Club Tre Emme La Spezia NOTIZIARIO NOVEMBRE 2014 Care Socie Poiché le nostre attività sono tutte ampiamente avviate, in questa lettera vorrei, in particolare, attirare la vostra attenzione sugli incontri socio culturali che stiamo preparando per il mese di novembre, e che spaziano tra i vari settori della conoscenza e delle arti. Introduco, dapprima, l’incontro con il Prof. Lorenzo Tronfi (già intervenuto presso il Circolo nel mese di febbraio scorso) il quale, da perfetto conoscitore e docente di storia, ci presenterà il suo libro: La città e il suo porto mercantile sotto i bombardamenti “La Spezia 1940 - 1945”. Sono certa che l’argomento interesserà molte di voi e anche coloro che non sono nati a La Spezia, ma vi risiedono da anni, saranno curiosi di conoscere date e avvenimenti di un periodo così tragico e comune a tutta Italia. Proseguiremo la programmazione con la visione di “Cenerentola”: melodramma giocoso o un’opera lirica di G. Rossini, su libretto di Jacopo Ferretti. Il titolo originale è “ La Cenerentola, ossia la bontà in trionfo”. Il soggetto fu tratto dalla celebre fiaba di Charles Perrault; Rossini la compose in sole tre settimane, usando la tecnica del “Autoimprestito” cioè prese le musiche per alcuni brani da opere già composte in precedenza. La Cenerentola è stata scelta proprio per la sua aria da favola che anticipa il clima natalizio e sottolinea la bontà d’animo del personaggio, bontà che talvolta manca nella vita quotidiana attuale. Concluderemo gli incontri di novembre con un’altra visione, cinematografica in questo caso: “Moulin Rouge”, un musical sentimentale e sconvolgente interpretato da due vere star del cinema moderno. La nostra amica Vanda Basile ci illustrerà sapientemente i risvolti poetici di questa pellicola ripresa, in verità, dalla famosa opera di Giuseppe Verdi “La Traviata”. Concludo questa mia annunciando che nel mese di dicembre non vi sarà Assemblea, ma ci incontreremo durante un pomeriggio di saluto e calorosa cordialità, incontro che ci auguriamo sia così gradito come i precedenti. Sarò più dettagliata in un prossimo futuro. Vi ricordo che sono aperte le iscrizioni per il nuovo anno sociale 2014/2015. Cari saluti a Tutte. La Presidente Ornella La Maestra f.to PROGRAMMA ATTIVITÀ NOVEMBRE 2014 Assemblea a seguire Mercoledì Mercoledì Mercoledì 12 novembre 19 novembre 26 novembre ore 16:00 Presentazione del libro “La città e il suo porto mercantile sotto i bombardamenti” “La Spezia 1940 - 1945” a cura del Dr. Lorenzo Tronfi ore 16:00 Proiezione dell’Opera “La Cenerentola” di Gioacchino Rossini a cura di Wanda Gavaldo ore 16:00 Proiezione e commento del Film “Moulin Rouge” a cura della Dr.ssa Vanda Basile ALTRE ATTIVITÀ ESTERNE - Circolo Ufficiali: Sabato 8 novembre concerto dal titolo “O Love, I Live and Die in Thee (Poesie d’amore nelle nelle songs di John Dowland 1563 - 1626); Sabato 22 novembre concerto dal titolo “Vocalise: Music for Bassoon and Piano” - Circolo Castello di San Giorgio: Lunedì 10 novembre ore 16:30 Conferenza dell' Amm. LUIGI ROMANI - "Ricordiamo lo Strauss più eclettico" a 150 anni dalla nascita (Richard Strauss - con ascolto di alcune sue opere) Lunedì 1 dicembre ore 16:30 Conferenza di GABRIELLA MOLLI, studiosa di cibi della lunigianese - "La convivialità nei giorni di festa: simbologia e riti" Lunedì 15 dicembre ore 16:30 Concerto pianistico del Maestro ADALBERTO MARIA RIVA - Comune di Sarzana Sala Consiliare tradizione Venerdì 21 novembre ore 17:00 “La famiglia Buonaparte e le origini dell’Imperatore” Nell'ambito delle celebrazioni per i 550 anni di Sarzana città, l'appuntamento di novembre è dedicato alle origini sarzanesi di Napoleone Bonaparte e più in generale alla storia della città e del territorio nell'età napoleonica. - Firenze Palazzo strozzi: Mostra in corso dal 20 settembre 2014 al 25 gennaoi 2015 PICASSO e la modernità spagnola - Milano Palazzo Reale: Mostra in corso dal 17 settembre 2014 al 1 febbraio 2015 “Marc Chagall. Una retrospettiva 1908 - 1985” LO SAPEVATE CHE……. LE ORIGINI DI HALLOWEEN È opinione comune che i festeggiamenti di Halloween siano l’ennesima moda importata dagli Stati Uniti d’America e volta a celebrare, visto il considerevole giro d’affari annuo, soprattutto il Dio Denaro. Le radici di Halloween, tuttavia, affondano nel Vecchio Continente tra il IV e il III secolo a. C., fase storica in cui la lingua e la cultura celtica costituivano l’elemento più diffuso e caratteristico dell’intera Europa. Sorti nel cuore dell’Europa e propagatisi nel loro massimo splendore dalla Penisola Iberica ai Carpazi e dall’Irlanda al centro Italia, i Celti furono poi soppiantati dall’espansione dell’impero romano (che ne subì comunque alcune influenze culturali) e confinati linguisticamente alle isole britanniche dove trovarono quali loro eredi più diretti irlandesi e inglesi. Tra i loro riti più significativi, sopravvissuti alle dominazioni culturali, vi era il festeggiamento del Capodanno che ricadeva, secondo il calendario celtico in uso 2000 anni fa, tra il 31 ottobre e il 2 novembre, ossia nella transizione tra la stagione calda e quella fredda. Concluso il lavoro nei campi i contadini si preparavano al ritiro invernale con una grande festa pagana denominata “Samhain ” (dal gaelico antico, letteralmente “fine dell’estate”); una celebrazione che univa la paura della morte e degli spiriti all’euforia di poter finalmente godere dell’agognata pausa stagionale. In questa ricorrenza si riteneva che il mondo degli dei fosse reso visibile ai comuni mortali e che i primi si divertissero a giocare brutti scherzi ai loro adoratori. Dal canto loro, la notte di Samhain gli uomini si prodigavano per ingraziarsi le divinità attraverso sacrifici animali (ma alcune fonti ritengono anche umani) e riti propiziatori. Le cerimonie avvenivano principalmente nei boschi e sulle colline con l’accensione di un falò (con la valenza di un fuoco sacro), da cui alla fine dei festeggiamenti veniva attinto un tizzone ardente da riportare al villaggio all’interno di una cipolla o di una rapa incavata, adibita a mo’ di lanterna. Tornando alle loro case i Celti usavano indossare maschere ricavate dalle pelli degli animali uccisi, allo scopo di spaventare e scacciare gli spiriti maligni senza essere da questi riconosciuti. L’EVOLUZIONE MEDIEVALE Nonostante i tentativi - dell’impero romano prima e della chiesa cattolica poi - di sradicare i culti pagani celtici in Europa, il rito di Samhain sopravvive nei secoli successivi, adattandosi alle culture locali europee, pur mantenendo il suo legame con il mistero e il soprannaturale. Nel VII secolo Papa Bonifacio IV sposta dal tredici maggio al primo novembre la festa di Ognissanti nel tentativo di soppiantare questa festa pagana con una festa cattolica. Nel Medioevo si diffonde la pratica dell’elemosina effettuata porta a porta la sera di Ognissanti: si richiede cibo in cambio di preghiere per i defunti del donatore. Questa usanza si riscontra in Irlanda, Gran Bretagna e nel Sud Italia. Successivamente in Irlanda si diffonde la tradizione di lasciare cibo e latte fuori dalla porta: in questo modo gli spirti di passaggio possono rifocillarsi evitando di fare scherzi agli abitanti della casa. Dalla metà del diciannovesimo secolo gli Irlandesi si trasferiscono in gran numero nel Nuovo Continente portando con sé, oltre ai propri costumi, la celebrazione di Samhain, che nel frattempo ha assunto il nome di Halloween (espressione scozzese “All hallow’s eve” - la notte prima di Ognissanti). Arrivati in America gli Irlandesi scoprono che le zucche si prestano meglio alla funzione di lanterne e le sostituiscono alle cipolle ed alle rape. LE ANALOGIE ITALIANE Dal Nord al Sud dell’Italia è impressionante il numero di varianti più o meno autoctone della tradizione di Ognissanti, ciascuna delle quali rivendica origini secolari o risalenti almeno agli inizi del ‘900. La liturgia ricorrente è simile a quella Medioevale con una processione di questuanti che reclama cibo in cambio di preghiere per i defunti del donatore o minacciano gravi ripercussioni in caso di rifiuto. In Calabria si registra la tradizione secolare del “Coccalu di muortu”: dopo aver intagliato una zucca attribuendogli le sembianze di un teschio i ragazzini ciondolano per le vie del paese reclamando un’offerta in denaro ai viandanti. Altrettanto in Friuli era diffusa una tradizione identica al “dolcetto scherzetto”. Zucche e cerimonie analoghe ricorrono anche in Puglia nella notte del “Fucacoste e cocce priatorije (falò e teste del Purgatorio): davanti alle case vengono accesi dei fuochi per illuminare simbolicamente il cammino dei morti che in quella notte tornano a trovarci. In terra sarda, nel Campidano, è ancora forte la leggenda di Tzia Maria puntaoro, rappresentata nell’iconografia popolare come una vecchia molto brutta e perennemente affamata. Impersonando la famigerata Tzia Maria con l’ausilio dei vestiti della nonna torme di bambini si riversavano nelle strade di paese bussando casa per casa per reclamare frutta secca castagne e qualche dolce. Celebrazione similare in Sardegna è quella dell’antica festa di Sant’Andrea, conosciuta come notte delle zucche. La notte del trenta novembre i bambini sciamano per le vie del paese portando le zucche illuminate all’interno da una candela, annunciando la loro presenza percuotendo coperchi e mestoli e recitando una filastrocca intimidatoria in lingua sarda: “ Sant’Andria muzza li mani”. O.L.M. 6 OSPITI DI ECCEZIONE AL CIRCOLO UFFICIALI Sabato 18 ottobre, in occasione del concerto per pianoforte tenuto da Amos e Matteo Bocelli è intervenuto il padre dei due concertisti, il noto cantante Andrea Bocelli, che ha regalato al numerosissimo pubblico alcuni brani d’opera. Grande apprezzamento da parte dei presenti rivolto sia al tenore che ai giovani pianisti. 7 GITA A PONTREMOLI 25 OTTOBRE 2014 Definita nel Medio Evo l’unica chiave e porta della Toscana, Pontremoli si trova all’estremo nord della regione, in Lunigiana; ancora oggi il nucleo storico della città si stende in senso longitudinale tra due fiumi, il Verde e La Magra. Con il passaggio al Granducato di Toscana, nel 1650, ha inizio per la Città una lunga stagione di prosperità che si protrae fino all’inizio del 1800, grazie, soprattutto, alla sua posizione strategica tra il nord e il sud d’Italia, l’est e l’ovest. L’antico e severo borgo medievale, dominato dall’imponente castello del Piagnaro (il nome deriva dalle lastre di pietra che coprono il tetto: le piagne) oggi sede del Museo delle Statue Stele e celebre in età comunale per le sue torri e i suoi ponti fortificati (che ancora rappresentano l’unica via di accesso al cuore della città antica), si trasforma rapidamente in una moderna, ricca e fiorente città dove la nuova borghesia mercantile edifica splendidi palazzi e raffinati complesso religiosi. La vivacità economica e culturale, il mecenatismo, la voglia di stupire e di emerger, la presenza di artisti di calibro e gli influssi stilistici provenienti da regioni diverse creano un insieme straordinario che rende questa città della Toscana culla di capolavori e nuove elaborazioni artistiche. Tra i capolavori architettonici emerge palazzo Dosi, oggi di proprietà della famiglia Magnavacca, che rappresenta una delle più importanti realizzazioni dello stile architettonico e decorativo del barocco pontremolese. Questa ricca dimora privata fu realizzata tra il 1742 e il 1749 per volere dei Dosi, ricchi mercanti divenuti marchesi, su disegno dell’architetto e pittore Giovanni Battista Natali. All’interno una scenografica scala in marmo di Carrara dà accesso al piano nobile dove si può ammirare un’ampia galleria vetrata conclusa da una pregevole veduta prospettica realizzata da Antonio Contestabili. Da quest’ambiente si passa al grande appartamento di rappresentanza, completamente affrescato con le raffinatissime quadrature di G. B. Natali e numerose scene mitologiche ed allegoriche dipinte da Giuseppe Galeotti. L’appartamento di rappresentanza di palazzo Dosi ha svolto in passato la funzione di sede del Consiglio Comunale e sede della Fondazione Città del Libro collegato al celebre premio letterario Bancarella. 8 9 10