ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
cristiana. Il mio non è sicuramente un fatto
isolato perché per molti amministratori di ieri
e di oggi lì sono cresciute le radici del loro
impegno sociale e politico e spero che ciò
possa accadere anche nel futuro.
Del resto anche in altri campi importanti
della vita civile, oltre che religiosa, possiamo
trovare numerose persone che si sono formate
in Oratorio, il che conferma quanto questo
luogo educativo sia cruciale non solo per la
vita della Chiesa ma per quella di tutta la
società.
Infine, nel ringraziare don Donato per la
sua instancabile attività, mi preme
sottolineare come tra le sue numerose qualità
vi sia quella di “provocare” la collaborazione,
cosicché negli ultimi tempi si sono
moltiplicate le occasioni in cui l’Oratorio e
l’Amministrazione Comunale hanno avuto
modo di lavorare insieme per iniziative a
favore dei giovani.
Credo che quando questa collaborazione
avviene con “purezza di cuore”, ossia senza
secondi fini, ne trae vantaggio tutta la
comunità. Sono perciò particolarmente felice
di queste occasioni di cooperazione e spero
che possano continuare a ripetersi anche per il
prossimo futuro.
A tutti un cordiale augurio di
un’esperienza ricca di gioia, per voi e per tutta
la comunità!
Oratorio: momento privilegiato
per la crescita e l’educazione
del dott. Straniero Raffaele, Sindaco
Ho accolto volentieri l’invito ricevuto da
don Donato di scrivere un “pezzo” per
«L’Oratorio di Oggiono, oggi» per diverse
ragioni.
Innanzitutto mi offre l’occasione per
rivolgere un saluto a tutti i ragazzi e le
ragazze che frequentano l’Oratorio, con
l’augurio di vivere con gioia questa
esperienza che è davvero speciale e rimarrà
nei loro cuori – ne sono convinto – come una
“pietra miliare” nel corso della vita! Lo dico
nella consapevolezza che l’Oratorio è un
momento privilegiato nella crescita e
nell’educazione umana e cristiana, capace di
unire la preghiera e la catechesi al gioco ed al
divertimento, l’attività sportiva agli incontri
formativi. Credo che difficilmente si riuscirà a
trovare un’altra formula così riuscita a livello
educativo nella Chiesa così come nella società
civile.
Da qui l’invito a “gustare” questo
momento e a trasmetterne la bellezza ad amici
ed amiche perché anche altri ragazzi possano
viverne l’esperienza!
Formulo un saluto anche agli educatori ed
agli animatori, a loro volta protagonisti della
vita dell’Oratorio. Chi svolge questa funzione
ha già alle spalle una propria esperienza, di
pochi o di tanti anni che sia, e non ha quindi
bisogno di incoraggiamenti perché lo fa
sicuramente in forza di una propria
convinzione. Ciò nonostante mi sembra giusto
far sapere anche a loro quanto tutta la
comunità ne apprezzi l’impegno e quanto sia
importante la loro opera per la formazione dei
ragazzi e delle ragazze di cui si prendono
cura!
Questo invito mi ha fatto piacere anche per
l’opportunità che mi ha dato di ripensare agli
anni in cui ho frequentato l’ambiente
oratoriano, alle persone che vi ho incontrato,
alle amicizie che vi sono nate, all’importanza
insomma che quel periodo ha avuto nella mia
vita. Inoltre, se alcuni anni più tardi ho
iniziato ad occuparmi della “cosa pubblica”, è
stato proprio perché mosso da quello spirito di
servizio di cui è impregnata la comunità
A proposito del Natale…
Abbiamo ricevuto e rendiamo di pubblico
dominio i ringraziamenti per la prima Festa di
Natale con i nonni di cui pubblichiamo anche
un articolo.
Oggetto: Ringraziamento
Molto Rev.do
Don Donato
c/o Oratorio Maschile
23848 Oggiono (Lc)
A
nome
del
Consiglio
di
Amministrazione, degli Ospiti e delle
Reverende Suore, ringrazio sentitamente per
l’ottima organizzazione del pomeriggio
passato con i nostri Ospiti il giorno 8
Dicembre 2002.
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Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
La simpatica iniziativa, segno di
grande affetto nei confronti dei nostri anziani,
è stata dagli stessi molto gradita.
Nella
speranza
che
la
bella
esperienza possa essere ripetuta in altre
occasioni, si porgono i più cordiali saluti.
Il presidente
Emanuele Fumagalli
Dopo tanta allegria e “dolcezza”, tra i
biscotti e i succhi offerti a tutti noi, le
caramelle donate dai bambini ai nonni
insieme alle rose (realizzate dai ragazzi di quinta
elementare e delle medie), siamo stati invitati a
riflettere con le parole del Presidente, il signor
Emanuele Fumagalli, e della Superiora, suor
Luigia. Siamo fortunati ad avere una bella
struttura di accoglienza per gli anziani, ma le
mura da sole non bastano! Occorre che
ciascuno di noi si impegni per
donare un sorriso, una carezza
a questi nonni che non
chiedono nient’altro che un
po’ di attenzione, una visita
per “colorare” le loro giornate.
I nonni hanno fatto tanto
per noi quella Domenica
pomeriggio: hanno reso il
nostro Natale degno del
Bambin Gesù che sicuramente
ha gradito e condiviso con noi l’impegno e
l’allegria di quelle ore.
Che altro dire… il nostro primo Natale dai
nonni è stato un successo! Ci auguriamo che
non sia stato un episodio, ma l’inizio di una
necessaria “sensibilizzazione” nei confronti di
chi per anni ha amato, aiutato, pregato e che
ora ha bisogno di chi lo ami, lo aiuti e preghi
per lui. Amiamo i nostri nonni!
Un’educatrice del Gruppo Medie
Il Natale dai “nonni”
“Accetta benevolmente gli
ammaestramenti
che
derivano
dall’età,
lasciando con un sorriso
sereno le cose della
giovinezza”
Domenica 8 Dicembre,
con i ragazzi e i bambini
degli Oratori San Filippo
Neri
e
Sant’Agnese,
abbiamo vissuto una
piacevolissima “trasferta”
presso la Casa di Riposo del nostro paese per
porgere alle nonne e ai nonni gli auguri di
Natale e… una ventata di giovinezza che
hanno sicuramente gradito, dato l’entusiasmo
e gli occhi che si son fatti lucidi, mentre i
nostri ragazzi si esibivano con canti e balletti.
Ciò che più ricordo (e come scordarselo!) è il
clima particolarmente “caldo”; infatti, sia la
temperatura interna dell’ambiente sia il calore
umano con cui siamo stati accolti (e che
abbiamo cercato di ricambiare) si aggiravano
intorno ai 40° circa…
Inizialmente, ci siamo ritrovati nella
chiesina per un breve momento di preghiera,
durante il quale i nostri ragazzi e bambini si
sono disposti sulle panche vicino ai nonni;
spero che da loro tutti noi possiamo aver
“imparato” il valore del raccoglimento, del
silenzio e lo stile di quella preghiera devota
con cui i nonni spesso, alzando lo sguardo,
rivolgono sincere invocazioni al Signore
Gesù.
Successivamente, nel salone i ragazzi e i
bambini hanno comunicato la loro gioia e la
voglia di vivere ai nonni presenti che, a volte,
rischiano di chiudersi in sé stessi, intristendosi
a causa per di più della solitudine, quello
strano sentimento di abbandono più doloroso
di una malattia.
Ancora per il
lancio dei palloncini 2002
Domenica 15 Dicembre, dopo la
Celebrazione di ingresso nella Novena di
Natale, nel cortile dell’Oratorio San Filippo
Neri abbiamo lanciato i palloncini con un
messaggio di pace e di amore per tutti gli
uomini di buona volontà. Nei primi giorni di
Gennaio abbiamo ricevuto ancora due risposte
questa volta dalla provincia di Verona; una su
un cartoncino azzurro realizzato da una
ragazza e l’altra su un biglietto augurale ed
una cartolina da una famiglia di sei persone:
papà, mamma e quattro figlie. Eccovi le loro
parole.
Appeso al filo di un palloncino rosso è
arrivato sulle colline di un piccolo paese della
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Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
Val d’Alpone questo messaggio: «Gesù vi
riempia il cuore di gioia».
Grazie
per
questa
piccola sorpresa e per questo
augurio. Che il nuovo anno vi
porti gioia e fortuna.
Auguri!
Cristofari Tania
composte equamente da Anna
Sottana e MIRIAM VISMARA, con
l’aiuto di altre persone che hanno
fornito
notizie
preziose
e
suggerimenti utili.
Ci scusiamo in modo particolare
con Miriam Vismara per esserci
dimenticati di mettere il suo nome e
la ringraziamo tanto per le due
bellissime poesie: possiamo dirle che
hanno avuto una enorme successo ed
apprezzamento. GRAZIE MIRIAM e
grazie a coloro che hanno aiutato le
nostre due poetesse!!!
Di questa ragazza abbiamo
anche l’indirizzo e ci siamo già
premurati di rispondere e
ringraziare. Chissà che un
giorno non venga a trovarci
all’Oratorio, qui ad Oggiono?
Ed ora la famiglia:
Caritas:
“insieme in allegria”
Con
tanto
affetto
contraccambio il vostro augurio
e porgo un grande saluto a
tutti. A Giulia con un abbraccio
da parte di chi ha trovato il
palloncino e gli auguri di tutto
cuore.
Siamo una famiglia di
sei
persone:
Fernando,
Daniela, Sara, Anna, Elena e
Valentina. Ciao a tutti. Un bacio. Buon anno.
Un pranzo comunitario per un
gruppo di anziani è stato organizzato
dagli Oratori San Filippo Neri e
Sant’Agnese
e
dalla
Caritas
Parrocchiale
presso
i
locali
dell’Oratorio
maschile
il
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Dicembre 2002, in occasione del
santo Natale.
L’idea è stata quella di far diventare il
Natale un giorno ancora più speciale. La
partecipazione al pranzo delle reverende
Suore, del Responsabile Decanale signor
Giuseppe Riva, di don Mario, Assistente della
Caritas Parrocchiale, e di don Donato ha
allietato ancor più i commensali. La loro
presenza è servita a far capire che questa lieta
e serena festività va vissuta con uno spirito
più aperto alla fraternità.
Un sentito grazie va rivolto a tutte le
persone che hanno collaborato per la riuscita
di questa festa: i cuochi, Giovanni, Nicola,
Peppino, Franco, Battista, Renza, gli
animatori Stefano Milani, Matteo, Stefano
Valtorta, Caterina e Paola; queste ultime
hanno anche allietato il pranzo con dei
balletti.
I partecipanti, che si sono trattenuti in
buona compagnia ed in allegria con una
“tombolata” fino al tardo pomeriggio, hanno
espresso molta soddisfazione, per cui gli
organizzatori pensano di ripetere in seguito
questa bella iniziativa.
Perego Carla e Sottana Antonia
Unito al biglietto c’era anche una cartolina
del paese di questa famiglia con queste parole
Questo è il nostro paesino di
montagna. Noi abitiamo un po’ più su, a 1000
metri, ma molto bello.
Bay.
Anche di questa famiglia abbiamo
l’indirizzo e abbiamo già risposto e
ringraziato. Chissà che un giorno non
vengano anche loro a trovarci all’Oratorio?
Ma forse, visto che il loro paese è così bello e
che è stata una famiglia a risponderci, chissà
che non si possa organizzare una gita con
tutte le famiglie a Rovere Veronese!!!
ERRATA CORRIGE
Nel numero scorso sono state pubblicate
due poesie, una dedicata a don Donato e una
agli organizzatori dell’esperienza di vita
comunitaria a Lozio. Già il titolo era un
errore: infatti doveva essere così: «La parola
al poeta… (Anzi: ALLE POETESSE!)».
Nello scrivere gli autori delle poesie ci
siamo dimenticati che queste sono state
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Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
persone abbiamo, con l’aiuto di don Donato,
meditato sul Salmo 122, nel quale si ricorda il
saluto a Gerusalemme.
Tombola!!!
Il 6 Gennaio 2003, festa dell'Epifania, si è
svolta, come di consueto, la Tombolata di
inizio anno. In un saloncino parrocchiale
affollatissimo e tra tantissimi premi
generosamente donati dai negozianti del
paese, abbiamo trascorso un paio d’ore in
allegria, sfidando la sorte a più non posso.
Non è mancata la presenza di una “valletta”
d’eccezione...
Niente di meno
che la Befana in
persona (o forse era
Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla Casa del Signore».
E ora i nostri piedi si fermano alle tue porte,
Gerusalemme!
Gerusalemme è costruita
come città salda e compatta.
Là salgono insieme le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge di Israele,
per lodare il Nome del Signore.
Là sono posti i seggi del giudizio,
i seggi della casa di Davide.
Domandate pace per Gerusalemme:
sia pace a coloro che ti amano,
sia pace sulle tue mura,
sicurezza nei tuoi baluardi.
Per i miei fratelli e i miei amici io dirò:
«Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene.
un abile travestimento
di Stefano Valtorta??)
che dopo aver
finito di portare
calze stracolme di
dolci durante la notte ha deciso di fermarsi un
po’ insieme a noi perché siamo troppo
simpatici!!!
La conduzione della tombolata è stata
affidata agli animatori che sono stati
abilissimi a rendere il tradizionale gioco della
tombola un momento di gioiosa allegria!
Non possiamo dimenticare le numerose
“vallette” che si sono prodigate nel controllo
dei numeri, nella distribuzione del tutto
casuale dei premi e nell’allestire al meglio il
palco tra una tombolata e l’altra.
E sì, avete capito bene, tra una tombolata e
l’altra: i premi erano talmente tanti che per
esaurirli tutti abbiamo dovuto fare due
tombolate... E poi, se a questo aggiungete che
le cartelle venivano vendute ad un prezzo
bassissimo, potete capire che il divertimento
era inevitabile.
Insomma, ciò che ci resta del pomeriggio
del 6 Gennaio 2003 sono le facce sorridenti
dei partecipanti, che anche se non avevano
vinto nulla, erano contenti di aver passato un
pomeriggio divertente.
Un animatore
Come le tribù di Israele salgono lodando il
Signore verso Gerusalemme, città costruita
salda e compatta, così noi educatori dobbiamo
lavorare insieme con gioia e nella preghiera
per costruire una comunità che sia segno di
concordia e di pace, quella stessa pace che
abbiamo chiesto anche per Gerusalemme,
terra martoriata da guerre e ingiustizie. Ma
riportiamo di seguito la meditazione che don
Donato ha tenuto a noi educatori ed animatori
perché pensiamo possa aiutare anche tante
altre persone.
Abbiamo terminato con la recita del Padre
nostro con il canto “Amatevi fratelli”, per
sottolineare ancora una volta che al centro di
ogni nostro gesto deve esserci l’amore fra noi
e soprattutto l’amore per Dio Padre. Poi
insieme
abbiamo
partecipato
alla
Celebrazione
Eucaristica
delle
11:30
condividendo con tutta la comunità cristiana
di Oggiono l’Eucaristia, massimo segno di
unione, di amore e di pace.
Una catechista
Giornata parrocchiale
dell’educatore
Un Oratorio saldo e compatto
Domenica 12 Gennaio 2003, come ormai
consuetudine, si è tenuto il Ritiro per gli
educatori dell’Oratorio. Nella chiesetta di
Sant’Agata, presenti un folto numero di
I più attenti avranno certo notato e capito
perché ho scelto questo Salmo per la nostra
meditazione in questo Giornata Parrocchiale
dell’Educatore che sono felice di poter
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Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
invitati da Lui, incontrati da Lui, con Lui
inseriti in una meravigliosa comunione
d’amore. L’Oratorio deve continuare ad
essere per tutti “luogo di preghiera”»1.
Quindi un Oratorio come luogo di
preghiera e luogo della comunione. Mi direte:
«Cosa c’entrano le parole del nostro
Arcivescovo con il Salmo 122?». Tutto,
ovviamente. Ma state tranquilli: non è mia
intenzione farvi un’esegesi minuziosa di
questa bellissima preghiera. Dirò solo quello
che a me è stato suggerito dallo Spirito Santo
mentre pregavo questo Salmo e pregavo per
voi, per ognuno di voi.
Il Salmo 122 è uno dei canti delle
ascensioni, un canto che i pellegrini
innalzavano quando erano “alle porte di
Gerusalemme”. Ho detto prima che dalla
Veglia di ingresso nel tempo di Avvento ho
pensato all’anno liturgico che vivremo
insieme
come
un
cammino
verso
Gerusalemme, verso la città della pace.
Guardando a Gerusalemme in questi giorni
possiamo pensare che lì, di pace, non è
rimasto
nemmeno
il
sogno.
Non
scoraggiamoci: facciamo nostre le parole del
Salmo: «Domandate pace a Gerusalemme».
celebrare con voi per la seconda volta. «Quale
gioia?»: le prime due parole di questo Salmo
sono state il titolo della Veglia di ingresso in
Avvento che la maggior parte di noi ha
vissuto. Infatti proprio da questo Salmo ho
scelto di iniziare il cammino di questo anno
liturgico. Un cammino ideale verso
Gerusalemme, verso la città della pace.
Lo scorso anno abbiamo meditato
“brevemente” il brano di Vangelo di san
Giovanni in cui Gesù rivolge ai Discepoli, o
meglio: agli Apostoli, a coloro che Lui aveva
scelto perché stessero con Lui, la domanda
che, spesso, a noi dà tanto fastidio: «Volete
andarvene anche voi?». Dà fastidio perché noi
pensiamo che “tutti devono stare qui”. Ma,
come dicevamo lo scorso anno, “qui devono
stare tutti quelli che scelgono di stare vicino
al Signore Gesù Cristo”. Non è un centro di
aggregazione e un centro filantropico il
nostro. È un Oratorio che, come dice il nostro
Cardinale Arcivescovo Dionigi Tettamanzi
nel messaggio di apertura per l’anno
oratoriano 2002-2003, evoca subito un “luogo
di preghiera” dalla parola latina orare, quindi
un luogo dove, senza possibilità di confusione
o di errore, si è “qui per Lui, solo per Lui, il
Signore Gesù Cristo”.
«Prendiamoci per mano – scrive ancora il
Cardinale Arcivescovo nel suo messaggio - ed
eleviamo insieme le nostre mani e il nostro
cuore per dire al Signore che, guidati da Lui,
siamo uniti, siamo un’unica Chiesa.
Diciamogli davvero e convinti ciò che ci
suggerisce lo slogan riprodotto in tanti modi
sulle pareti degli Oratori in questo anno
pastorale: siamo QUI PER TE! Ciascuno nella
stagione propria della sua vita, ciascuno con
la sua vocazione e il suo ruolo nella Chiesa e
nella società, ma tutti per il Signore; siamo
Domandiamo la pace con la preghiera
prima che con le marce, con le petizioni, con i
proclami. Domandiamo la pace a Colui che
proprio nella Veglia di ingresso in Avvento
abbiamo chiamato come “Principe della
pace”, Colui che Risorto e Vivente ci dona “la
pace, la sua pace, non come la dà il mondo”
(Cfr. Gv 14,27), ma come solo Lui, il Signore e
Creatore dell’Universo, può donarla a noi.
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Dal messaggio di apertura dell’anno oratoriano 20022003 del Cardinale Arcivescovo Dionigi Tettamanzi
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Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
La pace del Salmo è anche la pace che
vorrei ogni educatore degli Oratori San
Filippo Neri e Sant’Agnese chiedesse a Dio
per lui, per tutti gli altri educatori, per tutti i
ragazzi, adolescenti e giovani che frequentano
l’Oratorio. «Per i miei fratelli e i miei amici io
dirò: “Su di te sia pace!» recita il nostro
Salmo. Ma la pace non è assenza di guerra!
La pace non è silenzio, chiusura per negare il
dialogo con gli altri; la pace non è essere
ipocriti, avere una doppia faccia, essere
persone che “dicono e non fanno” (Cfr. Mt
23,3), e che magari dicono male o dicono solo
quello che vogliono e come vogliono. La pace
è prima di tutto unità.
Invece il Salmo 122 dice: «Là salgono
insieme le tribù». “Insieme”. Sì, insieme
salgono le dodici tribù di Israele. “Salgono”
cioè fanno fatica, ma comunque salgono verso
il Signore, verso Gerusalemme, verso l’unità,
verso la pace. E salgono “insieme”,
camminando fianco a fianco, sostenendosi
con la preghiera, con la stima, con l’aiuto, con
il servizio umile e silenzioso. Salgono insieme
perché sono partite insieme. «Quale gioia,
quando mi dissero: “Andremo alla Casa del
Signore”». L’autore del Salmo è “invitato” a
prendere parte a questo cammino verso la
Casa del Signore, verso Gerusalemme. È
invitato da qualcuno, da altri ad unirsi a loro.
E chi di noi può dire di essere il “primo”,
essere colui che ha iniziato questo cammino?
Tutti siamo invitati, tutti siamo “secondi”.
Qualcuno ci ha preceduto. Non importa se
sono arrivato prima io o prima lui; non
importa se io ho più esperienza di lui o di lei;
non importa se lui o lei è appena arrivato:
importa che tutti – prima o poi, sempre e
comunque – siamo invitati ad andare alla
Casa del Signore, ad andarci con gioia, ad
andarci “insieme”. È un Salmo bellissimo
questo: un salmo che invita all’unità, alla
concordia, al camminare insieme.
Ma non pensiamo che sia tutto così
semplice. Il Diavolo, il cui nome significa
appunto “Divisore, colui che divide”, “è alla
porta del nostro cuore” (Cfr. Gen 4,7) e quindi
anche del nostro Oratorio, del nostro gruppo,
della nostra Parrocchia. E il lavoro di Satana è
semplice e facile, spesso aiutato e sostenuto
da noi stessi: il Demonio deve “solo”
dividere, “seminare zizzania” (Cfr. Mt 13,25)
cioè orgoglio, smania di comando, gelosie,
“contese, invidie, animosità, dissensi,
maldicenze, insinuazioni, superbie, disordini”
(Cfr. 2Cor 12,20) e sono davvero tanti gli
elenchi che san Paolo fa’ nelle sue lettere per
indicare il lavoro del Diavolo.
Quello che chiedo al Signore per voi e per
me è che se uno decide di “andare alla Casa
del Signore” lo faccia insieme agli altri, non
contro gli altri. Qualcuno mi diceva che sta
nascendo proprio un bel gruppo in Oratorio.
Ed un’altra persona mi disse alcuni mesi fa’:
«È bello vedere finalmente come stiamo
diventando uniti». Purtroppo l’occasione per
«Gerusalemme è costruita come città salda
e compatta». Ecco l’immagine del nostro
Oratorio: che bello sarebbe se anche il nostro
Oratorio fosse costruito come “città salda e
compatta”, città dove abita la pace –
Gerusalemme significa appunto “città della
pace”. Come sarebbe bello se anche il nostro
Oratorio fosse costruito come città in cui abita
il
Signore
veramente,
realmente,
concretamente! Dove il Signore abita nei gesti
di carità, di perdono, di misericordia, di
collaborazione, di umiltà, di servizio.
Costruire un Oratorio “saldo e compatto” non
è cosa semplice. E sicuramente non lo è se
ognuno
compie
il
suo
cammino
individualistico, egoistico; è complicato
costruire un Oratorio saldo e compatto se
ognuno pensa per sé o al massimo pensa per i
suoi amici o le sue amiche, pensa solo alla
categoria a cui appartiene. «A me non
interessa quello che fanno le altre catechiste,
gli altri animatori»; «A noi educatori sportivi
non interessa quello che organizzano gli
animatori della Domenica pomeriggio: noi
abbiamo già il nostro programma!».
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
questa unità – come spesso accade nella storia
– è stata una guerra. Il rischio è che, una volta
terminata la guerra, gli stessi paesi che prima
erano alleati ora si facciano la guerra gli uni
gli altri.
educatori, tra genitori, con le diverse
istituzioni,
soprattutto
educative,
del
territorio. Carissimi, continuiamo a credere e
a impegnarci con generosità nell’Oratorio;
continuiamo a darci da fare perché ogni
nostro Oratorio diventi un’immagine viva e
bella della Chiesa: una Chiesa, cioè,
accogliente e generosa, capace di educare alla
fede e alla gioia, vera esperienza di
comunione e di fraternità, comunità dinamica
e missionaria! Coraggio! Costruiamolo così il
nostro Oratorio! Costruiamola così la nostra
Chiesa!»2.
Vicini don Donato
Riunione mensile
delle catechiste
Stiamo attenti, carissimi educatori degli
Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese,
perché, come dicono i nostri vecchi, per
costruire ci vogliono anni, ma per distruggere
basta un minuto. Sarebbe proprio triste vedere
che quello che sta nascendo viene distrutto
per invidie e gelosie, per mancanza di umiltà
e perché il servizio in Oratorio è inteso come
onore, come posto di comando, come seggio
di gloria. Io spero e prego che, come chiede il
nostro Sinodo Diocesano, nell’Oratorio ci sia
una “comunità di educatori”, una comunità
dove vive e regna lo Spirito Santo con i suoi
doni e i suoi frutti: «amore, gioia, pace,
pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà,
mitezza, dominio di sé» (Cfr. Gal 5,22). E
questo «perché possiate comportarvi in
maniera degna del Signore, per piacergli in
tutto, portando frutto in ogni opera buona e
crescendo nella conoscenza di Dio;
rafforzandovi con ogni energia secondo la
potenza della sua gloria, per poter essere forti
e pazienti in tutto; ringraziando con gioia il
Padre che ci ha messi in grado di partecipare
alla sorte dei Santi nella luce» (Col 1,10-12).
«Sono, infatti, convinto che l’Oratorio
deve essere accogliente sempre e per tutti:
ognuno vi trova affetto, si sente voluto bene,
cresce nella fede, sta allegro… e diventa
santo! Perché ciò avvenga, bisognerà che in
tutti gli Oratori si affrontino le difficoltà e le
sfide che ci vengono dalle condizioni della
società attuale. Sono difficoltà e sfide che si
possono e si devono affrontare “insieme”.
Insieme: tra Oratori della Diocesi, tra
Venerdì 17 Gennaio, noi catechiste ci
siamo trovate insieme nella chiesina di
Sant’Agata per un incontro formativo tenuto
da don Franco Gallivanone, Rettore dell’ISMI
(Istituto Sacerdotale Maria Immacolata) e quindi
“responsabile” di don Donato, dal titolo «La
Chiesa che rivela Dio e il suo amore».
Con l’aiuto di questo bravo sacerdote
abbiamo meditato il brano del Vangelo di san
Marco 6,30-44, brano nel quale Gesù opera il
miracolo della moltiplicazione dei pani e dei
pesci. Abbiamo visto come noi catechiste, ma
in modo generale ogni discepolo, è chiamato
alla missione di collaborare con Gesù nella
costruzione e nell’annuncio del Regno di Dio,
secondo le proprie forze e il proprio stato.
Abbiamo visto come ciascuno di noi è
chiamato continuamente alla missione di
testimoniare l’amore e la bellezza dell’essere
cristiani, nonostante le difficoltà e le fragilità
che ognuno di noi porta con sé.
Personalmente ho trovato in questo
incontro una grande consolazione. Ho
intravisto e forse compreso che non sono sola,
ma sono sostenuta da Dio stesso nella
difficile, ma stupenda missione di parlare di
Gesù ai più piccoli. Ho scoperto che la
percezione del mio limite, solitamente vissuta
con apprensione, può diventare preghiera; che
2
TETTAMANZI Cardinale DIONIGI, tratto
dall’intervento dell’Arcivescovo all’ORATORIO SAN
LUIGI DI BIASSONO durante l’ingresso in Diocesi
dell’Arcivescovo Domenica 29 Settembre 2002
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Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
la percezione della povertà che, più o meno,
ognuno di noi porta nel cuore, può e deve
diventare offerta al Signore, il quale
trasformerà ciò che di povero noi sappiamo
dare in qualcosa di grande e di
meravigliosamente bello, non per nostro
potere, ma per la sua grande potenza e il suo
grande amore.
Mi ha colpito una frase di padre Silvano
Fausti a proposito dei discepoli e del pane:
«… solo donandolo ce l’hanno; e più ne
danno, più ne hanno. Ma se lo tengono ne
sono privi». Possa essere un lumicino, un
inizio, per camminare insieme donando anche
noi quei pochi pani e quei pochi pesci che
abbiamo, così che il Signore possa
trasformare le nostre misere provviste in un
banchetto di amore e di pace.
Monica Pozzi
dalla
storia,
dobbiamo
dimostrarlo
concretamente, dobbiamo far capire ai nostri
decision makers che questa volta non
accetteremo di essere nuovamente imbrogliati
dalla loro propaganda.
Sono tanti i modi per dire NO alla guerra e
costruire dal basso le condizioni per la pace. E
vanno tutti bene. Noi ve ne proponiamo uno
in più: un gesto facile, alla portata di
ciascuno; un gesto unificante, che potrebbe
diventare un simbolo in cui tutti si ritrovano.
Credenti e non, donne e uomini, bambini ed
anziani, scuole, condomini, negozi, enti
pubblici:
♣ dipingiamo di pace le nostre città, con i
colori dell’arcobaleno o con un drappo
bianco con la scritta “PACE”;
♣ esponiamo la BANDIERA DELLA PACE
dal balcone di casa nostra, dalla finestra
dell’ufficio, dal campanile della chiesa,
dal palazzo del Municipio… finché non
sarà scongiurata la minaccia della guerra.
Troviamo la forza e il coraggio di superare
ogni timidezza e la ritrosia ad esporci
personalmente. Aiutiamo questo piccolo
segno a crescere, fino a diventare un gesto
talmente diffuso e condiviso da non poter più
essere ignorato o censurato.
Dimostriamo al mondo che veramente il
popolo italiano, così come stabilisce la
Costituzione, “ripudia la guerra come
strumento di risoluzione delle controversie
internazionali”. All’Oratorio la bandiera della
pace sventola da tante settimane; e a casa tua?
Puoi acquistare la bandiera della pace
presso i Padri della Consolata a Bevera
oppure farne richiesta agli Oratori San Filippo
Neri e Sant’Agnese che si premureranno di
procurartela al più presto (e allo stesso prezzo!!!).
Mi raccomando: dipingiamo Oggiono con i
colori della pace!!!
Prima Marcia Decanale,
bandiera e poesia della PACE
Quest’anno si è svolta per la prima volta
nel nostro Decanato la Marcia della pace che
ha visto la partecipazione di molta gente.
Abbiamo letto su Oggiono Oggi la cronaca
della marcia. Vogliamo ringraziare la PRO
LOCO OGGIONO per averci gentilmente
messo a disposizione il palco, i papà e tutti i
volontari che hanno montato e smontato in
poco tempo il palco, I CARABINIERI E LA
POLIZIA MUNICIPALE (CHE ORA SI
CHIAMA LOCALE) di Oggiono che hanno
garantito un impeccabile servizio d’ordine.
In questo giornalino, dopo l’articolo
provocatorio di un adolescente lo scorso
numero, vi facciamo una proposta concreta
perché il nostro non sia un solo “parlare” ma
un “operare” per la pace!!!
«Quando chi sta in alto parla di pace,
la gente comune sa che ci sarà la guerra.
Quando chi sta in alto maledice la guerra,
le cartoline di precetto sono già partite»
Bertolt Brecht
Non possiamo più starcene semplicemente
a guardare, nella speranza che la pace arrivi
per conto suo. Se vogliamo evitare che il
nostro Paese venga coinvolto in una nuova
guerra, se vogliamo gettare la guerra fuori
8
ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
Vorrei concludere raccontandovi un
episodio per aiutarvi a comprendere come la
Provvidenza agisca nella vita quotidiana di
ognuno di noi con quelli che noi chiamiamo
“coincidenza” o “caso”. Lunedì 24 Febbraio
scorso, mentre facevo assistenza nella
simpaticissima 3F della Scuola Media di
Oggiono, ho trovato su un testo di Italiano
questa poesia che non ha bisogno di
commenti e che vi propongo con il suo
significativo titolo:
simile (come quella del movimento Gay, che – tra
l’altro – ha sei colori e non sette!). I colori della
bandiera della pace sono semplicemente
quelli dell’arcobaleno; e, come sanno i
ragazzi che hanno frequentato l’Oratorio
Estivo 1995 e come dovrebbero sapere tutti
coloro che rendono “culto” a Dio leggendo la
sua Parola, l’arcobaleno è il segno
dell’alleanza tra
Dio e gli uomini
che lo stesso
Creatore
ha
“posto
sulle
nubi”.
SEMPRE LA PACE!
Questa poesia è stata scritta da Li Tien Min, un
poeta cinese contemporaneo. Il messaggio che ci
vuole trasmettere è di fondamentale importanza
per la sopravvivenza del genere umano: la pace è
un valore universale, che deve essere perseguito
da tutti gli uomini senza distinzioni sociali,
politiche e religiose.
«Dio
disse:
Questo è il
segno dell’alleanza che Io pongo tra Me
e voi e tra ogni essere vivente che è con
voi per le generazioni eterne. Il mio arco
pongo sulle nubi ed esso sarà il segno
dell’alleanza tra Me e la Terra. Quando
radunerò le nubi sulla Terra e apparirà
l’arco sulle nubi ricorderò la mia
alleanza che è tra Me e voi e tra ogni
essere che vive in ogni carne e non ci
saranno più le acque per il diluvio, per
distruggere ogni carne. L’arco sarà sulle
nubi e Io lo guarderò per ricordare
l’alleanza eterna tra Dio e ogni essere
che vive in ogni carne che è sulla Terra»
Non importa chi tu sia
uomo o donna,
vecchio o fanciullo,
operaio o contadino,
soldato o studente o commerciante;
non importa quale sia
il tuo credo politico
o quello religioso;
se ti chiedono qual è la cosa
più importante per l’umanità
rispondi
prima
dopo
sempre:
la pace!
(Gen 9,12-16).
Non c’entra né destra né sinistra. C’entra solo
il Creatore dell’Universo. Penso che se
avessero scelto di fare una bandiera rossa
sarebbe stata di sinistra. Se fosse stata nera,
sarebbe stata di destra. Se l’avessero fatta
verde sarebbe stata del nord. Se l’avessero
fatta bianca sarebbe stata del sud. Si poteva
pensare che almeno l’arcobaleno, visto che è
stato creato da Dio, non avesse “appartenenze
politiche e tendenze sessuali”. Invece anche in
questo Dio ha sbagliato!
Speriamo che almeno la scritta “PACE”
(Da LI TIEN MIN, in Poesie e canti di pace cinesi, a
cura di F. Cannarozzo, Bologna 1960).
Vicini don Donato
A proposito della
bandiera della pace
Nei giorni scorsi sono state diverse le
polemiche pro e contro la bandiera della pace,
da destra e da sinistra, dagli omosessuali e
dagli eterosessuali, dai preti e dagli atei.
Premettendo che “non c’è peggior sordo di
chi non vuol sentire”, voglio tentare di
spiegare ai nostri lettori, piccoli e grandi, il
significato della bandiera della pace.
Innanzitutto occorre dire che i colori della
bandiera della pace non sono casuale e non
vogliono richiamare nessuna altra bandiera
(che per i cristiani è Gesù Cristo stesso, come scrive
san Paolo agli Efesini: «Cristo è la nostra Pace» [Ef
2,14]!), posta ben in evidenza su tutte le
bandiere, vada bene per ogni uomo!
Ma purtroppo nemmeno sulla pace gli
uomini trovano accordano!
Il grillo parlante
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
Festa delle famiglie
“Sacra” o “Santa” Famiglia?
Domenica 19 Gennaio 2003
Festa delle famiglie
Questo è un dilemma che l’autore si è
posto nei giorni scorsi ed ha sempre avuto una
sola ed unica risposta da parte di don Donato:
Santa!
E invece, chi è
intervenuto alla Festa
delle famiglie il 19
Gennaio 2003 non ha
potuto constatare altro
che per gli Oggionesi la
famiglia in quanto tale
è SACRA! Infatti, è
stato proprio bello
vedere le famiglie del
nostro adorato paese
pregare tutte insieme il
Signore, affinché siano
da Lui mantenute unite
e fedeli anche nelle situazioni più difficili.
Intensa e coinvolgente è stato proprio
l’incontro di preghiera tenutosi in chiesa
Prepositurale, e, devo ammetterlo, ben
preparato da don Donato, che ha creato una
sorta di dialogo tra genitori e figli, tra gli
sposi e le spose…
Insomma, tutto si è svolto per il meglio,
ma andiamo con ordine: per prima cosa gran
parte delle famiglie e delle persone
intervenute ha vissuto la Celebrazione
Eucaristica delle 11:30 a cui è seguito il
pranzo all’Oratorio San Filippo Neri. Nel
pomeriggio si è svolto, appunto, l’incontro di
preghiera suddetto e poi, udite udite, sul
piazzale della chiesa gli animatori hanno
preparato un momento di gioco e
divertimento destinato a tutti, indistintamente
da 0 a 100 e passa anni! E ancora una volta le
famiglie mi hanno riempito di gioia: è stato
veramente emozionante vedere i figli contro
(in senso buono) i genitori nel gioco “La
miniera”.
Sono sicuro che molti di questi ultimi se
non sono ritornati per un attimo bambini,
almeno adolescenti sono tornati!
Naturalmente il momento insieme non era
finito con l’ultimo ballo, ma è proseguito con
i Vespri in Sant’Agata e la pizza insieme
sempre in Oratorio.
Grazie, Signore per questa bella Domenica
trascorsa insieme, nella mia grande famiglia
che è la mia Parrocchia.
Grazie per il clima di collaborazione e
unità che già si respirava ieri sera, mentre
insieme preparavamo i tavoli, dove oggi ci
saremmo ritrovati a mangiare insieme. Grazie
per la Celebrazione Eucaristica di questa
mattina che ha aperto questa giornata nel tuo
Nome e sotto la tua Benedizione. Grazie per il
pranzo consumato insieme in un frastuono di
voci e risa, dividendoci i compiti
spontaneamente, proprio come succede in
casa, dove uno apparecchia, l’altro passa
l’acqua, l’altro ancora porta il piatto fumante,
dove tutti ci si può sentire utili e nessuno
indispensabile, ma dove alla fine ognuno si
può sentire un servo inutile che ha fatto solo
ciò che doveva fare.
Grazie per l’incontro di preghiera di questo
pomeriggio dove ognuno, nel posto
affidatogli da Dio, con la grandezza della sua
vocazione e le difficoltà che incontra ogni
giorno, era lì, davanti a Te, Signore, per dirti
il suo GRAZIE, per qualcosa che troppo
spesso diventa scontato, ma che racchiude in
se il senso di ogni nostra vita.
Era bello sentirsi mamma, figlia, moglie,
genitore, era bello riscoprire la bellezza di
ogni ruolo, non certo per le nostre bravure,
ma perché illuminati dalla tua presenza in
ogni nostra famiglia, venuto a viverci accanto
da quando davanti a Te abbiamo detto il
nostro SI.
Grazie per i giochi sul sagrato della chiesa,
dove ci siamo sentiti, non solo Oratorio, ma
davvero CHIESA, parte viva e vitale di questa
Parrocchia.
Grazie, Signore, per questa famiglia, che è
la mia Parrocchia, grazie per i miei “genitori”
che sempre, cercando il nostro bene, ci
guidano come possono farlo; grazie per il loro
grande amore per questa famiglia che, come
tutte le famiglie, non è perfetta, ma è grande
perché amata da Te.
GRAZIE SIGNORE !!!
Una moglie mamma
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
con gli occhi del cuore!!! Da mamma, vorrei
solo soffermarmi su un aspetto di questa festa
delle famiglie: la collaborazione fra noi
mamme e papà: abbiamo lavorato davvero
insieme e devo dire, abbiamo lavorato bene.
Non riesco a trovare o a ricordare, prima,
durante o dopo, neppure un piccolo screzio,
neppure una piccola incomprensione o un
piccolo malumore: se il Signore fosse stato
presente in mezzo a noi in carne ed ossa
avrebbe potuto sicuramente esclamare
«Guardate come si amano!».
Già: è stata una collaborazione
basata sul rispetto reciproco,
sul rispetto delle nostre
diversità fino a farle diventare
parte integrante l’una dell’altra
e sull’amore: verso il Signore,
verso i ragazzi, verso la
comunità e fra noi.
Un’altra cosa mi preme
sottolineare, per spazzare una
volta per tutte alcune idee
forse vere ma ormai superate:
Domenica, solo a volere, c’era
posto per tutti! Tutti quelli che
volevano dare una mano hanno
trovato lo spazio per farlo:
apparecchiare,
servire,
sparecchiare, preparare i caffè,
pulire, riordinare, preparare la merenda per i
piccoli, apparecchiare per la pizza, infornare,
di nuovo servire, pulire ancora e riordinare il
bar come se nulla fosse accaduto. Che
nessuno stavolta possa dire «Eravate già
abbastanza»; oppure «Non c’era nulla da
fare».
Da parte mia ho potuto osservare la voglia
di lavorare insieme e l’intesa quasi perfetta
fatta a volte solo di sguardi come se fossimo
un gruppo collaudato da anni di lavoro
insieme! Nulla di più falso: non è stata
l’esperienza a tenerci insieme, ma è stato il
Signore che ci ha tenuti abbracciati stretti al
suo Cuore cosicché il nostro cuore potesse
battere all’unisono con il suo e quindi con
quello di tutti gli altri!
Ma dopo questa mega festa mi piace anche
ringraziare alcune persone. Emanuela e
Patrizia che hanno dato, oltre al loro lavoro,
l’idea innovativa e di far arrivare il pranzo già
È stata proprio una giornata stancante, ma
sicuramente edificante, che, ne sono certo, ha
coeso ancora più fra loro le famiglie!
Giacomo Corti
Festa delle famiglie:
la parola ai… quarantenni
«La legge va bene, ma la comunità è più
importante!». Questo è stato il messaggio che
il don mi ha inviato quando, iscrizione dopo
iscrizione, più o meno nei
termini, ci siamo trovati ad
organizzare un pranzo per
ben 199 persone! Di fronte
alla nostra “disperazione”,
alle nostre domande del
tipo: «In di a metem toc?»
oppure «Me se fa a stac toc
in del bar?», ecco che il
don ci pone la comunità
davanti a tutti i conti e a
tutti i numeri! A botta
calda,
era
roba
da
“strozzarlo”!!!
Ma ancora una volta il
don ha avuto ragione!
Questa festa delle famiglie
ha battuto ogni record
oggionese. È vero che i
numeri non sono importanti, ma se fossimo
stati solo un ristorante alla moda, avremmo
avuto di che essere fieri: ben 199 persone a
pranzo e 160 a cena! Ma come ho detto prima,
non sono i numeri che contano!
Non voglio neppure soffermarmi sugli
splendidi animatori: chi ha avuto l’onore e
l’amore di vederli in azione, sa che sono
bravissimi. Chi non li ha visti… si è perso
qualcosa! Inutile e superfluo parlare del
momenti di preghiera e del Vespro serale;
inutile e superfluo spendere parole di
ringraziamento e di ammirazione per don
Donato: chi lo conosce sa che, pur con il suo
caratterino, è un Sacerdote eccezionale che
porta nel suo bagaglio pregi e difetti, come
tutti del resto (per la serie «Chi è senza peccato
scagli la prima pietra…»). Inutile e superfluo, sì,
perché chi c’era ha visto, ha vissuto, ha potuto
ammirare e vivere questa festa. Chi non c’era,
può solo immaginare; ma immaginare, spero,
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
pronto (per fortuna!). Gianni Rocca sempre
vigile e attento a che tutto proceda per il verso
giusto.
Battista che si è fatto in cento per
accontentare tutti, che correndo come un
disperato è sempre arrivato in anticipo
rispetto a noi e soprattutto è arrivato sempre
al momento giusto. Grazie Battista (anche se sei
un po’ brontolone)! Sappiamo però che ciò che
hai di bello nel tuo animo è questo amore e
questa dedizione per il nostro Oratorio. Sei
l’uomo dalle mille risorse, che sa organizzare
e gestire al meglio ogni situazione, compreso
questo gruppo di mamme (e tu sai quanto può
essere difficile gestire le donne…) per le quali sei
come un papà che vigila e che guida con
saggezza e discrezione, sempre pronto a
tappare i nostri buchi e a venire in soccorso
alle nostre dimenticanze!
E per finire, dico ad ogni persona che legge
questo giornalino ciò che ho risposto
Domenica ad una mamma che ha fatto i
complimenti all’Oratorio per l’ottima
organizzazione: «Ma guarda che noi
all’Oratorio quando facciamo le cose le
facciamo proprio bene!!!».
«La legge va bene, ma la comunità è più
importante» e nella comunità dell’Oratorio,
alla sequela di Cristo, c’è posto per tutti!
Un’altra moglie mamma
Democratica del Congo. Che cosa è
l’adozione a distanza? È un’iniziativa di
carità proposta a persone singole, a famiglie, a
comunità, a gruppi per un impegno che duri
almeno un anno e che può essere rinnovato. È
un gesto di solidarietà con il quale ci si
impegna a finanziaria, per un anno, un
progetto che sostiene la crescita di un
bambino. Non è adozione in senso giuridico e
le offerte a favore dell’adozione a distanza
vengono utilizzate per sostenere il progetto in
cui il bambino è inserito.
La cifra per un’adozione a distanza
potrebbe essere di 15 € mensili o di 180 €
annue. Le offerte vanno consegnate
direttamente alle Suore di Oggiono.
Prima festa di san Sebastiano
con gli Agenti della
Polizia Municipale
Durante la Celebrazione Eucaristica delle
ore 8:30 del 20 Gennaio scorso abbiamo
pregato per gli agenti della Polizia Municipale
(che ora, come potete vedere dall’auto con nuovi colori
e una nuova scritta, ha addirittura cambiato il nome:
Polizia Locale). Erano presenti all’Eucaristia il
comandante signor Mauro Sala e due Agenti a
rappresentare tutti i nostri “stimati angeli
custodi oggionesi”.
È stata una festa “in sordina”, forse perché
era la prima volta, forse perché molte “fedeli”
non sapevano che san Sebastiano è il Patrono
della Polizia Municipale (ora Polizia Locale).
Fatto sta che, nonostante tutto, è stata una
bellissima Celebrazione Eucaristica. Grazie
agli Agenti della Polizia Locale per il loro
servizio e il loro
aiuto. Grazie per
aver voluto pregare
con noi il Signore.
Ci impegniamo
a festeggiarli più
“solennemente” il
prossimo anno!
Buon lavoro!
La famiglia dell’Oratorio
desidera “adottare un bambino”
Durante la feste delle famiglie Domenica
19 Gennaio scorso è stato distribuito a tutti i
ragazzi e alle famiglie un simpaticissimo
promemoria circolare con queste parole:
«Festa delle famiglie 2003 - Oratori San
Filippo Neri e Sant’Agnese. Famiglia: chiesa
domestica, prima comunità di educazione alla
fede e all’amore. impariamo da Gesù a vivere
nell’unità e nella pace e in questa festa di
amore, di unità e di pace diamo una famiglia a
chi non ne ha… perché ogni uomo è mio
fratello. Con 1 € adottiamo un bambino».
Infatti, tramite le nostre Suore e la loro
Famiglia religiosa abbiamo aderito alla
proposta di solidarietà: adozione a distanza di
un bambino inserito in un progetto più vasto a
Mont-Ngafula e a Neisu, nella Repubblica
12
ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
Noi due, io e Fra, ci siamo divertite
moltissimo, soprattutto nel gioco musicale e
sarebbe bello rifarlo anche l’anno prossimo!
Francesca Stabile e Denise Plebani
di 3^ media
21 Gennaio 2003:
festa dell’Oratorio Sant’Agnese
Il giorno 21 Gennaio, festa di sant’Agnese,
Patrona dell’Oratorio femminile e delle
ragazze, noi delle medie e superiori ci siamo
recate nella chiesetta di Sant’Agata e abbiamo
partecipato ai Vespri.
Dopo siamo giunte nell’Oratorio San
Filippo Neri e ci siamo organizzate per la
cena. Abbiamo mangiato la pizza e alcune
crostate, dopo di che ci siamo
divise in due gruppi (superiori e
medie). Noi ragazze delle medie
abbiamo fatto una breve recita
sulla vita di sant’Agnese.
Successivamente abbiamo fatto
alcuni giochi tra cui il gioco delle
canzoni. Alla fine alcune
animatrici
ci
hanno
accompagnate a casa.
Secondo noi la festa di
sant’Agnese è molto importante,
perché ci aiuta a capire
l’importanza della vita.
Eliana Bazzini & Francesca Fraietta
«Uniti per la pace
nella Chiesa e nel mondo»
Con questo tema, Venerdì 24 Gennaio si è
tenuta l’Adorazione Eucaristica per gli
adolescenti, i giovani e gli
educatori degli Oratori di
Oggiono. L’ora un po’ insolita (le
21.00, dopo la santa Messa serale) e la
temperatura
non
certo
primaverile, non sono state un
ostacolo per il numeroso gruppo
che con la sua partecipazione ha
voluto esprimere il desiderio di
restare accanto a Gesù Eucaristia
anche quando “si fa sera”.
Dopo aver portato all’Altare
in forma processionale la
bandiera della pace, è iniziata la
Veglia che non è stata affatto silenziosa.
Grazie al sussidio che il don ha preparato
abbiamo avuto modo di cantare, ascoltare la
Parola di Dio, leggere frammenti di
documenti conciliari sul tema dell’unità delle
Chiese Cristiane e dell’educazione, in quanto
le nostre Giornate Eucaristiche cadevano
proprio nella settimana diocesana dedicata a
queste tematiche.
Padre Alessandro ci ha poi aiutati a
riflettere su come la limpidezza dei rapporti
tra le persone, la capacità di dialogo e di
ascolto, hanno un gioco importante in queste
due grandi realtà apparentemente diverse tra
loro. Per chiarire meglio il concetto ha usato
degli esempi che riflettono situazioni di non
chiarezza o di pregiudizio riconoscibili non
solo nei nostri vissuti quotidiani, ma anche
nella storia bimillenaria della Chiesa.
Questo è stato il nostro modo di pregare:
alla presenza di Gesù Eucaristia, lo Spirito
Santo ci ha avvolti, invitandoci a lasciarci
condurre da Lui.
È stata una bella esperienza durante la
quale personalmente ho avvertito la bellezza
di fare parte di una comunità, l’importanza di
Festa di sant’Agnese 2003
Il 21 Gennaio, festa di sant’Agnese, tutte
noi ragazze siamo state invitate all’Oratorio
per festeggiare la santa Patrona del nostro
Oratorio femminile.
Per prima cosa abbiamo celebrato insieme
i Vespri nella chiesetta di Sant’Agata, poi ci
siamo ritrovate in Oratorio per mangiare
insieme in amicizia la pizza. CHE BUONA!!!
Terminato il festoso banchetto, sette di noi,
volontariamente, hanno recitato la storia della
Santa e, dopo una breve prova con le
animatrici, hanno recitato davanti a tutte. Alla
fine della rappresentazione, le animatrici con
suor Iolanda hanno guidato una piccola
riflessione su quello che avevamo compreso
della vita di sant’Agnese.
Finito il momento serio di riflessione, tutte
insieme abbiamo giocato con le canzoni da
ascoltare ed indovinare (titolo ed autore); le
squadre erano due: “happy day” e
“a2+b3+c4”. È STATO DIVERTENTISSIMO!
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
mondo e illumini ogni uomo, soprattutto
quelli che, per i più svariati motivi, la pace
l’hanno proprio persa.
Le splendide musiche sapientemente scelte
da don Donato hanno fatto da sottofondo a
momenti di silenzio lasciati per la
meditazione personale, meditazione che più
volte ha preso il volto della commozione di
fronte a un Dio che si dono all’uomo in ogni
momento, ma non all’uomo bravo, quasi
perfetto, ma all’uomo qualunque, all’uomo
fragile, all’uomo peccatore.
Speriamo che, come i chicchi di grano
sono tanti ma uniti diventano pane, così anche
la nostra comunità possa essere una comunità
basata sull’amore, sulla tolleranza di ogni
nostro fratello e sulla pace. Non ha senso,
secondo me, pregare per la pace nel mondo,
per l’unione dei cristiani, se poi non si è in
pace con chi condivide un pezzetto della
nostra vita! Gesù Eucaristia ci aiuti e ci mandi
ancora una volta lo Spirito Santo del
Consiglio: sulla Terra c’è tanto bisogno di
Lui……
Da ultimo, ma non è polemica, unico
piccolissimo neo di questa splendida serata:
Gesù ha scaldato i cuori, ma neppure Lui è
riuscito a scaldare i nostri piedi e le nostre
mani, che man mano che il tempo passava, si
facevano di ghiaccio. Ma, tutto sommato, va
benissimo anche così!
Monica Pozzi
spendere del tempo per stare ad ascoltare il
Signore ed ho attinto nuova forza per
riconoscere in ogni momento della mia vita il
disegno di Dio.
Giusy Riva
Adorazione Eucaristica serale
Finalmente! Finalmente noi educatori ed
animatori dell’Oratorio, sotto la sapiente
guida e regia di don Donato, abbiamo potuto
dar vita ad una splendida Adorazione
Eucaristica serale nella nostra bella chiesa
Prepositurale!
«Uniti per la pace nella Chiesa e nel
mondo» era il titolo del sussidio che il don ci
ha preparato ed è stato questo il filo
conduttore della celebrazione davanti a Gesù
Eucaristia in occasione delle Giornate
Eucaristiche nella nostra Parrocchia.
Guidati dalla lettura della Parola d Dio e
soprattutto dalla proclamazione del Vangelo
di Giovanni 17,20-26 abbiamo meditato la sua
Parola e abbiamo chiesto a Lui la grazia
dell’unita dei cristiani, la pace in questo
nostro mondo, dove purtroppo risuonano da
più parti tamburi di guerra e la pace nella
nostra comunità, nel nostro Oratorio e nelle
nostre famiglie. La sapiente e toccante omelia
del predicatore arrivato per l’occasione, padre
Alessandro, ci ha fatto riflettere su come sia
facile per il Maligno insinuarsi nei nostri
cuori e nelle nostre famiglie, togliendoci in
questo modo quell’amore e quella pace che,
anche dopo tanti anni, dovrebbero farci
contemplare l’altro e soprattutto quel Dio
icona di unità, di bellezza e di amore.
«Come Tu, Padre, sei in Me e Io in Te
siano anch’essi in Me una
cosa sola perché il mondo
creda che Tu mi hai
mandato»:
ecco
la
provocazione di Dio che ci
chiede di essere uniti non
in
un
partito,
in
un’associazione, ma in
Lui; ecco il senso della
bandiera della pace e dei
ceri accesi che alcuni
nostri rappresentanti hanno deposto ai piedi
del santissimo Sacramento: che Lui, che è la
nostra Pace (come scrive san Paolo), vegli sul
Rogo sul campo da calcio
Domenica 26 Gennaio alte fiamme hanno
inghiottito il perfetto pupazzo dalle sembianze
umane accuratamente preparato. Niente
paura: non si è trattato di un incendio doloso,
ma del tradizionale rogo della Giubiana che il
freddo scaccia e l’Inverno allontana.
Tutti i partecipanti si sono ritrovati alle
15.00 per la preghiera; e mentre alcuni validi
animatori si occupavano degli ultimi
preparativi, altri arrivavano beatamente con
qualche minuto di ritardo. A conclusione di
questa, la squillante voce di Vale ha chiamato
più e più volte grandi e piccini per formare un
cerchio attorno al pupazzo e iniziare la festa.
Poi un’animatrice (Claudia, cioè io) ha letto la
storia che alcune mamme hanno trovato sulle
origini di questa tradizione brianzola. C’è
14
ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
stata qualche difficoltà a causa dell’eco
assordante provocato dalla distanza tra il
microfono e la sala audio (la mitica AULA 3).
Precisiamo
che
l’addetto
audio
in
quell’occasione era un certo Valse, la cui
unica preoccupazione era il risultato delle
partite di calcio.
Ma eccovi il racconto letto (per gli assenti e i
distratti): «La notte di un Giovedì di tanto tanto
Mentre venivano distribuite le bottiglie
contenenti i sassi, che servivano per fare
rumore durante il rogo, Valtorta (Valtort per gli
amici), alcool in una mano e accendino
nell’altra, si dilettava ad accendere il fuoco.
Pochi minuti e tutto era in fumo: la nostra
Giubiana ci aveva lasciato fra urla e frastuoni,
mentre il nostro Dj preparava la tanto attesa
musica dance (??!!??): inno dell’Oratorio,
WMCA, il ballo dell’Estate (ricordo che siamo a
Gennaio!!!) e tanti altri ancora…
Alle 16:30 (mezz’ora più, mezz’ora meno)
l’Oratorio ha sponsorizzato chiacchiere, the e
vin brulè presso il garage del don. Dopo la
merenda, mentre alcuni rincasavano, altri si
sono fermati o per giocare o per sistemare.
Vogliamo ringraziare le mamme per il loro
prezioso aiuto; grazie ad Ivana, Cinzia, Mara,
Cristina e tutti coloro che hanno costruito la
Giubiana. Grazie alle mamme che hanno
preparato il thè (domanda: ma perché non si
tempo fa’ (sette volte cent’anni sono passati da
allora) dalla Porta Ferraria - uno degli ingressi
all’al’arroccato borgo di Canturio - si sentì
provenire uno strano sibilo di vento. Padre
Lorenzo, guardiano del vicino convento dei
frati francescani, pensò a una visione
sovrannaturale: che la Madonna dell’affresco
avesse deciso di fargli visita?
Con incoscienza aprì la porta del convento
e vide qualcosa che non si aspettava di
vedere: una giovane donna, bellissima, stava
fuori implorando di entrare, intirizzita,
tremante. Il Padre si intenerì e commosse,
ma la giovane, guardandolo dritto negli occhi,
lo ipnotizzò: «Ora sei ai miei ordini. Presto,
consegnami le chiavi della porta della città!».
La donna poté così aprire i pesanti battenti
della Porta Ferraria e fece entrare un
manipolo di soldati dei Visconti. Costoro, lesti
e silenziosi, s’insediarono nelle varie torri
immobilizzando tutte le guardie. Dalla vicina
Marliano, feudo originario dei loro vasti
possedimenti, i Visconti quella notte si
impadronirono dell’intero borgo. I Grassi,
signori di Canturio, furono spodestati e
cacciati.
Della perfida giovane nessuno sentì più
parlare, si dileguò nella notte di quella fine di
Gennaio di tanto tempo fa. Ci si chiede
ancora se fosse una guerriera come
Bradamante, o l’amante di un capitano di
ventura in cerca di gloria, o addirittura una
creatura demoniaca.
Un’usanza cominciò però a diffondersi
l’ultimo Giovedì di Gennaio: bruciare, insieme
alle stoppie del granturco, un fantoccio di
pezza, colorato, con le fattezze di una donna.
Era la donna che fece perdere ai canturini la
loro libertà e li obbligò a convivere con i vicini
marlianesi? Chi mai potrà dirlo?
Per intanto una volta l’anno gli abitanti di
molti paesi della Brianza si divertono a
danzare urlanti attorno a un enorme falò.
Scacciano i ricordi di un passato sfortunato e
si augurano un futuro più felice».
decidono ad usare – e quindi finire, finalmente!!!! - il
“thè di Cog(h)ne”? Oppure dobbiamo tenerlo in serbo
per la venuta del Messia?) e il vin broulè. Davvero
tanti sono stati i genitori intervenuti: grazie
anche a loro!
A conclusione di questo articolo sfrutto un
commento alla giornata fatto da mio fratello
Marco: «Ma quella Giubiana era proprio
slercia… Ho preferito giocare con i miei
amici e soprattutto con il fuoco…» Valtort
segnati questo per l’anno prossimo!!!!
Claudia & Brother
Festa di sant’Agata 2003:
Patrona delle donne
e della chiesa dell’Oratorio
Anche quest’anno abbiamo festeggiato
sant’Agata con un pranzo all’Oratorio San
Filippo Neri, al quale hanno partecipato circa
40 persone. Il pranzo era ricco: antipasto,
risotto, brasato con polenta, dolce e caffè. La
gioia di chi ha preparato è stata quella di
veder ritornare i piatti completamente vuoti.
Tutti i commensali sono stati veramente
contenti.
E poi “il pensiero di don Donato”: una
mela confezionata in un sacchetto legato da
un nastrino rosso e con l’immagine di
sant’Agata. Era tradizione ad Oggiono che
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
Negli anni si è consolidata la tradizione
che ci vede impegnati nella preparazione delle
frittelle e chiacchiere che, grazie al
passaparola degli acquirenti soddisfatti, hanno
guadagnato una ben meritata fama. Potremmo
raccontare che questa fama è dovuta alla
grande cura con cui vengono scelti e preparati
gli ingredienti, oppure ancora che è dovuta ad
una antica ricetta gelosamente custodita da
Giovanna che non ha mai ceduto alle lusinghe
e promesse di laudi compensi ricevute da
titolari cuochi di tutto il mondo, o chissà
quale altra storia potremo raccontare. Il fatto è
che le nostre frittelle e chiacchiere vanno a
ruba e l’impasto preparato con tanta cura e
duro lavoro proprio da Giovanna, non sembra
bastare mai. Tutti gli anni ci troviamo davanti
alla stessa conclusione: se ne avessimo
ancora…
Ma tanto vale accontentarci.
Siamo
contenti
della
partecipazione di tutte le
persone e anche se per tutti noi
del Gruppo è un duro lavoro
preparare, cuocere, distribuire
queste frittelle durante tutto il
giorno, anche quando tira un
vento freddo o piove e ci
dobbiamo tenere in movimento
per non sentire il freddo che
inizia a congelarci i piedi e le
mani. Siamo contenti perché
alla sera ci troviamo con un po’
di offerte che verranno spedite
ai Missionari e Suore che contano sul nostro
aiuto materiale per poter affrontare tanti
problemi. Siamo contenti perché prevediamo
già le lettere piene di commozione che ci
arriveranno dalle più povere regioni del
mondo.
Ecco che in questo modo sant’Agata fa una
grazia anche a noi: un’occasione di festa si
trasforma come per miracolo in un’occasione
Missionaria non solo per noi, ma anche per
tutti quelli che, un po’ per curiosità, un po’
per golosità, si fermano presso il nostro
centro, nella piccola rientranza dove, con
tenerezza, ci guarda la Madonna di Fatima.
Alvino Pegorari
ogni donna ricevesse in regalo in occasione di
questo giorno una mela. Ma il bello deve
ancora venire.
Avevamo comperato queste in numero
abbondante pensando di venderne qualcuna
“Pro Oratorio”. Invece di qualcuna ne sono
andate a ruba tantissime, la richiesta era
talmente forte che non si riusciva a
confezionarle. Alle 16:30 abbiamo chiuso,
solo perché le mele erano finite.
Le “mele di sant’Agata” sono state
davvero un trionfo, venivano richieste come
un simbolo. Un grazie agli operatori della
Caritas che si sono prestati entusiasticamente
per la buona riuscita della festa.
Carla Perego
Sant’Agata
e il Gruppo Missionario
Forse la vicinanza fisica
della sede del Gruppo
Missionario alla chiesa di
Sant’Agata è responsabile
per quel “feeling”, come
oggi si usa dire, che da anni
c’è tra i due e che ogni anno
si manifesta in modo
eclatante
proprio
in
occasione della festa di
sant’Agata,
Vergine
e
Martire.
Da tempo immemorabile
la festa di questa Santa
richiama ad Oggiono tante
donne anche dai paesi vicini che vengono alla
Chiesetta vicina all’Oratorio per chiedere la
sua intercessione e protezione per le malattie
del seno.
Solo pochi metri dalla Chiesetta c’è la sede
del Gruppo Missionario. Il fatto di essere in
contatto con così tante persone di passaggio è
un’occasione da non perdere per chi, come
noi, conta sulla generosità della gente per
poter raccogliere un po’ di soldi per mandare
ai Missionari quale aiuto concreto nel loro
lavoro. In questa occasione teniamo aperto il
mercatino dell’usato che di solito viene aperto
solo il Martedì pomeriggio, in modo da dare
alla gente la possibilità di vedere cosa
facciamo.
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
Dopo la santa Messa, siamo risaliti esausti sul
pullman con la speranza di arrivare presto a
casa per fare una bella dormita.
Il viaggio di ritorno è volato come quello
dell’andata, anche se ci sono stati dei piccoli
inconvenienti nella visione del film (abbiamo
Gita sulla neve
Domenica 9 Febbraio gli Oratori San
Filippo Neri e Sant’Agnese hanno
organizzano la tradizionale GITA SULLA
NEVE che quest’anno si è svolta a Livigno in
una splendida giornata di Sole e di caldo!!!
Un gruppo di temerari è partito alla volta di
questa splendida località, sfidando –
nonostante il Sole – il freddo pungente. La
partenza era prevista per le 6:00 in punto,
anche se come al solito, c’è sempre qualche
ritardatario. Fino alle 7:00 circa sul pullman
regnava il silenzio visto che tutti erano mezzi
addormentati, a parte alcune
bambine che si sono messe a
cantare passando in rassegna
tutti gli inni dell’Oratorio.
Nonostante l’orario della
partenza (troppo presto secondo
alcuni) il viaggio è sembrato
meno lungo di quello che
effettivamente è stato, grazie a
risate e scherzi.
Giunti a destinazione, dopo
aver sentito la temperatura
polare che c’era di fuori, l’idea
di molti è stata quella di
ritornare sul pullman al caldo;
poi però si sono ricreduti e sono partiti,
noncuranti del freddo, verso piste di sci, di
bob e di pattinaggio (passando l’intera mattinata a
provato 3 videocassette diverse ma nessuna di queste si
vedeva bene, così ci abbiamo rinunciato).
CONCLUSIONE. È stata una giornata
all’insegna dell’allegria e dell’amicizia e non
sono mancati i momenti di preghiera. È stata
un’occasione in più per conoscere nuove
persone e passare una bella giornata in
compagnia.
Anna, Caterina, Ilaria
Tutti a Livigno!
Ed era proprio quella la
destinazione della gita sulla
neve 2003 organizzata dagli
Oratori San Filippo Neri &
Sant’Agnese
e
svoltasi
Domenica 9 Febbraio in una
splendida giornata di Sole.
In verità alle sei del mattino,
ovvero l’orario della partenza,
di Sole ce n’era ben poco e tutti
si aggiravano ancora assonnati
per la piazza Sironi, da dove sarebbe partito il
pullman. Giunti a destinazione verso le dieci,
mentre la maggior parte del gruppo si
dedicava allo shopping selvaggio tra le vie
dell’amena località pedemontana, cinque
temerari sciatori, tra cui il sottoscritto, si
avviavano con gli sci in spalla e gli scarponi
ai piedi all’ovovia Mottolino, grazie alla quale
si possono raggiungere le piste da sci di
Livigno.
Quella Domenica la neve si presentava
stupenda e luccicante come mille diamanti, e,
scusatemi la parentesi, è stato in quei
momenti che si potevano notare le bellezze
del creato! Inoltre, la larghezza e la lunghezza
delle piste non le facevano sembrare per nulla
affollate di turisti e sciatori della Domenica. E
così tra scherzi e finte gare noi sciatori
abbiamo trascorso tutta la mattinata e parte
del pomeriggio, prima di scendere a valle
molto stanchi e affaticati.
Tornati al pullman non abbiamo perso
tempo e indossate calzature più comode degli
cercare dove fosse quest’ultima per poi scoprire, dopo
ore di cammino, che prima delle 14.00 non avrebbe
aperto!!!).
Ovviamente c’è stato chi non ha perso
l’occasione di fare shopping, approfittando
dei numerosi negozi di Livigno. Alcuni di noi,
dopo un buon pranzo caldo, si sono buttati
sulla pista di pattinaggio (che per la nostra gioia
finalmente aveva aperto!!!).
Non sono mancate le numerose cadute e i
meravigliosi “spettacoli” da parte del CLUB
dei pattinatori. Infine, dopo una estenuante
battaglia di neve sui pattini, via verso l’ultimo
giro per i negozi di Livigno per comprare le
ultime cose che mancavano.
Dopo questo bellissimo pomeriggio in
compagnia, la giornata si è conclusa con la
Celebrazione Eucaristica, animata da noi
ragazzi e ragazze dell’Oratorio di Oggiono,
nella chiesa Parrocchiale di Livigno.
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
costretti a diventare soldati ed invece che
giocare con i giocattoli devono imparare ad
usare le armi.
Più di 300.000 minori di 18 anni sono
attualmente impegnati in conflitti nel mondo.
Centinaia di migliaia hanno combattuto
nell’ultimo decennio, alcuni negli eserciti
governativi, altri nelle armate di opposizione.
La maggioranza di questi hanno da 15 a 18
anni ma ci sono reclute anche di 10 anni e la
tendenza che si nota è verso un abbassamento
dell’età. Decine di migliaia corrono ancora il
rischio di diventare soldati.
Il problema è più grave in Africa (il rapporto
scarponi da sci ci siamo addentrati anche noi
per le vie di Livigno prima del ritrovo per la
Celebrazione
Eucaristica
domenicale
presieduta da don Donato in una della
innumerevoli chiese del paese. Terminata la
santa Messa abbiamo immediatamente fatto
ritorno ad Oggiono, molto stanchi, ma grati la
Signore per aver trascorso una giornata “sulla
neve” davvero bella e soleggiata.
Giacomo Corti
Bambini soldato
«A chi ama i bambini e non vorrebbe più
vederli al centro della cronaca»: così iniziava
gli auguri di buon Natale il Sindaco Raffaele
Straniero nel numero 3-4 di Filo diretto,
notiziario del Comune di Oggiono dello
scorso Novembre 2002. Noi vorremmo
parlare di un tipo di bambini
che la cronaca (e forse anche noi!)
dimentica troppo spesso perché
“danno fastidio” come tutte le
cose brutte, negative, dolorose.
Noi vorremmo parlare dei
BAMBINI SOLDATO, seppur
brevemente. L’occasione ci è
stata data dalla presenza nella
nostra Parrocchia di Sua
Eccellenza monsignor Giorgio
Biguzzi, Vescovo di Makeni, in
Sierra Leone, che da molti anni
lavora per la liberazione dei
bambini
soldato.
Sua
Eccellenza è stato con noi
Domenica 16 Febbraio; ha
presieduto la Celebrazione
Eucaristica delle ore 11:30 e
poi ha guidato la preghiera dei
ragazzi
nel
pomeriggio
all’Oratorio. Si è fermato per
passare nella nostra comunità
qualche ora della sua visita Ad
limina dal Papa.
La presenza di monsignor
Biguzzi ci ha permesso di
continuare il discorso che don
Valentino ha iniziato alla prima
Marcia della Pace del Decanto
di
Oggiono.
Infatti
in
quell’occasione don Valentino
ha parlato dei bambini che sono
presentato nell’Aprile scorso a Maputo parla di
120.000 soldati con meno di 18 anni) e in Asia ma
anche in America e Europa parecchi stati
reclutano minori nelle loro forze armate.
Negli ultimi 10 anni è
documentata la partecipazione a
conflitti armati di bambini dai
10 ai 16 anni in 25 Paesi.
Alcuni sono soldati a tutti gli
effetti, altri sono usati come
“portatori”
di
munizioni,
vettovaglie ecc. e la loro vita
non è meno dura e a rischio dei
primi.
Alcuni
sono
regolarmente reclutati nelle
forze armate del loro Stato, altri
fanno parte di armate di
opposizione ai governi; in
ambedue i casi sono esposti ai
pericoli della battaglia e delle
armi, trattati brutalmente e
puniti in modo estremamente
severo per gli errori. Una
tentata diserzione può portare
agli arresti e, in qualche caso,
ad una esecuzione sommaria.
Anche le ragazze, sebbene in
misura minore, sono reclutate e
frequentemente soggette allo
stupro e a violenze sessuali. In
Etiopia, per esempio, si stima
che le donne e le ragazze
formino fra il 25 e il 30 per
cento delle forze di opposizione
armata.
Anche nella storia passata i
ragazzi sono stati usati come
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
va volontario nelle truppe di
opposizione lo fa come
risultato di una esperienza
di
violenze
subite
personalmente
o
viste
infliggere ai propri familiari
da parte delle truppe
governative.
Per i ragazzi che
sopravvivono alla guerra e
non hanno riportato ferite o
mutilazioni, le conseguenze
sul piano fisico sono
comunque gravi: stati di
denutrizione, malattie della
pelle, patologie respiratorie e dell’apparato
sessuale, incluso l’AIDS. Inoltre ci sono le
ripercussioni psicologiche dovute al fatto di
essere stati testimoni o aver commesso
atrocità: senso di panico e incubi continuano a
perseguitare questi ragazzi anche dopo anni.
«Un ragazzo tentò di scappare (dai ribelli), ma
fu preso… Le sue mani furono legate, poi essi
costrinsero noi, i nuovi prigionieri, a
ucciderlo con un bastone. Io mi sentivo male.
Conoscevo quel ragazzo da prima, eravamo
dello stesso villaggio. Io mi rifiutavo di
ucciderlo ma essi mi dissero che mi avrebbero
sparato. Puntarono un fucile contro di me così
io lo feci. Il ragazzo mi chiedeva: “Perché mi
fai questo?”. Io rispondevo che non avevo
scelta. Dopo che lo uccidemmo essi ci fecero
bagnare col suo sangue le braccia… Ci
dissero che noi dovevamo far questo così non
avremmo avuto più paura della morte e non
avremmo tentato di scappare…
Io sogno ancora il ragazzo del mio
villaggio che ho ucciso. Lo vedo nei miei
sogni, egli mi parla e mi dice che l’ho ucciso
per niente, e io grido». Così scrive Susan, 16
anni, rapita dal Lord’s Resistance Army, in
Uganda. Si aggiungano le conseguenze di
carattere sociale: la difficoltà dell’inserirsi
nuovamente in famiglia e del riprendere gli
studi spesso è tale che i ragazzi non riescono
ad affrontarla. Le ragazze poi, soprattutto in
alcuni
ambienti,
dopo
essere
state
nell’esercito, non riescono a sposarsi e
finiscono col diventare prostitute.
L’uso dei bambini soldato ha ripercussioni
anche su gli altri ragazzi che rimangono
soldati, ma negli ultimi anni
questo fenomeno è in netto
aumento perché è cambiata
la natura della guerra,
diventata
oggi
prevalentemente
etnica,
religiosa e nazionalista.
I “signori della guerra”
che le combattono non si
curano delle Convenzioni di
Ginevra
e
spesso
considerano
anche
i
bambini come nemici.
Secondo
uno
studio
UNICEF,
i
civili
rappresentavano all’inizio del secolo il 5 per
cento delle vittime di guerra. Oggi
costituiscono il 90 per cento.
L’uso di armi automatiche e leggere ha
reso più facile l’arruolamento dei minori; oggi
un bambino di 10 anni può usare un AK-47
come un adulto. I ragazzi, inoltre, non
chiedono paghe e si fanno indottrinare e
controllare più facilmente di un adulto,
affrontano il pericolo con maggior
incoscienza (per esempio attraversando campi minati
o intrufolandosi nei territori nemici come spie).
Inoltre la lunghezza dei conflitti rende sempre
più urgente trovare nuove reclute per
rimpiazzare le perdite. Quando questo non è
facile si ricorre a ragazzi di età inferiore a
quanto stabilito dalla legge o perché non si
seguono le procedure normali di reclutamento
o perché essi non hanno documenti che
dimostrino la loro vera età.
Si dice che alcuni ragazzi aderiscono come
volontari; in questo caso le cause possono
essere diverse: per lo più lo fanno per
sopravvivere, perché c’è di mezzo la fame o il
bisogno di protezione. Nella Repubblica
Democratica del Congo, per esempio, nel
1997 da 4.000 a 5.000 adolescenti hanno
aderito all’invito, fatto attraverso la radio, di
arruolarsi: erano per la maggior parte “ragazzi
della strada”.
Un altro motivo può essere dato da una
certa cultura della violenza o dal desiderio di
vendicare atrocità commesse contro i loro
parenti o la loro comunità. Una ricerca
condotta dall’ufficio dei Quaccheri di Ginevra
mostra come la maggioranza dei ragazzi che
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
della sofferenza; ma in essa è esplicito e
prezioso l’insegnamento di Gesù, che, come
con il lebbroso protagonista del Vangelo di
questa VI Domenica del Tempo Ordinario (Mc
1,40-45), ci viene incontro, ci tende la mano,
assume su di sé le sofferenze umane per poi
sconfiggerle, con il suo trionfo sulla morte.
Anche noi dobbiamo sentirci coinvolti, come
Gesù, in tutto questo; soprattutto ora che il
mondo trema pensando ad una guerra, il
pensiero che in Sierra Leone la pace è stata
raggiunta, non può non infonderci speranza.
Nel Vangelo che è stato proclamato nella
Celebrazione Eucaristica, infatti, Gesù libera
il lebbroso, così come monsignor Biguzzi
opera per liberare i bambini soldato, bambini
che, sequestrati e strappati alle famiglie, sono
stati costretti a pagare per gli sbagli dei grandi
vivendo sulla loro giovane pelle l’inferno
della guerra; quella stessa guerra che li ha
lacerati nel cuore e nel corpo e poi li ha
scaricati.
La pace è stata possibile, grazie all’aiuto
delle Nazioni Unite e della Chiesa Cattolica,
per mezzo di una cooperazione religiosa e
culturale, un consiglio interreligioso che
attraverso la strada del dialogo ha chiesto e
ottenuto la pace. Nessuno può accettare il
crimine, la violazione dei diritti umani e per
questo è necessario chiedere insieme la pace,
anche se tra persone di diverse culture,
tradizioni, religioni… la pace è internazionale
e ricercabile nella verità dell’altro, anche se
diverso. «Se la violenza diventa prepotenza,
allora non c’è la pace» ha poi sottolineato
mons. Biguzzi.
nell’area del conflitto, perché tutti diventano
sospettabili in quanto potenzialmente nemici.
Il rischio è che vengano uccisi, interrogati,
fatti prigionieri. Qualche volta i bambini
soldato possono rappresentare un rischio
anche per la popolazione civile in senso lato:
in situazioni di tensione sono meno capaci di
autocontrollo degli adulti e quindi sono “dal
grilletto facile”.
Per altre informazione si può visitare il
sito: www.bambinisoldato.it.
Dalla Sierra Leone: gioia e fede!
Alcuni pensano che sia impossibile portare
un pezzetto di Africa qui in Brianza; invece
monsignor Giorgio Biguzzi, Vescovo della
Diocesi di Makeni in Sierra Leone, ci è
riuscito.
Sua Eccellenza il Vescovo infatti ha
presieduto
la
solenne
Celebrazione
Eucaristica 11:30 di Domenica 16 Gennaio
nella Parrocchia Sant’Eufemia di Oggiono,
portandoci a testimonianza un volto della
Sierra Leone, quello triste e sofferente della
guerra, che ha visto spesso come protagonisti
i bambini, resi soldati; ma anche il volto di
un’Africa viva, ricca di gioia e di fede.
Il Vescovo è arrivato a Valbrona (paese
natale di don Donato) nella sera di Sabato 15
Febbraio e la sera stessa ha partecipato al
concerto “Note di Pace” voluto dall’Azione
Cattolica dei Ragazzi del Decanato di Asso.
Monsignor Biguzzi è stato già due volte nel
Decanato di Asso con il quale, attraverso
Giacomo Vicini, fratello del nostro don
Donato, ha buoni legami di fede e solidarietà.
Il concerto è stato tenuto dal Corpo Musicale
“M. D’Oggiono” di Oggiono e durante la
manifestazione è stato consegnato anche il
Nobel per la Pace ACR.
Monsignor Biguzzi è originario di Cesena
(Romagna); ha alle spalle già 27 anni di
missionarietà e da ben 16 anni è Vescovo di
Makeni, dove si impegna, guidato da Dio, per
la liberazione dei bambini soldato, mediante
un programma di rieducazione mirato
soprattutto al loro reinserimento nella società,
dopo la grave situazione della guerra che, in
Sierra Leone, è durata ben 10 anni.
Nella Bibbia non c’è la soluzione chiara e
tonda per risolvere il problema del dolore,
Ora il programma per la liberazione dei
bambini soldato, sostenuto anche dall’Azione
Cattolica Italiana, prevede un’opera di
rieducazione
e
di
potenziamento
dell’istruzione (in Sierra Leone solo il 20% della
popolazione sa leggere e scrivere), nella speranza di
riportare questi bambini ad una vita più
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
non sono felici, si lamentano come se
mancasse loro qualcosa… in Africa invece
manca tutto ma si hanno i due doni più
importanti: la GIOIA e la FEDE». Ed è
proprio questo il messaggio che ci ha lasciato
monsignor Giorgio Biguzzi: vivere la vita con
gioia e con la bellezza della fede, insieme ai
valori della solidarietà e della condivisione,
per portare un pezzetto di Africa nella nostra
vita e per donarlo a chi ci sta accanto.
Dopo la Comunione Elisa ha consegnato al
Vescovo l’offerta per la costruzione della
scuola a nome degli Oratori San Filippo Neri
e Sant’Agnese e chiedendo a monsignor
Biguzzi di pregare perché anche ad Oggiono
possano iniziare presto i lavori per il nuovo
Oratorio, luogo in cui i giovani conoscono il
Signore, la pace, l’armonia.
La presenza tra noi del Vescovo si è
conclusa con il momento di preghiera nella
chiesa di Sant’Agata durante il quale Sua
Eccellenza ha spiegato ai bambini perché è
necessario pregare per la pace: perché solo il
Signore può cambiare il cuore dell’uomo.
Vogliamo ringraziare Giacomo Vicini per
averci offerto la possibilità di avere tra noi
Sua Eccellenza monsignor Giorgio Biguzzi.
Ringraziamo anche tutti coloro che hanno
contribuito nel dare un’offerta per il
reinserimento dei bambini ex combattenti: in
particolare le Consorelle del Santissimo
Sacramento, il Gruppo Missionario, il Gruppo
Ambiente e Partecipazione, la Parrocchia,
l’Amministrazione Comunale di Oggiono.
Un grazie al Corpo Musicale M.
D’Oggiono ed in particolare al suo Presidente,
Giudici Giuseppe che ha fatto anche da autista
al Vescovo.
Marta Fumi
serena, anche se non potranno mai
dimenticare gli orrori della guerra.
«Il bambino dovrebbe essere testimone
dell’amicizia fra i popoli, della collaborazione
fra chi è bisognoso e chi ha più possibilità,
della tolleranza nei confronti delle diversità,
dell’amore senza riserve per la vita. Purtroppo
il più delle volte questo non accade: sono
proprio i bambini e i ragazzi a pagare per gli
sbagli degli adulti, vivendo in guerra, in
povertà, conoscendo l’odio prima che l’amore
e la comprensione. Tutti i bambini hanno
diritto alla pace. Devono essere educati in uno
spirito di comprensione, amicizia, tolleranza,
pace e fraternità tra tutti i popoli del mondo,
per mettere poi le proprie energie e i proprio
talenti al servizio di tutti, di qualsiasi razza,
religione e paese» scrive il Ponte D’Oro, una
rivista missionaria per bambini nel mese di
Novembre del 1996. Parole quanto mai
attuali!
Sua Eccellenza monsignor Biguzzi ha poi
messo a fuoco la situazione generale
dell’Africa, paese ricco di materie prime ma
dilaniato da molte guerre, perché essendo
composto da nazioni in crescita, riceve troppe
interferenze esterne che mirano molto spesso
solo a soddisfare i propri interessi economici,
e, si sa “dove sono i corpi si radunano le
aquile”. Volere la guerra è volere la morte; la
lotta per la pace è una lotta per la vita!
La Liturgia Eucaristica è poi continuata
con canti gioiosi da parte del giovane coretto
degli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese
di Oggiono (tra i quali “Emmanuel”, l’inno della
giornata mondiale della Gioventù del 2000), molto
graditi dal Vescovo che della Giornata
Mondiale della Gioventù portava la mitria.
Tutti i canti eseguiti, ha sottolineato il
Vescovo, avevano lo stesso spirito dei canti
della Sierra Leone; tutti ben sanno infatti che
l’Africa è un continente di gioia, di fede,
contatto fisico, canti, musiche… insomma, un
vero e proprio “ballo di umanità”.
In conclusione, monsignor Giorgio Biguzzi
ci ha proposto per una riflessione la
testimonianza di due laici in Italia, dove sono
rimasti per due anni in una scuola per
catechisti a Castelgandolfo, prima di tornare
in Sierra Leone: «L’Italia è un paese ricco,
luminoso, aperto, in cui tutti hanno tutto ma
Incontro per la pace
Domenica 16 Febbraio abbiamo avuto la
fortuna ed il privilegio di ospitare nella nostra
Parrocchia e nel nostro Oratorio Sua
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
Eccellenza monsignor Giorgio Biguzzi,
Vescovo della Diocesi di Makeni in Sierra
Leone, il quale solo poche ore prima si
trovava a Roma a colloquio con il Papa
Giovanni Paolo II.
Il Vescovo, che ha celebrato insieme a don
Donato la santa Messa delle 11:30, è
intervenuto soprattutto per parlare della pace,
da poco faticosamente raggiunta nel paese
dove egli opera da anni per la liberazione dei
bambini-soldato.
Ma che cos’è la pace e soprattutto perché
pregare Dio per ottenerla? Sono queste le
domande alle quali monsignor Biguzzi ha
tentato di dare risposta durante l’incontro di
preghiera pomeridiano con i ragazzi degli
Oratori San Filippo Neri & Sant’Agnese. È
emerso, dunque, che la preghiera può
cambiare la volontà di guerreggiare dei
governanti, perché la
preghiera fatta con il
cuore può tutto.
Subito dalle prime
battute
si
poteva
comprendere
l’affabilità, ma anche
la determinazione e la
volontà di monsignor
Biguzzi, che grazie a
queste ed altre mille
qualità ha riscattato
dai
ribelli
molti
bambini e poi ha dato loro istruzione, voglia
di giocare e non di sparare. Per questo motivo
molte Associazioni di Oggiono, la Parrocchia
e l’Oratorio hanno poi voluto dimostrare la
loro solidarietà alla sua opera facendo diversi
donativi che consentiranno di portare a
termine la costruzione di una scuola in Sierra
Leone proprio per istruire questi bambini
liberati.
Non c’è che dire: è stata, quella di
Domenica, una giornata unica ed eccezionale
ed è stato davvero costruttivo e importante
sapere che esistono persone come monsignor
Biguzzi: carismatiche e fiduciose nella
preghiera e in Gesù Cristo!
Giacomo Corti
Un’associazione per la scuola
Carissimi Amici di Oggiono,
“gioia e pace” a ciascuno di voi!
Domenica 16 Febbraio 2003 abbiamo vissuto
una giornata indimenticabile insieme a
monsignor Giorgio Biguzzi, Vescovo di
Makeni in Sierra Leone che da molti anni sta
lavorando per la scarcerazione dei bambini
ora ex soldato. È stata una giornata piena di
entusiasmo, cordialità, amicizia e tanta
solidarietà.
Con queste brevi righe vorrei esprimervi
un sincero e caloroso GRAZIE per la vostra
disponibilità e accoglienza anche a nome suo
e dei bambini ex soldato.
Vorrei porre l’accento su alcune parole che
il Vescovo ci ha lasciato durante la
Celebrazione Eucaristica delle ore 11:30,
Eucaristia vissuta con attenzione e
partecipazione da tutti i
fedeli, in particolare dal
“coretto di angeli”. Mi sono
più volte commosso a
vedere cosa sanno fare i più
piccoli e la loro convinzione
nel
cantare
e
nel
gestualizzare i canti: bravi!
Siete sempre degli ottimi
“educatori” per noi giovani
e adulti!
FEDE e GIOIA è stato il
messaggio di monsignor Biguzzi. È un
messaggio molto semplice ma ricco di spunti
per la nostra FEDE. Per noi cristiani – mi
rivolgo in modo particolare alle nuove
generazioni – è un pilastro che si deve
radicare sempre più in noi, come un albero
affonda le radici nella terra. La fede in Gesù
dona slancio, novità, forza e amore verso Lui
e verso il prossimo. La fede è solidarietà. La
fede è comunione. La fede è novità. La fede è
testimonianza gioiosa da vivere in tutti gli
ambienti in cui siamo inseriti: in famiglia, a
scuola, in Oratorio, sul campo di calcio, in
gita….
GIOIA! È una parte molto importante per
la vita non solo dei cristiani ma di tutti gli
esseri viventi. La gioia di comunicare i nostri
stati d’animo. La gioia di sentirsi partecipi
della gioia altrui. La gioia di vivere felici in
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
questa bellissima vita che Dio, giorno dopo
giorno, ci dona!
Quindi abbiamo un impegno molto
importante che abbiamo iniziato con
monsignor Biguzzi: una FEDE più vera, una
GIOIA più grande e una AMICIZIA da
coltivare giorno dopo giorno con l’amico
monsignor Biguzzi e gli ex bambini soldato
che avete aiutato a crescere.
Sono orgoglioso di questa
nuova amicizia che abbiamo
instaurato e sono certo che,
grazie alla preghiera e alla
solidarietà sincera, che ho visto
e toccato con mano Domenica
16 Febbraio scorso, continuerà
in modo sempre più concreto.
Mi piacerebbe poter contare
sulla vostra generosità per
completare
la
scuola
e
provvedere
al
suo
mantenimento.
Stiamo
fondando un’associazione che
si occuperà di completare e
gestire la scuola, alcune
adozioni a distanza di bambini ex soldato. A
voi rivolgo l’invito a collaborare magari a far
parte di quest’associazione prima di tutto con
la preghiera e poi, se lo vorrete, con l’aiuto
concreto. Contattatemi pure giovani e adulti
insieme costruiremo una grande amicizia!!!
Un GRAZIE sincero al Prevosto, a don
Donato, all’Amministrazione Comunale, al
sig. Giudici Giuseppe per la sua gentile e
sincera collaborazione.
Un mega GRAZIE a tutte le persone, le
Associazioni e i Gruppi che hanno dato il loro
contributo e la loro simpatia. Sua Eccellenza
monsignor Giorgio Biguzzi, a riguardo della
vostra comunità di Oggiono, mi ha detto:
«Resterà nella mio cuore la gioia di una
comunità viva e fraterna!»
GIOIA e PACE a ciascuno di voi!!!!!
Giacomo Vicini
il testo che la Caritas Italiana ha pubblicato
sul tema dei bambini della Sierra Leone dal
titolo: «Non chiamarmi soldato!». Il costo del
libro è di 12 € che andranno completamente a
favore del progetto di reinserimento di questi
bambini nella società. Riportiamo la
presentazione del testo:
Sierra Leone 2001. Dopo dieci anni di
guerra civile, la pace.
Faticosa, da costruire,
terribilmente fragile. Il
bilancio
dell’ultimo
decennio si commenta
da solo: 50.000 morti,
decine di migliaia di feriti
e mutilati, centinaia di
migliaia di profughi. E poi
ci sono i bambini: più di
5.000 reclutati da fazioni
militari
ribelli
o
filogovernative, impiegati
nei campi di battaglia, e
altri 5.000 usati come
forza-lavoro al seguito
dei gruppi armati.
Il volume curato dalla
Caritas Italiana cerca di
fare luce sulla storia
recente di questo paese, spingendosi dietro
le quinte del conflitto appena concluso,
indagando quelle trame sotterranee (il
traffico d'armi, il commercio di diamanti, le
politiche
degli
organismi
finanziari
internazionali) che sembrano legare i destini
della Sierra Leone con gli interessi
dell'Occidente.
Un viaggio a ritroso nel tempo per ricostruire
la storia di un paese violato. L'appassionato
resoconto di una pace possibile, che passa
attraverso le storie drammatiche di alcuni
bambini-soldato.
Bambini che fanno ritorno a casa, accolti nei
centri, riunificati alle famiglie, riportati nelle
scuole da un progetto di Caritas Italiana e
Caritas Makeni. All’interno del libro troverete
anche un’intervista a monsignor Giorgio
Biguzzi, Vescovo della Diocesi di Makeni
che si è impegnato in prima persona per la
liberazione dei bambini soldato e che ora
vuole costruire una scuola per la
rieducazione di questi bambini.
È possibile anche acquistare un calendario,
sempre edito dalla Caritas Ambrosiana, con
diverse foto dei bambini della Sierra Leone. Il
costo di questo calendario è di 4 €. Chiunque
volesse una copia del volume o del calendario
(oppure di entrambi!!!) si rivolga alla Caritas
Parrocchiale di Oggiono o a don Donato.
Libro a favore dei bambini
della Sierra Leone
Durante la Celebrazione Eucaristica di
Domenica 16 Febbraio don Donato, a nome di
monsignor Biguzzi ha presentato brevemente
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
all’esperienza dell’Oratorio Feriale, per non
parlare delle serate che abbiamo trascorso a
ritagliare piedi di carta, avvisi, a incollare
cartoncini, a costruire fiori con la carta crespa
o magari solo a chiacchierare, sempre in
allegria, in pace e con tanto buon umore. Ho
avuto la fortuna grandissima di conoscere
nuove mamme, di consolidare amicizie o di
farne di nuove, di conoscere più a fondo
alcune persone e soprattutto di scoprire come
sia vero il detto popolare “l’unione fa la
forza!”, non inteso in senso negativo, ma
semplicemente perché quando si è in dieci a
lavorare piuttosto che in due, si lavora meglio
e si lavora meno!
Ma tante volte mi chiedo: come ci possono
vedere e accogliere i nostri figli e soprattutto i
ragazzi in senso generale? Come un aiuto?
Come una presenza positiva? Una presenza
educativa o una presenza che, tutto sommato,
rompe e irrompe nel loro mondo? Siamo ai
loro occhi una presenza che, in alcuni
momenti della vita oratoriana può essere
anche importante, magari necessaria, o
corriamo il rischio di scatenare in loro la
sensazione che, in un modo o nell’altro, poi
arriviamo noi a finire le cose?
Queste ed altre sono le domande a cui
molte volte mi è difficile dare una risposta!
Ultimamente, però, credo che in buona parte
la risposta dipenda anche da noi! Innanzi tutto
dal modo in cui “stiamo”!
Al bar: per vendere bibite e caramelle, ma
soprattutto per vigilare amorevolmente, per
rimproverare se ce ne è
bisogno, in modo fermo
ma sempre educato. E
forse,
cosa
più
importante, per parlare.
Parlare con loro, se lo
vogliono,
scherzare,
sdrammatizzare quando
è necessario, sorridere e
farli sentire a casa loro e
accontentarli fin dove il
buon senso lo permette.
Nelle feste e nella
loro organizzazione: non
per
fare
ciò
che
pensiamo loro non siano in grado di fare (ma
che in realtà molte volte sanno fare meglio di noi), ma
Nuovo (?) Decalogo
Su un cartellone in un Oratorio della nostra
zona i ragazzi di terza media hanno scritto un
decalogo per la pace. E se anche noi
iniziassimo da queste semplici parole?
1. Cerchiamo di guardare l’anima delle
persone e non il colore della pelle.
2. Non giudichiamo una persona con
parzialità, cerchiamo di non guardare solo
l’aspetto esteriore.
3. Ricordiamoci che una mano amica non ha
colore.
4. Non accontentiamoci dei pregiudizi.
5. Iniziamo a vivere la pace in famiglia.
6. Impariamo ad ascoltare gli altri.
7. Cerchiamo di non guardare le persone
come nemici, ma come qualcuno da
conoscere.
8. Anche se la pensiamo diversamente,
possiamo parlare.
9. Cerchiamo la pace dentro di noi e
usiamola.
10. Ricordiamoci che di fronte alla morte e
davanti a Dio siamo uguali. Quindi:
perdono senza divisioni.
Leggendo e rileggendo queste parole, ho
pensato che il Signore Gesù si serve anche di
un semplice cartellone per dirci ancora una
volta «Amatevi gli uni gli altri come Io vi ho
amato» (Gv 13,34)!
Anonima
Genitori in Oratorio
È proprio leggendo e rileggendo quanto ha
scritto
il
nostro
bravissimo
Chicco
che mi passano per la
testa mille domande e
altrettante riflessioni
personali
sulla
presenza, si può dire
“nuova”,
di
noi
genitori in Oratorio.
Innanzi tutto rivedo
e
rivivo
alcuni
momenti nei quali noi
genitori ci siamo
impegnati con serietà
e nello stesso tempo con tanta allegria, dai
turni al bar alle pulizie delle aule,
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
raziocinio e la capacità di discernere che un
adulto dovrebbe avere: potremmo essere o
diventare tanti servi inutili al servizio di
questi ragazzi…
Certamente di strada ne abbiamo ancora
tanta da percorrere! Troppe volte vediamo i
ragazzi dimenticandoci di quando eravamo
ragazzi noi. Il mondo cambia, ma ritengo che
ciò che io, ragazza, avevo nel cuore, sia
esattamente ciò che ogni ragazzo oggi porta
dentro di sé.
Ma solo se anche noi adulti, guidati dal
Vangelo, sapremo essere veri discepoli di
Cristo potremo ancora far crescere quel seme
che tanto tempo fa è stato gettato anche nel
nostro cuore e che gli affanni e le
preoccupazioni della vita hanno un po’
soffocato ma non certo ucciso! Sta a noi
essere modelli di amore, di concordia e di
pace, prima con noi stessi, poi fra noi e poi
con i ragazzi.
Ma soprattutto sta a noi rinunciare alla
mentalità del fare a favore della mentalità
dell’essere. Solo se “siamo”, siamo di
esempio; se facciamo e basta, rischiamo di
essere solo dei bravi manager aziendali.
Spesso mi vengono in mente le figure
evangeliche di Marta e Maria: troppe volte si
rischia di essere solo come Marta!!!
Con l’aiuto del Signore, per il bene dei
ragazzi e nostro, che il don ci aiuti, ci
sostenga, ci sorregga, ci rimproveri
amorevolmente, anche se, e ne siamo fieri, …
siamo di Oggiono!!!
La seconda moglie mamma
per alleggerire il loro carico di lavoro, per
dare un consiglio giusto al momento giusto,
non perché siamo più bravi, solo perché
siamo più “vecchi”.
Nel gioco: non organizzando, o peggio:
sostituendoci a loro, ma giocando con loro
quando ci è richiesto, o vegliano in modo
discreto sul loro operato. Ad esempio, che
bello vedere un adulto rimproverare
amorevolmente un ragazzo quando è
necessario: troppe volte invece si pensa,
sbagliando, che “non sono fatti nostri”! Forse
anche questo dovrebbe voler dire essere
presenti come adulti in Oratorio!
Ma soprattutto è importante la nostra
presenza nella preghiera. Credo che sia
indispensabile che i giovani e i bambini
possano vedere che anche gli adulti pregano,
nei loro momenti, oppure con loro e per loro.
Forse troppe volte, affannati dai troppi
impegni, troviamo il tempo di passare “ore in
Oratorio a chiacchierare”, ma non troviamo
“cinque minuti da passare in Oratorio a
pregare”. È vero che il Vespro alla Domenica
sera è un po’ scomodo per noi; è vero che
abbiamo la cena da preparare, ma è altrettanto
vero che magari, organizzandoci meglio,
potremmo fare ogni cosa. Insomma: sta a noi
mostrare ai nostri ragazzi un’immagine vera e
positiva. Sta a noi accogliere con gioia
persone nuove che portano ondate di novità,
sta a noi accogliere ogni uomo disponibile a
dare una mano o anche solo a scambiare due
parole!
Sta a noi lavorare senza sopraffare l’altro,
senza voler primeggiare, senza doverci sentire
a tutti i costi indispensabili. Sta a noi
perdonarci
vicendevolmente
le
incomprensioni
e
gli
errori
che
inevitabilmente si commettono. Errori non
fatti per mettere il bastone fra le ruote ai
vecchi o ai nuovi, ma fatti semplicemente
perché quando si lavora si può anche
sbagliare: solo chi non fa nulla non sbaglia
mai!!!
Sta a noi capire che l’Oratorio è il luogo
dei ragazzi, il luogo in cui devono trovarsi
bene, devono crescere, si devono divertire: il
nostro compito potrebbe essere quello di farci
piccoli come loro, allegri come loro, semplici
come loro, pur conservando sempre il
Don’s parents
Come tutti sappiamo, don Donato ha
portato con sé nella sua “avventura
oggionese” gran parte dei membri della sua
famiglia: ormai tutti in Oratorio conosciamo i
coniugi Vicini, Romano & Alice, e la
simpaticissima sorella del don, Caterina.
Essi sono una presenza costante e
sicuramente importante per il nostro Oratorio
e per il don che ha avuto la fortuna di avere
vicino a sé la sua famiglia: Cate è diventata
una bravissima animatrice, ma noi vorremmo
focalizzare l’attenzione sui genitori del don.
Mamma Alice è conosciuta soprattutto per
le sue doti di cuoca, tant’è vero che il don non
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
lesina gli inviti a pranzo alla Domenica e
molti ne hanno potuto apprezzare le qualità,
ma non solo! La scorsa Estate, per esempio,
mamma Alice accoglieva in casa noi
animatori sempre con un sorriso, spesso
offrendoci un agognato bicchiere d’acqua.
Anche papà Romano è sempre stato
presente e attivo, tant’è vero che in più
occasioni ha aiutato e coordinato il lavoro
“pratico” degli animatori, come il gonfiaggio
dei palloncini per la Novena di Natale o
l’aiuto agli altri uomini per l’allestimento di
feste e/o momenti della vita oratoriana molto
particolari. E, poi, come
non dimenticare le
nostre
innumerevoli
discussioni calcistiche
sul “suo” Torino e sulla
“mia” Inter! Visto che
questo mese di Marzo
ricorre anche la festa
del papà, auguri anche
al papà del nostro
don!!!
Sono, dunque, solo
esempi per mostrare la
bontà e la semplicità di
queste persone che
hanno cresciuto un
figlio come don Donato
trasmettendogli
così
bene i valori cristiani
che lui è diventato addirittura un bravissimo
sacerdote!
Questa è, quindi, un’occasione per
ringraziarli del loro aiuto e per la loro
preghiera, perché, è bene non scordarselo,
anche a loro sta molto a cuore il nostro
Oratorio e la nostra comunità, per cui:
gentile signora Lina Milani; esse lavano e
stirano gli arredi sacri. Da anni Renza è
responsabile delle chiavi del bar, che
custodisce con tanto amore e tanta cura.
Con noi animatori, ma anche con tutti i
ragazzi piccoli e grandi presenti negli Oratori,
scherza ed ha sempre la battuta pronta da dire.
Con alcuni a volte si arrabbia (lo ha fatto –
giustamente – anche con me!), ma subito dopo è
pronta a pagare un gelato o le patatine.
Abbiamo capito che l’arrabbiatura di Renza è
perché vuole aiutarci a prenderci a cuore
l’Oratorio come lo ama, lo custodisce, lo cura
lei e così, finalmente, il 31
Febbraio del 5000, possa
consegnare le chiavi per
andare a godersi il meritato
e giusto riposo!!!
Ogni tanto parte in quel
di
Milano
dicendoci,
«Milano lè bela … Milano
lè granda … Milano el ga
ul Dom … Milano el ga la
Madunina», ma poi ritorna
sempre alla sua amatissima
Oggiono e, soprattutto, ai
suoi ragazzi, al suo
Oratorio!!! Il don vuole
nominarla “presidentessa”
dell’Oratorio per la cura
sincera e leale che sempre
ha dimostrato nei confronti
dell’Oratorio e di tutti – indistintamente – i
Sacerdoti che si sono succeduti. Io sarei
d’accordo!!!
Concludendo voglio dire che Renza, come
tutte le “nonne”, se non ci fosse bisognerebbe
inventarla!!! Con questo breve articolo ho
voluto, a nome di tutti gli animatori ed
educatori, ma anche dei ragazzi e dei giovani,
delle Suore e del don (ne sono sicuro!),
ringraziare Renza per tutto quello che fa’
“senza aspettarsi nulla in cambio, nel silenzio
e nel nascondimento, in modo sincero,
schietto e leale” per i suoi amati Oratori San
Filippo Neri e Sant’Agnese!!!
GRAZIE
ROMANO & ALICE!
Giacomo Corti
A proposito di… Renza
Lorenza Villa, meglio conosciuta in tutta
Oggiono come Renza, è sempre disponibile
ad aiutare la gestione delle attività degli
Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese; la
chiesetta di Sant’Agata adiacente agli Oratori
è nelle mani sue e della disponibilissima e
GRAZIE RENZA!!!
Stefano Valtorta
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
Decide con entusiasmo di vivere solo e
sempre per Lui. «Laura è sposa di Gesù»
scrive dappertutto, anche sui muri! (continua)
Suor Fulgenzia e suor Iolanda
Madre Laura
Per chi ha partecipato alla Celebrazione
Eucaristica di Lunedì 17 Febbraio scorso
nella Cappella delle Suore è stata una grande
gioia vedere tanti adolescenti vivere in modo
bello, gioioso e responsabile la santa Messa:
hanno proclamato la Parola di Dio, hanno
preparato le preghiere dei fedeli ed hanno
scelto i canti, sostenendoli con la chitarra di
Claudia e il flauto di Chiara Negri.
È stata un bellissima, gioiosa e
commovente
Celebrazione
Eucaristica.
Insieme a suor Iolanda, che non era presente
perché ai santi Esercizi Spirituali, voglio
ringraziare di cuore il Gruppo Adolescenti per
aver vissuto con noi la santa Messa mensile
nel giorno anniversario della morte di Madre
Laura. Per far conoscere a loro e ai lettori del
giornalino dell’Oratorio la storia e la figura di
Madre Laura, suor Iolanda ha scritto alcune
puntate. Eccovi la prima.
Tutti la chiamano “Aula 3”
«…oltrepassato il cancello gira a sinistra,
attraversa il campo da basket e in prossimità
del corridoio buio e stretto, a fianco del
garage del don, troverai una piccola porticina
verde con un cartello con su scritto “Aula 3”».
Sabato 9 Novembre 2002 quattro intrepidi
animatori,
esortati
dal
Consiglio
dell’Oratorio, ma soprattutto stufi di vedere
l’aula a loro riservata trattata come un
deposito pieno di caos e di polvere da
scoppiare, si sono decisi a ripulire la
famigerata “Aula 3” in contemporanea con il
riordino generale di tutte le aule dell’Oratorio
San Filippo Neri.
Inizialmente si pensò ad una questione
risolvibile in un paio di orette; poi, aperta la
porta
e
stimato
l’effettivo lavoro da
farsi, si capì che
prima di tre ore e
mezza
non
ci
saremmo mossi da
lì. Quando poi il
“carissimo” Valtorta
ebbe la grandiosa
idea
di
far
riverniciare le pareti
ci
rassegnammo
all’idea di fermarci
per il resto del
pomeriggio!
Eravamo arrivati
pieni di voglia ed
allegri alle due e
mezza, e solamente
alle sette, quando era
già terminato il
primo tempo di Inter-Udinese, riuscimmo a
rincasare impolverati e completamente privi
di energie vitali.
Era un lavoro da fare… si, ma è stata
veramente dura!!!
La stanza è stata completamente svuotata,
spolverata, disinfettata e riverniciata. Gli
oggetti indesiderati come il centenario mixer
LA SCOPERTA DELLA PREGHIERA E
DEL CROCIFISSO (prima puntata)
Laura Maria Baraggia nasce a
Sulbiate (Mi) il 1° Maggio 1851 da
Cesare e Giovannina Ravanelli.
Impara dai suoi genitori l’amore, il
rispetto reciproco e la carità discreta:
«Papà e mamma vivevano per la
carità. Quante carità vidi fare di
nascosto, di notte per non farsi
vedere!» scrive Laura.
Scopre il valore della preghiera
fin da bambina: «Avevo il piacere ed
il gusto della preghiera, pregavo per
ore ed ore… mia gioia era
nascondermi in qualche cantuccio,
non vista che da Dio, a pregare».
Ha circa sette anni quando capisce
che l’amore di Gesù, così intenso,
non è corrisposto. Mentre sta
giocando con la bambola, sente una
voce che le dice: «Laura, che ci guadagni a
giocare con la bambola?». Allora, con gesto
teneramente infantile, stacca il Crocifisso
dalla Croce e, per consolarlo, lo veste con gli
abiti della bambola.
Nel giorno della sua Prima santa
Comunione scopre la bellezza e la grandezza
di Gesù. «Gesù mi apparve tanto bello!».
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
Davoli con amplificatore allegato ormai da
tempo non più funzionanti sono stati
fisicamente eliminati in compagnia di carte,
cartoni, cartine e cartacce varie ed eventuali
effettuata durante la mattinata del giorno
stesso.
2° NOTA BENE…
Sicuramente vi sarete chiesti per quale
recondito motivo l’articolo, che risale al mese
di Novembre, viene pubblicato solo adesso.
La risposta è semplice: il riordino effettivo
dell’aula è stato concluso solo in questi ultimi
pomeriggi poiché dopo l’opera di ripulitura
generale svolta in quell’interminabile
pomeriggio l’aula è stata resa presentabile
solo pochi giorni fa.
(ruota e assurdo scatolone “trova la castagna”
compresi). Le vecchie casse sono state ripulite
dallo strato di muffa, funghi e polvere che le
ricopriva, altri oggetti come materassini da
campeggio, stoffe di ogni genere e tipo,
scorte di sciroppo alla menta per il bar e
addirittura una macchina del caffè sono stati
spostati e riposti in un luogo decisamente più
appropriato.
Durante il lungo pomeriggio siamo anche
riusciti a scoprire le antiche origini del luogo.
Anni or sono li si trovava il vecchio bar molto
più piccolo rispetto a quello odierno; a fianco,
dove ora è parcheggiata la “Lupo” nera del
don, vi era una primitiva specie di sala giochi.
Nel vicino campo da basket addirittura si
parla della preesistenza di un teatro. Tutto è
stato poi demolito e destinato a diverso
utilizzo e da un po’ di anni a questa parte la
zona è divenuta l’aula degli animatori per
eccellenza. Qui si partoriscono e realizzano i
migliori progetti per l’animazione oratoriana;
qui è installato l’impianto stereo e soprattutto
qui sono realizzati i mitici programmi che
hanno fatto un po’ la storia dell’Oratorio
Estivo.
Sinceramente non abbiamo scoperto
l’etimologia del nome, non siamo a
conoscenza di aule chiamate 1 e 2; quindi non
c’è ragione di chiamare una aula “3”, ma
ormai tutti nominiamo questo posto così e
questo nome rende unica questa aula come
unica è quella atmosfera umida che bagna
costantemente i vetri delle finestre, che fa
scrostare tutto il muro della facciata del
palazzo dell’Oratorio e che, come dice Lele,
fa bene alle ossa!
Ora l’aula ha finalmente un profumo
nuovo, presenta un minimo di ordine e il
vecchio ecosistema fognario creatosi con il
passare degli anni è solo un ricordo.
UNO SPECIALE RINGRAZIAMENTO VA…
♣ A Valse, Lele, Ste ed ebbene si, anche a
Valtorta che hanno sgobbato per tutto il
pomeriggio.
♣ Alla ruota reduce dallo stand del “pesca la
bottiglia”, che ha saputo contenere ben
1000 tonnellate di rifiuti prodotti
dall’opera di pulizia, numeri che fanno
girare la testa!
♣ Alla polvere che neanche il miglior panno
sweffer sarebbe stato in grado di catturare.
♣ Alla bottiglia di acqua frizzante, alla carta
vetrata e al cartello ora appeso sulla porta
verde.
♣ All’ecosistema, ai muschi e anche ai
licheni annidati un po’ ovunque, come
dice Ste: «Ci mancava solo di trovare un
coccodrillo morto!».
♣ A Valtorta (sì ancora a lui….) che ha
simpaticamente deciso di pitturare
l’aula…
Valse, Ste e Pino
Addio casse di Noè
Dopo lunghi mesi di attesa finalmente il
nuovo impianto è arrivato. Già da questa
Estate ci eravamo mobilitati per ottenere un
nuovo sistema di amplificazione che
soddisfacesse le richieste del nostro splendido
Oratorio. I bans, i balletti e più in generale i
NOTA BENE…
Durante i lavori provvidenziale è stato
l’intervento del don, che ne ha approfittato per
“benedire l’aula 3” finendo così l’acqua santa
avanzata dalla benedizione delle case
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
vari momenti musicali stavano sempre più
prendendo piede nella routine oratoriana ed
ormai il vecchio Davoli era
da mandare in pensione
poiché,
nonostante
funzionasse ancora, faceva
muffa da tutte le parti ed
emetteva strani rumorini e
malfunzionamenti che ogni
tanto facevano impazzire i
due responsabili audio
costringendoli a metterci
sempre qualche pezza.
Così la sera del Fëron il nostro amato
Reverendo rimase affascinato dalle meraviglie
audiofoniche e dalle stupende offerte esposte
nella bancarella di un rivenditore di Veduggio
Grazie a…
Vogliamo dire grazie ad Alba Nobili per
aver preparato tre splendide custodie per il
nuovo impianto giunto in Oratorio e che
speriamo aiuti gli adolescenti a “prendere
possesso con responsabilità” del loro
Oratorio.
Precisazione ….
Alcune settimana fa’ una mamma mi
chiese se si poteva pubblicare sul Giornalino
dell’Oratorio le poesie di suo figlio. Come
potrete constatare voi stessi proseguendo nella
lettura la risposta fu affermativa. Anche
perché questo “è e vuole essere” il Giornalino
dell’Oratorio per e dei ragazzi, degli
adolescenti, dei giovani e (perché no?) anche
degli adulti che frequentano, amano, pregano,
stimano l’Oratorio di Oggiono.
Quindi: avanti bambini, adolescenti e
giovani ed adulti. Se desiderate pubblicare i
vostri articoli, noi siamo pronti… Ovviamente
tutti gli articoli devono avere come unico
scopo la costruzione di un Oratorio come
“casa e scuola di comunione, di preghiera, di
amicizia, di fede, di amore, di speranza…”!
Ma questo credo che sia ovvio!
Grazie ed… ecco a voi alcuni “giovani”
poeti! Auguri a loro per un futuro d’artista!
don Donato
(che si rivelerà amico di TonyH e Albertino per chi li
conosce); cogliemmo la palla al balzo e in
“soli” tre mesi potemmo inaugurare casse da
700W, mixer 12vie, e
consolle cdj 100’S della
Pioneer nel saloncino
parrocchiale per la recita
di Natale.
L’impianto è poi stato
sfruttato: molti di voi lo ricorderanno, nella
stupefacente festa di fine anno in montagna a
Lozio e per la marcia della pace e la festa
delle famiglie svoltesi in piazza della chiesa.
L’immenso patrimonio
giace ora nelle aule
sperdute
del
palazzo
dell’Oratorio conservato
da adeguate coperture
simili a sacchi della
pattumiera, la consolle,
invece, riposa sotto il
materasso del don. In
occasione
dell’ultimo
Consiglio dell’Oratorio sono poi stati
confermati
i
due
responsabili
che
corrispondono al nome di Stefano Milani e
Matteo Valsecchi.
Il vecchio impianto, per chi lo volesse
rubare, giace nell’aula 3 e, nonostante la
veneranda età, viene ancora utilizzato nelle
classiche Domeniche pomeriggio all’Oratorio.
Ste, Valse & Pino
Filastrocca del Natale 2002
La mia festa preferita è il Natale,
che è una festa un po’ speciale:
ci sono tanti doni, da regalare ai parenti,
magari una mela da mettere sotto i denti,
o un braccialetto,
da nasconder sotto il letto.
Lo scrigno di tesori,
gioielli e pietre preziose,
collane, perle e corone.
Ma quando c’è silenzio
si ricorda qualcuno,
che, sotto la betulla,
Lui nasce nella culla.
Mentre la Luna rischiara il ciel,
quel Bimbo, dentro la capanna,
guarda i pastori che portano i doni:
campane, mucche, asini e fiori.
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
mondo da mondo.
È l’Universo che sospira
È il mondo che correndo invecchia
Sergio Mambretti
Due bestie si fermano un po’ a guardare,
quella bella notte stellare,
intanto pensan di mangiare;
così, in quella notte,
un bue e un asinello,
con il loro fiato,
adoran il Bambino che dorme beato.
Gloria Fumi
Diamo un nuovo Oratorio
alla nostra comunità cristiana?
La risposta non può essere che: SI. Luoghi
accoglienti ed al passo con i tempi sono un
mezzo importante per raggiungere i nostri
bambini,
ragazzi
e
giovani.
Non
dimentichiamo che l’Oratorio non è tanto
quello fatto di mura ma principalmente di
cuori, e di cuori cristiani.
Una comunità come Oggiono, ancora
molto fedele alla dottrina di Cristo, si merita
un Oratorio come si deve perché i suoi figli, i
nostri figli, sono molti e ancora molti sono i
genitori
che
ancora
credono
nella
missionarietà dell’Oratorio e vogliono darsi
da fare per l’Oratorio. In questo luogo trovano
ancora insegnamenti cristiani e valori umani
importanti.
Se riteniamo che il patrimonio che
abbiamo sia da conservare e da far crescere
pastoralmente perché il cristianesimo ha
ancora molto da dire ai bambini, ragazzi e
giovani di oggi e di domani, allora ci
dobbiamo domandare: «Il luogo è ancora
confacente a questo?». La risposta è:
«Sufficientemente confacente». Allora cosa
manca?
• La comunità parrocchiale ha un Gruppo
Sportivo “dell’Oratorio” che deve
svolgere la sua attività cristiano educativo
sportiva, lontano dalle mura dell’Oratorio.
Con una palestra nell’Oratorio, potrebbe
sfruttare al massimo le sue potenzialità ed
il don di turno avvicineremmo più
facilmente tanti ragazzi, anche quelli che
non partecipano attivamente alle attività
della Parrocchia.
• Non c’è un posto coperto,
abbastanza ampio e attrezzato,
dove trovare ristoro nelle giornate
afose
dell’Oratorio
Feriale,
oppure svolgere attività formative
quali:
recital,
spettacoli,
intrattenimenti e, perché no,
pranzi o cene comunitarie (visto
Pianeti
Ogni sera sorrido
e guardo in su nel cielo di stelle,
un magico mondo c’è sui pianeti.
Ma su di voi, o pianeti...
… forse ci sono stato.
Pianeti, paradiso di molti.
Io conosco la vostra voce.
Anche di Marte: su di te, rosso pianeta
si abbattono forti tempeste e cicloni.
Sei, o rosso pianeta,
il più bello di tanti, dolci pianeti...
Volare su in cielo, in vostra compagnia
non è mai stato così bello. ..
Sergio Mambretti
Un cuore nella neve
Un cuore nella Neve,…
proprio la Neve
quando viene giù
sembra soffice ovatta...
Si può sentire
la voce del cuore
perso da qualcuno
morto per amore
in un cuore bianco
non ci sono macchie
così come il Signore,
che fa scendere la meravigliosa Neve;
che porta tutta bianca
l’amore che senza di lei non ci sarebbe.
Sergio Mambretti
24:00 del 1 Gennaio 2003
Anno nuovo, vita nuova,
mondo nuovo, aria nuova.
Questo è il mondo che cammina,
un attimo che separa,
giorno da giorno
mese da mese
anno da anno
30
ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
che, dai Vangeli, si capisce che Gesù stava
volentieri a tavola!!!). Forse una struttura
l’organizzazione di un impianto così
importante.
Affidiamoci a Cristo con la preghiera
perché ci aiuti a superare quei dubbi che
ancora imprigionano il nostro cuore di
uomini.
Angelo Pellecchia
polifunzionale faciliterebbe questo.
• Inoltre una struttura polifunzionale
potrebbe anche essere il luogo di incontri
decanali, della Scuola della Parola, di
incontri dei giovani del Decanato (di
Oggiono!!!), di manifestazioni sportive e
quant’altro serve ad unire la comunità ed
annunciare il Vangelo di Gesù Cristo ai
giovani del 2000!!!
Molto reverendi Sacerdoti, laici consiglieri
pastorali ed economici; vi
ritrovate in questo? Allora
cosa aspettiamo? Pensiamo
forse che il cristiano, oggi,
debba SOLO venire in
chiesa o partecipare alle
funzioni per manifestare la
sua
fede?
Non
dimentichiamoci
che
“Qualcuno” disse: «Dove
sono due o tre riuniti nel
mio Nome, Io Sono in
mezzo a loro» (Mt 18,20).
L’Oratorio è una delle basi
di crescita e di formazione
del cristiano. Chi passa
dall’Oratorio può capire cosa significa essere
cristiano perché sa cosa vuol dire il Vangelo:
accogliere, donare, fare carità e potrà un
domani far parte del Consiglio dell’Oratorio,
del Consiglio Pastorale, della Commissione
per gli Affari Economici e magari diventare
prete o suora.
Non fermiamoci dinanzi al denaro. Certo
2300000 euro sono molti. Ora noi dobbiamo
avere speranza e la Divina Provvidenza ci
aiuterà. Ma dobbiamo anche dare speranza a
chi magari l’ha perduta. Partiamo con i
lavori!!! I nostri parrocchiani non ci
abbandoneranno.
Abbiamo commesso degli errori? Vanno
superati portando a termine l’impegno preso
ed il lavoro fin qui svolto. Diamo una svolta a
questa lunga storia ormai decennale. Abbiamo
paura che l’opera non venga adeguatamente
adoperata? Non temete: ci sono genitori ed
animatori che si assumeranno i loro obblighi e
che si daranno da fare, se necessario creando
anche uno staff per la gestione e
NON SOLO PAROLE…
per il nuovo Oratorio
La Scuola di Ballo MARIBA di Oggiono,
con il patrocinio dell’Assessorato allo Sport
del
Comune
di
Oggiono
ed
in
collaborazione con
gli
Oratori
San
Filippo
Neri
e
Sant’Agnese,
organizza presso la
nuova sede della
Scuola Mariba otto
lezioni di danze
latino caraibiche per
adulti.
Date
di
svolgimento
del
corso:
8-15-22-29
Aprile; 6-13-20 Maggio; 3 Giugno 2003.
Adesione: € 20 da versare all’atto
dell’iscrizione iscrizione Martedì 8 Aprile
dalle ore 20:00 alle ore 21:00 presso la Scuola
Mariba.
L’INCASSO DELLE ADESIONI SARÀ
DEVOLUTO COMPLETAMENTE PER
LA COSTRUZIONE DEL NUOVO
ORATORIO.
Per informazioni rivolgersi all’ufficio
Sport del Comune di Oggiono (tel. 0341575310)
oppure presso la Segreteria della Scuola
Mariba dalle ore 21:00 alle ore 22:00 (tel.
0341577004).
NON SOLO PAROLE…
per il nuovo Oratorio (2)
Come proposto durante il Consiglio degli
Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese
dell’11 Febbraio scorso, ecco la lettera inviata
a don Bruno a New York per chiedere
preghiere ai carcerati per la costruzione del
nuovo Oratorio.
31
ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
nostre colpe, così che per la vostra preghiera,
illuminati e confortati dallo Spirito Santo,
possiamo chiedere sinceramente perdono a
Dio.
Pregate con noi e per noi, soprattutto
perché questa nuova costruzione possa e
debba diventare motivo di unità per la nostra
Parrocchia, e non motivo di divisione e di
scandalo.
Siamo certi che il Signore ascolterà la
vostra voce forse più della nostra, che siamo
sì liberi, ma solo di una libertà fisica: non
siamo migliori di voi. E sarà grazie al vostro
aiuto nella preghiera, all’aiuto di tante
persone che soffrono, ma che per questo
sono più vicini al Signore, che il nostro
Oratorio un giorno sorgerà bello e grande. E
quando
vedremo
questa
costruzione
innalzarsi, mattone dopo mattone, sapremo
con certezza che alcuni mattoni saranno
proprio quelli che il vostro Angelo ha portato
fino a noi, e che, insieme alla costruzione,
anche il cuore e la dignità di ciascuno di noi e
di voi, si sarà già innalzata al cospetto di Dio.
Anche tutto questo è Chiesa.
Vi ricordiamo con affetto e vi abbracciamo.
Caro Don Bruno,
siamo un gruppo di educatori ed
animatori dell’Oratorio San Filippo Neri
Sant’Agnese di Oggiono.
Lei termina la sua lettera dicendo che tutti
abbiamo bisogno di Dio. E noi pensiamo che
sia stato proprio Dio a far incrociare le nostre
strade. Nella nostra Parrocchia, da ben dieci
anni circa, si parla di costruire un nuovo
Oratorio, ma fino ad ora questo progetto è
rimasto solo sulla carta o nella mente di
qualche persona di buona volontà: forse,
ormai, non ci crediamo più neppure noi.
La sua e-mail è stata proprio un dono del
Signore: è arrivata infatti proprio da un paese
dove la ricostruzione si pone quasi come
obiettivo primario e indispensabile per tornare
a vivere con serenità; da un carcere, luogo di
pena ma soprattutto luogo in cui ogni uomo è
impegnato nella ricostruzione del suo io, della
sua persona e della sua dignità di essere
umano voluto e amato da Dio. E anche noi,
come voi, siamo chiamati a costruire: a
costruire questo Oratorio di mattoni, ma
soprattutto a ricostruire la nostra fiducia in
Dio e nella sua illimitata Provvidenza,
dobbiamo ricostruire un Oratorio fatto di cuori
e di mani che si donano con amore. E anche
noi, come i suoi amati carcerati, dobbiamo
ricostruire partendo da due certezze: l’amore
e la misericordia di Dio e il nostro errore,
riconoscendo
nel
Signore
il
Padre
misericordioso che abbraccia qualunque figlio
ritorni a Lui e riconoscendo, per chiedere
perdono,
la
nostra
mancanza di fiducia in quel
Padre che dona ai propri
figli tutto ciò di cui hanno
veramente bisogno.
In questi anni ci siamo
affidati a tanti tecnici e tanti
esperti, ma poco all’Esperto
Supremo della vita, il nostro
Signore
Gesù
Cristo.
Abbiamo fatto e rifatto tante
cose, abbiamo speso tante
parole, forse a volte troppo
vuote o inutili, ma non
abbiamo pregato.
Chiediamo a lei di trasmettere questa
lettera ai suoi carcerati: aiutateci e pregate
per noi, per il nostro Oratorio fatto prima
ancora che di mattoni, di persone che si
amano e che si rispettano. Aiutateci a
riconoscere con onestà e senza vergogna le
Gli educatori ed animatori degli
Oratori San Filippo Neri e Sant'Agnese di Oggiono
Gli Oratori:
un bene per la comunità
«La Regione Lombardia riconosce la
funzione educativa e sociale svolta dall’ente
Parrocchia,
mediante
l’Oratorio, che costituisce
uno dei soggetti sociali ed
educativi della comunità
locale, finalizzato alla
promozione,
accompagnamento
e
supporto della crescita
armonica
dei
ragazzi,
adolescenti e giovani che vi
accedono spontaneamente»
(Dal protocollo di intesa siglato
tra la Regione e le singole
Diocesi lombarde Milano, 14
Dicembre 1999).
Mentre attendiamo l’avvio dei lavori di
costruzione del nuovo Oratorio, proponiamo
alla vostra lettura queste notizie volte a
sensibilizzare tutta la comunità nei confronti
dell’Oratorio, un bene per tutti i cittadini!
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
sono necessari per far sì che i giovani
giungano ad una maturazione valoriale e di
fede.
CHE COS’È L’ORATORIO
Non è soltanto un luogo fisico, ma
neppure il paese dei balocchi, né tanto meno
la sacrestia della Parrocchia. L’Oratorio nasce
dalla comunità parrocchiale come strumento e
metodo per la formazione umana e cristiana
delle giovani generazioni. È uno dei modi
GLI ORATORI IN CUI SIAMO CRESCIUTI
Gli Oratori della nostra realtà lombarda
fanno parte dell’esperienza di crescita di
piccoli e grandi: tutti hanno almeno un
ricordo legato all’Oratorio del proprio paese o
quartiere. Questi ricordi testimoniano che gli
Oratori in Lombardia sono tanti, ma
soprattutto che sono una tradizione.
Questa tradizione affonda
le sue radici ben oltre quello
che possiamo immaginare:
realtà per l’accoglienza dei
ragazzi e delle ragazze, in
particolare nella città, sono
documentate addirittura nel
XVIII secolo a Milano e in
altri capoluoghi di provincia.
I nostri Oratori hanno più di
tre secoli di storia alle spalle!
In Lombardia la realtà degli
Oratori si è espressa in modo
particolare, rispetto al altre
Regioni italiane: la sensibilità e la cultura
locali hanno trovato negli Oratori una sincera
espressione della cura delle nuove
generazioni: i modi di accogliere e stare
insieme ai ragazzi sono cambiati più volte nel
tempo, ma immutata è rimasta la passione per
la loro crescita.
La storia degli Oratori è legata strettamente
a quella di uomini e donne che hanno
dedicato la loro vita a sognare e realizzare dei
luoghi belli e accoglienti per i più piccoli e
spesso anche più poveri.
Il primo pensiero va a san
Filippo Neri e a san Giovanni
Bosco, ma nelle singole realtà
diocesane molti altri preti,
suore e laici vengono ricordati
con affetto per tutto il bene che
hanno seminato. Bene che
continua anche oggi a portare
frutti.
I primi Oratori erano
costituiti da una stanza per i
giorni brutti e un prato per
quelli belli; da allora molte
(privilegiato per il suo radicamento nella Chiesa
lombarda, ma anche per la sua natura comunitaria)
attraverso cui la Parrocchia esprime la propria
sollecitudine nei confronti delle giovani
generazioni.
L’Oratorio si pone accanto
al soggetto educante primario
che è la famiglia: con essa
costruisce un rapporto di
dialogo e fiducia, a volte anche
di sostegno e di aiuto. La
famiglia trova nell’Oratorio un
fedele alleato nel gravoso
impegno di crescere i propri
figli, importante più che mai,
considerato che l’educazione
dei figli è diventata una
questione troppo privilegiata e
isolata nella società d’oggi.
La comunità parrocchiale, attraverso
l’Oratorio e la Pastorale Giovanile esprime, in
continuità con la tradizione educativa
lombarda, una forte predilezione verso i
bambini, i ragazzi e le giovani generazioni,
soprattutto gli ultimi e i più poveri.
L’attenzione educativa rivolta ai ragazzi
comprende la globalità della persona, nella
convinzione che tutto può partecipare al bene
della loro crescita e vita futura.
L’Oratorio attua il proprio progetto
educativo,
attraverso
le
persone che vi si impegnano e
in un luogo strutturato
appositamente, in virtù di un
mandato che ha ricevuto dalla
comunità cristiana, la quale
resta il soggetto educante
responsabile.
La comunità cristiana sa
che
l’attività
educativa
destinata
alle
giovani
generazioni
comporta
investimenti
strutturali,
gestionali e formativi. Essi
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
sperimentazione e di testimonianza. Dal
servizio agli ultimi e ai bisognosi fino alla
progettazione di esperienze innovative quali
l’educativa di soglia e la presenza organizzata
nei luoghi informali (piazzette, pub e discoteche,
giardinetti pubblici,...) In un’esperienza di
educazione gratuita e alla gratuità.
altre strutture hanno espresso la cura dei
ragazzi a 300 gradi. Lo sport, la cultura, il
lavoro, l’aggregazione, la crescita spirituale
hanno trovato in campetti polisportivi, teatri e
biblioteche, scuole professionali, cortili e
muretti e cappelline il volto di questa cura
amorevole e prossima della comunione
cristiana.
Negli Oratori sono nati e hanno trovato
casa anche associazioni e movimenti cattolici
che collaborano con la comunità a favore dei
ragazzi, proponendo percorsi diversificati e
significativi per i tanti ragazzi, dando
visibilità ai numerosi carismi che animano la
Chiesa.
UN FUTURO DA COSTRUIRE INSIEME
Sul futuro, infine, si preannunciano nuovi
temi su cui ogni Oratorio è chiamato a
riflettere e coinvolgere il territorio:
☺ vivere oggi il Vangelo. In Oratorio si
cerca di dare un volto possibile alla
fraternità che il Vangelo di Gesù indica ai
cristiani come unico stile di vita buono. Per
i ragazzi, come per gli adulti, questo
diventa non l’unico luogo in
cui si può vivere da fratelli,
ma l’esperienza che ciò è
possibile in ogni dove e in
qualunque situazione.
☺ L’appartenenza
alla
comunità cristiana. In
Oratorio la gradualità delle
proposte permette ai ragazzi
di conoscere e riconoscere i
gesti e le parole della
comunità
cristiana:
si
comprende cosa significa
vivere la carità del Vangelo,
mentre si riconosce il
Signore nello Spezzare del
Pane
sulla
Mensa
Eucaristica e si ascolta la sua
santa Parola. La Liturgia,
l’annuncio e la carità sono i tre pilastri
portanti di tutta la vita cristiana.
☺ Una società sempre più multiculturale,
multirazziale e multietnica. L’impegno a
qualificare la funzione dell’Oratorio
affinché sia luogo di educazione alla fede e
nel contempo rimanga casa accogliente,
terreno di incontro anche per i lontani.
☺ Il fenomeno delle esperienze giovanili
nell’informalità (la notte, le aggregazioni
spontanee e fugaci, i bar..) Il desiderio di
abitare e sentire propri anche quei luoghi
come le discoteche, i muretti e la strada,
offrendo la possibilità di esperienze
COSA OFFRE IL TUO ORATORIO
Aggregazione e proposte
per
il
tempo
libero
diversificate attraverso il
variegato mondo sportivo;
attività culturali (teatro,
conferenze..), ricreative ed
espressive (musica, danza,
media...)
bar e circoli
giovanili; gite ed escursioni;
promozione di feste; sagre e
momenti
informali.
Proposte estive ed invernali
di Grest (CRE, Oratorio Estivo
e Oratorio Feriale); Centri di
Aggregazione
Giovanile;
campi scuola e soggiorni
formativi.
Formazione umana e
spirituale attraverso incontri
formativi e proposte culturali si offrono ai
giovani momenti di approfondimento su temi
di attualità; confronti e dibattiti; esperienze
con giovani provenienti da ogni parte del
mondo; gemellaggi e scambi di esperienze;
vita di gruppo e momenti di associazionismo.
Laboratori della fede catechesi ed iniziazione
ai Sacramenti, certo. Ma anche sempre più
sorgono laboratori in cui sostenere itinerari di
ricerca ed educazione al dono della fede
attraverso giornate di riflessione e preghiera;
contemplazione; ascolto del creato, confronto
con altre religioni.
Impegno e servizio il volontariato trova
negli ambienti oratoriali un terreno fertile di
34
ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
☺
☺
☺
☺
☺
educative anche nei luoghi informali ed
anonimi dell’aggregazione odierna.
I rapporti con la scuola, che tende
sempre più a totalizzare i tempi dei
ragazzi, fino a includere anche il loro
“tempo libero”. È forte il desiderio di
riaprire il dialogo con le istituzioni
culturali e partecipare a nuovi tavoli di
approfondimento e ricerca.
Scuole di Formazione. La comunità
parrocchiale,
quale
soggetto
dell’educazione dei giovani alla fede e al
senso della vita, intende investire anche su
mezzi diversi dall’Oratorio per accostare i
giovani e porsi in dialogo con loro. Sono
allo studio ricerche sul territorio e nuove
scuole di formazione per animatori
pastorali di giovani.
I confronti con le politiche giovanili, gli
enti pubblici e le altre agenzie educative.
In contrasto col disinteresse e la distanza
dalle istituzioni, l’Oratorio cerca di
proporsi oggi come lievito di valori e
tradizioni educative all’interno della
società.
La promozione e la tutela della dignità
dei ragazzi e dei giovani ad ogni livello e
la proposta di autentico protagonismo,
anche sociale, delle giovani generazioni.
La ripresa tra i giovani del senso alto della
politica e dell’impegno civile.
Il sostegno a genitori e famiglie sempre
più in crisi nel rapporto educativo. La
possibilità di una ritrovata serenità dei
rapporti intergenerazionali. La sfida
dell’individualismo attraverso concrete
esperienze di relazioni significative e di
vita comunitaria
Domenica sera sono ormai un appuntamento
costante che vede (purtroppo!) ancora pochi
oratoriani; fatto sta che molti “oratoriani”
non l’hanno ancora sentita…
Facciamo in modo in questa santa
Quaresima di “aprire le orecchie e il cuore
alla voce del Signore”. «Svegliati, o tu che
dormi!» (cfr. Ef 5,14).
Per tutti gli educatori e per
coloro che amano l’Oratorio
Come per il Tempo di Avvento, ecco gli
appuntamenti per il Tempo sacro della
Quaresima. Pregheremo per la nostra
conversione e per il nuovo Oratorio.
♣ Domenica 9 Marzo alle ore 20:45 nella
chiesa di Sant’Agata Veglia di ingresso
nel Tempo di Quaresima
♣ Ogni Mercoledì alle ore 20:00 la
Celebrazione Eucaristica in chiesa
Prepositurale
♣ Ogni Domenica
alle ore 18:30
celebrazione dei Vespri nella chiesa di
Sant’Agata,
durante
la
quale
sottolineeremo in modo particolare la
commemorazione del Battesimo.
Invito tutti a non mancare perché il nostro sia
davvero uno stare “qui per Lui”!
Quaresima Medie
Durante il sacro Tempo di Quaresima gli
educatori del Gruppo Medie, con suor Iolanda
e don Donato, hanno formulato diverse
proposte per il cammino di conversione dei
preadolescenti. Ovviamente prima di tutto
devono essere i genitori di questi stessi
ragazzi e ragazze a sentire l’importanza di far
partecipare i loro figli a questi momenti.
♣ Domenica 9 Marzo alle ore 10:00 si terrà,
il Ritiro Quaresimale delle Medie presso
la chiesa di Sant’Agata; alle 11:30
parteciperemo
alla
Celebrazione
Perché suona la
campana?
Dall’inizio dell’anno
oratoriano la campana
posta sulla chiesa di
Sant’Agata squilla più
frequentemente del solito.
Sarà perché abbiamo preso “confidenza”
con l’antica chiesa; sarà perché stiamo
strutturando ancora meglio i momenti di
preghiera comune, sarà perché i Vespri della
35
ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
Eucaristica con tutta la comunità e poi, per
chi vuole, c’è la possibilità di fermarsi in
Oratorio per il pranzo. Durante la
preghiera
del
pomeriggio
verrà
consegnato a tutti il salvadanaio
quaresimale (come spiegato dopo).
♣ Per tutta la Quaresima è sospesa la
Celebrazione Eucaristica delle Medie del
Giovedì perché… (leggi sotto!).
♣ Dal 14 Marzo, ogni Venerdì
di Quaresima, alle ore 17:00
nella chiesa di Sant’Agata ci
sarà una celebrazione per
l’adorazione della Croce. Il
primo Venerdì ci sarà la Via
Crucis con partenza dalla
Piazza della chiesa verso la
grande Croce di Piazza alta
(come lo scorso anno). Anche per
l’ultimo
Venerdì
di
Quaresima (quello prima del
Venerdì Santo) celebreremo la
Via Crucis in un posto
suggestivo del nostro paese:
attenzione ad Oggiono Oggi e
agli avvisi dei catechisti!
♣ Sabato 22 Marzo ci sarà il Ritiro decanale
delle Medie (a Bevera o a Molteno). Partenza,
come al solito, dall’Oratorio San Filippo
Neri verso le 16:30.
N.B. Queste due Via Crucis vogliono essere
gli appuntamenti per adolescenti in
Quaresima. Infatti il Ritiro decanale per gli
adolescenti sarà Domenica 4 Maggio.
Quaresima Giovani
Durante il sacro Tempo di Quaresima questi
sono gli appuntamenti per tutti i giovani:
☺ Giovedì
6
Marzo
Celebrazione
Penitenziale
della Parola di Dio nella
chiesa di Sant’Agata.
☺ Domenica 9 Marzo alle ore
20:45 nella
chiesa
di
Sant’Agata
Veglia
di
ingresso nel Tempo di
Quaresima.
☺ Mercoledì 12 Marzo a
Bevera ultimo incontro della
Scuola della Parola giovani.
☺ Lunedì 24 Marzo alle ore
20:30 Via Crucis missionaria
decanale per le vie di
Oggiono.
☺ Domenica 30 Marzo presso
l’Eremo di San Salvatore ad
Erba si terrà il Ritiro Decanale. Partenza
dall’Oratorio San Filippo Neri alle ore
16:30.
☺ Domenica 6 Aprile presso l’Oratorio San
Filippo Neri di Oggiono si terrà un
incontro di preghiera, di fraternità e di
verifica della Scuola della Parola per i
giovani del Decanato con don Virginio.
Inizio alle ore 19:00 nella chiesa di
Sant’Agata.
Quaresima Ado
Durante il sacro Tempo di Quaresima questi
sono gli appuntamenti per tutti gli
adolescenti:
☺ Lunedì 3 Marzo Celebrazione Penitenziale
della Parola di Dio nella chiesa di
Sant’Agata.
☺ Domenica 9 Marzo alle ore 20:45 nella
chiesa di Sant’Agata Veglia di ingresso
nel Tempo di Quaresima.
☺ Lunedì 10 Marzo ultimo incontro della
Scuola di preghiera ad Imberido.
☺ Lunedì 24 Marzo alle ore 19:00 cena
adolescenti e alle ore 20:30 Via Crucis
missionaria decanale per le vie di
Oggiono.
☺ Venerdì 11 Aprile a Bulciago Via Crucis
multimediale. Partenza dall’Oratorio San
Filippo Neri alle ore 20:00.
Prossima festa del papà…
Per organizzare la festa del papà tutti
coloro che vogliono dare una mano sono
invitati a trovarsi al bar dell’Oratorio Venerdì
7 Marzo alle ore 21:00. Eventualmente per
informazioni
telefonare
a
Monica
0341578484 o Mery 0341260788. Grazie.
Festeggeremo in Oratorio tutti i papà
Domenica 16 Marzo con un pranzo, i giochi e
i tornei al pomeriggio. Ci ritroveremo per la
Celebrazione Eucaristica delle ore 11:30 per
poi scendere insieme in Oratorio. Invitiamo
poi tutti i papà con i loro figli e figlie alla
36
ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
Celebrazione Eucaristica delle ore 20:00 di
Mercoledì 19 Marzo, festa di san Giuseppe,
padre di Gesù secondo la Legge di Mosè.
nella seconda Domenica i ragazzi e le ragazze
della quinta elementare e delle medie.
L’occasione della prossima festa di Pasqua ci
permetterà di pregare insieme e poi passare
alcune ore di gioia e di fraternità per allietare
gli ospiti e augurargli una santa Pasqua!
Via Crucis decanale
per i martiri missionari
Lunedì 24 Marzo alle ore 20:30 per le vie di
Oggiono il Gruppo Missionario decanale ha
organizzato una Via Crucis per ricordare i
martiri missionari. Tutti siamo invitati a
partecipare. Il ritrovo è alle 20:25 nella piazza
della chiesa Prepositurale di Oggiono.
Miniritiri per Genitori
Per i GENITORI DEI RAGAZZI DELLA
PROFESSIONE DI FEDE il MiniRitiro
sarà Domenica 23 Marzo 2003 presso la
chiesa di Sant’Agata e il salone
dell’Oratorio Sant’Agnese dalle ore 15:30.
Guideranno il Ritiro i coniugi
Roncareggi Angelo e Maria Grazia
che ci aiuteranno nelle problematiche
adolescenziali. Per conoscere la loro
storia vi propongo alcune righe tratte
dall’introduzione
del
libro
PREPARAMI LA COLAZIONE. STORIA DI
LUCIA CHE DA DEL TU A DIO, di
Giorgio
Bernardelli,
Centro
Ambrosiano, Milano 2001: «”Ho tra
le mani la lettera di una ragazza che
amava molto la danza”. Qualche
migliaio di giovani della Diocesi di
Milano Lucia Roncareggi l’ha
conosciuta così. Era la sera del 27 Marzo
1999. E il Cardinale Carlo Maria Martini,
dal pulpito del Duomo di Milano citava
l’ultima professione di fede di una ragazza
di 22 anni morta pochi giorni prima per
una grave forma di tumore» (pag. 11).
Dopo la testimonianza dei genitori di
Lucia, concluderemo tutti insieme,
genitori e figli, con una preghiera in
Sant’Agata. Visto il significato della tappa
che vostro/a figlio/a si appresta a
compiere e la grazia di avere tra noi due
così eloquenti testimoni di fede, siete
inviati
davvero
tutti
a
NON
MANCARE!!!
Per i GENITORI DEI RAGAZZI DELLA
PRIMA
SANTA
COMUNIONE
l’appuntamento è per Domenica 30 Marzo
2003 alle ore 14:15. Durante questo
pomeriggio i vostri figli vivranno la
Celebrazione della Prima Riconciliazione
sacramentale in chiesa Prepositurale. Dopo
un momento di festa tutti insieme presso il
salone dell’Oratorio Sant’Agnese, alle ore
Secondo corso
di Danza Moderna
Dopo il successo della prima
edizione anche quest’anno
torna il CORSO DI DANZA
MODERNA.
A partire dal 7 Marzo ci
incontreremo ogni Venerdì
dalle ore 16:00 alle ore 17:00
presso l’Oratorio Sant’Agnese
per diverse lezioni di danza
moderna con le ragazze di
prima, seconda e terza media e
di prima, seconda e (da quest’anno!!!) anche di
terza superiore.
Per informazioni ed iscrizioni chiedere a
Caterina e Paola la Domenica pomeriggio in
Oratorio oppure telefonate ad Agnese
(0341576702 orario cena). Il corso verrà
organizzato solo se raggiungeremo un numero
di 15-20 partecipanti. Vi chiediamo un
contributo che servirà per la costruzione
(speriamo presto!) del nuovo Oratorio. Vi
aspettiamo numerose per divertirci e stare
insieme!
Domeniche oratoriane
alla Casa di Riposo “Sironi”
Domenica 23 Marzo e Domenica 6 Aprile
gli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese
(quindi tutti i ragazzi, le ragazze, gli animatori ed
educatori) si recheranno alla Casa di Riposo
Sironi di Oggiono per trascorrere qualche ora
di festa in compagnia dei nostri nonnini.
Nella prima Domenica saranno i ragazzi e
le ragazze dalla prima alle quarta elementare;
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
16:00 i genitori inizieranno il loro
MiniRitiro guidato da don Sergio
Zambenetti, Parroco di Castello Brianza. I
ragazzi parteciperanno ai giochi in
Oratorio. Concluderemo tutti insieme,
genitori e figli, con una preghiera in
Sant’Agata. Vista l’importanza del
Sacramento che i vostri figli si apprestano
a riceve siete inviati tutti a NON
MANCARE!!!
Per i GENITORI DEI RAGAZZI DELLA
SANTA CRESIMA il MiniRitiro sarà
Domenica 6 Aprile 2003 presso il salone
dell’Oratorio Sant’Agnese dalle ore 15:30.
Guiderà il Ritiro don Sergio Zambenetti,
Parroco di Castello Brianza. I ragazzi
vivranno la loro preghiera in Sant’Agata e
poi
parteciperanno
ai
giochi.
Concluderemo tutti insieme, genitori e
figli, con una preghiera in Sant’Agata.
Vista l’importanza del Sacramento che i
vostri figli si apprestano a riceve siete
inviati tutti a NON MANCARE!!!
santi Magi e al mondo intero nell’Epifania. La
figura di Gesù presente tra noi arricchisce di
senso il nostro tempo che passa e così tutto
cambia. Tutti i miracoli di Gesù sono stati
fatti per cambiare le persone: la Samaritana, il
cieco nato, Lazzaro.
La Quaresima che tra poco inizieremo è
tempo di conversione, cioè di cambiamento.
Anche noi desideriamo diventare dei ragazzi,
degli adolescenti, dei giovani, degli adulti
nuovi! Vogliamo saper rinunciare a ciò che ci
distrae e non ci fa vedere Gesù.
Vogliamo poter dire:
☺ oggi sono capace di spegnere la TV per
parlare con i miei genitori;
☺ questa settimana non comprerò le figurine
o il giornalino, pensando a tutti quei bimbi
che non sanno nemmeno leggere perché
non possono andare a scuola;
☺ giocherò di meno a calcio per
chiacchierare con quel bambino che non
parla mai con nessuno;
☺ aiuterò mia mamma ad apparecchiare
perché sono felice di farla sorridere;
☺ non insisterò per avere la “solita”
merendina perché se si ha davvero fame va
benissimo il pane;
☺ un giorno alla settimana (IL VENERDÌ)
rinuncerò alla Play Station per stare di più
con mio fratello;
☺ non comprerò quel nuovo golfino,
ricordando chi non ha nemmeno le scarpe;
☺ passerò una volta in più a trovare la nonna
perché so che le fa piacere vedermi;
☺ rinuncerò a cinque minuti di sonno o di
riposo per passare a salutare Gesù in
Chiesa durante la mia giornata;
☺ se sono un ragazzo delle medie:
parteciperò con fedeltà tutti i Venerdì alle
17:00 alla celebrazione della Croce nella
chiesa di Sant’Agata, ricordando che Gesù
mi ha amato tanto da morire per me!;
☺ tutte le sere prima di cena userò il libretto
donatomi alla festa dell’Oratorio per
pregare con mamma, papà e tutta la mia
famiglia ricordandomi che Dio Padre va
ringraziato per tutti i suoi doni;
☺ almeno una volta al giorno mi chiederò:
«Gesù cosa avrebbe fatto al mio posto in
questa situazione?»;
☺ …..
Estate 2003: Oratorio ed
Esperienza di vita comunitaria
Anche se sembra ancora lontana,
cominciamo a guardare all’Estate 2003.
L’Oratorio Estivo inizierà Lunedì 16 Giugno
e terminerà Venerdì 11 Luglio.
L’esperienza estiva di vita comune per gli
adolescenti inizierà Lunedì 14 e terminerà
Lunedì 21 Luglio; per la quinta elementare e
le medie inizierà il 21 e terminerà il 28 Luglio
in Trentino Alto Adige. Valuteremo (in base
alle pre-iscrizioni e alle proposte dei ragazzi) se unire
le due esperienza come lo scorso anno.
Comunque andremo in una casa a pensione
completa! Le pre-iscrizioni devono avvenire
entro e non oltre il 15 Aprile, versano la
caparra di 100 € a don Donato.
Su Oggiono Oggi di Aprile e nel prossimo
numero de “L’Oratorio di Oggiono Oggi”
verranno date maggiori indicazioni.
La tua RINUNCIA
per COSTRUIRE…
Abbiamo atteso la venuta di Gesù
nell’Avvento, abbiamo gioito per la sua
Nascita a Natale e la sua manifestazione ai
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Santa Quaresima 2003: buon cammino di conversione!!!
Ogni mia piccola rinuncia e ogni mia
offerta di tempo, di energie, di soldi, di affetto
cambieranno un poco il mio cuore e, come
fiori, coloreranno il grande giardino della
Chiesa. Buon cammino di Quaresima verso la
Pasqua di Gesù Cristo!
A Gesù Crocifisso
O Cristo Crocifisso,
noi siamo venuti per chiederti perdono,
per implorare la tua misericordia,
per ripeterti il nostro povero amore.
Noi già sappiamo
che Tu vuoi perdonarci
perché hai espiato proprio per noi,
perché sei la nostra unica speranza,
la nostra Redenzione.
Ravviva in noi
il desiderio e la fiducia del tuo perdono,
aumenta il nostro amore per Te,
donaci di gustare
la certezza e la dolcezza
della tua misericordia.
Signore Gesù,
donaci la forza
di perdonare i nostri fratelli
perché siamo stati perdonati da Te.
Donaci un cuore
capace di amare tutti e ciascuno
affinché diventi nostro il tuo desiderio
che tutti diveniamo una cosa sola.
Fa’ che questa nostra preghiera
giunga al Padre nello Spirito Santo,
ora e sempre. Amen
Il salvadanaio
Durante la preghiera pomeridiana nella
chiesa di Sant’Agata di Domenica 9 Marzo,
prima Domenica di Quaresima, verrà
consegnato a tutti i ragazzi dell’Oratorio un
simpatico salvadanaio violetto. Questo
salvadanaio apparirà nelle nostre case per
raccogliere i frutti delle rinunce non solo dei
bambini, ma anche della famiglia. Secondo
gli esempi riportati sopra, non si tratta solo di
rinunce economiche, bensì di stili di vita più
evangelici, per attuare i quali dobbiamo
“togliere di mezzo” o sospendere altre cose.
È importante che il salvadanaio venga
riportato alla Celebrazione pomeridiana del
Giovedì Santo in chiesa Prepositurale. La
cifra raccolta servirà per offrire un’esperienza
di vita comunitaria e condizioni essenziali di
inserimento sociale ai ragazzi senza famiglia
della Repubblica Democratica del Congo, ai
quali la società preclude ogni possibilità di
costruirsi un futuro.
Paolo VI
Buon cammino
quaresimale
di conversione!
Arrivederci al prossimo numero!!
L’angolo
della Preghiera
Non poteva essere che una preghiera per
un serio e costante cammino di conversione
quella che viene proposta in questo angolo.
Ormai la santa Quaresima è alle porte e
quindi
seguiamo
l’invito
di
Gesù:
«Convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15).
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