Bambini a Milano GUIDA RAGIONATA AI SERVIZI EDUCATIVI PER L’INFANZIA NEL COMUNE DI MILANO a cura di Chiedo Asilo Coordinamento genitori nidi-materne Se volete informazioni su Chiedo Asilo volete partecipare ai suoi incontri o altre copie di questo libretto o per qualunque altro motivo potete contattare: Francesco Salioni, tel. 340/4964616 Renata Pironi, tel. 0258114100 [email protected] Potete trovare le nostre iniziative anche in Internet: www.chiedoasilo.it stampato in proprio nel maggio 2003 XXXXXXXXX 4 CHI SIAMO ........................................................................... 2 W I SERVIZI ......................................................................... 5 L’ASILO NIDO ...................................................................... 7 Il micronido .......................................................................... 9 Informazioni e iscrizioni ........................................................ 9 La retta ................................................................................ 13 Come funziona l’asilo nido ..................................................... 14 Una giornata all’asilo nido ..................................................... 15 Calendario del servizio .......................................................... 16 Gli orari ........................................................................................ 16 Tempi e modi dell’inserimento ............................................... 17 Entrata e uscita dei bambini .................................................. 18 Cosa portare ......................................................................... 20 Assistenza sanitaria ............................................................... 20 In caso di handicap ............................................................... 21 Le figure e gli organi di riferimento ....................................... 23 SE IL NIDO È PRIVATO ........................................................... 25 IL TEMPO PER LE FAMIGLIE ................................................ 27 LA SCUOLA MATERNA ......................................................... 31 C’è posto per tutti? ............................................................... 32 Quale scuola materna? .......................................................... 33 Il calendario e l’orario ........................................................... 36 Come funziona la scuola materna ........................................... 37 Asilo senza frontiere .............................................................. 39 Assistenza sanitaria ............................................................... 39 Qualche utile informazione finale .......................................... 40 SCUOLA NATURA ................................................................. 41 LARGO AI PRIVATI ................................................................ 43 SICUREZZA ........................................................................... 45 LA LEGGE MORATTI............................................................. 47 NUMERI UTILI ...................................................................... 48 Bambini a Milano Chi siamo Chi siamo S iamo un gruppo di genitori con figli al nido e alla materna, che hanno deciso di interessarsi ai problemi di queste strutture. Chiedo Asilo nasce nella primavera del 1997, attorno a un problema specifico e molto sentito. In quel periodo le educatrici sostengono un durissimo braccio di ferro con il Comune di Milano. La questione cruciale è “il LUGLIO”. Il Comune vuole risparmiare e punta a diminuire il compenso “extra” per le educatrici che danno la disponibilità a lavorare in quel mese. Alcuni genitori cominciano a interrogarsi, dialogano per quanto possibile con le educatrici, cercano di capire. Iniziano a raccogliere firme: si chiede che al più presto venga risolta la questione affinché il servizio riprenda normalmente e con la necessaria qualità. In maggio c’è la prima manifestazione sotto Palazzo Marino. Nasce il nome “Chiedo Asilo”. Il Coordinamento, nel tempo, si concentra su diverse attività: ● Scambiare informazioni su tutto quello che avviene all’interno 2 dei servizi dove passano le giornate i nostri figli ● Individuare “punti cruciali” per il miglioramento dei servizi, cercare dati, confrontarsi, fare ipotesi e quindi riportarle all’assessorato all’Educazione del Comune. Diverse le questioni: numero posti, rapporto numerico bambini-educatrici, orario del servizio, sostituzioni del personale, rette, mese di luglio, strutture e verde, sostegno all’handicap, centri estivi, case di vacanza, trasparenza, diritto alla frequenza per i figli degli immigrati, standard di qualità e convenzioni con i privati, investimenti… ● Organizzare incontri pubblici su questioni educative considerate importanti. Insomma un lavoro di autoformazione per dare maggiore spessore al nostro argomentare, alle nostre rivendicazioni. In questo senso abbiamo avuto un grande aiuto da Susanna Mantovani (attualmente preside della facoltà di Scienze della formazione dell’Università Statale) e da Elisabetta Nigris (docente di Pedagogia). Alcuni temi affrontati: la comuni- cazione (genitori-educatrici-servizi), il rapporto pubblico-privato, la continuità nido-materna-elementare, l’handicap, la legge Turco e i servizi alternativi per l’infanzia, la riforma Moratti. In particolare, due momenti “istituzionali” hanno segnato la storia di Chiedo Asilo: l’organizzazione di due incontri pubblici, il primo nel giugno del 1999 presso l’Università Statale, presenti Susanna Mantovani, Elisabetta Nigris e invitati assessore, presidente commissione Educazione del Consiglio comunale, dirigenti… Era, nelle intenzioni, finalmente un’occasione per dire a questi ultimi i risultati delle nostre riflessioni, avanzare le nostre richie- ste, approfondire il tema dei servizi alla prima infanzia. Il secondo incontro, tenutosi ad aprile 2001 presso l’Umanitaria, ha visto un dibattito con i candidati sindaco: consegnammo a tutti un documento di bilancio su quattro anni della giunta Albertini. La risposta istituzionale è stata deludente, ma la ricerca del confronto con Palazzo Marino non è stata abbandonata ● Organizzare feste-manifestazioni a misura di bambino sotto Palazzo Marino, cercando di catturare l’attenzione degli organi di informazione, per dare forza e pubblicità alle nostre richieste. In queste occasioni, peraltro, abbia- 3 Chi siamo mo sempre trovato udienza presso l’assessore o il presidente della commissione Educazione ● Cercare un rapporto con le educatrici e i loro sindacati. Agli incontri pubblici, sui temi ricordati, sono spesso venute diverse educatrici e dirigenti; utili quei momenti per raccontarci come vivevamo quel servizio dai due punti di vista. Più volte abbiamo chiesto di dialogare per farci comprendere le ragioni dei loro scioperi in modo da ottenere la solidarietà dei genitori. Su questo terreno c’è ancora da lavorare: non sempre, purtroppo, le educatrici sono libere di esprimere le loro posizioni e attente a non coinvolgere i genitori senza penalizzarli inutilmente. Negli anni, abbiamo registrato una bella vittoria e una brutta sconfitta: la prima, quando siamo riusciti a far 4 Bambini a Milano ritirare la delibera che eliminava le rette distinte per reddito per SCUOLA NATURA e che raddoppiava la retta di dicembre del nido, la seconda quando, nonostante le nostre proteste, il Comune ha chiuso i laboratori in cui operavano 80 educatrici reimpiegandole per tappare buchi d’organico. Quei laboratori (psicomotricità, computer, arte e natura e presso l’acquedotto) non sono stati mai più riaperti Il libretto “Bambini a Milano” contiene quello che pensiamo sui servizi cui affidiamo i nostri figli, ma soprattutto è un utile strumento per orientarsi nelle possibilità che una città come Milano offre ai più piccoli e alle loro famiglie. Lo spirito è così quello di fornire informazioni, oltre a mettere in comune un’esperienza già vissuta e sulla quale continuiamo a riflettere. W i servizi tarà bene? Non sarà troppo piccolo per socializzare? Poverino, trascinarlo fuori all’alba in pieno inverno... Dubbi ricorrenti tra i neogenitori che devono decidere se mandare il piccolo o la piccola al nido quando la mamma deve tornare a lavorare o incalzano altre esigenze familiari. Che fare adesso? L’esperienza dei genitori che fanno parte di Chiedo Asilo è positiva, certamente perfettibile ma positiva. E largamente condivisa, ormai. È sempre più difficile incontrare qualcuno che ancora demonizzi le strutture per la prima infanzia (magari qualche nonno o nonna), perché sono davvero un’occasione per i bambini per crescere, sviluppare le conoscenze, stringere amicizie e diventare parte della società. Il tutto grazie anche alla guida e alla cura di operatrici professionalmente preparate e aggiornate. S Ma non solo. Il contatto con altre realtà simili alla propria, la possibilità di uscire dal solitario tran tran quotidiano e confrontarsi con altre persone alle prese con la stessa esperienza è molto spesso di aiuto anche per i genitori. Attualmente è in discussione in Parlamento un disegno di legge in materia di nidi. Un’iniziativa che però rischia di non fare tesoro delle numerose esperienze positive maturate negli anni sul territorio. In particolare, qualunque proposta 5 W i servizi che vada verso l’abbassamento degli standard qualitativi, o l’apertura sregolata ai privati in una pura ottica di riduzione di costi deve essere denunciata e respinta. Crediamo che qualunque intervento legislativo debba andare nella direzione della diffusione, della qualità e dell’accessibilità del servizio, garantendo maggiori finanziamenti e non aumentando il tetto massimo di contribuzione delle famiglie. Bambini a Milano re e deprimere un patrimonio che, nel caso di Milano, ha contribuito a elevare il tasso di civiltà e qualità della vita della città. A fronte degli scarsi mezzi a disposizione delle amministrazioni pubbliche, infatti, da un lato si fa sempre più incalzante la proposta di aprire ai privati la gestione dei servizi per conto del pubblico; dall’altra, si pensa di ovviare all’ormai cronica carenza di posti con provvedimenti che metto- I nidi a Milano per zone Zona 9 posti: 1040 iscritti: 1337 esclusi: 297 Zona 8 posti: 822 iscritti: 1206 esclusi: 384 Zona 7 posti: 758 iscritti: 1162 esclusi: 404 Per il resto, tutte le iniziative che mirano ad ampliare la gamma dei servizi rivolti alla prima infanzia non possono che trovare il nostro consenso, a patto che alle parole seguano i fatti, ma soprattutto i fondi per realizzarle. Il rischio però è che si reperiscano risorse a scapito di quanto già c’è e funziona, con l’effetto di impoveri6 no a rischio la qualità del servizio, soprattutto attraverso l’innalzamento del rapporto numerico tra educatrici e bambini. Sottolineiamo ancora una volta la necessità che vengano salvaguardate le caratteristiche di qualità e serietà che hanno fatto dei nidi e delle materne comunali, negli anni, un punto di riferimento per le famiglie. Zona 2 posti: 583 iscritti: 939 esclusi: 356 Zona 3 posti: 425 iscritti: 866 esclusi: 441 Zona 1 posti: 248 iscritti: 504 esclusi: 256 Zona 4 posti: 787 iscritti: 1142 esclusi: 355 Zona 6 posti: 803 iscritti: 1014 esclusi: 211 Zona 5 posti: 564 iscritti: 767 esclusi: 203 Totale posti disponibili: 6030 Totale lista d’attesa: 2907 (di cui 224 riassorbiti tra rinunce e convenzioni con i privati) Fonte: Comune di Milano - Servizi Educativi per l’Infanzia, 30/6/2002 7 L’asilo nido I l nido è probabilmente la prima opportunità non occasionale di socializzazione fuori dalla famiglia dopo la nursery del reparto maternità: ci sembra che la frequentazione di ambiti qualificati sia molto importante. Il nido svolge infatti una funzione educativa nei confronti del bambino o della bambina che difficilmente può essere raggiunta solo tra le mura domestiche. Oggi quindi si mandano i figli al nido non solo per necessità familiare, ma anche e soprattutto per scelta, con la convinzione che sarà davvero un bene per loro. È innegabile infatti che l’insieme delle esperienze vissute fin da subito dai bimbi nei nidi sia tale da risultare utile alla futura convivenza sociale. Chi scrive nutre particolare apprezzamento verso le strutture comunali di Milano che hanno ormai una buona tradizione. Noi vorremmo che questa Bambini a Milano buona tradizione non andasse perduta, anche perché negli ultimi anni abbiamo registrato alcuni segnali preoccupanti, come una minore attenzione alla qualità del servizio e alle esigenze dei bambini o la ricerca di soluzioni di ripiego pur di recuperare qualche posto in più. non tutte le strutture hanno la possibilità di ospitare piccoli al di sotto dei dodici mesi poiché in alcuni casi sono sprovviste di ambienti idonei. Sarà bene quindi effettuare una verifica sulla sede prescelta nel caso in cui il bimbo o la bimba avesse meno di questa età al momento dell’inserimento. L’ASILO NIDO IL MICRONIDO Il nido può ospitare bimbi e bimbe dai tre mesi ai tre anni. I bimbi saranno destinati a tre sezioni differenti secondo l’anno di nascita, che vengono chiamate piccoli (o lattanti), medi, grandi. È possibile iscrivere i bambini nelle sezioni per piccoli se nati tra gennaio e la fine di maggio dell’anno in corso (avranno almeno tre mesi quando, a partire da settembre, verranno inseriti al nido), ma bisogna precisare che Esistono sezioni di nido ricavate all’interno di scuole materne: i micronidi (o sezioni di raccordo). Ufficialmente l’accesso ai micronidi avviene dall’anno e mezzo di età, ma esistono casi in cui i bambini vengono inseriti già al compimento del primo anno di vita. INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Se il bimbo o la bimba è ancora in arrivo non è necessario farsi prendere da inutili apprensioni riguardo l’iscrizione ai nidi, è molto meglio vivere serenamente il tempo che manca alla nascita, anche perché non si possono fare iscrizioni prenatali. Arrivato il piccino o la piccina, il mezzo migliore per informarsi è approfittare della 8 “Giornata nido aperto”, quando coordinatrice ed educatrici illustrano il funzionamento della struttura mostrando gli ambienti per i bimbi e raccontando le attività in programma. Le iscrizioni (non sono previste preiscrizioni) si ricevono solitamente a maggio di ogni anno, ma conviene sempre verificare che non ci siano variazioni. Il settore Servizi Educativi per l’Infanzia decide di volta in volta le modalità di iscrizione e le comunica alla cittadinanza tramite manifesti per le strade e alle coordinatrici con una circolare, che potrete visionare per informarvi meglio. All’atto dell’iscrizione, che si può presentare in un nido soltanto (uno qualunque della propria zona), uno dei genitori dovrà compilare la domanda d’iscrizione dichiarando la situazione della famiglia secondo uno schema prestampato. Non sono necessari particolari documenti, perché per l’iscrizione è valida l’autocertificazione. La coordinatrice del nido è autorizzata all’autentica della firma, previa consegna del documento di riconoscimento. Le domande di iscrizione vengono prese in esame dal Comitato di gestione dell’asilo nido che formula una graduatoria di ammis9 Bambini a Milano sione secondo i criteri di punteggio emanati dal Comune e riassunti nella circolare che viene inviata alle coordinatrici. La graduatoria viene esposta presso l’asilo nido generalmente entro la fine del mese di giugno. Se esclusi, è possibile inoltrare, entro dieci giorni, ricorso al Consiglio di zona per ottenere il riesame del punteggio. La richiesta, da indirizzare per conoscenza alla coordinatrice dell’asilo nido scelto, va formulata in carta semplice, pro- L’asilo nido ducendo tutta la documentazione aggiuntiva ritenuta utile per l’esame dello stesso. Le iscrizioni eccedenti la capienza dei vari nidi entreranno in una graduatoria per zona di decentramento dalla quale è possibile venire ripescati in caso di rinunce o disponibilità di posti in altri nidi della zona. È, in teoria, anche possibile l’iscrizione a fine ottobre, ma solo se il numero di domande non ha già coperto il numero dei posti di- I punti per la graduatoria del 2002 RESIDENZA Genitori (o genitore affidatario) residenti in zona Genitori (almeno uno) che lavorano in zona Bambini che risiedono con nonni o altre persone 16 7 0 NOTIZIE SULLA FAMIGLIA IN CUI VIVE IL BAMBINO Un genitore è fisicamente o psichicamente invalido (certificato) 3 Il bambino presenta una situazione di disabilità (certificata) 2 Ci sono altri figli tra 0 e 5 anni 1 Ci sono altri figli tra 6 e 11 anni 0,5 Ci sono altri parenti conviventi disabili (serve certificazione) 1 Ci sono fratelli che frequentano lo stesso nido o la materna 2 I due genitori lavorano con impegno continuativo durante l’anno 7 I due genitori svolgono attività che non richiedono un impegno continuativo 5 La famiglia è in situazioni sociali/economiche e territoriali particolari da 1 a 3 Situazioni certificate dai servizi sociali 3 N.B: a parità di punteggio entra chi ha il reddito pro capite più basso Fonte: circolare per le iscrizioni agli asili nido per l’anno 2002/2003 Comune di Milano - Servizi Educativi per l’Infanzia 10 Diritto d’asilo Milano ha una lunga lista d’attesa di famiglie che avevano chiesto un posto al nido per loro figlio o figlia, ma che sono rimaste fuori. Questo significa che, malgrado si venga molto spesso scoraggiati sentendosi dire “Se non la vorate tutti e due, non sognate neppure di entrare...”, malgrado una certa campagna di stampa faccia apparire il servizio pubblico in balia di sindacati selvaggi, molti genitori ritengono di avere questo diritto e non demordono. Negli ultimi anni i soldi stanziati dal Comune sono andati quasi esclusiva mente ai privati. Per il 2003 il Comu ne di Milano ha stanziato 650 mila euro “allo scopo di incrementare il numero di posti di asilo nido in città” i cui soggetti beneficiari sono enti pri vati profit (55%) e no profit (il restan te 45%). Le iniziative ammesse a con tributo sono il potenziamento, l’avvio o la riconversione di strutture già esi stenti in asili nido. Contemporanea - mente sono stati stanziati fondi per asili nido aziendali/interaziendali (555 mila euro) e per progetti speri mentali tipo nidi condominiali. Nella delibera si legge che i fondi verrebbe ro erogati per sostenere “forme flessi bili di servizi anche in alternativa al l’asilo nido tradizionale”, perché “nel corso degli ultimi anni si è verifi cato non solo un aumento progressivo della domanda […] ma anche un cambiamento della stessa”. Senza voler demonizzare l’intervento dei privati nei servizi per l’infanzia, ci si chiede: ● quali controlli vengono messi in atto per la verifica del rispetto di standard qualitativi adeguati? ● la nuova tendenza nella gestione dei servizi rivolti all’infanzia mira a soddi sfare esigenze di qualità, educazione e benessere per i bambini o tende ad adeguarsi alla centralità totalizzante dei ritmi lavorativi? sponibili a maggio o se è stata conferma. Il periodo precede riassorbita la lista d’attesa. quello in cui vengono accettate le Una volta inserito il bambino o la nuove iscrizioni. bambina nel nido, la reiscrizione Attenzione: le assenze prolungate annuale è praticamente automati- vanno sempre comunicate e motica e va riconfermata in segreteria vate: si perde il posto se non si giuutilizzando l’apposito modulo di stifica un’assenza oltre i 30 giorni. 11 Bambini a Milano L’asilo nido Difendere i più deboli Chi può frequentare il nido? La rispo sta ovvia dovrebbe essere: tutti i bam bini per cui i genitori presentino do manda. Purtroppo in realtà non è così. Il nido in Italia è ancora considerato un servizio e non un diritto di tutti i cittadini. Visto che non c’è posto per tutti, entreranno al nido almeno i bambini che si trovano in condizioni maggiormente svantaggiate? Purtrop po neanche questo è sempre vero. Per capire come funzionino i criteri di se lezione delle domande ai nidi, può es sere utile rifarci a un esempio reale, quello di due bimbe gemelle collocate in lista d’attesa nella graduatoria del 2002-2003. Il padre delle bimbe è un impiegato statale che guadagna 1.000 euro al mese, la madre, restauratrice, lavoratrice precaria, con la nascita delle bimbe ha dovuto smettere di la vorare. È evidente quanto la famiglia contasse sui due posti al nido per far quadrare il proprio bilancio. I criteri per l’attribuzione del punteggio asse gnavano loro 16 punti per la residenza in zona, 5 punti per la tipologia di la voro “non continuativo” e 1 punto per la presenza di un altro figlio di età in feriore ai 5 anni. In totale fanno 22 punti, 28° e 29° posizione in una gra 12 duatoria di 34 bambini per soli 12 po sti disponibili. In quella stessa gra duatoria, a una coppia di liberi pro fessionisti con un solo figlio e un red dito mensile di 4.000 euro, sarebbero stati assegnati: 16 punti per la resi denza in zona, più 7 per la tipologia di lavoro “continuativo”, per un totale di 23 punti, uno in più rispetto alle ge melline! Questo esempio evidenzia le contraddizioni di un sistema che: 1) non tiene conto del reddito familiare nell’assegnazione del punteggio; 2) penalizza i lavoratori precari che mol to difficilmente potranno recuperare i punti di svantaggio; 3) penalizza in modo addirittura irreparabile i disoc cupati in cerca di lavoro che, non otte nendo alcun punteggio, vengono a tro varsi 7 punti indietro rispetto ai “for tunati” con il posto fisso; 4) rende im possibile colmare tali svantaggi anche in presenza di gravi situazioni di disa gio. La revisione dei criteri attuata quest’anno (vedi tabella a pagina 10) non sembra migliorare molto la situa zione. Unica nota positiva, finalmente, il riconoscimento della priorità d’ac cesso ai bambini portatori di handi cap, qualunque situazione familiare presentino. LA RETTA I contributi di frequenza, o retta, sono mensili e si pagano da settembre a giugno; luglio si paga a parte e dicembre si paga la metà (viene scontata la lunga chiusura natalizia). Le rette sono proporzionate per fasce in rapporto al reddito del nucleo familiare. È possibile versare quanto dovuto per tutto l’anno in un’unica soluzione anticipata: si avrà uno sconto del dieci per cento. La quota dev’essere pagata entro il giorno 5 del mese successivo (se il giorno 5 cade in un giorno festivo, la scadenza è rinviata al primo giorno feriale successivo). A chi paga in ritardo viene addebitata una mora pari allo 0,5% se il versamento viene effettuato entro tre giorni dalla scadenza, del 10% oltre questo periodo. La famiglia deve consegnare alla coordinatrice la ricevuta del pagamento entro la prima decade del mese successivo a quello di riferimento. Sono anche previste possibilità di frequenze gratuite riservate ai bambini appartenenti a famiglie con bassi redditi. In che fascia sei redditi lordi per nucleo familiare espressi in euro Componenti famiglia 2 3 4 5 6 7 Incremento per altro componente GRATIS (meno di ) 9.296,22 11.878,51 14.460,79 17.043,78 19.625,36 21.691,19 2.065,83 I FASCIA II FASCIA (Fino a) (Fino a) 16.526,62 34.602,61 21.174,73 44.937,75 25.822,84 54.227,97 30.470,96 64.040,66 34.602,61 72.820,42 38.734,26 81.600,19 5.164,57 8.263,31 III FASCIA (oltre) 34.602,61 44.937,75 54.227,97 64.040,66 72.820,42 81.600,19 8.263,31 Fonte: Comunicato del 23 maggio 2002 Comune di Milano - Servizi educativi Iscrizione agli asili nido per l'anno scolastico 2002/2003 Quanto paghi al mese I fascia 103 II fascia 232 III fascia 465 13 Bambini a Milano L’asilo nido Più soldi, più posti? No Se solo fino a 10 anni fa, il nido a Mila no costava relativamente poco, a parti re dal 1997 è scattato un graduale, ma pesante aumento che ha dato luogo per qualche anno a sei fasce di reddito, ri dotte adesso alle tre che trovate nella tabella “In che fascia sei” (anno 20022003). Va aggiunta poi la tassa di iscri zione (52 euro) da versare all’atto del l’assegnazione del posto. Quello che ci preme sottolineare è che, a fronte del consistente aumento delle entrate, il Comune non ha ritenuto prioritario sfruttare la maggiore dispo nibilità di denaro per incrementare in modo adeguato i posti in città. Anche perché la domanda in questi anni è cre sciuta molto. I bambini iscritti sono au - COME FUNZIONA L’ASILO NIDO Gli spazi Tutte le sedi sono dotate di spazi idonei alle attività tipiche della fascia 3 mesi-3 anni, che sono: ● spazio di soggiorno per stare insieme, giocare eccetera con spazi morbidi e attrezzati e con scaffalature per riporre i giochi ● spazio per mangiare con tavoli14 mentati dai 7.311 dell’anno 1997/1998 agli 8.937 dell’anno 2002/2003. Di questi ben 2.907 sono rimasti in lista d’attesa. Solo pochissimi di loro sono poi riusciti a trovare spazio negli ulte riori posti messi a disposizione grazie alle convenzioni con i privati (7 posti per il Comune di Milano in nidi azien dali, 224 in nidi convenzionati). A fronte di questo negli ultimi 4 anni so no state aperte solo quattro strutture comunali, incrementando l’offerta di 196 posti, alcuni dei quali in micronidi all’interno di scuole materne. Ritenia mo che a questa situazione si poteva e si dovrebbe porre rimedio, consideran do che a Milano i bambini tra i 3 mesi e i 3 anni sono più di ventimila. ni bassi e seggioline ● spazio per dormire con lettini, brandine o materassoni ● bagni piccini ● giardino (o cortile o terrazzo per i nidi meno fortunati). In alcuni casi gli spazi possono essere utilizzati alternativamente per più attività, secondo le esigenze. Oltre a questi, ovviamente, esistono locali di servizio vari (segreteria, depositi, sala medica). Rapporto numerico personale/bimbi Il rapporto tra educatrici e bimbi nei nidi attualmente è in genere di 1 adulto ogni 5 bambini nelle sezioni piccoli; 1 a 8 nelle sezioni medi e grandi. Quello tra ausiliarie (bidelle, commesse, ecc.) e bambini è di 1 a 15. Una giornata all’asilo nido Proviamo a raccontare una giornata al nido: dall’apertura cominciano ad arrivare alla spicciolata i primi bimbi e bimbe che si riuniranno con l’educatrice che quella settimana fa il turno del mattino. È l’importante momento dell’accoglienza che vede il quotidiano passaggio dal papà o dalla mamma all’educatrice e al gruppo di amici. Il tutto comporta spesso una vera e propria ritualità: lo spogliarsi, l’armadietto, le pantofoline, la corsa nel salone o quant’altro: ogni bimbo o bimba ha le sue modalità. I saluti: “Ci vediamo oggi pomeriggio”. Fino a che non sono entrati tutti, e forse fino a quando non arrivano le altre educatrici, è soprattutto gioco, scoperta, movimento, in libertà nella sezione. Verso le 10 la merenda: un frutto. Quindi è possibile un’attività preparata: a seconda dell’età si potrà giocare con la farina, l’acqua, i colori, taglia e incolla. E se è primavera inoltrata, il giardino. Prima di mezzogiorno tutti in bagno e quindi la pappa. Dopo che si è tutto riordinato, piano piano, ci si prepara per la nanna, fino a quando uno a uno non si svegliano tutti e sarà quasi l’ora dell’uscita o della merenda per chi rimane più a lungo. E nel frattempo ci sarà stato il piacere del sedersi in cerchio, della lettura di una storia, di una canzone cantata insieme o semplicemente del gioco con i tanti oggetti che sono posti sui ripiani a portata di bim- 15 Bambini a Milano bi. Il tutto accompagnato dalla routine del bagno, del preparare le cose, del riordinare. E quando si apre la porta e si entra, non è detto che il proprio figlio o la propria figlia smetta subito di fare quello che stava facendo... Calendario del servizio Il calendario del servizio prevede l’apertura dei nidi all’inizio di settembre e la chiusura alla fine di giugno con la possibilità di estensione a luglio per genitori che dimostrino l’impegno lavorativo durante questo mese. Da tener presente che, nel primo anno, gli inserimenti sono scaglionati, per cui se il primo grup- 16 L’asilo nido po inizierà ai primi di settembre, l’ultimo – normalmente quello dei più piccolini – potrebbe slittare anche fino a novembre (in funzione del numero totale di bambini che entrano ogni anno in ogni singola struttura). Per quanto riguarda le festività, il calendario dei nidi ricalca quello scolastico e quindi prevede il lungo periodo di Natale e quello di Pasqua. A inizio anno viene emessa una circolare con le date di vacanza. Gli orari La fascia di apertura giornaliera garantita del nido è dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16. È possibile, dimostrando le esigenze lavo- La bacheca dei genitori Solitamente nei nidi e nelle materne vi sono spazi in cui vengono affissi annunci di baby-sitter, manifestazioni per l’infanzia... Il paradosso è che, fi no a poco tempo fa, per utilizzare questi spazi come genitori dovevamo rimetterci al buon cuore di coordina trici e dirigenti. Così questo elemen tare diritto di comunicazione fra ge nitori è stato spesso ostacolato con scuse burocratiche o con richieste di controlli preventivi tali da rendere quasi impossibile l’uso della bacheca. Visto che buon senso, direttive peda - rative dei genitori, chiedere che il nido sia aperto anche tra le 7.30 e le 9 e tra le 16 e le 18. Un’opportunità che però dipende dalle richieste ricevute all’inizio dell’anno: sulla base di queste, il singolo nido programma la presenza del personale educativo. In altre parole, se le richieste fossero troppo poche o se nascesse durante l’anno l’esigenza di far accogliere il proprio figlio oltre gli orari determinati a inizio anno non è detto che il servizio venga garantito. In alcuni nidi l’entrata e l’uscita dei bimbi non sono continuative, gogiche e Costituzione della Repub blica sottolineano l’importanza del ruolo dei genitori nella scuola e la li bertà di espressione e di comunica zione, come Chiedo Asilo abbiamo chiesto e ottenuto che l’amministra zione comunale emettesse una circo lare sollecitando a mettere a disposi zione dei genitori uno spazio che faci liti le comunicazioni fra loro. A di stanza di anni, però, in qualche strut tura si incontrano ancora resistenze, sintomo di un rapporto scuola-fami glie da mettere a punto. ma avvengono secondo ulteriori divisioni delle fasce di apertura e chiusura, per esempio entrata tra le 7.30 e le 8.30 e tra le 9.00 e le 9.30, uscita tra le 15.45 e le 16.00 e tra le 16.45 e le 17.30. Questo può provocare disagi ai genitori che magari hanno più figli da accompagnare o riprendere in diverse strutture, a volte non vicine tra loro. Tempi e modi dell’inserimento Durante la prima fase della frequenza al nido è prevista la presenza di un genitore per consenti17 Bambini a Milano L’asilo nido re al bimbo o alla bimba un approccio graduale al nuovo ambiente e la conoscenza del personale educativo. Saranno infatti assegnate a ogni bimbo una o due figure di riferimento tra le educatrici, con le quali ci sarà un rapporto preferenziale. La durata di questa fase è di 15 giorni circa (per i più piccoli si arriva fino a un mese) ed è estensibile in funzione di situazioni particolari. Gli orari di presenza del genitore diminuiranno gradualmente durante questo periodo. Entrata e uscita dei bambini Successivamente, ai genitori o a nonni e baby-sitter dotati di delega sarà permesso solo l’accom- In attesa delle vacanze Il mese di luglio è un periodo critico. In alcuni casi è possibile lasciare i figli ai nonni, magari per far trascorrere loro qualche settimana fuori città. Altrimenti è indispensabile poter contare sul servi zio di nidi e materne che, tra il 30 giu gno e fine luglio, sono aperti solo per i bimbi e le bimbe di genitori che posso no documentare impegni lavorativi. In questo periodo, però, una parte delle educatrici che hanno seguito i bambini durante l’anno andrà in ferie e sarà sostituita da personale ester no; le classi, meno numerose, saran no accorpate. Come garantire ugual mente un servizio qualificato ed effi cace, soprattutto per i più piccoli, che non possono vedersi di colpo sballot tati da un’educatrice a un’altra? Negli scorsi anni questo problema è 18 stato oggetto di duri scontri tra Co mune e sindacati. Attualmente è stata trovata una soluzione di compromes so: le educatrici di ruolo di nidi e ma terne (che scelgono volontariamente di restare in servizio nel mese di lu glio ricevendo un incentivo economi co e alcuni giorni di permesso da uti lizzare durante l’anno) vengono im piegate in primo luogo nelle strutture 0-3, fino al completamento dell’orga nico necessario. Nelle materne ven gono aggiunte le educatrici precarie (se ci sono i fondi per pagarle) e so prattutto personale delle cooperative. Questo sistema ha permesso di mode rare la conflittualità tra Comune ed educatrici, ma resta da verificare se riesce veramente a non sacrificare la qualità del servizio. La coperta è corta È probabilmente chiaro a tutti che il rapporto numerico adulto/bambini è fondamentale nel lavoro con i piccoli. Se ci pensate, uno dei salti più grossi tra nido e materna è il passaggio da un rapporto di un adulto per 5/6 bambini a quello di uno o due adulti con 25/28. Nell’applicazione della riforma Moratti (vedi pag. 47) questo sarà un nodo cru ciale da sciogliere: provate a immagi nare la gestione dei piccolissimi in regi me da materna! I momenti di compresenza (durante i quali si è in almeno due educatrici per sezione) determinano la possibilità di una buona qualità del lavoro. In questi momenti infatti si possono fare meglio giochi e attività di manipolazione, alle materne si possono utilizzare i laborato ri, fare piccoli gruppi o interventi indivi duali con bimbi in difficoltà. Purtroppo i momenti di compresenza non sono più garantiti da quando l’am ministrazione ha la parola d’ordine del risparmio: se c’è bisogno di sostituire pagnamento o l’uscita negli orari concordati. Durante i momenti di ingresso o uscita è sempre possibile scambiare con le educatrici qualche informazione sul bimbo colleghe assenti spesso si ricorre alle educatrici in compresenza che in quel caso devono “coprire il buco”. Per le malattie brevi non esiste infatti la “supplenza” e l’unica soluzione, come ci è stato detto da una dirigente è “ci si aiuta”. Altre volte si punta a una chiu sura anticipata del servizio per mante nere le compresenze. La frase frequente è “la coperta è corta”, una rassegnata constatazione che rischia di limitare quello che noi crediamo essere un dirit to: la garanzia di un servizio anche lad dove ce ne sia bisogno per pochi. Chiedo Asilo ha più volte battuto sul ta sto del diritto alle sostituzioni delle edu catrici, soprattutto per assenze prolun gate (malattie, aspettative, maternità, trasferimenti) che spesso l’amministra zione comunale non ha risolto con prontezza, ma anche sul tasto del diritto dei genitori a non sentirsi dire “sarebbe meglio che li veniste a prendere prima”, quando qualcuno davvero non può e non deve per questo sentirsi in colpa. o la bimba o sulle attività svolte. Sono ovviamente previsti momenti di dialogo come le riunioni di sezione tra genitori, educatrici e coordinatrice o gli incontri in19 Bambini a Milano L’asilo nido Farmaci a scuola Non parliamo di cure da infreddatu re, ma di terapie per patologie gravi e/o croniche quali l’epilessia, il dia bete o l’artrite reumatoide. Le scuo le tendono a opporre alle famiglie un netto rifiuto affermando che è fatto loro assoluto divieto di sommi nistrare alcunché ai bambini che vengono loro affidati. Questo non corrisponde alla realtà: non esiste alcun divieto formale. Il problema è che non esiste neppure alcun obbli go formale. Presso ogni distretto della Asl di Mi lano esiste la figura del medico di comunità che ha tra le sue compe tenze anche quella di valutare l’op - dividuali con le educatrici di riferimento. Dotazioni A inizio anno i genitori vengono informati sui materiali di corredo e di uso quotidiano non forniti dal nido. Ogni struttura ha usanze diverse: in genere sono necessari gli indumenti e la biancheria di ricambio (vestiti, biancheria intima, bavaglie, lenzuola, talvolta coperta e altro), gli acces20 sori (ciuccio, biberon, bicchiere) e materiali di consumo vario (pannolini, creme, ma anche farina, fagioli secchi, ecc.). Assistenza sanitaria Nei nidi è presente (purtroppo in maniera sempre più sporadica) un pediatra, assistito da una coadiutrice sanitaria. Provvedono alle visite di ammissione, al controllo dei certificati provenienti dal pediatra curante o dalle strutture pubbliche (certificati di vaccinazione, analisi, ecc.) e ai casi di malattia riscontrati. Si occupano inoltre dell’applicazione del regolamento sanitario dei nidi. In caso di incidenti, i bambini iscritti sono coperti da un’assicurazione stipulata dalla Regione Lombardia. I genitori hanno la possibilità (cosa che normalmente accade) di stipulare una polizza integrativa: se ne incarica il comitato di gestione. portunità che la scuola collabori con la famiglia nel progetto della somministrazione e quindi, se lo ri tiene opportuno, di compilare un ap posito modulo che autorizza a por tare a scuola il farmaco. Occorre quindi fissare un appunta mento al quale sia presente anche la dirigente/coordinatrice della scuo la/asilo. Ottenuto il parere favorevole del medico di comunità ritorniamo al vero e unico nodo della questione: nessun divieto ma nessun obbligo, tutto quindi dipende dalla decisione del personale (educativo e non) del l’istituto frequentato dal bambino. In caso di handicap Il nido è per tutti, anche per i bimbi e le bimbe con handicap che, come tutti gli altri, avranno occasione per crescere, socializzare, divertirsi. In particolare è stato da poco stabilito dalla Corte Costituzionale che i bambini portatori di handicap che frequentano il nido hanno diritto all’indennità di frequenza, che finora veniva concessa dalla materna in avanti. Non sono molti 21 Bambini a Milano L’asilo nido La mensa? Milano Ristorazione Spa Dal 2001 la refezione è stata affi dato a Milano Ristorazione Spa, una società a capitale interamente pubblico. Nonostante le promesse, nei primi due anni di attività non si sono visti i miglioramenti prospet tati al momento della terziarizza zione del servizio, anzi si sono veri ficati peggioramenti. Ad esempio, Milano Ristorazione Spa ha inizia to subito una politica di riduzione dei centri cucina, che ha comporta to un maggior carico di lavoro per il personale e, al tempo stesso, una progressiva deviazione verso la produzione di pasti industriali. soldi (quando scriviamo l’importo è di 223,90 euro) ma è importante che la famiglia faccia valere questo diritto del proprio bimbo o della propria bimba. Per ottenere l’indennità occorre rivolgersi alla Asl territorialmente competente e fare domanda per l’accertamento di invalidità civile allegando il certificato di frequenza del nido. È chiaro che, per garantire la serenità delle ore trascorse al nido, la 22 Le promesse di introdurre prodotti biologici si sono limitate, nelle ma terne e nelle elementari, alla passa ta di pomodoro e allo yogurt. Per il resto vengono garantite carni ac quistate da prodotti sotto controllo di filiera. Molto ha fatto discutere la scelta dei menu, in alcuni casi modificati solo dopo vibranti prote ste di genitori e insegnanti. È stato scelto un nuovo modo di af frontare il problema delle diete sa nitarie (bambini allergici o con pa tologie specifiche), duramente criti cato da molti genitori. Anziché pro porre a questi bambini pasti il più struttura si avvarrà di educatrici di supporto. Purtroppo, però, spesso accade che l’insegnante di supporto venga impiegata per supplenze varie. In alcuni casi – dati i continui tagli al budget scolastico – l’insegnante di sostegno non viene assegnata o arriva con molto ritardo. È importante sapere che i bambini con un deficit sensoriale (visivo e uditivo) hanno diritto all’as- possibile simili a quella dei bambi ni in buona salute, Milano Ristora zione Spa ha scelto di differenziare totalmente le diete con motivazioni farraginose, creando un senso di discriminazione. A fronte di tutto ciò sta per essere deciso un aumen to della tariffa mensile. I genitori che sono interessati hanno il diritto di costituire all’interno del la propria scuola una commissione mensa e garantire una presenza re golare nei refettori e nei centri cuci na per verificare che tutto si svolga al meglio. Peccato che, da un lato, alcuni dirigenti scolastici tendano a limitarne l’attività (in qualche raro caso addirittura ne ostacolano la sistente alla comunicazione, un operatore che ha il compito di supportare l’apprendimento. La Provincia di Milano dà un contributo economico per pagare l’assistente che può essere scelto liberamente dalla famiglia. Il contributo dovrebbe essere destinato come supporto a casa ma, in caso di accordo diretto tra i genitori e la scuola, potrà essere impiegato nell’orario scolastico. formazione) e, dall’altro, le nuove regole in materia abbiano ridotto sostanzialmente le possibilità di in tervento dei genitori ignorando le nuove norme regionali dell’agosto 2002: i genitori possono accedere nel centro cucina solo previo appun tamento e non negli orari in cui si preparano i pasti. Sarebbe bello sa pere cosa si può controllare se non si possono vedere i cuochi all’opera. Nonostante poi la nuova normativa regionale preveda il diritto dei ge nitori a intervenire nella definizio ne dei capitolati d’appalto, per ora Milano Ristorazione Spa non per mette di esercitare tale diritto. a cura di Panelatte Le figure e gli organi di riferimento Il nido è come una grande famiglia. Ci sono la coordinatrice, la segretaria (non sempre), le educatrici, il personale ausiliario. Se vogliamo meglio definire ruoli e funzioni delle lavoratrici dei nidi (sono in stragrande maggioranza donne) possiamo così descriverli: ● le coordinatrici: si occupano di 1 o più nidi, anche in diverse zone, 23 L’asilo nido sono responsabili del funzionamento della struttura e il punto di riferimento per i genitori da una parte, il personale educativo e ausiliario dall’altra, l’amministrazione comunale dall’altra ancora; ● le educatrici: sono figure molto importanti per i nostri piccoli visto che vivono con loro diverse ore al giorno; li accolgono, li intrattengono, li stimolano, li nutrono, li accudiscono, li lavano, ecc.; ● il personale ausiliario: si occupa dei lavori di supporto (cura, riordino, pulizie). Ha un ruolo importante anche con i bambini, specie se ben coordinato con il lavoro delle educatrici. Nei nidi dove c’è la cucina, c’è anche la cuoca. L’attività del nido viene preparata durante il collegio docenti, che è una riunione settimanale o quindi- 24 Bambini a Milano cinale alla quale partecipano coordinatrice ed educatrici. C’è anche il comitato di gestione, che dura in carica due anni, composto da 4 genitori, 2 educatrici, la coordinatrice, un’ausiliaria e un rappresentante politico nominato dal Consiglio di zona. Compito principale: stilare le graduatorie di ammissione, analizzare i dati provenienti dal Comune, proporre iniziative. Può essere il tramite tra i genitori e l’istituzione: in caso di necessità raccoglie, discute e risponde alle richieste delle famiglie. Lo sapevate che “in casi eccezionali può essere valutata dal comitato di gestione l’apertura al sabato dalle 7,30 alle 13” (dal Regolamento per gli asili nidi comunali)? Certo, la coperta è sempre quella... Se il nido è privato vete deciso, per amore o per forza (siete rimasti fuori dai nidi comunali), di cercare per il vostro bimbo o la vostra bimba un nido privato? L’offerta è quanto mai variegata: attenzione però a non cadere nelle grinfie di qualche personaggio troppo attento al guadagno, a scapito delle condizioni di permanenza dei bambini. Anche nei nidi privati è possibile trovare una qualità che garantisca A ai piccoli di passare gradevolmente le giornate. L’importante è visitare le strutture, facendo attenzione a particolari precisi, e porre alcune fondamentali domande prima dell’iscrizione. Ecco alcuni suggerimenti utili per cercare di evitare brutte sorprese. Nel corso del colloquio con il responsabile del nido informatevi sul numero delle educatrici, sulla loro formazione e sulla continuità della presenza, sul rapporto numerico, su 25 Il nido privato tempi e modi dell’inserimento, sul menu e sulle modalità di preparazione, sul tipo di assistenza sanitaria garantita, sul ruolo dei genitori nell’attività del nido. Oltre, naturalmente, alle rette (comprensive di mensa, pannolini ecc.), alla copertura assicurativa, agli orari. Ma la cosa più importante è la visita della struttura, durante la quale cercate di aguzzare bene la vista e mettere in funzione la curiosità: meglio una domanda in più che una in meno. L’ideale sarebbe guardarsi intorno mentre i bambini sono presenti, per vedere come vengono utilizzati gli spazi ma anche i rapporti dei Bambini a Milano bambini tra loro e con le educatrici. Focalizzate l’attenzione sull’organizzazione dello spazio (possibilità di movimento, arredamento, spazi morbidi, posizione dei giochi), sullo stato dell’ambiente (manutenzione, pulizia, calore/colore) e sulla qualità di giochi e materiale. Fate caso anche agli spazi dove i bambini mangiano e dormono, ai servizi igienici e a eventuali spazi all’aperto, indispensabili nelle giornate calde. Come avete fatto all’interno, curiosate: uno scivolo, una buca per la sabbia e altri giochi fanno la differenza tra uno spazio per giocare e un cortile per l’ora d’aria. I Tempi a Milano per zone via Giacosa 44 via Arsia 2 via Mac Mahon 92 (in appalto) via Pini 8 via A. da Baggio 56 via Mar Jonio 5 via Bramante 29 (in appalto) via SSTrinità via Ucelli di Nemi corso XXII marzo 18 via Camelie 12 (in appalto) via Crollalanza 1 via Rimini 25/8 via Ghini 8 via Palmieri 24 (in appalto) Fonte: Comune di Milano - Servizi Educativi per l’Infanzia, aprile 2003 26 27 Il Tempo per le famiglie I l Tempo per le famiglie è un servizio che il Comune di Milano rivolge a chi sceglie di tenere il bambino o la bambina a casa ma non vuole rinunciare a occasioni di socializzazione. La frequenza al Tempo è alternativa a quella al nido. Attualmente il servizio non è presente capillarmente sul territorio, Bambini a Milano zare con regolarità. Le educatrici organizzano una serie di attività alle quali i piccoli possono partecipare insieme con la mamma e il papà. Per quanto riguarda invece gli adulti, lo spirito del servizio consiste nel fornire un supporto soprattutto alle donne in un momento di forti cambiamenti, nell’offrire loro la possibilità di incontrare al- nendo alcuni spunti per mettere a punto la comunicazione tra i due, lavorando sul fronte sia pedagogico che psicologico. La programmazione delle attività è molto differenziata tra le varie strutture. Com’è facilmente intuibile, il servizio non può prescindere dalle caratteristiche dell’utenza, diversa a seconda delle zone della città. Nel Tempo di corso XXII Marzo, per esempio, l’esperienza si potrebbe sintetizzare, sul fronte bambini, come un inserimento lungo da uno a tre anni: il rapporto bambino-genitore, che pure è sempre presente nella struttura, tende ad allentarsi con il passare dei mesi. Alle mamme è dedicato uno spazio fisso per favorire il confronto. Il servizio di via Rimini propone invece un modello flessibile, capace di adattarsi alle esigenze del momento e del tipo di utenza. Particolarmente curati sono il rapporto bambino-genitore e lo spazio fisico in cui si svolgono le attività. Il Tempo di via Crollalanza ha dedicato un incontro settimanale alle donne arabe, in maggioranza egiziane, comunità molto presente nella zona. Un occhio di riguardo viene riservato anche alle famiglie che adottano bambini, per le quali è prevista una via preferenziale che salta di fatto la graduatoria. Il Tempo di via Crollalanza, inoltre, finché ha potuto disporre di fondi ha organizzato incontri serali per i papà e incontri con uno psicologo per le mamme dei bambini passati alla scuola materna. Coccole e giochi ma soltanto in 8 delle 9 zone della città. È sostanzialmente diverso rispetto al nido, poiché viene frequentato dal bambino o dalla bambina in coppia con un adulto, preferibilmente la mamma. I bambini trovano spazi e attrezzature adeguate ai vari livelli di età ma, soprattutto, altri bambini con cui giocare e cominciare a socializ28 tre persone alle prese con situazioni analoghe. Con la collaborazione delle educatrici (che si dividono tra genitori e bambini) viene condivisa e rielaborata l’esperienza della maternità. Un altro dei compiti del Tempo sta nell’effettuare un’azione preventiva del disagio all’interno della coppia genitore-bambino, for- Coccole e giochi è un modo per impara re a osservare e ascoltare il proprio bambino. L'incontro, settimanale e della durata di circa due ore, è riservato ai bambini di età fra 0 e 12 mesi con le lo ro mamme. Una psicologa, un’educatri ce e una fisioterapista o psicomotricista aiutano i genitori a condividere pensie - ri, emozioni, esperienze intorno alla crescita del bambino. Il confronto può, su richiesta, continuare anche a casa con la presenza di una educatrice. Le strutture sono sette, informazioni e recapiti si possono trovare all’indirizzo www.comune.milano.it o presso l’asses sorato all’Educazione, vedi pag. 48. 29 Il Tempo per le famiglie Iscrizioni: sono aperte ai residenti nella zona. Si ricevono nello stesso periodo delle iscrizioni al nido. Il costo ammonta a 52 euro all’anno. Anche il Tempo istituisce delle graduatorie se le richieste sono in esubero rispetto ai posti: i criteri variano tra struttura e struttura. Frequenza: due mezze giornate alla settimana, mattino o pomeriggio. A chi si rivolge: preferibilmente alla coppia mamma/bambino (0-3 Bambini a Milano anni), ma i piccoli possono essere accompagnati anche da un altro adulto (nonno/a, tata). Rapporto numerico: 3/4 educatrici per 20 bambini. Organi del Tempo per le famiglie: coordinatrice, collegio docenti, comitato di gestione. Attività: fondamentalmente ai bambini vengono proposte attività aggreganti, motorie e legate alle esigenze esplorative tipiche dell’età (travasi, manipolazioni). Le scuole dell’infanzia a Milano per zone Zona 9 n. sezioni : 836 posti: 2075 Zona 8 n. sezioni: 123,5 posti: 3088 esclusi: 34 Zona 7 n. sezioni : 95 posti: 2375 esclusi: 60 Zona 3 n. sezioni: 96 posti: 2400 esclusi: 36 Zona 1 n. sezioni: 70 posti: 1765 esclusi: 26 Zona 6 n. sezioni: 106 posti: 2650 esclusi: 7 Zona 2 n. sezioni : 85 posti: 2125 esclusi: 1 Zona 4 n. sezioni : 110,5 posti: 2765 esclusi: 35 Zona 5 n. sezioni : 67,5 posti: 1690 esclusi: 38 Totale sezioni: 836,5 Totale posti disponibili: 20993 Totale lista d’attesa: 258 Fonte: Comune di Milano - Servizi Educativi per l’Infanzia, 31/12/2002 30 31 Bambini a Milano ccoci qua, finalmente il vostro bimbo o la vostra bimba alza la manina e indica TRE con le dita. TRE anni!! Se compie gli anni entro il 31 dicembre, può essere iscritto alla scuola materna, o scuola dell’infanzia come si chiama adesso. Possono essere iscritti anche i bambini e le bambine nati entro entro il 30 aprile dell’anno successivo: verranno inseriti secondo le modalità previste dalla legge Moratti. Le materne a Milano sono soprattutto comunali, vi sono alcune strutture statali (soprattutto però nei E Le statistiche Secondo le statistiche del Comu ne (anno scolastico 2000/2001), a Milano il 99% dei bambini frequenta la scuola materna (contro un presumibile 18% che frequenta il nido comunale): 28.351 su 28.679 residenti. Di questi, 21.730 (il 77%) vanno alla scuola pubblica (171 sono scuole comunali, 21 statali), 6.621 in quelle private (4.477 bimbi presso un ente religioso, 2.144 presso altri enti). 32 La scuola materna comuni dell’hinterland) e private: cattoliche o “a metodo”. A gennaio ogni anno si aprono le iscrizioni, contemporaneamente in tutto il comune. È il periodo in cui bisogna scegliere UNA scuola dove iscrivere il piccolo o la piccola. Il Comune manderà a tutte le famiglie con bambini di 2/3 anni una lettera con i documenti necessari all’iscrizione. C’è posto per tutti? Per trovare posto non ci sono certo gli stessi problemi che al nido, ma in alcune zone potreste avere qualche difficoltà. C’è poi la possibilità che le richieste in una materna in particolare siano superiori ai posti disponibili; in quel caso si verificano la zona di provenienza, gli impegni lavorativi dei genitori, i redditi e viene stilata una lista d’attesa. Se si rimane fuori, si verrà contattati e indirizzati verso una struttura che ha ancora posti disponibili (comunale, statale, di zone vicine o privata convenzionata). Nel periodo precedente all’iscrizione le dirigenti e le educatrici delle scuole materne sono ben disponibili a far visitare la scuola, a mostrare gli spazi e illustrare le attività. Ogni scuola infatti ha la sua storia, le sue specificità. Spesso nel periodo di giugno viene fatto una sorta di preinserimento che può durare uno o qualche giorno, in cui i piccoli cominciano a conoscere il luogo e le persone che frequenteranno a partire da settembre. Se vostro figlio o vostra figlia sta frequentando il nido è possibile che vengano organizzate attività comuni. Si può richiedere una sezione in particolare, o che due o più bimbi vengano messi insieme: le educatrici nella formazione dei gruppi ne terranno conto, nei limiti del possibile. Le sezioni possono essere omogenee (composte solo da bimbi di tre anni, solo da bimbi di quattro anni, solo di cinque anni) o eterogenee (mescolando le tre età, o due di queste). Il tutto dipende dalla scelta della scuola; vi sono pro e contro in ogni caso. Bisogna comunque tener conto che la vita della scuola materna spesso si svolge senza divisioni rigide tra sezioni, ma con frequenti scambi, aperture, momenti comuni, laboratori. Quale scuola materna? Arancioni, gialli, rossi oppure farfalle, elefanti, coccinelle. Ecco i possibili nomi delle sezioni alla scuola materna o scuola per l’infanzia. Sono i luoghi che i piccoli frequenteranno per tre anni: quando andranno alle elementari vi avranno passato metà della loro vita. Mica poco. È quindi legittimo contribuire in 33 Bambini a Milano La scuola materna Parlarsi è meglio È importante parlarsi: il primo in contro che organizzammo con l’aiuto dell’Istituto di Pedagogia dell’Uni versità Statale fu proprio dedicato alla comunicazione: avevamo la sen sazione che questo fosse uno dei temi centrali. Quanto sono importanti quei momenti di passaggio dalla ca sa al nido, dalle cure di un genitore a quelle di un’educatrice, quanto è importante che vi sia fiducia e sinto nia fra le due parti; quanto è impor tante che vi sia scambio e condivi sione tra gli adulti che ruotano in torno ai piccoli, tra genitori ed edu catrici, tra le educatrici stesse, con la coordinatrice e infine anche con l’amministrazione comunale. Quanto è importante l’accoglienza e quanto è importante il parlarsi rispetto a piccole richieste che possono essere fatte o a piccoli problemi che possono modo che un tempo così importante sia ben trascorso, ricco di esperienze, stimoli, scoperte, amicizia e affettività, di crescita e confronto; in fondo è evidente che c’è modo e modo di stare con i bimbi. Ecco che allora auspichiamo 34 essere superati, per esempio l’installa zione di una tettoia sotto cui ripararsi in caso si arrivi presto in un giorno di pioggia o la tolleranza nel caso ecce zionale di ragionevoli ritardi. Si notava come l’assenza di comunica zione generi invece freddezza, incom prensioni, fino al sospetto o al risenti mento. E allora tutto diventa rigido: non si può questo, non si può quest’al tro, gli orari diventano tagliole, tutto diventa appiglio per lamentarsi. Largo quindi ai momenti di scambio, incontro e comunicazione; ai collo qui, alle riunioni, alle feste e anche agli incontri tra genitori che posso no aiutare a creare un bel clima e fa vorire le amicizie tra i piccoli. Pensiamo quindi sia importante che le educatrici siano preparate e for mate anche riguardo al rapporto e alla comunicazione con le famiglie. scuole materne dove ci siano spazi adeguati per poter fare laboratori (pittura, manipolazione, drammatizzazione ecc.), sezioni accoglienti con spazi morbidi dove leggere un libro e coccolarsi, angoli e casette dove inventare situazioni, giochi e materiali (ma- gari con poca plastica) a portata di mano, luoghi tranquilli dove riposare, saloni dove correre, giocare, esplorare e, perché no, arrampicarsi. Auspichiamo giardini tutt’intorno alle scuole che non siano semplici luoghi di sfogo, ma spazi anche attrezzati dove sia possibile inventare e costruire. E poi auspichiamo la possibilità di uscire, di conoscere il territorio, il quartiere, di andare a teatro o fare una gita; la possibilità di invitare un genitore che può dare una mano perché sa ballare il flamenco o suonare uno strumento, perché sa lavorare il legno o perché c’è bi- sogno di un coniglio gigante che ci venga a trovare; la possibilità che si facciano piccoli gruppi perché i bimbi e le bimbe siano meglio seguiti quando ce n’è bisogno durante un’attività; la possibilità di organizzare incontri a tema tra genitori con o senza esperti, affinché ci si senta meno soli nella gestione dei figli. E ancora: la possibilità di organizzare una bella festa per fine anno, di costruire con le educatrici una ricca biblioteca per grandi e piccini, di seguire la crescita di piante o animali, di trovare insieme idee e progetti da realizzare. La “refe” La scuola materna non si paga. Al meno non come servizio in quanto tale, a differenza di quanto accade al nido. È però previsto un contributo destinato al servizio di refezione sco lastica, un pagamento a scadenza mensile con quote differenziate se condo il reddito pro capite: fino a 1549,37 da 1549,38 a 3098,74 da 3098,75 a 5164,57 oltre 5164,57 8,78 19,63 26,86 37,70 35 Bambini a Milano La scuola materna La materna statale Due parole sulla scuola materna statale: innanzitutto è guidata da un direttore o direttrice di scuola elementare, mentre la ge stione economica è in mano al consiglio di circolo che vede presenti contemporaneamente materna ed elementare (con le eventuali verticalizzazioni, an che la scuola media). Il referen - Auspichiamo infine una scuola materna che intrattenga un buon rapporto con la scuola elementare del quartiere, in modo che il passaggio sia ben pensato e preparato. Ma senza che si debba anticipare alcunché di ciò che aspetta i bimbi negli anni successivi. Il calendario e l’orario L’inserimento, a partire da settembre, è graduale, ma può dipendere anche dalla velocità di adattamento del bimbo o della bimba o da necessità delle famiglie. In ogni sezione vi dovrebbero essere al massimo 25 bimbi con due educatrici (con orario 9-15 o 1036 te non è il Comune, ma lo Stato e quindi il Provveditorato agli studi, il che spesso comporta una gestione più centralizzata e burocratica. Nelle scuole statali, rispetto alle comunali, sono me diamente inferiori il numero di ore di compresenza delle educa trici nelle sezioni e il monte ore per la formazione. 16) che a rotazione coprono il prescuola o il doposcuola (8-9 e 16-18). Tuttavia ultimamente, per “far posto” a un maggior numero di bambini, in alcune sezioni (13, secondo le informazioni del Comune) si è arrivati fino a 28 bambini per classe. Ogni scuola comunale ha un’educatrice in più (il cosiddetto jolly) ogni tre sezioni: può tenere laboratori, aiutare a coprire i "buchi"... In una scuola può inoltre essere presente una persona di supporto se ci sono bimbi portatori di handicap, che quest’anno sono 199; spesso il personale di supporto non è assunto dal Comune, ma la- vora per una delle cooperative convenzionate, con garanzia di continuità e integrazione nel sistema didattico non sempre adeguata. Questo in passato ha determinato non pochi disagi: nell’anno scolastico 2000/2001, le educatrici di supporto delle cooperative sono entrate in servizio quando l’anno scolastico era già cominciato da alcuni mesi. La scuola materna comunale inizia ai primi di settembre e termina a fine giugno; durante l’anno ha il medesimo calendario della scuola elementare (Natale e Pasqua, per esempio), mentre in luglio il servizio rimane aperto e si concentra in alcune scuole, secondo le modalità già spiegate nel capitolo sui nidi. Come funziona la scuola materna Proviamo a vedere chi fa funzionare una scuola materna. La dirigente (che di solito lavora in due o tre scuole, il cosiddetto circolo) coordina il lavoro delle educatrici e tiene le fila dell’organizzazione e della manutenzione della struttura. Ha quindi rapporti con un’assistente di zona, detta “Posizione Organizzativa” che fa da tramite con la direzione centrale dei servizi educativi; cura i rapporti con il Consiglio di zona, con l’amministrazione comunale e con i servizi del territorio (servizi sociali, scuole elementari e nidi). 37 Bambini a Milano La scuola materna Omogenee o eterogenee? In breve, cosa comporta una clas se omogenea? È forse una situa zione più gestibile per le educa trici che possono mirare meglio le attività, avendo davanti a sé un gruppo di bimbi della medesima età. Questo però può favorire l’i solamento tra sezioni e in quella dei cinque anni si rischia di anti cipare la scuola elementare. Una sezione eterogenea che vede la presenza di bimbi di differenti età Quindi c’è il collegio docenti, l’insieme delle educatrici che si riunisce settimanalmente per preparare le attività con i bimbi. Vi sono le commesse che sono figure importanti per i piccoli, soprattutto nel momento del pasto, negli accompagnamenti in bagno, a volte anche nelle attività. Inoltre c’è il consiglio di scuola, un organismo che viene eletto ogni due anni circa dove sono presenti in genere quattro genitori (di cui uno viene designato presidente), quattro educatrici, una commessa, la dirigente e un rap38 favorisce invece lo scambio tra lo ro, i più piccoli apprendono dai più grandi e sono stimolati verso l’au tonomia, i più grandi spesso si prendono davvero cura dei più pic coli. Durante le compresenze tra educatrici è possibile organizzare gruppi e fare attività per un’età. Certo va preparata l’accoglienza per i più piccoli che vanno rispet tati nei loro tempi e nei loro biso gni (quali quello del riposo). presentante politico della zona, nominato dal Consiglio di zona. Esiste un consiglio di scuola in ogni circolo. Si riunisce secondo le necessità, per stabilire la graduatoria della scuola, per pronunciarsi sulla gestione del bilancio, ma anche per prendere atto dei piani educativi e dare pareri, consigli, formulare proposte. Spesso accade che si organizzino nelle scuole feste con il coinvolgimento di genitori o del quartiere, anche come occasione di autofinanziamento; le entrate vengono gestite autonomamente da un comitato di genitori, che acquista beni materiali da regalare alla scuola. za permesso di soggiorno, o in attesa di regolarizzazione, possono iscriversi ai nidi e alle materne, ma quando cominciano a frequentare la Asilo senza frontiere scuola devono obbligatoriamente esibire il permesso di soggiorno, altrimenti vengono esclusi, calpestando così il diritto di ogni bambino all’educazione e alla scuola, riconosciuto anche dalla Carta dei Diritti del bambino dell’Onu. In questi ultimi anni sono stati organizzati corsi di formazione per le educatrici specifici per l’inserimento di bambini provenienti da diversi Paesi e in alcune scuole (ad esempio alla materna di via Monte Velino) sono stati predisposti interessanti percorsi didattici (storie e leggende dei Cresce il numero dei bambini pro- Paesi d’origine con il coinvolgivenienti da Paesi esteri: secondo i mento di genitori stranieri, ecc.) dati del Comune, nel 2000/2001, o iniziative rivolte alle mamme 3767 bambini avevano almeno un (incontri pomeridiani sulla lingua genitore straniero (13% di media, e la cultura d’origine, corsi di itama dipende molto dalle zone. Pe- liano, ecc.). Un piccolo passo, raltro tra i nuovi nati la media sale ma la strada da fare è ancora al 25%: un bambino su quattro ha molto lunga. almeno un genitore straniero). In generale, il problema più grosso è Assistenza sanitaria la comunicazione con i genitori, È presente (solitamente una volta mentre per i piccoli le possibilità alla settimana) un’assistente sanisono talmente tante che le diffi- taria. Fa un colloquio preliminare coltà si superano facilmente e la con i genitori, ma non controlla lingua viene presto appresa. più i bimbi (peso, statura...); solo I bambini stranieri con genitori sen- ai bimbi di quattro anni viene fat39 La scuola materna to un controllo oculistico (o così dovrebbe avvenire). Chi si ammala e rimane a casa più di cinque giorni (sabati e domeniche comprese) può essere riammesso a scuola solo presentando un certificato (gratuito) del proprio medico curante. Le assenze per malattie infettive vanno segnalate tempestivamente alla scuola. Un’assenza per motivi di famiglia superiore ai cinque giorni (per esempio un po’ di mare con i nonni) va segnalata per evitare il certificato medico per la riammissione. la bambina non ha più diritto alla frequenza. ● Se avete bisogno che qualcun altro ritiri vostro figlio dovete compilare e firmare una delega per una persona (con più di 14 anni) munita di documento di identità. ● Ebbene sì, esiste l’ora di religione anche alla scuola materna; un’ora e mezza per essere più precisi. Vi verrà chiesto comunque se intendete avvalervene o meno. Le insegnanti di religione possono essere le stesse maestre della scuola o persone inviate Qualche utile dalla Curia ma pagate dal Comuinformazione finale ne. I bimbi esonerati rimangono ● Attenzione: dopo un mese di asin sezione con la loro educatrice, senza ingiustificata il bambino o facendo altre attività. 40 Bambini a Milano Scuola Natura S cuola natura è uno dei servizi comunali più amati dai bambini e dalle famiglie. Il Comune di Milano ha a disposizione sette case vacanza sparse nel nord Italia: Pietra Ligure, Andora, Recco sul mar Ligure, Malcesine sul lago di Garda, Ghiffa sul lago Maggiore, Zambla tra le montagne bergamasche, Vacciago sul lago d’Orta. Ghiffa e Malcesine sono le case aperte per i più piccoli. Da più di vent’anni esiste l’opportunità per tutte le classi di materne, elementari e medie di Milano (scuole private comprese) di stare in una di queste case dal lunedì mattina fino al sabato mattina successivo (fino alla fine degli anni ‘80, il periodo di permanenza era di due settimane) con i loro insegnanti e con educatrici che trovano lì. La possibilità di partire dipende dal fatto che le educatrici o gli insegnanti facciano domanda all’inizio dell’anno e questa venga accolta. Più di 17 mila alunni usufruiscono di questa possibilità fra ottobre e giugno. È un’occasione bellissima per con- solidare i rapporti nel gruppo dei coetanei, con le loro educatrici e insegnanti. È un modo per vivere un’esperienza importante di distacco dalla famiglia, soprattutto per i più piccoli. Ma è anche il modo per respirare sicuramente dell’aria migliore, conoscere e scoprire nuovi ambienti, giocare insieme, condividere momenti importanti come la cena, la sera, l’addormentarsi, il risveglio… Per le famiglie le rette sono proporzionali al reddito: dalla gratuità a 145 euro. Due anni fa il Comune tentò di far passare la logica della RETTA UNICA uguale per ogni classe: in questo modo ci sarebbe stato un evidente aumento per le classi dei quartieri più disagiati, cioè per coloro che meno escono da questa città. Una vivace protesta delle famiglie e del coordinamento Chiedo Asilo, con fax, raccolte firme, articoli che uscirono sui giornali, provocò la marcia indietro del Comune che ristabilì dopo pochi mesi le rette precedenti. Fu una vera vittoria del movimento dei genitori. 41 Scuola Natura Oggi il Comune continua a disinvestire su strutture, materiali, personale, rischiando di far scadere la qualità di un servizio che tutti noi riteniamo importantissimo. Strutture sempre più fatiscenti, giardini poco curati, carenza di materiale ludico e di facile consumo, scarsa attenzione alle piccole manutenzioni, oltre a tagli meno appariscenti, ma indicativi di una scarsa attenzione (un gelato, una bibita, la possibilità di avere del materiale per fare una festa). Inoltre la crescita “a macchia di leopardo” delle cooperative spesso non è seguita da una garanzia di qualità e continuità (le gare d’appalto sono al ribasso?). Un tempo a Scuola Natura alcune gite sul posto erano finanziate dal 42 Bambini a Milano Comune: non chiediamo tanto, ma che non si risparmi su un’iniziativa che alza la qualità dei servizi educativi di questa città così poco a misura di bambino. Infine ricordiamo che circa il 30% delle classi che fanno domanda non riescono a trovare posto, eppure a Pietra Ligure esiste una struttura, identica e parallela a quella in funzione (che può accogliere fino a 12 classi alla settimana) CHIUSA da più di 10 anni, in evidente stato di abbandono e degrado, coperta di buganville. Questo è uno spreco e una vergogna. Chiediamo che il Comune torni a valorizzare Scuola Natura investendo fondi, energie, risorse, in questa iniziativa a noi, e soprattutto ai nostri figli e figlie così cara. Largo ai privati a cronica mancanza di posti nei nidi comunali e la continua corsa al risparmio dell’amministrazione comunale (quest’anno il budget per gli asili nido e le scuole materne è stato ridotto del 2%) hanno portato il Comune ad aumentare sempre più le collaborazioni con cooperative private, che vengono impiegate dallo svolgimento di alcuni servizi nei nidi e nelle materne, fino alla gestione completa di strutture per l’infanzia. Il personale di queste cooperative (attualmente tre: “Progetto A”, con 71 educatrici; “Cesed”, con 67; “Aldia”, con 58) ha la stessa preparazione e gli stessi titoli delle educatrici assunte direttamente dal Comune. I motivi di preoccupazione sono soprattutto per la mancanza di controllo sulla qualità dei servizi offerti, L sulla reale sostituzione delle educatrici assenti per malattia, sulle possibilità di formazione e aggiornamento del personale. Inoltre, in generale le cooperative offrono contratti di lavoro meno garantiti e peggio remunerati di quelli comunali, con un effetto indiretto sulla qualità dei servizi offerti (maggior turnover, per esempio). Vediamo brevemente alcuni casi di presenza dei privati nei servizi per l’infanzia: Nidi comunali con personale proveniente da cooperative In alcuni casi, soprattutto per quanto riguarda il sostegno ai bambini portatori di handicap, nelle strutture comunali si trovano educatrici assunte da cooperative convenzionate con il Comune. Inoltre, si ricorre a questo personale anche per integrare le educatrici assenti nel periodo esti43 Largo ai privati vo (mese di luglio). Nidi in appalto Sono strutture del Comune, però gestite da una cooperativa, sotto il controllo di una coordinatrice del Comune. Sono solo tre (via Mac Mahon, via Missaglia, viale Legioni Romane). Nidi convenzionati Sono nidi privati con cui il Comune ha stipulato una convenzione per assegnare alcuni bambini in sovrannumero. La differenza? Un bambino in un nido comunale costa al Comune 800 euro al mese, in un nido convenzionato 632. Negli scorsi anni, il Comune ha stanziato dei fondi (fino al 30% dei costi) per la ristrutturazione di alcuni nidi privati in cambio dell’impegno di questi ultimi ad accogliere una quota (15%) di bambini in sovrannumero nei nidi comunali. Nidi in casa (progetto sperimentale) Questa iniziativa prevede che le famiglie si autorganizzino e affidino la cura e la custodia dei loro figli, organizzati in gruppi di 3-6 bambini, a un “educatore familiare”, in un locale messo a disposizione da una famiglia o dall’edu44 Bambini a Milano catore stesso. Il Comune provvede a redigere un elenco degli educatori ritenuti idonei in base ai titoli e all’esperienza professionale (a chi non l’avesse, il Comune assicura un corso di formazione di 30 – trenta – ore per costruirsi le competenze!), all’interno del quale le famiglie potranno scegliere la persona da contattare. Per tutto il resto, saranno direttamente le famiglie a stabilire un contratto di lavoro con l’educatore e a trovare un accordo per il materiale necessario alla cura dei bambini. L’amministrazione comunale dovrebbe partecipare alle spese sostenute dai genitori con un contributo mensile di 250 euro (ma nella circolare è precisato “compatibilmente con le risorse disponibili”). Risparmio garantito, quindi, e liste di attesa in riduzione. Ma che sarà dei piccoli segregati in una stanza, difficilmente attrezzata a loro misura? Anche nelle idee, siamo mille miglia lontani da analoghe esperienze. A Parigi, per esempio, la proposta è articolata con una logica di appoggio a strutture esterne: educatrici nel vero senso della parola programmano attività e permanenze anche in ludoteche o servizi omologabili ai nostri Tempi per le famiglie. Sicurezza A ddentrarsi nel dedalo di norme, leggi, decreti che regolano la sicurezza degli edifici scolastici al fine di eliminare i rischi presenti, o comunque predisporre un piano attuativo delle misure necessarie per minimizzarne l’entità e la portata, rappresenta un arduo compito al quale anche Chiedo Asilo intende contribuire attivamente. La normativa vigente a riguardo è ampia e articolata, già a partire dal dpr 547/1955 (tuttora in vigore); in tempi più recenti, il dlgs 626/1994 (e successive integrazioni) impone al datore di lavoro, individuato nel dirigente scolastico, i seguenti adempimenti: ● valutazione degli agenti e/o situazioni di rischio presenti e della stesura del relativo documento ● conseguente individuazione, nel documento stesso, delle azioni volte all’eliminazione o comunque alla minimizzazione delle situazioni di criticità (in primo luogo le caratteristiche edilizio-strutturali degli stabili e altri aspetti di tipo tecnico-impiantistico), secondo 45 Sicurezza una gerarchia in ordine di rilievo e/o urgenza ● programma per la gestione delle emergenze e prevenzione antincendio (mappe planimetriche e vie di fuga, prove di evacuazione). La contraddizione tra l’obbligo di individuare e segnalare i problemi (da parte del dirigente scolastico) e la responsabilità dell’attuazione degli interventi (che spetta alla proprietà degli immobili: Provincia, Comune eccetera) può provocare - e di fatto spesso provoca lungaggini e inazione. Si ricorda, a tale riguardo, che - di proroga in proroga - la scadenza degli adempimenti per i proprietari degli edifici scolastici è stata portata al 31 dicembre 2004. Malgrado tale situazione, intendiamo energicamente rivendicare: 1) il diritto di tutti i bambini a vivere in una scuola sicura; 2) il diritto/dovere dei genitori a contribuire affinché vengano applicate tutte le norme per sviluppare e migliorare le condizioni di sicurezza e salute nelle scuole. Al di là dei conflitti di competenze (talora anche strumentali), la questione della sicurezza degli ambienti destinati ai bambini assume significati più ampi, investendo la sfera del diritto allo studio, dell’offerta formativa e della qualità 46 Bambini a Milano dell’ambiente di vita e di lavoro; tutte tematiche di grande attualità, tra tagli di bilancio nella finanza pubblica e incentivazioni e finanziamenti alla sfera del privato, fino al buono scuola a sostegno di una “libertà di scelta” che rimane di fatto appannaggio dei ceti più abbienti. Nel concreto, cosa possono fare i genitori? Chiedere ai dirigenti scolastici di prendere visione del documento di valutazione dei rischi inviato all’ente proprietario dell’immobile (Comune, Provincia) e richiedere il programma d’intervento articolato in piani annuali - secondo una gerarchia in termini di urgenza e pericolosità di quanto individuato - verificandone il grado di adeguatezza e sollecitandone il rispetto. La posta in gioco, non dimentichiamolo, è la sicurezza dei nostri figli. La legge Moratti L a legge delega Moratti prevede la possibilità di anticipo di iscrizione alla scuola materna comunale dei bambini che hanno compiuto i due anni entro il 30 aprile dell’anno di iscrizione (per il 2003/2004 entro il 28 febbraio). Come genitori, manteniamo forti dubbi sulle motivazioni pedagogiche portate a sostegno di tali anticipi, anzi è forte il sospetto che tale progetto nasca più che altro per rispondere alla domanda crescente di accesso a strutture idonee ad accogliere bambini di età inferiore. Pensare di inserire piccoli di poco più di due anni in gruppi di 25-28 bambini, in strutture e progetti educativi progettati per età maggiori, risulta una scorciatoia che può solo peggiorare la situazione dei più grandi e dei più piccoli. Senza contare che il problema si amplificherà con il passaggio alle elementari: a 5 anni già sui libri. In ogni caso riteniamo che la discussione sulla validità o meno di tali anticipi debba essere preceduta da un discorso concreto sulla garanzia degli standard di qualità ne- cessari per progettare o meno un tale cambiamento. A partire da: ● la presenza di locali, servizi ausiliari e servizi igienici idonei, insomma di un contesto adeguato alla fase di sviluppo di bambini di quell’età ● la possibilità di formare sezioni con un rapporto bambini-educatrici che tenga conto della legislazione regionale per i servizi 0-3 anni ● la messa in atto di un adeguato piano di formazione per educatrici e personale ausiliario ● l’assenza di liste d’attesa ● la revisione dei progetti formativi, dei servizi mensa, del ruolo professionale delle educatrici ecc. Insomma, la premessa a qualunque innovazione deve essere la volontà di investire su servizi educativi fondamentali per le famiglie. Per offrire un servizio di qualità si deve poter contare su maggiori risorse materiali ed educative. Non si può pensare di costruire servizi al risparmio sulla pelle dei nostri bambini. 47 Bambini a Milano Numeri utili G li organi direttivi superiori dell’amministrazione pubblica municipale si occupano delle strutture per l’infanzia con diversi livelli di responsabilità. Da qualche tempo il settore è stato riorganizzato, accentrando nidi e materne sotto due responsabili per tutta la città. La refezione scolastica è gestita da Milano ristorazione: ● responsabile nidi Francesco Caggio, fax 02 8690268 ● responsabile materne Silvia Gardino, tel 02 8322027, fax 02 8323270 ● Milano ristorazione, tel. 0288463202 Settore Servizi Educativi per l’Infanzia via Porpora 10, 20131 Milano, tel. centralino 02 88456303 direttore: dr. Alberto Ferrari tel 02 88462654 fax 02 88462656 assessore: Bruno Simini tel 02 88453432 fax 02 88453433 presidente della commissione Educazione del Consiglio Comunale Andrea Mascaretti tel. 0262086057, fax 0272023373 sindaco: Gabriele Albertini tel. 0288450000 sito ufficiale: www.comune.Milano.it Altri recapiti di coordinamenti di genitori attivi sul fronte scuole Al Fuoco, coordinamento cittadino di genitori per la sicurezza nelle scuole, [email protected] L’Abilità, associazione di volontariato che ascolta e aiuta le famiglie di bambini disabili, tel/fax 0266805457, [email protected], www.labilita.org Panelatte Ringraziamo Marilena Adamo, Carla Grossi e Mariangela Saggese per il prezioso aiuto nel reperire alcuni doucumenti con i dati ufficiali del Comune, di cui l’assessorato all’Educazione pare molto geloso 48