Anno 4 - n. 1 Gennaio 1985 Periodico mensile della Coop Lombardia Comitato di Redazione Antonio Bertolini, Sergio Ferrario Sergio Ghiringhelli, Lidia Lemmi Oddino Magnani, Daniele Moltrasio, Ugo Pinferi, Enrico Rossi, Adolfo Scalpelli, Elio Susani, Alberto Temi, Giorgio V07.7:4 Direttore responsabil e Adolfo Scalpelli Comitato Regionale Lombardo Impaginazione: Franco Malaguti Maria Rosa Torri Stampa: Coop. "Il Guado" Corbetta (M1) - Tel. 02 -9794461 /2 Disegni: Spedizione in abbonamento postale gruppo 111170. Marina Vecchi Editrice Coep Lombardia Viale Famagesta. 75 20142 Milano - Tel. 84.65.846 Autorizzazione del Trib. di Milano n, 144 del 14 aprile 1982 quale Più che un Peschiera Borromeo: augurio un impegno tutto pronto! di Antonio Bertolini I] 1984 è stato ancora un anno difficile per l'economia dei nostro Paese e si è concluso in modo drammatico con l'ennesimo attentato terroristico che ha stroncato la vita a inermi e tranquilli cittadini riproponendo il problema della SiCUre72a di ognuno in uno Stato libero e democratico. In questa strategia dell'insicurezza vi sono inoltre gravi pericoli di destabilizzazione del nostro sistema democratico. C'è dunque di che riflettere per il nuovo anno, quello che si è appena aperto, sul ruolo e i compiti che ognuno può avere per contribuire a risolvere i grossi problemi che 1'84 ci ha lasciato in eredità, In tutti i settori e a tutti i livelli. Sui piano politico e per i settori economici. Per la Coop Lombardia l'impegno è come sempre al meglio delle sue possibilità per proseguire nel cammino intrapreso e costruire una efficiente e forte azienda cooperativa al servizio dei consumatori. Si è concluso iI primo anno di vita di questa Coop Lombardia generata dall'Unicoop. dall'Unione di Cremona e dal Consorzio di Pieve Emanuele. L'unificazione ha dunque un anno. che è stato un anno impegnativo per tutti nell'assestamento degli effetti un po' sconvolgenti che in alcuni settori di attività la fusione ha provocato. Abbiamo lavorato anche per ritrovare il necessario equilibrio per far fronte ai compiti impegnativi che ci siamo dati, che vogliamo raggiungere All'interno dell'azienda abbiamo in corso trattative con le organizzazioni sindacali per il contratto integrativoe non possiamo che formulare il nostro augurio che tutto possa concludersi in modo soddisfacente per i lavoratori e contestualmente anche per la Coop Lombardia anche perché vi è qui un punto nodale della vita aziendale: il rapporto con i lavoratori dipendenti. Nel rispetto dei ruoli vi è un obiettivo di interesse comune: fare della Coop Lombardia un'azienda moderna. impegnata nello sviluppo. capace di competere sul mercato per assicurarsi un ruolo di difesa dei consumatori funzione intesa nel suo più ampio significato. Nel 11985 apriremo due nuovi moderni supermercati. Il 23 gennaio aprirà i battenti il supermercato di Peschiera Borromeo ed entro primo semestre anche i soci e i consumatori di Navate Milanese, comune di antiche e fiorenti tradizioni cooperative, potranno valersi di una moderna struttura per i loro acquisti nel settore alimentare, con qualche nuova esperienza anche nel settore extra alimentare_ Dopo aver gettato solide basi. proseguiremo sempre nel corso del nuovo anno per concretizzare il nostro impegno a Cremona, nell'area ex Frani di Porta Po e nella città di Brescia dove ci sarà una nuova qualificata presenza della cooperazione di consumo. In una delle sue ultime riunioni il Consiglio di amministrazione ha deliberato un impegnativo programma di sviluppo per i prossimi quattro anni, programma che come abbiamo visto ha già preso avvio e che potrà assicurare oltre a nuovi posti di lavoro una graduale espansione ed un ulteriore consolidamento della cooperativa unitamente a un processo di ammodernamento della propria rete, accompagnato dalla necessaria innovazione tecnologica. Tutto questo rappresenta una earanzia per il nostro corpo sociale, in particolare per tutti i soci prestatori che hanno depositato il loro risparmio presso la Coop Lombardia. Nell'auspicare che questo rapporto si consolidi sempre di più sollecitiamo tutti a una collaborazione critica. attiva, che possa contribuire a migliorare il nostro lavoro_ Il 1985 sarà un anno impegnativo: di fronte ad un andamento dei consumi molto incerto. abbiamo un aumento di costi che tende a superare l'indice infiattivo in quanto il settore alimentare è largamente al di sotto della media generale. Il nostro perciò più che un augurio vuole essere un impegno che esprime una convinta volontà di fare ancora di più e meglio per far progredire ulteriormente il movimento cooperativo. Anche questo è un modo per migliorare qualche cosa della nostra vita. del nostro lavoro. della nostra comunità. Buono sconto soci n. i Quatt:- 3 chili di mele 11 23 gennaio se il supermercato fosse una nave. ci sareigbe il varo con la bottiglia di champagne, La Coop torna in un'area importante con una presenza da non sottovalutare certo. Un edificio moderno. innovatore. esteticamente grade- vale. Nelle foto un lato dell'edificio a oblò e i banchi di vendita. Quasi 2600 metri di superficie coperta. di cui 1.300 di vendita e decine di metri lineari di scaffalature. cine quanto di più moderno si può avere. P l'ultimo nato della Cnop Lombardia. Lunga vita! dal consorzio coop V.O.G. di Bolzano. Mele dell'Alto Adige preferite e apprezzate da clienti e consumatori Un pallFedicesima è rimasta a casa i Alimeritae avanC tutta Abbilgliamento non bere Ce scarpe quasi un disastro) Non ci si aspettava un buon Natale: le previsioni di vendita erano improntate a notevole prudenza. I.landametito delle vendite di alimentari nei mesi di ottobre e di novembre non era stato brillante e non induceva certo all'ottimismo. A rete omogenea (e cioè escludendo i nuovi supermercati di Vigevano e BareQgioll sia ottobre che novembre si erano chiusi con vendite. anche se di poco. al di sotto del preventivo. Ed erano ormai anni che nella nostra Cooperativa ciò non accadeva più. Anche in Consiglio di Amministrazione. allorquando si discusse dei Saldi, svendite eccezionali, sconti. Le vetrine sono piene di richiami. Cartelli coloratissimi tentano di catturare il maggior numero di clienti. I cartellini dei prezzi, registrano, all'ingiù, balzi del cinquanta_ sessanta per cento: impennate degne del più virtuoso fra i seguaci della breakdance. 'Diciamo la verità, quest'anno la stagione delle vendite, soprattutto nei settori dell'abbigliamento e delle calzature, non è andata proprio bene ed ora i commercianti tentano di rifarsi a suon di saldi e di ribassi. La torta da spartirsi, in dicembre, non era male. L'ondata di tredicesime, per Milano e provincia, ammontava a duemila miliardi. Ma era una torta solo apparentemente intatta. Nel corso dell'anno l'avevano già sbocconcellata i debiti, le tasse, la diminuita capacità d'acquisto degli stipendi. Quei duemila miliardi, smentendo le previsioni più rosee han dovuto far fronte ai problemi collegali con una diffusa disoccupazione giovanile e con zone di crisi. probabili incassi del mese di dicembre. si stimò di non raggiungere il preventivo per oltre 2011 milioni. Ma queste pessimistiche previsioni per fortuna non si sono avverate: il mese di dicembre è andato bene. Il preventivo di vendite è stato abbondantemente superato. I:incremento sul mese di dicembre del 1983, sia in milioni clic in percentuale, è più che soddisfacente. Bisogna tornare indietro fino al mese di maggio per ritrovare simili positivi risultati. In questo quadro resta un unico importante difetto: il buon risultato di dicembre è quasi interamente prudono dai soli grandi punti di vendita. 1 punti di vendita medio-piccoli confermano invece una tendenza già emersa in questi ultimi tempi e, tranne alcune eCCe71011i, manifestano difficoltà nel tenere il passo. Ci si attendeva inoltre che il 1984 portasse a qualche modifica nei consumi del periodo natalizio. La crisi economica, la disoccupazione. le minori disponibilità avrebbero potuto produrre qualche orientamento diverso nelle scelte di acquisto dei nostri clienti. Anche questa ipotesi non sembra si sia avverata, almeno sulla base dei primi dati disponibili. Molto alta e stata la vendita dei classici dolci natalizi. panettone e pandoro, tanta da procurarci qualche difficoltà di rifornimento. E prima di tutti gli altri si sono esauriti proprio i panettoni più costosi. quelli farciti o ricoperti. Si sono realizzate buone vendite anche per tutti gli altri prodotti tipicamente natalizi: spumanti (specialmente quelli italiani: era ora!). liquori. dolci, capponi. tacchini, agnelli, ecc. Ma anche i prodotti dei banchi di gastronomia hanno venduto bene, compreso il costosissimo salmone affumicato. Forse, ancora una volta, i nostri clienti, da buoni italiani, hanno deciso di nulla sacrificare sulla tavola delle festività natalizie, Guido Toletti Le conseguenze si sono fatte sentire. "1 clienti sono diventati più riflessivi". "Siamo di fronte ad una maturazione del consumatore: quest'anno sono andati a ruba soprattutto i regali utili". "La stagione del consumismo è finita, ormai anche noi commercianti dobbiamo tenerne conto". 1 commenti si sono sprecati, tutti ben allineati sulla stessa lunghezza d'onda. Ovunque — a parte il settore degli alimentari — si sono registrati magri bilanci. C'è anche chi ha provato a cercare le cause, vere o presunte, di questo fenomeno. I calzaturieri, ad esempio, hanno dato la colpa al tempo: "Se fosse piovuto a lungo, o nevicato, le cose sarebbero andate molto diversamente — dicono.Invece si e ripetuto lo stesso fenomeno dell'83, un anno tragico. Solo dopo il 15 dicembre abbiamo avuto un'affluenza un po' più sostenuta, ma non tanto da risollevare una stagione tutto sommato negativa"Altri, come i commercianti del centro (soprattutto abbigli amen- M), se la sono presa con le bancarelle natalizie. "Ci hanno rubato i clienti, che prima guardavano le nostre vetrine, e poi andavano a comprare da loro- accusano. Una versione un poi riduttiva e forse grottesca, che non tien conto di un particolare: quest'anno in generale, tutti sono stati molto attenti a non svuotare i portafogli. Tanto che anche nel settore dei giocattoli si sono avuti risultati a sorpresa: Babbi Natale sparagnini, crollo degli aggeggi elettronici (rimpiazzati dai computers che permettono sia í "giochini", sia il controllo dei bilanci di famiglia minuto per minuto), tenuta degli articoli tradizionali. Chi ha giocato la parte del leone sono stati i profumieri. Neí loro negozi, ad un prezzo relativamente contenuto, si poteva trovare roggetto-regalo, con il quale fare bella figura senza andare in crisi. Ma il boom si avuto nel campo degli elettrodomestiti, segno evidente che si è dovuto far buon viso a cattiva sorte spacciando per regalo affettuoso qualche bella lavatrice, Il segno più evidente di una stagione magra è venuto dopo Santo Stefano. I saldi sono fioriti con notevole anticipo rispetto all'anno scorso (2 gennaio contro il 16) ed hanno coinvolto anche i negozi che, per tutto l'anno, avevano esposto prezzi da capogiro. Ma, contrariamente al solito, c'è un dato nuovo: nel gennaio dcll'84 il novanta per cento dei commercianti si tuffò nell'operazione. Per ora, invece, si parla solo del 45 per cento (più un altro venti per cento che fa sola vendite promozionali). Per caso si sta prendendo atto che il cliente non abbocca più con facilità? Che il consumatore è diventato più guardingo? Toni Matalon, delfAscobaires — Passociazionedei negozianti di Corso Buenos Aires, uno degli assi del quadrilatero dello shopping — la spiega casi: '1.a grande isteria del saldo è tramontata. I negozianti si sono resi conto che forzare la mano vendendo a prezzo ridotto fa perdere credibilità". Fabio Zanchi Buono Sconto Soci N. 1 QuztrieD e inde dell Consorrzio Coo V.O.G. I» 111 oâzag-fich, Melle delill'Alto Adige p]refeiite ed appil-ezzate ellfiend e cortssumatod Mele dell' 410 211 1109e~ L. UN Le mele SaMIMO conseweite un'ellegante e comoda confezllone dall 25/1/1935 al 16/2/1985 Notizie utili su un frutto gustoso Rossana Brunelli è rinan "Una mela al giorno leva il medico di torno". E un detto diffuso dalle nostre parti, senz'altro degno di nota. La mela, infatti, contiene molte sostanze utili al nutrimento e alla salute del nostro organismo. È un frutto acidulo-zuccherino la cui composizione chimica per 100 grammi di sostanza è la seguente: 86%di acqua, 0,2%di proteine, 0,3% di grassi, l 1,1% di zuccheri, 2% di fibra alimentare e inoltre 6 milligrammi di calcio, 117 milligrammi di potassio, 12 milligrammi di fosforo, dai 2 ai 14 milligrammi di vitamina C e 8 microgrammi di vitamina A. Il valore calorico è di 45 calorie perciò una mela di media grandezza apporta circa 100 calorie. Oltre a questi costituenti essenziali, ve ne sono altri presenti in tracce che conferiscono a questo dolce frutto un aroma e un gusto particolari: acidi organici — soprattutto il malico e il citrico — geraniolo, enzimi, tannini, ecc. La mela svolge un'azione depurativa se assunta lontano dai pasti; esplica un'azione antisettica intestinale favorendo la secrezione di un enzima battericida (diastasi). Agisce contro le enterocoliti e le diarree dei bambini: è, insomma, un ottimo disinfettante. Lo zucchero che contiene è per gran parte fruttosio, particolarità questa che la rende adatta ai diabetici. Alcuni autori affermano che sgranocchiare una bella mela sia salutare per le gengive e che l'acido ossalico che contiene abbia un certo potere sbiancante per i denti: attenzione, questo non deve farci dimenticare lo spazzolino! La mela è anche un integratore minerale e vitaminico disponibile in ogni stagione: le tecniche di conservazione e i diversificati tempi di maturazione delle mille varietà che esistono ne garantiscono la presenza sulle nostre tavole ogni giorno. La mela ha un notevole potere alcalinizzante, neutralizza, cioé, le sostanze acide derivanti ad esempio dagli alimenti proteici (carni, pesci) che sono acidoformatori; per questo è indicata anche negli stati di acidosi (stati febbrili, gotta, reumatismo). La mela non ha certo il contenuto di vitamina C delle arance (50 mg/ 100 g.) in compenso ha una discreta quantità di vitamina A, utile agli epiteli e alla salute degli occhi. È, di solito, molto digeribile ed è forse uno dei pochi frutti che, anche se preso a fine pasto, non provochi fermentazioni intestinali: cioè non ci sono cibi "incompatibili" con la mela. Torta e insalata di mele 50 g di burro, 20 g di lievito di birra, tre mele. mezza tazza di farina integrale, mezza tazza di fiocchi d'avena. tre cucchiai di miele grezzo. un cucchiaio di zucchero scuro. un pizzico di sale. Far sciogliere il burro e aggiungere il miele e un uovo_ Mescolare bene aggiungendo la farina poco alla volta. Sciogliere il lievito in acqua tiepida e aggiungerlo all'impasto. La pasta deve risultare omogenea e semiliquida. Foderare la tortiera con carta oleata e versarvi la pasta fino a 3/4 della sua profondità. Passare i fiocchi in una noce di burro, aggiungere il cucchiaio di zucchero e far rosolare. Mischiare i fiocchi e le fettine di mela e versare il tutto sull'impasto nella tortiera. Lasciare riposare 20 minuti e infornare a 150" regolando poi la temperatura a 200'. Cuocere per 45 minuti e servire fredda o tiepida. Non avete mai assaggiato un'insalata con le mele? Occorre una pianta di lattuga, una mela renetta, 5 o 6 noci sgusciate e sminuzzate, un piccolo gambo di sedano verde tagliuzzato, olio e abbondante succo di limone. Tagliate la mela a dadini e procedete come per una normale insalata. È un antipasto delizioso che stimola l'appetito e i succhi gastrici. Ricordate che va preparata appena prima di consumarla per evitare ogni perdita di aroma e di vitamine. Buon appetito! A metà mattina è meglio È comunque meglio consumarla a metà mattina o in qualsiasi momento di pausa della giornata per meglio apprezzarne il gusto e sfruttare al massimo le sue proprietà. La composizione chimica citata prima non è un dato fisso perché la ricchezza in questo o quel nutriente dipende da molte variabili: il terrena, l'esposizione solare, il clima, la varietà presa in esame, il livello di maturazione e le tecniche di conservazione. 11 contenuto varia in modo irrisorio per quanto riguarda proteine e grassi e più sensibilmente per le vitamine i minerali e gli zuccheri. La quantità di zuccheri è chiaramente influenzata da! grado di maturazione: può variare dal 4 al 12% per gli zuccheri semplici a scapito del contenuto in amidi e acidi organici che man mano diminuisce. Che dire della buccia? Considerando la sua ricchezza vitaminica e di pectine, così utili alla "pulizia" dell'organismo, bisognerebbe senz'altro consumarla usando, però, qualche precauzione: lavarla bene in acqua in cui sia stato disciolto un pizzico di bicarbonato di sodio per eliminare le sostanze tossiche eventualmente presenti (anticrittogamici) e, poi, naturalmente, risciacquare. La produzione italiana di mele consiste di circa 23 milioni di quintali annui, seconda, nel nostro Paese solo alla vite. Le regioni maggiormente interessate alla produzione sono l'Emilia Romagna, il Trentino-Alto Adige, il Veneto, il Piemonte e la Campania. È, infatti, una specie arborea dei climi temperatofreddi che viene coltivata, però, in terreni dalle caratteristiche più diverse (calcarei, sabbiosi, argillosi). 5000 varietà, ma non le diciamo tutte 1[11 VOG Tatecogitie: 37 Cooperative frutticoltori 1 Stabilimento per l'estrazione e la concentrazione di succhi di mele e la produzione di solid-pac 5.500 produttori 11.000 ettari di terreno di produzione 300.000 tonnellate di mele 5.000 tonnellate di pere magazzini per lo stoccaggio di 290.000 tonnellate di frutta di cui 280.000 tonnellate in celle CO2 37 magazzini di lavorazione, modernamente attrezzati con linee di lavorazione meccaniche. Abbiamo parlato di innumerevoli varietà: se ne conoscono più di 5000; le più coltivate in Italia sono le seguenti: — Renetta del Canadà, grossa a buccia ruvida color ruggine — Decia — Renetta tirolese - Jonathan, di un bel colore rosso brillante, nel nord Italia, Nel Veronese la Fior di Maggio e la Morettini. Nell'Emilia la varietà più coltivata è la Stark Delicious (Delizia), a forma leggermente conica e di color rosso o giallo nel tipo Golden, molto dolce. Abbiamo poi l'Abbondanza, molto grossa e rosso lucida; la Imperatore, a buccia verde-giallastra; la Rambour appiattita ai poli, rosso violacea e a lunga conservazione; la Del Commercio, rosso striata; la Durella, la Calvilla e molte altre. Gli Stati Uniti d'America sono i maggiori produttori mondiali, in Europa assumono grande importanza la produzione francese e quella tedesco-orientale; in Estremo Oriente quella giapponese. Nuova Zelanda, Argentina c Australia vanno assumendo sempre più importanza e, data la loro posizione geografica, sono in grado di fare forte concorrenza alle mele europee conservate in frigorifero, offrendo sui nostri mercati frutta fresca nel periodo primaverileestivo: La frutta fresca presenta in genere una grande deperibilità che dipende dal contenuto acquoso e dalla consistenza della polpa. La mela è tra i tipi di frutta che presentano meno problemi di conservazione. Essendo zuccherina, dopo la completa maturazione, tende però a fermentare, dando quantità notevoli di alcool. Questo fatto è utilizzato proficuamente dall'industria per ottenere alcool etilico. In particolare dalle mele si ricava il sidro, il cuo contenuto alcoolico varia dal 3 al 7%, per cui non può essere conservato a lungo; il suo valore energetico varia da 37 a 42 kcal/ 100 ml (quello del vino è di circa 75 kcal/ 100 ml). Anche la legge si occupa di lei... D.M. 30/ 11/58 stabilisce per le mele le seguenti qualifiche di selezione: — categoria Extra: esenti da qualsiasi difetto, i frutti devono essere raccolti a mano ed essere muniti di peduncolo; — categoria Prima: di buona qualità, con qualche leggero difetto da gelo, da striature di origine meccanica, da ruggine (derivanti da trattamenti antiparassitari); — categoria Mercantile: comprende frutti di forma irregola- re, privi di peduncolo e della colorazione tipica, con difetti esterni. Lo scopo di questa classificazione — stabilita con decreto anche per gli altri prodotti ortofrutticoli — è quella di regolamentare soprattutto le esportazioni sui mercati esteri, garantendo la freschezza e la buona qualità del prodotto. Il modo migliore di gustare una mela è senz'altro quello di consumarla così come è o in macedonia con succo di limone. Le mele cotte a lungo in acqua e zucchero perdono molte delle loro proprietà minerali e vitaminiche; a chi ha problemi di masticazione si può consigliare di cuocerle sulla lastra del forno, dopo aver tolto il torsolo con l'apposita apparecchio o con un coltello e aggiunto del miele e delle noci tritate, in modo da ottenere un frutto morbido gustoso e ugualmente nutriente. 7 Le tentazioni alimentari dei lunghi inverni Shnonetla Salvini Fa fred o, ma non c'è bisogno di abbuffusi frIDLISTIZ Ecco chi d'inverno deve ingoiare pfrà calorie delle eg,11 rie li freddo è arrivato. E con il freddo wiche la vaglia di starsene in casa al caldo, magari can un caminetto acceso e qualche salsiccia da arrostire e da consumare poi con una bella polenta franante. • Quante volte si sognano queste cose nelle fredde giornate invernali! Suscitano una certa invidia gli animali che, al primo freddo, si ritirano in letargo nelle loro tane, dopo aver fiato una buona provvista di cibo. D'inverno, più che nelle altre stagioni, il cibo si trasforma da pura necessità in riia: si trascorre più tempo in casa, e quindi ci si può dedicare alla preparazione ed alla degusta:ione di cibi più elaborati. Ma oltre ad evocare queste immagini, l'inverno richiama alla nostra men re un "certo" tipo di alimenti, che spesso, guarda caso, sono proprio gli alimenti più energetici, ricchi quindi di calorie e, spesso, di grassi. Ne sono un tipico esempio i vari cotechini e zamponi che si COITSUIMMO nella stagione invernale, le carni di maiale che rientrano in molti piatti tipici regionali e ancora le noci, mandorle nocciole ecc. che compaiono sulle tavole proprio nel pieno dell'inverno. E mollo comune associare all'idea di freddo un cibo particolarmente calorico. Questo è sicuramente mirato istintivo, acquisito dall'uomo nel corso dei secoli: l'idea di caldo viene fornita in primo luogo dalla feti stesa del cibo, Matti il calore passa dall'alimento al nostro organismo, contribuendo quindi al suo riscaldamento_ Non è un caso ad esempio che si consumi più spesso verdura cruda in . estate e cotta, bella calda, in inverno_ E le bevande? Chi sa rinunciare ad un thé bollente, o ad una tazza di cioccolata calda, o ad un bel bicchiere di vira hrulè? ha .semnclo luogo poi, ritorno deve essersi accorto che alcuni cibi finriscono più energia di altri e sono quindi utili per mantenere al giusto livello la toirpe•atura corporea. E proprio questo il punito principale che spiega la nostra scelta di cibi più calorici durante l'invento: la temperatura esterna si abbassa, il nostro corpo deve compiere un lavoro maggiore perché la torrperatura rimanga costante a 37' e questo si ottiene fficihnente introducendo cibi energetici ed in quantità superiore alla norma. vari principi nutritivi sviluppano una diversa quantità di calore: le proteine danna 4 Kcal (calorie) per ogni gramma, gli zuccheri 3,75 Kcal ed grassi 9 Kc'a/, È per questo ad esempio che la carne di maiale o la carne ricca di grassi fornisce più calorie di una carne magra, come la carne di vitello, pollo o tacchino. 1 grassi vengono digeriti con una certa lentezza, per ori un pasto ricco di grassi darà più facilmente senso di sazierà, pesantezza e sonnolenza, ed anche per questo si tende ad aumentarne il C011.5141710 quando si può stare tranquilli in casa, in attesa della digestione. Anche i dolci sono molto caloriei e quindi consumati con maggior frequenza nella .stagioire fredda. Lo zucchero, diversamente dai grassi, viene assorbito più velocemente, per (Vi è una .fotte di mogia quasi immediata. wingimm Nei paesi a clima freddo, pensiamo al nord Europa o nord America, c'è la tendenza ad un maggiore consumo di dolciumi e grassi alimentari, perché questi cibi sono una notevole fonte di energia per l'organismo. Ma, oggi come oggi, esiste veramente questa necessità? Noi, che viviamo nell'Italia settentrionale, dove il clima invernale è discretamente freddo, abbiamo bisogno di introdurre cibo in quantità superiore alla norma? Dalle pubblicazioni della FAO emerge chiaramente il fatto clic nei paesi industrializzati, il clima non influenza il metabolismo in modo notevole: in genere, soprattutto nelle città, la giornata viene trascorsa fra casa, ufficio e mezzi di trasporto, e quindi il tempo effettivamente trascorso all'aperto è molto !imitato, ed inoltre si esce sempre molto coperti. Quindi solo chi svolge la ci di calore con quel oppino natorre propria attività all'aperto ed é esposto a temperature molto al di sotto dello zero, avrà un fabbisogno aumentato del 20% circa, rispetto a quello normale: ciò significa che un uomo adulto, il cui fabbisogno medio è di 3000 Kcal ne richiederà circa 3600. Alle nostre latitudini chi vive o lavora in campagna o chi, pur vivendo in città, si trovi per molte ore esposto alla temperatura esterna, avrà necessità di aumentare il consumo alimentare. Attenzione quindi: un eccesso di cibo durante l'inverno non è necessario. anzi non farà che creare problemi a chi dovrà poi smaltire i chili accumulati e per riprendere la linea che tutti sognano per la bella sta gi one. li più grosso errore che si compie spesso per scaldarsi è (li bere alcoolici. Perché un errore? In effetti non sembrerebbe così, dal momento che, appena bevuto il "grappino" sentiamo una piacevole sensazione di calore, che dallo stomaco si irradia tutto corpo. Presto si sente caldo anche alle mani e ai piedi ed il viso sembra acquistare subito un bel colore rubicondo. Cosa significa tutto ciò? L'alcool ha un effetto sul sistema circolatorio, più precisamente determina una vasodilatazione, cioè un rilassamento dei vasi sanguigni, in particolare dei capillari a livello della cute. Questo determina una dispersione di calore e quindi un abbassamento della temperatura. È quindi evidente che non è per nulla una buona norma servirsi di bevande alcooliche per scaldarsi, visto che l'effetto che si ottiene è esattamente il contra- rio di quello desiderato. Spesso ci si fa trarre in inganno da questa falsa sensazione di calore sviluppato dall'alcool: basti pensare all'abitudine di bere alcoolici [soprattutto grappa) in montagna, e alla mitica botticella di alcool portata al collo dai cani San Bernardo; l'alcool ha si un effetto tonico, dà una immediata :1iacevole sensazione di calore. ma la dispersione di calore che pro\ erra in un secondo tempo non è certo da trascurare. tazione di queste sostanze. È un grosso errore correre in farmacia ogni momento e spendere soldi in preparati vitaminici: è necessario invece scegliere gli alimenti in modo corretto. La vitamina C, ad esempio, sembra essere molto importante nella difesa dell'organismo dalle malattie da raffreddamento. Inoltre pare che il fabbisogno di vit. C aumenti del 30% nei fumatori come pure aumenta in gravidanza e durante l'allatta- mento. Il fabbisogno giornaliero di vit. C è di 45 mg. (60 mg. per gravidanza ed allattamento). La tabella indica la quantità di frutta e verdura che fornisce questa quantità. Sono comunque molte le vitamine ed i minerali necessari: per coprire tutti i fabbisogni è indispensabile consumare ogni giorno frutta e ver- dura, possibilmente crude perché più ricche di vitamine, latte fresco, miele anziché zucchero e, di tanto in tanto, un po'd i frutta secca La natura ci insegna a mangiare bene: ogni stagione ha i suoi prodotti, quindi non comprare primizie e consumare cibi integrali perché più ricchi di importanti principi nutritivi, Uno o due bicchieri di vino a pasto non sono sicuramente dannosi, anzi facilitano la digestione perché l'alcool stimola la segrezione di acido cloridrico nello stomaco, ma non è bene eccedere, anche perché l'alcool, per essere metabolizz -ato, impegna notevolmente il fegato. spesso già affaticato dal carico di lavoro portato dai grassi presenti nei pasti invernali. Un modo corretto di nutrirsi può battere le malattie E risaputo che un organismo ben alimentatosi difende meglio dalle malattie. Ben alimentato non significa `rimpinzato", ma alimentato in modo corretto e con particolare abbondanza di vitamine e sali minerali. Dal momento che l'inverno è il periodo in cui siamo più facilmente esposti a malanni di ogni genere, primi fra tutti influenza, raffreddori e malattie del sistema respiratorio, è evidente l'importanza di arricchire ralimen- 1. superenergetica Frutta e verdura (invernali) Una ricetta 2*. Ars che forniscono 45 mg. di vitamina C. Alimento I /2 arancia Peso lordo 2 fette ananas fresco cachi (kaki) 2 o 3 mandarini I pompelmo 110g succo di arancia o limone succo di pompelmo bieta, erbette broccoli, cavolfiori spinaci, verza pomodori pelati prezzemolo 3 310 g 210g 200 g 220 g 100 g 160 g 220 g 160 g r00 g 250 g {peso netto) 30 g Pearà: è una salsa per bolliti misti (carne, cotechino. lingua ecc.). Occorre del buon brodo di carne bollente, a cui si aggiunge del pan grattato, fino ad ottenere la densità di una besciamella non troppo spessa. Si aggiunge del midollo (che sarà opportuno ordinare, perché non sempre si trova), un pezzetto di burro e molto pepe macinato. Cuocere per 2 ore a fuoco molto lento, mescolando di tanto in tanto. Prima di spegnere aggiungere parmigiano grattugiato, il pepe rimanente ed eventualmente ancora un po' di burro. Servire ben caldo. L un'ottima salsa per chi ama i gusti piccanti: è consigliabile non servire porzioni eccessive, perché 100 g di midollo osseo di bue forniscono ben 822 calorie. in Bhopal con 2500 morti è un tragico avvertimento Domenico Giusto docente di chimica all'Università di Milano Produzione di massima insicurezza C©noszerre casa 515 51/19, Isiveus7Arclio 113 dicembre 1984 a Bhopal, in una provincia dell'India centrale, è scoppiato un serbatoio in un reparto di lavorazione della Union Carbide serbatoio conteneva isocianaio di metile, un composto chimico volatile, usato come intermedio nella produzione di insetticidi, molto velenoso, che è n fitoriuscito firmando una nube tossica che, prima di disperdersi ha mietuto un numero di vittime tuttora imprecisato, ma conumque superiore a 2500. Questa tragedia, che è stata definita "il più grave incidente ecologico" della storia e dell'era industriale. porta alla mente una serie di considerazioni. La prima è quella legata al concetto di "gravità"; quale è il criterio per cui un di canna come questo viene valutato più o menu grave? Quale unità di misura adottare per fare una classifica? E proprio necessario stilare classifi•he? Se la gravità . fosse data dal numero di morti bisognerebbe dedurre che la rottura del disco di controllo della pressione nello stabilimento k•esa che ha provocato la fuoriuscita di diossina a Seveso è stata un incidente da classificate "non grave"; infarti morti accertate dovute direttamente alla diossina non ce ne sono siate. Analoga classifica avrebbe il guasto alla centrale termonucleare di 7hree Miles Island presso Harrysburg negli Stati Uniti dove hanno dovuto essere evacuate circa 100.000 persone per evitare il rischio di contaminazione radioattiva. E come classificare altri "incidenti"? Come valutare l'esplosione della piattqfbrma Bravo per l'estrazione di petrolio nel Mare del Nord che ha contaminato l'Oceano con il petrolio oppure i naufragi della Torrev Canyon e della Amoco Cadi: che hanno provocato il verswnento di milioni di tonnellate di greggio in mare? È impossibile confrontare la gravità dell'esplosione di serbatoi di gas liquido a Città del Messico di pochi mesi fa con l'uscita di strada di una actrobotte in Costa Brava che, finita in un campeggio, ha provocato decine di morti alcuni anni la. L'elenco di incidenti, tutti molto gravi, potrebbe continuare a lungo e comprendere il naufragio della Cavtat con il suo carico di piombo tetraetile al largo di &tonto, la ficoriuscita di sostanze a base di arsenico vicino a Manfredonia pochi mesi dopo l'incidente di Seveso, le esplosioni in miniere in Sud Africa, Cina, Stati Uniti, ancora in questi giorni e ritolti annifa a Marcinelk in Belgio, fino a- giimgere al caso che ha risvegliato o fatto scoprire la coscienza ecologica in molti di noi: mi riferisco alle centinaia di morti e malformazioni alla nascita degli abitanti della baia di Minamata in Giappone nel 1960 dovute allo scarico continuo di prodotti a base di mercurio nel mare. Risulta quindi molto difficile valutare la gravità di un incidente, in realtà un incidente non può essere grave in sè, ma avere gravissime conseguenze in relazione al modo, al tempo e al luogo in cui avviene. Vale la pena di ricordare che l'inciderne aereo che ha provocato più vittime è stato lo sc•ntro a terra tra due Jumbo Jet L'iniportante comunque mi sembra che 11On sia cercare di valutare la gravità delle conseguenze e caso mai piangere sul latte versato, più importante è invece capire se é possibile prevedere e prevenire incidenti c' quali misure adottare in questo senso. Munita ila COMIASSfielDe del settore Soci della tragedia nella città indiana 2141#%& " Quel tanto che è possibile fare per prevenire gli incidenti Un incidente, come un fulmine, è di per sé un fatto straordinario e quindi non facilmente prevedibile, cionondimeno durante un temporale evitiamo di ripararci sotto un albero isolato. Ciò significa che è possibile fare qualcosa per prevenire gli incidenti e limitarne le conseguenze, non sarà possibile eliminare completamente la possibilità che accadano, ma ridurne gli effetti certamente sì. Aumentare i dispositivi di sicurezza e di allarme, far percorrere rotte alternative alle navi che trasportano materiali pericolosi e strade diverse e con limiti di velocità rigorosi ai mezzi di trasporto terrestri, localizzare le lavorazioni di sostanze potenzialmente pericolose lontano dai centri abitati sono tutte misure che possono essere adottate. Ma queste misure hanno un costo tanto più alto quanto mag- tuutplaTE per usare... giore è il livello di sicurezza che garantiscono. Questi costi sono quelli che per primi vengono tagliati da chi possiede o gestisce attività produttive, trasporti o altro. Bisogna invece trovare il modo che le misure di sicurezza siano adottate dovunque e ai massimi livelli. Qui si inserisce un altro problema e precisamente quello dell'informazione; è necessario sapere cosa si sta lavorando, cosa si sta trasportando per chiedere a ragion veduta le misure di sicurezza più idonee. Il livello di informazione è purtroppo molto basso; nessuno degli operai addetti al reparto B dell'Icmesa era a conoscenza della pericolosità delle lavorazioni in corso. Ancora oggi non si sa quanta diossina sia fuoriuscita. Per quanto riguarda l'incidente di Bhopal è sorprendente che si riscontrino casi di morte e effetti dannosi a distanza di giorni, la sostanza di cui è stata dichiarata la fuoriuscita è un potente veleno che ha effetto rapidissimo e non dovrebbe provocare fenomeni dannosi in tempi successivi. Viene da supporre che siano fuoriuscite sostanze diverse da quella dichiarata, ma di questo nulla è stato ammesso ufficialmente per ora. Le "mappe di rischio" e sapremo dove viviamo È necessario pertanto che gli addetti ai lavori sappiano di che cosa si stanno occupando, quali sono le sostanze impiegate ed è importante che queste conoscenze vengano trasferite alla popolazione del territorio circostante. È un diritto di tutti sapere quali pericoli si corrono e chiedere l'approntamento di misure di sicurezza. Un interrogativo che l'incidente indiano ci suscita è se una tragedia come quella possa verificarsi anche in Italia_ La risposta è sii. Ovviamente non nel senso che possa o debba verificarsi una fuoriuscita di isocíanato di metile; da più parti stanno giungendo rassicurazioni sul fatto che questa sostanza non venga né prodotta né utilizzata in Italia su larga scala. La risposta è si perché il grande numero di unità produttive di tutte le dimensioni . -comprareper compare_ Un elogio della scuoia Giovedì 13 dicembre a Crema si è riunita la Commissione consiliare del settore soci per esaminare una prima ipotesi di spesa del settore per il 1985 e l'obiettivo generale del prestito sociale. Dal dibattito, sono uscite utili indicazioni per il programma di attività e sui criteri orientativi per formulare proposte e obiettivi del prestito. La Commissione sarà riconvocata a gennaio per la stesura definitiva dei programmi 1985. Anche a nome dei docenti accompagnatori, desidero esprimere un vivo elogio e ringraziamento per l'ottima riuscita dell'incontro offerto a cinque classi della nostra scuola media, e svoltosi in S.M. della Pietà mercoledì 21 novembre nell'ambito delle manifestazioni denominate "Giornate dei Giovani Consumatori". Ottima l'organizzazione. interessanti la mostra e le animazioni di indubbia validità educativa. Festa dell Sodo a Brescfa Domenica 9 dicembre si è tenuta a Brescia la giornata dei Soci e consumatori, organizzata dalle nostre sezioni della zona. Per tutta la giornata si sono alternati presso il centro Polivalente di Via Collebeato, momenti di agonismo sportivo, con incontri di pallavolo e di intrattenimento danzante. Alla simpatica iniziativa dei nostri soci bresciani ha portato il saluto della cooperativa il responsabile del settore soci e consumatori Sergio Ghiringhelli. Hanno inoltre presenziato gli onorevoli Bonetti del PCI e Alberini del PSI. Da sottolineare l'esposizione di una mostra di venti pannelli sulla storia e la realtà della cooperazione che ha illustrato ai visitatori la condizione del movimento cooperativo, un movimento che per il futuro prevede impegnativi momenti di lavoro organizzativo e di investimenti nella zona di Brescia. e la grande densità di popola/ione rappresentano di per sé un rischio notevole; inoltre le misure di sicurezza adottate non credo siano tali da offrire le migliori garanzie. Nel nostro paese è già difficile vedere applicate le iniziative necessarie contro l'inquinamento per la cronica mancanza di strutture di controllo e la prevenzione non è ancora entrata nella nostra mentalità neanche sul piano medico. La sicurezza sul lavoro e durante le manipolazioni di sostanze pericolose è spesso lasciata all'iniziativa del singolo e infine la mancanza di conoscenza fa il resto. La conoscenza è, a mio parere, il punto di partenza e, come ho già detto precedentemente, è importantissimo che tutti i lavoratori addetti ad un processo produttivo e la popolazione che risiede nelle vicinanze sappia quali sono i pericoli reali. E indispensabile che ci si abitui a chiedere cosa si sta facendo e quali sostanze si stanno trattando, non ci si può lasciare prendere dall'abitudine e convincersi che il pericolo non esiste perché non sono mai accaduti incidenti. Il secondo passo sarà quello di compiere studi che conducano alla realizzazione di mappe di rischio che consentano di individuare le zone e le localizzazioni più pericolose. Scuola Media di °stiano (CR) - l7 Preside Dott. Giuseppe Piazzi "Cfcco-Sport" 5ndeí10 dailk 2rovf[nda ano Gi ammrinistraúorA chi Cremona visita alle "Giornate" Nella foto la delegazione che ha visitato in forma ufficiale le "Giornate dei giovani consumatori" a Cremona. Ne facevano parte ii sindaco Renzo Zaffa nella, il vice sindaco Mario Bardelli, il presidente dell USSL Giacomo Carnesella e il vice presidente provinciale della Lega Attilio Marchini. La delegazione, accompagnata dal consigliere delegato della Coop Lombardia Otidino Magnani, ha visitato tutti gli stands delle "Giornate" e si è intrattenuta con gli animatori ed i ragazzi sottolineando il valore educativo dell'iniziativa. L'Assessorato allo Sport, Turismo e Tempo Libero della Provincia di Milano ha organizzato anche quest'anno Gioco Sport, una manifestazione sportivo - ricreativa per dilettanti che coinvolge migliaia di persone in diverse discipline. La Coop Lombardia ha aderito a questa iniziativa mettendo a disposizione centinaia di premi per í partecipanti alle seguenti gare: Briscola, Scopa liscia, Bocce Atletica e Nuoto per handicappati. Si auspica che anche i nostri soci della provincia di Milano possano partecipare numerosi per la migliore riuscita dell'iniziativa. 4 La campagna della Cooperazione dei consumatori BIANCO IL BUCATO, AZZURRO IL MARE. FeConD e detersM fase eke Ad oltre due mesi dall'inizio della campagna sul problema dell'eutrofizzazione, si può ben dire che le acque si sono mosse. Promossa con grande impegno e serietà .scientifica dalla Coop l'iniziativa per un progetto di legge che riduca il contenuto di fosfati nei preparati per lavare si sta sviluppando in tutta Italia con l'apporto decisivo e l'impegno delle nostre Sezioni soci. Anche altre numerose organizzazioni ecologiste hanno mobilitato i loro associati per raggiungere gli obiettivi che la campagna si prefigge e il numero e la varietà di protagonisti di questa operazione è il miglior testimone del suo carattere di massa. Siamo entrati. al momento in cui scriviamo, nella fase due dell'iniziativa e cioè all'invio delle cartoline di adesione all'iniziativa al Presidente della Commissione Igiene e Sanità on. Mario Casalinuovo. La prima fase, con l'invio di una serie di cartoline al Presidente della Camera Nilde ioni, si è conclusa con un notevole successo. La nostra cooperativa, attraverso le sue sezioni soci, si appresta a sviluppare anche questa seconda parte dell'operazione "Bianco il bucato, azzurro il mare" nella convinzione della gravità del problema. Già durante l'edizione di Como delle "Giornate dei Giovani Consumatori" con un qualificato convegno avevamo posto il problema dell'inquinamento delle acque all'attenzione dell'opinione pubblica. Da quella prima esperienza si è sviluppato un discorso più ampio che ha raggiunto dimensioni nazionali. Si sta infatti ormai allargando a macchia d'olio la coscienza dei rischi che il fenomeno dell'eutrofizzazione comporta per la nostra economia e per l'arnbien- te. Sulla stampa e su altri organi di informazione sono stati numerosi ultimamente i richiami di studiosi e scienziati sui possibili rischi che un inquinamento indiscriminato può comportare. Ecco perché è ormai improcrastinabile un progetto di legge che fissi i punti essenziali attraverso i quali poter porre un argine alla lenta ma inesorabile morte del mare e dei fiumi. Certo gli interessi in gioco sono molteplici e di varia natura; molte, c'è da prevederlo, saranno le resistenze al cambiamento. Tuttavia su questo terreno si misura oggi la capacità del movimento complessivo dei consumatori di saper imporre scelte precise per la salvaguardia propria e per una miglior qualità della vita E un'occasione importante che non va perduta:per ridefinire un rapporto tra industria e consumatori, per far crescere in questi ultimi un atteggiamento nuovo, più consapevole che sappia distMguere, al di là dei messaggi pubblicitari, il valore d'uso dei prodotti sviluppando un atteggiamento critico sui consumi. Tutto questo sta dentro la campagna promossa dalla Coop. Al termine della fase di pressione sugli organi competenti saranno certamente più di 80.000 le cartoline recapitate in Parlamento; sulla base di questa pressione di massa, ne siamo certi non si potrà più eludere il problema. Ci auguriamo un iter celere del progetto di legge ed una sua pronta approvazione; in questo modo molto si sarà fatto per migliorare l'ambiente in cui viviamo e la salute di tutti. Ridurre il fasjerro nei detersivi è oggi un impegno su cui sviluppare domani un discorso più ampio che deve vedere i consumatori protagonisti. A San Donato resa Il negozio Coop Con l'avvio del nuovo supermercato Coop di Peschiera Borromeo, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di procedere allo scorporo dell'attuale negozio di San Donato Milanese cedendone la gestione alla Cooperativa la Famigliare di Peschiera. L questa una linea uscita dalle deliberazioni congressuali dell'Associazione regionale, che assegna una funzione strategica alla Coop Lombardia per le grandi strutture e ad altre valide cooperative o consorzi la gestione di medie strutture. Ovviamente i soci della Cooperativa rimangono tali, con la loro sezione e l'attività sociale che volessero svolgere. Buona parte di essi si recherà al relativamente vicino supercoop di Peschiera, dove troveranno un servizio moderno e un grande assortimento, altri potranno continuare i loro acquisti a San Donato, dove la Coop La Famigliare sarà in grado di assicurare un servizio più adeguato al quartiere. Anche questi fatti fanno pane della nostra storia, piena di soddisfazioni e di successi ma anche di necessità non sempre comprese. Comunque il marchio Coop è e sarà presente sia a San Donato che a Peschiera, rafforzando cosi complessivamente il ruolo della Cooperazione anche in questa zona dove, nel passato, furono cedute numerose posizioni. 5 Daniele Moltrasío egge Il testo della propostanir Art. I Le disposizioni previste dalla presente legge hanno il fine di contribuire alla diminuzione dell'eutrofizzazione dei laghi e dei mari italiani nel quadro di azioni dirette a ridurre l'afflusso degli elementi fosforo e azoto nei corpi idrici naturali. Tali azioni comprendono la costruzione e l'esercizio di efficienti impianti di depurazione degli scarichi delle città, delle industrie e degli allevamenti animali e di smaltimento dei fanghi residui, interventi nell'uso dei fertilizzanti e la diminuzione del contenuto dei fosfati nei preparati per lavare, regolato dalla presente legge. Art. 2 Ai fini della presente legge si definisce "preparato per lavare" qualsiasi preparato solido o liquido che, da solo o addizionato con altre sostanze, viene impiegato per lavare indumenti o stoviglie, a mano o in macchine lavatrici. Art. 3 Dal 1° gennaio 1986 il contenuto massimo dei composti di fosforo, espressi come fosforo presenti nei preparati per lavare prodotti o importati nel territorio nazionale non deve superare il 2.5% sulla sostanza secca. Dal 1° gennaio 1988 Ia percentuale fissata al precedente comma ridotta all' 1%. Art. 4 II termine ultimo per la distribuzione e la vendita dei preparati per lavare con un contenuto di composti di fosforo, espressi come fosforo fino al 5% e fino al 2.5% sulla sostanza secca è fissato, rispettivamente, al 30 giugno 1986 e al 30 giugno 1988. Art. 5 Dal l° gennaio 1986 è vietata la produzione, la detenzione, l'immissione in commercio, l'introduzione nel territorio dello Stato, e l'uso da parte degli stabilimenti industriali o degli esercizi pubblici di preparati per lavare contenenti acido nitrilotriacetico (NTA) e suoi sali. Art. 6 Ai fini della presente legge, si applica l'ultimo comma dell'art. 2/bis del Decreto Legge 30 dicembre 1981, n. 801 convertito, con modificazioni, nella legge 5 marzo 1982, n. 62. Sono obbligatori il sequestro e la confisca dei prodotti non conformi alla presente legge. Alla destinazione dei prodotti confiscati provvede il Ministero della Sanità. Art. 7 I contravventori alle disposizioni previste all'art. 3 e all'ari. 5 sono puniti, ove il fatto non costituisca più grave reato, con l'arresto fino a sei mesi e con l'ammenda da lire 2.000.000 a lire 20.000.000. I contravventori alle disposizioni previste all'art. 4 sono puniti, ove il fatto non costituisca più grave reato, con l'ammenda da lire 500.000 a lire 10.000.000. Art. 8 Per i reati previsti dal precedente articolo e dalla legge 26 aprile 1983, n. 136, l'azione di cui all'art. 22 del Codice di Procedura Penale spetta anche alle associazioni dei consumatori ed alle associazioni per la tutela dell'ambiente maggiormente rappresentative. PesegIod sporthrft zderiscon Cormano, 22 novembre 1984 Ill.mo Sig. Presidente, siamo venuti a conoscenza della presentazione di una proposta di legge da parte della Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori (A. N. C. C. Roma) proponente una nuova disciplina per la progressiva limitazione dei contenuti di fosforo nei preparati per lavare, si ritiene opportuna una nostra adesione all'iniziativa promossa. Infatti si rende ormai improcrastinabile risolvere positivamente il grave danno provocato dalla eutrofizzazione delle nostre acque. Nessuna giustificazione alle esigenze industriali e domestiche può tollerare ulteriormente uno scempio così grave al nostro patrimonio ecologico ed economico. Riteniamo dunque necessario ed urgente un tempestivo esame del progetto di legge e una sua rapida approvazione, Soc. Pesca Sportiva La Nuova Vittoria" via Molinazzo, 6 Cormano (MI) - Art. 9 Sono abrogate tutte le disposizioni in contrasto con la presente legge. Dieta e computer Il premi a vincitori dell concorso fotowafico La nostra Cooperativa, attenta agli sviluppi dell'informatica, ha organizzato presso i negozi di Como. Lodi, Milano via Pitagora, Bareggio e Cremona una serie di animazioni, riservate alle scuole, sull'alimentazione analizzata mediante il computer. Quest'idea promossa dal settore Soci e Consumatori in collaborazione con il settore commerciale prende spunto da un programma per computer ideato da Marco Riva (ricercatore dell'Istituto di Tecnologie Alimentari dell'Università di Milano) e da Gerardo Orlandi (programmatore). L'iniziativa ha avuto pieno successo e sono giunte diverse richieste per ripeterla in altre zone. A questo primo pacchetto di animazioni era abbinato un concorso dal quale doveva risultare la scuola che si dimostrava più preparata nella compilazione dei questionari sulla dieta ed ecco il risultato: la Scuola media Statale di S. Fermo (CO) diretta dal Preside Prof. Ceccarelli è giunta al primo posto e ha vinto il computer Commodore 64 offerto dalla Coop Lombardia. Complimenti quindi ai ragazzi e agli insegnanti vincitori. E a tutti coloro che hanno partecipato un arrivederci alle prossime iniziative. 25 Novembre 1984. Non è una data storica, ma per qualche socio è una data che potrà essere ricordata con piacere e soddisfazione per essere stato premiato come esperto fotoamatore. Infatti si è conclusa la prima esperienza che la Coop Lombardia ha intrapreso nel campo della fotografia promuovendo un concorso sul tema del mercato. Alla presenza di un folto gruppo di soci provenienti soprattutto dalle Sezioni di Trenno e Visconti per visitare le Giornate dei Giovani Consulatori si sono svolte a Cremona le premiazioni con gli applausi di rito e i complimenti meritati per i vincitori. È - questa un'esperienza che la nostra Cooperativa intende proseguire e quindi non ci resta che dire arrivederci al prossimo concorso fotografico. re aziende neli mirfino dell Giuri diga pubblicità. Nella sua costante opera a tutela di una pubblicità veritiera e corretta il Giurì della pubblicità ha emanato alcune sentenze che vietano la prosecu- zione di alcuni messaggi ritenuti particolarmente ingannevoli. Dovranno pertanto cessare l'emissione dell'attuale messaggio pubblicitario o modificarlo i seguenti prodotti: 1) Metodo dimagrante minilinea; 2) Merendina Fiesta ferrero; 3) Blue jeans Wrangler con omaggio della macchina fotografica Clikky. Ricordiamo che le sentenze giudicano eslcusivamente 1a veridicità del messaggio pubblicitario e non la qualità del prodotto, e tuttavia rappresentano un minimo strumento di controllo a tutela del consumatore. Nelle Giornate dei Giovani Consumatori una giornata Foto di Paolo Stima ti.g\éo c,o0,50, o .ves c)..%_ .0._ ese. 0.. \ • -e. t -,-..&el 1?\..\6‘113,r.\°% k_se.000:‘, \.0 '''et<b. ,tp_000. 9.1). 'C''' , 51. ).e-e°.,a n ,e'0 W. aiCtgooe,ità::c i k.:)5.0 C),C,S'e\-0.0 dei -`e I' -‘•e.'S.'t.k'a.C110r0 ‘,;)t:'e, • tj,, .°S9) io‘oe0 .s,à9. Ct, dove la portata del fiume è relativamente stabile, le acque sono sufficientemente limpide ed ossigenate e la loro temperatura media è di 19' C, con punte massime superiori ai 20° C. Oltre al barba comune ed al barbo canino questo tratto ospita il cavedano, il vairone, la lasca e la savetta (endemiche del Norditatia), il persico reale e la trota marmorata. Questa specie èstata in passato fortemente danneggiata dall'introduzione della fado. con la quale si ibrida dando origine a discendenti privi delle sue caratteristiche originarie. L'eliminazione delle alberature dalle rive ha invece provocato la riduzione del cibo (costituito da insetti caduti in acqua) e l'aumento della temperatura dei corpi idrici, colpiti direttamente dai raggi solari, con conseguenze negative difficilmente valutabili. Discendendo ulteriormente lungo il corso del fiume inizia la "zona a carpe" dove la velocità della corrente è ridotta, le acque sono torbide e non eccessivamente ossigenate e le loro temperature raggiungono livelli elevati. Alla carpa, che può raggiungere i 30 chilogrammi di peso, si accompagnano la tinca, la scardola ed il luccio. Tutti questi pesci, che si riproducono nelle acque ferme, sono stati fortemente danneggiati dalle bonifiche spesso indiscriminate e dalla rettificazione delle sponde che ha provocato l'aumento della velocità della corrente. Alcune specie sono state introdotte nelle nostre acque, entrando in competizione con la fauna ittica autoctona, sia come predatrici che come distruttrici di uova ed avannotti: si tratta del pesce gatto, del persico sole, del persico trota (nordamericani), del siluro d'Europa (centro europeo). L'ultimo tratto dei fiumi, presso il loro sbocco in mare, è la "zona a storioni", dove le maree provocano ampie variazioni di temperatura e salinità, le acque sono molto torbide e l'ossigeno, specie nei mesi estivi, è carente. Oltre allo storione comune, che può raggiungere i 100 chilogrammi di peso, vi sí trovano altri pesci che risalgono i fiumi per riprodursi (la cheppia) o per raggiungere dimensioni che consentano la successiva riproduzione (l'anguilla). Altre specie, adatte alla vita nelle acque salmastre, risalgono la corrente dei fiumi, spesso per lunghi tratti (cefa li, passera di mare, branzino ed orafa). Gli spostamenti di tutti questi pesci sono impediti dagli sbarramenti che, nel nostro Paese, sono privi delle scale di rimonta che consentono la risalita, Riccardo Groppali Università di Pavia di ricchezza. al‘9, 'c.o -11'2fl 01. \ g, 0‘05-0'k,e, è,,‘ x0-0,t‘1,s. Va ,i‘ss.o .i. e,o5:13‘-:_.\. ns,‘ e, ''jtC)\(..f.05CCO, O 0 n . s,i e ser.e,0,s. '°%.› A C15.°0 iS,C,\S- 15,.."SSOG1593.0'0-C, \ ,00,k521S (Va e.\\e, 50 iS.0.9. 'S.0.0 ei, 20-(occi Ope<Scoi:‘ \>I .e.co01-ffi n n • '‘..eCOter0, D'S,0'1 . è n it3,e-cga. tS.\ 0\,iIkg.ta, 92509,e, ene \-0, 59-105.0 ''12,Y-t. \ .9. 00, (S, °SC t.:q104 c°11‘). L'esca vazione sistematica, spesso non disciplinata, di materiali (ghiaia e sabbia) ha abbassato l'alveo del fiume per cui le "lanche" (naturali casse di espansione del fiume) non vengono più raggiunte dalle piene ordinarie e progressivamente si asciugano e scompaiono. Sono ormai molte le "'anche" estinte o in fase di estinzione. Ricordiamo la bara "dè Trentaruss", quelle di "Runchiin", di "Casott", la splendida "savana del diavolo" o "lasca del forzato", il lancone" di Molta Baluffi e quello di Torricella del Pizzo. In luogo dí queste "]anche" sono rimaste vaste depressioni che corrono parallele al fiume, con folta vegetazione spontanea, a testimonianza del suo vecchio corso. Poi c'è l'intervento progressivo dell'uomo che, con fior di ruspe, ripiana ora questa ora quella parte di tali depressioni collocandovi razionali piantagioni di pioppo. Non sono contrario alla pioppicoltura, memore come sono della dipendenza dall'estero in materia di legname. Però ogni cosa, per essere razionale, va collocata al posto giusto. Non si può quindi impunemente sottrarre aree che sono del fiume. Pena le distruzioni cui periodicamente andiamo incontro quando siamo in presenza di piene appena superiori all'ordinario. In questi casi il fiume esonda e non ritrovando i suoi alvei di riserva [tanche) opera paurosi scassi del terreno con gravissimi danni alle colture agrarie. Per il Po a mio avviso, si pongono 3 problemi di fondo: 1) Lotta agli inquinamenti: Tutti i comuni rivieraschi grandi e piccoli, debbono proporsi di riversare nel Po acque accettabili. Da qui i piani regionali di risanamento (Legge 319) nel cui ambito ogni Comune deve avere nun proprio molo positivo. Valido l'esempio del Comune di Cremona che sta realizzando un grande impianto di depurazione nel quale saranno collettate quasi tutte le acque luride della città. 2) Disciplina delle escavazioni in alveo: il processo naturale vuole che, con il deposito dei materiali sospesi, l'alveo di alzi. Oggi invece si è paurosamente abbassato. Quindi escavazioni si, ma severamente controllate al fine di non mettere a repentaglio le difese, alterare la velocità dell'acqua, desertificare per lunghi periodi le aree rivierasche (golene). Riportare quindi il fiume al suo regime naturale. 3) Rispetto delle zone gnlenali come aree di riserva, come casse naturali di espansione del fiume. Ampliamento delle fasce di bosco ceduo come sbarramenti naturali alle esondazioni e quindi fattori di salvaguardia dell'agricoltura. Queste fasce, oggi,. tendono a ridursi sempre più. Evidentemente il pioppo è più redditizio... Ma il pioppo non attutisce l'irruenza dell'acqua. Penso che, ove queste elementari indicazioni trovassero progressiva applicazione, il Po tornerebbe ad essere fattore di progresso agricolo e più in generale creatore di ricchezza. Franco Dolci - presidente dell'AEM wes:(1-©11-3e - i o\'so c,001e0"0 Co 5.(2,.. coe.s\ .0. " :.‘ se c.'2'°:3‘‘' -0. 1-\ 'Zi. n , sO,3.00a, e \‘;:C'è: \ ,530, \r'iSO•iei ei2''oe;.1.\ -55e, 4cteo e9. °:‘e:S..e5S'Ar 21Pe,<53. 41 ,05.1ipo )0.2,v60pg., (51, . seci \,Se, \S‘e,\cc,'k.2 0\0 ‘e, 451. 2` °C9-\C„, e, C.14‘ s::,t0ose •0_ -\ la ..13._., _tzà cVe: " C,ttè.5.\:ee, ip n C‘L‘ '`,\ •V Ci t,‘,900Ck e», 9. C.43 09AO, n '%,\ n.\\ e,S\ %.1,\.c \ .t..i: L C,Vi.t.Ot"1. \l'O ‘Dte-r,1 e s..ffie, t.‘ls,'(.‘co, 0, ...,‘,k.ose. -'"\ CP- 0,502,...00955.,-0, 1 tèklt_i.2,10 '. , , 593.0 òce°-05 p& -0,?e, 0,?,, e'\(:5 òe' 1 le ''C'j CS.‘ 3:---;\13,:co .5-0\ 0\ l'e'‘ la t cpt e .cierimg.li fonte o 9 cgrpce e t rum I ' emedia delle acque è di 6-7" C, i valori di ossigeno n,:. n,.pleto es119a0).ccorrente Ioinpeesnct ndie.lnevzaatdi eel la velocità della letto , caratteristico è la trota fario, spesso oggetto di pesca sportiva eccessiva: per consentire questa attività in modo soddisfacente è stata introdotta nelle nostre acque la trota iridea, di origine nordamericana. Questa specie, più robusta della q O farlo, compete con essa ma non si riproduce, di norma, nei corsi d'acqua nei quali è stata immessa. Altri pesci di questa zona sono la sanguinerola e lo scazzone. Nelle acque del Po e dei fiumi compresi nel suo Successivamente inizia la "zona a temoli", dove bacino è presente una fauna ittica di grande la corrente è meno forte (la pendenza del letto importanza economica e di notevole interesse del fiume ha valori compresi tra il 4% e l'I%). scientifico. Le specie autoctone, cioè originarie L'ossigenazione è ancora elevata e la temperatudi questo ambiente, sono 53 (delle quali 8 sono ra media dell'acqua è di 16-17" C, con punte endemiche, cioè esclusive dell'area padana o del massime di 20' C. Il pesce che dà il nome a Norditalia). Le specie introdotte, per finalità vaquesto tratto, il temolo, è in marcata riduzione rie, sono 19. Nel tratto a valle di Porto Tolle nei fiumi italiani perché molto sensibile alle sosono presenti altre 29 specie, tipiche di acque stanze inquinanti. Altre specie presenti sono il salmastre o salate. A valle della zona della sorcobite comune e il gobiune. I.e cave di inerti in gente, dove il popolamento vegetale ed animale alveo provocano gravi danni alla fauna ittica di è costituito da un numero ridotto di specie, inizia questo e dei tratti successivi, con la deposizione la "zona a trote". Il suo limite altitudinale supedi materiali fini sulle uova, che finiscono per riore è di 2.500 metri di quota, la temperatura soffocarle. Più a valle si trova la "zona a barbi", Quande Allom.© (non) è amSzo de fiume Attorno al Po si riaccendono contrasti assai vivaci tra gli ambientalisti e produttori, tra l'uomo verde e l'uomo faber. Ci sono possibilità di congruenza tra i programmi di difesa idraulica e di utilizzazione delle acque a fini produttivi e la difesa dell'ambiente naturale? Secondo una stima attendibile nella valle del Po vengono ogni anno utilizzati 26 miliardi di metri cubi d'acqua, 20 per le irrigazioni, 3 per gli usi civili, 3 per gli usi industriali. Di questi 26 miliardi, 20 vengono prelevati dai corsi del Po e dei suoi affluenti, 6 vengono ricavati dalle falde. Per consentire una utilizzazione così spinta delle acque fluenti (20 miliardi di mc. sui 45 che il Po convoglia al mare, nell'anno medio) è stato necessario costruire un'organizzazione della rete idraulica molto complessa. La sua formazio- lin tanta itn Avere ne è il prodotto di una vicenda storica iniziata 5 o 6 mila anni fa e che proprio nella valle del Pa ha conosciuto alcuni dei momenti più ricchi. Sono quelli prodotti dal lavoro dei monaci benedettini e cistercensi, fin dai mille, e dal governo coraggioso e illuminato dei liberi comuni e delle signorie del rinascimento. L'organizzazione attuale della rete idraulica è ancora fortemente segnata dalle opere realizzate in quei tempi lontani. Sono tuttavia gli interventi più recenti, quelli delle realizzazioni idroelettriche e delle bonifiche e più ancora dell'urbanesimo che hanno prodotto le trasformazioni più incidenti sugli equilibri naturali. Questi interventi presentano infatti una marcata seitorialità e ritmi di attuazione molto più rapidi rispetto a quelli del passato. Tra i programmi attuali, quelli destinati alla produzione di energia elettrica con le centrali termiche o nucleari presentano gli stessi caratteri in misura ancor più minacciosa. Accadono sconquassi che hanno prodotto reazioni di sfiducia accese contro tutti i nuovi progetti. La difesa dalle piene non può più limitarsi alla scelta passiva di continuare ad alzare gli argini. Le derivazioni d'acqua dai fiume non possono essere ulteriormente incrementate se non si realizza una sistemazione che permetta un controllo più spinto delle portate. In un punto si può realizzare subito l'accordo tra i verdi e gli idraulici e cioè sul fatto che in una situazione tanto critica non si può restare fermi né continuare sulla vecchia strada. il nuovo progetto del Po si chiama oggi bacinizzazi q ne. Una pri ma proposta è stata discussa proprio quest'anno dal consiglio superiore dei lavori pubblici con un risultato assai deludente. Se questo è potuto avvenire è perché il progetto è arrivato a Roma senza che le popolazioni padane, le amministrazioni q le stesse Regioni se ne siano interessate. Grave responsabilità. Anche alla luce delle esperienze estere, la bacinizzazione è la via d'uscita. Gabriele Della Luna direttore del Consorzio del Canale Navigabile La valle del Po è la regione più densamente popolata, industrializzata e ricca di attività agricole di tutto il territorio italiano. Alcuni degli affluenti del nostro maggiore fiume si possono annoverare tra i corsi d'acqua più inquinati d'Europa, veicoli di acque di fogna e di scarichi industriali, altri sono carichi di pesticidi e di fertilizzanti drenati dai terreni agricoli. Non può quindi stupire il fatto che lo stato di qualità delle acque del Po possa destare serie preoccupazioni. Inoltre gli effetti del pesante carico inquinante che grava sul Po non si limitano al deterioramento della qualità delle acque deI fiume. Riversandosi nell'Adriatico il Po contribuisce all'inquinamento delle acque marine. In particolare il carico dì nutrienti da esso convogliato è la causa principale dell'eutrofizzazione delle acque costiere dell'Emilia-Romagna. Così delineato iI quadro appare estremamente drammatico, ma ciò nonostante esistono molti segni che possono indurre ad un cauto ottimismo. In primo luogo un esame accurato dello stato di salute del Po porta a conclusioni meno allarmistiche di quanto non si sarebbe portati a supporre. U- n'ampia ricerca multidisciplinare del Consiglio Nazionale delle Ricerche, pubblicata nel 1977, rappresenta a tutt'oggi l'unica indagine organica condotta sul Po nel suo complesso. Da questa ricerca, che considerava tutti gli aspetti, idrologico, fisico, chimica e biologico del grande fiume, dalle sorgenti alle foci, si poteva trarre la conclusione che, sebbene molti parametri indici di contaminazione fossero prossimi al livello di guardia, la struttura e le funzioni dell'ecosistema fluviale erano ancora pressoché intatte. Questo significa che le capacità omeostatiche del fiume, cioè la sua capacità di reagire e di compensare le alterazioni provenienti dall'esterno, sono molto maggiori di quanto a priori non si potesse prevedere. In altre parole il fiume appariva sì malato, e a tratti anche piuttosto grave, ma nessun processo irreversibile si era ancora innescato. Da allora sono passati diversi anni e, almeno apparentemente, poco si è fatto per migliorare la situazione. Ma anche questo non è del tutto vero. Certo la legge Merli, che potrebbe risolvere gran parte dei problemi di inquinamento delle acque nel nostro paese, approvata nel 1976, non è ancora entrata in vigore. Certo i piani di risanamento regionali, che dovrebbero dare una organizzazione agli interventi, procedono con lentezza enormemente maggiore di quanto non fosse prescritto. Ma nonostante tutto questo qualche cosa si sta muovendo e molte cose sono cambiate negli ultimi anni. Innanzitutto è cambiata una mentalità ed un modo di affrontare i problemi. L'opinione pubblica è molto più informata e più sensibile alle questioni ambientali di quanto non lo fosse una volta. Oggi nessuna azione contro l'ambiente può passare inosservata come poteva succedere solo 15 o 20 anni fa. Inoltre esiste una precisa spinta normativa sia in campo nazionale che internazionale che, se pure all'uomo della strada può sembrare troppo lenta e inefficiente, in realtà procede inesorabilmente. La normativa CEE, ormai accettata da tutti i paesi della Comunità, che regolamenta l'immissione sul mercato delle sostanze di nuova produzione potenzialmente pericolose, è una tappa fondamentale di questa processo. Un altro esempio, su scala minore ma senza dubbio molto significativo, è la recente proposta di legge per la riduzione dei polifosfati nei detersivi, partita per iniziativa della cooperazione dei consumatori, Inoltre la ricerca scientifica in questo settore, che negli ultimi 6 : dedicata al grande fiume 11111~1111MiliC 111{1 d rn ...:90 ! 1•44111-- • S yr t4 Po" i di ca sun malà che quasi a sun sùgà, che quand ariv al mar sun quasi da hùtà. Ma mé a sun mia cunvint e al dis anca al Monvis e cun sincerità a teuti voi parlà. Am ciami Po e a sun cuntent ad dar n'aieut a tanta gent. Vardé li piopi cum li 'n veul ben e la campagna Ia's bagna i pe. I pes a daghi par al magnà e tanta acqua par disetà. I bosch i'é ché davsin a mé i'uslin i canta la seu cansun. Lasèm a stà, stèm mia spurcà cun tanti fabrichi sun dre fugà. Sa ghi ad bisogn mé av dagh na man ma par piaser fé mia dal dan. Mé av dagh la pace a dla natùra ma fé in modo che ancor la dùra. Stè ché davsin stèm mia lasà g'ho tanti spiagi sun mèi che al mar. Ma se an giuran am vulì mort a Munticiana mé a lasi i'os. W ainer Mazza (cantante) "1111~1 4111. -> mingorim~ 7 anni ha fatto passi da gigante, fornisce oggi molti strumenti per prevedere, prevenire e combattere il deterioramento dell'ambiente. Non bisogna dimenticare che la lotta contro l'inquinamento ha una storia molto recente, non superiore a 30 anni, e che in questo breve periodo i risultati sono tutt'altro che trascurabili, Per tornare a! Po e al suo bacino, forse non è azzardato affermare che la Legge Merli se pure non ancora in vigore, ha già cominciato a far sentire i suoi effetti. Molti impianti di depurazione, sia di strutture produttive che di centri urbani, sono già stati installati ed altri sono in costruzione o in progetto. La necessità di non farsi cogliere impreparati dall'entrata in vigore della legge che, per quanto differita, è comunque un fatto ineluttabile, comincia a produrre qualche risultato, ln alcuni fiumi del milanese, fino a poco tempo fa quasi completamente abiotici, comincia ad essere segnalato un timido ritorno alla vita. E senza dubbio ancora prematuro affermare che il Po, il grande malato, possa essere già considerato convalescente, ma certamente il suo progressivo deterioramento ha subito una battuta di arresto. Marco Vigili idrobiologo Università di Milano fin M erbe e Y cespugli Nei 515 chilometri circa a valle di Torino il più grande Fiume italiano rappresenta uno degli ultimi residui di aree naturali, In questo ambiente si sono conservate specie animali scomparse o molto rarefatte nel resto del nostro Paese. Nella vegetazione della golena, in particolare nelle praterie di piante pioniere e dei saliceti più o meno estesi nidifica un'avifauna ricca ed interessante, Sterpazzole, cannaiole verdognole e codibugnoli costruiscono i loro nidi fra le erbe ed i cespugli. Qua e là si incontrano specie ormai molto rare, come l'albanella ed il falco lodolaio. Particolarmente spettacolari sono le "garzaie”, cioè le concentrazioni di aironi che nidificano sugli alberi in gruppi di centinaia o migliaia. Di queste garraie ne esistono 9 lungo il Po. Di solito sono localizzate su isole poco accessibili e i grossi nidi sono costruiti sui salici con rametti secchi; talvolta si possono contare 5 o 6 nidi sullo stesso albero. Le specie di aironi nidificanti più comunemente lungo il Po sono la nitticora (2.315 nidi complessivamente) e la garzetta (530 nidi). A queste si aggiungono in qualche caso alcune coppie di Airone rosso (25 nidi), e di Sgarza ciuffetto (85 nidi). L'Airone cenerino, pur essendo comune in tutte le stagioni sulle rive del Fiume, nidifica di solito in garzaie poste ad una certa distanza dal fiume tranne in un caso (90 nidi). Le garzaiesono particolarmente vulnerabili a certe attività umane. 1l taglio di un ettaro eli bosco dì salici può provocare in qualche caso la scomparsa di centinaia o migliaia di aironi da una zona. Anche il disturbo arrecato dai gitanti durante la nidificazione può provocare l'abbandono della garzaia o procurarne danni gravi. Un altro gruppo di uccelli, le sterne, è caratteristico del Po Due specie nidificano regolarmente nei ghiareti e nei sabbioni nudi o con scarsa vegetazione: la sterna comune ed il fraticello. Per le sterne e indispensabile avere a disposizione aree adatte per nidificare. Negli ultimi anni si assiste però ad un deterioramento della situazione. I ghiareti vengono aggrediti dai cavatori, i sabbioni sono invasi da centinaia di turisti che prendono il sole e disturbano gli uccelli intenti alla cova delle uova o alla nutrizione dei pulcini. Anche in questo caso, come per gli aironi, sarebbe sufficiente garantire la tranquillità dei circa 35 posti di nidificazione per salvaguardare le 350 coppie di Sterda comune e le 400 di Fraticello, Giuseppe Bogliani docente Università di Pavia a flora. dice qual è Io stato delle neque I vari ruscelletti che scorrono tutto intorno alla sorgente "ufficiale" contrassegnata da tanto di lapide a Pian del Re, alle falde del M onviso, sono caratterizzati soprattutto dalla presenza della crucifera Cardamine amara. Poi le acque confluiscono a formare una piccola torbiera nella cui vegetazione gli elementi di maggior spicco sono gli Eriofori dalle piumose infiorescenze candide e sericee. Quando poi il fiume neonato si precipita dagli oltre 2.000 m ai 1700 di Pian della Regina allora la vegetazione cambia ed è costituita da altre erbe tra le quali la più vistosa è sicuramente il velenoso Napelto. Una volta raggiunta la pianura, talune specie e consociazioni vegetali presenti cominciano ad assumere un significato indicatore di patologia ambientale ed allora le copiose fioriture rosate della Saponaria indicano, chiaramente, un primo apporto di inquinamento organico derivante da abitazioni, stalle, attività agricole. Analogo significato hanno i terrazzi completamente invasi da una Artemisia avventizia, Artemisia veliotorum mentre gli isolotti sabbiosi ospitano una flora ed una vegetazione assai specializzata ma in senso esclusivamente ecologico ed indicano proprio la esistenza di sabbia e di soffici limi. Non è poi possibile elencare minuziosamente i vari popolamenti che si possono riscontrare dall'inizio alla fine della grande Pianura. Ricorderò solo che via via abbondano maggiormente quelle specie che indicano una sempre maggiore eutrofizzazione delle acque e cioè le varie Poligonacee. Amarantacee, Chenopodiacee. In fondo un chiaro segno del dissesto (oltreché dell'inquinamento) del quale il nostro grande fiume soffre è dato anche dalla straripante esuberanza delle avventizie esotiche, da quel Sicyos angulatus, una Cucurbitacea che coni suoi tralci amò di Zucca avviluppa ed ammanta ogni cosa a quell'Apiosruberosa che arriva addirittura ad infestare i campi di Mais collocati entro l'alveo a quella invadentissima pianta, simile ad una Robinia (ma Robinia non è) che infesta i rami e il corso più basso: Amorphafruticosa per finire alle numerose altre specie dotate anche di copiose fioriture non' prive di pregio, dalle Solidago alle Oenothera. Molto vi sarebbe ancora da dire, ad esempio sui popolamenti spiccatamente acquatici. Il filone diretto della corrente e per il suo impeto e per i suoi sbalzi — non alberga vegetazione ma altri ambienti, si. Citerò per il loro alto grado di emblematicità solo le formazioni a Sedanina d'acqua (Apium o Helosciadum rnodiflorum) che proprie di "fontanili" e "cavi di fontanile" vegetano anche molto bene nei vari ruscelli che dai terrazzi scendono verso l'alveo principale e testimoniano la esigenza di una acqua limpida, bene ossigenata, pulita) e, quasi all'opposto, i lamineti di Trapa natans, la Castagna d'acqua che alligna nei tratti dove più torbide sono le acque e massimo l'accumulo di limo e presumibilmente di nutrienti ed anche, purtroppo di inquinanti. Pochi, se si esclude il tratto alto — dove ancora esistono ghiaioni[ pressoché incontaminati dalle bellissime fioriture degli Epiloni — i tratti ancora significativi meritevoli di conservazione e per quanto sono e per quanto ci possono insegnare per un auspicabile restauro. Mi limiterò a citare talune 'anche intorno alla Centrale di Isola Serafini per le quali, molto opportunamente la Amministrazione Provinciale di Piacenza ha chiesto la tutela ai sensi della legge regionale sulla tutela della flora e l'Isola Doschina in quel di Ostiglia. Francesco Cm-bella Segretario Fed. Pro Natura Docente Università dell'Aquila • E i soci prestatori ogni anno sapranno Sergio Ferrarlo Il prestito sociale è una linfa che alimenta lo sviluppo. L'estratto conto che viene inviato aumenta i legami, oltre che informare. Come leggere il modulo. Improntare i rapporti tra Soci e la cooperativa con la massima chiarezza è sempre stato uno dei nostri obbiettivi, convinti come siamo che le cose semplici siano sempre le migliori. Eproseguendo su questa st rada che quest'anno i Soci prestatori riceveranno SOD se, che singolarmente, possono apparire insignificanti, ma che invece alla fine, messe assieme arrivano a giustificare a volte alcuni punti di interesse e che comunque secondo noi danno netta la sensazione di "stili" diversi: Abbiamo voluto sottolinea- ESTRATTO CONTO SOCI ,r_ AL 1/ 1/ 1984 CODICE SOCIO Geni. Signora NUMERO LIBRETTO 001/XX 020XX ELISA VERDI Via Poe, 103 * ZONA RACCOLTA PRESTITI 20000 MI MILANO - V.LE FAMAGOSTA 75 DATA OPERAZIONE 08 06 06 08 MOVIMENTI OPER i't Z--17.:NE SALDO SALDO INIZ, ANNO I 'RELIEVO VERSAMENTO SALDO A CHIUSURA 83 83 C SALDO CAPITALE AL I/1/1984 800.000 _ 6.405.438 F 735.845 SALDO A VS. CREDITO AL 1/1/1984 O 7.141.283 07 07 31 Si potrà pertanto constatare cosa significhi la differenza della ritenuta alla a finte del 10% (la nostra) rispetto a quella del 25% (ban•he). si scoprirà che sugli estraiti conto Coop non appaiono voci strane quali: spesa tenuta conto, spese diverse, commissioni, ecc. Un'altra grossa differenza che apparirà sarà il modo diverso di attribuzione della valuta, sempre uguale e pressoché immediata sia che si tratti di contanti o di assegni. Certo sono tutte piccole co- re brevemente queste poche cose, anche se probabilmente. per i Soci che già sono presiatori 11017 ve n'era bisogno, perché già hanno avuto modo di conoscerci a fondo e ce lo dimostrano ogni giorno dando la lorofiducia alla cooperativa contribuendo ad un positivo andamento del prestito sociale. Ma quanti fi-a voi ancora non lo sono potranno riflettere un attimo e capire come il prestito sociale sia linfa vitale ed indispensabile per lo sviluppo della cooperazione, ma allo stesso tempo garantisca anche vantaggi concreti e sicuri al Socio stesso. Sentiamo comunque il dovere di rivolgere un sentilo grazie a tutti i nostri Soci per il contributo che sin qui hanno dato allo sviluppo della cooperazione e per quello che siamo certi continueranno a dare in futuro. 06 08 12 83 83 83 M G Tasso Valore 159 61 146 13 13 13 362.740 121.783 333.082 N L 11 817.605 II N° instaura un rapporto di C/C tenuto ai sensi dell'Art. 20 - Tariffa A - Legge Bollo D.P. 26/10/ 72 N° 642 e successive modifiche. Società non iscritta all'Albo delle Aziende di Credito e non sottoposta ai controlli della Banca d'Italia. Imposta di bollo assolta in modo virtuale - Autorizzazione della Intendenza di Finanza N° 11526/83 del 5/1/84 N, B. Nel caso si verifichi durante l'anno la variazione del tasso d'interesse, tale modifica risulterebbe segnalata nella colonna 4n estratto conto della loro scheda onde permettere a tutti di poter verificare con semplici calcoli la loro esatta posizione e rendersi anche conio delle diversità esistenti tra il metodo di calcolo usato dalla cooperativa e quello usato, per esempio, dalla bancw. INTERESSI Giorni TOTALE INTERESSI AL 1/ 1/ 1984 * INTERESSI NETTI 1+2 800.000 6.405.438 INTERESSI LORDI + 817.605 IMPOSTA AL 10% — 81.760 - fiki 2 AVERE DARE 6.405.438 D I DATA VALUTA L. LEGENDA Dati di identificazione automatica del socio e del luogo di raccolta prestiti. F Prelievi (DARE) delle imposte (l'imposta è pari al 10%) G E Nome, cognome e indiri770 del socio. L Tasso d'interesse al lordo Versamenti (AVERE) ra Interessi maturati in base al periodo di deposito. H Data da cui si calcola la valuta. Esempio: " Saldo • Data dei versamenti (AVERE) e dei prelievi (DARE). 12 Descrizione del tipo di operazione (es. Saldo iniziale. Prelievo, Versamento, Saldo finale). E Importo del saldo iniziale e del saldo finale. Numero dei giorni di deposito della valuta. Esempio: — L'importo iniziale di L. 6.405.438 (1/ 1/ 83) è rimasto depositato per 159 giorni. — In seguito al prelievo di L. 800.000 (8/6/83) il saldo di L. 5.605.438 è rimasto depositato per 61 giorni. — Dopo il versamento di L. 800.000 (6/8/83) il saldo di L. 6.405.438 è rimasto depositato per 146 giorni. E X giorni di depos. I X inter. lordo IL 365 (giorni di un anno) X l00 L.. 6.405.438 x 159 X 13 VALORE — INTERESSI M AL LORDO = L. 362.740 36500 IM Calcolo interessi netti: interessi al lordo meno imposta del 10%. e Saldo in data I/1/1984 comprensivo degli interessi netti maturati nei 1983. Tanti risparmiatori tanti interessi. Ecco una piccola guida La 113221 92 non 111a Gennaio è il tempo dei bilanci, dei consuntivi, dei rendiconto dell'anno appena trascorso; è anche il tempo in cui vengono pagati gli interessi da parte delle banche: arrivano gli estratti conto, vengono accreditate le spettanze. Forse non proprio tutti saranno contenti di quanto avranno ricevuto per il risparmio depositato, oppure si aspettavano qualcosa di più; per altri la lettura delle cifre che compongono l'estratto inviato non sarà propria del tutto agevole, può essere verosimilmente che per tanti si ponga problema di come far sfruttare di più il proprio risparmio. Come districarsi in quella che sembra una giungla di cifre, di percentuali? Certamente è finito il tempo in cui prima d'entrare nei locali della banca ci si toglieva il cappello, ma, una certa difficoltà di comprensione con questo 'particolare' mondo senza dubbio non è venuta meno sia per una complessità oggettiva della materia finanziaria, sia per una burocrazia talvolta incomprensibile. sia soprattutto per la difficoltà a farsi comprendere da parte degli istituti di credito stessi. Veramente, soprattutto. in questo settore, l'informazione è potere (oppure se volete "oro"); chi più sa meglio può muoversi in questo campo scegliendo le opportunità più vantaggiose che il mercato offre spuntando così condizioni di favore. Un piccolo risparmiatore cosa può fare? ©Te così Ci sono per la verga diverse possibilità a seconda delle disponibilità che si hanno ma soprattutto c'è da mettere in moto un meccanismo tale per cui non ci si deve accontentare di quello che la banca passa. ma controllare sempre e confrontare con le altre possibilità sia d'investimento (BOT. CCT. ecc. ...) sia con le offerte di altri istituti di credito. Cercheremo qui di fare alcuni esempi e di dare qualche suggerimento. titoli di Stato (BOT, CCT, BPT) clic hanno pressoché monopolizzato il mercato del risparmio e sono entrati anche nei linguaggio comune. presentano una differenziazione tra loro che va dal capitale minimo da investire — I milione per CCT, BTP, 5 milioni per BOT, alla durata — da 3 mesi a 7 anni — al rendimento che oscilla in relazione alla durata massima —dal 13,5% fino al 18% Non necessariamente devono essere tenuti fino alla loro naturale scadenza in quanto possono esserevenduti tramite banca. Fino ad ora essi non sono tassati ad eccezione di quelli posseduti da imprese e banche, ma non & detto che per il futuro tale esenzione debba essere ancora garantita ai privati possessori di tali titoli. Certamente tali titoli hanno avuto ed hanno ancora una remunerazione alta e ciò è possibile in relazione alla particolare "fame" che aveva ed ha il Tesoro italiano di far fronte al deficit di bilancio. La loro remunerazione attualmente è in discesa anche in relazione al miglioramento della situazione economico-finanziaria complessiva. Non tutti i risparmiatori però si sono fidati di questa Stato che è divenuto anche banchiere ed hanno preferito investire anche o del tutto i loro risparmi in altre forme: i depositi bancari. Ve ne sono sostanzialmente di due tipi: vincolati e liberi. 1 primi hanno un vincolo che varia dai 3 mesi ai 3 anni con un tasso anch'esso variabile da un 12,5% ad un 17% soggetto ad una ritenuta fiscale che a seconda delle diverse forme tecniche è del 12,5% oppure del 25 q. Il periodo di vincolo generalmente deve essere rispettato pena la perdita degli interessi ed è questo il loro lato debole: può essere utile investirne solo una parte del proprio risparmio. Naturalmente il capitale è remunerato ad un interesse inferiore a quello dei BOT mai depositi vincolati rappresentano una forma interessante in quanto sono garantiti dalla banca mentre i BOT hanno la ipotetica possibilità di essere congelati e cioè non più rimborsati dallo Stato il quale ne garantirebbe comunque la remunerazione. Esiste poi il classico libretto di risparmio senza vincolo alcuno né di durata né d'importo sul quale vengono applicati tassi differenziati rispetto al ca- pitale accreditato ma non solo ad esso. Ci sembra giusto che venga riconosciuto un tassa più alto a chi più ha depositato, ma, non possiamo essere d'accordo che ancora esistano remunerazioni del 5-6%. Ciò può avvenire solo perché molta gente non s'informa sulle condizioni che vengono applicate e lascia "dormire" il proprio libretto senza mai chiedere nulla alla propria banca, la quale, ha evidentemente tutto l'interesse a che questo "sonno' continui. Esistono presso taluni istituti forme di risparmio particolare legate alle condizioni sociali — es. pensionati o di categorie — es. artigiani — o per appartenenti ad altri settori produttivi o dipendenti di certune aziende: su tali risparmi si possono spuntare condizioni più vantaggiose proprio perché si fa parte di qualche "gruppo" che, come tale, può offrire maggiori capitali ricavandone una più alta rernuneraetone. Su tutti questi risparmi si applica la ritenuta del 25 q. Esiste infine il conto corrente che ha avuto in questi ultimi anni uno sviluppo impressionante ma che forse è mal usato nel senso che è un servizio e come tale va utilizzato cioè non come forma di risparmio ma come appoggio per l'emissione di assegni, per il pagamento di bollette/utenze ecc. in quanto presenta nella generalità costi di tenuta molto più alti rispetto a tutte le altre forme di rapporto bancario anche se, come per il caso precedente, esiste una differenziazione a seconda dell'appartenenza o meno a qualche "gruppo". Anche a L'azienda e il giornale: critiche e proposte Alberto Terzi In ottobre, dopo alcuni mesi di assestamento che hanno caratterizzato il primo periodo della nuova azienda Coop Lombardia, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di convocare la prima consulta per discutere con i dirigenti delle Sezioni Soci su alcuni importanti temi come ad esempio l'andamento della Cooperativa e il giornale "Quale Consumo". In via sperimentale quest'anno la Consulta (che è l'assemblea di tutti i Comitati delle Sezioni Soci) è stata convocata per zone anche per consentire un maggior dibattito tra i diversi partecipanti. Questa scelta però non ha soddisfatto tutti e in particolare la Sezione Soci di Milano Visconti ha rilevato che in questo tipo di Consulta si registra un clima più freddo, e dello stesso parere è anche Aldina Alfieri (Pres. Sezione Soci di Laveno) che nel suo intervento si è rammaricata di questo perché a suo parere, non consente più un periodico incontro di tutti i Comitati Soci. Non è facile rispondere a tali richieste, ma forse ci potremmo chiedere quante persone avrebbero potuto intervenire in una ipotetica assemblea che avrebbe dovuto raggruppare tutti i Comitati delle Sezioni Soci e quindi raggiungere circa le 500 unità? Forse riflettendo su questo dato si potrebbero comprendere le ragioni che hanno consigliato di adottare la scelta della Consulta suddivisa in tre zone e, comunque, la ricchezza stessa del dibattito che ha caratterizzato questi incontri ci conforta sull'opportunità di una simile scelta. L'assemblea dei Comitati a Cremona: la presidenza con (da destra) Oddino Magnani, Antonio Bertolini e Sergio Ghiringhelli. Sergio Ferrarlo a Bareggio mentre conclude le riunioni dei Comitati. Zona I Sezione Soci di: CR/Via Ghinaglia CR/Ca' del Vescovo CR/Via Soldi CR/P.zza Cadorna Crema BS/Via Rodi BS/Via Veneto BS/Viale Venezia BS/Via Casazza Lodi 9 Entriamo ora nel merito degli argomenti trattati per sottolineare i contributi più significativi. Il tema introduttivo delle varie Consulte verteva sull'andamento della Cooperativa. il Presidente Antonio Bertolini (presente a Cremona e a Navate Milanese) e il Vicepresidente Sergio Ferrario (presente a Bareggio) hanno illustrato il bilancia del primo semestre della Coop Lombardia ed hanno delineato il trend di sviluppo per il prossimo quinquennio. Su questo primo punto si é concentrato i! dibattito soprattutto nella Consulta di Cremona. Di fronte agli obiettivi ambiziosi di espansione i compagni di Brescia (Gianesini, Avalli, Bettinzoli) hanno sottolineato la necessità di rivitalizzare le Sezioni Soci e di rendere più incisiva la pubblicità commerciale sulla stampa. li socio Gallo di Crema, invece, ha posto il problema dello stoccag- Zona 3 Nina 2 Sezione Soci di: Arcore Bollate Cassano Magnago Cinisello Balsamo Como formano Garbagnate Laveno MI /Livigno Monza Muggiò Niguarda Navate Milanese MI/Pitagora Sesto S. Giovanni MI/Suzzani Villasanta Sezione Soci di: Bareggio Corsie) Locale Triulzi Opera Rogoredo Rozzano S. Donato Settimo Milanese MI/Via Trenno Vigevano MI/V. Visconti Peschiera Borromeo perii C.C. si applica la ritenuta di legge del 25r:Abbiamo detto dell'informazione ora aggiungiamo un altro consiglio: il controllo. Tale controllo non nasce certo da un malcostume da parte delle banche (anche se talvolta ciò si verifica) della non applicazione delle condizioni stabilite, quante invece da un naturale diritto/dovere di verifica nei confronti del "servizio" che gli istituti di credito svolgono. Quanti ad esempio controllano la giusta applicazione di valuta? l .a giusta misura delle spese e commissioni applicate? chi è in grado di leggere correttamente l'estratto conto? quanti sanno ricostruire eli interessi evidenziati sull'estratto conto o accreditati sul libretto? La tutela dei risparmiatore sta nell'attenzione che egli stesso deve porre in atto sul servizio della banca, tenendo conto poi che a livello generale non è possibile avere dati disaggregati per una corretta statistica circa le fasce di remunerazione del capitale, diviene importante il richiedere sempre informazioni cd il controllarne poi l'esatta applicazione. Occorre anche un interessamento più preciso e puntuale sulle diverse possibilità che esistono sul mercato finanziario e sulle diverse offerte che le banche ed altri enti possono avanzare. Occorre chiedere inoltre, laddove ciò non esiste, l'applicazione delle condizioni del proprio gruppo sociale d'appartenenza. Ed infine un ultimo consiglio: quello di diversificare, potendo, il proprio risparmio in più forme e modalità d'investimento. "AL gio del magazzino di Pieve Emanuele, una struttura che sembra non essere all'altezza dei suoi compiti. Una prima risposta a quest'ultimo problema l'ha data il Direttore Commerciale Guido Toletti ribadendo l'importanza sempre più determinante del corretto funzionamento del magazzino e confermando l'impegno che la Cooperativa si é data per migliorare aI massimo tale struttura che egli considera un punto cruciale nella strategia organizzativa della nostra azienda. Un'altra osservazione sul futuro della Coop Lombardia èemersa nella Consulta di Navate Milanese dove Rijoff della Sezione Soci di Muggiò ha richiesto un maggior impegno nell'i n nevaone tecnologica. Il resto del dibattito sul primo punto all'ordine del giorno si è riferito ad esigenze molto specifiche riguardanti il funzionamento dei diversi negozi cd in particolare è emersa un'osservazione critica rispetto alla gestione dei più piccoli punti di vendita che a detta dei soci risultano penalizzati soprattutto in merito al rifornimento delle merci. La parte del dibattito che ha registrato maggiore vivacità soprattutto negli incontri di Bareggio e di Novate Milanese è stata quella dedicata a "Quale Consumo", il giornale della Cooperativa. Sollecitati dal previsto rinnovamento della testata (modifica della redazione, aumento delle pagine ecc.) i soci hanno colto l'occasione per presentare al riguardo le loro critiche e le loro proposte. Ne è uscita una discussione articolata e proficua che ha fatto emergere un interesse per certi versi inaspettato rispetto al giornale della Cooperativa. Gli stessi dirigenti sono stati colti un po' di sorpresa: -Coop interno estero a cura di Lidia Lommi Cent'anni di cooperazione Costituita nel 1886, la Lega delle Cooperative è la più vecchia delle organizzazioni legate al movimento operaio. La prima che festeggia il secolo di vita. Già nel 1985 sono programmate in diverse regioni (Lombardia, Liguria, Emilia) iniziative -del primo centenario". Fu proprio nel 1885 infatti, che da un gruppo di cooperative milanesi, iniziò il lavoro di organizzazione del congresso che doveva portare alla fondazione della Lega. La nascita ufficiale avvenne il 10 ottobre 1886, nella sede del Consolato Operaio di Milano, in via Crocefisso 15, dove oggi c'è una scuola elementare. Cooperative da aziende in crisi: rimessa in movimento la legge Le Commissioni Industria e Lavoro della Camera hanno approvato il progetto di legge (formulato dal defunto ministro Marcora qualche anno fa e ripresentato ora dal gruppo parlamentare comunista) che prevede interventi a sostegno di cooperative di lavoratori che si costituiscano per rilanciare l'attività di aziende in crisi. "Sono contento di questa attenzione", ha detto Sergio Ferrario. Sinceramente non pensavo che "Quale Consumo" venisse letto con un simile intereF. ,:.!". Bene, un primo punto è a.,:sodato: il giornale viene letto e ci ò è molto importante, ma come viene accolto nelle famiglie? Se si entra nel merito dei contenuti si rilevano le esigenze più diverse e spesso contrastanti fra loro. Ciceri di Bareggio inizia dicendo che il buono sconto non deve essere inserito nel giornale perché comporta notevoli disguidi. Altri rispondono invece, che senza buono sconto il giornale perde uno degli elementi di interesse. Qualcuno rileva che sul giornale non si fa pubblicità ai prodotti in vendita nei negozi coop. Altri, invece, affermano di non gradire nessun tipo di pubblicità. Dopo i rilievi, le proposte. Di- versi soci si sono susseguiti al microfono ed hanno elencato le loro esigenze. Renne alcune: una rubrica fissa sulla storia della cooperazione, uno spazio sull'alimentazione anche per fasce d'età eziovani. anziani, ecc.), la presentazione di ricette sperimentate dai soci (con abbinato un concorso), una guida all'acquisto dei diversi prodotti messi in vendita alla Coop, articoli vari sulla "qualità della vita" (salute, ecologia, ecc.), articoli sul "fai da te", articoli sulla difesa del risparmiatore, informazioni sui prodotti a marchio Coprì, illustrazione delle offerte dei negozi Coop, una rubrica sulle informazioni CEE per i consumatori, articoli sui problemi della fame nel mondo ecc. e così si potrebbe continuare con altre proposte perché veramente ne sono emerse molte, ma vediamo ora di fare il punto della situazione. Parlando di "Quale Consumo-'-' Innanzitutto da quanto è emerso, il giornale viene considerato come lo strumento di comunicazione più importante della nostra Cooperativa. l n secondo luogo si rileva un giudizio sostanzialmente positivo sulla impostazione data finora a "Quale Consumo", però con alcune osservazioni che si possono così riassumere: occorre renderlo più organico (ad esempio con delle rubriche fisse), più attento alla complessità dei nuovi bisogni (sia dei giovani che degli anziani), più accattivante (che presenti ogni mese offerte nuove e vantaggiose) e sempre più all'avanguardia per quanto riguarda la difesa del consumatore (qualità degli articoli, ricchezza degli argomenti). Inoltre, dicono i soci, è sicura- mente opportuno portarlo a 12 pagine, ma con un piano preciso che coinvolga il settore commerciale là dove è necessario (per i prezzi, le offerte, i prodotti, ecc.) senza trascurare però il dialogo con i soci e le Sezioni Soci, un dialogo che deve essere promosso a vari livelli per rendere il giornale più ricco di vitalità. Questi, in sintesi. sono gli spunti più significativi emersi durante le Consulte e di ciò si sta tenendo conto per la programmazione del nuovo "Quale Consumo" quel giornale che ciascuno di noi nei prossimi mesi vedrà trasformarsi gradualmente proprio per rispondere concretamente alle esigenze emerse e per migliorare il servizio nei confronti dei soci. Un rapporto CEE sulle cooperative di lavoro Una voluminosa relazione ha concluso l'analisi, affidata dalla CEE a due istituti di ricerca, sulla situazione delle Cooperative di lavoro in Europa. A parte casi clamorosi ma assai limitati (il celebre Sistema' cooperativo di Mondragon, un paese della Spagna basca nel quale tutto si organizza attraverso forme cooperative), l'Italia risulta il paese nel quale più cospicuo è il patrimonio di esperienze nella cooperazione dí lavoro. Merito soprattutto, sostengono i ricercatori, del rapporto solido tra diversi settori cooperativi, garantito dalle forti centrali cooperative (Lega. Confcooperative, A GCI). Anche la casa vacanze in cooperativa Una cooperativa di abitazione della Lega, che ha già realizzato per i propri soci 151 appartamenti a Cornaredo (Milano), lancia una nuova iniziativa, la prima del genere per la Lombardia: una multiproprietà Courmayeur. Cosa sia una multiproprietà è noto: sí acquistano periodi definiti di utilizzo di una casa per vacanze arredata e attrezzata. Il vantaggio della formula cooperativa consiste nel controllo dei soci sull'insieme della gestione con evidenti vantaggi di sicurezza, controllo dei costi, rapporto con gli altri soci. Per saperne di più, rivolgersi alla cooperativa 'La nuova Casa'. tel. 02/9317654-432943. o a T-;2.isya Fa. una volta vestiamo Cuori dai %monumenti" n vistare que o che eè intorno Un ampio spazio aperto nelle città, un luogo dove l'attenzione è libera di vagare o di concentrarsi sugli elementi circostanti: così ci appare una piazza. Che le cose in verità siano molto più complicate, che la piazza non sia solo un "vuoto" è facile da capire, quando solo si pensi alle diverse sensazioni che piazze diverse suscitano in noi, indipendentemente dagli edifici che le circondano. La piazza — insomma — ha una sua atmosfera che dipende dalla sua struttura, dalle sue dimensioni, ma anche dalle sue proporzioni, e dal rapporto che si instaura tra essa e la strada percorsa per arrivarci. Un breve itinerario in Lombardia pilò bastare per verificare le diverse qualità delle piazze, riservando forse anche qualche sorpresa. Per una volta — però — bisognerà fermarsi fuori dai 'monumenti", sostare in quelle piazze che in genere si attraversano quasi di corsa, per entrare nelle chiese, nei musei, nei palazzi. Una piazza, tante pazze Una piazza, un'epoca Una piazza, glli affari ll punto di partenza non è difficile da trovare, basta andare al centro di Milano, voltare ie spalle al Duomo e apparirà piazza del Duomo. Le discussioni e le polemiche sulla sua trasformazione non si sono ancora spente e dopo due mostre, molti progetti, decine e decine di articoli sui giornali ancora non si sa quali scelte adottare. Piazza del Duomo è — in effetti — una piazza molto difficile: è uno spazio amplissimo, tracciato sulla carta dagli Urbanisti di fine Ottocento, che è molto arduo definire. A parte la splendida scenografia della facciata del Duomo, gli edifici che la circondano non riescono a ravvivarla; Poco distante da piazza del Duomo è un'altra piazza, ben diversa. Isolata dal caos del traffico, circondata da edifici di più ridotte dimensioni ma di grande interesse artistico, la piazza dei Mercanti ha conservato quasi intatta la sua atmosfera. Qui, tra lo spazio aperto e le costruzioni circostanti si è stabilito un rapporto molto più preciso e interessante: i piani terra degli edifici sono infatti aperti da portici e da porte (un tempo sei, corrispondenti ai rioni cittadini) che conducono nelle strade attigue. Il medioevale palazzo della Ragione (o Broletto Nuovo), posto su uno dei lati lunghi della piazza. si innalza su una Ancora un esempio prima di abbandonare la metropoli: piazza Cordusio. Come piazza del Duomo, anch'essa è stata creata alla fine dell'ottocento con la demolizione di ampi settori del centro più antico della città, per creare uno scenario di rappresentanza alle nuove funzioni direzionali di Milano (banche, uffici, attività terziarie). Essa costituisce quindi il parallelo moderno della medioevale piaz72 dei Mercanti. Il motivo principale di interesse è nella sua impostazione urbanistica,di raccordo tra il centro monumentale e i nuovi grandi edifici costruiti in direzione del Castello Sforzesco, a lato della la loro imponenza appare quasi eccessiva, il loro allineamento troppo fredda e rigoroso. Il palazzo reale, con la sua piazzetta, è quasi nascosto dalla - loggia" del turismo, edificio costruito alla fine degli anni trenta con la tipica retorica del regime fascista. [I monumento a Vittorio Emanuele [l, in questo vuoto, quasi scompare. La vera atmosfera della piazza è data dalla gente, che incessantemente vi si ferma, la percorre, la riempie per le manifestazioni politiche, sindacali, culturali. [n piazza del Duomo coesistono tante piazze diverse che salo la presenza della gente riesce a unificare. serie di pilastri così da creare al di sotto una vera e propria piaz72 coperta. Lo spazio così definito è strettamente funzionale alle attività che un tempo vi si svolgevano (riunioni della cittadinanza, mercato) ma conserva una sua vitalità e un suo fascino ancor'oggi. a secoli di distanza. via Dante. La sua forma ellittica, aperta in ogni direzione e senza corrispondenze simmetriche da numerose vie, risponde proprio a questa esigenza di raccordo, mentre tutte le facciate degli edifici che vi si affacciano sono costruite secondo un unico disegno, in modo da dare unità alla piazza In un certo senso, piazza Cordusio può essere considerata il capolavoro della Milano di fine Ottocento, perfettamente adeguata al ruolo che la città andava assumendo nella vita della nazione. Una piazza, la quiete Una piazza, ha semplificlità Urai piazza, 'l'armonia Qualche kilometro a ovest di Milano si incontra Abbiategrasso, centro della cintura agricoloindustriale. Il suo centro storico conserva ancora in buona parte l'aspetto dei secoli passati, con le strade strette e le piazze allungate affiancate da portici. Davanti alla chiesa di S. Maria Nuova sorge un sagrato, di forma quadrilatera, porticato su tutti i lati, che si può definire una piazza, anche se separata dal resto della città. Qui la quiete regna sovrana, ma il ritmo delle arcate conduce necessariamente l'attenzione verso la facciata della chiesa, dove il pronao che si apre avanti l'ingresso principale è a sua volta costituito da un'arcata di ampiezza e altezza maggiore di tutte le altre. Anche se su questa piazza si af- Poco a sud di Abbiategrasso si incontra l'abbazia di Morimonda fondata nel medioevo da monaci Cistercensi. A lato di un minuscolo paese, ai margini di un bosco secolare e vastissimo, la chiesa è introdotta da una piazza che ne esalta la semplicità e al tempo stesso ne aumenta l'imponenza. Questo spazio è in- Ancora qualche kilometro, tagliando per i campi, o ripassando da Abbiategrasso se non si vogliono abbandonare le strade principali, e si giunge a Vigevano. Al centro della cittadina è la piazza Ducale (nella Foto in alto), uno dei capolavori dell'urbanistica rinascimentale. Essa rappresenta una pianta rettangolare molto allungata, chiusa su tre lati da palazzotti porticati di identico disegno. La serie dei colonnati è interrotta solo su uno dei lati corti dove si affaccia il Duomo, con una bella Fronte barocca concava; uno dei quattro portali del Duomo è in realtà lo sbocco di una via, così mascherato, per non interrompere in alcun modo l'armonia della piazza. Anche tutte le altre vie, infatti, sboccano al di sotto dei faccia un saio edificio, la ricchezza delle decorazioni e delle variazioni di colore è tale da costruire una serie di rapporti di grande fascino tra tutti gli elementi presenti. fatti aperto verso il paesaggio in tutte le direzioni, tranne che in quella della Chiesa, che sorge leggermente sopraelevata rispetto al punto di vista dei visitatori. La piazza sembra fatta apposta per esaltare il rapporto tra gli edifici costruiti dall'uomo in un mattone dal caldo colore rosso e gli alberi di un verde intenso. portici, così che la piazza appare come un mondo concluso, perfetto, quasi separato da tutta ciò che lo circonda. L'unico elemento in contrasto con questa totale orizzontalità, è la torre del castello. che si erge, a più piani rientranti e merlati, al centro del lato meridionale. Ma Ludovico il Moro, che Fece costruire la piazza e ii castello, non poteva certo rinunciare ad affermare il proprio potere, foss'anche stilla perfetta armonia di una piazza. Tante piazze, un divertimento '4R14 h 1so . ghign d figino s'od e chiara so 6 Badsfe BasIgh La piazza non è solo uno spazio significativo per lo sviluppo della città, è un luogo dove rilassarsi è facile, rifocillarsi è semplice (ma attenzione ai prezzi), evitare le auto ancora possibile (tranne il Cordusio, tutte le piazze di questo itinerario sono pedonalizzate). [n tutte queste piazze la vista è ottima, ma in particolare a Morimondo (ecco uno scorcio dell'abbazia), seduti sui muretto di fronte alla chiesa, si può godere la vista di una Lombardia che ormai non sembrerebbe più esistere. Nodo (Como) 10 Coli C,'11.Le esterre e fis Efià Le eznzonfi defi ulcera Continua la proposta riservata ai soci che hanno superato gli "anta" con altri cinque dischi della serie FonitCetra, venduti ad un prezzo particolare. Prezzo dei cinque dischi L. 41.000 Prenotazioni dal 28/1/1985 al 9/2/1985 LE CANZONI DEI RICORDI - E Tchi-tchi VITTORIO BELLELI • Vele ALDO MASSEGLIA • VIeni,vieni VITTORIO BELLELI - Serenata sentimentale ALFREDO CLERIC1 • Ninna nanna grigioverde GIANNA PEDERZINI • Cosa farai di me? VITTORIO BELLELI • Voglio vivere cosi FERRUCCIO TAGLIAVINI • Sera ALBERTO RABAGLIATI • Stelle di Spagna OSCAR CARBONI - Tu non mi lascerai FERPUCCI° TAGLIAVINI • Musica Maestro ERNESTO BONINO • Radames QUARTETTO CETRA Sconto del 5% a tutti i soci rivolgendosi direttamente al C.T.L. Parigi Partenze: dal 3 all'8 aprile (6 giorni/4 notti) L. 425.000 dal 24 al 28 aprile (5 giorni/3 notti) L. 375.000 dal 30/4 al 5 maggio (6 giorni/4 notti) L. 425.000 dal 28/5 al I giugno (5 giorni/3 notti) L. 357.000 LE CANZONI DEI RICORDI Cavallino corri e va GIUSEPPE LUGO - La barca dei sogni CATERINETTA LESCANO • Bionda, mia bella bionda SILVANA FIORESI, ERNESTO SONINO zitto amore OSCAR CARBONI • Mamma buonanotte OSCAR CARBONI • In spero ERNESTO BONINO • A zonzo ERNESTO BONINO • Il ritmo dell'amore NATALINO OTTO, ROMERO ALVARO • Genovesina ERNESTO SONINO, TRIO AURORA • La sedia a dondolo DEA GARBACCIO • Quando ascolto alla radio una canzone GIOVANNI VALLARINO • Il pesce e l'uccellino SILVANA FIORESI LE CANZONE DEI RICORDI - 7 Rosabella del Molise ERNESTO BONINO, SILVANA FlORES1 • Fiori d'arancio DEA GARBACCIO - Maria Gilberta ERNESTO BONINO • Un po' di poesia ALBERTO RABAGLIATI • Non passa più ERNESTO BONINO Marleen LINA TERMINI •Quando canta Fiabagliati ALBERTO RABAGLIATI • Piccola Santa OSCAR CARBONI - Violette nei capelli ERNESTO BONINO, DEA GARBACC10 • Mamma ml ci vuole un fidanzato NELLA COLOMBO • La pupa delta nonna SILVANA FIORESI, LINA TERMINI • Miliardi che follia GIUSEPPE LUGO Viaggio a/r carrozze-cuccette di 1 classe; trattamento di mezza pensione; sistemazione in camere doppie, hotel ubicato in zona centrale di Parigi; trasferimenti da/per Stazione ferroviaria a Parigi; visite guidate. Vienna Salisburgo - L. 450.000 Partenze: dal 4 all'8 aprile (5 giorni) dai 21 al 25 aprile dal I al 5 maggio Viaggio a/r in autopullman G.T.; trattamento di pensione completa dal pranzo del 1° a quello del 5° giorno; sistemazione in camere doppie, hotel cat. 3 stelle; visite guidate. 1Abazia Portoxose LE CANZONI DEI RICORDI - 10 Ti comprerò l'armonica SILVANA FIORESI - ERNESTO BONINO • La canzone dell'usignofo LILIA SILVI • Ho messo il cuore nei pasticci FERRUCCIO TAGLIAVINI Bellezza mia ERNESTO BONINO • Il valzer di ogni bambina SILVANA F1ORESi - ERNESTO BONINO Canto dei volontari ALBERTO RABAGLIATI • MICHELE MONTANARE • Notte e di JONE CACCIAGLI • La strada nel bosco ALBERTO RABAGLIATI • La bisbetica domata LILIA SILVI • Malinconia d'amore FERRUCCIO TAGLIAVINI • Dimmi perché ERNESTO BONINO • Ma l'amore no LINA TERMINI LE CANZONI DEI RICORDI - 9 lo non posso cantare alla luna GIUSEPPE LUGO • E stata una follia MINI SERENA • Non è vero ERNESTO BONINO • Guarda un po' ALBERTO RABAGLIATI • Paradiso perduto ALBERTO RABAGLIATI •Tutto passa e si scorda LINA TERMINI • Fiorellln del prato ALFREDO CLERICI • Domani partirai DELIA LODI • Ho un sassolino nella scarpa NATALINO OTTO • Cosa avete fatta la notte del 3 giugno? QUARTETTO CETRA e LUCIA MANNUCCI • Op op trotta cavallino NELLA COLOMBO • Spolverando H pianoforte NELLA COLOMBO Notizie dalla CEE Dcilventi irtell n.25:: 1'3 "galt Dopo una serie di alterne vicende, il Parlamento europeo ha espresso il proprio parere su una questione importante per l'alimentazione, cioè sui solventi con i quali si estraggono determinati principi nutritivi o sostanze da materie prime di origine molto diversa. È il caso degli olii commestibili che possono essere ottenuti sia spremendo vegetali come olive e semi, sia usando solventi. Lo stesso sistema, per esempio, si usa per la preparazione del caffè decaffeinato, per il burro di cacao e per estrarre aromatizzanti naturali dalle materie prime che li contengono. Dopo l'estrazione, naturalmente, il solvente che in genere non è commestibile, deve essere completamente allontanato dall'alimento. t proprio questa la fase più delicata dei processo tecnologico perché in certi casi non è possibile farlo e ciò pone una serie di problemi anche di tipo tossicologico, non diversi però da quelli di altri additivi alimentari. Il merito maggiore della direttiva comunitaria è quello di offrire una lista "positiva" cioè una lista dei solventi che possono essere adoperati nei prodotti alimentari, suddividendoli in due categorie: i solventi che non presentano alcun pericolo per la salute e dei quali non vengono fissati i residui, e quelli che possono essere usati solo in determinate condizioni e per i quali sono fissati anche i residui massimi. Parlamento europeo ha rivendicato però che. anche per i solventi considerati senza problemi, siano indicati tali residui. Infatti, anche se tale funzione è svolta da ohi vegetali commestibili, essi sono pur sempre frutto di una precedente estra- (Jugoslavia) Lloret de Màr SpecianssSmo (Costa grava) Mosca - i Lerdngrado Da L. 197.000 Partenze e soggiorni settimanali Quota comprendente viaggio a/r in autopullman C.T.; trattamento di pensione completa. Berndorm L. 690.000 8 giorni partenze settimanali sino al 24 marzo Voli di linea; trattamento di pensione completa; sistemazione in hotel di l categoria; visite guidate. (Costa I llanca) Da L. 335.000 Partenze settimanali durata 10 giorni Quota comprendente viaggio a/ r in autopullman G.T.; trattamento di pensione completa. Palma di Maiorca Da L. 395.000 Soggiorni quindicinali Quota comprendente viag- gio a fr con volo speciale: trattamento di pensione completa (incluse bevande): trasferimenti da/per aeroporto a Palma. del' Umbria Da L. 201.000 Soggiorni settimanali Quota da definire Quota comprendente viaggio a/r in autopullman G.T.: trattamento di pensione completa. dal 5 al 9 aprile Itinerario: Passignano sul Trasimeno/ Assisi/ Spoleto/ Todi/ Orvieto. Vera Squarcialupi membro della commissione pér la tutela dei consumatori del Parlamento europeo baj Partenze Special 1985 Festa del 1° Maggio Partenza: 20 aprile Durata: 16 giorni Itinerario: Milano/ Berlino/ Avana/ Santiago de Cuba! Cienfuegos/ Trinidad/ Guamà/ Bacuranao/ Avaria/ Berlino / Milano Festa del "26 Luglio" Partenza: 25 luglio Durata: 17 giorni Itinerario: Milano / Berlino / Avana/ Guarnà/ Trinidad! Villa Tropico/ . Avana/ Berlino/ Milano Your zione con solventi che si trasferirebbero quindi al prodotto successivamente estratto. Il Parlamento europeo ha quindi chiesto che, secondo le indicazioni del Comitato scientifico dell'alimentazione umana, gli alimenti con proprietà di solventi (appunto gli olii vegetali e i grassi) non accumulino impurità tali da provocare conseguenze negative dal punto tossicologico, Ha chiesto inoltre che siano presentate prima possibile delle proposte sui criteri di purezza dei solventi tanto importanti per la salute, ed anche sulle eventuali reazioni di tali solventi con gli alimenti e con l'ambiente. Contro questa direttiva si sono espressi i democristiani specie tedeschi che avrebbero voluto — accanto alla lista "positiva" —anche una lista "negativa," con i solventi proibiti, E i solventi con contenuti nelle due liste che fine avrebbero fatto? Per non ingenerare confusione, e dato che le politiche comunitarie sono ora indirizzate verso le liste "positive" — il Parlamento europeo ha respinto questo tentativo di negare maggiore chiarezza e trasparenza al mercato, La decisione ora spetta al Consiglio dei ministri delle Comunità Europee che ha il potere decisionale e che fino al giugno prossimo sarà presieduto dal governo italiano. Riuscirà il nostro ministro della Sanità a far varare questa direttiva? Non è gran cosa, ma è pur sempre qualcosa a tutela dei consumatori che sempre più rivendicano prodotti sicuri per spendere meglio i loro soldi rosi dall'inflazione e ridotti dalla disoccupazione. Prop Vacanze nel Caribe Partenza: 3 agosto Durata: i 7 giorni Itinerario: Milano/ Berlino/ Avana/ Guarnà/ Trinidad/ Camaguev/ S. Lucia/ Camaguey/ Avana/ Berlino/ Milano. 011irnaS è provgAo: gonfiare gI{ anDirinaj è dannoso per l'u L'aggiunta di antibiotici al mangime somministrato ai bestiame da carne e da latte, ai suini e al pollame, per stimolarne la crescita, è fonte di gravi malattie, anche mortali, per l'uomo. Confermando sospetti nutriti ormai da diverso tempo la precisazione è giunta dai Centri federali USA per il controllo sanitario e da due diversi uffici del Dipartimento di Sanità degli Stati Uniti. Infatti, assunti col mangime, gli antibiotici nutrono nuove forme microbiche che, attraverso il consumo della carne, si trasmettono quindi all'uomo creando nuove minacce alla sanità pubblica in quanto resistenti ad alcuni antibiotici usati nella terapia di alcune malattie. ll mondo della scienza "sospettava" da anni che l'impiego di antibiotici nell'allevamento degli animali da carne — un uso esteso oggi a tutto il mondo industriale, Italia compresa — fosse responsabile dello sviluppo di batteri resistenti agli antibiotici, ma il nesso "fattoria-ospedale" non era stato finora provato. L'anello mancante di questa pericolosa "connection" è stato scoperto a conclusione di una ricerca che insieme all'indagine clinica ha fatto ricorso al computer e all'ingegneria genetica. Gli autori della ricerca — pubblicata dal "New England Journal of medicine" — sottolineano che i risultati dello studio forniscono "prove inconfutabili, che porranno fine all'annoso dibattito". Fotografie di Giuseppe Morandi Un canto senza versi della gente padana Presentiamo alcune foto di Giuseppe Morandi raccolte in un volume edito da i'vlazzotta, Volld della p>,assz "%dama, ed esposte in una Mostra a Cremona. Sono immagini di uomini, di donne e di ragazzi che si raccon, tano da sé,senza bisogno di discorsi di storia, di filosofia o di sociologia. Sono belle e tanto basta. Sono frutto di un incanto, di un amore e di una passione. I figli di Remo, San Paolo Ripa zgRZINWiii 1982. Duifio Braga, Vho di Piadena, 1982. Pierino Azzatu alla fiera di Recorfano, 1967. Laura Poli e Florinda Bellezza, Piadena, 1982. La Genia la se petena (La Cada si pettina), Voltido, 1967. Le fotografie sono raccolte nel volume Volti della Bassa Padana, Manona Editore, Milano, 1984, lire 15.000. I nostri ringraziamenti all'editore per la concessione della riproduzione. 12