme o semplicemente del
gioco con i tanti oggetti che sono
posti sui ripiani a portata di bim-
15
Bambini a Milano
bi. Il tutto accompagnato dalla
routine del bagno, del preparare
le cose, del riordinare.
E quando si apre la porta e si entra, non è detto che il proprio figlio o la propria figlia smetta subito di fare quello che stava facendo...
Calendario del servizio
Il calendario del servizio prevede
l’apertura dei nidi all’inizio di
settembre e la chiusura alla fine
di giugno con la possibilità di
estensione a luglio per genitori
che dimostrino l’impegno lavorativo durante questo mese.
Da tener presente che, nel primo
anno, gli inserimenti sono scaglionati, per cui se il primo grup-
16
L’asilo nido
po inizierà ai primi di settembre,
l’ultimo – normalmente quello
dei più piccolini – potrebbe slittare anche fino a novembre (in funzione del numero totale di bambini che entrano ogni anno in ogni
singola struttura).
Per quanto riguarda le festività, il
calendario dei nidi ricalca quello
scolastico e quindi prevede il
lungo periodo di Natale e quello
di Pasqua. A inizio anno viene
emessa una circolare con le date
di vacanza.
Gli orari
La fascia di apertura giornaliera
garantita del nido è dal lunedì al
venerdì dalle 9 alle 16. È possibile, dimostrando le esigenze lavo-
La bacheca dei genitori
Solitamente nei nidi e nelle materne
vi sono spazi in cui vengono affissi
annunci di baby-sitter, manifestazioni
per l’infanzia... Il paradosso è che, fi no a poco tempo fa, per utilizzare
questi spazi come genitori dovevamo
rimetterci al buon cuore di coordina trici e dirigenti. Così questo elemen tare diritto di comunicazione fra ge nitori è stato spesso ostacolato con
scuse burocratiche o con richieste di
controlli preventivi tali da rendere
quasi impossibile l’uso della bacheca.
Visto che buon senso, direttive peda -
rative dei genitori, chiedere che il
nido sia aperto anche tra le 7.30 e
le 9 e tra le 16 e le 18. Un’opportunità che però dipende dalle richieste ricevute all’inizio dell’anno: sulla base di queste, il singolo
nido programma la presenza del
personale educativo. In altre parole, se le richieste fossero troppo
poche o se nascesse durante l’anno l’esigenza di far accogliere il
proprio figlio oltre gli orari determinati a inizio anno non è detto
che il servizio venga garantito.
In alcuni nidi l’entrata e l’uscita
dei bimbi non sono continuative,
gogiche e Costituzione della Repub blica sottolineano l’importanza del
ruolo dei genitori nella scuola e la li bertà di espressione e di comunica zione, come Chiedo Asilo abbiamo
chiesto e ottenuto che l’amministra zione comunale emettesse una circo lare sollecitando a mettere a disposi zione dei genitori uno spazio che faci liti le comunicazioni fra loro. A di stanza di anni, però, in qualche strut tura si incontrano ancora resistenze,
sintomo di un rapporto scuola-fami glie da mettere a punto.
ma avvengono secondo ulteriori
divisioni delle fasce di apertura e
chiusura, per esempio entrata tra
le 7.30 e le 8.30 e tra le 9.00 e le
9.30, uscita tra le 15.45 e le
16.00 e tra le 16.45 e le 17.30.
Questo può provocare disagi ai
genitori che magari hanno più figli da accompagnare o riprendere
in diverse strutture, a volte non
vicine tra loro.
Tempi e modi dell’inserimento
Durante la prima fase della frequenza al nido è prevista la presenza di un genitore per consenti17
Bambini a Milano
L’asilo nido
re al bimbo o alla bimba un approccio graduale al nuovo ambiente e la conoscenza del personale educativo. Saranno infatti assegnate a ogni bimbo una o due
figure di riferimento tra le educatrici, con le quali ci sarà un rapporto preferenziale. La durata di
questa fase è di 15 giorni circa
(per i più piccoli si arriva fino a
un mese) ed è estensibile in funzione di situazioni particolari.
Gli orari di presenza del genitore
diminuiranno gradualmente durante questo periodo.
Entrata e uscita dei bambini
Successivamente, ai genitori o a
nonni e baby-sitter dotati di delega sarà permesso solo l’accom-
In attesa delle vacanze
Il mese di luglio è un periodo critico. In
alcuni casi è possibile lasciare i figli ai
nonni, magari per far trascorrere loro
qualche settimana fuori città. Altrimenti
è indispensabile poter contare sul servi zio di nidi e materne che, tra il 30 giu gno e fine luglio, sono aperti solo per i
bimbi e le bimbe di genitori che posso no documentare impegni lavorativi.
In questo periodo, però, una parte
delle educatrici che hanno seguito i
bambini durante l’anno andrà in ferie
e sarà sostituita da personale ester no; le classi, meno numerose, saran no accorpate. Come garantire ugual mente un servizio qualificato ed effi cace, soprattutto per i più piccoli, che
non possono vedersi di colpo sballot tati da un’educatrice a un’altra?
Negli scorsi anni questo problema è
18
stato oggetto di duri scontri tra Co mune e sindacati. Attualmente è stata
trovata una soluzione di compromes so: le educatrici di ruolo di nidi e ma terne (che scelgono volontariamente
di restare in servizio nel mese di lu glio ricevendo un incentivo economi co e alcuni giorni di permesso da uti lizzare durante l’anno) vengono im piegate in primo luogo nelle strutture
0-3, fino al completamento dell’orga nico necessario. Nelle materne ven gono aggiunte le educatrici precarie
(se ci sono i fondi per pagarle) e so prattutto personale delle cooperative.
Questo sistema ha permesso di mode rare la conflittualità tra Comune ed
educatrici, ma resta da verificare se
riesce veramente a non sacrificare la
qualità del servizio.
La coperta è corta
È probabilmente chiaro a tutti che il
rapporto numerico adulto/bambini è
fondamentale nel lavoro con i piccoli.
Se ci pensate, uno dei salti più grossi tra
nido e materna è il passaggio da un
rapporto di un adulto per 5/6 bambini a
quello di uno o due adulti con 25/28.
Nell’applicazione della riforma Moratti
(vedi pag. 47) questo sarà un nodo cru ciale da sciogliere: provate a immagi nare la gestione dei piccolissimi in regi me da materna!
I momenti di compresenza (durante i
quali si è in almeno due educatrici per
sezione) determinano la possibilità di
una buona qualità del lavoro. In questi
momenti infatti si possono fare meglio
giochi e attività di manipolazione, alle
materne si possono utilizzare i laborato ri, fare piccoli gruppi o interventi indivi duali con bimbi in difficoltà.
Purtroppo i momenti di compresenza
non sono più garantiti da quando l’am ministrazione ha la parola d’ordine del
risparmio: se c’è bisogno di sostituire
pagnamento o l’uscita negli orari
concordati. Durante i momenti di
ingresso o uscita è sempre possibile scambiare con le educatrici
qualche informazione sul bimbo
colleghe assenti spesso si ricorre alle
educatrici in compresenza che in quel
caso devono “coprire il buco”.
Per le malattie brevi non esiste infatti la
“supplenza” e l’unica soluzione, come
ci è stato detto da una dirigente è “ci si
aiuta”. Altre volte si punta a una chiu sura anticipata del servizio per mante nere le compresenze. La frase frequente
è “la coperta è corta”, una rassegnata
constatazione che rischia di limitare
quello che noi crediamo essere un dirit to: la garanzia di un servizio anche lad dove ce ne sia bisogno per pochi.
Chiedo Asilo ha più volte battuto sul ta sto del diritto alle sostituzioni delle edu catrici, soprattutto per assenze prolun gate (malattie, aspettative, maternità,
trasferimenti) che spesso l’amministra zione comunale non ha risolto con
prontezza, ma anche sul tasto del diritto
dei genitori a non sentirsi dire “sarebbe
meglio che li veniste a prendere prima”,
quando qualcuno davvero non può e
non deve per questo sentirsi in colpa.
o la bimba o sulle attività svolte.
Sono ovviamente previsti momenti di dialogo come le riunioni
di sezione tra genitori, educatrici
e coordinatrice o gli incontri in19
Bambini a Milano
L’asilo nido
Farmaci a scuola
Non parliamo di cure da infreddatu re, ma di terapie per patologie gravi
e/o croniche quali l’epilessia, il dia bete o l’artrite reumatoide. Le scuo le tendono a opporre alle famiglie
un netto rifiuto affermando che è
fatto loro assoluto divieto di sommi nistrare alcunché ai bambini che
vengono loro affidati. Questo non
corrisponde alla realtà: non esiste
alcun divieto formale. Il problema è
che non esiste neppure alcun obbli go formale.
Presso ogni distretto della Asl di Mi lano esiste la figura del medico di
comunità che ha tra le sue compe tenze anche quella di valutare l’op -
dividuali con le educatrici di riferimento.
Dotazioni
A inizio anno i genitori vengono
informati sui materiali di corredo
e di uso quotidiano non forniti
dal nido. Ogni struttura ha usanze diverse: in genere sono necessari gli indumenti e la biancheria
di ricambio (vestiti, biancheria
intima, bavaglie, lenzuola, talvolta coperta e altro), gli acces20
sori (ciuccio, biberon, bicchiere)
e materiali di consumo vario
(pannolini, creme, ma anche farina, fagioli secchi, ecc.).
Assistenza sanitaria
Nei nidi è presente (purtroppo in
maniera sempre più sporadica) un
pediatra, assistito da una coadiutrice sanitaria. Provvedono alle
visite di ammissione, al controllo
dei certificati provenienti dal pediatra curante o dalle strutture
pubbliche (certificati di vaccinazione, analisi, ecc.) e ai casi di
malattia riscontrati. Si occupano
inoltre dell’applicazione del regolamento sanitario dei nidi.
In caso di incidenti, i bambini
iscritti sono coperti da un’assicurazione stipulata dalla Regione
Lombardia. I genitori hanno la
possibilità (cosa che normalmente
accade) di stipulare una polizza
integrativa: se ne incarica il comitato di gestione.
portunità che la scuola collabori
con la famiglia nel progetto della
somministrazione e quindi, se lo ri tiene opportuno, di compilare un ap posito modulo che autorizza a por tare a scuola il farmaco.
Occorre quindi fissare un appunta mento al quale sia presente anche la
dirigente/coordinatrice della scuo la/asilo.
Ottenuto il parere favorevole del
medico di comunità ritorniamo al
vero e unico nodo della questione:
nessun divieto ma nessun obbligo,
tutto quindi dipende dalla decisione
del personale (educativo e non) del l’istituto frequentato dal bambino.
In caso di handicap
Il nido è per tutti, anche per i bimbi e le bimbe con handicap che,
come tutti gli altri, avranno occasione per crescere, socializzare,
divertirsi.
In particolare è stato da poco stabilito dalla Corte Costituzionale
che i bambini portatori di handicap che frequentano il nido hanno
diritto all’indennità di frequenza,
che finora veniva concessa dalla
materna in avanti. Non sono molti
21
Bambini a Milano
L’asilo nido
La mensa? Milano Ristorazione Spa
Dal 2001 la refezione è stata affi dato a Milano Ristorazione Spa,
una società a capitale interamente
pubblico. Nonostante le promesse,
nei primi due anni di attività non si
sono visti i miglioramenti prospet tati al momento della terziarizza zione del servizio, anzi si sono veri ficati peggioramenti. Ad esempio,
Milano Ristorazione Spa ha inizia to subito una politica di riduzione
dei centri cucina, che ha comporta to un maggior carico di lavoro per
il personale e, al tempo stesso, una
progressiva deviazione verso la
produzione di pasti industriali.
soldi (quando scriviamo l’importo
è di 223,90 euro) ma è importante
che la famiglia faccia valere questo diritto del proprio bimbo o
della propria bimba. Per ottenere
l’indennità occorre rivolgersi alla
Asl territorialmente competente e
fare domanda per l’accertamento
di invalidità civile allegando il
certificato di frequenza del nido.
È chiaro che, per garantire la serenità delle ore trascorse al nido, la
22
Le promesse di introdurre prodotti
biologici si sono limitate, nelle ma terne e nelle elementari, alla passa ta di pomodoro e allo yogurt. Per il
resto vengono garantite carni ac quistate da prodotti sotto controllo
di filiera. Molto ha fatto discutere
la scelta dei menu, in alcuni casi
modificati solo dopo vibranti prote ste di genitori e insegnanti.
È stato scelto un nuovo modo di af frontare il problema delle diete sa nitarie (bambini allergici o con pa tologie specifiche), duramente criti cato da molti genitori. Anziché pro porre a questi bambini pasti il più
struttura si avvarrà di educatrici di
supporto. Purtroppo, però, spesso
accade che l’insegnante di supporto venga impiegata per supplenze varie. In alcuni casi – dati i
continui tagli al budget scolastico
– l’insegnante di sostegno non
viene assegnata o arriva con molto ritardo.
È importante sapere che i bambini con un deficit sensoriale (visivo e uditivo) hanno diritto all’as-
possibile simili a quella dei bambi ni in buona salute, Milano Ristora zione Spa ha scelto di differenziare
totalmente le diete con motivazioni
farraginose, creando un senso di
discriminazione. A fronte di tutto
ciò sta per essere deciso un aumen to della tariffa mensile.
I genitori che sono interessati hanno
il diritto di costituire all’interno del la propria scuola una commissione
mensa e garantire una presenza re golare nei refettori e nei centri cuci na per verificare che tutto si svolga
al meglio. Peccato che, da un lato,
alcuni dirigenti scolastici tendano a
limitarne l’attività (in qualche raro
caso addirittura ne ostacolano la
sistente alla comunicazione, un
operatore che ha il compito di
supportare l’apprendimento. La
Provincia di Milano dà un contributo economico per pagare l’assistente che può essere scelto liberamente dalla famiglia. Il contributo dovrebbe essere destinato
come supporto a casa ma, in caso
di accordo diretto tra i genitori e
la scuola, potrà essere impiegato
nell’orario scolastico.
formazione) e, dall’altro, le nuove
regole in materia abbiano ridotto
sostanzialmente le possibilità di in tervento dei genitori ignorando le
nuove norme regionali dell’agosto
2002: i genitori possono accedere
nel centro cucina solo previo appun tamento e non negli orari in cui si
preparano i pasti. Sarebbe bello sa pere cosa si può controllare se non
si possono vedere i cuochi all’opera.
Nonostante poi la nuova normativa
regionale preveda il diritto dei ge nitori a intervenire nella definizio ne dei capitolati d’appalto, per ora
Milano Ristorazione Spa non per mette di esercitare tale diritto.
a cura di Panelatte
Le figure e gli organi
di riferimento
Il nido è come una grande famiglia. Ci sono la coordinatrice, la
segretaria (non sempre), le educatrici, il personale ausiliario. Se vogliamo meglio definire ruoli e
funzioni delle lavoratrici dei nidi
(sono in stragrande maggioranza
donne) possiamo così descriverli:
● le coordinatrici: si occupano di 1
o più nidi, anche in diverse zone,
23
L’asilo nido
sono responsabili del funzionamento della struttura e il punto di
riferimento per i genitori da una
parte, il personale educativo e ausiliario dall’altra, l’amministrazione comunale dall’altra ancora;
● le educatrici: sono figure molto
importanti per i nostri piccoli visto che vivono con loro diverse
ore al giorno; li accolgono, li intrattengono, li stimolano, li nutrono, li accudiscono, li lavano, ecc.;
● il personale ausiliario: si occupa
dei lavori di supporto (cura, riordino, pulizie). Ha un ruolo importante anche con i bambini, specie
se ben coordinato con il lavoro
delle educatrici. Nei nidi dove c’è
la cucina, c’è anche la cuoca.
L’attività del nido viene preparata
durante il collegio docenti, che è
una riunione settimanale o quindi-
24
Bambini a Milano
cinale alla quale partecipano coordinatrice ed educatrici.
C’è anche il comitato di gestione,
che dura in carica due anni, composto da 4 genitori, 2 educatrici,
la coordinatrice, un’ausiliaria e
un rappresentante politico nominato dal Consiglio di zona. Compito principale: stilare le graduatorie di ammissione, analizzare i
dati provenienti dal Comune,
proporre iniziative. Può essere il
tramite tra i genitori e l’istituzione: in caso di necessità raccoglie,
discute e risponde alle richieste
delle famiglie. Lo sapevate che
“in casi eccezionali può essere
valutata dal comitato di gestione
l’apertura al sabato dalle 7,30 alle
13” (dal Regolamento per gli asili
nidi comunali)? Certo, la coperta
è sempre quella...
Se il nido è privato
vete deciso, per amore o per
forza (siete rimasti fuori dai
nidi comunali), di cercare per il vostro bimbo o la vostra bimba un nido privato?
L’offerta è quanto mai variegata: attenzione però a non cadere nelle
grinfie di qualche personaggio troppo attento al guadagno, a scapito
delle condizioni di permanenza dei
bambini.
Anche nei nidi privati è possibile
trovare una qualità che garantisca
A
ai piccoli di passare gradevolmente
le giornate. L’importante è visitare
le strutture, facendo attenzione a
particolari precisi, e porre alcune
fondamentali domande prima dell’iscrizione. Ecco alcuni suggerimenti utili per cercare di evitare
brutte sorprese.
Nel corso del colloquio con il responsabile del nido informatevi sul
numero delle educatrici, sulla loro
formazione e sulla continuità della
presenza, sul rapporto numerico, su
25
Il nido privato
tempi e modi dell’inserimento, sul
menu e sulle modalità di preparazione, sul tipo di assistenza sanitaria
garantita, sul ruolo dei genitori nell’attività del nido. Oltre, naturalmente, alle rette (comprensive di
mensa, pannolini ecc.), alla copertura assicurativa, agli orari.
Ma la cosa più importante è la visita
della struttura, durante la quale cercate di aguzzare bene la vista e mettere in funzione la curiosità: meglio
una domanda in più che una in meno. L’ideale sarebbe guardarsi intorno mentre i bambini sono presenti,
per vedere come vengono utilizzati
gli spazi ma anche i rapporti dei
Bambini a Milano
bambini tra loro e con le educatrici.
Focalizzate l’attenzione sull’organizzazione dello spazio (possibilità
di movimento, arredamento, spazi
morbidi, posizione dei giochi), sullo
stato dell’ambiente (manutenzione,
pulizia, calore/colore) e sulla qualità
di giochi e materiale.
Fate caso anche agli spazi dove i
bambini mangiano e dormono, ai
servizi igienici e a eventuali spazi
all’aperto, indispensabili nelle giornate calde. Come avete fatto all’interno, curiosate: uno scivolo, una
buca per la sabbia e altri giochi fanno la differenza tra uno spazio per
giocare e un cortile per l’ora d’aria.
I Tempi a Milano per zone
via Giacosa 44
via Arsia 2
via Mac Mahon 92
(in appalto)
via Pini 8
via A. da Baggio 56
via Mar Jonio 5
via Bramante 29
(in appalto)
via SSTrinità
via Ucelli di Nemi
corso XXII marzo 18
via Camelie 12
(in appalto)
via Crollalanza 1
via Rimini 25/8
via Ghini 8
via Palmieri 24
(in appalto)
Fonte: Comune di Milano - Servizi Educativi per l’Infanzia, aprile 2003
26
27
Il Tempo per le famiglie
I
l Tempo per le famiglie è un
servizio che il Comune di Milano rivolge a chi sceglie di tenere il
bambino o la bambina a casa ma
non vuole rinunciare a occasioni di
socializzazione. La frequenza al
Tempo è alternativa a quella al nido.
Attualmente il servizio non è presente capillarmente sul territorio,
Bambini a Milano
zare con regolarità. Le educatrici
organizzano una serie di attività alle quali i piccoli possono partecipare insieme con la mamma e il
papà. Per quanto riguarda invece
gli adulti, lo spirito del servizio
consiste nel fornire un supporto soprattutto alle donne in un momento
di forti cambiamenti, nell’offrire
loro la possibilità di incontrare al-
nendo alcuni spunti per mettere a
punto la comunicazione tra i due,
lavorando sul fronte sia pedagogico che psicologico.
La programmazione delle attività
è molto differenziata tra le varie
strutture. Com’è facilmente intuibile, il servizio non può prescindere dalle caratteristiche dell’utenza, diversa a seconda delle zone della città.
Nel Tempo di corso XXII Marzo,
per esempio, l’esperienza si potrebbe sintetizzare, sul fronte
bambini, come un inserimento
lungo da uno a tre anni: il rapporto bambino-genitore, che pure è
sempre presente nella struttura,
tende ad allentarsi con il passare
dei mesi. Alle mamme è dedicato
uno spazio fisso per favorire il
confronto.
Il servizio di via Rimini propone
invece un modello flessibile, capace di adattarsi alle esigenze del
momento e del tipo di utenza. Particolarmente curati sono il rapporto bambino-genitore e lo spazio
fisico in cui si svolgono le attività.
Il Tempo di via Crollalanza ha dedicato un incontro settimanale alle
donne arabe, in maggioranza egiziane, comunità molto presente
nella zona. Un occhio di riguardo
viene riservato anche alle famiglie
che adottano bambini, per le quali
è prevista una via preferenziale
che salta di fatto la graduatoria. Il
Tempo di via Crollalanza, inoltre,
finché ha potuto disporre di fondi
ha organizzato incontri serali per i
papà e incontri con uno psicologo
per le mamme dei bambini passati
alla scuola materna.
Coccole e giochi
ma soltanto in 8 delle 9 zone della
città. È sostanzialmente diverso rispetto al nido, poiché viene frequentato dal bambino o dalla bambina in coppia con un adulto, preferibilmente la mamma.
I bambini trovano spazi e attrezzature adeguate ai vari livelli di età
ma, soprattutto, altri bambini con
cui giocare e cominciare a socializ28
tre persone alle prese con situazioni analoghe. Con la collaborazione
delle educatrici (che si dividono tra
genitori e bambini) viene condivisa e rielaborata l’esperienza della
maternità.
Un altro dei compiti del Tempo
sta nell’effettuare un’azione preventiva del disagio all’interno della coppia genitore-bambino, for-
Coccole e giochi è un modo per impara re a osservare e ascoltare il proprio
bambino. L'incontro, settimanale e della
durata di circa due ore, è riservato ai
bambini di età fra 0 e 12 mesi con le lo ro mamme. Una psicologa, un’educatri ce e una fisioterapista o psicomotricista
aiutano i genitori a condividere pensie -
ri, emozioni, esperienze intorno alla
crescita del bambino. Il confronto può,
su richiesta, continuare anche a casa
con la presenza di una educatrice.
Le strutture sono sette, informazioni e
recapiti si possono trovare all’indirizzo
www.comune.milano.it o presso l’asses sorato all’Educazione, vedi pag. 48.
29
Il Tempo per le famiglie
Iscrizioni: sono aperte ai residenti nella zona. Si ricevono nello
stesso periodo delle iscrizioni al
nido. Il costo ammonta a 52 euro
all’anno. Anche il Tempo istituisce delle graduatorie se le richieste sono in esubero rispetto ai posti: i criteri variano tra struttura e
struttura.
Frequenza: due mezze giornate alla settimana, mattino o pomeriggio.
A chi si rivolge: preferibilmente
alla coppia mamma/bambino (0-3
Bambini a Milano
anni), ma i piccoli possono essere
accompagnati anche da un altro
adulto (nonno/a, tata).
Rapporto numerico: 3/4 educatrici per 20 bambini.
Organi del Tempo per le famiglie: coordinatrice, collegio docenti, comitato di gestione.
Attività: fondamentalmente ai
bambini vengono proposte attività
aggreganti, motorie e legate alle
esigenze esplorative tipiche dell’età (travasi, manipolazioni).
Le scuole dell’infanzia
a Milano per zone
Zona 9
n. sezioni : 836
posti: 2075
Zona 8
n. sezioni: 123,5
posti: 3088
esclusi: 34
Zona 7
n. sezioni : 95
posti: 2375
esclusi: 60
Zona 3
n. sezioni: 96
posti: 2400
esclusi: 36
Zona 1
n. sezioni: 70
posti: 1765
esclusi: 26
Zona 6
n. sezioni: 106
posti: 2650
esclusi: 7
Zona 2
n. sezioni : 85
posti: 2125
esclusi: 1
Zona 4
n. sezioni : 110,5
posti: 2765
esclusi: 35
Zona 5
n. sezioni : 67,5
posti: 1690
esclusi: 38
Totale sezioni: 836,5
Totale posti disponibili: 20993
Totale lista d’attesa: 258
Fonte: Comune di Milano - Servizi Educativi per l’Infanzia, 31/12/2002
30
31
Bambini a Milano
ccoci qua, finalmente il vostro bimbo o la vostra bimba
alza la manina e indica TRE con
le dita. TRE anni!! Se compie gli
anni entro il 31 dicembre, può essere iscritto alla scuola materna, o
scuola dell’infanzia come si chiama adesso. Possono essere iscritti
anche i bambini e le bambine nati
entro entro il 30 aprile dell’anno
successivo: verranno inseriti secondo le modalità previste dalla
legge Moratti.
Le materne a Milano sono soprattutto comunali, vi sono alcune
strutture statali (soprattutto però nei
E
Le statistiche
Secondo le statistiche del Comu ne (anno scolastico 2000/2001),
a Milano il 99% dei bambini
frequenta la scuola materna
(contro un presumibile 18% che
frequenta il nido comunale):
28.351 su 28.679 residenti. Di
questi, 21.730 (il 77%) vanno
alla scuola pubblica (171 sono
scuole comunali, 21 statali),
6.621 in quelle private (4.477
bimbi presso un ente religioso,
2.144 presso altri enti).
32
La scuola materna
comuni dell’hinterland) e private:
cattoliche o “a metodo”.
A gennaio ogni anno si aprono le
iscrizioni, contemporaneamente
in tutto il comune. È il periodo in
cui bisogna scegliere UNA scuola
dove iscrivere il piccolo o la piccola. Il Comune manderà a tutte le
famiglie con bambini di 2/3 anni
una lettera con i documenti necessari all’iscrizione.
C’è posto per tutti?
Per trovare posto non ci sono certo gli stessi problemi che al nido,
ma in alcune zone potreste avere
qualche difficoltà.
C’è poi la possibilità che le richieste in una materna in particolare
siano superiori ai posti disponibili; in quel caso si verificano la zona di provenienza, gli impegni lavorativi dei genitori, i redditi e
viene stilata una lista d’attesa. Se
si rimane fuori, si verrà contattati
e indirizzati verso una struttura
che ha ancora posti disponibili
(comunale, statale, di zone vicine
o privata convenzionata).
Nel periodo precedente all’iscrizione le dirigenti e le educatrici
delle scuole materne sono ben disponibili a far visitare la scuola, a
mostrare gli spazi e illustrare le
attività. Ogni scuola infatti ha la
sua storia, le sue specificità.
Spesso nel periodo di giugno viene fatto una sorta di preinserimento che può durare uno o qualche
giorno, in cui i piccoli cominciano
a conoscere il luogo e le persone
che frequenteranno a partire da
settembre. Se vostro figlio o vostra figlia sta frequentando il nido
è possibile che vengano organizzate attività comuni.
Si può richiedere una sezione in
particolare, o che due o più bimbi
vengano messi insieme: le educatrici nella formazione dei gruppi
ne terranno conto, nei limiti del
possibile.
Le sezioni possono essere omogenee (composte solo da bimbi di
tre anni, solo da bimbi di quattro
anni, solo di cinque anni) o eterogenee (mescolando le tre età, o
due di queste). Il tutto dipende
dalla scelta della scuola; vi sono
pro e contro in ogni caso.
Bisogna comunque tener conto
che la vita della scuola materna
spesso si svolge senza divisioni rigide tra sezioni, ma con frequenti
scambi, aperture, momenti comuni, laboratori.
Quale scuola materna?
Arancioni, gialli, rossi oppure farfalle, elefanti, coccinelle. Ecco i
possibili nomi delle sezioni alla
scuola materna o scuola per l’infanzia. Sono i luoghi che i piccoli
frequenteranno per tre anni: quando andranno alle elementari vi
avranno passato metà della loro
vita. Mica poco.
È quindi legittimo contribuire in
33
Bambini a Milano
La scuola materna
Parlarsi è meglio
È importante parlarsi: il primo in contro che organizzammo con l’aiuto
dell’Istituto di Pedagogia dell’Uni versità Statale fu proprio dedicato
alla comunicazione: avevamo la sen sazione che questo fosse uno dei temi
centrali. Quanto sono importanti
quei momenti di passaggio dalla ca sa al nido, dalle cure di un genitore
a quelle di un’educatrice, quanto è
importante che vi sia fiducia e sinto nia fra le due parti; quanto è impor tante che vi sia scambio e condivi sione tra gli adulti che ruotano in torno ai piccoli, tra genitori ed edu catrici, tra le educatrici stesse, con
la coordinatrice e infine anche con
l’amministrazione comunale.
Quanto è importante l’accoglienza e
quanto è importante il parlarsi rispetto
a piccole richieste che possono essere
fatte o a piccoli problemi che possono
modo che un tempo così importante sia ben trascorso, ricco di
esperienze, stimoli, scoperte,
amicizia e affettività, di crescita
e confronto; in fondo è evidente
che c’è modo e modo di stare con
i bimbi.
Ecco che allora auspichiamo
34
essere superati, per esempio l’installa zione di una tettoia sotto cui ripararsi
in caso si arrivi presto in un giorno di
pioggia o la tolleranza nel caso ecce zionale di ragionevoli ritardi.
Si notava come l’assenza di comunica zione generi invece freddezza, incom prensioni, fino al sospetto o al risenti mento. E allora tutto diventa rigido:
non si può questo, non si può quest’al tro, gli orari diventano tagliole, tutto
diventa appiglio per lamentarsi.
Largo quindi ai momenti di scambio,
incontro e comunicazione; ai collo qui, alle riunioni, alle feste e anche
agli incontri tra genitori che posso no aiutare a creare un bel clima e fa vorire le amicizie tra i piccoli.
Pensiamo quindi sia importante che
le educatrici siano preparate e for mate anche riguardo al rapporto e
alla comunicazione con le famiglie.
scuole materne dove ci siano spazi adeguati per poter fare laboratori (pittura, manipolazione,
drammatizzazione ecc.), sezioni
accoglienti con spazi morbidi dove leggere un libro e coccolarsi,
angoli e casette dove inventare situazioni, giochi e materiali (ma-
gari con poca plastica) a portata di
mano, luoghi tranquilli dove riposare, saloni dove correre, giocare,
esplorare e, perché no, arrampicarsi.
Auspichiamo
giardini
tutt’intorno alle scuole che non
siano semplici luoghi di sfogo, ma
spazi anche attrezzati dove sia
possibile inventare e costruire. E
poi auspichiamo la possibilità di
uscire, di conoscere il territorio, il
quartiere, di andare a teatro o fare
una gita; la possibilità di invitare
un genitore che può dare una mano perché sa ballare il flamenco o
suonare uno strumento, perché sa
lavorare il legno o perché c’è bi-
sogno di un coniglio gigante che
ci venga a trovare; la possibilità
che si facciano piccoli gruppi perché i bimbi e le bimbe siano meglio seguiti quando ce n’è bisogno
durante un’attività; la possibilità
di organizzare incontri a tema tra
genitori con o senza esperti, affinché ci si senta meno soli nella gestione dei figli.
E ancora: la possibilità di organizzare una bella festa per fine anno,
di costruire con le educatrici una
ricca biblioteca per grandi e piccini, di seguire la crescita di piante
o animali, di trovare insieme idee
e progetti da realizzare.
La “refe”
La scuola materna non si paga. Al meno non come servizio in quanto
tale, a differenza di quanto accade al
nido. È però previsto un contributo
destinato al servizio di refezione sco lastica, un pagamento a scadenza
mensile con quote differenziate se condo il reddito pro capite:
fino a 1549,37
da 1549,38 a 3098,74
da 3098,75 a 5164,57
oltre 5164,57
8,78
19,63
26,86
37,70
35
Bambini a Milano
La scuola materna
La materna statale
Due parole sulla scuola materna
statale: innanzitutto è guidata
da un direttore o direttrice di
scuola elementare, mentre la ge stione economica è in mano al
consiglio di circolo che vede
presenti contemporaneamente
materna ed elementare (con le
eventuali verticalizzazioni, an che la scuola media). Il referen -
Auspichiamo infine una scuola
materna che intrattenga un buon
rapporto con la scuola elementare
del quartiere, in modo che il passaggio sia ben pensato e preparato. Ma senza che si debba anticipare alcunché di ciò che aspetta i
bimbi negli anni successivi.
Il calendario e l’orario
L’inserimento, a partire da settembre, è graduale, ma può dipendere anche dalla velocità di adattamento del bimbo o della bimba
o da necessità delle famiglie.
In ogni sezione vi dovrebbero essere al massimo 25 bimbi con due
educatrici (con orario 9-15 o 1036
te non è il Comune, ma lo Stato
e quindi il Provveditorato agli
studi, il che spesso comporta
una gestione più centralizzata e
burocratica. Nelle scuole statali,
rispetto alle comunali, sono me diamente inferiori il numero di
ore di compresenza delle educa trici nelle sezioni e il monte ore
per la formazione.
16) che a rotazione coprono il
prescuola o il doposcuola (8-9 e
16-18). Tuttavia ultimamente, per
“far posto” a un maggior numero
di bambini, in alcune sezioni (13,
secondo le informazioni del Comune) si è arrivati fino a 28 bambini per classe.
Ogni scuola comunale ha un’educatrice in più (il cosiddetto jolly)
ogni tre sezioni: può tenere laboratori, aiutare a coprire i "buchi"...
In una scuola può inoltre essere
presente una persona di supporto
se ci sono bimbi portatori di handicap, che quest’anno sono 199;
spesso il personale di supporto
non è assunto dal Comune, ma la-
vora per una delle cooperative
convenzionate, con garanzia di
continuità e integrazione nel sistema didattico non sempre adeguata. Questo in passato ha determinato non pochi disagi: nell’anno
scolastico 2000/2001, le educatrici di supporto delle cooperative
sono entrate in servizio quando
l’anno scolastico era già cominciato da alcuni mesi.
La scuola materna comunale inizia ai primi di settembre e termina a fine giugno; durante l’anno
ha il medesimo calendario della
scuola elementare (Natale e Pasqua, per esempio), mentre in luglio il servizio rimane aperto e si
concentra in alcune scuole, secondo le modalità già spiegate
nel capitolo sui nidi.
Come funziona
la scuola materna
Proviamo a vedere chi fa funzionare una scuola materna. La dirigente (che di solito lavora in due
o tre scuole, il cosiddetto circolo)
coordina il lavoro delle educatrici
e tiene le fila dell’organizzazione
e della manutenzione della struttura. Ha quindi rapporti con
un’assistente di zona, detta “Posizione Organizzativa” che fa da
tramite con la direzione centrale
dei servizi educativi; cura i rapporti con il Consiglio di zona, con
l’amministrazione comunale e
con i servizi del territorio (servizi
sociali, scuole elementari e nidi).
37
Bambini a Milano
La scuola materna
Omogenee o eterogenee?
In breve, cosa comporta una clas se omogenea? È forse una situa zione più gestibile per le educa trici che possono mirare meglio
le attività, avendo davanti a sé un
gruppo di bimbi della medesima
età. Questo però può favorire l’i solamento tra sezioni e in quella
dei cinque anni si rischia di anti cipare la scuola elementare.
Una sezione eterogenea che vede la
presenza di bimbi di differenti età
Quindi c’è il collegio docenti,
l’insieme delle educatrici che si
riunisce settimanalmente per preparare le attività con i bimbi.
Vi sono le commesse che sono figure importanti per i piccoli, soprattutto nel momento del pasto,
negli accompagnamenti in bagno,
a volte anche nelle attività.
Inoltre c’è il consiglio di scuola,
un organismo che viene eletto
ogni due anni circa dove sono
presenti in genere quattro genitori
(di cui uno viene designato presidente), quattro educatrici, una
commessa, la dirigente e un rap38
favorisce invece lo scambio tra lo ro, i più piccoli apprendono dai più
grandi e sono stimolati verso l’au tonomia, i più grandi spesso si
prendono davvero cura dei più pic coli. Durante le compresenze tra
educatrici è possibile organizzare
gruppi e fare attività per un’età.
Certo va preparata l’accoglienza
per i più piccoli che vanno rispet tati nei loro tempi e nei loro biso gni (quali quello del riposo).
presentante politico della zona,
nominato dal Consiglio di zona.
Esiste un consiglio di scuola in
ogni circolo. Si riunisce secondo
le necessità, per stabilire la graduatoria della scuola, per pronunciarsi sulla gestione del bilancio,
ma anche per prendere atto dei
piani educativi e dare pareri, consigli, formulare proposte.
Spesso accade che si organizzino
nelle scuole feste con il coinvolgimento di genitori o del quartiere, anche come occasione di autofinanziamento; le entrate vengono gestite autonomamente da
un comitato di genitori, che acquista beni materiali da regalare
alla scuola.
za permesso di soggiorno, o in attesa di regolarizzazione, possono
iscriversi ai nidi e alle materne, ma
quando cominciano a frequentare la
Asilo senza frontiere
scuola devono obbligatoriamente
esibire il permesso di soggiorno, altrimenti vengono esclusi, calpestando così il diritto di ogni bambino all’educazione e alla scuola, riconosciuto anche dalla Carta dei Diritti
del bambino dell’Onu.
In questi ultimi anni sono stati
organizzati corsi di formazione
per le educatrici specifici per
l’inserimento di bambini provenienti da diversi Paesi e in alcune
scuole (ad esempio alla materna
di via Monte Velino) sono stati
predisposti interessanti percorsi
didattici (storie e leggende dei
Cresce il numero dei bambini pro- Paesi d’origine con il coinvolgivenienti da Paesi esteri: secondo i mento di genitori stranieri, ecc.)
dati del Comune, nel 2000/2001, o iniziative rivolte alle mamme
3767 bambini avevano almeno un (incontri pomeridiani sulla lingua
genitore straniero (13% di media, e la cultura d’origine, corsi di itama dipende molto dalle zone. Pe- liano, ecc.). Un piccolo passo,
raltro tra i nuovi nati la media sale ma la strada da fare è ancora
al 25%: un bambino su quattro ha molto lunga.
almeno un genitore straniero). In
generale, il problema più grosso è Assistenza sanitaria
la comunicazione con i genitori, È presente (solitamente una volta
mentre per i piccoli le possibilità alla settimana) un’assistente sanisono talmente tante che le diffi- taria. Fa un colloquio preliminare
coltà si superano facilmente e la con i genitori, ma non controlla
lingua viene presto appresa.
più i bimbi (peso, statura...); solo
I bambini stranieri con genitori sen- ai bimbi di quattro anni viene fat39
La scuola materna
to un controllo oculistico (o così
dovrebbe avvenire).
Chi si ammala e rimane a casa più
di cinque giorni (sabati e domeniche comprese) può essere riammesso a scuola solo presentando
un certificato (gratuito) del proprio
medico curante. Le assenze per
malattie infettive vanno segnalate
tempestivamente alla scuola.
Un’assenza per motivi di famiglia
superiore ai cinque giorni (per
esempio un po’ di mare con i nonni) va segnalata per evitare il certificato medico per la riammissione.
la bambina non ha più diritto alla
frequenza.
● Se avete bisogno che qualcun
altro ritiri vostro figlio dovete
compilare e firmare una delega
per una persona (con più di 14
anni) munita di documento di
identità.
● Ebbene sì, esiste l’ora di religione anche alla scuola materna;
un’ora e mezza per essere più
precisi. Vi verrà chiesto comunque se intendete avvalervene o
meno. Le insegnanti di religione
possono essere le stesse maestre
della scuola o persone inviate
Qualche utile
dalla Curia ma pagate dal Comuinformazione finale
ne. I bimbi esonerati rimangono
● Attenzione: dopo un mese di asin sezione con la loro educatrice,
senza ingiustificata il bambino o facendo altre attività.
40
Bambini a Milano
Scuola Natura
S
cuola natura è uno dei servizi
comunali più amati dai bambini e dalle famiglie. Il Comune di
Milano ha a disposizione sette case
vacanza sparse nel nord Italia: Pietra Ligure, Andora, Recco sul mar
Ligure, Malcesine sul lago di Garda, Ghiffa sul lago Maggiore, Zambla tra le montagne bergamasche,
Vacciago sul lago d’Orta. Ghiffa e
Malcesine sono le case aperte per i
più piccoli.
Da più di vent’anni esiste l’opportunità per tutte le classi di materne,
elementari e medie di Milano
(scuole private comprese) di stare in
una di queste case dal lunedì mattina fino al sabato mattina successivo
(fino alla fine degli anni ‘80, il periodo di permanenza era di due settimane) con i loro insegnanti e con
educatrici che trovano lì. La possibilità di partire dipende dal fatto che
le educatrici o gli insegnanti facciano domanda all’inizio dell’anno e
questa venga accolta. Più di 17 mila
alunni usufruiscono di questa possibilità fra ottobre e giugno.
È un’occasione bellissima per con-
solidare i rapporti nel gruppo dei
coetanei, con le loro educatrici e insegnanti. È un modo per vivere
un’esperienza importante di distacco dalla famiglia, soprattutto per i
più piccoli. Ma è anche il modo per
respirare sicuramente dell’aria migliore, conoscere e scoprire nuovi
ambienti, giocare insieme, condividere momenti importanti come la
cena, la sera, l’addormentarsi, il risveglio…
Per le famiglie le rette sono proporzionali al reddito: dalla gratuità a
145 euro. Due anni fa il Comune
tentò di far passare la logica della
RETTA UNICA uguale per ogni
classe: in questo modo ci sarebbe
stato un evidente aumento per le
classi dei quartieri più disagiati,
cioè per coloro che meno escono da
questa città. Una vivace protesta
delle famiglie e del coordinamento
Chiedo Asilo, con fax, raccolte firme, articoli che uscirono sui giornali, provocò la marcia indietro del
Comune che ristabilì dopo pochi
mesi le rette precedenti. Fu una vera
vittoria del movimento dei genitori.
41
Scuola Natura
Oggi il Comune continua a disinvestire su strutture, materiali, personale, rischiando di far scadere la qualità di un servizio che tutti noi riteniamo importantissimo.
Strutture sempre più fatiscenti,
giardini poco curati, carenza di
materiale ludico e di facile consumo, scarsa attenzione alle piccole
manutenzioni, oltre a tagli meno
appariscenti, ma indicativi di una
scarsa attenzione (un gelato, una
bibita, la possibilità di avere del
materiale per fare una festa). Inoltre la crescita “a macchia di leopardo” delle cooperative spesso
non è seguita da una garanzia di
qualità e continuità (le gare d’appalto sono al ribasso?).
Un tempo a Scuola Natura alcune
gite sul posto erano finanziate dal
42
Bambini a Milano
Comune: non chiediamo tanto, ma
che non si risparmi su un’iniziativa che alza la qualità dei servizi
educativi di questa città così poco
a misura di bambino.
Infine ricordiamo che circa il 30%
delle classi che fanno domanda
non riescono a trovare posto, eppure a Pietra Ligure esiste una
struttura, identica e parallela a
quella in funzione (che può accogliere fino a 12 classi alla settimana) CHIUSA da più di 10 anni, in
evidente stato di abbandono e degrado, coperta di buganville. Questo è uno spreco e una vergogna.
Chiediamo che il Comune torni a
valorizzare Scuola Natura investendo fondi, energie, risorse, in
questa iniziativa a noi, e soprattutto ai nostri figli e figlie così cara.
Largo ai privati
a cronica mancanza di posti
nei nidi comunali e la continua corsa al risparmio dell’amministrazione comunale (quest’anno
il budget per gli asili nido e le
scuole materne è
stato ridotto del 2%)
hanno portato il Comune ad aumentare
sempre più le collaborazioni con cooperative private, che
vengono impiegate
dallo svolgimento di
alcuni servizi nei nidi e nelle materne,
fino alla gestione
completa di strutture
per l’infanzia.
Il personale di queste cooperative (attualmente tre: “Progetto A”, con 71 educatrici; “Cesed”, con 67; “Aldia”, con 58) ha
la stessa preparazione e gli stessi
titoli delle educatrici assunte direttamente dal Comune. I motivi
di preoccupazione sono soprattutto per la mancanza di controllo
sulla qualità dei servizi offerti,
L
sulla reale sostituzione delle educatrici assenti per malattia, sulle
possibilità di formazione e aggiornamento del personale. Inoltre, in
generale le cooperative offrono
contratti di lavoro
meno garantiti e peggio remunerati di
quelli comunali, con
un effetto indiretto
sulla qualità dei servizi offerti (maggior
turnover, per esempio).
Vediamo brevemente
alcuni casi di presenza dei privati nei servizi per l’infanzia:
Nidi comunali con
personale proveniente da cooperative In
alcuni casi, soprattutto per quanto riguarda il sostegno ai bambini portatori di handicap, nelle strutture comunali si
trovano educatrici assunte da cooperative convenzionate con il Comune. Inoltre, si ricorre a questo
personale anche per integrare le
educatrici assenti nel periodo esti43
Largo ai privati
vo (mese di luglio).
Nidi in appalto
Sono strutture del
Comune, però gestite da una cooperativa, sotto il controllo di una coordinatrice del Comune. Sono solo tre (via Mac
Mahon, via Missaglia, viale Legioni Romane).
Nidi convenzionati Sono nidi
privati con cui il Comune ha stipulato una convenzione per assegnare alcuni bambini in sovrannumero. La differenza? Un bambino
in un nido comunale costa al Comune 800 euro al mese, in un nido convenzionato 632.
Negli scorsi anni, il Comune ha
stanziato dei fondi (fino al 30% dei
costi) per la ristrutturazione di alcuni nidi privati in cambio dell’impegno di questi ultimi ad accogliere una quota (15%) di bambini in
sovrannumero nei nidi comunali.
Nidi in casa (progetto sperimentale) Questa iniziativa prevede che
le famiglie si autorganizzino e affidino la cura e la custodia dei loro
figli, organizzati in gruppi di 3-6
bambini, a un “educatore familiare”, in un locale messo a disposizione da una famiglia o dall’edu44
Bambini a Milano
catore stesso. Il Comune provvede
a redigere un elenco degli educatori ritenuti idonei in base ai titoli e
all’esperienza professionale (a chi
non l’avesse, il Comune assicura
un corso di formazione di 30 –
trenta – ore per costruirsi le competenze!), all’interno del quale le
famiglie potranno scegliere la persona da contattare. Per tutto il resto, saranno direttamente le famiglie a stabilire un contratto di lavoro con l’educatore e a trovare un
accordo per il materiale necessario
alla cura dei bambini. L’amministrazione comunale dovrebbe partecipare alle spese sostenute dai
genitori con un contributo mensile
di 250 euro (ma nella circolare è
precisato “compatibilmente con le
risorse disponibili”). Risparmio
garantito, quindi, e liste di attesa in
riduzione. Ma che sarà dei piccoli
segregati in una stanza, difficilmente attrezzata a loro misura?
Anche nelle idee, siamo mille miglia lontani da analoghe esperienze. A Parigi, per esempio, la proposta è articolata con una logica di
appoggio a strutture esterne: educatrici nel vero senso della parola
programmano attività e permanenze anche in ludoteche o servizi
omologabili ai nostri Tempi per le
famiglie.
Sicurezza
A
ddentrarsi nel dedalo di norme, leggi, decreti che regolano la sicurezza degli edifici
scolastici al fine di eliminare i rischi presenti, o comunque predisporre un piano attuativo delle
misure necessarie per minimizzarne l’entità e la portata, rappresenta un arduo compito al quale
anche Chiedo Asilo intende contribuire attivamente.
La normativa vigente a riguardo è
ampia e articolata, già a partire dal
dpr 547/1955 (tuttora in vigore);
in tempi più recenti, il dlgs
626/1994 (e successive integrazioni) impone al datore di lavoro, individuato nel dirigente scolastico,
i seguenti adempimenti:
● valutazione degli agenti e/o situazioni di rischio presenti e della
stesura del relativo documento
● conseguente individuazione, nel
documento stesso, delle azioni
volte all’eliminazione o comunque
alla minimizzazione delle situazioni di criticità (in primo luogo le
caratteristiche edilizio-strutturali
degli stabili e altri aspetti di tipo
tecnico-impiantistico),
secondo
45
Sicurezza
una gerarchia in ordine di rilievo
e/o urgenza
● programma per la gestione delle
emergenze e prevenzione antincendio (mappe planimetriche e vie
di fuga, prove di evacuazione).
La contraddizione tra l’obbligo di
individuare e segnalare i problemi
(da parte del dirigente scolastico)
e la responsabilità dell’attuazione
degli interventi (che spetta alla
proprietà degli immobili: Provincia, Comune eccetera) può provocare - e di fatto spesso provoca lungaggini e inazione. Si ricorda,
a tale riguardo, che - di proroga in
proroga - la scadenza degli adempimenti per i proprietari degli edifici scolastici è stata portata al 31
dicembre 2004.
Malgrado tale situazione, intendiamo energicamente rivendicare:
1) il diritto di tutti i bambini a vivere in una scuola sicura; 2) il diritto/dovere dei genitori a contribuire affinché vengano applicate
tutte le norme per sviluppare e migliorare le condizioni di sicurezza
e salute nelle scuole.
Al di là dei conflitti di competenze
(talora anche strumentali), la questione della sicurezza degli ambienti destinati ai bambini assume
significati più ampi, investendo la
sfera del diritto allo studio, dell’offerta formativa e della qualità
46
Bambini a Milano
dell’ambiente di vita e di lavoro;
tutte tematiche di grande attualità,
tra tagli di bilancio nella finanza
pubblica e incentivazioni e finanziamenti alla sfera del privato, fino al buono scuola a sostegno di
una “libertà di scelta” che rimane
di fatto appannaggio dei ceti più
abbienti.
Nel concreto, cosa possono fare i
genitori? Chiedere ai dirigenti
scolastici di prendere visione del
documento di valutazione dei rischi inviato all’ente proprietario
dell’immobile (Comune, Provincia) e richiedere il programma
d’intervento articolato in piani annuali - secondo una gerarchia in
termini di urgenza e pericolosità
di quanto individuato - verificandone il grado di adeguatezza e sollecitandone il rispetto. La posta in
gioco, non dimentichiamolo, è la
sicurezza dei nostri figli.
La legge Moratti
L
a legge delega Moratti prevede la possibilità di anticipo di
iscrizione alla scuola materna comunale dei bambini che hanno
compiuto i due anni entro il 30 aprile dell’anno di iscrizione (per il
2003/2004 entro il 28 febbraio).
Come genitori, manteniamo forti
dubbi sulle motivazioni pedagogiche portate a sostegno di tali anticipi, anzi è forte il sospetto che tale
progetto nasca più che altro per rispondere alla domanda crescente di
accesso a strutture idonee ad accogliere bambini di età inferiore.
Pensare di inserire piccoli di poco
più di due anni in gruppi di 25-28
bambini, in strutture e progetti educativi progettati per età maggiori, risulta una scorciatoia che può solo
peggiorare la situazione dei più
grandi e dei più piccoli. Senza contare che il problema si amplificherà
con il passaggio alle elementari: a 5
anni già sui libri.
In ogni caso riteniamo che la discussione sulla validità o meno di
tali anticipi debba essere preceduta
da un discorso concreto sulla garanzia degli standard di qualità ne-
cessari per progettare o meno un tale
cambiamento. A
partire da:
● la presenza di locali, servizi ausiliari
e servizi igienici
idonei, insomma di
un contesto adeguato alla fase di
sviluppo di bambini di quell’età
● la possibilità di formare sezioni
con un rapporto bambini-educatrici
che tenga conto della legislazione
regionale per i servizi 0-3 anni
● la messa in atto di un adeguato
piano di formazione per educatrici e
personale ausiliario
● l’assenza di liste d’attesa
● la revisione dei progetti formativi,
dei servizi mensa, del ruolo professionale delle educatrici ecc.
Insomma, la premessa a qualunque
innovazione deve essere la volontà
di investire su servizi educativi fondamentali per le famiglie. Per offrire un servizio di qualità si deve poter contare su maggiori risorse materiali ed educative. Non si può pensare di costruire servizi al risparmio
sulla pelle dei nostri bambini.
47
Bambini a Milano
Numeri utili
G
li organi direttivi superiori dell’amministrazione pubblica municipale
si occupano delle strutture per l’infanzia con diversi livelli di responsabilità. Da qualche tempo il settore è stato riorganizzato, accentrando nidi e
materne sotto due responsabili per tutta la città. La refezione scolastica è gestita da Milano ristorazione:
● responsabile nidi Francesco Caggio, fax 02 8690268
● responsabile materne Silvia Gardino, tel 02 8322027, fax 02 8323270
● Milano ristorazione, tel. 0288463202
Settore Servizi Educativi per l’Infanzia
via Porpora 10, 20131 Milano, tel. centralino 02 88456303
direttore: dr. Alberto Ferrari
tel 02 88462654 fax 02 88462656
assessore: Bruno Simini
tel 02 88453432 fax 02 88453433
presidente della commissione Educazione del Consiglio Comunale
Andrea Mascaretti
tel. 0262086057, fax 0272023373
sindaco: Gabriele Albertini
tel. 0288450000
sito ufficiale: www.comune.Milano.it
Altri recapiti di coordinamenti di genitori attivi sul fronte scuole
Al Fuoco, coordinamento cittadino di genitori per la sicurezza nelle scuole,
[email protected]
L’Abilità, associazione di volontariato che ascolta e aiuta le famiglie
di bambini disabili, tel/fax 0266805457, [email protected], www.labilita.org
Panelatte
Ringraziamo Marilena Adamo, Carla Grossi e Mariangela Saggese per il prezioso aiuto nel reperire alcuni doucumenti con i dati ufficiali del Comune, di cui l’assessorato all’Educazione pare molto geloso
48
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