ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! cristiana. Il mio non è sicuramente un fatto isolato perché per molti amministratori di ieri e di oggi lì sono cresciute le radici del loro impegno sociale e politico e spero che ciò possa accadere anche nel futuro. Del resto anche in altri campi importanti della vita civile, oltre che religiosa, possiamo trovare numerose persone che si sono formate in Oratorio, il che conferma quanto questo luogo educativo sia cruciale non solo per la vita della Chiesa ma per quella di tutta la società. Infine, nel ringraziare don Donato per la sua instancabile attività, mi preme sottolineare come tra le sue numerose qualità vi sia quella di “provocare” la collaborazione, cosicché negli ultimi tempi si sono moltiplicate le occasioni in cui l’Oratorio e l’Amministrazione Comunale hanno avuto modo di lavorare insieme per iniziative a favore dei giovani. Credo che quando questa collaborazione avviene con “purezza di cuore”, ossia senza secondi fini, ne trae vantaggio tutta la comunità. Sono perciò particolarmente felice di queste occasioni di cooperazione e spero che possano continuare a ripetersi anche per il prossimo futuro. A tutti un cordiale augurio di un’esperienza ricca di gioia, per voi e per tutta la comunità! Oratorio: momento privilegiato per la crescita e l’educazione del dott. Straniero Raffaele, Sindaco Ho accolto volentieri l’invito ricevuto da don Donato di scrivere un “pezzo” per «L’Oratorio di Oggiono, oggi» per diverse ragioni. Innanzitutto mi offre l’occasione per rivolgere un saluto a tutti i ragazzi e le ragazze che frequentano l’Oratorio, con l’augurio di vivere con gioia questa esperienza che è davvero speciale e rimarrà nei loro cuori – ne sono convinto – come una “pietra miliare” nel corso della vita! Lo dico nella consapevolezza che l’Oratorio è un momento privilegiato nella crescita e nell’educazione umana e cristiana, capace di unire la preghiera e la catechesi al gioco ed al divertimento, l’attività sportiva agli incontri formativi. Credo che difficilmente si riuscirà a trovare un’altra formula così riuscita a livello educativo nella Chiesa così come nella società civile. Da qui l’invito a “gustare” questo momento e a trasmetterne la bellezza ad amici ed amiche perché anche altri ragazzi possano viverne l’esperienza! Formulo un saluto anche agli educatori ed agli animatori, a loro volta protagonisti della vita dell’Oratorio. Chi svolge questa funzione ha già alle spalle una propria esperienza, di pochi o di tanti anni che sia, e non ha quindi bisogno di incoraggiamenti perché lo fa sicuramente in forza di una propria convinzione. Ciò nonostante mi sembra giusto far sapere anche a loro quanto tutta la comunità ne apprezzi l’impegno e quanto sia importante la loro opera per la formazione dei ragazzi e delle ragazze di cui si prendono cura! Questo invito mi ha fatto piacere anche per l’opportunità che mi ha dato di ripensare agli anni in cui ho frequentato l’ambiente oratoriano, alle persone che vi ho incontrato, alle amicizie che vi sono nate, all’importanza insomma che quel periodo ha avuto nella mia vita. Inoltre, se alcuni anni più tardi ho iniziato ad occuparmi della “cosa pubblica”, è stato proprio perché mosso da quello spirito di servizio di cui è impregnata la comunità A proposito del Natale… Abbiamo ricevuto e rendiamo di pubblico dominio i ringraziamenti per la prima Festa di Natale con i nonni di cui pubblichiamo anche un articolo. Oggetto: Ringraziamento Molto Rev.do Don Donato c/o Oratorio Maschile 23848 Oggiono (Lc) A nome del Consiglio di Amministrazione, degli Ospiti e delle Reverende Suore, ringrazio sentitamente per l’ottima organizzazione del pomeriggio passato con i nostri Ospiti il giorno 8 Dicembre 2002. 1 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! La simpatica iniziativa, segno di grande affetto nei confronti dei nostri anziani, è stata dagli stessi molto gradita. Nella speranza che la bella esperienza possa essere ripetuta in altre occasioni, si porgono i più cordiali saluti. Il presidente Emanuele Fumagalli Dopo tanta allegria e “dolcezza”, tra i biscotti e i succhi offerti a tutti noi, le caramelle donate dai bambini ai nonni insieme alle rose (realizzate dai ragazzi di quinta elementare e delle medie), siamo stati invitati a riflettere con le parole del Presidente, il signor Emanuele Fumagalli, e della Superiora, suor Luigia. Siamo fortunati ad avere una bella struttura di accoglienza per gli anziani, ma le mura da sole non bastano! Occorre che ciascuno di noi si impegni per donare un sorriso, una carezza a questi nonni che non chiedono nient’altro che un po’ di attenzione, una visita per “colorare” le loro giornate. I nonni hanno fatto tanto per noi quella Domenica pomeriggio: hanno reso il nostro Natale degno del Bambin Gesù che sicuramente ha gradito e condiviso con noi l’impegno e l’allegria di quelle ore. Che altro dire… il nostro primo Natale dai nonni è stato un successo! Ci auguriamo che non sia stato un episodio, ma l’inizio di una necessaria “sensibilizzazione” nei confronti di chi per anni ha amato, aiutato, pregato e che ora ha bisogno di chi lo ami, lo aiuti e preghi per lui. Amiamo i nostri nonni! Un’educatrice del Gruppo Medie Il Natale dai “nonni” “Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall’età, lasciando con un sorriso sereno le cose della giovinezza” Domenica 8 Dicembre, con i ragazzi e i bambini degli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese, abbiamo vissuto una piacevolissima “trasferta” presso la Casa di Riposo del nostro paese per porgere alle nonne e ai nonni gli auguri di Natale e… una ventata di giovinezza che hanno sicuramente gradito, dato l’entusiasmo e gli occhi che si son fatti lucidi, mentre i nostri ragazzi si esibivano con canti e balletti. Ciò che più ricordo (e come scordarselo!) è il clima particolarmente “caldo”; infatti, sia la temperatura interna dell’ambiente sia il calore umano con cui siamo stati accolti (e che abbiamo cercato di ricambiare) si aggiravano intorno ai 40° circa… Inizialmente, ci siamo ritrovati nella chiesina per un breve momento di preghiera, durante il quale i nostri ragazzi e bambini si sono disposti sulle panche vicino ai nonni; spero che da loro tutti noi possiamo aver “imparato” il valore del raccoglimento, del silenzio e lo stile di quella preghiera devota con cui i nonni spesso, alzando lo sguardo, rivolgono sincere invocazioni al Signore Gesù. Successivamente, nel salone i ragazzi e i bambini hanno comunicato la loro gioia e la voglia di vivere ai nonni presenti che, a volte, rischiano di chiudersi in sé stessi, intristendosi a causa per di più della solitudine, quello strano sentimento di abbandono più doloroso di una malattia. Ancora per il lancio dei palloncini 2002 Domenica 15 Dicembre, dopo la Celebrazione di ingresso nella Novena di Natale, nel cortile dell’Oratorio San Filippo Neri abbiamo lanciato i palloncini con un messaggio di pace e di amore per tutti gli uomini di buona volontà. Nei primi giorni di Gennaio abbiamo ricevuto ancora due risposte questa volta dalla provincia di Verona; una su un cartoncino azzurro realizzato da una ragazza e l’altra su un biglietto augurale ed una cartolina da una famiglia di sei persone: papà, mamma e quattro figlie. Eccovi le loro parole. Appeso al filo di un palloncino rosso è arrivato sulle colline di un piccolo paese della 2 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! Val d’Alpone questo messaggio: «Gesù vi riempia il cuore di gioia». Grazie per questa piccola sorpresa e per questo augurio. Che il nuovo anno vi porti gioia e fortuna. Auguri! Cristofari Tania composte equamente da Anna Sottana e MIRIAM VISMARA, con l’aiuto di altre persone che hanno fornito notizie preziose e suggerimenti utili. Ci scusiamo in modo particolare con Miriam Vismara per esserci dimenticati di mettere il suo nome e la ringraziamo tanto per le due bellissime poesie: possiamo dirle che hanno avuto una enorme successo ed apprezzamento. GRAZIE MIRIAM e grazie a coloro che hanno aiutato le nostre due poetesse!!! Di questa ragazza abbiamo anche l’indirizzo e ci siamo già premurati di rispondere e ringraziare. Chissà che un giorno non venga a trovarci all’Oratorio, qui ad Oggiono? Ed ora la famiglia: Caritas: “insieme in allegria” Con tanto affetto contraccambio il vostro augurio e porgo un grande saluto a tutti. A Giulia con un abbraccio da parte di chi ha trovato il palloncino e gli auguri di tutto cuore. Siamo una famiglia di sei persone: Fernando, Daniela, Sara, Anna, Elena e Valentina. Ciao a tutti. Un bacio. Buon anno. Un pranzo comunitario per un gruppo di anziani è stato organizzato dagli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese e dalla Caritas Parrocchiale presso i locali dell’Oratorio maschile il 23 Dicembre 2002, in occasione del santo Natale. L’idea è stata quella di far diventare il Natale un giorno ancora più speciale. La partecipazione al pranzo delle reverende Suore, del Responsabile Decanale signor Giuseppe Riva, di don Mario, Assistente della Caritas Parrocchiale, e di don Donato ha allietato ancor più i commensali. La loro presenza è servita a far capire che questa lieta e serena festività va vissuta con uno spirito più aperto alla fraternità. Un sentito grazie va rivolto a tutte le persone che hanno collaborato per la riuscita di questa festa: i cuochi, Giovanni, Nicola, Peppino, Franco, Battista, Renza, gli animatori Stefano Milani, Matteo, Stefano Valtorta, Caterina e Paola; queste ultime hanno anche allietato il pranzo con dei balletti. I partecipanti, che si sono trattenuti in buona compagnia ed in allegria con una “tombolata” fino al tardo pomeriggio, hanno espresso molta soddisfazione, per cui gli organizzatori pensano di ripetere in seguito questa bella iniziativa. Perego Carla e Sottana Antonia Unito al biglietto c’era anche una cartolina del paese di questa famiglia con queste parole Questo è il nostro paesino di montagna. Noi abitiamo un po’ più su, a 1000 metri, ma molto bello. Bay. Anche di questa famiglia abbiamo l’indirizzo e abbiamo già risposto e ringraziato. Chissà che un giorno non vengano anche loro a trovarci all’Oratorio? Ma forse, visto che il loro paese è così bello e che è stata una famiglia a risponderci, chissà che non si possa organizzare una gita con tutte le famiglie a Rovere Veronese!!! ERRATA CORRIGE Nel numero scorso sono state pubblicate due poesie, una dedicata a don Donato e una agli organizzatori dell’esperienza di vita comunitaria a Lozio. Già il titolo era un errore: infatti doveva essere così: «La parola al poeta… (Anzi: ALLE POETESSE!)». Nello scrivere gli autori delle poesie ci siamo dimenticati che queste sono state 3 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! persone abbiamo, con l’aiuto di don Donato, meditato sul Salmo 122, nel quale si ricorda il saluto a Gerusalemme. Tombola!!! Il 6 Gennaio 2003, festa dell'Epifania, si è svolta, come di consueto, la Tombolata di inizio anno. In un saloncino parrocchiale affollatissimo e tra tantissimi premi generosamente donati dai negozianti del paese, abbiamo trascorso un paio d’ore in allegria, sfidando la sorte a più non posso. Non è mancata la presenza di una “valletta” d’eccezione... Niente di meno che la Befana in persona (o forse era Quale gioia, quando mi dissero: «Andremo alla Casa del Signore». E ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme! Gerusalemme è costruita come città salda e compatta. Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore, secondo la legge di Israele, per lodare il Nome del Signore. Là sono posti i seggi del giudizio, i seggi della casa di Davide. Domandate pace per Gerusalemme: sia pace a coloro che ti amano, sia pace sulle tue mura, sicurezza nei tuoi baluardi. Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: «Su di te sia pace!». Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene. un abile travestimento di Stefano Valtorta??) che dopo aver finito di portare calze stracolme di dolci durante la notte ha deciso di fermarsi un po’ insieme a noi perché siamo troppo simpatici!!! La conduzione della tombolata è stata affidata agli animatori che sono stati abilissimi a rendere il tradizionale gioco della tombola un momento di gioiosa allegria! Non possiamo dimenticare le numerose “vallette” che si sono prodigate nel controllo dei numeri, nella distribuzione del tutto casuale dei premi e nell’allestire al meglio il palco tra una tombolata e l’altra. E sì, avete capito bene, tra una tombolata e l’altra: i premi erano talmente tanti che per esaurirli tutti abbiamo dovuto fare due tombolate... E poi, se a questo aggiungete che le cartelle venivano vendute ad un prezzo bassissimo, potete capire che il divertimento era inevitabile. Insomma, ciò che ci resta del pomeriggio del 6 Gennaio 2003 sono le facce sorridenti dei partecipanti, che anche se non avevano vinto nulla, erano contenti di aver passato un pomeriggio divertente. Un animatore Come le tribù di Israele salgono lodando il Signore verso Gerusalemme, città costruita salda e compatta, così noi educatori dobbiamo lavorare insieme con gioia e nella preghiera per costruire una comunità che sia segno di concordia e di pace, quella stessa pace che abbiamo chiesto anche per Gerusalemme, terra martoriata da guerre e ingiustizie. Ma riportiamo di seguito la meditazione che don Donato ha tenuto a noi educatori ed animatori perché pensiamo possa aiutare anche tante altre persone. Abbiamo terminato con la recita del Padre nostro con il canto “Amatevi fratelli”, per sottolineare ancora una volta che al centro di ogni nostro gesto deve esserci l’amore fra noi e soprattutto l’amore per Dio Padre. Poi insieme abbiamo partecipato alla Celebrazione Eucaristica delle 11:30 condividendo con tutta la comunità cristiana di Oggiono l’Eucaristia, massimo segno di unione, di amore e di pace. Una catechista Giornata parrocchiale dell’educatore Un Oratorio saldo e compatto Domenica 12 Gennaio 2003, come ormai consuetudine, si è tenuto il Ritiro per gli educatori dell’Oratorio. Nella chiesetta di Sant’Agata, presenti un folto numero di I più attenti avranno certo notato e capito perché ho scelto questo Salmo per la nostra meditazione in questo Giornata Parrocchiale dell’Educatore che sono felice di poter 4 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! invitati da Lui, incontrati da Lui, con Lui inseriti in una meravigliosa comunione d’amore. L’Oratorio deve continuare ad essere per tutti “luogo di preghiera”»1. Quindi un Oratorio come luogo di preghiera e luogo della comunione. Mi direte: «Cosa c’entrano le parole del nostro Arcivescovo con il Salmo 122?». Tutto, ovviamente. Ma state tranquilli: non è mia intenzione farvi un’esegesi minuziosa di questa bellissima preghiera. Dirò solo quello che a me è stato suggerito dallo Spirito Santo mentre pregavo questo Salmo e pregavo per voi, per ognuno di voi. Il Salmo 122 è uno dei canti delle ascensioni, un canto che i pellegrini innalzavano quando erano “alle porte di Gerusalemme”. Ho detto prima che dalla Veglia di ingresso nel tempo di Avvento ho pensato all’anno liturgico che vivremo insieme come un cammino verso Gerusalemme, verso la città della pace. Guardando a Gerusalemme in questi giorni possiamo pensare che lì, di pace, non è rimasto nemmeno il sogno. Non scoraggiamoci: facciamo nostre le parole del Salmo: «Domandate pace a Gerusalemme». celebrare con voi per la seconda volta. «Quale gioia?»: le prime due parole di questo Salmo sono state il titolo della Veglia di ingresso in Avvento che la maggior parte di noi ha vissuto. Infatti proprio da questo Salmo ho scelto di iniziare il cammino di questo anno liturgico. Un cammino ideale verso Gerusalemme, verso la città della pace. Lo scorso anno abbiamo meditato “brevemente” il brano di Vangelo di san Giovanni in cui Gesù rivolge ai Discepoli, o meglio: agli Apostoli, a coloro che Lui aveva scelto perché stessero con Lui, la domanda che, spesso, a noi dà tanto fastidio: «Volete andarvene anche voi?». Dà fastidio perché noi pensiamo che “tutti devono stare qui”. Ma, come dicevamo lo scorso anno, “qui devono stare tutti quelli che scelgono di stare vicino al Signore Gesù Cristo”. Non è un centro di aggregazione e un centro filantropico il nostro. È un Oratorio che, come dice il nostro Cardinale Arcivescovo Dionigi Tettamanzi nel messaggio di apertura per l’anno oratoriano 2002-2003, evoca subito un “luogo di preghiera” dalla parola latina orare, quindi un luogo dove, senza possibilità di confusione o di errore, si è “qui per Lui, solo per Lui, il Signore Gesù Cristo”. «Prendiamoci per mano – scrive ancora il Cardinale Arcivescovo nel suo messaggio - ed eleviamo insieme le nostre mani e il nostro cuore per dire al Signore che, guidati da Lui, siamo uniti, siamo un’unica Chiesa. Diciamogli davvero e convinti ciò che ci suggerisce lo slogan riprodotto in tanti modi sulle pareti degli Oratori in questo anno pastorale: siamo QUI PER TE! Ciascuno nella stagione propria della sua vita, ciascuno con la sua vocazione e il suo ruolo nella Chiesa e nella società, ma tutti per il Signore; siamo Domandiamo la pace con la preghiera prima che con le marce, con le petizioni, con i proclami. Domandiamo la pace a Colui che proprio nella Veglia di ingresso in Avvento abbiamo chiamato come “Principe della pace”, Colui che Risorto e Vivente ci dona “la pace, la sua pace, non come la dà il mondo” (Cfr. Gv 14,27), ma come solo Lui, il Signore e Creatore dell’Universo, può donarla a noi. 1 Dal messaggio di apertura dell’anno oratoriano 20022003 del Cardinale Arcivescovo Dionigi Tettamanzi 5 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! La pace del Salmo è anche la pace che vorrei ogni educatore degli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese chiedesse a Dio per lui, per tutti gli altri educatori, per tutti i ragazzi, adolescenti e giovani che frequentano l’Oratorio. «Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: “Su di te sia pace!» recita il nostro Salmo. Ma la pace non è assenza di guerra! La pace non è silenzio, chiusura per negare il dialogo con gli altri; la pace non è essere ipocriti, avere una doppia faccia, essere persone che “dicono e non fanno” (Cfr. Mt 23,3), e che magari dicono male o dicono solo quello che vogliono e come vogliono. La pace è prima di tutto unità. Invece il Salmo 122 dice: «Là salgono insieme le tribù». “Insieme”. Sì, insieme salgono le dodici tribù di Israele. “Salgono” cioè fanno fatica, ma comunque salgono verso il Signore, verso Gerusalemme, verso l’unità, verso la pace. E salgono “insieme”, camminando fianco a fianco, sostenendosi con la preghiera, con la stima, con l’aiuto, con il servizio umile e silenzioso. Salgono insieme perché sono partite insieme. «Quale gioia, quando mi dissero: “Andremo alla Casa del Signore”». L’autore del Salmo è “invitato” a prendere parte a questo cammino verso la Casa del Signore, verso Gerusalemme. È invitato da qualcuno, da altri ad unirsi a loro. E chi di noi può dire di essere il “primo”, essere colui che ha iniziato questo cammino? Tutti siamo invitati, tutti siamo “secondi”. Qualcuno ci ha preceduto. Non importa se sono arrivato prima io o prima lui; non importa se io ho più esperienza di lui o di lei; non importa se lui o lei è appena arrivato: importa che tutti – prima o poi, sempre e comunque – siamo invitati ad andare alla Casa del Signore, ad andarci con gioia, ad andarci “insieme”. È un Salmo bellissimo questo: un salmo che invita all’unità, alla concordia, al camminare insieme. Ma non pensiamo che sia tutto così semplice. Il Diavolo, il cui nome significa appunto “Divisore, colui che divide”, “è alla porta del nostro cuore” (Cfr. Gen 4,7) e quindi anche del nostro Oratorio, del nostro gruppo, della nostra Parrocchia. E il lavoro di Satana è semplice e facile, spesso aiutato e sostenuto da noi stessi: il Demonio deve “solo” dividere, “seminare zizzania” (Cfr. Mt 13,25) cioè orgoglio, smania di comando, gelosie, “contese, invidie, animosità, dissensi, maldicenze, insinuazioni, superbie, disordini” (Cfr. 2Cor 12,20) e sono davvero tanti gli elenchi che san Paolo fa’ nelle sue lettere per indicare il lavoro del Diavolo. Quello che chiedo al Signore per voi e per me è che se uno decide di “andare alla Casa del Signore” lo faccia insieme agli altri, non contro gli altri. Qualcuno mi diceva che sta nascendo proprio un bel gruppo in Oratorio. Ed un’altra persona mi disse alcuni mesi fa’: «È bello vedere finalmente come stiamo diventando uniti». Purtroppo l’occasione per «Gerusalemme è costruita come città salda e compatta». Ecco l’immagine del nostro Oratorio: che bello sarebbe se anche il nostro Oratorio fosse costruito come “città salda e compatta”, città dove abita la pace – Gerusalemme significa appunto “città della pace”. Come sarebbe bello se anche il nostro Oratorio fosse costruito come città in cui abita il Signore veramente, realmente, concretamente! Dove il Signore abita nei gesti di carità, di perdono, di misericordia, di collaborazione, di umiltà, di servizio. Costruire un Oratorio “saldo e compatto” non è cosa semplice. E sicuramente non lo è se ognuno compie il suo cammino individualistico, egoistico; è complicato costruire un Oratorio saldo e compatto se ognuno pensa per sé o al massimo pensa per i suoi amici o le sue amiche, pensa solo alla categoria a cui appartiene. «A me non interessa quello che fanno le altre catechiste, gli altri animatori»; «A noi educatori sportivi non interessa quello che organizzano gli animatori della Domenica pomeriggio: noi abbiamo già il nostro programma!». 6 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! questa unità – come spesso accade nella storia – è stata una guerra. Il rischio è che, una volta terminata la guerra, gli stessi paesi che prima erano alleati ora si facciano la guerra gli uni gli altri. educatori, tra genitori, con le diverse istituzioni, soprattutto educative, del territorio. Carissimi, continuiamo a credere e a impegnarci con generosità nell’Oratorio; continuiamo a darci da fare perché ogni nostro Oratorio diventi un’immagine viva e bella della Chiesa: una Chiesa, cioè, accogliente e generosa, capace di educare alla fede e alla gioia, vera esperienza di comunione e di fraternità, comunità dinamica e missionaria! Coraggio! Costruiamolo così il nostro Oratorio! Costruiamola così la nostra Chiesa!»2. Vicini don Donato Riunione mensile delle catechiste Stiamo attenti, carissimi educatori degli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese, perché, come dicono i nostri vecchi, per costruire ci vogliono anni, ma per distruggere basta un minuto. Sarebbe proprio triste vedere che quello che sta nascendo viene distrutto per invidie e gelosie, per mancanza di umiltà e perché il servizio in Oratorio è inteso come onore, come posto di comando, come seggio di gloria. Io spero e prego che, come chiede il nostro Sinodo Diocesano, nell’Oratorio ci sia una “comunità di educatori”, una comunità dove vive e regna lo Spirito Santo con i suoi doni e i suoi frutti: «amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (Cfr. Gal 5,22). E questo «perché possiate comportarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio; rafforzandovi con ogni energia secondo la potenza della sua gloria, per poter essere forti e pazienti in tutto; ringraziando con gioia il Padre che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei Santi nella luce» (Col 1,10-12). «Sono, infatti, convinto che l’Oratorio deve essere accogliente sempre e per tutti: ognuno vi trova affetto, si sente voluto bene, cresce nella fede, sta allegro… e diventa santo! Perché ciò avvenga, bisognerà che in tutti gli Oratori si affrontino le difficoltà e le sfide che ci vengono dalle condizioni della società attuale. Sono difficoltà e sfide che si possono e si devono affrontare “insieme”. Insieme: tra Oratori della Diocesi, tra Venerdì 17 Gennaio, noi catechiste ci siamo trovate insieme nella chiesina di Sant’Agata per un incontro formativo tenuto da don Franco Gallivanone, Rettore dell’ISMI (Istituto Sacerdotale Maria Immacolata) e quindi “responsabile” di don Donato, dal titolo «La Chiesa che rivela Dio e il suo amore». Con l’aiuto di questo bravo sacerdote abbiamo meditato il brano del Vangelo di san Marco 6,30-44, brano nel quale Gesù opera il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Abbiamo visto come noi catechiste, ma in modo generale ogni discepolo, è chiamato alla missione di collaborare con Gesù nella costruzione e nell’annuncio del Regno di Dio, secondo le proprie forze e il proprio stato. Abbiamo visto come ciascuno di noi è chiamato continuamente alla missione di testimoniare l’amore e la bellezza dell’essere cristiani, nonostante le difficoltà e le fragilità che ognuno di noi porta con sé. Personalmente ho trovato in questo incontro una grande consolazione. Ho intravisto e forse compreso che non sono sola, ma sono sostenuta da Dio stesso nella difficile, ma stupenda missione di parlare di Gesù ai più piccoli. Ho scoperto che la percezione del mio limite, solitamente vissuta con apprensione, può diventare preghiera; che 2 TETTAMANZI Cardinale DIONIGI, tratto dall’intervento dell’Arcivescovo all’ORATORIO SAN LUIGI DI BIASSONO durante l’ingresso in Diocesi dell’Arcivescovo Domenica 29 Settembre 2002 7 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! la percezione della povertà che, più o meno, ognuno di noi porta nel cuore, può e deve diventare offerta al Signore, il quale trasformerà ciò che di povero noi sappiamo dare in qualcosa di grande e di meravigliosamente bello, non per nostro potere, ma per la sua grande potenza e il suo grande amore. Mi ha colpito una frase di padre Silvano Fausti a proposito dei discepoli e del pane: «… solo donandolo ce l’hanno; e più ne danno, più ne hanno. Ma se lo tengono ne sono privi». Possa essere un lumicino, un inizio, per camminare insieme donando anche noi quei pochi pani e quei pochi pesci che abbiamo, così che il Signore possa trasformare le nostre misere provviste in un banchetto di amore e di pace. Monica Pozzi dalla storia, dobbiamo dimostrarlo concretamente, dobbiamo far capire ai nostri decision makers che questa volta non accetteremo di essere nuovamente imbrogliati dalla loro propaganda. Sono tanti i modi per dire NO alla guerra e costruire dal basso le condizioni per la pace. E vanno tutti bene. Noi ve ne proponiamo uno in più: un gesto facile, alla portata di ciascuno; un gesto unificante, che potrebbe diventare un simbolo in cui tutti si ritrovano. Credenti e non, donne e uomini, bambini ed anziani, scuole, condomini, negozi, enti pubblici: ♣ dipingiamo di pace le nostre città, con i colori dell’arcobaleno o con un drappo bianco con la scritta “PACE”; ♣ esponiamo la BANDIERA DELLA PACE dal balcone di casa nostra, dalla finestra dell’ufficio, dal campanile della chiesa, dal palazzo del Municipio… finché non sarà scongiurata la minaccia della guerra. Troviamo la forza e il coraggio di superare ogni timidezza e la ritrosia ad esporci personalmente. Aiutiamo questo piccolo segno a crescere, fino a diventare un gesto talmente diffuso e condiviso da non poter più essere ignorato o censurato. Dimostriamo al mondo che veramente il popolo italiano, così come stabilisce la Costituzione, “ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali”. All’Oratorio la bandiera della pace sventola da tante settimane; e a casa tua? Puoi acquistare la bandiera della pace presso i Padri della Consolata a Bevera oppure farne richiesta agli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese che si premureranno di procurartela al più presto (e allo stesso prezzo!!!). Mi raccomando: dipingiamo Oggiono con i colori della pace!!! Prima Marcia Decanale, bandiera e poesia della PACE Quest’anno si è svolta per la prima volta nel nostro Decanato la Marcia della pace che ha visto la partecipazione di molta gente. Abbiamo letto su Oggiono Oggi la cronaca della marcia. Vogliamo ringraziare la PRO LOCO OGGIONO per averci gentilmente messo a disposizione il palco, i papà e tutti i volontari che hanno montato e smontato in poco tempo il palco, I CARABINIERI E LA POLIZIA MUNICIPALE (CHE ORA SI CHIAMA LOCALE) di Oggiono che hanno garantito un impeccabile servizio d’ordine. In questo giornalino, dopo l’articolo provocatorio di un adolescente lo scorso numero, vi facciamo una proposta concreta perché il nostro non sia un solo “parlare” ma un “operare” per la pace!!! «Quando chi sta in alto parla di pace, la gente comune sa che ci sarà la guerra. Quando chi sta in alto maledice la guerra, le cartoline di precetto sono già partite» Bertolt Brecht Non possiamo più starcene semplicemente a guardare, nella speranza che la pace arrivi per conto suo. Se vogliamo evitare che il nostro Paese venga coinvolto in una nuova guerra, se vogliamo gettare la guerra fuori 8 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! Vorrei concludere raccontandovi un episodio per aiutarvi a comprendere come la Provvidenza agisca nella vita quotidiana di ognuno di noi con quelli che noi chiamiamo “coincidenza” o “caso”. Lunedì 24 Febbraio scorso, mentre facevo assistenza nella simpaticissima 3F della Scuola Media di Oggiono, ho trovato su un testo di Italiano questa poesia che non ha bisogno di commenti e che vi propongo con il suo significativo titolo: simile (come quella del movimento Gay, che – tra l’altro – ha sei colori e non sette!). I colori della bandiera della pace sono semplicemente quelli dell’arcobaleno; e, come sanno i ragazzi che hanno frequentato l’Oratorio Estivo 1995 e come dovrebbero sapere tutti coloro che rendono “culto” a Dio leggendo la sua Parola, l’arcobaleno è il segno dell’alleanza tra Dio e gli uomini che lo stesso Creatore ha “posto sulle nubi”. SEMPRE LA PACE! Questa poesia è stata scritta da Li Tien Min, un poeta cinese contemporaneo. Il messaggio che ci vuole trasmettere è di fondamentale importanza per la sopravvivenza del genere umano: la pace è un valore universale, che deve essere perseguito da tutti gli uomini senza distinzioni sociali, politiche e religiose. «Dio disse: Questo è il segno dell’alleanza che Io pongo tra Me e voi e tra ogni essere vivente che è con voi per le generazioni eterne. Il mio arco pongo sulle nubi ed esso sarà il segno dell’alleanza tra Me e la Terra. Quando radunerò le nubi sulla Terra e apparirà l’arco sulle nubi ricorderò la mia alleanza che è tra Me e voi e tra ogni essere che vive in ogni carne e non ci saranno più le acque per il diluvio, per distruggere ogni carne. L’arco sarà sulle nubi e Io lo guarderò per ricordare l’alleanza eterna tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne che è sulla Terra» Non importa chi tu sia uomo o donna, vecchio o fanciullo, operaio o contadino, soldato o studente o commerciante; non importa quale sia il tuo credo politico o quello religioso; se ti chiedono qual è la cosa più importante per l’umanità rispondi prima dopo sempre: la pace! (Gen 9,12-16). Non c’entra né destra né sinistra. C’entra solo il Creatore dell’Universo. Penso che se avessero scelto di fare una bandiera rossa sarebbe stata di sinistra. Se fosse stata nera, sarebbe stata di destra. Se l’avessero fatta verde sarebbe stata del nord. Se l’avessero fatta bianca sarebbe stata del sud. Si poteva pensare che almeno l’arcobaleno, visto che è stato creato da Dio, non avesse “appartenenze politiche e tendenze sessuali”. Invece anche in questo Dio ha sbagliato! Speriamo che almeno la scritta “PACE” (Da LI TIEN MIN, in Poesie e canti di pace cinesi, a cura di F. Cannarozzo, Bologna 1960). Vicini don Donato A proposito della bandiera della pace Nei giorni scorsi sono state diverse le polemiche pro e contro la bandiera della pace, da destra e da sinistra, dagli omosessuali e dagli eterosessuali, dai preti e dagli atei. Premettendo che “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”, voglio tentare di spiegare ai nostri lettori, piccoli e grandi, il significato della bandiera della pace. Innanzitutto occorre dire che i colori della bandiera della pace non sono casuale e non vogliono richiamare nessuna altra bandiera (che per i cristiani è Gesù Cristo stesso, come scrive san Paolo agli Efesini: «Cristo è la nostra Pace» [Ef 2,14]!), posta ben in evidenza su tutte le bandiere, vada bene per ogni uomo! Ma purtroppo nemmeno sulla pace gli uomini trovano accordano! Il grillo parlante 9 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! Festa delle famiglie “Sacra” o “Santa” Famiglia? Domenica 19 Gennaio 2003 Festa delle famiglie Questo è un dilemma che l’autore si è posto nei giorni scorsi ed ha sempre avuto una sola ed unica risposta da parte di don Donato: Santa! E invece, chi è intervenuto alla Festa delle famiglie il 19 Gennaio 2003 non ha potuto constatare altro che per gli Oggionesi la famiglia in quanto tale è SACRA! Infatti, è stato proprio bello vedere le famiglie del nostro adorato paese pregare tutte insieme il Signore, affinché siano da Lui mantenute unite e fedeli anche nelle situazioni più difficili. Intensa e coinvolgente è stato proprio l’incontro di preghiera tenutosi in chiesa Prepositurale, e, devo ammetterlo, ben preparato da don Donato, che ha creato una sorta di dialogo tra genitori e figli, tra gli sposi e le spose… Insomma, tutto si è svolto per il meglio, ma andiamo con ordine: per prima cosa gran parte delle famiglie e delle persone intervenute ha vissuto la Celebrazione Eucaristica delle 11:30 a cui è seguito il pranzo all’Oratorio San Filippo Neri. Nel pomeriggio si è svolto, appunto, l’incontro di preghiera suddetto e poi, udite udite, sul piazzale della chiesa gli animatori hanno preparato un momento di gioco e divertimento destinato a tutti, indistintamente da 0 a 100 e passa anni! E ancora una volta le famiglie mi hanno riempito di gioia: è stato veramente emozionante vedere i figli contro (in senso buono) i genitori nel gioco “La miniera”. Sono sicuro che molti di questi ultimi se non sono ritornati per un attimo bambini, almeno adolescenti sono tornati! Naturalmente il momento insieme non era finito con l’ultimo ballo, ma è proseguito con i Vespri in Sant’Agata e la pizza insieme sempre in Oratorio. Grazie, Signore per questa bella Domenica trascorsa insieme, nella mia grande famiglia che è la mia Parrocchia. Grazie per il clima di collaborazione e unità che già si respirava ieri sera, mentre insieme preparavamo i tavoli, dove oggi ci saremmo ritrovati a mangiare insieme. Grazie per la Celebrazione Eucaristica di questa mattina che ha aperto questa giornata nel tuo Nome e sotto la tua Benedizione. Grazie per il pranzo consumato insieme in un frastuono di voci e risa, dividendoci i compiti spontaneamente, proprio come succede in casa, dove uno apparecchia, l’altro passa l’acqua, l’altro ancora porta il piatto fumante, dove tutti ci si può sentire utili e nessuno indispensabile, ma dove alla fine ognuno si può sentire un servo inutile che ha fatto solo ciò che doveva fare. Grazie per l’incontro di preghiera di questo pomeriggio dove ognuno, nel posto affidatogli da Dio, con la grandezza della sua vocazione e le difficoltà che incontra ogni giorno, era lì, davanti a Te, Signore, per dirti il suo GRAZIE, per qualcosa che troppo spesso diventa scontato, ma che racchiude in se il senso di ogni nostra vita. Era bello sentirsi mamma, figlia, moglie, genitore, era bello riscoprire la bellezza di ogni ruolo, non certo per le nostre bravure, ma perché illuminati dalla tua presenza in ogni nostra famiglia, venuto a viverci accanto da quando davanti a Te abbiamo detto il nostro SI. Grazie per i giochi sul sagrato della chiesa, dove ci siamo sentiti, non solo Oratorio, ma davvero CHIESA, parte viva e vitale di questa Parrocchia. Grazie, Signore, per questa famiglia, che è la mia Parrocchia, grazie per i miei “genitori” che sempre, cercando il nostro bene, ci guidano come possono farlo; grazie per il loro grande amore per questa famiglia che, come tutte le famiglie, non è perfetta, ma è grande perché amata da Te. GRAZIE SIGNORE !!! Una moglie mamma 10 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! con gli occhi del cuore!!! Da mamma, vorrei solo soffermarmi su un aspetto di questa festa delle famiglie: la collaborazione fra noi mamme e papà: abbiamo lavorato davvero insieme e devo dire, abbiamo lavorato bene. Non riesco a trovare o a ricordare, prima, durante o dopo, neppure un piccolo screzio, neppure una piccola incomprensione o un piccolo malumore: se il Signore fosse stato presente in mezzo a noi in carne ed ossa avrebbe potuto sicuramente esclamare «Guardate come si amano!». Già: è stata una collaborazione basata sul rispetto reciproco, sul rispetto delle nostre diversità fino a farle diventare parte integrante l’una dell’altra e sull’amore: verso il Signore, verso i ragazzi, verso la comunità e fra noi. Un’altra cosa mi preme sottolineare, per spazzare una volta per tutte alcune idee forse vere ma ormai superate: Domenica, solo a volere, c’era posto per tutti! Tutti quelli che volevano dare una mano hanno trovato lo spazio per farlo: apparecchiare, servire, sparecchiare, preparare i caffè, pulire, riordinare, preparare la merenda per i piccoli, apparecchiare per la pizza, infornare, di nuovo servire, pulire ancora e riordinare il bar come se nulla fosse accaduto. Che nessuno stavolta possa dire «Eravate già abbastanza»; oppure «Non c’era nulla da fare». Da parte mia ho potuto osservare la voglia di lavorare insieme e l’intesa quasi perfetta fatta a volte solo di sguardi come se fossimo un gruppo collaudato da anni di lavoro insieme! Nulla di più falso: non è stata l’esperienza a tenerci insieme, ma è stato il Signore che ci ha tenuti abbracciati stretti al suo Cuore cosicché il nostro cuore potesse battere all’unisono con il suo e quindi con quello di tutti gli altri! Ma dopo questa mega festa mi piace anche ringraziare alcune persone. Emanuela e Patrizia che hanno dato, oltre al loro lavoro, l’idea innovativa e di far arrivare il pranzo già È stata proprio una giornata stancante, ma sicuramente edificante, che, ne sono certo, ha coeso ancora più fra loro le famiglie! Giacomo Corti Festa delle famiglie: la parola ai… quarantenni «La legge va bene, ma la comunità è più importante!». Questo è stato il messaggio che il don mi ha inviato quando, iscrizione dopo iscrizione, più o meno nei termini, ci siamo trovati ad organizzare un pranzo per ben 199 persone! Di fronte alla nostra “disperazione”, alle nostre domande del tipo: «In di a metem toc?» oppure «Me se fa a stac toc in del bar?», ecco che il don ci pone la comunità davanti a tutti i conti e a tutti i numeri! A botta calda, era roba da “strozzarlo”!!! Ma ancora una volta il don ha avuto ragione! Questa festa delle famiglie ha battuto ogni record oggionese. È vero che i numeri non sono importanti, ma se fossimo stati solo un ristorante alla moda, avremmo avuto di che essere fieri: ben 199 persone a pranzo e 160 a cena! Ma come ho detto prima, non sono i numeri che contano! Non voglio neppure soffermarmi sugli splendidi animatori: chi ha avuto l’onore e l’amore di vederli in azione, sa che sono bravissimi. Chi non li ha visti… si è perso qualcosa! Inutile e superfluo parlare del momenti di preghiera e del Vespro serale; inutile e superfluo spendere parole di ringraziamento e di ammirazione per don Donato: chi lo conosce sa che, pur con il suo caratterino, è un Sacerdote eccezionale che porta nel suo bagaglio pregi e difetti, come tutti del resto (per la serie «Chi è senza peccato scagli la prima pietra…»). Inutile e superfluo, sì, perché chi c’era ha visto, ha vissuto, ha potuto ammirare e vivere questa festa. Chi non c’era, può solo immaginare; ma immaginare, spero, 11 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! pronto (per fortuna!). Gianni Rocca sempre vigile e attento a che tutto proceda per il verso giusto. Battista che si è fatto in cento per accontentare tutti, che correndo come un disperato è sempre arrivato in anticipo rispetto a noi e soprattutto è arrivato sempre al momento giusto. Grazie Battista (anche se sei un po’ brontolone)! Sappiamo però che ciò che hai di bello nel tuo animo è questo amore e questa dedizione per il nostro Oratorio. Sei l’uomo dalle mille risorse, che sa organizzare e gestire al meglio ogni situazione, compreso questo gruppo di mamme (e tu sai quanto può essere difficile gestire le donne…) per le quali sei come un papà che vigila e che guida con saggezza e discrezione, sempre pronto a tappare i nostri buchi e a venire in soccorso alle nostre dimenticanze! E per finire, dico ad ogni persona che legge questo giornalino ciò che ho risposto Domenica ad una mamma che ha fatto i complimenti all’Oratorio per l’ottima organizzazione: «Ma guarda che noi all’Oratorio quando facciamo le cose le facciamo proprio bene!!!». «La legge va bene, ma la comunità è più importante» e nella comunità dell’Oratorio, alla sequela di Cristo, c’è posto per tutti! Un’altra moglie mamma Democratica del Congo. Che cosa è l’adozione a distanza? È un’iniziativa di carità proposta a persone singole, a famiglie, a comunità, a gruppi per un impegno che duri almeno un anno e che può essere rinnovato. È un gesto di solidarietà con il quale ci si impegna a finanziaria, per un anno, un progetto che sostiene la crescita di un bambino. Non è adozione in senso giuridico e le offerte a favore dell’adozione a distanza vengono utilizzate per sostenere il progetto in cui il bambino è inserito. La cifra per un’adozione a distanza potrebbe essere di 15 € mensili o di 180 € annue. Le offerte vanno consegnate direttamente alle Suore di Oggiono. Prima festa di san Sebastiano con gli Agenti della Polizia Municipale Durante la Celebrazione Eucaristica delle ore 8:30 del 20 Gennaio scorso abbiamo pregato per gli agenti della Polizia Municipale (che ora, come potete vedere dall’auto con nuovi colori e una nuova scritta, ha addirittura cambiato il nome: Polizia Locale). Erano presenti all’Eucaristia il comandante signor Mauro Sala e due Agenti a rappresentare tutti i nostri “stimati angeli custodi oggionesi”. È stata una festa “in sordina”, forse perché era la prima volta, forse perché molte “fedeli” non sapevano che san Sebastiano è il Patrono della Polizia Municipale (ora Polizia Locale). Fatto sta che, nonostante tutto, è stata una bellissima Celebrazione Eucaristica. Grazie agli Agenti della Polizia Locale per il loro servizio e il loro aiuto. Grazie per aver voluto pregare con noi il Signore. Ci impegniamo a festeggiarli più “solennemente” il prossimo anno! Buon lavoro! La famiglia dell’Oratorio desidera “adottare un bambino” Durante la feste delle famiglie Domenica 19 Gennaio scorso è stato distribuito a tutti i ragazzi e alle famiglie un simpaticissimo promemoria circolare con queste parole: «Festa delle famiglie 2003 - Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese. Famiglia: chiesa domestica, prima comunità di educazione alla fede e all’amore. impariamo da Gesù a vivere nell’unità e nella pace e in questa festa di amore, di unità e di pace diamo una famiglia a chi non ne ha… perché ogni uomo è mio fratello. Con 1 € adottiamo un bambino». Infatti, tramite le nostre Suore e la loro Famiglia religiosa abbiamo aderito alla proposta di solidarietà: adozione a distanza di un bambino inserito in un progetto più vasto a Mont-Ngafula e a Neisu, nella Repubblica 12 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! Noi due, io e Fra, ci siamo divertite moltissimo, soprattutto nel gioco musicale e sarebbe bello rifarlo anche l’anno prossimo! Francesca Stabile e Denise Plebani di 3^ media 21 Gennaio 2003: festa dell’Oratorio Sant’Agnese Il giorno 21 Gennaio, festa di sant’Agnese, Patrona dell’Oratorio femminile e delle ragazze, noi delle medie e superiori ci siamo recate nella chiesetta di Sant’Agata e abbiamo partecipato ai Vespri. Dopo siamo giunte nell’Oratorio San Filippo Neri e ci siamo organizzate per la cena. Abbiamo mangiato la pizza e alcune crostate, dopo di che ci siamo divise in due gruppi (superiori e medie). Noi ragazze delle medie abbiamo fatto una breve recita sulla vita di sant’Agnese. Successivamente abbiamo fatto alcuni giochi tra cui il gioco delle canzoni. Alla fine alcune animatrici ci hanno accompagnate a casa. Secondo noi la festa di sant’Agnese è molto importante, perché ci aiuta a capire l’importanza della vita. Eliana Bazzini & Francesca Fraietta «Uniti per la pace nella Chiesa e nel mondo» Con questo tema, Venerdì 24 Gennaio si è tenuta l’Adorazione Eucaristica per gli adolescenti, i giovani e gli educatori degli Oratori di Oggiono. L’ora un po’ insolita (le 21.00, dopo la santa Messa serale) e la temperatura non certo primaverile, non sono state un ostacolo per il numeroso gruppo che con la sua partecipazione ha voluto esprimere il desiderio di restare accanto a Gesù Eucaristia anche quando “si fa sera”. Dopo aver portato all’Altare in forma processionale la bandiera della pace, è iniziata la Veglia che non è stata affatto silenziosa. Grazie al sussidio che il don ha preparato abbiamo avuto modo di cantare, ascoltare la Parola di Dio, leggere frammenti di documenti conciliari sul tema dell’unità delle Chiese Cristiane e dell’educazione, in quanto le nostre Giornate Eucaristiche cadevano proprio nella settimana diocesana dedicata a queste tematiche. Padre Alessandro ci ha poi aiutati a riflettere su come la limpidezza dei rapporti tra le persone, la capacità di dialogo e di ascolto, hanno un gioco importante in queste due grandi realtà apparentemente diverse tra loro. Per chiarire meglio il concetto ha usato degli esempi che riflettono situazioni di non chiarezza o di pregiudizio riconoscibili non solo nei nostri vissuti quotidiani, ma anche nella storia bimillenaria della Chiesa. Questo è stato il nostro modo di pregare: alla presenza di Gesù Eucaristia, lo Spirito Santo ci ha avvolti, invitandoci a lasciarci condurre da Lui. È stata una bella esperienza durante la quale personalmente ho avvertito la bellezza di fare parte di una comunità, l’importanza di Festa di sant’Agnese 2003 Il 21 Gennaio, festa di sant’Agnese, tutte noi ragazze siamo state invitate all’Oratorio per festeggiare la santa Patrona del nostro Oratorio femminile. Per prima cosa abbiamo celebrato insieme i Vespri nella chiesetta di Sant’Agata, poi ci siamo ritrovate in Oratorio per mangiare insieme in amicizia la pizza. CHE BUONA!!! Terminato il festoso banchetto, sette di noi, volontariamente, hanno recitato la storia della Santa e, dopo una breve prova con le animatrici, hanno recitato davanti a tutte. Alla fine della rappresentazione, le animatrici con suor Iolanda hanno guidato una piccola riflessione su quello che avevamo compreso della vita di sant’Agnese. Finito il momento serio di riflessione, tutte insieme abbiamo giocato con le canzoni da ascoltare ed indovinare (titolo ed autore); le squadre erano due: “happy day” e “a2+b3+c4”. È STATO DIVERTENTISSIMO! 13 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! mondo e illumini ogni uomo, soprattutto quelli che, per i più svariati motivi, la pace l’hanno proprio persa. Le splendide musiche sapientemente scelte da don Donato hanno fatto da sottofondo a momenti di silenzio lasciati per la meditazione personale, meditazione che più volte ha preso il volto della commozione di fronte a un Dio che si dono all’uomo in ogni momento, ma non all’uomo bravo, quasi perfetto, ma all’uomo qualunque, all’uomo fragile, all’uomo peccatore. Speriamo che, come i chicchi di grano sono tanti ma uniti diventano pane, così anche la nostra comunità possa essere una comunità basata sull’amore, sulla tolleranza di ogni nostro fratello e sulla pace. Non ha senso, secondo me, pregare per la pace nel mondo, per l’unione dei cristiani, se poi non si è in pace con chi condivide un pezzetto della nostra vita! Gesù Eucaristia ci aiuti e ci mandi ancora una volta lo Spirito Santo del Consiglio: sulla Terra c’è tanto bisogno di Lui…… Da ultimo, ma non è polemica, unico piccolissimo neo di questa splendida serata: Gesù ha scaldato i cuori, ma neppure Lui è riuscito a scaldare i nostri piedi e le nostre mani, che man mano che il tempo passava, si facevano di ghiaccio. Ma, tutto sommato, va benissimo anche così! Monica Pozzi spendere del tempo per stare ad ascoltare il Signore ed ho attinto nuova forza per riconoscere in ogni momento della mia vita il disegno di Dio. Giusy Riva Adorazione Eucaristica serale Finalmente! Finalmente noi educatori ed animatori dell’Oratorio, sotto la sapiente guida e regia di don Donato, abbiamo potuto dar vita ad una splendida Adorazione Eucaristica serale nella nostra bella chiesa Prepositurale! «Uniti per la pace nella Chiesa e nel mondo» era il titolo del sussidio che il don ci ha preparato ed è stato questo il filo conduttore della celebrazione davanti a Gesù Eucaristia in occasione delle Giornate Eucaristiche nella nostra Parrocchia. Guidati dalla lettura della Parola d Dio e soprattutto dalla proclamazione del Vangelo di Giovanni 17,20-26 abbiamo meditato la sua Parola e abbiamo chiesto a Lui la grazia dell’unita dei cristiani, la pace in questo nostro mondo, dove purtroppo risuonano da più parti tamburi di guerra e la pace nella nostra comunità, nel nostro Oratorio e nelle nostre famiglie. La sapiente e toccante omelia del predicatore arrivato per l’occasione, padre Alessandro, ci ha fatto riflettere su come sia facile per il Maligno insinuarsi nei nostri cuori e nelle nostre famiglie, togliendoci in questo modo quell’amore e quella pace che, anche dopo tanti anni, dovrebbero farci contemplare l’altro e soprattutto quel Dio icona di unità, di bellezza e di amore. «Come Tu, Padre, sei in Me e Io in Te siano anch’essi in Me una cosa sola perché il mondo creda che Tu mi hai mandato»: ecco la provocazione di Dio che ci chiede di essere uniti non in un partito, in un’associazione, ma in Lui; ecco il senso della bandiera della pace e dei ceri accesi che alcuni nostri rappresentanti hanno deposto ai piedi del santissimo Sacramento: che Lui, che è la nostra Pace (come scrive san Paolo), vegli sul Rogo sul campo da calcio Domenica 26 Gennaio alte fiamme hanno inghiottito il perfetto pupazzo dalle sembianze umane accuratamente preparato. Niente paura: non si è trattato di un incendio doloso, ma del tradizionale rogo della Giubiana che il freddo scaccia e l’Inverno allontana. Tutti i partecipanti si sono ritrovati alle 15.00 per la preghiera; e mentre alcuni validi animatori si occupavano degli ultimi preparativi, altri arrivavano beatamente con qualche minuto di ritardo. A conclusione di questa, la squillante voce di Vale ha chiamato più e più volte grandi e piccini per formare un cerchio attorno al pupazzo e iniziare la festa. Poi un’animatrice (Claudia, cioè io) ha letto la storia che alcune mamme hanno trovato sulle origini di questa tradizione brianzola. C’è 14 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! stata qualche difficoltà a causa dell’eco assordante provocato dalla distanza tra il microfono e la sala audio (la mitica AULA 3). Precisiamo che l’addetto audio in quell’occasione era un certo Valse, la cui unica preoccupazione era il risultato delle partite di calcio. Ma eccovi il racconto letto (per gli assenti e i distratti): «La notte di un Giovedì di tanto tanto Mentre venivano distribuite le bottiglie contenenti i sassi, che servivano per fare rumore durante il rogo, Valtorta (Valtort per gli amici), alcool in una mano e accendino nell’altra, si dilettava ad accendere il fuoco. Pochi minuti e tutto era in fumo: la nostra Giubiana ci aveva lasciato fra urla e frastuoni, mentre il nostro Dj preparava la tanto attesa musica dance (??!!??): inno dell’Oratorio, WMCA, il ballo dell’Estate (ricordo che siamo a Gennaio!!!) e tanti altri ancora… Alle 16:30 (mezz’ora più, mezz’ora meno) l’Oratorio ha sponsorizzato chiacchiere, the e vin brulè presso il garage del don. Dopo la merenda, mentre alcuni rincasavano, altri si sono fermati o per giocare o per sistemare. Vogliamo ringraziare le mamme per il loro prezioso aiuto; grazie ad Ivana, Cinzia, Mara, Cristina e tutti coloro che hanno costruito la Giubiana. Grazie alle mamme che hanno preparato il thè (domanda: ma perché non si tempo fa’ (sette volte cent’anni sono passati da allora) dalla Porta Ferraria - uno degli ingressi all’al’arroccato borgo di Canturio - si sentì provenire uno strano sibilo di vento. Padre Lorenzo, guardiano del vicino convento dei frati francescani, pensò a una visione sovrannaturale: che la Madonna dell’affresco avesse deciso di fargli visita? Con incoscienza aprì la porta del convento e vide qualcosa che non si aspettava di vedere: una giovane donna, bellissima, stava fuori implorando di entrare, intirizzita, tremante. Il Padre si intenerì e commosse, ma la giovane, guardandolo dritto negli occhi, lo ipnotizzò: «Ora sei ai miei ordini. Presto, consegnami le chiavi della porta della città!». La donna poté così aprire i pesanti battenti della Porta Ferraria e fece entrare un manipolo di soldati dei Visconti. Costoro, lesti e silenziosi, s’insediarono nelle varie torri immobilizzando tutte le guardie. Dalla vicina Marliano, feudo originario dei loro vasti possedimenti, i Visconti quella notte si impadronirono dell’intero borgo. I Grassi, signori di Canturio, furono spodestati e cacciati. Della perfida giovane nessuno sentì più parlare, si dileguò nella notte di quella fine di Gennaio di tanto tempo fa. Ci si chiede ancora se fosse una guerriera come Bradamante, o l’amante di un capitano di ventura in cerca di gloria, o addirittura una creatura demoniaca. Un’usanza cominciò però a diffondersi l’ultimo Giovedì di Gennaio: bruciare, insieme alle stoppie del granturco, un fantoccio di pezza, colorato, con le fattezze di una donna. Era la donna che fece perdere ai canturini la loro libertà e li obbligò a convivere con i vicini marlianesi? Chi mai potrà dirlo? Per intanto una volta l’anno gli abitanti di molti paesi della Brianza si divertono a danzare urlanti attorno a un enorme falò. Scacciano i ricordi di un passato sfortunato e si augurano un futuro più felice». decidono ad usare – e quindi finire, finalmente!!!! - il “thè di Cog(h)ne”? Oppure dobbiamo tenerlo in serbo per la venuta del Messia?) e il vin broulè. Davvero tanti sono stati i genitori intervenuti: grazie anche a loro! A conclusione di questo articolo sfrutto un commento alla giornata fatto da mio fratello Marco: «Ma quella Giubiana era proprio slercia… Ho preferito giocare con i miei amici e soprattutto con il fuoco…» Valtort segnati questo per l’anno prossimo!!!! Claudia & Brother Festa di sant’Agata 2003: Patrona delle donne e della chiesa dell’Oratorio Anche quest’anno abbiamo festeggiato sant’Agata con un pranzo all’Oratorio San Filippo Neri, al quale hanno partecipato circa 40 persone. Il pranzo era ricco: antipasto, risotto, brasato con polenta, dolce e caffè. La gioia di chi ha preparato è stata quella di veder ritornare i piatti completamente vuoti. Tutti i commensali sono stati veramente contenti. E poi “il pensiero di don Donato”: una mela confezionata in un sacchetto legato da un nastrino rosso e con l’immagine di sant’Agata. Era tradizione ad Oggiono che 15 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! Negli anni si è consolidata la tradizione che ci vede impegnati nella preparazione delle frittelle e chiacchiere che, grazie al passaparola degli acquirenti soddisfatti, hanno guadagnato una ben meritata fama. Potremmo raccontare che questa fama è dovuta alla grande cura con cui vengono scelti e preparati gli ingredienti, oppure ancora che è dovuta ad una antica ricetta gelosamente custodita da Giovanna che non ha mai ceduto alle lusinghe e promesse di laudi compensi ricevute da titolari cuochi di tutto il mondo, o chissà quale altra storia potremo raccontare. Il fatto è che le nostre frittelle e chiacchiere vanno a ruba e l’impasto preparato con tanta cura e duro lavoro proprio da Giovanna, non sembra bastare mai. Tutti gli anni ci troviamo davanti alla stessa conclusione: se ne avessimo ancora… Ma tanto vale accontentarci. Siamo contenti della partecipazione di tutte le persone e anche se per tutti noi del Gruppo è un duro lavoro preparare, cuocere, distribuire queste frittelle durante tutto il giorno, anche quando tira un vento freddo o piove e ci dobbiamo tenere in movimento per non sentire il freddo che inizia a congelarci i piedi e le mani. Siamo contenti perché alla sera ci troviamo con un po’ di offerte che verranno spedite ai Missionari e Suore che contano sul nostro aiuto materiale per poter affrontare tanti problemi. Siamo contenti perché prevediamo già le lettere piene di commozione che ci arriveranno dalle più povere regioni del mondo. Ecco che in questo modo sant’Agata fa una grazia anche a noi: un’occasione di festa si trasforma come per miracolo in un’occasione Missionaria non solo per noi, ma anche per tutti quelli che, un po’ per curiosità, un po’ per golosità, si fermano presso il nostro centro, nella piccola rientranza dove, con tenerezza, ci guarda la Madonna di Fatima. Alvino Pegorari ogni donna ricevesse in regalo in occasione di questo giorno una mela. Ma il bello deve ancora venire. Avevamo comperato queste in numero abbondante pensando di venderne qualcuna “Pro Oratorio”. Invece di qualcuna ne sono andate a ruba tantissime, la richiesta era talmente forte che non si riusciva a confezionarle. Alle 16:30 abbiamo chiuso, solo perché le mele erano finite. Le “mele di sant’Agata” sono state davvero un trionfo, venivano richieste come un simbolo. Un grazie agli operatori della Caritas che si sono prestati entusiasticamente per la buona riuscita della festa. Carla Perego Sant’Agata e il Gruppo Missionario Forse la vicinanza fisica della sede del Gruppo Missionario alla chiesa di Sant’Agata è responsabile per quel “feeling”, come oggi si usa dire, che da anni c’è tra i due e che ogni anno si manifesta in modo eclatante proprio in occasione della festa di sant’Agata, Vergine e Martire. Da tempo immemorabile la festa di questa Santa richiama ad Oggiono tante donne anche dai paesi vicini che vengono alla Chiesetta vicina all’Oratorio per chiedere la sua intercessione e protezione per le malattie del seno. Solo pochi metri dalla Chiesetta c’è la sede del Gruppo Missionario. Il fatto di essere in contatto con così tante persone di passaggio è un’occasione da non perdere per chi, come noi, conta sulla generosità della gente per poter raccogliere un po’ di soldi per mandare ai Missionari quale aiuto concreto nel loro lavoro. In questa occasione teniamo aperto il mercatino dell’usato che di solito viene aperto solo il Martedì pomeriggio, in modo da dare alla gente la possibilità di vedere cosa facciamo. 16 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! Dopo la santa Messa, siamo risaliti esausti sul pullman con la speranza di arrivare presto a casa per fare una bella dormita. Il viaggio di ritorno è volato come quello dell’andata, anche se ci sono stati dei piccoli inconvenienti nella visione del film (abbiamo Gita sulla neve Domenica 9 Febbraio gli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese hanno organizzano la tradizionale GITA SULLA NEVE che quest’anno si è svolta a Livigno in una splendida giornata di Sole e di caldo!!! Un gruppo di temerari è partito alla volta di questa splendida località, sfidando – nonostante il Sole – il freddo pungente. La partenza era prevista per le 6:00 in punto, anche se come al solito, c’è sempre qualche ritardatario. Fino alle 7:00 circa sul pullman regnava il silenzio visto che tutti erano mezzi addormentati, a parte alcune bambine che si sono messe a cantare passando in rassegna tutti gli inni dell’Oratorio. Nonostante l’orario della partenza (troppo presto secondo alcuni) il viaggio è sembrato meno lungo di quello che effettivamente è stato, grazie a risate e scherzi. Giunti a destinazione, dopo aver sentito la temperatura polare che c’era di fuori, l’idea di molti è stata quella di ritornare sul pullman al caldo; poi però si sono ricreduti e sono partiti, noncuranti del freddo, verso piste di sci, di bob e di pattinaggio (passando l’intera mattinata a provato 3 videocassette diverse ma nessuna di queste si vedeva bene, così ci abbiamo rinunciato). CONCLUSIONE. È stata una giornata all’insegna dell’allegria e dell’amicizia e non sono mancati i momenti di preghiera. È stata un’occasione in più per conoscere nuove persone e passare una bella giornata in compagnia. Anna, Caterina, Ilaria Tutti a Livigno! Ed era proprio quella la destinazione della gita sulla neve 2003 organizzata dagli Oratori San Filippo Neri & Sant’Agnese e svoltasi Domenica 9 Febbraio in una splendida giornata di Sole. In verità alle sei del mattino, ovvero l’orario della partenza, di Sole ce n’era ben poco e tutti si aggiravano ancora assonnati per la piazza Sironi, da dove sarebbe partito il pullman. Giunti a destinazione verso le dieci, mentre la maggior parte del gruppo si dedicava allo shopping selvaggio tra le vie dell’amena località pedemontana, cinque temerari sciatori, tra cui il sottoscritto, si avviavano con gli sci in spalla e gli scarponi ai piedi all’ovovia Mottolino, grazie alla quale si possono raggiungere le piste da sci di Livigno. Quella Domenica la neve si presentava stupenda e luccicante come mille diamanti, e, scusatemi la parentesi, è stato in quei momenti che si potevano notare le bellezze del creato! Inoltre, la larghezza e la lunghezza delle piste non le facevano sembrare per nulla affollate di turisti e sciatori della Domenica. E così tra scherzi e finte gare noi sciatori abbiamo trascorso tutta la mattinata e parte del pomeriggio, prima di scendere a valle molto stanchi e affaticati. Tornati al pullman non abbiamo perso tempo e indossate calzature più comode degli cercare dove fosse quest’ultima per poi scoprire, dopo ore di cammino, che prima delle 14.00 non avrebbe aperto!!!). Ovviamente c’è stato chi non ha perso l’occasione di fare shopping, approfittando dei numerosi negozi di Livigno. Alcuni di noi, dopo un buon pranzo caldo, si sono buttati sulla pista di pattinaggio (che per la nostra gioia finalmente aveva aperto!!!). Non sono mancate le numerose cadute e i meravigliosi “spettacoli” da parte del CLUB dei pattinatori. Infine, dopo una estenuante battaglia di neve sui pattini, via verso l’ultimo giro per i negozi di Livigno per comprare le ultime cose che mancavano. Dopo questo bellissimo pomeriggio in compagnia, la giornata si è conclusa con la Celebrazione Eucaristica, animata da noi ragazzi e ragazze dell’Oratorio di Oggiono, nella chiesa Parrocchiale di Livigno. 17 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! costretti a diventare soldati ed invece che giocare con i giocattoli devono imparare ad usare le armi. Più di 300.000 minori di 18 anni sono attualmente impegnati in conflitti nel mondo. Centinaia di migliaia hanno combattuto nell’ultimo decennio, alcuni negli eserciti governativi, altri nelle armate di opposizione. La maggioranza di questi hanno da 15 a 18 anni ma ci sono reclute anche di 10 anni e la tendenza che si nota è verso un abbassamento dell’età. Decine di migliaia corrono ancora il rischio di diventare soldati. Il problema è più grave in Africa (il rapporto scarponi da sci ci siamo addentrati anche noi per le vie di Livigno prima del ritrovo per la Celebrazione Eucaristica domenicale presieduta da don Donato in una della innumerevoli chiese del paese. Terminata la santa Messa abbiamo immediatamente fatto ritorno ad Oggiono, molto stanchi, ma grati la Signore per aver trascorso una giornata “sulla neve” davvero bella e soleggiata. Giacomo Corti Bambini soldato «A chi ama i bambini e non vorrebbe più vederli al centro della cronaca»: così iniziava gli auguri di buon Natale il Sindaco Raffaele Straniero nel numero 3-4 di Filo diretto, notiziario del Comune di Oggiono dello scorso Novembre 2002. Noi vorremmo parlare di un tipo di bambini che la cronaca (e forse anche noi!) dimentica troppo spesso perché “danno fastidio” come tutte le cose brutte, negative, dolorose. Noi vorremmo parlare dei BAMBINI SOLDATO, seppur brevemente. L’occasione ci è stata data dalla presenza nella nostra Parrocchia di Sua Eccellenza monsignor Giorgio Biguzzi, Vescovo di Makeni, in Sierra Leone, che da molti anni lavora per la liberazione dei bambini soldato. Sua Eccellenza è stato con noi Domenica 16 Febbraio; ha presieduto la Celebrazione Eucaristica delle ore 11:30 e poi ha guidato la preghiera dei ragazzi nel pomeriggio all’Oratorio. Si è fermato per passare nella nostra comunità qualche ora della sua visita Ad limina dal Papa. La presenza di monsignor Biguzzi ci ha permesso di continuare il discorso che don Valentino ha iniziato alla prima Marcia della Pace del Decanto di Oggiono. Infatti in quell’occasione don Valentino ha parlato dei bambini che sono presentato nell’Aprile scorso a Maputo parla di 120.000 soldati con meno di 18 anni) e in Asia ma anche in America e Europa parecchi stati reclutano minori nelle loro forze armate. Negli ultimi 10 anni è documentata la partecipazione a conflitti armati di bambini dai 10 ai 16 anni in 25 Paesi. Alcuni sono soldati a tutti gli effetti, altri sono usati come “portatori” di munizioni, vettovaglie ecc. e la loro vita non è meno dura e a rischio dei primi. Alcuni sono regolarmente reclutati nelle forze armate del loro Stato, altri fanno parte di armate di opposizione ai governi; in ambedue i casi sono esposti ai pericoli della battaglia e delle armi, trattati brutalmente e puniti in modo estremamente severo per gli errori. Una tentata diserzione può portare agli arresti e, in qualche caso, ad una esecuzione sommaria. Anche le ragazze, sebbene in misura minore, sono reclutate e frequentemente soggette allo stupro e a violenze sessuali. In Etiopia, per esempio, si stima che le donne e le ragazze formino fra il 25 e il 30 per cento delle forze di opposizione armata. Anche nella storia passata i ragazzi sono stati usati come 18 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! va volontario nelle truppe di opposizione lo fa come risultato di una esperienza di violenze subite personalmente o viste infliggere ai propri familiari da parte delle truppe governative. Per i ragazzi che sopravvivono alla guerra e non hanno riportato ferite o mutilazioni, le conseguenze sul piano fisico sono comunque gravi: stati di denutrizione, malattie della pelle, patologie respiratorie e dell’apparato sessuale, incluso l’AIDS. Inoltre ci sono le ripercussioni psicologiche dovute al fatto di essere stati testimoni o aver commesso atrocità: senso di panico e incubi continuano a perseguitare questi ragazzi anche dopo anni. «Un ragazzo tentò di scappare (dai ribelli), ma fu preso… Le sue mani furono legate, poi essi costrinsero noi, i nuovi prigionieri, a ucciderlo con un bastone. Io mi sentivo male. Conoscevo quel ragazzo da prima, eravamo dello stesso villaggio. Io mi rifiutavo di ucciderlo ma essi mi dissero che mi avrebbero sparato. Puntarono un fucile contro di me così io lo feci. Il ragazzo mi chiedeva: “Perché mi fai questo?”. Io rispondevo che non avevo scelta. Dopo che lo uccidemmo essi ci fecero bagnare col suo sangue le braccia… Ci dissero che noi dovevamo far questo così non avremmo avuto più paura della morte e non avremmo tentato di scappare… Io sogno ancora il ragazzo del mio villaggio che ho ucciso. Lo vedo nei miei sogni, egli mi parla e mi dice che l’ho ucciso per niente, e io grido». Così scrive Susan, 16 anni, rapita dal Lord’s Resistance Army, in Uganda. Si aggiungano le conseguenze di carattere sociale: la difficoltà dell’inserirsi nuovamente in famiglia e del riprendere gli studi spesso è tale che i ragazzi non riescono ad affrontarla. Le ragazze poi, soprattutto in alcuni ambienti, dopo essere state nell’esercito, non riescono a sposarsi e finiscono col diventare prostitute. L’uso dei bambini soldato ha ripercussioni anche su gli altri ragazzi che rimangono soldati, ma negli ultimi anni questo fenomeno è in netto aumento perché è cambiata la natura della guerra, diventata oggi prevalentemente etnica, religiosa e nazionalista. I “signori della guerra” che le combattono non si curano delle Convenzioni di Ginevra e spesso considerano anche i bambini come nemici. Secondo uno studio UNICEF, i civili rappresentavano all’inizio del secolo il 5 per cento delle vittime di guerra. Oggi costituiscono il 90 per cento. L’uso di armi automatiche e leggere ha reso più facile l’arruolamento dei minori; oggi un bambino di 10 anni può usare un AK-47 come un adulto. I ragazzi, inoltre, non chiedono paghe e si fanno indottrinare e controllare più facilmente di un adulto, affrontano il pericolo con maggior incoscienza (per esempio attraversando campi minati o intrufolandosi nei territori nemici come spie). Inoltre la lunghezza dei conflitti rende sempre più urgente trovare nuove reclute per rimpiazzare le perdite. Quando questo non è facile si ricorre a ragazzi di età inferiore a quanto stabilito dalla legge o perché non si seguono le procedure normali di reclutamento o perché essi non hanno documenti che dimostrino la loro vera età. Si dice che alcuni ragazzi aderiscono come volontari; in questo caso le cause possono essere diverse: per lo più lo fanno per sopravvivere, perché c’è di mezzo la fame o il bisogno di protezione. Nella Repubblica Democratica del Congo, per esempio, nel 1997 da 4.000 a 5.000 adolescenti hanno aderito all’invito, fatto attraverso la radio, di arruolarsi: erano per la maggior parte “ragazzi della strada”. Un altro motivo può essere dato da una certa cultura della violenza o dal desiderio di vendicare atrocità commesse contro i loro parenti o la loro comunità. Una ricerca condotta dall’ufficio dei Quaccheri di Ginevra mostra come la maggioranza dei ragazzi che 19 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! della sofferenza; ma in essa è esplicito e prezioso l’insegnamento di Gesù, che, come con il lebbroso protagonista del Vangelo di questa VI Domenica del Tempo Ordinario (Mc 1,40-45), ci viene incontro, ci tende la mano, assume su di sé le sofferenze umane per poi sconfiggerle, con il suo trionfo sulla morte. Anche noi dobbiamo sentirci coinvolti, come Gesù, in tutto questo; soprattutto ora che il mondo trema pensando ad una guerra, il pensiero che in Sierra Leone la pace è stata raggiunta, non può non infonderci speranza. Nel Vangelo che è stato proclamato nella Celebrazione Eucaristica, infatti, Gesù libera il lebbroso, così come monsignor Biguzzi opera per liberare i bambini soldato, bambini che, sequestrati e strappati alle famiglie, sono stati costretti a pagare per gli sbagli dei grandi vivendo sulla loro giovane pelle l’inferno della guerra; quella stessa guerra che li ha lacerati nel cuore e nel corpo e poi li ha scaricati. La pace è stata possibile, grazie all’aiuto delle Nazioni Unite e della Chiesa Cattolica, per mezzo di una cooperazione religiosa e culturale, un consiglio interreligioso che attraverso la strada del dialogo ha chiesto e ottenuto la pace. Nessuno può accettare il crimine, la violazione dei diritti umani e per questo è necessario chiedere insieme la pace, anche se tra persone di diverse culture, tradizioni, religioni… la pace è internazionale e ricercabile nella verità dell’altro, anche se diverso. «Se la violenza diventa prepotenza, allora non c’è la pace» ha poi sottolineato mons. Biguzzi. nell’area del conflitto, perché tutti diventano sospettabili in quanto potenzialmente nemici. Il rischio è che vengano uccisi, interrogati, fatti prigionieri. Qualche volta i bambini soldato possono rappresentare un rischio anche per la popolazione civile in senso lato: in situazioni di tensione sono meno capaci di autocontrollo degli adulti e quindi sono “dal grilletto facile”. Per altre informazione si può visitare il sito: www.bambinisoldato.it. Dalla Sierra Leone: gioia e fede! Alcuni pensano che sia impossibile portare un pezzetto di Africa qui in Brianza; invece monsignor Giorgio Biguzzi, Vescovo della Diocesi di Makeni in Sierra Leone, ci è riuscito. Sua Eccellenza il Vescovo infatti ha presieduto la solenne Celebrazione Eucaristica 11:30 di Domenica 16 Gennaio nella Parrocchia Sant’Eufemia di Oggiono, portandoci a testimonianza un volto della Sierra Leone, quello triste e sofferente della guerra, che ha visto spesso come protagonisti i bambini, resi soldati; ma anche il volto di un’Africa viva, ricca di gioia e di fede. Il Vescovo è arrivato a Valbrona (paese natale di don Donato) nella sera di Sabato 15 Febbraio e la sera stessa ha partecipato al concerto “Note di Pace” voluto dall’Azione Cattolica dei Ragazzi del Decanato di Asso. Monsignor Biguzzi è stato già due volte nel Decanato di Asso con il quale, attraverso Giacomo Vicini, fratello del nostro don Donato, ha buoni legami di fede e solidarietà. Il concerto è stato tenuto dal Corpo Musicale “M. D’Oggiono” di Oggiono e durante la manifestazione è stato consegnato anche il Nobel per la Pace ACR. Monsignor Biguzzi è originario di Cesena (Romagna); ha alle spalle già 27 anni di missionarietà e da ben 16 anni è Vescovo di Makeni, dove si impegna, guidato da Dio, per la liberazione dei bambini soldato, mediante un programma di rieducazione mirato soprattutto al loro reinserimento nella società, dopo la grave situazione della guerra che, in Sierra Leone, è durata ben 10 anni. Nella Bibbia non c’è la soluzione chiara e tonda per risolvere il problema del dolore, Ora il programma per la liberazione dei bambini soldato, sostenuto anche dall’Azione Cattolica Italiana, prevede un’opera di rieducazione e di potenziamento dell’istruzione (in Sierra Leone solo il 20% della popolazione sa leggere e scrivere), nella speranza di riportare questi bambini ad una vita più 20 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! non sono felici, si lamentano come se mancasse loro qualcosa… in Africa invece manca tutto ma si hanno i due doni più importanti: la GIOIA e la FEDE». Ed è proprio questo il messaggio che ci ha lasciato monsignor Giorgio Biguzzi: vivere la vita con gioia e con la bellezza della fede, insieme ai valori della solidarietà e della condivisione, per portare un pezzetto di Africa nella nostra vita e per donarlo a chi ci sta accanto. Dopo la Comunione Elisa ha consegnato al Vescovo l’offerta per la costruzione della scuola a nome degli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese e chiedendo a monsignor Biguzzi di pregare perché anche ad Oggiono possano iniziare presto i lavori per il nuovo Oratorio, luogo in cui i giovani conoscono il Signore, la pace, l’armonia. La presenza tra noi del Vescovo si è conclusa con il momento di preghiera nella chiesa di Sant’Agata durante il quale Sua Eccellenza ha spiegato ai bambini perché è necessario pregare per la pace: perché solo il Signore può cambiare il cuore dell’uomo. Vogliamo ringraziare Giacomo Vicini per averci offerto la possibilità di avere tra noi Sua Eccellenza monsignor Giorgio Biguzzi. Ringraziamo anche tutti coloro che hanno contribuito nel dare un’offerta per il reinserimento dei bambini ex combattenti: in particolare le Consorelle del Santissimo Sacramento, il Gruppo Missionario, il Gruppo Ambiente e Partecipazione, la Parrocchia, l’Amministrazione Comunale di Oggiono. Un grazie al Corpo Musicale M. D’Oggiono ed in particolare al suo Presidente, Giudici Giuseppe che ha fatto anche da autista al Vescovo. Marta Fumi serena, anche se non potranno mai dimenticare gli orrori della guerra. «Il bambino dovrebbe essere testimone dell’amicizia fra i popoli, della collaborazione fra chi è bisognoso e chi ha più possibilità, della tolleranza nei confronti delle diversità, dell’amore senza riserve per la vita. Purtroppo il più delle volte questo non accade: sono proprio i bambini e i ragazzi a pagare per gli sbagli degli adulti, vivendo in guerra, in povertà, conoscendo l’odio prima che l’amore e la comprensione. Tutti i bambini hanno diritto alla pace. Devono essere educati in uno spirito di comprensione, amicizia, tolleranza, pace e fraternità tra tutti i popoli del mondo, per mettere poi le proprie energie e i proprio talenti al servizio di tutti, di qualsiasi razza, religione e paese» scrive il Ponte D’Oro, una rivista missionaria per bambini nel mese di Novembre del 1996. Parole quanto mai attuali! Sua Eccellenza monsignor Biguzzi ha poi messo a fuoco la situazione generale dell’Africa, paese ricco di materie prime ma dilaniato da molte guerre, perché essendo composto da nazioni in crescita, riceve troppe interferenze esterne che mirano molto spesso solo a soddisfare i propri interessi economici, e, si sa “dove sono i corpi si radunano le aquile”. Volere la guerra è volere la morte; la lotta per la pace è una lotta per la vita! La Liturgia Eucaristica è poi continuata con canti gioiosi da parte del giovane coretto degli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese di Oggiono (tra i quali “Emmanuel”, l’inno della giornata mondiale della Gioventù del 2000), molto graditi dal Vescovo che della Giornata Mondiale della Gioventù portava la mitria. Tutti i canti eseguiti, ha sottolineato il Vescovo, avevano lo stesso spirito dei canti della Sierra Leone; tutti ben sanno infatti che l’Africa è un continente di gioia, di fede, contatto fisico, canti, musiche… insomma, un vero e proprio “ballo di umanità”. In conclusione, monsignor Giorgio Biguzzi ci ha proposto per una riflessione la testimonianza di due laici in Italia, dove sono rimasti per due anni in una scuola per catechisti a Castelgandolfo, prima di tornare in Sierra Leone: «L’Italia è un paese ricco, luminoso, aperto, in cui tutti hanno tutto ma Incontro per la pace Domenica 16 Febbraio abbiamo avuto la fortuna ed il privilegio di ospitare nella nostra Parrocchia e nel nostro Oratorio Sua 21 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! Eccellenza monsignor Giorgio Biguzzi, Vescovo della Diocesi di Makeni in Sierra Leone, il quale solo poche ore prima si trovava a Roma a colloquio con il Papa Giovanni Paolo II. Il Vescovo, che ha celebrato insieme a don Donato la santa Messa delle 11:30, è intervenuto soprattutto per parlare della pace, da poco faticosamente raggiunta nel paese dove egli opera da anni per la liberazione dei bambini-soldato. Ma che cos’è la pace e soprattutto perché pregare Dio per ottenerla? Sono queste le domande alle quali monsignor Biguzzi ha tentato di dare risposta durante l’incontro di preghiera pomeridiano con i ragazzi degli Oratori San Filippo Neri & Sant’Agnese. È emerso, dunque, che la preghiera può cambiare la volontà di guerreggiare dei governanti, perché la preghiera fatta con il cuore può tutto. Subito dalle prime battute si poteva comprendere l’affabilità, ma anche la determinazione e la volontà di monsignor Biguzzi, che grazie a queste ed altre mille qualità ha riscattato dai ribelli molti bambini e poi ha dato loro istruzione, voglia di giocare e non di sparare. Per questo motivo molte Associazioni di Oggiono, la Parrocchia e l’Oratorio hanno poi voluto dimostrare la loro solidarietà alla sua opera facendo diversi donativi che consentiranno di portare a termine la costruzione di una scuola in Sierra Leone proprio per istruire questi bambini liberati. Non c’è che dire: è stata, quella di Domenica, una giornata unica ed eccezionale ed è stato davvero costruttivo e importante sapere che esistono persone come monsignor Biguzzi: carismatiche e fiduciose nella preghiera e in Gesù Cristo! Giacomo Corti Un’associazione per la scuola Carissimi Amici di Oggiono, “gioia e pace” a ciascuno di voi! Domenica 16 Febbraio 2003 abbiamo vissuto una giornata indimenticabile insieme a monsignor Giorgio Biguzzi, Vescovo di Makeni in Sierra Leone che da molti anni sta lavorando per la scarcerazione dei bambini ora ex soldato. È stata una giornata piena di entusiasmo, cordialità, amicizia e tanta solidarietà. Con queste brevi righe vorrei esprimervi un sincero e caloroso GRAZIE per la vostra disponibilità e accoglienza anche a nome suo e dei bambini ex soldato. Vorrei porre l’accento su alcune parole che il Vescovo ci ha lasciato durante la Celebrazione Eucaristica delle ore 11:30, Eucaristia vissuta con attenzione e partecipazione da tutti i fedeli, in particolare dal “coretto di angeli”. Mi sono più volte commosso a vedere cosa sanno fare i più piccoli e la loro convinzione nel cantare e nel gestualizzare i canti: bravi! Siete sempre degli ottimi “educatori” per noi giovani e adulti! FEDE e GIOIA è stato il messaggio di monsignor Biguzzi. È un messaggio molto semplice ma ricco di spunti per la nostra FEDE. Per noi cristiani – mi rivolgo in modo particolare alle nuove generazioni – è un pilastro che si deve radicare sempre più in noi, come un albero affonda le radici nella terra. La fede in Gesù dona slancio, novità, forza e amore verso Lui e verso il prossimo. La fede è solidarietà. La fede è comunione. La fede è novità. La fede è testimonianza gioiosa da vivere in tutti gli ambienti in cui siamo inseriti: in famiglia, a scuola, in Oratorio, sul campo di calcio, in gita…. GIOIA! È una parte molto importante per la vita non solo dei cristiani ma di tutti gli esseri viventi. La gioia di comunicare i nostri stati d’animo. La gioia di sentirsi partecipi della gioia altrui. La gioia di vivere felici in 22 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! questa bellissima vita che Dio, giorno dopo giorno, ci dona! Quindi abbiamo un impegno molto importante che abbiamo iniziato con monsignor Biguzzi: una FEDE più vera, una GIOIA più grande e una AMICIZIA da coltivare giorno dopo giorno con l’amico monsignor Biguzzi e gli ex bambini soldato che avete aiutato a crescere. Sono orgoglioso di questa nuova amicizia che abbiamo instaurato e sono certo che, grazie alla preghiera e alla solidarietà sincera, che ho visto e toccato con mano Domenica 16 Febbraio scorso, continuerà in modo sempre più concreto. Mi piacerebbe poter contare sulla vostra generosità per completare la scuola e provvedere al suo mantenimento. Stiamo fondando un’associazione che si occuperà di completare e gestire la scuola, alcune adozioni a distanza di bambini ex soldato. A voi rivolgo l’invito a collaborare magari a far parte di quest’associazione prima di tutto con la preghiera e poi, se lo vorrete, con l’aiuto concreto. Contattatemi pure giovani e adulti insieme costruiremo una grande amicizia!!! Un GRAZIE sincero al Prevosto, a don Donato, all’Amministrazione Comunale, al sig. Giudici Giuseppe per la sua gentile e sincera collaborazione. Un mega GRAZIE a tutte le persone, le Associazioni e i Gruppi che hanno dato il loro contributo e la loro simpatia. Sua Eccellenza monsignor Giorgio Biguzzi, a riguardo della vostra comunità di Oggiono, mi ha detto: «Resterà nella mio cuore la gioia di una comunità viva e fraterna!» GIOIA e PACE a ciascuno di voi!!!!! Giacomo Vicini il testo che la Caritas Italiana ha pubblicato sul tema dei bambini della Sierra Leone dal titolo: «Non chiamarmi soldato!». Il costo del libro è di 12 € che andranno completamente a favore del progetto di reinserimento di questi bambini nella società. Riportiamo la presentazione del testo: Sierra Leone 2001. Dopo dieci anni di guerra civile, la pace. Faticosa, da costruire, terribilmente fragile. Il bilancio dell’ultimo decennio si commenta da solo: 50.000 morti, decine di migliaia di feriti e mutilati, centinaia di migliaia di profughi. E poi ci sono i bambini: più di 5.000 reclutati da fazioni militari ribelli o filogovernative, impiegati nei campi di battaglia, e altri 5.000 usati come forza-lavoro al seguito dei gruppi armati. Il volume curato dalla Caritas Italiana cerca di fare luce sulla storia recente di questo paese, spingendosi dietro le quinte del conflitto appena concluso, indagando quelle trame sotterranee (il traffico d'armi, il commercio di diamanti, le politiche degli organismi finanziari internazionali) che sembrano legare i destini della Sierra Leone con gli interessi dell'Occidente. Un viaggio a ritroso nel tempo per ricostruire la storia di un paese violato. L'appassionato resoconto di una pace possibile, che passa attraverso le storie drammatiche di alcuni bambini-soldato. Bambini che fanno ritorno a casa, accolti nei centri, riunificati alle famiglie, riportati nelle scuole da un progetto di Caritas Italiana e Caritas Makeni. All’interno del libro troverete anche un’intervista a monsignor Giorgio Biguzzi, Vescovo della Diocesi di Makeni che si è impegnato in prima persona per la liberazione dei bambini soldato e che ora vuole costruire una scuola per la rieducazione di questi bambini. È possibile anche acquistare un calendario, sempre edito dalla Caritas Ambrosiana, con diverse foto dei bambini della Sierra Leone. Il costo di questo calendario è di 4 €. Chiunque volesse una copia del volume o del calendario (oppure di entrambi!!!) si rivolga alla Caritas Parrocchiale di Oggiono o a don Donato. Libro a favore dei bambini della Sierra Leone Durante la Celebrazione Eucaristica di Domenica 16 Febbraio don Donato, a nome di monsignor Biguzzi ha presentato brevemente 23 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! all’esperienza dell’Oratorio Feriale, per non parlare delle serate che abbiamo trascorso a ritagliare piedi di carta, avvisi, a incollare cartoncini, a costruire fiori con la carta crespa o magari solo a chiacchierare, sempre in allegria, in pace e con tanto buon umore. Ho avuto la fortuna grandissima di conoscere nuove mamme, di consolidare amicizie o di farne di nuove, di conoscere più a fondo alcune persone e soprattutto di scoprire come sia vero il detto popolare “l’unione fa la forza!”, non inteso in senso negativo, ma semplicemente perché quando si è in dieci a lavorare piuttosto che in due, si lavora meglio e si lavora meno! Ma tante volte mi chiedo: come ci possono vedere e accogliere i nostri figli e soprattutto i ragazzi in senso generale? Come un aiuto? Come una presenza positiva? Una presenza educativa o una presenza che, tutto sommato, rompe e irrompe nel loro mondo? Siamo ai loro occhi una presenza che, in alcuni momenti della vita oratoriana può essere anche importante, magari necessaria, o corriamo il rischio di scatenare in loro la sensazione che, in un modo o nell’altro, poi arriviamo noi a finire le cose? Queste ed altre sono le domande a cui molte volte mi è difficile dare una risposta! Ultimamente, però, credo che in buona parte la risposta dipenda anche da noi! Innanzi tutto dal modo in cui “stiamo”! Al bar: per vendere bibite e caramelle, ma soprattutto per vigilare amorevolmente, per rimproverare se ce ne è bisogno, in modo fermo ma sempre educato. E forse, cosa più importante, per parlare. Parlare con loro, se lo vogliono, scherzare, sdrammatizzare quando è necessario, sorridere e farli sentire a casa loro e accontentarli fin dove il buon senso lo permette. Nelle feste e nella loro organizzazione: non per fare ciò che pensiamo loro non siano in grado di fare (ma che in realtà molte volte sanno fare meglio di noi), ma Nuovo (?) Decalogo Su un cartellone in un Oratorio della nostra zona i ragazzi di terza media hanno scritto un decalogo per la pace. E se anche noi iniziassimo da queste semplici parole? 1. Cerchiamo di guardare l’anima delle persone e non il colore della pelle. 2. Non giudichiamo una persona con parzialità, cerchiamo di non guardare solo l’aspetto esteriore. 3. Ricordiamoci che una mano amica non ha colore. 4. Non accontentiamoci dei pregiudizi. 5. Iniziamo a vivere la pace in famiglia. 6. Impariamo ad ascoltare gli altri. 7. Cerchiamo di non guardare le persone come nemici, ma come qualcuno da conoscere. 8. Anche se la pensiamo diversamente, possiamo parlare. 9. Cerchiamo la pace dentro di noi e usiamola. 10. Ricordiamoci che di fronte alla morte e davanti a Dio siamo uguali. Quindi: perdono senza divisioni. Leggendo e rileggendo queste parole, ho pensato che il Signore Gesù si serve anche di un semplice cartellone per dirci ancora una volta «Amatevi gli uni gli altri come Io vi ho amato» (Gv 13,34)! Anonima Genitori in Oratorio È proprio leggendo e rileggendo quanto ha scritto il nostro bravissimo Chicco che mi passano per la testa mille domande e altrettante riflessioni personali sulla presenza, si può dire “nuova”, di noi genitori in Oratorio. Innanzi tutto rivedo e rivivo alcuni momenti nei quali noi genitori ci siamo impegnati con serietà e nello stesso tempo con tanta allegria, dai turni al bar alle pulizie delle aule, 24 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! raziocinio e la capacità di discernere che un adulto dovrebbe avere: potremmo essere o diventare tanti servi inutili al servizio di questi ragazzi… Certamente di strada ne abbiamo ancora tanta da percorrere! Troppe volte vediamo i ragazzi dimenticandoci di quando eravamo ragazzi noi. Il mondo cambia, ma ritengo che ciò che io, ragazza, avevo nel cuore, sia esattamente ciò che ogni ragazzo oggi porta dentro di sé. Ma solo se anche noi adulti, guidati dal Vangelo, sapremo essere veri discepoli di Cristo potremo ancora far crescere quel seme che tanto tempo fa è stato gettato anche nel nostro cuore e che gli affanni e le preoccupazioni della vita hanno un po’ soffocato ma non certo ucciso! Sta a noi essere modelli di amore, di concordia e di pace, prima con noi stessi, poi fra noi e poi con i ragazzi. Ma soprattutto sta a noi rinunciare alla mentalità del fare a favore della mentalità dell’essere. Solo se “siamo”, siamo di esempio; se facciamo e basta, rischiamo di essere solo dei bravi manager aziendali. Spesso mi vengono in mente le figure evangeliche di Marta e Maria: troppe volte si rischia di essere solo come Marta!!! Con l’aiuto del Signore, per il bene dei ragazzi e nostro, che il don ci aiuti, ci sostenga, ci sorregga, ci rimproveri amorevolmente, anche se, e ne siamo fieri, … siamo di Oggiono!!! La seconda moglie mamma per alleggerire il loro carico di lavoro, per dare un consiglio giusto al momento giusto, non perché siamo più bravi, solo perché siamo più “vecchi”. Nel gioco: non organizzando, o peggio: sostituendoci a loro, ma giocando con loro quando ci è richiesto, o vegliano in modo discreto sul loro operato. Ad esempio, che bello vedere un adulto rimproverare amorevolmente un ragazzo quando è necessario: troppe volte invece si pensa, sbagliando, che “non sono fatti nostri”! Forse anche questo dovrebbe voler dire essere presenti come adulti in Oratorio! Ma soprattutto è importante la nostra presenza nella preghiera. Credo che sia indispensabile che i giovani e i bambini possano vedere che anche gli adulti pregano, nei loro momenti, oppure con loro e per loro. Forse troppe volte, affannati dai troppi impegni, troviamo il tempo di passare “ore in Oratorio a chiacchierare”, ma non troviamo “cinque minuti da passare in Oratorio a pregare”. È vero che il Vespro alla Domenica sera è un po’ scomodo per noi; è vero che abbiamo la cena da preparare, ma è altrettanto vero che magari, organizzandoci meglio, potremmo fare ogni cosa. Insomma: sta a noi mostrare ai nostri ragazzi un’immagine vera e positiva. Sta a noi accogliere con gioia persone nuove che portano ondate di novità, sta a noi accogliere ogni uomo disponibile a dare una mano o anche solo a scambiare due parole! Sta a noi lavorare senza sopraffare l’altro, senza voler primeggiare, senza doverci sentire a tutti i costi indispensabili. Sta a noi perdonarci vicendevolmente le incomprensioni e gli errori che inevitabilmente si commettono. Errori non fatti per mettere il bastone fra le ruote ai vecchi o ai nuovi, ma fatti semplicemente perché quando si lavora si può anche sbagliare: solo chi non fa nulla non sbaglia mai!!! Sta a noi capire che l’Oratorio è il luogo dei ragazzi, il luogo in cui devono trovarsi bene, devono crescere, si devono divertire: il nostro compito potrebbe essere quello di farci piccoli come loro, allegri come loro, semplici come loro, pur conservando sempre il Don’s parents Come tutti sappiamo, don Donato ha portato con sé nella sua “avventura oggionese” gran parte dei membri della sua famiglia: ormai tutti in Oratorio conosciamo i coniugi Vicini, Romano & Alice, e la simpaticissima sorella del don, Caterina. Essi sono una presenza costante e sicuramente importante per il nostro Oratorio e per il don che ha avuto la fortuna di avere vicino a sé la sua famiglia: Cate è diventata una bravissima animatrice, ma noi vorremmo focalizzare l’attenzione sui genitori del don. Mamma Alice è conosciuta soprattutto per le sue doti di cuoca, tant’è vero che il don non 25 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! lesina gli inviti a pranzo alla Domenica e molti ne hanno potuto apprezzare le qualità, ma non solo! La scorsa Estate, per esempio, mamma Alice accoglieva in casa noi animatori sempre con un sorriso, spesso offrendoci un agognato bicchiere d’acqua. Anche papà Romano è sempre stato presente e attivo, tant’è vero che in più occasioni ha aiutato e coordinato il lavoro “pratico” degli animatori, come il gonfiaggio dei palloncini per la Novena di Natale o l’aiuto agli altri uomini per l’allestimento di feste e/o momenti della vita oratoriana molto particolari. E, poi, come non dimenticare le nostre innumerevoli discussioni calcistiche sul “suo” Torino e sulla “mia” Inter! Visto che questo mese di Marzo ricorre anche la festa del papà, auguri anche al papà del nostro don!!! Sono, dunque, solo esempi per mostrare la bontà e la semplicità di queste persone che hanno cresciuto un figlio come don Donato trasmettendogli così bene i valori cristiani che lui è diventato addirittura un bravissimo sacerdote! Questa è, quindi, un’occasione per ringraziarli del loro aiuto e per la loro preghiera, perché, è bene non scordarselo, anche a loro sta molto a cuore il nostro Oratorio e la nostra comunità, per cui: gentile signora Lina Milani; esse lavano e stirano gli arredi sacri. Da anni Renza è responsabile delle chiavi del bar, che custodisce con tanto amore e tanta cura. Con noi animatori, ma anche con tutti i ragazzi piccoli e grandi presenti negli Oratori, scherza ed ha sempre la battuta pronta da dire. Con alcuni a volte si arrabbia (lo ha fatto – giustamente – anche con me!), ma subito dopo è pronta a pagare un gelato o le patatine. Abbiamo capito che l’arrabbiatura di Renza è perché vuole aiutarci a prenderci a cuore l’Oratorio come lo ama, lo custodisce, lo cura lei e così, finalmente, il 31 Febbraio del 5000, possa consegnare le chiavi per andare a godersi il meritato e giusto riposo!!! Ogni tanto parte in quel di Milano dicendoci, «Milano lè bela … Milano lè granda … Milano el ga ul Dom … Milano el ga la Madunina», ma poi ritorna sempre alla sua amatissima Oggiono e, soprattutto, ai suoi ragazzi, al suo Oratorio!!! Il don vuole nominarla “presidentessa” dell’Oratorio per la cura sincera e leale che sempre ha dimostrato nei confronti dell’Oratorio e di tutti – indistintamente – i Sacerdoti che si sono succeduti. Io sarei d’accordo!!! Concludendo voglio dire che Renza, come tutte le “nonne”, se non ci fosse bisognerebbe inventarla!!! Con questo breve articolo ho voluto, a nome di tutti gli animatori ed educatori, ma anche dei ragazzi e dei giovani, delle Suore e del don (ne sono sicuro!), ringraziare Renza per tutto quello che fa’ “senza aspettarsi nulla in cambio, nel silenzio e nel nascondimento, in modo sincero, schietto e leale” per i suoi amati Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese!!! GRAZIE ROMANO & ALICE! Giacomo Corti A proposito di… Renza Lorenza Villa, meglio conosciuta in tutta Oggiono come Renza, è sempre disponibile ad aiutare la gestione delle attività degli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese; la chiesetta di Sant’Agata adiacente agli Oratori è nelle mani sue e della disponibilissima e GRAZIE RENZA!!! Stefano Valtorta 26 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! Decide con entusiasmo di vivere solo e sempre per Lui. «Laura è sposa di Gesù» scrive dappertutto, anche sui muri! (continua) Suor Fulgenzia e suor Iolanda Madre Laura Per chi ha partecipato alla Celebrazione Eucaristica di Lunedì 17 Febbraio scorso nella Cappella delle Suore è stata una grande gioia vedere tanti adolescenti vivere in modo bello, gioioso e responsabile la santa Messa: hanno proclamato la Parola di Dio, hanno preparato le preghiere dei fedeli ed hanno scelto i canti, sostenendoli con la chitarra di Claudia e il flauto di Chiara Negri. È stata un bellissima, gioiosa e commovente Celebrazione Eucaristica. Insieme a suor Iolanda, che non era presente perché ai santi Esercizi Spirituali, voglio ringraziare di cuore il Gruppo Adolescenti per aver vissuto con noi la santa Messa mensile nel giorno anniversario della morte di Madre Laura. Per far conoscere a loro e ai lettori del giornalino dell’Oratorio la storia e la figura di Madre Laura, suor Iolanda ha scritto alcune puntate. Eccovi la prima. Tutti la chiamano “Aula 3” «…oltrepassato il cancello gira a sinistra, attraversa il campo da basket e in prossimità del corridoio buio e stretto, a fianco del garage del don, troverai una piccola porticina verde con un cartello con su scritto “Aula 3”». Sabato 9 Novembre 2002 quattro intrepidi animatori, esortati dal Consiglio dell’Oratorio, ma soprattutto stufi di vedere l’aula a loro riservata trattata come un deposito pieno di caos e di polvere da scoppiare, si sono decisi a ripulire la famigerata “Aula 3” in contemporanea con il riordino generale di tutte le aule dell’Oratorio San Filippo Neri. Inizialmente si pensò ad una questione risolvibile in un paio di orette; poi, aperta la porta e stimato l’effettivo lavoro da farsi, si capì che prima di tre ore e mezza non ci saremmo mossi da lì. Quando poi il “carissimo” Valtorta ebbe la grandiosa idea di far riverniciare le pareti ci rassegnammo all’idea di fermarci per il resto del pomeriggio! Eravamo arrivati pieni di voglia ed allegri alle due e mezza, e solamente alle sette, quando era già terminato il primo tempo di Inter-Udinese, riuscimmo a rincasare impolverati e completamente privi di energie vitali. Era un lavoro da fare… si, ma è stata veramente dura!!! La stanza è stata completamente svuotata, spolverata, disinfettata e riverniciata. Gli oggetti indesiderati come il centenario mixer LA SCOPERTA DELLA PREGHIERA E DEL CROCIFISSO (prima puntata) Laura Maria Baraggia nasce a Sulbiate (Mi) il 1° Maggio 1851 da Cesare e Giovannina Ravanelli. Impara dai suoi genitori l’amore, il rispetto reciproco e la carità discreta: «Papà e mamma vivevano per la carità. Quante carità vidi fare di nascosto, di notte per non farsi vedere!» scrive Laura. Scopre il valore della preghiera fin da bambina: «Avevo il piacere ed il gusto della preghiera, pregavo per ore ed ore… mia gioia era nascondermi in qualche cantuccio, non vista che da Dio, a pregare». Ha circa sette anni quando capisce che l’amore di Gesù, così intenso, non è corrisposto. Mentre sta giocando con la bambola, sente una voce che le dice: «Laura, che ci guadagni a giocare con la bambola?». Allora, con gesto teneramente infantile, stacca il Crocifisso dalla Croce e, per consolarlo, lo veste con gli abiti della bambola. Nel giorno della sua Prima santa Comunione scopre la bellezza e la grandezza di Gesù. «Gesù mi apparve tanto bello!». 27 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! Davoli con amplificatore allegato ormai da tempo non più funzionanti sono stati fisicamente eliminati in compagnia di carte, cartoni, cartine e cartacce varie ed eventuali effettuata durante la mattinata del giorno stesso. 2° NOTA BENE… Sicuramente vi sarete chiesti per quale recondito motivo l’articolo, che risale al mese di Novembre, viene pubblicato solo adesso. La risposta è semplice: il riordino effettivo dell’aula è stato concluso solo in questi ultimi pomeriggi poiché dopo l’opera di ripulitura generale svolta in quell’interminabile pomeriggio l’aula è stata resa presentabile solo pochi giorni fa. (ruota e assurdo scatolone “trova la castagna” compresi). Le vecchie casse sono state ripulite dallo strato di muffa, funghi e polvere che le ricopriva, altri oggetti come materassini da campeggio, stoffe di ogni genere e tipo, scorte di sciroppo alla menta per il bar e addirittura una macchina del caffè sono stati spostati e riposti in un luogo decisamente più appropriato. Durante il lungo pomeriggio siamo anche riusciti a scoprire le antiche origini del luogo. Anni or sono li si trovava il vecchio bar molto più piccolo rispetto a quello odierno; a fianco, dove ora è parcheggiata la “Lupo” nera del don, vi era una primitiva specie di sala giochi. Nel vicino campo da basket addirittura si parla della preesistenza di un teatro. Tutto è stato poi demolito e destinato a diverso utilizzo e da un po’ di anni a questa parte la zona è divenuta l’aula degli animatori per eccellenza. Qui si partoriscono e realizzano i migliori progetti per l’animazione oratoriana; qui è installato l’impianto stereo e soprattutto qui sono realizzati i mitici programmi che hanno fatto un po’ la storia dell’Oratorio Estivo. Sinceramente non abbiamo scoperto l’etimologia del nome, non siamo a conoscenza di aule chiamate 1 e 2; quindi non c’è ragione di chiamare una aula “3”, ma ormai tutti nominiamo questo posto così e questo nome rende unica questa aula come unica è quella atmosfera umida che bagna costantemente i vetri delle finestre, che fa scrostare tutto il muro della facciata del palazzo dell’Oratorio e che, come dice Lele, fa bene alle ossa! Ora l’aula ha finalmente un profumo nuovo, presenta un minimo di ordine e il vecchio ecosistema fognario creatosi con il passare degli anni è solo un ricordo. UNO SPECIALE RINGRAZIAMENTO VA… ♣ A Valse, Lele, Ste ed ebbene si, anche a Valtorta che hanno sgobbato per tutto il pomeriggio. ♣ Alla ruota reduce dallo stand del “pesca la bottiglia”, che ha saputo contenere ben 1000 tonnellate di rifiuti prodotti dall’opera di pulizia, numeri che fanno girare la testa! ♣ Alla polvere che neanche il miglior panno sweffer sarebbe stato in grado di catturare. ♣ Alla bottiglia di acqua frizzante, alla carta vetrata e al cartello ora appeso sulla porta verde. ♣ All’ecosistema, ai muschi e anche ai licheni annidati un po’ ovunque, come dice Ste: «Ci mancava solo di trovare un coccodrillo morto!». ♣ A Valtorta (sì ancora a lui….) che ha simpaticamente deciso di pitturare l’aula… Valse, Ste e Pino Addio casse di Noè Dopo lunghi mesi di attesa finalmente il nuovo impianto è arrivato. Già da questa Estate ci eravamo mobilitati per ottenere un nuovo sistema di amplificazione che soddisfacesse le richieste del nostro splendido Oratorio. I bans, i balletti e più in generale i NOTA BENE… Durante i lavori provvidenziale è stato l’intervento del don, che ne ha approfittato per “benedire l’aula 3” finendo così l’acqua santa avanzata dalla benedizione delle case 28 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! vari momenti musicali stavano sempre più prendendo piede nella routine oratoriana ed ormai il vecchio Davoli era da mandare in pensione poiché, nonostante funzionasse ancora, faceva muffa da tutte le parti ed emetteva strani rumorini e malfunzionamenti che ogni tanto facevano impazzire i due responsabili audio costringendoli a metterci sempre qualche pezza. Così la sera del Fëron il nostro amato Reverendo rimase affascinato dalle meraviglie audiofoniche e dalle stupende offerte esposte nella bancarella di un rivenditore di Veduggio Grazie a… Vogliamo dire grazie ad Alba Nobili per aver preparato tre splendide custodie per il nuovo impianto giunto in Oratorio e che speriamo aiuti gli adolescenti a “prendere possesso con responsabilità” del loro Oratorio. Precisazione …. Alcune settimana fa’ una mamma mi chiese se si poteva pubblicare sul Giornalino dell’Oratorio le poesie di suo figlio. Come potrete constatare voi stessi proseguendo nella lettura la risposta fu affermativa. Anche perché questo “è e vuole essere” il Giornalino dell’Oratorio per e dei ragazzi, degli adolescenti, dei giovani e (perché no?) anche degli adulti che frequentano, amano, pregano, stimano l’Oratorio di Oggiono. Quindi: avanti bambini, adolescenti e giovani ed adulti. Se desiderate pubblicare i vostri articoli, noi siamo pronti… Ovviamente tutti gli articoli devono avere come unico scopo la costruzione di un Oratorio come “casa e scuola di comunione, di preghiera, di amicizia, di fede, di amore, di speranza…”! Ma questo credo che sia ovvio! Grazie ed… ecco a voi alcuni “giovani” poeti! Auguri a loro per un futuro d’artista! don Donato (che si rivelerà amico di TonyH e Albertino per chi li conosce); cogliemmo la palla al balzo e in “soli” tre mesi potemmo inaugurare casse da 700W, mixer 12vie, e consolle cdj 100’S della Pioneer nel saloncino parrocchiale per la recita di Natale. L’impianto è poi stato sfruttato: molti di voi lo ricorderanno, nella stupefacente festa di fine anno in montagna a Lozio e per la marcia della pace e la festa delle famiglie svoltesi in piazza della chiesa. L’immenso patrimonio giace ora nelle aule sperdute del palazzo dell’Oratorio conservato da adeguate coperture simili a sacchi della pattumiera, la consolle, invece, riposa sotto il materasso del don. In occasione dell’ultimo Consiglio dell’Oratorio sono poi stati confermati i due responsabili che corrispondono al nome di Stefano Milani e Matteo Valsecchi. Il vecchio impianto, per chi lo volesse rubare, giace nell’aula 3 e, nonostante la veneranda età, viene ancora utilizzato nelle classiche Domeniche pomeriggio all’Oratorio. Ste, Valse & Pino Filastrocca del Natale 2002 La mia festa preferita è il Natale, che è una festa un po’ speciale: ci sono tanti doni, da regalare ai parenti, magari una mela da mettere sotto i denti, o un braccialetto, da nasconder sotto il letto. Lo scrigno di tesori, gioielli e pietre preziose, collane, perle e corone. Ma quando c’è silenzio si ricorda qualcuno, che, sotto la betulla, Lui nasce nella culla. Mentre la Luna rischiara il ciel, quel Bimbo, dentro la capanna, guarda i pastori che portano i doni: campane, mucche, asini e fiori. 29 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! mondo da mondo. È l’Universo che sospira È il mondo che correndo invecchia Sergio Mambretti Due bestie si fermano un po’ a guardare, quella bella notte stellare, intanto pensan di mangiare; così, in quella notte, un bue e un asinello, con il loro fiato, adoran il Bambino che dorme beato. Gloria Fumi Diamo un nuovo Oratorio alla nostra comunità cristiana? La risposta non può essere che: SI. Luoghi accoglienti ed al passo con i tempi sono un mezzo importante per raggiungere i nostri bambini, ragazzi e giovani. Non dimentichiamo che l’Oratorio non è tanto quello fatto di mura ma principalmente di cuori, e di cuori cristiani. Una comunità come Oggiono, ancora molto fedele alla dottrina di Cristo, si merita un Oratorio come si deve perché i suoi figli, i nostri figli, sono molti e ancora molti sono i genitori che ancora credono nella missionarietà dell’Oratorio e vogliono darsi da fare per l’Oratorio. In questo luogo trovano ancora insegnamenti cristiani e valori umani importanti. Se riteniamo che il patrimonio che abbiamo sia da conservare e da far crescere pastoralmente perché il cristianesimo ha ancora molto da dire ai bambini, ragazzi e giovani di oggi e di domani, allora ci dobbiamo domandare: «Il luogo è ancora confacente a questo?». La risposta è: «Sufficientemente confacente». Allora cosa manca? • La comunità parrocchiale ha un Gruppo Sportivo “dell’Oratorio” che deve svolgere la sua attività cristiano educativo sportiva, lontano dalle mura dell’Oratorio. Con una palestra nell’Oratorio, potrebbe sfruttare al massimo le sue potenzialità ed il don di turno avvicineremmo più facilmente tanti ragazzi, anche quelli che non partecipano attivamente alle attività della Parrocchia. • Non c’è un posto coperto, abbastanza ampio e attrezzato, dove trovare ristoro nelle giornate afose dell’Oratorio Feriale, oppure svolgere attività formative quali: recital, spettacoli, intrattenimenti e, perché no, pranzi o cene comunitarie (visto Pianeti Ogni sera sorrido e guardo in su nel cielo di stelle, un magico mondo c’è sui pianeti. Ma su di voi, o pianeti... … forse ci sono stato. Pianeti, paradiso di molti. Io conosco la vostra voce. Anche di Marte: su di te, rosso pianeta si abbattono forti tempeste e cicloni. Sei, o rosso pianeta, il più bello di tanti, dolci pianeti... Volare su in cielo, in vostra compagnia non è mai stato così bello. .. Sergio Mambretti Un cuore nella neve Un cuore nella Neve,… proprio la Neve quando viene giù sembra soffice ovatta... Si può sentire la voce del cuore perso da qualcuno morto per amore in un cuore bianco non ci sono macchie così come il Signore, che fa scendere la meravigliosa Neve; che porta tutta bianca l’amore che senza di lei non ci sarebbe. Sergio Mambretti 24:00 del 1 Gennaio 2003 Anno nuovo, vita nuova, mondo nuovo, aria nuova. Questo è il mondo che cammina, un attimo che separa, giorno da giorno mese da mese anno da anno 30 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! che, dai Vangeli, si capisce che Gesù stava volentieri a tavola!!!). Forse una struttura l’organizzazione di un impianto così importante. Affidiamoci a Cristo con la preghiera perché ci aiuti a superare quei dubbi che ancora imprigionano il nostro cuore di uomini. Angelo Pellecchia polifunzionale faciliterebbe questo. • Inoltre una struttura polifunzionale potrebbe anche essere il luogo di incontri decanali, della Scuola della Parola, di incontri dei giovani del Decanato (di Oggiono!!!), di manifestazioni sportive e quant’altro serve ad unire la comunità ed annunciare il Vangelo di Gesù Cristo ai giovani del 2000!!! Molto reverendi Sacerdoti, laici consiglieri pastorali ed economici; vi ritrovate in questo? Allora cosa aspettiamo? Pensiamo forse che il cristiano, oggi, debba SOLO venire in chiesa o partecipare alle funzioni per manifestare la sua fede? Non dimentichiamoci che “Qualcuno” disse: «Dove sono due o tre riuniti nel mio Nome, Io Sono in mezzo a loro» (Mt 18,20). L’Oratorio è una delle basi di crescita e di formazione del cristiano. Chi passa dall’Oratorio può capire cosa significa essere cristiano perché sa cosa vuol dire il Vangelo: accogliere, donare, fare carità e potrà un domani far parte del Consiglio dell’Oratorio, del Consiglio Pastorale, della Commissione per gli Affari Economici e magari diventare prete o suora. Non fermiamoci dinanzi al denaro. Certo 2300000 euro sono molti. Ora noi dobbiamo avere speranza e la Divina Provvidenza ci aiuterà. Ma dobbiamo anche dare speranza a chi magari l’ha perduta. Partiamo con i lavori!!! I nostri parrocchiani non ci abbandoneranno. Abbiamo commesso degli errori? Vanno superati portando a termine l’impegno preso ed il lavoro fin qui svolto. Diamo una svolta a questa lunga storia ormai decennale. Abbiamo paura che l’opera non venga adeguatamente adoperata? Non temete: ci sono genitori ed animatori che si assumeranno i loro obblighi e che si daranno da fare, se necessario creando anche uno staff per la gestione e NON SOLO PAROLE… per il nuovo Oratorio La Scuola di Ballo MARIBA di Oggiono, con il patrocinio dell’Assessorato allo Sport del Comune di Oggiono ed in collaborazione con gli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese, organizza presso la nuova sede della Scuola Mariba otto lezioni di danze latino caraibiche per adulti. Date di svolgimento del corso: 8-15-22-29 Aprile; 6-13-20 Maggio; 3 Giugno 2003. Adesione: € 20 da versare all’atto dell’iscrizione iscrizione Martedì 8 Aprile dalle ore 20:00 alle ore 21:00 presso la Scuola Mariba. L’INCASSO DELLE ADESIONI SARÀ DEVOLUTO COMPLETAMENTE PER LA COSTRUZIONE DEL NUOVO ORATORIO. Per informazioni rivolgersi all’ufficio Sport del Comune di Oggiono (tel. 0341575310) oppure presso la Segreteria della Scuola Mariba dalle ore 21:00 alle ore 22:00 (tel. 0341577004). NON SOLO PAROLE… per il nuovo Oratorio (2) Come proposto durante il Consiglio degli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese dell’11 Febbraio scorso, ecco la lettera inviata a don Bruno a New York per chiedere preghiere ai carcerati per la costruzione del nuovo Oratorio. 31 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! nostre colpe, così che per la vostra preghiera, illuminati e confortati dallo Spirito Santo, possiamo chiedere sinceramente perdono a Dio. Pregate con noi e per noi, soprattutto perché questa nuova costruzione possa e debba diventare motivo di unità per la nostra Parrocchia, e non motivo di divisione e di scandalo. Siamo certi che il Signore ascolterà la vostra voce forse più della nostra, che siamo sì liberi, ma solo di una libertà fisica: non siamo migliori di voi. E sarà grazie al vostro aiuto nella preghiera, all’aiuto di tante persone che soffrono, ma che per questo sono più vicini al Signore, che il nostro Oratorio un giorno sorgerà bello e grande. E quando vedremo questa costruzione innalzarsi, mattone dopo mattone, sapremo con certezza che alcuni mattoni saranno proprio quelli che il vostro Angelo ha portato fino a noi, e che, insieme alla costruzione, anche il cuore e la dignità di ciascuno di noi e di voi, si sarà già innalzata al cospetto di Dio. Anche tutto questo è Chiesa. Vi ricordiamo con affetto e vi abbracciamo. Caro Don Bruno, siamo un gruppo di educatori ed animatori dell’Oratorio San Filippo Neri Sant’Agnese di Oggiono. Lei termina la sua lettera dicendo che tutti abbiamo bisogno di Dio. E noi pensiamo che sia stato proprio Dio a far incrociare le nostre strade. Nella nostra Parrocchia, da ben dieci anni circa, si parla di costruire un nuovo Oratorio, ma fino ad ora questo progetto è rimasto solo sulla carta o nella mente di qualche persona di buona volontà: forse, ormai, non ci crediamo più neppure noi. La sua e-mail è stata proprio un dono del Signore: è arrivata infatti proprio da un paese dove la ricostruzione si pone quasi come obiettivo primario e indispensabile per tornare a vivere con serenità; da un carcere, luogo di pena ma soprattutto luogo in cui ogni uomo è impegnato nella ricostruzione del suo io, della sua persona e della sua dignità di essere umano voluto e amato da Dio. E anche noi, come voi, siamo chiamati a costruire: a costruire questo Oratorio di mattoni, ma soprattutto a ricostruire la nostra fiducia in Dio e nella sua illimitata Provvidenza, dobbiamo ricostruire un Oratorio fatto di cuori e di mani che si donano con amore. E anche noi, come i suoi amati carcerati, dobbiamo ricostruire partendo da due certezze: l’amore e la misericordia di Dio e il nostro errore, riconoscendo nel Signore il Padre misericordioso che abbraccia qualunque figlio ritorni a Lui e riconoscendo, per chiedere perdono, la nostra mancanza di fiducia in quel Padre che dona ai propri figli tutto ciò di cui hanno veramente bisogno. In questi anni ci siamo affidati a tanti tecnici e tanti esperti, ma poco all’Esperto Supremo della vita, il nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo fatto e rifatto tante cose, abbiamo speso tante parole, forse a volte troppo vuote o inutili, ma non abbiamo pregato. Chiediamo a lei di trasmettere questa lettera ai suoi carcerati: aiutateci e pregate per noi, per il nostro Oratorio fatto prima ancora che di mattoni, di persone che si amano e che si rispettano. Aiutateci a riconoscere con onestà e senza vergogna le Gli educatori ed animatori degli Oratori San Filippo Neri e Sant'Agnese di Oggiono Gli Oratori: un bene per la comunità «La Regione Lombardia riconosce la funzione educativa e sociale svolta dall’ente Parrocchia, mediante l’Oratorio, che costituisce uno dei soggetti sociali ed educativi della comunità locale, finalizzato alla promozione, accompagnamento e supporto della crescita armonica dei ragazzi, adolescenti e giovani che vi accedono spontaneamente» (Dal protocollo di intesa siglato tra la Regione e le singole Diocesi lombarde Milano, 14 Dicembre 1999). Mentre attendiamo l’avvio dei lavori di costruzione del nuovo Oratorio, proponiamo alla vostra lettura queste notizie volte a sensibilizzare tutta la comunità nei confronti dell’Oratorio, un bene per tutti i cittadini! 32 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! sono necessari per far sì che i giovani giungano ad una maturazione valoriale e di fede. CHE COS’È L’ORATORIO Non è soltanto un luogo fisico, ma neppure il paese dei balocchi, né tanto meno la sacrestia della Parrocchia. L’Oratorio nasce dalla comunità parrocchiale come strumento e metodo per la formazione umana e cristiana delle giovani generazioni. È uno dei modi GLI ORATORI IN CUI SIAMO CRESCIUTI Gli Oratori della nostra realtà lombarda fanno parte dell’esperienza di crescita di piccoli e grandi: tutti hanno almeno un ricordo legato all’Oratorio del proprio paese o quartiere. Questi ricordi testimoniano che gli Oratori in Lombardia sono tanti, ma soprattutto che sono una tradizione. Questa tradizione affonda le sue radici ben oltre quello che possiamo immaginare: realtà per l’accoglienza dei ragazzi e delle ragazze, in particolare nella città, sono documentate addirittura nel XVIII secolo a Milano e in altri capoluoghi di provincia. I nostri Oratori hanno più di tre secoli di storia alle spalle! In Lombardia la realtà degli Oratori si è espressa in modo particolare, rispetto al altre Regioni italiane: la sensibilità e la cultura locali hanno trovato negli Oratori una sincera espressione della cura delle nuove generazioni: i modi di accogliere e stare insieme ai ragazzi sono cambiati più volte nel tempo, ma immutata è rimasta la passione per la loro crescita. La storia degli Oratori è legata strettamente a quella di uomini e donne che hanno dedicato la loro vita a sognare e realizzare dei luoghi belli e accoglienti per i più piccoli e spesso anche più poveri. Il primo pensiero va a san Filippo Neri e a san Giovanni Bosco, ma nelle singole realtà diocesane molti altri preti, suore e laici vengono ricordati con affetto per tutto il bene che hanno seminato. Bene che continua anche oggi a portare frutti. I primi Oratori erano costituiti da una stanza per i giorni brutti e un prato per quelli belli; da allora molte (privilegiato per il suo radicamento nella Chiesa lombarda, ma anche per la sua natura comunitaria) attraverso cui la Parrocchia esprime la propria sollecitudine nei confronti delle giovani generazioni. L’Oratorio si pone accanto al soggetto educante primario che è la famiglia: con essa costruisce un rapporto di dialogo e fiducia, a volte anche di sostegno e di aiuto. La famiglia trova nell’Oratorio un fedele alleato nel gravoso impegno di crescere i propri figli, importante più che mai, considerato che l’educazione dei figli è diventata una questione troppo privilegiata e isolata nella società d’oggi. La comunità parrocchiale, attraverso l’Oratorio e la Pastorale Giovanile esprime, in continuità con la tradizione educativa lombarda, una forte predilezione verso i bambini, i ragazzi e le giovani generazioni, soprattutto gli ultimi e i più poveri. L’attenzione educativa rivolta ai ragazzi comprende la globalità della persona, nella convinzione che tutto può partecipare al bene della loro crescita e vita futura. L’Oratorio attua il proprio progetto educativo, attraverso le persone che vi si impegnano e in un luogo strutturato appositamente, in virtù di un mandato che ha ricevuto dalla comunità cristiana, la quale resta il soggetto educante responsabile. La comunità cristiana sa che l’attività educativa destinata alle giovani generazioni comporta investimenti strutturali, gestionali e formativi. Essi 33 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! sperimentazione e di testimonianza. Dal servizio agli ultimi e ai bisognosi fino alla progettazione di esperienze innovative quali l’educativa di soglia e la presenza organizzata nei luoghi informali (piazzette, pub e discoteche, giardinetti pubblici,...) In un’esperienza di educazione gratuita e alla gratuità. altre strutture hanno espresso la cura dei ragazzi a 300 gradi. Lo sport, la cultura, il lavoro, l’aggregazione, la crescita spirituale hanno trovato in campetti polisportivi, teatri e biblioteche, scuole professionali, cortili e muretti e cappelline il volto di questa cura amorevole e prossima della comunione cristiana. Negli Oratori sono nati e hanno trovato casa anche associazioni e movimenti cattolici che collaborano con la comunità a favore dei ragazzi, proponendo percorsi diversificati e significativi per i tanti ragazzi, dando visibilità ai numerosi carismi che animano la Chiesa. UN FUTURO DA COSTRUIRE INSIEME Sul futuro, infine, si preannunciano nuovi temi su cui ogni Oratorio è chiamato a riflettere e coinvolgere il territorio: ☺ vivere oggi il Vangelo. In Oratorio si cerca di dare un volto possibile alla fraternità che il Vangelo di Gesù indica ai cristiani come unico stile di vita buono. Per i ragazzi, come per gli adulti, questo diventa non l’unico luogo in cui si può vivere da fratelli, ma l’esperienza che ciò è possibile in ogni dove e in qualunque situazione. ☺ L’appartenenza alla comunità cristiana. In Oratorio la gradualità delle proposte permette ai ragazzi di conoscere e riconoscere i gesti e le parole della comunità cristiana: si comprende cosa significa vivere la carità del Vangelo, mentre si riconosce il Signore nello Spezzare del Pane sulla Mensa Eucaristica e si ascolta la sua santa Parola. La Liturgia, l’annuncio e la carità sono i tre pilastri portanti di tutta la vita cristiana. ☺ Una società sempre più multiculturale, multirazziale e multietnica. L’impegno a qualificare la funzione dell’Oratorio affinché sia luogo di educazione alla fede e nel contempo rimanga casa accogliente, terreno di incontro anche per i lontani. ☺ Il fenomeno delle esperienze giovanili nell’informalità (la notte, le aggregazioni spontanee e fugaci, i bar..) Il desiderio di abitare e sentire propri anche quei luoghi come le discoteche, i muretti e la strada, offrendo la possibilità di esperienze COSA OFFRE IL TUO ORATORIO Aggregazione e proposte per il tempo libero diversificate attraverso il variegato mondo sportivo; attività culturali (teatro, conferenze..), ricreative ed espressive (musica, danza, media...) bar e circoli giovanili; gite ed escursioni; promozione di feste; sagre e momenti informali. Proposte estive ed invernali di Grest (CRE, Oratorio Estivo e Oratorio Feriale); Centri di Aggregazione Giovanile; campi scuola e soggiorni formativi. Formazione umana e spirituale attraverso incontri formativi e proposte culturali si offrono ai giovani momenti di approfondimento su temi di attualità; confronti e dibattiti; esperienze con giovani provenienti da ogni parte del mondo; gemellaggi e scambi di esperienze; vita di gruppo e momenti di associazionismo. Laboratori della fede catechesi ed iniziazione ai Sacramenti, certo. Ma anche sempre più sorgono laboratori in cui sostenere itinerari di ricerca ed educazione al dono della fede attraverso giornate di riflessione e preghiera; contemplazione; ascolto del creato, confronto con altre religioni. Impegno e servizio il volontariato trova negli ambienti oratoriali un terreno fertile di 34 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ educative anche nei luoghi informali ed anonimi dell’aggregazione odierna. I rapporti con la scuola, che tende sempre più a totalizzare i tempi dei ragazzi, fino a includere anche il loro “tempo libero”. È forte il desiderio di riaprire il dialogo con le istituzioni culturali e partecipare a nuovi tavoli di approfondimento e ricerca. Scuole di Formazione. La comunità parrocchiale, quale soggetto dell’educazione dei giovani alla fede e al senso della vita, intende investire anche su mezzi diversi dall’Oratorio per accostare i giovani e porsi in dialogo con loro. Sono allo studio ricerche sul territorio e nuove scuole di formazione per animatori pastorali di giovani. I confronti con le politiche giovanili, gli enti pubblici e le altre agenzie educative. In contrasto col disinteresse e la distanza dalle istituzioni, l’Oratorio cerca di proporsi oggi come lievito di valori e tradizioni educative all’interno della società. La promozione e la tutela della dignità dei ragazzi e dei giovani ad ogni livello e la proposta di autentico protagonismo, anche sociale, delle giovani generazioni. La ripresa tra i giovani del senso alto della politica e dell’impegno civile. Il sostegno a genitori e famiglie sempre più in crisi nel rapporto educativo. La possibilità di una ritrovata serenità dei rapporti intergenerazionali. La sfida dell’individualismo attraverso concrete esperienze di relazioni significative e di vita comunitaria Domenica sera sono ormai un appuntamento costante che vede (purtroppo!) ancora pochi oratoriani; fatto sta che molti “oratoriani” non l’hanno ancora sentita… Facciamo in modo in questa santa Quaresima di “aprire le orecchie e il cuore alla voce del Signore”. «Svegliati, o tu che dormi!» (cfr. Ef 5,14). Per tutti gli educatori e per coloro che amano l’Oratorio Come per il Tempo di Avvento, ecco gli appuntamenti per il Tempo sacro della Quaresima. Pregheremo per la nostra conversione e per il nuovo Oratorio. ♣ Domenica 9 Marzo alle ore 20:45 nella chiesa di Sant’Agata Veglia di ingresso nel Tempo di Quaresima ♣ Ogni Mercoledì alle ore 20:00 la Celebrazione Eucaristica in chiesa Prepositurale ♣ Ogni Domenica alle ore 18:30 celebrazione dei Vespri nella chiesa di Sant’Agata, durante la quale sottolineeremo in modo particolare la commemorazione del Battesimo. Invito tutti a non mancare perché il nostro sia davvero uno stare “qui per Lui”! Quaresima Medie Durante il sacro Tempo di Quaresima gli educatori del Gruppo Medie, con suor Iolanda e don Donato, hanno formulato diverse proposte per il cammino di conversione dei preadolescenti. Ovviamente prima di tutto devono essere i genitori di questi stessi ragazzi e ragazze a sentire l’importanza di far partecipare i loro figli a questi momenti. ♣ Domenica 9 Marzo alle ore 10:00 si terrà, il Ritiro Quaresimale delle Medie presso la chiesa di Sant’Agata; alle 11:30 parteciperemo alla Celebrazione Perché suona la campana? Dall’inizio dell’anno oratoriano la campana posta sulla chiesa di Sant’Agata squilla più frequentemente del solito. Sarà perché abbiamo preso “confidenza” con l’antica chiesa; sarà perché stiamo strutturando ancora meglio i momenti di preghiera comune, sarà perché i Vespri della 35 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! Eucaristica con tutta la comunità e poi, per chi vuole, c’è la possibilità di fermarsi in Oratorio per il pranzo. Durante la preghiera del pomeriggio verrà consegnato a tutti il salvadanaio quaresimale (come spiegato dopo). ♣ Per tutta la Quaresima è sospesa la Celebrazione Eucaristica delle Medie del Giovedì perché… (leggi sotto!). ♣ Dal 14 Marzo, ogni Venerdì di Quaresima, alle ore 17:00 nella chiesa di Sant’Agata ci sarà una celebrazione per l’adorazione della Croce. Il primo Venerdì ci sarà la Via Crucis con partenza dalla Piazza della chiesa verso la grande Croce di Piazza alta (come lo scorso anno). Anche per l’ultimo Venerdì di Quaresima (quello prima del Venerdì Santo) celebreremo la Via Crucis in un posto suggestivo del nostro paese: attenzione ad Oggiono Oggi e agli avvisi dei catechisti! ♣ Sabato 22 Marzo ci sarà il Ritiro decanale delle Medie (a Bevera o a Molteno). Partenza, come al solito, dall’Oratorio San Filippo Neri verso le 16:30. N.B. Queste due Via Crucis vogliono essere gli appuntamenti per adolescenti in Quaresima. Infatti il Ritiro decanale per gli adolescenti sarà Domenica 4 Maggio. Quaresima Giovani Durante il sacro Tempo di Quaresima questi sono gli appuntamenti per tutti i giovani: ☺ Giovedì 6 Marzo Celebrazione Penitenziale della Parola di Dio nella chiesa di Sant’Agata. ☺ Domenica 9 Marzo alle ore 20:45 nella chiesa di Sant’Agata Veglia di ingresso nel Tempo di Quaresima. ☺ Mercoledì 12 Marzo a Bevera ultimo incontro della Scuola della Parola giovani. ☺ Lunedì 24 Marzo alle ore 20:30 Via Crucis missionaria decanale per le vie di Oggiono. ☺ Domenica 30 Marzo presso l’Eremo di San Salvatore ad Erba si terrà il Ritiro Decanale. Partenza dall’Oratorio San Filippo Neri alle ore 16:30. ☺ Domenica 6 Aprile presso l’Oratorio San Filippo Neri di Oggiono si terrà un incontro di preghiera, di fraternità e di verifica della Scuola della Parola per i giovani del Decanato con don Virginio. Inizio alle ore 19:00 nella chiesa di Sant’Agata. Quaresima Ado Durante il sacro Tempo di Quaresima questi sono gli appuntamenti per tutti gli adolescenti: ☺ Lunedì 3 Marzo Celebrazione Penitenziale della Parola di Dio nella chiesa di Sant’Agata. ☺ Domenica 9 Marzo alle ore 20:45 nella chiesa di Sant’Agata Veglia di ingresso nel Tempo di Quaresima. ☺ Lunedì 10 Marzo ultimo incontro della Scuola di preghiera ad Imberido. ☺ Lunedì 24 Marzo alle ore 19:00 cena adolescenti e alle ore 20:30 Via Crucis missionaria decanale per le vie di Oggiono. ☺ Venerdì 11 Aprile a Bulciago Via Crucis multimediale. Partenza dall’Oratorio San Filippo Neri alle ore 20:00. Prossima festa del papà… Per organizzare la festa del papà tutti coloro che vogliono dare una mano sono invitati a trovarsi al bar dell’Oratorio Venerdì 7 Marzo alle ore 21:00. Eventualmente per informazioni telefonare a Monica 0341578484 o Mery 0341260788. Grazie. Festeggeremo in Oratorio tutti i papà Domenica 16 Marzo con un pranzo, i giochi e i tornei al pomeriggio. Ci ritroveremo per la Celebrazione Eucaristica delle ore 11:30 per poi scendere insieme in Oratorio. Invitiamo poi tutti i papà con i loro figli e figlie alla 36 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! Celebrazione Eucaristica delle ore 20:00 di Mercoledì 19 Marzo, festa di san Giuseppe, padre di Gesù secondo la Legge di Mosè. nella seconda Domenica i ragazzi e le ragazze della quinta elementare e delle medie. L’occasione della prossima festa di Pasqua ci permetterà di pregare insieme e poi passare alcune ore di gioia e di fraternità per allietare gli ospiti e augurargli una santa Pasqua! Via Crucis decanale per i martiri missionari Lunedì 24 Marzo alle ore 20:30 per le vie di Oggiono il Gruppo Missionario decanale ha organizzato una Via Crucis per ricordare i martiri missionari. Tutti siamo invitati a partecipare. Il ritrovo è alle 20:25 nella piazza della chiesa Prepositurale di Oggiono. Miniritiri per Genitori Per i GENITORI DEI RAGAZZI DELLA PROFESSIONE DI FEDE il MiniRitiro sarà Domenica 23 Marzo 2003 presso la chiesa di Sant’Agata e il salone dell’Oratorio Sant’Agnese dalle ore 15:30. Guideranno il Ritiro i coniugi Roncareggi Angelo e Maria Grazia che ci aiuteranno nelle problematiche adolescenziali. Per conoscere la loro storia vi propongo alcune righe tratte dall’introduzione del libro PREPARAMI LA COLAZIONE. STORIA DI LUCIA CHE DA DEL TU A DIO, di Giorgio Bernardelli, Centro Ambrosiano, Milano 2001: «”Ho tra le mani la lettera di una ragazza che amava molto la danza”. Qualche migliaio di giovani della Diocesi di Milano Lucia Roncareggi l’ha conosciuta così. Era la sera del 27 Marzo 1999. E il Cardinale Carlo Maria Martini, dal pulpito del Duomo di Milano citava l’ultima professione di fede di una ragazza di 22 anni morta pochi giorni prima per una grave forma di tumore» (pag. 11). Dopo la testimonianza dei genitori di Lucia, concluderemo tutti insieme, genitori e figli, con una preghiera in Sant’Agata. Visto il significato della tappa che vostro/a figlio/a si appresta a compiere e la grazia di avere tra noi due così eloquenti testimoni di fede, siete inviati davvero tutti a NON MANCARE!!! Per i GENITORI DEI RAGAZZI DELLA PRIMA SANTA COMUNIONE l’appuntamento è per Domenica 30 Marzo 2003 alle ore 14:15. Durante questo pomeriggio i vostri figli vivranno la Celebrazione della Prima Riconciliazione sacramentale in chiesa Prepositurale. Dopo un momento di festa tutti insieme presso il salone dell’Oratorio Sant’Agnese, alle ore Secondo corso di Danza Moderna Dopo il successo della prima edizione anche quest’anno torna il CORSO DI DANZA MODERNA. A partire dal 7 Marzo ci incontreremo ogni Venerdì dalle ore 16:00 alle ore 17:00 presso l’Oratorio Sant’Agnese per diverse lezioni di danza moderna con le ragazze di prima, seconda e terza media e di prima, seconda e (da quest’anno!!!) anche di terza superiore. Per informazioni ed iscrizioni chiedere a Caterina e Paola la Domenica pomeriggio in Oratorio oppure telefonate ad Agnese (0341576702 orario cena). Il corso verrà organizzato solo se raggiungeremo un numero di 15-20 partecipanti. Vi chiediamo un contributo che servirà per la costruzione (speriamo presto!) del nuovo Oratorio. Vi aspettiamo numerose per divertirci e stare insieme! Domeniche oratoriane alla Casa di Riposo “Sironi” Domenica 23 Marzo e Domenica 6 Aprile gli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese (quindi tutti i ragazzi, le ragazze, gli animatori ed educatori) si recheranno alla Casa di Riposo Sironi di Oggiono per trascorrere qualche ora di festa in compagnia dei nostri nonnini. Nella prima Domenica saranno i ragazzi e le ragazze dalla prima alle quarta elementare; 37 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! 16:00 i genitori inizieranno il loro MiniRitiro guidato da don Sergio Zambenetti, Parroco di Castello Brianza. I ragazzi parteciperanno ai giochi in Oratorio. Concluderemo tutti insieme, genitori e figli, con una preghiera in Sant’Agata. Vista l’importanza del Sacramento che i vostri figli si apprestano a riceve siete inviati tutti a NON MANCARE!!! Per i GENITORI DEI RAGAZZI DELLA SANTA CRESIMA il MiniRitiro sarà Domenica 6 Aprile 2003 presso il salone dell’Oratorio Sant’Agnese dalle ore 15:30. Guiderà il Ritiro don Sergio Zambenetti, Parroco di Castello Brianza. I ragazzi vivranno la loro preghiera in Sant’Agata e poi parteciperanno ai giochi. Concluderemo tutti insieme, genitori e figli, con una preghiera in Sant’Agata. Vista l’importanza del Sacramento che i vostri figli si apprestano a riceve siete inviati tutti a NON MANCARE!!! santi Magi e al mondo intero nell’Epifania. La figura di Gesù presente tra noi arricchisce di senso il nostro tempo che passa e così tutto cambia. Tutti i miracoli di Gesù sono stati fatti per cambiare le persone: la Samaritana, il cieco nato, Lazzaro. La Quaresima che tra poco inizieremo è tempo di conversione, cioè di cambiamento. Anche noi desideriamo diventare dei ragazzi, degli adolescenti, dei giovani, degli adulti nuovi! Vogliamo saper rinunciare a ciò che ci distrae e non ci fa vedere Gesù. Vogliamo poter dire: ☺ oggi sono capace di spegnere la TV per parlare con i miei genitori; ☺ questa settimana non comprerò le figurine o il giornalino, pensando a tutti quei bimbi che non sanno nemmeno leggere perché non possono andare a scuola; ☺ giocherò di meno a calcio per chiacchierare con quel bambino che non parla mai con nessuno; ☺ aiuterò mia mamma ad apparecchiare perché sono felice di farla sorridere; ☺ non insisterò per avere la “solita” merendina perché se si ha davvero fame va benissimo il pane; ☺ un giorno alla settimana (IL VENERDÌ) rinuncerò alla Play Station per stare di più con mio fratello; ☺ non comprerò quel nuovo golfino, ricordando chi non ha nemmeno le scarpe; ☺ passerò una volta in più a trovare la nonna perché so che le fa piacere vedermi; ☺ rinuncerò a cinque minuti di sonno o di riposo per passare a salutare Gesù in Chiesa durante la mia giornata; ☺ se sono un ragazzo delle medie: parteciperò con fedeltà tutti i Venerdì alle 17:00 alla celebrazione della Croce nella chiesa di Sant’Agata, ricordando che Gesù mi ha amato tanto da morire per me!; ☺ tutte le sere prima di cena userò il libretto donatomi alla festa dell’Oratorio per pregare con mamma, papà e tutta la mia famiglia ricordandomi che Dio Padre va ringraziato per tutti i suoi doni; ☺ almeno una volta al giorno mi chiederò: «Gesù cosa avrebbe fatto al mio posto in questa situazione?»; ☺ ….. Estate 2003: Oratorio ed Esperienza di vita comunitaria Anche se sembra ancora lontana, cominciamo a guardare all’Estate 2003. L’Oratorio Estivo inizierà Lunedì 16 Giugno e terminerà Venerdì 11 Luglio. L’esperienza estiva di vita comune per gli adolescenti inizierà Lunedì 14 e terminerà Lunedì 21 Luglio; per la quinta elementare e le medie inizierà il 21 e terminerà il 28 Luglio in Trentino Alto Adige. Valuteremo (in base alle pre-iscrizioni e alle proposte dei ragazzi) se unire le due esperienza come lo scorso anno. Comunque andremo in una casa a pensione completa! Le pre-iscrizioni devono avvenire entro e non oltre il 15 Aprile, versano la caparra di 100 € a don Donato. Su Oggiono Oggi di Aprile e nel prossimo numero de “L’Oratorio di Oggiono Oggi” verranno date maggiori indicazioni. La tua RINUNCIA per COSTRUIRE… Abbiamo atteso la venuta di Gesù nell’Avvento, abbiamo gioito per la sua Nascita a Natale e la sua manifestazione ai 38 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!! Ogni mia piccola rinuncia e ogni mia offerta di tempo, di energie, di soldi, di affetto cambieranno un poco il mio cuore e, come fiori, coloreranno il grande giardino della Chiesa. Buon cammino di Quaresima verso la Pasqua di Gesù Cristo! A Gesù Crocifisso O Cristo Crocifisso, noi siamo venuti per chiederti perdono, per implorare la tua misericordia, per ripeterti il nostro povero amore. Noi già sappiamo che Tu vuoi perdonarci perché hai espiato proprio per noi, perché sei la nostra unica speranza, la nostra Redenzione. Ravviva in noi il desiderio e la fiducia del tuo perdono, aumenta il nostro amore per Te, donaci di gustare la certezza e la dolcezza della tua misericordia. Signore Gesù, donaci la forza di perdonare i nostri fratelli perché siamo stati perdonati da Te. Donaci un cuore capace di amare tutti e ciascuno affinché diventi nostro il tuo desiderio che tutti diveniamo una cosa sola. Fa’ che questa nostra preghiera giunga al Padre nello Spirito Santo, ora e sempre. Amen Il salvadanaio Durante la preghiera pomeridiana nella chiesa di Sant’Agata di Domenica 9 Marzo, prima Domenica di Quaresima, verrà consegnato a tutti i ragazzi dell’Oratorio un simpatico salvadanaio violetto. Questo salvadanaio apparirà nelle nostre case per raccogliere i frutti delle rinunce non solo dei bambini, ma anche della famiglia. Secondo gli esempi riportati sopra, non si tratta solo di rinunce economiche, bensì di stili di vita più evangelici, per attuare i quali dobbiamo “togliere di mezzo” o sospendere altre cose. È importante che il salvadanaio venga riportato alla Celebrazione pomeridiana del Giovedì Santo in chiesa Prepositurale. La cifra raccolta servirà per offrire un’esperienza di vita comunitaria e condizioni essenziali di inserimento sociale ai ragazzi senza famiglia della Repubblica Democratica del Congo, ai quali la società preclude ogni possibilità di costruirsi un futuro. Paolo VI Buon cammino quaresimale di conversione! Arrivederci al prossimo numero!! L’angolo della Preghiera Non poteva essere che una preghiera per un serio e costante cammino di conversione quella che viene proposta in questo angolo. Ormai la santa Quaresima è alle porte e quindi seguiamo l’invito di Gesù: «Convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15). 39